Parole di Vita - Marzo 2012

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di PAROLE GIORNALE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI CASTELLO MARZO 2012 N. 01 Osanna al figlio di Davide! Osanna nel più alto dei cieli!

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“Parole di Vita” è il giornale della Parrocchia di Castello, pubblicato per tutti i membri della comunità parrocchiale.

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QUARESIMALE ore 21.00Venerdì 23 Marzo - Mons. Eros Monti ”Famiglia cellula della società”Venerdì 30 Marzo - Don Luca Violoni “Famiglia aperta al mondo” - Confessioni

VIA CRUCIS DELL’ARCIVESCOVOOre 20.30 Trasmessa su Telenova, Radio Marconi, Radio Mater e Sito DiocesiMartedì 20 Marzo - Meditazione Via Crucis del Card. Scola: “Fine o inizio?”

CINEFORUM SULLA FAMIGLIAal Cinema PALLADIUM

Giovedì 22 Marzo ore 21.00 - “Filmfamily” - “Another year”Giovedì 29 Marzo ore 21.00 - “Filmfamily” - “Corpo celeste”

RITIROMartedì 20 - 27 Marzo ore 8.30 - S. Messa - ore 9.00 - Riflessione

VIA CRUCIS BAMBINIVenerdì 23 - 30 Marzo ore 16.30 - Via Crucis per i bambini

S. MESSA DEI LAVORATORIMercoledì 21 - 28 Marzo ore 6.30 - S. Messa per lavoratori

TRIDUO PASQUALEGiovedì SANTO 5 Aprile - ore 16.00 S. Messa con lavanda dei piedi

- ore 21.00 S. Messa in Coena DominiVenerdì SANTO 6 Aprile - ore 15.00 Riti del Venerdì Santo

- ore 21.00 Via Crucis per le vie del quartiereSabato SANTO 7 Aprile - ore 21.00 Veglia pasqualeDomenica di PASQUA 8 Aprile - ore 10.00 S. Messa solenne

CONFESSIONIGiovedì 29 Marzo - ore 18.00 2a e 3a mediaMercoledì 4 Aprile - ore 16.00 - 18.00 per tuttiVenerdì santo 6 Aprile - ore 16.30 - 18.30 per tuttiSabato santo 7 Aprile - ore 15.00 - 18.30 per tutti

Impegno quaresimale per bambini e ragazzi: sostenere le spese dell’oratorioImpegno quaresimale per gli adulti: Fondo famiglia lavoro della Caritas di Lecco

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CARISSIMI PARROCCHIANI,questo numero di “Parole di Vita”, Giornale della nostraComunità cristiana, vi giungerà sul finire di questo periodoparticolare - la Quaresima - che ci prepara a vivere intensa-mente la Festa della Pasqua, l’evento centrale della nostrafede, il Cristo Risorto.

La Quaresima che stiamo vivendo, ha un particolare respiro,ha una caratteristica familiare, che ci porterà ad accogliere,preparati, il Papa Benedetto XVI che sarà in mezzo a noi

domenica 3 giugno a Milano per celebrare la Giornata Mondiale delle Famiglie.

C’è un fermento di iniziative, di preparazione e di attesa non solo nella nostra Comunità cristia-na, ma in tutta la nostra diocesi, in tutta Italia ed anche nel mondo intero.

Devo veramente elogiare le persone della nostra parrocchia che come volontari si sono offertigenerosamente, insieme agli altri 5.000, per realizzare questo straordinario evento. Ma anche lefamiglie che si sono rese disponibili ad accogliere altre famiglie che giungeranno a Milano.

Il nostro cammino spirituale di Quaresima, ben partecipato da molti, ci sta aiutando a riscopri-re l’importanza e la bellezza della famiglia: numerose infatti sono state le occasioni per rifletteresulla famiglia (luogo di carità, luogo di fede, cellula della società e aperta al mondo); il Cineforumsul tema della famiglia; le domeniche della famiglia in oratorio; il sostegno caritativo per alcunefamiglie; la preghiera, le celebrazioni eucaristiche e i ritiri spirituali ecc.

Dunque tanti momenti di spiritualità e di festa segnati dal desiderio di rendere la nostraComunità cristiana ricca di fede e di comunione fraterna, capace di fare anche invidia a chi hachiuso le porte alla dimensione religiosa della vita.

In questo modo noi ci stiamo preparando a vivere la Pasqua del Signore.E’ festa di resurrezione e tutti noi, alla luce del Cristo risorto, abbiamo bisogno di risorgere. Neha bisogno la nostra società; ne hanno bisogno le nostre famiglie; ne abbiamo un estremo biso-gno anche noi.

E allora Buona Pasqua, carissimi parrocchiani! La Resurrezione di Gesù è la grande noti-zia della nostra fede.E’ la grande notizia che la Chiesa annuncia da duemila anni: Gesù, il Salvatore nostro èrisorto dai morti.

Buona Pasqua a chi ha sperimentato la misericordia di Dio, facendo un cammino di conversione. Buona Pasqua a chi si è messo in attento ascolto della Parola di Dio, che è Parola di Salvezza. Buona Pasqua a chi ha fatto concreti gesti di riconciliazione. Buona Pasqua a chi ha saputo testimoniare la carità di Cristo. Buona Pasqua anche a chi, nonostante i buoni propositi, non è riuscito a vivere la fedeltà a GesùCristo, a causa della propria debolezza spirituale.

Auguri. Il Cristo Risorto illumini la vostra vita.

Un cordiale saluto ed un augurio dal vostro Parroco, don Egidio Casalone, don PaoloVentura, don Mario Proserpio e don Contardo Mauri.

don Egidio

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Quando avremo modo dileggere questo articolo sulnotiziario parrocchiale, man-cheranno meno di novantagiorni al VII Incontro Mon-diale delle Famiglie: lamacchina organizzativa sa-

rà a pieno regime e ogni realtà locale sisarà attivata per sensibilizzare, in modidiversi, la preparazione a questo grandeappuntamento.Non possiamo di certo escludere, guar-dando all'evento con gli occhi della fede,che è e sarà un momento di grazia, co-munque esso sia, comunque esso vada.A nostro avviso sarà anche ricordato co-me uno dei primi incontri mondiali dove il"word-wide" non abbraccerà le sole fami-glie che potranno esserci, ma anche tuttequelle che lo vivranno virtualmente - ap-punto dal "web" - e che potranno acquisi-re già da oggi, anzi da "ieri", qualsiasi tipodi informazione: dalle catechesi alleriflessioni, ai films proposti; dalle testimo-nianze - anche in videoclips - agli eventi;dall'accoglienza alla partecipazione e alvolontariato. Bastano infatti dei sempliciclick per trovarsi proiettati, diciamocelo,in uno dei migliori siti che la rete propone:www.family2012.com ha il potere difarci sentire già lì, sul posto, per vivere eprepararci fin d'ora all'incontro.Sì: "prepararci" all'incontro. Perché l'e-vento non è solo, pur significativo e ac-cattivante, quello dell'appuntamento pre-visto il giorno 3 giugno con la S.Messadel Santo Padre. Ma molto di più: sono lecatechesi proposte dalla Diocesi sultema "La famiglia: il lavoro e la festa"; la

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serie di incontri a livello decanale chesi stanno tenendo al "Cenacolo France-scano"; sono anche gli incontri a tema delcineforum e dei quaresimali in pro-gramma nella nostra parrocchia, tutti igiovedì e venerdì del mese di marzo. E per chi volesse osare di più, sono icongressi che si terranno in zona Fiera aMilano, cominciando dal giorno 30 mag-gio per tre giorni consecutivi, con relatoridi alto livello, come il Card. GianfrancoRavasi.Ed è proprio per far fronte a queste pro-poste che l'invito all'ospitalità si è fattosentire dalla Diocesi fino alle nostre par-rocchie. Anche a Castello alcune famigliehanno dato la loro disponibilità all'acco-glienza. Pur non sapendo ancora se que-sta disponibilità assumerà poi dei volti edelle voci concrete (lo sapremo solo neiprimi giorni di maggio, quando la Diocesivaluterà la domanda/offerta e deciderà -a seconda dell'opportunità - le destinazio-ni), già fin d'ora ringraziamo chi ha pen-sato di "far posto" nella propria casa adaltre persone per i giorni dell'evento.A livello cittadino, poi, la sera del 1° giu-gno è previsto un momento di Adora-zione Eucaristica in Basilica S. Nicolò,vissuto in contemporanea in tutte le prin-

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cipali Chiese della Diocesi a simboleggia-re una "comunione" con tutte le famigliedel mondo, presenti e non all'incontro.Ma ritornando all'appuntamento più "ri-cercato" - quello del 3 giugno per laS. Messa col Papa dove si stima ci sa-ranno circa un 1.000.000 di persone datutto il mondo - ricordiamo che è ancorapossibile iscriversi dando il proprio nomi-nativo in parrocchia: qualcuno lo ha giàfatto, ma le iscrizioni sono aperte fino al

riempimento dei posti sui pullman. Immaginiamo sarà un'esperienza bellissi-ma, magari un po' faticosa quel giorno peril viaggio o per il fatto di doversi recare sulposto anche facendosi largo tra la folla dipersone in cammino. E forse il Papa lo sivedrà solo da lontano, ma chi di noi avràla possibilità di partecipare potrà dire che"insieme, a tutte le famiglie del mondo,quel giorno c'eravamo anche noi".

Marco ed Emanuela

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Programma provvisoriodel VII Incontro Mondiale delle Famiglie

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Incontri del Decanato in preparazione

al VII Incontro Mondiale delle Famiglie

Venerdì 20 gennaio si è tenuto l'incontrodal titolo "La famiglia: la scommessa edu-cativa", con la presenza di mons. FrancoGiulio Brambilla, neo eletto vescovo di No-vara. Davanti ad una platea numerosissima,mons. Brambilla con la sua simpatia e con lasua carica emotiva ha saputo rendere viva eappassionante anche una lezione così impe-gnativa, esemplificando ogni concetto con lanarrazione di fatti e con battute ironiche.Il primo punto lo ha definito così: I gesti dellafede si trasmettono attraverso le forme pra-tiche della vita. Oggi purtroppo siamo in dif-ficoltà a trasmettere le forme della vita buo-na e a indirizzare verso una meta.Il secondo punto è stato definito così: co-struire l'identità della persona, attraverso l'a-spetto relazionale. Il primo soggetto educa-tore è la famiglia, non semplicemente dalpunto di vista affettivo, ma come elementostimolante, esigente, che aiuta a "diventaregrandi", a passare dal regime di dipendenzaa quello della responsabilità. Oggi invece l'a-dolescenza è protratta, prorogata, intermi-nabile. Inoltre l'accesso al lavoro sempre piùdilazionato prolunga tale condizione anche

nei giovani.La vita buona si trasmette in cinque forme:

1. la vita: è ricevuta come un dono, ma biso-gna lasciare lo spazio perché il dono siafatto proprio attraverso il rischio della libertà.

