Parole di Vita - Ottobre 2014

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Perché siano una sola cosa GIORNALE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI CASTELLO N. 03 - Ottobre 2014 www.parrocchiadicastello.it

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“Parole di Vita” è il giornale ufficiale della Parrocchia di Castello, pubblicato per tutti i membri della comunità parrocchiale.

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Perché sianouna sola cosa

GIORNALE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI CASTELLON. 03 - Ottobre 2014 www.parrocchiadicastello.it

EDITORIALECarissimi amici pag. 1

CHIESAAlla ricerca del filo rosso pag. 3“Non solo Pane. Alla tavola di Dio con gli uomini” 5La Chiesa: Una e Santa 7

VITA PARROCCHIALENuovo anno, nuovi progetti… nuove suore!! pag. 10Un grazie sentito, di cuore 1250 anni di fedeltà nel quotidiano ! 13Itinerario per i Gruppi di Ascolto della Parola - Fiera di Castello 16Il sito internet si rinnova 17Novità al Bar… Tornei estivi 18

ORATORIO“Piano terra”: un’estate insieme pag. 19Domeniche insieme - programma 22Festa di apertura dell’oratorio 23

CHIERICHETTIUn anno ricco di tanti bellissimi momenti da vivere pag. 24

PALLADIUME chi l’avrebbe mai detto! pag. 26

MONDOLettera di Abba Filippo pag. 27Giornata missionaria 28

ZANETTIUna Zanetti in gran forma, “suona la carica” alle nuove sfide che l’aspettano pag. 29

Anagrafe parrocchiale 31Orari parrocchia 32

SOMMARIO

PAROLE DI VITA N. 03 - Ottobre 2014 - www.parrocchiadicastello.it

PROGRAMMA SS. QUARANTORE 2014I MIRACOLI EUCARISTICI

GIOVEDI 23 OTTOBREOre 16.00 Vespri solenni di apertura con predicazione. Adorazione personale Ore 16.45 Adorazione III, IV, V elementare e I media Ore 18.00 Adorazione II e III mediaOre 18.20 ReposizioneOre 18.30 S. Messa

VENERDI 24 OTTOBREOre 8.30 S. Messa Ore 17.00 Vespri con predicazione presieduti da don ANDREA LOTTERIO, amministratore parrocchiale di Malgrate (S. Leonardo) Segue adorazione guidata dai Ministri della ComunioneOre 18.20 ReposizioneOre 18.30 S. MessaOre 21.00 Adorazione comunitaria con particolare invito agli adolescenti, 18/19enni e giovani con rifl essione di Frà PAOLO BOTTINELLI, parrocchia S. Francesco

SABATO 25 OTTOBREOre 9.00 S. Messa con predicazione. Esposizione e adorazione personaleOre 10.00 Adorazione guidata dai Ministri della ComunioneOre 11.00 Celebrazione dell’Ora Media e reposizioneOre 17.00 Primi Vespri della Domenica e adorazione con i Confratelli. Segue adorazione personaleOre 18.00 S. RosarioOre 18.20 ReposizioneOre 18.30 S. Messa vigiliare con predicazione

DOMENICA 26 OTTOBREOre 10.00 S. Messa solenne presieduta da don MARIO nel 55° anniversario di ordinazione sacerdotaleOre 16.00 Secondi Vespri solenni della Domenica con breve rifl essione Benedizione eucaristica a conclusione delle SS. Quarantore

VENERDÌ 31 OTTOBREOre 18.30 S. Messa nella vigilia della solennità di TUTTI I SANTI

SABATO 1 NOVEMBRE – Solennità di TUTTI I SANTIOre 8.00 – 10.00 – 11.30 – 18.30 SS. Messe

DOMENICA 2 NOVEMBRE – Commemorazione di TUTTI I FEDELI DEFUNTIOre 8.00 – 10.00 – 11.30 – 15.00 (Cimitero) – 18.30 SS. Messe

MARTEDÌ 4 NOVEMBRE – Solennita’ di SAN CARLO BORROMEOOre 10.00 S. Messa nella Chiesa di S. Carlo (è sospesa la S. Messa delle ore 8.30)

MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE Ore 20.45 S. Messa in suffragio dei defunti dell’ultimo anno (è sospesa la S. Messa delle ore 18.30)

GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE INIZIO BENEDIZIONE NATALIZIA ALLE FAMIGLIE

APPUNTAMENTI

Carissimi amici

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EDITORIALE

con questo numero del Giornale della Co-munità “Parole di Vita” diamo inizio alnuovo anno pastorale, che sarà caratte-rizzato dalla nota scritta dal nostro Arci-vescovo Card. Angelo Scola “la Comuni-tà educante” e che diventerà per tutti noi motivo di impegno e rifl essione per tutto questo anno.Subito notiamo che i due termini usati dal vescovo “comunità” e “educante” sono fondamentali per il nostro cammino di fe-de dentro la realtà ecclesiale e sociale.1. Da sempre infatti la Comunità cristia-na come popolo di Dio in cammino nellastoria, si propone a tutti i credenti come luogo privilegiato di incontro, di crescita umana e cristiana ed anche di forte testi-monianza, che passa attraverso l’educa-zione alla fede e alla scoperta del Signore Gesù. Tutti sappiamo che essere vera co-munità non è facile. Tuttavia la Comuni-tà cristiana che si riunisce per celebrare gli eventi della fede o gli appuntamenti della vita cristiana, come lo sono tutti i sacramenti, dal battesimo sino all’unzione degli infermi, è chiamata anche a dare buona testimonianza della propria fede ed a trasmetterla alle nuove generazioni. 2. ”Educante”. Questo signifi ca che l’im-pegno di annunciare il vangelo alle nuo-ve generazioni non è affi dato solo alla generosità di catechisti volonterosi, ma è compito di tutta la Comunità cristiana, che in primis è comunità educante. La Comunità cristiana sente quindi il dovere

di formarsi al pensiero di Gesù e di ac-compagnare i ragazzi e le ragazze alla bel-lezza di conoscere Gesù e il suo Vangelo. Genitori ed educatori, che si sentono uni-ti dalla passione educativa, sono convinti che la parola talora scomoda del Vangelo, è più utile alla vita ed affi dabile di ogni altra parola che possa essere più simpatica ed accomodante per le attese di un momento.Ma come fare? La strada maestra per es-sere comunità educante è quella di trova-re unità tra tutte le componenti educati-ve che ruotano attorno al mondo del ra-gazzo: innanzitutto i genitori, primi edu-catori, e poi i sacerdoti, le suore, gli inse-gnanti, i nonni, gli educatori, gli animatori, gli allenatori sportivi (vedi “Associazione sportiva Zanetti”). E’ importante comun-que comprendere che il senso della Co-munità educante non si esaurisce nelle “cose da fare” con i ragazzi, ma si esprime innanzitutto nella esperienza vera della fede e della comunione tra le persone, che poi si esplicita nella testimonianza e nello specifi co compito educativo. Quello a cui il nostro Arcivescovo ci chiama, non è compito facile; sappiamo tuttavia che l’impegno educativo oggi è più importan-te che mai e che quindi esige una profon-da attenzione da parte di tutti per il bene delle nuove generazioni.Ma vorrei anche ricordare la grande fi gura

