Parole di Vita - Dicembre 2012

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di PAROLE GIORNALE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI CASTELLO DICEMBRE 2012 N. 04 Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia.

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“Parole di Vita” è il giornale della Parrocchia di Castello, pubblicato per tutti i membri della comunità parrocchiale.

Transcript of Parole di Vita - Dicembre 2012

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Non temete,ecco viannunzio unagrande gioia.

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www.parrocchiadicastello.it

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Non temete,ecco viannunzio unagrande gioia.

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Novena di Natale per bambini in cappellina dell’oratorio e colazione

S. Confessioni in oratorioore 18.00 per tutti i ragazzi di 2a e 3a media

Celebrazione comunitaria della Riconciliazione per tuttiore 21.00 in particolare per adolescenti,18/19enni e giovani

S. Confessioni in chiesa per tuttidalle 17.00 alle 18.00

dalle 15.00 alle 18.00 S. Confessioniore 18.30 S. Messa vigiliareore 23.15 Veglia di preghieraore 24.00 S. Messa di Natale

S. Natale S. Messe ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30

Santo Stefano S. Messe ore 10.00 - 18.30

Ultimo dell’anno ore 18.30 S. Messa vigiliare con cantosolenne del TE DEUM

Ottava del Natale nella Circoncisione del SignoreGiornata mondiale di preghiera per la paceS. Messe ore 10.00 - 11.30 - 18.30(è sospesa la S. Messa delle ore 8.00)

Epifania del Signoreore 15.00 Benedizione dei bambinicon il bacio a Gesù Bambino

Battesimo del SignoreS. Messe nell’orario festivo

Orari delle Celebrazioni del Periodo NatalizioLunedì 17 Dicembre -Venerdì 21 Dicembre

Giovedì 20 Dicembre

Venerdì 21 Dicembre

Domenica 23 Dicembre

Lunedì 24 Dicembre

Martedì 25 Dicembre

Mercoledì 26 Dicembre

Lunedì 31 Dicembre

Martedì 1 Gennaio

Domenica 6 Gennaio

Domenica 13 Gennaio

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ED I TOR IALE

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CARISSIMI PARROCCHIANI,

anche questa volta e con affetto Buon Natale!

Mentre scrivo queste righe, penso a voi e soprattutto aquelle persone per le quali questo Natale non sarà buono.Un Natale carico di preoccupazioni, paure e sofferenze che, durante la nostra visita natalizia alle tante famiglie della parrocchia, abbiamo conosciuto ed anche condiviso.Ci rendiamo conto di vivere in un momento particolare della storia, dove si stanno manifestando sempre più le

contraddizioni di questo nostro mondo e della sua logica mercantile, che non sa dare risposte alle esigenze dei giovani e alle famiglie che stentano ad arrivare alla fi ne del mese.

Questo accade, perchè si cerca di curare il malato con la stessa logica del profi tto e non con quella della giustizia, della fi ducia, della generosità e con un’attenzione privilegiata ai più deboli.

Noi vogliamo ricordare che questo Santo Natale viene celebrato nell’Anno della Fede. Un anno in cui credenti e non, sono sollecitati da molte occasioni a rinnovare la propria scelta, decidersi di nuovo per il Signore Gesù e rimettersi con più convinzione a seguire la sua proposta evangelica.

E’ di questo che la nostra società ha bisogno. Celebrare il Natale è rivivere il momento in cui Dio ha preso casa nella nostra umanità, ma anche ravvivare il desiderio della sua venuta defi nitiva, alla fi ne dei tempi.Il Natale allora è stupore, è meraviglia perchè riscopriamo che è ancora e sempre il Buon Dio che fa il primo passo verso di noi e ci dona il Figlio suo Gesù, che ci ha parlato e ci ha svelato la benevolenza di Dio verso la nostra umanità.

Nella luce del Natale la fede è l’opportunità che ci viene data, di trasfi gurare la nostra vita, aprendoci all’insegnamento di Gesù.La fede allora non è solo una adesione al Signore Gesù in piena libertà; ma è anche motivo di liberazione.Quando nella fede si accoglie Gesù, questa adesione libera in noi delle potenzialità umane prima sconosciute: come la generosità, la capacità di rispondere al male con il bene, la possibilità di accordare fi ducia, la compassione, la responsabilità, l’attenzione agli altri e la cura dei deboli.

La celebrazione del Natale in questo anno della fede ci aiuta a comprendere che la fede non è qualcosa di superfl uo, ma se è autentica, è capace di attivare azioni e pensieri veramente nuovi.Pensieri ed azioni che sono sempre a fondamento di ogni società rinnovata e di progetti di bene e di amore.Auguro a me ad a ciascuno di voi un vero Natale, che sia capace di sorreggere ogni speranza di bene e di far nascere progetti di solidarietà e di amore.

Un cordiale saluto dal vostro Parrocodon Egidio

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PAROLE DI VITA 2012 N. 42

VI TA PARROCCH IALE

Nei mesi di ottobre e no-vembre si sono tenuti i pri-mi due incontri dell’Anno della Fede promossi dalle

parrocchie di Lecco e dal Centro Culturale S. Nicolò dal titolo “Cercatori di Dio, cercati da Dio”.

Al primo hanno partecipato mons. Luigi Stucchi e il fi losofo Salvatore Veca che hanno aiutato i numerosi presenti a ri-fl ettere sul tema: “Quale senso della vi-ta?”. Ha iniziato mons. Stucchi sottoli-neando come il clima in cui viviamo non ciconcede il tempo per rientrare in noi stes-si e fare pace con le domande che assil-lano sul senso della vita. Invece occorre accettare questa ricerca, che deve partireda una grande umiltà e disponibilità. Allo-ra si può giungere ad affermare: “Ho trovatoqualcuno che prende il mio io” e “ Dio esiste e ama perché ogni creatura possa cogliere chi lo fa esistere, chi lo fa crescere, chi lo modella”. Dobbiamo avere la convinzione che se Dio cerca, non può fallire; si diventa capaci di recuperare una ragione più profon-da, dove l’uomo e Dio non si cercano più perché sono un’unica cosa in Cristo Ge-sù, vero Dio e vero uomo. Il mistero arriva a parlare al no-stro cuore affi nché noi lo diffon-diamo a tutti. Allora diventa ra-gionevole la fede.E’ poi intervenuto il prof. Veca, notando che le domande sul senso della vita intervengono quando la vita stessa è “messaa soqquadro” da un incontro,da qualcosa che ci mette allaprova e sospende la quotidia-nità abituale. Allora sorgono esigenze di metanoia (cambia-

mento), perché senza relazioni non c’è più il signifi cato della vita. Citando poi due fi gure per lui importanti, il cardinal Martini e il prof. Norberto Bobbio, Veca ha invitato a prendere sul serio l’atteggiamento rifl essivo, a misurarsi con la quotidianità, ad aprirsi all’incontro, attraverso lo sguardo, l’amore,l’empatia, avendo sensibilità per il volto del-l’altro. L’ospite atteso, cioè il cercato pereccellenza, potrà rivelarsi.Ringraziando gli ospiti, mons. Cecchin ha evidenziato come possa essere fecondo il dialogo tra credenti e non credenti sulle domande comuni sul senso della vita.

