Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica -...

16
ANNO IV - Numero 4 GIUGNO 2008 Pista ciclabile ad ostacoli. Modello casalino “ad imbuto” con palo. Foto Sign&Design L’ultima cronaca pubblicata nella pagina di Cerignola della Gazzetta di Capitanata (Domenica 4 Maggio) come al solito non consente ai cittadini di Trinitapoli di capire quanto è realmente ac- caduto nella seduta del Consiglio Comunale del 29 Aprile u.s.. Il doppio incarico del sig. Gaetano Samele che riveste, in contemporanea, il ruolo di re- sponsabile Ufficio Stampa (Staff del Sindaco) e di corrispondente locale della Gazzetta del Mez- zogiorno favorisce la trasforma- zione di ogni “pezzo” in un mi- scuglio di omissioni, alterazioni della verità, errori di stampa e continui oscuramenti della mi- riade di proposte, iniziative, at- tività ed interrogazioni sempre, guarda caso, del gruppo di op- posizione L’Alternativa. Il giornalista, dipendente comunale, con contratto a tempo determinato, avrebbe dovuto di- mettersi da ogni incarico (art. 9, legge 150/2000). Egli dovrebbe operare “nel rigoroso rispetto della dialettica tra forze e soggetti che hanno un ruolo diverso, ri- portando le posizioni in modo corretto, senza censure né for- zature e provvedendo tempesti- vamente a correggere eventuali errori ed inesattezze”. Riportiamo, qui di seguito, gli errori, le inesattezze, le bugie e le omissioni contenute nell’articolo: 1) Il Revisore dei Conti ha dato al Bilancio un parere favo- revole a condizione che nello schema definitivo “ si prendano in considerazione anche le voci di spesa non previste in bilancio, evidenziate dal funzionario dell’Ufficio finanziario nella missiva del 4/4/08; che venga meglio chiarito come far fronte al pagamento dei debiti fuori bilancio, specificando le entrate certe, determinate ed esigibili, dalle quali attingere per onorarli o altre forme di copertura e che le entrate relative agli oneri di urbanizzazione zona 167 devono essere vincolate fino al loro ef- fettivo incasso; che si evidenzi in apposita nota gli oneri e gli impegni finanziari conseguenti il contratto di finanza derivata (SWAP) in corso.” (pag. 30, Pa- rere dell’organo di revisione, Bi- lancio di Previsione 2008). Una sostanziale stroncatura. Versione idilliaca di Samele: emendamenti, osservazioni pro- posti dal revisore: maggiore puntualità nelle relazioni degli assessori e funzionari. 2) È risaputo che Viale Vitto- rio Veneto ha subíto notevoli ri- tardi a causa di errate previsioni progettuali che non hanno consi- derato l’esistenza di sottoservizi (reti gas, telefono, elettricità, ecc.) lì dove si doveva scavare per re- alizzare la fogna bianca. Si è ri- corso ad una perizia di variante, con un aumento di spesa di circa 80.000 euro, per sostituire gli scatolati in calcestruzzo con con- dotte più flessibili di polietilene. Il termine dei lavori, previsto per inizi di Ottobre 2007, è slittato al 3 Giugno 2008. Versione metereologica di Samele: uno slittamento provo- cato dalle intemperie atmosfe- riche e dall’esigenza di realiz- zare, preventivamente (?!), il tronco di fogna bianca, fonda- mentale per il riuso delle acque reflue. 3) La consigliera Anna Maria Tarantino, in seguito a questi gra- vi ritardi, ha proposto per i com- mercianti di Viale Vittorio Veneto l’esonero dalle tasse comunali, in ottemperanza ad una disposizione contenuta già nella finanziaria 2006. La proposta è stata rigettata con la ormai consueta pretestuo- sità. Versione capovolta di Same- le: alla fine, il consiglio comu- nale ha convenuto, su proposta del consigliere Silvestro Elia (?!) di impegnare la giunta am- ministrativa a disporre inter- venti agevolativi nei confronti, soprattutto, degli esercenti di Viale Vittorio Veneto. 4) Le circa 6 ore e passa del Consiglio Comunale sono state impegnate nella discussione di otto interrogazioni proposte dalle minoranze, dagli interventi piut- tosto critici non solo di esponenti delle opposizioni (D’Introno, Ta- rantino, Di Benedetto), ma anche della maggioranza (G. Tedesco). Versione immaginaria di Sa- mele: sull’argomento sono in- tervenuti anche l’assessore all’Urbanistica G. Tedesco, N. Di Feo e Maria Michela Mon- tuori (Forza Italia) (?!). I cittadini, infine, ignorano che il Consiglio Comunale si è occupato a lungo di argomenti molto dibattuti nei partiti e negli incontri pubblici. Ci riferiamo al contratto SWAP, al Piano delle O.O.P.P., alla Biblioteca e ai costi della politica. Tra gli emendamenti presen- tati dal gruppo L’Alternativa c’è stata la proposta (bocciata) di tagliare due assessorati che costa- no alla cittadinanza circa 35.000 Euro l’anno, uno sperpero da evi- tare anche in virtù dei duplicati esistenti nella Unione dei Comu- ni. Il giornalista Samele, però, non è molto interessato a tali que- stioni. Toh, pare che anche la maggioranza nutra lo stesso disin- teresse. Sintonia? ANTONIETTA D’INTRONO

description

Peperoncino Rosso voci fuori dal coro - giugno 2008 - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli www.globeglotter.it

Transcript of Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica -...

Page 1: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

ANNO IV - Numero 4GIUGNO 2008

Pista ciclabile ad ostacoli.Modello casalino “ad imbuto” con palo.

Foto

Sig

n&

Des

ign

L’ultima cronaca pubblicatanella pagina di Cerignola dellaGazzetta di Capitanata (Domenica4 Maggio) come al solito nonconsente ai cittadini di Trinitapolidi capire quanto è realmente ac-caduto nella seduta del ConsiglioComunale del 29 Aprile u.s..

Il doppio incarico del sig.Gaetano Samele che riveste, incontemporanea, il ruolo di re-sponsabile Ufficio Stampa (Staffdel Sindaco) e di corrispondentelocale della Gazzetta del Mez-zogiorno favorisce la trasforma-zione di ogni “pezzo” in un mi-scuglio di omissioni, alterazionidella verità, errori di stampa econtinui oscuramenti della mi-riade di proposte, iniziative, at-tività ed interrogazioni sempre,guarda caso, del gruppo di op-posizione L’Alternativa.

Il giornalista, dipendentecomunale, con contratto a tempodeterminato, avrebbe dovuto di-mettersi da ogni incarico (art. 9,legge 150/2000). Egli dovrebbeoperare “nel rigoroso rispettodella dialettica tra forze e soggettiche hanno un ruolo diverso, ri-portando le posizioni in modocorretto, senza censure né for-zature e provvedendo tempesti-vamente a correggere eventualierrori ed inesattezze”.

Riportiamo, qui di seguito,gli errori, le inesattezze, le bugiee le omissioni contenutenell’articolo:

1) Il Revisore dei Conti hadato al Bilancio un parere favo-revole a condizione che nelloschema definitivo “ si prendanoin considerazione anche le vocidi spesa non previste in bilancio,evidenziate dal funzionariodell’Ufficio finanziario nellamissiva del 4/4/08; che vengameglio chiarito come far fronteal pagamento dei debiti fuoribilancio, specificando le entratecerte, determinate ed esigibili,dalle quali attingere per onorarlio altre forme di copertura e chele entrate relative agli oneri diurbanizzazione zona 167 devonoessere vincolate fino al loro ef-fettivo incasso; che si evidenzi

in apposita nota gli oneri e gliimpegni finanziari conseguenti ilcontratto di finanza derivata(SWAP) in corso.” (pag. 30, Pa-rere dell’organo di revisione, Bi-lancio di Previsione 2008). Unasostanziale stroncatura.

Versione idilliaca di Samele:emendamenti, osservazioni pro-posti dal revisore: maggiorepuntualità nelle relazioni degliassessori e funzionari.

2) È risaputo che Viale Vitto-rio Veneto ha subíto notevoli ri-tardi a causa di errate previsioniprogettuali che non hanno consi-derato l’esistenza di sottoservizi(reti gas, telefono, elettricità, ecc.)lì dove si doveva scavare per re-alizzare la fogna bianca. Si è ri-corso ad una perizia di variante,con un aumento di spesa di circa80.000 euro, per sostituire gliscatolati in calcestruzzo con con-dotte più flessibili di polietilene.Il termine dei lavori, previsto perinizi di Ottobre 2007, è slittato al3 Giugno 2008.

Versione metereologica diSamele: uno slittamento provo-cato dalle intemperie atmosfe-riche e dall’esigenza di realiz-zare, preventivamente (?!), iltronco di fogna bianca, fonda-mentale per il riuso delle acquereflue.

3) La consigliera Anna MariaTarantino, in seguito a questi gra-vi ritardi, ha proposto per i com-mercianti di Viale Vittorio Venetol’esonero dalle tasse comunali, inottemperanza ad una disposizionecontenuta già nella finanziaria2006. La proposta è stata rigettatacon la ormai consueta pretestuo-sità.

Versione capovolta di Same-le: alla fine, il consiglio comu-nale ha convenuto, su propostadel consigliere Silvestro Elia(?!) di impegnare la giunta am-ministrativa a disporre inter-venti agevolativi nei confronti,soprattutto, degli esercenti diViale Vittorio Veneto.

4) Le circa 6 ore e passa delConsiglio Comunale sono stateimpegnate nella discussione diotto interrogazioni proposte dalle

minoranze, dagli interventi piut-tosto critici non solo di esponentidelle opposizioni (D’Introno, Ta-rantino, Di Benedetto), ma anchedella maggioranza (G. Tedesco).

Versione immaginaria di Sa-mele: sull’argomento sono in-tervenuti anche l’assessoreall’Urbanistica G. Tedesco, N.Di Feo e Maria Michela Mon-tuori (Forza Italia) (?!).

I cittadini, infine, ignoranoche il Consiglio Comunale si èoccupato a lungo di argomentimolto dibattuti nei partiti e negliincontri pubblici.

Ci riferiamo al contrattoSWAP, al Piano delle O.O.P.P.,

alla Biblioteca e ai costi dellapolitica.

Tra gli emendamenti presen-tati dal gruppo L’Alternativa c’èstata la proposta (bocciata) ditagliare due assessorati che costa-no alla cittadinanza circa 35.000Euro l’anno, uno sperpero da evi-tare anche in virtù dei duplicatiesistenti nella Unione dei Comu-ni.

