INDICE Ambiente - comune.russi.ra.it€¦ · Ambiente Cultura e Turismo Economia e lavoro Pubblica...

18
Ambiente Cultura e Turismo Economia e lavoro Pubblica Amministrazione INDICE Aree scoperte senza la Tares 10/04/13 Italia Oggi 2 A San Giacomo di Russi il ritmo dei Balcani 28/03/13 Ravenna e Dintorni 3 JACK LONDON SECONDO PAOLINI A CERVIA 04/04/13 Ravenna e Dintorni 4 Lanzesa 2011 Tenuta Uccellina, da vitigno autoctono un vino originale 28/03/13 Ravenna e Dintorni 5 Consumi in discesa, i produttori puntano su tradizione e qualità 10/04/13 Il Resto del Carlino Ravenna 6 Spending review sui servizi pubblici 10/04/13 Il Sole 24 Ore 8 Trasparenza totale per le gare della Pa 10/04/13 Il Sole 24 Ore 9 Si riduce la spesa per gli statali 10/04/13 Il Sole 24 Ore 10 Aree scoperte senza la Tares 10/04/13 Italia Oggi 2 La verifica sull’Imu impantana i bilanci 10/04/13 Italia Oggi 12 Gli enti locali subito in moto 10/04/13 Italia Oggi 13 Regioni, i partiti sotto esame 10/04/13 Italia Oggi 15 Sinistri stradali, copia atti anche in caso di lesioni 10/04/13 Italia Oggi 17 P.a., in congedo per fare ricerca 10/04/13 Italia Oggi 18 Pagina 1 di 18

Transcript of INDICE Ambiente - comune.russi.ra.it€¦ · Ambiente Cultura e Turismo Economia e lavoro Pubblica...

Ambiente

Cultura e Turismo

Economia e lavoro

Pubblica Amministrazione

INDICE

Aree scoperte senza la Tares10/04/13 Italia Oggi 2

A San Giacomo di Russi il ritmo dei Balcani28/03/13 Ravenna e Dintorni 3

JACK LONDON SECONDO PAOLINI A CERVIA04/04/13 Ravenna e Dintorni 4

Lanzesa 2011 Tenuta Uccellina, da vitigno autoctono un vino originale28/03/13 Ravenna e Dintorni 5

Consumi in discesa, i produttori puntano su tradizione e qualità10/04/13 Il Resto del Carlino Ravenna 6

Spending review sui servizi pubblici10/04/13 Il Sole 24 Ore 8

Trasparenza totale per le gare della Pa10/04/13 Il Sole 24 Ore 9

Si riduce la spesa per gli statali10/04/13 Il Sole 24 Ore 10

Aree scoperte senza la Tares10/04/13 Italia Oggi 2

La verifica sull’Imu impantana i bilanci10/04/13 Italia Oggi 12

Gli enti locali subito in moto10/04/13 Italia Oggi 13

Regioni, i partiti sotto esame10/04/13 Italia Oggi 15

Sinistri stradali, copia atti anche in caso di lesioni10/04/13 Italia Oggi 17

P.a., in congedo per fare ricerca10/04/13 Italia Oggi 18

Pagina 1 di 18

t QINUTIOUNO ECIINUSLICO.1:111.11MICII C ft/1.FM» 9

Pagina 24

AreescopeitesenzaiaMffes

CENTROBANCA

pressunE

Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 127.349

Diffusione: 78.822

DECRETO PAGAMENTI/ Una importante novità sulle superfici pertinenziali

Aree scoperte senza la Tares Si alleggerisce il carico tributario sulle imprese

DI SERGIO TROVATO

Il tributo sui rifiuti e i ser-vizi alleggerisce il carico fiscale sulle imprese. Non sono più soggette alla Tares

le aree scoperte non operative, che possono essere considera-te pertinenziali o accessorie a locali tassabili. Lo prevede l'articolo 10 del dl sui debiti della p.a. (35/2013), che ha apportato delle modifiche alla disciplina della Tares.

Prima dell'intervento normativo, infatti, le aree scoperte pertinenziali era-no soggette a tassazione, mentre fino al 2012 erano escluse dal pagamento sia della Tarsu che della Tia. L'articolo 14 del del dl «sal-va Italia»(20112011), che dal 2013 ha istituito il nuovo re-gime di prelievo sui rifiuti, esonerava dal pagamento solo le aree scoperte pertinen-ziali di civili abitazioni e quelle condominiali. Con un aumento notevole della tassazione per i soggetti che svolgono attivi-tà commerciali e industriali, qualora i comuni avessero applicato a superfici di ampie dimensioni la tariffa relativa alla specifica attività esercita-ta dall'impresa. Non a caso più volte dalle pagine di questo giornale era stata sollecitata una modifica normativa, per escludere dal pagamento della tassa le aree pertinenziali o ac-cessorie, cosiddette non opera-

tive (per esempio, il parcheggio cli un supermercato o l'area di manovra di uno stabilimento industriale).

L'articolo 10, inoltre, ri-badisce l'esonero dal nuovo balzello delle aree scoperte pertinenziali o accessorie a civili abitazioni e quelle con-dominiali, a meno che non sia-

no detenute o occupate in via esclusiva. Si intende per area accessoria o pertinenziale quella che viene destinata in modo permanente e continua-tivo al servizio del bene princi-pale o che abbia con lo stesso un rapporto oggettivamente funzionale. Per esempio, un cortile o un giardino condo-miniale, un'area di accesso ai fabbricati civili e così via.

