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1 Istituto Comprensivo Statale "Matilde Serao" Scuole: Infanzia - Primaria - Secondaria di 1° grado Via Dante Alighieri - 80040 Volla (Napoli) - tel. 081/7733704 - fax 081/7741803 e-mail segreteria - posta certificata [email protected] - sito web www.icserao.it Progetti con il Comune La musica Elettronica e Innovamusica Progetti Extra curricolari POF 2011-13 PON FSE-C1 PON FESR Progetto Continuità

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Istituto Comprensivo Statale "Matilde Serao" Scuole: Infanzia - Primaria - Secondaria di 1° grado

Via Dante Alighieri - 80040 Volla (Napoli) - tel. 081/7733704 - fax 081/7741803 e-mail segreteria - posta certificata [email protected] - sito web www.icserao.it

Progetti con il

Comune

La musica Elettronica

e Innovamusica

Progetti Extra

curricolari

POF 2011-13

PON FSE-C1

PON FESR

Progetto Continuità

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INDICE ANALITICO PREMESSA

1 Il Piano dell’Offerta Formativa………………………………………………..p.3 2 Gli istituti comprensivi………………………………………………………...p.4 3 L’istituto comprensivo “M. Serao”……………………………………………p.5 4 Principi ispiratori………………………………………………………………p.6

LE AREE DEL P.O.F 1 L’analisi. 1.1 Analisi dell’ambiente: il territorio e la realtà socio-economica………………p.8 1.2 Analisi dell’Istituto: strutture, risorse, organizzazione………………………p.10 1.3 Analisi dei soggetti del dialogo educativo…………………………………...p.18

2 Indicatori di qualità. 2.1 Parametri di attrattiva formativa……………………………………………..p.19 2.2 Parametri di efficacia……………………………………………………...…p.20 2.3 Parametri di efficienza……………………………………………………….p.21 2.4 Parametri di produttività……………………………………………………..p.23

3 Autonomia…………………………………………………………………....p.25 4 Finalità dei tre ordini di scuola……………………………………………….p.26 5 Specificità dell’offerta formativa…………………………………………….p.27 5.1 Attività opzionali…….………………………………………………………p.28

6 Cosa e come insegnare……………………………………………………….p.29 6.1 Obiettivi………………………………………………………………………p.30 7 L’organizzazione didattica…………………………………………………...p.40 7.1 Metodologia, strategie e ruolo docente………………………………………p.45 7.2 Le tecniche e le strategie……………………………………………………..p.47 7.3 L’integrazione dei bambini diversamente abili………………………………p.51 7.4 Le iniziative per superare situazioni di svantaggio…………………………..p.52 7.5 L’integrazione degli alunni stranieri…………………………………………p.53 8 Miglioramento dell’offerta formativa: I progetti…………………………….p.54 8.1 I progetti specifici ad ogni ordine di scuola………………………………….p.55 8.2 I progetti per la continuità verticale………………………………………….p.56 8.3 I progetti per la continuità orizzontale……………………………………….p.56 8.4 I laboratori trasversali alla Scuola Media ed alla Scuola Elementare……….p.56 9 Verifiche e valutazioni………………………………………………………p.57 9.1 Valutazione del servizio scolastico………………………………………….p.58

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La RELAZIONE è sorgente : Di maturazione psico-affettiva,

di motivazionr,di evoluzione conoscitiva e di apprendimento

Premessa .

1- Il Piano dell’offerta formativa.

Il Piano dell’Offerta formativa (P.O.F.) rappresenta il documento con cui ogni scuola dichiara la propria identità culturale e progettuale. Il documento costituisce l’atto fondamentale ai fini del buon funzionamento della nostra scuola, esso manifesta le scelte della scuola per qualificare ulteriormente il ruolo educativo che le compete e i risultati che si propone. Pertanto questo Progetto è anche uno strumento di garanzia sia per il personale della scuola sia per i genitori e ancora di più per gli alunni che ne sono, in maniera più o meno diretta ed esplicita, i veri destinatari. Le modalità attraverso le quali si ricerca questa garanzia coinvolgono l’individuazione e la predisposizione delle strategie organizzative e formative e quindi, in generale, tutti i campi di funzionamento della scuola all’interno di ognuno dei quali si interviene per assicurare la necessaria coerenza rispetto all’obiettivo educativo. In questo senso, si investe molto sia sulla qualità dei contenuti, sia sui corrispondenti valori che devono essere ristabiliti, rafforzati o affermati in un quadro di intervento ampio e organico che non riguarda esclusivamente “la Scuola” e non si realizza in tempi brevi. Il nostro istituto ha, infatti, tra gli obiettivi fondamentali l’apertura e la continuità sia verticale, tra i diversi settori di scuola, che orizzontale, con le altre agenzie educative del territorio. Questo Progetto vuole essere un primo passo in tale direzione. In una circolare del 1999 il Ministero proponeva: “il POF si presenta non tanto come un ennesimo progetto, ma come “il progetto” nel quale si sostanzia il complessivo processo educativo promosso dalla scuola”1. 1 C. M. 4 agosto 1994, n.194

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In un sistema nazionale scolastico che prevederà criteri unitari per tutto il territorio nazionale, ad ogni scuola si chiede di dichiarare le modalità di erogazione del servizio, i propri progetti, gli obiettivi, le risorse finanziarie e i criteri di spesa. E’ lo stesso “regolamento dell’autonomia”2 che ci chiede di scrivere questo documento: “Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell’Offerta formativa. La coerenza tra le scelte educative e didattiche con le scelte istituzionali contenute nei documenti di riforma:L.n.30/2000, L.n.53/2003; D.L.vo n. 59/2004, D.M. 31luglio 2007, D.M. 22 agosto 2008 indirizza le scuole verso una maggiore personalizzazione dell’apprendimento con l’introduzione di innovazioni quali: la figura tutoriale, il portfolio, il piano di studio personalizzato, il profilo educativo, culturale e professionale dell’allievo nonché le unità di apprendimento. Il Piano, dunque, è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolarare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”

2- Gli Istituti Comprensivi

In un Istituto Comprensivo sono raccolti i primi tre ordini di scuola:scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado . Gli Istituti Comprensivi nascono nel 1994, con la legge 973 che ne prevedeva l'istituzione nelle zone di montagna; successivamente, con altri provvedimenti di legge, gli istituti comprensivi si sono diffusi un po’ su tutto il territorio nazionale. Se è vero che gli istituti Comprensivi sono nati "per caso", la loro rapida diffusione, l'interesse dimostrato dal Ministero della Pubblica Istruzione, dal mondo della scuola e dalle amministrazioni locali, ne hanno fatto oggi un laboratorio della scuola dell'autonomia, soprattutto per quanto riguarda le opportunità in direzione della continuità

2 D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275: Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n.59 3 Legge 31 gennaio 1994, n. 97

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verticale (tra i diversi gradi di scuola) e orizzontale (tra scuola e territorio, famiglie, amministrazioni locali, ecc.). Quest’anno la nostra scuola ha subito gli effetti del dimensionamento scolastico, in positivo e in negativo, infatti per l’anno scolastico c’è stato un incremento di tre classi prime nella scuola primaria, mentre c’è stata una diminuzione di quattro classi prime nella scuola secondaria, tutto ciò a causa della nascita del nuovo Istituto San Giovanni Bosco e il contemporaneo dimensionamento di Ponticelli con la nascita di tre istituti comprensivi. Perciò molti alunni che prima venivano dalla San Giovanni Bosco di Volla e da Circoli didattici di Ponticelli non verranno più. La scuola dell’infanzia ha confermato le iscrizioni. In seguito a ciò la nostra scuola secondaria avrà alcuni docenti soprannumerari che purtroppo aumenteranno nel corso del triennio.

3 - L’Istituto Comprensivo “M. Serao”.

Il nostro Istituto Comprensivo è nato nell’a.s. 2000/01 dall’unione tra la scuola dell’infanzia “Asilo Nido”, staccatasi dal II circolo didattico, la scuola primaria di Via Famiglietti, scissasi dal I circolo didattico, e la scuola secondaria di primo grado“M. Serao”.Nell’anno 2005/2006 la nostra scuola è stata polo per l’indirizzo musicale. Oggi è ancora una scuola ad indirizzo musicale. Dal punto di vista dell’azione educativa e didattica il filo conduttore è stato quello della continuità sia verticale (attraverso progetti comuni ai tre settori di scuola) sia orizzontale (attraverso protocolli d’intesa tra il nostro istituto ed altri enti e progetti in rete con altri istituti del territorio). Soprattutto, però, ci piace sottolineare l’obiettivo della continuità formativa che ispira la nostra azione; le strategie didattico-educative attivate allo scopo vanno dai progetti in continuità ai molteplici laboratori comuni ai tre settori di scuola.

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In breve, il nostro Istituto finalizza la sua azione per garantire la continuità del successo formativo, facilitando l’apprendimento dai primi anni della scuola materna all’ultimo anno della scuola media. La nostra azione educativo-didattica muove dalla convinzione che l’apprendimento non può essere ridotto ad un semplice processo di trasmissione delle conoscenze, ma, piuttosto, si sostanzia come processo di crescita e cambiamento che si realizza in una comunità di persone che condividono il comune senso di appartenenza ad una realtà sociale. L’intenzionalità e la progettualità del nostro istituto trovano senso e significato nell’obiettivo di condurre tutti gli allievi, ciascuno con le sue individuali diversità, a conseguire la propria compiuta formazione. Il nostro fine è quello di configurare un ambiente educativo”in cui ciascuno trova le occasione per maturare progressivamente le proprie capacità di autonomia, di azione diretta, di relazioni umane, di progettazione e verifica, di esplorazione, di riflessione logico-critica e di studio individuale.”4 4 – Principi ispiratori La principale fonte a cui si ispira il presente piano è il dettato costituzionale con riferimento agli art. 3 (uguaglianza), 33 e 34 (scuola pubblica). Il nostro piano è costruito perciò su questi pilastri:

o Uguaglianza; o Imparzialità; o Accoglienza ed integrazione; o Partecipazione e condivisione; o Efficacia, efficienza e trasparenza.

Il nostro istituto persegue, inoltre, le seguenti finalità: o La legalità, come comportamento quotidiano; o La centralità della persona, nell’ottica dello sviluppo integrale della

personalità;

4 Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati nella scuola primaria

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o La comunicazione, intesa nel suo significato etimologico di “mettere in comune i doni” e tale da realizzare la circolarità dell’apprendimento5;

o La continuità del processo formativo; o L’orientamento, per consentire ai bambini e alle bambine, ai ragazzi

e alle ragazze di acquisire gli strumenti necessari alla lettura della realtà sociale sempre più complessa e mutevole;

o La flessibilità, nella prospettiva del rispetto della diversità dei bisogni formativi.

Infine, il piano dell’offerta formativa del nostro istituto si conforma alla vigente normativa scolastica e agli specifici Programmi Ministeriali relativi ai tre ordini di scuola. In breve, abbiamo in mente un progetto che ci permetta di costruire il dialogo educativo tra logica ed affettività, tra educazione della ragione ed educazione del cuore. PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

COERENZA

5 Nel caso specifico, i doni sono rappresentati dalle esperienze, dalle competenze e dalle conoscenze di cui ciascun membro della nostra comunità scolastica è portatore; il nostro intento è quello di favorire la circolazione di tali “doni” per far sì che le intelligenze si trasformino da patrimonio individuale a capitale collettivo.

PRINCIPI ISPIRATORI DELL’ISTITUTO

COLLEGIO DOCENTI Scuola dell’Infanzia

Scuola Primaria Scuola Secondaria di I grado

ANALISI Bisogni dell’utenza

Richieste istituzionali Risorse interne/esterne

MISSION Garantire il successo formativo

a tutti i soggetti in formazione

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LE AREE DEL P.O.F. 1 - L’ANALISI 1.1 Analisi dell’ambiente: il territorio e la realtà socio-economica. Volla è un comune della cintura napoletana che si estende quasi in continuità con la frazione di Ponticelli verso la zona vesuviana interna, al limite tra i comuni di Cercola e di Casoria e a confine con Casalnuovo e Pollena Trocchia. Data la posizione, Volla svolge una funzione di cuscinetto tra i vasti mutamenti espansivi del territorio metropolitano, derivandone solo un intenso sviluppo edilizio. Dal 1968 con l’insediamento a Pomigliano d’Arco dell’Alfa Sud, Volla è diventata sempre più uno dei paesi dormitori della periferia di Napoli. In seguito al terremoto del 1980, è entrata a far parte degli interventi straordinari del Governo per l’edilizia popolare pro-terremotati. La situazione demografica ne è risultata sconvolta, essendo passato il numero dei residenti dagli 8.374 del 1979 ai 20.328 del maggio del 1995 e a circa 25.000 unità nel 2000 (di cui 23.325 residenti e un numero di

AREA DELL’ORGANIZZAZIONE

� Attribuzione di ruoli e responsabilità (organigramma di Istituto)

