Primissima Magazine - Novembre 2012

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RED LIGHTS IL PEGGIOR NATALE DELLA MIA VITA LE 5 LEGGENDE ARGO www.primissima.it OMAGGIO RIVISTA PROGRAMMA DEI CINEMA NOVEMBRE 2012 LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM Vita di Pi Anteprima dei film di Natale

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In copertina: Vita di Pi, Red Lights, Il peggior Natale della mia vita, Le 5 leggende, Argo

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RED LIGHTS IL PEGGIOR NATALE DELLA MIA VITA

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NOVEMBRE 2012 LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM

Vita di PiAnteprima dei film di Natale

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un’illusione?

CilliAnMuRPHY

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PARLAY FILMS PRESENTA UNA PRODUZIONE NOSTROMO PICTURES IN ASSOCIAZIONE CON CINDY COWAN ENTERTAINMENT ATENA 3 FILMS E TELEVISIÓ DE CATALUNYA UN FILM DI RODRIGO CORTÉS CILLIAN MURPHY SIGOURNEY WEAVER E ROBERT DE NIRO “RED LIGHTS” TOBY JONES JOELY RICHARDSON ELIZABETH OLSEN

CASTING RONNA KRESS COSTUMI PATRICIA MONNÉ SUPERVISORE EFFETTI SONORI JAMES MUÑOZ EFFETTI VISIVI ALEX VILLAGRASA MONTAGGIO RODRIGO CORTÉS MUSICHE VICTOR REYES SCENOGRAFIA ANTÓN LAGUNA DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA XAVI GIMENEZ PRODUTTORI ESECUTIVI CINDY COWAN IRVING COWAN LISA WILSON

PRODOTTO DA ADRIÁN GUERRA RODRIGO CORTÉS SCRITTO E DIRETTO DA RODRIGO CORTÉS UNA ESCLUSIVA PER L’ITALIA RAICINEMA

DAll’8 noVeMBRe Al CineMAfacebook.com/01Distribution/redlights twitter.com/01distribution

UN FILM DI RODRIGO CORTÉS

RedLights_Primissima.indd 1 18/10/12 16.42

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Direttore responsabilePiero Cinelli

Direttore editorialePaolo Sivori

EditoreMultivision S.r.l. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 - Romatel. fax. +39 0645437670 [email protected]. Trib. Roma n. 73/90 del 1/2/1990P.Iva 07210901000

Art direction e GraficaPatrizia Morfù[email protected]

hanno collaborato a questo numeroNicoletta Gemmi, Marco Spagnoli, Manuela Blonna

Calendario a cura di Nicoletta Gemmi

stampa PFG • Ariccia (RM)distribuzione nazionale Bartolini

REDAZIONE E PUBBLICITÀ

PrimissimaVia Fabio Massimo, 107 • 00192 - Romatel. fax. +39 [email protected]

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RIVISTA PROGRAMMMA DEI CINEMA • ANNO 23 N.11 - NOVEMBRE 2012

FREE MAGAZINE NATO IL 1 GIUGNO 1990 DISTRIBUITO GRATUITAMENTE NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE ITALIANE

4 I FILM DI NOVEMBRECALENDARIO

8 RED LIGHTSSCHEDA FILM 22 UNA FAMIGLIA PERFETTA

SCHEDA FILM

20 DI NUOVO IN GIOCOSCHEDA FILM

10 ARGOSCHEDA FILM

1029 VITA DI PI

SCHEDA FILM

6 HOTEL TRANSYLVANIASCHEDA FILM

23 UN NATALE CON LO SPREADSPECIALE ANTEPRIMEATTUALITA'

30 GIUSEPPE CORRADOINTERVISTA

18 LE 5 LEGGENDESCHEDA FILM

12 BEN AFFLECKINTERVISTA

14 IL PEGGIOR NATALEDELLA MIA VITASCHEDA FILM

16 FABIO DE LUIGIINTERVISTA 22

e se non fosse

un’illusione?

CilliAnMuRPHY

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RoBeRTDe niRo

e

PARLAY FILMS PRESENTA UNA PRODUZIONE NOSTROMO PICTURES IN ASSOCIAZIONE CON CINDY COWAN ENTERTAINMENT ATENA 3 FILMS E TELEVISIÓ DE CATALUNYA UN FILM DI RODRIGO CORTÉS CILLIAN MURPHY SIGOURNEY WEAVER E ROBERT DE NIRO “RED LIGHTS” TOBY JONES JOELY RICHARDSON ELIZABETH OLSEN

CASTING RONNA KRESS COSTUMI PATRICIA MONNÉ SUPERVISORE EFFETTI SONORI JAMES MUÑOZ EFFETTI VISIVI ALEX VILLAGRASA MONTAGGIO RODRIGO CORTÉS MUSICHE VICTOR REYES SCENOGRAFIA ANTÓN LAGUNA DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA XAVI GIMENEZ PRODUTTORI ESECUTIVI CINDY COWAN IRVING COWAN LISA WILSON

PRODOTTO DA ADRIÁN GUERRA RODRIGO CORTÉS SCRITTO E DIRETTO DA RODRIGO CORTÉS UNA ESCLUSIVA PER L’ITALIA RAICINEMA

DAll’8 noVeMBRe Al CineMAfacebook.com/01Distribution/redlights twitter.com/01distribution

UN FILM DI RODRIGO CORTÉS

RedLights_Primissima.indd 1 18/10/12 16.42

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CALENDARIOVICINI DEL TERZO TIPO (The Watch, Usa, 2012)Regia di Akiva Schaffer con Jonah Hill, Ben Stiller, Vince Vaughn, Billy Crudup, Doug Jones102’, 20th Century Fox, commedia

Quattro ragazzi qualunque di periferia si uniscono per formare un gruppo di vigilanza di quartiere, ma solo per evadere dalle loro vite noiose per una notte a settimana. Scopriranno che la loro città è infestata da alieni.

LA COLLINA DEI PAPAVERI (Kokuriko-zaka kara, Giappone, 2012)Regia di Goro Miyazaki 91’, Lucky Red, animazione

Seconda regia del figlio del grande Hayao Miyazaki. Una delicata storia d’amore tra due adolescenti sullo sfondo del Giappone degli anni 60 impegnato nella ricostruzione dopo la guerra.

BALLATA DELL’ODIO E DELL’AMORE (Balada triste de trompeta, Spagna, 2011)Regia di Álex De la Iglesia con Carlos Areces, Antonio de la Torre, Carolina Bang 107’, Lucky Red, drammatico

Orfano del padre torturato dai franchisti, Javier vorrebbe vendicarlo, ma non ne ha il coraggio. Trova lavoro in un circo come pagliaccio triste e va in scena assieme al pagliaccio ‘allegro’ un uomo violento e brutale, fidanzato della bella acrobata Natalia, di cui Javier è innamorato.

VENUTO AL MONDO (Italia, 2012) Regia di Sergio Castellitto con Pénelope Cruz, Emile Hirsch, Mira Furlan, Jane Birkin, Saadet Aksoy 100’, Medusa, drammatico

Una madre porta il figlio adolescente a Sarajevo, per presenziare la mostra fotografica del papà, morto molti anni prima nel con-flitto bosniaco. Il ritorno in quella terra e l’incontro con alcune vecchie conoscenze la metterà di fronte ad una scelta lacerante.

THE TWILIGHT SAGA: BREAKING DAWN - PARTE 2

(The Twilight Saga: Breaking Dawn - Part 2, Usa, 2012)Regia di Bill Condon con Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Ashley Greene 120’, Eagle Pictures, fantasy/romantico

Ultimo capito della saga. Dopo una lunga e agitata agonia Bella si sveglia definitivamente vampira, e la sua nuova condizione rafforza il rapporto con Edward. Ma la piccola Renesmee è per metà umana, e la cosa non sfugge ai Vulturi, che ne chiedono la testa.

LA SPOSA PROMESSA(Fill the void, Usa/Israele, 2012) Regia di Rama Burshtein con Hila Feldman, Razia Israeli, Yiftach Klein, Renana Raz, Ido Samuel 90’, Lucky Red, drammatico

Shira è la figlia più giovane di una famiglia ebrea ortodossa di Tel Aviv. Quando l’amata sorella muore di parto, alla ragazza viene chiesto di diventare la moglie del vedovo.

IL SOLE DENTRO(Italia, 2012) Regia di Paolo Bianchini con Angela Finocchiaro, Francesco Salvi, Diego Bianchi, Gaetano Fresa, Fallou Cama 110’, Medusa, drammatico

E’ la storia di un doppio viaggio, quello di Yaguine e Fodè, due adole-scenti guineani che trovano la morte nel tentativo di arrivare in Europa per chiedere aiuto a nome dei loro coetanei africani e quello in senso inverso di altri due adolescenti, vittime del mercato dei bambini calcia-tori, che ritrovano la speranza tornando al loro villaggio.

7 PSICOPATICI (Seven Psychopaths, UK, 2012) Regia di Martin McDonagh con Colin Farrell, Christopher Walken, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Olga Kurylenko110’, Moviemax, commedia

Marty è uno sceneggiatore in cerca di idee. Gli arriveranno dai suoi strampalati amici che rapiscono cani per chiedere il riscatto. Un giorno, però, prendono quello dell’uomo sbagliato.

PARANORMAL ACTIVITY 4 (Usa, 2012)Regia di Henry Joost, Ariel Schulman con Katie Featherston, Brady Allen 88’, Universal Pictures, horror

Dopo avere ucciso fidanzato, sorella e marito di quest’ultima, Katie ed il figlio Robbie hanno cambiato città. Alice e sua madre notano strani accadimenti nel vicinato da quando una donna ed un bambino misterioso si sono trasferiti nella casa accanto alla loro.

IL SOSPETTO (Jagten, Danimarca, 2012) Regia di Thomas Vinterberg con Mads Mikkelsen, Alexandra Rapaport, Thomas Bo Larsen, Lars Ranthe, Anne Louise Hassing 115’, Bim, drammatico

Dopo un periodo difficile Lucas si sta riprendendo. Ma durante le feste di Natale qualcuno gli rivolge un’accusa infamante. L’uomo, solo, deve difendersi davanti ad una collettività isterica e convinta che lui sia il male. Migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes.