In effetti, presupposto del tri-buto è il possesso, l'occupazio-ne o detenzione di locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti

urbani. Quello che conta è la mera idoneità dei locali e delle aree a produrre rifiuti, a pre-scindere dall'effettiva produ-zione degli stessi. Rimangono infatti soggette integralmente al pagamento della Tares tut-te le aree scoperte utilizzate nell'ambito di attività econo-miche e produttive, che non

abbiano natura pertinenziale. 9 Del resto, per le aree scoper-

te cosiddette operative esiste una presunzione di produzio-ne di rifiuti. L'orientamento giurisprudenziale è univo-co nell'affermare che tutte le aree, a parte le ipotesi di esclusioni contemplate dalla legge, sono potenzialmente produttive di rifiuti. Anche gli specchi acquei sono aree scoperte soggette al prelievo. In materia di Tarsu, il cui pre-supposto impositivo è analo-go alla Tares, la Cassazione

ha più volte sostenuto non solo che l'amministrazione comu- nale si possa avvalere della presunzione di produzione dei rifiuti, ma, addirittura, che il contribuente non possa fornire qualunque prova per superare la presunzione di tassabilità di tutti gli immobili. ©Riproduzione riservata E

Il testo del decreto con la relazione sul sito www.italia- oggi.it/documenti ,t,,

42P.H-"1.1

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 2 di 18

28/03/2013

Periodicità: settimanale N TORN Tiratura: n.d.

press LinE RAVENNA

venna Festival

Direttore Responsabile: Fausto Piazza Diffusione: n.d.

A San Giacomo di Russi il ritmo dei Balcani

Si intola "Romagna Ballkani-ca" la rassegna di concerti dedicata alle struggenti melodie e ai forsennati ritmi della musicale popolare bandistica dell'area balcanica e dell'est europeo in cartellone dal 12 al 14 luglio nel cortile del suggestivo Palazzo San Giacomo a Russi. Un omaggio alle musiche da "matrimoni e funerali" rese fa-mose dai film edi Emir Kusturika e alla tradizione ebraica Klezmer. Protagonisti delle serate, tutte da ballare, artisti di fama internazio-nale o progetti ancora inediti per l'Italia come Transglobal Under-ground meets Fanfara Tirana, gli statunitensi Klezmatics e, dal-la Serbia, Boban Marko Markovic Orkestar (nella foto).

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 1

Pagina 3 di 18

04/04/2013 press LinE RAVENNA )1 NTORN

Direttore Responsabile: Fausto Piazza

Periodicità: settimanale Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

in provincia

JACK I.ON DON SECON DO PAOLINI A CERVIA

I n occasione dei festeggiamenti del Centenario di Milano Marittima Teatro Comunale di Cervia ospita, martedì 9 e mercoledì 10 aprile alle 21, lo spettacolo di Marco Pao-lini, Ballata di uomini e cani. Dedicata a Jack London, un meraviglioso viaggio nelle storie d el grande scrittore statunitense di cui Paolini è anche au ore, con le musi-che composte ed eseguite dal vivo di Angelo Basellí, Gianluca Casadei e Lorenzo Monguzzi. Sempre martedì 9 aprile, ma a Russi, è invece di scena la danza con le co-reografie di Mauro Bigonzetti per Aterballetto Suite, al teatro Comunale (ore 20,45). A Faenza, invece, al Masi-rii, nella stessa sera, spazio al comico con il Mr Forest show, noto al pubblico televisivo come Mago Forest.

Pagina 13

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 4 di 18

28/03/2013 press LinE RAVENNA )1 NT( -nzNi Direttore Responsabile: Fausto Piazza

Periodicità: settimanale

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

GLI STAPPATI

Lanzesa 2011 Tenuta Uccellina, da vitigno autoctono un vino originale

di FABIO MAGNANI [email protected]

Assaggio questa "Lanzesa", vitigno autoctono della pianura ravennate, metodo classico 2011 della "Tenuta Uccellina"di Russi, prodotto con la consulenza di Marisa Fontana, ricercatrice legata allo studio dei vitigni au-toctoni della nostra zona ed enologa fuori dai soliti schemi che ha il merito del lavoro di rivalutazione sui vitigni "dimenticati".

Il vino ha [m bellissimo perlage. Al naso odori di mollica di pane, lieviti, note di agrumi, foglie di tè, m andorla amara, tarassaco, gelsomino, grano, fiori di campo, erbe aromatiche, e muschio. Leggeri ricordi di albicocca, pe-sca gialla e fr utta tropicale dove spicca [m vago ricordo di kiwi.

Al palato, carbonica piacevole abbastanza ben gestita. Freschezza ben modulata e sapidità. Amarognolo finale, tipico dei vini di questa zona, ben condotto e di facile abbinamento. Un originale buon vino. Da notare i note-voli miglioramenti che la "Tenuta Uccellina" sta facendo sul fronte rivalu-tazione vitigni autoctoni.

Pagina 21

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 5 di 18

Pagina 9

. acle 2 • I

il Resto del Carlino

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

10/04/2013 pressunE

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

`\` '\ SUO N ' i RAVENNATI , ,

Consumi in discesa, i produnon puntano su tradizione e qualità.

LA SECONDA manifestazione più impor-tante al mondo di enologia, Vinitaly di Ve-rona, porta in tavola anche i prodotti della provincia di Ravenna. Sono inflitti 21 le aziende esposte all'interno del salone inter-nazionale del vino e dei distillati. Aggiran-dosi per le 'strade' della nostra regione ci si imbatte in vere e proprie primizie dell'eno-logia italiana, con vini autoctoni, sicura-mente più poveri, ma che nulla hanno da invidiare alle grandi tradizioni. In questo la tenuta Uccellina, che produce i suoi vini bianchi a Russi, e i mitici rossi dell'azienda agricola Longanesi di Bagnacavallo sono i due nomi che maggiormente mantengono la tradizione di vitigni meno rinomati, ma certamente di grande struttura.

IN l'ARTICOLARE la tenuta Uccellina si è presentata all'appuntamento con Vini-taly portando sul banco degli assaggi 'Al-ma Luna', vitigno 100 per cento lanzesa, nelle due varianti brut ed extra dry. Il pri-mo è un vino di buona struttura. Il secondo ha invece una profumazione dal leggero sentore di crosta di pane e i sentori fruttati. A questo si aggiunge il `Rambèld, vitigno 100 per cento famoso, rinomato tra gli amenti del vino come: il burson bianco. :,La scelta di puntare sulla tradizione e su una produzione di grande qualità è quella che può realmente fare la differenza spie-gano i proprietari della tenuta —. La vendi-ta del vino vive infatti una Fase di recessio-ne dalla quale potrà risollevarsi solo in que-sto modo». Seguendo questa considerazio-ne non sbaglia l'appuntamento Longanesi con la presentazione dei due nuovi burson,

etichetta blu ed etichetta nera, vino che l'ha reso celebre in tutto il territorio. Sento-ri di frutta matura con ricordi di ciliegie e note speziali sono :i proffi mi emanati dall'etichetta blu. Un 13 gradi dal sapore marcato, persistente ed elegante Maggior-mente strutturato il secondo, che raggiun-ge un grado alcolico di 15 gradi.

NON BISOGNA poi dimenticare il san-giovese. Il vino rosso che più di tutti porta con se i sapori e i profumi della Romagna, da sempre lo sposo preferito del nostro pro-dotto alimentare numero uno: la piadina.

EURSON A 15 GRADI L'etichetta nera dell'azienda Longanesi di Bagnacavallo ha un'elevata gradazione

Sempre ottima l'azienda faentina Zerbina, con il suo Pietramora riserva e l'albana pas-sito pluripremiato 'Scaccomatto', e 'Ferme-ci di Castel Bolognese con il `Domus caia'. Tra le altre aziende ravennati presenti al sa-lone di Verona ci sono: A ncarani (Faenza); poderi Morini (Faenza); Campanacci (Fa-enza); Ronchi (Lugo); Intesa (Faenza); Consorzio vini di Romagna (Faenza); Fon-do San Giuseppe (Brisighella); Gallegati (Faenza); Gruppo Cevico (Lugo); la Berta (Brisighella); La Sabbiona (Faenza); Leo-ne Conti (Faenza); Rontana (Lugo); Randi (Fusig:n.a no); Spinetta (Faenza); Masselina (Castel Bolognese); Trerè (Faenza).

Alessandro Cieognani

LE ETICHETTE DELLA ROMAGNA

Sangiovese e Burson sono i due rossi detta

tradizione romagnola presentati dette aziende

ettomostra:provipda:ottw monifestgzionediVeroneu

Lanzesa e Famoso (detto anche il burson bianco) i vitigni autoctoni che La tenuta Uccettina, Longanesi e Rendi presentano al Vinitaty

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 6 di 18

10/04/2013 pressunE il Resto del Carlino

Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

RAVENNA

PRESENTI

AZIENDE

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

BR ND SN Successo dei vivi romagnoli a Vinítaly

LO NGA NES «Ottimo l'etichetta nera»

o

t^angivvese e Albana inostri' prodotti numeri unoi,

Pagina 9

3. (3.

. acle 2 • I

Al salone internazionale dei vini e dei distillati di Verona la provincia di

Ravenna si presenta con aziende di Russi, Faenza, Fusignano, Lugu, Castel Bolognese, Bris ghella

nacavall

\\*

UCCEILLINA «Puntiamo sulla tradizione per risollevare vino))

Pagina 7 di 18

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 331.753

Diffusione: 262.360

pressunE

s'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

Personate Contingentati i contratti

Spending review sui servizi pubblici Gianni Trovati MILANO

Anche le società di igiene ambientale sono soggette ai li-miti nella spesa di personale introdotti dall'articolo 4 della spending review (Dl 95/2012), per cui non possono superare per contratti a termine e co.co. co. il 50% delle uscite 2009: a nulla vale il fatto che l'igiene ur-bana sia un servizio indispen-sabile e una «funzione fonda-mentale», perché il decreto sul-la revisione di spesa non fa al-cun richiamo all'articolo 9, comma 28 del D178/2010 in cui si prevedono limiti più flessibi-li per i settori chiave dell'attivi-tà amministrativa.

L'interpretazione rigida arri-va dalla Funzione pubblica, nel parere 13354/2013 che nega a un Comune turistico la possi-bilità di sforare i tetti per copri-re i picchi di lavoro dei mesi estivi per la società di raccolta e smaltimento rifiuti. Per le as-

sunzioni flessibili non è possi-bile sforare il 50% della spesa 2009, e l'unica parziale via d'uscita è rappresentata da somministrazione e lavoro ac-cessorio.I1 punto chiave del pa-rere è nella sottoposizione alla spending review anche di que-sti servizi pubblici.

I vincoli si applicano infatti a tutte le società che ricavano dall'ente controllante più del 9o% del proprio fatturato. Per queste società, la deroga riser-vata a chi svolge servizi di inte-resse generale anche a rilevan-za economica riguarda solo gli obblighi di alienazione o scio-glimento, mentre tutte le altre regole si applicano, con una let-tura in linea con la norma (arti-colo 18, comma 2-bis del Dl 112/2008) che estende alle so-cietà le regole di personale dell'ente controllante.

'@giannitrovati gianni. [email protected]

RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina 18

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 Pagina 8 di 18

Pagina 39

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 331.753

Diffusione: 262.360

pressunE

ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

Spnattl. Pubblicato il decreto legislativo

Trasparenza totale per le gare della Pa Mauro Salerno

Non solo avvisi di gara su Gazzette, giornali e web. Con la pubblicazione del decreto legislativo 33/20131a trasparen-za nel settore degli appalti di-venta un imperativo a 36o gra-di per le Pa. Con nuovi obbli-ghi che includono la pubblica-zione di dati su tempi e costi delle opere in aggiunta a un in-dicatore capace di fotografare anche i tempi medi di paga-mento.

Il quadro è però ancora lon-tano dall'essere chiaro. Anzi. La doverosa richiesta di massi-ma trasparenza - anche in cam-po urbanistico - rischia di tra-sformarsi in un labirinto di im-pegni per i funzionari pubbli-ci. Con il doppio pericolo di so-vrapposizione di obblighi già previsti dall'ordinamento (ve-di l'invio dei dati sugli appalti di importo superiore a 5omila euro all'Osservatorio gestito dall'Autorità) e di impossibili-tà di dar seguito ai nuovi impe-gniper l' assenza deiprovvedi-menti di attuazione .

Il decreto fa scattare innan-zitutto l'obbligo per le ammi-nistrazioni di attrezzare l'ho-me page dei siti istituzionali con un'apposita sezione deno-minata «Amministrazione trasparente» in cui, ogni sei mesi, devono confluire le in-formazioni e i documenti a pubblicazione obbligatoria, tra cui i dati sulle aggiudica-zioni degli appalti.

Per definire l'organizzazio-ne della sezione il decreto ha previsto l'emanazione di li-nee guida da parte del mini-stero della Funzione pubbli-ca, che però non sono state ancora pubblicate. Un'altra novità del decreto si intrec-cia con la cronaca sul ritardo di pagamenti delle Pa. D'ora in avanti le amministrazioni dovranno pubblicare con ca-denza annuale un indicatore dei tempi medi di saldo delle fatture per acquisto di beni,

servizi e forniture». Obbligatorio rendere pub-

bliche anche le informazioni su tempi e costi di realizzazio-ne delle opere. I dati dovran-no essere poi forniti all'Auto-rità «che ne cura la raccolta e la pubblicazione nel proprio sito web, al fine di consentir-ne un'agevole comparazio-ne». Il tutto sulla base di uno schema-tipo che però Via Ri-petta non ha ancora messo a punto e diffuso. Operazione trasparenza anche per gli ap-palti affidati a trattativa priva-ta, senza pubblicazione di un bando di gara. In questo caso, il decreto impone di pubblica-re la delibera a contrarre. Infi-ne, il provvedimento punta a fare luce anche sulle opera-zioni di trasformazione urba-na. La novità principale è l'ob-bligo di pubblicare i docu-menti relativi alle proposte di trasformazione, anche pri-vata, nel caso in cui preveda-no bonus volumetrici o ces-sione di aree o volumi per fma-lità pubbliche.

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 Pagina 9 di 18

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 331.753

Diffusione: 262.360

pressunE

S°Ierld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

In flessione dell'1,6% nel 2011 e del 2,3% nel 2012 - Previsto un calo anche quest'anno

Si riduce la spesa per gli statali Davide Colombo ROMA

Il piano inclinato su cui le norme degli ultimi tre anni hanno posto il pubblico impiego sta pro-ducendo i suoi effetti. Secondo gli ultimi dati elaborati da Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche ammi-nistrazioni, nel 20111a spesa com-plessiva per stipendi si è ridotta dell'1,6% e le anticipazioni Istat ri-feriscono di un calo del 2,3% nel 2012. La spesa è prevista in calo an-che quest'anno e il venturo, gra-

zie al blocco dei contratti e (so-prattutto) al calo del numero dei dipendenti, passati dai 3,6 milioni del 2007 a meno di 3,4 milioni nel 2012 (-6% in cinque anni; -7% in dieci). I redditi da lavoro dipen-dente passeranno dai169,2 miliar-di del 2011 a 161,9 del 2014, secon-do la Relazione al Parlamento che anticipa il D ef, scendendo sotto la soglia dello% del Pil. Numeri che hanno dato l'occasione ai sindaca-ti del settore (Fp-Cgil, Fp- Cisl e Uil-Pa) di denunciare «la perdita di salario nominale che in termini

reali è ben più gravosa». Il calo dei dipendenti diretti

non gonfia più nemmeno i nume-ri dei precari, che sono a loro vol-ta scesi dai circa 380mila del 2007 (compresi quelli della scuola) ai 200-22omila del 2011, con un ta-glio tra ilio e i135%. Un calo desti-nati a essere confermato anche in futuro visto il blocco del 50% del-le spese autorizzate per i contrat-ti a termine.

In questo contesto di virtuosi-tà imposta, nel Rapporto seme-strale Aran presentato ieri dal pre-

sidente Sergio Gasparrini (pre-sente anche il capo dipartimento Funzione pubblica, Antonio Nad-deo) si insiste sulla necessità di «tenere insieme» il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica con l'avvio di «cambiamenti organiz-zativi» nelle amministrazioni per migliorare i servizi prestati.

Diverse le proposte messe in campo che spaziano dalla speri-mentazione di una maggiore mo-bilità tra comparti diversi fino all'introduzione di obiettivi dif-ferenziati di riduzione degli or-

Pagina 39

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 10 di 18

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 331.753

Diffusione: 262.360

pressunE

ll'erldOIS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

ganici in base a standard nazio-nali di utilizzo efficiente delle ri-sorse umane.

Che cosa significhi è presto det-to: passare dalle vecchie dotazio-ni organiche (dato storico) ai «fabbisogni standard» di perso-nale stabiliti magari a partire da-gli uffici periferici della ammini-strazioni statali. In questa pro-spettiva è interessante la simula-zione proposta sulla possibile ap-plicazione del metodo dei «fabbi-sogni standard» effettuata sugli uffici territoriali della Ragioneria generale dello Stato: 93 unità, n6 uffici presenti in quasi tutte le pro-vince, circa4mila addetti. Ebbene tenendo conto del fabbisogno ter-ritoriale di personale, determina-to dai «bisogni» di servizi richie-sti a questi uffici, risulta che su 19

Regioni (esclusa la Val d'Aosta) 9 hanno un numero di addetti infe-riore al fabbisogno standard, men-tre le altre 10 stanno sopra l'asti-cella: la Lombardia è la più virtuo-sa con un 25% di personale in me-no e la Calabria la più viziosa con oltre il 20% di eccedenze. Senza tagli ulteriori, con questa metrica si può gestire una riallocazione di personale per allineare tutti gli uf-fici sullo stesso standard. L'eserci-zio è interessante perchè gli uffici territoriali delle amministrazioni centrali "pesano" molto: lì lavora il 70% dei ministeriali e 1'84% del personale delle Agenzie, mentre i costi di queste strutture sono pari al 93% del totale (88% senza le scuole); significa che i margini di efficienza sono assai vasti.

e RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina 39

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 11 di 18

t QINUTIOUNO ECIINUSLICO.1:111.11MICII C ft/1.FM0 9

Gli enti locali subito in moto ,

Regione Pio i:Onte La t erifica impantana bilanin

o

pressunE

Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 127.349

Diffusione: 78.822

Dopo la miniproroga per definire le aliquote

La verifica sull'Imu impantana i bilanci

Oltre a quello sui pagamenti, i comuni sono anche alle prese con il nodo bilanci.

Dopo la mini-proroga otte- nuta per la definizione delle aliquote valide per il 2013 (si veda Italia Oggi di ieri), l'attenzione si concentra ora sul-la chiusura dei conti relativi all'anno scorso. La verifica sul gettito Imu, dopo il balletto delle cifre che caratterizza-to tutto lo scorso esercizio finanziario, avrebbe dovuto essere completata entro il mese cli febbraio, raffrontando gli in-cassi effettivi con le stime ministeriali ed effettuando le conseguenti regola-zioni a valere sul fondo sperimentale di riequilibrio.

Finora, però, dal Ministero dell'Inter-no non è arrivato nulla di ufficiale ed i tempi si fanno sempre più stretti, perché entro il 30 aprile gli enti devono chiu-dere il consuntivo, a pena di chiusura anticipata della consiliatura.

Oggi, comunque, dovrebbe svolgersi l'incontro decisivo fra i tecnici del Vimi-nale e quelli dell'An ci e quindi a breve dovrebbero essere comunicati i dati de-finitivi. Il punto fermo è che l'operazione deve avvenire ad invarianza dei saldi di finanza pubblica, il che riproporrà la questione dell'Imu sugli immobili di proprietà dei comuni, che vale circa 300 milioni di euro e che il Viminale conti-nua a includere nei suoi conteggi. Altra questione aperta riguarda le scuole, che secondo il Mef non rientrano fra gli im-

mobili istituzionali e quindi dovrebbero pagare l'imposta.

Rimane in sospeso anche la partita sulle stime relative all'Ici 2010 (che rap-presenta il parametro di confronto per orientare i tagli al fondo), su cui pendono i ricorsi presentati dai comuni in sede giurisdizionale.

Le incertezze sul 2012 si ripercuoto-no anche sul nuovo esercizio finanzia-rio, giacché i relativi dati costituiscono la base di partenza per stimare il nuovo fondo di solidarietà comunale, istituito dalla 1228/2012. Ad oggi, nessun comune è in grado di sapere se e in quale misura dovrà concorrere ad alimentare il fondo (versando una quota del gettito Imu), o se viceversa ne sarà beneficiario. Ancora incerto è anche l'impatto dei tagli pre-visti dal dl 95/2012, che per quest'anno valgono 2.250 milioni e che il dl 35/2013 ha ripartito solo per le province.

Difficile, in questa situazione, appro-vare il nuovo bilancio di previsione. C'è tempo fino al 30 giugno, si dirà, ma sen-za bilancio la gestione procede a rilen-to, costretta a rispettare il rigido limite del dodicesimi. Per di più, il protrarsi dell'esercizio provvisorio mette a forte rischio gli equilibri contabili, poiché esso si basa su cifre (quelle del bilancio asse-stato 2012) che non sono più attendibili, dal momento che le risorse disponibili per l'esercizio in corso saranno sicura-mente inferiori. © Riproduzione riservata—.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 25

Pagina 12 di 18

t QINUTIOUNO EC(INUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO 9

te d4sw G5 min

pressunE

Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 127.349

Diffusione: 78.822

DECRETO PAGAMENTI/ Nota della Ragioneria, mentre affiorano i primi dubbi

Gli enti locali subito in moto Applicazione per ottenere il via libera ai versamenti

Pagina a cura DI MATTEO BARBERO

Al via le comunicazioni degli enti locali per ot-tenere il via libera al pagamento dei propri

debiti. Ma intanto affiorano i primi dubbi sull'applicazione dei nuovi meccanismi.

Da ieri, comuni e province possono trovare sul sito web della ragioneria generale del-lo Stato (al consueto indirizzo http ://p atto stabi litainte rno. tesoro.it) l'applicazione per trasmettere al Mef la richiesta degli spazi finanziari in deroga al Patto ai sensi del dl 35/2013. I tempi sono strettissimi: per partecipare al primo riparto (che riguarderà il 90% dei 5 miliardi a disposizione e sarà definito entro il 15 maggio) c'è tempo solo fino al prossimo 30 aprile. I ritardatari dovranno accontentarsi del restante 10% (oltre alle eventuali quote non assegnate al primo giro), che verrà distribuito entro il 15 luglio.

Interessati alla misura sono tutti gli enti soggetti al Patto 2013, compresi, quindi, anche i comuni fra 1.001 e 5.000 abi-tanti, che fino allo scorso anno

erano esenti. Il dl, infatti, pur se riferito a debiti pregressi, non opera distinzioni sul punto.

Le richieste possono riguar-dare due tipologie di debiti di parte capitale. 1) quelli certi, liquidi ed esigi-bili alla data del 31/12/2012; 2 quelli per i quali, alla medesima data, sia stata almeno emessa fattura o richie-sta equivalente di pagamento.

Al momento, non è del tutto chiaro se possano essere comunicati anche i dati rela-tivi ai pagamenti già effettuati pri-ma della pubbli- cazione del dl o se viceversa si possa chiedere lo sblocco solo dei debiti ancora da saldare. La prima soluzione pare pre-feribile e più aderente alla for-mulazione letterale dell'art. 1, comma 1, che consente di esclu-dere dal Patto tutti i pagamenti relativi ai debiti di cui sopra, senza distinzione rispetto alla data in cui sono stati effettuati.

La stessa norma, del resto, con riferimento specifico ai paga-menti delle province a favore dei comuni (anch'essi piena-mente rientranti nella deroga)

espressamente precisa «soste-nuti nel corso del 2013». Anche il prospetto da compilare on line sembra confermare que-sta lettura: esso, infatti, parla di debiti al 31/12/2012 senza escludere quelli già pagati.

In questa prospettiva, l'im-porto da comunicare entro i130 aprile è quello risultante dalla ricognizione di tutti i debiti al

Pagina 25

Gli enti locali subito in moto

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 13 di 18

R.,00,,,,,;;Z;;;;••

te d4sw G5 mb,

pressunE t

9 ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO

Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 127.349

Diffusione: 78.822

31/12/2012 appartenenti alle tipologie richiamate. Gli even- tuali pagamenti già effettuati sono comunque validi sia ai fini dell'esclusione dal Patto, sia ai

fini della verifica del rispetto del 90% al di sotto della quale scat-tano le sanzioni a carico dei re-sponsabili (pari due mensilità di stipendio), ai sensi dell'art. 1, comma 4, del dl.

Sul punto, co-munque, proprio alla luce delle sanzioni pre-viste (che scat-tano anche in caso di mancata richiesta senza che ricorra un

giustificato motivo) non sareb- be superfluo un chiarimento ufficiale.

Altri dubbi riguardano le anticipazioni di liquidità che potranno essere erogate dalla Cassa depositi e prestiti agli enti a corto di cassa. Anche in tal caso, la richiesta va tra-smessa entro il 30 aprile (art. 1, comma 13, del di). La formu-

lazione finale del testo, a diffe-renza delle bozze circolate nei giorni scorsi, non contiene più la formulazione «possono chie-dere», ma quella «chiedono», il che potrebbe prefigurare un ob-bligo di adesione. In senso con-trario, va rilevato, però, che la relazione di accompagnamento mantiene la precedente formu-lazione. La scelta è tutt'altro che agevole, specialmente per gli enti che vantano consisten-ti crediti (residui attivi) e che potrebbero trovarsi nella para-dossale situazione di chiedere l'intervento della Cassa e poi di non averne più bisogno, ima volta riscosso il dovuto. Molti enti, in particolare, vantano crediti nei confronti delle regio-ni e non a caso il dl contiene mi-sure ad hoc per consentirne lo sblocco (art. 1, commi 7 e 8). Da qui la domanda: le anticipazio-ni della Cassa potranno essere restituite anticipatamente? E se sì, a che condizioni? Le rispo-sta dovrà esser fornita in tem-pi rapidi attraverso l'apposito addendum alla Convenzione in essere fra la Cassa e il Mef, che fra l'altro dovrà definire uno schema di contratto tipo per regolare i prestiti. Riproduzione riservata—.

Pagina 25

Gli enti locali subito in moto

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 14 di 18

pressunE t

9 ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO

Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 127.349

Diffusione: 78.822

Deliberazione della Corte dei conti sulle verifiche previste dal decreto 174 del 2012

Regioni, i partiti sotto esame Il controllo sui rendiconti scatta dall'esercizio 2012

DI ANTONIO Cr. PALADINO

I controlli che la Corte dei conti dovrà operare sui rendiconti dei grup-pi consiliari regionali,

come previsti dal decreto legge n.174/2012, scattano da quello riferito all'eserci-zio finanziario 2012. Infatti, la norma richiamata nulla dice in meri- - to ad un eventua- le differimento all'esercizio ' successivo. Pertanto, ap- pare pacifico che il control- lo della magi- stratura con- tabile non può che avvenire con riferimento al primo rendiconto redatto dopo l'introdu- zione del citato decreto, ov-vero quello riferito al 2012. Inoltre, in fase di prima ap-plicazione, il termine per la presentazione del rendicon-to alla competente sezione regionale di controllo della Corte, è fissato in sessanta giorni decorrenti da quando viene presentato al Consiglio regionale.

E quanto ha chiarito la Se-zione Autonomie della Corte dei conti nel testo della de-liberazione n.12/2013, in cui viene fatta luce su alcuni aspetti applicativi che sca-

turiscono dalle disposizioni contenute nel decreto leg-ge Salva-enti in materia di rendicontazione delle spese dei gruppi consiliari. Come noto, all'articolo 1, commi 9 e 10, viene demandato alla sezione regionale di control-lo della Corte il controllo sul rendiconto, inteso come una chiara trasposizione delle risorse monetarie trasferi-te dal consiglio regionale al gruppo consiliare e le misu-re adottate per consentire la tracciabilità dei pagamenti effettuati. Norma, questa, che al momento è operante solo per le Regioni a statuto ordinario, in quanto, sempre per espressa previsione del dl n. 174/2012, alle regioni a statuto speciale viene asse-gnato un anno per adeguare i propri ordinamenti a quanto sopra statuito.

La prima questione che l'Alto consesso della Corte ha chiarito è quella di sta-bilire se le norme contenute nel Salva-enti siano di imme-diata applicazione, coinvol-gendo pertanto l'esercizio fi-nanziario 2012, oppure siano da rinviare all'esercizio 2013, trattandosi di normativa in-tervenuta solo nell'ultimo trimestre dello scorso anno. Per la Corte, è pacifico che il primo controllo da effet-tuarsi dovrà essere quello sul rendiconto 2012. Depone

Pagina 29

1-1,.gioni, i partiti sotto esame

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 15 di 18

pressunE t

9 ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: ft/1.FM»

Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 127.349

Diffusione: 78.822

in tal senso, infatti, l'assenza di una norma che differisca all'esercizio successivo l'ope-ratività del predetto control-lo. In poche parole, i magi-strati contabili dovranno cimentarsi a breve a fare le pulci ai rendiconti dei grup-pi consiliari regionali relativi all'esercizio 2012.

Il controllo dovrà riguardare soprat-

tutto l'inerenza della spesa sostenuta

h all'attività del gruppo consiliare.

L'impiego di risorse pubbliche presuppo-

ne, infatti, la finalizzazione ad un interesse pubblico e il controllo che sarà esercitato non farà altro che valuta-re l'attività di gestione dei fondi assegnati ai gruppi, alla stessa stregua dei cri-teri generali che sono alla

base dell'impiego di risorse pubbliche. Detto in soldoni, dall'ottobre scorso, ogni sin-golo gruppo consiliare è indi-viduato quale soggetto gesto-re di risorse pubbliche tenuto a dimostrare (alla Corte dei conti), la loro corretta utiliz-zazione.

