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Resoconto Stenografico X Legislatura Seduta Pubblica n. 51 (1ª sessione) di Lunedì 28 Dicembre 2015 (ore 15,00) Resocontazione Servizio Giuridico Istituzionale

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Resoconto Stenografico

X Legislatura

Seduta Pubblica n. 51 (1ª sessione)

di

Lunedì 28 Dicembre 2015 (ore 15,00)

Resocontazione

Servizio Giuridico Istituzionale

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Seduta precedente n. 50 di mercoledì 2 e giovedì 3 dicembre 2015

CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO

51.

SEDUTA DI LUNEDI’ 28 DICEMBRE 2015

(1ª sessione)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEODORI INDI

DEL VICEPRESIDENTE STORACE (ore 19,05)

**********

Ufficio di Presidenza Presidente: Daniele Leodori

Vicepresidenti: Francesco Storace; Massimiliano Valeriani Consiglieri Segretari: Maria Teresa Petrangolini; Gianluca Quadrana; Giuseppe Simeone

Gruppi consiliari

Centro Democratico: Cd (c.g. Piero Petrassi); Fratelli d’Italia: FdI (c.g. Giancarlo Righini); Gruppo misto: Misto (c.g. Pietro Sbardella); Il Popolo della Libertà: PdL-FI (c.g. Antonio Aurigemma); La Destra: LaD (c.g. Francesco Storace); Lista Civica Bongiorno-Obiettivo Lazio: LB-OL (c.g. Marino Fardelli); Lista Civica Nicola Zingaretti: LcZ (c.g. Michele Baldi); Lista Storace: LS (c.g. Olimpia Tarzia); Movimento 5 stelle Beppegrillo.it: M5s (c.g. Valentina Corrado); Nuovo Centrodestra: Ncd (c.g. Daniele Sabatini); Partito Democratico: Pd (c.g. Riccardo Valentini); Partito Socialista Italiano per Zingaretti: Psi (c.g. Daniele Fichera); Sinistra Ecologia Libertà: Sel (c.g. Gino De Paolis).

Giunta regionale Presidente: Nicola Zingaretti

Vicepresidente: Massimiliano Smeriglio Assessori: Formazione, Università, Scuola e Ricerca: Massimiliano Smeriglio; Semplificazione, Trasparenza e Pari opportunità: Concettina Ciminiello; Politiche del Territorio, della Mobilità e dei Rifiuti: Michele Civita; Attività produttive e Sviluppo economico: Guido Fabiani; Cultura e Sport: Lidia Ravera; Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente: Fabio Refrigeri; Agricoltura, Caccia e Pesca: Sonia Ricci; Bilancio, Patrimonio e Demanio: Alessandra Sartore; Lavoro: Lucia Valente; Politiche Sociali: Rita Visini.

INDICE

Ordine del giorno (La seduta inizia alle ore 15,26) PRESIDENTE…………………………………..4

Comunicazioni del Presidente PRESIDENTE…………………………………..4 Approvazione processi verbali PRESIDENTE…………………………………..4 Proposta di deliberazione consiliare n. 49 del

giorno 29 settembre 2015, di iniziativa del Presidente Leodori, in attuazione della deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 111 del 24 settembre 2015, concernente: “Approvazione del conto consuntivo del Consiglio regionale del Lazio Esercizio 2014 di cui alla Deliberazione dell’Ufficio di Presidenza 25 giugno 2015, n. 63 – Operazioni di rettifica” PRESIDENTE…………………………………..4 Ordine dei lavori PRESIDENTE…………………………………..5

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CORRADO (M5s)……………………………....5

Comunicazione Presidente Co.Re.Co.Co. PRESIDENTE…………………………………..5 CORRADO (M5s)……………………………....5 Votazione PRESIDENTE…………………………………..5 Proposta di legge regionale n. 302 del giorno 3 dicembre 2015, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 696 del giorno 1 dicembre 2015 concernente.: “Rendiconto generale della Regione Lazio per l’Esercizio finanziario 2014” Relazioni PRESIDENTE…………………………………..6 SARTORE, Assessore…………………………..6 CORRADO, Presidente Co.Re.Co.Co………...17 Discussione generale PRESIDENTE……………………………...28,37 STORACE (LaD)……………………………...28 SBARDELLA (Misto)…………………………32 CORRADO (M5s)……………………………..35 (La seduta è sospesa alle ore 17,59 e riprende alle ore 18,09) PRESIDENTE…………………………………37 Replica PRESIDENTE……………………………...37,43 SARTORE, Assessore…………………………37 Dichiarazioni di voto PRESIDENTE………………………….......43,46 STORACE (LaD)……………………………...43 CORRADO (M5s)……………………………..44 SBARDELLA (Misto)…………………………45 SIMEONE (PdL-FI)…………………………...45 Coordinamento formale Pdc n. 49 PRESIDENTE…………………………………46 Votazione dell’articolato Plr 302 PRESIDENTE…………………………………46 Votazione finale

PRESIDENTE………………………...........53,54 CANGEMI (Ncd)………………………………53 MALCOTTI (Misto)…………………………...54 Ordine dei lavori PRESIDENTE…………………………………54 CANGEMI (Ncd)………………………………54 Proposta di legge regionale n. 307 del giorno 11 dicembre 2015, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 718 del giorno 9 dicembre 2015 concernente.: “Legge di stabilità regionale 2016” Relazione PRESIDENTE……………………………...55,63 SARTORE, Assessore…………………………55 (La seduta è sospesa alle ore 19,35) Allegati n. 1 - Proposte di legge regionale presentate………………………………………64 n. 2 - Proposte di deliberazione presentate………................................................65 n. 3 - Mozioni presentate…………....................66 n. 4 - Interrogazioni a risposta scritta presentate……………………............................67 n. 5 - Interrogazioni a risposta immediata presentate…………………………………........70 n. 6 – Risposte pervenute alle interrogazioni a risposta scritta nn. 867, 874, 1040, 1058……...71 n. 7 - Tabella pag. 12 relazione Assessore Sartore alla Plr n. 302………………………….............72 n. 8 - Tabella pag. 13 e pag. 14 relazione Assessore Sartore alla Plr n. 302……………………………………………..73

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Atti consiliari Regione Lazio

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La seduta inizia alle ore 15,26

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEODORI

PRESIDENTE. La seduta è aperta. Comunicazioni del Presidente PRESIDENTE. Iniziamo i lavori del Consiglio con le Comunicazioni del Presidente. Comunico, ai sensi del Regolamento del Consiglio regionale, che sono stati presentati i seguenti atti: - Proposte di legge: dal n. 301 al n. 310; - Proposte di deliberazioni consiliari: n. 56; - Interrogazioni a risposta scritta: dal n. 1144 al n. 1171; - Interrogazioni a risposta immediata: dal n. 319 al n. 329; - Mozioni: dal n. 366 al n. 371. Il consigliere Patanè ha sottoscritto la Proposta di legge n. 301. Il consigliere Santori ha ritirato l’interrogazione a risposta scritta n. 1097. I consiglieri Denicolò, Barillari, Perilli, Porrello e Blasi hanno ritirato la mozione n. 369. Sono pervenute le risposte scritte alle interrogazioni nn. 867, 874, 1040 e 1058. Ai sensi dell’articolo 1 comma 19 della L.r. n. 18 del 30.12.2014 comunico che sono pervenute n. 24 Deliberazioni di Giunta e n. 19 Determinazioni dirigenziali concernenti le variazioni di bilancio ai capitoli di spesa i cui estremi sono stati riportati nel dettaglio delle presenti comunicazioni inviato a tutti i consiglieri per posta elettronica.

*****

Approvazione processi verbali PRESIDENTE. E’ stato trasmesso per l’approvazione da parte del Consiglio il processo verbale concernente la seduta n. 50 del 2 e 3 dicembre 2015. Se non vi sono obiezioni il processo verbale si intende approvato. (E’ approvato) Si intende, allora, approvato vista l’assenza di obiezioni a questo processo verbale.

***** Proposta di deliberazione consiliare n. 49 del giorno 29 settembre 2015, di iniziativa del Presidente Leodori, in attuazione della deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 111 del 24 settembre 2015, concernente: “Approvazione del conto consuntivo del Consiglio regionale del Lazio Esercizio 2014 di cui alla Deliberazione dell’Ufficio di Presidenza 25 giugno 2015, n. 63 - Operazioni di rettifica” PRESIDENTE. Iniziamo i lavori del Consiglio con il punto 1 dell’Ordine del giorno che reca: Proposta di deliberazione consiliare n. 49 del giorno 29 settembre 2015, di iniziativa del Presidente Leodori, in attuazione della deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 111 del 24 settembre 2015, concernente: “Approvazione del conto consuntivo del Consiglio regionale del Lazio Esercizio 2014 di cui alla Deliberazione dell’Ufficio di Presidenza 25 giugno 2015, n. 63 – Operazioni di rettifica”, operazioni di rettifica dopo i rilievo formulati dalla Corte dei conti. Al punto 2 abbiamo il Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2014. Io darei la parola all’assessore per illustrare…

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(Interruzione di un consigliere) No, possiamo votare il primo punto e poi passare al secondo, se siamo d’accordo. Il primo punto è una proposta di deliberazione. Se non ci sono interventi… (Interruzione della consigliera Corrado) Ordine dei lavori PRESIDENTE. Prego, ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà. CORRADO (M5s). Grazie, Presidente, per capire, ai fini dei lavori dell’Aula, posto che le votazioni per ovvie ragioni sono separate, perché si tratta di due atti diversi, le discussioni possono essere fatte accorpate in generale per il rendiconto del Consiglio e della Giunta? Anche perché, ai fini della relazione…. PRESIDENTE. Innanzitutto una è una proposta di delibera consiliare e l’altra è una proposta di legge, quindi sono due atti diversi, se non ci sono interventi sulla proposta di delibera consiliare sul rendiconto del Consiglio, io voterei prima la proposta di delibera consiliare e poi il rendiconto più generale della Giunta che credo sia più corposo, oltre ad essere una proposta di legge, naturalmente. Quindi io terrei i due atti separati, il primo punto con gli interventi sulla proposta di deliberazione del rendiconto del Consiglio e poi passerei al punto 2 all’ordine del giorno.

Se non ci sono interventi sul rendiconto del Consiglio… (Interruzione della consigliera Corrado) Comunicazione Presidente Co.Re.Co.Co. PRESIDENTE. Prego, ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà. CORRADO, Presidente Co.Re.Co.Co. Grazie, Presidente.

Prima di procedere alla votazione, il Comitato regionale di controllo contabile questa mattina ha rilasciato il parere allegato al rendiconto del Consiglio regionale e l’unico rilievo che è stato fatto presente è che soltanto da quest’anno il Consiglio regionale ha redatto lo stato patrimoniale e adottato il sistema di contabilità economico patrimoniale, come richiesto per gli enti in sperimentazione, redazione dello stato patrimoniale che non è avvenuta per l’anno 2013, come era stato richiesto e rilevato dalla Presidenza del Comitato lo scorso anno. A seguito dei rilievi dello scorso anno l’allora Segretario generale del Consiglio comunicò alla Presidenza che l’Ufficio di Presidenza del Consiglio stava procedendo alla rielaborazione del rendiconto 2013 corretto con l’aggiunta dello stato patrimoniale ma questa deliberazione non è stata mai adottata, quindi per questi motivi non è stato possibile ricostruire i saldi della contabilità economico patrimoniale al 31.12.2013 per poterli confrontare con quelli emergenti al 31.12.2014. Il Comitato ha preso anche visione e ha dato rilievo delle operazioni di riaccertamento e di riconciliazione delle partite creditorie e debitorie che sono state operate tra la Giunta ed il Consiglio. Ecco, giusto per rendere al Consiglio la fotografia di quello che, al di là dei dati contabili che sono presenti poi all’interno della relazione che trovate allegata al rendiconto, l’unico rilievo da rendere era il seguente. Grazie. PRESIDENTE. Grazie, Presidente Corrado. Votazione PRESIDENTE. Se non ci sono interventi sul Rendiconto del Consiglio, pongo in votazione il punto 1 all’ordine del giorno che reca: Conto consuntivo del Consiglio regionale del Lazio.

Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

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(Il Consiglio approva)

***** Proposta di legge regionale n. 302 del giorno 3 dicembre 2015, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 696 del giorno 1 dicembre 2015 concernente: “Rendiconto generale della Regione Lazio per l’Esercizio finanziario 2014” Relazioni PRESIDENTE. Passiamo al punto 2 all’ordine del giorno che reca: Proposta di legge regionale n. 302 del giorno 3 dicembre 2015, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 696 del giorno 1 dicembre 2015 concernente.: “Rendiconto generale della Regione Lazio per l’Esercizio finanziario 2014”. La parola all’assessore Sartore per la relazione. Ne ha facoltà. SARTORE, Assessore. Grazie, Presidente. Gentile Presidente, gentili consiglieri, sottopongo alla vostra attenzione il primo dei documenti contabili iscritti all’ordine del giorno dell’Aula di oggi: il rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2014. Il rendiconto è stato adottato in prima istanza con deliberazione della Giunta regionale n. 302 del 26 giugno 2015 recante: “Proposta di legge regionale concernente il “rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2014””. Successivamente il Presidente della Regione ha trasmesso alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti il rendiconto generale nelle sue componenti del conto del bilancio, conto economico e stato patrimoniale attivo e passivo, ai fini del giudizio di parificazione previsto dall’articolo 1, comma 5, del decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012 n. 213. Al 31 dicembre 2014 le entrate

complessivamente accertate sono di 32.926 milioni di euro, mentre le spese complessivamente impegnate sono pari a 30.661 milioni di euro. Il rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2014 chiude con un disavanzo pari a euro 2.969 milioni, al lordo del fondo pluriennale vincolato. Di seguito la sua denominazione: Avanzo di cassa 53.928.645,59 + Residui attivi 3.694.480.181,83 + Residui passivi 6.576.257.240,62 - Risultato di amministrazione al netto del FPV - 2.827.848.413,20 Fondo pluriennale vincolato per spese in c/capitale 78.206.126,37 - Fondo pluriennale vincolato per spese correnti 63.168.987,23 - Risultato di amministrazione al 31.12.2014 - 2.969.223.526,80 Fondo crediti di dubbia esigibilità 71.807.574,47 - Accantonamento residui perenti 250.000.000,00 - Parte Vincolata 590.974.307,46 - Totale parte disponibile – Disavanzo Sostanziale - 3.882.005.408,73 Nel raffronto con l’esercizio 2013 il risultato di amministrazione, al lordo del fondo pluriennale vincolato, passa da un disavanzo di euro 4.971 milioni ad un disavanzo di euro 2.969 milioni. Il Disavanzo Sostanziale, pari ad euro 3.882 milioni, è determinato aggiungendo al risultato di amministrazione il fondo crediti di dubbia esigibilità, l’accantonamento dei residui perenti e la parte vincolata. Relativamente ai residui attivi ammontano ad euro 3.694 milioni di cui: - euro 2.495 milioni, quali some rimaste da riscuotere sui residui attivi degli esercizi 2013 e precedenti; - euro 1.199 milioni, quali somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate in competenza 2014. E’ importante rilevare che la gran parte di tali residui sono afferenti al settore sanitario e

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derivano dal differente criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate, stabilita per tale settore dal Titolo II del decreto legislativo n. 118/2011: per la sanità, infatti, non trova applicazione il principio della competenza finanziaria potenziata. In particolare, delle somme rimaste da riscuotere afferenti a residui attivi degli esercizi 2013 e precedenti, euro 1.867 milioni sono relative al settore sanitario (75 per cento del totale); delle somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate in competenza 2014, euro 756 milioni sono relative al settore sanitario (63 per cento del totale). Relativamente ai residui passivi ammontano ad euro 6.576 milioni di cui: - euro 2.609 milioni, quali somme rimaste da pagare sui residui passivi degli esercizi 2013 e precedenti; - euro 3.967 milioni, quali somme rimaste da pagare sulle spese impegnate in competenza 2014. Anche per i residui passivi è da rilevare che la gran parte di essi sono afferenti al settore sanitario, per la stessa motivazione delle entrate, e derivano, appunto, dal differente criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate. In particolare, delle somme rimaste da pagare afferenti a residui passivi degli esercizi 2013 e precedenti, euro 1.162 milioni sono relativi al settore sanitario (45 per cento del totale); delle somme rimaste da pagare sulle spese impegnate in competenza 2014, euro 2.050 sono relativi al settore sanitario (52 per cento del totale). Va segnalato inoltre che nel corso dell’anno 2015, a valere sulle risultanze degli esercizi pregressi e contestualmente alle operazioni di riaccertamento dei residui, è stata effettuata una ricognizione finalizzata alla riconciliazione delle partite creditorie e debitorie che risultano nei documenti contabili del Consiglio regionale e della Regione Lazio. La ricognizione è stata operata congiuntamente dai competenti uffici della Giunta e del Consiglio.

L’arco temporale preso in esame ai fini della riconciliazione riguarda le annualità dal 2003 al 2014. Con riferimento allo stock di perenzione al 31/12/2014, lo stesso è stato rideterminato con decreto del Presidente n. T00111. Dal predetto stock di perenzione, sul quale ha influito anche l’attuazione del progetto speciale di “revisione straordinaria dei residui attivi e passivi”, sono state eliminate partite perenti non più esigibili, anche alla luce dell’articolo 2934 del codice civile, per un ammontare complessivo di 417 milioni di euro. Lo stock di perenzione al 31.12.2014 si attesta a 2.328 milioni di euro con una riduzione di 625 milioni di euro rispetto al dato del 2013, che era pari a 2.953 milioni di euro. In disparte i dati numerici, la relazione al consuntivo, allegata, appunto, al rendiconto, dà tra l’altro i dati: • della giacenza di cassa e delle anticipazioni di tesoreria; • delle anticipazioni di liquidità ai sensi del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35; • del patto di stabilità e dei patti di solidarietà verticale e incentivato orizzontale; • dell’indebitamento e degli strumenti finanziari derivati; • degli enti e delle società regionali; • della gestione sanitaria; • del patrimonio immobiliare; • della programmazione regionale unitaria.

La relazione contiene altresì una panoramica sui principali interventi legislativi e amministrativi del 2014 nelle materie aventi riflessi sul bilancio.

La Regione Lazio, nel corso del 2014, ha dato corso al patto verticale incentivato ed a quello orizzontale. La Regione ha infatti attuato il patto di stabilità verticale incentivato per l’anno 2014 con un plafond complessivo di euro 153.154.000,00, di cui 38.288.000,00 per le Province ed euro 114.866.00,00 per i Comuni. Inoltre il plafond assegnato ai Comuni è stato così ripartito, rispettivamente, per l’importo di euro 57.433.000,00 ai Comuni con

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popolazione superiore a 5.000 abitanti, ed euro 57.433.000,00 ai Comuni con popolazione compresa tra 1.000 e 5.000 abitanti.

Circa l’indebitamento finanziario, al 31.12.2014, il portafoglio di debito complessivo, al netto dell’ammortamento sintetico delle posizioni bullett, ammonta complessivamente a circa 19.376 milioni di euro, incluse le anticipazioni di liquidità di cui agli articoli 2 e 3 del D.L. 35/2013.

Nel corso del 2014, la Regione non ha contratto nuovo debito. Le variazioni rilevate si riferiscono ad un aumento meramente figurativo, non legato ad una nuova erogazione ma al passaggio a carico della Regione di posizioni già esistenti per effetto del termine della contribuzione da parte dello Stato.

Inoltre, in attuazione degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 8 aprile 2013 n. 35, sono stati sottoscritti dei contratti di prestito con il Ministero dell’Economia e delle Finanze a titolo di anticipazioni di liquidità finalizzate a fare fronte ai pagamenti dei debiti certi liquidi ed esigibili. Nel 2014 le erogazioni di anticipazioni di liquidità sono state complessivamente pari a 4.916,8 milioni di euro, mentre la consistenza delle stesse al 31.12.2014 è risultata pari a euro 8.667 milioni. Per espressa previsione normativa, le predette anticipazioni di liquidità, in deroga all’articolo 10 della legge n. 281/1970, non sono computate ai fini del calcolo della capacità di indebitamento.

Nel corso del 2014, in attuazione del comma 1 dell’articolo 45 del decreto-legge n. 66 del 2014, la Regione Lazio ha operato le seguenti ristrutturazioni delle operazioni del portafoglio regionale: • mutui contratti dalle Regioni ed aventi come controparte il MEF.

Tale ristrutturazione ha consentito, a decorrere dal 2015 un minore esborso annuo di oltre 90,5 milioni sino al 2037. Contestualmente si è operata la ristrutturazione del debito con la Cassa depositi e prestiti per la quale la Regione beneficia nel triennio 2015-2017 di minori

oneri finanziari per un ammontare pari, complessivamente, a 182,5 milioni di euro. A decorrere dal 2018 si avrà un risparmio pari a 21,4 milioni di euro su base annua e alla riduzione con l’approvazione della L.R. n. 13/2013, legge regionale del Lazio, sempre con la Cassa depositi e prestiti, la Regione Lazio ha provveduto nel corso del 2014 alla riduzione dei mutui concessi agli enti locali assistiti integralmente da contribuzione regionale, in relazione alle economie sui finanziamenti non utilizzati per la realizzazione di opere pubbliche. Per effetto di tale operazione, gli oneri finanziari annui a carico della Regione si sono ridotti a circa 2 milioni di euro su base annua. Contestualmente, per effetto di tali operazioni di riduzione, il debito iscritto al bilancio al 31.12.2014 si è ridotto di 6,8 milioni di euro.

Inoltre, in questi giorni, si è conclusa l’operazione di riacquisto delle emissioni obbligazionarie regionali in applicazione dell’art. 45 del Decreto-legge 66/2014, all’esito di una complessa procedura durata 16 mesi.

Sulla base dei risultati del riacquisto il Ministero dell’Economia ha comunicato che il Lazio è risultato tra le regioni con il tasso di riacquisto dei titoli obbligazionari collocati più significativo raggiungendo l’obiettivo dell’80,19 per cento dei titoli riacquistati. Per effetto della ristrutturazione solo di questo debito, calano gli interessi, dal 5,7 per cento al 2,26 per cento con un risparmio di 45,8 milioni l’anno. Si tratta di un importante risultato, che ci permette di fare ulteriori passi in avanti nel processo di ristrutturazione del debito finanziario della Regione.

I vantaggi offerti da tale percorso, oltre ad una significativa riduzione degli oneri per il servizio del debito, vanno ricercati in una profonda semplificazione del portafoglio del debito regionale.

Al 31.12.2012 l’incidenza dei derivati connessi al portafoglio di debito regionale ammontava al 23,8 per cento. All’esito dell’operazione di riacquisto dei titoli obbligazionari, l’incidenza dei derivati si

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attesterà all’8,5 per cento. In termini monetari si tratta di operazioni

effettuate nell’ultimo triennio che hanno portato l’ammontare complessivo dei derivati da circa 2,6 miliardi a 900 milioni di euro.

Sempre durante l’anno 2014, si è proceduto lungo la strada del riordino delle partecipazioni societarie che ha portato tra l’altro alla:

- definizione della liquidazione volontaria di Asclepion S.C.p.A. già in liquidazione, entro il 30 giugno 2014;

- fusione per incorporazione di Banca Impresa Lazio S.p.A. e Unionfidi Lazio S.p.A., entro il 15 settembre 2014;

- fusione per incorporazione Fi.la.s. S.p.A. entro il 31 ottobre 2014.

Non può non essere menzionata, inoltre, la legge regionale 14 luglio 2014 n. 7, tra le altre cose, ha previsto:

- individuazione in modo uniforme delle funzioni e dei compiti degli organi interni di controllo degli enti pubblici dipendenti;

- riduzione da 5 a 3 dei componenti dei collegi sindacali delle aziende sanitarie;

- istituzione del revisore unico per talune tipologie di enti;

- sostituzione del consiglio di amministrazione con la figura dell’Amministratore unico per l’ARSIAL;

- fissazione del limite massimo certo per le anticipazioni di cassa da parte degli enti pubblici dipendenti;

- soppressione del consorzio di gestione delle Grotte di Pastena e Collepardo;

- soppressione del comitato tecnico-scientifico per l’ambiente;

- soppressione dell’Agenzia per i beni confiscati (ABECOL);

- modifica della mission istituzionale di Lazio Service S.p.A.;

- riduzione del 30 per cento della contribuzione regionale alla partecipazione, anche alle spese di funzionamento, degli organismi pubblici comunque denominati, anche con personalità giuridica, rispetto a

quella risultante al 31.12.2012. Si segnala, altresì, l’articolo 5 della legge

regionale 24 novembre 2014 n. 12 concernente le disposizioni per l’accorpamento di LAit S.p.A. e Lazio Service S.p.A. il quale ha autorizzato la creazione di un unico nuovo soggetto derivante dall’accorpamento delle società a controllo regionale Lazio Service S.p.A. e LAit S.p.A. con modalità che consentano la continuità operativa e funzionale delle società coinvolte e la piena salvaguardia dei livelli occupazionali. Soggetto che è stato costituito in questi giorni e denominato LazioCrea. Si evidenzia poi che, nel corso dell’anno 2014, la Regione Lazio ha approvato due delibere concernenti la classificazione delle società e degli enti pubblici dipendenti al fine della determinazione del limite massimo dei compensi da corrispondere ai componenti degli organi amministrativi. In termini di bilancio consolidato la Regione Lazio ha individuato il primo perimetro di consolidamento con la deliberazione n. 143 del 25 marzo 2014 e conseguentemente ha redatto il primo bilancio consolidato relativo all’esercizio 2013, che è stato allegato al presente rendiconto. Circa la gestione sanitaria, con riferimento all’esercizio 2014, dalla valutazione congiunta della relazione al rendiconto della Regione e del verbale del Tavolo di verifica per gli adempimenti del Piano di Rientro del 24 novembre 2015 si possono sintetizzare le seguenti risultanze per il settore sanitario: - Nell’anno 2014 il riparto del Fondo Sanitario indistinto e vincolato (FSN) ha determinato, per la Regione Lazio, una quota di finanziamento netta pari a 9.984 milioni di euro, comprensivo delle quote premiali di cui all’articolo 1, comma 234, della legge 27 dicembre 2013, n. 147. Si è conseguito pertanto un incremento reale del finanziamento assegnato alla Regione rispetto all’esercizio 2013, pari a 376,6 milioni di euro. Il maggior finanziamento è derivato principalmente dalla correzione del dato di popolazione residente della regione

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Lazio rispetto all’anno 2013. La correzione del dato della popolazione è stata fortemente richiesta dalla Regione, attraverso l’attivazione della procedura prevista dall’art. 46 del vigente regolamento anagrafico (DPR 223/1989) in tema di verifica ed integrazione dei dati del censimento 2011, secondo le indicazioni da ultimo contenute nella circolare ISTAT n. 44 del 6 dicembre 2013. Il grande lavoro svolto per il recupero dei dati anagrafici, attraverso l’incontro e il confronto con le amministrazioni dei singoli comuni del Lazio, compreso il comune di Roma, ha consentito di incrementare la quota di accesso al FSN della Regione Lazio che, già dal 2014, è risultata pari a 9,60 per cento, contro il 9,3 per cento del 2013. Il valore di accesso al 9,60 per cento è inoltre un dato ormai consolidato, atteso anche per il riparto del FSN 2015, che credo sia avvenuto in questi giorni, essendo il frutto di un lavoro puntuale ed accurato sul riconoscimento anagrafico degli effettivi assistiti. - Nell’esercizio 2014 la Regione ha operato anche per regolarizzare e contrastare l’elevatissimo livello di contenzioso legale, attivato negli anni, in particolare da parte del comparto degli erogatori accreditati. - Il risultato di esercizio di Bilancio Consolidato del SSR, per l’anno 2014, è stato definitivamente accertato dal Tavolo di Verifica per gli adempimenti del Piano di Rientro, nella riunione del 24 novembre 2015, in euro -355 milioni. - Il risultato di gestione conseguito nell’esercizio 2014 evidenzia un netto miglioramento rispetto a quello dell’esercizio 2013, accertato dal Tavolo di Verifica per gli adempimenti del Piano di Rientro del 31 luglio 2014 in euro -670 milioni. Nel 2014 pertanto il valore della perdita consolidata del SSR si è ridotto di euro 315 milioni. - A seguito di tali risultanze nel 2014 sono stati svincolati dalla destinazione sanitaria circa 500 milioni delle risorse finanziarie poste a copertura del disavanzo. Nell’anno 2013 lo svincolo era stato, invece, di euro 210 milioni. - Al 31/12/2014 il debito verso i fornitori del

servizio sanitario così come accertato dal Tavolo di Verifica del 28 luglio 2015, si è attestato al valore di euro 3,5 miliardi con una riduzione rispetto all’esercizio 2013 di 2,4 miliardi di euro. Al 31/12/2005 il debito della Regione verso i fornitori del sistema sanitario era di circa 10 miliardi. - Le riduzioni del debito pregresso operate hanno consentito di riportare il tempo medio di pagamento delle fatture dei fornitori del SSR ai valori prescritti dalla legge (60 giorni alla data di trasmissione della fattura). - Nel corso dell’esercizio 2014 la Regione ha completato gli adempimenti LEA relativi agli esercizi 2011 e 2012 ottenendo, conseguentemente, lo svincolo delle risorse finanziarie premiali (il 3 per cento del FSN di ciascuno dei due anni) precedentemente trattenute dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per circa 500 milioni di euro complessivi. - La Regione ha inoltre lavorato moltissimo sulla qualità delle cure e, sempre con riferimento all’esercizio 2014, è stato ottenuto il pieno adempimento rispetto alla valutazione dei Livelli essenziali di assistenza, con il conseguimento di un punteggio LEA superiore a 160 punti (167) che decretano la piena adempienza. - Nel corso del 2015 l’AGENAS ha pubblicato un rapporto relativo all’andamento della spesa sanitaria delle Regioni, nell’arco temporale 2008-2014. Si riporta di seguito la tabella che mostra gli andamenti, nazionale e regione per regione in termini di variazione percentuale della spesa complessiva, dal quale emerge che la Regione ha avuto una diminuzione in termini complessivi della spesa sanitaria.

Circa la riduzione dei tempi di pagamento la Regione ha dato seguito alle prescrizioni del D.L. n. 66/2014 costituendo, a fare data dal 1° luglio 2014, il registro unico delle fatture e delle richieste equivalenti di pagamento e, contestualmente, anticipando il termine fissato dall’articolo 25 del D.L. n. 66/2014 di avvio della fatturazione elettronica, anche in considerazione del presupposto che la costituzione del registro

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delle fatture ed il monitoraggio dei tempi di pagamento per le transazioni commerciali possa realizzarsi pienamente attraverso una modalità operativa che prevede l’invio delle fatture o delle richieste di pagamento equivalenti esclusivamente in formato elettronico. Pertanto, alla luce di quanto sopra richiamato, dal 1° luglio 2014 è stato implementato il registro unico delle fatture e sono state messe in atto tutte le procedure necessarie (comunicazione ai fornitori, censimento degli uffici destinatari delle fatture elettroniche con attribuzione dei codici IPA, adeguamento delle procedure informatiche, costituzione gruppo di back office dedicato per assistenza agli utenti esterni ed alle strutture interne) per ricevere le fatture in formato elettronico e trasformare in elettronico le fatture pervenute in formato cartaceo. Nel 2014 sono state registrate n. 3841 fatture e/o documenti contabili equivalenti emessi con data successiva al 1° luglio 2014, a fronte di un importo complessivo di euro 558.866.345,40. Di tale importo ad oggi ne risulta pagato una percentuale pari al 86,6 per cento. Inoltre, sempre in linea con quanto previsto dal D.L. n. 66/2014, si sono attivati i canali di comunicazione con la Piattaforma di Certificazione dei Crediti, al fine di inviare sulla medesima piattaforma le informazioni sui debiti commerciali afferenti alla Regione Lazio.

