Qui magazine 10 2014

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altano i freni inibitori della classe politica frusinate, cari amici diQui, freni finora sapientemente tirati da ambo le parti e che avevanoconsentito una narrazione piana e credibile di fatti, delle scelte di

schieramento (dicesi inciuci) sia a Frosinone che, a ben pensare, in quasitutta Italia. Ormai se le sono dette in diretta e nero su bianco… di tutti icolori, ben oltre il querelabile. E lo fanno tra loro, dai tempi delle prima-rie tarocche e dei congressi truccati, dei simboli scippati e delle spaccatu-re drammatiche. Il casus belli, per una sorta di nemesi storica, sono statequeste insulse elezioni provinciali, ideate da un azzeccagarbugli inguaia-to col proprio “io” e legiferate da chi oggi vi perisce in battaglia, ovverosia “quel che resta dei partiti” da una parte e le “truppe del Nuovo chevince” – che non è detto sia meglio solo per questo – dall’altra. Insomma,in giro si vedono ancora ballare (ed è bene scriverlo perché magari doma-ni, tornati compari, lo negheranno) più scheletri che armadi, ovunqueguardi, chiunque parli, sia nel Pd ristretto di De Angelis e Costanzo (checome parla viene impallinato) sia nell’altro Pd (?) di Scalia, così come inForza Italia o nell’Ncd che si sono accampatisenza alcun ritegno con chi gli pareva (per la pre-sidenza della Provincia, e solo per quella). Comevedete a raccontare questi fatti ne soffre persino lasintassi. Ormai non bastano neanche i più capien-ti “quattro stagioni” di Ikea a tener dentro i delit-ti, le bizzarrie e gli inciuci che si rimproverano avicenda nel Pd, in Forza Italia e ovunque, masempre tra loro, visto che non esiste più un nemi-co dall’altra parte: l’unico sta sotto… la propriabandiera. E già, soltanto un cretino poteva pensare che quanto si andavaconsumando a Roma, in parlamento e nei salotti televisivi dei dlin-dlon,con linguaggi aulici e da dolce stil novo, una volta arrivato in provinciasarebbe stato devastante. Uno tsunami di blob puzzolente che hai voglia aspruzzare deodorante. Non lo copri e, forse, non si coprirà mai più.

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Se ne vedono(e se ne dicono)

di tutti i colori.Anche ben oltre

il querelabile

Camillo [email protected]

Per una sorta di nemesi storica il casus bellisono statequeste insulseelezioni provinciali

Il prossimo numero sarà in edicola il 16 novembre

S

PIÙ SCHELETRICHE ARMADIALLA FACCIA

DELLA POLITICA

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altro giorno, sotto il gratta-cielo, ho incontrato Massimo.Ci siamo fermati a chiacchie-

rare, come sempre. Stava co’ PeppePatrizi. E tutti e due stavano con lavaligia. Ehi… dov’è che andate?Partiamo, m’ha detto Massimo. Losospettavo, gli ho risposto… Volevosolo sapere dove… Cuba, ha confessa-to Peppino. E subito è scattato l’ap-plauso. Bravi. E come mai? Turismoculturale, andiamo a vedere i monu-menti, la statua della libertà, la tur defer (?!), la grande muraglia cubana, ilcolosseo… ha continuato il buonPatrizi. E lì qualche dubbio m’è venu-to. Ma lui ha insistito. Sai, adesso chenon sono più commissario ho deciso diviaggiare. E poi a Cuba ci stannoGennarino Scaccia, Peppe Paliotta,

Enrico Straccamore e ClaudioCaparrelli che ci aspettano…

Massimo mi ha sorriso, mi ha salu-tato e se n’è andato. Insieme a Peppe,chiaramente. Aho, avete dimenticatouna valigia… Ma erano già scappati.Allora l’ho presa io, la valigia. Non horesistito. E ho curiosato. Viagra avolontà. Calze da donna. Preservativi.Di ferro. Altro Viagra. Altri preservati-vi. Altro. Spaghetti Barilla. Passata dipomodoro. Una foto di AntonelloIannarilli. Malizia for men.Canottierelanafuoriecotonesullapelle.E tanta ovatta. C’era pure una cartad’identità. Vecchiotta, un po’ consu-mata. L’ho aperta. Giuseppe Patrizi,nato a Ferentino, altezza mezza bellez-za. Mezza. Segni particolari: voglia aforma di cuore sul gluteo di destra.Professione: non si sa. Stato civile: ex.La cosa strana è che alla parola sessoc’era scritto magari… Viva il turismoculturale. Siempre!

Massimo stavaco’ Peppe Patrizi.E tutti e duestavanocon la valigia

SOLE, CUORE E VIAGRACHI VA A CUBA NON PIGLIA PESCI

[email protected]

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nche in Australia, cari amicidi Qui Magazine, sta pren-dendo piede la “Politica del

canguro”, inventata certo non da noi,che siamo la patria di questi marsu-piali con la sacca, ma proprio da voiitaliani, che quando si tratta di zom-pare ne sapete sempre una più delprete. Dicesi “politica del canguro”(in australiano si dice Politics kanga-roo), quella di chi salta anche più diun arco costituzionale, rapidamenteda una parte e dall’altra, tira colpi dicoda improvvisi, incassa nel marsu-pio e si allontana come niente fosse.Ne sono esperti cultori Qui aBrisbane i due campioni Frankie TheAngels e Frank Starsia, visti l’altrasera a cena in atteggiamento un po’più che intimo e twittati da un papa-

razzo in tutto il mondo, come pureSuper Mario A. Bruzzise, noto per lafantastica finta a sinistra che spiazzaanche il portiere di casa, e tanti altrifiguranti di partiti minori che, pro-prio in quanto minori, contano unsacco, un marsupio pieno. Tutti inna-morati del canguro, anche quelli disinistra come John Frank Skyethromche non hanno peli sul naso, tranne ilvecchio e ormai sempre più barbutosir Little Antony Rilliannay, fautoredella politica dell’ultimo giappone-se. Che consiste nell’essere sempredello stesso partito, con la stessaspilletta, anche se questo è statosciolto e dichiarato patrimonio del-l’unanimità dall’Onu nel 2012. Luicontinua a girare nelle sezioni(vuote), si mette da solo in lista, siarrabbia se nei manifesti non c’è ilsuo nome. Ma nessuno ha il coraggiodi dirgli che la guerra… è propriofinita.

LA POLITICA DEL CANGUROOVVERO SALTA CHI ZOMPA

Dicesi Politics kangarooquella di chi salta da una parte e dall’altra e si allontana come niente fosse

Ruggiero Cioci(ciociaro emigrato Australia)

[email protected]

una città agli antipodi

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chiuso in redazione il 14 ottobre 2014tiratura 15.250 copie – distribuzione: 13.000 in edicola– 1.400 sped. abb. postaledistributore: Carlo Fiorini & C. sas – Frosinone

www.quionline.itmensile di informazione, attualità, cultura,satira e tempo libero. Registro della StampaTribunale di Frosinone n. 308

direttore responsabile: MASSIMO [email protected] editoriale: DANIELE [email protected]

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hanno collaborato a questo numero:CIRO ALTOBELLI, NICOLA CENTO,RUGGERO CIOCI, GIANLUIGI MEDORI,LUCA SERGIO, CORRADO TRENTO, STEFANIA TURCHETTA, ROCCO ZANI

segreteria: DANIELA [email protected]: ARTI GRAFICHE BOCCIA SpaSalernodirezione artistica: SALVATORE LALA e BIANCA POLTICELLIgrafica: BIANCA POLTICELLIadv: DONATELLA FRANCATI

redazione: via Fratelli Rosselli, 4903100 Frosinone - tel. [email protected]

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testi, foto e ogni altro materiale, anche se non pubbli-cati, non verranno restituiti. I materiali pervenuti e lecollaborazioni prestate, si intendono esclusivamentea titolo gratuito. QUI Magazine prezzo di copertinaeuro 1,00. Arretrati: il triplo del prezzo di copertinaattuale al momento dell’ordine, indipendentementedal numero del fascicolo richiesto. La disponibilità dicopie arretrate è limitata, salvo esauriti, all’ultimoanno. Abbonamenti: abbonamento annuale (sconto20%) Euro 9,60. Sped. in A.P. - 45% art. 2 comma 20 BL. 662/96 D.C.B. Frosinone. L’abbonamento andrà incorso dal primo numero raggiungibile e può avere ini-zio in qualsiasi periodo dell’anno. Garanzia della pri-vacy (L. 675/96): l’editore garantisce la massimariservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibi-lità di richederne gratuitamente la rettifica o la can-cellazione. Le informazioni custodite nell’archivioelettronico verranno utilizzate al solo scopo di inviareagli abbonati proposte commerciali. Le comunicazio-ni si intendono acquisite se effettuate nei confrontidell’editore.

EDITORIALE QUI srl

som

mar

io

in copertina Antonio Pompeofoto Giacomo Cestra

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POLITICApag. 27 PILLOLE E PUNTURE DI SPILLOpag. 30 A TU PER TU CON LUCA FRUSONEpag. 32 PROVINCIA: ENTE NUOVO,

COMPETENZE VECCHIEpag. 36 ECCO IL NUOVO PRESIDENTE:

POMPEO SI PRESENTA

ATTUALITÀpag. 45 ALLA SCOPERTA DEL CABERNET

E DELLA VALLE DI COMINO

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rubr

iche

CULTURA&SPETTACOLIpag. 56 CARTARIA: A FROSINONE

L’ANGOLO DEI LIBRI RITROVATI pag. 62 DA ALBERTAZZI A SOLENGHI

IL CAPOLUOGO VA A TEATRO

SPORTpag. 80 STIRPE FA SOGNARE

IL FROSINONE CALCIO

eccoci qui 17

sotto il grattacielo 19

cronache da Brisbane 21

visti da qui 23

consigli per l’ascolto 70

live 71

l’angolo del libro 73

al cinema 75

qui comics 76

grandangolo 85

chi, come, dove, quando 94

photoshow 97

così com’era 98

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Vicesindaco e assessore all’ambiente e ai trasporti perFrancesco Trina, subito ribattezzato assessore uno e…Trina. Esponente della lista Frosinone nel Cuore, il suo

ingresso in giunta ha determinato un autentico terremoto. Lacostituzione di Impegno Civico è stata una conseguenza, a dimo-strazione di come il processo di composizione e ricomposizione

dei gruppi ha innescato un meccanismo difficile da ferma-re. In ogni caso tutti ricordano la nascita di Frosinone

nel Cuore, con i protagonisti schierati che promette-vano che mai avrebbero rivendicato una posizionein giunta. Infatti… Ma non è questo a sorprendere,perché la politica funziona così. Sorprende semmaila mancanza di una valutazione preventiva sugli

effetti politici di una indicazione che nei fatti hadiviso ulteriormente la maggioranza. Una prova del

fatto che nella maggioranza di centrodestra i gruppisono come i secoli del Manzoni: “l’uno contro l’altro armati”.

E la coperta rimane inesorabilmente corta. Dovunque la si tiri.“Miccia” interna

Enrico Straccamore e Gennarino Scaccia assessoriE sono gli unici che non temono il rimpasto

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Chapeau! Nella giuntaOttaviani ci sono dueassessori che hanno

una lunga storia politica. Sitratta di Enrico Straccamore(Forza Italia) e GennarinoScaccia (Lista perFrosinone): alla fine i veri“rottamatori” sono loro, ingrado di vincere la concor-renza di tanti colleghi piùgiovani. Il primo ha ottenutotanti voti alle elezioni, il

I ROTTAMATORI

Il suo ingresso in giunta ha acceso la miccia

INDOVINACHI VIENEA CENANON È UN FILMIl grande “gelo”Ottaviani-PalloneE i summitnel parcheggio

Si sono incontrati, meglioincrociati, la sera primadel voto per le provinciali,in occasione di una cenadi lavoro (politico) allapresenza di AntonioPompeo. Ma tra il sinda-co di Frosinone NicolaOttaviani (Forza Italia) e ilcoordinatore regionaledel Nuovo CentrodestraAlfredo Pallone il “gelo” èstato evidente. Anzi, dipiù. Eppure fino a pochimesi fa, prima delleeuropee, il feeling politicosembrava a prova ditutto. Un saluto fugace,rigorosamente con il“buonasera” invece che“ciao”, e poi Pallone èandato via. Che succede-rà se i due dovessero ungiorno concorrere per lacandidatura alla Camera?Più in generale, però, gliultimi mesi verrannoricordati come quelli neiquali la politica è statadecisa a pranzo e a cenapiuttosto che nelle sedidei partiti. Con appendicidi incontri perfino neiparcheggi. Protagonisti,narrano, Scalia, Fardelli,Abbruzzese e qualcunaltro. Il giorno primadelle votazioni per la Saf.Non ha portato bene.L’ultimo piatto

secondo rimane il leader poli-tico di una “civica” strategicaper il centrodestra. E in parti-colare per Forza Italia diAntonio Tajani. Il Sindaco siè affidato ai partiti per l’indi-cazione degli assessori equindi non ha dovuto farealtro che prendere atto. E seanche all’orizzonte dovesseprofilarsi un altro rimpasto digiunta, o addirittura unarichiesta di azzeramentodell’esecutivo, le posi-zioni di Straccamore eScaccia (in foto) appaio-no blindate. AntonelloIannarilli ha detto in piùdi un’occasione cheStraccamore non sitocca. Quanto a Scaccia,prima o poi alle elezionicomunali si tornerà. E laLista per Frosinone saràancora in campo.

