Parole di Vita - Aprile 2014

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di PAROLE GIORNALE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI CASTELLO APRILE 2014 N. 01 Stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”

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“Parole di Vita” è il giornale della Parrocchia di Castello, pubblicato per tutti i membri della comunità parrocchiale.

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Stette in mezzo e disse loro:“Pace a voi!”

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SACRO TRIDUO PASQUALE

Accoglienza degli Oli - Lavanda dei piediquindi S. Messa per i bambini delle elementari e iragazzi delle medie e consegna del salvadanaiocon i risparmi quaresimali che saranno devolutial FONDO CASTELLO SOLIDALE

S. Messa “in Coena Domini”

Celebrazione della Passione del Signore

Via Crucis per le vie del quartiere

Solenne Veglia Pasquale

S. Messe orario festivo

S. Messa solenne

GIOVEDÌ SANTO 17 Aprile

ore 15.30

ore 21.00

VENERDÌ SANTO 18 Aprile

ore 15.00

ore 21.00

SABATO SANTO 19 Aprile

ore 21.00

DOMENICA di PASQUA 20 Aprile

CONFESSIONI

ore 10.00

- Venerdì Santo 18 aprile 16.30 - 18.30- Sabato Santo 19 aprile 15.00 - 18.30

LUNEDì DELL’ANGELO 21 Aprile

S. Messe ore 10.00 - ore 18.30

PUBBLICITÀ SUL GIORNALE DELLA COMUNITÀCon il numero di settembre, sarà previsto l’inserimento di annunci pubblicitari a pagamento, questo ci permetterà di sostenere parte dei costi di produzione del giornale, senza gravare ulteriormente sulle casse parrocchiali. Chi fosse interessato, può contattare don Egidio Casalone allo 0341.36.41.38 oppure tramite e-mail: [email protected].

Il giornale è distribuito a tutte le famiglie della comunità di Castello gratuitamente, ringraziamo chi ad oggi spontaneamente e generosamente, ha contribuito alle spese di stampa del nostro giornale. Invitiamo tutti a continuare l’opera di sostegno, inviandoci la propria libera offerta, grazie.

ED I TOR IALE

PAROLE DI VITA 2014 N. 1 1

CARISSIMI PARROCCHIANI,

mi accingo a scrivere questi pensieri il mattino della domenica 6 aprile, giorno in cui la liturgia ci propone il brano di vangelo della risurrezione di Lazzaro, amico di Gesù.E’ ancora un bel mattino, che ti regala il tepore della primavera, una temperatura mite, come mite è stato anche l’inverno da poco passato.Lazzaro ritorna alla vita, ritorna in lui la primavera della vita, che anticipa la Pasqua, in cui il Signore Gesù si ripropone a tutti noi come il Signore della vita.

Dirà Gesù alle sorelle di Lazzaro: “Fidatevi di me: Io sono la resurrezione e la vita”.

Nella Pasqua ormai vicina, celebreremo il Cristo risorto, la vita che si rinnova, la vittoria di Gesù sulla morte.Non riesco ad immaginare la festa della Pasqua in un giorno di autunno; ci sarebbe un forte contrasto tra la vita che sboccia e fi orisce e la natura dell’autunno che si assopisce nel sonno dell’inverno.E invece il Cristo risorge, mentre tutta la natura si risveglia e il sole riscalda ogni creatura.La Pasqua non è un giorno che presto muore; è un evento dove si manifesta la grandezza di un Dio che scuote il sonno dell’inverno del cuore, che ridona speranza a chi è affl itto da angoscia e paura.Ma perchè questo si realizzi, la Pasqua di resurrezione ha bisogno di gente capace di seminare dovunque germi di vita.E quanti germi di vita ci sono!Impensabili e ben più forti di tanta cattiveria e indifferenza che giornali e televisione ci propinano ogni giorno.

Un mese fa abbiamo lanciato il progetto “Fondo Castello Solidale”; un progetto destinato a sostenere famiglie che si trovano per vari motivi in situazione di povertà.Nei prossimi giorni la Commissione si riunirà per vagliare le prime richieste di auto.Ma la cosa più signifi cativa è che ad oggi 82 famiglie hanno già aderito versando contributi per un totale di 9200 euro.Un segnale forte che ci sprona a continuare sulla strada della condivisione e della prossimità.

Là dove rinasce la speranza, è Pasqua.Là dove fi orisce un sorriso, è Pasqua.Facciamo in modo che ogni giorno per tutti sia Pasqua.

Il vento della risurrezione lavi i nostri volti spenti, le nostre parole stanche, i nostri pensieri vuoti e le nostre scelte opache.

E allora sarà Pasqua.Pasqua come primavera di vita, vita che rinasce e che risorge con il Signore, per farci comprendere che un sorriso fatto ai vivi, è meglio di una fontana di lacrime sulla tomba dei morti.

Un caro saluto e un augurio di buona Pasqua in Cristo risorto.don Egidio

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PAROLE DI VITA 2014 N. 1 3

straordinaria idea di inventarsi un gioco a premi per proteggere il suo piccolo Giosuè dall’orrore del campo di concentramento.«La prima domanda a cui dovremmo rispondere come genitori è: qual è la nostra espressione media? Se è l’affaticamento, l’ansia, la noia, il bambino imparerà ad essere affaticato, ansioso, annoiato. Al contrario, se è il sorriso, l’ironia, la disponibilità, allora anche lui sarà portato a questa sintonia emotiva positiva».C’è invece una tendenza piuttosto affermata, oggi, alla «maledizione». Si parla male, del mon-do. Dell’uffi cio, della scuola, della città, del Par-lamento. Come se non esistesse più nemmeno uno spazio fi sico per la speranza, E così fa-cendo si toglie ai più piccoli, ancor prima che la capacità di pensare il bene, quella di agirlo. Nel libro di Bracconier un’attenzione speciale è riservata ai luoghi dell’ottimismo: “palestre” del bene dove gli adulti possono recuperare gioia e spensieratezza. La sorpresa è che qui sono i bambini a diventare maestri: la vacanza al mare, il pomeriggio passato in giardino. Quando accettiamo di giocare coi piccoli, alle loro sem-plici ed entusiastiche regole, abbiamo l’occasio-ne di recuperare una visione sana della realtà.C’è poi lo sforzo ulteriore che spetta al cristiano. Quello di sperare nonostante tutto, persino oltre la morte. E di essere testimone di speranza non

solo per i propri fi gli, ma per la comunità in cui vive: «Nel suo senso più profondo, l’ottimismo si radica nella fede ed è fondato su Dio - spiega Bracconier nel suo libro -. Se l’uomo è fatto a Sua immagine, possiamo credere nelle nostre possibilità e nel nostro futuro». Certo, a volte l’ottimismo non basta. Innanzi alla morte, alla guerra e ad altri disastri inaccettabili, tutte le certezze crollano. «Ma se il cristiano è ottimista, e lo è in fondo al cuore, ha anche la Speranza». La virtù sta particolarmente a cuore a Papa Francesco. In un’omelia, lo scorso ottobre, il Pontefi ce ha ricordato che gli antichi cristiani la rappresentavano come un’ancora, agganciata al cielo. E ha proseguito: «Mi viene in mente la domanda: dove siamo ancorati noi, ognuno di noi? Siamo ancorati proprio là, nella riva di quell’oceano tanto lontano, o siamo ancorati in una laguna artifi ciale che abbiamo fatto noi, con le nostre regole, i nostri comportamenti, i nostri orari?». L’orizzonte delle cose. La laguna del qui ed ora. Ecco che il cristiano, di speranza, deve contagiare il mondo. «Una cosa è vivere nella speranza, perché nella speranza siamo salvati e un’altra cosa è vivere come buoni cristiani, non di più. Vivere in attesa della rivelazione o vivere bene con i comandamenti, essere ancorati nella riva di là o parcheggiati nella laguna artifi ciale». La scelta conta, ne va del futuro.

