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Ufficio stampa

Rassegna stampa del 04-07-2011

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Indice

Lo statale perde fino a 43mila euro (Il Sole 24 Ore - 04/07/11) pag. 3

Blocca-contratti anche alle società (Il Sole 24 Ore - 04/07/11) pag. 5

L'ennesimo tentativo di risparmiare con la mobilità (Il Sole 24 Ore - 04/07/11) pag. 6

Le piccole scuole restano senza preside (Il Sole 24 Ore - 04/07/11) pag. 7

NORME E TRIBUTI: Riqualificare: un'occasione dal nuovo piano casa (Il Sole 24 Ore -

04/07/11) pag. 9

Piccoli comuni, l'unione fa il risparmio (Il Sole 24 Ore - 04/07/11) pag. 10

NORME E TRIBUTI: Anci risponde (Il Sole 24 Ore - 04/07/11) pag. 11

NORME E TRIBUTI: Sui servizi torna il freno a nuove società partecipate (Il Sole 24 Ore -

04/07/11) pag. 13

NORME E TRIBUTI: Integrativi, il taglio di fondi al rebus delle cessazioni (Il Sole 24 Ore -

04/07/11) pag. 14

NORME E TRIBUTI: L'ente paga la tassa per l'Albo degli avvocati dipendenti (Il Sole 24 Ore -

04/07/11) pag. 15

Costruzioni private avanti tutta (Italia Oggi - 04/07/11) pag. 16

Cedolare secca agli esami finali (Italia Oggi - 04/07/11) pag. 18

Russi, il diktat del sindaco “Calderana ci ripensi” (La Voce di Romagna Ravenna - 04/07/11)

pag. 20

Il “palazzaccio”, gioiello di Russi (La Voce di Romagna Ravenna - 04/07/11) pag. 21

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press L.IfE04/07/2011

II sole3ú

Lo statale perde fino a 43mila euroI nuovi tagli si sommano ai vecchi: ecco il conto per un alto dirigente in cinque anni

Gianni Trovati

Una certezza: quelli chiest ial pubblico impiego non sono ri-sparmi temporanei, da recupe-rare passata la buriana, ni a son ostrutturali e andranno consoli-dati nei prossimi anni. Un so -spetto fondato: il nuovo rinvi oche pende sui rinnovi contrat-tuali, che dovrebbero ripartirenel 2013 ma possono slittare a l2015 . Un punto interrogativ osulle misure che arriverannodal 2o16 in poi .

Sono questi gli snodi princi -pali delle misure sul pubblic oimpiego contenute nella mano-vra approvata giovedì scors odal Consiglio dei ministri . Nelcantiere della manovra, in real-tà, erano circolate anche ipote-si più dure, compresi un nuovoblocco esplicito della contratta-zione e l'appesantimento dei ta-gli operati sulle buste paga piùalte, ma sono state accantonate.Il fuoco di fila partito dalla Fun-zione pubblica, evidentemente,ha funzionato meglio rispettoall'anno scorso, e ha portato auna formulazione inedita e«flessibile» per la nuova cura aidipendenti pubblici. In pratica,la manovra blinda i risparm iprevisti dal Dl 78/2010 e ne ag-

LA CERTEZZ A

Non si tratta di misurea carattere temporaneo :non saranno recuperat ema piuttosto consolidat enei prossimi ann i

. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. ..

giunge di nuovi, da 1,1 miliard inel periodo 2013-2015 e da 340all'anno «a decorrere dal 2016» .Proprio quest'ultimo aspettomostra il carattere struttural edei tagli, che dovranno far dimi-nuire il peso degli stipendi pub-blici in modo progressivo ne iprossimi anni fino ad attestars idal 2o16 in poi circa 1,5 miliard isotto i tendenziali previsti loscorso anno .

Drastica sui numeri, la mano-vra scritta la scorsa settimana è(per ora) possibilista sulle misu-re concrete per raggiungerli. Sa-ranno dei Dpr, su proposta dell aFunzione pubblica, a sceglierele carte giuste nel mazzo dell amanovra, che (si veda ilsrafic oa fianco) propone fra l'altro l aproroga per un anno dei vincolial turn over e quella al 2014 delblocca-stipendi, cioè la misur ache impedisce ai trattamenti ac-cessori di portare le buste pagasopra ai livelli del 2010. Nei fatti ,è questa seconda ipotesi, insie-me al contesto generale di tagli ,a mettere a rischio la ripresa ef-fettiva nel 2013 dei rinnovi con-trattuali, perché appare difficilemettersi a discutere di inflazio-ne programmata (Ipca) per farcrescere il tabellare e di incenti-vi per i migliori in un contest odi stipendi congelati .

Anche nella versione "am-morbidita", insomma, il piattoservito dalla nuova manovrapuò determinare un conto sala-to agli statali, che si aggiunge aquello portato lo scorso anno .La tabella qui a fianco calcola

per le diverse categorie del pub-blico impiego gli effetti dellavecchia manovra (blocco de icontratti e tagli sopra i 9omilaeuro) e quelli possibili per unnuovo stop ai contratti. Nellacolonna più a destra, che va da i2 .116 euro del personale Ata del-la scuola - bidelli e tecnici - finoagli oltre 43mila euro per i diri-genti di prima fascia degli ent ipubblici non economici, è indi-cato il conto totale lordo che sa-rebbe pagato da ogni categoriaper gli anni 2011-2015 . L'entitàdel sacrificio, naturalmente, di-pende dal livello dello stipen-dio «base», cioè la retribuzionemedia registrata prima dei ta-gli: i mancati rinnovi contrattua-li incidono sullo stipendio tabel-lare, a cui le intese aggiungonogli incrementi inflattivi, mentrenon è possibile da calcolare l'ef-fetto del blocco sulla dinamicadel salario accessorio, che ri-marrebbe comunque soggettaa troppe variabili . Anche nel se-condo periodo considerato ,cioè il 2013-2014, il sacrificio pergli stipendi più alti è maggiore ,anche perché fino al 2013 riman-gono in vigore i tagli alle quoteretributive che superano i9omi-la euro l'anno .

Attenzione, però: anche s escatterà il rinvio dei nuovi con-tratti, non è detto che tutti si do-vranno rassegnare alla versio-ne generalista della stretta . An-che in un contesto così compli-cato, la manovra prova a preser-vare qualche spazio "meritocra-tico", almeno alivello di settori,prevedendo la possibilità che al -

cune branche dell'amministra-zione possano dribblare ilbloc-ca-stipendi per «valorizzare eincentivare» la loro efficienza .A definire gli eventuali settor imeritevoli di un trattament o"speciale" dovranno essere «ap-posite sessioni negoziali».

Insieme a qualche promessa,la manovra sembra però adom-brare alcuni rischi ulteriori .Nel menu di opzioni in mano a lGoverno per contenere la spe-sa, per esempio, fa capolino lapossibilità di fissare nuove«modalità di calcolo» per l'in-dennità di vacanza contrattua-le «per gli anni 2015-2017» . Inun quadro di ristrettezze comequello disegnato dalla mano-vra, la previsione appare sini-stra, e poco spiegabile in rela-zione anche al fatto che nell'at-tuale calendario contrattuale iprossimi trienni sono 2013-201 5e 2016-2018 . Il riferimento a l2015-2017 diventa più compren-sibile se si suppone che la proro-ga del blocco contrattuale sin oa fine 2014 azzeri di fatto il con-to, dal momento che i contratt itriennali previsti dalla riformadel pubblico impiego non si so-no ancora affacciati, e che d iconseguenza dal 2015 parta ilprimo vero triennio . Solo ulte-riori chiarimenti ufficiali, però ,sono in grado di sbrogliare que-sta matassa .

[email protected] m

© RIPRODUZIONE RISERVAT A

Pagina 15 di Norme e tributiGli effetti delle regol e

dei contratti decentrat i

La sforbiciata

O LE SETTE OPZIONI DEL GOVERN O

Oi I BLOCCO DEL TURN OVERTra le opzioni previste dal pacchetto «pubblic oimpiego» della manovra c'è la proroga de ivincoli fissati al turn over nel2010,co nesclusione di polizia e vigili delfuoco.

02 I BLOCCO STIPEND IPossibile anche la proroga fino al 2014 de lcongela-stipendi, cioè [a norma inserita nellamanovra 2010 per evitare alle buste paga degl istatali di superare i livelli del 201 0

03 I VACANZA CONTRATTUAL ELa manovra adombra anche la possibilità di

una revisione delle «modalità di calcolo»

amministrazioni, attraverso la semplificazion erelative all'indennità di vacanza contrattuale

delle procedure .per gli anni 2015-2017

06 I GETTONI DEGLI ORGANI COLLEGIAL I04 I TRATTAMENTI DIFFERENZIATI

Rafforzata l'inclusione di tutti i soggettiNon tutti potrebbero essere sottoposti allo

pubblici, con l'eccezione di regioni e sanità ,stesso tipo di cura. E possibile, infatti, che per

nelle regole di risparmio previste dall apremiare l'efficienza raggiunta si avviino delle

manovra 201 0sessioni negoziali per fissare trattament imigliori per qualche comparto .

071 DIGITALIZZAZION EL'opzione più indeterminata riguard a

05 I MOBILITÀ

l'individuazione di ulteriori risparmi attravers oSi ipotizza un rilancio della mobilità nel settore

la razionalizzazione delle Pa centrali e l apubblico, tra diverse pubbliche

digitalizzazione delle procedure

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Lo statale perde fino a 43mila euro

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press L.IfE04/07/2011

Il sole

O GLI EFFETTI POSSIBILI

A CURA DI Tiziano Grandelli e Mirco Zamberla n

Stime sugli effetti combinati delle misure delle manovre 2010 e 2011 sugli stipendi pubblici, in termini di tagli e mancati aumenti : importi annui lord i

Settor e. .. . .. . . .. . . . .. . . .. .. . . .. . .. .. . .. . .. .. .. .. . .. . . .. .. . .. . . .. .. . .. .

AGENZIE FISCAL I

o o o

C o j ENTI NO Nn ECONOMIC I. :

. . 1

ENTI RICERCA

MAGISTRATI

PRESIDENZADEL CONSIGLI O. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . . . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .

n REGIONI ENT ILOCAL I. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .

8 `

SANITÀ :

SCUOLA

iII•a1F=)

UNIVERSITÀ

MINISTERI.. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . . . . .. . . .

Stipendi oCategoria

bas e

Dirigenti II fascia

88 .250.. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. . . .. . .. .. . .. .. . .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. .Dirigenti I fascia

185 .706 :Impiegati

34.961. . . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . . .. .. . .Dirigenti II fascia

104 .716Dirigenti I fascia

201.93 5 :Impiegati

37.842.. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. ..Dirigenti II fascia

89.236 : :Dirigenti I fascia

142 .88 3.. . .. . .. .. . .. ... .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . . .. .. . .. . .. .. .. . . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. ..Ricercatori

50 .47 7. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. . .. . .. .. . .. .. . . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . ..Ministero giustizia

120 .78 1Avvocatura di Stato

149 .134.. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .Consiglio di Stato

162 .84 1.. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. ..Corte dei conti .

