Pinerolo Indialogo Marzo 2012

25
1 Supplemento di Indialogo.it , autorizz. N.2 del 16.6.2010 del Tribunale di Pinerolo IN DIALOGO Anno 3, Marzo 2012 n. 3 20 anni fa iniziava “Mani pulite” Oggi come stiamo? A pag. 4 intervista al Senatore Elvio Fassone

description

N.3 Magazine d'informazione e di cultura locale per il dialogo tra generazioni

Transcript of Pinerolo Indialogo Marzo 2012

Page 1: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

1

Supplemento di Indialogo. i t , autor izz. N.2 del 16.6.2010 del Tr ibunale di PineroloINDIALOGO

Anno 3, Marzo 2012n. 3

20 anni fainiziava

“Mani pulite”Oggi come stiamo?

A pag. 4intervista al SenatoreElvio Fassone

Page 2: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

22Buone News

A cura di Gabriella Bruzzone

nell’epoca del riciclaggio

Il cartone? È materiale d’arredo Nell’epoca del riciclaggio e, per contro, anche dei grandi sprechi, c’è chi si ingegna per trasfor-mare e sfruttare ogni tipo di materiale e renderlo qualcos’altro. Così un vecchio tubo del gas diven-ta una lampada, i pallet si trasformano in librerie e i cassetti, con qualche leggera modifica, prendono la forma di vassoi. A questo proposito, la nuova frontiera del de-sign ha portato piccoli e medi imprenditori a re-alizzare mobili con un materiale comunissimo e all’apparenza neanche tanto resistente: il cartone. Uno di questi, Tiziano Remor, dopo aver visto in Austria “un mac-chinario che lavo-rava al laser fogli di cartone di note-voli dimensioni al pari di una norma-le fotocopiatrice” ha proposto ad un amico, industriale nel settore della carta, di provare a fare lo stesso in Italia. E da un semplice suggeri-mento è nata la P-ONE s.r.l., azienda veneta che si è posta come obbiettivo primario l’ecososteni-bilità di tutti i suoi prodotti a partire dai materiali, tra cui appunto spicca il cartone. Tra i primi componenti d’arredo ad uscire dalla linea produttiva, oltre ai classici espositori, ci sono state comunissime sedie che hanno poi lasciato spazio a scrivanie, soprammobili, tavoli, poltrone. L’idea è stata accolta calorosamente in primis da alcuni grandi marchi che hanno sfruttato que-sto nuovo modo di vivere l’arredamento per uffici, show room e convegni. Tra i noti spiccano la Feltrinelli, la quale ha scelto per la sua catena di librerie poltrone rigorosamente fatte di cartone pressato. Ho avuto modo di “te-stare” quelle che si trovano nel punto vendita di Porta Nuova e vi assicuro che, oltre ogni aspetta-tiva, sono leggere, comode ma soprattutto stabili. L’esempio è stato dato anche dalla Pelikan du-rante la fiera “Big Buyer” svoltasi a Bologna, e

dall’ateneo veneziano di Ca’ Foscari che ha ospi-tato il cantautore Vinicio Capossela facendolo ac-comodare su poltrone di cartone. Oltre all’ecosostenibilià, la P-ONE tiene conto anche dei costi e dei tempi frenetici delle nostre vite: una sedia costa infatti circa nove euro e vie-ne realizzata nel giro di pochi minuti. Questa è solo una delle tante aziende che si sono buttate in un nuovo ambito del commercio, ma navigando in Internet si trovano molteplici siti che propongono non solo la vendita ma anche la

realizzazione fai-da-te di mobili e oggettistica con materiali riciclati o desti-nati alla discarica.Perché non sempre è necessario buttare via: talvolta basta sempli-cemente guardare da un’altra prospettiva ciò che abbiamo!_________________________

Segue da pag.3è ricco di giovani di talento, diversi li abbiamo ascoltati anche noi a “Serate di Lau-rea”. Questi giovani ormai ragionano e progettano in

termini globali. Per molti di loro il Pinerolese appare un territorio ristretto per trovare uno sbocco lavorativo: devono puntare sulla grande città, Torino, e da qui verso Milano, Parigi, Bruxelles, Londra... Per tenerli agganciati al territorio c’è bisogno di un collegamento ferroviario rapido con Torino. A questi giovani bisogna anche dar voce, non solo ascoltandoli, ma dando loro potere decisionale e pro-gettuale, soprattutto di ideazione, memori che tre delle principali iniziative economico/imprenditoriali del XX secolo (Microsoft, Apple e Facebook) sono state realizzate proprio da giovani ventenni. Questi hanno saputo ideare delle cose che altri non hanno saputo fare e soprattutto inventarle quando nessuno pensa-va fossero necessarie; loro hanno saputo immaginare che lo sarebbero diventate. È anche su questa capacità di ideazione che bisogna scommettere per rilanciare il territorio. Antonio Denanni

Page 3: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

32w

S o m m a r i o

| Editoriale | Il 2 marzo si è svolta la “1a Conferenza per lo svilup-po del Pinerolese” organizzata dal sindaco di Pinerolo Buttiero. La partecipazione è stata ampia. Il taglio, so-prattutto politico, è stato incentrato sulla volontà di fare più che sull’ideare.Lanciamo anche noi di Pinerolo Indialogo qualche idea e suggerimento, un po’ diversi da quelli della conferenza.1. Innanzitutto vogliamo richiamare la dimensione storica, risalendo nel tempo fino agli Acaja: solo allora Pinerolo, in quanto centro politico del territorio, è sta-to anche punto di riferimento economico, culturale e commerciale. Dopo vi è stata una progressiva deca-denza e marginalizzazione, pure nella seconda metà dell’800 con la forte industrializzazione e la scuola di cavalleria. Non è quindi il modello della “città della ca-valleria” che potrà rilanciare il Pinerolese, ma quello degli Acaja.2. Vogliamo ricordare anche che l’industrializzazione del territorio è avvenuta lungo i percorsi d’acqua, che erano la fonte di energia di queste fabbriche. Forse per incentivare degli insediamenti industriali è ne-cessario innanzitutto pensare a delle fonti di energia rinnovabile a basso costo (eolico, fotovoltaico, idrico, ecc.), considerando che in futuro l’energia sarà sem-pre più cara per via dell’esaurimento delle riserve di petrolio. La decisione della Danimarca di essere com-pletamente autosufficiente dal punto di vista energe-tico affrancandosi dal petrolio entro il 2050 potrebbe essere un esempio e un monito!3. Terzo suggerimento la ricchezza umana del terri-torio. Sovente si sottolineano le ricchezze paesaggi-stiche, storiche, culturali, ecc. dimenticando quella umana, soprattutto quella giovanile. Il nostro territorio (segue a pag.2) Antonio Denanni

2 Buone news ilcartone,materialed’arredo

4 primo piano - 1 20annidimanipulite

6 eventi 14°concorsointernazionaledipianoforte

8 Visibili & invisibili lenotiziediamnestyedilibera

9 lettera a... letteraawalterbenjamin

10 politica in città conferenzaperlosviluppodelpinerolese

12 Serate di laurea micollongedelisagosso

13 giovani@Scuola ilporporatoinvisitaalcern

14 delibere comunali gennaio-febbraio

15 andare al cinema theartist

16 giovani&lavoro competitivinelmercatoglobalizzato

17 Sociale&Volontariato lapropriacompetenzaperglialtri

18 Teatro blackbird

19 Musica emergente gliefrem

20 Sport pallamano

22 cose di casa e dell’altro mondo notizieedeventi

24 amici di pinerolo Indialogo banner

3

http://www.pineroloindialogo.ithttp://www.facebook.com/indialogo.apinerolohttp://www.issuu.com/pineroloindialogo

PINEROLO INDIALOGO

DIRETTORE RESPONSABILEAntonio Denanni Hanno collaborato a questo numero: Silvio Ferrero, Emanuele Sacchetto, Valentina Voglino, Gabriella Bruzzone, Francesca Noardo, Maurizio Allasia, Andrea Obiso, Mario Rivoiro, Andrea Bruno, Cristiano Roasio, Nadia Fenoglio, Giulia Pussetto, Fran-cesca Costarelli, Michele F.Barale, Chiara Perrone, Marianna BertolinoCon la partecipazione di Elvio Fassone

PHOTOGiacomo Denanni, Nino Di Pomponio

Pinerolo Indialogo, supplemento di Indialogo.itAutorizzazione del Tribunale di Pinerolo n. 2 del 16/06/2010

REDAzIONETel. 0121397226 - Fax 1782285085 E-mail: [email protected]

Page 4: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

4

In occasione dei vent’anni di Mani pu-lite si sono fatte delle conferenze e dei bilanci anche a Pinerolo. Il nostro redat-tore Maurizio Allasia ha intervistato il Sen. Fassone, allora magistrato presso la Cor-te d’Appello di Torino. Pubblichiamo un estratto dell’intervista che è leggibile com-pleta nella versione online del giornale. La sera del 17 febbraio 1992 tutta l’Italia venne a conoscenza dell’arresto in flagranza di Mario Chiesa, presiden-te socialista del Pio Albergo Trivulzio a Milano, l’inizio della valanga “Mani pulite”. Qual è il ricordo di quei giorni dell’Elvio Fassone magistrato? Nel 1992 ero componente del Con-siglio Superiore della Magistratura, e quindi ho vissuto quei mesi da un os-servatorio particolare: quello cui perve-niva l’esultanza dei cittadini, che scendevano in piazza indossando le magliette con su stampato “Di Pietro facci sognare”, ma anche le esternazioni violente di Cossiga, gli attacchi di quella parte po-litica che temeva di finire stritolata dalle inchieste, e le denunce contro i pretesi abusi dei magistrati. Erano i mesi dell’omicidio Lima, prodromo della caduta di Andreotti e del famigerato CAF, Craxi, Andreotti, Forlani, nessuno dei quali, infatti, otten-ne la presidenza della Repubblica; dell’assassinio di Falcone e poi di Borsellino; del tracollo della lira e della cura terrificante imposta al Paese da Amato; in una parola, della scomparsa della prima Repubblica. La magistratura era la punta di lancia di una forte insofferenza collettiva, un po’ come lo è stato il bi-nomio Napolitano-Monti nei confronti della seconda Repubblica. Per questo ero preoccupato dell’ecces-so di entusiasmo e di aspettative verso i magistrati, e temevo il riflusso, che puntualmente avvenne.In questi vent’anni è stato fatto abbastanza contro la corruzione in Italia? E come è cambiato il fenome-no rispetto al 1992? Il modello operativo, se così posso dire, della cor-ruzione degli anni ‘80 e primi ‘90 era quello classico. Un funzionario pubblico, titolare di un ampio pote-re discrezionale; un atto pubblico lucrativo, come un contratto di appalto, di fornitura, di acquisto, di