Nel secondo incontro erano presenti mons.Carlo Ghidelli, arcivescovo emerito di Lan-ciano-Ortona e la dott.ssa Lidia Maggi, teo-loga e pastora battista, chiamati a confron-tarsi sul tema: “Quale fede oggi?”. La pa-stora, parlando con grande passione, ha ri-cordato l’importanza dell’incontro ecumeni-co che cento anni fa riunì gente di diverseconfessioni religiose per interrogarsi sulcome testimoniare la propria fede nelloscandalo delle divisioni. La fede non è piùsegnata dall’autosuffi cienza, ma ci si rende conto che la Verità che ci visita è più grande

Cercatori di , cercati da DIO DIO

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e che noi siamo i servitori della Verità. La fede della Scrittura rivela il Dio con noi ed è prima di tutto un atto di fi ducia. Non è un Dio indifferente ma una Presenza di-screta ed amorevole. La pastora ha poiesemplifi cato il concetto attraverso episodi biblici. L’esperienza del popolo di Israele in esilio è quella di chi scoprì di essere abitato da una Parola e su quella costruì la sua identità. E’ stata citata la fede di Abramo, la fede di Sara, di Elisabetta che partorisce Giovanni perché a Dio nulla è impossibile. Infi ne è stata indicata la fede di Maria alle nozze di Cana, quella della donna siro-fenicia che chiede a Gesù di liberare la fi glioletta dal demonio e quella di Maria di Magdala. La pastora ha concluso sottolineando che dobbiamo custodire la fede per farci portatori di speranza in questo mondo così diffi cile.Mons. Ghidelli ha premesso che non dob-biamo meravigliarci della crisi di fede checaratterizza il tempo della secolarizzazione: c’è sempre stato e ci sarà un dopo, untempo propizio per la conversione. Il vesco-vo ha condiviso l’idea che la fede si mani-festa in atteggiamenti di fi ducia e di speran-za ma ha chiarito che si deve trasmettere anche in carità, cioè nella ricerca del bene del prossimo. I poveri sono i prediletti da Dio. E’ quindi importante che la fede cristiana, di tutte le Chiese, si traduca in carità. Ha poi citato un passo della “Dei verbum” che deve guidare il cristiano: “Abbandonare se stesso liberamente a Dio”. La fede è un abbandono totale, libero, gioioso a Dio, come quello di un bambino nelle braccia della madre.La fede è aperta al futuro, nella speranza che Dio ci rivisiterà con una luce nuova.

Il prossimo incontro di questo ciclo di rifl essioni stimolate dall’Anno della Fede si terrà venerdì 18 gennaio 2013 in sala Ticozzi alle ore 21.00 sul tema : “Quale famiglia oggi?”.

Laura

La sera di sabato 10 novembre, presso l’orato-rio, alcune famiglie della parrocchia hanno risposto all’invito fatto dalla Commissione Fa-miglia e si sono trovate per vivere insieme un momento di convivialità, di preghiera e con-divisione nella fede. Insomma si sono ritrovate a “fare Chiesa”.Quest’anno, l’anno della fede, siamo invitati ad interrogarci sulla nostra fede, sulle scelte e motivazioni del nostro credere. Ed è per questo che la Commissione Famiglia con il Parrocodon Egidio, in uno degli incontri di program-mazione, ha pensato di “osare di più” e di pro-porre alcune serate - a tema - con lo scopo di facilitare momenti di rifl essione sulla nostra fede, in famiglia, con o senza fi gli, tra coniugi, ma anche personalmente: in cosa crediamo? Qual è la nostra fede? Su cosa ha fondamento? Chi è per noi Gesù? Cosa signifi ca per noi che Dio è Padre?Queste sono solo alcune delle domande sullequali, riuniti in gruppi dopo una rifl essione co-mune tenuta da don Egidio, ci siamo confron-tati.L’adesione è andata oltre le aspettative, se pensiamo anche al tempo che – quella sera – non si è di certo mostrato clemente. Ma la pioggia e il freddo non hanno fermato chi, anche con bambini piccoli, ha voluto mettersi in gioco ed uscire di casa, lasciando il calore del focolare domestico, sfi dando il freddo… per trovare poi un calore diverso, ma altrettanto accogliente.In tutti i presenti abbiamo visto che, prima ancora di cercare una cena riuscita bene - per quanto possa esserlo un pranzo al sacco - si è cercato “lo stare insieme”. Parafrasando la mensa dell’altare, quella cena frugale è stata un cercare di “fare la comunione”.

Fare Chiesanell’annodella Fede

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“Quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme”, recita il salmo 132.Crediamo che, davvero, molti dei presenti sia-no tornati alle loro case contenti, con una gioia nel cuore e desiderosi di volersi trovare di nuovo insieme, magari ancora di più… e più numerosi.In questo senso possiamo dirci contenti di avere “osato” proporre qualcosa di diverso rispetto al cliché ormai collaudato. “Vola solo chi osa farlo”...(Luis Sepulveda): è il coraggio trovato dalla gabbianella che ha vinto la paura di spiccare il volo per la prima volta... Siamo contenti di avere “osato”, dicevamo, ma siamo consapevoli che c’è ancora molto cammino da fare insieme. A questo, come già anticipato, seguiranno altri momenti.Il tema di questo primo incontro, “Un Padre buono nei cieli”, ci ha portati ad interrogarci sull’immagine di “Dio Padre” che, per mezzo di Gesù Cristo che si rivela agli uomini, ri-cerca, incontra e si prende cura dell’uomo; dif-fonde il suo Spirito d’amore per accrescere nella sua creatura sentimenti di fede, di spe-ranza e di carità: quell’amore e carità (charis)che spingono l’uomo a prendersi cura dell’uo-mo. Questa è la bellezza del messaggio con-tenuto anche nella meravigliosa (…e breve per chi volesse riprenderla e leggerla d’un fi ato…) prima lettera di San Giovanni.Divisi in gruppi e aiutati da alcune domande, da un racconto esperienziale (Tracce della nostra

storia: “L’insegnamento di un papà”) e dalla Parola di Dio (Vangelo Mt. 6,26-33), ciascuno ha poi potuto esternare meglio ciò che il cuore (… e lo Spirito) suggeriva di condividere con gli altri fratelli, confrontandosi e a volte metten-do in comune anche il proprio cammino di fe-de. E’ pur vero che più trascorreva il tempo e più ci si sentiva a proprio agio: cadevano le bar-riere, i timori di essere giudicati, consapevoli che si era lì insieme per ascoltare, accoglieree sentirsi accolti, per fermarsi “un attimo” in-sieme al di là di ogni pregiudizio e al fatto di es-sere famiglia, o coppia, più o meno giovane…Probabilmente per alcuni è stato “un osare” anche il mettersi in gioco nel momento in cuicresceva, dentro, la consapevolezza di appar-tenere ad una comunità con le stesse fatiche, le stesse debolezze, la stessa voglia di cercare quella fede che forse si è affi evolita, e con il desiderio di riappropriarsene.Ma come si sa, il tempo è tiranno e alle ore 22 ci siamo riuniti di nuovo insieme, questa volta anche con i nostri fi gli, per la recita insieme del “Padre nostro”, e tornare alle nostre case più motivati di prima.Un ringraziamento, infi ne, ai ragazzi e ragaz-ze che si sono presi cura dei nostri bambini,permettendoci di riunirci in preghiera, ascol-tare “la parola”, la rifl essione di don Egidio ela condivisione delle “risonanze” emerse dalnostro cuore, nei gruppi.

La commissione famiglia

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LUNEDÌ 1 ° APRILE: LECCO - MILANO - ROMAAlle ore 5.00 ritrovo dei partecipanti in Piazza Carducci e partenza in pullman GTper Roma. Sosta per il pranzo in autogrill. Arrivo a Roma nel primo pomeriggio e visitadelle Catacombe di S. Callisto (S. Messa) e della Basilica di San Paolo. Cena in ristorantee sistemazione in Istituto religioso; pernottamento.

MARTEDÌ 2 APRILE: ROMAMezza pensione in Istituto. Trasferimento in pullman in piazza S.Pietro. Alle ore 10.00 partecipazione alla Santa Messa presieduta da S.E. Cardinal Angelo Scola. Pranzo in ristorante nelle vicinanze. Nel pomeriggio visita guidata: Basilica di San Pietro, S. Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano, centro storico.

MERCOLEDÌ 3 APRILE: ROMA - MILANO - LECCOPrima colazione in Istituto. S. Messa. In mattinata partecipazione all’Udienza Papale in Piazza San Pietro. Pranzo in ristorante e partenza per il rientro. Dopo le opportune soste lungo il percorso, arrivo in serata a Lecco.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE € 375,00supplemento singola € 70,00 (disponibilità limitata)

LA QUOTA COMPRENDEViaggio in autopullman GT. - Soggiorno a Roma in casa religiosa con sistemazione in camere a 2 letti con servizi. - Trattamento di pensione completa come da programma. - Visite guidate di Roma come da programma (2 mezze giornate). - Ingresso alle Catacombe di San Callisto. - Assicurazione medico/bagaglio e annullamento viaggio. - Materiale a supporto viaggio.

LA QUOTA NON COMPRENDEBevande, mance, ingressi non indicati nel programma, extra di carattere personale e tutto quanto non espressamente indicato sotto la voce “La Quota Comprende”.