Gli ultimi immortali

Queste elezionihanno riavvicinatoavversari e allontanato “compagni”

NODOSANITÀ

MANAGERAL BIVIO

Atto aziendale:contano i fatti

Ha guadagnato unaltro mese per varareufficialmente l’Atto

aziendale: la dottoressaIsabella Mastrobuono,manager della Asl, nonfa altro che ripetereche in provincia diFrosinone non cisaranno ulteriori taglinella sanità e che anzipotrebbero esserci per-fino dei potenziamenti.Non resta che attendere.Però le necessità sono fintroppo chiare ed evidenti:più posti letto, più medici,più infermieri, più mezzi.Esiste l’obiettiva necessitàdi dimostrare con i fatti chequella di Frosinone non èuna provincia dell’Imperoromano, che la stagionedelle macroaree è stata defi-nitivamente archiviata. Vadetto che anche il presiden-te della Regione LazioNicola Zingaretti ha rassi-curato sul fatto che la man-naia non si abbatterà sullasanità ciociara. In questimesi tra levate di scudi efiaccolate l’operato dellaMastrobuono è finito sotto iriflettori e le critiche nonsono mancate. A questopunto conteranno i fatti: o ilterritorio sarà tenuto in con-siderazione oppure no.

Senza appello

COMUNEASSESSORE UNO E… TRINA

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Scittarelli:errarehumanum estMancata la strategianel momento clou

Bruno Scittarelli non èun politico alle primearmi e sorprende cheabbia accettato di essereil candidato alla presi-denza della Saf bensapendo che non c’eraun’intesa vera sul suonome. E sorprende anco-ra di più che non abbia“preteso” che venissevarato un Piano B qualo-ra l’ipotesi del rinviofosse naufragata. Infattiè stato lui stesso a ritira-re la candidatura quandoha capito che ormai loavevano lasciato solo.Però i segnali c’eranostati tutti: i silenzi delsenatore FrancescoScalia e del consigliereregionale MarioAbbruzzese, la presa didistanza del sindaco diCassino Giuseppe GoliniPetrarcone e il gelo dimolti amministratori. SeScittarelli avesse ritiratola sua candidatura allaguida della SocietàAmbiente Frosinone

avrebbe messo in diffi-coltà quei leader dipartito che nonhanno avuto il corag-gio di sostenerlo finoin fondo. Mandandolo

allo sbaraglio controuna coalizione molto

unita e determinata, chealla fine ha votato edeletto Mauro Vicano. Unerrore di valutazionefatale.Poco lucido

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Ha una tradizione politi-ca comunista e infattialle elezioni politiche

Nazzareno Pilozzi è statoeletto nelle file di SinistraEcologia e Libertà. Poi lafrattura con Vendola, l’uscitada Sel e adesso l’ormai pros-sima adesione al PartitoDemocratico. Dalla parte di

DEMOCRATIL PATTO DI NAZZARENO

Il cognome è lo stesso, le storie politiche sono molto diversema in futuro potrebbero perfino trovare un punto di incontroal Comune di Frosinone. Angelo Pizzutelli (in foto), primo

degli eletti, è approdato al Pd dopo una lunga militanza nelPartito Socialista. Vorrebbe almeno avere la possibilità digiocarsi una candidatura a sindaco nell’ambito delleprimarie. Ma nei Democrat tutto è possibile e i“pretendenti” non mancano: la senatrice MariaSpilabotte, l’ex sindaco Domenico Marzi, l’altroex sindaco Michele Marini, Stefania Martini,Andrea Turriziani. Chissà…

Gianfranco Pizzutelli è il leader cittadino delNuovo Centrodestra e ha in Alfredo Pallone unpunto di riferimento. Con Nicola Ottaviani e conForza Italia i rapporti sono assai tesi ed è difficile chealle prossime elezioni possano essere ancora tutti dalla stessaparte. E chi può escludere, oggi, che non si dia vita a un polocivico trasversale, che vada a pescare oltre i partiti? Con i duePizzutelli dalla medesima parte.

Più di un’idea

Angelo e Gianfranco, da avversari a possibili alleatiLe strane dinamiche al Comune di Frosinone

IL FATTORE PIZZUTELLI

ADDIO PATRIZIMA NON È DETTO

Ha svolto il ruolo di commissario

come fosse un presidente

Ha svolto la funzione dicommissario come fosseun presidente e di questo

bisogna dargliene atto.Giuseppe Patrizi ha ono-rato fino all’ultimo il suo

ruolo istituzionale e nellaconferenza stampa di

“fine mandato” ha datoconto dei risultati ottenu-

ti, a cominciare dai 4milioni di euro rispar-

miati. Peraltro, proprioda commissario, ha svol-

to una funzione di tra-ghettatore tra l’ultimo

presidente eletto dai cit-tadini e il primo presi-

dente eletto dagli ammi-nistratori. Giuseppe

Patrizi poteva essere ilcandidato del centrode-

stra, ma le divisioniinterne della coalizione

hanno bloccato sulnascere questo tipo di

opzione. Però la sensa-zione è che non sarà

questa l’ultima esperien-za politica o istituzionale

di Giuseppe Patrizi.L’uomo ha dimostrato disaper attendere, facen-

dosi trovare pronto almomento opportuno.

Rimane l’incognita dellostravolgimento delle

alleanze in occasionedelle provinciali, che

potrebbe cambiare tuttoper molto tempo. Ad ogni

livello.L’ultimo commissario

Francesco Scalia, senatore,già assessore regionale eprima ancora presidente dellaProvincia e sindaco diFerentino. Una carriera poli-tica, quella di Scalia, sotto leinsegne della DemocraziaCristiana, del PartitoPopolare e della Margherita.Certamente ora è cambiatotutto e il Pd è un partito diver-so. Fra l’altro la scelta diuscire da Sel è stata determi-nata dalla volontà di non con-trastare, anzi di sostenere ilGoverno Renzi. Magari qual-cuno si aspettava l’ingressonel Pd dall’ala sinistra, maoggi non si meraviglia piùnessuno. restano da capire glispazi politici di alto livelloche Nazzareno Pilozzi potràavere nel Partito democrati-co, soprattutto nell’area chefa riferimento a Scalia.

Ritorno al futuro

Ha dimostrato di saper attendereDi sicuro non sarà la sua ultima esperienza politica

PuntureDI SPILLOPilozzi entra dalla parte di Francesco Scalia

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Parlamentare del M5S a soli 29 anni. Adora viaggiare e correre nel boscoMagari con De André nelle orecchie. O i Nobraino

Quanti anni?«Sono nato a Frosinone 29 anni fa».Parlamentare della Repubblica: ti sei abituato al ruolo?«Per me è una straordinaria opportunità di crescita. Peraltro

“faccio” cose che prima studiavo. Come per il diritto costitu-zionale, quando leggevo della reiterazione dei decreti legge:non capivo però il “peso” negativo sul Paese, che ora invececomprendo benissimo. Ci sono dei meccanismi politico-buro-cratici che frenano irrimediabilmente la crescita dell’Italia».

Il lavoro che sognavi e che magari vorrai fare in futuro?«Prima di essere eletto parlamentare pensavo di poter lavo-

rare in un’associazione per la difesa dei diritti umani. Oppurein una Ong. Adesso mi piacerebbe lavorare in futuro sui temidella privacy, connessa magari con internet e con i vari stru-menti telematici».

Musica preferita?«Tutta la musica rock degli anni ‘60 innanzitutto. Tra gli

italiani, Fabrizio De André è inimitabile. Tra quelli attuali mipiacciono Mannarino e I Nobraino».

Libri e film?«I libri li divoro, quello che mi è piaciuto più di altri è “Il

libro dell’inquietudine” di Pessoa. Per quanto riguarda i film,preferisco “gustarli” a casa piuttosto che al cinema. Un filmche rivedo spesso e volentieri è Phenomenon».

Sport?«Basket e calcetto: mi piace praticarli più che guardarli.

Ancora oggi, quando posso, non disdegno delle particelle».Come ti rilassi?«A casa, amo la tranquillità. Gioco ai videogames, un’altra

passione. E mi piace correre: abito in collina e vicino casa c’èun bosco. Mi piace respirare quell’aria mentre corro».

Oggetti inseparabili?«Il tablet da sette pollici, con il quale lavoro. Poi il telefo-

nino cellulare. E l’orologio».Ti piace viaggiare?«Sì, molto: nelle grandi capitali ma anche nei paesi scono-

sciuti. Anni fa adoravo visitare i paesi nordici. Appena pote-vo, andavo lì».

Quando hai capito che avresti fatto politica?«Prima mi piaceva l’informazione, volevo sapere tutto,

avere un’opinione. Poi, quando è nato il Movimento 5 Stelle,ho capito che non mi bastava più l’informazione e così ho ini-ziato l’impegno sul territorio».

Studi?«Liceo scientifico e poi Giurisprudenza».Rimpianti?«No, vivo ogni fase della vita per quella che è. Ricordo con

gioia il periodo delle scuole superiori, il progetto Erasmus».

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A TU PER TU CON

LUCA FRUSONE

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a cura di Corrado Trento

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trolley (da battaglia!)

fumetti, “V per vendetta” e “Vagabond”

Seiko automatico, economico ma eterno

armonica Hooner blues harp

occhiali Ray Ban, un classico

passaporto, per le zone calde del pianeta

braccialetto/auricolare bluetooth Huawei

Samsung S4

LUCAFRUSONE29 anni, di Alatri, deputato del Movimento Cinque Stelle

foto Donatella Francati

Trendy. E poco dandySemplice. Anche troppo. Jeans, camicia e poche chiacchiere. Essenziale, lontano dalle mode, equo e solidale, disincantato, con l’orologio a destra e lo sguardo a sinistra. Il vero tocco di classe è la barba: corta ma non cortissima, fintamente casuale, grillina ma non solo. Il ragazzo si farà…P.S. Con un paio di Stan Smith bianche sarebbe statoperfetto

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DUE/TRE COSE CHE... PARLANO DI ME

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POMPEOINIZIA L’ERA

ma i veri monarchi restano i velenifoto SIMONE DESIATO

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Alla Provincia ha vinto il sindaco di Ferentino. Ma Enrico Pittiglio ha tenutoNei partiti però si continua a duellareE se mettessero la stessa energia nel cercare di costruire?

Smaltita la sbornia dei numeri edei risultati, è tempo di gover-nare. Anzi, di amministrare. Al

lordo di polemiche politiche furibon-de, è tempo di guardare avanti. Inqualche modo. Antonio Pompeo havinto le elezioni provinciali diventan-do presidente e battendo un EnricoPittiglio coriaceo, che non ha mollatofino all’ultimo.

La composizione del Consiglio dei12 è chiara. Pompeo può contare su 9esponenti: quattro della listaDemocratici per Pompeo (DomenicoAlfieri, Germano Caperna,Massimiliano Quadrini, AndreaVelardocchia), tre di Forza Italia(Danilo Magliocchetti, Vittorio Di

Carlo, Gianluca Quadrini), due delNuovo Centrodestra

(Massimiliano MignanelliAndrea Amata).All’opposizione ci sono itre consiglieri del Pd(Gianni Bernardini,socialista, AntonioCinelli, Alessandro

D’Ambrosio).È stato decisivo il

voto ponderato, si sapeva, mala cosa strana è che nessuno

abbia perlomeno preso atto del risul-

tato. Le lacerazioni continuano e aquesto punto rischiano di essereincomprensibili se “calate” ancorasulla Provincia. Le deleghe da ammi-nistrare non sono affatto secondarie:ambiente, edilizia scolastica, pianifi-cazione territoriale, gestione dellerisorse idriche.

Il dibattito si è spostato sulla prossi-ma stagione congressuale (del Pd maanche di Forza Italia) e sugli assettidei Comuni. Dove, lontano dai riflet-tori, si stanno allestendo strategie permettere in difficoltà diversi sindaci,soprattutto quelli dei Comuni piùgrandi come Frosinone, Cassino eSora. Non c’è pace.

Ma una cosa va sottolineata. Le ele-zioni provinciali sono state riservateagli amministratori, non ai cittadini.L’affluenza ha sfiorato il 100%, adimostrazione che sindaci e consiglie-ri si mobilitano quando bisogna con-servare spazi e posizioni di potere evisibilità. Se mettessero la stessa ener-gia nell’amministrare forse qualchepasso avanti si potrebbe fare. Se dedi-cassero la stessa “cattiveria” ad otte-nere risultati sul versante delle temati-che vere, forse non ci sarebbe quelsolco incolmabile con i cittadini.