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di Paolo VI, che verrà dichiarato beato il 19 ottobre 2014 a Roma. E’ stato il mio Papa, quello che ho cono-sciuto come arcivescovo di Milano e che mi ha ordinato sacerdote a Roma il 17maggio del 1970 in occasione del 50° an-niversario della sua ordinazione sacerdo-tale. Di lui vorrei richiamare solo alcuni frammenti della sua grande fi gura di Pa-store della Chiesa universale.Paolo VI è stato veramente un Pastore del-la chiesa universale esperto in umanità.Ricordiamo il suo intervento all’Assemblea generale dell’ONU, dove portò il suo ap-pello - “Mai più la guerra” - lo storico ab-braccio al Patriarca ecumenico di Costan-tinopoli, Atenagora, a cui seguì una sto-rica riappacifi cazione; o il suo piegare leginocchia davanti ai brigatisti che aveva-no sequestrato Aldo Moro. Ma se voglia-mo collocare i “gesti” di Paolo VI nel lo-ro orizzonte più vero, dobbiamo coglierein essi innanzitutto l’amore per la Chie-sa avvertita non come un’istituzione, macome mistero di Cristo nella storia e poil’amore al mondo, alla storia degli uomi-ni, alle loro vicende e alla loro cultura. Dun-que Papa esperto in umanità.Se oggi Paolo VI viene riconosciuto bea-

to, è proprio perchè con la sua vita hasaputo orientare tutti al vangelo e all’a-more al prossimo con grande senso di re-sponsabilità. Se notiamo, il magistero del papa attuale, papa Francesco, va proprio in questa linea e usa parole forti per ripor-tarci appunto alla necessità di un cambia-mento di mentalità e di stile di vita. Ma anche l’orizzonte ecumenico è molto pre-sente in Paolo VI; infatti quando Atena-gora il 5 gennaio 1964 incontrò il Papa in Terra santa, non esitò a defi nirlo “Pao-lo II” in quanto vedeva in lui una forte affi nità con l’Apostolo delle genti, san Pao-lo appunto. Gioiremo insieme per la sua beatifi cazione, ma soprattutto lasciamoci scuotere dal suo insegnamento, dal suo spirito di preghiera e di contemplazione. E’ proprio da qui che trassero forza le mo-tivazioni dei suoi comportanti ed è ancora da qui che la chiesa di oggi ed anche le nostre Comunità cristiane, la nostra com-presa, devono trarre la linfa e la forza di un rinnovamento per la Chiesa e per la nostra società.Un saluto cordiale a tutti. don Egidio

Il nostro Giornale della Comunità ha cambiato faccia In breve le novità apportate:• nuova copertina, nuovi colori che cam-bieranno nelle quattro uscite annuali pre-viste che evidenziano i periodi e gli eventi caratterizzanti il calendario liturgico;• logo testata rivitalizzato con germogli che sottolineano la vita nascente/crescente;• nuova foto di copertina, unica per tutte le uscite;• nuova impaginazione grafi ca, semplifi ca-

ta e più dinamica, con linee diagonali eidentifi cazione delle rubriche tramite icone;• nuova disposizione dei contenuti, più razionale, per una ricerca facilitata de-gli argomenti proposti.

Per sostenere parte dei costi di produ-zione del Giornale della Comunità, senza gravare ulteriormente sulle casse parroc-chiali, nei prossimi numeri sarà previstol’inserimento di annunci pubblicitari a pagamento. Chi fosse interessato contatti don Egidio Casalone (0341.36.41.38 - e-mail: [email protected])

La redazione

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Alla ricercadel fi lo rosso

Quanti - e non sono pochi, soprattutto fra i preti - lamentano l’eccessiva quan-tità di Encicliche, Lettere pastorali, Istru-zioni, Esortazioni, Messaggi, che i Pasto-ri e gli organismi della Chiesa produco-no e rivolgono al popolo di Dio, salute-ranno con gratitudine la sobrietà del-l’Arcivescovo. Per l’anno pastorale 2014-2015, infatti, il cardinale Scola non hascritto una Lettera come nei tre anni pre-cedenti, ma una breve Nota, per invita-re le nostre comunità a ricercare il fi lorosso della passione educativa che siprende cura di introdurre e accompagnare ragazzi e ragazze dai 7 agli 11 anni al-l’incontro personale con Cristo nella co-munità cristiana. Con una formula tecnica, si parla di iniziazione cristiana.L’Arcivescovo annuncia fi n d’ora una se-conda Nota, dedicata a Expo 2015, mala sua prima preoccupazione è per la co-munità educante come protagonista del-l’iniziazione cristiana. Perché questa in-

sistenza? Il Cardinale ritiene che un trattocaratteristico del nostro tempo sia la frammentazione. E questo è ancor più vero per i nostri ragazzi, ogni giorno alle prese con un’agenda di appuntamenti molteplici: la scuola, la palestra, le le-zioni per imparare una lingua stranie-ra o per apprendere a suonare uno stru-mento, e la parrocchia, col catechismoper la Prima comunione e la Cresima. Di questa frammentazione - che in una cer-ta misura rappresenta anche una ricchez-za di stimoli e opportunità - l’Arcivescovo sottolinea l’aspetto problematico, anzi “doloroso”: «Passano ogni giorno (i no-stri ragazzi, ndr) dalla famiglia alla scuo-la, allo sport, alla musica, all’oratorio, al

Pubblichiamo l’editoriale a cura di don Giuseppe GRAMPA sulla nota pastorale dell’Arcive-scovo Scola tratta da “Il Segno”di luglio/agosto 2014