� Definizione

dell’orario e del calendario scolastico

AREA DELLA RICERCA E DELLO SVILUPPO

� Nuovi progetti

� Formazione del personale

� Documentazione

didattica

� Richiesta PON

AREA DELLA DIDATTICA � Obiettivi specifici di apprendimento � Attività curriculari

specifiche

� Attività opzionali

� Attività laboratoriali

� Attività trasversali

AREA DELLA VERIFICA E DELLA VALUTAZIONE

Analisi dei processi e dei prodotti

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domiciliati che varia da 1.000 a 2.000 unità) con un aumento percentuale della popolazione enorme per un territorio di 6,16 kmq I dati più aggiornati registrano mutamenti all’interno delle attivita’ economiche prevalenti. Accanto al permanere di attività agricole condotte in modo intensivo nella produzione di ortaggi, frutti e fiori, si rileva una lieve diminuzione delle attività industriali già di per sè non molto numerose. L’aumento delle attività lavorative diventa significativo solo nel settore terziario, segnatamente in quello commerciale. La città, dunque, è attualmente impegnata in una delicata e complessa “riconversione” da centro agricolo a centro residenziale. L’impatto violento e sconvolgente del nucleo originario con il flusso di popolazione insediatasi in pochi anni è all’origine di un diffuso disagio sociale che naturalmente si ripercuote sui ceti più deboli e sulle fasce maggiormente esposte: minori, anziani, donne, diversamente abili. Una conseguenza di questa situazione è stata la formazione di aree “ghetto” distribuite a “macchia di leopardo” su tutto il territorio comunale, dove si sono concentrate, in modo particolare, emarginazioni tipiche “da tipiche periferie urbane”: devianza, tossicodipendenza e manovalanza per la criminalità organizzata. In queste zone gli unici spazi di aggregazione per i giovani sono rappresentati dalle strade e dai circoli politici. Lo sviluppo accelerato e disarticolato di Volla non è stato accompagnato da una adeguata fornitura di servizi e infrastrutture che sono praticamente inesistenti, ciò incide negativamente, con tutte le ovvie conseguenze, anche sul contesto culturale. Il comprensorio scolastico di Volla si limita alla scuola dell’infanzia, Primaria e Secondaria di 1°e solo negli ultimi cinque anni è nata una sezione staccata del Liceo Scientifico Calamandrei. I problemi di apprendimento e di rendimento scolastico della maggior parte dei ragazzi sono strettamente collegati con quelli delle famiglie d’origine: o difficoltà economiche, anche con problemi giudiziari o difficoltà di adattamento e di integrazione sociale, con immigrati

provenienti da Napoli italiani (dal dopo terremoto) ed extracomunitari

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o deprivazione culturale e di senso civico, o povertà di lessico (mancanza di libri nelle case) o uso prevalente del dialetto, o stentata partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei

figli e a qualsiasi attività sociale e culturale scarsi rapporti genitori figli

o - tossicodipendenze – alcolismo – ignoranza alimentare (patologie in aumento legate ad una cattiva alimentazione – forte aumento dell’obesità in età giovanile)

o disoccupazione – indirizzo dei figli verso l’informatica considerandolo uno sbocco lavorativo

Ammonta, invece, a circa il 20% l’utenza scolastica proveniente da fasce sociali medio-borghesi, i cui bisogni formativi richiedono un arricchimento dell’offerta culturale . Ma anche i genitori appartenenti a tali fasce denotano scarsa partecipazione alla vita dei figli e scarsi interessi culturali. 1.2 Analisi dell’Istituto: strutture, risorse, organizzazione.

L’edificio della Scuola dell’Infanzia, circondato da un ampio giardino, presenta: 10 sezioni, di cui una adibita a sezione dell’anticipo , provvista di due ovalini e 3 provviste di stanzino per i sussidi; 1 laboratorio grafico-pittorico; 5 servizi igienici adeguati all’età; 1 bagno per il personale docente; 1 bagno per il personale non docente; 1 stanza blindata adibita alla conservazione dei grandi sussidi didattici; 1 stanza riservata al personale non docente e provvista di telefono; 1 stanza adibita alla custodia di attrezzi psicomotori; 2 ampi saloni.

Risorse umane operanti nella Scuola dell’Infanzia:

20Docenti di base; 2Docenti di sostegno; 1Docente di religione;

3Collaboratori scolastici.

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L’edificio della Scuola Primaria presenta: 28aule; 1 locale adibito laboratorio d’informatica; 1 locale per attività artistiche; 1 locale per attività di scienze con LIM ; 1 auditorium con posti a sedere; 20 servizi igienici per gli alunni; 1 bagno per gli alunni diversamente abili; 2 bagni per il personale docente; 1 bagno per il personale non docente; spazio riservato al personale non docente e provvisto di telefono; ampio cortile esterno. La scuola primaria ospita cinque classi della Secondaria di primo grado corsi M – 2 e 3 N. Palestra 2 aule con LIM

Risorse umane operanti nella Scuola Primaria.

18 Docenti di base; 6 Docenti di sostegno, di cui 2 impegnati per 12 ore

ciascuno; 2 docenti di religione

3Collaboratori scolastici

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L’edificio, a due piani, della Scuola Media presenta:

32 aule; di cui 8 con LIM 1 locale adibito ad ufficio del segretario; 1 locale per il personale della segreteria; 1 locale per la presidenza; 3 laboratori d’informatica 1 laboratorio di scienze vari locali adibiti a laboratori; aule con attrezzature speciali; 1 auditorium; 1 refettorio; 1 palestra coperta; 1 palestra scoperta; 1 sala professori; uffici;

Risorse umane operanti nella Scuola secondaria di I grado.

82Docenti; 17 docenti di sostegno

9 collaboratori scolastici

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La scuola, al fine di realizzare una funzionale collaborazione e partecipazione delle componenti scolastiche, usufruisce del seguente organigramma:

Dirigente scolastico: dott. Giovanni Ciro Mastrogiacomo. Vice Preside: pro.fssa. D’Avino Rosa. Collaboratrice del dirigente: prof.ssa Emanuela Florio Funzioni strumentali: Area POF :A. Di Tuoro,C.Di Costanzo, A. Della Corte : Area disagio, diversamente abili e orientamento alunni :V.Carfora, R. Matarazzo: Area Visite guidate e viaggi di istruzione: P. Del Mastro Area Accoglienza e manifestazioni artistiche: M.Romano Area supporto informatico: F. Lapiccirella.C. Schettino Responsabili di plesso primaria: Andolfo G. –Riccardi Fiduciaria Scuola Media Via Famiglietti: Martino Angela Fiduciaria Scuola Materna: Angela Di Tuoro

D.S.G.A. Reggente 6 assistenti amministrativi 16 collaboratori scolastici

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ORGANI E COMPETENZE: DIRIGENTE , è a capo della scuola, ne ha la rappresentanza, assolve alla funzione di promozione e di coordinamento di ogni attività, presiede il Collegio dei Docenti, i Consigli di classe e la Giunta esecutiva del Consiglio di Istituto, sceglie il docente con funzioni vicarie tra i collaboratori eletti dal collegio; • Consiglio di Istituto, presieduto da un genitore, ha potere deliberante

sul bilancio, sugli acquisti, sulle attività extrascolastiche, per le iniziative di integrazione e di sostegno, sul regolamento, sulle iniziative rivolte ai genitori;

• Collegio dei Docenti, elabora il P.O.F. e ne valuta periodicamente l’efficacia, provvede alla scelta dei libri di testo e dei sussidi didattici, approva sperimentazioni e iniziative di aggiornamento, elabora i progetti, le attività e le iniziative, elegge i collaboratori del Preside;

• Consiglio di intersezione, si riunisce per fasce di età ed è composto da rappresentanti delle singole sezioni, eletti dai genitori, e dai docenti. Favorisce i rapporti tra la scuola, famiglia e alunni; con la sola compenente dei docenti, formula la programmazione didattica tradotta in itinerari operativi, provvede alla valutazione periodica e finale degli alunni.

• Consigli di interclasse, si riuniscono per cicli (1° ciclo e 2° ciclo) ed è composto dai rappresentanti di classe e dai docenti del modulo. Ha come compito specifico quello di agevolare ed estendere i rapporti docenti/genitori in ordine allo svolgimento del programma, al rendimento scolastico degli alunni, all’andamento di particolari iniziative di carattere educativo e didattico, provvedono alla valutazione periodica e finale degli alunni.

• Consigli di Classe, composti dai docenti delle singole classi e da 4

rappresentanti eletti dai genitori, elaborano le Programmazioni Didattiche, delineando i percorsi formativi e adeguando ad essi

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interventi operativi, stendono il Contratto Formativo con gli allievi esplicitando l’operato della scuola, realizzano il coordinamento didattico, provvedono alla valutazione periodica e finale degli alunni;

• Responsabile Amministrativo, organizza i servizi amministrativi e generali dell’unità scolastica, è responsabile del funzionamento degli stessi e coordina il relativo personale;

• Assistenti Amministrativi , collaborano con il responsabile amministrativo coadiuvandolo nelle attività e provvedendo alla predisposizione e redazione degli atti amministrativo-contabili;

• Collaboratori Scolastici, sono addetti ai servizi generali con compiti di accoglienza , di sorveglianza , di pulizia , di custodia ,di vigilanza sugli alunni e di collaborazione con i docenti.

• Assemblea del personale ATA. • Commissione H. • Commissione “Qualità”. • Commissione elettorale. • Comitato di valutazione. • Commissione orario Sono previste, anche, Riunioni Disciplinari per materie quali occasione di confronto, di accordo, di progettazione degli obiettivi, dei contenuti delle attività. Sono stati infatti creati cinque dipartimenti; Dipartimento di Lettere; Dipartimento di Scienze Matematiche e tecnologia; Dipartimento di Lingue; Dipartimento artistico musicale; Dipartimento di educazione fisica e sostegno Fondamentale, infine risulta essere il contributo fornito dal personale tutto per capacità, impegno, disponibilità, sensibilità. Sia i docenti che il personale A.T.A compartecipano alle scelte della scuola e garantiscono competenze e professionalità.

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Docenti 25 ore settimanali distribuite su 5 giorni. Il sabato la scuola è chiusa. Orario antimeridiano: 8.30 – 13.30 Orario pomeridiano: 11.30 – 16.30 La turnazione delle docenti è scandita settimanalmente. Ore utilizzate per gli adempimenti collegiali

Alunni Orario ridotto (senza refezione) Entrata: 8.30 – 9.00 Uscita: 12.00 – 12.30 Orario completo (con refezione) Entrata: 8.30 – 9.00 1° Uscita 13.30 2° Uscita: 16.00 – 16.30

Docenti 24 ore settimanali: 22 ore di lezione distribuite su 5 giorni + 2 ore di programmazione Ore utilizzate per gli adempimenti collegiali.

Alunni Classi I-II: 26 ore di base + 2 ore di laboratori distribuite su 5 giorni con 1 mensa e 1 prolungamento(martedì o giovedì)

Classi III-IV-V : 28 ore settimanali distribuite su 5 giorni con 1 mensa e 1 prolungamento (martedì o giovedì) Lunedì, mercoledì, e venerdì: Entrata 8.20 – 8.30 Uscita 13.30 Martedì: Giovedì: Entrata 8.20 – 8.30 Uscita 16.30 Uscita 16.30

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1.3

Docenti 82 Docenti 16 Docenti di sostegno 4 Docenti strumentisti per i seguenti strumenti:

� Chitarra classica, � Pianoforte, � Violino, � Flauto traverso. L’orario dei docenti è di 18 ore settimanali.

Alunni I –II –III media Corsi -F G -I-L- 2H Tempo prolungato 35+1 mensa 33di base + 2 ore Laboratoriali + 1 di mensa così ripartito: quattro giorni : 8,00-14,00 un giorno : 8,00 – 16,00 con mensa un giorno il sabato 8.00-12.00 Corsi A –B –C – D – M –N a Tempo normale dalle 8,00- 13.00

4 Giorni 1 giorno 8.00 – 14.00 Sabato 8.00 – 12. Corso E musicale: 30 come sopra +3 di strumento

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Analisi dei Soggetti del dialogo educativo.

PER CHI

Educatori interni Dirigente scolastico. Docenti della Scuola dell’Infanzia n.20 Docenti della Scuola Elementare n. 18 Docenti della Scuola Media n. 82 Personale dei servizi amministrativi n. 7 Collaboratori scolastici n. 18

CHI

Educandi Alunni della Scuola dell’Infanzia n. 226 Alunni della Scuola Elementare n. 221 Alunni della Scuola Media n.825 Genitori n. 2540

CON CHI

Genitori. Agenzie educative operanti sul territorio. Scuole consorziate.

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2.1 PARAMETRI DI ATTRATTIVA FORMATIVA

INDIRIZZO MUSICALE. Sul territorio il nostro Istituto è l’unico che attiva un corso di sperimentazione musicale. I nostri alunni hanno ottenuto premi su scala nazionale e provinciale.

INFORMATICA. I nostri laboratori sono dotati di hardware e software all’avanguardia. I nostri alunni possono produrre ipertesti ed altri materiali multimediali Alcune aule sono dotate di LIM

BILINGUISMO. Il nostro istituto offre l’opportunità di fruire di esperti di madre lingua.. I nostri alunni possono affrontare i successivi percorsi formativi con un ottimo bagaglio di conoscenze linguistiche.

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2.2 PARAMETRI DI EFFICACIA (rapporto tra obiettivi e risultati). o Autovalutazione positiva attraverso il Collegio;

o Autovalutazione positiva attraverso i Consigli di Classe (con

l’apporto della Componente Genitori); o Ragazzi “recuperati” attraverso Processi Formativi;

o Valutazione a cura dell’INVALSI

VERIFICA

Verbali del collegio; Verbali dei consigli; Relazioni dei docenti di sostegno; Relazione dei docenti inseriti in progetti di recupero; Relazioni dei medici dell’A.S.L.; Relazioni degli assistenti sociali.

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2.3 PARAMETRI DI EFFICIENZA (rapporto tra risorse e risultati)

ANALISI COSTI-BENEFICI:

� Acquisti di sussidi alla didattica di una certa entità (diverse migliaia di euro) mirati ad un particolare uso didattico programmato e che a fine anno hanno dato un riscontro positivo del loro acquisto:

1-PROCESSI VERIFICABILI 2-PRODOTTI VALUTABILI

3-VERIFICA

Tipologia di acquisto; Costo; Numero alunni interessati; Attuazione del progetto iniziale che ha determinato l’acquisto.