Il giornalista Samele, però,non è molto interessato a tali que-stioni. Toh, pare che anche lamaggioranza nutra lo stesso disin-teresse.

Sintonia?ANTONIETTA D’INTRONO

Page 2: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

esclusioni GIUGNO 20082

IMPORTANTE!!!Il Peperoncino Rosso

è on-lineper leggerlo digitare

www.globeglotter.it

Anno IV - Numero 4 - GIUGNO 2008Direttore Responsabile

Nico LorussoVice Direttore

Antonietta D’IntronoSegretaria di Redazione

Veronica TarantinoEditore

Centro di Lettura “GlobeGlotter”Registrazione

Iscr. Reg. Periodici Trib. Foggian. 414 del 31/03/2006Distributore volontario

Gigino Monopoli

FotografieAutori vari

Impaginazione graficaMario di Bitonto

StampaGrafiche Del Negro

Via Cairoli, 35 - Tel. 0883.631097Trinitapoli Fg

[email protected] e Redazione

Via Staffa, 4 - Trinitapoli FgTel. 0883.634071 - Cell. 340.1206412

[email protected]

pista ciclabile per caniUn allegro

cancanper i cani

La sensibilità nei confrontidegli animali di affezione, cani egatti in particolare, si manifestanella nostra città con molto piùvigore del passato.

Lo dimostrano le numerose let-tere di bimbi ed adulti che ricevia-mo in redazione, soprattutto dopola pubblicazione dell’articolo Ci-pollino, il cane gentleman.

Il Peperoncino Rosso è dichia-ratamente partigiano.

Siamo, cioè, tutti dalla parte dichi non ha voce, persone e animali,e ci battiamo nel nostro piccolo per

una città ecosolidale e animalistaa 360 gradi.

Il canile di Trinitapoli suscitaparecchie critiche e polemiche, inalcuni casi anche giuste. Bisogna,però, ammettere che, pur non es-sendo un rifugio a 5 stelle, è co-munque un ricovero, un centro diaccoglienza per cani, che diversa-mente farebbero una fine ancorapeggiore.

I giovani che ci hanno scrittodevono sapere che, qualche annofa venivano ritrovate, anche neigiardini pubblici, carcasse di cani

avvelenati, che il ran-dagismo era spietata-mente combattuto e chespesso, noi volontari,eravamo costretti a farerocamboleschi salva-taggi di povere bestiebastonate, bruciate neicassonetti e prese a calci.Chi ricorda la simpati-cissima Birillina, la ca-gnetta paraplegica diPadre Bernardino, ri-dotta in fin di vita acausa della bestialità diun essere umano?

Certo, si deve faredi più.

Nell’ultimo Consi-glio Comunale del 29Aprile u.s., abbiamoposto all’attenzione dicittadini e consiglieri ilproblema del RifugioComunale per canirandagi, la cui realiz-zazione viene rinviata daben nove anni, puravendo un progetto giàp r o n t o r e a l i z z a t odall’architetta Grazia

Pellegrini.Se si pensa, poi, che il Comune

non spenderebbe una lira per il

suolo, non si capisce perché non sivoglia dare compimento adun’opera che tra poco diventeràurgente, a causa della provvisorietàdell’attuale canile.

Meritano anche delle rispostele richieste di quei cittadini chevorrebbero poter seppellire i lorocani deceduti in un piccolo cimitero.Tra l’altro è anche un problemaigienico-sanitario.

Questo pezzetto di terra avreb-be un’enorme valenza pedagogicaper i cittadini più piccoli.

Basterebbe vederne uno peravvertire il messaggio di civiltà checomunica al visitatore un luogosimile.

Scuole, parrocchie e associazio-ni devono lavorare in rete su inizia-tive comuni di sensibilizzazione.

Anni fa si suggerì il progettoAdotta un cane alle istituzioni sco-lastiche per attutire paure e pregiu-dizi sugli animali. Lo riproponiamo,sperando in un vero e proprio can-can sull’argomento.

È il caso di concludere conl’immagine degli occhi dolcissimidi Calzini Bianchi, il lupo protago-nista del film Balla coi lupi. Chissà,forse qualcuno potrebbe associarela gioia del ballo a quella che dannogli animali agli umani.

Prima di tutto venneroa prendere gli zingari…Prima di tutto vennero a prendere gli zingarie fui contento perché rubacchiavano.Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zittoperché mi stavano antipatici.Poi vennero a prendere gli omosessualie fui sollevato perché mi erano fastidiosi.Poi vennero a prendere i comunistied io non dissi niente perché non ero comunista.Un giorno vennero a prendere mee non c’era rimasto nessuno a protestare.

Bertolt Brecht

Foto

Sig

n&

Des

ign

Page 3: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

3politicaGIUGNO 2008

Il sol dell’avvenirerisorgerà

Rifondazione Comunista

Gra

fiche

Del

Neg

ro _

tel.

0883

.631

097

_ Tr

inita

pol

i

LA SINISTRA C’ÈLA SINISTRA SERVE

La cittadinanza è invitataalla conferenza/dibattito sul tema:

MARTEDÌ 3 GIUGNO ORE 18.30AUDITORIUM DELL’ASSUNTA - VIA MARCONI - TRINITAPOLI

Il Circolo del P.R.C.Trinitapoli

Interverranno: Luigi PanzutoArcangelo SannicandroMichele De Palma

Sarà presentato su maxischermo il sito web:

www.prctrinitapoli.net

Tutti siamo stati colpiti dalmodo in cui la sinistra è statasconfitta alle ultime elezioni poli-tiche. E’ accaduto qualcosa di si-mile a una tempesta dopo la qualeci siamo ritrovati spaesati e, comenon era mai accaduto prima, conuna larghissima maggioranza didestra al governo dell’Italia. Perchéci siamo arrivati? Che cosa è di-ventata l’Italia? Ce lo chiediamotutti un po’ spaventati. Forse unpo’ meno Veltroni , che fa finta dinon vedere che una vittoria delladestra di tali dimensioni non c’eramai stata e che rimontarla saràun’impresa titanica. Egli sembraessere felice di aver fatto fuori lasinistra radicale e di essere rimastol’unico interlocutore del Cavaliere.

Ma all’interno della sinistraRifondazione Comunista si inter-roga seriamente in una fase con-gressuale, già iniziata e che siconcluderà a fine Luglio, in cuitenta di capire le ragioni del disastroper reagire nel modo migliore. Lofa cercando di scandagliare ragionicontingenti e di lungo periodo,soggettive e oggettive e soprattuttocon uno sguardo che sa andareanche oltre il recinto italiano allaricerca delle influenze che le tra-sformazioni globali hanno avutosulla nostra società.

Tra le ragioni quindi vi è cer-tamente quella dell’improduttivo

rapporto con il Governo Prodi cheper la sua debolezza era ostaggiodei pochi senatori di Mastella e diDini e del tutto impermeabile alleistanze di sinistra, sebbene scrittenel suo programma e attese dalPaese. Ma su questo Rifondazioneera sul punto di avviare una discus-sione allargata per decidere il chefare quando sono precipitate addos-so le elezioni. Quest’ultime sonoarrivate anche mentre, dopo annidi lacerazioni, si stava tentando diriprendere un percorso unitario asinistra fortemente voluto da quelmilione di persone che scese inpiazza il 20 ottobre scorso a Roma.L’accelerazione che si è dovutodare alla formazione della listal’Arcobaleno ha fatto si che il tuttorisultasse un semplice cartello elet-torale poco credibile da partedell’elettorato. A ciò si è aggiuntoil mantenimento di una di leggeelettorale “porcata” che ha consen-tito a Veltroni di puntare sul votoutile per far fuori la sinistra dalParlamento. Ma fin qui le ragioni,oltre che riguardare lo stretto con-testo italiano, sono tutte politichee di breve periodo. Sarebbe perònecessario cercare di capire le ra-gioni più profonde e strutturali dellasconfitta e dei limiti della sinistra.E’ urgente farlo per non rimanereprigionieri di spiegazioni parzialiche ci impediscono di guardare più

a fondo, come potrebbe avvenirese continuiamo a discutere solo diquestioni identitarie e di simboli.Non si può continuare a non com-prendere che la nostra società si statrasformando e la nostra vita è con-

dizionata non dalla volontà di unqualche governo nazionale o regio-nale ma sotto l’influenza di un ca-pitalismo che diventa sempre piùglobale e tentacolare perché non hapiù argini in una visione di classe,capace di disvelare la schiavitù dellavoro sotto il dominio del profitto.Se non ci si predispone a una letturadi questo tipo, sapendo tenere losguardo ai fenomeni territorialiquanto a quelli globali, non riu-sciremo a comprendere quella ri-voluzione dolce che ha portatol’Italia dall’egemonia di sinistradegli anni ‘60 e ’70 al predominiodella destra degli anni ’90 e al di-lagare del berlusconismo. Se Ri-fondazione Comunista riuscisse afare un congresso con questo ap-proccio potrebbe diventare porta-trice di una cultura alternativa e diuna proposta politica forte utile allasinistra e all’intero Paese.

FRANCO CARULLI

APRILE 2008.Niki Vendolaa Trinitapolicon i suoi compagnie amici

Page 4: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

inemiciditurno4GIUGNO 2008

La storia dei romI ladri di bambini siamo noi

«Stride la vampa! La folla in-domita/ corre a quel foco lieta insembianza…Stride la vampa!Giunge la vittima/ nero vestitadiscinta e scalza». Così, in uno deipiù popolari melodrammi verdiani,Il Trovatore, la zingara Azucenarievoca il rogo in cui era mortabruciata sua madre. La musica,febbrile e nevrotica, riproduceperfettamente lo scoppiettio chedivora un corpo, e par quasi di

vedere i bagliori delle fiamme.Tutto Il Trovatore è, del resto, unasorta di straordinaria epopea delfuoco (fino all'aria forse più celebredi tutti i tempi, "Di quella pira").Sì, anche quella storia della Spagnaantica parlava di zingari, e li rap-presentava come una comunitàinfida, ribelle, sovversiva - maanche al tempo stesso ammaliante,e perversamente fascinosa. Emuoveva, la storia, dalla «abiettazingara/fosca vegliarda» sorpresatanti anni prima a rapire il piccolofiglio del Conte di Luna.