178.080. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . . ..Dirigenti II fascia

84 .77 8. .. . . .. . . . . . . . . . . .Dirigenti I fascia

182 .49 1Impiegati

27 .41 8. . .. . . . . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .Dirigenti 11 fascia

70 .077.. . .. . .. .. . .. .. . . . . .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. ..Dirigenti I fascia

111.053. .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . ... . .. . .. .. . .. .. . .. . .. . .. . .. . .. .. . . .. .. . .. . .. .. .. . . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. ..Impiegati

42.95 1Segretari

85 .37 7

Dirigenti 92 .22 5. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .Impiegati

27.870

Dirigenti non medici

62 .043. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . . .. .. . .. .. . .. .. . . .. . .. .. .. . .. . .. . . .. . .. ..Medici

71.87 7. .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. .. . .. . . .. .. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. ..Impiegati

29.979 : : . .Dirigenti

60 .76 2

Docenti

31.88 9 :Ata

23.007 :Ricercatori

43 .790

Associati

62 .750

Ordinari

90 .880

Effetti2010-12. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . . . .. . .. ..

4.766. . .. . .. . . .. . .. .. . .. . . . .. . .. . .. . .. .. . ..23 .169

1.888.

. . .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. .7.126. . .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. .

27.292

2

: . .043 ..4.819. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . ..

13 .004. .2.726... . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .

9.601. .13 .96 6

. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . ..17 .361 ..21 .23 34.579 ..

22.352.. . .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. .

1.481 .. 3 .785 ..

8 .102

2.31 9. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . ..4.61 1

5 .203

1.50 5350

.3

3 .882 :1 .620

. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . ..

: 3 .281 ..1 .72 2

1.242 ..2.36 5

3 .38 8

4.996

Effetti2013-14

3.354

13.62 71 .3.28 :4.716. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . ..

15 .86 81.43 8

. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. ..3 .390. .. . .. .. .. . . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. ..8 .074 ..1 .91 8

6.1298.625 :

. .: 10.472 ..12 .576 ..3.222 .13 .183

.. ... . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . ..

1 .042 .2 .662

.

5 .273 .

1...6322 .. 3 .244 ..

3 .61 51.060 :2 .35 8

2 .732 .1 .140

.

2.308. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . . .. .. . .. . .. .. . .1 .212. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . . .. . .. .. . .

874. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . . . .. . .. .. . .. . .1 .664 .2 .384

.. .. .. .. .. .3.498

Totalemancati aument i.. .. . .. . .. . . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. . .. .. .

8.120. .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. .36.796 .. .

32166 .. .

11.841.. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .43.160 .. .

3.481. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .8.209

21.0784.644.. . .. .. . .. .. . .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .

15.73022.591. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. . ... . .. . .. . ..27.833 . ..33 .809 7

.801 .35.535

... . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. . .. . ..

2.523 . ..6.447 . .. 13 .375 . ..

3.951. . .. .. .. . .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. . ... . .. . .. .7.855 . ..

2 .5655.7086.614. . .. .. .. . .. . . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . ..2.760. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . . .. .. . . .. .. . .. .. . . .5.589.. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. ..2.9342 .116. . .. . .. .. .. . . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .

. . .. : 4.029 . .. : 5.772 . ..

8.494

(1) La retribuzione .del personale non dirigente è presa dalla delibera sulla relazione sul pubblico impiego ai sensi dell'art. 60 del Dlgs 165/2001- Delibera Corte dei Conti26/CONTR/CL/11-Tabella 10 - (2) L'indice di inflazione Ipca è stato rilevato dalla comunicazione Istat del 30 maggio 2011

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Lo statale perde fino a 43mila euro

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press L.IfE04/07/2011

Iltetto. Partecipate incluse nel 40 per cento

Blocca-contrattianche alle società

A questo punto, la volon-tà del Governo è esplicita. Iltetto del 40% nel rapporto fr aspese di personale e uscite cor -renti, che impedisce agli entilocali di assumere e di firmar econtratti di qualsiasi tipo ,compresi i rinnovi dei rappor-ti a termine, non si ferma sulleporte del Municipio, ma s iestende anche all'interno del -la holding comunale. `

Per calcolare il 40 per cen-to, spiega la manovra approva -ta giovedì scorso dal consigliodei ministri, bisognatener con-to anche delle spese delle so-cietà controllate, che siano ti-tolari di affidamenti diretti d iservizi pubblici locali o svolga-no funzioni di interesse gene-rale (con esclusione delle atti-vità industriali e commercia -li), e le società strumentali.

Una regola cruciale, su cu isi gioca il destino di chi havinto un concorso e attendeun'assunzione, o dei tant iche ancora hanno contratti àtermine e temono di perderela chance del rinnovo . Ma an-diamo con ordine .

Il punto di partenza è la ma-novra dell'anno scorso, che hafissato il blocca-contratti pergli enti che spendono tropp onel personale. Sul tema, si eraacceso un dibattito fra gli entie la Corte dei conti, per capirese le società partecipate fosse-ro o no incluse nella tagliola.Dopo risposte di segno diver-so dalle varie sezioni regiona-li, erano intervenute le Sezio-ni riunite (delibera 27/con-

tr/2o11) per sottolineare che lepartecipate potevano rappre-sentare (come spesso accadu-to in passato) uno strumentoper aggirare i limiti, e che pe revitare questo dribbling anda-vano incluse nel tetto . Apriticielo : nei Comuni ci si è avven -turati in calcoli complicati, euna prima elaborazione sui ca -poluoghi mostrava che da Tri -este a Padova, da Asti a Firen-ze erano almeno 18 le città fuo -ri dal tetto (si veda Il Sole 24Ore del 20 giugno) .

Nella manovra il Governoblinda per legge l'interpreta-zione dei magistrati contabi-li, e fa un passo in avanti pro-vando a chiarire quali societ àvanno considerate nei calco -li . Si tratta di quelle in cui l'en-te locale possiede tutte le quo-te o almeno quelle di control-lo : se sono attive nei serviz ipubblici locali, entrano ne lvincolo quando sono affidata-rie dirette senza gara, mentrefuori da questo campo sonocolpite quando svolgono fun-zioni «di interesse generale»che non siano di tipo indu-striale o commerciale, oppu-re quando sono strumental ial funzionamento delle ammi-nistrazioni. In pratica, si colpi-scono tutti gli affidamenti di-retti e le società di interess eeconomico generale .

L'affondo del Governo haun chiaro valore anti-elusivo ,perché le società sono stat espesso usate (anche) pe rescludere spese dai vincoli po-

sti ai bilanci comunali e ne lnuovo quadro questa mossasarà decisamente più diffici-le . Unita a un'altra novità del-la manovra, che decreta la nul-lità automatica dei contratt idi servizio e degli altri «atti»messi in campo per aggirare ivincoli del patto, la regola po-ne ora un argine piuttosto altoai tentativi di "autodifesa" ge-stionale portati avanti dall eamministrazioni locali .

Proprio per questa ragio-ne, un primo esame indic ache le conseguenze più pesan-ti si incontreranno nei Comu-ni "ricchi" di società strumen-tali, che spesso sono state co-stituite per spostare uscitedal bilancio comunale ai tem-pi del patto fondato sui tett idi spesa.

I problemi operativi, però,rimangono importanti, soprat-tutto in una norma di caratte-re interpretativo che quind iassume valore retroattivo. I lpunto chiave sono le modalit àdi calcolo, perché il passaggiodai conti del Comune a quellodelle società non è semplice.Prima di tutto, ci sono spes eche i Comuni erogano in favo-re delle società, e che tornanoquindi anche nel conto econo-mico della partecipata quan-do li utilizza per le varie finali -tà. E naturale che queste post enon devono essere calcolat edue volte, perché si tratta sem-pre delle stesse risorse . Per in-dividuare le spese societarie ,il riferimento è il conto econo-mico, che andrebbe però de-purato di grandezze prive d isignificato finanziario comeammortamenti, accantona-menti e svalutazioni . Temi de-licati, che vanno chiariti al piùpresto anche perché dall'in-crocio fra spese di personale euscite correnti dipende il futu-ro professionale di molti.

G .Tr.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Te' de finoa 43milacmo

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press L.IfE04/07/201 1

Semplificazione, rafforzamento e obbligatorietà dell'iter : ma rischia di essere un'eterna promess a

L'ennesimo tentativo di risparmiare con la mobilitàRenato Ruffini

- Tra le previsioni della mano-vrafmanziaria ci sono la semplifi-cazione, il rafforzamento e l'obbli -gatorietà delle procedure dimobi-lità del personale tra le pubblich eamministrazioni. Il film l'abbia-mo già visto . E dagli anni Novan-ta che si fanno manovre del gene -re ma di vantaggi se ne sono sem-pre visti pochi . Certo una sempli-ficazione in tema di mobilità nonfarebbe male. A oggi sono ne rego -late tre diverse forme - volonta-ria, d'ufficio e temporanea - sud-divise in n tipologie oggetto di al-

meno da 12 interventi normativi,a partire dal 1957, molti dei qual ifatti proprio afmi di razionalizza-zione della fmanza pubblica, e in-numerevoli contratti di lavoro .

Ma la mobilità non funziona a ifini di risparmi alla finanza pub-blica . La ratio di interventi del ge-nere è che un mercato intern odel lavoro pubblico più flessibiledovrebbe consentire una miglio-re allocazione degli organici equindi far risparmiare in terminidi assunzioni dal mercato del la-voro esterno al settore pubblic ostesso . Purtroppo la teoria non è

coerente con la pratica, perchéle persone e gli enti ragionano inmodo diverso.

Inumeriparlano chiaro. Lapri-ma cosa che ci dicono è che la mo-bilità obbligatoria non funziona .Posto che il fenomeno è episodi-co, i dati ufficiali Istat di qualcheanno fa (anno 2005 e2oo6) ci dico -no che il calo del personale dovu-to alla mobilità d'ufficio per le Re-gioni è stato nel2oo5 di 16 unità dipersonale ogni i.000 presenti enullo nel 2006 . Allo stesso mod oneiministeriè stato prossimo allozero nel 2005 (0,05%) e del -0,4%

nel2oo6. Nelle Province e nei Co-muni il fenomeno negli anni inda-gati non era neppure osservabile .

Diversa, ma comunque poco ef-ficace è la situazione per quanto at-tiene la mobilità volontaria . Lagente infatti si sposta perché cer-. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. .

SPOSTAMENTI D'UFFICI O

Il calo nelle Regioni è stat onel 2005 di 16 unitàogni mille present iEffetto prossimo allo zer onel 2006 e nei minister i

ca posti migliori, più pagati (macon i blocchi retributivi questoelemento si riduce molto) opiùvi-cino a casa . In parte il fenomenonon è osservabile (si pensi ad u ndipendente che fa un concorsopubblico presso un altro ente a fi -

QUANDO C'È «MERCATO»

Percentuale relativa più alta,nella dirigenza del compart oregioni-enti local idove agiscono le leggidella domanda e dell'offert a

nidi carriera) e quello che si osser -va ci dice due cose : è diffuso maincide poco sugli organici. In ter-mini di diffusione la mobilità coin-volge praticamente tutti i ministe -ri e le Regioni, molte Province e igrandi Comuni. Poco i Comuni dipiccole e medie dimensioni (30%è la media complessiva) . Ma i di-pendenti coinvolti sono la mini-ma parte del totale. La mobilità vo-lontaria nel corso del 2005, pe resempio, ha coinvolto in entrata euscita circa L.600 personè nei mi-nisteri300 nelle Regioni 900 nelleProvince e 7.000 nei Comuni, de-terminando in termini di flussi(cioè di variazioni nette di organi-co) una diminuzione degli organi -ci dei Comuni di circa 2 dipenden -ti ogni mille (-0,19%), un saldo po -sitivo del 0,65% nei ministeri (6 di-pendenti ogni mille) e un saldo po -

sitivo del 0,2% nelle Regioni.Se guardiamo i dati complessi-

vi della mobilità (le tre forme pre-viste) le cose cambiario poco.Sempre con riferimento agli stes-si anni nei Comuni il personalecoinvolto è stato rispettivamentedell'uro circa in entrata e del 1,5 %inuscita Numeri similiper le Pro-vince . Le Regioni hanno avut onel i13% del personale coinvolt oin mobilità in entrata e il 3,7% inuscita. Questi valori sono calat inell'anno successivo andando al2,5% in entrata all'i,4% in uscita .Maggiore mobilità nei ministericon valori generalmente attorn oal 3% sia in entrata che in uscita

Quindi la mobilità non ha gran-di effetti nella razionalizzazionedegli organici. Se si vogliono ri-conciliare teoria e pratica e incre-mentare la mobilità del mercato

del lavoro pubblico occorre svi-luppare un vero e proprio merca-'to, cioè minimizzare le regole .

