Il Peperoncino Rosso marzo 2014

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Trinitapoli ha le sue “50 sfumature di grigio”: le colate di cem ento in una piazza ormai svanita. Il santo patrono, Stefano, già addolorato per il garage appoggiato alla sua chiesa, va in cerca di un’altro spazio aperto. Difficile trovarlo. Anche gli edifici pubblici sono chiusi. La Biblioteca? Chiusa. Il Museo? Chiuso. Il Parco Archeologico? Chiuso. L’area di sosta camper? Chiusa. Il centro Demetra, museo della civiltà contadina, ex macello? Chiuso. L’ex Tribunale? Chiuso. L’ex carcere? Chiuso. L’asilo nido ex nuovo? Chiuso. Una Amministrazione Comunale da OSCAR! Michele Di Biase racconta… PERIODICO D’INFORMAZIONE CHE ESCE QUANDO DEVE copia gratuita ANNO X n. 01 MARZO 2014 NELL’INSERTO La grande bruttezza Piazza S. Stefano si riveste di grigiocemento e diventa, con il garage appoggiato alla cattedrale, un memorial alla “BRUTTEZZA”.

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La grande bruttezzaTrinitapoli ha le sue “50 sfumature di grigio”: le colate di cemento in una piazza ormaisvanita. Il santo patrono, Stefano, già addolorato per il garage appoggiato alla sua chiesa,va in cerca di un’altro spazio aperto. Difficile trovarlo. Anche gli edifici pubblici sonochiusi. La Biblioteca? Chiusa. Il Museo? Chiuso. Il Parco Archeologico? Chiuso.L’area di sosta camper? Chiusa. Il centro Demetra, museo della civiltà contadina, exmacello? Chiuso. L’ex Tribunale? Chiuso. L’ex carcere? Chiuso.L’asilo nido ex nuovo? Chiuso. Una Amministrazione Comunale da OSCAR!

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  • Trinitapoli ha le sue 50 sfumature di grigio: le colate di cemento in una piazza ormaisvanita. Il santo patrono, Stefano, gi addolorato per il garage appoggiato alla sua chiesa,va in cerca di unaltro spazio aperto. Difficile trovarlo. Anche gli edifici pubblici sonochiusi. La Biblioteca? Chiusa. Il Museo? Chiuso. Il Parco Archeologico? Chiuso.Larea di sosta camper? Chiusa. Il centro Demetra, museo della civilt contadina, exmacello? Chiuso. Lex Tribunale? Chiuso. Lex carcere? Chiuso.Lasilo nido ex nuovo? Chiuso. Una Amministrazione Comunale da OSCAR!

    MicheleDi Biaseracconta

    PERIODICODINFORMAZIONE

    CHE ESCE QUANDO DEVEcopia gratuita

    ANNO X n. 01MARZO 2014

    NELLINSERTO

    La grande bruttezza

    Piazza S. Stefano si riveste di grigiocemento e diventa, con il garage appoggiato alla cattedrale, un memorial alla BRUTTEZZA.

  • EDITOREGlobeGlotter

    REGISTRAZIONEIscriz. Reg. Periodici

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    TESTI DI:Giorgio Airaudo

    Piero BevilacquaMichele Di Biase

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    Carlo GalliPaolo Gambatesa

    Katia Rossi

    FOTO DI:Michel

    Autori vari

    Questo numero stato chiuso in redazione

    il 5 marzo 2014

    bbiamo letto sulsito del comuneil bando per la

    gestione del Museo edel Parco Archeologi-co che sono chiusi davari anni nonostante,puntualmente, ogniestate ne venga pre-annunciata la riaper-tura.

    Si spera che leprescrizioni del So-printendente dott.Luigi La Rocca (co-me da comunicazionepubblica riportata ac-canto) siano stateevase e che si possa-no individuare i sog-getti in possesso deirequisiti idonei perla gestione delle duepreziose strutture la-sciate in eredit daiC e n t r o s i n i s t r aallAmministrazionedi Centrodestra.

    Un solo timore cicoglie. Saranno asse-gnati 30 punti, (ilmassimo del punteg-gio stabilito in un to-tale di 100), ai sog-getti in possesso deirequisiti idonei cheallestiranno anche unbar.

    Prevalgono caffe cappuccino sullacultura?

    Help!Riaprite il Museoe il Parco Archeologico!A

  • COMUNICATO STAMPATRINITAPOLI DA VIVEREe VIE NUOVE

    i cerca di nascon-dere la realt dan-do informazioni

    che per ogni cittadino do-vrebbero essere normali,come, ad esempio, il pa-gamento di fatture o difornitori per lavori resi alcomune di Trinitapoli negliultimi 15 mesi. Invece, inverosimile come portinoalla luce una problematicache negli ultimi due annidi gestione di Feo traci-mata in ritardi di paga-menti, che sono una veranovit per il nostro comu-ne, abituata ad onorare ipropri debiti entro massimotrenta giorni. Oggi sottog l i o c c h i d i t u t t il i n c a p a c i t dellAmministrazione atenere fede a quei paga-menti considerato che, se-

    condo i dati, risulta nonpagato ancora pi del 60%delle spese correnti del2013. Senza considerarecome lammontare dei de-biti solo di spesa corrente,al 31 dicembre 2013, facen-do riferimento ai dati delpre-consuntivo, sia di circa5 milioni e mezzo, quandonel triennio precedente allagestione di Feo non si eramai andati oltre i 2 milionie mezzo alla chiusuradellesercizio. facile,quindi, costatare come conlamministrazione di cen-trodestra i debiti del comu-

    ne di Trinitapoli siano no-tevolmente aumentati adanno delleconomia localeche gravemente stressatada una gestione che ha ap-pesantito le criticit delmomento.

    Il notevole ritardo deipagamenti, inoltre, non siconcilia con le fumose di-chiarazioni di sindaco e as-sessori rispetto allavanzodi cassa accumulato a fine2013 e al mancato ricorsodellanticipazione di tesore-ria: che politica quellache, invece di sostenere im-prese, fornitori, utenze e

    famiglie, preferisce tenerei soldi in cassa e non utiliz-za la liquidit disponibile?.Il tentativo di cambiare lecarte in tavola, alla continuaricerca di alibi per nascon-dere le grosse lacune nellagestione ordinaria dellapubblica amministrazione, deprimente rispetto alladifficolt del momento cherichiede ben altre attenzio-ni, capacit e competenze.Trinitapoli ancora in piedigrazie al sostegno dello Sta-to, che lanno scorso ha fi-nanziato i debiti della pub-blica amministrazione (conil DL 174) anticipando alnostro comune quasi 1 mi-lione di euro per far frontea debiti certificati al 31 di-cembre 2012. Non un da-to secondario se la Cortedei Conti lo ha ripetutamen-te sottolineato nel suo deli-berato. Cos come sar fon-damentale il trasferimentoche avverr, entro il 15marzo, del 20% del Fondo

    di Solidariet Comunale daparte dello Stato grazie allosblocco deciso dal governoRenzi nellultimo Consigliodei Ministri insieme al pa-gamento dellultimo accon-to dei trasferimenti delloscorso anno. tutta liquidi-t che oro rispettoallimmobilismo della no-stra amministrazione comu-nale, che perde pi tempoad autoesaltarsi ogni giornocon comunicati e iniziativeche si sommano a continuee deprimenti lamentele chelasciano il tempo che trova-no. Con le misure anticipatedal nuovo Governo, forse,il Comune riuscir ad evi-tare di ritrovarsi con il bloc-co degli stipendi dei dipen-denti come lo scorso anno,considerato che, ad oggi,risulta gi utilizzato circa 1milione di euro di anticipa-zione di tesoreria, smenten-do tutte le fantasie contabilidellassessore alle finanze.

    S

    Le minoranze: Con il centrodestra, aumentatii debiti del Comune, a danno delleconomiaQuando unAmministrazione comunale si riduce ogni giorno a far passare come notizie megagalattiche quello che semplicemente ordinario significa che effettivamente non ha nientaltro da dire. il commento dei gruppi consiliari Trinitapolida Vivere e Vie Nuove ai quotidiani annunci stampa della giunta di Feo

    Salvo il paese?Salva la poltronaLamministrazione comunale di Trinitapoli sar sot-toposta ogni 6 mesi ad un monitoraggio da partedella Corte dei Conti che ha ritenuto i mezzi finanziaridi copertura della debitoria appena idonei al supera-mento dello stato di dissesto. Pubblichiamo unostralcio della pronuncia della Corte dei Conti

    missisI mezzi finanziari

    di copertura della de-bitoria appaiono, quindi,appena idonei al supera-mento dello stato di dis-

    sesto, posto la dichiaratasussistenza di passivit po-tenziali e logettiva man-canza di un significativotaglio delle spesi correntiche, cos come asserito

    dallEnte, ammonterebbead 324.066,65, di cuisoltanto 17.318,40 perriduzione indennit am-ministratori, 12.000,00per risparmio auto di rap-presentanza ed 500,00per riduzione spese dimissioni amministratori(pari complessivamente adappena il 9,20%).

    Quanto consideratoinduce il Collegio a rite-nere indispensabile unmonitoraggio semestraledella situazione finanziariae di cassa del comune diTrinitapoli (BT).

    omissisAlla luce di quanto

    considerato, sinvita, per-tanto, lAmministrazionecomunale ad adottare ilprogramma di cassa previ-sto dallart. 9, comma 2 del

    D.L. n. 78/2009, a control-l a r e r i g o r o s a m e n t elattivit di riscossione vo-lontaria e coattiva, sullacui efficienza si basa laparte del piano che lEnteritiene sufficiente ad evita-re il ricorso continuo adanticipazioni di tesoreria ea superare la grave crisi diliquidit, nonch a trasmet-tere a questa Sezione lasituazione della massa de-bitoria (comprensiva dellepassivit potenziali) e dic a s s a ( c o m p l e t adel l indicazione deltrend dei pagamenti deidebiti fuori bilancio rico-nosciuti) rilevata congiun-tamente al Revisore unicoalle date del 30 giugno2014, del 31 dicembre2014, del 30 giugno 2015e del 31 dicembre 2015.

    P.Q.M.La Sezione regionale

    di controllo per la Puglia,nellesercizio delle funzio-ni conferite dallart. 6 com-ma 2, del D.Lgs. n.149/2011 e dellart. 148 -bis del D.Lgs. n. 267/2000,accerta la congruit del pia-no di rientro adottato e ag-giornato del comune di Tri-nitapoli (BT), quale primamisura correttiva necessa-ria ad evitare che si realizzila condizione di dissestofinanziario.

    Rinvia la verifica de-gli effetti delle misurecorrettive adottate, non-ch di quelle da adottarsiper superare il ricorso con-tinuo ad anticipazioni ditesoreria, alle date previsteper il monitoraggio annua-le e infrannuale come indi-cato in parte motiva.

    I consiglieri comunali di opposizione. Da sinistra: Peppino Brandi, DonatoPiccinino, Carlo Storelli, Anna Maria Tarantino e Pasquale Lamacchia

    O

  • Presentato il piano straordinario di lavoroCreare 1 milione e mezzo di posti di lavoro in tre anni, impegnando circa 17 miliardi, con lo Stato che diventa datore di lavorodi ultima istanza. questo lobiettivo della proposta di legge, gi depositata, di Sel sul lavoro e presentata a Montecitorio

    GIORGIO AIRAUDO

    ome spiega GiorgioAiraudo la prioritdi questo paese il

    lavoro, che una cosamolto concreta che ri-chiede risposte precise. Seci si affida al mercato eagli incentivi impossibilerisolvere il problema dellad i s o c c u p a z i o -ne, sottolinea lex sin-dacalista Fiom in confe-renza stampa insiemea Luciano Gallino che ciha ispirati nella nostraproposta e al capogruppoGennaro Migliore.

    Un piano straordinarioper il lavoro, che dovressere discusso nel per-corso parlamentare delJobs act di Matteo Renzi:cos Sinistra ecologia li-bert prova a inserirsi,dallopposizione, nel di-battito sulle prime misu-re economiche annunciate

    dal nuovo presidente delConsiglio.

    Serve un New dealispirato a quello roosevel-tiano ha detto Airaudo e noi pensiamo che lo Statopossa diventare datore di -lavoro di ultima istanza.Per farlo, gli interventi van-no concentrati, secondoGallino, nei settori ad alta

    intensit di lavoro quindiil risanamento delle scuole,la ristrutturazione degliospedali e la manutenzionedel territorio per contrasta-re il dissesto idrogeologico.

