Parole di Vita - Marzo 2011

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Lasciate che i piccoli vengano a me. GIORNALE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI CASTELLO SOPRA LECCO MARZO 2011_N. 01

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“Parole di Vita” è il giornale della Parrocchia di Castello, pubblicato per tutti i membri della comunità parrocchiale.

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Lasciateche i piccolivenganoa me.

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QUARESIMA 2011SETTIMANASETTIMANA DI DESERDI DESERTTOO

Prima settimana di Quaresima (dal 14 al 18 marzo) in chiesa parrocchialeOre 6.30 LodiOre 6.45 MeditazioneOre 7.15 S. Messa

Lunedì 14/3:" La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore" (Os 2,16)Martedì 1/3: "Ritornate a me con tutto il cuore" (Gl 2,12)Mercoledì 1/3: "Io non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva" (Ez 33, 11)Giovedì 17/3: "Lasciatevi riconciliare con Dio!" (2Cor 5,20b)Venerdì 18/3: Lettura e commento del messaggio del Papa per la Quaresima - Via Crucis

OGNI GIORNOOGNI GIORNO

Recita delle LODI nella S. Messa delle ore 8.30 (da lunedì a giovedì)

Preghiera personale quotidiana con il sussidio diocesano

OGNI SETTIMANAOGNI SETTIMANA

*MARTEDI’: ore 20.45 CATECHESI dell’ARCIVESCOVOTelenova canale 14 digitale terrestre e Novaradio A

*MERCOLEDI’: ore 6.30 S. MESSA per i lavoratori

*VENERDI’: ore 8.30 e 16.30 VIA CRUCISore 20.45 QUARESIMALE

Venerdì 18/3 don PIETRO RAIMONDI, cappellano Carcere S. VittoreVenerdì 25/3 don LUCA CIOTTI, responsabile AC Studenti della Diocesi di MilanoVenerdì 1/4 don NORBERTO VALLI, docente di Sacra Liturgia del Seminario

Venerdì 15/4 don DOMENICO SIRTORI parroco di Solbiate Arno

*SABATO: ore 17.00 Adorazione eucaristica

*DOMENICA: ore 10.00 S.MESSA in chiesa parrocchiale per la comunità

in oratorio per i ragazzi

ore 18.00 Canto dei VESPERI

CONFESSIONI COMUNITCONFESSIONI COMUNITARIEARIE

SABATO 9 APRILE ore 16.30 S. Messa prefestiva con possibilità di confessioni

ore 18.30 S. Messa vigiliare

INCONTRI DI SPIRITUALITINCONTRI DI SPIRITUALITAA’’ - Ore 21 al Cenacolo Francescano

Mercoledì 16/3: Sant’Agostino: L’inquietudine del cuore - Mons. Franco Giulio BrambillaGiovedì 31/3: Edith Stein: Mendicante della verità - Prof. Dora CastenettoGiovedì 14/4: Madelein Delbrèl: Fame e sete di Dio - Mons. Mario Delpini

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CARISSIMI PARROCCHIANI,

questo numero del nostro Giornale della Comunità vi giunge conuna veste tipografica nuova e con un nome: "Parole di vita".Nome scelto da 303 persone con una votazione che ha interessato762 votanti.Quando si dà un nome ad una persona, ad un figlio è un eventodi grande significato.Ai tempi della Bibbia il nome di una persona aveva un significatoprofondo e spesso era espressione di una origine, di un carattere edanche di una vocazione. Ad Adamo era stato dato il compito di dare

un nome a tutti gli animali. Giacobbe si vede cambiare il nome in quello di Israele dall'angelo con cuicombatte.Nella nostra cultura l'intero significato dei nomi è andato perduto. Dare un nome ai bambini spesso dipen-de dal fatto che ai genitori semplicemente piace.Anche noi abbiamo dato un nome al nostro Giornale della Comunità cristiana: "Parole di vita".Ci è piaciuto; ma in questo semplice nome sono racchiuse due verità e due significati.1. Parole di vita: le parole sono quelle di Gesù, quelle del Vangelo. Le sue parole sono quelle vere e noinon mancheremo di proporle, perchè in mezzo a tante parole del nostro dire e raccontare, quelle di Gesùpossono illuminare e donare senso anche al nostro pensiero.2. Parole di vita: le parole che scriveremo, le nostre parole vogliono raccontare la vita di una comunitàcristiana e la vita delle persone.Infatti la nostra comunità è la chiesa che vive a Castello, è la nostra Chiesa, il popolo di Dio che vive oggiin questo territorio che il buon Dio ci ha regalato (e ad osservarlo bene è proprio un angolo di paradiso).Racconteremo allora, come da anni tutta la redazione sta facendo, la vita, la storia di una comunità cri-stiana che abita accanto alle case di tutti, ma portando nel cuore la fede e la speranza in un Dio che ciama.Ci sostiene in questo un brano della Lettera a Diogneto che è un testo cristiano di autore anonimo, risa-lente al II secolo e proveniente dall'Asia Minore."I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. Infatti, nonabitano città proprie, né usano un gergo che si differenzia, né conducono un genere di vita speciale.Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nelvestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossa-le. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distac-cati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera. Si sposano come tutti e generano figli, manon gettano i neonati. Mettono in comune la mensa, ma non il letto. Sono nella carne, ma non vivonosecondo la carne. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. Obbediscono alle leggistabilite, e con la loro vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. Non sono cono-sciuti, e vengono condannati. Sono uccisi, e riprendono a vivere. Sono poveri, e fanno ricchi molti; man-cano di tutto, e di tutto abbondano. Sono disprezzati, e nei disprezzi hanno gloria. Sono oltraggiati e pro-clamati giusti. Sono ingiuriati e benedicono; sono maltrattati ed onorano. Facendo del bene vengonopuniti come malfattori; condannati gioiscono come se ricevessero la vita. Dai giudei sono combattuticome stranieri, e dai greci perseguitati, e coloro che li odiano non saprebbero dire il motivo dell'odio".Questo è il paradosso della vita cristiana: siamo simili a tutti gli altri e fratelli di tutti, ma profonda-mente diversi per lo Spirito del Signore che abita in noi.Con questi sentimenti iniziamo anche la Quaresima ormai vicina.

don Egidio

ED I T O R I A L E

1PAROLE DI VITA 2011 N. 1

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2. Durante l'episcopato di san Carlo, tutta lasua vasta Diocesi si sentì contagiata da unacorrente di santità che si propagò al popolointero. In che modo questo Vescovo, cosìesigente e rigoroso, riuscì ad affascinare econquistare il popolo cristiano?È facile rispondere: san Carlo lo illuminò e lotrascinò con l'ardore della sua carità. Deuscaritas est, e dove c'è l'esperienza viva dell'a-more, lì si rivela il volto profondo di Dio che ciattira e ci fa suoi. Quella di san Carlo Borro-meo fu anzitutto la carità del Buon Pastore,che è disposto a donare totalmente la propriavita per il gregge affidato alle sue cure, ante-ponendo le esigenze e i doveri del ministeroad ogni forma di interesse personale, como-dità o tornaconto.Così l'Arcivescovo di Milano, fedele alle indi-cazioni tridentine, visitò più volte l'immensaDiocesi fin nei luoghi più remoti, si prese curadel suo popolo nutrendolo continuamente coni Sacramenti e con la Parola di Dio, medianteuna ricca ed efficace predicazione; non ebbemai timore di affrontare avversità e pericoliper difendere la fede dei semplici e i diritti deipoveri. San Carlo fu riconosciuto, poi, comevero padre amorevole dei poveri. La carità lospinse a spogliare la sua stessa casa e adonare i suoi stessi beni per provvedere agliindigenti, per sostenere gli affamati, per vesti-re e dare sollievo ai malati. Fondò istituzionifinalizzate all'assistenza e al recupero dellepersone bisognose; ma la sua carità verso ipoveri e i sofferenti rifulse in modo straordi-nario durante la peste del 1576, quando ilsanto Arcivescovo volle rimanere in mezzo alsuo popolo, per incoraggiarlo, per servirlo eper difenderlo con le armi della preghiera,della penitenza e dell'amore. La carità, inol-tre, spinse il Borromeo a farsi autentico eintraprendente educatore. Lo fu per il suopopolo con le scuole della dottrina cristiana.

Lo fu per il clero con l'istituzione dei seminari.Lo fu per i bambini e i giovani con particolariiniziative loro rivolte e con l'incoraggiamentoa fondare congregazioni religiose e confrater-nite laicali dedite alla formazione dell'infanziae della gioventù. Sempre la carità fu la moti-vazione profonda delle asprezze con cuisan Carlo viveva il digiuno, la penitenza e lamortificazione. Per il santo Vescovo non sitrattava solo di pratiche ascetiche rivolte allapropria perfezione spirituale, ma di un verostrumento di ministero per espiare le colpe,invocare la conversione dei peccatori e inter-cedere per i bisogni dei suoi figli.In tutta la sua esistenza possiamo dunquecontemplare la luce della carità evangelica, lacarità longanime, paziente e forte che "tuttoscusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta"(1Cor 13,7).Rendo grazie a Dio perché la Chiesa diMilano è sempre stata ricca di vocazioni par-ticolarmente consacrate alla carità; lodo ilSignore per gli splendidi frutti di amore aipoveri, di servizio ai sofferenti e di attenzioneai giovani di cui può andare fiera. L'esempio ela preghiera di san Carlo vi ottengano di esse-re fedeli a questa eredità, così che ogni bat-tezzato sappia vivere nella società odiernaquella profezia affascinante che è, in ogniepoca, la carità di Cristo vivente in noi.