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Interventi mirati a migliorare la sicurezza degli alunni e del personale:

1. NOMINE PER LA LEGGE 626/94 FATTE DAL DIRIGENTE.

� Interventi fatti alla struttura scolastica per migliorare l’offerta formativa:

1. L’EDIFICIO DELLA SCUOLA MEDIA È STATO

RISTRUTTURATO , I LAVORI SONO TERMINATI A Settembre 2010.

2. L’EDIFICIO DELLA SCUOLA ELEMENTARE, E’STATO AMPLIATO CON LA CONSEGNA DELLE RESTANTI 10 AULE.

3. L’EDIFICIO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA È STATO RISTRUTTURATO RECENTEMENTE PER L’IMPIANTO IDRAULICO. Quest’anno è stato approvato un Finanziamento FESR per la ristrutturazione di alcune parti dell’edificio, tipo palestra , auditorium ecc . Questo progetto verrà attuato con il Comune.

7667 2010

C C-1-FESR06_POR_CAMPANIA-2010-729

realizzazione impianto fotovoltaico

09/05/2011 30/12/2011 Autorizzato

7667 2010

C C-3-FESR06_POR_CAMPANIA-2010-610

Sistemazione della recinzione esterna (muro e ringhiera)

09/05/2011 30/12/2011 Autorizzato

7667 2010

C C-3-FESR06_POR_CAMPANIA-2010-610

caratterizzazione di un'ampia aula interna mediante adeguata riorganizzazione

09/05/2011 30/12/2011 Autorizzato

7667 2010

C C-5-FESR06_POR_CAMPANIA-2010-501

Realizzazione campo per attività sportive

09/05/2011 30/12/2011 Autorizzato

7667 2010

C C-5-FESR06_POR_CAMPANIA-2010-501

Tribuna fissa 09/05/2011 30/12/2011 Autorizzato

.

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2.4 PARAMETRI DI PRODUTTIVITA’ (rapporto tra efficienza ed efficacia).

� Adeguamento strutture alla L. 626

� Funzionamento regolare e non conflittuale degli OO.CC e delle commissioni:

VERIFICA

DELIBERE ALL’UNANIMITA’ E VERBALI DEGLI OO.CC.

� Progetti che hanno investito ed investiranno direttamente i genitori

(con incontri pomeridiani\questionari\test\ecc)

• PROGETTO ACCOGLIENZA CLASSI PRIME • MANIFESTAZIONE FESTA DEI NONNI • PROGETTO PRESEPE VIVENTE • PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE. • PROGETTI PER LA CONTINUITÀ EDUCATIVA. • PROGETTI PON • PROGETTO GEMELAGGIO. • PROGETTO EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ • PROGETTO OLIMPIADI MATEMATICHE

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� Progetti della scuola, organizzati dalla scuola e nella scuola che

hanno investito direttamente soggetti adulti senza legami con la scuola con una ricaduta extrascolastica sul territorio:

• TUTTI I PROGETTI, ELENCATI NEL PARAGRAFO

SPECIFICO, CHE PREVEDONO ESPERTI ESTERNI.

Progetti di altre agenzie attivati nella scuola con ricaduta sugli allievi:

“VOLLEY CLUB”-USUFRUISCE DELLA PALESTRA 3 VOLTE A SETTIMANA • PROGETTI CON IL COMUNE • PROGETTO MAT@BELPLUS CON L’I NVALSI

AUTONOMIA-LEGGE N59\97 (D.M.765\97-C.M.766\97- regolamento)

1-PROBLEMI AFFRONTATI : A-L’etereogeneita’ di provenienza degli studenti;

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B-Le richieste diversificate dell’utenza; C-La richiesta generalizzata dell’informatica; D-Dare alle sostituzioni per colleghi assenti l’incisivita’ del progetto. 2 - OBIETTIVI OPERATIVI DA PERSEGUIRE: A- Sviluppo della multimedialita’; B- Ulteriore sviluppo della “formazione”: inserimento nel curriculo dell’ed.alimentare, ed.interculturale, ed ambientale come discipline con spazi e docenti propri; C- Studio di strumenti musicali anche come acquisizione di un metodo di lavoro; D-Facilitare ai ragazzi il lavoro per gruppi etereogenei (classi aperte -coro polifonico,orchestra,uscite,ecc) per imparare a lavorare in gruppi “allargati” in maniera cooperativa; E-Rinforzare il bilinguismo; F-Incrementare le attivita’ di laboratorio(psicomotricita’, gioco-sport, drammatizzazione, grafico –pittorico -manipolativo); G- Dedicare maggiore attenzione alle problematiche adolescienziali.

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4

SCUOLA PRIMARIA Promuovere l’educazione integrale della personalità. Stimolare all’autoregolazione degli apprendimenti, ad un’elevata percezione di autoefficacia, all’autorinforzo cognitivo, alla massima attivazione delle risorse di cui sono dotati, attraverso l’esercizio dell’autonomia personale, della responsabilità intellettuale, morale e sociale, della creatività e del gusto estetico

SCUOLA DELL’INFANZIA

Maturazione dell’identità

Conquista dell’autonomia

Sviluppo delle competenze

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Formare l’uomo e il cittadino secondo i principi della Costituzione. Orientare l’alunno al fine di operare scelte realistiche nell’immediato e nel futuro. Elevare il livello di educazione e di istruzione personale di ciascun alunno. Accrescere le capacità di partecipazione e di contributo ai valori della cultura e della civiltà.

FINALITA’ DEI TRE ORDINI DI SCUOLA

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5

SCUOLA DELL’INFANZIA

CAMPI DI ESPERIENZA Il sé e l’altro. Corpo, movimento, salute. Fruizione e produzione di messaggi. Esplorare, conoscere e progettare.

SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

DISCIPLINE Lingua italiana, Arte e immagine, Matematica, Scienze, Ed. Motoria, Storia, Geografia, Studi Sociali, Ed. Musicale, Inglese e Cittadinanza e costituzione

DISCIPLINE Italiano, Storia, Geografia, Inglese e Francese, Scienze e Tecnologia, Arte e Immagine, Religione, Matematica, Musica, Scienze motorie e sportive, Educazione alla convivenza civile, Potenziamento lingua inglese, Educazione stradale.Cittadinanza e costituzione

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5.1

Attività alternative all’insegnamento della religione cattolica Per gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica sono previste attività alternative che interessano soprattutto l’area linguistico-espressiva, l’ambito matematico-scientifico e quello della multimedialità.

Alfabetizzazione di lingua inglese.

.

Area linguistico-espressiva: animazione alla lettura,arte e immagine,attività musicali, attività teatrali… Area dell’informatica e della multimedialità: educazione all’uso delle TIC; Area scientifica:semplici esperimenti,esperienze dirette con materiali; Area del potenziamento

Ed. Musicale: Pianoforte, Violino,

Chitarra classica, Flauto traverso,

Informatica. Seconda lingua straniera

Corso di latino Musica Pittura Pratica sportiva

Cineforum Laboratorio linguistico inglese

Laboratorio recupero materie letterarie Laboratorio di potenziamento materie

letterarie. Laboratorio di ceramica

Laboratorio teatrale. Lezioni con la LIM

Laboratorio di recupero e potenziamento per la matematica

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

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CURRICULO 6

ESPLICITO IMPLICITO TRASVERSALE

Scelte relative ai contenuti epistemologici delle discipline e che la scuola attua per contestualizzare i programmi nazionali

Scelte metodologiche per lo sviluppo integrale dell’alunno in relazione al clima e all’organizzazione dell’ambiente educativo di apprendimento

Acquisizione di abilità che attraversano le diverse discipline e tutto il percorso scolastico, indispensabili per continuare ad “apprendere ad apprendere”

SAPERE

SAPER FARE

SAPER ESSERE

OBIETTIVI RAGGIUNTI

COMPETENZE ACQUISITE

PADRONANZA DI STRATEGIE E METODI

PER UN CONTINUUM EVOLUTIVO BAMBINO Interpretazione, esplorazione, esperienze simboliche

FANCIULLO Apprendimento costruttivo ed interattivo, elaborazione e problematizzazione della realtà

RAGAZZO Avvertita coscienza di sé, strutturata capacità di astrazione e di problematizzazione in un nuovo rapporto col mondo e la società

COSA E COME INSEGNARE

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OBIETTIVI

Il collegio dei Docenti, in attinenza ai documenti ministeriali, applica gli obiettivi formativi operativi nei tre gradi di scuola con diverse gradualità: SCUOLA DELL’INFANZIA

Obiettivi generali del processo formativo La Scuola dell’Infanzia rafforza l’identità personale, l’autonomia e le

competenze dei bambini. Essa raggiunge questi obiettivi generali del processo formativo (art. 8 del 275/99), collocandoli all’interno di un progetto di scuola articolato ed unitario, che riconosce, sul piano educativo, la priorità della famiglia e l’importanza del territorio di appartenenza con le sue risorse sociali, istituzionali e culturali.

In relazione alla maturazione dell’identità personale, e in una prospettiva che ne integri tutti gli aspetti (biologici, psichici, motori, intellettuali, sociali, morali e religiosi), essa si premura che i bambini acquisiscano atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia nelle proprie capacità, di motivazione al passaggio dalla curiosità alla ricerca; vivano in modo equilibrato e positivo i propri stati affettivi, esprimendo e controllando emozioni e sentimenti e rendendosi sensibili a quelli degli altri; riconoscano ed apprezzino l’identità personale ed altrui nelle connessioni con le differenze di sesso, di cultura e di valori esistenti nelle rispettive famiglie, comunità e tradizioni di appartenenza.

In relazione alla conquista dell’autonomia, la Scuola dell’Infanzia fa sì che i bambini, mentre riconoscono le dipendenze esistenti ed operanti nella concretezza del loro ambiente naturale e sociale di vita, siano capaci, in tale contesto, di orientarsi in maniera personale e di compiere scelte anche innovative. Inoltre, si impegna affinché, come singoli e in gruppo, si rendano disponibili all’interazione costruttiva con il diverso e l’inedito e si aprano alla scoperta, all’interiorizzazione e al rispetto pratico dei valori della libertà, della cura di sé, degli altri e dell’ambiente, della solidarietà, della giustizia, dell’impegno ad agire per il bene comune.

Traguardi per lo sviluppo della competenza

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In relazione allo sviluppo delle competenze, infine la Scuola dell’Infanzia, consolidando le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive del bambino, impegna quest’ultimo nelle prime forme di lettura delle esperienze personali, di esplorazione e scoperta intenzionale ed organizzata della realtà di vita (in senso sociale, geografico e naturalistico, artistico e urbano), nonché della storia e delle tradizioni locali. In particolare, mette il bambino nella condizione di produrre messaggi, testi e situazioni attraverso una molteplicità ordinata ed efficace di strumenti linguistici e di modalità rappresentative; di comprendere, interpretare, rielaborare e comunicare conoscenze ed abilità relative a specifici campi di esperienza; di dimostrare ed apprezzare coerenza cognitiva e di comportamenti pratici, insieme a intuizione, immaginazione, creatività, gusto estetico e capacità di conferimento di senso. 6

LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO 7 Il primo ciclo d’istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, già elementare e media. Esso ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e per la costruzione dell’identità degli alunni, nel quale si pongono le basi e si sviluppano le competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita. La finalità del primo ciclo è la promozione del pieno sviluppo della persona. Per realizzarla la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità, previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. In questa prospettiva la scuola accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura.

6 Indicazioni Nazionali per i piani personalizzati delle attività educative nelle scuole dell’infanzia. 7 Indicazioni per il curricolo per il primo ciclo del Ministro Fioroni (2007)

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L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE DI BASE Il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi simbolici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato alle altre culture con cui conviviamo. Si tratta di una alfabetizzazione culturale e sociale, che include quella strumentale e la potenzia con un ampliamento e un approfondimento della prospettiva attraverso i linguaggi delle varie discipline. La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano va offerta l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti delle discipline, permette di esercitare differenti potenzialità di pensiero, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo. La padronanza degli alfabeti di base è ancor più importante per bambini che vivono in situazioni di svantaggio: più solide saranno le strumentalità apprese nella scuola primaria, maggiori saranno le probabilità di inclusione sociale e culturale attraverso il sistema dell’istruzione. La scuola secondaria di primo grado rappresenta la fase in cui si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di interpretazione, simbolizzazione e rappresentazione del mondo. La valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano due rischi: sul piano culturale, quello della frammentazione dei saperi; sul piano didattico, quello della impostazione trasmissiva. Rispetto al primo, le discipline non vanno presentate come territori da proteggere definendo confini rigidi, ma come chiavi interpretative. I problemi complessi richiedono, per essere esplorati, che i diversi punti di vista disciplinari interessati dialoghino e che si presti attenzione alle zone di confine e di cerniera fra discipline. Le esperienze interdisciplinari sono finalizzate a trovare interconnessioni e raccordi fra le indispensabili conoscenze

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disciplinari e a formulare in modo adeguato i problemi complessi posti dalla condizione umana nel mondo odierno e dallo stesso sapere. La comprensione di specifici temi e problemi, infatti, non si realizza soltanto con l’introduzione ai quadri teorici e metodologici propri di ciascuna disciplina, ma anche mediante approcci integrati, atti a meglio focalizzare la complessità del reale e a promuovere modalità di elaborazione progressivamente più complesse. Nella scuola secondaria di primo grado vengono favorite una più approfondita padronanza delle discipline e una articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva della elaborazione di un sapere integrato. Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, nella misura in cui sono orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune. Le competenze per l’esercizio della cittadinanza attiva sono promosse continuamente nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire.