END OF WATCH – TOLLERANZA ZERO(End of Watch, Usa, 2012) Regia di David Ayer con Jake Gyllenhaal, Michael Peña, Cody Horn, Anna Kendrick, America Ferrera 109’, Videa – CDE, drammatico/thriller/action

Taylor e Zavala sono due grandi amici e poliziotti. Pattugliano, ogni giorno, i quartieri più malfamati di Los Angeles. Ma quando fermano dei corrieri della droga diventano il bersaglio di un feroce cartello del narcotraffico.

L’AMORE È IMPERFETTO (Italia, 2012) Regia di Francesca Muci con Anna Foglietta, Giulio Berruti, Bruno Wolkowitch, Camilla Filippi, Lorena Cacciatore110’, 01 Distribution, drammatico

A 35 anni Elena, dopo alcune delusioni sentimentali, è una donna cinica e chiusa. L’arrivo di una ragazza e di un uomo maturo la farà entrare in un vorticoso girotondo amoroso che la scuoterà profondamente.

14 NOVEMBRE

8 NOVEMBRE

15 NOVEMBRE

22 NOVEMBRE

29 NOVEMBRE

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14 NOVEMBRE

8 NOVEMBRE

15 NOVEMBRE

22 NOVEMBRE

29 NOVEMBRE

FOTO

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IWARNER BROS. PICTURES PRESENTA

MAURIZIO TOTTI PRESENTA UNA PRODUZIONE COLORADO FILM IN COLLABORAZIONE CON RTI

Regia diALESSANDRO

GENOVESI

WARNER BROS. PICTURES PRESENTA MAURIZIO TOTTI PRESENTA

UNA PRODUZIONE COLORADO FILM IN COLLABORAZIONE CON RTI

Regia diALESSANDRO

GENOVESI

DAL 22 NOVEMBRE AL CINEMA

WARNER BROS. PICTURES PRESENTA MAURIZIO TOTTI PRESENTA

UNA PRODUZIONE COLORADO FILM IN COLLABORAZIONE CON RTI

Regia diALESSANDRO

GENOVESIANDREA MINGARDI E PER LA PRIMA VOLTA SULLO SCHERMO RACHELE AMENTA CON LA PARTECIPAZIONE DI ALE E FRANZ

SOGGETTO E SCENEGGIATURA DI ALESSANDRO GENOVESI E FABIO DE LUIGI CASTING FRANCESCO VEDOVATIAIUTO REGIA MIGUEL LOMBARDI COSTUMI NICOLETTA CECCOLINI SCENOGRAFIA PAOLO SANSONI SUONO IN PRESA DIRETTA TIZIANO CROTTI

MONTAGGIO CLAUDIO DI MAURO (AMC) MUSICHE ORIGINALI PIVIO & ALDO DE SCALZI FOTOGRAFIA FEDERICO MASIERO DIRETTORE DI PRODUZIONE ANDREA GRAZZANI ORGANIZZATORE ANTONIO TACCHIA PRODUTTORI MAURIZIO TOTTI E ALESSANDRO USAI

FILM REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON FILM COMMISSION VALLÉE D’AOSTE

peggiornatale.yahoo.it

©2012 Warner Bros. Ent. All Rights Reserved

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WARNER BROS. PICTURES WARNER BROS. PICTURES W PRESENTA PRESENTA PRESENTMAURIZIO TOTTI PRESENTA PRESENTA PRESENT

UNA PRODUZIONE COLORADO FILM IN COLLABORAZIONE CON RTI

DAL 22 NOVEMBRE AL CINEMA

Regia diALESSANDRO

Regia diALESSANDRO

Regia diGENOVESI

ANDREA MINGARDI E PER LA PRIMA VOLTA SULLO SCHERMO RACHELE AMENTA CON LA PARTECIPAZIONE DI ALE SOGGETTO E SCENEGGIATURA DI ALESSANDRO GENOVESI E FABIO DE LUIGI CASTING FRANCESCO VEDOVATI

AIUTO REGIA MIGUEL LOMBARDI COSTUMI NICOLETTA CECCOLINI SCENOGRAFIA PAOLO SANSONI SUONO IN PRESA DIRETTA

MONTAGGIO CLAUDIO DI MAURO (AMC) MUSICHE ORIGINALI PIVIO & ALDO DE SCALZI FOTOGRAFIA FEDERICO MASIERO DIRETTORE DI PRODUZIONE ANDREA GRAZZANI ORGANIZZATORE ANTONIO TACCHIA PRODUTTORI MAURIZIO TOTTI E

FILM REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON FILM COMMISSION VALLÉE D’AOSTE

peggiornatale.yahoo.it

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DAL 22 NOVEMBRE

ALE E FRANZ FRANCESCO VEDOVATI

SUONO IN PRESA DIRETTA TIZIANO CROTTI FEDERICO MASIERO

E ALESSANDRO USAI

©2012 Warner Bros. Ent. All Rights Reserve©2012 Warner Bros. Ent. All Rights Reserve©2012 W d

PRIMISSIMA_210x297_IPNDMV.indd 1 09/10/12 11.51

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(Usa, 2012)Regia di Genndy Tartakovsky 91’, Warner Bros., animazione8 NOVEMBRE

SCATTA IL QR CODEE GUARDA IL TRAILER

BENVENUTI IN UNO DEI PIÙ LUSSUOSI E REMOTI HOTEL DEL PIANETA, DOVE VIVONO IN SANTA PACE, LONTANI DA OCCHI INSICRETI, I MOSTRI DI TUTTI I TEMPI. VI ACCOGLIERÀ IL CONTE DRACULA, UNO CHE DI LUSSO (E DI MOSTRI) SE NE INTENDE.

Chi sono i mostri? Una storia animata che ribalta il punto di vista: e se i veri mostri fossero gli uomini? “Con gli sceneggiatori del film – ha affermato il regista Tartakovsky – abbiamo lavorato molto sul rapporto padre e figlia, tenendo conto che il padre di Mavis è Dracula. Ma anche lui come ogni geni-tore è iperprotettivo, psicotico e alla fine, anche se lui è il Principe delle Tenebre, l’unica cosa di cui ha veramente paura è che sua figlia lo abbandoni. Nel film abbiamo giocato sempre con questi contrasti, i mostri sono più umani degli esseri umani, nono-stante Jonathan non sia di certo cattivo, ma è un ragazzino e non gli importa dei senti-menti degli altri. Ovviamente aven-do a disposizione tutti i mostri che da sempre influenzano e abitano nella nostra fantasia, ci siamo divertiti molto nel calarli in situazioni assolutamente nor-mali, dove loro risultano, però, assolutamente comici”. Hotel Tran-sylvania è un progetto mainstream della Sony Pictures Animation diret-to da Genndy Tartakovsky, esordiente ma con una lunga esperienza nell'ani-mazione. Nella versione italiana Clau-dio Bisio doppia Dracula e Cristiana Capotondi sua figlia Mavis.

Benvenuti all’Hotel Transylvania un albergo ‘pazzesco’ a cinque stelle, dove alloggia-no tutti i Mostri più famosi della storia.

A gestire l’incantevole magione è il Conte Dracula che ha una figlia che adora, Mavis. Tra gli ospiti vi sono Frankenstein e la moglie Eunice, la Mummia, l’Uomo Invi-sibile, Wyane il licantropo assieme alla consorte Wanda, Quasimodo e altri biz-zarri individui. Quando arriva il gior-no del compleanno dell’incantevole Mavis, che compie 118 anni, il pre-muroso padre Dracula gli organizza una mega-festa. La ragazza, abbon-dantemente maggiorenne, vorrebbe

che il padre la lasciasse andare via dall’Hotel per potersi tuffare nel mondo. Ma il Conte, molto apprensivo, non ne vuole sapere. A scombinare i piani del nobile succhiasangue e dei suoi amici ci pensa Jonathan, un ragazzino con un sacco

a pelo, che se ne va in giro per il mondo. Dracula percepisce subito il rischio di

questa presenza: Jonathan è un umano e tutti i celebri residenti del mega resort hanno il terro-

re di essere molestati dagli esseri umani. Come se non bastasse quando Mavis e Jonathan si incontrano scat-ta il classico colpo di fulmine. Un colpo al cuore per il povero Dracula.

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TransylvaniaHotel

Hotel Transylvania

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TransylvaniaHotel

DAI CREATORI DI E

DA GIOVEDÌ 29 NOVEMBREAL CINEMA

le5leggende-ilfilm.it

IN 3D E IN 2D.

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PRESENTA “LE 5 LEGGENDE” (RISE OF THE GUARDIANS) MUSICA

DISCENEGGIATURA

DI

PRODUTTORIESECUTIVI

PRODOTTODA

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ESECUTIVIPRODOTTO

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LIGHTSRED

NON È NECESSARIO CREDERE NEL PARANORMALE PER ESSERE ATTRATTI DA QUESTA PELLICOLA, MA TALVOLTA CREDERCI AIUTA...

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Dopo il claustrofobico Buried, Rodrigo Cortès torna in sala con un thriller all-star dove il solido carisma scientifico di Sigourney Weaver e Cillian Murphy si scontra con quello ipnotico e paranormale di Robert De Niro. “Questo film mi ha dato la possibilità di unire due concetti che possono apparire antitetici – ha spiegato Cortés - E’ un film di genere con l’anima di un thriller politico. Inizia con l’idea di smascherare gli imbrogli, poi esplora i meccanismi di percezione del cervello umano”. Cortés ha raccontato di aver studiato i fenomeni del paranormale per circa un anno e di essere anche stato influenzato dai romanzi dello scrittore e sceneggiatore americano Richard Matheson (il cognome del personaggio della Weaver è un omaggio), autore di The Incredible Shrinking Man, Al di là dei sogni e Io sono leggenda.Anche la scelta del cast ha richiesto un’attenzione particolare: il regista ha modellato da subito il personaggio di Margareth Matheson su Sigourney Weaver, definendo il suo, un ruolo quasi ‘maschile’. Cillian Murphy lo ha invece colpito per il suo approccio ‘intuitivo’ alla recitazione,

necessario per interpretare un personaggio stratificato come Buckley. “Sapevo che avrei avuto bisogno di un gigante per il ruolo di Silver - dice Cortès a proposito di De Niro - E’ il sensitivo più grande del mondo, e De Niro aggiunge sfumature formidabili al suo personaggio, parlando sommessamente, ma imprimendo molta forza a ogni parola”. La pellicola, una co-produzione Spagna/Usa, è stata girata interamente a Barcellona, tranne l’ultima settimana di riprese, quando il set si è spostato a Toronto. L’intera lavorazione è durata da Febbraio ad Aprile 2011.