L’indicatore di tempestività dei pagamenti per l’anno 2014 riferito a transazioni commerciali è stato ricalcolato a seguito delle novità legislative di cui al D.L. 19 giugno 2015 n. 78 e della circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 22 del 22.07.2015.

L’indicatore di tempestività dei pagamenti ricalcolato delle fatture/richieste equivalenti di pagamento pervenute dal 01.07.2014 al 31.12.2014 per l’intero bilancio è pari a - 8,36 (il valore sale a - 5,99 al netto della GSA, il cui valore è pari a - 24,83).

Circa il patrimonio immobiliare, uno degli obiettivi strategici individuati dall’Amministrazione regionale nella

corrente legislatura è senza dubbio quello relativo al processo di valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare. A tal fine, essendo prioritariamente necessaria un’analisi approfondita dello stesso che consentisse di decidere le migliori soluzioni di valorizzazione in funzione della natura dei cespiti, con apposito atto di indirizzo della Giunta regionale (deliberazione n. 354/2013) è stato approvato un “Accordo di Collaborazione” con l’Agenzia del Demanio dello Stato, riconoscendone la precipua professionalità e funzione nel campo immobiliare del settore pubblico che, in data 18 novembre 2013, è stato ufficialmente sottoscritto, dando avvio ad un percorso fondamentale che già nel corso del 2014 ha raggiunto alcune tappe fondamentali, di seguito sinteticamente esposte.

In attuazione del predetto accordo, si è dato corso ad un lavoro di analisi degli immobili di proprietà regionale. A conclusione di tale lavoro, la Giunta regionale ha adottato la deliberazione programmatica 27 maggio 2014, n. 306, con la quale è stata approvata la prima segmentazione del patrimonio immobiliare regionale. Tale lavoro è sintetizzato in un primo documento approvato con tale deliberazione nel quale, partendo dall’inventario dei beni regionali, sono stati individuati alcuni compendi di beni definiti di “massima priorità”, sia per caratteristiche tecniche intrinseche che per la completezza della documentazione amministrativa e collocabilità sul mercato, che sono stati raggruppati per categorie omogenee (c.d. clusterizzazione). Per ciascun gruppo sono state inoltre individuate le modalità di valorizzazione e/o dismissione ritenute idonee in funzione delle specifiche caratteristiche dei beni classificati, tra le quali:

a) l’apporto di alcuni beni a Fondi immobiliari, anche “dedicati” a specifiche tipologie di immobili, ai sensi del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito dalla legge 23 novembre 2001, n. 410;

b) il ricorso ad aste on line, da

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realizzarsi con l’ausilio dell’Agenzia del Demanio e/o dell’Ordine del Notariato;

c) la permuta nell’ambito del settore pubblico, da realizzarsi peraltro anche con le procedure individuate dalle norme sul federalismo demaniale;

d) operazioni straordinarie, ai sensi dell’articolo 11-quinquies del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito con modificazioni dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248;

e) la possibilità della valorizzazione attraverso concertazione con Enti locali, Associazioni e Mibac;

f) infine, la vendita diretta e l’utilizzo a fini sociali e collettivi.

Sempre nel 2014 è iniziato il percorso verso un'altra tappa del percorso di valorizzazione del patrimonio, segnato dall'adozione della deliberazione della Giunta regionale 29 luglio 2014, n. 513, con la quale è stato identificato, nell'ambito dei gruppi di immobili individuati con la citata DGR n. 306/2014, un primo portafoglio immobiliare di cespiti per i quali valutare compiutamente, come forma di valorizzazione, l'alienazione tramite conferimento in apposito Fondo immobiliare. La Regione Lazio ha dunque deciso di autorizzare un mandato esplorativo, al fine di addivenire ad una decisione finale, alla Invimit S.p.A., Società di gestione del risparmio pubblico, il cui capitale è interamente detenuto dal Ministero dell'economia e delle finanze, ed appositamente costituita ai sensi dell'articolo 33 del citato D.L. n. 98/2011. Nel corso dei primi mesi del 2015, tale primo traguardo è stato pienamente raggiunto attraverso l'adozione della D.G.R. n. 230/2015, che ha stabilito in via definitiva l'adesione di Regione al Fondo gestito da Invimit, denominato "i3-Regione Lazio". Merita infine un cenno il processo di dismissione degli immobili regionali posto in essere direttamente dalla Regione, principalmente per gli immobili ad uso abitativo, con l'invio dell'opzione all'acquisto ai conduttori degli

stessi, nel rispetto dei criteri e delle modalità di cui al regolamento regionale n. 5/2012 e s.m.i. (1.943.049,00).

Altra azione importante posta in essere nel corso del 2014 è stata l'individuazione di una serie di compendi immobiliari che, sempre nell'ambito della classificazione del patrimonio sopra descritta, la Giunta ha ritenuto opportuno mettere a disposizione per iniziative di carattere pubblico e sociale attraverso la concessione a canone ricognitorio. Questa forma di valorizzazione consente di contemperare la possibilità di dare spazio a iniziative ritenute meritevoli sotto il profilo sociale con l'esigenza di garantire la redditività del patrimonio, attraverso l'individuazione di immobili che per le loro caratteristiche si prestano a tale destinazione. L'Amministrazione infatti, a fronte di una temporanea rinuncia alla piena redditività del bene, richiede l'impegno per i concessionari dei beni alla ristrutturazione degli stessi, beneficiando successivamente dell'accresciuto valore. In attuazione di tale deliberazione, è stato pubblicato nel mese di novembre un avviso pubblico che, concluse le relative istruttorie delle domande pervenute, nel corso di quest'anno sta portando alla stipula dei vari contratti di concessione. Sempre in tale direzione va ricordata la deliberazione della Giunta regionale 15 luglio 2014, n. 470, con la quale è stato avviato un processo di concessione a canone ricognitorio, rivolta ai Comuni, di n. 36 ex case cantoniere. L'obiettivo di tale atto, nello specifico, è lo sviluppo sociale e culturale del territorio mediante la concessione di beni, non suscettibili di una valorizzazione economica significativa, da destinarsi ad attività nelle quali è prevalente l'interesse pubblico. Anche tale procedura è in fase di conclusione nel corrente anno.

Il lavoro condotto sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione Lazio, nel corso dell'anno 2014, annovera anche altre operazioni che hanno comunque contribuito ad alimentare il percorso strategico di valorizzazione intrapreso, quali il Piano di razionalizzazione delle sedi

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regionali. Con deliberazione della Giunta regionale n. 759/2014, è stato approvato tale documento, che prevede una serie di interventi, tutti tesi, nel breve, medio e lungo periodo, alla riduzione del fabbisogno di spazi per gli uffici regionali ma, soprattutto, alla progressiva eliminazione delle locazioni passive. Tale documento, oltre ad essere l'adempimento di un preciso obbligo derivante dal nuovo contesto normativo nazionale e regionale su tale materia, si innesta nel generale percorso di valorizzazione del patrimonio regionale, essendo approfondimento di uno dei vari comparti in cui esso si articola, ovvero quello delle sedi destinate a fini istituzionali.

Tali azioni hanno portato, nel corso nell'anno 2014, alla chiusura delle prime sedi attraverso la riorganizzazione di quelle esistenti e, dunque, al miglior sfruttamento di edifici sotto utilizzati. L'obiettivo finale del Piano, che sarà oggetto di vari aggiornamenti – è stato aggiornato anche quest’anno - in ragione dell'evolversi dello scenario in cui esso si colloca, sarà comunque quello di portare all'azzeramento della spesa per le locazioni passive e ad una migliore organizzazione degli uffici regionale, oggi frammentati in un numero troppo elevato di sedi.

Relativamente alla programmazione regionale unitaria, tutti i programmi operativi finanziati dai Fondi europei sono dati approvati dalla Commissione europea, il POR FSE con decisione n. 9799 del 12 dicembre 2014, il POR FESR con decisione n. 924 del 12 febbraio 2015 e il PSR FEASR con decisione n. 8079 del 17 novembre 2015. Delle 45 azioni cardine, 35 risultano già avviate nel 2015, con bandi per oltre 100 milioni.

Al fine di rafforzare la governance della politica regionale unitaria, con la Direttiva del Presidente n. 2 del 08/04/2015 recante "Aggiornamento e integrazione della Direttiva n. 4/2013 di istituzione della Cabina di Regia per l'attuazione delle politiche regionali ed europee", è stato individuato un insieme di funzioni, assegnate all'Area

"Programmazione Economica" della Direzione Regionale Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio, volto a garantire un accesso unitario e coordinato alle opportunità offerte, direttamente e indirettamente per il tramite della Regione, dai Fondi Europei. Tali funzioni, identificate dalla suddetta Direttiva con la denominazione "Ufficio Europa", sono dirette ad assicurare anche l'entrata a regime di una rete di sportelli dell'Ufficio Europa sul territorio regionale (cd. "Sportelli Europa"), al fine di garantire ai potenziali beneficiari - quali cittadini, imprese o pubbliche amministrazioni - un servizio puntuale di orientamento, informazione e supporto alla partecipazione ai bandi regionali, nazionali ed europei.

Contestualmente all'avvio della programmazione 2014-2020, è continuata l'opera di recupero del notevole ritardo di attuazione della programmazione 2007-2013, che, dopo aver consentito di evitare la perdita di risorse comunitarie a fine 2013, anche nel 2014 ha permesso di centrare i target di spesa previsti per evitare il disimpegno automatico delle risorse (cosiddetta regola n+2)

Complessivamente, rispetto al totale programmato pari a 2,168 miliardi di euro, le spese certificate ammontano a 1,690 miliardi, superando di circa 30 milioni di euro l'obiettivo di spesa fissato al 31 dicembre 2014. In particolare, il programma FESR supera l'obiettivo di 1 milione di euro, quello FSE di 18,4 e il PSR di 10,6. Si conferma, quindi, il percorso di recupero del ritardo di attuazione della programmazione comunitaria 07-13, avviato a partire dall'insediamento della nuova Giunta a maggio 2013.

A partire da quella data, infatti, risultano certificate spese pari a 680,2 milioni di euro, che rappresenta il 40 per cento dell'ammontare certificato da gennaio 2007 a dicembre 2014.

Le previsioni dell'Autorità di gestione, attualmente disponibili, indicano come possibile il sostanziale raggiungimento dell'obbiettivo, a fine 2015, del completo utilizzo delle risorse disponibili.

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Per quanto riguarda il giudizio di parificazione, si fa presente che in data 27 novembre 2015 la Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per il Lazio - nel giudizio sul rendiconto generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2014, con Deliberazione n. 180, si è così pronunciata:

"La Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per il Lazio, sentite le richieste del Pubblico Ministero e sulla base dei dati acquisiti e nei limiti delle verifiche effettuate PARIFICA, nelle sue componenti del Conto del Bilancio e dello Stato Patrimoniale attivo e passivo il Rendiconto Generale della Regione Lazio per l'esercizio 2014, di cui alla delibera di Giunta regionale n. 302 del 26 giugno 2015: a) con l'eccezione del quadro riassuntivo del disavanzo finanziario risultante dal prospetto dell'articolo 12 della proposta di legge di approvazione del rendiconto stesso, che accerta un disavanzo finanziario pari ad euro - 2.696.223.526,80, oltre alla parte vincolata ed accantonata, per un totale di euro - 3.882.005.408,73, anziché pari ad euro - 10.930.089.306,55, per effetto della irregolare contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità ex D.L. n. 35 del 2013, di cui alla parte motiva. b) con l'eccezione del Fondo Svalutazione Crediti e dei Conti d'Ordine dello Stato patrimoniale 2014 .... “.

La Regione, con deliberazione della Giunta regionale del 01 dicembre 2015, n. 696, si è adeguata al dispositivo della citata Deliberazione n. 180/2015 della Corte dei Conti, rettificando la "Proposta di legge regionale concernente il "Rendiconto Generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2014 "", di cui alla deliberazione della Giunta regionale del 26 giugno 2015, n. 302.

Il Collegio dei Revisori dei Conti della Regione Lazio in data 3 dicembre 2015 ha espresso parere favorevole in ordine al Rendiconto per l'anno finanziario 2014, così come modificato con deliberazione della Giunta regionale del 1 dicembre 2015, n.

696. La Corte, nel medesimo documento, ha

richiamato inoltre il recente d.l. n. 179 del 13.11.2015 che prevede le modalità di contabilizzazione per le Regioni dell'anticipazione di liquidità di cui al d.l. n. 35 del 2013 e successivi rifinanziamenti, ed in particolare l'art. 1 del d.l. n. 179/2015, nei commi: - 1-5, che disciplinano le modalità di contabilizzazione delle anticipazioni incassate a decorrere dall' esercizio 2015; - 6, che rappresenta una norma di interpretazione autentica delle disposizioni degli artt. 2 e 3 del d.l. 35 del 2013, che dispone che le anticipazioni di liquidità possono essere registrate contabilmente riducendo gli stanziamenti in entrata riguardanti il finanziamento del disavanzo di amministrazione derivante dal debito autorizzato e non contratto per finanziare spesa di investimento di un importo pari a quello dell' anticipazione di liquidità; - 7, da applicarsi per i casi diversi dal comma 6 (debito autorizzato e non contratto), che prevede che le Regioni, che hanno incassato anticipazione di liquidità di cui al d.l. n. 35 del 2013 e non hanno stanziato in bilancio tra le spese un fondo diretto ad evitare il finanziamento di nuove o maggiori spese e non hanno accantonato tale fondo nel risultato di amministrazione, provvedono a rideterminare alla data del 1 gennaio 2015 il risultato di amministrazione del 31 dicembre 2014 accantonando una quota del Fondo Anticipazione di liquidità per un importo pari alle anticipazioni incassate nel 2013 e 2014 al netto delle quote già rimborsate.

In ordine a tali considerazioni, va segnalato che le anticipazioni di liquidità di cui al D.L. n. 35 del 2013 e successivi rifinanziamenti, sono state utilizzate al fine di consentire alle amministrazioni pubbliche di accelerare i pagamenti insoluti nei confronti dei fornitori , recependo lo Stato italiano la direttiva europea che impone di saldare, con decorrenza dal gennaio 2013, i debiti di qualsiasi natura entro 30 giorni e le somme dovute in campo sanitario entro 60 giorni. Gli

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stessi debiti, proprio in quanto pregressi, cioè afferenti a vecchie annualità, hanno accresciuto il debito senza tuttavia incidere sull'indebitamento netto, trattandosi comunque di spese computate nei conti delle amministrazioni pubbliche del passato. I debiti accumulati hanno varia natura e sono espressamente individuati dalla normativa (D.L. n. 35 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 64 del 2013, e successive modifiche e rifinanziamenti), pur rientrando, nell'ambito della generica categoria dei "debiti pregressi". Le modalità di acquisizione della provvista per pagare le somme dovute, non possono inquadrarsi all'interno del mutuo, ma nell'istituto della c.d. anticipazione di liquidità - che la Corte definì addirittura lo scarso anno “tertium genus” - atteso l'obbligo di procedere alla restituzione, non già nell'ambito del medesimo esercizio finanziario, ma, per espressa prescrizione normativa, entro 30 anni. L'anticipazione di liquidità con obbligo di restituzione a 30 anni, integra una categoria del tutto nuova nel panorama degli istituti contabili (anticipazione di cassa che non si chiude nell'anno), infatti l’anticipazione di cassa normalmente deve essere chiusa entro l’anno. La disciplina applicabile per la contabilizzazione dei bilanci presso le regioni ha sollevato molteplici problemi di coordinamento, in ragione dell'esistenza di ordinamenti contabili diversi, in conformità al D.lgs. n. 76 del 2000 ed antecedenti all'applicazione del D.lgs. n. 118 del 2011 e successive modifiche che, peraltro, non detta disciplina specifica in materia. Ciascuna Regione ha applicato l'istituto dell'anticipazione di liquidità, adattando l'ordinamento regionale con le scarne prescrizioni contenute nella legislazione contabile nazionale.

In ogni caso, al netto delle modalità di contabilizzazione di tali risorse nel bilancio della Regione, si deve ribadire che le stesse sono state utilizzate interamente dalla Regione per il pagamento dei debiti pregressi, comunque denominati, in conformità con le fattispecie declinate dalla

normativa nazionale. Tanto è vero che nessun impatto sul bilancio consolidato dei conti pubblici è stato addebitato a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 181 del 2015 che ha ricostruito la natura delle anticipazione di liquidità, fornendo indirizzi per la contabilizzazione in bilancio.

A dimostrazione di tale tesi appare opportuno registrare che, nella relazione tecnica di accompagnamento al decreto legge 13 novembre 2015, n. 179, recante: "Disposizioni urgenti in materia di contabilità e di concorso all'equilibrio della finanza pubblica delle Regioni", si è espressamente dato atto che, pur a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n.181 del 2015 e dell'assenza di una disciplina nazionale unitaria, l'anticipazione di liquidità non genera nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, complessivamente, per nessun soggetto.. La fonte sopravvenuta si è limitata a declinare le modalità di rappresentazione in bilancio delle fattispecie, in quanto non disciplinate nell'ambito dei decreti di finanziamento e rifinanziamento del fondo delle anticipazioni di liquidità per il pagamento dei debiti pregressi, sanitari e non sanitari.

Per completezza di informazioni, di seguito si riporta il Riepilogo delle anticipazioni di liquidità di cui al D.L. n. 35 del 2013 e successive modifiche e rifinanziamenti, prese dalla Regione Lazio per ogni fattispecie, non li leggo ma sono espressamente indicati nella relazione e, come ho detto, ammontano a circa 9 miliardi di euro. (Vedi allegato n. 7) La Regione si è adeguata al giudizio di parifica pronunciato con Deliberazione n. 180 del 27 novembre 2015, rideterminando il risultato di amministrazione come risulta dal prospetto che segue: Avanzo di cassa 53.928.645,59 + Residui attivi 3.694.480.181,83 + Residui passivi 6.576.257.240,62 - Risultato di amministrazione al netto del FPV - 2.827.848.413,20 Fondo Pluriennale vincolato per spese in c/capitale 78.206.126,37 -

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Fondo Pluriennale vincolato per spese correnti 63.168.987,23 - Risultato di amministrazione al 31.12.2014 - 2.969.223.526,80 Fondo crediti di dubbia esigibilità 71.807.574,47 - Accantonamento residui perenti 250.000.000,00 - Parte vincolata 590.974.307,46 - Totale parte disponibile – Disavanzo Sostanziale - 3.882.005.408,73 Fondo anticipazione liquidità 2013 e 2014 7.048.083.998,53 - Totale parte disponibile – Disavanzo Rideterminato - 10.930.089.407,26 Ad integrazione di quanto già rappresentato, pur confermando la totale aderenza del rendiconto 2014 alle prescrizioni stabilite dalla Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo Lazio in sede di parifica, al fine di esplicitare ancora più approfonditamente la differenza tra disavanzo sostanziale e disavanzo rideterminato, si rappresentano le seguenti considerazioni. Con riferimento al disavanzo coperto con ricorso al mercato, nelle tabelle che seguono sono illustrati, a partire dal 2003 e fino al 2014, i mutui a pareggio autorizzati per disavanzo derivante da spesa per investimenti (colonna (c) della tabella 1, riportata a pag. 113 del referto della Corte dei Conti sulla decisione di parifica del rendiconto 2014) e il totale degli impegni per spesa in conto capitale, nonché il totale dei prestiti effettivamente contratti (colonne (b) e (d) della tabella 2, riportata a pag. 116 del referto innanzi citato. (Vedi allegato n. 8) Da queste risultanze che sono indicate nella relazione risulta che gli impegni di spesa di investimento, dal 2003 al 2014, sono di 13.684.712.000,00, i mutui contratti a fronte di questi investimenti sono esclusivamente, al netto delle anticipazioni di liquidità, 4.050.000.000,00, esattamente la differenza e quanto con le anticipazioni di liquidità abbiamo pagato per spese di investimento, esattamente 9 miliardi.

Inoltre, si evidenzia che il mutuo a pareggio autorizzato riferito ai dati assestati del 2013, relativi al disavanzo dell'anno precedente, è pari ad euro 6.600.416.615,10, per poi passare ad euro 6.819.278.589,58 nel 2014, per scendere nel 2015 ad euro 3.882.005.408,73 e, infine, con una previsione inserita nel bilancio di previsione per il 2016 e riferita al disavanzo presunto dell'anno precedente, è stato stimato in euro 2.299.913.539,90.

Tale ultimo dato è coerente con le contabilizzazioni prescritte in sede di parifica del rendiconto 2014.

Devo dire che la Corte ha voluto rideterminare il disavanzo derivante dall’iscrizione del Fondo, che però è un disavanzo esclusivamente formale, è praticamente una partita di giro - poi direte quello che volete, dopo - è una partita di giro, l’ha voluto rideterminare in contrasto con la legge al 31.12.2014, perché il 179 prevedeva che fosse rideterminato al 1° gennaio 2015, questo perché non dovevano essere toccati i rendiconti già approvati dai Consigli regionali e soprattutto non dovevano essere toccati gli altri rendiconti che erano in corso di approvazione.

Infatti, il totale del disavanzo per il quale sono state previste quote di ripiano nel bilancio finanziario 2016 è pari ad euro 10.003.082.241,38 (2.299.913.539,90 + 655.084.702,95 + 7.048.083.998,53), mentre le quote per le quali si è previsto il ripiano annuale sono, rispettivamente, euro 2.299.913.539,90, euro 65.508.470,30 ed euro 167.882.465,45 che riguarda la rata del conto capitale per le anticipazioni di liquidità.

Per il primo importo, cioè 2.299.913.539,90, che è il disavanzo effettivo, si fa fronte con le risorse del mutuo a pareggio, cioè si chiude sempre con il ricorso al mercato; per il secondo importo con risorse correnti regionali e per il terzo importo con l'utilizzazione del fondo anticipazioni di liquidità.

E' del tutto evidente che il disavanzo per il quale sarà necessario procurare risorse reali per poter procedere al pagamento dei debiti

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componenti il disavanzo è quello riferito al disavanzo effettivo, mentre la posta relativa all'anticipazione di liquidità è da considerarsi. figurativa, in quanto il debito trentennale nei confronti del MEF viene restituito annualmente a valere sui corretti capitoli di bilancio finanziati con le risorse derivanti dalla fiscalità aggiuntiva preordinata, ai sensi dell'art. 2 della L.R. n. 2/2013, proprio al pagamento delle rate di rimborso delle anticipazioni di cui al D.L. 35/2013.

Indipendentemente dalle modalità di applicazione dei commi 6 e 7 dell'art. 1 del D.L. n. 179/2015, il disavanzo sostanziale sarà sempre riferito alle partite debitorie reali e quindi non influenzato dalla quota di sterilizzazione effettuata ai sensi del sopra citato decreto.

Si tratta, quindi, esclusivamente di una evidenziazione contabile figurativa alla stregua delle partite di giro.

Con riferimento alla contabilità economico-patrimoniale, il giudizio di parifica formulato con la deliberazione n. 180/2015 della Corte dei Conti ha espresso eccezione con riferimento al Fondo Svalutazione Crediti e ai Conti d'Ordine dello stato patrimoniale 2014.

Nella relazione di accompagnamento la Corte ha rilevato che l'accantonamento al fondo svalutazione crediti di complessivi euro 72 milioni, pur documentalmente registrato, non si è tradotto nella corrispondente diminuzione delle singole voci dei crediti dell'attivo patrimoniale (euro 22 milioni per la voce crediti C II 3 - crediti verso clienti ed utenti ed euro 50 milioni per la voce C II 4 c - altri crediti altri).

E' stata effettuata la opportuna rettifica, diminuendo le voci dei crediti interessate ed abbattendo in contropartita il fondo di dotazione.

In conseguenza di tale rettifica il totale sia dell'attivo sia del passivo del bilancio 2014 è passato da euro 6.256 milioni ad euro 6.184 milioni, con una riduzione di euro 72 milioni.

La Corte ha poi rilevato che nel passivo dello stato patrimoniale alla voce conti d'ordine è stato indicato erroneamente un

valore pari a zero, essendo ciò in contrasto con quanto indicato dalla stessa amministrazione regionale nella Relazione al rendiconto 2014, ove veniva evidenziata in apposita tabella la presenza di Beni di Terzi per un importo di euro 11 milioni.

Conclusivamente, è stata effettuata l'opportuna integrazione, inserendo nei conti d'ordine alla voce Beni di Terzi l'importo di euro 11 milioni nella colonna dell'esercizio 2014 e l'importo di euro 12 milioni nella colonna dell'esercizio 2013. Grazie. PRESIDENTE. Grazie, assessore. Do la parola al Presidente del Co.Re.Co.Co., consigliera Corrado per la relazione. Ne ha facoltà. CORRADO, Presidente Co.Re.Co.Co.. Grazie, Presidente. Il Comitato regionale di controllo contabile, ai sensi del combinato disposto degli articoli 55, comma 8, e 70 dello Statuto della Regione Lazio, è chiamato a formulare pareri sui bilanci ed i rendiconti degli enti pubblici dipendenti della Regione Lazio e sul rendiconto generale regionale. I pareri resi non vincolano il Consiglio regionale nell’approvazione dei rendiconti ma offrono all’Assemblea legislativa le chiavi di lettura degli stessi e le possibili vie di miglioramento nella programmazione annuale degli interventi. Con la relazione che trovate allegata alla proposta di legge n. 302, si chiude il ciclo annuale dei controlli demandati dallo Statuto a quest’organo, così da consentire al Consiglio regionale, al quale i rendiconti vanno presentati come proposte di legge per la relativa approvazione, di adottare le proprie conseguenti determinazioni sulla base del massimo grado di trasparenza possibile. Non vi è dubbio che il tasso di democraticità di una Regione si misura anche in relazione al grado di trasparenza dei conti ed il Consiglio regionale, quale assemblea rappresentativa dei cittadini del Lazio. E quindi i cittadini, devono essere posti in grado di conoscere l’operato dell’Esecutivo,

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la Giunta regionale, titolare della gestione delle risorse finanziarie, in modo da verificare la rispondenza delle azioni di governo agli obiettivi definiti nel programma elettorale. In quest’ottica ho inteso presiedere i lavori del Comitato, ovvero dirigere il lavoro allo scopo preliminare di rendere immediatamente fruibile il dato contabile anche per i non addetti ai lavori, semplificando l’esposizione dello stesso con l’uso di tabelle, leggende e grafici esplicativi dei fenomeni che via via si affrontano nella relazione. Con questa metodologia ho iniziato anche una collaborazione con l’Assessorato al bilancio per approfondire le tematiche di alcuni fenomeni complessi della gestione finanziaria avvenuta nel corso dell’anno 2014 allo scopo di rendere le informazioni contabili immediatamente fruibili al legislatore regionale, ma ho anche dato sfogo alla funzione di controllo precipuo del Comitato, ovvero quello di esaminare l’attività della Giunta per accertare la rispondenza dei dati presenti nel rendiconto generale a determinate norme o principi contabili da applicare, suggerendo eventuali modifiche da apportare qualora necessarie. Questa relazione annuale fornirà al Consiglio regionale il parere sul grado di attendibilità e trasparenza dei dati rappresentati nel rendiconto generale della Giunta, del Consiglio e degli enti dipendenti ed è propedeutica all’approvazione del Consiglio del conto consuntivo, rafforzando quell’apporto di ausilio che connota il ruolo del Comitato rispetto all’Assemblea legislativa regionale rappresentativa della sovranità regionale. Nella relazione che è stata illustrata ed approvata con i relativi pareri dal Comitato, dopo i rilievi legati alla tardiva trasmissione della corposa documentazione allegata al rendiconto generale della Regione, da esaminare proprio ai fini del rilascio del parere ed il rilievo della vigenza della legge regionale 25/2001 per la parte che non contrasta con le ipotesi disciplinate dal decreto legislativo 118/2011., il Comitato ha

rilevato anche che la modifica apportata all’articolo 117 della Costituzione dalla legge 1/2012, secondo la quale a partire dall’esercizio finanziario 2014 risiederà in capo alle Regioni una competenza esclusivamente regolamentare e non più normativa in materia contabile, implica per l’Amministrazione il rischio concreto di trovarsi ad applicare norme e regole normate dalla legge regionale aventi operatività contabile contraria a quella dell’armonizzazione e, per evitare possibili contraddizioni, il Comitato, come già aveva rilevato nella relazione al rendiconto 2013, auspica la redazione del necessario regolamento regionale di contabilità e di essere anche parte attiva nella redazione dello stesso che dovrà conformarsi ai principi contabili generali ed applicati di cui agli allegati 1 e 4 del decreto legislativo 118/2011 e successive modifiche. Con riferimento al sistema dei controlli il Comitato ha rilevato che da quest’anno è operativo il Collegio dei revisori dei conti della Regione Lazio introdotto con legge regionale 4/2013 e nominato con successivo decreto presidenziale a seguito di estrazione a sorte nel corso della seduta consiliare n. 39 del 14 gennaio 2015. Negli esercizi 2013 e 2014 il Collegio non è stato operativo a causa di un contenzioso giudiziario che aveva determinato la sospensione della prima delibera consiliare di costituzione del Collegio. Il Collegio dei revisori dei conti ha rilasciato il 1° ottobre 2015 il parere favorevole all’approvazione del rendiconto generale della Regione Lazio evidenziando importanti osservazioni alla luce della sentenza della Corte costituzionale 181/2015 in merito alla contabilizzazione delle anticipazioni ottenute dal MEF secondo il decreto legge n. 35 del 2013. I rilievi osservati dal Collegio dei revisori della Regione Lazio sono approfonditi nel capitolo 3.6 della relazione che trovate allegata al rendiconto dedicato all’indebitamento, nella quale è stata esaminata anche la contabilizzazione delle