VI TA PARROCCH IALE

di Viviana Daloiso tratto da Avvenire Genitori e fi gli

PAROLE DI VITA 2014 N. 12

Quale educazione - OTTIMISMO, bene di famiglia

Tempi duri, per l’ottimismo. Se è vero che i soldi non fanno la felicità, vero è anche che la crisi economica e delle istituzioni sta mettendo a dura prova la visione del futuro. Tanto che a casa si fi nisce per parlare di quello che non va: il lavoro, le tasse, le leggi che non funzionano, lo stipendio che non basta. Dall’altra parte del tavolo, però, ci sono i bambini. Quelli che di futuro vivono e crescono. Quelli che ogni giorno è una scoperta, un’attesa, un entusiasmo. O almeno, così dovrebbe essere.In Francia da qualche mese fa parlar di sé un libro scritto da un famoso psicologo e terapeuta, Alain Bracconier, dedicato proprio all’ottimismo. Oltralpe un cittadino su due è convinto di non avere chance. Perfi no peggio che in Italia, dove secondo l’Istat la percentuale dei pessimisti “assoluti” coinvolge il 25% della popolazione (gli altri credono ancora in un riscatto, almeno sul piano personale). Ecco perché secondo Bracconier è fondamentale che a tener vivo l’ottimismo - proprio come a educare e crescere i fi gli - comincino a pensare le famiglie. Il con-siglio, si dirà, è un po’ banale: ovvio che si

debba far fi nta di niente coi piccoli, sorridere e tirare avanti. Ovvio, forse, per qualcun altro, che anche loro - e sin dalla più tenera età - debbano scontrarsi con la durezza della vita, che non fa sconti a nessuno. C’è però un dovere che oggi, più che in passato, sembra interpellare il mondo degli adulti: trasmettere speranza. E, anche quando di speranza c’è penuria, saperla in ogni caso insegnare. «Alla nascita ogni essere umano ha un capitale di ottimismo straripante - spiega Bracconier in Optimiste. L’optimisme intelligent (Odile Jacob) L’ottimismo è, in questa prima parte della vita, la certezza dell’amore di chi ci circonda: «E quel sostegno costante che ci rassicura e ci protegge da ciò che potrà accadere». Il nodo della questione allora, per lo psicologo francese, è mantenere quell’inclinazione naturale. Nonostante tutto ilmale che può travolgere una famiglia: la preca-rietà, la perdita del lavoro, una crisi affettiva, un lutto.Lavoro faticoso, si sa, quello dei genitori. Viene in mente Guido Orefi ce, il protagonista de La vita è bella di Roberto Benigni, con quella

VI TA PARROCCH IALE

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PAROLE DI VITA 2014 N. 14

VI TA PARROCCH IALE

I GENITORI SALMONI

Domenica 16 febbraio 2014 si è svolto presso l’oratorio il secondo incontro del gruppo delle famiglie aventi fi gli con un’età compresa tra zero e sei anni.L’iniziativa in questione mira a creare un’occasione di confronto tra le famiglie che vivono l’esperienza educativa, coniu-gando l’aspetto culturale con quello più specifi camente religioso, per favorire una positiva collaborazione tra i genitori e la comunità cristiana nella trasmissione del-la fede ai più piccoli, in tal modo colmando il vuoto che attualmente esiste tra il mo-mento del Battesimo e quello in cui inizia il

percorso relativo all’iniziazione cristiana.Il primo incontro del gruppo è avvenuto domenica 24 novembre 2013 ed ha avuto prevalentemente lo scopo di presentare l’iniziativa e di favorire la conoscenza re-ciproca.La partecipazione ad esso è stata davvero numerosa (quasi una trentina di famiglie), segno che, nonostante un panorama cul-turale dominato dall’individualismo e dalla chiusura, tante persone hanno ancora vo-glia di incontrarsi e di condividere tempo, idee ed esperienze.Entrambi gli incontri hanno avuto come elemento caratterizzante quello di rivol-gersi alle famiglie considerate nella loro totalità, il che ha comportato che, mentre qualcuno coadiuvava Don Egidio nell’ani-mazione dell’incontro con i genitori, qual-cun altro si è invece preoccupato dell’in-trattenimento dei bambini, con la lettura di storie e la realizzazione di lavoretti, pal-loncini, trucchi e giochi.A tale proposito, è stato bello vedere in varie occasioni i bambini entrare nella stanza in cui si svolgeva l’incontro con gli adulti per mostrare ai genitori i loro lavo-retti.In tal modo si è cercato di prestare la do-vuta attenzione all’intera compagine fa-miliare, considerata tanto nella sua unità, quanto nella diversità delle esigenze delle singole persone che ne fanno parte.Altro elemento importante degli incontri è stato quello di favorire la convivialità tra i partecipanti, genitori e fi gli, attraverso il momento della merenda, in cui si sono condivisi dei dolci e vi è stata una cono-scenza più informale tra tutti.Per la rifl essione ci stanno servendo come

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spunto alcuni brani tratti dal libro intitolato “La pedagogia controcorrente dei genito-ri salmoni” di Pino Pellegrino, in cui sono presenti numerose provocazioni tendenti a porre in evidenza le rilevanti differenze tra il modo comune di pensare e di com-portarsi nell’educazione dei fi gli e modali-tà formative più attente alle vere esigenze della persona, sia pure in tenera età.Ci si è soffermati in particolare a rifl ette-re sulla necessità di non “spremere” i fi -gli nello svolgimento di una miriade di attività, bensì di consentire loro di vivere appieno la loro condizione, convinti che l’infanzia non è una fase dell’età evolutiva da superare il più presto possibile, ma un periodo importantissimo per la formazione dell’adulto del domani.Soprattutto nel corso del secondo incon-tro sono stati molteplici i contributi alla di-scussione dati dai partecipanti.C’è stato chi si è lamentato dell’eccessi-va accelerazione della vita quotidiana - dovuta anche ad un sistema economico perverso - che spesso impedisce di avere un’adeguata attenzione alle esigenze dei fi gli, manifestando dunque la necessità di ritmi di vita più tranquilli.Qualcun altro ha espresso i propri timori circa i rapporti che si instaureranno con i fi gli allorché essi avranno superato la fase della prima infanzia.C’è stato ancora chi ha evidenziato l’im-portanza che ciascuno senta di non es-sere solo nell’attività educativa, ma operi insieme all’altro genitore, con la creazio-ne di momenti comunitari, anche sotto il profi lo religioso, per esempio la preghiera comune.Si è infi ne auspicato anche un minore uso della televisione, che spesso, oltre a trasmettere messaggi contrastanti con i valori cristiani, rischia di sottrarre tempo

prezioso alle relazioni interpersonali all’in-terno della famiglia.Al termine di entrambi gli incontri si è regi-strato un clima di evidente soddisfazione da parte di tutti, grandi e piccini, e l’auspi-cio è che tale percorso possa continuare positivamente con tutti coloro che già vi partecipano o che vorranno aderirvi in fu-turo, nella convinzione che il confronto tra le famiglie in ordine all’esperienza educa-tiva sia oggi più che mai fondamentale per la creazione di un nuovo tipo di società.

Davide

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Domanda che sembra scontata, però vi chiedo: come mai avete deciso di partecipa-re a questo corso fi danzati?La partecipazione al corso fi danzati è venuta come una conseguenza naturale della nostra vita di coppia e dell’esperienza di fede che ab-biamo vissuto ed ha rappresentato per noi un momento nel quale rifl ettere, insieme ad altre giovani coppie, sul signifi cato del matrimonio cristiano e della vita di coppia vissuta alla pre-senza di Dio.

Quanto sarà diffi cile o facile secondo voi costruire una famiglia che possa rimanere solida, anche nelle diffi coltà che può incon-trare?Certamente la famiglia oggi risulta, almeno ap-parentemente, indebolita e minacciata da molti elementi di carattere socio-culturali e, perciò, le diffi coltà potrebbero essere potenzialmente molte. Entrambi abbiamo però avuto l’occasio-ne di cogliere, in situazioni talvolta di diffi coltà, l’importanza della famiglia. Siamo fi duciosi che tali esperienze, che hanno caratterizzato forte-mente la nostra esperienza, possano aiutarci, nei momenti di diffi coltà che inevitabilmente ci saranno, a rinnovare in noi la percezione del-l’importanza della famiglia. Abbiamo avuto la fortuna di assistere, pochi mesi fa, ad un Ange-lus in P.za S. Pietro durante il quale papa Fran-cesco si è concentrato sul tesoro dell’uomo, l’amore di Dio in Gesù che apre alla speranza e grazie al quale “fatiche e cadute trovano un senso”. Siamo consapevoli dell’indissolubilità sacramentale del matrimonio e l’essere con-sci che, a fondamenta, ci sia l’amore di Dio ci

darà forza e stimolo nell’af-frontare eventuali diffi coltà.

