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PROVINCIA DE CASTEDDU RASSEGNA STAMPA 16-18 APRILE Prime pagine Pag. 2 Taccuino avvenimenti Pag. 4 Provincia di Cagliari Pag. 6 Cronaca e politica regionale Pag. 14 La rassegna stampa è stata ultimata alle ore 8.20. PROVINCIA DI CAGLIARI

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PROVINCIA DE CASTEDDU

RASSEGNA STAMPA 16-18 APRILE

Prime pagine Pag. 2Taccuino avvenimenti Pag. 4Provincia di Cagliari Pag. 6Cronaca e politica regionale Pag. 14

La rassegna stampa è stata ultimata alle ore 8.20.

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TACCUINO AVVENIMENTI DI OGGI, LUNEDI' 18 APRILE - Iniziano i lavori del corso "Complessita' dell'alcolismo e del suo trattamento" organizzato dal Servizio dipendenze della Asl di Nuoro (Macomer - sala Castagna - Biblioteca comunale - Corso Umberto I - ore 9.15) - Conferenza stampa per presentare la partecipazione di Coldiretti Sardegna a "Euroflora 2011" alla presenza del presidente della Fiera di Genova Paolo Lombardi. Nell'occasione verranno presentati il "Giardino del tempo" realizzato da florovivaisti e paesaggisti dell'isola e l'iniziativa di promozione "Casa Sardegna" (Cagliari - sede Coldiretti Sardegna - via dell'Artigianato 13/a - ore 10) - Inaugurazione dei murales realizzati dai detenuti della casa circondariale di Nuoro che hanno partecipato al corso promosso dalla direzione carceraria (Nuoro - Casa circondariale - ore 10) - Riprendono i lavori del Consiglio provinciale di Cagliari. All'esame l'ordine del giorno sulle morti bianche, l'approvazione del regolamento provinciale sull'immersione in mare di materiale derivante da attivita' di escavo, di inerti, di materiali inorganici e di manufatti; la proposta di modifica della legge regionale in materia di promozione dell'occupazione, sicurezza e qualita' del lavoro (Cagliari - ex Cappella - via Giudice Guglielmo - ore 10.30)- Conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa "Mare Sud Sardegna" che la Provincia di Cagliari lancera' nei prossimi giorni a Roma e Milano (Cagliari - sala consiliare Palazzo regio - Piazza Palazzo - ore 10.30) - Presentazione della lista del Popolo della Liberta' per il rinnovo del Consiglio comunale di Cagliari e della Municipalita' di Pirri alla presenza dl sindaco Emilio Floris, del coordinatore regionale, Mariano Delogu, del candidato sindaco Massimo Fantola e del candidato alla presidenza della Municipalita' Tonio Melis (Cagliari - Teatro di Citta' in Castello - ore 11) - Il sindaco di Cagliari e l'assessore comunale al Patrimonio presentano alla stampa il bando di gara per la vendita all'asta di 15 immobili di proprieta' comunale (Cagliari - sala consiliare Comune - via Roma, 145 - ore 11) - Cerimonia di consegna delle pergamene di dottorato ai dottori di ricerca di cicli XXII e XXIII alla presenza del rettore dell'Universita' di Sassari Attilio Mastino (Sassari - aula magna Ateneo - piazza Universita' 21 - ore 11)- Seminario informativo su cyberbullismo e navigazione on line a rischio rivolto a genitori, docenti, dirigenti delle scuole e professionisti nel campo socio educativo, promosso dal Centro studi Ifos Master in Criminologia (Cagliari - sala consiliare Comune - via Roma, 145 - ore 15) - Incontro organizzato dall'Universita' di Sassari per illustrare a docenti, ricercatori, laureati e studenti universitari opportunita' e modalita' di accesso alle borse di studio Fulbright (Sassari - aula A Facolta' di farmacia - via Muroni 23/a - ore 15.30) - Incontro inaugurale del ciclo "Il Villaggio educativo" promosso dalla Libera universita' dei Genitori, dalla cattedra di Pedagogia della facolta' di Lettere e dal Dipartimento di economia Istituzioni e Societa' dell'Universita' di Sassari (Sassari - Auditorium Iti "G.M Angioy" - via Principessa Mafalda - ore 16) - Seminario di studi dal titolo "Italiane nel Novecento. Modelli familiari e politiche di genere" (Sassari - aula magna - Facolta' di Lingue e Letterature straniere - ore 16) - "L'informazione e la qualita' della democrazia" e' il tema del convegno-dibattito organizzato nell'ambito della rassegna "Momenti gramsciani 3" organizzata dall'istituto Gramsci della Sardegna (Cagliari - Societa' degli Operai - via XX Settembre 80 - ore 17) - "150 anni di moneta ed economia in Italia" e' il tema del convegno organizzato da Banca d'Italia (Cagliari - sede banca d'Italia - Largo Carlo felice 13 - ore 17) - Si riunisce il Consiglio provinciale di Carbonia-Iglesias (Iglesias - piazza Municipio - ore 17) - Presidio e sit-in di protesta dei lavoratori dell'Aias in occasione dell'incontro tra l'assessore regionale della Sanita' Antonello Liori, i vertici dell'azienda e sindacati (Cagliari - assessorato regionale alla Sanita' - ore 18.30) (AGI) Sol/Cog

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TACCUINO AVVENIMENTI DI OGGI- 10.00 - NUORO - Carcere Badu 'e Carros Concerto di musica popolare e presentazione di quattro murales realizzati dai detenuti. - 10.00 - CAGLIARI - Sede Coldiretti, via dell'Artigianato 13 Conferenza stampa con il presidente della Fiera florovivaistica di Genova. - 10.30 - CAGLIARI - Sede Provincia, via Giudice Guglielmo 58 Riunione Consiglio provinciale su incidente mortale alla Saras. - 10.30 - CAGLIARI - Sede Provincia, palazzo Regio Conferenza stampa presentazione dell'iniziativa "Mare sud Sardegna" che prevede il lancio a Milano e Roma del turismo balneare nel sud della Sardegna. - 10.30 - CAGLIARI - Sede Provincia, palazzo Regio Conferenza stampa presentazione 7/a edizione dell'European Jazz Expo. - 11.00 - CAGLIARI - Teatro di Città Presentazione della Lista del Popolo della Libertà per il rinnovo del Consiglio comunale di Cagliari e della Municipalità di Pirri. - 11.00 - SASSARI - Università, piazza Università 21 Cerimonia di consegna pergamene di dottorato ai dottori di ricerca dei cicli XXII e XXIII. - 11.00 - CAGLIARI - Aula consiliare Comune, via Roma 145 Conferenza stampa di presentazione del bando di gara per la vendita all'asta di 15 immobili di proprietà comunale. - 12.00 - VILLANOVA MONTELEONE - Spazio antistante Comune Manifestazione di protesta lavoratori impegnati nella polizia e nella raccolta dei rifiuti che rischiano il licenziamento. - 15.30 - SASSARI - Facoltà Farmacia, via Muroni 23/a Incontro organizzato dall'Università di Sassari per illustrare modalità di accesso a borse di studio Fulbright e quali opportunità offrono. - 16.00 - SASSARI - Auditorium Iti G.M. Angioy, via P. Mafalda Incontro organizzato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia sul tema "Il villaggio educativo" con la partecipazione di esperti della formazione e della pedagogia. - 17.00 - CAGLIARI - Società degli Operai, via XX Settembre 80 Convegno-dibattito sul tema "L'informazione e la qualità della democrazia". - 17.00 - CAGLIARI - Sede Banca d'Italia, largo Carlo Felice 13 Convegno sul tema "150 anni di moneta ed economia in Italia". - 17.00 - IGLESIAS - Sede Provincia, piazza Municipio Riunione Consiglio provinciale su crisi settore terziario; installazione radar Capo Sperone e altri punti all'odg. - 18.00 - LI PUNTI - Via Onida Cerimonia inaugurazione nuova palestra comunale. - 18.30 - CAGLIARI - Assessorato regionale Sanità, via Roma Sit-in dipendenti Aias. - 18.30 - CAGLIARI - Aula consiliare Comune, via Roma 145 Seminario formativo in materia di cyberbullismo e navigazione on line a rischio, organizzato dal Centro studi Ifos master in Criminologia. - 20.00 - CAGLIARI - Chiesa San Vincenzo, via Bosa Rappresentazione della storia di San Massimiliano Kolbe proposta dalla Compagnia Teatro Santa Lucia nell'ambito della rassegna itinerante quaresimale. - 20.00 - SASSARI - Cattedrale San Nicola Concerto dell'Orchestra e del Coro della Filarmonica della Sardegna che eseguiranno lo "Stabat Mater" di Rossini. - 20.30 - CAGLIARI - Cineteca sarda, viale Trieste 126 Per la rassegna cinematografica "Gramsci e l'Unità d' Italia. Contraddizioni di una biografia nazionale" proiezione del film "Vincere" di Marco Bellocchio. - 22.00 - CAGLIARI - Ristorante Ampurias, piazzetta Savoia Festa di presentazione del festival folk internazionale "CaFlà" con il concerto di Eddie Brophy. (ANSA).

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TURISMO: PROVINCIA CAGLIARI, PRESENTA A ROMA E MILANO 'MARE SUD SARDEGNA' =PER PROMUOVERE OPERATORI E VACANZE BALNEARICagliari, 16 apr. - (Adnkronos) - Far conoscere le potenzialita' del ricettivo alberghiero, facilitare l'incontro tra domanda e offerta, fornire agli operatori turistici efficaci strumenti per la vendita, ampliando cosi' la conoscenza del territorio per consolidare il prodotto Mare Sud SardegnaE' l'iniziativa che la Provincia di Cagliari lancera' nei prossimi giorni a Roma e Milano, che si configura in alcune giornate di workshop itineranti, con cui l'amministrazione provinciale, in collaborazione con 'Sistema Turistico Locale Karalis', proporra' alle migliori agenzie turistiche e ai piu' importanti tour operator nazionali le proposte di vacanze balneari nel sud Sardegna, con standard di classificazione elevati. L'adesione ai workshop dara' la possibilita' agli operatori turistici nazionali di conoscere quelli sardi, con incontri one-to-one tesi a realizzare accordi commerciali in grado di soddisfare le richieste dei clienti nel migliore dei modi, anche grazie alla realizzazione di un nuovo strumento, preciso ed affidabile, per il supporto alla scelta della destinazione e delle strutture, predisposto proprio per l'occasione.La partecipazione all'iniziativa Mare Sud Sardegna non prevede costi di iscrizione ai due workshop, e include a carico dell'amministrazione provinciale di Cagliari e del 'Sistema Turistico Locale Karalis' i costi di trasferimento dalla sede del workshop di Roma a quella di Milano per gli operatori turistici locali che hanno deciso di aderire all'iniziativa.