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anticipazioni di liquidità e di cui si dirà tra poco con riferimento, appunto, all’errata modalità di contabilizzazione. Ma sempre nel sistema dei controlli è intervenuto, ovviamente, il giudizio di parificazione della Corte dei conti. La Corte, come ha già anticipato l’Assessore al Bilancio, ha emesso il giudizio di parifica per l’esercizio finanziario 2014 con la deliberazione n. 180 del 27.11.2015 che potete trovare pubblicata sul sito della Corte nella sezione di controllo del Lazio e dal giudizio di parifica è emerso che la Corte ha parificato le risultanze del rendiconto finanziario con l’eccezione del quadro riassuntivo risultante dal prospetto dell’articolo 12 della proposta di legge all’esame odierno del Consiglio che accerta un disavanzo finanziario, al lordo delle quote vincolate accantonate, di 3.882.005.408,73, anziché pari a – 10.930.089.306,55, per effetto delle anticipazioni di liquidità concesse dal MEF alla Regione Lazio. E a tal proposito, per cercare di fare capire un pochino meglio a chi ci ascolta, c’è da dire che il risultato consolidato di amministrazione, che è detto anche disavanzo Sostanziale effettivo, calcolato secondo il metodo della Corte dei conti, è ottenuto dalla somma algebrica di due voci: dal risultato di amministrazione e dalle indisponibilità finanziarie, che sono costituite dalle economie vincolate, dal fondo crediti di dubbia esigibilità e dallo stock di perenzione. A pagina 26 della relazione allegata, rilasciata oggi dal Comitato, è individuato il metodo di calcolo del disavanzo effettivo stabilito dalla Corte dei conti e a seguire trovare la dimostrazione analitica delle singole voci. Ebbene, come si può notare, se prendete visione della tabella, il risultato effettivo di amministrazione 2014, a lordo delle quote vincolate accantonate, è negativo ed è pari a – 3.882 milioni di euro, mentre il disavanzo effettivo si mostra pari a – 6.210 milioni di euro secondo quanto indicato anche nella relazione di accompagnamento della Corte dei conti alla decisione di parifica del

rendiconto generale, in particolare a pagina 83 del primo volume, prima della rideterminazione del disavanzo, che è avvenuta poi con la decisione di parifica. Nella deliberazione di Giunta regionale, la n. 696 del 2015, invece il disavanzo effettivo è di – 5.959 milioni in quanto la Giunta attesta che l’ammontare dei fondi di riserva per la reiscrizione della perenzione vincolata è di 250 milioni di euro stanziati in bilancio per la copertura dello stock di perenzione vincolata al 31.12.2014, vanno detratti in quanto già compresi nell’avanzo di amministrazione vincolato. Quindi, per non detrarre due volte la stessa posta contabile, a parere della Giunta, vanno eliminati dal disavanzo effettivo. Ai rilievi ed alla discussione abbastanza animata che c’è stata all’interno della seduta del Comitato che si è svolta il 16 dicembre 2015, la stessa Presidenza ha chiesto alla Direzione, che era presente, se questo rilievo fosse stato fatto alla Corte dei conti in quanto la differenza di 250 milioni è fatta sulla base di un diversa modalità di calcolo, ma la Direzione ci ha reso noto che non è stata fatta alcuna comunicazione alla Corte su questo, quindi noi ci siamo impegnati anche a scrivere alla Corte per capire quale delle due modalità di calcolo va tenuta effettivamente presente in quanto lo scorso anno, nel rendiconto e nel giudizio di parifica, la Corte aveva utilizzato la stessa modalità di calcolo che però ha rivisto quest’anno anche con riferimento all’esercizio finanziario del 2013. In sostanza questi rilievi hanno comportato che il disavanzo della Regione, al lordo delle quote vincolate ed accantonate per l’esercizio 2014, sia da ridefinire anziché in - 3.882.005.408,73 in – 10.930.089.407,26 per effetto della irregolare contabilizzazione effettuata dalla Giunta regionale delle anticipazioni di liquidità di cui si è detto e che sono pari a 7.048.083.998,53. L’utilizzo di queste anticipazioni di liquidità è stato definito dalla Giunta con due diverse delibere, appunto, di Giunta, la n. 423 del 2013 e la n. 799 del 2014, alle quali

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rinvio per prendere visione dello schema e delle modalità di utilizzo delle singole voci. Ma in merito a questa contabilizzazione, delle anticipazioni di liquidità, il Collegio dei revisori della Regione Lazio, nella relazione che è allegata al rendiconto, nel ribadire i concetti enucleati dalla Corte costituzionale nella sentenza 181/2015, riguardo proprio alle modalità di utilizzo delle risorse delle anticipazioni che devono essere gestite in bilancio in modo da essere neutralizzate ai fini della competenza, non potendo aumentare la capacità di spesa della pubblica amministrazione beneficiaria, ha verificato se le somme di anticipazione ricevute dalla Regione hanno fornito solo cassa per pagare debiti pregressi già contabilizzati in bilancio oppure hanno contribuito in modo non costituzionalmente corretto a fornire copertura a disavanzi di amministrazione o a nuove spese di competenza. Ed il Collegio dei revisori ha eccepito che, nonostante la Corte dei conti nel giudizio di parifica al rendiconto 2013 non abbia chiesto modifiche al metodo di contabilizzazione delle anticipazioni effettuate nel 2013, perché secondo la Corte non avevano provocato ampliamento della capacità di spesa, nell’anno 2014 tali utilizzi delle anticipazioni di liquidità non sono conformi ai principi espressi dalla Corte costituzionale. E il Collegio dei revisori della Regione Lazio ha eccepito che nel rendiconto 2014 occorre intervenire per correggere l’effetto della contabilizzazione delle somme utilizzate, appunto, per la copertura ed il pagamento dei debito fuori bilancio, per un importo complessivo pari a 949.687 migliaia di euro e per sterilizzare gli effetti della contabilizzazione delle somme utilizzate per la copertura di ammortamenti non sterilizzati pari a 396.265 migliaia di euro. Resta inteso che qualora non intervenga l’approvazione di questo provvedimento prima della effettuazione delle rettifiche richieste dal Collegio, la sterilizzazione di questi effetti contabili dovrà essere effettuata nell’annualità 2015. L’impatto della sentenza della Corte

costituzionale n. 181 è stato talmente rilevante sui bilanci delle Regioni che in sede di Conferenza Stato-Regioni è emersa la necessità che il Governo intervenga sulla questione della contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità con un apposito decreto legge ed il Governo è intervenuto con il decreto legge 179/2015, definendo una uniforme modalità di contabilizzazione per le Regioni di questa anticipazione di liquidità. Riassumendo, il decreto legge prevede che le Regioni possano registrare le anticipazioni di liquidità incassate riducendo gli stanziamenti in entrata riguardanti il finanziamento del disavanzo di amministrazione derivante dal debito autorizzato e non contratto per finanziare spesa di investimento di importo pari a quello delle anticipazioni di liquidità e, qualora non abbiano proceduto a contabilizzare anticipazioni di liquidità con tale metodo, dovranno contabilizzare l’incasso delle anticipazioni istituendo in contabilità un “Fondo anticipazioni di liquidità”, diretto ad evitare il finanziamento di nuove e maggiori spese ed accantonarlo al risultato di amministrazione per un importo pari alle anticipazioni incassate nel 2013 e nel 2014 al netto delle quote rimborsate. La Corte dei conti, quindi, nel giudizio di parifica al rendiconto 2014, ha verificato l’applicazione nel bilancio delle disposizioni contenute nel decreto legge n. 179, giungendo alla conclusione che il Fondo anticipazioni di liquidità debba essere composto, oltre che da 949.687 migliaia di euro per i debiti pregressi comunque denominati e da 396.265 migliaia di euro per ammortamenti non sterilizzati del settore sanitario, come aveva anche rilevato il Collegio dei revisori della Regione Lazio, anche dei residui perenti pari a 801.454 migliaia di euro e dell’importo posto a riduzione del disavanzo di amministrazione derivante dal debito autorizzato e non contratto per finanziare la spesa di investimento per 6.554.838 migliaia di euro e della quota a capitale rimborsata pari a 35.607 migliaia di euro, fino a definire un

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risultato di amministrazione 2014 complessivo di – 10.930.089 migliaia di euro e secondo, quindi, la tabella, che poi potete visualizzare a pagina 30, il disavanzo effettivo 2014 rideterminato in parifica è pari a – 13.257.720 migliaia di euro del quale 7.048 migliaia di euro sono relativi al Fondo di anticipazioni liquidità per gli anni 2013 e 2014. Nella relazione al rendiconto generale della Regione Lazio allegato alla deliberazione di Giunta n. 696 che è successiva e di presa d’atto della decisione di parifica della Corte dei conti, viene invece mostrato il disavanzo effettivo di – 5.959 milioni di euro, senza aggiungere il Fondo di anticipazione di liquidità evidenziato dalla decisione di parifica della Corte dei conti che porta, quindi il disavanzo effettivo a 13.007.720.430,00. Quindi, sostanzialmente, quello che sto dicendo è che, a differenza di quanto ha previsto la Corte dei conti e ha rideterminato nel giudizio di parifica, c’è una differenza di 250 milioni che la Giunta ritiene di non dover computare ai fini del calcolo del disavanzo effettivo perché contenuti già nello stock di perenzione che concorre alla determinazione del disavanzo. Ma siccome la Corte dei conti è l’organismo chiamato a verificare il quantum e come è composto quello stock di perenzione, riteniamo che la Corte abbia fatto tali verifiche. Merita anche di essere citato, ed è stato anche esaminato dal Comitato, un altro rilievo che è stato effettuato dalla Corte dei conti e che riguarda la mancata adozione da parte della Regione Lazio della legge di assestamento del bilancio preventivo 2014, come più volte è stato rilevato nel corso degli anni precedenti dallo stesso Comitato. La legge di assestamento rappresenta uno strumento giuridico contabile destinato ad aggiornare il bilancio di previsione annuale alle vicende economiche e finanziarie sopravvenute e alle nuove situazioni verificatesi dopo la sua approvazione, siano esse correzioni di errori di previsioni, adeguamenti degli stanziamenti di bilancio e

residui accertati o eventuali nuove esigenze di spesa, rimandando poi ai collegati la possibilità di disciplinare aspetti a carattere ordinamentale ed organizzatorio, come prevede l’articolo 12 della nostra legge regionale n. 25 del 2001. La legge di assestamento delle previsioni di bilancio, come la stessa denominazione esprime, esplica quindi nel corso della gestione la sua funzione di aggiustamento delle previsioni che formuliamo con legge, come formuleremo con l’approvazione della legge di stabilità. Come rilevato già dal Comitato nella seduta del 29 luglio 2014 ed anche nella successiva relazione all’esercizio finanziario 2013, la variazione che ha determinato un aumento del ricorso al mercato finanziario è stato effettuata per l’anno 2013 non con legge ma con determinazione del Segretario generale, la n. E00027 del 18.08.2013. Nell’anno 2014 la stessa operazione è stata effettuata con due decreti del Presidente della Regione. Pertanto, sia nell’esercizio 2013 che nell’esercizio 2014, la Regione Lazio ha proceduto ad assestamento di bilancio mediante atto amministrativo, mentre il livello massimo del ricorso al mercato finanziario era fissato con legge, in particolare l’articolo 1 della legge di stabilità 2014. Azione questa che è in contrasto con quanto prevede la normativa regionale agli articoli 45 e 26 della legge regionale 25/2001 che prevedevano l’uso dello strumento legislativo per la modifica all’autorizzazione a coprire il disavanzo di parte capitale con indebitamento. Rilievo, questo, della necessità dello strumento legislativo per procedere ad assestamento, che è confermato anche dall’articolo 50 del decreto legislativo 118/2011, che è entrato in vigore dal 2015, il quale dispone che entro il 31 luglio la Regione approva con legge l’assestamento delle previsioni di bilancio. Da quanto esposto emerge che aumentare il ricorso al mercato finanziario con atti amministrativi significa evitare di responsabilizzare il massimo organo politico deliberante che è il Consiglio regionale,

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autorizzando gli uffici regionali a spendere in disavanzo, cioè senza entrate di competenza fino all’accensione del mutuo, con rilevanti ricadute finanziarie sugli equilibri del bilancio, soprattutto in una Regione come il Lazio in costante deficit di cassa. Con riferimento, invece, alla gestione di competenza, il Comitato rileva che in questo esercizio finanziario, come già avvenuto nel 2013, la Regione Lazio ha rispettato l’equilibrio della gestione di competenza, ovvero ha impegnato meno somme di quanti siano gli accertamenti definitivi 2014, producendo a fine esercizio 2014 un risultato positivo di 2.264.547 migliaia di euro. All’interno della relazione potete trovare, a pagina 32, per chi riesce a seguire mentre sto parlando, i dati della gestione di competenza al rendiconto nel triennio 2012 / 2014.

Con riferimento, invece, al saldo di parte corrente questo si espone con un risultato negativo, - 1.906.641 migliaia di euro per l’anno 2014 al netto del rimborso per anticipazioni e come mostrano i dati esposti, le tabelle esposte nella relazione il dato negativo è costante nei tre anni in esame, con un peggioramento nell’esercizio finanziario di circa il 55 per cento rispetto al 2013 e ciò indica che la Regione non ha ancora superato la difficoltà della copertura degli impegni assunti a carico delle spese correnti e delle quote di capitale per il rimborso prestiti da restituire nell’esercizio.

Con riferimento invece al saldo di parte capitale, questo si mostra con un apparente avanzo di 4.171.188 migliaia di euro, questo perché a causa delle anticipazioni di liquidità, che sono state effettuate ex articolo 2 e 3 del decreto legge n. 35/2013 e 102/2013 per un totale di 4.916.750 migliaia di euro di cui 2.560.669 migliaia di euro riferiti all’articolo 2 di questo decreto, quindi per debiti diversi da quelli sanitari, e la somma di 2.356.081 migliaia di euro sono invece quelli relativi ai debiti del settore sanitario.

Quindi il saldo positivo di parte capitale deriva in gran parte dal valore accertato in bilancio all’odierno Titolo VI “Accensione di prestiti ed altri finanziamenti a medio e lungo

termine”. Con riferimento alla gestione di cassa,

l’articolo 11 della proposta di legge regionale n. 302 all’esame del Consiglio mostra l’avanzo di cassa alla chiusura dell’esercizio finanziario 2014 di 53.928.645,59 in base alle risultanze evidenziate nella tabella che trovate a pagina 36. Nella stessa pagina potete visualizzare il trend negli anni 2007/2014 ed i grafici a seguire mostrano come le riscossioni derivanti da entrate di natura tributaria, contributiva e perequativa siano la maggior parte, ovvero il 58 per cento delle fonti di finanziamento della Regione. Ma c’è da rilevare, purtroppo, che il 35 per cento è composto da riscossioni derivanti da indebitamento.

Il perdurare della crisi di liquidità della Regione comporta ancora la necessità di reperire risorse liquide tramite indebitamento la cui composizione è analizzata nel dettaglio al paragrafo 3.6 di pagina 66 della Relazione del Comitato. Dall’analisi dei dati relativi ai pagamenti totali, al netto delle contabilità speciali, come mostrato nella tabella a pagina 41, si rileva una crisi di liquidità che si manifesta nella divergenza che c’è tra gli stanziamenti finali di cassa ovvero le previsioni definitive dei pagamenti, ed i pagamenti totali in ciascun anno, dal 2012 al 2014. Tale divario è segno evidente che la Regione Lazio ha potuto pagare meno spese di quanto fosse stato stimato definitivamente e si riduce nell’anno 2013 e nel 2014, passando dal 42 per cento nell’anno 2012 al 28 per cento nell’anno 2013 e al 27 per cento nell’anno 2014. Con riferimento, invece, alle entrate, alla tabella a pagina 44 è mostrato l’andamento delle entrate accertate dal 2012 al 2014 e si rileva che le entrate accertate dell’esercizio finanziario 2014 derivanti da trasferimenti correnti del Titolo I, quindi “Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa”, mostra un decremento del 5 per cento rispetto all’anno 2013, mentre quelle derivanti dal Titolo II, “Trasferimenti correnti” e dal Titolo III, “Entrate extratributarie”, mostrano un incremento

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rispetto all’anno 2013 rispettivamente del 15 per cento e del 13, 5 per cento. Con riferimento alle anticipazioni di tesoreria queste sono iscritte nel rendiconto della Giunta al Titolo VII, per quanto riguarda l’entrata, ed al Titolo III, per la spesa, per un importo complessivo di 4.317.905 migliaia di euro. Queste anticipazioni hanno prodotto interessi passivi a carico dell’esercizio finanziario 2014 pari a 14.998 migliaia di euro. L’anticipazione funziona come uno scoperto di conto corrente che viene ridotto di volta in volta che la Regione riscuote le entrate. Dall’analisi del capitolo delle entrate e delle spese relativo alle anticipazioni di cassa concesse dal Tesoriere, si è verificato che l’utilizzo di tale strumento per immettere liquidità nelle casse della Regione Lazio sia un fenomeno strutturale e connaturato alla gestione finanziaria della Regione Lazio, anziché, come richiesto dalla legge, temporaneo, provvisorio ed inconsueto per fare fronte alle temporanee deficienze di cassa. Si rileva, tuttavia, che nel metodo di contabilizzazione dell’anticipazione è stato rispettato il principio contabile n. 3, della universalità del sistema di bilancio. A seguire potete trovare, da pagina 48 in poi, l’andamento delle entrate, per le quali si registra una sottostima del 10 per cento delle previsioni iniziali di competenza rispetto a quelle definitive, mentre con riferimento alle riscossioni complessive nel triennio 2012/2014 i dati esposti mostrano un peggioramento complessivo del 14 per cento delle riscossioni rispetto all’anno 2013.

Una variazione significativamente positiva è presente soltanto per le riscossioni totali delle entrate del Titolo II che riguarda i trasferimenti correnti e che presenta una percentuale del 133 per cento rispetto all’anno precedente.

Trovate poi, da pagina 51 a 57, una serie di indicatori finanziari di entrata e l’indicatore concernente il grado di realizzazione dell’entrata del Titolo I è pari al 92 per cento, in flessione rispetto a quello relativo all’anno 2013, che si attestava al 97 per cento. Questo

indica un peggioramento nella capacità di programmazione delle entrate di natura tributaria, contributiva e perequativa attraverso gli stanziamenti rispetto agli accertamenti definitivi. Identica situazione si registra con riferimento alle entrate del Titolo III, extratributario, il cui indice di realizzazione delle entrate è molto basso nel 2014 ed in peggioramento rispetto all’anno 2013.

Si registra che il grado di realizzazione delle entrate in conto capitale è leggermente migliorato rispetto a quello registrato nel 2013 e l’indice di attendibilità è in regressione rispetto al 2013 per tutte le tipologie di entrata, tranne che per quelle del Titolo III, in leggero aumento. Questo indica un peggioramento della capacità dell’Ente di programmare adeguatamente le riscossioni rispetto alle previsioni di cassa, con evidenti ripercussioni sulla già esistente crisi di liquidità della Regione.

Con riferimento all’analisi delle spese con gli indicatori finanziari, sappiamo ormai che la nuova classificazione delle spese di bilancio prevede che le amministrazioni pubbliche adottino uno schema di bilancio articolato il Missioni e Programmi. Le Missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti ed ogni missione si realizza poi attraverso più programmi che rappresentano aggregati omogenei di attività volte a perseguire gli obiettivi definiti nell’ambito delle missioni. Se potete visualizzare la tabella, a pagina 60 sono esposti i dati di spesa per ogni missione, con i valori espressi in migliaia di euro, distinguendone le previsioni definitive, gli impegni, i pagamenti in conto competenza e con la dimostrazione degli indici di capacità di impegno e di velocità di pagamento.

Rispetto alla capacità di impegno nell’anno 2014, questa capacità si mostra nel suo valore minimo per le spese relative alla Missione 17, “Energie e diversificazione delle fonti energetiche”, che si attesta al 16,87 per cento, mentre si mostra nel suo valore massimo, ad esclusione della Missione 60, “Anticipazioni finanziarie”, per la

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Missione 13, “Tutela della salute”, l’indice supera il 93 per cento ma è in peggioramento rispetto a quello registrato nel 2013 che si attestava al 97 per cento.

Per quanto riguarda l’indicatore relativo alla velocità di pagamento, si registra una percentuale complessiva, rilevata sul totale delle missioni, ad esclusione di quelle relative alle Missioni 60, “Anticipazioni”, e 99, “Partite di giro”, del 75,78 per cento, con un miglioramento rispetto a quella registrata lo scorso anno che si attestava al 54,68 per cento.

Le migliori performance di pagamento si evidenziano nelle Missioni 1, 10, 13 e 50, mentre le peggiori nella Missione 6, “Politiche giovanili e sport”, in cui l’indice è pari allo 0,68 per cento, e nella Missione 19, “Relazioni internazionali”, in cui l’indice di velocità nel pagamento si mostra pari allo 0,68.

Con riferimento all’indebitamento ed agli strumenti finanziari trovate a pagina 67 la composizione del portafoglio di debito della Regione Lazio al 31 dicembre 2014. L’esposizione debitoria, in base ai dati da rendiconto ammonta a 11.451,9 milioni di euro, dei quali 8.552,2 milioni di euro per la contrazione di mutui, e 1.612,2 milioni di euro relativi ad altre forme di indebitamento.

I dati che emergono dalle risultanze del rendiconto non coincidono con quelli esposti sul Bollettino periodico di gennaio 2015 dell’Osservatorio sul debito della Regione Lazio. Infatti l’Osservatorio non calcola nel debito i debiti contratti con la Cassa depositi e prestiti dai Comuni per i quali la Regione Lazio si è impegnata a pagare le rate di ammortamento per 166,2 milioni di euro ed il debito sanitario transatto per 7,5 milioni di euro.

Per definire l’esposizione debitoria regionale complessiva al termine dell’esercizio 2014 è necessario eliminare il debito netto a carico dello Stato ed aggiungere il debito da rimborsare al MEF per le anticipazioni di liquidità di cui si è detto. C’è da rilevare che per espressa previsione normativa dell’articolo 2 del

decreto legge 35/2013, le predette anticipazioni di liquidità sono consentite in deroga ai limiti di indebitamento e, dunque, non sono computate ai fini di calcolo della capacità di indebitamento della Regione.

Con l’acquisizione delle anticipazioni di liquidità l’esposizione debitoria non è migliorata, perché ai debiti di funzionamento verso terzi pagati con le anticipazioni di liquidità si è sostituito un debito di finanziamento di pari ammontare verso lo Stato che andrà restituito con impiego di risorse regionali in trent’anni con un prestabilito piano di ammortamento gravato da interessi. Nel corso del 2014 le erogazioni sono state pari a 4.916,8 milioni di euro, di questi 2.560,7 milioni sono stati utilizzati per il pagamento dei debiti non sanitari e 2.356,1 milioni di euro per il pagamento dei debiti sanitari.

A pagina 68 della relazione trovate una tabella riepilogativa che evidenzia la situazione del debito da rimborsare al 31.12.2014 a titolo di anticipazione di liquidità.

Il valore complessivo dell’esposizione debitoria della Regione Lazio con la contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità è pari a 20.015,7 milioni di euro al 31.12.2014, come è possibile desumere dalla tabella di pagina 72 nella quale si possono verificare anche le variazioni rispetto all’anno 2013.

Il dato che emerge è un aumento nel 2014 rispetto al 2013 dell’esposizione debitoria complessiva regionale del 35 per cento.

Le tabelle a pagina 73 ed a pagina 74 evidenziano la composizione dei debiti della Regione Lazio al 31.12.2014 con oneri a carico dello Stato. A pagina 79 potete visualizzare il portafoglio del debito per ogni singola posizione, dal quale potete evincere tipologia di tassi, soggetto intermediario, debito iniziale e finalità di finanziamento. Mentre a pagina 82 è evidenziato in tabella il portafoglio dei derivati al 31.12.2014.

Permettetemi anche di fare le stesse osservazioni che oggi sono state fatte riguardo al patto di stabilità.

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Con la deliberazione di Giunta 571 del 2014 la Regione Lazio ha disposto il superamento dei limiti del rispetto del Patto di stabilità interno e le motivazioni riportate nella decisione della Giunta sono riconducibili alle seguenti considerazioni:

- consentire il miglioramento dello sviluppo economico della Regione Lazio riducendo i ritardi nell’adempimento degli obblighi verso fornitori;

- rispettare i nuovi tempi di pagamento delle transazioni commerciali più stringenti e fissati all’articolo 41 del decreto legge n. 66 del 2014 per evitare le sanzioni fissate dallo stesso decreto legge;

- permettere la contrazione nella seconda parte dell’esercizio 2014 delle successive trance di anticipazione di liquidità.

La legge 11 del 2015 di conversione del decreto legge n. 192 del 2014 modera la sanzione per le Regioni che non rispettano il Patto di stabilità, stabilendone l’importo massimo corrispondente al 2 per cento delle entrate del Titolo I e del Titolo III, esclusa la sanità, registrato nell’ultimo consuntivo. La sanzione per la Regione Lazio per il superamento dei limiti del Patto di stabilità interno supera i 40 milioni.

La Corte dei conti nella relazione di parifica del rendiconto 2014 osserva che la richiamata delibera di Giunta, la 571/2015, quindi che ha determinato il superamento del Patto di stabilità avrebbe dovuto precedere, e non seguire, come è avvenuto, la stipula dei contratti di cui al decreto legge 35/2013, quindi i contratti per le anticipazioni di liquidità, ed a questo punto, senza entrare nel merito delle scelte operate dalla Giunta regionale, il Comitato non può di certo esimersi dall’esprimere alcune considerazioni sugli ulteriori effetti derivanti dal mancato rispetto dei vincoli del Patto di stabilità, in materia di personale e altri effetti che avranno riflessi sull’indebitamento anche della Regione Lazio.

Per quanto riguarda gli effetti derivanti dal

mancato rispetto del Patto di stabilità sul personale, il Comitato regionale segnala la deliberazione 59/2014 con la quale la Sezione della Corte dei conti regione Piemonte si è espressa sulle condizioni indispensabili per poter procedere alla assunzione di personale, anche attraverso la mobilità. Nel caso in oggetto il Collegio ha rilevato che per procedere a trasferimenti per mobilità è necessario che l’ente che assume sia in grado di certificare, oltre al rispetto dei parametri del rapporto tra spesa di personale e spesa corrente, ai sensi dell’articolo 76 comma 7 del decreto 112/2008, come successivamente modificato, ed il rispetto della complessiva spesa del personale di cui all’articolo 1, comma 557, della legge n. 296 del 2006, deve dimostrare e certificare anche e soprattutto di essere in linea con le regole dettate dal Piano di stabilità interno.

In questo senso si è espressa anche la Sezione della Corte dei conti della regione Puglia, che con deliberazione 171/2013 ha precisato che il divieto di effettuare nuove assunzioni a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale deve intendersi anche esteso all’istituto del comando, a prescindere da qualsiasi altra considerazione di carattere formale legata alla natura giuridica dell’istituto.

Tali divieti sono stati ripresi anche nella circolare n. 6 del 18 febbraio 2014 del MEF, che impongono l’auto-applicazione delle sanzioni, e tra queste il divieto di assunzione, se in corso d’anno vi sia chiara evidenza che alla fine dell’esercizio stesso il patto non sarà rispettato. In tal caso l’auto-applicazione delle sanzioni in corso di esercizio si configura come un intervento correttivo e di contenimento che l’Ente autonomamente deve porre in essere per recuperare il prevedibile sforamento del Patto di stabilità interno evidenziato dalla gestione finanziaria dell’anno.

Altra conseguenza sanzionatoria per gli enti che non rispettano il Patto di stabilità, riepilogata nella circolare del MEF, è il divieto di ricorrere all’indebitamento per finanziare gli investimenti. Nella stessa

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circolare del MEF viene definito quali operazioni costituiscono indebitamento, quelle che rientrano nel divieto e quelle che ne sono escluse e sul punto il Comitato regionale si riserva di effettuare specifici controlli sul rispetto del dettato di tale circolare nel corso dei prossimi mesi.

Con riferimento al patrimonio immobiliare si prende atto e si rileva che con la delibera di Giunta 306/2014 è stata approvata la prima segmentazione del patrimonio immobiliare regionale con relativa suddivisione in categorie omogenee e per ciascun gruppo sono state individuate le modalità di valorizzazione o dismissione ritenute idonee in funzione delle specifiche caratteristiche dei beni classificati.

Il Comitato ritiene utile disporre un approfondimento dei risultati conseguiti, visto che sono operazioni che sono in corso, al fine di valutare l’impatto complessivo dell’operazione sulle casse della Regione Lazio.

Si rileva, inoltre, che con deliberazione 513/2014 è stato identificato nell’ambito di questi gruppi di immobili individuati con la citata delibera, un portafoglio immobiliare di cespiti per i quali valutare l’alienazione tramite conferimento in un apposito fondo immobiliare. La Regione Lazio ha deciso di autorizzare un mandato espositivo al fine di addivenire ad una decisione finale alla Invimit S.p.A., società di gestione di risparmio pubblica e con una successiva delibera di Giunta, la 230/2015, si è disposta la adesione della Regione al Fondo gestito da Invimit.

Dalla relazione della Giunta al rendiconto si apprende, altresì, che è in atto il processo di dismissione avviato nel corso del 2012 prioritariamente per immobili ad uso abitativo i cui conduttori, titolari di un regolare contratto di locazione, hanno esercitato il diritto di opzione all’acquisto realizzando al 31 dicembre 2014 la sottoscrizione di ulteriori 7 atti pubblici di compravendita, per un incasso complessivo di 1.943.049,00 effettuati dal mese di febbraio al mese di dicembre 2014.

Il Comitato evidenzia l’esiguità, in termini relativi, dell’importo introitato e lo scarso successo allo stato attuale dell’operazione di dismissione.

Altra azione posta in essere nel corso del 2014 è stata l’individuazione di una serie di compendi immobiliari che la Giunta regionale ha ritenuto opportuno mettere a disposizione per iniziative di carattere pubblico e sociale attraverso la concessione a canone ricognitorio. L’Amministrazione, a fronte di una temporanea rinuncia alla piena redditività del bene, richiede l’impegno per i concessionari dei beni alla ristrutturazione degli stessi beneficiando successivamente dell’accresciuto valore. In attuazione di tale deliberazione è stato pubblicato nel mese di novembre un avviso pubblico.

In tale direzione si innesta la deliberazione di Giunta regionale 470/2014 con la quale è stato avviato un processo di concessione a canone ricognitorio rivolto ai comuni di 36 ex case cantoniere. L’obiettivo di tale atto, come si evince dalla delibera, è lo sviluppo sociale e culturale del territorio mediante la concessione di beni non suscettibili di una valorizzazione economica significativa da destinarsi ad attività nelle quali è prevalente l’interesse pubblico.

Dato atto che l’argomento in questione appare delicato per le ripercussioni economiche per la Regione Lazio, il Comitato invita gli organi a procedere in maniera estremamente trasparente e cauta e di darne evidenza al Consiglio regionale.

Infine si segnala la deliberazione della Giunta regionale 759/2014 la quale prevede una serie di interventi finalizzati alla riduzione del fabbisogno degli spazi per uffici regionali ed alla progressiva eliminazione delle locazioni passive. Sul versante della valorizzazione del patrimonio disponibile ed indisponibile si evidenzia che nel corso del 2014 sono state contestate ai singoli conduttori le conduzioni senza titolo nonché l’eventuale morosità maturata, anche mediate l’avvio di azioni legali a tutela della proprietà per il tramite dell’Avvocatura regionale.

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Con riferimento, invece, alla contabilità economica patrimoniale, in particolare allo stato patrimoniale attivo e passivo, il Comitato ha rilevato che le risultanze dello stato patrimoniale al 31 dicembre 2014, per il primo anno, sono messe a confronto con quelle dell’anno 2013, ma tuttavia nella delibera di Giunta regionale n. 302 i dati riportati dello stato patrimoniale non coincidono con quelli approvati con la legge regionale n. 16 del 2014. Il Comitato ha rilevato delle anomalie nello stato patrimoniale e in particolare nei saldi al 31 dicembre 2013, che non sono state rilevate dal Collegio dei revisori dei conti nella relazione sul rendiconto generale e nella relazione del Comitato di procede anche alla ricostruzione delle motivazioni di tali disallineamenti – si tratta di alcuni disallineamenti – visto che non c’era alcun riscontro nella relazione allegata al rendiconto 2014.

Sempre con riferimento allo stato patrimoniale, da pagina 102 potete trovare l’elenco delle società controllate e partecipate dalla Regione Lazio con i dati relativi al patrimonio netto, al capitale sociale ed alle quote di partecipazione della Regione Lazio.