Secondo voi come il ma-trimonio è legato alla vita? Mi spiego meglio: possia-mo parlare di una nuova vita che nasce, possiamo parlare di sacrifi cio della propria vita per gli altri, ma possiamo parlare anche di vita di coppia.Ovviamente sì. Durante il rito del matrimonio agli sposi viene rivolta una precisa domanda “Siete disposti ad accogliere con amore i fi gli che Dio vorrà donarvi?”. Come non soffermarsi sui verbi, non certo casuali? Disporre, accoglie-re, donare. È necessario essere disposti all’ac-coglienza di un dono. Non un puro riferimento ai soli fi gli biologici ma un messaggio che sem-bra ricalcare quello della Natività, dell’incontro con il Figlio di Dio e in generale con tutte le Sue creature. Forse l’incontro con l’altro, che sia il coniuge, un fi glio o qualsiasi altra persona, por-ta in sé il concetto di sacrifi cio che si sviluppa per la naturale diversità dell’essere.

Secondo voi Dio è troppo molesto a volte ad “impicciarsi” nella vostra vita di coppia?Non crediamo in un Dio che si “impiccia”, impo-ne regole e divide, ma in un Dio che sostiene, conforta e unisce. Il nostro amore e il nostro amore per Dio non sono né in contraddizione né tanto meno in competizione, se è questo che intendi.

Non posso, almeno alla fi ne, non chiedervi se avete già parlato di prospettive future ri-guardo ad eventuali fi gli?L’apertura verso il dono di eventuali fi gli è un elemento fondamentale del matrimonio cristia-no verso il quale ci stiamo incamminando e, quindi, ci siamo ovviamente già interrogati a tal proposito. Certamente è un ambito carico di re-sponsabilità (l’educazione, la possibilità, oggi sempre meno scontata, di poter garantire una crescita serena e stimolante) e di gioie (le recenti esperienze di nostri giovani amici ce lo ricordano spesso!) alle quali, a Dio pia-cendo, non abbiamo intenzione di sottrarci.

Una coppia di fi danzati

progetti di vita...Per la giornata della vita, quest’anno, abbiamo deciso di parlare di progetti di vita, di vita futura, di vita coniugale, di speranze di vita! Per questo motivo, chi meglio di una giovane coppia di futuri sposi avrebbe potutto rispondere alle no-stre domande?

Quattro mattine decisamente primaverili: aria fresca e frizzante del primo mattino, il sole che sta uscendo dalle creste del nostro bel Resegone, gemme e qualche timido fi o-re sugli alberi che si stanno svegliando dal lungo letargo invernale, cinguettio gioioso di uccelli che si stanno preparando a nidifi ca-re, il rumore di qualche persiana che comin-cia ad aprirsi.Poi la nostra chiesa che pian piano si riem-pie di persone ancora un po’ assonnate, pronte a ringraziare di tanta bellezza e ad ascoltare la Parola che ci viene proposta e spiegata da don Maurizio Rolla; sono alcuni passi dei primi capitoli del libro della Genesi che, in questo inizio di quaresima, la Chiesa ci offre per la meditazione.Sono brani conosciuti, forse tra i più noti an-che a chi di Bibbia se ne intende poco, ma ad una attenta lettura racchiudono una infi -nità di interrogativi, di contraddizioni, di cose poco chiare che ci sconcertano e ci provo-cano. E’ la rifl essione che il popolo d’Israele fa, ad un certo punto della sua esperienza di alleanza con Dio continuamente tradita e continuamente rinnovata, sul senso della vita e della storia e che viene posta proprio qui, nel libro della Genesi, all’inizio della Storia della Salvezza.Leggiamo così il mistero mai pienamente

comprensibile dell’uomo che con la sua li-bertà si sostituisce a Dio come soggetto del-la creazione e si ritrova nudo e pieno di pau-ra e tenta di nascondersi al suo creatore.E l’altro grande mistero del male, sempre accovacciato alle nostre porte e pronto a balzare fuori all’improvviso, come una mano omicida che provoca lutto e dolore. E’ cro-naca di questi giorni.D’altro canto il Signore “impone un segno a Caino” e lo protegge dalla violenza di altri. La sua misericordia ci lascia sconcertati.E, ancora, la promessa di una nuova discen-denza dopo la morte di Abele; una nuovapossibilità che il Dio creatore offre all’umanità.Un Dio che costruisce instancabilmente, al-lora come oggi, nonostante i nostri rifi uti e le nostre continue distruzioni. Ecco allora il ri-chiamo ad essere costruttori di senso, di te-stimonianze positive, di percorsi di crescita, a lasciarci continuamente provocare dalla Parola sempre nuova e ricca di inesauribili signifi cati.Non preoccupiamoci di comprenderla in ogni suo dettaglio – ci dice don Maurizio – sarebbe del resto impossibile; accogliamola piuttosto come Parola di Dio, infi nitamente più grande di noi, e lasciamoci da essa con-tinuamente interrogare.

Chiara

QUARESIMA 2014Ore 6.55.... e la chiesa si riempie

VI TA PARROCCH IALE

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Quaresima, tempo di silenzio per ritrovare se stessi, per scoprire strade nuove, per in-contrare la misericordia di Dio.I ragazzi della iniziazione cristiana sono chiamati a MORIRE AL MALE PER RISOR-GERE AL BENE, sono chiamati a guardare dentro il loro cuore e a scoprire in cosa oc-corre cambiare per vivere in pienezza l’ami-cizia con Gesù.Di domenica in domenica, attraverso l’ap-profondimento del Vangelo, viene eviden-ziata una parola negativa che dovrà essere trasformata nella vita di ciascuno in un at-teggiamento positivo. Solo superando l’in-vidia, il pregiudizio, la presunzione, la superbia e la vergogna, si potrà costruire un Regno di pace.Durante il cammino quaresimale ogni ra-gazzo viene invitato a vivere il sacramento della Riconciliazione per incontrare la mise-ricordia del Padre e a pensare a chi si trova in diffi coltà rinunciando al superfl uo.Anche le catechiste con don Paolo possono vivere un pomeriggio di rifl essione, di silen-zio, meditare su cosa vuol dire “essere luce del mondo e sale della terra” e vivere il sa-cramento della misericordia.

Una catechista

MORIRE AL MALEPER RISORGERE AL BENE

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VI TA PARROCCH IALE

Il Parroco pro tempore, Don Egidio Casalone,ha istituito il Fondo Straordinariodi Solidarietà della Parrocchia

per le famiglie e persone che si trovanoin situazione di povertà economica

e/o senza lavoro,denominato

“Fondo - Castello solidale”.La gestione è affi data alla Parrocchia stessa.Il “Fondo - Castello solidale” sarà gestito da una “Commissione” appositamenteistituita, formata dal Parroco e da sei membrinominati dal Parroco.

Compito della Commissione sarà quello di raccogliere le esigenze di aiuto, verifi carle edecidere in merito al contributo da assegnare.Saranno soci tutti coloro che si impegnerannoin forma libera, attraverso un’autotassazione,ad alimentare il patrimonio del Fondo.

“FONDOCASTELLO

SOLIDALE”

La situazione oggi è complessa e diffi cileper molti: perdita di lavoro, mancanza di ca-sa, instabilità economica, solitudine. Il divario tra “chi è in diffi coltà” e chi invece “sta bene” è in costante aumento e chiede una revisione dei nostri stili di vita.

Perchè il progetto?

• Il contributo verrà messo a disposizione delle famiglie e/o persone della nostra comunità che si trovano in situazione di povertà.• Il progetto deve essere vissuto anche nel suo signifi cato educativo.

Per chi?

