SD+ magazine 29/2014

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ANNO 6 - N. 29 MAGGIO/GIUGNO 2014 UN’ESTATE A GONFIE VELE si parla anche di KITESURF ORIENTEERING CICLISMO SCACCHI ANNO 6 - N. 29 - maggio/giugno 2014 - Periodico - Copia gratuita - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008 sfoglia online questo numero!

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Numero 29 - Maggio/Giugno 2014 Sportdi+ magazine il primo l'unico freepress dedicato a TUTTO lo sport veronese distribuito nelle scuole di Verona e provincia. NUMERO SPECIALE: 100 pagine!!! CONTACT US: www.sportdipiu.com [email protected]

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ANNO 6 - N. 29 MAGGIO/GIUGNO 2014

UN’ESTATE A GONFIE VELEsi parla anche di

KITESURFORIENTEERING

CICLISMOSCaCChI

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SPECIALE FESTA SCUOLA SPORT23

SOMMARIO

Editoriale 7 Barazzutti prenda esempio da Prandelli

Centri Giovanili Don Mazzi 8 “Tremenda Morato Day” in campo per i ragazzi

Diocesi Verona 10Il Don chiede… la Prof risponde!

Il corner di Tommasi 12 Under 17… a chi?

Fondazione Bentegodi 13 Il magico mondo della ginnastica artistica

Comune di Castel D’Azzano 14Chiusura @ tutto sport col Gran Galà!

Città di Oppeano 15Sport & Handicap La Grande Sfida

CONI 16 Le grandi manovre di SRdS e Coni Verona

ULSS 20 18 Crescere… biciclettando!

SportExpo 20 Abbattuto il muro dei 50.000

SPECIALE XXII FESTA SPORT SCUOLA 23-27 Calcio femminile

Veni, vidi, Vilio… Valpo! 28La gioia infinita di Lisa Boattin 30

Calcio 32Le 5 parole per scoprire i Calcio 4D

Calcio a 5 34Trofeo Ostilio Mobili al Palasport di Verona

Ciclismo 36 Cristofoli-Fedrigo due ruote “quasi” uguali

Hockey 38Con l’hockey il divertimento è assicurato!

Pallacanestro Alpo Basket in festa è serie A2! 41Tutti insieme sotto canestro 42Pianigiani, il CT Azzurro che “vede giovane” 44

Scherma 46 VeronaScherma una famiglia… in guardia!

Football americano 48Mastini Verona No Limits!

Rugby femminile 50Il rugby en rose con il Verona Rugby Ragazze

Rugby 52I Leoncini della palla ovale

Appuntamenti | Podismo 56Correre a Verona a giugno

Eventi 58Festival del Cammino 2014 con Scienze Motorie

Podismo 60 Runner del mese – Max Bogdanich

Atletica 62 Marco Perbellini, uno, epta e deca (atleta)

Pallavolo Simone Anzani un fulmine a muro 64Volley Femminile Verona torna Mondiale 68

Arrampicata 72Spider Sofy

Orienteering 74Gare di corsa nei labirinti della natura

Eventi 76Verona International Sport Show & SportivaMente

Arti marziali 78L’Accademia Kung Fu Tradizionale di Verona

Tennis 79L’Accademia Kung Fu Tradizionale di Verona

Scacchi 80Scacchi Valpolicella: zero “sacrificio” e nessun “pedone sacrificato”

Vela 82Con EST Garda una vela etica per tutti

Apnea 84Lo sport degli abissi

Kitesurf 86Kiteshock 2014, Are you ready?

Un libro per amico 89 Per me… numero 1

Web 90Con lupatoto2016.it lo sport lupatotino viaggia in rete

Eventi 92Una settimana e una notte bianca… a tutto sport

Frisbee 94Ultimate: terzo torneo interscolastico

Fiscalità 96Il Comitato organizzatore istruzioni per l’uso

Eventi La stagione dell’amore… per la Lessinia! 98

Redazione / Speciali Istituzioni / Rubriche Eventi / Associazioni / Medicina Uomini di sport

Donne di sport Sport individuali / Montagna / Outdoor Sport di squadra Sport invernali / Volo

Sport acquatici Sport paralimpici Motori Servizi speciali

LEGENDA

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Anno 6 - Numero 29 maggio/giugno 2014Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008EditoreGMC communication s.a.s. Direttore responsabileAlberto CristaniCaporedattoreMatteo SambugaroIn RedazioneAndrea Etrari, Marina Soave, Giulia Sambo, Matteo Sambugaro, Federico VaccariArt director Enrico Gastaldelli Grafica e impaginazioneUnit Editrice Srl Viale del Lavoro, 22/d San Martino Buon Albergo (VR)

Stampa e distribuzioneMediaprint SrlSede operativa di San Giovanni LupatotoVia Brenta, 7 - 37057 VeronaTel. 345 [email protected]à e spedizioniMediaprint SrlSede operativa di San Giovanni LupatotoVia Brenta, 7 - 37057 VeronaTel. 345 [email protected]@sportdipiu.com www.sportdipiu.com

Hanno collaborato per questo numero Don Andrea Giacomelli, Claudia Faccioli, Daminao Tommasi, Ufficio Stampa Comune

di Oppeano, Ufficio Stampa Comune di San Giovanni Lupatoto, Ufficio Stampa Comune di Castel D’Azzano, Massimiliano Liuzzi, Bruno Mostaffi, Gianfranco Iovino, Susanna Barcotto, Davide Dameno, Enrica Girelli, Giuliano Zocca, Massimo Cussotto, Paolo Morana, Susanna Morgante, Marina Soave, Paola Cappelletto, Luciano Bertinato, Adriano Bacconi, Davide Valerio, Mirko Simonaio, Alessio Faccincani, Michele Coratto, Alessia Bottone, Luca Mazzara, Ufficio Stampa COL Mondiali Volley Femminile, Sofia Baltieri, Walter Peraro, Michele Dal Bò, Anna Tommelleri, Mauro Schiraldi, Andrea Totolo, Mimmo Palmieri, Davide Zonaro, Luca Fratton

Foto Archivio Sportdi+,Archivio Unite Editrice Srl, Ufficio Stampa Comune di Oppeano, Ufficio Stampa Comune di San Giovanni Lupatoto, Ufficio Stampa Comune di Castel D’Azzano,

Ufficio Stampa COL Mondiali Volley Femminile, Ufficio Stampa Fondazione Bentegodi, Ufficio Stampa A.S.D. Fimauto Valpolicella, Ufficio Stampa Bluvolley Verona, Ufficio Stampa Facoltà Scienze Motorie Verona, Sofia Baltieri, Walter Peraro, VISS 2014, ATV Verona, Mauro Schiraldi, Andrea Totolo, Est Garda Vela, Davide Dameno, Chiara Piccoli, DNA Sport Consulting, Grigolini Foto Express – Verona, Emauele Di Donna, Antonello Venturelli

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Barazzutti prenda esempioda Prandelli

Tra i tanti eventi che hanno caratterizzato lo sport negli ultimi mesi nel bene ma - ahimè - anche nel male, sicuramente ha fatto discutere la “sbroccata” di Fabio Fognini durante gli ottavi di finale del torneo di Montecarlo. Il tennista azzurro, numero 13 del ranking Atp, si è reso protagonista di una discussione a dir poco accesa con il suo team, padre Fulvio compreso. Il tutto è stato immortalato e mandato in onda in diretta tv. A match terminato il tennista azzurro, uscito fra i fischi del pubblico, si è scusato. Purtroppo la frittata era stata fatta. Non voglio discutere sul perché e sulle motivazioni che hanno spinto Fognini a questo comportamento. Lungi da me giudicare. Resta però il fatto che, e questo è tangibile quotidianamente in qualsiasi ambito sportivo, molte volte “campione in campo” non fa rima con “campione di stile”. Allora la domanda sorge, per l’enesima volta, spontanea: davvero lo sport è un veicolo d’insegnamento e di valori? I nostri ragazzi assistendo a un evento sportivo, capiscono davvero cosa significa saper vincere ma soprattutto saper perdere? Fare sport può aiutare ad essere corretti, onesti e leali? La risposta teorica è si. La pratica però è un’altra (vedi anche Genny ‘a carogna…). Io mi fermo qui. Vi lascio però con un’in-teressante riflessione di Matteo Zanon, istruttore di tennis 1° grado, con la quale si invita Barazzutti, CT della nazionale di tennis, a prendere esempio da un altro CT, quello della nazionale di calcio, Prandelli. Il tennis che “impara” dal calcio? Già, a volte può suc-cedere anche questo…

alberto Cristani

[email protected]

Il tennis italiano sta vivendo un momento direi posi-tivo soprattutto in campo maschile, sia per i successi in particolare di Fabio Fognini nei tornei individuali sia per i buoni risultati ottenuti dagli azzurri nella Coppa Davis. La costanza che stanno avendo gli atleti capitanati dal coach Barazzutti è sorprendente. Volevo però fare una

proposta al coach Barazzutti: abbiamo tutti quanti visto lo sciagurato scatto d’ira esternato da Fognini al torneo di Montecarlo contro Tsonga. Perché, non applicare il codice etico (prandelliano) e estromettere Fabio dalla sfida di Ginevra? Credo sia un bel passo, soprattutto per il segnale che con questa decisione si manda a chi, come i bambini, vedono i gioca-tori professionistici come dei paladini, e molte volte (spesso direi) copiano anche quello che non dovrebbero. Come Prandelli ha lasciato a casa Destro per il pugno rifilato al gio-catore del Cagliari, cosi anche il Ct del tennis credo possa non convocare Fabio per la sfida contro Federer e Wawrinka. Una sfida importante e decisiva, senz’altro. Ma credo sia molto più importante riportare al centro di tutto il ruolo che lo sport ha e che deve sempre avere: l’educazione. Lo sport oltre che ad insegnare gesti tecnici e tattici, insegna a vivere, a rapportarsi con gli altri con rispetto e gratitudine. Un atteggiamento antisportivo come quello di Fabio va condannato, e credo che non ci sia mi-glior gesto e segnale di quello di non convocarlo. I giocatori professionistici molte volte sembra che dimentichino il ruolo che rivestono. Devono essere d’esempio per chi si ispira a loro e vede nelle loro gesta qualcosa di assoluto e da imitare. Prima di far crescere “macchine da punti”, che abbattono avversari a destra e a manca, credo occorra costruire ragazzi e poi uomini con valori sani e rispettosi verso se stessi e gli altri. In questo modo, le sconfitte e le vittorie assumeranno il giusto peso. Si riuscirà ad accettarsi e ad accettare quello che la vita ci dona: più umanità, per essere forti dentro, in campo e nella vita di tutti i giorni.

Matteo Zanon

Istruttore tennis 1° grado

EDITORIALE

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NUOVO

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Tremenda Morato Day in campo per i ragazzi

Una giornata vissuta all’insegna del divertimento, di tiri in porta contro l’ille-galità e il disagio giovanile, animati dall’immancabile Tremenda voglia di vivere! Un’iniezione di entusiasmo per i ragazzi, che stanno vivendo momenti di difficoltà ma che vogliamo far tornare a sognare! Un pensiero speciale è andato, prima del calcio d’inizio, a Gianmaria Tinazzi, il ragazzo di Povegliano (Vr) morto sabato in

un incidente stradale mentre si recava a scuola a Villafranca. Gianmaria fre-quentava la 4° classe del Liceo Scientifico “Enrico Medi” di Villafranca, una scuola che da tempo partecipa e sostiene le iniziative della Fondazione e che anche sabato 3 avrebbe dovuto partecipare al Tremenda Morato Day al castello Scaligero di Villafranca, manifestazione rinviata a causa del maltempo. “Vive nei nostri cuori, siamo accanto alla famiglia e ai compagni e amici di scuola” dice Giovanni Mazzi.

Una delle 30 iniziative del Tremenda Morato Day in 30 piazze italiane si è svolta nel pomeriggio di domenica 4 maggio al campo comunale di

Cavaion Veronese, con il torneo triangolare di calcio tra Nazionale Cantanti, Nazionale Magistrati e Team for Exodus, la squadra di “amici di Don Mazzi”

SI PUò DARE DI PIù a Cavion

Veronese cantanti,

magistrati e amici

di Exodus sono

scesi in campo

per sostenere le

iniziative di Don

Mazzi

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FONDAZIONE CENTRI GIOVANILI DON MAZZI

Il triangolare è terminato con la vittoria del Team for Exodus (5-4 ai rigori con la Nazionale Cantanti e 1-0 con la Nazionale Magistrati). Schierati, tra gli altri, per la nazionale cantanti, sotto la guida di Sandro Giacobbe: Enrico Ruggeri, i Sonhora, Pao-lo Belli, Andrea Rivera, Antonio Maggio, Fabio Armiliato, Timothy Cavicchini, Pier Davide Carone e la centrocampista della Nazionale di calcio femminile Valentina Boni, cavaionese doc. Per i Magistrati : il centrocampista Piero Calabrò e il difensore Felice Casson. Nel Team for Exodus hanno

giocato il capitano terzino destro Avv. Claudio Pasqualin (infor-tunatosi alla spalla in un’azione di gioco), il Direttore generale di Eismann Giovanni Paolino come regista, il sindaco e il parroco di Cavaion, il parroco di San Benedetto di Lugana, il direttore della scuola di polizia di Peschiera e molti “amici” volontari, educatori, operatori di comunità. Arbitro d’eccezione il mantovano Saccani, ex direttore di gara di serie A.

Oltre alla partita di Cavaion si sono svolte attività in altre piazze italiane e altre se ne terranno domenica 11 maggio, tutte all’insegna delle 4 ruote educative di Don Mazzi (sport, teatro, musica-danza, volontariato) e della Tremenda voglia di vivere! il Tremenda Day è alla sua prima edizione, ma la sferzata di energia che ci ha già regalato ci proietta già verso l’edizione del 2015! State pronti!

Claudia Faccioli

Referente comunicazione

Fondazione Centri Giovanili Don Mazzi

FOTO RICORDO al di là del

risultato finale,

l’unica vera

protagonista

è stata la

solidarietà

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Il Don chiede...... la Prof risponde

A fine anno i server e gli scaffali scolastici allargano i depositi per archiviare documenti di ignota futura consultazione. Mentre la primavera gioca a nascondino con il sole di maggio, qualcuna/o può già coccolare in anticipo qualche sogno estivo di pieno sole e tempo “liberato” anche dalle ultime prove

e verifiche. La scuola e lo sport sono mondi abitati da tante persone.

Più dei muri e dei campi sono le persone che ci animano. Scuola e sport, un incontro non marginale e in questa stagione si dispone  ad una visibilità maggiore in mani-

festazioni e finali all’aperto.  Incontro la prof. ssa Angela

Capuzzo, Responsabile dell’Area Interventi Educativi nell’ Ufficio di Educa-

zione Fisica provinciale di Verona e scambio qualche parola fra sport e scuola.

Angela quali sono le occupazioni del mo-mento? Maggio è tempo di conclusione di tanti tornei: rugby, basket, atletica, calcio,

tennis tavolo, nuoto, pallavolo, pallamano... per citarne solo alcuni! Si stanno svol-

gendo le fasi regionali dei giochi previsti dai Campionati Studen-teschi, in vista della festa finale il 4 giugno con premiazioni e celebrazioni ufficiali.

Parlaci di te come sei arrivata ad occuparti di sport? Sicuramen-

te l’esperienza sportiva dell’infanzia, la pratica della ginnastica nella Bentegodi.

La passione per la pratica sportiva ha lasciato un segno importante e si sono ben coniuga-te con la mia successiva esperienza di inse-gnamento. Gli anni trascorsi a contatto con i

DIOCESI DI VERONA

Under 17 …a chi?

bambini. Ho insegnato nella scuola Primaria e successivamente nella Secondaria. Con l’opportunità di fare esperienza in ambito universitario e nella formazione dei futuri insegnanti. Mi aiuta ora ad avere una visio-ne comprensiva e articolata dell’ambiente scolastico. Da questo ufficio mi occupo del coordinamento delle attività che riguarda-no l’educazione motoria e sportiva per le scuole di Verona e della Provincia, in stretta connessione con i coordinatori delle altre provincie della nostra Regione.

Cosa vedi nella scuola con particolare riferimento all’Educazione motoria? Ogni giorno Vedo tante iniziative e l’impegno da parte degli insegnanti di tutti gli ordini di scuola, pur in un quadro normativo ancora carente soprattutto per quanto riguarda la scuola primaria.

Come cambia la vita dall’insegnamen-to all’ufficio scolastico provinciale? Mi occupo ora di una parte organizzativa più ampia che riguarda il coordinamento di at-tività che interessano a tutte le scuole. Ho relazioni più dirette e quotidiane con le isti-tuzioni scolastiche, le federazioni sportive e le agenzie educative del territorio. Relazioni invece più indirette e saltuarie con gli alunni. Talvolta c’è una sensazione di sproporzione fra le attese che si vorrebbero soddisfare e le possibilità di farlo. È un cambio qualitativo nel lavoro che svolgo, che sollecita differenti responsabilità nello stesso ambito educativo scolastico. Una sfida stimolante, che mi sto abituando ad affrontare con tutta la passio-ne di cui sono capace.

Cosa erediti? Il riferimento ed il ringrazia-mento vanno a chi mi ha preceduto: il prof.

Tiziano Cordioli e la prof.ssa Monica Ma-gnone. L’idea che questo ufficio si occupi soprattutto di relazioni educative, pur nella importante gestione della fase organizzativa dei Campionati Studenteschi. C’è continuità nel lavoro da loro precedentemente im-postato. Si va nella direzione del dialogo territoriale con enti e istituzioni universitarie e cittadine in prospettiva di continuità e inte-grità a favore dell’affermazione, sempre più condivisa, del valore dell’educazione motoria nella formazione globale della persona.

Un pensiero sostenuto e condiviso negli uffici provinciali? Si! Vi è sintonia e condi-visione di vedute con il Dirigente dell’Ufficio Scolastico, il professor Stefano Quaglia, per quanto riguarda l’importanza della corpo-reità nella formazione delle menti, nel rico-noscimento di un sistema scolastico con un rilevante passato di dissociazione educativa. Qualcosa si muove. Cresce la consapevolezza di una reciprocità fra educazioni cognitiva e motoria.

Ci sono segni visibili? Si, in maniera diffusa e capillare nell’evoluzione della disciplina all’interno dei vari livelli scolastici, con qual-che “ritardo” nella primaria. Stanno inoltre partendo i Licei sportivi. Una nuova sfida per il sistema scolastico nazionale.

Ci puoi dire qualcosa di più …I nuovi licei sportivi nascono per una forma-zione completa di competenze trasversali nelle diverse discipline. Rispondono ad un obiettivo alto: considerare il corpo come linguaggio possibile per una formazione qualificata della persona e nell’ apertura alle scienze. Un percorso di formazione sco-lastica che maturi elasticità e competenze trasversali alle differenti discipline per una qualificazione spendibile in prospettiva pro-fessionale o universitaria.Un invito: valorizzate il tempo libero delle vacanze con tanta pratica sportiva in modo continuativo, esteso e… disteso.

Don Andrea Giacomelli

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IL CORNER DI TOMMASI

Under 17 …a chi?

Ho una figlia Under 17 o meglio....ho tutti figli Under 17 e forse per questo provo simpatia, stima e ammirazione per l’impresa sportiva delle ragazze di Mr.Sbardella. Italia terza classificata all’Europeo U17 di calcio femminile e poi terza classificata al mondiale in Costarica. La prima volta di una medaglia, seppur di bronzo, per una na-zionale giovanile (maschile o femminile). Quando le ho salutate, in occasione di una delle due amichevoli contro la Norvegia sul campo di Rivoli Veronese, mi è stato facile osservarle come fossero le mie Under 17, quelle che ho a casa, quelle per le quali mi emoziono ogni volta che raggiungono un obbiettivo inseguito, quelle che hanno tutti

i sogni nel cassetto e l’età gioca in loro favore.Spesso mi capita di confrontarmi con l’attività sportiva delle mie ragazze, il patti-

naggio artistico a rotelle, e l’agonismo sportivo è un tema caldo da noi. L’Under 17 ha, per età, la peculiare propensione a non accettare i limiti. Gli orari di papà e mamma, le regole di casa, le valutazioni a scuola, la mobilità limitata, i divieti e le prescrizioni che sono tutte briglie che bloccano l’innata tensione al sogno da inseguire e da realizzare. L’Under 17 non ci sta per natura....

ma meno male che esistono gli Under 17!

La difficoltà di praticare uno sport a livello agonistico a questa età è, quindi, quella di far convivere la suddetta voglia di spaccare il mondo con le regole dello sport, una su tutte, l’alternanza di vittorie e sconfitte. Lo sport agonistico, qualsiasi disciplina praticata (e Sport D+ ne propone un ampio ventaglio) è un confronto continuo tra le ambizioni e i limiti, i sogni di vittoria e la realtà delle sconfitte, la propria ambizione con la superiorità dell’avversario. Quale miglior scuola per chi, Under 17, è alla ricerca di se stesso e si vede sbattere in faccia settimanalmente la cruda realtà fatta di panchine, cadute, sconfitte, sostituzioni, rimproveri, sfottò o infortuni. Sarà per tutto questo che il risultato delle nostre Under17 in Costarica è un favoloso spot per lo sport agonistico da praticare a quell’età, perchè essere Under 17 e poter spaccare il mondo, anche solo con un pallone, è la spinta più forte per non abbandonare l’unica medicina rico-stituente che non ha età, quella di saper sognare!

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il calcio come non lo avete mai visto

Arrivanole leggende del calcio

Si affrontano le leggende del calcio di Azzurrissimi e dei più grandi Club Italiani.

17 Maggio 2014

LIVORNOPALA MODIGLIANI

20 Maggio 2014

ROMASTADIO OLIMPICO

31 Maggio 2014

TREVIGLIO (BG)PALA FACCHETTI

8 Giugno 2014

VERONAPALA OLIMPIA

14 Giugno 2014

NAPOLIVULCANO BUONO

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Il magico mondo dellaginnastica artistica

La Pasqua e i Ponti di primavera ci hanno salutato e noi tornia-mo con un nuovo appuntamento della rubrica, per conoscere un’altra disciplina storica della Fondazione Bentegodi, la ginnasti-ca artistica, sia maschile che femminile. Uno sport spettacolare; disciplina olimpica, che si sviluppa attraverso prove ginniche con 4 diversi attrezzi nella femminile e 6, invece, in quella ma-schile, che richiede grande forza fisica, abilità nei movimenti e sincronizzata mobilità articolare. La disciplina femminile della Fondazione Bentegodi vede impegnati 9 tecnici a seguire il set-tore amatoriale e agonistico, inclusa la coordinatrice di sezione Laura Tommasetti, mentre quella maschile è composta da 6 tecnici coordinati da Michele Maggio, tutti impegnati a seguire un numero cospicuo di bambini e ragazzi, che dai 5 anni in su si sono avvicinati a questo entusiasmante sport.

Ma quali sono i requisiti fondamentali per un’atleta? Laura Tommasetti, diplomata Isef, istruttore federale e giudice di 2° grado, ci risponde: “La caratteristica basilare per riuscire in questo sport è il coraggio, seguita poi dalla forza fisica e dalla scioltezza

e precisione dei movimenti”. Quando si può iniziare ad avvicinarsi alla disciplina e a quale età lo sviluppo agonistico? “Il primo corso in Bentegodi inizia già dai 5-6 anni, poi dagli 8 anni si può iniziare a gareggiare, e a 12-13 si accede alla categoria Junior”.

Al coordinatore Michele Maggio, tecnico societario FGI, chiediamo: è corretto pen-sare che in Bentegodi i corsi siano rivolti solo ai probabili futuri campioni del futuro?Assolutamente no! La Fondazione Bentegodi organizza corsi aperti a tutti coloro che vogliono anche solo fare ginnastica, ma è chiaro che siamo molto attenti a chi può avere un futuro da atleta e trovare bambini con queste caratteristiche è davvero stimolante. Michele, per concludere, come definirebbe in due parole la ginnastica artistica. Uno sport molto tecnico e completo, sia dal punto di vista fisico, in quanto vengono coinvolti tutti i muscoli, che mentale per affrontare gesti atletici di difficoltà elevata.  Nel prossimo numero tratteremo la disciplina della Pallanuoto.

Susanna Barcotto

Prosegue il nostro viaggio all’interno della “Bentegodi”. Oggi parliamo della disciplina

coordinata da Michele Maggio

FONDAZIONE MARCANTONIO BENTEGODIil calcio come non lo avete mai visto

Arrivanole leggende del calcio

Si affrontano le leggende del calcio di Azzurrissimi e dei più grandi Club Italiani.

17 Maggio 2014

LIVORNOPALA MODIGLIANI

20 Maggio 2014

ROMASTADIO OLIMPICO

31 Maggio 2014

TREVIGLIO (BG)PALA FACCHETTI

8 Giugno 2014

VERONAPALA OLIMPIA

14 Giugno 2014

NAPOLIVULCANO BUONO

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COMUNE DI CASTEL D’AZZANO

Chiusura @ tutto sport col Gran Galà!

Un’altra stagione sportiva va in archivio per l’assessorato allo sport di Castel D’Azzano, sempre molto attivo sul territorio con iniziative e progetti.

E già si guarda al futuro…

Giovedì 5 giugno 2013, alle ore 20 cir-ca presso il teatro esterno dell’Hotel Villa Malaspina via Cavour, si svolgerà la manifestazione denominata “Gran Galà dello Sport – chiusura di una sta-gione …@tuttoSPORT”, organizzata dall’Assessore allo Sport del Comune di Castel d’Azzano Massimiliano Liuzzi e aperta agli sportivi, alle loro famiglie, alle società e a tutto lo staff dirigenziale, agli amici e ai simpatizzanti.

“L’importanza riconosciuta allo sport e il valore educativo a esso associato – spiega l’assessore Liuzzi, a sinistra – chiama le Amministrazioni Comunali a valorizzare le iniziative e sostenere la meritoria attività di base svolta da parte delle Associazioni e/o Società Sportive che operano a favore dei giovani di tutta la cittadinanza. Inoltre l’attivazione di sinergie con federazioni sportive, enti di promozione sportiva, società ed as-sociazioni loro affiliate, offre ai giovani l’opportunità di realizzare una concreta azione di avviamento allo sport, metten-do in luce talenti e/o particolari abitudini che consentono il raggiungimento di ri-sultati, dando prestigio alle società spor-tive stesse a al territorio che le ospita”.

Per questi motivi abbiamo ritenuto opportuno promuovere il Gran Galà dello Sport – chiusura di una stagio-

ne …@tuttoSPORT per festeggiare le società sportive locali, che con tanta dedizione si sono dedicate alla forma-zione sportiva dei giovani, informare la cittadinanza dei risultati sportivi conse-guiti e assegnare premi agli atleti che si sono maggiormente distinti, sia in sport individuali che di squadra delle varie discipline, durante la stagione sportiva 2013/2014”.

“Sono ormai molti anni che le nostre società ottengono ottimi risultati – ag-giunge l’Assessore allo Sport Massimilia-no Liuzzi – sia sotto l’aspetto agonistico, che professionistico; questa serata ci darà modo, ascoltando la voce dei prota-gonisti (allenatori, giocatori), di rivisita-re a caldo com’ è andata la stagione e di verificare l’andamento degli obiettivi di tutte le società. Inoltre consegneremo al vincitore del concorso “Disegna la tua maglia azzurra 2014” la maglia realizzata con il suo disegno, come annunciato nel-la serata del 15 maggio scorso. Sarà poi un’occasione per vedere all’opera i bam-bini e i ragazzi dell’Istituto Comprensivo che hanno partecipato alle Olimpiadi della Danza-Città di Verona che si sono tenute nel marzo scorso, assieme alle ragazzi e ragazzi di Max Dina Danza. E tanto altro...”.