2. la casa: spazio dell'intimità e della prote-zione.

3. l'affetto: non è facile trovare la forma giu-sta ma si trasmette sempre nel rapporto conla madre e con il padre.

4. la lingua: con essa si coglie il senso dellecose, si racconta. La prima forma del bello,del bene e della legge si ascolta e si imparain casa. Non educhiamo più perché siamodiventati incapaci di esprimere o compren-dere le parole.

5. la fede: la luce per vedere.Così si comunica la vita. I genitori devonoavere attenzione alla persona, avere ilcoraggio di dare meno cose e più presenza,imparare a dirsi tante cose in poche parole,per creare una relazione distesa nel tempo.

Un applauso forte e prolungato ha conclusol'incontro.

Venerdì 10 febbraio il percorso decanaleè continuato con l'incontro dal titolo: "La fa-miglia: sofferenze, limiti e speranza", te-nuto dai coniugi Mariateresa e Gilberto Gil-lini, membri della Consulta Nazionale dellaFamiglia CEI.I due relatori hanno rilevato che nella vita dicoppia ci sono due tipi di dolore:1) il dolore evitabile (affrontato dal dottorGilberto). E' determinato dalle incompren-sioni create da episodi della vita quotidiana,in sé banali, che però possono dar luogo a

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- Al dolore, soprattutto quello innocente, nonc'è risposta. Di fronte al dolore occorre ilsilenzio, un silenzio partecipe e impotente,non giudicante, che non dà istruzioni sucosa fare. Di fronte al male innocente nonc'è risposta razionale se non la vita del Figliodi Dio che ha pianto di fronte alla morte del-l'amico Lazzaro e ha condiviso la nostracondizione umana con il dono di sé nelmistero della sua Pasqua.- Il dolore ha qualcosa da dirci? Il dolore cioffre il senso del limite, risveglia le nostrerisorse, può diventare occasione di vera cre-scita, senza per questo trasformarsi in dolo-rismo. Il dolore scava gallerie di bontà den-tro di noi, ci fa diventare più umani. Grazie aldolore scopriamo che diventiamo un po' pa-renti dell'Innocente che ha patito per noi. Neldolore impariamo la compassione, la ricono-scenza, la dipendenza.Un silenzio carico di riflessione ha conclusol'incontro.

Laura

sofferenze, brontolii, lamentele, rotture.Occorre "imparare a desiderare ciò che siha". Allora scatta la molla che trasforma, chefa vedere il lato positivo di ognuno, soprat-tutto quando entrambi si è chiamati incausa, ad esempio per il disagio o la soffe-renza di un figlio.2) il dolore inevitabile: la dott.ssa Mariate-resa ha scelto uno stile un po' meditativo,rifacendosi al passo di Matteo (2,13-14. 19-23) in cui si narra del viaggio in Egitto diGiuseppe, che obbedisce all'angelo. In que-sto tipo di dolore c'è una chiamata (l'angelo),ci sono precarietà, incognite, paure, dolori.Ciascuno di noi si può trovare in tale situa-zione di dolore imprevisto: che fare? Oc-corre rifarsi ad alcune convinzioni profonde:- il dolore non è un castigo né una punizione(idea pagana), occorre sollevare ogni situa-zione di dolore dal senso di colpa.- Il dolore non è un bene in se stesso. Dio èsempre dalla parte del bene, quando lottia-mo per il bene siamo dalla parte di Dio.

Il prossimo appuntamento sarà venerdì 23 marzocon il dott. Francesco Belletti sul tema "Famiglia e Lavoro".

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L’accoglienza è uno dei temi centrali di tuttala Rivelazione: se nell’animo umano non siapre il movimento dell’accoglienza restiamosequestrati da noi stessi, ogni relazione vitalecon l’altro è perduta e perfino l’atto creativo diDio va incontro all’inesorabile inutilità. Accogliersi gli uni gli altri diventa vitale per lafamiglia che al suo interno tesse relazioniprofonde e intime; esse trasformano e dannovita, a patto che siano segnate dalla disponi-

bilità a fare spazio all’altro nel nostro mondointeriore. La famiglia è il primo luogo in cui,nelle varie età della vita, si apprende questomovimento di distacco da sé e dai propri biso-gni, per conoscere la bellezza dell’incontrocon l’altro, a partire dall’alleanza coniugaleper poi giungere alla relazione con i figli e deifigli tra di loro. Buona premessa perchédivenga possibile l’accoglienza nella comu-nità, nella società e nel mondo.

30 gennaio 2012

FESTA DELLA FAMIGLIAFarsi accoglienti per accogliere il mondo

Anniversari di matrimonioS. Messa ore 10.00

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Lancio dei palloncini dopo la S. Messa delle ore 10.00

5 febbraio 2012

GIORNATAPERLAVITAAccgliamo la vita, sempre!

PREGHIERA PER LA VITAO Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,affidiamo a Te la causa della vita:guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,di poveri cui è reso difficile vivere,di uomini e donne vittime di disumana violenza,di anziani e malati uccisi dall’indifferenzao da una presunta pietà.Fa’ che quanti credono nel tuo Figliosappiano annunciare con franchezza e amoreagli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,la gioia di celebrarlocon gratitudine in tutta la loro esistenzae il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell’amorea lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.

GIOVANNI PAOLO II

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È la fede che salva la vita.Quando la salute comincia a vacillare o ècompromessa da disabilità o malattieanche gravi, è il momento di mettere inatto tutta una serie di attenzioni e risorsemorali e spirituali, necessarie a darecoraggio e forza alla vita quotidiana. Anche la sofferenza ha una sua caricapositiva da valorizzare e dobbiamo quindieducarci per affrontarla con fiducia e spe-ranza. Ci sono famiglie che, coinvoltenella malattia, ne escono più forti e speri-mentano la solidarietà e l’amore con gran-de intensità. Altre si abbattono e subisco-no la prova, che investe e modifica lo stiledi vita familiare e i comportamenti. Gesù,nel suo agire verso i malati, pone sempremolta attenzione alla loro fede, sottoli-neando in diversi casi che è appunto lafede dell’ammalato che lo ha salvato oinvitando esplicitamente ad avere fede inLui se si vuole ottenere la guarigione.Senza la fede non avviene alcun miracoloe la preghiera non viene esaudita. Bartimeo, il cieco di Gerico, riacquista lavista con la sua insistente preghiera e perquesto Gesù gli dice: «Alzati e va’, la tuafede ti ha salvato» (Lc 7,9). È la fede inte-sa come fiducia, che esige quell’abbando-no alla volontà di Dio che Gesù stesso cimostra nell’orto del Getsemani e sullacroce. Dio comunque salva la vita dei suoiamici e dona loro la pienezza del suoamore, che vince anche la morte.Insieme a questo, Gesù chiede anche almalato un’esplicita volontà di venire guari-to e di non scoraggiarsi mai nei confrontidi se stesso e di Dio. A Bartimeo dice:

«Che vuoi che io ti faccia?» e al paraliticodella piscina di Betzatà chiede di buttarsiin acqua quando l’angelo la scuote (cfr.Gv 5,1-8). È dunque l’obbedienza allaparola del Signore che rende efficace ilsuo intervento. Si può affrontare la malat-tia sostenuti dalla fede e dalla preghiera,non considerandola una punizione di Dio,un’incomprensibile condanna del destinoo una tragedia da cui non si può scampa-re, ma come un momento proprio dellavita, ricco di amore e di purificazione,tempo di grazia per sé e per tutti, il tempopiù prezioso per fare il bene e produrrefrutti di vita e di amore. Chi è colpito dallamalattia, se credente, possiede quindi unarisorsa più grande per affrontare la situa-zione difficile che sta vivendo. È naturaleche, di fronte a malattie devastanti e pro-lungate, anche la fede possa vacillare e lapreghiera sembrare inutile, ma se la per-severanza rimane, subentrano allora ilconforto e la speranza che Dio suscita nelcuore, cui si aggiunge anche una specialeforza che non si pensava di possedere.

Venite a me, voi affaticati e oppressi, eavrete ristoro.Davanti ad ogni malato, come ad ognivolontario, c’è la testimonianza di Gesù, isuoi atteggiamenti di profonda umanità espiritualità verso le persone, che ricorronoa lui per ottenere la guarigione e avere lapienezza della vita fisica e spirituale. Gesù tocca il corpo malato, si accosta esolleva le persone prendendole per mano.Non ha paura di stendere la sua mano pertoccare il corpo tumefatto del lebbroso, di

11 febbraio 2012

GIORNATAMONDIALEDELMALATOAccogliere il malato in famiglia

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toccare gli occhi del cieco nato, di prende-re per mano la figlia di Giairo e sollevarla,come fa con la suocera di Pietro, dilasciarsi lavare i piedi dalla peccatrice etoccare il mantello dall’emorroissa.Questi comportamenti di Gesù sono la piùgrande novità che entra nella storia: Dio,che si fa non solo vicino, ma si comunicacome uomo e usa del suo corpo perincontrare la persona: una presenza chenon dice solo parole di consolazione e disperanza, ma fa gesti concreti di condivi-sione, anche fisica. Così, come fanno ilmedico e l’infermiere. E questo non è soloun fatto spontaneo, ma fa parte di quellaspiritualità della sofferenza di cui ognioperatore sanitario, volontario, ministrodella consolazione è chiamato ad avere:servo e strumento di grazia, sull’esempiodi Gesù. I suoi gesti di vicinanza fisicamostrano la sua profonda e coinvolgenteumanità verso la persona che soffre ed ilsuo corpo malato. Per il cristiano non esi-ste un corpo affetto anche dalle più deva-stanti malattie, che non sia tempio delloSpirito Santo e come tale espressionedella bellezza e grandezza di cui l’ha rive-stito Dio.Se il corpo è riflesso della gloria di Dio edestinato alla resurrezione e alla vita eter-na, è sempre e comunque da rispettare,curare, amare, sostenere, soprattuttoquando è sofferente, deforme, disabile esembra, a volte, un carcere, come diceva-no gli antichi, che imprigiona lo spirito. Perquesto, l’unica cura doverosa, di cuinecessita ogni persona, è l’amore che nonspezza mai una vita, ma la protegge e lasostiene, perché in ogni sua condizione,anche la più estrema e considerata ormaiperduta, resta un dono da accogliere e unrichiamo potente per tutti ad amare. Gesù,mentre cura il corpo, stabilisce un rappor-to diretto, faccia a faccia, con ogni perso-

na che chiede la guarigione ed invocaaiuto nella malattia. Egli sa vedere, ascol-tare il grido dei malati e dei poveri, anchese non parlano. Sa condividere insieme laloro anima interiore e non solo la sofferen-za fisica. Ci sono delle parole che non siodono, perché il nostro prossimo non lepronuncia apertamente, ma che di fatto civengono rivolte da tante persone con cuiabbiamo a che fare ogni giorno. Per acco-glierle si deve entrare nella dimora dellapersona, farsi accanto per condividereuna esperienza di gioia o di dolore, pro-prio come faceva Gesù. C’è una commen-salità del dolore, che nasce dal saper con-dividere la sofferenza dell’anima, oltre chedel corpo, quel mondo interiore carico dipaure e di ansietà, come pure di umanitàprofonda e di spiritualità che sono unainvocazione a Dio e al suo amore.

