PROVINCIA DI CAGLIARI PROVINCIA DE CASTEDDU … · Societa' Umanitaria-Cineteca sarda ... -...

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PROVINCIA DE CASTEDDU RASSEGNA STAMPA 1 APRILE Prime pagine Pag. 2 Taccuino avvenimenti Pag. 4 Provincia di Cagliari Pag. 6 Cronaca e politica regionale Pag. 13 Economia Pag. 26 UPI Pag. 28 La rassegna stampa è stata ultimata alle ore 7.55. PROVINCIA DI CAGLIARI

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PROVINCIA DE CASTEDDU

RASSEGNA STAMPA 1 APRILE

Prime pagine Pag. 2Taccuino avvenimenti Pag. 4Provincia di Cagliari Pag. 6Cronaca e politica regionale Pag. 13Economia Pag. 26UPI Pag. 28

La rassegna stampa è stata ultimata alle ore 7.55.

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TACCUINO AVVENIMENTI DI OGGI - Inizia il terzo ciclo di incontri del progetto Sardi Europei promosso da Amici di Sardegna, Regione e Ancitel Sardegna (Nuoro - Euro Hotel - via Trieste - ore 8.30) - "Proposte e progetti per il rilancio delle ferrovie a scartamento ridotto della Sardegna e del Trenino Verde" e' il tema della conferenza promossa dal Comune di Isili e da Legambiente (Isili - centro sociale - viale Vittorio Emanuele - ore 10.30) - Viene presentata alla stampa la manifestazione contro la guerra in Libia organizzata dal Comitato contro la guerra, in programma sabato prossimo a Cagliari (Cagliari - sede Usb - via Maddalena 20 - ore 10.30) - Gli assessori ai Lavori pubblici e alla Mobilita' del Comune di Sassari presentano alla stampa i lavori per l'allargamento della strada Buddi Buddi e la chiusura della Bretellina di via Giovanni XXIII per lavori di manutenzione (Sassari - sala Giunta - Palazzo Ducale - ore 10.30) - Assemblea regionale di Coldiretti Sardegna allargata alle associazioni del settore, al sindacato e al mondo politico per un confronto sulle proposte di riforma dei Consorzi di bonifica (Cagliari - Hotel Mediterraneo - viale Diaz - ore 10.30)- Viene presentato alla stampa il Comitato contro in nucleare in vista del referendum del 16 maggio (Selargius - Municipio - ore 10.30) - Conferenza stampa di presentazione del calendario delle manifestazioni organizzate nelle scuole superiori dell'isola dall'associazione degli ex parlamentari della Repubblica e dalla Fondazione Banco di Sardegna per i 150 anni dell'Unita' d'Italia (Cagliari - sala riunioni Asel - piazza Galilei 17 - ore 11) - Conferenza stampa del coordinatore regionale di Futuro e Liberta', Ignazio Artizzu sulle prossime elezioni comunali di Cagliari (Cagliari - sede regionale Fli - viale Diaz 43 - ore 11) - Il presidente della Banca di Credito Sardo Giorgio Mazzella e il direttore generale Giuseppe Cuccurese presentano alla stampa il Bilancio 2010 dell'istituto di Credito (Cagliari - sala consiglio Banca di Credito Sardo - palazzo Cis - sesto piano - viale Bonaria - ore 11.15) - Conferenza stampa di presentazione dell'unica data in Sardegna del concerto di Francesco Guccini in programma la prossima estate a Carbonia (Carbonia - sala conferenze - Parco Geominerario - Grande Miniera di Serbariu - ore 12) - "3P: paesaggio, pianificazione, partecipazione. L'esperienza dio Sardegna Nuove idee" e' il tema del convegno organizzato dalla facolta' di Architettura di Alghero (Alghero - Asilo Sella - aula piano terra - lungomare Garibaldi - ore 16) - Conferenza dal titolo "Folclore, Intellettuali e culture subalterne" in apertura del ciclo "Gramsci e l'Unita' d'Italia" organizzato dall'associazione culturale e circolo Ficc Antonio Gramsci e dalla Societa' Umanitaria-Cineteca sarda (Cagliari - aula Motzo - facolta' di Lettere e Filosofia - secondo piano - corpo centrale - via Is Mirrionis 1 - ore 17) - "Su Stani. Da risorsa a sviluppo" e' il tema dell'incontro-dibattito con la partecipazione dei candidati dei Comuni che ricadono nell'area dello stagno di Molentargius (Elmas - teatro comunale - via Goldoni - ore 17) - "Isola Mito? Parla la terra sarda - Beridade/La geologia risponde" e' il tema dell'incontro pubblico organizzato dall'associazione culturale "Aaaaio'" (Cagliari - Palazzo Regio - Piazza Palazzo - ore 17.30) - "La letteratura italiana e l'identita' nazionale" e' il tema della conferenza a cura dello scrittore Alberto Asor Rosa in apertura del ciclo di incontri "150 anni di storia: l'Italia di ieri e di oggi" organizzato dal Dipartimento di storia dell'Universita' di Sassari, dall'Associazione Sardi Italiani Europei, dall'Associazione Itregu, dalla libreria internazionale Koine' e dall'associazione Coilibri' (Sassari - aula magna Universita' - ore 18) - "L'eta' nuragica" e' il tema dell'incontro con l'archeologa Maria Grazia Arru per il ciclo "Circhendi de scoperri sa Sardigna beccia" (Cagliari - sede Carovana sarda della pace - via Baronia 13 - ore 18) - Manifestazione per l'avvio delle celebrazioni per i 400 anni de "I miracoli del Cristo di Galtelli'"alla presenza del vescovo di Nuoro (Galtelli' - Chiesa SS Crocifisso - ore 18)

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- Cerimonia di consegna del "Premio Navicella d'Argento - Citta' di Cagliari - 10* anno" promosso dal Comune di Cagliari (Cagliari - auditorium piazzetta Dettori - ore 20) - "L'idiozia e gli intellettuali", a cura dei giornalisti e scrittori Francesco Merlo e Pietrangelo Buttafuoco, e' il tema del decimo appuntamento del "Corso per la prevenzione dell'idiozia" organizzato dal Gremio del Cavaliere infinito e curato dal corpo docente dell'Accademia Perduta d'Arborea (Oristano - Liceo scientifico "Mariano IV" - via Messina 19 - ore 21)TACCUINO AVVENIMENTI DI CULTURA E SPETTACOLO - Lo scrittore Alberto Asor Rosa incontra gli studenti per presentare il suo libro "Assunta e Alessandro" (Sassari -Liceo Azuni - ore 11) - Gli attori Donatella Finocchiaro e Daniele Russo protagonisti de "La Ciociara" in scena al teatro Massimo di Cagliari, incontrano il pubblico (Cagliari - sala Ersu - Corso Vittorio Emanuele II 68 - VIII piano - ore 17) - "La letteratura italiana e l'identita' nazionale" e' il titolo dell'incontro con lo scrittore Alberto Asor Rosa (Sassari - aula magna Universita' - piazza Universita' - ore 18) - Il sindaco di Cagliari e l'assessore comunale alla Cultura inaugurano la mostra "Fratelli d'Italia" (Cagliari - spazio Search - sottopiano Municipio - ore 18.30) - Il giornalista e scrittore Franco Di Mare presenta il suo ultimo romanzo "Non chiedere perche'" (Cagliari - sala conferenze - ex Liceo Artistico - piazzetta Dettori - ore 18.30) - Presentazione del numero monografico "L'idea di nazione e nazionalita' nel cinema italiano" della rivista "Segnocinema" nell'ambito del "Progetto cinema & Storia: 150* unita' d'Italia" (Cagliari - salone Cineteca Sarda - viale Trieste 18.30) - Concerto dell'Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari diretta da Salvatore Percacciolo in apertura dell'XI Festival di Sant'Efisio (Cagliari - teatro Lirico - via Sant'Alenixedda - ore 20.30) - Prosegue la tournee dello spettacolo "La ciociara" di Annibale Ruccello per la regia di Roberta Torre con Donatella Finocchiaro e Daniele Russo (Cagliari - Teatro Massimo - via De Magistris - ore 21) - La compagnia Cada Die teatro mette in scena "Arcipelaghi" dal romanzo omonimo di Maria Giacobbe per la regia di Alessandro Lay (Ozieri - teatro Oriana Fallaci - ore 21) - L'associazione Grecam mette in scena lo spettacolo "Donne nel vento" per la regia di Caterina Ferrara (Sassari - teatro Civico) - Concerto del Nicola Muresu Quartet in apertura della decima edizione di April jazz 2011 "Bass Desire" organizzata dal Poco Loco Live Club di Alghero (Alghero - Poco Loco Live Club - ore 22.30) (AGI) Sol/Cog

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UE: COMITATO REGIONI, QUATTRO PARERI RAPPRESENTANTI ITALIANI BRUXELLES (ANSA) - BRUXELLES, 31 MAR - Parla italiano la seduta plenaria di oggi e domani del Comitato delle regioni europee a Bruxelles. L'assemblea, che riunisce i rappresentanti Ue degli enti locali e regionali Ue, ha in programma l'esame di quattro pareri, di cui sono relatori il presidente della provincia di Cagliari, Graziano Milia, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il consigliere comunale di Valdengo (Biella) Roberto Pella, nonché la stessa presidente del Comitato delle regioni e consigliere della Regione Piemonte, Mercedes Bresso. Graziano Milia focalizza l'attenzione sulla direttiva proposta dalla Commissione sulle condizioni di ingresso e soggiorno dei lavoratori stagionali provenienti dai paesi terzi. Pella affronta invece il tema della cittadinanza dell'Unione. Con i pareri di Marini e Bresso rispettivamente sul futuro del Fondo sociale europeo e sulla revisione del bilancio dell'Unione il parlamentino delle regioni Ue è chiamata a dare un segnale forte sulla programmazione dei fondi Ue dopo il 2013. Il ruolo del Comitato delle regioni è fare in modo che la legislazione dell'Unione tenga conto della prospettiva locale e regionale e proprio per questo formula pareri sulle proposte della Commissione.(ANSA).