Seconda parte

"La luce della carità di san Carlo"Lettera di Benedetto XVI alla Chiesa ambrosiana

per il IV centenario della canonizzazione

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2 PAROLE DI VITA 2011 N. 1

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3. UNA VITA BUONA BELLA E BEATA

II priore di Bose Enzo Bianchi ha unaespressione illuminante: la vita cristiana èla vita bella, buona e beata, perché cosiera la vita di Gesù: buona bella e bea-ta. Questa vita ha conquistato i discepoli.Era talmente bella, che i discepoli disseroun uomo cosi non può essere che Dio.Conquistati, i cristiani corrono per conqui-starla.Buona era quella vita, che passò nel mon-do facendo del bene, accogliendo sem-pre, capace di dare tutto: neanche il suocorpo ha tenuto per sé, neanche il suosangue ha conservato.Bella perché piena di amici, perché lumi-nosa, perché pulsante di libertà, perchénuova, intensa e senza paure. Forse tutti,chi più chi meno, soffriamo di imprigiona-menti. E il fascino di Gesù uomo liberoaccende trasalimenti in ognuno di noi.Non ci sono stereotipi che tengano: se tuti fai lettore attento del Vangelo non puoisfuggire all'incantamento per la libertà diGesù. Libertà a caro prezzo.Leggi il Vangelo, respiri a pieni polmoni lalibertà. Non la fissità dei codici ma il ven-to che scompiglia le pagine. La libertà haun segreto: il segreto è quel pezzo di Dioche è in te, che i veri maestri dello spiritoti invitano a scoprire e ad adorare. Se seifedele a questo pezzo di Dio, sei santo,sei libero dalla schiavitù degli altri e dellecose, dalle convenzioni abusate, dai codi-ci senz'anima, dalle aspettative degli altri,dalle immagini che gli altri hanno di te.Per te contano gli occhi del tuo Signore,conta un piccolo pezzo di lui in te.E beata, cioè felice era la sua vita: era unrabbi che aveva la gioia di vivere, cheamava i banchetti e i fiori del campo, chesapeva godere delle belle pietre del tem-

pio e del profumo versato su di lui, del-l'abbraccio dei bambini e della carezzadei capelli dell'amica ebbri di nardo.Acquisire fede che cos'è? è acquisirebellezza del vivere: scoprire che è bellovivere, è bello amare, creare, generare,mettere la vita nelle mani di chi mette lasua vita nelle tue mani. È bello per me es-sere frate, o prete, o suora, perché tuttoha un senso positivo, tutto va verso la vi-ta e non verso la morte, verso un esito lu-minoso qui e nell'eterno.Acquisire vocazione è acquisire bellezzadel vivere, e reincantare la vita. I credentisono chiamati a dare incanto nuovo all'e-sistenza. Raccontare questo!Io sono frate non per un dovere morale,ma perché in nessun altra forma di vitaavrei altrettanta pienezza, altrettanta in-tensità. È ora di chiudere con l'idea dellavocazione come sacrificio, rinuncia, limi-tazione, è ora di parlare del piacere dellavocazione. La vocazione non nasce dauna sottrazione, ma da una addizione. Daun di più di vita buona, bella e beata, co-me quella di GesùUnica è la vocazione di tutti gli esseriumani, avere la vita in pienezza: sonovenuto perché abbiano la vita e l'abbianoin abbondanza (Gv 10,10).

(don Ermes Ronchi CHIESA DI SANTI)

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3PAROLE DI VITA 2011 N. 1

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MERCOLEDI 9 MARZO ore 21.00 a MALGRATE - PORTO LA DEVOZIONE E LA CONTEMPLAZIONE

DI SAN CARLO PER LA PASSIONE DI CRISTO.Interviene Mons. Ennio Apeciti, docente di Storia della Chiesa nel Seminario

di Milano; Resp. Ufficio Cause dei Santi e Teologo della Basilica di S. Ambrogio

DAL 28 MARZO AL 1° APRILE nella BASILICA DI S. NICOLÒMostra su san Carlo

SABATO 2 APRILE ore 18 nella nostra chiesa parrocchialeVesperi e Santa Messa con apertura Ostensione della Soprana di San Carlo

presieduta dal Vicario Generale mons. Carlo Redaelli

da SABATO 2 APRILE a VENERDI’ 8 APRILE nella nostra chiesa parrocchialeOstensione della Soprana di San Carlo

LUNEDI 4 APRILE ore 21.00 nella BASILICA DI S. NICOLÒSolenne rito di accoglienza

della croce di San Carlo con la reliquia del Santo Chiodopresieduto dal Vicario Episcopale don Bruno Molinari

La Croce sosterà in Basilica fino alla mattina di Venerdì 8

GIOVEDI 7 APRILE ORE 21.00 nella BASILICA DI S. NICOLÒ ECCE HOMO - Meditar-Cantando

Vita, passione, morte e resurrezione di Gesù

CONCERTO della CORALE SS. MM. GERVASO E PROTASO di CAGLIO (CO)

VENERDI’ 8 APRILE ore 9.30 Accoglienza della Croce e celebrazione dell’Ora Media a MALGRATE-PORTO.

Preghiera personale e possibilità delle confessioni fino alle 11.30

ore 15.00 Accoglienza della Croce di S. Carlo a CastelloAdorazione personale e possibilità delle confessioni

ore 16.30 Adorazione per i ragazzi delle elementari, medie e superiori

ore 17.00 Celebrazione dei Vespri Solenni

ore 18.00 Accoglienza della Croce presso il SANTUARIO DELLA VITTORIA

ore 20.45 SOLENNE VIA CRUCIS per la zona pastorale IIIpresieduta dal Card. DIONIGI TETTAMANZI

(PARTENZA dal sagrato del Santuario della Vittoria e ARRIVO in Piazza Cermenati)

INIZIATIVE PASTORALI per il IV CENTENARIO della CANONZZAZIONE di SAN CARLO BORROMEO

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4 PAROLE DI VITA 2011 N. 1

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di martedì 25 gennaioDAL CONSIGLIO PASTORALE

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- Al primo punto dell'ordine del giorno continua la riflessione sulle schede operative delpercorso pastorale: "I segni della carità, farsi prossimo oggi".San Carlo ha vissuto intensamente vicino ai malati ed ai poveri mettendosi al servizio deipiù bisognosi. Quest'anno, ricorre il XXV anniversario del convegno "Farsi prossimo" volu-to dal Cardinal Martini; quella fu l'occasione per riscoprire l'urgenza di responsabilità piùgrandi: molte attività assistenziali, i centri di ascolto e la costituzione dei gruppi Caritas par-rocchiali e decanali trovano origine proprio a partire da quel convegno.Oggi il Cardinale ci invita a leggere le nuove povertà puntando il dito sulla crisi economi-ca ed istituzionale, è necessaria una rinnovata cultura della solidarietà come responsabi-lità di tutti a farsi prossimo. Le stesse comunità parrocchiali devono testimoniare concre-tamente la scelta della sobrietà, rivendendo il loro stile di vita.Potrebbe essere significativo che quest'anno dedicato a San Carlo le nostre comunitàdedichino un segno di vicinanza ai poveri. Anche il Fondo famiglia-lavoro va rilanciato difronte ad una crisi soprattutto occupazionale che colpisce molte famiglie. Nel decanato diLecco nascerà un fondo solidarietà al lavoro.

- Viene presentato il calendario quaresimale con le proposte parrocchiali, decanali e dio-cesane.

- Matteo Possenti presenta il nuovo fascicolo relativo alla chiesa parrocchiale, seguiràquello dedicato alla chiesa di San Carlo.

- A seguire il parroco informa che:* il servizio doposcuola si sta attrezzando per diventare un'associazione con un propriostatuto per ampliare scopi e finalità.* verrà messa in chiesa una targa ricordo della cresima di Alessando Manzoni avve-nuta nel 1794

SABATO 7 MAGGIOPELLEGRINAGGIO DECANALE all'Urna di San Carlo

ore 10.00 Ritrovo dei pellegrini sul sagrato del Duomo.

ore 11.00 Concelebrazione eucaristica nel Duomo di Milano e

omaggio all'urna di San Carlo.

SABATO 14 MAGGIOPELLEGRINAGGIO CITTADINO al Sacro Monte di Varallo

Salita al Santuario - S. Messa - Pranzo in ristorante.

Nel pomeriggio, inizio del viaggio di rientro a Lecco.

Quota di partecipazione euro 50.00.

Iscrizioni entro il 30 marzo 2011presso la segreteria di Castello: 0341364138

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30 gennaio 2011

FESTA DELLA FAMIGLIAI nostri piccoli al centro

APRIRE LE PORTE E' UNA SFIDASarebbe bello che anche le porte della nostra casa fossero sempre 'aperte', perché chi vi abita senta di esse-re spalancato al mondo e chi bussa capisca non solo di essere accolto, ma viva la sorpresa di sentirsi atteso.In un mondo dove sembra che l'individualismo regni, la famiglia è il luogo privilegiato in cui si sperimenta que-sta gratuità. A.L.F.A -Associazione Lecchese Famiglie Affidatarie- da alcuni anni si adopera per creare un tes-suto sociale basato sull'attenzione del bisogno dell'altro e sulla solidarietà e ha attuato una modalità di acco-glienza chiamata SOSTEGNO LEGGERO. Intorno a noi vi sono famiglie sole, senza legami parentali, che persvariati motivi non possono occuparsi dei propri figli per alcune ore durante la giornata. Sostegno leggero èaffiancare queste famiglie, creando rapporti di amicizia, aiutandoli in alcuni momenti, camminando con i lorobambini, scoprendo così che la diversità è una ricchezza, creando legami significativi che possono anche diven-tare un segno per il territorio. Il sostegno leggero può anche prevenire un disagio grave.

Chi volesse approfondire il valore dell'affido o del sostegno leggero si può telefonare al numero 3482288250. L'Associazione ha sede a Lecco in via Baracca 19.

Lasc iate che i p i cco l i vengano a me (Luca 18 , 1 6 )

Per la Festa della Famiglia sono state proposte alcuneiniziative:- la proiezione del divertente e bizzarro film "LittleMiss Sunshine" per riscoprire insieme, anche attra-verso un bel film, la forza insospettabile della famiglia.A guidarci nella presentazione e dibattito del film èstato chiamato l'esperto Alessandro Zaccuri, giornali-sta di Avvenire e Direttore artistico del Fiuggi FamilyFestival.- la riflessione di Mons. Giuseppe Maffi, rettore delSeminario di Milano già Parroco a Varese e in altrecittà, sulla "Vita in Famiglia e nella Società di oggi",ha trasmesso interessanti spunti, con particolare riferi-mento al vissuto quotidiano dove pur fra routine, impe-

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gni e fatiche, la famiglia cresce e si esprime ancheattraverso l'esperienza della Fede e trova specifichemodalità per il proprio cammino.- la S. Messa delle 10, con il significativo momentodella benedizione degli anelli che gli sposi si sonoscambiati nel rinnovo delle promesse matrimoniali eun momento di incontro al Palladium per un aperitivo euno scambio di opinioni con la consegna finale di unomaggio da parte di Don Egidio.- la ricca tombolata per bambini e ragazzi presentatadalla nota conduttrice Suor Victory.