Tratto dalla lettera dell’Arcivescovo di Torino,Mons. Cesare Nosiglia in occasione della XXGiornata Mondiale del Malato

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Anche quest’anno un gruppo di genitori ha preparato e venduto dolciper raccogliere fondi a favore del Fondo Famiglia Lavoro della Caritasdi Lecco.

Sono stati raccolti Euro 850,00Grazie

Tra le Parrocchie della nostra città, la Cari-tas e Consolida (consorzio delle cooperati-ve sociali) si è sviluppata una collaborazio-ne che, il 16.2.2011 ha dato vita a un nuovoFondo denominato “Solidarietà al Lavoro”con l’immediata adesione attiva del Comu-ne e della Fondazione della provincia. Lacreazione di questo nuovo strumento di soli-darietà sociale nasce dalla volontà dei pro-motori di mettere a disposizione delle Coo-perative sociali del Territorio lecchese unostrumento per favorire e sostenere con con-tributi economici, in maniera regolamentata,la stipulazione di contratti di lavoro a favoredi persone disoccupate, residenti nella cittàdi Lecco, prive di qualsiasi prestazione eco-nomica da parte dell’INPS, e con particolarisituazioni di disagio, riguardanti la condizio-ne di monoreddito, il numero di figli minori acarico ed ogni altro eventuale onere gra-vante sull’equilibrio familiare. Per tali perso-ne viene ricercata e promossa una possibi-lità di assunzione, con regolare contratto dilavoro presso le cooperative sociali del ter-ritorio, che consente loro di accedere ancheai diritti legati al rapporto di lavoro, agliammortizzatori sociali esistenti e/o raggiun-gere i requisiti della pensione. Questo inter-vento esce pertanto dalla logica del “contri-buto assistenziale” e diventa un gesto pro-mozionale che tenta di dare un lavoro e conesso restituire piena dignità di lavoratore albeneficiario dell’iniziativa.

Ad oggi, dopo aver definito il regolamentodel fondo “Solidarietà al Lavoro”- Si sono raccolti 145.000 Euro. - 35 persone rientranti nei requisiti previstihanno fatto richiesta. - Le 20 situazioni prioritarie sono state pre-se in esame. - Tra queste, 13 persone sono state avviateal lavoro con contratti a tempo determinato(chi per un anno, chi per sei mesi). - Per le rimanenti persone sono in atto ulte-riori verifiche relative alle specifiche situa-zioni e la ricerca di occupazione presso lecooperative sociali. Durante la gestione di questo percorso ab-biamo toccato con mano la fatica, a voltedrammatica, la vergogna di chiedere aiuto,la depressione di sentirsi inutile, la solitudi-ne, la povertà, l’incertezza di molte personeche sono state espulse dal mondo del lavo-ro nello scorso anno e che stanno attraver-sando, ancora oggi, momenti estremamen-te difficili in quanto non si vedono ancorapossibilità di reinserimento lavorativo e gliammortizzatori sociali o sono finiti o sono infase di esaurimento. Il Fondo Solidarietà alLavoro non pretende di risolvere tutti i pro-blemi, ma vuole essere, in un tempo di crisieconomica così forte, testimonianza con-creta della Solidarietà e strumento per par-tecipare, insieme a tutte le istituzioni prepo-ste, a ridurre le difficoltà e restituire dignitàalle persone attraverso il lavoro.

12 febbraio 2012

GIORNATADELLASOLIDARIETAIl lavoro per essere famiglie accoglienti

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Nella serata di giovedì 26 Gennaio si è svolto il Consiglio Pastorale Parrocchialecon il seguente argomento: "la Famiglia verso la giornata mondiale 2012 aMilano". Questa giornata, ha spiegato, Don Egidio coinvolge tutte le famiglie del mondo esarà presente anche il Papa; molto sarà il lavoro da fare a sostegno di questoevento: offrirsi come volontari, accogliere le famiglie, lavoro di preparazione. Ognicomunità cristiana è un insieme di famiglie che vivono al loro interno la fede e dovehanno la possibilità e la bellezza di viverla insieme ad altri. Oggi la famiglia attraversa un momento difficile sia in campo sociale che religioso,con i figli e nel lavoro; è vero altresì che è anche cambiata la tipologia di famigliache abbiamo a modello e allora: "Dove sta andando la famiglia oggi?”Si è cercato di dare una risposta commentando i dati statistici del comune di Leccoalla fine del 2010 dai quali risulta che nella nostra parrocchia si vive prevalente-mente da soli o in coppia senza figli mentre le famiglie con più di un figlio costitui-scono solo una minima parte dei nuclei famigliari parrocchiali.I coniugi Manzoni, responsabili della Commissione famiglia del decanato di Lecco,hanno preparato una riflessione sulla religiosità del quotidiano, nella famiglia comestile di vita, una scelta di prospettiva ma con un chiaro e preciso senso: il Vangeloe la Trinità. Scegliendo questo stile trinitario, Dio si presenta alla coppia con laquale Parla, Ascolta e Guida. La coppia deve impegnarsi a vivere e testimoniareil Vangelo nelle azioni quotidiane in famiglia, sul lavoro: ecco dove emerge la "reli-giosità" della famiglia e dove si trovano altre due parole importanti: la santità comedono da acquisire e la ferialità come tempo presente.Il Cardinale Martini usava questa espressione:"La famiglia ha una sua forza origi-naria, che viene da Dio per la sua grande capacità di resistere e adattarsi e conti-nuamente rinnovarsi". La famiglia diventa colei che evangelizza, poiché è paginaviva del Vangelo.I membri della Commissione famiglia hanno poi esposto le varie iniziative che sisono svolte o si svolgeranno in parrocchia, alcune seguendo le proposte del deca-nato di Lecco, altre come il Torneo delle Famiglie grazie alla buona sinergia conl'oratorio. Un altro membro ha parlato del corso battesimale e del corso fidanzati:quest'ultimo con meno coppie ma motivate. Un'altra testimonianza è arrivata da uncomponente dell'Equipe Notre-Dame: una grande opportunità offerta alle coppie,per vivere in pienezza il sacramento del matrimonio e un aiuto nel superare i pro-blemi della vita di oggi.In conclusione il referente per il Family 2012 ha esposto come si sta avviando lamacchina dei preparativi alla giornata mondiale.Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è terminato alle 23:15.

di giovedì 26 gennaioDAL CONSIGLIO PASTORALE

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Il VII Incontro Mondiale delle Fa-miglie fa da sfondo anche alla pro-posta di riflessione e di preghieracomunitaria dei Quaresimali delvenerdì, incentrati quest’anno sul

tema “Famiglia: gioia, fatica, speranza”.

Nel primo incontro don Roberto Davanzo,direttore della Caritas Ambrosiana, ci haaccompagnati a riflettere sulla famiglia co-me “LUOGO DI CARITÀ” a partire dal cap. 13della lettera di S. Paolo ai Corinzi; la descri-zione della carità contenuta in queste righe cifa pensare subito alla persona di Gesù, comea dire che la carità non è cosa degli uomini,ma viene da Dio stesso... Può capitare allorache ci sentiamo troppo piccoli per vivere nelnostro quotidiano, dentro e fuori dalle nostrecase, un’esperienza tanto grande, che è “co-sa di Dio”. Eppure la famiglia è l’immaginepiù simile all’Amore trinitario del Dio dei Cri-stiani, perché è il luogo dove una relazioned’amore fra persone diverse le rende una co-sa sola. Chi sperimenta la comunione, cioèuna vera relazione d’amore all’interno dellasua famiglia, può capire più facilmente la na-tura dell’Amore di Dio. Per fare questa espe-rienza e diventare a sua volta “soggetto” d’A-more, cioè capace di viverlo e donarlo, la fa-miglia deve essere però anche “oggetto” diquesto stesso Amore, cioè essere sostenuta,incoraggiata, difesa. Questo è un compitodella Comunità Cristiana, in una fase storicadi impoverimento non solo economico maanche di relazioni, in cui la struttura famiglia-re non riesce più ad essere antidoto alla soli-tudine e all’individualismo. Le difficoltà cheattraversiamo possono però essere anche dastimolo per cambiamenti positivi; si pensi peresempio alla presenza di famiglie stranierenel nostro territorio, occasione di scambio re-ciproco e di crescita attraverso la “contami-nazione” nelle cose buone di cui ciascuno èportatore, non solo di problemi e conflitti.Come già diceva Paolo VI, il vero pericolo di

FAMIGLIA: GIOIA, FATICA, SPERANZAquesti anni è la perdita del senso di fraternitàche unisce gli esseri umani; la famiglia, seaiutata e sostenuta, potrebbe essere il luogodove ricominciare a vivere questa fraternità...E ciò non significa solo stare bene dentro leproprie mura, ma compiere scelte coraggio-se, perché la famiglia “non è un guscio, maun trampolino”, dove ognuno deve crescereinsieme agli altri secondo il progetto di Dio...come, già a 12 anni, Gesù aveva cercato difar capire ai suoi genitori.

