Il Peperoncino Rosso dicembre 2012

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Leggi per legittima difesa 2013: il popolo deve riconquistare le “conoscenze” che nel ventennio berlusconiano sono state offuscate dalla competizione, dall’individualismo e dal mito degli uomini della provvidenza. Gli auguri dei casalini cittadini del mondo PERIODICO D’INFORMAZIONE CHE ESCE QUANDO DEVE copia gratuita ANNO VIII n. 08 DICEMBRE 2012 NELL’INSERTO Auguro un prospero anno alla mia città, ad ogni singolo angolo, strada, piazza, marciapiede e casa,che ancora oggi continuo a guardare con gli stessi occhi di speranza di quando ero bambina. Happy new year Annarita Maggio (Reading, Great Britain) GlobeGlotter

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Leggi per legittima difesa 2013: il popolo deve riconquistare le “conoscenze” che nel ventennio berlusconiano sono state offuscate dalla competizione, dall’individualismo e dal mito degli uomini della provvidenza.

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Leggi per legittima difesa2013: il popolo

deve riconquistare

le “conoscenze”

che nel ventennio

berlusconiano sono

state offuscate

dalla competizione,

dall’individualismo e

dal mito degli uomini

della provvidenza.

Gli auguri deicasalinicittadinidel mondo

PERIODICOD’INFORMAZIONE

CHE ESCE QUANDO DEVEcopia gratuita

ANNO VIII n. 08DICEMBRE 2012

NELL’INSERTO

Auguro un prospero anno alla mia città, ad ogni singolo angolo, strada,piazza, marciapiede e casa,che ancora oggi continuo a guardare

con gli stessi occhi di speranza di quando ero bambina.Happy new year

Annarita Maggio (Reading, Great Britain)

GlobeGlotter

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Arcangelo SannicandroAnna Maria Tarantino

FOTO DI:Francesco Mele

MichelAutori vari

Questo numeroè stato chiuso in redazione

il 19 dicembre 2012

anno VIII numero 8DICEMBRE 2012

16 dicembre 2012Concerto dei Cori Polifonici nella Parrocchia Santo Stefanoorganizzato in occasione del 29° Anniversario dellaTraslazione dei resti mortali del Servo di DioP. Giuseppe Maria Leone da Pompei a Trinitapoli.

Il coro della Madonna di Loreto diretto dal maestro Daniele Argento.

Don Stefano Sarcina ricorda Padre Leone.

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Bocciati in catechismoRespinta la mozione che riconosce lacittadinanza italiana a tutti i bambini nati in Italia

R

Pubblichiamo la lettera che il consigliere Donato Piccininoha inviato all’assessore Giustino Tedesco sull’argomento.“Essere nati in Italia è una condizione necessaria ma non sufficiente”(Assessore Giustino Tedesco, 6/11/2012, Aula Consiliare Trinitapoli)

Caro Giustino Tedesco,mi permetto di scriverti questa lettera aperta dopo aver ascoltato la dichiarazioneche hai rilasciato in Consiglio Comunale per giustificare il tuo voto contrarioalla mozione che abbiamo proposto per sostenere i disegni di legge per il dirittodi cittadinanza italiana a chi nasce in Italia.

Mi sto interrogando ancora su cosa dovrebbe portare in dote un bambinoche nasce tra noi perchè possa essere riconosciuto italiano. I bambini non hannouna dote, ma doti e capacità sì.

Frequentando i nostri asili nido imparano a parlare, a disegnare, a fare ibastoncini e i cerchi, colorano le mani, iniziano a camminare e poi a correree ballare con la nostra musica. Poi a scuola leggono e scrivono sui nostri testi,seguono ciclicamente anche le nostre feste, conoscono il nostro credo, giocano,festeggiano, socializzano tutti insieme. Da oggi poi impareranno anche l’innodi Mameli in classe e poi magari faranno sport giocando per una maglia in unoratorio o in una società sportiva, sognando un giorno (ma spero prima dei 18anni) di diventare come Mario Balotelli o conquistare una medaglia alleOlimpiadi per l’Italia (e chissà per l’Europa).

Sono gli stessi bambini che acquistano le cose che compriamo noi, neglistessi negozi, che mangiano e cucinano i nostri prodotti nelle mense scolastiche,che utilizzano i mezzi di trasporto pubblici come gli scuolabus, che frequentanoluoghi pubblici, vanno al cinema la domenica pomeriggio, che leggono, scrivono,parlano in italiano (e credo conoscono anche qualche altra lingua).

Rientrando a casa ho trovato questo messaggio di Antonella che mi hascritto: “I confini sono linee sottili ma potenti; linee che, separando, uniscono;linee definitore che spesso non riusciamo a vedere perché non risiedono nellecose, ma solo nei segni a matita dei cartografi e nei vomeri immaginari degliamministratori, e dalle quali tuttavia dipende il nostro senso di appartenenzaa un luogo. A volte la penna è davvero più forte della spada, ma quand’anchefosse stata la spada a decidere questi confini, quegli stati non sarebbero maiesistiti se non si fossero tracciati” (Mark Monmonier).

Ti conosco per il metodo che cerchi di darti in ogni cosa e la caparbietà.Mi aspettavo da te che sei, uno tra più anziani in Consiglio Comunale per etàe anni di consiliatura, una capacità di approccio alla questione che spingessei tanti giovani presenti (nascosti e pietrificati dietro ideologie e chiusurestrumentali) a lanciare un messaggio di civiltà, di democrazia, di integrazionee accoglienza.

Così non è andata e, proprio da te, ho ascoltato una frase che mi ha raggelato:“nascere in Italia è una condizione necessaria ma non sufficiente” senzaimmaginare, forse, che questo modo di pensare ha provocato fenomeni pericolosiche iniettati in una società creano divisioni, steccati, fossati.

Oltre mezzo milione di bambini e ragazzi, con genitori immigrati, sononati in Italia: è il 10% della popolazione scolastica. Sono i nuovi italiani, nonquelli che, secondo la tua idea, per esserlo devono “dimostrare” qualcosa, nèquelli che ci “tolgono valori” ma che, anzi, arricchiscono la nostra cultura.

Negare questo diritto è un’assurdità, ha ragione Giorgio Napolitano quandodice che i bambini figli di immigrati hanno questa aspirazione. Hanno questosogno, che è la parola più bella di tutte.

Quella sera stessa, per fortunata coincidenza, Barack Obama, un afroame-ricano, di colore, è stato riconfermato Presidente. Perchè i sogni si possonorealizzare.

Caro Giustino,se fossimo stati ancora dalla stessa parte, condividendo idee e scelte, mi sareipreoccupato e non poco. Ma hai evitato, scegliendo un’altra strada, che mitrovassi in questo dubbio atroce e ti ringrazio per aver fatto chiarezza.

Rispetterò sempre le tue convinzioni, ma permettimi di dire che la tuaesuberante voglia di distinguerti sempre non ti ha fatto guadagnare punti allavoce: cultura democratica.

Da http://abbecedario.ilcannocchiale.it/

ARCANGELO SANNICANDRO

espinta in consigliocomunale la mozionepresentata dai gruppi

di opposizione per chiedereal parlamento di approvarela legge di iniziativa popo-lare che riconosce la citta-dinanza italiana a tutti ibambini nati in Italia.

Una mozione sostenu-ta dall’impegno anche dinumerose associazioni emovimenti di ispirazionecattolica, impegnati nelmondo dell’immigrazione(Migrantes, Caritas, PaxChristi, ecc.).

La mozione, diceva-mo, è stata respinta con ivoti contrari del Pdl e lanon partecipazione al votodell’Udc.

Grave l’espressione divoto ma soprattutto le moti-vazioni: l’Udc si dichiarafavorevole in linea di prin-cipio ma preferisce non par-tecipare al voto per non irri-tare la…sensibilità dei

partners di maggioranza! Piùschietta la posizione di Lu-crezia Filannino, NicolettaOrtix e Marta Patruno: vo-tiamo contro perché è unaproposta di sinistra (sic!).

Non si rendevano con-to, le pie donne, che ilcomplimento andava este-so anche a larga parte delmondo cattolico molto at-tivo tra gli immigrati. Conil consueto brutale cinismol’assessore Giustino Tede-sco dichiarava che esserenati in Italia è condizionenecessaria ma non suffi-ciente, i neonati dovevanodare qualche prova in più.

Pare che dopo il consi-glio questa religiosa com-briccola si sia recata inchiesa speranzosa di otte-nere un riconoscente ap-prezzamento dal parroco.Si racconta che il parroco,indignato, abbia invitatoquei sepolcri imbiancati aduscire dalla chiesa e a tor-narvi solo dopo aver supe-rato l’esame di catechismo.

Natale nella Chiesa di Sant’Anna di Trinitapoli.Foto del prof. Antonio Capodivento.

Il nostroaugurio per il 2013:

regalare belle parolee abbattere il muro dell’indifferenza

e delle finzioni.

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ANTONIETTA D’INTRONO

on è necessario atten-dere l’esito dei lavoridi sistemazione di

Piazza Santo Stefano perosservare quali conse-guenze negative avràl’eliminazione del par-cheggio sul traffico e sullavita degli abitanti delquartiere. È sufficienteaffacciarsi oggi alle fine-stre del comune per leg-gere lo scenario futuro. Enon ci riferiamo soltantoal disagio quotidiano chegià sopportano coloro chesi recano per una qualcheragione al municipio onegli uffici della poliziaurbana.

Tragicomica si pre-senta la situazione in oc-casione di matrimoni efunerali che vedono sbu-care da ogni lato coppietrafelate per aver persotempo a conquistare unposto per parcheggiarel’autovettura, preoccupati

di essere in ritardo al feliceo triste appuntamento. So-prattutto i forestieri nonimmaginavano la Via Cru-cis che li attendeva.

Ma si sa che alla naturanon si può opporre resi-stenza ed infatti, ormai, ad onta di qualunque ordi-nanza sindacale, agli invi-tati ai matrimoni non restache riversarsi inesorabil-mente davanti alla ChiesaMatrice.

Meglio imbattersi -pensano i malcapitati- inun vigile urbano zelanteche non affrontare l’ira de-gli abitanti delle viuzze cir-costanti esasperati per laquiete sempre più spessoturbata da rumori molestie dell’aria appestata daigas di scarico delle auto-vetture.