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6 febbraio 2011

GIORNATA PER LA VITAUna piccola impronta di Dio nella storia di tutti

Siamo i genitori di Elisa, una bimba nata lo scorso mese di novembre.E' per noi una grande emozioneessere qui oggi, in occasione dellagiornata della vita, con queste mamme in attesa di un bimbo, ricordando con gioia i nove mesi trascorsi in attesa di Elisa.Forte è il sentimento che si provaquando un bimbo nasce, forte è ilbisogno di proteggere la nuova creatura, di stringerla a sè, nell'incredulità di essere riusciti amettere al mondo una creaturacosì bella, così buona...Ma il miracolo della vita è tutto questo, il Signore è tutto questo...

Michela e Sergio (Canali)

Una nuova Gemma si aggiunge alle tante

già sbocciate per la generosità e la solidarietà dimo-

strate dai parrocchiani di Castello.

Lo scorso 26 settembre, ad Aosta, è nato Jonathan

Edoardo, "per la gioia della sua mamma! Anche grazie

al vostro aiuto - scrive la presidente Mariarosa Rosso -

la giovane è riuscita a portare a termine la gravidanza

da sola. Il bimbo è un bel pupetto che pesa 3,800 kg!!!

Ve la affidiamo anche nelle preghiere, che la sosten-

gano nella fatica e la illuminino nelle scelte che dovrà

affrontare nel suo futuro.

Ancora grazie.”

Durante la S. Messa delle 10.00 alcune gestanti, che una volta al mese si ritrovano permettere nelle mani del Signore il loro cammmino, hanno offerto una testimonianza dellaloro esperienza. Michela ha raccontato, invece, della sua gioia di essere madre.

Lasc iate che i p i cco l i vengano a me (Luca 18 , 1 6 )

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PreghieraO Padre, unica fonte di santita,che prediligi i piccoli e i poveri,

accompagnandolicon la tua presenza amica e vicina,

fa che raggiungiamo anche noila pienezza del tuo amoreportando frutti di carita.

Benedici e sostieni tutti coloroche nel tempo della malattiasi rivolgono a te con fiducia:

rafforza la loro fede,alimenta la loro speranza.

Fa che essi si abbandonino fiduciosifra le tue braccia misericordiose

sperimentando la tenerezzadel tuo abbraccio

e il calore del tuo amore.Maria, salute degli infermie consolatrice degli afflitti,

veglia accanto a ciascun infermonella sua notte di veglia

nell'attesa di un nuovo giornoe di una nuova speranzache riaccenda la sua vita

e la sua gioiaper continuare a camminareincontro al Figlio tuo Gesu.

Amen.

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11 febbraio 2011

GIORNATA MONDIALE DEL MALATOAscolta il pianto dei piccoli che soffrono

Stralci dal Messaggio di Benedetto XVICari ammalati e sofferenti, è proprio attraverso le pia-ghe del Cristo che noi possiamo vedere, con occhi disperanza, tutti i mali che affliggono l´umanità. Risor-gendo, il Signore non ha tolto la sofferenza e il maledal mondo, ma li ha vinti alla radice. Alla prepotenzadel Male ha opposto l´onnipotenza del suo Amore. Ciha indicato, allora, che la via della pace e della gioiaè l´Amore: "Come io ho amato voi, così amatevi an-che voi gli uni gli altri". Cristo, vincitore della morte, èvivo in mezzo a noi. E mentre con san Tommaso di-ciamo anche noi: "Mio Signore e mio Dio!", seguia-mo il nostro Maestro nella disponibilità a spendere lavita per i nostri fratelli, diventando messaggeri di unagioia che non teme il dolore, la gioia della Risurrezio-ne. San Bernardo afferma: "Dio non può patire, mapuò compatire". Dio, la Verità e l´Amore in persona,ha voluto soffrire per noi e con noi; si è fatto uomo perpoter com-patire con l´uomo, in modo reale, in carnee sangue. In ogni sofferenza umana, allora, è entratoUno che condivide la sofferenza e la sopportazione; inogni sofferenza si diffonde la con-solatio, la consola-zione dell´amore partecipe di Dio per far sorgere lastella della speranza. A voi, cari fratelli e sorelle, ripe-to questo messaggio, perché ne siate testimoni attra-verso la vostra sofferenza, la vostra vita e la vostrafede. Desidero esprimere il mio affetto a tutti e a cia-scuno, sentendomi partecipe delle sofferenze e dellesperanze che vivete quotidianamente in unione aCristo crocifisso e risorto, perché vi doni la pace e laguarigione del cuore. Insieme a Lui vegli accanto a voila Vergine Maria, che invochiamo con fiducia Salutedegli infermi e Consolatrice dei sofferenti. Nell'oradella Croce, Gesù le presenta ciascuno dei suoi di-scepoli dicendole: "Ecco tuo figlio". La compassionematerna verso il Figlio, diventa compassione maternaverso ciascuno di noi nelle nostre quotidiane soffe-renze. A tutti assicuro il mio ricordo nella preghiera,mentre imparto a ciascuno una speciale BenedizioneApostolica.

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13 febbraio 2011

GIORNATA DELLA SOLIDARIETÀEducare i piccoli alla solidarieta’

«Grazie, grazie dal profondo del mio cuore!». Sono passate da pocole due del mattino, di venerdì della scorsa settimana. Ormai tutti dor-mono, soprattutto i tre figli. Così può finalmente trovare il tempo di scri-vere una mail al Fondo Famiglia-Lavoro, per esprimere tutta la suariconoscenza, pensando proprio ai quei piccoli che riposano nell’altrastanza. «Scusate mi presento, sono A., abito in Brianza, e sono moglie di V. da 11 anni e mamma diN., S. e L. Oggi tornando dal consueto “ritiro” dei bimbi da scuola, ho trovato nella posta lavostra lettera in risposta alla mia domanda di aiuto dello scorso maggio. Ci avete regalato unbellissimo Natale. Il lavoro scarseggia ancora e la preoccupazione su come affrontare i prossi-mi mesi è molto forte. Il vostro è un aiuto prezioso!». Una storia come quella di altre centi-naia di famiglie aiutate dal Fondo Famiglia-Lavoro voluto dal nostro Arcivescovo, che hasuperato i 10 milioni di raccolta. Eppure c’è ancora molto bisogno, tanti i nuclei che attendonouna boccata di ossigeno come la mamma brianzola. «Per ora posso solo dire grazie al nostrovescovo, a tutti voi, alle persone che hanno donato parte del loro “patrimonio”, al mio parrocoche ci sostiene continuamente, con la speranza un giorno di poter contraccambiare con unaiuto concreto tanto amore per tutte le persone. È un periodo difficile, la mancanza di lavoro tiporta via una parte di te, ti fa perdere la speranza per il futuro e la gioia di vivere. Siamo peròriusciti a trovare un lato positivo in tutto questo: il tornare umili, semplici, il dover chiedere aiutoci ha aperto le braccia di tante persone, ma soprattutto ci ha fatto riscoprire l’Amore di Dio, lasua presenza nella nostra vita, il suo starci a fianco, il prenderci in braccio e ricondurci a Luinelle cose semplici e più insignificanti di ogni giorno, ma che ora acquistano valore, e che sap-piamo apprezzare nuovamente. Grazie ancora e buona notte.

A.».

Anche quest’anno ungruppo di genitori hapreparato i dolci diCarnevale per incre-mentare il Fondo Fa-miglia - Lavoro volutol’anno scorso dal no-stro Arcivescovo.

Sono stati raccolti Euro 463,00

Grazie

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RENDICONTO ECONOMICO 2010terna con un costo di € 40.000,00. A que-sto riguardo abbiamo dovuto aprire una sot-toscrizione per poter pagare le spese diquesto intervento.

In generale nello scorso anno si è registra-to un lieve aumento nelle offerte, in occa-sione della benedizione natalizia, della fieradi Castello, di alcune oblazioni ed anche deiprestiti per poter dilazionare nel tempo idebiti per le spese straordinarie già soste-nute.La Chiesa di S. Carlo, come tutti avrannopotuto vedere, è ormai tutta nuova e siste-mata; affresco e altare della Madonna rifat-ti con arte e maestria.

Il progetto più impegnativo su cui stiamolavorando, come si è già detto lo scorsoanno, riguarda la ristrutturazione dell'orato-rio e le attrezzature sportive (campo di cal-cio, campo di pallacanestro, spogliatoi, ba-gni e tribune ecc.).Non mi azzardo a fare previsioni per l'iniziodei lavori, ma diverse persone stanno lavo-rando seriamente al progetto.

Come potete vedere dai due prospetti, lasituazione è migliorata; tuttavia rimangonoancora da pagare debiti contratti per laScuola Materna ed altri interventi di manu-tenzione straordinaria per € 75.000,00 eprestiti da restituire per € 65.000,00.

Per l'aspetto caritativo un elogio va allaS. Vincenzo e ai Centri di Ascolto per lacontinua attenzione ai poveri. In parrocchia,con cadenze irregolari, passano anche po-veri che chiedono aiuti di vario genere, cibocompreso. A questo riguardo i contributiofferti per queste persone vengono utilizza-ti non solo per distribuzione viveri, ma an-che per sostenere alcune famiglie in gravidifficoltà economiche.

