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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “SAN GIOVANNI BOSCO” *57^CIRCOLO DIDATTICO* SCUOLA DELL’INFANZIA – PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO P.O.F. Piano dell’offerta formativa Anno scolastico 2009-2010 Documento completo che illustra nel dettaglio le finalità educative e le scelte della nostra scuola

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Piano Offerta Forrmativa IC San Giovanni Bosco

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

“SAN GIOVANNI BOSCO” *57^CIRCOLO DIDATTICO*

SCUOLA DELL’INFANZIA – PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

P.O.F.

Piano dell’offerta formativa Anno scolastico 2009-2010

Documento completo che illustra nel dettaglio le finalità educative e le scelte

della nostra scuola

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NORME DI RIFERIMENTO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL P.O.F. L’Istituto comprensivo 57° C.D. “San Giovanni Bosco” con la partecipazione di tutte le componenti, predispone il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA facendo riferimento a:

• Costituzione della Repubblica • C.C.NL 2002/2005 • Norme sull’autonomia delle Istituzioni Scolastiche (DL 275/1999) • Regolamento del Consiglio d’Istituto (vedi allegato). • Riforma della scuola L.53/04 e Allegati • Decreti attuativi L.53 : D.M. 59/04; C.M. 29/04; D.M. 28/10/04

CONTESTO TERRITORIALE Il bacino di utenza dell’ Istituto Comprensivo 57° Circolo Didattico, scuola fondata circa quarant’anni fa, si colloca nella periferia orientale di Napoli, considerato particolarmente a rischio sia sociale che scolastico. L’innesto nel territorio sociale di nuove realtà, nate con la ricostruzione post – terremoto, ha accentuato il disagio, facendo ampliare quella fascia di popolazione che, vivendo una condizione di marginalità sociale, economica e culturale, sente la scuola in quanto istituzione come ostile o quanto meno indifferente ai problemi che l’attanagliano. Questa situazione di sofferenza sociale produce spesso evasione, insuccessi ed abbandoni scolastici che, a loro volta, inducono e favoriscono la devianza sociale, chiudendo così un circuito difficile da spezzare. La platea dell’Istituto 57° Circolo, si presenta disomogenea, infatti, nella realtà sopra descritta esistono situazioni positive costituite da famiglie del ceto medio – borghese ed operaio, dove il livello socio – economico – culturale è decisamente apprezzabile. Negli ultimi anni inoltre, è iniziato, e si va sempre più accentuando l’innesto nel tessuto sociale di stranieri ( albanesi, slavi, macedoni, africani ) che dà vita a vere e proprie comunità. La presenza di tali alunni richiede strategie finalizzate, in una fase iniziale, alla conoscenza reciproca delle diversità culturali per favorire la conservazione – integrazione delle identità culturali e religiose. Il territorio propone strutture e associazioni di tipo sportivo-ricreativo-culturale (palestre, piscine, campi di calcio e di tennis, biblioteca, cinema, parchi) ma non sempre tali strutture risultano adeguate a quelle che sono le esigenze della popolazione.

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“INSIEME PER COSTRUIRE” L’Istituto 57° Circolo Didattico, comunità di discorso, scuola in cammino con le famiglie e il territorio per:

• Crescere insieme nel rispetto delle diversità individuali; • Promuovere la capacità di riflettere e di progettare il proprio futuro mediante

un’offerta formativa ampia, qualificata e verificabile.

FATTORI DI QUALITÁ Nella scuola dell’autonomia, centrale è la ricerca della qualità, della cultura della valutazione e la scelta di percorsi che garantiscano il successo scolastico e formativo. Pertanto ci proponiamo di:

• Porre al centro dell’agire della scuola ciascun alunno nella propria dimensione individuale e sociale, concependolo come valore autonomo e sussistente;

• La valorizzazione di tutte le risorse professionali interne; • Un’organizzazione educativa e didattica il più possibile personalizzata negli obiettivi

e nei percorsi formativi; • L’utilizzazione della valutazione non per sanzionare, ma per individuare le strategie

più adeguate ad assicurare il successo degli alunni nei processi di apprendimento; • La collaborazione e il confronto tra gli insegnanti nel lavoro di progettazione e

programmazione didattica; • La disponibilità dei docenti a curare il proprio aggiornamento, approfondendo nuove

metodologie didattiche e tecniche dell’educazione, garantendo competenze e abilità professionali qualificate;

• L’ importanza della valutazione, dell’ autovalutazione e il monitoraggio per un processo volto al miglioramento della qualità della scuola.

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ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA Il bacino di utenza dell’Istituto 57° Circolo Didattico, scuola fondata circa quarant’anni fa, si colloca nella periferia orientale di Napoli, considerato particolarmente a rischio sia sociale che scolastico. L’innesto nel territorio sociale di nuove realtà, nate con la ricostruzione post – terremoto, ha accentuato il disagio, facendo ampliare quella fascia di popolazione che, vivendo una condizione di marginalità sociale, economica e culturale, sente la scuola in quanto istituzione come ostile o quanto meno indifferente ai problemi che l’attanagliano. Questa situazione di sofferenza sociale produce spesso evasione, insuccessi ed abbandoni scolastici che, a loro volta, inducono e favoriscono la devianza sociale, chiudendo così un circuito difficile da spezzare. La platea dell’Istituto 57° Circolo, si presenta disomogenea, infatti, nella realtà sopra descritta esistono situazioni positive costituite da famiglie del ceto medio – borghese ed operaio, dove il livello socio – economico – culturale è decisamente apprezzabile. Negli ultimi anni inoltre, è iniziato, e si va sempre più accentuando l’innesto nel tessuto sociale di stranieri ( albanesi, slavi, macedoni, africani ) che dà vita a vere e proprie comunità. La presenza di tali alunni richiede strategie finalizzate, in una fase iniziale, alla conoscenza reciproca delle diversità culturali per favorire la conservazione – integrazione delle identità culturali e religiose. L’assunzione e la realizzazione di tale rilevante compito è possibile tenendo presenti due elementi come base fondamentale dell’organizzazione del lavoro degli insegnanti. Essi sono: 1. Il Profilo educativo culturale e professionale dello studente – PECUP – che, alla fine

del primo ciclo di istruzione ( 6-14 anni), definisce il sapere, il saper fare e il saper agire per essere persona capace di esercitare la propria cittadinanza attiva.

2. Le Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati nella Scuola Primaria e nella Scuola Secondaria di I° grado, che definiscono gli Obiettivi generali del processo formativo, gli Obiettivi specifici di apprendimento ( conoscenze e abilità delle discipline e delle attività).

Gli obiettivi generali del processo formativo costituiscono l’impianto culturale e pedagogico della Riforma scolastica e orientano le scelte educative e didattiche dei docenti e della scuola. Gli obiettivi specifici di apprendimento rappresentano i livelli essenziali di prestazione del servizio scolastico e nelle Indicazioni Nazionali sono presentati in maniera analitica in due elenchi distinti (conoscenze e abilità) per ciascuna delle discipline scolastiche del monoennio (classe prima), del primo biennio (classi seconda e terza) e del secondo biennio (classi quarta e quinta) della scuola primaria, e per il triennio della scuola secondaria. Si articolano in Conoscenze (i Saperi) e Abilità (il Saper fare) e costituiscono il punto di riferimento per noi docenti per la progettazione dei percorsi formativi.

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Gli obiettivi formativi scaturiscono dalla declinazione e interpretazione degli Obiettivi generali e degli Obiettivi specifici e definiscono i compiti di apprendimento dell’allievo. Fanno sostanzialmente riferimento ai problemi della vita reale e alle situazioni in cui l’allievo vive e fa le proprie esperienze. Per la programmazione didattica delle singole discipline si rimanda a quelle depositate agli atti di ufficio.

L’Unità di Apprendimento e gli elementi che la compongono.