Alberto Cristani

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Sport & HandicapLa Grande Sfida

Entusiasmo e condivisione le parole chiave della serata che rientra nel progetto a cui hanno

aderito altre tre squadre del girone

Il cuore grande dell’A.C. Oppeano, in vetta al campionato di categoria, si fa ancora più grande. Da quest’anno infatti la squadra biancorossa presieduta da Leonida Zorzan, oltre ai tradizionali progetti benefici col ChievoVerona per sostenere Abeo (Associazione bambino emopatico oncologico) ha aderito al progetto “Handicap per sport- La Grande Sfida”, promosso dal Centro sportivo italiano in collaborazione con le Usl e le ammini-strazioni comunali di Oppeano. Da 5 mesi il martedì sera al palazzetto di Bovolone alcuni giocatori del club incontrano un gruppo di ragazzi con disabilità per allenarsi assieme

nel calcio a 5. Silvano Vighini, referente del progetto, parla di grande entusiasmo da parte di questi 12 ragazzi, con l’augurio che il progetto “La Grande Sfida” sia solo l’inizio di un’importante collaborazione. Ma anche di una reciproca educazione tra ragazzi abili e diversamente – certamente non meno! - abili. Il campionato si avvicina al termine e con esso la volontà dell’A.C. Oppeano di vincere, anche per i loro primi tifosi, i ragazzi del progetto “Handicap per sport- La Grande Sfida”.

Al progetto hanno aderito oltre ad A.C. Oppeano, Alba Borgo Roma, A.S.D. Calcio Caldiero Terme e U.S. Provese A.S.D. di San Bonifacio. Già in due occasioni, nelle

recenti sfide dell’A.C. Oppeano con Alba Borgo Roma e Caldiero gli atleti con disabilità delle rispettive compagini si sono incontrati sul campo condividendo l’entrata assieme ai giocatori, giocando nell’intervallo sostenuti dal pubblico e condividendo il terzo tempo nel dopo la partita insieme alle due squadre. Insieme ai ragazzi de La Grande Sfida e alle altre società che si aggregheranno, contribuiremo a sostenere le iniziative sportive del Progetto animati dall’idea: “avversari sul campo, insieme per lo sport con tutti!”.

MINITENNIS. Ai campi da tennis dell’impianto sportivo di Oppeano si tengono i corsi pomeridiani di minitennis per i ragazzi delle elementari e delle medie. Per avvicinare i bambini alla disciplina nei mesi scorsi la Polisportiva e Tennis Club, in collaborazione con il Comune, hanno proposto lezioni gratuite nelle scuole. Ad oggi la partecipazione al minitennis è molto buona, certamente grazie anche al costo ridotto delle lezioni, e gli iscritti sono una trentina, suddivisi in base all’età, con un primo corso per i bambini dai 4 ai 7 anni, uno per i ragazzi dagli 8 ai 12 e l’ultimo per i ragazzi con più di 13 anni. L’insegnante è a disposizione anche per gli adulti. Per info tel. Massimo 347/4910345.

Ufficio stampa Città di Oppeano

CITTà DI OPPEANO

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16 www.sportdipiu.com

Le grandi manovre di SRdS e Coni Verona

“L’attività svolta dalla Scuola Regionale e il supporto avuto da Verona in questi mesi, in termini di impegno e di sensibilità, rappresentano una risposta cosciente ai bisogni e alle richieste che c’arrivano tutti i giorni dagli addetti ai lavori”. Queste parole di Gianfranco Bardelle, Presidente del Coni Regionale del Veneto, spiegano

in modo chiaro gli obiettivi del Comitato che da sempre considera della massima importanza la cultura sportiva e che progressivamente sta valorizzando e rin-novando la propria scuola. “La Scuola Regionale del Veneto – commenta Dino Ponchio, Direttore Didattico-Scientifico della SRdS – è tra le più qualificate d’Italia e dopo dodici anni di attività siamo riusciti con un potenziamento dei lavori a costituire una programmazione di attività e di sviluppo dei vari incontri

formativi per tecnici, istruttori e insegnanti, suddivisi in tre livelli coordinati

Mesi di grande lavoro per la Scuola Regionale dello Sport del Veneto e per il Coni di Verona che soprattutto nel territorio sta progressivamente

delineando una nuova operatività generale coinvolgendo chi opera e chi desidera aggiornarsi nel mondo dello sport

DIRITTI E DOVERI Tra le nuove

iniziative del Coni

Provinciale di

Verona anche la

Carta dei Diritti e

dei Doveri dello

sportivo

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17www.sportdipiu.com

CONI

in collaborazione con i ConiPoint ed esperti di settore. Tra i settori sviluppati in questi anni c’è stato un crescente aumento degli incontri di primo e secondo livello legati al mondo della metodologia e didattica d’allenamento, approfondite proprio a Verona tra l’8 e il 10 aprile”.

Le attività svolte di primo livello dalla SRdS sono quelle con-cordate e coordinate dalle sette delegazioni provinciali e che rappresentano le esigenze dei singoli territori. L’aggiornamento svolto nella sede Coni provinciale di Via Forte Tomba a Cadidavid ha riguardato proprio il recupero della competenza e cono-scenza tecnica degli operatori dello sport, ovvero i presupposti e l’apprendimento dell’attività motoria, le basi biologiche e le fasi di programmazione di un allenamento. Un lavoro che successivamente sarà completato il 13 e 15 ottobre durante il secondo semestre. 

“Il corso è stato pensato in 2 parti distinte tra aprile e otto-bre - spiega Raffaella Sgalambro, docente e responsabile dello Staff Tecnico del Coni - spinti dalla necessità di approfondire temi legati alle attività sportive giovanili e dando alcuni input imprescindibili a tutti coloro che hanno partecipato con grande entusiasmo. La formazione puntuale e costante per chi opera con ragazzi – prosegue - è di fondamentale importanza ma non si può pensare basti essere conoscitori di una determinata disciplina per insegnare”. Inoltre, tra le attività di secondo livello organizzate dalle SRdS e che offrono “servizi” formativi a tutto il mondo sportivo e dirigenziale, spicca il convegno sulle “buone pratiche” per la corretta gestione di una associazione sportiva dilettantistica e sul tema della fiscalità sportiva, gestito dal dottor Giuliano Sinibaldi, consulente ed esperto di settore. “Il problema fiscale

– continua il Direttore Ponchio – è emerso soprattutto dopo la moltitudine di controlli delle agenzie delle entrate, che hanno accresciuto la necessità di capirne e di saperne di più sotto l’aspetto della contabilità e sui vari adempimenti relativi. Ma non dimentichiamo anche il problema sulla sicurezza nell’im-piantistica sportiva che proprio a Verona è stato affrontato con un forum di terzo livello in grado di stimolare interesse e che ha risposto alle necessità di realtà sportive extra regionali”.

Proprio i relatori del forum legato all’impiantistica e sul ruolo del Veneto in ambito nazionale sono stati Roberto Ghiretti del CEO Studi e Guido Martinelli che hanno approfondito i modelli aggregativi per la gestione degli impianti, oltre agli Assessori Regionali Marino Zorzato e Massimo Giorgetti, che hanno messo in risalto la tematica sono l’aspetto istituzionale ed economico. Fondamentale anche la tavola rotonda sul tema della gestione delle diverse tipologie di impianti con Stefano Bianchini della Fondazione Bentegodi, Gabriele Busato responsabile Jesolo Beach Arena, Gianni Gross Presidente Plain Team Veneto e Stefano Santuz, Direttore Sportivo Tonazzo Pallavolo Padova. Un ricco 2014, dunque, per la città scaligera e prezioso lavoro integrativo con la Scuola Regionale dello Sport, ormai diven-tato strumento di servizio per il mondo dello sport e braccio operativo del Coni Regionale. Una programmazione che conti-nuerà anche nei mesi prossimi con i forum che riguarderanno la medicina sportiva, la psico-pedagogia, la comunicazione e ancora l’impiantistica e la sicurezza sportiva.

Federico Vaccari

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18 www.sportdipiu.com

ULSS 20

Crescere…Biciclettando!

Pedalare è uno dei primi movimenti che si impara da piccoli. Un esercizio che nella sua semplicità aiuta a crescere e,

specialmente in età adulta, a stare in forma

di Susanna Morgante

Il movimento è fondamentale per il bambino: favorisce la crescita e facilita il controllo emotivo, la socializzazione e l’autonomia. Promuove insomma un benessere completo e anche la capacità di pensare, concentrarsi e memorizzare ne risultano influenzate. Ma attenzione: per movimento non intendiamo solo attività sportiva, ma anche e soprattutto camminare, giocare ed andare in bicicletta.

In Veneto lo studio “Okkio alla Salute” ha eviden-ziato che solo un quarto dei bambini va a scuola in bicicletta o camminando. Questo è assai negativo per la salute: attualmente in Italia 1 bambino su 3 è in sovrappeso o obeso e questo colloca purtrop-po il nostro paese tra le prime nazioni in Europa che si contendono il primato dell’obesità. Malattia quest’ultima, legata ad un’alimentazione ed ad uno stile di vita poco corretto, che non costituisce solo un problema estetico ma un vero e proprio fattore di rischio sanitario.

Secondo un recente studio andare a scuola in bici-cletta o a piedi può perfino migliorare la performance scolastica. Ecco che muoversi in bicicletta (come camminare e giocare all’aria aperta) dovrebbero diventare attività quotidiane per tutti i ragazzi, per divertirsi, conoscere il proprio corpo ed entrare in relazione con gli altri e l’ambiente. Un bambino attivo diventerà quasi sicuramente un adulto attivo e sano. Di tutto questo si parla anche in Muovimondo, un vo-lume sull’importanza della bicicletta, del cammino e della sana alimentazione (scaricabile gratuitamente: www.newsletterattivitamotoria.info) dedicato agli insegnanti di tutte le materie.

Infine, dal punto di vista psicologico pedalare è importante perché si tratta di un’attività fisica indi-

viduale che si svolge però in ambienti pubblici come le strade, i parchi, le piste ciclabili che favoriscono scambi comunicativi ed incontri. Per non parlare delle biciclettate di gruppo, amichevoli o competitive.Quindi: dato l’arrivo delle belle giornate, della tempe-ratura più calda, dei colori della primavera, prendia-mo la bici (l’invito è rivolto ai bambini e naturalmente anche alle famiglie) ed iniziamo a… ”biciclettare”!

Susanna Morgante

Carlotta Chiari

Servizio Promozione ed Educazione alla Salute

Dipartimento di Prevenzione ULSS 20

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19www.sportdipiu.com

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20 www.sportdipiu.com

SPORT EXPO

di Marina Soave

Chiusura con record per la settima edizione di Sport Expo. Anche Sportdi+ protagonista con tanti premi

e album Panini per tutti!

ABBATTUTO IL MURO DEI 50.000

20 www.sportdipiu.com

SABATO 15, DOMENICA 16, LUNEDÌ 17 MARZO 2014

FIERA DI VERONA

PAD. 9 - 10INGRESSO PORTA SAN ZENO

Sabato e Domenica 8.30 - 19.00

Lunedì 8.30 - 13.00

INGRESSO GRATUITO

INFO: 335.1360554 – www.sportexpoverona.it

Partner

Green Partner

Fornitori U�ciali

Media Partner

verona

Piazza

dello Sport

Scaligero

SCIENZE MOTORIE

LA PRIMA FIERA

DELLO SPORT GIOVANILE

IN ITALIA

PRESENTED BY

APPUNTAMENTO AL 2015!

Page 21: SD+ magazine 29/2014

21www.sportdipiu.com

Voleva e doveva essere una grande festa e fiera per i più piccoli e così è stato, riconfermandosi Sport Expo uno degli appuntamenti più attesi dai ragazzi. In questa ottava edizione la manifestazione ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissa, offrire un ampio ventaglio di discipline e incrementare il nu-mero di bambini presenti. Quest’anno 52.000 visitatori hanno preso contatto con il mondo sport a 360 gradi, con più di 40 discipline in vetrina. Un successo ottenuto grazie all’impegno e volontà dell’Assessorato allo Sport del Comune di Verona, organizzatore della manifestazione, che crede fermamente nella bontà dell’iniziativa, e grazie al Provveditorato agli Studi che ha coinvolto tantissime scuole. Un plauso anche a Scienze Motorie dell’Università di Verona, che attraverso l’ottimo coordina-mento dei propri studenti ha permesso di gestire al meglio un numero così grande di bambini presenti alla manifestazione. Non va dimenticato il contributo fondamentale del Coni Point di Verona, che quest’anno ha reso possibile un’apertura im-portante a tutta la Provincia di Verona, attraverso la novità del progetto denominato “La Piazza dello Sport Scaligero”.Sono stati più di 3.000 alunni delle scuole elementari hanno

vissuto un’esperienza probabilmente indimenticabile, tra tanti sport e prove di tutti i tipi. Accompagnati dai propri insegnanti e dai ragazzi di Scienze Mo-torie dell’Università di Verona, i bambini hanno intrapreso un percorso studiato appositamente per loro che prevedeva la prova di tante discipline sportive e tanti giochi. Un’iniziativa che ha accolto l’entusiasmo dei piccoli alunni che han-no potuto vedere e provare sport che per tanti erano sconosciuti. Per quanto riguarda Sportdi+ magazine, grande suc-cesso della collaborazione con Panini di Modena che ha messo a disposizione dei bambini veronesi gli album dei Calciatori 2013-2014. Nelle giornate di sabato, domenica e lunedì (mattina) sono stati

quasi 6000 gli album distribuiti presso lo stand di Calcio Camp Italia. Questo a dimostrazione che il fascino delle figurine e della raccolta più famosa di sempre piace ancora tutti.

Ma non solo: il direttore Alberto Cristani ha consegnato tar-ghe di riconoscimento, a suggello di una stretta e proficua collaborazione, a Stefano Gnesato del Coni Provinciale, Angela Capuzzo dell’Ufficio Scolastico Provinciale e a Mirko Simonaio della Federazione Italiana Hockey. Infine Damiano Tomma-si ha ufficializzato il patrocinio alla rivista Sportdi+ da parte dell’Associazione Italiana Calciatori da lui presieduta. Insomma un successo “a 360°” per Sport Expo ma anche per Sportdi+, ormai a tutti gli effetti magazine ufficiale dello sport veronese.

LUCkY EDITION ad impreziosire

Sport Expo 2014

anche due grandi

del Volley italiano

del recente

passato: andrea

Lucchetta e

Franco Bertolini.

Nelle altre

immagini, alcuni

momenti della

presenza di

Sportdi+ in fiera

Page 22: SD+ magazine 29/2014

SPECIALEXXII FESTASCUOLA SPORT

www.sportdipiu.com22

IN COLLABORAZIONE CONA CURA DI

4 GIUGNO '14 PALAZZETTO MASPRONE

VERONAORE 16.30

A

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della RicercaUfficio Scolastico Regionale per il VenetoUfficio Scolastico XII Verona Assessorato allo Sport e al Tempo Libero

Ufficio Educazione Fisica e SportivaUfficio Scolastico XII Verona

PREMIAZIONE DELLE

ATTIVITàLUDICO MOTORIE E SPORTIVE

Page 23: SD+ magazine 29/2014

23

Grazie a tutti perquesto anno di sport

REGIONE VENETO - ASSESSORATO ALLO SPORT PER Progetto Più Sport

@Scuola - Giochi Sportiv

FACOLTà DI SCIENzE MOTORIE, UNIVERSITà DEGLI

STUDI DI VERONA PER tirocini, Campionati

Studenteschi, SporABILE, Alfabetizzazione motoria,

Impianti Sportivi.

REGIONE VENETO - ASSESSORATO

ALLO SPORT PER Più Sport@Scuola, n° 70

Scuole Primarie di Verona e Provincia.

COMUNE DI VERONA - ASSESSORATO ALLO

SPORT PER “In acqua per crescere”, “Sport Expo”, festa

Scuola-sport, CS

PROVINCIA DI VERONA PER Prevenzione Incidenti Stradali.

COMUNI DELLA PROVINCIA DI VERONA

CONI PER Campionati Studenteschi, Alfabetizzazione motoria, formazione scuola primaria

FEDERAzIONI FIGC, FIPAV, FIDAL, FIP, FICR, FIBS, FIR, FIN, FIH, F.I.BA., FISO, FIGH, FIPT PER CS e attività promozionali.

POLIzIA MUNICIPALE PER Educazione stradale, “Giovani in strada”.

ATV PER “Sport, Natura, Ambiente”, “In acqua per crescere”, CS

CUS VERONA PER torneo “Ultimate frisbee”

CTG-ATI PER “Sport, Natura, Ambiente”

VERONA PREMIA PER premiazioni CS

PARCO ACqUATICO RIOVALLI PER premiazione studente-atleta

FUNIVIE DI MALCESINE PER “Sport, Natura, Ambiente”, CS

GARDALAND SEA LIFE PER “Sport, Natura, Ambiente”, “In acqua per crescere”

SPORTDI+ MAGAzINE PER XXII Festa scuola-sport

CHIEVOVERONA PER Progetto “Giovani Cronisti al Chievo”

HELLAS VERONA PER Progetto “Gioca con la tua classe”

PISCINE CENTRO FEDERALE CASTAGNETTI, BELVEDERE, LE GRAzIE, MONTEBIANCO, SANTINI, GOLOSINE PER “In acqua per crescere”,

CENTRO SPORTIVO DE STEFANI PER finali Provinciali e Regionali Calcio a 5 e SuperclasseCup, “I valori scendono in campo”

IMPIANTI E SCUOLA SCI POLSA-SAN VALENTINO, IMPIANTI MALCESINE PER Formazione sci docenti e CS

Elenco enti pubblici e soggetti privati

SPECIALEXXII FESTASCUOLA SPORT

Speciale a cura della Redazione

in collaborazione con angela Capuzzo, Paola Cappelletto

e Luciano Bertinato

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SPECIALEXXII FESTASCUOLA SPORT

www.sportdipiu.com24

GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHISCUOLA SECONDARIA 1° GRADO SCUOLE MEDIE VINCITRICI DELLE FASI PROVINCIALI 13/14

DISCIPLINA CATEGORIA SCUOLA

CORSA CAMPESTRE

CADETTE IC 2 SAVALCADETTI IC LAVAGNORAGAZZE IC LAVAGNORAGAZZI IC 17 MONTORIO

SCI ALPINOCADETTE IC 9 VALDONEGACADETTI IC 8 CENTRO STORICO

SNOWBOARDCADETTE IC 3 S. BERNARDINOCADETTI IST. A. ALEARDI

SCI NORDICOCADETTE SM ROVERèCADETTI SM ROVERè

BADMINTON UNICA IC CASELLE

TENNISTAVOLOCADETTE IC “ CHIARLE” PESCHIERACADETTI IC “MURARI” VALEGGIO

NUOTOCADETTE IC 8 BETTELONICADETTI IC 4 PONTE CRENCANO

SCACCHICADETTE IC 9 VERONACADETTI IC 8 VERONA

ORIENTEERING

CADETTE IC BOSCO CHIESANUOVACADETTI IC BOSCO CHIESANUOVARAGAZZE IC CERRO VERONESERAGAZZI IC BOSCO CHIESANUOVA

ATLETICA PISTACADETTE IC MONTEFORTECADETTI IC VALEGGIOCADETTE/I IC MONTEFORTE

PALLAVOLOCADETTE IC VALEGGIO- IC CASTEL D’AZZANO

CADETTI IC BOVOLONE - IC CASTEL D’AZZANO

BASKETCADETTE IC 8 VERONACADETTI IC VILLAFRANCA

CALCIO A 5CADETTE ED.”AGLI ANGELI”CADETTI I.C. GREZZANA

CALCIO A 11 CADETTI IC NEGRAR

TENNIS TAVOLOCADETTE IC “ CHIARLE” PESCHIERACADETTI IC “MURARI” VALEGGIO

TAMBURELLOCADETTE IC BARDOLINO-LAZISECADETTI IC BARDOLINO-LAZISE

PESISTICACADETTE DON MAZZA VRCADETTI IC PONTE CRENCANO

SOFTBALL UNICA FUMANE

PALLAMANOCADETTE IC DOSSOBUONOCADETTI IC DOSSOBUONO

HOCKEY PRATOCADETTE DON ALLEGRI VILLAFRANCACADETTI DON ALLEGRI VILLAFRANCA

RUGBY CATEGORIA A IC P. CHIARLE PESCHIERA

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www.sportdipiu.com 25

SPECIALEXXII FESTASCUOLA SPORT

GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHISCUOLA SECONDARIA 2° GRADO SCUOLE MEDIE VINCITRICI DELLE FASI PROVINCIALI 13/14

DISCIPLINA CATEGORIA SCUOLA

CORSA CAMPESTRE

ALLIEVE IST. MONTANARI VRALLIEVI LS COPERNICO VRJUNIORES FEMM. LS MESSEDAGLIA VRJUNIORES MASC. LS FRACASTORO VR

SCI ALPINO

ALLIEVE IST. A. ALEARDIALLIEVI STEFANI-BENTEGODIJUNIORES FEMM. SEGHETTIJUNIORES MASCH. ITIS-MARCONI

SNOWBOARDALLIEVE MARIE CURIE-GARDAALLIEVI SACRA FAMIGLIAJUNIORES MASCH. IST. SEGHETTI

SCI NORDICOALLIEVE ITIS-MARCONIALLIEVI MARIE CURIE-GARDAJUNIORES MASCH. ITIS-MARCONI

BADMINTON UNICA LS “E. MEDI” VILLAFRANCA

TENNIS TAVOLOALLIEVE LS “E. MEDI” VILLAFRANCAALLIEVI IST. STAT. “L. DA VINCI” CEREA

NUOTOALLIEVE LC G. COTTA-LEGNAGOALLIEVI LC G. COTTA-LEGNAGO

SCACCHI

ALLIEVE LS COPERNICO VRALLIEVI LS COPERNICO VRJUNIORES FEMM. LS COPERNICO VRJUNIORES MASC. LS GALILEI VR

ORIENTEERINGALLIEVE IST. MONDIN VRALLIEVI IST. MONDIN VR

ATLETICA PISTAALLIEVE CALABRESE-LEVI S. PIETRO INC.ALLIEVI LS COPERNICO VRALLIEVE/I CALABRESE-LEVI S. PIETRO INC.

PALLAVOLOALLIEVE COPERNICO-DA VINCIALLIEVI GALILEI-STEFANI BENTEGODI

BASKETALLIEVE LS GALILEI VRALLIEVI IST. TECN. LORGNA-PINDEMONTE

CALCIO A 5ALLIEVE STEFANI-BENTEGODIALLIEVI MARIE CURIE-GARDA

CALCIO A 11ALLIEVE MARIE CURIE-GARDAALLIEVI LS GALILEI VR

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SPECIALEXXII FESTASCUOLA SPORT

www.sportdipiu.com26 www.sportdipiu.com26

PROGETTO IN ACQUA PER CRESCEREIN COLLABORAzIONE CON PISCINE DI VERONA PER L’INTEGRAzIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PREMIO CANGRANDE ASSEGNAzIONE RICONOSCIMENTO PER MERITI SPORTIVI DELL’ANNO 2013Alla Scuola secondaria di I grado “Caselle”, finalista nazionale di badminton

SPORT EXPO 2014RASSEGNA DELLO SPORT GIOVANILE IN FIERA A VERONACoinvolti quasi 2000 studenti delle scuole del primo ciclo di istruzione e 150 insegnanti

PIù SPORT@SCUOLA70 PROGETTI ALLE SCUOLE PRIMARIE DI VERONA E PROVINCIA

ATTIVITà PROMOzIONALICAMPIONATI STUDENTESCHI

EDUCAzIONE STRADALE- Interventi di prevenzione a cura della Polizia Municipale

- Prevenzione incidenti stradali Scuole secondarie di II grado, con SUEM 118, ULSS 20, Polizia Stradale,

Assessorato Trasporti Provinciale.

- Progetto “Giovani in strada 2013-2014”

- Progetto “Verona cuore ‘Viva’”

- Convegno “A scuola in scooter… sempre sicuri”, scuola sec. di II grado.

in collaborazione con

SPECIALEXXII FESTASCUOLA SPORT

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www.sportdipiu.com 27

MANIFESTAzIONI E PROGETTI 2013/20141. CAMPIONATI STUDENTESCHI FASI PROVINCIALI E REGIONALI2. PIù SPORT@SCUOLA3. MONTEFORTIANA4. FORMAzIONE DOCENTI: BLS, SPORT INVERNALI, ARRAMPICATA, CIASPOLE, ULTIMATE FRISBEE, SPORT FLUVIALI, HOCkEy, ORIETEERING, SCI E DISABILITà, BADMINTON, DISCESA IN GOMMONE5. ALFABETIzzAzIONE MOTORIA6. PROGETTO AFFy FIUTAPERICOLO7. IN ACqUA PER CRESCERE8. SUPERCLASSE CUP9. I VALORI SCENDONO IN CAMPO10. SPORTABILE11. SPORTExPO12. TROFEO CITTà DI VALEGGIO13. GIORNATA MONDIALE DELL’ATTIVITà FISICA PER LA SALUTE14. MINIBASEBALL15. TROFEO BALDO-GARDA16. TRIATHLON VALEGGIO17. TORNEO PROMOzIONALE ULTIMATE FRISBEE18. CIP, LO SPORT PER TUTTI A SCUOLA19. PROGETTO CALCIO AGSM “GIOCHIAMO INSIEME”20. CONVEGNO SICUREzzA STRADALE “IN SCUOLA IN SCOOTER…SEMPRE SICURI”21. PROGETTO “BASkET A SCUOLA”22. PROGETTO SCUOLE FIPAV23. SPORT, NATURA, AMBIENTE24. PROGETTO “GIOVANI IN STRADA”25. PROGETTO HELLAS “GIOCA CON LA TUA CLASSE”26. PROGETTO CHIEVO “GIOVANI CRONISTI”27. PROGETTO “VERONA CUORE”28. PROGETTO “PREVENzIONE INCIDENTI STRADALI”

SCUOLE ORGANIzzATRICIIC CASELLE SOMMACAMPAGNA GSS BADMINTON - IC VALEGGIO TROFEO CITTÀ DI VALEGGIO/ATLETI-

CA, GIOCHI SCUOLA PRIMARIA, GSS SCACCHI, TENNISTAVOLO, RUGBY, TENNIS - IC BOSCOCHIESANUO-VA GSS ORIENTEERING - IC VILLAFRANCA GSS HOCKEY PRATO, CALCIO A 11, TENNIS - IC LAzISE GSS

PALLATAMBURELLO - LICEO SPORTIVO SEGHETTI VERONA GSS SPORT INVERNALI-ATLETICA LEGGERA-

SPORT EXPO - ISTITUTO MEDICI DI LEGNAGO TROFEO BASSO VERONESE - IC MONTEFORTE TROFEO

EST VERONESE - IC CAPRINO VERONESE TROFEO BALDO GARDA - SM FRATTINI BARBIERI CAVALCA-SELLE DI LEGNAGO GIOCHIAMO A FARE SPORT: CORSA, BADMINTON, PALLAVOLO - IC RONCO ALL’A-DIGE TROFEO ADIGE GUÀ

SPECIALEXXII FESTASCUOLA SPORT

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28 www.sportdipiu.com

CALCIO FEMMINILE

di alberto Cristani

Veni, vidi,Vilio... Valpo

Quando ho deciso di intervistare Federica, la sua risposta è stata: “Intervista a me? Ma se non gioco mai…”. Lei il campo durante l’ultima stagione l’ha potuto “assaporare” davvero poco. Vuoi per l’esplo-sione della baby Toniolo, vuoi per il turnover, vuoi per le scelte di mister Formisano. Ma quello che Federi-ca ha fatto durante il campionato va oltre l’aspetto tecnico-tattico-atletico. La sua passione e competenza ha permesso alla Fimauto Valpolicella di crescere a livello mediatico, facendosi conoscere ed imponen-dosi all’attenzione di media e sportivi. Un percorso che ha già dato i suoi frutti ma che è ancora lungo e tortuoso. “In effetti - esordisce Vilio - il calcio femmi-nile ha sempre una considerazione inferiore rispetto a quello maschile, come é normale che sia conside-rando quanto il calcio dei ragazzi é seguito in Italia. In generale statisticamente credo che gli sport maschili siano più popolari qui da noi nonostante possiamo vantare alcune eccellenze come nel tennis. A livello locale comunque il calcio femminile pur non avendo un grandissimo richiamo mediatico é più considerato che in altre province dove spesso la gente non sa neanche dell’esistenza di questo sport. Qui probabilmente per il numero di squadre iscritte ai campionati (Valpolicella, Verona, Real Bardolino, Mozzecane per citarne alcune) e per gli ottimi risultati raggiunti dall’ex Bardolino  il calcio femminile ha avuto un po’ più modo di farsi conoscere, ma la strada da fare é ancora molto lun-ga. Occorrerebbe certamente creare dei programmi di sviluppo a livello scolastico/ giovanile, il numero di ragazze aumenterebbe, si potrebbe così alzare il livello, conquistare più spazio..... Lavoro molto lungo”.Ma come è iniziata la carriera calcistica di Federica Vilio? “Ho iniziato – spiega Federica - molto tardi con il calcio, avevo 23 anni! Ho sempre avuto una super passione per questo sport fin da bambina, ma il mio primo amore e primo sport é stato il tennis. Ho giocato

a tennis molti anni raggiungendo buoni risultati nelle varie categorie under, poi si é trattato di fare una scelta e ho scelto di iscrivermi all’università. Tutt’ ora giochicchio con l’AT Villafranca nelle basse catego-rie! E poi naturalmente seguo il tennis di alto livello. Quando ho deciso di smettere ad alti livelli, un’amica mi ha chiesto di provare con il calcio in una squadra di serie C in cui lei giocava da anni. Quella squadra era…il Valpo!”.