Il Consiglio parrocchiale per gli AffariEconomici ha esaminato il rendiconto del2010 relativo alla attività istituzionale.Lo scorso anno l'osservazione di caratteregenerale riguardava la pesante situazionesocio-economica e la crisi in atto che stavainteressando famiglie e mondo del lavoro.Ora anche se i segnali di ripresa si inco-minciano a vedere all'orizzonte, tuttavia gliesperti ci dicono che il cammino è lungo emolte famiglie anche della nostra Castellostanno vivendo con ansia il protrarsi di que-sta crisi.

Il Fondo Famiglia Lavoro creato dal no-stro Arcivescovo Dionigi Tettamanzi nel2009 a sostegno di famiglie in difficoltà, siconcluderà al termine di questo 2011 conun bilancio estremamente positivo.Innanzitutto per la grande risposta di ge-nerosità e solidarietà che la nostra Diocesiha saputo esprimere, versando nel Fondomilioni di euro.E poi per l'aiuto concreto dato a 5500 fa-miglie, alcune anche della nostra Parroc-chia, erogando quasi € 10.000.000,00 (144nel nostro decanato di Lecco con una ero-gazione di € 286.600,00).

Ora si sta creando qui da noi (a Lecco)un Fondo di Solidarietà al lavoro, soste-nuto da varie realtà istituzionali ed anche daCaritas e da tutte le Parrocchie del nostroterritorio che si impegneranno a versare alFondo un contributo di € 3.000,00 per ero-gare non tanto soldi, ma lavoro stipendiato.

Pure noi ci siamo presi questo impegno,anche se dobbiamo continuare a far frontecon iniziative varie alla nostra situazionedebitoria.In casa nostra il recente problema cheabbiamo dovuto affrontare è quello delrifacimento del tetto della Scuola Ma-

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USCITE ORDINARIECompensi Sacerdoti e Collaboratori € 40.573,29Spese di culto € 22.978,54Contributi Curia e decanato € 9.152,11Utenze diverse € 31.155,30Assicurazioni € 5.187,29Imposte e Tasse € 2.294,00Manutenzioni ordinarie € 6.353,96Spese generali diverse € 5.642,56Attività dell’oratorio € 30.416,53Attività buona stampa € 13.973,02Attività caritativa € 5.690,00

Totale uscite ordinarie € 173.416,60

Manutenzione straordinaria € 51.613,93

TOTALE USCITE € 225.030,53

AVANZO 2010 € 50.022,37

ENTRATE ORDINARIEOfferte festive e feriali € 58.695,84Offerte alle celebrazioni € 42.695,49Offerte S. Crocifisso € 2.300,00Cera votiva € 5.045,72Offerte natalizie € 26.907,00Attività dell’oratorio € 27.112,07Attività buona stampa € 12.508,70Attività caritativa € 7.850,00Rendite Fabbricati € 16.056,27Contributi pubblici € 800,00Rimborsi assicurazione € 44.808,00Fiera di castello € 19.236,06Interessi attivi bancari € 25,67

Totale entrate ordinarie € 264.040,82

Offerte straordinarie € 11.012,08

TOTALE ENTRATE € 275.052,90

La nostra rumena, Corne-lia, continua ad abitare nel-l'appartamento che la par-rocchia le ha messo a di-sposizione; andrebbe siste-mato, ma lei è contenta, ciringrazia e dice che è bellobellissimo. Contenta lei!

A questo punto c'è soloda dire grazie a tutti ed inparticolare ad alcune perso-ne: - a coloro che hanno lascia-to, ancora per un anno, il lo-ro prestito alla Parrocchia olo hanno donato; - a coloro che hanno giàdato un contributo per il tet-to della Scuola Materna o lodaranno in seguito, a dimo-strazione che la Scuola Ma-terna di Castello ci sta acuore e vogliamo che siasempre più bella e apertaad accogliere i nostri figli edi figli dei nostri figli;- a chi porta in casa parroc-chiale cibo e viveri per i po-veri;- a chi mi dà consigli, a chisa apprezzare il lavoro chestiamo facendo, a chi, purnon dando nulla, non si per-de in critiche inutili; - e poi a tutti coloro - e sonotanti - che in modi diversisostengono con tanta gene-rosità la nostra Comunitàcristiana di Castello.

don Egidio

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N.B. Rimangono a debito della Parrocchia € 75.000 per spese di manutenzionestraordinaria stabili, e altri € 65.000 per restituzione prestiti.Il costo del rifacimento parziale del tetto alla Scuola materna riguarderà il rendiconto del-l'anno 2011.

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Testimoni della vita buona del Vangelo2 febbraio 2011 - 15 a Giornata mondiale della vita consacrata

I Vescovi italiani hanno voluto concentrare l'impegno pastorale delle nostre Chiese nelnuovo decennio su quella che il Santo Padre Benedetto XVI ha appropriatamente defi-nito l'emergenza educativa. La sfida dell'educazione emerge, infatti, sempre più chia-ramente come la questione più urgente per la vita della società, e quindi anche dellaChiesa. [...] Celebrando la Giornata della vita consacrata, come non sentire l'urgenzaeducativa in riferimento alla animazione vocazionale? Oggi più che mai, abbiamo biso-gno di educarci a comprendere la vita stessa come vocazione e come dono di Dio,così da poter discernere e orientare la chiamata di ciascuno al proprio stato di vita. Latestimonianza dei consacrati e delle consacrate, attraverso la sequela radicale diCristo, rappresenta anche da questo punto di vista una risorsa educativa fondamen-tale per scoprire che vivere è essere voluti e amati da Dio in Cristo istante per istante:"Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario. Non vi è niente dipiù bello che essere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, da Cristo. Non vi è niente di piùbello che conoscere Lui e comunicare agli altri l'amicizia con lui".

Dal messaggio dei Vescovi

La nostra comunità ha avuto il dono di due sorelle consacrate alla vita religiosa:

Benedetta Calvi - suor Chiara Beatrice - e suor Francesca Anghileri.

Pubblichiamo la testimonianza di Suor Chiara Beatrice, Clarissa del Monastero

in piazza Piccoli Martiri a Milano.

Carissimi, il Signore vi doni la sua pace!Accolgo con gioia l'invito a prendere laparola su queste pagine: è un modo sem-plice e concreto per dare voce a quel sen-so vivo di gratitudine che provo per voi, cheinsieme alla mia famiglia mi avete fatto ildono più prezioso che abbia mai ricevuto,il dono del Vangelo. Non ho la pretesa diricambiare… Piuttosto, come Paolo scrivenella Lettera ai Romani, credo sia bello,"confortante", lasciare che questo dono cir-coli fra noi, "mediante la fede che abbiamoin comune, voi e io" (Rom 1, 11-12). In queste righe mi piacerebbe consegnarvicon semplicità un po' del "colore di Dio"che noi, Sorelle Povere, siamo chiamate acustodire e a far risplendere per tutti. La

molteplicità di forme che la sequela di Ge-sù assume nella Chiesa può essere infattiparagonata a un prisma, che scompone laluce di Dio nei suoi diversi colori. Ognistato di vita, ogni spiritualità, riflette un trat-to preciso del Suo Volto, e solo insieme,come comunità di credenti, possiamo es-sere un segno dell'infinita ricchezza delSuo mistero.La Regola di Chiara d'Assisi - prima Re-gola per donne scritta da una donna nellastoria della Chiesa - fin dalle prime battuteidentifica nell'osservanza del Vangelo ilproprio nucleo centrale: "La forma di vitadell'Ordine delle Sorelle Povere è questa:osservare il santo vangelo del Signore no-stro Gesù Cristo".

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Capitolo per capitolo, con audacia e libertà,il testo definisce i contorni di una realtànuova per il suo tempo, una realtà che purconservando molti elementi dell' "ordomonasticus" tradizionale, li rilegge alla lucedelle istanze evangeliche che attraversanol'Europa a partire dal secolo XI. Chiaraassume il Vangelo nella sua interezza,declinandolo in una modalità contemplati-va di sequela, fatta di stabilità e di rappor-to intimo con la Parola, accolta e custoditanel cuore. Il nome che Chiara sceglie per ilsuo Ordine, Ordo Sororum Pauperum,mostra un evidente parallelismo con quelloscelto da Francesco, Ordo Fratrum Mino-rum. La corrispondenza fratrum/sororumindividua nella fraternità il luogo dove ilVangelo viene vissuto nel quotidiano dellavita. In un momento storico in cui la vita religio-sa riflette al suo interno i rapporti di vassal-laggio tipici dell'oligarchia feudale, Chiarasceglie, come Francesco, un nuovo model-lo di relazioni comunitarie e di servizio del-

l'autorità. Prima di ogni differenza sociale,culturale o di ruolo all'interno della comu-nità, si è semplicemente fratelli e sorelle,figli dell'unico Padre. La corrispondenzaminorum/pauperum esprime l'altra caratte-ristica di entrambe le forme di vita: la mino-rità, intesa come marginalità sociale edecclesiale, vissuta rispettivamente nell'iti-neranza e nella stabilità. È il desiderio diseguire Gesù povero, "calcando le sueorme", che anima il progetto evangelico diFrancesco e Chiara. È lo stesso desiderioche anima il mio cammino, oggi, qui… Sono trascorsi quattordici anni da quandoho iniziato questa avventura di sequela,profondamente umanizzante, mai sconta-ta, mai uguale a se stessa, pur nell'appa-rente ripetitività di gesti quotidiani che nullahanno di eccezionale. Il "centuplo" che hotrovato mi fa dire che ad occhi chiusi rifareidomani la stessa scelta. Per continuare agridare silenziosamente che vivere il Van-gelo non solo è possibile, ma soprattutto èincredibilmente bello.