SCUOLA PRIMARIA

Obiettivi generali del processo formativo Valorizzare l’esperienza del fanciullo. I fanciulli che entrano nella

Scuola Primaria hanno già maturato concettualizzazioni intuitive, parziali e generali, che impiegano per spiegare tutti i fenomeni che incontrano; anche quelli più complessi. Si può dire che abbiano maturato in famiglia, nei rapporti con gli altri e con il mondo, nella scuola dell’infanzia non soltanto una «loro» fisica, chimica, geologia, storia, arte ecc. «ingenue», ma che abbiano elaborato anche una «loro» altrettanto «ingenua», ma non per questo meno unitaria, organica e significativa visione del mondo e della vita. La Scuola Primaria si propone, anzitutto, di apprezzare questo

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patrimonio conoscitivo, valoriale e comportamentale ereditato dal fanciullo, e di dedicare particolare attenzione alla sua considerazione, esplorazione e discussione comune.

La corporeità come valore. La Scuola Primaria è consapevole che

ogni dimensione simbolica che anima il fanciullo e le sue relazioni familiari e sociali è inscindibile dalla sua corporeità. Nella persona, infatti, non esistono separazioni e il corpo non è il «vestito» di ogni individuo, ma piuttosto il suo modo globale di essere nel mondo e di agire nella società. Per questo l’avvaloramento dell’espressione corporea è allo stesso tempo condizione e risultato dell’avvaloramento di tutte le altre dimensioni della persona: la razionale, l’estetica, la sociale, l’operativa, l’affettiva, la morale e la spirituale religiosa. E viceversa.

Esplicitare le idee e i valori presenti nell’esperienza. La Scuola

Primaria, coinvolgendo la famiglia e nel rispetto della coscienza morale e civile di ciascuno, mira, inoltre, a far esplicitare ai fanciulli l’implicito e lo scontato presente nel patrimonio di visioni, teorie e pratiche che ha accumulato, e ad assumere consapevolmente queste ultime, insieme ai valori che contengono, in armonia con la Costituzione della Repubblica Italiana.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

Dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali. La Scuola Primaria accompagna i fanciulli a passare dal mondo e dalla vita ordinati, interpretati ed agiti solo alla luce delle categorie presenti nel loro patrimonio culturale, valoriale e comportamentale al mondo e alla vita ordinati ed interpretati anche alla luce delle categorie critiche, semantiche e sintattiche, presenti nelle discipline di studio e negli ordinamenti formali del sapere accettati a livello di comunità scientifica. In questo passaggio, tiene conto che gli allievi ‘accomodano’ sempre i nuovi apprendimenti e comportamenti con quelli già interiorizzati e condivisi, e che il ricco patrimonio di precomprensioni, di conoscenze ed abilità tacite e sommerse già posseduto da ciascuno influisce moltissimo sui nuovi apprendimenti formali e comportamentali. Alla luce di questa dinamica, la Scuola Primaria favorisce l'acquisizione da parte dell'alunno sia della lingua italiana, indispensabile per tutti i fanciulli alla piena fruizione delle

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opportunità formative scolastiche ed extrascolastiche, sia di una lingua comunitaria, l’inglese, privilegiando, ove possibile, la coltivazione dell’eventuale lingua madre che fosse diversa dall’italiano. Parallelamente, essa favorisce l’acquisizione delle varie modalità espressive di natura artistico-musicale, dell'approccio scientifico e tecnico, delle coordinate storiche, geografiche ed organizzative della vita umana e della Convivenza civile, mantenendo costante l'attenzione alla parzialità di ogni prospettiva di ordinamento formale dell’esperienza e al bisogno continuo di unità della cultura pur nella distinzione delle prospettive in cui si esprime.

Dalle idee alla vita: il confronto interpersonale. La Scuola Primaria, grazie a questo graduale e progressivo percorso di riflessione critica attivato a partire dall’esperienza, sempre in stretta collaborazione con la famiglia, si propone di arricchire sul piano analitico e sintetico la «visione del mondo e della vita» dei fanciulli, di integrare tale visione nella loro personalità e di stimolarne l’esercizio nel concreto della propria vita, in un continuo confronto interpersonale di natura logica, morale e sociale che sia anche affettivamente significativo. In questo senso, tutte le maturazioni acquisite dai fanciulli vanno orientate verso la cura e il miglioramento di sé e della realtà in cui vivono, a cominciare dalla scuola stessa, e verso l’adozione di «buone pratiche» in tutte le dimensioni della vita umana, personale e comunitaria.

La diversità delle persone e delle culture come ricchezza. La Scuola Primaria utilizza situazioni reali e percorsi preordinati per far acquisire ai fanciulli non solo la consapevolezza delle varie forme, palesi o latenti, di disagio, diversità ed emarginazione esistenti nel loro ambiente prossimo e nel mondo che ci circonda, ma anche la competenza necessaria ad affrontarle e superarle con autonomia di giudizio, rispetto nei confronti delle persone e delle culture coinvolte, impegno e generosità personale. Parimenti, essa porta ogni allievo non solo alla presa di coscienza della realtà dell' handicap e delle sue forme umane, ma lo stimola anche ad operare e a ricercare con sensibilità, rispetto, creatività e partecipazione allo scopo di trasformare sempre l’integrazione dei compagni in situazione di handicap in una risorsa educativa e didattica per tutti.

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Praticare l’impegno personale e la solidarietà sociale. La Scuola Primaria opera, quindi, in modo che gli alunni, in ordine alla realizzazione dei propri fini ed ideali, possano sperimentare l'importanza sia dell'impegno personale, sia del lavoro di gruppo attivo e solidale, attraverso i quali accettare e rispettare l'altro, dialogare e partecipare in maniera costruttiva alla realizzazione di obiettivi comuni. In questo senso, trova un esito naturale nell'esercizio competente di tutte le “buone pratiche” richieste dalla Convivenza Civile a livello e in prospettiva locale, nazionale, europea e mondiale.8

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Per le classi prime, in conformità alla L. 53/03, gli obiettivi sono i seguenti:

Scuola dell’educazione integrale della persona. La Scuola Secondaria di 1° grado, confermando una tradizione avviata nel 1963 e consolidata nel 1979, rinnova il proposito di promuovere processi formativi in quanto si preoccupa di adoperare il sapere (le conoscenze) e il fare (abilità) che è tenuta ad insegnare come occasioni per sviluppare armonicamente la personalità degli allievi in tutte le direzioni (etiche, religiose, sociali, intellettuali, affettive, operative, creative ecc…) e per consentire loro di agire in maniera matura e responsabile.

Scuola che colloca nel mondo. La Scuola Secondaria di 1° grado aiuta

lo studente ad acquisire una immagine sempre più chiara ed approfondita della realtà sociale, a riconoscere le attività tecniche con cui l’uomo provvede alla propria sopravvivenza e trasforma le proprie condizioni di vita, a comprendere il rapporto che intercorre fra le vicende storiche ed economiche, le strutture istituzionali e politiche, le aggregazioni sociali e la vita e le decisioni del singolo. Le conoscenze e le abilità che lo studente è sollecitato a trasformare in competenze personali offrono, in questo 8 Indicazioni Nazionali per i piani personalizzati di studio nella scuola primaria.

Obiettivi generali del processo

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quadro, un contributo di primaria importanza ai fini dell’integrazione critica delle nuove generazioni nella società contemporanea.

Scuola orientativa. La Scuola Secondaria di 1° grado mira

all’orientamento di ciascuno, favorisce l’iniziativa del soggetto per il suo sviluppo fisico, psichico e intellettuale, lo mette nelle condizioni di definire e conquistare la propria identità di fronte agli altri e di rivendicare un proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e professionale.

È un processo formativo continuo cui debbono concorrere

unitariamente anche le varie strutture non formali e informali del territorio, nonché il grado di scuola successivo. La possibilità del preadolescente di operare scelte realistiche nell’immediato e nel futuro, portando avanti lo sviluppo di un progetto di vita personale, deriva dal consolidamento di competenze decisionali fondate su una verificata conoscenza di sé e su un intelligente tirocinio educativo che abbia autenticato e continui ad autenticare le capacità, gli interessi e le attitudini di ogni ragazzo.

Il carattere orientativo è intrinseco allo studio delle discipline e alle attività inter e transdisciplinari. L’uno e le altre, infatti, sono volte alla scoperta di sé (un sé sottoposto agli straordinari dinamismi delle trasformazioni psicofisiche e a cambiamenti negli stili di apprendimento, interessi, abitudini, sentimenti, immagine di sé), della cultura e dell’arte, del mondo in generale (contatti, scambi, scoperte, ecc.) e della produzione umana in particolare, attraverso l’ incontro con i diversi ambienti della produzione tecnica o intellettuale. Lo studio e le attività possono essere amplificate nella loro efficacia con un impiego accorto dei percorsi formativi facoltativi offerti ai preadolescenti per il migliore sviluppo possibile delle loro capacità, fino ai livelli dell’eccellenza.

Scuola dell’identità. La Scuola Secondaria di 1° grado assolve il

compito di accompagnare il preadolescente nella sua maturazione globale fino alle soglie dell’adolescenza. Dalla prima alla terza classe, egli si pone in maniera sempre più forte la domanda circa la propria identità. Si

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affollano risposte parziali, mai definitive, che è tuttavia necessario apprendere a saggiare, coltivare, abbandonare, riprendere, rimandare, integrare, con uno sforzo e con una concentrazione che assorbe la quasi totalità delle energie. Questa ‘fatica’ interiore del crescere, che ogni preadolescente pretende quasi sempre di reggere da solo o al massimo con l’aiuto del gruppo dei pari, ha bisogno, in realtà, della presenza di adulti coerenti e significativi disposti ad ascoltare, aiutare, consigliare, fornire strumenti di ricerca, di comprensione, di gestione positiva dei problemi.

In particolare, i genitori, e più in generale la famiglia, a cui

competono in modo primario e originario le responsabilità, anche per quanto concerne l’educazione all’affettività e alla sessualità (secondo il patrimonio dei propri valori umani e spirituali), devono essere coinvolti nella programmazione e nella verifica dei progetti educativi e didattici posti in essere dalla scuola.

Scuola della motivazione e del significato. Poiché i ragazzi sono massimamente disponibili ad apprendere, ma molto resistenti agli apprendimenti di cui non comprendano motivazione e significato, che vogliano sottometterli e non responsabilizzarli, che non producano frutti di rilevanza sociale o di chiara crescita personale, ma si limitino ad essere autoreferenziali, la Scuola Secondaria di 1° grado è impegnata a radicare conoscenze e abilità disciplinari e interdisciplinari sulle effettive capacità di ciascuno, utilizzando le modalità più motivanti e ricche di senso, perché egli possa esercitarle, sia individualmente, sia insieme agli altri, sia dinanzi agli altri. Motivazione e bisogno di significato sono del resto condizioni fondamentali di qualsiasi apprendimento. Senza queste due dimensioni risulta molto difficile coniugare lo sforzo richiesto da qualsiasi apprendimento, tanto più se lontano dagli interessi immediati dell’allievo e di natura secondaria, con la pertinenza e il grado di complessità delle conoscenze e abilità che si intendono insegnare.

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Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi. La migliore prevenzione è l’educazione. Disponibilità umana all’ascolto e al dialogo, esempi di stili di vita positivi, testimonianza privata e pubblica di valori, condivisione empatica di esperienze, problemi e scelte, significatività del proprio ruolo di adulti e di insegnanti, conoscenze e competenze professionali diventano le occasioni che consentono alla Scuola Secondaria di 1° grado di leggere i bisogni e i disagi dei preadolescenti e di intervenire prima che si trasformino in malesseri conclamati, disadattamenti, abbandoni. Il suo primo punto di forza in questa strategia è rappresentato dal coinvolgimento delle famiglie; i genitori, infatti, sono chiamati in prima persona a confrontarsi non solo con gli eventi scolastici dei figli, ma anche e soprattutto con l’evoluzione della loro peculiare personalità. Laddove tale coinvolgimento mancasse, la scuola stessa è chiamata ad affrontare questo punto di debolezza, utilizzando tutte le proprie risorse, a cui si aggiungono quelle delle istituzioni della società civile presenti sul territorio.

In secondo luogo, e coerentemente con l’offerta formativa di istituto, la Scuola Secondaria di 1° grado è chiamata a proporre, in accordo con le famiglie, scelte il più possibile condivise dagli altri soggetti educativi nell’extrascuola (enti locali, formazioni sociali, comunità religiose, volontariato, la società civile intera).

Per gli alunni che hanno un retroterra sociale e culturale svantaggiato, comunque, la Scuola Secondaria di 1° grado programma i propri interventi mirando a rimuovere gli effetti negativi dei condizionamenti sociali, in maniera tale da superare le situazioni di svantaggio culturale e da favorire il massimo sviluppo di ciascuno e di tutti. Così essa mira a «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale» che, limitando di fatto la libertà, «impediscono il pieno sviluppo della persona umana» indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche e dalle condizioni personali e sociali (art. 3 della Costituzione).

Scuola della relazione educativa. In educazione, e particolarmente

quando si è preadolescenti, è molto difficile impadronirsi delle conoscenze (sapere) e delle abilità (fare) e trasformarle in competenze di ciascuno in

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nome e per conto di una logica di scambio: la scuola dà una cosa allo studente che contraccambia con qualcos’altro (impegno, attenzione, studio, correttezza).

È difficile anche nel caso in cui alla logica dello scambio si sostituisca quella del rapporto. Avere rapporti tra soggetti dentro l’istituzione scuola, tra docente e allievi, tra docenti e genitori, significa infatti far sempre riferimento all’incontro di ruoli e competenze comunque formalizzate in statuti, norme, contratti, gerarchie, ecc.

Con lo scambio, e anche con il rapporto, il rischio dell’estraneità tra i soggetti coinvolti nel processo educativo e della sostituzione del coinvolgimento pieno e diretto, libero e gratuito di ciascuno, con la prestazione pattuita o corretta, ma agìta più per dovere che per intima adesione, resta sempre rilevante.