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NUCLEARE: PROVINCIA CAGLIARI, PUNTARE SU FONTI SICURE (AGI) - Cagliari, 31 mar. - Il nucleare preoccupa i leader europei, che chiedono a gran voce maggiori controlli sulle centrali esistenti e un'ampia riflessione sul futuro mix energetico della comunita', con l'obiettivo di promuovere forme rinnovabili di energia riducendo progressivamente la dipendenza dall'atomo. Il presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia, quest'oggi a Bruxelles ha aderito al progetto di risoluzione del Comitato delle regioni e ad alcuni emendamenti che rafforzano la richiesta ai governi di puntare verso fonti sicure, sostenibili ed economicamente accessibili. Dopo la catastrofe giapponese, e in vista del prossimo referendum, l'appello forte dei componenti dell'assemblea di Bruxelles e' quello di definire criteri comuni, di incrementare gli stress-test per valutazioni esaustive dei rischi, di attuare la cosiddetta terza rivoluzione industriale o democratizzazione della produzione di energia, che prevede un decentramento della produzione e distribuzione dell'energia del futuro e un'economia basata sulle energie rinnovabili e da ridare potere ai cittadini e agli enti regionali e locali. (AGI) Com/Cog

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NUCLEARE: MILIA A BRUXELLES,BENE RICHIESTA FONTI RINNOVABILI CAGLIARI (ANSA) - CAGLIARI, 31 MAR - Il nucleare preoccupa i leader europei, che chiedono a gran voce maggiori controlli sulle centrali esistenti e un'ampia riflessione sul futuro mix energetico della comunità, con l'obiettivo di promuovere forme rinnovabili di energia riducendo progressivamente la dipendenza dall'atomo. Il presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia, oggi a Bruxelles, ha aderito al progetto di risoluzione del Comitato delle Regioni e ad alcuni emendamenti che rafforzano la richiesta ai Governi di puntare verso fonti sicure, sostenibili ed economicamente accessibili. Dopo la catastrofe giapponese, e in vista del prossimo referendum, l'appello dei componenti dell'assemblea di Bruxelles é quello di definire criteri comuni, di incrementare gli stress-test per valutazioni esaustive dei rischi, di attuare la cosiddetta terza rivoluzione industriale, che prevede un decentramento della produzione e distribuzione dell'energia del futuro e un'economia basata sulle energie rinnovabili ridando potere ai cittadini e agli enti regionali e locali. (ANSA).

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Ieri l’afflusso degli utenti non ha creato problemi logistici: a disposizione anche un parcheggio riservato Agenzia del Territorio, esordio soft In via Jenner traffico normale, ma il primo vero esame si avrà lunedì

La settimana prossima sia il Tar sia il Tribunale si esprimeranno sui ricorsi del proprietario dei locali ora dismessi

CAGLIARI. Come il primo giorno di scuola i vertici dell’Agenzia del Territorio hanno fatto le cose curando tutti i più minimi particolari. Usceri all’ingresso, parcheggio riservato, in una area appositamente attrezzata, controlli sino a pochi minuti prima dell’apertura degli sportelli del perimetro esterno per verificare che tutto procedesse secondo programma. Naturalmente la preoccupazione maggiore era legata alla riapertura degli strategici uffici, che coprono l’intera provincia e che sono quotidianamente utilizzati da centinaia di professionisti per le pratiche relative agli immobili. Forse a causa della prima giornata di riapertura dopo l’interruzione tecnica dovuta al trasferimento dei documenti, e al fatto che si temeva un considerevole afflusso di utenti, sono in molti ad aver disertato gli uffici di via Jenner, forse pensando di trovarci più utenti, e magari rimandando la visita alla settimana prossima. La settimana che si aprirà sarà comunque calda anche su altri fronti, a comincaire da quelli giudiziari. Il prossimo 6 aprile il giudice del tribunale civile dovrà pronunciarsi sul ricorso promosso dai proprietari dei vecchi locali di via Vesalio relativo alla scadenza o meno dell’affitto stipulato tra il ministero e il proprietario del locale. La direzione dell’Agenzia ha ritenuto il contratto scaduto e sulla base di questa considerazione avviò tre anni fa le procedure per la ricerca di nuovi locali, poi trovati in via Jenner. Se i giudici dovessero dare ragione alla controparte, il contratto sarebbe del tutto valido e l’Agenzia si troverebbe a pagare due affitti: quello vecchio e il nuovo. Pochi giorni dopo invece dovrebbero pronunciarsi, non per sospensiva ma direttamente nel merito i giudici del tribunale amministrativo. Il Tar è stato chiamato sempre dai proprietari dei locali di via Vesalio sulla legittimità e regolarità della gara che ha visto vincitrice l’impresa che ha realizzato i locali di via Jenner. È evidente che la sentenza del tribunale civile avrà effetti anche sulla sentenza del Tar. Ma non sono questi due organismi gli unici chiamati a dirimere le controversie sul passaggio dalla vecchia alla nuova sede dell’Agenzia. Il sindacato ha infatti inviato due esposti sia alla Procura della Corte dei Conti che alla Procura della Repubblica nei quali si sottolineano i punti ritenuti non lineari da parte delle organizzazioni dei lavoratori e si chiedono gli interventi delle due magistrature.(g.cen.)

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AGENZIA DEL TERRITORIO. Tempi più lunghi agli sportelli Inaugurati i nuovi uffici, file e proteste in via Jenner L'abito non fa il monaco, dice il proverbio. Ed è proprio vero per quanto riguarda la sede dell'Agenzia del territorio di via Jenner, che ieri ha aperto i battenti. Edificio nuovo, arredi nuovi, strumentazione nuova non fungono da specchietto per le allodole per gli utenti, letteralmente infuriati a causa di lunghe code, pochi spazi e disservizi di vario tipo. «Siamo passati da un sito che era un “gioiello”, dove erano concentrati tutti gli uffici finanziari a un altro mal disposto e con grossi problemi tecnici», afferma il geometra Ignazio Milia.IL CREA CODE L'eliminacode fino alle dieci passate non funziona, così notai, geometri e periti si accalcano dietro la porta di vetro che li divide dalla conservatoria: 18 postazioni per consultare registri cartacei e altri 7 punti con operatore per le visure informatiche. Troppo pochi per l'utenza delle province di Cagliari, Medio Campidano e Sulcis-Iglesiente. «Prima c'era un piano per ogni sezione», spiega Graziella Pallo, «e non si creava nessuna fila».I RITARDI Stefania Bussola, impiegata da un notaio, spiega cosa crea i ritardi: «Dobbiamo visionare i repertori e poi le note. Alla “Cittadella” per i primi ci volevano dieci minuti e le file erano divise. Ora è unica, da qui il disservizio». Ma è tale «perché gli spazi sono insufficienti», spiega Mariella Oro, anch'essa impiegata in uno studio, come Claudio Muscas, che riassume la differenza tra le due sedi: «Sono entrato alle 8 e uscito alle 10,15 per un repertorio e quattro note. Alla “Cittadella” ci mettevo mezz'ora».SPOLETTA La beffa più grande, come annunciato da molti in questi mesi di proteste contro il trasferimento, è fare la spoletta tra le due agenzie finanziarie: quella del Territorio, da ieri in via Jenner, e quella delle Entrate, rimasta all'ex “Cittadella“. Com'è capitato a Erica Puddu: «Alle Entrate ho depositato una dichiarazione di successione, poi son dovuta venire in via Jenner per la voltura, ma non sono riuscita a presentarla».ASCENSORE A peggiorare una situazione già al limite, ci ha pensato il guasto dell'ascensore che porta le pratiche dall'archivio alla sala consultazione. «Mi hanno detto di tornare domani», afferma infuriata Stefania Bussola all'uscita dalla conservatoria, «dopo che ho fatto ore di fila. È assurdo».LO SCIOPERO «La situazione è insostenibile», affermano tutti gli impiegati degli studi notarili. Per questo oggi fanno uno sciopero bianco. «Andiamo in via Jenner ma non chiederemo nessun atto». MARIO GOTTARDI

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Il progetto regionale Lavoratori con ammortizzatori sociali impiegati in Procura e Corte d'appello Impiegare quei lavoratori, che usufruiscono di ammortizzatori sociali, negli uffici giudiziari della Sardegna per consentire loro di integrare il reddito e di supportare l'attività nei tribunali isolani con carenza di organico. È quanto prevede, in sintesi, l'accordo quadro firmato oggi a Cagliari dall'assessore regionale del Lavoro, Francesco Manca, dagli omologhi delle Province, dal procuratore generale della Repubblica, Ettore Angioni, dal presidente della Corte d'Appello di Cagliari, Grazia Corradini e dai rappresentanti dell'Agenzia regionale per il lavoro e delle organizzazioni sindacali.«È sicuramente un provvedimento importante e con vantaggi sia per il lavoratore sia per gli otto uffici giudiziari isolani», ha affermato Manca. Per ogni lavoratore sarà garantita l'erogazione di un “bonus di utilizzo” integrativo (sino a 1.000 euro lordi mensili) del sostegno al reddito relativo al trattamento previdenziale, a carico della Regione. Secondo una prima stima, saranno coinvolte dall'iniziativa diverse centinaia di lavoratori.Le Province, attraverso i Centri servizi per il lavoro, invieranno agli uffici territoriale della Corte d'appello e della Procura generale della Repubblica le schede dei lavoratori. Mentre gli uffici giudiziari predisporranno i progetti di utilizzo da inoltrare all'Agenzia per il lavoro che provvederà in ultimo all'avvio dei lavoratori.