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Pellegrinaggio Diocesano a ROMApresieduto da S.E. Card. Angelo Scola Arcivescovo di Milano

1 - 3 APRILE 2013

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PAROLE DI VITA 2012 N. 46

In questo anno dedicato alla fede il Papa ci propone una rilettura dei documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II nel ricordo del 50° anniversario dell’apertura. Questo Concilio è un evento spirituale che continua a segnare la vita della comunità cristiana. Paolo VI invitò a porsi nel suo «cono di luce»; Giovanni Paolo II ne parlò come di una «bussola» per la Chiesa entrata nel terzo millennio; per Benedetto XVI «è stato e rimane un autentico segno di Dio per il nostro tempo».Rileggere, rifl ettere e pregare con i testi del Concilio è vivere il compito della Chiesa di dire anche oggi il vangelo di Gesù in un mondo che cambia continuamente.

Papa Giovanni XXIII e il ConcilioPapa Giovanni è arrivato a convocare un Concilio dopo aver vissuto tante esperienzedi vita ecclesiale in vari luoghi d’Europa ed aver maturato alcune convinzioni pastorali:la prima che il mondo era molto cambiato e che la Chiesa aveva bisogno di un “ag-giornamento”. Il compito del “suo” Concilio era così indicato: non doveva defi nire qual-che dogma o condannare qualche errore ma essere, al contrario, un’assemblea deivescovi di tutto il mondo riuniti per un rinnovato annuncio del vangelo al mondo

Anno della fede:alla scuola del Concilio Vaticano II

moderno. Si trattava di interpretare in ma-niera diversa i segni dei tempi. Ciò rappre-sentava un’assoluta novità nella storia del-la Chiesa. La svolta era stata data: la bar-ca della Chiesa lasciava il porto sicuro di un’epoca passata per prendere il largo ver-so un mondo del tutto nuovo. L’umile papa Roncalli la vide solo partire. Alla sua morte, dopo pochi mesi dall’inizio, il Concilio venne consegnato nelle mani di altri.È necessario che questa dottrina certa e immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in

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modo che risponda alle esigenze del nostro tempo. Altra cosa è infatti il deposito stesso della fede, vale a dire le verità contenute nella nostra dottrina, e altra cosa è la forma con cui quelle vengono enunciate, conservando ad esse tuttavia lo stesso senso e la stessa portata.(Mater Ecclesia)

La liturgiaLa liturgia, il primo tema affrontato e appro-vato dai Padri conciliari accompagnò le pri-me grandi intuizioni del Concilio e aprì la strada a tutte le altre riforme. Il latino era segno dell’antica tradizione della Chiesa e della sua universalità ma come era possibile la “partecipazione attiva dei fedeli” se la maggior parte di essi non era in grado di comprenderne il signifi cato? L’introduzione delle lingue locali nelle celebrazioni fu il passo decisivo e la prova che la riforma era possibile. La liturgia agli occhi dei fedeli non deve più apparire un rito devozionale per assolvere un obbligo ma essere l’azione sacramentale che realizza l’alleanza tra Dio e gli uomini.Cristo è sempre presente nella sua Chie-sa, e in modo speciale nelle azioni liturgiche. E’ presente nel sacrifi -cio della Messa. E’ pre-sente con la sua virtù nei sacramenti, al pun-to che quando uno bat-tezza è Cristo stesso che battezza. È pre-sente nella sua paro-la, giacché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la sa-cra Scrittura. È pre-sente infi ne quando la Chiesa prega e loda.(Sacrosanctum Concilium)

La parola di DioTutta l’opera conciliare partiva dalla preoc-cupazione di un nuovo annuncio del Vangelo. La “rivelazione” cioè l’azione del parlare di Dio, non è più un insieme di verità dottrinali ma è Dio che rivela sé stesso defi nitivamente nella storia di Gesù. La rivelazione è Dio stesso nel suo donarsi all’uomo. La svolta conciliare sta nell’aver fatto entrare nell’idea di Rivelazione la storia. Dio parla attraverso il mondo e la storia, prima quella di Israele e di Gesù e poi la nostra storia: il che signifi ca che tutta la storia è storia di rivelazione. Quella Parola scritta interpella ancora oggi ogni credente.Dopo aver a più riprese e in più modi, parlato per mezzo dei profeti, Dio alla fi ne, nei giorni nostri, ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Mandò infatti suo Figlio, cioè il Verbo eterno, che illumina tutti gli uomini, affi nchè dimorasse tra gli uomini e spiegasse loro i segreti di Dio. Gesù Cristo dunque, Verbo fatto carne, mandato come uomo agli uomini, parla le parole di Dio e porta a compimento l’opera di salvezza affi datagli dal Padre. (Dei Verbum)

Chiara

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È un applauso prolungato quello che ri-suona nell’Aula del Sinodo al termine della lettu ra, a più voci e in varie lingue, del “Messaggio al popolo di Dio”. E il popolo di Dio - de fi nito spesso distratto e confuso, a rischio di delusioni rovinose - viene ritratto come la samaritana al pozzo narrata dal Vangelo di Giovanni: con un’anfora vuota. In lui c’è sete e nostalgia di Dio e a lui la Chiesa deve andare incontro per rendergli presente il Signore. E come la Samaritana - dice il messaggio del Sinodo - chi incontra Gesù non può fare a meno di diventare testimone dell’annuncio di salvezza e spe-ranza del Van gelo: condurre l’umanità con-temporanea a Gesù è un’urgenza di tutto il mondo.Tuttavia, la Chiesa ribadisce che per evan-gelizzare bisogna essere innanzitutto evan-gelizzati e lancia un appello - a cominciare da se stessa - alla conversione perché ledebolezze e i peccati personali dei disce-poli di Gesù pesano sulla credibilità della mis sione. I cristiani, però, vincano la pau-ra con la fede e guardino il mondo con sereno coraggio perché, sebbene pieno di contraddizioni e di sfi de, esso resta pur

sempre il mondo che Dio ama.Niente pessimismo, dunque: globalizzazio-ne, secolarizzazione, migrazioni, ateismo, crisi dell’egemonia della politica e dello Stato, pur con le diffi coltà e le sofferenze che comportano, devono essere opportu-nità di evangelizzazione. Perché non si tratta di trovare nuove strategie per dif-fondere il Vangelo come un prodotto di mercato, ma di riscoprire i modi con cui le persone si accostano a Gesù.Il messaggio del Sinodo guarda, dunque, alla famiglia come luogo naturale del-l’evan gelizzazione e ribadisce che essa va sostenuta dalla Chiesa, dalla politica e dalla so cietà. E all’interno della famiglia, si sottolinea il ruolo speciale delle donne, si ribadisce la responsabilità della fi gura paterna e si ricorda la situazione dolorosa dei conviventi, dei divorziati e risposati: pur nella riconfermata disciplina circa l’ac-cesso ai sacramenti, si sottolinea che essi non sono abbandonati dal Signore e che la Chiesa è casa acco gliente per tutti.Il documento sinodale cita poi le parrocchie come centri irrinunciabili di evangelizza-zio ne e ricorda l’importanza della vita

consacrata e della formazione permanente per i sacerdoti ed i religiosi, invitando anche i laiciall’annuncio del Vangelo, in comu-nione con la Chiesa. Particolare attenzione viene rivolta ai giova-ni - presente e futuro dell’u mani-tà e della Chiesa - in una prospet-tiva di ascolto e dialogo per ri-scattare, e non mortifi care, il loroentusiasmo.La nuova evangelizzazione ha orizzonti larghi quanto il mondo, afferma il Sinodo, ed è quindi

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE E URGENZA DEL MONDOMessaggio al popolo di Dio dal Sinodo dei vescovi (Radio Vaticana 26/10/12)