Con la legge regionale 4/2013 la Regione Lazio ha tracciato il sistema delle proprie società partecipate prevedendo il riordino, la soppressione e la fusione di quelle con finalità omologhe, mentre con la delibera di Giunta 143/2014 la Regione Lazio, dovendo redigere il bilancio consolidato in quanto ente in sperimentazione dei nuovi sistemi contabili introdotti dal decreto legislativo 118/2011, ha individuato le società, che trovate elencate a pagina 100, da includere nel perimetro di consolidamento, adottando come metodo di valutazione di queste partecipazioni in bilancio quello del patrimonio netto.

C’è da rilevare inoltre che con la legge regionale 12/2014 è stato deciso l’accorpamento delle società Lazio Service e LAit e, con decreto del Presidente della Regione Lazio 60/2015, è stato approvato il piano di razionalizzazione delle

partecipazioni da completarsi in un biennio alla fine del quale la Regione Lazio deterrà unicamente 6 partecipazioni dirette. Il Piano, secondo quanto presente nel decreto presidenziale citato, consentirà entrate potenziali da dismissioni pari a 32,5 milioni di euro.

La consistenza delle partecipazioni al 31.12.2014, esposte nell’attivo dello stato patrimoniale 2014, ammonta a 133.945.247,73 euro di cui 97 milioni in società controllate e 36 in società partecipate.

Con riferimento allo stato patrimoniale passivo si rinvia a quanto è presente nella relazione in quanto non si hanno particolari rilievi.

Il Comitato, invece, ha rilevato, con riferimento ai conti d’ordine, ovvero con riferimento ai valori ed alle utilità che la Regione Lazio concede a terzi in corrispondenza di operazioni per le quali si rileva un beneficio per la collettività, che nella delibera di Giunta n. 302 non vengono esposti i valori relativi al 2013 mentre sono stati esplicitati solo quelli relativi al 2014. Questa manchevolezza nell’esposizione dei dati è stata rilevata anche dalla Corte dei conti nel giudizio di parifica come eccezione alla parifica dello stato patrimoniale e, con la deliberazione di Giunta n. 696, si è proceduto all’integrazione dei dati mancanti.

Con riferimento al conto economico, il Comitato ha rilevato che già nel 2013 la Presidenza del Comitato rilevò che nel conto economico 2013 non erano stati inseriti e calcolati gli ammortamenti delle “immobilizzazioni immateriali” e tale rilievo fu condiviso dalla Direzione bilancio che ne aveva assicurato il calcolo e l’inclusione nel risultato di esercizio 2014. Anche quest’anno, tuttavia, come rileva la Corte di conti, gli ammortamenti delle “immobilizzazioni immateriali”, omessi nel 2013, non sono stati calcolati ed inclusi nel conto economico dell’esercizio finanziario 2014 e la Giunta ha comunicato che provvederà alla rettifica nel corso delle scritture contabili 2015.

Questo è quanto in relazione al rendiconto della Giunta. Allegati al rendiconto della

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Giunta sono presenti anche i bilanci degli enti e delle agenzie dipendenti per i quali il Comitato è chiamato ad esprimere parere, sempre ai sensi dell’articolo 60 della legge regionale 25/2001. Il Comitato ha provveduto ad esaminare i rendiconti per l’esercizio finanziario 2014 delle seguenti agenzie ed enti dipendenti: i 13 enti parco, l’Agenzia regionale per la mobilità nel Lazio, l’Arsial, l’Invimit, Lazio Adisu e l’Agenzia per i trapianti e le patologie connesse. In particolare con riferimento agli enti parco i rilievi esposti sostanzialmente non mutano di tanto rispetto a quelli esposti rispetto all’esercizio finanziario 2013 in quanto permangono le stesse criticità che non sono state risolte con il commissariamento degli enti ed il Comitato, nell’osservare che il contributo ordinario della Regione a favore degli enti parco si rileva appena sufficiente, rileva anche che il sistema di gestione dei parchi necessita di un modello di centralizzazione degli acquisti volto a ridurre e rendere omogenei i prezzi di acquisto di beni di consumo comuni a molti enti, che sono per lo più i materiali di consumo che si possono uniformare, e ha espresso parere favorevole con riferimento ai bilanci ed ai rendiconti degli enti con le osservazioni che sono contenute all’interno della relazione ad eccezione, l’unico parere contrario è stato espresso per il rendiconto 2014 dell’Agenzia regionale per i trapianti e le patologie connesse, in quanto l’ART, come è noto, è stata soppressa con legge regionale 9/2015, ha prodotto comunque il rendiconto 2014 ma non è stata predisposta la rendicontazione delle spese sostenute, dei contributi erogati ai soggetti beneficiari dei vari progetti deliberati, non ha indicato la procedura di gara per individuare i soggetti ai quali erogare il finanziamento, se attraverso un bando di assegnazione o un avviso pubblico, ha una notevole entità di residui passivi per i quali, per le motivazioni espresse è stato rilasciato un parere negativo.

PRESIDENTE. Grazie.

Discussione generale PRESIDENTE. Apriamo la discussione generale, ci sono già degli iscritti a parlare. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. A seguire Sbardella. STORACE (LaD). Grazie Presidente, non parlerò 50 minuti ma capisco che è andata in scena una gara di lancio della calcolatrice tra Alessandra Sartore e Valentina Corrado... e quindi, io vorrei parlare di politica! Vorrei parlare di politica legata al conto consuntivo, con un pizzico di delusione, Assessore, per la sua relazione. Glielo dico, e lei sa che nei suoi confronti non ho elementi di particolare critica quanto a faziosità nella gestione, questa volta è entrata nella parte e se tanto mi dà tanto non oso immaginare cosa combinerete con l’esame della legge di stabilità. In Commissione lei ebbe a dire ancora anche addirittura che non poteva rispondere delle dichiarazioni sul consuntivo del Presidente della Regione in televisione, stavolta ha proprio cambiato lei, sta a verbale, quindi non è che sto inventando alcunché. Abbiamo ascoltato la Corte dei conti, ora abbiamo ascoltato la Presidente del Comitato di controllo contabile che ha detto una cosa che non può sfuggire, la cosa più importante che ha detto Valentina Corrado è che il debito di questa Regione è arrivato a 20 miliardi, lo dice il Co.re.co.co, al di là di tutte le virgole, allora lei capisce che qualche chiarimento va dato, e poi va dato su alcune questioni, non le cito tutte, che ha posto la Corte dei conti nel giudizio di parifica su questo consuntivo. Da lei abbiamo sentito tante cifre, esattamente come i numeri sciorinati dalla Presidente del Co.re.co.co., però io vorrei capire le scelte politiche che hanno determinato questi numeri. La pagella ideale viene dall’articolo 12 del rendiconto, quando si fa riferimento ancora una volta, nonostante il giudizio di parifica, alla cifra dei 3 miliardi circa di disavanzo! La Corte dei conti vi ha detto: “Correggetelo”!

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Sono, per il dato contabile 13, per il dato sostanziale 11, ma è una valanga di miliardi in un solo anno, questo ha detto la Corte dei conti. Lei invece, entrata nella parte propagandistica, lasciando da parte gli abiti tecnici, è arrivata addirittura alla preistoria ricordandoci il consuntivo 2005, perché nella sua relazione ha citato il 31 dicembre 2005, in piena era Marrazzo, abbandonata la mia amministrazione da qualche mese, senza dirci, come un tecnico dovrebbe correttamente fare, caro Parafini, gli anni a cui ci si riferisce, perché prima non c’era un giudizio della Corte dei conti, prima di noi, però si continua a ciurlare nel manico perché si vuole tentare di gabellare le cifre di oggi! Le cifre di oggi sono spietate, il Presidente della Regione va in televisione a dire: “E’ vero, abbiamo fatto 11 miliardi per pagare i debiti che abbiamo trovato”, dimentica di dire che quel mutuo che abbiamo dovuto sottoscrivere ora sarà pagato da quelli che potranno dire: “Paghiamo il mutuo che ci ha lasciato Zingaretti”, punto! A che serve questa propaganda? A che cosa serve? Certo, un uomo fortunato come il Presidente della Regione, che ha la stampa inchinata, non troverà mai un giornalista che gli farà queste domande, e però trova purtroppo dei consiglieri regionali che pongono questioni e leggono gli atti della Corte dei conti! Ed è talmente difficile la difesa su questo tema, perché ci avete provato, vi siete arrampicati, l’assessore consentirà una battuta, gliel’ho detto, le davo una pagina a disposizione del mio piccolo, modesto giornale per spiegare che è successo, ancora non l’abbiamo ricevuta, lei ha potuto fare Natale, Santo Stefano, tutto quello che vuole, io la pubblico senza replica, la replica la faccio il giorno dopo, perché io sono una persona corretta, io! E purtroppo tutto questo non è accaduto ancora, sono 20 giorni che aspettiamo di capire cosa è successo in questo drammatico 2014, in cui, secondo Valentina Corrado, arriviamo a 20 miliardi di debito della Regione! Una cifra che dovrebbe far sobbalzare chiunque, vista la propaganda che si è fatta sul passato! Io sono contro la

propaganda, vorrei che si facesse politica e amministrazione, perché se domani qualche giornale scrive che con la Regione di Zingaretti siamo arrivati a 20 miliardi, sa quale è il risultato pratico? Che Renzi ha ragione nel dire che vanno sciolte le Regioni! Allora dobbiamo ringraziare la stampa che nasconde questi dati, che non ne parla, che non parlerà mai, non leggeranno mai la tua relazione perché altrimenti e chi glielo racconta ai cittadini? Anche perché, ma questo lo vedremo nella legge di stabilità, non è che sono arrivati servizi in più, come dimostra l’articolo 5 della legge di stabilità, ci stanno servizi in meno, eppure si continua in questa logica. Assessore, la Corte dei conti ci ha detto delle cose molto, molto precise, sulle quali attendiamo ancora una risposta, non solo nelle cifre di Valentina Corrado, che credo abbia approvato questa relazione con il consenso maggioritario dei membri dell’organismo di controllo, quindi, insomma, c’è stato un atto di consapevolezza da parte dei membri dell’organismo di controllo contabile che hanno approvato una relazione durissima come quella della Corrado, la maggioranza della maggioranza! Quindi è interessante come novità, però, detto questo, il conto consuntivo dovrebbe essere la sede per rispondere anche ai rilievi della Corte dei conti, io non sono un tecnico, sono un politico che legge i documenti e mi colpisce molto quando la Corte dei conti accusa la Regione, non che non ce ne fossimo accorti, ma l’autorevolezza è altra, di continuare a procedere all’assestamento di bilancio con atti amministrativi e non con leggi, cioè è la Corte dei conti che dice che siete fuori legge sugli assestamenti, eppure questo viene incassato con una nonchalance incredibile, il Consiglio regionale non ha la conoscenza diretta e la responsabilizzazione rispetto alle modifiche di bilancio, la Corte evidenzia il quadro, non so se i vostri solerti dirigenti, sia quelli che hanno vinto un concorso, sia quelli di alta diretta collaborazione, vi hanno informato di quello che c’è scritto a pagina 28 della relazione

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della Corte dei conti, il quadro che emerge dalla disamina di ciascun provvedimento approvato dal Consiglio regionale appare critico per quanto riguarda l’individuazione, la quantificazione e la copertura degli oneri, stiamo parlando delle leggi non delle invenzioni di questa Assemblea, le leggi che ci portate voi senza copertura! Lo dice la Corte, Assessore, non faccia la faccina dispiaciuta! Perché bisogna rispondere a loro oltre che a noi, però a me non mi risulta, forse dovremo fare un altro accesso agli atti per sapere cosa diamine avete risposto alla Corte dei conti soprattutto sul passaggio successivo, perché qui mi incuriosisce molto, caro collega Sbardella, la pagina 23, dove appari e scompari proprio tu, non che tu sia responsabile di un dissesto, l’amministrazione regionale ha comunicato sul segretario generale che in accoglimento dei rilievi formulati dalla Corte dei conti nella relazione di accompagnamento alla decisione di parifica del rendiconto 2013, cioè già ce l’avevano detto: “Guardate che dovete sistemare questa cosa del Segretario generale, che non può essere come lo intendete voi, non può avere i poteri che derivano dall’assunzione di un incarico per concorso, attraverso un bando”; l’Amministrazione dice: “No, no, ma noi stiamo provvedendo, abbiamo presentato la proposta di legge 242”, di chi è la proposta di legge 242? Di Zingaretti? Della Valente? Di chiunque altro tra loro? No, è di Sbardella! Cioè loro si attribuiscono, per rispondere alla Corte dei conti, il merito di una proposta di legge dell’opposizione che la maggioranza non fa camminare! Scusa, Pietro, te la dovevo, perché avevo commesso un errore su quella legge. Ma come si fa? Chi l’ha scritta questa nota alla Corte dei conti? Forse il Segretario generale che poi alla Corte dei conti dovrebbe stare al suo posto? Dobbiamo fare un accesso agli atti per saperlo? Ci dite la verità? Chi ha preso in giro la Corte dei conti? Lo possiamo sapere in quest’Aula? Ovviamente scordatevi, colleghi, che ce lo diranno! Poi c’è il tema, e qui fossi il Presidente

della Regione sarei un po’ più prudente, pagina 327 di quella relazione, le dico le pagine perché non pretendo che il Presidente della Regione conosca a memoria la relazione della Corte dei conti, però è bene che concentri la sua attenzione su alcune questioni, pagina 327, l’incompletezza dei dati comunicati dalla Direzione Centrale acquisti, ce lo possiamo permettere, Presidente Zingaretti? Con tutti i fari puntati, non mi riferisco a Mafia Capitale, mi riferisco in genere a quello che accade sugli appalti non nell’amministrazione regionale, nella pubblica amministrazione! Perché io voglio pensare che tutto sommato si sia a posto, ma abbiamo il dovere di dare dati completi, non incompleti, e se la Corte dei conti cita la parola “incompleti” riferita agli appalti credo che sia qualcosa da prendere nella dovuta considerazione. Ci sono richiami generici alle norme comunicate dall’Amministrazione regionale, c’è l’eterogeneità delle tipologie di servizi elencati e mancanza di documentazione da cui possa rilevarsi l’effettuazione della procedura a monte dell’esternalizzazione, cioè perché andate in appalto, nonché il disegno strategico che l’Amministrazione intende perseguire. Tutto questo, dice la magistratura contabile, non consente di esprimere alla Corte una valutazione in termini di analisi finanziaria e di misurazione gestionale dei servizi esternalizzati dalla Giunta e dal Consiglio regionale. Sono “pietre” non parole! Cioè, nel settore su cui è più alto il livello di investigazione noi ci permettiamo di fornire documentazioni incomplete! Domanda, che ci stanno a fare i dirigenti? Non è il loro compito? Mica è compito del Presidente o dell’Assessore, non so chi ha la competenza sulla Centrale acquisti, ma ci stanno dirigenti che hanno il compito di fornire con precisione la documentazione? Ancora, supero il tema della mancanza del programma informatico dell’Avvocatura regionale per la gestione del contenzioso, che pure costa tanti euro, faccio riferimento, come ultimo dato del mio intervento sul

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conto consuntivo, perché poi ne parleremo con più possibilità di diffusione nella discussione della legge di stabilità, c’è il tema del personale. Cosa ci ha detto la Corte dei conti? Parla di decremento dei pagamenti rispetto all’anno precedente. Tutte le categorie stipendiali hanno registrato un decremento tranne la qualifica dirigenziale a tempo determinato e i collaboratori a tempo determinato! Cioè pare che chi ha vinto un concorso e sta qui, ed è stato assunto, ha la maledizione di lavorare qui, per cui gli taglio tutto! Chi viene qui solo perché uno ha vinto le regionali, quindi viene a fare il dirigente a tempo determinato, viene a fare il collaboratore a tempo determinato, ha il 78 per cento in più! Ma tutto questo lo spiegate? Tanto più, ed è il motivo per cui, ho letto un cartello: “Zingaretti odia i dipendenti della Regione”, ed è incredibile, ed è incredibile che si possa arrivare a tanto, non a scriverlo, a pensarlo, perché evidentemente ci sono fatti, arriviamo alla vertenza in corso, per cui ho la sensazione che il consuntivo 2015 sarà ancora peggio, perché c’è il taglio, siamo dovuti arrivare in Commissione a dover rivotare un emendamento approvato per poterlo bocciare perché faceva più danni la vostra riformulazione rispetto alla nostra proposta in tema di salario accessorio.

Ma vogliamo renderci conto che c’è gente che grazie a questo taglio di salario accessorio dovrà campare con 900 euro al mese! E dovrà camparci la famiglia, e dovrà mantenerci gli studi per i propri familiari? Ecco, io credo che me lo aspettavo da una Giunta liberal liberista, non da una Giunta di sinistra, e del resto ce lo ha confessato l’assessore Valente, ma anche di questo ne parleremo domani, il tema grande è che sulle politiche per il lavoro la Giunta di sinistra di risorse proprie stanzia 9 milioni di euro, insomma una miseria rispetto a quello che si poteva fare. Allora, ovviamente, sul salario accessorio il trattamento è diverso rispetto ai consulenti, che loro sì possono avere in anticipazione mensile quanto dovrebbero percepire trimestralmente, i lavoratori della Regione

no! Allora, io concludo perché altri parleranno probabilmente delle parti della Corte dei conti legate alla gestione della spesa sanitaria regionale, non cito ancora qui, ma anche questo è argomento da discutere prossimamente sia in legge di stabilità e soprattutto in Commissione bilancio quando finalmente arriveranno le carte di LazioInnova, non sto qui a citare feste, festini e libagioni a spese dei contribuenti, la vergogna di LazioInnova, la vergogna di un’azienda che sperpera centinaia di migliaia di euro ogni volta che il Presidente della Regione si scomoda ad inaugurare anche un “tombino”! Si fa festa! E credo che sia indegno tutto questo, io credo che lei, Presidente, debba dire a Ciampalini: “Datti una regolata su come butti i soldi, perché io non vado a rubare per dare soldi a LazioInnova”! Io questo mi aspetto dal Presidente della Regione, invece ancora una volta leggiamo dal consuntivo della Corte dei conti riferito al 2014 della Regione Lazio, non dal consuntivo, dall’analisi del consuntivo, cose che definire “scandalose” è poco! Un sollievo mi è venuto in Commissione bilancio quando ho sentito le parole dell’assessore Fabiani, perché anche lui non è apparso uno di quelli che vuole coprire questa roba, ed è molto bello, Assessore, glielo dico con grande trasparenza, alla luce del sole, che quasi sembra che lei voglia una commissione su quello che sta facendo LazioInnova. Forse è eccessivo, lei non è ancora, diciamo, tra di noi all’opposizione, però è significativo che anche da chi ha in mano le politiche produttive c’è qualche dubbio! Chiariamolo! E allora, colleghi, non è forse questa la sede in cui dover chiarire tutto questo? Io mi aspetto uno scatto di reni, dire: “Sì, probabilmente noi non lo possiamo dire con la stessa crudezza, ci sono dei problemi li dovremo affrontare”, già questo basterebbe. Se invece ogni giorno ci sono comunicati per cui si dice che tutto va bene, anche sulle politiche di sviluppo, questa relazione della Corte dei conti demolisce tutta la propaganda

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statistica che viene tirata fuori ogni volta che dall’Istat viene un numeretto! Noi saremmo, assessore Fabiani, la prima Regione al mondo che con le tasse alte fa crescere lo sviluppo! Non c’è un centimetro quadro di strada in più, come percorso infrastrutturale in questa Regione, eppure le merci viaggiano come se fossimo su aerei o chissà quali altri mezzi di soccorso..., di volo, di elisoccorso stavo per dire, o di volo della nostra Regione! No, non c’è nulla in più rispetto agli anni scorsi, c’è tanta propaganda, quella la sapete fare bene, però non è detto che la dobbiamo pagare noi. PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare il consigliere Sbardella. Ne ha facoltà. SBARDELLA (Misto). Grazie, Presidente. Io utilizzerò alcuni degli argomenti del rendiconto e me li andrò a risparmiare o ad alleggerire o a richiamare quando parleremo del bilancio di previsione. Anche io non entro nell’attività ragionieristica, che non mi appartiene, tento di approfondirla ma, insomma, per tanti versi già ha fatto bene il Comitato di controllo contabile che, comunque, approva. Io inizio dicendo che a me dispiace che per regolarmi su quello che succede nel bilancio sia sostanzialmente costretto a seguire i ragionamenti della relazione di parifica della Corte dei conti, che ha avuto circa cinque mesi a disposizione per visionare atti, per fare valutazioni, ovviamente con competenze diverse rispetto al giudizio che poi deve esprimere e per tanti versi dispiace che, appunto, abbia tutto questo tempo per esprimere una valutazione e ci ricordi una serie di scadenze e di adempimenti previsti per legge che forse ci permetterebbero di comprendere meglio, soprattutto per quelli che non hanno competenze specifiche in termini di contabilità. Però tento di attenermi agli aspetti più prettamente politici. Non è un appunto all’assessore Sartore che sa che non ritengo alcuni di questi, forse nessuno di questi appunti di sua responsabilità. Sono scelte politiche, che in alcuni casi facilitano anche il compito dell’assessore al Bilancio,

altre forse sono anche relativamente neutrali e, però, hanno delle responsabilità che io sinceramente non le attribuisco e, infatti, parlo al Presidente della Regione, che poi è quello che se ne fa vanto in alcuni casi, e viene redarguito. Io non penso che si debba offendere nessuno se, quando redarguisce la Corte dei conti, tutti in ginocchio, e quando in Consiglio regionale qualcuno pone dei problemi, guardati con sufficienza o in qualche modo marginalizzati. Volete che inizio da quello che ha citato il presidente Storace? Bé, io lo ritengo molto offensivo a livello personale quello che è stato riportato alla pagina 23 degli appunti della Corte dei conti nella relazione di parifica. Dire: “Abbiamo presentato e siamo in attesa che la Regione, il Consiglio regionale lo calendarizzi e lo voti” è offensivo., è obiettivamente offensivo. Voi rispondete citando una proposta di legge come se fosse la vostra e sottacendo il fatto che avete la maggioranza in Capigruppo e la maggioranza in Consiglio regionale per approvarlo, calendarizzarlo ed approvarlo. Vi tolgo anche il problema, se volete risponderne alla Corte dei conti in maniera rapida: l’ho presentato come emendamento aggiuntivo al bilancio di previsione. Se volete essere così consequenziali alla risposta bruciante data alla Corte dei conti, ce l’avete, l’emendamento, votatelo, ce l’avete in legge di stabilità! Ho paura che non sarete così consequenziali, però ricordiamoci, ecco, di evitare di essere offensivi per chi lavora, produce proposte di legge, le presenta e tenta di portarle avanti. Sulle prime pagine della relazione si parla di un serie di cose su cui passo a volo d’uccello, anche perché ci sono ritornato almeno in quest’anno in termini più vari o in commissione o in Consiglio: la pesatura delle posizioni dirigenziali, c’ero entrato quando c’era il problema della composizione dell’OIV, a cui era stata demandata la pesatura delle posizioni dirigenziali levandola a Tor Vergata, che aveva risposto

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ad un avviso ed era stata dichiarata poi decaduta perché si risparmiava affidandolo ad un gruppo di persone terze, io avrei preferito che fossero rimaste a Tor Vergata che si era aggiudicata quell’avviso, però rimane il problema; c’è il problema del regolamento di contabilità regionale, ma già ha accennato l’assessore allo sforzo che sta facendo per produrlo in tempi ragionevolmente brevi; sulla gestione del contenzioso, ha accennato il presidente Storace. Noi oggi stiamo parlando del 2014, non abbiamo alcuna visione del 2015 e domani andremo ad affrontare il 2016. Assessore, io capisco e può non dipendere da lei, quello che ci ricorda la Corte dei conti, il rendiconto lo dovremmo approvare entro aprile, trasmetterlo ed approvarlo in Consiglio entro il 31 luglio, coincidente, e non penso che sia un incidente o una coincidenza, coincidente con il voto dell’assestamento del bilancio. Io penso che ci renderebbe edotti di quello che succede in via dinamica ai nostri conti, nell’anno precedente in evoluzione, l’assestamento del bilancio in corso. Ma questo non succede e ci richiama più di qualche volta. L’articolo 50 del decreto legislativo n. 118 del 2011 ci dice che l’assestamento di bilancio va fatto con legge e non con atto amministrativo. Mi perdonerà se io ci torno, ho presentato anche per domani un emendamento, gliel’ho già accennato. Sul problema dell’assestamento soprattutto ci ricorda la Corte dei conti che noi siamo riusciti, senza passare per la legge, ad andare sia nel 2013 che nel 2014 ad aumentare il ricorso al mercato finanziario senza andare in assestamento di bilancio. Siamo riusciti ad aumentare il ricorso al mercato finanziario per un miliardo e mezzo in due anni senza passare in Consiglio! Se a voi sembra una cosa normale… Noi votiamo un bilancio di previsione, voi vi autorizzate in Giunta un miliardo in più di ricorso al mercato finanziario e noi lo sappiamo a consuntivo un anno e mezzo dopo. A me sembra molto poco rispettoso, come ci ricorda anche la

Corte dei conti, del Consiglio regionale, dell’Assemblea legislativa. Noi abbiamo bisogno anche di sapere, come ci ricorda la Corte dei conti, se quei mutui sono indirizzati a spese di investimento, perché tanto più se non sono destinati a spese di investimento è un oltraggio che vegano fatti questi ricorsi al mercato finanziario, che venga fatto questo aumento al ricorso al mercato finanziario fuori dal bilancio preventivo e, dunque, fuori da una legge di assestamento. Non cito le pagine, diciamo che la diamo per passata e si dà per buono, non aspetto nemmeno una grande replica perché tanto il mio voto contrario si desumerà alla fine del mio intervento che tento di accelerare. Sulle anticipazioni di liquidità, io penso che se leviamo l’ipocrisia degli annunci e della propaganda risolviamo il problema. Io dalla sua relazione assessore ho capito perfettamente, una cosa l’ho capita. C’era la possibilità di mettere mutui a pareggio in maniera figurativa, se non li accendi i mutui non entrano! La somma negli anni passati, ma compreso Marrazzo, insomma, chiunque, si poteva fare e si è fatto, però comunque l’anticipazione di liquidità prevede il pagamento di un interresse e, comunque, come ci dice la Corte dei conti, indebita. Ecco, probabilmente evitare propagande evita pure di infilarsi in polemiche che non hanno ragion d’essere. L’indebitamento consolidato è quello che abbiamo più volte ricordato, anche il presidente Storace, se lo denudiamo, lo neutralizziamo dalla propaganda e lo ammettiamo, forse è per tutti più facile procedere.

Però c’è una cosa che mi ha un po’ turbato nella relazione perché, va tutto bene, perché comunque le anticipazioni vanno a pagare il disavanzo effettivo del debito fuori bilancio, c’è qualcosa che non torna di quello che è considerato debito fuori bilancio, anche in quel caso perché non è passato dal Consiglio regionale.

Noi abbiano anche la 300 da votare, che è l’accertamento dei debito fuori bilancio.

Assessore, qui ci sono debiti fuori bilancio

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pagati anche di due anni fa e questi non dovevano essere pagati! La ricognizione va bene, meglio tardi che mai, qualcuno direbbe, ma questi sono soldi che noi non dovevamo pagare, li avremmo potuti pagare solo dopo avere votato questa delibera e sappiamo che le fattispecie, non entro nel merito se no la facciamo veramente omerica questa seduta, non tutte quelle che vegnono qui riportate hanno le caratteristiche di essere debiti fuori bilancio così come giuridicamente ammessi.

L’altra cosa, però, che non ci dobbiamo nascondere, ed è per questo che io parlo di assestamento, è che lo sforamento del Patto di stabilità, Presidente Zingaretti, questo Consiglio, almeno tutte le persone che in maniera, penso sincera, abbiano potuto ammettere e dichiarare, questo Consiglio regionale è venuto a saperlo il 3 ottobre scorso! Noi avevamo sforato il Patto di stabilità l’anno precedente, abbiamo vissuto gennaio e febbraio fino al Milleproroghe con una sanzione, con una spada di Damocle sulla nostra testa, abbiamo affrontato la gestione del nostro bilancio per gennaio e febbraio con delle sanzioni sconvolgenti per la nostra Regione, senza che il Consiglio ne sapesse nulla!

Io penso che questo tipo di variazioni debba passare per il Consiglio. L’accensione, la sottoscrizione dei contratti, le anticipazioni di liquidità dovrebbero passare anche con delibera del Consiglio. Anche perché comunque, per quanto ridotte le sanzioni, hanno portato ad una sanzione pecuniaria di 40 milioni di euro e se a voi sembra normale che noi, per effetto di una delibera, produciamo costi per 40 milioni ed il Consiglio non sa nulla… Io è un’altra cosa che trovo scandalosa! Perché è vero che quello era mutuo iscritto e non acceso, ma i 40 milioni non stavano scritti da nessuna parte. E’ vero, la Corte…, come tutti ormai abbiamo capito non si poteva fare altrimenti per poter accedere che sforzare il Patto di stabilità per le strane alchimie del Governo nazionale che fa scontrare due leggi e ci troviamo in questa situazione, ma la Regione si è trovata con una sanzione di 40 milioni

che non abbiamo deciso da nessuna parte! L’organo legislativo non l’ha mai deciso!

Non entro, perché mi attarderei, secondo me, andando a leggere, la confusione che si fa nella trasmissione dei dati rispetto alle spese di consulenza ci porterebbe, se andassimo a cercare il pelo nell’uovo, a ben oltre il 20 per cento rispetto alle spese di consulenza del 2009.

Vogliamo parlare del Comitato per la legislazione, nonostante l’Ufficio legislativo della Segreteria generale, oltre all’Ufficio legislativo del Consiglio regionale?

Ce ne starebbero…. E secondo me è difficile immaginare che stiamo in quel 20 per cento del 2009.

Alle esternalizzazioni ha accennato qualcosa il presidente Storace, sul bilancio consolidato del gruppo Regione ne ha detto qualcosa il Comitato di controllo contabile, anche se dobbiamo ricordare che ci siamo già detti, e lo ricorda anche la Corte dei conti, che noi dovremmo approvarlo questo consolidato del Consiglio regionale, compreso quello delle società, al 30 settembre, ma anche questo in corso d’opera verificheremo come e perché.

Sulle singole società, a me sembra che Lazio Ambiente abbia perso tanto, a me sembra che per Lazio Ambiente un + 155 per spese del personale sia un po’ tantino, sostanzialmente, a quanto ho capito non giustificabile, sicuramente il nuovo management farà cose egregie, anche se non ho capito cosa; LazioInnova, per carità di patria e per rispetto dell’assessore che ammette finalmente anche lui, questa volta: “Non so che dirvi”, ci ha letto due paginette e mezzo mandateci da LazioInnova che bisognava “tirargliele”, non all’assessore, ovviamente a chi le ha scritte.

La Corte dei conti ci ricorda: ma scusate, qui il cronoprogramma, quando ci scrivete con quali strumenti lo rispettate? Vogliamo parlare della corsa a prenderci le quote di BIL per fare la gara verso terzi per la gestione delle garanzie, in riassicurazione? Ce lo vogliamo dire? No! Ha continuato a gestire tutto quanto LazioInnova fuori da

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qualsiasi ipotesi di cronoprogramma fatta quando votammo quella legge ed anche l’opposizione ci mise del suo.

A volo d’uccello, come si dice, lascio perdere tutta questa parte ed entro, soltanto accennandola, nella sanità, perché ne vorrei riparlare domani.