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CHIESAcatechismo, ecc. Attraversano comparti stagni senza po-tersi ancorare a un fi lo rosso che uni-fi chi la loro giornata...». Questa fram-mentazione non aiuta certo a educa-re, cioè a costruire una persona che non solo abbia tante competenze, maabbia saldo nelle mani quel fi lo rossoche fa unità tra le diverse esperienze. Educare, infatti, non è solo insegnare molteplici abilità, ma legarle insieme se-condo un criterio di valore perché le va-rie esperienze costruiscano l’unità della persona. La Chiesa è persuasa che questo fi lo rosso ci è donato nell’incontro con la persona di Gesù e con la sua Parola, e questo dentro il vissuto di una comunità educante, capace cioè di trasmettere con passione la bellezza di questo incontro. Possiamo allora dire che la Comunità educante che sta tanto a cuore al nostro Vescovo è quella trama di relazioni, di incontri, di esperienze che si crea tra ra-gazzi e adulti che hanno una sola grande passione: trasmettere a nostri ragazzi as-sediati da troppe attività il fascino del-l’Evangelo, la storia di Gesù di Nazareth. Gli adulti che costituiscono la comunità educante vogliono bene a questi ragazzi e sono persuasi che “narrare Gesù” è il fi lo

rosso capace di fare unità tra le disparate sollecitazioni che i ragazzi ogni giorno ri-cevono. Sempre nello stile della sobrietà, l’Arcivescovo non vuole aggiungere un ul-teriore fardello ai già molti adempimenti gravanti sulle nostre comunità: «Non si tratta di aggiungere all’organigramma parrocchiale una ulteriore struttura o gruppo», ma di far emergere negli adulti la coscienza del loro compito educativo. Si potrebbe dire che è davvero adulto solo chi, consapevole della fede ricevuta, si volge con passione alla sua trasmissione alle giovani generazioni. Quando Paolo scrive: «Ho creduto e perciò ho parlato», esprime con effi cacia la ragion d’essere della comunità educante: credenti adulti consapevoli di tener viva la memoria di Gesù e la sua incredibile Parola nel tem-po. L’Arcivescovo insiste sulla dimensio-ne comunitaria del compito educativo ditrasmissione della fede: come i Dodici chiamati anzitutto a “essere con Lui”, e poi mandati, così la comunità educante è costituita da quanti accolgono la chiama-ta a “essere con” il Signore e proprio que-sta intima, personale relazione li abilita al compito educativo. La comunità educante è credibile perché è comunità di credenti.

“Non solo Pane.Alla tavola di Diocon gli uomini”

Qual è il signifi cato del tema scelto per Expo?“Nutrire il pianeta” è il tema centrale del-la prossima grande esposizione milanese. La tematica riveste un ruolo peculiare anche per i cristiani chiamati a rispondere all’impellente problema della fame fi sica dell’uomo, che attualmente investe un numero sempre più alto di persone anche nelle nostre città, con responsabilità e passione. Tuttavia il tutto non può esau-rirsi in questo: esiste una “fame dell’uo-mo” che va ben oltre l’aspetto materiale e dunque nasce un “nutrire” che coinvol-ge ed interessa l’interezza della persona umana e che consiste nel garantirle i veri valori, quali la dignità, la libertà, la giu-stizia. Anche quest’altro “nutrire” coin-volge in maniera urgente noi cristiani perché consapevoli che questo non è

possibile, o non è possibile pienamente, senza un relazionarsi con quel Dio che si propone a tutti come vero “nutrimento” per l’uomo. Per questa ragione la Chiesa ha deciso di essere presente a questa edizione dell’esposizione universale in modo signifi cativo, per così dire due volte, come Stato (da qui la scelta della Santa Sede di costruire un padiglione, come faranno gli altri paesi partecipanti) e come organismo pastorale. E in questa veste sarà rappresentata da Caritas Internationalis, che insieme ad altre 13 organizzazioni della società civile ha sottoscritto un accordo con Expo in virtù del quale avrà la possibilità di proporre dentro i padiglioni dell’esposizione unprogramma di eventi culturali e di sen-sibilizzazione, cioè di far sentire la propria voce e anche di essere «coscienza critica», come ci ha invitato a fare il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, presidente del netwok internazionale cui aderiscono le 164 Caritas Nazionali presenti in 200 Paesi del mondo.

Che caratteristiche avrà il Padiglione della Santa Sede?Il tema che ispirerà il Padiglione della Chiesa cattolica in Expo 2015 sarà “Not by bread alone - Non di solo pane”, «per evidenziare che il nutrimento interiore

Abbiamo incontrato Luciano Gualzetti, lecchese, vicedirettore di Caritas Ambrosiana, vice Commissario della Santa Sede per Expo 2015 e gli abbiamo posto alcune domande

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è tanto necessario quanto quello che risponde ai bisogni più immediati» per citare il cardinale Gianfranco Ravasi, Commissario generale della Santa Sede per Expo. Sviluppando queste linee dirifl essione il padiglione della Santa Sede guiderà i visitatori in un percorso che è fatto anzitutto di concentrazione, attra-verso il fascino e lo stupore; per giungere in una tappa successiva ad un luogo contemplativo, che affi da all’opera d’ar-te il compito di aprire la mente delle persone ai tanti signifi cati del nutrire; per continuare poi in uno spazio interattivo, dedicato soprattutto ai più giovani, chestimoli l’immaginazione accesa, svilup-pando associazioni di signifi cato che ap-profondiscano la rifl essione. L’ultima tap-pa sarà dedicata alle tante forme con cui oggi l’esperienza cristiana continua nel presente attraverso l’atto del nutrire a costruire il futuro della storia degli uomini. La Santa Sede proporrà lungo i sei mesi dell’Esposizione Universale anche diversi eventi per offrire uno spazio di rifl essione e di confronto sui temi della custodia del creato, del pane condiviso, dell’educazione e della comunione eucaristica.

A cosa ci vuole richiamare il cardinale Scola con il suo libro “Cosa Nutre la vita?”Sul tema di Expo, l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha dedicato il Discorso alla città, pronunciato lo scorso anno in occasione della festa di Sant’Ambrogio, ampliato nel volume “Cosa Nutre la vita?”. In quel testo il Cardinale ci propone un’originale chiave di lettura delle questioni che stanno all’origine di questa manifestazione. Si tratta di una rifl essione critica e non a caso parte da una domanda. Durante la manifestazione si affronteranno tanti argomenti scottanti: la fame nel mondo, la sovranità alimentare, la diffusione del-

le piante geneticamente modifi cate, le guerre per il cibo e l’acqua. Il Cardinale Scola ci invita, nel dibattito che ci sarà attorno a queste questioni, a non perdere di vista l’uomo. Avendo l’uomo come ago della bussola potremmo secondo l’Arcivescovo non cadere in due errori che egli individua come cruciali nelle discussioni attorno a queste grandi que-stioni. Da una parte «la posizione, più diffusa, del “dominio”» che si relaziona all’ambiente secondo una logica che ilCardinale defi nisce «predatoria o di sfruttamento, ad esclusivo vantaggio della generazione attuale»; «dall’altra - usando sempre le sue parole - una sorta di sacralizzazione dell’ambiente, altrettanto indiscriminata, che propugna un cosmocentrismo che, alla fi ne riven-dica pari diritti per ogni forma di vita».

