Il Peperoncino Rosso settembre 2014

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L’epopea dell’UNRRA CASAS NELL’INSERTO Trinitapoli addormentata prima del sorgere del sole (Foto Massimo Terlizzi) Svegliati Trinitapoli! Il “buon popolo” di Trinitapoli deve rimboccarsi le maniche e deve uscire da questa fase di letargo. Non è possibile rimanere indifferenti al degrado che traspare in ogni angolo del paese. La biblioteca è chiusa. L’area di sosta Camper è chiusa e in dissoluzione. Il centro Demetra, restaurato tre volte con soldi pubblici, è chiuso. Il Museo e il Parco Archeologico, frutto di anni di scavi e battaglie culturali, sono chiusi. Carcere e Tribunale chiusi e in attesa di destinazione. Otto delle dieci palazzine dell’UNRRA-CASAS attendono ancora di essere restaurate. L’asilo nido chiuso ed esposto agli sciacalli. Chi arriva a Trinitapoli per visitare il centro storico e la bella Piazza Umberto I inorridisce guardando il mostro di cemento, (un tempo Piazza Santo Stefano) firmato dall’eterno assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici.

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Svegliati Trinitapoli!Il “buon popolo” di Trinitapoli deve rimboccarsi le maniche e deve uscire da questa fase di letargo.

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L’epopeadell’UNRRACASAS

NELL’INSERTO

Trinitapoli addormentata prima del sorgere del sole (Foto Massimo Terlizzi)

Svegliati Trinitapoli!Il “buon popolo” di Trinitapoli deve rimboccarsi le maniche e deve uscire da questa fasedi letargo. Non è possibile rimanere indifferenti al degrado che traspare in ogni angolodel paese. La biblioteca è chiusa. L’area di sosta Camper è chiusa e in dissoluzione. Ilcentro Demetra, restaurato tre volte con soldi pubblici, è chiuso. Il Museo e il ParcoArcheologico, frutto di anni di scavi e battaglie culturali, sono chiusi. Carcere e Tribunalechiusi e in attesa di destinazione. Otto delle dieci palazzine dell’UNRRA-CASAS attendonoancora di essere restaurate. L’asilo nido chiuso ed esposto agli sciacalli. Chi arriva aTrinitapoli per visitare il centro storico e la bella Piazza Umberto I inorridisce guardandoil mostro di cemento, (un tempo Piazza Santo Stefano) firmato dall’eterno assessoreall’Urbanistica e Lavori Pubblici.

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EDITOREGlobeGlotter

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Tribunale di Foggian. 414

del 31/03/2006

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VICE DIRETTOREAntonietta D’Introno

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DISTRIBUZIONEGigino Monopoli

TESTI DI:Gaetano Cataldo

Valeria De IudicibusAntonietta D’Introno

Emma LandriscinaFrancesco Locantore

Francesco NataleMaria Iole Natalicchio

Danila ParadisoStefano Peschechera

FOTO DI:Peppino Lupo

Massimo TerlizziAutori vari

Questo numeroè stato chiuso in redazione

il 5 SETTEMBRE 2014

puoi leggerlo on-line su:www.ilpeperoncinorosso.it

Una piccola (e ordinaria) storia casalinal dott. Michele Triglionerisiede a Cerea ed è respon-sabile della Comunicazione

e M a r k e t i n g / U R Pdell’ULSS21 di Legnago. Purvivendo in un’altra regione haconservato intatto il suo at-taccamento al paese natale. Direcente ha completato una ri-costruzione storica dell’originedei Bar Sport, Bar Pierino,Superbar/Bar Cannone, BarPizzeria Vittorio, Bar lux e BarMio/Bar Chiosco. Si tratta,come definiti dallo stesso au-tore, di ricordi…sfusi, legatiai racconti dei componentidelle famiglie Filipponio,Peschechera, Triglione, Russoe Cannone, che si sono in-trecciate a causa di matrimonio di rapporti di lavoro. La ri-cerca di Michele Triglione è

anche un insieme di “medaglioni” biografici di personaggi molto popolari nel nostro paese che hanno creatoattività commerciali lavorando sodo e lasciando segni tangibili del loro passaggio terreno. L’intera “piéce”sarà pubblicata nel quinto numero di “Figli e Fogli del Casale” che vedrà la luce in dicembre 2014. Sipropone in questa pagina il quarto capitolo di “Dolce Veleno, una piccola (e ordinaria) storia casalina”,invitando i lettori a prenotare presso i bar citati, già da ora, il nuovo volume, addolcendosi con uno degliultimi gelati della stagione estiva.

Ora il Bar Sport (capitolo 4°)Terminata la guerra, e iniziata la ricostruzione, nel 1954 circa, Nanucc decise, anzi Fontinella decise

di integrare l’attività di rivendita di Sali e Tabacchi con il Bar e, perché no, anche con una pasticceria. IlBar, poi anche pasticceria, fu denominato “Bar Sport” e la gestione affidata alla figlia minore Maria cheaveva sposato un bravo e volenteroso giovane di nome Pierino Sapienza il quale, benché più pratico di

campagna, in poco tempoimparò il mestiere grazie an-che al fatto che tra gli aiutantiche Fontinella aveva assuntoc’era un giovane molto pro-mettente e già pratico e pre-disposto per le attività di pa-sticceria e cucina di nomeFrancesco Cannone, più notopoi come Ciccillo Cannone.

Ma la sorte dei due gio-vani non fu favorevole, nel1956 Maria morì all’età di 26anni dando alla luce la suaprimogenita, chiamata col suostesso nome e lasciandolaprematuramente. (MicheleTriglione, pagg. 9-10).

I giovani, tra i 20 e i 30 anni, possono rispondere e inviare il questionario direttamente da:www.ilpeperoncinorosso.it

Le risposte, serviranno per elaborare il sondaggio sul LAVORO DEI GIOVANI a Trinitapoliche sarà analizzato da docenti di Economia Politica e giovani professionisti all’interno diun laboratorio aperto a tutti.

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Non delegate la vostra rabbiaDa mesi ormai la nostra biblioteca comunale Mons. Vincenzo Morra è chiusae la popolazione resta indifferente. Ma vogliamo davvero restare a guardare?

VALERIA DE IUDICIBUS

iove. Un gruppo dipersone che non si co-noscono si riunisce

sotto il porticato di PiazzaVanvitelli a Caserta. Unfoglio tra le mani, le paroledi Bradbury che riecheggia-no, passanti che assistonoalla scena attoniti. Non sia-mo in presenza di un grup-po di invasati che non saquello che fa bensì siamodinanzi alla cittadinanza chesi ribella attraverso un flashmob alla chiusura delle duebiblioteche casertane. Negliultimi anni tali azioni orga-nizzate per salvaguardarela cultura si sono moltipli-cate e sono diventate unmodo semplice ma concre-to usato dai cittadini chenon vogliono restare indif-ferenti. Per la stessa ragionenel 2010 Federculture el ’ A N C I , s o s t e n u t idall’Associazione italianabiblioteche, hanno dato vitaall’evento “Porte chiuse,luci accese sulla cultura”che prevedeva la chiusuraa livello nazionale di musei,teatri e biblioteche per pro-testare contro le manovrefinanziarie che stavanomassacrando il settore.Contro i tagli ai servizi bi-bliotecari si erano attivatiin molti anche in Inghilterranel 2012 raccogliendo ben70.000 firme e a Roma, du-rante lo stesso anno, i do-centi del Dipartimento diStoria, Cultura, Religionidell’Università La Sapienzasi erano per protesta im-provvisati bibliotecari. Siassisteva in effetti a unaconsistente carenza di per-sonale e all’abolizione delleborse di studio per gli stu-denti, i quali si erano ritro-vati privi della possibilitàdi partecipare alle attivitàdi distribuzione dei testiall’interno della bibliotecauniversitaria. A luglio di

quest’anno invece a Rovigosi sono mossi in mille persalvare la biblioteca civicam e n t r e a T r a p a n il’insistente protesta di nu-merosi giovani, diffusasi amacchia d’olio in rete, hasollecitato l’invio di fondidalla Regione impedendola chiusura della storica Bi-blioteca Fardelliana.

La nostra biblioteca co-munale, al contrario, dopoun lungo periodo di inatti-vità, aveva nel 2008 cam-biato indirizzo per poi esse-re nuovamente chiusa alpubblico come si presentatutt’ora da 9 mesi. Il motivoper cui ho scelto di raccon-tare quello che succede aldi fuori della nostra piccolarealtà trinitapolese sta nelvoler mettere in evidenzache se da un lato non siamogli unici a vivere tale situa-zione, siamo invece certa-mente i soli a restare inermidinanzi ad essa. Sembriamoormai avvezzi a questo tipodi condotta e in effetti lanostra rabbia non esplodené per il museo e per il par-co archeologico chiusi néper la sosta camper in statodi totale degrado già dal

2011. Una città senza unabiblioteca è una città senzadignità, si può dire parafra-sando De Amicis. Una cittàsenza biblioteca è una cittàche priva l’intera popolazio-ne di un luogo che dovreb-be essere sacro quanto unachiesa, che dà nutrimentoalla mente come gli ormai

innumerevoli bar ne dannoal corpo, che permettel’incontro delle idee megliodi quanto può fare una piaz-za, che offre letture che ren-dono le persone pericolosa-mente consapevoli, sagge,non soggiogabili e nonschiave. “Capite ora perchéi libri sono odiati e temuti?

Perché rivelano i pori sullafaccia della vita. La gentecomoda vuole soltantofacce di luna piena, di cera,facce senza pori, senza peli,inespressive”, scrive Bra-dbury in Fahrenheit 451 eio mi infervoro per la ria-pertura della bibliotecacomunale soprattutto per ipiù piccoli che dovrebberoacquisire l’attitudine allalettura scongiurando il ri-schio di diventare facce dicera a loro volta. Con tuttaprobabilità io sono solo unodei tanti Don Chisciotte checombatte contro i mulini avento scambiandoli pergiganti spaventosi, ma sonoimbevuta di letteratura daquando ero bambina e sonoconvinta che si debbacombattere per questa ria-pertura o che, perlomeno,non ci si debba trasformarein freddi spettatori del de-grado. C’è una scritta ulti-mamente su tutti i muri del-la mia cara Bari: “Nondelegare la tua rabbia”. Etu se sei d’accordo conme… che cosa stai aspet-tando?

Messaggi scritti dai bambini nella biblioteca di Trinitapoli durante un’iniziativa

i libri se trascurati sono “uccisi” dal tempo

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L'area di Sosta Camper con piscinafu inaugurata nel 2010 dal sindacoRuggero Di Gennaro alla presenza deisindaci della BAT, dei consiglieri eassessori della regione Puglia, ( finan-ziatrice dell'opera) di Don PeppinoPavone e dei cittadini. Fu utilizzata peruna sola estate, in particolare durantele serate di concerti e mostre estive edurante i festeggiamenti della festapatronale. Dopo questo breve esordiola struttura è restata completamentein abbandono dal 2011 in poi e nulla èstato fatto per risolvere il problemadella gestione e della manutenzione.Riportiamo, pervenutici da cittadinitrinitapolesi che vivono al nord, le pro-teste dei camperisti arrivati di notte erestati fuori dell'area di sosta e la ri-sposta data dall'amministrazione DiFeo nell'estate 2011 che preannunciavauna pronta riapertura di questo neces-sario servizio di accoglienza dei turisti.Sono passati 3 anni e i rospi nuotanospensierati nella piscina.