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AFFIDI E ADOZIONI:AUDIZIONI ASSOCIAZIONI VOLONTARI IN COMMISSIONE (AGI) - Cagliari, 31 mar. - La commissione Diritti Civili del Consiglio regionale, presieduta da Silvestro Ladu (Pdl) ha proseguito le audizioni sul Testo di legge unificato Pl 131 e Pl 133 sull'istituzione della Consulta regionale per le adozioni e gli affidi familiari e dell'Agenzia pubblica regionale per le adozioni internazionali e provvedimenti a favore dell'adozione e dell'affido. Oggi sono stati sentiti i rappresentanti di diverse associazioni di volontariato che si occupano di affidi e adozioni. Tra le diverse proposte e' emersa quasi da tutti i presenti la necessita' di offrire maggiori servizi alle famiglie affidatarie, tra cui avere un referente nelle scuole per i bambini dati in affido, un'equipe medica specializzata a disposizione in ogni Asl. Rispetto alla precedente seduta della Commissione e' emersa una maggiore propensione all'istituzione dell'Agenzia regionale per le adozioni internazionali da parte delle associazioni presenti, in particolare da parte di Tuttointorno adozioni, Aga, l'Altra cicogna e Associazione nazionale famiglie numerose. Nello specifico i presenti hanno proposto, piuttosto che l'istituzione ex novo di un'Agenzia regionale che comporterebbe costi elevati e tempi lunghi, la possibilita' da parte dell'assessorato competente di stipulare una convenzione con l'Agenzia regionale della Piemonte, Arai, con cui si e' gia' convenzionata la Liguria e la Valle d'Aosta e a breve seguiranno anche Lazio e Toscana. Sergio Nuvoli (Associazione nazionale famiglie numerose) ha anche proposto la concessione di un contributo una tantum, simile al bonus bebe'. Nuvoli e Marco Espa (Pd) hanno inoltre dichiarato di aver parlato con il direttore dell'Arai che si e' reso disponibile a venire in Sardegna per essere sentito dalla Commissione Diritti civili per spiegare come funziona l'Agenzia. E' intervenuto anche Ugo Bressanello (Isperantzia, Federazione che comprende 43 comunita' d'accoglienza in Sardegna) chiedendo di non dimenticare e di supportare l'importante lavoro quotidiano svolto dalle comunita' nell'Isola, dove oggi sono accolti il 50 per cento circa dei bambini e ragazzi in attesa di affido o adozione. Il presidente Ladu, assieme con i componenti della Commissione, hanno raccolto tutti i suggerimenti portati dalle Associazioni. "Questa legge nasce da una sensibilita' particolare che cerca di risolvere il problema dei bambini che stanno nelle strutture, in modo che abbiano la possibilita' di avere una famiglia, di essere seguiti e avere un futuro diverso. Vorremo - ha proseguito Ladu - che questo processo fosse facilitato, abbreviando i tempi che sono eccessivamente lunghi. Questa legge e' per noi prioritaria e la vorremo approvare,con il supporto di tutte le forze politiche, in tempi brevissimi, prima in Commissione e poi in Consiglio regionale". La commissione ha poi sentito in audizione le due rappresentanti del Centro Affidi della Provincia di Cagliari, che hanno sottolineato come servano piu' risorse per garantire continuita' al servizio e un maggior numero di operatori. In particolare la responsabile, Maria Crescenzia Deplano, ha evidenziato che a Cagliari gli operatori sono 7, con contratto part time, e 22 gli affidi in corso che vanno seguiti costantemente. La collega Anna Di Martino ha sottolineato che stanno nascendo molti Centri affidi con i programmi Plus, ma c'e' ancora molto da lavorare e soprattutto questi centri dovrebbero avere fondi propri. La dottoressa Deplano ha anche sollevato il problema dell'affido dei ragazzi in eta' preadolescenziale e adolescenziale, che difficilmente riescono a trovare una famiglia sufficientemente preparata a poterli accogliere. La responsabile del Centro Affidi ha proposto di utilizzare per loro dei modelli gia' adottati in Lombardia, che pero' richiederebbero un sostegno economico importante: l'Affido professionale, in cui uno dei componenti della famiglia affidataria si dedica completamente al ragazzo e percepisce un sussidio di 1000 euro al mese, oppure il Bed and Breakfast protetto, anche questo con un contributo per la famiglia. Altre due proposte, esposte alla Commissione dalle due professioniste, sono state: valutare l'affido precoce, prima che la situazione familiare si aggravi, e di supportare anche la famiglia biologica del bambino prevedendo equipe specializzate. (AGI) Red/Cog

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Nomine Asl, bufera politica sulla giunta Per l’azienda universitaria di Sassari il Pdl indica Cattani, ora deciderà il rettore

CAGLIARI. Dei commissari delle Asl ne escono di scena solo due, gli altri sono da ieri direttori generali. E per l’azienda ospedaliera universitaria di Sassari è stato designato Sandro Cattani. Sono le ultime novità del capitolo nomine che ha scatenato una bufera politica sulla giunta Cappellacci. L’opposizione: «Atti illegittimi». Il quadro completo delle nomine deliberate ieri dalla giunta (pubblicato qui a fianco) ha riservato una sola sorpresa rispetto alle indiscrezioni raccolte mercoledì sera dopo il vertice politico del centrodestra con il presidente Ugo Cappellacci. L’unica novità è la staffetta che il Pdl ha deciso di fare all’Asl di Sanluri: entra Salvatore Piu e non il commissario uscente Giuseppe Ottaviani. L’altra novità, come s’è detto, riguarderà Sassari non appena il rettore Attilio Mastino (forse martedì, dopo il parere della facoltà di medicina) darà l’assenso alla proposta fatta dalla giunta a favore di Sandro Cattani, ora direttore amministrativo della Asl, come manager dell’azienda ospedaliera universotaria. Il commissario uscente, Giovanni Cavalieri, non aveva presentato la domanda. Come prima Cavalieri, Cattani è stato indicato dal Pdl. Uno degli sponsor principali, Nanni Campus, si è detto soddisfatto anche per la nomina di Marcello Giannico, già commissario, alla Asl sassarese. Se quella di Sassari pare sia stata una scelta indolore per la maggioranza, così non è avvenuto a Olbia, dove è stato confermato, ma da direttore generale, il commissario Giovanni Antonio Fadda, in quota Udc. Il padre padrone del Pdl olbiese, Settimo Nizzi, pretendeva un ricambio, ma Giorgio Oppi, padre padrone dell’Udc, non ne ha voluto sapere. Lo scontro diretto in maggioranza è stato evitato solo perché mercoledì sera Nizzi non ha potuto partecipare al vertice con Cappellacci perché impegnato alla Camera nella bagarre che ha avuto il ministro La Russa (o La Rissa come è stato ribattezzato per l’occasione) nelle vesti del protagonista. Qualche malumore anche nell’asse Nuoro-Oristano. Il commissario nuorese Mariano Meloni è stato promosso e trasferito a Oristano (ma nel Pdl barbaricino ha retto l’accordo Pittalis-Murgia-Ladu su Antonio Soru). Mentre a Oristano è stata registrata la delusione del capogruppo regionale Mario Diana, che ha forse pagato la nomina dell’oristanese Oscar Cherchi nella giunta Cappellacci (il Nuorese invece era rimasta a bocca asciutta). Durissimi reazioni del centrosinistra all’ennesima lottizzazione. Il più duro è stato l’ex udc Roberto Capelli, ora leader sardo della rutelliana Api: «Sfrontatezza della giunta che non ha rispettato i tempi per la riforma e ha proseguito nel segno dell’illegittimità degli atti con le nomine di degnissime persone, che, però, non possiedono i titoli richiesti dalle leggi». Anche i capigruppo di Pd e Idv, Mario Bruno e Adriano Salis, hanno parlato di «palesi atti illegittimi». Secondo Bruno «è vergognoso ridurre la sanità a merce di scambio, mentre la riforma è bloccata dagli scontri in maggioranza e il deficit continua a salire». Salis ha affermato che «è ora di dire basta a questa commistione tra affari e politica» e ha anticipato, riferendosi anche ad altri esposti alla magistratura, che «ci rivolgeremo a tutte le sedi utili». Se e quando sarà approvata la legge di riforma ci saranno altre nomine. L’Udc ha già prenotato l’Agenzia sanitaria di nuova costituzione. E ci saranno da scegliere anche il direttore della Macroarea (che potrebbero essere due).