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Suor Chiara Beatrice (Benedetta Calvi) è la seconsa da sinistra nella prima fila in alto

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Il Papa, all'inizio del Messaggio, ricordache anche quest'anno è stato segnato"dalla persecuzione, dalla discriminazio-ne, da terribili atti di violenza e di intolle-ranza religiosa". Il suo pensiero si rivolgein particolare alle sofferenze della comu-nità cristiana dell'Iraq, colpita da continueviolenze che inducono molti fedeli a emi-grare. Ma è in tutto il mondo che i disce-poli di Cristo sono colpiti. "I cristiani - è laforte denuncia di Benedetto XVI - sonoattualmente il gruppo religioso che soffreil maggior numero di persecuzioni a moti-vo della propria fede". In Occidente, poi -nota - vi sono "forme più silenziose e sofi-sticate di pregiudizio e di opposizioneverso i credenti", che "si esprimono tal-

volta col rinnegamento della storia e deisimboli religiosi nei quali si rispecchianol'identità e la cultura della maggioranzadei cittadini". Si tratta di forme che fomen-tano spesso l'odio, il pregiudizio e l'emar-ginazione dei credenti nel dibattito pubbli-co contraddicendo il pluralismo e la laicitàdelle istituzioni che vorrebbero difendere."Il diritto alla libertà religiosa - afferma ilPontefice - è radicato nella stessa dignitàdella persona umana, la cui natura tra-scendente non deve essere ignorata otrascurata. Tra i diritti e le libertà fonda-mentali", dunque, "la libertà religiosagode di uno statuto speciale. Quando lalibertà religiosa è riconosciuta, la dignitàdella persona umana è rispettata nella

sua radice" ma "quan-do la libertà religiosa ènegata … si minaccia-no la giustizia e lapace". Per questo,ogni persona deveavere il diritto di pro-fessare la propria reli-gione "individualmen-te o comunitariamente… sia in pubblico chein privato", e non deveincontrare ostacoli sevuole "aderire ad

"LIBERTA’ RELIGIOSA,VIA PER LA

PACE"Sintesi del Messaggio

del Santo Padre Benedetto XVIper la celebrazione della

44a Giornata Mondiale Della Pace

"LIBERTA’ RELIGIOSA,VIA PER LA

PACE"

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un'altra religione o non professarne alcu-na. La libertà religiosa - si legge ancoranel testo - non è patrimonio esclusivo deicredenti, ma dell'intera famiglia dei popo-li della terra. È elemento imprescindibiledi uno Stato di diritto" ed è "la cartina ditornasole per verificare il rispetto di tuttigli altri diritti umani"."La difesa della religione - rimarca il Papa-passa attraverso la difesa dei diritti edelle libertà delle comunità religiose" inparticolare delle minoranze che "noncostituiscono una minaccia contro l'iden-tità della maggioranza, ma sono al con-trario un'opportunità per il dialogo e per ilreciproco arricchimento culturale". LaChiesa, da parte sua, continua a promuo-vere il dialogo tra le varie religioni, pursenza cadere nel relativismo e nel sincre-tismo religioso, perché sa che Cristo è"via, verità e vita", nella consapevolezzache "ogni verità, da chiunque sia detta,proviene dallo Spirito Santo".Il Papa lancia poi un accorato appello airesponsabili delle nazioni ad "agire pron-tamente per porre fine ad ogni soprusocontro i cristiani che soffrono persecuzio-ni, discriminazioni, atti di violenza e intol-leranza, in particolare in Asia, in Africa,nel Medio Oriente e specialmente nellaTerra Santa". Nello stesso tempo esorta i cristiani avivere le Beatitudini rinnovando l'impe-gno al perdono. "La violenza non si supe-ra con la violenza. Il nostro grido di dolo-

re - è il suo invito - sia sempre accompa-gnato dalla fede, dalla speranza e dallatestimonianza dell'amore di Dio". Benedetto XVI esprime inoltre il suoauspicio "affinché in Occidente, specie inEuropa, cessino l'ostilità e i pregiudizicontro i cristiani per il fatto che essi inten-dono orientare la propria vita in modocoerente ai valori e ai principi espressinel Vangelo. L'Europa, piuttosto - si leggenel Messaggio - sappia riconciliarsi con leproprie radici cristiane, che sono fonda-mentali per comprendere il ruolo che haavuto, che ha e che intende avere nellastoria"."La pace è un dono di Dio" - scriveBenedetto XVI - "non è semplice assenzadi guerra, non è mero frutto del predomi-nio militare o economico". Benedetto XVIfa proprio l'appello di Paolo VI, il Papache ha istituito la Giornata Mondiale dellaPace: "Occorre innanzi tutto dare allaPace altre armi, che non quelle destinatead uccidere e a sterminare l'umanità. Oc-corrono soprattutto le armi morali. Lalibertà religiosa - conclude Benedetto XVI- è un'autentica arma della pace, con unamissione storica e profetica", quella di"cambiare e rendere migliore il mondo".

Don Paolo

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Dal 3 all'11 settembre prossimo la Chiesa ita-liana vivrà l'importante esperienza del XXVCongresso Eucaristico Nazionale che siterrà nelle Diocesi della Metropolia di Ancona.Il tema scelto è quanto mai affascinante:"Signore da chi andremo? L'Eucaristia nellavita quotidiana". Se la prima parte ripropone la bellissima pro-fessione di fede (Gv 6, 68) pronunciata daPietro al termine del discorso di Cristo sul panedi vita, la seconda, invece, è tratta dall'esorta-zione apostolica post-sinodale "SacramentumCaritatis" nella quale il Papa avverte la neces-sità di insistere sull'efficacia dell'Eucaristia nel-la vita quotidiana. Scrive a tal proposito Bene-detto XVI: "Non c'è nulla di autenticamenteumano pensieri ed affetti, parole ed opere - chenon trovi nel sacramento dell'Eucaristia la formaadeguata per essere vissuto in pienezza".Anche le Parrocchie della nostra Diocesi unita-mente a tutte le parrocchie delle diocesi italia-ne sono invitate a lasciarsi coinvolgere per ri-scoprire sempre di nuovo il cuore e il centrodella vita cristiana che è l'Eucaristia, viven-do nella preghiera e nell'adorazione questimesi che ci separano dal Congresso.Il frutto atteso è infatti il dono di una vita quoti-diana plasmata dal sacramento che costituiscela ragione della nostra festa.L'auspicio è che la preparazione al Congres-so Eucaristico porti nuovo vigore all'adorazio-ne eucaristica personale che ogni fedele puòcompiere secondo la possibilità quotidiana-mente offerta nella chiesa di Santa Marta op-pure settimanalmente offerta nella nostra chie-sa parrocchiale, il sabato pomeriggio alle ore17, affinché da questo Misterium fidei ciascunotragga la forza per educare la propria umanitàal bene e al bello e far sì che la propria vitadiventi sempre più un segno di speranza elasci trasparire la bellezza e la gioia di essere

cristiani.Se l'Eucaristia è mistero di fede, che superatanto il nostro intelletto da obbligarci al più puroabbandono alla parola di Dio, nessuno comeMaria può esserci di sostegno e di guida insimile atteggiamento. In effetti, Maria ci puòguidare verso questo Santissimo Sacramento,perché ha con esso una relazione profonda.Con la premura materna testimoniata allenozze di Cana, Maria sembra dirci: "Non abbia-te esitazioni, fidatevi della parola di mio Figlio.Egli, che fu capace di cambiare l'acqua in vino,è ugualmente capace di fare del pane e delvino il suo corpo e il suo sangue, consegnandoin questo mistero ai credenti la memoria vivadella sua Pasqua, per farsi in tal modo pane divita".

don Paolo

L'EUCARISTIA NELLA VITA QUOTIDIANAXXV CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE

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NEW SEDE CHIERI: NO TREPASSING. RESTRICTED AREA!

Mercoledi 8 dicembre, durante la S. Messa io,Cecilia, Alessia, Davide, Riccardo e Mauriziosiamo stati vestiti con la tunica rossa, ci èstato donato un crocifisso di legno d'ulivo coninciso il nostro nome e siamo così entrati a farparte della Congregazione dei Ministranti.E' stata un'emozione profonda che mi hariportato alla mente il giorno di cinque anni fa,quando per la prima volta ho indossato laveste e sono diventata una chierichetta.Dovevo compiere dieci anni e ricordo ancora ilcuore che mi batteva forte quando insieme alparroco sono uscita sull'altare, la paura disbagliare, di non ricordare i gesti esatti contutta la gente che ci guardava. Poi l'emozioneha lasciato il posto alla consapevolezza diessere sull'altare per partecipare alla cenaeucaristica da un posto privilegiato ancora piùintimo con il Signore. Essere chierichetti signi-fica proprio questo: dedicarsi alla DivinaEucaristia con il servizio presso l'altare. Maessere chierichetti vuol dire anche avere tanti

Un nuovo

inizio

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Un nuovo

inizio

amici, l'oratorio e la nostra sede posti sicuridove ritrovarsi, vuol dire pregare ed essereguidati nella crescita, ma anche ridere per ilTG Chieri, le pizzate e i ritiri, i giochi e i turni,occuparsi dei chierichetti matricole. A questosecondo traguardo siamo arrivati solo in seima siamo partiti in tanti; un po' mi dispiaceper chi non ha continuato questa esperienza,ma ogni anno nuovi bambini scelgono di ser-vire il Signore con devozione e semplicità.Ringrazio tutti coloro che ci accompagnano inquesto cammino di crescita e mi auguro didiventare anch'io per i nuovi chierichetti, unaiuto e un punto di riferimento, come i Sommilo sono per me adesso.

Giorgia

I lavori sono in corso, il cantiere è ufficial-mente aperto. Dal 28 dicembre 2010, i loca-li che fino a qualche anno fa erano utilizzatidal gruppo "Amici del Sidamo", stanno cam-biando volto. Tutta la Congregazione deiMinistranti si sta dando da fare per la realiz-zazione della nuova sede Chierichetti. Inrealtà lo spostamento è solo questione di…una parete, che divide la sede storica (in usodal 2003) da quella nuova: tre locali che ver-ranno anche sfruttati come aule per il cate-chismo. I lavori si susseguono ininterrotta-mente: è già avvenuto lo svuotamento e laselezione del materiale ancora presentenelle stanze. Alcune sedie e qualche mobilesono stati destinati ad altri gruppi parroc-chiali e all'oratorio, poiché poco funzionali

alle idee per il nuovo arredamento e in vistadello spazio completamente da riorganizza-re. Con il prezioso aiuto di manodopera pro-fessionista, è stato sistemato e piastrellatoquello che una volta era un bagno: ora lospazio sarà probabilmente adibito a deposi-to giacche e ombrelli. Le modifiche e lemesse a punto da fare ancora sono parec-chie, ma l'entusiasmo e l'inventiva per dareun tocco di classe non mancano. Anche i piùcuriosi dovranno aspettare l'8 maggio pros-simo per la Somma Inaugurazione e laSanta Benedizione della nuova sede, datanon scelta a caso, visto che farà da cornicealla vestizione dei nostri nuovi Sommi,durante la IX Festa del Chierichetto!