Immagini di un degrado

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L’area di Sosta Camper chiusa, fermé, closed, geschlossenAlcuni turisti arrivati di notte presso l’area di sosta con il loro camper hanno trovato il cancello chiuso ed hanno segnalatol’episodio a Camperonline. Incredibile la risposta dell’Amministrazione che il 24 agosto 2011 né assicurò la certa apertura

(Copia e incolla da Facebook)

ientrando dalla Cala-bria per la statale io-nica avevo program-

mato una sosta a Trinitapo-li per provare anche la pistaciclabile che, partendo pro-prio da Trinitapoli, condu-ce al mare a Margherita diSavoia.

Arrivato stanco alle21,30 dopo ore di viaggioe dopo aver vagato senzatrovare indicazioni inquanto le coordinate GPSdi Pleinair erano sbagliate(è non è la prima volta!),ho trovato finalmente il po-sto e con sorpresa l’ho tro-vato chiuso.

Nessuna indicazione onumero di telefono per in-formare il viaggiatore.

Squallore tutt’intornocon la presenza di cani ran-dagi ma dinanzi al cancellocampeggiava una bella ta-bella con scritto “Operarealizzata da bla…bla…-bla… con il contributo di…bla…bla…bla…”.

Non faccio altri com-menti se non quello di in-formare coloro che inten-dessero soggiornarvi osostare in futuro.

PS. Ho segnalato la co-sa a Camperonline, sezioneSosta è spero che vengapubblicata.

* * *

I miei suoceri sonoproprio di Margherita diSavoia,da quando c’èl’area camper a Trinitapolitutte le volte che ci sonopassato davanti non ho maiv i s t o u n c a m p e rall’interno…

Peccato perchè l’ideaera buona, pista ciclabilemolto bella nel panoramadelle Saline (che regala an-che la presenza dei fenicot-teri rosa) al di là della de-solazione che regna

intorno,con tutto il rispettoper la città di Trinitapoli edei suoi comunque calorosicittadini.

Margherita di Savoianon ha l’area camper maqualche lido attrezzato allasosta,in ogni caso più diun giorno di sosta non valela pena fermarsi per quelloche offre se confrontato aciò che è disponibile nelgiro di pochi chilometri(Gargano a Nord o Salentoverso Sud)…

* * *

Grazie per il tuo com-mento di conferma. Evi-dentemente è sempre vuotaperchè chiusa. Basterebbemettere un cartello con unnumero a cui rivolgersi. Èveramente un peccato chesia inutilizzata.

Quella sera non ero dasolo che cercava di sostarema c’era almeno un altrocamper che girava intorno.

* * *

Su facebook ci sonodelle foto e questi recapiti:info e prenotazioni: cell.334/3258318 c a m p e r t r i n i t a p o [email protected]

Certo che se dovesseroaverla chiusa dopo così po-co tempo, sarebbe davveroun peccato!

Capisco che fuori sta-gione è difficile che possaessere utilizzata, ma se nonè aperta neanche in pienaestate...

* * *

Al posto di scriverlosu Facebook, il numero ditelefono potevano attaccar-lo al cancello.

* * *

Come camperista e cit-tadino di Trinitapoli, chie-do scusa per i disagi subitidagli amici che sono pas-sati da questa bella cittadi-

na. Purtroppo l’area cam-

per della mia città è natamale ed è stata gestita peg-gio. Spero che la nuovaAmministrazione Comu-nale da poco insediata pos-sa dare una svolta adun’opera pubblica costatacentinaia di migliaia di eu-ro.

* * *

Faccio seguito al mioprecedente intervento perriportare la risposta avutadal Comune di Trinitapolidopo aver scritto una maildi protesta avendo trovatol’AA Chiusa.

* * *

Gentile sig.,spero che possa cambiareidea sul fatto di non consi-derare la nostra città neisuoi itinerari. Trinitapoliè una bella cittadina conun percorso naturalisticodavvero straordinario che

merita di essere vissuto.Certo non posso nega-

re che vi sono probleminella gestione dell’area disosta caravan che, nono-stante l ’af f idamentoall’esterno per tre anni adecorrere dal 01-01-2010,mediante avviso pubblico,non ha prodotto i risultatisperati, obbligandoci adavviare il procedimento dirisoluzione del contratto ereintegra in possesso percercare nuove soluzioni.

Infatti, proprio ieri(24-08-2011) ho ricevutoil possesso delle chiavi del-la struttura e con l’Ammi-nistrazione stiamo pro-grammando una nuovaazione per una corretta edefficace gestione che, spe-ro, possa essere funzionaleper la prossima primavera.

Provvederemo a pub-blicare sul nostro sito leindicazioni della nuova ge-stione dell’area di sostacamper.

Cordiali saluti

Inaugurazione dell’area di sosta camper nel maggio 2010. Da sinistra: l’ex sindaco Di Biase, il consigliere regionale A. Sannicandro, Mons. Giuseppe Pavonee l’ex sindaco di Gennaro

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La cattiva scuola di Renzi vista da un precarioIl governo non cancella la “riforma” Gelmini ma ci costruisce la scuola per i docenti meno pagati d’Europa.Più ore di lavoro, competizione, potere ai presidi e alle imprese

FRANCESCO LOCANTORE

opo gli annunci estividel sottosegretarioReggi, della ministra

Giannini e dello stessoRenzi, è stato reso pubblicoil rapporto del governoRenzi intitolato “La buonascuola”, con una serie diidee guida per una riformaorganica, nonostante il go-verno abbia deciso di nonchiamarla così, della scuolaitaliana.

Il rapporto consta diben 136 pagine, è divisoin sei capitoli ed è correda-to da un allegato in cui sisintetizzano le dodici pro-poste che sintetizziamo indue blocchi: (1) recluta-mento degli insegnanti,avanzamenti di carriera egestione dell’organico; (2)intervento sui programmidi studio e alternanza scuo-la-lavoro.

1) Mai più precari nellascuola, ma insegnantisempre più poveri e ricat-tabili

Il primo blocco di pro-poste riguarda l’annoso pro-blema del reclutamento el’avanzamento di carrieradegli insegnanti. Il governoannuncia l’assunzione atempo indeterminato dalprimo settembre 2015 ditutti i precari inseriti nellegraduatorie ad esaurimentoe dei vincitori e idonei delconcorso di Profumo del2013 (proposta n. 1). Si trat-ta di quasi 150mila inse-gnanti, più o meno corri-spondenti al numero diinsegnanti tagliati da Berlu-sconi, Tremonti e Gelmininel triennio 2008-2011.Questo provvedimento co-sterebbe, secondo i calcolidel governo, circa tre mi-liardi di euro l’anno a par-tire dall’esercizio finanzia-rio 2016 (molto meno nel2015, visto che si trattereb-

be di pagare solo quattromesi di stipendio, molti deiquali si sarebbero comun-que pagati ai precari).

Se questo provvedi-mento fosse effettivamenterealizzato sarebbe da salu-tare come una vittoria dellelotte dei precari che si stan-no battendo da anni per lastabilizzazione, e che han-no portato la questione finoalla Corte di Giustizia eu-ropea, di cui è attesa unasentenza di probabile con-danna per l’Italia. In Italiainfatti non si applica nean-che la pur permissiva nor-mativa che impone di nonpoter sfruttare i lavoratoricon contratti a tempo de-terminato oltre tre anni sen-za una prospettiva certa distabilizzazione. L’Italia èanche oggetto di una pro-cedura di infrazione da par-te della Commissione Eu-ropea su questo punto, e

certo non farebbe una bellafigura Renzi proprio nelsemestre di presidenza ita-liano a mantenere in piediuna situazione simile.

Tuttavia per i costi pre-visti ci sentiamo di dubita-re dell’attuazione di questepie intenzioni, fino a chenon vedremo nero su bian-co lo stanziamento deller i s o r s e n e c e s s a r i e .D’altronde mentre si pro-mette per il prossimo annol’assunzione di un contin-gente importante di inse-gnanti, in questo anno sco-lastico se ne assumonomeno di quelli previsti dalDl Scuola dello scorso an-no, visto che la ragionerianon ha autorizzato tutte leassunzioni previste in man-canza della copertura fi-nanziaria.

I nuovi organici previ-sti dopo l’assunzione deiprecari dovrebbero, secon-

do il governo, essere talida non ricostituire unamassa di insegnanti precarinegli anni successivi, po-tendo far fronte alla coper-tura delle supplenze“brevi” (proposta n. 3), epotendosi così reclutare ifuturi insegnanti attraversoconcorsi per abilitati su ba-se regolare in modo da so-stituire gli insegnanti cheandranno in pensione (pro-posta n. 2). È molto proba-bile che la soppressionedelle graduatorie di istituto,da cui venivano attinti isupplenti brevi, passerà an-che attraverso un aumentodell’orario di lavoro deidocenti. Anche se il rap-porto non è esplicito suquesto tema, si parla di“banca delle ore” da utiliz-zare nella propria scuolanella rete di scuole a cui siafferisce per coprire le ne-cessità di supplenze tem-

poranee.La propaganda di

Renzi sulle assunzioni deiprecari senza dubbio servea far digerire al corpo do-cente l’eliminazione degliscatti di anzianità, cheverranno sostituiti da scattidi “merito”, attribuiti a nonpiù dei due terzi del corpodocente ogni tre anni sullabase del giudizio del nu-cleo di valutazione diciascuna scuola o rete discuole (proposta n. 4 e 5).

Questo è un affrontoinaccettabile che colpiscegli insegnanti meno pagatid’Europa, con gli stipendifermi dal 2009 (e ancoraper tutto il 2015, comeannunciato oggi stessodalla ministra Madia),puntando a dividere i la-voratori, ad asservirli aicapricci dei dirigenti sco-lastici limitando il dirittocostituzionale alla libertàdi insegnamento. Questoprovvedimento colpiràinnanzitutto i precari, gliultimi arrivati nelle scuoleche andranno automatica-mente a finire nel terzo nonmeritevole di prendere gliscatti, ma in generale favo-rirà un clima di competi-zione all’interno del corpodocente di ciascuna scuola.La retorica meritocraticacon cui viene avanzataquesta proposta mostra lesue contraddizioni in modoevidente: che senso ha sta-bilire per legge che in cia-scuna scuola ci sono di ter-zi di docenti meritevoli eun terzo non meritevole?Sulla base di quali criterisi pensa di poter operarequesta distinzione? Le pro-poste contenute nel rappor-to del governo sono le stes-se che sono state avanzatenegli ultimi anni: da unaparte il sistema nazionaledi valutazione, che ruotaattorno agli assurdi testdell’Invalsi, e dall’altral’arbitrarietà dei dirigenti

Silenzio si ricomincia!

Il rapporto consta di ben 136 pagine, è diviso in sei capitoli ed è corredato da un allegato in cuisi sintetizzano le dodici proposte che sintetizziamo in due blocchi: (1) reclutamento degli insegnanti,avanzamenti di carriera e gestione dell’organico; (2) intervento sui programmi di studio e alternanzascuola-lavoro.