Vedete come la cronaca re-cente più dissennata, il pogrom diPonticelli, ha radici piantate nelpassato, in leggende secolari, inpregiudizi che nessun progresso

sembra poter scalfire? Sono almenosei-sette secoli che si dice che iRom - gli zingari - sono ladri.adri di cose ma soprattutto di bam-bini. Rapitori di neonati. Nei registridi polizia o negli atti giudiziari nonesiste alcuna sostanziosa documen-tazione che, quantomeno, incoraggiquesta opinione. Ma essa si trasmet-te nel tempo e nello spazio con lavischiosità del senso comune e conil valore di una superstizione che,

in quanto tale, non abbisogna né diprove né di fatti. Quando ero bam-bina, e gli zingari arrivavano adogni stagione, e le donne portavanoa loro, da riparare, le pentole e lepadelle in rame sconocchiate, ci sisussurrava di stare attenti, di nonandare troppo vicino a giocareall’accampamento sull’Arno, «per-ché gli zingari portano via i bimbi».Non fu mai registrato, a mia memo-ria, alcun caso di rapimento. Nonci furono neppure episodi di veraintolleranza - in quegli anni il po-polo “normale” e il popolo deglizingari convivevano, alla fine, sen-za veri conflitti, soltanto con unasotterranea e certo reciproca diffi-denza. C’era sì la diversità - la lin-gua incomprensibile, i vestiti lun-

ghi, consunti e sgargianti, l’odoreforte, i fazzoletti in testa - che in-quietava, incuriosiva, allarmava.Ma non si andava oltre. Oggi, inve-ce, è di nuovo il tempo della ferocia.Dell’intolleranza. Della persecuzio-ne.

In verità, se i criteri del “dare”e dell’”avere” regolassero davveroi rapporti (e i bilanci storici) tra ipopoli, è l’occidente ad aver con-tratto un debito terribile nei con-

fronti degli zingari. Da quando -attorno al 1100 - questo popolo diorigine indiana, poi sconfinato inPersia, si è affacciato in Europa,per loro è cominciata, quasi soltan-to, una lunga storia di persecuzione,sofferenze, stermini. In Romaniafurono subito resi schiavi: divisi intre “categorie” (zingari delprincipe”, “zingari dei boiari”,“zingari dei monasteri”), divenneromerce di scambio, o di “dono”, equesta condizione si protrasse finoalla metà dell’Ottocento. Dalla finedel quindicesimo secolo in poi,quasi tutti gli stati europei (ad ec-cezione dell’Impero ottomano)emanarono decreti di espulsione ditutte le etnie rom, gitane, “gipsy”(Spagna, decreto delle Cortes del

1492, Francia, decreto di FrancescoI nel 1523, Napoli nel 1555, Statopontificio nel 1566): volevano dire,queste leggi o bandi, che chiunquefosse stato scoperto a girovagareper le strade e riconosciuto comezingaro, poteva essere sull’istanteridotto in schiavitù, o buttato persempre in una prigione. Tra le millecrudeltà che si potrebbero raccon-tare, spicca una grida milanese del1693. Essa recita testualmente: «O-gni cittadino è libero di ammazzaretutti gli zingari impune e di levarloro ogni sorta di robba, di bestiameo di denari che trovasse». Perchénon solo di persecuzione e ster-minio nei confronti di un popolo“asociale” si tratta. Man mano checi si inoltra nell’era della modernità,il pregiudizio, la diffidenza, o lapaura nei confronti degli zingari,diventa persecuzione razziale. Glizingari come razza non solo infe-riore, “subumana” ma dannosa, ecome tale da cancellare, stroncare.Gli zingari come «razza delin-quenziale», predisposta genetica-mente al crimine e alla destabiliz-zazione sociale, secondo ladefinizione (1841) del (socialista)Cesare Lombroso. Le pratiche disterilizzazione forzata comincia-rono agli inizi del '900, non appenala scienza mise a disposizione glistrumenti adeguati e l’eugeneticacominciava a trionfare - ed ebberonei Paesi scandinavi, dalla Sveziaalla Danimarca, a partire dal 1934,il loro apogeo. Ma un secolo primaaveva cominciato la grande impe-ratrice d’Austria Maria Teresa -proprio lei, l’illuminata, la rifor-matrice - ad avviare una politicadi vero e proprio sterminio etnico-culturale: la proibizione dei ma-trimoni tra Rom, la sistematicasottrazione dei piccoli ai loro ge-nitori, l’assimilazione forzata perchi ce la faceva, la scomparsa nelnulla, o la morte, per tutti gli altri.

Vedete chi sono davvero i ladridi bambini? Noi, il civile occidente.Non sapremo mai quanti piccolirom sono stati rapiti, sequestrati,rubati, nel corso dei secoli. Riuscia-mo a conoscere soltanto qualcheepisodio, quando qualche paginabuia della storia viene improvvisa-mente rischiarata da lunghe, tenacip a z i e n t i r i c e r c h e . C o m el’incredibile vicenda di un altrocivilissimo e ordinatissimo Paese:la Svizzera. Tra le due guerre mon-diali del XX secolo, il governo el-vetico promosse, ed attuò con suc-c e s s o , i l p r o g r a m m a d icancellazione degli jenisches - co-munità nomade, fatta in prevalenzadi artigiani, che allora assommavaa circa trentamila persone. Fu ildottor Alfred Siegfried, scienziatostimatissimo, un po’ come molti

Stride la vampa! Giunge la vittima/ nero vestita discinta e scalza»

Page 5: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

5inemiciditurnoGIUGNO 2008

Le città che hanno bisogno dimaggior sicurezza ora possono con-tare su ronde di guardie padane osu picchiatori neofascisti per met-tere in riga tutti gli omosessuali,tutti gli stranieri, tutte le ragazze ei ragazzi di tendenza comunista maanche persone normali che mettonoa repentaglio il decoro delle nostrecittà o che, come Nicola a Verona,semplicemente si rifiutano di offrireuna sigaretta ai suoi aggressori.

Incredibile ma vero a Veronaun gruppo di naziskin ha ucciso perfutili motivi un giovane in pienocentro.

Naziskin di buona famiglia,ragazzi per bene di quel nord-estproduttivo e tutto ordinato che siriscopre fascista e leghista.

Questo è uno dei capolavoridel clima di odio violenza e xeno-fobia che si è instaurato in questianni, non solo in Veneto ma in tuttele città italiane grazie alla Lega, aForza Nuova, alla Fiamma Trico-lore, alle coperture del Popolo delleLibertà e, purtroppo, all’assordantesilenzio del Partito Democratico.

Migliaia di aggressioni, nume-

rosi accoltellamenti, incendi a sedidi partito, spedizioni punitive divario genere dopo l’ubriacaturadelle vittorie elettorali, proprio co-me alla fine di un derby sportivo.

Probabilmente è questa l’ideadi sicurezza che vogliono applicaree legalizzare nel nostro Paese ledestre al governo se il neo presiden-te della Camera Gianfranco Finiriesce a dichiarare, irrispettoso dellavita spezzata di Nicola, che è piùgrave bruciare una bandiera in piaz-za che uccidere un ragazzo di 29anni, reo di avere il codino.

Occorre difendere da questiattacchi neofascisti tutti gli spazidi democrazia e di partecipazionedel nostro paese.

Perché quello che è successoci dice chiaramente quanto sia ur-gente costruire una vera opposizio-ne al governo Berlusconi. Non solo.Bisogna anche liberare la mentedalla berlusconite, una epidemiacontagiosa che spinge il popolo adare più valore agli “averi” che agli“esseri” umani.

LUIGI PANZUTO

medici tedeschi che collaboraro-no poi ai mostruosi esperimentiscientifici del nazismo, a dirigerel’operazione, diretta dal centronazionale “Pro Juventute” e de-nominata “Enfants de la granderoute”: sulla base della convin-zione che gli zingari, come so-steneva il dottor Siegfried, sono«inferiori, psicopatici e mental-mente ritardati», insomma nonsono esseri umani, migliaia dibambini furono sequestratid’autorità, staccati per sempredalle loro famiglie, avviati allavoro (divennero cioè forzala-voro, apprendisti, domestiche, abassissimo costo). Oggi in Sviz-zera la comunità jenische è ridot-ta a 5mila unità. C’è voluta unalunga battaglia per squarciare ilvelo della vergogna. Un velo cheè durato - pensate un po’ - finoagli anni '90 del '900!

Così come ci sono volutitrent’anni per rompere il lungosilenzio che per quasi tutto ildopoguerra aveva rimosso losterminio dei rom, nei lager na-zisti. Cinquecentomila, secondomolti accreditati studiosi, sonogli zingari uccisi nei campi diAuschwitz (le 32 baracche appo-site dette Zigeneurlager), Raven-sbruck, Dachau, Birkenau, Tre-blinka - e tanti altri. Ma se anchefossero trecentomila, o duecen-tomila, che differenza farebbe?E che senso ha la discussione suquanto è lecito paragonare questospecifico tentativo di genocidioalla shoah degli ebrei? Nella suaultima fase, quando la guerra eraperduta, in tutta evidenza, e glischiavi dei campi di lavoro nonerano più “utilizzabili” a finiproduttivi, i nazisti adottaronoper tutti i loro prigionieri la so-luzione “finale”, lo sterminio dimassa: questo è la sola veritàstorica che interessa. Questa è lafollia di cui furono gli ebrei legrandi vittime sacrificali, perchél’hitlerismo era nato e cresciutosulla base di un programma pri-vilegiato, l’eliminazione del“pericolo ebraico”. Ma per que-sta follia scattarono tanti altrieccidi di massa: gli omosessuali,i comunisti, gli slavi, i disabili - tutti i diversi, tutti i variamente“asociali”, tutti coloro che eranoconsiderati incompatibili conl’ordine costituito. Come i rom.Contro i quali, già nel 1938,Himmler aveva lancia tol’offensiva finale («lotta per can-cellare la piaga degli zingari», 8dicembre). Come le donne rom,a Ravensbruck, ridotte a caviedagli esprimenti sulla cancrenadel dottor Gebhardt, morte traatroci dolori e lunghe agonie.Come i ragazzini rom, cadutinelle mani del famigerato dottorMengele per le sue indagini sullosconosciuto morbo “Noma”.