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Pag. 20 sabato 16 aprilePili attacca Minoja: «Dal soprintendente abuso di potere» La relazione configura «un vero attacco alla nostra autonomia» CAGLIARI. «Il soprintendente Minoja ha compiuto un vero e proprio abuso di potere; non lo denuncerò ma mi limiterò a esercitare il mio potere di sindacato ispettivo con una interrogazione urgente al ministro Galan». Così Mauro Pili (Pdl). Il deputato ex presidente della Regione ha tenuto ieri una conferenza stampa, alla presenza del collega Bruno Murgia, del consigliere comunale Maurizio Porcelli, e del consigliere provinciale Alessandro Sorgia, nella quale è stato criticata la comunicazione del soprintendente Marco Minoja al Comune e la relazione dei tecnici dell’Istituto superiore per la conservatoria e il restauro sull’Anfiteatro definita «destituita di ogni fondamento logico, tecnico e amministrativo e istituzionale». Il soprintendente, secondo il deputato «si è occupato, senza averne alcun titolo, della stabilità e della staticità della struttura lignea». Pili ha criticato anche la relazione dei tecnici, la cui divulgazione avrebbe fatto «venir meno la leale collaborazione tra enti di pari grado», e addirittura comportato «uno schiaffo all’Autonomia». Secondo il parlamentare «l’obiettivo di chi ha scritto la relazione era quello di scatenare un polverone per impedire a chiunque di assumere decisioni serene». Pili ha aggiunto che «si vuole minare alla radice la possibilità di utilizzo di una struttura che dà lavoro a 400 persone nel periodo estivo, è meta di turisti e crea un importante indotto culturale». Il deputato del Pdl si è soffermato soprattutto dei rilievi sulla botanica e sulla presunta aggressione del monumento da parte di piante ed erbacce per precisare che «le affermazioni riportate sono contraddette dalle stesse immagini allegate alla relazione». Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche il suo collega Bruno Murgia per proporre un accordo tra Governo, Regione, Provincia e Comune di Cagliari per risolvere il problema. «Con 300mila euro si può salvare la stagione». Murgia ha parlato di «gestione superficiale negli ultimi anni», criticando il Comune.(g.cen.)Minoja: «Io rispetto il codice Urbani» CAGLIARI. «Io avrei commesso un abuso di potere? Io ho esercitato un diritto di legge, mi si perdoni l’espressione ridondante, per far rispettare alcuni articoli del codice dei Beni culturali, niente di più. Come il Comune sa molto bene». Così il soprintendente Marco Minoja (nella foto), commenta le ripetute affermazioni dell’onorevole Pili. Minoja, è noto, dalla primavera 2010 (cioè largamente in tempo perché il Comune provvedesse a trovare una nuova sede per gli spettacoli estivi del 2011) denuncia le condizioni dell’anfiteatro. «La soprintendenza valuta autonomamente che l’anfiteatro è in una condizione tale che le sovrastrutture vanno tolte, la relazione degli esperti dell’Istituto centrale per il restauro proviene da tecnici di comprovata capacità, è il supporto funzionale a una determinazione della soprintendenza di cui mi assumo interamente la responsabilità. Mi chiedo da che pulpito arrivino le affermazioni su abusi di potere da parte mia e di incompetenza dei tecnici dell’Istituto centrale del restauro: è bene si sappia che si tratta di funzionari di altissima competenza. Sento molte parole in libertà da parte di chi mi chiedo se abbia la minima idea di che cosa sia il diritto amministrativo». Il punto è: perché nessuno proferisce verbo e tantomeno convoca conferenze stampa sul fatto che il Comune è stato informato per tempo dalla soprintendenza dei problemi dell’anfiteatro e non ha mosso un passo per trovare una soluzione alternativa? I consiglieri comunali che affiancano l’onorevole Pili anche nelle conferenze stampa cosa hanno fatto finora per rispettare le leggi sui beni culturali e nello stesso tempo stimolare il Comune a promuovere una politica degli spettacoli in spazi pubblici, assegnati, sicuri? L’elettorato s’interroga. (a.s.)

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Pag. 20 sabato 16 aprile

Cercasi spazio per gli spettacoli all’aperto CAGLIARI. La delibera per smontare le tribune dell’anfiteatro è pronta, gli uffici dell’assessorato alla Cultura hanno fatto sapere già alcuni mesi fa agli operatori che curano le prevendite degli spettacoli che il monumento non sarebbe stato disponibile per la stagione 2011, comunque il sindaco Floris ha nominato una commissione che deve stabilire se le tribune possono reggere l’afflusso delle persone. Intanto l’assessore alla Cultura della Provincia chiede un incontro al ministro Galan per sponsorizzare l’anfiteatro. Intanto, perché qualcuno non si preoccupa di trovare uno spazio spettacoli per l’estate 2011?

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Pag. 27sabato 16 aprile

Il deputato del Pdl ha cercato di confutare, punto per punto, le tesi della Soprintendenza Pili rimonta l'anfiteatro romano Duro attacco a Minoja e agli ispettori: «Relazioni infondate» Slealtà istituzionale, preconcetto ideologico e valutazioni imprecise dal punto di vista tecnico. Sono gravissime le accuse che il deputato del Pdl Mauro Pili ha lanciato, nel corso della conferenza stampa di ieri mattina a proposito dell'anfiteatro romano, nei confronti del sovrintendente Minoja e degli ispettori dell'Istituto nazionale del restauro. Sarebbe a seguito delle loro iniziative se la procura ha aperto un fascicolo per danneggiamento di bene storico.L'ATTACCO Per confutare le tesi del sovrintendente e degli ispettori, Pili si è prodotto in un articolato lavoro di ricerca, del quale ieri ha parlato utilizzando soprattutto materiale fotografico. Al centro del discorso la struttura lignea che, secondo le accuse dei tecnici ministeriali, sarebbe pericolante e comunque causa del deperimento della pietra sottostante.IL SINDACO «Esprimo la più sincera solidarietà a Emilio Floris per le conseguenze che avrà la decisione di un funzionario dello Stato venuto meno alle più elementari regole di leale e fattiva collaborazione tra istituzioni - ha esordito l'ex presidente della Regione - la trasmissione alla Procura di una relazione infondata e superficiale conferma l'atteggiamento di chi mira solo a creare un polverone con il solo obiettivo di imporre le proprie visioni ideologiche sulla testa di un'intera comunità».LA CHIUSURA Per Pili, che ha ricordato che è diritto e dovere dei magistrati verificare la situazione, le ombre sul futuro dell'anfiteatro sono parecchie: «Immagino che ora, dopo l'apertura di un'inchiesta, nessuno si assumerà l'onere di decidere di tenerlo aperto. E questo era forse quello che voleva il sovrintendente. Io, come rappresentante dei cittadini in Parlamento, mi sento di criticare questo atteggiamento. Anzitutto perché le scelte strategiche non spettano a un funzionario e sul piano tecnico perché vi sono tutte le motivazioni per proseguire il percorso avviato dal Comune».LA RELAZIONE Ci sarebbero almeno tre punti da contestare nella relazione: uno tecnico («si occupa, senza averne alcun titolo, della stabilità e della staticità della struttura lignea»), uno "botanico" («le valutazioni sulle piante non tengono conto della realtà e sono contraddette dalle stesse foto») e uno metodologico («si fanno affermazioni circa il presunto sgretolamento della pietra, attribuendolo alla struttura in legno, ma ammettendo di non poter comparare lo stato attuale con quello pregresso perché non si hanno riscontri»).L'UMIDITÀ Con l'esibizione del materiale fotografico e di stralci di altri studi sull'anfiteatro, Mauro Pili è poi passato a contestare passaggio per passaggio l'elaborato dell'Istituto del restauro, recentemente acquisito alla Procura. «L'umidità, incredibilmente attribuita alla struttura lignea, è frutto della struttura stessa dell'anfiteatro, in quando i romani lo costruirono in modo da incanalare l'acqua verso un pozzetto di decantazione chiamato limarium. Questo, a sua volta, era collegato a un'ampia conduttura idrica scavata nella roccia, larga un metro e alta all'incirca due. E, comunque, il legno non impedisce certo l'evaporazione».I RESTAURI Un ultimo affondo, per dimostrare che la relazione conterrebbe un "fumus" ideologico: «Hanno messo sotto accusa la struttura lignea persino per la parte legata ai vecchi restauri in cemento armato - ha concluso Pili - in questo caso la responsabilità è solo di chi avrebbe dovuto monitorare la parte archeologica e non lo ha fatto. Sorvolo, poi, sulle valutazioni sullo stato di conservazione del legno: gli archeologi facciano gli archeologi e lascino ai tecnici specializzati e alle commissioni sulla sicurezza le valutazioni sulla staticià e funzionalità della struttura».ANTHONY MURONI

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Pag. 27sabato 16 aprile

La proposta di Bruno Murgia, membro della commissione Cultura della Camera «Con 300 mila euro la stagione si può salvare» Alla conferenza stampa organizzata ieri mattina da Mauro Pili era presente anche il parlamentare Bruno Murgia, componente della commissione Cultura della Camera: «Nel corso degli ultimi mesi ci siamo occupati della gestione di questi beni archeologici, notando come in Sicilia (ma non solo) gli anfiteatri di epoca romana vengono salvaguardati attraverso una gestione che è finalizzata non solo alle visite guidate ma allo svolgimento di spettacoli che vengono ospitati in uno scenario evidentemente di pregio e carico di fascino - ha detto - nel caso di Cagliari credo che la rimozione delle tribune, senza un adeguato progetto alternativo, equivalga a condannare questo sito a una nuova stagione di abbandono. Più utile sarebbe una task force composta da rappresentanti di Governo, Regione, Provincia e Comune: con 300 mila euro si potrebbero compiere interventi capaci di migliorare l'attuale situazione, salvando la stagione 2011. Se ci si impegna è ancora possibile».L'assessore comunale all'Urbanistica Gianni Campus ha posto l'accento su una constatazione che gli ha ispirato un ragionamento: «I beni culturali beneficiano di sempre minori risorse, se i siti non vengono vissuti e valorizzati. E allora la produzione di reddito può aiutare a tenerli in vita». Il presidente della commissione Cultura del Comune, Maurizio Porcelli, ha posto l'accento sull'assenza di una valida alternativa per gli eventi da ospitare in città: «Gli artisti che vanno per la maggiore sono innamorati di uno spazio come quello dell'anfiteatro, sottrarlo a loro e ai cagliaritani è un vero attentato alla cultura». Il vicepresidente del Consiglio provinciale Alessandro Sorgia ha attaccato il presidente Milia e l'assessore alla Cultura Siciliano: «Hanno due ricette diverse sia sulla gestione del sito archeologico sia sulla stagione di spettacoli alle porte - ha detto - le loro mi sono sembrate più che altro sortite elettorali». ( a. mur. )

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Pag. 27sabato 16 aprile

AL TAR. Delogu e gli organizzatori Presentato il ricorso: «Chiudere l'arena? Eccesso di potere» E ora si aggiunge un nuovo fronte della guerra sull'Anfiteatro: Mariano Delogu, il figlio Massimo e le cooperative Sardegna concerti e Spettacoli e musica hanno presentato il ricorso al Tar annunciato qualche settimana fa, contro il ministero per i Beni culturali, la sovrintendenza ai Beni archeologici e l'Istituto superiore per la conservazione e il restauro. L'avvocato Eulo Cotza ha chiesto l'annullamento di gran parte dei documenti che hanno contribuito a sviluppare questa vicenda: l'ultima nota del sovrintendente Minoja del 29 marzo nella quale si intima al Comune di «attivare le procedure per la rimozione delle strutture»; la relazione dei funzionari dell'Iscr; la nota della sovrintendenza che preannuncia il «diniego a qualsiasi autorizzazione» per i concerti. Il ricorso, in nove pagine, riassume la storia recente dell'Anfiteatro e contesta la legittimità dei documenti della sovrintendenza. In primo luogo perché l'ente avrebbe dovuto spiegare «in quali iniziative dovrebbero sostanziarsi gli interventi di ripristino e manutenzione straordinaria». Ma i ricorrenti evidenziano anche una contraddizione nelle richieste della sovrintendenza, che prima afferma di non poter concedere le autorizzazioni per gli spettacoli per lo «stato di conservazione del monumento notevolmente aggravatasi a causa della permanenza delle strutture» e poi, nello stesso documento, «si smentisce clamorosamente» dicendo che le tribune «impediscono il controllo, il monitoraggio e l'ispezione delle strutture». Ecco perché la richiesta di Minoja non sarebbe «supportata da elementi concreti» e «non può che definirsi preconcetta».Poi c'è la relazione degli ispettori dell'Iscr, che ha lanciato l'allarme sulla stabilità delle tribune e sulla sicurezza. In questo ambito, la competenza non è del ministero ma di altre amministrazioni, come i vigili del fuoco «che annualmente hanno costantemente proceduto alle verifiche del caso, sempre assentendo la perfetta funzionalità e fruibilità del sito». Si arriva quindi alla conclusione, nella quale si denuncia un «eccesso di potere», motivato così: «Più delle ipotizzate carenze in tema di tutela del sito e di sicurezza», peserebbero «talune aprioristiche prese di posizione dell'amministrazione, che non “vede” bene le strutture lignee». ( m.r. )