Red Lights(Red Lights, 2012, Spagna/Usa)Regia di Rodrigo Cortès con Cillian Murphy, Sigourney Weaver, Robert De Niro, Elizabeth Olsen, Joely Richardson, Toby Jones113', 01 Distribution, thriller8 NOVEMBRE SCATTA IL QR CODE

E GUARDA IL TRAILER

Margaret Matheson (Weaver) è una ricercatrice di fenomeni paranormali che ha dedicato la propria vita a smascherare falsi medium spiritici e falsi lettori del pensiero: praticamente tutti quelli che ha incontrato. Con la sola eccezione di Simon Silver (De Niro) un sensitivo non vedente la cui specialità è piegare i cucchiai con il pensiero e che possiede un formidabile potere ipnotico sul pubblico. L’uomo è una vecchia nemesi della Matheson, che per anni ha cercato di smaschere le sue doti da medium senza riuscirci: la donna è infatti convinta che Silver sia dietro la morte avvenuta trent’anni prima, di tre dei suoi più implacabili critici. Preoccupata di incrociare di nuovo la strada di questo potente e ambiguo medium, la donna cerca di convincere il suo ambizioso a s s i s t e n t e To m B u c k l ey (Murphy) a non intromettersi nel caso. Ma il giovane, sempre più invischiato nella faccenda, non può più tornare indietro, fino a quando dovrà rimettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto...

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UNA BATTAGLIA DI PROPORZIONI EPICHE

CHE SI SVILUPPA NEI MARI, IN CIELO E SULLA TERRA. IN

PALIO LA SOPRAVVI-VENZA DELLA TERRA!

A METÀ STRADA TRA THRILLER POLITICO E SATIRA DELL’INDU-STRIA CINEMATOGRA-FICA, IL REGISTA DI GONE BABY GONE E THE TOWN RACCON-TA, TRA HOLLYWO-OD E TEHERAN, UNA DELLE PIÙ FOLLI OPERAZIONI DEL-LA CIA DI TUTTI I TEMPI. E METTE UN’IPOTECA SUGLI OSCAR.

ARGOIl 4 novembre 1979, mentre la rivoluzione iraniana toccava l’apice, un gruppo di militanti fa incursione nell’Am-basciata USA a Teheran, portando via 52 ostaggi.

In mezzo al caos, però, sei americani riescono a fuggi-

re e trovano rifugio a casa dell’Ambasciatore del Canada

Ken Taylor. Ben sapendo che si tratta solo di questione di tempo prima che i sei vengano rintracciati e molto probabil-

mente uccisi, Tony Mendez, un agente della CIA specialista in azioni d’infiltrazione, con l’aiuto di due noti personaggi di Hol-lywood, mette in piedi un piano rischioso e molto fantasioso per farli scappare dal Paese. Il piano di Mendez prevede di recarsi in Iran, nei panni di un gruppo di produttori e cineasti di una fal-sa produzione di un film di fan-tascienza da girare nel deserto mediorientale e confondere i sei ostaggi all’interno della troupe. Titolo del film: Argo.

Page 11: Primissima Magazine - Novembre 2012

Affleck - l’ho trovata subito straordinaria.Ho avuto anche il piacere di conoscerlo ed è un uomo estremamente interessante, con un grande talento artistico, infatti at-tualmente dipinge, nonostante per buona parte della sua vita abbia fatto tutt’altro”. “Per quanto riguarda lo stile del film – ha aggiunto Affleck – svolgendosi questa vicenda nel 1979 mi sono ispirato al ci-nema degli anni 70, che oltretutto è il mio periodo preferito del cinema america-no. Negli anni ’70 il cinema hollywoodiano ha avuto una ripresa incredibile dovuta al funzionamento dell’industria ma, soprat-tutto, ai tanti talenti che vi lavoravano.

Argo è un omaggio a loro e anche ad una

vicenda politica e

storica che per troppo tempo è stata te-nuta nascosta”. Da segnalare i vari talenti che hanno lavorato al film, a cominciare dal direttore della fotografia Rodrigo Prie-to, alla costumista Jacqueline West, già collaboratrice di Terrence Malick, al gran-dissimo Alexandre Desplat che ha curato la colonna sonora. Ben Affleck ha il ruolo principale ma il cast è costellato da auten-tici talenti che regalano delle intepreta-zioni strepitose, in particolare Alan Arkin e John Goodman nei ruoli esilaranti dei produttori hollywoodiani che si prestano al gioco, e Bryan Cranston e Victor Garber, in quelli rispettivamente del funzionario della Cia che autorizza ‘la missione’ e del corag-gioso Ambasciatore canadese.

Dopo Gone Baby Gone e The Town, per la sua terza regia Ben Affleck ci racconta una storia vera venuta alla luce dopo trent’anni, in seguito alla caduta del segreto militare su parte degli archivi dell’Agenzia. Una sto-ria vera in cui la fiction diventa protagoni-sta della realtà, prendendosi una clamorosa rivincita su di essa. Accolto come una delle migliori pellicole degli ultimi mesi nei vari festival in cui è stato presentato - da Toronto a San Seba-stian – Argo potrebbe regalare a Ben Af-fleck un secondo Oscar (dopo quello del 1998 per la sceneggiatura di Will Hunting). Argo è un intenso, drammatico e allo stes-so tempo ironico thriller politico, in pieno stile anni settanta, dove ogni frame che ci viene mostrato è stato ricostruito in ogni minimo dettaglio. “Quando ho letto la vera storia di Antonio Mendez - ha dichiarato

(Usa, 2012)Regia di Ben Affleck con Ben Affleck, Bryan Cranston, Alan Arkin, Michael Cassidy, Taylor Schilling, John Goodman 120’, Warner Bros., thriller/satirico8 NOVEMBRE

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Argo

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Page 12: Primissima Magazine - Novembre 2012

Quanto è stato condizionato dal fatto che il film è tratto da una storia vera? “Il fatto che Argo sia tratto da una storia vera ci ha posto delle responsabilità. Innanzitutto di cercare di fare il migliore film possibile per rendere giustizia ai personaggi, oltre ovviamente ad attenersi il più possibile alla verità. Ho sempre cercato di tenere presente questi elementi nel dirigere il film, sapendo che la storia si sa già come va a finire, quindi l’elemento della suspense e l’action sono fondamentali. Inoltre avevo una sceneggiatura magnifica che abbiamo dovuto un po’ tagliare, c’era troppo materiale, quindi magari Argo pecca, minimamente, di omissione rispetto ai fatti avvenuti”.

Altro elemento cruciale della riuscita del film un cast non solo di attori bravissimi ma con le facce e i corpi adatti ai ruoli. Niente star ma grandissimi interpreti dei quali molti vengono dalla televisione… “E’ vero molti di loro vengono da serial tv americani e il motivo è semplice: la qualità dei serial tv in America, oggi, è altissima. Non è stata una scelta intenzionale. Avevo molte foto dei personaggi veri della vicenda e ogni volta che vedevo un attore che mi ricordava loro ho pensato fosse la scelta migliore. E, così è stato, penso seriamente che la riuscita di Argo sia dovuta in massima parte al cast e alle formidabili maestranze che ho avuto la fortuna di avere per il mio terzo film da regista”.

Come è arrivato ad Argo e che rapporto ha avuto con George Clooney che, insieme a Grant Heslov, ha prodotto il film? “Due anni fa George mi ha telefonato e mi ha detto: “Ho una sceneggiatura che ti voglio fare leggere perché penso che tu sia la persona adatta per farci un film e interpretare il ruolo da protagonista. L’ha scritta Chris Terrio ed è geniale”. L’ho letta ed effettivamente era una storia incredibile ed incredibilmente ben scritta, tra l’altro una vicenda vera, storica, sconosciuta alla maggior parte della gente dato che la CIA aveva vietato di renderla pubblica. La cosa mi ha immediatamente elettrizzato ma anche spaventato. Argo è il film più impegnativo che abbia mai fatto, sotto tutti i punti di vista e, vi assicuro che sono sempre sorpreso dell’approvazione che trova tra spettatori e critica.

Lavorare con Clooney è estremamente semplice perché è un uomo intelligente, ed è tutto più facile quando lavori con persone così piuttosto che con produttori boriosi. Lui è un attore, un regista e un produttore quindi è sempre disponibile, non ti complica mai la vita e, se hai bisogno, lui c’è.”

Argo sembra un film del cinema americano degli anni ’70. A quali registi si è ispirato e quali film ha riguardato per affrontare questa sfida? “Io adoro il cinema americano anni ’70 anche perché sono stati realizzati film grandiosi. Ho rivisto Tutti gli uomini del Presidente, molti film di John Cassavetes e, in particolare per l’uso della suspence, Il braccio violento della legge di William Friedkin con Gene Hackman. Quest’ultimo film, che adoro, è stato un punto di riferimento perché la suspense è strettamente collegata con la recitazione degli attori, quindi ho studiato Gene per trasmettere al mio cast come mantenere incollato lo spettatore alla storia pur sapendo già il finale. Non posso non citare Terrence Malick che considero un genio e con il quale ho fatto To the Wonder. Oltre ad avergli rubato la costumista e il compositore delle musiche, l’ho osservato attentamente al lavoro, ho rubato, ho cercato di capire come agisce, come ragiona. Volevo che saltasse fuori il mio grande

amore per il cinema e anche per il mio Paese. Mai in maniera diretta ma sempre attraverso le sfumature”.