Ton è un caso infatti che la per-centuale relativa più alta di mobi-lità è quella della dirigenza delcomparto regioni/enti locali (ol-tre il 7%), proprio dove non esi-stono vincoli particolari alla mo-bilità, se non le leggi della doman-da e dell'offerta .

Regolare con norme di fmanzapubblica comportamenti che han-no logiche organizzative saràsempre un'operazione destinataal fallimento e al rallentamentodelle attività amministrative . Maforse anche questo è utile quand osi ragiona in termini finanziar i(controllare le uscite di cassa)piuttosto che economici (diminu-ire i costi) .

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II sole

Le piccole scuolerestano senza presidePer evitare il «reggente» servono 500 alunni

PAGINA A CURA D I

Francesca Milan oScompariranno circa mill e

piccole scuole. O, meglio, scom-pariranno i loro presidi. E quest ala conseguenza della norma su-gli istituti sottodimensionatipre-vista dalla manovra. Viene infat-ti stabilito che - a partire dalprossimo anno scolastico - scuo-le dell'infanzia, scuole primari ee scuole secondarie di primo gra -do verranno aggregate in istituticomprensivi, «per garantire unprocesso di continuità didatti-ca», come è scritto nel testo in at-tesa di pubblicazione .

Alle scuole con meno di 500alunni (che scendono a 300 nel-le piccole isole, nei comunimontani e nelle aree geografi -che caratterizzate da specifici-tà linguistiche) non sarà asse-gnato un dirigente scolastico ,ma l'istituto verrà diretto d aun "reggente" con incarico s uun'altra scuola. In più, per acqui-sire autonomia, gli istituti com-prensivi dovranno contare su al-meno mille iscritti (500 per l escuole localizzate nelle isole enelle comunità montane) .

Secondo le stime dell'Associa-zione nazionale presidi, il nume-ro di scuole coinvolte nelle curadimagrante sono 2mila . Per que-ste "resisteranno" solo mille pre-sidi. «Ma se le scuole si accorpa-no - spiega Giorgio Rembado,

presidente dell'Anp - il carico d ilavoro aumenta perché non è lostesso dirigere un istituto co n500 alunni o uno con mille». Ipresidi dei plessi accorpati, quin-di, si vedranno complicare il la-

voro . «Per questo - spiega Rem-bado - chiediamo che le risors e

risparmiate con questo taglio

La manovra taglia i presidi all e

vengano usate per raggiungere

scuole con meno di 500 alunni ,la perequazione retributiva» .

accorpandole ad altri istituti . Per

Sul fronte dei presidi c'è an-

acquisire autonomia le scuol e

che un'altra novità, slegata dalla

devono avere almeno mille

manovra: domani le organizza-

alunnizioni sindacali rappresentativ e

dell'area V della dirigenza sono

©

0 0 0

state convocate al ministero

PANO TRIENNALE nnn

dell'Istruzione per parlare del

ASSUNZIONI

( 1

bando di concorso ordinario per

. . ..; : : : .. .il reclutamento dei dirigenti sco-

lastici che metterà in palio 2.386

La scuola non è interessata da l

posti . L'ultimo concorso ordina-

blocco del turn over previsto

rio risale a12004e quest'anno cir-

per le altre amministrazioni e

ca 1.350 scuole (su 10 .421) sono

la manovra conferma il piano

andate avanti grazie a un presi-

triennale di assunzion i

de "reggente", titolare in un al-

introdotto dal DI svi toppatro istituto . Il bando è in ritardo:avrebbe dovuto essere pubblica-to già un mese fa, ma «speriamoche non ci siano altri intoppi eche il bando arrivi presto in Gaz -zetta», afferma Rembado .

Un altro appuntamento atte-

I docenti dichiarati non idonei

so al ministero riguarderà il pia-

all'insegnamento per motivi di

no triennale delle assunzioni. Il

salute assumono la qualifica di

Miur ha stimato che nel trien-

amministrativi o tecnici. Se s i

nio saranno assunti 65mila tra

rifiutano, vengono messi i n

insegnanti e personale Ata . Ma

mobilità intercompartimentaleil numero stabilito dal ministe -

ro cozza contro le prevision idei sindacati che consideranola stessa cifra solo per i l2011-2012 (si veda la tabella) .«Le stime del ministero parla-no di 65mila posti, ma bisogne-rà fare bene i conti» dice Massi-mo Di Menna (Uil scuola) .

Ma è il nodo stabilizzazion edei precari a tenere banco . An-che per Mimmo Pantaleo, segre-tario della Flc Cgil, i posti da co-prire solo per il 2011-2012 sareb -bero 66mila (26mila docent ipiù 4omila Ata) . «Il piano trien-nale, dunque - spiega Pantaleo- coprirebbe solo i posti previ-stiper il prossimo anno scolasti-co» . Gli fa eco Rino Di Meglio,della Gilda degli insegnanti :«Sono ridicoli 65mila posti intre anni» . La Gilda avanza al Go-verno anche un'altra richiesta:«E tempo - dice Di Meglio - d ifar partire nuovi concorsi» . L'ul-timo risale a11997.

La manovra esclude la scuoladal blocco del turn over, maconferma invece lo stop fino atutto il 2014 del rinnovo del con-tratto: «Una misura penalizzan-te e che non ci aspettavamo» ,sottolinea Marco Paolo Nigi,numero uno dello Snals-Conf-sal . E il «no all'ulteriore rinviodel rinnovo», arriva anche daFrancesco Scrima, segretariogenerale Cisl scuola .

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Le novità. . .. .. .. . . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . ..

4ASSEGNAZION EDEI PRESIDI

• I

_

oINSEGNANTINON IDONEI

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II sole

LE SCUOLE COINVOLTE

IL NUMERO MINIMO DI ALUNN ISecondo l'Anp 2mi(a scuole

Con meno di 500 alunni non sirischiano di non avere il preside

avrà diritto a un preside

Cosa cambia per prof e dirigent i

O LA NORMA TAGLIA•ISTITUT I.. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . . . .. .. . .. . .. .. .. . . .. .. . . . . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. . .. . . . . . .. . .. .. . .. ..

SENZA DIRIGENTE

GLI ISTITUTI COMPRENSIVINel 2010/2011 oltre 1.300

Per essere autonomi gli istitutiscuole hanno avuto un reggente

dovranno avere mille iscritti

O LE STIME SUI POSTI DISPONIBILI :

2000 5

1350 1000

* Si tratta di un ordine di grandezza complessivo . Per avere un quadrodi maggiore dettaglio occorre attendere l'incidenza dei tagli, deipensionamenti e dei trasferimenti sui vari ordini di scuola e sulle varieclassi di concorso. In ogni caso rappresenta un dato complessiv osulle possibili nomine in ruolo

Fonte : Uil Scuota

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Abruzz oBasilicataCalabriaCampaniaE . RomagnaFriuli V.G .Lazi oLiguriaLombardia

719273

L0122.9282 .726

8773.321

7757.275

3591750

5 .970

March eMolisePíéititiiitPugliaSaraegaSiciliaToscan aUmbri aVenetoTotale

Ma972199

`3227155

L7962.435

Docente *L06 4

12 9 2.469L940

256 .125

3207552

23.03535.049 ; 30371

Il docente non idoneodiventa «bidello»(ma tiene lo stipendio)

-=° Il prof con problemi di sa -lute perderà lo status di do-cente e diventerà assistent etecnico o amministrativo(Ata), mantenendo però lo sti-pendio. A stabilirlo è la mano-vra varata dal Governo, ch emette nero su bianco le rego-le applicative di una vecchianorma: ad oggi, infatti, i 4mi-la-5mila docenti che, per moti -vi medici permanenti, no npossono più insegnare vengo -no dirottati verso bibliote-che, sale di informatica o labo-ratori linguistici . Ma se, fino-ra, anche l'insegnante impie-gato in biblioteca resta un«docente», con la manovra l ecose cambieranno .

Da prof a "bidello" il passo èpiù breve di quel che sembra.E per chi non presenta la do-manda entro 30 giorni dalla da-ta del certificato medico è pre-vista la mobilità intercompar-timentale, ossia lo spostamen-to in altre amministrazion ipubbliche . La manovra preve-de che il personale venga reim-messo in ruolo su posto vacan-te con priorità nella provinciadi appartenenza e mantenga i lmaggior trattamento econo-mico.In ogni caso, comunque,le immissioni nei ruoli Ata sa -ranno vincolate al piano di as-sunzioni.

Secondo la Gilda con que-sto provvedimento «si va achiarire una situazione già esi-stente, visto che dal 1984 i do-

centi che non possono inse-gnare trovano altri ruoli», spie-ga Rino Di Meglio, segretariodel sindacato insegnanti.

Le amministrazioni pubbli-che verso cui saranno dirotta-ti i docenti che non presente-ranno l'istanza saranno indivi-duate in un decreto che arrive-rà entro 90 giorni dall'entrat ain vigore della manovra.

La novità non preoccupa ilsegretario della Uil scuola, se-condo cui «se un insegnant eha una patologia depressivo-psicologica che gli impedisc edi essere a contatto con gl ialunni va utilizzato in altri am-biti, che possono essere scola-stici o non, in base alla sua deci-sione di presentare l'istanza» .

Contrario, invece, MinimoPantaleo della Flc scuola: « Euna norma palesemente pena-lizzante per i professori, che s itroverebbero a ricoprire ruol ida personale Ata . Altra cosa è ,invece, la mobilità, che rappre-senta una soluzione più ido-nea perché salvaguarda l ecompetenze e la professionali-tà del lavoratore» .

L'ipotesi del prof che diven-tabidello non convince del tut-to anche perché «rischiano diaprirsi numerosi contenzio-si», avverte Pantaleo . Perchése è vero che si conserva lo sti -pendio da insegnante, è altret-tanto vero che si perde lo sta-tus di docente .

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INTERVENT O.. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .

Riqualificare:un'occasionedal nuovopiano casa :di Guido A . Inzaghi eGianni Verga

Con il nuovo piano cas auna città più bella. Unasfida, certo, ma alla luc e

dell'ormai prossima conver-sione in legge del decreto n .70/2011 è doveroso comincia-re apensarci.Non manca infat-ti molto alla scadenza del ter-mine di 6o giorni entro cui i ldecreto chiama le Regioni adapprovare le proprie leggi peragevolare la riqualificazionedi aree urbane degradate, conpresenza di funzioni eteroge-nee e tessuti edilizi disorgani-cio incompiuti, oltre che di edi -fici a destinazione non residen-ziale dismessi o in via di di-smissione o darilocalizzare .

Un obiettivo da perseguiretramite il riconoscimento d iunavolumetria aggiuntiva, maanche con la delocalizzazionedelle volumetrie esistenti o i lvia libera al cambio d'uso (pur-ché tra destinazioni compatibi-li o complementari) o, ancora,tramite le modifiche della sa-goma necessarie per l'armo-nizzazione architettonica congli organismi edilizi esistenti .