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fondamentale il dialogo, declinato in vari modi: con la cultura, che ha bisogno di una nuova alleanza tra fede e ragione; con l’educazione, per una formazione integra-le della persona; con le comunicazioni sociali, luogo in cui spesso si formano le coscien ze e che offrono un’opportunità nuova per raggiungere il cuore dell’uomo; con la scien za che, quando non chiude la persona nel materialismo diventa un’allea-ta nell’umanizzazione della vita.E ancora: centrale il dialogo con l’arte, che esprime la spiritualità attraverso la bellez-za; con il mondo dell’economia e del la-voro, affi nchè quest’ultimo non sia un peso in sopportabile o una prospettiva incerta, ma promuova lo sviluppo umano; con lapoliti ca, alla quale si chiede una cura di-sinteressata e trasparente del bene comu-ne, nel rispetto della dignità della persona, della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, della libertà educativa e religiosa, nella rimozione delle cause di ingiustizie e disuguaglianze. Fondamentale poi il dialogo interreligioso che contribuisce alla pace, rifi uta il fondamentalismo e de-nuncia la violenza contro i credenti, grave violazione dei diritti umani. Due espressioni della vita di fede sono inoltre particolarmente signifi cative per la nuo va evangelizzazione: la contemplazio-ne, dove il silenzio permette di accogliere al me glio la Parola di Dio, e il servizio ai poveri, nell’ottica di riconoscere Cristo nei loro volti.Nell’ultima parte, il messaggio guarda alleChiese delle diverse regioni del mondo ead ognuna di esse rivolge parole di in-coraggiamento per l’annuncio del Vange-lo: alle Chiese d’Oriente auspica di poter praticare la fede in condizioni di pace e di libertà reli giosa; alla Chiesa d’Africa chie-de di sviluppare l’evangelizzazione nel-l’incontro con le antiche e nuove culture, appellandosi poi ai governi perché cessino

i confl itti e le vio lenze.I cristiani dell’America del Nord, che vivono in una cultura con molte espressioni lon-ta ne dal Vangelo, devono guardare allaconversione, ed essere aperti all’acco-glienza di immigrati e rifugiati. L’America Latina è invitata a vivere la missione per-manente per affrontare le sfi de del presente come la povertà, la violenza, anche nelle nuove condi zioni di pluralismo religioso. La Chiesa in Asia, anche se è una piccola minoranza, spesso posta ai margini della società e perseguitata, viene incoraggiata ed esortata alla saldezza della fede e si esprime vicinanza ai cristiani del continente sul quale, nel la Terra Santa, Gesù è nato, morto e risorto. L’Europa, segnata da una secolarizzazio-ne anche aggressiva e ferita dai decenni di regimi e ideologie nemiche di Dio e dell’uomo, ha però creato - dice il Sinodo - una cultura umanistica capace di dare un volto alla dignità della persona e alla co-struzione del bene comune; le diffi coltà del presente non devono quindi abbattere i cristiani eu ropei, ma devono essere per-cepite come una sfi da. All’Oceania, infi ne, si chiede di avvertire ancora l’impegno di predicare il Vangelo. Il messaggio si chiude quindi con l’affi damento a Maria, Stella della nuova evangelizzazione.A concludere i lavori, è stato poi l’intervento del vescovo del Patriarcato ortodosso ser -bo, Irinej, presente al Sinodo in veste didelegato fraterno. Nelle sue parole, il ri-chiamo all’importanza dell’ecumenismo, perché - ha detto - la nuova evangelizza-zione arriva ovunque se c’è uno sforzo comune e un supporto reciproco tra i cri-stiani. L’unità della testimonianza su que-stioni che toccano tutti i credenti, come la bioetica o la promozio ne della pace, ha aggiunto il vescovo del Patriarcato orto-dosso serbo, Irinej, non mette in pericolo le verità di fede.

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PAROLE DI VITA 2012 N. 410

Lo scorso 20 ottobre ho avu-to l’opportunità di partecipa-re al momento di dialogo, ri-preso da diversi media, tra il

cardinale Scola e noi giovani.Questo dialogo, fortemente voluto dal car-dinale, si è svolto presso l’appartamento dell’Arcivescovo in un clima molto informale e colloquiale ed ha visto la partecipazione di dieci ragazzi, uno per ciascuna zona pastorale e tre rappresentanti di movimenti (AC, CL e Rinnovamento dello Spirito) ed ha avuto per oggetto la lettera pastorale “Alla ricerca del Dio vicino”.L’Arcivescovo nel corso dell’incontro, che si è concentrato sulla lettera pastorale, ha risposto ad alcune domande su temi molto delicati per la Chiesa di oggi (si pensi agli scandali che hanno colpito la Chiesa o alle posizioni della Chiesa su alcuni questioni morali) trovando il modo di chiarire le veri radici delle posizioni della Chiesa e cercan-do di spiegarci il nostro ruolo all’interno di questa Chiesa.Mi ha colpito, dell’Arcivescovo, la capacità

di stabilire un dialogo sempre semplice e diretto con noi ragazzi riuscendo, nelle risposte, ad essere coinvolgente, semplice, mai distante e sempre effi cace ricorrendo, spesso, ad esempi e riferimenti alle espe-rienze, siano esse positive o negative, della quotidianità ed in grado di declinare, in questa quotidianità, l’insegnamento evan-gelico e l’esperienza cristiana.Personalmente credo che l’esperienza che ho avuto l’opportunità di vivere sia stata arricchente e preziosa sia perché, nella sua preparazione, mi ha spinto a rifl ettere in maniera più approfondita su alcuni dei temi e delle sfi de che la Chiesa di oggi de-ve affrontare, e che l’Arcivescovo ci ha pro-posto nella sua lettera pastorale, sia perché ho avuto l’opportunità di avere dalla viva voce del Cardinale una risposta ai miei dubbi, ai miei quesiti. Credo, inoltre, che per tutti i giovani sia importante il gesto di estrema fi ducia che il cardinale ha voluto fare scegliendoci come interlocutori di questo suo dialogo.

Giacomo

In dialogo con l’Arcivescovo Angelo Scola

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VI TA PARROCCH IALE

Facendo eco all’esigenza del Papa di riscoprire ilcammino della fede permettere in luce con sem-

pre maggiore evidenza la gioia e il rinno-vato entusiasmo dell’incontro con Cristo,noi Catechiste dell’iniziazione cristiana ab-biamo scelto come percorso per l’Avven-to di rifl ettere su: “La Fede dei personaggidel presepio”.Nelle domeniche passate durante la S. Mes-sa delle ore 10.00, assieme a don Paolo, ab-biamo meditato sulla fi gura di Maria e laSua fede nella Parola di Dio, sulla fi ducia dimostrata da San Giuseppe, sullo stuporedei pastori, sulla ricerca dei Re Magi e,nell’ultima domenica di Avvento, rifl ettere-mo su tutti noi chiedendoci a che punto èla nostra fede.Come ogni anno i nostri bambini e ragazzi dell’Iniziazione cristiana hanno accolto conestrema semplicità e immediatezza ogni proposta di rifl essione e il loro entusiasmo è sempre molto gratifi cante. Speriamo che questo cammino susciti in loro il desiderio di confessare la propria fe-de in pienezza e con rinnovata convinzio-

ne, fi ducia e speranza.Ogni domenica di questo tempo di Av-vento ciascuna classe è stata protagoni-sta, con la propria famiglia, della giorna-ta, con l’animazione della S. Messa e lapartecipazione ad altri momenti comunitari.Per i bambini di quarta elementare e per noi genitori, la domenica 2 dicembre è in-fatti proseguita con una giornata trascor-sa interamente all’oratorio dove abbiamo continuato, sempre con l’aiuto di don Pao-lo, la rifl essione sulla fede, sull’Avvento esul cammino in preparazione alla Prima Comunione. Ma non solo… Noi genitori siamo stati coinvolti nell’organizzazione delpranzo e i bambini si sono divertiti con bellissimi giochi organizzati dagli animatori dell’oratorio. La giornata si è conclusa alle 16.00 con la merenda per tutti.La nostra preghiera e il nostro augurio è che l’anno della fede sostenga la Fede di tanti, di tutti i credenti, perché nella faticaquotidiana non cessino di affi dare con con-vinzione e coraggio la propria esistenza al Signore Gesù iniziando proprio da que-sto periodo di attesa del Natale. Una mamma catechista

“Maria: il sì della nostra Fede”

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PAROLE DI VITA 2012 N. 412

VI TA PARROCCH IALE

I bambini di

seconda elementare

iniziano il cammino

di catechesi e

si presentano

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PAROLE DI VITA 2012 N. 4 13

VI TA PARROCCH IALE

CRESIMA 2012

Martedì 18 Dicembrealle ore 21.00 presso il Palladium

Invito tutti i volontari della parrocchia

per gli auguri di

P R O G R A M M A

Spettacolo natalizio preparato dalla Compagnia del Domania seguire breve rifl essione sul Natale e scambio di auguri.