Nel film John Goodman che interpreta il produttore di Argo dice che a Hollywood qualsiasi ‘macaco’ può fare il regista… “Non posso parlare male di Hollywood, devo tornare a casa. La parte del finto film è quella più ironica e cinica. E Hollywood si presta a questa presa in giro. E’ un luogo

dove tutti vogliono arrivare primi, è un prodotto della competizione. Però non è solo questo. E’ anche un posto

dove ci sono persone geniali, grandi lavoratori che nessuno conosce e che sono talenti veri,

professionisti da dove esce di tutto… anche tanti film meravigliosi che hanno fatto la storia del cinema”.

Infine, Argo non è un film politico ma la vicenda che lei racconta portò alla fine dell’Amministrazione Carter e all’insediamento di Regan. Che ci dice della situazione attuale del suo Paese? “Non sono un esperto di politica e non ho mai pensato di fare un film politico. Detto questo io voterò per Obama e, chiaramente, spero che vinca lui”.

Il cinema vi salveràIntervista a Ben Affleck

12Nicoletta Gemmi

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Nicoletta Gemmi

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A tre giorni dal Natale, Giorgio (Antonio Catania), sua moglie Clara (Anna Bonaiu-to) e la loro figlia Margherita (Cristiana Capotondi) sono stati invitati a passare le vacanze nel castello di Alberto (Diego Abatantuono), mentre Paolo (Fabio De Luigi), il marito di Margherita li raggiun-gerà in un secondo momento. Il castello è un piccolo gioiello tra le pendici innevate del Monte Rosa che Alberto ha acquistato di recente, dopo essere scampato a una

malattia per cui tutti lo davano per spac-ciato. La vita, per lui, è diventata ora una nuova, meravigliosa avventura e sta pen-sando di lasciare a Giorgio, già suo vice, il comando della sua azienda. Giorgio è molto teso, sia per la promozione “amica-le”, che per l’imminente arrivo di Paolo. Margherita è al nono mese di gravidanza e ha deciso di partorire in acqua: manca ancora qualche settimana alla data pre-vista, ma ha comunque obbligato Paolo

CONTINUA A NON ESSERCI PACE NEL-LA VITA DI PAOLO E MARGHERITA. SONO FELICI, INNAMORATI E SPOSATI, LEI È AL NONO MESE DI GRAVIDANZA E LI ATTENDE UNA MITICA VACANZA IN MONTAGNA PER NATALE… EPPURE NON C’È NULLA CHE VA PER IL VERSO GIUSTO.

Il peggior NATALE della mia VITA

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Dopo il grande successo di La peggior set-timana della mia vita, Fabio De Luigi e il regista Alessandro Genovesi, hanno de-ciso di realizzare questo sequel che mantiene la tipica comicità british, fatta di gag – che ricorda molti film con Peter Sellers – che già avevamo apprezzato nel primo capitolo, liberamente ispirato ad una serie britannica dal titolo omonimo. Ancora una volta è De Luigi il motore di tutti gli accadimenti - estremamente divertenti – che iniziano come guai e finiscono in vere e proprie catastrofi. Situazioni talmente assurde e con un ritmo serratissimo che assicurano una comicità esi-larante e senza sosta. I due protagonisti sono De Luigi e la sua giovane e delicata consorte interpretata da Cristiana Capotondi. An-tonio Catania è il ‘Dreyfus’ della situazione che odia il genero visto che gli rovina ogni suo piano mentre la madre di lei non è più Monica Guerritore ma Anna Bonaiuto. Andrea Mingardi è il padre hippie di De Luigi. Tra le new entry: Diego Abatantuono che è il proprietario del magnifico maniero mentre Laura Chiatti è sua figlia, oltre a Dino Abbrescia e alla coppia comica Ale & Franz. “Io e Alessandro Genovesi – ha affer-mato De Luigi - dopo l’inaspettato successo di La peggior settimana della mia vita ci siamo ripromessi di continuare a raccontare le avventure di Paolo e Margherita. La diffe-renza è che Il peggior Natale della mia vita è un soggetto originale che mantiene il tipo di comicità che a noi piace: garbata e mai volgare. Il tipo di drammaturgia che si svilup-pa attraverso un continuo di situazioni imba-razzanti, meno legata alla battuta isolata o all’equivoco di un momento, piuttosto invece ottenuta con un crescendo di situazioni e dia-loghi che ti portano ad entrare in connessione con i personaggi. E, per questo tipo di com-media il cast è fondamentale. Servono una fisicità particolare, a misura di personaggio, e una sintonia massima, visto che si tratta di un lavoro corale. Sono molto contento di com’è uscito anche questo secondo capitolo e mi auguro che gli spettatori pensino la stessa cosa, soprattutto, che si divertano”. Il film è stato girato, in un luogo davvero di incante-vole bellezza, il Castel Savoia di Gressoney-Saint-Jean, in Valle d’Aosta.

Il peggior Natale della mia vita (Italia, 2012)Regia di Alessandro Genovesi con Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Antonio Catania, Andrea Mingardi, Diego Abatantuono 100’, Warner Bros. Italia, commedia22 NOVEMBRE

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a ritirare una piscina portatile da usare in caso di necessità. Al castello c’è anche la figlia di Alberto, Benedetta (Laura Chiatti), anche lei incinta e amica di vecchia data di Margherita, anche se tra le due, che hanno fatto scelte di vita radicalmente diverse, il rapporto non è molto disteso. Il povero Pa-olo, che nemmeno il Natale riesce a rende-re meno inopportuno, combina un disastro dopo l’altro, accanendosi, suo malgrado, proprio su Alberto e il suo castello: a causa

di un malinteso, infatti, tutti credono che Alberto sia morto per colpa di Paolo. Clara si trova ad organizzare una veglia funebre che si trasforma, però, in una festa surre-ale, il cui esito è tutto da scoprire, tanto più che il bimbo di Margherita ha deciso di venire alla luce proprio nella notte più concitata e tempestosa. Non sarà facile, ma alla fine tutto andrà bene, perché è Na-tale e perché è giusto che sia così. E fuori la neve continua a cadere...

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Il peggior NATALE della mia VITA

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Fabio De LuigiCome nasce questo sequel? “Né io, né Alessandro Genovese (il regista) ci aspettavamo che La peggior settimana della mia vita ottenesse un tale successo. A quel punto siamo stati ‘piacevolmente costretti’ a farne un altro. Anche se in un certo senso era già nell’aria, perché durante la re-alizzazione del primo film, con Alessandro ce lo siamo detti: se ci sarà modo sarebbe bello raccontare un’altra parte della vita di Pa-olo e Margherita inserendoli in un altro contesto. A questo punto c’è venuta la voglia di fare un film particolarmente natalizio, e non per questioni di data di uscita, ma proprio per l’am-bientazione che abbiamo scelto: un posto incantevole in montagna, la neve, la casa. Volevamo che fosse un film caldo. Divertente e avvolgente, piacevole da ve-dere e così è nato Il peggior Natale della mia vita”.

Il primo film aveva uno humour molto britanni-co anche perché era liberamente ispirato ad una serie tv inglese della BBC: The Worst Week of My Life. Il peggior Natale della mia vita mantiene lo stesso registro? “Il primo film era ispirato a sette episodi di questa serie tv inglese che noi amiamo molto e dai quali abbiamo adattato alcuni spunti per il film. Poi la serie è andata avanti ancora per qualche anno e anche per questo film abbiamo preso qualche idea. Ma rispetto a La peggior settimana della mia vita questa pellicola è decisamente molto più nostra, molto più originale e si distacca parecchio dalla serie tv. A co-minciare dall’ambientazione e da tutti i personaggi nuovi che abbiamo inserito. Il peggior Natale della mia vita ha una serie di nuovi ingressi e di nuove dinamiche che non esi-stono nella serie inglese”.

Imbranato, adorabile, innamo-rato, gaffeur... Chi è Paolo? “Io lo definirei uno che non sa gestire i contrattempi, non sa mai dire di no e per compiacere tutti finisce, inevitabilmente, per fare una gaffe dietro l’altra che poi sfociano in veri e propri terremoti. Gli accadono continuamente cose di cui lui non è nemmeno sempre responsabile, il problema nasce dal fatto che non sa come gestirle. Quindi mettere una specie di Paperino den-tro una casa composta da elementi che arri-

vano direttamente dall’alta borghesia milanese è come mettere la nitro e la glicerina insieme”.

Chi sono i personaggi nuovi? “Diego Abatantuono è il capo di Giorgio-Antonio Catania, che è il padre di Margherita. Non è il mio antagonista, quello già c’è ed è Giorgio, mentre Alberto/Abatantuono mi vede come un passatem-po, come un puro soggetto di divertimento. E per dare credibilità

a questo suo atteggiamento salta fuori che Alberto ha scon-fitto la morte. Era gravemente malato, è guarito, e ora è

pieno di vita ed ha l’entusiasmo di un bambino quindi non può non trovare buffo ed irresistibile un tipo come Paolo che ne combina di tutti i colori. Al con-trario sua figlia, Benedetta, che è Laura Chiatti ed è anche lei incinta, non mi può vedere. Uno perché il padre di suo figlio è scomparso nel nulla quindi non vede di buon occhio gli uomini in generale, poi

mi vede come quello che gli ha portato via una sua grande amica che è Margherita e, alla fine, io sono la

conferma delle sue teorie: che gli uomini sono dei veri disastri”.

Lei è la nemesi di Antonio Catania, il suo Dreyfus. “Nonostante tutto trovo che sia molto tollerante nei confronti di Paolo. Ne Il peggior Natale della mia vita è an-cora più evidente il nostro contrasto, lui contiene per quasi tutto il film una rabbia che poi esplode soprattutto ver-balmente nei miei confronti. Devo dire che ci sono due o tre scene tra me, Antonio e Diego che trovo veramente ben riuscite, sono decisamente tra le mie preferite, proprio perché si tocca quel livello di comicità che io trovo la più divertente in assoluto”.