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Pag. 30sabato 16 aprile

Ieri si è riunita l'assemblea del consorzio industriale Statuto fantasma, il Cacip si prepara alla guerra legale Esiste e ha lavorato regolarmente, dal 2008 a oggi, altro che consorzio fantasma. E il Cacip, per dimostrarlo, si prepara alla battaglia legale. Nei prossimi giorni la questione verrà affidata a un pool di avvocati nominati dall'ente, al quale si aggiungeranno altri legali dei Comuni di Cagliari e Assemini e della Provincia. È la decisione dell'assemblea del consorzio industriale, convocata ieri dal presidente Emanuele Sanna per esaminare il ricorso incidentale - collegato alla vicenda dei terreni di Giorgino - dell'Avvocatura dello Stato sulla costituzione degli organi dell'ente. L'ASSEMBLEA All'incontro hanno partecipato anche il presidente della Provincia Graziano Milia, il sindaco di Cagliari Emilio Floris e quello di Assemini Paolo Mereu.«Nel corso della riunione», scrive il presidente Sanna in un comunicato, «è stato ribadito che gli organi del Consorzio sono stati eletti ed hanno operato, a partire dal 10/11/2008, nel pieno rispetto delle norme che disciplinano le funzioni attribuite a tutti i Consorzi industriali della Sardegna dalle leggi della Regione e dello Stato».PAROLA AI LEGALI Il Consiglio d'amministrazione, che si dovrebbe riunire lunedì prossimo, dovrebbe poi ufficializzare il prossimo passo, già chiesto dall'assemblea ieri: «Affidare ad un pool di qualificati professionisti la difesa legale dell'ente che sarà integrato anche da avvocati nominati da tutti gli enti locali consorziati».E potrebbe non essere finita, perché nei prossimi giorni il Cacip potrebbe annunciare altre iniziative. LA VICENDA L'avvocatura dello Stato sostiene che il Cacip sia in realtà un consorzio fantasma, senza alcuna legittimazione a sostenere una causa davanti al Tribunale amministrativo. Le carte, secondo gli avvocati dello Stato dimostrerebbero che nessuno dei comuni soci del consorzio ha mai deliberato la partecipazione, quindi l'assemblea generale che ha eletto il presidente è stata convocata irritualmente. Non solo: lo statuto del Cacip non è mai stato approvato, il presidente Emanuele Sanna non avrebbe dunque alcun potere. Quanto a Oscar Serci, il direttore generale sarebbe dovuto essere selezionato con un concorso pubblico. ( m.r. )

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Pag. 37domenica 17 aprile

PROVINCIA. Trovati numerosi focolai Disinfestazione per eliminare la zanzara tigre I nemici da eliminare sono due: non solo la zanzara comune ma pure la “tigre”, molto più aggressiva, che anche quest'anno è stata individuata in città. I tecnici del centro antinsetti della Provincia sono già al lavoro per effettuare i trattamenti anti larvali nelle caditoie, ma l'attività si intensificherà nei prossimi giorni con l'arrivo del caldo. «I focolai sui quali cerchiamo di intervenire sono sempre gli stessi», spiega il dirigente del settore, Alessandro Sanna, «le pozze e le vasche d'acqua presenti nelle aree pubbliche». Sotto stretto controllo anche lo stagno di Molentargius dove però, aggiunge Sanna, «trattandosi di un'area protetta non utilizziamo i pesticidi ma solo prodotti non nocivi».INTERVENTI Per cercare di ridurre il numero di zanzare la Asl ha inviato al Comune alcuni opuscoli da distribuire ai cittadini: all'interno sono spiegate le regole da seguire per evitare il loro proliferare. Nelle pagine si dedica una particolare attenzione proprio alla zanzara tigre. «Purtroppo», aggiunge il dirigente, «ora che è arrivata anche da noi è quasi impossibile debellarla, perché ha trovato una situazione climatica ideale per lei». Se si vogliono evitare problemi è importante eliminare i sottovasi, o introdurvi almeno una volta alla settimana del filo di rame per bloccare lo sviluppo delle larve, e capovolgere nei giardini i giochi per i bambini che possano contenere acqua. Inoltre è necessario pulire i tombini di raccolta delle acque minimo una volta all'anno, controllare che le grondaie non siano ostruite dalle foglie ed evitare ovunque il ristagno dell'acqua.I DANNI La puntura della zanzara tigre, come si legge nell'opuscolo della Asl, provoca reazioni cutanee spesso di notevole entità. Questo tipo di insetto è molto aggressivo perché punge non solo durante la notte ma anche di giorno. Nella lotta alle zanzare la Provincia utilizza anche i pesciolini mangialarve: sono dei predatori naturali degli insetti, allo stadio larvale, che possono essere utilizzati anche dai cittadini in tutte le situazioni nelle quali non è possibile usare le zanzariere. (g. da.)

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Pag. 2domenica 17 aprile

Election day, test politico Diecimila candidati per 98 Comuni, la corsa a Cagliari e Olbia Il 15 e 16 maggio ci sarà anche la consultazione sul nucleare Sarà un mese di fuoco. Come è sempre stato, negli ultimi dieci anni, quando la due giorni del voto si avvicina. Comincia un mese di campagna elettorale reale, dopo la presentazione delle liste. Con le promesse degli aspiranti sindaci che resteranno agli atti. I partiti, mai così in difficoltà come in questo passaggio storico, non potranno rifugiarsi dietro quella debolissima scusa del voto «poco importante», come accaduto per le Provinciali 2010. Quando alle urne si presentarono cinque sardi su dieci, più o meno. Questa volta il peso è diverso, a Cagliari e Olbia si giocano sfide politicamente decisive per la maggioranza e per l'opposizione.LO SCENARIO Il centrodestra che governa la Regione, dopo due anni di gestione guidata da Ugo Cappellacci, testerà su 98 Comuni il gradimento dei sardi sulla linea politica dell'esecutivo. Quanto influirà la grave crisi sarda sul voto? E quanto peseranno le dure considerazioni dei tre sindacati e delle forze di opposizione, scenario di questi giorni?Ma non è solo il centrodestra a vivere una crisi (anche interna) di complessa soluzione, perché la coalizione di minoranza soffre per il malessere del Partito democratico, guida politica incapace, però, di esprimere un candidato forte a Cagliari e a Olbia, le piazze forti di questo turno elettorale. Proprio nel capoluogo della Sardegna va in scena un duello fra candidati a sindaco espressi da partiti di secondo piano: Massimo Fantola (Riformatori sardi, 63 anni, centrodestra) sfida Massimo Zedda (Sinistra ecologia Libertà - Comunisti, 35 anni, centrosinistra). Pdl e Pd sono spettatori di una partita che il centrodestra ha l'abitudine di portarsi a casa, mentre questa volta - indiscrezioni, sensazioni - nella corsa di Fantola verso il palazzo di via Roma non mancheranno gli ostacoli. E Zedda potrà contare davvero sull'appoggio di tutto il Pd? Ad Olbia, dove i candidati a sindaco sono sei, il deputato e vice coordinatore sardo del Pdl, Settimo Nizzi, guida un cartello elettorale con l'Udc spaccato a metà: il simbolo supporta gli alleati del Pdl mentre i vertici provinciali sono con il sindaco uscente, Gianni Giovannelli, ex del Pdl. Giovannelli oggi è a capo di una coalizione con il centrosinistra e il Terzo Polo. Insomma, un inno alla confusione che contribuirà ad allontanare i cittadini dalla politica. I NUMERI Si vota domenica 15 e lunedì 16 maggio, urne aperte in 98 Comuni, di cui 7 sopra i 15 mila abitanti, interessati quindi all'eventuale turno di ballottaggio. Sono 10 mila i candidati, un migliaio a Cagliari e ben 650 di Olbia. Oltre 500 mila i sardi interessati dal voto, meno di un terzo dei Comuni sardi rinnoveranno il Consiglio comunale.IL REFERENDUM Ma i sardi non dovranno solo esprimere sindaco e consiglieri, perché all'interno dell'election day ci sarà anche spazio per il referendum consultivo regionale sull'energia nucleare, appuntamento che assume un significato ancora maggiore dopo l'incidente di cinque settimane fa nella centrale giapponese di Fukushima. Il referendum, per essere considerato valido, dovrà vedere la partecipazione di almeno il 33 per cento degli elettori. L'obiettivo non sembra difficile, anche grazie alla “leggina” licenziata dalla Giunta che ha abbinato le amministrative all'appuntamento referendario. La domanda posta agli elettori è di semplice lettura: “Sei contrario all'installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?”. Anche di recente, la Regione - attraverso il presidente Cappellacci - ha detto no a qualsiasi possibilità di svolta verso il nucleare: «La Sardegna punta decisamente verso le fonti di energia rinnovabili, nell'Isola non si costruiranno mai centrali atomiche». I referendum nazionali sull'acqua, il nucleare e il legittimo impedimento sono in programma il 12 e 13 giugno.Enrico Pilia