Vi attendo e vi saluto don Egidio

Buon Natale

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PAROLE DI VITA 2012 N. 414

Sono arrivato di corsa anche quest’anno. È inesorabile. Malgrado tutti i buoni propositi vengo sempre risuc chiato dalla frenesia del tempo, da false e vere urgenze, tra momenti persi e attimi rubati che mi tolgono il fi ato. Ora cerco, non senza qualche affanno e senso di colpa, di recuperare in pochi giorni frammenti d’anima per non morire nell’anno che rico-mincia.A volte mi domando se anche qualcuno dei pastori che sono andati alla grotta non abbia avuto per caso il mio stesso ritardo e la mia stessa fretta. Cerco di immaginarlo: magari era partito con buoni propositi, per andare a vedere quel segno promesso da voci celesti. Poi sarà successo a lui quello che capita a tutti: una pecora che si stava perdendo, una sistematina da dare all’ovile prima di partire, una raccomandazione al fi glio che restava di guardia, o due parole con quello che ave-va rinunciato a muoversi... ed ecco che si è trovato in maledetto ritardo. Corre, per raggiungere gli altri, ma sa che non ce la farà a recuperare il tempo perduto. E mentre si affretta pensa: «Magari non trovo più nes-suno e perdo il treno anche stavolta. Non sarebbe la prima: ne ho una sfi lza di occasioni sprecate. Certo non staranno lì ad aspettare proprio me. Gli altri faranno la loro bella fi -gura ad arrivare per primi; diranno le parole di augurio che si devono dire, porteranno i doni per l’occasione. Poi bisognerà lasciare in pace quella famigliola, perché anche Maria e Giuseppe dovranno dormire. Io arriverò tardi e troverò la luce spenta e non avrò il coraggio di entrare; e rimarrò tagliato fuori un’altra volta! Non possono certo aspettare tutti quelli che arrivano in ritardo!».Anch’io mi sento così: un po’ come quel pa-

store, in ritardo sulla vita, sempre a inseguire un tempo che corre troppo veloce. Non ce la faccio. Ma neppure riesco a fermarmi. Chissà perché corriamo così tanto, chissà da dove nasce questa frenesia della vita. Forse dalla paura a fare i conti con gli spazi vuoti, con le pagine bianche di un quaderno che è ancora da scrivere, con il silenzio che non sai come riempire.Ma poi immagino una scena inaspettata per il povero pastore in ritardo. Ecco che arriva e si accorge che la luce è ancora accesa. Allora entra in punta di piedi, per non fare rumore, per non disturbare nessuno. Tutti se ne sono andati, ma il bambino è ancora lì, con sua madre e tutto il resto. Sembra proprio aspettare lui, l’ultimo, il ritardatario. Sembra addirittura sorridere, come chi non può concedersi al sonno senza aver accolto anche l’ultimo visitatore. Non fa nulla come non fanno nulla i bambini se non esistere, nella pienezza della loro vita. Sorride contento di aver visto arrivare anche lui, quello che sembrava ormai fuori tempo massimo. Non ci sono tempi impossibili per quel bambino: ha tutto il tempo che serve per aspettare che ciascuno arrivi, fi nalmente. Aspetta dalprincipio della storia, e un po’ di ritardo non ènulla per lui. Lui è sempre in orario, nell’ora giusta per ogni uomo. Un sorriso del bambino scaccia via tutta la paura e la fretta dell’atte-sa. Non importa se nella frenesia il pastore si sia dimenticato del suo dono: non serve. Non deve fare nulla, come nulla chiede il bam-bino. Basta essere lì, basta restare incantati e contemplare; perdersi nel calore di quel sorriso, nella gioia di quegli occhi che lo attendono. Basta sostare un istante, per accorgersi che la vita non la si può perdere, perché Dio

Il pastore in ritardoTratto da “Il tuo posto nel presepe” di don Davide Caldirola e don Antonio Torresin

RACCONTO DI NATALE

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PAROLE DI VITA 2012 N. 4 15

continua a farne dono. Allora anch’io, stasera, mi concedo la gioia di fermarmi a guardare. C’è tanta vita nel dono di questo bambino, che tutta la mia fretta non può cancellare. Mentre corro affannosamente dietro alle co-se che cerco, sento la paura di tutte quelle che perdo. Ora che mi fermo a contemplare il dono della vita che mi è dato, sento che posso confi dare ancora nella forza inesauribile della vita di Dio. C’è tanta vita che ancora mi è data in dono nel dono di questo bambino. Dio abita ogni frammento di tempo dei no-stri giorni, Dio ci aspetta proprio là dove ci crediamo in inesorabile ritardo. Ci aspetta concalma, sorride e ci guarda. Aspetta di incrocia-re per un attimo il nostro sguardo, per catturar-lo in un incanto, nella sorpresa della vita che

riprende, che di nuovo comincia, nuova perché Dio ancora la rinnova.So che domani la vita riprenderà a correre veloce, e io con essa. Ma non importa. Sarà un bene anche questo. Cercherò di imparare a reggere la fatica del tempo che incalza, ma con un animo più pacifi cato. Perché credoche la vita continuerà a sorprendermi, che Dio continuerà ad aspettarmi negli angoli più inaspettati, nelle pieghe dell’esistenza quoti-diana, nella grotta di Betlemme, dove la lam-pada è sempre accesa, e sempre si può en-trare. E cercherò di fermarmi a vivere l’incanto di un incontro, a raccogliere i miei frammenti di vita davanti al Signore per non perderli, per ritrovare il tempo perduto, la forza di vivere.

VI TA PARROCCH IALE

Lorenzo Lotto, Adorazione dei pastori

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ORATOR IO

Autunno al BarBatruccoResto di stucco: ho visto Mila e Shiro al BarBatruccoEnorme successo per il primo torneo di pallavolo organizzato dal BarBatrucco. Dieci squadre sono scese in campo e si sono affrontate a colpi di battute, bagher e schiacciate.

Prima squadra classifi cata: I Maper Show

Seconda squadra classifi cata: I Puffi

Al via di don Filippo Dotti (responsabile della Pastorale Giovanile del Decanato di Lecco), più di 120 giovani si sono riversati nella sala del BarBatrucco per l’happy hour. La serata è stata condita però non solo dal cibo, ma anche e soprattutto da tante chiacchierate tra amici vecchi e nuovi

Happy Hour Pastorale Giovanile

e dall’allegria portata dai balli di gruppo.Dopo essersi sfogati con la musica, c’è stato poi anche spazio per una breve carrellata sull’esperienza estiva in Terra Santa e per le parole di don Filippo, che ha presentato il nuovo anno di Pastorale Giovanile.

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PAROLE DI VITA 2012 N. 3 17

ORATOR IO

BarBaHalloween“Un delitto si svolgerà

nella sera delle mostruosità:investigatori voi sarete

per una sera se vorrete.Non vi resta altro da fare,

al BarBatrucco dovete andare!Un maggiordomo vi accoglierà

e più indizi vi darà!Vi aspettiamo mascherati,agili, scattanti e preparati!Sempre pronti a giocareper un evento surreale”.

A chi ha risposto all’invito non abbiamo proprio fatto mancare niente, anche la farina nel naso!

Buon Compleanno, BarBatrucco!Grazie a tutti coloro che erano presenti alla festa.Grazie a chi ci ha sostenuto e a chi è sempre pronto a divertirsi con noi.Grazie per questo bellissimo anno insieme!Grazie a tutti!Resto di stucco...buon compleannoBarBatrucco!

BarBacalendario 2013Il concorso fotografi co è giunto al termine, abbiamo selezionato le migliori foto e le abbiamo inserite nel calendario 2013. Non vi resta che affrettarvi a comprarlo.Troverete noi, lo staff del BarBatrucco, sul sagrato della Chiesa in piazza Dell’Oro al termine delle S. Messe del periodo natalizio.

PAROLE DI VITA 2012 N. 4 17

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PAROLE DI VITA 2012 N. 418

CH IER ICHETT I

Ad-ventumCome ogni anno, in oratorio la domenica mattina presto si vedono arrivare i chie-richetti assonnati ma volonterosi di ini-ziare una bella giornata insieme. Dove si recano? La risposta è semplice: vanno nella cappellina per recitare le lodi insieme a don Paolo. Naturalmente non fi nisce tutto qui perché tutti sanno benissimo che dopo un momento più impegnativo li aspetta la magnifi ca colazione (panettone e cioccolata?).Questo è l’Ad-ventum. Lodare il Signore e pregarlo nell’ attesa del Natale. Per i chierichetti è ancora più signifi cativo perché si avvicina una festa importante

e la preghiera aiuta servire con gioia all’altare.Oltre a questi incontri settimanali i ceri-monieri e i confratelli hanno organizzato altri eventi in preparazione al Natale. Il seguente è stato il Confra Day, durante il quale cinque chierichetti sono entrati a far parte della Congregazione dei Ministranti (Confratelli) e poi si è festeggiato con l’ad-dobbo della sede chierichetti. Seguirà lacena di Natale insieme ai ragazzi del-l’oratorio, momento che concluderà il no-stro cammino in preparazione alla venuta del Signore.