Il Commissario Dreyfus diceva ‘datemi dieci uomini come Clou-seau e vi distruggo il mondo’, ma anche il personaggio di Paolo non scherza. “Sta citando uno dei miei eroi in

assoluto che è Peter Sellers. Uno de-gli attori che amo di più in assoluto

ed, indubbiamente, ho imparato tanto guardandolo, quindi mi rende felice e onorato questa citazione. Ed, effettiva-

mente, nel film basto io per distruggere questo castello meraviglioso dove siamo andati a trascorrere il Natale”.

Bentornato Paperino!

Nicoletta Gemmi

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DA GIOVEDì 29 NOVEMBRE AL CINEMAwww.dinuovoingioco.it

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Jack Frost è un ragazzo spensierato e solitario, che non si è mai assunto una responsabilità in vita sua, eccetto quella di portare l’inverno ovunque egli vada. Tutto cambia quando Pitch, meglio noto come L’Uomo Nero, dopo anni di pace inizia il suo piano per lasciar assorbire il mondo dalle tenebre e per farlo inizia dai bambini. I Guardiani, ovvero Nord/Babbo Natale, Dentolina, Calmoniglio e Sandman, decidono con non poche difficoltà di arruolare Jack per impedire a Pitch di portare a termine il suo piano e proteggere i bambini di tutto il mondo.

Le 5UN’EPICA E MAGICA AVVENTURA ANIMATA CHE RIUNISCE BABBO NATALE, IL CONIGLIO PASQUALE, SANDMAN, LA FATINA DEI DENTI E JACK FROST, PRONTI A DIFENDERE I BAMBINI DI TUTTO IL MONDO DALLA MINACCIA PIÙ TEMUTA: L’UOMO NERO!

leggende

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(Rise of the Guardians, 2012, Usa)Regia di Peter Ramsey, William JoyceUniversal, Animazione, Avventura, Fantasy29 NOVEMBRE

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lina, alias la fata dei denti è metà umana, metà colibrì, Calmoniglio/coniglio pasquale è

permaloso ed irascibile, oltre che amante delle arti marziali e Sandman, l’omino dei sogni, un silenzioso quanto impla-cabile guerriero. Insieme a loro Jack Frost, un solitario, un cane sciolto, un essere immortale che è in grado di con-trollare gli eventi atmosferici. Riusciranno i nostri eroi a sconfiggere il terribile Pitch, incarnazione delle paure più profonde che si manifestano nella notte?Al doppiaggio originale troviamo Jude Law, Alec Baldwin, Isla Fisher, Hugh Jackman e Chris Pine, che sostituisce Leonardo di Caprio nel ruolo di Jack Frost.La pellicola, nelle sale in 3D, verrà pre-sentata durante il Festival di Roma, du-rante il quale le verrà assegnato il “Vanity

Fair International Award for Cinematic Excellence”.

leggende

Ispirato dalla serie di libri The guardians of Childhood, Le 5 leggende è stato prodotto dal suo stesso autore, William Joyce insieme, tra gli altri, a Guillermo del Toro.

Il film è in cantiere dal lontano 2005: Joyce e la Reel FX decisero infatti di

lanciare una joint venture, per la produzione di alcune pelli-

cole di animazione, tra le quali appunto il film sui Guardiani dell’in-fanzia. Il progetto è rimasto fermo per parecchio tempo fino a quando non è inter-

venuta la Dreamworks Animation che ne

ha acquistato i diritti, ed ha affidato la

regia a Peter Ramsey. Lo stes-so Joyce ha in parte collaborato sedendo anche dietro la macchina da presa, ma solo all’inizio.

La sceneggiatura è stata scritta nien-temeno che dal premio Pulitzer David Lindasay-Abaire. E’ necessaria però una piccola precisazione: nonostan-te il film sia basato su una serie di libri, in realtà se ne discosta nei contenuti. I romanzi di Joyce analiz-zano approfonditamente tutti i per-sonaggi, il film di Ramsey ci mostra invece i nostri eroi anni dopo le vicende narrate in quelle pagine. Questa è stata una precisa scel-ta dell’autore, perché “Non voglio c h e la gente vada al cinema e dica, preferivo il libro – ha spiegato Joyce – e non volevo che

sapesse esattamente cosa accadrà nel film”.Piacerà moltissimo ai bambini perché rac-

chiude tutta una serie di personaggi legati all’infanzia, ma sapientemen-te rivisitati. Nord/Babbo Natale è sì il bonario portatore di doni, ma anche abituato a servirsi del-le spade per combattere, Dento-

Le 5 leggende

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ERA DAL 1993 PER NEL CENTRO DEL MIRINO CHE IL GRANDE CLINT NON TORNAVA IN UN FILM SOLO COME ATTORE. LO HA FATTO PER IL DEBUTTO DELL’AMICO E COLLEGA ROBERT LORENZ PER UNA PELLICOLA CHE È INTRATTENIMENTO FATTO COL CUORE.

Di nuovoin gioco

Gus (Eastwood) è uno dei più famosi talent scout di baseball in circolazione. Uno che è capace di riconoscere un battitore solo dal rumore della mazza. Però con l’età avanzata la sua vista comincia a vacillare, e il pensionamento si avvicina. Ma lui non ha nessuna intenzione di finire una prestigiosa carriera in panchina. Inoltre a lui piace la sua vita. Un’esistenza solitaria, fatta di spostamenti continui tra piccole cittadine americane, seduto nelle ultime file dello stadio a osservare i giocatori per tornare a sera tarda in un motel di seconda categoria. Un giorno dall’ufficio centrale dell’Atlanta Braves, la società per la quale lavora, esce la notizia che Gus si deve ritirare, perché non è più in grado di scoprire i nuovi talenti del baseball. E, così, il suo amico e boss, Pete Klein (Goodman) decide che è arrivato il

momento di affiancargli un’ altra persona. La scelta cade su sua figlia Mickey (Amy Adams), l’unica persona che lui non può rifutare. In realtà tra padre e figlia non ci sono rapporti da anni. Mickey è un affermato avvocato di Atlanta, si è fatta la sua vita e, dalla morte della madre ha sempre ritenuto Gus un padre assente e capace di provare amore solo per il suo lavoro. Nonostante non ne abbia per niente voglia e nemmeno Gus sia felice dell’idea, i due si ritroveranno insieme, per portare a compimento l’ultimo colpo del grande scout. Un viaggio per visionare un nuovo ipotetico talento, un certo Bo Gentry (Joe Massingill). Gus e Mickey si mettono in marcia, tra motel e diner, verso la North Carolina. Riscoprendo dopo le iniziali diffidenze, un legame che non era mai morto ma solo seppellito da rancori e fraintendimenti.

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(Trouble With the Curve, Usa, 2012)Regia di Robert Lorenz con Clint Eastwood, Amy Adams, Justin Timberlake, Ed Lauter, John Goodman111’, Warner Bros., drammatico29 NOVEMBRE

Di nuovo in gioco

Di nuovoin gioco

In un’intervista di due anni fa, per la promozione di J. Edgar, quando gli fu chiesto quali fossero i suoi progetti futuri, il grande e ironico attore e regista rispose: “Prossimamente tornerò a fare l’attore. Ho accettato perché sarà il film di debutto del mio caro amico e assistente alla regia da tanti anni Robert Lorenz. Dovrò fare un vecchio, un pensionato. E’ meglio che mi metta a studiare per bene, non so se è un ruolo che mi si addice”. A ottantadue anni Eastwood, uno dei migliori registi in circolazione, torna ad essere soprattutto un grande attore. In effetti Di nuovo in gioco, in originale Trouble with the Curve, è stato scritto per lui: un padre, uno sportivo, un uomo rude ma dal cuore grande. Non è tanto un film sul baseball, quanto su un delicato e commovente rapporto padre/figlia che si intreccia con lo sport preferito d’America. Nella storia si snodano le dinamiche di relazione di un uomo anziano, abituato a vivere da solo, che si ritrova in viaggio con la sua unica figlia che ama senza saperglielo dimostrare. Inoltre si dovrà confrontare con il nuovo arrogante giocatore che ha scoperto e con Johnny (Justin Timberlake), un lanciatore anche lui uscito dal fiuto di Gus, che intreccia una relazione con la figlia. Il risultato è un grande spettacolo, ricco di sentimento, humor, dramma famigliare e recitazione superba. “L’alchimia tra Clint ed Amy Adams - ha affermato Lorenz - è perfetta e si parteggia per questi due nonostante le traiettorie problematiche della loro relazione. Se il film è riuscito lo devo a loro, un ensemble di attori assolutamente unico”.

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Leone (Sergio Castellitto) ha 50 anni, è un uomo potente, ricco e misterioso ma soprat-tutto solo. Decide di affittare una compagnia di attori per far interpretare loro la famiglia che non ha mai avuto. E’ la notte di Natale.

Il regista Paolo Genovese, classe 1966, ha iniziato la sua carriera cinematografica con l’amico Luca Miniero. Poi i due si sono se-parati e Genovese ha firmato commedie di successo come La Banda dei Babbi Nata-le, Immaturi e Immaturi – Il viaggio. Ora ritorna con una commedia, dove ritrova Mi-niero come co-sceneggiatore per una storia divertente, bizzarra e nella quale realtà e finzione si mescolano in continuazione. La storia di un uomo potente ed estremamente solo che vuole avere per una volta nella vita una famiglia tutta sua. E la vuole nel periodo

dell’anno in cui la famiglia è più indispen-sabile, pena l’isolamento: il Natale. Pertanto ingaggia una piuttosto sgangherata compa-gnia teatrale. Ma non tutto filerà liscio come i nostri personaggi credevano. “Il film è in-centrato sul tema se vale la pena farsi una famiglia oppure no?! – ci dice Genovese - Avere dei figli o non averli? Scelta che, pro-babilmente, superati i cinquant’anni – come il nostro protagonista – può diventare moti-vo di riflessione perché diventa in qualche modo ineluttabile. E, così, il nostro Leone, a suo modo, in una maniera curiosa, mettendo in piedi una messa in scena si interroga sul senso della sua scelta, che è stata quella di essere rimasto da solo. E attraverso la rap-presentazione della famiglia perfetta, della famiglia ideale, probabilmente la famiglia che Leone aveva in mente, cerca per tutto il

tempo di capire se ha fatto la scelta giusta. Vuole dimostrare che la famiglia non fa per lui, o meglio ancora, che non fa per nessuno. Mentre Leone farà di tutto per non far fun-zionare questo gruppo, la scalcinata compa-gnia teatrale che ha accettato di interpreta-re i ruoli dei parenti dell’uomo, al contrario, ce la mette tutta perché i rapporti fra di loro siano i più idilliaci e naturali possibili. Vo-gliono dimostrare che sono delle persone e anche dei grandi artisti quindi il loro obiet-tivo è recitare una famiglia perfetta”. “L’altro tema forte del film è il dualismo tra rappresentazione e realtà. – aggiunge il regi-sta - Perché ogni attore oltre ad interpretare un ruolo ha una sua vita privata, quindi mo-gli, mariti, figli ecc… Il film alterna il dietro le quinte della rappresentazione con tutta la sua realtà e la rappresentazione stessa con tutta la sua messa in scena. E, man mano che la storia va avanti, scopriamo che non riusciamo più a distinguere dove inizia la re-altà e dove finisce la finzione e viceversa. La famiglia finta diventa sempre più reale, più forte, più vera e contraddittoria di una famiglia normale, perché scatena passioni, sentimenti e sensazioni molto reali”.