Nel secondo incontro Mons. Peppino Maf-fi, rettore del Seminario Arcivescovile diMilano, ci ha invece guidati nella riflessionesulla famiglia come “LUOGO DI FEDE” apartire dalla domanda che Gesù fa a Pietro“Mi ami più di costoro?” (Gv 21, 15-19), chesottende la necessità di un Amore intero, to-tale, non per una parte, un ritaglio... Gesùchiede però un Amore che sia concreto, nondi facciata; non un “valore”, un generico idea-le, ma qualcosa che la famiglia viva tutti igiorni. Amare Dio totalmente significa ispirar-si al modo con cui ci ama Lui: Dio non aspet-ta che noi lo cerchiamo e ne sentiamo l’esi-genza, ma è Lui che ci viene a cercare, ci vie-ne incontro come il Padre misericordioso,non si dimentica mai di noi: “Ho scritto il tuonome nel palmo della mia mano” (Is, 49,16).Ogni mattina bussa alla porta delle nostrecase, delle nostre famiglie, per volerci bene,rincuorarci, senza tener conto del nostro pec-cato e della nostra fragilità: “Tu sei preziosoai miei occhi” (Is 43,4). La famiglia che amaDio, quindi, fa un cammino che non è segna-to dai principi, ma dalla sequela, da una ri-sposta, da un mettersi in cammino. In questocammino è importante lasciarsi abitare dallaParola di Dio, frequentarLo, avere con Luiuna consuetudine, come ha fatto Maria, chea differenza della sorella Marta occupata inmille faccende, si è messa in ascolto, quasi“bevendole”, delle parole di Gesù. La famigliaè luogo di fede quando si è capaci di parlare

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QUARESIMA CON LE VIRTUIl cammino quaresimale di quest'anno vede im-pegnati i nostri ragazzi della catechesi nella ri-flessione sulle VIRTU'. Come già l'anno scorsonelle domeniche di quaresima ci si ritrova nellacappellina dell'oratorio per la prima parte dellaS. Messa che si conclude con lo scambio dellapace, per poi riunirci con l'intera assemblea inChiesa parrocchiale per continuare la celebra-zione. Durante la liturgia della Parola, dopo lalettura dialogata dei vangeli della quaresima, lariflessione proposta si concentra sulle VIRTU'.Abbiamo cominciato con la FORTEZZA per pro-seguire poi con la PRUDENZA, la FEDE, laCARITA', la SPERANZA. Ciascuna di questevirtù traspare proprio dai vangeli domenicali del-la quaresima ambrosiana. E' una proposta coin-volgente che permette non solo ai nostri ragaz-zi, ma anche alle loro catechiste e ai loro cate-chisti di riscoprire i fondamenti della nostra fede.Ci prepariamo così a vivere con entusiasmo eserietà l'ANNO DELLA FEDE indetto dal SantoPadre Benedetto XVI con la Lettera apostolicaPORTA FIDEI che avrà inizio l'11 ottobre 2012,nel cinquantesimo anniversario dell'apertura del

Concilio Ecumenico Vaticano II, e terminerà il24 novembre 2013, Solennità di Nostro SignoreGesù Cristo Re dell'Universo. Questo anno saràun'occasione propizia perché tutti i fedeli com-prendano più profondamente che il fondamentodella fede cristiana è - come scrive il Papa - "l'in-contro con un avvenimento, con una Personache dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò ladirezione decisiva". Fondata sull'incontro conGesù Cristo risorto, la fede potrà essere risco-perta nella sua integrità e in tutto il suo splendo-re. "Anche ai nostri giorni la fede è un dono dariscoprire, da coltivare e da testimoniare", per-ché il Signore "conceda a ciascuno di noi di vi-vere la bellezza e la gioia dell'essere cristiani".

Don Paolo

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della propria spiritualità, di comunicarsela, difare spazio a Dio e di stare con Lui; solo cosìdiventa anche capace, come Lui, di carità, dimisericordia e di perdono, di guardare aglialtri non per vederne i limiti ma per scoprirequello che Dio vi ha lasciato di bello cometraccia di Sé.

Stare con Dio è specchiarsi nel suo Amore enella sua misericordia e, di conseguenza, la-sciare segni di Amore e di misericordia nellavita di chi ci cammina accanto. ...Possiamofarlo perché Lui per primo ci vuole bene e noivogliamo bene a Lui.

Costanza

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Un ramo di mandorloLa Bibbia presenta molti scenari desolanti, maparla anche di un ramo di mandorlo che annun-cia la primavera. È molto conosciuto questopasso di Geremia: “Mi fu rivolta questa paroladal Signore; ‘Che cosa vedi Geremia?’ Risposi:‘Vedo un ramo di mandorlo’. Il Signore soggiun-se: ‘Hai visto bene, poiché io vigilo sulla miaparola per realizzarla’ ” (Ger 1,11-12). Mandorloin ebraico significa “io vigilo” perché, a causadella sua precoce fioritura, sembra che in inver-no non dorma per essere ilprimo ad annunciare la prima-vera. II mandorlo per eccellen-za, il primo vegliante e il primorisvegliante, è Dio stesso chesta accanto ad ogni creaturaper chiamarla ad una vitanuova. E mandorlo dovrebbeessere ogni credente, unmandorlo fiorito in mezzo aduna società che ancora pati-sce i rigori dell’inverno. Holetto di una mamma la quale,una mattina che il cielo eraancora buio e appena si per-cepiva, nel silenzio più profon-do, il richiamo sommesso di un piccolo uccello,si è sentita chiamare dalla propria bambina conqueste parole: “Ascolta, mamma, il giorno...”.Era, quella bambina, come un mandorlo fiorito:anch’essa annunciava la vittoria della luce edella vita su ogni immagine di morte. Nella Bib-bia ci sono tante altre immagini che suggerisco-no l’attesa e la speranza, soprattutto nei rac-conti pasquali che tra poco ci sarà dato di ria-scoltare. Pensiamo: agli aromi destinati alsepolcro si mescolano i profumi di un giardinoche rifiorisce; un soffio di aria pasquale, pene-trando in una sala dalle porte chiuse, sciogliel’inverno che irrigidiva i cuori; sulla riva di unlago, dopo tante tristezze, c’è gente che consu-ma un picnic in una cornice di primavera. Chi

legge questi racconti non può che dissetarsi allafonte della speranza. Il mondo che prima eraopprimente si fa leggero, pervaso da un soffio divita. La primavera del Vangelo si chiama resur-rezione. Il mandorlo fiorito si chiama CristoRisorto.

La Pasqua come primaveraMi domando che ne è della nostra avventura dicredenti se non siamo più capaci di annunciarela primavera. La Chiesa si affanna a predispor-re nuovi piani pastorali ma il problema primo èquesto: come ritrovare la fede nella vita che nonmuore. Fino a quando saremo di quelli che altronon sanno contemplare se non le foglie che ca-

dono in autunno, non faremoche coltivare tristezza e semi-nare tristezza. Penso a queigiovani che si ritrovano a vive-re accanto a genitori pieni dirisentimento per il mondo: sel’immagine che ricevono èsempre quella del disagio edella frustrazione, come pos-sono aprirsi a una visione po-sitiva e fiduciosa della vita?C’è solo da augurarsi che, me-glio di quanto non riescano afare i padri, siano attenti a per-cepire le brezze leggere che,accarezzando gli alberi inaridi-

ti, fanno salire dal profondo la fecondità segretadella linfa. Perché non accostare assieme a lorol’orecchio a cogliere il fremito della vita là doveprima dominava la morte? È il miracolo dellaresurrezione che germina incessantemente neigesti più semplici di tutti coloro che amano: cheamano se stessi, gli altri, le creature umili egrandi, la bellezza indicibile di un fiore o di unsorriso, l’appassionante ricerca di un mondo piùgiusto e di un avvenire più luminoso. È la pre-senza di tutti quegli “esseri di resurrezione” -rami di mandorlo in fiore - che anche neimomenti di fatica sanno guardare con stuporealla prodigiosa ricchezza della vita e consegnar-si ogni giorno alla speranza più grande

“Vedo un ramo di mandorlo” di Luigi Pozzoli

Suggestioni PasqualiVI TA PARROCCH I A LE

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MESE DI MAGGIO: mese mariano

Per bambini della classe quarta

PRIMA COMUNIONEMercoledì 25 Aprile alle ore 10.00

12 Maggio 2012

RACCOLTA DIOCESANA DI INDUMENTI USATI

Organizzata dalla Caritas Ambrosiana e dal Servizio Giovani.La raccolta quest’anno finanzierà

un particolare progetto diocesano rivolto ai giovani lavoratori.

I sacchi (gialli: per indumenti riutilizzabili; azzurri: per indumenti in ottimo stato)

si potranno ritirare domenica 6 maggio

e dovranno essere restituiti sabato 12 maggiocon le modalità che verranno comunicate in seguito

Domenica 29 Aprile Giovedì 31 Maggio

ore 21.00inizio e conclusione del mese mariano

- Ogni Mercoledì sera alle ore 21.00nel giardino della casa parrocchiale

reciteremo il S. Rosario.

- Tutti i Venerdì di Maggio (4, 11, 18, 25)alle ore 8.30 presso la chiesa di San Carlo

celebrazione della S. Messa.

Per bambini della classe terza

PRIMA CONFESSIONEDomenica 13 Maggio alle ore 15.00

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15 gennaio 2012. E' giunto finalmente il gior-no dell'inaugurazione e benedizione dei nuo-vi spogliatoi e servizi del campo di calciodell'Oratorio.Giovanni Mauri ha raccontato un po' dellastoria di quello che, fino agli anni '20, era ilgiardino segreto di Palazzo Secchi, circonda-to dalle alte mura in pietra che esistono anco-ra oggi. Quando il palazzo fu ereditato dallaParrocchia, si decise di fare in esso l'oratoriomaschile, con annesso campetto per i giochie le attività ricreative, anche se una striscia diterreno, proprio quella occupata dalle struttu-re attualmente rinnovate, fino al 1949 eradestinata a orto per i coadiutori, circondato

da una rete invalicabile e guai a chi si avvici-nava ad essa! La parte del campo verso SanCarlo, invece, era occupata addirittura dauna distilleria di grappa. Gli orti furono tra-sformati in campetto di gioco per i bambinipiù piccoli, mentre, nel 1948, viene fondato ilG.S. Zanetti. Alla fine del decennio successi-vo, l'intuizione di Eugenio Ravasi, appoggia-to dai coadiutori don Giovanni e don Gae-tano, dà il via ai palii calcistici notturni e, perospitare il pubblico, squadre di volontari mon-tano tribune costruite su una struttura di tubiInnocenti, che poi venivano smantellate. Passano gli anni e, con il nuovo coadiutoredon Lino Maggioni, quando gli spogliatoi peri giocatori avevano già trovato posto nei loca-li al di sotto della sacrestia della cappella delnuovo oratorio, si pensò di costruire una tri-buna fissa, con servizi adeguati ai tempi.

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Finalmente,ecco il grande giorno...

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Si è arrivati così ai nostri giorni con unastruttura che ormai mostrava tutti i suoi anni.Delle nuove strutture godranno soprattutto glioltre duecento atleti della Zanetti. «La par-rocchia è come una famiglia» ha detto il vicepresidente del G.S., Franco Castelli, «e dopoil Palladium e la Scuola Materna è arrivato ilmomento dell'Oratorio. La Zanetti vive grazieall'impegno gratuito e notevole di tante per-sone che donano il loro tempo libero, ma ser-vono anche strutture e servizi adeguati. LaZanetti è sempre stata nell'Oratorio, fin dallasua costituzione, però è stato solo con donDomenico che si riconosce formalmente lasua funzione educativa e che viene inseritanel Progetto Educativo dell'Oratorio. L'attivitàdel G. S. Zanetti è un momento aggreganteche educa alla collaborazione e alla solida-rietà nella parrocchia e in tutto il quartiere».Oltre che Eugenio Ravasi sono stati ricordatiLuigi Caielli e tutti gli altri volontari che pertanti anni hanno aiutato la Zanetti.