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VI TA PARROCCH IALE

RICAVI OFFERTE:a) festive, feriali, crocifi sso, ecc € 63.998,00b) celebrazioni varie € 41.049,00c) natalizie € 18.930,00Oratorio: iscrizioni e utilizzo sale € 7.300,00BUONA STAMPA: periodici e bollettino € 17.206,00CONTRIBUTI e OFFERTE STRAORDINARIE € 44.185,00AFFITTI INQUILINI € 17.062,00FIERA DI CASTELLO € 19.064,00

TOTALE RICAVI € 228.794,00

COSTICompensi Sacerdoti e collaboratori € 52.834,00Spese varie di culto € 12.309,00Utenze: luce,acqua,riscaldamento € 36.236,00Assicurazioni € 7.735,00Imposte e tasse IRES,IMU,TARSU,REGISTR. € 8.937,00BUONA STAMPA: periodici e bollettino € 22.989,00Manutenzione ordinaria € 26.810,00Spese adeguamento immobili locati € 25.116,00RiFACIMENTO locali buona stampa, C.D.A.,cappellina e campo di calcio € 95.925,00Oratorio: attività varie € 11.638,00Spese amministrative generali € 14.704,00

TOTALE COSTI € 315.233,00

Differenza € -86.439,00

N.B.Segnaliamo che anche il Cinema Palladium ela Scuola materna oltre alla Parrocchia hanno dovuto far fronte alla pesante imposizione fiscale (complessiva-mente l’IMU e l’IRES sulle due attività par-rocchiali hanno inciso per € 26.862,00).

Ciò ha ridotto in modo signifi cativo anche l’u-tile del Palladium.

Prendiamo l’occasione per ringraziare i nume-rosi volontari che con il loro insostituibile, pre-zioso servizio rendo-no ancora possibile la continuazione di que-sta offerta culturale al-l’intera città.

RENDICONTO ECONOMICO 2013

• Lancio della proposta 9 marzo 2014

• La raccolta delle adesioni avrà cadenza mensile e si attuerà ogni terza domenica del mese; il contributo potrà essere dato al termine delle S. Messe festive, sabato

Quando e dove?

e domenica, presso la Segreteria del Centro di Solidarietà in Via Fogazzaro 38.

• La raccolta verrà fatta anche ogni martedì 9.30-10.00 e giovedì 14.30-15.00 al Centro di Solidarietà; o direttamente al Parroco o anche inserendo la busta nella cassetta della posta della casa parrocchiale (Via Fogazzaro 26).

• La quota è libera; può essere versata mensilmente o in unica soluzione. Si suggerisce l’importo di € 10,00 mensili.

• Ogni membro della famiglia si sentirà coinvolto a rivedere il suo stile di vita nell’ottica di una maggiore solidarietà verso gli altri.

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PAROLE DI VITA 2014 N. 110

VI TA PARROCCH IALE

DAL CONSIGLIO PASTORALEdel 20 febbraio

Per l’anno 2014, la Chiesa ha messo a tema “la Famiglia”, e papa Francesco ha indet-to a questo riguardo la 3a Assemblea straordinaria del Sinodo dei Vescovi che si terrà in Vaticano dal 5 Ottobre al 19 Ottobre, sorprendendo molti perché per il 2015 era già in programma il Sinodo ordinario. A tale riguardo è stato inviato a tutte le parrocchie del Mondo un questionario per una ricognizione dei problemi al fi ne di elaborare una linea di pastorale famigliare.Sul questionario il Consiglio ha preso in considerazione la convivenza ad experimen-tum e le nuove situazioni di coppia espressioni di una cultura laica e lontana dalla visio-ne cristiana del matrimonio.La Chiesa deve essere accogliente e attenta a costruire una pastorale che si occupi di queste grandi realtà emergenti aperta e continuamente in cammino, guidata dallo Spi-rito Santo: la Chiesa è di Gesù Cristo e dobbiamo avere fi ducia in Lui.

Dopo la rifl essione sulla famiglia, don Egidio ha illustrato al Consiglio la proposta per il FONDO-CASTELLO SOLIDALE.A causa del perdurare della crisi economica, si ritiene necessario coinvolgere le fami-glie dei fedeli e delle persone sensibili a “farsi carico” delle sempre più urgenti necessità di solidarietà e di aiuto a persone e famiglie che vivono in diffi coltà nel nostro quartiere, attraverso la creazione di un fondo solidale della carità. E’ stato presentata un regola-mento e il Consiglio ha approvato la costituzione del fondo.

Anche quest’anno le iniziative della Quaresima sono molteplici e varie, iniziando per i più mattinieri con la prima Settimana di Deserto passando per la Messa dei Lavora-tori alle 6,30 del mercoledì al Quaresimale ogni Venerdì con canti e meditazioni. Tante iniziative per tutti!

Sul fronte Oratorio la responsabile si dice soddisfatta di come sta procedendo, nono-stante qualche accavallamento di iniziative! Don Paolo ha riferito che purtroppo, quest’anno il Campeggio non si farà, ma le setti-mane di Oratorio Estivo saranno quattro per tutta la giornata, più una quinta settimana solo il pomeriggio.

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VI TA PARROCCH IALE

FiEra di CasTeLlodal 16 al 25 Maggio 2014

www.fieradicastello.it

Periodo di apertura:Lunedì - Martedì - Mercoledì - Venerdì: dalle ore 18,00 alle ore 23,00

Sabato e Giovedì: dalle ore 16,30 alle ore 23,00Domenica: dalle ore 11,00 alle ore 23,00

- S. MESSA ore 10.00- LANCIO DEI PALLONCINI (dopo la Messa)

- SGAMBATA per le vie di Castello sono previsti due tipi diversi di percorso:- 3 km (per famiglie)- 9 km (per tutti gli altri; età minima 14 anni) partenza alle ore 14.30 da piazza Dell’Oro

Tutti i giorni: ASSALTO AL CASTELLO!ASSALTO AL CASTELLO!

GAZEBO con GIOCHI

per ragazzi e giovani:freccette, tiro ai cerchi,

pesciolini rossi

DOMENICA 25 MAGGIO

Domenica 25 Maggio alle ore 16.00in occasione della chiusura della Fiera

ESTRAZIONE DEI BIGLIETTI DELLA SOTTOSCRIZIONEfi nalizzata al sostegno delle spese della parrocchia

Per questo motivo avete ricevuto o riceverete una busta con l’invito ad acquistare qualche biglietto della sottoscrizione.

PESCA DI BENEFICENZAPESCA DI BENEFICENZAGli oggetti premio potranno essere consegnati presso i locali dell’ORATORIO

da MARTEDI’ 1 APRILE a GIOVEDI’ 8 MAGGIO ore: 9.30-11.00 - 15.00-16.30- Verranno ritirati solo oggetti puliti e in buono stato. - Non saranno accettati oggetti con immagini.

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PAROLE DI VITA 2014 N. 112

CH IESA

Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II saranno canonizzati il prossimo 27 aprile 2014, II domenica di Pasqua, Festa della Divina Misericordia.Ci soffermiamo in questo numero sulla fi gura Giovanni Paolo II pubblicando il testo dell’omelia della Veglia Pasquale del Sabato Santo del 14 aprile 1979.

SANTI di oggi

1. La parola “morte” si pronuncia con un nodo in gola. Sebbene l’umanità durante tante ge-nerazioni si sia in qualche modo assuefatta alla realtà della morte e alla sua ineluttabilità, tuttavia essa è ogni volta qualcosa di sconvol-gente. La morte di Cristo era entrata profon-damente nei cuori dei suoi più vicini, nella co-scienza di tutta Gerusalemme. Il silenzio che scese dopo di essa riempì la sera del venerdì e tutta la giornata susseguente del sabato. In questo giorno, conformemente alle prescri-zioni giudee, nessuno si era recato al luogo della sua sepoltura. Le tre donne, di cui parla il Vangelo di oggi, ben ricordano la pietra pe-sante con la quale era stata chiusa l’entrata al sepolcro. Questa pietra, alla quale pensavano e della quale avrebbero parlato il giorno se-guente andando al sepolcro, simboleggia an-che il peso che aveva schiacciato i loro cuori. La pietra che aveva separato il Morto dai vi-venti, la pietra limite della vita, il peso della morte. Le donne, che nel primo mattino del giorno dopo il sabato andranno al sepolcro, non parleranno della morte, ma della pietra. Giunte sul posto, constateranno che la pietra non sbarra più l’ingresso al sepolcro. È stata ribaltata. Non troveranno Gesù nel sepolcro. L’hanno cercato invano! “Non è qui. È risorto, come aveva detto” (Mt 28,6).Devono ritornare in città ed annunziare ai di-scepoli che egli è risuscitato e che lo vedran-no in Galilea. Le donne non sono capaci di pronunciare una parola. La notizia della morte si pronuncia con la voce attenuata. Le parole della risurrezione erano per esse addirittura diffi cili da afferrare. Diffi cili da ripetere, tanto