Il nuovo presidentepuò contare su una maggioranzadi nove consiglieriTre all’opposizione

CORRADO TRENTO

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È stato un esperimento anche per loroA quanto pare si sono divertiti. Di certo più di noi

FOTOCRONACA di un’elezione

Nicola Ottaviani scherza con Francesco Scalia Mario Abbruzzese e AlfredoPallone La Spilabotte abbraccia Giuseppe Patrizi Francesco De Angelis eAntonello Iannarilli faccia a faccia De Angelis e Gian Franco Schietroma EnricoPittiglio con Mauro Buschini e De Angelis Danilo Magliocchetti e Abbruzzese Adriano Roma al bar Giuseppe Petrarcone con Patrizi e Scalia. Foto G. CESTRA

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Antonio Pompeo prende le redini della Provincia da Giuseppe Patrizi «Le poche risorse non siano un alibi, amministrare bene è possibile»

IL SINDACOPRESIDENTE

«Certamente non permetteròche le polemiche politichepossano sovrapporsi e

penalizzare la fase amministrativa, maallo stesso modo non posso ignorarequello che è successo in questi mesinel Pd». Antonio Pompeo, nuovo pre-sidente della Provincia dopo il com-missariamento di Giuseppe Patrizi, hale idee chiare. L’abbiamo intervistato.

Allora Pompeo, non si può provaread archiviare la stagione della con-

trapposizione nel Pd?«Me lo auguro, ma

quanto successonegli ultimi mesi èi n d i c a t i v o .Attacchi perso-nali furibondi,tentativi di dele-gittimazione e

poi alla fine èarrivato il momen-

to del voto. Era unacompetizione riservata

agli amministratori e non ai

cittadini, però i numeri dicono che lalista Democratici per Pompeo hasopravanzato quella del Pd di DeAngelis, Buschini, Costanzo e Battisti.E questo significa molto. Ma la cosapiù importante è un’altra…».

E cioè?«Che senso ha oggi un partito delle

tessere che perde sistematicamente neiComuni, alla Provincia, dappertutto? Ilmodello del premier Matteo Renzi èquello di un partito che prende i voti,in mezzo alla gente, che si confrontacon i problemi reali. Ritengo che ilPartito Democratico abbia bisogno diessere completamente rifondano sottoquesto punto di vista in provincia diFrosinone. La strada è obbligata».

Più forte l’emozione per l’elezioneo il peso del senso di responsabilitàper il doppio impegno?

«Entrambe le cose. L’emozione èstata enorme per una campagna eletto-rale parametrica sugli amministratorima pure sulle esigenze concrete delterritorio. Che, da sindaco, non ho mai

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«Il Pd va rifondatoguardando al modello di RenziMai più un partito delle tessere»

foto GIACOMO CESTRA

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ANTONIOPOMPEO42 anni, avvocato, è il nuovo presidente della Provinciadi Frosinone.Già sindaco di Ferentino dal maggio del 2013 è stato ancheassessore nella giunta di PiergianniFiorletta perdue mandati.Un percorsopolitico simile a quello di FrancescoScalia

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perso di vista. Il senso di responsabili-tà esiste e guai se non ci fosse. Aiuta atenere alta la concentrazione».

Senza il voto ponderato avrebbevinto Pittiglio...

«Con i se e con ima non si fa la storia. Il

voto ponderato faparte della leggeed è giusto per-ché, essendo laProvincia unente di secondolivello, i Comuni

vanno differen-ziati secondo gli

abitanti e l’incidenzache hanno. È stata una

vittoria bellissima. Punto e

basta».Quali le priorità amministrative?«Riorganizzare la macchina ammi-

nistrativa e l’apparato burocratico. Poiè fondamentale sbloccare le autorizza-zioni Aia per far ripartire le aziende.Quindi eliminare il contenzioso esi-stente».

Le risorse potrebbero esserepoche.

«Questo aspetto non può e nondeve costituire un alibi. Se si riesce adamministrare bene è possibile accede-re ai fondi dell’Unione Europea e lecose si possono fare. Credo che l’espe-rienza fatta da sindaco di Ferentinosarà utilissima. E non ho paura dellesfide. Anzi, mi esaltano».

Le priorità?«Riorganizzare l’amministrazione e l’apparato burocratico»

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Le aziende informano

SE ALZARE IL GOMITO

RUBA VITA AGLI ANNI

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L’Organizzazione Mondiale dellaSanità (Global status report onalcohol and health) definisce

“uso dannoso di alcol” un consumo dibevande alcoliche che avviene in quantitàe/o modalità tali da implicare danni allasalute e/o conseguenze sociali negative.Pur rappresentando una sostanza giuridi-camente legale, l’alcol è una sostanza psi-cotropa che, se assunta a dosi elevate, puòportare alla dipendenza. L’assunzione dibevande alcoliche in quantità o modalitàdannose, inoltre, è causa di varie patolo-gie, traumi gravi, incidenti, turbe mentalie del comportamento. L’alcol ha un effet-to psicoattivo (è in grado cioè di modifi-care il funzionamento del cervello) e lasua assunzione protratta nel tempo induceassuefazione (per ottenere lo stesso effet-to bisogna aumentare la dose). L’alcol ècausa di morte di milioni di persone ognianno nel mondo, ma anche di patologie, didanni ad altri e interessa sempre più lefasce più giovani e Paesi in via di svilup-po, in Europa l’alcol causa 120.000 mortil’anno e costituisce la terza causa di morteprematura, dopo l’ipertensione e il consu-mo di tabacco, con costi altissimi sulpiano sanitario, sociale ed economico.Non va dimenticato che il consumo noci-vo di alcol rappresenta ormai uno deiquattro fattori di rischio, assieme a fumo,dieta scorretta e sedentarietà, per i princi-pali gruppi di patologie non trasmissibili:malattie cardiovascolari, tumore, malattiepolmonari croniche e diabete. Nel decen-nio 2002-2012 è ben evidente la crescita

dei consumatori fuori pasto (passati dal23,1% al 26,9% nella popolazione di oltre14 anni) tra gli uomini ma soprattutto trale donne (passate dal 12,1% al 16%); ilfenomeno riguarda in particolare i giova-ni di 18-24 anni, tra i quali i consumatorifuori pasto sono passati dal 34,1% al44,0% nel decennio. Per valutare corretta-mente il rischio connesso all’assunzionedi bevande alcoliche, oltre a considerarela frequenza e le quantità assunte dagliindividui, si deve tener conto di alcunistili di vita come:• il bere lontano dai pasti o il bere quanti-tà di alcol eccessive in una singola occa-sione• il consumo in occasioni o contesti chepossono esporre a particolari rischi, qualila guida o il lavoro• la capacità di smaltire l’alcol rispetto algenere e all’età della persona.

Il “binge drinking”, modalità di beredi origine nordeuropea che implica il con-sumo di numerose unità alcoliche in unbreve arco di tempo, ha riguardato nel2012 il 6,9% della popolazione di 11 annie più, l’11,1% degli uomini e il 3,1% delledonne. Il “binge drinking” tra i giovani haspesso una genesi collettiva, di gruppo edimplica una volontà di bere fino ad arriva-re all’ubriachezza e all’intossicazionealcolica, con episodi sempre più frequentidi coma etilico, soprattutto tra i giovanis-simi. Nell’anno 2012 il numero delle dia-gnosi ospedaliere per patologie totalmen-te alcol attribuibili è stato di 75.445, di cui58.410 (77,4%) riferite a maschi e 17.035

(22,6%) riferite a femmine. La tipologiadiagnostica prevalente è la cirrosi epaticaalcolica (39,0% nel 2012, contro il 38,6%del 2011), immediatamente seguita dallasindrome da dipendenza da alcol (26,6%nel 2012, contro il 26,9% del 2011). Pergli adolescenti fino a 15 anni, l’OMS rac-comanda l’astensione totale dal consumodi alcol.

I consumi che eccedono tali sogliesono dunque da considerarsi a rischio.Inoltre è da considerare che la tollerabili-tà all’alcol può essere compromessaanche da particolari condizioni di salute,da assunzione di farmaci o altri fattoriindividuali. Infine, la mortalità per inci-dente stradale rappresenta un altro impor-tante indicatore di danno indirettamentecausato dall’alcol, continua ad essere ungrave problema nel nostro Paese purmostrando un trend discendente negli ulti-mi due anni, soprattutto per i più giovanied in particolare nella classe di età 20-24anni, dove nel 2012 è stato registrato ilpiù alto numero di morti per incidentestradale in entrambi i sessi (309 ragazzi).Un consumo considerato moderato puòessere indicato entro il limite di: 2-3 unitàalcoliche al giorno per l’uomo, 1-2 unitàalcoliche per le donna, una sola unitàalcolica per gli anziani, da consumarsidurante i pasti. L’unità alcolica corrispon-de alla quantità di alcol contenuta in: unbicchiere piccolo (125 ml) di vino dimedia gradazione, una lattina (330 ml) dibirra di media gradazione, un bicchierino(40 ml) di superalcolico.

via Morolense – località Le Lame residence Le Torri – palazzina B int. n° 11503100 Frosinonetel. 0775/260420 - fax 0775/[email protected]

In Europa l’alcol causa 120.000 morti l’anno e costituisce la terza causa di morte prematuradopo l’ipertensione e il consumo di tabaccoI consigli dell’ordine degli infermieri di Frosinone

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Chi non ama le donne, il vino e il canto, è solo un matto non un santo, dice-va Arthur Schopenhauer. Tralasciando donne e canto Qui Magazine questomese di ottobre si dedica al re della tavola: sua eccellenza il vino, appunto.

Siamo andati in Valle di Comino alla scoperta di una delle etichette più prestigio-se d’Italia che viene prodotta proprio sulle “nostre” colline: il Cabernet di Atina.La storia, la passione, le cantine, i vitigni. E poi il riconoscimento supremo: la Doc,ovvero Denominazione di origine controllata. È un vino che racconta anche l’ani-ma di questo territorio. Una garanzia, insomma. Tutta da scoprire. Anche in questepagine.

Il grande vino è un’opera d’arte in evoluzione, mai definitivamentefissata. Finge l’immobilità ed è capace di ingannare il tempo perdiversi lustri. La sua finalità è di essere bevuto e di sparire insiemeal piacere che procura. È sufficiente che voi possediate abbastanzabottiglie nella vostra cantina per i giorni della vecchiaia, ed essoacquista per voi l’intemporalità della scultura e della pittura o ladisponibilità ripetitiva della musica e della poesia (Émile Peynaud)

La storia di una terraLa magia di un mondo

IN VINOVERITAS

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LA VALLEdelVINO

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GIANLUIGI MEDORIfoto SIMONE DESIATO

LA FERRIERADove la tradizioneincontra la tecnologiae nasce la qualità

L’attaccamento alla propriaterra, vista come elementocentrale di ogni cultura tradi-

zionale, la suggestione del lavoro arti-gianale, la scoperta di odori e sapori,il desiderio di alimentare un rapporto,quello di Atina con il Cabernet, chedura da un secolo e mezzo. C’è tuttoquesto dietro la creazione, lo sviluppoo la rinascita di cantine e aziende vini-cole in Valcomino. La storia della pro-duzione vitivinicola ad Atina parte dalontano. Fu Pasquale Visocchi, agro-nomo di fama nazionale, il primo adimpiantare – nel 1860 – varietà di viti-gni prestigiosi come il CabernetFranc, il Cabernet Sauvignon, ilSyrah, il Pinot Noir, in quella cheallora era “Terra di Lavoro”. Nel 1867Visocchi si recò a Parigi, dove studiòi trattati del Grandvionnet e del Guyotsulle forme di coltivazione della vitee, coadiuvato dai massimi ricercatorifrancesi, perfezionò le tecniche di col-tura, adattandole al territorio della suavalle.

Il vino è un composto diumore e luce (Galileo Galilei)

I vigneti impiantati risultarono sinda subito eccellenti e la qualità delvino ne risentì positivamente. I pro-

dotti acquistarono in finezza, eleganzae longevità, tanto che l’esperienza diPasquale Visocchi venne seguita dallafamosa scuola di enologia diConegliano, che prese da Atina i viti-gni più affermati e li diffuse in Venetoe in Friuli, dove tuttora resta prepon-derante la produzione di Cabernet.Alla base degli ottimi risultati, riscon-trabili anche a 150 anni di distanza,c’era principalmente la fertilità deiterreni, la costante esposizione al sole,un clima estivo mite e ventilato, con-dizioni ideali per la riuscita della col-tura. Lo “Stabilimento EnologicoVisocchi” fu capostipite e traino diuna passione radicata nella valle, unvero e proprio culto per l’enologia,sempre corrisposto dalla generositàdelle terre. Il riconoscimento di vinotipico arrivò nel 1940, grazie all’inge-gner Guglielmo Visocchi, ma prece-dette di poco la crisi dovuta alladistruzione dei vigneti causata daibombardamenti della guerra. Il per-corso intrapreso, però, fu soltantointerrotto dagli eventi bellici: moltipiccoli imprenditori ripresero subito a

dedicare

› Vasche in acciaio inox termore-golate, pressatura soffice, impiantodi azoto, laboratorio di analisi, affi-namento in botti di rovere france-se. Il segreto della crescita espo-nenziale del marchio de “LaFerriera”, società agricola chevanta antica tradizione vinicola,risiede anche nella perfetta misce-la tra cultura storica, conoscenzadel prodotto e moderne concezionitecnologiche. La cantina si trova inun vecchio stabilimento per lafusione del ferro (detto “magona”),inaugurato da Ferdinando II diBorbone nel 1858, inizialmente uti-lizzato per la produzione dellamateria prima estratta dalleminiere del monte Meta, famosegià ai tempi dei romani e che die-dero ad Atina virgiliana fama di“città potente”. Il complesso, nellacontrada di Rosanisco, architetto-nicamente accattivante nella suaimponenza e tuttora visibile nellasua struttura originaria, si sviluppaattorno a un altoforno, con i locali

prima adibiti a magazzi-ni e uffici ammini-

strativi, trasfor-mati ora inimpianti per laproduzione

vinicola.