Ma anche i Comuni co nogni probabilità saranno pre-sto chiamati in causa . Decorsoil termine di 6o giorni senz ache la regione abbia approva-to lapropria legge, gli interven-ti di riqualificazione sarannoautorizzabili direttamente da imunicipi e in deroga alla lorostrumentazione urbanistic aed edilizia, secondo le previ-sioni dell'articolo 14 del Testounico dell'edilizia, che preve-de una deliberazione del consi-glio comunale di approvazio-ne dei progetti.

Decorso poi il termine d iuo giorni dalla dall'entrata invigore della legge di conver-sione del decreto e in caso d iperdurante assenza della leg-ge regionale, gli interventi diampliamento potranno addi-rittura essere realizzati attra-verso i titoli edilizi ordinari,

Ma come potranno indiriz-zarsi le leggi regionali o, in lo-ro assenza, i comuni nella fas edi attuazione delle previsionidel nuovo piano casa? Ebbe -ne, quando si interviene consemplificazioni o agevolazio-ni in campo urbanistico-edili-zio sorge sempre la preoccu-pazione che si spalanchino leporte ad abusi che lascino se-gni indelebili sul territoriocon impatti negativi al paesag-gio aperto e a quello urbano .

Perché non usare questanuova opportunità in modovirtuoso e stimolarne l'utilizza-zione per eliminare brutture?Proprio a causa di norme e re-golamenti rigidi e burocratic ila forma della città soffre di or-ribili frontespizi nudi, di scon-nessi profili dell'edificato, d ivuoti che disturbano prospet-tive e paesaggio . Parliamo de i"denti mancanti" lungo unastrada, così come delle paret inude che si correggono spes-so pubblicità dagli effetti este-tici spesso tutt'altro che mi-gliorativi . liorativi.Unudel-le nuove nonne potrebbe esse-re proprio quello di favorire ilriempimento dei buchi e dellesconnessioni dell'edificato aifini di una ricucitura dei profilie di una organica continuitàdel disegno architettonico e durbanistico della città.

Si tratta di intervenire suldecoro della città e di offriregli spazi alla creatività e allaprogettualità piuttosto che alrispetto acritico della normaburocratica. Le normative re-gionali e, in particolare, leproposte e gli indirizzi comu-nali potrebbero essere avan-zati dalle stesse commissionidel paesaggio che non valute -ranno soltanto i progetti, m aforniranno anche l'indicazio-ne degli obiettivi da persegui -re per specifici ambiti: unvia-le, un corso, una piazza, unquartiere di edilizia residen-ziale, pubblica e non, oppur ealcuni contesti di edilizia in-dustriale e terziaria.

Passare dunque alle indica-zioni metaprogettuali dapart edelle amministrazioni per la-sciare all'architetto e all'inge-gnere la possibilità di sprigio-nare tutta la progettualità perrendere più bella la città.

ili n o Cc. ; .3

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II Sole

COSTI DELLA POLITICA

Piccoli comuni,l'unionefa il risparmiodi Gianfranco Fab i

I1 cammino per far tornare inequilibrio il bilancio pubblico italiano non può che esserecomposto anche di tante,apparentemente piccole riforme . Nelcampo della spesa pubblica di piccolipassi ce ne sono alcuni che avrebbero i lpregio non solo di tagliare la spes apubblica, ma anche di renderla piùefficiente. Il riferimento è siaall'abolizione delle province, si aall'accorpamento dei piccoli comuni:due scelte di cui ogni tanto si parl aanche a livello politico-elettorale, m ache vengono poi sistematicamenteabbandonate tra la politica del rinvio alivello nazionale e la difesa degl iinteressi particolari a livello locale .

Eppure la semplificazione dell aforesta degli oltre 8mila comuni italian icostituirebbe un passo nel sensodell'economicità e dello stesso rispettodegli obblighi costituzionali ch eprevedono l'uguaglianza dei diritti d iogni singolo cittadino. Lo spiegaGiuseppe Castronovo(«L'accorpamento dei piccoli comuni» ,Rubbettino) in un'analisi documentatae disarmante . Si apprende, peresempio, che Piemonte e Lombardiahanno più di mille comuni con meno di5mila abitanti ; che i piccoli comunirappresentano il 72% di quelli italiani,ma in essi vive solo il 19% dellapopolazione; che un quinto dei piccolicomuni è nelle Regioni astatutospeciale ; che la popolazione nei piccol icomuni tende sempre più a diminuire :Morterone, in provincia di Lecco, èpassato da 279 abitanti nel 1951 ai 3 3abitanti attuali.

Non c'è comunque solo l'esigenza d icontenimento della spesa pubblica . C'èil dovere di adattare la dimension eistituzionale ai cambiamenti d icarattere regolamentare, con i maggior ipoteri conferiti ai comuni da lfederalismo fiscale. C'è la necessità ditener conto dei cambiamenti

demografici con lo spostamento dell apopolazione dalle campagne alle città,dalle valli alle pianure, dal sud verso ilnord. C'è l'oggettiva difficoltà da partedei piccoli comuni di fornire ai cittadinitutti i servizi di cui hanno non solobisogno, ma diritto: e questo anche conl'intervento di consorzi, comunitàmontane, contratti di servizio chepossono in qualche modo supplire all epiccole dimensioni.

Il tema peraltro è antico come l'Italia.Era il 186o quando Luigi Carlo Farini,ministro dell'Interno, proponev al'accorpamento dei comuni con menodi mille abitanti, ma fu presto sostituit oda Marco Minghetti, che lasciò caderela proposta. Qualcosa fece il fascismo :con il regio decreto del 17 marzo 1927 fudato al Governo il pieno potere di «unarevisione generale delle circoscrizion icomunali per disporne l'ampliamento ola riunione» . Subito dopo la guerra,però, non solo si ricostituirono icomuni soppressi, ma iniziò la prassi dicrearne di nuovi. I comuni in Itali aerano 7.810 nel 1951, sono ora diventat i8 .094. E così anche le province sonocresciute, passando da quota 91 alla fin edella guerra alle no attuali .

Questo dimostra come l'Italia si aormai in una fase politica in cui anche l epiccole riforme appaiono difficili ,complesse, ricche di ostacoli e diresistenze . All'estero, dalla Germaniaalla Danimarca, è in atto ormai da ann iun processo di razionalizzazione . NelCanton Ticino, per esempio, negl iultimi dieci anni sono state realizzate 16aggregazioni che hanno interessato piùdi 50 comuni, attraverso studipreliminari, discussioni politiche ,naturalmente votazioni popolari, senz adimenticare uno stanziament ofinanziario del governo cantonale .

In Italia il tema viene considerat oimpopolare. Eppure dovrebbero essereproprio i cittadini dei piccoli comuni anon voler mantenere una dignità solo d ifacciata, ma a cercare tutte le strade pe ravere servizi e diritti come i cittadinidelle città .

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Così il Codicedigitalerivoluzionagli sportelliElena Tabet

Due giorni di full immer-sion sulla riforma digitale. Do-mani e mercoledì, DigitPA eAnci aprono uno spazio dedica-to a tutti i Comuni per fare do-mande, avere chiarimenti, por-re questioni legate all'introdu-zione del «Codice dell'ammini-strazione digitale» nella prati-ca amministrativa . Da gennai oscorso, data di entrata in vigoredel nuovo Cad, sono operativialcuni importanti elementi di ri-forma dell'amministrazione di-gitale, che si possono riassume-re in un concetto: esigibilità d iservizi pubblici innovativi e di -ritto all'utilizzo delle nuove tec-nologie nei rapporti con le pub-bliche amministrazioni. Tre so-

no gli assi principali su cui è sta-ta sviluppata la riforma:O integrazione e precisazio-ne del quadro normativo : letransazioni e le comunicazio-ni digitali hanno pieno valo-re giuridico ;O regole tecniche condivise :si realizza l'infrastruttur atecnica che assicura la sicu-rezza e la correttezza delletransazioni digitali ;€! scadenze cogenti per le am-ministrazioni : la riforma dev eavvenire in tempi certi (3, 6,12,15 mesi al massimo), scaduti iquali, per effetto della riform aBrunetta, i . responsabili delmancato rispetto delle scaden-ze incorreranno in sanzioni e di -sincentivi .

Oggi i cittadini e le impresehanno diritto di usare l'Ict perparlare con qualsiasi ammini-strazione pubblica, e, in partico -lare, con le amministrazioni co -munali che rappresentano il pri -mo e il principale punto di ero -gazione dei servizi alla cittadi-nanza. Non è più possibile perun'amministrazione obbligare i

cittadini ad andare allo sportel-lo per presentare documenticartacei, per firmare fisicamen-te domande o istanze, per forni-re chiarimenti: per tutto quest odeve essere sempre e dovun-que disponibile un canale digita -le sicuro, certificato e con pienavalidità giuridica che permettadi dialogare con l'amministra-zione da un computer.

Il digitale deve rappresenta -re la regola nei rapporti tra im-prese e amministrazioni e il car-taceo l'eccezione : gli enti devo-no utilizzare le comunicazionicartacee solo quando sia impos-sibile utilizzare quelle telemati-che edevono consentire a citta-dini e imprese di inoltrare istan -ze e di effettuare pagament iper via telematica. Il sito webistituzionale conferma il suoruolo di vero e proprio front-of-fice, in cui sono pubblicate le in-formazioni di contatto, di tra-sparenza e di operatività del-l'azione amministrativa. Lapo-sta elettronica certificata, chenel Codice assume un ruolochiave, diventa, per tutte le im-

prese e i professionisti che perlegge devono esserne dotati, eper i cittadini che lo desidera -no, il mezzo più veloce, sicuro evalido per comunicare con l eamministrazioni pubbliche . D alì passano comunicazioni, atti eprovvedimenti, come pur eistanze e dichiarazioni che il cit -tadino trasmette usando la pro-pria casella Pec anche comestrumento che può evitare, nel -la maggior parte dei casi, l'usodella firma digitale .

L'innovazione delineata dalnuovo Cad porterà non solovantaggi legati al cambiamentotecnologico e conseguenti al -l'utilizzo dei nuovi strumenti di -gitali, ma anche e soprattutt oun cambiamento organizzativ oe procedurale del rapporto tr aamministrazione e cittadini .Un Comune vicino alle esigen-ze del cittadino e trasparent erafforza la propria funzione, inun processo di crescita di fidu-cia in grado di generare benefi-ci in tutto il sistema-paese .

Ufficio Regioni-enti locali DigitPa

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04/07/201 1

Il Comune collabor acon l'asilo paritari oNel nostro territorio (siamoin Veneto) c'é una scuolad'infanzia paritaria gestitada un comitato genitori .Accanto vi sono 11 sezion idi scuola dell'infanzia statale .Vi è un numero di bambin iche non trova accoglienza .L'amministrazione pu òconvenzionarsi con la scuolaparitaria di un Comune vicino?

Con la legge 53/2003 èstato ridefinito il sistema

di istruzione. In attuazion edella delega è stato emanat oil decreto 59/2004, il qualeprecisale finalità della scuoladell'infanzia e disponeil dovere di assicurare l ageneralizzazione dell'offertaformativa e la possibilità difrequenza. La Regione Venetoha previsto che le Regioni e iComuni, in collaborazionecon le istituzioni scolastichee formative e gli organi d ipartecipazione alla gestionedella scuola, promuovono efavoriscono interventi pe r«generalizzare la frequenzadella scuola materna, il suosviluppo, il miglioramentodei servizi connessi e la suaintegrazione nel servizioformativo complessivo »(legge regionale 31/1985,articolo 2). Si ravvisano quindii presupposti per formedi collaborazione tra Comunie istituzione scolastica in mododa favorire un miglioramentodell'obbligo formativo .Resta da verificar ese i soggetti titolari della

gestione della scuola paritariasiano abilitati a stipulare unaconvenzione con il comunee le condizioni della stessa .

