Parole di Vita - Ottobre 2010

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N. 4 - 2010 PARROCCHIA di CASTELLO sopra Lecco Giornale della Comunità Parrocchiale numero speciale con inserto ordinazioni

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“Parole di Vita” è il giornale della Parrocchia di Castello, pubblicato per tutti i membri della comunità parrocchiale.

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N. 4 - 2010

PARROCCHIA di CASTELLO sopra Lecco

Giornale della Comunità Parrocchiale

numero speciale con inserto ordinazioni

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GIORNATE EUCARISTICHE28 - 29 - 30 - 31 - OTTOBRE 2010

GIOVEDI' 28ore 15.30 Inizio delle SS. Quarantore

Adorazione guidata

ore 16.30 Adorazione per ragazzi

ore 18.30 S. Messaore 21.00 Scuola della Parola per giovani e adulti

VENERDI' 29ore 16.00 Adorazione guidata

ore 18.30 S. Messaore 21.00 Adorazione per giovani e adulti

SABATO 30ore 16.00 Adorazione guidata

ore 18.30 S. Messa vigiliare

DOMENICA 30 - S. Messe (orario festivo)

ore 10.00 S. Messa solenne

ore 16.00 Celebrazione conclusiva delle SS. Quarantore.

Inaugurazione della Chiesa di S. Carlo4 novembre

ore 10.00 - ore 20.45 S. Messa solenne nella chiesa di S. Carlo

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CARISSIMI PARROCCHIANI,L'8 settembre, festa liturgica della Natività di Maria e patrona delnostro Duomo, il Cardinale Arcivescovo ha aperto ufficialmente ilnuovo anno pastorale 2010 - 2011, consegnando a tutte le parroc-chie della nostra Diocesi ambrosiana due strumenti di lavoropastorale: la lettera pastorale "Santi per vocazione" e le linee guidaper gli operatori pastorali "In cammino con S. Carlo".Già dai titoli di questi strumenti pastorali si intuiscono le due paro-le chiave per quest'anno: la Santità e San Carlo come esempio emodello per la nostra santità, del quale celebreremo il quarto cen-

tenario della canonizzazione il 1 novembre prossimo."Questo anniversario - scrive il Cardinale nella sua lettera pastorale "Santi per vocazione" - è un'occa-sione perché la memoria di San Carlo non si riduca alla commemorazione di un vescovo, certo eccezio-nale e significativo per la storia della nostra Diocesi e di tutta la Chiesa, ma irrimediabilmente rinchiusoin un altro tempo e in un'altra cultura". Infatti, i tratti salienti di questo santo ci spronano ad una vita capa-ce di maggior preghiera, generosità, coraggio e devozione.Anche il nostro Consiglio pastorale parrocchiale prima di stendere il programma d'impegni e proposteper il nuovo anno, si è riunito in preghiera e in ritiro spirituale a meditare sulla necessità di riscoprire lanostra vocazione battesimale alla santità.Nella sua lettera il Cardinale ha anche richiamato la santità di Maria Bambina, ricordandoci che è unasantità nascosta ma destinata a crescere sino ad altezze vertiginose. Anche in mezzo a noi, nella norma-lità della vita, tante persone semplici, umili e provate dalle fatiche quotidiane, vivono già una santità realee contagiosa e per questo sono per tutti noi una grande benedizione.Nel programma pastorale poi il Vescovo ha tracciato anche le linee operative su cui ogni Comunità par-rocchiale è chiamata a confrontarsi e a crescere nell'impegno e nel rinnovamento. Quella più evidenteriguarda la fase battesimale dell'Iniziazione cristiana. Infatti anche noi prenderemo in considerazione iprimi anni (da 0 a 6) della vita del bambino per accompagnare nella fede le famiglie che vivono l'espe-rienza esaltante della nascita di un figlio.Il Cardinale poi ci invita a verificare la dimensione della carità, cioè la nostra capacità di esprimere etestimoniare la fede nella carità verso il prossimo. Questo impegno ci rimanda al Convegno "Farsi pros-simo" celebrato venticinque anni fa, quando la nostra Diocesi, sotto la guida del Card. Martini si è inter-rogata con decisione su questo tema; da quell'evento straordinario presero avvio anche molte iniziativeconcrete di carità. La santità di S. Carlo brilla anche per la carità che si è fatta vicina ai poveri e soprat-tutto nei momenti difficili della peste. Anche su questo aspetto della vita cristiana è necessario che lanostra Comunità si interroghi e sostenga con maggior forza le iniziative di carità già in atto. Infine invi-to tutti a riprendere con maggior vigore l'attività spirituale dei Gruppi di Ascolto della parola di Dio.Quest'anno i temi che ci vengono proposti sono i segni di Cristo e la fede nel Vangelo di Giovanni. Quindirifletteremo e pregheremo su questo vangelo.Ma vorrei che tutti capissimo l'importanza di fermarci una volta al mese per leggere e pregare la Paroladi Dio. Quest'anno facciamo di più. Facciamo nascere altri Gruppi di Ascolto, invitiamo altre persone nelnostro Gruppo e ripartiamo sempre più decisi ed entusiasti di poter meditare e pregare insieme sullaParola di Dio.Ecco che allora la santità, cui il nostro Arcivescovo ci chiama, non resterà una parola vuota, ma assumerà ilvolto ed i lineamenti della carità e della preghiera che stanno a fondamento di ogni cammino di santità. Buon anno pastorale nella santità e sotto la guida di S. Carlo, che noi festeggeremo in modo del tutto partico-lare, inaugurando la Chiesa di S. Carlo il 4 novembre con due celebrazioni solenni alle ore 10.00 e alle 20.45.

don Egidio

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Santi per vocazioneE' il cammino proposto alla diocesi per il nuovoanno pastorale che si disegna tra le righe dellaparabola del Buon Samaritano e si snoda in tretappe sulle orme di san Carlo, un grande santodella chiesa di Milano di cui ricorre il IV cente-nario della canonizzazione: la contemplazionedel Crocifisso, l'urgenza di una rinnovata dedi-zione per la santità della Chiesa e la conversio-ne del cuore per riscoprire la bellezza dellavocazione che Dio ci dona. Tema chiave delcammino è la fondamentale vocazione di tuttialla santità. "Il grande e vero destino di tutti è lasantità. Di qui il nostro impegno a far sì chetutta la molteplice attività pastorale abbia comelinfa vitale la consapevolezza, lo slancio e lagioia del sentirsi quotidianamente chiamati allasantità".Tre dunque le principali indicazioni per ciascu-no di noi- contemplare Gesù sulla croce per stabilireuna relazione personale con Lui, per condivide-re i suoi sentimenti e per arrivare ad amarlo nel-l'uomo ferito dal male e dalla sofferenza- credere nella santità della Chiesa, nella vivapresenza in essa di tutti i santi di ogni tempo edi ogni luogo che ci sono vicini e ci aiutano avivere la stessa carità di Cristo, per un annunciodel Vangelo che sappia mettersi in ascolto delbisogno di Dio presente in ogni uomo e mostra-

re la consolazioneche deriva dalla fede - convertire il nostrocuore attraverso lascoperta della nostrachiamata alla santità;una chiamata che vacompresa, accolta, col-tivata e che dà inizioad un cammino chedura tutta la vita.E' una vocazione che ci impegna a trasmetterela fede attraverso la comunicazione gioiosa diun nuovo stile di vita e l'offerta di un dono gra-tuito prima ancora che la richiesta di adempi-menti o di regole. E a chi rimane perplesso difronte alla sproporzione tra l'altezza della voca-zione della Chiesa e la modestia della sua rispo-sta il Cardinale - nel pontificale di apertura del-l'anno pastorale - così dice: "Non prevalga latentazione di misurare la fede e la santità con inumeri e il confronto col passato. Questa san-tità di popolo deve dirsi l'obiettivo di fondo...infatti la santità costituisce la sorgente più vivaaffinché tutte le nostre comunità vivano sempredi più le linee costitutive della Chiesa qualemistero di Grazia: essere una comunione per lamissione, stare insieme per annunciare e testi-moniare il Vangelo oggi".

SAN CARLO - BREVE BIOGRAFIA

Nacque ad Arona nel 1538 dalla nobile famiglia dei Borromei. In quan-to figlio cadetto (senza cioè i diritti del primogenito), secondo le usanzedel tempo, fu destinato alla carriera ecclesiastica e a soli sette anni entròa far parte del clero. Quando lo zio materno, Gianangelo Medici, diven-ne papa col nome di Pio IV, lo chiamò a Roma creandolo cardinale, a soli21 anni, con l'incarico di dirigere la curia romana. Poi il radicale cambia-mento. Partecipò infatti all'ultima sessione del Concilio di Trento, svol-gendo compiti esecutivi al servizio dello zio, che lo trasformò interiormente e lo spinse aporsi al servizio della Chiesa ispirandosi alla logica del buon pastore. Morto infatti il fra-tello maggiore, anzichè chiedere la secolarizzazione per amministrare le ricchezze di fami-

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passivo. A noi pare poca cosa questo aggettivo,vogliamo essere protagonisti; lasciarci amare cisembra riduttivo e invece la potenza rivelativa, laforza, l'energia che genera l'essere amati lamostra Giovanni, il discepolo amato: infatti è luiche ha le più grandi rivelazioni su Dio: Dio èamore. Non ci si può esporre a lungo alla lucedel sole senza esserne irradiati, e chi è statoirradiato dalla luce di Dio poi la rilascia a gocciaa goccia, anche senza accorgersene, anchesenza parole.Santità è attingere a questo flusso che mi rag-giunge sempre, a questa sorgente che nonviene meno. Attaccare la bocca a questa fonta-na che è la freschezza della vita. E allora iospero che non sia detto di me o di te quellaparola durissima di Gesù: "Tu non hai in te l'a-more di Dio"(Gv 5, 42). Per distrazione, perincoscienza, per disinteresse. Non hai in te l'a-more, Dio non è con te. È come una anti-annun-ciazione, l'esatto opposto di ciò che Gabrieleannuncia a Maria: tu sei riempita d'amore, ilSignore è con te.Un dialogo del fondatore dei Chassidim è illumi-nante. "Un giorno il rabbi chiese ai discepoli:Dove sta Dio?" I discepoli risposero: Ma comemaestro, ci hai insegnato tu che Dio è in cielo, interra e in ogni luogo. E il rabbi rispose: "No, misbagliavo, Dio non è in ogni luogo, è là dove losi lascia entrare". Come nella lettera alla chiesadi Laodicea: "Ecco, io sto alla porta e busso eattendo che mi si apra. Allora entrerò".

glia si fece consacrare vescovo e lasciò Roma per met-tersi al servizio della Chiesa di Milano, scegliendo comemotto la parola "umiltà". Curò con amore la sua dioce-si, percorrendola per intero, preoccupato della forma-zione dei preti, della catechesi dei fedeli, della condi-zione della gente. Si prodigò in modo particolare sulversante della carità soprattutto in due occasioni: duran-te la carestia del 1570 e durante la peste del 1576 .Morìa soli 42 anni lasciando ai milanesi un ricordo di santitàmolto vivo. Fu canonizzato il 1 novembre 1610.