Faccia a faccia con Federica Vilio, portiere del Fimauto Valpolicella. Un amore per la sua terra, per la società e per i colori. Un legame unico, speciale.

In campo e non solo

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29www.sportdipiu.com

dagli italiani, ognuno dovrebbe pensare un pochino di più a cosa potrebbe fare nel pro-prio piccolo e provare ad avere una visione più

d’insieme... Le spiagge sono fatte di granelli. Guardando a Verona beh, sarò scontata, ma la

nostra é una cittá meravigliosa dal punto di vista estetico, culinario e di storia. Negli ultimi anni sta iniziando anche ad offrire qualcosa in più a livello di iniziative culturali, musicali.. Ovviamente rimane pur sempre una realtá medio piccola e non offre la varietà di una grande città. Verona è comunque una cittá a misura d’uomo,  per me è la giusta dimensione in una buona posizione geografica a un passo dal lago che per noi spesso funge da mare, il mare vero ad un’ora di macchina e le più belle cime d’Europa a poco più. Non credo avrei un’alternativa, sono stata qualche mese a Londra poi a Berlino ma cambierei la mia città forse solo per un posto di mare dove il clima sia mite tutto l’anno”.

Parare un rigore e pareggiare oppure vincere e restare in panchina? Nessuna esitazione: “Tutta la vita vincere rimanendo in panchina!! Parare un rigore sicuramente gasa ma il pareggio è un punticino solo!”.E per un brindisi: Valpolicella o Bardolino? Sorride Federica: “Valpolicella senza dubbio! Tutta un’altra qualità…”.

MEDIA kEEPER Federica ha

dimostrato

quest’anno come

la passione e

l’impegno siano

fondamentali in

campo e ‘dietro’

una scrivania.

Di tutto questo

ne ha beneficiato

il Fimauto

Valpolicella

V come Vilio, V come Valpolicella. “Già - sottolinea il portiere del Valpo - la Valpolicella è la mia terra, una zona meravigliosa dove sono nata. I miei nonni vivono qui quindi ci sono davvero legata e confesso che sarebbe bello poter tornare a viverci un giorno. E poi c’è il Valpolicella Calcio. Che dire? È una società molto particolare perché è composta anche da ragaz-ze che hanno giocato - o che tuttora giocano - e che hanno fatto la storia di questa squadra. Ce la stiamo mettendo tutta per cercare di portare avanti le cose al meglio considerando che é la prima esperienza ad un livello così alto. E poi c’è il presidente, Nereo Zulian, una persona che è in società da tanti anni, che divide il suo tempo come tutti noi tra lavoro e Valpo, che si dá da fare assieme a noi. Non è il classico presidente in giacca e cravatta che non si sporca le mani, anzi…”.

Prosegue Vilio: “Il momento più bello e quello più brutto della tua carriera? Fede non ha dubbi: “Il più bello sicuramente la promozione in serie A la stagione scorsa! Una grandissima soddisfazio-ne per tutti ma soprattutto credo per ragazze che come me sono in questa squadra dagli anni della serie C e che hanno fatti un sacco di sforzi e di lavoro per arrivare fino a qui!! Non ci siamo infatti mancare una grande festa! Il più brutto credo quando mi sono rotta il crociato nel 2011, stavo andando bene e mi stavo togliendo qualche soddisfazione in serie B, sono stata sfortunata. Ma si sa, questi sono gli inconvenienti del mestiere…”.Dal calcio alla vita di tutti i giorni. L’Italia non sta passando un momento felice, è sotto gli occhi di tutti. Se Federica Vilio potesse, cosa cambierebbe del nostro paese? “Difficile dirlo. Viviamo e siamo gli attori di un Paese immobile, una gigantesca monta-gna che ha iniziato a sgretolarsi. Abbiamo una terra ricca di storia, di paesaggi, di risorse umane, ma negli anni tutti hanno voluto guardare solo il loro piccolo orticello in maniera egoistica senza pensare nè al futuro nè al bene comune. Sarebbe necessario svecchiare la classe politica, iniziando ad educare davvero i giovani cercando di farli interessare alla politica, all economia già sui banchi di scuola.. Sono troppo pochi quelli che si interessano e decidono di farsi coinvolgere con uno scopo “ buono”. Occorre assolutamente tagliare le spese in eccesso, i privi-legi, ma con una tempistica decente non nel corso dei secoli. Poi non dimentichiamo che l’Italia è fatta

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CALCIO FEMMINILE

di Matteo Sambugaro

La gioia infinita diLisa Boattin

Il bronzo mondiale l’ha fatta esultare, sognare, piangere dalla gioia. «Tengo la

medaglia sulla mensola sopra il letto...» Lisa Boattin ha ancora la pelle d’oca. Certi ricordi sono sempre pieni di emozione. La Nazionale under 17 italiana ha scritto la storia in Costa Rica qualche settimana fa, salendo sul terzo gradino del podio in Coppa del Mondo. Il capitano applaude, racconta l’impresa delle sue azzurrine, lei che ogni sabato comanda la difesa del Graphistudio Pordenone in serie A. «Sono sensazioni indescrivibili, inaspettate, uniche. Questo risultato ha un significato speciale: è come aver vinto il Mondiale».

Boattin, l’under 17 è l’unica selezione giovanile italiana a essere arrivata così lontano in una Coppa del Mondo. È un grande motivo di orgoglio. Il bronzo in Costa Rica è davvero importante per il calcio femminile e spero permetta all’intero movimento di crescere.

Quattro volte in vantaggio, quattro volte riacciuffate. Poi il successo ai rigori. La fi-nale terzo-quarto posto contro il Venezuela si può definire “pazza”? Sì. Siamo state brave a non mollare mai e a reagire sempre, nonostante le continue rimonte del Venezuela. I rigori? Eravamo tranquille e decise a portare a casa la medaglia.

Il segreto dell’Italia? Il gruppo: unito, splendido e senza invidie.

La partita migliore? Il primo tempo della semifinale contro la Spagna: abbiamo dominato e messo in difficoltà un avversario davvero temibile.

Quanto brucia non essere riuscite a centrare la finalissima con il Giappone? Un sacco. Dopo quel primo tempo quasi perfetto, credevamo fortemente al passaggio del turno. Il rammarico c’è ed è molto

DALLE MANI DI BLATTER Lisa ha ricevuto

la medaglia

di Bronzo

direttamente dal

numero 1 della

FIFa

intenso: venire eliminate da un paio di rigori inesi-stenti lascia ancora di più l’amaro in bocca.

Che effetto fa stringere la mano al presidente della Fifa Joseph Blatter? Una bella sensazione. Si è avvicinato in campo prima della finale con il Vene-zuela e si è rivolto a me in italiano: mi ha sorpreso, non pensavo che conoscesse pure la nostra lingua. Mi sono emozionata.

Durante il Mondiale, i complimenti sono arrivati anche dalla centrocampista dell’Agsm Verona,

Carlotta Baldo. Mi hanno veramente fatto pia-cere le sue parole. Io e Carlotta siamo amiche da tanto tempo. Mentre ero in Costa Rica, ci sentivamo tutti i giorni.

Aneddoti? Prima di ogni gara, lei mi diceva sempre: “Vinci e fai vincere”, per darmi la carica.

Chi ha gioito con te in Costa Rica, invece, è il portiere del Fimauto Valpolicella, Ilaria Toniolo. Vero. Ilaria è una bravissima e simpaticissima ragazza. Il suo esordio al Mondiale contro il Venezuela nel girone è stato davvero positivo. Abbiamo perso 1-0 ma Toniolo ha fatto un paio di grandi parate, dimostrando carattere e personalità.

Agsm Verona e Fimauto Valpolicella? Il Verona è sempre una squadra forte e insidiosa. In più c’è Melania Gabbiadini che considero un esempio. Il Fimauto Valpolicella ha disputato un bel campionato, nonostante fosse alla sua prima stagione di serie A: ammiro particolarmente Sara Capovilla.

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CALCIO

di alberto Cristani

Le 5 parole per scoprie il Calcio 4D

Non correre, segnare e vincere ma percepire, analizzare e capire: questo è il vero calciatore, un atleta pensante in grado di compiere le scelte migliori

in base alla situazione in cui si trova. Parola di Roby Baggio

Un modo nuovo di concepire, insegnare e praticare il calcio. Questo è Calcio 4D, il nuovo modello for-mativo promosso da Roberto Baggio, ex Presidente del Settore Tecnico della FIGC, Adriano Bacconi, allenatore e preparatore atletico professionista e Campione del Mondo 2006 come match analyst della Nazionale Italiana e da Vittorio Petrone, manager dell’ex Divin Codino e manager di successo.Da poco il progetto è diventato un percorso di studi di livello universitario. La Sports FourD Corporate University. Nel corpo docenti anche Martino Me-lis, vecchia - si fa per dire - conoscenza del calcio veronese.

“Questo modello formativo – ci spiega Melis – si basa su cinque semplici parole: passione, gioia, coraggio, sacrificio e successo. I valori portati da Baggio a Sanremo nella Lettera ai Giovani del 2013 (vedi box). Ovviamente se questi cinque concetti saranno messi in pratica al meglio ci sono ottime possibilità di vincere. Ma non è questo il punto. Si

vuole focalizzare l’attenzione sul’aspetto decisio-nale dell’atleta, in modo da formare un giocatore pensante. Percepire, analizzare e capire: ecco i tre momenti che il calciatore deve saper gestire al me-glio. Questa tipologia di insegnamento è assai simile a quella adottata dalla scuola spagnola, ad oggi la migliore del mondo”.“Roberto Baggio – prosegue Melis – ha ideato con Adriano Bacconi questo metodo spinto dal dare una continuità alla sua fantastica carriera.  CAL-CIO 4D è un’agenzia formativa e non una società sportiva. Non ha intenzione di tesserare i bambini, nè di selezionare quelli più bravi. Persegue invece l’obiettivo di dare pari opportunità di crescita a tutti per nel rispetto e nella valorizzazione dei profili più talentuosi”. Ma come nasce questo progetto? “Calcio 4D – ci spiega Adriano Bacconi - segue la case history di successo della Pisa Soccer School e vuole qualificare, attraverso un nuovo modello formativo, gli istruttori delle Scuole Calcio e dei Settori Giovanili della città che sposi e divulghi sul territorio i valori fondanti dello sport come l’integrazione, l’aggregazione, il benessere psico-fisico. Calcio 4D è la presa di con-sapevolezza da parte del bambino della postura e della posizione del proprio corpo nelle 3 dimen-sioni spaziali in relazione al tempo. Un approccio che proprio per queste finalità è interdisciplinare e polivalente. Un progetto che parte prima che dai campi di calcio, dalle scuole per incentivare la pratica sportiva e avvicinare anche le bambine ai campi di calcio e non solo”.“I corsi – conclude Bacconi – sono rivolti a tecnici, bambini e Associazioni. Lo sforzo è quello di seguire gli istruttori formati con il metodo Calcio 4D nella loro attività quotidiana tramite un portale dedicato

TUTTI INSIEME AL DIVIN CODINO In questa

foto il mitico

Roberto Baggio

posa insieme

al giornalista

adriano Bacconi e

ai partecipanti del

corso ‘Calcio 4D’

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A tutti i giovani e tra questi ci sono anche i miei tre figli.

Per vent’anni ho fatto il calciatore. Questo certamente non

mi rende un maestro di vita ma ora mi piacerebbe occuparmi

dei giovani, così preziosi e insostituibili. So che i giovani non

amano i consigli, anch’io ero così. Io però, senza arroganza,

stasera qualche consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i giovani

a riflettere su queste parole.

La prima è passione. Non c’è vita senza passione e questa la

potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole

influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi

dentro e lì la troverete.

La seconda è gioia. Quello che rende una vita riuscita è gio-

ire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio

padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la

sera, intorno ad una tavola apparecchiata. E’ proprio dalla gioia

che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo

pienamente la propria vita.

La terza è coraggio. E’ fondamentale essere coraggiosi e impa-

rare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è

semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi scon-

figgere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti sapendo di

aver dato tutto, di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro

e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate.

La quarta è successo. Se seguite gioia e passione, allora si può

parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere

rimasta l’unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere

successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel

modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname,

l’agricoltore o il fornaio.

La quinta è sacrificio. Ho subito da giovane incidenti alle

ginocchia che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la

carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori

grazie al sacrificio che, vi assicuro, non è una brutta parola. Il

sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato.

La giovinezza è il tempo della costruzione, per questo dovete

allenarvi bene adesso. Da ciò dipenderà il vostro futuro. Per que-

sto gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete

a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidatevi, è un’illusione. Lo

sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà.

Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il ragazzo che

ero, che amava il calcio e andava a letto stringendo al petto un

pallone. Oggi ho solo qualche capello bianco in più e tante vec-

chie cicatrici. Ma i miei sogni sono sempre gli stessi. Coloro che

fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate

i vostri sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che

danno sempre il massimo nella vita.

Ed è proprio questo che auguro a Voi ed anche ai miei figli.

LETTERA DI BAGGIO AI GIOVANI

a loro, con la possibilità di analizzare i video di partite

e allenamenti anche a distanza. Il network Calcio 4D vuole dare agli istruttori così formati an-che la possibilità di avere importanti opportunità di lavoro nei centri di formazione di altre città. Un con-tinuo e aggiornato confronto che ha come obiettivo principale quello di incentivare la pratica sportiva in comunione con il percorso scolastico”.

PAROLA DI CAMPIONE L’esperienza

e i valori di

Baggio rendono

il progetto

‘Calcio 4D’ ancor

più unico ed

interessante

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CALCIO A 5

di Davide Valerio

Trofeo Ostilio Mobilial Palasport di Verona

Sabato 10 maggio, all’interno del Palasport di Verona, si sono svolte le finali del XXIII campionato provinciale MSP.

Per la prima volta la vittoria è andata alla TrinacriaDopo ben ventitre settimane ricche di gare, reti ed emozioni, da novantatre squadre, si è arrivate alle due più forti: l’AS Martiv, campione provinciale in carica, e la Trinacria, l’anno scorso vincitrice del trofeo regionale e nazionale. L’ago della bilancia pendeva maggiormente dalla parte della Trinacria, soprattutto per le grandissime defezioni che hanno colpito la squadra di Martinelli. Inoltre questa non era altro che il remake della finale dello scorso torneo, quando a primeggiare sono stati quelli della Martiv, che hanno, sportivamente parlando, rubato la vittoria nei minuti finali, quando Bottini e compagni stavano già festeggiando. Quest’anno la musica è cambiata ed ad aggiudicarsi l’ambito premio è stata per la prima volta la Trinacria, la quale, con il 5 a 2 nella gara decisiva, inserisce nella propria bacheca l’unico trofeo sinora mancante. Vediamo però come ha fatto questa squadra a cogliere questo pre-stigioso alloro.

Il girone di qualificazione, ricordiamo il primo in serie A1, non è stato affatto avaro di emozioni. In molti pensavano che una squadra forte come la Trinacria avrebbe dovuto vincere tutte le partite, ma un tale record è stato battuto dal Corvinul Hunedoara, anch’essa una compagine di altissimo livello, guidata sapientemente dai fratelli Georgescu e dall’uomo in più Molomfaneanu, giocatore di una classe infinita che ha fatto fare il vero salto di qualità alla propria squadra. I ragazzi rumeni dovevano essere per forza annoverati come i più probabili vincitori del campio-nato, un gradino sopra alle stesse Trinacria e Martiv. Non dimentichiamoci però del girone A, nel quale militano squadre del calibro del Rizza, del Ristorante Meridiana Sandrà e del Noi Team Banca Di Verona, squadre fortissime ben conosciute dagli appassionati del mondo MSP. In questo primo raggruppamento

ThE BEST PLAYER Il presidente

Marco Portale ha

premiato adrian

Danes come

miglior giocatore

del campionato

a vincere è stato il Rizza, che ha staccato con una certa facilità tut-te le altre squadre. Dopo diciotto giornate le migliori sei squadre di serie A1 e le quattro vincitrici dei quattro gironi di serie A2 si sono affrontate nella fase dei playoff. In questo frangente sono già arriva-te le prime vittime illustri, tra cui tutte le squadre provenienti dalla serie cadetta ed il Sandrà, squadra che puntava decisamente alla vit-toria del titolo, annoverando tra le

proprie fila giocatori che hanno già vinto il titolo più volte. I

quarti di finale sono stati tutti combattuti, tranne forse quello in cui la Trinacria ha superato una Route 66 arrivata molto avanti in campionato, nonostante molti problemi. A lasciarci abbiamo anche la Dinamo S.Clara, la Newippy ed il Rizza, che non è riuscito a superare il Noi Team. Il cam-

mino della squadra di Viviani e dei fratelli Zardini si è però dovuto fermare la partita successiva in

semifinale, contro l’AS Martiv. C’era comunque gran-dissima attesa per l’altra semifinale, nella quale si sono affrontate proprio Trinacria e Corvinul, una sorta di finale anticipata. Dopo quaranta minuti di fuoco, i campioni nazionali si sono guadagnati il pass per l’ultimo match. Nell’altra gara, la Martiv per passare il turno contro il Noi Team, ha dovuto pagare al destino un dazio molto caro: l’espulsione e la conseguente squalifica di Stepanek.

Nelle altre gare del 10 maggio, il Corvinul Hunedoara ha battuto il Noi Team Banca di Verona, classificandosi al terzo posto, l’Agriturismo Cà Del Pea ha vinto il trofeo Air Dolomiti sugli Arditi ed il Conan Povegliano si è laureato miglior club di serie B contro i Goo Goo Goals.

23 EDIZIONI DI SUCCESSI Epilogo

entusiasmante

anche per

l’edizione

2013/2014 del

Campionato

MSP di Calcio

a 5. Trinacria

campione, ma

applausi per tutti

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36 www.sportdipiu.com

Il ciclismo. Sport come allenamento, ma anche lavoro su stessi, sulle proprie paure. Divisi tra sabati sera con gli amici e i libri di scuola, Leonardo e Ro-berto ci insegnano che amare uno sport è sacrificio, determinazione e riscoprirsi anche un po’ bambini, come quando una bicicletta arriva pronta per la gara.

Quando hai deciso di praticare questa disciplina? Roberto Cristofoli: Da sempre e ancora prima di poterla praticare concretamente in quanto i miei genitori non erano affatto d’accordo. Leonardo Fedrigo: Il ciclismo è fattore genetico nella famiglia Fedrigo da prima mio nonno poi mio padre e ora io. Ho iniziato a sei anni a divertirmi in bicicletta.

Come vedono questa scelta i tuoi coetanei?RC: Dipende. Non essendo uno sport conosciu-tissimo, sono sempre stato visto come “quello che fa i salti con la bici” anche se, in tanti hanno capito che non si tratta di un semplice gioco. LF: Se devo essere sincero molti dei miei co-etanei non capiscono perché sacrifico i sabati sera e i pomeriggi a scorrazzare con il motorino per allenarmi. Probabilmente loro non hanno mai avuto una passione altrettanto forte come la mia.

Che tipo di preparazione devi affrontare, sia a livello fisico che psicologico? E quanto ti alleni durante la settimana?RC: La preparazione comprende il lavoro con la bmx, e allenamenti in palestra e con bici da strada/mtb. Lo strumento più versatile è la bmx perché mi per-mette di lavorare la tecnica in pista, la potenza, la velocità di pedalata e la resistenza. L’allenamento psicologico è una costante nel mio sport e abbraccia diversi aspetti: la paura nell’affrontare un salto, un

CICLISMO

di alberto Cristani collaborazione di Alessia Bottone

Cristofoli-Fedrigo due ruote “quasi” uguali

Il ciclismo da strada? Uno stile di vita. La bmx? Molto più che un semplice salto. Su questo numero di SD+ intervista doppia a Roberto Cristofoli del team Bmx

Libertas e Leonardo Fedrigo, ciclista lupatotinoavversario, la determinazione. LF: La nostra preparazione comincia con un mese di attività in palestra in dicembre e poi, nel periodo che va da gennaio a fine ottobre, ci dividiamo fra attività su pista e su strada; durante la settimana mi alleno 6 giorni con una media di 3 ore per ogni uscita.

E poi c’è il rapporto con la bici…RC: Cerco sempre di essere diligente nella manuten-zione, tuttavia d’inverno a volta la tratto piuttosto male! Il tempo non è molto e a volte la stanchezza prende veramente il sopravvento. LF: Il rapporto con la mia bici è qualcosa di profondo, nelle prime settimane di attività si cerca di capirne le

caratteristiche e i suoi limiti. Il giorno in cui mi con-segnano la bici sento qualcosa di diverso nel aria,

è un po’ come il giorno di Natale per un bambino.

Dove ti alleni? RC: Sono in una zona fortunata quindi non mi devo spostare molto. In pista giro a San Giovanni

Lupatoto o alla nuova pista dello Stadio. LF: Mi alleno nelle zone collinari fuori Verona, la

zona della Val d’ Illasi.Qual è la tua specialità?RC: La mia specialità sono sicuramente i manual ovvero passaggi con la ruota dietro solamente all’interno del salto e le partenze. LF: Le mie specialità sono quelle del passista veloce, adatto anche alle attività della pista

Scuola e sport: come concili queste due attività?RC: La questione è semplice: più mi alleno e meno tempo ho di studiare e viceversa. LF: Nel 2013 ho completato il percorso professionale in grafica consapevole del fatto che sarebbe stato difficile far coincidere gli impegni scolastici con quelli sportivi.

SELFIEDRIGO Dedica con ‘selfie’

del velocista Leo

Fedrigo ai lettori

di SD+

Page 37: SD+ magazine 29/2014

Come si è chiuso il 2013 e che prospettive/obiettivi ti poni per quest’anno?RC: Il 2013 si è chiuso molto bene a livello italia-no in quanto ho vinto tutto, sono invece molto amareggiato per le gare all’estero. L’obietti-vo per la stagione è sicuramente di ottenere qualche risultato internazionale pesante e di difendere il titolo italiano.LF: Il 2013 si é concluso con un bilancio positivo di quattro vittorie su strada, due convocazioni in nazionale in occasione del campionato europeo su pista in Portogallo e della tre giorni di Aigle in Svizzera. L’obiettivo per il 2014 è quello di ripetersi e se è possibile di migliorare.

Segui altri sport oltre a quello che pratichi e se si quali? Sei tifoso di una squadra o di un atleta in particolare?RC: Seguo particolarmente le discipline parallele alla mia, tipo il bmx freestyle, la downhill, il 4x. Mi piacciono molto le automobili e seguo un po’ il rally ed il drifting. Non tifo una squadra o un atleta in

particolare, e devo dire di essere felice che Verona abbia 2 squadre in serie A.

LF: L’ unica passione oltre al ciclismo è la mia squadra di calcio preferita, il Milan.

In conclusione, perché un giovane dovrebbe decidere di montare in sella ad una bmx/bici

da strada?RC: Per strada vedo tanti ragazzi che si divertono

con le loro bici, spesso inadatte. Ecco, loro e i loro genitori non sanno quanto sia divertente girare in un impianto a norma, con una bici adatta, dove ci sono tecnici qualificati ad insegnare uno sport che nessuno conosce, imparando a praticare uno sport completo che va ben oltre al semplice salto da una gobba di terra come tantissime persone pensano! Provare per credere!LF: Il ciclismo è una palestra di vita, dove conta il supporto dei compagni ma, dove è necessario sa-persi mettere in gioco, ed essere consapevoli che il successo è personale ma frutto della collaborazione di molte persone.

CRISTSELFIE anche Roby

Cristofoli saluta

i lettori con una

dedica

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38 www.sportdipiu.com

Dopo un weekend con circa 50.000 persone presenti, la grande festa di SportExpo 2014 si è conclusa con la mattinata del lunedì dedicato alle scuole elementari, con più di 3.000 alunni protagonisti di un’esperien-za indimenticabile. I giovani studenti infatti hanno potuto cimentandosi in un percorso a tappe che prevedeva l’approccio a più sport e prove fisiche di tutti i tipi, accompagnati dai propri insegnanti e dagli studenti di Scienze Motorie dell’Università di Verona. Un’iniziativa che ha accolto l’entusiasmo non solo dei piccoli ma anche da parte dei docenti che si sono detti “appagati” grazie ad una giornata multi-sport gioiosa e “insolita”. Grande fascino ha suscitato il colorato e ben strutturato Fun Hockey Village dove gli istruttori e le istruttrici (provenienti club locali Hcf Villafranca, H. Villafranca e il neo club Hockey school Verona) si sono messi a disposizione con grande competenza e passione. Uno staff reso ancor più prezioso dalla pre-senza di atleti stranieri e costituito dal coordinatore Saviatesta Marco e dai suoi collaboratori il fiduciario prov. Mirko Simonaio, Alessandro Boggian, Silvia

hOCkEY

di Mirko Simonaio

Con l’hockey il divertimento è assicurato!

A SportExpo tutti gli sport in primo piano compreso l’hockey che, con i suoi “campetti” e con il Trofeo Sportdi+ ha catalizzato l’attenzione di studenti,

genitori e insegnanti. Un successo… total!Soave, Marcello Orlandi, Luisa Klenner, Sofia Basso, Claire Domilici Bloem, Sara Cordioli.Le otto scuole che si sono alternate sul campo di gioco hanno già fatto richiesta di per poter inserire il corso di Hockey nelle ore di motoria del prossimo anno scolastico 2014-2015.