Don Egidio ha ringraziato tutti quelli che,anche se rimarranno sconosciuti, hanno con-tribuito a sostenere questa opera e tutti quel-li che contribuiranno a pagare i debiti assun-ti per questo motivo dalla parrocchia diCastello. «Mi chiedono se ci fermiamo qui.»ha continuato don Egidio. «Il campo in erbasintetica è sicuramente nei nostri pensieri,ma ora non abbiamo i soldi per farlo!». Primadella benedizione e visita delle nuove struttu-

re, don Egidio ha ricordato il principale scopoeducativo dell'Oratorio, creato sì da don Bo-sco attorno ad una cappellina, un oratorio ap-punto, ma dotato di tutto quello che serve alragazzo per crescere: preghiera, educazio-ne, attività sportive e ricreative, in cui si impa-ra a stare, vivere e lavorare insieme, sin dapiccoli. Come disse il Cardinal Martini, «nellavita vince chi gioca in squadra».

Alla cerimonia hanno partecipato anche ilconsigliere provinciale Filippo Boscagli e ilconsigliere comunale Pierino Locatelli (cheper 17 anni è stato un collaboratore della Za-netti) che hanno portato il proprio saluto, rin-graziamento e sostegno per un'attività edu-cativa a favore non solo della parrocchia diCastello, ma di tutta la città di Lecco.

Matteo

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RENDICONTO

questi spazi e ce l’abbiamo fatta.Per l’aspetto caritativo un elogio va alla S.Vincenzo e ai volontari che prestano servizionel Centro di Ascolto.Le persone che chiedono un aiuto sono sem-pre tante; normalmente cerchiamo di capire laloro provenienza, le loro richieste, dando a tuttialmeno un po’ di cibo, soldi solo in casi precisie indirizzando le persone ai servizi competenti.Tramite il Fondo Famiglia Lavoro dellanostra Diocesi abbiamo potuto consegnaresignificativi contributi ad alcune persone senzalavoro e con grosse difficoltà economiche.A conclusione i debiti ci sono ancora – prestitida restituire € 32.500,00 – debiti per fatture daricevere per opere eseguite € 77.540,00 – perun totale di € 110.040,00 - e non sono pochi.Ma andiamo avanti, sapendo di non esseresoli.Un grazie sincero a tutti, a chi ci sostieneeconomicamente, a chi ci sostiene con la sti-ma e l’affetto e a chi sa capire le nostre preoc-cupazioni.Ma non dimentichiamoci mai che il fine pri-mario della Comunità cristiana è quello del-l’annuncio del Vangelo e della testimonianzadella carità.Noi ci impegniamo e ci mettiamo nelle manidel Signore Gesù e di Maria sua madre.

don Egidio

Come è consuetudine, presentiamo il rendi-conto del 2011 relativo all’attività istituzionaledella Parrocchia.L’osservazione di carattere generale si ripeteormai di anno in anno e riguarda la crisi cheattraversa tutta l’economia della nostra societàe non solo.Questo preoccupa evidentemente tutti: le fa-miglie, il mondo del lavoro e le attività educati-ve e religiose che sono parte della vita dellanostra Comunità cristiana.Ma osservando il rendiconto, devo subitoesprimere il mio sincero ringraziamento pertutti coloro (e sono tanti) che, in modo a voltemolto discreto, ci sostengono economicamen-te e si avvicinano alla nostra Comunità, percondividerne le preoccupazioni ed i progetti.E’ gente di chiesa e anche non di chiesa,ma con l’animo sereno di chi capisce gli sforziche si fanno per il bene di tutti; ben consape-voli che nè il Vaticano, nè la Curia versanosoldi nelle casse della nostra parrocchia, masolo la generosità di chi si sente parte di unacomunità e ne condivide le preoccupazioni,così come si fa in una buona famiglia.Come si vede dal prospetto, i debiti non man-cano e quest’anno ne abbiamo fatti tanti,soprattutto donando ai nostri e vostri ragazziambienti nuovi e dignitosi, per l’attività sporti-va. Ne siamo orgogliosi, perchè ci volevano

Importi entrateOfferte festive e feriali 62.881,00Offerte (S. Messe e Sacramenti) 39.312,00Offerte diverse (S. Crocifisso, candele ecc.) 10.379,00Offerte natalizie 24.830,00Offerte per Giornale parrocchiale 5.700,00Offerte poveri e Fondo Famiglia Lavoro 7.923,00Incasso periodici e sussidi 926,00Attività oratorio 10.939,00Fiera parrocchiale 24.758,00Rendite fabbricati 18.764,00Contributi straordinari privati e pubblici 54.232,00

Totale entrate 260.644,00

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ECONOMICO 2011

Nell’ambito dell’attività di volontariato la no-stra Parrocchia ha costituito una Associa-zione non lucrativa di utilità sociale deno-minata “CASTELLO SOLIDALE”.L’Associazione, avvalendosi in modo deter-minante e prevalente dei volontari che gra-tuitamente prestano la propria opera per laParrocchia, ha come scopo il sostegno fisi-co, morale e materiale della persona e inparticolare:Famiglia: realizzare attività che siano disostegno e aiuto alle famiglie;Infanzia, minori, giovani: favorire e realiz-zare attività educative e ricreative per l’ag-gregazione e lo sviluppo degli adolescenti edei giovani;Scuola: attivare forme di collaborazione,compresa l’attività di doposcuola, con lerealtà scolastiche al fine di sostenere la

crescita socio-culturale dei minori;Anziani: attivare forme di aiuto per l’assi-stenza agli anziani;Sport e Cultura: realizzare attività e inizia-tive di carattere sportivo, culturale, artistico,teatrale, musicale;Lavoro: attivare l’istituzione di attività diformazione e di inserimento dei giovani nelmondo del lavoro.

Naturalmente l’Associazione necessita, ol-tre che di persone e di idee, anche di so-stegno finanziario.A tale scopo chiede di scegliere, al mo-mento della dichiarazione dei redditi, la de-stinazione del 5 per mille dell’IRPEF allanostra Associazione, apponendo nell’appo-sito riquadro di “sostegno al volontariato” ilseguente:

codice fiscale: 92015410134

Importi usciteCompensi sacerdoti e collaboratori 53.640,00Giornale e sussidi diversi 5.917,00Attività Oratorio 13.595,00Famiglia - Lavoro 2.500,00Spese di culto 19.950,00Assicurazioni 6.462,00Imposte e Tasse 21.853,00Curia e Decanato 1.186,00Spese generali diverse 8.841,00Riscaldamento - luce - acqua 35.883,00Manutenzioni 28.407,00Manutenzioni straordinarie 85.850,00

Totale uscite 284.084,00

Disavanzo 2011 -23.440,00

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N.B. Rimangono a debito della Parrocchia € 32.500,00 per residuo prestiti parrocchiani e € 77.540,00 per opere su immobili per un totale di € 110.040,00.

“CASTELLO SOLIDALE”e il 5 per mille

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L'8 dicembre noi, Francesca dell'Oro, Elisabet-ta Dell'Oro, Letizia Callao e Lorenzo Burattisiamo diventati consorelle e confratello durantela Messa delle ore 10.00. Dopo la promessa incui abbiamo confermato di impegnarci a conti-nuare il nostro servizio all'altare, abbiamo rice-vuto la veste rossa e una croce con inciso sulretro il nostro nome. Con questo passo siamoentrati a far parte della Congregazione deiMinistranti. Nel pomeriggio ci siamo riuniti peril tradizionale addobbo della sede e per lamerenda. È stata una giornata intensa che nondimenticheremo mai. Ringraziamo i nostri ceri-monieri e tutti gli altri confratelli per avercisostenuti e per esserci stati vicini.

UN NUOVO

SERVIZIO

ALL’ALTARE

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Sabato 11 e Domenica 12 Febbraio i chieri-chetti, con confratelli e cerimonieri si sono tro-vati per festeggiare la X Festa del Chierichet-to. Il sabato sera è stato dedicato a unmomento di preghiera, con una sorta di "ritodella luce" in cui ciascuno scriveva su dellecandeline una qualità, un dono che aveva.Dopodiché ci siamo scambiati le candeline, eciascuno doveva "accendere il dono" cheaveva ricevuto. Domenica invece, ci siamo trovati alle 9.30per iniziare la nostra domenica insieme con laS. Messa. Dopo Messa ci siamo ritrovati perl'inaugurazione della nuova sede. Dopomooooolta suspence finalmente è stato ta-gliato il nastro e la curiosità generale è statasoddisfatta, e a tutti è stato offerto un buonrinfresco!Siamo poi andati in oratorio dove alcuni geni-tori e confratelli hanno apparecchiato e pre-parato da mangiare. Quando i ragazzi si sonosaziati, ci siamo avviati di nuovo verso lanuova sede per vedere il Tgchieri (fantasticocome sempre) e un video sui lavori svolti danoi nella sede durante un anno e passa dilavoro. Siamo infine tornati in oratorio per ilgioco organizzato da noi due oltre che daFrancesca, Irene, Letizia. Nel fantastico giocoha trionfato la squadra dei "Supereroi" (capi-

tanata da Gotti), dopodichè i ragazzi hannocominciato ad andare a casa mentre noisiamo rimasti a sistemare. E' stata una gior-nata bellissima, nonostante alcuni di noi sianorimasti chiusi in oratorio come dei carcerati(chi ha orecchi per intendere intenda) e nono-stante la preoccupazione per il gioco organiz-zato all'ultimo ma venuto benissimo lo stesso(viva la modestia!). Adoriamo queste giornate con i ragazzi, cifanno sentire realizzate e felici di far parte diquesto stupendo gruppo di chierichetti.

Alessia e Maristella

X Festa del Chierichetto

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COMPAGNIA DEL DOMANIABBATTIMENTO CAMPANILISMO + LAVORI IN CORSO!