A partire da questo numero e per tutto questo anno pastorale, pubblicheremo alcunibrani di un intervento di don Ermes Ronchi dal titolo “CHIESA DI SANTI”.

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1. SANTI PERCHÈ AMATIAnche noi, chiesa di martiri e di santi abbiamoda raccontare l'incarnarsi di Dio in noi. Non cisono i santi, come una categoria a parte. C'è lasantità: la maturazione della scintilla del divinoche è posta in noi. Questo è promessa, destino,impegno per tutti. Infatti Paolo si rivolge allaChiesa di Roma, come a una Chiesa di santicon queste parole: Paolo, servo e apostolo... atutti quelli che sono in Roma, amati da Dio esanti per chiamata (Rom 1,1-3). Questo che èuno degli scritti più densi e importanti non solodel suo epistolario, ma anche delle origini cri-stiane, anzi della storia del pensiero occidenta-le, contiene la bella definizione dei cristiani:amati e santi. Santi perché amati. C'è una san-tità pre-etìca, pre-morale, anteriore ai miei com-portamenti. Noi siamo santi non perché ci siamoarrampicati sulle vette dell'eroismo perseveran-do nonostante tutto e tutti, ma perché abbiamoaccolto la vita di Dio in noi. Ed è questa vita, cheè amore, che ti rende simile a Dio, cioè santo.Noi siamo santi non perché osserviamo iComandamenti ma perché accogliamo questavita che si riversa dentro di noi, è quello chePaolo professerà sempre: "Non è la Legge chevi fa santi, è la Grazia". Voi siete santi perchéamati. Tutti siamo amati, perciò tutti santi. Santid'amore. Non di etica. I cristiani non sono i piùbuoni, ma i più ricchi. Grandezza dell'amore

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FESTA DEL CROCIFISSOLa festa del crocifisso di quest’anno è stata caratteriz-zata da alcuni momenti significativi che hanno aiutatola comunità a riflettere sulla Croce nella vita cristiana.

Venerdì 17 settembre don Franco Manzi, biblista e inse-gnante di Sacra Scrittura al Seminario di Venegono eall’Istituto di Scienze religiose, ha sviluppato il tema del“Crocifisso nella Bibbia”. Prendendo spunto dagli Attidegli Apostoli e dalla Prima Lettera ai Corinzi, donFranco ha evidenziato che il cuore della predicazione diPaolo di Tarso è il crocifisso risorto. San Luca, negli Atti,ci scrive che all’Aeropago di Atene, davanti all’elite cul-turale del tempo, Paolo non era riuscito, nonostante il suodiscorso da “intellettuale” a far comprendere che GesùCristo, morto e risorto, è il compimento delle attese difelicità di ogni essere umano. Paolo fece tesoro di questa“sconfitta” pastorale e, cambiando strategia, con umiltà,annunciò a Corinto la morte e resurrezione di Gesù e sullafede riuscì a fondare una piccola comunità cristiana (qual-che decina di persone). Dopo la sua partenza da Corinto,nella comunità, sorsero diversi problemi a causa delledivisioni interne (spirituali, sociali, culturali ed economi-che). Questi problemi furono affontati da Paolo nella suaprima lettera ai Corinzi, invitandoli a vivere imitandoGesù che, per amore di tutti, ha accettato di essere croci-fisso. Don Franco ci ha ricordato che le difficoltà e le pro-blematiche della comunità di Corinto del I° secolo le pos-siamo ritrovare, in maniera analoga, nella nostra comunitàdi oggi e, oggi come allora, l’invito di Paolo è quello diaffrontarle tenendo lo sguardo fisso su Gesù crocifisso.

Mercoledì 15 settembre Matteo Possentiha spiegato la storia del nostro crocifisso.Costruito in legno e cartapesta nel 1654da padre Giovanni da Reggio Calabria eracollocato nel convento di san Giacomo deiPadri Zoccolanti situato in via Mentana.La tradizione popolare lo crede fatto conmollica di pane miscelata con succo d’a-loe, resine e colle speciali. L’opera com-prendeva anche quattro angeli che racco-glievano in vasi il sangue sgorgante daipiedi e dalle mani di Gesù. Durante lasoppressione napoleonica dei conventi,nel 1805, il crocifisso venne ceduto allanostra parrocchia e posto in una nuovacappella allestita nel 1898 attuale cappel-la della Madonna, per poi essere spostatodefinitivamente negli anni ‘30. Nel 1930il crocifisso venne trasportato a braccia inprocessione per la prima volta, in occasio-ne della visita del card. Schuster. Segui-rono altre processioni nel 1954 e nel 1955per le quali venne costruito dalla dittaBadoni, un apposito carrello trainato daun gruppo di persone. L’anno seguente sidecise di esporre il crocifisso nel centrodell’altare per non rovinarlo. Per questomotivo, poi per alcuni anni, venne postadavanti alla teca una scaletta in legno chepermetteva ai fedeli di compiere le pro-prie devozioni senza spostare il preziosocrocifisso.

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Il Consiglio pastorale parrocchiale si è riunito ad Eupilio nella Casa dei Padri Barnabiti,come da precedente programmazione, per una mezza giornata di spiritualità all'inizio diquesto nuovo anno pastorale.

In precedenza il Parroco aveva fatto pervenire a tutti i consiglieri la Letteradell'Arcivescovo per l'anno pastorale 2010-2011 "SANTI per VOCAZIONE" unita-mente al testo "IN CAMMINO CON S. CARLO" che spiega le linee-guida per il cam-mino pastorale del prossimo anno. Proprio su questo tema don Egidio ha svolto la suariflessione soffermandosi in particolare sul 1° capitolo, che partendo dalla figura di"Maria nascente" aurora di salvezza e santità, si propone di risvegliare in ciascuno di noila consapevolezza che il cammino di santità è il dono offerto da Dio a tutti gli uomini per-ché sia vissuto nella concretezza della vocazione alla quale ciascuno è chiamato.Dopo un breve intervallo per la riflessione personale, l'incontro è proseguito per permet-tere a chi lo desiderava di mettere in comune qualche osservazione. I diversi interventihanno evidenziato il valore della santità, comune anche ai nostri giorni, ma nascosta econtagiosa e della santità a dimensione familiare che esiste nonostante i gravi problemisoprattutto legati all'educazione dei figli. A questo proposito don Paolo ha sottolineatoche è importante rispettare la libertà dei figli e dare sempre una testimonianza di vita cri-stiana credibile e coerente.

Vengono poi presentate le iniziative pastorali già programmate per il prossimo anno: inparticolare quelle riferitealla Festa patronale del SS. Crocifisso,la Festa di apertura dell'Oratorio 3 ottobre con l'inizio delle catechesi,i Gruppi di Ascolto che rifletteranno sul Vangelo di Giovanni,la celebrazione della Cresima del 16 ottobre,le SS. Quarantore dal 28 al 31 ottobre da celebrarsi possibilmente nella chiesa di S. Carlo, l'inizio delle benedizioni natalizie il 3 novembre,la festa liturgica di S. Carlo da celebrare con particolare solennità nella chiesa di S. Carlo,l'Avvento con l'inizio della catechesi dei bambini di 2 elementare,la prima settimana di Quaresima dal 13 marzo con momenti particolari di preghiera e diriflessione.

A conclusione il parroco ha proposto di dedicare le prossime sedute del Consigliopastorale sui 7 temi indicati dal Vescovo nel programma pastorale per questo anno:Carta di comunione, il battesimo, la carità, le vocazioni, la famiglia, i laici e la figura diS. Carlo.

11 settembre - EupilioDAL CONSIGLIO PASTORALE

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Quando abbiamo saputo che alcune catechisteche hanno accompagnato i loro bambini allaCresima hanno deciso di "lasciare", abbiamopensato che il racconto del nostro percorso inParrocchia avrebbe potuto stimolare qualche"nuova leva" a seguirci.Ecco come siamo arrivate fino a qui:Nel settembre di due anni fa ci è stato chiesto,quasi per caso, di iniziare come aiuto-catechistecon i bambini di seconda elementare. Subitonoi, anche se assolutamente senza la minimaesperienza di insegnamento, abbiamo accettato.Per motivi organizzativi, abbiamo saputo poiche avremmo avuto una classe tutta per noi equindi che avremmo dovuto "fare sul serio". Ciricordiamo ancora la prima volta che ci siamotrovate davanti ai nostri bambini: gambe che tre-mavano, voce un po' incerta e 30 occhi che cisquadravano!!!!! Alla fine eravamo stremate,ma contente di avere iniziato un cammino.Adesso i nostri bambini, che quest'anno farannola Prima Comunione, fanno davvero parte dellanostra vita. Abbiamo cercato di trasmettere lanostra fede, l'amore per il prossimo, il concettoche Gesù è nostro amico, anzi il migliore, e nonci abbandona mai. Li abbiamo conosciutimeglio, abbiamo seguito le loro avventure ascuola e in famiglia, abbiamo incontrato i lorogenitori. Non avete idea di quanto sia belloincontrarli per strada e vederli che ti corronoincontro per abbracciarti, oppure ricevere unbiglietto tutto colorato con le scuse alla fine diun'ora nella quale sono stati un po' monelli!!!Qual è la ricetta di questo cambiamento?Innanzitutto tanta umiltà: siamo sempre statepronte a chiedere consigli e suggerimenti allenostre colleghe "esperte", a Don Paolo; abbia-mo preso spunto dalle prediche della domenica,abbiamo arricchito le lezioni con materiale sca-ricato da Internet o trovato nei nostri vecchi librie anche "ripassato" gli argomenti sui quali era-vamo un po' arrugginite.Poi l'ascolto: a volte abbiamo costruito le lezio-ni partendo dalle parole dei nostri bambini,ascoltando davvero le loro esigenze, i loro

dubbi, le loro curiosità.Ma l'ispirazione più grande è venuta sicuramen-te dallo Spirito Santo: è lui che ha guidato lenostre scelte, da lui sono arrivate le parole giu-ste per rispondere alle domande dei bambini, èlui che ci ha dato la forza nei momenti disconforto o di stanchezza. Coraggio dunque! Venite anche voi! I bambinisono una risorsa grandissima, dobbiamo impa-rare da loro e buttarci con entusiasmo, cogliereal volo le sfide e… non abbiate timore: Lui nonvi lascerà mai sole!!!!

Elena e Paola

CHI CERCATE?