Tutto ebbe inizio più di un secolo e mezzo faUna terra forte, un amore anticoLa Valcomino e la storia del “suo” Cabernet

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investimenti su terreni coltivabili.L’area di produzione del Cabernet siestese notevolmente, pur restando cir-coscritta ai comuni di Atina,Gallinaro, Belmonte Castello,Picinisco, Sant’Elia Fiumerapido,Alvito, Villa Latina, San DonatoValcomino, Vicalvi, Casalattico,Casalvieri e Settefrati.

Il vino è la poesia della terra(Mario Soldati)

La tradizione del Cabernet di Atinaè ormai parte integrante della culturacittadina. La valorizzazione dellagenuinità del prodotto, del suo pregiounico, sono state alla base dello sfor-

zo profuso dall’Azienda Palombo perottenere il riconoscimento della deno-minazione D.O.C. per i vini di Atina eper il suo Cabernet. Una soddisfazio-ne ottenuta nel 1999 e che ha fissatogli standard che rendono il prodottofinale onnipresente nelle cantine deidegustatori più esigenti. Il Cabernet diAtina deve contenere minimo l’85%di Cabernet Sauvignon e CabernetFranc e massimo il 15% di altri vitignia bacca nera, non aromatici. Solo cosìil risultato finale sarà un vino dalcolor rosso rubino, fruttato, asciutto eprofumatissimo, che accompagnasplendidamente primi piatti e carnibianche e rosse, nel Basso Lazio comein ampie zone d’Italia. Ad oggi, forse,

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Due ventennisulle ormedel nonnoMasseria Barone:una scommessa vinta

› Masseria Barone, azien-da vinicola di Atina, vivedella passione di due gio-vanissimi, Enrico e MarcoRossi, che insieme alpadre Fabio hanno recu-perato i terreni del nonnoche aveva scommesso, neldopoguerra, su alcuniappezzamenti di proprietàdella famiglia Visocchi perimpiantare vigneti sullesoleggiate colline diSpineto. Una sfida rilan-ciata da due ventenni, chehanno fatto rivivere terrearide da decenni, renden-dole fertili produttrici diMerlot e di un Cabernetdall’inconfondibile colorerosso cupo. «Vogliamorestituire alla terra ciò cheessa ogni giorno ci rega-la» raccontano i due,orgogliosi dell’audacescelta compiuta, che vuolessere anche un modo di«gratificare gli sforzi pas-sati, investendo sul nostroangolo di mondo e sull’ec-cellenza che esso produ-ce». Enrico, grazie al suotalento artistico, disegnale etichette. Marco, stu-dente di Economia, sioccupa anche della parteamministrativa dellasocietà.

Il riconoscimento di vino tipico arrivò nel 1940, grazie all’ingegner Guglielmo Visocchi

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l’azienda più rinomata è “LaFerriera”, specializzata nella produ-zione di vini rossi, ai quali, negli ulti-mi anni sono stati affiancati il Rosatoe lo spumante “RealMagona”.

Ma vanno ricordate anche le azien-de Terra di San Benedetto e Iucci, diSant’Elia Fiumerapido, MasseriaBarone, Cominium e Fontana Lottoladi Alvito, Tenuta dell’Agnerone, diCasalattico, Nardelli, Casal Volante eTullio, di Gallinaro, Agricola Guido,di Villa Latina.

Una serie di nomi e di etichette cheogni anno si riuniscono, nella secondametà di agosto, in occasione dellasplendida manifestazione di

CantinAtina. L’appuntamento, giuntoquest’anno alla tredicesima edizione,da almeno cinque anni convoglia nelcentro della Valcomino una media di5000 persone, tutte potenziali clientidelle aziende, cui vengono messe adisposizione suggestive cantine neivicoli del centro storico, consentendouna raffinata degustazione. Un eventodiventato ormai simbolo del connubiotra terra e cittadini, tra produttore econsumatore, irrinunciabile per chivuole rinnovare l’esperienza dell’as-saggio di un vino irripetibile, imperdi-bile per chi non ne abbia ancora fattola conoscenza.

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• Cantina Socialevia Prenestina, Pigliotel. 0775.502356 fax 0775.502499www.cesanesedelpiglio.it

Fondata nel 1960 da unosparuto gruppo di agricoltorie produttori, oggi gli attuali110 soci garantiscono una produzione mediaannua pari circa a 10.000quintali, di cui 3000 di uvaCesanese del Piglio Doc,raccolta sui 156 ettari diterreno estesi tra Acuto,Anagni, Paliano, Piglio eSerrone

• Vini Giovanni Terenzivia Forese, 13La Forma – Serronetel. 0775/594286 fax 0775/595466www.viniterenzi.it

Su un territorio generoso,esteso su dieci ettari disuperficie vitata, dimoral’azienda di GiovanniTerenzi, fondata negli ormailontani anni ‘60 insieme asua moglie Santa. Da sempre concentrati sui vitigni autoctoni i Terenzisono tra gli artefici della Docg

• Az. Agricola Colletonnodi D. Di Cosimo e C. saslocalità Colletonno – Anagnitel. 0775.769271 fax. 0775.769133www.colletonno.it

Sulle soleggiate colline daidolci pendii di Colletonno siestendono i pregiati vignetiproprietà dell’azienzaomonima. Da questi vitignidi Cesanese e una piccolapercentuale di Barbera,Montepulciano eSangiovese, si ricava un vinodal sapore morbido, dicolore rosso vivo

L’ALTRA ECCELLENZA IL CESANESE DEL PIGLIOSeconda etichetta di qualità del territorio insieme al Cabernet

Per lo standarddeve contenere almeno l’85% di Cabernet Franc e di Sauvignon

QUEI DOLCIPENDII...È qui, sullecolline di Atina e della Val di Comino, che nasce una delle etichette più prestigiosedel Lazio. Ettaried ettari coltivatidalla passione di famiglie che su questohanno basato lapropria economia e portato il territorio a raggiungerevette di eccellenza

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OTTOBRE 2014QUI MAGAZINE

LIFESTYLECULTURAARTE TEATROCINEMAMUSICALIBRISPORTCUCINA

Da Albertazzi a Zibaldone: Frosinone a teatro a pagina 62

Il maestro è tornatoL’ultima frontieradi Franco Battiatoa pagina 71

foto GIACOMO CESTRA

Il custode dei libriNel cuore di Frosinone c’è uno scrigno di tesoria pagina 56

Il Frosinone volaPer Maurizio Stirpesognare è lecitoa pagina 80

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Nel cuore del centro storico diFrosinone esiste un luogo doveil tempo sembra essersi ferma-

to. Varcare la soglia della libreriaCartaria, è come aprire uno scrigno etrovarvi tesori di inestimabile valore.Volumi introvabili, manoscritti raris-simi, acquerelli e incisioni di disar-mante bellezza, fotografie con oltredue secoli alle spalle. Ogni libro edoggetto porta con sé una storia curio-sa, talvolta bizzarra, da raccontareanche perché, come afferma simpati-camente il proprietario SandroBottoni «la bibliofilia è una malattia».Ma per Sandro la bibliofilia non è solola passione di una vita, ma una vera epropria arte da scoprire, conoscere efar conoscere, soprattutto a coloro chenon vogliono rinunciare al profumo,quasi perduto nei ricordi, della cartapatinata, al piacere di sfogliare mano-scritti unici o la copia originale di unlibro fuoriuscito dal pugno di qualchemaestro della letteratura. Chiunqueabbia bisogno di placare la propriasete di sapere o semplicemente diammirare opere uniche, da Cartaria èpiù che benvenuto. La storia diSandro inizia molti anni fa, nei primianni ‘60.

Allora Sandro, ci racconti cosa hafatto scoccare in lei la scintilla per lanobile arte della bibliofilia...

«Ero poco più che un ragazzino, laguerra era finita solo da alcuni anni.Un giorno mi capitò aiutare una vec-chia signora che viveva in una casavicino la mia che purtroppo era statadistrutta da un incendio. La signora michiese gentilmente di salire su in sof-fitta per recuperare alcuni recipienti dirame. Sotto una trave trovai una perga-mena bruciacchiata del ‘700, era unvecchio atto notarile. Osservando lascrittura, toccando quella carta partico-

lare, rimasi completamente affascinatoe la vecchia signora me la diede inregalo per il favore che le avevo appe-na fatto. Da lì iniziò tutto».

Ha avuto qualche altro “incontrofolgorante” con testi o scritture anti-che?

«Al liceo, sfogliando una primaedizione dei canti del Leopardi, porta-ta da un mio compagno di classe. Hopassato parecchi minuti ad osservareestasiato quel libro. Lì ho capito cheera iniziata la mia “malattia”».

Sicuramente reperire volumi etesti antichi non sarà stato affatto faci-le. Com’è la vita di un bibliofilo purocome lei?

«Bisogna essere pronti a tutto. Ioho viaggiato in lungo e in largo perrecuperare libri o manoscritti di raritàassoluta. Ricordo che spesso sono par-tito in auto anche per l’esteropur di raggiungere il mioobiettivo. Andavo in giroper biblioteche, merca-tini, raccoglievo infor-mazioni su famiglieche volevano disfarsidi libri e subito miprecipitavo da loro.Viaggiavo con un’autospaziosa per poterla cari-care a più non posso. Intutto ciò, spesso la mia fami-glia era convinta che stessi al lavo-ro».

Una vita molto dinamica quindi, findove si è spinto pur di accaparrarsiuna delle sue preziose opere?

«Potrei raccontarvi decine di aned-doti e fatti curiosi. Un pomeriggio holasciato il lavoro e sono partito perLucca per acquistare il volume origi-nale dei “Canti di Dionigi”. Erano anniche lo stavo cercando e non potevoproprio lasciarmelo sfuggire. Un’altra

«La bibliofilia è una malattia» Parola di Sandro Bottoni

Che in centro, a Frosinone, ha apertoun posto che è uno scrigno di tesori

ALESSANDRO CECIfoto GIACOMO CESTRA

Il cacciatore

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SANDROBOTTONI65 anni, è un assicuratoredi Ripi. Coltiva la passione per i librifin da adolescente

DI LIBRI

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volta sono andato a Roma in cerca del“Malmantile Racquistato” di LorenzoLippi e ho avuto la fortuna di trovare ilmanoscritto originale. Una rarità asso-luta. Ho recuperato anche testi rari cheparlassero della Ciociaria: mi sonospinto fino a Taranto per acquistare“Ascolta la Ciociaria” di Libero deLibero. Ne esistono solo 150 copie.Per caso una volta a Bari, grazie ad unasoffiata in un mercatino, mi sonoimbattuto in un rigattiere che avevaconservato la rivista “Humanitas” sucui scriveva il nostro Anton GiulioBragaglia. C’era un articolo sul terre-moto di Sora del 1915. Sono arrivatoanche ad Asti per acquistare alcunivolumi sulla Ciociaria e poi ho trovatoperfino cinquanta acquerelli diBarnegoff un visionario artista svedeseche poi sposò una nobile anagnina».

La Ciociaria, infatti, è stata terrafervida anche di pregevoli scrittori eautori. Lei possiede molte prezioseopere...

«Viaggiando molto ho avuto la for-tuna di scovarle nei posti più inaspetta-ti ed è stata una fortuna perché orasono qui e possono essere apprezzateda tutti i nostri concittadini. Non sonoin molti a sapere ad esempio cheTommaso Landolfi nel 1943 scrisse unromanzo per bambini, “Il Principeinfelice”, del quale conservo gelosa-

mente una copia, assieme ovvia-mente al “Dialogo sui massi-

mi sistemi” sua operaimmortale. Un altro

scritto nostrano mera-viglioso è il SaggioStorico su Frosinonedi Giuseppe deMatthaeis, datato1816. Custodisco

alcuni scritti politiciintrovabili di Luigi

Angeloni “Dell’Italiauscente” e “Della forza

nelle cose politiche”. C’è la

possibilità di documentarsi sulla Storiadi Arpino, scritta dal Cavalierd’Arpino, insomma si può trovareanche molta Ciociaria da Cartaria».

Di tutte queste preziose rarità cen’è qualcuna alla quale è più legatoaffettivamente?

«Naturalmente la pergamena chetrovai in quella soffitta ha un valoreparticolare per me, ma sono legatomoltissimo al primo volume dei“Trionfi” del Petrarca, è un testo del1600 totalmente inciso. È stata laprima opera che ho acquistato con imiei soldi. Avevo diciassette anni».

Perché ha voluto regalare aFrosinone una simile realtà? Si è pre-fissato uno scopo ben preciso?

«Perché credo che questa cittàabbia un disperato bisogno di cultura.Troppo spesso dimentichiamo quantosia fondamentale il suo valore. Non hola presunzione di insegnare nulla anessuno, voglio solo stimolare le mentie ravvivare il desiderio di sapere chedovrebbe essere in ognuno di noi. Enon solo Frosinone ne avrebbe biso-gno».