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Asl, manager con molte conferme Via libera della Giunta. La minoranza: «Spartizione di poltrone» Sei conferme, uno spostamento e due novità. Finisce il commissariamento e anche la suspense sul totonomine: le aziende sanitarie sarde hanno di nuovo i direttori generali. Nell'ultimo giorno utile prima della scadenza delle proroghe dei commissari, la Giunta regionale dà il via libera alla proposta dell'assessore alla Sanità Antonello Liori e apre la strada alla nuova gestione delle Asl. Nomine ripartite secondo gli equilibri della maggioranza, anche se nasconderebbero tensioni tra le correnti del Pdl. Per le forze d'opposizione «è solo bassa spartizione». Restano da formalizzare ancora i nomi dei due direttori generali delle aziende miste (ospedale-università) di Cagliari e Sassari.I DIRETTORI GENERALI Sono cinque i nomi associabili al Pdl (diventeranno sei con l'Aou di Sassari), mentre l'Udc ne esprime due (ma presto indicherà anche il nome del manager dell'Agenzia sanitaria), uno è del Psd'Az e uno dei Riformatori (il secondo arriverà con l'Aou di Cagliari). Poltrone soltanto per uomini. Nel capoluogo resta al suo posto all'Asl 8 Emilio Simeone (Udc) ed è confermato anche Antonio Garau alla guida dell'Azienda Brotzu. Direttore generale dell'Asl 7 del Sulcis è ancora Maurizio Calamida (Riformatori), mentre cambia guida l'Asl 6 di Sanluri (che resta in quota Pdl): entra in scena Salvatore Piu , ex sindaco di Muravera, primario del pronto soccorso dell'ospedale Marino di Cagliari. Si trasferisce da Nuoro a Oristano, invece, Mariano Meloni (Psd'Az), che ora dirigerà l'Asl 5. Cambia nome, quindi, il manager dell'Asl 3 di Nuoro, che fa capo al Pdl: la Giunta ha indicato Antonio Soru , che aveva già ricoperto l'incarico di direttore sanitario al tempo della gestione Mulas. Conferma in Ogliastra: sulla poltrona più importante dell'Asl 4 ci sarà ancora Francesco Pintus . Stessi nomi anche al nord: manager dell'Asl 1 di Sassari sarà ancora Marcello Giannico (Pdl), mentre a Olbia resta in carica Giovanni Antonio Fadda dell'Udc. AZIENDE UNIVERSITARIE Si dovrà attendere ancora qualche giorno per la nomina dei direttor delle Aou, le aziende miste di Cagliari e Sassari. Questione di delicatezza formale, il governo regionale vuole prima sentire il parere dei due rettori universitari. Ma non ci dovrebbero essere troppi dubbi sulla conferma di Ennio Filigheddu (Riformatori) e sulla nomina di Sandro Cattani (Pdl) a Sassari (dove era già direttore amministrativo) che prenderà il posto di Giovanni Cavalieri: il commissario uscente non aveva presentato la domanda di conferma. LIORI SODDISFATTO Subito dopo la riunione di Giunta con la ratifica delle nomine, l'assessore Liori spiega che le numerose conferme attestano «il buon lavoro svolto finora» e dimostrano che la Giunta regionale e le Asl «sono sulla buona strada per il rilancio della sanità isolana». Segue il ringraziamento ai commissari non confermati «per il lavoro svolto in questi mesi con correttezza e lealtà». PD ALL'ATTACCO «È vergognoso: la sanità ridotta a merce di scambio, a centro di potere», è l'affondo durissimo del capogruppo del Pd Mario Bruno. «Con le nomine nelle Asl sarde, la maggioranza e il presidente Cappellacci hanno perso ogni ritegno». L'attacco è frontale: «La peggior Giunta della storia dell'autonomia ha il suo collante solo nella spartizione becera delle poltrone e nella gestione delle clientele». Giuseppe Sechi, responsabile del Forum sanità del Pd, rincara la dose: «Nelle nomine si è fatto ricorso allo spoil-system , nient'altro che un assalto alla diligenza per sole ragioni di appartenenza politica». LE POLEMICHE Dall'opposizione arriva anche la bocciatura dell'Idv: «L'ansia da occupazione dei posti di potere per gli amici degli amici che anima il centrodestra sembra non tenere conto della voragine drammatica certificata nei conti della sanità sarda», sentenziano i consiglieri regionali Adriano Salis, Daniele Cocco e Giannetto Mariani. Roberto Capelli (Api) è caustico: «Oltre a non aver rispettato i tempi per la riforma, l'esecutivo ha scelto di proseguire nel segno dell'illegittimità degli atti», nominando chi «non possiede i titoli richiesti dalle leggi 10 e 502».GIULIO ZASSO

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È stata decisa per il 7 aprile la manifestazione a Cagliari Forestali, in 1800 in piazza per chiedere la stabilizzazione Saranno 1800 i precari dell'Ente Foreste che scenderanno in piazza il 7 aprile a Cagliari per manifestare contro i ritardi della Regione nelle procedure per la loro stabilizzazione. I lavoratori si mobilitano perché, a distanza di quasi un anno dalla trasformazione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro di un primo gruppo di 850 lavoratori, sono in ritardo le assunzione previste di altri 225 precari su un totale di 1800 ancora da stabilizzare. «Nonostante i solleciti», sostengono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, «c'è ancora silenzio su una vertenza così delicata del settore forestale da parte dell'assessore della Difesa dell'Ambiente Giorgio Oppi: solo ieri ci ha fissato un appuntamento per oggi. Fra i lavoratori che anche da vent'anni attendono la stabilizzazione, regna lo sconforto». «Speriamo che i ritardi - ha detto Raffaele Lecca della Cgil - non siano conseguenza di un cambiamento di strategie di interventi nel settore da parte dell'assessorato dell'Ambiente. Questo significherebbe disattendere gli impegni assunti nei confronti dei lavoratori e sarebbe per noi inaccettabile», sostiene Lecca.«Il programma di stabilizzazione in quattro anni - hanno aggiunto i sindacati confederali - degli oltre 2700 precari dell'Ente Foreste fu stipulato con la giunta Soru nel 2008. L'intesa politica si concretizzò nell'accordo sindacale con l'assessorato dell'Ambiente per stabilizzare 850 lavoratori nel novembre 2008, poi fu deciso di prevedere l'assunzione di altri 225 precari. Al momento solo 850 lavoratori sono stati assunti ma il processo è bloccato e i sindacati non sono stati più convocati per stilare un programma definitivo».Francesco Piras (Cisl) precisa: «Si tratta di lavoratori precari di lungo corso con una situazione sociale difficile. Nelle province di Nuoro, Oristano e Ogliastra sono addirittura in prevalenza sul totale dei dipendenti. I precari in generale incidono per un terzo sul totale dei 6700 dipendenti dell'Ente Foreste con un situazione che non può più continuare e la Regione deve finalmente tenere fede agli impegni programmando la loro definitiva assunzione». SERGIO ATZENI

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Ottanta mediatori saranno operativi nelle otto Province L'Anci apre gli sportelli per la camera di conciliazione L'Anci Sardegna ha approvato l'istituzione della camera di conciliazione e selezionerà 80 mediatori che presteranno la loro opera nelle otto province dell'Isola. Il progetto punta a dotare tutti i Comuni sardi di un servizio di mediazione civile e commerciale attraverso l'apposito organismo dell'Anci. Potranno accedervi non solo gli Enti locali ma anche i singoli cittadini con uno sportello dedicato negli uffici del Comune capoluogo di Provincia. La selezione è aperta a tutti coloro che hanno conseguito il titolo di mediatori e gli interessati possono inviare il curriculum alla sede regionale dell'Anci, in viale Trieste 6 a Cagliari, entro e non oltre il 18 aprile prossimo, specificando per quale Provincia si intende fornire l'opera. Come opera il mediatore? In caso di accordo (conciliazione), il mediatore redige processo verbale, sottoscritto dalle parti; accordo, che può prevedere il pagamento di somme di denaro per ogni violazione ulteriore o inosservanza, viene omologato con decreto del presidente del Tribunale nel cui circondario ha sede l'organismo, previo accertamento della regolarità formale. Con il nuovo regime si avranno costi ridotti e tempi ridotti di svolgimento delle procedure. Infatti la durata massima per concludere l'iter conciliativo sarà non superiore ai 4 mesi, così come previsto dall'articolo 6, ed un generalizzato avvio della cultura della mediazione e della conciliazione alternativa ai normali procedimenti giurisdizionali. «Un accordo raggiunto durante un procedimento di mediazione produce certezze e può essere più vantaggioso rispetto alla possibilità di una vittoria in un giudizio futuro ma lontano», sottolineano all'Anci. L'associazione dei Comuni sardi ha, tra i suoi fini istituzionali, quello di fornire assistenza, consulenza e servizi al sistema complessivo delle autonomie locali. Il servizio si attiva attraverso la presentazione di una domanda nell'ufficio locale dell'Anci Conciliazione, utilizzando la modulistica relativa scaricabile direttamente dal sito www.ancisardegna.it , dal sito del proprio Comune di appartenenza, oppure, ancora, reperendo la modulistica in formato cartaceo presso il proprio Comune. Tutte le informazioni sono disponibili anche sul sito www.ancisardegna.it

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La Spisa: «In Sardegna solo profughi» L’assessore assicura che non sono previsti centri per migranti, per il Pd è discriminatorio

CAGLIARI. L’assessore alla Programmazione, Giorgio La Spisa, distingue tra migranti clandestini e profughi con diritto d’asilo: «Lo fanno tutti», premette. «E, infatti, in Sardegna non sono previsti Centri di accoglienza per migranti. Noi, secondo la ripartizione effettuata dal ministero ospiteremo 1.400 profughi». La Spisa, che è anche vicepresidente della Giunta, spiega come sono suddivise le competenze: per coloro che chiederanno asilo politico interverrà la protezione civile, dei clandestini - afferma La Spisa - si occuperà il ministero dell’Interno. Sui 50 mila rifugiati, secondo le stime del ministro Maroni, dunque la Sardegna ne accoglierà 1.400 che, a giudizio dell’assessore La Spisa, dovrebbero essere indirizzati in vari centri dell’isola. Ma è solo un’idea perché per ora non è stato definito un programma certo. «Occorre che sia frenato l’esodo incontrollato e ingiustificato», afferma il vicepresidente della Giunta, «e per arginare l’emergenza clandestini molto dipende dal grado di collaborazione con l’attuale governo tunisino». Una collaborazione che adesso pare non esserci se le autorità tunisine riescono a sbrigare solo cinque o sei nulla osta al giorno... «Se i centri di identificazione ed espulsione non dovessero bastare», precisa La Spisa, «il ministro Maroni ha elencato un certo numero di sedi che possono essere allestite in breve tempo. Tra queste Trapani, Pisa, Manduria, Santa Maria Capua Vetere, Caltanisetta». Nessun centro, dunque, si troverebbe al Nord. «Il ministero», ha concluso La Spisa, «ha fatto capire che la questione clandestini è attualmente circoscrivibile e alle Regioni non è stata chiesta disponibilità in questa direzione». Della questione profughi si occuperà presto il Consiglio regionale. Lo hanno chiesto i gruppi del centrosinistra che hanno presentato una mozione. Il primo firmatario è Mario Bruno, capogruppo del Pd, che chiede un dibattito urgente. Per il centrosinistra «è irragionevole pensare ad una discriminazione tra cittadini libici e altri profughi di diversa nazionalità dal momento che lo scenario di instabilità nord africana è assai più ampio e coinvolge nazioni come l’Egitto e la Tunisia». «La Sardegna in funzione della sua posizione geografica e della sua riconosciuta vocazione all’ospitalità e all’accoglienza, non può accettare un programma di solidarietà improntato su un inspiegabile principio discriminatorio», ha affermato Mario Bruno. Della questione profughi e clandestini si occuperà lunedì prossimo l’Anci assieme all’assemblea dei sindaci. Il direttore dell’associazione, Umberto Oppus, su delega del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, sarà a Bruxelles a porre il problema con i colleghi di Sicilia, Malta e Grecia al Comitato delle Regioni. Nella seduta straordinaria della Conferenza unificata, il Governo, le regioni, le province autonome e gli enti locali hanno sancito l’accordo per far fronte alla richiesta del Governo sull’emergenza profughi attraverso uno sforzo condiviso.