La scelta del Vangelosecondo Giovanni cometema di questo annopastorale per i gruppid’Ascolto della Parola sicolloca dentro l’invito diSan Carlo alla meditazionee alla contemplazione della passione di Cristo.Chi partecipa ai gruppi d’ascolto è invitato aentrare nel mistero della persona di GesùCristo attraverso un cammino di ricercacaratterizzato da alcuni segni che l’evangeli-sta Giovanni ci offre e che trovano il lorocompimento nell’ “ora” di Gesù, quella dellasua Pasqua. E’ il tempo della rivelazione delvolto del Dio cristiano, che come Padre cichiama alla conversione e alla partecipazionedella sua santità nel dono di Gesù Cristo, ilFiglio di Dio, che dalla croce effonde lo Spiritosui credenti rendendoli figli nel Figlio.

(Dall’introduzione della guida per gli animatori)

Incontri di preparazione in oratorio ore 21:

1. - 11/10 - Maestro dove abiti? (Gv. 1,28-51)e presentazione generale con don AngeloPuricelli (rettore del Collegio Volta)

2. - 10/11 - Cana di Galilea (Gv 2,1-11)3. - 11/1 - Nicodemo (Gv 3,1-21)4. - 22/2 - Li amò sino alla fine (Gv 13,1-30)5. - 23/3 - Tutto è compiuto (Gv 19,25-37)6. - 4/5 - Incontri col Risorto (Gv 20,1-10)

Un’esperienza

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Presentazione della "Carta di Comunione per la Missione"Serata importante, lo scorso giovedì 16 set-tembre, nella Basilica di San Nicolò, a Lecco.Il Cardinale Dionigi Tettamanzi, alla pre-senza del Vicario Episcopale Mons. Bru-no Molinari, del Prevosto e del Decano diLecco ha ricevuto nelle proprie mani la "Car-ta di Comunione per la missione" di ogniDecanato e la "Regola di vita" del cleroconsegnati dai rappresentanti, sacerdoti emembri dei Consigli Pastorali decanali, diogni Decanato della Zona Pastorale III.Frutto delle visite pastorali decanali e del-l'"anno di riposo in Dio", la "Carta" e la"Regola" ne diventano la mappa per la con-tinuazione del cammino. "C'è stata qualchedifficoltà, a volte - ha ricordato Mons. Moli-nari - ma la redazione di questi documenti èun passo importante e significativo per isacerdoti perché li richiama al significato delministero presbiterale. Sono anche un'occa-sione di incontro e confronto con i laici. Nellarichiesta di ormai un anno fa di redarre que-sti documenti - ha aggiunto Mons. Molinari -si può trovare il filo conduttore del camminodel Cardinale in Diocesi, sin dalla prima ome-lia, secondo i seguenti temi: vitalità dellafede, slancio missionario, comunione, santitàe serenità nell'annuncio".La bellezza e l'importanza della "collabora-zione nella corresponsabilità", come l'hachiamata anche il Cardinale, citando un pas-saggio della lettera enciclica di GiovanniPaolo II, Sollicitudo Rei Socialis (No. 38), èstata testimoniata da Luisa, membro delConsiglio Pastorale Decanale di Erba:"L'ascolto reciproco tra sacerdoti, membridel Consiglio Pastorale, consacrati, consa-crate e laici significa essere e fare Co-munità".Il cammino avviato, però, non risale solo adun anno fa e nemmeno al 2002, anno diinsediamento del Cardinale. L'ArcivescovoDionigi ha ricordato come già nei documenti

del Sinodo Diocesano numero 47 del 1995risuonavano le stesse parole che stiamo tra-sformando oggi in fatti concreti: comunione,missionarietà e vita nello Spirito. Il Cardinalela chiama "concretezza localistica" perché ènelle parrocchie (anche nelle forme di unità ecomunità pastorali), nei decanati e nelle zoneche si costruisce la Chiesa Ambrosiana, nellosviluppo della comunione tra preti, diaconi,religiosi e laici, in comunione con il Vescovo.E' "un'unione nella varietà, che fa risaltare lafantasia con cui lo Spirito Santo guida la suaChiesa per portare a compimento il cantiereaperto della novità evangelica", ha dettol'Arcivescovo.Ma che cosa significa, comunione? E' pie-nezza ecclesiologica (concordia), correspon-sabilità ("Tutti siamo veramente responsabilidi tutti") e spirito di amicizia ("Vi chiamoAmici"). E proprio per essere concreti, que-st'anno il Cardinale ci invita ad essere "Santiper Vocazione", prendendo ad esempio SanCarlo Borromeo: "Io prego per voi, voi pre-gate per il Vescovo, perché abbia sempre isuoi occhi su Cristo Crocifisso, secondo l'e-sempio di San Carlo".

Matteo

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Si potrebbe dire che è la sorpresa del giornodopo. Anzi, meglio, la "solita" sorpresa. Conqualche ingrediente in più, questa volta. Perchése ai viaggi papali previsti (e raccontati) come"difficili", "complessi" e circondati da un'"at-mosfera ostile" siamo abituati, forse nessunocome questo appena concluso nel Regno Unitoera stato presentato come una pura e semplicemission impossible. Un'avventura senza speran-za nel cuore del secolarismo più avanzato, del-l'indifferenza religiosa più acuta, del relativi-smo etico più manifesto. Il riconoscimento - ein che misura! - del successo della visita oltre-manica di Benedetto XVI risuona, anche perquesto, tanto più forte. E non c'è dubbio che,parlando di successo vero e pieno, si parla diqualcosa che va oltre la mondanità degli ascol-ti, e ben oltre lo stupore immediato. PapaRatzinger ha colpito con i suoi gesti semplici ele sue parole profonde, incalzanti. All'occor-renza anche dure. A celebrare in Newman,profondamente inglese e anglicano tanto quan-to lucidamente cattolico, la modernità teologicaaperta al confronto col mondo. A pressare, pro-prio in nome di quella modernità, la più anticademocrazia del pianeta e a spingerla a interro-garsi se si possa davvero costruire una societàmigliore mettendo la fede da un parte. A prega-re, assieme ai fratelli anglicani, per un'unità chedeve diventare testimonianza comune, quoti-diana, a ogni livello. A esprimere indignazionee vergogna per gli abusi sui minori commessida alcuni figli della Chiesa, e a chiedere e assi-curare giustizia. A ringraziare, da tedesco, per ilcontributo decisivo dato dal Regno Unito perfermare la "follia nazista". La gente ha visto.Ha ascoltato. Ha capito. Certamente, molto hacontribuito, in questo successo, il prosceniooffertogli dall'ospite, a cominciare da quellaWestminster Hall in cui il Papa ha pronunciatouno dei discorsi più alti del suo già straordina-rio pontificato. Un interesse, quello verso

Oltretevere da partedel mondo britannico,che ha molte ragioni,a cominciare dallacrescita del numero dei cattolici nel Paese - unmilione in più in neppure trent'anni, per lo piùimmigrati - la condivisione con la Santa Sede ditanti obiettivi di sviluppo e, soprattutto, il rico-noscimento di un'influenza a livello planetariocertamente non proporzionale ai 44 ettari dellaCittà del Vaticano. Un'attenzione pragmatica,se si vuole, nel più stretto stile d'Oltremanica.Ma pragmatico non vuol dire utilitaristico. Nelcommosso saluto della speaker della Camera aWestminster Hall, nell'abbraccio del Primatedella Chiesa d'Inghilterra, o a Birmingham nel-l'inatteso e commosso saluto finale - "ha dato atutti noi qualcosa su cui riflettere" - del primoministro David Cameron, s'è vista la misura diquale breccia Benedetto XVI abbia aperto. Dicome abbia sorpreso, e di come questo sia statoun segno intenso e felice. Perché in realtà sor-presa non è stata, ma conferma e risposta aun'attesa manifesta e serena, perfettamente leg-gibile - da chi avesse voluto - già alla vigilia delviaggio. E, in questo, va dato atto che quellaparte della stampa inglese che aveva giocatosull'immagine di mission impossible, alla fineha avuto l'onestà, e il coraggio, di dare all'ospi-te tutta l'attenzione dovuta e meritata. Senzanascondere alcunché, e anzi riconoscendo ipropri errori di valutazione. Sia di fronte alledecine di migliaia di persone che, anche aLondra, lì sì in modo del tutto inaspettato, sisono riversate sulle strade per vedere il Papa,sia, soprattutto, al cospetto di un pensiero cheBenedetto XVI ha presentato nitido, con unasemplicità e una forza impossibili da ignorare.Papa Ratzinger col suo stile mite e fortecostringe a pensare, ponendo domande che toc-cano chi sa ascoltare e che nessuno dovrebbepiù ignorare.

L’ABBRACCIO AL PAPAgli inglesi toccati al cuore (editoriale di Avvenire 21/09/2010)

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Cari fratelli e sorelle,desidero manifestare la mia gioia di essere quioggi in mezzo a voi. [...]Chi era san Tarcisio? Non abbiamo molte notizie.Siamo nei primi secoli della storia della Chiesa,più precisamente nel terzo secolo; si narra chefosse un giovane che frequentava le Catacombe disan Callisto qui a Roma ed era molto fedele ai suoiimpegni cristiani. Amava molto l'Eucaristia e, davari elementi, concludiamo che, presumibilmente,fosse un accolito, cioè un ministrante. […] Il Martirologio Romano ne fissa la data al 15 ago-sto e nello stesso Martirologio si riporta ancheuna bella tradizione orale, secondo la quale sulcorpo di san Tarcisio non venne trovato ilSantissimo Sacramento, né nelle mani, né tra levesti. Si spiegò che la particola consacrata, difesacon la vita dal piccolo martire, era diventatacarne della sua carne, formando così con lostesso suo corpo, un'unica ostia immacolata offer-ta a Dio.Care e cari ministranti, la testimonianza di sanTarcisio e questa bella tradizione ci insegnano ilprofondo amore e la grande venerazione che dob-biamo avere verso l'Eucaristia: è un bene prezio-so, un tesoro il cui valore non si può misurare, è ilPane della vita, è Gesù stesso che si fa cibo, soste-gno e forza per il nostro cammino di ogni giorno estrada aperta verso la vita eterna; è il dono piùgrande che Gesù ci ha lasciato. Mi rivolgo a voi qui presenti e, per mezzo vostro,a tutti i ministranti del mondo! Servite con gene-rosità Gesù presente nell'Eucaristia. E' un com-pito importante, che vi permette di essere partico-larmente vicini al Signore e di crescere in un'ami-cizia vera e profonda con Lui. Custodite gelosa-mente questa amicizia nel vostro cuore come sanTarcisio, pronti ad impegnarvi, a lottare e a darela vita perché Gesù giunga a tutti gli uomini.Anche voi comunicate ai vostri coetanei il dono di

Nell'Udienza Generale di Mercoledì 4 agosto in Piazza San Pietro, il Papa hatenuto una catechesi speciale, in lingua tedesca, per i ministranti giunti a Romada molti Paesi europei (anche da Lecco!!) in occasione del decimo PellegrinaggioInternazionale organizzato dal Coetus Internationalis Ministrantium - CIM, sul tema"Bere alla vera fonte". Eccone alcuni passaggi significativi che possano servire dameditazione per tutti. (foto e cronaca alle pagine 16 e 17).

