Il Peperoncino Rosso settembre 2012

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È solo ...un barcamenarsi 4 settembre 2012, Trinitapoli Via Cavour: la quiete dopo la tempesta. (Foto F. Mele) Non Rinasce ancora nulla. Mentre scompaiono, giorno dopo giorno, le realizzazioni di un grande passato che aveva visto nascere piazze, musei, scuole , interi quartieri e verde pubblico. LibriAmo Duemiladodici Leggi come mangi

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È solo ...un barcamenarsi

4 settembre 2012, Trinitapoli Via Cavour: la quiete dopo la tempesta. (Foto F. Mele)

Non Rinasce ancora nulla. Mentre scompaiono,giorno dopo giorno, le realizzazioni di un grandepassato che aveva visto nascere piazze, musei,scuole, interi quartieri e verde pubblico.

LibriAmoDuemiladodiciLeggi come mangi

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ARCANGELO SANNICANDRO

i è tenuto in Consiglio regio-nale un dibattito sulla relazionedell’Assessore alle Politiche

della Salute denominata “Relazionesullo stato dei livelli essenziali diassistenza e sull’organizzazionefunzionale del sistema sanitarioregionale”.

Com’era prevedibile, le oppo-sizioni hanno colto anche questaoccasione per non parlare di coseconcrete e per avventurarsi suibattuti sentieri della demagogia edella disinformazione.

Ho avvertito dunque la necessitàdi intervenire nel dibattito per ri-chiamare l’attenzione del Consiglioe della stampa su un esempio nitidodi buon governo: le internalizzazionidei servizi della Sanità.

“Il Governo Monti, nella suafuria ideologica, aveva pensatodi mettere in liquidazione e pri-vatizzare tutte le società cheoperano nel settore sanitario enon solo, tant’è vero che l’articolo4 della cosiddetta “Spendingreview” è intitolato “Riduzionedi spese, messa in liquidazione ep r iva t i z z a z ion i d i soc i e t àpubbliche”. Un articolo che io hoappunto definito di estremismoideologico, perché parte dal

presupposto che privato è belloe che pubblico è negativo.

In verità, il Parlamento ha poicorretto questa impostazione delPresidente Monti - ma solo grazieall’intervento del centrosinistra, acui va dato atto di aver saputo tenere

il punto - con un emendamento,articolo 3 sexies, con il quale si poneun freno e si cerca di neutralizzarequesto furore.

Questo articolo 3 sexies dice:«Entro novanta giorni dalla data dientrata in vigore della legge di con-versione del presente decreto […]le pubbliche amministrazioni posso-no predisporre appositi piani di ri-strutturazione e razionalizzazionedelle società controllate. Detti pianisono approvati previo parere favo-revole del Commissario straordina-rio per la razionalizzazione dellaspesa – il famoso Bondi – e preve-dono l’individuazione delle attivitàc o n n e s s e e s c l u s i v a m e n t eall’esercizio delle funzioni di cuiall’articolo 118 della Costituzione[...] che possono essere riorganizzatee accorpate attraverso società cherispondono ai requisiti della legisla-zione comunitaria in materia di inhouse providing».

Questa norma consente dunquedi salvare il grande lavoro fatto dallaGiunta Vendola, dal Consiglio re-gionale e dall’Assessorato alla Sa-nità in questi anni in materia di in-ternalizzazioni dei servizi connessialla sanità.

È un’esperienza, quella pugliese,apprezzata da più parti, anche fuoridalla nostra Regione e anche dalmondo scientifico che ha dato risul-

tati anche solo sotto il profilo mera-mente contabile.

Tutte le società in-house - chetra l’altro hanno avuto anche i bilan-ci certificati – hanno avuto un risul-tato positivo in termini di risparmiorispetto al passato regime.

Una Sanitaservice in particolare(quella di Foggia, la prima a partire)in 3-4 anni ha fatto risparmiare allecasse della ASL circa dieci milionidi euro, ha moltiplicato per 12l’investimento iniziale di 100.000euro per la costituzione della societàe ora ha un capitale sociale di1.256.000 euro.

Le retribuzioni percepite daidipendenti sono più elevate del 20-30% delle retribuzioni prima corri-sposte dalle imprese appaltatrici;l’assenteismo è stato mediamentedello 0,25%.

Sanitaservice Foggia non ha unsolo centesimo di debito ma puòanzi vantare utili di impresa costan-temente intorno al milione e mezzodi euro all’anno.

Ciò, in attesa di conoscere l’esitodel confronto aperto con l’Agenziadelle entrate, in relazione all’IVA,per capire se essa sia dovuta o meno.

Se la tesi della Regione Pugliafosse definitivamente accolta, cisarebbe un risparmio in materia diIVA di 50 milioni di euro all’anno.

Mi spiace constatare che mai hotrovato un rigo sui giornali che di-cesse che abbiamo raggiunto questilivelli.

Bene, ora dunque la palla passaalle Asl che, entro novanta giornidall’approvazione della legge, de-vono predisporre quello che possia-mo chiamare un “piano industriale”.

Qual è la volontà politica dellaGiunta Vendola su questo punto?

La natura giuridica di questesocietà è stata già esaminata, asso-data, certificata da una ventina disentenze del TAR e del Consigliodi Stato.

Non possono esserci tentenna-menti. Bisogna procedere spediti edandare compatti all’appuntamentocon il Governo nazionale”.

Ed infatti, nel suo interventoconclusivo, il Presidente Vendolaha rivendicato appieno il percorsovirtuoso che ha portato alle interna-lizzazioni e si è detto sempre piùconvinto che quella sia la stradagiusta e che l’indirizzo politico dellasua Giunta è quello di andare avantie di difendere, laddove fosse neces-sario, con tutti gli strumenti a dispo-sizione questa bella pagina di unaPuglia migliore.

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Gianfranco GorgoglioneGiovanna Nappi

Luigi PanzutoRoberto Passaro

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Rosa Tarantino

FOTO DI:Francesco Mele

Autori vari

Questo numeroè stato chiuso in redazione

il 28 settembre 2012

2settembre 2012

anno VIII numero 6SETTEMBRE 2012

Sanitaservice: perchépubblico è meglio

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Il consigliere regionale Arcangelo Sannicandro con i precari della sanità.

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3settembre 2012

Ancora una volta “u F’nnàun” diventa un fiumeLe conseguenze del violento nubifragio abbattutosi su di noi qualche settimana fadovrebbero far riflettere i nostri amministratori

4 settembre 2012. In bici in via XX Settembre dopo la pioggia. (Foto F. Mele)

4 settembre 2012. Ultimo tratto di Corso Garibaldi allagato. (Foto F. Mele)

ANTONIETTA D’INTRONO

iamo abituati, dopotempeste rovinosee acquazzoni, ad al-

zare le braccia al cieloin segno d’impotenza erassegnazione, dimenti-cando che l’uomo conl’intelligenza ed il lavorospesso è in grado di fron-teggiare gli eventi natu-rali e di approntare rime-di per la sua sicurezza.

Sono ormai parecchianni che in occasione dipiogge, anche meno vio-lente di queste ultime,Via Cairoli, Corso Gari-baldi, Via Cavour, ViaXX Settembre ed altresi trasformano in fiumiin piena che tutto travol-gono, allagano case enegozi, provocano dan-ni.

I residenti hanno im-parato a difendersi istal-lando davanti agli in-gressi delle abitazioniparatie metalliche.

Si sono viste anchea protezione del Santua-rio della Madonna di Lo-reto.

Tali rimedi, però, inmolti casi si rivelanoinadeguati.

La mia convinzioneè che da tempo le am-ministrazioni comunalinon s’interrogano affattosu come sia possibileevitare quegli allaga-menti o ridurne le con-seguenze dannose.

Si sono spesi tantisoldi per costruire edestendere la rete di fognabianca ma non si è maiconsiderato che, selungo la rete vi sonodelle strozzature, lafunzione delle rete perdeefficacia.

La strozzatura èrappresentata dalla se-zione del canale di im-pluvio (in dialetto “ uf’nnàune”) che raccoglietutte le acque piovaneche arrivano addiritturada Via Cairoli oltre cheda Via Cavour.

La sezione del cana-le, l’esperienza lo dimo-stra, è del tutto insuffi-ciente.

Tale limitazione èaggravata dal fatto chequesto canale, che parte

dall’incrocio di Via Ca-vour con Via XX Set-tembre,percorre tutta ViaPorta Pia per scaricarenel cosiddetto canale 5metri non viene pulitoperiodicamente, e, per-tanto, lungo il suo corsosi sedimentano fango,detriti e rifiuti che ne ri-ducono sensibilmente lacapacità di ricezione.

Va ricordato che pri-ma del 1978, questo ca-nale era ancora più stret-to.

Fu portato alla di-mensione attuale dalSindaco Michele Di Bia-se.

Ma già allora si rite-neva che sarebbe statoopportuno allargarlo ul-teriormente per tutta lalarghezza di Via PortaPia e soprattutto che, pertenerlo in efficienza, bi-sognava pulirlo periodi-camente.

Ricordo ancora chele ammin i s t r az ion idell’epoca compensava-no con retribuzioni stra-ordinarie i coraggiosinetturbini che accettava-n o d i i n t r o d u r s inell’oscuro budello conzappe, rastrelli e badili.

Erano gli utensili diquell’epoca.

L’altra strozzatura èrappresentata dal canale5 metri, l’antica fogna acielo aperto, che neglianni è stato finalmentecoperto e racchiusonell’attuale scatolato dicemento.

Da quando non vieneeffettuato il dragaggioper eliminare anche quifango, detriti e rifiuti?

Credo che l’ultimointervento risalga allaAmministrazione Bari-sciano.

In definitiva ritengoche sia giunta l’ora perporre mano ad allargaree pulire il tratto termina-le della fogna bianca.

Si tratta di lavori ur-genti e prioritari!

In attesa degli inter-venti strutturali che sug-geriamo, e che dovreb-bero essere inseri t isubito nel piano delleopere pubbliche, si prov-veda perlomeno ad effet-tuare interventi di puli-zia.

L’inverno si avvici-na. E, soprattutto, questicaldi improvvisi in pros-simità dell’autunno, nonpromettono niente dibuono. Il PeperoncinoRosso preferirebbe noncommissionare un altroservizio fotografico suTrinitapoli trasformatanella Venezia del sud.

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ANTONIETTA D’INTRONO

n qualsiasi progettodi sviluppo urbanodel territorio do-

vrebbe avere, e in molticasi in Italia ha, un per-corso di confronto con lacittadinanza.

Prima di approvareun progetto che interven-ga sul tessuto urbano cit-tadino bisogna averechiaro in mente lo scena-rio futuro e gli effetti chel’intervento provoca sul-la città.

Un progetto di rige-nerazione urbana dovreb-be avere l’obbiettivo dicontribuire alla soluzionedi criticità e dovrebberiuscire a cogliere oppor-tunità di sviluppo in ter-mini sociali, economicie culturali attraverso ilmiglioramento della qua-lità della vita.

È quello che succedein tutta Italia ed in largaparte del mondo ma, co-me la storia insegna, c’èsempre qualche eccezio-ne.

È il caso, ad esempio,del Comune di Trinitapo-li.

La passata Ammini-strazione Comunale gui-data da Di Gennaro halasciato in eredità allaGiunta Di Feo il progettodi riqualificazione diPiazza Santo Stefano.

Il concorso di ideeper tale progetto fu vintocon una proposta che pre-vedeva la realizzazionedi una piazza con annessoparcheggio interrato.

Successivamente, permancanza di fondi, ilprogetto originario vennestravolto ed oggi è previ-sta la costruzione di unavera e propria piazzacompletamente pedonalee l’abolizione totale diogni forma di parcheg-

gio.Abbiamo già fatto

notare agli amministrato-ri questo punto di critici-tà nella speranza che sipotesse rimettere in di-scussione la bontà delprogetto.