Secondo me la Corte dei conti ci ha capito quasi quanto noi, si è persa, però una cosa esce chiarissima. La cosa che esce chiarissima è che nel 2014 noi ci prendiamo l’extragettito del 2011 e del 2012, poi conferiamo alla GSA in maniera straordinaria un + tot milioni di euro e sblocchiamo i fondi accantonati per il contenzioso con il Gemelli ed arriviamo a questo straordinario risultato di 312 milioni di disavanzo che, come dice anche la Corte dei conti: bella forza! Tutte cose estemporanee, non ripetitive. Ovviamente sul ripetitivo ci si mette la distribuzione del Fondo sanitario nazionale che ci attribuisce qualcosa in più, 376 milioni l’anno di riparto. Questo ci direbbe che noi continuiamo a stare inchiodati al disavanzo in cui ci ha lasciato Renata Polverini! Perché, leva e metti, leva e metti, a me sembra che se non ci fosse stata quella attribuzione nel 2014 staremmo sempre intorno ai 670-700, se non ci fosse questa maggiorazione nel riparto nazionale. Ma una cosa viene fuori, che noi generiamo, e quest’anno le genereremo a regime, quote di extragettito che tra lo scorso anno e quest’anno arriveranno a qualcosa tipo 1 miliardo di euro. Noi stiamo chiedendo ai cittadini del Lazio una maggiorazione Irpef ed Irap alle imprese dello 0,5 fisso, che ci può sbloccare solo il Tavolo di verifica, ma non glielo chiediamo. Perciò noi arriveremo molto probabilmente, se è vero tutto quello che abbiamo ascoltato dalla propaganda e consuntivo 2014 ad un bel disavanzo di 350 milioni di euro, euro più, euro meno, e ci ritroveremo con un extragettito di 500 milioni di euro.

Non sarebbe più facile contrattare alla Conferenza Stato-Regioni con il Governo Renzi che ci desse qualcosa di più sul Ddl invece di chiedere ai cittadini del Lazio 1 miliardo di extragettito per la sanità e poi ci

paghiamo altre cose? Oppure infilarli nel disavanzo ed uscire dal Piano di rientro?

Incomincio a pensare, Presidente, che questa Regione non voglia uscire dal Piano di rientro, perché obiettivamente consente degli enormi vantaggi, consente l’applicazione di questo 0,5 che ci tirerà fuori 890 milioni di cui 500 di extragettito e poi le consentirà obiettivamente di continuare a fare sostanzialmente, ma come è previsto dalla legge, non in maniera illegittima, come le pare. Il che non mi sembra un bruttissimo risultato, ho solo paura, ma lo dirò domani sul bilancio di previsione, che se noi togliamo il triplo di quanto ci serve per il disavanzo regionale ai cittadini del Lazio, potremmo almeno nella aliquota disponibile dell’Irpef levargli qual cosina, almeno corrispondente alla sanzione per lo sforamento del Patto di stabilità!

Ma di questo gliene parlerò domani. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà. CORRADO (M5s). Grazie, Presidente. Questa volta non annoierò i colleghi con i numeri dati dalla relazione che si effettua ogni anno al rendiconto in quanto io sono solita dividere le attività che mi riguardano come Presidente del Comitato di controllo contabile, che effettua una relazione verificando, controllando la coerenza ed il rispetto della normativa del rendiconto alla normativa vigente in materia contabile e che enuclea dei dati e dei numeri al fine proprio di illustrare al Consiglio regionale, dare una fotografia di quella che è la situazione contabile della Regione anche con riferimento a dei parametri, a degli indici che vanno a misurare questa fotografia rispetto agli anni precedenti. Il mio intervento in questo caso è un intervento politico, come presidente del gruppo che rappresento, il Movimento cinque stelle, ed al di là dei numeri che sono stati già enucleati un po’ da tutti, anche da chi mi ha preceduto, negli interventi e che fanno riferimento al

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disavanzo effettivo e al debito della Regione Lazio, il mio intervento vuole porre attenzione ad alcune criticità gestionali che sono frutto delle politiche di chi gestisce, ovviamente, in questo momento, di chi ha le redini di conduzione della Regione in questo momento e da un po’ di anni, da quando siamo stati eletti, dal 2013. Sorvolo, nel senso che non entro nello specifico del taglio, perché ho già detto tanto, sul mancato assestamento con legge, mancato assestamento che non avviene da anni in questa Regione, da due anni, da quando si è insediato il Presidente Zingaretti, non avviene con legge, quindi non viene coinvolto il Consiglio, al di là dei tecnicismi, di quello che si deve fare con l’assestamento, è sacrosanto che l’assestamento, qualunque variazione, modificazione, ma anche semplicemente portare all’attenzione del Consiglio il fatto che non ci siano mutamenti, che non ci siano variazioni così essenziali e così importanti da condizionare l’economia, il debito e il disavanzo della Regione, è sacrosanto che questo passaggio avvenga in Consiglio regionale, perché io vi ricordo che oggi noi siamo chiamati ad approvare il rendiconto ma da domani in poi approveremo il bilancio previsionale e quello che approverà il Consiglio in quest’Aula, a seguito degli andamenti gestionali che avverranno durante l’anno, sarà suscettibile di modifiche, a seconda delle condizioni, di quello che avverrà, anche delle condizioni, della salute della Regione Lazio e così come il Consiglio approva quel documento è sacrosanto che il Consiglio approvi e prenda atto, abbia conoscenza di eventuali aggiustamenti che a quelle previsioni sono stati fatti a seguito della approvazione. Quindi il punto riguardo all’utilizzo, al di là dei tecnicismi, l’utilizzo della legge come strumento per approvare l’assestamento della Regione Lazio è finalizzato, a mio avviso, a quanto ho appena detto. Mi voglio focalizzare su altri aspetti politici ed in particolare sull’utilizzo delle maggiorazioni fiscali di Irap ed Irpef, per finalità extrasanitarie e quello che preoccupa

e che rileva anche la Corte dei conti è il dato che il Tavolo di verifica degli adempimenti del Piano di rientro dal debito sanitario ha autorizzato lo svincolo dalla finalità sanitaria di queste maggiori coperture, ma preoccupa il fatto che questo svincolo e questa autorizzazione per finalità extrasanitarie è subordinato alla sottoscrizione di un ulteriore contratto di prestito di cui all’articolo 3 del Decreto legge 35 del 2013, quindi le famose anticipazioni di liquidità di cui abbiamo tanto parlato. Ed il dato preoccupante è che i cittadini del Lazio sono vessati e gravati due volte per la stessa causa e cioè il ripiano del deficit sanitario pregresso, la prima volta attraverso la maggiorazione delle aliquote e, la seconda volta, attraverso gli oneri accessori, quindi gli interessi, che sono connessi alla restituzione delle somme che vengono ottenute con le anticipazioni di liquidità. Quello che preoccupa politicamente è che da quando è stata attivata la GSA non risulta ad oggi adottato un atto generale di programmazione che disciplini gli obiettivi e i programmi di gestione della quota del finanziamento del sistema sanitario regionale, che è direttamente gestito dalla Regione attraverso la gestione sanitaria accentrata e non risultano nemmeno predefiniti i criteri con i quali si perviene annualmente alla quantificazione di questa quota; quello che preoccupa è leggere nella relazione della Corte dei conti che l’Amministrazione ha trasmesso un prospetto riepilogativo in cui sono illustrate le spese effettuate secondo il piano dei conti standard del sistema sanitario, ma la Sezione di controllo valuta insufficienti i richiami esemplificativi che sono stati operati in sede di riparto del fondo sanitario regionale e ritiene la mancanza di un atto ad hoc che disciplini nel dettaglio le funzioni, l’attività e le operazioni della GSA in attuazione della normativa di settore una grave carenza programmatoria e gestionale, oltre che a rappresentare una possibile causa di danno all’erario, mentre noi sentiamo dai comunicati stampa e dalla propaganda, che tanto vi riesce bene, che in materia di sanità

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va tutto bene; però preoccupa anche il rilievo che è stato effettuato sulla non corretta perimetrazione contabile per il 2014, delle entrate e delle uscite che riguardano il settore della sanità; così come preoccupano, dall’esame di alcuni mandati che fa la Corte dei conti al termine della relazione allegata alla parifica, che ancora una volta in alcuni casi vengono modificati i criteri di nomina delle commissioni giudicatrici delle gare senza che se ne fornisca adeguata motivazione, e questa vicenda preoccupa perché ricorda tanto la nota vicenda triste della gara CUP e come è andata a finire, anzi, vedremo come finirà; così come preoccupa in tema di consulenze il fatto che il Comitato per la legislazione che dall’Amministrazione viene giustificato come consulenza giuridica della Giunta, anche se non si capisce perché deve essere consulenza giuridica della Giunta, visto che l’organo legislativo è il Consiglio regionale e laddove esiste nelle altre Regioni questo organismo è istituito presso il Consiglio regionale, l’Amministrazione dice che svolge attività di consulenza per la Giunta ma poi quando invia le note relative alle spese delle consulenze e, quindi, l’elenco delle consulenze, non invia la relativa spesa riguardo al Comitato di legislazione; preoccupa che nella spesa del personale, che la Giunta ha vantato essere ridotto il costo totale del personale rispetto agli anni precedenti, adesso non ricordo le percentuali precise, ho tanti numeri in testa, mi pare dell’1 virgola qualcosa per cento, abbiamo visto i dati in Commissione, preoccupa il fatto che non si calcola nel costo del personale la quota del personale di Asp, l’ex Agenzia sanità pubblica, che è pari a 4 milioni di euro e che grava anche sul bilancio che approveremo per il 2016 ed in fase di audizione all’interno della Commissioni chiesi al Direttore Bacci, direttore del personale, se quelle percentuali calcolate rimanevano invariate aggiungendo il costo di questo personale; preoccupa un altro dato, relativo sempre in tema di personale ed in tema di spesa dei dirigenti, la problematica relativa alle pesature ed alla classificazione

delle strutture amministrative, perché la Corte dei conti rileva che le strutture amministrative, cioè la pesatura e le classificazioni delle strutture amministrative rappresenta una grave carenza della struttura organizzativa regionale che può comportare indebite percezioni di denaro pubblico, e questo è grave, è grave sia dal punto di vista penalmente rilevante, ma anche dal punto di vista contabile e della situazione finanziaria della Regione, che versa in uno stato di crisi di liquidità non indifferente, che abbiamo tutti quanti avuto modo di ascoltare. Quindi, al di là dei numeri, dal punto di vista politico e gestionale ci aspettiamo delle risposte alle domande che abbiamo già posto in Commissione e che, per quelle alle quali non abbiamo ricevuto risposta, le poniamo in Consiglio. Per il resto le altre osservazioni verranno fatte in sede di discussione della stabilità perché sono strettamente connesse alla programmazione futura che ci apprestiamo ad approvare. Grazie, Presidente. PRESIDENTE. Prima di dare la parola all’assessore per la replica, facciamo cinque minuti di sospensione tecnici. La seduta è sospesa ed aggiornata alle ore 18,05. (La seduta è sospesa alle ore 17,59 e riprende alle ore 18,09)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEODORI

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori del Consiglio. Replica PRESIDENTE. Diamo la parola all’assessore Sartore per la replica e poi passiamo alla votazione dell’articolato. SARTORE, Assessore. Grazie, Presidente. Parte della replica, non vedo il consigliere Sbardella, però parte della replica, diciamo,

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ha ad oggetto le stesse osservazioni, comincerei da quella dell’assestamento che è comune sia al presidente Storace che al consigliere Sbardella e la consigliera Corrado. Sicuramente l’assestamento, parto proprio dalle ultime considerazioni che ha fatto la consigliera Corrado, indipendentemente dal dato tecnico, perché mi difenderei con il dato tecnico sul punto, come ci siamo difesi con la Corte dei conti e se avete la volontà di ascoltare quattro righe la difesa viene fatta sul dato tecnico, del perché si è potuto procedere anche senza legge di assestamento, però io vengo alle considerazioni fatte, e da ultimo dalla consigliera Corrado, sul fatto che indipendentemente dal dato tecnico è giusto che il Consiglio prenda atto del dato, anche se non c’è mutamento del ricorso al mercato, anche se non c’è ulteriore, come non c’è stato, ulteriore indebitamento, assolutamente. Tant’è vero che per difenderci dal punto di vista tecnico, poi logicamente dal punto di vista politico va bene, ma anche dal punto di vista tecnico, che l’assestamento per legge, anche se non muta i dati di riferimento della previsione, venga fatto anche in Consiglio, comunque vorrei leggere solo le righe con le quali ci siamo difesi anche davanti alla Corte, perché se no sembra che è stata una pazzia: “Le variazioni, necessarie ai fini di una gestione puntuale del bilancio regionale…”, perché come ha detto la consigliera Corrado e come mi preme dire sempre, il bilancio gestionale muta, è un mare in movimento, non è che si ferma con il bilancio di previsione, ma questo avviene anche con il bilancio dello Stato, nel bilancio dello Stato per decreto del ministro dell’economia vengono fatte migliaia di variazioni di bilancio, perché sarebbe impossibile, cioè il principio della variazione di bilancio è connaturato alla gestione del bilancio stesso, è impraticabile sia sotto il profilo della identificazione, per esempio, dei prelievi dalle spese obbligatorie, per l’integrazione dei fondi che sono spese obbligatorie, spese per liti, le spese impreviste, esistono dei fondi sia nel bilancio dello Stato replicati nei

bilanci regionali, che per certi versi sono copiati dal bilancio dello Stato, dalla contabilità pubblica, che si muovono esclusivamente con variazioni di bilancio, ivi compresa la flessibilità, quindi “necessarie ai fini di una gestione puntuale del bilancio regionale e consequenziali alle operazioni…” di cui abbiamo parlato “in particolare, al riaccertamento dei residui attivi e passivi, che è un’operazione disciplinata nell’ambito della gestione armonizzata del bilancio regionale con il decreto legislativo n. 118 ed i relativi principi applicativi, si sono limitati ad effettuare un aggiornamento tecnico e contabile dei dati. Tale aggiornamento in quanto privo di discrezionalità da parte della Giunta…” perché è un riaccertamento praticamente dei residui “non ha determinato alcuna modificazione alle previsioni di spesa con modalità non conformi all’esplicazione delle funzioni legislative del Consiglio regionale per quel che concerne la legge di assestamento. Ciò detto, comunque, in particolare per quello che concerne il livello del ricorso al mercato finanziario, non si è determinata nessuna possibilità di ricorrere ad un mutuo per nuovi investimenti rimasto invariato nel limite dei 350 milioni che erano stati autorizzati con la legge di bilancio ai sensi dell’articolo 5 della legge n. 14 del 2013.”.

Ciò posto, quest’anno, se Dio vorrà, faremo l’assestamento, insomma, quindi lo scriveremo nelle norme della stabilità, così come peraltro è scritto nella 126 che modifica il 118 che voglio ricordare, anche al consigliere Sbardella, è entrata in vigore il 1° gennaio 2015. Questo mi permette di dire che con riferimento ai debiti fuori bilancio non vi era una procedura prevista per legge regionale, quindi è stata fatta una delibera di Giunta di riconoscimento, non esisteva la norma, che è l’articolo credo adesso 73, che è entrata in vigore il 1° gennaio 2015. Quindi in base alla norma dell’articolo 73 abbiamo fatto il riconoscimento degli ulteriori debiti fuori bilancio che nella ricognizione fatta dalle direzioni, sono stati prefigurati alla Direzione bilancio e, comunque, la Giunta li

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ha fatti propri e ha predisposto il disegno di legge che era all’ordine del giorno insieme alla legge di bilancio, non abbiamo avuto su quella il parere dei revisori e quindi l’abbiamo rimandata anche a gennaio. Spero che a gennaio potremo esaminare quella legge.

Con riferimento sempre ad un argomento che è comune, il Segretario generale, voglio dire questo, che mi sono fatta dare le carte con le quali è stato segnalato il disegno di legge sul quale era prevista la modifica del Segretario generale. Va detto che è stato scritto ufficialmente che il disegno di legge era presentato dal Consigliere Pietro Sbardella. La lettera è così: “Nel solco del processo di revisione del processo organizzativo delle strutture, e segnatamente del Segretario generale, il 2 aprile 2015 si inserisce la proposta di legge n. 242, presentata dal consigliere Pietro Sbardella, recante modifiche alla legge regionale n. 6 relativa al Segretariato generale, che dispone all’articolo 3 la soppressione del Segretariato generale fra le strutture di diretta collaborazione”. Comunque è stato detto che è stata presentata dal consigliere Sbardella, come è stato detto, non è vero che non è stato detto, non so se nella relazione non c’è scritto però è stato detto, è stato detto anche e questo… (Interruzione di un consigliere) …no, queste sono le direzioni. E va bene. Oltre a questo è stato anche detto, e lo sappiamo bene, che nell’ambito del disegno di legge regionale n. 244 del 4 aprile, soppressione dell’Agenzia regionale, è stato ripresentato un emendamento che aveva la stessa analoga natura della proposta di legge 242, presentato, appunto, dal consigliere Sbardella. Quindi posso dare, diciamo, al consigliere Sbardella il materiale, ma anche perché lo diciamo a tutti, anche chi ha seguito il disegno di legge Arp e Ardis in Commissione sa bene che era stato presentato un emendamento dal consigliere Sbardella in tal senso ed era stato presentato anche un

emendamento da parte della Giunta. Quindi dal punto di vista formale probabilmente non è stato recepito nella relazione però dal punto di vista formale era stato identificato il soggetto, non è che ci eravamo appropriati, diciamo, di un disegno di legge presentato dal consigliere Sbardella. Anche sul consolidamento del bilancio regionale, anche questo è entrato in vigore il 1° gennaio 2015, quindi comunque il consolidamento del bilancio regionale si riferisce all’anno 2013 ed è stato presentato nel disegno di legge del rendiconto, però l’ambito di consolidamento mi sembra che la Corte l’abbia accettato, non abbia detto null’altro. Rispetto ai tempi, è vero che il conto consuntivo andrebbe approvato entro il 30 aprile, la Giunta l’ha approvato a giugno, ricordo però che è intervenuta la parifica il 27 novembre. E’ vero che in questa dinamica è entrata tutta la vicenda di cui abbiamo parlato molto legata alle anticipazioni di liquidità e, quindi, molte Regioni sono state sospese con le proprie parifiche proprio in attesa dell’intervento del Governo che doveva chiarire, a seguito della sentenza della Corte costituzionale, come si dovevano contabilizzare, perché riguardo alla “irregolare contabilizzazione” che dice la Corte, non esisteva una contabilizzazione prima del decreto legge n. 179, cioè non è che avevamo le norme che dicevano come dovevano essere contabilizzati quei fondi, quindi il decreto legge è intervenuto alla metà di novembre e le Corti in parifica sono andate alla fine di novembre, non è solo la nostra che ha parificato alla fine di novembre. Quindi diciamo che anche dire “errata contabilizzazione”, l’accettiamo, noi ci cospargiamo il capo di cenere e, quindi, parifichiamo come ha detto la Corte in quel modo, cioè facendo un fondo entrata e uscita, è per questo che dico che è una partita di giro, perché di fatto è una entrata e uscita che viene messa, che a futura memoria si sono pagati questi miliardi di debiti, però non ha una contropartita, un debitore, vari debitori, i migliaia di debitori che abbiamo pagato,

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fornitori ed enti locali, ma ha come contropartita il Ministero dell’economia e delle finanze al quale in trent’anni dovremo ridare questi fondi che sono stati presi per pagare i fornitori. Quindi l’”errata contabilizzazione” ha un senso se ci fosse stata una disciplina della contabilizzazione, la disciplina della contabilizzazione è intervenuta il 15 di novembre e per questo, diciamo, non abbiamo potuto contabilizzare come voleva la Corte e questo va detto. Con riferimento alle vicende legate all’indebitamento, io ho detto nella mia relazione che l’indebitamento della Regione è fissato al 31.12.2014 in circa 19 miliardi e mezzo. Noi stiamo parlando dell’indebitamento, cioè della trasformazione del debito di funzionamento, peraltro l’ha detto anche Valentina Corrado nella sua relazione, di trasformazione in debito di finanziamento, cioè quello che abbiamo pagato, ma ha pagato anche prima di noi la precedente Giunta e la precedente ancora, ha pagato nei confronti dei fornitori, degli enti locali, dei debitori, oggi ce lo ritroviamo spalmato con scadenze diverse, perché logicamente c’è un debito che finisce prima, un debito che è finito, un debito che finisce prima di un altro che è stato ristrutturato. Come sapete, l’ho detto nella mia relazione che invito a rileggere, tutta la partita importantissima che è stata fatta anche a seguito di norme statali che permettevano la ristrutturazione dei debiti regionali. La prima che è stata fatta, peraltro ricordo che è stato fatto anche, non ricordo se un ordine del giorno sottoscritto dal presidente Zingaretti e dal presidente Storace sulla ristrutturazione del debito, il primo debito ristrutturato ai sensi di quella normativa è un debito nei confronti del MEF che era precedente a quello delle anticipazioni di liquidità e che ha portato ad una ristrutturazione del debito per la quale sono diminuiti gli interessi e si sono guadagnati, diciamo così, uno spazio di competenza di circa 90,5 milioni di euro. In più, da ultimo, e questo l’ho detto, sono stati ristrutturati i BOR regionali, un’operazione che è durata sedici mesi, della quale capofila

erano Lombardia e Lazio, ricordo anche il consigliere Di Paolantonio che aveva chiesto un chiarimento su questo anche in Commissione, e la Regione Lazio è la seconda Regione che ha avuto il riacquisto più alto dei propri titoli ed anche a fronte di questo, cioè questo famoso payback, riacquisto dei titoli, si è avuto un risparmio per la Regione di 45,5 milioni l’anno. Abbiamo ristrutturato il debito con la Cassa depositi e prestiti a seguito di una norma che è stata approvata in Consiglio regionale nella legge di stabilità regionale; abbiamo ristrutturato il debito nei confronti sempre della Cassa con riferimento sempre ad una norma regionale che è stata approvata in una legge di stabilità degli anni precedenti che ricontrattava il debito degli enti locali per quella parte di autorizzazione di spesa che non era stata mai contratta dagli enti locali. Quindi anche lì c’è stato un risparmio, quindi il risparmio dalla ristrutturazione del debito è stato rilevante nell’anno 2014, abbiamo cominciato nel 2013 ma si è materializzato tra il 2014 e il 2015. E’ evidente che questo ha portato da una parte anche all’allungamento del debito. Quindi qui stiamo parlando di un debito di finanziamento che però ha avuto una ristrutturazione fortissima con interessi molto più bassi perché da ultimo sono stati…. Comunque nella mia relazione ho scritto tutto, c’era comunque anche nella relazione al consuntivo. La quantificazione delle leggi regionali, questa è una osa che mi preme particolarmente. La Corte ha detto che bisogna migliorare la quantificazione delle leggi regionali, la Corte sicuramente avrà ragione, il metodo della identificazione della quantificazione degli oneri è un metodo che deve essere migliorato, deve essere migliorato anche, dice la Corte, nei confronti dei disegni di legge del Consiglio regionale, così come lo dice per i disegni di legge dei parlamentari. Però c’è una piccola differenza: per i disegni di legge presentati in Parlamento, comunque per emendamenti aventi natura parlamentare, la legge n. 196

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del 2009 e successive modifiche prevede una apposita procedura che è quella che la Commissione bilancio o la Commissione di merito quando esamina questi disegni di legge o emendamenti possa chiedere al Governo la relazione tecnica. Ora, il Consiglio non ha un ufficio consiliare di bilancio, non ha questa dotazione, si cerca, diciamo, nell’interlocuzione sempre di quantificare in qualche modo, non precisissima, la definizione dell’onere anche per i disegni di legge consiliari ma, come per quelli della Giunta, si può sempre migliorare, sicuramente. Questo sarà nel 2016 anche, in qualche modo, una richiesta di approfondimento. Non si può credo, comunque, regolare con il Regolamento di contabilità, si dovrebbe regolare di intesa con il Consiglio regionale, anche per la parte che riguarda i disegni di legge consiliari. Per quanto riguarda sempre l’articolo 12, che diceva sempre il presidente Storace, l’articolo 12 è rimasto lo stesso, Presidente, però all’articolo 13 noi facciamo quello che dice la Corte, cioè l‘abbiamo spostato di un articolo, non è che non l’abbiamo messo, non potevamo non dare atto di quanto la Corte avesse richiesto. Quindi l’articolo 13 dà conto di quanto ha chiesto la Corte sulla iscrizione dei 7 miliardi a fondo. Quindi assolutamente… Per quanto riguarda la gestione del contenzioso, credo che anche in Commissione sia uscita la problematica, anche il presidente Storace mi pare che in quella sede lo abbia anche detto, abbiamo istituito un fondo apposito nel bilancio di quest’anno, del 2016, proprio per il contenzioso dell’Avvocatura regionale, perché proprio la Corte ci ha chiesto l’istituzione di un fondo apposito e, peraltro, abbiamo seguito assolutamente le indicazioni. Sul salario accessorio, una cosa importante, il salario accessorio abbiamo cercato, chi è stato presente alla riunione che abbiamo avuto proprio nella sede consiliare, in Commissione, abbiamo avuto un incontro con i sindacati, erano presenti tutti, il lavoro

che è stato fatto, anche in Commissione, è stato un buon lavoro, è stato presentato un emendamento e di questo va dato atto anche al presidente Storace, sull’utilizzo anche per il 2015 delle economie della dirigenza alle quali, peraltro, è stato messo un tetto per cui non possono neanche utilizzare quei fondi, però voglio ricordare che è stato fatto anche un lavoro sulle economie derivanti dai piani di razionalizzazione dei fitti passivi. Come ho detto in Commissione, l’ho ridetto anche ai sindacati ma anche nella riunione che ha avuto l’assessore Valente insieme agli altri, sicuramente il fondo dell’integrativo sarà rimpinguato sia con le economie, sia con le economie derivanti dai piani di razionalizzazione. Piani di razionalizzazione nell’ambito dei quali, voglio ricordare, mi preme dirlo, i fitti passivi da 21 milioni dell’anno 2013, nell’anno 2016 si attesteranno a 13 milioni, quindi nel tempo il Piano di razionalizzazione che è stato fatto con riferimento all’utilizzo delle sedi sta dando i propri frutti. Diciamo, è stato esteso l’utilizzo anche di quelle economie, derivanti dalla razionalizzazione dei fitti passivi, anche all’arcipelago delle società. Questo significa che ci sarà un più ampio universo nell’ambito del quale dovremo andare a ricercare queste economie. Quindi sicuramente l’impegno della Giunta c’è su questo piano, sarà perseverato e nel 2016 sarà ancora di più approfondito. Sul tema delle pesature devo dire, e su questo rispondo, mi sembra che anche la consigliera Corrado lo abbia detto, le pesature sono una cosa importante, vanno assolutamente fatte, perché è evidente che la pesatura dell’ufficio identifica il trattamento stipendiale di posizione, soprattutto, e di risultato, ma la posizione è molto importante, per cui nel 2016, soprattutto con riferimento ad alcune direzioni che forse sono le direzioni che hanno, non per porre l’attenzione solo su queste, ma che hanno una dimensione non indifferente rispetto alle attività svolte, quale ad esempio la mia Direzione, per non dire degli altri, sulla pesatura effettivamente va fatta una attenta

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valutazione, però credo che nel 2016 questo assolutamente sarà fatto. Sul riferimento all’indebitamento, voglio ricordare anche che nella mia relazione ho ricordato gli anni dai quali derivano, così come l’intervento del consigliere Sbardella in qualche modo è stato anche chiarificatore rispetto alle mie intenzioni, ho ricordato che nell’elenco dell’indebitamento e, quindi, della copertura mutuo che poi non è stato contratto, ho riportato gli anni nei quali siamo stati in grado di ripercorrere i documenti cartacei, anche, comunque, ed anche informatici, che era più facile, che va dal 2003 al 2014. Quindi assolutamente e nella mia relazione troverete proprio la sostenibilità dell’indebitamento. Voglio ricordare, come ha detto la consigliera Corrado, che le anticipazioni di liquidità ai sensi della normativa del decreto legge n. 35 non costituiscono indebitamento in senso stretto, non sono mutui, quindi è per questo che sono andati in deroga alle norme di contabilità, ma questo l’ha detto il decreto legge n. 35. Voglio ricordare che anche con riferimento alle anticipazioni di liquidità la sentenza della Corte costituzionale n. 181 ha posto dei paletti con riferimento alla sterilizzazione della competenza della sanità, ma noi non possiamo dire niente su questo perché nella sostanza abbiamo applicato le norme di legge, poi con il 179 hanno definito come andavano contabilizzate, ma noi siamo andati in linea con la legislazione statale, né più né meno. Poi è evidente che se la legislazione statale incorre ed incappa in una sentenza della Corte che modifica o, comunque, interpreta costituzionalmente una norma ed il Governo adotta decreti legge in attuazione, le Regioni o comunque i soggetti attuatori devono andare in linea. L’extragettito della sanità: lì ha ricordato il consigliere Sbardella che c’è una norma dello Stato che è stata, se non ricordo male, adottata nell’anno 2013 in un decreto legge, mi pare sia il 120, stavamo sotto il Governo Letta, che ha permesso l’utilizzo dell’extragettito sanitario per finalità che sono “essenziali”, dice, finalità come il

trasporto, ed ivi compreso il pagamento del decreto legge n. 35. Non credo che con riferimento all’extragettito 2014, forse faceva riferimento a quello verificato al Tavolo di verifica 2013, perché l’’11 ed il ’12 riguardavano solo cassa, cioè, proprio perché abbiamo adempiuto a tutti gli adempimenti che aveva chiesto il Tavolo di verifica, è stata smobilitata a favore della Regione una cassa di 500 milioni, però il ’14 si riferiva a quello del 2013, quindi come quello del ’15…, cioè salta sempre di un anno, ma ricordo, come ha detto la consigliera Corrado, che l’extragettito viene verificato, lo sblocco viene verificato al Tavolo di verifica, quindi è sempre una previsione quella che viene messa in bilancio, è evidente, stiamo parlando sempre di una previsione che si materializza nel momento in cui si sblocca al Tavolo di verifica, non può essere utilizzato fintanto che non viene sbloccato al Tavolo di verifica. Quindi anche per questo siamo sul bilancio di previsione e comunque il Consiglio regionale approva la legge di previsione quindi, rispetto a questo, tutto quello che potrà essere utilizzato sarà utilizzato solo nel momento in cui avremo lo sblocco dei fondi perché abbiamo adempiuto ad altre puntuali richieste fatte al Tavolo di verifica. Voglio ricordare per la GSA che, è vero, la perimetrazione noi l’abbiamo fatta già una volta, credo nel 2014, magari daremo la delibera, però voglio anche ricordare che il Fondo sanitario nazionale, purtroppo, viene ripartito a fine anno, cioè abbiamo ripartito adesso, a dicembre, nei giorni in cui stavamo in Commissione, il fondo sanitario 2015, quindi una difficoltà le Regioni ce l’hanno, proprio materiale, non per discolparsi, però c’è pure una difficoltà materiale. Sulle pesature ho risposto. Sull’esame dei mandati cercheremo di fare molto meglio quest’anno, speriamo che il 2015 siamo andati meglio perché su alcuni mandati che sono fatti a campionatura, come sapete, sono state trovate delle irregolarità, quindi nell’attuazione della disciplina normativa, ma anche nella procedura di bilancio che ci

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siamo dati quest’anno in Giunta, diciamo che la vicenda dovrebbe essere molto meno rilevante, però devo ricordare che in effetti questo è stato fatto, d’altra parte, diciamo, “verba volant, scripta manent”, quindi l’ha scritto la Corte quindi non si può dire che non sia vero, va fatta una correzione, però ritengo che il 2015 sia andato molto meglio, almeno nelle nostre aspirazioni ci è sembrato di sì. E credo di avere finito. PRESIDENTE. Grazie. Dichiarazioni di voto PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione dell’articolato, ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). In dibattiti come questo su un consuntivo di un anno, che dura grosso modo tre ore, quindi non vi abbiamo portato via tutto questo tempo, è doveroso esprimere una valutazione su quello che dice il governo della Regione, il Consiglio regionale come è noto, Assessore, per Regolamento e per logica ha l’ultima parola, e quindi ciascuno di noi..., questo è anche il motivo per cui la Giunta parla sempre prima delle dichiarazioni di voto, perché voi ci date delle informazioni e noi le valutiamo. Mi permetta di dire, nel manifestare il voto contrario al consuntivo 2014, che è un po’ curiosa la concezione che lei esprime, perché sembra che questa Regione sia fatta di due debiti, quello buono e quello cattivo! La Procura della Repubblica chiamerebbe questo un reato di scambismo, no? Per qualcuno è buono, poi c’è qualcun altro interrogato che lo deve ammettere che però dice: “Non fa niente”! Succede, e la stessa cosa è qui. No, il debito, se è virtuoso per pagare i debiti, io mi aspetterei da voi che diceste che è virtuoso anche quando riguarda ospedali, ma non lo dite mai! Sa perché io ci torno su questa questione? Perché sarà difficile spiegare al cittadino per strada che mentre è certo che 20 miliardi è il doppio di 10, indebitarsi per 20

miliardi sia più virtuoso che indebitarsi per 10! Perché, c’è un debito che è fatto per investimenti e l’altro è fatto chissà per cosa, per gozzovigliare? Io non credo che sia giusto dire questo, però proprio perché lei si è tramutata negli anni, da tecnico sta diventando politico, e le faccio i complimenti per come lo fa, ricorda lo spirito di quell’ordine del giorno che è vero che sottoscrivemmo con Zingaretti e con il Presidente Leodori, che serviva a far cessare una polemica, perché è chiaro che poi alla fine ci rimette la nostra Regione, perché il nord che dice? Prima arriva uno e spende troppo, poi arriva un altro e spende troppo, spendiamo troppo per questa Regione, diventa un dato oggettivo, in realtà io mi sarei aspettato una grande battaglia, e con la questione della demografia su Roma si è cominciata ad aprire una porta, perché io sono contento quando arrivano più soldi, non è che mi dispiace, anche se poi vorrei che i direttori generali che dissipano i 700 milioni annui, il patrimonio che hanno a disposizione, venissero cacciati, non promossi, perché è successo questo nelle aziende ospedaliere della nostra Regione, ma ne parleremo domani, se poi si va in TV e si racconta, stracciando quell’ordine del giorno: “Stiamo pagando i debiti di prima”, dimenticandosi che poi questa cosa la diranno anche quelli che verranno dopo riferito a chi lo sta dicendo adesso, insomma non è un atteggiamento molto intelligente nei confronti dell’opposizione. Lo dico perché lei giustamente una cosa l’ha detta sul debito: “Ma noi che possiamo fare, agiamo secondo le regole, poi arriva lo Stato, ci cambia le regole e io mi devo adeguare!”. E lo sa che cosa è successo? A noi non ci hanno cambiato le leggi, ci hanno cambiato la Costituzione con il Titolo V, e cambiare la Costituzione vuol dire stravolgere tutto quello che c’era prima! Però mica ci siamo lamentati, tant’è vero che lei deve raccontare nel suo bilancio, e lo riporta anche la Corrado nel rendiconto, che fino al 2008 c’è avanzo di amministrazione, non disavanzo, nel 2008, quindi anche oltre la mia amministrazione.