«Credo che Frosinone abbia un disperatobisogno di cultura»

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LÌ DOVE SI SFOGLIALA STORIA La magianel cuoredi Frosinone

Cartaria è un piccoloangolo di paradisodella “carta”, situatonel cuore del centrostorico di Frosinone, invia Angeloni. Volumiintrovabili, manoscrittirarissimi, pezzi d’anti-quariato unici, tuttoperfettamente custodi-to dal signor Sandro eda sua figlia Silvia,architetto di professio-ne, con la quale hacondiviso da semprequesta passione visce-rale. Alcuni anni fa,hanno deciso di rende-re fruibile a tutta lacittà di Frosinone que-sto sconfinato patrimo-nio culturale e artisticodi cui hanno il privilegiodi disporre.

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Otto mesi fa la scomparsa dellʼartista rapalleseOggi a Fiuggi lʼomaggio di venti pittori

Tra le fondatrici del Gruppo Forma 1, una delle più importanti astrattiste italiane, scom-parsa nello scorso mese di febbraio. La mostra collettiva, curata da Nino Arrigo eGiovanni Stella, che verrà inaugurata il prossimo 8 novembre a Fiuggi è un omaggio

a Carla Accardi. Nell’Officina della Memoria e dell’Immagine (piazza Martiri di Nassiriya)troveranno spazio, oltre alle opere dell’artista trapanese, i lavori di Pippo Altomare, SoniaAndreani, MoMò Calascibetta, Mariano Filippetta, Dario Insabella, Giovanni Iudice,Vincenzo Ludovici, Stefano Mercatali, Fabio Modica, Alessandro Papari, Gina Scardino,Roberta Serenari, Charaka Simoncelli, Giovanni Stella, Enzo Tomasello, AgostinoTulumello, Alfonso & Nicola Vaccari, Ignazio Vanadia e Fabrizio Vatta.

IN RICORDODI CARLA ACCARDI

Al palazzo della Provincia la collettiva “California Dreaming”

Il titolo della mostra, “California Dreaming”,lascia poco spazio alle interpretazioni.Quarantotto opere di artisti contemporanei

americani esposte all’Oceanside Museum of Artdi San Diego, in California, sono state raccoltee ordinate nell’atrio del palazzo dell’ammini-strazione provinciale, in piazza Gramsci.Esperienze diverse, approcci differenti, ma ununico, grande, denominatore comune:l’America. La mostra rimarrà aperta fino al 28ottobre (lunedì-venerdì dalle ore 9 alle ore 18).

California DreamingPalazzo della Provincia – Frosinonefino al 28 ottobre

IL SOGNO AMERICANO

a cura di Rocco Zani

CARLA ACCARDIContrappunto musicale, 2012

UOMINIE ANIMALITRA ARTEE SATIRAAd Arpino la mostrasu Alberto Mastroianni

Illustratore animalista,grafico, pittore e scultore,autore di manifesti, dicartoni animati e dinumerose illustrazioni perriviste e soprattutto unadelle personalità culturalipiù importanti e influenti delNovecento. A quarant’annidalla scomparsa, Arpinoricorda Alberto Mastroianni,figlio di Domenico e cuginodi Umberto. Fino al 23novembre il CastelloLadislao ospita infatti“Animalia”, una selezionedel ricco patrimonioartistico custodito dallaFondazione e composto daquasi mille disegni, riviste elibri illustrati e curati daAlberto Mastroianni che dal1968 al 1974, anno dellamostre, lavora a testi incollaborazione con altriautori. Tra questi,indimenticabili, Dinostory,storia satirica di dinosauriche convivono con gli uominiindirizzandone econdizionandone sorti evicende; Paolina GallinaBorghese, con LucianoGuidobaldi (1968), ovvero ildiario di una gallina che daAlatri emigra a Romaconfrontandosi con unanuova vita e con ilmutamento dei costumisociali; Grancagnara,dedicato ai cani; e infine “Lozoo di Mastroianni”, laraccolta delle più divertentiriflessioni del mondoanimale.

JEN TRUTEBarbie prende il sole a Bombay beach

olio su tela

A sud del pensiero: Ri-tratti mediterraneiOfficina della Memoria e dell’Immagine - Fiuggi8 - 29 novembre

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CAMILLO SAVONE

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GIORGIOALBERTAZZIUn gigante.A novantuno anninon smette di stupire.Dopo il successodella passata stagionetorna sulle scenecon il “Mercante”di Shakespeare

foto G. CESTRA

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Da Albertazzi a Giuliana De Sio, da Eduardo ad Alessandro Haber Parte una nuova stagione al Nestor del capoluogoE ancora una volta i protagonisti sono i mostri sacri del palcoscenico

› ALBERTAZZIQuesto gioco non poteva iniziaresenza il mostro sacro del teatroItaliano, quel campione di vitalità che,a 91 anni, spiazza ancora tutti con lapartecipazione a Ballando sotto lestelle e facendo impallidire interpretiben più giovani. Sua maestà Il Teatroil 25 marzo sarà a Frosinone con il suo(e qui, “il suo” significa proprio que-sto) Mercante di Venezia daShakespeare.

› BUCCIROSSOSi chiama “Una famiglia quasi perfet-ta” la commedia scritta e diretta da unattore che, sulle orme di Peppino DeFilippo, ha tutte le corde per far ride-re, emozionare ma anche far riflettere.Appuntamento il 17 febbraio con unapièce che ha raccolto applausi a scenaaperta in tutta Italia.

› COMUNEUna stagione “fuori dal Comune” ver-rebbe da dire alludendo al promotoredel cartellone, l'amministrazionecomunale di Frosinone, che decide dipuntare decisamente sulla carta dellacultura come via per il progresso cit-tadino. Invertendo una tendenza che,specie in tempo di crisi, dimostracoraggio, intelligenza e, appunto, cul-tura. Che inizia con la C.

› DE FILIPPOIl copione è di Eduardo, la regia diArmando Pugliese, l'interprete è LucaDe Filippo, il titolo “Sogno di unanotte di mezza sbornia”, la data il 20aprile. Luca è il figlio di Eduardo, haesordito in Miseria e nobiltà (è il pic-colo Peppeniello di “Vincenzo m'èpadre a me” e ha recitato col padre giàda giovanissimo raccogliendone partedell'immensa eredità teatrale. Unpezzo di storia del teatro.

› EDUARDOBasta il nome. Caso raro nel mondodel teatro. La sua cifra artistica èunica, così come l’intreccio dei suoicopioni con i contenuti del Novecentopirandelliano, partenopeo (e partenapoletano, come diceva Totò), italia-no e universale. Sua la commedia che

prende spunto da Shakespeare, diPeppino, invece, col quale ha intrec-ciato una parte della vita artistica,quel “Non è vero ma ci credo” dell’11novembre con Sebastiano LoMonaco. Ma, gira gira, c’è sempre unpo’ di Eduardo ovunque a teatro.Basta farci caso.

› FROSINONEPuò la città capoluogo diventa-re il fulcro della vita culturaledella nostra provincia? Per mezzosecolo non lo è stato mai, superato dacentri storici più blasonati da Anagni,Alatri fino a Isola Liri e Atina.Stavolta sta accumulando titoli e carteper diventarlo. Sarebbe ora.

› GIULIANAGiuliana De Sio sarà a Frosinone il 29ottobre per aprire la stagione teatralecon un pugno nello stomaco diAnnibale Ruccello, il “Notturno didonna con ospiti” per la regia di

Enrico Maria Lamanna, ormai un suocavallo di battaglia, nel quale brillanole sue caratteristiche attoriali in unteatro, quello intelligente di denunciae di impegno, che mantiene alta la suadignità. Da non perdere.

› HABERAlessandro Haber è nel cartel-lone frusinate con Alessio Bonine “Il visitatore” di Éric-Emmanuel Schmitt diretto da ValerioBinasco: una commovente, dolce ed

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esilarante pièce rappresentata in 15lingue e in oltre 25 paesi. Haber èFreud, nella Vienna del ‘38, nel suostudio, dove irrompe un inaspettatovisitatore. Fin dai primi scambi di bat-tute lo psicanalista si renderà conto diavere di fronte nientemeno che Dio(Alessio Boni).

› IL BARDOShakespeare festeggia quest’anno i450 anni dalla nascita e Il mercante diVenezia di Albertazzi (vedi alla voceA) è lo spettacolo scelto dal Quirinoper aprire il cartellone di questa sta-gione in suo onore. Il Mercante, per ilregista Marinelli, è una sinfonia dellagiovinezza. Per Albertazzi è quindinaturale esserne il protagonista.

› L’AVAROLello Arena, il grande Lello Arena, ècon Fabrizio Vona e Francesco DiTrio il protagonista di questo Moliéred'eccezione, grande successo alQuirino lo scorso anno: il suoArpagone accumula tutto, in questoallestimento di Claudio Di Palma lascena è piena di sedie (intoccabili) eforse un pensiero va anche alle poltro-ne collezionate dai nostri politici. Il 4dicembre al Nestor.

› MAURIGlauco Mauri è uno dei più grandiattori italiani, senza se e senza ma. Il26 gennaio al Nestor porta le sue

Quattro buffe storie tratte daPirandello e Cechov, con la sua regiae lui stesso in scena con RobertoSturno. Da non perdere. E non diteche non vi avevamo avvisato.

› NESTORQuesto è l’anno dellaRinascita del teatro dei fru-sinati, il primo che vede final-mente il teatro diventare di proprietàdi tutti, bene Comune appunto. Certo,ancora c’è molto da fare. Ma il più,per una volta, ovvero acquisirlo alpatrimonio comunale come dovevaessere doveroso da decenni, è statocompiuto. Auguri.

› OTTAVIANIIl sindaco del capoluogo s’è guada-gnato un posto in questo alfabeto tea-trale: sua l’operazione di acquisizionedel Nestor, sua l’idea di puntare anzi-tutto su scuola e cultura per far rina-scere il capoluogo. E poi, diciamolo,sembra avere doti d'attore e soprattut-to regista, specie di quel cast comuna-le che va in scena ogni giorno.Facendo piangere e ridere, soprat-tutto involontariamente.

› PUBBLICOStavolta dovrà fare a garaper entrare al Nestor, rispon-dendo alla chiamata di un car-tellone di pregio, allestito in collabo-razione con l’Atcl, l’associazione tea-

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pUn esilarante Lello Arena è il protagonistadella commedia per eccellenza diMoliere: l’Avaro.Napoletano, classe1953, cabarettista e attore teatrale,portavoce della exnuova comicità napoletana sin dai tempi del gruppo La Smorfia con Massimo Troisi e Enzo Decaro, Arena ha sempre perseguito, alimentato e contagiato la surrealtà della cultura umoristica. Quellache porterà in scenaanche a Frosinone

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trale tra i comuni del lazio, che hamandato a Frosinone, com’è giusto edoveroso, una stagione di prim’ordi-ne. Sarà il pubblico il vero protagoni-sta nella sala con oltre 900 posti, unadelle più grandi del Lazio.

› QUIQuando si parla di cultura e teatro QuiSette e Qui Magazine sono semprestati in prima linea. Perché crediamonel potere salvifico ed emancipatoredella conoscenza, perché da sempreabbiamo sostenuto un settore chespesso la politica ha sottovalutato. Cisiamo anche stavolta. Con in più ilquotidiano, Il Nuovogiorno, a seguireda vicino anche questa stagione tea-trale.

› RISORGIMENTOÈ quello che aspetta Frosinone e lasua provincia dal dopoguerra. Peruscire dall’isolamento economico,politico e culturale cui l’hanno relega-to generazioni di politici insulsi, ina-deguati, opportunisti e miopi. In ognisenso.

› SOLENGHITullio Solenghi sarà il 25 novembre aFrosinone con Amadeus di PeterShaffer per la regia di Alberto Giusta:il copione è del 1978 ed è da qui che èpartito Milos Forman per scriverel’omonimo film che oggi compie tren-t’anni di successi. Solenghi-Salieri ciriporterà agli splendori della fine delSettecento, della musica sublime edell'eterno incontro tra genio e medio-crità. Da non perdere.

› TEATROIl luogo della magia, del-

l'anima e della mente, lospazio dove conoscere sestessi e il mondo, il buiopiù luminoso che c'è.

› UNICALa stagione teatrale di

Frosinone è davverounica, nel bene e nel male.

A farle compagnia, però, civorrebbe una stagione musicale,

con appuntamenti per l’opera lirica, ladanza e anche una stagione di musicada camera. Però non fatta da studen-ti – come il Festival dei conservatori –ma da professionisti. Mai dire mai...

› VONAFabrizio Vona è coprotagonista deL’Avaro di Moliére: diplomato allaBiennale Auroville di Zucchi ha stu-diato con Tiziana Bergamaschi,Solenghi, De Sio, Dapporto, LuciaPoli; è produttore e attore e con LelloArena ha già lavorato in CapitanFracassa e La tempesta. Ha collabora-to con Marinelli, Zucchi, Rigillo,Lavia, Manfré, Salinas, Solenghi,Maffioletti, ha lavorato con Verdone enel 2011 ha avuto la nominationcome miglior attore emer-gente all’ex premio EtiOlimpidi del teatro.Insomma è un bel nome delgiovane teatro italiano. Ed èfrusinate. Due anni fa battibec-cò con Ottaviani per il teatro aFrosinone. Oggi torna al Nestor (dive-nuto teatro comunale) per volere diOttaviani. Avranno fatto pace...

