Il Peperoncino Rosso agosto 2012

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Un lettore fuori dal coro Samuel Labianca con i suoi amati libri. ARTICOLO A PAG. 22 Samuel Labianca, 12 anni, “divora” libri da quando ha imparato a leggere. Tra i capitoli di “Guerra e pace”, le note della sua chitarra, i giochi con i suoi coetanei e lo studio trova anche il tempo di scrivere testi autobiografici di grande efficacia stilistica e lessicale. A cura di Luigi Panzuto PERIODICO D’INFORMAZIONE CHE ESCE QUANDO DEVE copia gratuita ANNO VIII n. 05 AGOSTO 2012 NELL’INSERTO

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Samuel Labianca, 12 anni, “divora” libri da quando ha imparato a leggere. Tra i capitoli di “Guerra e pace”, le note della sua chitarra, i giochi con i suoi coetanei e lo studio trova anche il tempo di scrivere testi autobiografici di grande efficaciastilistica e lessicale.

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Un lettore fuori dal coro

Samuel Labianca con i suoi amati libri. ARTICOLO A PAG. 22

Samuel Labianca,12 anni, “divora” librida quando ha imparatoa leggere. Tra i capitolidi “Guerra e pace”, lenote della sua chitarra,i giochi con i suoicoetanei e lo studiotrova anche il tempodi scrivere testiautobiografici digrande efficaciastilistica e lessicale.

A cura diLuigi PanzutoPERIODICO

D’INFORMAZIONECHE ESCE QUANDO DEVE

copia gratuita

ANNO VIII n. 05AGOSTO 2012

NELL’INSERTO

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ARCANGELO SANNICANDRO

u molto difficile convincere lasignora Di Biase a vendere alComune la casa in cui abitava

con i figli e da cui era uscita la baradel defunto marito Orazio Di Biasecome sempre mi ricordava per re-spingere con fermezza la mia ri-chiesta.

Ma non potevo arrendermi,dovevo insistere.

Avevamo già acquistato edabbattuto tutte le case che si af-facciavano su Vico Carceri e sulretro; ci mancavano solo la minu-scola abitazione del compagnoVincenzo Lanzone, ancora oggi al

centro dell’area, poi diventata Piaz-za Santo Stefano, e la casa dellavedova.

Con il parroco della Chiesa Ma-dre, don Stefano Sarcina, invece,avevamo in corso una trattativa perla cessione di quel magazzino inop-portunamente costruito sul fianco

del tempio.Il Comune in cambio gli cedeva

un terreno in Via Puzzacchio perla costruzione di un centro sociale.

All’epoca la sua Parrocchia eral’unica priva di un luogo esternoalla Chiesa in cui svolgere attivitàparrocchiali. Gli avevo promessoanche l’impegno mio personale edell’amministrazione comunale perabbellire la facciata laterale dellaChiesa una volta liberata da quellabrutta superfetazione.

La trattativa, in verità, andò abuon fine ma non ebbe seguito pervari motivi.

Il magazzino è ancora lì e unbrutto portone in ferro vi annetteil tratto finale di Vico Carceri.

Insistemmo a lungo con la ve-dova Di Biase. Non tralasciai nes-sun argomento e ricorsi ad ognie s p e d i e n t e : s o t t o l i n e a v ol’ineluttabilità del progetto ma an-che la sua utilità per il paese, mi-nacciavo l’esproprio ma offrivo unbuon prezzo. Alla fine la signora

accettò il mio suggerimento. Conla somma che il Comune le offrìacquistò due appartamenti ove sitrasferì con i suoi figli.

Sbrigate velocemente le forma-lità notarili, altrettanto velocementela casa fu rasa al suolo.

Nel contempo, sul retro del mu-nicipio abbattemmo il muro di cintache racchiudeva il cortile del car-cere ove i detenuti godevanodell’ora d’aria (oggi Piazza Falconee Borsellino).

Che fare ora di tutta quell’area?L’interrogativo che ci aveva

accompagnato durante tutto il per-corso ora esigeva una risposta!

Eravamo tutti convinti di mar-ciare nella direzione giusta ma nonci era chiara la meta.

Molte le idee che frullavanonella testa degli assessori, scartava-mo subito tutte quelle che preveda-no la perdita dello spazio appenaconquistato con tanto impegno edanaro.

Cestinammo il progetto che pu-re avevamo fatto elaborare per lacostruzione sopraelevata di ufficicomunali modernamente attrezzati,riservando al vecchio municipio, asua volta in restauro, la funzionedi sede politica e di rappresentanza.

Il progetto non ci convincevanonostante fosse previsto che ilpiano terra rimanesse del tutto aper-to al transito pedonale.

Decidemmo infine di attendereche la destinazione d’uso ci fosseindicata dall’impatto di quell’areacon le dinamiche della popolazioneche inevitabilmente si sarebberomanifestate. Fu una decisione sag-gia! Ben presto i frequentatori delMunicipio, delle due chiese e dellapalazzina comunale che ospitavala Polizia Urbana e i servizi sociali,ci dettero la risposta che cercava-mo: serviva un parcheggio.

puoi leggere il bimestralecartaceo su:

www.ilpeperoncinorosso.it

Blog on-linewww.ilpeperoncinorosso.it

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del 31/03/2006

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TESTI DI:BatComunica

Alberto BurgioNiccolò Cavalli

Mimmo di BiaseAntonietta D’Introno

Stefano FeltriGianfranco Gorgoglione

Flavio LabiancaPasquale Lamacchia

Ciro MontaganoLuigi Panzuto

Savino PeschecheraGuido Rossi

Arcangelo Sannicandro

FOTO DI:Autori vari

anno VIII numero 5AGOSTO 2012

PIAZZA SANTO STEFANO:soldi e sacrifici buttati al vento?

F

Un parcheggio indispensabile al servizio del Municipio, dell'ufficio della Polizia Urbana,della chiesa di San Giuseppe e di Santo Stefano. Perchè l'assessore Tedesco non condivide?

Piazza Santo Stefano piena di Fiat “500” in occasione di un raduno nazionale nell’aprile 2007.

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La risposta è si: a trinitapoli può accadere se l'amministrazionecomunale non ferma la realizzazione del progetto

Può un parcheggio pubblico di circa 3.000 mq. scomparire?

LUIGI PANZUTO

ell’eredità lasciatadal le precedentiamministrazioni co-

munali alla giunta di Feovi è la riqualificazionedi Piazza Santo Stefano.

Tale progetto, è in-teramente finanziatodalla Regione Puglia coni fondi FESR 2007-2013-Asse VII-linea 7.2per un ammontare com-p l e s s i v o d i E u r o450.000.

Dalla lettura dellerelazioni tecniche alle-gate al progetto emer-gono dei punti di criticitàche ritengo opportunosottolineare per offrireuno spunto di riflessioneai lettori e soprattuttoagli amministratori.

Negli anni 1983-1987 (e non negli anni50 come erroneamentescritto nella relazione delprogetto) vi fu un primointervento di rigenera-zione territoriale conl ’ a c q u i s i z i o n e el’abbattimento da partedel Comune di alcunifabbricati e la realizza-zione dell’attuale PiazzaSanto Stefano adibita, finda allora, a parcheggio.

Tale parcheggio eras ta to real izzato perconsentire la sosta delleauto in prossimità diedifici pubblici quali ilMunicipio, il Comandodella Polizia Urbana, laChiesa Madre e l aChiesa di San Giuseppe.

L’utilizzo di PiazzaSanto Stefano comeparcheggio è poi diven-tato una realtà consoli-data nel tempo.

Oggi invece, con ilprogetto di riqualifica-zione di Piazza SantoStefano, s’intende co-struire una vera e propriapiazza completamente

pedonale abolendo deltutto ogni forma di par-cheggio.

In verità la primaproposta progettuale, chevinse il concorso d’idee,prevedeva un parcheggiointerrato.

In seguito, forse permancanza di fondi, glistessi progettisti hannorealizzato un nuovo pro-getto eliminando ogniforma di parcheggio.

Ma è possibile priva-re il Municipio, gli ufficidella Polizia Urbana e idue luoghi di culto reli-gioso del relativo par-cheggio?

Quali soluzioni alter-native sono state pensateper sopperire alla man-canza di posti auto?

L’Assessore Giusti-no Tedesco ha più volteparlato di parcheggi suVia Puzzacchio verso laZona Umida ma di que-sta soluzione non vi ètraccia nelle relazioni al-legate al progetto.

Anzi, si prevede “lavalorizzazione dell’asseVia Carceri-Via Puzzac-chio con la realizzazionedi un percorso lineare at-trezzato, strada “quiete”,cioè a traffico limitato emoderato in cui convivo-no un percorso per la bi-cicletta, uno per il pedo-n e e u n p e r c o r s ocarrabile ma a moderatavelocità”.

Altro che parcheg-gio, possono transitarepoche auto e a passod’uomo.

Ma non è tutto!Nel progetto di ri-

qualificazione oltre allarealizzazione di aree te-matiche a verde, è previ-sta la realizzazione diuna gradinata in cementoper “sottolineare la voca-zione alle rappresenta-zioni teatrali”.

Ma da dove si dedu-

ce la vocazione teatraledella Piazza? Sulla basedi quali dati concreti?Quali e quante manife-stazioni teatrali si sonosvolte negli anni scorsi?Si guarda la realtà o gliscenari futuribili?

La ciliegina sulla tor-ta del progetto è sicura-mente il mantenimentodi due strutture esistentiall’interno della piazza:“un manufatto fatiscenteche insiste al centro” e“la superfetazione ad-dossata alla cappella la-te ra le de l la ChiesaMadre”.

Per il manufatto ilprogetto prevede di tra-sformarlo in “centro in-formativo atto a soddi-sfare la richiesta da partede l tu r i s ta d’ infor -mazioni sulla città e sullerisorse ambientali ad es-sa integrate”.

In poche parole uninfo-point. Ma è possibi-le istallare un’info pointal centro del paese? Nonsarebbe più ovvio istalla-re degli info point agliingressi della città da do-ve accedono i turisti?Che utilità ha un infopoint posto al centrodove un turista dovrebbe

arrivarci da solo dopomagari aver attraversatoe visitato senza informa-zioni mezza città? Nonsarebbe più giusto espro-priare e abbattere il ma-nufatto fatiscente perrendere lo spazio di 2500metri quadri completa-mente aperto? Che finefa la superfetazione ad-dossata alla Chiesa Ma-dre? Resta ancora al suoposto? E la facciata late-rale della Chiesa Madre?

Viene ristrutturata? O re-sta come è creando uncontrasto tra il vecchioe il nuovo?

Spero che, prima del-la realizzazione definiti-va del progetto, ci si pos-sa fermare e rifletterecorreggendo le criticitàperché qualunque sceltasbagliata fatta oggi si po-trà ripercuotere sul futurodella città per i prossimidecenni.

N

Piazza Santo Stefano.

RICORDIAMO all’assessore, ing. GIUSTINOTEDESCO che già, ai sensi dell’art. 4 della legge847/1964, i parcheggi e cioè “gli spazi necessariper la sosta ed il parcheggio degli autoveicoli, inrelazione alla caratteristica degli insediamenti”sono opere di urbanizzazione primaria.

Classificazione contenuta anche nell’articolo34 delle Norme di Attuazione del nostro PianoRegolatore. Ricordiamo anche che il corrispettivodel permesso di costruire contiene una quota cor-rispondente agli oneri di urbanizzazione primaria(art. 35).

L’eliminazione del parcheggio, perciò, oltread essere in contrasto con le norme urbanistichesi scontra con il comune buon senso. Non si puòprivare il centro storico dell’unico spazio pubblicoche concilia le esigenze pedonali con quelle dellamotorizzazione. D’altra parte è evidente che lacostruzione della cavea in cemento armato divide-rebbe sempre di più il nostro paese in due partirendendo più difficile la mobilità interna.

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PASQUALE LAMACCHIA

a situazione dei contidel Comune di Trini-tapoli si fa sempre

più preoccupante. Anchequest’anno l’arroganzadel Sindaco di Feo ormaiaduso ad evitare il con-fronto sul merito dellequestioni ha preso il so-pravvento sulle buoneintenzioni dell’assessoreal Bilancio Lucrezia Fi-lannino.

Dopo aver dato ilcolpo di grazia alle cassecomunali con la manovradello scorso anno che haprivato per mesi il Co-mune di liquidità dicassa, tanto da essere amala pena riusciti a pa-gare gli stipendi dei di-p e n d e n t i , a n c h equest’anno viene inseritain bilancio un entrata in-certa di 800 mila euro pergettito arretrato ICI, chedovrebbe versare la so-cietà che gestisce le Sa-line.

L’anno scorso questasomma, come noi ave-vamo previsto, non è stataincassata per cui il co-mune è stato costretto aricorrere all’anticipazionebancaria che non è servitaneanche ad estinguere idebiti correnti nei con-fronti di cittadini, impresee società di igiene am-bientale (SIA) che gesti-sce il servizio di nettezzaurbana. Solo il ConsorzioSIA vanta la bellezza di715.000 euro di crediti enonostante questi pro-blemi si insiste in unagestione raffazzonata delbilancio.

L’altro aspetto scot-tante è la questione“Rifiuti”. Ormai è chiaroche l’intento della Giuntadi Feo è prelevare co-munque 1 milione 275mila euro dalle tasche dei

cittadini nonostante siaincontrovertibile che il co-sto del servizio è inferioreal prelievo fiscale e ciònon è consentito dalla leg-ge. È evidente che si vuo-le fare “cassa” con i rifiuticosì come si sta facendocon i loculi cimiteriali.

Se a questo aggiun-giamo che è rimasto ina-scoltato il monito dellaCorte dei Conti che alcunimesi fa è intervenuta percorreggere la politica dibilancio adottata dal co-mune ci rendiamo contodell’irresponsabilità deinostri amministratori.

La beffa è che nono-stante i grandi sacrificiimposti ai cittadini conl’aumento indiscriminatodi tutte le tasse e impostedirette e indirette (TAR-SU, IMU, Addizionale Ir-pef, loculi cimiteriali, fitto

terreni, lampade votive,servizio mensa scolasticae oneri di urbanizzazione)tutti i servizi sociali e cul-turali saranno tagliati.

Le nostre proposte,nemmeno discusse nelmerito e puntualmentebocciate erano semplicie chiare:analisi prelimi-nare dettagliata di tuttele spese del comune, ta-glio del 15% delle spesedi gestione (con relativaattribuzione ai responsa-bili di servizio di premia-lità sullo stipendio in ca-so di raggiungimentodell’obiettivo); riduzionedegli sprechi sulle utenze(illuminazione pubblica,acqua, gas e telefono);riorganizzazione del per-s o n a l e e r e v o c adell’illegittima attribu-zione dell’alta professio-nalità ai tre responsabili

di servizio: avrebbe ga-rantito un risparmio dic i rca 40 mila euroall’anno; eliminazionedell’Ufficio staff del Sin-daco che consentirebbeun risparmio di circa 150mila euro all’anno.

Un’altra grave mi-naccia sul bilancio delc o m u n e s c a t u r i s c edall’imminente sciogli-mento dell’Unione deiComuni, che inevitabil-mente riversererà sullecasse comunali ulterioridebiti. Anche su questopunto invito i lettori arileggersi le dichiarazionitrionfali del Sindaco diFeo quando, deridendole nostre preoccupazioni,sosteneva che avrebbe ri-vitalizzato l’Unione.

L’economia locale èin crisi in tutti i settori ela disoccupazione giova-

nile ha raggiunto ancheda noi i massimi storici.Ciò non sembra turbareaffatto il sindaco di Feoe la sua giunta che anzi-ché chiamare a raccoltatutte le forze sociali, eco-nomiche e politiche delnostro paese, per ricerca-re insieme un modo perfronteggiare la crisi, pre-ferisce invece affidare ilsuccesso della sua ammi-nistrazione ad una bu-giarda propaganda, paga-ta con i so ld i de icittadini, e sempre piùvelocemente smentitadalla evidenza dei fatti.Si ha ancora la faccia to-sta di parlare di rinascitama sembra di riviveretardivamente a Trinita-poli la commedia berlu-sconiana di cui già cono-sciamo la fine.

BILANCIO 2012: i danni dell’amministrazione di FeoÈ rimasto inascoltato il monito della Corte dei Conti che alcuni mesi faè intervenuta per correggere la politica di bilancio adottata dal comune

L

“Dopo aver dato il colpo di grazia alle casse comunali con la manovra dello scorso anno che ha privato per mesi il Comunedi liquidità di cassa, tanto da essere a mala pena riusciti a pagare gli stipendi dei dipendenti, anche quest’anno viene inseritain bilancio un entrata incerta di 800 mila euro per gettito arretrato ICI, che dovrebbe versare la società che gestisce le Saline”.

Com’era la famosa casetta rossa nel 2000, trasformata dall’amministrazione Barisciano in Centro di Educazione Ambientale.

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a più feroce delle pole-miche politiche nonpuò e non deve sfocia-

re nell’insulto personale.Da molti giorni su una pa-gina di Facebook denomi-nata “UdC - Trinitapoli Mo-v i m e n t o C r i s t i a n oLavoratori” vengono per-pretate un numero notevoledi offese personali al segre-tario cittadino di SEL LuigiPanzuto non solo per le sueposizioni politiche ma bensìanche per i suoi problemipersonali che non si è sceltolui ma la natura gli ha attri-buito alla nascita. Per chia-rire a tutte le segreterie po-l i t iche di part i to edassociazioni che si occupa-no di sociale di cosa stiamoparlando ci permettiamo dicitare solo alcuni degli in-sulti “Luigino Pazuti: Car-

neade chi è costui? Quasi-modo? La storia ce lo di-rà…!” oppure “…quel po-vero Luigino Panzuto aprendere schiaffi e renderlosimile al gobbo di NotreDame che per difendere lecampane diventò sordo?”.