Come può aiutare la presenza cristiana nel nostro territorio?La partecipazione dei fedeli a questo evento è decisiva, se vogliamo cogliere questa occasione straordinaria per la nostra Diocesi, di far sentire la voce dei cristiani e far emergere il loro punto di vista sulle questioni che si dibatteranno. Uno strumento che proponiamo alla comunità cristiana per prepararsi all’e-vento è la campagna contro la fame, la prima lanciata contemporaneamente datutte le Caritas del mondo, “Una sola fa-miglia umana. Cibo per tutti”. Già da orasono disponibili materiali di animazionesul sito dedicato www.cibopertutti.it. La condivisione degli appelli, la rifl essione nelle parrocchie dei temi che vengono proposti, sarà lievito per la coscienza civile prima di tutto di noi credenti, ma anche dei nostri compagni di viaggio che non credono o credono in altre religioni e che vivono accanto a noi nei nostri quartieri e nelle nostre città.

Laura

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La Chiesa: Una e Santa

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.Ogni volta che rinnoviamo la nostra professione di fede recitando il “Credo”, noi affermiamo che la Chiesa è «una» e «santa». È una, perché ha la sua origine in Dio Trinità, mistero di unità e di co-munione piena. La Chiesa poi è santa, in quanto è fondata su Gesù Cristo, ani-

mata dal suo Santo Spirito, ricolmata del suo amore e della sua salvezza. Allo stesso tempo, però, è santa e composta di peccatori, tutti noi, peccatori, che facciamo esperienza ogni giorno delle nostre fragilità e delle nostre miserie. Allora, questa fede che professiamo cispinge alla conversione, ad avere il co-

All’inizio di questo nuovo anno pastorale ci sembra bello fare nostro il richiamo all’unità all’interno della Chiesa e delle nostrecomunità parrocchiali che Papa Francesco ci ha rivolto in una delle sue ultime catechesi

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raggio di vivere quotidianamente l’unità e la santità, e se noi non siamo uniti, se non siamo santi, è perché non siamo fedeli a Gesù. Ma Lui, Gesù, non ci la-scia soli, non abbandona la sua Chiesa! Lui cammina con noi, Lui ci capisce. Capisce le nostre debolezze, i nostri peccati, ci perdona, sempre che noi ci lasciamo perdonare. Lui è sempre con noi, aiutandoci a diventare meno pec-catori, più santi, più uniti.1. Il primo conforto ci viene dal fatto che Gesù ha pregato tanto per l’unità dei discepoli. È la preghiera dell’Ultima Ce-na, Gesù ha chiesto tanto: «Padre, che siano una cosa sola». Ha pregato per l’unità, e lo ha fatto proprio nell’immi-nenza della Passione, quando stava per offrire tutta la sua vita per noi. È quello che siamo invitati continuamente a ri-leggere e meditare, in una delle pagine più intense e commoventi del Vangelo di Giovanni, il capitolo diciassette (cfr vv. 11.21-23). Com’è bello sapere che il Signore, appena prima di morire, non si è preoccupato di sé stesso, ma ha pensato a noi! E nel suo dialogo accora-to col Padre, ha pregato proprio perché possiamo essere una cosa sola con Lui e tra di noi. Ecco: con queste parole, Gesù si è fatto nostro intercessore presso il Padre, perché possiamo entrare anche noi nella piena comunione d’amore con Lui; allo stesso tempo, le affi da a noi come suo testamento spirituale, perché l’unità possa diventare sempre di più la nota distintiva delle nostre comunità cri-stiane e la risposta più bella a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi, (cfr 1 Pt 3,15).2. «Tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17,21). La Chiesa ha

cercato fi n dall’inizio di realizzare questo proposito che sta tanto a cuore a Gesù. Gli Atti degli Apostoli ci ricordano che i primi cristiani si distinguevano per il fat-to di avere «un cuore solo e un’anima sola» (At 4,32); l’apostolo Paolo, poi,esortava le sue comunità a non dimen-ticare che sono «un solo corpo» (1 Cor 12,13). L’esperienza, però, ci dice che sono tanti i peccati contro l’unità. E non pensiamo solo agli scismi, pensiamo a mancanze molto comuni nelle nostre comunità, a peccati “parrocchiali”, a quei peccati nelle parrocchie. A volte, infatti, le nostre parrocchie, chiamate adessere luoghi di condivisione e di comu-nione, sono tristemente segnate da in-vidie, gelosie, antipatie… E le chiacchiere sono alla portata di tutti. Quanto si chiacchiera nelle parrocchie! Questo non è buono. Ad esempio quando uno viene eletto presidente di quella associazione, si chiacchiera contro di lui. E se quell’al-tra viene eletta presidente della cate-chesi, le altre chiacchierano contro di lei. Ma, questa non è la Chiesa. Questo non si deve fare, non dobbiamo farlo! Biso-gna chiedere al Signore la grazia di non farlo. Questo succede quando puntiamo ai primi posti; quando mettiamo al cen-tro noi stessi, con le nostre ambizioni personali e i nostri modi di vedere le cose, e giudichiamo gli altri; quando guar-diamo ai difetti dei fratelli, invece che alle loro doti; quando diamo più peso a quello che ci divide, invece che a quello che ci accomuna…Una volta, nell’altra Diocesi che avevo prima, ho sentito un commento interes-sante e bello. Si parlava di un’anziana che per tutta la vita aveva lavorato inparrocchia, e una persona che la cono-sceva bene, ha detto: «Questa donna non ha mai sparlato, mai ha chiacchie-

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rato, sempre era un sorriso». Una donnacosì può essere canonizzata domani! Questo è un bell’esempio. E se guardiamo alla storia della Chiesa, quante divisioni fra noi cristiani. Anche adesso siamo di-visi. Anche nella storia noi cristiani ab-biamo fatto la guerra fra di noi per divi-sioni teologiche. Pensiamo a quella dei 30 anni. Ma, questo non è cristiano. Dob-biamo lavorare anche per l’unità di tutti i cristiani, andare sulla strada dell’unità che è quella che Gesù vuole e per cui ha pregato.3. Di fronte a tutto questo, dobbiamo fare seriamente un esame di coscienza. In una comunità cristiana, la divisione è uno dei peccati più gravi, perché la rende segno non dell’opera di Dio, ma dell’opera del diavolo, il quale è per defi nizione colui che separa, che rovina i rapporti, che insinua pregiudizi… La divisione in una comunità cristiana, siaessa una scuola, una parrocchia, o un’as-sociazione, è un peccato gravissimo, perché è opera del diavolo. Dio, invece, vuole che cresciamo nella capacità di

accoglierci, di perdonarci e di volerci be-ne, per assomigliare sempre di più a Lui che è comunione e amore. In questo sta la santità della Chiesa: nel riconoscersi ad immagine di Dio, ricolmata della sua misericordia e della sua grazia.Cari amici, facciamo risuonare nel no-stro cuore queste parole di Gesù: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati fi gli di Dio» (Mt 5,9). Chiedia-mo sinceramente perdono per tutte levolte in cui siamo stati occasione di divisione o di incomprensione all’inter-no delle nostre comunità, ben sapendo che non si giunge alla comunione se non attraverso una continua conversio-ne. Che cos’è la conversione? È chiede-re al Signore la grazia di non sparlare, di non criticare, di non chiacchierare, di volere bene a tutti. È una grazia che il Signore ci dà. Questo è convertire il cuore. E chiediamo che il tessuto quo-tidiano delle nostre relazioni possa di-ventare un rifl esso sempre più bello e gioioso del rapporto tra Gesù e il Padre.