Obiettivi generali

Obiettivi specifici di apprendimento Abilità - Conoscenze

Unità di apprendimento

Obiettivi formativi

Metodologia Attività Tempi

Modalità di verifica Test Criterio di raggiungimento obiettivo

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ATTESE ED ESIGENZE FORMATIVE Il progetto formativo di circolo, deve tener conto delle aspettative che la società civile e il mondo del lavoro hanno nei confronti della scuola. In particolare la tendenza alla globalizzazione richiedono alla scuola di:

• formare individui che, avendo interiorizzato valori e saperi condivisi, siano dotati di flessibilità intellettuale e di mentalità aperta al cambiamento e al confronto;

• sviluppare nei bambini capacità di decodifica critica dei messaggi dei mass-media; • agevolare atteggiamenti di disponibilità al confronto con culture differenti nella

considerazione che la diversità è occasione di arricchimento ed è portatrice di valori positivi.

Dai dati del contesto socio – culturale a nostra disposizione, emergono i seguenti bisogni delle famiglie:

• l’insegnamento sempre più precoce delle lingue straniere ( in particolare l’inglese ); • la richiesta di attenzione al benessere psico – fisico dei bambini e alla

valorizzazione delle proprie attitudini; • il prolungamento del tempo scuola per rispondere alle esigenze delle famiglie: • la richiesta di partecipazione attiva nell’organizzazione scolastica, per quanto di

loro competenza; • la presenza, all’interno dei curricola, di attività di laboratorio.

Tra gli operatori della scuola si riscontrano le seguenti attese:

• Interventi qualificati per prevenire e affrontare con tempestività i casi di difficoltà di apprendimento e di grave disagio – culturale;

• Raccordi organizzativi con la rete scolastica del territorio, con gli Enti Locali e con organizzazioni culturali operanti in loco ( volontariato e associazioni ) per realizzare un percorso formativo coerente e integrato;

• Presenza all’interno della scuola di un numero adeguato di laboratori e di spazi utili alla didattica;

• Acquisizione delle competenze necessarie per decodificare ed utilizzare i nuovi linguaggi multimediali.

Nell’ambito dell’ Autovalutazione di Circolo vengono utilizzati strumenti di rilevazione che consentono di aggiornare periodicamente l’immagine delle esigenze e delle attese formative di famiglie e docenti.

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OBIETTIVO DEL PROGETTO FORMATIVO DI ISTITUTO

Il progetto formativo dell’Istituto ha come finalità ultima, come “sovrascopo” di ogni apprendimento l’insegnamento, la formazione di personalità mature, responsabili, solidali, informate, critiche, cioè

“ la formazione alla cittadinanza e alla convivenza democratica” Pertanto gli obiettivi formativi condivisi dai diversi ordini di scuola e graduati secondo l’età degli alunni sono i seguenti:

COSTRUZIONE DELL’ IDENTITÁ

PERSONALE

• Consapevolezza del sé corporeo e dei propri vissuti.

• Scoperta e sviluppo di attitudini e capacità.

• Accettazione delle difficoltà e dell’errore come occasione di crescita.

• Riconoscimento delle proprie e delle altrui emozioni.

• Maturazione dell’autostima. • Comprendere le modificazioni

fisiche del proprio corpo e metterle in relazione con quelle psicologiche

• Riconoscere il legame affettività, sessualità, moralità.

SOCIALIZZAZIONE

• Superamento dell’egocentrismo • Capacita di porsi in relazione con

gli altri, in modo dialettico, sviluppando atteggiamenti quali la tolleranza, la solidarietà, il rispetto reciproco.

• Rispetto e valorizzazione delle diversità (abitudini, abilità, etnie, religioni).

• Acquisizione di atteggiamenti cooperativi per il raggiungimento di obiettivi, finalità condivisi e progettati insieme ad altri.

• Acquisizione di atteggiamenti partecipativi e di impegno attivo all’interno del proprio ambiente di vita.

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• Adeguamento alle regole e ai valori su cui si basano i rapporti umani e sociali.

• Conoscenza e tutela del patrimonio storico e naturale.

• Acquisire e consolidare comportamenti impostati alla moralità ed alla legalità

• Acquisire gli strumenti di giudizio necessari per valutare le proprie azioni ed i comportamenti degli altri ispirandosi ai valori sociali che regolano la convivenza civile

AUTONOMIA

• Acquisizione dell’autonomia personale.

• Capacità di gestire materiali e di organizzarsi nello spazio e nel tempo.

• Consapevolezza dei propri doveri e delle proprie responsabilità.

• Maturazione del senso di iniziativa e di decisione.

• Acquisire padronanza ed autocontrollo nei rapporti interpersonali

. • Maturazione di un atteggiamento

di curiosità e di ricerca nei confronti della realtà scolastica e del mondo circostante.

• Acquisizione di saperi e saper fare riconducibili alle diverse discipline.

• Capacità di comunicare impressioni, idee, riflessioni, emozioni utilizzando linguaggi diversi.

• Acquisire padronanza di interpretare, tradurre, trarre conclusioni, formulare ipotesi, dare spiegazioni, esprimere giudizi con coerenza logica

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• Migliorare la capacità di sintesi, astrazione e generalizzazione.

ALFABETIZZAZIONE CULTURALE

• Acquisizione di un atteggiamento scientifico, affinando le capacità di osservazione, analizzare, classificare, problematizzare, porre ipotesi, ricercare strategie, controllare i risultati, ecc.

• Acquisizione di un adeguato metodo di studio e di lavoro.

• Sviluppo delle competenze trasversali che consentono di trasferire le conoscenze acquisite in contesti diversi.

• Sviluppo delle potenzialità creative e del pensiero divergente.

• Consapevolezza delle proprie conoscenze.

• Acquisire e consolidare comportamenti sani e corretti

• Riconoscere il rapporto alimentazione – benessere -realizzazione personale

• Essere consapevole delle problematiche legate al tabagismo ed alla dipendenza da sostanze tossiche.

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MONITORAGGIO E AGGIORNAMENTO DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Dopo la stesura iniziale, le proposte di modifica/integrazione/aggiornamento del Piano dell’offerta formativa, vengono predisposte all’inizio di ogni anno scolastico dallo staff di direzione e inviate al Collegio dei Docenti e al Consiglio di Istituto per la successiva approvazione e infine alle famiglie.

AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO

La nuova normativa relativa all’autonomia scolastica ha prodotto l’aumento dei poteri decisionali e degli spazi di flessibilità (curricola, orari, organizzazione interna, ecc.) delle istituzioni scolastiche. Ciò ha determinato nuove e maggiori responsabilità dell’Istituzione, che viene chiamata a rendere conto delle proprie azioni organizzative e formative sia del sistema nazionale di cui fa parte, sia al contesto territoriale in cui opera. Nasce dunque l’esigenza di un sistema di Autovalutazione di Istituto L’Autovalutazione di Istituto si definisce secondo le seguenti caratteristiche:

• è una scelta condivisa da tutto il personale interno di una scuola che viene coinvolto in un processo collegiale;

• si basa sulla raccolta sistematica di informazioni quantitative e qualitative,

mediante strumenti scientifici (questionari, test, prove oggettive, ecc), e sulla loro successiva elaborazione e interpretazione,

• ha come oggetto il funzionamento della scuola nel suo complesso (aspetti

organizzativi interni, aspetti didattici/formativi, rapporti con gli utenti e con le agenzie del territorio, ecc.), e come esso viene percepito dai diversi attori che interagiscono all’interno dell’organizzazione (insegnanti, allievi, genitori, dirigente scolastico, altro personale);

• è finalizzato al cambiamento, consente infatti di individuare i punti di forza e di

debolezza nel funzionamento della scuola, per migliorare la qualità del processo educativo, in particolare

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IL PROCESSO DI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO Progettazione degli interventi didattici. Per programmazione si intende l’elaborazione di un progetto che esplica le varie fasi del processo di insegnamento/apprendimento, tenendo conto sia delle reali condizioni sociali, culturali e ambientali in cui si opera, sia delle risorse disponibili. Tutti gli insegnanti dell’Istituto programmano con cadenza settimanale, quindicinale o mensile; la programmazione didattica coinvolge, a diversi livelli: i singoli docenti, i team di classe/sezione , i plessi scolastici, i gruppi di progetto e i gruppi di ambito. La programmazione degli insegnanti di ogni plesso (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado) diventa parte integrante del POF e contiene:

a) parti comuni alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria; b) parti specifiche per la scuola dell’infanzia; c) parti specifiche per le classi della scuola primaria. d) parti comuni alla scuola primaria e secondaria di 1° grado e) parti specifiche per la scuola secondaria di 1° grado Tutte le programmazioni e i progetti sono consultabili presso la Presidenza.

ORGANIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI DIDATTICI.

Scuola dell’infanzia

Nella scuola dell’infanzia le attività sono organizzate tenendo conto dei seguenti criteri:

• variare la tipologia delle attività per favorire interesse e partecipazione; • alternare proposte che richiedono maggiore o minore impegno per evitare inutili

affaticamenti; • garantire tempi necessari per le attività ricorrenti di vita quotidiana; • predisporre opportunamente gli spazi per facilitare l’incontro di ogni bambino

con le persone, le cose,l’ambiente; • scandire i tempi in modo da salvaguardare il benessere psicofisico dei bambini.

Gli interventi didattici si concretizzano attraverso:

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• attività di sezione (partecipano bambini di età omogenea) – la sezione costituisce il punto di riferimento stabile per i bambini, inoltre, l’omogenietà consente di porre la dovuta attenzione alle esigenze specifiche delle diverse età evolutive;

• attività di intersezione (partecipano bambini di età eterogenea) tendono a valorizzare il lavoro a piccoli gruppi nei laboratori, inoltre l’interazione fra bambini di età diversa consente di estendere le occasioni di confronto di arricchimento e aiuto reciproco;

• interventi di integrazione e di sostegno – in presenza di bambini con particolari difficoltà vengono predisposte, a seguito anche della consulenza di eventuali operatori socio-sanitari, delle attività specifiche di supporto concordate collegialmente e naturalmente in raccordo con la programmazione di plesso.

Si possono verificare modalità diverse di gestione dell’attività di intersezione:

• ogni insegnante gestisce più campi di esperienza in riferimento ad un solo gruppo di bambini di età omogenea;

• ogni insegnante gestisce un solo campo di esperienza o laboratorio di attività con più gruppi di bambini di età omogenea che si alternano con cadenza giornaliera.

Nell’ ambito delle attività di sezione e intersezione le modalità privilegiate di apprendimento faranno riferimento a:

• valorizzazione del gioco; • esplorazione e ricerca; • vita di relazione; • mediazione didattica.

Al fine di documentare meglio le attività si propone lo schema di una giornata tipo:

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tempi attività spazi insegnanti bambini 8:15-9:15 Accoglienza con giochi liberi per

favorire l’aggregazione spontanea (gioco simbolico, giochi al tavolino)

Sezione di appartenenza

Presente una sola insegnante

Gruppo sezione: 25 bambini di età omogenea

9:30-10:30 Attività guidate col gruppo sezione: calendario, giochi collettivi,canti.

Sezione di appartenenza

Presente una sola insegnante

Gruppo sezione

10:30-11:45 Attività inerenti alla programmazione didattica specifica

Sezione Una insegnante Gruppo sezione omogenea

11:15-12:00 martedì-giovedì

Attività laboratorio di intersezione

Centri di attività appositamente allestiti in aule, corridoi, palestra

Tutte le insegnanti del plesso

Bambini di tutte le sezioni divisi in piccoli gruppi

12:00-13:00 pranzo mensa Presenti una o più insegnanti per sezione

Bambini di tutte le sezioni

13:00-4:30 Attività ricreativa e attività guidate

Sezione,salone o all’aperto

Presente una sola insegnante per sezione

Gruppo sezione

14:30-15:15 Per i bambini di 3 e 4 anni merenda Attività inerenti a progetti specifici per i bambini di 5 anni

Sezione Sezioni

Presente un’insegnante e/o un collaboratore

Gruppo o gruppi di bambini di 5 anni

15:15-16:15 Giochi collettivi e uscita Sezione di appartenenza

Presente un’insegnante per sezione

Gruppo sezione

OFFERTA FORMATIVA La scuola dell’infanzia conferisce dovuta attenzione anche alla documentazione dei percorsi, per consentire:

• una sistematizzazione delle esperienze vissute • una memoria cognitiva oltre che affettivo - emozionale del vissuto condiviso dal

gruppo • un’esplicitazione alle famiglie delle attività scolastiche • un rafforzamento della comunità • utili indicazioni per una programmazione individualizzata rivolta ai soggetti che

presentano difficoltà.

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SCUOLA PRIMARIA Nella scuola primaria le attività didattiche sono organizzate in 5 giorni settimanali compreso un giorno di prolungamento per un complessivo di 30 ore, in modo da riservare a ciascuna disciplina di insegnamento un tempo adeguato. Per quest’anno scolastico è stata riconfermata una sezione a tempo pieno (40 ore settimanali) nelle classi terze, una sezione per le classi seconde e sono state istituite due nuove sezioni nelle classi prime. Il monte ore minimo annuale prevede una quota assegnata al curricolo nazionale ed una quota di “flessibilità” riservata al curricolo d’ Istituto:

1° ciclo ore 2° ciclo ore italiano 165/198 italiano 198 matematica 165 matematica 165 storia/geografia/studi sociali 132 storia/geografia/studi sociali 132 seconda lingua 33/66 seconda lingua 99 scienze 66 scienze 66 arte e immagine 66 arte e immagine 66 educazione motoria 66 educazione motoria 66 educazione musicale 66 educazione musicale 66 informatica 20 informatica 20 religione cattolica 66 religione cattolica 66 ore di flessibilità 33 ore di flessibilità 66

totale 891 totale 990 Allo scopo di rendere più efficace l’intervento formativo, le attività didattiche possono essere cumulate in particolari periodi dell’anno scolastico e svolte con modalità organizzative diverse.

• Attività collettive – Sotto questo nome vanno tutte le attività condotte collettivamente dall’insegnante.

• Attività di gruppo – Il lavoro di gruppo, visto come integrazione all’insegnamento collettivo, è essenziale per la sua funzione formativa, sia sul piano

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dell’apprendimento, sia sul piano relazionale: il ristretto numero dei componenti favorisce un maggiore coinvolgimento personale, la discussione e il confronto tra pari e una più puntuale individualizzazione degli interventi.

• Attività di laboratorio – Sotto la connotazione di “attività di laboratorio”, vanno tutti gli interventi didattici che mettono i bambini in condizione di “fare” tra queste si possono includere anche le attività “sul campo” previste, ad esempio, negli ambiti scientifico e antropologico,( vedi CITTÁ DELLA SCIENZA e PROGETTO IBSEN), e in particolare tutte le attività che hanno come oggetto la “ricerca d’ambiente”(vedi PROGETTO CYPRAEA). In particolare il laboratorio, oltre che uno spazio fisico, si può intendere come una particolare impostazione didattica che prevede l’utilizzo delle metodologie della ricerca tipiche di ogni disciplina.

• Attività per gruppi da alunni di classi diverse (classi aperte) – L’organizzazione a classi aperte, prevede la formazione di gruppi misti per età e/o per classe di provenienza. Questo tipo di organizzazione viene preferibilmente per attività di tipo espressivo e creativo,per i progetti previsti nelle ore di flessibilità o per eventuali attività opzionali.

• Interventi individualizzati – Per gli alunni che nello svolgimento delle attività curriculari previste per la classe dimostrano particolari difficoltà o vivono una situazione di insuccesso, ove è possibile si possono attuare procedure che consentano di individualizzare l’intervento didattico attraverso:

1. il recupero mediante attività per piccoli gruppi; 2. la stesura di piani individualizzati.

SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO Nella scuola media le attività didattiche sono organizzate settimanalmente nel seguente modo in ciascuna classe:

discipline ore Italiano+approfondimento 5+1 matematica 4 storia/geografia/ed. alla convivenza e alla cittadinanza 4 inglese 3 scienze 2 francese 2 Ed. artistica 2 Ed. musicale 2 Ed tecnica 2 Ed. motoria 2 Religione 1

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Sono previste all’interno di ciascuna classe attività collettive, di gruppo e di laboratorio ed attività per gruppi di alunni di classi diverse. Per gli alunni che dimostrano particolari difficoltà di apprendimento verranno attuate procedure per individualizzare l’intervento didattico. Inoltre si darà spazio al Progetto triennale di Orientamento in tutti i corsi così suddiviso: 1° anno Conoscenza di sé Avvio ad un metodo di studio Rapporti con la famiglia 2° anno Il mondo esterno: la scuola, il quartiere, gli amici Acquisizione progressiva di un metodo di studio autonomo Come ci si rapporta con gli altri (comunicazione formale e informale) 3° anno Interessi, attitudini e capacità. Autorientamento Le istituzioni: istituti superiori, mondo del lavoro Capacità organizzative sia nell’ambito scolastico che extrascolastico. I docenti quindi elaborano le programmazioni didattiche per ciascuna disciplina ed organizzano la loro metodologia intorno ai seguenti principi:

• insegnamento-apprendimento; • centralità dell’alunno; • modularità; • ricerca-azione.

Le esperienze più vicine e familiari ai ragazzi saranno il punto di partenza delle varie attività insieme al loro mondo affettivo, all’originalità, alla fantasia ed ai loro tempi di apprendimento. In questo modo si spera di suscitare motivazione ed interesse nei ragazzi e di coinvolgerli nelle attività in modo più costruttivo e responsabile. Si cercherà di sviluppare gradualmente la capacità di rielaborazione dei contenuti, così da sviluppare negli alunni le loro capacità logiche. Questa metodologia prevede naturalmente l’organizzazione dei percorsi di apprendimento individualizzati, sia per il recupero che per lo sviluppo delle eccellenze, in linea con le indicazioni istituzionali, in modo da poter orientare e sostenere gli alunni nel corso dei loro apprendimenti. L’apprendimento modulare consentirà ai docenti ed agli alunni di costruire insieme un percorso conoscitivo partendo da un argomento e seguendo uno schema flessibile e suscettibile di modifiche, dove ciascuna sequenza possa essere sia autonoma che integrata con quelle successive. I ragazzi si faranno un’idea più completa di un argomento e saranno aiutati ad arricchire le conoscenze precedenti di nuovi elementi, potenziando le loro capacità di stabilire collegamenti logici. Infine con la ricerca-azione, la lezione si basa sull’esperienza, sul fare in classe, valorizzando i contributi di trasferibilità del metodo di lavoro da una situazione all’altra.

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IMPEGNI DEL DOCENTE

Gli strumenti saranno: • libri di testo in adozione ed eventuali integrazioni • Articoli di giornale • Registratori e videoregistratori • Cineforum • Visite guidate • Lavori di gruppo • Internet • Dizionari vari.

IL CONTRATTO FORMATIVO

RISPETTO ALLA CLASSE Esplicita la programmazione, le metodologie, i criteri e le modalità di verifica e valutazione

Conduce attività di recupero e di sostegno

Favorisce la comunicazione Armonizza il carico di lavoro degli alunni

Predispone gli strumenti necessari per lavorare in condazioni favorevoli(libri, uscite, audiovisivi)

Presta attenzione al peso degli zaini degli alunni

RISPETTO ALL’ALUNNO Adatta la proposta formativa al singolo alunno

Individua percorsi personalizzati Stimola processi di autovalutazione Rispetta i ritmi di attenzione e di apprendimento

Rispetta le differenze di idee, comportamenti e bisogni dell’alunno

Crea un clima di fiducia Informa regolarmente sui risultati delle verifiche e sull’andamento dei risultati scolastici

RISPETTO AI GENITORI Esplicita la proposta educativa e didattica Esplicita gli obiettivi didattici Esplicita i criteri di valutazione Favorisce la collaborazione-cooperazione Aiuta gli alunni in difficoltà di apprendimento o per handicap

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IMPEGNI DELL’ALUNNO

IMPEGNI DEI GENITORI

RISPETTO ALLE PERSONE Rispetta le idee altrui ed è disponibile al dialogo

Mantiene un atteggiamento rispettoso ed educato nei confronti dei docenti e non docenti

Non deride i compagni in difficoltà Non assume atteggiamenti che disturbino il lavoro dell’insegnante e dei compagni

Rispetta le differenze di tutte le persone

RISPETTO AL MATERIALE Rispetta e cura il materiale proprio, altrui e della scuola

Conosce e rispetta le regole Ha cura degli ambienti scolastici

RISPETTO AL LAVORO SCOLASTICO Collabora attivamente con i compagni e i docenti

Porta a scuola il materiale necessario Prende regolarmente nota dei compiti assegnati

Pianifica con ordine i propri impegni scolastici

Lavora con continuità, impegno e precisione

E’ responsabile degli esiti formativi

Conosce gli obiettivi, il percorso e le fasi dei piani di studio

Collabora nelle attività programmate dalla scuola

Supporta l’attività formativa Esprime pareri e proposte volti al miglioramento della scuola

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UTILIZZO DELLA COMPRESENZA DEI DOCENTI

Per la scuola primaria la realizzazione degli obiettivi e delle attività previste dal presente piano prevede interventi didattici con la compresenza dei docenti. La presenza di più insegnanti permette di:

• individualizzare gli interventi (successo scolastico, recupero/rinforzo); • garantire lo svolgimento dell’attività alternativa alla religione cattolica.

Tuttavia da quest’anno scolastico con il decreto del Ministro Gelmini le ore di compresenza sono state ridotte e destinate alla sostituzione dei docenti assenti per brevi periodi. Per la scuola secondaria di 1° grado non ci sono ore di compresenza.

VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INTERVENTI DIDATTICI È importante innanzitutto sottolineare che la valutazione deve essere parte integrante della programmazione, non solo come controllo degli apprendimenti, ma soprattutto come verifica dell’intervento didattico al fine di intervenire con flessibilità sul progetto educativo. Operativamente le procedure adottate nella scuola dell’infanzia e elementare differiscono:

• Nella scuola dell’infanzia gli strumenti valutativi si basano soprattutto

sull’osservazione qualitativa e sistematica dei comportamenti; • I docenti della scuola primaria prevedono e mettono a punto vere e proprie prove

di verifica degli apprendimenti che vengono utilizzate in ingresso, in itinere o nel momento terminale (valutazione sommativa) e più specificatamente vengono somministrate agli alunni della scuola primaria prove di verifica bimestrali per le classi terze e quinte e quadrimestrali per le classi prime, seconde e quarte. Tali prove sono tabulate a livello di classe, di disciplina e a livello di interclasse. Inoltre durante le attività in classe è prevista anche la rilevazione di aspetti non quantificabili ma che meglio descrivono i processi di apprendimento (valutazione formativa).

• Nella scuola secondaria di 1° grado, al fine di avere una obiettiva e coerente valutazione degli alunni, si organizzeranno prove di ingresso per conoscere la situazione iniziale di ciascun alunno e quindi dell’intera classe. Tutti i docenti sono stati d’accordo nello scegliere argomenti comuni rispettivamente per le diverse classi prime, seconde e terze ed eseguire verifiche sistematiche. Alla fine del triennio, per gli alunni ammessi all’esame di stato, verranno stabiliti criteri di valutazione ed attribuiti punteggi a ciascuna delle prove sostenute, comprese le prove INVALSI in modo da essere quanto più equi possibile. Inoltre verrà rilasciata un’attestazione sintetica delle competenze raggiunte dall’alunno, che lo

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accompagnerà nelle scelte future e che viene stilata tenendo conto delle abilità in uscita al termine della scuola secondaria di primo grado ed esplicate nella programmazione educativa e didattica.