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Pag. 5lunedì 18 aprile

PARTITO SARDO. Al Consiglio nazionale di Oristano celebrato il compleanno numero 90 Sardisti, festa e malumori Troppe assenze e divisioni, polemico il presidente Sanna ORISTANO Il disagio, le difficoltà, i contrasti che da tempo accompagnano e scandiscono la vita del Psd'Az hanno caratterizzato anche quella che doveva essere una giornata di festa per i novant'anni del partito. Convocato a Oristano per celebrare la ricorrenza della nascita avvenuta il 17 aprile del 1921 nella sala dell'ex convento dei frati Scolopi, il Psd'Az si è presentato a ranghi largamente incompleti. Lo stesso presidente del partito, Giacomo Sanna, aprendo i lavori del Consiglio nazionale, che si è riunito subito dopo la conclusione delle celebrazioni, non ha potuto fare a meno di sottolineare che «vent'anni fa, per festeggiare i 70 anni del partito, la sala degli Scolopi era gremita, oggi un po' meno. Non vorrei restasse agli atti che, in una giornata come quella di oggi, buona parte del Consiglio nazionale mancava». LE ASSENZE Dai numeri la conferma: su un'ottantina di consiglieri, infatti, venti erano assenti. I motivi? Ufficialmente familiari e di malattia. «Una volta per tutte ce le dobbiamo dire queste cose, traquillamente, ma ce le dobbiamo dire» ha insistito Sanna. «Nessuno è obbligato a fare il consigliere nazionale e se il senso di appartenenza al partito non nasce dentro ciascuno di noi..». Il seguito Sanna non lo ha detto, ma il significato era più che evidente. Altrettanto chiaro è stato anche quando ha esortato a evitare divisioni. Il presidente ha quindi affermato che in un'atmosfera così poco entusiasmante non sarebbe stato opportuno aprire il dibattito aggiungendo che, comunque, «questo non vuole essere un atto di arroganza». Il tentativo fatto da un consigliere che voleva prendere la parola è stato inizialmente bloccato. Subito dopo, però, Pasquale Mazzei, consigliere nazionale di Viddalba, la parola se l'è comunque presa: «Volevo mettere l'accento sul problema del caro trasporti». «L'assessore regionale ai trasporti» ha risposto Sanna, «non farà mancare il suo contributo per la soluzione ai problemi dei collegamenti marittimi». Mazzei ha subito incalzato: «Noi sardisti abbiamo un assessore ai trasporti che può incidere e darci una mano nella situazione disperata che si è creata con l'aumento vertiginoso delle tariffe».LA VECCHIA GUARDIA Anche uno dei decani del partito, Italo Ortu, 85 anni, un passato come sindaco, assessore e consigliere regionale non nasconde il malumore: «In 90 anni il partito è cambiato in molte cose, a partire dalla partecipazione che ora non è più così viva come allora. Oggi manca una forte motivazione politica e questo fa sì che i partiti si disgreghino». Sulla scarsa partecipazione manifesta disappunto anche il consigliere nazionale Efisio Trincas: «Una giornata così importante per la vita del Psd'Az avrebbe dovuto richiamare tutto il partito. È vero, è la Domenica delle palme, ma un po' tutti avrebbero dovuto rinunciare a qualcosa per esserci».LA CELEBRAZIONE La giornata è cominciata con la parte celebrativa, al termine - all'ingresso della sala del Palazzo degli Scolopi - è stata scoperta una targa: Oe comente assora, Fortza Paris (Oggi come allora, Fortza paris). «È una targa che abbiamo voluto piccola per lasciare spazio a quella che celebrerà il centenario» ha spiegato Sanna, prendendo posto nella sala che oggi ospita il Consiglio comunale accanto ai padroni di casa (il sindaco Angela Nonnis e il presidente del Consiglio comunale Mario Musinu). «Celebrare i 90 anni dalla fondazione del glorioso Partito Sardo d'Azione è motivo di orgoglio e commozione» ha detto il presidente ricordando i padri nobili Emilio Lussu e Camillo Bellieni. «Ma enfasi e folklore sono i pericoli da scongiurare in questa giornata, se davvero si vuole rendere onore, merito e giustizia ai patrioti sardi che, il 16 e il 17 aprile del 1921, si ritrovarono nel Palazzo degli Scolopi per dare vita al Psd'Az e dare forma alla casa politica della identità dei sardi». Nella storia del partito, ha ammesso Sanna, «ci sono anche errori e inciampi, ma nonostante pregiudizi e mistificazioni gli ideali di oggi sono gli stessi di allora: volontà di autogoverno e voglia pacifica di indipendenza. È questo il cammino che i nostri padri ci hanno indicato ed è questa la via che i sardisti, da novant'anni, perseguono incessantemente». Patrizia Mocci

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Pag. 5lunedì 18 aprile

INTERVISTA. Il senatore Fabio Rizzi «La Lega nell'Isola? Siamo l'alternativa ai vecchi partiti» La Lega Nord avanza a piccoli passi in Sardegna. Tra scetticismo e (timidi) consensi, il partito di Bossi sta diventando una realtà nell'Isola. Ne è convinto il commissario nazionale della Lega Nord-Sardinia, il senatore varesino Fabio Rizzi.Ma davvero la Lega Nord sta mettendo radici in Sardegna?«Diciamo che si sta ancora radicando, ma si sta espandendo a macchia di leopardo. Sicuramente in Ogliastra e Gallura abbiamo più consensi, ma abbiamo fatto dei grossi passi avanti anche a Sassari. Stiamo cercando di crescere nell'Oristanese e a Cagliari».Quanti sono i tesserati?«Circa quattrocento. Anche se i simpatizzanti della Lega Nord-Sardinia sono almeno il doppio».Quante sedi avete aperto?«Per ora ne abbiamo sei: Olbia, Tempio, Trinità d'Agultu, Sassari, Cagliari e Tortolì».La Sardegna è sensibile ai programmi federalisti e indipendentisti del Carroccio?«Ero convinto che i sardi si fossero avvicinati alla Lega proprio per il messaggio a forte vocazione federalista insito nel programma del nostro partito. In realtà sono stati proprio loro a dirmi che le ragioni sono ben altre: credono nella nostra attività di governo che porta avanti istanze e concretizza a livello amministrativo i risultati. I sardi amano la trasparenza del partito di Bossi».Sarà, ma al convegno ma a un recente convegno organizzato dalla Lega a Porto Torres c'erano solo trenta partecipanti. Come mai?«Indubbiamente siamo visti ancora con molta diffidenza: la Lega o è molto amata o è molto odiata. Gli argomenti dell'incontro erano interessanti. Si è parlato dello sviluppo ecosostenibile di Porto Torres e del Golfo dell'Asinara, ma anche della riconversione industriale e della necessità di bonificare il territorio per tutelare la salute dei cittadini».Le elezioni comunali sono alle porte. Avete già puntato su un candidato?«Per ora abbiamo sondato il terreno valutando alcune alleanze. Su Cagliari non possiamo proporci con una lista di quaranta candidati. E per quanto riguarda Olbia, abbiano il nostro candidato sindaco: Giovanni Nicolò Puggioni. Un'alternativa seria al vecchio che avanza».Roberta Floris

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Pag. 7domenica 17 aprile

Domani la direzione regionale sancirà la gestione unitaria Pd sardo, cercasi leader Lai affiancato da cinque big. Barracciu vice? Una segreteria snella, fatta solo di sei elementi. E assolutamente paritaria: tre della maggioranza interna, quella venuta fuori dalle primarie del 2009, e tre della minoranza. Sarà probabilmente questa la proposta che il segretario del Pd, Silvio Lai, porterà domani alla direzione regionale del partito, convocata nel primo pomeriggio a Oristano. Anche se le trattative continuano febbrilmente, e non si escludono sorprese.MAQUILLAGE Anzitutto sui nomi che affiancheranno Lai nel nuovo direttivo. Si punta a coinvolgere esponenti di primo piano, non seconde linee. È possibile che il vicesegretario sia Francesca Barracciu, leader sarda di Area democratica (la componente di Dario Franceschini), e avversaria di Silvio Lai un anno e mezzo fa nella corsa alla leadership. Il maquillage della segreteria dovrebbe porre fine alla fase critica nata dalle tensioni tra le correnti interne, ed esplosa dopo la sconfitta di Antonello Cabras alle primarie di Cagliari. Da allora, dopo lunghe discussioni, si è arrivati al documento votato dall'assemblea regionale il 26 marzo scorso: azzeramento degli incarichi, nuova gestione unitaria del partito, rilancio di un programma di governo dell'Isola, e sullo sfondo un nuovo congresso da tenere all'inizio del 2012.L'attesa principale riguarda i nuovi assetti nella gestione interna. La scelta di una segreteria a sei (ma è stata presa in considerazione anche una composizione a dieci, che darebbe meno problemi alle varie correnti) serve ad attribuire il massimo prestigio all'organismo che lavorerà a stretto contatto con il leader.EX POPOLARI Per questo motivo sta anche prevalendo l'idea di coinvolgere i big. Per gli ex popolari vicini a Tore Ladu, per esempio, dovrebbe toccare a Roberto Deriu, presidente della Provincia di Nuoro e dell'Unione delle Province sarde.Gli altri due componenti della ex maggioranza faranno riferimento rispettivamente a Cabras e all'area ex Ds che comprende Siro Marrocu, Giulio Calvisi, Giuseppe Pirisi e altri.Detto della Barracciu, l'altro nome delle minoranze vicine a Renato Soru potrebbe essere quello di Sebastiano Mazzone, già ai vertici regionali della Margherita. L'area Diana - escluso l'impegno diretto del leader - punterà su un nome di peso, probabilmente un ex Ds: ma ancora non si è deciso chi.G. M.

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Pag. 5lunedì 18 aprile

La soluzione paritaria però non soddisferà tutte le correnti del partito Oggi nasce il nuovo Pd Direzione a Oristano per la nomina della segreteria La segreteria paritaria sta per nascere. Tre esponenti della maggioranza e altrettanti della minoranza interna avranno il compito di guidare il Pd a una riscossa che in via Emilia sperano possa iniziare fin dalle amministrative di maggio. LA DIREZIONE Oggi a Oristano (l'appuntamento è alle 15,30 nella sede di via Canepa) si riunisce la direzione regionale. All'ordine del giorno c'è la ristrutturazione di un Pd in cerca di unità e convergenze. Alcune caselle sono ancora vuote, ma questo pomeriggio dovrebbero essere fugati quasi tutti i dubbi escluso uno: è difficile che una segreteria snella (di sei persone) possa rappresentare tutte le anime del partito. L'obiettivo, quindi, altro non può essere che la pacificazione dopo le scintille provocate dalla sconfitta di Antonello Cabras alle primarie di Cagliari. I NOMI Delle new entry in segreteria si è già detto molto. A cominciare dalla più che concreta possibilità che Francesca Barracciu possa diventare vicesegretario di Silvio Lai. Dall'esponente soriana, però, difficilmente si sentiranno rappresentate le correnti che fanno capo a Marco Espa e a Caterina Pes (area Veltroni), come quella che si rifà al senatore Francesco Sanna (area Letta). Una soluzione, tuttavia, potrebbe essere trovata con nomine ai vertici dei forum e dei dipartimenti. E se la corrente di pensiero vicina a Giampaolo Diana starebbe ragionando attorno al nome di Giambattista Orrù, e l'area Soro attorno a quello di Sebastiano Mazzone, si attendono indicazioni dai seguaci di Cabras e dagli ex Ds. DERIU C'È Nessun dubbio invece per Roberto Deriu, presidente della Provincia di Nuoro vicino all'ex sottosegretario Tore Ladu.Lorenzo Piras

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Pag. 5lunedì 18 aprile

Consiglio Domani mozioni sui profughi e il Piano casa Il Consiglio regionale è convocato per domani alle ore 10. All'ordine del giorno dei lavori, l'esame della proposta di legge (Matteo Sanna, Fli, primo firmatario), sulla proroga dei termini per la richiesta di modifiche alle abitazioni, la legge sul rilancio dell'economia. In agenda, una serie mozioni: sull'accoglienza dei profughi nord africani, sulla situazione dei lavoratori dello spettacolo, sulla realizzazione della scuola del Corpo forestale e sugli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Giunta La seduta dopo l'incontro con i sindacati Mercoledì 20 è convocata, per le ore 16 a Villa Devoto, la seduta della Giunta regionale. Una riunione particolare, perché si terrà alla fine della manifestazione dei sindacati e del successivo incontro del presidente Ugo Cappellacci con i vertici delle forze sociali. Se l'ordine del giorno non è ancora stato fissato, è però probabile che fra le delibere da esaminare ed eventualmente, da approvare, ci possa essere quella - portata dall'assessore all'Urbanistica Nicola Rassu - sul Piano casa 2. Sindacati Mercoledì corteo e vertice con Cappellacci È in programma mercoledì 20 l'incontro tra Regione e sindacati sui temi del lavoro e dello sviluppo. Il governatore Cappellacci e gli assessori al Bilancio e al Lavoro vedranno i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Costa, Medde e Ticca a Villa Devoto dalle 11. Ma mercoledì 20 è anche il giorno della manifestazione - indetta dai sindacati - per lanciare un forte segnale di dissenso proprio alla Giunta. Il percorso è cambiato: partenza da via Roma (Consiglio), poi viale Trento e quindi Villa Devoto. Verso il voto Futuro e Libertà, Bocchino oggi a Cagliari La campagna elettorale in vista delle amministrative entra nel vivo e in Sardegna prosegue l'arrivo dei politici nazionali. Oggi è il turno di Fli: alle 11, nella sede regionale in viale Diaz a Cagliari interviene Italo Bocchino, vicepresidente di Futuro e Libertà, a sostegno del candidato a sindaco di Ignazio Artizzu e della sua coalizione. Alle 15,45, nel sottopiano del Palazzo civico in Largo Carlo Felice, su iniziativa del circolo “Falcone e Borsellino”, Bocchino presenta il libro Una storia di Destra.