La comunicazionedei pastiIn relazione al protocollod ' Intesa del 12 settembre 2000 ,la scuola ritiene che lecompetenze a essa attribuite ,come la comunicazion egiornaliera dei pasti e delle diet especiali, non essendo staterecepite nelle competenz edei collaboratori scolastici dalCcnl, non siano più applicabili.Si chiede inmerito un parere.

Il protocollo d'Intesadel2000avev a

la funzione di dare continuitàdi servizio ai servizi scolasticied all'utenza dopo iltrasferimento allo Statodel personale ausiliario ,elencando le funzioni dasvolgere e definendo i compit idelle scuole, dei Comuni e de lpersonale. Nell'accordo fustabilito il costo a caric odei Comuni che volevanocontinuare ad avvalersidell'opera volontaria delpersonale non più dipendente .Detto accordo non è stato maidisdetto o modificato. Il citat oprotocollo ha individuato,con riguardo alle mensescolastiche, come onerea carico delle istituzioniscolastiche la comunicazionegiornaliera all'ente del numer oe tipologia dei past inecessari secondo modalit àorganizzative concordate insede locale.

L'accoglienzae la sorveglianzaA chi spetta la funzione diaccoglienza e sorveglianzadegli alunni che entran oanticipatamente a scuola?

4 I contenuti del protocollodelle "funzioni miste "

del personale ausiliariodelle scuole è confermat ofino alla definizione di unnuovo accordo ; continuapertanto a essere vigent el'accordo del settembre 2000,tenuto anche conto di quantoora dispone il contrattodi lavoro del personal edella scuola sottoscritto11 29 novembre 2007.

. Ciò posto, lafunzione svolta inoccasione dell'accoglienza esorveglianza degli alunni è dicompetenza esclusivadel personale ausiliario, inquanto rientra nella specific adeclaratoria delle lor omansioni.

L'assistenzaspecialisticaIl dirigente scolastico chiedeassistenza specialistic aex articolo 13, comma 3 ,legge 104/92, per un alunnoqui residente ma frequentantela scuola primaria di altroComune . Di chi è la competenzaa fornire il servizio?

4Si premette che : a) l aresidenza anagrafica è

normalmente requisito diriferimento per prestazion isociali, in particolare inrelazione ai principi previst idalla legge n . 328/2000 sui

servizi sociali integrati ;b) le Regioni, in genere ,prevedono nei bilancisovvenzioni a favore de iComuni in relazione ai loroobblighi di assistenz ascolastica agli alunnidiversamente abili per il diritt oallo studio, di cui alla legge104/1992. Di regola quest esovvenzioni sono legate allefrequenze scolastiche riferit eal numero degli alunnidiversamente abili . Ciò posto ,il requisito dell'iscrizioneanagrafica al momento in cuiha luogo la prestazione èelemento determinante al finedella spesa de qua. Tuttavia, inrelazione alla considerazion edi cui alla suddetta lettera a) ,si rileva l'esigenza tecnica di unaccordo tempestivo tra lerappresentanze dei du eComuni interessati.

«Il Sole 24 Ore del lunedì»pubblica in questa rubricauna selezione delle rispostefornite dall'Anci ai quesiti (che quiappaiono in forma anonima) degliamministratori locali. I Comunipossono accedere al servizi o«Ansi-risponde» — solo se sonoabbonati — per consultare la bancadati, porre domande e ricevere larisposta, all'indirizzo InternetWeb www.ancitel.it. I quesitinon devono, però, essere inviat ial Sole 24 Ore. Per informazioni,le amministrazioni possonoutilizzare il numero di telefon o067629110 l'e-mail«[email protected]».

ancitel

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press L.IfE04/07/201 1

Dopo il referendum . I vincoli della manovra estiva

Sui servizi torna il frenoa nuove società partecipateStefano Pozzoli

Gli effetti del referendumsui servizi pubblici locali no nvanno tutti nella direzione di da-re mano libera ai Comuni nè d iun moltiplicarsi delle societàpar-tecipate. Anzi, l'abrogazione del-la norma rischia di costringerepiù di un comune alla messa in li-quidazione delle sue controllatee comporta il divieto di aprirnenuove. Infatti, il venire men odell'articolo 23 bis ha l'effetto diampliare la portata dell'articolo1.4, comma 32 del D178/2010, ch evieta ai comuni sotto i 3omila abi-tanti di costituire nuove societ à(e ne ammette una per i comunida 30 a 5omila abitanti) .

La norma si muove in due dire -zioni . Anzitutto vieta da subitola costituzione di nuove societ àda parte dei comuni minori, ameno che questi non riescano acostituire una società a cui parte -cipino comuni che messi insie-me non superino la soglia di po-polazione prevista e nelle quali

le quote siano paritetiche o pro-porzionali agli abitanti (per evi -tare l'escamotage di costituir esocietà al 99% di un ente soltan-to). Ancora, costringe questi co-muni a chiudere le, partecipat eche alla data del31 dicembre 201 3non siano collocate con conti-nuità nell'area dell'utile, e quin-di a condizione che abbiano avu-to utili negli ultimi tre bilanci e ,soprattutto, che non sia mai sta-to ridotto il capitale (anche sepoi ricostituito) «negli eserciz iprecedenti» .

Fino ad oggi l'orientamento ge-nerale era stato quello di ritenereche i servizi a rilevanza economi-ca non rientrassero in questapre-visione di legge, perché soggettea una disciplina speciale (Sezio-ne Puglia, del. 56/Par/2olo) chein alcuni casi obbligava alla loroistituzione (Sezione Lombardia,del. Lombardia/861/2olo/par) .Pertanto, "vittime" diquestanor-ma sembravano soltanto le socie-tà strumentali previste dall'arti-

colo 14 del decreto Bersani, inquanto frutto di una scelta del -l'ente locale .

Venute meno oggi le «formeobbligatorie di gestione» previ-ste dall'articolo 23 bis, è però pos-sibile la gestione in economia e,con essa, diventa applicabile ilvincolo previsto dal Dl 78/2010.Si preannunciano perciò tempo-rali per quelle società di servizipubblici che non godono di un adisciplina speciale (come acca -de per acqua, , rifiuti, gas, traspor -to pubblico, ecc .) .

Come effetto indotto, forse ,avremo la crescita dimensiona-le di alcune società altrimenti arischio chiusura, evitabile se ipiccoli comuni si coalizzano . Ac-canto a questo risultato se n eavrà probabilmente un secon-do, quello cioè di stimolare l'im-maginazione di chi vuole elude-re la norma.

Ma la strada della trasforma-zione eterogenea in aziende spe-ciali è preclusa per legge . Infatti,

resta a tutti gli effetti in vigore ilcomma 8 dell'articolo 35 della Fi-nanziaria 2002 (legge 948/2001 )che istituisce l'obbligo di gestirei servizi pubblici estérnalizzati ,di cui al comma 1 dell'articolo 11 3del Tuel (anch'esso sopravvis-suto alla mannaia del 23 bis), so-lo nella forma di società di capi-tali, obbligando alla trasforma-zione delle aziende speciali an-cora esistenti.

Se però il legislatore vuoledavvero ridurre il numero di so-cietà degli enti locali, dovrà occu-parsi anche di rendere le loro li-quidazioni concretamente possi-bili . È necessario introdurre del-le agevolazioni fiscali sui trasferi-menti degli immobili e, soprat-tutto, pensare a qualche forma d ineutralizzazione degli effetti d itali operazioni ai fmi del patto, al -meno per quanto riguarda inde-bitamento e personale .

Solo così avremo l'effetto diuna concreta riduzione delle so-cietà in essere . Altrimenti si assi-sterà a costose elusioni, che ri-schiano di diventare ancora piùardite alla luce delle previste mo-difiche che la manovra in via diapprovazione prevede di fare alcomma 7 dell'articolo 76 del Dl112/2008 in materia di computodel tetto alle spese di personal enegli enti locali.

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Contratti . Per la ragioneria riduzione sulla media del personale che resta in servizi o

Integràtivi: il taglio fondial rebus delle cessazioniSe cessa un livelloiniziale sottrarr elaquota standardpenalizza gli altri

Tiziano GrandelliMirco Zamberla n

1r,? La riduzione delle risorseaccessorie in proporzione a lpersonale cessato, second ol'interpretazione della Ragio -neria generale dello Stato, ri-schia di portare in squilibrio ilfondo per la contrattazion edecentrata .

La manovra estiva 2010 no nsolo bloccava le risorse dispo-nibili per il triennio 2011-201 3al valore del 2010 ma ne impo -neva anche un taglio automati -co in «misura proporzionale al -la riduzione del personale inservizio» . Dettato il principio ,si tratta di capire come effet-tuare i calcoli . Le istruzionioperative contenute nella cir-colare 12/2011fanno riferimen -to al valore medio dei dipen-denti presenti in servizio cal -colato come semisomma deipresenti il primo e l'ultimogiorno dell'anno.

In pratica la riduzione av-viene "per teste" come se l acessazione avvenisse sempre

a metà anno . Abituati a critericervellotici in questo caso i lcalcolo risulta di una semplici-tà disarmante ma non senzaconseguenze.

I problemi nascono nel mo-mento in cui il dipendente checessa attinge dal fondo unaquantità di risorse inferiori al -la media. Si pensi alla cessazio -ne di un dipendente in posizio -ne iniziale di accesso in un en-te con dirigenza . Con ogni evi -denza il valore medio delle ri-sorse utilizzate saranno decisa -mente inferiori a quelle medie ,non fosse altro perché sul fon-do è finanziato anche il salariodelle posizioni organizzative .

La soluzione è una sola : si do-vranno rivedere al ribasso le ri-sorse a beneficio degli altri di -pendenti. Anche se questo èpraticabile fino ad un cert opunto . In un ente che abbia sa -turato il budget disponibile afavore degli istituti stabili (pro-gressioni e comparto), qualo-ra cessi un dipendente senz aprogressione, il fondo si trovaautomaticamente in situazio-ne di squilibrio : a fronte di unadecurtazione pari a un utilizzomedio, si avrà un risparmio re -ale decisamente inferiore . Edil problema non ha più una so -luzione . Se da una parte, infat-ti, la riduzione va fatta sull ascorta delle istruzioni della Ra-gioneria, dall'altra non è pensa-

bile che si mettano in discus-

Il problema si amplifica ulte-sione istituti giuridici stabili le- riormente per le cessazion igittimante riconosciuti ai di- che si realizzano a fine anno. Ependenti negli anni pregressi . diffuso che i dipendenti acce-

dano al pensionamento con de-correnza 31 dicembre, al fine d ievitare eventuali effetti negati-vi derivanti dall'applicazionedi nuove norme che general-mente decorrono dal/°genna-io e contemporaneamente pe rbeneficiare della perequazio-ne automatica con effetto sem-pre dall'inizio dell'anno .