Periodo di nuovi progetti per la Compagniateatrale made in Castello, che conta circauna sessantina di giovani tra le sue fila: dopole audizioni di settembre e il relativo ingres-so di new entries all'interno del gruppo, lagrossa sfida è stata quella di costruire in solidue mesi un piccolo spettacolo basato sulceleberrimo "Canto di Natale" di Charles Di-ckens, che per l'occasione è stato trasforma-to in un vero e proprio musical, dotato di can-ti natalizi e qualche ballo e presentato all'in-terno della serata natalizia per i volontari,tenutasi il 22 dicembre 2011. L'occasione hapermesso di far lavorare subito tutti i nuovientrati su un progetto a breve termine, masoprattutto ha spalancato le porte al futuro,attraverso la singolare scelta del protagoni-sta. A recitare la parte dell'avaro Scrooge,infatti, c'è Andrea, un ragazzo della vicinaparrocchia S. Francesco recentemente uni-tosi al gruppo, il quale, insieme a Silvia e Lu-cia, ci ha dato l'esempio più bello di cosa vo-glia dire essere cristiani al giorno d'oggi, lon-

tano dal campanilismo del quale troppo spes-so siamo tutti imbevuti. Con la speranza chequesto sia solo il primo germoglio nel contat-to tra la nostra realtà giovanile e la loro, amaggior ragione visto il comune destino checi accompagnerà nei prossimi anni.In seconda battuta, sempre lungo questocammino di ampia comunione, sono stati poimesi in cui abbiamo stretto un importantegemellaggio con la compagnia teatrale del-l'oratorio di Monticello Brianza: dopo una re-plica del nostro "Mosaicol" presso la loro sa-la nel mese di novembre (alla quale era pre-sente anche il nostro parroco don Egidio), il4 marzo abbiamo ricambiato l'ospitalità fa-cendo replicare al Palladium la loro nuovacommedia, "Assassinate la zitella", che ci hadonato non solo tanta allegria, ma anche unbellissimo clima di comunione e condivisione.Ed ora? Ora ci aspettano mesi di intenso la-voro, perchè dopo diversi anni "La Com-pagnia del Domani" torna finalmente allaproduzione di un musical totalmente nuovo:"La Bella e la Bestia", tratto dall'omonimocapolavoro disneyano. La data di messa inscena ancora non c'è, ma si parlerà dei primimesi del 2013, in quanto ci sarà molto da la-vorare sotto diversi aspetti: canto, ballo, reci-tazione, scenografie, promozione. Un lavoronon certo facile da mettere insieme - consi-derata l'estrema difficoltà della messa in sce-na - ma che, se verrà affrontato da tutti conl'energia e con l’entusiasmo che ci sono statisinora, sarà senz'altro il nostro piccolo capo-lavoro!! Siete pronti a seguirci in questo nuo-vo viaggio? Tenetevi aggiornati mediante ilnostro sito internet (www.compagniadeldo-mani.it) o attraverso la nostra pagina face-book. Sarà un'avventura magica, questo èpiù che sicuro....

Giovanni

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Stiamo cercando, per questonuovo spettacolo, persone in grado difare lavori di sartoria (taglia e cuci)e di scenografia, oltre che di giovanio adulti esperti di lavori manuali edelettrici, in grado di aiutare durantela costruzione degli allestimenti eper i montaggi/smontaggi.

Contattare:[email protected]

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Tutto è nato nelle calde e afose giornatemadrilene della JMG 2011. I nostri ragaz-zi della parrocchia parlando e scambian-do esperienze con gli altri provenienti datutte le parti d'Italia e del mondo, hannoavuto un'illuminazione: "Perché non crea-re un centro di ritrovo in cui possiamopassare del tempo assieme divertendo-ci?". Ed ecco, ritornati in patria si rag-gruppano le prime idee per questo pro-getto che finalmente prende forma a me-tà novembre. Ogni domenica sera a par-tire dalle 20.30 si aprono le porte al Bar-Batrucco, situato in via Colombo, 2. Cosasi propone? Happy hour, tornei (briscolachiamata, scopone scientifico), boccette,posticipi delle partite di serie A in direttasul nostro maxischermo, biliardo, musica,karaoke. Cosa aspettate a venirci a tro-vare? Al BarBatrucco è impossibile an-noiarsi!

Futuri aspiranti ad X Factor (con qualchestonatura) hanno dato vita ad una splen-dida serata all'insegna del divertimento alritmo di canzoni e azzardando anchequalche ballo (memoriale la performancedi Suor Victorine sulle note de "I Wa-tussi"). Dai più piccoli ai meno giovani sfi-dando la timidezza si sono avvicendatisul palco sulle note di canzone dei carto-ni, ultimi successi e canzoni degli scorsidecenni.

"Resto di stucco...è un BarBatrucco!"

BarBatrucco

Karaoke

ORATOR IO

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Guardando la fiumana di gente con ban-dieroni, magliette di giocatori, carica incorpo e cori di incitamento ci siamo chiestise fossimo su una curva dello stadio diSan Siro o al BarBatrucco. Non si potevaguardare la partita senza prima aver riem-pito la pancia con gustose pizzette e fo-cacce, patatine e chi più ne ha più nemetta. Lo staff in prima fila (con una buonacomponente di tifosi) ha gestito il tutto congrande maestria. Tutti d'accordo sulla riu-scita della serata, unpienone così non sivedeva dai tempi deiMondiali 2006.

Chi dice che il gioco delle carte é solo perpersone di una certa età? A giudicare dalnumero di persone (soprattutto giovani eteenager) che si sono presentate al Bar-Batrucco nella serata del torneo ci si do-vrebbe proprio ricredere. A colpi di assi,tre, re, regine, fanti e carte minori si sonoavvicendate le varie partite (tra i tavoli sisono potuti notare ancheDon Egidio e Don Paolo) e sié giunti a proclamare il vinci-tore: Alessio Sarno. Secon-do e terzo classificato: Alber-to Cesana e Matteo Sacchi.

"E' tardi, é tardi, é tardi" grida a gran voceil Bianconiglio ad un fantasioso pagliaccioimbattutosi sul suo cammino. Senza dargliil tempo di rispondere, riprende "Carneva-le! Sono già in ritardo! non vedi che oraé?". Ma ecco irrompere una furibonda re-gina urlante: "Il Carnevale é una festa ban-dita! Non si può festeggiare". Come agireper farle cambiare idea? E' toccato ai ra-gazzi presenti alla serata il duro compito, iquali, utilizzando tutte le loro forze e fanta-sia, hanno reso la regina di cuori più buo-na ed accondiscende alla goliardica festapre- quaresimale. Francesca

Per maggiori informazioni non esitare a contattarci alla nostra

pagina Facebook "BarBatrucco"e sul nostro sito www.barbatrucco.org

Happy Hour- Derby Milan-Inter

Torneo di briscola chiamata

Carnevale nel Paesedelle Meraviglie

ORATOR IO

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Festa in Maschera

ORATOR IO

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... anche noi in maschera

SCUOLA DELL ’INFANZ I A

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fi era di Castello 2012fi era di Castello 2012... per

incontrarsi

e far festa

insieme...

Periodo di apertura:Lunedì - Martedì - Mercoledì - Venerdì:

dalle ore 18,00 alle ore 23,00Sabato e Giovedì:

dalle ore 16,30 alle ore 23,00Domenica:

dalle ore 11,00 alle ore 23,00

PESCA DI BENEFICENZAGli oggetti premio

potranno essere consegnati presso locali della ex BIBLIOTECA

(vicino all’oratorio)

da MARTEDI’ 10 APRILE

a GIOVEDI’ 10 MAGGIO

ore: 9.30-11.00 - 15.00-16.30

- Verranno ritirati solo oggetti puliti e in buono stato.- Non saranno accettati oggetti con immagini sacre.

Domenica 27 maggio alle ore 16.00in occasione della chiusura della Fiera

ESTRAZIONE DEI BIGLIETTI DELLA SOTTOSCRIZIONEfinalizzata al sostegno delle spese

per gli interventi sulle strutture del campo di calcio

Per questo motivo avete ricevuto o riceverete una busta con l’invito ad acquistare qualche biglietto della sottoscrizione.

dal 18 al 27 maggio

DOMENICA 27 MAGGIO- S. MESSA ore 10.00- LANCIO DEI PALLONCINI

(dopo la Messa)

- SGAMBATA per le vie di Castellosono previsti due tipi diversi di percorso:- 3 km (per famiglie)- 9 km (per tutti gli altri; età minima 14 anni)partenza alle ore 14.30 da piazza Dell’Oro

Tutti i giorni: ASSALTO AL CASTELLO!GAZEBO con GIOCHI per ragazzi e giovani:

freccette, tiro al barattolo, tiro al canestro, mini calcetto, minigolf

VI TA PARROCCH I A LE

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Ciao, mi chiamo Francesca… suor France-sca e sono una Sorella francescana minoredell'Immacolata.Non fate quella faccia da stralunati: aveteragione! il nome è un po' lungo ma, scher-zando, potrei dire che qui c'è tutto il nome, ilcognome e l'indirizzo!Sicuramente, da quando sono partita daLecco, ormai tanti anni fa, qualcuno mi havisto tornare a casa per qualche breve gior-no di 'vacanza' vestita in modo un po' stra-no…un abito lungo e grigio, un cordile in vitacon dei nodi e il velo molto diverso da quelloche usualmente portano le Suore Betlemite."La storia della mia vocazione? La conoscesoprattutto Dio". Con queste parole GiovanniPaolo II ha iniziato a raccontare la storiadella sua vocazione e io non faccio certoreato se gliele rubo per raccontare la mia.Proprio in questi giorni ho fatto memoria di

Lo scorso anno abbiamo pubblicato la testimonianza di Benedetta Calvi (suor Chiara BeatriceClarissa del Monastero in piazza Piccoli Martiri a Milano), una delle due religiose nate nellanostra comunità parrocchiale. In questo numero ricordiamo Francesca Anghileri, Sorella fran-cescana minore dell'Immacolata.

un giorno importante: era il 30 gennaio del2005 e finalmente, dopo tanti anni di forma-zione ho finalmente indossato la mia tonacafrancescana e sono diventata Sr Francesca.Chi sono i francescani sicuramente lo sape-te, almeno sapete che sono figli di San Fran-cesco d'Assisi. E' così che viene svelato il secondo tassellodel mio nome: Francesca.La mia vocazione l'ho scoperta proprio adAssisi, davanti a San Damiano. Francescoera un uomo semplice che si era innamora-to di un Dio che lui chiamava 'cortese' ed èquesta cortesia che ha lasciato in me la vo-glia e il bisogno di seguirLo come France-sco, senza nulla di proprio, facendomi ognigiorno pellegrina e forestiera. In questo pel-legrinaggio ho incontrato delle Sorelle e conloro l'8 dicembre del 2003 abbiamo iniziatouna fraternità per continuare il cammino in-sieme, amando e seguendo il Signore dellanostra vita: per lui abbiamo lasciato ogni tut-to e viviamo, nello spirito francescano, senzanulla di proprio e in semplicità. Come nelle più belle società si mette tutto in-sieme, il nostro capitale sociale è stato un sen-tire comune nel non voler possedere nessunaproprietà per essere 'libere' di accompagnarele persone, per accoglierle, per ascoltarle.Siamo ospiti di un Centro diocesano di Spi-ritualità della Diocesi di Massa Marittima -Piombino che ha nella sua finalità l'accoglien-za dei gruppi e la loro animazione spirituale.Prima di entrare in convento, educata aldono dai miei genitori, ho frequentato scuolecattoliche, ho seguito tutto il cammino scout

La mia vocazione? Rispondere all'Amore si può!