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(Italia, 2012)Regia di Paolo Genovesecon Sergio Castellitto, Claudia Gerini, Marco Giallini, Carolina Crescentini, Eugenia Costantini 100’, Medusa, commedia

Una famiglia perfetta

29 NOVEMBRE

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‘PASQUA CON CHI VUOI, NATALE CON I TUOI!’. SI FA PRESTO A DIRLO. MA SE UNO I SUOI NON CE LI HA, CHE COSA PUÒ FARE? COMPRARSELI?

Una famiglia perfetta

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Che cosa rende speciale il Natale 2012? Con Monti sotto l'albero, che ci ricorda che i tempi dei viaggi esotici, delle vacanze a Cortina e dei regali lussuosi sono evapora-ti con lo spread? Adesso il clima 'natalizio' suggerisce modelli più sobri, più familiari, più essenziali. In questo contesto il cine-ma, nella sua varietà e semplicità, acqui-

sta un significato speciale, oltre a quello di spettacolo natalizio per eccellenza. In que-

sto Natale si fronteggiano una quindicina di titoli: un'offerta molto, forse troppo esuberante, con alcune

eccellenze, moltissime novità, molte sorprese. Una cosa è certa, la competizione tra film sarà fortissima, e spieta-ta, perché in un periodo 'caldo' come quello natalizio, chi zoppica è perduto. Una competizione fortissima a comin-ciare dagli italiani, anzi dalla commedia italiana che rap-presenta un classico della tradizione e che quest'anno ha deciso di moltiplicarsi per tre e di rinnovarsi ad substan-tiam. Con Colpi di Fulmine il cinepanettone si trasforma in commedia romantica con De Sica innamorato di una carabiniera e Lillo e Greg di una pescivendola. Contro l'ex cinepanettone due fortissimi outsider del Natale, due titoli

comici che propongono storie e personaggi di successo, ma di spirito tutt'altro che natalizio. Il primo è Anto-

nio Albanese che dopo il successo di Qualunque-mente presenta Tutto Tutto Niente Niente, con l'inossidabile Cetto la Qualunque e altri

ameni personaggi. L'altro titolo è ancora più eversivo (sul piano del buonismo natalizio ovviamente) ovvero I 2 Soliti Idioti con la cop-pia Mandelli-Biggio a mettere a dura prova i fondamentali delle relazioni padre-figlio.

L'evento più importante è senza dub-bio Lo Hobbit Un Viaggio inaspettato primo titolo di una nuova trilogia di Peter Jackson dedicata al prequel de Il Signore degli anelli che arriva dopo dieci anni da Il ritorno del Re e dopo 17 Oscar vinti. Altro titolo in odore di culto è Vita di Pi di Ang Lee, una vera sfida alle leggi della vita e del cinema, che mette in scena su una scialuppa alla deriva nell'oceano un ragazzo ed una tigre, unici superstiti di un naufragio. Grande competizione anche sul fronte dell'animazione dove il disneyano e poco ortodosso Ralph Spaccatutto - villain di un videogioco, stanco di fare la parte del cattivo e alla ricerca di riscatto 'morale' - sfida Le Cinque Leggende della Dreamworks (vedi scheda) e la tartaruga marina di Sammy's Adventure.

Ma dove la concorrenza si fa letteralmente guerra è la nic-chia del cinema d'autore, dove si fronteggiano molti titoli di grande qualità in uno spazio ridotto e dove il rischio di veder transitare qualche bel film come una meteora è ancora più forte. Oltre ai titoli che vi presentiamo qui di seguito, dobbiamo citare Moonrise Kingdom di Wes An-derson con al centro la fuga d'amore di due adolescenti in un'isoletta del New England, Ruby Sparks che mette in scena la vicenda di uno scrittore che si trova di fronte, in carne ed ossa, il personaggio femminile che ha creato ed infine No, un film cileno (considerato uno dei proba-bili candidati all'Oscar per il miglior film straniero) che racconta la storia di un pubblicitario alle prese con il referendum del 1988 con-tro la riconferma del dittatore Pinochet.

Arrivederci al prossimo numero. (p.c.)

UN NATALE CON LO SPREADSpeciale Anteprime

Una famiglia perfetta

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TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE

Anteprime(Tutto tutto niente niente, 2012, Italia)Regia di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, Paolo Villaggio, Fabrizio Bentivoglio, Lorenza Indovina, Lunetta Savino01 Distribution, Commedia

Doveva essere Qualunque-mente 2, ma poiché l’appetito vien mangiando, Albanese nel frattempo ha deciso di farsi in tre, e ed accanto all’ineffabile ritorno del poco onorevole Cetto la Qualunque, porta in scena il nordico Rodolfo Favaretto di ‘professione secessionista’ ed infine il mistico Frengo Stoppa-to, già visto durante la trasmis-sione televisiva Mai dire Gol. I tre hanno in comune lo stesso tragico ‘cursus honorum’: dal Parlamento al carcere. Curiosa la partecipazione di Paolo Villaggio alla pellicola: il suo personaggio, un comico che diventa Presiden-te del Consiglio, è stato ideato da Albanese, molto tempo prima dell’ascesa di Beppe Grillo nella politica italiana. La sceneggiatu-ra, scritta dallo stesso Albanese

insieme a Pietro Guerrera, è stata concepita come una sorta di sequel di Qualunquemente e chiuderà le vicende di Cetto La Qualunque. Il politico corrotto, misogino, e sostenitore accanito della ‘Reggina Calcio’, apparso per la prima volta nel 2003 in Rai e reso famoso dalla Gialappa’s band con Mai dire domenica, sarà questa volta alle prese con vari intrighi nei salotti romani. “Questa volta racconteremo vari aspetti del nostro Paese – ha spiegato Albanese - alcuni ridicoli, altri inquietanti. Questo è anche un modo affettuoso di guardare all’Italia e raccontare le cose che non funzionano, per sconfiggerle con una risata”. “La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà” diceva un celebre slogan del 68.

I 2 SOLITI IDIOTI(I 2 soliti idioti, 2012, Italia)Regia di Enrico Lando con Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Teo Teocoli - Medusa, Commedia

Dopo aver sbancato il botteghino lo scorso anno, la premiata ditta Mandelli/Biggio sfida la super-concorrenza natalizia. Questa volta papà Ruggero ed il figlio Gianluca, sfuggiti alla gang dei russi, sono alle prese con la crisi economica che si è abbattuta come un macigno sull’impero dei Wurstel. Un uomo integerrimo li aiuterà. A fare da contraltare alle loro vicende anche le gag di Pa-trick ed Alexio, due tamarri che comunicano tra di loro attraverso

un linguaggio basilare. Il film avrà una trama più strutturata e l’aiu-to di Teo Teocoli che ha accettato la parte per stima verso i due protagonisti. “Sarà un film amato dai giovani, ma anche dagli adul-ti, farà ridere e discutere – dice Pietro Valsecchi che produce con la Taodue - Si sta cercando di rinnovare l’Italia in politica, biso-gna farlo anche nel cinema, con nuovi linguaggi, un tentativo di trovare una medicina all’Alzhei-mer di questo Paese”.

(Colpi di fulmine, 2012, Italia)Regia di Neri Parenti con Chri-stian De Sica, Luisa Ranieri, Ari-sa, Lillo e GregUniversal, Commedia

Sempre meno cinepanettone e molto più commedia romantica: Neri Parenti porta in sala il suo immancabile film di Natale, un manuale d’amore tutto da ridere. “Ho cercato di variare e di cercare il diverso – ha spiegato il regista – E’ diviso in due episodi, uno più tradizionale, l’altro decisamente folle”. Il grande mattatore è come sempre il king of comedy tricolore Christian De Sica al suo diciasset-tesimo film con Parenti. Questa volta l’attore si cala nei panni di uno psichiatra che si finge sacerdo-

COLPI DI FULMINE te per evitare il carcere, rifugian-dosi in un paesino di montagna. Qui avrà molto a che fare con la bella e irreprensibile carabinie-ra Luisa Ranieri. Nel secondo episodio a farla da padroni sono i comici Lillo e Greg affiancati dalla cantante Arisa e da Anna Foglietta. Greg è un inamidato (in tutti i sensi) ambasciatore del Vaticano che si invaghisce della pescivendola romana Foglietta. Per conquistarla cercherà di tra-sformarsi in ‘coatto, con il valido aiuto dell’assistente Lillo. “La base è sempre quella del film comico di Natale – prosegue Parenti – ma virato molto di più sui sentimenti”. Prodotto come sempre da Aurelio de Laurentis, il film è stato girato a Trento in otto settimane.