    Uno choc positivo perleconomia che per dovravere effetti benefici anchesullambiente e non deva-starlo, ha precisato Mi-

    gliore. Anche la competiti-vit delle imprese italianenon verrebbe intaccatadallimpegno pubblico:Non si pu affidare al -mercato ha puntualizzatoil capogruppo di Sel quello che il mercato nonvuole e non pu fare. Lacopertura dellinvesti-mento triennale, ha spiega-

    to ancora Airaudo, dovreb-be venire dalluso dei fon-di della Cassa depositi ep r e s t i t i , a n c h eattraverso lemissione diobbligazioni, e dai Fondistrutturali europei. Con unaresponsabilizzazione deglienti locali, attraver-so lallentamento del pattodi stabilit interno. Ma at-tenzione: con una clausolasulloccupazione netta: chivincesse a livello localequesti appalti dovrebbenon aver licenziato nei 24mesi precedenti e impe-gnarsi a non licenziare nei24 mesi successivi, perevitare escamotage.

    La proposta prevedeun new deal per lItaliache guarda allEuropa,nel testo si parla di un gre-en new deal italiano controla recessione e la disoccu-pazione da at tuaretramite listituzione di unaAgenzia nazionale per glianni 2014-2016.

    C

    Giorgio Airaudo

    Cadono 4 stelle del M5S.Si teme la notte di S. LorenzoQuello che sta succedendo nel M5S con le espulsioni a raffica sololinizio del ridimensionamento di un movimento che ha un padrone eche ha fatto leva sulla rabbia e sullestremismo tipico dei giovani

    DANIELE FARINA

    olti scambiano lamodalit di lottacon la sostanza e

    rischiano di rimanere an-cora pi delusi quando,finita la ubriacatura, capi-ranno che la trasparenza,la democrazia interna elonest sono valori pre-politici, trasversali a tutti

    i partiti e movimenti poli-tici e non patrimonioesclusivo del M5S. Questatendenza ad affermaresiamo i pi puri pucondurre a l l autodi-struzione. Pietro Nenniscriveva che A fare a ga-ra a fare i puri troveraisempre uno pi puroche ti epura.

    Spesso una grandeperdita di tempo discutere

    con i simpatizzanti grilliniche pi che ascoltare sicomportano come dei pre-dicatori medievali intolle-ranti e fustigatori violentidi stregonerie come la li-b e r t d i p e n s i e r o .Lonorevole Daniele Fari-na di SEL che, come Gril-lo stato condannato 20anni fa per un reato politi-co, ha dato la solidarietal comico padre fondatore

    del M5S per la condannaricevuta. Lo ha fatto percoerenza nonostante il de-putato di Sel sia stato vit-tima di una feroce gognamediatica messa in atto daisuoi fedelissimi cittadinidella rete.Nel contempo,per, Farina ha ricordatoa Grillo che ci sono reatiche lieve portare e quellidi cui ci si vergogna. I pri-mi sono quelli delle lotte

    sindacali e sociali, i secon-di quelli del ladrocinio edella menzogna. Mettilabene in vista - gli ha infinedetto - questa distinzionee non far caso ai tuoi co-glioni a 5 stelle per i qualiil reato vale sempre uno.In assenza di ci, a me, almassimo mi mandano inpurgatorio mentre voi, sie-te gi sulla barca di Caron-te!.

    M

    Daniele Farina

  • ANTONIETTA DINTRONOe PAOLO GAMBATESA

    i chiamo PaoloGambatesa, ho 18anni e frequento

    lultimo anno del liceoclassico presso lIstitutoStaffa di Trinitapoli e pro-prio presso questultimoho svolto nei due anni pre-cedenti lattivit di rap-presentante degli studenti. stata unesperienzamolto bella e formativac h e m i h a d a t olopportunit di stare congli altri e cercare in tuttii modi di risolvere i loroproblemi. Questanno ,in-vece, ho deciso di fare unanuova esperienza candi-dandomi al ParlamentoRegionale dei Giovani:siamo 46 ragazzi prove-nienti da tutta la Puglia,siamo stati divisi in trecommissioni, io sono ilvicepresidente della terzacommissione (arte, cultu-ra, cittadinanza attiva,sport e tempo libero).

    Lobiettivo del nostrolavoro consiste nel pre-sentare, alla fine del man-dato, una proposta di leg-ge al Consiglio Regionalei n e r e n t e a i t e m ipolitiche di inclusiones o c i a l e e p o l i t i c h egiovanili. Inoltre sonoil responsabile scuola delcircolo provinciale deiGiovani Democratici.

    Gli adulti che hannopi o meno let dei tuoigenitori si sono impe-gnati politicamente congrande entusiasmo e de-terminazione quandoerano studenti. Oggi lasituazione cambiata.Perch, secondo te, lapolitica non rappresentapi per i giovani lo stru-mento pi efficace per

    cambiare il mondo?In questi giorni stavo

    a p p r o f o n d e n d olargomento i giovani ela politica e ho potutonotare che le ultime stati-stiche ci dicono che soloil 6,9% dei giovani (etcompresa fra i 15 e 34 an-ni) crede nelle istituzioni.Questo ci fa capire comela politica viene vista siacome un qualcosa che nonci appartiene sia come unmondo distaccato dove re-gna sovrana la corruzionee linteresse personale.Secondo me la soluzionela si pu trovare solo sesi recupera il senso di ap-partenenza alla propriacomunit. Infatti solo ses i c o m p r e n d elimportanza del propriorapporto con gli altri, lapartecipazione diventerun mezzo che tutti potran-no utilizzare per fornirealla societ il proprio va-lido contributo. In tal mo-do si pu realizzare la li-berta di ognuno di noi,perch, per dirla con leparole di Gaber: la liber-ta non stare sopra unalbero, non neancheavere unopinione, la li-bert non uno spazio li-b e r o , L i b e r t PARTECIPAZIONE.

    Che iniziative ritienipi interessanti per ac-cendere la scinti l ladellazione politica neigiovani?

    Qualche settimana faho partecipato a un inte-ressante meeting sulle po-litiche giovanili a Norma(LT) e ho scoperto che inalcuni paesi del Lazio cil Consiglio Comunale deiGiovani, un organo localecostituito da una quindici-na di giovani i quali rice-vono una somma di dena-ro dalla regione con cui

    possono realizzare proget-ti ed eventi per i ragazzidel loro paese. Il mioprossimo passo sar quel-lo di portare allattenzionedel Parlamento Regionaledei Giovani questo ottimoesempio di partecipazionee cittadinanza attiva conlobiettivo di portare an-che in Puglia questa realte con la speranza che igiovani ritornino ad occu-parsi di POLITICA.

    Il futuro della comu-nicazione e delle inizia-tive politiche esclusi-vamente il web oppureci sono altri format chepossono avere ancora vi-ta lunga?

    Il web svolge un ruoloprevalente tra le nuovegenerazioni sia nella poli-tica sia nei rapporti socia-li. ormai quasi impossi-bile trovare un giovaneche non sia iscritto a unsocial network. Esso,per, deve restare unostrumento per veicolare leproprie idee che comun-que devono mantenere unruolo centrale. Per altro

    non sono rari i casi di uti-lizzo distorto di questoformidabile strumento chesfociano in gratuita vio-lenza verbale, come suc-cesso da parte di Grillonei confronti della Presi-dentessa della Camera deiDeputati Laura Boldrini.Ritengo, comunque, chenonostante tutto i rapportidiretti con le persone ri-mangano un aspetto inso-stituibile dellazione poli-tica.

    In seguito allin-contro del 24 u.s. sullaCarta Costituzionale, latua opinione che an-drebbe cambiata oppureapplicata?

    Secondo il mio mode-sto parere la nostra Costi-tuzione intoccabile nellasua prima parte, ove sisanciscono i principidellordinamento giuridi-co italiano, per non sareit a n t o s f a v o r e v o l eallabolizione del bicame-ralismo perfetto e delleprovince al fine di ridurrei costi e tempi della poli-tica.

    M

    24 febbraio 2014: iniziativa sulla Carta Costituzionale organizzata dallaGlobeglotter con il Liceo Staffa.

    Far politica a 18 anniIndifferenti & disillusi. Talvolta arrabbiati. Sono i giovani disinteressati alla politica che, sottovalutando la realtdi avere nelle mani i destini del proprio paese,non si accorgono di essere trattati come categorie protette. Il licealePaolo Gambatesa controcorrente e si difende dalla moda dellantipolitica con limpegno e lo studio

    24 febbraio 2014: iniziativa sulla Carta Costituzionale organizzata dalla Globeglotter con il Liceo Staffa.

  • Oltre Renzi e il PDLe numerose domande che anche la sinistra radicale deve porsi.In questa costellazione divisa di movimenti e di piccoli partiti, finalmentesi preannuncia un piccolo miracolo: la candidatura di Alexis Tsipras alla Commissione Europea sostenuta da un comitato di garanti

    PIERO BEVILACQUAda IL MANIFESTO, 1 marzo 2014

    mmett iamo pureche Renzi riesca,come ormai si dice,

    quasi fosse un biscazzie-re che tenta la fortuna.Un linguaggio, applicatoa un presidente del Con-siglio e relativo alle sortidi un grande paese, chesegnala il punto ultimodi banalizzazione e sca-dimento cui giunta lavita politica nazionale.Ammettiamolo, ipotiz-zando che il successopossa venire da qualcheriforma istituzionale riu-scita, da qualche rattoppolegislativo e da altri ri-sultati parziali sfruttabilisul piano della propagan-da mediatica. Questo ilmassimo che un osserva-tore ottimistico pu con-cedere alla propria im-maginazione fiduciosa.Assai pi probabile cheil governo Renzi costitu-isca una replica, certo pivivace sotto il profilo co-municativo, del governoLetta. Ci sono infatti tut-te le condizioni perchla situazione economicadi una parte crescentedella popolazione tendia peggiorare, la disoccu-pazione rimanga inscalfi-ta almeno per tutto il2014 (previsioni dellaBanca dItalia) e le poli-tiche di rigore dellUerimangano entro i vincolidogmatici che hanno ge-nerato la bufera della de-flazione europea. Quellepolitiche che Renzi nonsi sogna neppure di con-testare. Come gi con i -precedenti governi, dicentrodestra e di largheintese, in questi anni ditracollo delleconomia,il volto della politicacontinua a mostrarsi fe-roce nei confronti delle

    popolazioni e mite neiriguardi delle impresee del potere finanziario.Forte con i deboli e de-bole con i forti comequalcuno ebbe a dire inun tempo ormai remoto.

    Ma, qualunque sia loscenario del Paese neiprossimi due-tre anni,una cosa appare ormaicerta e prevedibile nelsue prossime evoluzioni.Il Pd non sar pi unpartito di centrosinistra,tanto meno di sinistra,quale mai stato. Sarsempre pi quello che inparte gi oggi, comeosservato da tanti com-mentatori: un partitopersonale, anzi neppureun partito (la liquida-zione di questo termineinfamante stata annun-ciata), ma una agenzia dimarketing elettorale,nuova fiammante comeuna Ferrari uscita di fab-brica. E che questo stiaaccadendo e accadr a -prescindere dalle dichia-rate intenzioni di Renzie del suo gruppo lo dico-no i fatti osservati. Nonc solo da prendere attoche Renzi, formando unnuovo governo senzapassare per le urne, repli-ca e amplifica il tradi-mento nei confronti deglielettori del Pd, gi con-sumato da Letta. Non re-alizza soltanto le largheintese, per limitati e tran-sitori atti di governo, mamette in piedi un esecu-tivo di legislatura, esten-dendo a Berlusconi lapresenza sostanziale inun disegno di riforma co-stituzionale. Gli elettoridel Pd ne saranno edifi-cati. Ma, si ricorder,dentro quel partito, primadellavvento di Renzi,101 parlamentari hannotradito il loro impegno,non votando Prodi allapresidenza della Repub-

    blica, infliggendo un vul-nus incaccellabile allonore di quel organismo.Ora Renzi, che avevarassicurato sino a pochigiorni prima il suo com-pagno Letta, lo caccia viasenza una qualche plau-sibile ragione che non siadi pura forza.

    Dunque, che messag-gio lancia a tutti i suoicompagni? Che cosa re-sta, dentro il Pd di quellaspeciale stoffa che tessei rapporti umani, un tem-po definita morale? Se ilpartito non di sinistra,perch non persegue ide-ali di uguaglianza, nonsi schiera dalla parte deilavoratori gli uominie le donne che faticanodalla mattina alla sera permiseri salari, generandola ricchezza di questo Pa-ese quale collante lotiene insieme? Che cosase non linteresse dei sin-goli per finalit di carrie-ra personale animer ilcollettivo? Ed facileimmaginare, anche per-ch gi in atto, qualelogica darwiniana ispire-r la selezione dei gruppi

    dirigenti nella periferiadel partito, che evidente-mente premier i caratte-ri geneticamente domi-n a n t i d e l l aspregiudicatezza, dellacapacit di manovra e diconquista. Ricordo som-messamente che cono-sciamo gi i tratti tragicidi questa vicenda. Essaha gi percorso la storianazionale, lasciandoci ineredit magnifiche rovi-ne. Bettino Craxi fecequalcosa di simile con ilPsi. E la distruzione diquel partito divenutoben presto il bastone delCapo cos come il dan-no incalcolabile alla sini-stra e al Paese, fu tantopi facile e possibilequanto il tentativo vennepremiato dal successopersonale e dai risultatipolitici iniziali. Tanto lariuscita che linsuccessodi Renzi apre ugualmentescenari inquietanti e in-desiderabili, quanto me-no per la sinistra italiana.Schieramento politico lacui sorte a me non appareseparabile da quella delPaese.

    Ma tanto luno chelaltro esito non interro-gano anche noi? Noi si-nistra radicale, costella-zione divisa e dispersa dimovimenti, gruppi, pic-coli partiti, personalit?Noi che da almeno un de-cennio conduciamo lotte,vinciamo referendum diportata storica, eleggia-mo qualche sindaco si-gnificativo, produciamoidee e cultura politicanuova, esprimiamo figu-re intellettuali di primis-simo piano, diamo uncontributo di primordineallanalisi del capitali-smo contemporaneo, manon riusciamo a organiz-zare questa frammentataricchezza in un organi-smo politico comunquedenominato?

    In questo momentoquesta vasta area sta com-piendo un piccolo miraco-lo. Sta portando in portola candidatura di AlexisTsipras alla Commissioneeuropea e selezionando lalista dei candidati che do-vranno accompagnarlonella competizione delprossimo maggio.

    Alexis Tsipras

    A

  • La Costituzione:rottamarla o attuarla?Liniziativa era stata inserita nel programma di LIBRIAMO 2013, cheprevedeva la presentazione di due libri dei libri, il Vangelo raccontatoda Don Paolo Farinella e La Costituzione commentata dallonorevoleArcangelo Sannicandro di Sinistra Ecologia e Libert. Lincontro con glistudenti delle quinte classi, con i docenti e il preside, Prof. AntonioStrazzeri, avvenuto il 24 febbraio nellAuditorium dellAssunta

    ANTONIETTA DINTRONO

    Entrata in vigore il 1gennaio 1948, la Costitu-zione il programma poli-tico della Resistenza. PieroCalamandrei, giurista,scrittore, antifascista emembro della Consultanazionale e della Costi-tuente, nel suo discorso aigiovani tenuto a Milanonel 1955, cos si espresse:

    Se voi volete andare inpellegrinaggio nel luogodove nata la nostra Co-stituzione, andate nellemontagne dove caddero ipartigiani, nelle carceridove furono imprigionati,nei campi dove furono im-piccati. Dovunque mortoun italiano per riscattarela libert e la dignit an-

    date l, o giovani, con ilpensiero, perch l natala nostra Costituzione.

    Nella Costituzione fuscritto il programma poli-tico comune a tutti i partitiche avevano fatto insiemela Resistenza. Socialisti eliberali, comunisti e demo-cristiani , dopo la sconfittadel fascismo, lavoraronoinsieme per scrivere unacarta costituzionale che as-sicurasse pari dignitsociale a tutti i cittadiniitaliani.

    stata definita la pibella costituzione delmondo. infatti ancoralunico punto fermo cuiriferirsi nel disorientamen-to generale della crisi chestiamo vivendo.

    Mai come ora, dopo loscempio di questi ultimi

    ventanni, si tratta di appli-carla nella pienezza deisuoi valori. stata la tesisostenuta dallon. A. San-nicandro nel suo accoratoappello a non procederecon riforme di parte chene d is t ruggerebberolimpianto generale.

    Raccontare il pi bre-vemente possibile la Costi-tuzione e studiarla comeun classico inserito inu n a B i b l i o t e c auniversale un grandeonore e un grande impe-gno. Richiede il coraggiod e l l a s e m p l i c i t edellingenuit che rendeperennemente attuali legrandi opere. Il testimonepassa ai giovani che hannoil compito di ricreare un c o m u n e s e n s ocostituzionale.

    Il preside prof. Cosimo Antonino Strazzeri e lon. Arcangelo Sannicandrodurante liniziativa sulla Costituzione tenuta nellAuditorium dellAssunta

    Lidea di un comita-to promotore che diventacomitato di garanti, perla felice iniziativa diBarbara Spinelli , stafunzionando, anche sebisogner mettere nelconto qualche erroree qualche sbavatura peri tempi strettissimi entrocui esso costretto a o-perare. Ma questa breveesperienza ci dice alcunecose su cui occorrer ri-flettere, da cui partireper tentare il grande ma-re di un possibile proget-to politico. Intanto oc-corre compiacersi di undato non scontato in par-t e n z a : i l f a t t o c h el a u t o r e v o l e z z a d e imembri che compongo-no il comitato non siastata messo in discussio-ne. Nessuno ne ha con-testato la legittimit. un successo importan-t e , u n p r i n c i p i odautorit necessario. la conferma di un fattonoto: esiste nellareadella sinistra un foltogruppo di personalit dilarga popolarit e spessodi indiscussa autorevo-lezza. un patrimonioprezioso, un punto dipartenza rilevante. Eb-bene, lo usiamo solo perrispondere alliniziativadellavversario, per di-fendere la Costituzione come accaduto, certocon successo perlesperienza della Viamaestra di Rodot e -Landini? E poi riponia-mo la spada nel foderoe tutti a casa? Lo mettia-mo in campo solo per se-lezionare e frenare larissa dei candidati in oc-casione delle competi-zioni elettorali? E stare-mo nei prossimi mesi,una volta conclusasi lacampagna elettorale eu-ropea, a osservare i se-gni di cedimento dentro

    il Pd, ad attendere qual-che probabile scissionedentro quellorganismo?Non dobbiamo cambiareprospettiva?

    Io credo che oggi do-vremmo puntare a unapi grande e urgente am-bizione: creare un gran-de tavolo di discussione,di confronto, di ricercatra tutte le forze in cam-po. Una sorta di Costi-tuente della sinistra dovesi confrontino idee, po-sizioni, proposte, senzaavere sul capo lurgenzadeformante di una cam-pagna elettorale alle por-te. So bene quanto siadifficile la riuscita di unsimile laboratorio, chedovrebbe puntare allacreazione di una formapolitica nuova, una fede-razione di forze tenutainsieme da vincoli e re-gole severe e ben defini-te. So bene quanta risso-s i t , s e t t a r i s m o ,superficialit, alberga trale nostre file. Ma se nonsi tenta adesso una talestrada, in presenza diuna delle pi grandi crisidella nostra storia, confondamenti della nazio-ne in pezzi (la scuola,lUniversit, la piccolaindustria, la giustiziaamministrativa, la lega-lit repubblicana, il ter-ritorio), quando mai sitenter la provvida av-ventura? Lasceremo a -Grillo, opposizione ur-lante e polit icamenteinetta il compito di rac-cogliere il grido di dolo-re di milioni di italiani?E non dobbiamo pensareche quando giunger ilmomento delle elezioninazionali se questo go-verno dovesse durare c il rischio che il Paesesia riconsegnato alle de-stre o sia reso ingover-nabile?

  • Chi Carlo Galli

    Sulla legge elettorale concordata tra Renzi e BerlusconiCarlo Galli, parlamentare del P.D. e docente di Dottrine politiche, interviene in un recente seminariosullargomento proponendo un ripensamento sulla cultura politica della sinistra

    CARLO GALLI

    impianto della leggenata dallaccordofra Renzi e Berlu-

    sconi - dalla loro sintoniaculturale, dalla loro con-divisione di una politicacome decisione, azzardo,appello al popolo; dallaloro insofferenza per lamediazione e per le alle-anze - asseconda troppocorrivamente, anzichcontrastarli costruttiva-mente, tanto il discorsopubblico quanto soprattuttogli interessi reali dei duemaggiori partiti. Da unaparte, infatti, offre allasociet pervasa di anti-politica lemozione delduello finale e la prospetti-va del grande decisore,delluomo solo al coman-do, che toglie peso ai partiti- visti come paludi equindi opportunamente tra-sformati in obbedienteseguito -; quellimpiantoprevede insomma un mo-dello di democraziadinvestitura con prevedi-bili effetti plebiscitari.Dallaltra realizza il sognoiper-maggioritario e bipar-titico del disboscamentodel quadro politico, to-gliendo rilevanza a forzepolitiche piccole ma noninfime, a cui si addebita,del tutto incongruamente,linstabilit politica italia-na.

    In realt in questa leg-ge null ci che sembra.Sembra strutturata su pic-coli collegi, ed invecefondata su circoscrizioniregionali e su un super-premio calcolato a livellonazionale. Sembra incenti-vare le coalizioni e inveceespone i piccoli partiti co-alizzati a essere portatoridi voti per le forze maggio-ri. Sembra diversa dal Por-cellum ma in realt ne ri-produce i difetti, ne

    asseconda le logiche: il ca-po il dominus del partitoe delle liste; i cittadini nonhanno alcuna facolt discelta; la distorsione dellarappresentanza (e il vulnusal principio di uguaglianzadel voto) analoga, cioenorme (un partito egemo-ne, in una coalizione dicespugli che non varca-no il 5 per cento, puraggiungere il 35 o il 37per cento, ossia grazie alpremio il 53 per cento,avendo in realt il 25/30per cento dei voti validi em e t t e n d o q u i n d iallopposizione due terzidegli italiani votanti).

    Gli obiettivi anche diquesta legge, come delPorcellum, sono far nasce-re il governo dalle urne, lasera stessa delle elezioni,e assecondare la spoliticiz-zazione della societ de-pauperandola della suacomplessit e del suo plu-ralismo (anche il divieto diapparentamento fra i dueturni va in questa direzio-ne); insomma, le elezionisono strutturate non comeun processo politico macome un gioco dazzardo(alle elezioni i partiti se

    la giocano, si dice), e sida vita a una democraziadei capi, che si lascia allespalle la democrazia deipartiti e dellattivit politi-ca reale. Obiettivi iper-politici e spoliticizzanti alcontempo, perseguiti daidue partiti maggiori, poten-tissimi (nel redigere le li-s t e ) e i m p o t e n t i(nellottenere legittimazio-ne dalla societ, se non nelparossismo del voto).Lunico elemento positivo che la legge non nascedalla corte costituzionalema da uniniziativa politica.Non poco, ma non bastaa farne una buona legge.Come non basta la previ-sione che solo per questavia il Pd possa finalmentevincere le elezioni - previ-sione ottimistica, a dir po-co, perch non fa conto del-la debolezza che deriva alPd dal perseguire una logi-ca maggioritaria che rinun-cia alle alleanze, o che lescoraggia di fatto-.

    Certo, qualche aggiu-stamento sulle soglie (piche sulle preferenze, allequali preferibile il colle-gio uninominale) pu mi-gliorare la legge; a questo

    aggiustamento si possonoaggiungere forme di scor-poro dei voti dati alle listeperdenti, leliminazionedei divieti di apparenta-mento. Ma, data questalegge , non s i escedalleffetto combinato del-la logica maggioritaria edella logica leaderistica:per evitare il leaderismoimplicito nel doppio turno

    si dovrebbe infatti alzarela soglia minima previstaper il primo, e cadere cosnella logica del partitopigliatutto. Oppure, si puanche alzare la soglia diaccesso al premio, e ab-bassare molto la soglia diaccesso alla rappresen-tanza. Nel complesso,per, questi interventi fi-nirebbero per snaturare lalegge, cambiando la cul-tura politica che la informa.

    Che la cultura dellademocrazia dinvestituracurvata verso la demo-crazia plebiscitaria; unacultura che, per recuperarecredito alla politica, perdare ai tempi ci chechiedono a gran voce, perfar nascere la terza re-pubblica, dove vige il corsoforzoso della stabilit e del-la decisione, rischia invecedi ridursi a essere una po-litica che insegue i tempi,e anzich formarli e darvita a tempi nuovi, alimen-ta e perfeziona i vizi delpresente e li proietta, comefossero virt, nel futuroprossimo.

    Nato a MODENA, il 7 dicembre 1950

    Laurea in Filosofia; Docente universitarioEletto nella circoscrizione XI (EMILIA-ROMAGNA)

    Lista di elezione PARTITO DEMOCRATICO

    Proclamato il 5 marzo 2013

    Iscritto al gruppo parlamentarePARTITO DEMOCRATICO dal 19 marzo 2013

    Componente degli organi parlamentari:- IV COMMISSIONE (DIFESA)dal 7 maggio 2013- III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI ECOMUNITARI)dal 7 maggio 2013 al 21 febbraio 2014(in sostituzione del Ministro dei Beni e delle Attivitculturali e del Turismo BRAYMassimo)

    L

    Carlo Galli

  • L INSERTO

    Le piccole storie che fannogrande la storia di un paeseANTONIETTA DINTRONO

    rasmettere quelloche sappiamo undovere preciso di

    noi adulti - era solito ri-petere Antonio Zingrillo,saggio professore trinita-polese.

    anche un piacere re-galare i ricordi, le foto ei documenti scomparsi odimenticati che rendonopi intensa la consapevo-lezza di appartenere aduna comunit.

    Ogni persona, ogniluogo,ogni pianta, ognianimale e ogni oggetto diun paese, con le loro pic-cole storie, apparente-mente banali, diventanotasselli essenziali percompletare la grande tra-ma della storia.

    Sotto la chioma delmaestoso Eucaliptus divia Marconi, estirpato

    nellottobre 2013, centi-naia e forse migliaia didocenti e studenti dellaS c u o l a M e d i a G .Garibaldi di Trinitapolihanno posato per la fotoricordo di fine anno sco-lastico. Oggi lalbero nonc pi e con lEucaliptusse ne andato un testimo-ne muto e frondoso digiochi, scherzi e urla digioia. scomparso ancheda 15 anni il professorAntonio Zingrillo, docen-te della stessa scuola me-dia, che ha valorizzato ildialetto del Casale nellesue tante ore di lezione.C negli eventi e nellebiografie di cittadini, sco-nosciuti o noti che siano,una sorta di filo invisibileche lega uno all'altro,nonni a figli e nipoti, gio-vani reporter a vecchi fo-tografi, barman modernia gelatai di un tempo,speziali a farmacisti,

    voci ribelli degli anni 50a voci fuori dal coro delterzo millennio. Tutto sitiene come un enormepuzzle di cui non ci pos-siamo permettere di per-dere neanche uno dei pez-zi meno vistosi.

    Turidd, ad esempio, ilpovero trasportatore disecchi di acqua dalla fon-tane pubbliche alle abita-zioni dei trinitapolesi, pa-gato in natura con un podi pane, olive e un bic-chiere di vino, ha disseta-to mezzo paese negli anniin cui non cera ancoralacqua corrente nelle ca-se. Nellultimo scorcio disecolo, le donne hannodeposto la corona di regi-ne del focolare domesticoaspirando a riconosci-menti meno regali e han-no dischiuso nuovi scena-ri in un piccolo paesecome Trinitapoli.

    T

    Michele Di Biaseracconta

    Biografie di casalini D.O.C., reinventate dallapenna brillantemente ironica di Michele diBiase. La vita di Leo Lamantea rappresenta ilprimo tassello del quinto volume di Figli e Foglidel Casale in preparazione.

    I quattro volumi pubblicati di Figli e Fogli del Casale negli anni 1992, 2004, 2012 e 2013

    (Dallintroduzione di Figli e Fogli del Casale, pp. 3-4, volume 4).

  • inserto marzo 2014

    II

    Leo e la serenatadella guerra lampo

    nni 60. Cinquantennedalla carnagione oliva-stra, folti capelli grigi,

    naso robusto, occhi neri epenetranti, Leo era addettoallanticamera del sindaco.E l tutti i santi giorni stazio-nava annoiandosi. Puntellavail gomito in un incavo deltavolino davanti a lui, palmodella mano a sorreggere lamandibola, il pensiero chissdove. Dava segni di vita adintervalli di qualche minutocanticchiando sottovoce:vivo solo col mensile di im-piegato comunale tu micapisci Agata. tu mi rapisci tu mi tradisci, Agataguarda, stupisci, com ridot-to questuomo per te. Dotatocomera di una bella vocetenorile, il cantante avrebbevoluto fare. Si dilettava a far-lo nel tempo libero, accom-pagnandosi con la chitarra.

    Certo che s, accadevache venisse ridestato da chigli chiedeva informazioni.Che forniva sempre con gen-tilezza, brusco o meno chefosse il risveglio. Ha dettoufficio anagrafe? S, secondaporta a sinistra, chieda di Car-la lufficio tecnico, signo-ra, stato trasferito al primop i a n o . . . v u o l e c h elaccompagni? .

    Alle chiamate del primocittadino accorreva senza in-dugio, ma solo dopounoperazione preliminare intre fasi. Fase uno: privata lamandibola del puntello, ri-chiamava la gamba sinistrastesa dritta in avanti e, facen-do leva sul tavolino con en-trambe le braccia, si drizzavasbuffando lievemente. Due:arretrando, si chinava e col-piva con un pugno il ginoc-chio sinistro fino a provocareun secco rumore metallico.Infine, battuto con decisionee per due volte il tallone sulpavimento, partiva.

    Si notava subito una cer-ta rigidit della gamba per-cossa, che strascicava. Unregalo del Duce, imprecavalui. Il gi pluridecorato capo-ralmaggiore di fanteria Leolaveva di legno quella gam-ba: per lesattezza met gam-

    ba, dal ginocchio in gi. Lasua, quella vera (la puttanatraditora la definiva),laveva lasciata in Russia,dove Mussolini aveva speditolui e altre decine di migliaiadi giovani dellArmir a far laguerra. Laveva confezionata incollandola pezzo per pez-zo - un falegname sovieticofatto infermiere per esigenzebelliche, a condizione che glicantasse, in via esclusiva eriservata, brani italiani, me-glio se napoletani. Inimma-ginabile procurarsi una chi-tarra in quellinferno. EppureIvan vi riusc. Frequentissimele richieste di bis, accompa-gnate da promesse di nuovie pi efficienti sistemi a scat-to da applicare alla gamba dilegno.

    Rimpatriato nel 46, Leorifiut una nuova protesi:quella russa funzionava per-fettamente. Non rifiutunultima medaglia al valormilitare: avrebbe potuto es-sere utile, insieme conlinvalidit, per ottenere unimpiego.

    A proposito di guerra, adun gruppetto di ragazzi, ap-pollaiati sulla scalinata dellaChiesa Madre, che andavanomagnificando le gesta di nonso quale esercito e la potenzadi fuoco della mitragliatricetedesca MG, Leo mostr unfoglietto sdrucito che estrassedal portafogli.

    Che cos? una pagina strappata

    da un libro di un ufficiale difanteria inglese, il capitanoSpears, combattente sul fron-te franco-belga, nel luglio del1914, contro i tedeschi chel avevano messo in atto unanuova manovra tattica: rapi-da, travolgente, distruttiva:la Bltizkrieg, la guerralampo. Ve ne leggo un pas-so: Noi soldati avvertimmoche per sopravvivere sarebbeoccorso resistere oltre lo sfi-nimento, marciare quando ilcorpo reclamava di lasciarsicadere e morire, spararequando gli occhi erano trop-po stanchi per vedere, restaresvegli quando si sarebbe statidisposti a dare la vita per

    dormire. Per spingere ilcorpo oltre il limite delle suecapacit naturali, costringen-do la mente ad agire quandoda tempo aveva gi rinuncia-to alla capacit di pensare,non avrebbero potuto soc-correrci che la disperazionee la forza della dispe-razione. E questo : la guer-ra disperazione, dispera-zione infinita.

    I ragazzi ammutolirono.Uaglio: nella libreria

    di via Marconi trovereteCentomila gavette dighiaccio di Giulio Bedeschi.Me ne ha dato una copia ildottor La mura, un nostroconcittadino di cui andarfieri.

    E chi il dottor Lamu-ra?

    Non lo conoscete? unmedico, la sua casa si trovaa un salto da qui. Nel primodopoguerra stato sindacodi Trinitapoli. Lui, come Be-deschi, scrittore ed statoufficiale medico durantelultimo conflitto. E stimatoe conosciuto da tutti. pro-prio vero che nessuno pro-feta in patria

    Non colpa nostra senon lo conosciamo: non cene parla nessuno.

    S, vero, non colpavostra. Comunque, ragazzi, stasera andate a ballare, neiprossimi giorni leggetelo,quel libro, e domenica pros-sima, se vi va, ci rivediamoqui alla stessa ora. Sceglietevoi largomento: guerra omusica.

    Musica. A stragrandemaggioranza.

    *

    Spasmodica, per quasitutto il 46, la ricerca di Ma-ria, la ragazza veneta dai bel-lissimi capelli biondi che ave-va sposato nella tardaprimavera del 42 a Milano,dove tutti e due avevano tro-vato lavoro. Non ne avevapi avuto notizia sin da quan-do, nel luglio dello stessoanno, era stato ferito e cattu-r a t o d a g l i u o m i n idellArmata Rossa.

    S e m b r a v aessere scomparsanel nulla e seraquasi rassegnatoallidea daverlapersa. Poco pri-ma di Natale, il regalo inatte-so. Seppe per puro caso dilei: viveva in un paesino li-gure.

    La raggiunse.Leo, tu qui?, disse sot-

    traendosi allabbraccio e sca-dendo nellovviet pi disar-mante: Ma allora non veroche sei morto in guerra!

    Sembrerebbe di no.Maria, chi ?, chiese

    qualcuno dallinterno dellacasa.

    No s, un amicouna visita Entra, Leo, en-tra pure Questo mio ma-rito Luca. E questo il nostrobambino.

    Nostro di chi?Mio e di Luca.Ecco unaltra puttana

    traditora: non appena sonostato dato per morto si risposata, pens.

    Decise in un attimo.Declin linvito a pranzo,abbracci Maria e Luca, die-de un bacio al piccolo e tolselincomodo.

    A Trinitapoli - laggi inPuglia, a ridosso di quelleimmense saline incantate cheil sindaco si ostinava a defi-nire, orgoglioso come fosserodi sua propriet, le pi grandidEuropa -, l che giunsedopo due sfibranti giorni diviaggio in treno. Con unamedaglia al valor militare inpi, mezza gamba e una mo-glie in meno. Anche di mogli(di mogli dico) non ne vollealtre.

    Presto sopraggiunselincarico di messo comunalenotificatore. Piuttosto fatico-so per lui, ma in compensopoteva indossare una divisa blu che, a detta di molti, lofacevano somigliare ad unprincipino, e quel che picontava gli consentiva distare allaria aperta e servirsi,con gli opportuni accorgi-menti, della bicicletta. Dopo-tutto la gamba di Ivan - lamia Ivana, usava dire riferen-

    dosi, com chiaro, alla pro-tesi - non dava segni apprez-zabili di disfunzioni. S, tal-volta si inceppava ilmeccanismo di chiusura al-lacciato sopra al ginocchio.Inconveniente superabile:un colpetto pi energicosullanello centrale elaggancio si rimetteva a po-sto dopo aver battuto conmaggior vigore del solito, masempre per un paio di volte,il tallone. Ne dava confermail nitido clic prodotto dalloscatto.

    Lessenziale era, attra-versando in lungo e in largola cittadina, poter cantare inlibert. E non pi sottovoce.Ma neanche a squarciagola.

    Noblesse oblige.

    *

    Era fatale che, prima op o i , a n c h e I v a n alabbandonasse. Accadde nel-lo studio di Michele, un gio-vane consigliere comunale acui, fra tanti altri, doveva no-tificare lavviso di convoca-zione urgente del Consiglio.Buon giorno, dottore, mi met-te una firmetta? si annunciad alta voce come al solito, ecome al solito stazionando sul-la porta dingresso in attesache laltro gli si avvicinasseper ritirare latto.

    Un minuto e sono da te:il tempo di liberarmi di que-sto scocciatore a telefono.Intanto accomodati inpoltrona.

    Non lo fece. Avrebbeavuto difficolt a rialzarsi, ecomunque gli seccava dovermettere in atto in casa altruila consueta operazione in trefasi. Meglio restare in piedila mano appoggiata allo sti-pite della porta. In questaposizione, si disse, mi ri-poso scaricando il peso delcorpo sulla gamba destra, esospingo questo qua a nonfarla tanto lunga.

    A

  • III

    inserto marzo 2014

    Nellattesa, mise sottoesame lufficio. Mi piace:spazioso, mobili di buonafattura, scaffali ricolmi dilibri, quadri, le carte in ordi-ne. Il pavimento no, non mipiace affatto. Somiglia ad unagrossa lapide biancastra convenature grigiastre e inoltre,tirato a lucido che pi lucidonon si pu, rimanda la lucedel sole sotto forma di frecceacuminate. Oil: dissemi-nato di dislivelli. Vorrei pro-prio conoscerli i muratori chelhanno posato.

    La conversazione telefo-nica non aveva termine. Maquesto signore lha capito ono che ho fretta? Entro mez-zogiorno debbo completareil giro, e di questo passo nonce la far.

    Adesso basta. Si diedeuna spintarella per avviarsiverso il giovane. Scivol,incespic, slitt, non s maicapito bene cosa successe.Certo che Leo si ritrovlungo disteso per terra.

    Cerc con la mano la ca-ra vecchia compagna dellasteppa. Siluro imbellettatoda scarpa nera e calzino rossoa una estremit, e da una spe-cie di corona metallica sfran-giata allaltra, Ivana stavaattraversando in diagonaletutta la stanza. Si arrest con-tro una vaso di terracotta,laggi sotto la finestra.

    E il consigliere, basito,indice puntato a seguire iltragitto della protesi, un filodi voce intermittente: Leo,Leo una mezza gambasenza sangue. Il sangue,dov il sangue?.

    In Russia Lho ver-sato tutto in Russia Cristodun Lenin: di legno, nonvede? Me la dia per favo-re, questaltra traditora Maledetto sia il pavimento,chi lha fatto e chi lha posa-to. Muratori ciucci ciuccie assassini al palo. Ma, dottore, porco giuda diStalin, mi dice perch mai faungere in questo modo stomortorio di pavimento?

    Michele raccolse la pro-tesi e gliela porse con estre-ma delicatezza. Fosse statoper me, spieg, lavrei so-stituita da tempo, la pavimen-tazione. Ma vi si oppone laproprietaria, la zia Gina: quel-la fissata per la cera. Lastende lei personalmente, agiorni alterni.

    Al primo palo della tor-tura. I muratori ai successivi.

    Palo della tortura?, qua-le palo?

    Nulla, nulla lascia-mo perdere Ha dello spa-go?

    Con cordicelle e nastriadesivi, nel giro di unoraalquanto sofferta, i due por-tarono a compimentolimpresa: riattaccaronolopera darte.

    Regger, disse il mes-so che, per, derogando allaprassi consolidata, batt iltallone con rabbiosa veemen-za, e non due volte soltanto,ma cinque sei sette volte. Undisastro. Il polpaccio sistacc. Il piede? Frantumato.

    Riproviamoci. Telefonoal mio falegname .

    No, lasci stare quel dan-nato telefono. La mia Ivana andata .

    Ivana? Ivana, la mia mezza

    gamba. Chi se no?Ah, s, Ivana, la gamba,

    la gamba traditora andatalo assecond lignaro consi-gliere, fattosi persuaso, a quelpunto, che nella rovinosa ca-duta il poveretto avesse bat-tuto anche la testa, con con-seguenze distorsive.

    In effetti la protesi eraandata.

    Era andata anche la se-duta del consiglio comunale.

    AllIvana subentr Gio-vanna lamericana. Modernae leggera, era in grado di re-sistere anche alle voluttuosecontorsioni dei tanghi argen-tini.

    Purch non prolungate.

    *

    Veniva chiamato acantare da un piccolo com-plesso musicale: il primo, inordine di tempo, cui Leo pre-se parte. Matrimoni, serena-te, feste patronali e via suo-nando.

    Tranne uno - AndreaSpione, da Cerignola -, tuttii componenti di quel primogruppo musicale erano trini-tapolesi, o casalini che dir sivoglia, e quindi individuabilipi agevolmente mediante isoprannomi, ora nomidarte:

    Pierino Vrachette (bra-ghetta, toppa anteriore deipantaloni), batteria; Riccardodu soile (del sale: della fami-glia che un tempo vendevasale), chitarra basso; GianniMbecciaridde (limpiccioso:colui il quale, non richiesto,

    sintromette in fatti e questio-ni che non lo riguardano),tastiera; Michele Papaume(peperoncino, non dato sa-pere se rosso o verde), sasso-fono; Andrea Spione, tromba.

    Erano molto bravi. E nonmolto esigenti quanto ai com-pensi. Ottimo, dunque, ilrapporto qualit/prezzo. Ar-rise il successo.

    Cantante dal vasto e va-riegato repertorio, Leo eraanche un macchiettista (unodi quelli alla Nino Taranto,per intenderci). Riservava lesue migliore performance al-le feste di matrimonio, chesapeva come animare e ralle-grare. Improvvisava, mima-va, incoraggiava, coinvolge-va, scaldava.

    Tutti a ballare, via, gio-vani e meno giovani. No, iltrenino no: scusatemi ma lodetesto. Volete ballare tuttiassieme?, e allora avanti conuna quadriglia. Francese, na-poletana, calabrese, scegliete. Adesso due lenti, poiqualche ballo svelto, ce nesar per tutti i gusti, non nedubitate.

    Non di rado egli stessosi lanciava nella danza. E nonsolo se la cavava egregia-mente, ma sinventavavarianti sul tema. In ciparadossalmente aiutato dallaprotesi.

    Destava ammirazione eviva simpatia. Specie nellesignore.

    Uno dei suoi cavalli dibattaglia canori era Vierno.

    Vierno!/che freddointa stu core/e sola tu,/cale pu d calore/te staje lun-tana e nun te faje ved!/Testaje luntana e nun te cure eme!...

    A richiesta, Iesse men,la canzone in vernacolo trini-tapolese di Francesco La-bianca: Quand bella can-d chssa nuttoite/sotta stucieargind arrecamoite;/ numandulloine e na catarre jass/che farete stanoette re-sbegghi:/ Iesse, men/jesso balcaume, affaccetaved;/ emmaine, nanzeindede sun?/Da ddoie nammeschemmmmoue fina cr/

    Il repertorio comprende-va un omaggio a Milano, lacitt che anni addietro gliaveva dato lavoro e lavevavisto sposare la (non pi) suaMaria. Cantando con il cuo-re in mano, semozionavaed emozionava:

    O mia bela Maduni-na/che te brilet de luntan/tutadora e piscinina/ti te dominetMilan.

    Quando giungeva alfinale Tute el mund a lpaes, a semm daccord/ maMilan l un gran Milan! aveva, tutte le volte, le lacri-me agli occhi.

    Poi, immancabilmente,cantava Agata.

    Ma ne erano certi gliascoltatori - pensava a Maria.

    *

    Una Blitzkrieg paesana.Epoca: costituzione del pri-mo gruppo musicale.

    Spione venne preferito aSavino, un trombettista loca-le. Cosa? Io non entro nelcomplesso? Io, io che Spioneme lo bevo come acqua fre-sca! Statemi a sentire, e fate-glielo sapere: far bene a tor-narsene a casa sua, altrimentilo distrugger. E, con lui, voitutti. Intesi? .

    Non che non possedessedelle qualit, il nostro Savino,ma, ad avviso di alcuni in-tenditori, non andava esenteda qualche difettuccio.

    Lindimenticabile Gia-como (Momino) Giannella - gi trombettiere di ElAlamein, come sulla sua la-pide fece incidere il figlioSalvatore, nonch tromba diprimordine della gloriosabanda Citt di Trinitapoli- sostenne che Savino appog-giava sul bocchino soltantola met e non i tre quarti dellabbro superiore.

    Pietro (Ptrucce) Sapien-za, eccellente clarino di quel-la stessa, banda not e fecenotare che di tanto in tantolantagonista di Spione nonsolo gonfiava le guance esfiatava dagli angoli dellabocca, ma non umettava asufficienza le labbra.

    Altri, forse sviati da certasupponenza che Savino sem-brava effondere, affermaro-no che non era perfettamentesquadrato: talvolta, cio,non teneva il tempo e anda-va fuori armonia.

    Difettucci o stroncatureche fossero, Savino non cela fece a battere Andrea Spio-ne. (Memorabili, quandosuestultimo, in capo a qual-che anno divenne La trombadel Sud, le sue esecuzionidi Ciliegi Rosa e Il silenziofuori ordinanza.)

    I propositi di vendetta,

    tremenda vendetta di Rigo-letto, da attuare con Spara-fucile il killer, erano nientese confrontati con quelli cheand maturando Savino.

    Lama, revolver, cannemozze?

    No.Limone. noto che un problema

    che affligge i trombettisti la salivazione. Quando ecces-siva, pu produrre ingorghi.Con inconvenienti la cui gra-vit facilmente intuibile.

    altrettanto noto che ilprofumo, la vista e altre sen-sazioni prodotte dal caff odallalcol riducono la secre-zione salivare, che al contra-rio aumenta anche in misuraconsiderevole quandooggetto di desiderio sono ilimoni. In altri termini il li-mone fa venire lacquolinain bocca.

    Esattamente questoarchitett Savino: provocarein Spione, nel bel mezzo diuna rappresentazione, unatraboccante acquolina in boc-ca.

    Savino aveva una sorel-la, Pasqualina. Rigida e piche corpulenta, veniva chia-mata la generalessa, mentreuno dei suoi sottoposti, il ma-rito, rispondeva al nome diCesare.

    Sempre in prima fila du-rante le esibizioni pubblichedi Spione a Trinitapoli e al-trove, Cesare era il primo adapplaudire: Bravo, Andrea,bravo. Sei grande, insupera-bile, unico. Lartista ceri-gnolano lo not e lo prese insimpatia.

    Cesare, cognato mio, cisiamo, sentenzi Savino unatorrida giornata di met ago-sto, oggi possiamo sferrarloil nostro attacco. Colpo asorpresa, botta unica, una po-tente mazzata distruttivaStasera. Mi raccomando illimone: bello grosso esucculento.

    Ne prender due, nonsi sa mai: quello, Andrea, bravisimo, un grande, ca-pace di tutto, la fa perfinoroteare alla maniera dei pisto-leri la sua tromba. Piuttosto,sei proprio sicuro che dobbia-mo farlo?

    Sicurissimo e grandeo non grande, pistolero o nonpistolero, capace o non capa-ce, tu fai quello che tho det-to. O devo parlarne con Pa-squalina?

  • inserto marzo 2014

    IV

    Festa patronale, palco inpiazza, pubblico delle grandioccasioni, musicanti pronti,vai, applausi entusiastici.

    Stava esibendosi, Spione,in un assolo particolarmenteimpegnativo (un tema da luisplendidamente arrangiato eripreso negli anni successivi):La Vergine degli Angeli daLa Forza del Destino di Ver-di.

    Fu allora che Cesare - ge-neralessa a fianco - tir fuoriil limone e il coltellino.

    Sorrideva ad Andrea men-tre tagliava il limone in duemet.

    Ne ripose una in tasca eslingu con gusto la restanteparte, non omettendo in ese-cuzione delle istruzioni ricevute- di produrre forti vibrazionida risucchio.

    Ma che fai? gli dicevaSpione con lo sguardo, chetha preso? Metti via quellaschifezza di limone. Che thofatto? Cos mi ammazzi, vi-gliacco dun traditore.

    Gelidamente noncurantedelle imprecazioni e delle mi-nacce, Cesare, sfrontatamentegodendone, premeva e sugge-va, premeva e leccava, preme-va e mordeva. Prima luno, poilaltro limone. Pasqualinalosservava gongolante.

    (Languidamente gongo-lante, sostenne in seguito unavoce maligna, secondo cui ilcompiacimento della donna eraderivato non gi, o non solo,dalla perfetta esecuzione dellaoperazione limone, bens dal-la previsione di un risultato,per lei ancor pi appagante,ottenibile mediante applicazio-ne di tecnica analoga a quellaadottata da Cesare in pubblicoe non anche, giammai e pur-troppo, in privato.)

    Le ghiandole salivari diAndrea, inarrestabili, pompa-vano a tutta forza. Il cavo oraledel trombettista era attraversatoda un torrente in piena, entrocui la lingua, dimenandosi, an-naspava. Lumidit, esondan-do, intasava quasi del tutto latazza del bocchino. Agli spet-tatori pi vicini al palco eranovisibilissimi abbondanti e sottilispruzzi ondivaghi: una sorta dipioggerellina stizzosa.

    Andrea, paonazzo, riusca completare il pezzo. Solo luie Dio sanno come. La resa di-venne per inevitabile. Per se-miaffogamento. Aggravato daltradimento.

    Microfono e fazzoletto allabocca, uno Spione non pi

    pimpante e sicuro di s fecepresente che, suo malgrado, acausa di insopportabili doloriaddominali, non era pi in gra-do di continuare. Rimedieral pi presto. Siete tuttiinvitati.

    In qualche modo (maluc-cio, ma pi che comprensibi-le), il gruppo musicale port atermine la serata.

    Spione sera allontanatodi gran carriera. Impossibilerintracciare Cesare e signora.Immediatamente dopo il fattac-cio serano messi in viaggioalla volta di Como per raggiun-gere un amico al quale avevanochiesto asilo.

    Temporaneo, beninteso.Un asilo tem-po-ra-ne-o.

    *

    A Spione e ai musicistiproditoriamente aggrediti, riu-niti con Leo il giorno successi-vo al misfatto per organizzarela controffensiva, non ci vollemolto per capire che Cesareera soltanto il pupazzo. Il pu-paro era lui, Savino.

    Avremmo dovu toimmaginarlo disse Riccardodu Soile, che linfame, Cesare,era pur sempre il cognato diquellaltro infamaccio farabut-to sfiatatore di Savino, chenon ha mai smesso di minac-ciare che ce lavrebbe fatta pa-gar cara. Sorrisi di qua, applausidi l, e intanto quei duemiserabili preparavano .

    La pagher. Ragazzi,guardate che davvero incre-dibile: ieri sera al solo vederlo,il limone, me lo son sentito inbocca. Ho cercato di guardarealtrove, a un certo punto hochiuso gli occhi per non vedere,ma non c stato niente da fare:sono stato invaso dal profumodel limone. E del resto anchevoi lo sentivate, quel profumoche inebriava. Sudato e accal-dato, non desideravo altro cheun limone la sua freschezza.C stato un momento in cuivolevo smettere di suonare elanciarmi gi dal palco perstrappargli di mano il limonee succhiarlo; e poi agguantarelui e fargli la festa, l, davantia t u t t i . A l u i e aquellippopotamo della moglie Ma sono scappati via subito.La pagheranno anche loro. In-tanto cominciamo a fare i conticon questo cornuto di Savino. Mi sto

    Andrea, lo interruppeLeo, tu non puoi, non deviesporti. Ce la vediamo noi, anzi

    me la vedo io con quello l.Leo, senza offesa, ma se

    c da acciuffarlo e menar maz-zate, non credo che tu

    No, no coshai capito?Io ci ho pensato a lungo stanot-te. E sono giunto alla conclu-sione che qui non c da pestarenessuno

    Non c da pestare nessu-no? Ma allora che ci stiamo afare qui?

    Aspetta, calmati, fammifinire .. Lo pesteremo, ma nonnel senso che intendi tu

    Che diavolo vuoi dire?Lo massacreremo, non

    c il minimo dubbio. Ma amodo mio.

    E cio?Con una serenata.Una serenata?Con una o pi duna. Ve-

    dremo.Non ho capito. Vuoi met-

    terlo fuori combattimento can-tandogli serenate?

    Proprio cos. Ascolta.Ti ascolto.Devi sapere che Savino

    e Concetta, sua moglie, abitanoal primo piano di un edificiocomposto di due soli piani fuoriterra, in una delle tante viuzzedel rione Vaticano, nei pressidella vecchia caserma dei Ca-rabinieri a cavallo, alle spalledella chiesa di San Giuseppe,nella Trinitapoli vecchia

    Ti ricordo che non sonotrinitapolese, non so dove sitrovi sto Vaticano e tutto ilresto. Vai al sodo, per favore.

    Va bene. Dunque: Savinoe Concetta - un gran pezzo didonna, credi a me - abitanoaccanto alla madre vedova ealla sorella di lei. Chiaro finqui?

    Non del tutto.Andre: in una casa stan-

    no Savino e Concetta, nellacasa a fianco ci stanno la suo-cera e la cognata di Savino. Misono spiegato?

    S, ma Niente ma. Lasciami dire.

    Amanda , l a cogna ta ,nientaffatto male anche lei, nubile. E tale forse rimarr:soffre disteria, depressione,d i numeri, non so. Sta di fattoche da molto tempo non escepraticamente mai di casa. Quin-di non facilmente abbordabi-le.

    E allora? Che centra tut-to questo con la crepanda, lamazziata?

    Abbi pazienza: ci sto ar-rivando.

    Speriamo.Dicevo che le due donne

    Concetta e Amanda - abitan-do luna accanto allaltra, han-no due balconi uno vicinissimoallaltro. Giusto?

    Ho capito. Due balconiaffiancati, uno a testa. Vai.

    Ora fa attenzione: se mipiazzo ogni sera sotto i lorobalconi e canto una serenatafacendomi accompagnare daMichele Papaume il sassofoni-sta, e Pierino Vrachette a farda palo, che faccio?

    Fai una serenata.S, ho capito, lo so. Ma a

    chi? A Concetta o Amanda?Non lo so, non saprei...Risposta esatta: non sa-

    presti dirlo. La gente del rionedirebbe la stessa cosa, non sa-prebbe cio individuare conesattezza la destinataria dellaserenata.

    Ma dai! Direbbe che laserenata dedicata ad Amanda,quella non sposata, ovvio.

    Non ovvio un bel nien-te. Gli abitanti di quella stradi-na, e del rione, sanno ce loha riferito la sorella del nostroMbicciaridde, lorganista che Amanda, ripeto, non ci stacon la testa e vive come unmonaca di clausura e quindisembrerebbe strano che qual-cuno commissioni una serenatadedicata a lei.

    Ma ci non significa cheun qualcuno potrebbe comun-que farsi avanti. Guarir unabuona volta. Forse qualcunoc, che ne possiamo saperenoi?

    Forse. Lhai detto. Forseche s, forse che no. Ma questovale, pensaci bene, anche perConcetta. Anche se sposata conSavino, potrebbe anche essereche vi sia un ignoto spasimante,o amante, che le manda noimusicisti sottocasa

    Non regge, non reggeMa s che regge. Rifletti.

    Forse che s, forse che no. su questo, sul dubbio, che vagiocata la partita. Basta insi-nuarlo piano piano, con meto-do, con costanza, con perseve-ranza. Ci aiuter la sorella diMbecciaridde, lei in questecose ci sa fare. Comincer astorcere il muso, poi lanceril dubbio. Unaltra lo rilancere in un battibaleno si far stradail sospetto. Dal semplice so-spetto al fondato sospetto ilpasso breve. Dal fondato so-spetto sarriva a passo di caricaalla certezza, allassoluta cer-tezza.

    In men che non si dica siaffermer, mi si cechino gliocchi se mi sbaglio, che Con-

    cetta ha lamante e Savino losa. Ma sta zitto, e dunque se letiene volentieri, le corna.

    E quindi quel cornuto di Savino

    Quindi di quel cornuto diSavino nel paese si dir che cornuto e contento.

    Cornuto e contento? Di pi, di pi, te lo

    garantisco. Si dir che ha cornaramificate come quelle di uncervo. E da tempo. Da sempre.Anzi nato con le corna. E cheil soffitto di casa sua tuttograffiato perch quando entrain casa appunto lo graffia conle punte delle corna, lunghelunghe. Ma non lo ripara, ilsoffitto, perch anche tirchio.Parola della Mbecciaridde,che quella casa la conosce be-ne. E parola delle sue tantecomari del rione, e parola delterritorio comunale urbano ecampestre. E, se vuoi, anchedi qualche conoscente dellaMbecciardidde che abita nellavicina Margherita di Savoia,dove lei, la moglie bonazza diSavino, stata vista a PortoCanale, sotto il ponte...

    Ah, cos che vanno lecose?

    Certo che vanno cos, ca-ro Andrea. Fidati.

    S, daccordo. Ma, scusa-mi, non mi pare un grossorisultato

    Non ti pare un grosso ri-sultato?

    Di grosso c soltanto cheti sbagli. Da noi il massimo.Ma anche a Cerignola, di. Elo sai anche tu. E vero che un paese pi grande e pi im-portante, anche perch vi natoGiuseppe Di Vittorio, ma siamol. Cerignola, che del resto con-fina con Trinitapoli, uguale aTrinitapoli. E quindi al paesetuo si dicono e si fanno pi omeno le stesse cose che si dico-no e si fanno al paese mio.Andre: qui a Trinitapoli, a Ce-rignola, a Bari, e dappertutto.Pensa a cosa ti combinano certigiornalisti quando prendono dimira: lo distruggono.

    Credi a Leo, crediallamico tuo: quello, Savino,dopo una batosta del genere,si eliminer da solo.

    Suicidio?Ma quale suicidio! Se ne

    andr da Trinitapoli. Migrer.Nel giro di un mese e persempre.

    Accadde puntualmente.

    Febbraio 2014

    Michele di Biase

  • Cera una volta il progetto della Cittadella della CulturaSi stati capaci di far occupare la sede della ex scuola media dalla Crocerossa e dallassociazione diretta dallasig.ra Lucia Tedesco, senza neanche il bench minimo tentativo di studiare altre soluzioni decorose alternative

    A. D.

    embra quasi impos-sibile credere che gliamministratori di

    centrodestra, pi destrache centro, continuino aconsiderare responsabileil centrosinistra delle at-tuali difficolt economi-che del comune.

    Svaniscono piazze, sichiudono strutture costatesangue e sudore e si dis-solvono i sogni, le batta-glie e i progetti di tuttele amministrazioni prece-denti. La Cittadella dellaCultura diventata unabella frase da dire in pub-blico per darsi un to-no.Penso, senza tema dismentita, che gli attualiamministratori non sianoneanche in grado di ca-pirne le potenzialit ec h e s o t t o v a l u t a n o loffesa gravissima che viene fatta ai cittadi-ni e ad una generazionedi politici che si sono bat-tuti una intera vita perlistituzione di strutturepubbliche.

    Il plesso di via Ca-vallotti fu finalmente li-berato dalle classi dellascuola media qualche an-no fa. Avevo pi voltediscusso, in qualit di As-sessore alla P. I. e Cultu-ra, con la preside Anna-m a r i a T r u f i n i p e rconvincerla a trasferirele 6 classi nella sede cen-trale che pur aveva spaziliberi e laboratori inutiliz-zati. Tra laltro il numero delle iscrizioni dellascuola elementare avevafatto gi intravedere ilfuturo della scuola media,oggi sottodimensionata.Se si fosse compreso afondo il senso di questotrasloco, senza reazionidi lesa maest, avremmog i a v u t o u n aCittadella pubblica al

    centro del paese di questotipo: Auditorium, Museodegli Ipogei( via Marco-ni) + giardino di invernoper la lettura (cortile in-terno) + annessa Biblio-teca specialistica di Ar-cheologia, Emeroteca,Sala lettura ragazzi ascaffali aperti, mediateca,laboratorio informatico esaletta per riunioni digruppi di lettura e asso-ciazioni culturali (nellaex scuola media di viaCavallotti) + la palestraper leducazione fisica dicittadini singoli o ingruppo.Non avremmoperso una palestra al cen-tro del paese, riadattata aBiblioteca con spreco didanaro. Un adolescente,un bambino, un anzianoavrebbero avuto un luogodove trascorrere pome-riggi e serate, con unagrande scelta di opportu-nit culturali e di eserci-zio fisico.

    E invece, oltre allachiusura del museo, si stati capaci di far occupa-re la sede della ex scuolamedia dalla Crocerossa edallassociazione direttadalla sig.ra Lucia Tede-sco, senza neanche il ben-ch minimo tentativo distudiare altre soluzionidecorose alternative. So-no tanti gli spazi pubblicia disposizione che il cen-trosinistra ha lasciato ineredit al centrodestra ea tutti i suoi amici e pa-renti.

    Le scelte sbagliate sitraducono, a lungo anda-re, in ulteriori spese dasostenere. Un esempio?Il Centro Demetra, exmacello. stato restaura-to e adeguato a finalitdiverse per ben tre volte.Con i soldi impiegati neivari restauri avremmopotuto costruire due bi-blioteche pubbliche!

    S

    Meglio il degrado che lavalorizzazione di un immobileUn anno fa abbiamo chiesto al Sindaco di Trinitapoli di utilizzare la struttura del carcere, chiusoda qualche anno, per allestire una mostra di opere di artigianato femminile in occasione dell8marzo. Il nostro unico intento era quello di valorizzare un immobile abbandonato come contenitoreculturale ed anche quello di dare un idea di come, in tempo di crisi, la cultura possa diventare unarisorsa. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Nessun cenno. Neanche una frase un rigo appena,come dice la vecchia canzone.

  • Tutti i giovani sono una risorsaIndirizzi strategici e obiettivi di sviluppo di Bollenti Spiriti,programma della Regione Puglia per le Politiche Giovanili

    OLLENTI SPIRITI,SETTIMO ANNO

    Bollenti Spiriti una delle esperienze pi notein Italia nel campo dellepolitiche per i giovani.

    Lassunto alla base delprogramma considerare legiovani generazioni comeuna risorsa, probabilmentela pi importante su cui farleva per il cambiamentosociale, economico, cultu-rale della regione. BollentiSpiriti ha un carattere tra-sversale rispetto alle politi-che verticali che impattanosulla giovent: scuola, uni-versit, formazione, lavoro,cultura, territorio, innova-zione. Lobiettivo di BollentiSpiriti valorizzare il con-tributo dei giovani in questiambiti, non solo come de-stinatari di politiche pub-bliche, ma come parte attivadi un processo di innova-zione e sviluppo del terri-torio e delle comunit.

    Per far questo, la Re-gione Puglia ha elaboratouna peculiare strategia diintervento basata sullasperimentazione di iniziativepilota, la valutazione inprogress dei risultati rag-giunti e la messa a sistemadei dispositivi.

    Cos sono nate alcuneiniziative ad alto impatto,poi entrate stabilmente trale politiche regionali (La-boratori Urbani, PrincipiAttivi) e che hanno ricevutoimportanti riconoscimenti alivello nazionale e interna-zionale.

    Altre sperimentazionisono in corso, e si candidanoa diventare parte della nuovaprogrammazione regionale2014 2020 (Laboratori dalBasso, Libera il Bene).

    Le azioni del pro-gramma sono state accom-pagnate da studi e ricerchesul campo. Questo ha per-messo di migliorare la co-noscenza dello scenario e

    va lu ta re g l i e f fe t t idelliniziative realizzate,mettendo in evidenza i puntidi forza e di debolezza.

    Sette anni dopo lavviodel programma, lobiettivodi Bollenti Spiriti resta sem-pre rendere i giovani attoridel le sce l te che l iriguardano.

    Ma, nel frattempo, ilcontesto socioeconomico profondamente cambiato.

    I GIOVANI PAGANOLA CRISI

    Tutte le ultime rileva-zioni evidenziano un au-mento record della disoccu-pazione giovanile.

    Secondo gli ultimi datiIstat disponibili, riferiti asettembre 2013, in Italia il40,4% dei giovani attivi trai 15 e i 24 anni senza lavo-ro. Il dato relativo ai giovani cresciuto del 4,4%nellultimo anno, control1,6% relativo agli adulti. Igiovani pagano la crisi pidi tutti.

    Il solo tasso di disoccu-pazione non descrive ade-guatamente limpatto dellacongiuntura economica sullegiovani generazioni. Oltreai giovani che cercano unlavoro senza trovarlo, vannoconsiderate le persone chenon studiano, non sono informazione e il lavoro hannorinunciato a cercarlo. Sonoi cosiddetti Neet: not inemployment, training oreducation. Il loro numerocresce in tutto il continente,soprattutto nei paesidellEuropa del sud.

    Questa categoria statisti-ca, che identifica i giovanidi et compresa tra i 15 e i24 anni non occupati o inat-tivi, che non frequentano lascuola n altri percorsi for-mativi, oggi fotografa unfenomeno di inattivit gio-vanile di massa, soprattuttonel nostro Paese. LItalia uno dei paesi europei con ilmaggior tasso di NEET (il

    22,7% della popolazionegiovanile), inferiore solo aGrecia e Bulgaria. Nel 2012,il loro numero salito a 2milioni e 250.000 (+ 4,4%rispetto allanno precedente)e il fenomeno particolar-mente accentuato nelle re-gioni del Mezzogiorno. LaPuglia lunica regionemeridionale dove il dato in calo, ma comunque al disopra della media nazionale.

    Questa categoria rac-chiude al proprio internopersone che vivono situa-zioni molto diverse, ma trale caratteristiche peculiaridella popolazione giovanilein questa condizione c lasfiducia e la disillusione ri-spetto al proprio futuro e ladifficolt nel progettare inmodo costruttivo il propriopercorso di vita.

    I GIOVANIAL CENTRODELLATTENZIONE

    Se la crisi economicarende sempre pi difficileper i giovani inserirsi nelmercato del lavoro, le nostrecomunit hanno sempre pibisogno di giovani attivi,consapevoli e competenti.Secondo la Commissioneeuropea, entro il 2020 il 35%dei nuovi posti di lavoro ri-chieder qualifiche di altolivello e il 50% richiederqualifiche di livello medio.

    Negli ultimi due anni,anche in Italia i giovani sonostati messi al centrodellattenzione dei decisori,per un verso come problema(disoccupazione, inattivit,abbandono scolastico), peraltro verso come risorsa po-tenziale per lo sviluppo eco-nomico del paese. Ad esem-pio si registrato una forteinteresse verso le nuove im-prese tecnologiche ad altopotenziale di crescita (le c.d.startup), che vedono spessoi giovani protagonisti diesperienze di innovazionedal basso.

    Dal punto di vista stret-tamente economico, il man-cato contributo dei giovaniinattivi pesa sulleconomiaitaliana per 2,2 punti di PILpari a 32,6 miliardi di Euro.

    I giovani, oltre che leprincipali vittime della crisi,sono lunica soluzione pos-sibile per uscirne.

    GARANTIREUN FUTURO

    Il futuro dellEuropadipende dai suoi giovani.Ma per molti giovani lepossibilit di farsi stradanella vita sono scarse. Suq u e s t i p r e s u p p o s t i ,lUnione europea ha inseri-to il tema dei giovani tra lepriorit di Europa 2020, lastrategia dellUE per la cre-scita economica e la crea-zione di nuovi posti di la-voro. La nuova iniziativadella Commissione europeasul tema si chiama Youthon the Move (giovent inmovimento) e ha lobiettivodi accrescere loccupabilitdei giovani, ovvero aiutarliad acquisire le conoscenze,le abilit e le esperienze dicui hanno bisogno per tro-vare il loro primo posto dilavoro.

    Nellambito di questainiziativa, lUE ha incorag-giato gli Stati membri adadottare un sistema di

    garanzia per i giovani perassicurare che ogni studentepossa trovare un posto dilavoro, seguire una forma-zione o avere unesperienzalavorativa entro sei mesi dal-la fine degli studi.

    Il Piano Nazionale perla garanzia per i giovani,presentato del Ministero delLavoro a ottobre 2013, defi-nisce i principi e i criteri perl a r e a l i z z a z i o n edelliniziativa e prevede uninsieme di azioni da realiz-zare in stretta collaborazionetra istituzioni per fare in mo-do che i giovani ricevanouna formazione adeguataalle loro attitudini, venganoindirizzati verso il mondodel lavoro o accompagnatiin percorsi di creazione diimpresa.

    A fronte del progressivopeggioramento della condi-zione giovanile, ma anchedella rinnovata centralit deigiovani nelle strategie di svi-luppo nazionali ed europee,la Regione Puglia vuolemettere in campo tuttalesperienza maturata finoad oggi nel campo delle po-litiche giovanili per rispon-dere alle nuove emergenzesociali causate dalla crisi.

    Partendo dai punti diforza, ma anche dai suoi li-miti, Bollenti Spiriti devereinventarsi.

    Nichi Vendola

    B

  • PUNTI DI FORZA:INNOVAZIONESOCIALEE EDUCAZIONENON FORMALE

    Bollenti Spiriti, antici-pando i pi recenti orienta-menti dellUnione europea,punta sul rapporto tra inno-vazione sociale e educazionenon formale, ovverosullenergia e sulla capacitdi trasformazione delle per-sone giovani mentre impa-rano.

    Il programma invertelapproccio tradizionale allepolitiche giovanili, che ve-dono i giovani come target,ovvero come bersagli pas-sivi delle iniziative a lorodedicate.

    Al contrario, BollentiSpiriti offre ai giovaniloccasione per agire diret-tamente sul proprio contesto,fare esperienza e impararesul campo. Nello stesso tem-po, mette in relazione le per-sone e le organizzazioni cheutilizzano il programma,creando nuove reti e comu-nit di cambimento.

    In questo modo:- favorisce il riuso degli

    spazi pubblici sottoutilizzatiper scopi sociali e culturali;

    - incoraggia i giovanicittadini a cercare e attuaresoluzioni praticabili ai pro-blemi propri e delle comu-nit in cui vivono, da trasfor-mare in opportunit dipartecipazione, apprendi-mento o impresa;

    - sostiene la nascita o ilconsolidamento di esperien-ze giovanili di innovazione,solidariet o sviluppo locale(in alcuni casi con risultatidi assoluta eccellenza) rive-lando le potenzialit ine-spresse delluniverso giova-nile pugliese;

    - moltiplica gli scambitra giovani, istituzioni e altriattori sociali (imprese, entilocali, universit, terzo set-tore) e ricostruisce relazionidi fiducia e reciproca ispira-zione.

    I risultati del program-ma in termini di quantit equalit della partecipazionedimostrano quanto sia im-portante dare ai giovani oc-casioni di attivazione diretta,sperimentazione collettivae apprendimento tra pari, abeneficio dei giovani stessi

    e delle comunit in cui vivo-no.

    PUNTI DIDEBOLEZZA: RISCHIDI ESCLUSIONE

    Come evidenziato da al-cune ricerche valutativecommissionate dallAsses-sorato regionale alle politi-che giovanili13, BollentiSpiriti ha una minore capa-cit di presa nei confrontidelle persone o degli am-bienti con capitale culturale,economico e relazionale pidebole:

    - lattuale set di stru-menti e iniziative di BollentiSpiriti valorizza il contributodi energie e talento di unaparte di universo giovanile,ma il programma rischia diessere meno efficace neicontesti meno propensia l l a t t i v a z i o n e eallinnovazione;

    - attraverso dispositivicome Principi Attivi, il pro-gramma seleziona le propo-ste da sostenere in base allaqualit dei progetti, ma que-sto richiede competenze dilettura dei contesti, indivi-duazione delle opportunite elaborazione progettualeche raramente maturano at-traverso i percorsi scolasticie universitari;

    - la comunicazione diBollenti Spiriti funziona conuna modalit virale, utiliz-zando le reti sociali di chipartecipa alle azioni del pro-gramma, ma pu funzionaremeno verso porzioni di po-polazione giovanile che han-no problemi ad accedere adInternet o che sono pi de-bolmente collegate alle retidegli utilizzatori del pro-gramma.

    I rischi di esclusione po-trebbero aumentare a causadella crisi. Gli effetti positivipotrebbero essere depoten-ziati dallaumento delle di-s u g u a g l i a n z e edallindebolimento della co-esione sociale.

    Per trasformare la crisiin opportunit necessarioaumentare la capacit dicoinvolgimento dei giovaniindipendentemente dal lorolivello di istruzione, dalbackground di esperienzegi maturate, dal loro statusoccupazionale, dal grado disostegno proveniente dalla

    propria famiglia o da altrereti sociali di supporto.

    VISIONE: TUTTII GIOVANI SONO

    UNA RISORSAAttraverso il piano di

    azione Bollenti Spiriti 2013 2015, la Regione Pugliavuole proseguire nella dire-zione tracciata fino ad oggi,ma anche estendere le op-portunit di partecipazionead una platea pi ampia.

    Lobiettivo consentireal maggior numero possibiledi giovani pugliesi di raffor-zare le proprie competenzesul campo, elaborare un pro-getto personale e professio-nale e, nello stesso tempo,partecipare attivamente allosviluppo del proprio territo-rio.

    Il compito di BollentiSpiriti valorizzare il lorocontributo per fronteggiarela crisi e trasformarla in op-portunit di cambiamento.

    Il tutto attraverso unaintegrazione intelligente trale politiche regionali, nazio-nali ed europee e il coinvol-gimento progressivo di per-sone, organizzazioni, attorisociali.

    Le attivit da sostene-re anche attraverso le risorsedel Fondo Sviluppo e Coe-sione e del Fondo SocialeEuropeo 2007 2013 - po-tranno essere messe a siste-ma nellambito della nuovaprogrammazione regionale2014 2020.

    Il piano di articola in 5obiettivi strategici:

    1) Far emergere le for-ze latenti

    Se la disoccupazione elesclusione dei giovani co-stituiscono un gigantescospreco, la crisi pu diventareloccasione per imparare a

    riconoscere e utilizzare tuttele risorse a disposizione. Ilprimo indirizzo strategicodi Bollenti Spiriti trovarenuovi sistemi per far emer-

    gere i talenti e valorizzarele energie sottoutilizzate deigiovani cittadini. Anchequando non fondano unastartup di successo, i giovanipossono creare valore per lapropria comunit.

    2) Permettere ai giova-ni di sperimentare e impa-rare facendo

    Per rimettere in circolole energie giovanili, la Re-gione Pugl ia puntasulleducazione non formalee sul learning by doing14.Il secondo orientamentostrategico di Bollenti Spiriti moltiplicare le iniziativedi apprendimento in situa-zione da mettere in relazionecon i bisogni dei territori. Iproblemi delle comunitpossono diventare opportu-nit di lavoro e impresa sesi d ai giovani la possibilitdi mettersi alla prova.

    3) Accompagnare pro-getti e iniziative versolautonomia

    Bollenti Spiriti ha sem-pre avuto una missione ge-nerativa. Il programma hainvestito su progetti giova-nili, laboratori urbani o sulriuso dei beni confiscati peraiutare queste esperienze astare in piedi con le propriegambe. La progressiva ridu-zione dei trasferimenti, i taglialla spesa pubblica e i vin-coli connessi al patto di sta-bilit devono diventare lostimolo per moltiplicare glisforzi in questa direzione. Ilterzo orientamento partiredai casi di successo nati inPuglia in questi anni per mi-gliorare la capacit di gene-rare valore dagli investimen-

    ti pubblici.4) Creare un sistema

    aperto di interventi per igiovani

    Lattenzione degli attoripubblici e privati verso i gio-vani pu d iventareloccasione per unire le forzee fare sistema. La RegionePuglia vuole mettere Bollen-ti Spiriti al servizio di ogniiniziativa rivolta al bene co-mune che riguardi lavoro,impresa, scuola, universit,sviluppo urbano, innovazio-ne, con particolare riferi-mento alle azioni di politicaattiva del lavoro giovanilepromosse nellambito dellac.d. youth guarantee (forma-zione, apprendistato, tirociniformativi, servizi perlimpiego etc.). Il program-ma pu aiutare i giovani acogliere tutte le opportunit,e insieme migliorare laquantit e la qualit dellapartecipazione dei giovanipugliesi.

    5) Rendere la Pugliauna regione accoglienteper i nuovi

    Lesperienza maturatada Bollenti Spiriti in questianni insegna che i progettigiovanili hanno bisogno diun ambiente favorevole.Possono crescere, e produrreeffetti straordinari e duraturi,q u a n d o i n c o n t r a n olattenzione e il sostengo diimprese, istituzioni, comu-nit locali. La Regione Pu-glia vuole coinvolgere per-sone e organizzazionipubbliche e private in unagrande azione diffusa diapertura e condivisione dellerisorse in favore dei giovani.

    Lambizione di BollentiSpiriti agire sulle condizio-ni materiali e culturali cheimpediscono il ricambio ge-nerazionale, mortificano iltalento, ostacolano la parte-cipazione dei giovani allavita delle comunit. La crisiche stiamo attraversando la crisi di un vecchio model-lo di sviluppo. Pu diventarelopportunit per sperimen-tare un modello diverso, piaperto al contributo dei nuo-vi cittadini.

    PER ULTERIORIINFORMAZIONI

    CONSULTARE SITODELLA REGIONE

    PUGLIA

    Guglielmo Minervini

  • marzo 2014

    Dove i libri sono una preziosa risorsaStiamo continuando a raccogliere fondi per la comunit congolese di Tshimbulu. Katia Rossi ci scrive per informarci sulleiniziative di supporto alla loro opera di cura sanitaria organizzata per la gente del villaggio attraverso la costruzione dellospedale

    KATIA ROSSI

    iao Peperoncino, timando una foto del-la biblioteca, attivi-

    t che si svolge tre giornia settimana, marted,mercoled e venerd. Glistudenti e gli insegnantinon hanno i libri, nonpossono permettersi dicompera r l i e s i amolunica biblioteca dellazona, laltra si trova aKananga, 120 km da qui.

    Abbiamo anche iprogrammi scolastici ag-giornati in modo che gliinsegnanti possano con-formarsi alle nuove diret-

    tive del Ministero.Oltre ai libri di testo

    ci sono romanzi di autoriafricani e francesi princi-palmente, libri di appro-fondimento di storiadellAfrica e della RDC,geografia ed economia,libri di cucito (utili perle due scuole di taglio ecucito). Abbiamo ancheuna serie di libri in Tshi-luba, la lingua locale chev i e n e u t i l i z z a t anellinsegnamento dellescuole elementari. I bam-bini quindi hanno la pos-sibilit di leggere seguitida unanimatrice che liaiuta.

    C

    l Centro di lettura Globeglotter,sabato 15 marzo organizza a Bar-letta, presso la libreria Einaudi,

    in corso Garibaldi 129, alle ore 19,la presentazione del libro UCRAI-NA TERRA DI CONFINE (edizioniSirente) scritto dal giornalista e sag-gista Massimiliano Di Pasquale,membro dellAISU, Associazioneitaliana di studi ucraini.

    Straordinaria terra di confinetra est ed ovest, lUcraina spessoconfusa con la Russia o associataa una stereotipata immagine di gri-giore post sovietico. Il pi grandepaese dEuropa per estensione geo-grafica tuttavia una nazione riccadi storia in cui si incontrano e dia-logano culture composite (lebrea,polacca, armena, tartare, asburgica).

    Lautore ci descrive un paesedinamico che, tra accelerazioni efermate, sta cercando di lasciarsialle spalle le brume del passato perdiventare soggetto della storia.

    Lincontro servir anche a capi-re le ragioni di un popolo che vuolesoltanto autodeterminarsi.

    I ragazzi studiano nella piccolissima biblioteca di Tshimbulu

    La Globeglotter a Barlettacon il giornalista e scrittoreMassimiliano Di Pasquale

    I

    Sabato 15 marzo alle ore 19,00

  • marzo 2014

    KYRA, la biondonache tutti amano

    Ba Nicola si riconosciuto!

    vevamo pubblicatosul quarto volume diFigli e Fogli del

    Casale la bella foto delgiovane panettiere in bici-cletta, circondato da panettee rotelle di pane, che ci erastata data dal fotografo Mi-chel.Non avevamo potutoscrivere il nome perchmolte delle foto colleziona-te da Michele Di Biase, inarte Michel, sono state re-cuperate anonime da archi-vi privati e da altri collezio-nisti di immagini del paese.Durante le festivit nataliziesi presentato il signor Ni-cola Sarcina e mi ha infor-mato che il ragazzo in biciera lui. Aveva 22/23anninei primi anni 50 e la fotolo ritraeva durante il giroche la mattina faceva in bi-cicletta per consegnare ai

    negozi alimentari di Trini-tapoli il pane del panificioDi Leo, dove ha lavoratoper qualche anno. Poi fulicenziato e cambi lavoro.Dopo il suo matrimonio di-venne un operaio edile eper anni e anni , prima dellapensione,ha dedicato ognigiorno, sia feriale che festi-vo, al lavoro per poter farstudiare i suoi tre figli ma-schi che gli hanno dato, conla laurea ottenuta con ilmassimo dei voti, la pigrande soddisfazione dellasua vita. Non ci siamoconcessi, io e la mia signo-ra, neanche una pizza alristorante- Nicola concludes o r r i d e n d o i l s u oragionamento-, per oggiposso dire che ho un figlioingegnere e un altro com-mercialista. Che altro si pudesiderare dalla vita?.

    yra incomincia dibuon mattino la suagiornata nel quartiere

    intorno a via Gramsci. ilcane che tutti vorrebberotenere in casa, ma ognunodei suoi tanti padroni hacapito che la biondonavuole la sua libert di mo-vimento e che preferiscedare il suo affetto a pipersone. Ha trascorso lasua infanzia in un capan-none industriale che ha la-sciato dopo essersi spa-ventata per un incendio. Si

    trasferita, allora, nel ga-rage della famiglia dei pro-prietari del capannone. Lamattina, per, quando tuttivanno a lavorare, lascia ilsuo giaciglio notturno e simette in giro per la citt.Esce in strada, annusalaria , si guarda intorno edecide di incominciare lasua lunga passeggiata senon piove.Una delle sueprime soste, per la colazio-ne, il marciapiede neipressi della signora Pinache laspetta, seduta vicinosuo banco di frutta e ver-

    dura, con il piatto pienodi cibo. Arriva sempre dicorsa dalla signora Pinaperch teme che il gattonerosso, Oronzo, anchegligirovago, sia riuscito a ru-bargli la colazione. Kyrapoi incomincia il suo gironel quartiere: fa da scortaalla signora Iolanda, fa unsalto in villa e dopo averfatto i suoi bisognini si recaa casa della signora Dorache le riserva sempre i boc-coni pi succulenti. Quan-do brutto tempo e la porta serrata per non far entrarefreddo e pioggia, la si senteabbaiare per richiamarelattenzione della Dora chele apre dicendo di staretranquilla e di aspettare ilrancio di giornata senzail timore che Oronzo sia inagguato. Spesso ci si di-mentica che sia un animalee senti nel silenzio pome-ridiano della strada Dorache le confida i suoi pro-blemi della giornata o lecomunica le belle notiziedella sua vita di nonna:Kyra, lo sai chi viene oggia trovarci? Lo sai? Vengo-no Michelino, Giacominoe Carlo. Stasera passa dinuovo perch c la tuacarne preferita, la mam-ma! Kyra ascolta attenta,scodinzola e va via di corsaverso la casa di altri suoiamici. Ma la sera tornapuntuale a reclamare quan-to promesso.

    Nicola Sarcina

    Kyra con un suo amico

    A

    K

    Antonio Porta, lartista autore del murales di Libriamo 2009, cancellatodal muro esterno di Casa Suriano, ha creato insieme con i detenutidel carcere di Bari un grande murales con la collaborazione diFrancesco Santovito (detto U tust), un detenuto trinitapolese. Stampae televisione hanno dato enorme risalto a questa iniziativa chesottolinea limportanza che assumono larte, la scrittura, la letturae in generale lo studio nellopera di recupero sociale dei detenuti.La redazione se ne occuper nel prossimo numero.

    ULTIMORA

  • marzo 2014

    Generazioni didonne a confronto:sempre la casa ela cura della famigliaal primo posto.Sono cambiati i tempi eil loro unico lavorocerto ancora quellocasalingo.A Trinitapoli, per,la politica con la Pmaiuscola ormai unsostantivo femminile.

    Anni 40: Filomena Lattanzio e la sorella tra casa e campagna Anni 50: Tra casa e lavoro in magazzino

    Anni 60: Tra casa, chiesa e studio

    Anni 2000: Tra casa, lavoro extrodomestico e municipio

  • ANTONIETTA DINTRONO

    i chiamavaprincipes-s a . E r o

    lunica figlia femmina di4 figli e mio padre, il miogigante buono, mi adora-va. Ci faceva sentire sicurie da mattina a sera riusci-va a trasmettere la sua ine-sauribile gioia di vivere atutta la famiglia e a unostuolo di amici che invit