questa amicizia, con gioia, con entusiasmo, senzapaura, affinché possano sentire che voi conoscetequesto Mistero, che è vero e che lo amate! Ognivolta che vi accostate all'altare, avete la fortuna diassistere al grande gesto di amore di Dio, checontinua a volersi donare a ciascuno di noi, adesserci vicino, ad aiutarci, a darci forza per viverebene. Con la consacrazione - voi lo sapete - quelpiccolo pezzo di pane diventa Corpo di Cristo,quel vino diventa Sangue di Cristo. Siete fortunatia poter vivere da vicino questo indicibile mistero!Svolgete con amore, con devozione e con fedeltà ilvostro compito di ministranti; non entrate in chie-sa per la Celebrazione con superficialità, ma pre-paratevi interiormente alla Santa Messa! Aiutando i vostri sacerdoti nel servizio all'altarecontribuite a rendere Gesù più vicino, in modo chele persone possano sentire e rendersi conto mag-giormente: Lui è qui; voi collaborate affinché Eglipossa essere più presente nel mondo, nella vita diogni giorno, nella Chiesa e in ogni luogo. Cariamici! Voi prestate a Gesù le vostre mani, i vostripensieri, il vostro tempo. Egli non mancherà diricompensarvi, donandovi la gioia vera e facendo-vi sentire dove è la felicità più piena. San Tarcisioci ha mostrato che l'amore ci può portare perfinoal dono della vita per un bene autentico, per ilvero bene, per il Signore. A noi probabilmente non è richiesto il martirio, maGesù ci domanda la fedeltà nelle piccole cose, ilraccoglimento interiore, la partecipazione inte-riore, la nostra fede e lo sforzo di mantenere pre-sente questo tesoro nella vita di ogni giorno. Cichiede la fedeltà nei compiti quotidiani, la testi-monianza del Suo amore, frequentando la Chiesaper convinzione interiore e per la gioia della Suapresenza. Così possiamo far conoscere anche ainostri amici che Gesù vive. […] Grazie ancora atutti! Che Dio vi benedica in questi giorni e buonritorno ai vostri Paesi!

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9Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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Lo scorso mese, nella casa del PIME di Rancio, ci halasciato Padre Luigi Colombo col quale il GruppoMissionario era in stretto contatto epistolare. Semprefelice di ricevere il "Bollettino Parrocchiale" che loteneva in contatto con la sua origine, diceva che "ripen-sare a luoghi e nomi che gli erano famigliari riportavaalla memoria tappe importanti della sua vita".Ha celebrato la Prima S. Messa nella nostra Chiesa il 30 giugno 1940 ed è rimasto in Parrocchiafino alla partenza per le missioni nel 1951. Ha trascorso 33 anni negli USA e 23 anni ad HongKong occupandosi dell'evangelizzazione, delle celebrazioni, seguendo la formazione dei giova-ni, operando in attività caritative! "Mi sono arrabattato a fare qualcosa per il Regno di Dio,come del resto noi tutti facciamo, là dove il Signore ci ha posti".In una della ultima lettere Padre Colombo ci scrive: "Che voi mi ricordiate ancora è una spe-cie di miracolo. Se poi aggiungete al ricordo una preghiera per tutti i missionari il vostro ricor-do diventerebbe vivo davanti al Signore portando grazie a voi e anche a noi, vivi e defunti. Cheil Signore ci benedica tutti".Accogliamo dunque il suo invito.

Il Gruppo Missionario

Ottobre Missionario 2010da sabato 16 a domenica 24

Tradizionale Banco Vendita per raccolta fondi da destinare alle Missioni

domenica 8.30/12.30 - 15.30/19.30da lunedì a sabato 15.30/19.30

sabato 16 e domenica 17Testimonianza Missionaria

di Padre Gaetano Mazzoleni della Consolata

(durante le S. Messe)

domenica 24Vendita Torte Casalinghe

PER IL REGNO DI DIO

MONDO

10 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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Ordinazione sacerdotalee Prima S. Messadi don Roberto Spreaficoe di don Paolo Ventura

“Nelle tue maniè la mia vita”

album fotografico

12 giugno 2010ordinazione sacerdotalenel duomo di Milano per imposizione delle mani del card. Tettamanzi

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13 giugno 2010

Benedizione del calicee Prima S. Messacelebrata da don Roberto Spreafico

II Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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13 giugno 2010Momenti di festa e dipreghiera con donRoberto (in oratorio e in cima al Resegone)

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20 giugno 2010

Prima S. Messacelebrata da don Paolo Ventura

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IV Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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20 giugno 2010

Momenti di festa e di preghiera con don Paolo (in oratorioe a Caravaggio)

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La nostra comunità si èpreparata alle ordinazionidi don Roberto e di donPaolo con tre serate con-dotte rispettivamente dadon Fernando Pozzoli, don

Maurizio Mottadelli, già parroci a Castello edon Domenico Sirtori che è stato coadiutore,quando era parroco don Fernando. Con loroabbiamo pregato e meditato sul ruolo del sacer-dote nella società attuale.Chi sono in genere i sacerdoti che vengonoordinati oggi? Fino a qualche decennio fa, colo-ro che sarebbero diventati i futuri sacerdoti, perla maggior parte, entravano in Seminario anco-ra ragazzini, adolescenti e dopo un lungo per-corso di studi, in buona parte ne uscivano preti.Oggi la maggior parte dei sacerdoti che vengo-no ordinati entrano in Seminario in età già adul-ta, a volte dopo aver già fatto un lungo percorsodi studi, aver magari conseguito una laurea espesso fatto anche esperienze di lavoro.Le persone che decidono di diventare sacerdotioggi sono perciò persone che hanno certamentefatto una scelta più consapevole, che sanno benea quali rinunce andranno incontro, e dopo avermaturato una fede autentica in Gesù Cristohanno deciso di consacrare a Lui la loro vita.Fare il prete, oggi, non è solo una scelta di vita,ma è la risposta ad una chiamata di Gesù stesso:"Non voi avete scelto me, ma io ho scelto Voi"(…)La figura del Sacerdote che è stata più volterichiamata durante le meditazioni, è quella del"Pastore". Gesù è il vero Pastore, il Pastoresupremo. Il gregge è suo: è Lui che lo possiedee lo conduce. I sacerdoti sono i suoi vicari, i col-laboratori, gli aiutanti, i delegati, coloro che lorappresentano e che, con lo sguardo fisso su diLui, traggono ogni giorno la forza e il coraggiodi annunciarlo e di testimoniarlo.Il sacerdote, però, non è un semplice rappresen-tante, ma colui attraverso il quale Gesù Cristo èpresente e vivo oggi nel mondo. Perciò l'opera-

to del sacerdote può essere efficace solo serimanda sempre a Cristo. Deve vivere il proprioministero con lo spirito del servizio, nel segnodella piena gratuità, per amore di Dio e delgregge, con gusto e gioia, conscio di compierela volontà del Signore e non la propria: è ilSignore che lo guida e lo aiuta a vivere e a por-tare le sue responsabilità con pace e serenità. Ilmondo di oggi ha bisogno di sacerdoti ben pre-parati che sappiano comunicare la ricchezza e labellezza del Vangelo.Il Sacerdozio non è una conquista umana o undiritto individuale, ma un dono di Dio. Il sacer-dote oggi deve essere modello di vita, deve avereuna conoscenza profonda dei movimenti cultu-rali e dello spirito del nostro tempo. Tutto questo"per potervi entrare e dare un orientamento",farsi guida che incoraggia, accompagna, spronaa vivere la comunione con il Signore, restandofedele alla propria identità e senza fare sconti,impegnandosi affinché l'annuncio sia fecondo ecreativo. Riprendendo la prima lettera di SanPietro Apostolo - il primo Sacerdote scelto diret-tamente da Gesù - alla sua Comunità che avevainiziato un cammino di sequela al Signore, egliinvita questi suoi seguaci:- all'umiltà e all'obbedienza di fronte agliuomini e di fronte a Dio.- alla sobrietà e alla vigilanza verso il nemico:il demonio.- a restare saldi nella fede anche a costo di sof-ferenze e se necessario anche a costo del martirio.- ad alzare sempre lo sguardo "al Dio di ogniGrazia".Così come Pietro ha imparato a seguire Gesù, amaturare la fede e ora può accompagnare altri inquesto cammino, la nostra Comunità augura adon Roberto e a don Paolo di saper trasmetterea tutti coloro che incontreranno sul loro cammi-no di sacerdoti, il mistero di Dio, la via di Gesù,la via del Vangelo delle beatitudini. Li sosterre-mo sempre con la preghiera.

Eliseo

"Non voi avete scelto me, ma io ho scelto Voi"

VI Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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Come accade adun regista di de-cidere cosa siai m p o r t a n t eriprendere con la

cinepresa, quali attimi siano i più significativi,più emozionanti ed intensi, così anche chi hapartecipato alle ordinazioni sacerdotali delladiocesi di Milano, sabato 12 giugno, inDuomo, ha potuto assaggiare cosa sia dav-vero fondamentale per dei nuovi sacerdoticome don Roberto e don Paolo, quali istantiil Signore abbia voluto immortalare per loro.Ciak, si gira! Ecco com'è iniziata la mattina-ta! Ovviamente l'emozione era tanta ed ilDuomo gremito di parenti, amici e cono-scenti, il set era pronto! "Al giorno d'oggi èdifficile vivere la propria vocazione sacerdo-tale, ma Cristo vi tiene sempre per mano, viaiuterà e vi proteggerà!". La loro vita è nellemani del Signore, quelle stesse mani che idiscepoli hanno potuto vedere, quelle che,aperte sulla croce, sono state trafitte; quellestesse che il Cristo ha mostrato ai suoidiscepoli dopo la resurrezione e nelle qualil'apostolo Tommaso, incredulo, ha volutoinfilare il dito. Mani che hanno spezzato ilpane e distribuito il calice, che hanno lavato ipiedi dei dodici e che hanno sollevato Pietrodal lago in tempesta, che hanno guarito illebbroso e benedetto i bambini. "Ma da oggiin poi, in forza del vostro ministero presbite-riale, anche le vite di molte persone sarannonelle vostre mani, o forse meglio, nelle manidi Cristo, per mezzo delle vostre". Questo è ilmessaggio del cardinale nell'omelia per que-sti nuovi sacerdoti, giovani attori che seguo-no il loro Maestro in cerca della scenografiaperfetta per recitare la loro vita.Subito dopo, durante la celebrazione, sisono ripetuti, senza sosta, tutti quei momen-

ti, quei gesti che Dio conosce alla perfezionetanto da volerli perpetuare sulla sua cinepre-sa: l'inchino dei diaconi, la promessa eterna,lo scambio della pace, il Padre nostro, laComunione; tutti attimi nei quali la comunitàambrosiana si è sentita più vicina che mai aquesti nuovi artisti, pronti a dedicare la lorovita alle persone per mezzo del loro altoFautore!Finita la celebrazione in Duomo, indispensa-bili sono stati i festeggiamenti, gli abbracci ei saluti. Erano loro i protagonisti, grandi inter-preti di un momento tanto atteso. Alloraecco che i riflettori si sono riaccesi e le tele-camere spostate al di sotto del palazzo arci-vescovile. Castello era presente, con ungrosso striscione, per accogliere i suoi duenovelli preti! E, nella folla acclamante, si sonopotuti salutare e sollevare in aria don Robertoe don Paolo, accompagnandoli con grida digioia, abbracci e strette di mano.Sicuramente la festa continuerà, però, intan-to, nella cassetta della videocamera imomenti più importanti sono stati incisi, ilRegista lo sa bene: le mani che hanno stret-to la pace, pronunciato il Padre nostro,accolto l'Eucarestia e sostenuto questi nuovipreti erano anche le Sue mani, anzi, soprat-tutto le Sue, il più grande dei Registi!D'altronde, ormai lo sappiamo, nelle Suemani è la nostra vita...