In questi tre giorni molti giovani di un’età compre-sa tra i 5 e 14 anni hanno visitato il Villaggio della Federazione Italiana Hockey. I bastoni colorati non erano mai abbastanza e questo ha fatto si che si formassero code di attesa per provare i giochi degli stand e per poter entrare nel campetto di dimensioni 9x15. Sempre affollato anche il campo più grande, già preso d’assalto nella mattinata del sabato da una cinquantina di studenti delle scuole medie Pertini (Verona) e Simoni (Buttapietra).Nel pomeriggio che si è registrata la maggiore af-fluenza sia nel campo da gioco grande che nel Fun Hockey Village con le hostess affannate - ma sempre sorridenti e disponibili - ad insegnare il gioco.Le divise della Nazionale sono state indossate dalle formazioni romane Archetto e Mercurio ed hanno attratto parecchi visitatori che si sono fermati per seguire incuriositi le gesta dei  Campioni d’Europa di Marco Carboni arrivati in veste di Ambasciatori a Ve-rona per la promozione di  uno sport privo di barriere e davvero rivolto a tutti quale è l’hockey su prato.Domenica è stata la volta dei ragazzini impegnati nel torneo promozionale  SportDi + curato da Alessan-dro Boggian con la partecipazione  delle formazioni del  Flohock  Brescia (vincitore del torneo), del San Giorgio  Casale (gruppo più numeroso  e al secondo appuntamento con sport expo) e  delle formazioni di casa il Villafranca e l’ hs Verona.Al termine del torneo si sono tenute le premiazioni effettuate da Alberto Cristani direttore del magazine

MODELLE PER UN MODELLO Le istruttrici

dell’hockey

School Verona

sono anche

testiomonial del

progetto ‘Sport

modello di vita’

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39www.sportdipiu.com

sportivo Sportdi+  che ottenuto il patrocinio da parte della F.I.H. Cristani ha voluto ringraziare per la collabo-razione – attiva da oltre un anno - consegnando una targa al fiduciario provinciale F.I.H. Mirko Simonaio e al consigliere federale Marco Saviatesta. Successiva-mente, il direttore di Sportdi+ ha sottolineato come sia rimasto entusiasta del clima di festa e del fair play con i quali si è svolto il torneo, un comportamento esemplare tenuto dai ragazzi e dalle ragazze in campo e da tutti i genitori presenti a bordo campo che non sempre si riscontra in altri eventi e in altri contesti sportivi. Grazie a questo clima sereno e allegro tutti i partecipanti hanno di fatto vinto e quindi sono stati premiati con la medaglia con i loghi di SporExpo, del torneo, della F.I.H. e di Sportdi+ magazine.

Con l’augurio che l’Hockey possa in futuro essere ancora presente come quest’anno - con uno Stand tra i più attrezzati – la F.I.H. nazionale e provinciale ringrazia gli organizzatori e da appuntamento a tutti a Sport Expo 2015!

UNA MEDAGLIA PER TUTTI Il ‘Trofeo SD+’ ha

regalato a tutti

i partecipanti

una medaglia

ricordo, mettendo

in secondo

piano classifica e

risultati

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PALLACANESTRO

Alpo Basket in festaè serie A2!

lI sogno è diventato realtà: l’Alpo Basket ‘99 ha conquistato la promozione in A2 al termine di una stagione a dir poco trionfale. Grande soddisfazione

per la società del presidente Renzo Soave

di andrea Etrari

Alpo Basket ’99 in serie A2: incredibile! Un tra-guardo inatteso e una soddisfazione enorme per il principale artefice di questo “miracolo”: il presi-dente Renzo Soave, colui che ha concepito la sua “creatura” 15 anni fa e che l’ha portata, forse, dove nessuno si sarebbe potuto immaginare. Impossibile ripercorrere tutti questi 15 anni, che però sono stati tutti importanti per arrivare a questo storico epilogo. La società ha potuto crescere, salire man mano di categoria, commettere pure errori e saper ripartire dai propri errori. Insomma, una scalata vera e propria e in tutti i sensi, in cui hanno avuto un ruolo fondamentale in (quasi) tutti questi anni, oltre al già citato presidente, l’allenatore Nicola Soave, i vice Paolo Saviano e Francesca Dotto e il dirigente Giuseppe Dotto.

La svolta è avvenuta però negli ultimi due cam-pionati in cui la società ha rinunciato a diverse giocatrici “mature” e “sazie” e si è affidata a giovani “affamate” e ad alcune senior affidabilissime come Anna Rossi e Giulia Monica (che, assieme a Elisa Ruffo e Maria Zanella, sono state le confermate rispetto alla scorsa stagione). Inoltre la società ha costruito uno staff solidissimo (composto, oltre ai già menzionati coach Soave, Saviano e Dotto, dal preparatore atletico Alberto Bonomi e dalla fisio-terapista Silvia Mazza) e ha cominciato a lavorare forte pure sul settore giovanile (indovinatissima la collaborazione con il Basket 2000 San Giorgio MN). E i risultati si sono visti: una sola sconfitta nella prima fase e tre nella seconda, con l’unica pecca di

essere stati eliminati nei quarti di finale di coppa Italia.

Spazio ora ai festeggiamenti, anzi ad una lunga serie di feste iniziate già nel dopo partita dell’ultima gara casalinga contro Costa Masnaga con una “mega-risottata”, proseguite poi con la pre-sentazione della squadra al PalaBam di Mantova in occasione dell’All Star Game di Lega Gold e Silver e al PalaOlimpia prima della palla a due di Tezenis-Feren-tino dello scorso 27 aprile. La mente è già rivolta alla prossima stagione, anche se la squadra si allenerà per tutto il mese di maggio: poi il “rompete le righe” il 1° giugno, quando è in pro-gramma il “rendez vous” a casa dello sponsor Marco Dall’Oca che, assieme al socio Marco Mangia, è il titolare della Ecodent. E poi tutti in vacanza in attesa di ripartire in A2!

BELLE, FELICI E VINCENTI Promozione

da urlo per le

ragazze dell’alpo

Basket 99, a

coronamento

di una stagione

praticamente

perfetta

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PALLA CANESTRO

di andrea Etrari

Tutti insieme sotto canestro

Palla a spicchi protagonista tra i banchi di scuola grazie a “Più Basket a Scuola”, progetto che ha coinvolto studenti, docenti, federazioni,

tecnici e atleti d’eccellenza. Un percorso formativo da 10 e lode!Si è conclusa con la grande festa al PalaOlimpia il progetto sperimentale “Più Basket a Scuola”: gli alunni e le maestre che hanno partecipato al pro-getto, hanno “colorato” il Palasport in occasione della partita di campionato Tezenis-Ferentino dello scorso 27 aprile. Ma di cosa si tratta? Nato da un’idea di Andrea Totolo, responsabile Minibasket della F.I.P. Comitato Provinciale di Verona, il progetto è rivolto alle Scuole Elementari di Verona e Provincia: sono state scelte 6 scuole primarie nelle quali, per un’intera mattinata, gli alunni hanno giocato a pallacanestro seguiti dagli studenti di Scienze Motorie e hanno potuto godere della presenza dei giocatori della Tezenis che sono stati a loro disposizione per firmare autografi, fare fotografie e rispondere domande sulla loro carriera e attività sportiva. “Più Basket a Scuola” ha coinvolto ben 4 enti: la F.I.P., come già ricordato, grazie al prof. Andrea Totolo, la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona con il prof. Luciano Bertinato, la Scaligera Basket Tezenis che ha coordinato il progetto con il responsabile del settore giovanile Simone Guadagnini e l’Ufficio di Educazione Fisica che ha coinvolto le scuole e le maestre grazie alla responsabile Angela Capuzzo.Come detto, 6 scuole partecipanti (Sacra Famiglia, Dossobuono, Parona, Povegliano, S. Stefanodi Zimel-la e Forti), 1500 ragazzini, 40 insegnanti, 6 studenti di Scienze Motorie e 6 centri minibasket zonali. Sono state coivolte, infatti, le società che operano nelle palestre che hanno ospitato il progetto che hanno dato una mano pure con i propri istruttori.

«La risposta delle scuole è stata molto buona - ricorda Roberto Leoni, presidente del Comitato Provinciale FIP di Verona - Purtroppo siamo partiti un po’ in ritardo e abbiamo potuto conivolgere sol-tanto sei scuole, a fronte di una ventina di richieste

pervenuteci. Ho presenziato ai primi due incontri e ho potuto constatare che l’entusiasmo dei ragazzini è stato qualcosa di meraviglioso».«Ci auguriamo di poter continuare l’anno prossimo, magari partendo con anticipo - ha proseguito il prof. Andrea Totolo - Ci tengo a sottolineare come quat-tro realtà importanti di Verona si siano riunite allo stesso tavolo e abbiano portato ciascuna il proprio contibuto alla riuscita di Più Basket a Scuola».«Per noi è stato quasi doveroso aderire al progetto - rivela Simone Guadagnini - I giocatori della pri-ma squadra hanno partecipato con entusiasmo, le mattinate nelle scuole sono “volate”, grazie anche all’impegno dei ragazzi di Scienze Motorie che hanno fatto fare ai ragazzini dei giochi “a stazioni”».«L’adesione al progetto da parte di Scienze Motorie ha varie concause - ha concluso il prof. Luciano Ber-

SPICChI D’AUTORE I giocatori della

Tezenis Scaligera

Basket sono stati

letteralmente

presi d’assalto dai

giovani fans

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tinato - La prima è l’accordo con la Scaligera Basket: con loro abbiamo avuto sempre convenzioni per tirocini, sia relativamente al centro per lo sviluppo del talento, che abbiamo messo in piedi assieme sperimentalmente assieme a loro e al CUS Verona, sia per altre iniziative che potrebbero essere attivate negli anni. La seconda è la formazione dei nostri studenti cui vogliamo presentare le problematiche dello sport giovanile più che quelle dell’alto livello. La formazione più carente in ambito sportivo, in questo momento, riteniamo sia quella rivolta verso i giovani e deve essere fatta con professionalità e serietà. Terza motivazione: farsi conoscere come Università e far conoscere la pallacanestro e lo sport all’interno dell’ambiente scolastico: questo perché la scuola tocca tutte le fasce d’età giovanili e tutta la popolazione indipendentemente dal ceto sociale».«Per quanto riguarda l’Ufficio Scolastico provinciale – conclude la responsabile Angela Capuzzo – siamo molto soddisfatti del progetto. Sono convinta che sia stato svolto un ottimo lavoro di equipe che ha portato ad un coinvolgimento globale, un’importante sinergia tra sport d’eccellenza e studenti. Progetti del genere non possono che trovare ampia disponibilità da parte dell’Ufficio Scolastico».

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PALLA CANESTRO

di andrea Etrari

Pianigiani, il CT azzurro che “vede giovane”

Il coach della Nazionale di pallacanestro Simone Pianigiani, ospite della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona, ha concesso

un’interessante ed esclusiva intervista al nostro inviatoUn’intera giornata nella nostra città in cui Pianigia-ni è stato al centro di un ricco programma di appun-tamenti, organizzati dal Collegio Didattico di Scienze Motorie con la collaborazione della F.I.P. (Comitato Regionale Veneto e Comitato provinciale di Verona) e del C.U.S. Verona. Interessantissimo l’incontro dal titolo “Il valore del team: dalla pallacanestro strategie oltre lo sport”, al quale hanno partecipato gli studenti di Scienze Motorie, tenutosi nella palestra di Via Casorati gremita all’inverosimile. L’allenatore della Nazionale si è poi spostato nel vicino PalaGavagnin dove era in programma la prima delle due “Giornate Azzurre” in Veneto: il coach ha assistito agli allena-menti delle selezioni regionali venete Under 13 e Under 14. La giornata veronese si è conclusa con la conferenza stampa nella quale sono intervenuti, oltre a Pianigiani, il preparatore atletico del settore squa-dre nazionali Francesco Cuzzolin, il presidente del Collegio Didattico di Scienze Motorie Federico Schena e il presidente del Settore Giovanile, Minibasket e Scuola Eugenio Crotti. Al termine il coach azzurro si è concesso in esclusiva ai nostri microfoni: «Nello sport di oggi non puoi sopravvivere ad alto livello se non hai uno staff molto ampio, con competenze diffuse e con cura dei dettagli. La tecnologia ha portato ad un’accelerazione di tutto questo ed è quello che ho detto agli studenti di Scienze Motorie: loro saranno proiettati in questo mondo al termine del percorso di studi e questi incontri sono un momento positivo di stimolo e di arricchimento».

Parliamo di Nazionale: nei nostri campionati gio-cano tanti, troppi stranieri e quindi come possono i giovani italiani mettersi in mostra? «Come taglia fisica noi italiani per qualche altro anno saremo indietro rispetto ad altri paesi europei, pertanto noi allenatori dobbiamo creare giocatori sempre migliori, sempre

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più performanti e di alto livello. Aver spazio nel cam-pionato è un’occasione importante e imprescindibile, ma è altrettanto vero che per avere un serbatoio per la Nazionale non è sufficiente perché il livello della pallacanestro europea è un gradino sopra. Oggi si è ribaltato il concetto: la Nazionale non è più il punto di arrivo della carriera di un atleta, ma un momento di formazione, cioè la Nazionale dà esperienza europea ai giocatori che non la fanno con i club». Dove sta andando questo basket in Italia, con tante società in difficoltà a cominciare dalla “sua” Siena? «La crisi economica è evidente e nel basket in particolare si è fatta sentire in maniera deflagrante. La conseguenza è che molti giocatori di prima fascia hanno scelto campionati più ricchi, ma il rovescio della medaglia è che in questi momenti sono uscite tante idee: coltivare e sviluppare giocatori che potranno essere stelle del domani, ad esempio, perchè in Italia la qualità degli allenatori è molto alta e molto diffusa. I presupposti per ripartire e per farlo nella maniera migliore, ci sono». Verona è pronta per il ritorno nella massima serie? «Questa è una terra di sport, una città con tanto calcio e altre realtà: quindi tanta tradizione e tanta passione. La Scaligera Basket è una società solida e secondo me si giocherà fino in fondo la promozione in A. Di sicuro l’allenatore è capace, i giocatori pure e queste sono cose che contano al di là del vincere una partita in più o in meno: la stagione può girare in un verso o nell’altro, ma se c’è questo, sei un punto di riferimento e arrivi al vertice, anno prima o anno dopo».

COACh UNIVERSITARIO Simone Pianigiani

ha risposto alle

domande degli

allievi della

Facoltà di Scienze

Motorie di Verona,

presieduta dal

Prof. Federico

Schena

La Nazionale non è più il punto di arrivo della carriera di un atleta, ma un momento di formazione, cioè la Nazionale dà esperienza europea ai giocatori che non la fanno con i club. Molti giocatori di prima fascia hanno scelto campionati più ricchi, ma il rovescio della medaglia è che in questi momenti sono uscite tante idee: coltivare e sviluppare giocatori che potranno essere stelle del domani

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SChERMA

di alessio Faccincani

Giusto concentrarsi anche su di loro. L’esercito del futuro. Quello formato dai giovani interpreti della scherma veronese. La nuova leva della disciplina, di età compresa fra i 6 e i 13 anni. I riflettori si de-vono necessariamente accendere anche su questo mondo. Quello probabilmente da osservare con maggiore attenzione. Perché soltanto da qui pos-sono nascere nuovi talenti per la scherma veronese. La società VeronaScherma ne sta coltivando circa una trentina. Ragazzini innamorati della propria disciplina e della propria arma. Spada o fioretto in questo caso poco importa. Ciò che conta è la passione con cui questi ragazzini inseguono un so-gno. Da veicolare però con i corretti insegnamenti. Fondamentale in questa circostanza perciò il ruolo degli istruttori. In questo caso da considerare come veri e propri educatori. Figure indispensabili per la corretta crescita di ciascun ragazzo. Questo pezzo in definitiva vuole scrutare ambo i lati della medaglia. Il piccolo agonista e l’istruttore di turno. Un tema che si potrebbe scomporre in un’infinita di doman-de. Tutte di grande attualità. Per l’occasione ecco alcune risposte. Proveremo a visionare da vicino come nella scherma possano convivere l’irruenza della promessa con i dettami dell’istruttore adulto. Ecco il manuale di sopravvivenza. Ecco i due lati della medaglia a confronto. Vado in Messico. “Per il mio caso specifico – spiega Tecla Merci, promettente fiorettista di 11 anni - bi-sogna necessariamente partire da un presupposto: nella mia esperienza sono stata molto fortunata. Ho iniziato scherma all’età 5 anni e sono sempre stata allenata da persone competenti. Ogni mio istruttore infatti ha sempre calibrato gli allenamenti in base alla mia età. Non ho mai avvertito perciò alcuna pressione. Questo ritengo sia il metodo di

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VeronaSchermauna famiglia… in guardia!

Un vivaio, quello della società veronese, che conta ormai oltre 30 ragazzi e ragazze seguiti e istruiti da uno staff di allenatori

di assoluto livello

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lavoro ideale. Nel mio caso specifico poi ho avuto la fortuna di incontrare sul mio percorso dei veri educatori. Persone che hanno sempre privilegiato la mia crescita umana, prima che tecnica. Soprattutto con il mio istruttore storico, ora in Messico, si era instaurato sotto questo punto di vista un rapporto veramente speciale. Pensate che all’inizio avevo chiesto ai miei genitori di seguirlo. Volevo che mi insegnasse ancora lui scherma. Ovviamente però non mi è stato dato il permesso. Adesso comunque me ne sono fatta una ragione. VeronaScherma è diventata la mia nuova seconda famiglia. I miei istruttori attuali sono certamente figure valide”. Questione di Numeri.  VeronaScherma dispone di tre istruttori. Cristiano, Martin ed Enrica. Il tema stringente però impone subito una scel-ta. Chi può parlare del rapporto fra promessa ed istruttore? “Posso provarci io - interviene nel dibattito Enrica Aiello, istruttrice di fio-retto delle piccole leve – poiché Il tema è in-teressante e dalla lettura abbastanza articolata. Secondo la mia opinione innanzitutto credo che i numeri incidano molto sul rapporto fra istruttore ed allievo. Ovviamente il rapporto umano nasce da una conoscenza. Nelle palestre con un vasto numero di iscritti è quasi impossibile dunque che questo accada. A VeronaScherma invece proviamo a soddisfare le esigenze di ciascun allievo. Non è certamente facile ma è l’unica strada per sviluppare quella sintonia basilare per gli anni futuri. Di questo ne sono assolutamente convinta”. “L’ultimo dettaglio su cui porrei l’attenzione – con-clude Enrica - è quello relativo all’agonismo. Una pecca diffusa in tutti gli sport è quella di aver dra-sticamente abbassato l’età di partenza delle gare. Oggi in Italia probabilmente un bambino non può

più assaporare la dimensione ludica della propria disciplina. VeronaScherma, invece, vuole fare di questo un proprio cavallo di battaglia. Spesso in palestra usiamo fioretti di plastica, approfondiamo attività alternative e lasciamo ampio spazio al gioco. Un istruttore in sintesi non deve mai dimenticarsi questo concetto: lo sport è un gioco”.

SORRISI&FIORETTI Uno staff

d’istruttori di

valore assoluto

segue da vicino

la crescita dei

giovani atleti di

VeronaScherma

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FOOTBALL AMERICANO

Mastini Verona No Limits!

Dopo la perfect season dello scorso anno, per i “bauboys” si profila un’altra stagione da incorniciare.

E ai play off, ne siamo sicuri, ci sarà da divertirsi…

di Michele Coratto foto di Emanuele Di Donna ed Antonello Venturelli

Ormai non sono più una sorpresa. Se la passata stagione si potevano incasellare tra le squadre ri-velazione del torneo, quest’anno sono diventati a tutti gli effetti una splendida realtà. Oggi come ieri i Mastini continuano a passeggiare sugli avversari e non lasciano per strada nemmeno le briciole. L’ana-logia con il team che l’anno scorso stupì l’Italia del football americano è il cammino devastante. Perfect Season nel 2013, sei su sei, per ora, nel 2014 e una certezza che accompagna i ragazzi allenati dall’Head Coach Michele De Martin: qualificazione ai play off già in tasca. Nessuno ha saputo fermare la marcia dei cagnacci gialloblù: Hurricanes Vicenza, Saints Padova e Redskins Verona sono stati superati in scioltezza e soprattutto con il piglio della grande squadra.

Di conseguenza in casa Mastini si inizia a program-mare il futuro, con l’intenzione di puntare quanto prima alla promozione nella massima divisione, insieme ai top team del panorama footbalistico italiano. E la testa del girone permette ai gialloblù di continuare a sognare la vittoria del campionato. A questo proposito, le ultime due gare di “regular season”, quelle interdivisionali, permetteranno di capire meglio quali potranno essere le reali ambi-zioni dei Mastini.

“Cardinals Palermo e Hogs Reggio Emilia – rileva il presidente gialloblù Simone De Martin – sono due squadre da prendere con le molle. I palermitani so-prattutto hanno un recente passato simile al nostro, poiché nelle ultime due stagioni si sono imposti all’onore della critica per il valore mostrato. La tra-sferta a Palermo sarà una vera e propria avventura ma una volta raggiunto il Velodromo Borsellino, in quel momento dovremo iniziare a dimostrare che

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abbiamo fatto il salto di qualità e che siamo pronti per incrociare i caschi con chiunque: sarà come se fosse già una partita di “post season”. Medesimo discorso per l’ultima interdivisionale contro gli Hogs Reggio Emilia (domenica 25 maggio al Consolini Stadium): sarà l’ultima battaglia prima dei play off e vogliamo vincerla a tutti i costi”.

DOUBLE DERBY Tra i risultati

di prestigio

di questo

campionato,

sicuramente

vanno evidenziate

le due vittorie

contro i ‘cugini’

dei Redskins

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RUGBY FEMMINILE

di alessia Bottone

Il rugby en rose con il Verona Rugby Ragazze

SD+ ha intervistato Veronica Ceradini e Sara Squassabia, Vicepresidente e Capitano della squadra, due donne entusiaste e decise a portare la loro squadra

e i loro sogni in cima alle classifiche e trovare uno sponsor per il loro progetto1984: nasceva in Italia il campionato di rugby fem-minile. Da allora, il rugby, uno sport considerato “al maschile” per antonomasia, ha aperto le porte alla Nazionale a 15 femminile.3 Maggio 2014: un appuntamento importante per Verona Rugby Ragazze, che ha visto la presentazione ufficiale della squadra al CONI.Veronica Ceradini e Sara Squassabia, rispettivamente Vicepresidente e Capitano della squadra, hanno iniziato per caso. Poi giocare è diventata una sfida, uno stile di vita, fino a prendere la forma di un sogno che, a giudicare dai risultati, 29 partite vinte su 30 in Coppa Italia, sembra essere decisamente possibile.Le abbiamo intervistate e queste sono state le loro risposte.

Veronica e Sara, quando avete deciso di praticare il rugby e perché? Veronica Ceradini: Ho iniziato a giocare grazie a un progetto scolastico. La storia è abbastanza curiosa in quanto, quando mi sono recata in gita scolastica in quinta superio-re, ho perso la prima vera lezione di rugby e così, quando sono andata al campo a provare non sapevo nemmeno di cosa si trattasse. Ho solo ascoltato il suggerimento della mia professoressa educazione fisica, a scatola chiusa e non ho più smesso! Il mio primo allenatore, Gus Enderstein, mi ha fatto amare questo sport. Sara Squassabia: Ho iniziato a praticare questa atti-vità per curiosità: non conoscevo nulla del rugby, e lo ritenevo uno sport assurdo, com’è possibile che per segnare devi passare il pallone all’indietro? Poi, per fortuna, ho cambiato idea e durante l’Università ho avuto finalmente il piacere di praticarlo con passione. Questo è il terzo anno che gioco, e ora è diventato il mio sport a tutti gli effetti.

Quanto tempo vi occupa?  VC: La mia “vita è un allenamento quotidiano”: alle sei del mattino vado a correre almeno per un’ora con la moglie dell’allenatore, il pomeriggio lo tra-scorro in palestra, e poi mi alleno in campo tre volte a settimana.SS: Per poter scendere in campo nelle migliori condi-zioni mi alleno tre volte a settimana con la squadra e una volta in palestra. Essere una giocatrice di rugby significa sacrificio e passione. Non si potrebbe vivere solo una dimensione, bisogna avere entrambe per continuare a praticare questo sport.

Che tipo di ostacoli avete dovuto affrontare? Quali pregiudizi? VC: Viaggi in macchina e in treno per andare ad allenarmi a Venezia e poi alle partite in giro per

POSA IN ROSA Il rooster 2014

del Verona Rugby

Ragazze conta

su atlete e staff

tecnico di grande

qualità

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l’Italia, valigia sempre pronta e pigiama sempre in borsa, nel caso il pullman ritardasse e si perdesse il treno per tornare a casa. Poi l’avventura nazionale e tutto ciò che essa comportava, allenamenti più duri e frequenti, le serate a casa a riposare invece che a divertirsi, ma quando si ha una passione pesa tutto meno!SS: Da quando ho cominciato, gli ostacoli sono stati maggiormente fisici, se non sei allenato, rischi di infortunarti ogni domenica. I miei genitori avevano diversi dubbi in merito a questa mia scelta, ma ora si sono appassionati al gioco, alla mia squadra e al clima che si respira in campo, e non perdono occa-sione per seguirci ogni volta possibile. I pregiudizi maggiori li ho riscontrati dall’interno del movimen-to: non tutti ritengono che il rugby sia adatto per le donne. In realtà basta guardare una partita per cambiare idea. 

Perché una donna sceglie il rugby?VC: Perché una donna sceglie il rugby? Perché ama fare attività fisica, lavorare sodo e stare all’aria aper-ta, il rugby è un’attività completa che sviluppa ar-monicamente tutta la struttura fisica. Quindi la mia risposta è “perché vuole stare bene”.SS: Se potessi, consiglierei ad ogni ragazza di provare la palla ovale: è uno sport adatto ad ogni tipo di fisico, dove puoi metterti alla prova e semplicemente diver-tirti con uno sport all’aperto con ragazze di ogni età!

Qual è stato il momento più difficile? VC: Il momento più difficile penso che sia l’infortunio, il non vedere dietro l’angolo un veloce rientro in campo e il ricominciare da zero, anche se poi basta veramente solo riprendere il”via” per ritornare in breve temo ad essere chi sei sempre stata! Questo è uno dei vantaggi di questo sport che ti da una struttura forte e solida in grado di recuperare ve-locemente. Sono convinta che l’avventura “Verona Rugby Ragazze” sia una scommessa già vinta, anche se necessita di costante impegno da parte di tutti: giocatrici, staff è dirigenza. Il nostro obiettivo ora è la finale del 25 Maggio, dove dimostreremo realmente quale è il nostro livello sul piano nazionale. Finora le premesse sono più che buone!SS:  Il momento più difficile è stato ad inizio stagione. Avevo paura, ero entusiasta ma anche terrorizzata. Mi chiedevo:” E se va male?” In realtà poi è andato meglio di ogni aspettativa, ed eccoci qui!

Un consiglio per le ragazze che desiderano avvi-cinarsi a questo sport?VC: Quello che posso dire alle ragazze che vogliono avvicinarsi a questo sport è:”Divertitevi, mettetevi in gioco, non ponetevi limiti, provateci, l’impegno è la miglior carta che potete giocarvi e il campo è lo sfondo migliore dove dimostrare chi siete! Mi per-metto di dare un consiglio utilizzando le parole di una persona che stimo molto:” Love rugby and love life!”SS: Ragazze, è difficile entrare in campo la prima volta, ma sono sicura che una volta provato, dif-ficilmente uscirete dall’ambiente! Il rugby è uno sport di divertimento, unione e sudore. Vi aspetto in campo!

SIAMO DONNE... Sebbene sia

uno sport

particolarmente

‘maschio’, le

ragazze del

Verona Rugby

mantengono

intatta la loro

femminilità.

attenzione

però a non farle

arrabbiare...

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RUGBY

I Leonicinidella palla ovale

Gettarsi nella mischia con il sorriso. Con queste premesse la società I Leoni del Nordest svolge la sua attività coinvolgendo giovani rugbysti delle

province di Verona e Vicenza. Un pregetto all’insegna della sportività

di Federico Vaccari

Bellissima iniziativa a San Bonifacio legata al mondo del rugby giovanile chiamato ‹‹Mischiamoci in Allegria›› in collaborazione con la società educativa Asd Rugby “I Leoni del Nordest” di San Bonifacio, ma trasferitisi quest’anno con il suo campo da gioco nella sede vicentina di Monticello di Fara. Assieme a moltissimi volontari del rugby educativo a 11 e con il supporto della Federazione rugbistica, oltre alle società di Rangers Vicenza Rugby e del Cus Verona Rugby, è stato possibile mettere in atto lunedì 14 aprile presso lo stadio Renzo Tizian di San Bonifacio, il terzo torneo scolastico di rugby per le classi di quarta e quinta elementare di moltissime scuole dell’est veronese.