• Per gli alunni con bisogni speciali con elevato grado di disabilità sono previste valutazioni individualizzate inserite negli appositi registri in dotazione ai docenti di sostegno. Agli altri alunni, invece, vengono somministrate le prove di verifica previste dall’interclasse di appartenenza e comunque inserite nei registri dei docenti di sostegno.

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IL PERCORSO FORMATIVO Per definire il percorso che il progetto formativo di Istituto garantisce all’utenza, il Collegio dei Docenti ha individuato 6 aree di intervento ritenute più significative, sia perché realizzano gli indirizzi formativi, sia perché si ritrovano con la storia e l’identità culturale dell’Istituto:

area interculturale – progetti che prevedono l’incontro e il confronto di culture diverse;

area del ben-essere - progetti che riguardano il benessere psico-fisico dei bambini;

area dei linguaggi – progetti che hanno per oggetto linguaggi diversi (sport, teatro, musica,ecc.)

area ambiente e territorio – progetti che riguardano il patrimonio storico, artistico e ambientale, anche con l’appoggio di enti esterni presenti sul territorio;

area disciplinare – progetti relativi alle discipline curricolari; area dell’organizzazione e della qualità del servizio – progetti finalizzati al

miglioramento della qualità della scuola. Ogni team di docenti, nei mesi di giugno e/o settembre, in coerenza con la programmazione didattica, presenta il piano dei progetti che intende attivare per l’anno scolastico entrante. Nelle varie aree di intervento sono impegnati, con modi, tempi e ruoli diversi, tutti i soggetti che partecipano al progetto formativo d’Istituto: alunni, docenti, altro personale della scuola, genitori, altre istituzioni scolastiche del territorio, enti locali, associazioni culturali, centri di ricerca didattica e Università aree di progetto soggetti coinvolti

area interculturale 1. LINGUA 2 alunni, docenti, mediatore culturale 2. INTERCULTURA alunni, docenti,mediatore culturale

area del benessere

3. ORIENTAMENTO ACCOGLIENZA- CONTINUITÁ

alunni e docenti

4. PROMOZIONE SUCCESSO SCOLASTICO- INTEGRAZIONE – RECUPERO -EDUCAZIONE ALLA SALUTE

alunni e docenti

5. MUSICA alunni docenti, esperti esterni

6. PSICOMOTRICITÁ E SPORT alunni, docenti esperti esterni

area dei linguaggi 7. TEATRO alunni e docenti

8. ATTIVITÁ CREATIVE alunni e docenti 9. INFORMATICA E MULTIMEDIALITÁ alunni e docenti

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10. MEMORIA, AMBIENTE E TERRITORIO alunni, docenti,esperti esterni, enti del territorio

11. SCUOLA E TERRITORIO alunni, docenti, genitori 13. VIAGGI DI ISTRUZIONE E USCITE DIDATTICHE

alunni, docenti e vicario

area ambiente e territorio

14. FORMAZIONE DOCENTI E PERSONALE A.T.A.

docenti e personale A.T.A.

15. ORGANIZZAZIONE E GESTIONE P.O.F. F.S.

16. AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO F.S.

area dell’organizzazione

e della qualità del servizio 17. ORGANIZZAZIONE E QUALITÁ DEI

SERVIZI DI SUPPORTO Personale A.T.A.

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PER BAMBINI LIBERI E CREATIVI LA SCUOLA OFFRE PROGETTI DI ISTITUTO CON….

Laboratori interni settimanali in orario scolastico

SPORTIVO

INFORMATICA

LETTURA

TEATRALE

MUSICA CERAMICA

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GRAFICO-PITTORICO ALIMENTARE

SCIENTIFICO RICERCA STORICA

LUDOTECA

AMBIENTALE CINEMATOGRAFICO

RICERCA GEOGRAFICA

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LABORATORI INTERNI SETTIMANALI IN ORARIO EXTRASCOLASTICO

Scuola dell’infanzia

Buon appetito Le mie mani conoscono l’argilla Scuola primaria

Classi 1^→Teatro Classi 2^→Teatro Classi 3^→Crea e colora con il decoupage Classi 4^→ Inglese Certificazione Classi 5^→ Sport in ...forma Plesso “Nuovo Edificio” →Nutrizione e salute Scuola secondaria di I grado

• Recuperiamo la matematica • Impariamo ad amare la nostra città • Alla scoperta del quartiere • Teatro – secondo livello • Giochiamo a teatrare • Emozione in colore : di che emozione siamo • Danziamo insieme :danza classica e moderna.

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INOLTRE… Con contributo economico delle famiglie la scuola offre:

… e non finisce qui. Nel corso dell’anno vi sono molte occasioni per…

E NON DIMENTICHIAMO… DA METÁ GIUGNO A METÁ LUGLIO

con campus estivo PER CONTINUARE A STARE INSIEME.

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IL NOSTRO ISTITUTO IN

PARTENARIATO CON ASSOCIAZIONI E FONDAZIONI PARTECIPA A:

ASSOCIAZIONE AIRC: PREVENZIONE ONCOLOGICA.

FONDAZIONE IBSEN:

PROGETTI DI RICERCA STORICA.

ASSOCIAZIONE CYPREA: PROGETTI TEMATICI ANNUALI.

CSA ED ALTRE SCUOLE.

PROGETTO “LEGGERE PER..”

PROGETTO PROVINCIALE “LEGGERE PER”

FONDAZIONE IDIS-CITTĂ DELLA SCIENZA: “ALLA RICERCA DELLE MERAVIGLIE”

LABORATORI SCIENTIFICI PRESSO CITTĂ DELLA SCIENZA

UNIVERSITĂ DEGLI STUDI DI BARI:

OLIMPIADI DI MATEMATICA

CIRCOSCRIZIONE DI PONTICELLI: PROGETTO LA SCUOLA DELL’ANNO

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ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI La continuità tra i vari ordini di scuola rappresenta un punto cruciale all’interno del processo formativo. L’Istituto, nell’ambito delle proprie competenze e della legislazione attualmente vigente, ha predisposto procedure, strumenti ed attività finalizzate alla realizzazione della continuità tra la scuola dell’infanzia, elementari e media.

PROGETTO “ CONTINUITĂ “

Si ritiene che buona parte del successo scolastico degli alunni e del loro “ben-essere” si giochi proprio nelle prime fasi di un approccio ad una nuova istituzione e che il successo si fonda anche su un rapporto di fiducia tra la famiglia e la scuola. Nella logica della continuità educativa si propone di:

• offrire ai genitori una serie di occasioni per far conoscere la scuola e la sua offerta formativa;

• impostare un primo dialogo e un primo confronto con i genitori dei bambini iscritti in prima elementare ascoltando le loro esigenze e i loro problemi;

• favorire la comunicazione tra i docenti dei diversi ordini di scuola per una corretta informazione, soprattutto in merito alle competenze acquisite dai bambini.

Il progetto “ Continuità “ è costituito da tre percorsi di paritaria importanza:

• Accoglienza delle famiglie • Accoglienza degli alunni • Continuità

Accoglienza delle famiglie Il passaggio alla scuola elementare è vissuto da molti bambini e dalle loro famiglie come un momento importante di crescita, ma, talvolta, anche con ansia e apprensione. Per questo motivo la scuola offre alle famiglie dei nuovi iscritti particolari momenti di incontro atti a sviluppare nei bambini un atteggiamento positivo nei confronti della nuova esperienza scolastica. Attività di accoglienza In tutte le scuole dell’Istituto si presta attenzione all’accoglienza sia per i bambini che frequentano per la prima volta la scuola dell’infanzia, sia per coloro che iniziano la prima elementare. L’obiettivo è quello di facilitare l’approccio del bambino alla nuova realtà scolastica e favorirne un passaggio graduale promuovendo la conoscenza di sé, dell’altro e degli spazi scolastici nei quali il bambino stesso si muove ed interagisce.