Stefano

"Nelle tue mani è la mia vita..."

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13 Giugno 2010

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Ciao, Roberto!Anzi, ciao don Roberto! Già da qualche mese

dovremmo essere abituati a chiamarti così, ma per tutti noi di Castello tu sarai sempreil Roberto che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare nel gruppo giovani,come educatore, nel coro, nella redazione del Bollettino, nel gruppo sportivo,sul palcoscenico del Palladium, nelle vacanze organizzate insieme e nel campeggioestivo e in tante altre attività a favore non solo della Parrocchia, ma della città intera.So che tu non vuoi che oggi si parli molto di te, perché il protagonista deve sempreessere Gesù, ma come non posso non ringraziarti a nome di tutti, per il tuo impegnocompetente, disinteressato e gratuito a favore di tutti?Va bene, basta così.Però vorrei richiamare alcuni degli spunti di riflessione che don Fernando,don Maurizio e don Domenico ci hanno proposto nel triduo di preparazione a questo giorno. Tu non c'eri... e li riaccenno io. Tu prendili come un accompagnamento nellapreghiera da parte di tutti noi.La vita di ogni cristiano, ma tanto più quella di un presbitero, che è pastore di unacomunità sempre più vasta, non è esente da prove. Anche Gesù ha dovuto affrontaredelle prove nel corso della sua vita terrena e promette il Regno dei Cieli ai discepoliche hanno perseverato con Lui. Anche il Cardinale, nella sua omelia di ieri mattina,ha ribadito che, di fronte alle sfide del rinnovamento della Chiesa, di fronte al disorientamento dell'età moderna, di fronte al peccato che è in noi, non ti devi scoraggiare, ma ricordare sempre che la tua vita è nelle sue mani eche Dio ti è vicino, ti vuole bene e si prende cura di te."Si cerca per la Chiesa un uomo capace di vivere per lei, un uomo capace di diventare ministro di Cristo, un uomo che parli con la sua vita" scriveva don Mazzolari, e tu senz'altro hai incontrato dei sacerdoti che anche grazie al loro esempio ti hanno confermato nella tua scelta vocazionale. Noi ti facciamo l'augurio che è l'esortazione di san Pietro ai presbiteri: pasci il gregge che ti è stato affidato sorvegliandolo volentieri, come piace a Dio,con animo generoso e facendoti modello per il gregge.Un'ultima cosa. Anni fa, durante un incontro di catechismo del gruppo giovani, tu dicesti, con un'immagine che colpì i presenti, che in quel periodo stavi "passeggiando" con la tua fede, cioè stavi cercando la tua strada, mettendoti alla prova, ma non l'avevi ancora trovata.Che ciascuno di noi non si perda mai d'animo e continui ad avere fede in Dio perscoprire la propria vocazione.

Matteo

VIII Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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Mentre sfoglio ilnumero del Bollet-tino parrocchiale di

Giugno, facendo memoria della Domenica incui don Roberto ha celebrato l'Eucaristia per laprima volta, cerco di aprire qualche "file" dellamia memoria e raccontare qualcosa degli annivissuti nella Parrocchia di Castello.In sei anni di ministero vissuto a Lecco,Roberto è stato uno degli educatori su cui hopotuto contare.Mi è stato regalato da don Fernando, il quale loaveva invitato a impegnarsi in Oratorio e a pren-dere i contatti con il prete giovane appena arri-vato. Correva l'anno 1992: qualcuno direbbe altempo delle guerre puniche. In quel periodoRoberto si è impegnato a livello educativo,prima sul fronte scolastico con il "Servizio dopoScuola", poi su quello della formazione allafede e su quello sportivo del Gruppo Zanetti.Attraverso questi momenti ho visto crescere lasua umanità e la sua capacità di stare in mezzoai ragazzi. Nel giorno dell'ordinazione sacerdo-tale mi ha colpito lo striscione che riportava lascritta "Poppe", il soprannome affettuoso natoin questi contesti educativi. Un segno di affettoe di riconoscenza per quanto ha donato ai ragaz-zi, ma anche un simbolo di tutti quei momentidentro i quali ha cercato la sua vocazione.Ricordo la tenacia nelle discussioni e la dispo-nibilità al confronto critico. Facevo fatica a star-gli dietro nel ragionamento: talvolta lo trovavocomplicato, altre volte trovava da solo la via d'u-scita alle domande che poneva al suo Don.Sempre brillante e acuto, il confronto sulla fedepiacevole e cercato da entrambi. Memorabili lediscussioni sulla politica, nel periodo travaglia-to degli anni '90.Quando Roberto non vuole fare una cosa nonc'è santo che tenga. Avrei fatto di tutto pervederlo in cordata dal rifugio Torino alla

Aiguille du Midì sulle Grand Jorasses. Questo èun esempio della sua capacità di essere coeren-te con sé stesso: dire "sì" quando è convinto nelprofondo, ma quando qualcosa lo frena dire uncategorico "no". Non so se questo sia un pregioo un difetto. Con gli anni della formazione edella maturità forse qualcosa è cambiato.Sempre ho rispettato questo tratto della sua per-sonalità, non sempre l'ho condiviso. Così facen-do si rischia di perdere alcune occasioni prezio-se a cui ci si può concedere per affetto, come lospettacolo dei ghiacciai del Monte Bianco.Avrei voluto essere una mosca in questi ultimianni per assistere ad uno di quei momenti in cuiun seminarista è chiamato a raccontare dellapropria storia e della propria vocazione. In que-ste occasioni c'è sempre qualcuno che fa questadomanda: "Come ti è nata la vocazione a fare ilprete?". Sono molti i tasselli che conpongono ilmosaico di un percorso che porta un giovaneadulto a salire sull'altare a celebrare il sacra-mento dell'Eucaristia. Molti tasselli del percor-so di Roberto li abbiamo intravisti e condivisi aCastello; altri sono legati ad altre persone.Qualcosa rimane in quel "segreto" che solo ilPadre conosce e gradisce.Un tassello che ho avuto modo di apprezzare èla cura per la propria vita spirituale: la Messaquotidiana e la lectio divina, la preghiera deisalmi, la preghiera silenziosa davanti a Gesù, laRiconciliazione fedele. Vedere un giovane licea-le e universitario o una giovane ragazza scoutnella penombra della Chiesa pregare personal-mente e quotidianamente è una delle gioie dellavita di un prete. La risposta alla domanda fattaad un seminarista o a tutti quelli che si mettonoin gioco per il Vangelo, può essere la cura delrapporto con Gesù. In questo frammento di vitanascosta che è la vita spirituale nasce e prendeforma ogni vocazione, sia quella del prete, diuna futura clarissa o del matrimonio. Tutti gli

Piccoli tasselli di un mosaico

IXGiornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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altri tasselli del mosaico vengono di conse-guenza.In questi ultimi anni ho sempre gradito le visitee le telefonate di Roberto. Poche volte, semprecon il tempo misurato. Ho sempre apprezzato lagratuità di questi incontri, l'essenzialità deidiscorsi e la precisione delle domande: dall'altateologia all'aspetto pastorale, dalla parrocchia diCastello agli adolescenti di oggi. Negli anni hovisto crescere la consapevolezza della chiamataal ministero ordinato e il desiderio di amare ilSignore con tutto sé stesso e amare la Chiesacosì come è, con le Sue luci e le nostre ombre.Infine, ricordo le serate a Castello in cui condon Maurizio e don Fernando ho cercato di

accompagnare la comunità all'Ordinazionesacerdotale di don Roberto. In quei giorni ricor-di e emozioni si sono rincorsi. Mi sono simpati-camente divertito quando inaspettatamente mi èstato chiesto di proclamare il Vangelo durante laprima Messa. Rompendo lo schema della litur-gia, ho chiesto la benedizione a don Robertocome si fa per un Vescovo: "Benedicimi,Padre!". Finalmente qualcosa è sfuggito al con-trollo: il prete novello non sapeva cosa rispon-dere. Ma era semplicemente il mio augurio:diventare "Padre" nell'accompagnare alla fede ecrescere in umanità attraverso il ministero e lecomunità a lui affidate.

Don Domenico

Anche se non mi èfacile affidare alla pen-na le mie riflessioni edemozioni, non possonon farlo in occasione

dell'Ordinazione presbiterale del carissimo donPaolo Maria Ventura.La sua ordinazione presbiterale è avvenuta ilgiorno dopo la conclusione dell'Anno Sacer-dotale che è stato una buona occasione perriflettere sulla grandezza del ministero presbite-rale, una nuova chiamata alla conversione per-sonale di ogni prete alla santità e alla purezza.Quanti doni, caro don Paolo, il Signore ci fa nelnostro ministero presbiterale! Tu, caro donPaolo, già lo hai constatato negli anni di semina-rio, e sicuramente possiamo proclamare con ilsalmista: "La tua bontà, Signore, mi ha sostenu-to, la tua destra mi ha fatto crescere".Da una realtà piccola come Lasnigo, il Signore tiha tuffato nella teologia e nella pastorale, facen-doti crescere in umanità e spiritualità.Ora vivi il tuo ministero di presbitero nella città diLecco, e io sono stato contento di questa desti-nazione, perché dopo la mia inattesa nomina diparroco a Cornaredo - per cui il nostro cammino

ha dovuto separarsi - ho visto in questa sceltadel Vescovo una continuità della tua storia con lamia, nella mia città natale. E già dalle primizie del tuo sacerdozio starai spe-rimentando i doni immeritati del Suo amore pernoi che mi fanno dire come l'apostolo Paolo:"Questa vita che vivo nella carne, la vivo nellafede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha datose stesso per me".Don Paolo, grazie per la tua preziosa presenza aLasnigo come collaboratore pastorale generoso,puntuale, disponibile, umile e sempre sorridentenei sette anni del mio ministero come parroco.Ora vivi il tuo ministero sacerdotale senza timo-re, se non quello di offendere Dio o di non esse-re all'altezza della fiducia accordata.Chi ti ha presentato alle porte del seminario, ti harivestito della talare come candidato al Diaconatoe al Presbiterato, ti ha avvolto con la stola diaco-nale nel giorno della tua ordinazione, ti assicurala sua preghiera, mentre ti accoglie nel presbite-rio diocesano come fratello nel ministero.