I FILM ITALIANI

13 DICEMBRE

20 DICEMBRE

13 DICEMBRE

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THE COMPANY YOU KEEP

Anteprime(The company you keep, Usa, 2012)Regia di Robert Redford con Shia LaBeouf, Susan Saran-don, Anna Kendrick, Richard Jenkins, Julie Christie‘125, 01 Distribution, Thriller

Nono film da regista per Robert Redford del quale è anche protagonista, The Company you keep è un solido thriller a sfondo politico, ispirato a vicende realmente accadute. Racconta le vicende dell’avvocato Jim Grant, vedovo e padre di una bimba di undici anni, la cui vita viene sconvolta dopo l’arresto di Sharon Solarz, una casalinga di Albany, che confessa di esser stata membro dei Weather Underground e parte del braccio terroristico che rapinò una banca con tanto di morti e feriti. Da quel momento si apre un’inchiesta dell’FBI e scopriamo che anche Jim è un ex ‘weathermen’: si ritrova alle calcagna i federali

LA PARTE DEGLI ANGELI(The Angel’s share, 2012 Francia, Gran Bretagna)Regia di Ken Loach con John Henshaw, William Ruane, Roger AllamBim Distribuzione, Drammatico, Commedia

Ken Loach abbandona momen-taneamente il duro percorso di denuncia che ha caratterizzato gran parte delle sue pellicole, per una commedia agrodolce premiata dalla giuria all’ultimo Festival di Cannes. Il percorso di risalita del giovane ex carcerato Robbie, che diventato padre da poco, giura che suo figlio non do-vrà passare ciò che lui ha vissuto, tra crimini e dolore. Robbie sta scontando la sua ultima pena at-

traverso servizi di pubblica utili-tà. Il programma di lavoro social-mente utile un giorno porta Rob-bie, assieme ai compagni Rhino, Albert e Mo, in una distilleria di whisky. Ispirati dal luogo ameno e dal prezioso liquore il gruppo di ex poco di buono ha un’idea tanto geniale quanto bizzarra. Ci riusciranno? La sceneggiatura è firmata come al solito da Paul Laverty e le riprese si sono svolte tra Glasgow e Londra.

GRANDI SPERANZE

(Great Expectations, 2012, Gran Bretagna)Regia di Mike Newell con Jeremy Irvine, Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Holliday Grainger, Sally Hawkins

Charles Dickens è senz’ombra di dubbio uno degli autori più saccheggiati dal cinema. L’ultimo adattamento, in ordine di uscita, è questo Grandi Speranze (già portato sullo schermo nel 1946 da David Lean) che Mike Newell (Harry Potter e il calice di fuoco) dirige su sceneggiatura di David Nicholls (One day). Vero romanzo di formazione, vede protagonista Philip Pirrip detto ‘Pip’, interpretato da Jeremy

Irvine, un orfanello che grazie all’aiuto di uno sconosciuto benefattore riesce a studiare, diventare un gentiluomo, arricchirsi e frequentare la buona società. Per scoprire che il suo benefattore è un assassino galeotto. Nel cast Helena Bonahm Carter sempre più attratta dai ruoli in costume dopo Il discorso del re, Holliday Grainger, Ralph Fiennes e Sally Hawkins.

e soprattutto Ben Shepard, un giovane cronista del quotidiano locale che ha fiutato una pista che può farlo sfondare nel giornalismo. “Io ovviamente c’ero negli anni ’70 – ha spiegato Redford - ma mi sembrava sempre troppo presto per fare un film su quel periodo e su gente che aveva fatto quella scelta. Ma il film vuole essere un omaggio al cinema di quegli anni, in particolare a Sidney Pollack”. Ad affiancare Redford, un bravo Shia LaBeouf, alle prese con due mostri sacri come Redford e Susan Sarandon.

I FILM D'AUTORE

20 DICEMBRE

13 DICEMBRE

20 DICEMBRE

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(The Hobbit: An Unexpected Journey, Usa, 2012)Regia di Peter Jackson con Martin Fre-eman, Richard Armitage, Ian McKel-len, Cate BlanchettWarner, Fantasy, Avventura

Lo Hobbit Un Viaggio inaspettato è il primo dei tre prequel sempre diretti da Jackson, che usciranno rispettiva-mente a Natale 2012, Natale 2013 e Luglio 2014.

Le avventure di Bilbo Baggins, coinvol-to in un’epica ricerca per reclamare il Regno perduto dei Nani di Erebor, conquistato molto tempo prima dal malvagio drago Smaug. Avvicinato dal mago Gandalf il Grigio, Bilbo si ritrova al seguito di una compagnia di tredici nani capeggiati dal leggendario guer-riero Thorin Scudodiquercia. Il viaggio li conduce nei paesi selvaggi, attraver-so territori pieni di pericoli, popolati di Goblin e Orchi e Wargs assassini, di

LO HOBBITUN VIAGGIO

ragni enormi, di cambia pelle e di ma-ghi. La loro direzione li conduce ad Est, verso le Montagne Nebbiose, ma prima dovranno superare i tunnel dei Goblin, dove Bilbo incontra una creatura che gli cambierà la vita per sempre: Gollum, a cui riuscirà a prendere un oggetto tanto semplice quanto prezioso, un anello d’oro, di cui non immagina lontanamen-te il potere.

Nel cast ritornano tutti gli attori che avevano reso grande la trilogia del Signore degli Anelli, a cominciare da Martin Freeman nel ruolo di Bilbo, Ian McKellen (Gandalf), Andy Serkis (Gollum) e, questa volta in ruoli minori, Orlando Bloom (Legolas), Hugo Weaving (Elrond), Cate Blanchett (Galadriel), Elijah Wood (Frodo).

Le riprese del film, avvenute come per Il Signore degli anelli in Nuova Zelanda, sono iniziate il 21 marzo 2011 e sono durate fino al 6 luglio 2012.

(Wreck it Ralph, 2012, Usa)Regia di Rich MooreWalt Disney, Animazione, Commedia

Anche i videogiochi hanno un cuore? 52º classico Disney

secondo il canone ufficiale, Ralph Spaccatutto ci trasporta nel mondo dei videogiochi, ovviamente in 3D. Ralph Spaccatutto è il terribile villain del videogioco Felix Aggiustatutto

nel quale distrugge senza pietà tutto ciò che il protagonista costruisce. Per

30 anni in ombra da Felix, il ‘’bravo ragazzo’’ che ogni volta finisce per salvare la situazione, e stanco di fare il cattivo, Ralph decide di cambiare, avventurandosi in un viaggio attraverso

RALPH SPACCATUTTOdiverse generazioni di videogame. Fino all’incontro con la star di Sugar Rush, Vanellope von Schweetz che gli rivela che qualcosa di non ben identificato, potrebbe compromettere per sempre l’intera “comunità” dei videogiochi. Ralph dovrà dimostrare veramente quanto vale, per scongiurare questa catastrofe. Dietro la macchina da presa troviamo Rich Moore, acclamato regista di episodi di serie tv cult come I Simpsons e Futurama. Al doppiaggio originale, molti attori noti come John C. Reilly, Sarah Silverman, Jack McBrayer e Jane Lynch. Ralph Spaccatutto sarà protagonista di un evento all’interno del Festival internazionale del film di Roma, dove sarà presentato nella sezione Alice nella città.

20 DICEMBRE

13 DICEMBRE

AnteprimeI FILM D'INTRATTENIMENTO

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Vita di Pi inizia e finisce a Montreal, per raccontare l’incredibile storia di Pi Patel (l’esordiente Suraj Sharma). Pi nasce a Pondicherry, India, nel 1970, da una fa-miglia benestante. Suo padre (Adil Hus-sain) è proprietario di uno zoo e Pi passa le sue giornate tra tigri, zebre, ippopotami e altre esotiche creature. Fin da piccolo, Pi sviluppa delle sue teorie riguardo alla fede - è appassionato di tutte le religioni - ed è convinto che tra esseri umani, anima-li e natura ci sia una grande comunione. Queste idee cominciano a mutare quando Pi fa il tentativo di diventare amico di una tigre del Bengala chiamata Richard Par-ker. Da quel momento il ragazzino impa-ra una dura lezione da suo padre circa le relazioni tra bestie e esseri umani, i qua-li, secondo il padre, se non vogliono fare

una brutta fine non possono essere amici delle prime. Quando Pi compie diciassette anni, il padre decide di vendere lo zoo e di emigrare in Canada con la famiglia alla ricerca di una vita migliore. Ma durante il viaggio la nave mercantile dove i Patel viaggiano con gli animali dello zoo (in at-tesa di essere venduti), investita da una tempesta gigantesca, affonda, lasciando miracolosamente il giovane Pi come unico sopravvissuto, alla ricerca di salire su una scialuppa dove l’attende un inaspettato quanto irrequieto naufrago: la tigre Ri-chard Parker. Gli avvertimenti del padre si rivelano immediatamente veri, tra Pi e la tigre è una lotta per la sopravvivenza. Ma con il passare dei giorni i due esseri viventi imparano che la coesistenza è l’unica spe-ranza di salvezza.

Presentato al New York Film Fe-stival, Vita di Pi ha lasciato let-teralmente senza parole critici e pubblico. Un’avventura di mare dalle tinte forti, che si trasforma in un’esperienza spirituale, aiuta-ta da uno dei 3D più sensazionali e raffinati che si siano mai visti. Oltre alle stupefacenti immagi-

ni, e ad una storia unica, Vita di Pi è soprattutto un racconto sulla maturazione spi-rituale di fronte allo spettacolo dell’universo. Un ragazzo che è stato paragonato al Piccolo Princi-pe di Saint Exupéry nella tenerezza che riserva a tutte le forme di vita di un mondo che gli sem-bra espressione di un amore universale. Il pro-getto del film ha avuto una genesi molto com-plicata, passando attraverso ben tre registi, pri-ma di arrivare al Premio Oscar Ang Lee, che ha lavorato su una sceneggiatura di David Magee e che ha voluto, come protagonista, il debuttan-te Suraj Sharma. Tobey Maguire, che era stato inizialmente scelto per il ruolo di Yann Martel, che appare nel film come voce narrante, è stato sostituito dall’attore inglese Rafe Spall. “Volevo essere coerente con le altre scelte di casting fat-te per il film - ha commentato Lee - e nonostan-te la mia grande e immutata ammirazione per Tobey, ho deciso di avere un cast senza nessuna star”. L’attore Tobey Maguire da parte sua ha af-fermato: “Supporto completamente la decisio-ne di Ang, mi dispiace solo non esserci, perchè il film è incredibilmente bello.”