la realtà della morte ha infl uito sul pensiero e sul cuore dell’uomo.2. Da quella notte e più ancora da quella mat-tina, che l’ha seguita, i discepoli di Cristo han-no imparato a pronunciare la parola “risurre-zione”. Ed essa è diventata nel loro linguaggio la parola più importante, la parola centrale, la parola fondamentale. Da essa tutto prende di nuovo origine. Tutto viene confermato e si costruisce di nuovo: “La pietra scartata dai co-struttori è divenuta testata d’angolo, ecco l’ope-ra del Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegria-moci ed esultiamo in esso” (Sal 118,22-24).È appunto perciò che la vigilia pasquale – il giorno successivo al Venerdì Santo – non è più solo il giorno in cui si pronuncia con la voce attenuata la parola “morte”, in cui si ricordano gli ultimi momenti della vita del Morto: è il gior-no di una grande Attesa. È la Vigilia pasquale: il giorno e la notte dell’attesa del Giorno che ha fatto il Signore. Il contenuto liturgico del-la Vigilia si esprime mediante le varie ore del breviario per concentrarsi poi con tutta la sua ricchezza in questa liturgia della notte, che raggiunge il suo vertice, dopo il periodo della Quaresima, nel primo “Alleluia”.Alleluia: il grido che esprime la gioia pasquale!L’esclamazione che risuona ancora nel mez-zo della notte dell’attesa e porta già con sé la gioia del mattino. Porta con sé la certezza del-la risurrezione. Ciò che, in un primo momen-to, non hanno avuto coraggio di pronunciare davanti al sepolcro le labbra delle donne, o la bocca degli apostoli, adesso la Chiesa, grazie alla loro testimonianza, lo esprime con il suo

PAROLE DI VITA 2014 N. 1 13

CH IESA

Alleluia.Questo canto di gioia, cantato pressoché a mezzanotte, ci annuncia il Giorno Grande (in alcune lingue slave, la Pasqua si chiama la “Notte Grande”, dopo la Notte Grande, arriva il Giorno Grande: “Giorno fatto dal Signore”).3. Ed ecco che stiamo per andare incontro a questo Grande Giorno con acceso il fuoco pa-squale; abbiamo acceso da questo fuoco la candela luce di Cristo e proclamato accanto ad essa la gloria della sua Risurrezione nel canto dell’“Exsultet”. In seguito, siamo entrati mediante una serie di letture nel processo del grande annuncio della creazione, del mondo, dell’uomo, del Popolo di Dio; siamo entrati nella preparazione dell’insieme del creato a questo Grande Giorno, al giorno della vittoria del bene sul male, della Vita sulla morte. Non si può afferrare il mistero della Risurrezione se non ritornando alle origini e seguendo, poi, tutto lo sviluppo della storia dell’economia salvifi ca fi no a quel Momento! Al momento in cui le tre donne di Gerusalemme, fermatesi alla soglia del sepolcro vuoto, hanno sentito il messaggio di un giovane vestito di una veste bianca: “Non abbiate paura! voi cercate Gesù Nazareno, il crocifi sso. È risorto, non è qui” (Mc 16,5-6).4. Quel grande Momento non ci consente di restare fuori di noi stessi; ci costringe ad en-trare nella nostra propria umanità. Cristo non soltanto ci ha rivelato la vitto-ria della vita sulla morte, ma ci ha portato, con la sua Risur-rezione, la Nuova Vita. Ci ha donato tale nuova vita.Ecco come si esprime San Paolo: “O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati bat-tezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della Gloria del Pa-

dre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (Rm 6,3-4).Le parole: “siamo stati battezzati nella sua morte” dicono molto. La morte è l’acqua nel-la quale si riconquista la Vita: l’acqua “che zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14). Biso-gna “immergersi” in questa acqua, in questa Morte, per emergere poi da essa come Uomo Nuovo, come Nuova Creatura, come essere nuovo, cioè vivifi cato dalla Potenza della Ri-surrezione di Cristo!Questo è il mistero dell’Acqua, che stanotte benediciamo, che facciamo penetrare con la “luce di Cristo”, che facciamo penetrare con la Nuova Vita: è essa il simbolo della potenza della Risurrezione!Questa Acqua diventa, nel Sacramento del Battesimo, il segno della vittoria su Satana, sul peccato; il segno della vittoria che Cristo ha riportato mediante la croce, mediante la Morte e che riporta poi in ognuno di noi: “Il nostro uomo vecchio è stato crocifi sso con lui perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato” (Rm 6,6).5. Ecco la notte della Grande Attesa. At-tendiamo nella fede, attendiamo con tutto il nostro essere umano Colui, che all’alba ha spezzato la tirannia della morte e rivelato la Divina Potenza della Vita: egli è la nostra Speranza.

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PAROLE DI VITA 2014 N. 114

RITIRO ADOLESCENTI E 18ENNIA MALGRATE-PORTO

Avete mai ascoltato la canzone “La forza del-la vita” di Paolo Vallesi? Senza fare pubblici-tà occulta a canzoni, io posso dire di averla sentita almeno due volte: la prima in internet e la seconda durante il week end del 15 & 16 marzo. Coi ragazzi adolescenti e diciottenni, siamo andati al Porto di Malgrate per un breve e semplice ritiro di due giorni in cui rifl ettere sul tema che stiamo vivendo durante quest’anno: IL CAMPO E’ IL MONDO.È cosi che un semplice libretto, lo stare insie-me per qualche ora in più, il trovarsi legger-mente più lontani da casa hanno dato vita a una rifl essione, a un confronto, a un’esplosio-ne di energia, di gioia e mi permetto di dirlo, di fede che i ragazzi hanno vissuto concreta-mente sul CAMPO. Ragazzi partecipi, pensieri così diversi eppure così attenti e critici su un mondo che mostra alla loro età, ma anche alla nostra (di noi edu-catori) ostacoli e tentazioni sempre più ostiche nei confronti di una fede in continua fase di maturazione.La vitalità di questi due giorni passati velo-cemente, forse anche troppo, la si è sentita già da poco dopo l’inizio: l’unione così forte di questi ragazzi e l’amore, l’allegria, la voglia di divertirsi, come quella di soffermarsi ogni tanto

a pensare alla vita e a che cosa effettivamente muova tutto, hanno creato un legame molto forte da generare un vortice di emozioni che ora sono ben impresse nel cuore.Nonostante ciò, altrettante emozioni si sono poi raccolte alla fi ne del ritiro, quando alla do-manda: “Ragazzi, che cosa vi portate a casa da questo tempo passato insieme?” le rispo-ste erano ad esempio la bellezza dello stare insieme, del potersi confrontare e condividere pensieri con compagni coetanei, il poter ap-prezzare la semplicità di una piccola quotidia-nità vissuta per una volta tutti assieme.Esperienza veloce, esperienza breve, conclu-sasi con la S. Messa celebrata da don Paolo, ma anche esperienza che tutti noi ci portiamo ora nel cuore e che sicuramente dà una forte carica per poter andare avanti con l’impegno di soffermarsi sempre di più a pensare, a ri-fl ettere e a PREGARE la vita, ringraziando di tutte le meraviglie che ogni giorno ci vengo-no donate e chiedendo di poterle spendere al meglio, nei contesti in cui viviamo, ossia quelli che comprendono i piaceri e le diffi coltà che questa nostra fede la costruiscono attivamen-te.Grazie ragazzi e sempre avanti così, pronti a far nascere da questo seme il frutto più bello!