erogazione di servizi o simili; un imprenditore, o spesso un grup-po di imprenditori; un partito, o spesso una consorteria di par-titi; il pagamento di una forte somma di danaro, a beneficio prevalente di questi ultimi. Il sistema reggeva per l’incro-cio delle convenienze recipro-che. La politica, diventata ricca e arrogante, rendeva i partiti affamati e voraci: ricordiamo i convegni faraonici, la moltitudi-ne di giornali e periodici, la cor-te di reggicoda, i banchetti e la dispendiosità sprecona di tutti gli atteggiamenti della politica di allora. I soldi servivano per la

scalata interna dei partiti, premessa di ulteriore po-tere per assegnare appalti e quant’altro, a loro volta premessa per altri quattrini, e così via. Sull’altro fronte, il sistema andava bene anche per le imprese. Il prezzo della tangente veniva riversato sul costo finale dell’opera, che nessuno chiamava a rendiconto; ed era ampiamente compensato dal van-taggio di non dover competere con la concorrenza. Le rivalità con i pari livello erano composte attraverso la rotazione: oggi questo appalto a me, domani quello a te. I fastidi che potevano derivare dai livelli inferiori erano sistemati con i subappalti e le briciole. I guasti erano giganteschi. L’opera pubblica non solo veniva a costare molto di più, ma spesso era inutile, cioè ordinata solo per procurarsi il vantag-gio della tangente; spesso era fatta male, con costi di manutenzione e di rifacimento; spesso restava a metà, dando vita a quel paesaggio di incompiu-te che è stato tante volte documentato. Inoltre la competizione fra i partiti veniva falsata dallo sbi-lancio delle risorse; le imprese, non stimolate dalla concorrenza, perdevano professionalità, specie nelle competizioni internazionali; e il debito pubblico si impennava drammaticamente, passando da circa il 72% sul PIL ai primi anni ‘80 al 124% alla fine dell’epoca craxiana, che è ancora oggi il macigno che ci stava per stritolare.

di Maurizio Allasia

20 anni di mani puliteIntervista ad Elvio Fassone

4PRIMO PIANO Vivere il territorio

Elvio Fassone

Page 5: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

5

Quanto alla domanda sull’efficacia del contrasto alla corruzione, la risposta viene dalla constatazione di quello che è accaduto negli ultimi anni. Si è steriliz-zata grandemente l’azione della magistratura penale, dimezzando i tempi della corruzione, e depenalizzan-do i reati-spia, quelli che spesso servono da base di partenza per le indagini: il falso in bilancio e i reati tri-butari. In più si è legalizzata di fatto una vasta quota di illeciti, ad esempio trasferendo sotto le competenze della Protezione civile i grandi eventi (in pratica: tutto quello che si vuole) e poi sottraendo queste compe-tenze al controllo della Corte dei Conti. Il risultato sono i comitati di affari e la “corruzio-ne avvolgente”: le relazioni intrecciate attraverso i faccendieri che moltiplicano le “liaisons”; i favori sontuosi, le vacanze pagate, l’auto di lusso in co-modato perpetuo, le escort nel resort, l’alloggio di pregio a prezzo irrisorio, l’affitto gratuito, l’assunzio-ne dell’amante, l’incarico lucroso alla moglie e altre piacevolezze. Questo fa sì che l’atto pubblico che seguirà non è neppure più percepito come un illeci-to, ma come un modo di sdebitarsi e di ricambiare il favore. L’entrare nel comitato diventa così appeti-bile che nasce la corsa ad ingraziarsene i membri, e in questo modo si giunge anche a collocare i “nostri uomini” nei gangli che contano, rendendo invincibile e mimetizzata l’organizzazione.Vent’anni fa gli scandali giudiziari furono accompa-gnati da quella che Montanelli chiamò “la rivoluzio-ne pacifica della società civile” contro il potere della Prima Repubblica. Oggi il governo Monti fa presagire la nascita di una Terza Repubblica. I partiti attuali saranno ancora in grado di intercettare le richieste degli elettori dopo la “parentesi tecnica”? Anche per me è forte la suggestione di vedere analogie tra il ‘92 e l’oggi. C’è sempre una soglia ol-tre la quale la corruzione, il malcostume, l’arroganza impunita e il degrado dei costumi produce una ribel-lione diffusa, che cerca un’occasione per esplode-re. Ma mi rattrista pensare che questa insofferenza civile è come subalterna, nella nostra storia, alla necessità di una “potenza straniera” che intervenga a darle manforte, a fare da detonato-re. Penso, per esempio, alle guerre di indipendenza del Risorgimento, che fruttarono Lombardia e Veneto solo grazie all’aiuto di Francesi e Prussiani. Penso ancora alla lotta di liberazione del 1943-’45, che l’eroica Resistenza

non avrebbe vinto da sola senza gli Alleati. E qual-cosa di simile vedo nella fine della prima Repubblica, crollata grazie alla magistratura, e nella (sperabile) fine della seconda, mandata in soffitta dai cosiddetti tecnici. È come se sulla nostra democrazia pesasse una sorta di minore età permanente, un’incapacità a dire “basta” da soli, senza dover attendere un inter-vento al di fuori delle linee fisiologiche del ricambio democratico. Riusciremo a diventare maggiorenni?Anche sull’onda di Mani Pulite, nel 1993 gli Italia-ni abolirono per via referendaria il finanziamento pubblico ai partiti. Oggi il meccanismo dei rimborsi elettorali concede grandi somme di denaro ai partiti, molto superiori alle reali spese sostenute in campa-gna elettorale. Crede questa modalità sia una via surrettizia di finanziare i partiti o pensa sia una forma necessaria per la sopravvivenza degli stessi? Il problema del finanziamento ai partiti è teoricamen-te insolubile. Se non lo si ammette, il gioco politico è squilibrato a favore dei partiti che hanno una base elettorale più ricca e più propensa a sostenerli econo-micamente. Se lo si ammette, diventa una mangiato-ia indecente. I pro e i contro sono così bilanciati che un primo referendum abrogativo, nel 1978, ottenne risposta negativa dai cittadini, e solo gli scandali di “Mani pulite” indussero gli Italiani al “sì” clamoroso nel referendum del 1993, subito sterilizzato dalla leg-ge che lo tramutava in un rimborso elettorale. Personalmente ritengo che il sostegno pubblico sia opportuno, ma con dei correttivi rispetto ad oggi. Per intanto i partiti devono assumere per legge lo statuto di soggetti di diritto pubblico, e perciò obbligati ad una disciplina e trasparenza rigorosa. Poi vedrei bene che il finanziamento fosse commisurato non solo ai voti conseguiti, ma più ancora agli iscritti (come avviene, ad esempio, in Germania), cioè al grado di affezione reale che il partito gode nel Paese. Questo li spinge-rebbe a cercare un legame effettivo con gli elettori, e non a ridursi a circoli auto-referenziali.

Conferenza al Teatro del Lavoro su Mani Pulite. Il segretario del PD Pinchiaroglio e il Sen.Fassone

5

Page 6: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

66EVENTI

L’Accademia di Musica al suo appuntamento annuale

14° Concorso Internazionale di Pianoforte “Città di Pinerolo” L’Accademia di Musica di Pinerolo è certamente una delle eccellenze culturali della città, che ha saputo diventare an-che un punto di riferimento di alto livello nel panorama musicale nazionale ed eu-ropeo. Fiore all’occhiello delle sue iniziative è il prestigioso “Concorso Internazionale”, che porta sul palco artisti di talento del panorama musicale mondiale. “Il Concorso dell’Accademia è un’occa-sione davvero importante per molti mu-sicisti di confrontarsi e di crescere, oltre che di avere una concreta opportunità per proseguire il proprio percorso di ar-

ricchimento musicale.Crediamo molto nel sostegno al Concor-so perché siamo convinti che sia neces-sario sostenere, diffondere e far crescere una cultura musicale di grande livello”, così si legge nella brochure di presenta-zione del XIV Concorso Internazionale di Pianoforte. L’Accademia di Musica di Pinerolo, for-se un po’ ignorata da molti in città, si è affermata negli anni con l’attività didat-tica, con i concerti e con questi concorsi internazionali, arricchendo sicuramente i pinerolesi amanti della musica classica di ulteriore passione ed entusiasmo, al punto di vantarsi - forse non a torto - di portare il nome di Pinerolo nel mondo, al pari dei concorsi ippici. Il concorso annuale è dedicato alter-nativamente al pianoforte e alla musica da camera. Quest’anno, siamo alla 14a edizione, è dedicato al pianoforte. Per una settimana, a partire dal 28 febbraio nelle sale dell’Accademia di via Giolitti 7, provenienti da tutto il mondo si esibisco-no una settantina di pianisti, di età non superiore ai 34 anni, con gran finale e premiazione il 4 marzo presso il Teatro Sociale. Il Concorso si articola in tre prove: una eliminatoria a programma libero da parte di tutti i concorrenti iscritti, una semifi-nale con una serie di brani a scelta tra una selezione imposta a cui accedono 12 concorrenti e una finale, anch’essa con una serie di pezzi a scelta, a cui vengono ammessi 5 concorrenti. Ai 5 finalisti sono assegnati premi in denaro per un totale di € 23.000 (Primo Premio di 10.000 euro; Secondo Premio

Pinerolo e la musica internazionale

Page 7: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

7

L’Accademia di Musica al suo appuntamento annuale

14° Concorso Internazionale di Pianoforte “Città di Pinerolo”

Pinerolo e la musica internazionale

6.000 euro; Terzo Premio 3.000 euro; quarto premio 2.000 euro, quinto premio 1.000 euro). Ci sarà inoltre un premio speciale “Patrizia Cerutti Bresso” per la migliore So-nata di Beethoven e, dal 2010, un “premio del pubblico”, assegnato con votazione al Teatro Sociale, du-rante l’esibizione dei finalisti.