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COMUNALI. Per il finiano tramontata l'ipotesi di alleanza con il centrodestra Artizzu rompe anche con Oppi: correrà da solo Anche il mediatore Giorgio Oppi pare abbia dovuto gettare la spugna. Ignazio Artizzu è irremovibile e, forte delle assicurazioni al suo leader nazionale Gianfranco Fini («a Cagliari valiamo tra l'8 e il 10 per cento»), ha ormai deciso di presentarsi come candidato a sindaco alle elezioni del 15 e 16 maggio. Al suo fianco dovrebbero esserci due liste civiche, quella di Fli e una quarta che potrebbe essere capeggiata dall'ex primo cittadino Roberto Dal Cortivo. L'ultimo incontro col leader dell'Udc si sarebbe svolto ieri e Artizzu avrebbe ribadito l'indisponibilità a convergere sotto il simbolo del Partito della Nazione, pretendendo che la coalizione di centrodestra gli permettesse di presentare la lista di Futuro e libertà, organica all'alleanza. Una opzione da escudere a priori.Eppure negli ultimi giorni le posizioni sembravano essersi riavvicinate, complice la mediazione del candidato a sindaco del centrodestra Massimo Fantola. Tanto che persino l'ex europarlamentare (tecnico) di An Mario Segni (da sempre vicinissimo al leader dei Riformatori sardi) si sarebbe speso con il presidente della Camera perché Artizzu potesse nuovamente convergere su una candidatura unitaria.Una possibilità sfumata, sembra definitivamente, nel corso della serata di ieri. Il leader sardo di Fli ha deciso di “contarsi”, mettendo sul tavolo gran parte del suo futuro politico. A. MUR.

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La proposta del produttore di “Notre Dame”: «Montare altri spalti seguendo le disposizioni di Minoja» Zard: «Rifaccio io le tribune» Anfiteatro chiuso: in arrivo altri ricorsi al Tar David Zard non è uno abituato a perdere tempo. «Quando a gennaio ho saputo che l'Anfiteatro non sarebbe stato disponibile per gli spettacoli estivi, ho chiesto al Comune di poterlo rendere agibile seguendo le prescrizioni della sovrintendenza». Nato a Tripoli sessantotto anni fa, nell'ambiente viene definito come il «Napoleone del rock» ed è uno dei pochi che può permettersi di mandare a quel paese Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna. È il padre degli spettacoli italiani di Notre Dame de Paris, che non ha ancora rinunciato a portare anche a Cagliari, proprio all'Anfiteatro. LA PROPOSTA «Due mesi fa ho parlato con la direttrice regionale dei Beni culturali e ho proposto al Comune di convocare una conferenza dei servizi per ristrutturale le tribune dell'arena in modo da salvaguardare il monumento. Noi siamo disponibili a entrare in una società mista, pubblico-privato, che possa gestire la struttura». Chiudere l'Anfiteatro sarebbe «riprovevole», per Zard. «È come chiudere la Scala a Milano o l'Arena di Verona. è riprovevole. Le condizioni della struttura poi non sono pessime, ho fatto un sopralluogo da poco. Le preoccupazioni della sovrintendenza sono legittime ma non si possono vietare i concerti. Io sono disposto a montare le tribune e smontarle a fine stagione, con fondi miei». Anche perché senza Anfiteatro la data cagliaritana di Notre Dame rischia di saltare: «Io non ho alternative. Non posso far sedere il pubblico in situazioni sgradevoli, ho rispetto e stima delle persone che vengono a vedere lo spettacolo. Per questo spero che le istituzioni cagliaritane si fidino di me». Il tempo per salvare la stagione 2011 è poco: «E il Comune non ha neanche risposto alla mia richiesta». I RICORSI AL TAR Intanto, dopo il ricorso al Tar annunciato dall'ex sindaco e senatore del Pdl Mariano Delogu, anche il gruppo Vox Day è pronto a rivolgersi ai giudici amministrativi per impedire la chiusura forzata dell'arena. «La sovrintendenza non ha titoli per dire che le impalcature sono pericolanti, questa è una competenza dei vigili del fuoco», dice Roberto Ortu, avvocato dell'associazione che organizza i concerti estivi. «Da quello che mi risulta ogni anno le tribune vengono sottoposte al collaudo statico da parte di un ingegnere incaricato dal teatro Lirico. E i vigili del fuoco controllano la struttura prima di ogni concerto. Non è mai stato segnalato nessun problema. È possibile che in meno di un anno sia cambiato tutto?. Credo che incaricheremo anche noi un tecnico: così come è stata presentata la relazione degli ispettori del ministero è poco credibile». La Vox day - che potrebbe essere affiancata anche da Sardegna Concerti - potrebbe impugnare l'atto con il quale l'assessorato alla Cultura del Comune, su indicazione della sovrintendenza ai Beni archeologici, ha negato l'autorizzazione a organizzare i concerti estivi all'Anfiteatro. MICHELE RUFFI POLITICA. La proposta di Massimo Fantola «Sì agli spettacoli, il legno via in autunno» L'Anfiteatro è una quinta ideale, impagabile, magica. Nata per gli spettacoli e capace di regalare emozioni uniche. Su questo concordano sia Massimo Fantola che Massimo Zedda, i due front-runner di centrodestra e centrosinistra, che a maggio si contenderanno (con l'aggiunta di almeno altri cinque concorrenti) la guida del Comune. E che saranno, giocoforza, chiamati a confrontarsi con la questione legata allo smantellamento delle tribune in legno e degli spettacoli estivi. Se il punto di partenza è comune a divergere è la ricetta che i due propongono per uscire dallo stallo.FANTOLA Il leader dei Riformatori ha detto di riconoscersi nel discorso, legato al buon senso, che alcuni esponenti di primo piano del centrodestra (i parlamentari Delogu e Pili, il sindaco Floris) hanno espresso in questi giorni: «Il fatto che la struttura in legno non possa essere rimossa entro l'estate 2011 è ormai assodato - fa notare il candidato del centrodestra - e allora che senso ha pensare di tenere chiuso l'Anfiteatro, facendo perdere a Cagliari la stagione dei grandi eventi?». Il ragionamento tiene conto anche delle osservazioni che, da anni, vengono portate avanti dalla Soprintendenza: «Sono sul fatto che l'attuale struttura debba essere rimossa - precisa Fantola - e

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dico anche che occorre trovare una soluzione che garantisca sia la fruibilità del sito archeologico che la location da destinare agli spettacoli. Personalmente sono favorevole a riprendere in considerazione il progetto che, lo scorso anno, è stato presentato dalla Fondazione del Teatro Lirico».ZEDDA Il candidato del centrosinistra si schiera totalmente dalla parte del sovrintendente Minoja, ribadendo che occorre immediatamente rispettare le prescrizioni, riportando alla luce l'Intera area archeologica: «Anche se ho sempre detto che l'Anfiteatro deve continuare a ospitare gli spettacoli - precisa - basterebbe, dopo aver smontato l'attuale legnaia, spostare palcoscenico e tribune più avanti, lasciando le rovine della struttura sullo sfondo. Perderemmo certamente in capienza ma ci guadagneremmo in fruibilità del sito». ( a. mur. ) IL PROGETTISTA. Parla Attilio Marchetti Rossi «Le gradinate? Si possono riparare in due-tre mesi» Il certificato di idoneità statica degli 843 metri cubi di legno lamellare che costituiscono le tribune lignee dell'Anfiteatro romano scade il prossimo 24 giugno. E il rinnovo per l'undicesimo anno di fila non è scontato. Non perché ci sia un pericolo strutturale ma perché il legno, in alcune parti più deteriorate, «potrebbe cedere localmente».A sostenerlo è Attilio Marchetti Rossi, l'ingegnere strutturista pesarese che nel 2000 ha progettato gli spalti e che da dieci anni, a giugno, rilascia la certificazione propedeutica all'autorizzazione del Comune e delle autorità di pubblica sicurezza a svolgere gli spettacoli. «Questo non significa che la stagione non possa essere salvata», dice il professionista. Che spiega: «Basterebbe sostituire le parti di gradinata deteriorate, in particolare quelle che guardano verso il mare e dunque più esposte all'umidità, e per farlo occorrerebbero dai 200 ai 400 mila euro e due-tre mesi di lavoro».Marchetti Rossi quest'anno non ha ancora fatto alcuna ispezione. Anzi, attende la chiamata della Fondazione del Teatro lirico o del Comune. Ma, spiega, «l'anno scorso ho visto che parti degli spalti si avviavano ad essere delaminate ». Significa che alcuni strati di legno (il lamellare è costituito da vari fogli sovrapposti e quelli dell'Anfiteatro sono spessi complessivamente sei centimetri, ndr) aggrediti dalle muffe quest'anno potrebbero non essere più stabili. Il condizionale è d'obbligo ma che sia così «è molto probabile», dice il progettista. «Del resto dieci anni per questo tipo di strutture sono abbastanza», aggiunge. Poi chiarisce: «Non esiste alcun problema strutturale». Le tribune, insomma, non crollerebbero. Il rischio teorico, per dirla con parole povere, è che si spezzi la seduta in legno e lo spettatore sprofondi. «Ma sostituendo il tratto di seduta tutto tornerebbe in regola». Per Marchetti Rossi, in sintesi, «la struttura potrebbe essere malata e andrebbe curata ma non è morta». E la diagnosi, per restare nella metafora, deve essere ancora fatta. «Se partissimo ora, a giugno saremmo pronti».Le gradinate del monumento sono state installate nel maggio del 2000. Sono stati utilizzati 843 metri cubi di legno lamellare, 15 mila bulloni per i collegamenti legno-legno e «sono state realizzate circa cento perforazioni con fori di due centimetri profondi 30-40 centimetri realizzati a secco». (f.ma.)