Filippo

ORATOR IO

PAROLE DI VITA 2014 N. 1 15

«Non c’è futuro

senza memoria»Anche quest’anno, dopo il grande successo dell’anno scorso, in occasione della Giorna-ta della Memoria, il Barbatrucco ha invitato Carlo Casati, soldato del battaglione «Mor-begno» del 5° reggimento Alpino, il quale ha raccontato la sua esperienza di Internato Militare Italiano (IMI) in Germania, coinvol-gendo con il suo racconto per più di un’ora e mezza il pubblico di tutte le età che si è raccolto nel salone parrocchiale. Arresosi ai tedeschi e catturato a San Candido il 9 settembre 1943, fu deportato in un campo di smistamento in Germania e da lì diretto a Siegmar-Chemnitz, non lonta-no da Dresda, dove si doveva demolire un vecchio impianto e allestire e far funziona-re uno stabilimento del gruppo Auto Union, per costruire i motori per i nuovi carri arma-ti Tigre e Panther. Carlo viene destinato dapprima all’offi cina meccanica, poi al reparto collaudi della fabbrica.Fame, fame, fame oppure la ricerca del cibo sono i temi più ricorrenti nelle sue parole, il pensiero fi sso dalla mattina fi no alla sera e che, spesso, faceva capolino persino nei sogni. La lotta ai parassiti e allo sporco, le vessazioni alle quali non si poteva reagire, erano i compagni di tutti i giorni che, però, non impedivano di vivere una sorta di «nor-malità» per la sopravvivenza. Il racconto di Casati è coinvolgente, semplicemente vita vissuta: un ventenne che con altri coe-tanei e compaesani pensa a come soprav-vivere ogni giorno, per poter tornare, chissà quando, a casa.A inizio 1945 lo stabilimento, il campo e la città sono bombardati. La devastazione è totale, sia tra gli edifi ci che tra gli uomini. Casati, uscitone indenne, riesce a racconta-

re anche i particolari più crudi di questi epi-sodi di guerra senza far sentire il peso del dramma.Finalmente la guerra fi nisce, Carlo con altri alpini è protagonista di una semi-comica resa agli americani. Il senso della fame re-sta sempre, ma ora la prospettiva del ritorno diventa concreta e, piano piano, si realizza. L’arrivo al Brennero, con una tradotta ferro-viaria del tutto simile a quella della parten-za, è un’emozione fortissima, è il ritorno a casa, è il sentirsi di nuovo veramente liberi, fi no al ritorno a Lecco e al gesto simbolico del lancio nel lago della pentola che tante volte aveva usato per cucinare un pasto di fortuna: la guerra e la prigionia sono vera-mente fi nite, ora Carlo Casati può torna-re alla sua famiglia.

Matteo e Francesca

ORATOR IO

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PAROLE DI VITA 2014 N. 116

Happy Hour di beneficienza

Dopo aver letto sulla testata online Lecco-notizie.com, l’annuncio che aveva lancia-to uno sfortunato cinquantenne lecchese, Luca, rimasto senza casa e lavoro, a cau-sa della crisi economica, abbiamo deciso di organizzare una raccolta fondi attra-verso l’iniziativa di un happy hour. Grazie alla generosità delle persone che hanno partecipato all’evento, abbiamo raccolto 400 €, somma devoluta la sera stessa a Luca, che dopo essere stato contattato te-lefonicamente ci ha raggiunti nella nostra

sede per un momento conviviale.

Happy Hour /Saji’s Birthday! Un amico persiano, studente del Politecnico di Milano, ha voluto condividere con noi i festeggiamenti per il suo 28esimo compleanno.Un’altra festa multiculturale al BarBatrucco!

ORATOR IO

PAROLE DI VITA 2014 N. 1 17

ORATOR IO

Resto di stucco, è carnevale al BarBatrucco?!?!

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PAROLE DI VITA 2014 N. 118

SCUOLA DELL ’ INFANZ IA

TANTI BAMBINI

IN FESTA

PAROLE DI VITA 2014 N. 1 19

SCUOLA DELL ’ INFANZ IA

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PAROLE DI VITA 2014 N. 120

CH IER ICHETT I

Come ogni anno nelle prime settimane di febbraio il Gruppo Chierichetti di Castello si riunisce per vivere insieme la Festa del Chie-richetto, giunta alla XIII edizione. Durante le due giornate che compongono questa festa il nostro gruppo organizza solitamente il sa-bato un’uscita, quest’anno prevista a Mila-no, per andare a visitare le guglie del Duo-mo, ma successivamente annullata a causa del maltempo. Per la domenica invece ci si riunisce per le lodi mattutine, la messa, il gioco insieme, il pranzo e la visione del “TG Chieri” (mi raccomando guardatelo!!!!!!!!) con saluti annessi al nostro caro Don Con-tardo, purtroppo malato.Lo scopo principale di questa festa è sem-pre stato quello di passare due giorni al-l’insegna della fede, dell’amicizia e del di-vertimento, ma soprattutto per passare un momento spirituale al di fuori dell’altare per avvicinarci alla nostra fede cristiana. Anche quest’anno non è mancata la voglia di stare insieme e di valorizzare il nostro compito di chierichetti.

Giacomo e Guido

La “Festa del Chierichetto” è diventata ora-mai per il nostro gruppo una vera e propria tradizione, che si tramanda nel tempo ogni anno: un’occasione di celebrare e festeg-giare il nostro essere chierichetti, per ri-scoprirne il signifi cato e l’essenza più vera e profonda, il nostro impegno di essere di-scepoli del Signore, non solo sull’altare ma nella vita di tutti i giorni.Seguendo il tema portato avanti durante il corso dell’anno, “Ad Alta Quota”, abbiamo scoperto come il Signore ci chieda di essere persone sempre migliori, guardando e pun-tando a cose alte, ispirandoci all’esempio dei Santi e di chi prima di noi ha seguito la Sua chiamata.Domenica dopo domenica proseguiamo il nostro cammino di chierichetti, sull’altare come nella vita quotidiana: come cerimo-nieri ci sentiamo felici e orgogliosi di poter festeggiare in questo giorno i nostri ragazzi, mostrando loro quanto sia bello poter esse-re vicini al Signore, condividere questo cam-mino insieme e con gioia e fede rispondere con un “Sì!” nel nostro piccolo quotidiano alla sua chiamata.

Francesco

PAROLE DI VITA 2014 N. 1 21

MONDO

MORIRE DI FAME DAVANTI A UN CAMPOPROFUGHI, SUCCEDE ANCORA!Lettera di Abba Filippo, missionario salesiano, che ci manda queste notizie dalla missione in cui opera

Carissimi amici, un saluto dalla caldissima Gambella.Da tre settimane hanno aperto un nuovo Cam-po Profughi proprio nel villaggio di Nyineyang per le persone che vengono da sud Sudan, dove, per via della guerra civile durata due mesi, moltissime persone sono fuggite dai pro-pri villaggi.Quasi tutte le donne e i bambini dei villaggi di Ninenenyang, Matar e tutti gli altri villaggi in-torno stanno andando ad iscriversi per poter entrare. Molti hanno il marito e qualche fami-liare in sud Sudan e temono di averlo perso nella guerra civile appena conclusa. Fiumi di persone hanno percorso in queste settimane a piedi i vari chilometri per arrivare.Le Nazioni Unite hanno fatto aspettare per set-timane intere moltissime persone, non dando nè cibo nè acqua, e infi ne la disgrazia è arri-vata: mercoledì scorso hanno trovato due don-ne e tre bambini morti di fame, perché era da settimane che aspettavano e non avevano più da mangiare. Un’altra mamma è morta perché lungo il tragitto ha dato alla luce due gemelli che sono sopravvissuti grazie a chi l’ha aiutata e adesso sono dalle suore di Madre Teresa.Ogni giorno cerchiamo di aiutare più persone possibili, almeno per chi viene all’interno della Chiesa a Matar, dando loro un posto per dormi-re la notte e la colazione, ma le persone sono tantissime.Due settimane fa il sindaco di Matar è entrato nella nostra Chiesa con la forza della polizia perché non aveva nessuna sala così grande e con la possibilità del microfono e dei ventilatori per fare l’annuale riunione politica e per cinque giorni hanno occupato la chiesa. A nulla sono valse le nostre proteste, alla fi ne se ne sono an-

dati, lasciando tut-to in disordine e la-sciandoci solo una lettera di scusa per l’acca-duto, naturalmente senza dare il minimo con-tributo. Che sopruso!In tutte queste situazioni cerchiamo, insieme ai catechisti del posto, di portare avanti le attività della Parrocchia, senza spaventarci, cercando di aiutare la gente e cercando di farci rispettare dal governo.Ci sono anche belle notizie: sabato 8 febbraio a Gambella il nostro Vescovo abba Angelo ha ordinato due nuovi preti locali, abba Ziade e abba Meseret, due giovani sacerdoti molto bra-vi, speriamo possano inserirsi nella pastorale e dare il loro contributo all’evangelizzazione e allo sviluppo di questa zona. Dopo la Messa di ordinazione, ci siamo spostati in una gran-de sala per danze etniche, infi ne un bel pranzo per tutti, compresi i 500 bambini che dalla città sono venuti per l’occasione.Sabato 1 marzo inaugureremo la Chiesa di Matar, a 150 km da Gambella. Avremo una bel-la festa con l’arrivo del Vescovo abba Angelo, una ventina di cresime, danze, pranzo e tornei nel pomeriggio tra le varie cappelle.Infi ne stiamo continuando a pregare per il sud Sudan: hanno raggiunto ad Addis Abeba un accordo di pace, ma il “cessate il fuoco” non è ancora arrivato in alcune parti del paese e soprattutto ci sono ancora tantissimi profughi che non sono tornati alle loro capanne. E’ facile cominciare un confl itto e se ne conosce il gior-no, ma nessuno può sapere quando fi nirà, per le atrocità che capitano all’interno della guerra, e così accade ora.Chiediamo un ricordo speciale per la nostra gente.