Il tuo ex Parrocodell'Unità Pastorale

di Asso e LasnigoMons. Fabio Turba

A DON PAOLO

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Il sentimento profondo del ringraziamento, del fareeucaristia in questa mattina, con voi, prende il soprav-vento su tutte le altre emozioni che potrebbero scaturi-re nel nostro intimo. Venendo in mezzo a voi, vi confes-so, mai avrei immaginato di trovarmi tanto bene… misono sentito subito a casa e secondo questa condizioneho agito nei mesi trascorsi da diacono, ma ogni parola eogni gesto - spero - sono stati improntati a creare ilclima di comunità che deve contraddistinguere questabella parrocchia dei Santi Martiri Protaso e Gervaso.Siete gente brava e buona… conservatevi così! E fin daora vi abbraccio tutti con tutto l'affetto di cui il mio gio-vane cuore sacerdotale ne è capace. Saluto con affettoogni uomo e donna di buona volontà di Castello. In par-ticolare il mio saluto va agli ammalati e agli anziani, aigiovani, ai ragazzi, ai bambini, ai diversamente abili cheho conosciuto in questi mesi, alle famiglie, ai catechistie alle catechiste, agli animatori, agli educatori, agli alle-natori e a tutto lo staff della società sportiva Zanetti, atutti indistintamente. Grazie ai sacerdoti che hanno con-celebrato con me questa eucaristia: don Egidio, donContardo e don Mario. Grazie alle carissime suorGenoveffa, suor Costanza e suor Victorine che con laloro vita tanto mi raccontano di Gesù. Un grazie davve-ro speciale ai miei amati ministranti e ai loro responsa-bili. Svolgendo il vostro servizio liturgico, voi siete colla-boratori del sacerdote, ma soprattutto siete servitori diGesù. Vi invito, pertanto, a coltivare un'intima amiciziacon Lui, riconoscendo in Lui un vero amico, sempre alvostro fianco, nei momenti belli e in quelli difficili. Eimparate ad amare la Madonna, cari ragazzi, pregatela

ogni giorno! Maria Santissima, invocata, amata, imitata,vi aiuti a mantenervi buoni e santamente felici! La grati-tudine sincera e profonda alla bravissima corale col suomaestro Domenico e l'organista Ambrogio. Tenete sem-pre alto il desiderio della lode al Signore col canto, affin-ché le nostre liturgie siano sempre un solenne rendi-mento di grazie a Dio Padre. Ancora una volta voi avetedimostrato il vostro affetto per me, accorrendo oggi cosìnumerosi. Dal profondo del cuore vi dico solo questo:grazie, grazie, grazie, grazie del vostro affetto, dellavostra generosità e della vostra vicinanza. Pregate perme, per il mio sacerdozio, pregate per la nostra Chiesa,per il nostro Arcivescovo, per i nostri sacerdoti - oggisono anch'io fra questi sacerdoti - e per i futuri diaconidella nostra Chiesa ambrosiana che saranno ordinati ilprossimo 2 ottobre. All'inizio del mio sacerdozio affido aMaria santissima la mia vita e tutto quello che potròcompiere nel mio ministero. Infine, un ringraziamentotutto particolare alla mia mamma e al mio papà, che mihanno sempre sostenuto oltre che con il loro amore,anche soprattutto con la preghiera. Continuiamo a cam-minare insieme perché veramente possiamo uscire diqui rafforzati nella nostra fede, nella forza della nostratestimonianza a Cristo, nostra gioia, felicità, vita, sempreaccompagnati e sostenuti dallo sguardo materno diMaria, causa della nostra gioia e stella della nostra vita.Grazie di cuore a tutti per la benevolenza con cui miavete accolto. Nello stupore e nel ringraziamento since-ro continuiamo a pregare gli uni per gli altri. Grazie!!!

don Paolo

Il mio principale cruccio la sera del 13 giugno, dopo la grazia dell'Ordinazione il 12 in Duomoe la festa a Castello, era di aver incontrato con gioia moltissime persone, senza riuscire ascambiare molto più che un frettoloso (ma mai freddo) "Ciao! Come stai?". Dopo circa tremesi dall'ordinazione e oltre 100 Messe celebrate (in Lombardia e in Svizzera, in chiesa e inalta quota, in rito romano e in ambrosiano), non sono ancora riuscito a rispondere personal-mente a tutti coloro che erano presenti all'ordinazione in Duomo e alla Messa a Castello, atutti coloro che mi hanno manifestato il loro affetto con abbracci, regali e biglietti, a tutti colo-ro che mi stanno ancora accompagnando con la preghiera. Approfitto del bollettino per ringraziare tutti: questo non significa che adesso possiamo smet-tere di ricordarci nell'amicizia e nella preghiera reciproca! Monza (via Manara, 10 è l'indiriz-zo della mia abitazione) non è lontana!

don Roberto

Ringraziamenti alla fine della Messa (20 giugno)

Dal Signore grazia, a tutti voi grazie!

XIGiornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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O Gesù,divino Pastore delle anime,

che hai chiamato gli apostoli

per farne pescatori di uomini, attrai

ancora a te anime ardenti e

generose di giovani,

per renderli tuoi seguaci e tuoi

ministri, rendili partecipi alla tua

sete di universale redenzione,

per la quale ogni giorno rinnovi

il tuo sacrificio. Tu, o Signore, sempre vivo

a intercedere per noi, dischiudi loro

gli orizzonti del mondo,

ove il muto supplicare di tanti

fratelli chiede luce di verità e

calore d'amore, affinché

rispondendo alla tua chiamata

prolunghino quaggiù la tua

missione, edifichino il tuo Corpo

mistico, che è la Chiesa, e siano

sale della terra e luce del mondo.Papa Paolo VI

Si cerca per la Chiesa un uomocapace di rinascere nello Spirito ogni giorno.

Si cerca per la Chiesa un uomosenza paura del domani,senza paura dell'oggi,

senza complessi del passato.Si cerca per la Chiesa un uomoche non abbia paura di cambiare,

che non cambi per cambiare,che non parli per parlare.

Si cerca per la Chiesa un uomocapace di vivere insieme agli altri,

di lavorare insieme, di ridere insieme,di amare insieme, di sognare insieme.

Si cerca per la Chiesa un uomocapace di perdere senza sentirsi distrutto,di mettersi in dubbio senza perdere la fede,

di portare pace dove c'è l'inquietudinee inquietudine dove c'è pace.

Si cerca per la Chiesa un uomoche sappia usare le mani per benedire

e indicare la strada da seguire.Si cerca per la Chiesa un uomo

senza molti mezzi, ma con molto da fare,un uomo che nella crisinon cerchi altro lavoro,

ma come meglio lavorare.Si cerca per la Chiesa un uomoche trovi la sua libertà nel vivere,

nel servire e non nel fare quello che vuole.Si cerca per la Chiesa un uomo

capace di morire per lei,ma ancora di più capacedi vivere per la Chiesa,

un uomo capace di diventareministro di Cristo, profeta di Dio,un uomo che parli con la sua vita.Si cerca per la Chiesa un uomo.

Don Primo Mazzolari

XII Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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Mosaicol è un progetto ambizioso:mescolare così tanti cartoni animatidisneyani, molto diversi tra di loro, ilpoco tempo a disposizione e la creazionedi un coro sempre in scena sono stategrandi sfide da affrontare. Ma, grazie a molto lavoro e a molti sfor-zi, nasceva quello che può essere vistonon solo come un percorso di formazio-ne sia del protagonista, Aladdin, anchecome quello di ognuno di noi: mentreguardiamo al futuro con grande speranzaed entusiasmo, dobbiamo ricordarci dadove veniamo, il passato che ci ha pla-smati. Quello della vera ricerca di noistessi è il filo conduttore di tutte le varievicissitudini che il nostro protagonistaincontra durante il suo viaggio che termi-na con la ritrovata certezza che la vita è"un fiore che si rigenera continuamentesecondo un ciclo e che quindi, per que-sto, non muore mai".

Lo spettacolo è stato ri-proposto a Castello alCineteatro Palladium il2 Ottobre 2010 e a Monza,nella nuova comunità pa-storale di don Roberto, il26 Settembre 2010.

Più di 60 persone, un copione, un palco, tanti balli e tantecanzoni. Circa un anno di duro lavoro per creare Mosaicol, ilterzo musical della Compagnia del Domani, che ha esordi-to al Cineteatro Palladium il 12 Giugno 2010, in occasionedell'ordinazione sacerdotale di don Roberto e di don Paolo.

ORATOR IO

11Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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"Sottosopra, vedo il mondo a testa in giù…" E'iniziata così l'avventura dell'Oratorio estivo 2010dal titolo "Sottosopra - come in cielo così interra" che ci ha portato per tre settimane a guar-dare la terra da una nuova prospettiva e scoprireche non siamo poi così distanti dal cielo!Sono state tre settimane molto intense, ricche digioco, di preghiera, di condivisione: la voglia distare insieme non è mai mancata. Ed è giustoringraziare i protagonisti di questa avventura. Ilgrazie più grande è per tutti i bambini/ragazzi chehanno reso possibile l'oratorio estivo: dai piùpiccoli di prima elementare ai più grandi di terzamedia. Un altro grazie è per tutti coloro chehanno animato l'oratorio estivo, con tutte le dif-ficoltà e le fatiche, ma con l'entusiasmo che sololoro riescono ad infondere nei ragazzi: gli anima-tori, i responsabili, la suora e Don Paolo. Un ulti-mo grazie è dedicato a tutte le mamme che sisono occupate della gestione del bar e che ognigiorno preparavano la merenda per tutti noiragazzi e animatori: dal pane e nutella, alla pizza,alla focaccia fino ad arrivare al gelato. E dopoalcuni ringraziamenti andiamo un po' a scoprireche cosa è successo nelle tre Settimane….

e con attività divertenti, come la realizzazionedello striscione che ogni squadra ha dovutocreare, o l’isolita mattinata al Palladium doveprotagonista è stato il film "Giù per il Tubo". Lequattro squadre hanno riprodotto i vari ambien-ti: dalla fredda montagna rappresentata dai Verdicon il bellissimo Capriolo come guida, al tantoatteso mare, per i Blu capitanati dalla Medusa,quindi alla bellissima città dei Rossi dove nonpoteva mancare il Piccione e arrivando, così, aldeserto per i Gialli capitanati dal Cammello.