CH I ESA

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Educarsi alla vita santa di Gesù2 febbraio 2012 - 16a Giornata mondiale della vita consacrata

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fino all'ultimo anno di clan e ho imparato afare della vita un servizio soprattutto nel mo-mento in cui mio papà è venuto a mancare.Non è che prima la mia vita non lo fosse, maforse io non ero in sintonia con un progettod'amore che Dio aveva preparato per me.Così, per raccogliere quell'eredità del vivereuna vita buona come quella di Gesù e nelsuo amore e che mio papà mi aveva lascia-to andandosene, ho fatto un pochino di fati-ca a crescere dentro una vita che scorrevatroppo velocemente e non mi faceva vedereil senso del dolore che provavo. Ma nel momento in cui ho scoperto che in-torno a me c'erano tante persone che inqualche modo rispondevano a una chiamataall'amore semplicemente donandosi ho volu-to provare a fare come loro per sentirmialmeno più serena.Da qui la mia esperienza si è notevolmenteintensificata e ha cambiato rotta: tra Croce Rossa, Amici del Sidamo, vari pic-coli servizi di ogni sorta per provare il miotasso di gratuità e disponibilità, alla fine nonavevo più tempo per me stessa e per ascol-tare l'unica voce che avrei dovuto ascoltare:il Signore mi voleva parlare… ed io non c'ero!Non sto a raccontare il momento esatto diquella che è la mia vocazione particolare, miinteressa solo dirvi che ho risposto all'Amorequando finalmente mi sono fermata, quandoho cercato un padre spirituale, quando hoincominciato a vivere i sacramenti con piùconsapevolezza e a confessarmi con regola-rità e far sì che in ciò che facevo Lui avesseil primo posto…. un po' è quello che ci con-traddistingue come fraternità oggi…il miooggi che sa sempre più di Dio, che mi faessere madre di tante persone, oltre chesorella e sposa. Una maternità che mi fa vivere a San Guido,dove la mia fraternità è nata, nella dimensio-ne dell'accoglienza, dell'ascolto e dell'ac-compagnamento di tutti coloro che Dio ciaffida come figli suoi e per i quali ci facciamocarico della fatica del loro cammino.

Una vita consegnata, una memoria grata, unamore senza limiti: questo è stato il viverequesti dieci anni incontrando tante storie didonne e di uomini che si sono affacciati alleporte del convento in cui viviamo, affidando-ci le loro storie; tante storie sono passate inquesto Centro di Spiritualità, tante storieabbiamo incrociato, abbiamo accolto eabbiamo accompagnato. Tante famiglie hanno camminato e lavoratocon noi, tanti giovani si sono affidati per cam-minare con più sicurezza, tante persone che,come tutti, hanno tanta gente intorno ma chedentro sono sole e solo il fatto di averleascoltate è aver dato loro l'occasione di re-spiro nelle loro giornate.A volte sono persone che non credono osono persone che vivono altre religioni, avolte sono persone cariche di tanto dolore esofferenza che hanno bisogno di poterlescaricare per poterle portare insieme sapen-do di non essere più sole. In questi dieci anni le mie Sorelle ed ioabbiamo cercato di vivere una Forma vitaeche è una chiamata continua a contemplare,vivere e testimoniare il mistero della minoritàche Dio ha scelto per rivelarsi all'uomo. Lo facciamo in tanti modi che passano dal-

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l'annuncio di quell'amore che in Gesù si èfatto carne in un modo molto concreto esemplice: al Centro di Spiritualità ogni vener-dì ci prepariamo alla liturgia della domenicacon la Lectio divina e con un percorso di for-mazione biblica letto al femminile, scrutandotutte le storie di donna che ci sono nellaBibbia e attualizzandole nella nostra vita conun percorso anche cinematografico.Ci impegniamo anche in un cammino di mis-sioni al popolo: io, in particolare, ogni annoinsieme ai frati minori della Toscana vadodieci giorni in una parrocchia diversa, dovemi faccio 'missionaria' di un amore che salva.Siamo impegnate poi nella catechesi parroc-chiale e nelle varie commissioni diocesanesoprattutto di pastorale vocazionale, giovani-le e famigliare. Dall'anno scorso sto accom-pagnando anche un piccolo gruppetto di gio-vani che stanno aderendo all'Unitalsi: misono trovata anch'io davanti ad un piccoloostacolo che ha rallentato il ritmo dei mieipassi. Ora che mi sono ristabilita posso con-tinuare a dare con più gioia e capire cheanche la sofferenza può dare forza e sensoa ciò che facciamo e viviamo. Lourdes èstata una tappa fondamentale di questo per-corso di conversione e non ho potuto fare ameno di indicare ai giovani il centro delnostro vivere: il Cristo, servito e testimoniatonei più sofferenti.Ed è stato proprio dopo l'esperienza di que-sti dieci anni che è arrivato il momento diinterrogarci se noi come sorelle francescaneminori, essendo minori e quindi figlie di SanFrancesco, non avessimo da rispondere an-che ad un ulteriore passo in questa chiama-ta cioè quella della minorità, l'ascolto e ilgrido dei più piccoli, dei più poveri, di quelliche non hanno voce. Dopo aver fatto questo percorso di acco-glienza, di ascolto e di accompagnamento ditante e tante storie è arrivato il momento incui ci siamo aperte a questo sogno nuovoche si chiama: IL FIORDALISO, un'associa-zione che desidera occuparsi delle donne

che sono nella fase della decisione se abor-tire o meno. Con la Casa di accoglienza perragazze che desiderano portare avanti lagravidanza ci facciamo vicine a quella vitadelicata e nascosta nel grembo della mam-ma, una vita che si può decidere di soppri-mere e che se si decide non ci sarà più. Il Fiordaliso come la scelta di una fragilità dacustodire, da accogliere e curare. La scelta del perché accompagnare questedonne nel momento della loro decisione èdata dal fatto che il piccolo che si trova nelgrembo della mamma è il primo povero, coluiche non ha voce, colui al quale viene primadonata la vita e poi strappata e poi perchévogliamo stare accanto alla donna in questomomento di scelta e decisione così forte.Per tutte queste donne e per tutti coloro chevengono a San Guido noi ci siamo! La mia vocazione si incarna in questa frater-nità e ogni giorno scopro sempre di più cheè bello servire il Signore e lavorare nella suavigna.

Ho accettato di scrivere questa mia semplicestoria perché c'è tanto bisogno di credere l'unonell'altro, di essere grati del dono che noisiamo e al dono che ci possiamo fare, chepossiamo offrire credendo fermamente a quel-lo che siamo, a quello che il Signore ci chie-de…ed è questo l'augurio che faccio a tutti contanta semplicità ma con tanta sincerità.

Sr Francesca AnghileriLoc. San Guido, 47 - 57022 Bolgheri (LI)www.sorelleminori.it

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"Educare i giovanialla Giustizia e alla Pace"Certo che, se ci si pensa, si è scritto e par-lato davvero tanto rispetto al tema dellaPace! Si può dire che questa sia un gran-dissimo sentimento oltre che la giusta aspi-razione di ogni uomo che abbia provato sof-ferenza, solitudine, ingiustizia e discordia, oche, comunque, riesca a commuoversi difronte a queste situazioni. Eppure ribadire lapropria adesione completa a questi senti-menti è sempre importante, così come èsuccesso sabato 14 gennaio alla Marciadella Pace che si è svolta nella nostra città."Educare i giovani alla Giustizia e allaPace", questo è stato e sarà sempre unodegli obiettivi di Azione Cattolica, Caritas,Pax Christi, Pastorale sociale e del lavoro,Pastorale Giovanile, Agesci, Gruppo ecu-menismo e dialogo, Comunità di via Gaggio,Centro Assalam, Coordinamento lecchesedi Libera e di tutte le persone che hannoorganizzato e partecipato a questa Marcia.Il pomeriggio di bel tempo ha sicuramenteregalato tanta gioia in più all'evento, con unsole magnifico che ha accolto centinaia dipersone in piazza Era a Pescarenico. Quil'introduzione al tema della giornata, conballi, artisti e testimonianze, i quali hannoincorniciato in maniera davvero adeguataquello che era il vero scopo del pomeriggio,

ovvero la Marcia. La prima ad intervenire èstata Walaa Ismaeel, giovane architetto egi-ziana trasferitasi da un anno in Italia, chedurante la primavera araba si trovava insie-me a tanti giovani in Piazza Tahrir al Cairo,per protestare contro Mubarak. Walaa, cheha vissuto in prima persona quello che signi-fica la dittatura e la mancanza di libertà, havoluto ricordare che il concetto di Pace neracchiude in sé tanti altri, tra i quali quello difratellanza fra i popoli e di giustizia sociale. Per completare i concetti introdotti dalla gio-vane, ha poi preso la parola l'artista tunisinoRaouf Gharbia. Quest'altro ragazzo ha sot-tolineato, con un simpatico gioco di quadra-ti, pieghe e carta, che la parola "Pace" ha lagrande capacità di racchiudere in sé stessatantissime altre parole: conoscenza, tolle-ranza, etica, partecipazione, conoscenza,comprensione, rispetto … insomma, che laPace è Amore! Subito si è poi partiti per le strade di Lecco,andando insieme a toccare i luoghi cari altema della Legalità della città, tra i quali ilcarcere, l'ex pizzeria Gaggio, il Tribunale, ildormitorio, il Municipio e tanti altri. Ma ciò chepiù importa è che si è marciato tutti insieme,con tanti striscioni e grande voglia di dimo-strare a tutti che la Pace è davvero possibi-le! Il tutto si è concluso nella chiesa di SanFrancesco in piazza Cappuccini con le ultimeriflessioni ed interventi di ringraziamento. Ok, di Pace si è parlato proprio tanto, e sel'uomo vive davvero d'Amore, sono certoche continuerà a parlarne sempre…

Stefano

CH I ESA

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“Dal messaggio di Benedetto XVI per la 45ª Giornata Mondiale della Pace”

«La pace non è la semplice assenza di guer-ra e non può ridursi ad assicurare l’equilibriodelle forze contrastanti. La pace non si puòottenere sulla terra senza la tutela dei benidelle persone, la libera comunicazione tra gliesseri umani, il rispetto della dignità delle per-sone e dei popoli, l’assidua pratica della fra-tellanza. La pace è frutto della giustizia edeffetto della carità. La pace è anzitutto donodi Dio. Noi cristiani crediamo che Cristo è lanostra vera pace: in Lui, nella sua Croce, Dioha riconciliato a Sé il mondo e ha distrutto lebarriere che ci separavano gli uni dagli altri; inLui c’è un’unica famiglia riconciliata nell’amo-re. Ma la pace non è soltanto dono da rice-vere, bensì anche opera da costruire. Peressere veramente operatori di pace, dobbia-mo educarci alla compassione, alla solida-

rietà, alla collaborazione, alla fraternità, esse-re attivi all’interno della comunità e vigili neldestare le coscienze sulle questioni nazionalied internazionali e sull’importanza di ricerca-re adeguate modalità di ridistribuzione dellaricchezza, di promozione della crescita, dicooperazione allo sviluppo e di risoluzionedei conflitti. «Beati gli operatori di pace, per-ché saranno chiamati figli di Dio», dice Gesùnel discorso della montagna. La pace per tuttinasce dalla giustizia di ciascuno e nessunopuò eludere questo impegno essenziale dipromuovere la giustizia, secondo le propriecompetenze e responsabilità. Invito in parti-colare i giovani, che hanno sempre viva latensione verso gli ideali, ad avere la pazienzae la tenacia di ricercare la giustizia e la pace,di coltivare il gusto per ciò che è giusto evero, anche quando ciò può comportare sa-crificio e andare controcorrente».