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Lo dico perché vede, Assessore, io vi consiglierei di non stuzzicare la Corte dei conti. Il solerte Ufficio stampa che segue i nostri lavori ha fatto sì che alle 18,14 e alle 17,37 uscissero due agenzie in cui lei racconta di un disavanzo di 3 miliardi di euro, la Corte dei conti ha detto altro! Io non mi avventurerei nello sfidare la Corte dei conti se c’ha ragione lei o se c’hanno ragione loro, perché loro c’hanno sempre ragione, e quindi è un errore far uscire agenzie in cui sottovalutate la portata, l’autorevolezza, la forza della rideterminazione a cui vi ha costretto la Corte dei conti. Infine, la Corte ci ha detto nel consuntivo 2014, nella sua analisi, molto anche sui costi della politica, questo tema lei non lo ha toccato per niente, e saremo costretti a ritornarci, e vi prego, lo dico ora per allora, di evitarci di farvi rincorrere su emendamenti strani di Giunta o maxiemendamenti. Io nell’occasione della legge di stabilità ho chiesto di poter fare da relatore, avvalendomi del regolamento, e pretenderò di poter leggere tutto per riferire all’Aula per la parte di mia competenza. Non si potrà scherzare su questa questione, perché avremo probabilmente il personale ad assistere ai nostri lavori, quelli che si chiedono del “perché ai consulenti sì e a noi no”, rubrico secondo frasi che ci siamo scambiati e che lei capisce molto bene, non ha detto una parola su LazioInnova, dovrei far vigere la legge del silenzio/assenso, mi farebbe molto piacere, su questo, però non è bello che non ci sia una presa di posizione netta, pubblica e, infine, lo dico per ultimo, perché è una cosa che ha scocciato molto anche me, oltre che il collega Sbardella, questa storia del Segretario generale non si regge! Vede, io sono abituato a considerare la burocrazia un grande ostacolo..., una grande risorsa dell’amministrazione, stando qui penso subito agli ostacoli, invece chiedo venia perché non penso quello, io penso che la burocrazia sia una grande risorsa dell’amministrazione senza burocrazia c’è solo faziosità, c’è solo arbitrio, allora penso ad un’amministrazione terza rispetto asl

conflitto politico, purtroppo da quando c’è Zingaretti questo non è possibile, perché si danno poteri che non si possono conferire, e ce lo dice la Corte dei conti, siamo al secondo anno consecutivo che ce lo dice, e quella lettera che lei ci ha letto non è che ha detto: “L’opposizione”, perché citare Sbardella..., la Corte dei conti non è che deve conoscere a memoria i consiglieri, però l’avete fatta quella lettera quasi a discolparvi rispetto all’accusa all’Amministrazione da parte della Corte dei conti. E mica si fa così, perché siete voi in ritardo rispetto a quell’accusa, non il consigliere Sbardella, non la minoranza di questo Consiglio! Allora io spero che davvero possa accadere quello che lui ha proposto, approvate l’emendamento, nemmeno l’ho letto, Pietro, senza subemendamenti come si è tentato furbescamente di fare l’altra volta! Allora sì che potrete dire alla Corte dei conti: “Vi ricordate quando vi abbiamo parlato di quella proposta di legge? Adesso l’abbiamo approvata”, quella però, non un’altra, perché altrimenti diventa davvero un gioco di faziosità che non merita questo Consiglio regionale. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà CORRADO (M5s). Per la dichiarazione di voto a nome del mio gruppo. Sarà una dichiarazione di voto contraria all’approvazione del rendiconto, perché dare un voto favorevole significherebbe condividere la gestione finanziaria, economica e politica in attuazione della politica attuata dalla Giunta Zingaretti che non condividiamo, non condividiamo nel merito dei profili che abbiamo evidenziato in discussione generale e che noi avremmo condotto in maniera diversa, e non lo diciamo in maniera generalizzata, cerchiamo di dirlo durante l’anno, attraverso le diverse proposte di legge che sono sottoposte all’esame del Consiglio o che addirittura sono proposte, non solo dalle opposizioni ma anche dal gruppo stesso, o attraverso gli atti di indirizzo

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che molte volte vengono respinti e non approvati così come diversi emendamenti sulla scorta di mere giustificazioni che molte volte prescindono anche dalla lettura del contenuto di quello che si propone. Quindi un voto assolutamente contrario e poi entreremo nel merito di quella che sarà la previsione futura con le proposte che avremo da fare in merito alla gestione futura dell’anno 2016. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Sbardella. Ne ha facoltà. SBARDELLA (Misto). L’assessore, diciamo, risponde al mio intervento che non era assolutamente ragionieristico, come le avevo spiegato. Penso che, purtroppo, sugli aspetti prettamente politici non posso essere soddisfatto, rimane, e ne riparleremo domani, il problema della sanità, rimane in parte il problema del Segretario generale, non ne facevo un fatto di “medaglietta”, ovviamente, così sembra che venga usato addirittura come giustificativo qualcuno che l’ha presentata. Discutiamola, votiamola, è passato ormai un anno e mezzo, io la presentai ovviamente a seguito delle discussioni anche della sentenza del Tar, se non anche per gli appunti della Corte dei conti che ribadisce in questa relazione, perciò, è ovvio, intervenivo nel merito, non sul nominativo da ricordare alla Corte dei conti. Mi farà piacere, magari, averne copia, visto che lei me l’ha offerta. Gli altri aspetti, io capisco che il bilancio è qualcosa che si muove in maniera dinamica, però su lacune cose, lo ribadisco indipendentemente dal dato tecnico, il passaggio sull’assestamento di bilancio probabilmente ci aiuta a renderci conto anche di questa dinamicità del bilancio, prenderne visione ed arrivare più consapevoli poi al bilancio consolidato dopo qualche mese ed a previsione di quello dopo. Ad oggi ritengo che una serie di rilievi della Corte siano i motivi anche politici oltre che di merito per i quali non posso votare a favore ma anzi contro questo rendiconto di bilancio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Simeone. Ne ha facoltà. SIMEONE (PdL-FI)). Per esprimere il nostro voto contrario, voto contrario giustificato più che altro dalla superficialità con la quale è stata affrontata questa rendicontazione e la gestione del bilancio. Noi riteniamo che il giudizio di parifica preso dalla Corte dei conti è stato dato proprio “per il rotto della cuffia” come si dice dalle nostre parti, quindi non dobbiamo esaltare questo successo. Io credo, invece, che questa cosa debba fare riflettere e cercare di correggere tutte quelle cose che la Corte dei conti ha detto e non detto. Ha detto, per esempio, che il ricorso all’extragettito, la diversificazione dell’extragettito Irpef per l’aspetto sanitario deve essere una cosa straordinaria, non è giusto prendere soldi con l’extragettito sanitario e impiegarli su altre cose. E’ vero, la norma lo può anche prevedere perché prendiamo l’autorizzazione preventiva per questo ma non è profondamente giusto, non è corretto verso quei cittadini che pagano con i loro fondi l’addizionale dell’Irpef. Così come non è giusto il ricorso esagerato alle variazioni di bilancio. Quest’anno ne abbiamo contate qualcosa come 700, assessore, lei l’anno scorso ci ha detto in quest’Aula nello stesso tempo che per l’anno 2015 avremmo fatto l’assestamento di bilancio nel mese di agosto come si faceva una volta, proprio per correggere in corso d’opera il bilancio ed apportare quelle manovre che il tempo richiedeva. Questo non è stato fatto, avete stravolto il bilancio approvato. Quindi il Consiglio approva un bilancio, la Giunta se ne fa un altro, questo non può essere, non deve essere, questo è anche un ulteriore addebito che ha fatto la Corte dei conti. Allora tutte queste cose prendiamole nel senso migliorativo, cerchiamo l’anno prossimo di portare un bilancio in ordine, un bilancio apposto, un bilancio che non deve disquisire sul debito finale. Se è 11 miliardi, è 11 miliardi, se è 20 miliardi è 20 miliardi.

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Certo, il debito che noi abbiamo contratto con la Cassa depositi e prestiti, noi non abbiamo cancellato dei debiti, abbiamo sostituito il debitore, abbiamo tolto tutta una serie di debitori che erano rappresentati da imprese e abbiamo fatto un unico debito con la Cassa depositi e prestiti, quel debito però ci costa due volte, tre volte tanto, diluito in un arco temporale di più anni, ma comunque è un debito che ci costa di più, raddoppia l’importo che abbiamo preso. Quindi, allora, facciamo tesoro, ripeto e chiudo l’intervento, raccolga questo voto contrario come una ulteriore verifica che questa opposizione vuole fare nei confronti della maggioranza e prendiamolo in chiave positiva. Credo che si possa fare meglio, noi offriamo tutta la nostra disponibilità per farlo, ma tante volte ci rendiamo conto che parliamo a persone che non vogliono ascoltarci o non vogliono proprio dare seguito alle cose che diciamo. PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi per dichiarazioni di voto. Coordinamento formale Pdc n. 49 PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione dell’articolato, però, devo porre in votazione il coordinamento formale della proposta di deliberazione consiliare n. 49, quella del rendiconto del Consiglio, che non avevamo votato. Pongo, quindi, in votazione il coordinamento formale della proposta di deliberazione consiliare n. 49.

Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva) Discussione e votazione dell’articolato Plr 302 PRESIDENTE. Poniamo a questo punto in votazione l’articolato della proposta di legge regionale n. 302, Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario

2014. Articolo 1

Art. 1 (Riaccertamento dei residui attivi)

1. Ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli l e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e successive modifiche, i residui attivi corrispondenti a crediti assolutamente inesigibili o insussistenti alla data del 31 dicembre 2014 sono eliminati dalle scritture contabili, per un importo complessivo pari ad euro 568.550.689,44, tutti derivanti da esercizi pregressi. 2. Ai sensi dell' articolo 3, commi 4 e 4-bis, del d.lgs. 118/2011, i residui attivi corrispondenti a crediti non ancora esigibili relativi all'esercizio 2014 e precedenti sono reimputati nell'esercizio 2015, in cui risultano esigibili, per un importo complessivo di euro 403.367.659,59, pari alla somma di crediti non esigibili derivanti dalla competenza per euro 260.648.784,J0 e di crediti non esigibili derivanti da esercizi pregressi per euro 142.718.875,29, di cui:

a) euro 23.859.825.24. corrispondenti a residui attivi riaccertati ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del d.lgs. 118/2011, derivanti dalla competenza;

b) euro 236.788.959,06, corrispondenti a residui attivi riferiti alla politica regionale unitaria - cooperazione territoriale, riaccertati ai sensi dell’articolo 3, comma 4-bis. del d.lgs. 118/2011, derivanti dalla competenza;

c) euro 142.718.875,29. corrispondenti a residui attivi riferiti alla politica regionale unitaria - cooperazione territoriale, riaccertati ai sensi dell’articolo 3, comma 4-bis del d.lgs. 118/2011, derivanti da esercizi pregressi.

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Pongo in votazione l’articolo 1. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva) Articolo 2

Art. 2 (Riaccertamento dei residui passivi)

1. Ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del

d.lgs. 118/2011, i residui passivi corrispondenti a debiti insussistenti alla data del 31 dicembre 2014 sono eliminati dalle scritture contabili. per un importo complessivo pari ad euro 13.464.100,88, di cui euro 3.570.547.56 derivanti dalla competenza ed euro 9.893.553,32 derivanti da esercizi pregressi.

2. Ai sensi dell'articolo 3, commi 4 e 4-bis, del d.lgs. 118/2011, i residui passivi corrispondenti a debiti non ancora esigibili relativi all'esercizio 2014 sono reimputati nell'esercizio 2015, in cui risultano esigibili, per un importo complessivo pari ad euro 478.105.087,79, di cui:

a) euro 163.475.122.95, corrispondenti a residui passivi riaccertati ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del d.lgs. 118/2011;

b) euro 314.629.964,84, corrispondenti a residui passivi riferiti alla politica regionale unitaria - cooperazione territoriale. riaccertati ai sensi dell'articolo 3, comma 4-bis, del d.lgs 118/2011.

Pongo in votazione l’articolo 2.

Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 3

Art. 3

(Maggiori accertamenti ed impegni)

I. E' autorizzato il maggior accertamento ed impegno rispetto alle previsioni e agli

stanziamenti di competenza di entrata e di spesa dei sottoindicati capitoli di entrata iscritti nel Titolo 9 (Entrate per conto terzi e partite di giro), Tipologia 100 (Entrate per partite di giro) e corrispondenti capitoli di spesa iscritti nella Missione 99 (Servizi per conto terzi), Programma O I (Servizi per conto terzi - partite di giro):

Entrata Spesa Cap. n. 611 125 Cap. n. T31426 Cap. n. 611179 Cap. n. T31479 Entrata Spesa Cap. n. 611172 Cap. n. T31470 Cap. n.611145 Cap. n. T31425 2. E' autorizzato il maggior accertamento

ed impegno rispetto alle previsioni e agli stanziamenti di competenza di entrata e di spesa del capitolo di entrata 52180 l, iscritto nel Titolo 7 (Anticipazioni da istituto tesoriere/cassiere), Tipologia 100 (Entrate per partite di giro), e del capitolo di spesa T19544, iscritto nella Missione 60 (Anticipazioni finanziarie), Programma 01 (Servizi per conto terzi - partite di giro), riferiti alle anticipazioni di tesoreria, di cui all'articolo 69, comma 9, del d.lgs. 118/2011.

Pongo in votazione l’articolo 3. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 4

Art. 4 (Entrate di competenza)

1. Le entrate, classificate ai sensi dell'articolo 15 del d.lgs. 118/2011 in "Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa" (Titolo l), "Entrate per trasferimenti correnti" (Titolo 2), "Entrate extratributarie" (Titolo 3), "Entrate in conto capitale" (Titolo 4), "Entrate da riduzione di attività finanziarie"

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(Titolo 5), "Entrate per accensione prestiti" (Titolo 6), "Entrate per anticipazione da istituto tesoriere/cassiere" (Titolo 7), "Entrate per conto terzi e partite di giro" (Titolo 9), ed accertate nell' esercizio finanziario 2014 per la competenza dell'esercizio stesso, risultano stabilite in: entrate accertate 33.186.627.337,58 (+) delle quali riaccertate ai sensi dell'articolo 3. commi 4 e 4-bis, del d.lgs. 118/2011: a) per crediti assolutamente inesigibili o insussistenti 0(-) b) per crediti non esigibili nell'anno 2014 260.648.784,30 (-) entrate accertate al netto del riaccertamento dei residui 2014 32.925.978.553.28 (+) delle quali riscosse 31.727.060.090,92 (-) rimaste da riscuotere 1.198.918.462.36 Pongo in votazione l’articolo 4. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 5

Art. 5 (Spese di competenza)

1. Le spese, classificate ai sensi

dell'articolo 14 del d.lgs. 118/2011 in spese per "Servizi istituzionali, generali e di gestione" (Missione I), "Giustizia" (Missione 2), "Ordine pubblico e sicurezza" (Missione 3), "Istruzione e diritto allo studio" (Missione 4), "Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali" (Missione 5), "Politiche giovanili, sport e tempo libero" (Missione 6), "Turismo" (Missione 7), "Assetto del territorio ed edilizia abitativa" (Missione 8), "Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente" (Missione 9), "Trasporti e diritto alla mobilità" (Missione 1 O),

"Soccorso civile" (Missione 11). "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia" (Missione 12), "Tutela della salute" (Missione 13), "Sviluppo economico e competitività" (Missione 14), "Politiche per il lavoro e la formazione professionale" (Missione 15), "Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca" (Missione 16), "Energia e diversificazione delle fonti energetiche" (Missione 17), "Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali" (Missione 18), "Relazioni internazionali" (Missione 19), "Fondi ed accantonamenti" (Missione 20). "Debito pubblico" (Missione 50), "Anticipazioni finanziarie" (Missione 60) e "Servizi per conto terzi" (Missione 99), ed impegnate nell'esercizio 2014 per la competenza dell'esercizio stesso risultano stabilite in: spese impegnate 31.143.107.250,12 (+) delle quali riaccertate ai sensi dell’articolo 3, commi 4 e 4-bis. del d.lgs. 118/2011: a)per debiti insussistenti 3.570.547.56 (-) b) per debiti non esigibili nell'anno 2014

478.105.087,79 (-) spese impegnate al netto del riaccertamento dei residui 2014 30.661.431.614,77(+) delle quali pagate 26.694.059.206,46(-) rimaste da pagare 3.967.372.408,31 Pongo in votazione l’articolo 5. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 6

Art. 6 (Riepilogo delle entrate e delle spese di

competenza) 1. Il riepilogo delle entrate accertate e delle spese impegnate sulla competenza

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dell’esercizio 2014 risulta stabilito come segue: entrate complessive accertate 33.186.627.337,58(+) Somme riaccertate ai sensi dell’articolo 3, commi 4 e 4-bis del d.lgs. 118/2011: per crediti assolutamente inesigibili o insussistenti 0,00(-) per crediti non esigibili nell’anno 2014 260.648.784,30(-) Entrate accertate al netto del riaccertamento dei residui 2014 32.925.978.553,28(+) Spese complessive impegnate 31.143.107.250,12(+) Somme riaccertate ai sensi dell’articolo 3, commi 4 e 4-bis del d.lgs. 118/2011: a) per debiti insussistenti 3.570.547,56(-) b) per debiti non esigibili nell’anno 2014 478.105.087,79(-) Spese impegnate al netto del riaccertamento dei residui 2014 30.661.431.614,77(+) differenza (al lordo del riaccertamento) 2.043.520.087,46 differenza (al netto del riaccertamento) 2.264.546.938,51

Pongo in votazione l’articolo 6. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 7

Art. 7 (Residui attivi provenienti dall’esercizio

2013 e precedenti)

1. I residui attivi degli esercizi finanziari 2013 e precedenti risultano stabiliti in:

residui attivi iniziali 8.022.487.183,20 (+)

dei quali riaccertati ai sensi dell'articolo 3, commi 4 e 4-his, del d.lgs. 118/2011: a) per crediti assolutamente inesigibili o insussistenti 568.550.689,44 (-) b) per crediti non ancora esigibili 142.718.875.29(-) Totale riaccertamento esercizio 2013 e precedenti 711.269.564,73 (-) dei quali riscossi durante l'esercizio 2014 4.815.655.899,00 (-) rimasti da riscuotere al 31 dicembre 2014 2.495.561. 719,47

Pongo in votazione l’articolo 7. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 8

Art. 8 (Residui passivi provenienti dall'esercizio

2013 e precedenti) 1. I residui passivi degli esercizi finanziari

2013 e precedenti risultano stabiliti in: residui passivi iniziali 12.876.590.139,00(+) dei quali riaccertati ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del d.lgs. 118/2011, per debiti insussistenti 9.893.553,32 (-) dei quali pagati durante l'esercizio 2014

10.257.811.753,37(-) rimasti da pagare al 31 dicembre 2014

2.608.884.832,31

Pongo in votazione l’articolo 8. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 9

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Art. 9 (Residui attivi alla chiusura dell'esercizio)

1. l residui attivi alla chiusura

dell'esercizio finanziario 2014 risultano stabiliti in:

a) somme rimaste da riscuotere sui residui attivi degli esercizi 2013 e precedenti

2.495.561.719,47 (+) b) somme rimaste da riscuotere sulle

entrate accertate per la competenza propria dell'esercizio 2014 1.198.918.462,36 (+)

Totale residui attivi al 31 dicembre 2014 3.694.480.181,83

Pongo in votazione l’articolo 9.

Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 10

Art. 10 (Residui passivi alla chiusura dell'esercizio)

1. I residui passivi alla chiusura

dell'esercizio finanziario 2014 risultano stabiliti in:

a) somme rimaste da pagare sui residui passivi degli esercizi 2013 e precedenti

2.608.884.832,31 (+) b) somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la competenza propria dell'esercizio 2014 3.967.372.408,31 (+)

Totale residui passivi al 31 dicembre 2014 6.576.257.240,62 Pongo in votazione l’articolo 10.

Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 11

Art. 11 (Disponibilità di cassa)

l. L'avanzo di cassa alla chiusura

dell'esercizio finanziario 2014 è stabilito in euro 53.928.645,59, in base alle seguenti risultanze: avanzo di cassa al 31 dicembre 2013

463.083.615,50 (+) riscossioni dell'esercizio 2014: a) in conto competenza 31.727.060.090,92 (+) b) in conto residui attivi 4.815.655.899,00 (+) pagamenti dell' esercizio 2014: a)in conto competenza 26.694.059.206,46 (-) b)in conto residui passivi

10.257.811.753.37 (-) differenza 53.928.645,59 avanzo di cassa al 31 dicembre 2014 53.928.645,59

Pongo in votazione l’articolo 11.

Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 12

Art. 12 (Risultato di amministrazione)

1. Il risultato di amministrazione alla chiusura dell'esercizio finanziario 2014 determina un disavanzo pari ad euro - 2.827.848.413,20 al netto del fondo pluriennale vincolato, e in euro - 2.969.223.526,80, al lordo del fondo pluriennale vincolato, in base alle seguenti risultanze:

a) avanzo di cassa al 31 dicembre 2014

53.928.645,59 (+)

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b) residui attivi al 31 dicembre 2014 3.694.480.181,83 (+)

c) residui passivi al 31 dicembre 2014 6.576.257.240,62 (-)

Risultato di amministrazione al netto del fondo pluriennale vincolato

2.827.848.413,20 (-) d) fondo pluriennale vincolato (risorse c/capitale vincolate) 78.206.126.37 (-) e) fondo pluriennale vincolato (risorse e/corrente vincolate) 63.168.987,23 (-) risultato di amministrazione a1 31 dicembre 2014 2.969.223.526,80 (-)

Pongo in votazione l’articolo 12. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 13

Art. 13 (Iscrizione dell'avanzo di cassa e del

risultato di amministrazione effettivo nello stato di previsione dell'esercizio successivo)

I. L'avanzo di cassa di cui all'articolo 11, il

risultato di amministrazione di cui all'articolo 12 e il disavanzo riveniente dalle quote vincolate ed accantonate pari, rispettivamente, ad euro 840.974.307,46 e ad euro 71.807.574,47, sono iscritti con variazioni di bilancio, ai sensi dell'articolo 1, commi da 16 a 19, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017), nell'entrata e nella spesa per l'anno finanziario 2015, con un risultato di amministrazione effettivo pari ad euro - 3.882.005.408,73.

2. Per effetto dell'applicazione del decreto legge 13 novembre 2015, n. 179 (Disposizioni urgenti in materia di contabilità e di concorso all'equilibrio della finanza pubblica delle Regioni) è istituito un fondo anticipazione di liquidità relativo agli

esercizi finanziari 2013 e 2014 e pari complessivamente ad euro 7.048.083.998,53.

3. Ai sensi del!' articolo I del d.l. 179/2015 sono apportate le occorrenti variazioni di bilancio.

Pongo in votazione l’articolo 13.

Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 14

Art. 14 (Conto economico e stato patrimoniale)

1. Il risultato economico dell'esercizio

2014 è stabilito in euro - 1.790.666.885,77, in base alle seguenti risultanze:

Conto Economico Valori al 31/12/2014 A) COMPONENTI POSITIVI DELLA GESTIONE TOTALE COMPONENTI POSITIVI DELLA GESTIONE (A) 13.961.898.216.90 B) COMPONENTI NEGATIVI DELLA GESTIONE TOTALE COMPONENTI NEGATIVI DELLA GESTIONE (B) 14.720.825.091,77

DIFFERENZA ( A- B ) -758.926.874,87

C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI (C) -626.725.383,65 D) RETTIFICHE DI VALORE ATTIVITA' FINANZIARIE TOTALE RETTIFICHE (D) 18.814.845,79 E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI (E) -404.552.965.59 RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A-B+C+D+E) -771.390.378,31

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IMPOSTE 19.276.507,46 RISULTATO DELL’ESERCIZIO

-1.790.666.885,77 2. La situazione patrimoniale attiva al 31/12/2014 è stabilita in euro 6.183.806.229.83, in base alle seguenti risultanze: Stato Patrimoniale – Attivo Valori al 31/12/2014 A) CREDITI VS STATO E ALTRE AMM.NI PUBBLICHE PER LA PARTECIPAZIONE AL FONDO DI DOTAZIONE TOTALE CREDITI VS PARTECIPANTI (A) B) IMMOBILIZZAZIONI TOTALE MMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 14.415.316,39 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 1.058.669.412,94 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 1.475.945.247,73 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI (B) 2.549.029.977,05 C) ATTIVO CIRCOLANTE 3.634.601.252,96 TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE (C) 3.634.601.252,96 D) RATEI E RISCONTI 174.999,82 TOTALE RATEI E RISCONTI (D) 174.999,82 TOTALE DELL'ATTIVO (A+B+C+D) 6.183.806.229,83 3. La situazione patrimoniale passiva al 31 dicembre 2014 è stabilita in euro 6.183.806.229,83, in base alle seguenti risultanze:

Stato Patrimoniale - Passivo Valori al 31/1212014 A )PATRIM0NIO NETTO -23.731.278.337,69 TOTALE PATRIMONIO NETTO (A) -23.73/.278.337.69 B) FONDI PER RISCHI ED ONERI TOTALE FONDI RISCHI ED ONERI (B) C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO TOTALE T.F.R(C) D) DEBITI 28.922.039.745,48 TOTALE DEBITI (D) 28.922.039.745,48 E) RATEI E RISCONTI E CO'TRIBUTI AGLI INVESTIMENTI 993.044.822,04 TOTALE RATEI E RISCONTI (E) 993.044.822,04 TO'TALE DEL PASSIVO (A+B+C+D+E) 6.183.806.229,83 CONTI D’ORDINE 11.377.000,00 TOTALE CONTI D'ORDINE 11.377.000,00

Pongo in votazione l’articolo 14. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 15

Art. 15 (Risultato di amministrazione del Consiglio

regionale) l. Il risultato di amministrazione del

Consiglio regionale alla chiusura dell'esercizio finanziario 2014, calcolato ai sensi dell'articolo 42 del d.lgs. 118/2011 sulla base della riconciliazione a carattere pluriennale delle partite debitori e creditorie risultanti dai documenti contabili della

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Regione e del Consiglio regionale, è determinato nelle seguenti risultanze:

a) avanzo di cassa al 31.12.2014 7.040.304,09 (+) b) residui attivi al 31.12.2014

44.875.466,18 (+) c) residui passivi al 31.12.2014

16.492.280,40 (-) risultato di amministrazione al 31 dicembre

2014 35.423.489,87 (+) 2. Le risorse finanziarie di cui al comma 1

sono versate all'entrata del bilancio della Regione, nell’ambito del Titolo 3, Tipologia 500, capitolo 331504, denominato "Recupero dell'avanzo di amministrazione del Consiglio Regionale".

3. L 'eventuale avanzo di amministrazione non vincolato del Consiglio regionale ed effettivamente realizzato. risultante a seguito dell'approvazione del conto consuntivo dell' anno precedente, concorre alla copertura delle spese di funzionamento del medesimo Consiglio, con corrispondente riduzione di pari importo dei trasferimenti della Regione.

Pongo in votazione l’articolo 15.

Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 16

Art. 16 (Approvazione del rendiconto)

1. E’ approvato il rendiconto generale

della Regione Lazio per l’anno finanziario 2014,così come risulta dagli articoli precedenti.

Pongo in votazione l’articolo 16. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Titolo

Titolo “Proposta di legge regionale n. 302

concernente: Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario

2014”

Pongo in votazione il titolo. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva)

Articolo 17

Art. 17 (Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il

giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione.

Pongo in votazione l’articolo 17.

Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva) Votazione finale

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale, vi invito ad inserire i tesserini. E’ aperta la votazione finale mediante procedimento elettronico della proposta di legge nel suo complesso. (Consigliere segretario Petrangolini) (Segue la votazione) (Interruzione del consigliere Cangemi) Prego, ha chiesto di parlare per dichiarare il voto il consigliere Cangemi. Ne ha facoltà. CANGEMI (Ncd). Contrario. PRESIDENTE. Quindi dobbiamo aggiungere

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un voto contrario.

(Interruzione del consigliere Malcotti) Prego, ha chiesto di parlare per dichiarare il

voto il consigliere Malcotti. Ne ha facoltà.

MALCOTTI (Misto). Contrario. PRESIDENTE. Quindi dobbiamo aggiungere due voti contrari.

Comunico l’esito della votazione: Presenti 48 Favorevoli 29 Contrari 19 Hanno votato a favore i consiglieri: AGOSTINI Riccardo (Pd), AVENALI Cristiana (Pd), BELLINI Fabio (Pd), BIANCHI Daniela (Sel), BONAFONI Marta (Sel), BUSCHINI Mauro (Pd), CARRARA Cristian (Pd), CIARLA Mario (Pd), DE PAOLIS Gino (Sel), FARDELLI Marino (LB-OL), FAVARA Baldassarre (Pd), FICHERA Daniele (Psi), FORTE Enrico Maria (Pd), GIANCOLA Rosa (Pd), LENA Rodolfo (Pd), LEODORI Daniele (Pd), LUPI Simone (Pd), MANZELLA Gian Paolo (Pd), MITOLO Daniele (Pd), PANUNZI Enrico (Pd), PATANE’ Eugenio (Pd), PETRANGOLINI Maria Teresa (Pd), PETRASSI Piero (Cd), QUADRANA Gianluca (LcZ), VALENTINI Riccardo (Pd), VALERIANI Massimiliano (Pd), VINCENZI Marco (Pd), ZAMBELLI Gianfranco (Pd), ZINGARETTI Nicola (Pd). Hanno votato contro i consiglieri: ABBRUZZESE Mario (PdL-FI), BARILLARI Davide (M5s), BLASI Silvia (M5s), CORRADO Valentina (M5s), DE LILLO Fabio (Ncd), DENICOLO’ Silvana (M5s), DI PAOLANTONIO Pietro (Ncd), MALCOTTI Luca (Misto), PALOZZI Adriano (PdL-FI), PERILLI Gianluca (M5s), PORRELLO Devid (M5s), RIGHINI Giancarlo (FdI), SABATINI Daniele (Ncd), SANTORI Fabrizio (Misto), SBARDELLA

Pietro (Misto), SIMEONE Giuseppe (PdL-FI), STORACE Francesco (LaD), TARZIA Olimpia (LS), CANGEMI Giuseppe Emanuele (Ncd). (Il Consiglio approva) Pongo in votazione l’autorizzazione al coordinamento formale del testo approvato.

Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva) Il coordinamento formale e tecnico è approvato.

*****

Ordine dei lavori PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Cangemi. Ne ha facoltà. CANGEMI (Ncd). Sull’ordine dei lavori, Presidente. Visto che domani di fatto ci sarà un po’ anche il ragionamento legato alla politica della Regione, volevo sapere se il Presidente ha incarichi istituzionali o sarà presente in Aula. Per capire…. (Interruzione del Presidente della Giunta Zingaretti) Starà in Aula? (Interruzione del Presidente della Giunta Zingaretti) Grazie.

*****

Proposta di legge regionale n. 307 del giorno 11 dicembre 2015, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 718 del giorno 9 dicembre 2015 concernente: “Legge di stabilità regionale 2016”

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Relazione PRESIDENTE. Passiamo a questo punto al successivo punto all’ordine del girono, il punto 3, che reca: Proposta di legge regionale n. 307 del giorno 11 dicembre 2015, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 718 del giorno 9 dicembre 2015 concernente.: “Legge di stabilità regionale 2016”. Do la parola all’assessore Sartore per l’illustrazione. Ne ha facoltà. SARTORE, Assessore. Gentile Presidente e gentili Assessori, sottoponiamo all'esame del Consiglio regionale i documenti di Bilancio per l'anno 2016 e il triennio 2016-2018, la proposta di Legge di Stabilità per l'anno 2016, il Progetto di Bilancio 2016 e pluriennale 2016-2018.

Prima di delineare in sintesi il contenuto dei predetti documenti, voglio ringraziare i Consiglieri di Maggioranza e di Opposizione e, in particolare, il Presidente della Commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, e i suoi componenti per l'apporto alla discussione dei provvedimenti e al loro esame in Commissione anche con la presenza in audizione degli Assessori di settore che ha potuto permettere un'analisi maggiormente approfondita di tematiche settoriali afferenti i singoli Assessorati.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE STORACE (ore 19,05)

Si sono, peraltro, espressi in audizione le

parti sociali e il Consiglio delle autonomie locali che ha espresso il proprio parere in data 22 dicembre scorso.

La proposta di legge di stabilità regionale 2016 è stata predisposta nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, e relativi principi applicativi. Ai sensi di tale

decreto, la legge di stabilità regionale definisce il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio di previsione, attraverso l’adozione di norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio di previsione.

Conformemente alla disciplina normativa descritta, l’articolo 1 della presente proposta definisce il quadro degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa per il triennio 2016- 2018, attraverso i seguenti allegati: a) Elenco delle leggi regionali di spesa vigenti suddivise per missioni e programmi, con l’indicazione dei relativi stanziamenti a valere sul bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2016-2018; b) Elenco delle leggi regionali di spesa approvate nel corso della X legislatura con l’indicazione, per ciascuna legge regionale, del relativo stanziamento ed eventualmente del carattere continuativo degli oneri, a valere sul bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2016-2018, in rapporto alla legislazione vigente. Questo elenco, seppur non espressamente prescritto dalla normativa vigente, trova ispirazione negli allegati alla legge di stabilità nazionale, adottati ai sensi della legge n. 196/2009, con i quali vengono illustrati i dati relativi al rifinanziamento, alla riduzione ed alla rimodulazione degli stanziamenti previsti dalle leggi statali. La predisposizione di tale elenco deriva dalla volontà di compiere uno sforzo ulteriore per offrire - innanzitutto al legislatore regionale - maggiore chiarezza e trasparenza nella lettura del bilancio regionale, attraverso un’analisi comparativa, annuale e triennale, tra gli stanziamenti del bilancio 2016-2018 e i corrispondenti stanziamenti a legislazione vigente.

Gli elenchi a) e b) forniscono, pertanto, il perimetro delle vigenti leggi regionali finanziate. Inoltre, ai sensi dei commi 2 e 3 del medesimo articolo 1, gli stanziamenti ivi indicati costituiscono il limite all’autorizzazioni di spesa a valere sul bilancio di previsione finanziario 2016-2018.

Con le disposizioni previste all’articolo 2 si

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provvede a confermare anche per l’anno di imposta 2016 le esenzioni in materia di addizionale regionale all’IRPEF, previste per l’anno di imposta 2015, in cui venivano definite le misure delle aliquote applicate, per ciascuno degli scaglioni di reddito individuati ai sensi dell’articolo 11 del D.P.R. 22.12.1986 n. 917, conformemente alle disposizioni di cui all’articolo 6 del d.lgs. 68/2011. Si provvede, inoltre, a determinare per l’anno 2016 la dotazione del “Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale”, ai sensi di quanto disposto all’articolo 8, comma 9, della legge regionale 30 dicembre 2013, n. 13, in euro 216.778.053,00 con un differenziale di circa 14 milioni di euro in più rispetto alle esenzioni per l’anno 2015.

Per effetto delle disposizioni del presente articolo, restano interessati al prelievo aggiuntivo ai fini dell’addizionale regionale all’IRPEF circa 519.000 contribuenti (il 18,3% del totale dei 2.834.444 soggetti passivi dell’addizionale regionale). La mancata applicazione del prelievo aggiuntivo per i soggetti con reddito imponibile fino a 35.000 euro e per i nuclei familiari con reddito imponibile fino a 50.000 euro e tre o più figli a carico, nonché per i nuclei familiari aventi uno o più figli disabili, determina infatti l’esclusione dell’ambito applicativo della manovra per 1.507.245 contribuenti. Restano, inoltre, esclusi dal prelievo aggiuntivo i contribuenti con reddito non superiore a 15.000 euro, che risultano pari a 808.593 unità. Il prelievo medio a carico del contribuente è pari, su base annuale, a 146 euro.

Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 3 prevedono che, ai fini della tutela dell’unità economica e del coordinamento della finanza pubblica a livello regionale, entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i tesorieri o cassieri degli enti pubblici dipendenti dalla Regione di cui all’articolo 55 dello Statuto regionale e delle società controllate dalla Regione provvedano a versare il 50 per cento delle disponibilità

liquide depositate presso gli stessi su apposite contabilità speciali fruttifere aperte dalla Regione. Il versamento della quota rimanente deve essere effettuato alla data del 30 aprile 2016. Gli enti pubblici dipendenti dalla Regione e le società controllate provvedono al riversamento presso i tesorieri e cassieri delle somme depositate presso soggetti diversi dagli stessi tesorieri o cassieri entro il 31 marzo 2016. Sono fatti salvi eventuali versamenti già effettuati alla data di entrata in vigore della presente legge. Le medesime disposizioni prevedono, altresì, che la Regione Lazio garantisca l’operatività dei tesorieri o cassieri degli enti pubblici dipendenti e delle società controllate dalla Regione e che con deliberazione della Giunta Regionale siano definite le modalità con cui gli enti pubblici dipendenti e le società controllate dalla Regione Lazio provvedono ad adeguare la propria operatività alle disposizioni di cui alla proposta normativa in argomento. Le disposizioni illustrate riflettono un interesse regionale legato all’esigenza di consentire alla Regione Lazio un maggior controllo della liquidità, senza incidere sull’autonomia finanziaria degli enti e delle società nel disporre delle proprie risorse.

Al comma 3 dell’articolo in esame si integrano le disposizioni di cui all’articolo 2 della L.R. 17/2014, autorizzando la Giunta Regionale a porre in essere operazioni di fattorizzazione, ovvero operazioni di finanziamento assimilabili, previo parere della Commissione consiliare competente, al fine di ottimizzare, sia in termini di competenza che in termini di cassa, la gestione del processo di recupero delle somme iscritte a ruolo.

L’articolo 4 disciplina l’istituzione dell’organismo strumentale per gli interventi europei della Regione Lazio, la cui previsione trae origine dalle disposizioni di cui alla legge di stabilità nazionale 2016, approvata in questi giorni in Parlamento. La predetta legge di stabilità 2016 introduce la facoltà per le Regioni di istituire il sopra citato organismo strumentale, dotato di

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autonomia gestionale e contabile e privo di personalità giuridica, al fine di assicurare la richiesta flessibilità nell’utilizzo dei fondi europei, propedeutica al raggiungimento degli obiettivi di spesa previsti dai programmi comunitari. L’istituzione dell’organismo strumentale di cui alla presente proposta normativa viene effettuata senza oneri a carico della finanza regionale.

Peraltro, al fine di dare effettività all’esercizio del controllo e alla vigilanza sullo stato di attuazione dei programmi operativi regionali, FERS, FSE e PSR, è stato approvato un emendamento in Commissione, presentato dal consigliere Fichera, che prevede la trasmissione al Consiglio regionale di una relazione semestrale che dia anche conto dell’attività gestionale dell’Organismo strumentale.

L’articolo 5 reca disposizioni varie in materia sanitaria. In particolare, le previsioni dei commi 1 e 2 sono finalizzate al contenimento dell’erogazione di prestazioni sanitarie a più elevato rischio di non appropriatezza, richiedendo all’assistito residente l’ottenimento della preventiva autorizzazione, da parte dell’Azienda Sanitaria di appartenenza, alla fruizione delle sole prestazioni individuate dall’allegato 2C del DPCM 29 novembre 2001 e successive modifiche e integrazioni (prestazioni a più elevato rischio di non appropriatezza). La norma prevede al riguardo la non remunerabilità da parte del Sistema Sanitario Regionale delle prestazioni rese dai soggetti erogatori accreditati, e la non riconoscibilità delle stesse in sede di compensazione della mobilità sanitaria tra le Regioni, in assenza delle prescritte autorizzazioni da parte delle aziende sanitarie della Regione Lazio competenti per residenza dell’assistito.

L’articolo è stato oggetto di numerose proposte emendative approvate - dell’opposizione e anche della maggioranza - che hanno previsto in materia l’introduzione di un parere obbligatorio vincolante della Commissione consiliare competente nonché la definizione di un termine entro il quale la competente Asl deve esprimersi pari a 20

giorni. Inoltre, si è previsto l’obbligo di dare pubblicità e comunicazione di tale iter ai soggetti pubblici e privati. Si è previsto, sempre in materia sanitaria, la pubblicazione - sempre con un emendamento in questo caso pure della minoranza - sui propri siti istituzionali delle ditte appaltatrici e dei soggetti beneficiari dei finanziamenti destinati ad interventi di edilizia sanitaria e tecnologie sanitarie. Con apposito emendamento, si è prevista, inoltre, l’istituzione di un servizio permanente di interesse regionale inerente alla reintegrazione familiare e sociale del paziente post-comatoso per il cui svolgimento la Regione si avvale anche della collaborazione di associazioni di volontariato operanti nel settore, anch’esso emendamento della minoranza.

Nelle more della definizione della disciplina relativa al conferimento di ulteriori funzioni e compiti amministrativi a Roma capitale e ai Comuni del Lazio e al fine di tutelare il personale provinciale coinvolto nelle procedure di mobilità previste dalla legislazione statale, l’articolo 6, recante disposizioni di attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56, c.d. “legge Delrio”, dispone la riallocazione delle funzioni non fondamentali già svolte dalla Città metropolitana di Roma capitale e delle province nonché le modalità di individuazione delle risorse strumentali e finanziarie connesse al loro esercizio. Il comma 2 dell’articolo prevede in particolare che la Regione eserciti le funzioni non fondamentali, anche mediante forme di delega, avvalimento e convenzione, non riconferite nei commi successivi del medesimo articolo, in materia di servizi sociali e istruzione scolastica, formazione professionale, servizi e politiche attive per il lavoro, agricoltura, ivi incluse caccia e pesca, sanità veterinaria, turismo, beni, servizi e attività culturali e viabilità.

In ragione di quanto previsto al comma 2, i commi da 3 a 7 precisano quindi il ruolo della Città metropolitana di Roma capitale e delle Province. Con riferimento ai servizi di inclusione sociale il comma 3 precisa che,

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fermo restando l’esercizio delle funzioni fondamentali in materia di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale da parte della città metropolitana, gli enti di area vasta svolgano le funzioni e i compiti amministrativi concernenti l’assistenza agli alunni con disabilità frequentanti la scuola media superiore, l’assistenza ai disabili sensoriali, la promozione di iniziative a carattere sociale e culturale per la prevenzione della violenza di genere – anche qui con emendamenti fatti in Commissione -, il concorso alla programmazione della rete degli interventi, la realizzazione, il finanziamento ed il coordinamento dei servizi preposti alla tutela e alla protezione delle donne vittime di violenza e dei loro figli, in concorso con lo Stato, la Regione ed i Comuni, il concorso alla programmazione della rete dei servizi territoriali, la promozione e la realizzazione delle azioni a carattere sociale e culturale per l’accoglienza e l’inclusione dei cittadini immigrati, dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei titolari di protezione internazionale, umanitaria e sociale nonché dei loro familiari, in concorso con lo Stato, la Regione ed i Comuni.

In materia di viabilità, il comma 4 precisa che, fermo restando lo svolgimento delle funzioni fondamentali in materia di viabilità da parte degli enti di area vasta, la Regione svolge le funzioni e i compiti amministrativi concernenti la manutenzione ordinaria e straordinaria delle rete viaria regionale.

Con riferimento alla materia della formazione professionale, i commi 5 e 6 dispongono che alla Città metropolitana di Roma capitale e alle Province, previa stipula di una convenzione con la Regione, siano delegate le funzioni e i compiti amministrativi relativi, tra gli altri, alla gestione dei centri di formazione e delle istituzioni formative del sistema di istruzione e formazione professionale.

Il comma 7, infine, prevede che, fermo restando lo svolgimento delle funzioni fondamentali in materia di beni, servizi e attività culturali da parte della Città

metropolitana di Roma capitale, alle Province, previa stipula di una convenzione con la Regione, sia delegata la gestione delle strutture e dei servizi culturali e scientifici già istituiti dalle stesse.

I commi da 8 a 13 disciplinano le modalità di individuazione delle risorse connesse all’esercizio delle funzioni non fondamentali oggetto di riallocazione in ambito regionale, e delle risorse umane in soprannumero che saranno destinate alle strutture regionali e agli enti pubblici dipendenti regionali. Con riferimento alla polizia provinciale il comma 9 specifica che il personale è riallocato nelle Province e nella Città metropolitana di Roma capitale per lo svolgimento delle funzioni non fondamentali oggetto di riordino in conformità a quanto previsto dall’accordo sancito nella Conferenza Unificata del 5 novembre 2015.

I successivi commi individuano le coperture necessarie per lo svolgimento delle funzioni non fondamentali oggetto di riordino ed infine, ferma restando l’abrogazione di tutte le disposizioni incompatibili, si prevede che, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore dell’articolo, sia adeguata la legislazione regionale con una o più proposte di legge regionale e siano altresì modificati i piani e i programmi al fine di rendere coerente con il nuovo assetto di distribuzione delle funzioni e dei compiti amministrativi la programmazione dei relativi settori.

La disposizione contenuta al comma 17, introdotto con modifica da parte della Commissione - presentato anche questo dalla minoranza - è finalizzata ad operare un’ulteriore armonizzazione della spesa complessiva del personale e, a tale fine, mediante l’incremento dal 10% al 20% della riduzione della parte stabile delle risorse destinate ai fondi per la retribuzione di posizione e di risultato della dirigenza, con il contestuale incremento delle risorse stabili dei fondi per il trattamento accessorio del personale non dirigente.

La disposizione non determina nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica in quanto trattasi di trasferimento di

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risorse tra i fondi del personale dirigenziale e quelli del personale non dirigenziale, nell’ambito degli stanziamenti di bilancio già previsti a legislazione vigente.

Al comma 22 si affida alle Regioni la gestione dei servizi per il lavoro e delle Politiche attive per il lavoro, previa convenzione da stipularsi con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La Regione Lazio ha sottoscritto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali…, a seguito di appositi emendamenti, scusate, della Minoranza si è stabilita la previsione di un termine entro il quale deve essere adottata la disciplina del conferimento di ulteriori funzioni e compiti a Roma Capitale e ai comuni, il termine è il 28 febbraio 2016. Inoltre, al comma 8 si è previsto un termine tassativo per l’adozione della delibera di riparto delle risorse umane, finanziarie e strumentali connesse all’esercizio delle funzioni non fondamentali da attribuire alla province e alla Città metropolitana sulle quali si deve esprimere la Commissione consiliare competente.

La disciplina introdotta dall’articolo 7, in un’ottica di complessiva ottimizzazione e razionalizzazione, mira a riqualificare la spesa del sistema di gestione dei servizi pubblici, perseguendo il duplice obiettivo di: garantire il miglioramento della qualità dei servizi resi alla collettività e generare risorse da destinare a garanzia dei livelli essenziali di assistenza. Viene prevista la possibilità di internalizzare la gestione dei servizi pubblici attraverso procedure di affidamento in house. Tale modalità di affidamento è finalizzata, primariamente, ad una contrazione della spesa non inferiore al 10 per cento rispetto ad un parametro prestabilito: la spesa certificata nell’anno 2013. Ciò determinerà risparmi di spesa che potranno essere destinati all’implementazione di specifici programmi di tutela della salute, quali programmi di screening della donna, dei minori e sperimentazione di farmaci oncologici innovativi. Per quanto attiene alle politiche di reclutamento personale, si prevede che vengano utilizzate, da parte degli enti e delle

società in house della Regione Lazio, anzitutto risorse proprie e solo nel caso in cui si dovessero manifestare carenza o indisponibilità di personale interno, la Giunta regionale potrà autorizzare l’attivazione di procedure di reclutamento di personale esterno. Queste ultime dovranno essere rivolte, in via prioritaria, alle seguente tipologie: 1) le cd. “persone svantaggiate” di cui all’articolo 4, della legge 8 novembre 1991, n. 381, delle cooperative sociali, che sono state impiegate presso i servizi oggetto di internalizzazione per un periodo non inferiore ai ventiquattro mesi, alla data del 31 dicembre 2014; 2) il personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che non può essere ricollocato ai sensi dell’art. 1, comma 614, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, delle società controllate dalle Province e dalla Città metropolitana di Roma Capitale, ancorché in fase di scioglimento o in liquidazione o per i quali sussistano i presupposti per lo scioglimento e la messa in liquidazione.

Resta fermo che le menzionate procedure di reclutamento saranno espletate nel limite massimo del 30 per cento della riduzione di spesa determinata dall’internalizzazione e, in ogni caso, nel rigoroso rispetto dei vincoli giuridici e finanziari a legislazione vigente. Tale articolo è stato modificato in Commissione con la previsione di ulteriori destinazioni delle risorse rinvenienti dai risparmi conseguiti attraverso l’internalizzazione dei servizi introducendo nell’elenco i programmi di screening neonatale per le patologie metaboliche e la prescrizione dei farmaci biologici modificati con emendamenti della Minoranza (M5S), si è previsto anche il preventivo parere della Commissione bilancio sulla individuazione dei servizi oggetto di internalizzazione. Ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della L. n. 381/1991 si considerano “persone svantaggiate” gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, gli ex degenti di ospedali psichiatrici, anche giudiziari, i soggetti in

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trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli alcolisti, i minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, le persone detenute o internate negli istituti penitenziari, i condannati e gli internati ammessi alle misure alternative alla detenzione e al lavoro all’esterno ai sensi dell’articolo 21 della legge 26 luglio 1975, n. 354, e successive modificazioni. Si considerano inoltre “persone svantaggiate” i soggetti indicati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro della sanità, con il Ministro dell’interno e con il Ministro per gli affari sociali, sentita la commissione centrale per le cooperative istituita dall’articolo 18 del citato decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577, e successive modificazioni.

Infine, si è introdotto un nuovo articolo 8, intitolato nella rubrica “Disposizioni varie” nel quale sono stato previste modifiche a diverse disposizioni legislative settoriali con impatto in materia di sviluppo economico e sociale quali: - disposizioni a sostegno delle attività produttive - modifiche alla legge sulla promozione alla legge istitutiva dell’azienda stradale Lazio-Astral S.p.a. - modifiche alla legge 14 del 2008 relativa a disposizioni per lo sviluppo economico e sociale dei piccoli comuni - modifiche in materia di sistema culturale e interventi regionali per lo spettacolo del cinema e dell’audiovisivo - modifiche a disposizioni relative al trasporto pubblico - norme in materia di polizia locale - incentivi per il ricorso da parte dei comuni del Lazio al cosiddetto baratto amministrativo - istituzione di un fondo per il finanziamento di progetti di assistenza personale autogestita delle persone disabili - norme più cogenti sul diritto d’accesso da parte dei Consiglieri regionali a informazioni e documenti degli uffici della Giunta e del

Consiglio nonché dei loro organismi dipendenti disposizioni in materia di calcolo d’ISEE delle famiglie del Lazio - si è prevista una specifica disposizione volta a salvaguardare la tutela occupazionale del personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato al 31 dicembre 2014, che non può essere ricollocato ai sensi dell’art. 1, comma 614, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, delle società controllate dalle province e dalla Città metropolitana di Roma Capitale, ancorché in fase di scioglimento o in liquidazione. Inoltre, per il personale a tempo indeterminato delle società totalmente controllate dalle Province in fase di liquidazione, beneficiari della NASpi al momento di entrata in vigore della presente legge, la Regione intende riconoscere un contributo una tantum pari a trentacinquemila euro.

LA MANOVRA 2016-2018. - Sto leggendo la parte del bilancio, questa era la parte della stabilità come licenziata dalla Commissione bilancio. - Le misure che qualificano il bilancio di previsione 2016/2018 e, dunque, la manovra da parte delle entrate e delle uscite del bilancio libero (al netto, quindi, delle risorse vincolate e delle partite finanziarie), sono state elaborate in base ai vincoli stabiliti dalle norme relative al raggiungimento del pareggio di bilancio, dalle norme che autorizzano nuove spese solo in relazione alle risorse effettivamente disponibili e, soprattutto, dall’entità delle voci di spesa connesse con il servizio del debito conseguente all’adesione anche della Regione all’anticipazione di liquidità per il pagamento dei debiti pregressi.

Nello specifico, l’obbligo del pareggio di bilancio e la riduzione della capacità di contrarre mutuo a pareggio rispetto al 2015 comporterà, per il 2016, un ricorso al mercato per circa 300 milioni.

Il bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2016-2018 è predisposto in conformità sempre alle disposizioni del 118/2011 e successive modificazioni. Le disposizioni di cui alla legge regionale del 20 novembre 2001 n. 25 rimangono in vigore

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per quanto compatibili con le predette disposizioni del d.lgs., ai sensi dell’articolo 1 del medesimo decreto, che prevede agli articoli 1 e 2 della proposta di legge che sono ivi quantificate le entrate e le spese complessive che, al lordo delle poste tecniche e delle partite di giro, ammontano per l’anno 2016 in euro 39.480.120.943,17 in termini di competenza e in euro 33.679.965.912,63 in termini di cassa e, in termini di competenza, in euro 33.690.505.971,93 per l’anno 2017 e in euro 33.443.812.123,35 per l’anno 2018. Conseguentemente, al netto delle poste tecniche e delle partite di giro, le entrate e le spese sono pari, in termini di competenza, ad euro 20.143.138.226,13 per l’anno 2016, in euro 15.924.441.882,43 per l’anno 2017 e in euro 15.874.426.976,95 per l’anno 2018. In riferimento all’annualità 2016 la differenza tra l’importo iscritto in competenza e l’importo iscritto in termini di cassa è derivante per la gran parte dall’iscrizione in bilancio del fondo anticipazioni di liquidità – che evidentemente sono senza cassa logicamente -, istituito ai sensi dell’articolo 1 del decreto legge 179/2015. Per quel che concerne il dettaglio del bilancio 2016-2018, nella sua composizione in titoli per le entrate e le spese, si rimanda al “Quadro generale riassuntivo” allegato alla presente proposta di legge (Allegato n. 6).

Il bilancio regionale 2016-2018 si compone degli allegati previsti ai sensi dell’articolo 3 della legge regionale di bilancio, elaborati nel rispetto sempre delle disposizioni di cui agli articoli 11 e 39 del d.lgs. 118/2011. Come già avvenuto per il bilancio scorso, non è prevista la distinzione tra gli allegati riferiti al bilancio annuale e quelli relativi al bilancio pluriennale e, separatamente per le entrate e per le spese, la rappresentazione delle poste contabili è avvenuta in unico schema nel quale sono riportati gli stanziamenti previsti per il triennio. Tale rappresentazione, oltre a semplificare la lettura del bilancio stesso, consente di avere una visione immediata della natura programmatica dell’entrata e, in particolare, della spesa. Il bilancio regionale 2016-2018 è articolato in titoli e tipologie per

le entrate ed in missioni e programmi per le spese, si compone di quindici allegati elaborati in considerazione dei diversi livelli di competenza tra la Giunta e il Consiglio regionale. All’articolo 3, quindi, sono elencati gli allegati che compongono il “Bilancio di previsione finanziario”, alla cui approvazione provvede il Consiglio regionale ai sensi dell’articolo 13 del d.lgs. 118/2011 e successive modifiche, per cui l’unità di voto per l’approvazione del bilancio è costituita dai programmi. Tale approvazione, rappresenta la fase del cosiddetto Bilancio decisionale, distinto dal Bilancio gestionale, alla cui adozione provvede la Giunta regionale.

Ai sensi del comma 2 dell’articolo 3, con apposita deliberazione della Giunta regionale, contestualmente all’approvazione del bilancio da parte del Consiglio regionale, si approvano il “Documento tecnico di accompagnamento”, ripartito in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi e macroaggregati per le spese ed il “Bilancio finanziario gestionale”, ripartito in capitoli, al quale è allegato il prospetto riguardante le previsioni di competenza e di cassa dei capitoli della gestione sanitaria accentrata.

L’articolo 4 quantifica gli importi stanziati per i fondi di riserva iscritti nell’apposita missione 20 del bilancio di previsione, distinguendo, rispettivamente, il fondo di riserva per le spese obbligatorie, per le spese impreviste, per le autorizzazioni di cassa, per i fondi speciali, per i fondi relativi al pagamento delle somme derivanti dalla reiscrizione delle partite di debiti cadute in perenzione amministrativa, i fondi per il pagamento delle perdite potenziali ed i fondi relativi ai cofinanziamenti regionali. Oltre ai fondi suddetti, nel bilancio regionale 2016-2018 sono stati iscritti anche un fondo per il pagamento delle perdite reiterate degli organismi partecipati, istituito ai sensi dell’articolo 1, comma 551, della legge n. 147/2013 (Legge di stabilità 2014) ed il fondo rischi per le spese legate al contenzioso, istituito ai sensi del punto 5.2,

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lettera h), del principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria allegato al d.lgs. n. 118/2011 e successive modifiche.

All’articolo 5 è stabilito il livello massimo di ricorso al mercato finanziario nel limite di euro 2.600.617.531,05, al netto delle operazioni effettuate per il rimborso anticipato per la ristrutturazione di passività preesistenti e per la copertura dei disavanzi sanitari prevista dalle disposizioni vigenti e con l’esclusione del disavanzo di cui all’articolo 9, comma 5, del decreto legislativo 9 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 6 agosto 2015 n. 125.

Nell’ambito del medesimo articolo è altresì autorizzata la contrazione di mutui e altre forme di indebitamento finalizzate a nuovi investimenti fino ad un massimo di 300.703.991.000 euro, in misura non inferiore alle quote di capitale rimborsate, i nuovi investimenti finanziati con ricorso a mutuo sono ricompresi nella tabella dell’allegato a) alla nota integrativa di cui alla presente proposta di legge.

L’articolo 6 dispone che per le spese obbligatorie, le spese a destinazione vincolata e relativi cofinanziamenti, le spese connesse ad interventi per calamità naturali, le spese inderogabili concernenti il trasporto pubblico, la sanità, le politiche sociali e l’istruzione, la facoltà di impegnare gli stanziamenti per il triennio 2016-2018 è pienamente esercitata. Per le altre spese si applica quanto previsto agli articoli 39, comma e comma 6 del d.lgs. 118/2011 e successive modifiche, laddove in particolare, per quello che concerne l’articolo 56, comma 6, si dispone l’obbligo per chiunque adotti provvedimenti che comportano impegni di spesa di accertare preventivamente che il programma dei conseguenti pagamenti sia compatibile con gli stanziamenti di bilancio e con le regole di finanza pubblica, pena la responsabilità in termini disciplinari ed amministrativi.