Questo accade molto meno, invece, se alle logiche dello scambio e del

rapporto si sostituisce e si vive quella della relazione educativa. La relazione educativa tra soggetti supera, infatti, lo scambio di prestazioni che può rimanere ancora impersonale, così come il rapporto tra figure che esercitano poteri legittimi in modo corretto, ma non per questo si mettono in gioco come persone.

La relazione educativa, pur nella naturale asimmetria dei ruoli e delle funzioni tra docente ed allievo, implica, infatti, l’accettazione incondizionata l’uno dell’altro, così come si è, per chi si è, al di là di ciò che si possiede o del ruolo che si svolge. Nella relazione educativa ci si prende cura l’uno dell’altro come persone: l’altro ci sta a cuore, e si sente che il suo bene è, in fondo, anche la realizzazione del nostro.

Quando si entra in questo clima, gli studenti apprendono meglio. La

Scuola Secondaria di 1° grado, perciò, è chiamata a considerare in maniera adeguata l’importanza delle relazioni educative interpersonali che si sviluppano nei gruppi, nella classe e nella scuola, e ciò soprattutto in presenza di ragazzi in situazione di handicap.

Avere attenzione alla persona; valorizzare, senza mai omologare o peggio deprimere; rispettare gli stili individuali di apprendimento; incoraggiare e orientare; creare confidenza; correggere con autorevolezza

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quando è necessario; sostenere; condividere: sono solo alcune delle dimensioni da considerare per promuovere apprendimenti significativi e davvero personalizzati per tutti. 9

Classi II e III della scuola secondaria di I grado:

Obiettivi extracognitivi

• Recupero e sviluppo della motivazione intrinseca e della fiducia in se stessi. • Presa di coscienza della vita comunitaria mediante il rispetto del Regolamento d’Istituto, in particolare nella parte riguardante il rispetto delle persone e delle cose.

• Accettazione ed interrelazione con il diverso e, quindi, sviluppo della comunicazione con tutti i gruppi etnici. • Atteggiamento positivo nei confronti della vita scolastica: potenziamento dell’impegno, sviluppo della partecipazione e dell’autocontrollo negli atteggiamenti e nel linguaggio. • Progressiva consapevolezza come scoperta e precisazione dei propri interessi, potenzialità, attitudini, inclinazioni, capacità e limiti. • Acquisizione di un efficace metodo di studio e di lavoro. • Capacità di conoscere la realtà e di comunicare in modo differenziato nei diversi linguaggi: verbale, gestuale, teatrale, grafico, pittorico, manipolativo, musicale,…..

9 Indicazioni Nazionali per i piani personalizzati di studio nella scuola secondaria di I grado

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Gli obiettivi generali rientrano nelle aree della conoscenza, della operatività e della creatività. Obiettivi cognitivi:

• Conoscenza dei contenuti propri di ogni disciplina, nei suoi elementi fondamentali quali si desumono dai Programmi, con particolare riferimento alle valenze educative comuni a tutte o a più discipline. • Avvio all’utilizzo del metodo scientifico specifico di ciascuna disciplina. • Avvio all’effettuazione di operazioni mentali (astrazione, induzione, deduzione). • Comprensione ed uso dei linguaggi specifici.

Esercizio dell’operatività come progettualità del “fare” e del “saper fare”. Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della secondaria di primo grado: 1) Rafforzare l’atteggiamento positivo nei confronti delle varie discipline. 2) Comprendere l’utilità degli strumenti linguistici e matematici appresi 3) Osservare e matematizzare il mondo reale e quello costruito dall’uomo(

con descrizioni e rappresentazioni proprie della matematica e usando un linguaggio appropriato)

4) Consolidare le conoscenze teoriche acquisite grazie alle attività laboratori ali ed al confronto.

5) Saper argomentare 6) Rispettare punti di vista diversi dai propri 7) Saper sostenere le proprie convinzioni corrette 8) Saper accettare di cambiare opinioni riconoscendo che non sono

corrette 9) Valutare adeguatamente le informazioni che si hanno su di una

situazione ( coerenza interna, esterna, utilizzando conoscenze in merito, sviluppando senso critico).

10) Riconoscere e risolvere problemi di vario genere utilizzando il linguaggio matematico, sapendo anche spiegare per iscritto il procedimento seguito.

11) Confrontare procedimenti diversi e saper formalizzare passando da un problema specifico ad una classe di problemi

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Per ciascuna delle tre classi dell’attuale scuola media sono stati definiti dei percorsi privilegiati. Per la classe prima ORIENTARE, avviando l’allievo all’apprendimento e all’elaborazione di un METODO DI STUDIO, cioè SAPER STUDIARE e poi trattare come tematica principale la famiglia e il territorio in cui vive. Per la classe seconda CONFRONTARE , imparando ad analizzare e valutare strumenti metodi e comportamenti; in sintesi, SAPER COMUNICARE e poi argomento trainante l’educazione alimentare Per la classe terza VALUTARE , organizzando in modo opportuno le proprie conoscenze e assumendosi la responsabilità delle scelte culturali e comportamentali operate; in sintesi, SAPER RISOLVERE PROBLEMI e poi come argomento trainante il problema energetico e il rispetto delle regole relativo soprattutto al problema del fumo, della droga e dell’alcol , tre diavoli tentatori per gli adolescenti È questa la base comune su cui ogni Consiglio di Classe elabora il proprio PIANO COORDINATO , cioè il documento in cui: ��si definisce il profilo formativo della classe ��si delinea il percorso di apprendimenti integrati della classe ��si individuano attività, mezzi, strumenti per realizzare il piano didattico - educativo

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AUTOVALUTAZIONE DELL’ALLIEVO Per sviluppare un'azione orientativa che ponga il soggetto in rapporto positivo con la realta' in cui vive, si propone una didattica basata sul metodo della progettualita' e dell’autovalutazione. Con il termine autovalutazione si intende un processo attraverso il quale ogni allievo impara a comprendere e valutare cio' che sta apprendendo. Educare all'autovalutazione significa aiutare l'allievo ad esaminare i suoi comportamenti nel gruppo classe e il suo modo di porsi nei confronti delle varie discipline, rendendolo partecipe delle scelte organizzative e didattiche degli insegnanti e attraverso cio' favorire il senso di responsabilita', la capacita' di giudizio e lo spirito di iniziativa che sono le finalita' stesse dell'orientamento. Infatti da una parte sara' possibile rendere gli allievi consapevoli delle competenze acquisite e delle proprie carenze, dall’altra ogni insegnante verra' chiamato a rendere partecipe l'intera classe delle proprie scelte metodologiche e dei criteri di valutazione adottati, quindi a rendere conto in maniera evidente del proprio operato. Cio' naturalmente non significa una limitazione del ruolo docente, ma semplicemente un modo nuovo di svolgere il lavoro, instaurando con gli allievi un rapporto di reciproca fiducia senza invadenze e costrizioni.

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7 La scuola dell'infanzia si propone come significativo luogo di apprendimento, socializzazione e animazione. Una funzione fondamentale di questa scuola è quella di contribuire al rafforzamento dei processi di costruzione dell'identità, per favorire la promozione dell'autonomia intellettuale e dell'equilibrio affettivo, per sviluppare l'intelligenza creativa e il pensiero scientifico. Le attività didattiche sono organizzate in "campi di esperienza" e fanno riferimento ad una continua e responsabile flessibilità ed inventiva operativa e didattica. Le attività stesse vengono scelte con modalità diverse, allo scopo di rendere più efficace il progetto educativo, anche in relazione ai diversi ritmi, tempi e stili di apprendimento, alle motivazioni e agli interessi dei bambini:

• attività di laboratori e di intersezione, • attività di gruppo in sezione, • attività di piccolo gruppo, • attività per gruppi di età omogenea, • attività per la continuità con la scuola elementare.

Le attività di laboratorio favoriscono i rapporti interpersonali tra i bambini e permettono scambi di esperienze e di conoscenze con coetanei, insegnanti di altre sezioni e alunni ed insegnanti della scuola elementare. Nei laboratori l'apprendimento è basato sulla ricerca, sull’osservazione, sull’esplorazione, sull’elaborazione con possibilità di seguire individualmente gli alunni. Gli strumenti, i metodi e le attività sono diversificate in rapporto all'età, ai diversi ritmi e tempi di apprendimento, agli interessi e alle motivazioni di ogni singolo bambino.

Scuola dell’Infanzia

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Riveste importanza fondamentale l'allestimento di spazi-laboratorio, di ateliers, di angoli-gioco e di angoli per le attività in cui i bambini possano relazionare, manipolare, fare ipotesi, costruire e inventare. Le attività tipiche che si svolgono sono: • laboratorio di psicomotricità, • laboratorio di educazione all'immagine, • laboratorio di educazione musicale • laboratorio di educazione all'ambiente, • laboratorio di ceramica per attività di manipolazione, • laboratorio di logico-matematica, • laboratorio linguistico, • laboratorio di letto-scrittura per bambini di 5 anni, • spettacoli teatrali per gli alunni e le famiglie, da organizzarsi anche

con la collaborazione dei genitori, degli enti locali.

In base alla Legge 169/08, nella scuola primaria opera un docente di riferimento (prevalente) insieme ad altri docenti su ciascun gruppo classe, in modo da valorizzare le competenze nelle diverse discipline maturate dai docenti e garantire la collaborazione e la programmazione collegiale dei docenti Nella scuola primaria le attività didattiche sono organizzate in modo da riservare a ciascuna disciplina di insegnamento un tempo adeguato. Le “Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati nella Scuola Primaria” del 2003, insieme alle “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo d'istruzione” emanate nel 2007, esplicitano i livelli essenziali di prestazione a cui tutte le Scuole Primarie

Scuola Primaria

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del Sistema Nazionale di Istruzione sono tenute per garantire il diritto personale, sociale e civile all’istruzione e alla formazione di qualità. I docenti, nell'ambito delle attività di progettazione che si svolgono all'inizio dell'anno scolastico, operano una selezione ragionata dei contenuti anche in relazione ai tempi effettivamente disponibili e alle caratteristiche psicologiche degli allievi. L’attività didattica si sviluppa secondo i criteri evidenziati nei più recenti documenti di indirizzo prodotti dalle diverse Commissioni nazionali che hanno lavorato nel corso degli ultimi anni e alla luce delle recenti innovazioni (L. 53/03 e Indicazioni Fioroni 2007): • sviluppo di attività di ricerca, individuale e di gruppo, che insegnino a

responsabilizzarsi e ad organizzare il pensiero, capacità indispensabili rispetto alla complessità del mondo contemporaneo;

• acquisizione di competenze trasversali trasferibili e utilizzabili in ambiti diversi del sapere;

• riferimento alla pratica del gioco come invito a proporre contesti didattici all'interno dei quali l’apprendere sia esperienza piacevole e gratificante;

• impiego degli strumenti multimediali che, oltre ad essere estremamente motivanti, danno il senso di disporre di risorse per il saper fare e consentono di non disperdere, ma valorizzare forme di intelligenza intuitiva, empirica e immaginativa, assai diffuse tra i ragazzi.

Le attività didattiche possono essere organizzate e svolte con modalità diverse allo scopo di rendere più efficace l'intervento formativo: "lezione" collettiva a livello di classe Si ricorre all'uso della lezione collettiva per economizzare il tempo scolastico nel momento in cui si comunicano informazioni uguali per tutti o si utilizzano mezzi audiovisivi o altri strumenti fruibili contemporaneamente da un grande gruppo. La lezione collettiva è quindi vista come superamento della pura trasmissione di saperi; attività di piccolo gruppo Il lavoro di gruppo, visto come alternativa all'insegnamento collettivo è essenziale per la sua funzione formativa (sia sul piano dell'apprendimento

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che sul piano relazionale). L’attività di piccolo gruppo si basa sulla condivisione, sulla disponibilità e sulla interdipendenza positiva e richiama le più innovative teorie pedagogiche; interventi individualizzati L'individualizzazione come trattamento differenziato degli alunni è una strategia che consente di soddisfare le necessità di formazione di ciascuno. Ciò comporta l'assunzione dell'inalienabile principio psicopedagogico secondo il quale non si può insegnare/educare se non attraverso un processo individualizzato di insegnamento/apprendimento che per essere realizzato necessita di: • analisi delle pre-conoscenze e individuazione delle potenzialità; • osservazione in itinere degli sviluppi nelle diverse aree che compongono

la personalità nella sua globalità; • impostazione di un rapporto docente/discente adeguato alle esigenze del

soggetto; • riflessione sullo stile personale di apprendimento degli alunni e sulle

condizioni che determinano situazioni favorevoli agli apprendimenti; • adeguamento delle proposte didattiche (e quindi anche dei materiali) alle

reali potenzialità dei singoli alunni in maniera tale da sfruttare l'area di sviluppo prossimale nel cui ambito l'insegnante può essere certo che i singoli alunni possano perseguire gli obiettivi prefissati.

Tenendo conto di tutto ciò riteniamo possibile che gli alunni in difficoltà possano seguire i piani programmati per la classe nella sua generalità. Diverso il discorso per gli alunni che nello svolgimento di tali attività vivono una situazione di insuccesso. Per loro si provvederà alla stesura di piani personalizzati, che presuppongono, al termine, prove di verifica individuali. Un elemento didattico di notevole importanza riguarda secondo noi la "memoria storica" della classe o della sezione: giornalini di classe o di plesso, cartelloni, mostre, ecc... sono strumenti importanti per consolidare l'identità individuale e di gruppo degli alunni. Non va sottovalutata poi la funzione comunicativa che tali strumenti possono assolvere nei confronti delle famiglie.