Betti

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CENA DI NATALEUn’occasione di condivisioneIl Natale è ormai passato e tanti sono stati imodi di prepararsi e di viverlo a pieno neigiorni che lo hanno preceduto, come la con-sueta "Cena di Natale" che quest'anno èstata aperta non solo al Gruppo Chierichetti,che tradizionalmente la organizza e conclu-de così il suo percorso verso il Natale "AdVentum", ma anche ai gruppi Pre-adole-scenti, Adolescenti e Giovanissimi.Quest'anno, grazie alla sinergia tra i varieducatori, si è pensato a qualcosa di nuovo:venerdì 17 dicembre, oltre alla consueta ce-na di condivisione, dove ognuno ha portatoqualcosa da casa, ci siamo trovati con tutti iragazzi per celebrare insieme la S. Messa,che è stata animata dal gruppo di 3° media,al termine della quale si è svolto il momentodello "scambio dei regali", che ha riguardatotutte le fasce d'età.Nelle settimane precedenti a questa serataabbiamo infatti chiesto a ciascuno di loro dipreparare un semplice regalo che sarebbe

stato consegnato in questa occasione, manon come solito ad un amico preciso, bensìad uno di loro "sconosciuto": i doni sono statiquindi riposti in una cesta e a turno ognunopescava il proprio, corredato da un bigliettodi auguri scritto da una persona diversa.E' stato vissuto quindi un bel momento dicondivisione e di gioioso scambio di auguri,che ha coinvolto davvero tutti!Quest'anno possiamo davvero dire di essereriusciti a portare a termine al meglio il nostropercorso di preparazione al Natale, chiuden-do l'anno condividendo un bel momentocome questo anche con tutte le persone chevivono ogni giorno in oratorio.

Francesco

Come lo scorso anno, anche i pomeriggidomenicali d'autunno all'Oratorio sono staticaratterizzati da una attività molto intensa:alcune mamme si sono divise a gruppi e, aturno, hanno organizzato un 'lab-oratorio'doppio, con la collaborazione anche di al-cuni animatori: da una parte hanno aiutato ibambini più piccoli con lavoretti da portare acasa, realizzati di volta in volta con cartonci-ni colorati, saponette, mollette, pasta di sale,tempere, stoffe; dall'altra, le mamme più abilihanno preparato oggetti natalizi (stelle rossee bianche in panno lenci, cuori imbottiti dora-ti e variopinti, decorazioni luccicanti da

appendere fatte con maccheroni, fusilli ealtri formati di pasta, borse di stoffa con dise-gni natalizi). Inoltre, alcune mamme (quellecon particolare attitudine culinaria!) si sonocimentate con la preparazione di gustosissi-mi e dolci biscotti di pasta frolla. Poco prima delle festività natalizie sono statiallestiti banchi vendita in varie occasioni(dopo le messe domenicali, al catechismodel giovedì, alla festa di Natale del GruppoSportivo Zanetti) che hanno riscosso un belsuccesso: vogliamo quindi ringraziare tutticoloro che hanno contribuito in vari modi: siale mamme che, anche con l'aiuto di alcune

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Lab-Oratorio... anno secondo

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nonne, hanno lavorato in prima persona(quest'anno, essendo poche, l'impegno èstato davvero notevole…!), sia chi ha acqui-stato le nostre creazioni, permettendo diricavare euro 233 per la vendita dei biscottied euro 1.208 per i lavoretti.La soddisfazione è davvero grande perché,oltre ad avere visto ripagati l'impegno e glisforzi, ci sarà finalmente la possibilità di rea-lizzare il desiderio che ha dato origine all'ini-ziativa: lo scopo, infatti, di tutte queste atti-vità era di raccogliere fondi per poter regala-re nuovi giochi e materiali al nostro oratorioche ne ha davvero bisogno!

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Ma cosa fanno i nostri baldi ragazzi inoratorio? Attrezzature per la neve?Idea geniale!!! Ah, sì, è vero: la gitasulla neve domenica 27/02!!!!Peccato però che la proposta sia stataannullata per la scarsa adesione!!!E le attrzzature? Cosa ne facciamo?Le mettiamo nel museo della parrocchia!!!

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- Dal 1990, l'ultimo gio-vedì di maggio, la tradi-zionale serata gastro-nomica con polentataragna alla fiera diCastello.- Dal 2003, mese didicembre, in piazza XXSettembre, si cucinano porzioni di polentataragna e un pentolone di vin brulè a favoredell'associazione Cure Malati Terminali.- Dal 2003, 25 dicembre, dopo la S. Messa dimezzanotte, si prepara un pentolone di vinbrulè al di fuori della Chiesa.

L'attività più recente, che si è svolta quest'an-no per la seconda volta, è la festa della scuo-la elementare G. Carducci, organizzata dal-l'associazione dei genitori degli alunni conil gruppo Alpini di Castello. Quest'anno l'e-vento si è svolto sabato 22 gennaio, nel corti-le e nella palestra della stessa scuola. All'e-vento hanno partecipato i bambini, protagoni-sti indiscussi, i genitori e gli Alpini. La mattina era tutto un fermento: con un fur-gone sono stati portati i tavoli e le panche dallacasa parrocchiale alla palestra della scuola;intanto, nel cortile, sono stati allestiti dei bra-ceri con alcuni pentoloni per la preparazionedel pranzo insieme.

GLI ALPINI DI CASTELLO: IL "GRUPPO GRIGNA"

Come molti altri, il gruppo degli Alpini della no-stra parrocchia nasce dopo la guerra, dall'esi-genza di alcuni Alpini in congedo di riunirsi,per continuare a mantenere un rapporto diamicizia e di fratellanza e per tenere vivo lospirito di sacrificio e di servizio che li caratte-rizza. Così, il 16 settembre del 1956, viene raggiun-to il numero minimo di persone (25) per fon-dare il "Gruppo Alpini Grigna", a Castello diLecco.Non avendo una sede propria, i nuovi socidecisero di trovarsi una sera alla settimanapresso la trattoria S. Carlo; nel 1958, invece,avviene l'inaugurazione della prima sede in viaCristoforo Colombo. Dal 1979 il gruppo si tra-sferì in via Mons. Moneta, in un locale dedica-to alla memoria di uno dei soci fondatori, TobiaDell'Oro. Infine, nel 2002, Don Maurizio Mot-tadelli, parroco di Castello, ha concesso agliAlpini una stanza in Piazza Dell'Oro, di frontealla sede dei Chierichetti, facendone sistema-re il pavimento, abbassare il soffitto, imbian-candola e perlinandola, con l'aiuto degli stessiAlpini. La benedizione del parroco è avvenuta,poi, il giorno di Natale del 2002.

Gli Alpini di Castello sono un gruppo molto atti-vo. Numerosissime sono state le loro attivitànel corso di questi ormai 55 anni di vita.Ora ricordiamo alcune loro iniziative annuali,che sicuramente, tutti conosciamo:- Dal 1985, in ottobre, borollata in Oratorio.

TE R R I T O R I O

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Chiesa dopo la Messa di mezzanotte, alla fieradi Castello.

4. Invece il pranzo alla scuola Carducci?Com'è nata l'idea?Quello è un evento nuovo, lo organizziamo dadue anni. In occasione della festa della scuolai genitori ci hanno chiesto una mano per pre-parare il pranzo. Così ci siamo attivati e, dal-l'anno scorso, portiamo avanti questa attività.Le nostre intenzioni sono di continuare anchein futuro, sempre che le nostre risorse e dispo-nibilità non si esauriscano.

5. Cosa significa, secondo lei, essereAlpino?Non ci sono tante parole per descriverlo: esse-re Alpino significa essere disposti ad aiutare glialtri!

Stefano

A" Per conoscere meglio questo gruppo di Alpiniabbiamo voluto intervistare l'attuale CapoGruppo, Gianluigi Colombo:

1. Signor Colombo, lei da quando è Alpino?Beh, io sono stato Alpino di leva dal '68. Poi,finito il servizio, sono entrato nel gruppo diCastello.

2. Qual è, secondo lei, la differenza tra pas-sato, presente e, magari, futuro del mondodegli Alpini e, in particolare, del Gruppo diCastello?La prima cosa che mi viene in mente è chesiamo sempre più in pochi. Il massimo nume-ro di iscritti al nostro gruppo è di 156. Oggi,invece, siamo in 80. Di questo 80, ormai, lamaggior parte sono persone anziane. Questoè dovuto al fatto che non c'è più la leva obbli-gatoria ed i giovani non riescono a trovaremotivazioni abbastanza valide per diventaresoci. In effetti, chi non ha provato ad essereAlpino non può capire cosa possa voler signi-ficare esserne parte.

3. Cosa fanno gli Alpini a Lecco e a Castel-lo?Facciamo molte attività, in base a quello che cichiedono e in base alle nostre possibilità. Ingenerale aiutiamo le persone, organizziamoattività per l'oratorio, per le scuole, per l'As-sociazione Malati terminali, a Natale fuori dalla

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SAPETE COS'E' UN CAPPELLO ALPINO?

E' il mio sudore che l'ha bagnato e le lacrimeche gli occhi piangevano e tu dicevi: nebbia schifa.

Polvere di strade, sole di estati, pioggia e fango di terre balorde,gli hanno dato il colore.

Neve e vento e freddo di notti infinite, pesi di zaini e sacchi,colpi d'armi e impronte di sassi, gli hanno dato la forma.

Un cappello così hanno messo sulle croci dei morti, sepolti nella terra scura, lo hanno baciato i moribondi

come baciano la mamma. L'han tenuto come una bandiera. Lo hanno portato sempre.

Insegna nel combattimento e guanciale per le notti. Vangelo per i giuramenti e coppa per la sete.