“Passano gli anni – spiega il referente per le attività scolastiche, Marco Zonato - e mi accorgo sempre di più che il rugby ha una bella storia da raccontare ricca di valori e di regole cavalleresche. Oscar Wilde ha coniato l’aforisma che il rugby è uno sport da animali giocato da gentil uomini, mentre il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da animali”. Il torneo scolastico ha coinvolto per tutta la mattinata una trentina di classi quarte e quinte dei comuni di Arcole, San Bonifacio, Veronella e Zimella, e dal 2008 il progetto viene coniato nelle scuole dell’est come modello di interculturalità all’interno di un proces-so didattico-educativo e di sportività. Argomenti interessanti e di sicuro valore che nel tempo hanno fatto diventare il torneo un tradizionale punto di riferimento per moltissime scuole. “Il fatto di parlare di come è nato il rugby – continua Marco Zonato - e il perché dopo ogni gioco pretendo che i vincitori applaudano i non vincitori, nella teoria del rispetto, è stata una formula vincente non solo per i ragazzini ma anche per le insegnanti. I bambini hanno voglia di capire e di conoscere, apprezzando la

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I Leonicinidella palla ovale

teoria delle regole ma soprattutto il gioco che, sep-pur per certi aspetti rude, dai test di gradimento oltre il 92% dei bimbi lo valutano eccellente e ottimo”.  La giornata si è strutturata con una suddivisione di dieci campetti di rugby in cui tutte le classi si sono sfidate “meta su meta”. “Con la gradualità della proposta dei giochi e degli interventi – commenta il presidente dell’Asd Rugby Educativo, Lorenzo Branco - si capisce cosa significa il rispetto ed è bello vedere come si autodeterminino i ragazzini tra loro. Per i ragazzi, infine, il rugby è magia e voglia di divertirsi”.

L’A.s.d. Rugby educativo I Leoni del Nordest ha la sede legale a San Bonifacio, in via Cavalieri di Vittorio Veneto 15, mentre il campo sportivo quest’anno si è trasferito presso il campo sportivo di Monticello di Fara (VI) ma da più di dieci anni, seppur con tante difficoltà - inizialmente appoggiati al Valpolicella Rugby e Cus Verona, successiva-mente all’ente scolastico Melotto di Lonigo (Vi) - e ha sempre portato avanti un centinaio di ragazzi dislocati rispetto alla sede nel giro di 50 chilome-tri. L’organigramma societario spiega il motivo della sua estensione: dal presidente colognese Lorenzo Branco, al vice Davide Soldà di Orgiano (VI), i consiglieri che provengono da San Bonifacio, Montecchio Maggiore e Lonigo (VI) e il segretario di Arcole Alessandro Rodighiero.  

L’essenza più bella del rugby ce la rivela, in coclu-sione, lo stesso referente scolastico Marco Zonato: “Non c’è niente di più bello quando a distanza di anni molti ragazzi ti riconoscono e rivedono in te con uno sguardo la luce di chi ha passato un’esperienza fantastica con noi. Questo basta per andare avanti e fare sempre meglio”.

UNA PALLA ChE UNISCE Con il progetto

‘Mischiamoci in

allegria’, la palla

ovale diventa

strumento di

socializzazione ed

integrazione

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RUGBY

I primi 40 anni del Rugby Club Valpolicella

Lo scorso 4 maggio, con la conclusione del campionato di Serie A 2013-2014, il Rugby Club Valpolicella ha festeggiato i 40 anni di attività. In questo

articolo le tappe più importanti della società presieduta da Sergio Ruzzenente

di Philipp Rauch

L’avventura del Rugby Club Valpolicella inizia nel 1974, quando Sergio Ruzzenente, attuale presidente, raccoglie intorno a sé un gruppo di ragazzi ed inizia a farli giocare in un campo in quel di Negarine, piccola frazione del Comune di San Pietro in Cariano. Le dif-ficoltà sono grandi, ma i ragazzi hanno entusiasmo: aiutano a fare di tutto, tolgono i sassi dal campo, e si adattano a giocare ora in uno slargo vicino ad un vigneto, ora in un’area sconnessa, ora su campi da calcio mettono e togliendo le porte ad ogni partita.Superate le iniziali diffidenze i bambini ed i ragazzi che si appassionano a questo sport aumentano molto e nasce anche una Prima Squadra che nel 1976 viene iscritta per la prima volta al Campionato di C2. Ruz-zenente è presidente, giocatore e direttore tecnico,

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ma può contare sulla preziosa collaborazione del compianto Lino Ferraretto, che porta in Valpolicella la sua notevole esperienza acquisita con una brillante carriera nelle Fiamme Oro, squadra con la quale ha vinto cinque scudetti. Una svolta decisiva si registra nella stagione 1984-85 con l’arrivo del tecnico gallese Lyndon Child (ancora oggi vicino e affezionato alla Società nei suoi frequenti viaggi in Valpolicella), che migliora la tecnica della squadra.

Nel 1985 viene ultimato il Campo Sportivo Comu-nale di San Pietro in Cariano e finalmente due anni dopo viene costruita, con l’impegno ed il lavoro di tanti giocatori, la Club House, fondamentale per la coesione dell’ambiente e lo sviluppo di un vero spirito

Telenuovo è media partner ufficiale dell’Hellas Verona

Una stagione da vivere insieme ai campioni dell’Hellas.Solo su Telenuovo.

ALE’ VERONALe emozioni dei Match dell’Hellascommentate dalla nostra redazionecon interviste e dopo partitaDOMENICA ALLE 14.00e in concomitanza di anticipie posticipi della partita dell’Hellas

POMERIGGIO HELLASal fianco della Primaveraper sostenere i campioni di domaniSABATO ALLE 14.30

su WWW.TGGIALLOBLU.IT troverai tutto lo sport gialloblù - minuto per minuto - cronache, commenti, blog e tutte le news in tempo reale!

VIGHINI SHOWcommenti a caldo e come semprela possibilità di intervenire in diretta.LUNEDI ORE 21.00

A seguire alle 22.45 la partitariproposta per voi per intero in esclusiva

TG GIALLOBLU’L’imperdibile quotidianoappuntamento, quest’anno IN DIRETTA DALLE 19.30 ALLE 20.00

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I primi 40 anni del Rugby Club Valpolicella

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di squadra. Nella stagione 1986-87 inizia il dialogo con il rugby sudafricano, prima con la presenza a San Pietro in Cariano di John Dobson (figlio dell’editore del famoso mensile Rugby World), e successivamen-te nel 1987-88 con Brian Poggenpoel. L’anno dopo la direzione tecnica viene affidata a John Verster, esperto allenatore di Città del Capo; nello stesso anno milita nella Prima Squadra Michael Kirsten, poi mediano di mischia nella Prima Divisione Sudafrica-na nel Western Province con partecipazione anche all’allora Super Twelve (campionato tra le migliori 12 formazioni dell’emisfero Sud di Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa).

Nel campionato 1990-91 la rosa della Prima Squa-

dra viene arricchita dall’arrivo di due forti giocatori argenti-ni, provenienti da una delle più prestigiose selezioni sudameri-cane, il Cujo, i fratelli Alejandro

e Gabriel Filizzola, con quest’ultimo poi vestirà più volte anche la maglia n. 10 della na-zionale italiana. L’anno successivo si aggiunge anche Pablo Auciello, forte apertura proveniente da La Pla-ta (Argentina). Queste esperienze hanno favorito la crescita tecnica e motivazionale di tutti e consentito la promozione della squadra seniores prima in C1 e poi in serie B. Mirco Bresciani fu l’allenatore del Valpolicella per 8 anni ed a lui va il merito di essere riuscito a mantenere la Prima Squadra in Serie B fino alla stagione 1997-98. Successivamente, dopo alcuni Campionati ancora in serie C1, nel 2004 la formazio-ne torna a calcare i campi della serie B, dove rimane fino al campionato 2009/2010 quando, con l’arrivo di Alessandro Zanella,  dopo aver vinto il proprio girone, va al play-off per la pomozione in A2 con il Frascati e vince entrambe le partite. Nel secondo anno di A2 (campionato 2012/2013) il Valpolicella Rugby chiude la stagione al primo posto, si aggiudica la promozione alla A1 e accede alle fasi finali per il passaggio all’Ec-cellenza e per l’assegnazione del titolo di Campione d’Italia di Serie A: massimo traguardo mai raggiunto dal Valpolicella e da squadre della provincia veronese. Solo per differenza punti contro la Pro-Recco non passa alla finale. Merita comunque l’acceso all’A1, categoria in cui quest’anno la squadra si è ottimamente compor-tata, ottenendo un sesto posto nella classifica finale.

Questi primi 40 anni di Rugby Club Valpolicella hanno visto sempre - salvo alcune brevi pause extra sportive - Sergio Ruzzenente al timone della Società, punto di riferimento riconosciuto ed insostituibile per tutti, grandi e piccoli. Ancora oggi, dopo tanti anni di attività, ogni sabato pomeriggio è in campo in tuta e scarpini ad aiutare gli allenatori dei bambini più piccoli, con lo stesso spirito di allora, quando tutto è cominciato.

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APPUNTAMENTI | PODISMO

a cura della Redazione

DOMENICA 1/6Isola Rizza (VR) Caminada tra i fossi della bassakm 6 11 16 - ore 8:30 9:00

LUNEDì 2/6S.Vito al Mantico (VR) Caminada de San Vikm 6,5 13 - ore 8:30 Verona Trofeo Pindemonte - FIDAL su pista

MARTEDì 3/6San Giovanni Lupatoto (VR) Trittico del lupo - 2^giornata 1500 mt - ore 20:30

VENERDI 6/6Peschiera del Garda (VR) Trofeo città di Peschierakm 4 8 - ore 19:30

SAbATO 7/6Caprino Veronese (VR) C.d.S. Master - 1^giornata FIDAL su pista fase regionale Gargagnago (VR) Marcia della ciliegiakm 6,5 - ore 18:00 San Bonifacio (VR) Coalonga sotto le stellekm 6 12 - ore 18:00 18:30

DOMENICA 8Caprino Veronese (VR) C.d.S. Master - 2^giornata FIDAL su pista

Montecchia di Cros.(VR)Camminata tra i colli- Marciliegiakm 4 7 12 19 26 - ore 8:30 9:00

MARTEDì 10San Giovanni Lupatoto (VR) Trittico del lupo - 3^giornata - americanaore 20:30

SAbATO 14Balconi di Pescantina (VR) Marcia del galletto Befedkm 8 15 - ore 18:30 19:00

DOMENICA 15Pampuro di Sorgà (VR) Caminada par Pampurokm 5 10 15 - ore 8:30 9:00San Giovanni Lupatoto (VR) Sangiorunkm 6 12 - ore 8:30 9:00San Vito di Legnago (VR) Monta su che nemo a pièkm 7 13 17 - ore 8:00 8:30

SAbATO 21Villafranca (VR) Villafranca Pitch - FIDAL su pista

DOMENICA 22Guastalla Nuova (VR) Marcia di san Vincenzo km 5 11 16 - ore 8:30 Sanguinetto (VR) Corri a donarekm 7 11 17 - ore 7:30 8:30Verona Borgo Roma Camminiamo insiemekm 5 8 15 - ore 8:30

DOMENICA 29Fumane (VR) Caminada tra i vignetikm 4,5 8 15 - ore 8:30Legnago (VR) Marcia ANGET AISMkm 5 10 15 - ore 8:30 9:00

Le podistiche veronesi sono offerte da

Correre a Verona a giugno

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Correre a Verona a giugno

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EVENTI

Festival del Cammino 2014con Scienze Motorie

Da domenica 31 maggio a martedì 2 giugno, si svolgerà ad Affi la seconda edizione del Festival del Cammino. Per valorizzare l’esperienza del camminare

come pratica che da una parte aiuta la riflessione personale

di Enrica Girelli

Organizzata dalla facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona con la collaborazione dei comuni di Affi e Peschiera del Garda, la manifestazio-ne ha lo scopo di promuovere una delle espressioni più semplici e fondamentali della motricità umana: il camminare. Come spiega Doriana Rudi, responsabile dell’evento, “Il successo dell’edizione 2013 ci ha spinto a proporre anche quest’anno il Festival del Cammino. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare l’esperienza del cam-minare, e del camminare insieme, come pratica che da una parte aiuta la riflessione personale, dall’altra favorisce la condivisione e il dialogo”. I momenti più importanti della manifestazione saranno naturalmen-te le escursioni a piedi, in gruppo, per scoprire e riva-lutare i suggestivi luoghi dell’entroterra gardesano.

Nel contesto del Festival si svolgerà l’Ultra Walking Challenge, una prova di cammino di durata dove i partecipanti affronteranno circuiti di 6, 12, 24, 48 ore di cammino inninterrotto, anche in notturna. Per le challenge di 24 e 48 ore è prevista la possibilità di or-ganizzare staffette. Un’esperienza, una sfida, che chi ama camminare dovrebbe assolutamente provare.Vi sarà inoltre spazio per momenti di approfondi-mento culturale e scientifico, come conferenze e dibattiti sul tema. Collaborano con la manifestazione l’Associazione Nordic Walking Italia, l’Associazione Diabetici Verona, Avis – Donatori di Sangue, L’asso-ciazione “Un cuore per amico” e ADMO.

Per tutte le informazioni, per le date e i temi delle conferenze in programma, e per iscriversi all’Ultra Walking Challenge, è possibile contattare diretta-mente la dott.ssa Doriana Rudi all’indirizzo [email protected] o visitare la pagina Facebook “2° Festival del Cammino”.

con corsa JUST FOR FUN, Nordic Walking e corsa delle mele per Bambini

Training Holidays con Fulvio Massini

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15o Giro Lago di ResiaSabato, 19.07.2014 · ore 17.00 · 15,3 km

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PODISMO

IL RUNNER DEL MESE

Nome MassimilianoCognome BogdanichLuogo e Data di nascita Verona - 1966Altezza 178 cmPeso 66 kgStato civile Coniugato con Cristina e papà di 3 figli (Giada, Federico e Linda)Squadra FIDAL: Corradini calcestruzzi excelsior Rubiera (RE)

Da sei anni testimonial e volontario ABEO, porta il buon nome e operato dell’associazione in tutte le gare a cui partecipa in buona parte del nord Italia esibendo lo stemma sulla sua divisa di gara.

Massimiliano Bogdanich

TOP SCORE 2013Ottobre: 6° assoluto alla maratona di Verona in 2.39’48” Novembre: 11° assoluto alla mezza maratona di Riva del Garda. In quell’occasione primo italiano con un crono di 1.12’15”. Durante la stagione invernale ha contribuito alla qualificazione della sua squadra (Calcestruzzi Corradini di Rubiera, la stessa della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene 2004 Stefano Baldini) al campionato italiano di cross. Con la stessa squadra nel 2008, insieme ad altri cinque atleti veronesi, vince il titolo Campioni italiani di corsa su strada. Dicembre: vince il trofeo “Verona per la corsa” un circuito di sette gare che si svolgono durante l’arco dell’anno.

TOP SCORE 2014 (aggiornato a maggio)Febbraio: 57° assoluto e 2° di categoria alla mezza maratona di Giulietta e Romeo, campionato italiano.Marzo: 3° assoluto alla Corrillasi, gara di 10 chilometri a circuito, 11° assoluto alla mezza di Ferrara, 9° assoluto al Palio del Drappo Verde a Verona. Aprile: Campionato italiano di Maratona a Milano: 27° assoluto e 2° assoluto di categoria con il tempo di 2.36’52”.

Nei suoi quasi 30 anni di corsa colleziona numerose vittorie in diverse gare, ma la sua specialità è la maratona. Personale 2.21’29”; 1.07’00” sulla mezza maratona; 31’07” nei 10 000 metri e 15’00 nei 5000 metri.

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ATLETICA

di alberto Cristani

Marco Perbelliniuno, epta e deca(atleta)

Intervista a Marco Perbellini, atleta dell’Atletica Insieme New Foods di Bussolengo. Per lui lo sport non è solamente competizione,

ma un vero e proprio stile di vitaNato il 15 novembre 1987, Marco ama profonda-mente l’atletica leggera. Passione e sacrificio, un binomio che è stato, ed è tutt’ora, il segreto dei suoi successi. Uno sguardo al presente ma anche al futuro, soprattutto dei giovanissimi che, seguen-do magari le sue orme, vorranno cimentarsi nella disciplina per eccellenza. “Dieci-domade-dieci”. Un’intervista…decathlon. Iniziamo.

Innanzitutto, raccontaci come e quando è nata questa tua per l’atletica e qual è la tua specia-lità... Ho iniziato a fare atletica a 6 anni, vivendo in una famiglia dove tutti, genitori,zii, cugini, hanno praticato e tutt’ora praticano atletica. Per me è stato facile appassionarmi a questo meraviglioso sport. All’inizio facevo corse e salti. Poi da cadetto, nel 2002, ho iniziato a fare i 300 ostacoli. Ho poi proseguito con gli ostacoli, sia 400 che 110hs, fino al 2006 anno del mio primo decathlon, affrontato su consiglio di mio cugino Pietro (ex decathleta ora passato ai lanci). Non ho abbandonando mai i 400hs, mia gara singola. Mi sono appassionato da allora alle prove multiple perchè a differenza di una gara singola si crea un clima familiare e di incitamen-to reciproco da parte di tutti gli atleti. Inoltre da quando sono passato nella categoria assoluta riesco sempre a ottenere il minimo di partecipazione per i campionati italiani sia indoor che outdoor.

Quali sono stati i tuo risultati migliori? Titolo regionale nel decathlon 2013 a Modena, 3° po-sto 400hs Campionati Italiani di società a Bastia Umbra settembre 2013, Titolo Regionale 2014 indoor a Padova nell’eptathlon. Inoltre 12° negli ultimi Campionati Italiani indoor svoltesi a Padova il 25-26 gennaio 2014, migliorando di 118 punti il mio punteggio finale.

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Partecipazione ai campionati italiani: Cesenatico 2004 campionati italiani allievi outdoor 400hs, Ancona 2006 campionati italiani juniores indo-or 60hs, Rieti 2006 campionati italiani juniores outdoor 400hs, Rieti 2007 campionati italiani promesse decathlon, Grosseto 2009 campio-nati italiani promesse decathlon, Milano 2009 campionati italiani assoluti staffetta 4x100, Ancona 2012 campionati italiani assoluti indo-or eptathlon, Ancona 2013 campionati italiani assoluti indoor eptathlon, Padova 25-26/01/2014 campionati italiani assoluti indoor eptathlon.

Quali sono le tue caratteristiche fisiche e mentali?Sono alto 1.82 x 70kg, perciò non eccello nei lanci, però sono un buon velocista, ostacolista, saltatore e mi difendo anche nel mezzofondo. Caratteristiche mentali: tenacia, perseveranza e voglia di soffrire.

Dove e quando hai iniziato a gareggiare? E oggi per quale squadra? Hai un modello a cui ti ispiri? Sono cresciuto nella Libertas Lupatotina di San Giovanni Lupatoto, il mio paese di residenza. Dal 2007 sono passato all’Atletica Insieme New Foods di Bussolengo. Mi ispiro al Campione Mon-diale e Olimpico di prove multiple Roman Sebrle e il pluricampione Olimpico dei 400hs Felix Sanchez per la loro voglia di gareggiare anche se non sono più giovani e competitivi.

Conciliare studio/lavoro e sport è difficile? Si, non lo nego, è difficile, ma con la passione e il sacrificio il tempo si trova. Io ad esempio quando studiavo a Milano,

terminavo le lezioni alla sera poi andavo ad allenarmi e finivo non prima delle 23. Dopo essermi diplomato al

Liceo Classico, ho conseguito la laurea a Milano in Podologia e ora lavoro presso uno studio privato.

Che rapporto hai avuto e hai con il tuo/tuoi allenatori?  Non ho mai avuto problemi con i

miei allenatori nè in passato nè adesso;dal 2010 mi allena l’ex ostacolista(100hs) e lunghista Bar-

bara Ferrarini e Giancarlo De Dionigi (preparatore milanese).

Quali sono le emozioni più forti che hai provato fino ad oggi? Le emozioni più forti sono ovviamen-te le partecipazioni ai campionati italiani e quando si riesce a stabilire il proprio record personale in qualche gara.

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2014? Il mio obiet-tivo è centrare il minimo anche per i campionati italiani assoluti nei 400hs, continuare a gareggiare e essere competitivo sperando di infortunarmi il meno possibile.

Che altri sport ti piace guardare? Tifi per una squa-dra/atleta? Mi piacciono tutti gli sport individuali (se-guo lo slittino infatti sono andato a vedere qualche gara di coppa del mondo in Austria e Germania, poi ciclismo che d’estate qualche volta pratico , nuoto e canottaggio), degli sport di squadra seguo solo il basket, vado spesso a vedere le partite della Tezenis.

Ultima domanda: perchè un ragazzo della tua età, o più giovane, dovrebbe scegliere l’atletica leggere invece del - per esempio - calcio? Un ra-gazzo dovrebbe scegliere l’atletica invece del calcio prima di tutto per l’ambiente, anche se c’è agonismo la cattiveria è inesistente, al contrario del calcio. Praticando questo sport non si fa mai panchina e si ha l’opportunità di misurarsi in diverse discipline e di sapere quanto si vale. La gioia che si prova quando si batte un proprio record personale o quando si sale sul podio è una sensazione che ti fa “dimenticare” tutti i sacrifici fatti in allenamento. Un ultimo pensiero riguardo al campo scuola CONI di Basso Acquar, alla luce dei fatti accaduti ultimamente per il suo utilizzo, il mio sogno sarebbe quello di vederlo ristrutturato, magari con 8 corsie, per poter far praticare questo sporta tanti ragazzi in strutture adeguate.

UNA VITA ATLETICA Dall’età di sei anni

Marco ha iniziato

a praticare

atletica seguendo

le orme di genitori

e parenti. In

particolare il

cugino Pietro lo

ha convinto a

cimentarsi con il

decathlon

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PALLAVOLO

di Giulia Sambo

Un primo tempo fulmineo, di talento e crescita. Soddisfazioni personali. Progetti ambiziosi per il futuro. Individualmente e con la Calzedonia Verona, muro vincente

dopo muro vincente...Con tanto lavoro e un sorriso smagliante. Sempre. Per questo centrale emergente italiano, nato a Como il 24 febbraio 1992, la stagione 2013-14 è stata una svolta. Anzani ha infatti esordito in Serie A1 con il numero 17 nella prima squadra di pallavolo scaligera, al termine di un’estate memorabile per la conquista della medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo con la nazionale azzurra. A febbraio è stato convocato da Mauro Berruto per partecipare ad un collegiale azzurro in preparazione alle Olim-piadi 2016 e, per chiudere in bellezza, ha archiviato la Regular Season al terzo posto nella classifica dei best blocker della Serie A1 maschile (67 quelli da lui collezionati in 22 partite). Doveroso fare un bilancio sulla stagione appena conclusa, dal punto di vista Calzedonia Verona e individuale di atleta. La Calze-donia è sbocciata all’inizio di questo campionato, dimostrando di essere uno dei gruppi più interessanti in grado di competere con le grandi. Con coraggio abbiamo vinto partite che sulla carta ci davano per sconfitti in partenza. Personalmente sono migliorato, grazie ai consigli di Giani ho adattato il mio gioco ad un livello più alto. Ho portato a casa belle soddisfazioni. Il rimpianto più grande? Gara 1 dei quarti di Play Off a Macerata, persa al tie break. La vittoria, forse, poteva essere la svolta. L’emozione più forte in gialloblù? Il momento più bello della tua giovane carriera? La vittoria nella prima casalinga contro Cuneo: tifosi e soci sono esplosi di gioia, la vittoria mancava da un anno. Il ricordo personale più bello risale invece al 30 giugno 2013, quando ho vinto la mia prima competizione internazionale: la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo, con la nazionale sempre allenata da Giani. Adesso guardiamo al futuro. Giocherò a Verona anche il pros-simo anno. Voglio imparare a gestire alcune situazioni critiche in campo che mi hanno impedito di fare il salto di qualità in questa stagione. Il mio modello è Zingel, l’altro centrale titolare della Calzedonia: cercherò di apprendere il più possibile da lui, è un mostro a muro e in attacco. Sono poi certo che la società agirà

sul mercato per costruire un gruppo grintoso e competitivo, ci saranno tutti i presupposti per mirare in alto. Sul fronte nazio-nale farò del mio meglio per convincere Berruto a convocarmi alle Olimpiadi 2016. Segni particolari. Il tuo numero di maglia in Serie A è il 17. Una scelta curiosa… Voglio sfidare tutti gli scaramantici. Lo indosserò ancora, fino adesso mi ha portato fortuna. Appena ho iniziato ero legato all’1 e poi all’11. Poi sono passato al 17, cifra che contiene comunque l’1, perché mi faceva pensare ad un mio carissimo amico pallavolista di Milano. Pallavolo e famiglia, punti fermi e autentici per te. Sono an-dato a vivere da solo a 16 anni, a Treviso. Mi sembrava di spaccare il mondo, ma poi mi sono reso conto che era difficile senza due figure importanti come i miei genitori. Ho rinunciato alla loro

Simone Anzani un fulmine a muro

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65www.sportdipiu.com

vicinanza e loro hanno rinunciato alla mia presenza quotidiana. Ora, col senno di poi, rifaremmo entrambi questi sacrifici. Io stesso sarei contento di farlo per mio figlio, un domani.  Porto sempre nel cuore tutta la mia famiglia; sul fianco, poi, ho un tatuaggio con cinque fiori che simboleggiano ogni persona che ne fa parte.

E POI DICONO ChE IL 17 PORTA MALE... Simone anzani

ha disputato

la sua prima

stagione in Serie

a1 con un ottimo

rendimento,

tant’è che è stato

inserito nella lista

dei convocati

per la 25a World

League

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66 www.sportdipiu.com

PALLAVOLO

Per Anzani però non è ancora momento di va-canze. Simone infatti è stato inserito nella lista dei 22 convocati per la prossima World League: il nome del giocatore classe 1992 compare infatti nella lista dei selezionati da coach Mauro Berruto in vista della 25^ edizione della competizione in-ternazionale al via il 23 maggio, con la Final Six in programma a Firenze dal 16 al 20 luglio. Anzani è uno dei tre esordienti assoluti, assieme a Randazzo

e Corvetta. “Ogni anno voglio garantire l’ingresso di qualche volto nuovo nella rosa della nazionale – ha dichiarato Berruto – un anno fa è toccato a Piano e Beretta, ora ci sono Anzani e Randazzo, tutti provenienti dal Progetto Rio 2016. Oltre ai convocati continueremo ad osservare e inviteremo tanti altri ragazzi, in modo tale che tutti abbiano la consapevolezza di essere sotto la lente d’in-grandimento”.

è stato presentato ufficialmente alla stampa mercoledì 23

aprile il nuovo A.D. di Calzedonia BluVolley Verona Piero

Rebaudengo.

Nato a Torino nel 1958, Rebaudengo ha matura-

to importanti esperienze professionali a livel-

lo nazionale ed internazionale; nell’ambito

sportivo in particolare ha ricoperto il ruolo

di Direttore eventi delle Paralimpiadi di To-

rino 2006 e successivamente, dal 2007 a fine

2012, quello di Direttore Sport in FIVB con

la responsabilità di gestione di eventi come

Olimpiadi, Campionati del Mondo, World League

e World Cup. Rebaudengo ha partecipato inoltre

come atleta a 12 campionati di volley di Serie A, dal

1976 al 1987 (quattro Scudetti, due Coppe dei Campioni e una

Coppa delle Coppe). Con la Nazionale italiana ha collezionato

186 presenze, vincendo quattro medaglie.

La più prestigiosa, di bronzo, alle Olimpiadi di Los Angeles nel

1984.

Ecco le sue prime dichiarazioni: “Per me è un ritorno

in Italia dopo esperienze all’estero sia in ambito

sportivo che manageriale. Non faccio proclami

però posso dire che a Verona c’è un progetto

triennale per arrivare sempre più in altro nel

ranking pallavolistico nazionale. Sarà un progetto

serio, limpido, sostenibile e sobrio, senza troppe

promesse ma con tanta sostanza. Lavoreremo su

due fronti: uno sportivo con la struttura, con i tec-

nici con la società per eventuali nuovi investimenti, e

con la società a livello commerciale. La Bluvolley è sana

e ha un motore commerciale molto buono. Fondamentale sarà

anche la sinergia con le istituzioni. Appuntamento quindi alla

prima partita di campionato: noi siamo già pronti!”