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Lungo il triennio

Nella concretezza del lavoro quotidiano i ragazzi saranno sollecitati, gradualmente, a raggiungere i seguenti obiettivi educativi, trasversali ad ogni disciplina: - la capacità di ascolto, di attenzione, di seguire le indicazioni date, - la capacità di riflessione su di sé, sui propri vissuti, sulle proprie problematiche, - la capacità di confronto tra sé e ciò che si incontra. - la capacità di fare domande, di elaborare commenti. - la capacità di collaborare con i compagni, per un reciproco arricchimento. Le competenze relative saranno documentate, per le classi prime, nel portfolio delle competenze.

Il valore delle discipline

Riteniamo prioritario l’insegnamento-apprendimento delle discipline curricolari che costituiscono la modalità d’approccio alla realtà, punto di partenza e termine di ogni esperienza conoscitiva. Esse, pur nella diversità della valenza formativa, contribuiscono allo sviluppo della razionalità e della creatività dell’alunno. “Le educazioni” (tecnica, artistica, musicale, fisica) arricchiscono l’esperienza di conoscenza della realtà.

Scuola Secondaria di I grado

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L’attività didattica tiene conto sia delle diverse capacità recettive degli alunni, sia dello statuto epistemologico delle singole discipline. Per questo: - è ricercato un approccio metodologico che tiene conto dell’esperienza concreta e degli interessi dei ragazzi, che sono stimolati a partecipare attivamente alle lezioni portando il proprio contributo e le proprie intuizioni, - è perseguito un metodo di lavoro che mette in evidenza la specificità della disciplina e che tende a far acquisire il rigore insito in essa. Per le classi prime la scelta delle attività opzionali contribuirà ulteriormente alla personalizzazione dell’apprendimento. 7.1 METODOLOGIA, STRATEGIE E RUOLO DOCENTE Nell'ottica della continuità educativa l'esplicitazione formale dei criteri adottati è indispensabile alla definizione degli elementi di connessione sui quali verranno impostate le ipotesi di quel raccordo metodologico di cui nella C. M. N°339 è possibile individuare precisi riferimenti:<<Per la realizzazione della continuità educativa hanno, poi, un'importanza cruciale la conoscenza reciproca, la problematizzazione e la progressiva armonizzazione delle concezioni e strategie didattiche degli stili educativi e delle pratiche di insegnamento/apprendimento>>. Pratiche che definiscono l'articolazione della proposta didattica, le forme di aggregazione sociale, influenzando le modalità di strutturazione dello spazio e l'articolazione del tempo, condizionando inevitabilmente lo svolgersi dell'esperienza educativa. E' dunque utile ragionare in termini di "gruppo" in un ambiente costituito, dagli elementi materiali della situazione, dalle persone (bambini /ragazzi/ insegnanti) e dalle loro relazioni in un processo di continua coevoluzione. In questa visione gli altri, gli spazi, i tempi, gli oggetti (l'ambiente sfondo) non sono considerati come dati esterni al soggetto, ma vanno considerati in stretto rapporto a: - relazioni intersoggettive - sistemi di regole

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- costruzioni narrative (modi che utilizziamo per raccontarci e per raccontare la nostra relazione con gli altri in un contesto). L'insegnante che cura gli elementi di sfondo (la tecnica, il canovaccio) per far meglio risaltare le improvvisazioni dei bambini, la curiosità dei ragazzi è dunque attore e insieme regista, partecipa al disagio educativo considerando le tracce dei bambini,( lo smarrimento dei ragazzi, ) impara (teach - back), come organizzare il contesto adeguato ai processi di apprendimento dei bambini. Il docente regista, pertanto non è in primo luogo un organizzatore di elementi ambientali esterni a sé e al bambino, ma è un "compagno di viaggio" che, nel percorso, aiuta il bambino ed apprende a sua volta. Viene così attivato un contesto di coeducazione e la regia didattica garantisce l'attendibilità del contesto di apprendimento. L'iniziativa di continuità prevede la convergenza metodologica - didattica fra scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado; i gruppi classe/sezione, pur rappresentando l'unità di riferimento più stabile, saranno organizzati nell'ottica della flessibilità che apre il gruppo verso l'esterno, secondo le modalità consentite dal lavorare in progetti di ricerca e di laboratorio per favorire l'educazione relazionale e l'apprendimento cooperativo. Tra alunni di differenti fasce di età, trova ragione, in questa visione, la strategia didattica del peer tutoring o aiuto reciproco; nella quale si individuano due scopi fondamentali: - sul piano educativo, favorire la responsabilizzazione; - sul piano dell'insegnamento, rendere più efficace la comunicazione didattica. 7.2 LE TECNICHE E LE STRATEGIE INTERAZIONE PROMOZIONALE ROUND TABLE BRAIM STORMING CIRCLE TIME ROUTINES METACOGNITIVE WORK IN PROGRESS PROBLEM SOLVING

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PEER TUTORING MODELING ROLE PLAY DIDATTICA MODULARE RICERCA DI NATURA LUDICA CREATI VA ED ESPRESSIVA

VALORIZZARE I BISOGNI DELL’ALLIEVO

Essere disponibili all’ascolto e prestare attenzione ai bisogni espressi e non: bisogno di comunicazione, di espressione, di corporeità, di manualità, di autonomia, di costruzione, di fantasia, di socializzazione, di cooperazione, di divergenza…;

SCELTE METODOLOGICHE

DIDATTICHE

Pedagogia dell’esempio. Pedagogia attiva e incentivante.

Dinamiche di gruppo Tempi

Valorizzare i bisogni dell’allievo

Spazi

Metodi

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rispondere, quindi, agli interessi immediati e concreti dei bambini, stimolando e creando nuovi interessi (domande formative); Predisporre un ambiente favorevole, all’apprendimento all’interno della classe; Fare prevenzione e recupero degli insuccessi; Dare massima valorizzazione alle acquisizioni; Predisporre e rispettare un percorso formativo individualizzato; Rendere partecipi gli alunni dei criteri di verifica e di valutazione, in modo da rafforzare la motivazione intrinseca; Prestare attenzione e rispetto per l’identità culturale e religiosa di ciascuno.

SPAZI Attuare elasticità e flessibilità nella strutturazione degli spazi dell’aula e della scuola; Sfruttare tutti gli spazi disponibili all’interno e all’esterno dell’edificio scolastico; Creare spazi individuali e chiederne il rispetto;

METODI

Valorizzare le preconoscenze degli alunni; Prestare attenzione ai processi cognitivi: percezione, attenzione, memoria, concettualizzazione, linguaggio,metacognizione. Sviluppare un apprendimento per costruzione attraverso l’esplorazione, la ricerca e la riflessione; Risolvere i problemi con la tecnica del problem solving; Stimolare il lavoro di gruppo; Lavorare a classi aperte; Invitare al dialogo; Organizzare uscite, viaggi e visite guidate per utilizzare il territorio come aula decentrata di apprendimento; Pianificare attività integrative e attività individualizzante.

TEMPI

Rispettare i tempi di apprendimento e di concentrazione; Perseguire le competenze con gradualità Concedere un’adeguata pausa di riposo/gioco in relazione all’età, nell’intervallo mattutino e del dopo mensa;

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Alternanza di momenti intensi e momenti più distesi; Successione di attività e diversificazione dei criteri di raggruppamento degli alunni al fine di garantire il benessere inteso come stato di completo benessere fisico-mentale- sociale; Diversificare le attività nell’arco della giornata; Diversificare le modalità di lavoro (lezione frontale, lavoro individuale, per gruppi, per scoperta); Saper gestire in modo flessibile e produttivo i tempi di contemporanea presenza dei docenti; Le scelte relative al tempo scolastico possono essere soggette a flessibilità in relazione a particolari organizzazioni previste dalle programmazioni quali visite guidate, uscite sul territorio, manifestazioni, spettacoli e cineforum. Dinamiche di gruppo Rispetto del ritmo di progresso del gruppo (comprensione ed assimilazione); Utilizzazione delle relazioni interpersonali e del confronto delle esperienze. Pedagogia attiva e incentivante Massima apertura all'esterno (spostamenti, inchieste, visite, esperti); Utilizzazione "intelligente" delle situazioni (riferite al gruppo o alla vita sociale); Elaborazione di progetti e loro realizzazione; Predisposizione di attività operative e gratificanti.

Pedagogia dell’esempio Il bambino piccolo, in età prescolastica, è un essere permeabile a tutto ciò che proviene dall'ambiente e dalle persone che lo circondano: sensazioni, stimoli, parole, gesti, immagini penetrano nella sua interiorità che non è ancora in grado di discriminare e di difendersi. Tutto ciò lo influenza profondamente e lo plasma. In questa età spiegazioni e insegnamenti intellettuali sono generalmente inutili: ciò che educa e forma veramente il bambino è il modo con cui l'adulto, che gli sta vicino, pensa, sente, parla e agisce. Sia il gesto esteriore, che l'atteggiamento interiore delle

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persone che lo circondano raggiungono il bambino e lasciano una profonda traccia nel suo linguaggio,nei suoi sentimenti,nel suo modo di pensare. Le conseguenze di ciò si faranno sentire fino alla più tarda vecchiaia. Quando il bambino entra nella scuola, si verifica un grande mutamento interiore. Le forze che nel periodo precedente erano state quasi esclusivamente impiegate per il suo sviluppo corporeo, si rendono ora disponibili anche per le attività intellettuali dell'imparare e del ricordare. Il bambino di questa età non deve poter apprendere solo attraverso lo strumento del pensiero logico; per non inaridire la sua creatività, ha bisogno di grandi immagini esemplari che possano crescere e svilupparsi insieme a lui. Allo scolaro tra i sette e i quattordici anni, il mondo e le conoscenze devono essere proposti attraverso i veicoli del sentimento e della volontà. La fiducia del bambino nei confronti degli adulti investe gli educatori di una naturale autorità e di una responsabilità per il ruolo che assumono, in quanto mediatori con il mondo. Gli stati d'animo e i pensieri che l'insegnante manifesta al bambino, al fanciullo, al ragazzo agiscono fortemente su di lui. I docenti, secondo queste indicazioni, prima ancora di sapere devono essere.

Aggiornamento e formazione del personale docente

Quest’anno i docenti saranno impegnati nei percorsi di formazione relativi ai corsi PON sulla piattaforma dell’ex INDIRE ora ANSAS. I corsi saranno relativi alle lingue – corso “Lingue, letteratura e cultura nella dimensione Europea: ITALIANO” e “Lingue, letteratura e cultura nella dimensione Europea: LINGUE STRANIERE”. Inoltre ci sono due corsi di aggiornamento sulle LIM, relativi al progetto INNOVASCUOLA:

• Uno organizzato dalla nostra scuola INNOVAMUSICA che si tiene all’interno della nostra scuola in presenza e on line sul sito dell’ INDIRE per aggiornare i maestri della primaria sulla didattica della musica.

• L’altro organizzato dal MIUR che si tiene in presenza sempre nella nostra Scuola “ La Musica Elettronica”.

Per entrambi i corsi i docenti dovranno produrre dei prodotti multimediali CCD inerenti alle tematiche trattate nell’uso delle LIM. Alcuni docenti della scuola primaria hanno partecipato al seminario di formazione sull’utilizzo della LIM, presso l’Istituto “A. Ristori” di Napoli. Altri docenti della scuola hanno partecipato al seminario di formazione organizzato dall’Invalsi presso il Liceo “Imbriani” di Pomigliano d'Arco. Infine la nostra scuola organizzerà un corso di aggiornamento per i docenti sulla tematica del DSA ufficialmente riconosciuta come situazione di disagio. Molti docenti della scuola hanno aderito ai corsi Didatec di

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base e Didatec avanzato indetti dall’ Indire. I primi frequenteranno il corso presso Il liceo Polispecialistico Imbriani di Volla. Mentre quel del didatec avanzato si divideranno tra il Liceo Imbriani di Pomigliano e l’Istituto Levi di Portici.

7.3 L'INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABIL I L'inserimento degli alunni diversamente abili nelle sezioni/classi è finalizzato alla piena integrazione di ognuno; offrendo a tali alunni ogni possibile opportunità formativa, la scuola si propone l'obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Nell’assegnazione dei docenti alle classi, nella formulazione degli orari e dei criteri di utilizzo delle risorse disponibili (spazi e attrezzature) l’istituzione scolastica presta particolare attenzione alle classi e alle sezioni in cui sono inseriti alunni diversamente abili Per ciascun alunno diversamente abile, la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale di Neuropsichiatria Infantile, predispone un apposito "piano educativo individualizzato". Per i bambini la cui comunicazione è assente o disturbata il Piano individualizzato può prevedere anche attività abilitative che includano l’utilizzo della “Comunicazione Facilitata”, strategia che, grazie all’acquisizione di tecniche e meccanismi facilitati dal supporto fisico ed emotivo dell’insegnante, consente di creare canali di comunicazione alternativi alle disabilità del soggetto; tale modalità di intervento garantisce a ciascuno la possibilità di affermare il proprio sé e di incrementare il bisogno di condivisione e di relazione, presupposto indispensabile per ogni sviluppo affettivo e cognitivo. Per favorire l'integrazione la scuola si avvale di insegnanti statali specializzati (i cosiddetti docenti "di sostegno") e dei collaboratori scolastici (bidelli). In ogni caso le attività di integrazione riguardano tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito l'alunno diversamente abile; le attività di tipo individuale sono previste nel piano educativo. Nell’Istituto funziona un apposito gruppo di lavoro che si riunisce periodicamente con lo scopo di migliorare l'efficacia dell'intervento di inserimento/integrazione. Il gruppo predispone anche progetti di intervento mirati, avvalendosi, per questo scopo, delle risorse finanziarie messe a disposizione dall’Istituto o dagli Enti Locali e dal Ministero dell’Istruzione nell'ambito della legge n. 104/92.