› ZIBALDONEOgni cartellone teatrale è un mix digeneri e di senso, di attori e registi, discene e di serate diverse. Per questomeglio evitare di scegliere unasera ma di fare un piccolosforzo e abbonarsi. Lo zap-ping dura l’intero inverno ele sorprese delle commedieche non avreste mai sceltosaranno quelle più indimenticabili.Provare per credere.

Questa stagionesancisce il ritorno della gestionecomunale del teatro

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Tullio Solenghia Frosinoneil 25 novembre

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Viva Shakespeare! Per tutto il 2014 il teatro ha fatto fuochi d’artificio perfesteggiare i 450 anni dalla nascita del bardo che, da allora, è uno dei pilastridella drammaturgia. Sfodera le sua carte anche il teatro Argentina, nella sta-

gione firmata dal direttore Antonio Calbi, con un capolavoro dal forte impatto etico,Il mercante di Venezia, diretto da Valerio Binasco e con Silvio Orlando nel ruolo diShylock. Lo spettacolo è inserito nel progetto “Shakespeare allanuova italiana”, con ben nove titoli e tre diversi Amleto. «Il bene e ilmale si spostano di continuo nel corso della pièce – dice Binasco –Ora Shylock è buono; ora è cattivo. Ora Antonio è il male; ora ilbene. Una legge è ingiusta, e poi è giusta. Una musica brutta digiorno, diventa bella di notte. Dipende dalle circostanze. Questa èuna verità moderna e inattaccabile. È la morale della favola. Lasua verità. La verità di una favola che rivela che non c’è nessu-na verità, da nessuna parte. Eppure la vita puòessere lo stesso una festa. Anche se il giornostenta ad apparire». E da qui si capisce l’estre-ma attualità di questa operazione.

Al teatro Argentina Silvio Orlando è ShylockIL MERCANTE SENZA VERITÀ

Nell’adattamento di MasolinoD’Amico, con le scene di LorenzoCutuli, il grande spettacolo d’au-

tunno al Brancaccio è senz’altro questocapolavoro di poesia e teatro che si avvale

anche delle musiche originali delgrande compositore Ennio

Morricone. «Dopo averloriletto ho capito chiara-mente una cosa: RiccardoIII non è soltanto un per-sonaggio straordinario, èsoprattutto un grandissi-mo attore – dice del suo

personaggio MassimoRanieri, pronto ancora una

volta a dare tutto se stesso sulpalcoscenico – Riccardo III è il

numero uno dei malvagi, è il grande genio

della rappresentazione del potere: perciò,io non interpreterò un personaggio, inter-preterò un attore. Del resto, non sono gran-di attori tutti gli uomini di potere? Nonrecitano un ruolo che deve suscitareapplausi da parte di uomini e donne chediventano loro gli ignari personaggi dellasua commedia?». La promessa di Ranieri èquella di emozionarci anche davanti a que-sto “eterno mistero del male”.

Emozioni garantite davanti a questo “mistero del male”

MASSIMO RANIERISTUPIRÀ TUTTI CON IL RICCARDO III

dal 6 al 16 novembre

RICCARDO IIIdi William Shakespeareregia Massimo Raniericon Massimo Ranierimusiche Ennio Morricone

TEATRO BRANCACCIO – ROMA06.80687231

dal 21 ottobre al 2 novembre

IL MERCANTE DI VENEZIAdi William Shakespeareregia Valerio Binascocon Silvio Orlandoe la Popular Shakespeare Kompany

TEATRO ARGENTINA – ROMA06.684.000.346

DA QUIGLI SPETTACOLI A ROMA

SCELTI

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TEATRO QUIRINO11-23 novembre UOMO E GALANTUOMO

di Eduardo De Filipporegia Alessandro D’Alatricon Gianfelice Imparato,Giovanni Esposito.Miglior spettacolo 2013Festival Borgio Verezzi 06.6790616

TEATRO OLIMPICO28 ottobre - 9 novembreANCHE SE SEI STONATO

di Marco Prestaregia Francesco Brandicon Max Paiella e Marco Presta 06.3265991

SALA UMBERTO21-30 ottobreTRAPPOLA MORTALE

di Ira Levinregia di Ennio Coltorticon Corrado Tedeschi,Ettore Bassi, MiriamMesturino 06.6794753

TEATRO MANZONI28 ottobre - 23 novembreFUNNY MONEY

di Ray Cooneyregia Carlo Alighierocon Carlo Alighiero,Marcello Cirillo,Francesca Draghettie Francesca Nunzi 06.3223634

TEATRO ELISEO21 ottobre - 9 novembreLA PROFESSIONE DELLA SIGNORA WARREN

di George Bernard Shawregia Giancarlo Sepe con Giuliana Lojodice e Giuseppe Pambieri 06.48872222

TEATRO SISTINA4-9 novembreL’AMORE E LA FOLLIA

di Max Tortoraregia Max Tortora con Max Tortora,Stefano Sarcinelli,RobertoAndreucci 06.4200711

a cura di Camillo Savone

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Lilly WoodPrayer in C1. Enrique Iglesias

Bailando (versione spagnola)2. GhostMovimento3.

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MARK LANEGANNo bells on sundayHeavenly Recordings

Un assaggio, in attesa del nuovo album previsto tra qualchesettimana. La voce è sempre la stessa: rauca, profonda,bruciata da almeno due pacchetti di Marlboro al giorno, eppurelimpida e rassicurante. No bells on sunday è un lavoroipnotico, lisergico e profondo come solo l’ultimo Mark Lanegansa essere. Cinque brani che confermano quanto l’ex frontmandegli Screaming Trees abbia ancora molto da dire e dasuonare. A noi piace così

Ideale per: viaggiare ad occhi chiusi

voto:

MARIANNE FAITHFULLGive my love to London Naive/Self

Prodotto da Rob Ellis e Dimitri Tikovoi e mixato da Flood, ildisco vede testi scritti dalla Faithfull e da Nick Cave, Anna Calvi,Roger Waters, Pat Leonard, Tom McRae e Steve Earle.Insomma, gli ingredienti per un lavoro di altissimo livello cisono tutti. E infatti “Give my love to london” non delude affatto.Semmai conferma le doti di una grande interprete e autrice. Sepoi pensiamo che ci troviamo davanti al ventesimo album, ilgiudizio non può che essere entusiasmante

Ideale per: rilassarsi, accendersi una sigaretta e sognare

voto:

SUBSONICAUna nave in una forestaEmi

Dieci tracce. Ma bastano i primi trenta secondi per capire che iSubsonica non sbagliano un disco.”Una nave in una foresta” è unconcentrato di potenza, con sonorità che non si discostano dallatradizionale energia della band torinese ma che allo stessotempo confermano una ricerca non facile da riscontrare doposette album. Da comprare, da ascoltare e da riascoltare. Inmacchina, a casa, mentre correte… Fate voi

Ideale per: andare a tremila

voto:

FEDEZPop-HoolistaNewtopia

Il piccolo rapper è cresciuto. Ha già venduto centinaia di migliaiadi dischi, va in tv a fare il saggio, ha fondato un’etichetta insiemea J-Ax e fa il giudice a X-Factor. Come se non bastasse, trovaanche il tempo di dare alle stampe un nuovo album. Pop-Hoolista è una provocazione, un disco che da un rapperduro e puro in pochi si aspetterebbero. Ma qualcosa di buonoc’è. A cominciare dai testi, simpatici e senza troppe pretese

Ideale per: fare i rapper ma senza esagerare

voto:

LA TOP THREE I PIÙ SCARICATI DA ITUNES

aggiornata al 10 ottobre 2014

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L’ULTIMAFRONTIERADI BATTIATONuovo progetto, nuovo tour:il maestro è tornatoMusica elettronica. Tantasperimentazione. Il solito genio. E ilmarchio di fabbrica, inconfondibile, diBattiato. L’ultimo album del maestro (JoePatti’s – Experimental Group) èl’ennesimo capolavoro. L’11 novembreFranco Battiato sarà al Teatro Olimpicoinsieme a Pino “Pinaxa” Pischetola e aCarlo Guaitoli per quello che sipreannuncia un vero evento. Imperdibile

11 NOVEMBRETeatro Olimpicopiazza Gentile da Fabriano, 17 – Romada € 46 – ticketone.it

IL CONCERTODEL MESE

Traffic Livevia Prenestina 738 – Romaw trafficlive.org

≥ venerdì 24 ottobreFleshgod apocalypse + Hour of penance + Buffalo Grillz

≥ sabato 25 ottobreIlluminati vs. The Bone Machine

≥ sabato 1° novembrePayback + Last show

Palalottomaticap.le dello Sport (zona Eur) – Romaw palalottomatica.it

≥ venerdì 31 ottobreKasabian

≥ sabato 8 / domenica 9 novembreBiagio Antonacci

≥ martedì 11 novembreCesare Cremonini

≥ venerdì 14 novembreEmma

FROSINONECantina Mediterraneo

via Armando Fabiw facebook.com/lacantinamediterraneo

≥ venerdì 24 ottobreSette gradi di separazione

≥ venerdì 31 ottobre7 Black Notes + Festa di Halloween

ROMA & DINTORNIAtlantico

via dell’Oceano Atl. 271/d – Roma w atlanticoroma.it

≥ mercoledì 29 ottobreCrystal Fighters

≥ sabato 22 novembreParov Stelar Band

Circolo degli Artistivia Casilina Vecchia 42 – Romaw circoloartisti.it

≥ martedì 4 novembreRadical Face

≥ venerdì 14 novembreGiardini di Mirò

PROSSIMAMENTE TUTTI GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE

Auditorium Conciliazionevia della Conciliazione 4 – Romaw auditoriumconciliazione.it

≥ venerdì 24 ottobreGilberto Gil

Orionviale J.F. Kennedy 52 – Ciampinow orionliveclub.com

≥ sabato 25 ottobreFant4Stik

≥ venerdì 7 novembreChris Garneau

≥ mercoledì 12 novembreMario Venuti

≥ venerdì 14 novembreNoemi

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È DAVVERO FRANCESCO?Già il nome, Francesco, evoca uncaleidoscopio di immagini, da quella delSanto di Assisi, il patrono d’Italiafesteggiato il 4 ottobre, a quella diquesto papa che per primo ha volutochiamarsi come lui. Ecco, proprio suquesto papa si concentra ancora unavolta Antonio Socci, giornalista esaggista, in un libro singolare che giàprima di uscire ha suscitato sdegno edesaltazioni. Segno, inequivocabile, che laChiesa – anzi, il Vaticano – di oggi devedestreggiarsi in un oceano di correnticontrapposte, tra l’ortodossia el’apertura a conciliare (a cinquant’annidal Vaticano II) tra il Nuovo e l’Antico, tratradizione e innovazione. Socci parte sìda tesi bizzarre, come il misterodell’ultima votazione del conclave conuna scheda in più, e da presuppostibuonisti, ma poi arriva a parlartiall’anima lasciandoti l’amaro in bocca eun pugno nello stomaco. E se fosseveramente così? Un libro assolutamenteda leggere. Specie per chi davanti allevicende della Chiesa non vuole chiuderegli occhi riparandosi nel guscio dellafede.

NON È FRANCESCOLA CHIESA NELLA GRANDE TEMPESTAAntonio SocciMondadoripagine 296, € 18

DA PICCIOTTOA GIORNALISTAUna sorta di “Match point” alleniano, unariflessione sul fato o l’arbitrio: FrancescoViviano, cresciuto nel quartiereAlbergheria di Palermo e oggi inviato diRepubblica, poteva stare con “loro”. Cioècon quella mafia che ne avrebbe fatto unpicciotto d’onore. Invece, dal 2004 al2010, per cinque volte è cronistadell’anno e oggi al suo nono libro, dopo isuccessi de “I misteri dell’AgendaRossa”, e “Capaci, via D’Amelio”. Quiracconta la sua iniziazione (come killermancato, appunto) in un vicolo diPalermo per vendicare suo padre. Ma albivio Francesco sceglie la strada piùdifficile: cameriere, marmista, pellicciaio,muratore, commesso, quindi fattorino etelescriventista e poi giornalista all’Ansae a Repubblica. Con lui riviviamo ilmaxiprocesso nel bunkerdell’Ucciardone, le stragi Falcone eBorsellino, i pentiti, Brusca, la storia delPapello e la Trattativa. Un romanzoautobiografico dal sapore unico che,fossimo in un paese civile, andrebbeadottato nelle scuole.

IO, KILLER MANCATOFrancesco VivianoChiarelettere – Collana Reversepagine 160, € 14

IN VIAGGIOCON GERONIMOChi ha un figlio o nipote tra gli otto e idieci anni può senz’altro dire di averrisolto in anticipo il regalo di Natale: ilCavaliere senza macchia e senza paurava nel Regno della Fantasia nel nonoviaggio raccontato da Geronimo Stilton,ormai una saga di grande successodelle edizioni Piemme. Floridiana delFlor, la Regina delle Fate, è scomparsa,e con lei sono spariti tre oggetti magici:

il libro dei milleincantesimi, lasfera di cristallo ela bacchettasussurrante.Geronimo partecosì alla ricerca diFloridiana e diquesti oggettimagici che sefiniscono nellemani sbagliatepossonodistruggere ilRegno dellaFantasia.