Insomma, chi di noi non è un po’ cu-rioso? Chi non vorrebbe capire chi sono, da dove sono comparse queste nostre nuove sorelle? Sono già entrate a far parte della vita della nostra par-rocchia a tutti gli effetti, ma ora ve-diamo di conoscerle un po’ meglio…

siamo state destinate alla diocesi di Mila-no abbiamo prestato il nostro servizio alla casa del Clero di San Giovanni. Purtroppo la casa è stata chiusa, così noi saremmo dovute tornare nel nostro paese. Intanto, però, don Egidio stava cercando qualcuno che venisse a Castello per occuparsi della scuola materna, così, tramite la mediazio-ne di Don Emilio, di San Giovanni, ci sia-mo ritrovate proprio qui, in questo asilo e in questa comunità!

Questi sono i vostri nomi originali?Sr. Irene: sì, nessuna di noi ha cambiato nome quando siamo diventate suore. Sono i nostri nomi di battesimo. L’unica cosa che cambia è la pronuncia in base alla lingua.

A quale ordine appartenete?Sr. Julie: noi siamo parte della Congrega-zione di San Francesco Saverio. Pensa che il nostro ordine è presente solo in Birma-nia, nelle Filippine, negli Stati Uniti e in Italia.

E qual è la religione più diffusa in Birma-nia?Sr. Julie: sicuramente è il Buddismo, segui-to, probabilmente, dai gruppi di animisti.

Non è abituale il fatto che gruppi di re-

Nuovo anno,nuovi progetti…nuove suore!!

Per iniziare non posso che chiedervi di presentarvi. Da dove venite? Chi ha deci-so la vostra destinazione? Insomma, come avete fatto a ritrovarvi qui a Castello?Sr. Julie: io sono suor Julie, la superiora, loro sono suor Irene e suor Rosa. Siamo nate in zone diverse della Birmania. Fino al settembre scorso assistevamo i sacer-doti anziani a Villa Aldè. Sin da quando

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VITAPARROCCHIALE

ligiosi vengano in Italia per professare la propria fede svolgendo un servizio mis-sionario, eppure al giorno d’oggi, per vari motivi, c’è anche questa necessità e que-sta possibilità, voi cosa ne pensate?Sr. Irene: siamo davvero felici di essere qui in Italia. È il “Bel Paese”, c’è il Vaticano, il Papa. Abbiamo la possibilità di visitare tanti luoghi famosissimi.

Sr. Julie: pensando a questa domanda, la risposta che posso darti è questa: “con l’onda di Dio e grazie a Dio”…

Raccontateci alcuni pregi e difetti della Birmania e dell’Italia.Sr. Julie: beh, cosa si può dire… In Birma-nia un grosso problema è sicuramente la forma di governo; nel nostro paese c’è la dittatura e questo lo rende molto chiuso, nonostante oggi la situazione sia miglio-rata rispetto agli anni passati. Anche i tra-sporti sono un disastro. Ad esempio, per prendere un pullman non bisogna calco-lare quale sia l’orario giusto, bensì sperare che non sia pieno di gente!

Sr. Julie e Sr. Irene: di bello, invece, c’è la natura, l’aria, il paesaggio. Il nostro cibo ci manca molto. Là è tutto fresco, non serve neppure il frigorifero! Il pesce lo prendia-mo direttamente dal fi ume; anche la frutta e la verdura sono sempre appena colte. In Italia non siamo ancora abituate molto al cibo, ci sembra un po’ tutto uguale, con lo stesso sapore, con gusti simili. Invece i trasporti sono di molto migliori rispetto alla Birmania. Anche il paesaggio è stupen-do: l’associazione di montagne e mare, le piante così diverse e i fi ori coloratissimi!

Sr. Irene: anche l’alternarsi delle stagionimi piace molto. In più io adoro la neve!Non l’avevo mai vista prima di venire in Italia, nella zona della Birmania dalla qua-le provengo non cade mai, invece suor Rosa è nata in un’area più montuosa, lì nevica. Un’altra bellissima caratteristica dell’Italia è, sicuramente, l’accoglienza de-

gli italiani. All’inizio avevo molta paura di essere trattata come una straniera, di non essere capita, non è facile cambiare paese. Invece tutte le persone che ho incontrato qui sono state gentili, sempre accoglienti, disponibili. Quando tornerò nel mio pae-se vorrò essere come gli italiani, capace di prendermi cura degli stranieri.

Siete pronte all’inizio frenetico dell’anno scolastico e di tutte le attività parrocchia-li? Cosa vi aspettate?Sr. Julie: tutte le attività che ci aspettano fanno parte del nostro carisma. Noi siamo tenute ad educare i bambini nella scuola materna, a curare gli orfani, gli ammalati, i poveri, ad insegnare il catechismo; il fatto che sia il nostro carisma signifi ca che, tra-mite queste attività, potremo diffondere la fede nello spirito delle beatitudini.

Cosa possiamo fare noi comunità, per far-vi sentire sempre il più possibile accolte, soprattutto in questo primo periodo?Suore: ci sentiamo già davvero molto ac-colte e sostenute. Tante persone ci fanno visita e si rendono disponibili, non po-tremmo chiedere di meglio!

Abbiamo già notato che siete delle brave canterine e vi piace animare la Messa con l’organo e i canti; quanto sono importan-ti la musica e le canzoni nella preghiera? Che valore hanno?Sr. Irene: io penso che il canto aiuti tantis-simo la preghiera. Ci mostra la bellezza di Dio, ci aiuta a trovare Dio.

Noi non possiamo che ringraziarvi per il dono che ci fate con la vostra presenza e augurarvi di svolgere la vostra preghiera al Signore e di adempire al vostro carisma attraverso il servizio verso i bambini e la comunità e verso chiunque si presenti sul vostro cammino. Saremo contenti di condi-videre con voi questo vostro tratto di stra-da e di vita.