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Per consentire un’adeguata accoglienza dei bambini nuovi iscritti l’Istituto ha attivato iniziative differenziate a seconda del livello scolastico. La scuola dell’infanzia prevede:

• Nel mese di settembre, prima dell’inizio delle attività, una specifica riunione in ogni plesso, per i genitori dei bambini nuovi iscritti; l’incontro consente un reciproco scambio di informazioni tra insegnanti e genitori allo scopo di predisporre le condizioni ottimali a garantire un sereno inserimento dei bambini;

• lo scaglionamento degli inserimenti; • un approccio graduale al tempo scuola mediante la flessibilità dell’orario di

frequenza; • la proposta di specifiche attività per favorire da un lato l’instaurarsi di nuove

relazioni interpersonali con i compagni e gli adulti e dall’altra la conoscenza degli spazi scolastici;

• un atteggiamento di disponibilità all’ascolto da parte delle insegnanti. Inoltre durante l’intero anno scolastico la scuola dell’infanzia prevede nel proprio tempo scuola, e precisamente dopo l’ingresso, un momento dedicato all’accoglienza. La scuola primaria prevede:

• nei primi giorni di scuola, accoglienza dei nuovi iscritti alle classi prime con una festa cercando di entrare in empatia con ciascun bambino, attraverso un ascolto attivo e partecipe delle sue esperienze, favorendo il processo di crescita di ognuno e rafforzando l’autostima.

• flessibilità oraria. Continuità educativa Scopo principale di questa parte del progetto è sintonizzare i comportamenti e le pratiche didattiche dei docenti dei diversi ordini di scuola. A questo scopo sono programmati: Incontri tra docenti degli anni ponte dei due ordini di scuola ( dell’infanzia-elementare, primaria -media ) per progettare, coordinare,sviluppare, verificare e valutare le attività che si svolgono in continuità e il coordinamento dell’attività è affidato al docente referente.

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L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON HANDICAP L’inserimento degli alunni portatori di handicap nelle sezioni/classi è finalizzato alla piena integrazione di ognuno offrendo agli alunni disabili varie opportunità formative, la scuola si propone l’obiettivo di consentire a ciascuno lo sviluppo delle proprie potenzialità. L’integrazione degli alunni portatori di handicap impegna docenti, alunni, genitori e i collaboratori scolastici nel difficile percorso di accettazione della diversità e rappresenta un importante momento di crescita personale e umana per ogni componente della comunità scolastica. Per ciascun alunno con handicap la scuola si avvale di insegnanti statali specializzati (docenti “di sostegno”) e del servizio di assistenza scolastica garantito dall’Amministrazione comunale per gli alunni con elevato grado di disabilità. In collaborazione con la famiglia e con gli specialisti dell’A.S.L. ,si predispone un apposito “piano educativo individualizzato” (P.E.I.) e viene redatto anche il PROFILO DINAMICO FUNZIONALE che aggiornato ogni anno scolastico, valuta lo sviluppo potenziale degli alunni diversamente abili analizzandolo secondo i parametri maggiormente compromessi con schede relative a:

• Asse cognitivo • Asse affettivo-relazionale • Asse comunicazionale • Asse linguistico • Asse sensoriale • Asse motorio-prassico • Asse neuropsicologico • Asse dell’autonomia • Asse dell’apprendimento

Il P.D.F. accompagna gli alunni durante tutta la loro carriera scolastica.

Le attività di integrazione (e il conseguente intervento degli operatori) riguardano tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito l’alunno con handicap. L’Istituto opera un apposito gruppo di lavoro formato dai docenti di sostegno con lo scopo di migliorare l’efficacia dell’intervento di inserimento/integrazione che periodicamente si riunisce con gli specialisti della ASL di appartenenza.

INIZIATIVE PER SUPERARE SITUAZIONI DI DISAGIO La scuola ha il compito di accogliere ogni bambino considerato nella sua interezza, offrendogli la possibilità di riflettere sulle sue conoscenze per organizzarle, approfondirle, arricchirle e ampliarle.

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Per raggiungere questo obiettivo la scuola si propone di attivare esperienze che consentano il superamento del disagio:

• creare condizioni di uguaglianza tra gli alunni, offrendo servizi adeguati ai bisogni di tutti i bambini, con particolare attenzione a coloro che provengono da situazioni familiari e ambienti deprivate;

• mettere in atto un modello organizzativo e didattico flessibile, usando metodologie diverse, favorendo l’uso di più linguaggi e organizzando laboratori e attività diversificate ( teatro, gite, uscite sul territorio e visite guidate )in grado di valorizzare tutti gli aspetti della personalità di ciascun alunno.

INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

La scuola è impegnata nella realizzazione di un percorso di educazione interculturale. Il progetto è rivolto a tutti gli alunni e in presenza di bambini stranieri, si mettono in atto specifiche iniziative volte a:

• creare un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo, nel bambino straniero la percezione di sé come minoranza;

• facilitare l’apprendimento, anche attraverso interventi individualizzati; • inserire nelle discipline approfondimenti storici, geografici e religiosi riguardanti i

paesi di provenienza al fine di evidenziarne i valori e le caratteristiche peculiari.

RAPPORTI TRA ISTITUZIONE SCOLASTICA E TERRITORIO Per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano dell’offerta formativa, il Circolo stipula accordi, intese e convenzioni con le altre scuole del territorio, gli Enti locali e con Associazioni. Tali accordi sono finalizzati a:

• Promuovere un pieno utilizzo delle risorse umane a disposizione di ogni istituzione scolastica presenti sul territorio;

• realizzare progetti didattici comuni. La scuola organizza in partenariato con la fondazione IDIS “Città della Scienza” attività laboratoriali pomeridiane per le classi terze, quarte e quinte e per la scuola secondaria di I grado (segue in allegato l’organizzazione dei laboratori con le specifiche attività e orari).

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INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

Attualmente è prevista la produzione di:

• Circolari interne destinate ai docenti e/o ai collaboratori scolastici; • Un opuscolo informativo rivolto alle famiglie degli alunni che iniziano a frequentare

la classe prima (sintesi del POF); • Comunicati rivolti alle famiglie per illustrare le iniziative di volta in volta attuate a

livello di Istituto

CONTINUITÁ EDUCATIVA TRA SCUOLA E FAMIGLIA

La famiglia entra nella scuola quale responsabile dei bambini e come tale partecipa al contratto formativo condividendone responsabilità e impegni nel rispetto reciproco di competenze e ruoli. La scuola accetta ogni forma di segnalazione degli utenti relativa a disfunzioni o insufficienze dei servizi erogati, in quanto ritiene tali segnalazioni utili indicazioni per migliorare la qualità del servizio. Le famiglie possono far pervenire le segnalazioni inerenti il servizio scolastico in prima istanza agli insegnanti di ogni classe, direttamente tramite il rappresentante di classe o utilizzando lo sportello famiglia. In caso di situazioni particolarmente gravi, le segnalazioni possono anche essere presentate al Dirigente scolastico in forma orale, scritta, telefonica, via fax o per posta elettronica e devono contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente.