Con affetto abba Filippo

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Il Palladium con-tinua a macinare iniziative e a rive-stire a tutto tondo il ruolo di sala del-la comunità.La programmazio-ne ordinaria come sala di prima vi-sione propone ini-ziative per tutti,a partire dai fi lm

di animazione per bambini e famiglie, a fi lm di spessore fra i quali ci piace segnalare “Hannah Arendt” un titolo che ha radunato un folto e attento pubblico che non si è fatto intimorire da un fi lm interamente sottotitolato.A metà marzo è partito il Cineforum che, nel contesto pastorale de “Il campo è il mondo”, quest’anno è stato intitolato “Frammenti di vita”. Quattro i titoli proposti, non sempre fa-cili, ma che hanno suscitato notevole interes-se fra il pubblico intervenuto, in particolare le due opere di Andrea Segre, giovane cineasta veneto (“Io sono Li” e “La prima neve”). Le serate sono state animate da Maurizio Gio-vagnoni, nostro consolidato amico che ci fa sempre cogliere aspetti e sfumature dell’ope-ra proposta. Quattrocento in totale le presen-ze che hanno confortato gli organizzatori della rassegna.Ma non di solo cinema si vive ed ecco che “La Compagnia del domani”, in occasione dei suoi dieci anni di vita, ci ha proposto il musi-cal “La Bella e la Bestia”, con ben quattro repliche che hanno registrato quattro pienoni per oltre 1300 presenze. Un musical con dan-ze, coreografi e, canti che ha raccolto un forte consenso e molti applausi che hanno ripagato il forte impegno del gruppo di ragazzi e di ra-gazze che hanno duramente lavorato per un anno alla realizzazione del progetto.

PAROLE DI VITA 2014 N. 122

Concludiamo con la serata del 3 aprile, dedi-cata a padre Augusto Gianola e alla proiezio-ne del fi lm di Giorgio Diritti “Un giorno devi andare”. La serata era nata soprattutto dalla possibilità di avere con noi Fredo Valla, regi-sta, documentarista, sceneggiatore e stretto collaboratore del regista bolognese. Gli orga-nizzatori erano preoccupati dal fatto che già l’anno scorso era stato proiettato il titolo che, peraltro, aveva riscosso un buon successo, ma le preoccupazioni sono svanite di fronte ad una sala affollata ed ad una bella serata animata dagli interventi di Giulio Martini, del-l’Uffi cio Comunicazioni diocesano, dal giorna-lista Gerolamo Fazzini e dallo stesso Fredo Valla che ha colpito tutti per la sua profondità e sensibilità. La presenza in sala di Esa Gia-nola, sorella di padre Augusto, è stata un ulte-riore arricchimento.Fra gli impegni prossimi spicca la serata del 7 maggio con la proiezione de “L’ultima cima”, un docufi lm spagnolo sulla fi gura di Pablo Do-minguez Prieto, un sacerdote spagnolo scom-parso a soli 42 anni mentre scalava il Mon-cayo, la cima più alta dei Pirenei.Insomma una stagione ricca e vivace che cer-ca di coprire a 360 gradi il ruolo di sala della comunità offrendo cinema di qualità, eventi e momenti di rifl essione.Anche in questa sede è sicuramente impor-tante formulare un grande grazie alla rete dei volontari e a tutti coloro i quali dedicano tem-po ed energie al Palladium, perché continui ad essere un punto di riferimento per la comu-nità e per la città.

Claudio

PALLAD IUM

UNA STAGIONE RICCA E VIVACE

PAROLE DI VITA 2014 N. 1 23

PALLAD IUM

Presso il Cineteatro Palladium di LeccoPer informazioni e prenotazioni

www.compagniadeldomani.it o chiama il 328 0210981

Sabato

3MAGGIO

ore 16.00

Sabato

17MAGGIO

ore 15.30

Page 14: Parole di Vita - Aprile 2014

PAROLE DI VITA 2014 N. 124

ZANETT I

TUTTI PER UNO, UN CAMPO PER TUTTI:

inaugurato a dicembre il nuovo campo di calcio con una grande festa

Domenica 15 dicembre 2013 è stata una giornata che ha segnato una svolta nelle attività sportive e oratoriali di Castello: con la partecipazione di atleti e allenatori del-l’ASD O. Zanetti, di simpatizzanti e soste-nitori del progetto, presso l’Oratorio San Luigi è stato inaugurato il nuovo campo di calcio in erba sintetica. Una grande festa che ha visto coinvolti in prima fi la i bambini e i loro genitori, perso-naggi dello sport, della politica e semplici cittadini, in un avvicendarsi di giochi, mu-sica e allegria.

Una giornata intensa, iniziata con la S. Messa celebrata da Don Egidio, alla presenza dei vertici dell’associazione sportiva, delle famiglie degli atleti e delle autorità, proseguita con il taglio del nastro

da parte di Daniele Gilardoni, il canottie-re più iridato della storia, accompagnato da Antonio Rossi pluricampione olimpico e attuale assessore regionale allo sport, il Sindaco, il Vice sindaco e altri funzionari dell’attuale amministrazione locale e del CSI.

Questo progetto atteso da tempo, pone oggi la O. Zanetti ai livelli delle migliori so-cietà sportive dilettantistiche della nostra provincia; a benefi ciarne non sono solo gli oltre 200 atleti dell’associazione, ma tutto il quartiere e il territorio. A noi l’impegno di proteggere e tutelare un bene che ap-partiene a tutti, con l’obiettivo di renderlo un campo di vita, non solo un campo di calcio.

Umberto

PAROLE DI VITA 2014 N. 1 25

ZANETT I

Vinto dai pulcini della Zanetti,il 1° torneo “Giochiamo insieme”

dedicato a Luigi Caielli a.m.Sabato 15 febbraio si è svolto il primo torneo “Giochiamo insieme” intitola-to alla memoria di Luigi Caielli, stori-co magazziniere della ASD O. Zanetti venuto a mancare tre anni fa. Il torneo ha visto protagoniste le squadre dei Pulcini 2003/2004, in forza agli alle-natori Videtta e Cogliati, che con de-dizione e impegno hanno creato un gruppo unito e affi atato, che gioca e si diverte, nel rispetto delle regole e de-gli avversari. La fi nale del torneo ha visto fronteggiarsi ASD Zanetti e Sala al Barro per il primo e secondo posto: i nostri pulcini, in un’avvincente parti-ta hanno battuto gli avversari, temuti

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Ricordo di Adriano Bernasconi

Il 22 marzo scor-so abbiamo cele-brato il funeraledi Adriano Berna-sconi. Insieme all’UNI-TALSI e alle as-sociazioni che hanno cura degli ammalati, anche

molte persone di Castello erano presen-ti a ricordarlo con affetto, nonostante la sua forzata lontananza degli ultimi anni, ospite delle case di cura per le sue gra-vi condizioni di salute: ex giovani che lo hanno conosciuto ai tempi dell’oratorio ed ora frequentano il convegno parroc-chiale, o semplicemente persone che lo vedevano in chiesa quando parte-cipava alla Messa domenicale. Il suo caro amico Pino Galbani lo ricorda così:

Adriano è il più caro amico che ho avuto a CASTELLO.

Tutti i giorni lo aspettavo alla sua casa in via Galandra per accompagnarlo sul posto di lavoro e insieme leggevamo il giornale. Dopo la morte della sua mamma non l’ho mai abbandonato. Nelle nostre conversazioni parlavamo spesso degli amici comuni e Adriano ama-va ricordare in particolare don Roberto Spreafi co al quale era molto affezionato e che non mancava di passare a salutarlo ogni volta che veniva a Castello.