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Pag. 6lunedì 18 aprile

Lavoro, i motivi della protesta Coldiretti: «Bisogna indicare ai giovani i settori su cui investire»

ALFREDO FRANCHINI

CAGLIARI. Settanta persone per chilometro quadrato di superficie fanno assimilare il territorio sardo alle regioni montane del Nord e del Centro Italia. Un numero che da solo rappresenta da una parte lo spopolamento delle zone interne e dall’altra dà l’idea delle possibilità di sviluppo dell’isola. Se ne parlerà dopodomani nell’incontro Giunta-sindacati. Cgil-Cisl e Uil hanno indetto un sit-in di protesta che si terrà dopodomani mattina davanti a Villa Devoto, sede della Giunta. La crisi del sistema produttivo, l’impoverimento delle famiglie sarde, impongono l’adozione di misure straordinarie. Il sindacato lo esige: «Nessuna delle grandi questioni che riguardano l’isola è stata risolta», affermano in un documento unitario i segretari di Cgil-Cisl e Uil, Enzo Costa, Mario Medde e Francesca Ticca. La prima questione è il piano del lavoro su cui è polemica aperta: «Sinora le azioni della Giunta si sono rivelate del tutto insufficienti», è il giudizio di Cgil-Cisl e Uil. Accuse che gli assessori al Bilancio e al Lavoro, Giorgio La Spisa e Franco Manca, respingono: «La Giunta è impegnata a risolvere ogni vertenza occupazionale e ha predisposto anche il Piano del lavoro che, solo per il 2011, può contare su oltre 410 milioni di euro», afferma Franco Manca. C’è anche su questo un nodo da sciogliere: 410 milioni sarebbero una cifra davvero enorme che però richiede sforzi altrettanto enormi da parte di una macchina regionale che - come dice lo stesso assessore La Spisa - è frenata. La domanda non è retorica: si riuscirebbe comunque a spendere i 410 milioni? «Il sindacato è pronto a collaborare», affermano i segretari confederali. Ma per la pienezza di certe misure, a cominciare dall’autoimpiego, occorrono riforme profonde. Il sit-in di mercoledì non è altro che la prima scampanellata nei confronti della Giunta Cappellacci: il sindacato ha cambiato atteggiamento anche perché - è il giudizio di Cgil-Cisl e Uil - sinora il confronto non è stato produttivo, dall’inizio all’ultima «bruciatura» quando il presidente della Regione ha disertato l’incontro. I problemi sul tappeto si chiamano Fondi Fas (sottratti dal governo Berlusconi), vertenza entrate, piano del lavoro e infrastrutture, ma soprattutto una seria politica industriale. Le vicende della chimica e del polo dell’alluminio non lasciano dubbi: «Servono idee nuove», sostengono i sindacalisti, perché in caso contrario anche i milioni di un Piano del lavoro potrebbero non essere sufficienti a imprimere una svolta. Come sostiene l’economista Francesco Pigliaru: «Bisogna guardare alla qualità della spesa e poi monitorare l’effetto degli investimenti». Da questo punto di vista i dati dell’Istat sulla composizione demografica possono essere un buon viatico per le iniziative da realizzare. La densità della provincia di Sassari è pari a 62 abitanti per chilometro, 111 a Cagliari, addirittura 37,2 a Nuoro e 58,43 nell’Oristanese. E gli scenari Istat sui residenti danno un progressivo calo: da un milione e 672 mila abitanti si passerebbe tra dieci anni a una perdita di 40 mila residenti sino a diventare un milione e quattrocentomaila abitanti nel 2050. «In un momento così grave condividiamo la linea delle rappresentanze sindacali e datoriali sulla necessità di rilanciare al governo una maggiore attenzione ai problemi della Sardegna», afferma Luca Saba, direttore della Coldiretti. Dal 2000 al 2010 l’agricoltura sarda ha perso 30 mila imprese, (da 90 mila a 60 mila) e nel biennio 2008-2010 il numero degli occupato è sceso da 44 mila a 34 mila. «Occorre che la Regione sposi un vero e proprio Piano di rinascita per la Sardegna che non riguardi solo l’agricoltura ma tutti i settori produttivi che si intendono strategici per il futuro dell’isola». Saba fa l’esempio di un giovane «che di fronte alla possibilità di un pretsito d’onore per avviare un’impresa non sa dove investire perché chi il sistema non risponde. Occorre dire ai giovani dove investire: agricoltura, artigianato, terziario? Ma quale strada e quale fututo la Regione sta disegnando in questi settori»?

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Pag. 7lunedì 18 aprile Gli operai: domani a Roma dimettetevi tutti Sfida alle istituzioni locali. «Hanno preso in giro anche voi, lasciate davanti al ministro»

SILVIA SANNA

SASSARI. Il senso è più o meno questo: tu prendi a schiaffi il nostro territorio, spargi illusioni, fai promesse che non mantieni. Allora noi il territorio lo restituiamo, per protesta, a un governo incapace di governare. È questo che chiedono gli operai della Vinyls alle istituzioni: dimissioni in massa, da portare domani sul tavolo del ministro Romani. La richiesta è venuta fuori in queste giornate convulse seguite alla chiusura della trattativa con il fondo svizzero Gita. I cassintegrati Vinyls, insieme ai colleghi Tecnicoop ed Eurocoop, non hanno alcuna intenzione di arrendersi. Anzi, digerita la botta arrivata venerdì sera - con l’annuncio del ministro Romani -, ora gli operai cercano di ragionare con lucidità, trasformando la rabbia e la voglia di rivalsa in azioni concrete che riescano a tenere l’alta l’attenzione sulla vertenza e, soprattutto, a far capire al governo che non si è disposti a sopportare un’altra fregatura. I cassintegrati non credono alle ipotesi alternative a Gita: né Dioki né Igs sono considerate interlocutori credibili, sia perché entrambe le società hanno presentato una proposta spezzatino (con la chiusura annunciata di Porto Marghera), sia perché (Dioki in particolare) non sembrano avere quella solidità finanziaria fondamentale per portare a termine un’operazione di tale portata. L’unica àncora di salvezza, per gli operai, resta Gita (ma dei soldi annunciati non c’è traccia) che, in teoria, ha tempo sino a mercoledì 27 per dimostrare, con i fatti, di essere interessata a far resuscitare il ciclo del clorosoda. E se il miracolo non accadrà, la sola alternativa a Gita sono il governo ed Eni. Su questo punto, tutti sono d’accordo: operai, rappresentanti sindacali e istituzioni dicono che «devono essere loro a rimettere a posto la situazione». Una richiesta che sarà ribadita a Roma, domani, durante il vertice con sindacati e istituzioni convocato al Mise. Ma non basta: gli operai, una delegazione dei quali parteciperà all’incontro, sollecitano un’azione forte. Per questo chiederanno ai sindaci del Nord Sardegna, in particolare a quelli di Porto Torres, Sassari e Alghero, al presidente della Provincia e a quello della Regione, di portare sul tavolo di Romani le dimissioni dal mandato. L’idea è venuta fuori durante una delle assemblee che si sono tenute alla Torre e al Petrolchimico, e sono tanti i lavoratori a pensare che gli auto-licenziamenti possano essere una scelta giusta: «Le istituzioni - dicono - in questo modo dimostrerebbero in maniera concreta che tutto il territorio e i suoi massimi rappresentanti sono compatti intorno alla nostra vicenda. Non dimentichiamo che le promesse che il ministro ha fatto più volte a noi, sono state ribadite in diverse occasioni anche alle istituzioni. Dunque anche loro sono stati presi in giro». Oggi la richiesta, già manifestata in incontri informali, sarà presentata in maniera ufficiale. In caso di risposta positiva, è possibile, considerato che l’incontro a Roma si svolgerà domani, che non si faccia in tempo a formalizzare le dimissioni: «Ma anche solo minacciarle potrebbe essere una buona soluzione - dicono gli operai - per imporre al governo di agire in fretta e nella giusta direzione, senza perdersi in altre chiacchiere». Oggi, intanto, i lavoratori Vinyls entreranno in sciopero. Non saranno più garantiti i presìdi di sicurezza negli impianti: i turnisti (3 per il Pvc, altrettanti per il Vcm), non timbreranno il cartellino nello stabilimento turritano. «Da due mesi e mezzo non riceviamo lo stipendio, siamo stanchi di lavorare gratis. Lo sciopero andrà avanti sino a quando non ci saranno dati i soldi che ci spettano, anche questo diremo martedì al ministro». La beffa, per i chimici in lotta, è che potrebbero essere denunciati penalmente per omessa vigilanza ad impianti potenzialmente pericolosi. Pazienza, arrivati a questo punto niente sembra fare più paura.

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Pag. 11sabato 16 aprile

Giallo a Teulada: gli iraniani nel poligono? Test sull’elicottero da combattimento Mangusta. Il comando militare regionale smentisce

TEULADA. È un giallo politico-militare. Ufficiali e tecnici delle forze armate iraniane sarebbero in questi giorni ospiti del poligono di Teulada per testare un elicottero da combattimento dell’Agusta-Westland. Presenze ingombranti, imbarazzanti, alla luce dei rapporti non certo amichevoli tra i Paesi dell’Alleanza atlantica e il governo islamico guidato da Mahmud Ahmadinejad. Ma c’è soprattutto un problema formale di natura politica che rende queste presenze a Teulada perfino inquietanti: l’embargo sulle forniture militari decretato contro l’Iran dall’Onu e dalla Nato. Una ritorsione decisa dopo che Teheran si è rifiutata di bloccare il suo programma nucleare che, secondo gli 007 israeliani, porterebbe la repubblica islamica ad avere la bomba atomica entro 2 anni. Al comando regionale militare di Cagliari smentiscono la notizia. «Le attività dei poligoni - dicono infatti in via Torino - non sono sotto il nostro controllo, ma dipendono direttamente da Roma. Noi veniamo informati nei casi si verifichino anomalie rispetto alla normale programmazione annuale. E la presenza di militari iraniani a Teulada rientrerebbe tra queste anomalie per cui, di conseguenza, noi dovremmo esserne informati. E invece non ci risulta niente. Per questo motivo riteniamo che la notizia non abbia alcun fondamento». Ma al di là delle smentite ufficiali, i dubbi restano. Prima di tutto perché la presenza dei militari iraniani nella zona di Teulada non è passata inosservata e le segnalazioni sono molto precise. La missione degli uomini di Ahmadinejad sarebbe infatti quella di assistere a una serie di test sull’elicottero da combattimento T-129 (versione per la Turchia dell’AW-129) “Mangusta”, prodotto dal gruppo Agusta-Westland, controllato dal colosso degli armamenti Finmeccanica. A confermare questa tesi, la presenza nel poligono di Teulada di alcuni esemplari di quello che viene ritenuto dagli esperti uno degli elicotteri da combattimento più potenti e versatili attualmente in circolazione. Un vero e proprio gioiello, da circa 2 milioni e mezzo di euro, di tecnologia bellica che sta soppiantando perfino l’“Apache” della Boeing. E proprio per guidare questi test sui T-129 “Mangusta” sarebbe presente a Teulada una task force di tecnici dell’Agusta-Westland. Molte di queste prove verrebbero effettuate soprattutto la notte, per verificare le capacità operative dell’elicottero da combattimento nelle condizioni da maggiore difficoltà. C’è di più. In questi giorni sulla mitragliatrice tipo Gatlin da 20 millimetri del “Mangusta” si starebbe testando anche l’efficienza di un munizionamento ad alta penetrazione concepito per “bucare” i bunker. Che gli iraniani siano interessati al “Mangusta” non è oggi un mistero. Alla fine dello scorso anno, infatti, creò un certo imbarazzo e qualche problema nei rapporti interni della Nato, la segnalazione dell’intelligence sulla presenza in Turchia di almeno trenta militari iraniani che si stavano addestrando all’uso dei T-129 (essendo i “Mangusta” elicotteri biposto, si sarebbe trattato quindi di quindici equipaggi). Si deve ricordare che la Turchia (che fa parte della Nato) ha firmato nel 2008 una commessa da 150 milioni di euro per 60 elicotteri da combattimento (nove da avere in tempi strettissimi e i restanti 51 entro il 2012). Nonostante Ankara faccia parte dell’Alleanza atlantica, esiste però un accordo di cooperazione militare con l’Iran sul fronte comune della guerriglia kurda. Si tratterebbe di scambi di informazione su tecnologie militari e di reciproca assistenza in termini di forniture di mezzi per combattere i ribelli. E il teatro di guerra, prevalentemente montuoso e caratterizzato da valli strette e profonde, mette in evidenza, guarda caso, le caratteristiche tecnico-operative del “Mangusta”.