ORGANIZZAZIONE INTERNA Struttura organizzativa. In conformità alla legislazione sull’autonomia, e per poter realizzare in modo adeguato la propria proposta formativa, l’Istituto si è dato una forma organizzativa basata su commissioni di gruppi di lavoro che hanno la delega, da parte del Collegio dei Docenti, a formulare proposte, elaborare progetti, fornire strumenti utili all’organizzazione del sistema scolastico, anche in collaborazione con enti e associazioni del territorio. Questo tipo di organizzazione consente di:

• valorizzare le competenze e le professionalità presenti nella scuola; • coinvolgere tutti i docenti nei processi decisionali; • condividere il progetto formativo di Istituto

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Ruoli e funzioni della gestione di Istituto.

soggetto compiti/funzioni azioni DIRIGENTE SCOLASTICO Dottoressa Carmela Gargiulo

1. Stimolare,promuovere,coordinare: garantire il raggiungimento degli obiettivi del POF 2. Predisporre con i responsabili dei progetti e con il Direttore dei servizi il Programma annuale 3. Valorizzare, coagulare finalizzare le risorse umane e professionali della comunità scolastica alla “mission” della scuola 4. Ricercare e promuovere clima collaborativi e progettuale 5. Promuovere la ricerca e la sperimentazione didattica, la formazione e l’aggiornamento 6. Essere punto di riferimento per i diversi gruppi di lavoro 7. Stabilire relazioni positive con Enti locali e con le agenzie formative del territorio 8. Controllare il processo di autovalutazione ed indirizzare i piani di miglioramento 9. Individuare ulteriori risorse finanziarie a sostegno dell’azione didattica e del POF 10. Controllare la programmazione didattica ed educativa e gli esiti del processo di apprendimento

- Promuovere la riflessione, il confronto, la ricerca sui processi di insegnamento ed apprendimento - Attiva e favorisce un modello organizzativo interno funzionale alla scuola della complessità e dell’autonomia -Ricerca il coinvolgimento delle diverse componenti scolastiche, favorendo sui processi chiave la condivisione e la codecisionalità -Dà grande importanza ai flussi comunicativi, alle relazioni interne ed esterne, alla trasparenza degli atti e delle scelte - Attiva risorse aggiuntive e strumentali - Attiva sinergie ed accordi di rete - Ricerca fondi a sostegno delle azioni programmate - Attiva le interclassi per esercitare il controllo degli esiti dell’apprendimento - Cura la visibilità delle azioni progettuali della scuola - Cura i rapporti con le famiglie per problemi rilevanti - Raccoglie le segnalazioni ed i reclami

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soggetto compiti/funzioni azioni

VICARIO Insegnante Mariano Coppola

-Sostituzione del D.S. in caso di assenza o di impedimento temporaneo - Eventuale sostituzione nella presidenza dei Consigli di Classe e scrutini intermedi e finali - Organizzazione e sostituzione docenti assenti - Rappresentanza dell’Istituto in sostituzione del D.S. - Organizzazione, gestione e coordinamento delle attività interne alla scuola - Attività di consulenza e di supporto con il D.S. - Organizzazione e coordinamento, all’interno delle direttive ricevute, delle risorse umane e professionali della scuola: Collaboratori, F.S. al P.O.F. Commissioni e gruppi di lavoro ecc. - Acquisizione di atti documentali di docenza curandone la conservazione al fine di trarne informazioni ed indicazioni utili alla conduzione ed alla gestione delle attività scolastiche - Cura dei rapporti con gli enti istituzionali esterni, in particolare con gli enti locali, per favorire un sistema formativo integrato - Coordinamento delle attività dei Coordinatori dei C.d.C. -Favorisce la circolazione delle informazioni -Coordina e sovrintende alle attività delegate ai collaboratori dal D.S.

• Efficacia/efficienza • Trasparenza • Coerenza rispetto agli obiettivi

previsti dal P.O.F. • Motivazione/valorizzazione/incentiva

zione delle risorse umane tramite negoziazione con gli interessati e preliminare coordinamento con la Dirigenza

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soggetto compiti/funzioni azioni RESPONSABILE

DI PLESSO NUOVO

EDIFICIO Insegnante Ada Liberatore

1. Curare la comunicazione interna 2. Curare la comunicazione con la sede e la segreteria 3. Presiedere i Consigli di interclasse di plesso e designare l’insegnante verbalizzatore 4. Essere responsabile dei materiali dati in dotazione al plesso e controllare il corretto uso dei sussidi didattici 5. Trasmettere al D.S. e ai collaboratori i dati richiesti relativamente all’organizzazione del plesso (orari, dati monitoraggio, uso laboratori,gestione contemporaneità,ecc). 6. Predisporre il piano delle uscite didattiche 7. Predisporre il piano dei progetti di plesso 8. Controllare che eventuali esperti firmino il foglio delle presenze 9. Essere responsabile delle segnalazioni relative alla sicurezza ed agli interventi edilizi 10. Controllare l’uso del telefono 11. Collaborare con la segreteria per la gestione delle supplenze brevi 12. Segnalare al DS problemi causa di disservizio 13. Vigilare sul rispetto del regolamento interno 14. Organizzare n. 2 prove di evacuazione e redigere il verbale 15. Presiedere su delega il Consiglio di interclasse/intersezione e vigilare sulla verbalizzazione

- Organizza le modalità per far circolare le informazioni - Coordina l’uso dei sussidi didattici ed organizza il controllo a fine anno - Cura la trasmissione dei dati ai collaboratori del DS - Trasmette il piano delle uscite didattiche alla segreteria - Segnala eventuali reclami e disservizi - Segnala problemi relativi alla sicurezza -Controlla la regolare registrazione delle telefonate -Segnala il mancato rispetto del regolamento del plesso - Interagisce con il capo d’Istituto e segnala le decisioni prese dal Consiglio di interclasse - Collabora per la diffusione di comunicazioni inviate alle famiglie da parte della Direzione Didattica

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soggetto compiti/funzioni azioni 1° FUNZIONE STRUMENTALE Area 1 Insegnanti Adriana Esposito Carmela Lucignano Rita Moneta (per la scuola media)

1. Gestione e valutazione del POF 2. Gestione e valutazione del PON 3.Gestione e valutazione del POR 4. Valutazione degli apprendimenti degli alunni 5. Svolgere attività di formazione per la Certificazione di Qualità 6. Coordinare i gruppi di lavoro impegnati nella stesura della Programmazione Didattica 7. Coordinare i gruppi impegnati nella progettazione curriculare ed extracurriculare 8. Coordinare e valutare i laboratori curriculari 9. Organizzazione dei progetti extracurriculari 10. Coordinare come referente le attività legate alla legalità, all’educazione stradale, alla lingua straniera.

- Coordinano la revisione annuale del POF con lo Staff - Curano il coordinamento dei progetti del POF e li supportano - Curano la valutazione dei progetti del POF - Curano il coordinamento dei progetti del PON e li supportano - Curano la valutazione dei progetti del PON - Curano il coordinamento dei progetti del POR e li supportano - Curano la valutazione dei progetti del POR - Curano la raccolta e l’eventuale diffusione dei materiali relativi ai progetti - Individuano le risorse formative sul territorio e le raccordano con la scuola - Valutano, selezionano e coordinano le proposte formative che provengono dall’esterno - Incentivano la progettazione di percorsi in collaborazione con il territorio - Coordinano i progetti curricolari ed extracurricolari - Collaborano per l’organizzazione dei laboratori -Monitoraggio in itinere e finale annuale

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soggetto compiti/funzioni azioni 2° FUNZIONE STRUMENTALE Area 2 Insegnante Alessandra Rubino

1. Progetti speciali di ampliamento dell’offerta formativa 2. Coordinamento insegnanti di sostegno 3.Coordinamento gruppo GLH 4. Coordinare le azioni di sostegno agli alunni: - portatori di handicap e alunni in difficoltà 5. Coordina come referente le attività legate all’ARCI

- Predispone incontri periodici con insegnanti di sostegno e di classe della Commissione handicap per: • Esaminare i casi di handicap • Analizzare la normativa

vigente • Mettere a punto progetti

specifici - Collabora alla programmazione individualizzata ad inizio anno ed in itinere

3° FUNZIONE STRUMENTALE Area 3 Insegnante Severino Vitale

1. Svolgere attività di tutoring nei confronti degli alunni 2. Tenere rapporti con Enti esterni, ASL e altre agenzie formative 4. Promuovere le iniziative per le eccellenze 5. Coordinare il gruppo per l’apprendimento cooperativo 6. Gestire lo sportello di ascolto 7. Organizzare incontri con le famiglie 8. Intervenire nei momenti di raccordo tra scuola dell’infanzia ed elementare 9. Promuovere attività di miglioramento per i docenti e per gli alunni 10.Autovalutazione di Istituto 11.Coordinare come referente le attività INVALSI