Accompagnato da un simpaticomantellino invisibile e da CorvazzoCorvù, un corvo scaltro e un po’imbroglione, il Cavaliere attraverserà ilRegno dei ragni invisibili, l’Impero deidraghi di rubino, l’Impero dei serpentisibilanti, per poi arrivare nel Paesedelle mille ombre, dove avrà a che farecon il terribile mago Barbanera.

NONO VIAGGIO NEL REGNODELLA FANTASIAGeronimo StiltonPiemmepagine 164, € 22

QUANDO TUTTI ERANO FASCISTILa crisi, Mussolini, la dittatura: Giampaolo Pansa torna negli anni ‘20Ha ancora molto da dirci, Giampaolo Pansa, il giornalista che con “Il sangue dei vinti” ha riscritto tantastoria frettolosamente archiviata e riscritta dai vincitori. Ma Pansa non si serve di un saggio. Continua,come dice lui, “ad acchiappare il lettore per la coda”, ovvero a narrare vicende reali (con un mix dipersonaggi di fantasia e realmente esistiti) iniziando dalla terra, dalla quotidianità. Ma la domanda, allafine, è sempre quella: può tornare un nuovo Benito Mussolini? “Oggi siamo un paese strozzato da una crisipesante, con una casta di partiti imbelli e un possibile conflitto tra ceti diversi” è scritto nellapresentazione. Sono queste assonanze con gli anni ‘20 del Novecento che hanno spinto Pansa a scriverequesto racconto che inizia con la lotta di classe esplosa tra il 1919 e il 1922, guidata dai socialisti e sconfittadall’inevitabile reazione della borghesia. Il nero nacque dal rosso: l’estremismo violento delle sinistre nonpoteva che sfociare nella marcia su Roma di Mussolini, il primo passo di una dittatura ventennale.

EIA EIA ALALÀ – CONTROSTORIA DEL FASCISMO – Giampaolo Pansa Rizzoli – pagine  375, € 19,90

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a cura di Camillo Savone

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dal 6 novembre

GET ON UP di Tate Taylorcon Chadwick Boseman, Viola Davis, OctaviaSpencer, Nelsan Ellis, Lennie James, NickEversman, James DuMont, Dan Aykroydbiografico, Usa 2014, 139 minuti

Ok, le biografie dei cantanti cominciano adandare di moda, ma Get on up ci riservaqualcosina in più. James Brown ha il volto diChadwick Boseman (The express, The killhole) nell'ultimo film di Tate Taylor. È la storiadel re del soul, si sofferma sulla musica, leemozioni, gli stati d'animo di uno dei più grandiinterpreti d'America, partendo dall'infanziatrascorsa in miseria fino al successo. Una vitacoinvolgente, un omaggio a uno degli artisti piùinfluenti del ventesimo secolo. Da guardare. Eascoltare

da vedere se: AVETE IL SOUL NEL SANGUE

GHOSTBUSTERSdi Ivan Reitman con Dan Aykroyd, SigourneyWeaver, Bill Murray, HaroldRamis, Rick Moranis, NancyKelly, Annie Potts, ErnieHudson, Timothy Carhart,William Atherton, Jennifercommedia – Usa 1984107 minuti (dvd e blu-ray)

Sembra ieri, eppure sonotrascorsi trent’anni dalleprime avventure degliacchiappafantasmi. Oggi,proprio in occasione deltrentennale, oltre che alcinema (18 e 19 novembre)esce per il mercatodell’home video una versionerimasterizzata e ricca dicontenuti extra. Ancoradivertentissimo, un verogioiellino per tutti i fan

dal 6 novembre

INTERSTELLARdi Christopher Nolancon Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Matt Damon,Jessica Chastain, John Lithgow, Michael Caine, Wes Bentley,Casey Affleck, Topher Grace, Mackenzie Foy, Ellen Burstyn,David Oyelowo, Bill Irwin, Elyes Gabel, Timothee Chalamet, DavidGyasi, Liam Dickinsonfantascienza, Usa 2014, 169 minuti

La mano di Christopher Nolan si riconosce dalla primainquadratura. Chi ha apprezzato Inception sa bene di cosastiamo parlando. Dopo la parentesi di Batman, conInterstellar il regista londinese torna alla fantascienza.Siamo nel futuro, la terra è sconvolta da cambiamenticlimatici, ci sono i viaggi interstellari, i tunnel spaziali e lalotta per il bene dell’umanità. Sedetevi comodi in poltrona egodetevi il futuro

da vedere se: IL FUTURO NON PUÒ ATTENDERE

VIDEOI FILM A CASA TUA

Boyhooddi Richard Linklater

GLI ALTRI FILM IN USCITA

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a cura di Nicola Cento

HOME

Confusi e felici di Massimiliano Bruno

30ottobre

Le date di uscita possono subire variazioni

23ottobre

dal 23 ottobre

BUONI A NULLAdi Gianni Di Gregoriocon Gianni Di Gregorio, Marco Marzocca,Valentina Lodovini, Marco Messeri, AnnaBonaiuto, Daniele Giordano, Gianfelice Imparatocommedia, Italia 2014, 87 minuti

I film di Gianni Di Gregorio sono deiconcentrati di saggezza, disincanto, pillole diquotidianità. Esempio di un cinema che non c'èpiù, di un cinema semplice ma efficace,essenziale, eppure gradevole e semprecoinvolgente. Buoni a nulla, l'ultimo lavoro delregista/attore/sceneggiatore romano,conferma le qualità dei film precedenti,soprattutto di Pranzo di ferragosto e Le donnedi Gianni. Gli ingredienti ci sono tutti: l'ufficio, irapporti con la ex moglie, l'amore, la voglia diricominciare... Insomma, la vita

da vedere se: PENSATE CHE I SUPEREROI VERI SIETE VOI

NYMPHOMANIAC - 1di Lars Von Triercon Charlotte Gainsbourg,Stellan Skarsgård, StacyMartin, Shia LaBeouf,Christian Slater, UmaThurman, Sophie KennedyClark, Connie Nielsendrammatico – Danimarca 2013145 minuti (dvd e blu-ray)

Finalmente in dvd e blu-rayla prima parte del filmscandalo di Lars Von Trierche racconta la vita sessualee sentimentale di unacinquantenne con qualcheturba di troppo. Vietato aiminori di 14 anni (in altriPaesi la censura hasforbiciato parecchio), hafatto parlare più per le scenedi sesso che per la regia delmaestro danese

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DANIELE CIARDI

Bellissimo avvio di stagione per i canarini. Il presidente loda la solidità del gruppo «Ma adesso l’importante è restare con i piedi ben saldi a terra»

Per il Frosinone un inizio stagio-ne da incorniciare, che lo haportato addirittura al primo

posto della classifica di serie B.Meglio di così l’undici di RobertoStellone non avrebbe potuto davverofare. Persino il presidente MaurizioStirpe, che nutre una stima assoluta eincondizionata nei confronti del tecni-co canarino e dei suoi ragazzi, non siaspettava un inizio torneo così bril-

lante. «Ero sicuro – dice – che que-sta squadra, costruita sull’inte-

laiatura della fantastica rosadello scorso campionato

con pochi innesti benstudiati, avrebbe fattobene. Ma fino a chepunto non avrei saputodirlo. La serie B èmolto diversa dalla

Prima divisione, per cuinessuno poteva ipotizza-

re a priori come sarebbestato l’impatto con la cadette-

ria. Le risposte arrivate fin qui

dal campo, tutte positive, mi impres-sionano sicuramente. Non solo per irisultati ottenuti, ma per il gioco chesta esprimendo la squadra in tutti isuoi elementi. Chi entra non fa rim-piangere quello che resta fuori.Questa è la vera forza del Frosinone.Un gruppo forte e coeso, per il quale imeriti vanno sicuramente all’allenato-re e il suo staff. E poi non può passa-re inosservato il grande impatto chehanno avuto i più giovani con la cate-goria superiore. I ragazzi del ’91 edel ’93 stanno sciorinando prestazioniesemplari. Hanno dimostrato di nonsoffrire il salto di categoria. Al contra-rio, stanno facendo ancora meglio chein Prima divisione. Una crescita tecni-ca, fisica e soprattutto mentale, per laquale parte del merito va certamenteall’allenatore, ma per il resto soprat-tutto a loro. Anche dopo un’ottimaprestazione, nessuno di loro si senteappagato. E la settimana seguentescende in campo per fare ancorameglio».

Sono cresciutianche i tifosi, dimostrandoun affetto assolutoper la squadra

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MAURIZIOSTIRPE56 anni,imprenditore,presidenteregionale diUnindustria. Dasempre legatoal FrosinoneCalcio, di cuianche il padreBenito erastato presiden-te negli anni’60, Stirpe harilevato lasocietà nel-l’estate del2003 con unacordata diimprenditori.Da lì per icanarini unpercorso sem-pre in ascesa

STIRPERACCONTAIL SUO FROSINONE

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Anche nella stagione 2009-2010 ilFrosinone aveva cominciato il cam-pionato di serie B conquistando lavetta e mantenendola per qualche set-timana. Poi, però, un calo improvvisoe alla fine salvezza ottenuta soloall’ultima giornata. Una situazione

che il presidente Stirpe è certo nonpotrà ripetersi quest’anno.

«Il campionato è ancora lun-ghissimo e pieno di insidie.Ma la solidità di questogruppo non ha nulla a chevedere con le caratteristi-che mentali della rosa gui-data da Moriero. Per cui un

rischio del genere non sipotrà mai correre. Con questo

non voglio dire che saremosempre lì davanti con le migliori.

La società a inizio stagione ha chie-

sto il minimo: il mantenimento dellacategoria. Un obiettivo da conquistareil prima possibile. A quel punto andre-mo a vedere se ci sarà la possibilità diambire a traguardi più prestigiosi e secosì fosse non ci tireremo indietro».

Il Frosinone in assoluto più quadra-to e solido da quando Stirpe è allaguida societaria del club, merita ilsostegno della migliore tifoseria disempre. E l’elogio ai supporter arrivaproprio dal presidente. «Da marzo diquest’anno i nostri tifosi capiscono inanticipo i valori e, soprattutto, è cre-sciuto il loro livello di sostegno. Percui meritano il mio ringraziamentopiù sentito. Quello che chiedo adessoè soltanto di aiutarci nell’iniziativa“Tifa bene, fai del bene”, che ho este-so anche per le gare in trasferta»

La società a inizio stagione ha chiesto almenoil mantenimentodella categoria

Nel campionato 2009-2010 i giallazzurri avevano raggiunto la vetta della B,ma alla fine si salvarono soltanto all’ultima giornata Per il patron però questa squadra è molto diversa da quella di allora

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Ospite della BpC lo scrittore ha presentatoil suo ultimo libro “Buttanissima Sicilia”

ButtafuocoINCANTA FROSINONE

L’arte, la bellezza, la politica, il sacro, Dio, l’identità. Sono solo alcuni dei temitoccati da Pietrangelo Buttafuoco, protagonista straordinario del secondoappuntamento a Frosinone di Bpc Incontra, rassegna promossa dalla Banca

Popolare del Cassinate e che vanta, sul “libro degli ospiti” nomi di assoluto prestigiotra giornalisti, scrittori, autori, uomini della cultura e dello spettacolo. PietrangeloButtafuoco è arrivato a Frosinone in un caldo pomeriggio di settembre. Ad attender-lo ha trovato tanti suoi affezionati lettori. A dargli il benvenuto, tra gli altri, il presi-dente della BPC Donato Formisano, il direttore generale Nicola Toti, il direttoredell’Area di Frosinone Basso Allegretti. Un incontro interessante che ha delineato unquadro in chiaroscuro della complessa realtà italiana.

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Eleonora Bazzoni, vincitrice del settore femminile Diego Papoccia, vincitoredella gara podistica Il sindaco Nicola Ottaviani, l’assessore Gianpiero Fabrizi ela senatrice Maria Spilabotte con gli organizzatori della Strafrosinone RobertoCeccarelli, organizzatore della manifestazione

Al di là dei vincitori – Diego Papoccia per gli uomini ed EleonoraBazzoni per le donne – la Strafrosinone è soprattutto un evento perla città. Oltre che per gli sportivi. La gara podistica, organizzata

dall’Atletica Frosinone di Roberto Ceccarelli,con il patrocinio della Regione Lazio, dellaProvincia, del Comune, della Coldiretti, sottol’egida della Fidal Frosinone e della Opes diFrosinone, e intitolata alla memoria di LucianoRenna, quest’anno per la trentesima edizione haregistrato la partecipazione di oltre 500 concor-renti. Che hanno attraversato, gambe in spalla,tutto il capoluogo. C’erano sportivi veri, appas-sionati, come la senatrice Maria Spilabotte, maanche semplici curiosi. Una carovana allegra e

colorata, a dimostrazione, ancora una volta, che lo sport aggrega comeben altre cose.

E FROSINONECORRE!