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e della loro cerchia cheandrà a costituire il nucleodi valutazione, conl’apporto dei privati cheinvestono nella scuola.

Se questo provvedi-mento dovesse vedere laluce, come è probabilevisto che, a differenzadelle stabilizzazioni, nonha costi per lo Stato (anzi,è probabile che si realiz-zino risparmi rispetto alsistema degli scatti di an-zianità), la funzione do-cente come l’abbiamoconosciuta finora ne ri-sulterà stravolta. Altro cheincentivo alla formazionee all’aggiornamento! Nonè difficile prevedere lacorsa ad accumulare puntidi valutazione attraversoil mercato dei master pri-vati, ad impegnarsi inprogetti e progettini digradimento del dirigenteanziché nella didattica pergli studenti, ad orientarela didattica alla perfor-mance nei quiz Invalsi…La già difficile collabo-razione tra docenti dimaterie diverse per unadidattica interdisciplinaresarebbe minata dallaconcorrenza interindivi-duale per rientrare nei dueterzi di docenti graziatidallo scatto di meritotriennale.

2 La scuola dell’au-tonomia al servizio delprofitto privato

La retorica della me-ritocrazia è il pilastro sucui si fonda anche il se-condo blocco di propostedel governo Renzi che vasotto il titolo della valo-rizzazione dell’autonomiadelle scuole. In concretoil governo Renzi proponedi dare ancora maggiorepotere ai dirigenti dellesingole scuole nel decidereaddirittura sui docenti dautilizzare nella didatticasulla base di un registro

nazionale dei docenti cheriporti i curriculum for-mativi di ciascuno (pro-posta n. 6), di aumentarnela discrezionalità attra-verso l’abolizione di unaser ie d i “procedureburocratiche” (proposta n.7).

Gli organi collegialiverrebbero stravolti, comeera già intenzione dei go-verni precedenti che hannosostenuto la proposta dilegge Aprea, respinta daimovimenti della scuola inparticolare nell’autunno2012. Gli organi di ge-stione effettiva dellascuola saranno il dirigente,il nucleo di valutazione eil consiglio dell’Istituzionescolastica, mentre al col-legio (consiglio) dei do-centi rimarrebbe la solacompetenza della pro-grammazione didattica.Nessuna menzione è fattadel consiglio di classe edell’assemblea degli stu-denti, previsti dall’attualenormativa.

Il governo Renzi inten-de intervenire anche suiprogrammi delle scuole,valorizzando da una partela musica, la storiadell’arte (niente da eccepi-re) e l’educazione fisica(non ci eravamo resi contodell’enorme problemadell’obesità infantile…proposta n. 9), dall’altroriproponendo sotto altrinomi le tre “i” di berlusco-niana memoria: inglese,informatica (coding) e im-prese (economia, propostan. 10). Si dice di voler va-lorizzare le attività di labo-ratorio, dimenticando chela recente riforma delle su-periori avanzata dalla Gel-mini ha compresso le oredi laboratorio, di storiadell’arte finanche nei liceiartistici, i l diritto el’economia. Perché nonp a r t i r e p r o p r i odall’abrogazione di quella

riforma e dalla restituzionedelle ore tolte specialmentealle scuole tecniche e pro-fessionali? Per i tecnici eprofessionali invece c’è ins e r b o l a p r o p o s t adell’alternanza obbligato-ria tra scuola e lavoro negliultimi tre anni del percorsoscolastico (proposta n. 11),ovviamente attraverso sta-ge non retribuiti e senzaalcuna garanzia di assun-zione al termine, grazieanche al Jobs Act di cui lostesso governo Renzi èpromotore.

Le imprese ringrazianoper questo regalo ulteriore,d’altronde queste sarannodirettamente coinvolte nel-la gestione del sistema diistruzione pubblico, attra-verso i piani di digitalizza-zione delle scuole (propo-sta n. 8), al finanziamentodiretto con incentivi fiscalie all’utilizzo delle strutturenegli orari pomeridiani(proposta n. 12). Senzacontare che la valorizza-zione dell’autonomia finoal parossismo di poter di-

versificare gli indirizzi cul-turali di ciascuna scuola(questo il senso della pos-sibilità dei presidi di poter-si scegliere l’organico),apre alla diversificazionedelle scuole in base alleesigenze delle imprese chele finanzieranno, alla com-petizione tra scuole per at-trarre i finanziamenti pri-v a t i e g l i a l u n n iprovenienti da famiglie piùfacoltose, in spregio ad unaistruzione di qualità pertutte e tutti.

In conclusione, il pro-getto del governo Renzi èun progetto di ampia por-tata di liberalizzazione delsistema di istruzione peradattarlo alle esigenze delmercato capitalistico, unattacco senza precedenti aidiritti delle lavoratrici edei lavoratori della scuolama anche agli studenti ealle studentesse, reso anco-ra più insidioso dalle pro-messe di stabilizzazionedei precari e di reinvesti-mento nell’istruzione, chesono tutte da verificare alla

prova dei fatti e che cozza-no con le politiche di au-sterità che il governo con-tinua a perseguire in Italiae in Europa.

Il governo ha apertocon questo rapporto unaconsultazione di due mesinella scuola e nella società.Come è già stato fatto sualtri temi, questa consulta-zione sarà finta, si millan-teranno migliaia di emaile tweet ricevuti a sostegnodelle proposte del presi-dente del consiglio. Il dis-senso delle persone in car-n e e d o s s a d o v r àesprimersi visibilmentenelle scuole e nelle piazzein questo autunno. Occorremobilitarsi, a partire dalleassemblee previste in que-sti giorni (a Roma il 15settembre), nei collegi enelle assemblee scuola perscuola, e convergere conuno sciopero unitario deisindacati della scuola sulladata di mobilitazione na-zionale lanciata dagli stu-denti per il prossimo 10ottobre.

Studenti in transito

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Il “no” di SEL all’invio delle armi alle milizie dei peshmergaI parlamentari di SEL respingono con forza la proposta fatta del Governo di inviare le armie propongono iniziative a livello europeo e presso le Nazioni Unite per risolvere il conflitto senza violenza

I PARLAMENTARI DI SEL

e Commissioni AffariEsteri e Difesa di Ca-mera e Senato riunite

oggi 20 agosto 2014 per lecomunicazioni del governoriguardo la situazione inIraq e le decisioni del Con-siglio Europeo dei Ministridegli Esteri tenutosi il 15agosto scorso;• ascoltate le comunicazionidelle Ministre degli Esterie della Difesa;• condannando le persecu-zioni ed atrocità commessedai miliziani ISIS verso lepopolazioni civili;• sottolineando l’urgenzadi una forte iniziativa inter-nazionale nell’ambito delleNazioni Unite per la prote-zione dei civili, e di dareseguito alle raccomanda-zioni contenute nella riso-luzione recentemente adot-tata dal Consiglio diSicurezza riguardo all’ISIS;• richiamando l’attenzionesulla necessità di assicurarela tenuta e l’agibilità delnuovo governo irakeno chesi insedierà a breve dopo

l’uscita di scena dell’ex-premier Al Maliki, el’effettivo coinvolgimentodelle rappresentanze sunni-te finora marginalizzatedalla vita politica del paesericordando che la recentedecisione del Consiglio deiMinistri dell’Unione Euro-pea del 15 agosto lascia aipaesi membri la possibilitàdi optare per l’invio di armialle forze “peshmerga” ol’invio di aiuti umanitarialle popolazioni civili, con-siderando che allo stato at-

tuale l’invio di armi aipe-shmerga rischia di accele-rare il processo di divisionedell’Iraq, e di rafforzare unprogetto di Kurdistan ira-cheno indipendente, conconseguente ulteriore de-stabilizzazione in tuttal’arearitenendo che la decisionerispetto all’invio di armi daparte del governo italianodebba essere sottoposta aduna discussione circostan-ziata ed accurata del Parla-mento e non ad una sempli-

ce informativa ex-post inCommissione, nonchéall’approvazione di un attospecifico che autorizzi lacessione di armamenticompatibilmente con leprescrizioni ed i criteri fis-sati dalla legge 185/90 re-spinge la proposta fatta dalGoverno di inviare armialle milizie peshmerga im-pegna il Governo- ad attivarsi prontamentecon un’iniziativa a livelloeuropeo e presso i compe-tenti organi delle Nazioni

Unite per l’invio in tempirapidi di un contingente di“peaceenforcement” soste-nuto e sotto il comandodell’Unione Europea chesi attenga strettamente alleregole del diritto internazio-nale e che operi esclusiva-mente a difesa dei civiliminacciati dall’avanzata diISIS;- a promuovere in quantopres idente d i turnodell’Unione Europea laconvocazione di una confe-renza che veda coinvoltitutti paesi della regione,Arabia Saudita, Iran, Iraq,Turchia in primis, al finedi mettere a punto un ap-proccio regionale alla crisied isolare economicamentee politicamente ISIS e leforze jihadiste che operanoin quelle aree, dando appli-cazione alle decisioni inmerito adottate dal Consi-glio di Sicurezza ONU; - a rafforzare le proprieiniziative umanitarie, dandomaggior risalto alle attivitàed al protagonismo dellerealtà locali ad Erbil e nellezone limitrofe.

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Non si faccia propaganda sulla scuola…on si fa attendere lareazione di SinistraEcologia Libertà al

‘Piano educativo’ presenta-to il 3 settembre sul webdal Presidente del Consi-glio: ‘Per ora siamo allavalutazione di 136 paginesu un sito internet. Le carte,quelle vere, dovremo leg-gerle nel momento in cui cisaranno atti del governo,oltre che un documentoonline’ afferma il capogrup-po dei deputati di SinistraE c o l o g i a L i b e r t à :‘Crediamo, e lo diciamo datempo, che sia giusto e nonrinviabile rimettere al cen-

t ro de l d iba t t i to edell’azione politica la gran-de questione dell’edu-cazione, della formazione,della scuola.

Tuttavia questo si puòrealizzare se si mettono adisposizione risorse vere,se si investe e si coinvolgeil corpo largo dei soggettidella scuola, insegnanti, fa-miglie, studenti.

Si può fare a condizio-ne che non sia un’opera-zione di facciata. Si devonoassumere i precari dellascuola, e non solo perchéce lo chiede la Ue, ma peruna questione di efficienza

del sistema scolastico e didignità collettiva.

Per fare questo però oc-corrono investimenti: neldocumento online si parladi 3 miliardi di euro e con-temporaneamente Renziannuncia che ci saranno 20miliardi di euro di tagli nellaprossima legge di stabilità.Ci spieghi dove prenderà isoldi.

Poiché Renzi governacon quella destra che neglianni passati ha desertificatola scuola pubblica, ci per-mettiamo ancora di esserescettici rispetto alle belleparole’.