,,Sottosopra,vedoilmondoa testaingiu

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La prima settimana è stata quella più difficile, iltempo ci ha giocato un brutto scherzo però,nonostante tutto, il team animatori e i ragazzistessi hanno comunque colmato di grida e sorri-si i pomeriggi dell'oratorio con giochi al coperto

Il tempo è volato e siamo già alla seconda setti-mana. Finalmente torna protagonista il sole equindi ricominciano i Tornei e le tanto atteseGite: la prima è stata in montagna, a Campo deiBoi, dove tutti, ragazzi e animatori, hanno potutodivertirsi totalmente immersi nella natura; laseconda è stata finalmente la piscina dove più omeno tutti hanno preso una bella tintarella, tratuffi, scivoli, piscine e idromassaggio : ognunoha trovato il modo per dare sfogo ad un'attesache durava da due settimane.

ORATOR IO

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12 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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Arriviamo quindi alla terza e ultima settimanadove protagonista è stata la Gita al mare aCogoleto: un'insolita, ma divertente uscita. Que-sta giornata iniziata prestissimo, ha avuto comeprima tappa la visita al Santuario di Arenzanodove un simpatico e divertente Frate ci ha accol-to e ci ha fatto visitare il santuario, è proseguitapoi con la celebrazione della S. Messa presiedu-ta da Don Paolo e successivamente siamo giuntial mare: qui ognuno ha trovato il modo di diver-tirsi chi in piscina, chi nel mare: una giornatadavvero fantastica da rifare assolutamente!!!

Arriviamo ora all'ultimo Giorno di Oratorio ini-ziato alle 10 del mattino con la S. Messa e pro-

seguito poi con la mega cacciaal tesoro per le vie di Castello.Successivamente abbiamopranzato tutti insieme e nelpomeriggio i gavettoni d'ac-qua sono stati i veri protago-nisti dei giochi!! L'oratorio èpoi terminato alla sera alPalladium dove tra canti,

balli e video genitori, ragazzi e anima-tori hanno avuto modo di rivivere le tre settima-ne fantastiche.

Il nostro Viaggio estivoche ci ha portato alla sco-perta di Gesù è così ter-minato, ma l'oratorio nonfinisce anzi, il 3 Ottobre ha riaperto le porte conlo slogan “ANCHE TU COSI’” dove viene data lapossibilità a ciascun ragazzo di camminare suuna strada meravigliosa, dove l'incontro conGesù, il Buon Samaritano, la sua compassione ela sua cura, trasformano la vita e la inserisconoin una prospettiva gioiosa e luminosa che sichiama SANTITÀ.Un saluto a tutti e ci vediamo in oratorio!!!!!

Giorgia

,,ORATOR IO

13Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

17 OTTOBRE IN ORATORIO CI RITROVIAMO PERPREPARARE I “LAVORETTI” PER IL BANCO VENDITA DI NATALE

31 OTTOBRE BUROLLATA IN ORATORIO

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Page 28: Parole di Vita - Ottobre 2010

Anche quest'anno l'oratorio ha organizzato per iragazzi il campeggio estivo, che si è svolto aMaranza in Val Pusteria (Alto Adige), ed hacoinvolto 21 ragazzi di 4ª - 5ª elementare, 1ª - 2ªmedia nel primo turno dall'11 al 15 luglio e 28ragazzi di 3ª media e delle superiori nel secon-do turno dal 16 al 21 luglio.È la prima volta, da alcuni anni a questa parte,che si propone la divisione in due turni e possoaffermare con certezza che l'esperienza è statamolto positiva: le varie attività sono state prepa-rate con cura e attenzione pensando alle esigen-ze dei ragazzi a seconda delle diverse età.Sia come genitore che come educatore, sonomolto contento e soddisfatto per l'esito del cam-peggio e approfitto per dire alcuni grazie, anome anche degli altri genitori.Innanzitutto un grazie immenso al SignoreGesù che ci ha assistito e protetto provviden-zialmente e ci ha ricolmato di tantissimi doni: lasua Chiesa e quindi la nostra parrocchia e l'ora-torio; don Egidio che ancora una volta ha cre-duto nei nostri ragazzi e nell'esperienza delcampeggio come pregiata opportunità di forma-zione e di crescita attraverso la conoscenza e lapratica dei valori cristiani.Un grazie di cuore a don Paolo che con la suaallegria e simpatia ha gestito il gruppo, coinvol-gendo i ragazzi sia nei momenti di svago, diver-timento e servizio che in quellispirituali. La sua presenza è stataun dono prezioso perché ci ha per-messo di mettere al primo postoGesù, attraverso la celebrazionequotidiana dell'Eucaristia e gli altrimomenti di preghiera e di rifles-sione.Un grande grazie anche a suorVictorine, soprannominata la"madre" del campeggio: con il suoatteggiamento materno, attento e

premuroso,si è presacura di tutti i ragazzi e in particolare di quelliinfortunati o in difficoltà.Un grazie speciale anche a Matteo e Stefanoche, con entusiasmo, si sono messi efficace-mente a servizio degli altri, animando i giochi ele serate e fornendo un valido supporto anchenegli altri momenti della giornata.E infine un grazie davvero riconoscente ainostri ragazzi e ai loro genitori perché hannoscelto, andando controcorrente rispetto allamentalità comune, di vivere una vacanza comequella del campeggio; anche se qualche richia-mo non è mancato, i nostri ragazzi si sono com-portati correttamente e in modo rispettoso,hanno partecipato con impegno a tutte le attivitàproposte, condividendo i valori dell'amicizia,del servizio, del sacrificio e della fatica eapprezzando l'incontro con Gesù nella S. Messaquotidiana e nei momenti di preghiera e diriflessione, favoriti dal fantastico scenario offer-to dalla natura e dal creato.Credo fermamente che una vacanza vissuta cosìsia per tutta la nostra comunità e per la societàin generale, un motivo di speranza e di fiduciaper il futuro, perché è la testimonianza che cisono ancora giovani capaci di scelte in linea congli insegnamenti del Vangelo.

Giorgio

Campo Vacanze Estivea MARANZA11/21 LUGLIO 2010

ORATOR IO

14 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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Page 29: Parole di Vita - Ottobre 2010

FAMIGLIE IN GITA

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15Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

ai laghi di Cavloc

il 27 giugno 2010

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Dopo un anno di attesa, tutto è iniziato con un trenosuper veloce. La sua terza fermata, Roma, era quel-la che ci interessava... da quel momento tante corsesu e giù dai mezzi pubblici, tante spiegazioni deiconfratelli, dei sommi, di don Paolo davanti a un po'tutti i monumenti, chiese, piazze, fontane per i primidue giorni, culminati con il primo ritrovo con altripellegrini, gli altri italiani, per una S. Messa comu-nitaria in S. Paolo fuori le mura. Bere alla sorgentevera: questo il motto di quest'edizione del CIM(Coetus Internationalis Ministrantium, pellegrinag-gio internazionale dei ministranti, che si tiene ogni5 anni nell'Urbe) che ci ha riuniti tutti quanti, oltre60.000 ministranti provenienti da tutta Europa. Lamanifestazione si è accesa gli ultimi due giorni delnostro soggiorno romano, trascorsi in gran parte inpiazza san Pietro: tanti austriaci, svizzeri, francesi,ungheresi, rumeni, ...tedeschi!! Non importava senon si conosceva la lingua, il modo di comunicaresi trovava sempre, i concetti si capivano, e la felicitàsi poteva vedere fuoriuscire dagli occhi di ognuno!Due momenti che hanno costituito il fulcro delPellegrinaggio: un primo momento di preghiera inpiazza, mentre il sole scendeva lentamente, contanti canti, cori, gioia e felicità a non finire (e loscambio del nostro prezioso foulard verde in cam-bio di fotografie con i tedeschi!). Poi l'udienza conil Santo Padre, che, davanti alla statua di S. Tarcisio,patrono dei chierichetti, ci ha invitato a perseverarecon gioia nel nostro servizio quotidiano all'altare!Tutto questo è CIM ROMA 2010!! Un’esperienzaeducativa, di fede, di amicizia, di crescita persona-le! Insomma, che dire? Grazie a Gottich, organizza-tore estremo di tutto questo, ai cerimonieri, a donPaolo, a tutti i genitori e, naturalmente... a tutti voi,unici, numerosi, simpatici, bravi, coraggiosi, matu-ri chierichetti!!!! Continuate cosi!!

Fillone 93, er Confra!!!(A pag. 9 la sintesi del discorso del Papa durante l’Udienza generale)

CIM 2010:BERE ALLA SORGENTE VERA!CIM 2010:BERE ALLA SORGENTE VERA!

CH I ER ICHETT I

16 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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Page 31: Parole di Vita - Ottobre 2010

Premiazionedel chierichetto campionisso

e della squadra campionissima

LADIES AND GENTLEMAN:THE NEW CHAMPIONS

ARE…?

Nuovi chierichetti

CH I ER ICHETT I

17Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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Page 32: Parole di Vita - Ottobre 2010

Credo di essere stato tra le prime persone aconoscere Luca quando, da Bresso, lui e la suafamiglia si sono trasferiti a Castello. L'occasione, allora, fu quella che per me diven-ne una caratteristica, anzi "la caratteristica" diLuca: una persona sempre alla ricerca della"verità". Così lo conobbi e voglio continuare apensarlo oggi, in seguito alle molte occasioni incui ci si incontrava, alternate tra momenti dipreghiera, di confronto, di studio, di chiacchie-re, di viaggi in treno tra Lecco e Milano, tra uncaffé, una cena, un consiglio pastorale fino adora tarda, un momento di svago.Non che ci legasse una profonda ed intima ami-cizia, piuttosto un grande rispetto ed una stimareciproca tali da dare ai nostri incontri, più omeno frequenti, una buona dose di qualità e dicontenuti.Quello che oggi mi è più caro ricordare sono imomenti di condivisione vissuti insieme nelmovimento delle END, i nostri discorsi durantei viaggi in treno tra Lecco e Milano, alcuni pic-coli tratti a piedi tra la stazione e la casa fatti abraccetto come fossimo due innamorati, e l'uni-co ed ultimo incontro all'ospedale, non moltotempo fa. Ma a Luca mi legano anche alcuniinsegnamenti che egli mi ha lasciato, alcuni deiquali vorrei riprendere.Raramente mi è capitato di pensare a Lui comead una persona non vedente, dal momento chel'ho sempre visto molto autonomo e intrapren-dente… eppure di questo suo modo d'essere houn carissimo ricordo legato al salmo 35 che sirecita di tanto in tanto nella salmodia del matti-no: ogni qualvolta mi capitava di recitarlo, lamia preghiera - allora - andava a lui: "Signore,alla tua luce, vediamo la luce". E questa luce,questa capacità di osservare e di "vedere" le coseun po' con gli occhi di Dio, Luca se la portavadentro di sé. Questo è uno degli insegnamenti chemi ha dato: guardare con gli occhi di Dio.Un altro aspetto singolare, per me, è pure il

fatto che la mia conoscenza di Luca è cresciutaanche in modo indiretto.Ho avuto occasione, infatti, di incontrare moltiamici, fuori Castello e fuori Lecco, che cono-scevano il "Luca Bergamaschi", quasi a crearein me la convinzione che fosse onnipresente! Mariflettendo a fondo, ho compreso che questa"conoscenza diffusa" era sempre legata - in unmodo o nell'altro - alle attività in cui Luca eraimpegnato in prima linea, di volontariato o noche fossero, ma sempre mosse da un grande spi-rito di "mettersi al servizio". Già, mettersi alservizio: un altro insegnamento!Altre volte, invece, ho avuto modo di sentirmianche piccino di fronte a lui e alle sue risposte,semplici e disarmanti, ad alcune mie domandecuriose o ingenue… "Ma dimmi, come fai asapere a quale fermata del metrò scendere?"…Ho sperimentato anche io - a partire dalla suarisposta - che chiudendo gli occhi (la prova l'hofatta, ed è vero!) anche la metro ha un suo lin-guaggio fatto di un ondeggiare singolare adogni curva, ad ogni scarto di binario o scambio,ad ogni stazione: ondeggiare continuo e maiuguale … Ecco quindi un altro insegnamento che mi hacomunicato: quello di sapere cogliere il modosingolare con il quale ci parlano le cose attornoa noi, ogni cosa, piccola o grande… "E poi"- miha detto buttando là un sorriso - "è sempre pos-sibile domandare!" Già, domandare… Perchénon ci avevo pensato? Come se fosse facile -nella società d'oggi - domandare a Milano, conle persone che ti passano di fianco a trecentoall'ora, mentre un timido pudore dentro di te fa