Signori del comune af-facciatevi alle finestre, os-servate cosa state provo-

cando e fermatevi finquando siete in tempo. Al-meno una volta tanto, unsegno di discontinuità,

prendete le distanze daquesto progetto sbagliatodella vecchia amministra-zione.

Signori del comune affacciatevi alle finestreIl parcheggio di Piazza Santo Stefano era essenziale nel centro storico, in un luogo dove si affaccianodue Chiese, il Comune e il Comando dei Vigili Urbani solitamente molto frequentati

N

ANTONIETTA D’INTRONO

l problema non era deipiù semplici; la soluzio-ne richiedeva capacità

di ascolto e senso di re-sponsabilità. Dividere e ac-corpare istituti scolasticilascia sempre dietro di séscie di polemiche e malu-mori. Eccellente il compor-tamento dei consiglieri diopposizione che, benchéesclusi dal sindaco da ogniriunione pubblica e istitu-zionale per assumere deci-sioni condivise, hannoscelto la strada di estendereil campo delle informazio-ni e dell’ascolto del mondo

della scuola. L’assessoreregionale Alba Sasso è sta-ta invitata ad una pubblicae affollata assemblea peresporre a docenti e fami-glie le linee guida impartitedalla regione Puglia e perascoltare le opinioni di in-segnant i e geni tor i .L’amministrazione comu-nale, con un atto di buonsenso, ha deciso alla finedi ritornare sui suoi passi,ha abbandonato il prece-dente progetto e ha accet-tato l’opinione delle oppo-s iz ioni d i c reare aTrinitapoli due istituti com-prensivi. La decisione èstata assunta all’unanimità.

Il piano del dimensionamento scolastico a Trinitapoli

Da sinistra: il Cons. Reg. A. Sannicandro, l’Ass. Reg. A. Sasso, i Cons. Com. A.M. Tarantino e D. Piccinino.

• Contributo per i festeggiamenti di San Francescodi Assisi in favore della Parrocchia di Cristo La-voratore: Euro 900,00.• Contributo per i festeggiamenti in onore di SanVincenzo de’ Paoli in favore del VolontariatoVincenziano: Euro 605,00.• Contributo in favore dell’Associazione NazionaleCarabinieri per la Festa Virgo Fidelis di euro 200.• Euro 2.700,00 per l’acquisto di n.10 porta innaf-fiatoi, di n. 10 innaffiatoi, n. 5 portabici e n. 15metri di rete metallica per il cimitero.• Impegno di spesa di Euro 3.000,00 in favoredell'AVS e dell’AVIS per l’organizzazione dellasettima 7ª edizione della Sagra del Carciofo.• Impegno di spesa di euro 4.000,00 per l’acquistodi n. 300 sacchi di mangime per il canile.• Euro 2.722,50 cent. per lavori di automazionedel cancello di ingresso del servizio di nettezzaurbana di via Orno.• Impegno di spesa di Euro 400,00 per la campagnadi informazione sul servizio di raccolta rifiuti“Porta a Porta”.

Notizie in breve

Macchine parcheggiate in piazza Umberto I.

I

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ANTONIETTA D’INTRONO

San Ferdinandoc’era già stato unprimo ridimensio-

namento degli istitutiscolastici, vero?

Sì, l’anno scorso aseguito di una sciaguratalegge dell’ultimo Gover-no Berlusconi, che senzaconsultare il mondo dellascuola stabilì obbligato-riamente la formazionedi Istituti comprensivicon una popolazione diminimo 1000 alunni. ASan Ferdinando di Pu-glia, in presenza di unaScuola Media sottodi-

mensionata, l ’al loraCommissario prefettiziodecise di applicare la leg-ge senza alcun rinvio efu creato un comprensivodi 1632 alunni.

Che cosa è successo inseguito alla creazioned i q u e s t i m e g a -comprensivi?

Successivamente, a“ridimensionamento” av-venuto, una sentenza del-la Corte costituzionaleha sancito l’illegittimitàdi una parte di quella leg-ge, attribuendo alle Re-gioni la competenza astabilire il “numero” dialunni per ridimensiona-

re le scuole, senza che sipotesse ritornare sulledecisioni ormai assunte.

La media regionalestabilita in Puglia è di900 alunni che, divisoper la popolazione scola-stica, determina un tettodi 706 Istituzioni scola-stiche, 4 in più di quelleesistenti.

A chi è affidata ora laprogrammazione dellarete scolastica?

Per fortuna e conlungimiranza, la pro-grammazione della retescolastica sul territorio èstata affidata dal legisla-tore, sin dal 1998, agli

Enti locali, cioè a sogget-ti istituzionali che hannonella loro mission quelladi assumere, nelle lorodecisioni, un punto di vi-sta generale, senza laprevalenza di interessiparticolaristici.

Ritiene valida l’idea dei“comprensivi”?

Sì. Gli Istituti com-prensivi, nel I ciclo diistruzione, costituisconoun luogo e un potenzialel a b o r a t o r i o p e rl’innovazione e la speri-mentazione di nuove mo-dalità di apprendimento,anche se bisognerebbesuperare una serie di dif-

ficoltà legate a differentisoluzioni operative. Lacostituzione di Istituticomprensivi, la vertica-lizzazione dei curricoli,la rideterminazione deglispazi esistenti con la ri-q u a l i f i c a z i o n edell’edilizia scolastica,infine la indicazione diorganici funzionali deidocenti per ogni scuolaautonoma possono, sesono ben chiari i beneficiculturali e pedagogici,diventare importanti le-ve per introdurre dal bas-so cambiamenti innova-t i v i n e l l a s c u o l apubblica.

Spesa prevista Contr. richiesto alla Regione

Servizio Mensa € 98.223,00 € 12.240,00

Servizio di trasporto € 39.231,49 € 3.000,00

Interventi vari € 270,00 € 270,00

Scuole dell’Infanzia

paritarie senza fine di

lucro e degli Enti Locali € 9.295,78 € 4.452,00

TOTALE € 147.020,27 € 19.962,00

Piano del diritto allo studio 2013

A colloquio con il Preside Carmine GissiCoerentemente con le linee guida deliberate dalla Regione Puglia, anche a S. Ferdinando sono stati proposti 2istituti comprensivi che accorpano scuola elementare e scuola media

A

A colloquio con il Preside Carmine GissiCoerentemente con le linee guida deliberate dalla Regione Puglia, anche a S. Ferdinando sono stati proposti 2istituti comprensivi che accorpano scuola elementare e scuola media

Colpito il Diritto allo Studio a TrinitapoliLa competenza in materia di assistenza scolastica spetta ai Comuni che devono garantireil diritto allo studio con fondi del proprio bilancio

ANTONIETTA D’INTRONO

a gente deve parteci-pare maggiormenteal governo della

propria città. La delegain bianco premia gliimprovvisatori e riducelo spessore del dibattitopolitico. Un esempio? IlPiano del Diritto alloStudio che ogni anno siapprova alla fine dinovembre. L’abbat-t imento di tut t i gl iostacoli che limitano ildiritto all’istruzionespetta esclusivamentealle amministrazionicomunali. La regioneinterviene soltanto conun contributo che ognianno varia a secondadell’entità dei tagli chevengono fatti dal go-v e r n o c e n t r a l e .Quest’anno, pur non

essendoci stato alcunstanziamento statale laReg ione Pug l ia haugualmente erogato, an-che se ridotti, contributiper libri di testo, borsedi studio, università,p roge t t i “Di r i t t i ascuola” (corsi di Italianoe Matematica pomeri-diani), abbonamenti,scuole materne private,mensa e trasporto scola-stico.

Il Comune di Trinita-poli ha tagliato per il2013 ottantamila euronel nuovo piano di dirit-to allo studio e di conse-guenza, come si puòleggere dal prospetto, ilcontributo regionale saràminore.

R i b a d i a m o c h e“Contributo” non signi-fica copertura della spe-sa prevista. Questa pre-c i saz ione po t r ebbe

apparire superflua ai let-tori ma siamo costretti aripeterla perché sembrache i consiglieri di mag-gioranza non abbiamoben chiari i confini dellecompetenze degli EntiLocali.

Rivelatrice, ad esem-

pio, è la dichiarazionedella consigliera Nico-letta Ortix che ha adde-bitato alla Regione Pu-glia la responsabilità dinon aver fatto organizza-re la festa di fine annodella Scuola Elementare“Coloriamo i cieli”.

In queste poche pa-role risiedono la superfi-cialità del politico e loscarso rispetto nei con-fronti della cittadinanzache dovrebbe credere aqueste bufale.

L

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Italia è il Paese conil maggior indice dimotorizzazione pri-

vata in Europa, con 62 ve-icoli ogni 100 abitanti, ri-spetto ad una media euro-pea del 46%.

La Puglia, che comun-que tanto ha fatto negli ul-timi sette anni in tema dimobilità ciclistica, era co-munque ancora in forte ri-tardo nella promozionedella mobilità in bicilcetta.

Dal 4 dicembre scorso,però, la Puglia pedalerà alfianco delle capitali euro-pee verso i nuovi standarddella mobilità sostenibile.

Grazie al l’appro-vazione, da parte del Con-siglio regionale, della legge“Interventi per favorirelo sviluppo della mobilitàciclistica”, ora in Puglia labicicletta sarà un mezzo ditrasporto imprescindibilee il suo utilizzo sarà irrime-diabilmente legato a quellodei mezzi pubblici su gom-ma e su ferro, sia nei con-testi cittadini sia in quelliextraurbani: così potrà re-alizzarsi la cosiddetta inter-modalità, ovvero l’uso del-la bici legato al trasportocollettivo.

La legge prevede, oltrealla programmazione e allarealizzazione di infrastrut-ture ciclabili in senso am-

pio (piste, itinerari, vie ci-clabili, interventi di mode-razione del traffico), ancheattività di promozione, co-municazione e servizi aiciclisti e ai cicloturisti.

Per l’Assessore regio-nale alla Mobilità, Gugliel-mo Minervini, la Puglia“ha avvertito la necessitàdi mettere ordine in unamateria, quella della mobi-lità ciclisitica, che negliultimi anni ha subito unosviluppo tumultuoso. Conla legge - rileva - interve-niamo su tre ambiti: pro-viamo a organizzare glistrumenti di pianificazione

a vari livelli, realizziamouna classificazione puntua-le delle diverse tipologiedi infrastrutture ciclabili adisposizione dei Comuni,e incentiviamo il lavoroculturale per promuoverel’utilizzo della bici neglispostamenti quotidiani. Stacrescendo in Puglia laquantità di persone chescelgono di muoversi inbici e chiedono di farlo insicurezza. Dunque, questalegge coglie lo spirito deltempo e prova a recuperareil ritardo enorme sulle in-frastrutture ciclabili chepaghiamo rispetto al nord

Europa”.Non è un caso, infatti,

che la legge preveda, fral’altro, che tutti i progettidi opere stradali possanoanche ridurre le emissioniinquinanti nell’intero Paeseo beneficiare di finanzia-menti pubblici erogati dallaRegione solo se, in osse-quio al Codice della Strada,saranno dotati di adeguateinfrastrutture ciclabili talida consentire il transito inbicicletta in condizioni disicurezza. Alla sicurezzadei ciclisti, infatti, è dedi-cata grande attenzione, conla realizzazione di segnale-

tica verticale e orizzontale,specializzata per il trafficociclistico; e di segnaleticaintegrativa dedicata agliitinerari ciclabili. Ovvia-mente, per l’illuminazionedei tracciati e dei percorsiciclabili, saranno adottateprioritariamente fontienergetiche rinnovabili emetodologie di risparmioenergetico. Fra gli inter-venti obbligatori per iComuni, poi, ci sono lacostruzione di ciclopo-steggi attrezzati e centriper il deposito, il noleggioe la riparazione di bici-clette vicino ai centri in-termodali di trasportopubblico e in strutturepubbliche. Oltre alla de-

stinazione, per il posteggiodelle biciclette, di una quo-ta non inferiore al 10 percento dei posti auto previ-sti.

Quarant’anni dopo la“crisi energetica” non è cheil nostro Paese se la passimolto meglio: la crisi (dasovrapproduzione) econo-mica ed il costo del petro-lio rendono oggi proibitivopersino l’utilizzo dell’auto-mobile e dunque ogni mi-sura che possa farci eman-cipare dal suo utilizzo è labenvenuta.

I pugliesi tutti in biciLa legge approvata dal consiglio regionale su “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica” prevede la realizzazionedi piste, itinerari, cicloposteggi, illuminazione ecc. che garantiscano l’uso agevole della bici e la sicurezza del ciclista

L’

ubblicato il report Istatsulle esportazioni del-le regioni italiane. Do-

po i dati sul Pil esull’occupazione la Pugliaregistra un nuovo segnalepositivo.

I dati evidenziano, an-cora una volta, la crescitadell’export pugliese conun +8,3% da gennaio a set-tembre del 2012, rispettoa l lo s tesso per iodo

dell’anno scorso. La Pugliafa meglio dell’Italia, checresce del 3,5%, del Mez-zogiorno che incremental’export del 6,5% mentrenel Nord-centro l’aumentodelle esportazioni si fermaal 3,1%. Ma il dato puglie-se spicca ancora di più separagonato alla performan-ce dell’Italia meridionaledove la crescita è solo dello0,1%.

La percentuale di cre-scita della Puglia, più deldoppio rispetto a quella ita-liana, colpisce per la diffe-renza con l’Italia meridio-nale dove la crescita è solodello 0,1%. È il segnale dicome la Puglia stia lottan-do tenacemente ed effica-cemente contro una dellec r i s i p i ù b u i edell’economia mondiale.

“I mercati esteri – ha

commentato il PresidenteVendola - sono diventatiuno sbocco sempre più ac-cessibile e sempre piùsfruttato dalle nostre im-prese, che si fanno apprez-zare perché hanno impara-to ad innovare e così sonodiventate sempre più com-petitive. Le abbiamo ac-compagnate con le nostreiniziative all’estero e coni nostri incentivi per

l’innovazione. Le abbiamoaccompagnate con la no-stra capacità di spesa deifondi strutturali. Così oggila Puglia – ha conclusoVendola - benché abbiauna strada ancora lunga dapercorrere, nel panoramaitaliano e del Mezzogiornoriesce a raccontare una sto-ria differente: di forza, diresistenza, di lotta, difiducia”.

Export Puglia, +8,3%. Vendola: “Un altro segnale di fiducia”

Il ciclista Nichi Vendola in giro per Bari.

P

Page 7: Il Peperoncino Rosso dicembre 2012

a Puglia ha attivatonegli ultimi annimolteplici linee di

azione volte a favorire lapiena integrazione socialedelle persone disabili e deiloro nuclei familiari:

cominciando nel 2006con il Progetto “Sax B”per favorire la connetti-vità sociale delle personedisabili e delle associa-zioni che ne promuovonoi diritti,

• proseguendo nel 2007con il Piano di Azione“Diritti in Rete” per so-stenere progetti specificidi integrazione sociale escolastica di ragazzi condisabilità,

• il finanziamento di pro-getti sperimentali per larealizzazione di struttureresidenziali “dopo di noi”per le persone prive delnecessario supporto fami-liare (risorse ex l. n.162/1998)

• il finanziamento di infra-strutture sociali e sociosa-nitarie, tra cui RSSA perpersone con disabilità,centri socio educativi eriabilitativi, case famigliec o n s e r v i z i p e rl’autonomia, case per lavita (risorse di cuiall’Asse III – Linea 3.2del PO FESR 2007-2013)

• la creazione di una rete dicentri di connettività so-ciale a sostegno delle as-sociazioni di famiglie per

la disabilità e di una retedi 5 centri per la domoticasociale

• la realizzazione di 2 edi-zioni biennali di INNO-VABILIA dedicataall’innovazione tecnologi-ca per la qualità della vita.

Sullo sfondo, una chiaraintenzione politica dellaG i u n t a r e g i o n a l e :“conseguire – chiarisce laGentile – gli obiettivi dellaConvenzione delle NazioniUnite sui diritti delle perso-ne con disabilità che la no-stra Puglia ha ratificato nelmarzo 2009, per eliminarela discriminazione el'esclusione e creare una co-munità che valorizzi le dif-ferenze, la diversità e

l'inclusione”.E la Puglia è andata pro-

prio in questa direzione, conazioni concrete che tentanodi fornire risposte alle esigen-ze spesso complesse dellepersone disabili e delle lorofamiglie e che vanno dallacreazione di strutture adegua-te, capaci di curare e sostene-re le persone disabili e le lorofamiglie, ai contributi direttiper contenere il carico di cu-ra, all’informatizzazione, aibuoni servizi per sostenerel’accesso ai centri diurni, allasperimentazione dei progettidi vita indipendente.

Sono stati oltre 79 mi-lioni di euro i fondi investitiin Puglia per la realizzazio-ne di strutture dedicate alle

persone disabili negli ultimi4 anni, per realizzare 91nuove strutture in totale, trastrutture residenziali e semi-residenziali. Di questi, 51,9milioni di euro (circa il65,8%) sono stati assicuratida contributi finanziari re-gionali (Fondi propri e FE-SR 2007-2013).

Sul totale degli investi-menti il 62% cioè 49,7 mi-lioni di euro di investimentosono destinati alla creazionedi 40 nuove strutture resi-denziali, il 38% cioè 29,3milioni di euro sono desti-nati alla creazione di 51nuove strutture semiresiden-ziali (o centri diurni).

Tuttavia la creazione distrutture dedicate, sebbenerappresenti una vera e pro-pria rivoluzione sociale esociosanitaria per la nostraRegione, da sola non puòrispondere alle esigenze dav-vero multiformi e complessedelle persone disabili e delleloro famiglie. “È così – con-tinua la Gentile – che abbia-mo creato in Puglia, dal nordal sud, 44 Centri per la con-nettività per mettere a dispo-sizione delle persone disabilie dei loro nuclei familiariuna strumentazione assistiva(per una o più disabilità) econtenere il rischio di esclu-sione sociale”. Ai temidell’infrastrutturazione delterritorio e dell’informatiz-zazione, si sommano anchequelli dedicati più pretta-mente alla cura delle disabi-lità, come gli Assegni di cura(ne beneficiano 5mila perso-ne in Puglia) e l’Assistenzaindiretta personalizzata (oltre1.500 i beneficiari), con unosguardo particolare al temadella Sla a cui la Puglia hagià riservato degli interventifinalizzati.

“Dopo avere introdottotra le prime regioni in Italial’Assegno di Cura per i ma-lati di SLA nel febbraio2010, finanziato con circa2 milioni di euro per annua-

lità – annuncia la Gentile -abbiamo appena avviato ilProgetto Qualify-Care SLAPuglia per rifinanziare gliAssegni di cura per la Slacon importanti novità, primatra tutte la dimensione eco-nomica: si andrà da un mi-nimo di 500 euro mensili adun massimo di 1.000 euro,in base alla gravità della ma-lattia, e con una disponibilitàdi circa 5 milioni di euro peri prossimi 18 mesi”.

Ma quella degli assegnidi cura per le persone affetteda Sla, non è l’unica novitàm e s s a i n c a m p odall’Assessorato al Welfare:“Sono già pronte altre quat-tro importanti misure in fa-vore delle persone con disa-bilità e i loro nuclei familiari:• 14 milioni di euro di fondi

FESR per i buoni serviziodi conciliazione per soste-nere le famiglie per il pa-gamento delle rette deicentri diurni (Avviso pub-blico per il catalogodell’offerta entro dicem-bre 2012) e 2 Meuro persostenere la spesa per iricoveri di sollievo brevi

• 10 milioni di euro di FNA(Fondo nazionale non au-tosuffcienza) per i progettidi vita indipendente perl’inclusione sociale (Av-viso pubblico entro di-cembre 2012)

• i l r i f inanz iamentodell’ADI con 22,6 milionidi euro di FNA perl’ultima annualità (2013)del II Piano Sociale di Zo-na

• 600mila euro per finan-ziare per la prima volta inPuglia le emittenti televi-sive che introducano laLIS per i rispettivi pro-grammi di informazionetelevisiva (Avviso pubbli-co entro dicembre 2012).

“Insomma – chiosa laGentile parafrasando lo slo-gan della Giornata – un gior-no all’anno per celebrare maogni giorno per fare!”.

Le politiche attive per la disabilità in Puglia. Progetti e risultatiIn occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone disabili (3 dicembre), l’Assessore regionaleal Welfare Elena Gentile ha fatto il punto della situazione delle politiche regionali in tema di disabilità

L

Giovedì 27 dicembre ore 18,00presso la Saletta de “La Dolce Vita” in Viale I maggio

incontro in musica, parole, giochi e… focaccedi giovani e vecchi diversamente abili a cura dei proprietari

della pizzeria, dell’associazione “Compagni di Viaggio”e del Centro di Lettura “GlobeGlotter”

Page 8: Il Peperoncino Rosso dicembre 2012

ANNA MARIA TARANTINO

n un consiglio comuna-le di un paio di mesi faaccadde qualcosa di

surreale: il signor MicheleMininni, dal pubblico,scatta una fotografia aiconsiglieri comunali. Congrande stupore di tutti ils i ndaco s i i nd ignaall’improvvisio adducendomotivazioni di privacy e dimancanza di autorizzazio-ne a scattare foto. Non con-tento il sindaco ordina alvigile urbano presente diprendere la macchina foto-

grafica del povero sig. Mi-ninni e di provvedere im-mediatamente a cancellarela foto. Il vigile ubbidisce.Allo scorso consiglio co-munale, sempre dal pubbli-co, il sig. Nicola di Feoscatta una foto ai consiglie-ri di opposizione ed in tem-po reale (19/11/2012 ore22.00) la pubblica sul pro-filo Fb dell’Udc di Trinita-poli con i soliti commentida trivio. Siamo ancora inattesa dell’indignazione delsindaco e del sequestro del-la foto da parte della Poli-zia Municipale.

Antipasti:Baccalà in Pastella e Capitone FrittoCarpaccio di Manzo con filangédi Funghi Champignon in Salsa Citronette

Primi Piatti:Risotto alle Capesante e Rape Stufatecon Pomodorino CanditoPanciotti di Melanzane e Scamorza su vellutatadi Pomodoro e Pesto di Rucola

Secondi Piatti:Gamberoni in Crosta di Filetto di Orata al vaporesu Crema di CarciofiZampone al vapore con Zuppa di Lenticchie

Dessert:Semifreddo al Torroncino su Crema di CacaoDolci tipici natalizi (calzoncelli, cartellate,sfogliatelle e mostoccioli)

Vini:Malvasia - Negroamaro - Prosecco - Spumante

SEL cura la sopravvivenzadei suoi iscritti

“Vita” e morte insieme,gioiosamente al cimitero!

Il Menu di Capodannodi Gianni Landriscina

ANTONIETTA D’INTRONO

EL a Trinitapoli è unpartito vivo e vegetoche, oltre ad essere un

nucleo di socializzazione divecchi compagni e di nuoviamici, di domenica diventaanche un centro di salutepubblica.

Il sig. Mauro Sciscioloindossa il camice bianco emisura la pressione san-guigna a tutti coloro che lorichiedono. Spesso le filesono lunghe, ma il “viceprimario”, come l’hannoribattezzato i suoi amici, nonsi spazientisce mai e, tra unabattuta e l’altra, riesce amettere in guardia i pazienticon problemi di pressione.È vero, nella sede di SinistraEcologia e Libertà non siutilizza l’intera giornata perlottare contro le ingiustizie

del mondo, però, tra la let-tura del quotidiano, il tele-giornale e la partitina a sco-pone, ci sono pure momentisalutari per assicurare la so-

pravvivenza degli iscritti.Chi vuole approfittare dellacompetenza di Mauro, lofaccia. È tutto gratis.

Vita, la simpatica cagnetta del cimitero.

ANTONIETTA D’INTRONO

hissà. Deve aver se-guito il carro funebredel suo amatissimo

padrone e poi il cimitero èdiventato la sua casa e il

prato il suo parco giochi.Alcuni l’hanno chiamataBetty, ma per questa viva-cissima cagnetta è prevalsoil nome “Vita”, dopo averosservato l’energia e la vi-talità con cui si rotola alle-gramente sul prato verde

del cimitero. Corre comeuna saetta tra le tombe e siferma di botto, cercandodi attirare l’attenzione deivisitatori che le riservanocarezze e coccole. “Vita”ha partorito di recente 4cuccioli che sono statiadottati senza grandi diffi-coltà da alcune signore,intenerite dal loro sguardopieno di fiducia nel genereumano. Bisognerebbe vac-cinarla e sterilizzarla perevitare che altre nascitepossano complicare la per-manenza in un luogo sacro.

Ne è informato il vicesindaco Andrea Minervino,che si è impegnato a dare aVita lo status di cane diquartiere pulito, nutrito, vac-cinato e sterilizzato.

Aspettando ilsequestro della foto!

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C

Il "viceprimario" Mauro con un compagno paziente.

Page 9: Il Peperoncino Rosso dicembre 2012

ANTONIETTA D’INTRONO

bbiamo avuto l’occasione di intervistare ildott. Antonino D’ambrosio durante una suabreve visita a Trinitapoli e le sue riflessioni

ci hanno spinto a chiedere ai casalini che vivonoaltrove di inviare un pensiero augurale ai lorocompaesani poiché da lontano si riescono a guardareluoghi e persone con la lucidità positiva del distacco.

Per esigenze di spazio, abbiamo privilegiatogli scritti dei più giovani, riservandoci di pubblicarein seguito la miriade di “pezzi” pervenutaci daquei casalini che di giovane hanno ancora lafreschezza dei loro ricordi. La versione online deIl Peperoncino Rosso ha una gran quantità dilettori che risiedono nel nord d’Italia o all’estero.

È per questo che la redazione ha scelto diriproporre nell’inserto le foto e i titoli delle primepagine che rappresentano la sintesi sociale e storicadi una serie di eventi e di personaggi del “Casale”.

Il 2012 de Il Peperoncino Rosso incominciacon la lezione di storia agli studenti del LiceoStaffa del Prof. Marco Maestro, ebreo scampato

alle persecuzioni fasciste, per continuare in marzocon l’annuale approfondimento sulla condizionefemminile, in aprile con una delle ultime intervistedel giornalista casalino Salvatore Giannella alpoeta Tonino Guerra, morto nella scorsa primavera;per proseguire, poi, in giugno con le “idee infermento” del trentenne Michele Cognetti, corag-gioso fondatore del primo birrificio trinitapolese,in agosto con la scoperta del 13enne SamuelLabianca, il “divoratore di libri” più giovane diTrinitapoli, in settembre con l’allagamento delquartiere della Madonna di Loreto dopo il violentonubifragio del 4 settembre 2012 e l’intasamentodel canale di impluvio chiamato in dialetto “uf’nnàun”, in novembre con il preannuncio delleelezioni primarie del centrosinistra che hannoavuto luogo il 25 novembre e che hanno registratoa Trinitapoli una delle percentuali più alte dellaPuglia per il governatore Nichi Vendola.

Per finire in dicembre con l’albero di libri daprima pagina del centro di Lettura Globeglotter econ l’augurio per il 2013 di “leggere per legittimadifesa”, come ha suggerito Woody Allen.

Gli auguri dei casalini cittadini del mondo

A

Foto: sopra, Via Cairoli anni ’50,sotto, Via Cairoli dicembre 2012 (Foto Michel).

Page 10: Il Peperoncino Rosso dicembre 2012

inserto dicembre 2012

II

Auguri daAntonino D’Ambrosio, Roma

uon Anno a te che miconosci e anche a teche non mi conosci,

ma condividi le mie stesseradici.

Buon Anno a voi nuo-vi e “vecchi” artisti disempre.

Un augurio ai lavoriin corso e ai progetti cheverranno.

Felice 2013 a chi hascelto di partire e a chiinvece non ha il permesso

di tornare.A chi sogna di poterci

rimanere.E a chi come me, ne

porta il ricordo con sè,ovunque vada.

A tutti quelli che pren-dono altre “vie”.

A coloro che stannoancora aspettando e a chiha deciso che e’ giuntal’ora di cambiare.

Alle belle promesse eai fatti.

Ai vecchi e buoni con-sigli dietro ogni nuova idea.

Alle rinuncie e ai sa-crifici di un anno interoormai passato.

Auguro un prosperoanno a questa Cittadina ead ogni singolo angolo,strada, piazza, marciapie-de e casa, che ancora oggi continuo a guardare congli stessi occhi di speranzadi quando ero bambina.

Auguri da Marcello Cirillo, Roma

Auguri da Annarita Maggio, Great Britain

e non avessi legamidi lavoro, verresti avivere a Trinitapoli?

Penso che Trinitapolipotrà essere l'approdo na-turale per un'altra stagio-ne della mia vita nellaquale potrò mettere alservizio della nostra co-munità ciò che ho avutola fortuna di imparare al-trove.

In questo momento il e g a m i f a m i l i a -ri/lavorativi sono tali danon poter neanche ipotiz-zare un trasferimento inun luogo diverso da Ro-ma.

Il Casale é un luogodi fuga e di riflessione. Èun luogo dell'anima chesfugge alle categorie im-

poste.

Quando torni in vacan-za, noti qualche cambia-m e n t o i n m e r i t oall’assetto urbanistico,ai servizi pubblici, co-stumi e abitudini?

Il paese é cambiato emigliorato sotto il profilodei servizi e della vivibi-lità. Penso che ci sia mol-to da fare per quello cheriguarda la valorizzazionedelle risorse più impor-tanti che abbiamo: museo,parco archeologico, zonaumida, ecc..

Lo sviluppo concre-to di concetti come quellodell'albergo diffuso e lavalorizzazione di momen-ti topici come la vendem-

mia e la premitura delleolive sarebbero in gradodi generare una nuovaeconomia ed attirare unturismo diverso da quelloa cui siamo abituati.

Che cosa cambieresti tu,invece, alla luce dellatua esperienza di vitavissuta in altri contesticulturali?

Lascerei che giovanicapaci e promettenti,e cene sono tanti, dessero vitaad un vasto movimentocivico in grado di faretesoro di quanto di positi-vo viene dal passato e divoltare pagina verso unfuturo. Idee e fantasia, in-novazione e gioco disquadra sono fondamen-

tali per guardare con fidu-cia al futuro.

Il più bel augurio chefaresti al tuo ‘‘paesedell’anima’’ per il nuo-

vo anno?Spero che il prossimo

anno porti nuove iniziati-ve, turismo culturale e lavalorizzazione della no-stra ospitalità.

l mio augurio per Trini-tapoli lo rivolgo in par-ticolare ai giovani, una

categoria sempre troppoassociata ai termini“ p r e c a r i e t à ” e“disoccupazione”.

Lo faccio riportandoun bel messaggio che loscorso marzo ho avuto la

fortuna di ascoltare. È larisposta che lo scrittoreAndrea Camilleri ha datoad una ragazza che in undibattito pubblico gli hachiesto: “Quali sono se-condo lei i vantaggi e glisvantaggi per un giovaneche si affaccia alla vitadalla periferia piuttosto

che dalla città?”Camilleri ha rispo-

sto:”Affacciarsi alla vitanon significa nascere inun particolare luogo, bensìave re cosc i enza d iun’appartenenza e di unavolontà del fare, e la vo-lontà del fare è uguale tan-to al centro che in perife-

ria.La periferia può essere

o il luogo dove affondi oil luogo di un meraviglio-

so trampolinondi lancio.È quello che si muovedentro che ci sposta”.

Ricominciamo dalle donne e dalla loro energia vitale e creativa.Tra silenzi e grida, sottomissione e ribellione, sono semprestate nel mondo le protagoniste più battagliere dei cambiamenti.

Il fascismo perseguitò ed eliminò i “diversi”: omosessuali, zingari,testimoni di Geova, ebrei e tutti gli oppositori politici del regime

Chiariamoci le idee!

NELL’INSERTO

Foto:

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Page 11: Il Peperoncino Rosso dicembre 2012

i auguro che Trinita-poli diventi semprepiù viva cultural-

mente. Anche durante lafesta della matricola sareb-be bello poter assistere adibattiti e presentazioni dilibri e film letti e visti dastudenti.

Mi auguro che Trinita-poli percepisca di essere unpunto nell’universo e chequello che pensa è certamen-te importante ma non è altroche uno dei miliardi di pen-sieri possibili. Che il “si usa”o “è giusto” diventi un “qui

si usa” e “qui è giusto”.Mi auguro di sentire

sempre più nomi di giovaniche hanno fatto carriera,perché a Trinitapoli ci sonomolte “menti vivaci”.

Spero di vedere menogente infelice e che si la-menti solo per il gusto dilamentarsi, perché alla finenon ha semplicemente ilcoraggio di cambiare vita.Tutti, se vogliamo, possia-mo ripartire da zero e co-struire: bisogna solo cre-derci. L’ignoto spaventachiunque, ma è la passione,

la voce”bombastica” inte-riore che ti porta ad affron-tare il buio.

Mi auguro che Trinita-poli creda di più nei sogni,non nei castelli in aria, manei progetti realizzabili, per-ché nelle potenzialità delsingolo si vede veramenteche sei tu, con mattoni, spor-candoti viso e mani, che co-struisci qualcosa di nuovo.

Auguri a tutti i casalinied in particolare a tutte lepersone che usano semprela testa e il cuore ben“scecherati”.

inserto dicembre 2012

III

MAuguri da Mariella Lupo, Brescia

Auguri da Marianna Maggio, Great Britainuguri Trinitapoli!Auguri Trinitapoli…affinché ti sia rimossa

quella maschera che avolte ti fa sembrare bruttaagli occhi di chi non ticonosce veramente!

Auguri perché la ma-

schera bella non puo’ esse-re indossata solo nei giornidi festa! Dimostra che haisempre un sorriso ed unabbraccio per chi ti rispettae non vive di frasi di circo-stanza!

Auguri Trinitapoli af-

finche tu possa esserecapace di parlare allagente, a chi “ti vive” e achi viene da altre terre,non dimenticando mai diappartenere a TE! E TuTrinitapoli non dimenti-care mai che tutti noi TIapparteniamo!

Che lo sguardo di chinon è con te ogni giornopossa uguagliare quello dichi ha la fortuna di guar-darti, di sentire la prote-zione della propria fami-glia ogni singolo giorno!

Vorrei augurarti anchedi essere pulita…Gre-en!...Insegna a tutti noiquanto la tua bellezzapossa dipendere anche dalnostro comportamento eche una bottiglia di vetrosi ricicla anche quandodevi caricartela per rag-giungere il cassonettomesso a disposizione ap-positamente per riciclarla!

Ti auguro di averel’estate calda che sognoogni volta che vengo atrovarti e abbondanti enecessarie piogge affinchèla tua terra possa nutrirsie donarci il colore degliulivi che ci invidiano intutto il mondo!

Ti auguro sempre diavere quel profumo di“brasciole al sugo” che si

sente nelle strade la dome-nica mattina:significa chesiamo tutti ancora in gradodi gustarti!

Perchè dovrei augurar-ti di cambiare? Vorrei soloaugurarti di essere sempremigliore. Tu sei così dasempre e cambiarti non tirenderebbe giustizia! Tusei sempre stato “Il Casale”e noi con te “I Casalini”.

Migliora Trinitapoli!Chiedi a tutti noi di miglio-

rare con te! Auguraci an-che tu qualcosa per il no-stro 2013!

Auguraci di non vergo-gnarci mai delle nostre ori-gini, di non nascondere chisiamo, di non rinnegare lenostre parole e la nostravoce.

Augurami di far partesempre del tuo mondo edio ti auguro sempre di farparte del mio!

Samuel Labianca,12 anni, “divora” librida quando ha imparatoa leggere. Tra i capitolidi “Guerra e pace”, lenote della sua chitarra,i giochi con i suoicoetanei e lo studiotrova anche il tempodi scrivere testiautobiografici digrande efficaciastilistica e lessicale.

A cura diLuigi Panzuto

NELL’INSERTO

Michele Cognetti nel suo piccolo Birrificio, sorride con il malto tra le mani.

La storia del biologo Michele Cognetti: dopo anni di formazionein Italia e all’estero, oggi è il primo birraio di Trinitapoli.

Intervista a Michele Cognetti

NELL’INSERTO

Foto:

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Il giornalista Salvatore Giannella regala a Trinitapoliuno scritto inedito di Tonino Guerra, da lui raccolto duranteun viaggio in Puglia con il poeta scomparso di recente.

Chiariamoci le idee!

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Page 12: Il Peperoncino Rosso dicembre 2012

Fermarsi nel bosco in una notte innevataPenso di sapere a chi appartenga questo bosco,

ma lui vive nel villaggio.E non mi vedrà fermarmi qui

mentre guardo i suoi boschi riempirsi di neve.

Il mio giovane cavallo deve pensare che sia stranostare qui, senza una fattoria vicino,

tra i boschi e il lago ghiacciato,nella sera più fosca dell’anno

Scuote i sonagli delle sue briglieper domandarmi se ci siamo persi.

Mentre l’unico altro suono che si sente é il soffioleggero del vento e dei soffici fiocchi.

Incantevole é il bosco, scuro e intenso,Ma ho promesse da mantenere,

e miglia da fare prima di riposare,e miglia da fare prima di riposare.

Auguri daCiro Montagano, Great Britain

obert Frost composequesta poesia durantel’inverno del ’22,

mentre si trovava nel NewHampshire ed era di ritornoda un mercato. In quel pe-riodo l’autore aveva graviproblemi economici e pro-prio tornando da questoviaggio fu sopraffatto dallosconforto per non essereriuscito neanche a compra-re i regali di Natale per la

propria famiglia. Mettendoda parte la sua coscienza ele sue responsabilitá, Frostaffascinato dal paesaggioche lo circondava, lascióandare il suo inconscio li-bero per il bosco, metaforadell’uomo che perde ognisperanza e si abbandonaalla depressione. Ma il suocavallo, simbolo della co-scienza, lo riportó alla re-altá della sua vita e dei suoi

doveri, dandogli la forzadi ritornare a casa.

In questo periodo cosídifficile per molte persone,mi auguro che il Natalediventi un momento perprendere coscienza ed es-sere felici di quello cheabbiamo piuttosto che la-sciarsi andare alla malinco-nia per i problemi che ciaffliggono.

inserto dicembre 2012

IV

Un annodi belleparoleLa redazione deIl PeperoncinoRosso

È solo ...un barcamenarsiNon Rinasce ancora nulla. Mentre scompaiono,giorno dopo giorno, le realizzazioni di un grandepassato che aveva visto nascere piazze, musei,scuole, interi quartieri e verde pubblico.

LibriAmoDuemiladodiciLeggi come mangi

ANNO VIII n. 06SETTEMBRE 2012

NELL’INSERTO

Il popolo è stanco di come vanno le cose in Italia? Si scelga, allora,il candidato di sinistra che ha il coraggio di andare controcorrente

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Page 13: Il Peperoncino Rosso dicembre 2012

GRAZIA MAZZONE

d un anno dall’im-provvisa scomparsadi mio padre, vorrei

rendergli omaggio ricor-dando a tutti la passioneper il suo lavoro. È statoun uomo che ha rappresen-tato la grande tradizionedei fabbri ferrai.

Alla giovane età di 8anni, incominciò a lavorarenella bottega di SavinoSarcina, situata alle spalledel Supercinema. Il rumoreinequivocabile del martellosull’incudine, credo che siarimasto nella memoria ditutti coloro che sono affa-scinati dall’arte del ferrobattuto. Il colore ardentedel fuoco e la grande abili-tà della sua mano esperta,

hanno trasformato la mate-ria grezza e informe qualeil ferro in un’arte di bellez-za e creatività.

Molti compaesani han-no potuto apprezzare i suoilavori: balconi, cancelli, let-ti, tavoli, sedie ed utensilivari per gli agricoltori trini-tapolesi e dei paesi circo-stanti. Ha continuato a la-vorare anche quando la suasalute era diventata malfer-ma, perché la sua profondapassione per il lavoro chesvolgeva gli dava la forzaper andare avanti. Spessonoi figli lo paragonavamoal ferro, essendo forte, resi-stente, a volte intrattabile,ma era così…

Tutti noi familiari loricordiamo con affetto:moglie, figli, generi e ni-poti.

Era forte come il ferroLa vita semplice e laboriosa di mastroMichele, un artista del ferro

ANTONIETTA D’INTRONO

ono trascorsi già 3mesi dal nubifragioche ha allagato strade

e negozi provocando dannie disagi soprattutto su ViaXX Settembre, Corso Ga-ribaldi e Via Cavour.

I cittadini hanno pulitole loro case, alcuni in vistadelle prossime piogge sistanno attrezzando perfronteggiare al meglio la

prossima piena mentre nes-suna iniziativa registriamoda parte della civica ammi-nistrazione.

Eppure è di tutta evi-denza che le acque torren-ziali avranno ulteriormenteintasato la cloaca di ViaXX Settembre con detritie rifiuti. Abbiamo già se-gnalato da queste colonneche è possibile fronteggiarele conseguenze dannoseanche delle piogge più ab-bondanti mantenendo in

efficienza sia il canale diVia Porta Pia che il cosìdetto canale dei 5 metri.

Molti cittadini, soprat-tutto delle vie più esposte,ci hanno fatto sapere checondividono i nostri sugge-rimenti e che attendono unqualche intervento dellacivica amministrazione.L’inverno è ormai arrivatoe bisogna muoversi pertempo prima della prossi-ma alluvione.

Che si aspetta:il prossimo nubifragio?

S

4 settembre 2012. Via XX Settembre allagata. (Foto F. Mele).

Il fabbro Michele Mazzone.

A

IN PUGLIABersani voti 87.513Renzi voti 35.096

Primarie del centrosinistraA TRINITAPOLIVendola 617Bersani 177Tabacci 140Renzi 100Puppato 4

IN PUGLIA Bersani 61.106 39,3% Vendola 58.061 37,4%Renzi 31.276 20,1% Tabacci 3.357 2,2% Puppato 1.557 1,0%

Ballottagio - Bersani 71,4% - Renzi 28,6%A TRINITAPOLIBersani 495Renzi 158

Ilaria Poletti e Sergio Storelli, due dei giovani volontari scrutatori delle Primarie.

Page 14: Il Peperoncino Rosso dicembre 2012

L’idea era di mettersi in… viaggioI giovani Marco e Claudia organizzeranno viaggi e laboratori di artiterapie per le persone disabilinel centro ricreativo che stanno aprendo in Via Martiri di Via Fani, accanto al bar Millennium

VALERIA DE IUDICIBUS

a r c o g r o s s escarpe e pocacarne, Marco

cuore in allarme. Con suamadre, una sorella, pocavita. Sempre quella. Sechiude gli occhi lui lo sa,lupo di periferia, Marcocol branco. Marco chevorrebbe andar via.”

Da quando mi sonomessa in testa di scriverequesto articolo, mi ritrovospesso a canticchiare que-sta canzone. L’avrete rico-nosciuta. È “Anna eMarco” di Dalla.

In questa vicenda unMarco c’è, lei però è Clau-dia. Lui laureato in econo-mia, con indirizzo inScienze Turistiche. Lei inOperatore dei Servizi So-ciali, appartenente alla fa-coltà di Scienze Politiche.

Claudia Bizzoca eMarco Di Gilio, a vederli,distrattamente, non hanno

niente di speciale. Perchéqualcuno dovrebbe fer-marsi a prendere un caffècon loro e interessarsi aquello che hanno da dire?Perché Claudia e Marcohanno fatto una scelta.Tante scelte, in realtà.Quella di restare, primafra tutte. E lo sappiamobene, qui non ci rimanepiù nessuno. E poi quelladi soffermarsi su una dellerisorse più importanti cheabbiamo: le persone. Lepersone sono come lepiante, come il mare, biso-gna nutrirle, bisogna aver-ne cura. Bisogna che viva-no in condizioni ottimaliperché diano il meglio disé.

Lo hanno provato sul-la loro pelle, quest’estate.Un giorno Claudia hachiamato Marco e gli hachiesto: “Hai da fare leprime due settimane diagosto?”. E così sono par-titi. Sono andati a Bibione(VE) per assistere 24 ore

su 24 per quindici giorniragazzi con disabilit?, per-mettendogli di godere apieno quei giorni di vacan-za. Una bella prova, spe-cialmente per chi, comeMarco, ha sempre pratica-to forme diverse di volon-tariato.

L’esperienza con ilD i n s i U n e M a n ,un’associazione di volon-tariato di Tolmezzo (UD)ha segnato in modo pro-fondo la vita di queste duepersone. Claudia mi ha ri-ferito: “Siamo arrivati aBibione pensando di do-ver aiutare qualcuno e sia-mo tornati con la convin-zione di essere stati aiutatinoi per primi. Abbiamotrovato degli amici”.

Credo sia profonda-mente sbagliato partire dalpresupposto che non ci si-ano differenze tra chi èaffetto e chi non è affettoda una disabilità. Le diffe-renze ci sono eccome.Esattamente come ci sono

tra chiunque. Conosco unapersona che non lascereb-be il suo posto in bibliote-ca nemmeno per il pranzo,bloccata dalla timidezza.Ho un’amica che sente lanecessità di mantenere lostesso identico posto inmacchina o a tavola.Ognuno di noi ha dei limi-ti, più o meno gravi disa-bilità che ci condizionanol’esistenza. Ma non è ladiversità dell’altro la veraricchezza?

Alla luce di tutto que-sto, Claudia e Marco han-no compiuto ancora unascelta: dare vi ta adun’associazione.

Dopo aver letto il ban-do di Principi attivi 2012,e con la partecipazione diun terzo socio, VincenzoCervone, è nata l’idea di“Compagni di viaggio”.

A vent’anni il cassettotrabocca dei sogni chequotidianamente vi met-tiamo. Con il passare deltempo, qualche sogno vie-ne dimenticato e qualcunaltro sopravvive. Magaricambia forma, si modellae cresce con noi.

In principio c’eraMarco con la passione peri viaggi e l’idea di poterviaggiare per lavorare elavorare per viaggiare.Con in mente l’immaginedel missionario nei postidimenticati da Dio. Ec’era Claudia, per anni acontatto con i malati diAlzheimer, che sognavadi lavorare a contatto conla gente, che ha scelto ilsettore sociale e speravadi vivere in un apparta-mento per conto suo(…senza l’incubo di arri-vare a fine mese).

Ora ci sono Marco eClaudia, che dividono unprogetto e una speranza.

“ C o m p a g n i d iviaggio” si occuperà diturismo e tempo libero perle persone disabili. Un

centro ricreativo dove sa-ranno attivati vari labora-tori (manipolativi, teatrali,di pittura, di musica, dilettura) in diverse ore dellagiornata, in modo tale dapo te r f a r s ceg l i e r eal l ’utente s ia l ’aread’interesse sia il momentoin cui poter frequentare illaboratorio. “Compagnidi viaggio” porta nella no-stra realtà qualcosa cheprima non c’era. Sarannoorganizzate escursioni perriscoprire quei piccoli te-sori presenti nel nostro ter-ritorio. Ci si recherà a te-atro, al cinema, nei museie ci saranno colonie mari-ne per il periodo estivo.M a r c o s o t t o l i n e a :“Naturalmente il centrosarà aperto a tutti, non soloa persone con disabilità.Crediamo fortemente nelconcetto d’integrazione”.

“ C o m p a g n i d iviaggio” spera infatti di“contagiare” quante piùpersone possibili.

Ciò che maggiormen-te mi ha stupito è stata ladeterminazione dei dueideatori. Indipendente-mente dall’esito del ban-do, il progetto sta magica-mente prendendo forma.È meraviglioso vedere co-me una semplice idea sisia trasformata, in pocotempo, in un posto. E co-me, di conseguenza, unposto qualunque sia diven-tato il posto. E il resto…il resto lo faranno le per-sone. Ovvero chiunquevorrà “abitare” questo po-sto, portarci del proprio.Chi sceglierà non solo didedicarsi all’altro ma dientrare in contatto conl’altro, “scambiare” la pro-pria pelle con la sua.

“Ma dimmi tu dovesarò, dov’è la strada perle stelle? Mentre parlano,

si guardano e si scam-biano la pelle”.

Claudia Bizzocca e Marco Di Gilio e il loro mondo … di speranza.

“M

Page 15: Il Peperoncino Rosso dicembre 2012

27 gennaio Shemà – ascolta! La parolae la memoria nella Shoà (il Carro dei Comicidi Molfetta con il maestro Mastropirro e lacompagnia giovanile Equilibrio Dinamico diFasano - testimonianza in forma teatrale dellevite di Primo Levi e Anna Frank). Lo spet-taco lo s i t errà eccez iona lmentenell’Auditorium dell’Assunta alle ore19.30. Ingresso libero, aperto anche ai nontesserati della GlobeGlotter.

15 febbraio Finanza Killer, non con inostri soldi (Itinerariateatro di Cologno Mon-zese)

22 febbraio Ab-uli-via, canto di un pen-siero non potato (il Carro dei Comici diMolfetta)

1 marzo Cambio lavoro (Saverio Tom-masi di Firenze)

8 marzo Storie di nostalgie immobili-saluto a Fabrizio De Andrè (Pantaleo Annesee Vito Vilardi)

15 marzo Antigon…ing, tragicommediaper assetati di giustizia (Fattoria degli artistidi Barletta e Il Teatro degli Adriani di Bitonto)

12 aprile Rosso Profondo, in punto dimorte (Teatro Insieme di Mola)

19 aprile Vita di Galileo (Il Carro deiComici di Molfetta)

ProVocazione

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Rassegna teatrale del 2013 promossa dal Centro di Lettura GlobeGlotter. Gli spettacoli si svolgerannonella sede di LibriAmo, tranne che per il primo, dedicato alla Shoà, che si terrà nell’Auditorium dell’Assunta

obbiamo attraversareil guado di un diffici-le 2013.

Come fare per renderequesto viaggio meno acci-dentato? Andiamo a teatro.

Quest’anno non si po-

teva continuare soltanto acoltivare emozioni. È ne-cessario ridere, commuo-versi ma anche pensare.Ognuno è chiamato a farela sua “parte” in questomondo sconvolto dai co-

mici che diventano politicie dai politici che raccon-tano barzellette.

Il teatro torna alla suafunzione primaria che èquella di informare e dicreare consapevolezza. E

allora silenzio: si spenga-no le luci e i telefonini.

La nostra vita va inscena.

Gli spettacoli si ter-ranno nella sede di Li-

briAmo in Via Cairoli, 23a Trinitapoli, tranne cheper il primo, dedicato allaShoà. Per la rassegna èobbligatoria la tessera so-cio GlobeGlotter 2013.

“Benvenuti a teatro, dove tuttoè finto ma niente è falso.”

(G. Proietti)

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ANTONIETTA D’INTRONO

orrow is the way”direbbe un anglo-fono. Prendere in

prestito è diventato il ver-bo più amato dai lettoriitaliani. Italiani che doven-do affrontare la crisi nonrinunciano al piacere dellalettura e che sono dispostial compromesso di nonveder crescere la proprialibreria casalinga pur dicontinuare a sfamarsi (si,ci si mangia) con la cultu-ra.

I numeri sono chiari einequivocabili: in un annonelle biblioteche gli iscrittisono aumentati in mediadel 40% con un picco di325% a Cavriago (RE) inu n a s t r u t t u r aall’avanguardia che si im-pegna ad accogliere ecoinvolgere i propri utentitanto da divenire un puntodi ritrovo; contemporane-amente i prestiti toccanoil picco del 46% a VallioTerme (BS).

A Firenze l’aperturadella Medialibrary ha mo-strato la strada al resto

d’Italia. 24 ore su 24 èpossibile consultare eboo-ks e riviste da casa e af-fiancando attività e inizia-tive rivolte a fasce insolitequali donne incinte e an-ziani, si prevede un incre-mento finale degli iscrittiattorno al 38%.

Ai commenti entusia-stici si affiancano quellianalitici, come quello diGianni Stefani, direttoredel Consorzio sistema bi-bliotecario del Nord: «Pre-feriamo che il lettore portiavanti gratuitamentel’abitudine di leggere,

piuttosto che perderlo ve-dendolo impegnarsi in al-tro. In italia il mercato dellibro cala del 3-4% an-nualmente.»

A Torino la diminu-zione di libri nuovi cozzacon l’aumento del 3% deiprestiti. Paolo Messina,direttore delle Bibliotechecivichedichiara che si ve-dono facce nuove, comegli stranieri che imparanolingue nuove, genitori cheportano i figli in bibliotecapiuttosto che al cinema enel fine settimana unagrande quantità di dvd

vengono affittati dalle fa-miglie.

Se s i con ta chel’11,7% degli italiani fre-quenta le biblioteche (siva dal 28,8% in Trentinoal 6,2 in Campania) e cheil 7% fa almeno un presti-to tra le 6,700 bibliotechecomunali, non stupisce lacifra di 52 milioni di pre-stiti all’anno con la fre-quenza dello 0,87 per abi-tante.

Sarà uno dei rari effet-ti positivi della crisi?

“B

In Italia aumenta la frequenza delle biblioteche pubbliche

IGNAZIO BINETTI

a biblioteca comunaleè frequentata soprat-tutto da bambini delle

elementari e medie, chehanno l’opportunità di stu-diare in gruppo. Le addetteai servizi bibliotecari hannoregistrato un aumento co-stante da quando nel 2008sono state inaugurate lanuova sede e la nuova ge-stione, dopo un anno dichiusura della struttura pub-blica.

«In questo periodo ab-

biamo una media di 30-40utenze al giorno, con picchidi 60-70 -ci spiega una delleresponsabili- chi arriva inbiblioteca viene registratoe a fine stagione si stilanoi dati e le statistiche dellapartecipazione» .

La biblioteca apre ognianno i battenti a inizio otto-bre e chiude alla fine dimaggio, coprendo a stentoil periodo scolastico.L’orario è esclusivamentepomeridiano dalle 15.30 al-le 19.30, dal lunedì al ve-nerdì.

Il prestito (30 giorni, 2

libri alla volta) è meno dif-fuso della consultazione inloco che, invece, riscontraun discreto successo.

Sono oltre 8000 i tomicatalogati a cui si aggiungela consultazione internetgratuita, comprensiva di as-sistenza personale per i mi-norenni. Per la stampa dellericerche si richiede un prez-zo simbolico di 5 cent afoglio.

I bambini della scuolamedia sono i più presentiin biblioteca nei giorni aorario prolungato.

Aspettando una “vera” biblioteca pubblica

Leggere: una grandeopportunità ridotta a poche ore

ANTONIETTA D’INTRONO

er i bambini e pergli anziani la biblio-teca diventa un luo-

go magico, di studio, direlax e di divertimento.

A Trinitapoli la sedeinadeguata (una palestrarumorosa), l’orario ri-dotto settimanale, lamancanza di nuovi libridi narrativa per ragazzie di una emeroteca peradulti, non hanno con-

sentito che questa magia“stregasse” frotte sem-pre più numerose di let-tori.

La domanda rivoltaai frequentatori di libre-rie, centri di lettura e bi-blioteche è stata la se-

guente: come immaginila biblioteca ideale? Lerisposte:

1. bella, colorata, si-lenziosa e con un giardi-no.

2. con tanti cuscini edivani per leggere como-

damente e tanti libri dinarrativa da scegliere.

3. aperta anche ilsabato e la domenica.

4. aperta d’estate conl’aria condizionata.

5. aperta la sera perdiscutere di libri e altro.

Scriveremo una lette-rina a Babbo Natale.

L

P

ANTONIETTA D’INTRONO

a Biblioteca Comu-na le , i n t e s t a t aall’arciprete Mons.

Morra (morto il 25 feb-braio 1965) fu adeguata-mente sistemata, dopoaver cambiato più sediprovvisorie, nel grandis-simo salone a pianoterradi Palazzo Bariscianodall’amministrazioneBrandi.

Per più di tre lustri hagoduto di una grande po-polarità tra i cittadini diTrinitapoli: conferenze,

mostre, laboratori ed in-contri con gli autori. Nel2003 il salone fu affianca-to da uno spazio intera-mente dedicato alla biblio-teca ragazzi con scaffalia vista. Il sogno di moltibibliofili, però, si infranseallorchè ne fu deciso iltrasferimento in una pale-stra che ha avuto il dupliceeffetto di far scomparireuna struttura pubblica (lapalestra) e di mortificarneun’altra (la biblioteca) conrumori, rimbombi e chiu-sure nelle ore e nei mesipiù proficui per lo studioe la lettura.

La bibliotecacomunale di Trinitapoli

L

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ANTONIETTA D’INTRONO

ei suoi libri ritrae losfacelo di un mondoadulto completamen-

te assente, facendo emer-gere con ironia la solitudinea cui è stata condannatal’infanzia, soprattuttoquella ricca, piena di me-rendine e giochi elettronici.

Gianni Rodari ci mo-strava con le sue favolesoluzioni possibili, come icannoni che diventanocampane, forse perché an-che il tempo in cui è vissutoRodari sembrava renderetutto ancora possibile.

I sogni sembrano re-legati in un posto lontano,tutti sono concentrati su unio che sottrae spazio allacomunità, allo scambio diidee, al piacere dell’ascolto.

Questa è l’umanitàraccontata da Friot ,un’umanità che si svela intutte le sue debolezze.

“Mamma mi stai ascoltando?Perché non mi lasci mai? Vabbèpeggio per te, non te lo ripeteròdue volte.”

Questo è uno dei tantibambini che parlano inRacconti a testa in giù,dove incontriamo genitoridistratti, presenti fisica-mente ma assenti total-

mente. Se da una parte ven-gono presentate situazioniparadossali, che strappanoanche una risata, dall’altrasi ode il grido di aiuto deibambini e dei loro genitori.

È un ritratto impietosodella famiglia. Viene dachiedersi: ma che adultisaranno domani?

Le mie storie non rac-contano sempre la realtàvissuta ma quella temuta.Il bambino legge le storieper affrontare una paura,una angoscia: «e se i mieig e n i t o r i n o nm’amassero…», «e se ri-manessi da solo…».L’umorismo aiuta allora adallontanare ciò che temia-mo. Allo stesso tempo, èvero, ogni bambino fa adun certo punto l’esperienzadell’abbandono, del rifiuto,anche se solamente per un breve istante. I genitorinon sono sempre disponi-bili e non sono perfetti,hanno le loro preoccupa-zioni, i loro problemi. For-tunatamente, altrimenti nonlascerebbero nessuno spa-zio ai loro figli, non per-metterebbero loro di costru-irsi anche nelle difficoltà,n e l c o n f r o n t o c o nl’insuccesso e la frustrazio-ne. L’esperienza sociale èinevitabile: non viviamosoli e dobbiamo imparare

a “strofinarci” agli altri, adonare, a condividere, aperdere. Sperando, alla fi-ne, di vincere.

Sento gli appellid’aiuto di bambini e geni-tori, li metto in scena, liracconto ma accentuando-ne i tratti con tenerezza. Inquanto adulto, vorrei pro-teggere i bambini, evitarloro la sofferenza, forse rin-chiuderli in un mondo de-licato, morbido. Ma è im-possibile. Vivono in questomondo, fragile, violento,incerto. E magnifico, lumi-noso, generoso. Il gioco (ela letteratura non è che unaforma di gioco), permettedi affrontare la realtà dimi-nuendo i rischi e di diven-tare più forte senza costru-irsi una corazza.

«Scrivere per i ragazzivuol dire aiutarli a costruireil proprio mondo», dice loscrittore svizzero FranzHohler. Sono sicuro che nondiventeranno degli adultipeggiori di noi. E spero checostruiranno un mondo pi?bello di quello che noi gliabbiamo lasciato.

In Ricette per racconti atesta in giù, domande erisposte giungono da unmondo al contrario. Se dovesse scrivere unaricetta per mettere manoalla scuola, quali ingre-

dienti utilizze-rebbe?

Della bene-volenza, primad i t u t t o . Edell’ immagi-nazione. Deibuoni pasti pre-parati insieme econdivisi. Dels i l e n z i o ede l l ’asco l to .Delle scienze,della letteratura,lingue e fale-gnameria, delgiardinaggio.Degli incontri.

Del tempo per sognare.Delle responsabilità, deicompiti, dei diritti. Volercambiare la scuola, vuoldire voler cambiare il mon-do.

Ma insisto: della bene-volenza. Quando un adultoguarda un bambino con be-nevolenza, lo aiuta a cre-scere. Aiutandolo a guarda-re con benevolenza ilmondo, gli altri e se stesso.

Friot che scrive e raccon-ta un’adolescenza in cuiil corpo si fa nemico (Inun altro me, Topipittorieditore), in cui il desideriomaggiore che si avverte èquello di scomparire.L’adolescente sembraspesso trovare rifugio neilibri, poi però urla tuttala sua rabbia per quelmondo, che l’ha costrettosuo malgrado a rifugiarsiin un mondo di carta. Malei crede nel potere salvi-fico delle parole, della let-teratura?Quali libri, autori consi-glierebbe ad un adole-scente?

No, non credo al poteresalvifico della letteratura,poiché per esperienza pos-so dire che può diventareuna prigione, o almeno ilmezzo con il quale separar-si dal mondo e dagli altri.Mi sarebbe piaciuto chequalcuno, all’epoca, miprendesse per mano e miaiutasse ad affrontare la re-alt? invece che farmi rifu-giare in un “mondo dicarta”.

A volte, è più importan-te incontrare dei lettori piut-tosto che dei libri. Altrimentidetto: la letteratura non valenulla, se non è un incontro,

un legame con gli altri.Dunque, tutto dipende

dagli adolescenti: bisognainnanzi tutto ascoltarli primadi propor loro qualche cosa,aiutarli a dire chi loro sono,a mettere delle parole sulleloro emozioni. A volte laletteratura pu? diventare unaiuto, altre no. Questo hoimparato: per leggere bene,bisogna anche vivere bene.

L’incontro e l’amore perla poesia nascono sicura-mente dalla forza e pas-sione messa dal cupidoche scocca la freccia. Sesi sbaglia il tiro diventanoiosa o incomprensibile.La poesia è lo sguardoche riesce a immaginarequel che c’è oltre la siepe.Lei ha scritto un prontua-rio di poesia per giovani,da dove è nata questa suaesigenza e come è statoaccolto il suo lavoro?

Credo profondamenteche la poesia è un linguag-gio universale, che è il ge-nere letterario più accessi-bile. Ne ho fatto mille voltel’esperienza durante dei la-boratori di scrittura: la Po-esia offre a tutti “le pouvoirde dire le monde”, di par-lare di vita interiore, desi-derio, sofferenza, d’amore,banalità e bellezza: tutto.Per far questo ci vorrebbepoco, un incoraggiamento,qualche semplice strumen-to, un ascolto attento e be-nevolo. È questo che io vo-glio condividere.

Il libro ha avuto unbuon riscontro in Francia.Continua a vivere. Passa dimano in mano. È stato tra-dotto negli USA e in Cina.La poesia è un linguaggiouniversale, no?

I bambini ci guardanoA Trinitapoli Bernard Friot, nella sede di LibriAmo, ha raccontato aibambini le storie paradossali di un mondo abitato da persone imperfette

N Bernard Friot intervistato da Antonietta D'Introno. (Fonte: globeglotter.it)

I bambini ascoltano incantati Bernard Friot nella sede di LibriAmo in via Cairoli. (Fonte: globeglotter.it)

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MIGNAZIO BINETTI

ettersi in gioco,mostrare personali-tà, affrontare paure

e l’altrui pregiudizio e,perché no, sentirsi padronidel palco: questo hannodimostrato i nostri ragaz-zi… vi scrive colui che haavuto il piacere e la fortu-na di dirigerli da vicino,su quel palcoscenico sucui “l’hanno fatta dapadroni”. Il proposito difare satira politica è unadelle prerogative della Go-liardia, da sempre.

Il luogo, gremito e digrande impatto, è stato lagiusta vetrina per una ac-colita di giovani volente-rosi e arrembanti.

A regnare era il climadi amicizia e di entusia-smo giovanile, l’orgogliodi portare quelle feluchee quei mantelli e sfoggiar-le dall’alto, forti di averealle spalle una tradizioneche si traduce allo stessotempo in responsabilitàed onore, nel momento in

cui si è consci di arricchir-ne le fondamenta e i con-tenuti per le Feriae Matri-cularum degli anni avenire.

Par tendo da unosketch di un concerto diCaparezza, si è voluto faresatira politica, ma apartiti-ca. Come ha in seguitospecificato il Priore si èscelto di giocare sulla pa-rola “libertà”, perché è inun contesto di libertà chevorrebbero realizzarsi...sidecanta e si parla di libertàma è solo un abuso e disu-so del termine, sia nellarealtà ecclesiastica cheall’interno dei nomi di par-titi, ormai vuoti a rendere,come nella realtà studen-tesca. Sono sterili, almenoper chi, con occhio obiet-tivo, non riesce a distin-guere nell’effimero caro-sello elettorale un realeproposito di occuparsi deiproblemi degli studenti.

Perché è ciò che sono,studenti che riempiono iltempo libero facendo ungioco che è con il passaredel tempo una scuola di

vita: la Goliardia.Subito dopo lo spetta-

colo tutto il gruppo dellematricole è salito sul pal-co e all together hannocantato, feluca alla mano,il Gaudeamus, celeberri-mo inno internazionalestudentesco. A seguirehanno percorso tutto ilcorso intrattenendo gli in-numerevoli visitatori e gliesercenti di una riuscitis-sima Sagra del Carciofo,i quali li hanno ripagaticon una libera offerta sim-bolica.

S’è conclusa, così, unameravigliosa uscita pub-blica cui, noi della FeriaeMatricularum nell’anno digrazia 1969+43, auspi-chiamo seguano varie altreoccasioni per dimostrarealla gente e al comune diTrinitapoli che ci siamo esiamo sempre vivi e viva-ci.

Un mio personalissi-mo grazie di cuore allematricole, orgogliosamen-te vost ro . TignazioL’extracomunitario.

Il “GAUDEAMUS” degli studenti in FERIAEDurante la Sagra del carciofo 2012 gli universitari di Trinitapoli si sono esibiti in uno spettacolo satirico ispiratoda uno sketch del cantante Caparezza. Poi giurano: è solo l’inizio di una nuova grande festa della goliardia

Le Feriae Matricularum degli anni 50/60erano l’apice festaiolo di un anno dedicato allostudio e all’organizzazione di attività culturali.Gli universitari di quell’epoca avevano più occa-sioni per incontrarsi, discutere e programmareinsieme.

Il corso e la villa erano i luoghi di ritrovoconsueti, dove si toccavano tutti gli argomenti:le feste da ballo sulla terrazza, l’esame di DirittoCostituzionale e di Anatomia, la milanese “bona”in ferie a Trinitapoli, la conferenza, l’ultimo filmproposto nel cineforum. La “matricola”, pur trafrizzi e lazzi, era una cosa seria: una grandefesta, preparata con cura da giovani che anima-vano la vita culturale del paese per l'intero anno.

Feriae Matricularumdegli anni 50/60

I giovani universitari durante la Sagra del Carciofo 2012.

1957, in marcia il carro dell’Università degli Stu(pi)di, guidato dall’universitarioGino Filacaro.

1959. Universitari sotto la grande mucca di cartapesta. Si riconoscono dasinistra: Gino Filacaro, Peppino Filipponio, Riccardo Nesta, Tonino Labianca,Mimino Pinto, Sabino Serlenga.

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I giovanissimi degli anni ’60 e ’70L’impegno e la preparazione di una generazione di grandi sognatori dettero il via alle leggipiù rivoluzionarie nel campo dei diritti civili, del lavoro e delle pari opportunità

Il gruppo degli organizzatori del dibattito sulla “Libertà di stampa”.

Si stenta a credere che gli “sbarbatelli”di non più di 20 anni,negli anni ’70, organizzavano incontri partecipatissimi su tematicheche riguardavano i diritti civili, la libertà di stampa, lo statuto deilavoratori, le pari opportunità e l’economia. Si moltiplicarono leassociazioni studentesche laiche, al di fuori della “protezioneparrocchiale”, che promossero un approccio dialettico alla realtàpolitica e sociale dell’epoca. Vario e interessante fu il training che movimenti studenteschi di varia ispirazione ideologica (Movimentodi Collaborazione Civica, Centro Culturale “Giovani”, le sezionigiovanili dei partiti) offrirono ai giovanissimi degli anni ’70. Granparte, infatti, della classe politica degli ultimi 30 anni proviene daquel vivaio culturale di cittadinanza attiva che ha prodotto lerealizzazioni migliori nella nostra città. Storico è restato il dibattitosulla legge sul divorzio che un giovane studente, Arcangelo Sanni-candro, e un giovane prete, don Giovanni Piomelli (insieme alsindaco Nunzio Sarcina, all’avv. Bonifacio Pellegrini e al dott. L.Fierro) animarono nella palestra della Scuola Media affollatissima,come si può vedere dalla foto.

L’impegno e la preparazione di una generazione che sognavail “sol dell’avvenire” dettero il via alle leggi più “rivoluzionarie”nel campo dei diritti civili, del lavoro e delle pari opportunità, leggi che oggi vengono messe in discussione dai nuovi barbari.

Le “happy hours” dei 20enni di 40 anni fa

Il segretario del Partito Comunista Vito Leonardo Del Negro (con il colbacco in testa) salutal'oratore Prof. Luigi Di Cuonzo.

15 gennaio 1966. Conferenza-dibattito sul divorzio. Da sinistra: il dott. L. Fierro, l’universitarioA. Sannicandro, il sindaco Nunzio Sarcina, Don Giovanni Piomelli e l’avv. Bonificio Pellegrino. 15 gennaio 1966. Il pubblico numeroso assiste al dibattito nella nuova palestra della Scuola Media.

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10 dicembre 2012: il Santuario B.M.V. di Loretoritorna ai suoi fedeli dopo il restauroLe foto sono state gentilmente concesse da Michel