Donne e bambini vittime di ogni guerra

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Il quartiere UNRRA-CASASe la sua storia infinita

L’epopea dell’UNRRA-CASAS

ANTONIETTA D’INTRONO

l nostro giornale riceve continuesollecitazioni dagli abitanti delquartiere UNRRA CASAS in me-

rito alla lentezza, alla disorganizza-zione e alla superficialità con cui sistanno affrontando i disagi di unaintera comunità di 100 famiglie chevive la quotidiana precarietà del tettosopra la propria testa. Hanno inco-minciato due anni fa a far sgombe-rare le prime palazzine e ad allog-

giare gli assegnatariin abitacoli presi infitto dal comune do-po lunga e affannosaricerca causata daltimore dei proprietaridi allungare l’elencodei creditori del co-mune. Le prime 8famiglie sono riuscitea rioccupare la loroabitazione il 6 mag-gio u.s., prima ancorache fossero comple-tamente terminati ilavori di ristruttura-zione poiché, suconsiglio del sindaco,si rischiava di tro-varle danneggiate oaddirittura occupate.I problemi, però, nonsono finiti poiché lecase sono state rifattesecondo il progettooriginario che haeliminato la divisionedei locali, fatta negli

anni, dai residenti in base alle mutateesigenze della loro composizionefamigliare, che ha comportato uncerto numero di mobili. Inoltre, siaper i materiali usati che per la man-canza di tecnologie promesse e pre-ventivate, le case sono ancora senzacontatore nelle scale condominiali,senza porticina di protezione per icontatori del gas, senza la pompaper estrarre acqua dal pozzo artesia-no per innaffiare i “sedicentigiardini”, senza pannelli solari, senzapossibilità di recupero delle acque

piovane, con l’eterno problema diumidità non azzerato e con quellonuovo di zecca della insopportabilepuzza di fogna. In conclusione:ognuno ha dovuto finanziarsi da sololavori che spettano al comune pernon respirare polvere, umidità edisperazione. IACP e Comune, ov-v i a m e n t e , s o n o s t a t i“continuamente” informati daglistessi abitanti del quartiere UNRRACASAS, con esito uguale a zero.

Attualmente ci sono altre duepalazzine, quasi terminate, senza latinteggiatura esterna e senza infissi,circondate da improbabili impalca-ture e aperte agli sciacalli che nestanno già deturpando gli interni(feci, carte bruciate e mattoni divelti)come si nota dalle foto. Tutto intornoè desolazione e sporcizia nonostantedonne coraggiose e non “maledette”(come vennero definite le loro nonneper aver accelerato con energia lepratiche dell’assegnazione degli ap-partamenti), abbiano incominciatoanche a piantare gerani e piante gras-se negli appezzamenti ripuliti dalleimmondizie. Il loro è il coraggiodella disperazione.

Cresce però, giorno dopo gior-no, sia la preoccupazione degli abi-tanti del quartiere che devono ancoraaffrontare la via crucis del trasloco,fatto da personale non professional-mente attento a salvaguardarel’integrità dei mobili, che l’ansiaper un rientro incerto e senza datanelle proprie abitazioni.

Si chiede ufficialmente: da checosa è determinata l’estrema len-tezza della ristrutturazione e la

scarsa attenzione di un direttoredei lavori che non si accorge chein quella accozzaglia di struttureremovibili non in sicurezza e rifiutiin bella vista vivono bambini chepossono farsi male?

Si ricorda agli attuali ammini-stratori quale è stata l’eredità (operaprogettata e finanziata dalla regione)lasciata dai sindaci del centrosinistranel 2011 relativa al quartiere UNR-RA CASAS:

R I Q U A L I F I C A Z I O N EQUARTIERE UNRRA CASAS:Rifacimento strade, marciapie-di,pubblica illuminazione,verde ur-bano,ludoteca e centro sociale, piùrecupero 100 appartamenti=4.700.000 euro. Con l’aggiunta delfinanziamento dell’istituto case po-polari.

Sarebbe anche sensato e urgen-tissimo assegnare la gestione dellaludoteca e del centro sociale adassociazioni laiche ,senza scopo dilucro e senza parenti in giunta, perprevenire in maniera competente gliepisodi di sciacallaggio e di inciviltàavvenuti nel quartiere conl’uccisione brutale di cuccioli di canie gatti e la devastazione degli appar-tamenti ristrutturati.

Bisogna rimboccarsi le manichee seguire quotidianamente e condecisione sia l’opera di riqualifica-zione delle palazzine e del contestourbano che le iniziative che dovreb-bero essere programmate per rendereconsapevoli grandi e piccini dellabellezza del vivere comune inun’oasi di verde e di civiltà.

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ANTONIETTA D’INTRONO

giovani non conosco-no le battaglie delledonne che difesero

con le unghie e con identi il proprio tetto con-quistato lavorando con iloro mariti in campagnao come operaie nei ma-g a z z i n i . L a s t o r i adell’UNRRA CASAS èquasi l’epopea di queicasalini, in maggioranzabraccianti e operai, chenegli anni ’50 e ’60, siorganizzarono per lottareinsieme per il lavoro eper la casa.

La stampa si occupòpiù volte di quello cheimpropriamente fu defi-nito “un assalto” alle ca-se dell’UNRRA CASASda parte di un gruppo didonne che decisero dinon compromettere i lo-ro mariti e di occupare

da sole le palazzine giàfinite da mesi ma non an-cora assegnate.

La comunista PinaC a l v e l l o , d e t t a “ l aleccese”, allora assesso-ressa alla Pubblica Istru-zione di Trinitapoli, siimpegnò con le compa-gne a non far degenerarela drammatica richiestadei cittadini che viveva-no negli anni 50/60 an-cora in bassi e monolo-cali umidi e senza serviziigienici. Fu una grandevittoria per le cento fa-miglie che si sistemaro-no in locali dignitosi econ luce, acqua e fogna.Furono anni di grandientusiasmi e ideali chedettero a quelle poverefamiglie la certezza cheil futuro sarebbe statomeno faticoso per i lorofigli. Salvo eccezioni,tutti frequentavano i par-titi di sinistra di allora,

P.C.I. e P.S.I., e spessomolte delle riunioni po-litiche si organizzavanodirettamente nelle piaz-zette del quartiere doveabitavano anche sindaca-listi e ed esponenti poli-tici come Biellino Mic-col i , P ina Calve l lo ,Francesco Di Vincenzo,Venanzio Bombino, Pa-s q u a l i n a B a t t a g l i -no,Francesco Stranieri,Cenzino Dell’Olio e tan-ti altri. Quando c’eranole elezioni, “la sezionen. 11 dell’edificio” (doveandavano a votare gliabitanti dell’UNRRA-CASAS) era un tripudiodi voti comunisti e dibandiere che venivanosventolate alla fine diogni spoglio. È stata unacomunità di “fatiatàur”ma anche di gente alle-gra e solidale che, so-prattutto nelle serateestive, creava i grandi

cerchi di sedie, dove sidiscuteva di tutto sino atarda notte e si divideva-no con il vicino olive,focacce e pane condito.E si scherzava sui vezzi,sulle manie e sulle carat-teristiche di amici e pa-renti, dando origine aifamosi soprannomi cherallegrano ancora le se-rate di “amarcord”locali.In uno di questi salottiserotini sui marciapiedi,la scorsa settimana, al-cuni degli abitanti delquartiere hanno gareg-giato a ricordare i piùpopolari, quelli che veni-vano affibbiati in seguitoa eventi o a peculiaritàfisiche o caratteriali de-gli amici. Li rammentia-mo per i lettori scusan-doci se c’è qualcheer rore o omiss ione :Becc-san-pìtr, Marnìdd,Broccolètt, Ciaciùt, u’zingarìdd, Marnicelli, u’

cucchìir, Fricavicc, u’guappòun, u’ tugnusidd,varvagnùl, Susarìdd, Su-ghfint, cap-d’-bomb, u’regìst , u’ polentòun,Santlèdd, u’ malafùrc, u’franzàis, Lariàun, Cuz-zlìcchie, u’ vic’gghiàis,ninghnàngh, P’càun,Cup’rchiètt, Riccottèll,Tambonèll, Cavatèdd,Scavuttìll, lamorettìn, u’pizz’latìdd, Culct-indèrr,Mo-mappìcc, Colaiòuv,n a n a r ì d d , T u b b è i n ,m’ngàun , u ’ ghezz ,u’puòit e per finire Pel-in-còul.

Un autentico inno al-la creatività popolare:una raccolta che potreb-be essere continuata inmaniera più precisa, coni dettagli e gli eventi chehanno dato vita a questisoprannomi, facendolaconoscere e circolarenel nuovo centro socialedel quartiere.

“L’Isola” delle donne coraggioseLe nonne furono ingiustamente definite “maledette”per aver accelerato con energia l’assegnazione delle case. Le loro nipoti combattono ancoracon gerani e piante grasse per rendere meno squallido un quartiere pieno di precarie impalcature per una ristrutturazione senza scadenza certa

L’opera distruttrice degli sciacalli che entrano nelle caserestaurate, ma ancora senza infissi, deturpandone i locali

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l 2 marzo l’as-sessoreall’urbanistica regio-nale Angela Barba-

n e n t e , l ’ a s s e s s o r eall’urbanistica del Co-mune di Trinitapoli Giu-stino Tedesco ed il con-s i g l i e r e r e g i o n a l eArcangelo Sannicandrosi sono incontrati, pressola sede dell’assessoratoall’urbanistica regionale,per trovare una soluzio-ne alla riqualificazionedel quartiere Unrra-Casas.

Si è concordato chela Regione metterà a di-sposizione i finanzia-menti per l’urbaniz-zazione di tutto il quar-

tiere, con l’abbattimentoe la ricostruzione dei ga-rage, mentre con i soldidello IACP si farà la ma-nutenzione straordinariaradicale di tutti i centoappartamenti. Il Comunedi Trinitapoli provvede-rà, invece, a restaurare icinque appartamenti diVia Bozzi per metterli adisposizione di coloroche dovessero aver biso-gno di trasferirsi in unaltro alloggio durante ilavori di sistemazionedel quartiere.

(Articolo e foto delPeperoncino Rosso,Marzo 2009, pag. 5)

UNRRA-CASAS: un po’ di storia

Incontro alla Regione: trovata la soluzioneper il quartiere UNRRA-CASAS

DANILA PARADISO

ra il 1943 e il 1944,un gruppo di esuli inSvizzera, tra cui

Adriano Olivetti, ErnestoNathan Rogers, Gustavo

Colonnetti e Luigi Einau-di, intensifica il dibattitosulla ricostruzione ediliziae morale del paese e sullecondizioni di sviluppo delSud. Dall’incontro tra in-tellettuali di formazioneeterogenea scaturiscono

alcune tra le principali ri-flessioni sul dopoguerra.Olivetti è tra i primi a co-gliere l’importanza di unimpegno nel Mezzogiornoe ad attuare programmi didecentramento industrialesecondo modelli dedotti

dal ’New Deal’ roosevel-tiano. Olivetti, coinvoltoa n c h e a l l ’ i n t e r n odell’UNRRA-CASAS inqualità di membro dellaprima giunta, fornisce unimportante contributoall’af-finamento delle me-todologie della pianifica-zione introducendo lescienze sociali nella di-sciplina urbanistica.

L’UNRRA-CASAS(United Nations Reliefand Rehabilitation Ad-ministration/ComitatoAmministrativo Soccorsoai Senzatetto) viene co-stituito nel 1946 con ilcompito di gestire gli aiutiinternazionali. L’ufficiodipende dal Ministero deiLavori Pubblici, e dal1947 si suddivide in duegiunte, di cui la primaprovvede all’esecuzionedei programmi edilizi. Gliinterventi si concentranonelle zone più colpitedalla guerra e maggior-mente penalizzate rispettoalla rete dei collegamenti

viari. Il Sud è oggetto digrande interesse. Etnogra-fi e sociologi, insieme adarchitetti e urbanisti, for-mano un gruppo di studiodiretto da Frederick Frie-dmann per svolgere ap-profondite indagini sulterritorio (in particolare aMatera).