Cecilia

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PAROLE DI VITA 2012 N. 4 19

CH IER ICHETT I

Il gran giorno è arrivato… ammetto di averlo atteso con ansia sia perché è il giorno dell’Immacolata, ma anche perché noi chierichetti di 1a superiore fi nalmente diventiamo confratelli! Questa mattina ero molto agitata… ancora poco e saremmo stati anche noi fra i “grandi”. Stavamo perdiventare quei ragazzi che ammiravo tan-to quando ero in quinta elementare ed ero appena entrata a far parte del gruppo chierichetti. Diventare confratelli è una grande responsabilità, me lo sono ripetuta mille volte prima di questo giorno! Il nostro compito, d’ora in poi, come “gran-di”, è dare il buon esempio ai più piccoli. E’ un compito importante: insegnare a servire il Signore come i ragazzi più grandi hanno fatto con noi in questi quattro anni.Questa mattina, durante la celebrazione

aspettavo, con un po’ di agitazione ed emozione, che chiamassero il mio nome per mettere la veste da confratello e credo che anche i miei compagni condividessero con me gli stessi sentimenti. Il punto di vista della Messa, per un chierichetto e per un confratello è totalmente diverso rispetto a chi partecipa ad una celebrazione come assemblea: il servizio all’altare è davvero un privilegio perché si serve il Signore.Credo che l’esperienza di diventare unodi “quelli grandi” sia meravigliosa e rendeancora più consapevoli di questo privile-gio. Da ora in avanti saremo anche noi a dover dare l’esempio ai più piccoli, a far capire quanto sia importante e bello servire il Signore, e a far comprendere quale fortuna sia l’essere chierichetto.

Sara van den Boomgaard

Un giorno tanto atteso

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PAROLE DI VITA 2012 N. 420

SCUOLA DELL ’ INFANZ IA

Da quest’anno la scuola dell’infanzia “Don G. Pozzi” ha introdotto la presenza di una Coordinatrice nella persona della dottoressa Manuela Bianchin, già operante con lo stesso incarico presso la scuola d’infanzia Mazzucconi e presso il Piccolonido Carsa-na. Le abbiamo rivolto alcune domande. Quale è il ruolo di questa nuova fi gura che Lei riveste all’interno della scuola?La fi gura di coordinamento all’interno di un servizio o di una scuola è “l’anello” che “tie-ne insieme” tutte le professionalità all’inter-no del servizio stesso. Con tutta l’equipe educativa pensa a stendere il progetto che riguarda l’organizzazione in tutti i suoi aspetti: educativa e programmatica relati-vamente alla quotidianità del bambino/a a scuola o al nido. Con le insegnanti ed edu-

catrici trova un terreno comune e concilia uno “sguardo comune” sul bambino. Ciòsi lega ovviamente al percorso scelto perogni anno. Ci può illustrare a grandi linee i punti principali del “metodo scientifi co” in vi-gore da quest’anno anche nella nostra scuola?E’ la traduzione del pensiero scientifi co che ogni bambino/a ha in sé rispetto alla sua realtà, alla sua storia e alla sua età.I bambini, sollecitati da alcune “domande” relativamente all’argomento scelto (que-st’anno è “il teatro della crescita“) ci fanno procedere in un cammino dettato dalle loro risposte e sollecitazioni. L’insegnante rac-coglie, rimanda e traduce i pensieri attra-verso laboratori quotidiani o dedicati. E’ un

UN LAVORO IN RETE ATTRAVERSO IL METODO SCIENTIFICO

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PAROLE DI VITA 2012 N. 4 21

SCUOLA DELL ’ INFANZ IA

cammino che richiede molta cura e ascolto nella relazione con i bimbi. Attenzione al piccolo e al dettaglio. Il bambino ci conduce, ci traccia la strada. Si hanno chiari gli obiettivi ma sono i bimbi che ci indicano il cammino con la loro curiosità, il loro stupore, il loro pensiero… anche scientifi co!Questo modo di lavorare è utilizzato da qualche anno all’interno delle scuole FISM (Federazione italiana scuole materne) e consente di lavorare guardando e mettendo in rete le esperienze di altre scuole favo-rendo lo scambio tra colleghe. Crea sicu-ramente un arricchimento per tutte. Quale è il compito dei genitori all’interno di questo progetto educativo?I genitori vengono sollecitati a collaborare

nel tenere il fi lo scuola-casa attraverso ri-chieste dirette, ma anche semplicemente tenendo vivo il discorso che i loro bambini stanno facendo a scuola. La cosa che ritiene più importante in questo percorso?Considerare il bambino come persona de-gna e meritevole di tutte le nostre atten-zioni e cure, pensandolo come capace di insegnarci lui stesso il cammino. E’ un po’ come raccogliere l’invito che Gesù rivolge ai suoi discepoli quando dice loro: “lasciate che i bambini vengano a me”. E’ un ri-chiamo che ci interpella come educatori e che ci chiede profondo amore e rispetto per questi piccoli che ci vengono affi dati.Grazie e buon lavoro!

Chiara

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PAROLE DI VITA 2012 N. 422

CAR I TAS

Il nostro pellegrinare di famiglia in fami-glia per portare la benedizione del Signo-re in vista del S. Natale, ci permette di incontrare tante e svariate situazioni di disagio e diffi coltà presenti anche in mol-te famiglie della nostra parrocchia.L’ascolto di tante preoccupazioni, soprat-tutto sul fronte del lavoro, ci tocca vera-mente nel profondo del cuore, sapendo che le nostre risposte concrete sono sempre inadeguate alle esigenze mani-festate. Tuttavia ecco alcune iniziative.

1. In questi giorni il nostro arcivesco-vo Card. Scola ha deciso di continuare la stupenda esperienza del Fondo Fa-miglia Lavoro, istituito dal Card. Tetta-manzi per venire incontro a migliaia di situazioni di disagio e precarietà (7.000 famiglie sono state aiutate in preceden-za e tra queste anche alcune della nostra Comunità). Ora il Fondo Famiglia Lavo-ro riprende la sua attività, anche se con modalità rivisitate e perfezionate, con un contributo di un milione di euro, che il Cardinale ha prelevato dall’8xmille e do-

nato al Fondo Famiglia Lavoro. Quattro i pilastri di questa seconda fase:

1. erogazione di un contributo econo-mico a fondo perduto per tamponare le situazione di estrema emergenza econo-mica;

2. l’orientamento e la riqualifi cazione professionale;

3. il microcredito per l’avvio di piccole attività economiche;

4. lo start up di nuove imprese.Tutte le informazioni su questo si posso-no avere presso il CDA della parrocchia aperto ogni martedì ore 9.30 e giovedì ore 14.30.

2. La seconda iniziativa riguarda il Ri-fugio Notturno Caritas che la Caritas Ambrosiana e la Caritas zonale (con la collaborazione della Cooperativa l’ Arco-baleno) apriranno a breve fi no alla fi ne dell’inverno presso alcuni locali di pro-prietà della Parrocchia San Nicolò (al n. 7 di via San Nicolò) per offrire un ricovero ai senza fi ssa dimora.

La comunità si fa vicina alle persone in difficoltà

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PAROLE DI VITA 2012 N. 4 23

MONDO

E’ un’esperienza già sperimentata lo scor-so anno, molto necessaria per queste per-sone, ma anche delicata e diffi cile da ge-stire.

Per maggiori informazioni e per eventuali disponibilità per collaborare come volonta-rio, rivolgersi alla Caritas del Decanato di Lecco (0341363473).