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Le strade della realpolitik (e degli affari) sono molte volte indecifrabili. Non sarebbe infatti la prima volta che nei poligoni sardi circolano militari di Paesi politicamente non proprio amici dell’Italia e della Nato. Nel poligono del Salto di Quirra, per esempio, negli anni Sessanta arrivarono i cinesi, proprio quando le relazioni tra Pechino e l’Occidente erano tesissime e la cortina di ferro divideva il mondo in due. Ma a Perdasdefogu e a Capo San Lorenzo per anni sono stati di casa anche gli irakeni di Saddam Hussein e soprattutto i libici di Muhammar Gheddafi che, alla fine degli anni Settanta e ai primi anni Ottanta, era considerato un “nemico” dal nostro Paese (anche se poi comprava azioni della Fiat). I libici, proprio i giorni della tragedia di Ustica, stavano testando nel Golfo di Orosei motosiluranti di produzione italo-francese. Se la notizia della presenza degli iraniani a Teulada trovasse ulteriori riscontri, oltre ai problemi politici di carattere generale, si aprirebbe poi anche un fronte tutto sardo, quello sul peso enorme nell’isola delle servitù militari. L’offensiva politica per ottenere almeno un alleggerimento delle servitù negli ultimi anni si è notevolmente affievolita e le «ragioni superiori dell’interesse della difesa nazionale» sono ormai una formula che giustifica tutto. E si oscura così il “business” legato ai poligoni: il loro utilizzo come emporio di armi da vendere agli eserciti di mezzo mondo e come laboratori per sperimentare nuovi sistemi bellici. In fondo, il progetto sul quale si è lavorato per Quirra, era proprio quello di creare una società mista con azionisti la Difesa e i colossi dell’industria bellica nazionale. Primo fra tutti, il gruppo Finmeccanica.

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Pag. 19sabato 16 aprile

Comunali, la città da trasformare Primo confronto pubblico a più voci tra quattro candidati sindaci Dibattito elettorale tra Massimo Zedda, Claudia Zuncheddu, Massimo Fantola e Ignazio Artizzu CAGLIARI. La città che vogliono passa per una critica feroce, senza peli sulla lingua, a quella che vedono tutti i giorni, e per una presa di distanza da chi l’ha amministrata in qualche caso imbarazzante. Ma tant’è. Per conquistare anche solo qualche voto in più di quelli sicuramente in arrivo servono anche capriole e risposte che hanno provocato imbarazzate risate. Ieri pomeriggio, subito dopo le 15, in un albergo cagliaritano, i giovani imprenditori, commercianti e artigiani, più i rappresentanti di movimenti e associazioni giovanili, hanno chiamato a confronto quattro dei candidati a sindaco, quelli che sicuramente otterranno le percentuali di consensi più alti. I quattro. Massimo Fantola e Massimo Zedda, centrodestra e centrosinistra, con Ignazio Artizzu (Fli) e Claudia Zuncheddu (polo identitario) si sono alternati al microfono per rispondere, con una ragionevole limitazione dei loro interventi, cinque minuti, alle domande dei rappresentanti delle associazioni. La sala dove si è svolto il dibattito poteva contenere al massimo 250 persone, ma la partecipazione è stata ben più elevata. Un buon segno. A introdurre il confronto Emanuele Frongia, responsabile del comitato nazionale giovani imprenditori della Confesercenti, critico verso «il cambiamento annunciato ma mai attuato; oggi la città non è capitale del Mediterraneo, al di là delle buone intenzioni». La sua domanda voleva rompere il ghiaccio: «perché un giovane dovrebbe investire nella vostra Cagliari? Quali strumenti dovrebbe utlizzare?». A seguire le domande di Edoardo Corner, presidente della sezione giovani dell’Associazione Piccole e medie Imprese. Le domande. «Tre argomenti caldi che toccano tutti noi: Equitalia, Osservatorio per le gare d’appalto e ritardi nella pubblica amministrazione. Cosa farete?», e Christian Solinas, presidente provinciale Cna: «centro storico, Piano per gli interventi produttivi e polo croceristico». Ad ascoltarli anche rappresentanti dei partiti, dirigenti di movimenti e alti funzionari regionali, tutti ad ascoltare i quattro candidati. Clima sereno, battute sottovoce e ammiccamenti di ciascuno verso gli altri tre, a riprova che almeno il fair-play ha già vinto. È però toccato a Ignazio Artizzu, consigliere regionale, presidente provinciale di Fli e già coordinatore provinciale del Pdl rompere il ghiaccio, e a provocare, volutamente la prima risata in sala. È successo quando il candidato del partito di Fini ha detto che «questa è una città dove si investe poco perché oppressa da alcune situazioni forti rappresentate da persone di cui però non conosco i nomi». Artizzu ha continuato ricordando come una macchina burocratica lenta ed elefantiaca favorisce di per sé chi è già tutelato ed è forte, «non certo i cittadini comuni», e poi un cenno all’opzione nautica, «per realizzare il sogno di capitale del Mediterraneo la città deve sfruttare le ricchezze del mare». Se il candidato di Fli parla di poteri forti, Zedda esordisce ricordando che i “de minimis” sono uno strumenti utili, ma non possono «essere usati solo per realizzare bar. C’è bisogno di un confronto con le categorie produttive, per evitare che i soldi che arrivano siano spesi bene e che quelli ottenuti non si perdano, mi riferisco alle zone franche urbane. Ma il vero punto di fallimento di questa amministrazione è stato il centro storico: invece di fare interventi personalizzati, abbattiamo la Tarsu, riduciamo l’Ici per gli artigiani». La critica. Da Fantola non una critica diretta al passato prossimo, e al presente, ma uno sguardo in avanti, che cerchi di rispondere «alla assenza di lavoro, qui e altrove, pensando all’ambiente, all’alta tecnologia e al turismo. Tutte le nostre iniziative - ha detto - devono essere figlie di questa nuova concezione dello sviluppo della città. Naturalmente per realizzare questo sogno, questa grande trasformazione, c’è bisogno della Regione. Noi dobbiamo fare la nostra parte, snellendo i regolamenti, facendo della Marina un vero centro commerciale artigianale, visto che l’esperimento della ztl ha prodotto effetti positivi». A scompigliare le carte ci ha pensato Claudia Zuncheddu,

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quando ha ribadito che «questa città ha vissuto su pilastri deboli alle fondamenta. La grande distribuzione ha imperato e gli amministratori ne sono stati vittime, se non spettatori passivi. Piange il cuore vedere le piccole attività commerciali chiduere una dopo l’altra, con i negozi del centro che chiudono e riaprono sotto nuove spoglie. Il Comune sinora ha fatto il notaio, ma non è questo il suo compito, deve semmai riequilibrare le storture economiche e sociali, impedire che si creino i ghetti, che nascono oltre la cinta muraria storica. Quando un piccolo commerciante o imprenditore raggiunge il suo pur misero finanziamento, l’amministrazione lo abbandona, per questo serve una defiscalizzazione mirata ma significativa». Dopo il primo turno, la raffica delle domande dirette. Fausto Massacci del circolo “Ghigo Solinas” chiede lumi sulla tassa di scopo, Cinzia Frau, del cirolo Giovane Italia parla del Poetto e sogna Rimini (provocando risate e brusii imbarazzanti), mentre Luca Frongia dell’associazione “Terre di Mezzo” chiede se esisterà in futuro un piano locale per i giovani. Il futuro. Zedda ha ribadito che la «Tarsu è da cambiare, si paga troppo per un servizio inadeguato; io non voglio più tasse, voglio che quelle che si riscuotono oggi vengano usate per fini particolari, magari mettendo a correre i giovani, con le loro idee, come fanno altre Regioni. Abbiamo perso occasioni uniche e una marea di soldi con le proposte della precedente giunta regionale, dal Betile al Campus, alla riqualificazione di Sant’Elia, in cambio non abbiamo creato alternative che rendano riconoscibile Cagliari. Il futuro? Non certo alberghi al Poetto, semmai rendere abitabili i grandi palazzi comunali in centro, occasione unica per far rivivere il cuore della città con i turisti». Sono state le ruggini del passato le uniche occasioni di “confronto” con Fantola, che ha criticato la «scelta dei musei-simbolo. In giro per l’Europa ci sono i musei delle archistar, tutti uguali, tutti conformisti, tutti inutili. Io sono contro la tassa di scopo, basta tasse, e non è vero comunque che la Tarsu da noi è più cara che altrove (difesa partecipata del “suo” assessore all’ambiente Gianni Giagoni, ndr), semmai serve un nuovo modello di costruzione delle decisioni, basato sul consenso. Se sarò eletto chiederò che i cittadini valutino la pubblica amministrazione, che possano conoscere in tempo reale tutte le decisioni che il Comune assume e che partecipino ai processi decisionali veramente». Un modo molto diplomatico per distinguersi dal presente, e dal passato prossimo. Claudia Zuncheddu rilancia sul Poetto. «Perché lo avete distrutto?», dice rivolta alle prime file, «perché in questi anni c’è stata una ricerca pervicace nel distruggere i valori identitari di questa città, dal Poetto a Tuvixeddu? Lo dico a voi piccoli imprenditori e commercianti, che in questi anni avete dovuto subire le gabelle di una amministrazione capce di imporre la tassa sull’ombra, una gabella medievale che ha pochi precedenti?». Gli applausi. Qui scatta l’applauso di presenti, equamente divisi tra i quattro candidati, con una leggera prevalenza forse per il candidato del centrosinistra, che diventa più convinto quando la Zuncheddu chiude profetica. «questa è una città che un giorno dedica una via a Ubaldo Badas, grande architetto e l’altro o distrugge le sue realizzazioni (via Milano) o le annega in una mare di degrado (ospedale Marino). Il confronto continua. C’è tempo per l’intervento di Artizzu, che fa riferimento alle possibilità che l’amministrazione deve creare per i più deboli, «quelli che non hanno grandi capitali, e che invece con il microcredito possono risolvere i loro problemi» e poi l’incontro con i quattro candidati termina dopo due ore di “interrogatorio”. Alla fine l’impressione è che nei desideri di tutti vi sia la voglia di dare un taglio al passato, ma senza dirlo, naturalmente.(g.cen.)