7

Vincitori della XiV edizione (2012)

I premio ILYA RASHKOVSKIY (Russia)

II premio SARAH SOYEON KIM (Corea)

III premio JAKUB CIŽMAROVIC (Slo-vacchia)

IV premio ex-aequo TOMOYO UMEMU-RA (Giappone) e YEVGENY YONTOV (Israele)

Premio speciale Patrizia Cerutti Bresso YEVGENY YONTOV (Israele)

Premio del pubblico JAKUB IŽMAROVIC (Slovacchia)

A lato la pianista Ilona Timchenko

Page 8: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

8

gruppo gioVani aMneSTy inTernaTional

Non ci basta metà primavera!

A cura i Federica CantarellaDIRITTI UMANI Visibili & Invisibili

Si avvicina l’8 marzo, il giorno che più di tutti è dedicato alla donna, e noi del Gruppo Giovani di Amnesty International vogliamo dedicare un arti-colo al suo coraggio e alla sua sfortuna. Dedichia-mo questo 8 marzo alla tenacia delle donne del Nord Africa che, durante la Primavera Araba, han-no giocato un ruolo di primaria importanza, manife-stando fianco a fianco con gli uomini e portando in piazza le loro richieste di emancipazione e giustizia. Ma se esse (e noi con loro!) avevano sperato in più libertà e meno fondamentalismo nei nuovi governi rispetto alle dittature precedenti, sono state delu-se. Come è successo quasi sempre nella Storia, perfino nei momenti positivi la situazione della don-na permane critica ed arretrata. Con la caduta dei regimi, infatti, le donne soprattutto in Egitto sono state invitate a tornare a casa e a lasciare la politica nelle mani degli uomini; coloro che sono state ar-restate nelle successive manifestazioni sono state, tra le altre cose, vittime di un controllo forzato della verginità. Noi vogliamo impegnarci affinchè venga rispet-

tata ovunque nel mondo la dignità della donna, e partiremo proprio da qui, da queste promesse man-cate: porteremo avanti azioni in Siria, per chiedere che i diritti delle donne siano rispettati; in Arabia Saudita, dove lancere-mo una foto-petizione per mostrare la nostra solidarietà alle attiviste saudite e per chiedere di porre fine al divieto di guida per le donne; in Iran, dove chiedere-mo il rilascio di Nasrin Satoudeh, in prigione a causa del suo lavoro di av-vocato. A noi non basta metà primavera! Approfittiamo di questo spazio anche per farvi sapere che il 25 marzo si terrà a San Secondo l’As-semblea Circoscrizionale di Amnesty, ovvero si in-contreranno tutti gli esponenti dei gruppi Amnesty del Piemonte e della Valle d’Aosta per partecipare a workshops e riunioni, per confrontarsi e decidere le varie iniziative di azione sul territorio.

A partire dal 1996,ogni anno,il 21 marzo, si celebra la “Giornata della me-moria e dell’impegno in ricordo

delle vittime delle mafie” organizza-ta dall’associazione Libera-nomi e numeri contro le mafie e da Avviso pubblico, regioni enti locali per la formazione contro le mafie. Pertanto anche quest’anno ci si sta preparando a questo evento con il progetto “Cento passi verso il 21 marzo”. Nonostante le polemiche che erano state sollevate due anni fa riguardo al fatto che il 21 marzo non era la data adatta, in quanto primo gior-no di primavera, Libera continua a ricordare le oltre 900 vittime proprio in quella data, sia perchè è un giorno “neutro” sia per il fatto che essendo il primo giorno di primavera sottolinea la speranza di una ri-nascita di un mondo libero dalle mafie. Quest’anno la giornata si terrà a Genova il 17 marzo e sarà par-ticolarmente sentita in quanto ricorre il ventennale della strage di Capaci. Per quanto riguarda la nostra provincia, il 21 marzo in Piazza Castello, a Torino,

a partire dalle 18.30 verranno letti i nomi delle oltre 900 vittime e probabilmente, nella stes-sa data, a Pinerolo vi sarà un concerto del gruppo combat-folk “Radio Rebel-de”. Se dovesse mancare la speranza in un futuro migliore e libero dall’oscu-

rità ricordiamo la frase che era solito pronunciare Giovanni Falcone a chi gli diceva che il suo lavoro era inutile, in quanto lottava contro un fenomeno troppo grande: “ La mafia è un fenomeno umano, e come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio e avrà una fine”.

Giornata della memoria delle vittime delle mafie

A

cur

a di

Chi

ara

Perr

one

Page 9: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

9

Caro Walter Benjamin, c'è chi dice che è impossibile scappare dai nazisti e nello stesso tempo rispondere alle bibliche lettere di Adorno; da quel che mi risulta tu ci riesci, quindi non ti costerà troppa fatica prestare attenzione a questa missiva fuori dal tempo. Quando scrivi: “Le donne che corteggiamo non hanno delle sorelle da loro non più conosciute? Se è così, allora esiste un ap-puntamento misterioso tra le generazioni che sono sta-te e la nostra. Allora noi sia-mo stati attesi sulla terra”, mi viene da pensare che, forse, questa lettera riceve-rà una risposta. E non im-porta se mi verrà recapitata in un'altra era. Oggi ho acceso la Tv. E' una scatola che deve al cinema quanto quest'ulti-mo deve alla fotografia: in essa l'opera d'arte, che tu annunci essere diventata tecnicamente riproducibile, è quasi assente. Ho visto la Grecia bruciare. Lo annunciavano non con le lacrime agli occhi, ma con cauto razio-nalismo storicista. I narratori. Le pagine dei (tele)giornali risplendono di già detto, come tu avevi, per l'appunto, già detto. No, tranquillo, le macerie del passato da cartolina svettano ancora sull'acropoli. I loro volti bianchi di pietra testimoniano quello che è stato, proprio come quell'an-gelo che hai reso memorabile, quando lui, il progresso, avrebbe voluto solo rallenta-re e dimenticare se stesso. Sai, l'immagine del quadro di Klee (a proposito, sei riuscito a venderlo per comprarti la Carta Verde?) è diventata parecchio famosa: c'è pure una canzo-ne di Laurie Anderson dal titolo Progress (The Dream Before). Non ti piacerà, ma

solo per ascoltarla potresti scaricarla. Se avrai tempo, ho intenzione di sottoporre alla tua attenzione alcune considerazioni sul collezionismo nell'era digitale: secon-do te, lo streaming sottrae l'opera d'arte alla sua fruizione completa? Mi sembra quasi di trovare tracce dell'intérieur nei

magazzini cibernetici del file sharing. Li chiudono e loro riaprono in tempo zero. Inter-net pare proprio la tua Parigi del Diciannovesimo Secolo, morbosamente caotica, labi-rintica e piena di passages: è facile sentirsi flâneur at-traverso le vie affollate della rete. Ma questi rimangono i miei pensieri. E mentre tut-ti abbiamo un indumento di felpa, nonostante tu catalo-gassi quel tessuto come ri-cettacolo di polvere e noia, dimenticavo la Grecia. E' bello divagare, mi è sempre mancato il tuo tipico e saldo

controllo della materia trattata. La produzione di massa è la prima causa economica del declino dell'aura, citandoti testualmente. Avevi ragione. Dal Parnaso sono scese le muse, tacchi a spillo e seni rifatti, e si sono smarrite nelle nostre cit-tà, tra i fumogeni e le cariche della po-lizia. Ormai dalle nostre parti nemmeno si produce poi così tanto. Lo chiamano outsourcing, ma quello che resta tra le mani levigate, le scrivanie multimediali e i garages puzzolenti sono le fantasmagorie di un mondo che non c'è più: sotto cumu-li di cifre e pacchetti azionari la bellezza svanisce. Mi chiedo perché gli appelli di un così accorto Segnalatore d'incendio non siano ancora stati ascoltati.P.s. Magari cerca di essere un po' più ac-cessibile, così eviti di sfinire i lettori dopo due pagine.

Walter Benjamin

“...in Tv ho visto la Grecia bruciare”

Lettera a...di Cristiano Roasio

DAL TEMPO

Page 10: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

10

Mancano poco più di venti minuti alle 9, orario di inizio della conferenza, e davanti all’Auditorium Baralis di via Marro c’è già uno spiegamento di forze da far concor-renza ai cantieri della Tav. Certo qui non si aspettano lacrimogeni o ordigni artigianali, bensì qualcosa di molto più potente: sono in arrivo fiotte di amministratori, sindaci, consiglieri ed imprenditori del pinerolese. E a far gli onori di casa il sindaco Buttiero, che in alta uniforme accoglie i convitati spiegando l’im-portanza della presenza delle forze dell’ordine a quest’evento per rap-presentarne la loro capil-lare tutela del territorio. Certo un inizio che piace all’età media degli invi-tati, che dà quel tocco di rigore che sem-brerebbe esser mancato agli amministra-tori nel dar l’avvio alla mattinata. Ma a far tardare l’inizio della conferenza vi è stato un fastoso banchetto all’accoglienza, dove gli invitati si gingillavano complimentando-si per il ricevimento, per gli ufficiali in alta uniforme e per il fastoso banchetto, come partecipassero ad una allegra scampagna-ta domenicale. E a stridere un po’, come spesso accade per la politica, è lo sfarzo inadeguato alle circostanze. Da lì a poco si sarebbe parlato infatti di crisi, disoccupa-zione e rilancio... ma con la pancia piena. E così che dopo 35 modesti minuti di ritardo (in fondo come ha detto Trossero ad inizio conferenza, questa era in ritardo di qualche decennio: doveva essere fat-ta nel secolo scorso, dunque minuto più o minuto meno…!) Buttiero apre le danze con un monologo molto ben interpretato sulla necessità di trovare un nuovo modo di crescere economicamente, idee nuove,