Amore per il cuore e canzone di dolore. Per un Alpino il suo CAPPELLO E' TUTTO!

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È’ passato un anno. Tempo di bilanci sem-brerebbe, tempo per guardarsi indietro edire cosa si è fatto e cosa non si è fatto, chiha lavorato bene e chi no, di chi i meriti e dichi le colpe.A noi del Vilaj Italyen di Haiti non interessaguardare indietro, vogliamo guardare avan-ti e per farlo capiamo che dobbiamo guar-dare all’istante che oggi ci è dato di vivere.E così… guardiamo all’oggi, chiedendocicosa ci ha tenuto qui in questi lunghi mesi,cosa ci ha fatto muovere sfidando l’impossi-bile della ricostruzione di un Paese da sem-pre devastato, cosa ci muove oggi davantiagli alti e bassi del colera. E perché conti-nuiamo a proporre ai nostri amici di aiutarcie continuiamo, su un immondezzaio chesembrerebbe non aver futuro, a vivere legiornate con la nostra gente, indicando unastrada, una speranza, un abbraccio nuovo.Guardando il volto della mia gente, ferman-domi a parlare con loro o prendendo inbraccio i loro bimbi sporchi e nudi, è comese mi fosse data la possibilità di ripartireogni giorno dall’unica ragione che può tene-re una persona qui: la generosità ed il buo-nismo finiscono in fretta in un posto così.Per cosa si resta e si continua a credereche anche qui sia possibile l’esperienza difelicità per l’uomo? Per Cristo, per l’Unicoche questa condizione umana l’ha abbrac-ciata come compito e l’ha vissuta fino infondo, non rifiutando nulla di ciò che com-portava.Quale speranza avrebbe questa gente fuoridall’abbraccio di Cristo al proprio destino?Volti polverosi, consumati dalla fatica e dal

dolore, senza una storia e senza un futuro.Volti che vagano nella notte in attesa nonsanno neanche di cosa o di chi. Volti chepotrebbero gridare al tradimento, all’ingan-no. Perché nascere quaggiù custodendonel cuore la promessa di felicità e il deside-rio di buono, bello, giusto, può sembrare uninganno.E se poi ti travolge un terremoto, vivi in unatendopoli, vedi morire i tuoi figli di fame, ituoi amici di colera, beh, allora l’ingannodiventa insopportabile ed il grido diventarabbia e tutto viene distorto perché stacca-to dall’origine. Allora non si resta qui a direche bisogna essere buoni e che c’è soluzio-ne a tutto, battendo una pacca sulla spallae dicendo "coraggio". Si resta qui perchél’Origine riaccada per questa gente, perchéil filo non si spezzi, perché Cristo possausare della nostra povera umanità perabbracciare i suoi figli nel dolore.Ieri una suora che è venuta a trovarci,vedendomi circondata dai miei ragazzi, miha detto: «Ma tu qui sei in Paradiso». Sì,sono in Paradiso: si resta qui per questo.

Haiti un anno dopo: un abbraccio nuovo...perche il filo non si spezzi

In occasione della Quaresima dello scorso anno abbiamo raccolto fondi per soste-nere i progetti di suor Marcella Catozza ad Haiti.Pubblichiamo un suo articolo-editoriale per Avvenire del 14 gennaio 2011 e deglistralci delle news che scrive ogni giorno sul sito http://www.vilajitalyen.org/.

MO N D O

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Domenica 13 Febbraio 2011 17:57So che in tanti aspettate di leggere cosa è successo oggi al Vilaj Italyen...L'inaugurazionedel Vilaj Italyen eravate tutti con noi perchè se oggi è accaduto quello che è accaduto èperchè tanti di voi hanno creduto e credono all’inesorabile positività del reale. I ragazzi miricordavano che sono arrivata a Waf nel febbraio 2005 e che l’ambulatorio venne aperto il30 marzo, cioè dopo neanche due mesi dall’arrivo in Haiti... oggi, 12 febbraio 2011 a seianni da quel primo incontro festeggiamo la nascita di un luogo che, come il parroco ci haricordato, ridà dignità a chi ci vive, la dignità originale dei figli di Dio.

Lunedì 14 Febbraio 2011 02:41 Dopo la comunione, i celebranti seguiti da alcuni chierichetti e da tanti di noi partono perbenedire il Vilaj Italyen... le casette da cui tanta gente guarda stupita senza sapere ancorail significato di quel gesto, l'ambulatorio, stanza per stanza, l'icona di san Francesco alcentro, il centro colera con i suoi ammalati attaccati alle flebo, la scuola.... aula dopoaula... non viene lasciato un metro quadrato del Vilaj fuori dall'abbraccio, il coroaccompagna cantando... e poi eccoci tutti lì, intorno al terreno su cui sorgerà la cappellaRegina della Pace, fin dal mattino presto il nostro muratore è in attesa di preparare ilcemento che servirà alla posa della prima pietra [...]Ringrazio lui, i sacerdoti, il coro, le associazioni presenti, gli amici lontani che ci hanno permesso di arrivare fin qui, ma ringrazio i "miei boys" Alex, Lucien, James e Pouchon ilcui coraggio negli anni ha permesso l'accadere della bellezza che ormai è più cheun'evidenza.

o...

MO N D O

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Suor Marcella e tutti imissionari a cui la nostra

parrocchia invia le offerte,

ringraziano per l’aiuto.

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30 marzo 2011DeparturesUn film di Yojiro TakitaCon Masahiro Motoki,Ryoko Hirosue, Tsutomu Yamazaki, Kazuko Yoshiyuki.

Dopo lo scioglimento del-

l'orchestra, il violoncellista Daigo (Motoki

Masahiro) rimane senza lavoro e decide di

ritornare al paese d'origine. Assieme alla

moglie Mika (Hirosue Ryoko), docile e man-

sueta come poche, si trasferisce nella sua

vecchia casa in campagna alle porte di

Yamagata. Qui comincia a cercare lavoro e

si imbatte in un annuncio interessante, rag-

giunge l'agenzia e scopre che i viaggi dell'in-

serzione non sono vacanze alle Maldive ma

dipartite nel mondo dell'aldilà. Titubante all'i-

nizio, si lascia convincere dagli insegnamen-

ti del capo, il becchino Sasaki (Yamazaki

Tsutomu), e ritrova il sorriso perso da tempo.

La sua rinascita spirituale supera le conven-

zioni sociali, e lo mette di fronte alla dram-

maticità della morte, in un equilibrio di trage-

dia compassionevole e umorismo grottesco.

Vengono proposti quattro film, due italiani e due stranieri, di alto spessore culturale e direcentissima produzione. Sono opere che attraverso lo sguardo del cinema vogliono offrireallo spettatore la possibilità di interrogarsi su alcune domande universali sulla vita e sullamorte, sul lavoro e sull'impegno sociale, sull'amore e sull'amicizia, quelle domande esi-stenziali che ci rendono fraternamente vicini all'uomo di ogni tempo e di ogni luogo.

23 marzo 2011La passione Un film di Carlo

MazzacuratiCon Silvio Orlando,Giuseppe Battiston,Corrado Guzzanti,Cristiana Capotondi.

Gianni Dubois è unregista in là con l'età e con la creatività.Sono cinque anni che non gira un film e,messo sotto pressione dal produttore,deve farsi venire un'idea brillante cheaccontenti una capricciosa diva televisi-va ingaggiata per l'occasione. Quandoun guaio nella sua casa in Toscana locostringe ad abbandonare Roma per unpaio di giorni, troverà il modo per rive-stire i panni da regista per una SacraRappresentazione recitata dagli abitan-ti del paese. Con l'aiuto di un ex galeot-to e una sorridente barista polacca, riu-scirà a ritrovare la forza per una neces-saria svolta umana.

SGUARDI DI CINEMA

Cineforum 2011Il mercoledi alle ore 21

PA L L A D I U M

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6 aprile 2011Noi credevamoUn film di MarioMartoneCon Luigi Lo Cascio,Valerio Binasco,Francesca Inaudi,Andrea Bosca

Tre ragazzi del sud(Domenico, Angelo e Salvatore) reagi-scono alla pesante repressione borboni-ca dei moti del 1828 che ha coinvolto leloro famiglie affiliandosi alla GiovaneItalia. Attraverso quattro episodi che livedono a vario titolo coinvolti vengonoripercorse alcune vicende del processoche ha portato all'Unità d'Italia. L'occasione del centocinquantenariodell'Unità d'Italia e il revisionismo storicodominante (che vede il Risorgimento co-me una sciagura per il Nord) quasi im-pongono una rivisitazione del tema cheMartone mette in scena con accuratezzafilologica.

13 aprile 2011Il responsabile dellerisorse umaneUn film di Eran Rikliscon Mark Ivanir, Guri Alfi,

Julian Negulesco

Licenziamenti e assunzio-ni all'ordine del giorno. Il mestiere del re-sponsabile delle risorse umane sta tutto lì:conoscere i candidati, sottoporli a colloquioe infine accettarli o rimandarli a casa alla ri-cerca di un'altra opportunità. Semplice,chiaro e diretto. Talmente meccanico da ri-durre al minimo le implicazioni umane degliincontri e ampliare al massimo quelle utilita-ristiche. Può capitare quindi di scordarsivolti e nomi dei propri dipendenti, così comeaccade al protagonista del film, accusato daun giornalista d'assalto di non essersi inte-ressato alla morte tragica di una ex dipen-dente, rimasta uccisa in un attentato terrori-stico in Israele. Lontano da casa e dagliaffetti, troverà l'occasione per riflettere su sestesso.