Stefano

PAROLE DI VITA N. 03 - Ottobre 2014 - www.parrocchiadicastello.it11

Un graziesentito, di cuorePubblichiamo il testo del saluto che Suor Emma, a nome delle suore Be-tlemite, ha letto durante la festa di saluto il 22 giugno

Un grazie sentito, di cuore, un po’ commossodata la circostanza, ma vi assicuro sereno epieno di speranza, perché ci è gradito legge-re questo evento nell’ottica della volontà diDio. La nostra presenza betlemita a Lecco equindi nella bellissima ed importante dioce-si di Milano, da circa 25 anni, è ritenuta danoi e dalla Congregazione tutta, un dono gran-de di Dio, per cui oggi sentiamo il dovere di dire grazie per la bellissima esperienza checi avete permesso di vivere. Sì, una stupendamissione è stata la nostra, realizzata attraver-so l’attività educativa nella Scuola dell’Infan-zia che, provvidenzialmente, dal suo nascereha visto un susseguirsi di generazioni. Vi di-remo pertanto che l’incontro quotidiano coni bambini, le loro famiglie, insegnanti, perso-nale direttivo e ausiliare, ha potenziato in-dubbiamente le nostre risorse e la nostra do-

nazione a Cristo come consacrate. Grazie perl’esperienza fatta in Parrocchia, attraverso lacatechesi, l’animazione liturgica, l’incontro con le famiglie mediante i gruppi di ascol-to, le visite agli infermi e agli anziani, recan-do loro il conforto e la gioia dell’Eucaristia. Grazie per aver incontrato e avvicinato ado-lescenti e giovani, col frequentare l’oratoriodomenicale durante l’anno e quello estivo. Grazie per la partecipazione ai Consigli Pa-storali dove i responsabili dei vari settori ci hanno fatto vivere l’atmosfera di una Chiesa in cammino. Attività queste ed altre che han-no dato vita al nostro Carisma e permesso dicamminare in sintonia con la Chiesa e la Con-gregazione. Porteremo nel cuore il ricordo di una Parrocchia viva, palpitante, aperta ai se-gni dei tempi e sempre attenta e in ascolto alla voce del Romano Pontefi ce. Un grazie speciale adon Egidio per la sua accoglienza, benevo-lenza, per la fi ducia per ciascuna di noi, no-nostante i nostri tanti limiti. Vada alla sua persona un auguro sentito per il suo mini-stero sacerdotale e, me lo permetta, per la maniera profonda e signifi cativa nel porgere la Parola di Dio in tutte le circostanze della vita. Grazie don Egidio! Salutiamo infi ne: donContardo, Don Paolo e Don Mario zelanti collaboratori della Parrocchia, la cui testimo-nianza di fede è stata sempre grande per noi e don Maurizio Rolla, Vicario Episcopale che con parole e gesti di fraternità ci ha palesato la gioia del nostro essere nella Chiesa di Lecco.Salutiamo tutti e…vi porteremo sempre nel cuore

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Una giornata vissuta insieme per fe-steggiare il cinquantesimo anniver-sario dell’ordinazione sacerdotale di don Lino Maggioni, coadiutore a Ca-stello dal 1964 al 1977 e di don Gio-vanni Brigatti, nato a Castello. Parti-colarmente intenso è stato il momento dell’omelia dei due festeggiati.

nostra vita. Sono virtù da rivalutare! L’obbedienza: dice un proverbio: “Val più un atto di obbedienza che 100 anni di penitenza”. Di obbedienza e di umiltà è segno LA CROCE. Dice don Lino: “Arrivano certi momenti provvidenziali… come può essere un 25° o un 50°, di matrimonio come per qual-cuno di voi, o di Messa come per me e per don Giovanni in cui si riesce a capire di più una festa come quella di oggi: Esaltazione di una croce! Dolore e trionfo insieme, fallimento e successo insieme… Sempre positivi dobbiamo essere e rin-graziare sempre! Se qualcuno ci chiedesse un pensiero-rifl essione-convinzione che riassuma 50 anni di vita con la gente e tra la gente…che cosa potremmo dire?Dal basso dei nostri 50 anni di Messa, penso che per me e anche per don Gio-vanni, la cosa bella che ci salverà è la fedeltà. Fedeli, sempre, nel quotidiano, nel ministero, nella professione, nelle buone abitudini, la fedeltà ci salverà!Don Giovanni, riprendendo e sottoli-neando alcuni passaggi, ha poi aggiunto anche il tema della Misericordia che ha sentito particolarmente presente in que-

50 annidi fedeltànel quotidiano!

Don Lino ha anzitutto sottolineato il si-gnifi cato della festa racchiuso soprattut-to nella seconda lettura, che si può rias-sumere così: da Cristo ci viene una le-zione di umiltà e di obbedienza, che, se sono state l’essenza della vita e dell’ope-ra di Cristo e di sua madre, la Madonna, non possono essere virtù marginali nella

PAROLE DI VITA N. 03 - Ottobre 2014 - www.parrocchiadicastello.it13

sti anni di Ministero estendendo i suoi ringraziamenti e saluti a tutti i presenti.Il rinfresco che è seguito in oratorio ha poi fatto da corollario ad una celebrazione

davvero partecipata sentita e commossa da parte di tutta la Comunità. che si è stretta attorno ai due festeggiati.

Ottavio

Reverendo don Lino, così solitamente ini-ziano i formali saluti che si rivolgono ai sa-cerdoti che celebrano qualche ricorrenza...“Reverendo...” sa di stantio, di vecchio e al-lora mi piace cominciare così: Che bello ritrovarci oggi a festeggiare il no-stro don Lino! Non è la prima volta certamente, ma quella di oggi è una festa importante, un traguardo di tappa di quelli da veri campioni ... si perché don Lino è davvero un Campione di prete... Lasciatemelo dire anche a nome di tutti i suoi ragazzi ed educatori - allora si chiamavano cooperatori - ora genitori e anche nonni che hanno avuto la fortuna di averlo come prete nel nostro oratorio un bel po’ di anni fa ormai. E davvero ha saputo essere fedele al motto “Sarete miei testimoni” che, assieme ai suoi compagni, scelse per la loro ordinazione... testimone di vita e del Vangelo, educatore formidabile di quelli che ti sanno prendere

dal verso giusto e che sanno anche aspettare e rispettare i tempi ... Perché, vero don Lino? Di fretta mai! Chi non se lo ricorda don Lino, con la ta-lare al vento, viaggiare per le strade di Ca-stello con il suo galletto Guzzi e salutare tutti, vicini e lontani, rigorosamente per no-me senza sbagliarne uno. Già, proprio tutti, perché fi n da allora sapeva bene che “il Campo è il mondo”! E la palla al centro è la Parola di Dio! Bene, allora lasciamo che anche oggi al centro della Festa per i suoi 50 anni di ordinazione ci siano la Parola e l’Eucaristia a suggerirci le parole giuste per ringraziare il Signore per questo grande do-no che ci ha fatto con il ministero di don Li-no in mezzo a noi. Gustiamoci questa cele-brazione e questa festa senza fretta appun-to perché di fretta mai. L’importante però è avere ben chiaro l’obiettivo giusto: quello di diventare Amici di Gesù sempre di più!Bentornato tra noi e ad multos annos!