Sì, bisognerà scriverla, al piùpresto, una storia dell’infinitacrudeltà che l’occidente cristianoha riservato a questo popolo,

“arianissimo” e per lo più cristia-no. Una crudeltà reiterata neisecoli, ma mai davvero affiorataalla coscienza, e quindi mai af-frontata, elaborata, discussa, inqualche modo e per qualche viasuperata. In compenso, però, ilpopolo zingaro ha alimentato lanostra letteratura e la nostra mu-sica, spesso come protagonistaindiscusso: il melodramma, dicui dicevamo, che ha decine edecine di opere a centralità gita-na, come la Carmen, la donnaseduttrice così libera che prefe-risce farsi ammazzare piuttostoche tornare con un uomo che nonama più; la letteratura, che cioffre, nell’Hemingway di Perchi suona la campana, la splen-dida figura di Pilar e, nel gran-dissimo Victor Hugo, l’epopeadi Esmeralda (Notre Dame deParis), morta per amore, per fe-deltà, tra le torture, Che cos’èquesta mitizzazione degli zingarie delle zingare, questa scopertaletteraria della loro umanità edel loro fascino, questo tributoreso alla loro fierezza, al lorosenso indomito di libertà? Forse,una riduzione folkloristica, tuttae solo di comodo, tutta e soloper alimentare comunque stere-otipi e vaghe mitologie libertarie( «Questo è il canto di chi nonconosce frontiera/ è l’ardentepreghiera del gitano che va»cantava Dalida nei primi anni'60). Forse, un tentativo di risar-cimento, di riscatto dal senso dicolpa. Forse, chissà, la manife-stazione di un rapporto che èsempre stato intimamente con-traddittorio. Come se il popolozingaro, nella irriducibilità dellasua esistenza, nella sua alterità,n e l l a s u a s u p p o s t a“inadattabilità”, rappresentassel’inquietante limite alla superio-rità altrimenti indiscutibile dellanostra civiltà e dei nostri modellidi vita. Come se ci rinviasse,dunque, l’immagine plastica diun’altra chance umana.

Ma forse anche queste sonoriflessioni tutte interne ad unimmaginario - il nostro - che,buoni o cattivi che siamo, restal’immaginario dei colonizzatori.E, oggi, dei colonizzatori impau-riti, intolleranti di ogni diversità,bisognosi di scaricare addossoal Nemico di turno tutte le lorofrustrazioni e le loro angosce perun futuro che non si vede più.

Questo è il pericolo gravissi-m o c h e o g g i i n c o m b esull’Occidente declinante: la ven-detta, i pogrom, la voluttà dellacancellazione dell’altro. I rom,oggi, sono un Nemico perfetto - anche perché lo sono semprestati e sempre ci siamo rifiutatidi conoscerli. È tempo di farequalcosa, prima che sia troppotardi. Prima che la crisi di civiltàdiventi irreversibile.

RINA GAGLIARDI

Città sicureda morire

Con i fascisti

STRATEGHI«Schierarsi con Travaglio e Santoro

significa perdere le elezioni per iprossimi 10 anni»,

ha ammonito Francesco Rutelli:la prima persona alla quale ti vienein mente di chiedere un parere su

come fare a vincere le elezioni.

Page 6: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

incomune6GIUGNO 2008

“Mobilitarsi”, ma con il piede giusto!La Giunta Comunale ha ap-

p r o v a t o , s u p r o p o s t adell’assessore all’urbanisticaGiustino Tedesco, una delibera(71 del 14.5.2008) con cui siavvia la procedura di incaricoper la redazione del Piano Ur-bano della Mobilità (P.U.M.),impegnando la somma di 50.000euro sul bilancio comunale.

Di recente ho cercato di sti-molare l’attenzione sui temi del-la viabilità e del traffico a Tri-nitapoli, anche in occasione deldibattito organizzato da Rifon-dazione Comunista sulla viabi-l i t à p r e s so l ’ aud i t o r i odell’Assunta, e pertanto non saròi o a f r e n a r e l o z e l odell’Assessore. Vorrei però evi-tare che nell’affrontare il pro-blema si parta col piede sbaglia-to. Solo per questo mi permettodi fare alcune osservazioni sulprovvedimento adottato.

È utile innanzitutto premet-tere che il Piano Urbano dellaMobilità è lo strumento di pro-g r a m m a z i o n e i s t i t u i t odall’articolo 22 della legge na-zionale n. 340/2000 ("Disposi-zioni per la delegificazione dinorme e per la semplificazionedi procedimenti amministrativi– Legge di semplificazione1999"), sulla base del quale loStato assegna finanziamenti nonpiù per singole opere ma per

obiettivi da raggiungere median-te programmi integrati di realiz-zazione di infrastrutture di tra-sporto pubblico, parcheggi,viabilità e applicazione di tec-nologie innovative.

Sul versante dei rapporti conla pianificazione urbanistica, ilPUM avvia un processo di pia-nificazione integrato tra l’assettodel territorio e il sistema deitrasporti e costituisce un proget-to di sistema finalizzato a fornireun contributo sostanziale e inci-sivo al recupero della qualitàurbana.

Riconosco perciò che po-trebbe essere uno strumento uti-le per attirare finanziamenti epianificare meglio il nostro ter-ritorio. Credo però che si siapresa una cantonata nel credereche il Comune di Trinitapoli, dasolo, possa usufruirne. Il suddet-to articolo 22, al comma 2, sta-bilisce che “Sono abilitati a pre-s e n t a r e r i c h i e s t a d icofinanziamento allo Stato …,per l’attuazione degli interventiprevisti dal PUM, i singoli co-muni o aggregazioni di comunilimitrofi con popolazione supe-riore a 100.000 abitanti, le pro-vince aggreganti i comuni limi-t r o f i c o n p o p o l a z i o n ecomplessiva superiore a 100.000abitanti, …”.

Sarebbe quindi possibile che

Trinitapoli elabori un PUM con-cordandolo con i comuni limi-trofi, in un ambito territorialepiù vasto. Attivare ad esempioun’intesa di settore con i comunidella valle dell’Ofanto avrebbeportata e valenza di ben altrospessore e interesse per la nostracomunità. Si pensi, solo per ana-lizzare un caso, all’insufficienteassetto che ha lo scalo ferrovia-rio di Trinitapoli rispetto allesue potenzialità e alla domandadi mobilità che lo interessa. Ri-sulta perciò affrettato, inutile edispendioso affidare un incaricoda parte del nostro Comune sa-pendo che nel caso specifico èpossibile agire solo su scala so-vracomunale.

È invece urgente compren-dere prima lo scenario (area,attori interessati, obiettivi speci-fici) entro cui inquadrare il pro-blema per decidere le proceduremigliori da mettere in campo.Ciò è oltremodo necessario vistoche il Ministero non ha ancoraadottato, secondo quando pre-vede la legge istitutiva dei PUM,il regolamento che serve a sta-bilire i requisiti minimi dei re-lativi contenuti, i criteri di prio-rità nell’assegnazione dellesomme, nonché le modalità dierogazione del finanziamentostatale, di controllo dei risultatie delle relative procedure. At-

tualmente Stato e Regioni stan-no discutendo una bozza di re-golamento in cui, oltre a sotto-lineare che avranno precedenza“interventi che consentano diraggiungere precisi e quantifi-cabili obiettivi prefissati,nell’ambito di PUM redatti conopportune metodologie e coin-volgenti ampi bacini dimobilità”, si prevedrebbe ancheil finanziamento di un appositofondo per la redazione dei PUM.

Se non si volessero sprecarerisorse pubbliche sarebbe pru-dente muoversi come hanno fat-to il Comune di Imperia, la Pro-vincia di Imperia, i Comuni diarea vasta compresi nel territorioprovinciale che hanno siglatoun protocollo di intesa per defi-nire e attuare un Piano Urbanodella Mobilità del sistema terri-toriale Ponente Ligure evitandoche tali problematiche siano af-frontate con programmi e meto-dologie difformi fra Comunicontermini.

Infine anche per la realizza-zione del PUM dovrebbe essereprevista la partecipazione“strutturata” dei cittadini, delleorganizzazioni della società ci-vile e delle diverse componentisociali interessate ai diversiaspetti dei problemi della mobi-lità.

FRANCO CARULLI

Piano Urbano della Mobilità

1972: conferenzadibattito organizzatadagli universitaritrinitapolesi del CUT edalla CGIL - CISL - UILsu la Costituzione e loStatuto dei Lavoratori.Oltre a Rosario Mannaal banco degli oratorisi riconoscononel pubblico:1) Gennarino D’Alfonso,2) Peppino De Rossi,3) Sandrino Biccari,4) il sindacalistadi S. FerdinandoVitantonio Pasqualic-chio, 5) Boccuzzi,6) Gerardo Lotitoe 7) Mauro Losapio.

12

3 4

56

7

Page 7: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

7incomuneGIUGNO 2008

Il post consiglio comuna-le è silenzio.

È la quiete dopo la tem-pesta.

Nel lunghissimo ultimoconsiglio comunale che si èchiuso oltre la mezzanotte, sisono dibattuti ben 8 puntiall’ordine del giorno, si sonofatte 10 interrogazioni, si èapprovato il bilancio.

Chi sa di cosa abbiamodiscusso?

Chi ha scritto qualcosaal riguardo?

Qualcuno è convinto chela politica non interessi i no-stri concittadini. Eletti i lororappresentanti in consigliocomunale, i trinitapolesi de-vono tornare in una fase dor-miente e saranno svegliaticon le opportune sollecitazio-ni solo per tornare alle urne.

È facile discorrere di tra-sparenza, di partecipazione epoi operare nel silenzio, ilpiù possibile in solitudine.

È facile portare un argo-mento “caldo” in codanell’ordine del giorno di unconsiglio comunale e discu-terlo a notte fonda ben sapen-do che i più saranno già aletto.

È facile non approntareuna adeguata sistemazioneper il pubblico nell’aula delconsiglio e “vincerlo” perstanchezza per le troppe orein piedi ad ascoltare dei con-siglieri comunali seduti co-modamente.

È fac i le or ien ta rel’addetto “comunicazioneistituzionale e ufficio stampadello Staff del Sindaco” ascrivere su argomenti selezio-nati.

E pensare che uno deglio b i e t t i v i d iquest’Amministrazione èquello di garantire la massimatrasparenza della propria atti-vità attuando tutti gli stru-menti di comunicazione in-terna ed esterna!

Credo che ormai esistauna radicata coscienza da“cittadinanza attiva”. Ai bravipolitici l’impegno di stimola-re e di nutrire questo ruoloconsapevole di ciascuno.

Dopotutto siamo concit-tadini, non sudditi.

ANNA MARIATARANTINO

Swap: si vince o si perde? Silenzio,c’è il

consigliocomunale!