Anche se il pensionando as-sorbisse risorse esattamentepari alla media, il fondo si tro-verebbe in squilibrio per il fat-to che la riduzione è parame-trata al semestre mentre il di-pendente è rimasto sostanzial-mente in servizio per l'inter oanno . Sul punto risulta più ra-gionevole la posizione dellaCorte dei conti Lombardia324/2011 secondo la quale la ri -

Carta delle Autonomie, a che

duzione per i cessati in cors opuntosiamo? Al centro del

d'anno deve avvenire con il cri -Focus di Guida degli Enti

terio del pro rata temporis eLocali, lo stato dell'arte di una

non come media dei dipenden-riforma che questo mese, in

ti in servizio.seconda lettura, potrebbe

Ancora più complessa la si-approdare all'Aula del

tuazione che deriva dal cas oSenato . Negli

in cui l'ente, non avendo ri-approfondimenti degli

spettato il patto di stabilità oesperti, le attese dell'Anci, le

non avendo ridotto lé spes enovità annunciate dai relatori

di personale, non possa inte-ed i punti critici delle nuove

grare le risorse stabili condisposizioni .

quelle variabili .© RIPRODUZIONE RISERVAT A

SULLE GUID E

Il punto sulla Cart adelle autonomie

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Consiglio di Stato . Parere favorevole per un ricorso al Capo dello Stat o

L'ente paga la tassa per l'Alb odegli avvocati dipendenti.e Ancora un punto segnato a

favore degli avvocati dipenden-ti degli enti pubblici: la tassa an-nuale di iscrizione all'Albo de-ve restare a carico dell'ammini-strazione di appartenenza. Astabilirlo è la sezione prima de lConsiglio di Stato, nel parere678/2010 del 23 febbraio scor-so, richiesto dal dipartimento

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LUNGA QUERELL EAnche perla Cassazion el'onere è dell'amministrazion ePer l'Aran e la Corte dei contil'interesse e quindi la spes asono invece del professionist a

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degli Affari interni e territorial idel ministero dell'Interno, perdecidere in ordine a un ricorsostraordinario al Capo dello Sta-toLa materia del contendere èrappresentata dalla deliber aadottata da una giunta comuna -le, con la quale è stata abrogatala possibilità di assumere, a cari -co del bilancio comunale, la tas -sa annuale . Con decreto del 31

maggio 2011, pubblicato ne igiorni scorsi, il Presidente dellaRepubblica ha accolto il ricor-so proposto dagli avvocati pub-blici contro l'abrogazione . «I lDpr utilizza il buon senso pri-ma ancora del diritto», sostie-ne Antonella Trentini, vicepre-sidente dell'Unione nazional eavvocati enti pubblici.

La materia è stata oggetto d ivari interventi interpretativi .Dapprima, l'Aran, con parereV6 .27 del 05 giugno2002, ha so-stenuto che l'avvocato dipen-dente di una pubblica ammini-strazione, pur operando esclu-sivamente a favore di questa ,ha un interesse proprio a man-tenere l'iscrizione all'albo e ,quindi, non è possibile procede-re al rimborso della relativatas-sa. Nello stesso senso si èespressa la Corte dei conti, sindalla sezione autonomie, co nparere 6935/C21 del 7 giugno2007, seguite, poi, da una seri edi delibere, univoche, delle se -zioni regionali. I giudici conta-bili affermano che, pur se l'iscri-zione rappresenta un requisitoper l'accesso al posto, la stessa

è mantenuta nell'esclusivo inte-resse dell'ente e procura, al di-pendente avvocato, i benefic ieconomici riconosciuti da nor-me di legge e contrattuali, in ca-so di soccombenza della con-troparte . Osserva ancora laCorte dei conti che non è pre-sente, nel nostro panorama le-gislativo o contrattuale, unanorma che autorizzi l'ente adassumere, a proprio carico ,l'onere della tassa di iscrizioneall'albo : rappresentando ,quest'ultima, un requisito pe rl'assunzione del dipendente, èlo stesso lavoratore che ne de-ve sopportare la spesa.

Ma, analogamente a quantosi registra a proposito dell'Irap ,la giurisprudenza dà ragioneagli avvocati, a scapito dellaprassi . E così il Consiglio di Sta-to si pone nella linea opposta ri-spetto ai pareri sin qui esamina-ti . Partendo dal presuppostoche sussiste un rapporto d iesclusività che lega il dipenden-te e l'ente pubblico e che la pre-stazione resa assume caratter edi continuità, giunge a conclu-sione che la tassa in questione

deve rimanere a carico dell'am-ministrazione di appartenen-za, quale unica beneficiaria deirisultati ottenuti dall'avvocat opubblico. Questo in modo deltutto analogo a quanto prevedel'art. 1719 Codice civile, in mate -ria di mandato . Si devono, ov-viamente, escludere i casi in cu iall'avvocato sia permesso assu -mere ulteriori incarichi rispet-to a quelli conferiti dal datoredi lavoro. Il Consiglio di Stat oricorda che nella medesima di-rezione si era espressa anche l aCorte di cassazione, con la sen -tenza n. 3928/2007, la quale, ri -badendo il principio della pre-stazione resa nell'esclusivo in-teresse dell'amministrazionepubblica, ha osservato come latassa di iscrizione non può esse -re compensata con l'indennit àdi toga, in quanto quest'ultimaha carattere retributivo, e no npuò neppure essere considera-ta come costo sostenuto nell'in -teresse della persona, al paridelle spese universitarie .

E vero che tuttora vige il di -vieto di estensione del giudica-to, ma non si può nascondereche i massimi consessi si son oespressi in maniera univoca e ,quindi, sarà improbabile, in se-de di ricorso, una diversa solu-zione al problema.

T .Grand .M .Zamb .

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ItaliaOggi

Gli interventi nel settore dell'edilizia contenuti nel dl sviluppo, ispirati alla sburocratizzazion e

Costruzioni private avanti tuttaSilenzio-assenso sul rilascio dei permessi . Estesa la Scia

Pagina a cura

Con il silenzio assenso si avrà certezza su itempi di conclusione del procedimento pe rottenere il titolo abilitativo (ma si scarica l aresponsabilità dell'istruttoria sul progettist aprivato e si rischiano contestazioni su un ti-tolo, che non è documentale) . Con la Scia i nedilizia si potranno realizzare subito gli inter-venti edilizi minori . Con il piano città, infine ,si cerca di dare al settore quell'impulso ch enon è arrivato dai famosi piani casa con pre-mi di cubatura, permessi in deroga ai pianiregolatori e applicabilità della legge statal ein mancanza di adeguamento da parte dell eregioni .Cambiano i tempi del procedimento e le prero-gativedegli uffici tecnici comunali_ esteso da

15 a 30 giorni, decorrenti dalla presentazioni,della domanda, il periodo in cui il responsabil edel procedimento può interrompere il termin eentro il quale è tenuto a formulare la propostadi provvedimento, esclusivamente allo scop odi richiedere documenti integrativi . Medesim aestensione per il termine entro il quale dev eessere adottato il provvedimento finale d aparte del responsabile del procedimento .

La novità più importante è l'introduzione delsilenzio-assenso al posto del silenzio-rifiuto ,sulla domanda di rilascio del permesso di co-struire qualora sia decorso inutilmente il termi-ne per l'adozione del provvedimento conclu-sivo e il dirigente o il responsabile dell'ufficionon abbiano opposto motivato dinie(i o

Sanzioni, tolleranza del 2% sugli abusiNessuna demolizione se l'abuso edilizio è man -tenuto nel limite del 2% rispetto al progettooriginario . Con un comma aggiunto all'articolo34 del Testo unico per l'edilizia (dpr 380/2001) ,che regola gli interventi eseguiti in parziale dif-formità dal permesso di costruire, il decretosviluppo stabilisce che vengono considerat inon parzialmente difformi dal titolo abilitati -

vo edilizio le violazioni di altezza, distacchi ,cubatura o superficie coperta fino al 2% dellemisure progettuali per singola unità immobi-liare . L'inserimento della percentuale del 2%consente, pertanto, a questo tipo di violazion ila non applicazione delle sanzioni più gravi ,quali la rimozione o la demolizione a cura e aspese dei responsabili degli abusi .

t'

DI ANTONIO CICCIA

ilenzio-assenso sui per-messi di costruire, defini-tivo sdoganamento dellaScia in edilizia e piano

città . Sono i tre punti dell'inter-vento nel comparto dell ' ediliziaprivata del decreto sviluppo, tut-ti ispirati alla sburocratizzazionedelle procedure amministrativee a consentire una edificazionepiù libera e incentivata .

Con il silenzio-assenso si avràcertezza sui tempi di conclusionedel procedimento per ottenere i ltitolo abilitativo (ma si scarica laresponsabilità dell'istruttoria sulprogettista privato e si rischian ocontestazioni su un titolo, chenon è documentale) . Con la Sciain edilizia si potranno realizzar esubito gli interventi minori. Conil piano città, infine, si cerca didare al settore quell'impulso chenon è arrivato dai famosi «pia-ni casa» con premi di cubatura ,permessi in deroga ai piani rego-latori e applicabilità della leggestatale in mancanza di adegua-mento da parte delle regioni .

In dettaglio, in materia dipermessi, il procedimento cam-bia per il progettista di fiduciadel privato o dell'impresa chevuole edificare una nuova co-struzione . Il professionista avràmaggiori oneri : deve integrare ladocumentazione da allegare alladomanda per il rilascio del per-messo con una sua dichiarazio-ne che asseveri la conformità de lprogetto non solo agli strument iurbanistici e ai regolamenti edili -zi, ma anche alle altre normativedi settore (norme antisismiche ,di sicurezza, antincendio, igie -

nico-sanitarie e quelle sull'effi-cienza energetica) . Si tratta diuna asseverazione sottoscritt aa pena di responsabilità penalie disciplinari.

Il decreto, a questo proposito ,prevede la sanzione penale dellareclusione da uno a tre anni perfalse dichiarazioni o attestazionioltre la segnalazione al compe-tente ordine professionale perl'irrogazione delle sanzioni di-sciplinari .

Cambiano, poi, i tempi del pro-cedimento e le prerogative degl iuffici tecnici comunali . Innanzitutto è esteso da 15 a 30 giorni ,decorrenti dalla presentazion edella domanda, il periodo in cuiil responsabile del procedimentopuò interrompere il termine en-tro il quale è tenuto a formularela proposta di provvedimento ,esclusivamente allo scopo di ri-chiedere documenti integrativi .

Medesima estensione da 15 a

30 giorni, decorrenti dalla propo-sta di provvedimento o dall'esitodella conferenza di servizi, è pre-vista per il termine entro il qua -le deve essere adottato il prov-vedimento finale da parte delresponsabile del procedimento .Tale termine può arrivare a 40giorni nel caso il responsabil edel procedimento abbia comuni-cato al richiedente i motivi cheostano all'accoglimento delladomanda .

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ItaliaOggiTenuto conto dei termini in-

termedi il termine per l'adozionedel provvedimento conclusivo èdi 90 giorni per i centri urbanicon meno di 100 mila abitanti edi 150 giorni per i comuni con ol-tre 100 mila abitanti o per i pro-getti particolarmente complessi ,sempreché l'amministrazion enon richieda delle integrazionidocumentali.

Ma la novità più importanteè l 'introduzione del silenzio-as -senso al posto del silenzio-rifiu -to, sulla domanda di rilascio de lpermesso di costruire qualorasia decorso inutilmente il ter-mine per l' adozione del provve -dimento conclusivo e il dirigent eo il responsabile dell'ufficio nonabbiano opposto motivato dinie -go.

Se non viene adottato un prov -vedimento di diniego, il permessosi intende tacitamente rilascia-to . Tranne alcuni casi : e cioè icasi in cui sussistano vincoli am -bientali, paesaggistici o cultura -li. E mantenuto il silenzio-rifiutoper gli immobili sottoposti a unvincolo la cui tutela competeall ' amministrazione comunal eo ad altro soggetto preposto all atutela, qualora manchi l'assens odi tali soggetti.

Il decreto sviluppo, poi, pro-lunga, da 60 a 75 giorni, decor-renti dalla data di presentazionedella domanda, il termine per i lrilascio del permesso di costruirequando esso sia stato richiesto inalternativa alla Dia (e cioè pe rgli interventi edilizi minori) efa salve le norme regionali cheprevedono misure di ulterioresemplificazione e riduzioni ditermini procedimentali .