puntando sul rilancio turistico, sul volon-tariato. Un gran bel valzer insomma, per dare inizio ad una scatenata mattinata di ballo, con un crescendo sempre più incal-zante, a tratti il ritmo militaresco di una marcia, “Bisogna fare presto!!”, con grinta sempre nuova e fervore maggiore, un-due-tre, un-due-tre, “Cose concrete per carità!”, ma poi ecco,

lo scivolone. E’ bastato un passo sbagliato, un pesto-ne e la danza si è ineso-rabilmente arrestata. “E’ necessario ascoltare i gio-vani…”. Una frase buttata lì, da programma elettora-le. Certo di tutti i ballerini di quella mattinata in pochi se ne saranno resi conto, così presi dal loro valzer di

complimenti e cenni compiaciuti del capo. Ma a noi giovani il piede duole ancora adesso per quello sgarbato pestone. Per-ché a noi giovani, così necessari a detta del sindaco per il rilancio del pinerolese, il sindaco Buttiero ha preferito le forze dell’ordine e i consiglieri di ogni sorta. Ma per fortuna a ridare ritmo alle danze è arrivata Claudia Porchietto, Assessore regionale. Lei imprenditrice sì che se ne intende di rilancio! “Bisogna fare sistema! Bisogna dire alle imprese che da sole non vanno da nessuna parte!”. Un treno in cor-sa, inarrestabile, il suo discorso. E non si risparmia nemmeno una nota di razzismo degna della sua coalizione “Il nord deve ri-uscire a ottenere il riconoscimento di aree di crisi ora monopolizzate dalle lobby del meridione!”. Ma d’altra parte le stesse parole le abbia-mo sentite ripetere da tutti i relatori suc-cessivi. Per l’Assessore provinciale Vana “L’individualismo imprenditoriale va su-

A cura di Emanuele Sacchetto POLITICA In C i t t à10

il 2 Marzo 2012 all’audiToriuM “BaraliS”

1° Conferenza per lo sviluppo del territorio del PineroleseIntervento di apertura del sindaco di Pinerolo Buttiero davanti a una platea di sindaci, imprenditori... Mancavano i giovani

Page 11: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

11

il 2 Marzo 2012 all’audiToriuM “BaraliS”

1° Conferenza per lo sviluppo del territorio del PineroleseIntervento di apertura del sindaco di Pinerolo Buttiero davanti a una platea di sindaci, imprenditori... Mancavano i giovani

perato, la competizione non deve più es-sere locale ma regionale!”. E qui un altro affondo ai giovani “La politica non deve più mortificare l’iniziativa d’impresa dei giovani!”. E poi ecco che per fortuna a rendere ancora più allegro il convivio è arrivato il nostro rappresentante della po-litica degli sprechi di Roma, l’On. Giorgio Merlo. Esordendo con una simpatica bat-tuta sulla nuova maggioranza parlamenta-re ha detto che si sarebbe espresso anche a nome del Sen. Malan, ormai suo “alle-ato”. Insomma se qualcuno aveva ancora dei dubbi sull’ambiguità delle posizioni del noto partito di maggioranza nazionale di CENTRO-sinistra, questo dovrebbe certa-mente dissiparglieli. E poi è stata la volta dell’Ass. al lavoro del Comune di Pinerolo Agliodo, il quale ha ri-badito quanto già dichiaratoci nell’intervi-sta dello scorso numero “Tirocinio forma-tivo all’estero per i giovani! Necessità di

allevare i giovani all’idea di imprenditoria fin dai tempi della scuola! Valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti tipici! Of-ferta di un pacchetto turistico-eno-gastro-nomico per chi vuole passare una giornata nel pinerolese del benessere sociale!”. Insomma parole stupende, grandi orato-ri che dall’alto di un palco ma con l’umil-tà tipica dei grandi politici, dipendenti al servizio della nostra santa nazione, sono giunti alla conclusione che il Pinerolese è in crisi. Hanno scoperto che il Pinerolese è il territorio dei Forti delle guerre, dell’ippi-ca, delle montagne olimpiche e di prodotti eno-gastronomici tipici. Hanno capito che questi sono punti su cui bisogna puntare. Ma le “idee nuove”, le “idee concrete” a cui ha accennato il Sindaco Buttiero non sono arrivate. Si è rimandato tutto alla prossima conferenza. Per ora rimangono solo parole, fiori, signori imbellettati e pa-sticcini. Questa è politica!

“ r i f l e S S i o n i ” p o l i T i c h e y o u n g 11

Page 12: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

12

Serate di Laurea di Febbraio, ripensando le prati-che della scrittura e di comunità. Hanno presentato le loro tesi in Storia Medievale e Antropologia Cultu-rale Micol Long ed Elisa Gosso.Micol Long, la cui tesi si intitola “Bernardo di Chia-ravalle epistolografo: pratiche e concezioni della scrittura”, ha presentato il suo lavoro trasportandolo nella contemporaneità e rendendolo di agevole lettu-ra per la platea, analizzando inizialmente le pratiche della lettura attraverso le grandi rivoluzioni del libro, sottolineando che ai giorni nostri se ne sta verifican-do una riguardante il testo digitale, che implica la rottura del vincolo con il supporto materiale. Suc-cessivamente, entrando nel vivo della tesi, la studio-sa si è posta la questione di ca-pire quali fosse-ro nel Medioevo le concezioni e il ruolo della scrit-tura e quindi le pratiche ad essa legate. In particolare si sono eviden-ziati due punti: scrivere non era affatto semplice dati i supporti e i materiali - dalla penna d’animale alla pergamena - per cui vi erano segretari preposti alla scrittura e la lettera era il rimedio all’impossibilità di comunicare oralmente tanto da essere stata defi-nita “colloquium absentis”.Tutto ciò si lega all’analisi condotta sull’epistolario del monaco cistercense Bernardo di Chiaravalle, com-posto di cinquecento lettere scritte in quarant’anni. Ricostruendo la genesi del documento si possono trarre delle informazioni implicite che riguardano la scrittura; inoltre si può trarre un profilo dello scriven-te dal quale far emergere il carattere e la personalità: veniamo così a scoprire che si trattava di un uomo colto ma rude e poco incline alla transigenza, senza remore nel mentire riguardo ai propri sentimenti.La tesi di Elisa Gosso, dal titolo “valdesi e le loro Val-li: luoghi e “confini nascosti” di una comunità pro-testante del Piemonte” ha ricostruito quel bagaglio

culturale alpino della comunità valdese attraverso una ricerca condotta sul campo mediante interviste in profondità e osservazione partecipante, seguendo la metodologia della ricerca propria dell’antropologia culturale.Dallo studio condotto si evince che il concetto di confine socio-culturale è particolarmente pregnante nelle Valli Valdesi, idealizzate come il centro della comunità. Le pratiche e i meccanismi per segnare simbolicamente un confine sono state individuate nella patrimonializzazione di alcuni luoghi storici, come la Ghieisa d’la tana di Angrogna o il Coulège del barba di Prà del Torno ma anche nell’endoga-mia e nella nascita di alcuni stereotipi. Attualmente

i confini non si rin-tracciano più nel-le pratiche bensì nella mentalità e nel pensiero delle persone: spirito critico, scolarizza-zione e individua-lismo “positivo” sono alcuni dei demarcatori so-ciali utilizzati oggi. Il concetto di tra-dizione, poi, è vi-

sto nella sua dinamicità come qualcosa da ricompor-re in momenti particolari quali i falò del 16 febbraio e la festa del giorno seguente, commemorazione delle Lettere Patenti emanate da Carlo Alberto nel 1848, o la Confermazione, con la quale i giovani tra i 16 e i 17 anni diventano membri effettivi della comunità, mentre le componenti identitarie sono riconfermate durante le rappresentazioni teatrali e il canto, come nel caso della complainte - che rievoca eventi epici della chiesa protestante in genere - la fede, la storia, i simboli quali il costume e la scrittura.Efficace l’immagine che l’antropologa dà dell’iden-tità valdese: una tela multicolore, rappresentazione della sua sfaccettatura, ancora collocata sul telaio in attesa che la generazione successiva continui ad intessere i fili. Appuntamento per il 30 Marzo alle ore 18 presso Alzani Editore in via Grandi 7 a Pinerolo.

Micol Long ed Elisa Gosso

Storia Medievale e Antropologia Culturale

Serate di Laurea A cura di Maria Anna Bertolino

SOCIETà

Micol LongElisa Gosso

Page 13: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

13

Ogni anno il liceo Porporato offre un’op-portunità “eversiva” per gli studenti delle terze del classico, avvezzi a traduzioni e dissertazioni umanistiche: quella di adden-trarsi per un giorno nel laboratorio di fisica nucleare più prestigioso d’Europa, il Cern di Ginevra. Anche quest’anno la visita, l’11 febbraio scorso, è stata un successo. Ne parliamo col professor Franco Vaio, a lungo inse-gnante di fisica del Porporato e, oggi, au-torevole guida degli studenti pinerolesi in visita al Cern.Professore, come si è articolata negli anni la sua collaborazione con il Cern? Iniziai la mia attività presso il Cern a metà degli anni Settanta, elaborando lì la mia tesi di laurea sulle interazioni degli antineutrini in camera a bolle, cioè in un rilevatore di par-ticelle subnucleari utilizzato all’epoca. Nel tempo la mia collaborazione è proseguita in vari modi. Di recente mi sto occupando del-la realizzazione di seminari e stages. La scoperta che un fascio di neutrini, lancia-to dal Cern verso il Gran Sasso, ha superato la velocità della luce potrebbe cambiare le leggi della fisica. Come? Per ora il risultato dell’esperimento è solo una misurazione, e non un dato scientifico, ma comunque sorprendente: un neutrino con 60 nanosecondi di anticipo rispetto a un fotone in un percorso di 732 km. Alcune settimane fa, tuttavia, è trapelata la notizia di un malfunzionamento in una connessione tra fibre ottiche che ha falsato i tempi di sincronizzazione dei segnali durante l’espe-rimento. La comunità scientifica è sempre posta di fronte al rischio di errori come que-sto: spesso piccoli errori di sistema, che non siamo mai sicuri di non aver commesso. Solo se, in seguito a ulteriori esperimenti, tale misurazione divenisse dato, si trattereb-be di una scoperta rivoluzionaria: cent’anni di teoria della relatività sarebbero da ridiscu-

tere. Una rivoluzione, non una novità: espe-rimenti che confermano le conclusioni forni-te dalle teorie non impediscono che ulteriori esperimenti, un giorno, non contraddicano la stessa teoria, già provvisoriamente con-fermata.Quanto conta il contributo italiano al Cern? Enormemente. Nel passato alcuni dei più importanti fisici italiani furono direttori ge-nerali del Cern, ad esempio Edoardo Amaldi e Carlo Rubbia. Colgo questa occasione per ricordare con grande affetto e stima il pro-fessor Carlo Franzinetti, mio relatore di tesi: fu uno dei più importanti fisici italiani, noto al Cern e in ambiente internazionale. Anche oggi fisici italiani occupano numerosi posti chiave nella struttura del Cern, così come la presenza delle nostre università negli espe-rimenti condotti dall’istituto è molto ampia. Le università italiane, infatti, sfornano ottimi ricercatori. È il sistema-paese che spegne gli entusiasmi e dirotta altrove - all’estero - i ta-lenti: perché le nostre università sono poco attraenti per gli studenti stranieri? Perché molti perdono la motivazione verso gli studi scientifici? Tali domande segnano la scon-fitta di una classe politica miope ed egoista: non si può lasciar morire di inedia i soldati e poi sperare di vincere la guerra!Per approfondimenti su questi e altri spunti: www.cern.ch

SOCIETà Giovan i@Scuo la A cura di Nadia Fenoglio

due chiacchiere col prof. franco Vaio

Il Porporato in visita al CERN

Page 14: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

14

MeSe di difeBBraio 2012

Delibere della Giunta comunale

A cura di Silvio Ferrero

P i ne ro loDOCUMENTI

Delibera 24 del 01.02.2012 Approvazione Piano Esecutivo di gestione anno 2012.Delibera 25 del 01.02.2012 Progetto defini-tivo/esecutivo variante n. 1, per la modifica della copertura dei corridoi vetrati. Approva-zione. Delibera 26 del 01.02.2012 Approvazione bozza di convenzione con la Provincia di To-rino e la Società ACEA Pi-nerolese Industriale per la realizzazione della viabilità comunale in uscita dalla discarica di rifiuti solidi urbani in loca-lità Torrione.Delibera 27 del 01.02.2012 Concessione utilizzo salone polivalente di Via Bignone 40 - Pinerolo all’Associa zio-ne Bridge Pinerolo. Periodo 1.1.2012 - 31/12.2014.Delibera 28 del 08.02.2012 Edilizia residen-ziale pubblica legge 448/98, art. 31 dal com-ma 45 al comma 50. Ces-sione in proprietà di aree concesse in diritto di superficie. CP2 lotto L3.Delibera 29 del 08.02.2012 Linee di indiriz-zo per la costituzione del fondo per il finan-ziamento della retribuzione di posizione e di risultato del personale dirigenziale anno 2012Delibera 30 del 08.02.2012 Linee di indirizzo per la costituzione del fondo per il finanzia-mento del trattamento accessorio dei dipen-denti anno 2012.Delibera 31 del 08.02.2012 Autorizzazione al sindaco a stare in giudizio ed a proporre ri-corso presso la Commis-sione Tributaria Pro-vinciale ai fini della richiesta di rimborso degli importi versati a titolo di Tassa sulle Conces-sioni Governative per l’impiego di telefoni cel-lulari. Riforma della Deliberazione della Giun-ta Comunale, n. 354 del 14.12.2011Delibera 32 del 08.02.2012 Lavori di rifa-cimento tetto manutenzione interna Civico Istituto Musicale. Approva-zione progetto preliminare.Delibera 33 del 08.02.2012 Concessione patrocinio per organizzazione soggiorni ma-rini per anziani.Delibera 34 del 08.02.2012 Concessione patrocinio all’Associazione O.P.S. per utiliz-zo gratuito centro sociale di S. Lazzaro via Podgora. Delibera 35 del 15.02.2012 Approvazione bozza atto di impegno unilaterale per asser-vimento a pubblico uso area destinata a par-cheggio in strada Orbassano.

Delibera 36 del 15.02.2012 Adesione all’ini-ziativa “M’illumino di meno” in data 17 feb-braio 2012Delibera 37 del 15.02.2012 Organizzazione in collaborazione con l’Associazione LIDA Onlus della manifestazione “GattinfestaDelibera 38 del 15.02.2012 UNITRE’ - Or-ganizzazione corsi di educazione fisica fina-lizzati al mantenimento delle abilità motorie nella terza età. Concessione utilizzo palestre comunali. Delibera 39 del 15.02.2012 Circolo Pablo Neruda - organizzazione XXI^ edizione del torneo misto e bello 2011-2012. Autorizza-zione all’uso del logo della città di Pinerolo, utilizzo palestre comunali e formazione mon-tepremi.Delibera 40 del 15.02.2012 Circolo Tennis Pinerolo - organizzazione 2° edizione del tor-neo di tennis in carrozzina dal 1 al 4 marzo 2012. Concessione patrocinio. Delibera 41 del 15.02.2012 Concessione patrocinio alla Croce Rossa per utilizzo gratui-to centro sociale Via Po-dgora e San Lazzaro.Delibera 42 del 15.02.2012 Dotazione orga-nica: modificazioniDelibera 43 del 15.02.2012 Concessione patrocinio all’Associazione Pensieri in piazza per organizzazione di inizia-tive per la giorna-ta contro l’omofobia.Delibera 44 del 15.02.2012 Adesione alla convenzione aperta agli enti locali consorzia-ti del CSI Piemonte deno-minata: “Piemonte facile: i servizi a portata di click”.Delibera 45 del 15.02.2012 Adesione alle “Linee guida relative all’utilizzo e all’inter-scambio del patrimonio infor-mativo regio-nale” approvate da Regione Piemonte con D.G.R. 36-1109 del 30 novembre 2010. (Progetto Open Data).Delibera 46 del 15.02.2012 Lavori di rimo-zione tetto in eternit scuola infanzia Pollicino. Approvazione progetto definitivo.Delibera 47 del 15.02.2012 Realizzazione corso sull’insegnamento del linguaggio musi-cale ai bambini da 0 a 48 mesi a cura dell’As-sociazione Culturale “Solmireso”. Concessio-ne utilizzo locale asilo nido “Tabona”.Delibera 48 del 15.02.2012 Servizio di ma-nutenzione delle aree verdi scolastiche: trien-nio 2012-2014. Atto di in-dirizzo.

Page 15: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

15

al cineMa con l’84 edizione degli oScar

Il muto di “The Artist”

Anda re a l c i nema

di Andrea Obiso

Prima della sfavillante notte riservata al più ambito premio cinematografico pochi crede-vano che il gesto di coraggio di Michel Haza-navicius, quasi incoscienza vista la frenesia tecnologica che circonda il mondo del cinema ultimamente, sarebbe stato riconosciuto anche dall’Academy Hollywoodiana. Un mondo popolato da Dolby Surround, alta de-finizione e 3d sarebbe dovuto apparire come mi-nimo restio ad un salto così indietro nel passato.Invece il capolavoro francese, dopo aver fatto in-cetta di premi in tutta Europa (Premio Goya, Cèsa-re e Lumière fra gli altri) si presenta al Kodak Cen-tre di Los Angeles per vivere la notte più glamour del cinema da assoluto protagonista: Oscar come “Miglior Film”, “Miglior Regia” (Michel Hazanavi-cius), “Miglior Attore Protagonista” ( Jean Dujar-din), “Miglior Colonna Sonora” (Ludovic Bource), “Migliori Costumi” ( Marc Bridges). Gli altri film in lizza portavano nomi di autori affermati, alcuni addirittura già eletti a mostri sacri del cinema moderno, ciononostante con la sua delicatezza “The Artist” ha conquistato tutto il mondo del cinema. Certo non si può dire che i grandi presenti in gara siano rimasti a bocca asciutta.“Hugo Cabret” di Martin Scorsese si aggiudi-ca anch’esso cinque statuette, fra cui “Miglior Fotografia”, “Migliori Effetti Speciali” e “Miglio-re Scenografia”, premio riconosciuto ai nostri Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (unici italiani premiati).Meryl Streep dal canto suo stravince la sua secon-da statuetta come “Miglior Attrice Protagonista” grazie alla magnifica interpretazione di Margaret Thatcher in “Iron Lady”,il quale si aggiudica anche il premio per il “Miglior Trucco”.Woody Allen si deve accontentare, si fa per dire, dell’Oscar come “Miglior sceneggiatura originale” per “Midnight In Paris”, discusso film il quale ha recentemente diviso pubblico e critica, che da Al-len sembra aspettarsi sempre e solo capolavori.“Paradiso Amaro” di Alexander Payne, invece, era partito con i favori del pronostico, ma si è visto

premiare solo la “Miglior Sceneggiatura Non Origi-nale”; giusta a nostro avviso la decisione in quan-to il film è bello ma non abbastanza da premiare la regia di Payne o l’interpretazione di Clooney. Da sottolineare inoltre il “Miglior Film Stranie-ro”: quinta opera di Asghar Farhadi e primo film iraniano a conseguire tale premio, “Una Separa-zione” ha incantato la giuria dell’Academy.

Si chiude così l’84a edizione della cerimonia degli Oscar e come ogni anno sono stati molti i protagonisti mancati, uno su tutti Ryan Go-sling, stella nascente di Hollywood, che ha sa-puto stupire con un’interpretazione incredibile in “Drive”, del danese Nicolas Winding Refn.Manca all’appello anche “J. Edgar” di Clint Ea-stwood, ottimo film sulla vita del controverso creatore dell’F.B.I. magistralmente interpretato da un Leonardo Dicaprio sempre più maturo e meritevole di riconoscimenti. Ma si sa, l’occasione mancata arricchisce di esperienza e consapevolezza nei propri mezzi, e la corsa agli Oscar 2013 è già iniziata.

SOCIETà

Page 16: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

16

gioVani e laVoro Secondo l’aSSeSSore agliodo

“Competitivi nel mercato globalizzato”

Giovan i&Lavo roA cura di Giulia Pussetto

SOCIETà

Quale vocazione il pinerolese dovrebbe seguire af-finché sia garantito un futuro lavorativo ai giovani? La vocazione è plurima e comprende tutti i settori: turismo, industria, agricoltura, servizi…A seconda dei periodi cambia il mix, con un certo declino numerico del settore manifatturiero che co-munque manterrà la sua importanza anche per la prossima generazione. Si tratta però di migliorare la qualità complessiva del nostro sistema e, in questa funzione, ritengo sia necessaria una rilettura del fab-bisogno scolastico/formativo in funzione del merca-to del lavoro locale, intendendo per locale il pinerole-se e la provincia di Torino. Altro punto di non poca rilevanza è il rafforzamento di progetti specifici sulle idee imprenditoriali, attivati attraverso il piano locale giovani (premiando i proget-ti migliori) ed il rafforzamento delle competenze in-dividuali promosso dallo sportello delle opportunità.Come si può realizzare a livello operativo? Mi piace segnalare un’ idea progettuale volta a promuovere il subentro generazionale nel settore dell’ imprenditoria artigiana; la metà degli artigiani è costituita da persone in fascia d’età avanzata, sen-za figli che possano o vogliano subentrare e portare avanti l’ attività. Al fine di non disperdere saperi e posti di lavoro è necessario attivare un percorso di valorizzazione e implementazione di competenze affiancando al saper lavorare anche il saper gestire finanziariamente un’ impresa.Quali strategie mettere in atto? Per dare un impulso alla situazione lavorativa del pinerolese è necessario rivedere il vecchio modello di sviluppo, basato su poche grandi industrie manifat-turiere tessili e meccaniche, per renderlo competitivo in un mercato sempre più globalizzato. Bisogna col-tivare i saperi, partendo dal periodo scolastico; sono importanti gli istituti aperti alle sperimentazioni per l’acquisizione di nuove qualifiche, ma è fondamenta-le la buona conoscenza delle lingue straniere, a parti-re dall’ inglese. Quest’ ultima lingua dovrebbe essere conosciuta non solo dai professori e dai professio-nisti ma anche dagli imprenditori e dagli operai che possono svolgere all’estero lavori di manutenzione o leggere manuali di istruzioni direttamente in inglese, non parliamo poi di tutti coloro che possono essere coinvolti nella gestione dei flussi turistici.

Elenco concorsiAggiornato al 21 Febbraio 2012 a cura dell’Ufficio Lavoro del Comune di Pinerolo. Consultabile sul sito www.comune.pinerolo.to.it/concorsi

Comune di Collegno TOTel. 011 4015513/4www.comune.collegno.to.it n. 1 Analista programmatore CED riserva-to iscritti L.68/99 cat. D1Requisiti richiesti: Diploma di laurea come da bando Scadenza 08/03/2012 Bando c/o Ufficio Lavoro

Comune di Manta CNTel. 0175 85205www.comunemanta.itn. 1 Geometra cat. C1Requisiti richiesti: Diploma di geometra o laurea in architettura o ingegneria o equipollenti Scadenza 06/03//2012 Bando c/o Ufficio Lavoro

Comune di Manta CNTel. 0175 85205www.comunemanta.itn. 1 Operaio cantoniere Cat. B1Requisiti richiesti: Licenza media Scadenza 06/03//2012Bando c/o Ufficio Lavoro

Page 17: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

17Soc i a l e&Vo lon ta r i a to A cura di Valentina Voglino

la Banca del TeMpo

La propria competenza per gli altri

SOCIETà

Nell’epoca in cui tutto è veloce, frene-tico, depersonalizzato e talvolta privo di contatto umano, si può provare l’espe-rienza di donare qualcosa che non è ac-quistabile ma che ha un valore immenso. Attraverso le Banche del tempo si può mettere a disposizione di qualcun altro, qualche ora e le proprie competenze. Ogni socio, iscritto ad un gruppo locale appartenente alla più vasta associazione nazionale, addebita dunque, o accredita le ore donate o ricevute alla Banca. La Banca del Tempo è dunque un istituto di credito partico-lare, in cui non vie-ne depositato de-naro, ma tempo da scambiare. Come una vera e propria banca, funziona sulla base dei mo-vimenti in entrata ed in uscita (crediti e prestiti di tempo), effettuati da soci, registrati su libretti di assegni e conti correnti personali, perio-dicamente contabilizzati e verificati in modo da assicurare condizioni di sostan-ziale pareggio tra entrate ed uscite di ogni associato. Ma dei soldi non c’è traccia. A ogni nuovo socio viene intestato un conto corrente-tempo (nel quale si conteranno i movimenti dare-avere), e consegnato un libretto degli assegni-tempo (che verrà usato quando si richiederà una prestazio-ne ad un altro socio). Ogni scambio è a titolo gratuito: è previ-sto solo un rimborso spese (per esempio, per i mezzi di trasporto o eventuali mate-riali utilizzati nel lavoro svolto) e una quo-ta associativa annuale, variabile da Ban-ca a Banca. Ogni ora viene valutata per un’ora, indipendentemente dal valore mo-netario del tipo di prestazione svolta.“In

linea di massima le finalità per cui si orga-nizzano le BdT possono essere così sinte-tizzate: promuovere scambi di prestazioni finalizzati alla soddisfazione sia di esigen-ze pratiche, sia di bisogni di arricchimento culturale e di allargamento delle relazioni sociali; facilitare la conciliazione dei tempi del lavoro retribuito con quelli del lavoro di cura familiare, valorizzare competenze e vocazioni che altrimenti rischierebbero di rimanere inespresse sostenendo così percorsi di rafforzamento dell’autostima

personale; organiz-zare momenti e spazi di incontro, di comu-nicazione, di scambio intergenerazionale e interculturale; contri-buire al superamento di condizioni di iso-lamento, solitudine, emarginazione cultu-rale e sociale.”

Succede così che si scambino lezioni di cucina, manutenzioni casalinghe, accom-pagnamenti e ospitalità, babysitteraggio, cura di piante e animali, scambio, prestito o baratto di attrezzature varie, ripetizioni scolastiche e italiano per stranieri.Le Banche del tempo sono nate in Emilia Romagna sulla fine degli anni ottanta, ma nei primi anni duemila hanno conosciuto un notevole sviluppo, entrando di diritto in molte tesi di laurea , articoli e pubbli-cazioni varie. È singolare e decisamente importante la caratteristica che hanno le Banche del Tempo di riunire e veder colla-borare persone appartenenti a fasce di età diverse tra loro.

A Pinerolo, La Banca del Tempo è presen-te in viale Rimembranza 65/ATel. 0121 396373

Page 18: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

18

“BlackBird” di daVid harrower

Ray e Una sbriciolano le certezze

Tea t ro A cura di Federico Gennaro

ARTE&SPETTACOLO

Nella periferia di una città, all’interno di uno dei tanti capannoni, Ray e Una si ritro-vano, 15 anni dopo la fine del loro tormen-tato rapporto. La scena è essenziale: una scala, un lampadario industriale, alcuni mo-bili per ufficio e un bidone della spazzatura.Si presenta così “Blackbird”, andato in sce-na al Teatro Carignano di Torino dal 14 al 26 febbraio scorsi. Le battute rispecchia-no immediatamente la scenografia, sono nette, taglienti, ambigue e inde-finibili come i due perso-naggi sul palcoscenico. Il tema trattato e portato in scena dal regista spa-gnolo Luìs Pasqual è di quelli scottanti, difficili da affrontare in quanto universalmente ben de-finiti, manichei nella loro possibilità di valutazione: l’abuso sessuale di un uomo su una ragaz-zina di 12 anni. Eppure David Harrower, drammaturgo scozzese classe 1966, non si ferma alla semplice scrittura di un testo contro la pe-dofilia, vuole andare oltre la superficie. La sua grandezza si può infatti apprezzare dalla profondità di analisi che offre, dalla possi-bilità di non fermarsi a una semplice con-danna ma dal riuscire a indagare le vite dei due personaggi, mettere a nudo le fragilità di entrambi, senza mai dare risposte univo-che ma rivolgendo interrogativi allo spetta-tore, che si ritrova così proiettato in quel girone infernale che prende vita sul palco, man mano che la vicenda si dipana. Il senso di ambiguità che permea profondamente il testo e gli attori crea un senso di spiazza-mento continuo, i colpi di scena, i cambi di registro repentini di Ray e Una sbriciolano le certezze a cui lo spettatore può aggrappar-si, magnetizzando l’attenzione per un’ora e mezza di grande teatro.

Massimo Popolizio, attore di grande esperienza e trascorsi ronconiani e di sicu-ro appeal teatrale, porta in scena, insieme alla brava Anna Della Rosa (Una), un Ray davvero convincente perché lontano dal comune immaginario del pedofilo-orco, più sottile e indecifrabile e per questo più oscu-ro e attraente. La scelta stessa dell’età di

Una all’epoca degli abusi, 12 anni, è in sintonia con quanto rappresentato, perché 12 anni per una ragazzina sono un’età di confine, di passaggio, e perché difficile è la defini-zione stessa dell’età adul-ta. Una afferma più volte di aver amato davvero Ray, di averlo desiderato e provocato, rendendo così ogni certezza meno nitida, e il tutto più con-fuso.