Il fenomeno finanziario dei“derivati” ha coinvolto molti entilocali, come hanno avuto modo dimetter in luce l’inchiesta televisivaReport e i numerosi articoli apparsisulla stampa specializzata e non.

Questo, com’è naturale che sia,ha destato in noi parecchia atten-zione perché anche il nostro Co-mune ha in essere un’operazionedi Swap che ha scadenza nel lon-tanissimo 2031 è che ha un valoreattuale negativo pari a quasi1.200.000 euro insomma quasi 2miliardi e mezzo delle vecchie carelire.

Lo Swap, nella finanza, ap-partiene alla categoria degli stru-menti derivati; è una scommessacon la Banca, si vince o si perde secondo meccanismi complessi.

In questo contratto finanziariodue contraenti, uno dei quali è unintermediario finanziario (labanca), si scambiano flussi di in-teresse futuri relativi ad un deter-minato capitale di riferimento.Generalmente, al debitore di unmutuo che comporta il pagamentodi interessi a tasso fisso, fermorestando il contratto originario,viene offerta la possibilità di sti-pulare in aggiunta al precedentecontratto, un diverso contratto (loSwap di tasso di interesse) chepreveda di pagare per il futuro unimporto determinato in base adinteressi calcolati secondo tassivariabili, indicizzati a determinatiparametri, e, contestualmente, diricevere dall’intermediario finan-ziario il pagamento di un importodeterminato sulla base di interessia tasso fisso. Il vantaggio o svan-

taggio dell’operazione è dato daldifferenziale fra i due importi chepuò essere positivo o negativo perl’ente comunale, a seconda dei pa-rametri di riferimento e, soprattut-to, dell’evoluzione della curva deitassi di interesse che può variare,anche in misura significativa rispet-to alle previsioni effettuate al mo-mento della conclusione del con-tratto.

Una spiegazione, come si puòben notare, alquanto difficile perun comune mortale che abbia unacultura finanziaria medio-bassa.

Per questo motivo un contrattoSWAP deve essere firmato da “unoperatore qualificato”, come piùvolte denunciato dalle relazioni alParlamento prodotte dalla Cortedei Conti.

La Corte dei Conti del Molise,ad esempio, nella delibera 26/2008impone agli Enti Locali di astenersida nuovi contratti finché il Ministe-ro dell’Economia non specificheràil contenuto che gli stessi Enti Lo-cali sottoscrittori di derivati devonoallegare al bilancio, magari preci-sando l’obbligo di riportare il “markto market”. Oggi, infatti, i bilancinulla dicono sulle perdite potenzialiinsite nei contratti.

Il gruppo L’Alternativa ha pa-catamente sollevato tutti i propridubbi sia prima, attraverso una seriedi richieste protocollate, che in senoal Consiglio Comunale, ritenendonecessario che sia approntata da unconsulente finanziario indipenden-te una analisi del rischio di questocontratto per il nostro comune.L’Assessore alle Finanze in consi-glio comunale si è espresso positi-vamente sulle precedenti operazionidi swap messe in essere dal nostrocomune e si è detto fiducioso peril futuro.

Noi però torniamo a chiedereuna analisi di scenario super partesche valuti il rischio in modo pun-tuale e dettagliato, per non lasciaredebiti alle generazioni future diamministratori.

Vogliamo capire sul serio se,come riportato dalla stampa, “ilbanco vince sempre”.

In attesa di determinazioni,nell’immediato sembra ci resti solouna possibilità: aggrapparciall’ottimismo del caro Assessore.

Ma se si dovesse perdere, daquali tasche preleverà il denarol’ottimista?

ANNA MARIA TARANTINO

al 31 dicembre 200614.393

di cui:in età prescolare (0-6 anni)

1.027

in età scuola dell’obbligo(7-14 anni)

1.460

in forza lavoroprima occupazione (15-29 anni)

2.966

in età adulta (30-65 anni)6.721

in età senile (oltre 65 anni)2.219

Immigrati 186emigrati 241

Popolazionedi Trinitapoli

La chiazz

Page 8: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

incomune8GIUGNO 2008

Acquisti verdiDedicato all’Assessore all’Ecologia

I GIOCHERELLONI

Il Circolo del P.R.C.Trinitapoli

Alleluia! Dopo dieci mesi, 23 giorni e 10 ore di interruzione del serviziopubblico gratuito più importante per i giovani, la montagna ha partoritoun topolino.

Gli amministratori comunali, incapaci di utilizzare i locali della exscuola media centrale, decidono di trasformare la palestra di Via Cavallottiin un deposito di libri, come loro immaginano sia una biblioteca.

È la soluzione last minute di un gruppo di giocherelloni al potere,forse non ancora consapevole degli effetti disastrosi di decisioni simili.

Si tratta di spostare qualcosa come 8 mila volumi, non tutti catalogatie molti dei quali preziosi, rari e terribilmente fragili.

Gli esperti bibliofili sconsigliano trasferimenti “provvisori” ed“improvvisati” che non possono che rovinare libri e finanze pubbliche.

Il buon senso, se non la competenza, esigerebbe una sistemazionedefinitiva della Biblioteca e dell’Archivio Storico (raccolta dei documentistorici del nostro Comune) che qualcuno continua a confondere conl’Archivio di Deposito (raccolta di documenti degli ultimi 40 anni).

I 10 locali di Via Cavallotti hanno tutti gli spazi affinché entrambivengano sistemati in maniera razionale e fruibile nell’immediato.

Il 29 Aprile u.s. è stato votato il Bilancio, si fa per dire, Preventivo ein nessuna relazione, nessun allegato o altro si accenna ad un benchéminimo programma di sviluppo della Biblioteca e dell’Archivio Storico.

È una nuova ed ulteriore soluzione tampone che rischia di annullarequel poco che si è costruito faticosamente in questi anni.

Quanti soldi sarebbero stati previsti per il trasloco? Quanti soldi per lasalvaguardia dell’integrità dei testi? Quanti soldi per l’incremento delpatrimonio librario? Quanti soldi per la catalogazione? Quanti soldi per lapromozione della lettura? Quanti soldi per il personale? Quanti soldi per isussidi informatici? Senza tutto questo la Biblioteca è un ammasso di carte.

Se si frequentassero di più le biblioteche, apparirebbe più chiara ladefinizione di “programmazione”. Per i giocherelloni nostrani è una parolache sta a metà tra improvvisazione e menefreghismo.Trinitapoli, 27 Maggio 2008

Nell’ambito della formazionee comunicazione il Comune“virtuoso”1 di Ferrara, con il con-t r i b u t o d e l M i n i s t e r odell’Ambiente, ha prodotto unmanuale per gli acquisti verdi.

Il manuale è frutto di unaraccolta e combinazione di espe-rienze e competenze locali che,oltre a voler essere di aiuto ai tecnicidegli acquisti, ha rappresentato il

primo documento del genere a li-vello nazionale (scritto nel 2002)e quindi la base per un approfondi-mento sulle migliori e più efficacimodalità di responsabilizzare versoambiente, etica e sostenibilità deivari Enti pubblici nel momento incui si rivolgono al mercato.

Risultati: tutte le mense scola-stiche utilizzano stoviglie riciclabilial 90%; i bus scolastici vengono

alimentati con biodiesel; i generialimentari provengono al 90% daproduzioni biologiche; gli arredi ele attrezzature per gli uffici e lescuole sono arredi riciclati e/o usati;le fotocopiatrici utilizzate sono anoleggio e hanno tutte l’etichettaecologica Energy Star o Blue An-gel; gli automezzi del Comune sonoveicoli alimentati a metano; la cartautilizzata per copiatrici e stampantiè al 100% ecologica e al 40% ri-ciclata.

E stato introdotto un criterioche premia quelle ditte che svol-gono servizio di pulizia per ufficie scuole con prodotti ecologici; lacancelleria ha il 25% di prodottiriciclati; il 10% delle cartucce perstampanti viene rigenerato.

Per quanto riguarda la distri-buzione automatica di alimenti ebevande, il caffè proviene esclu-sivamente dal commercio equo esolidale e gli alimenti (snack) sonoanche biologici.

Per la pulizia dei locali (ufficie aule) vengono utilizzati soloprodotti di igiene Ecolabel oequivalenti. La ditta aggiudicatariadel servizio è in possesso della

certificazione di responsabilitàsociale SA8000.

È in fase di sperimentazioneun progetto pilota di gestione dellamobilità aziendale: sono state ac-quistate 21 auto ibride (benzi-na/elettriche) e circa 200 bicicletteper gli spostamenti casa-lavoro deidipendenti.

Il programma degli acquistiverdi si è dimostrato efficace perl’impatto avuto non solo interna-mente all’amministrazione (acqui-renti/consumatori) ma anche ester-namente (utenti scuole per pasti etrasporto scolastico) e sul mercato(sensibilizzazione delle ditte forni-trici all’aspetto ambientale delleforniture).

Una politica di GPP (GreenPublic Procurement) applicata sularga scala può avere un’influenzapositiva in merito alla salvaguardiadelle risorse e alla riduzione deiconsumi. Il GPP agisce direttamen-te sui prodotti e in particolare sulrisparmio delle risorse (idriche,energetiche, di materia) e sulla mi-nor produzione di rifiuti.

MARCO BOSCHINI

1 L’Associazione dei ComuniVirtuosi è una rete di Enti Localiimpegnati a favore dell’Ambientecon progetti e proposte concrete.Consultare www.marcoboschini.it

Balla Italia

Attendendo il PIRP:un pò di verde non guasterebbe

nel quartiere UNRRA-CASAS

Page 9: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

9fatti&misfattiGIUGNO 2008

Dai fiumi di parole ai fattiIl Parco dell’Ofanto

La storia politica di Trinita-poli non annovera episodi di tra-sformismo almeno fino agli anni‘80.

Dei nostri politici, dalle figu-re di spicco sino ai militanti dibase, si ricordano, invece, la gran-de passione spesso al limite delfurore ideologico, l’attaccamentoal proprio partito talvolta al limitedella faziosità e comunque unacompetenza superiore alla media.

Non si parla mai di loro co-me di voltagabbana. Ma questadecorosa galleria di ricordi rischiadi essere offuscata dalla comparsadi un gruppetto di ominicchi checoncepiscono la politica comeuna palestra dove poter esercitareil più sfacciato opportunismo.

Nell’ultima campagna elet-torale la politica locale è precipi-tata improvvisamente ad un livel-lo di degrado mai conosciutoprima. Crediamo che in nessunambiente politico, per quanto cor-rotto, sia mai accaduto che deipolitici in meno di 15 giorni sianopassati con tanta disinvoltura dauno schieramento all’altro.