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Non è una città per architetti Angius: «Difendiamo la necropoli e chiediamo progetti per i cagliaritani» MAURO LISSIA CAGLIARI. L’uscita pubblica è stata dirompente: loro, gli architetti, che attaccano l’amministrazione comunale in difesa del paesaggio, dei beni storici, della sentenza del consiglio di stato che ha fermato la cementificazione di Tuvixeddu, dell’anfiteatro ridotto da undici anni a tribuna da stadio. Il Comune accusato di schierarsi con l’interesse delle imprese contro quello della collettività. Come se d’improvviso, in una città rassegnata e indifferente a tutto, l’azione incessante delle associazioni ecologiste e culturali, di chi si è battuto con archi e frecce contro i tank del potere mattonaro avesse fatto breccia sulla coscienza di chi, da progetti e calcestruzzo, ha solo da guadagnarci. Tullio Angius è il presidente dell’Ordine degli architetti e spiega come si è arrivati alla decisione di scendere in campo: «Ci siamo svegliati, abbiamo scelto di far sentire la nostra voce in un campo fondamentale come quello del paesaggio». - Tuvixeddu, l’arena romana, il piano per il centro storico. In questa città non mancano i punti critici su cui discutere. «E’ una città che potrebbe essere bellissima, forse la più bella del Mediterraneo. Ma è stata massacrata da opere conseguenti a progetti scollegati fra di loro. Non c’è un piano, non c’è un’idea...». - In compenso le betoniere si muovono. L’orrenda cittadella della musica, per esempio. «Non posso che essere d’accordo su quell’opera, mi dispiace per il collega che l’ha progettata. Ma potrei citarne altre». - Faccia pure, architetto. «Abbiamo scoperto che su Bonaria non c’è un vincolo legato al codice Urbani, una cosa incomprensibile. Così dobbiamo aspettarci che quel palazzo di quattro piani a due passi dalla basilica si costruisca davvero. Non c’è vincolo neppure sulla sella del Diavolo, vorrei che qualcuno mi spiegasse». - Si faccia spiegare anche perchè Cagliari è la sola città di mare al mondo che non ha un lungomare. «C’era un grande progetto di riqualificazione legato al Betile, sparito il Betile che era finalmente una grande opera di architettura, è finito tutto. Compresa la riqualificazione di Sant’Elia, il campus universitario». - Può spiegare com’è che nasce una cosa come la piazza Maxia, con le luci verdi e una fossa che sembra destinata ai leoni? «A lei non piace, ma non è questo il punto. Il punto è che si tratta di un’opera inutile. Che bisogno c’era di farla e di farla in quel modo?». - Andiamo a Tuvixeddu, architetto. L’Ordine che lei presiede ha salutato la sentenza del consiglio di stato come una vittoria. «Noi architetti siamo per la difesa del territorio, dei beni storici, della bellezza. Tuvixeddu è un bene dei cittadini, una ricchezza del mondo. Abbiamo un piano paesaggistico regionale che l’Europa ci invidia, che ai congressi cui partecipo viene indicato come un esempio illuminato da seguire. I giudici hanno stabilito che vada applicato, non possiamo che esserne felici». - Eppure il Comune è schierato anche in giudizio con il costruttore e malgrado la sentenza ha votato una delibera che rilancia l’idea di costruire sui colli punici. «Posso dire che si tratta di un sito archeologico e di un paesaggio storico di importanza mondiale, come si fa a non difenderlo? Il Ppr di Soru l’ha difeso, i soli a non averlo capito sembra che siamo noi cagliaritani». - Se Tuvixeddu è salvo, Malfatano è un cantiere aperto. «Sì, abbiamo pensato di diffondere un documento anche su questo problema, probabilmente lo faremo. Qui il discorso si fa complesso...». - Dica, architetto.

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«Sono figlio di un muratore e vengo da una lunga gavetta, figuriamoci se non capisco l’importanza del lavoro edile. Ho un enorme rispetto per le necessità legate al lavoro, ma allo stesso tempo dico che lavoro e operai non devono essere usati per ottenere volumetrie e per devastare paesaggi». - Il suo giudizio sul progetto Sitas? «E’ una cosa vecchia... in quella zona ci sono i furradroxius, si poteva lavorare su quelli, sistemarli, creare una sorta di albergo diffuso. Ci sarebbe stata ricchezza per tutti e il paesaggio sarebbe rimasto intatto. Così invece si porterà solo turismo d’élite, una replica fuori tempo della Costa Smeralda, un modello ormai superato». - Eppure è il modello che la maggioranza di governo, sembra promuovere. «Io spero, insieme ai miei colleghi, che in campagna elettorale si parli anche delle esigenze della città e dei cagliaritani. Spero che si pensi a soluzioni per il Poetto, per il lungomare, per i trasporti, per la qualità di vita dei cittadini. Noi architetti non siamo una casta, la nostra ambizione è di lavorare per il benessere dei cittadini e per rendere i luoghi più belli, più vivibili. Vorremmo che il paesaggio venisse prima degli interessi privati ed è questo che chiediamo alla politica».Il preside di Architettura si schiera coi colleghi e lancia un appello alla prossima amministrazione comunale Sanna: «Devono prevalere gli interessi pubblici» CAGLIARI. «Non credo che debba esserci una contrapposizione tra pubblico e privato, ma sono d’accordo con l’Ordine degli architetti quando sostiene che il pubblico va rafforzato nell’interesse dei cittadini»: parole di Antonello Sanna (nella foto), preside della facoltà di architettura, deciso ad allinearsi con l’iniziativa dei colleghi per la difesa del paesaggio e dei beni culturali, un’iniziativa legata al caso Tuvixeddu e alla recente delibera con la quale il Comune ha cercato di rilanciare l’ipotesi edificatoria sui colli punici. Sanna è categorico: «Cagliari ha bisogno di un forte indirizzo pubblico, di una maggiore attenzione ai beni comuni, di una tutela estesa per il patrimonio storico e culturale». Per questo il preside si dichiara d’accordo «con tutto ciò che sollecita in questa direzione» compresa la sentenza del Consiglio di Stato che confermando i vincoli imposti col piano paesaggistico su Tuvixeddu ha fatto prevalere l’interesse dei cittadini su quello del costruttore. Per il preside di architettura «Cagliari è una città sottostimata, che ha grandi margini di crescita economica e anche turistica». Ma di questa realtà «devono essere consapevoli anche gli imprenditori illuminati, che comprendono l’importanza di una città più bella». Confermando in pieno la linea di difesa del paesaggio («con l’Ordine degli architetti la facoltà è in piena sintonia, abbiamo creato anche una consulta») Sanna ribadisce come sia indispensabile tener conto prima di tutto dei beni collettivi: «Non credo che si debbano creare contrapposizioni su questi temi fondamentali - avverte il preside di architettura - ma sono convinto che alla prossima amministrazione comunale sia giusto chiedere che il pubblico venga riportato alla tutela del bene comune». Un messaggio chiaro, che arriva dal mondo accademico ma anche da quello delle professioni, rivolto al sindaco che verrà: basta con la lobby delle betoniere, più attenzione alla città. (m.l)