Di seguito abbiamo rac-colto un’ampia rassegnastampa sui termini utilizzatida questi presunti iscrittidell’UDC che per difender-si dagli attacchi politici diun partito di minoranza uti-lizzano qualsiasi argomen-tazione ed affermazionicontro il segretario cittadinodi SEL Luigi Panzuto per-sona ampiamente stimatada tutti i politici locali, mache viene codardamente la-sciato solo da tutti i partitipolitici nel momento in cuigli attacchi si fanno offen-

sivi ed inqualificabili a li-vello prettamente personale.

Il problema è comples-so infatti questa pagina fa-cebook è firmata a nomedell’UDC la domanda è:Casini è al corrente di que-sto modo di fare dibattitopolitico da parte della suasezione locale? Sarebbe im-portante sapere cosa ne pen-sa il Presidente provincialedel Partito Francesco di Feogià sindaco di Trinitapoli,oppure il PDL che comericordiamo nel 1994 avevanominato nel governo il mi-nistro Guidi (diversamenteabile) assegnandoli il mini-stero alla famiglia, oppureil PD di Trinitapoli che ri-mane in silenzio o anchealtri partiti di maggioranzae opposizione tutti tacciono.

Siamo curiosi di chie-

dere anche ai parroci localisempre pronti ad organizza-re eventi e colonie per disa-bili se tutto questo è uma-namente accettabile serientra nei loro compiti am-monire certa gente dal defi-n i r s i c r i s t i a n a odall'utilizzare i valori cri-stiani per farsi campagnaelettorale se fanno politicain questo modo.

Sicuri di non avere nes-suna risposta ci permettia-mo di allegare diversi puntidi vista politici di “altoprofilo” di questa paginafacebook denominata “UdC- Trinitapoli MovimentoCristiano Lavoratori”.

Questo articolo è sola-mente rivolto a tutti i politicidella BAT ed in particolarmodo agli iscritti dell'UDC

partito che si definisce cri-stiano e cattolico semprepronto a sostenere gli ultimie i disabili.

Non è rivolto ai politicio amministratori di Trinita-poli i quali da mesi leggonoed con il loro silenzio offronola possibilità di interpretarequesto come un asenso. Si-curi di sbagliarci attendiamosecche prese di posizione.

Come giornale ci siamopresi l’onere che spettavaad altri di segnalare il tuttoai gruppi consigliari e par-lamentari regionali e nazio-nali dell’UDC ovviamentenon abbiamo informato ilgruppo provinciale dellaBAT.

(dabatcomunica.blogspot.it

del 27/07/12)

PASQUALE LAMACCHIA

l 27 giugno scorso, mentreeravamo intenti a discuterein piazza della que-

stione “rifiuti”, l’Udc – Mo-vimento Cristiano Lavoratoridi Trinitapoli pubblicava uncomunicato stampa dal titolo“Porci con le ali”. Evitandoriferimenti personali per nonincorrere in denuncia perdiffamazione questo articoloelenca una serie di concettiche fanno rabbrividire.Esprime, infatti, tutta la rabbianei confronti di chi conduceun’azione politica di oppo-sizione nei confronti della“Giovane Amministra-zione”senza dire nulla nel meritodelle questioni sollevate at-traverso l’azione politica

quasi fosse ancora reato, perla mente perversa che ha par-torito tale articolo, “la lesaMaestà” del Sindaco.

L’articolo è carico di of-fese e giudizi approssimatigeneralizzati sugli avversaripolitici di sinistra e a trattisfocia nel razzismo politicoe religioso. Ci definisce“manipolo di illusi delusi de-diti all’imitazione delcoccodrillo” dove il cocco-drillo sarebbe Sannicandro.Da questo emerge chiara-mente una tecnica di comu-nicazione in uso durante ilregime nazista e fascista: cre-are un “demone” e fare lagiusta propaganda per attri-buire a quel demone tutte lefrustrazioni, i mali e i proble-mi della gente al fine di coa-lizzare nell’odio quante più

persone per trarne vantaggielettorali.

Ma v’è di più, oltre alladenigrazione della vita priva-ta di chi la pensa diversamen-te dalla mente disturbatadell’autore dell’articolo, c’èil passaggio sulla religioneintriso di concetti eretici eblasfemi. Ma questo non me-raviglia neanche la Chiesalocale che tace nonostantel’articolo sia stato diffusoproprio dall’UDC – Movi-mento Cristiano Lavoratoridi Trinitapoli. Attribuire adavversari politici l’accusa diessere “ossessionati dal pec-cato originale” è grave e pro-voca sdegno in chi crede!L’idea del peccato e, in par-ticolare, del peccato originaleè il desiderio dell’uomo difarsi Dio, di essere come Dio,

o addirittura a Lui superiore.Non è però un’“ossessione”,come sostengono alcuni scrit-tori in aperto contrasto conla Dottrina della Chiesa ecome sostiene l’autoredell’articolo che dimostra po-ca dimestichezza con il Cri-stianesimo. È il “no” chel’uomo, dotato di liberoarbitrio, ha detto e diceall’amore di Dio, Creatore ePadre, una, due, cento volteal giorno. È il motivo per cuiil Verbo si è fatto Carne; ilmotivo per cui Cristo non siè rassegnato al nostro pecca-to, a perderci, ma ha pagatoper noi: è morto e muore cro-cifisso ogni giorno per ogniessere umano, senza distin-zioni.

Non è un’“ossessione”,perché un credente, consape-

vole del peccato originale edunque della sua umana fra-gilità, sperimenta nel sacra-mento della Riconciliazionel’infinita misericordia di Dio.

Fa specie che l’autoredell’articolo non conosca irudimenti dell’iniziazione cri-stiana e che per distoglierel’attenzione dal merito deldibattito politico locale facciaqueste accuse tirando in balloargomenti delicati.

La diffusione di questoarticolo mi ha turbato parec-chio come cattolico e mi tur-ba ancora di più il silenziodella Chiesa Locale. Ognunoè libero di esprimere ciò chepensa però lasciare che talimessaggi siano diffusi senzache nessuno si opponga atanta tracotanza è più spaven-toso.

I

Le blasfemie del sindaco di Feo nel silenzio della Chiesail commento dell’UDC intotolato “Porci con le ali” esprime tutta la rabbia nei confrontidi chi conduce un’azione politica di opposizione, senza mai dire nulla nel merito dei problemi sollevati

L

BAT: Trinitapoli non è un paese per disabili…Insulti a raffica tramite la pagina facebook denominata "UdC-Trinitapoli Movimento Cristiano Lavoratori"

Riportiamo un articolo pubblicato del periodico BatComunica per il quale esprimiamo l’apprezzamento di tutta la nostra redazione

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Sintesi del Bilancio di Previsione 2012 - EntratePubblichiamo una sintesi del Bilancio Preventivo 2012 votato furtivamente domenica 1º luglio u. s.dalla maggioranza amministrativa senza alcuna preventiva informazione e discussione pubblica

TITOLO I - ENTRATE TRIBUTARIE

Imposte € 2.979.458,00Tasse € 1.285.000,00Tributi speciali € 2.322.253,70TOTALE ENTRATE DEL TITOLO I € 6.586.711,73

TITOLO II - ENTRATE PER CONTRIBUTI E TRASEFRIMENTIDELLO STATO, DELLA REGIONE E DI ALTRI ENTI

Contributi e trasferimenti correnti dallo stato € 150.383,30Contributi e trasferimenti correnti dalla regione € 192.836,00Contributi e trasf. dalla regione per funzioni delegate € 26.278,00Contributi e trasf. correnti da altri pubblici € 292.500,00TOTALE ENTRATE DEL TITOLO II € 661.997,30

TITOLO III - ENTRATE EXTRATRIBUTARIE

Proventi dei servizi pubblici € 54.750,00Proventi dei beni dell’ente € 45.180,00Proventi diversi € 795.850,00TOTALE ENTRATE DEL TITOLO III € 895.780,00

TITOLO IV-ENTRETE PER ALIENAZIONI, TRASFERIMENTIDI CAPITALE E RISCOSSIONE CREDITI

Alienazione di beni patrimoniali € 9.000,00Trasferimenti di capitale dallo stato € 4.702.000,00Trasferimenti di capitale dalla regione € 33.381.228,45Trasferimenti di capitale da altri enti pubblici € 2.719.075,00Trasferimenti di capitale da altri soggetti € 2.820.000,00TOTALE ENTRATE DEL TITOLO IV € 43.681.303,45

TITOLO V- ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONE DI PRESTITI

Anticipazioni di cassa € 1949.506,44TOTALE ENTRATE DEL TITOLO V € 1.949.506,44

TITOLO VI- ENTRATE DA SERVIZI PER CONTO DI TERZI

Ritenute previdenziali e assistenziali al personale € 314.000,00ritenute erariali € 595.000,00altre ritenute al personale per conto di terzi € 195.000,00depositi cauzionali € 5.000,00rimborso spese per servizi per conto di terzi € 1.000.000,00rimborso di anticipazione di fondi per economato € 140.000,00depositi per spese contarttuali € 50.000,00TOTALE ENTRATE DEL TITOLO VI € 2.299.000,00

TOTALE GENERALE ENTRATE € 56.074.298,92

La consistenza effettiva del bilancio risiede neiprimi tre titoli delle entrate, pari in totale ad euro8.144.488,30 e di cui si prevede di spendere euro7.029.950,31 per spese correnti (personale, attività deivari assessorati ecc.) ed euro 1.949.506,44 per rimborsoprestiti per opere pubbliche già realizzate (vedere elencopubblicato nello scorso numero di giugno di questogiornale). La somma di 43.661.303,45 in entrata ed inuscita indica il danaro che la giunta vorrebbe spenderese trovasse qualcuno (Stato, Regione, Provincia e banche)che lo prestasse; si tratta perciò di semplici aspirazioni.

La giunta prevede di richiedere anche quest’annoalla Banca popolare di Milano un’anticipazione di cassadi circa due milioni di euro, così come già fattodall’amministrazione di Gennaro/di Feo, provocandoi richiami della corte dei conti. Va ricordato che ilsindaco aveva solennemente promesso in consiglio chenon avrebbe ripetuto l’errore della passata amministra-zione.

Nota bene

I gruppi di minoranza “Trinitapolida Vivere” (Peppino Brandi eDonato Piccinino) e “Vie Nuove”(Annamaria Tarantino, PasqualeLamacchia e Carlo Storelli) hannovotato contro il bilancio diprevisione 2012.

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Sintesi del Bilancio diPrevisione 2012 - Uscite

TITOLO I - SPESE CORRENTI

Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo € 2.528.738,36Funzioni relative alla giustizia € 65.000,00Funzione di polizia locale € 358.700,00Funzioni di istruzione pubblica € 471.062,74Funzioni relative alla cultura e ai beni culturali € 136.938,83Funzioni nel settore sportivo e ricreativo € 79.497,89Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti € 620.699,56Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente € 1.783.964,38Funzioni nel settore sociale € 757.538,55Funzioni nel campo dello sviluppo economico € 195.110,00Funzioni relative a servizi produttivi € 32.500,00TOTALE SPESE DEL TITOLO I € 7.029.750,31

TITOLO II - SPESE IN CONTO CAPITALE

Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo € 760.000,00Funzioni relative alla giustizia € 200.000,00Funzioni di istruzione pubblica € 1.610.000,00Funzioni relative alla cultura e ai beni culturali € 3.540.000,00Funzioni nel settore sportivo e ricreativo € 602.000,00Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti € 769.075,00Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente € 33.850.228,45Funzioni nel settore sociale € 150.000,00Funzioni nel campo dello sviluppo economico € 2.200.000,00TOTALE SPESE DEL TITOLO II € 43.681.303,45

TITOLO III - SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITI

rimborso per anticipazione di cassa € 1.949.506,44rimborso di quota capitale per mutui e prestiti € 1.114.738,72TOTALE SPESE DEL TITOLO III € 3.064.245,16

TITOLO IV- SPESE PER SERVIZI PER CONTO DI TERZI

ritenute previdenziali e assistenziali al personale € 314.000,00ritenute erariali € 595.000,00altre ritenute al personale per conto di terzi € 195.000,00depositi cauzionali € 5.000,00rimborso spese per servizi per conto di terzi € 1.000.000,00rimborso di anticipazione di fondi per economato € 140.000,00depositi per spese contrattuali € 50.000,00TOTALE SPESE DEL TITOLO IV € 2.299.000,00

TOTALE GENERALE DELLE SPESE € 56.074.298,92

TASSA SMALTIMENTO RIFIUTIAnno Previsto Riscosso2007 € 780.000,00 € 732.912,922008 € 800.000,00 € 720.499,582009 € 816.000,00 € 718.203,742010 € 850.000,00 € 735.082,202011 € 850.000,00 € 680.035,812012 € 1.250.000,00 -

ICI ORDINARIAAnno Previsto Riscosso2007 € 1.630.086,27 € 1.630.086,272008 € 1.413.716,46 € 1.382.677,062009 € 1.410.000,00 € 1.335.016,142010 € 1.330.000,00 € 1.272.515,112011 € 1.330.000,00 € 811.945,922012 - -

COSAP TEMPORANEAAnno Previsto Riscosso2007 € 105.000,00 -2008 € 105.000,00 -2009 € 99.383,00 € 20.617,002010 € 79.758,00 € 40.242,002011 € 72.081,98 € 47.918,022012 € 8.655,00 € 111.345,00

COSAP PERMANENTEAnno Previsto Riscosso2007 € 70.000,00 € 70.000,002008 € 75.000,00 € 70.663,272009 € 80.000,00 € 71.007,002010 € 80.000,00 € 68.965,002011 € 80.000,00 € 62.079,002012 € 80.000,00 € 943,00

ADDIZIONALE COMUNALE IRPEFAnno Previsto Riscosso2007 € 370.000,00 € 370.000,002008 € 400.000,00 € 400.000,002009 € 400.000,00 € 387.429,092010 € 400.000,00 € 375.752,002011 € 350.000,00 € 121.069,002012 € 350.000,00 € 2.224,00

IMPOSTA SULLA PUBBLICITÀAnno Previsto Riscosso2007 € 17.000,00 € 17.000,002008 € 17.000,00 € 17.000,002009 € 20.000,00 € 17.106,002010 € 20.000,00 € 15.676,002011 € 20.000,00 € 14.926,002012 € 20.000,00 € 10.587,00

PUBBLICHE AFFISSIONIAnno Previsto Riscosso2007 € 15.129,11 € 15.129,112008 € 12.808,00 € 12.808,002009 € 16.000,00 € 11.177,002010 € 16.000,00 € 9.991,002011 € 16.000,00 € 12.889,002012 € 16.000,00 € 2.708,00

Andamento delleentrate tributarienegli ultimi 6 anni

Page 8: Il Peperoncino Rosso agosto 2012

Nome e cognome PunteggioPerchinunno Patrizia 6Piazzolla Francesco 5Santovito Gerardo G. 5Miccoli Michele 5Giannini Antonio 5Gallo Carlo 5Croce Nicoletta 4Cusmai Katia 4Mosca Giulia 4Romano Carlo 4Landriscina Nicola M. 4Barone Francesco 3Fuochicello Angelo 3Vannulli Rosa 3Miccoli Michele 3Todisco Giuseppe 3Carbonaro Luigi 3Del Negro Michele 3Mastrapasqua Giacomo 3Valerio Vito 3Bevilacqua Giuseppe 3Sarcina Gerarda M.A. 3Calò Antonello 3Marrone Domenico 2De Biase Anna 2Di Fidio Giuseppe 2Dimiccoli Bartolomeo 2Mazzone Loreta 2Mele Filippo 2Napolitano Rosalia 2Riontino Ugo 2Sansonne Francesco 2Valerio Francesco 2

Miccoli Raffaele 2Laserra Antonio 2Antonetti Davide 2Senatore Domenico 2Capurso Ruggiero 2Di Lorenzo Lorenzo 2Latella Giuseppe 2Di Nunno Giovanna 2Ivone Giovanni 2Dargenio Oronzo 2Caressa Giuseppe 2Monopoli Anna Maria 1Russo Mauro 1Zurlo Vincenzo 1Perchinunno Giovanbattista 1Monopoli Valentino 1Simeone Giuseppe 1Croce Antonio 1Ciminiello Gennaro 1Caporale Antonio 1Montuori Francesco 0Giannella Nicola 0Evangelista Gerardo G. 0Guerini Giuseppe 0Liguori Loreta 0Monopoli Giovanni 0Cusmai Rina 0Perchinunno Giuseppe 0Camporeale Annamaria 0Mastrodonato Stefano 0Laserra Francesco 0Pannarelli Fabrizio 0Andriola Antonio 0Simeone Fabio 0

Ricco Matteo, Napolitano Roberto, Luce Giuseppe,Longo Maurizio, Antonetti Giovanni, MastrodonatoRoberto, Santovito Cosimo D., Modesto Giovanni,Caporale Andrea, Monopoli Giovanni, CosenzaMassimo, Di Biase Domenico, Piazzolla Cosimo D.,Garofalo Giuseppe.

Non finanziabili per esurimentorisorse disponibili

Distribuiti 300 euro cadaunoL’utilizzazione di Buoni Lavoro (voucher) per una spesa complessiva di 20.000 euro è riservataa 66 richiedenti in lista di attesa per svolgere lavori già affidati in appalto

on deliberazionedell’aprile scorsol’amministrazione

comunale dettò alla Dotto-ressa Mariella Montanarole direttive per l’acquistoe l’utilizzazione di buonilavoro (voucher) per una

spesa complessiva di20.000 Euro e per un mas-simo di 30 ore cadauno infavore di soggetti in statodi disoccupazione ed inpossesso dei seguenti re-quisiti:

• partecipazione dei

cittadini italiani o apparte-nenti ad uno Stato europeoo extracomunitari in pos-sesso del permesso di sog-giorno;

• residenti nel territoriodi Trinitapoli;

• assenza di condanne

penali nei confronti dellaP. A. (L. 8 Novembre2000, n. 328);

• anzianità di disoccu-pazione con indicazionedella iscrizione nelle listedi collocamento, con pre-cedenza al disoccupato piùanziano;

• reddito ISEE infe-riore a € 7.500,00 conapplicazione del punteggioin relazione al numero deicomponenti il nucleo fa-miliare in ordine crescentedi uno a componente acarico;

• ex detenuti privi dioccupazione.

Venne anche stabilitoche i lavoratori avrebberodovuto svolgere lavoriprevalentemente per atti-vità occasionali di puliziae manutenzione del verde,dei giardini pubblici, dellescuole e degli edifici co-munali, delle piazze, dellevie, della pista ciclabile,

secondo le competenze di-chiarate in domanda.

Lavori già affidati inappalto.

Riserviamo ad altra oc-casione la valutazione diquesto secondo pasticciac-cio. Ora osserviamo soltan-to, come risulta dalla gra-duatoria approvata, checontrariamente a quantostabilito dalla giunta la par-tecipazione originariamen-te riservata agli ex detenutiè stata arbitrariamente este-sa a chi tale non fosse in-gannando la più vasta pla-tea degli interessati chenon versavano in quellacondizione.

Rileviamo anche cheuno strumento inventatoper lavori occasionali vieneancora una volta utilizzatoper distribuire 300 Euro didenaro pubblico salvo poiad inventarsi un qualchelavoro come giustificazio-ne plausibile.

Graduatoria del personale per prestazioni di lavorooccasionale mediante voucher - anno 2012

Corso Trinità, “la chiazze” di Trinitapoli.

C

Page 9: Il Peperoncino Rosso agosto 2012

a protesta per il dis-servizio che i pendo-lari dei comuni di Tri-

nitapoli, Margherita di Sa-voia e San Ferdinando diPuglia stanno subendo conl’attivazione dell’orarioestivo dei treni, è approda-ta in Consiglio Regionalecon un’interrogazione ur-gente a risposta scritta delConsigliere ArcangeloSannicandro.

Sannicandro, che nelsuo lungo mandato diConsigliere Regionale non

si è mai lasciato andare acomportamenti campanili-stici, questa volta ha sen-tito il dovere di difenderele popolazioni dei tre Co-muni Ofantini perchée m a r g i n a t enell’erogazione del dirittoalla mobilità.

Come altrimenti defi-nire il danno subito daicittadini che hanno vistodisconoscere il ruolo stra-tegico che la stazione diTrinitapoli ha nel servireun ampio territorio e unapopolazione di cinquanta-mila abitanti, che corri-sponde a quella di cittàcome Trani o Bisceglie?

I fatti parlano da soli.S’introduce nel nuovo

orario un cosiddetto “trenoveloce” 3568, con parten-za da Bari alle ore 14,15,che collega Bari a San Se-vero e che fino a Barlettaeffettua diverse fermatetirando poi dritto fino aFoggia senza fermare a

Trinitapoli, dove normal-mente altri treni similihanno invece la fermata(treno regionale 12520Bari – Foggia delle 18.10).

Il treno prende la per-correnza oraria del trenoche nel precedente orariopartiva da Bari alle 14,10e raggiungeva Trinitapolialle 15.07, in 57 minuti.

Per far strada al nuovocollegamento veloce, iltreno con tutte le fermateviene ritardato facendolopartire da Bari alle ore15,30 (venti minuti dopo)e aumentandogli la percor-renza lo si fa arrivare aTrinitapoli alle 15,39, in69 minuti a fronte dei pre-cedenti 57, perché devesubire anche una prece-denza di un treno Inter Ci-ty a Bari Santo Spirito;circostanza quest’ultimache quasi sistematicamen-te determina ulteriore al-lungamento di percorrenzaal treno dei pendolari.

Dal 10 di giugno quin-di gli studenti e i lavoratoriche risiedono al di quadell’Ofanto arrivano difatto a casa non più alletre ma quasi alle quattro.

Che dire di questo mo-do di affrontare la gestionedi un servizio pubblico co-me quello dei trasporti.Che la tendenza della de-stra a gestire i servizi pub-blici solo con il criteriodell’economicità (e spessodel profitto economico),trascurando quelli di ugua-glianza e di tutela dellearee più svantaggiate, hacontaminato la sinistra?

L’intervento del Con-sigliere Sannicandro di-mostra che c’è qualcunoa sinistra che questa con-taminazione non l’ha su-bita ma stiamo a vederese il suo interessamentofarà riflettere chi poi iprincipi della sinistra deveapplicare concretamente.

Diritto alla mobilità per i cittadini al di qua dell’OfantoDal 10 di giugno gli studenti e i lavoratori che risiedono a Trinitapoli e nei paesi vicini arrivano di fattoa casa non più alle 15 bensì alle 16 per colpa del cosiddetto “Treno Veloce”

Come altrimenti definire il dannosubito dai cittadini che hannovisto disconoscere il ruolo stra-tegico che la stazione di Trini-tapoli ha nel servire un ampioterritorio e una popolazione dicinquantamila abitanti, che cor-risponde a quella di città comeTrani o Bisceglie?

L

Al sig. Presidente del Consiglio Regionale

INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTAIl sottoscritto Consigliere regionale,

PREMESSO

• che da alcune settimane è stato istituito un cosiddetto “treno veloce” che collegaBari a San Severo, con partenza da Bari alle ore 14,15;

• che tale treno effettua alcune fermate intermedie, ma non ne effettua a Trinitapoli;• che per la sua istituzione è stato posposto il treno regionale che collegava Bari a

Trinitapoli, in questo modo ritardando il ritorno a casa dei pendolari del bacino diTrinitapoli - San Ferdinando di Puglia - Margherita di Savoia (il treno preesistentefermava a Trinitapoli alle 15,07, ora nominalmente alle 15,39, ma sistematicamentealmeno trenta minuti dopo);

CONSIDERATO

• che il cosiddetto “treno veloce” comunque effettua delle fermate tra Bari e SanSevero, ma non a Trinitapoli;

• che tra le 13,45 e le 14,15 partono da Bari tre treni regionali che servono varie città,ma nessuno di questi ferma a Trinitapoli;

• che la stazione di Trinitapoli, come da documentazione ufficiale Trenitalia, èclassificata “silver”, dunque considerata di importanza non certo marginale;

INTERROGAl’Assessore ai Trasporti

• su quali siano i motivi che hanno portato a discriminare in maniera così palese gliutenti e le popolazioni del bacino di Trinitapoli - San Ferdinando di Puglia -Margherita di Savoia;

• su quali iniziative intenda adottare per ripristinare la situazione precedente.

Bari, 2 luglio 2012

Arcangelo Sannicandro

La stazione di Trinitapoli by night.

Page 10: Il Peperoncino Rosso agosto 2012

Il referendumva rispettato

Moody’s conferma ratingper Acquedotto Pugliese

poco più di un annodi distanza dallo stra-ordinario risultato re-

ferendario che nel giugnoscorso ha sancito la con-trarietà del 57% degli ita-liani alla privatizzazionedei servizi pubblici, arri-va oggi la sentenza dellaCorte Costituzionale chemette una pietra sulle mi-sure legislative che, daallora ad oggi, hannocontinuato ad ignoraresistematicamente il risul-tato referendario spin-gendo ovunque, nelle cit-tà e nei territori, processidi privatizzazione deiservizi di base, a partireda quello idrico.

I n p a r t i c o l a r e ,nell'agosto scorso, a duemesi esatti dalla data delreferendum, il Consigliodei Ministri approvò ilcosiddetto decreto ferra-gosto, (D. L. 138/2011,poi convertito nella legge148/2011) che ripropo-neva, all’art. 4, il mede-simo tenore letteraledell’art. 23 bis del decre-to Ronchi, abrogata conil primo quesito referen-dario.

Il pronunciamentodella suprema Corte(contenuto nelle sentenze199 e 200/2012) riguardain particolare la manife-sta illegittimità costitu-zionale e inammissibilitàdell'art 4 e l’illegittimitàcostituzionale - non fon-datezza - inammissibilità- cessata materia del con-tendere dell’art. 3 delsuccitato decreto.

È dal giorno seguentealla proposizione del de-creto legge che i movi-menti per l’acqua pubbli-ca e le organizzazionisociali che hanno parte-cipato negli ultimi annialla costruzione del per-corso di rivendicazionedell’acqua come benecomune, continuano a

denunciare l’illegittimitàdi tale norma e lo strappodemocratico compiutoignorando palesementela volontà espressa dallapopolazione attraversol'utilizzo di uno dei pochistrumenti di democraziadiretta esistenti nel no-stro ordinamento costitu-zionale: il referendumabrogativo.

La decisione dellaCorte Costituzionale, chesegue i ricorsi regionali(con la Regione Pugliain testa) presentati dopoil referendum, riaffermaoggi l’esistenza e il ne-cessario riconoscimentodi un vincolo referenda-rio a cui il parlamento ètenuto a sottostare, nonpotendo legiferare in ma-niera contraria o diffor-me da quanto emersodalla consultazione po-polare. In caso contrario,la riproposizione in nor-me di quanto abrogatoda un referendum si tra-duce nella violazionedell’art. 75 della costitu-z i o n e , i s t i t u t i v odell’istituto referendario.La decisione della Cortecomporterà di conse-guenza l’annullamentodi ogni decreto e provve-dimento emesso succes-sivamente al referendumin palese contrasto conl’esito referendario.

La sentenza di oggiè una grande vittoria pergli oltre 27 milioni di ita-liani che hanno votatoper il referendum, per gliattivisti e le attiviste chein tutti i territori del pae-se si sono mobilitati negliultimi anni e per tutti icittadini e le cittadine diquesto paese.

Ancora una volta emai come oggi si scriveacqua ma si legge demo-crazia.

Redazione A SUD

el mese di luglio,mentre in Europa (enon solo) infuriava-

no tempeste finanziarieche sono forse destinate acambiare gli assetti econo-mici dell’intero sistemaeconomico g loba le ,l’agenzia internazionaledi rating Moody’s ha de-ciso di confermare il ra-ting di Acquedotto Puglie-se (Baa3, a livello diinvestment grade) dimo-strando così un apprezza-m e n t o c o n v i n t odell’operato dell’Ente re-gionale.

Il trend consolidatoormai negli ultimi anni daAcquedotto Pugliese, chequest’anno ha approvatoun bilancio 2011 conse-guendo un utile di 41 mi-lioni di euro, il 10% in piùrispetto all’anno preceden-

te, trova dunque un enne-simo riscontro grazie - co-me è stato scritto dallastessa agenzia - ai “buonir i s u l t a t i e c o n o m i -co/finanziari conseguitida AQP, accompagnatidal continuo impegno delmanagement nel miglio-ramento delle performan-c e s o p e r a t i v e edell’andamento del capi-tale circolante”.

L a d e c i s i o n edell'agenzia Moody’s, chesi aggiunge ai riconosci-menti che Aqp sta ottenen-do anche da parte di moltealtre agenzie di settore,aiuta a riaffermare la pos-sibilità che un’aziendapubblica possa essere ge-stita con criteri di efficien-za ed a giustificare la bat-taglia sulla gestionepubblica del servizio idri-

co integrato che la Regio-ne Puglia sta portandoavanti orgogliosamente.

Peraltro, proprio gra-zie all’efficienza (anchefinanziaria) di AQP, e nel-la logica di indicare comestrada maestra quella dellapubblicità della gestionee fruizione del ciclodell’acqua, in questi mesi,in attesa delle indicazionidell’Autorità nazionale inmateria di ridefinizionedelle tariffe alla luce delreferendum, il governo re-gionale ha promosso unacomplessa ridefinizionedelle tariffe del servizioidrico integrato che con-sentirà ad una parte lar-ghissima di cittadini pu-gliesi (oltre 350.000famiglie) di godere di unaesenzione unica in Italiaper ampiezza e entità.

A

Nichi Vendola, in uno dei suoi incontri con i suoi pugliesi.

N

Page 11: Il Peperoncino Rosso agosto 2012

a Regione Puglia èrisultata la prima re-gione, tra le regioni

del Sud obiettivo conver-genza, come capacità diutilizzo delle risorse co-munitarie. La classifica,pubblicata a luglio, ri-

guarda le Regioni cherisultano essere più inritardo sull'utilizzo deiFondi Ue sviluppo regio-nale 2007/2013. “Sononumeri - ha proseguitoVendola - che racconta-no di una Puglia in con-

trotendenza rispetto alMezzogiorno d'Italia. Èun traguardo che abbia-mo ottenuto mettendo incampo misure di contra-sto alla crisi destinate aigiovani, alle donne e alsistema d’impresa”.

“Intendiamo - haconcluso il Presidentedella Regione Puglia -affrontare la sfida allaquale siamo chiamati: daun lato, contribuire a co-struire un nuovo sistemache superi la precarietà

e riconsegni diritti e pro-spettive di futuro allenuove generazioni e,dall’altro, promuovereanche in Puglia una cre-scita intelligente, soste-nibile ed inclusiva”.

Approvata la legge sulleemissioni industriali inquinanti

Puglia, prima tra regioni convergenza per fondi

l Consiglio regionale haapprovato all’unanimitàuna importantissima

legge - “Norme a tuteladella salute, dell’ambientee del territorio sulleemissioni industriali in-quinanti per la aree pu-gliesi già dichiarate ade l e v a t o r i s c h i oambientale” - che mette alriparo le aree consideratead elevato rischio di crisiambientale (Taranto eBrindisi in particolare) dagravi pericoli per la salutedei cittadini e per lo stessoterritorio.

Si tratta di una leggeinnovativa e unica in Italiache tiene insieme e ga-rantisce due dei dirittifondamentali dell’uomo:il lavoro e la salute.

Le disposizioni con-tenute nella legge si ap-plicano in riferimento aiterritori nei quali insistonoinsediamenti industrialiche procurano emissionidi Ipa, che scaricano amare o nei corpi idrici delbacino regionale reflui diprocesso e acque di raf-freddamento e di tratta-mento rivenienti da atti-vi tà lavorat ive , cheimpegnano per le loroattività materiali e com-posti polverulenti.

La vera novità diquesta legge è contenutanella “valutazione deldanno sanitario” (VDS),un rapporto annuale che

l’Ares, l’Arpa, la Aslcompetente sul territorio,dovranno redigere con ilcoordinamento dell’ArpaPuglia.

La Vds terrà conto an-che dei dati contenuti nel

registro tumori regionalee delle mappe epidemiolo-giche sulle principali ma-lattie a carattere ambienta-le.

La Giunta in tempibrevi con un regolamento

fisserà i criteri metodolo-gici utili per la redazionedel rapporto Vds.

Se il rapporto Vds do-vesse evidenziare dellecriticità, gli stabilimentiresponsabili dovranno es-

sere dotati di idonei siste-mi che evitino il diffon-dersi nell’ambiente dellepolveri o altro materialeinquinante.

Naturalmente l’Arpa,in caso di criticità che per-

sistono, dovrà informarela Regione Puglia che hail potere di diffidare il ge-store dello stabilimento.Ove quest’ultimo non do-vesse compiere entro 60giorni gli interventi richie-

sti, l’autorità sanitaria di-sporrà la sospensioned e l l ’ e s e r c i z i odell’impianto.

Questa legge fa il triocon le altre due leggi re-gionali, rivolte a contene-

re la diossina e il benzopi-rene, le quali hanno con-tribuito a conseguire inpoco tempo risultati stra-ordinari per la salubritàdell’ambiente e degli abi-tanti dei territori, obbli-

gando il pi? grande stabi-l imento s ide rurg icod’Europa a realizzare in-vestimenti importanti pe-r rendere compatibili conl’ambiente i propri sistemiproduttivi.

I

L

Una delle tante iniziative estive promosse dalla Regione Puglia.

Page 12: Il Peperoncino Rosso agosto 2012

L’Italia è in crisiL’aumento dello spread rende più costoso il debito pubblico che dovrà essere ripagato in futuro, e poiché l’Italiaè in recessione, questo debito pubblico aumenterà se non verranno presi dei seri provvedimenti strutturali

Chi è Ciro Montaganoanni di Trinita-poli, è analistastatistico-econo-

metrico presso una com-pagnia di assicurazionenella City di Londra. Haconseguito un Master ofScience by Research in

S t a t i s t i c a p r e s s oWarwick University inUK, la laurea magistralein Scienze Statistiche edEconomiche pressol’università Bicocca diMilano e la laurea in Fi-nanza presso la Bocconi.

Ha lavorato come attua-rio per Zurich Invest-ment Life a Milano e Bu-siness Developer pressoil consolato e camera dicommercio d’Australiaa Milano.

27

Ciro Montagano.

CIRO MONTAGANO

erchè i giornali e letv ci tartassano conla quotazione giorna-

liera dello “Spread”? Lospread è un termine an-glosassone per indicare ladifferenza di rendimento(espresso da un tasso lordoannuale) tra Buoni delTesoro Poliennali (BTP) eBund Tedeschi entrambicon scadenza a 10 anni. IBTP sono dei contratti fi-nanziari che permettonoallo stato italiano di fun-zionare indipendentementedalle entrate di cassa. In-fatti, la riscossione delleimposte e delle tasse dapar te del Minis terodell’Economia non è im-mediata: il pagamentodell’irpef, ad esempio,

avviene non prima di seimesi dal la chiusuradell’anno. Per cui per finan-ziare la spesa pubblica(pensioni, sanità, scuole,etc.) il governo deve averein cassa una costante dispo-nibilità finanziaria. Per que-sto motivo, come un citta-dino privato, lo statoitaliano si rivolge alle ban-che per chiedere un finan-ziamento. Se lo stato emet-tesse un BTP ad un annosenza cedola con valore pa-ri a € 1000 sul mercato, ein base ad un’asta pubblica,venisse stabilito il prezzodi acquisto, poniamo paria € 930, l’investitore (ban-che, assicurazioni, privati

cittadini, imprese etc.) do-vrebbe pagare € 930 allostato italiano il quale garan-tisce la restituzione tra unanno di € 1000. Lo stato,ovvero tutti i cittadini, do-vrà pagare € 1000 - € 930= € 70 a titolo di interessisul prestito ricevuto.

Chi decide gli interes-si che lo stato Italiano de-ve pagare? Tizio si reca inbanca per un mutuo, la ban-ca chiede delle garanzie,come la busta paga, immo-bili su cui porre ipoteca,fideiussioni, etc. Solo inquesto modo sarà calcolatoil tasso di interesse che Ti-zio deve pagare per il suoprestito. Così lo stato Italia-no viene sottoposto ad unoscreening dagli investitori,che chiedono garanzie efissano il tasso di interesse

sulla base della sua credi-bilità, soprattutto a livellointernazionale (basti notareche il 44% del debito Ita-liano viene acquistato dainvestitori esteri, Cina com-presa). Se lo spread è aquota 450 punti, ciò signi-fica che la Germania paga€ 45 in meno per finanziar-si, ovvero paga solo € 25,ricevendo € 975 e resti-tuendo tra un anno € 1000.La tabella seguente mostrail livello dello spread perogni legislatura dal 1993al 2012: Variazione è ladifferenza tra lo spread ainizio e fine legislatura,l’ultimo governo Berlusco-ni ha causato un incremen-

to dello Spread portandoloa quota 5.19% (fonte datiEurostat), ed essendo lospread manifestazione tipi-c a m e n t e r a z i o n a l edell’aspettativa dei mercatifinanziari, forse la condottae l’operato di B. ha pesatomol to su l g iud iz iodell’Italia?

Sta di fa t to chel’aumento dello spread ren-derà più costoso il debitopubblico che dovrà essereripagato in futuro, e poichél’Italia è in recessione, que-sto debito pubblico aumen-terà se non verranno presidei seri provvedimentistrutturali.

Lo sapevate che inpagella l’Italia ha 4-?

È stata pubblicata la

classifica dell’indice CPI(Corruption Index – indicedi corruzione) dei paesi delmondo. Questo indice è ba-sato su un punteggio da 0a 10, dove 10 indica un pa-ese irreprensibile (pulito)

e 0 un paese in cui esisteun altissimo livello di cor-ruzione tra pubblici ufficialie politici. L’Italia ha meri-tato un bel 4- (3.9/10) as-sieme a Ghana, Macedoniae Samoa, siamo il penulti-mo paese europeo, dietrodi noi solo la Grecia. LaNuova Zelanda è il paesepiù pulito (9 e mezzo) se-guito da tutti i paesi scan-dinavi (media del 9+), Ger-mania ha un bell’8, GranBretagna 8-, Francia 7,Spagna 6+ (dati da Tran-sparency International). Lacorruzione in Italia ha sicu-ramente un impatto sul giu-dizio complessivo cheall’estero hanno sul nostropaese e forse bisognerebbeiniziare a lavorarci un po’su.

In sostanza lo spread èsolo la certificazione di unaserie di politiche errate che

vengono perseguite da di-versi anni e che hanno de-terminato un alto debitopubblico, un livello di cor-ruzione inaccettabile, ilcrollo dell’industria, unmercato del lavoro fondatosulla precarietà dei giovani,una scuola incapace di of-frire una formazione ade-guata, un paese governatoda settantenni che pensanoche internet sia troppo ve-loce e che quindi sono in-capaci di comunicare connoi giovani e con il restodel mondo. A ciò si aggiun-ga che un terzo dei giovaninon studia e non lavora eci si può rendere conto fa-cilmente che la crisi italianaè molto più complessa diquello che si crede e nonsi risolverà con l’aumentodelle tasse o tagli indiscri-minati dei servizi.

GOVERNO

Monti 2011 - -0,28% 4,60%Berlusconi 2008 - 2011 4,60% 5,19%Prodi 2006 - 2008 stabile 0,50%Berlusconi 2001 - 2006 stabile 0,33%Amato 2000 - 2001 stabile 0,40%

Variazione Spread a fine legislatura

Stabile indica una variazione sotto i 20 punti base.

P

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È già trascorso un anno

Q

La pagella di una amministrazione mai nataA distanza di un anno, la Rinascita Trinitapolese non ha attuato nessunadelle promesse elettorali. È riuscita solo a rendere inaccessibile la casa comunale

a cura di LUIGI PANZUTO

uando gli storici avranno mododi accedere agli archivi delComune di Trinitapoli e dei

suoi protagonisti potranno rico-struire in dettaglio le vicende po-litiche del nostro tempo.

A noi oggi qualcosa puòsfuggire, ma sono già note alcunetessere del mosaico.

L’azione di delegittimazionedel centro-sinistra svolta dall’Udca partire dalle elezioni provincialidi Foggia prima e della Bat poi, lavoglia di una giovane classe im-prenditoriale di emergere nellasocietà attraverso la politica, lepreoccupazioni di perdita del potereda parte di pluriennali assessori,hanno avuto una parte principalein questa storia.

Iniziata con il mancato accordodel tavolo del centro-sinistra per lacostituzione di una lista unitaria.

Le forze politiche del centro-destra hanno potuto giovare da unlato della spaccatura della sinistrae dall’altro di alcune operazioni

trasformistiche messe in attoprima dall’Udc e poi da al-cuni personaggi che, giusti-ficandosi con un tecnicismodi facciata, hanno tradito iloro ideali pur di piazzarsinella “lista vincente” percontinuare a gestire la cosapubblica.

Si partì con un restylingdelle forze del centro-destra“abbellito” da tecnicheall’americana sia per lacampagna elettorale (aperturadi numerosi comitati eletto-

rali, cene e caffè a go go) sia perla comunicazione (messaggi brevie precisi di delegittimazione delpassato lanciati come slogan sullarete e nelle piazze). Un grande ap-pello alla popolazione basato suiconcetti di famiglia e di cattolicesi-mo. Una lista elettorale compostadi facce nuove e semi nuove conun candidato Sindaco che, nono-stante una breve esperienza di con-sigliere provinciale e la militanzapluriennale in vari partiti politici dicentro, era concepito come unanovità.

Dopo una campagna elettoralesvolta in un clima incandescente,con insulti che si sono trasformatiin ingiurie, in cui l’unico obiettivoera di arrivare al potere rinnegandoe distruggendo il passato, gettandofango sugli avversari politici e pro-mettendo progetti irrealizzabili (lapiù clamorosa delle promesse era“una casa e un lavoro per tutti”) lalista Rinascita Trinitapolese guidatadal Sindaco di Feo riuscì a vincere

le elezioni.Ma, scemato ben presto

l’entusiasmo per la vittoria eletto-rale, la realtà si è imposta e ci haconsegnato un quadro desolanteprivo di prospettive di sviluppo cheil sindaco tenta accortamente dicelare con l’aiuto del suo ufficiostampa.

In poco più di un anno l’azioneamministrativa si è concentrata qua-si esclusivamente sulla gestioneordinaria e sui continui attacchi alleforze di opposizione.

Nulla è stato fatto nel settoredei servizi sociali se non la conces-sione di contributi ad alcune asso-ciazioni e parrocchie.

Nulla è stato realizzato, sia purnei limitati poteri amministrativi,per la sicurezza dei cittadini se nonla realizzazione di un progetto, ere-ditato dalle passate amministrazioni,sulla videosorveglianza delle stradecittadine.

Nessun provvedimento a favoredell’agricoltura, nessuna novità nelsettore delle Attività Produttive senon un atto ordinario di spostamen-to della zona mercatale da VialePrimo Maggio in Via Mandriglia.

Nulla è stato fatto per lo svilup-po turistico e ambientale del nostroterritorio né per la valorizzazionedel nostro patrimonio artistico earcheologico.

In un periodo di crisi economi-ca totale l’Amministrazione Comu-nale ha deciso di aumentare la pres-sione fiscale attraverso l’aumentodel 50% della tassa sui Rifiuti SolidiUrbani (a fronte di una percentuale

di raccolta differenziata ai minimis tor ic i ) e l ’ innalzamentodell’aliquota irpef comunale dallo0,5 allo 0,8.

Il Settore dell’Urbanistica edelle Opere Pubbliche è gestito, inperfetta continuità amministrativacon il passato, grazie al tesorettodei finanziamenti già intercettati elasciati in eredità dalle precedentiamministrazioni.

Seppur annunciata con enfasidurante la campagna elettorale, nonvi è stata nessuna azione mirata alcoinvolgimento attivo dei cittadininelle scelte dell’AmministrazioneComunale.

Non vi è nessuna possibilità diconfronto con la maggioranza sulleidee e suoi progetti per lo sviluppofuturo del territorio e ogni suggeri-mento, che non provenga dalle filedella maggioranza, viene pronta-mente respinto in Consiglio Comu-nale e tacciato di demagogianell’opinione pubblica nonostante,come ammesso dallo stesso Sinda-co, di errori gravi ne sono staticommessi a danno della collettivitàe nessuno smacchiatore potrà can-cellare le macchie indelebili chehanno già bollato per arroganza edimprovvisazione la maggioranza dicentro-destra.

È auspicabile un repentinocambio di direzione della maggio-ranza che abbandoni presto il cam-po delle accuse e delle polemichesterili e si dedichi a governare lacittà nell’interesse della collettivitàper offrire un futuro migliore ainostri cittadini.

Trinitapoli 1980: Avanti, o popolo, alla riscossa.

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La trasparenza, sai, è come il vento...La casa comunale doveva diventare, come preannunciato nel programmaamministrativo, un “palazzo di vetro”. Tutto è ancora opaco e impenetrabile

ATTO DI DOLOREMio Dio mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di

averti offeso con i miei peccati votando D.C. che ci haimbrogliati; votando il messia che veniva da Foggia -di ogni bene mi aspettavo una grande pioggia - unapioggia è venuta ma di tanti malanni di gravi dolori epesanti affanni - or piangono i casalini umiliati ed offesicon le scatole rotte ed i nervi ben tesi - piangono glisfrattati senza abitazione per loro ormai restano le saledella stazione, vanno girando tra cinema e scuole, èproprio questo che il sindaco vuole - imprecano gliesercenti per l’affissione, la Giunta fa l’appalto e direcedere non ha intenzione. Gli amministratori svendonoe danno tutto in gestione, fra poco appalteranno anchela processione - per gli amministratori una gestione sanaè aumentare la luce e la Nettezza Urbana. – Infatti ilpaese è di una pulizia tale che molti prendono l’epatitevirale – Povero paese è diventato una giostra, tutti giranosenza sosta – studenti e insegnanti girano per ogni dovema le scuole si trovano sempre altrove – gira il pretorecon la faccia scura anche lui non trova più la Pretura –chi cerca il municipio per un certificato, si trova davantiun muro alzato – Sono bloccati i lavori dell’edilizia peri padroni di casa è una vera delizia – Da tanto la Com-missione non approva un progetto e appena ti muovi titrovi in difetto. – Per le strade e le piazze e per ognirione germoglia fitta la vegetazione – non si va incampagna per la verdura, la trovi sotto casa e allafrescura – le strade e i viali son pieni di buche, passantie automobili vanno come tartarughe – se vai di frettae la velocità sale, ti aspetta il carrozziere oppurel’ospedale.- Ti chiedo perdono mio Dio e Signore diessere caduto in questo errore – or ti prometto e il cuorelo giura ci libereremo di questa impostura – il falso Dioe la sua compagnia dal nostro paese manderemo via –così pace regnerà sovrana con un’Amministrazionepulita e sana – comandano il paese cani, gatti, insetti eratti e sopra il Comune una banda di matti.

Ancora perdono, liberaci da queste sciagure e noivoteremo per le Botteghe Oscure.

Dai luoghi di penitenza, 8 giugno 1981

I DEMOCRISTIANI PENTITI

La storia “magistra vitae”Nel 1978, dopo le dimissioni del sindaco Raffaele

Capodivento, sostenuto da una giunta minoritariaD.C. con l’astensione del gruppo comunista,le forzepolitiche di centrosinistra tentarono invano di rimettersiinsieme per eleggere una nuova giunta. La crisi sirisolse con l’elezione del dott. Michele Di Biase, cherestò in carica 15 mesi. Seguì una gestione commissa-riale che si concluse con le elezioni del 1980. In talecompetizione amministrativa la D.C. vinse le elezioniconquistando 15 consiglieri su 30 ed elesse sindacoil dott. Nunzio Sarcina. Dopo appena un anno diamministrazione, il sindaco Sarcina fu destituito dauna congiura ordita ,tra gli altri,dall’allora consiglierecomunale Michele Chiaromonte. La sezione del PCIdi Trinitapoli commentò ironicamente quelle vicendecon il manifesto che qui riproduciamo per la sua forteattualità.

È passato più di un annodall’insediamentodell’amministrazione

di Feo a palazzo di città ecredo sia giunto il momentodi tracciare un bilanciodel l ’az ione pol i t ico-amministrativa.

Lo farò partendo dallalettura del programma am-ministrativo presentato dal-la lista rinascita trinitapole-se.

Parto dal capitolo sullatrasparenza e partecipazioneamministrativa.

Riporto di seguito leparole testuali scritte nelprogramma al capitoloquinto.

La gestione della cosapubblica sarà fondata sulla:

Informazione costan-te/continua dei cittadini sul-la situazione economica epatrimoniale del comune edegli amministratori in ca-rica attraverso un bollettinoufficiale periodicamente in-viato nelle case dei cittadini.

È inutile sottolineareche del bollettino ufficialein un anno non se ne vistanemmeno l’ombra e chedella situazione economicae patrimoniale non solo icittadini non vengono infor-mati ma si tenta in tutti imod i d i man tene r l iall’oscuro senza convocarenessun incontro pubblico eaddirittura arrivando a con-vocare un consiglio comu-nale sul bilancio della cittàdi domenica 1 luglio alleore 9 con 40° all’ombra perlimitare al massimo la par-tecipazione dei cittadini.

Condivisione dellescelte più importanti di po-litica economica e sociale(da effettuare con sondaggie referendum).

In un anno non è statosottoposto alla popolazionenessun sondaggio e nessunreferendum anche quando(aumento dei loculi cimite-riali, aumento tarsu, aumen-to irpef…) sarebbe stato ne-

cessario ascoltare i cittadinio quanto meno renderli con-sapevoli preventivamentedelle scelte amministrativeche incidono direttamentesulle loro tasche.

Istituzione del Comita-to per la Trasparenza cherenderà pubblici verbali, de-libere di giunta, determina-zioni ecc. tramite il sito in-ternet comunale (la casacomunale deve diventareun palazzo di vetro) e ap-pronterà il Bilancio Socialeper la rendicontazionedell’attività amministrativapubblica, dei programmidelle scelte e dei risultati.

In un anno non è statoistituito nessun comitato perla trasparenza. Gli atti pub-blici sono consultabili, cosìcome nel passato, da un me-diocre sito internet e il pa-lazzo di vetro ha ancora lepareti oscure. Il BilancioSociale resta solo un sognoe la rendicontazione è limi-tata al patetico tentativo didelegittimare il passato perl’eredità di non meglio pre-cisati debiti.

Provvedere alla riscos-sione delle entrate con lamassima oculatezza, nellac o n s a p e v o l e z z adell’insostenibile carico fi-scale che grava su ogni cit-tadino e sulle imprese. Per-tanto, la nostra azione saràindirizzata ad unapiù equa distribu-zione dei tributicomunali e suc-cessivamente, aduna significativariduzione deglistessi a beneficiodei contribuenti.

Nessuna equadistribuzione è statamessa in atto. Inbarba a quantoscritto si sono au-mentate tutte leimposte e alcuniservizi. È aumen-tato il costo dei lo-culi cimiteriale, si

è aumentata l’irpef comu-nale allo 0,8 e sono cadutinel vuoto i tentativi fattidall’opposizione di far pa-gare in base agli scaglionidi reddito. Non vale il prin-cipio del far pagare di piùa chi guadagna di più e me-no a chi guadagna meno masi preferisce la logica per-versa del “siamo tuttiuguali”. È stata aumentatala tassa per la nettezza ur-bana in maniera spropositaed illegittima. I cittadini sisono visti arrivare un au-mento di più del 50% ri-spetto agli anni precedenti.Se a ciò si aggiunge la rein-troduzione della vecchia ICI(ora IMU) da parte delloStato, si può ben compren-dere come siamo lontanis-simi dal creare benefici aicontribuenti anzi, al contra-rio, siamo in una fase diinasprimento delle imposteche non ha precedenti nellastoria di Trinitapoli. Tuttoquesto senza che sia statomigliorato nessun servizioe senza una idea precisa del-lo sviluppo futuro della cit-tà.

A volte la differenza trail dire e l’agire è un baratroprofondissimo. Spero chesi abbia la capacità e la for-za di cambiare rotta primache sia troppo tardi.

2010. Nichi Vendola a Trinitapoli sul palco conLuigi Panzuto.

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Approvato il bilancio, sconfitto il sindacoGli assessori G. Tedesco e L. Filannino hanno ammesso serenamente di aver ereditato dalle passate amministrazioni progettie finanziamenti per circa 13 milioni di euro di opere pubbliche sconfessando quanto affermato dal sindaco in un pubblico comizio

el dibattito in Con-siglio Comunale sulBilancio di previsione

2012 si sono registrate del-le importanti novità nontanto e non solo per la gior-nata atipica nella quale èstato convocato ma soprat-tutto per lo stile utilizzatoda alcuni assessori nei lorointerventi, per il buon livel-lo di dibattito e per la chia-rezza dei contenuti politici,del tutto difformi dallo stileal quale il sindaco ci avevaabituato.

È stata abbandonata daparte degli intervenuti qua-lunque enfasi sulla rinasci-ta trinitapolese.

Non si è parlato più disogni ma si è preferito, fi-nalmente dopo un anno,fare i conti con la realtàdelle cose.

Hanno confessato sere-namente di aver ereditatodalle passate amministra-zioni progetti e finanzia-menti per circa 13 milionidi euro di opere pubbli-che,realtà negate dal sinda-co addirittura in un pubbli-co comizio.

L’ha ben chiaritol’assessore Giustino Tede-sco che ha pure ricordatoche l’amministrazione diGennaro ha avviato le pro-

cedure per la realizzazionedi un nuovo piano regola-tore.

L’ha ben scr i t tol’assessore Lucrezia Filan-nino nella sua relazione alBilancio che sembrava unvero e proprio copia e in-colla delle relazioni delleamministrazioni Bariscia-no e di Gennaro.

Va sicuramente ap-prezzato lo sforzo di averpresentato per la prima vol-ta il Piano Generale di Svi-luppo ma va rilevato chenessuna novità in terminid’idee e di progettualitàrispetto al passato è stataa p p o r t a t adall’amministrazione dicentro-destra.

L’unica novità è rap-presentata dall’aumentodelle tasse (IMU, TARSU,IRPEF) che i cittadini, inun periodo di crisi econo-mica e sociale, saranno co-stretti a pagare.

Ma la novità politicarilevante, dicevamo, è laclamorosa smentita che ilSindaco è stato costretto asubire da parte dei suoi as-sessori.

In poche battute gliassessori Filannino e Tede-sco, senza battere ciglio,hanno annientato la cam-

pagna di delegittimazionearchitettata dal Sindaco neiconfronti delle forze di op-posizione e delle passateamministrazioni e dissoltola campagna di disinforma-zione riversata senza pudo-re su tutta la cittadinanzaper un anno intero.

Con una autentica“operazione verità-cartacanta” i due assessori, leg-gendo la relazione di ac-

compagnamento al bilan-cio e il Piano Generale diSviluppo, hanno letteral-mente stretto in un angoloil sindaco rendendogli im-possibile intervenire neldibattito per non entrare inrotta di collisione con laloro onestà intellettuale.

Solo in zona Cesariniil Sindaco, nella speranzadi intorbidire l’atmosferadi serietà e concretezza che

stava coinvolgendo l’interoconsiglio, ha tentato di ri-proporre il proprio stile edi somministrare la solitabrodaglia di banalità emenzogne.

Tentativo risultato vanopoiché tutti avevano già ca-pito che i suoi interventi nongiovano alla maggioranza eche esiste un altro modo difar politica.

Gennaio 1971: manifestazione sul cinquatesimo anniversario di Fondazione del Partito Comunista Italiano. Il segretarioVito Leonardo Del Negro premia i compagni che si sono tesserati da più di 28 anni. Da sinistra: Maria Di Vincenzo,Domenico Napoletano detto “Mingh P’paun”, Gennarino D’Alfonso e il compagno Michele Sarcina detto “Folco Lulli”.

N

Luigi Panzutoon ha ancora 30 anni maha già maturato un curri-culum politico di tutto ri-

spetto negli oltre 10 anni di mi-litanza nei partiti comunisti(P.R.C. e S.E.L).

Nel 2003 è stato elettomembro del coordinamento re-gionale dei Giovani Comunisti;nel 2005 viene eletto segretariopolitico del circolo di Rifonda-zione Comunista di Trinitapolied entra a far parte del comitatopolitico provinciale di Foggia.

Partecipa con notevole impegnoalle elezioni primarie del cen-trosinistra del 2005 che consen-tirono l’elezione di Nichi Ven-dola a presidente della RegionePuglia. Nel 2007 viene elettonel coordinamento nazionaledei Giovani Comunisti e si oc-cupa dell’area organizzativa.Nel luglio 2009 partecipa comedelegato al congresso nazionaledi Chianciano e successivamen-te aderisce con l’intera sezionedi Trinitapoli all’area politico-

programmatica del Movimentoper la Sinistra al fianco del com-pagno Nichi Vendola.Nel 2010, con tutti i suoi compagni trini-tapolesi, partecipa alla fondazio-ne di S.E.L. (Sinistra Ecologiae Libertà) e assume la carica diresponsabile organizzativo delneonato movimento politiconella provincia Bat. Nel 2011viene nominato membrodell’assemblea nazionale diS.E.L., di cui è anche attualmen-te coordinatore cittadino.

N

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Un Presidente del Consiglio quasi al di sopra delle partiDamiano Marzucco ha inaugurato una nuova stagione nonostante non riesca ancora a frenare del tuttol’arroganza e la faziosità dei colleghi di maggioranza

2001. I compagni della sezione di Rifondazione Comunista durante l’organizzazione di “LIBERAZIONE”, una delle piùgrandi feste di popolo svolte a Trinitapoli nell’ultimo ventennio.

l presidente del consigliocomunale è sicuramenteuna figura fondamentale

per il buon funzionamentodell’assemblea; a lui com-pete garantire una adeguataistruttoria dei provvedi-menti in discussione, undibattito appropriato econcreto, il rispetto delruolo del consiglio comu-nale spesso prevaricato daisindaci e dalle giunte, tu-telare i diritti dei singoliconsiglieri e in particolareil ruolo dei gruppi di op-posizione. Esso rappresentainsomma una figura istitu-zionale di garanzia, e ,insenso lato, in tale ruolo può essere considerato l’alterego del sindaco. Vieneeletto nella seduta di inse-diamento del nuovo consi-glio comunale.

Di solito il consiglieredesignato ad assumerequesta importante caricaviene scelto tra coloro chehanno già avuto esperienzaamministrativa e che co-munque abbiano la capacitàdi gestire con saggezza espirito di mediazione irapporti tra la maggioranzae l’opposizione.

Proprio perché la sua

funzione è indirizzata al cor-retto funzionamento istitu-zionale, il Presidente delConsiglio deve essere e ap-parire neutrale.

Tuttavia, essendo quasisempre espressione dellamaggioranza che lo elegge, i Presidenti del Consiglio non sempre riescono adesserlo e sono spesso portatiad avere un occhio di ri-guardo per la parte che li haeletti.

È il caso di Trinitapoli.A Maggio 2011 la mag-

gioranza di centro-destra,rifiutando di assegnare talecarica all’opposizione perdare un segnale di disconti-nuità rispetto al recente pas-sato, elesse Presidente delConsiglio Damiano Mar-zucco.

Una scelta comunquegiusta in considerazione siadell’esperienza già matura-ta, sia del suo carattere serioe pacato.

Superato il primo peri-odo di confusione, dettatoforse dalla inesperienza nelruolo, oggi dopo più di unanno si può affermare chela gestione dell’aula durantei consigli comunali è soddi-sfacente.

Ho visto spesso il pre-

sidente Marzucco inalbe-rarsi e alzare la voce perp laca re l e p ro tes tedell’opposizione ma anchedi qualche membro dellamaggioranza.

In più di una occasioneha addirittura redarguito ilsuo vice Mino Albore che,a differenza di Marzucco,spicca per partigianeria.

Buona anche la difesae le scuse date alla consi-gliera Anna Maria Taran-tino che era stata pesante-mente insultata da qualchesupporter della maggio-ranza seduto tra il pubblico.

Tuttavia, nell’attivitàdel Presidente del Consi-glio, ci sono due macchieindelebili.

La prima è quella di es-sersi fatto coinvolgere dalsindaco in un comizio cheresterà memorabile non tan-to per la consueta demago-gia quanto per l’attacco atutto campo sferrato controi consiglieri di opposizione,rei di svolgere il normaleruolo di control lor idell’attività amministrativache proprio Damiano Mar-zucco ha il dovere istituzio-nale di tutelare, se ne è ilcaso, anche nei confronti

del sindaco e della sua mag-gioranza. Un attacco di talgenere scatenato alla pre-senza del presidente delconsiglio risultò gravementebeffardo e irriguardoso neisuoi confronti. Mi auguroche almeno si sia sentito inimbarazzo.

Una figura istituzionaledi quel peso dovrebbe man-tenere la sua neutralità sem-pre e comunque e non soloall’interno dell’aula consi-gliare.

La seconda è quella diaver convocato, per la primavolta nella storia del Comu-ne di Trinitapoli, il consigliocomunale di domenica 1°Luglio, alle ore 9 del matti-no, con 40 gradi all’ombra.

Una inutile prova di ar-roganza voluta dal Sindacoe dalla sua maggioranza allaquale, inspiegabilmente,Marzucco si è piegato; nonha rispettato le esigenze ditutti i consiglieri che gli ave-vano detto di spostare ilconsiglio ad altra data perimpegni personali o comun-que per avere i tempi tecnicidi studio del bilancio di pre-visione ma ha preferito as-secondare i capricci del Sin-d a c o e d e l l a s u a

maggioranza.Non corrisponde a veri-

tà il fatto che vi erano dellescadenze inderogabili.

Infatti, il bilancio di pre-visione, punto cardineall’ordine del giorno dellafamosa seduta del 1° Lu-glio, può essere approvato,secondo la legge, entro il31 Agosto 2012.

Si poteva, con tranquil-lità, concordare un’ altradata ed evitare inutili provedi forza.

In poco più di un annoil Presidente del Consiglioha sicuramente miglioratola capacità di gestionedell’assemblea ma non rie-sce ancora ad assumere ledecisioni in piena autono-mia. Ciò è anche evidentenella preparazione del con-siglio comunale: consenteancora che vengano iscrittiall’ordine del giorno argo-menti anche importanti sen-za un esame preventivo incommissione, così comenon è riuscito a far com-prendere ai presidenti dellecommissioni l’importanzadel loro lavoro. Maora,forse, stiamo chiedendotroppo al presidente!

IDamiano Marzucco, presidente del Consiglio di Trinitapoli.

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Appello degli editorialisti per la crisi e il “furto di informazione”a politica è scontrod’interessi, e la ge-stione di questa crisi

economica e sociale nonfa eccezione. Ma una par-ticolarità c’è, e configura,a nostro avviso, una gravelesione della democrazia.

Il modo in cui si parla

della crisi costituisce unasistematica deformazionedella realtà e una intolle-rabile sottrazione di infor-m a z i o n i a d a n n odell’opinione pubblica. Lescelte delle autorità comu-nitarie e dei governi euro-pei, all’origine di un attac-

co alle condizioni di vitae di lavoro e ai diritti so-ciali delle popolazioni chenon ha precedenti nel se-condo dopoguerra, vengo-no rappresentate, non sol-tanto dalle forze politicheche le condividono (e ciòè comprensibile), ma an-

che dai maggiori mezzid’informa-zione (ivi com-preso il servizio pubblico),come comportamenti ob-bligati (“non-scelte”), im-mediatamente determinatida una crisi a sua voltaraffigurata come conse-guenza dell’eccessiva ge-

nerosità dei livelli retribu-tivi e dei sistemi pubblicidi welfare.

Alberto Burgio, Ma-rio Dogliani, Gianni Fer-rara, Luciano Gallino,Giorgio Lunghini, AlfioMastropaolo, Guido Ros-si. Valentino Parlato.

L

L

Il pensiero unico peggiora la crisiINTERVISTA A LUCIANO GALLINO.Secondo il sociologo è falso che dobbiamo rassegnarci ai tagli

STEFANO FELTRIda “il Fatto Quotidiano”25 luglio 2012, pag. 5

o chiamano “Furto diinformazione”: i citta-dini verrebbero privati

delle idee e delle analisinecessarie per capire la cri-si. Possono leggere soltan-to editoriali, o vedere ser-v iz i t e lev i s iv i , chesostengono la stessa cosa:la crisi è colpa della spesadegli Stati e del debitopubblico. Per questo alcunieconomisti, come GiorgioLunghini dell’Universitàdi Pavia, il giurista GuidoRossi hanno sottoscrittoun appello. Una delle fir-me è quella di LucianoGallino, sociologo torine-se, firma di Repubblica esaggista (ha pubblicato Lalotta di classe dopo la lottadi classe, per Laterza).

Secondo lei tutti i grandigiornali e le principalitelevisioni raccontano lacrisi allo stesso modo?

Su qualunque mezzodi informazione si osservauna adesione totalitaria,nel senso politicamenteforte, a dottrine economi-che che hanno portato aquesta crisi. Alla base del-le dottrine neoliberali c’èil detto “bisogna affamarela bestia”. Ci dicono che

quanto lo Stato fa è sempretroppo, in tutti i campi,n e l l a s a n i t à ,nell’istruzione. Bisognasempre e comunque ridur-re la spesa sociale. Ed èquanto sta succedendo inItalia, nel nome del dogmasecondo cui lo Stato deveessere ridotto al minimo,limitando le entrate e lesue spese. Una tesi che nonsta in piedi da nessun pun-to di vista, ma che vieneripetuta dal 2007 in poi. Ilkeynesismo, il controcantodelle dottrine neoliberali,che vede nell’interventodello Stato un fattore fon-damentale per uscire dallacrisi, è stato applicato inmisura fortissima per sal-vare le banche e il sistemafinanziario. Siamo quindidavanti a una forma dikeynesismo privato che èuna singolare variante del-la dottrina neoliberale.

Ma proprio tutti seguonoquesto schema?

Diciamo di sì, al 90 oal 95 per cento. Ogni com-mento o analisi va in quelladirezione, magari con se-gnali di rincrescimento, ri-conoscendo che così si ri-schia una recessione. Lagrandissima parte di com-mentatori, anche di diverseparti politiche, sono dentrola dottrina neoliberale. Me-no Stato a qualunque costo,

anche se il costo si scaricasulla gente comune.

Cosa manca nel raccontodi questa situazione?

Bisogna cominciare araccontare la crisi in mododiverso. Anche se in Italiaha delle peculiarità chenon si possono ignorare, èuna crisi delle banche. Nondel debito pubblico. E persalvare le banche, a ottobre2011 i governi europeiavevano stanziato 4.600miliardi di euro tra eroga-zioni dirette e garanzie. IlPil di Francia, Germaniae Italia messi insieme. Unadelle maggiori catastrofidi questi anni è quella dellaHypo Real Estate che ècostata 142 miliardi di eu-ro. Dobbiamo spiegare lacrisi reale e riprendere daltappeto sotto cui sono states e p o l t e l e r i f o r m edell’architettura finanzia-ria europea.

In America c’è PaulKrugman, sul New YorkTimes, che scrive questecose quasi ogni giorno.In Italia non c’è proprionessuno che sia sfuggitoalla visione che lei consi-dera egemone?

Posso citare GiorgioLunghini, un giurista comeGuido Rossi che si è distin-to nel prendere partito con-tro le dottrine dominanti.

Come si spiega che anchei giornali progressisti, co-me Repubblica, dove leiscrive, abbiano dato tantosostegno a Monti applau-dendo le sue richieste disacrifici e i suoi tagli?

Le dottrine neoliberalihanno goduto di un mono-polio sui cervelli che nonha precedenti storici. C’èpoi l’idea che quasi certa-mente stiamo andando ver-so il disastro. Misure comequelle di Monti produrran-no una recessione terribile,ma il non adottarle a moltisembra anche peggio. Per-ché sale lo spread, si rischiadi non pagare i dipendentipubblici e così via. Molticolleghi opinionisti, che inprivato pensano si tratti ditagli inauditi e pericolosi,quando scrivono si accoda-no agli altri perché temonoancora di più la Borsa e leagenzie di rating. Tra duedisastri scelgono il disastrominore, pur sapendo che sitratta di un disastro. Ma nonmi chieda di fare nomi.

Quali sono le conseguenzedi questa uniformità intel-lettuale e di comunicazio-ne?

Bisogna capire che lacrisi stessa può diventareuna forma di governo. Ilpiù grande fattore della crisiè la distribuzione del reddi-to, negli Stati Uniti e inGermania. Dinanzi al ri-schio che la gente scendes-se in piazza coi forconi, lacrisi è stata presentata comel’eruzione del vulcanoKrakatoa. Si è diffusa unaforma di governo fondatasulla diffusione della paura.

Anche Monti ha un go-verno fondato sulla pau-ra?

È soltanto l’ultimo disdozzine e dozzine di gover-nanti, basti pensare a cosaha fatto nel Regno UnitoGordon Brown, che dopoil fallimento delle bancheha detto: “Dovremo tagliaretutto e chiedere sacrifici,ma lo stiamo facendo pervoi”.

Luciano Gallino.

Page 18: Il Peperoncino Rosso agosto 2012

Il nostro appelloe l’ordine del discorsodi ALBERTO BURGIO

a crisi è fatta didinamiche eco-nomico-finan-

ziarie, alla base delle qualioperano, sul piano nazionalee «globale», determinati as-setti di potere e una determi-nata struttura dei processi diproduzione e circolazione.Su questo terreno si sonoverificate, a partire dal 2007,le vicende che hanno inne-scato la tempesta finanziaria.Ma la questione che subito

si pone - basta un attimo percomprenderlo - è che qua-lunque cosa si dica a questoriguardo è frutto di interpre-tazioni. Soltanto persone fa-ziose, intolleranti come Giu-liano Ferrara possonopretendere che un'opinione(la loro) sia «oggettiva» einoppugnabile. Chiunque al-tro converrà che ogni narra-zione implica assunzioni te-oriche, ipotesi e, appunto,interpretazioni.

Nel caso della crisi,semplificando al massimo,si fronteggiano due schemiinterpretativi. Il primo,mainstream e prevalente sulpiano politico, riconduce la

crisi a due cause: la crisifiscale (dovuta a un eccessodi spesa pubblica - i cosid-detti sprechi - in materia diwelfare e di pubblico impie-go) e la sproporzione tra re-tribuzioni e produttività dellavoro. Da qui fa discendere,a catena, la crisi dei debitisovrani, i severi verdetti del-le agenzie di rating e le de-cisioni dei mercati finanziari.Dopodiché la terapia è scon-tata: essa impone una «rigo-rosa» politica di tagli (santi-ficata nel fiscal compact),licenziamenti e blocco delle

assunzioni, deflazione sala-riale, privatizzazioni e alie-nazione del patrimonio pub-blico, riduzione delle tutelee dei diritti del lavoro dipen-dente. L'idea-base di questavisione (coerente col discor-so sulle «compatibilità» cheda venticinque anni fa pro-seliti anche a sinistra) è cheda mezzo secolo viviamo(più precisamente: la massadei lavoratori dipendenti vi-ve) «al di sopra delle nostrepossibilità». La speranza chela informa è che il «risana-mento» della finanza pubbli-ca «rassicuri» i mercati eplachi la fame degli specu-latori. O meglio: che questi

scelgano altri obiettivi, postoche speculare è la loro ragiond'essere.

L'altra interpretazionedella crisi, familiare ai lettoridi questo giornale, rovesciala prospettiva. Sostiene chela crisi sia figlia dell'assenzadi regole al movimento delcapitale industriale (deloca-lizzazioni) e finanziario(speculazione), della povertàdei corpi sociali (provocataproprio dalle «terapie» pro-pugnate dalla prima ipotesi)e della socializzazione delleperdite dei privati (a comin-ciare dalle banche, alle qualigli Stati hanno regalato mi-gliaia di miliardi di euro,4600 nella sola eurozona).Affe rma che , lung idall'essere giudici imparziali,le agenzie di rating lavoranoper la privatizzazione delledemocrazie (in quanto i go-verni obbediscono alle lorodecisioni), oltre a spianarela strada alla speculazione.Ritiene che le politiche adot-tate dai governi servano sol-tanto a drenare enormi ric-chezze verso le oligarchiefinanziarie.

E suggerisce misure ditutt'altro segno: regolazionedei mercati (non c'è bisognodi essere in tutto d'accordocon Lenin per avere unabuona opinione degli accor-di di Bretton Woods); unariforma della Bce che ne fac-cia una vera banca centrale(come la Fed e la Bank ofEngland, che dal 2008 ac-quistano massicciamente irispettivi titoli di Stato); in-cremento dell'occupazione(a cominciare dal settore am-bientale, dal welfare e dallaformazione) e riduzionedell'orario di lavoro per ac-crescere la domanda aggre-gata; equità fiscale (ancheper mezzo di prelievi strut-turali su patrimoni e rendite);drastica riduzione della spe-sa militare. Sottesa a questaprospettiva è la tesi enuncia-ta di recente da Amartya

Sen, secondo il quale questacrisi non è il sintomo delfallimento degli Stati, bensìl'effetto del fallimento delmercato, che gli Stati hannoprovveduto a salvare. Quan-to alle proposte (da tempoavanzate da autorevoli stu-diosi, tra cui Luciano Galli-no, Giorgio Lunghini e Gui-do Rossi), esse dimostranocome la stucchevole litaniache ne lamenta l'assenzarientri nella sistematica di-sinformazione che abbiamodenunciato. Ora, poniamoche questa pedestre sintesisia accettabile: che cosa nediscende riguardo alle que-stioni poste dalla nostra let-tera? Una conseguenza mol-to semplice che, come haosservato Carlo Freccero,chiama in causa direttamen-t e i c o m p i t idell'informazione e, indiret-tamente, la qualità della no-stra democrazia e le relazionipericolose tra potere econo-mico e potere politico altempo della «neoliberismoglobalizzato». Se è vero cheesistono due letture dellacrisi, di entrambe queste let-ture la stampa ha il doveredi tenere conto. Questo do-vere incombe in primo luo-go sul servizio pubblico (inItalia, la Rai) e sulle maggio-ri testate indipendenti, sem-pre che esse intendano assol-vere una funzione nazionalee non operare come partitipolitici. Tenere conto dellapresenza di due posizionicontrapposte significa, inquesto caso, non presentarequelle dei governi europei edelle istituzioni comunitariecome risposte obbligate,bensì, se non altro, spiegareche si tratta di scelte coerenticon una di queste posizioni,e da essa imposte. Quandoun governo decide di tagliareancora le pensioni, di can-cellare l'art. 18 dello Statutodei lavoratori, di «rivederela spesa» riducendo posti dilavoro e servizi, di aumenta-re la pressione fiscale sullavoro dipendente e di alie-nare il patrimonio pubblico,la stampa libera di un paesedemocratico ha il precisodovere di spiegare al pubbli-co dei non addetti ai lavoriche ciò non avviene perché«c'è la crisi», ma perché que-sto governo considera indi-scutibile la sovranità dei

mercati e ritiene giusto su-bordinarle ogni altro interes-se. Dopodiché tutto il dibat-tito su chi è tecnico e chipolitico andrebbe, come me-rita, dritto in archivio. Ognu-no vede che - fatte pochissi-m e e c c e z i o n i -l'informazione non assolvequesto dovere, che probabil-mente nemmeno riconosce.La nostra lettera ha denun-ciato tale stato di cose, sot-tolineandone la rilevanza sulterreno democratico. E pro-prio perché siamo convintidel nesso che lega informa-zione e democrazia, abbia-mo chiamato in causa anchele massime autorità delloStato, che a nostro giudiziorischiano di venir menoall'obbligo di imparzialitànella misura in cui offronoil proprio incondizionato so-stegno alle scelte politichedel governo, sposandone,per ciò stesso, le legittimema discutibili opzioni teori-che. Siamo ingenui? Igno-riamo che tutto ciò non av-viene per caso? È probabileche ogni denuncia sconti unpo' d'ingenuità, ma saremmoimperdonabili qualora rite-nessimo che un appelloall'onestà intellettuale possarisolvere ogni problema. Viè tuttavia un eccesso di rea-lismo in chi ritiene inevita-b i le che la s tampa(«l'avversario») sia reticenteo faziosa. Non è scritto cheil servizio pubblico debbacondurre battaglie di parte,e comunque non è accetta-bile e va denunciato. Altri-menti perché indignarsi perle censure e la disinforma-zione che spesso, a ragione,gli imputiamo? E perchécercare di impedirle? Quan-to alla stampa indipendente,anch'essa ha qualche proble-ma di legittimazione, e nonpotrebbe rivendicare aperta-mente il diritto di nascondereai propri lettori una partesignificativa della verità. Tral'ingenuità e un iperrealismoche rischia di regalare alibialla disinformazione, prefe-riamo credere che il confron-to delle idee comporti unasfida impegnativa per tutti.Non per caso il silenzio(quello di chi semplicementepreferisce ignorare tutta que-sta discussione) resta la viapiù comoda, anche se di cer-to non la più nobile.

...L

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Come uscire dalla crisi:Crescita e intervento pubblico

La lezione di Bacone e la finanzache nessuno vuole mettere in regola

Guido Rossi, 81 anni, è un giurista ed avvocato; comesenatore per la Sinistra Indipendente è stato promo-tore dell'inserimento delle legislazioni antitrust, sulleOPA e sull’insider trading nell'ordinamento italiano.

GUIDO ROSSIIl Sole 24 Ore, 8 aprile 2012

e per una sorta diOdissea nello spazioe nel tempo, ad esat-

tamente quattro secoli didistanza, rivivesse il gran-de filosofo Francesco Ba-cone, scoprirebbe che que-sto periodo, lungi dall'averabbandonato ogni sorta diideologie come si è solitisostenere, s'è abbarbicatoa fantasmi metafisici ancorpiù gravi. Bacone nonavrebbe alcuna difficoltà aqualificare come “idolafori” (idoli del mercato)che sfuggono alla realtà,ma tuttavia condizionanoi comportamenti umani ein modo particolare quellidei governanti, quei princi-pi ideologicamente indi-

scussi e a loro volta com-ponenti di una catafrattaideologia. La tesi cheall'inizio della crisi econo-mica pareva destinata aesser messa in discussio-ne, ma non lo è, sta tuttanel riconoscimento diastratti e opachi sovraniche vengono chiamati“mercati”, e che paionocomandare il mondo.

È stupefacente pertan-to che dalla crisi del capi-talismo finanziario non si

sia tratto finora alcun inse-gnamento per proporre unaseria disciplina dei mercatifinanziari, come era avve-nuto con Roosevelt dopola crisi del 1929. Anzi, gliadepti alla religione delladeregolamentazione e delmercato libero sono prontiancora a sostenere che nonè stata la deriva finanziariache ha creato una bollaspeculativa, che ivi rimane,superiore a circa dieci volteil Pil mondiale, cioè il la-voro dell'umanità, bensì ildesiderio spasmodico degliamericani di possedere unacasa che avrebbe originatoi subprime mortgages, non-ché l'ambizione di organiz-zare le Olimpiadi cheavrebbe rovinato la Grecia.

Pur non essendo finorastata presa alcuna decisio-ne per garantire la difesa

dei diritti e delle democra-zie costituzionali occiden-tali, da più parti ci si inter-roga finalmente su qualesia la vera funzione degliistituti di credito ed in mo-do particolare delle banche,prime protagoniste del ca-pitalismo finanziario. Ver-rebbe qui d’istinto il desi-d e r i o d i c i t a r etestualmente una frase dicirca un secolo fa: «Ma,a mano a mano che lebanche si sviluppano, e si

concentrano in pocheistituzioni, si trasformanoda modeste mediatrici inpotenti monopoliste, chedispongono di quasi tuttoil capitale liquido di tuttii capitalisti e piccoli in-dustriali, e così pure dellamassima parte dei mezzidi produzione e dellesorgenti di materie primedi un dato paese e di tuttauna serie di Paesi». Lafrase è di Lenin in“L’imperialismo, fasesuprema del capitalismo”(capitolo secondo).

Che dire allora delrapporto annuale dellaFederal americana diDallas del 2011, appenapubblicato, nel quale siprecisa che il sistema fi-nanziario americano vacambiato perché la percen-tuale di ricchezza control-

lata dalle cinque piùgrandi istituzionibancarie ha raggiuntoil 52% e questa lorodimensione ha creatocomplessità, magni-ficando le opportu-nità per l'opacità, el'incapacità di valu-tare i rischi. Sottoli-nea il rapporto che lalegge Dodd Frank eil Consumer protec-tion act nulla hannofatto per frenare ilcontinuo aumentodella concentrazionedell'industria bancariaamericana. Vi è poi

un deciso attacco sul qualeoramai sono d'accordo imaggiori studiosi america-ni, per distruggere i varipregiudizi, come quelloche impedisce alle grandibanche, perché portatricidi “rischio sistemico”, difallire.

Il principio “too big tofail” (troppo grandi per fal-lire), oltre che essere anti-democratico, non risolveil problema che secondo ilrapporto può essere solo

affrontato in senso contra-rio, cioè con la riduzionedelle dimensioni dellegrandi istituzioni finanzia-rie.

Tutto ciò impedirebbeanche, come sottolineatoda Andrew Haldane (Lon-don Review of Books, 23febbraio 2012), direttoreesecutivo della Bancad'Inghilterra, gli odiosicompensi dei responsabilidelle istituzioni bancarieche costituiscono poi la ba-se vera dell'indignazionedi tutti gli “Occupy WallStreet” e via dicendo.

F i n i r e b b e c o s ìl'incredibile paradosso at-traverso il quale gli Stati ele Banche centrali, coi de-nari dei contribuenti, sal-vano le grandi istituzionifinanziarie, alimentandonela speculazione.

La contropartita è checon l'iniezione di denaropubblico la grande specu-

lazione privata dei mercatista governando gli Stati.

Ma ciò che ancora piùsorprende è che il primoministro cinese Wen Jia-bao in un appassionato in-tervento di mercoledì scor-so dichiarava testualmente:«Francamente, le nostrebanche fanno profitti trop-po facilmente, perché oc-cupano una posizione dimonopolio ed è necessarioridurre la loro influenzapolitica e affrontare unavera riforma del sistemafinanziario, cominciandocon ridimensionare i grandimonopoli bancari».

Qualche anima candi-da si potrà forse sorprende-re delle vicende del capita-lismo di Stato cinese, maforse sarebbe l'ora che iresponsabili della cosapubblica abbandonasserogli idolafori e ritornasseroa difendere lo Stato di di-ritto.

S

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Come uscire dalla crisi:Crescita e intervento pubblico

Per salvare l’Italia Montifaccia cose di sinistraA cura di NICCOLÒ CAVALLIIntervista a Giorgio Lunghini(Linkiesta, 11 febbraio 2012)

rofessor Lunghini,in cosa consiste lateoria economica

neoclassica?A l c o n t r a r i o

dell’economia politica ae s s a p r e c e d e n t e ,l’economia neoclassicaconsidera l’individuo, enon le classi sociali, qualeoggetto della propriaanalisi, un individuo cheè caratterizzato e studiatocome un essere perfetta-mente razionale e con unaconoscenza perfetta delfuturo, intento a massi-mizzare la propria funzionedi utilità. Questo individuosi muoverà, nello spazioastratto di un mercato incui la moneta non contanulla, entro i limiti impostidalle proprie risorse e dallestrategie degli altri indi-vidui, fino a che tale inte-razione non condurràall’equilibrio. Anchequando l’analisi neoclas-sica viene problematizzata,tentando di integrarla conasimmetrie informative,aspettative razionali, odistinguendo tra breve el u n g o p e r i o d o ,l’impostazione di base ri-mane quella ora descritta.E che cosa c’è che nonva in questa imposta-zione?

Il mondo neoclassicoè dominato dall’armoniainvece che dal conflitto,dalla razionalità inveceche da l l ’ incer tezza ,dall’equilibrio invece chedalla crisi: chiunque puòrendersi che non si trattaaffatto di una descrizionerealistica della realtà incui viviamo. È significa-tivo che l’economia neo-classica non abbia unateoria delle crisi, ossia nonpreveda la crisi come

possibile esito endogenodel sistema. Questo, allaluce dei fatti, dovrebbe giàessere un motivo suffi-ciente per abbandonarla;ed è politicamente preoc-cupante che le ricette pro-poste per uscire dalla crisinon facciano altro cheispirarsi proprio alla suafilosofia, che è quella dellaissez faire. Il mercatodel lavoro, ad esempio, èconcepito come inefficien-te quando sindacati troppopotenti impongono un sa-lario più alto di quellod’equilibrio: per la teorianeoclassica, la soluzioneconsiste nell’indebolire isindacati e creare maggio-re concorrenza tra i lavo-ratori, così da eliminaregli attriti artificiali e deter-minare un saggio salarialepiù basso, di equilibrio, incorrispondenza del qualenon vi sarà disoccupazio-ne involontaria, così chela produzione che ne risul-ta sarà interamente vendu-ta. È questo l’impiantoideologico che giustifical ’ idea d i e l imina rel’articolo 18, e diminuirele tutele ai lavoratori.Cosa direbbero, invece,i classici?

David Ricardo eragiunto, al termine di unragionamento analiticomolto rigoroso, a dimo-strare una cosa che sem-brerà molto semplice, os-sia che se i salari sono alti,i profitti saranno bassi, eviceversa. In una societàdivisa in classi, il prodottosociale non andrà tutto ailavoratori, ma viene divisotra i percettori di rendita,i capitalisti e i lavoratoristessi. In quest’ottica, nel-la sfera della distribuzionenon vi è armonia, comesostiene la teoria neoclas-sica quando si concentras u l l a “ p r o d u t t i v i t àmarginale”, ma vi è con-flitto: tra i rentiers e i ca-

pitalisti, e tra i capitalistie i lavoratori. Piero Sraffariprese questo punto, mo-strando ineccepibilmente,e con un inconfutabile ap-parato matematico, chel’armonia distributiva po-s tu la ta da l la t eor ianeoclassica non è dimo-strabile: non esiste nessunlivello “naturale” del sala-rio, e non esiste nessunac o n f i g u r a z i o n e “ d iequilibrio” nella distribu-zione del prodotto sociale,poiché esso sarà distribu-ito, oltre che in base allecondizioni tecniche dellaproduzione, in funzionedei rapporti di forza e del-le variabili monetarie efinanziarie. Il risultato diquesta critica è però statala damnatio memoriae ca-duta su Sraffa e su tutto ilsuo lavoro.Tra gli autori classici, leicita anche Marx.

Marx è l’unico autoreche fornisce una teoriadella crisi, eppure è pro-prio lui a mostrare che ilcapitalismo potrebbe an-che riprodursi senza in-contrare crisi, ma se e sol-tanto se la distribuzionedel prodotto sociale fossetale da non generare situa-zioni in cui i redditi sonotroppo bassi per sostenerela domanda, ossia quandola distribuzione della ric-chezza viene spostata daisalari ai profitti. Marx par-lava in questo senso di“ c r i s i d isovrapproduzione”; il cheperò non significa che“ a b b i a m o p r o d o t t otroppo”, poiché si tratta diuna sovrapproduzione re-lativa: rispetto alla capaci-tà d’acquisto, non rispettoai bisogni della società,che sono anzi spesso fru-strati proprio da questomeccanismo di mercato,che lascia le parti non ab-bienti della popolazionein stato di privazione.

L’altra condizione indivi-duata da Marx era che mo-neta, banca e finanzaavrebbero dovuto esserefunzionali soltanto al pro-cesso di produzione e ri-produzione del sistema, enon dare invece luogo asovraspeculazione e a crisidi tesaurizzazione. Se lemerci non si vendono, in-fatti, è anche perché la ric-chezza viene tesaurizzataoppure utilizzata per atti-vità speculative. Keynescondivise con Marxquest’analisi.Ma Keynes non era con-vintamente antimarxista?

Da buon liberale in-glese nato nell’Ottocentol o e r a , c e r t o , m ad’altronde lo stesso Marxdice di sé je ne suis pasmarxiste. Il punto su cuiKeynes si trovò in accordocon Marx è la critica allateoria standard, che consi-dera neutrale la moneta,cioè vede la moneta comeun semplice mezzo per loscambio di merci, mentrenella realtà capitalistica lamoneta viene domandatadi per sé stessa. Questopotrebbe essere considera-to un comportamento irra-zionale: perché mai dete-n e r e m o n e t a , c o s ìrinunciando all’utilità de-rivante dall’acquisto di unbene oppure all’interessefornito dall’acquisto di ti-toli? Solamente Paperon

de’ Paperoni ama il denaroin quanto denaro! In real-tà, spiega Keynes, nelmondo reale è perfetta-mente razionale deteneremoneta in forma liquida,poiché viviamo in unmondo incerto, e la do-manda di moneta tende acrescere con l’aumentaredella nostra percezione diincertezza, così come ten-derà in questo caso a cre-scere il tasso di interesse,ossia il premio che chie-diamo per separarcene.Ma il tasso di interesse,unito all’incertezza circail futuro, sono proprio ledue determinanti dellescelte di investimento daparte degli imprenditori,che potranno dunqueprendere decisioni non ot-timali e far sì che il siste-ma economico in cui vi-v iamo res t i in unacondizione cronica di atti-vità subnormale per un pe-riodo considerevole, senzauna tendenza marcata néverso la ripresa né versoil collasso completo. Eccoil paradosso della povertàin mezzo all’abbondanza;e ecco la necessità di unintervento dello Stato, sedel sistema economico incui viviamo si voglionoeliminare i difetti princi-pali: la disoccupazione ela distribuzione arbitrariae iniqua della ricchezza edel reddito.

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Come uscire dalla crisi:Crescita e intervento pubblico

Giorgio Lunghini, 74 anni, è un economista e profes-sore universitario. Membro dell’Accademia Nazionaledei Lincei e della Fondazione Giuseppe di Vittorio.

E come si può intervenireper eliminare questi difet-ti?

Nell’ultimo capitolodella Teoria generale, Key-nes propone tre linee di in-tervento: una redistribuzionedel reddito per via fiscale(imposte sul reddito pro-gressive e elevate impostedi successione), l’eutanasiadel rentier, e un certo, nonpiccolo, intervento dello Sta-to nell’economia. La ricettakeynesiana è, di per sé, an-che se a ciò non era intesa,una ricetta per l’equità e perla crescita. La redistribuzio-ne del reddito (peraltro pre-dicata dall’articolo 53 dellaCostituzione italiana) com-porterebbe un aumento dellapropensione marginale me-dia al consumo e dunquedella domanda effettiva.L’eutanasia del rentier, dun-que del “potere oppressivoe cumulativo del capitalistadi sfruttare il valore di scar-sità del capitale”, renderebbeconvenienti anche investi-menti a redditività differitae bassa agli occhi del conta-bile, quali normalmente so-no gli investimenti a altaredditività sociale, come lasanità o l’educazione. Perquanto riguarda l’interventodello Stato, secondo il Key-nes de La fine del laissezfaire, il suo compito è pro-prio quello di svolgere effi-cacemente quelle attivitàche cadono al di fuori delraggio d’azione degli indi-vidui, senza sovrapporsi adessi. Ricordo che l’Italia, aquesto proposito, ha una tra-dizione illustre, purtroppotradita.Come giudica in questosenso l’azione del gover-no?

La politica del governoè stata sino ad ora impron-tata a una politica dei “duetempi”: si tratta di una stra-tegia per definizione falli-mentare. Il vincolo di bilan-cio è un problema reale,certo, ma non è l’unico:l’equità e la crescita sonoaltrettanto importanti, e sidoveva agire simultanea-mente nei confronti di questidue aspetti – anche perchéle condizioni del debito pub-blico italiane non sono affat-

to disastrose, mentre ciò chespaventa gli investitori èprincipalmente il fatto chel’economia non cresca daalmeno 10, 15 anni. Pierlui-gi Ciocca, che è stato il pri-mo a parlare, già nel 2003,di un “problema di crescitadell’economia italiana”, hadi recente ha suggerito tremosse per l’economia italia-na, che a integrazione dellaricetta keynesiana assicure-rebbero a un tempo rigore,equità e crescita.Di quali misure stiamoparlando?

Ciocca individua tre vo-ci di spesa su cui intervenire:i trasferimenti alle imprese,che sono spesso formed’inefficienza se non di ille-galità e corruzione, e chealimentano un sistema im-prenditoriale affetto da na-nismo, con bassi standardtecnologici e scarsa propen-sione all’innovazione. Que-sti trasferimenti dovrebberodiminuire almeno di 2 puntipercentuali. Gli acquisti dibeni e servizi della pubblicaamministrazione andrebberopoi centralizzati e ridefiniti,ricontrattando i prezzi fuorimercato, riducendo com-plessivamente le uscite dal6 al 9%. Infine, la spesa peril personale potrebbe dimi-nuire circa del 10% con unparziale turnover, tenendofermi i salari unitari. Assie-me ad alcune misure a so-stegno della produttività (da-gli interventi per leinfrastrutture e per la dimi-nuzione della pressione fi-scale alla revisione del dirit-to societario, delle procedureconcorsuali, del processocivile, della tutela della con-correnza e del diritto ammi-nistrativo) e della domanda(attraverso una spending re-view dei conti pubblici, perindividuare le spese impro-duttive e tagliarle, aumen-tando al contempo le speseproduttive), queste misurepotrebbero portare ad unacrescita in 5 anni del 2,5%in termini reali.Eppure il presidente Mon-ti ha promesso una cresci-ta del 10% con le liberaliz-zazioni e ha dichiaratoche, rispetto alla crisi, sia-mo a metà del guado.

Sarebbe utile, intanto,spiegare in quanto tempo èprevista questa crescita. Inogni caso, non si risolvonoproblemi strutturali con 500notai in più e il doppio deitaxi o delle farmacie. Occor-re piuttosto rendersi contoche la crisi non è affatto ametà del guado, e chiunqueconosca l’andamentodell’export e della crescitane è perfettamente consape-vole . Senza contarel’occupazione, che va malis-simo: è oggi all’8-9% e, fa-cendo i conti veri, cioè con-teggiando cassaintegrati,scoraggiati e inattivi, è plau-sibile che questa cifra possa

essere stimata attorno al12%. A questo va aggiuntoche la quota di giovani di-soccupati è altissima, quasial 40%, e che, quando i gio-vani lavorano, sono lavora-tori temporanei, precari, esono sempre i primi a esserelicenziati. Si tratta di unacondizione drammatica dicrisi economica e politica,che coinvolge un’intera ge-nerazione e, con essa, tuttoil Paese.Professore, ma come sia-mo finiti in questa situa-zione?

Negli ultimi anni si èavuto un cospicuo sposta-mento, nella distribuzionedel reddito, dai salari ai pro-fitti e alle rendite; e dunquesi è determinata una insuffi-cienza di domanda effettivae una disoccupazione cre-

scente. D’altra parte, la fi-nanza è diventata un giocofine a se stesso. In condizio-ni normali, la finanza è ungioco a somma zero: c’è chiguadagna e chi perde; maquando essa assume le for-me patologiche di una inge-gneria finanziaria allaFrankestein, ci perdono tutti:anche e soprattutto quelliche non hanno partecipatoal gioco. Questi processi sisono diffusi in tutto il mon-do, grazie alla globalizzazio-ne e alla conseguente sincro-nizzazione delle diverseeconomie nazionali; e grazieall’assenza di un coordina-mento della divisione inter-

nazionale del lavoro e di unappropriato ordinamentomonetario e finanziario in-ternazionale. Così che i sin-goli paesi si trovano a doverfronteggiare le conseguenzedella crisi ciascuno da solo,ma non autonomamente;bensì, in Europa, secondole direttive della Banca Cen-trale Europea e, in generale,del “senato virtuale”.Che cosa intende per“senato virtuale”?

Il “senato virtuale”, se-condo una definizione cheNoam Chomsky mutua daBarry Eichengreen, è costi-tuito da prestatori di fondi

e da investitori internazio-nali che continuamentesottopongono a giudizio,anche per mezzo delleagenzie di rating, le politi-che dei governi nazionali;e che se giudicano“irrazionali” tali politiche- perché contrarie ai lorointeressi - votano contro diesse con fughe di capitali,attacchi speculativi o altremisure a danno di quei paesie in particolare delle varieforme di stato sociale. Igoverni democratici hannodunque un doppio eletto-rato: i loro cittadini e il se-nato virtuale, che normal-mente prevale. Infatti è

questa una crisi tale che, senon se ne esce, avrà conse-guenze gravissime non sol-tanto economiche (una lun-ga depressione), masoprattutto politiche. Il No-vecento europeo ha insegna-to che dalla crisi si esce adestra. Uscite a destra cheoggi non sfoceranno in na-zifascismo; ma più probabil-mente - poiché la secondavolta le tragedie si presenta-no come farsa - in forme dipopulismo autoritario. ConTolkien al posto di Heideg-ger e gli Hobbit al postodelle Walkirie.

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ANTONIETTA D’INTRONO

un locale originaleper una cittadina co-me Trinitapoli che ha

sempre concepito il barcome luogo di sosta perchiacchierare e consuma-re con gli amici al tavoli-no un caffè, un gelato ouna granita.

Choc House è, innan-zitutto, caratterizzato dal-le dolcezze della Venchiche produce uno dei cioc-colati più buoni e apprez-zati nel mondo e dallagrande varietà di tè,espressini caldi e freddie cioccolata calda. Ma ac-canto a queste squisitezzei giovani titolari del bar,Nazareno d’Ambrosio eLorella Acquafredda han-no arricchito la sala bardi altri piacevoli passa-

tempi: una libreria colmadei romanzi dei piùgrandi narratori italiani estranieri, tavolini con iquotidiani e altri con lescacchiere.

Dunque tre angolirelax: di lettura, di giocoe di conversazione chequotidianamente vengonooccupati da studenti e dagiovani lavoratori desi-derosi di trascorrere illoro tempo in modo in-telligente.

Nazareno e Lorellasono ben attenti a sod-disfare tutte le richiestedi una clientela giovaneed esigente e sono semprepronti ad aderire ad ini-ziative culturali per vi-vacizzare il loro bar.

Da tre anni, ad esem-pio, propongono in feb-braio, in collaborazionecon il Centro di Lettura

GlobeGlotter, la giornatadi risparmio energeticointitolata “M’illumino dimeno”. Per una serata si

gioca, si chiacchiera e sibeve romanticamente allume di candela. È, in-somma, un bar dove le

idee si sposano con il pro-fumo eccitante della cioc-colata al peperoncino.

È

Un ritrovo per giovani universitari e non soloNel Choc House di Nazareno e Lorella gli scacchi si mescolano ai libri,al profumo inebriante del cioccolato, del caffè, del tè e alla raffinatezza del locale

L’interno del bar Choc House un Via Cairoli.

17 anni di fedeltàmorto Staff, un simpa-tico bastardo che haregalato alla gente del

quartiere tante ore di giocoe di allegria nei suoi lunghi

17 anni di vita.Uno dei suoi tanti ami-

ci gli ha dedicato questopensiero: “Non so se esisteun paradiso per i cani ma

se ci fosse mi auguro chesia “gestito” da Staff e chenoi fossimo i suoi ospitioccasionali ma fedeli”.

Il cane Staff gioca con Dora, una delle sue più grandi amiche.

Trinitapoli:città di centenari

12 giugno 2012: nonna Maria festeggia i 100 anni circondata dall’affettodella sua famiglia.

È

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ANTONIETTA D’INTRONO

organizzazione disoggiorni climatico-termali per anziani ha

radici antiche nel comune diTrinitapoli. Nel passato, leamministrazioni comunali or-ganizzavano viaggi nelle lo-calità termali per consentireagli anziani meno abbienti ditrascorrere un periodo di relaxe di cure.

Le spese di viaggio, divitto e alloggio, di cure termalie di serate di divertimento era-

no totalmente a carico del co-mune. Il servizio reso in ma-niera totalmente gratuita avevala sua utilità sociale poichéconsentiva un riposo salutarea tutti quei cittadini che nonse lo potevano permettere acausa delle loro precarie con-dizioni socio-economiche.

Man mano che si è andatiavanti nel tempo il ruolo delcomune si è trasformato daorganizzatore e fornitore di unservizio sociale ad operatoreturistico. Importante protago-nista di questa mutazione èstato certamente l’assessore ai

Servizi Sociali Nicola di Feo.I soggiorni climatici non sonostati più organizzati per glianziani meno abbienti ma alcontrario a favore di coloroche potevano accollarsi total-mente le spese del soggiorno,delle cure e delle escursioni.Il comune ha pagato soltantole spese del pullman. Una at-tività insomma che il comunetrasformatosi in operatore tu-ristico svolgeva in sleale con-correnza con le agenzie diviaggio e del tutto inutile serivolta a quella fascia di citta-dini che ben potevano fare a

meno delle poche decine dieuro di contributo comunalesulle spese di viaggio.

Un andazzo che non po-teva durare più a lungo tant’èche quest’anno molti dei par-tecipanti abituali, pur di nonr icevere da l comunel’elemosina del pullman, sisono rivolti al partito socialistanella persona di Antonio Mar-cellino che autonomamenteha organizzato il soggiorno.

Stesso risultato si è otte-nuto con la Festa ANNID’ARGENTO del 15 dicem-bre 2011 u.s., completamente

disertata dagli evergreen tri-nitapolesi che, in cambio deltrasporto in bus alla Sala Fon-tana di S. Ferdinando, avreb-bero dovuto pagare a coppia80 euro per il costo del pran-zo. Il comune aveva, cioè,impegnato l’ufficio dei Ser-vizi Sociali per organizzareuna festa che sono stati ingrado di pagarsi e di animarsida soli gli arzilli pensionatidi Trinitapoli. Al trasporto inpullman hanno preferito leloro automobili e la libertà discegliersi il locale, il pranzoe l’animazione.

Chiusa l’agenzia turistica comunale

L’

Come mai l’acqua del mare diventa rossa?Pubblichiamo alcune foto che ci inviano i bagnanti scattate nei pressi della Foce Carmosinae sollecitiamo tutte le autorità competenti a dare una risposta urgentissima

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I giovanissimi vecchi di TrinitapoliSono l’esempio di come la vecchiaia possa essere, al di là della perdita della forza fisica,un periodo di riposante libertà di “azione”

ANTONIETTA D’INTRONO

ino Di Bitonto ha su-perato gli 80 anni daun pezzo, ma nessuno

dei suoi compagni di parti-to ha percepito in lui grandimutamenti: sempre attivoe energicamente critico neiconfronti dei “neo-fascistidi oggi”. È ancora in primafila nelle conferenze pub-bliche, segue i comizi inpiazza con lo stesso cipi-glio di qualche decenniofa e siede di pomeriggiodavanti alla sezione del suoamatissimo ex P.C.I. percommentare le notizie po-l i t i c h e d e l l ’ u l t i m o“comunicato” televisivo.

Peppino Filipponio, exassessore alla cultura diTrinitapoli e D.S.G.A., di-rigente di segreteria, inpensione, passeggiandosotto gli alberi della villa,sventola i suoi 80 anni condisinvoltura e, con la suasolita chiassosa e allegraironia, stimola un gruppodi giovani impiegati a cre-are il movimento” LIBE-RA EVASIONE”. I dipen-denti pubblici, infatti, nonpossono evadere le tassealla pari dei professionistiliberi, essendo prelevategià alla fonte. E allora chesi aspetta a protestare?

Gino e Peppino, insie-me a tanti altri casalini,sono l’esempio di come lavecchiaia possa essere, al

di là della perdita della for-za fisica, un periodo dir iposante l iber tà d i“azione”, intendendo perazione il movimento el’energia contagiosa delleidee.

I giovani vecchi dellanostra Trinitapoli non ama-no piangersi addosso. Per-tanto da mattina a sera,d’estate, li vedi o sotto glialberi a chiacchierare ani-matamente, o in campagnaa raccogliere frutta e toglie-re erba secca o davanti alleloro associazioni, dip o m e r i g g i o ” a l l arinfrescata” a giocare allaManiglia a coppie, un gio-co che nei centri limitrofiviene chiamato Mediatore.

Anche Laura Napolita-no, 100 anni il 1° agosto,non ha trascorso gli ultimidecenni nell’ansiosa attesadella fine perché ha trasfor-mato ogni giorno preziosoche gli è stato donato inun’occasione per ridere,dare consigli ai giovani,cucire, cucinare e fare isuoi cruciverba sino aquando la vista l’ha accom-pagnata. Tutti però la coc-colano per ascoltare i suoiracconti che hanno sempreil profumo dei desideri edegli entusiasmi giovanili.Vivere a lungo può, talvol-ta, significare di aver avutoil tempo di scoprire la for-mula magica della felicità.Auguri alla centenaria dalcuore di ragazza.

I 100 anni di LauraANTONIETTA D’INTRONO

aura Napoletano si èsposata nel 1935 e nel1936 ha avuto il pri-

mo dei suoi 8 figli. Oraha 16 nipoti e 19 bisni-poti. È una vivace ed al-legra signora che coltivaancora tanti interessi eche tra gli amati cruci-

verba, le ricette di cucinaed i programmi televisivi(non i varietà per carità!)racconta pezzi della sualunga, interessante e dif-ficile esistenza segnatada ben due guerre mon-diali.

L’abbiamo intervi-stata 6 anni fa, in occa-sione del suo 94esimocompleanno ed abbiamostampato il resoconto

della chiacchierata nellapubblicazione MI CHIA-MO NARA, trame tessu-te con parole di donna(Globeglotter marzo2007). Riportiamo laconclusione del suo rac-conto:

“Tra gli oggetti checonservo ancora con te-nerezza ed orgoglio c’èla mia fede nuziale checon uno stratagemma

riuscii a non regalare aMussolini. Dare l’oro al-la patria significava farela guerra. E a me la guer-ra non è mai piaciuta.Tutti pensano che ad unavecchia non interessa ilfuturo. Non è vero. Sareiancora pronta a battermi,come ho sempre fatto, perassicurare la pace ai mieifigli e nipoti!”.

Un giro di “Maniglia”.

Via Caprera, luogo d’ombra prediletto dai pensionati.

G

L

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Il prof. Antonino Zichichi inaugura il Telescopio di TrinitapoliL’evento fa parte del progetto EEE (Extreme Energy Events). Lo scopo è quello di studiare i cosiddetti “raggi cosmici”,particelle energetiche provenienti dallo spazio esterno, alle quali è esposto qualsiasi tipo di corpo celeste

“Miò scritto” da marzo a maggioCronaca di un seminario finito. Ma non per sempre. A ricordarcelo le biografie senza tempo dei partecipanti

Studenti liceali con il prof. Zichichi.

FLAVIO LABIANCA

n t e l e s c o p i oall’avanguardia in unliceo classico. L’asso-

ciazione sembra strana, ma èproprio quello che è successoall’Istituto Staffa di Trinitapoli.Il telescopio MRPC per il rile-vamento dei raggi cosmici èstato, infatti, inaugurato il 31maggio, alla presenza di alunnie docenti dell’Istituto, dal pro-fessor Antonino Zichichi, fisicoitaliano e docente all’Universitàdi Bologna, conosciuto per lasua lotta al Darwinismo, per lesue numerose apparizioni tele-visive, ma soprattutto perl’estrema semplicità con cuitratta argomenti complessi.

L’evento fa parte del pro-getto EEE (Extreme Energy

Events) promosso dallo stessoZichichi. Lo scopo del progettoè quello di studiare i cosiddetti“raggi cosmici”, particelle ener-getiche provenienti dallo spazioesterno, alle quali è espostoqualsiasi tipo di corpo celeste.

La conferenza del Profes-sore è stata precedutadall’esibizione di un quartettodi archi. La linea guidadell’eclettico discorso del fisicoè stata la divergenza tra“scienza galileiana” e “scienzadella complessità”. Il problemaconsiste nella difficile sceltadella strada da prendere, ma ilprofessore ha dimostrato, conun discorso lineare ed abba-stanza intuitivo, che entrambele scienze hanno una matricecomune.

L’elemento caratterizzantedella conferenza è stata

l’estrema semplicità con cui ilprofessore ha condotto il di-scorso, per far si che fosse com-prensibile a tutti i presenti.

L’obiettivo primario di Zichi-chi è, infatti, quello di far ap-passionare i giovani alla scien-za, attraverso una politica di

sensibilizzazione, rendendo igiovani protagonisti del pro-gresso scientifico.

Il gruppo dei “biografi” al completo.

ANTONIETTA D’INTRONO

bbiamo iniziato “dallafine” cimentandoci su-bito nella creazione del

nostro epitaffio, su ispirazio-ne di un pezzo della poetessaW. Szymborska. Subito do-

po, abbiamo tirato fuori dalnostro armadio immaginariol’indumento che ci rappre-sentava di più. All’incontrosuccessivo, in soli 10 minuti,abbiamo descritto il momen-to che tutti assieme stavamovivendo: si trattava di unaprova di Momentismo.

Ci siamo, poi, intervista-ti l’un l’altro seguendo pre-cise indicazioni giornalisti-che e la volta seguente ci ètoccato lavorare conun’immagine di noi abbinataalla composizione di unHaikù. Un vivace dibattito,poi, è nato dall’incontro sulle

biografie virtuali: il risultatoè stato il gruppo di 20 perso-ne creato su Facebook chia-mato “miò scritto aGlobeGlotter”, giocando coltitolo del seminario stesso.E che dire delle tre foto dellanostra vita? Ci siamo descrit-ti perfettamente in un incon-tro che avremmo voluto nonterminasse mai.

Infine, negli ultimi ap-puntamenti, ci siamo impia-stricciate le dita di coloriimpressionando su cartaun’emozione o un desiderioinconscio e poi ci siamo la-sciati trasportare dall’ascoltodi musiche che accompagna-no le fasi della vita di ognu-no, regalandoci colonne so-nore inedite.

Al termine del percorso,i partecipanti si sono concen-trati nell’elaborazione finaledella propria (o altrui) bio-grafia. Alcuni hanno prefe-rito raccontare la propria vita

per farsela scrivere da “altrepenne”. Come nel caso diAntonio e Rosetta. Un espe-rimento riuscito a tal puntoche Rosetta si è riconosciutapienamente nel pezzo scrittoda Antonio.

Ci siamo rivisti tutti il31 maggio 2012 in apertacampagna, per leggere adalta voce le “vite degli altri”,stampate a sorpresa dallaGlobeglotter in un piccoloinstant book con preziosacopertina di Daniele Diella,un giovane illustratore cheha partecipato anch’egli aMiò scritto.

A ripercorrere le 14 bio-grafie vengono i brividi. So-no vite differenti ma con ununico filo conduttore chepare sia stato “dettato” daun’unica grande biro.

In realtà, è una ben scrit-ta Cronaca di un seminariofinito. Ma non per sempre.

A

U

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Il favoloso mondo di carta di SamuelIl giovanissimo studente di scuola media, ha letto più di un ottuagenario di media cultura,prediligendo i “pilastri” della letteratura russa e le opere di Italo Calvino

S

GRAZIEGrazie per aver reso il mio studio una gioia, per avermi mostrato che ognuno di noi vale qualcosa.Grazie per avermi fatto scoprire ciò in cui riesco maggiormente e a farlo sempre al meglio.Grazie per avermi reso più sicuro di me stesso, per avermi invitato a perseguire le mie mete.Grazie per avermi sgridato perché in questo modo ho imparato.Grazie per aver compreso i ritmi di ciascuno di noi ed esserti adeguata a essi.Grazie per averci fatto viaggiare letteralmente e simbolicamente con la nostra fantasia.Grazie per essere stata gentile e mai sarcastica.Grazie per aver intuito i nostri problemi e le nostre paure anche quando non le esternavamo.Grazie per aver ascoltato i nostri sfoghi.Grazie per la tua discrezione e per la tua presenza, per la tua sensibilità.Grazie per averci insegnato che dagli errori si può imparare.Grazie per averci insegnato a odiare la violenza e a mostrare amore.Grazie per averci premiato al momento giusto.Grazie per tutte le volte che hai reso la nostra classe un’oasi di pace.Grazie delle parole incoraggianti e per quel tuo senso materno.Grazie per aver letto tra te righe di ognuno di noi.Grazie per averci fatto sorridere e commuovere.Grazie per averci preso per mano e per non averla lasciata.Grazie per gli sguardi che parlavano da soli.Grazie di essere unica.E infine GRAZIE per tutto l'amore e l'affetto che ci hai dimostrato.

Samuel Labianca

ANTONIETTA D’INTRONO

amuel è nato nel 1999e frequenterà il prossi-mo anno la 3ª media.

L’ho conosciuto casualmen-te 4 anni fa allorchè vinseun libro durante una compe-tizione promossa dalla Glo-beGlotter. Si trattava deiracconti di Edgar Allan Poeche un lettore di appena 8anni non avrebbe mai sceltodi leggere.

Invece, notai che Sa-muel apparve ben felice diriceverlo in dono. Di recentenella libreria Carte e Arte,la mia attenzione fu attrattada un giornale esposto inuna bacheca: “L’occhio diTrinitapoli”, del quale, nonavevo mai sentito parlare.Marina Frisi mi riferì diaverlo avuto da un abitualefrequentatore della sua libre-ria di nome Samuel, che loaveva creato in seguito aduna esercitazione scolastica.Lo lessi di un fiato e non misembrò affatto scritto da un

12enne.Pensai che probabil-

mente qualche adulto loavesse aiutato. Non riusci-vo, però, ad allontanare dal-la mente il ricordo della lucedi gioia che avevo visto bril-lare negli occhi di Samuelquando gli avevo regalato iracconti di E. A. Poe.

In breve: l’ho intervista-to. Ho scoperto, infatti, cheil giovanissimo studente discuola media ha letto piùlibri di un ottuagenario dimedia cultura. Mentre miraccontava di aver incomin-ciato la sua avventura dilettore a 4 anni e mezzo coni fascicoli n. 1204 e n. 2000di Topolino, mi rendevoconto sempre di più che tut-te le parole lette gli eranorestate ben impresse nellasua mente. La sua infanzia,ad esempio, era una“puerizia” e i fascicoli diTopolino molto famosi era-no “celeberrimi” e così viadiscorrendo con una selezio-ne precisa di ogni sinonimo.

Dopo aver letto pratica-

mente tutti i classici perragazzi, da Oliver Twist aRobinson Crusoe, da Ven-timila leghe sotto i mari aI ragazzi della Via Pal, haincominciato ad apprezzarei grandi narratori europei,concentrando la sua atten-zione in particolare sui ro-manzi che Samuel ritieneessere i “pilastri” della let-teratura russa e mondiale ecioè: Anna Karenina,Guerra e Pace e Il maestroe Margherita. Degli italiani,invece si è innamorato ditutta l’opera di Italo Calvino.

Ma questo ragazzo che,tra l’altro, conduce una vitamolto intensa, tra i giochi,musica e studio, come tuttii suoi coetanei, quandolegge?

La mattina, ci dice, ap-pena alzato e la sera perchépreferisce non guardare af-fatto la televisione e tutti ifilm che vengono tratti dairomanzi perché “i registiprivano la trama delle de-scrizioni più belle degliautori”.

Da qualche tempo haincominciato a leggere an-che Platone ed Aristotele.Gli ho chiesto se gli piacesseanche scrivere e prontamen-te mi ha parlato di “Passodopo Passo” e di “10 e lode”,due libricini che ha scrittonegli ultimi due anni. È con

un suo “pezzo” che conclu-do questo articolo, una sortadi dichiarazione d’affettoalla sua maestra Angela DiBitonto, intrisa di tenerezzae gratitudine verso quellache è stata la sua “educa-trice” per eccellenza.

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È una delle atlete olimpioniche più giovani. Sarà in gara l’11 agosto a Londra nella 20 km di marciaa rapprensentare l’Italia. La città si sta organizzando per seguire la diretta dell’evento

Il sogno di Eleonora inizia da Trinitapoli

DONATO PICCININOMIMMO di BIASESAVINO PESCHECHERA

Era l’estate del 2001.Come gruppo

giovani animatoridella Parrocchia SantoStefano, insieme a donStefano Sarcina, pen-sammo di organizzare unainiziativa che potesse ri-lanciare, in maniera nonagonistica, l’atletica leg-gera valorizzando anchela pista del nostro StadioComunale (una delle po-che esistenti nel circon-dario).

Le iniziat ive perbambini, ragazzi, diver-samente abili sono statesempre al centro dellaprogrammazione pastoraleed educativa del gruppoanimatori parrocchialianche durante l’estate(momento sempre propi-zio per incentivare attivitàdi aggregazione e di so-cializzazione).

Chiamammo quellamanifestazione “Giochiolimpici” e la organiz-zammo per due edizioniconsecutive. Centinaia diragazzi dai 6 ai 14 anni siconfrontavano nelle varieprove: velocità, ostacoli,salto in lungo, salto in alto,staffetta, con entusiasmo,caparbietà e sana compe-tizione.

Un giorno, mentre siraccoglievano le iscrizionicon il nostro banchetto inPiazza Municipio sul sa-grato della Chiesa Madre,arrivò una bambina riccia,alta, timida, un sorrisoimbarazzato, con il nonnoMimmo, a chiedere digareggiare sui 200 metrie nel salto in alto.

“Come ti chiami?” -“Eleonora Giorgi, sononata a Milano il 14 set-tembre 1989” - rispose.

“ A h … c o m e

l’attrice... speriamo cheallora diventi famosa co-me lei..ma in atleticaleggera”.

Eleonora, abitava aCabiate (Como). Anche inonni, Mimmo Cuocci eVittoria di Biase, originaridi Trinitapoli, si erano ta-sferiti come tanti al nord.Ma trascorrevano l’estatenel proprio paese natio,anzi Mimmo e Vittoriamolto spesso, quando pos-sono, ritornano con piace-re nella loro Trinitapoli.

Eleonora, nelle dueedizioni, vince in entram-be le prove mostrandogrande capacità e una for-za atletica di tutto rispettoper la sua età. Dopo le vit-torie nel 2001, aspettam-mo che per l’edizione suc-c e s s i v a t o r n a s s e ,mostrando notevoli passiavanti frutto di una prepa-razione che intanto si an-dava perfezionando graziealla passione che crescevaper l’atletica leggera.

Eleonora è un talento.Una grande scommessadell’atletica leggera italia-na.

Nel 2005, a 16 anni,inizia la sua vera attivitàagonistica, cimentandosinel mezzofondo veloce(800-1500 mt); cinque an-ni fa un infortunio (unatendinite) la costringe acambiare specialità orien-tandosi verso la marcia egareggiando prima conl'Atletica Lecco e oggi conle Fiamme Azzurre.

Ha già vinto dieci tito-li italiani nelle varie cate-gorie anche se il più im-portante è quello Assolutoindoor, lo scorso inverno,ad Ancona consacrandolaa livello nazionale.

Eleonora non vive so-lo di sport e atletica per-chè, nel frattempo, nel no-vembre scorso, si èlaureata in Economia allaBocconi ed è già impegna-

ta in un ma-ster.

C a m b i aallenatore eincontra unpezzo da no-vanta del lamarcia italia-na : G iann iP e r r i c e l l i ,bronzo aglieuropei 1994e argento aimondiali diGoteborg nel1995 sui 50km di marcia.

Gli alle-namen t i s ifanno intensi:170 km a set-timana, perde5 kg, cambial'impostazionestilistica, mi-gliora sul pia-no muscolaree si allena nelmitico campoXXV Aprile( te r reno d igrandi vittorieper marciatorie mezzofon-disti italiani).I genitori de-cidono di tra-sferirsi da Cabiate (Como)a Milano, zona PiazzaleLotto.

Nel 2009 vince anchealla Stracasale, decidendodi partecipare all’ultimomomento, appena arrivataa Trinitapoli, chiedendo anonno Mimmo di andaread iscriverla “perché vo-glio correre”, allenandosidi prima mattina lungo lapista ciclabile. Ha anchevinto a Molfetta e un se-condo posto ad Andria.

C’è una data che Ele-onora e il suo allenatoresegnano sul calendario:sabato 9 giugno 2012.Gran Premio Internatio-nal La Coruna in Spagna.Eleonora abbassa il perso-nale di un minuto, fer-

mando il cronometro a 1h31’ 18”, al di sotto anchedel limite che fissa la Fe-derazione per ottenere ilpass olimpico.

Sarà così in gara l’11agosto, alle Olimpiadi diLondra, nella 20 Km diMarcia a rappresentarel’Italia, a soli 22 anni, unatra le atlete olimpiche piùgiovani di sempre, insie-me alla più esperta e giàmedagliata Elisa Riguado.

Eleonora, anche se na-ta a Milano, si sente delSud (“faccio il pieno disole, simpatia, buon ciboe calore umano”). Porteràanche un pezzo di Trinita-poli, per le sue origini ca-saline, ai Giochi di Lon-dra, coronando quel sogno

che è iniziato tra noi, diecianni fa, e che adesso è di-ventato realtà.

Per l’occasione ci or-ganizzeremo, presso ilButterfly Cafè nel Parcodi Viale Europa, per vede-re insieme con i nonni, iparenti e i tanti amici, ladiretta della gara della 20km di marcia. Sarà il no-stro modo per far sentiretifo e calore.

Le abbiamo già strap-pato una promessa: dopole Olimpiadi verrà a Trini-tapoli con l’impegno diavere un incontro a scuolacon i bambini e trasmette-re l’amore per lo sport eil suo metodo di lavoro:impegno, entusiasmo etanta simpatia.

Eleonora Giorgi.

E

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