A partire dal 1950, nelmomento in cui viene acessare la fase legataall’emergenza, l’UNRRA-CASAS avvia alcuni espe-rimenti finalizzati alla re-alizzazione di quartieri or-ganizzati sul modello dipiccole comunità, aggre-gati attorno a un centrosociale, spesso costruiti inregioni e centri minoridell’Italia meridionale einsulare onde contrastarnel’arretratezza economicae sociale e la crescentetendenza allo spopolamen-to.

(Articolo e foto delPeperoncino Rosso,Marzo 2009, pag. 4)

Febbraio 2009. Incontro con l’Assessore regionale Barbanente nell’Auditorium dell’Assunta di Trinitapoli perrecuperare i finanziamenti all’UNRRA-CASAS. Da sinistra: G. Tedesco, A. Barbanente, A. Sannicandro e L. Panzuto

Al centro con i tetti rossi il quartiere UNRRA-CASAS (Foto da: Pietro di Biase, “Il volto della Città nel tempo”,Luglio 1998, pag. 103).

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Pasqualina Battaglino, operaia, e Pina Calvello,prima assessoressa negli anni 50/60Le due donne, protagoniste del movimento per la casa e di tante altre battaglie politiche e sociali, hanno animato il quartierecon la loro energica volontà di migliorare sia le strutture che la preparazione degli abitanti. Entrambe meritano l’intestazionedi una strada. Si ripropongono le loro biografie

ata a Gallipoli il 2marzo 1908 e trasfe-ritasi a Trinitapoli

nel 1937, l’ormai mitica“Signora Pina” ha costitu-ito un solido punto di rife-rimento per le donne trini-tapolesi, che negli anni‘50 e ‘60 incominciavanoa prendere coscienza deipropri diritti di lavoratricie, soprattutto, della propriaemarginazione in un mon-do costruito a immagine esomiglianza dell’uomo.Pur tra mille difficoltà,Giuseppina era riuscita astudiare, ed, accantoall’educazione dei quattrofigli, coltivava la sua pre-parazione politica con ri-gore e puntigliosità. Si eraiscritta al Partito Comuni-sta nel dopoguerra ed ave-va inteso la militanza co-me un servizio da prestarecoerentemente in famigliae nella comunità cittadina.Negli anni ’50, contrasse-gnati da disoccupazione

e d a n a l f a b e t i s m o ,organizzò a casa sua i“ G r u p p i d i l e t t u r adell’Unità” che diventaro-no per i più sfortunatil’unica fonte di cultura edi informazione. Assesso-ressa alla P.I. (durante ledue legislature Mastro-pierro 1954/62) al Comu-ne di Trinitapoli, è statauna delle fondatrici delcircolo U.D.I. che, perquasi 10 anni, ha organiz-zato insieme ai partiti disinistra le grandi battagliedel lavoro e della paritàsalariale. I primi anni ‘60vedono le braccianti, conGiuseppina Calvello allat e s t a , i m p e g n a t en e l l ’ a b o l i z i o n e d e l“Coefficiente Serpieri”,che valutava il lavoro del-la contadina al 60% diquello maschile. Le 50 mi-la firme per la legge diiniziativa popolare furonoconsegnate a Roma nel1962 da un lunghissimocorteo di braccianti, in

gran parte meridionali.Negli ultimi anni della suavita le condizioni precariedi salute le negarono i rit-mi frenetici della attivitàpolitica, ma molti ricorda-no ancora i suoi bellissimiocchi azzurri riempirsi dilacrime quando le venivacomunicato l’esito favore-vole di una battaglia am-ministrativa e politica,vinta dal Partito Comuni-sta. Giuseppina Calvelloè morta in una afosa gior-nata di giugno (1981) nel-la sua “isola”. Tutte lecompagne del quartiere,che in un giorno d’apriledei 1961 urlarono tanto daessere definite maledette,accompagnarono mute ilsuo feretro. Dai balconi,altre donne silenziose get-tarono fiori, l’ultimoomaggio alla “SignoraPina” che non avrebbe piùgridato: “uguale lavoro,uguale salario, non siamola metà.

ASQUALINA erauna lavoratrice instan-cabile. Aveva una

giornata di 48 ore - diceva-no le sue compagne - chedivideva tra il lavoro incampagna o nei magazzini,la cura dei figli e del marito,l’organizzazione delle festedel quartiere e le iniziativepolitiche e sindacali. Moltiricordano ancora la sua con-tagiosa energia e voglia diprendere la vita con filoso-fia. Tra le sue attività colla-terali non disdegnava le pra-tiche magiche che leconsentivano di sprigionarela sua vivace immaginazio-ne di “masciara”. Si eraguadagnata una certa credi-bilità con il suo attrezzo delmestiere: la zitella. Era unsetaccio per la farina. Inol-tre con un paio di forbiciriusciva ad indovinareaspetti della vita di coloro

che la consultavano perchiederle aiuto. Talento na-turale di attrice, non avevaalcun problema nelle file diattesa alla posta dove im-provvisava finti svenimentio altre performance efficaciper passare avanti. Emble-matico del suo carattere èrestato il matrimonio di unadelle figlie in casa. In unanottata buttò a terra una pa-rete per allargare la stanzadei festeggiamenti nuziali.Dopo la cerimonia il muroritornò come d’incanto alsuo posto per separare ledue camere, in una casa inperfetto ordine. Pasqualinarimarrà un punto di riferi-mento per il suo quartiereper il quale ha cucito mi-gliaia di bandierine comeornamento per le feste po-polari che organizzava. Unquartiere che purtroppo nonè riuscita a vedere rinnovatoe restaurato.

L’assessoressa Pina Calvello, detta la leccese, alla testa di un gruppo di donne in una manifestazione deglianni ’50 a Foggia

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P

Rivendita “c’mariuchidde”. In lontanza il quartiere UNRRA-CASAS

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L’illusione di una garanzia per i giovaniLo scorso 1° maggio è partito il progetto cofinanziato dalla Comm. Europea “Garanzia Giovani” che si protrarrà fino a dicembre2015. Attualmente sembrano esserci pochissime aziende ad accogliere i numerossisimi giovani che si sono iscritti al progetto

Una manifestazione dei giovani precari

EMMA LANDRISCINA

ormai a tutti ben notala fase di profondacrisi che attraversa il

mercato del lavoro nelnostro Paese. I dati delladisoccupazione in Italiasono da brivido: più di 3milioni di persone sonosenza lavoro. I dati di-ventano ancora p iùdrammatici se si pensa airagazzi di età compresatra i 15 e i 25 anni: 42,3%di disoccupati, con tassidel 60/70 per cento nelMeridione. Questo perchéin un contesto di reces-sione economica i piùvulnerabili sono proprio igiovani, in quanto in unmercato con sempre menoopportunità di impiego essisi trovano a dover com-petere con persone in cercadi lavoro che hanno giàacquisito molta più espe-rienza di loro.

Le ragioni di questosmacco non sono solo dinatura professionale, maanche psicologica, socialeed economica. La gene-razione dei giovani e gio-vanissimi è sempre piùcolpita da una diffusa sfi-ducia sul futuro e da unaperenne condizione diimpotenza. Di conse-guenza si assiste ad uncostante aumento del tassodei cosiddetti “NEET”(Not in employment,education or training).Sono definiti tali, i ragazzitra i 15 e i 24 anni che nonstudiano, non sono coin-volti in un processo for-mativo e non lavorano.Rispetto alla categoria deigiovani disoccupati, quelladei “NEET” ricomprendeanche coloro che non sonoiscritti alle liste di collo-camento; tanto evidenziache la maggioranza deigiovani non ricerca nep-pure più una opportunità

di lavoro mediante il cana-le tradizionale del colloca-mento.

L’enorme spreco dellepotenzialità giovanili, intermini di maggiore crea-tività, energia, entusiasmo,ha ripercussioni negativesul mondo del lavoro,sull’economia e sulla so-cietà.

Trascorrere dei periodidi tempo come NEET puòcondurre all’isolamento,all’insicurezza, alla crimi-nalità. Ognuna di questeconseguenza implica uncosto sociale, basti pensareall’indennità di disoccupa-zione, gli assegni familiari,oppure ai costi per le risor-se.

In questo contesto gliStati membri dell’UE han-no adottato o stanno adot-tando misure per reintegra-re i giovani nel mondo dellavoro o dell’istruzione.

Nei Paesi del Nord Eu-ropa (Svezia, Norvegia,Finlandia e Danimarca) so-no state sperimentate connotevole successo, efficacipolitiche attive del lavorobasate su uno stretto lega-me tra gli Uffici del lavoroe il sistema educativo eformativo.

Nel nostro Paese loscorso primo maggio èpartito (dopo diversi rinvii“all’italiana”) il progettocofinanziato dalla Com-

m i s s i o n e E u r o p e a“Garanzia Giovani” (You-th Guarantee) che si pro-trarrà fino a dicembre2015.

Il piano, sulla base dispecifiche convenzionitra lo Stato e le singoleRegioni si prefissa loscopo di proporre a tuttii giovani tra i 15 e i 29a n n i d i e t à , c o nun’attenzione particolareagli under 25, “un’offertaqualitativamente validadi lavoro, proseguimentodegli studi, apprendistatoo tirocinio o altre misuredi formazione” entro unperiodo massimo di 4 me-si dal la cessazionedell’attività scolastica odall’inizio dello stato didisoccupazione previaiscrizione degli interes-s a t i a l p o r t a l ewww.garanziagiovani.gov.it.

La Garanzia Giovaniassicura a tutti gli iscrittidi essere convocati da uncentro provinciale perl’impiego (CPI), o struttureaffini, entro 60 giornidall’iscrizione, ed entro 4mesi di accedere a stage,contratto di apprendistato,percorsi di formazione re-tribuiti. Per le aziende par-tecipanti sono riconosciutiincentivi, diversi a secondadell’opportunità formativao lavorativa che offrirannoai giovani.

Sono trascorsi quattromesi dall’avvio del pro-getto e i dati parlanochiaro: le opportunità dilavoro complessive pub-blicate dalle aziendedall’inizio del progettosono pari a 9.109, per untotale di posti disponibilipari a 13.169, a fronte di169.076 i giovani che sisono registrati (come dacomunicato stampa delMinistero del Lavoro del28 agosto 2014). Sem-brano esserci troppe pocheaziende disposte ad acco-gliere i numerosissimi gio-vani che si sono iscritti fi-nora al progetto!

Il nome del program-ma è piuttosto ambizioso,certo che ci aspettavamodi più. È bene sgombrareil campo dall’illusione chepossa davvero permetteredi occupare centomila gio-vani.

Questi dati seppurtemporanei, mettono a nu-do la vera natura del pro-gramma: un test formida-bile sulla (in)capacità difunzionamento dei centriper l’impiego e del coordi-namento tra Regioni.