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Il PalaOlimpia ospiterà a settembre i Mondiali di volley femminile, ennesimo evento internazionale dopo il successo del

Mondiale maschile nel 2010Basta già il nome. Mondiali. Un evento unico, di quelli che tutti gli sportivi sognano di giocare e di quelli che ogni appassionato non vuole perdere. Di solito davanti alla tv, ma dal vivo è tutta un’altra cosa. Verona torna una delle capitali del volley internazio-nale con il grande appuntamento in programma al PalaOlimpia dal 23 settembre al 5 ottobre 2014: da segnare in rosso sul calendario e da sottolineare più volte, con tantissime partite da non perdere e lì a pochi metri alcune delle squadre più forti del mondo nella pallavolo femminile. Russia, Olanda, ma anche Tailandia e Kazakistan di sicuro, oltre a due formazioni in arrivo dal girone del Nord e Centro America (Nor-ceca). E forse Brasile e Serbia nella seconda fase per uno spettacolo unico. Sono queste le protagoniste del girone che si giocherà a Verona dopo i sorteggi effettuati per il Mondiale di pallavolo femminile 2014, con ospiti di eccellenza tra cui il presidente del Coni Giovanni Malagò e tutto lo staff del Coni nazio-nale, ma anche i vertici della Fivb con in testa il presidente mondiale Ari Graca e tutta la Fipav nazionale. A rappresen-tare il Comitato Provinciale scaligero la delegazione composta da Fabio Maraia, presidente del COL dei Mondiali 2014, Roberto Maso presidente regionale della Fipav Veneto, Stefano Bianchi-ni presidente Fipav Verona e Florindo Ferraro consigliere provinciale Fipav Verona, a seguire tutta la cerimonia del sorteggio assieme a tanti big del volley italiano come Mauro Berruto, Marco Bonitta, Gian Paolo Montali, Andrea Zorzi, Andrea Giani e molti altri ancora. «Essere tra le 6 città che organizzeranno il Mondiale» il commento dei rappre-

sentanti della delegazione scaligera, «è motivo di grande orgoglio. Riproporsi dopo 4 anni dal Mondiale maschile e vedere di essere una delle città che avrà più partite, ben 21, significa che qualcosa di buono siamo in grado di fare». «Dai calcoli che avevamo fatto doveva capitare il pool B» ammette Stefano Bianchi-ni, «poi invece per scelte anche volute dalle esigenze di pubblico, la Serbia giocherebbe infatti a Trieste a pochi chilometri da casa, e da altri ragionamenti fatti all’interno dell’organizzazione , è capitato il girone C , dove ricordiamo ci sarà sicuramente la Russia campione del mondo in carica e quasi sicuramente anche gli Stati Uniti come prima nel girone Norceca.

Il Brasile e la Serbia potrebbero arrivare, anzi arriveranno, nella seconda fase, quindi con partite

Arbitro

Segnapunti

Stam

pa

Tribuna Centrale

Tribuna Centrale

Trib

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Anello Superiore

Anello Superiore

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ello

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An

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Prima Fase - Pool C

Biglietto Tribuna Centrale

Tribuna laterale

Anello Superiore

Partita ore 11.00

€ 10,00 (senza vincolo di posto)

Partite ore 17.30 e 20.30

€ 20,00 € 13,00 € 8,00

Abbonamento Tutte 15 partite

€ 80,00 € 50,00 € 35,00

Seconda Fase Tribuna Centrale

Tribuna laterale

Anello Superiore

Biglietto € 20,00 € 13,00 € 8,00

Abbonamento € 50,00 € 40,00 € 30,00

Volley femminile Verona torna Mondiale

PALLAVOLO

di Luca Mazzara in collaborazione con Ufficio stampa COL Mondiali Volley Femminile 2014

Page 69: SD+ magazine 29/2014

69www.sportdipiu.com

da dentro e fuori che porteranno un in-teresse ancor più grande. Diciamo che è stato un sorteggio fortunato, ora tocca a noi riempire il PalaOlimpia». Per farlo sono stati fissati prezzi più che popolari soprattutto negli abbonamenti che per le 15 partite vanno dai 35 gli 80 euro, mentre i prezzi per le singole partite co-steranno dagli 8 ai 20 euro.

Un’occasione unica per una scorpacciata di volley di altissimo livello con alcune tra le migliori squadre femminili di tutto il mondo, lì a pochi metri nello scenario del PalaOlimpia che torna protagonista assoluto della pallavolo internazionale. L’ennesimo grande evento di una città che continua ad ospitare appuntamenti di altissimo livello: nei vari sport, ma so-

prattutto nel volley. Che regalerà a Verona

un’altra bellissi-ma emozione.

ANTEPRIMA MONDIALE Nella foto

a fianco, la

presentazione

della partita

amichevole Italia-

Repubblica Ceca

che si è giocata lo

scorso 16 maggio

al Pala Ferroli di

San Bonifacio.

Sopra, Tai aguero

Page 70: SD+ magazine 29/2014

70 www.sportdipiu.com

Un gruppo mondialeOspitare a Verona per la seconda volta un Mondiale è sicuramente un motivo di grande orgoglio e un onore per tutti noi che operiamo nel volley e che amiamo questo mondo. Vuol dire che probabil-mente si è riusciti a fare le cose per bene, che chi gestisce questi eventi e tutto il gruppo di lavoro di oggi e degli anni precedenti ha saputo conquistarsi una grande fiducia.

Questo sarà un Mondiale che ci vedrà sicuramente molto più impegnati rispet-to alle esperienze precedenti, con ben 21 gare ospitate al PalaOlimpia in quasi due settimane. Un grande impegno, un compito che richiederà molti sforzi, ma la marea di volontari che stiamo raccoglien-

do e la professionalità dei nostri collaboratori ci fa ben sperare per una buona riuscita della manife-stazione. È ovvio che questa volta ci aspettiamo da tutti un aiuto, parlo di enti, sponsor, perché l’evento è molto più grande, darà lustro alla nostra città e merita la massima attenzione di Verona.

Stefano BianchiniPresidente provinciale Fipav Verona

PALLAVOLO

di Luca Mazzara

Il torneo iridato sarà suddiviso in tre fasi, una formula che

prevede ben 13 match per la squadra che diverrà Campione

del Mondo.

Prima fase. Le 24 squadre partecipanti sono suddivise in quat-

tro gironi da sei. Le pool saranno ospitate da Roma (A), Trieste

(B), Verona (C) e Bari (D). Cinque giornate di gara (dal 23 al 28

settembre, con il 26 giorno di riposo). Le prime quattro squadre

di ogni girone si qualificano per la seconda fase.

Seconda fase. Le 16 squadre rimaste in gara saranno suddivise

in due gironi: le prime quattro della pool A giocheranno con

quelle della pool D (e giocheranno a Bari e Trieste). Altrettanto

succederà per le migliori dei gironi B e C (a Verona e Modena).

In questi nuovi gironi non verranno ripetuti gli incontri già di-

sputati nella prima fase, i cui risultati saranno validi anche per

stilare la classifica della seconda parte del torneo. I due gironi

da otto squadre si svilupperanno in quattro giornate di gara

(1/10, 2/10, 4/10 5/10). Le prime tre di ogni girone si qualificano

per la fase successiva.

Fase finale. Milano sarà la sede della terza fase del torneo, quella

che porterà all’assegnazione delle medaglie e alla conquista del

titolo di Campione del Mondo. Le sei squadre qualificate dalla

seconda fase verranno suddivise in due pool da tre. I gironi

verranno così composti: le vincitrici dei gruppi saranno inserite

una in un girone e una nell’altro, mentre le seconde e le terze

verranno assegnate ad ogni singola pool tramite un sorteggio.

Le prime due qualificate dei gironi a tre della terza fase, in pro-

gramma dall’8 al 10 ottobre, si qualificheranno per le quattro

semifinali. Le terze saranno classificate entrambe al quinto posto.

Le semifinali incrociate si giocheranno l’11 ottobre, le finali per

le medaglie domenica 12 ottobre 2014.

LA FORMULA DEI MONDIALI

Arbitro

Segnapunti

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Tribuna Centrale

Tribuna Centrale Tr

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Anello Superiore

Anello Superiore

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Prima Fase - Pool C

Biglietto Tribuna

Centrale

Tribuna

laterale

Anello

Superiore

Partita

ore 11.00 € 10,00 (senza vincolo di posto)

Partite

ore 17.30 e 20.30 € 20,00 € 13,00 € 8,00

Abbonamento

Tutte 15 partite € 80,00 € 50,00 € 35,00

Seconda Fase

Tribuna

Centrale

Tribuna

laterale

Anello

Superiore

Biglietto € 20,00 € 13,00 € 8,00

Abbonamento € 50,00 € 40,00 € 30,00

PALAOLIMPIA PER L’IRIDE Nel 2010 fu il

Volley maschile

a portare il

Mondiale a

Verona. Dopo

quattro anni tocca

alle ragazze.

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Ripetere un grande successoRipetere un grande successoEssere ancora il Presidente del Col dei Mondiali di Verona mi gratifica e mi rende orgoglioso. Prima di tutto perché vuol dire che l’organizzazione pre-cedente ha superato l’esame, in seconda battuta perché quando c’è da raccogliere una sfida noi della pallavolo veronese non ci tiriamo mai indietro. Sa-rebbe bellissimo bissare il successo del 2010, credo che riusciremo a farcela. Un grazie va a tutti coloro che ci aiuteranno in questa sfida internazionale, anzi mondiale, da chi farà il raccattapalle agli accompa-gnatori e a tutti gli altri volontari, il vero motore di questa manifestazione. E’ una grande sfida, ma ci faremo trovare pronti per un evento mondiale.

Fabio Maraia Presidente COL Mondiali di volley femminile 2014

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PAURA? NO, ADRENALINA Per sconfiggere

gli avversari,

Sofia prima deve

combattere contro

pareti e rocce

ARRAMPICATA

di Sofia Baltieri

Spider SofySofia Baltieri racconta ai lettori di SD+ cosa l’ha spinta ad arrampicare

e le emozioni che questo sport regala. Uno sport che fortifica il fisico ma soprattutto la mente. Da provare

Mi chiamo Sofia Baltieri e pratico uno sport un po’…particolare come l’arrampicata. Ho iniziato quasi per gioco: la scuola che frequentavo alle medie lo proponeva come materia opzionale e praticamente arrampicavo tutti i sabato per un’oretta. Dopo un anno circa il mio istruttore ha chiesto all’allenatore del gruppo sportivo agonistico della palestra del King Rock di darmi un’occhiata per vedere se avevo qualche capacità particolare. In effetti ci sapevo fare tant’è che quando poi ha detto che avrei potuto far parte della squadra, ho accettato senza in-dugiare. All’inizio dovevo fare due allenamenti di due ore a settimana, ma con il fatto che contemporaneamente facevo danza, andava una volta sola. Quando non sono più riuscita a conciliare le due discipline ho dovuto scegliere. Dopo circa 6 anni di danza ho optato per l’ar-rampicata. Il motivo? Beh, questo sport mi dava e mi da tutt’ora emozioni molto più forti. Ho fatto provare a molti amici l’arrampicata ed è piaciuto a tutti. Naturalmente mi considerano un pò pazza perchè non è facile stare appesi ad una corda su una parete di 15 metri e spesso non è facile fidarsi delle proprie forze. Ora mi alleno circa quattro volte a settimana, due ore ogni allenamento. Seguo un corso di preparazione atletica per il fisico di un’ora una volta a settimana. All’inizio facevo palestra per la preparazione, ora faccio TRX ovvero utilizzo un attrezzo particolare per potenziare i muscoli del corpo, principalmente braccia, addominale e schiena. Per le gambe invece qualche volta vado a correre e faccio esercizi per la reattività. Ogni mese partecipo a una seduta di gruppo con una parte della squadra da una preparatrice atletica-psicologa e sempre una volta al mese, con questa psicologa, ho una seduta individuale di un ora. Ogni volta che mi alleno c’è il confronto con la pa-

rete, perchè anche quando faccio le gare, non devo battere le altre concorrenti, ma devo fare i conti solo con la parete. Non è una lotta contro le altre atlete, ma una battaglia contro la parete.

In pratica se voglio contro i miei avversari prima devo sconfiggere la parete. Mi alleno in una palestra a Palazzina, il King Rock. Qualche volta d’estate arram-pico in falesia, ovvero su roccia. Le gare si svolgono nelle palestre, non sulla roccia. Esistono 3 specialità: - Lead: dove devi cercare di arrivare il più alto possi-

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73www.sportdipiu.com

bile, le pareti sono alte circa dai 15 metri in su e con diversi sviluppi, ovvero con diverse graduatorie di strapiombi. Ci sono delle prese dello stesso colore e sei legato a una corda, attaccata a te, e che devi mettere dentro un moschettone posto a un metro e mezzo di distanza quello precedente. Ci possono essere dai 10 ai 15 moschettoni. Questa è la specia-lità che fa più “paura” perchè è quella in cui se cadi sicuramente fai un volo variabile da 1 metro a 3-4, in base all’ultimo moschettone che hai messo. - Boulder: è una specialità molto meno “spa-ventosa” in quanto trattasi di disciplina che si svolge su pareti massimo di 4-5 metri con dei materassi molto alti sotto. In questo caso se cadi atterri sul morbido. - Speed: è l’ultima specialità, dove c’è una parete a di 15 metri con la corda dall’alto, ovvero che non devi mai moschettonare perche sei sempre tenuto da un assicuratore che tira la corda dall’altro e dun-que non cadi mai. Come dice il nome di quest’ultima specialità, vince chi arriva a schiacciare il pulsante per fermare il tempo prima. Le prese che uso per fare speed rimangono invariate per circa 10 anni, insomma le prese sono uguali per tutti.La mia specialità preferita è lead perchè mi da le emozioni più forti: l’adrenalina che provo quando sono appesa a 15 metri è tantissima. È anche la spe-cialità che mi da le maggiori soddisfazioni. Il boulder è più da “scimmie” mentre lo speed, essendo sempre uguale la via, è un po’ monotono. Non è sempre facile conciliare lo sport con la scuola perchè l’arrampicata mi porta via un sacco di tempo. Ma forse è grazie a questo sport che i miei voti sono alti. La pressione che ti mette questo sport è elevata: a confronto un’interrogazione non è una passeggiata di salute!

Per quanto riguarda le gare ho partecipato ad eventi a livello regionale per cercare di entrare nei primi 4 posti della mia categoria Under18, gareggiano nelle palestre del Veneto, per un totale di 6 gare. E ce l’ho fatta. Questo mi da libero accesso per le gare Nazionali dove i 4 migliori atleti di ogni regione, sempre per ogni categoria, cercano di raggiungere il titolo Italiano per ogni diversa categoria. Spero quindi che anche i nazionali vadano bene. Un mio obbiettivo? Quello di arrivare tra le prime almeno di una categoria. Sarà difficile perchè ci sono ragazze molto brave e che hanno molta più esperienza ma cercherò di mettercela tutta.

Infine consiglio di praticare questo sport perchè è sano, aiuta sotto tutti i punti di vista sia fisici ma soprattutto mentali. Aumenta l’autostima, aiuta ad essere forti mentalmente non solo nei confronti della parete ma anche della vita. Penso che almeno una volta nella vita bisogna provare quella sensazione di grandezza, di potenza, di riuscire ad arrivare in cima e sentirsi soddisfatti di esserci arrivati solo con le

proprie forze. È uno sport che non smetterò mai di fare perchè quando lo provi una volta ti fa sentire talmente bene dentro che te ne innamori. È uno sport duro, spesso che ti butta giù, ma che ti insegna a non mollare mai. 

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74 www.sportdipiu.com

ORIENTEERING

di Walter Peraro

Gare di corsanei labirinti della natura

Da oltre cento anni, l’orientamento è anche uno sport. Nato in Svezia agli inizi del ‘900 fu praticato in Italia dai militari intorno agli anni ’50

e poi, da metà degli anni ’60, anche dai civili. Scopriamolo insiemeIl primo organismo che ha coordinato l’Orientee-ring è stato il CISO (Comitato Italiano Sport orienta-mento), che nel 1976 ha organizzato alle Regole di Malosco, in Trentino, il primo Campionato Italiano di orienteering, vinto da Sergio Majoni, maestro di sci di Cortina. Nel 1986, è nata la Federazione Italiana Sport orientamento (FISO), associata inizialmente alla FIDAL e poi associata al CONI, che in 25 anni è cresciuta in diffusione e capacità organizzativa sino al punto da ospitare quest’anno per la prima volta i Campionati del mondo (Word Orienteering Cham-pionship) a Lavarone e sull’altopiano di Asiago, dopo i mondiali master organizzati dieci anni fa sempre sull’Altopiano dei 7 Comuni nel vicentino.

La formula è semplice: si tratta di una corsa a cronometro individuale; i concorrenti, devono rag-giungere una serie di punti di controllo indicati su una mappa che viene consegnata al momento del via. Non c’è un percorso stabilito ed ognuno per arrivare al punto fa la strada che vuole sce-gliendo quella che ritiene la via migliore (la più breve o comunque quella ritenuta più veloce). C’è chi preferisce percorrere un sentiero e chi invece taglia nel bosco, c’è chi aggira il colle e chi invece passa per la cima, chi si immerge nel fitto della boscaglia e chi sceglie di attraversare una zona paludosa. L’avventura è assicurata comunque per tutti. I punti di controllo, portati sul terreno il giorno prima della gara, sono caratterizzati da un segnale bianco/arancione, detto in Italia “lanterna”, appeso ad un “paletto” su cui è attaccata una “stazione” elettronica che registrare il passaggio del concor-rente (il concorrente vi inserisce il proprio “micro cip”). All’arrivo si scaricano i dati raccolti nel micro cip, ed il software, dopo aver controllato l’esatta e completa sequenza di passaggi, indica il tempo

finale di gara e i tempi intermedi da un punto all’altro. I concorrenti sono divisi in categorie per classi di età e sesso.

Le abilità. Un “orientista” deve quindi saper leggere molto bene una mappa anche aiutandosi con l’ausilio della bussola, saper scegliere il percorso a lui più congegnale, utilizzando le caratteristiche del terreno come fossero “segnali” che indicano la via, tutto ovviamente … di corsa. Oltre ad essere buoni fondisti, atleticamente preparati a sforzi prolungati, occorre una tecnica di corsa particolare, con braccia leggermente allargate per ottimizzare l’equilibrio, continui cambi di passo, forza muscolare per superare improvvise brevi salite, e particolare “destrezza” per muoversi

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su terreni a volte molto sconnessi e per attraversare zone fittamente alberate, ecc. La variazione conti-nua, richiede che il cuore sia allenato a passare più volte da momenti di sforzo intenso a momenti di minore impegno.Le gare durano un’ora circa ( nella categoria elite si corre per 80/90’, mentre i più giovani fanno gare di 20/30’).

Il gioco continua oltre la gara. Alla fine della gara i concorrenti confrontano con gli avversari il percorso

scelto e commentano gli errori commessi. La mappa, che resta al concorrente, diven-ta oggetto di una collezione cartografica che per qualcuno ha già superato i mille pezzi … da tutto il mondo.

Abbigliamento. Anzitutto servono scar-pe con suola robusta, tacchetti o chiodi, punta e tallone rinforzati; è quasi d’ob-bligo una tuta con pantaloni e maniche lunghe, in tessuto leggero antistrappo e ghette fino al ginocchio. La bussola è personale (gli agonisti usano del-le particolari bussole da infilare al pollice). Non serve altro.

Non solo corsa di orientamento. La FISO, Federazione italiana associata all’International Orienteering Federa-tion (IOF), Prevede anche l’orienteering con gli sci da fondo (SCI-O) e l’orienteering in mountain bike (MTB-O), percorrendo un reticolo di piste battute o una rete di sentieri. La quarta disciplina dell’oriente-ering è il Trail-o, detto “orienteering di precisione”, perché non ci si deve orientare ma individuare la lanterna indicata da una

speciale descrizione (tale formula prevede la parte-cipazione anche di “paralimpici”, ovvero persone in carrozzella o con determinati handicap fisici). I primi mondiali italiani di sci-o si sono disputati nel 1984, quelli di mountain bike nel 2013.

Orienteering nelle scuole. Da diversi anni, nelle scuole elementari e medie, esperti di orienteering affiancano gli insegnanti per far apprendere ai ragazzi l’uso di bussola e mappa e sperimentare sul campo le diverse tecniche di navigazione.

Dal prossimo anno scolastico (2014-2015) partirà la sperimentazione dei licei scientifici ad indirizzo sportivo (uno in ogni provincia), dove l’orienteering è materia scolastica obbligatoria del primo biennio.In molte provincie del nord e del centro Italia, vengono organizzati ogni anno i Campionati Studenteschi e le fasi regionali e nazionali (per le categorie ragazzi ed allievi). Molti i corsi anche per gli insegnanti e nutrita la bibliografia dedicata all’orienteering nella scuola. Il calendario. Ogni anno viene stilato un calendario a livello nazionale e regionale, con varie gare ogni settimana durante tutto l’anno. Il clou della stagione è fra aprile-giugno e fra settembre-ottobre.In palio ci sono titoli regionali e titoli italiani sprint, middle, long e a staffetta, per ognuna delle cate-gorie previste (nei giovani ad intervalli di due anni, per i master ad intervalli di 5). Nel corso dell’anno si disputa anche la Coppa Italia, che raccoglie 5 gare di livello nazionale, sparse da nord a sud. Nei centri cittadini si disputa il trofeo Nazionale centri storici

e a novembre si disputa a Venezia una bellissimo Meeting nel labirinto della Serenissima, con la

partecipazione di circa 4000 concorrenti prove-nienti da tutto il mondo. Ambita da molti è la maglia della nazionale, che comporta trasferte importanti soprattutto in Europa. Da qualche anno si sta diffondendo l’organizzazione di gare

a carattere promozionale, in parchi o piccoli centri urbani o nelle zone periferiche delle città, con solo

4 categorie a libera iscrizione e conclusione della manifestazione entro la mattinata. (1 - continua)

NON SOLO GARA L’orienteering, al

di là dell’aspetto

agonistico, è un

gioco che aiuta

specialmente i

più giovani ad

affinare le abilità

Dal 5 al 13 luglio in Italia per la prima volta, si disputeranno i Campionati del

Mondo di orienteering (www.woc2014.info.it) in due zone diverse: sull’altopiano di

Folgaria - Lavarone - Luserna e sull’altopiano dei 7 Comuni - Asiago. La cerimonia

di apertura si svolgerà domenica 6 luglio ad Asiago, ma la prima gara si disputerà

già il giorno prima. A contorno dei campionati del mondo è organizzata anche

una gara di 5 giorni con classifica di tappa e classifica finale, per tutti coloro che

vogliono avere l’ebbrezza di correre con le stesse mappe e sugli stessi terreni dove

correranno i campioni. Le gare mondiali saranno riprese con speciali telecamere

che permetteranno al pubblico “seguire” il percorso dei concorrenti e conoscere in

ogni istante l’andamento della gara. Le gare potranno essere seguite anche da casa,

tramite internet “live”, con i passaggi intermedi ed i tempi finali in diretta. Un evento

che attirerà oltre 3000 persone fra squadre nazionali, tecnici, accompagnatori e

orientisti partecipanti alla “5 giorni”, oltre all’attenzione dei media di tutto il mondo.

APPUNTAMENTO MONDIALE

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EVENTI

Sport, cultura, territorioquesto è VISS & SportivaMente

Una settimana speciale dal 19 al 28 luglio, un’occasione unica dove sport, cultura, turismo e promozione del territorio si fondono insieme,

esaltandone i valori e il fascino

a cura della Redazione

Si svolgerà a Verona e Lazise del Garda dal 19 al 28 luglio 2014 “Verona International Sport Show & SportivaMente”, prima edizione di una manifesta-zione ideata e progettata da Intema, coorganizzata dall’Amministrazione Comunale di Verona insieme a CiVin.

L’evento nasce con l’intento di coniugare sport, spettacolo, cultura e territorio attraverso il coin-volgimento delle associazione sportive e culturali oltre alle attività produttive e commerciali. L’idea di VISS 2014 è quella di porre l’attenzione e la curiosità su una campionatura di sport cosiddetti “minori” attraverso un programma di attività sportive all’a-perto, dove il pubblico diventa partecipante, attore e spettatore.L’attività sportiva sarà accompagnata da eventi cul-turali e da iniziative di confronto e riflessione sulla sana pratica dello Sport e sulla sua funzione.

Tutte le iniziative, sportive e non, vedranno la pre-senza di campioni e specialisti del settore sportivo, per un incontro diretto con tutti i partecipanti. Ogni appuntamento sarà inoltre affiancato da un con-sorzio o associazione di produttori e commercianti.Un’occasione unica dove sport, cultura, turismo e promozione del territorio si fondono insieme, esaltandone i valori e il fascino.

La manifestazione consentirà di vivere un’emozio-nante ed intensa esperienza sullo sfondo di alcuni degli angoli più affascinanti e suggestivi di Vero-na, città ricca di arte, storia e cultura, inserita dall’ UNESCO fra le città d’arte “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Inoltre, per quanto riguarda gli sport acquatici, la location designata sarà il comune di Lazise del Garda.

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Un appuntamento destinato a rappresentare un importante avvenimento ed una significativa occa-sione per la più ampia valorizzazione del patrimonio sportivo e culturale scaligero. Le discipline che ver-ranno proposte a questa prima edizione di Verona International Sport Show saranno:• Verona: mountan bike (Torricelle), canoa, rafting (Adige da Ponte Garibaldi a Ponte Pietra), tiro con l’arco (Lungadige Attiraglio), skate, arti marziali (Piaz-za San Zeno), padel tennis (Piazza Bra).• Boscomantico: paracadutismo• Nuoto: Lazise

Location di grande suggestione e fascino che sicuramente saranno di grande attrazione per la cittadinanza ma soprattutto per i numerosi turisti presenti sul territorio veronese in quella settimana.Di assoluto prestigio e interesse anche le temati-che che si affronteranno durante i convegni serali nell’ambito di “SportivaMente”. Si parlerà infatti “Sport e Arte”, “Sport e Scuola”, “Sport e Terza età”, “Sport e Letteratura”, “Sport e Vino”. Il tutto, anche in questo caso, in location da “brividi” come, per esempio, Piazza dei Signori, Cortile del Tribunale, Arsenale e Piazza Bra.Un appuntamento quindi da non perdere per un’e-state a tutto sport!

INFO Facebook: Verona International Sport show

Twitter: @viss2014

Mail: [email protected]

Verona InternationalSport Show

19 - 28 LUGLIO

2014

SPORTCULTURA

TERRITORIOSPETTACOLO

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78 www.sportdipiu.com

kUNG FU

L’Accademia kung Fu Tradizionale di Verona

A.K.T.S.L. - questo l’acronimo dell’Accademia scaligera - porta avanti la scuola del Maestro Chang Dsu Yao

di Michele Dal Bò

Il kung fu wu shu tradizionale che viene insegnato nella nostra accademia comprende gli stile dello Sha-olin del Nord e del Tai Chi Ch’uan stile Yang. Queste due scuole lavorano sia sugli aspetti esterni di flessibilità, coordinazione, forza e potenza, sia sui principi interni di energia, equilibrio, concentrazione e rilassamento. Insieme formano un preciso modello di arte marziale antica che lavora sull’evoluzione del corpo, della mente e dell’energia interna; il Ch’i.