“Blackbird”, racconta Harrower, è ispirato ad una vicenda realmente accaduta, il co-siddetto “caso Studebacker”, che nel 2003 scosse profondamente gli Stati Uniti: Toby Studebacker è un ex-marine dell’esercito americano, accusato e successivamente condannato per il rapimento di Sheuvan-Pennington, ragazzina inglese di 11 anni conosciuta via internet, dove finse di avere 17 anni e con cui organizzò una fuga ter-minata poi a Francoforte. Il titolo dell’opera (tradotto letteralmente, “il merlo”) rimanda ad un secondo significato nello slang bri-tannico, “una ragazza”, e come confermato dallo stesso autore vuole anche essere un omaggio all’omonima canzone di Paul Mc-Cartney. Al termine del dramma, resta nello spet-tatore il senso di stordimento e di piacere che si provano solo dopo aver assistito a una grande prova di teatro, ma rimane il di-spiacere per un Carignano, seppur in orario preserale, semi-vuoto.

Page 19: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

19

“BlackBird” di daVid harrower

Ray e Una sbriciolano le certezze Scendo le scale del locale mentre già mi arrivano alle orecchie le note di “Il silenzio è d’argento”, splendida suite strumentale dal vago sapore psichedelico e dall’incalzante groove rock. Mi lascio coinvolgere dalle note e godo della splendida esecuzione. Mio malgrado il concerto termina permettendomi di sedermi ad un tavolo coi ragazzi appe-na scesi dal palco. Loro sono gli Efram, una giovane band emergente con base ad Airasca. Con loro ho condiviso numerosi concerti e l’amicizia e una birra fresca supporta-no una conversazione che prende vita da sola.Bene ragazzi, ci siamo! Sta per vedere la luce il vostro terzo lavoro in studio, per chi vi segue una bella evolu-zione. Voi come l’avete vissuta? Bene, diciamo che il lavoro è venuto da sé. Non ci siamo mai imposti come suonare, non abbiamo mai de-ciso di appartenere ad un genere; quello che ne scaturi-sce è quello che spontaneamente suoniamo . La nostra scelta è evidente soprattutto in quest’ultimo lavoro, che a differenza dei precedenti due è stato completamente realizzato in maniera strumentale.Ditemi qualcosa di più, com’è strutturato il disco? “Il silenzio è d’argento” è un concept, aperto e chiuso da due tracce singole (“L’inizio, se vuoi”, e “La fine, allu-vione”) con al centro un corpo che è stato suddiviso in cinque capitoli, ognuno dei quali descritto da un brano.La peculiarità di questo lavoro come già detto è l’essere totalmente strumentale. Abbiamo cercato di far imme-desimare l’ascoltatore all’interno della nostra musica. “Il silenzio è d’argento” è un percorso nella propria interiorità, non è solo un viaggio nell’ascolto di ciò che vogliono dire tre ragazzi di periferia, ma è un approccio

all’interiorità di ognuno di noi! Tanto che noi stessi con-sigliamo l’ascolto di questo cd con calma e tranquillità. In passato avete avuto contatti con il mondo della musi-ca indipendente a livello nazionale, ed avete avuto occa-sione di suonare al MEI. Come vedete la situazione della musica indipendente? Sì, siamo andati nel 2010 e nel 2011 ed è stata una bella esperienza che consigliamo a tutti i gruppi indipen-denti, si stringono molti contatti con editori e produttori, è un’occasione per trovarli tutti riuniti in un posto! Cosa dire della musica indipendente...è dura, perchè esse-re indipendenti significa essere da soli. Da soli a farsi pubblicità, da soli a cercare concerti, da soli a registrar-si i brani. L’indipendenza ha i suoi pregi e i suoi difetti. Hai carta bianca su tutto, ma sopra, ci devi scrivere tu! Quindi attenzione, si può essere dei musicisti grandiosi, ma se non si è capaci di promuoversi bene e di prodursi finisce che si è un ottimo gruppo, ma sconosciuto. A livello nazionale, la musica indipendente gira sempre troppo poco, In fondo siamo in una società fondata sul capitalismo, quindi tu vali tanto quanto fai guadagnare. Un gruppo vale in base al numero di fan che ha! Finchè non cambieremo questo modo di vivere e pensare non potremo mai pretendere di valorizzare la musica.

La nostra conversazione si conclude, ai ragazzi tocca ora l’arduo compito di smontare tutta la strumentazio-ne, e poi via verso il prossimo concerto.Gli Efram sono una band da tenere d’occhio, l’imminen-te uscita del loro album ci permetterà di ascoltarli in nu-merose occasioni. In bocca al lupo ragazzi!

MuSica eMergenTe

Efram: “Il silenzio è d’argento”

A cura di Demis Pascal e Mario Rivoiro

MUSICA Of f i c i ne de l suono

Page 20: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

20

il “3 S luSerna”

La Pallamano

Pal lamano A cura di Andrea Obiso

SPORT

L’Italia è competitiva a livello internazio-nale in molte discipline sportive.Tra queste, purtroppo, non è presente la Pallamano. Nato in Germania all’inizio del secolo scorso l”handball”, que-sto il vero nome della disciplina, si pratica solitamente nelle pale-stre o nei palazzetti dello sport.Il campo da gioco regolamen-tare è di quaranta metri in lun-ghezza e venti in larghezza, le due aree sono semicerchi a sei metri di distanza dalla porta e quest’ultima è costituita da pali quadrati (a differenza del calcio a 5 dove invece sono cilindrici) e misura due metri di altezza e tre in larghezza. Le regole generali della Pallamano sono molto semplici: la palla deve essere gesti-ta con le mani, si possono effettuare fino a tre passi con il pallone in mano mentre palleggiando i passi sono illimitati. Calpestare l’area di rigore è vietato a tutti i giocatori eccetto ovviamente il portiere.L’obiettivo unico è semplicemente segna-re più gol della squadra avversaria. Negli anni la Pallamano, pur essendo stata definitivamente regolamentata a

metà del ‘900, ha acquistato sempre più popolarità arrivando ad essere uno degli sport più diffusi al mondo.

In Paesi come Ger-mania, Croazia, Fran-cia, Svezia e molti al-tri, la pallamano è uno degli sport principali e questo si riflette so-prattutto nella massi-ma manifestazione di questo sport, la “Cop-pa del Mondo di Pal-lamano”, attualmente detenuta dalla Francia per quanto riguarda gli uomini e dalla Russia per quanto concerne

le donne. Nella nostra zona diverse sono le squa-dre che sono venute a crearsi col passare degli anni, l’unica sopravvissuta a livello agonistico è quella del “3s Luserna”, che attualmente milita nel campionato di Se-rie B. Siamo andati ad intervistare l’alle-natore Nazario Dell’Aquila nel campo di casa, la palestra di Bibiana.Quest’anno la classifica vi vede protago-nisti, ci sono speranze per un buon piaz-zamento?

Page 21: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

21 Sì, ci troviamo nelle prime posizioni quin-di il nostro obiettivo è senza dubbio il pas-saggio nella categoria superiore, quella di A2, ma abbiamo di fronte ancore moltis-sime partite e fare un pronostico sarebbe azzardato.Da due anni ormai la federazione ha deciso di fondere la serie C con la serie B a causa della scarsa presenza di squadre; quando questo è successo voi eravate in serie C.Il campionato è diventato più difficile o le squadre già in Serie B non sono così diver-se da quelle di C? Noi non abbiamo subito questo cambia-mento, anzi, lo abbiamo fatto diventare una motivazione ulteriore per far bene e dare il massimo.Il campionato del resto non è mutato di molto: il nostro girone, quello di Piemonte e Liguria, prevede squadre che conoscia-mo e che abbiamo già incontrato in diverse occasioni. Ddetto questo il campionato è molto combattuto data la posta in palio.Quanto è cambiata la Pallamano in Italia da quando Lei ha iniziato? Molto. Anni fa potevamo giocarcela con Paesi come la Francia, ovvero il top del-la pallamano mondiale; oggi l’Italia non ha nessuna speranza di confrontarsi con le più forti formazioni in circolazioneOccorre inoltre sottolineare che la politica attuale della Federazione (la FIGH, Federa-zione Italiana Giuoco Handball) non incen-tiva lo sport che è chiamato a rappresenta-re e questo ci penalizza molto.Ciononostante la sua formazione è molto

giovane, questo ci fa ben sperare... Siamo i più giovani del campionato e que-sto ci fa molto piacere, negli anni abbiamo pre-stato molta attenzione al settore giovanile e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Quando ci ha rila-sciato questa intervi-sta coach “Nazza”, così amano chiamarlo i suoi ragazzi, era feli-ce in quanto il Luserna aveva appena battuto nettamente il “La Spezia”, diretto avversario per la vetta del campionato.Quello che purtroppo non sapeva è che la schiacciante vittoria ottenuta sul campo dalla sua squadra è stata recentemente va-nificata da una decisione della Federazione che ha accettato il ricorso del “La Spezia” secondo cui la palestra di Bibiana sarebbe troppo piccola per gli standard della FIGH.Per una questione di centimetri la partita è stata archiviata con uno 0-5 a tavolino per gli ospiti.Questo ci dispiace molto vista la manifesta superiorità della giovane squadra di casa, ma non ci stupisce dato il comportamento degli ospiti, sia in campo che fuori, durante tutto l’arco della partita.

Page 22: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

2222 cosedicasanostra

Su iniziativa del CSI il comune di Pi-nerolo ha aderito ai servizi on line di

“Piemonte Facile”PINEROLO. Su in’iniziativa realizzata da CSI Pie-monte (Consorzio per il Sistema Informatico) il Comune ha attivato i servizi online che permetto-no ai cittadini e alle imprese di accedere ai servizi comunali senza bisogno di fare la fila agli sportelli. Attualmente i moduli disponibili del Comune di Pinerolo sono 11, afferenti l’Anagrafe, la Polizia Municipale, i Tributi e l’URP. Sono reperibili al seguente indirizzo: www.comune.pinerolo.to.it/servizi/PiemonteFacile/index.htm.Dal portale si può accedere anche ai servizi forni-ti da altri enti della Regione Piemonte.