Su entrambi i frontinon brilliamo per efficien-za. Il Piano, infatti, si av-vale principalmente deiCentri per l’impiego, la cuiinefficacia è ben nota an-che all’estero a causa delforte disinvestimento eco-nomico, della carenza dipersonale e di mezzi: difatto riescono a fatica a"collocare" soltanto un 3o 4 per cento di coloro chesottoscrivono un contrattodi lavoro, in pratica soloquelli che hanno diritto alcollocamento obbligatorio(invalidi e categorie equi-parate). Risulta invecesempre attuale la consue-tudine di affidarsi alle“segnalazioni” di parentied amici per ricercare la-voro, questo ovviamente a

discapito del merito e deltalento.

Il mancato incontro tradomanda ed offerta di la-voro può essere ricondottoall’assenza, nei Centri perl’Impiego, di servizi fina-lizzati per le imprese. Sic-chè le iniziative pur essen-do molte, non appaionoben conosciute dagli stessiinteressati e dal mondo im-prenditoriale, spesso scon-certato dalla complessitàe fumosità dei tanti adem-pimenti burocratici e dairequisiti da dimostrare agliuffici.

Il rischio, purtropporicorrente, è che non si rie-sca a "spendere" tutte lesomme oggi a disposizio-ne, come ormai avvienesistematicamente e comepiù volte stigmatizzato pe-santemente dagli organi-smi comunitari

Non è possibile pre-scindere dallo stretto coin-volgimento degli enti chia-mati a gestire la “GaranziaGiovani” con il mercatoreale del lavoro. Ciò dettoappare necessaria la rifor-ma de i Cen t r i pe rl’Impiego trasformandolida luoghi di mero orienta-mento al lavoro o alla for-mazione a luoghi di media-zione delle offerte dilavoro.

La speranza è che lagaranzia giovani riesca adaccresce’e l'occupabilitàe non resti un mero spotpropagandistico così comepurtroppo appare, vistoche al momento l’inseri-mento dei giovani nelmondo del lavoro è ancoratutt’altro che una reale ga-ranzia.

Emma Landrina ha 26anni e si è laureata con ilmassimo dei voti in consu-lenza del lavoro con abili-tazione all’esercizio dellaprofessione.

È

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na rappresentanza dionorevoli italiani diquasi tutti i partiti pre-

senti in parlamento ed ungruppo di imprenditori egiornalisti, guidati dal se-natore Antonio Razzi (pre-

sidente dell’associazioneItalia-Nord Corea) edall’europarlamentareMatteo Salvini, sono statiospiti della RepubblicaDemocratica del nord Co-rea, dove hanno visitatocooperative agricole, strut-

ture sportive, aziende,ospedali e scuole. Nellafoto ufficiale di gruppo,pubblicata su un quotidia-no nordcoreano, il gruppoitaliano è ritratto con il pre-sidente della Repubblicanordcoreana.

La bufala dell’abolizione delle provinceLe province rimangono con tutto lo staff amministrativo di supporto mentre vengono eliminate soltanto le elezioni.I consiglieri provinciali saranno eletti dai consiglieri comunali delle città della provincia. La politica si autoriproduce!

Francesco Ventola l’ultimo presidente della Provincia BAT eletto dal popolo

proposito di annun-cite, immagino chetutti sappiate che tra

qualche settimana, i con-siglieri comunali e i sin-daci di molte provinceitaliane - quelle che i ma-lati di di annuncite hannop iù vo l t e da to pe r“abolite” - saranno chia-mati a scegliere tra le lorofila i candidati al ruolo dipresidente della Provin-cia, con delle regolari ele-zioni da tenersi in regolariseggi e regolari scrutini.

I presidenti delleprovince così eletti sa-

ranno sindaci che oltreal loro ruolo di primocittadino dovranno svol-gere quello di coordina-

tori / amministratori diun ente di secondo livel-lo, che guarda caso coin-cide con la Provincia, ha

lo stesso personale delleprovince e per ora più omeno mantiene le stessefunzioni.

Addirittura sono giàin corso scaramuccepolitiche tra partiti sullealleanze per scegliere evotare i candidati, a te-stimonianza del fatto cheil ruolo di presidentedella Provincia non saràsolo un titolo onorifico.

Non oso immaginarecosa accadrà quando,con lo stesso sistema, iconsiglieri comunali eregionali saranno chia-mati ad eleggere i se-natori, senza che i citta-dini possano dire lapropria sulle eventualialleanze.

A

Visita istituzionale in Corea del Norddei parlamentari e imprenditori italiani

Arcangelo Sannicandro con l’ex calciatore Pak Doo-Ik autore del goal cheescluse l’Italia dai Mondiali di calcio svolti nel 1966 in Inghilterra

Il gruppo italiano guidato dal senatore A. Razzi e l’eurodeputato M. Salvini con il presidente della Repubblica Nord Coreano.A destra in prima fila l’On. Arcangelo Sannicandro

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n Times Square, il luogosimbolo della città diNew York, hanno cam-

peggiato per mesi imma-gini del Salento. La nostrasplendida terra è simbolodi un sogno che in Americanon hanno mai nascosto diapprezzare. La Puglia ap-pare all’estero una terramagica e lo confermano leguide turistiche più presti-giose del mondo. I bellis-simi spot pubblicitari chel’Agenzia Regionale delturismo ha girato con dueattori che in bici attraver-sano i luoghi più incante-voli della nostra regione,la notte della taranta diMelpignano, i film dei re-gisti Ozpeteck e Winspea-re, girati in location incan-

tevoli con il sostegno diApulia Film Commission,la presenza a fiere interna-zionali e le migliaia di ri-cercatori e giovani laureatiche all’estero hanno fre-quentato master finanziatidalla regione Puglia, hannocompletato una intelligenteopera di promozione cheha attirato milioni di stra-nieri.

National Geographicha stilato qualche mese fala classifica dei “BestTrips” per il prossimo annoe la Puglia è entrata fra lemete Top di tutto il mondo.

Ma alle spiagge piùbelle della penisola questoriconoscimento non è statosufficiente. Infatti, LonelyPlanet (la guida turisticapiù venduta al mondo) ha

redatto una particolareclassifica per quest’anno,nota come “best value tra-vel destinations in the wor-ld for 2014”, ed il secondo

posto della Top Ten spettaproprio alla Puglia.

Un successo incredibi-le, meritato ma assoluta-mente inaspettato, e cele-

brato anche dal New YorkPost con un articolo intito-lato “Italy’s Magical Pu-glia Region”, un vero eproprio elogio alla regionemediterranea.

La Puglia è una terradove è possibile vivereun'esperienza unica, nonsolo per il suo mare, i suoiborghi, la sua realtà ruralee moderna, i suoi castellie le cattedrali, ma soprat-tutto per la sua autenticitàe la sua enogastronomia.

Per la regione esserenominata nella lista deiTop Trips di National Ge-ografic e delle migliori de-stinazioni turistiche diLonely Planet risulta essereun’enorme vittoria in ma-teria di comunicazione tu-ristica.

Il lavoro di CittadinanzaLa regione Puglia ha stanziato 100 milioni di euro per il secondo piano straordinario per il lavoro di concertocon 36 sindaci del Salento e dei sindacati con i quali ha firmato due protocolli per sostenere disoccupati e cassintegrati

GAETANO CATALDO

li Assessori al LavoroLeo Caroli, allo Svi-luppo Economico Lo-

redana Capone e alla For-mazione Alba Sasso, inconcertazione con i sinda-cati, hanno avviato il pro-getto sperimentale del“Lavoro di cittadinanza”che rappresenta l’esordiodel secondo Piano straor-dinario per il lavoro dellaRegione Puglia. 100 milio-ni di euro per tre linee diintervento per sostenere di-soccupati e cassaintegrati edue protocolli sottoscritti,il primo con i sindacati (unaccordo quadro con Cgil,Cisl, Uil e Ugl) e il secondocon 36 Sindaci del Salento.Lo sguardo che il governa-tore Nichi Vendola dedicaai problemi legati al mondodel lavoro, è lo sguardo dichi non vuole rassegnarsi a

gestire gli ammortizzatorisociali. Le politiche attiveper il lavoro richiedono co-raggio e fantasia. Per il pre-sidente c’è un retro pensie-ro, che consiglia prudenzae che rimanda alle storiedelle infinite platee di pre-carietà che si sono cumulatele une alle altre. Riguarda,ad esempio, la telenovelalunghissima degli Lsu. Nonsi vuole produrre una rispo-sta momentanea, il classico

“panetto caldo” in un disa-gio sociale gigantesco, econtribuire a produrre i pro-blemi di dopodomani: i pro-blemi di un’ennesima pla-tea di precari e disperati.Non ci si può rassegnare aduna condizione sociale cheè così drammatica e cheogni giorno bussa alla portasoprattutto dei comuni, informe di pura semplice ra-dicale disperazione. Nonc’è lavoro, non c’è reddito,

dilaga la povertà. In unquadro del genere, relativa-mente a quelle che sono leresponsabilità della giuntaregionale , si è cercato diinventare, in collaborazionecon tutti i sindaci, in questocaso del Salento, e con isindacati, esperienze nuoveche possano consentire pri-ma di tutto di aggredire im-mediatamente ciò che ècausa di espropriazione to-tale di vita. Occorre trovareun modo di occuparsi so-prattutto dei soggetti svan-taggiati che vanno impe-gnati in progetti di lavoro.E questo è quello che è statochiamato Lavoro di Citta-dinanza. Poi occorre con-sentire a coloro che fruisco-no di ammortizzatori socialidi essere riaccompagnativerso uno sbocco produtti-vo e quindi essere aiutaticon una dote che consentaloro una formazione speci-fica. Infine occorre mettere

in connessione domanda eofferta di lavoro in formesempre più puntuali. Ognilavoratore dovrebbe essereaccompagnato da un curri-culum che racconti le suecompetenze. In questo mo-do il sistema di impresa po-trebbe essere agevolato areperire nel mercato localeciò che talvolta rischia dicercare persino nei mercatiesteri. Insomma la regionePuglia ci sta provando. So-no stati messi in campo 100milioni di euro. 50 milionidi euro che aiutino i comunia dare una risposta alla po-vertà più grave e che li aiu-tino anche ad aprire queicantieri che sono indispen-sabili per la manutenzionedel paese, della città, dellastrada etc. e 50 milioni dieuro per i lavoratori piùsvantaggiati e che vannoriqualificati e riammessi nelmercato del lavoro.

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La Puglia al secondo posto mondiale nei top ten del turismo

Sul maxischermo della Piazza più popolare di New York è scritto: visit Salento

Nichi Vendola a Bruxelles

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Pantaleo e Rosa abitavano in Via della Torre…Quasi 70 anni di matrimonio, una vita insieme trascorsa tra lavoro, amore, fede e rispetto delle tradizioni casaline. Una dellestrade più antiche del paese non avrà più seduti davanti all’uscio Rosa e Pantaleo, morti entrambi a distanza di un solo mese

Rosa Di Stefano e Pantaleo Samarelli

STEFANO PESCHECHERA

ell’antico borgo diCasaltrinità, ora Tri-nitapoli, sulla piazza

Umberto I, si affacciava IlCastello, oggi palazzo delMunicipio, e la ChiesaMadre, unitamente allarettoria di S. Giuseppe.

Nel Castello, compo-sto di tre piani, con uncortile centrale, risiedevail Commendatore.