Ad ogni proiezione è previsto

l'intervento di

MAURIZIO GIOVAGNONIdi "Sentieri del cinema"

esperto di linguaggio cinematografico

Ingresso unico: 4 euro

Tessera: 12 euro ritirabile alla cassa il primogiorno di proiezione

PA L L A D I U M

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Il 5 febbraio 2011 la ZonaPastorale III di Lecco ha or-ganizzato una conferenzastampa per illustrare l'attivitàdella mensa San Nicolò, chetutti i giorni garantisce un

pasto caldo a chi non può permetterselo...Dal 1939 ha iniziato una specifica attività perla distribuzione quotidiana della "minestra"per i poveri ed i "barboni". L'iniziativa consi-steva nel fornire una tazzina di minestradistribuita tutti i giorni in un locale della stes-sa Canonica; ne fruivano le famiglie biso-gnose ed i "barboni" [...] il 23 aprile 1990, l'al-lora Prevosto Msg. Ferruccio Dugnani, inau-gurò la "Mensa San Nicolò": l'iniziativa erapromossa dalla stessa comunità parrocchia-le in stretto rapporto con la Caritas [...] Daquel giorno, la mensa, è stata aperta tutti igiorni dal lunedì al sabato, a mezzogiorno:attualmente la presenza è di circa 40 perso-ne al giorno: extracomunitari ma anche tantiitaliani, alcoolisti e tossicodipendenti, senzafissa dimora, ex carcerati… I circa 30 volon-tari, adulti e giovani, cercano di dare unamano, attraverso la conoscenza personale, achi chiede aiuto, proprio attraverso un "piattoservito", e così alcuni, con la collaborazionedel Centro di Ascolto della Caritas Decanale,sono riusciti a trovare anche un lavoro, rein-serirsi in famiglia, appianare almeno in partei loro problemi personali.Accanto alla mensa ci sono altri servizi gesti-

ti dalla Caritas: il guardaroba e il serviziodoccia. Lo scorso anno si sono rivolte al guardaroba1192 persone; 34 persone hanno potuto usu-fruire del servizio docce per 119 volte. Tutti iservizi della Caritas della città di Lecco:mensa, guardaroba, centro di prossimità ali-mentare, docce, ecc. hanno come fine nonsolo quello di risolvere i bisogni primari, maanche quello di promuovere, ogni giorno dipiù, la dignità dell'uomo.La mensa S. Nicolò vuole essere un confor-to per il corpo e per lo spirito. Una pausa inun ambiente accogliente e piacevole, l'oppo-sto di quello in cui, chi è povero ed emargi-nato, vive tutto il giorno. Primo, secondo,contorno, frutta, dolce e cordialità. Tuttocompreso. La scelta di servirli al tavolo, èfortemente voluta perché permette un mag-gior contatto dei volontari con gli ospiti. Finche il numero lo permetterà si continuerà adescludere il self service per favorire il rappor-to umano.Immigrazione e disagio, impoverimento dinuclei famigliari e difficoltà degli anziani e deipensionati soli: la povertà oggi ha i volti ditante persone diverse che nella nostramensa siedono fianco a fianco. Si scambia-no le proprie esperienze e si sorridono, sicapiscono anche se parlano lingue diverse,perché solo una è la lingua che parla di biso-gno e di solidarietà per uscire dal tunnel dellapovertà.

LA MENSA DEI POVERI

MENSA SAN NICOLO' - ANNO 2010 ALCUNI DATIPasti serviti: 7988 - Giornate di apertura mensa: 278 - Media pasti/die: 28,7La cucina della mensa ha confezionato e servito:7988 primi piatti (per circa 800 Kg di pasta) e 4588 secondi + contorniHa avuto un totale di 1639 presenze costituite da 600 persone diverse di cui 269 sonovenute in mensa per la prima volta nel 2010.I paesi di provenienza dei nostri ospiti sono stati 34: i più significativi sono, oltre all'Italiada cui provengono il 25% delle persone, il Burkina Faso con il 19%, la Romania con il14,4% e il Marocco con il 9,7%.

CA R I TA S

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AN AG R A F E PA R R O C C H I A L E

OFFERTE ALLE CELEBRAZIONI di Battesimi, Matrimoni, Funerali € 8.675,00

BATTESIMIMagistretti Anna di Marco e Pusterla Marta

Giordano Matteo di Gaetano e Pace Teresa

Monti Lucilla di Sergio e Magnano Francesca

Scamuzzi Michela Nausica di Marco e Pirotta Linda

FUNERALIAmadini Albina di anni 81

Rigamonti Bianca di anni 81

Bravin Marcella di anni 96

Castelli Angelo di anni 69

Marini Maria di anni 86

Ciapponi Eraldo di anni 80

Gilardi Gianvittorio di anni 77

Borghi Marina di anni 39

Panzeri Natalina di anni 61

Galli Renzo di anni 66

Panzari Zita di anni 60

Bolis Guido di anni 78

Akfieri Fortunato di anni 85

Croci Rinalda di anni 85

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OF F E R T E

CONTRIBUTOper il giornale della comunità parrocchiale

È possibile contribuire alle spese di stampa con una libera offerta.

Ringraziamo la vostra generosità che ci permette questa presenza intutte le famiglie.

MATRIMONISormani Michele e Negri Federica

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Orari Messe vigiliari e festive in Lecco

10.00 S. Nicolò - Castello* - S. Francesco -Olate - Acquate - Germanedo - Santuario dellaVittoria

10.30 S. Giovanni - Laorca - Bonacina -

Belledo - Castello+

11.00 Pescarenico - S. Carlo al Porto -Caleotto - Chiuso - Santuario della Vittoria -

Piani d’Erna+ - Rancio+

11.30 S. Nicolò - Castello* - S. Francesco**

16.00 Cappella Ospedale

17.00 Rancio* - PIME

18.00 S. Nicolò - Pescarenico - S. Giovanni -Laorca* - Acquate - Bonacina - Germanedo -Maggianico - Santuario della Vittoria

18.30 Castello - S. Francesco - Belledo*

19.00 S. Nicolò - Cappella Ospedale

21.00 S. Francesco

* S. Messa sospesa luglio e agosto** S. Messa sospesa agosto+ S. Messa solo luglio e agosto

Mercoledì ore 15.00 Liturgia dei doni presantificatiSabato ore 15.00 VesperiSabato e Domenica ore 10.00 Divina liturgia

CHIESA RUSSO ORTODOSSA p.zza XXV Aprile - ORARI DELLE CELEBRAZIONI

S. MESSE VIGILIARI

16.00 Cappella ospedale

17.00 Rancio - Chiuso - PIME

17.30 Germanedo - Bonacina

18.00 San Giovanni - Pescarenico - Olate -Acquate - Caleotto - San Carlo al Porto -Santuario della Vittoria

18.30 S. Nicolò - Castello - S. Francesco -Maggianico

20.15 Belledo

S. MESSE FESTIVE

7.30 S. Nicolò** - Acquate* - Maggianico

7.45 Cappella Ospedale

8.00 Castello - S. Francesco* - Pescarenico

- Laorca - Acquate+ - Germanedo* - Santuariodella Vittoria

8.30 S. Nicolò - Olate - Belledo - Chiuso

9.00 Caleotto

9.30 Maggianico

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La redazione

Don Egidio Casalone, Santo Caruso, Stefano Ghislanzoni, Paolo Longhi, Mariolina Mauri, Laura Panzeri, ChiaraPizzi, Matteo Possenti, Umberto Riva.

Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della ComunitàParrocchiale.

Sabato : ore 18.30 (vigiliare)Domenica : ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30

I Sacerdoti sono normalmente disponibili per le Confessioni prima delle S. Messe.

Parroco (don Egidio)Don MarioDon ContardoScuola MaternaAbitazione Suore Betlemite

Indirizzi E-mail: [email protected] - [email protected] Internet: www.parrocchiadicastello.it

- Tel. e Fax 0341.36.41.38- Tel. 0341.36.89.21- Tel. 0341.28.55.57- Tel. 0341.36.93.37- Tel. 0341.28.37.24

Martedì ore 9.30-10.00 Richieste di lavoro Via Fogazzaro, 36 (Oratorio)

Martedì ore 15.00-16.00 Medico per consulenza sanitaria Via Colombo, 2

Mercoledì ore 9.30-10.00 S. Vincenzo per assistenza famiglie Via Fogazzaro, 36 (Oratorio)

Giovedì ore 15.00-16.00 Patronato sociale Via Colombo, 2

Venerdì ore 15.30-16.30 Avvocato per consulenza giuridica e/o fiscale Via Colombo, 2

Venerdì ore 15.30-16.30 Consulenza per mediazione dei conflitti familiari Via Colombo, 2

S. MESSE FERIALI

S. MESSE FESTIVE

BUONA STAMPA

da Lunedì a Venerdì: ore 8.30 - 18.30

Sabato dalle ore 19.00 alle ore 19.30Domenica dalle ore 8.30 alle ore 12.30

SEGRETERIA PARROCCHIALE

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE

da Lunedì a Venerdì ore 16.00 - 17.00

PER EVENTUALI OCCORRENZE

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EDITORIALE .01 Carissimi parrocchiani

VITA PARROCCHIALE .02 “La luce della carità di San Carlo” - lettera di Benedetto XVI alla Chiesa Ambrosiana

(seconda parte)

.03 Chiesa di Santi: una vita bella, buona e beata

.04 Iniziative pastorali per il IV centenario della canonizzazione di San Carlo B.

.05 Dal Consiglio Pastorale

.06 Festa della famiglia - Aprire le porte è una sfida

.07 Giornata per la vita - Una nuova gemma

.08 Giornata mondiale del malato

.09 Giornata della solidarietà

.10 Rendiconto economico 2010

CHIESA.12 Testimoni della vita buona del Vangelo

.14 Libertà religiosa. Via per la pace

.16 Signore, da chi andremo? - XXV Congresso Eucaristico nazionale

CHIERICHETTI.17 Un nuovo inizio - New sede chieri no trepassing restricted area

ORATORIO.18 Cena di Natale - Lab - oratorio... anno secondo

.19 Attrezzature per la neve

TERRITORIO.20 Gli alpini di Castello: “Il Gruppo Grigna”

MONDO.22 Haiti un anno dopo: un abbraccio nuovo... perchè il filo non si spezzi

PALLADIUM.24 Sguardi di cinema

CARITAS.26 La mensa dei poveri

.27 Anagrafe Parrocchiale

.28 Orari S. Messe prefestive e festive nella città di Lecco

.29 Orari parrocchia di Castello

Immagine di copertina: angioletti - volta abside del Crocifisso (Chiesa S.Gervaso e Protaso Castello)

SOMMARIO

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