A Trinitapoli è accaduto!Ma la cosa più sconcertante

non è il comportamento del vice-

sindaco che, nel giro di 15 giorni,pur conservando la carica nel cen-trosinistra, si schiera con il cen-trodestra, bensì la mancata rea-zione del sindaco Di Gennaro cheha fatto e continua a far finta diniente. Inoltre la cosa che indignadi più non è che il sindaco“abbozzi” per non perdere un pez-zo della maggioranza, quanto cheritenga quello che accade del tuttonaturale.

E come se si fosse passati daun’epoca in cui i mariti traditiimpugnavano il coltello a quellamoderna in cui si continua a con-vivere con la moglie infedele, senon addirittura a coltivarne gio-iosamente la passione scambista.

Egregio Sindaco, possiamoanche sopportare che in due annila sua amministrazione non abbiaconcluso un bel nulla, ma nonpossiamo tollerare che con il suocattivo esempio avvalori nei gio-vani la convinzione che la politicafa schifo.

Per questo di Feo basta eavanza!

ARCANGELOSANNICANDRO

Cornutoe contento

Il Peperoncino Rossoe il Rigassificatore

Vi sono delle resistenze alcostituito Parco regionale delfiume Ofanto. Alcune sonopretestuose, in linea con la ne-gazione sistemica a qualsiasiordine legale del territorio. Altrerappresentano le paure, in par-ticolare degli agricoltori chevedono nel Parco una riduzionedelle normali pratiche colturali.

Il Parco ha in sé già gli an-ticorpi necessari per preservarenel tempo la dignità del fiume.Nel recente passato, le continueviolenze che l’Ofanto ha subitonon hanno avuto un difensorerappresentativo. Nel nostro or-dinamento sono già contemplatiorganismi preposti alla tutelaambientale ma nessuno in modopreciso e diretto.bacino mette a nudo le respon-sabilità del sito; infatti una difesafluviale garantisce la biodiversitàe dà un valore aggiunto alleproduzioni realizzate nell’area.In Italia e nel mondo vi è unaforte domanda di prodotti col-tivati nelle zone a particolaredifesa ambientale. Sono semprepiù numerosi i consumatori at-tenti alla genuinità e salubritàdel prodotto, interessati a ri-percorrere l’intera filiera pro-

duttiva.L’autorità del fiume bloc-

cherebbe sul nascere eventualiimpianti abusivi evitando unasleale concorrenza con gli agri-coltori onesti. L’assenza di so-vranità consente ad agricoltoritruffaldini di portare a termine iloro progetti illegali.

Gli agricoltori seri non de-vono temere nulla dal Parco chediventa un alleato prezioso delloro lavoro onesto. I territori avalle del fiume hanno un motivoin più per difendere l’istituzionedel parco.

Un controllo più diretto delfiume a monte eviterebbe even-tuali scarichi inquinanti che ine-vitabilmente si riverserebbero avalle. Eviterebbe anche prelieviabusivi.

La vigile autorità garantireb-be gli abitanti a valle da un ec-cessivo e ingiustificato strozza-mento del fiume causato danuove dighe.

Il sottosuolo è formato daun sistema fluviale capillare ali-mentato anche dalle periodicheinondazioni che la moderna ce-mentificazione delle aree tendead eliminare.

La perdita di dignità del fiu-

me, retrocesso a rigagnolo, nor-malizzerebbe il flusso evitandol’approvvigionamento della faldanella sottostante vallata. Colgouna relazione diretta fral’abbassamento della falda acqui-fera e la mancata tutela del fiume.

Il fiume è una risorsa di tutte

le comunità e territori da essoattraversato. Non è possibile unindiscriminato e selvaggiosfruttamento. È necessario cheun organismo e cioè il Parco, lotuteli nel suo insieme.

ELEUTERIO PAGANO

L’impegno del nostro giornale è di spiegare ai lettori, in dettaglio,il contenuto dello studio di prefattibilità per la realizzazione di unrigassificatore in territorio di Trinitapoli, presentato dalla Sorgenia.

Al di là delle nostre opinioni personali, desideriamo aprire unampio dibattito nel paese su questo argomento e sulle fonti di energiain generale che aiuti i cittadini tutti ad esprimere opinioni consapevolie non determinate da pregiudizi, paure e disinformazione.

Ospiteremo dal prossimo numero gli interventi più diversi, proe contro il progetto, sicuri che la battaglia per una informazionecorretta non possa che fare bene alla crescita democratica e culturaledella nostra comunità.

Il percorso “partecipativo”previsto dall’Amministrazione Co-munale ci trova ben disposti a fare quello che è una nostra normaleprassi di lavoro (conoscenza e studio di un problema prima diesprimere un’opinione).

Ci auguriamo, però, che diventi anche un consueto metodo dilavoro per un’Amministrazione che, a seconda degli argomenti, siconverte, in via del tutto eccezionale, al concetto di partecipazione.

La chiamarono coerenza.

Page 10: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

cultura10GIUGNO 2008

Continua la pubblicazione di Ipogei06, che raccoglie riflessioni sulleproblematiche educative, approfondimenti e materiali di lavoro relativi allosviluppo dei saperi e ai loro riflessi nella pratica didattica. Non una rivistain più da leggere, ma uno strumento per pensare e riflettere insieme.

È possibile leggere:• nella sezione Saggi: La santa disciplina del vivere di Mario Melino;

L’ultimo Pasolini di Franco Terlizzi; Il Post moderno e le risposte della fedecristiana di Carlo Trotta; Un Gargano di Orchidee di Antonio Di Domenico;Paesaggio e vegetazione dell’Alta Val Daone di Andrea Battilana; Esseremedico nel terzo millennio: tutela della persona o dipendenza dalla tecnologia?di Vincenzo Centonze; I pugili di Lucillio di Michele Coco.

• nella sezione Asterischi: Mon petit mont-parnasse. Quando andavamoal “Ferro di cavallo” di Sergio D’Amaro; Recensione di Michele Coco.

• nella sezione Staffa News: Il “Campiello” al Liceo “Staffa” di Pietrodi Biase; Il prezzo del velo. Giuliana Sgrena incontra gli alunni dello “Staffa”di Pietro di Biase; Gli Ipogei come “location” letteraria di Pietro di Biase;Progetto EEE. Extreme Energy Events di Giacomo di Staso.

Presentato il 4°quaderno Ipogei06

Giovedì 29 maggio 2008

La vignetta è statagentilmente conces-sa da Ruggiero DiBenedetto e appari-rà nella 4ª di coper-tina del suo secondolibro in vernacoloOmaggio a Trinita-poli - ’U Casòile, cheuscirà a breve con ilpatrocinio del Co-mune di Trinitapoli.L’òume che protègge la cumbèine jòuse ’u fuceìle, ’o còine l’avaste ’na pesciòite.

L’uomo per difendere il territorio usa le armi ai cani basta la pipì

La conoscenza di cosa accadràin futuro è sempre stata una dellemaggiori aspirazioni umane e la pre-visione meteorologica in questo sensoè la più popolare e per certi aspettila più semplice delle previsioni. Tut-tavia pochi immaginano quanto siadifficoltosa e complessa l’analisi diquesti fenomeni. Una previsione me-tereologica, infatti, è il frutto di unprocesso estremamente elaborato checomprende due fasi: osservazioniatmosferiche di diverso tipo; un mo-dello numerico usato per determinarela previsione.

Ad oggi è sicuramente difficilefar cogliere la complessità di questistudi. Molte persone sono ancorac o n v i n t e c h e , n o n o s t a n t el’avanzamento delle tecnologie, gliesperti sbaglino spesso le previsioni.In realtà questo processo segue regoleben codificate che derivano da unaconsolidata pratica scientifica. Lameteorologia infatti compie una si-m u l a z i o n e a l c a l c o l a t o r edell’atmosfera, calcolando trasforma-zioni termiche e dinamiche conl'utilizzo di modelli matematici estre-mamente complessi che necessitanodei più potenti calcolatori oggi esi-stenti. Avere previsioni inesatte, so-prattutto nel lungo periodo, è giusti-ficato dalla difficoltà di ottenere idati caratteristici dell'atmosfera(estensione delle masse d’arie, lorotemperatura, umidità pressione)sull'intera superficie terrestre (com-presi oceani e terre disabitate) fino a30 km di altezza. Inoltre, poiché ap-plicare le leggi fisiche “punto per

punto” richiederebbe secoli di calcoli,i modelli di simulazione sono costrettia semplificare l'atmosfera suddivi-dendola in cubi di 5-10 km di lato ead introdurre approssimazioni nelleequazioni.

Con il progresso attuale, sia leosservazioni iniziali che le analisinumeriche sono diventate sempre piùaccurate. In ogni caso la bontà dellaprevisione meteorologica risulta con-dizionata da diversi fattori, dato checause minimali possono produrreeffetti di portata enorme, nei quali èdifficile, in alcuni casi addiritturaimpossibile, riconoscere la causa ori-ginaria del fenomeno. Si è in presenzadi fenomeni cosiddetti caotici, cioèfenomeni la cui evoluzione apparecasuale. Quando E. N. Lorenzsviluppò uno di questi sistemi si ac-corse che anche l’approssimazionedi un milionesimo del valore iniziale,andava a fare evolvere in manieracompletamente diversa il sistema.Proverbiale è stata la domanda chesi era posto: “Può il battito di ali diuna farfalla in Brasile essere la causadi un tornado nel Texas?” La risposta,che dedusse dai suoi modelli, fu “Sì”.In realtà i calcolatori (per essere one-sti dovremmo dire i ricercatori cheli utilizzano) spesso non hanno leinformazioni necessarie per distin-guere le soluzioni più probabili traquelle possibili. Insomma se la seravedete il cielo a pecorelle avete molteprobabilità che il giorno dopo piove-rà, checchè ne dica il calcolatore.

STEFANO MARRONE

Cielo apecorelle...

Page 11: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

scuola12GIUGNO 2008

La redazione del Peperon-cino Rosso è lieta di associarsial giubilo di bambini, inse-gnanti e genitori che hannofesteggiato a scuola un com-pleanno speciale: i 30+30 del-la loro direttrice.

Mariella Giannattasio,Mariella per tutti, è una diri-gente scolastica atipica che hatrascorso due terzi della suavita tra bimbi che, sotto i suoiocchi, sono diventati mamma

e papà di nuovi alunni e tradocenti che hanno fatto tesorodelle sue lezioni di Pedagogiae Didattica.