Dopo mesi di silen-zio, l’amministrazionecomunale ha presentatoun piano per la sistema-zione di posti auto nellevie adiacenti Piazza San-to Stefano e precisamen-te: Via San Pietro, ViaParrocchia e Via Madredel Salvatore.

A quale eccelso urba-nista è venuto in mentedi raggirare il problemadei parcheggi indivi-duando le strade adiacen-ti come soluzione?

Quanti posti auto sipossono ricavare su assistradali del centro storicoin cui la strada più larganon supera i 4 metri?

Quali saranno le con-seguenze sul traffico diveicoli nel centro stori-co?

Quali saranno i fondida utilizzare per la realiz-zazione di questo ulterio-re intervento?

Capisco che questaamministrazione sta ope-rando in perfetta continu-ità amministrativa con laprecedente ma non è dettoche bisogna necessaria-mente realizzare in conti-nuità tutti i progetti eredi-tati senza fare prima unaanalisi sulle conseguenze.

Sarebbe opportunofermarsi a riflettere pervalutare seriamente, finche si è in tempo, la bon-tà del proget to conl’obbiettivo non dico dicontribuire alla soluzionedelle criticità esistenti maquanto meno per evitareche nascano nuove criti-cità deleterie per lo svi-luppo futuro del paese.

4settembre 2012

Santo Stefano perde la sua piazzaA quale eccelso urbanista è venuto in mente di raggirare il problema dei parcheggiindividuando le strade adiacenti come soluzione?

U

Palazzo Guercia che sorgeva accanto a Piazza Santo Stefano.

1) Interrogazione proposta dal consigliere Piccinino Donato “Problematica impiantoacque reflue”;

2) Interrogazione proposta dal consigliere Piccinino Donato “Chiarimenti traslochiuffici comunali”;

3) Mozione a firma dei consiglieri Piccinino D. e Brandi G. per proposta di leggeal diritto di cittadinanza “Chi nasce in Italia è Italiano”;

4) Mozione a firma del consigliere Lamacchia P. “Malfunzionamento digitaleterrestre”;

5) Approvazione rendiconto di gestione anno 2011 - art. 227 D. Lgs. n. 267/2000;6) Ricognizione sullo stato di attuazione dei Programmi e salvaguardia degli

equilibri di bilancio - art. 193 D. Lgs. n. 267/2000.

ORDINE DEL GIORNO CONSIGLIO COMUNALE:LUNEDÌ 1º OTTOBRE 2012 - PALAZZO DI CITTÀ ore 16,00

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5settembre 2012

Lettera di dimissionidel segretario dell’Unione dei Comunidel “Tavoliere Meridionale”

Al sig. Prefetto

Trinitapoli, 27.9.2012

Oggetto: Unione di Comuni “TavoliereMeridionale” - Dimissioni da Segretariodell’unione.

Premesso che:• Con decreto n. 1 del 01.03.2012 del Dott. Fran-

cesco Cappetta, quale Presidente dell’Unione,in qualità di Commissario straordinario del Co-mune di San Ferdinando di Puglia, il sottoscrittoDott. Domenico Carlucci sono stato nominatoSegretario dell’ “Unione dei Comuni TavoliereMeridionale” con decorrenza dal 2.3.2012

• A seguito dell’accettazione dell’incarico hopotuto constatare le seguenti problematiche:

• Rendiconto 2010 e Rendiconto 2011 nonancora approvati e i relativi atti propedeuticinon ancora approntati;

• Bilancio di previsione 2012 e relativi alle-gati non ancora predisposti;

• Utilizzo continuo dell’Anticipazione diCassa;

Al riguardo ho chiesto di potenziarel’organico del Settore Economico Finanziario conpersonale esperto e professionalmente preparatoin materia di contabilità finanziaria.

Dato atto che grazie alla collaborazione delpersonale assegnatomi sono stati predisposti oltrealle ordinarie attività gestionali di ufficio:• Le bozze del rendiconto 2010 e del rendiconto

2011;• la bozza del bilancio di previsione 2012. Al

riguardo si segnala che le previsioni delle neces-sità finanziarie dell’Ente relative all’eserciziofinanziario 2012 sono state fatte in mancanzadelle opportune indicazioni dell’organo esecutivo.

• Le bozze sopra richiamate sono presenti nelsoftware gestionale in dotazione dell’Unione.[...]

Precisato che l’Ente al momento si trova inuna situazione di grave crisi istituzionale, comegià segnalato con propria precedente nota del20/06/2012 prot. n. 268/2, che non permette disvolgere quelle funzioni proprie degli organi diindirizzo e controllo politico così come previstodalla normativa in vigore ed in particolare dal D.Lgs. 18/08/2000, n. 267, dallo Statuto dell’Unionee della Giunta dell’Unione come, tra le altre, lacostituzione in giudizio dell’Ente, la costituzionedella delegazione trattante di parte pubblica per lacontrattazione decentrata, il conferimento dellelinee per la contrattazione aziendale. [...]

Con la presente comunico alle SS.LL. le miedimissioni da Segretario dell’Unione di Comuni“Tavoliere Meridionale” con decorrenza immediata.

on le dimissioni delsegretario comunaleDott. D. Carlucci, la

sedicente Unione dei Co-muni del Tavoliere Meri-d i o n a l e h a e s a l a t ol’ultimo respiro.

Se ne è accorto, nonultimo, anche il sindacodi Trinitapoli.

Con deliberazioni delluglio scorso la GiuntaMunicipale ha disposto“il rientro al Comune delservizio di vigilanza e po-lizia locale” con il perso-nale addetto al medesimoservizio e con decorrenza1/9/2012.

Non risulta, però, chene siano stati informati icittadini mentre il mante-

nimento, tuttora, di indi-caz ion i r i ch iaman t il’Unione (per es. sulle au-tovetture) continua a trar-re in inganno.

È auspicabile che lanotizia di tale decisione venga divulgata al piùpresto per evitare che icittadini che ne avesserobisogno si indirizzasseroverso un ente inesistente.

Va annotato comun-que che queste delibe-re,come al solito, sonoprive di uno straccio dimotivazione.

Questa volta, però,ciò è accaduto non per ilconsueto disprezzo neiconfronti dei cittadini acui normalmente non vie-

ne fornita alcuna spiega-zione delle decisioni diquesta amministrazione,ma, piuttosto, per la vo-lontà di nascondere unaltro fallimento.

Per un anno intero, ilsindaco di Trinitapoli, co-m e P r e s i d e n t edell’Unione, ha sostenutoin tutti i modi ed in tuttele sedi che lui avrebbe ri-lanciato l’Unione. La let-tera di dimissioni (ved.box a lato) svela la veritàe mette a nudo una inetti-tudine assoluta che per unanno il sindaco ha cercatodi nascondere rovesciandosui cittadini una valangadi parole vuote che il ven-to ha portato via.

Il malato non si è ripreso.Il medico non era all’altezza.

Il gruppo dei giovanissimi del 1972. Si riconoscono: don Michele Cirillo e don Peppino Pavone (foto concessa daMichele Triglione, terzo da sinistra in piedi).

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LUIGI PANZUTO

i è svolto Venerdì 31Agosto alle 9 di mat-tina, come è ormai

cattiva abitudine, il primoConsiglio Comunale dopola pausa estiva.

Dopo un’estate passa-ta a far comizi di propa-ganda in ogni manifesta-z i o n e d e l l ’ e s t a t etrinitapolese, il Sindaco,tonificato dalle vacanze,si è presentato in aula piùarrogante del solito.

In questo clima nonsono mancati momenti ditensione tra la maggioran-za e l’opposizione ali-

m e n t a t i d a l l ’ a t t e g -giamento del Sindaco,quando non riuscendo aconfutare nel merito leobiezioni dei consiglieridi opposizione, si lanciain interventi pieni di ac-cuse e di offese personaliche fanno scadere il tonodella discussione e moltevolte provocano incredu-lità negli stessi consigliericomunali di maggioranza.

È successo ad esem-pio quando il Sindaco, ri-volto al consigliere Picci-nino, ha definito i suoiinterventi un costo per ilbilancio del comune. Difronte alle rimostranze

del consigliere, ha ricor-dato che non aveva fattonomi ma che si riferiva aiconsiglieri comunali… ingenere. Quando si diceche la toppa è peggioredello strappo! Il Sindacofarebbe bene a ricordarsiche la funzione del consi-gliere comunale è unamanifestazione di libertàfondamentale di un siste-ma democratico e nonuna voce passiva del bi-lancio comunale.

Il sindaco si rasse-gni:sono ormai tramon-tati i tempi del fascismoin cui si era abituati adascoltare un unica per-sona ed un unico pensie-ro.

È fallito il progettodi qualcuno che disse:“trasformerò quest’aulasorda e grigia in un bi-v a c c o p e r i m i e imanipoli” . Quei tempinon devono ritornare! Siconvinca il sindaco chei consiglieri comunali dimaggioranza e di opposi-zione hanno il diritto diesprimere liberamente ipropri pensieri soprattut-to quando sono difformida quello del sindaco.D’altra parte l’esperienzadi quest’anno, appenatrascorso, ha messo in lu-ce che spesso i consiglie-ri di opposizione posseg-g o n o u n a e l e v a t acompetenza ed una cono-scenza dei problemi digran lunga superiore aquella sua e di molti as-sessori. Dimostri insom-ma, se ne è in grado, disapersi confrontare conle opposizioni sul meritodelle questioni non ricor-rendo ad ingiurie o a of-fese personali; altrimentidovremmo concludereche egli per il paese è uncosto ben maggiore diquello addebitato al con-sigliere Piccinino.

6settembre 2012

La democrazia non costaCome il sindaco intendela spending review

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4 settembre 2012. Le case dell’ultimo tratto di Corso Garibaldi si rispecchianonell’acqua. (Foto F. Mele)

Vetro fumè e foto proibiteIn nessuna seduta pubblica, del consiglio o di altri consessi,è vietato fare fotografie, non essendo a porte chiuse

LUIGI PANZUTO

i aspettavamo unpalazzo di vetro.

A distanza di unanno dall’insediamentodella maggioranza dicentrodestra i vetri delpalazzo di città hannotendaggi oscuri che neimpediscono la traspa-renza.

E così ci siamo abi-tuati ad assistere a consiglicomunali convocati quasisempre di mattina nelleore lavorative per limitarequanto più possibile lapartecipazione dei citta-dini.

Basti ricordare la fa-mosa convocazione delConsiglio Comunale fattadi Domenica 1° Luglioalle ore 9 di mattina, con40 gradi all’ombra, aventeall’O.D.G. il bilanciopreventivo, cioè uno deidocumenti finanziari piùi m p o r t a n t i d iun’amministrazione pub-blica che dovrebbe essereampiamente e prelimi-narmente discusso con icittadini.

Ci siamo abituati aleggere delibere prive dimotivazione, determineprive di impegni spesa etanti altri atti che denotanoun metodo di ammini-strare approssimativo ediscutibile.

A ciò si aggiungel’atteggiamento arrogantee presuntuoso del Sindacoche, pensando di esserel’unico detentore dellaverità, non perde occa-sione per denigrare i suoiavversari politici ed ingenerale tutti coloro chenon siano in linea con ilsuo pensiero, impedendodi fatto la libera circola-zione delle idee.

Questa situazione stapeggiorando giorno dopogiorno.

A tal proposito è em-blematico un episodio ac-caduto durante l’ultimoconsiglio comunale del 31Agosto.

Un libero cittadino,seduto tra il pubblico, hascattato una fotografiaall’intero consiglio comu-nale, provocando nel Sin-daco e nel Presidente delConsiglio una reazionesproporzionata.

Infatti, presi da un de-lirio di onnipotenza, DiFeo e Arbore ordinaronoalle polizia municipale,presente in aula, di seque-strare immediatamentel’apparecchio fotograficoal cittadino e di cancellarela foto appena scattata.

Non era mai accadutofino ad allora in nessunaaltra adunanza pubblica!

In nessuna seduta pub-blica, del consiglio o dialtri consessi, è vietato fa-re fotografie, non essendoa porte chiuse.

Anzi, è stato più volteconsentito addirittura dientrare tra i banchi delconsiglio per immortalarei singoli consiglieri comu-nali.

Ma questa volta no!Evidentemente anche perscattare le foto bisogna

ricevere il permesso delSindaco.

Il Presidente Arbore,dopo aver tentato invanod i d a r e l a c o l p ad e l l ’ a c c a d u t oall’opposizione, si è giu-stificato dicendo che sologli organi di stampa accre-ditati possono scattare fo-tografie.

Mentre il Sindaco hacontinuato il consigliosenza aggiungere nessuncommento, come se il se-questro della foto fosselegittimamente consenti-to.

Mi è personalmentecapitato di scattare alcunefoto al Papa durante unamia visita in Vaticano,senza che le guardie sviz-zere, a me vicine, me lovietassero.Non ero accre-ditato a nessun giorna-le.Ma forse il Papa ha me-no paura d i esserefotografato.

Evidentemente questoatteggiamento è dettatodal nuovo corso della Ri-nascita trinitapolese: ilpopolo non deve vedere,non deve sentire, non devesapere. Sbaglio, o questeregole le ho già sentite daqualche parte?

È successo ad esempioquando il Sindaco, rivolto alconsigliere Piccinino, hadefinito i suoi interventi uncosto per il bilancio del co-mune. Di fronte alle rimo-stranze del consigliere, haricordato che non avevafatto nomi ma che si riferivaai consiglieri comunali…in genere.

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7settembre 2012

Fondo nazionale per il sostegnoall’accesso alle abitazioni in locazione

a cura diGianfranco Gorgoglione

Nichi Vendola a “Mediterre”.

n a b o c c a t ad’ossigeno.

Richiesta dalleOrganizzazioni professio-nali agricole e presto con-cessa dalla Regione Puglia.

A causa del lungo pe-riodo di siccità si sono la-mentate gravi carenze idri-che, con grave nocumentoper gli agricoltori pugliesi

che hanno dovuto fare ri-corso ad un surplus di irri-gazione e dunque di con-sumo di carburante.

L’Assessore regionalealle Risorse Agroalimenta-ri Dario Stefano si è dun-que fatto subito promotoredi una iniziativa volta adassegnare una maggiora-zione straordinaria di car-

burante agevolato (pari al50%) per quelle impreseagricole che ne faccianorichiesta e si trovino in re-gola con tutta una serie diparametri.

U n a b o c c a t ad’ossigeno, appunto, perun comparto già assai pro-vato dalla crisi economica.

e m p r e a c a u s adell’eccezionale anda-mento climatico sfavo-

revole “siccità del periodomarzo-agosto 2012”, laGiunta regionale puglieseha dichiarato lo stato di crisidell’agricoltura.

Con questo atto, si ri-chiedono interventi ministe-riali a favore degli impren-

ditori agricoli per arginarelo stato di crisi, tra cui:• beneficio della sospensio-

ne del versamento deicontributi previdenziali eassistenziali propri e deilavoratori dipendenti;

• sospensione o differimen-to termine per gli adempi-menti degli obblighi tribu-tari e previdenziali,

• sospensione per dodicimesi del pagamento dellerate e degli effetti del cre-dito agrario;

• ottenimento di un ristoroeconomico a valere sulfondo di solidarietà nazio-nale;

• ottenimento dell’anti-cipazione del pagamentodei premi PAC.

Agricoltura:accisa agevolataper l’irrigazione

Agricoltura:dichiarazione stato di crisi

L’assessore Dario Stefano alle Risorse Agroalimentari con l’attrice Simona Marchini.

Lo Stato taglia e la Re-gione Puglia ricuce.

A fronte di un so-stanziale azzeramento delsostegno nazionale agliaffitti (650.000 euro! Menodi nulla!), la Regione Pu-

glia va in controtendenzae conferma anche per il2012 un cospicuo stanzia-mento per il sostegnoall’accesso alle abitazioniin locazione.

Si parla complessiva-

m e n t e d i €

15.651.830,51: €12.208.427,80 dieuro r ipar t i t inell’immediato aiComuni e la cifraresidua di €

3.443.402,71 dieuro per le pre-mialità nei con-fronti dei Comuniche co-finanzianocon fondi a caricodel proprio bi-lancio.

”Uno sforzoche il Governoregionale sentedoveroso per ga-rantire il diritto

alla casa alle fasce socialipiù deboli in un momentonel quale aumentano situa-zioni di povertà e margina-lità estrema.” ha dichiaratol’Assessore regionale An-gela Barbanente.

“Per rispondere al me-glio a un fabbisogno che sifa sempre più pressante ecospicuo - ha continuatol’assessore - abbiamo con-diviso con l’ANCI Pugliae le organizzazioni sinda-cali degli inquilini e deilavoratori, due linee di azio-ne: la prima è volta a ren-d e r e p i ù e f f i c a c el’erogazione del fondo af-fitti, individuando casi diiniqua assegnazione delcontributo e definendo cri-teri che consentono di for-nire supporto a chi ha mag-giore bisogno; la secondamira a sollecitare il contri-buto dei Comuni, che è sta-to crescente negli ultimianni grazie alle premialitàassegnate dalla Regione eche, in una fase di gravedifficoltà economica per lefamiglie e di totale disim-pegno statale, occorre ulte-

riormente rafforzare.”I fondi preliminarmen-

te assegnati dovranno esse-re utilizzati dai Comuni cheprovvederanno ad emanarei bandi di concorso confor-memente ai criteri e requi-siti minimi previsti dalD.M. 7/6/99- artt 1-2 com-ma 3 ed agli indirizzi regio-nali indicati nella delibera.

I Comuni dovranno tra-smettere le risultanze deibandi espletati, unitamenteagli atti deliberativi relativial co-finanziamento, entroe non oltre il 20 dicembre2012, pena l’esclusione dalbeneficio per l’anno 2011.

Il comune di Trinitapo-li sarà beneficiato di un fon-do di 49.666,84 euro, chepotranno essere integratidalla quota premiale, sem-pre che l’Amministrazionecittadina riesca ad espletaregli atti dovuti.

L

S

U

Page 8: Il Peperoncino Rosso settembre 2012

8settembre 2012

l Prodotto interno lordodella Puglia cresce nel2011 dello 0,5%. A ri-

levarlo è la Svimez,l’Associazione per lo svi-luppo dell’industria nelMezzogiorno, nel Rapporto2012 sull’economia delMezzogiorno. Un report cheper la prima volta dedica unintero focus (da pag. 407 apag. 417) agli Interventiagevolativi della RegionePuglia a favore delle Im-prese.

“Il Pil era l’unico indi-catore che ancora mancavaper promuovere l’economiapugliese del 2011 – ha com-mentato il Presidente dellaRegione Puglia Nichi Ven-dola – una doppia promozio-ne per noi che la Svimezcertifica non solo rilevandoun Prodotto interno lordo inascesa, insieme alle esporta-zioni e all’occupazione dicui già sapevamo, ma addi-rittura soffermandosi per unintero capitolo proprio sugliinterventi agevolativi regio-nali attuati grazie ai fondistrutturali. La Puglia èl’unica Regione a ricevereun’attenzione del genere. Nesono orgoglioso e oggi piùche mai penso che la lucein fondo al tunnel che giàintravedevamo l’anno scor-

so, non sia più un miraggio.Abbiamo speso i fondi strut-turali e li abbiamo spesi be-ne. Ma la sfida non è finita.C’è ancora molto da fare peruscire dalla crisi e a questoobiettivo intendiamo dedi-care tutte le nostre energie”.

Una performance di cre-scita, quella della Puglia,che si arricchisce di signifi-cato se paragonata alla me-dia italiana (+0,4%) e a quel-la del Mezzogiorno(+0,1%), mentre appare dipochissimo inferiore a quelladel Centro-Nord (+0,6%).

Tra le Regioni meridio-nali il Pil che cresce di piùè quello della Basilicata inaumento del 2%, mentre

Campania (-0,6%), Calabria(-0,7%) e Sicilia (-0,2%)hanno un Prodotto internolordo contraddistinto dal se-gno meno.

Nelle schede regionalidi Svimez, si rileggono tuttii passaggi di un 2011 cheha segnato per la Puglia im-portanti traguardi di crescita.Intanto le esportazioni chehanno registrato l’aumentomaggiore in Italia con un+17,9% e un valore in mi-lioni di euro pari a 8,159miliardi; poi gli occupati(+11.600) rispetto al 2010mentre i disoccupati si ridu-cevano del 2,7%,.

Interessante il datosull’occupazione nel settore

culturale che vede la Pugliaal terzo posto nel Mezzo-giorno dopo Campania e Si-cilia.

Infine il primato assolu-to sull’energia da fonti rin-novabili, con il primo postodella Puglia nel Mezzogior-no grazie ad una produzionedi 3.814 gwh (gigawattore).

Un commento a partemerita il focus sugli inter-venti agevolativi della Re-gione Puglia.

“La Regione Puglia – silegge sul report Svimez –ha in teso def in i re ,nell’ambito della program-mazione dei Fondi comuni-t a r i 2 0 0 7 - 2 0 1 3 d iun’organica strumentazionedi incentivi capaci di rispon-dere ad una molteplicità diesigenze, da quelle dellegrandi imprese a quelle dellemedie, dai bisogni delleaziende innovative alle ne-cessità delle microimprese”.

Il focus si sofferma sulladescrizione dei Contratti diProgramma sottolineandoche le 30 istanze attive han-no mosso investimenti (finoa giugno 2012) per 892 mi-lioni di euro; sui Programmiintegrati di agevolazione(Pia) per i quali i 45 progettiattivi hanno permesso inve-stimenti per 318,4 milioni

di euro; sugli start up coninvestimenti ammessi per25,7 milioni di euro; sugliAiuti agli investimenti ini-ziali alle microimprese edalle piccole imprese, meglionoto come “Titolo II”, per iquali sono stati ammessi alleagevolazioni 1.396 progettiper oltre 220 milioni di in-vestimenti.

Il report parla poi conparticolare attenzione degli“Aiuti alle piccole impreseinnovative e di nuovacostituzione” sottolineando,a pag. 410, che “La RegionePuglia, recependo la defini-zione europea di impresainnovativa, ha adottato nel2008 – unica regione in Ita-lia – il ‘Regolamento per laconcessione di aiuti per leimprese innovative operati-ve e di nuova costituzione’con la finalità di agevolarela valorizzazione industrialedi attività di ricercanell’ambito dei settori indu-s t r i a l i i n n o v a t i v i ” .L’incentivo prevede, diceSvimez, fino a giugno 2012investimenti ammissibili pa-ri a 36,4 milioni di euro perle nuove imprese innovativee a 31,3 milioni per le im-prese innovative già opera-tive.

Rapporto Svimez. Cresce Pil della Puglia.Vendola: "Promosse nostre politiche"I

stato necessario unostop alle domande,tanto il successo ri-

scosso dal bando sul“Credito d’Imposta” inmeno di due settimanedalla sua emanazione.

Il bando mira ad age-volare l’occupazione sta-bile con la concessione diun credito di imposta perl’assunzione nelle regionidel Mezzogiorno dei lavo-ratori svantaggiati nella

misura del 50% dei costisalariali sostenuti dal da-tore di lavoro nei dodicim e s i s u c c e s s i v iall’assunzione o nei 24mesi successivi, nel casodi lavoratore molto svan-taggiato.

Le imprese e i datoridi lavoro che potranno be-neficiare delle agevolazio-ni dovranno aver assuntopersonale svantaggiato(disoccupati da 6 mesi,

privi di diploma, superioria 50 anni, donne del setto-re industria e servizi, ex-tracomunitari) a tempo in-determinato da maggio2011 a giugno 2012.

Le pratiche arrivatetelematicamente al portaledell’Area Politiche per loSviluppo economico, ilLavoro e l’Innovazionetotalizzano quota 1.486per 3.293 assunzioni e50.256.070 euro di contri-

buto. Di queste 2.447 ri-guardano disoccupati oinoccupati; 331 sono inve-ce le persone senza un di-ploma; 300 le donne as-sunte nel settore industriao servizi; 175 i lavoratoricon più di 50 anni; 26 gliadulti soli con persone acarico e 14 gli immigratiextracomunitari in posses-so di regolare permessodi soggiorno o neocomu-nitari. La maggior parte

delle richieste provengonoda Bari (1.224 lavoratori)seguita da Lecce (853),Taranto (450); Foggia(400); Brindisi (253); in-fine Bat (113). I settoripiù attivi nella domandadi credito d’imposta sonocommercio e terziario, co-operative sociali, me-talmeccanici; personalenon medico delle case dicura, turismo e studi pro-fessionali.

Lavoro: grande successo per il bando “Credito d’Imposta”È

L’Assessore al Bilancio, Michele Pelillo.

a cura diGianfranco Gorgoglione

Page 9: Il Peperoncino Rosso settembre 2012

LibriAmo DuemilaDodici

Un’edizione per i palati fini�������������������� ������������ ������������ ����� ��� ��� �� ���������������������

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LibriAmo 2009: vespe in partenza per il bookcrossing presso il murales ormai scomparso.

È

Page 10: Il Peperoncino Rosso settembre 2012

31 anni, WynterMorrison ha da tem-po rinunciato a qual-

siasi pretesa di diventareuna donna in carriera pervestire i panni di moglietrofeo. Così, dopo setteanni di matrimonio, quandosuo marito David la infor-ma attraverso una letterad’avvocato divorzista cheè stato tutto un errore, Wynè emotivamente devastata.

Alla disperata ricercadi un cambiamento di sce-nario, Wyn lascia la sua vitaagiata di Los Angeles eraggiunge una sua vecchiaamica a Seattle. Qui prendea trascorrere ore in un pic-colo panificio locale sorseg-giando caffè e respirando iprofumi del pane appena

fatto. Conoscere le ragazzeche gestiscono questo pani-ficio, le riporta alla menteil suo apprendistato pressouna boulangerie francese,quando la sua passione perla panificazione l'avevaquasi portata ad abbando-nare gli studi per frequenta-re una scuola di cucina.Appena le viene offerto unlavoro nella panetteria,Wyn accetta.

La vita da panettiere leriserva molte sorprese edincontri che le fanno com-prendere che la vita a LosAngeles non era la sua vita.

Ben presto scopre chefare il pane, impastare, sen-tire il profumo del lievitoin aria, ha un potere di gua-

rigione: a mano a mano cheil pane cresce, il suo doloresvanisce e il cuore si apreal futuro.

(Solo Pane di JudiHendricks ed. Salani).

inserto settembre 2012

II

I

Solo pane

A

[...] “Ho scoperto cosa sono. Ho tolto uno a uno gli strati superficiali: la figlia di miopadre, la moglie di David, la divorziata, e alla fine che trovo? La panettiera. Unadonna a cui piace lavorare mentre tutti dormono, […] Che sceglie gli amici peril piacere della loro compagnia e non per quanto le possono essere utili. Che èaperta all’amore… o lo sarebbe, se solo imparasse a riconoscerlo”. [...]

Ristorante L’Airone.Menù del 5 ottobre ispirato

al romanzo “Solo Pane”Antipasti. Crostini con: pomodoro e ruchetta, conpomodori secchi e mozzarella, con aglio-olio-sale-origano. Ci saranno diversi tipi di pane: dallebaguette francesi al pane di Altamura a quello aicereali

Pizza di cipolle. Marangiata. (o “marangioit”piatto di tradizione popolare fatto con arancecondite e messe in acqua calda. Da accompagnarecon pane raffermo).

Primo piatto. Favetta e verdura con crostone dipane.

Secondo piatto. Involtinetti di melanzane ripienedi carne al forno con frittata di patate - Sformatodi zucchine - Cipolle al forno, (accompagnati dapanini all’olio).

Frutta. (In compagnia di qualche fetta di pagnottaper rispettare la tradizione casalina).

Dessert. Torta di ricotta

VINO (fornito dalle cantine di Trinitapoli)BIRRA (fornita dal Birrificio Decimoprimo diTrinitapoli)

Per prenotazioni: Ristorante L’Airone,Via Casupole 6 - Trinitapoli - T. 0883.632868

Il pranzo di Babette [...] “Povera?” disse Babette. Sorrise come a se stessa. “No non sarò mai povera.Ho detto che sono una grande artista. Un grande artista, mesdames, non è maipovero. Abbiamo qualcosa, mesdames, di cui gli altri non sanno nulla.” [...]

n un piccolo villaggiodella Danimarca, in rivaal mare, vivono

Filippa e Martina. La lorovita si svolge tranquilla nel-la preghiera e nella sempli-cità. Dati gli eventi dellaguerra, ospitano amorevol-mente una profuga france-se, Babette e questa in cam-bio dell'ospitalità le aiutanelle faccende domestiche.Un giorno Babette vincealla lotteria una grossa som-ma, ma anziché tornare in

Francia decide di offrire ecucinare un vero pranzofrancese per festeggiare ilcentenario della nascita deldecano, padre delle due so-relle. Queste, anche se lu-singate, vedono il banchettocome un pericolo alla lorovita tranquilla, dove il ciboaltro non è che solo nutri-mento del corpo.

Tra i dodici invitati delpaese, puritani ed austeri,c'è anche un generale fran-cese. Aiutati dalla bontà del

cibo, dall’atmosfera edall'amore con cui i piattierano stati cucinati da Ba-bette, tutti diventano giovia-li e insolitamente felici.

Il generale assaggiando“cailles en sarcophage” rac-conta di un ristorante a Parigidove cucinava uno chef don-na, poi scomparsa, che riu-sciva con la sua cucina subli-me a trasformare unbanchetto in una avventuraamorosa. Quella chef era, a

sua insaputa, proprio Babette.La donna, spendendo

tutta la somma vinta perpreparare quel pranzo, tornanuovamente povera e restain Danimarca con le sorelle.Ma, come disse il generaledurante il brindisi, a quelpranzo “Oggi, rettitudine efelicità si sono baciate”.

Anche se solo per ungiorno, Babette era tornatal’artista francese di un tem-po, quando con le sue pie-tanze portava la felicità tra

i commensali.

(Il Pranzo di Babette,di Karen Blixen pubblica-to in diverse edizioni.

Recentemente nellaraccolta Capricci del desti-no ed. Feltrinelli).

Ristorante La Pineta. Menù del 6 ottobre ispirato al racconto “Il pranzo di Babette”Brodo di manzo (sostituisce il brodo di tartaruga che ora è un animale protetto), Blinis Dermidoff,Cailles in sarcofage, Insalata mista, Formaggi misti, Savarin, Frutta mista, Caffè con tartufi al rum,Friandises: pinolate, frollini, amaretti. Vini: Amontillado bianco ambra e Champagne Vouve Cliquot.

Per prenotazioni: Ristorante La Pineta di Molfetta - strada Vicinale Chiusa della Nepta Tel. 080.3344723

Page 11: Il Peperoncino Rosso settembre 2012

uesto è il segreto cheAnnia ha imparato finda ragazzina: casa non

è dove stai, sono le cose chefai. E, una pentola sul fuococon un aroma di prezzemolo,di menta e altre spezie chesi diffonde nell’aria è una diquelle. L’amore per i profu-mi e i sapori, quelli più co-muni e quelli più insoliti,accompagna la vita di Anniafin dall’infanzia nella grandecasa dei nonni di origine gre-

ca, dove le foglie di vite ri-piene sono un piatto imman-cabile. Cibi che saldano le-gami e affetti, ricette chesono fili invisibili tra personediverse. Saranno quelle stes-se foglie di vite a far scattarela scintilla tra lei e un ragazzolibanese, il giorno del loroprimo appuntamento. Equando Annia diventa gior-nalista come suo marito e sitrasferisce con lui in MedioOriente negli anni caldi che

seguono l’11 settembre, è lacucina che la protegge dallanostalgia, dal senso di nonappartenenza, che costruisceper lei un nuovo rifugio. Cu-cinare cibi conosciuti e sco-nosciuti, pietanze che sonofamiliari e altre che non losono per niente, è un mododi sentirsi a casa nel mondo.Ovunque ci sia un conflittoce n’è un altro che si svolgenell’ombra, e che non si vedein tv. Per cui la vita diventa

un’infinita sequenza di coseche non si possono più fare.I bambini non possono an-dare a scuola. I contadininon possono arare i campi.I musicisti non possonosuonare. Però mangiare sideve. Per questo il cibo di-venta così importante: persentirsi vivi. Dai circoli let-terari proibiti di Baghdad allecucine di Beirut dove si pre-parano le ricette più antichedel mondo, Annia ci conduce

in un viaggio sensoriale edemotivo, fino nel cuore diun mondo millenario. Unaricetta per restare umani.

(I giorni del miele e del-lo zenzero, Annia Ciezadlo,ed. Piemme).

inserto settembre 2012

III

ANTONIETTA D’INTRONO

l primo volume è statostampato nel 1992 e il se-condo nel 2004. È succes-

so che, nonostante le tantepubblicazioni della GlobeGlot-ter, questo fortunato “format”è stato più richiesto in assolutoda studenti e trinitapolesi emi-grati in varie regioni di Italia.

Di che cosa tratta il libello? Èun insieme di microstorie, il-lustrate da foto e documentiche da un lato delineano i per-corsi di una comunità che sibatte per un altro paese possi-bile e dall’altro raccontano lavita dei suoi figli illustri e menoillustri.

Quest’anno il libro vienestampato grazie al prof. Toni-no Sarcina che ha fornito una

miriade di foto, documenti epubblicazioni di sua moglieFrancesca Strazio, morta nel2011. La presentazione avver-rà il 5 ottobre alle 17.30 nellargo di Gennaro, davanti alristorante Il Cenacolo, con lapartecipazione di un cantasto-rie, Pantaleo Annese, che nar-rerà in musica, tre degli epi-sodi più suggestivi contenutinel volume.

Figli e Fogli del casale n. 3Presentazione in Largo di Gennaro del terzo volumedelle piccole grandi storie del nostro paese

I

I giorni del miele e dello zenzero[...] Alcune ricette sono poesie. Altre più spettacolari sono romanzi. Ma le foglie di vite ripiene sono storie brevi,piccole favole di trasformazione, non delle persone (sebbene le ricette migliori possano fare anche questo)ma del cibo. [...] Le foglie di vite ripiene sono un piatto “narrativo”: ogni ingrediente parla, mentre il rotolo siapre, rivelando molteplici, minuscole matriosche commestibili. [...]

Bistrò Terra Terra.Menu del 7 ottobre ispirato al romanzo

“I giorni del miele e dello zenzero”Antipasti. tebsi baitinjan (stufato iracheno di carnee melanzane)Primo piatto. Foglie di vite ripiene (ricetta greco-turca, le foglie sono ripiene di riso in questo caso)Primo piatto. Mjadara hamra (piatto libanese dilenticchie e cipolle caramellate)Contorno. Fattoush (insalata di pane levantina)Secondo piatto. Masquf (ricetta tradizionale deipaesi del medio oriente. Pesce alla griglia)FruttaAlla fine della cena verrà servito tè orientale,secondo la tradizione musulmana.

Per prenotazioni: Terra Terra,Via Cairoli, 86 - Bari - Tel. 080.9147339

Q

Vuoi giocarecon le parole?Torna Libriamo. Con un sapore tutto nuovo

GIOVANNA NAPPI

inito un libro, avanti un al-tro!E no, non con Rifiniscila.Per tutte le volte in cui

avreste preferito un finale alter-nativo, una conclusione diversa

da quella che l’autore del mo-mento aveva riservato ai seguacidella sua penna, è giunto il mo-mento di rifarsi!

Ebbene sì. Con Rifiniscilaprotagonista è il Lettore, coluiche resta sempre nascosto masenza il quale il motore dellaLetteratura non andrebbe avanti.

Se siete cinici e avreste volutoleggere delle scaramucce dellavita matrimoniale di Elizabethe Darcy (invece che immaginareil loro happy ending), ecco fatto,potete farlo; se non siete soddi-sfatti che la fedele Hélènescompaia dalla vita del suo amatoHervé, così sia (che Baricco nonse la prenda, insomma!).

L’associazione puglieseGlobeGlotter, Centro di Lettura– Lingue e Culture ha lasciatospazio libero ai lettori, proponen-do un’originalissima iniziativa:cambiare il finale di tre storiediverse, da Barbablù a Il maestronuovo a Lolita, rivolgendosi ri-spettivamente ai più piccoli, airagazzi e agli adulti e premiando

i più “intraprendenti”, gli autoridei finali giudicati migliori, conuna mini libreria. Quale migliorinvito alla lettura di quello diricorrere alle parole, di reinven-tarle e cambiarne il senso?

Le parole sono il tema diLibriamo 2012, manifestazioneitinerante di promozione dellalettura, in programma per il 5, 6e 7 ottobre a Trinitapoli (BT),Molfetta (BA) e Bari. Giunta allasua XII edizione e frutto delleidee che GlobeGlotter di anno inanno sperimenta in chiavi nuove,Libriamo quest’anno è associataalle parole, cui si lega il gusto,quello del pane (così come de-scrive Judi Hendricks), quellolegato all’Oriente (come ne I

giorni di miele e dello zenzero),quello francese (Il pranzo di Ba-bette lo ricorda esattamente).

“Leggi come mangi” è loslogan di quest’edizione, dedicataa palati esigenti, che sappianodare il giusto peso (o sapore, chedir si voglia) alle parole, nellaconvinzione che non ne servanopoi così tante per rivelare il sensodelle cose.

E quindi, cene, giochi lette-rari a premi, intermezzi teatrali,e la proiezione di un cortometrag-gio – Parla come mangi – giratocon gli allievi del corso teatraledella GlobeGlotter.

Gli ingredienti sono tutti inpentola, ciò che manca è comin-ciare a librare.

F

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inserto settembre 2012

IV

Un virus chiamato LibriAmo “Esattamente ciò che desiderava Madeleine, che si laureava in letteratura per la più limpidae banale delle ragioni: perché amava leggere.” (Jeffrey Eugenides, La trama del matrimonio).

S

Ottobre 2010. Via Cairoli teatro della decima edizione di LibriAmo.

VALERIA DE IUDICIBUS

tando alla mia me-moria, il primo librovero che ho letto da

bambina era una storiascritta da Louise Fitzhu-gh, “Professione? Spia!”,datato 1964. Chiesi un li-bro per il mio complean-no e fui portata in unagrande libreria. Enormiscaffali tutti a mia com-pleta disposizione, la li-bertà totale di scelta che,dopo quel momento, horiprovato e riprovo ognivolta con la stessa emo-zione, la stessa eccitazio-ne. Come una bambinache ha in mano una chia-

ve che apre la porta di-nanzi a lei ma oltre laquale non sa cosa possanascondersi. Harriet, laspigliata protagonista dellibro che quel giorno scel-si di portare a casa conme, non mi ha abbando-nata nemmeno dopo lalettura. Ricordo benissi-mo i giorni in cui mi sve-gliavo e volevo ferma-mente essere una spia,come lei. Documentare lavita delle persone anno-tando tutto sul mio taccu-ino, scoprire segreti,retroscena, non tralasciareniente. Passeggiavo conmia madre e guardavo lecase, architettavo nellamia testa modi per entra-

re, per avvicinarmi allealte finestre e osservarela vita che vi si svolgevaall’interno. Io ero Harriete Harriet era me.

Conosco numerosepersone che non hannomai letto un solo libro intutta la loro vita, a partequelli per l’università.Quelli “necessari”, utili.E mi sono chiesta spessose loro sono a cono-scenza del fatto che nonesiste solo la realtà cheuno vede o sente, esisteanche quella che unoimmagina. È questo unconcetto che ha poco ache vedere con il sogno,con la memoria, con ildesiderio che le cose si-ano in un determinatomodo, come vorremmo ocome ci piacerebbe. Èpiuttosto quell’immagi-nazione che nasce dalleparole. Il libro raccontae la mente fa prenderef o r m a a l l e c o s e ,l’inchiostro si fa vernicee dipinge tutto intorno.Ricordo di aver visto unavolta sul treno HoldenCaulfield e di aver do-vuto frenare la voglia dichiedergli se alla fineavesse scoperto che finefanno le anatre di CentralPark quando il lago gela.Ho sentito il freddo el’umiliazione della pic-cola Jane Eyre. Il terroredi quei dieci, soli su diun’isola, nel veder spariredi volta in volta una dellepiccole statuette di in-diani. La meraviglia diMary Lennox quando,nascosta tra le edere,scorge la porta del “suo”giardino segreto.

Innumerevoli storie sisono aggiunte a questeprime e acerbe lettureche, con tutta probabilità,oggi non eserciterebberolo stesso fascino di allora.Eppure quello che leg-giamo da bambini non ci

lascia mai e, un po’ cometutto quel che accade inquel delicato periodo, in-cide profondamente suquello che diventiamo dagrandi.

Mi piace pensare chea chi legge venga dato unaltro canale per percepirele cose, un’ulteriore chia-ve di interpretazione,un’altra dimensione, oltreche un altro modo per co-noscere se stessi. Siamodei privilegiati. Ma siamodei privilegiati altruistiperché come dei viruscerchiamo di infettare chici circonda. Libriamo,nella mia piccola realtà,è un virus che miete mol-te vittime. La prima voltache vi ho partecipato nericorreva il decimo anni-versario e ho visto Via

Cairoli giocare a trave-stirsi da quartiere diMontmartre: le luci, lepiccole lanterne, i banchicon i libri, la banda, gliartisti con i loro disegni,le scatole decorate con iritagli di giornale, la po-etessa scrittrice di versiistantanei. Ho pensatoche dovevo farne parte.L’impegno e il lavoro dichi pratica in questo cam-po non sarà pari a quello,p e r e s e m p i o , d iun’associazione umanita-ria ma è altrettanto nobi-le. La lettura, più di quan-to si creda, è una formadi terapia e sa tessere filiinvisibili ma saldi tra lepersone che la scelgonocome compagna per la vi-ta.

Reinterpretazione del concorso Rifiniscila di DUDU'.

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l contesto in cui si in-quadra la situazione delsistema sanitario pu-

gliese è quello di un Paesein crisi socio-economicae di un Governo (tutti gliultimi) nazionale impe-gnato in un costante de-finanziamento dei sistemisanitari regionali.

È in questo quadro,dunque, che la RegioneP u g l i a s i è p o s t al’obiettivo di moderniz-zare il sistema sanitariopugliese, riorganizzandoinnanzitutto la rete dellecure primarie, attraversoil potenziamento deiservizi da offrire ai cit-tadini sui territori.

Il continuo taglio difinanziamenti, però, minaalla radice questa opera-zione.

Si pensi che in treanni vi è stato un tagliocomplessivo di 18 mi-liardi di euro e che taletaglio ha messo forte-mente in pericolo il ri-spetto dei livelli essenzialidi assistenza (LEA) e diconseguenza ha posto unfreno alla discussione sulPatto della Salute in pieditra Regioni e Governo.

La spending reviewha fatto il resto...

Cosa fare, dunque?La Regione Puglia,

come ha riferito in Aulal’Assessore Attolini, nonha chiuso alcuna struttura,nè la chiuderà. Le 21strutture individuate comeinappropriate e pocofunzionali dal "Piano diriordino" saranno, e inparte già lo sono, ricon-vertite in moderne strut-ture territoriali, in cui icittadini pugliesi già ri-cevono l’assistenza ade-guata alle loro esigenze.

L’analisi della reteospedaliera nel 2010 inPuglia ha evidenziatocome l’elevata ospeda-lizzazione e l’eccessiva

disponibilità di posti lettonelle strutture sia indicespesso di inappropriatez-za dell’utilizzo dei presidiospedalieri e dei ricoveri.Più nello specifico, è statoevidenziato che circa195.000 ricoveri per acutinel 2010 avrebbero potutoessere trattati con formeassistenziali differenti dalricovero, e di questi, ben139.000 avrebbero potutousufruire di prestazioniambulatoriali, senza il ri-corso al posto letto. Èchiaro, quindi, che un ele-vato numero di ospedalie di posti letto non è ga-ranzia di buona sanità edi buona assistenza.

Sulla scorta di questidati, quindi, la Puglia èormai indirizzata ad unariorganizzazione dei ser-vizi territoriali, puntandocon decisione sul ChronicCare Model, ovvero unmodello di cura e presain carico dei pazienti conpatologie croniche chemolto spesso vengono er-roneamente ospedalizzati,con l’obiettivo di fornirele cure necessarie diretta-mente a domicilio dei pa-zienti; a questo si aggiun-gano esperienze ormaifondamentali per la salutedei pugliesi, come la tele-cardiologia e la telediabe-tologia, che utilizzate an-che a supporto della retedi emergenza/urgenzaconsentono di salvaremolte vite.

Alla riorganizzazionedella rete ospedaliera hafatto, quindi, da contralta-re il potenziamento deiservizi territoriali: dal2002 al 2011 il tasso deiricoveri inappropriati èstato abbattuto del 50% ela mobilità passiva dal2006 al 2011 del 14%,mentre solo nell’ultimoanno sono cresciute del20% le prestazioni specia-listiche ambulatoriali. Il

taglio dei posti letto nonha determinato, pertanto,un depauperamento deiservizi ai cittadini, né unafuga verso altre regioni.

L’aspetto più proble-matico del nostro sistema

sanitario, però, rimane ladrammatica carenza dipersonale nelle strutture,che rischia di inficiare tut-ti gli sforzi effettuati dalnostro sistema per moder-nizzarsi e andare incontroalle necessità di salute deicittadini. La nostra retedei servizi sanitari si reg-ge oggi sul lavoro di po-chi addetti, cui non pos-siamo più continuare achiedere sforzi così im-portanti. Da mesi la Re-gione Puglia pone la que-stione all’attenzione deltavolo di discussione conil Ministero della Salutee il Ministero delle Finan-ze, chiedendo le derogheal blocco del turn over,per consentire di fornire

ai lavoratori e a tutto ilsistema l’ossigeno neces-sario a continuare il lavo-ro egregio che quotidiana-mente viene svolto.

La mancanza di per-sonale in Puglia è il frutto

del combinato disposto didue fattori: innanzituttola norma finanziaria del2006, che limitava la spe-sa per il personale sanita-rio delle regioni alla quotadi spesa sostenuta nel2004, ridotta del 1,4%; insecondo luogo è interve-nuto il blocco totale delturn over, previsto dalPiano di Rientro 2010-2012. A conferma di ciò,confrontando i dati dellaRegione Puglia con quellidi regioni con una nume-rosità di popolazione so-vrapponibile, come adesempio l’Emilia Roma-gna, si evidenzia un diva-rio nel costo del personalesanitario del 40% a sfavo-re della Puglia. Questo

divario fra l’Emilia Ro-magna e la Puglia è anda-to costantemente allar-gandosi, considerandoanche che negli ultimi dueanni il sistema sanitariopugliese ha perso circa

5.000 lavoratori per rag-giungimento dell’età pen-sionabile, che non sonostati sostituiti.

Tutto ciò nonostante,la Puglia si è resa prota-gonista di un importantecontenimento della spesadel sistema sanitario, cheha raggiunto importantir i s u l t a t i , c o nl’abbattimento di 2/3 deldeficit, grazie al conteni-mento della spesa farma-ceutica e dell’acquisto dibeni e servizi, facendo ri-corso al sistema della cen-tralizzazione degli acqui-sti e ad una maggioreappropriatezza delle pre-scrizioni mediche, evitan-do così inutili sprechi.

9settembre 2012

L’assessore alle Politiche della Salute, Ettore Attolini.

a cura diGianfranco Gorgoglione

Relazione Attolini

I

Presentata, dall'Assessore alle Politiche della Salute, in Consiglio regionale la "Relazione sullo stato dei livelliessenziali di assistenza e sull'organizzazione funzionale del sistema sanitario regionale"

Più nello specifico, è stato evidenziato che circa 195.000 ricoveri per acuti nel 2010 avrebberopotuto essere trattati con forme assistenziali differenti dal ricovero, e di questi, ben 139.000 avrebberopotuto usufruire di prestazioni ambulatoriali, senza il ricorso al posto letto. È chiaro, quindi, cheun elevato numero di ospedali e di posti letto non è garanzia di buona sanità e di buona assistenza.

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10settembre 2012

I costi del 2011Le spese sostenute dalle Regioniper gli organi istituzionali

a cura diGianfranco Gorgoglione

Regione Spesa totale Spesa ogni 100 ab.Sicilia1 167.546.007 3.317,0Sardegna2 73.748.750 4.401,8Lombardia3 72.391.183 729,9Campania4 68.732.630 1.171,1Lazio5 65.654.888 1.146,1Calabria6 50.117.702 2.491,7Veneto7 40.334.116 816,8Emilia Romagna8 37.460.287 845,1Piemonte9 36.931.066 828,5Abruzzo10 30.669.880 2.284,8Liguria11 29.717.866 1.831,1Toscana12 25.520.497 680,6Friuli13 23.679.351 1.916,1Basilicata14 19.819.747 3.373,5Marche15 17.421.670 1.113,0Valle d’Aosta16 15.449.771 12.048,5Puglia17 15.247.436 372,7Molise18 14.113.946 4.413,6Trento19 13.062.092 2.467,1Bolzano20 8.374.146 1.649,6Umbria- n.d. n.d.TOTALE 825.995.030 1.383,1

Il caso scoppiato in seno al Consiglio regionale delLazio, dal quale è emerso un quadro di gestione privati-stica di fondi pubblici destinati a ben altri scopi, ha fattoprepotentemente emergere un altro dato.

Il sottoscritto, vox clamans in deserto, da anni facevanotare al populista di turno, quanto in Puglia il costodella politica fosse di gran lunga inferiore a tutto il restodelle Regioni italiane.

In questi giorni dello “scandalo-Lazio”, fortunata-mente sono emersi i dati comparativi dei costi dellefunzioni pubbliche regionali.

Nella tabella che pubblichiamo – e che ha bisognodavvero di pochi commenti - la Regione Puglia si dimostracome una delle Regioni più virtuose, tanto in valori assolutiquanto nell’incidenza percentuale sulla popolazione.

Una magra soddisfazione, la mia, ma me la prendotutta, atteso che i fautori dell’antipolitica sono sempredietro l’angolo pronti a scagliarsi come sciacalli sullapreda.

Beh, in Puglia c’è poco da sciacallare.

A. Sannicandro

(*) Esclusa l’Umbria.Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati ministero dell’Economia

Principi Attivi 2012: un’opportunitàche i giovani non devono perdere

ROBERTO PASSARO

n un’epoca in cui intra-prendere un percorso im-prenditoriale è una delle

poche alternative che i gio-vani hanno per ritagliarsiun futuro possibile, giungeil Bando “Principi Attivi2012, giovani Idee per unaPuglia migliore”, rientranell’ambito delle azioni pre-viste da Bollenti Spiriti, edè promosso come sempredalla Regione Puglia, “AreaPolitiche per lo Sviluppo,il Lavoro, l’Innovazione,Servizio Politiche Giovanilie Cittadinanza Sociale”.Questa terza edizione, fi-nanziata con un budget di4,1 milioni di Euro, vuoleintercettare progetti innova-tivi dei ragazzi italiani estranieri residenti in Puglia,nati dopo l’1 Gennaio 1979e organizzati in gruppi dilavoro informali compostida un minimo di due perso-ne. Le idee finanziabili conPrincipi Attivi dovrannoriguardare “la valorizzazio-ne del territorio, lo svilupposostenibile, il turismo, op-p u r e l o s v i l u p p odell’economia della cono-scenza e dell’innovazione,green economy, oppureidee per l’inclusione socialee la cittadinanza attiva, sullepari opportunità, le disabi-lità, antirazzismo, migranti,

sport e legalità.Il contributo massimo

ammissibile per ciascunaproposta progettuale è di€ 25.000,00 a fondoperduto, che verrà erogatoin due tranche: la primapari al 70%, sarà erogatadietro presentazione diapposita fideiussione dipari importo; la secondatranche pari al 30%, verràerogata a saldo, dopo iltermine del progetto, ecomunque in seguito allapresentazione della rela-zione sulle attività rea-lizzate. I progetti finanzia-ti potranno avere unadurata massima di 12 me-si. L’avvio delle attività èda intendersi a partire dal-la data di sottoscrizionedell’atto di impegno.

I contributi saranno as-segnati ai progetti utilmentecollocati nella graduatoria,che abbiano ricevuto unpunteggio complessivo mi-nimo di 140/200 punti. Lavalutazione è determinatasulla base di criteri che pos-siamo intenderli come in-versamente proporzionali,ad esempio un’idea proget-tuale innovativa (30 punti)sicuramente avrà una bassafattibilità ed efficacia attesa(30 punti). Pertanto, risultadeterminante la qualità delprogetto (40 punti) e lacoerenza del profilo di stu-di, attitudinale, professiona-le e di esperienza dei parte-cipanti con l’oggetto dellaproposta progettuale (30).

In caso di approvazionedel progetto, per ottenere ilcontributo, i gruppi infor-mali si impegnano a costi-tuirsi in un nuovo soggettogiuridico a propria scelta(società, associazione, coo-perativa etc.) purché idoneoa realizzare le attività pre-viste dal progetto proposto.Si tenga conto che la sceltadella forma giuridica gravasia sul piano finanziario,infatti saranno soggetti a

ritenuta d’acconto IRES(pari al 4% del contributo)i soggetti giuridici neo-costituiti che intendonosvolgere attività commer-ciale, sia sul piano econo-mico in quanto l’IVA puòcostituire una spesa ammis-sibile solo se è realmente edefinitivamente sostenutada l l ’o rgan izzaz ione .L’impresa deve considerareche l’acquisto di beni dure-voli, ossia prodotti, macchi-nari, attrezzature e impianticon vita utile superiore a12 mesi, è ammissibileesclusivamente per beni divalore unitario non superio-re a 516,45 €.

Le novità che caratte-rizzano questa terza edizio-ne riguardano la rendicon-taz ione del le speseeffettivamente sostenute eil monitoraggio delle attivi-tà con cadenza trimestrale,soprattutto per quanto ri-guarda il referente del grup-po informale deve essere inpossesso di casella di postaelettronica certificata(PEC), a sé intestata, qualerequisito indispensabile perla presentazione della do-manda. Per presentare do-manda di partecipazione ènecessario utilizzare esclu-sivamente la procedura te-lematica indicata nel bando,a partire dalle ore 12:00 dilunedì 25 giugno e fino al-le ore 12:00 del 19 ottobre2012.

Il Laboratorio Urba-no di Trinitapoli destinatoa Mediateca, in linea conle attuali opportunità riguar-danti le Politiche Giovaniliregionali, mette a disposi-zione supporto tecnico atutti gli interessati per lacandidatura del progetto of-frendo loro anche un possi-bile network di soggetti utilialla composizione del par-tenariato, per informazioniinvia una e-mail al [email protected].

Roberto Passaro.

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Page 15: Il Peperoncino Rosso settembre 2012

11settembre 2012

L’economista premio Nobel Joseph Stiglitz.

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Intervista a Joseph StiglitzIl nobel Joseph Stiglitz mette in guardia sulla tendenza prevalente a imporre misure di austerità:i governi potrebbero così stare conducendo l’Europa verso una crisi ancora più profonda

MARKUS BALSERe CATHERINE HOFFMANda Repubblica, 12 aprile 2012

rofessor Stiglitz,non la si può certotacciare di ottimi-

smo.. . .L’economia del

mondo ha di fronte unaser ie di per icol i . Èl’Europa a preoccuparmidi più. La maggior partedei governi ha adottatopolitiche di austerità maciò rafforza l’andamentonegativo dell’economia.L’Europa è sotto la mi-naccia di una secondarecessione che potrebbearrivare anche presto. Iprossimi anni sarannoveramente difficili, mentrea lungo termine, il futurodel continente è moltobuono.

Lei ha criticato dura-mente la gestione euro-pea della crisi. Pensadavvero che i capi digoverno e di Stato si si-ano comportati in modocosì stupido?

I leader politici euro-pei hanno concentratotutte le loro energie nellos p i n g e r e i l S u ddell’Europa a risparmiaree a realizzare le riforme.Le democrazie sopportanoperò senza conseguenzetagli e austerità solo inmisura limitata. La lucein fondo al tunnel non siè ancora vista e la rabbiae l’insoddisfazione con-tinueranno pertanto a sa-lire. A causa della reces-sione, innanzitutto, perchéin un’economia in ribassoil gettito fiscale si contraerispetto alle previsioni,mentre aumenta la spesasociale: così è inevitabileche si continuino a man-care gli obiettivi di ri-sparmio.

Questo è il motivo per ilquale Bruxelles continuaa sollecitare tagli ancorapiù drastici. È un erro-re?

È un andamento inso-stenibile. Nel mondo nonc’è un precedente che di-mostri che la riduzione deisalari, delle pensioni e deiservizi sociali possa daresollievo a un paese mala-to. Le probabilità che ul-teriori tagli risolvano iproblemi sono vicine allozero. Paesi come la Greciae il Portogallo hanno biso-gno di nuove prospettivedi crescita credibili. I po-litici lo sanno bene, mafinora non hanno fattoniente per correggere que-sta situazione.

Che cosa dovrebbe suc-cedere?

Quando si attraversa-no momenti difficili, i go-verni non dovrebbero con-trarre la spesa dello Stato,ma aumentarla. Il deficitdi bilancio non si espandenecessariamente se al tem-po stesso si aumentano letasse. In questo modo laeconomia può moltiplicar-si rispetto alle risorse allo-cate. Penso, per esempio,all’introduzione di una

tassa sulle transazioni fi-nanziarie, del tipo di quel-la attualmente in discus-sione in Germania e inaltri paesi. Le banche po-trebbero così incrementareil credito fornito alle pic-cole e alle medie imprese.Molte banche si mostranorestie a farlo, nonostantela Banca centrale europeaabbia fornito loro abbon-dante liquidità.

Cons iderando , peres’mpio, l’insistenza del-la cancelliera tedescaAngela Merkel per poli-tiche di austerità ancorapiù severe, crede vera-mente che la politica eu-ropea sia pronta a im-boccare un tale corso?

I leader politici devo-no riconoscere che quellaimboccata è una stradasbagliata. Una overdosedi risparmio non può chepeggiorare la situazione.Tutto ciò ricorda un po’ ilMedioevo: quando il pa-ziente moriva si dicevache il medico aveva inter-rotto troppo presto il salas-so, che il paziente avevain sé ancora troppo san-gue. Con questa cura sonostati trattati per decennimolti paesi emergenti ipe-

rindebitati, e spesso la cu-ra è stata letale. Ora sussi-ste il pericolo che in Euro-pa si ripeta qualcosa dianalogo.

Dove è ancora troppo al-to l’indebitamento?

In Grecia, ovviamen-te. Probabilmente anchein Portogallo. E in Irlanda.Il caso irlandese è partico-larmente triste, perché ilpaese non paga soltanto leconseguenze di una spesaenorme dello Stato. In Ir-landa sono state le banchea dare origine alla crisi,non lo Stato del welfare.Salvare gli istituti finan-ziari in sofferenza a spesedei contribuenti è stato unerrore catastrofico, che haportato lo Stato sull’orlodel fallimento.

Molti ritengono che au-mentando il proprio in-debitamento per com-battere la crisi, oggil’Europa stia commet-tendo lo stesso erroredell’Irlanda quando hasalvato le banche: c’è ilrischio che l’enormequantità di aiuti elargitimetta alla fine in perico-lo il salvatore?

Questo timore è esa-

gerato, e tuttavia sonod’accordo che nel caso dicerti paesi la strada corret-ta sarebbe stata procedereprima a una ristrutturazio-ne del debito, invece diconcedere subito gli aiuti.

Nel caso della Grecia,la riduzione del debito èstata purtroppo troppocontenuta. Ha prevalso lapaura del default. La ban-carotta, però, anche quelladegli Stati, è parte inte-grante del capitalismo mo-derno.

Si sarebbe dovuto per-metterla. È stato proprioil tentativo di evitare labancarotta a diventare ungrande problema perl’Europa. Sempre di piùdiventa evidente che no-nostante tutta la consape-volezza sulla necessità dipreservare l’euro, i politicinon sappiano bene qualisiano le misure che occor-rono per far sopravviverela moneta comune.

Di che cosa soffre l’euro?Quando si è introdotto

l’euro, la convinzione ge-nerale è stata che per lasua tenuta sarebbe bastatala disciplina di bilancio,ma non è così. Prima dellacrisi, Irlanda e Spagnapresentavano un surplusdi bilancio e un indebita-mento contenuto. Quelloche manca è uno strumen-to per manovrare controla crisi. L’area avrebbebisogno di un organismoper il bilancio in grado diriequilibrare le differenzetra la forza economicadelle varie regioni. Un ta-le organismo potrebbe,per esempio, fornire mez-zi supplementari ai paesicon una disoccupazionealta. Intendo proprioun’unione che preveda deitrasferimenti interregiona-li, la cosiddetta Transferu-nion tanto odiata dai tede-schi.

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12settembre 2012

Ripubblichiamo un volantino distribuito a Trinitapolii n f ebbra io 2011 e r i por ta to su l s i t owww.ilpeperoncinorosso.it. Esso appare ancora digrande attualità in questo periodo storico di novellomoralismo di facciata che si respira, a pieni polmoni,

tra le sfilate della consigliera regionale Nicole Minettie le feste mascherate dei consiglieri della regioneLazio. Una curiosità: la parola “bordello” del titolo haattirato l’attenzione di migliaia di navigatori internet,molto di più della parola “crisi”.

Cosa si sente dire nei bar in questi giorni a proposito del presunto sexygate di Berlusconi? «Beato lui! Se avessi i suoi soldi farei la stessa cosa».

Continua “alla grande” il fenomeno di identificazione degli uomini conla “u” minuscola e delle procaci ed ambiziose ragazzine educate nelle venditepromozionali degli ipermercati, negli ambulatori dei chirurghi plastici e nelleambite selezioni del “Grande Fratello”. Fa un po’ sorridere chi si scandalizzadi questa routine di mercificazione delle donne, molto simile a quanto succede,coram populo, ogni giorno nelle case chiuse e nelle strade aperte delle nostrecittà. Di cosa ci meravigliamo?

Nel mercato globale tutto è merce, tutto si acquista, si vende e si buttain discarica quando non serve più: operai, donne, cani Husky, vestiti, macchine,alimenti….

È perduta, perciò, la crociata dei perbenisti di facciata contro Berlusconi.La vera battaglia è quella di rimettere in piedi una opposizione credibile,

di sinistra, ad un sistema capitalista di potere.Il target, infatti, di queste storie boccaccesche sono i maschi, quegli

utilizzatori finali che compongono uno scenario di milioni di clienti dabordello. Se scandalo c’è, secondo l’opinione di questi uomini, tutti perbene,deriva dal fatto che “lui” avrebbe dovuto essere più riservato: che diamine,troppi dettagli in pubblico! Che non si chiami reato un semplice peccato dilussuria, assolvibile con 10 Ave Marie e una settimana di digiuno!

Parlare delle prodezze del vecchio Berlusconi, solo e stanco, che paga lesue fresche compagne di una notte, desta commossa commiserazione, la stessache i suoi maschi imitatori di provincia suscitano nelle femmine“consapevolmente libere”, per le quali un rapporto sessuale è una relazione,vera, tra pari, senza finte performance di piacere a pagamento.

L’onanismo viene comunemente scambiato per virilità nello stato piùmaschilista di questo secolo, dove tutta questa propaganda mediatica serveper distogliere l’attenzione del popolo dai reali problemi di sopravvivenza.

Per noi Ruby e le sue sosia petto in fuori, anch’esse donne perbene comegli uomini di cui sopra, possono andare tutte le volte che desiderano a casadi premier, ministri e direttori generali per allietarli in cambio di regali epromesse di sistemazione. Vendere la propria dignità non è mai stato un reato.

Gravi sono, invece, gli errori politici che tutti stiamo commettendosognando demiurghi e novelli uomini della provvidenza che ci dovrebberosalvare dal baratro.

È ora che i sudditi di Berlusconi, che appartengono ad un grande partitotrasversale, incomincino a conquistarsi lo status di cittadini.

Toccherà alle donne, ancora una volta come in passato, far capire ladistinzione tra servi e padroni, tra schiave e sultano e, come fu anche per ilvoto universale, spiegare la differenza tra FASCISMO E DEMOCRAZIA.

Trinitapoli, 17 febbraio 2011

L’era di “B”come bordelli d’Italia

Le Consigliere ComunaliAntonietta D’Introno

e Anna Maria Tarantino Il lato “B” della politica.

La consigliera regionale Nicole Minetti in uno dei suoi interventi pubblicipiù apprezzati.

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13settembre 2012

Il primo capitolo di una lunga biografiaSavino Russo racconta al nostro inviato, episodi di gioventù in occasione del suo 70° compleanno.Una giovinezza superveloce, quasi un “volo” e soprattutto rigore morale nonostante fame e povertà

Q

Savino Russo festeggia il suo 70° compleanno con la moglie Nella, i figli Michele, Piero e Salvatore, le nuoreAntonella, Roberta e Stefania e la nipotina Maddalena.

P. R.

uando Savino Russoha cominciato a par-lare è stato come se

nella sala buia di un Ci-nema Paradiso partisse unfilm in bianco e nero cheracconta di un’Italia a metàtra il brutale inurbamentoanche delle campagne piùarretrate ma “pure” e per-sonaggi forgiati dalla famee da una frugalità alla qualesi riusciva a resistere solocon l’ironia del macchiet-tismo più bello. Insomma,un mix tra Pasolini e Fel-lini. In un certo senso Sa-vino Russo, vecchio con-tadino casalino riesce aconiugare quello che in-tellettuali e critici cine-matografici non sono mairiusciti a fare. Miracolidella semplicità che si re-alizzano solo in mattineassolate delle nostre ro-venti estati del sud.

“Io ero magro come unchiodo e quando ero mi-litare dovevo fare le garedi corsa, ed ero circondatoda ragazzoni alti e forti,con le gambe muscolose ele spalle rocciose.” Savinoricorda anche che il suosuperiore gli disse di nonpreoccuparsi, di fare quelloche doveva e poi comeandava andava.

Quando lo starter sparòin aria Savino partì, e tuttoil mondo che lo circondavasparì in un attimo. Siritrovò al traguardo, e soloallora si rese conto di averseminato di parecchi metrii Big Jim solidi e ben nu-triti che venivano dallealtre caserme. “Da allorami fecero fare tante garee mi sono riempito la casadi medaglie”. Per lui cor-rere era una sorta di trance,quando i suoi piedi anda-vano, il mondo intornosfumava fino a svanireproprio come il paesaggio

fuori dal finestrino di untreno superveloce. Savinovolava e solo quando lacorsa era finita il Reale tor-nava al suo posto. Quandoti racconta la sensazioneche provava correndo av-verti una nota di malinco-nia nella sua voce, vienespontaneo chiedere perchèabbia smesso.

“Dovevo andare a Ro-ma, ad allenarmi e dovevostare lontano da casa...”.Già, Roma, una capitale inpieno boom economicoche si trovava a relegare levittime di questa esplosio-ne nelle borgate di barac-che e fango e che inveceelargiva “Dolce vita” a pie-ne mani per tutti gli altri.Savino proveniva da unlontano e minuscolo borgodi casette cresciute ai mar-gini delle saline ed era statoabituato fin dalla nascita alavorare duramente la terranel tentativo di strappare

dei frutti alla sabbia, inquesta capitale sbrillucci-cante ma anche oscura sisarebbe trovato natural-mente a disagio. Ma è an-cora una volta il bisognoreale a prendere il soprav-vento su qualsiasi analisisociale o sociologica chesi potrebbe facilmente faresulla sua storia: a lui man-cava casa sua, la sua gentee nessuna corsa poteva gra-tificarlo a sufficienza. Epoi prima del militare maiaveva messo piede fuoridal paese. “Arrivò la carto-lina e dovetti partire perPalermo non sapevo nem-meno quanto tempo cia v r e i m e s s o p e rraggiungerla”. Mentre par-la il suo racconto è cosìvivo che ti sembra quasi divederli questi giovani me-ridionali con le sportinepreparate dalle mamme in-colonnati in piazzali polve-rosi e caricati sui camion

come “bestie” (è una paro-la sua, la sceglie con deci-sione, dopo essersi fermatoun attimo a pensare se siaquella giusta). A Palermoci arrivò dopo un giornointero di viaggio e capisciche in quegli anni il servi-zio militare era l’unico mo-mento in cui tanti ragazzisi trovavano a confrontarsiin maniera diretta ed anchecruda con giovani di altreparti d’Italia con cui spessoneppure si intendevano acausa del dialetto diverso.“C’erano i siciliani, i sar-di...con loro spesso eranoguai, invece con i sicilianinon ho ma i avu toproblemi”. Fa tenerezzavedere questo omone gran-de e forte dire che per sen-tirsi al sicuro girava semprecon un ragazzo di Manfre-donia che faceva solleva-mento pesi ed aveva duebraccioni e delle spalle lar-ghe quanto un camion.

“Era l’unico paesano mioe mi faceva coraggio”.Raccontando la sua storiaSavino non vuole farsibello o dare lezioni equesto rende la chiac-chierata con lui estrema-mente piacevole, ma ancheinconsapevolmente emer-ge il suo rigore moralequando parla del periodotrascorso nella caserma diBari in cui aveva fattoamicizia con un “poco dibuono”. “Questo si erafatto fare da un fabbro unferretto speciale. Alla li-bera uscita andava neiquartieri ricchi per pren-dere gl i ascensori” .All’epoca gli ascensoriavevano una cassettinadove si mettevano glispiccioli che servivano afarli salire, come se fosserodelle meravigliose gio-strine per adulti. Questosuo compagno con il fer-retto magico ne forzava lecassettine e si riempiva letasche di 10 e 5 lire.

“Diceva che dovevastare bene, e che siccomeero amico suo dovevo starebene pure io. E ce ne anda-vamo a mangiare al risto-rante fino ad alzarci da ta-vola con la pancia pienapiena!”. Poi si lascia anda-re ad una definizione pococarina del suo amico per-chè sapeva che il pranzodi quel giorno non era statopagato in maniera “pulita”,ma con un sorriso tolleran-te apprezza l’altruismo diquel compagno poco one-sto. Questo sorriso è quellocon cui ci salutiamo e chevale più di 1000 parole. Èbello capire che il suo sen-so dell’onestà imparato in famiglia, nonostante la po-vertà e la durezza di queglianni non sia stato intaccatodai tristi regali della societàdi massa come il morali-smo borghese o da un certobacchettonismo cattolico.

Io ero magro come un chiodo e quando ero militare dovevo fare le gare di corsa, edero circondato da ragazzoni alti e forti, con le gambe muscolose e le spalle rocciose.”Savino ricorda anche che il suo superiore gli disse di non preoccuparsi, di fare quelloche doveva e poi come andava andava.

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14settembre 2012

La vera natura di GraziaFuoco, aria, acqua e terra hanno caratterizzato la vita di una donnache rimarrà per sempre nella memoria di chi l’ha amata

Grazia Calò morta il 6 settembre 2012.

Grazia ripresa nel suo elemento preferito: il mare.

ROSA TARANTINO

na calamità naturale,una pentola talmentepiena di prelibatezze

da non riuscire nemmenoa metterci su il coperchio.D’altronde, non ci potevineanche provare. Tentaredi “contenere” le sue pul-sioni era una partita persain partenza. La sua ener-gia era tale e tanta da nonpoter essere trattenuta inun sol corpo e che inevi-tabilmente si è riversatanelle menti e nei gesti in-consci di chi ha avuto lafortuna di essere letteral-mente travolto dalla suafrequentazione.

Una forza della naturamutevole nella sua formae nella sua potenza.

Era fuoco quandoeseguiva determinata eprecisa il suo lavoro;quando al mattino brucia-va le vie della città sottoi suoi piedi per andare ascuola a rappresentare igenitori in classe o dallesue amiche Maria e Paolacon la scusa di una mani-cure e di una maglia nuo-va. E le fiamme sul suovolto erano ancor più vivenella sua cucina mentrecuoceva sapientemente il

pesce: un rombo con lepatate di cui ancora nesentiamo il sapore!

Era aria quando arri-vava leggera tra gli spaltidei palazzetti sportivi perseguire il basket e in unsoff io t i sussurravanell’orecchio “tesoro, ioora devo urlare, sappilo!”.E mantenendo la sua pa-rola, lanciava folate di fra-si da far invidia alle tifo-serie più accanite dastadio. Al termine dellepartite, ne usciva costan-temente afona. Era lei cheincitava la squadra, era da

lei che partivano i cori delpubblico. E fu da lei chepartì la ventata più fortedi rimprovero verso unarbitro che causò una mul-ta alla società durante unatrasferta!

Era acqua quando situffava e assecondava imovimenti del suo corpoalle onde del mare. Flut-tuante e agile, nuotavaesperta tra i fondali riser-vati ai sub come lei, viag-giando appena poteva peraltre coste dove immer-gersi. Ed ogni viaggio nonmancava mai di rientrare

con una pietra celeste perla sua “sorellina”.

Era soprattutto terra.Sì, Grazia era fatta di ter-ra, quella fertile, acco-gliente e generatrice. Al-meno una volta al giornoGrazia sognava ad occhiaperti il futuro delle suefiglie coltivandolo comesi fa con un piccolo faz-zoletto di campagna, unorticello tutto personaleche lei innaffiava quoti-dianamente di un amoresconfinato. Grazia avevaaccolto con tutta se stessal’amore di un solo uomo

da cui è spuntata forte e“riccioluta”, come unapianta sempreverde, unadelle famiglie più enco-miabili della città.

Grazia era terra per-ché se di una pianta toglisolo il fiore, ne restanocaparbie sotto le radici.

Grazia era terra per-ché dalle sue radici nasce-ranno altri fiori profumatiche ritroveremo negli oc-chi di Elisabetta, nel sor-r iso di Francesca enell’abbraccio di Tomma-so.

U

Grazia Calò insieme ad un suo caro amico di immersioni subacquee.

Perchè Grazia era / è importante?Sorrideva anche quando aveva voglia di gridare.Piangeva quando era felice.Rideva quando era nervosa.Bisticciava per quello in cui credeva.Andava dal medico assieme ad una amica spaventata.Lei amava incondizionamente.Era felice quando festeggiava e ci invitava per unasertata insieme.Aveva molto da dire e da donare.Dava aiuto morale alla sua famiglia e agli amici.Donava allegria e speranza.Lei sapeva che un abbraccio e un bacio possonocurare un cuore deluso.È un grande cuore come il suo che fa girare il mondo.Grazia, sarai sempre con noi. I tuoi amici

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15settembre 2012

ANTONIETTA D’INTRONO

a stampa si occupòpiù volte di quelloche fu, impropria-

men te , de f in i to un“assa l to” a l l e casedell’UNRRA CASAS daparte di un gruppo di donneche decisero di non“compromettere” i loromariti e di occupare da solele palazzine già finite damesi ma non ancora asse-gnate.

La comunista PinaCalvello, allora Assessorealla Pubblica Istruzione diTrinitapoli, si impegnò anon far degenerare ladrammatica richiesta dicittadini che vivevano an-cora in bassi e monolocaliumidi, pur essendo inseritinella graduatoria degli as-segnatari.

Pasqualina,però,saràanche ricordata per la suacontagiosa energia e vo-glia di prendere la vita confilosofia e allegria.

Grande “fatiatàur”,come la descrivono le sue

compagne,aveva una gior-nata interminabile, tra la-voro in campagna o neimagazzini nelle stagionidi raccolta di ortaggi efrutta, cura dei figli e delmarito, organizzazionedelle feste di quartiere einiziative politiche e sin-dacali. Molti, ora che èscomparsa,descrivono an-cora ridendo le sue molte-plici attività, tra cui quelladi “masciara”.

Con una “zitella”, cioèun setaccio per la farina, eun paio di forbici, riuscivaad indovinare talvoltaaspetti della vita di chi laconsultava.Tra l’altro, seavesse avuto l’opportunitàdi frequentare un laborato-rio teatrale, avrebbe potutomettere più a frutto il suotalento di attrice che le con-sentiva di guadagnare conestrema facilità, ad esem-pio,i primi posti nelle filedi attesa all’ufficio postale,alternando finti svenimentia giustificazioni molto cre-ative e convincenti.

Ma lacrime di com-mozione e di divertimento

spuntano negli occhi dicoloro che raccontano inche modo riusciva a ri-sparmiare spese inutili edannose per l’economiafamiliare , privilegiandol’allegria alla vanità e alconsumismo.Quando de-cise di organizzare le noz-ze di una delle sue figliein casa, in una nottatabuttò a terra una pareteper allargare la stanza deifesteggiamenti nuziali.

Dopo la cerimonia ilmuro r i to rnò comed’incanto al suo posto,aseparare le due camere, inuna casa in perfetto ordine.

Pasqualina rimarrà unpunto di riferimento per ilsuo quartiere per il qualeha cucito tante bandierinecome ornamento per lesue feste popolari e che,purtroppo, non è riuscitaa vedere rinnovato e rimo-dernato. Gli abitantidell’UNRRA CASAS do-vrebbero intestarle unastrada, a perenne ricordodi una grande “ribellante”,come tutti la definivanocon affetto.

Scompare la mitica PasqualinaLa sig.ra Pasqualina Battaglino continuerà a vivere nei racconti degli abitanti dell’UNRRA CASAS che trasmetterannoai loro figli le “gesta”di una donna allegra e coraggiosa che si mise alla testa del “movimento casa” negli anni 50

VIAPASQUALINABATTAGLINO

operaia

Pasqualina all’uscita della Chiesa di Sant’Anna. Pasqualina al mare con la figlia.

Il quartiere di Pasqualina.

L

Page 20: Il Peperoncino Rosso settembre 2012

5 ottobre Trinitapoli

ore 10.00 Letture al forno presso

Forno Fiorentino, via Martiri di via Fani 6

ore 10.00 Letture al forno presso

Panificio Fiorentino, via Aldo Moro 68

ore 11.00 Letture al forno presso

Panificio Minervino, via F.lli Cervi 150

ore 11.30 Letture al forno presso

Le mie bontà, viale Vitt. Veneto 100

ore 17.30 Presentazione con Cantastorie

del terzo volume di Figli e Fogli del Casale ,

numero speciale dedicato alla memoria di

Francesca Strazio , presso il

Ristorante Il Cenacolo, largo di Gennaro

ore 18.30 Bookcrossing * per le vie della città

ore 20.30 Solo pane , cena, performance

teatrale e giochi letterari a premi** presso

l’Hotel L’Airone, via Casupole 6

(prenotazione obbligatoria). Proiezione

del cortometraggio Parla come mangi

girato con gli allievi del corso teatrale

della GlobeGlotter . Sceneggiatura e

regia: Morpheus Ego Kinema di Ruvo

6 ottobre Molfetta

ore 18.30 Bookcrossing * per le vie del centro

ore 20.30 Il pranzo di Babette , cena,

performance teatrale e giochi letterari

a premi** presso il ristorante

La Pineta di Molfetta, strada Vicinale

Chiusa della Nepta (prenotazione obbligatoria).

Proiezione del cortometraggio

Parla come mangi girato con gli allievi

del corso teatrale

della GlobeGlotter . Sceneggiatura e

regia: Morpheus Ego Kinema di Ruvo

7 ottobre Bari

ore 11.00 Giochi a premi *** presso la

Libreria la Feltrinelli via Melo da Bari

ore 18.30 Bookcrossing e giochi

di lettura presso La Taverna del Maltese

(nuova) via Nicolai 67. Proiezione

del cortometraggio Parla come mangi

girato con gli allievi del corso teatrale

della GlobeGlotter . Sceneggiatura e

regia: Morpheus Ego Kinema di Ruvo

ore 20.30 I giorni del miele e dello zenzero ,

cena, performance teatrale e giochi letterari

a premi** presso il ristorante

Terra Terra di Bari, via Cairoli 86

(prenotazione obbligatoria).

* Il Bookcrossing è l’attività che

accompagna ogni edizione di

Libriamo: centinaia di romanzi,

donati alla nostra associazione da

lettori privati, editori, librerie e

biblioteche, verranno

“abbandonati” per le vie del

centro su panchine, muretti,

alberi, tavolini all’aperto.

** Durante la cena, gli ospiti

formeranno delle squadre

suddivise per tavolo (max 10

persone).

Rispondendo correttamente al

alcune domande su libri e autori,

il tavolo-squadra riceverà in

premio uma mini libreria di 10

romanzi d’autore tratti dalla

letteratura internazionale.

*** Il gioco a premi presso la

Feltrinelli, così come negli ultimi

due anni, prevede un questionario

di dodici domande inerenti i tre

romanzi di Rifiniscila 2012.

Rispondendo esattamente a tutte,

si vince uno tra i romanzi donati

da la Feltrinelli.

Le tre serate nei ristoranti hanno

il titolo dei romanzi a cui sono

ispirati i menu e le letture.

Le performance teatrali sono a

cura della compagnia Il Carro dei

Comici di Molfetta.

Per le prenotazioni, occorre

rivolgersi direttamente ai

ristoranti ai seguenti recapiti:

Airone di Trinitapoli

0883632868 - [email protected]

La Pineta di Molfetta

0803344723 - [email protected]

Terra Terra di Bari

0809147339 - [email protected]