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Resta invariata la disciplin adella SuperDia

La disciplina della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) è applicabileanche alla Dia in edilizia, a esclusione della Dia alternativa o sostitutiva de lpermesso di costruire . Quindi la Scia non può sostituire la SuperDia (previst aper gli interventi edilizi di nuova costruzione o comunque maggiori) .La-Scia è diversa dalla Dia perché con la prima i lavori si possono iniziar esubito, mentre con la seconda i lavori devono iniziare dopo 30 giorni (per da rtempo all'ufficio tecnico di verificare la conformità dei progetti) . Quindi poterusare la Scia costituisce una indubitabile semplificazione. Il decreto sviluppointerviene, dunque, con una norma di interpretazione autentica, che precisain modo definitivo la sostituzione della Dia con la Scia anche in edilizia . Conesclusione, però, dei casi in cui la Dia, in base alla normativa statale o regionale ,sia alternativa o sostitutiva del permesso di costruire.Inoltre le disposizioni sulla Scia in edilizia, chiarisce il decreto, si interpretan onel senso che non sostituiscono le leggi regionali che hanno ampliato l'ambit oapplicativo della Dia alternativa al permesso di costruire (la SuperDia) . E laScia non sostituisce neanche le autorizzazioni o i nulla osta che devono comun -que essere rilasciati in presenza di vincoli ambientali, paesaggistici o culturali.Nel caso di immobili vincolati, la Scia può operare, ma solo una volta acquisit ol'assenso dell'ente competente alla relativa tutela . Il decreto sviluppo, inoltre ,aggiunge ai casi già previsti di esclusione dall'applicabilità della Scia anch equelli relativi alla normativa antisismica .Circa le modalità di presentazione, la Scia deve essere sempre corredata dall edichiarazioni, attestazioni e asseverazioni nonché dai relativi elaborati tecni-ci, ma può essere presentata a mezzo posta con raccomandata con avviso d iricevimento e, in tal caso, si considera presentata al momento della ricezioneda parte dell'amministrazione. Prevista anche la modalità di trasmissione te -lematica. Vengono dimezzati i tempi per i controlli delle amministrazioni sugliinterventi realizzati con la Scia in materia edilizia: si passa da 60 a 30 giorni.Vengono comunque fatte salve le disposizioni relative alle sanzioni.

Il Piano casa cambia pellee diventa Piano città

Dopo il Piano casa scatta il Piano città . Le coordinate sono le stesse :rivitalizzare il settore edilizio, elargendo premi di cubatura e intervent iin deroga con l'obiettivo di razionalizzare il patrimonio edilizio e riqua-lificare le aree urbane .Il decreto prevede una staffetta stato-regioni . Le autonomie regionaliavranno 60 giorni per approvare proprie leggi con la possibilità di ricono-scere volumetria aggiuntiva rispetto a quella preesistente come misurapremiale, di disporre la delocalizzazione delle relative volumetrie in are ediverse, di disciplinare il cambio di destinazione d'uso, e modifiche dell asagoma necessarie per l'armonizzazione architettonica con le struttur eesistenti .Tutto ciò con esclusione degli immobili abusivi o situati nei centri storic io in aree a inedificabilità assoluta, mentre vengono compresi gli immobiliabusivi se condonati .Gli interventi potranno essere realizzati in deroga, ma con rispetto deglistandard urbanistici, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio ,igienico-sanitarie, delle norme relative all'efficienza energetica, di quellerelative alla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, nonché delle disposi-zioni del Codice dei beni culturali .Con altra disposizione si prevede che, trascorsi 120 giorni dall'entrata i nvigore della legge di conversione del decreto sviluppo, il piano città saràimmediatamente applicabile alle regioni a statuto ordinario che non hann oprovveduto ad approvare proprie leggi . Il decreto fissa il tetto dei premidi cubatura: 20% del volume dell'edificio se destinato a uso residenziale ;10% della superficie coperta per edifici adibiti a uso diverso .Viene inoltre precisato che le volumetrie e le superfici di riferimento de-vono essere calcolate sulle distinte tipologie edificabili e pertinenzial iesistenti e devono essere asseverate dal tecnico abilitato in sede di pre-sentazione della documentazione relativa al titolo abilitativo previsto .

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ItaliaOggi

In scadenza il 6 luglio il termine per la prima rata d'acconto . O il 5 agosto con maggiorazion e

Cedolare secca agli esami final iAi fini dichiarativi, invece, appuntamento rimandato al 2012

Pagina a curaDI DUILIO LIBURD I

edolare secca alle ulti-me verifiche prima delversamento di accon-to : il 6 luglio prossimo ,

infatti, scatta il primo test ap -plicativo del nuovo tributo ri -ferito al reddito fondiario . Peril quale dovrà essere versatol'acconto al superamento del-le soglie minime previste dallanorma nonché, per quello ch econcerne gli aspetti di naturapiù prettamente procedurale,rispettato il termine per la co-municazione all'inquilino affe-rente la scelta effettuata .

In campo fiscale, e più inparticolare in relazione agliadempimenti dichiarativi, lacedolare secca rappresent al'appuntamento di maggior enovità a fronte di adempimen-ti che, nella sostanza, non s isono modificati rispetto aquanto disciplinato nel 2010 .Per effetto del provvediment odi proroga dei termini di ver-samento delle imposte (deter -minata in buona parte propriodalla verifica della procedur alegata alla cedolare), il pros -simo 6 luglio i contribuentiinteressati saranno alle pres econ il primo adempimento pra-tico e cioè il versamento della

prima rata di acconto dell acedolare stessa .

Intanto, è bene ricordareche l 'amministrazione finan-ziaria ha chiarito nella circo -lare n . 26 del 2011 un aspettodi fondo. E cioè quello legatoalla possibilità di «separare »il reddito derivante dalla lo-cazione di immobili abitativ irispetto ad altre categori ereddituali e su questo calco -lare, separatamente, quantodovuto per effetto dell'appli-cazione della cedolare secca .Infatti, una volta effettuata amonte la scelta relativa ai con-tratti di locazione per i quali

si opta per la cedolare o meno ,si parte per la determinazion edi quanto dovuto applicando',come noto, le aliquote del 2 1o del 19% all'ammontare de lcanone di locazione al lord odella deduzione forfettaria de l15% che rimane, invece, frui -bile per quei contribuenti ch elasciano il reddito di locazion enella base imponibile ordina -ria ai fini Irpef.

Una volta determinato l'am-montare globale della cedola -re dovuta per il 2011, si dev etenere in considerazione com el'ammontare del l 'acconto sia1 '85% rispetto all'ammonta-

re del debito complessivo d asuddividere, eventualmente ,in due rate . Ai fini dichiara-tivi, invece, l'appuntament oè rimandato alla dichiarazio-ne da presentare nel 2012 i nquanto sarà in tale modell oche confluirà l'opzione eser-citata per la cedolare in re-lazione a tutti i contratti cheinteressano il 2011 . Comechiarito dall'amministrazion efinanziaria, infatti, essendo lacedolare una imposta che so-stituisce l'Irpef e che riguard ale persone fisiche, tutto l'ann o2011 può essere assoggettato ,in relazione ai canoni di loca-zione a imposizione sostitutivamediante cedolare e, dunque ,indipendentemente dall'an-nualità in corso nel 2011 . Ul-teriore aspetto da rammentareè quello della comunicazioneall'inquilino in quanto, in basealle previsioni del decreto legi -slativo istitutivo della cedolaresecca, tale comunicazione è es -senziale per l'applicazione deltributo. In relazione al periodotransitorio l'amministrazionefinanziaria ha chiarito che l acomunicazione di specie deveessere effettuata entro il 6luglio prossimo fermo restan-do che, per i contribuenti chescelgono comunque di versarele imposte con la maggiorazio -

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press L.IfE04/07/2011

ItaliaOggine dello 0,4% e dunque entro ilprossimo 5 agosto, la scadenzaper la comunicazione potrebb eessere quella successiva .

In ogni caso, è evidente ch ela comunicazione di speci epuò essere effettuata anch eprecedentemente rispettoalla scadenza di versament ofissata dalla legge ricordand ocome, peraltro, l'Agenzia del -le entrate abbia precisato ch el 'adempimento in question enon possa essere soddisfatt omediante la consegna di unaraccomandata a mano . La sen -sazione è che, in linea gene-rale, l'opzione per la cedolar esecca rappresenti una scelt asolitamente conveniente an-che per la semplicità di ge-stione del tributo soprattutt oquando le regole dello stess oandranno a regime superate l edifficoltà di gestione del perio -do transitorio .

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Russi, il diktat del sindaco"Calderana ci ripensi"

RUSSI - "La bonifica del territoriodall'amianto è un dovere per ognicomunità . Va fatta la mappatura peravere l'esatta dimensione del pro-blema e successivamente bisogna

intervenire secondo le norme e co ngli interventi adeguati", dichiara Ser-gio Retini, sindaco di Russi, a margi-ne della campagna della società Cal-derana che lavora da anni a un pro-getto di discarica per bonificare tuttal'area . "Siamo già al lavoro - aggiun-ge Retini - e quando avremo dati pre-cisi faremo le scelte più opportunedopo i necessari passaggi nelle sediistituzionali e con la cittadinanza.Comprendo la fretta della societàCalderana, dettata dal fatto che i lprogetto per la discarica è stato pre-sentato al Comune di Russi nel 2006 ,come si evince dai documenti a pro-tocollo, e mi rincresce per le 'pre-sunte' garanzie ricevute a suo tempo,che avrebbero indotto la società al-l'acquisto dei terreni dell'ex discari-ca comunale. Si tratta dell'ennesimoproblema ricevuto in eredità, maquesto non mi scompone più di tan-to. E' mia abitudine affrontare le co-se e quando ho accolto la propostadella candidatura a sindaco sapevodi dover inaugurare una nuova sta-gione. Non sono interessato alle sce-neggiate e ai cambi di costume di chiè abituato a calcare ormai da decen-ni le scene russiane. Anzi, ne ho de-cisamente le tasche piene per cui -incalza il sindaco -, ribadisco alla so-cietà Calderana che Russi non diven-terà sede di una mega discarica d iamianto. Pertanto invito la società arivedere opportunamente i suoi pro-getti e a presentarli nelle sedi tecni-che deputate. E' mia ferma intenzio-ne e un dovere verso la città quello diaffrontare la bonifica dell'amianto edella vecchia discarica comunale"

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1 capi xuubbauu f l niouc

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San Giacomo, unico in Romagna per la struttura e per le decorazioni illustr i

Il "palazzaccio", gioiello di RussiServe un restauro per salvare i suoi affreschi