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Il campo di accoglienza invernale "un tettoper tutti" è un' iniziativa promossa da Comunedi Lecco e da Croce Rossa Italiana con il sup-porto di Protezione Civile e il sostegno dellaParrocchia di San Nicolò, di Caritas Decanalee di numerose altre associazioni. L'obiettivo è quello di garantire un posto lettoe servizi minimi a persone che, per scelta e/ocondizioni personali non possono accederead altre forme abitative e di accoglienza.

Come tutti abbiamo ben visto e provato sullanostra pelle, le giornate invernali appena pas-sate sono state caratterizzate da freddo egelo che a detta degli esperti non soprag-giungevano da almeno una ottantina di anni.Ci sono stati disagi, scuole chiuse, polemi-che, neve da spalare e ghiaccio da spaccare.E' stata una seccatura per la maggior parte dinoi, ma pensandoci bene, non eravamo mes-si così male. Avevamo un posto caldo doveriposare e sorseggiare del tè mentre la televi-sione ci mostrava la morsa del gelo che col-piva l'Italia. Immaginiamoci per un attimo seavessimo dovuto passare tutta la giornatafuori. Cosa avremmo fatto? Dove ci saremmopotuti riparare? Facciamoci queste domande. Ci sono delle persone che neanche se lefanno, non perché a loro non importi, anzi,devono convivere ogni giorno con questasituazione. Sono senza tetto, “barboni” chia-mati da noi in modo gergale. Sono uomini edonne che per sfortuna, decisione, obbligofanno questa vita. Senza dimora, li troviamoagli angoli delle strade a chiedere la carità, ingruppi a farsi compagnia, qualcuno di essi cifa anche un sorriso mentre passiamo. Questoper loro é il periodo più brutto dell'anno; quan-do le temperature calano notevolmente sfidociascuno di noi ad addormentarsi su un geli-da panchina con l'aria pungente che ti entratra gli abiti e ti assidera il corpo. Per fortunanon sono lasciati soli. Ho avuto modo di par-tecipare a questa iniziativa chiamata "Un tetto

per tutti". A fianco della Basilica di San Nicolòsono collocati tre moduli con posti branda conelementi letterecci necessari dove i senza di-mora possono soggiornare dalle 20.00 alle07.00. Il lavoro dei volontari consiste nell'ac-coglienza, registrazione delle presenze edestremi del documento d'identità (molti si pre-sentano anche con la tessera buoni pastodella Caritas), assegnazione del posto letto,distribuzione delle bevande calde e generi diconforto.Le persone che ho incontrato avevano diver-se storie: una ragazza rifugiata politica chearrivava sempre con una pila di libri in mano,un ragazzo del Senegal in cerca di lavoro, unuomo del Kosovo che mi ha raccontato laguerra avvenuta nel suo paese negli anni '90,un italiano che per problemi familiari e lavora-tivi da un giorno all'altro ha perso tutto e si étrovato sulla strada e tanti altri.Al mattino quando ti alzi e vai a svegliarli perla colazione, ti viene un nodo allo stomaco:sembra quasi di cacciarli da un posto caldoed accogliente. Purtroppo le risorse non sonotali da mantenere il campo aperto di giorno. Eallora si concede anche una doppia razione ditè e brioche perche la giornata é lunga.Pregiudizi e indifferenza li rendono invisibili,ma i clochard esistono e vanno aiutati. Unatra le tante sfide ed emergenze sociali chenon possiamo più ignorare nel nuovo millen-nio.

Francesca

UN TETTO PER TUTTI

VOLONTAR I ATO

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Carsana Simone di Nicola e Menaballi SaraBianchi Emma Maria di Andrea e Sanvito LauraBongarzone Marco di Massimo e Marchio Giuseppina

Molinari Palmira di anni 98Bosisio Albina di anni 82Cernuschi Nella di anni 91Pigazzini Emma di anni 87Benfatto Bruno di anni 91Parrotta Divina Maria di anni 86Panzeri Agnese di anni 91Tentori Mariella Cristina di anni 63Castagna Primo di anni 89Casati Ernesto di anni 89Castelli Angelina di anni 81Riva Giuseppe di anni 92Fiocchi Rosy di anni 79Bracchi Angela di anni 96Biffi Carola di anni 87Bertarelli Claudio di anni 60

Offerte alle celebrazioni di Battesimi, Matrimoni, Funerali € 9.585,00

CONTRIBUTO per il Giornale della ComunitàIl Giornale viene distribuito in tutte le famiglie

gratuitamente.È possibile, però, contribuire

alle spese di stampa con una libera offerta.

Ringraziamo la vostra generositàche ci permette questa presenza in tutte le famiglie.

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Orari S.Messe vigiliari e festive in Lecco

10.00 S. Nicolò - Castello* - S. Francesco -Olate - Acquate - Germanedo - Santuario dellaVittoria

10.30 S. Giovanni - Laorca - Bonacina -

Belledo - Castello+

11.00 Pescarenico - S. Carlo al Porto -Caleotto - Chiuso - Santuario della Vittoria -

Piani d’Erna+ - Rancio+

11.30 S. Nicolò - Castello* - S. Francesco**

16.00 Cappella Ospedale

17.00 Rancio* - PIME

18.00 S. Nicolò - Pescarenico - S. Giovanni -Laorca* - Acquate - Bonacina - Germanedo -Maggianico - Santuario della Vittoria

18.30 Castello - S. Francesco - Belledo*

19.00 S. Nicolò - Cappella Ospedale

21.00 S. Francesco

* S. Messa sospesa luglio e agosto** S. Messa sospesa agosto+ S. Messa solo luglio e agosto

Mercoledì ore 15.00 Liturgia dei doni presantificatiSabato ore 15.00 VesperiSabato e Domenica ore 10.00 Divina liturgia

CHIESA RUSSO ORTODOSSA p.zza XXV Aprile - ORARI DELLE CELEBRAZIONI

S. MESSE VIGILIARI

16.00 Cappella ospedale

17.00 Rancio - Chiuso - PIME

17.30 Germanedo - Bonacina

18.00 San Giovanni - Pescarenico - Olate -Acquate - Caleotto - San Carlo al Porto -Santuario della Vittoria

18.30 S. Nicolò - Castello - S. Francesco -Maggianico

20.30 Belledo

S. MESSE FESTIVE

7.30 S. Nicolò** - Acquate* - Maggianico

7.45 Cappella Ospedale

8.00 Castello - S. Francesco* - Pescarenico

- Laorca - Acquate+ - Germanedo* - Santuariodella Vittoria

8.30 S. Nicolò - Olate - Belledo - Chiuso

9.00 Caleotto

9.30 Maggianico

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Page 39: Parole di Vita - Marzo 2012

La redazione

Don Egidio Casalone, Santo Caruso, Francesca Galli, Stefano Ghislanzoni, Paolo Longhi, Mariolina Mauri, LauraPanzeri, Chiara Pizzi, Matteo Possenti, Umberto Riva.

Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della ComunitàParrocchiale.

Sabato : ore 18.30 (vigiliare)Domenica : ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30

I Sacerdoti sono normalmente disponibili per le Confessioni prima delle S. Messe.

Parroco (don Egidio)Don MarioDon ContardoDon PaoloScuola MaternaAbitazione Suore Betlemite

Indirizzi E-mail: [email protected] - [email protected] Internet: www.parrocchiadicastello.it

- Tel. e Fax 0341.36.41.38- Tel. 0341.36.89.21- Tel. 0341.28.55.57- Tel. 339.5629229- Tel. e Fax 0341.36.93.37- Tel. 0341.28.37.24

Per problematiche familiari, assistenza alimentare, richieste di lavoro, patronato sociale,servizio medico, consulenza giuridicaMartedì ore 9.30 - 10.00 e Giovedì ore 14.30 - 15.30 in casa parrocchialeServizio medico, consulenza giuridica: solo su prenotazione

S. MESSE FERIALI

S. MESSE FESTIVE

BUONA STAMPA

da Lunedì a Venerdì: ore 8.30 - 18.30

Sabato dalle ore 19.00 alle ore 19.30Domenica dalle ore 8.30 alle ore 12.30

SEGRETERIA PARROCCHIALE

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE

da Lunedì a Venerdì ore 16.00 - 17.00

PER EVENTUALI OCCORRENZE

SAN VINCENZOMercoledì ore 9.30 - 10.30 in oratorio

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SOMMARIO

EDITORIALE .01 Carissimi parrocchiani

VITA PARROCCHIALE

.02 Family 2012

.04 Incontri del decanato in preparazione al VII Incontro Mondiale delle famiglie

.06 Festa della famiglia

.07 Giornata per la vita

.08 Giornata mondiale del malato

.10 Giornata della solidarietà

.11 Dal Consiglio pastorale

.12 Famiglia: gioia, fatica, speranza

.13 Quaresima con le virtù

.14 Suggestioni pasquali

.15 Appuntamenti

.16 Finalmente, ecco il grande giorno

.18 Rendiconto economico

.28 Fiera di Castello

CHIERICHETTI.20 Un nuovo servizio all’altare

.21 X Festa del chierichetto

CARITAS .12 Emergenza freddo

.13 40 anni di Caritas in Italia. A fianco dei poveri verso la terra promessa

ORATORIO.22 Compagnia del domani: abbattimento campanilismo +lavori in corso!

.24 BarBatrucco

.26 Festa in maschera

SCUOLA DELL’INFANZIA .27 …anche noi in maschera

CHIESA.29 Educarsi alla vita santa di Gesù

.32 Educare i giovani alla giustizia e alla pace

VOLONTARIATO.34 Un tetto per tutti

.35 Anagrafe Parrocchiale

.36 Orari S. Messe vigiliari e festive in Lecco

Orari parrocchia di Castello

In copertina: ulivo nel giardino della casa Parrocchiale

.21 X Festa del chierichetto

ORATORIO.22 Compagnia del domani: abbattimento campanilismo +lavori in corso!

.24 BarBatrucco

.26 Festa in maschera

SCUOLA DELL’INFANZIA .27 …anche noi in maschera

CHIESA.29 Educarsi alla vita santa di Gesù

.32 Educare i giovani alla giustizia e alla pace

VOLONTARIATO.34 Un tetto per tutti

.35 Anagrafe Parrocchiale

.36 Orari S. Messe vigiliari e festive in Lecco

Orari parrocchia di Castello

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