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Risk Appetite Framework – Il ruolo della funzione di Risk Management all’interno delle
Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale (15°agg. Circolare 263/06)
Giuseppe De Martino
Federica Carbone Chiara Colantuoni
Luca Giuliani
TUTOR AZIENDALE: DOTT. LUCA CECCARELLI MFA - MASTER IN FINANZA AVANZATA: METODI QUANTITATIVI E RISK MANAGEMENT
MIB – MASTER IN BILANCIO, REVISIONE CONTABILE E CONTROLLO DI GESTIONE
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Agenda
Ricognizione normativa e benchmarking
Implementazione modello di pianificazione guidato dalla propensione per il rischio Sistema integrato di indicatori di rischio
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Ricognizione normativa
15° aggiornamento Circ. 263/06 Banca d’Italia:
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Doppio obiettivo:
Maggiore incisività della funzione Risk Management
Definizione del Risk Appetite Framework
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Risk Appetite Framework (RAF)
“insieme strutturato e formalizzato di politiche, processi, controlli, sistemi attraverso cui
l’intermediario fissa ex ante gli obiettivi di rischio-rendimento che intende raggiungere,
coerentemente con le strategie ed il modello di business adottati, li comunica e li monitora”
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Elementi del RAF
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Massimo livello di rischio che la banca è in grado di assumere
Livello di rischio che la banca intende assumersi
Massima devianza dal Risk appetite
Obiettivi di rischio articolati in limiti operativi
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Ruoli e responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte
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OFSS
definisce obiettivi di rischio e soglia di tolleranza assicura coerenza questi ultimi e il RAF
Organo con funzione di gestione
individua le azioni gestionali per il raggiungimento della soglia di tolleranza determina limiti operativi per le varie tipologie di rischio
Organo con funzione di controllo
vigila su completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del SCI e del RAF
Risk Management
contribuisce alla definizione del RAF potere di “veto”
Internal Audit valuta l’efficacia del processo di definizione del RAF
CFO assicura equilibrio tra Risk appetite, piano strategico, budget e processi di risk assessment
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Analisi di Benchmarking (1/3)
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1. Definizione perimetro di analisi
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Analisi di Benchmarking (2/3)
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2. Scelta degli strumenti da analizzare: bilancio, resoconto pillar III e piani strategici
3. Definizione obiettivi dell’analisi: individuazione di riferimenti al RAF (modelli di governance, descrizione perimetro dei rischi, applicazione tecniche stress testing, ecc.)
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Analisi di Benchmarking (3/3)
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4. Descrizione dei risultati
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Solo il 40% delle banche utilizza metriche qualitative per il
monitoraggio di questi rischi !
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Integrazione tra business strategy e RAF
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RISK APPETITE
PIANO STRATEGICO
OBIETTIVI DI PERFORMANCE
RISK LIMITS
Risk appetite: prospettiva forward looking e risk adjusted vincoli di pianificazione in ottica “risk driven” modellazione limiti di rischio e policy
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Modello di pianificazione guidato dalla propensione per il rischio
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Definizione Declinazione
Monitoraggio Reporting & Action Plan
Risk Appetite Framework
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Definizione e declinazione
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Definizione ruoli e responsabilità Definizione modalità di integrazione tra Raf e processi preesistenti
Definizione meccanismi collaborativi tra Legal Entity e Business Units Implementazione policy di Risk Management
Monitoraggio
CdA
Alta Direzione
CFO CRO
Funzioni operative e di controllo
Risk Appetite Indicatori
primari
Indicatori secondari Stress test
Applicazioni strategiche
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Categorie di rischio
Risk Limits Tipologie Risk Limits
Monitoraggio
Misure da intraprendere
Deadline
Monitoraggio & Action Plan
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Verifica conformità operazioni Monitoraggio ex post di risk appetite, risk tolerance e risk limits (normal and stressed conditions)
Report direzionali e gestionali
Definizione attività implementative
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Sistema integrato di indicatori di rischio
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Dichiarano la propensione al rischio della banca Segnalano superamenti di limiti rilevanti
Definiscono le soglie operative su rischi specifici Possono associarsi a determinati livelli di
alert/trigger
Supportano la definizione di azioni verticali per la risoluzione dei problemi segnalati dai warnings
Indicatori primari
Indicatori complementari
Indicatori operativi
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Inefficienze della struttura operativa Danni da eventi esterni
Indicatori quantitativi
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Adeguatezza Patrimoniale
Rischio operativo
Rischio di credito
Common Equity Tier1 ratio=CET1/RWA Total Capital Ratio=PN/RWA
Coverage Ratio % EL = EaD × PD × LGD
Rischio di mercato
Leva finanziaria
Rischio di liquidità
Leverage Ratio=Tier1/Tot. Attività dentro e fuori bilancio
LCR=Buffer di liquidità/CF a 30 gg NSFR=Funding ML-t disponibile/Funding ML-t richiesto
Duration gap/RWA ∆ tasso di cambio
Performance Risk adjusted
RORAC=RN/RWA RAROC=Ritorno atteso/VAR
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Indicatori qualitativi
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Rischio reputazionale
Rischio legale e di compliance
Rischio connesso alle HR
Capacità di attrarre, sviluppare e trattenere risorse umane di qualità Possibilità di carriera per tutti i dipendenti
Rischio strategico
Rischio ambientale
Rischio di riciclaggio
% Segnalazioni effettuate=segn.eff. a BI/tot. op.sospette Info segrete trattenute=info non trasmesse/tot. Info detenute
Grado di innovazione modelli di business Scostamenti target e obiettivi raggiunti
Accuratezza doc.contrattuale=doc.errata/Tot. doc.emessa Grado di aggiornamento alla normativa
Indice di protezione del Capitale reputazionale=Costi gest.immagine/TC gst. st. Reclami per istituto=Recl.subiti/Tot. Op. svolte
Informatizzazione delle procedure=Tot.
op. on line/Tot. op. svolte Perdite patrimoniali derivanti da finanziamenti a imprese effettivamente o potenzialmente inquinanti
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Conclusioni
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Presidio RAF scarsamente considerato nella
redazione di bilanci e piani industriali Necessità di implementare un modello di pianificazione Top Down orientato al medio lungo periodo
Monitoraggio ex ante ed ex post del rischio cui la banca è esposta, al fine di ottenerne benefici reddituali e reputazionali
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GRAZIE PER
L’ ATTENZIONE