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IL DIBATTITO. Confronto a tutto campo su Poetto, tasse, imprese anche con Artizzu e Claudia Zuncheddu Scintille tra Fantola e Zedda, la scontro elettorale entra nel vivo Vedi la foto Tanto fair play, proposte non troppo dissimili e una competizione che, pur stentando a decollare, porta i due favoriti ad alzare progressivamente i toni. Il confronto tra quattro dei nove candidati alla poltrona di sindaco, andato in scena ieri pomeriggio al T Hotel (organizzato dal coordinamento nazionale giovani imprenditori della Confesercenti e coordinato dal giornalista Giovanni Runchina), segna un ideale spartiacque nella campagna elettorale. Da oggi si fa veramente sul serio, visto che anche liste e coalizioni sono diventate ufficiali.IL CONFRONTO Massimo Fantola, Massimo Zedda, Ignazio Artizzu, Claudia Zuncheddu si sono confrontati a tutto campo su imprese, artigianato, centro storico, sviluppo e Poetto. Le domande sono arrivate dal pubblico, soprattutto da rappresentanti del mondo del lavoro e dell'associazionismo giovanile. E il confronto è salito di tono solo quando i candidati dei due principali schieramenti si sono punzecchiati a distanza. A dare fuoco alle polveri è stato Zedda, che ha attaccato Fantola, definendo «fallimenti della giunta uscente i mancati riconoscimenti agli studenti universitari» a proposito di agevolazioni per i mezzi pubblici e campus universitario, e per «la lotta ideologica ai progetti infrastrutturali e di sviluppo proposti per Cagliari dalla giunta Floris». Il leader dei Riformatori ha prima provato a dire di non sentirsi toccato dalla critica e poi ha a sua volta affondato il colpo: «Parlate tanto di Betile, senza chiarire con quali soldi avrebbe dovuto essere costruito o gestito. Io voglio dire la mia: tutte le grandi città del Mediterraneo hanno una di struttura di quella grandezza progettata da una archistar sul proprio lungomare. A me non piacciono queste omologazioni e a maggior ragione non sarebbe piaciuto il Betile».LO SCONTRO Ulteriore motivo di scontro è stata la valutazione sulla Tarsu pagata dai cagliaritani. Secondo Massimo Zedda «è la tariffa sui rifiuti più alta d'Italia», mentre Fantola ha nuovamente smentito. Prima dell'attacco finale: «A me sembra che il mio principale avversario si distingua per dire soprattutto dei no. È a favore del turismo ma non vuole gli hotel, è a favore del lavoro ma è contrario agli imprenditori. Una visione che non è di governo». E quando il candidato di centrosinistra ha provato a reagire Fantola ha chiesto di non essere interrotto. Si era alla fine del dibattito e c'è da giurare che il chiarimento, condito da altre scaramucce, è solo rinviato.LE PROPOSTE Prima il confronto è stato pacato: Ignazio Artizzu ha preso le distanze dal centrodestra, sia quello al governo a Roma, sia quello alla guida di Regione e Comune: «Cagliari si è fermata, è in colpevole ritardo, non va incontro agli imprenditori e non ha mai sfruttato un settore importantissimo come quello della nautica da diporto». Claudia Zuncheddu ha criticato le scelte che hanno fatto del capoluogo sardo «una città al servizio delle grandi imprese e della grande distribuzione», lanciando un programma orientato «a favorire le piccole imprese, l'università, i giovani e il turismo sostenibile». Sul Poetto (e sul futuro dei baretti) i quattro candidati hanno espresso posizioni simili: tutti hanno promesso una sollecita adozione del Piano di utilizzo del litorale e si sono pronunciati a favore di una proroga fino al 2015 delle concessioni demaniali. Bocciata, da tutti, la proposta dell'istituzione di una tassa di scopo per la realizzazione di opere pubbliche. ( a. mur. )

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AMMINISTRATIVE. Ieri il deposito degli elenchi nella segreteria del Municipio: per ora solo sei aspiranti sindaci Comunali, presentate ventuno liste La carica dei candidati: il più giovane ha diciotto anni Sono 21 le liste sin qui presentate per il rinnovo del Consiglio comunale, a sostegno di 6 candidati a sindaco. La prima delle due giornate fissate per il deposito degli elenchi con i candidati e i relativi documenti ha fatto registrare un grande afflusso. Segno che i partiti hanno raccolto per tempo le firme e le dichiarazioni di accettazione delle candidature, a dispetto dell'allarmismo degli ultimi giorni, quando sembrava che più di una formazione si trovasse in grande difficoltà.Fin qui sono stati depositati, in ordine di presentazione, i simboli di Centro giovani, Msi, Movimento 5 stelle, Movimento civico sardo, Pdl, Sardigna natzione, Con Claudia Zuncheddu, Irs, Lista Malu Entu, Verdi, Udc, Sel, Idv, Patto per Cagliari, Riformatori, Meglio di prima, Federazione della sinistra, Fli, La Destra, Mpa e Rossomori. I sei sindaci fin qui in campo sono Massimo Fantola , Massimo Zedda , Ignazio Artizzu , Claudia Zuncheddu , Gianmario Muggiri ed Emanuela Corda . All'appello mancano liste importanti, come quella del Pd. Ieri, con un sms inviato a diversi giornalisti, il presidente della circoscrizione Centro storico Gianfranco Carboni ha ufficializzato la sua mancata candidatura: «La lista ha mille difetti, è nata ed è stata costruita a dispetto di un progetto di grande rassemblement qual è il Pd». Per i nomi che ne faranno parte bisogna attendere la giornata di oggi.A metà pomeriggio è stata depositata la lista del Pdl: ad aprirla sarà il coordinatore provinciale Edoardo Usai , seguito a ruota dal presidente del Consiglio comunale Sandro Corsini . Al numero 3 l'assessore Giorgio Adamo , al 4 e al 5 i suoi colleghi di giunta Giuseppe Farris e Anselmo Piras . A seguire, in rigoroso ordine alfabetico, i consiglieri comunali uscenti di Forza Italia e An ( Francesco Fiori , Salvatore Floris , Franco Masia , Maria Rita Petrini , Maurizio Porcelli , Stefano Schirru , Alessandro Serra ed Edoardo Tocco ) e le novità. Tra loro sette donne e anche qualche nome conosciuto, come quelli di Pierandrea Lippi Serra e Tonio Melis (che è candidato come presidente della Municipalità di Pirri). In pista anche i Riformatori (confermate tutte le indiscrezioni delle vigilia), mentre nel Patto per Cagliari (la civica di Fantola) non c'è traccia dei promotori Antonello Gregorini e Franco Fozzi . Nella lista di Sel c'è una sorpresa: Marisa Depau , consigliere uscente del Pd, ha accettato l'offerta del partito di Massimo Zedda, con il quale è candidato anche Giorgio Cugusi , oltre alla giornalista Francesca Fradelloni e alla dipendente regionale Francesca Ghirra . Con Emanuela Corda (candidata a sindaco per il movimento di Beppe Grillo) c'è anche l'ex calciatore del Cagliari Gianni Roccotelli . Tra le fila della Federazione della sinistra c'è l'ex deputato Elias Vacca , oltre al candidato più giovane: Francesco Farci , 18 anni compiuti a gennaio.Irs, Sardigna Natzione e Malu Entu hanno presentato una formazione con 40 nomi, provenienti da tutta la Sardegna. Tra i sostenitori di Claudia Zuncheddu (che ha una sua civica) anche Gavino Sale . Completa anche la lista di Centro giovani (già anticipata nei giorni scorsi) e quella dell'Udc, con i nomi già noti più quello del costruttore Franco Cardia , presidente del neo-promosso Progetto Sant'Elia. Confermate le anticipazioni dei giorni scorsi sull'Idv, mentre con Filippo Petrucci (capolista di Meglio di prima non ci basta) ci saranno altri 29 candidati. Quaranta nomi per Ignazio Artizzu (Fli) e Movimento civico sardo. Con i futuristi anche l'ambientalista Simone Spiga .ANTHONY MURONI

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SEL. Incontro con i cittadini In mille accolgono Nichi Vendola al Mediterraneo Si apre con il ricordo commosso di Vittorio Arrigoni - il pacifista ucciso in Palestina - la visita a Cagliari di ieri di Nichi Vendola, leader di Sinistra ecologia e libertà, per sostenere la candidatura a sindaco di Massimo Zedda.Il presidente della Regione Puglia ha sottolineato la differenza tra l'esperienza di Arrigoni, «che rappresenta una testimonianza sul campo di commovente bellezza, di amore per i diritti degli altri popoli», e quella del Governo, «prigioniero delle pulsioni razziste della Lega Nord, che affronta una grande crisi umanitaria in modo militare, con la costruzione di luoghi che assomigliano a campi di concentramento e con un atteggiamento che diffonde un clima sociale di paura dell'invasione», riferendosi anche a quanto avviene in città. Secondo Vendola, la crisi «andava affrontata mettendo al centro la solidarietà, e quindi la Protezione civile, interfaccia di comuni, dell'associazionismo e del volontariato».All'hotel Mediterraneo, dove Sel ha organizzato un incontro con i cittadini, Vendola si è detto «colpito» dalla presenza di circa mille persone che lo attendevano, «segno che Cagliari non è di destra», e soprattutto dal discorso di Massimo Zedda. «Parole ricche di suggestioni e di verve », ha esordito dal palco subito dopo l'intervento del candidato del centrosinistra.La verve di Zedda è emersa quando il candidato sindaco ha parlato del suo programma per la città. Una Cagliari in cui «sviluppare i trasporti pubblici per non essere schiavi della benzina a 1,60 euro e respirare smog», in cui il Poetto «non deve avere lo sviluppo turistico modello Rimini con il cemento degli alberghi sulla spiaggia» e una città «che offra la possibilità anche ai precari di avere una casa». E l'argomento flessibilità del lavoro è usato da Zedda sia per ricordare «l'ultimo giovane morto sul lavoro a poche centinaia di metri da qui», strappando un lungo applauso, ma anche per ricordare il suo passato, «fatto di contratti co.co.pro e a tempo determinato». Zedda ha concluso il suo discorso citando Lussu e Gramsci («nelle case in cui hanno vissuto non c'è nemmeno una targa»), e Giaime Pintor, «la cui targa, invece, giace sulle mura pisane coperta dai capperi». Applausi del pubblico. Chissà se si trasformeranno in voti il 15 e 16 maggio.MARIO GOTTARDI

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VADEMECUM. Comune, sempre aperto un ufficio che fornisce tutte le informazioni Possibili il voto disgiunto e quello solo al sindaco La presentazione delle liste in vista delle comunali è iniziata ieri (dalle 8 alle 20) e riprenderà oggi tra le 8 e le 12 (il termine è tassativo). Dovranno essere presentate alla segreteria generale del Comune, al secondo piano del Palazzo civico di via Roma. L'ordine dei candidati a sindaco (e delle liste a loro collegate) sulla scheda elettorale (ce ne sarà solo una, per le comunali) verrà stabilito mediante sorteggio che avverrà nella sede della commissione elettorale circondariale, presso il palazzo comunale di via Sonnino. Lo stesso organismo avrà l'onere di verificare le candidature e la documentazione presentata e deciderà in merito all'ammissione. Le liste dovranno essere composte da un minimo di 27 e un massimo di 40 candidati. Sarà ammesso il voto disgiunto: nel senso che sarà possibile votare per un candidato a sindaco e per un consigliere che è schierato in una diversa coalizione. Altro caso: la preferenza accordata a un candidato per l'assemblea civica si estenderà automaticamente all'aspirante sindaco della stessa alleanza, in caso di assenza di scelte diverse. La preferenza espressa esclusivamente sul candidato a primo cittadino non si estende, invece, a nessuna delle liste a lui collegate. Ogni lista, per essere ammessa, dovrà presentare un numero di firme (autenticate) che dovranno essere comprese tra le 350 e le 700: potranno sottoscriverle esclusivamente cittadini iscritti alle liste elettorali di Cagliari. Gli aspiranti consiglieri dovranno, invece, presentare una dichiarazione di accettazione della candidatura, unitamente al certificato d'iscrizione alle liste elettorali di qualsiasi Comune italiano. Per quel che riguarda la Municipalità di Pirri la lista della circoscrizione deve essere sottoscritta da almeno 175 e da non più di 350 cittadini iscritti nelle liste elettorale di Pirri. Sono esonerate dall'obbligo delle sottoscrizioni soltanto quelle liste della Municipalità che recheranno il medesimo contrassegno di una lista presentata contemporaneamente per il Consiglio comunale. Per chiarimenti ci si può rivolgere al signor Sergio Paretta, al numero 329-5851308.FRANCESCO PINNA