«Essere superstiziosi porta male»

Venerdì 17 febbraio è stata la giornata contro la superstizione organizzata dal Ci-cap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale). Pare che sia andato tutto bene, pur essendo questo un anno bisestile. Il motto del Cicap è ironico: «Essere superstiziosi porta male». Ma a dire il vero la verità è più profonda, come spiega Massimo Polidori, già docente di Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca: «Quando qualcuno crede che un oggetto, una persona o un comportamento abbia-no il potere di portare sfortuna non fa che condizionarsi in modo negativo. Ritenendosi sfortunato, altera inconsapevolmente il suo comportamento e finisce proprio per provo-care gli eventi sfortunati che tanto lo spa-ventano». Altro non sono che le ben note «profezie che si auto-avverano».Quanto a superstizione, pare che noi in Italia siamo degli esperti; siamo al terzo posto in Europa dietro a lettoni e cechi. Il Cicap con-duce la sua lotta contro la superstizione da 20 anni.

8 Marzo

Evasore totale a FenestrellePINEROLO. Oltre ai falsi ciechi Pinerolo è arrivata alla ribalta della cronaca anche per gli evasori totali. Martedì 7 febbraio la Guardia di finanza di Pinerolo, a seguito delle indagini coordinate dal pm Ciro Santo-riello, ha eseguito un ulteriore sequestro preventivo di beni all’imprenditore di Fenestrelle Paolo Cottura, dopo quello disposto nell’autunno scorso. Questa volta a finire nelle maglie della giustizia è stata l’at-tività di edicola e tabacchi di via Giustetto 35 ad Abbadia Alpina, intestata alla moglie. La vicenda era venuta a galla nell’ottobre 2011 quando, da una ve-rifica finanziaria della Gdf, sarebbero emerse ripetute irregolarità che avrebbero consentito a Cottura, spe-cializzato in raccolta e trasporto rifiuti, un’evasione di almeno un milione e 200mila euro in sette anni.

Dizionario inglese-piemonteseBOOK: buco, insulto, caproneBROAD: brodoBUS: piccolo di staturaCALL: collo (fig. MAN-A-CALL: aggressione fisica/COME-PALM-MAN-A-CALL: lett.: “egli si comporta in modo manesco”)CAN-A-GOT: cane e gatto (fig. SOON-CAN-A-GOT:antipatia profonda e reciproca)

Page 23: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

23

All’asta l’urlo di MunchNEW YORK. L’unica versione dell’Urlo di Edvard Munch in mano a un privato sarà battuta all’asta il 2 maggio da Sotheby’s a New York. Si prevede un prez-zo di aggiudicazione di oltre 80 milioni di dollari. Della famosissima tela realizzata nel 1895 esistono quattro versioni. Tre appartengono a musei norvegesi, la quar-ta è di proprietà dell’uomo d’affari Petter Olsen, il cui padre era amico e mecenate di Munch. Quella che andrà all’asta è ritenuta la versione «più vivace e vibrante», l’unica in cui una delle figure sullo sfondo si gira a guardare il panorama della città (presu-mibilmente Oslo vista dalle colline che la circondano). Il lavoro è inoltre caratterizzato da un’iscrizione a mano nella quale Munch spiega il significato dell’opera: «I miei amici erano andati avanti - io rimasi indietro pervaso dall’Ansia -, sentii il grande Urlo nella Natura». Il proprietario ha detto che con i proventi della vendita costruirà un nuovo museo, un centro d’arte e un hotel nella sua tenuta in Norvegia.

A Parigi guerra ai fumatori che but-tano i mozziconi di sigarette per terraPARIGI. Parigi, stanca di raccogliere 315 tonnellate l’anno di mozziconi di sigarette (anche agli Champs Elysées!) ha deciso di passare alle maniere forti. E allora il Comune ai trasgressori delle regole ambien-tali che verranno pescati a buttare un mozzicone per strada affibbierà una multa di 35 euro. Al contempo i cittadini potranno usufruire di 15 mila portacenere che il Comune dislocherà per la città. La capitale francese, così, prende il buon esem-pio dal comportamento di altre città. A Rotterdam la multa per i trasgressori è di 100 euro, a Singapore, città modello, i cittadini potrebbero essere costretti a pagare l’equivalente di 1000 euro per un mozzicone gettato a terra. Le regole esistono anche in Italia. Ma non vengono rispettate. Il codice della strada, in realtà, punisce solo chi getta i mozziconi dal finestrino della propria auto. I mozziconi rischiano di rimanere per terra anche per 10 anni. Sì, perchè la biodegradazione è molto lunga.

23cosedell’altromondo

Svelato il mistero di Stoneange

INGHILTERRA. Da dove arrivano le gigantesche (e misteriose) pietre che costituiscono il sito di Stone-henge? Per migliaia di anni la risposta è stata avvolta nel mistero, diventando oggetto di dibattiti interminabili. Ora, però, un gruppo di geologi inglesi ha scoperto che il primo circolo di pietre di Stonhenge fu realiz-zato 5.000 anni fa con massi che provenivano dal sud ovest del Galles, nei pressi di Pont Season, a centinaia di chilometri di distanza. Secondo Robert Ixer dell’università di Leicester e Richard Bevins del National Museum of Wales gli enormi megaliti furono trasportati per 250 chilome-tri, molto probabilmente con imbarcazioni. E que-sta tesi conferma le ipotesi secondo cui il tempio megalitico era qualcosa di più di un osservatorio astronomico. Era il ritrovo per occasioni solenni e magiche: riti propiziatori, offerte alle divinità, sol-stizi ed equinozi.

L’Iran bandisce dal paese i Simpson

IRAN. In Iran i Simpson non hanno vita faci-le: il governo ha deciso di bandirli dal paese! È lo stesso provvedimento che aveva colpito Barbie e Ken qualche mese fa; ora è stato destinato anche alla famigliola americana con la pelle gialla. I pupazzi che riproducono i protagonisti della popolare sit-com ame-ricana sono stati vietati nell’ambito di una campagna contro i valori e i simboli della cul-tura occidentale.

Page 24: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

24

Dalla Rotovia, all’hostello e via, a vivere la città: la bossa-jazz avvolge la notte di Arpua-dor. Il vecchio lupo Mr. Brown ci aspetta alza-to. All’alba, sul Corcovado (710 m), sostiamo ai piedi del Redentor (38 m): una targa per il 100º di G. Marconi ricorda il 1º collegamento elettrico, da Genova via radio il 12/10/1931.Rio de Janeiro significa “fiume in gennaio”, di energia e movimento. Per gli abitanti è la Ciudad Maravillosa: tante lo sono per le nostre opere, Rio lo è da sé. Alle nostre spalle la foresta de Tijuca. Dal mare, nella foschia, il ponte Nimeroi; a fuoco a sini-stra il Sambodromo e il Maracanà, lo stadio da 200mila posti; la collina S. Teresina con la casa di Eleonora Duncan e il rione di Arcos de Lapa, le volte bianche dell’acquedotto in stile roma-no, convertito in viadotto per il tram giallo, il Bondiño; gli aerei come giocattoli su praya Glo-ria e baia Flamenco; ai nostri piedi, il quartiere Botafogo; di fronte il morro di Urca e la funivia fino al Paõ de Açucar, sul blu marino; all’inter-no la lagoa Rodrigo Feita, specchio del cielo nel verde dell’orto botanico, l’eliporto, il Jokey Club e l’ippodromo; a destra la spiaggia in fer-mento di Copacabana, gli scogli di Arpuador e spumeggiante Ipanema verso ovest con Leblon, all’ombra dei Dos Irmaõs, le montagnole gemel-le… promontori ed isolette tuffate nell’azzurro. Lungo le pendici le colline puntinate di favelas. La Rociña, 10 km all’interno di Ipanema, è im-mensa, colorata, inquietante. Arrampicata sulla roccia, è una della 700 favelas della città di Rio, la maggiore del Sud America, oltre 150mila abi-tanti ufficiali. In vista delle elezioni la pri-ma fila di case è intonacata di fresco, mani-festi sono ap-pesi ovunque. L’hanno boni-ficata, ma c’è appena stato un tafferuglio

tra bande. Come capita ai quartieri poveri, è preda di lotte tra gang, Amigos dos Amigos o Comando Vermelho. Con le moto si va in cima al colle. Un panade-ro mostra la sua produzione, e per poche mone-te offre un’ottima colazione e discute con Mau-ro, fornaio di Pinerolo, sulle rispettive specialità. Scendiamo nel labirinto di viuzze e cunicoli, con bici e carriole e poi solo pedoni, su scale che salgono e scendono, vie numerate, senza nome. Cavi aerei ovunque, cui ci si collega per il telefono o la radio. In pochi mq si vive in 4-5, con l’immancabile tv e si guarda la novela. Un acquedotto corre sul pendio, da cui centina-ia di tubi si dipartono verso bacinelle azzurre in cima alle casupole, una sull’altra in lamiera e mattoni, con pilastri e ferri aerei sulla parte alta per permettere di rialzare. Per l’alluvione recente, interi quartieri sono crollati come car-te da gioco. Circolano polli e cagnolini, nella spazzatura: non c’è modo di portarla via. La nostra guida parla con la gente: è stimato, perché porta lavoro e rispetto, e ne ottiene. Siamo da un artista contemporaneo, i muri di-pinti sprizzano energia. Su improbabili terrazze senza sponde fanno capolino ragazzine che im-provvisano una samba, e un gruppetto di gio-vani suona le latte facendo baruglio (baccano). Il progetto “Union de mulheres pro melhora-mento da roupa sucia” è un’oasi lucida e puli-ta, dove bimbi con famiglia disagiata trovano accoglienza. Tra i fili di bucato steso tutto in-torno, c’è dignità, operosità e allegria. Rincasiamo e ci congediamo dai giovani

dell’ostello. Un abbrac-cio al nostro amico lupo Mr. Brown: forse torne-remo ma lui non ci sarà, sta aspet-tando che si faccia si-lenzio tutto intorno.

SOCIETà

in BraSile

Chega de saudade

Appunt i d i v i agg io di Angelica Pons

Page 25: Pinerolo Indialogo Marzo 2012

25Sono amici di Pinerolo InDialogo