- Seleziona, comunica le proposte provenienti dalle agenzie educative - Cura i rapporti di rete con le altre scuole del territorio e zone limitrofe per progetti di Educazione alla salute - Coordina il progetto “Olimpiadi di matematica” - Mette a punto ed individuano: Momenti di osservazione specifici per stilare interventi mirati ( insegnamento individualizzato..) destinati agli alunni con disagio - Raccoglie reclami e segnalazioni da parte dei genitori - Coordina le attività di Circolo e Intercircolo per migliorare le competenze affettive, relazionali e didattiche nelle classi - Fornisce il servizio di consulenza alle famiglie e ai docenti per accogliere e decodificare i problemi emersi Il servizio è attivato presso la Direzione dalle ore 10.00 alle ore 11.00 ogni venerdì • ive learning,

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FUNZIONE STRUMENTALE SCUOLA DELL’ INFANZIA Area 1 Insegnante Carmela Vitiello

1. Coordinare i gruppi di lavoro impegnati nella stesura della Programmazione Didattica 2. Coordinare i gruppi impegnati nella progettazione curriculare ed extracurriculare 3. Coordinare e valutare i laboratori curriculari 4. Organizzazione dei progetti extracurriculari 5. Coordinare attività di continuità di tipo verticale 6. Coordinare attività di continuità di tipo orizzontale 7.Svolgere attività di formazione per la Certificazione di Qualità

- Coordina la programmazione per bambini di tre, quattro e cinque anni - Preparazione e stesura dei progetti - Coordina e valuta: • Laboratorio teatrale,laboratorio

linguistico per gruppi di bambini di età omogenea

• Laboratorio grafico-pittorico e laboratorio di riciclo per gruppi di bambini di età eterogenea

- Preparazione e diffusione di schede di passaggio dalla Scuola dell’ Infanzia alla Scuola Primaria - Coordina : • “PROGETTO ACCOGLIENZA” • “PROGETTO A SCUOLA

CON I GENITORI”

- Organizza conferenze a tema per fasce evolutive - Partecipa all’incontro con i genitori degli allievi delle future classi prime -Promuove attività di miglioramento per i docenti e per gli alunni - Somministra e tabula le schede per l’autovalutazione dell’Istituto da parte di tutti gli utenti

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soggetto compiti/funzioni azioni OPERATORE TECNOLOGICO Insegnante Rosaria Corrao

1. Gestire e potenziare il sito informatico della scuola 2. Coordinare il gruppo di lavoro sulla multimedialità 3. Curare l’organizzazione dei laboratori d’informatica 4. Gestire lo sportello di consulenza informatica per i docenti 5. Assicurare una formazione generalizzata agli alunni rispetto alle tecnologie dell’informatica e della comunicazione 6. Promuovere lo svolgimento di itinerari di lavoro che prevedano l’utilizzo dell’informazione e l’ integrazione delle competenze tecnologiche nell’esperienza didattica 7. Utilizzo di software

- Raccoglie e sceglie i materiali per il sito - Trasforma i materiali per la messa in rete - Mette in rete i materiali prodotti - Effettua la ricerca di materiali via Internet - Divulga il sito per via telematica - Cura la relazione periodica al gruppo di lavoro sulla preparazione del sito -Coordina gli incontri del gruppo - Revisione del programma di sviluppo delle tecnologie didattiche per le classi alla luce delle nuove indicazioni ministeriali - Attuazione di percorsi programmati nelle proprie classi e collaborazione con i docenti per l’utilizzo dei mezzi informatici anche in collegamento con le attività curriculari -Gestione degli acquisti di software -Informativa ai docenti ed aiuto nell’utilizzo di software

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REFERENTI

1. REF. CITTÁ della SCIENZA Coppola 2. REF. INTERCULTURA Picardi 3. REF. OLIMPIADI di MATEMATICA Vitale 4. REF. LETTURA Scognamiglio - Autiero 5. REF. SALUTE/AMBIENTE Improta – D’Alessandro 6. REF. CONTINUITÁ 7. REF. USCITE SUL TERRITORIO Maglio-Meilak-Cennamo 8. REF. STORIA Capasso 9. REF. RELIGIONE CATTOLICA Murino 10.REF. ENAM Corrao 12.REF. SITO WEB Coppola/Corrao

soggetto compiti/funzioni azioni COORDINATORI DI CLASSI PARALLELE Insegnanti: Palumbo Patrizia 1^ Venditto Patrizia 2^ Grieco Raffaela 3^ Ilardi Anna Patrizia 4^ Nappo Cira 5^

Coordinare l’attività del gruppo 1. Coordinare l’attività del gruppo e provvedere alla stesura della programmazione sulla base delle competenze individuate 2. Coordinare l’attività di progettazione, programmazione e verifica per le classi indicate

- Finalizzano e coordinano le proposte di innovazione e sperimentazione. - Stimolano la partecipazione di tutti i componenti del gruppo - Mantengono i contatti con gli altri responsabili - Sollecitano la preparazione dei materiali di lavoro - Curano la diffusione delle circolari, concorsi, materiali didattici, laboratori, spettacoli interni, riunioni di interclasse - Segnalano eventuali tematiche di interesse generale al D.S. - Coinvolgono la funzione strumentale su specifiche problematiche didattiche

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AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE L’aggiornamento professionale dei docenti è un importante elemento di qualità del servizio scolastico. La formazione si realizza attraverso corsi tenuti da esperti esterni oppure coordinati da insegnanti specializzati dell’Istituto. Le risorse finanziarie necessarie alla realizzazione dei corsi di aggiornamento vengono attinte sia dal piano pluriennale di aggiornamento (P.P.A.), sia dai fondi ministeriali per la formazione. L’aggiornamento è finalizzato a:

• Promuovere la cultura dell’innovazione; • Sostenere i progetti di ricerca e sperimentazione che la scuola mette in atto.

L’aggiornamento concorre all’arricchimento professionale riguardo a:

a. la conoscenza degli elementi principali della Legge 53/03 della Riforma b. lo sviluppo dei contenuti dell’insegnamento c. i metodi e l’organizzazione del processo di insegnamento/apprendimento d. l’integrazione delle nuove tecnologie nella didattica e. il monitoraggio degli interventi didattici e alla valutazione degli esiti formativi f. la sicurezza (legge 626)

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CRITERI PER L’UTILIZZO DELLE RISORSE FINANZIARIE ASSEGNATE ALLA SCUOLA

Le risorse finanziarie provenienti da fondi statali vengono impegnate per garantire l’attuazione del Piano dell’Offerta Formativa con una equa ripartizione fra i vari plessi, tenendo conto del numero delle classi e degli alunni. Oltre ai fondi statali, in prevalenza destinati al funzionamento, la scuola si avvale di contributi provenienti dalle famiglie, di attività di autofinanziamento, di fondi regionali (partecipazione al progetto Scuole Aperte), di fondi strutturali europei (PON 2007-2013) e di possibili finanziamenti legati all’approvazione di progetti presentati da enti esterni. Il compito di valutare i criteri di utilizzo delle risorse vede la collaborazione del Dirigente Scolastico, del Direttore dei servizi amministrativi, del Consiglio di Istituto, del Collegio docenti e delle RSU. Sulla base delle risultanze del processo di monitoraggio e valutazione, a giugno viene elaborata una relazione di sintesi in merito al raggiungimento degli obiettivi previsti e dichiarati nelle Schede progetto. Per la realizzazione del POF la scuola si attiva inoltre nella ricerca di Sponsor, considerata l’esiguità dei fondi statali per l’autonomia, e nella ricerca di bandi di Progetti che possano costituire adeguata fonte di finanziamento al fine del raggiungimento degli scopi istituzionali.

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ALLEGATO

“CITTA’ DELLA SCIENZA”

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ALLEGATO

“REGOLAMENTO D’ISTITUTO”