Ottavio

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È con grande gioia e gratitudine che ci ritroviamo qui oggi per stringerci at-torno a don Giovanni, per festeggiare e pregare per i suoi 50 anni di ministero pastorale. Gioia e gratitudine perché, siamo convinti, il sacerdote è un dono di Dio. È un dono la sua vocazione, nata in famiglia, in questo oratorio e comunità parrocchiale. È un dono l’umile servizio con cui ha amato, curato e accompagna-to le parrocchie affi dategli. Scriveva Car-lo Maria Martini: “Il prete è l’icona at-tuale di Gesù sacerdote: l’amore pa-storale di Gesù è reso visibile dal sacer-dote che fa dono incondizionato di sé”.II 27 giugno 1964 è stato ordinato sa-cerdote e qui, in questa chiesa ha cele-brato la sua prima Santa Messa. Ha svolto il suo ministero dapprima come coaudiutore, nelle parrocchie di S. Eu-storgio e di S. Maria del Rosario a Mila-no, dedicandosi prevalentemente alla vi-ta dell’oratorio e alla pastorale giovanile.La chiamata di una nuova comunità alla ricerca di una guida forte e coraggiosa l’ha poi portato nel 1982, nella neonata parrocchia di S. Massimiliano Kolbe a Va-

rese, dove ha costruito una moderna emeravigliosa Chiesa con annesso Ora-torio, regalando così una “casa” acco-gliente per le famiglie e i giovani della comunità. Portata a termine questa gran-de missione, nel 1997 è diventato pre-vosto di Santo Stefano a Sesto S. Gio-vanni, dove, grazie alla continua atten-zione che ha sempre dimostrato nellasua vita nei confronti di tutti, ha arric-chito e coinvolto con il suo entusiasmo non solo la sua parrocchia, ma anche le associazioni e le istituzioni locali, che gli hanno riconosciuto l’importante e prezioso contributo con la recente asse-gnazione della benemerenza civica.Congratulazioni Don Giovanni e un au-gurio di poter continuare la tua missio-ne nella nostra diocesi con la stessa pas-sione da te sempre testimoniata.

Anna

15

Itinerarioper i Gruppi di Ascolto della ParolaIl percorso proposto ai Gruppi di Ascolto della Parola stimola e apre la rifl essione e la preghiera a partire dai capitoli 6-8 del Vangelo di Marco, che rappresentano la cosiddetta «sezione dei pani». Sono pagine ricche di movimento, di domande e di insegnamenti; esse descrivono un percorso articolato, sempre guidato dal-l’iniziativa di Gesù, dove è necessario la-sciarsi condurre, con un atteggiamento di ascolto attento. La conoscenza e la fede nel Maestro maturano solo stando in comunione con lui, sentendosi inter-pellati e coinvolti. Il cammino annuale è poi sollecitato dall’appuntamento di Expo 2015 e dal suo tema: «Nutrire il pianeta, Energia per la vita». Lo stesso Arcivescovo Angelo Scola esorta a viver-

lo come una preziosa opportunità di te-stimoniare quella energia della vita dello Spirito che si ottiene quando ci si nutre del pane della Parola donata da Gesù.

FiEradi CasTeLlo

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Tutti i loghi devono essere inviati entro e non oltre il 31 gennaio 2015.Non aspettare di invecchiare, la Fiera di Castello ti aspetta per festeggiare i suoi primi 30 anni!

30 ANNI E NON DIMOSTRARLI1985-2015

PAROLE DI VITA N. 03 - Ottobre 2014 - www.parrocchiadicastello.it 16

Il sito internet si rinnovaIn una comunità parrocchiale così viva come la nostra, ricca di gruppi, attività, impegni e iniziative sempre nuove e in un’epoca nel-la quale le informazioni sono quasi tutte digitalizzate, si è resa sempre più evidente la necessità di uno strumento a supporto di tutto questo. www.parrocchiadicastello.it è il luogo nella rete dove in ogni momento si possono reperire informazioni e contatti di gruppi nei quali operiamo o di persone che conosciamo, dove si possono controllare gli eventi parrocchiali, leggere e consultare pubblicazioni vecchie e nuove, quali il “No-tiziario Parrocchiale” o gli archivi digitali del Giornale “Parole di Vita”, scaricare gli avvisi che riceviamo la domenica a messa. Il sito parrocchiale è molto più di quello che si pos-sa pensare, la sua utilità va molto oltre l’idea comune. È per queste motivazioni che ho deciso quest’anno di rafforzare il mio impe-gno in questo progetto. Nel mese di ottobre sarà online una terza versione rinnovata del sito internet: le informazioni saranno più ag-giornate, più semplici da trovare e saranno a disposizione più contenuti. Per rendere que-

sto strumento veramente utile alla comunità parrocchiale abbiamo bisogno di persone che ci aiutino in questo e credano nelle nostre stesse motivazioni. Non cerchiamo persone con competenze particolari. Chiediamo a chi fosse disponibile di collaborare in un modo molto semplice e non troppo impegnativo: visitare con costanza e tenere monitorate una o più sezioni del sito per segnalare pun-tualmente al webmaster mancanze/errori o fornire via e-mail documenti/materiali da caricare online. Siamo inoltre alla ricerca di persone che di tanto in tanto abbiano voglia di raccontare la vita e i fatti della nostra co-munità parrocchiale scrivendo brevi articoli, i quali saranno poi pubblicati sul sito. L’ag-giornamento tecnico del sito sarà svolto con alcuni collaboratori; è però importante per noi ricevere un feedback per rendere que-sta risorsa sempre più utile e funzionale. Per rendersi disponibili o avere maggiori infor-mazioni è possibile contattarmi scrivendomi a [email protected] in anticipo,

Francesco

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Novità al Bar...Dopo tre anni lo staff, anche su consi-glio degli amici più affezionati, ha deci-so di cambiare il nome del BarBatrucco in Baretto de Castèl. Sappiamo che questa decisione provo-cherà reazioni contrastanti: c’è chi gioirà, chi rimarrà indifferente, chi stapperà bot-tiglie di champagne e chi verserà lacri-me di tristezza. Ma, e ci teniamo a sot-tolinearlo, il nostro obiettivo rimane lo stesso: creare un luogo di aggregazione per noi giovani, dove trovarci, ridere, scherzare, passare del bel tempo con

vecchi amici o per trovarne di nuovi. Anzi, vogliamo fare molto di più: vo-gliamo “ingrandirci”, diventare un pun-to di riferimento non solo per i ragaz-zi di Castello ma anche per tutti i gio-vani che in questi anni ci hanno cono-sciuto e per chi vorrà farlo. Ecco al-lora che dopo questi tre anni di crescita abbiamo maturato la scelta di cambiare nome, perché insieme alla realtà del no-stro Bar siamo cresciuti anche noi.

Francesca

Quest’estate il meteo è stato particolar-mente infausto, l’abbiamo ben saputo guardando i telegiornali o semplicemen-te affacciandoci alla fi nestra della nostra casa. Nonostante ciò, noi abbiamo in-crociato le dita e con anche qualche aiu-

to dall’alto, che non guasta mai, siamo riusciti ad organizzare e soprattutto far giocare i nostri agguerritissimi atleti nei consueti tornei estivi.