L’Accademia si propone anche come contenitore

culturale e collabora con altre associazioni sul terri-torio per divulgare anche i principi filosofici, la lingua che sono parte integrante della cultura di un buon praticante di arti marziali.A Verona insegnano istruttori qualificati e i corsi van-no dai bambini e ragazzi (8 - 14 anni) e adulti (dai 14 anni in su)

INFO www.aktsl.it

Page 79: SD+ magazine 29/2014

79www.sportdipiu.com

TENNIS

Abbiamo incontrato Santiago Messora e Damian Di Noto, maestri nazionali e responsabili della scuola tennis dell’ATV, Associazione Tennis Verona che oggi

conta 225 iscritti di tutti i livelli

di anna Tomelleri

L’ATV, Associazione Tennis Verona di via Galliano, che fu fondata da G. Franco Fedrigoni nel 1929, vanta un organico complesso e articolato. Messora e Di Noto sono due maestri, e hanno accolto il nostro invito per un’intervista.

Parlando di livelli, possiamo dire che ci sia una distinzione in ‘classi’ tra i vostri allievi, da quelli della SAT (Scuola Avviamento Tennis) a quelli dell’agonistica? No – risponde il maestro Santiago – In realtà noi non vogliamo fare molte distinzioni nella nostra scuola. Accettiamo tutti e a tutti presentiamo le diverse possibilità di allena-mento. Poi, in base alla voglia di investire energie su quest’attività da parte del singolo atleta, si decide come impostare il lavoro. Si va da un allenamento alla settimana per i più piccoli, alle sei volte per i più gran-di. C’è chi si allena mattina e pomeriggio: sono i giovani agonisti che fanno attività nazionale ed internazionale e che nel loro allenamento sono seguiti dal preparatore atletico Fabio Cellebrano, osservando un programma specifico, studiato esclusivamente per loro.

A proposito di preparazione atletica, è opinione diffusa che la pratica del tennis porti ad uno sviluppo asimmetrico dei mu-scoli dorsali. Conferma? No, non è vero. La preparazione atletica è un’ attività propedeutica al gioco vero e proprio del tennis ed è molto importante, per non dire fondamentale. Noi la presentiamo ai più piccoli sotto forma di gioco, con esercizi simili ai movimenti in campo, per proporla poi gradualmente ai più grandi come un lavoro molto orientato, finalizzato al gioco in campo, ma sempre con un’ attenzione mirata allo sviluppo armonioso e omogeneo della muscolatura. Il materiale poi fa la differenza. Una volta si usava la racchetta di legno: quattro etti e un piatto corde da 65 pollici qua-drati. Oggi invece la racchetta è più leggera e maneggevole: i telai ipertecnologici in grafite, tungsteno e /o basalto, il peso variabile dai 260 ai 320 grammi e il piatto corde più grande, intorno ai 100 pollici quadrati, contribuiscono a rendere il movimento più fluido e leggero. Inoltre si insegna il rovescio a due mani, soprattutto ai principianti, per passare poi, con il tempo, al rovescio ad una mano, ma solo quando l’atleta spontaneamente prova a staccare la mano. Il maestro deve capire qual è l’impostazione corretta per ogni ragazzo.

‘Mens sana in corpore sano’ dicono i latinisti. Ma quanto è vero il contrario? Bisogna curare anche la mente per avere presta-zioni fisiche migliori? Sì, la concentrazione mentale è tutto. Ma non solo questo. Conta molto la consapevolezza di sé, dei propri limiti, la propria autostima. Noi infatti abbiamo nel nostro staff dei professionisti esterni , tra i quali c’è la dott.ssa M.S. De Marco, psicologa, che è sempre a diposizione dei ragazzi, come pure una nutrizionista, la dott.ssa E. Pasqualoni ed un fisiatra, il dott. F. Mila-nese, che completano il nostro lavoro, quando è necessario.

Dei vostri atleti c’è qualcuno in particolare che si distingue per il suo talento e per i suoi risultati? Sì, ce ne sono parecchi: bambini di 8-10 anni, che hanno avuto dei buoni risultati a livello provinciale quest’inverno; ragazzi dai 12 ai 16 anni, che si sono distinti a livello regionale e nazionale; ed infine i ragazzi più grandi che hanno già fatto e continuano a fare i loro primi passi nei tornei professionisti.

Un cenno alle squadre, tanto per citarne una: la squadra femminile della serie B che ha come traguardo la serie A2. Siamo molto fieri della squadra di serie B femminile. Le giocatrici sono: Carlotta Sartori 2..4, Greys Moroder 2.5, Giulia Meruzzi 2.6, Caterina Marusich 2.7 e Michelle Cillo 2.8. Solitamente una squadra di serie B ha bisogno di qualche giocatrice straniera o proveniente da altri circoli, ma la nostra squadra femminile è totalmente composta da atlete che si allenano con noi e questo ci rende molto orgogliosi.

Per concludere: quando a giugno la scuola, quella fatta di qua-derni libri e cartelle, sarà finita, la scuola tennis proseguirà?Sì, lunedì 9 giugno si parte con i centri estivi, aperti a tutti, anche principianti, dalle 8 alle 16, che oltre al tennis comprendono anche un’ora di nuoto nella nostra piscina. I posti sono limitati a 30 ragazzi. Inoltre proponiamo una scuola tennis estiva, indirizzata a chi vuole avere una continuità dell’attività svolta durante tutto l’anno nella scuola stessa. Questo programma è stato ideato con l’unico obiettivo di dare a tutti, non solo agli agonisti, la possibilità di continuare a giocare anche durante l’estate”.

A tu per tucon in maestri ATV

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PICCOLI GRANDI SCACChISTI alcuni tra gli

allievi più

promettenti

dell’associazione:

da sinistra Marco

Zenari (2001),

Maria Pizzamano

(2001) e alessia

Contolini (2000)

SCACChI

di Mauro Schiraldi

Scacchi Valpo zero “sacrificio” e nessun “pedone sacrificato”

Un gruppo di appassionati scacchisti della Valpolicella nel 1998 ha fondato il Circolo Scacchistico Valpolicella, poi modificato in Associazione

Dilettantistica Scacchi Valpolicella

Prima sede a San Floriano, poi a Sant’Ambrogio e Santa Maria di Negrar. Dal 2013 la sede dell’As-sociazione è provvisoriamente in Via Mara 3 a San Pietro in Cariano nel piano interrato della Scuola Media “Aschieri”. L’Associazione opera sul territorio da diversi anni svolgendo in particolare un’inten-sa attività didattica nelle scuole della Provincia di Verona in generale e in Valpolicella in particolare, attività in continua espansione a riprova del successo dell’iniziativa. Con l’avvento di internet la società si è dotata di un proprio sito che illustri tutte le attività svolte ma www.veronascacchi.it vuole anche essere un punto di riferimento per tutto lo scacchismo veronese e quindi offrire spazio anche alle altre 2 associazioni veronesi. Nel 2001 l’associazione è stata premiata come miglior società scacchistica del Nord Italia per l’attività didattica nelle scuole. Operano presso l’associazione 13 istruttori qualificati (1 istruttore giovanile e 12 istruttori elementari) e 10 collaboratori. L’associazione ha una sua Scuola di Scacchi, unica riconosciuta nel Veneto dalla Federa-zione Scacchistica Italiana e collabora con la F.S.I., con il C.O.N.I. Verona e l’Ufficio Scolastico Provinciale all’organizzazione dei Campionati Giovanili Studen-teschi Scacchi Verona.

Corsi annuali. La Scuola di Scacchi dell’Associazione Dilettantistica Scacchi Valpolicella organizza corsi annuali di scacchi per bambini e ragazzi con sedi diverse e inizio ultima settimana di settembre e fine ultima settimana di maggio. 1 lezione a settimana escluse le festività di 2 ore per circa 30 lezioni. Di seguito in dettaglio i cinque corsi programmati + 1 online con relativi istruttori:CORSO BASICO – SEDE: San Pietro in Cariano Via Mara 3 – ISTRUTTORE: Paolo Dalla Vecchia – giovedì dalle 17.00 Alle 19.00. CORSO INTERMEDIO – SEDE: San Pietro in Cariano Via Mara 3 – ISTRUTTORE: Paolo Dalla Vecchia – lu-nedì dalle 17.00 alle 19.00. CORSO BASICO/INTERMEDIO – SEDE: Presso Circolo Cittadino di Bridge Corso Cavour 2 Verona – ISTRUT-TORE: Maurizio Tencheni – martedì dalle 17.00 alle 19.00.CORSO INTERMEDIO – SEDE: San Pietro in Cariano Via Mara 3 – ISTRUTTORE: Mauro Schiraldi – venerdì dalle 17.00 alle 19.00.CORSO BASICO/INTERMEDIO – SEDE: Garda Sala Poli-funzionale in Piazza Donatori di Sangue 5 - ISTRUTTO-RE: Luca Menini – GIOVEDI’ DALLE 17.00 ALLE 19.00.CORSO ONLINE – Per chi non potesse partecipare a uno di questi corsi, pur essendo interessato, per mo-tivi di orario, di età, di giorno specifico o di distanza dalle sedi suddette può imparare o approfondire con lezioni online (1h). E’ sufficiente potersi collegare a internet e aprire Skype (gratuito). L’istruttore è il CM Mauro Schiraldi, Istruttore Giovanile.

Con il Comune di Marano l’associazione ha un rappor-to privilegiato; i risultati sono stati eccellenti, la squadra della Scuola Primaria di Marano ha vinto sia la fase provinciale che la fase regionale qualificandosi per la fase nazionale che si svolgerà a Palermo a maggio 2014.

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Un corso di scacchi valorizza gli aspetti formativi del carattere e educativi della mente giovanile. L’ap-prendimento della tecnica di gioco rappresenta un mezzo per facilitare la maturazione dello studente e per accelerare la crescita delle facoltà logiche, divertendo nello stesso tempo. Chi pratica questa disciplina, in generale, acquisisce una più profonda capacità di concentrazione e potenzia senza sforzo le caratteristiche elaborative del cervello con notevoli effetti benefici anche in altri campi come l’organiz-zazione del proprio lavoro o l’apprendimento delle materie scolastiche. Il gioco degli scacchi agisce posi-tivamente sui seguenti settori formativi: Attenzione, immaginazione e previsione, pianificazione, memo-rizzazione, capacità decisionale, efficienza intellet-tiva, creatività, logica matematica, organizzazione metodica dello studio. Viene inoltre incentivato uno sviluppo armonioso delle qualità comportamentali, secondo cui il giovane accetta le regole del gioco e si impegna a rispettarle; vengono sviluppate quali-tà come: L’autocontrollo, la capacità di lavorare in silenzio, l’osservazione globale e la meditazione, il rispetto dei limiti di tempo e di spazio, la possibilità di misurarsi con i propri avversari in senso “intellettivo” e mai “fisico”, la visione più obiettiva della propria persona e delle proprie capacità. L’aspetto agoni-stico, inoltre, conferisce agli scacchi la qualifica di “disciplina sportiva”; infatti, oltre alle qualità logiche e di astrazione, sono necessari prontezza di riflessi, rapidità decisionale, equilibrio psico-fisico, grande senso pratico, sensibilità alla dinamicità delle situa-zioni, capacità di dominare il proprio stato emotivo.

SCACCO INTELLIGENTE Con il Comune di Marano

l’associazione ha un

rapporto privilegiato; i

risultati sono stati eccellenti,

la squadra della Scuola

Primaria di Marano ha vinto

sia la fase provinciale che la

fase regionale qualificandosi

per la fase nazionale che si

svolgerà a Palermo a maggio

2014. a destra: Campionati

Giovanili Studenteschi a

squadre fase provinciale a

Valeggio sul Mincio con 86

squadre. Solo i campionati

di Milano hanno avuto più

partecipanti!

Scacchi Valpo zero “sacrificio” e nessun “pedone sacrificato”

Gli scacchi favoriscono l’interazione personale e, ponendo il soggetto

di fronte alla necessità di tenere conto del punto di vista altrui in maniera

costante, insegnano ad evitare a considerare la propria visione delle cose

come l’unica possibile. Nel corso di una partita infatti si impara poco

per volta a tenere conto della presenza dell’avversario e delle mosse

con cui egli si oppone. Fra i tanti possibili giochi, gli scacchi sono certo

tra quelli che più operano a livello intellettivo e certamente valgono per

ogni età. Negli scacchi il confronto avviene tra due persone che cercano

di impostare una prosecuzione di eventi: si deve scegliere tra numerose

alternative e per arrivare alla decisione si dovrà esprimere un giudizio;

Se esso è corretto e completo, allora esso prevarrà contro il giudizio di

chi valuterà in modo parziale e falso. Nessuna casualità quindi dove, al

prezzo di sconfitte e vittorie, il giocatore impara che esistono sempre

conseguenze alle proprie azioni e che da queste e dalla precisione di

queste dipende il successo o l’insuccesso. Sul piano morale gli scacchi

contribuiscono ad educarci al rispetto delle regole; esso è un gioco infatti

con regole numerose e complesse, e il rispetto di esse è condizione im-

prescindibile per lo svolgimento del gioco stesso; è un gioco competitivo,

dove il rispetto per l’avversario e l’accettazione del risultato della partita

diventano atteggiamenti ai quali è importante abituarsi; alla serietà e

allo scrupolo, alla profondità della riflessione, poiché in ogni istante chi

gioca a scacchi conduce una battaglia contro la superficialità, contro la

propensione istintiva a credere vero ciò che vogliamo sia vero e spesso

vero non è. Gli scacchi quindi come ragionamento sistematico applicabile

non solo alle esigenze di lavoro e di studio (problem solving), ma anche,

nei limiti del possibile, alle strategie della vita.

APPUNTAMENTO MONDIALE

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82 www.sportdipiu.com

VELA

di Mimmo Palmieri

Con Est Gardauna vela etica per tutti

Est Garda è una scuola di vela sui generis, che punta più di ogni altra cosa, a stimolare le capacità emotive-risolutive degli allievi

Est Garda nasce nel 1996 a Torri del Benaco sul Lago di Garda in una delle località più affascinati d’Italia. Mimmo Palmieri, Istruttore Federale F.I.V. fonda l’associazione con un gruppo di amici, Sergio, Marco e Gigi, accomunati dalla passione per il mare e la navigazione leggi altro.I valori di forza, coraggio e lealtà rappresentano il punto di partenza e pure di arrivo di ogni attenzione.

La base nautica di Torri presso lo Yachting Club ha la collocazione ideale per dare impulso a che in poco tempo è diventata tra le organizzazioni veliche più conosciute. Il metodo ha da sempre differenziato Est Garda, dando priorità agli aspetti umani ed etici e considerando la barca giusto uno strumento edu-cativo di formidabile portata. Sportdi+ ha sposato da quest’anno questa metodolo-gia di “fare sport” diventando media partner ufficiale delle attività di Est Garda e diventando a tutti gli effetti membro degli equipaggi. Come? Beh, guar-date le foto di questo articolo e ve ne accorgerete!Presentiamo di seguite nel dettaglio le attività svolte da EST Garda.

VELA ETICA, MARINAI PER UN GIORNOQuesto progetto nasce dalla passione per una disciplina che Est Garda Vela reputa come altamen-te formativa sotto più piani. Dal 1996 EST GARDA promuove la diffusione della pratica velica sul Lago di Garda coniugandola alla sensibilizzazione per l’e-cosistema e la sua antropizzazione, alla protezione e rispetto dell’uomo e del territorio. In quasi venti anni di attività, Est Garda ha imbarcato oltre12.000 allievi.Dall’anno scolastico 2012/2013, le Scuole che aderi-scono all’iniziativa “Vela etica - Marinai per un giorno”, selezionano gli equipaggi che alla fine di Maggio si confrontano nel Trofeo Vela Etica.

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un bagaglio di nuove ed efficaci espe-rienze e strategie per la vita nel rispetto delle persone e dell’ambiente.Utenza. Nei corsi e nelle uscite i gruppi sono composti da 6-9 allievi per barca di età omogenea con sufficiente grado di autonomia, coordinazione motoria e capacità di adattamento alle situazioni complesse. Ci rivolgiamo agli studenti delle Scuole Medie di primo e secondo grado, in gruppi fino a 120 allievi.Metodologia. “L’apprendimento è il pro-cesso attraverso il quale si crea conoscen-za trasformando l’esperienza: è quindi il processo di creazione di conoscenza risultato della transazione da conoscenza personale a conoscenza sociale” David A. Kolb. Spingiamo i ragazzi a sperimentarsi fronteggiando anche i propri timori e a vincerli, il mettersi in gioco diventa uno stimolo ad agire, ed ogni problema un’opportunità di crescita e consape-volezza.

TROFEO VELA ETICA - EST GARDADall’anno scolastico 2012/2013, le Scuole che aderiscono all’iniziativa Vela etica - Marinai per un giorno, selezionano poi gli equipaggi che alla fine di Maggio si confrontano in una prova di forza, co-raggio e lealtà. Le prove di navigazione, con salvataggi simulati, il nuoto e recu-pero dell’uomo a mare rappresentano un percorso ricco di contenuti e significati. Il trofeo assegnato all’ITIS Ferraris nel 2013 verrà rimesso in palio e consegnato all’e-quipaggio (custodito dalla Scuola) che sa-prà meglio cogliere lo spirito dell’evento.I SAIL CAMPSSono per tutti, esperti e neofiti che im-pareranno a navigare nella massima si-curezza. I ragazzi selezionati in gruppi omogenei per età, DELFINI i piccini, e gli SQUALI, vengono responsabilizzati dagli Istruttori con l’attribuzione di compiti precisi, e resi consapevoli del proprio ruolo nel rapporto coi compagni, sensi-bilizzati all’antropizzazione del territorio sia in navigazione che a terra. Questa è la

nostra Vela Etica. Gli allievi navigano su grandi barche insieme agli istruttori, con la presenza costante di un’imbarcazione di appoggio a motore. In caso di condizioni meteo che possano mettere a rischio la sicurezza le attività alternative praticate sono SUP (stand up paddeling) e trekking sul sentiero Torri – San Vigilio. Dal lunedì al venerdì da Giugno a Settembre per settimane indimenticabili. Programma. Ritrovo dalle 8 alle 8.30 nel Piazzale Cà di Cozzi a Verona ogni giorno e partenza in pulmino, ritorno per le ore 18.00. La base nautica presso lo Yachting Cub Torri sarà il luogo di imbarco. Ogni giorno si navigherà ripercorrendo le an-tiche rotte dei pescatori, attraversando il lago e facendo sosta a Toscolano, Salò, Bogliaco, Tignale. Saranno impartite le nozioni di base per condurre un’imbar-cazione a vela, ma sopra ogni cosa, sarà trasmessa la passione, lo spirito di avven-tura, la voglia di esplorare e il rispetto per la natura. Il pranzo al sacco e la merenda saranno forniti ai ragazzi dalla scuola vela. Sono ammessi ragazzi e ragazze da 8 anni, con buone capacità motorie, è indispensa-bile che siano in grado di nuotare, ma non è indispensabile che siano già iniziati alla pratica velica. Gli allievi, al massimo sette per barca, avranno a bordo un istruttore Est Garda mentre la scialuppa oceanica a motore “Intrepido” seguirà le imbar-cazioni a vela con i ragazzi. Una atten-ta valutazione della situazione meteo, condizionerà rotte e tempi, per rendere l’esperienza divertente, stimolante ma sicura. Gli Istruttori, saranno raggiungibili al telefono in ogni momento.

VELA ETICA, VACANZA - AVVENTURA - STUDIOPer ragazzi stranieri di tutto il mondo, dai 13 ai 17 anni. Facciamo conoscere le cose belle dell’Italia,il nostro territorio, la nostra storia, una cultura antica e la nostra marineria. Una o due settimane di studio con, l’opportunità per i ragazzi di confrontarsi con culture diverse dalla loro. 

Finalità. Incoraggiamo i ragazzi alla spe-rimentazione e alla riflessione con la par-tecipazione emotiva: lo sviluppo della flessibilità, la creatività e la prontezza a fronteggiare il cambiamento con il grup-po, sono le risorse che intervengono e devono intervenire per lavorare a bordo. L’intento e’ quello di porre stimoli che possano attrarre le risorse attentive dei ragazzi, una sorta di condizionamento operante per giungere al traguardo con

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APNEA

di Davide Dameno

L’apnea è uno sport che continua a evolversi, giorno dopo giorno, spingendo l’essere umano sempre più “in fondo”. Lorenzo Bossi è uno degli esempi più

importanti a livello nazionale. Un campione made in Verona! Nel novembre del 2013 presso Long Island, una piccola isoletta delle Bahamas nel mezzo del mare dei Caraibi, si è tenuta una competizione di livello mondiale ed estremamente importante all’ interno del mondo apneistico, di cui purtroppo i media in-ternazionali hanno poco discusso. La gara si tiene annualmente all’ interno del Dean’ s Blue Hole, una cavità profonda oltre 204 metri in questo paradiso caraibico. Il Blue Hole è il luogo ideale per ogni ap-neista che vuole cercare di spingere i suoi limiti fisici e mentali sempre più giù negli abissi del mare con un solo respiro. Questo “Buco Blu” è infatti privo di correnti ed è un luogo definito come una vera e propria “piscina profonda” 200 metri priva anche di termoclini. Ciò sta a significare che la temperatura dell’ acqua presente in superficie rimane invariata fino a 204 metri.

Questa competizione di apnea profonda di livello mondiale è denominata con il termine “Vertical Blue”. Durante i 10 giorni di gara previsti i migliori apneisti sul pianeta si sfidano, stravolgendo i limiti umani fino ad ora conosciuti, abbattendo in continuazione le barriere del limite fisico e mentale, aprendo la strada verso profondità sempre maggiori ed impressionanti, permettendo così di comprendere fino in fondo se la parola “limite” esiste realmente oppure è solo una apparente concezioni naturale e di ostacolo insita all’ interno della mente umana. Durante questi giorni di gara i limiti spesso vengono veramente stravol-ti. Solamente all’ interno di questa competizione estrema, nell’edizione 2013 sono stati più di dieci gli atleti, su circa una trentina di partecipanti, ad aver oltrepassato di parecchi metri il muro dei 100 metri con l’ ausilio della monopinna. Fino a tre anni fa in gare di questo genere il numero di atleti oltre i 100 metri era di gran lunga più ristretto. Durante il

Vertical Blue 2013 gli apneisti oltre il muro dei 120 metri con la monopinna sono stati solo due: William Trubridge e Alexey Molchanov (attualmente, a livello mondiale, gli apneisti in grado di scendere oltre i 120 metri non sono più di sei). Fino a cinque anni fa vi era probabilmente solo un apneista di fama mondiale a poter andare oltre i 120 metri ed il suo nome è Herbert Nitsch, recentemente ritiratosi dalle competizioni dopo aver acquisito nel giugno 2013 presso l’ isola di Santorini (Grecia) il titolo di “uomo più profondo sul pianeta” raggiungendo al quota di 249.9 metri con l’ utilizzo di una slitta zavorrata.

Ma non bisogna andare troppo lontano per tro-vare apneisti di grande livello. Un atleta di grande fama conosciuto molto bene all’ interno del circuito apnesitico italiano e residente stabilmente presso la città di Verona è Lorenzo Bossi. Bossi è un ap-neista che negli ultimi anni si è distinto per la sua invidiabile capacità di poter trattenere il respiro in posizione statica. La statica è una delle principali discipline dell’ apnea e consiste nel trattenere il proprio respiro per più tempo possibile restando fermi sott’ acqua senza fare alcun movimento per cercare di consumare meno ossigeno al fine di po-terlo trattenere dentro di se per il tempo più lungo possibile. Durante gli scorsi anni Lorenzo Bossi ha più volte superato i record italiani nella disciplina della statica sconvolgendo letteralmente il pubblico apneistico e i suoi avversari dimostrando capacità ed abilità incredibili che hanno sconvolto l’ apnea italiana degli ultimi anni. Bossi ha superato per la prima volta il record italiano in apnea statica nel 2007, diventando campione italiano assoluto, trattenendo il respiro per ben 7 minuti e 7 secondi. L’ anno dopo superò il suo stesso record italiano per la seconda volta trattenendo il respiro per 7 minuti e 17 secondi.

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Nel 2008 divenne vicecampione del mondo di apnea dinamica in piscina con l’ ultilizzo della monopinna nuotando per ben 187 metri in orizzontale con un solo respiro. Questo fantastico risultato gli permise di ricevere la medaglia d’ argento al valore atletico del CONI. Questo campione veronese negli ultimi anni non ha solamente raggiunto strabilianti risultati nelle discipline dell’ apnea dinamica e statica (in piscina), ma ha ottenuto per la prima volta - nel 2011 - anche il record italiano di profondità a rana, diventando il primo italiano a raggiungere la profondità di 55 metri sotto il livello del mare con un solo respiro d’ aria. Un ultimo estremo record fu abbattuto nuovamente da Bossi presso il lago di Garda divenendo così il primo apneista italiano a superare il record di apnea lineare senza attrezzi, nella disciplina della rana. Successi-vamente a tutti questi record italiani conquistati da Bossi, il CONI decise di consegnargli ufficialmente la medaglia di bronzo al merito sportivo.

Lorenzo si allena tutt’ora e ormai da parecchi anni presso la struttura del centro natatorio sportivo delle piscine Santini di Verona sotto l’ attenta assistenza di altri due fortissimi apneisti sempre in costante crescita come il giovanissimo Davide Dameno e Al-berto Avrese.All’ interno della struttura del centro natatorio delle piscine Santini, Bossi si allena 2/3 volte a settimana per cercare di migliorare sempre più le sue perfor-mances apnesitiche sia nella disciplina della statica che nella disciplina della dinamica a rana e con la monopinna per poter conseguire ancora in futu-ro ulteriori e sempre più strabilianti risultati nelle prossime competizioni di apnea di livello nazionale e internazionale al fine di poter abbattere nuovi record e nuovi limiti per essere sempre pronto a nuove sfide di livello mondiale.

Un ultimo estremo record fu abbattuto nuovamente da Lorenzo Bossi nel lago di Garda divenendo così il primo apneista italiano a superare il record di apnea lineare senza attrezzi, nella disciplina della rana

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kITESURF

di alberto Cristani

kiteshock 2014Are you ready?

Una tavola, una vela, il vento e il lago. E una buona dose di adrenalina. Ecco in sintesi spiegato il kitesurf, disciplina sportiva che sarà al centro

dell’evento che si svolgerà il 31 maggio a Brenzone del GardaBrenzone sul Garda è una perla incastonata sulla sponda veronese del Lago di Garda situato al centro del lago. Ospitalità e attività ricettive sono oggi punti qualificanti dell’economia locale che, ovviamente, fa del turismo – italiano ed estero – uno dei punti di forza.

In questo bellissimo contesto si colloca alla perfe-zione Kiteshock 2014, evento che andrà in scena il 31 maggio dedicato agli amanti del kitesurf. “Il kitesurf, detto anche kitesuerfinf o kiteboarding – spiega Chiara Piccoli, organizzatrice dell’evento - è uno sport acquatico, nato a fine anni Novanta come variante del surf; consiste nel farsi trainare da un aquilone (“kite” in inglese), che usa il vento come propulsore e che viene manovrato attraverso una “barra di con-trollo” (barra), collegata al kite da sottili cavi (quattro o cinque) di dyneema o spectra detti “linee”, lunghi tra i 22 e i 27 m. Le linee in certi casi possono essere anche di 15 mt, possono essere usate cosi corte in venti molto forti, per dare meno potenza a kite, cosicché le raffiche hanno impatto meno aggressi-vo. Il kitesurf si pratica con una tavola ai piedi con la quale si “plana” sull’acqua. In condizioni di vento debole si usano aquiloni di dimensioni più grandi di quelli usati con vento forte. Con le condizioni ideali è possibile praticare lo sport in maniera sicura, planando semplicemente (freeriding), compiendo svariate evoluzioni o tricks (freestyle). È possibile usare il kite sia sulle onde (wavestyle) che su acqua piatta (wakestyle) a seconda della caratteristiche dello spot, cioè in gergo il luogo ventoso utilizzato. Le diverse tipologie di stili richiedono corrispondenti tipi di tavola: per cavalcare grandi onde si utilizzano tavole simili a surf, con una punta (monodirezionali) per compiere acrobazie aeree si usano tavole bidi-rezionali che si prestano ad essere utilizzate con

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maggiore efficacia se l’acqua è per niente o poco mossa. Le condizioni di vento ideali per i principianti del kitesurf sono comprese tra i 12 e i 24 nodi (kts). L’esperto riuscirà, con l’opportuna attrezzatura, e la corretta valutazione del meteo e dello spot utilizzato ad usare venti compresi tra gli 8 ed oltre i 40 kts. A differenza, per esempio, del windsurf, il kitesurf si può praticare con venti ritenuti “deboli” permettendo trick, velocità ed accelerazioni”.