(Life of Pi, Usa, 2012)Regia di Ang Lee con Suraj Sharma, Gérard Depardieu, Irrfan Khan, Tabu, Adil Hussain125, 20th Century Fox, avventura/drammatico20 DICEMBRE

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Vita di Pi

IL PREMIO OSCAR ANG LEE METTE IN SCENA UN ROMANZO GIUDICATO INFILMABILE: UN RAGAZZO ED UNA TIGRE ALLA DERIVA NELL’OCEANO PER 227 GIORNI. UN RACCONTO DI NAUFRAGIO, DI PERICOLO E DI SOLITUDINE, DIVENTA UNA GRANDE METAFORA DELLA FORZA DELLA FEDE E DELLA MAESTÀ DEL CREATO.

VitadiPi

Anteprime

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Anche il circuito The Space è al-lineato alle percentuali negative del mercato?

Diciamo che complessivamente il nostro andamento è superiore di circa due punti rispetto a quello generale del mercato. Con una netta ripresa a partire da agosto.

Quali sono, secondo lei, le cause di questa flessione?

Certamente la qualità dei prodotti di-stribuiti non allineati alle potenzialità presentateci. A differenza di altri mercati più stabili, dove quando si inizia una nuova stagione c’è un punto di ri-ferimento di partenza, il cinema non è strutturalmente classificabile rispetto ai trend storici e pertanto dipende per lo piu’ dai prodotti in uscita. Al’inizio di un anno non parti dai 100 milioni di mercato capitalizzati nell’anno precedente, come in altri settori merceologici ai quali si può sommare o decrementare un quantitativo legato allo scenario esterno. Nel mercato del cinema il fatturato è generato da 300 film usciti quell’anno, ma l’anno successivo si riparte da zero perché ci saranno altri 300 titoli completamente diversi, che non possono essere comparati con quelli dell’anno precedente. Perché ognuno è una storia a parte.

Comunque il numero dei film distribuiti nell’arco dell’anno è abbastanza stabile.

Ma ogni prodotto ha un valore diverso, che produce incassi diver-sissimi tra loro. Questi ultimi sono determinati da tre fattori: il più importante in assoluto è la qualità intrinseca, e questo vale in ogni settore merceologico. Gli altri due sono legati alla promozione - uno può fare il miglior prodotto del mondo, ma se la gente non lo conosce non andrà mai a cercarlo - e alla calendarizzazione, ovvero alla scelta del momento di uscita.

Ma quanto pesa la crisi economica in questo scenario?

A mio parere la gente è andata meno al cinema non tanto per una minore disponibilità economica, ma perché i film che sono stati presentati erano meno interessanti per il pubblico. Comunque anche se non è determi-nante, anche la crisi ha un peso che è difficile da quantificare. Mi riferi-sco al target delle famiglie, che in un periodo di tensione finanziaria deve programmare le spese. Sto pensando ad esempio ai titoli di animazione, il prodotto familiare più classico, che una famiglia me-

dia, ad esempio di quattro persone, deve necessariamente selezionare perché non è nelle

condizioni di spendere dai 130 ai 150 euro in un mese per andare a vedere quattro titoli d’animazione usciti in sequenza. Se fossero stati scadenzati nell’arco di tre mesi sarebbe stato molto meglio. Mi riferisco anche alla pioggia di sette/otto titoli in uscita ogni settimana in questo periodo, che sul piano commerciale rappresenta un suicidio annunciato visto che nessuno può vedere sia per motivi economici che di tempo trenta film al mese. Quindi in questo se-condo caso il danno per alcuni film è devastante.

Il problema a monte è quello della stagionalità, che per evitare l’estate ammassa un numero eccessivo di titoli durante l’autun-no e l’inverno.

Questa estate è stata parados-sale. Gli Europei e le Olimpiadi hanno portato i distributori a scavalcare i mesi estivi. Un er-rore che si ripete da anni, ma che da quest’anno, mi auguro, possa servire a costruire il fu-turo. Tutti insieme, distributori ed esercenti, devono impostare l’uscita come un palinsesto, per cui non sarà più la casa di di-stribuzione a decidere autono-

Il cinema al tempo della crisi Intervista a Giuseppe Corrado

IN UN QUADRO GENERALE DEI CONSUMI IN NETTO CALO, ANCHE IL CINEMA REGISTRA UNA FLESSIONE NEI PRIMI NO-VE MESI DELL’ANNO. CON UNA FORTE RIPRESA A PARTIRE DA SETTEMBRE CHE FA BEN SPERARE PER UNA CHIUSURA DELL'ANNO PIÙ MORBIDA. SE IL CINEMA AMERICANO RESTA PIUTTOSTO STABILE, LA QUOTA DEL CINEMA ITALIANO SUBISCE LA RIDUZIONE PIÙ FORTE. NE PARLIAMO CON GIUSEPPE CORRADO PRESIDENTE E AD DI THE SPACE CINEMA, IL MAXI-CIRCUITO DI SALE CINEMATOGRAFICHE COMPOSTO DA 36 STRUTTURE PER COMPLESSIVI 360 SCHERMI, CHE RAPPRESENTA UNA FETTA SUPERIORE AL 20% DEL MERCATO.

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mamente l’uscita, ma l’insieme delle case. Un palinsesto valido non solo per l’estate (dove i distributori si alterneranno per mettere a disposizione il prodotto), ma per tutto l’anno. Se questo avverrà, e lo verificheremo presto, ne trarrà vantaggio tutto il mercato.

Se il cinema americano tiene, quello che sta soffrendo maggior-mente in questo periodo è il cine-ma italiano, che rappresenta per-centualmente il vuoto maggiore.

Non c’è dubbio che per la crescita il cinema italiano gioca il ruolo più importante, ma purtroppo è manca-ta la qualità dei titoli. Molti film italiani su cui noi esercenti aveva-mo riposto aspettative importanti, hanno ottenuto risultati decisa-mente minori. Gli autori, i registi e soprattutto i produttori devono processare questo aspetto perché loro hanno la responsabilità di in-tercettare l’interesse del pubblico. Esempio clamoroso è Natale a Cor-tina, che nonostante fosse uno dei migliori cinepanettoni degli ultimi anni, ha incassato molto meno dei precedenti perché il pubblico nel frattempo si è saturato. Gli ameri-cani sono molto più attenti all’o-pinione del pubblico e al cambia-mento dellevabitudini e dei gusti, testando piu’ strutturalmente il il gradimento del pubblico, e magari fare cambiamenti secondo i sug-gerimenti emersi. Quindi non sono mancati i titoli, ma forse non erano adeguati al gusto del pubblico che si evolve negli anni.

Cosa pensa dell’anticipo delle uscite settimanali a giovedì?

Il cinema deve competere con altri mezzi di intrattenimento. Ad esem-pio nel mese di novembre in ogni weekend c’è una partita della Juve, che è una delle squadre più segui-te, il che nell’era di Sky toglie spettatori al cinema. Quindi dobbiamo

allargare lo sguardo a tutto il settore dell’intrattenimento. E a mio parere in alcuni casi avere il coraggio di fare uscire i blockbuster direttamente il sabato, mettendo in condizio-ne qualcuno di scegliere tra la partita o ad esempio un colos-sal come Lo Hobbit o il nuovo Zalone. Non dobbiamo pensare di essere un mercato di serie b, ma essere consapevoli di avere prodotti molto più forti anche di Sanremo o dei Derby.

Che fine ha fatto la Festa del Cinema?

E’ una iniziativa dell’ Unione Distributori dell’Anica che ha trovato la disponibilità massima da parte nostra e che avrebbe dovuto ef-fettuarsi a settembre. Ma alcuni aspetti organizzativi, tempi tecnici, sponsor, etc. hanno determinato di rinviarla al prossimo anno, forse post – Cannes. Tutto ciò che è promozionale trova sempre la nostra

collaborazione. Noi siamo scettici solo sulle cose che tolgono valore.

Il contenitore The Space Extra continua ad allargarsi e con no-tevole successo…

C’era una volta in America ci ha davvero sorpreso, abbiamo avuto tutto esaurito in tutte le sale ed abbiamo fatto il primo incasso per copia in relazione al numero degli spettacoli programmati. E quindi abbiamo deciso di continuare la programmazione. Un’altra cosa che mi ha stupito è stato il successo di Led Zeppelin, questo ci fa capire come dobbiamo far trovare al pub-blico ciò che non trova da altre par-ti. Posso annunciare che in questa sezione, nella seconda settimana di Novembre presenteremo un altro evento importante: il concerto di Vasco Rossi, prima della malattia. Un evento che ci vede anche come distributori, e che venderemo anche ad altre sale interessate. Oggi con la digitalizzazione si aprono possi-bilità straordinarie. Bisogna creare presupposti in cui non togliamo spazio ai film ma creiamo la voglia di cinema.

Come sta andando la prenotazio-ne e la prevendita dei biglietti online?

Ottimamente, abbiamo avuto il 18,4% di biglietti prenotati in rete. La gente va su internet cerca il film, la sala, le eventuali promozioni. Tutto questo aggiunge valore al network di The Space.

Qual’è il nemico peggiore del cinema?

La rassegnazione. Dobbiamo ridare splendore ad un cinema che si è un po’ spento, forse per stanchezza degli operatori o poco coraggio nel cambiare. L’errore è pensare che cambiare le cose vecchie sia sba-gliato. Il cinema è una ricchezza, va protetta, enfatizzata rilanciata. Fino ad oggi l’abbiamo più protetta che spinta. Personalmente non sopporto sentir dire da qualcuno che non ci sarà futuro. Operiamo in uno dei settori più stimolanti e dinamici ed abbiamo il dovere e il piacere di fare sì che la gente continui ad andare al cinema.

Piero Cinelli

C’era una volta in ameriCa

vasCo rossi

led Zeppelin

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