La Scuola Elementare diTrinitapoli è una comunità vi-vace e vulcanica, grazie anchealla carica di entusiasmo e diumanità che quotidianamentequesta bi-trentenne inietta alsuo corpo docente, senza maiimporre il suo pensiero.

Ha, però, un’arma segreta:

l’autorevolezza della sua pre-parazione.

Ecco perché, senza alcunapiaggeria, le sono stati tuttiintorno il 2 Maggio, nell’atriodel Plesso Radice. La 5ª C, sutesti e regia dell’insegnanteMaria Chiaromonte, ha offertoun allegro repertorio di cantie parodie in un’atmosfera in-formale, tra il serio e il faceto.

Qualcuno giura di avervisto spuntare qualche lacrima

di commozione negli occhi diMariella.

Ma la dott.ssa Giannatta-sio, dirigente scolastica, nonlo ammetterebbe mai.

Mazzo di fiori finale eduno spiritoso madrigale, dedi-cato ad una “sirena” che“riunisce ogni forma viventedel mare per indicare le rottepiù nuove”.

Buon compleanno direttrice

Piccoli lettoricrescono

Tutto è cominciato con lemanifestazioni di promozionedella lettura di LibriAmo2007. Due classi, la 5ª A e la5ª B della scuola elementaredi Trinitapoli, si sono iscrittealla competizione delle Cartedi Propp ed hanno giocato acomporre delle storie.

In palio c’erano 40 libriper le loro biblioteche di classeche hanno vinto e letto durantel’anno. L’avventura, iniziatacon la lettura di favole scritteda autori di tutto il mondo, ècontinuata con la visita al Bi-bliobus, la biblioteca viag-giante della Magna Capitanadi Foggia, poi con il laboratorios u l “ G i o r n a l i n o d iGianburrasca” e le spettacolariesibizioni del bibliofilo Sergio

Guastini, per finirecon l’esperienza diricerca bibliograficapresso la BibliotecaComunale di Bisce-glie.

La semina haprodotto 39 piccolilettori che hanno, alloro attivo, una mediadi 15 libri a testa lettiin 6/7 mesi.

Le statistiche na-zionali evidenzianouna situazione daterzo mondo: non piùdi tre libri a cranio,acquistati in un annoche non significa af-fatto matematicamente letti.

Non sono un’eccezione.Sono soltanto bambini, vi-

vaci come tanti altri, didattica-mente supportati e seguiti perun intero percorso durato cin-

que anni. È stata questa la lorogrande opportunità.

22 maggio 2008. Grazia Landriscina legge una storia ai bambini della 5ª A e5ª B di Trinitapoli nella Libreria Oompa Loompa di Bisceglie

L’insegnante MariaGorgoglione con le sue 46

alunne negli anni ‘50.La freccia indica la direttrice

Mariella Giannattasio.Tra le sue compagne di

classe in terza fila AnnaSarcina in Mendolicchio,

la commercianteMaria Suriano,

la prof.ssa Angela Salerno,Silvana Damiani,

Giacomina D’Ambrosio.In 2ª fila da destra l’ins.

Loreta Di Biase in Reggio,Maria Cassaniello

in Pappalettera,Pasqualina Pappagallo

in Filannino e l’impiegatacomunale Paola Moscatelli.

In ultima fila,prima a sinistra Isabella

Marziale in Frisi.

Page 12: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

11culturaGIUGNO 2008

Appunti ed idee per un progetto culturaleIl cammino della civiltà passa

attraverso l’acquisizione di un fortesenso di consapevolezza basato suuna identità definita altrettantovigorosamente.

Ma non sempre questo accade.Il sud dell’Italia ha avuto battuted’arresto lungo il suo percorso. Unadi queste è costituita da un com-plesso d’inferiorità nei confrontidel resto del Paese, che lo ha resopiù vulnerabile e fatalista. La cul-tura meridionale orale e contadinaè rimasta a lungo incontaminatadalle evoluzioni tecnologiche, piùsensibile ai meccanismi della magiaavvertiti come naturali. E. deMartino nell’inchiesta che ha datopoi origine al saggio LA TERRADEL RIMORSO, con un’indagineavvincente, ricostruisce il fenomenodel tarantismo salentino, ricondu-cendolo a quella che lui definisce“ crisi della presenza”.

Il mondo rurale è legato airitmi stagionali, che ne scandisconola vita, la quale però ne è ancheminacciata. Le culture contadinehanno la paura ancestrale discomparire senza lasciare traccia,di non entrare mai veramente a farparte della storia, di non avere altreprove della propria esistenza, senon attraverso il soprannaturale, lamagia o la follia.

Ma il Sud ha ormai da tempodimenticato, o peggio, rinnegato lasua origine in nome di un falsoriscatto sociale: l’esodo verso ilNord, ricco, fortunato, sviluppato,la scolarizzazione, in una certamisura e paradossalmente, hannoallontanato il Sud ancora di più dase stesso, alienandolo e vanificandoquel processo di autoconsapevo-lezza che sarebbe stato il segno diuna crescita autentica.

Non è mai troppo tardi. Il re-cupero del nostro senso di identitàpassa per forme di conoscenza checi possano finalmente permetteredi appropriarci di noi stessi, dellenostre radici culturali, per poi farleconoscere anche agli altri facendoneun punto di partenza da cui rico-minciare.

Il Nord della Puglia dal Gar-gano alla Terra di Bari è una terraantica, ricca di tradizioni, il cuiterritorio presenta dal punto di vistanaturalistico risorse sorprendenti;la zona umida tra Trinitapoli eMargherita di Savoia offre riparoa molte specie di uccelli, cherendono il paesaggio ancora piùsuggestivo. Le recenti scopertearcheologiche, i cui sviluppi sonoancora in corso, rendono affasci-nante la visita a un parco che cu-stodisce ancora tanti misteri delpassato da svelare. Luoghi di cultoe della memoria, grandi tradizionigastronomiche, possono diventareitinerari turistici per conoscersi efarsi conoscere meglio, rinsaldando

così il senso della propria identitàanche in relazione e in confrontocon gli altri.

Anche lo spettacolo ha la suaimportanza, da quello folclorico,musicale e drammatico, a quello diun cinema realizzato da artisti delsud che hanno voglia di raccontare,di descrivere, una cultura che co-noscono bene, che vivonodall’interno, che li coinvolge emo-tivamente.

Sergio Rubini, dopo aver la-sciato il Sud per tentare altrove lafortuna nel cinema come attore, ciè tornato da regista per raccontarnei vezzi e i segreti, in maniera unpo’ visionaria, un po’ fiabesca, unpo’ surreale. Alessandro Piva ( vin-citore di un premio a un festivalprestigioso ), racconta con realismoconcitato il delirio urbano e suburbano dellavita metropo-litana di cittàcome Bar i .Molti altri po-trebbero esserecitati.

Il territo-rio e la suacultura costi-tuiscono untutto unico,l’uno, scenarion e l q u a l el’altra può es-sere ospitata emanifestarsi inun percorsoorganico allafine del quale,come dopo unlungo viaggio,non si è piùquelli di prima.M a s i s aqualcosa in piùdi un luogo, diuna tradizione,e anche di sestessi.rizzare un ter-ritorio e una cultura significa ancheproteggerli, tutelarli, preservarli,innescando un circolo, possibilmen-te, virtuoso che ne favorisca la cre-scita.

La cultura, l’arte, lo spettacolo,possono alimentare l’economia diluoghi non particolarmente privile-giati dalla storia o dalla mancanzadi altre risorse.

Allora, se le nostre origini sonolegate alla terra, cerchiamo le nostreradici, anche se dovessimo riper-correre i movimenti dei pastori du-rante la transumanza.

Solo ascoltando la voce som-messa del passato potremo riconci-liarci finalmente con il presente,solo così potremo ritrovare qualcosae, infine, noi stessi.

E, magari, intatta, la poesia diun antico culto dei morti in un mon-

do omologato da Halloween.Se l’obiettivo è il raggiungi-

mento e l’appropriazione di unaidentità finalmente consapevole,allora il punto di partenza dovràessere necessariamente la cono-scenza. Come ci insegna un grandefilosofo, il primo passo è la cono-scenza di se stessi, che nel nostrocaso significa individuare le carat-teristiche, le particolarità, le risorsedel territorio cominciando dalla suastoria.

I bisogni fondamentalidell’uomo, quelli legati alla suaesistenza, non cambiano, restanopressoché inalterati nel tempo, an-che se cambiano i contesti. Il ciclobiologico sostanzialmente cominciae finisce ancora nello stesso modo,nonostante i progressi della scienza.Le culture sviluppano e nutrono il

proprio immaginario sempre a par-tire da quei momenti fondamentali.Le esperienze di ogni popolo, pernon perdersi vengono affidate allamemoria, che le conserva, dandocosì consistenza e fondamento allasua identità.

Per questo le antiche civiltà,sin dalle loro remote origini, hannosviluppato culti relativi alla morte,per esorcizzarne la paura e per sot-trarsi all’oblio.

Anche noi, nonostante la no-stra cultura faccia di tutto per igno-rare la morte, possiamo ricomincia-re da lì, dal momento che il cultodei morti non fa altro che cercaredi preservare la vita.

Si potrebbe cominciare ad uti-lizzare un’ importante risorsa comeil parco archeologico di Trinitapoli,all’interno del quale si trovano gli

ipogei,come occasione di cono-scenza, a partire da un luogo disepoltura,di antichi culti e di tra-dizioni vive a lungo ma, ormai,pressoché scomparse e collegateanche con una tipica produzionegastronomica della quale si co-mincia a dimenticare l’origine.

Questo stesso spazio potrebbeessere destinato alla drammatiz-zazione, con l’allestimento dispettacoli teatrali classici e non,attinenti alle tematiche esistenzialiconnesse con i cicli di vita e dimorte in tutte le società dal mondoantico in poi.

Sfruttando la vicinanza dei sitiarcheologici, si potrebbero pro-gettare degli itinerari per cono-scere, ripercorrendone i diversimomenti, le stratificazioni storichesul territorio, dall’antica città di

Salpi alla riserva naturale della zonaumida, seguendone le tracce anchenelle ulteriori ramificazioni.

Utilizzando le strutture presen-ti nel comune (o nella stagione esti-va il suddetto parco archeologico),per organizzare una rassegna cine-matografica “d’essai” con film efiction girati nel territorio o sulterritorio.