3. Da ultimo stiamo preparando in par-rocchia un centro di solidarietà, per offrire servizi e sostegno a situazioni di disagio.Sarà aperto nella sede della ex bibliote-ca dell’oratorio, che si affaccia sulla via Fogazzaro; lì diverse realtà parrocchiali offriranno il proprio servizio di solidarietà.

don Egidio

Incasso Banco vendita 1.398,90Offerte per Missionari 323,00Offere per Suor Chiara 318,00Offerte da S. Vincenzo 200,00Giornata dell’Associazionismo 420,50Suor Chiara - Armenia 800,00Padre Roberto Donghi - Guinea Bissau 800,00Suor Marcella - Haiti 250,00Suore Betlemite per le loro missioni 250,00Suor Benedetta Carnovali - Tailandia - “Casa accoglienza” 250,00In cassa per offerte a Missionari in partenza 250,00In cassa per acquisti 60,40Totale 2.660,40 2.660,40

Il gruppo missionario ringrazia tutti coloro che hanno collaborato, sia con il loro lavoro, sia acquistando i prodotti in esposizione, alla riuscita del Banco Vendita.

Grazie.

Incasso banco vendita 2012attivo passivo

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PAROLE DI VITA 2012 N. 424

PALLAD IUM

Essere una sala della comunità, a volte, non è semplice.Oltre a rivestire l’impegnativo ruolo di saladi prima visione, curandone la program-mazione e la sua qualità, i contatti con i distributori e garantire la piena operatività della sala, si affacciano anche alcuni “do-veri” nei confronti della comunità parroc-chiale che vanno oltre i già gravosi impegni prima descritti.Nello scorso mese di ottobre il Palladium ha voluto offrire due omaggi alla cittadinan-za, totalmente gratuiti e di grande qualità.Si è iniziato il 18 ottobre, con la serata or-ganizzata dalla Diocesi di Milano e dalla Duomo Viaggi, con la proiezione di “The way – Il cammino per Santiago”, un fi lm di Estevez che ha raccontato la storia di un padre che intende proseguire il cam-mino intrapreso dal fi glio prematuramente scomparso in terra spagnola. La pellicola, alternando momenti di ironia, umorismo e struggente dolore ha catturato gli spettatori e ha narrato la secolare storia di uno dei più famosi luoghi di pellegrinaggio della cristianità, la via che conduce alla tomba di San Giacomo il maggiore, uno dei dodici apostoli, custodita presso l’imponente Cat-tedrale di Praza Obradoiro nella città gali-ziana. La serata ha avuto anche lo scopo di illustrare le iniziative condotte dall’Agenzia che organizza pellegrinaggi, fra cui spicca il viaggio in Terra Santa, in occasione della Pasqua 2013.Si è proseguito il 31 ottobre, con un’altra serata dedicata alla città con la quale con-dividere l’installazione della proiezione indigitale che, dall’inizio della stagione cine-matografi ca, contraddistingue la nostra sa-la. Voluta da don Egidio e dalla Commis-

sione cultura, dopo un’attenta valutazione, si è scelto di proiettare l’ultimo fi lm del regi-sta italo/americano Martin Scorsese, “Hugo Cabret”. L’opera si segnala per un uso attento delle immagini che, grazie al digita-le, ci hanno condotto per mano in una Pari-gi degli anni “30, nei meandri della stazio-ne ferroviaria di Montparnasse, con una storia che ha letteralmente avvinto gli spet-tatori, compresi i numerosi giovani pre-senti una sala che ha registrato il “tutto esaurito”. La serata è stata impreziosita dal commento di Beppe Musicco che ha sapu-to cogliere aspetti e particolari del lavoro.Altre iniziative bollono in pentola e tutte fi nalizzate a fornire un ruolo culturale alla sala, un luogo di aggregazione per l’intera comunità parrocchiale, attraverso lo svolgi- mento di eventi, incontri, rappresentazioni teatrali e musicali, magari privilegiando la-vori a cura di associazioni operanti sul terri-torio.Su queste iniziative, ovviamente, saremo più precisi nel prossimo futuro.

Claudio

Una sala per la comunita e per la cittadinanza,

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PAROLE DI VITA 2012 N. 4 25

PALLAD IUM

La prevendita aveva bruciato tutti i posti di-sponibili in sala e un’ora abbondante prima dell’inizio della serata c’era una fi la di personeal freddo che premeva per entrare al Palladium.Non c’era dubbio: quella del 6 dicembre sa-rebbe stata una serata da incorniciare e ricor-dare, l’incontro con Carlo Verdone, uno degli attori/registi più conosciuti, il “colpaccio” per festeggiare insieme la digitalizzazione della nostra sala della comunità. L’evento aveva messo a dura prova la macchina organizzativa dei volontari, ma tutto si è svolto nella massi-ma tranquillità e la sala, stracolma di spettatori e di autorità, era davvero uno spettacolo.Verdone, accompagnato da mons. Dario Vi-ganò (Responsabile Nazionale dell’Ente Spet-tacolo), da Angelo Chirico (ACEC di Milano) e da un emozionato don Egidio, è salito sul palco accolto da uno spontaneo e scroscian-te applauso di simpatia tributatogli dal pubbli-co a cui lui, da consumato attore, ha risposto appoggiandosi una mano sul cuore e con un rispettoso inchino.Le sue parole di incoraggiamento e di sprone per le nuove iniziative che stanno interessando la nostra sala, a partire dall’investimento sulla proiezione in digitale, sono risultate ancor più gradite se inserite in uno scenario in cui le mo-nosale stanno, invece, registrando numerose chiusure (quasi 900 negli ultimi dieci anni).

Chiusure dolorose di sale che rappresen-tano storie decennali del territorio e della comunità locale. Le motivazioni sono di-sparate, a partire dalla crisi che morde, dalla distribuzione che pri-vilegia le multisale, dalla visione in televisione o tramite PC dei fi lm in circolazione. “Ma nulla” ha dichiarato con passione Carlo Verdone “po-trà mai sostituire la visione in sala di un’opera cinematografi ca, una vera e propria medicina contro l’isolamento e la solitudine!”.Le risate scroscianti e ripetute della gente che ha assistito alla proiezione del suo “Posti in piedi in Paradiso” non sono state altro che una conferma alla sua tesi.Grazie Carlo per la magnifi ca serata; grazie alla Diocesi di Milano che ci ha consentito di avere l’artista; grazie alla stupenda rete di vo-lontari che da anni permette alla sala di proce-dere e di operare con stagioni sempre più im-portanti e impegnative. La storia del Palladium continua alla grande e, per il momento, non ha la benché minima intenzione di rallentare.

Claudio

Sold ou tSo ld ou t“Tu t to esau r i to ”

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PAROLE DI VITA 2012 N. 426

ZANETT I

Il mese di dicembre vede l’ASD Zanetti impegnata in una serie di appuntamenti pre natalizi che vedono coinvolti tutti gli atleti, in momenti di condivisione e festa con le famiglie e i propri tifosi.

Oggi, domenica 16 dicembre, si festeggia il Natale con la presenza di tutti i 250 atleti in divisa alla S. Messa delle 10.00, seguita da un momento conviviale tra squadre, familiari e simpatizzanti con un mega aperitivo pres-so l’oratorio S. Luigi. Lunedì 17 dicembre sempre in oratorio, cena con i dirigenti e allenatori delle squa-dre del settore giovanile e gli atleti della pri-ma squadra, attualmente primi in classifi ca

in Seconda categoria, con scambio di au-guri. Una grande soddisfazione per una società di origine oratoriana con allenatori e collaboratori tutti esclusivamente volontari.

Il 10 dicembre è stata presentata la se-conda lezione del corso di formazione “mister” del settore calcio giovanile, con Al-do Scandolara ex preparatore atletico delMilan; un’iniziativa, realizzata in collabora-zione con Sersport, che sta riscuotendo grande successo con 40 iscritti. Nei pros-simi mesi si terranno le ultime 2 lezioni, chi volesse informazioni può contattare Pie-rangelo Bartesaghi, responsabile del Settore Giovanile al cell. 328 6765 909.

NATALE IN CASA ZANETTI: SPORT, GIOIA E TANTA VOGLIA DI STARE insieme

Le attività saranno sospese per la pausa invernale, secondo il calendario:

Campionati Calcio Chiusura Ritorno in campoPulcini 2004/03/02 01.12.12 09.02.13Esordienti 2001 18.11.12 23.02.13Esordienti 2000 01.12.12 09.02.13Giovanissimi 16.12.12 10.02.13Allievi 16.12.12 27.01.13Juniores 16.12.12 26.01.13Prima squadra 08.12.12 26.01.13Gli allenamenti si terranno a discrezione dei singoli preparatori.