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IL CASO. Anche Zedda è preoccupato: «Salvaguardiamo l'aeroporto, il calcio viene dopo» Nuovo stadio, Fantola chiama Floris Il candidato: «Il sindaco promuova un confronto con l'Enac» Più una boutade che un proposito serio. Ma quanto basta per capire che superare l'ostacolo Enac non sarà facile. Le parole pronunciate dal presidente Vito Riggio («Piuttosto che autorizzare lo stadio vicino alle piste faccio chiudere l'aeroporto») nel corso dell'audizione davanti alla commissione Trasporti della Camera, a proposito del nuovo impianto che il Cagliari calcio vorrebbe costruire a Elmas, sono chiare. E, del resto, non c'era da aspettarsi niente di diverso, visto che fin qui all'ente nazionale dell'aviazione civile nessuno (Regione, Comune di Elmas, Cagliari calcio) ha nemmeno chiesto un parere. Che, giocoforza, prima o poi dovrà essere espresso, in forza della contiguità della nuova Karalis Arena con l'area aeroportuale.LA PROPOSTA La vicenda, com'era logico, è finita al centro della campagna elettorale cagliaritana. E dalla discussione è venuta fuori una proposta nuova, che potrebbe sbloccare la situazione. A lanciarla è il candidato del centrodestra Massimo Fantola: «Preso atto del fatto che la società del presidente Cellino ha scelto, legittimamente, di realizzare una struttura di sua proprietà ad Elmas, credo che la città di Cagliari non possa laversene le mani, specie se il presidente dell'Enac minaccia conseguenze sull'aeroporto della capitale della Sardegna - fa rilevare - e allora credo sia utile che il sindaco Emilio Floris prenda l'iniziativa, di concerto con il suo collega di Elmas e con il presidente della Regione, per convocare al più presto una riunione alla quale devono essere presenti tutti i soggetti interessati a stadio e aeroporto: Cagliari calcio, Regione, Comuni, Sogaer e, naturalmente, Enac. In quella sede si potrebbero mettere sul tavolo le carte e cercare un punto di incontro tra le esigenze di tutti. Non c'è altra via d'uscita: fin qui ci si è parlati solo sui giornali o in sedi diverse da quelle istituzionali. Occorre arrivare al più presto al confronto diretto». IL TIMORE Sulla questione si è espresso anche il candidato del centrosinistra Massimo Zedda, preoccupato dalle notizie rimbalzate dal Parlamento: «Ho sempre pensato che non fosse facilissimo localizzare un impianto sportivo così importante nella zona delle piste - ha fatto notare - dal mio punto di vista occorre anzitutto mettere in chiaro che la nostra città (e l'intera area vasta) devono fare di tutto per difendere e incrementare il traffico aeroportuale, che è un indispensabile strumento di sviluppo, più del calcio». E per lo stadio? «Un eventuale stop a Elmas potrebbe favorire un ripensamento di Cellino e un ritorno al Sant'Elia. La nuova amministrazione dovrà farsi trovare pronta». Soluzione fin qui smentita dal presidente del Cagliari, che anche di recente ha sentenziato: «Se non riuscirò a fare lo stadio a Santa Caterina la società è destinata ad andare incontro a grosse difficoltà». ( a. mur. )

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TEULADA. Allarme dopo i primi risultati dell'indagine penale su Quirra e Perdasdefogu «Troppi sospetti sul poligono militare» Il Consiglio comunale: servono controlli su ambiente e salute La notizia che la commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito indagherà anche a Teulada e non soltanto a Quirra, è accolta con (pacata) soddisfazione dagli amministratori comunali. Maggioranza e minoranza, per una volta uniti, chiedono infatti da anni, e invano, ben altro. «Controlli ambientali e indagini sulla salute della popolazione in grado di capire quel che accade, fugare eventuali dubbi, dissolvere i pesanti sospetti che incombono sul poligono militare a ridosso del paese», spiega il sindaco Gianni Albai.APACHE L'indagine in corso, coordinata dal procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi, ha permesso di appurare che in Sardegna si sono esercitati, nell'arco degli anni, in diverse occasioni, gli aerei A 10 Apache Usa. Quelli in grado di montare i cannoni armati con munizioni all'uranio impoverito, sospettate di aver causato tumori e linfomi nei militari della Nato reduci dalle missioni in Kosovo, Afganistan, Iraq e Somalia. «Nessuno può dire con certezza quello che è stato sparato nei poligoni sardi», interviene Tore Mocci, esponente dell'opposizione in Consiglio comunale a Teulada e soprattutto rappresentante della Regione nel Comitato misto paritetico sulle servitù militari. Da qui la legge che consente anche a chi abita nei pressi delle aree militare di chiedere un risarcimento in caso di malattia.L'ECONOMIA Teulada chiede con forza chiarezza anche per un altro motivo. Gli importanti investimenti sul turismo a Tuerredda, contestati dagli ambientalisti, rischiano di essere completati proprio mentre sta venendo alla luce il disastro ambientale legato alle guerre simulate. Il gruppo Sitas, per esempio, aprirà un complesso turistico a pochi chilometri da zone che in base ad alcuni studi sono quasi impossibili da bonificare.«C'è da salvaguardare, oltre che la salute dei cittadini - prosegue il sindaco Albai - anche l'economia del nostro paese. Io cerco di informarmi sempre, per esempio attraverso i medici di famiglia, se i casi di tumori siano o meno in aumento. Ma il fatto che non esista uno studio scientifico, che non si faccia chiarezza su quanto avviene nel poligono, ovviamente non lascia tranquilla la popolazione».I CONTROLLI Ancora più diretto Tore Mocci: «Quirra e i fatti che stanno emergendo non ci possono far vivere la situazione con la dovuta serenità. È opportuno svolgere quanto prima una circostanziata indagine ambientale sull'intera estensione del poligono, comprendendo anche gli specchi d'acqua davanti alle coste interessate. Ma diventa improcrastinabile anche l'indagine epidemiologica che abbia come bacino di riferimento le comunità più direttamente interessate e cioè Teulada, Sant'Anna Arresi, Masainas, Giba, San Giovanni Suergiu e Sant'Antioco».PAOLO CARTA

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Elezioni nel Sarcidano: cambiano tutti i sindaci, rispuntano vecchie glorie Escono di scena Pala, Anedda, Demontis e Occhipinti Isili ha due liste di centrosinistra, il resto tutte civiche

ISILI. Nel Sarcidano Barbagia di Seulo solo in quattro comuni, Isili, Gergei, Escalaplano ed Esterzili, il 15 e 16 maggio,si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dei consigli comunali. Oramai, nonostante manchino ancora quindici giorni per la presentazione delle liste, è quasi tutto definito. Nessuno dei sindaci uscenti riproporrà la candidatura. Un ricambio completo che non si vedeva da tempo. Escono di scena Salvatore Pala, Francesco Anedda, Vincenzo Demontis e Pietro Occhipinti. Salvatore Pala (rossomori) è stato costretto a passare la mano avendo ricoperto l’incarico nelle due ultime consiliature. «Ho servito il mio comune per 33 anni e ritengo sia giunto il tempo di farmi da parte e di dedicarmi interamente al mio lavoro e alla famiglia». Sicuramente scenderanno in campo tre liste. Due di centro sinistra che saranno capeggiate da Orlando Carcangiu, che è stato sindaco dal 1991 al 2001, e da Giuseppe Murtas, presidente uscente del consiglio comunale, entrambi del Pd. La terza lista dovrebbe essere capeggiata da Nicola Pirisino, medico di base o da Donatello Fei. Anche alla prossima tornata elettorale il Partito democratico, partito di maggioranza relativa, si presenta diviso. La spaccatura potrebbe favorire la lista civica che è appoggiata interamente dal centro destra. Anche ad Escalaplano dovrebbero essere presentate tre liste, tutte civiche. I candidati a sindaco sono Luigi Agus, collaboratore scolastico e consigliere uscente di maggioranza, Marco Lampis dipendente del comune di Perdasdefogu e Vanessa Marroccu laureata in scienze politiche. A Gergei si presenteranno due liste, entrambe civiche. Una sarà capeggiata dall’attuale vicesindaco Rossano Zedda sottufficiale del 151 reggimento della brigata Sassari, l’altra da Fabrizio Anedda odontotecnico. Anche ad Esterzili saranno presentate due liste, rigorosamente civiche. Una sarà guidata da Saturnino Deiana maresciallo dell’esercito in congedo che ha già ricoperto la carica di primo cittadino, l’altra dovrebbe essere capeggiata dal consigliere uscente di maggioranza Giovanna Melis.

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Oggi l'aggiudicazione della società ai privati. Nel gruppo anche Aponte, Snav e Msc. Prezzo: 280 milioni Tirrenia alla cordata di Onorato Il Psd'Az: bloccheremo i porti. Mpa: altro schiaffo La Nuova compagnia italiana di navigazione sarebbe la nuova proprietaria di Tirrenia, ma all'orizzonte non si profila alcun investimento per migliorare la flotta e quindi il servizio. Il colpo di scena nella privatizzazione della società pubblica è arrivato ieri con la vendita ormai data per certa per 280 milioni di euro. Notizia che dovrebbe essere confermata in giornata e che vedrebbe chiudere la gara di vendita con la vittoria dell'offerta al ribasso fatta dalla cordata di imprenditori napoletani costituita da Gianluigi Aponte, con il gruppo Snav (Società navigazione alta velocità) e Msc (Mediterranean Shipping Company, 51% di Grandi navi veloci), e da Vincenzo Onorato, con la sua Moby. Offerta che non risponderebbe quindi agli obblighi imposti dalla procedura di privatizzazione, con un ribasso sulla base d'asta di 100 milioni in due tempi, prima 80 poi altri 20. La cordata Aponte-Onorato, inoltre, avrebbe già pronto anche il piano industriale che non prevede alcun rilancio della compagnia, quindi scarsi investimenti, almeno sino alla fine di aprile. I nuovi proprietari punterebbero a prendersi un mese di tempo per valutare i passi successivi all'acquisizione, accaparrandosi da subito tutte le navi e le rotte della Tirrenia. Condizioni che sembrano annunciare la fine della società pubblica con la possibile spartizione di navi e rotte.GOVERNO La notizia era stata preceduta dalle parole del commissario straordinario della compagnia, Giancarlo D'Andrea, che annunciava come «la procedura di dismissione di Tirrenia procede utilmente secondo le cadenze predeterminate». Parole che volevano smentire le voci che già circolavano: «Sono informazioni prive di ogni fondamento», aveva detto. Per questo si aspetta l'ufficialità della vendita.POLITICA In attesa della conferma da parte del Governo, e anche della posizione della Regione Sardegna (che aveva espresso l'intenzione di partecipare all'acquisizione), il mondo politico insorge. «La possibile aggiudicazione alla cordata privata Onorato-Aponte della Tirrenia conferma i nostri timori: c'è un cartello tra le compagnie a discapito degli interessi dei cittadini sardi e del turismo», ha subito commentato il coordinatore sardo dell'Mpa, Franco Cuccureddu. Già da tempo il Movimento aveva presentato una mozione in Consiglio regionale «proprio per segnalare questo rischio. Ora, se è vero che nel piano industriale non sono previsti investimenti a breve, si materializzerebbe questo ennesimo schiaffo alla Sardegna e alla sua vocazione turistica». Dura anche la presa di posizione di Giacomo Sanna, capogruppo del Partito Sardo D'Azione che, se la notizia fosse confermata, annuncia battaglia: «Chiederemo a tutti i sardi di manifestare con noi, bloccando i porti della Sardegna, contro questo sopruso inaccettabile». Per Sanna si creerebbe «un cartello monopolistico privato che di fatto ci farebbe fare un salto indietro di decine di anni con il vantaggio unicamente delle compagnie private, che sono di proprietà degli stessi acquirenti. Mi auguro di cuore che sia un pesce di aprile anticipato». Per Giuseppe Caronia della Uilt, invece, «si tratta di un fallimento politico della trattativa ma questo è il male minore se confrontato al fallimento della società. E in ogni caso i lavoratori, al momento, sono al sicuro, come prevede il bando». (red. ec.)