Il lato nord-occidentaledel Castello dava su LargoParlamento, cuore delcentro storico, luogo diincontro dei capifamiglia,componenti del Parla-mento popolare.

Infatti, “i Casalini”, il31 agosto di ogni anno,sotto la sovrana Presidenzadel Commendatore, siriunivano in tale Largo pereleggere i nuovi ammini-stratori.

Dal secondo piano delCastello, invece, attraversoun ponte di legno, si pas-sava nella “Torre”, che, apiano terra fungeva da car-cere.

Tale Torre, lesionatadal terremoto del 1731,venne poi abbattuta, perchéormai costituiva pericoloper il vicinato.

I Casalini, a memoriadi quella Torre abbattuta,chiamarono la strada, cheda Largo Parlamento vaverso nord “via DellaTorre”.

In questa via abitava-no molti casalini che, conil passar degli anni, nonavevano mai dimenticatole loro origini contadine,dedicandosi sempre più ailavori propri della campa-gna e conservando gelosa-mente tutti gli antichi usie costumi per la buona con-servazione dei prodottiagricoli.

La maggior parte deiresidenti di Largo Parla-

mento e di via Della Torre,durante il periodo estivo,si dedicava alla sbucciaturadelle mandorle, a vinificarele uve dei propri vigneti ,alla lavorazione in propriodei pomodori, ricavandonesalsa o pomodori pelati.

Ma, purtroppo, quellavia che un tempo era moltopopolata, con il passar de-gli anni è diventata quasidisabitata e l’ultimo ba-luardo di questa vita sem-plice, agreste e solidale ciha lasciato in questi gior-ni.

Ed è per questo tristeevento che giova ricordareil grande affetto e rispettodi una anziana coppia disposi che meglio ha saputoinsegnare ed educare i pro-pri figli all’osservanza del-le vecchie tradizioni popo-lari.

Mi riferisco al sig. SA-MARELLI Pantaleo, na-

to a Trinitapoli il 21 ottobre1920 e deceduto il 27 giu-gno u.s. in via Della Torren.7, alla veneranda età dianni 93, figlio di SamarelliDomenico, contadino, dalquale aveva appreso l’artedella semina e della mani-polazione dei prodotti agri-coli senza l’interferenzadelle odierne tecniche.

Pantaleo non è statosempre dedito alla lavora-zione della terra poiché fuanche un soldato che, ar-ruolatosi nell’Arma dei Ca-rabinieri, partecipò allacampagna della Grecia nel-la 2ª guerra mondiale.

Al ritorno in Patria, al-la fine della guerra, ha con-tinuato a prestare servizionell’Arma presso la vicinacaserma di Corato in pro-vincia di Bari.

E proprio in quel peri-odo di permanenza a Cora-to, conobbe la fidanzata,

residente a Trani, sig.ra DiStefano Rosa, che sarebbediventata la compagna ditutta la sua vita.

In seguito, il sig. Sa-marelli, costretto a lasciarel’Arma dei Carabinieri, inquanto il proprio genitoreaveva bisogno del suo aiu-to materiale per mandareavanti i terreni di proprietà,si trasferì, ormai sposato,con la famiglia nella casapaterna in Trinitapoli allaVia Della Torre. Ma, purdedicandosi alacrementealla terra, non aveva maidimenticato la sua apparte-nenza all’Arma, tanto chenel lontano 1972, unita-mente ad altri TrinitapolesiCarabinieri , che avevanopartecipato alla campagnadel la Grecia , fondòl’attuale Associazione Lo-cale dei Carabinieri, rima-sto iscritto fino al momentodella sua morte.

Ed è stato lui che me-glio ha saputo conservarequelle vecchie tradizionicasaline che fanno egregia-mente ricordare la laborio-sità di un popolo vissuto,in principio, sotto la Com-menda dei Cavalieri diMalta e poi formatosi co-me popolazione autonoma.

Ma anche sua moglielo ha aiutato a coltivaretutti quei valori familiari ereligiosi che si stanno ap-pannando in questa epoca.Si chiamava Di StefanoRosa, meglio conosciuta,a causa delle sue origini,c o m e “ R o s i n a l aTranese”.

Infatti, anche lei, hasaputo fare tesoro delleusanze Casaline, collabo-rando con il proprio coniu-ge nei lavori tramandatidagli antenati dell’anticoborgo e dedicandosi, inparticolare, all’arte culina-ria dove mescolava le tra-dizioni casaline con quelledel suo paese natio. I suoicari ricordano con nostal-

gia la sua famosa “tiella dipasta al forno alla tranese”nonché le gustose melan-zane ripiene o per megliodire le “capuzzelle alforno”.

La sig.ra Di Stefanonata a Trani il 26 dicembredel 1921, andata in sposaal sig. Pantaleo Samarelli,cattolica praticante, oltreai lavori citati, si è dedica-ta, principalmente, durantela sua vita terrena, ad orga-nizzare viaggi turistici-religiosi per quelle localitàche rappresentavano esem-pi di virtù di Santi che ave-vano saputo interpretare almeglio il Vangelo.

Tra l’altro, Rosina laTranese, oltre ad esseremolto legata al consorte, èsempre stata devota a SanGerardo Maiella di Mater-domini, i cui poster riem-pivano parte delle paretidella propria abitazione.

Ma, purtroppo, quasi avoler rievocare il Canto Vdell’Inferno di Dante, ovesi parla di Paolo e France-sco che tanto amore hannosaputo scambiarsi durantela loro vita, “come le co-lombe chiamate dal deside-rio volano verso il dolcenido …”, anche Lei, a di-stanza di 39 giorni dallamorte del marito, il 5 ago-sto del 2014 ha lasciatoquesta vita terrena per rag-giungere, nel nido celeste,l’amato Pantaleo, maritoper circa 70 anni, ritenendoormai inutile e senza scopola sua permanenza sullaterra.

Vengono dedicate, amemoria dei posteri e dichi li ha conosciuti e stima-ti, queste poche righe pernon dimenticare le loro vir-tù sia sotto il profilo lavo-rativo che sotto quello tra-dizionale a causa di tuttociò che di bello hanno sa-puto fare, donare e traman-dare.

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MARIA IOLE NATALICCHIO

l laboratorio di Oncolo-gia molecolare dei tu-mori solidi e farmaco-

genomica, attualmente in-serito all’interno dellastruttura complessa “2°Laboratorio analisi” delDipartimento di PatologiaClinica dell’AziendaOspedaliero-UniversitariaOORR di Foggia direttodal dott. Raffaele Antonet-ti, nasce con me nel 2007sulla base della sempre piùprofonda convinzione cheil profilo genetico del tu-more è un elemento essen-ziale nella lotta al cancrodi ogni singolo paziente eche il futuro della medici-n a i n g e n e r a l e , edell’oncologia in partico-lare, è l’eccellenza e nonla mediocrità.

Tale Laboratorio for-nisce, infatti, un serviziodi diagnostica oncologicam o l e c o l a r eall’avanguardia rispettoagli standard nazionali einternazionali garantendoun supporto efficacenell’interpretazione delleindagini effettuate e colla-borando con il clinico nel-la stesura di percorsi dia-gnos t i co - t e r apeu t i c ipersonalizzati in un’otticadi multidisciplinarietà. Laqualità, l’ampia gamma el’elevata specializzazionedelle prestazioni sono ga-rantite dall’aggiornamentoprofessionale continuo eda una dotazione strumen-tale tecnologicamenteall’avanguardia che garan-tisce il mantenimento diun eccellente livello diproduttività.

Il laboratorio ha lo sta-tus riconosciuto di centrodi riferimento nazionaleper l’analisi mutazionaledi oncogeni KRAS,NRAS, BRAF, PI3KCA,EGFR, c-KIT, PDGFR_

coinvolti nella carcinoge-nesi dei tumori del colon-retto (CRC), del tumoredel polmone non a piccolecellule (NSCLC), del me-lanoma, del carcinomadella tiroide, dell’ovaio,della mammella, dei tumo-ri stromali gastrointestinali(GIST), della prostata e dia l t r i tumor i so l id i .L’individuazione di talibiomarkers consente di se-lezionare i pazienti che po-tranno beneficiare di far-maci biologici in grado diinterferire con una protei-na bersaglio specifica.

Al di là dello studiodel profilo genetico deltumore ciò che rende uni-co tale laboratorio a livellonazionale è la valutazionedel profilo genetico delpaziente attraverso lo stu-dio delle varianti genetiche(SNPs-Single NuclotidePolymorfims) ed epigene-tiche (stato di metilazionegene MGMT) coinvoltenella risposta individualeai chemioterapici ed allaradioterapia allo scopo difornire al clinico un ulte-riore “strumento” per lapianificazione di un tratta-mento ad personam: ciòche gli americani defini-scono “tailored therapy”right medicine, right doseto right patient.

Lo studio dei fattorigenetici alla base della va-riabilità individuale nellarisposta ai farmaci è statoesteso ai polimorfismi delgene dell’inteleuchina 28B(IL28B) predittivi di rispo-sta al trattamento con te-rapia antivirale combinatacon interferone peghilato(PEG-IFN) e ribavirina(RBV) nei pazienti con in-fezione cronica da HCV.

Al fine di qualificareulteriormente il settoredell’oncologia molecolaree in considerazione del fat-to che in Puglia non esistealcun centro in cui esegui-

re diagnostica biomole-c o l a r e a v a n z a t anell’ambito dei tumoriereditari, è stata imple-mentata la piattaforma“ n e x t g e n e r a t i o nsequencing” una tecno-logia che consente di in-dividuare alterazioni digeni responsabili dellasuscettibilità ereditaria aitumori con particolare ri-ferimento a mutazioni acarico dei geni BRCA1 eBRCA2 associati ai tu-mori della mammella edell’ovaio. La possibilitàdi avvalersi di tali test ge-netici, rappresenta oggi ilmiglior metodo per giun-gere:

• all’identificazionedei membri di una fami-glia che sono ad alto ri-schio di sviluppare iltumore;

• all’organizzazione diun adeguato programmadi controllo medico riser-vato ai soggetti ad alto ri-schio, in maniera tale dafacilitare la diagnosi pre-coce all’insorgenza del tu-more;

• alla conoscenza dellapossibilità di trasmissionedelle mutazioni genichea l l a p r o g e n i e eall’individuazione dei sog-getti figli, con mutazionigeniche germinali, ad altorischio;

• alla selezione dei mi-gliori trattamenti opzionalidisponibili.

Una delle attività pre-valenti che ha contribuitoa rendere l’Azienda Ospe-dal iero-Universi tar iaOORR di Foggia un polodi attrazione per la chirur-gia oncologica mammariaè stata l’implementazionedell’innovativo metodo didiagnosi molecolare intra-operatoria del linfonodosentinella mediante tecno-logia OSNA (One StepNucleic acid Amplifica-tion). Si tratta di una tec-

nica diagnostica sensibilee specifica che consentein fase intra-operatoria diidentificare metastasi dacarcinoma mammario dellinfonodo sentinella, per-mettendo, in caso di posi-tività, di eseguire imme-diatamente la dissezionedi tutti i linfonodi ascellari,evitando così alla pazienteun secondo intervento indifferita.