Istituire un concorso a premiper promuovere la cinematografiaemergente, soprattutto locale manon solo, che privilegi l’attenzioneper le problematiche locali.

Istituire un corso di formazio-ne per giovani cineasti, con la col-laborazione per la docenza di autoripugliesi (Rubini, Piva, etc.).

ROSANGELA RICCO

Memoria e identità

Favole a merenda nella Libreria Oompa Loompa di Bisceglie dove sonoin vendita anche i prodotti del MERCATO EQUO E SOLIDALE.

Page 13: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

13sportGIUGNO 2008

A Trinitapoli il basketsi tinge anche di rosa

La Società Bocciofila Salpi di Trinitapolisarà in vetrina ai prossimi campionati nazionaliseniores di bocce categoria C. I nostri concittadiniGioacchino Grossano e Michele Vitobello si sonoqualificati primi nel girone pugliese e pertantoprenderanno parte alle finali che si svolgerannoa Verona il 21 e 22 giugno prossimo. Il prestigiosoobiettivo raggiunto dai due concittadini rappre-senta anche un riconoscimento per tutti coloroche a Trinitapoli hanno creduto in questo sporte lo hanno sostenuto. C’è da augurarsi chel’avvenimento serva a stimolare un maggiorepratica dello sport nella nostra città. In attesadella finale, anche a nome di tutti i Trinitapolesi,la redazione del Peperoncino augura a Gioacchinoe Michele il più ampio successo.

Primi nelgirone pugliese

Si è svo l ta p resso i l“PalaPertini” dal 19 al 21 maggio,il concentramento interregionale n.8 di basket femminile, riservato allacategoria under 17.

Di scena le rappresentativedella JUVENTUDE CERCOLA,ANTS VITERBO, SPORT’SSCHOOL PESARO e LU.MA.KAREGGIO CALABRIA.atlete, allenatori, dirigenti e genitori,ospiti presso le strutture alberghierecittadine, hanno dato vita ad unevento straordinario per la nostracittà. Al termine della 3 giorni dibasket, si sono qualificate per lafinale nazionale che si svolgerà aCesenatico dal 9 al 14 giugno lerappresentative di Cercola e Vi-terbo, già favorite alla vigilia.

La prima serata si è svoltadinanzi ad una cornice di pubbliconotevole, tale da meravigliare siail Presidente del Comitato Regio-nale FIP PUGLIA Margaret Gon-nella, sia il consigliere nazionaleFIP Alberto Paccapelo entrambipresenti alla manifestazione. Tra laprima e seconda gara in calendario,si è svolta la premiazione delleclassi IV e V che hanno dato vitacon il solito entusiasmo al progettoÈ l’ora del basket; tutti i bambinisono stati premiati oltre che dalleautorità federali presenti, anche dalSindaco di Trinitapoli Ruggiero diGennaro, dal Dirigente ScolasticoMariella Giannattasio e dal Presi-dente del sodalizio Tommaso Ca-rano.

“L’evento organizzato a Tri-nitapoli –commenta il presidenteGonnella – fa il paio con il prossimoraduno della nazionale femminileunder 20 che si terrà a Lucera dal2 all’8 giugno prossimi; ho man-tenuto la promessa di portare inCapitanata il basket femminile di

alto livello. Con l’assegnazione diquesti due eventi, il movimento delbasket femminile della provincia diFoggia ha una splendida occasionedi sviluppo”.

Parole di elogio sempre dapa r t e de l P re s iden t e pe rl’organizzazione ed il movimentoc e s t i s t i c o t r i n i t a p o l e s e :“L’organizzazione –spiega Gon-nella- si è rivelata di alto livello eTrinitapoli ha dimostrato di meri-tare l’assegnazione di una simileribalta. La buona riuscita dellamanifestazione denota la crescitaevidente del sodalizio organizza-tore: è una società all’avanguardia,composta da dirigenti tenaci, capacie d a m b i z i o s i . I n s o m m al’interlocutrice ideale per i progettidi sviluppo e diffusione della di-sciplina avviati dal C. R. Puglia”.

Le dichiarazioni rilasciate dalvertice del basket pugliese hannogratificato lo staff dirigenziale dellaA. D. Basket Trinitapoli al puntoche per la prossima stagione, oltrea programmare una prima squadramaschile competitiva ed in gradodi centrare l’obiettivo promozione,sfumato in questa stagione solo in“garatre” a Ceglie Messapica alcospetto di un centinaio di tifosi,si lancerà anche il settore femminilepartendo dal settore minibasket egiovanile, alla ricerca di “cestistein rosa”.

UFFICIO STAMPAA. D. BASKET TRINITAPOLI

BAR SPORT Via Vittorio Veneto • BAR GABRIELLA Via Vittorio VenetoEDICOLA CAPODIVENTO Corso Trinità • EDICOLA RAGNO Via Papa Giovanni XXIII

EDICOLA CAMPAGNA FRANCESCO Via XX Settembre • EDICOLA GORGOGLIONE Via Vitt. Emanuele

Il Peperoncino Rosso si trova nelle seguenti edicole:

Per i numeri arretrati rivolgersi a:Circolo PRC Corso Trinità • Centro di Lettura GLOBEGLOTTER Via Staffa

Page 14: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

people14GIUGNO 2008

Dopo le ultime elezioni Comunali del 2006, ancora unavolta ci troviamo a fare i conti con gli amministratori locali, peril trasporto disabili ai seggi elettorali.

Durante le comunali del 2006 il sottoscritto, presidentedell’Associazione Volontariato Difesa Disabili (A.V.D.D. onlus) ebbe una discussione nell’ufficio elettorale per far valere quelloche è il diritto di voto ai diversamente abili, chiedendo che fossemesso a disposizione un mezzo idoneo per il trasporto, dandola possibilità ai disabili di poter raggiungere il proprio seggioelettorale, senza nessuna forma di discriminazione.

Ci siamo trovati nelle stesse condizioni per le elezioni chesi sono da poco concluse. Ci siamo anche preoccupati di farprotocollare in data 27 Marzo 2008 la richiesta di trasporto,invitando ad affiggere un avviso pubblico. Di tutto questo si èsolo fatto orecchio da mercante.

Questo servizio è previsto dalla Legge 104/92 art. 29.Allora mi chiedo, devo denunciare alla magistratura com-

petente l’accaduto?Gli amministratori locali pensano che i diversamente abili

sono cittadini di serie B?Approfitto di questo articolo per avere una risposta da chi

è di competenza possibilmente urgente e documentata, riguardoall’assegno di cura finanziato dalla Regione Puglia per i Comunidi Trinitapoli, Margherita di Savoia, San Ferdinando di Pugliae Zapponata. Sono passati 11 mesi dalla data di scadenza delBando.

Quando tempo devono ancora aspettare i disabili e le lorofamiglie?

Il Presidente A.V.D.D. onlusRiccardo Lorizzo

Trasporto negatoai disabili

Riceviamo in redazione, per conoscenza,numerose lettere inviate al Sindaco.

Il bisogno della gente di avere una tribunaci ha spinto a pubblicarle, non certo peramore di polemica, ma per tener fedeall’impegno di dare “voce” a tutti, soprattuttoa chi, per farsi ascoltare, deve fare una fati-cosissima corsa ad ostacoli. Confessiamo checi onora il fatto di essere considerati daicittadini un punto di riferimento.

Lettereal Sindaco

Mi chiamo Giovanna Introna, frequento la IV B dellaScuola “Don Lorenzo Milani”.

Le scrivo questa lettera per esporre un problema cheriguarda la mia classe.

Tutto è cominciato cinque mesi fa, quando un signoreaddetto alle tapparelle è venuto nella mia classe a prendereappunti per ripararle.

Da quel giorno non si è fatto più niente.Ora si è aggiunta la rottura della seconda tapparella.Vorrei dirle che in questi anni si parla tanto del risparmio

energetico, secondo lei è giusto avere la luce accesa di giorno,quando fuori c’è un sole cocente e abbagliante?

Grazie per l’attenzione, spero che questo problema sirisolva al più presto.

Una classe al buio

La IV B,dell’insegnanteCaterinaDel Vecchio,seduta sullascalinata dellaChiesa diSan Giuseppe inPiazza Umbertodurante unalezione all’apertotenuta dalsig. Sabino Russodell’Archeoclubdi Trinitapoli(anche nella foto).

Page 15: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

peopleGIUGNO 200815

Oggi zuppa di pesce fresco nella Pescheria “Sapore di Mare”di Felicia Vitobello in Via De Amicis

La PrincipessaFrancesca

dopoun’indigestione

di lenticchie.Francesca

Scisciolo è statafotografatadurante la

performancedi Favole a

Merenda nellalibreria

Oompa Loompadi Bisceglie il 22maggio scorso.

Page 16: Peperoncino Rosso giugno 2008 - voci fuori dal coro - periodico di informazione cultura e politica - Trinitapoli

spettacoloteatrale GIUGNO 200816

Un imperatorevanitoso con lacontinua necessi-tà di vestire le suenudità.

Per far ciò, sicirconda di unacorte servile e cre-dulona.

Ridicoli perso-naggi, al limitedell’assurdo, go-vernano un popo-lo, tutti concentra-ti sull’immaginedel loro sovrano atal punto da nonriuscire (o non vo-lere?) a vedere larealtà: il re è nu-do!

Solo gli occhiingenui di unbambino sarannoin grado di grida-re la verità.

Perché, i picco-li, non compren-dono ancora chei “grandi”, talvolta,tacciono sulle loro“nudità”!

(una storia scritta per i piccolipensando ai grandi)

sfilerannola 40 di Nunzia Clara Achille

la 38 di Lina di Benedettola 40 di Marta Di Bitonto

la 42 di Ester Diellala 42 di Alessia Giachettala 48 di Mauro Guarnierila 44 di Antonia Isernia

la 42 di Grazia Landriscinala 48 di Gianni Ragno

la 42 di Francesco Roccola 46 di Francesca Scisciolo

scenografiaRomina Masulli

Marco LandriscinaFrancesco Mele

regiaRosa Tarantino

Cortile Scuola ElementareDon Milani

Via Staffa, 4 - Trinitapoli - tel. 0883 634 071 - Mobile 340 120 64 12 [email protected] - www.globeglotter.it

Centro di Lettura

lingue e culture in movimento

2 giugno ‘08ore 20,30

Dossier Scuola• • •

Congresso P.R.C.• • •

Indagine sulla letturaa Trinitapoli

• • •L’estate di Gennaro…

Sul prossimonumero: