Rassegna 13 novembre

22
13 novembre

description

rassegna 13 novembre

Transcript of Rassegna 13 novembre

13 novembre

pagina 2 Sabato 13 novembre 2010

Ministeri “contro

il fango”. Le smentite

finiscono sui siti ufficiali

L a prassi l'aveva inaugurata martedì ilministro Tremonti. Un comunicato stampa,su carta intestata del Tesoro, per dire che

“la notizia battuta da una agenzia di stampa secondo cuiil ministro Tremonti e l'on. Casini avrebbero parlato di‘puttanelle’, è assolutamente falsa”. Ieri il suo collegaBrunetta ha concesso il bis. Sul sito del ministero dellaPubblica amministrazione scrive una nota ufficiale per

smentire quanto pubblicato da L ' e s p re s s o, ovvero iverbali di Perla Genovesi, secondo cui il ministro inpassato avrebbe “amministrato i fondi neri di ForzaItalia”. “La libertà di stampa, di stampare qualsiasi cosa,è salva!”, comincia così il testo della replica pubblicatasu w w w. i n n ov a z i o n e p a . gov. i t . E prosegue: “L'inciviltàdell'uso di atti giudiziari per imbastire processi in piazzanon è nuova: le indagini preliminari iniziano e finiscono

sui giornali, così beffando ogni idea di giustizia. Nelmerito, non mi ci lascio trascinare. Sono a disposizionedella giustizia”. “E visto anche che sono ‘re s p o n s a b i l e ’di aver suggerito, a chi ne aveva bisogno, di rivolgersi aun avvocato - conclude - oggi consiglio: si rivolga a unopsichiatra chi sostiene certe cose e chi gli va appresso”.Chi ha bisogno di notizie sull'attività del ministero, nonsi rivolga al ministro. Ha altro da fare.

CASO PERLA, LA “S P I A” ANTI-DI PIETROCHIAMAVA ARCORE NEL ‘95

Riccardo Ossola, fotografo, fu poi arrestato per droga

di Marco Lillo

L’ uomo accusato da PerlaGenovesi di cercare fo-to inesistenti di mino-renni in compagnia di

Antonio Di Pietro da vendereal miglior offerente (e anche aSilvio Berlusconi), quel Ric-cardo Ossola che - sempre se-condo l'assistente parlamen-tare arrestata per narcotraffi-co - avrebbe incaricato l'ami-ca Perla di chiamare la segre-taria di Berlusconi per pro-porre il dossier farlocco, nonera uno sconosciuto ai tele-foni di Arcore. Basta incrocia-re i tabulati acquisiti su delegadella Procura di Palermo dalvicequestore Gioacchino

Genchi per scoprire che Ric-cardo Ossola già il 9 novem-bre del 1995 e il 7 dicembredel 1995 aveva chiamato il te-lefono della villa di Silvio Ber-lusconi in ore serali: la secon-da chiamata è delle 20 e 52. Ledichiarazioni della Genovesicontro di lui, a parte i tabulatidel 2006 che dimostrano irapporti della ragazza conquesto 45enne di Erice matrapiantato in Lombardia, perora non hanno altri riscontri.E non è detto che la Procura diMilano li cerchi, vista la va-ghezza del racconto della exassistente parlamentare arre-stata per traffico di droga nelluglio scorso insieme ai suoiamici siciliani legati alla ma-

fia. La vicenda sarebbe ancorapiù grave se fosse vero quelloche racconta la Genovesi suun senatore (del quale lei nonricorda il nome) che sarebbeincaricato di esaminare il dos-sier di Ossola contro Di Pie-tro. Ma chi è Ossola? Su unvecchio sito internet si leggequesta sua autobiografia:“Giornalista e Photoreportercollabora con diverse rivistestraniere, membro ufficialedella U.E.A.P di Ginevra iscrit-to alla World Security Autori-ty U.S.A settore Difesa e Co-municazione-Esperto nellacomunicazione non tradizio-nale e Marketing, ovvero laPromo-off side. Nel 96' colla-bora con la Fondazione Gor-baciov, ... realizza Lodi Euro-pa Lista Civica in brevissimotempo. Nel 2006 riprendel'attività Giornalistica”. Nelsuo curriculum non si fa cen-no a un'esperienza siciliana:Ossola nel 2003, è stato arre-stato con l'accusa di aver par-tecipato a un traffico di drogaproprio tra la Sicilia e la Spa-gna, esattamente come PerlaGenovesi sette anni dopo.L'altra pista aperta dai verbalidella ragazza di Parma riguar-da le mazzette a forma di car-tellone pubblicitario per otte-nere il posto in lista alle ele-zioni. L'ex assistente del se-natore di Forza Italia EnricoPianetta ha spiegato ai magi-strati di Palermo i metodi di

L’INTERVISTA Parla Miguel Mora (El Paìs)

“Il reality è finito, B. vittima di se stesso”

I BUONI SAMARITANI

La residenza di Berlusconi ad Arcore. A destra, Perla Genovesi (FOTO ANSA)

selezione dei candidati per leelezioni politiche. Niente“m i g n o t t o c ra z i a ” stavolta. Se-condo Perla Genovesi, ancheun senatore anziano privo dibella e generosa presenza, co-me il suo datore di lavoro, po-teva accedere all'elezione ga-rantita pagando un'agenziapubblicitaria del figlio di Mar-cello dell'Utri. Ai pm MarcelloViola e Calogero Ferrara haraccontato cosa accadde nel2006 quando Pianetta era pre-cipitato in fondo alla lista. “Miavvicinò Enzo Piovella, che era vi-cino a Marcello Dell'Utri, il figlioaveva lavorato con il figlio di Del-l'Utri in un'agenzia di pubblicità.

Mi disse che praticamente quelliche volevano una candidaturabuona, pagavano dai 150 mila eu-ro più o meno. Questa agenziapubblicitaria faceva risultare que-

sti soldi come una campagna elet-torale per il politico .… quest'a-genzia pubblicitaria dove lavoravail figlio di Dell'Utri. Il figlio di Pio-vella lavorava in questa società. ...soldi andavano al partito alla fine....veniva pagata la candidatura.Perché era praticamente un'agen-zia che faceva capo comunque aDell'Utri o a Forza Italia. Il gua-dagno c'era comunque per la dit-ta. ... sarebbe stato legittimo seuno decideva di investire questisoldi per una campagna pubbli-citaria, ma non per avere una can-didatura. E invece non era solo perla campagna pubblicitaria, eraper avere la candidatura princi-palmente, la campagna pubblici-taria era una conseguenza. Ancheperché non c'era bisogno dellacampagna pubblicitaria, perchése loro mi davano una candida-tura in una buona posizione nonservivano i voti.Il Fatto Quotidiano ha rintrac-ciato l'uomo che avrebbe fat-to queste confidenze a PerlaGenovesi. Si chiama RenzoFerdinando Piovella, dettoEnzo, come lo chiama Perlanei verbali. E non è un per-sonaggio qualsiasi. Piovella èstato un collaboratore strettis-simo di Marcello Dell'Utri nel-la concessionaria della Finin-vest, Publitalia. Non solo. Pio-vella è stato un personaggiochiave del processo al sena-tore dell'Utri per estorsionemafiosa nei confronti dell'al-lora senatore Garraffa di Tra-

pani. Dell'Utri inviò il boss diTrapani Vincenzo Virga, poiarrestato e condannato peromicidio e mafia, a pretende-re 750 milioni in nero per unasponsorizzazione sulle ma-glie della squadra di basket diTrapani, allora presieduta daGarraffa. Prima di Virga, Mar-cello Dell'Utri inviò proprioPiovella a chiedere con lebuone (e per una parte a ot-tenere) gli stessi soldi. Dopoavere testimoniato al proces-so dell'Utri e dopo aver lascia-to (qualcuno dice proprio inseguito al malumore di Del-l'Utri per la sua gestione diquella vicenda) Publitalia,Piovella ricompare nei verbalidella Genovesi. Ma lui rispon-de al Fatto Quotidiano: “Lecose che racconta Perla Ge-novesi sono totalmente false.Non ho mai parlato con lei disoldi per ottenere candidatu-re. Questa storia dei cartello-ni è una follia. E' vero che miofiglio ha collaborato con il fi-glio di Marcello Dell'Utri inuna società pubblicitaria inquegli anni ma non è mai sta-to socio e da anni lavora al-l'estero in altro settore. Io nonsento Marcello da sei anni.Non c'entro niente con que-sta storia. Fu Perla che michiese una mano per Piovellanel 2006 e poi per far candi-dare lei alle provinciali del2008. Ma io le spiegai di nonpoter fare nulla".

di Alessandro Oppes

“I n fondo, ora che la fine delsuo regno si avvicina, sem-

bra di rivedere quell’animato -re da crociera che non ha maismesso di essere. Probabil-mente è questa la sua rovina:nel momento decisivo, Berlu-sconi è tradito dalla sua stessaanima”. Miguel Mora, corri-spondente diEl Paìs a Roma, è ilgiornalista che, poco più di unanno fa, durante il vertice ita-lo-spagnolo a La Maddalena,riuscì a far saltare i nervi al Ca-valiere con una domanda sem-plice, disarmante e provocato-ria: “Non so se lei ha pensato inqualche momento di dare le di-m i s s i o n i . . .”. Erano i giorni de-gli scandali di Noemi Letizia ePatrizia D’Addario. Davanti auno sbigottito Zapatero, B. ne-gò di aver “mai dovuto dare deisoldi a qualcuno per una pre-stazione sessuale” e poi si au-toincensò come “il migliorpresidente del Consiglio che

l’Italia abbia potuto avere neisuoi 150 anni di storia”.In quei giorni, il premier sisentiva ancora in sella. Oratira altra aria. Cos’è cam-biato?Si è spento l’incantesimo. È fi-nita la luna di miele, l’innamo -ramento degli italiani per Ber-lusconi. Siamo all’inizio dellafine, anche se non sappiamoquanto durerà. Vedremo se l’e-pilogo sarà – in senso figurato– piazzale Loreto, oppure unHotel Raphael di craxiana me-mor ia.Come si è arrivati a questaimprovvisa accelerazionedella crisi?In poco tempo, le crepe sonodiventate sempre più grandi,anche per sua responsabilità.Quando la propaganda smettedi funzionare, è finita: lui è unprodotto di marketing, se lagente non lo compra più èspacciato. Berlusconi è riusci-to a lungo a controllare i me-dia, ma questo alla fine non ba-sterà più per sostenere l’appa -renza che tutto va bene. Lamenzogna come sistema infor-mativo pubblico, che negli ul-timi tempi ha raggiunto ecces-si intollerabili, diventa contro-producente. La gente non è

stupida, contrariamente aquanto lui possa pensare.In Spagna, la menzogna fe-ce finire l’era Aznar.Sì, ma lì la menzogna è duratalo spazio di 24 ore quando, nelmomento tragico della stragedi Madrid, il governo attribuì laresponsabilità dell’attentato aiterroristi dell’Eta. La mobilita-zione della gente fu immedia-ta, e i Popolari pagarono con lasconfitta elettorale. Qui il pro-cesso è più lento. A lungo si ènascosta l’informazione piùche manipolarla. Quando è co-minciata la fase della manipo-lazione, la situazione è preci-

pitata.Significa che Berlusconi havoluto strafare?Lui è caduto dalle nuvole e sache si sta giocando il suo futu-ro giudiziario e basta. L’iniziodella fine è dopo il terremotoin Abruzzo: lì si comincia a ve-dere che la propaganda è solopropaganda. E poi c’è la crisidei rifiuti a Napoli: quello chelui aveva venduto come un mi-racolo è solo un cerotto. In po-co tempo, viene fuori la P3, loscandalo della Protezione civi-le, tre o quattro scandali ses-suali. Insomma, un crescendoinarrestabile. E probabilmen-

te ne vedremo ancora parec-ch i e .Sta diventando prigionierodi se stesso o è possibile checi sia una regia dietro questiscandali?La cosa chiara è che Berlusco-ni è diventato un problema se-rio per l’immagine internazio-nale dell’Italia. Ma non credoche sia un problema per il si-stema. È vero, la Confindustriasta lanciando segnali di insof-ferenza, la Chiesa anche. Nonso se i poteri forti hanno deci-so la sua fine. Se è così, bisognacapire che fine hanno prepa-rato. Perché il rischio di insta-bilità è lì, il pericolo che la suauscita di scena non sia indolo-re è presente.Lei ha paragonato il caso diBerlusconi a quello di unpolitico populista spagnoloormai scomparso, Jesus Gil.Sì, perché Gil, politico e im-prenditore, sindaco di Marbel-la e presidente dell’AtleticoMadrid, negli anni ‘90 rischia-va di trasformarsi in un proble-ma per la Spagna quando de-cise di fare il salto, con il suopopulismo, nella politica na-zionale. Fu a quel punto chedecisero di bloccarlo: per viagiudiziaria, con il commissa-

riamento della squadra e le in-chieste sulla corruzione nelmunicipio che governava, eper via politica, con un accor-do tra socialisti e popolari.Berlusconi non è stato fer-mato in tempo?In effetti è così. E questo lo sideve soprattutto alla sinistra.L’opportunità di fare una leggesul conflitto di interessi c’e ra .Sono stati complici, miopi.Non hanno capito che si stavaformando un populismo di de-stra anti-democratica.Vista da un osservatorestraniero, qual è la vera ma-lattia di questo paese?Credo che l’analisi più bellal’abbia fatta il padre di Karima,o Ruby, questa giovane prota-gonista dell’ultimo scandaloberlusconiano. Mia figlia, hadetto, è malata di televisione.Ecco, è l’analisi più precisa: unpaese malato di tv e di soldi, diillegalità e di incuria, di indivi-dualismo e cattolicesimo, do-ve i delitti sono peccati da con-fessare in confessionale. Orache la fine è vicina, sta finendoil reality e sta venendo fuori larealtà. A quel punto, l’imma gi-ne del paese verrà ricomposta,perché non è giusto che l’Italiasia identificata con lui.

Nei verbalidella Genovesiaccuse al figliodi Dell’Utri:“150mila europer unacandidatura”

In alto a sinistra, Miguel Mora. Sotto, Ruby. (FOTO LAPRESSE)

pagina 4

Al G20 B. annulla

la conferenza stampa

e fugge dai giornalisti

I giornalisti stranieri, si sa, sono menodisposti a perdonare le risposteevasive dei loro intervistati. E allora il

presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, hapreferito evitare le domande scomode di unplotone di giornalisti pronto a chiedergli cosasta succedendo nella sua vita e nel paese.Perciò alla fine del G20 di Seul Berlusconi ha

lasciato la capitale coreana senza tenerealcuna conferenza stampa, prassi consolidataalla quale non si è sottratto alcun leadertranne lui.Era tutto pronto, l’ambasciata italiana avevapreparato una saletta per i giornalisti cheerano già stati fatti accomodare da unfunzionario nello spazio allestito al terzo piano

dell’e d i f i c i o.Ma pochi minuti prima dell’inizio del briefing èarrivato lo stop: “Niente conferenza stampa,Berlusconi e Tremonti stanno già andando inaeropor to”. Dopo la telefonata con l’a n nu n c i odella partenza l’incontro è stato annullato, trale proteste dei giornalisti delusi dalcomportamento del premier.

OBIETTIVO SFIDUCIAL’Mpa di Lombardoesce dal governo. Guerra di mozioni:

il Pd ne presenta una contraria, il Pdl di appoggiodi Sara Nicoli

H a già in tasca il nuovo sim-bolo ed è pronto a man-dare in strada i nuovi“team delle libertà” per -

ché “l’unico governo possibileè questo, altrimenti si vota”.Quel momento – le urne – sem -bra avvicinarsi sempre più. Lu-nedì, oltre ai finiani, a sostenereil governo non ci sarà più nep-pure l’Mpa. E i numeri cambia-no anche al Senato: su 321 se-natori, il Cavaliere può contaresu una maggioranza di 161 con-tro 160 dell’opposizione. Basta,insomma, che un ondivagoMassidda decida di cambiare ca-sacca e anche a Palazzo Mada-ma Berlusconi non avrà la fidu-cia. La caduta definitiva è quin-di a un passo.A questo punto è diventata fra-gile quella strategia che avevastudiato il Cavaliere in persona,di ritorno da Seul, ordinando aisuoi di presentare una “mozio -

ne di sostegno”al governo in Se-nato, cosa che aveva poi indot-to il Pd a rompere gli indugi e apresentare, con l’Idv, una mo-zione di sfiducia alla Camera. Euna loro mozione di sfiducia lastanno valutando anche Fli,Mpa, Udc e Api . Una “guerra dimozioni” che, comunque, siconsumerà solo dopo la Finan-ziaria. Febbrili telefonate inter-corse ieri tra Napolitano, Fini eSchifani hanno ulteriormenteblindato la legge di bilancio;nessun “a gguato” previsto suquel tema. Dopo, però, il dilu-vio.

IL CAVALIERE , tuttavia, te-me ancora che il capo dello Statovoglia pilotare la crisi. Nella suamente si è quindi formata unaprecisa strategia per schivare lapossibilità – remota – di un go-verno tecnico a guida diversadalla sua. Lunedì mattina, Berlu-sconi si troverà sul tavolo le di-missioni del ministro Ronchi,

del viceministro Urso e dei duesottosegretari Menia e Bonfi-glio. E anche quelle del sottose-gretario Reina dell’Mpa. La com-pagine di Raffaele Lombardo,con una decisione della direzio-ne del partito, ha deciso di la-sciare il governo: “C’è un climada resa dei conti, non ci appar-tiene”. A parere di alcuni fede-lissimi, il Caimano al massimomartedì mattina salirà al Quiri-

ECCO IL CALENDARIO DELLA CRISIR itiro dei ministri, mozioni di fiducia e di sfiducia, la Fi-

nanziaria da approvare, il federalismo fiscale pure. Il ca-lendario della crisi dentro al Parlamento s’avvita attorno allepossibili scelte degli attori e, contemporaneamente, all’enne -sima data fatidica per le vicende penali di Silvio Berlusconi: quel14 dicembre in cui la Corte costituzionale comincerà l’esamedella legge sul legittimo impedimento che finora tiene il pre-mier lontano dai tribunali. Il programma, prima di arrivare aigiudici delle leggi, è però serratissimo. Da oggi il Cavaliere è dinuovo in Italia, di ritorno dal G20 di Seul, quindi può partire ilc o u n t d ow n .

nale per assumere l’interim ditutte le posizioni rimaste sco-perte, riservandosi di fare dellenomine ad hoc casomai prima direcarsi al Senato per il voto sulla“mozione di sostegno”, ma or-mai non può più dare per scon-tata la fedeltà di nessuno. E il pre-cipitare della situazione lo ha ir-ritato oltre misura.

“FINI vuole farmi fuori, manon s’illuda che io stia a guarda-re, se vogliono sovvertire il votopopolare, porto la gente in piaz-za e faccio la guerra civile!”. Sul-l’aereo che lo riportava dalla Co-rea, il Cavaliere è apparso lucidoe senza tentennamenti su un’u-nica questione: l’obbligo di ri-manere a Palazzo Chigi non si di-scute. Si è convinto sempre dipiù che la tattica finiana sia quel-la di indebolirlo il più possibileper poi lasciarlo in pasto alleprocure. Senza alcuno scudo.“Vuole farmi fuori”, si è sfogatopiù di una volta. E non ha affattotorto. La strategia che ha studia-to con i suoi anche a distanza eche ieri ha esplicitato FabrizioCicchitto alla Camera, non è alungo respiro ma prevede alcunipassaggi tattici per arrivare alleurne senza vedersi scippare Pa-lazzo Chigi da un governo tecni-co o di ampia coalizione con pre-mier, casomai, uno come Pisa-nu o – peggio, molto peggio –Giulio Tremonti. Sostenu-to da una Lega che ora ilpremier non vede piùalleato di ferro comequalche settimanafa. Ma la “conta”che porterà a que-sto sbocco quasidrammatico del-la crisi, con unpassaggio parla-mentare dove Ber-lusconi cadrà pla-tealmente, si farà prima alSenato e poi alla Camera. E rigo-

Da lunedìil governonon avrà più lamaggioranzané alla Camerané a PalazzoMadama

rosamente dopo la Finanziaria.La “mozione di sostegno” del Se-nato, che con i nuovi numeri po-trebbe anche diventare la tombadell’esecutivo, sarà poi comun-que utilizzata dal Pdl per addita-re ufficialmente i finiani cometraditori del governo e del votodei cittadini. Non solo. Un votopositivo sul filo di lana al Senatoe uno sicuramente negativo allaCamera certificherebbero, nellamente del Cavaliere, l’impossi -bilità di Napolitano di pensare auna scappatoia diversa per evi-tare le elezioni, ma cosa farà dav-vero il Quirinale è un’incognita

non da poco. L’obiettivo dellastrategia pidiellina è, quantome-no, quello di guadagnare tempofino a dicembre, in modo da riu-scire ad approvare quei decretidel federalismo che B. ha pro-messo a Bossi, anche se i due sirivedranno già lunedì o martedìad Arcore. Secondo alcuni fede-lissimi del premier, il Cavalierevorrà fugare ogni dubbio circa ilnon disinteresse della Lega a ungoverno tecnico guidato da Tre-monti. Il redde rationemcon Bossipotrebbe anche essere aspro,ma ormai, in fondo, tutti sonocontro tutti.

VERSO LA CRISI

FIRMATO GIULIANO FERRARA

REQUIEM PER IL CAVALIERER equiem per il Cavaliere: suona così

l’editoriale di ieri di Giuliano Ferrara sulFoglio, “Si sta come d’autunno”, lucido allimite della ferocia. Silvio Berlusconi, secondoil suo storico consigliere, di fatto non neazzecca più una. “Ha cacciato Fini e ha persola maggioranza”, spiega Ferrara. Perché “hacreato il competitore che mancava per laguida della destra bipolarista, gli ha datoanche l'aureola del martirio per la brutalitàdei modi e per la lunga e incresciosacampagna di denigrazione personale”. OraFini, dunque, “può discutere senza complessicon Bossi, inverosimilmente rafforzato dalcomportamento autolesionista del Cavaliere”

e, soprattutto, “è il terminale” di “uno statod'animo che si diffonde: e se facessimo a menodi Berlusconi, che tanti problemi ci pone?”. Epoi, scrive Ferrara, “fanno male i video con ipedinamenti di Lele Mora che va a una festaad Arcore accompagnato da belle ragazze”. Enon perché “abbiano un qualche significatomorale, ma perché dimostrano che il Cav. “èdiventato un uomo di Stato che può esseremesso alla berlina da gente che lo spia”. Einsomma, tra i vescovi che auspicano “piùsobrietà” e Feltri che molla il Cavaliere nellemani di Sallusti e Santanchè, secondo Ferrara“si affaccia un partito di piazzale Loreto, peradesso grottesco ma domani chissà”.

Lo scudo giudiziarioG i o r-no cerchiato in rosso sul calen-dario: il 14 dicembre, quando laCorte costituzionale cominceràl’esame della legge sul legittimoimpedimento che finora tiene ilpremier lontano dai tribunali.

Il ritiro dei ministri Da og-gi il Cavaliere è di nuovo in Italia,di ritorno dal G20 di Seul, quindi

può partire il countdown. Futu-ro e Libertà e Mpa hanno annun-ciato che ritireranno le loro de-legazioni dal governo lunedì omartedì, quando il premier saràdi nuovo a Roma, ma potrebbe-ro farlo fin da oggi se Berlusconidovesse fare qualche dichiara-zione avventata durante il wee-kend. In ogni caso il presidentedel Consiglio assumerà proba-

bilmente l’interim delle Politi-che comunitarie in attesa che sichiarisca se il suo governo è an-cora vivo, dopo aver parlato conil presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano.

Le due mozioni Da ieri, in-fatti, alle Camere sono state de-positate due mozioni sull’e s e c u-tivo: una del Pdl in Senato perconfermare la fiducia a Berlusco-ni, una di Pd e Idv a Montecitorioper togliergliela. Quando an-dranno in aula non è ancora cer-to: sceglieranno martedì le ri-spettive capigruppo. Il voto, in en-trambi i casi, non potrà però av-venire prima di lunedì 22 novem-bre: alla Camera perché l’aula sa-rà impegnata tutta la prossimasettimana sulla manovra di bilan-cio, a Palazzo Madama perché perregolamento non si può modifica-

re il calendario della settimana incorso. Si rischia così una corsa al-la fiducia tra i due rami del Par-lamento: se, infatti, in Senato lamaggioranza per Berlusconi pare

ancora salda, alla Camera la situa-zione è decisamente più perico-losa. Ovviamente, se i deputati losfiduciassero, il Cavaliere non po-trebbe che andare al Quirinaleper rassegnare le dimissioni.

La Finanziaria Approvata aMontecitorio - con la fiducia omeno si vedrà (nel caso i finianiusciranno dall’aula) - entro ve-nerdì prossimo, la Finanziaria dal-la settimana successiva sarà a Pa-lazzo Madama. L’offerta avanzatadalle opposizioni e condivisa daFli, è la seguente: il Senato la ap-provi in due giorni senza modifi-che, così tranquillizziamo i mer-cati. Così fosse, il Berlusconi IVsarebbe finito entro questo mesee poi si aprirebbero le danze trapossibile governo tecnico o corsaalle elezioni. Il Pdl, però, non sem-bra gradire: il Cavaliere vuole ar-

rivare a metà dicembre, quandopotrebbe perderlo ad opera dellaConsulta, con lo scudo giudizia-rio bello stretto addosso e ritieneimprobabile che Fli lo sfiduci pri-ma dell’approvazione della ma-novra. Il Popolo della libertà po-trebbe insomma arroccarsi at-torno alla Finanziaria fino a Na-tale .

Il Federalismo fiscaleQuesto non servirebbe comun-que a garantire il federalismo fi-scale alla Lega: mancano ancoradieci decreti attuativi del gover-no e relativi 90 giorni di esame traconferenza unificata e commis-sione bicamerale ad hoc. Sullosfondo c’è il Quirinale, che diven-terà il vero arbitro della partitaun minuto dopo la formalizzazio-ne della crisi.

(Marco Paolombi)

LUNEDÌ

RITIRO DEI MINISTRIENTRO VENERDÌ

LA CAMERA VOTALA FINANZIARIADAL 22 NOVEMBRE

VOTO SULLE MOZIONI14 DICEMBRE

LA CONSULTA

Sabato 13 novembre 2010

La legge elettorale

al centro

della discussione

I n vista di possibili elezioni si parla molto diriformaa della legge elettorale. L’attualeregolamento, infatti, ideato principalmente

dal ministro Roberto Calderoli, è stato definito da luistesso “una porcata”. La legge ha abolito i collegiuninominali, inserendo le liste bloccate, che nonpermettono agli elettori di esprimere le preferenze. Il“Po rc e l l u m ” prevede il premio di maggioranza, cioè

viene garantito un minimo di 340 seggi alla Cameradei deputati alla coalizione che ottiene la maggioranzarelativa dei voti. La legge inoltre dà la possibilità diapparentamento reciproco fra più liste, raggruppatein coalizioni. Il programma e il capo della forzapolitica, in caso di coalizione, devono essere unici.Sono state inserite anche le soglie di sbarramento,per impedire il frazionamento, che hanno impedito

per esempio ai partiti di sinistra di entrare inParlamento nel 2008. Per ottenere seggi alla Camera,infatti, ogni coalizione deve ottenere almeno il 10%dei voti nazionali. Per quanto concerne le liste noncollegate la soglia minima viene ridotta al 4%. AlSenato le soglie di sbarramento (da superare a livelloregionale) sono pari al 20% per le coalizioni, 3% per leliste coalizzate, 8% per le liste non coalizzate.

di Wanda Marra

I l Berlusconi che a Seul, fac-cia stravolta, occhiaie pro-fonde, ammette di avere“qualche difficoltà” è lo

stesso che – almeno a quantoscrive Il Giornale–evoca la piaz-za, pur di non farsi da parte, acosto di arrivare alla guerra ci-vile. Parole pesanti che, evi-dentemente, il quotidiano di-retto da Vittorio Feltri non ri-porta a caso. Più la strada si fastretta, più si alza il tiro dellaminaccia. Titola anche LaStampa di ieri: “Dimissioni?Piuttosto la guerra civile”. Contanto di dichiarazioni: “Se pro-vano a fare un governo tecnicoavranno una reazione cheneanche si immaginano”. Haun bel smentire il ministro del-la Difesa, La Russa dicendoche il Cavaliere è assolutamen-te “p a c i fi c o ”: non è certo laprima volta che il Cavaliere e isuoi soffiano sul fuoco perconfondere le acque o per ca-valcare l’onda. Basti pensare acome l’aggressione a SilvioBerlusconi a Milano da parte diTartaglia fu collegata a una“campagna d’odio”. Quel che

è certo, oggi, però, è che la cri-si politica del Berlusconi qua-ter è più o meno universal-mente paragonata alla fine del-l’impero. E i paragoni con lacaduta di Mussolini e la fine diCraxi ormai si sprecano. Lostesso Giuliano Ferrara, ieri,sul Fog l i o , parlava di un partitodi Piazzale Loreto. Difficilepensare che Berlusconi scelgaconsapevolmente di andareverso l’ignominia o ancor peg-gio (per lui) di affrontare i suoiguai giudiziari.

È A QUESTO PUNTO ch enell’opposizione parte la poli-tica del “male minore”. Che inquesto caso, per liberarsi dalpremier, potrebbe essere un“s a l va c o n d o t t o ” per accompa-gnarlo all’uscita. Spiega Rober-to Rao, deputato Udc: “Se Ber-lusconi accettasse di ragionaree di fare un passo indietro si po-trebbe di certo pensare a un sal-vacondotto per lui”. Però, vaoltre: “A questo punto il proble-ma non sono solo i suoi proble-mi giudiziari e il conflitto di in-teressi ma anche le relazioniche ha intrattenuto in questianni. Come con Putin o Ghed-

d a fi ”. Insomma, in teoria unmodo per garantire al premierun’uscita più o meno onorevo-le ci sarebbe pure. In pratica sa-rebbe un po’ più difficile, vistal’ampia rete di guai giudiziari erelazioni pericolose in cui è im-plicato il presidente del Consi-glio. Forse una proposta forma-lizzata non sta ancora circolan-do per i corridoi del Parlamen-to, ma di certo è una discussio-ne all’ordine del giorno. “Nonconviene accanirsi con l’anti -berlusconismo”, sintetizza ilsenatore democratico, MarcoFollini. C’è però anche chi nelPd invita a non farsi trascinare

dall’ottimismo: “Se si va al votocon questa legge elettorale,Berlusconi vince di nuovo e ilsalvacondotto serve a noi”, sin-tetizza qualcuno in battuta.

NE FA un discorso quasi so-ciale, Bruno Tabacci, deputatodell’Api: “Il nostro paese ha giàvisto situazioni come il 25 apri-le, l’8 settembre, o la fine delcraxismo. Per questo, se il Ca-valiere abbandonasse il cam-po, sarebbe il caso di ragionaresu una uscita senza vendette”.Anche perché, attenzione: “SeBerlusconi dice che intendeusare tutti gli strumenti a sua di-sposizione per continuare a go-vernare, dobbiamo rifletteremolto bene su quanto possonoessere pericolosi tali strumen-ti”. Attendista il futurista Bene-detto Della Vedova: “Bisogneràragionare su ipotesi concrete”.Se la tentazione del “cosiddet -to” salvacondotto è trasversaletra le fila dell’opposizione, dicerto non piace all’Italia dei Va-lori. “Neanche per sogno – tuo -na il leader, Antonio Di Pietro –e che dovremmo fare, una leg-ge in cui si cancellano tutti i rea-ti del premier?”

Un salvacondotto controla “guerra civile”?

N E L L’OPPOSIZIONE C’È CHI PENSA DI ACCOMPAGNAREB. VERSO UN’USCITA MORBIDA. ANCHE DAI PROCESSI

Bruno Tabacci

“Se il Cavaliereabbandonasse il campo,sarebbe il casodi ragionaresu un’uscitasenza vendette”

Pier Luigi Bersani

“La nostra disponibilitàè per un governodi transizione, per unanuova legge elettorale,che metta in sicurezzala democrazia”

Antonio Di Pietro

“Dopo la Finanziariadeve arrivare la sfiduciaal governo: bisognaandare al votoal più presto,qualsiasi sia la legge”

VERSO LA CRISI

Rao (Udc):“Se Berlusconifa un passoi n d i e t rosi può pensarea una soluzioneper lui”

Una pistolacalibro nove,carica, è stataritrovata nelpalazzo dovevive il figliodell’ex sindaco

di Giuseppe Lo Biancoe Sandra Rizza

Pa l e r m o

U na testimone oculare di dueincontri milanesi tra don Vi-

to e Berlusconi. I nuovi svilup-pi, ancora top secret, delle in-dagini sul conto “Pluto”, aper-to da Francesco Zummo, pre-stanome di don Vito, presso labanca “Ar ner”, lo sportello di fi-ducia del premier.Le “m ov i m e n t a z i o n i ” dei li-bretti al portatore, riconduci-bili al vecchio Ciancimino e se-questrati nell’84 da Falcone, ariscontro delle dichiarazionidel figlio Massimo. Con il nuo-vo interrogatorio di EpifaniaScardina, la vedova dell’ex sin-daco mafioso, sentita ieri perdue ore in Procura a Palermo,l’inchiesta sugli investimenti

mafiosi degli anni Settanta a Mi-lano, tira in ballo per la primavolta con nome e cognome ilpresidente del consiglio SilvioBerlusconi, che fino a questomomento non risulta formal-mente indagato, secondoquanto si apprende in ambienti

giudiziari. La vedova di don Vi-to, chiamata una terza volta daipm Antonio Ingroia, Nino DiMatteo e Paolo Guido, ha con-fermato ieri di aver pranzatoper ben due volte con il maritoe l’allora imprenditore ram-pante Berlusconi in un risto-rante nei pressi di via Diaz, a Mi-lano. Durante quegli incontri,collocati in un periodo succes-sivo al ‘72, l’ex sindaco di Pa-lermo e il futuro premier avreb-bero parlato di “af fari”. Le di-chiarazioni di Epifania Scardi-na confermano e completanoquelle rese in aula, al processoMori, nei mesi passati dal figlioMassimo, che raccontò di averappreso da don Vito come ne-gli anni Settanta vennero inve-stiti da Cosa Nostra diversi mi-liardi di lire nell’avventura edi-lizia di Milano Due, grazie al-

l’intervento dei boss FrancoBonura e Nino Buscemi, con iltramite – secondo l’accusa – diMarcello Dell’Utri. Proprio ieriuna pistola calibro nove, cari-ca, e’ stata ritrovata nel vanocontatori del palazzo di via Tor-rearsa a Palermo dove vive il fi-glio dell’ex sindaco.

LA VEDOVA Ciancimino par-la anche di un terzo incontro, alquale non avrebbe partecipatodirettamente, tra Berlusconi e ilmarito, per averlo appreso daquest’ultimo. Di quali affariavrebbero parlato l’uomo di Ar-core e don Vito? Epifania Scar-dina non lo avrebbe chiarito.“Mio padre mi spiegò – sostieneoggi Ciancimino junior – che in-contrava Berlusconi per ritirarei proventi degli investimenti suMilano Due, che poi trasferiva in

Svizzera, alla Ubs di Losanna, do-ve teneva una cassetta e un con-to bancario. Anche io, negli annisuccessivi, l’ho accompagnatodiverse volte a Milano quandoandava ad incassare i guadagnidei suoi investimenti”.L’irruzione, a sorpresa, della ve-dova di don Vito (condannatanel 2009 in appello ad un annoper intestazione fittizia di beni)nell’inchiesta di Palermo offre aipm un riscontro oculare deicontatti tra il premier e un espo-nente di Cosa nostra proprio ne-gli anni dei grandi investimentimafiosi dei proventi del nar-co-traffico. Arrestato a Palermocon l’accusa di mafia nell’84,don Vito infatti era già dieci anniprima un politico molto discus-so e il suo nome era finito decinedi volte agli atti della commissio-ne Antimafia. I pm hanno ripe-

scato dagli archivi le carte divecchie inchieste per rileggereil suo ruolo di broker d’affari, in-caricato di far fruttare al Nord icapitali mafiosi, e per ricostrui-re compiutamente la ragnateladei suoi investimenti.In particolare, la procura di Pa-lermo sta scavando ulterior-mente nei dossier sull’attivitàimprenditoriale di FrancescoZummo, uno dei prestanome“stor ici” di don Vito, e sui suoirapporti con l’istituto di creditosvizzero “Arner bank”, già alcentro di un’inchiesta della pro-cura di Palermo. Nei prossimigiorni, infine, i pm palermitaniconvocheranno l’ex Guardasi-gilli Giovanni Conso, che incommissione Antimafia ha am-messo di avere revocato 140 de-creti di applicazione del 41 bis“per fermare le stragi di mafia”.

LA MOGLIE DI CIANCIMINO AI PM DI PALERMO

“ERO PRESENTE AGLI INCONTRI TRA DON VITO E BERLUSCONI”

I l “Corriere della Sera” non trova spazioper le rivelazioni di Conso sulla trattativa

Stato-mafia, ma dedica un mega-soffietto alre del cachemire Brunello Cucinelli, laurea-to honoris causa dall'Università di Perugia in Fi-losofia ed Etica delle relazioni umane. “Quello acui Cucinelli guarda non è l'homo faber, proteso

solo al profitto, ma l'homo sapiens, impe-gnato a realizzare la propria identità. La suaazienda è riuscita a stabilire un giusto rap-porto tra economia ed etica”. E poi il re delcachemire ebbe un'idea geniale: “Colorar eil cachemire”. Nessun altro ci aveva pensa-to. “Cerimonia solenne, celebrata in latinodavanti al gotha dell'imprenditoria umbrain cui si era 'mimetizzato' anche Fausto Ber-tinotti”. Ah, ecco, volevamo ben dire.

LECCALECCA

B e r t i c a ch e m i re

IL TIRRENO Pagina 2 - Montecatini Ma le informazioni turistiche saranno di competenza degli enti locali Tavolo della Regione Scaletti: «Decideremo insieme la promozione» MONTECATINI. «Credo che sia opportuno partire da un dato ormai acquisito: sull’abolizione delle Aziende di promozione turistica la giunta regionale si è espressa in maniera chiara. Quindi l’invito che rivolgo a tutti è quello di entrare in una fase nuova e a progettare insieme il post Apt». Inizia così l’assessore regionale al Turismo Cristina Scaletti, intervenendo a proposito dell’articolo di ieri sul rischio di chiusura del punto informazioni. E prosegue: «Le funzioni di informazione ai turisti restano a carico delle amministrazioni locali e, nonostante i tagli di bilancio, ritengo sia possibile addirittura aumentare la capacità di fornire un’informazione puntuale, di qualità, per aree, per settori e per offerte tematiche. In che modo? Ad esempio sfruttando più e meglio le potenzialità del web, ritenuto dal 51% dei turisti una fonte importante nella pianificazione della loro vacanza. A disposizione abbiamo il portale unico del turismo in Toscana (www.turismo.intoscana.it) che è il terzo sito turistico più visitato d’Europa. Noi l’abbiamo riorganizzato, lo stiamo ulteriormente migliorando e contiene già nuovi servizi, a partire dalla possibilità di prenotare un soggiorno in Toscana da ogni parte del mondo e anche di pagarlo online e a costo zero». La Scaletti fa poi sapere che a breve convocherà il tavolo di coordinamento del turismo toscano, composto dalla Regione e da tutti gli assessori provinciali al turismo: «Lì presenterò una proposta, aperta alla più ampia discussione, sulle migliori modalità per promuovere la Toscana, i suoi territori e la sua ricca offerta. Stiamo entrando in una fase nuova e l’invito che rivolgo a tutti è quello di non attardarsi a discutere di ciò che è stato, quanto piuttosto a progettare insieme ciò che d’ora in poi sarà. Stiamo anche predisponendo il programma di Toscana Promozione, che sarà chiamata a giocare un ruolo nuovo e comunque condiviso con le realtà locali. Anche di questo parleremo al tavolo di coordinamento. Stiamo riprogettando un settore che ci obbliga a non rimanere ancorati a vecchi schemi. Il 2009 è stato un anno terribile anche per il turismo, con un calo mondiale di 44 milioni di arrivi (- 4,3%) e con l’Europa che ha perso il 6%, l’Italia il 4,7 e la Toscana che ha retto con un - 0,7%. Di fronte alla crisi e alla competizione globale, occorre reagire con prontezza». «La Toscana - conclude - è una meta venduta da 2 operatori turistici su 3. Sarebbe un peccato non cogliere l’occasione per fare squadra e per mantenersi ai vertici della competizione turistica mondiale».

LA NAZIONE Pagina 7 – Grosseto

••7CRONACAGROSSETOSABATO 13 NOVEMBRE 2010

OCCUPAZIONE&SVILUPPO

Ex Mabro, lavoratori in piazzaLunedì sciopero, corteo di protesta e incontro con il prefetto

CAMERA DI COMMERCIO IL PROGETTO DI FORMAZIONE

I giovani a lezione di impresa dal «Coap»

di GIANLUCA DOMENICHELLI

SCIOPERO, corteo e incontro conle autorità in Prefettura. Lunedì sa-rà la giornata della mobilitazioneper i 260 lavoratori ex Mabro alleprese con la crisi di Royal TuscanyFashion Group, la società che gesti-sce lo stabilimento tessile, al biviotra ricapitalizzazione e messa in li-quidazione. L’assemblea dei lavora-tori convocata ieri (proprio mentrein azienda era attesa la visita dellaprima delegazione di potenziali in-vestitori che potrebbero apportarenuovo capitale) ha deciso la mobili-tazione. Ecco il programma dellagiornata: alle 8 dai cancelli dello sta-bilimento Mabro in via Senese (lastrada sarà in parte bloccata) partiràil corteo dei lavoratori con destina-zione Prefettura. Al palazzo del Go-verno, alle 11.30, è fissato un incon-tro con il prefetto Giuseppe Linar-di, il presidente dell’amministrazio-ne provinciale Leonardo Marras e ilsindaco di Grosseto, Emilio Bonifa-zi. «Non vogliamo un’elemosina peri lavoratori Mabro — ha detto il sin-dacalista Fabio Della Spora, Cisl, aconclusione dell’assemblea — maun aiuto economico, con la garanziadi FidiToscana, per arrivare almenoa gennaio, quando è annunciata unaripresa del mercato. Per questo in-tendiamo coinvolgere le autorità, Ca-mera di commercio, Cna e Assoindu-striali. Lo stabilimento non devechiudere neppure un giorno, altri-menti ripartire sarebbe difficile». Laprossima tappa decisiva è l’assem-blea dei soci di Rtfg, convocata ve-nerdì o lunedì 22. «Qualunque cosaaccadrà — dice Della Spora — ora

tocca ai sindacati fare di tutto affin-ché le conseguenze per i lavoratorisiano le più indolori. Ma è impossi-bile non notare lo strano tempismo

degli avvenimenti capitati negli ulti-mi giorni: prima il decreto ingiunti-vo di ex Mabro a carico di Rtfg, poila dichiarazione di fallimento per lavecchia Mabro. Pare una regia occul-ta per un’azienda, la Royal Tuscany,

che deve mantenere 260 persone.Vien da pensare che per eveutualinuovi soci sarebbe molto più facileentrare in un’azienda in liquidazio-ne, ripulita di gran parte dei debiti».Ma resta ancora viva la speranzadell’arrivo di nuovi soci. A questoera dedicato il vertice di ieri tra Fidi-Toscana e Rtfg. «In questi giorni emartedì — dice Roberto France-schetti, Uil — sono attese allo stabili-mento alcune delegazioni di impre-se del settore, tutte toscane, ad esem-pio da Prato e Arezzo, tra cui mar-chi noti dell’abbigliamento comeLebole. Se ne sta occupando FidiTo-scana. Tute aziende che potrebberoportare lavoro e commesse, oltre checapitale. Perchè la priorità, adesso, ètenere in attività lo stabilimento».

FUTURO

E l’Idv rilancia«Sfideda vincere

con turismoe agricoltura»

Lavoro sempre più incertoper I lavoratori della MabroEsprimi la tua opinioneClicca su

TIMORI Lavoratori in assemblea

IL LAVORO, uno dei fonda-menti della Costituzione ita-liana. E con questo spirito daGrosseto, è iniziato un tourdell’Italia dei Valori, nelle die-ci province toscane, dedicatoal lavoro e ai lavori. «Il conve-gno svoltosi all’Hotel Grandu-ca è servito per riaffermare, in-nanzitutto, che l’Italia dei Va-lori sta con i lavoratori — hadichiarato Fabio Evangelisti,segretario regionale Idv — esta con i tre operai di Melfi.Sta con la Fiom. Sta con le la-voratrici della Mabro. Un ca-so esemplare delle criticità dif-fuse di una provincia che vivedi contraddizioni e difficoltà,dove, nonostante un ricorso al-la Cig inferiore alla media re-gionale e nazionale (161% con-tro 300%), gli avviamenti al la-voro sono in calo (-8,7%), men-tre in Toscana aumentano,mentre il Pil segna nel 2009un -1,4% contro il -4,5% a li-vello regionale, dove il 60%delle imprese è dedito all’agri-coltura e al commercio, e il set-tore manifatturiero è tradizio-nalmente debole. Scomparsi ibacini industriali — prosegueEvangelisti — almeno nellagrande dimensione, delle Col-line Metallifere e dell’Amiata,all’economia sono rimaste so-lo le altre risorse storiche diquesto territorio, l’agricolturae il turismo, che pure soffronoil peso della crisi».

DOPO i brillanti risultati degli istituti grossetani,coinvolti nell’edizione 2009/2010, come rappresen-tanti regionali in prima fila alla finale nazionale digiugno, «Impresa in azione» verrà presentato e pro-posto, per la seconda volta, agli istituti scolastici del-la provincia. L’incontro, che si terrà giovedì 18 no-vembre alle 15, nella Sala contrattazioni della Came-ra di commercio, rivolto a tutti le scuole superiorigrossetane e della provincia, è promosso dall’ente ca-merale e dalla sua azienda speciale «Coap», nell’am-bito delle iniziative di diffusione della cultura im-prenditoriale nei percorsi di istruzione superiore.«Impresa in azione» è un progetto europeo, adottatoda oltre 40 Paesi UE e patrocinato dalla Commissio-ne Europea, come buona prassi nelle iniziative di for-

mazione economico-imprenditoriale rivolte allescuole. Il programma, sviluppato annualmente inItalia da circa 200 istituti, mira a valorizzare e pro-muovere lo spirito imprenditoriale tra i giovani, non-ché ad accrescere la consapevolezza dell’importanzadi creatività e innovazione, valori indispensabili perogni ragazzo capace di trasformare i sogni in proget-ti. L’iniziativa si rivolge a studenti tra i 16 e i 19 an-ni, frequentanti la classe IV di qualsiasi istituto supe-riore, e prevede l’affiancamento di un espertod’azienda per ogni Impresa JA (quindi per ogni grup-po classe) e di un tutor esterno, incaricato dal Coap,su richiesta esplicita della scuola, a supporto del refe-rente designato. Info: [email protected] o [email protected], telefono: 0564.25941.

www.lanazione.it/grosseto

DI’ LATUA

TRATTATIVETra i potenziali investitoriaziende toscane del settorecon sede aPrato eArezzo

ssrrll

Concessionaria Hyundaiper Grosseto e provincia

Officina · Ricambi

Via Zircone, 1/3/5Grosseto

Tel. 0564 467915

Vieni a scoprirla ancheDOMENICA

14 NOVEMBREin Corso Carducci

a Grosseto

••17SANSEPOLCRO/VALTIBERINASABATO 13 NOVEMBRE 2010

di FABIO PATTI— SANSEPOLCRO —

IL CONTRATTO di QuartiereII, iniziativa che punta a riqualifi-care la zona urbana del centro sto-rico tramite finanziamento mini-steriale, sta muovendo i suoi passie sono passi sicuramente impor-tanti che cambieranno, sotto alcu-ni aspetti, il volto della città pier-francescana. Dopo che l’ammini-strazione comunale ha procedutoall’accertamento in entrata delcontributo statale per l’importocomplessivo di dieci milioni di eu-

ro e all’assunzione degli appositiimpegni di spesa, stanno prenden-do corpo alcuni interventi.In pratica a circa sei mesi dal ter-mine di questa amministrazione,sono partiti lavori per la città rien-tranti nel contratto di QuartiereII, che prevedono interventi ecambiamenti sostanziali.Ma vediamo più in dettaglio quel-li che sono già cominciati,chestanno prendendo quindi corpo,e quelli che muoveranno i primipassi, con tutti i lavori che dovreb-bero, il condizionale è d’obbligo,essere ultimati entro il 2011.

IN VIA Giovanni Buitoni sonopartiti quelli di ristrutturazionedell’edificio delle ex Poste che ver-rà destinato ad edilizia residenzia-

le pubblica ed attività sociali; pro-cedono a ritmo serrato gli inter-venti per la ristrutturazione dellaex Chiesa dell’Ospedale della Mi-sericordia che sarà destinata ad at-tività socio culturali.Sono partiti anche i lavori in zonaPalazzetta di due immobili dovesono tra l’altro previsti anche in-terventi sugli edifici di edilizia re-sidenziale pubblica.Sono invece in attesa della realiz-zazione del progetto, da adeguarealle prescrizioni della Soprinten-denza di Arezzo che l’amministra-zione comunale ha ricevuto recen-temente, i lavori per la ristruttura-zione di parte del complesso im-

mobiliare della ex Manifattura Ta-bacchi da destinare ad edilizia re-sidenziale pubblica; altro puntodel Contratto di Quartiere II saràil completamento e recuperodell’ex Convento di Santa Martadestinato ad edilizia speciale; so-no in fase di aggiudicazione i lavo-ri relativi alla realizzazione di unnuovo parcheggio pubblico inVia del Molini. La procedura na-turalmente è abbastanza comples-sa, ma alla fine la città sarà dotatadi un parcheggio su due livelli, dicui uno seminterrato; sono inve-ce in fase di gara quelli relativi al-la realizzazione del verde attrezza-to presso il plesso scolastico delCampaccio.

— ANGHIARI —

FESTA CONCLUSIVA di «Partecipan-do s’Impara» e presentazione della «Map-pa delle Emozioni Valtiberina Toscana»:questo il programma dell’iniziativa chesi svolgerà oggi ad Anghiari in occasionedella festa di San Martino e dei bringoli.Si attraversano le campagne della Valtibe-rina, alla ricerca di funghi, lungo il trac-ciato della vecchia ferrovia, in una giorna-ta che grazie ad un incontro con esperti

ed appassionati svilupperà l’iniziativache Cesvot, Comunità Montana Valtibe-rina Toscana, Associazione il Giglio, Cen-tervol, Cesq, Pro Loco Anghiari, Pro Lo-co Badia Tedalda e Fratres di Anghiari

hanno voluto.Alle 8,30 ritrovo in piazza Baldaccio Bru-ni ad Anghiari, alle 9 la partenza dellabreve camminata per la vecchia ferroviaalla ricerca dei funghi. Alle 11,30 allesti-mento mostra micologica, alle 13,30 pran-zo con il brustichino e i bringoli e alle 15presentazione dei risultati di Partecipan-do s’Impara e delle Mappe delle Emozio-ni di Anghiari, Badia Tedalda, Sansepol-cro con l’intervento di Annalisa Puleodel Cesvot e di Marina Marengo della fa-coltà di Arezzo.

SANSEPOLCRO CON IL CONTRATTO DI QUARTIERE II

Cantieri per dieci milioniCosì la città cambia voltoEx Poste e manifattura Tabacchi: presto gli interventi

ANCHE per le zonemontane le distanze e itempi della comunicazionesi possono ridurre. InValtiberina è attivo uncentro di telelavoro neilocali del Centro Fiere eServizi, ex Foro Boario diSansepolcro. Il taglio delnastro del Telecentro si èsvolto alla presenza dellevarie autorità tra cuil’assessore provinciale alleinnovazioni tecnologiche.«La struttura si vuoleproporre come punto diriferimento per ilcomprensorio al serviziodelle aziende private edelle pubblicheamministrazioni, perridurre i tempi burocraticie avvicinare il cittadinoalle istituzioni» ha detto ilpresidente della Comunitàmontana, Riccardo Marzi.E’ una struttura pubblica,gestita da un privato, la DbServizi, che occupa unadecina di persone. Puòfornire servizi alle utenze,acqua, gas, luce, oppureper la sanità nel locale, perla digitalizzazione degliarchivi pubblici e privati,per le attività quotidianedelle aziende.

PRESIDENTE RiccardoMarzi, Comunità Montana

— SANSEPOLCRO —

DA OGGI sarà esposta alla Fon-dazione Piero della Francescaun’opera di grande interesse ese-guita dell’artista biturgense Du-rante Alberti raffigurante l’Assun-zione della Vergine Maria. Conquesta prima iniziativa la Fonda-zione lancia una sorta di «Chi l’havisto dell’arte» allo scopo di scova-re capolavori, sparsi in ogni dove,che hanno un forte legame con lacittà di Sansepolcro. L’opera è sta-ta sottoposta a restauro, eseguitodalla dottoressa Daniela Galoppi.L’esposizione del dipinto fa dapreludio alla mostra su San Giu-liano, visitabile dal 20 novembresempre alla Fondazione.Il grande dipinto provienedall’eredità del professor Lillonidi Empoli ed è poi confluito nelmercato antiquario verso la finedegli anni 80 del ’900. In originela proprietà era della famiglia Al-berti di Sansepolcro, avendo unadegli Alberti sposato Lilloni. Èopera di gran pregio e riflette lospirito controriformistico della fi-ne del secolo XVI in Toscana. Re-alizzata su supporto ligneo dipioppo, dipinta con tecnica adolio è in buone condizioni di con-servazione.Il tema dell’Assunta che nello sce-nario del Cinquecento era statoeloquentemente rappresentato dagrandi artisti, crea in questo casouna profondità spaziale mediantel’uso della luce e dell’audace scor-cio del sepolcro. La tavola presen-ta stretti rapporti stilistici conopere pittoriche uscite dalle botte-ghe degli Alberti, dinastia di pit-tori, incisori e intagliatori natividi Sansepolcro e gravitanti su Ro-ma. In particolar modo rivela pre-cisi riferimenti con la produzionedi Durante Alberti detto Durantedel Borgo, figlio di Romano chia-mato il Nero anche lui pittore eletterato.

ANGHIARI OGGI LA FESTA DI SAN MARTINO E DEI BRINGOLI. MA NON MANCANO LE INIZIATIVE COLLATERALI

Attraversando la vallata in cerca di funghi lungo la vecchia ferrovia

LAVORI Riparte l’attività cantieristica grazie ai fondi del Contrattodi Quartiere II

PARCHEGGIOIn via dei Molini una strutturasu due livelli di cui unoseminterrato. Le altre opere

SANSEPOLCRONasceuncentrodi«telelavoro»peraccorciarelaburocrazia

SANSEPOLCROI segugi dell’arte:daoggi inmostraun’opera riscopertadallaFondazione

PORCINI E BRINGOLI Sono i protagonistidella grande festa di Anghiari

LA GIORNATARitrovo in piazzaBaldaccio, poilamostramicologicae l’immancabile pranzo

— SANSEPOLCRO —

MOMENTO POLITICO particolare aSansepolcro e stavolta a intervenire èl’Idv: «Sarà a breve recapitato ai cittadini— dice Sara Boncompagni — unvolantino contenente alcune idee per lacittà riguardo urbanistica, la tutela del

territorio, il turismo, le politiche sociali.Non è un programma vero e proprio invista delle prossime amministrative, maun primo contributo alla costruzione diun progetto da condividere con le altreforze con cui ci incontreremo. Nelleprossime settimane, inoltre,organizzeremo dei banchi in piazza Torre

di Berta, per noi preziosa occasione perincontrare molte persone».Anche la lista civica Viva Sansepolcro sipone al centro dell’attenzione: «Lavecchia politica può portare solo vecchiesoluzioni — sostiene Mirco Giubilei — enon vogliamo ritrovarci in primavera adover scegliere tra l’attuale malgoverno

della destra di Marzi e Buono e ilmalgoverno del recente passato dellasinistra di Casini e Ugolini. Se la sfida siridurrà a una scelta così, la Lista Civica siporrà orgogliosamente e coraggiosamentesu una terza posizione. La voce sia data aicittadini per scegliere i candidati e leliste».

Idv: «Ecco le nostre idee per Sansepolcro». Lista civica: i cittadini scelgano il candidato a sindaco

IL TIRRENO Pagina 4 - Prato Sì a maggioranza, contrari Pdl, Udc e il neo-consigliere del gruppo misto Approvato il bilancio, più entrate PRATO. Il consiglio provinciale ha approvato giovedì a maggioranza la manovra sul bilancio 2010 attraverso tre delibere su controllo degli equilibri finanziari, variazione di bilancio con assestamento generale e aggiornamento indirizzi di programmazione. A favore hanno votato Pd e Idv, contrari Pdl e Udc e anche il consigliere del gruppo misto Riccardo Bini. «Le maggiori entrate (2,5 euro in più del previsto), che provengono soprattutto dalle addizionali su Rc Auto e Ipt sono un dato positivo - ha detto l’assessore al Bilancio Alessio Beltrame - Consentono alla Provincia di investire sul territorio e di accelerare i pagamenti, dando respiro all’economia locale. Queste risorse, e un’attenta programmazione unita a una gestione parsimoniosa della spesa, ci hanno permesso anche di ridurre l’indebitamento. Affrontiamo così nelle migliori condizioni il lavoro per il bilancio 2011. Ma restano forti preoccupazioni per i tagli imposti dalla Finanziaria del Governo». Attucci ha dichiarato il voto contrario del proprio gruppo puntando il dito sulla spesa corrente cresciuta. «La diminuzione della spesa corrente era stata chiesta dalla manovra economica del Governo in funzione della situazione di crisi economica europea, in modo da liberare risorse in conto capitale - ha detto Attucci - Il patto di stabilità non è una scusa per gli interventi che aspettano da vent’anni». Anche Giovanni Luchetti (Pdl) ha denunciato la spesa corrente aumentata del 10% e sottolineato come anche i sindaci revisori abbiano segnalato alla Provincia il mancato accantonamento di risorse nel caso alcune vicende di arbitrato si concludessero a sfavore dell’ente.

LA NAZIONE Pagina 5 - Pontedera Il progetto riguarda anche Pontedera: ecco chi può fare domanda A Lari 12 nuove case popolari Nasceranno a Casciana Alta: i soldi, 2 milioni, arrivano dalla Regione FILIPPO BERNARDESCHI LARI. 12 nuovi alloggi sono in arrivo a Lari, nella frazione di Casciana Alta. A dare la notizia è il sindaco Ivan Mencacci: «Siamo stati scelti dalla Regione al momento di redistribuire le risorse in avanzo di un precedente bando». Si tratterà di case popolari, e a realizzarle sarà Apes, grazie a un finanziamento complessivo di 2milioni di euro. Una boccata d’ossigeno, secondo gli amministratori, che servirà a placare, almeno in parte, la “fame” di casa accresciutasi in questi ultimi anni. La proposta d’intervento rientra nel “Piano straordinario per l’edilizia sociale”, ed è stata avanzata in accordo col Comune di Pontedera - capofila del progetto - dove saranno realizzati altri 10 appartamenti. A Casciana Alta le abitazioni verranno collocate in un blocco unico: 6 locali su due piani sfalzati, con garage al piano terra e una superficie media di 68 metri quadri ad alloggio (le unità superiori a 65 mq sono 10). I tecnici assicurano che, per come sono state progettate, le case garantiranno agli inquilini un notevole risparmio energetico: fino a due terzi di una normale bolletta, grazie all’utilizzo dei pannelli solari. Entro il primo marzo 2011 saranno ultimate le procedure di evidenza sociale e aperti i cantieri. Per completare le strutture ci vorranno dai 18 ai 24 mesi di lavoro. La gara pubblica per la costruzione sarà diffusa entro la fine dell’anno. «Il problema dell’affitto e della richiesta di alloggi sta diventando un dramma - afferma Mencacci - sono in costante crescita, perciò era necessario un intervento. Il progetto presentato da Lari e Pontedera è stato l’unico coi requisiti adeguati, e ci ha permesso di ricevere le sovvenzioni». Chi potrà beneficiare delle nuove case di Casciana? «La domanda è presentabile sia dove si lavora che dove si risiede - spiega l’assessore di Pontedera con delega alle politiche abitative Marco Cecchi - Nel nostro caso a patto che si tratti di uno dei due Comuni protagonisti. In altre parole - precisa Cecchi - avranno delle possibilità quei richiedenti che, in graduatoria, posseggono i requisiti di mobilità fra i due Comuni». L’intervento incide su un Peep (piano per l’edilizia economica e popolare) già esistente: l’edificio si collocherà in una zona collinare, su una falda recentemente urbanizzata, nei pressi di via E. Salgari. Secondo il dirigente del servizio tecnico, l’ingegnere Franco Moccini «gli appartamenti saranno tali da soddisfare le esigenze di diversi tipi di nucleo familiare». In ottemperanza alla legge è stato previsto inoltre un alloggio riservato alle persone disabili, completamente accessibile e corredato d’idoneo posto auto. Nel presentare il progetto, il direttore di Apes, Giorgio Federici, ha posto l’accento sulla rilevanza della cooperazione fra Comuni: «La partecipazione condivisa a bandi di questo tipo può garantire risorse altrimenti precluse e un interscambio di conoscenze tecniche, senza contare lo stimolo che ne deriva al tessuto produttivo del territorio». Altre abitazioni sono in corso di realizzazione. Riguardano la cosiddetta “fascia grigia” per l’affitto agevolato: 32 a Lavaiano, 27 a Pontedera.

LA NAZIONE Pagina 7 – Pistoia Consiglio unito Cittadinanza onoraria a San Suu Kyi Lunedì sera la votazione LA CITTADINANZA onoraria al premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi sarà al centro del consiglio comunale convocato per lunedì. Il Consiglio voterà a favore del riconoscimento alla leader birmana, come già ha fatto, fra gli altri, per Nelson Mandela. La seduta proseguirà con una interpellanza di Andrea Betti (Idv), che chiede la rimozione del dosso installato sulla via Modenese all’altezza del civico 170. Jessica Cipriani, FI-Pdl, segnala invece che mancano spazi urbani dove i bambini possano giocare a palla e chiede alla giunta di togliere arcaici divieti.