Nell’ambito della pre-venzione e della diagnosiprecoce del tumore dellacervice uterina, del carci-noma squamo-cellularedell’orofaringe e non ulti-mo del polmone, il labo-ratorio di Oncologia mole-colare s i avvale d itecnologie avanzate per loscreening e genotipizza-zione del genoma del Pa-pilloma Virus (HPV) oltrea l l ’ i d e n t i f i c a z i o n edell’mRNA che codificaper le onco-proteine E6ed E7 la cui espressionerappresenta la conditio si-n e q u a n o n p e rl’iniziazione della trasfor-mazione neoplastica.

Un altro elemento dir i l i e v o c h e r e n d el’Azienda Ospedaliero-Universitaria OORR diFoggia un apprezzato cen-tro di r iferimento èl’appartenenza del Labora-torio di Oncologia mole-colare e Farmacogenomica

a gruppi di lavoro multidi-sciplinari (Colon RectalCancer Unit, Lung Unit,GIST Unit, GOIP e GOIT)costituiti da diverse figureprofessionali che mettonoa disposizione le propriecompetenze nella gestionedei pazienti oncologici.

Avere a disposizionesul territorio regionale unlaboratorio di riferimentoin grado di effettuare testdiagnostici con elevatostandard di qualità in tem-pi brevi, rappresenta unanota d i p reg io perl’Azienda Ospedaliero-Universitaria OORR diFoggia permettendo al cli-nico di scegliere prima emeglio la terapia più ade-guata e evitando ai pazien-ti di essere sottoposti atrattamenti inutili che spes-so hanno effetti collateraliimportanti.

Chiaramente tutto ciòè stato possibile grazie nonsolo alla motivazione, alladeterminazione, alla ca-parbietà, all’entusiasmo,all’amore per ciò che fac-cio e al piacere che provonel farlo ma soprattuttoalla lungimiranza e allasensibilità del dott. Anto-netti, eccellente manager,capace di percepire i mieisentimenti, le mie prospet-tive e di assecondare lemie esigenze di crescita.

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Una eccellenza trinitapolese di cui andar fieriLa Dott.ssa M. I. Natalicchio ha creato per prima nel Sud Italia il Laboratorio di Oncologia Molecolare dei Tumori Solidi eFarmacogenomica, ottenendo il riconoscimento dall’Associazione Italiana di Oncologia medica di Centro Di Riferimento Nazionale

Chi è Maria Iole NatalicchioLa dott.ssa Maria Iole Natalicchio è dirigente biologo

presso il Dipartimento di patologia Clinica degli OspedaliRiuniti di Foggia.

Nel suo lunghissimo curriculum di pubblicazioniscientifiche, corsi di specializzazione ed esperienze comerelatrice e moderatrice in congressi nazionali, emergequella che è attualmente la sua attività principale dal2008, anno in cui ha organizzato de novo il Laboratoriodi Oncologia Molecolare dei Tumori Solidi e Farmaco-genomica, ottenendo il riconoscimento dall’AssociazioneItaliana di Oncologia medica di CENTRO DI RIFERI-MENTO NAZIONALE per l’analisi mutazionale deigeni KRAS, NRAS, BRAF ed EGFR.

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FRANCESCO NATALE

otto la supervisionedel parroco, DonGabriele Di Paola e

l a r e g i a t e c n i c o -organizzativa di France-sco Natale (coadiuvatodal responsabile artisticoM° Dino Santarella e perla parte tecnica da Ge-rardo Natale), si sonoesibiti sul palco 16 con-correnti, (presentati dalconduttore Rino Beltottoe dalla valletta FrancescaRiganti), che hanno mes-so in mostra le loro qua-lità artistiche nel canto,nel ballo e nella recita-zione.

Il pubblico come nelformat della trasmissione

televisiva ha decretatomediante applausi e fischila classifica finale.

Sono così risultativincitori Serena Maldonee Graziano Marino chehanno suonato e cantato

dal vivo il famoso branoSUNRISE di Norah Jo-nes, al secondo posto Pi-nelli Vincenzo di Ceri-gnola che ha cantato“Sotto è Stelle” un branoneomelodico napoletano

di Nino D’Angelo. Terziclassificati la coppia diballerini di liscio MichelePinto e Falco Maria duepersone che a dispetto deltempo che avanza nonsmettono mai di divertirsie farci divertire che si so-no presentati in costumedi Frate e Suora ballandoun fox,“Casa e Chiesa”.

Da segnalare la parte-cipazione e l’esibizionedegli allievi della localescuola di ballo Millen-nium Dance del M° Fran-cesco Caputo che ha pre-parato le ragazze delCorpo di ballo per la si-gla.

Ospiti della serata lag iornal i s ta -scr i t t r iceClaudia Vitrani da Cano-sa di P., caporedattrice

del giornale “La terra delSole”, il famoso comico- cabarettista ex Mudù,Giuseppe Guida e infinechicca della serata RinoArgeri con il suo spetta-colo NON SOLO ZEROLIVE che ha cantato eincantato il pubblico conalcuno brani di RenatoZero.

Presenti anche diversistand gastronomici orga-nizzati dalle signore dellaParrocchia che hanno de-liziato il palato degli spet-tatori con le loro speciali-tà culinarie.

Appuntamento quindialla prossima edizionesempre nel nome dellasimpatia e del divertimen-to.

Seminario condotto dal dott. Raffaele FloroGli incontri saranno tenuti settimanalmente nei mesi di ottobre, novembre, dicembre 2014 e gennaio 2015 presso il Centro di Libriamo in Via Cairoli, 23

NATURAL MENTEINCONTRI AL CONFINE TRA MENTE E NATURA1) I fiori del benessere: Fiori di Bach ed emozioni2) Peso e contrappeso: alimentazione per un corpo

magro o per un corpo sano?3) La coppia: scontro o incontro? La relazione

d’amore al tempo della rinuncia all'impegno.4) Di cancro si vive: alimentazione e psiche nel

cancro come occasione di cambiamento.5) Il femminile nell’arte: come cambia la visione

della donna nella società attraverso gli occhidell'arte figurativa.

6) La malattia: momento di condanna, di ingiustiziao di trasformazione?

7) La ricerca del sentimento in Jung. Immagini daifilms “Prendimi l’anima” e “Dangerous method”.

8) Meno male che c’è lo stress! La gestione dellostress che aiuta a vivere meglio.

Il Centro di Lettura GlobeGlotter ricomincia tutte le attività culturali, laboratoriali e di lettura in Ottobre.Studenti, adulti e bambini interessati sono invitati alla presentazione ufficiale del programma 2014/2015 il giorno 3 ottobre 2010 alleore 19,00 presso la sede di LibriAmo in Via Cairoli 23.Saranno consegnati i certificati degli esami Trinity sostenuti nella sessione scorsa e saranno assegnate le tessere ad honorem 2015.L’incontro sarà concluso in musica dall’attore/cantante Pantaleo Annese.

PRESENTAZIONE PROGRAMMA CULTURALE GLOBEGLOTTER 2015

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I vincitori de “La Corrida” 2014

La Corrida 2014 a TrinitapoliSi è svolta lo scorso 8 agosto 2014, sul sagrato della Parrocchia, la 6ª edizione cittadina della Corrida (dilettanti allo sbaraglio), organizzata dallaParrocchia Cristo Lavoratore con un grandissimo successo di pubblico vista la presenza di spettatori, in un crescendo di simpatia e divertimento

Sala delle Arti: performance teatrale in lingua inglese dei bambini della Globeglotter

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Il Centro diurno di Via del MareUn Centro all’avanguardia che svolge funzioni terapeutico-riabilitative tese ad impediree arrestare processi di isolamento relazionale e di emarginazione, oltre a limitare i ricoveri

l centro Diurno Psichiatrico “Via del Mare” accoglieutenti psichiatrici di età adulta di ambo i sessi per iquali elaborano Progetti individualizzati di Riabilita-

zione Psichiatrica da realizzarsi in struttura a CicloDiurno.

Svolge funzioni terapeutico-riabilitative tese adimpedire e arrestare processi di isolamento relazionalee di emarginazione, oltre a limitare i ricoveri.

Il CDP rappresenta il luogo dove realizzare lariabilitazione senza trascurare la socializzazione digruppo, il recupero e il potenziamento delle abilitàresidue e delle autonomie di base, la riduzione dellafrequenza e intensità di comportamenti disfunzionalilegati alla patologia psichiatrica.

Pertanto, si propone di promuovere e sostenere, inrete con i Servizi e le Associazioni presenti sul territorio,la gestione autonoma degli atti e attività essenziali eprioritarie della vita quotidiana migliorandone la qualità,attraverso la mediazione delle relazioni familiari,l’incoraggiamento e il sostegno dell’integrazione sociale.

L’equipe del CDP organizza vari laboratori che inter-vengono e operano nello spazio vitale di ciascun utente:Laboratorio di “Fiumi di Parole”Laboratorio di “Emozioni in Musica”Laboratorio di “Tempo d’A...mare”Laboratorio di LetturaLaboratorio di Cura di séLaboratorio di Cura degli AmbientiLaboratorio di CucinaLaboratorio di AlfabetizzazioneLaboratorio di Training IntellettivoLaboratorio di Social Skills TrainingLaboratorio di TeatroLaboratorio di CalcettoLaboratorio di OrtoterapiaLaboratorio di Commissioni EsterneLaboratorio Artistico-ManualeGruppi di PsicoterapiaI progetti comprendono anche uscite extra-strutturali.

ello scorso giugno ilgruppo dei pazientidel C.D.P. ha debut-

tato, presso l’Auditoriumdell’Assunta, nello spetta-colo “Sala d’attesa”, crea-to e diretto dall’attrice Mi-c h e l a D i V i c c a r o .Semplice la trama che havisto tutti i neo attori reci-tare o cantare durantel’attesa di essere visitatida un ipotetico dottore.

L’incredibile performanceha lasciato il pubblico conle lacrime agli occhi perla voglia di vivere degliattori-pazienti e la loro vo-l o n t à d i s u p e r a r el’emozione di trovarsi difronte a tanta gente.

Accettare coloro cheappaiono diversi è ungrande segno di normalità.Bisognerebbe moltiplicareques te occas ioni d i“vicinanza”.

Sotto i riflettori della felicità

In gita ad Ostuni

Festa di Carnevale

Giugno 2014, spettacolo teatrale rappresentato dal C.D.P. nell’Auditorium dell’Assunta

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Impara quel che è più semplice! Per quelliil cui tempo è venutonon è mai troppo tardi!Impara l’abc; non basta, maimparalo! E non ti venga a noia!Comincia! devi sapere tutto, tu!Tu devi prendere il potere.Impara, uomo all’ospizio!Impara, uomo in prigione!Impara, donna in cucina!Impara, sessantenne!Tu devi prendere il potere.Frequenta la scuola, senzatetto!Acquista il sapere, tu che hai freddo!Affamato, afferra il libro: è un’arma.Tu devi prendere il potere.Non avere paura di chiedere, compagno!Non lasciarti influenzare,verifica tu stesso!Quel che non sai tu stesso,non lo saprai.Controlla il conto,sei tu che lo devi pagare.Punta il dito su ogni voce,chiedi: e questo, perché?Tu devi prendere il potere.

Bertolt Brecht

LODE DELL’IMPARARE

DEDICATO AGLI STUDENTI