Adesso lo penso come a un Angelo del Paradiso.

Pino

PAROLE DI VITA 2014 N. 126

R I CORD I

per le loro recenti vittorie in campionato Figc, per 5-2… Complimenti ragazzi! La giornata è proseguita con una merenda a base di torte, generosamente preparate dalle mamme dei giocatori; alla premia-zione il presidente G. Barindelli, ha ringra-ziato chi è intervenuto ed ha contribuito al successo della manifestazione, ricordando alla presenza dei parenti, la memoria del compianto Luigi Caielli a cui è dedicato il torneo.

L’autofi nanziamento dell’opera pro-segue:Sono ancora in vendita le tessere del puzzle TUTTI PER UNO, UN CAMPO PER TUTTI presso la Casa parrocchiale o la sede Zanetti, al costo di soli € 25,00 cad.In alternativa, è possibile versare il pro-prio contributo tramite i seguenti conti correnti:Parrocchia SS. MM. Gervaso e ProtasoIBAN: IT04N 03104 22903 00000 0007240 - Deutsche Bank agenzia di Castello - Lecco

ASD O.ZanettiIBAN: IT43M 03104 22903 00000 0820005 - Deutsche Bank agenzia di Castello - Lecco

specifi cando la causale: PROGETTO “TUTTI PER UNO, UN CAMPO PER TUTTI!”

Berlusconi Maria di anni 93

Naldini Assunta di anni 92

Rumi Umberto di anni 73

Valsecchi Ireneo di anni 81

Frizzi Fausto di anni 70

Pronesti Vincenzo di anni 78

Monguzzi Giuseppe di anni 84

Marchot Simone di anni 93

Ratti Emilia di anni 86

Bertuletti Fortunato di anni 81

Ghidelli Ivano di anni 88

Berti Cristina di anni 90

Gabaglio Giuseppina di anni 92

Butti Giuliana di anni 88

Gilardi Giuliana di anni 72

Torrielli Margherita di anni 97

Massazza Adriana di anni 88

Scola Luigia di anni 92

Perego Matilde di anni 95

De Rocchi Carla di anni 93

Bernasconi Adriano di anni 63

Sacco Angelo di anni 66

Colico Felice di anni 99

Sedali Sofi a di Mustefa e Alaba Milkeso Amina Melesi Davide di Andrea e Del Torchio Alessandra

Gallucci Caterina di Lorenzo e Maffeis Marta

Ratti Anna di Marco e Piconese Raffaella

Valsecchi Sophie Anastasia di Stefano e Bosco Stefania

Page 16: Parole di Vita - Aprile 2014

GRANDE CONCORSO

CASTELLO COM’ERA,COM’È, DOV’È?IN PALIO 40 INGRESSI GRATUITI AL PALLADIUM

CONCORSO N. 5

DOV’È?

Hai riconosciuto questo angolo di Castello? Seleziona una delle 3 risposte indicate nel coupon qui sotto, compilalo con i tuoi dati, ritaglialo e imbucalo entro il 30 maggio 2014 nella cassetta postale della Casa Parrocchiale: tra tutti quelli che avranno risposto correttamente, saranno estratti 10 vincitoriche riceveranno in premio 4 ingressi gratuiti al Cinema Palladium, ciascuno.Ogni lettore potrà partecipare con un solo tagliando e saranno considerati validi solo i tagliandi originali (escluse fotocopie o altro). L’estrazione sarà effettuata entro la fine di giugno 2014, i nomi dei vincitori saranno pubblicati sul sito www.parrocchiadicastello.it nella pagina Pubblicazioni/Parole diVita, su Parole di Vita n. 2 - 2014, La voce di Castello e su alcuni giornali locali. I biglietti ingresso gratuiti andranno ritirati presso la Casa Parrocchiale, buona ricerca e .... buona fortuna!

La risposta esatta al concorso n. 4 è: “Via Papa Giovanni XXIII ang. C.so Matteotti” - MaconiStefano, Cesana Giuseppe, Rosellini Ilaria, Rao Filippo, Brusadelli M. Laura, Cogliati Martina,Massazza Adriana, Licini Franco, Garattini Fausto e Bortolozzi Barbara sono stati estratti tra tutti i partecipanti che hanno risposto correttamente, aggiudicandosi ciascuno 4 ingressi gratuiti al Cinema Palladium, da ritirare presso la Casa Parrocchiale. Complimenti ai 10 vincitori del GRANDE CONCORSO ”CASTELLO COM’ERA, COM’È, DOV’È?”

Via Galandra Via Gerenzone Via Pozzoli

NOME e COGNOME

TEL. O CELL. E-MAIL

COM’ERA COM’È

1

23

?TUTTI I NOMI

DEI VINCITORI

DEL CONCORSO

N. 4

La redazione

Don Egidio Casalone, Santo Caruso, Francesca Galli, Stefano Ghislanzoni, Paolo Longhi, Mariolina Mauri, LauraPanzeri, Chiara Pizzi, Matteo Possenti, Umberto Riva.

Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della ComunitàParrocchiale.

Sabato : ore 18.30 (vigiliare)Domenica : ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30

I Sacerdoti sono normalmente disponibili per le Confessioni prima delle S. Messe.

Parroco (don Egidio)Don MarioDon ContardoDon PaoloScuola MaternaAbitazione Suore Betlemite

Indirizzi E-mail: [email protected] - [email protected] Internet: www.parrocchiadicastello.it

- Tel. e Fax 0341.36.41.38- Tel. 0341.36.89.21- Tel. 0341.28.55.57- Tel. 339.5629229- Tel. e Fax 0341.36.93.37- Tel. 0341.28.37.24

Per problematiche familiari, assistenza alimentare, richieste di lavoro, patronato sociale,servizio medico, consulenza giuridicaMartedì ore 9.30 - 10.00 e Giovedì ore 14.30 - 15.30 in casa parrocchialeServizio medico, consulenza giuridica: solo su prenotazione

S. MESSE FESTIVE

BUONA STAMPA

da Lunedì a Venerdì: ore 8.30 - 18.30

Sabato dalle ore 19.00 alle ore 19.30Domenica dalle ore 8.30 alle ore 12.30

SEGRETERIA PARROCCHIALE

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE

da Lunedì a Venerdì ore 16.00 - 17.00

PER EVENTUALI OCCORRENZE

SAN VINCENZOMercoledì ore 9.30 - 10.30 in oratorio

CINETEATRO PALLADIUMTel. e Fax 0341.361533 - www.cinemapalladium.com

S. MESSE FERIALI

Page 17: Parole di Vita - Aprile 2014

SOMMARIO

EDITORIALE .01 Carissimi parrocchiani

VITA PARROCCHIALE .02 Quale educazione - ottimismo, bene di famiglia.04 I genitori salmoni.06 Progetti di vita....07 Quaresima 2014 - Ore 6.55… e la chiesa si riempie.08 Morire al male per risorgere al bene - Fondo Castello solidale.09 Rendiconto economico 2013.10 Verbale del Consiglio Pastorale.11 Fiera di Castello 2014

CHIESA.12 Santi di oggi

ORATORIO.14 Ritiro adolescenti e 18enni a Malgrate Porto.15 BarBatrucco: “Non c’è futuro senza memoria.16 BarBatrucco: Happy Hour di beneficienza - Happy hour Saji’s birthday.17 Resto di stucco è Carnevale al BarBatrucco?!?

SCUOLA DELL’INFANZIA.18 Tanti bambini in festa

MONDO .21 Morire di fame davanti a un campo profughi, succede ancora!

CHIERICHETTI .20 Festa del chierichetto 2014

PALLADIUM.22 Una stagione ricca e vivace.23 La Bella e la Bestia

ZANETTI.24 Tutti per uno, un campo per tutti.25 Vinto dai pulcini della Zanetti, il 1° torneo “Giochiamo insieme” dedicato

a Luigi Caielli a.m.

RICORDO.26 Ricordo di Adriano Bernasconi

.27 Anagrafe parrocchiale

.28 Grande concorso n. 5 - Castello com’era, com’è, dov’èOrari parrocchia di Castello

Foto di copertina: colombe bianche, ospiti del giardino parrocchiale