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7.4 LE INIZIATIVE PER SUPERARE SITUAZIONI DI

SVANTAGGIO. Lo svantaggio socio-culturale è uno stato di sofferenza che, per quanto possibile, dovrebbe essere eliminato o, almeno, contenuto al fine di non compromettere le potenziali capacità d'apprendimento e di relazione dell'alunno. Si ritiene che la scuola debba creare le condizioni per l’uguaglianza, offrendo servizi adeguati ai bisogni di chi proviene da situazioni familiari ed ambientali deprivate. Tale possibilità deve essere affidata a strategie operative accuratamente elaborate e definite. L'intervento dovrebbe essere rivolto agli alunni partendo dal presupposto che la valorizzazione mirata delle risorse che la scuola, come sistema socio-culturale, può offrire, permette di ridurre le problematiche e di lavorare in un'ottica processuale più ampia. Tutto ciò dovrebbe agevolare l'emergere nei bambini di una loro "disponibilità ad apprendere" nel rispetto e nella tutela del pieno sviluppo delle proprie capacità, e prevenire fenomeni di insuccesso, mortalità scolastica ed eccessive future diseguaglianze sul piano sociale. Si rende quindi necessario poter articolare l'attività scolastica in modo che siano accettate e valorizzate le diversità per assicurare a tutti gli alunni il conseguimento dei livelli minimi di apprendimento nel rispetto dei personali tempi di crescita e di sviluppo. Per affrontare e superare lo svantaggio la scuola mette in atto un modello organizzativo e didattico flessibile e ricorre a metodologie pluralistiche favorendo l’uso di più linguaggi e promovendo la partecipazione di tutti i bambini ai progetti, alle uscite sul territorio e alle visite guidate.

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7.5 L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI Allo scopo di favorire la frequenza e l’integrazione scolastica degli alunni stranieri, il nostro Istituto mette in atto iniziative volte a: • Creare un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo, nel bambino non

autoctono o neo-autoctono, la percezione di sé come minoranza • Facilitare l'apprendimento linguistico • Inserire nelle discipline approfondimenti storici, geografici e religiosi riguardanti i

paesi di provenienza al fine di evidenziarne la prestigiosità dei valori peculiari • Attingere dal patrimonio letterario e artistico del paese, o dell'area di riferimento,

per valorizzare le radici culturali • Abbiamo attivato un progetto di alfabetizzazione extracurricolare pagato con il

fondo d’istituto, dedicato agli alunni stranieri. La presenza nella scuola di alunni stranieri rappresenta anche un’occasione importante per favorire fra adulti e bambini la diffusione dei valori di tolleranza e solidarietà. L'iscrizione degli alunni stranieri avviene generalmente nella classe corrispondente a quella già frequentata nel Paese di origine o a quella relativa all'età anagrafica.

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8MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA: I PROGETTI Il nostro Istituto, nell’intento di garantire a tutti uguali opportunità di successo formativo, è alla continua ricerca di strategie innovative per diversificare e migliorare la propria offerta, rendendo il percorso didattico-educativo più attraente per i soggetti in formazione. A questo scopo nell’arco dell’anno scolastico vengono organizzate attività per progetti e laboratori, attivati sia in orario curriculare sia in orario extracurriculare, a carattere sia trasversale ai tre ordini di scuola (per garantire la continuità), sia specifica ad ogni ordine (per tutelare le caratteristiche psico-fisiche di una particolare età). Le finalità comuni ad ogni progetto attivato nel nostro Istituto mirano a sollecitare la motivazione intrinseca verso il sapere, dando priorità alla ludicità come piacere, fantasia e creatività per una ricerca-costruzione continua, intelligente, critica e creativa della conoscenza. I nostri sforzi mirano a far sì che ogni persona coinvolta nel dialogo educativo possa costruirsi un sapere qualitativamente elevato, in cui le conoscenze apprese diventino parte della persona, ne allarghino gli orizzonti mentali, potenzino la sua capacità di giudizio, affinino la sua sensibilità e la facciano crescere umanamente.10

Quest’anno i nostri progetti mireranno a più settori e saranno ripartiti tra vari Piani.

10 Cfr. (a cura di) C. Laneve, Per una Pedagogia del sapere, La Scuola Brescia.

POF

2011-13

Progetto La musica Elettronica

E Innovamusica

Progetti Extracurricolari Laboratori vari

+ Attività Motorie

Progetto Didatec

Base e avanzato.

Progetti PON

FSE E

FESR

Progetti Con il

Comune

Progetto Legalità

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I PROGETTI SPECIFICI AD OGNI ORDINE DI SCUOLA. Scuola dell’Infanzia Scuola Primaria Scuola secondaria di I

grado "Natale ricicloso" Natale Insieme Giochiamo insieme. Avvio alla lingua Inglese Canti di natale

Le vele laboratorio musicale

I saluti di fine anno Filo rosso della Serao Cresciamo Insieme Progetto continuità Salutando le quinte Laboratorio di teatro

Palcoscenico Piccoli artisti a lavoro Il fare per capire Noi che viviamo il Natale Progetto canottaggio Tutti insieme a Natale Matematica per crescere e

orientarsi Progetto continuità Recupero matematica

Pronti, partenza e via con l'Invalsi

Educazione alla sicurezza stradale

Scuola in allegria Dall'argilla al manufatto Manifestazione natalizia

Sportello d'ascolto Progetto Continuità

Tempo Prolungato

Laboratori :

Artistici Musicali Informatici Attività motoria Linguistici Latino Potenz. e recup. Mat. Progetti PON “Tanti modi per

comunicare” Progetti PON

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“Hello, Children!” “Insieme a teatro”

“Matematiamica” ' 'MSNews/blog''

“Nice to meet you”

Dalla chimica degli alimenti ... alla buona salute

'Per ogni problema c’è una soluzione, se leggo il

testo con attenzione'

“Indagini, eventi e

previsioni……questi sconosciuti”

C3 Ambiente

Un pieno di legalità

8.1 I PROGETTI PER LA CONTINUITA’VERTICALE.

(Raccordo tra i tre ordini di scuola) Continuità tra Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria. Quest’anno i docenti delle classi quinte hanno organizzato degli incontri con i bambini della scuola dell’infanzia che frequenteranno la classe prima il prossimo anno, con essi hanno svolto attività mirate ad una prima reciproca conoscenza . In un secondo momento hanno invitato i bambini a recarsi alla scuola primaria dove hanno svolto attività insieme alle docenti e ai ragazzi di quinta; infine i loro genitori sono stati invitati a visitare i locali della scuola primaria e a conoscere l’offerta formativa del nostri Istituto. Educazione alla legalità; Natale in concerto. Continuità tra Scuola Primaria e Scuola secondaria di I grado.

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8.1 I PROGETTI PER LA CONTINUITA’ORIZZONTALE. (Apertura al sociale ed al territorio).

Progetto Gemellaggio Nell’ambito del progetto “Legali Al sud” è stata effettuata una manifestazione di accoglienza dell’ Istituto Comprensivo di S.Angelo di Brolo che ha visitato la nostra scuola. Sono stati effettuati balli tipici della regione Sicilia e Campania, e proiettati i DVD prodotti dalle due scuole. Progetti con il Comune di Volla e altri enti 1) Manifestazione festa dei nonni 2) Incontro di preghiera e solidarietà 2) Manifestazione natalizie 3)Manifestazione musicale di fine anno 4) Progetto Ragazzi in commercio 5) Progetto “ Scuola e Volontariato “ 6) Progetto fisco 8.2 I LABORATORI TRASVERSALI ALLA SCUOLA

SECONDARIA DI I GRADO ED ALLA SCUOLA PRIMARIA.

o Laboratorio d’informatica. o Laboratorio di pianoforte. o Laboratorio di ceramica. o Laboratorio di pittura su vetro e decoupage.

L’istituto ha avuto finanziato all’USR Campania tre progetti per il PON: uno relativo al FSE con 9 corsi di potenziamento e recupero delle capacità degli alunni obiettivo C1.

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Quattro saranno attuati nell’annualità 2011-12:

Due per la primaria Due per la secondaria “Tanti modi per comunicare” 'Per ogni problema c’è una soluzione,

se leggo il testo con attenzione' “Matematiamica” “Insieme a teatro” Altri cinque saranno attuati nell’annualità 2012-13

Uno per la primaria Quattro per la secondaria “Hello, Children!” ' 'MSNews/blog'' “Nice to meet you” “Indagini, eventi e

previsioni……questi sconosciuti” Dalla chimica degli alimenti ... alla

buona salute E’ stato finanziato un progetto FESR per potenziare quattro laboratori: 1)Potenziare il laboratorio di musica; Progetto “ Ars Musicae” 2) Incrementare e rinnovare i laboratori informatici ; Progetto "Officinae Digitali" 3) Avviare un laboratorio linguistico; Progetto “ Loquendo” 4) Potenziare il laboratorio di scienze. Progetto“Mens et Manus” Infine, per il PON C3 “Interventi di educazione ambientale, interculturale, sui diritti umani, sulla legalità e sul lavoro anche attraverso modalità di apprendimento 'informale'. La scuola ha attuato la manifestazione finale con il gemellaggio della scuola siciliana di S.Angelo di Brolo. A Luglio 2012 è stato finanziato un altro FESR E-1-FESR-2011-455

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Realizzazione di ambienti dedicati per facilitare e promuovere la formazione permanente dei docenti attraverso l'arricchimento delle dotazioni tecnologiche e scientifiche e per la ricerca didattica degli istituti 9 VERIFICHE E VALUTAZIONI Verifiche e Valutazione degli alunni

Si riferiscono a:

• Conoscenze disciplinari (concetti di base) • Competenze (saper fare): - comunicativo/ espressive

- logiche - tecnico-operative

• Obiettivi formativi (saper essere):

Le verifiche del Gruppo Docente (Team di Sezione/Modulo, Consigli di Classe)

sul processo formativo e sull’apprendimento degli alunni sono bimestrali. Le

modalità di comunicazione ai genitori variano a seconda del livello di scuola:

Identità ♦ Partecipazione ed interesse ♦ Rapporto con se stessi ♦ Rapporto con gli altri Autonomia ♦ Impegno ♦ Metodo

Scuola dell’Infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria di 1° -Colloqui bimestrali -Assemblee dei genitori

-Colloqui bimestrali -Consegna quadrimestrale del documento di valutazione ai genitori alla presenza di tutti i docenti del Team, ad eccezione della doc. di Religione, itinerante. Dall'anno scolastico 2009/10, in base alla Legge 169/08, la valutazione si esprime in decimi ed assume importanza anche il voto in condotta.

-Scheda intermedia di valutazione -Consegna del documento di valutazione agli alunni e riconsegna da parte dei genitori al Docente Coordinatore Dall'anno scolastico 2009/10, in base alla Legge 169/08, la valutazione si esprime in decimi ed assume importanza anche il voto in condotta.

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Anche quest’anno l’istituto è iscritto al sistema nazionale di rilevazione degli apprendimenti curato dall’INVALSI. Oggetto di tale valutazione saranno le classi seconde e quinte della scuola primaria, le classi prime della scuola secondaria di primo grado e le classi terze. Inoltre in continuità con progetto mat@bel è stata selezionata la classe 3 M , come classe campione per la secondaria di primo grado.

9.1 VALUTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO

Nel settore dell’istruzione come in altri settori di grande rilevanza sociale, il concetto di utente solitamente fatica molto a passare. Il rapporto tra la scuola, i servizi che essa produce e chi infine li utilizza non sempre è diretto. Frequentemente c’è in chi gestisce e di conseguenza in chi usufruisce il concetto sottinteso del servizio fornito perché dovuto. In questo caso l’Istituzione stabilisce cosa e come erogare, mentre l’utente accetta in modo passivo il prodotto. Nulla di più lontano dal concetto di qualità di servizio. Il primo e principale motivo per il quale anche la scuola deve fare qualità è che il cittadino non è soggetto passivo, bensì un portatore di bisogni, a fronte dei quali paga direttamente o indirettamente. Il secondo motivo riguarda l’Istituzione ed è il frequente basso livello di motivazione delle persone che vi operano. E’ decisivo, infatti, essere adeguatamente motivati, sia da un punto di vista economico sia conoscendo e condividendo le scelte che la scuola compie. E’ fondamentale sapere se il proprio lavoro raggiunge gli obiettivi fissati e se gli utenti sono soddisfatti. In tal senso, il personale della scuola sarà protagonista del miglioramento delle qualità, verificando innanzitutto il livello di soddisfazione dell’utenza. Inoltre, attraverso una sempre attenta analisi dei bisogni e delle prestazioni offerte, saranno introdotti meccanismi organizzativi orientati ad una gestione razionale dell’istituto tesa ad aumentare l’efficacia e l’ efficienza.

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Per avere un’indicazione precisa del livello di qualità espresso dalla scuola si procederà a misurazioni interne ed esterne, complementari ed ispirate alla medesima finalità. Si tratta, in sintesi, di perseguire i seguenti obiettivi: • Individuare i bisogni, le aspettative ed i desideri dell’utenza, allo scopo di

verificare se i servizi offerti sono in grado di soddisfare in modo completo le richieste;

• Verificare le tipologie e le motivazioni dei reclami dell’utenza e provvedere alla loro gestione;

• Misurare il livello di qualità erogato che viene offerto; • Verificare l’efficacia delle azioni di miglioramento apportate ai servizi; • Attivare un sistema di indicatori interni atti a controllare con frequenza il

funzionamento dei processi operativi e gestionali; • Verificare la coerenza del “sistema organizzativo per la qualità” e la sua

adeguatezza al livello di prestazione richiesto. E’ necessario precisare, infine, quali siano le sedi e i criteri accettabili della competenza valutativa. L’ offerta del pubblico servizio, così come caratterizzato dalla storia della partecipazione democratica e come evolve verso forme praticabili di maggiore autonomia, consente una distinzione di sedi e di interventi valutativi, che coprono settori distinti. Allo Stato è riconoscibile competenza valutativa su: • I fini della formazione, come individuati e definiti dal legislatore; • Le risorse, che devono essere congruenti con gli obiettivi in vista del

conseguimento di risultati osservabili e misurabili; • Gli standard generali per le azioni di confronto delle prestazioni particolari; • I risultati conseguiti per garantire la coerenza con i grandi fini dell’educazione e gli

indirizzi di politica generale. Alla Scuola è riconosciuta competenza valutativa su: • Le tecniche e gli strumenti con cui, partendo da una situazione problematica, si

attua la ricerca;

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• Il progetto educativo, inteso come organizzazione complessiva delle variabili (tempi, modi, strumenti, ecc.) per il conseguimento dei risultati;

• La gestione delle risorse, personali e strumentali; • La natura dei percorsi, per considerarne anche la direzione e l’economicità; • I contenuti, di cui si sostanzia la ricerca, con riferimento all’efficacia; • La relazione tra conduzione pedagogica e gestione economica, tra partecipazione e

gerarchia; • La qualità strutturale, che determina il rapporto tra regolarità funzionale e spunti

evolutivi e che non può mai essere disgiunta dalla qualità del risultato. Agli Enti socio-politico (famiglia, associazioni educazionali, enti locali, ecc.) va riconosciuta facoltà valutativa in merito a: • Efficienza, rapporto funzionale tra risorse e obiettivi • Efficacia, rapporto economico tra risorse e risultati Appare fondamentale che le sedi e i soggetti di valutazione si muovano secondo distinzione e non concorrenza, per evitare forme consociativistiche o belligeranze, che porrebbero in contraddizione le stesse ragioni di legittimazione valutativa. Comunque nello specifico i docenti attueranno i seguenti criteri valutativi: LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI Fin dalla prima valutazione periodica il Consiglio di classe valuta - mediante l’attribuzione di un voto numerico espresso in decimi – il comportamento degli allievi durante l’intero periodo di permanenza nella sede scolastica, anche con riferimento alle iniziative e alle attività con rilievo educativo realizzate al di fuori di essa. La valutazione del comportamento concorre, unitamente a quella relativa agli apprendimenti nelle diverse discipline, alla complessiva valutazione dello studente. La valutazione del comportamento – espressa (se necessario anche a maggioranza) in sede di scrutinio finale dal Consiglio di classe – corrispondente ad una votazione inferiore ai sei decimi, comporta la non ammissione dell’allievo all’anno successivo e all’esame conclusivo del ciclo. Il collegio dei Docenti ha adottato per la scuola Primaria la seguente griglia di riferimento per il comportamento Scuola PRIMARIA GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL CO MPORTAMENTO Giudizio di Comportamento Livello Voto in

Decimi Assenze irrilevanti, interesse costante e curioso. Partecipazione assidua alle lezioni, responsabilità e autodisciplina nel lavoro scolastico e domestico, regolare e serio svolgimento dei compiti scolastici. Comportamento corretto e non violento, eccellente socializzazione e interazione attiva e costruttiva nel gruppo classe da leader maturo e responsabile. Pieno

Esemplare

10

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rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Consapevole accettazione della diversità e scrupoloso rispetto delle regole di classe, del regolamento d’Istituto, delle norme di sicurezza. Assenze minime, vivo interesse e attiva partecipazione alle lezioni. Costante adempimento dei lavori scolastici, comportamento corretto ed educato. Ottima socializzazione e ruolo positivo e collaborazione nel gruppo classe. Pieno rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Consapevole accettazione della diversità e scrupoloso rispetto delle regole di classe, del regolamento d’Istituto, delle norme di sicurezza.

Ottimo

9

Assenze saltuarie non frequenti ma sempre giustificate. Essenziale attenzione e partecipazione alle attività scolastiche, non sempre regolare svolgimento dei compiti assegnati. Comportamento per lo più corretto ed educato, buona socializzazione e normale partecipazione al funzionamento del gruppo classe. Discreto rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente e adeguata accettazione della diversità. Osservanza regolare delle norme relative alla vita scolastica.

Distinto

8

Episodi di inosservanza del regolamento interno (assenze ingiustificate e frequenti uscite dall’aula, nei corridoi e fuori dal proprio banco, mancanza ai doveri scolastici,negligenza abituale, ecc.). Disinteresse e non entusiasta partecipazione alle attività scolastiche, frequente disturbo delle lezioni, comportamento non sempre corretto nel rapporto con compagni e personale scolastico, inadeguata socializzazione e funzione poco collaborativa all’interno della classe.

Buono

7

Episodi frequenti di inosservanza del regolamento interno come per il 7/10. Disinteresse e poca partecipazione alle attività scolastiche, assiduo disturbo delle lezioni, rapporti problematici e comportamento poco corretto verso compagni e personale scolastico. Scarsa socializzazione e funzione non collaborativa nel gruppo classe

Sufficiente

6

Episodi persistenti di inosservanza del regolamento interno come per i 7/10, che indicano la volontà di non modificare l’atteggiamento. Atti di bullismo, completo disinteresse e scarsa partecipazione alle attività scolastiche. Rapporti problematici e comportamento scorretto verso i compagni e il personale scolastico, bassissima socializzazione e funzione negativa nel

Insufficiente

5

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gruppo classe. Le rilevazioni saranno eventualmente accompagnate da una precisazione che solleciti la consapevolezza dell’alunno rispetto alle gravi lacune o a un sia pur minimo progresso Per la scuola SECONDARIA di I° Il collegio dei Docenti nella seduta del 20/01/2012 ha approvato ed adottato le “ Linee Guida per valutare nella scuola secondaria di I° ” pertanto per il comportamento si farà riferimento alla seguente griglia GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO - SECONDAR IA di I°

Voto Indicatori

cinque Assenza di interesse e partecipazione per le attività svolte. Fatti che turbano il regolare andamento del gruppo classe. Almeno un provvedimento di sospensione superiore a 15 giorni deliberato dal Consiglio d'Istituto (v. DM 5_2009 art. 4 c.1) e mancanza di ravvedimento v. anche nota ministeriale del 31.07.2008 La valutazione negativa del comportamento in sede di scrutinio finale determina la non ammissione alla classe successiva o all'esame di Stato conclusivo del I ciclo dell'istruzione

Sei Discontinuo interesse per le discipline. Scarsa partecipazione alle attività didattiche. Funzione poco positiva nel gruppo classe. Almeno 2 sospensioni di durata inferiore a 15 giorni deliberate dal Consiglio di Classe

Sette Indispensabile attenzione e partecipazione alle attività scolastiche. Poco interesse per qualche disciplina. Normale apporto partecipativo nel gruppo classe. Regolari i rapporti interpersonali. Episodi di mancata applicazione del regolamento scolastico(es: uscite arbitrarie dall’aula o nei corridoi; oppure assenze ingiustificate e/o frequenti ritardi).

Otto Essenziale attenzione e partecipazione alle attività scolastiche. Partecipazione regolare allo svolgimento delle lezioni. Adeguata partecipazione al funzionamento del gruppo classe. Corretti i rapporti interpersonali.

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Osservanza regolare delle norme relative alla vita scolastica

Nove Comportamento per lo più corretto e responsabile – Interesse e partecipazione costante alle attività scolastiche. Costante adempimento dei doveri scolastici. Lievi mancanze

Dieci Comportamento corretto e responsabile e attiva partecipazione alla vita scolastica . Interesse e partecipazione assidua alle lezioni. Regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche. Ruolo propositivo all’interno della classe.

LA VALUTAZIONE DEL RENDIMENTO SCOLASTICO DEGLI STUD ENTI A partire dalla prima valutazione periodica, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di I grado, la valutazione degli apprendimenti degli allievi e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuate con voti numerici espressi in decimi. • nella scuola primaria i docenti, con decisione assunta all'unanimità, possono non ammettere l'alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione; • nella scuola secondaria di primo grado - con decisione assunta se necessario a maggioranza dal Consiglio di classe - sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline. Si sottolinea che la nuova legge prescrive che l'esito dell'esame conclusivo del primo ciclo sia espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall'alunno. Ogni docente adatterà, poi, tali gradi alla realtà della classe nella quale si trova ad operare, tenendo conto dei bisogni dell’ alunno e del relativo percorso d’ apprendimento individualizzato . Per accertare il possesso delle abilità, misurare il profitto e verificare il metodo di lavoro, l’impegno, la partecipazione e il grado di socializzazione di ciascun alunno, durante il processo formativo, ci si servirà delle verifiche e delle osservazioni sistematiche, in quanto la valutazione necessita non solo di verifiche di profitto, ma anche di opportune annotazioni sulle condizioni e i modi di apprendimento e sulle manifestazioni comportamentali degli alunni.

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La valutazione intermedia e finale sarà quadrimestrale (1° quadrimestre da Settembre a fine Gennaio; 2° quadrimestre da Febbraio al termine dell’ anno scolastico). Tale scelta è effettuata per consentire una migliore e razionale valutazione in un tempo che necessariamente ha bisogno di un primo periodo per esame e approfondimento delle situazioni di partenza e di un secondo arco di tempo per attuare incisivi interventi di recupero o consolidamento. GIUDIZIO DI IDONEITA’ In merito alla recente normativa sulla valutazione in uscita degli alunni della scuola secondaria di I°,il Collegio dei Docenti ha approvato nella seduta del 20/01/2012 i seguenti criteri per la formulazione dei Giudizi di idoneità per l’ammissione all’esame di licenza: - partecipazione alle attività scolastiche - interesse e impegno profusi - comportamento assunto - metodo di lavoro acquisito - la progressione degli apprendimenti in termini di competenze raggiunte - la frequenza alle attività integrative GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI Scuola P RIMARIA Conoscenze, Abilità, Competenze Livello Voto in

Decimi Conoscenze ampie e particolarmente approfondite, abilità complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e pertinente. Applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione rigorosa, ricca e ben articolata, capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale. Autonoma organizzazione delle conoscenze acquisite

Eccellente 10

Conoscenze complete e approfondite, abilità corrette e sicure di lettura e scrittura. Capacità di comprensione e di analisi precisa e puntuale. Applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove. Esposizione chiara e ben articolata con capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali.

Ottimo 9

Conoscenze complete, abilità corrette di lettura e scrittura, capacità di comprensione precisa e sicura. Applicazione sicura delle nozioni matematiche in situazioni via via più complesse. Esposizione chiara, precisa e articolata. Capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali anche apprezzabili.

Distinto 8

Conoscenza corretta dei nuclei fondamentali delle Buono 7

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discipline. Abilità solide di lettura e scrittura, capacità di comprensione/analisi puntuale. Applicazione sostanzialmente sicura delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note. Esposizione chiara e abbastanza precisa, sintesi parziale con alcuni spunti critici. Conoscenza accettabile dei contenuti disciplinari. Abilità essenziali di lettura e scrittura. Capacità di analisi/comprensione elementare. Applicazione delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note. Esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata.

Sufficiente 6

Conoscenza parziale dei minimi contenuti disciplinari ma tali da consentire un graduale recupero. Abilità di lettura e di scrittura ancora incerte ma in graduale miglioramento rispetto alla situazione di partenza. Capacità di comprensione scarsa e di analisi esigua o inconsistente. Applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con errori. Esposizione ripetitiva e imprecisa, povertà lessicale.

Mediocre 5

Per la scuola SECONDARIA di I° , come già in precedenza indicato, Il collegio dei Docenti nella seduta del 20/01/2012 ha approvato ed adottato le “ Linee Guida per valutare nella scuola secondaria di I° ” pertanto per la sfera cognitiva si farà riferimento alla seguente griglia VOTO DESCRITTORI - INDICATORI 10 � Conoscenza approfondita dei contenuti con capacità di rielaborazione

critica � Completa padronanza della metodologia disciplinare � Ottime capacità di trasferire le conoscenze maturate � Brillanti capacità espositive e sicura padronanza dei linguaggi specifici

9 � Conoscenza approfondita e personale dei contenuti disciplinari � Rielaborazione personale delle conoscenze � Buona padronanza della metodologia disciplinare � Capacità di organizzazione dei contenuti e collegamento degli stessi tra i diversi saperi � Ottima capacità espositiva � Uso corretto dei linguaggi formali

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8 • Sicura conoscenza dei contenuti • Buona rielaborazione delle conoscenze • Comprensione e padronanza della metodologia disciplinare • Capacità di operare collegamenti tra i saperi se guidato • Chiarezza espositiva e proprietà lessicali • Utilizzo preciso e adeguato di linguaggi specifici

7 � Conoscenza di gran parte dei contenuti � Discreta rielaborazione delle conoscenze � Buon possesso delle conoscenze non correlato alla capacità di operare collegamenti tra le stesse � Capacità di risolvere semplici problemi � Adeguata proprietà espressiva e utilizzo dei linguaggi specifici

6 • Conoscenza degli elementi basilari • Sufficiente padronanza delle conoscenze • Sufficiente possesso delle conoscenze • Capacità di riconoscere i problemi essenziali • Sufficiente proprietà espositiva

5 � Conoscenza lacunosa dei contenuti � Scarsa padronanza delle conoscenze � Non sufficiente possesso delle conoscenze � Scarsa capacità di individuazione dei problemi � Incerta capacità espositiva e uso di un linguaggio impreciso

4 • Conoscenza al più frammentaria (o non conoscenza) dei contenuti • Incapacità di riconoscere semplici questioni • Scarsa o nulla capacità espositiva • Assenza di un linguaggio adeguato

E’ bene precisare che il POF è un documento dinamico, che viene aggiornato in itinere e integrato qualora ci fossero cambiamenti significativi nel percorso formativo che l’ istituzione scolastica propone ai suoi allievi.

DIRIGENTE SCOLASTICO Giovanni Ciro Mastrogiacomo

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