PallavoloAvviamento 18.12.12 08.01.13Top junior 20.12.12 08.01.13Allieve 12.12.12 07.01.13

Ginnastica ritmica 16.12.12 07.01.13

A tutti vanno i nostri migliori auguri di buon Natale e un sereno anno nuovo, in particolare a Mara in dolce attesa del piccolo Gabriele.

Chi volesse informazioni in merito alle attività sportive giovanili, può contattare:Pierangelo Bartesaghi (responsabile del settore calcio giovanile)Giorgia Marai (responsabile della pallavolo) e-mail: [email protected] Miggiano (responsabile della ginnastica ritmica) e-mail: [email protected]

Approfondimenti e aggiornamenti si possono trovare sul sito www.asdzanetti.itUmberto

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Corbetta Giulio di anni 91

Valsecchi Carla Maurilia di anni 73

Crimella Marisa di anni 76

Pontiggia Silla di anni 82

Giordano Gaetano di anni 36

Frassoni Giulia di anni 97

Santamaria Severina di anni 95

Brenna Paolo di Nicola e Fabiano Agnese

Brusco Iris di Marco e Gentileschi Francesca

Costantini Alessio di Livio e Ventre Amelia

De Francesco Simone di Luca e Ventre Debora

Fernando Portuhotage Seymin Sandul di Fernando Portuhotage Gamini Robin e Senarath Achchige Priyadarshani

Quadroni Alessandro di Andrea e Tierano Veronica

Binetti Thalita di Massimo e Souza Melo Liliana

Trattenero Matteo Federico di Michele e Restivo Elisa

Trattenero Emma Benedetta di Michele e Restivo Elisa

Monti Ottavia di Sergio e Magnano Francesca

Cipolla Leonardo di Ernesto e Isaketova Anna

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Orari S.Messe vigiliari e festive in Lecco

10.00 S. Nicolò - Castello* - S. Francesco -Olate - Acquate - Germanedo - Santuario dellaVittoria

10.30 S. Giovanni - Laorca - Bonacina -

Belledo - Castello+

11.00 Pescarenico - S. Carlo al Porto -Caleotto - Chiuso - Santuario della Vittoria -

Piani d’Erna+ - Rancio+

11.30 S. Nicolò - Castello* - S. Francesco**

16.00 Cappella Ospedale

17.00 Rancio* - PIME

18.00 S. Nicolò - Pescarenico - S. Giovanni -Laorca* - Acquate - Bonacina - Germanedo -Maggianico - Santuario della Vittoria

18.30 Castello - S. Francesco - Belledo*

19.00 S. Nicolò - Cappella Ospedale

21.00 S. Francesco

* S. Messa sospesa luglio e agosto** S. Messa sospesa agosto+ S. Messa solo luglio e agosto

Mercoledì ore 15.00 Liturgia dei doni presantificatiSabato ore 15.00 VesperiSabato e Domenica ore 10.00 Divina liturgia

CHIESA RUSSO ORTODOSSA p.zza XXV Aprile - ORARI DELLE CELEBRAZIONI

S. MESSE VIGILIARI

16.00 Cappella ospedale

17.00 Rancio - Chiuso - PIME

17.30 Germanedo - Bonacina

18.00 San Giovanni - Pescarenico - Olate -Acquate - Caleotto - San Carlo al Porto -Santuario della Vittoria

18.30 S. Nicolò - Castello - S. Francesco -Maggianico

20.30 Belledo

S. MESSE FESTIVE

7.30 S. Nicolò** - Acquate* - Maggianico

7.45 Cappella Ospedale

8.00 Castello - S. Francesco* - Pescarenico

- Laorca - Acquate+ - Germanedo* - Santuariodella Vittoria

8.30 S. Nicolò - Olate - Belledo - Chiuso

9.00 Caleotto

9.30 Maggianico

PAROLE DI VITA 2012 N. 428

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La redazione

Don Egidio Casalone, Santo Caruso, Francesca Galli, Stefano Ghislanzoni, Paolo Longhi, Mariolina Mauri, LauraPanzeri, Chiara Pizzi, Matteo Possenti, Umberto Riva.

Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della ComunitàParrocchiale.

Sabato : ore 18.30 (vigiliare)Domenica : ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30

I Sacerdoti sono normalmente disponibili per le Confessioni prima delle S. Messe.

Parroco (don Egidio)Don MarioDon ContardoDon PaoloScuola MaternaAbitazione Suore Betlemite

Indirizzi E-mail: [email protected] - [email protected] Internet: www.parrocchiadicastello.it

- Tel. e Fax 0341.36.41.38- Tel. 0341.36.89.21- Tel. 0341.28.55.57- Tel. 339.5629229- Tel. e Fax 0341.36.93.37- Tel. 0341.28.37.24

Per problematiche familiari, assistenza alimentare, richieste di lavoro, patronato sociale,servizio medico, consulenza giuridicaMartedì ore 9.30 - 10.00 e Giovedì ore 14.30 - 15.30 in casa parrocchialeServizio medico, consulenza giuridica: solo su prenotazione

S. MESSE FERIALI

S. MESSE FESTIVE

BUONA STAMPA

da Lunedì a Venerdì: ore 8.30 - 18.30

Sabato dalle ore 19.00 alle ore 19.30Domenica dalle ore 8.30 alle ore 12.30

SEGRETERIA PARROCCHIALE

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE

da Lunedì a Venerdì ore 16.00 - 17.00

PER EVENTUALI OCCORRENZE

SAN VINCENZOMercoledì ore 9.30 - 10.30 in oratorio

PAROLE DI VITA 2012 N. 4 29

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SOMMARIO

EDITORIALE .01 Carissimi parrocchiani

VITA PARROCCHIALE .02 Cercatori di Dio, cercati da Dio

.03 Fare Chiesa nell’anno della Fede

.05 Pellegrinaggio Diocesano a ROMA

.06 Anno della fede: alla scuola del Concilio Vaticano II

.08 La nuova evangelizzazione: è urgenza del mondo

.10 In dialogo con l’Arcivescovo Angelo Scola

.11 “Maria: il sì della nostra Fede”

.12 I bambini di seconda elementare

.13 Cresima - Auguri di Natale

.14 Il pastore in ritardo

ORATORIO.16 Autunno al BarBatrucco

CHIERICHETTI .18 Ad-ventum

.19 Un giorno tanto atteso

SCUOLA DELL’INFANZIA .20 Un lavoro in rete attraverso il metodo scientifico

CARITAS.22 La comunità si fa vicina alle persone in difficoltà

MONDO.23 Banco missionario

PALLADIUM.24 Una sala per la comunità e per la cittadinanza

.25 Sold out - “Tutto esaurito”

ZANETTI.26 Natale in casa Zanetti: sport, gioia e tanta voglia di stare insieme

.27 Anagrafe parrocchiale

.28 Orari S. Messe vigiliari e festive in Lecco

Orari parrocchia di Castello

In copertina: Presepe realizzato dai bambini della scuola dell’infanzia.

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Lo avrete notato, questo numero di Parole di Vita nonha la solita copertina, ma ne ha ben due! A dire il vero,si tratta di una sovra-copertina, in cui, al posto dellafotografia a colori e dell’indice trovate, in semplicetratto bianco e nero, due scene della Natività. È un segno dai molteplici significati. È simbolico, perchéil tratto di matita o pennarello richiama alla semplicitàe all’essenzialità del Natale, di Gesù che nasce poveroin una mangiatoia. Non abbiamo risparmiato il coloreper via della crisi! Anzi, siete proprio invitati a colorare queste scene! Se avete dei bambini in casa, appena

visti i disegni, avranno già capito tutto senza bisogno di spiegazioni. Colorare significa rendere questa immagine, questo Natale, un po’ più nostro. Gesù, infatti, nasce per tutti e per ciascuno di noi, con la sua unicità. Che fare poi, di questo disegno? Beh, se loconservaste come ricordo del Natale 2012, senz’altro ci farebbe piacere, ma, soprattutto, vi invitiamo a porlo ai piedi o accanto al vostro presepe o albero di Natale. È anche un modo perché ognuno, nella propria casa, sisenta parte della comunità nel giorno della nascita dinostro Signore. Buon Natale! La redazione

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