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PARLAMENTO. Interrogazione a Matteoli Caro-traghetti Pes: continuità-beffa e sardi penalizzati DALLA REDAZIONEROMA Il caro-traghetti continua ad agitare le acque sarde. I prezzi dei biglietti per i trasporti marittimi da e per la Sardegna applicati dalle compagnie navali sono alle stelle: l'impennata di tariffe, che hanno subito un rincaro, oscilla tra il 60 e il 130 per cento. L'allarme per i prezzi dei biglietti - che le stesse compagnie marittime giustificano per via dell'aumento del carburante - è sbarcato in Parlamento. L'interrogazione presentata dai deputati del Pd Caterina Pes e dal suo collega Michele Meta, capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera al ministro dei Trasporti Altero Matteoli ha l'obiettivo di fare chiarezza sui maxi rincari delle tariffe navali. PES «Sollecitiamo il Governo a occuparsi del caro-trasporti per ottenere la riduzione del prezzo dei biglietti», sottolinea Pes. «La crisi della Tirrenia, fino a oggi in regime di amministrazione straordinaria - puntualizza la parlamentare oristanese - ha causato ai passeggeri gravi disservizi, che vanno dalla soppressione di rotte, alle minacce di scioperi fino ai ritardi nell'apertura delle prenotazioni. Tutto ciò ha orientato molti viaggiatori verso altre compagnie di navigazione che paiono aver approfittato del temporaneo vantaggio sulla flotta di Stato per applicare alle rotte sarde un aumento eccessivo dei biglietti». CARTELLO Il sospetto che si sia creato un “cartello” tra le compagnie di navigazione è il cardine dell'interrogazione. «È un'operazione illegittima che viola sia la normativa nazionale che quella europea in materia di concorrenza. Richiedo quindi a Matteoli di adottare misure finalizzate a ridurre i prezzi e gli svantaggi per i sardi. Quest'ultimi dovrebbero godere di un regime agevolato e invece assistono al flop della stagione turistica nell'Isola. Gli operatori del settore hanno già registrato un calo nelle prenotazioni. I turisti preferiscono altre mete a causa delle tariffe dei traghetti così salate».MASSIDDA La stagione estiva è alle porte e anche il senatore del Pdl Piergiorgio Massidda, che il 10 marzo aveva presentato un'analoga interrogazione al ministro, ribadisce preoccupazione per il decremento del flusso di viaggiatori verso la Sardegna: «Il Governo deve intervenire immediatamente. Il ministro Matteoli ha garantito il suo impegno a risolvere l'aumento delle tariffe che mina seriamente il comparto turistico».ROBERTA FLORIS

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PARI OPPORTUNITA':PROVINCE CELEBRANO DONNE DEL RISORGIMENTO ROMA (ANSA) - ROMA, 31 MAR -"Il Risorgimento al femminile merita di essere raccontato, celebrato, esaltato, per restituire alle tante 'eroine invisibili', che hanno contributo tanto quanto gli uomini a costruire l'Italia unita, l'attenzione che meritano". Lo dichiara la presidente della Consulta per le Pari Opportunità dell'Upi, Lidia Nobili, presentando il convegno che si terrà lunedì 4 aprile in Senato, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. Un evento realizzato dall'Upi e che vedrà la presenza, tra gli altri, della vice presidente del Senato, Emma Bonino, della parlamentare Beatrice Lorenzin, e di. Barbara Matera, vice presidente della Commissione per i Diritti delle Donne del Parlamento Europeo. Invitata ad intervenire anche il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. "Vogliamo raccontare la vita, l'impegno, le gesta, la determinazione di queste donne - aggiunge Lidia Nobili - troppo spesso trascurate dai libri di storia. Un gruppo numeroso, che si è speso in prima persona, sia nella diffusione delle idee risorgimentali che nel combattimento vero e proprio, e che ha avuto un ruolo determinante, proprio a partire dall'Unità d'Italia, nel costruire una nuova società". A raccontare la storia del Risorgimento delle donne sarà il professor. Roberto Balzani, ordinario di Storia Contemporanea dell'Università di Bologna. (ANSA).IMMIGRAZIONE: CASTIGLIONE (UPI), EUROPA ASCOLTI VOCI ITALIA EMERGENZA GRAVA PRINCIPALMENTE SU ENTI LOCALI (ANSA) - CATANIA, 31 MAR - "L'Europa non può non ascoltare le voci delle istituzioni italiane, nazionali e locali, sulla drammatica emergenza umanitaria che sta vivendo l'Italia, e la Sicilia in particolare, alle prese con i continui sbarchi di cittadini migranti dalle coste dell'Africa". E' "l'appello al dialogo" lanciato dal presidente della Provincia di Catania e dell'Upi, Giuseppe Castiglione, nell'incontro del Comitato delle regioni (Cdr). "Credo che il Cdr - aggiunge Castiglione - debba impegnarsi da subito a sensibilizzare le istituzioni europee e dare risposte comuni e immediate nel rispetto della normativa". "L'emergenza - evidenzia Castiglione - grava principalmente su Regioni, Province e Comuni con ricadute sociali sul territorio e sulla cittadinanza. Il problema non è solo italiano ma europeo. Occorre sensibilizzare le Istituzioni comunitarie ad affrontare l'emergenza e ad impegnarsi affinché ciascuno Stato Membro assorba parte dei migranti che stanno giungendo in Italia. L'Unione europea, inoltre, dovrebbe rivedere i piani operativi di Frontex, ma soprattutto - chiede Castiglione - prevedere misure compensative e di vantaggio per le aree del nostro Paese che sono state maggiormente interessate dagli sbarchi e dalla prima accoglienza. Tra questi - ricorda il presidente della Provincia di Catania - il Comune di Mineo, che con il 'Villaggio della Solidarieta'' ospita 2.000 richiedenti asilo e che necessita non solo di interventi sul piano della sicurezza, ma soprattutto di misure volte a favorire l'integrazione". FEDERALISMO: UPI,70% INVESTIMENTI FATTI DA PROVINCE E COMUNI ROSATI, NON RELEGARLE A RUOLO MARGINALE (ANSA) - ROMA, 31 MAR - "Il 70% degli investimenti pubblici del Paese sono realizzati da Province e Comuni. E' indispensabile che, nel definire i criteri per la ripartizione delle risorse previste nella legge sul federalismo fiscale per gli interventi speciali, si tenga prioritariamente conto di questa peculiarità e si confermi l'importanza degli enti locali per la promozione dello sviluppo". Lo ha detto il coordinatore degli assessori al Bilancio dell'Upi, Antonio Rosati, Assessore al Bilancio della Provincia di Roma, intervenendo oggi alla riunione del Comitato dei 12 in Commissione bicamerale per il federalismo fiscale. "Un provvedimento che, se si fonderà sul concorso di tutte le Autonomie territoriali - ha detto Rosati - può essere molto importante per assicurare la tenuta degli investimenti degli Enti locali. Comprendiamo che, prevedendo l'utilizzo dei Fondi Comunitari per la copertura dei finanziamenti, il coordinamento delle Regioni è indispensabile. Ma in un provvedimento che si pone l'obiettivo di sostenere interventi per lo sviluppo e gli investimenti - ha concluso Rosati - non si possono relegare Province e Comuni in un ruolo marginale. Per questo chiediamo che nel testo si specifichi che il finanziamento riguarderà progetti strategici di rilievo nazionale, interregionale, regionale e locale".(ANSA).

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ENTI LOCALI: SEDE COMUNE A BRUXELLES PER ANCI E UPI BRUXELLES (ANSA) - BRUXELLES, 31 MAR - Le province e i comuni italiani hanno da oggi un ufficio congiunto a Bruxelles. La sede, hanno spiegato i rappresentanti di Upi e Anci, razionalizza le precedenti esperienze e quindi non costituisce un aggravio finanziario, bensì un contenimento delle spese pubbliche. Partendo infatti dall'esperienza decennale maturata dalle rispettive strutture tecniche di supporto sulle politiche Ue e la governance locale, l'Associazione Tecla e la Fondazione Cittalia, le associazioni di Comuni e Province porteranno avanti un coordinamento più stretto sulle politiche Ue per rafforzare la capacità degli enti locali di cogliere a Bruxelles le opportunità offerte ai territori. "L'azione comune di Anci e Upi - ha spiegato il presidente dell'Upi Giuseppe Castiglione - serve a coinvolgere maggiormente gli enti locali nelle politiche di programmazione a livello regionale, migliorando la capacità di spesa dei fondi europei e la qualità dei progetti presentati, soprattutto in vista del prossimo periodo di programmazione comunitaria". L'iniziativa è stata presentata stamani nella sede del Comitato delle regioni, presente la presidente Mercedes Bresso. (ANSA).