Domenica 12 ottobrei 500 partecipantialla manifestazionehanno coloratola città capoluogo

La Strafrosinone ha compiuto trentʼanniSuccesso per lʼevento, vittoria per lo sport

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foto GIACOMO CESTRA

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Anche il mercatino dell’usato di Frosinone ha partecipato alla sedice-sima festa nazionale del riuso. In un momento storico di crisi comequello che stiamo vivendo, le grandi occasioni e la vasta scelta che

ogni giorno offre il settore dell’usato, insieme all’opportunità di risparmia-re e al notevole impatto positivo sull’ambiente,spingono sempre più persone a ridurre gli sprechivendendo e comprando usato. In questo contestosi è collocata la Festa Nazionale del Riuso, que-st’anno arrivata alla sua sedicesima edizione esvoltasi, con gran successo, al Mercatino di viaSelvotta. L’iniziativa ha risposto alle esigenzereali delle famiglie, consentendo ai nuclei fami-liari di guadagnare subito e in contanti. Durantela festa, inoltre, non sono mancati anche momen-ti di intrattenimento e piacevoli rinfreschi.

L’usato di qualitàCHE AIUTA L’AMBIENTE

Specie con la crisil’attività rispondealle esigenze delle famigliedi guadagnare subito in contanti

Il mercatino dellʼusato di Frosinoneguarda ai consumatori e allʼecologia

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Èiniziata la stagione delle serate a tema targate “Osteria Panzini”. Venerdì scor-so è stata la volta di “Viva l’Italia”, un evento dal titolo tratto dall’omonimofilm che racconta vizi e virtù del bel paese. Non a caso decorazioni tricolori e

musica italiana facevano da cornice ai gustosissimi piatti confezionati dallo chef tuttirigorosamente della tradizione culinaria italiana. La partecipazione sempre attiva deiclienti e l’allegria delle serate confermano il successo del format ideato dal patronGianpiero Panzini che ha già un calendario ricco di eventi per il venerdì dell’osteriapiù famosa della provincia.

OSTERIA PANZINIIL VENERDÌ ALL’ITALIANALʼautunno è la stagione delle cene a tema

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via San Paolo della Croce, 35 - tel. 0775/621009 - cell. 339/3276778

Uno dei migliori agriturismi della Ciociaria, in località Badia di Ceccano,è la location ideale per eventi, riunioni, domeniche in famiglia e perorganizzare comunioni e matrimoni. L’agriturismo promuove laborato-ri didattici, corsi di cucina e visite all’annessa fattoria. In tavola i prodot-ti dell’annessa azienda agricola, disponibili anche nel punto vendita perun gustoso ricordo della giornata nella tenuta

Agriturismo Tenuta Valle delle GinestreCECCANO

via del Plebiscito, 49 - tel. 0775.856632 - 339.4729050

La parola “Ciociaria” evoca da sempre il concetto di “genuinità” nel ciboe nella vita degli abitanti. Il ristorante Ratafià si propone di fare proprioquesto “credo” e lavora per offrire una ristorazione di qualità, curata neidettagli e nell’armonia dei sapori ma attenta al costo. Materie seleziona-te e prodotti tra i migliori del territorio ciociaro. Il tutto lavorato e prepa-rato rigorosamente in casa

RatafiàFROSINONE

via S.S. 155 Osteria di Alatri - tel. 0775/408384 - www.osteriaporcavacca.net

Nel locale, arredato con gusto, ci si può fermare dalla colazione allacena. Con una certezza: la ricerca della qualità in ogni momento.Perché ogni istante trascorso qui deve destare buoni ricordi. Ecco allo-ra una varietà di pizze e di antipasti guarniti con i migliori prodotti delterritorio, gli oli e gli ingredienti di primissima scelta e un menù ricco estuzzicante. L’annessa enoteca garantisce una grande carta dei vini

Osteria Porca VaccaTECCHIENA DI ALATRI

via Tiburtina, 175 - tel. 0775/271184 - [email protected]

Un mix tra piatti tradizionali e ricette più innovative con attenzione allemigliori materie prime. Oltre alla gran varietà di pizze, vanno citati itaglieri ricchi di salumi e formaggi; i saltimbocca preparati come paninifarciti ma ripieni dentro la pasta della pizza cotta espressa a legna. E poii primi piatti della tradizione partenopea come gli scialatielli con vongo-le, zucchine e parmigiano, i garganelli alla caprese o i paccheri ubriachi

Pepe NeroFROSINONE

via Adige, 1 - tel. 0775/824261

Il titolare Danilo e il suo staff hanno fatto di questo locale il ritrovo pre-ferito di professionisti, imprenditori e gourmet alla ricerca di piatti crea-ti con passione e ingredienti di primissima scelta. Basti pensare alleinfinite proposte a base di pesce che esaltano sempre per gusto e fre-schezza a partire dagli antipasti. Attenta la selezione dei dolci e dei vinidella carta. Servizio catering per eventi e cerimonie

La GinestraFROSINONE

via Gaeta, 114 – Tel.0775.1887741 – la domenica aperto a pranzo

Questo è il posto, dalla cucina semplice e di grande qualità, dove assa-porare, per esempio, degli ottimi bucatini all’amatriciana o alla griciaoppure una carbonara di pesce. E poi scegliere tra tagliate di manzo,bistecche di chianina o selezionatissime entrecote. I dolci vi stupirannocosì come l’apericena, ogni sera dalle 19.30. Un locale dove trascorrerepiacevoli serate in compagnia di amici

Ristorante Le VigneFROSINONE

chi, come, dove, quando RISTORANTI, PIZZERIE, ENOTECHE, CLUB di qualità segnalati da QUI

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COSAc’è

IN GIRO

s.s. Monti Lepini km 11,300 - tel. 0775/222459 - www.dalpatricano.it

Dal Patricano per riscoprire il piacere dei sapori tipici di una volta. Il fioreall’occhiello è la braceria con tagli di carni nazionali ed estere. Tutti igiorni pollo ruspante alla griglia, fiorentina, filetto, bisonte canadese eblack angus statunitense. Eccezionale è il tiramisù del Patricano. Buonala carta dei vini. Ogni giorno è disponibile un menù a partire da 16 euro.Dal Patricano è anche hotel con stanze da sogno da 50 euro

Dal PatricanoPATRICA

via Basciano, 5 (strada per Veroli) - tel. 348/7108182 - www.ilgirasoleagriturismo.it

Una vecchia casa colonica risalente al 1940 trasformata in ristorantetipico, con soffitti in legno e camino, dove la cucina custodisce scrupo-losamente le tradizioni dei sapori antichi. Una vecchia stalla con fienile,da cui è stato ricavato un piccolo albergo dotato di ogni comfort, doveregna il legno e il ferro battuto. Un ambiente familiare dove è forte ilsenso di ospitalità

Il Girasole AgriturismoTECCHIENA DI ALATRI

via Polledrara, 12 - tel. 393/7421963 - Chiuso il lunedì - ampio parcheggio

Per passare una serata indimenticabile, in compagnia degli amici, in unambiente allegro e familiare a costi accessibilissimi, gustando i piatti dellacucina ciociara, la carne locale e argentina, la pizza cotta nel forno a legna,la polenta. Venite a trovarci e la qualità dei nostri piatti, la varietà dellepizze, la genuinità degli ingredienti, vi convinceranno a tornare. Siamo ingrado di soddisfare le vostre esigenze anche per cerimonie e banchetti

S1mone - Braceria - Ristorante - PizzeriaTECCHIENA DI ALATRI

via Monti Lepini, 45 - tel. 0775/200822 - 338/2919182

Decisamente uno dei locali più belli e accoglienti del capoluogo. Ottimodesign e un riuscitissimo mix tra luci e colori per il rinnovatissimo JinFeng, il cinese per eccellenza. Dove ai piatti della tradizione orientale siaggiungono tante deliziose incursioni nella cultura gastronomica medi-terranea. Servizio eccellente, cura dei dettagli e un conto mai esagera-to. Da provare per festeggiare una ricorrenza o per una cena di lavoro

Ristorante da Jin FengFROSINONE

viale della Libertà (giardinetti) - tel. 0775/602150

Dall’esperienza e dal successo del Ristorante Catering Cerroni nascequesto splendido gioiellino dal design e dall’atmosfera raffinati. Adattoper cene e colazioni di lavoro o per un incontro tra amici il ristorantepropone chianine, selezionatissime carni argentine, angus irlandese ein esclusiva Ribeye americana. Deliziosi i primi così come gli sfiziosiantipasti. Da provare

Ristorante CerroniCECCANO

s.s. per Campocatino km 2,7 - tel. 0775.46565 - www.roccadirivituro.it

Una rocca risalente ai primi secoli del passato millennio, ora trasforma-ta in ristorante-albergo con un connubio fra rustico ed elegante che lorende adatto a ogni tipo di cerimonia. Una cucina locale e tradizionaleche riporta alla luce i sapori perduti di un tempo. La pizza cotta a punti-no con ingredienti freschi e fantasiosi. Albergo con venti posti letto conogni comfort e vista panoramica. Chiuso il lunedì

Rocca di RivituroGUARCINO

Domenica 9 novembreimperdibile appuntamentodi gusto a Boville Ernicacon la sesta edizione delpercorso musicale-enoga-stronomico “Pane, olio efantasia”. Nella cittàdell’Angelo di Giotto un'in-tera giornata all'insegnadi degustazioni di piattitipici locali nonché delprodotto principe dellatavola, l’olio extraverginedi oliva, il tutto corredatoda diversi appuntamentimusicali.

BOVILLE ERNICA9 novembre

PANE, OLIOE FANTASIA

Nel piccolissimo centro diTerelle domenica 9novembre torna l’ormaitradizionale e attesissimaSagra delle Caldarroste,giunta quest’anno alla sua32esima edizione. Un’altrabuona occasione per valo-rizzare un prodotto tipicopregiato ed amatissimo.

TERELLE 9 novembre

IL TRIONFO DELLE CASTAGNE

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FOTO ALBERTO BUZZANCA

DESIRÉE POPPER

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lungamento fino a Reggio Calabria o,per la nostra provincia, l’interporto dicui è ancora incerta la realizzazionedopo ben 32 anni. Una vergogna. Matorniamo all’A2 (poi diventata A1), chedoveva passare per Latina. A Frosinonesi cominciò a discutere nel 1957 nel con-siglio comunale (unica volta in cui lacittà ha svolto il ruolo di capoluogo) dicome migliorare il livello economico diun territorio prevalentemente agricolodal quale emigravano tremila ciociaril’anno. «Approfittando di una riunioneche si teneva a Napoli tra le provinceinteressate al problema – rivelaQuadrozzi – Fanelli vi si recò armato diuna grossa valigia ripiena di tagliandi ditessere appartenenti ad iscritti della Dc e,in forma del tutto privata, ebbe a presen-tarla a “qualcuno” che contava e chepoteva far rivedere la dire-zione dell’intero tracciatodell’autostrada, già delibe-rato in favore della provin-cia di Latina». Fanelli eraCesare Augusto, più voltesottosegretario, e “qualcu-no” Andreotti. Il Frusinatenon ha prevalso più sulPontino. Meditino seria-mente i politici di oggi cheprendono soltanto schiaffida Roma…

Le tessere della Dc, defunti compre-si, hanno fatto uscire il territoriofrusinate dal sottosviluppo.

Un’esagerazione? Nient’affatto. A volteanche gli accadimenti che sembrano aprima vista banali hanno particolarisignificati e, soprattutto, conseguenzeconcrete. Abbiamo preso dalla bibliotecal’ultimo libro di Paride Quadrozzi,scomparso repentinamente nel luglioscorso, dal titolo “Breve storia dell’indu-strializzazione in territorio ciociaro”, nelquale si trova come sempre il suo impe-gno politico, giornalistico e civile chesono state le costanti della sua vita. Unlavoro purtroppo poco divulgato dallapubblicistica locale anche se condottocon la consueta serietà dall’amico Paridenel quale si dipana lo scenario politico-economico-sociale del territorio a partiredall’Impero romano attraverso unacopiosa inedita documentazione e lacitazione di fatti e misfatti della cronacapolitico-amministrativa.

A pagina 47 abbiamo trovato una noti-zia sconosciuta ai più. «La richiestaavanzata dalla Provincia di Frosinonenon era stata ancora presa in considera-zione ed incombeva ancora la possibilitàche da Roma, per raggiungere Capua, sipotesse scegliere il percorso che costeg-giava il mar Tirreno».

L’Amministrazione provinciale avevafatto richiesta di essere inserita nel pro-getto esecutivo dell’Autostrada del Solema essa giaceva nei cassetti ministeriali.Il percorso dell’infrastruttura di 755 chi-lometri da Milano a Napoli (costo 272miliardi di lire) è stato realizzato inappena 8 anni. Un record e perdipiù con-segnata con tre mesi di anticipo, senzaaltri casi analoghi. Si pensi ai decennitrascorsi senza concludere ancora il pro-

L’AUTOSOLEE IL “FATTORE DC”

Luca Sergio

Fanelli, Andreottie il poteredemocristiano.Quando Frosinoneebbe la megliosu Latina

L’ultimo volumedi Paride Quadrozziricostruiscela storia e lo sviluppodella nostra terra.Che senza l’A1sarebbe rimastatagliata fuori

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