Arch . Alessandro Savell i

Spesso vengo invitato a parlare dei miei libr ida club service, tipo Rotary, Lions, ecc. edistituzioni di altro genere e da diverso temp ochiedo ai presenti se conoscono Palazzo S .Giacomo. Con rammarico ho constatato chepochissimi sanno della sua esistenza, soprat-tutto nelle province di Cesena-Forlì e di Ri-mini, mentre fuori dalle tre province roma-gnole è quasi completamente sconosciuto .Questa è stata la molla che mi ha fatto pren-dere in considerazione questo edificio che, aparer mio, con un sapiente restauro, può fa-cilmente competere con le famose ville vene-te. Questa mia recensione quindi vorrebb efar sapere ai romagnoli, che ne ignorano l'e-sistenza, che esiste un palazzo che merita unavisita . E' una delle più belle residenze nobi-liari estive della Romagna e vorrei anche sen-sibilizzare le varie istituzioni, affinchè si pos-sa procedere ad un accurato restauro per sal-vare, prima che sia troppo tardi, questo patri-monio, non solo romagnolo ma italiano, .Palazzo S . Giacomo si trova a Russi, in pro-vincia di Ravenna. E' un edificio imponent econ due torri angolari che sembrano ricorda -re un feudalesimo morente che si trasform ain proprietà terriera, per cui la costruzioneassolve sia la funzione di residenza agricol asia quella, anche se ormai superata, di difesa .Nel seicento infatti i nobili, con il loro potereormai consolidato nelle città, escono dall'am-bito urbano per inserirsi in una realtà fondia-ria, anche per consolidare ulteriormente, nelcontado, la loro potenza . La costruzione diuna prestigiosa dimora suburbana, infatti, ri-spondeva certo alle molteplici ragioni azien-dali, ma anche alla volontà di offrire un piùsolido ancoraggio al blasone familiare, qual esimbolo di potenza, e di perpetuare il nomee la fortuna della casa . E' un secolo questoche vede una notevole diffusione dell'investi-mento fondiario non solo da parte dei nobili ,ma anche di una certa borghesia arricchitasicon il commercio, e di conseguenza si affer-ma, sempre più, la cultura dell'abitare in vil-la. Nella loro realizzazione tutte le regole al-

bertiane vengono rigorosamente rispettate :l'altezza del piano nobile rispetto al piano dicampagna, le torri ai lati della facciata e i lpiano terra adibito a servizi : cucina, dispen-se, cantine, magazzini ed inoltre, in PalazzoS . Giacomo, trovava posto anche una pastic-ceria, un forno e una serra per agrumi . E 'una costruzione con struttura compatta, ch enon offre una molteplicità di linguaggi, chenon vuole celebrare degli ideali, ma solo i lpotere di una nobiltà che vuole far pesare lapropria potenza riuscendo a darle una forma ,una concretezza e a trasmetterla attraversouna monumentalità volumetrica, forse ecces-siva, ma che ben rispecchia la sua magnilo-quenza e il suo potere. E' l'emblema del pre-stigio e della ricchezza che nelle relazioni so-ciali, naturalmente di alto lignaggio, son oquanto mai richieste per intimorire, suscitaresoggezione e anche invidia . Qui è più chemai evidente il passaggio dalla villa castello ,di matrice medievale, alla dimora signorileche, come in precedenza affermato, divent aresidenza di una nobiltà rigenerata che sa co-niugare il luogo di produzione agricola conl'abitazione lussuosa. Essa diventa così alter-nativa alla dimora urbana per periodi più omeno lunghi e vede nella villa la deroga da-gli obblighi sociali, dalle livree, insomma unamaniera di vivere più pratica e non più rego-lata da certi dettami richiesti dall'etichetta .L'edificio sorge sotto l'argine destro del fium eLamone e fu costruito, a partire dal 1664, sul-le rovine dell'antico castello medievale d i"Raffanara" andato distrutto durante le lottetra ravennati e faentini. L'antico nome di Raf-fanara contraddistingueva la località e la te-nuta, che aveva anche una chiesa dedicata aS . Giacomo e un palazzo, che portava tale no-me e che era di proprietà dei canonici di Par-to . Fu acquistata dal conte Guido CarloRasponi, fratello del cardinale Cesare che ,essendo il primo cardinale ravennate daitempi di Pier Damiani, diede alla famiglia undecisivo impulso al potere ed anche alla pro-prietà . La facciata dell'edificio, comprese ledue torri laterali, misura 84,50 mt . di lun-ghezza. Nella parte centrale i piani sono tre,

mentre nelle torri laterali sono cinque. E' unatipologia più emiliana che romagnola e puòricordare quella militare e il motivo quasi di-fensivo è suggerito dalle due torri angolari ,che conferiscono, all'elegante architettura ,notevoli effetti chiaroscurali . E' ricordato an-che con l'epiteto di "palazzaccio", perchésembra che avesse ben 366 finestre, prevede-va un ingresso dal lato del fiume ed aveva di-mensioni volumetriche superiori a quelle ri-maste . Sembra, da quanto si può dedurre da idocumenti di archivio, che l'architetto delpalazzo sia stato lo stesso Guido Carlo . Ilportone centrale è contornato da pietra d'I -stria, sovrastato da quattro mensole che so-stengono il balcone, con una ringhiera pan-ciuta di ferro . La chiave di volta dell'arco delportone è costituito da una mensola con put-to che avrebbe un' origine rinascimentale ,mentre la porta del balcone è adornata dadue colonne ioniche di marmo per parte e d adue lesene . Sopra l'arco si trova lo stemmadei Rasponi : due zampe di leone incrociate esormontate dalla testa del moretto bendato edalla corona. La decorazione degli interni ,nonostante le menomazioni subite, forse co-stituisce il più vasto ciclo pittorico presente inRomagna fra il Sei e Settecento, almeno perquanto riguarda la decorazione privata e gen-tilizia, ma, per il loro stato di conservazione ,se non si corre velocemente ai ripari con unaccurato restauro, si potrà godere ancora perpoco di questi capolavori, così fuori contest oin Romagna. L'intero piano nobile si presen-ta ancora affrescato, mentre poco resta delleantiche caminiere a stucco . Le decorazionipittoriche sono state eseguite successivamen -

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te negli anni tra la fine del Seicento e la pri-ma metà del Settecento e sono composte d atre campagne decorative con tre diversi com-mittenti . A Guido Carlo si devono le decora-zioni della galleria, di ispirazioneallegorica,legata ai fasti familiari, che sono ,senza dubbio, quelle più antiche, e che im-primono già quel tono di rappresentanza e d iornamento da grande residenza . La galleri adei Rasponi porta le firme del forlivese Fi-lippo Pasquali, della bottega di Carlo Ci-gnani, e di Cesare Pronti, nativo di Catto-lica e formatosi in quella delGuercino . Alla morte di Gui-do Carlo, il figlio Filippocontinua i lavori di comple-tamento del palazzo e nell esale del nuovo corpo di fab-brica viene rappresentato unciclo pittorico dedicato ai se-gni zodiacali. E' sempre Fi-lippo che concepisce il trion-fale accesso al palazzo me-diante il cosiddetto "can-aro-ne" ovvero di quell'asse via -rio rettilineo che sfocia nell astrada per Faenza . Quest arealizzazione, perpendicolareal palazzo, ne permetteva l avista da lontano, e rendevaancora più imponente il prospetto oriental especie dopo che fu completato con l'enorm efastigio o frontone con orologio situato ne lcentro della facciata, oggi demolito. Era situa-to sul tetto sopra al portone d'ingresso e, a pa -rer mio, si inseriva male, nella facciata di unpalazzo austero, seppur dilatato con innegabi -

le enfasi, per il dimensionamento e lo stilebarocco. Sempre Filippo portò a termine ledecorazione del piano nobile fra il 1696 e i l1698 . Cinque pittori, provenienti da Roma ,lavorarono in questo periodo alle decorazion idel palazzo : Philip Jakob Worndle e Cristo fWorndle si dedicano alle figure, Ercole San-giorgio ai paesaggi e Andreas Kinderman a ifiori. Giuliano Roncalli, invece, si dedicò allequadrature che sono le decorazioni prospetti -che con le quali si vuole rappresentare, conla pittura, elementi architettonici su superfici

piane e grazie allequali si espandeva-no artificialment epareti e soffitti; tec-nica che ha nel Tic-polo il massim oesponente. Allamorte di Filippo ,l'eredità del palaz-zo passa al figli oCesare che com-pleta le decorazioniaggiungendovi il te-ma dei pianeti al-l'incirca nell'ann o1750 . Questa voltal'incarico viene af-fidato a pittori di

scuola bolognese e in particolare a Marian oCollina per le figure e Giovanni Battista San-doni alle quadrature . Più precisamente gli af-freschi sono :nella sala dedicata al cardinale Cesare Raspo-ni, affreschi del monaco agostiniano CesarePronti e di Filippo Pasquali, discepolo dell a

La decorazione degliinterni, nonostante le

menomazioni subite, forsecostituisce il più vasto cicl o

pittorico presente inRomagna fra '600 e '700

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bottega di Carlo Cignani; il ciclo con le divi-nità che rappresentano i giorni della settima-na Saturno, Mercurio, Giove, Venere, Mar -te, Luna) ; serie di sale con allegorie dei segnizodiacali sala dei Pesci, dell'Acquario, delSagittario, del Capricorno, dell'Orione, deiGemelli, del Cancro, del Leone, della Vergin ee della Bilancia) ; saletta centrale con allegori adelle quattro parti del mondo allora cono-sciute, secondo l'iconografia stabilita alla fin edel '500, da Cesare Ripa: al centro del soffit-to è dipinto il sole, ai quattro angoli Europa ,Asia, Africa e America, con i loro simboli ri-conoscitivi; saletta della Torre Nord con alle-goria dell'Amore ; sala dell'alcova con rappre-sentazione di Zeus e Venere. La chiesa attigu aal palazzo, dedicata a S. Giacomo Apostolo,era la cappella privata dei conti Rasponi . Fuedificata fra il 1750 ed il 1774 a cura dell ' ar-chitetto Cosimo Morelli, che operò diffu-samente fra Roma e le legazioni di Romagn ae Marche, su un precedente progetto di An-tonio Torre iani che, a sua volta, avevalavorato su undisegno dell'architetto romanoNicola Salvi. Il Morelli all'interno adottòl'ordine gigante corinzio dominato dalla cu-pola a lanternino. All'esterno l'unità volume-trica e funzionale con il palazzo S . Giacomo,fu realizzata attraverso un sistema di collega -mento a doppio passaggio coperto, sfociante ,all'interno, nel sistema dei coretti perimetra-li, dove i signori del palazzo assistevano all efunzioni, distinguendosi dai loro serventi ,che stavano nell'aula inferiore. Fino al 1880la chiesa era adornata con tre pale attribuit ea Cristoforo Unterperger, oggi custodite pres-so il seminario di Faenza mentre sono rima-ste le due statue che rappresentano la fede ela speranza di Pasquale Tomba .

Nell'Ottocento, nel territorio, per opera d iDomenico Antonio Farini e, dopo la suamorte, del nipote Luigi Carlo, futuro presi -dente del consiglio, si vissero grandi fermen-ti politici risorgimentali . La popolazione fumolto attiva e il palazzo diventò nascondigliotemporaneo di giovani patrioti e sede di riu-nioni clandestine e cospirazioni contro il go-verno pontificio, alle quali molto probabil-mente presero parte anche gli aderenti di al -tre associazioni carbonare romagnole, tip oquella del "Fiasco" di Faenza, così chiamatain modo da sembrare una congrega di ubria-coni per eludere la sorveglianza della gendar-meria. Per questo motivo i fratelli Tullo eAlessandro Rasponi, proprietari del pa-lazzo in quel periodo, furono costretti a cer-care rifugio in zone più sicure aiutati, in que-sto, da don Giovanni Verità che, ancheper questo motivo, ma soprattutto per la "tra -fila", alla sua morte gli furono negati i fune-rali religiosi e fu sepolto in terra sconsacrata .All'inizio del XX° secolo molti elementi ar-chitettonici del palazzo sono andati distrutti ,fra i quali un bel giardino all'italiana e l'atriopassante del piano terra, che era direttamen-te collegato alla sala maggiore e completavaquel percorso cerimoniale che prendeva i lvia dal monumentale scalone oggi purtropp operduto. La proprietà del palazzo passa nel1947 al seminario di Faenza e nel 1975 al Co-mune di Russi.

Gli affreschi ed il complesso di S .Giacomo

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