In ricordo di LucaRI CORDO

18 Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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in modo che - prima d'aver formulato la doman-da - la persona non ci sia già più. Eppure bastadomandare!Ricordo infine, sorridendo, anche alcunimomenti di scaltra complicità vissuti insieme,come quando, per non perdere io la coinciden-za del treno che da Lecco ritornava aMaggianico (allora abitavo a Chiuso e con untreno da Milano arrivavo a Lecco e dovevo tor-nare indietro), "mi aiutava" ad attraversare ibinari in modo da non farmi prendere la multa,semplicemente facendosi accompagnare a brac-cetto da me per attraversare, senza far capirealla polfer che in realtà era lui a dare unamano a me. Ecco l'altro insegnamento: essereattenti ai bisogni della gente che ci sta attor-no… "Non si vede bene che col cuore, l'essen-ziale è invisibile agli occhi".Da allora non ho perso mai più la coincidenza

né ho mai più preso la multa!Molti altri momenti piacevoli ho condiviso conLuca durante i viaggi in treno, parlando dellafamiglia, dei figli.. riuscendo a capire quantoteneva lui alla sua, a sua moglie e ai suoi figli…e quante volte mi ha aiutato a ridimensionarealcune mie preoccupazioni. Sì, lo caratterizzavaun'ottima dose di saggezza, mista a quella "irre-quietudine" cui accennavo all'inizio di questomio breve articolo, quell'"anelito" che spingeuna persona sempre alla ricerca della Verità.

Perché tu ci hai fatti per te, Signore, e il nostrocuore non ha pace fin quando non riposa in Te.

Ora, Luca, hai raggiunto la pace di Dio e haitrovato risposta alla sete del tuo cuore.

Ciao,"Un compagno di viaggio"

(Marco)

Castello: Vig. ore 18.30 - 8.00 - 10.00 - 11.30 -18.30 (luglio ed agosto no 10.00 e 11.30 - si 10.30)

S. Francesco: Vig. ore 18.30 - 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30 - 21.00(luglio ed agosto no 8.00 - agosto no 11.30)

S.Nicolò: Vig. 18.30 - 7.30 - 8.30 - 10.00 - 11.30 - 18.00 - 19.00(agosto non 7.30)

Olginate - S. Agnese: Vig. 18.00 - 8 - 9.30 - 11.00 - 18.00 (luglio ed agosto no 9.30 - e 11.00 - si 10.30)

S. Giovanni evangelista: Vig. 18.00 - 10.30 - 18.00

Garlate - S. Stefano: Vig. 18.00 - 8.00 - 10.00 - 18.00

Olate. SS. MM. Vitale e Valeria: Vig. 18.00 - 8.30 -10.00

Laorca - SS. Pietro e Paolo: 8.00 - 10.30 - 18.00 (luglio ed agosto no 18.00)

Belledo: Vig. 20.15 - 8.30 - 10.30 18.30 (luglio ed agosto no 18.30)

Chiuso - S. Maria Assunta: Vig. 17.01 - 8.30 - 11.00

Rancio - S. Maria Assunta: Vig. 17.00 (solo in luglio ed agosto 11.00)

Pescarenico - S. Materno: Vig. 18.0, - 8.00 - 11.00 - 18.00

Acquate - SS. Giorgio, Caterina ed Egidio: Vig. 18.00 - 7.30 - 10.00 18.00 (luglio e agosto no 7.30 - si 8.0 e Piani d'Erna 11.00)

Bonacina - Sacro Cuore: Vig. 17.3 - 10.30 - 18.00

Germanedo - S. Cipriano e Giustina: Vig. 17.30 - 8.00 - 10.00 - 18.00 (luglio ed agosto no 8.00)

Caleotto - S. Giuseppe: Vig. 18.00 - 9.00- 11.00

Orari Messe prefestive e festive in Lecco

RI CORDO

19Giornale della Comunita Parrocchiale di CASTELLO 2010 N. 4

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CELEBRAZIONI Offerte per Battesimi, Matrimoni, Funerali € 9.460,00OFFERTE CONSORZIO S. CROCIFISSO € 2.300,00

AN AG R A F E PA R R O C C H I A L E

OF F E R T E

BATTESIMIAndreoni Angelo di Antonello e Soldati ChiaraDe Simone Camilla di Enrico e Rocchi ElenaSandionigi Debora di Danilo e Cornali MarialuisaMontiron Elena di Vladimiro e Longhi SimonaRocchi Martina di Alberto e Carenini TeclaRasca Michele di Enrico e Alberti MariaAlberti Giulia di Massimiliano e Vasic SnezanaAlberti Martina di Massimiliano e Vasic SnezanaPerucchini Leonardo Giacomo di Luigi e Bonacina ElenaMazzoleni Mattia di Mauro e Casalone TizianaPanzeri Alessandro di Emanuele e Vitale Maria

MATRIMONIGariboldi Roberto e Marchio ClaudiaCaci Giuseppe e Peluso ElenaMelissari Mauro Emanuel e Meles MariaTodeschini Luca e Bonfanti ClaudiaMolteni De Regibus Manuel e Pizzi EleonoraDipace Alessandro Francesco e Colombo RobertaCavalli Filippo e Erba Beatrice

di anni 83di anni 64di anni 79di anni 80di anni 74di anni 80di anni 91di anni 89di anni 77di anni 87di anni 96di anni 79di anni 100di anni 50di anni 76di anni 83di anni 69

FUNERALIRatti Emilio Isella AntonioMilani EmmaMarchesi GiacomoFormenti NatalinaBartesaghi GiovanniColombo DomenicoMalgarini GabriellaRusconi AngelaColombo AntoniettaBrambilla CarlaCaccia FrancescaColombo EnrichettaBergamaschi LucaPedretti LuigiBonfanti Giuseppe CarloMarino Salvatore

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Page 35: Parole di Vita - Ottobre 2010

La redazioneDon Egidio Casalone, Laura Bellelli, Santo Caruso, Francesco D’Alessio, Paolo Longhi,Mariolina Mauri, Chiara Pizzi, Matteo Possenti.Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della Comunità Parrocchiale.

da Lunedì a Venerdì: ore 8.30 - 18.30

Sabato : ore 18.30 (vigiliare)

Domenica : ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30

I Sacerdoti sono normalmente disponibili per le Confessioni prima delle S. Messe.

S. MESSE FERIALI

S. MESSE FESTIVE

Per eventuali occorrenze: ParrocoDon MarioDon ContardoScuola MaternaAbitazione Suore Betlemite

Indirizzi E-mail: [email protected]@parrocchiadicastello.it

Sito Internet: www.parrocchiadicastello.it

- Tel. e Fax 0341.36.41.38- Tel. 0341.36.89.21- Tel. 0341.28.55.57- Tel. 0341.36.93.37- Tel. 0341.28.37.24

da Lunedì a Venerdì ore 16.00 - 17.00

BUONA STAMPA Sabato dalle ore 19.00 alle ore 19.30Domenica dalle ore 8.30 alle ore 12.30

SEGRETERIA PARROCCHIALE

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE

Martedì ore 9.30-10.00 Richieste di lavoro Via Fogazzaro, 36 (Oratorio)

Martedì ore 15.00-16.00 Medico per consulenza sanitaria Via Colombo, 2

Mercoledì ore 9.30-10.00 S. Vincenzo per assistenza famiglie Via Fogazzaro, 36 (Oratorio)

Giovedì ore 15.00-16.00 Patronato sociale Via Colombo, 2

Venerdì ore 15.30-16.30 Avvocato per consulenza giuridica e/o fiscale Via Colombo, 2

Venerdì ore 15.30-16.30 Consulenza per mediazione dei conflitti familiari Via Colombo, 2

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Page 36: Parole di Vita - Ottobre 2010

PARROCCHIA diCASTELLO sopra LeccoGiornale della Comunità Parrocchiale

2a cop. - Giornate Eucaristiche

pag. 1 - Carissimi parrocchiani...

pag. 2 - Santi per vocazione - San Carlo: breve biografia

pag. 3 - Chiesa di Santi - 1. Santi perchè amatipag. 4 - Festa del Crocifisso

pag. 5 - Verbale del Consiglio pastorale

pag. 6 - Un’esperienza - Chi cercate?

pag. 7 - Presentazione della "Carta di Comunione per la missione"

pag. 8 - L’abbraccio al Papa

pag. 9 - Discorso del Papa all’udienza generale per i chierichetti

pag. 10 - Per il regno di Dio - Ottobre misionario

pag. I - "Nelle tue mani è la mia vita"

pag. 11 - Mosaicol

pag. 12 - “Sottosopra, vedo il mondo a testa in giù…”

pag. 14 - Campo vacanze estive a Maranza

pag. 15 - Famiglie in gita

pag. 16 - CIM 2010: bere alla sorgente vera!

pag. 17 - Nuovi chierichetti- Ladies and gentleman: the new champions are...?

pag. 18 - In ricordo di Luca

pag. 19 - Orari Messe prefestive e festive in Lecco

pag. 20

3a cop. - S. Messe

N. 4 - 2010

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EDITORIALE

VITA PARROCCHIALE

CHIESA

MONDO

INSERTO SPECIALE ORDINAZIONI

ORATORIO

CHIERICHETTI

RICORDO

ANAGRAFE PARROCCHIALE

numero speciale con inserto ordinazioni

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