Uno sport che trova nel Lago di Garda il suo habitat ideale. “Il lago di Garda - conferma Chiara - è un posto meraviglioso per il kiting perchè è sempre ventoso nella parte nord (il sud del lago è ventoso solo qual-che volta, con grandi tempeste n.d.r.).Ci sono 2 tipi di venti. Il vento che viene da nord, chiamato dai locali Peler, è burrascoso e forte, tra 20 e 30 nodi. Inoltre è un vento freddo perchè viene dalle Alpi. Da sud invece arriva l’ Ora, un vento termico, caldo, leggero e costante, tra 10 e 18 nodi, ideale per i principianti. Ci sono molte scuole di kite nella zona tra Brenzone e Navene, circa 20. Alcuni nomi? Xkite, Centro Kite Marniga, Newschool, Waterproof, Beekite, Riders Action, Powerskull, Stickl, Navene, Easykite. Tutte le scuole usano le barche per scendere in acqua perchè non ci sono spiagge adatte al decollo. Non c’è sabbia attorno al Lago di Garda, solo rocce, e quindi la spiag-gia è troppo corta per scendere in acqua. Così i kiters devono impostare i kites sulla terraferma, metterli nelle borse prima di salire sulle barche. Ci sono solo due posti dove puoi scendere in acqua direttamente dalla spiaggia, ma è solo per esperti poichè è molto pericoloso a causa delle rocce. Inoltre se ti beccano sono multe salatissime. Solo in uno spot è permesso legalmente il lancio del kite da terra: è la spiaggia di Navene, meglio conosciuto dagli esperti e dai locali come “il tunnel’ (Kiteclub Malcesine). Qui il vento arriva solo nel pomeriggio (il Peler non tocca quasi mai la costa in quel punto). Bisogna fare una tessera annuale e provare all’associazione che si è un kiter esperto (con regolare certificazione), altrimenti non è possibile uscire da questo spot”.“L’attività di kite sul Garda - evidenzia Chiara - normal-mente inizia verso marzo-aprile, quando l’acqua è a circa 10°C. Ovviamente, in questo periodo, usiamo una muta stagna o una muta spessa 5.5 mm. Poi in estate, da giugno a settembre, usiamo una muta di 3.5 mm la mattina e una muta corta nel pomeriggio. Perché, comuque, l’acqua non è mai caldissima…”.

Veniamo al Kiteshock 2014: perché questo evento? “Il nostro obiettivo - puntualizza Chiara - è quello di riunire introno al kite gli abitanti di Brenzone e zone limitrofe, sportivi e turisti. Sarà una giornata di allegria e spensieratezza, durante la quale faremo dimostrazioni di kite. Purtroppo durante l’evento non si potrà far provare vela o tavola da kite ma chi fosse interessato a farlo, potrà prendere i contatti con le scuole e le associazioni le quali rilasceranno vouchers di sconto. Si potranno invece fare delle prove gratuite di SUP (Stand Up Paddle), che sono delle tavole da surf enormi, non utilizzate per il kite, ma ideali per la gente non sportiva che vuole fare un approccio in acqua per vedere il loro livello di equili-brio. Queste tavole verranno messe a disposizione nel tardo pomeriggio per una breve prova gratuita da Gardasurf di Brenzone. Durante la giornata inoltre ci sarà intrattenimento e musica. Il tutto coordinato dalle mitiche Kitepirinhas, un gruppo di amiche, del quale faccio parte, amanti del kite e della caipirinha brasiliana”.

In conclusione Chiara ci tiene a fare una doverosa precisazione: “Kiteshock 2014 nasce con un unico scopo: far conoscere in primis il territorio, le tipicità e le bellezze del Garda tramite il kite. Il messaggio è stato recepito dalla pro loco di Brenzone che ci ha aiutato e ci aiuterà anche in futuro, ad organizzare questa giornata. Ecco quindi che è doveroso rin-graziare chi ha creduto in noi. Ce l’abbiamo messa davvero per organizzare il tutto al meglio. Spero sia il primo di una lunga serie di Kiteshock. Un grazie va, ovviamente, anche a tutti gli sponsor e partner, tra i quali Sportdi+ magazine, che ci sostengono: senza di loro il nostro progetto sarebbe rimasto solo un’idea”.

BRENZONE ChIAMA kITE Cornice del Kite

Shock 2014

sarà Brenzone,

perla del Lago

di Garda e culla

per gli amanti del

kitesurf. L’evento

andrà in... onda il

31 maggio

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Kiteshock 2014 | 31 maggio 2014 Brenzone del Garda

Media Partner

Info [email protected]

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89www.sportdipiu.com 89www.sportdipiu.com

Dan Peterson è da tutti definito il “coach per

antonomasia” ed ancora oggi, che di anni

ne ha più di 70, resta un’icona assoluta e

irraggiungibile della pallacanestro, ed un punto

di riferimento incondizionato, per colui che da

allenatore ha vinto di tutto in Italia, a Bologna come

a Milano, e nonostante i suoi iniziali fallimenti da

giocatore mancato, passando poi a giovane scout

per gli allenatori di college e quindi assistente e

grande allenatore, oggi si è deciso di raccontare

la sua carriera attraverso un libro autobiografico

con il quale ripercorre stralci di storia, aneddoti,

curiosità e la sua idea vincente di leadership,

che fa raggiungere risultati ed obiettivi non

attraverso l’imposizione data dal ruolo bensì dal

lavoro quotidiano, gli allenamenti e l’applicazione

costante.

Nel suo libro “Per me… numero 1”, scritto in

collaborazione con Dino Ruta, associate professor

presso la SDA Bocconi School of Management,

il maestro si racconta con la sua consueta ironia,

che pochi sanno gli ha permesso grandi successi,

oltre a quelli sportivi, soprattutto come business

coach, mettendo in gioco le sue grandi capacità

comunicative e di motivazioni sui temi della

leadership e dell’efficacia personale, che avvicinano

e uniscono lo sport con le dinamiche aziendali

nella conduzione di uomini e il perseguimento di

risultati attraverso il lavoro di squadra.

Dan Peterson lo conosciamo un po’ tutti, anche

grazie alle sue mirabili frasi ad effetto, su tutte

“per me… numero 1!”, ed è importante, oltre che

stimolante, scoprire che questo uomo abbia

un’indole da motivatore di assoluto prestigio, e

attraverso i suoi corsi riesce a inculcare il giusto

significato di essere sempre unici, affinché la

propria posizione da leader possa conclamarsi

attraverso l’allenamento costante, lavorando sulla

capacità di apprendimento e la consapevolezza

che questo processo lungo richiede, transitando

anche attraverso l’ascolto e il confronto costruttivo.

Il libro raccoglie, attraverso i ricordi di Peterson,

una serie di episodi sulla sua vita, e da ciascuno

degli aneddoti selezionati, e raccontati con tutta la

vivacità espressa dal suo personaggio, si evincono

gli insegnamenti che Dino Ruta ci aiuta a mettere a

fuoco negli “schemi di allenamento” che si trovano

ad ogni chiusura di capitolo. È davvero risultato un

bell’esperimento

il poter

raggruppate

all’interno di

un discorso

coerente e

scientificamente

fondato sul tema

della leadership,

le indicazioni espresse da Peterson, che trovano

un utile riscontro attraverso delle “schede di

allenamento” che sono facilmente apprendibili e

semplici da mettere in pratica.

Davvero un libro unico nel suo genere e rivolto,

come direbbe il grande Peterson sia agli amici

sportivi che non, perché riesce ad essere di

immediato impatto su chi si cimenta nella

lettura trovando, tra l’altro, anche preziose

testimonianze di dieci ospiti, grandi nomi dello

sport, le cui parole completano il ritratto di questo

formidabile modello di leadership che il “coach per

antonomasia” rivela di essere da sempre.

Per me… numero 1. aneddoti (sportivi e non) per allenarsi da leaderdi Dan Peterson e Dino Ruta

Egea Edizioni – pagine 231 - €. 19.90

Disponibile anche in versione eBook - €. 8,99

a cura di

Gianfranco

Iovino

UN LIBRO

PERAMICO

Kiteshock 2014 | 31 maggio 2014 Brenzone del Garda

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90 www.sportdipiu.com

WEB

Con lupatoto2016.itlo sport lupatotino viaggia in rete

Un’iniziativa innovativa promossa dall’assessorato allo sport lupatotino. Un modello che potrebbe essere “imitato” da altri comuni della provincia

veronese. E anche in questo caso SD+… c’è!

di Bruno Mostaffi

è online da pochi giorni il portale www.lupato-to2016.it, un portale aggiornatissimo giornalmen-te su tutte la attività sportive svolte, promosse e organizzate sul territorio di San Giovanni Lupatoto.“Lo sport per San Giovanni Lupatoto – spiega l’As-sessore allo sport Enrico Mantovanelli, a destra – rappresenta un elemento cardine, uno strumento importante per garantire il benessere, come te-stimoniato dalle numerose società sportive che operano sul territorio. Per valorizzare l’importanza delle attività sportive e l’attenzione dell’Amministra-zione Comunale nei confronti delle stesse, a partire dall’anno 2012 numerose sono state e saranno le iniziative organizzate dall’Assessorato allo Sport per coinvolgere e stimolare ulteriormente la cittadinan-za ad impegnarsi nelle attività sportive, favorendo non solo il benessere fisico m andando a rafforzare i legami che fanno di San Giovanni una comunità attiva, partecipe e solidale”.“Il nostro sogno – evidenzia Mantovanell – è quel-lo di poter conseguire, nell’anno 2016, la qualifica di Comune Europeo dello Sport, un importante ri-conoscimento conferito da ACES che andrebbe a valorizzare anche a livello internazionale l’impegno profuso in tali attività”.Un sito dinamico, sempre aggiornato e con tantissime indicazioni sul come e dove praticare sport nell’am-bito del comune lupatotino. Un servizio d’eccellenza per gli sportivi e in generale per la comunità. Un esempio che, si spera, possa trovare seguito anche in altro comuni della provincia veronese.

“Il portale – conclude l’assessore Mantovanelli – è una novità straordinaria, non solo per lo sport lupatotino. Con www.lupatoto2016.it viene offerto un supporto innovativo alle nostre associazioni e ai nostri cittadini. Altri colleghi assessori mi hanno chiamato perché

vorrebbero replicare un portale simile anche nei loro comuni: questo mi inorgoglisce e mi da molta soddisfazione. Diventare un esempio e un mo-dello da seguire era un obbiettivo amministrativo e per, il mio incarico nello sport, credo che questo impegno - ad oggi - sia stato rispettato. Ho messo 10 punti negli obbiettivi del mio mandato sportivo a san Giovanni e ad oggi ne abbiamo già realizzati 9: direi che siamo a buon punto!”.

Sul portale lupatoto2016.it c’è anche un link diretto con il nostro sito www.sportdipiu.net (da poche settimane on line con una nuovissima veste grafica n.d.r.) “…a testimonianza – precisa l’assessore lupatotino – della forte e costruttiva sinergia che si è creata tra il comune e Sportrdi+ magazine. Un legame che ha regalato, e sicuramente regalerà in futuro, reciproche soddisfazioni!”.

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EVENTI

Una settimanaa tutto Sport...

Dal 6 al 15 giugno San Giovanni Lupatoto ospita la seconda edizione della Settimana dello Sport, una kermesse di tante discipline sportive, con gare, dimostrazioni,

incontri e tornei. Il tutto all’insegna del ‘divertimento sportivo’ a 360 gradi

di Davide Zonaro

Prosegue il progetto dell’Ass.to allo Sport del Co-mune di San Giovanni Lupatoto, che ha intrapreso un percorso volto alla promozione sportiva nel territorio lupatotino attraverso lo sviluppo di una serie di inizia-tive e attività rivolte alla cittadinanza. San Giovanni Lupatoto si prepara quindi a vivere un altro grande appuntamento sportivo con la seconda edizione della Settimana dello Sport, voluta ed organizzata dall’Ass.to allo Sport, con l’ass.re Enrico Mantovanelli a dirigerne l’intera realizzazione, patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Verona, dal CONI Veneto ed in collaborazione con la Pro Loco di San Giovanni Lupatoto. Da venerdì 6 a domenica 15 giu-gno verrà organizzata una vera e propria vetrina per tutte le società sportive lupatotine. Queste ultime avranno la possibilità di far conoscere la propria disciplina coinvolgendo la cittadinanza con giochi, esibizioni e numerose attività dedicate a tutti, dai più grandi ai più piccoli.

Quest’anno la manifestazione riserverà anche una bella novità, la “Notte Bianca dello Sport”, in programma sabato 7 giugno dalle ore 17 alle 24. Una serata all’insegna dello sport e del divertimento al chiaro di luna, ricca di tornei ed esibizioni che vedranno come protagoniste le so-cietà sportive della Provincia, il tutto contornato da musica e intrattenimento per il pubblico presente. Il programma dell’intera settimana è vario e ricco di appuntamenti, con esibizioni di ginnastica artistica, tornei di tennis, campionati di ciclismo, tornei di calcio, ma anche campionati di atletica leggera, spettacoli di pattinaggio artistico, convegni, serate a tema e molto altro. A chiudere la Settimana dello Sport, domenica 15, la seconda “Sangio Run”, corsa non competitiva su distanze di 5, 12 e 18 km con partenza alle ore 8:30 dal parcheggio del Centro

Commerciale Verona Uno. Sangio Run è un’iniziativa di solidarietà inserita nel progetto “Walk Of Life”, con parte del ricavato che sarà destinato alla Fondazione Telethon per sostenere l’attività di ricerca nella cura delle malattie genetiche.

Tanti i partner della Settimana dello Sport che hanno voluto affiancare questa iniziativa, con il CEN-TRO COMMERCIALE VERONA UNO e ipermercato GALASSIA che si riconfermano Main Sponsor del-la manifestazione. I Fornitori Ufficiali sono invece Nordest Traduzioni, Jean Louis David San Giovanni L., Leaderform, Vicenzi, Farmacia Garofoli, Daniele Sport e Italcalor. Media Partner è Sportdi+ Magazine. “La Settimana dello Sport è una bella ed ulteriore occasione per promuovere la sana pratica sportiva,

che rientra in un progetto più ampio dell’ammi-nistrazione comunale finalizzato a valorizzare lo sport del territorio lupatotino – dichiara l’Ass.re Mantovanelli. “Come ribadito in più occasioni, l’obiettivo finale di questo percorso intrapreso l’anno scorso, è ottenere la presti-

giosa qualifica di Comune Europeo dello Sport per l’anno 2016”. Doverosi poi i ringraziamenti:

“Ringrazio coloro che attraverso il loro impegno consentono di organizzare con successo un simile evento. Un ringraziamento speciale va alle Società Sportive lupatotine che hanno aderito al progetto e che contribuiscono con le loro attività a promuovere le tante discipline sportive del territorio. Ringrazio naturalmente anche gli sponsor, che in un perio-do di crisi economica, attraverso il loro contributo permettono al Comune di organizzare questa sana iniziativa a costo zero. Mi auguro che la Settimana dello Sport, possa essere un’esperienza positiva per tutti coloro che avranno la possibilità di viverla da vicino” conclude l’Ass.re Mantovanelli.

SECONDO ANNO DELLA SETTIMANA A TUTTO SPORT San Giovanni

Lupatoto si

prepara quindi

a vivere un

altro grande

appuntamento

sportivo con la

seconda edizione

della Settimana

dello Sport

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EVENTI

... e una Notte Biancaper tutti gli sportivi!

Sabato 7 giugno, all’interno della Settimana dello Sport, andrà in scena una notte sportiva. Tornei, esibizioni e coinvolgimento del pubblico

per una serata lupatotina all’insegna del divertimentoLa Settimana dello Sport, in programma dal 6 al 15 giugno, si presenta con una bella novità. La manifestazione, organizzata dall’Ass.to allo Sport del Comune di San Giovanni L. con il patrocinio del-la Regione Veneto, Provincia di Verona e del Coni Veneto, ed in collaborazione con la Pro Loco di San Giovanni Lupatoto, quest’anno offrirà lo sport an-che in notturna con la Notte Bianca dello Sport, in programma dalle ore 17:00 alle 24:00 di sabato 7 giugno, presso l’area polisportiva di Viale Olimpia.La Notte Bianca dello Sport sarà uno dei momenti più affascinanti e dinamici della Settimana dello Sport, dove attività sportive e divertimento si fonderanno insieme in uno spettacolo unico nel suo genere. Aperta a tutti, società sportive e non, la serata sarà caratterizzata da una serie di tornei e gare di diverse discipline sportive, il tutto contornato da musica e intrattenimento per tutti. L’originalità, l’unicità e la curiosità di questo evento richiameranno molti appassionati sportivi che si sfideranno al chiaro di luna ma allo stesso tempo genitori, famiglie e amici per trascorrere una serata autentica.

Molte saranno le discipline sportive che animeran-no la notte lupatotina di sabato 7 giugno, tra cui le ARTI MARZIALI, il KICKBOXING, il TENNIS, il BASKET, ma anche il VOLLEY, il PATTINAGGIO, l’ARRAMPI-CATA, il CALCIO, la DANZA, BMX, CHEERLEADING e tanto altro ancora.La Notte Bianca dello Sport coinvolgerà anche il pub-blico presente, con lezioni di STEP, BOOT CAMP e SPINNING, oltre a prove pratiche delle diverse discipline sportive. Tutto questo per rendere più piacevole e coinvolgente l’evento a tutti coloro che sceglieranno di partecipare a questa serata di festa.

Gli impianti sportivi di Viale Olimpia che ospi-

teranno le varie attività sportive sono l’impianto sportivo Nino Mozzo, il centro Natatorio Piscine Giò Club, Campi da tennis e pista di BMX.

INFO www.lupatoto2016.it

Serata all’insegna dello sport e del divertimento, ricca di tornei ed esibizioni sportive, il tutto contornato da musica e intrattenimento per il pubblico presente.

San Giovanni Lupatoto presenta

Un alternarsi continuo di spettacoli delle più affascinanti discipline sportive:ARTI MARZIALI, KICKBOXING, TENNIS, CHEERLEADING, BASKET, VOLLEY, PATTINAGGIO, ARRAMPICATA, CALCIO, DANZA, BMX e molte altre!

In corso della serata saranno organizzate lezioni di prova e attività per tutti i presenti, e non mancheranno stand gastronomici attivi per tutto il corso dell’evento!

Lo sport sotto le stelle!Impianti sportivi di Viale Olimpia, San Giovanni Lupatoto

Dalle ore 17.00 alle ore 24.00

Via Garofoli 135/137 - 37057 - San Giovanni Lupatoto (VR) Tel/Fax 0458753205 - e-mail [email protected]

MAIN SPONSOR FORNITORI UFFICIALI MEDIA PARTNER

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94 www.sportdipiu.com

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verona, una Provincia

che fa la differenza

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FRISBEE

Ultimate terzotorneo interscolastico

Frisbee e studenti protagonisti al torneo organizzato dagli istruttori

Disc’o’ver Ultimate Verona svoltosi ai campi sportivi del CUS Verona a Parona

di Luca Fratton

L’anno scolastico giunge al termine e anche gli impegni didattici degli istruttori FIFD dei Disc’o’ver Ultimate Verona vedono la loro realizzazione nel torneo interscolastico di fine anno, svoltosi lo scorso 8 maggio presso i campi sportivi del CUS Verona in via della Diga a Verona.La manifestazione, che ha avuto il patrocinio dell’Uf-ficio Scolastico Provinciale, ha visti coinvolti nove istituti del veronese per un totale di 13 squadre, formate da singole classi o da rappresentative del singolo istituto: Berti di Caldiero, Medi di Villafranca, Tusini di Bardolino e Catullo, Fermi, Marconi, Messe-daglia, Seghetti e Stimate di Verona. Come accaduto anche gli anni scorsi, giocare un torneo dopo aver fatto le lezioni a scuola ha un impatto vero e proprio per i ragazzi, i quali arrivano sui campi e si ritrovano in mezzo ai loro coetanei di altre scuole, si schierano sulle rispettive linee di meta e si sfidano, ricordandosi che gli arbitri sono loro. Nell’arco di una mattinata di torneo avviene un piccolo cambiamento in coloro che sono scesi in campo e gli stessi ragazzi che bona-riamente canzonavano il frisbee sono diventati quelli che lo rincorrevano e volevano prenderlo prima dei loro avversari. In palio c’era un premio vero, il trofeo del torneo, e quello che stavano facendo era sport, ma ancora così vicino al piacere del gioco.

La cosa più interessante poi è stato vedere come ognuna delle squadre, anche quelle che erano alla loro prima esperienza, riuscissero ad autogestirsi, a chiamare e risolvere i falli e le incomprensioni sulle regole e sulle azioni; inoltre la soddisfazione più grande è stata veder soddisfatti i ragazzi che hanno partecipato e i loro insegnanti, per la scelta di provare questo sport e per quello che hanno saputo cogliere da un’esperienza così. Infine un ringraziamento va ai partner dell’evento Sportdi+ magazine e Daniele

Sport di San Giovanni Lupatoto che hanno messo in palio i trofei.

Vincitori Spirito del Gioco categoria COEDStimate – Stimate

Vincitori Spirito del Gioco categoria OPENDischi Ignoranti – Catullo

Vincitori categoria COED1° Border Frisbee – Marconi2° Primo Disco – Messedaglia3° Stimate – Stimate

Vincitori categoria OPEN1° Tigers – Medi2° Marconi Frisbee – Marconi3° Fermi 5A – Fermi

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96 www.sportdipiu.com

FISCALITà

di Giuliano Zocca

Il Comitato può essere definito come un ente non commerciale formato da più persone che si propongono una raccolta di fondi allo scopo di promuovere iniziative di carattere altruistico, morale, sociale, culturale, sportivo, ecc.Si tratta generalmente di attività con durata limi-tata nel tempo, anche se talvolta si riscontra l’e-sistenza di Comitati più o meno “permanenti” che si occupano dell’organizzazione di manifestazioni sportive o culturali che si ripetono periodicamente.

STRUTTURA CHIUSA DEL RAPPORTOIl Comitato è un ente che unisce alcune delle ca-ratteristiche tipiche delle Associazioni con quelle delle Fondazioni. Analogamente a quanto previ-sto nelle Associazioni, anche i Comitati nascono attraverso l’accordo tra due o più persone per il perseguimento di uno scopo comune. Similmente alle Fondazioni, i Comitati perseguono lo scopo mediante la gestione di un patrimonio da parte di un numero limitato di associati. La circostanza che lo scopo debba essere raggiun-to ad opera di un gruppo ristretto di persone (i cosiddetti soci promotori) attribuisce ai Comitati il concetto di “struttura chiusa”, con conseguente assenza dei principi di democraticità della strut-tura e di uniformità del rapporto, elementi tipici di un’associazione.Il Comitato non è quindi sottoposto a un gravame tipico delle Associazioni, ossia dimostrare l’effet-tiva esistenza del rapporto associativo e il rispetto delle clausole sociali (iscrizioni dei soci, delibere del Consiglio Direttivo per i nuovi soci, democraticità e partecipazione alle assemblee, etc..), formalità che qualora vengano contestate possono com-portare il disconoscimento, da parte degli uffici finanziari, della qualifica di ente non commerciale

Il Comitato organizzatoreistruzioni per l’uso

Il soggetto giuridico ideale per realizzare manifestazioni sportiveo culturali che si ripetono periodicamente. Andiamo a scoprire

tutto quello che c’è da sapere...

Page 97: SD+ magazine 29/2014

97www.sportdipiu.com

Leonardo Ambrosi & Partners

Via Caprera, 1 - 37126 - Verona - Tel. 045 8350518

Fax 045 8301408 - [email protected]

con pesantissime conseguenze sotto il profilo fiscale.

COSTITUZIONEIl Comitato può essere costituito con qualunque forma, anche con un accordo verbale tra i promotori. In ogni caso, qualora il Comitato intenda rientrare tra i beneficiari delle agevolazioni fiscali previste per gli enti non profit, è neces-sario che venga costituito con scrittura privata registrata ovvero con scrittura privata autenticata o atto pubblico.

DURATA TEMPORANEAUn aspetto che differenzia i Comi-tati dalle Associazioni riguarda la loro durata. Le Associazioni hanno normalmente una durata illimitata, mentre i Comitati hanno una durata necessariamente li-mitata, poiché dovranno sciogliersi una volta raggiunto lo scopo per i quali sono stati costituiti.La prassi presenta numerose eccezioni di Comitati a carattere permanente e ciò si verifica in tutti i casi ove, sep-pur lo scopo sia stato raggiunto, vie-ne prevista l’assunzione di un nuovo scopo. L’ipotesi più ricorrente è quella dei Comitati che realizzano eventi che si ripetono periodicamente, anche a cadenza annuale.Il Comitato Organizzatore di una ma-nifestazione sportiva può certamente essere annoverato tra le manifestazioni di durata limitata a cadenza regolare.

UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO Il Comitato

riunisce più

persone per il

“perseguimento

di uno scopo

comune”

mediante la

gestione di un

patrimonio

da parte di un

numero limitato

di soci

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98 www.sportdipiu.com

EVENTI

La stagione dell’amore... per la Lessinia!

di Paolo Morana

e Massimo Cussotto

L’inverno è stato ricco di soddisfazioni e di eventi tutti esauriti, ma anche come sempre qualche di-sdetta o spostamento di date legato alle condizioni metereologiche, con cui i ragazzi sono ormai abituati a convivere e anzi rispettano, visto che si muovono in ambiente montano.

Tre i percorsi con le ciaspole in notturna organiz-zati, tutti esauriti come partecipazione e che hanno visto coinvolte diverse zone e rifugi montani: Bocca di Selva, per un percorso anche nel bosco e con panorama mozzafiato di Verona, Camposilvano con percorso nella Valle delle Sfingi e cena in agriturismo, e infine Malga Malera, con le sue caratteristiche vallate. Sempre sapientemente condotti dalle guide naturalistiche dell’associazione Emozioni in Movi-mento, con la collaborazione del fotografo ufficiale Alessandro Bugli e il supporto dei partner di riferi-mento, a cominciare dalla Oreficeria Claudio Speri

Conclusasi la stagione invernale in Lessinia è già ora di guardare all’estate 2014. Questa in sintesi la prospettiva della P&M, che da 5 anni ormai

organizza eventi per la promozione di questo territorio

di Fumane, presente anche sullo spazio principale del volantino invernale.

Ci si dedica ora alla stagione estiva, con tante novità e gradite conferme per un 2014 che si pre-annuncia ricco di eventi: si comincia in luglio con le camminate guidate con Emozioni in Movimento e pranzo o cena in rifugio, si prosegue con il tradizio-nale torneo di pallavolo amatoriale aperto a tutti, dal 14 al 17 agosto. Infine la festa country, che vedrà anche una tappa del Lessinia Tour con la 4 ore della Lessinia (mountain bike) e per finire alcuni eventi ancora in fase di pianificazione!

INFO www.pmeventi.it

340 5351121 (Paolo)

[email protected]

LESSINIA jE T’AIME Dopo un inverno

‘super’, P&M

si prepara

per un’estate

fantastica!

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99www.sportdipiu.com

La stagione dell’amore... per la Lessinia!

Valpolicella Benaco BANCA

BCC

SandràColà

GardaCostermano

AlbarèBardolino

CaprinoVeronese

Verona

S. Pietroin Cariano

Pescantina

Sant’Ambrogiodi Valpolicella

Sant’Annad’Alfaedo

Negrar

Arbizzano

Valgatara

Maranodi Valpolicella

Radici diversevalori comuni

...

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