Il richiamo ai suddetti articoli rappresenta il presupposto fondamentale per garantire l’adozione di quei provvedimenti necessari a garantire la verifica in materia di rispetto

degli equilibri di bilancio in termini di competenza e di corrispondenza…, perché in termini di cassa quest’anno ce l’hanno…, di cassa per altri motivi, ma l’obiettivo è di competenza, è stato, diciamo, limitato l’equilibrio del pareggio di bilancio con la Legge di stabilità 2016, ci hanno “graziato” un po’, ed in corrispondenza con il quadro strategico di programmazione degli atti che comportano oneri a carico della finanza regionale, infatti nel medesimo articolo 6 il richiamo all’articolo 2, comma 80, della legge 191 del 2009, come modificato dall’articolo 2, comma 6, del decreto legislativo 120 del 2013, è volto a garantire la possibilità per la Regione di utilizzare le entrate derivanti dallo svincolo della manovra fiscale, di cui al suddetto articolo, per finalità extra sanitarie, fermo restando l’esito della verifica dei competenti tavoli tecnici.

All’articolo 7, concernente le variazioni di bilancio, sono applicate le disposizioni di cui all’articolo 51 del d.lgs. n. 118/2011 e successive modifiche. Fermo restando che le variazioni del bilancio di previsione sono autorizzate con legge regionale, le variazioni del documento tecnico di accompagnamento e del bilancio finanziario gestionale sono autorizzate con deliberazione della Giunta regionale ovvero con provvedimento amministrativo. Pertanto la gestione del bilancio regionale, pur ispirandosi al principio della flessibilità del bilancio regionale allegato al d.lgs. n. 118/2011, nel contempo, garantisce la funzione sovrana ed ordinatrice della legge regionale, in applicazione dell’articolo 13 del d.lgs. n. 118/2011 e successive modifiche.

Con l’articolo 8, in attuazione dell’articolo 57 della legge regionale 20 novembre 2001, n. 25 e nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 47 del d.lgs. n. 118/2011, viene approvato il bilancio preventivo dell’ARPA.

Allora, nel disegno di legge che è passato in Commissione, avevamo soltanto un bilancio approvato, adesso ho presentato un emendamento, l’avevo già presentato in Commissione, ma l’articolato non è stato discusso, che integra quasi completamente,

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diciamo, le agenzie tutte, e gli enti strumentali tutti, mancano quattro enti parco che non hanno proprio presentato il bilancio. Per cui, diciamo, quelli che io ho presentato come emendamenti sono quelli che hanno avuto l’autorizzazione della Direzione competente, l’hanno presentato, vorrà dire che con successiva legge regionale adotteremo anche gli altri

Comunque, ai sensi dell’articolo 47 del decreto legislativo n. 118/2011 “i bilanci degli enti e degli organismi, in qualunque forma costituiti, strumentali della regione, sono approvati annualmente nei termini e nelle forme stabiliti dallo statuto e dalle leggi regionali e sono pubblicati nel sito internet della Regione “. Al riguardo il citato articolo 57 della legge regionale n. 25 del 2001 stabilisce la procedura per l’approvazione dei bilanci, disponendo che i bilanci medesimi “corredati dal parere dei rispettivi collegi dei revisori, devono pervenire alle direzioni regionali competenti per materia, nonché alla Direzione bilancio e tributi, entro il 30 settembre dell’anno precedente a quello cui i bilanci stessi si riferiscono”. Il parere della direzione competente per materia, espresso entro trenta giorni dal ricevimento, “deve essere trasmesso alla direzione competente in materia di bilancio ai fini dell’inserimento nel bilancio annuale della Regione e dell’approvazione con apposito articolo della legge di bilancio di cui costituiscono allegato, acquisito il parere del Comitato regionale di controllo contabile”. Ed ancora, “la Giunta presenta al Consiglio il bilancio annuale della Regione unitamente ai bilanci annuali delle agenzie me degli enti, che sono approvati dal Consiglio con appositi articoli della legge di bilancio di cui costituiscono allegato”. Infine, qualora si determini la mancata o tardiva presentazione del bilancio annuale da parte delle agenzie e degli enti, “gli stessi possono procedere agli impegni di spesa solo ed esclusivamente a valere sui capitoli riguardanti le spese per il personale ovvero altre spese obbligatorie ed indifferibili” e, conseguentemente, i

trasferimenti di risorse della Regione “sono commisurati, mensilmente, all’ammontare di tali spese, sino a quando non intervenga l’approvazione del bilancio annuale da parte del Consiglio regionale con la legge di assestamento o di variazione al bilancio annuale della Regione”. Sempre nell’ambito dell’articolo 8 è disciplinato l’utilizzo dell’eventuale avanzo di amministrazione non vincolato degli enti dipendenti regionali.

All’articolo 9 si prevedono gli allegati di cui al decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, concernenti la nota sui derivati e l’elenco dei beni immobili soggetti a valorizzazione e/o alienazione. PRESIDENTE. Grazie, assessore. Allora, colleghi, su disposizione del Presidente dell’Assemblea, noi ci rivediamo domani alle ore 12,00 per la relazione di maggioranza del collega Lupi e poi quella di minoranza. Vi informo che alle 11,00 scade il termine per i sub emendamenti, i lavori si concluderanno alle 23,00 domani sera per riprendere il giorno 30 alle 10,00 del mattino andando avanti ad oltranza. La seduta è sospesa. (La seduta è sospesa alle ore 19,35) ************************************

Responsabile Resocontazione dott. Stefano Mostarda

Revisore

Gabriella Mostarda

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Allegato 1 Proposte di legge Proposta di legge regionale n. 301 del giorno 1 dicembre 2015, di iniziativa dei consiglieri Baldi e Patanè, concernente: “Norme per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive e per la valorizzazione delle eccellenze sportive territoriali”

***** Proposta di legge regionale n. 302 del giorno 3 dicembre 2015, di iniziativa della Giunta regionale, adottata con deliberazione n. 696 del 01/12/2015 concernente: “Rendiconto generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2014”

***** Proposta di legge regionale n. 303 del giorno 4 dicembre 2015, di iniziativa della Giunta regionale, adottata con deliberazione n. 693 del 01/12/2015 concernente: “Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria”

***** Proposta di legge regionale n. 304 del giorno 2 dicembre 2015, di iniziativa popolare, concernente: “Disposizioni generali per l’assetto, il riuso funzionale, la gestione delle risorse del complesso dell’ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà con sede a Roma”

***** Proposta di legge regionale n. 305 del giorno 9 dicembre 2015, di iniziativa dei consiglieri Denicolò, Blasi, Perilli, Corrado, Barillari, Porrello, Pernarella , concernente: “Misure di disincentivazione delle delocalizzazioni produttive, al fine di sostenere gli investimenti e l’occupazione sul territorio regionale”

***** Proposta di legge regionale n. 306 del giorno 10 dicembre 2015, di iniziativa del consigliere Baldi, concernente: “Istituzione del giorno della memoria per i servitori della repubblica

appartenenti alle forze dell’ordine caduti nell’adempimento del dovere”

***** Proposta di legge regionale n. 307 del giorno 11 dicembre 2015, di iniziativa della Giunta regionale, adottata con deliberazione n. 718 del 09/12/2015 concernente: “Legge di stabilità regionale 2016”

***** Proposta di legge regionale n. 308 del giorno 11 dicembre 2015, di iniziativa della Giunta regionale, adottata con deliberazione n. 719 del 09/12/2015 concernente: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2016 - 2018”

***** Proposta di legge regionale n. 309 del giorno 16 dicembre 2015, di iniziativa del consigliere Leodori, concernente: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e successive modificazioni”

***** Proposta di legge regionale n. 310 del giorno 17 dicembre 2015, di iniziativa dei consiglieri Barillari, Porrello, Blasi, Perilli , concernente: Legge quadro a tutela della salute pubblica in materia di elettrosmog da impianti di radiodiffusione, telefonia mobile, comunicazioni wireless ed elettrodotti”

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Allegato 2 Proposte di deliberazione Proposta di deliberazione consiliare n. 56 del giorno 22 dicembre 2015, di iniziativa del consigliere Leodori, concernente: “Approvazione della proposta di bilancio armonizzato di previsione del Consiglio Regionale del Lazio per l’esercizio finanziario 2016-2018 in applicazione del decreto legislativo del 23 giugno 2011, n. 118”

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Allegato 3 Mozioni Mozione n. 366 del giorno 1 dicembre 2015, proposta dal consigliere Abbruzzese, concernente: “Per la difesa della nostra cultura e delle nostre tradizioni cristiane “Un presepe in ogni Comune””

***** Mozione n. 367 del giorno 1 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Barillari e Porrello, concernente: “Corretto utilizzo dei proventi derivanti dall'attività sanzionatoria del dipartimento di prevenzione”

***** Mozione n. 368 del giorno 4 dicembre 2015, proposta dalla consigliera Bonafoni, concernente: “Sostegno alla creazione e all'implementazione di spazi di lavoro collaborativi nella Regione Lazio”

***** Mozione n. 369 del giorno 9 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Denicolò, Barillari, Perilli, Porrello, Blasi, concernente: “Crisi Banca delle Marche e recenti decisioni adottate dalla Banca d'Italia e dal Governo”

***** Mozione n. 370 del giorno 11 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Porrello, Blasi, Corrado, Denicolò, Pernarella, Perilli, concernente: “Revoca autorizzazione integrata ambientale per la discarica di Roccasecca (FR) e bonifica delle acque di falda e terreni circostanti”

***** Mozione n. 371 del giorno 22 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Denicolò, Corrado, Perilli, Porrello, concernente: “Crisi bancaria sul territorio nazionale, particolarmente riferita a Banca popolare dell’Etruria e del Lazio Soc. Coop, Banca delle Marche S.p.A., Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A., Cassa di Risparmio di Chieti S.p.A., e recenti decisioni adottate dalla

Banca d'Italia e dal Governo Italiano”

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Allegato 4 Interrogazioni a risposta scritta Interrogazione a risposta scritta n. 1144 del giorno 1 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Barillari e Porrello, concernente: “Revoca nomina del Commissario Straordinario della ASL di Frosinone - Dott. Luigi Macchitella”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1145 del giorno 1 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Blasi e Porrello, concernente: “Residenze Sanitarie Assistenziali”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1146 del giorno 1 dicembre 2015, proposta dal consigliere Storace, concernente: “Chiarimenti su composizione Comitato di Sorveglianza PSR 2014 - 2020”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1147 del giorno 3 dicembre 2015, proposta dal consigliere Palozzi, concernente: “Management dell'istituto di Cura e Ricerca Scientifica IFO”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1148 del giorno 3dicembre 2015, proposta dal consigliere Palozzi, concernente: “Approvazione Variante Generale al PRG del Comune di Castel Madama”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1149 del giorno 9 dicembre 2015, proposta dal consigliere Porrello, concernente: “Procedimento autorizzativo di un quinto invaso per la discarica di Roccasecca (FR) località Cerreto”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1150 del giorno 9 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Denicolò e Porrello, concernente: “Nomina del Sig. Giovanni Altrudo quale Presidente del

C.D.A. dell'I.P.A.B. per l'Assistenza all'Infanzia o Opera S. Vincenzo De' Paoli e Società degli Asili d'Infanzia di Roma”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1151 del giorno 10 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Pernarella e Porrello, concernente: “Mancato affidamento in concessione di acquedotti tuttora rientranti nel demanio idrico della Regione Lazio e problematiche relative alla carenza di manutenzione ed al mancato rispetto delle previsioni dettate dall’art. 7 del decreto legge n. 133/2014”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1152 del giorno 11 dicembre 2015, proposta dal consigliere De Paolis, concernente: “Concessione edilizia del nuovo supermercato Lidl, via dell'Acqua Bullicante 248, Roma”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1153 del giorno 11 dicembre 2015, proposta dal consigliere Porrello, concernente: “Degrado nel parco regionale urbano di Pineto”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1154 del giorno 14 dicembre 2015, proposta dal consigliere Righini, concernente: “Istanza per tutela degli interessi delle vittime della strada e dei loro familiari”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1155 del giorno 15 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Denicolò e Blasi, concernente: “Personale dipendente Città metropolitana in servizio in posizione di comando presso la Giunta Regionale del Lazio, adeguamento retributivo”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1156 del

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X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 51 DEL 28 DICEMBRE 2015

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giorno 15 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Barillari e Porrello, concernente: “Avvisi bonari per il recupero ticket sanitari e gestione sistemi informativi sanitari ASL”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1157 del giorno 15 dicembre 2015, proposta dal consigliere Porrello, concernente: “Criticità inerenti l’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’impianto TMB di Guidonia Montecelio (RM) - località Inviolata”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1158 del giorno 15 dicembre 2015, proposta dal consigliere Abbruzzese, concernente: “Direzione Regionale Centrale Acquisti, ricerca di professionalità idonea tra i dirigenti iscritti al ruolo della Regione Lazio”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1159 del giorno 16 dicembre 2015, proposta dal consigliere Quadrana, concernente: “Gravi e ripetuti disservizi riscontrati sulla linea ferroviaria FR3 Roma-Viterbo”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1160 del giorno 16 dicembre 2015, proposta dal consigliere Quadrana, concernente: “Disagi alla cittadinanza derivanti dall'apertura a giorni alterni dell'Ufficio Postale del Comune di Arcinazzo Romano (RM)”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1161 del giorno 17 dicembre 2015, proposta dal consigliere Santori, concernente: “Assegnazione temporanea di locali dell' ex-ospedale Carlo Forlanini. Chiarimenti in merito al “Bando delle idee” per la riconversione, ancora non realizzato dopo oltre 5 mesi dall'annuncio”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1162 del giorno 17 dicembre 2015, proposta dal consigliere Santori, concernente: “Ripristino

situazione di legalità per gli abitanti della Comunione Prati Verdi della Bufalotta”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1163 del giorno 17 dicembre 2015, proposta dalla consigliera Denicolò, concernente: “Chiarimenti sullo stato della proposta di decreto 42/2015 dell'Autorità di Bacino del Fiume Tevere, per la mappatura del reticolo idrografico minore dell'area di foce del Tevere”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1164 del giorno 18 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Porrello, Denicolò, Barillari, concernente: “Conferimento incarichi in assenza dei requisiti”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1165 del giorno 21 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Corrado e Porrello, concernente: “Chiarimenti su modalità di accorpamento dei reparti Medicina Interna 1 e Medicina 2 presso Ospedale De Lellis di Rieti con affidamento del reparto “unificato” ad un unico medico”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1166 del giorno 21 dicembre 2015, proposta dai consiglieri De Paolis, Bonafoni, Bianchi, concernente: “Tratta ferroviaria Roma-Lido”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1167 del giorno 22 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Barillari e Porrello, concernente: “Frosinone città, Capoluogo più inquinato d’Italia”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1168 del giorno 23 dicembre 2015, proposta dal consigliere Abbruzzese, concernente: “Gara comunitaria predisposta da Ares 118 per 65 milioni di euro per il servizio di soccorso sanitario in emergenza in area extra ospedaliera”

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***** Interrogazione a risposta scritta n. 1169 del giorno 23 dicembre 2015, proposta dal consigliere Porrello, concernente: “Gestione graduatorie concorsuali enti SSR”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1170 del giorno 23 dicembre 2015, proposta dal consigliere Porrello, concernente: “Adeguamento presidi sanitari ed eliminazione barriere architettoniche”

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1171 del giorno 23 dicembre 2015, proposta dal consigliere Quadrana, concernente: “Impossibilità per i cittadini del Comune di Pomezia di allacciarsi alle fognature delle acque reflue”

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Allegato 5 Interrogazioni a risposta immediata Interrogazione a risposta immediata n. 319 del giorno 9 dicembre 2015, proposta dal consigliere Santori, concernente: “Attribuzione funzioni di riordino della normativa regionale DCA n. 518 del 02.11.2015 - Esautorazione funzioni legislative del Consiglio Regionale - Apparente contrasto con disposizioni Capitolato Tecnico Gara affidamento soccorso sanitario in emergenza ARES 118”

***** Interrogazione a risposta immediata n. 320 del giorno 9 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Porrello e Blasi, concernente: “Definizione degli Ambiti di Bacino Idrografico previsti dalla Legge Regionale n. 5 del 2014 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque” e s.m.i.”

***** Interrogazione a risposta immediata n. 321 del giorno 9 dicembre 2015, proposta dal consigliere Righini, concernente: “Comune di Cori Località Monte Maiurro Autorizzazioni Attività estrattive per l'apertura di una nuova cava”

***** Interrogazione a risposta immediata n. 322 del giorno 10 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Perilli, Corrado, Blasi, Porrello, Pernarella, Denicolò, Barillari, concernente: “Reclutamento dirigenti esterni in violazione di legge”

***** Interrogazione a risposta immediata n. 323 del giorno 11 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Abbruzzese, Aurigemma, Palozzi, Simeone, concernente: “Deliberazione Giunta Regionale 10 novembre 2015 n. 626, art. 35 L.R. n. 53/98 - Approvazione nuova convenzione-tipo per l'affidamento ai Consorzi di Bonifica della realizzazione, gestione e manutenzione delle opere, degli impianti e delle attività inerenti alla difesa del suolo e degli impianti pubblici di irrigazione”

*****

Interrogazione a risposta immediata n. 324 del giorno 15 dicembre 2015, proposta dal consigliere Malcotti, concernente: “Appalto GECOWEB nuovo portale per la gestione degli appalti regionali”

***** Interrogazione a risposta immediata n. 325 del giorno 17 dicembre 2015, proposta dal consigliere Santori, concernente: “Chiarimenti in merito ad assunzioni, fitti passivi, utilizzo fondi vincolati in Lazio Innova Spa”

***** Interrogazione a risposta immediata n. 326 del giorno 21 dicembre 2015, proposta dal consigliere Porrello, concernente: “Avvisi di pagamento su ticket sanitari non pagati, esenzioni per disabili e invalidi civili”

***** Interrogazione a risposta immediata n. 327 del giorno 21 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Corrado, Perilli, Denicolò, concernente: “Richiesta chiarimenti su modalità di prosecuzione del servizio di gestione, assistenza e manutenzione del Sistema Informativo Regionale Bilancio, Ragioneria, Atti Amministrativi e Protocollo “SIRIPA” a seguito della scadenza del contratto di appalto (identificato al numero 5551211C39) fissata alla data - non più prorogabile - del 05.12.2015”

***** Interrogazione a risposta immediata n. 328 del giorno 22 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Perilli, Corrado, Denicolò, concernente: “Posizione della dirigente regionale Dott.ssa Elisabetta Longo”

***** Interrogazione a risposta immediata n. 329 del giorno 22 dicembre 2015, proposta dai consiglieri Bianchi, Bonafoni, De Paolis, concernente: “Chiarimento ritardi produzione Alfa Romeo Giulia”

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Allegato 6Risposte alle interrogazioni a risposta scritta nn. 867, 874, 1040, 1058 Interrogazione a risposta scritta n. 867 del giorno 30 marzo 2015, proposta dal consigliere Santori, concernente: “Chiarimenti in merito alle procedure di nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione delle IPAB”

RISPOSTA

***** Interrogazione a risposta scritta n. 874 del giorno 8 aprile 2015, proposta dal consigliere Santori, concernente: “Composizione delle commissioni di gara in Cotral Patrimonio”

RISPOSTA

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1040 del giorno 9 settembre 2015, proposta dai consiglieri Corrado, Perilli, Barillari, Porrello, concernente: “Richiesta chiarimenti su Deliberazione della Giunta Regionale 28 aprile 2015 n. 183 - attivazione poteri sostitutivi nei confronti del Comune di Pomezia - nomina Commissario ad Acta”

RISPOSTA

***** Interrogazione a risposta scritta n. 1058 del giorno 23 settembre 2015, proposta dai consiglieri Pernarella, Corrado, Barillari, Perilli, Porrello, Denicolò, Blasi, concernente: “Realizzazione del nuovo complesso parrocchiale di San Giuseppe presso il comune di San Cesareo”

RISPOSTA

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Allegato 7

colonna n. 1 colonna n. 2 colonna n. 3 colonna n. 3Abbattimento disavanzo 

Reiscrizione perenzione

Ammortamenti non sterilizzati

Copertura debiti Pregressi

2013 1° erogazione 511808 924.481.400,84 ‐ 924.481.400,84 924.481.400,84 ‐ ‐ ‐ ‐512806 ‐ 435.787.000,00 435.787.000,00 ‐ ‐ ‐ ‐512807 ‐ 396.265.000,00 ‐ ‐ 396.265.000,00 ‐ 396.265.000,00

2013 3° erogazione 511808 1.363.318.599,16 1.363.318.599,16 614.468.352,93 748.850.246,23 ‐ ‐ ‐2013 4° erogazione 512806 ‐ 665.641.600,00 665.641.600,00 665.641.600,00 ‐ ‐ ‐ ‐

2.287.800.000,00 1.497.693.600,00 3.785.493.600,00 2.640.378.353,77 748.850.246,23 396.265.000,00 0,00 396.265.000,00

511808 837.622.159,16 ‐ 837.622.159,16 ‐ ‐ ‐ ‐511809 872.270.467,98 ‐ ‐ ‐ ‐ 872.270.467,98 872.270.467,98511811 52.603.789,05 ‐ ‐ 52.603.789,05 ‐ ‐ ‐

2014 2° erogazione 512806 ‐ 1.686.457.095,42 1.686.457.095,42 1.686.457.095,42 ‐511812 717.998.852,85 ‐ 717.998.852,85 ‐ ‐ ‐ ‐511813 80.174.008,29 ‐ 2.757.483,47 ‐ ‐ 77.416.524,82 77.416.524,82

2014 4° erogazione 512808 ‐ 669.624.000,00 669.624.000,00 669.624.000,00 ‐ ‐ ‐ ‐2.560.669.277,33 2.356.081.095,42 4.916.750.372,75 3.914.459.590,90 52.603.789,05 0,00 949.686.992,80 949.686.992,80

4.848.469.277,33 3.853.774.695,42 8.702.243.972,75 6.554.837.944,67 801.454.035,28 396.265.000,00 949.686.992,80 1.345.951.992,80

Fondo anticipazioni di liquidità (art. 1, c. 7, D.L. 179/2015

Art. 2, D.L. 35/2013 Totale erogazione

TOTALE 2014

2013 2° erogazione 832.052.000,00

TOTALE 2013

1° erogazione2014

Anno riscossione

n. erogazioneCapitolo entrata

Art. 3, D.L. 35/2013

Modalità di utilizzazione

1.762.496.416,19

3° erogazione 798.172.861,14

TOTALE ANTICIPAZIONI DI LIQUIDITA' 

2014

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Atti consiliari Regione Lazio

X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 51 DEL 28 DICEMBRE 2015

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Allegato 8

Stanziamenti capitoli di spesa per investimenti con copertura a

mutuo (elenco 5)

di cui: stanziamenti

capitoli di spesa per

assunzioni di partecipazioni

Mutui a pareggio del disavanzo di

bilancio autorizzati

(saldo negativo presunto)

Livello massimo di ricorso al

mercato finanziario

Stanziamenti capitoli di spesa per investimenti con copertura a mutuo ridefiniti

di cui: stanziamenti

capitoli di spesa per assunzioni

di partecipazioni ridefiniti

Mutui a pareggio del disavanzo

effettivo autorizzati con assestamento

Livello massimo di ricorso al mercato

finanziario ridefinito

(a) (b) (c) d = (a+c) (e) (f) (g) h= (e+g)

2003 1.049.554 3.500 232.048 1.281.602 1.208.695 22.500 304.955 1.513.650 2.141.438LR n. 2 / 03, art . 1 (legge finanziaria)- LR n. 3 / 03, art . 4 (legge bilancio)- LR n. 29/ 03, art . 4 (legge ass.to)

2004 1.430.660 5.000 724.717 2.155.378 1.568.829 5.000 899.153 2.467.982 2.467.982LR n. 2 / 04, art . 1 (legge finanziaria)-LR n. 3 / 04, art . 4 (legge bilancio)- LR n. 11/ 04, art . 4 (legge ass.to)

2005 1.621.114 0 755.264 2.376.377 1.860.541 2.000 972.170 2.832.710 2.832.710LR n. 9 / 05, art . 1 (legge finanziaria)-LR n. 10/ 05, art . 4 (legge bilancio)- LR n. 16/ 2005, art . 4 (legge ass.to)

2006 1.678.347 33.200 2.025.226 3.703.573 1.737.052 84.287 2.049.705 3.786.757 3.786.757LR n. 4 / 06, art . 1 (legge finanziaria)-LR n. 5 / 06, art . 4 (legge bilancio)- LR n. 10/ 06, art . 1, c . 4 (legge ass.to)

2007 2.277.681 1.000 1.643.950 3.921.630 2.358.298 44.032 2.094.681 4.452.978 4.452.978LR n. 27/ 06, art . 1 (legge finanziaria)-LR n. 28/ 06, art . 4 (legge bilancio)- LR n. 15/ 07, art . 4 (legge ass.to)

2008 2.382.131 31.000 1.685.353 4.067.484 2.828.291 31.002 3.111.525 5.939.816 5.939.816

LR n. 26/ 07, art . 1 (legge finanziaria)-LR n. 27/ 07, art . 4 (legge bilancio)- LR n. 3 / 08 (legge variazione)-LR n. 14/ 08, art . 1, c . 4 (legge ass.to)

2009 2.372.194 0 3.504.416 5.876.610 2.716.707 0 3.747.014 6.463.722 2.716.707

LR n. 31/ 08, art . 1 (legge finanziaria)-LR n. 32/ 08, art . 4 (legge bilancio)- LR n. 22/ 09, art . 1, c . 4 (legge ass.to)

2010 1.511.472 0 2.753.362 4.264.834 1.341.584 0 5.090.833 6.432.417 6.432.417

LR n. 31/ 09, art . 1 (legge finanziaria)-LR n. 32/ 09, art . 4 (legge bilancio)- LR n. 3 / 10, art . 1, c . 6 ,7 ,8 e 9 (legge ass.to)

2011 1.722.001 2.000 2.974.620 4.696.621 1.919.140 49.000 5.144.535 7.063.675 2.919.140LR n. 7 / 10, art . 1 (legge finanziaria)-LR n. 8 / 10, art . 4 (legge bilancio)- LR n. 11/ 11, art . 5 (legge ass.to)

2012 637.275 2.000 4.141.329 4.778.605 872.289 2.000 5.088.521 5.960.810 300.000LR n. 19/ 11, art . 1 (legge finanziaria)-LR n. 20/ 11, art . 4 (legge bilancio)- LR n. 11/ 12, art . 5 (legge ass.to)

2013 2.055.528 0 6.055.055 6.610.583 2.384.773 26.245 #RIF! 7.027.722 300.000LR n. 2 / 13, art . 1 e 2 (legge finanziaria) LR n. 3 / 13, art . 5 (legge bilancio)

2014 350.011 0 5.484.866 5.834.877 350.011 0 6.819.279 7.169.290 350.011 LR n. 14/ 13, art . 5 (legge bilancio)

Nota 6. A seguito della Decisione di parifica del Rendiconto 2012, il disavanzo regionale è stato rideterminato in 6.600.417 migliaia di euro.

TABELLA 1 - AUTORIZZAZIONI MUTUI - Anni 2003/2014

(in migliaia di euro)

Esercizio

finanziario

Bilancio di previsione (art. 45 l.r. 25/2001) Legge di assestamento (art. 26, 1 l.r. 25/2001)

Mutui autorizzati Regione

(i)

Nota 1. Gli stanziamenti dei capitoli di spesa per assunzioni di partecipazioni, di cui alle colonne (b) e (f) della sudetta tabella, sono ricompresi negli importi indicati nelle colonne (a) ed (e) relative ai nuovi investimenti (Elenco 5).Nota 2. Per gli anni dal 2003 al 2011, è sempre autorizzata la contrazione di mutui finalizzati ai nuovi investimenti (elenco 5 di cui alle colonne (a) ed (e) della tabella), oltre alla eventuale contrazione di mutui per il finaziamento del disavanzo di cui alle colonne (c) e (g) della tabella. Pertanto, per tali anni, il totale complessivo dei mutui autorizzati, è indicato alla colonna (h) della tabella Nota 3. Per l'anno 2012, l'autorizzazione alla contrazione di mutui finalizzati ai nuovi investimenti è pari a 200 milioni di euro, mentre l'autorizzazione alla contrazione di mutui per il finanziamento del disavanzo è pari a 100 milioni di euro. Ciò in base a quanto disposto dall'art. 8 della legge regionale n. 20/2011, relativo alla stabilizzazione dello stock di debito, ai sensi del quale le autorizzazioni alla contrazione di mutui/prestiti non possono superare la quota di capitale annualmente rimborsata. Pertanto, per l'anno 2012, l'importo di cui alla colonna (h) non indica l'importo dei mutui di cui è autorizzata la contrazione (pari invece a 300 milioni di euro) in quanto ricomprende anche i nuovi investimenti per i quali non sussiste la predetta autorizzazione.Nota 4. Nelle colonne (c) e (g) sono riportati i totali dei mutui finalizzati alla copertura del disavanzo così come risultanti, rispettivamente, dalla legge di bilancio e dalla legge di assestamento, anche se da queste non effettivamente autorizzati.

Nota 5. Nel 2013 l'assestamento del bilancio preventivo è stato effettuato con determinazione del Segretario Generale E00027 del 18.08.2013.

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Atti consiliari Regione Lazio

X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 51 DEL 28 DICEMBRE 2015

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Disavanzo regionale risultante da bilancio di previsione coperto con

"mutuo a pareggio"

Impegni di spesa di investimento

Residui passivi eliminati per

insussistenza, ecc.

M utui a pareggio accertati

Riaccertamenti per

insussistenza

Capacità qualitativa residua di indebitamento (accertato - impegnato)

Disavanzo regionale risultante in

assestamento coperto con "mutuo a pareggio"

Indicatore sostenibilità

indebitamento

(a) (b) ( c ) (d) (e) (f)=(d-e)-(b-c) (g) (f+g)

2003 232.048 652.463 84.433 300.000 0 -268.030 304.955 -572.985

2004 724.717 1.164.246 69.200 0 0 -1.095.046 899.153 -1.994.199

2005 755.264 854.687 138.050 100.000 0 -616.637 972.170 -1.588.807

2006 2.025.226 1.109.992 169.260 1.400.000 0 459.268 2.049.705 -1.590.437

2007 1.643.950 1.430.428 399.150 0 0 -1.031.278 2.094.681 -3.125.959

2008 1.685.353 1.814.064 445.494 1.500.000 0 131.430 3.111.525 -2.980.095

2009 3.504.416 2.014.021 742.046 0 0 -1.271.975 3.747.014 -5.018.989

2010 2.753.362 1.112.159 1.048.403 750.000 0 686.244 5.090.833 -4.404.589

2011 2.974.620 1.137.998 1.024.473 0 0 -113.525 5.144.535 -5.258.060

2012 4.141.329 633.010 424.883 0 0 -208.127 5.088.521 -5.296.648

2013 6.055.055 1.411.633 0 2.640.378 0 1.228.745 6.600.417 -5.371.672

2014 5.484.866 350.011 0 3.911.702 0 3.561.691 6.819.279 -3.257.588

TOTALE - 13.684.712,00 - 4.050.000,00 - - - -

TABELLA 2 - SOSTENIBILITA' DELL'INDEBITAMENTO - Anni 2003/2014

(in migliaia di euro)

Esercizio finanziario

Fonte: elaborazione Corte dei conti - Sezione regionale di controllo - su dati forniti dalla Regione Lazio.

N.B. L'importo complessivo dei mutui contratti (pari a 4.050 mln di euro) riportato al totale della colonna (d) "Mutui a pareggio accertati" è al netto delle anticipazioni di liquidità contratte nel 2013 2014 indicate nella stessa colonnna

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Responsabile Resocontazione dott. Stefano Mostarda