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COMUNALI. Le donne sono 291. Col Pd anche Martiradonna, ex campione del Cagliari La carica dei 1147 candidati Presentate 31 liste a sostegno dei 9 aspiranti sindaco È partita la carica dei 1147 candidati a diventare consigliere comunale. Con la presentazione delle liste e dei candidati a sindaco la campagna elettorale è iniziata ufficialmente, per una volta senza grosse sorprese. Nel senso che nessuno dei candidati a sindaco che aveva annunciato l'intenzione di presentarsi ha avuto difficoltà a raccogliere il numero minimo di candidati e le firme necessarie.GLI ASPIRANTI SINDACO Sono nove (5 donne e 4 uomini), come previsto: Massimo Fantola (centrodestra), Massimo Zedda (centrosinistra), Claudia Zuncheddu (polo indipendentista), Ignazio Artizzu (Futuro e libertà), Emanuela Corda (Movimento 5 stelle), Ornella Demuru (ProgReS), Michela Melotti (Partito comunista dei lavoratori), Gianmario Muggiri (Msi) e Patrizia Serra (Onestà e progresso).LE LISTE Ne sono state presentate 31, a sostegno dei 9 candidati: 11 con Fantola (Pdl, Udc, Riformatori, Uds-Upc, Psd'az, La Destra, Mpa, Fortza Paris, le civiche Centro giovani e Per Fantola e la sorpresa dell'ultim'ora dei “Popolari Italia domani”, il gruppo che a livello nazionale fa capo al ministro Saverio Romano). Otto le liste con Zedda: Pd, Sel, Rossomori, Verdi, Idv, Federazione della sinistra, Psi e la civica “Meglio di prima non ci basta”. Quattro con Claudia Zuncheddu (Irs, Sardigna natzione, Malu entu e la civica Con Claudia), 3 con Ignazio Artizzu (Fli, Dc e il Movimento civico sardo) e una a testa per Muggiri, Demuru, Melotti, Corda e Serra.I CANDIDATI In totale sono 1147, di cui 291 donne. Liste al completo (con 40 candidati) per Pdl, Pd, Centro giovani, Movimento civico sardo, civica Con Claudia, Irs, Malu Entu, Udc, Idv, civica Per Fantola, Riformatori, Federazione della sinistra, Fli, Mpa, Rossomori, Uds-Upc, Psi, ProgReS e Psdaz. Non sono arrivati al plenum Sel (39), Forzta Paris (39), Verdi (35), Sardigna natzione (35), Movimento 5 stelle (33), Onestà e progresso (32), La Destra (30), Meglio di prima non ci basta (30), Pcl (29), Popolari Italia domani (29), Dc (29) e Msi (27).LE DONNE La lista che ne ospita di più è la civica Con Claudia (18), seguita da Sel (17) e dai Verdi (16). Una sola con i Popolari di Italia domani e 3 con Fli e i Riformatori, 4 con la civica Per Fantola.I NOMI NOTI Già detto, nei giorni scorsi, di assessori e consiglieri uscenti, scorrendo le liste si scovano nomi nuovi per la politica. Nella fila del Pd, ad esempio, c'è il terzino del Cagliari dello scudetto Mario Martiradonna (73 anni), mentre l'altro ex rossoblù Gianni Roccotelli è candidato nel Movimento 5 stelle. A proposito di sportivi, con i Riformatori ci sono l'ex pugile Tonino Puddu (67 anni) e l'allenatore di calcio Beppe Martinez, con l'Irs il cantante Nicola Macciò (più noto come Joe Perrino), con l'Udc il presidente del Progetto Sant'Elia Franco Cardia, col Movimenti civico sardo quello della Virtus basket Beppe Pasquinucci, con i sardisti la presidente di “Sardegna donna” Annarita Sechi. Anthony Muroni

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Pag. 26domenica 17 aprile

Luisella Ghiani sfida Tonio Melis Per la municipalità di Pirri il centrosinistra pesca nel Pd

CAGLIARI. Luisella Ghiani del Pd è la candidata alla presidenza della muncipalità di Pirri che sfida l’uscente Tonio Melis ricandidato dal centrodestra. Novità dell’ultima ora perché il suo nome era stato messo in relazione (anzi in contrapposizione) con l’assessore provinciale alle Attività produttive, Piero Comandini. Dunque la comunità di Pirri adesso deve scegliere tra il vecchio e il nuovo, tra un presidente uomo e un presidente donna, tra centrodestra e centrosinistra. Pirri è una piazza ambita perché in scala riproduce le sfide dei centri più grandi. D’altronde, la competizione politica qui è sentita perché prima comune autonomo e poi frazione ma con uno spirito molto indipendente, Pirri è sempre stata una palestra per esercitarsi nell’amministrazione pubblica. Tonio Melis si ripresenta nel segno della certezza. Per tutto marzo all’interno del Pdl c’era stato un dibattito anche abbastanza animato sulla possibile successione: in qualche modo si cercava un ricambio, ma veniva difficile trovare un candidato altrettanto radicato nella realtà del paese. Il dibattito si era reso necessario perché Melis aveva espresso critiche anche verso il sindaco Emilio Floris della sua stessa coalizione. Si era affacciata la possibilità di candidare Loredana Lai, vicina al consigliere comunale Maurizio Porcelli e forse proprio per questo non considerata causa gli impegni che Porcelli vorrebbe assumere (si parla dell’assessorato alla Cultura), se vincerà il centrodestra. Su Ghiani il consenso ha tardato ad arrivare non per la qualità del nome ma perché ci si interrogava se fosse meglio candidare un volto noto come Comandini. Ha prevalso il rinnovamento.

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L'ex assessore definisce Minoja un «tronista» e attacca la relazione «Gli spalti sono sicuri» Marchi: sull'Anfiteatro solo sciocchezze La possibilità che le tribune di legno dell'Anfiteatro abbiano problemi di stabilità «è una sciocchezza inaudita». Giampaolo Marchi, docente della facoltà di ingegneria e ex assessore all'Urbanistica, è notoriamente allergico ai giri di parole. E dopo aver letto la relazione degli ispettori dell'Istituto superiore conservazione e restauro, commenta: «L'obiettivo di quel lavoro non è la tutela del monumento. Non c'è una riga sulla condizione dell'arena romana. Si parla di alcune fratture ma non si dice se è colpa degli spalti o meno». SU FACEBOOK Marchi ieri ha pubblicato sul suo profilo del social network Facebook una nota (intitolata “Basta polemiche sull'Anfiteatro”) nella quale attacca la sovrintendenza ai Beni archeologici: «Ogni nuovo sovrintendente che arriva mette in discussione ciò che il suo predecessore ha autorizzato. Se c'è stato il nulla osta per l'installazione delle tribune, significa che la soprintendenza ha ritenuto che l'allestimento non provocasse alcun danno all'archeologia». LE TRIBUNE La stabilità non sarebbe a rischio, neanche dopo 11 anni: «Chi dice questo allora potrebbe anche ipotizzare che qualsiasi struttura, dopo 20 anni, possa crollare. Se fosse vero bisognerebbe denunciare per tentata strage tutte le commissioni provinciali che fino ad ora, collaudando la struttura, hanno reso possibili gli spettacoli». «TRONISTA» E allora perché la sovrintendenza ha chiesto l'intervento degli ispettori? Secondo Marchi, il comportamento di Marco Minoja, è simile a quello di un «tronista», che da «ultimo arrivato cerca di imporre il suo punto di vista. Invece nelle amministrazioni dello Stato si deve ragionare secondo la continuità».LA RISPOSTA DI MINOJA Su questo aspetto Marco Minoja risponde: «Continuità? La sovrintendenza chiede lo smontaggio delle tribune dal 2000, più continuità di così...». E se per Marchi il suo comportamento assomiglia a quello di un “tronista”, lui ribatte: «Io non cerco notorietà, bisogna semplicemente restituire la tutela a un monumento che ne ha bisogno. Scrivo note, dovute, al Comune e agli enti coinvolti». E l'inchiesta della Procura? «Io non ho inviato la relazione a nessuno. La magistratura ha agito autonomamente e ha chiesto alla sovrintendenza alcuni atti».Michele Ruffi

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Pag. 39sabato 16 aprile

MONSERRATO. In pista Franco Ghiani, a capo di una lista civiva, e Carlo Sanvido (Dc) Nuovi candidati nella corsa al Comune Altri due sfidanti potrebbero puntare alla carica di sindaco Quattro in lizza per la poltrona più ambita, forse cinque. In città impazza il toto candidato in vista delle elezioni, ma ogni indiscrezione sarà messa a tacere oggi alle 12 quando saranno presentate liste e contendenti al posto di sindaco. Gli unici concorrenti ufficiali, a un mese dall'appuntamento elettorale che rinnoverà il governo della città, sono due: Gianni Argiolas e Omar Marras, a rappresentare centrosinistra e centrodestra già in piena campagna elettorale. Pare però che altri tre nomi siano pronti a scendere in campo nella competizione. Due sarebbero quelli di Franco Ghiani e Carlo Sanvido.LA CERTEZZA Pdl, Udc, Riformatori e Centro giovani appoggiano ufficialmente Omar Marras, il candidato del centrodestra. Le quattro liste andranno a scontrarsi con le otto a sostegno dell'uomo del centrosinistra, Gianni Argiolas: Api, Rifondazione, Pd, Verdi, Idv, Rossomori, Socialisti e Sel. GHIANI Per averne certezza si dovrà attendere questa mattina, ma uno dei nuovi possibili candidati è Franco Ghiani. Consigliere comunale uscente dell'opposizione, entrato in Consiglio proprio grazie al suo precedente tentativo di diventare primo cittadino con la lista civica “Monserrato la tua città”, oggi rilancia la sfida. Al momento sembra non aver stretto patti con i due candidati ufficiali: per lui, stesso simbolo e nome che gli valsero un posto in Municipio e tolsero qualche voto ai "compagni" di bancata cinque anni fa. Un modo per guadagnarsi un posto sicuro in Consiglio e, perché no, per poter fare da ago della bilancia in caso di ballottaggio. SANVIDO Altro nome non nuovo per il Consiglio, ma new entry nella corsa per la poltrona più ambita, potrebbe essere quello di Carlo Sanvido. Eletto tra le file di Forza Italia nella legislatura Vacca e poi passato al Gruppo misto, perse il posto tra i banchi dell'assemblea per incompatibilità. Uscito dal Pdl, oggi è segretario regionale della ricostituita Democrazia cristiana e proprio con lo scudo crociato sarebbe pronto a lottare per prendersi una rivincita. LE INDISCREZIONI E il quinto uomo? In città si è sparsa la voce dell'entrata nella competizione di un esponente del Psd'Az. I nomi sono incerti: c'è chi parla di imprenditori, chi di gestori di distributori di benzina ma anche di consiglieri provinciali. Soltanto voci, o timori, che saranno messe a tacere oggi alle 12 quando scadranno i termini per presentarsi ufficialmente alla corsa del 15 e 16 maggio. SERENA SEQUI