Infine, sul versante dei tempi per la trasmissione dei rendiconti, la Sezione Autonomie ha rilevato che il termine generale di «ses- santa giorni dalla chiusura dell'esercizio» come sancito dal dl n.174 non dovrebbe ammettere deroghe. Tutta- via, in fase di prima appli- cazione, il termine si inten-

de decorrente dalla scadenza di quello previsto (da nor- me regionali o re-

golamentari), per la presentazione del rendi- conto al Consiglio regionale. ©Riproduzione riservata—E

La delibera • sul sito www.italia-oggi.it/documenti

o

Pagina 29

1-1,.gioni, i partiti sotto esame

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 16 di 18

t az 9 ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO

pressunE

Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 127.349

Diffusione: 78.822

Sinistri stradali, copia atti anche in caso di tesioni

Il soggetto coinvolto in un sinistro stradale ora può ottenere copia dei rilievi dei vigili immediatamente anche in caso di lesioni personali. Resta però neces-sario il nulla osta della procura nei casi più gravi che dovranno essere sempre tempestivamente segnalati dalla polizia stradale al magistrato. Lo ha ribadito il procuratore della repubblica di Pra-to con la circolare n. 109 del 24 gennaio 2013. Per agevolare l'accesso agli atti dei sinistri stradali il magistrato toscano ha diramato istruzioni ad hoc. In pratica tutte le forze di polizia del circondario ora sono autorizzate a rilasciare copia degli atti del sinistro, senza specifico nulla osta, «ancorché in caso di lesioni personali colpose di qualsiasi gravità» e indipendentemente dal decorso dei termini dal fatto o dalla presentazione di querela. Le uniche eccezioni residue, prosegue la nota, riguar-dano i sinistri con decessi o con prognosi riservata (che restano vincolati alla richiesta di nulla osta) e gli incidenti gravi o complessi che richiedono una adegua-ta ponderazione. Il riferimento in questo caso è agli incidenti particolarmente significativi dove la gravità. dei fatti occorsi e degli accadimenti impone prudenza alla polizia giudiziaria. Anche in questo caso sarà. la procura a decidere se rilasciare il nulla osta per l'accesso agli atti. In tutti gli altri casi massima trasparenza per i fascicoli dei sinistri. Del resto l'art. 11 del codice stradale parla chiaro. L'ufficio che ha proceduto ai rilievi è tenuto a fornire sempre le informazioni richieste dagli inte-ressati. Lo stesso articolo 21 del regolamento strada-le pone alcune eccezioni «tutte imprescindibilmente legate all'avvenuta assunzione della direzione delle indagini da parte del pubblico ministero». Sul piano pratico questa disposizione richiederà un maggior impegno degli operatori per redigere tempe-stivamente i rapporti e gli atti collegati. L'interessato infatti ora potrà chiedere a polizia, vigili e carabinieri l'accesso agli atti subito. Per questo motivo è evidente che le procedure di gestione della pratiche infortu-nistiche interne ad ogni singolo comando dovranno essere semplificate ed accelerate.

Stefano Manzelli —riproduzione nservata-

Pagina 29

Regioni, i partiti sotto osante

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 17 di 18

t OPOTIOLINO ECONOSOCO. CIL IIIIIHOD E POLITICO 9

Pensione? lh glio il 1 ■■th,

Minuranli, rEn al riralrolo

pressunE

Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

10/04/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 127.349

Diffusione: 78.822

Sentenza del Consiglio di stato

P.a., in congedo per fare ricerca

DI MARIA DOMANICO

I l dipendente della pubbli-ca amministrazione può essere collocato in conge-do straordinario per mo-

tivi di studio, in relazione alla frequenza, per l'intera durata di un corso per conseguire il dottorato di ricerca, purché il corso sia istituito sul terri-torio italiano, e pertanto tale ipotesi non si può estendere ai corsi di dottorato frequentati all'estero.

Questa è l'interpretazione che il Consiglio di stato, con sentenza del 19 marzo 2013 n. 1608, ha dato dell'art.2 della legge n. 476 del 1984, il quale dispone che «il pubblico di-pendente ammesso ai corsi di dottorato di ricerca è collocato a domanda, compatibilmente con le esigenze dell'ammini-strazione, in congedo straordi-nario per motivi di studio senza assegni per il periodo di dura-ta del corso e usufruisce della borsa di studio ove ricorrano le condizioni richieste; in caso di ammissioni a corsi di dotto-rato di ricerca senza borsa di studio o di rinuncia a questa, l'interessato in aspettativa con-serva il trattamento economico, previdenziale e di quiescenza in godimento da parte da parte dell'amministrazione pubblica».

La decisione del Consiglio di stato, che trova conferma anche in un precedente (Cons. stato, sez. VI, 2 ottobre 2007 n. 5066), è del tutto coerente con la nor-mativa dettata dal dpr 11 luglio 1980 n. 382 in tema di riordino della docenza universitaria e segnatamente con l'art. 74 di-sciplinante «riconoscimenti ed equipollenze», in cui si legge: «Coloro che abbiano conseguito presso università non italiane il titolo di dottore di ricerca o ana-loga qualificazione accademica possono chiederne il riconosci-mento con domanda diretta al ministero della pubblica istru-zione. La domanda può essere corredata dai titoli attestanti le attività di ricerca e dai lavori compiuti presso le università non italiane. L'eventuale rico-noscimento è operato con decre-to della pubblica istruzione su conforme parere del Consiglio universitario nazionale...».

Dunque il titolo di studio conseguito presso università estere dovrà essere subor-dinato a un'attività di inter-mediazione del ministero dell'istruzione che con appo-sita valutazione sarà chia-mato a pronunciarsi circa l'inserimento di tale titolo nel sistema ordinamentale dei titoli accademici validamente conseguiti in Italia.

Pagina 31

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

Pagina 18 di 18