Francesca

Tornei estivi

“Piano terra”:un’estateinsiemeCon la chiusura delle scuole e l’inizio delle vacanze estive, molti genitori affi dano i loro fi gli alle cure dell’oratorio parrocchiale che consente loro di salvare letteralmente “capra e cavoli” in modo da gestire senza intoppi le settimane che precedono l’iniziodelle ferie per tutta la famiglia. A pre-scindere dalle reali intenzioni delle famiglie interessate, è la scoperta – spesso la rin-novata fi ducia – che ogni estate viene accordata a queste plurisecolari istituzioni della Chiesa Cattolica.Con l’arrivo dell’estate, insomma, molte famiglie apprezzano la variegata offerta

formativa e ricreativa degli oratori a cui siaccompagna la certezza di mandare i pro-pri fi gli in strutture controllate in cui l’edu-cazione umana e cristiana continua ad es-sere un valore perseguito nei fatti.Quest’anno devo dire che la novità delle 5 settimane di oratorio tra giugno e luglio e una settimana all’inizio di settembre ha avuto un’ottima accoglienza e grande ap-prezzamento da parte delle famiglie che, a furor di popolo, già mi hanno chiestodi continuare ancora così anche il pros-

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ORATORIO

simo anno, aggiungendo magari una setti-mana in più anche a settembre (per un to-tale così di 7 settimane!!!). Come tutte le novità, però, per riuscire devono avere al-la base anche una collaborazione gioiosa, generosa e convinta. E proprio questo tipodi collaborazione con i tanti animatori ele numerose mamme e nonne che si sonosplendidamente resi disponibili con entu-siasmo e passione educativa ha reso pos-sibile per la nostra bella e vivace parrocchia un risultato davvero impensabile (siamo arrivati a toccare le 290 iscrizioni!!!) e più che soddisfacente. Colgo l’occasione ancora una volta per ringraziare dal profondo del cuore il ma-gnifi co GRUPPO ANIMATORI, guidato perl’ultima volta da GIULIA SCARPINO – a cui va la riconoscenza sincera e cordiale di tutta la nostra comunità e che ora con-tinuerà la sua missione educativa come catechista –, Suor Victorine e Suor Irene (che si sta inserendo molto bene nelle at-tività dell’oratorio e in parrocchia), a tutte le mamme, le nonne e tutti coloro che a vario titolo hanno condiviso questa bel-lissima esperienza nessuno escluso.

L’esperienza estiva, però deve continuare anche durante l’anno. PERTANTO, CARI GENITORI, MI RIVOL-GO IN PARTICOLARE A VOI: TUTTE LEDOMENICHE POMERIGGIO DA SET-TEMBRE A MAGGIO LE PORTE DELL’O-RATORIO SONO APERTE PER ACCO-GLIERE I VOSTRI FIGLI E CON LORO ANCHE VOI PER CONTINUARE CIO’ CHE DI BELLO E BUONO SI È COMINCIATO DURANTE IL TEMPO ESTIVO. Vi aspetto a braccia aperte! E con Suor Ire-ne e con me vi aspettano FRANCESCA, LORENZO E LUCA, i nuovi responsabilidel numeroso GRUPPO ANIMATORI in-sieme alle mamme, i papà e le nonne chevorranno collaborare alla missione educa-tiva dei nostri ragazzi.“SOLO INSIEME” – questo è il motto delnuovo anno oratoriano iniziato il 28 set-tembre – si può far crescere la comunità cristiana e educare secondo lo stile di Gesù, non dimenticando che l’educazione è cosa del cuore (San Giovanni Bosco insegna!!!). E i nostri ragazzi hanno bisogno e diritto ad una qualità educativa!

Don Paolo

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Desideriamo dire il nostro grazie grandeal super don Paolo, ai magnifi ci anima-tori, alle brave suore (Victorine e Irene) ea tutti coloro che hanno aiutato per l’ora-torio estivo. Per noi genitori è importan-te che durante l’estate ci sia questa bel-lissima possibilità di portare i nostri fi gliall’oratorio dalla mattina alla sera, sapen-do che essi sono accolti, sorvegliati e aiu-tati a crescere con gli altri e ad imparare a pregare bene.La proposta di quest’anno di 6 settimane di oratorio è stata davvero indovinata!

Approfi ttiamo allora per lanciare subito l’appello per il prossimo anno di conti-nuare con questa proposta che ha ve-ramente entusiasmato tutti i genitori e soprattutto i nostri fi gli.Grazie ancora a tutti!

papà Giovanni e mamma Lucia

Domeniche insieme

DOMENICA 12 OTTOBRE BICICLETTATA A RIVABELLA (tempo permettendo) + Riunione Chierichetti

DOMENICA 9 NOVEMBRE DOMENICA INSIEME... CON LE FAMIGLIE + Riunione Chierichetti al termine del pomeriggio

DOMENICA 21 DICEMBRE FESTA DI NATALE

DOMENICA 18 GENNAIO GITA SULLA NEVE

DOMENICA 15 FEBBRAIO FESTA DI CARNEVALE

DOMENICA 15 MARZODOMENICA INSIEME... CON LE FAMIGLIE

DOMENICA 19 APRILE GITA ALLA MINITALIA

DOMENICA 10 MAGGIO ULTIMA DOMENICA INSIEME (Firma della Pergamena e Professione di fede alla S. Messa delle ore 10.00)

La proposta «Solo insieme» ci chiederà di alimentare la dimensione comunitaria dell’oratorio perché i ragazzi, con le lorofamiglie, scoprano che c’è uno stile

«contagioso» che può essere portato nel mondo e, soprattutto, c’è una comunità in cui crescere e maturare nell’amicizia con il Signore Gesù.

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Programma

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Festa diaperturadell’oratorio

Un anno riccodi tanti bellissimimomenti da vivere

Un nuovo anno pastorale è cominciato e tra le tante attività che si rimettono in moto all’interno della nostra comunità ci sono anche quelle del Gruppo Chie-richetti.Quest’anno abbiamo la fortuna di ac-cogliere tra noi 7 nuovi ragazzi, che in occasione dell’apertura dell’oratorio do-menica 28 settembre durante la S. Mes-sa delle ore 10.00 hanno ricevuto la ve-ste rossa, simbolo della loro scelta di servire all’altare!Tante saranno nei prossimi mesi le oc-casioni di incontro, di divertimento, di amicizia: l’impegno alla base del nostro essere chierichetti rimane quello del ser-vizio fedele e costante a Gesù, ma ora più che mai con un’attenzione speciale al contesto nel quale lo svolgiamo: la comunità parrocchiale.Proprio per questo molte delle iniziative proposte durante l’anno saranno pen-sate non solo per noi, ma per tutti i ragazzi dell’oratorio: il vero luogo dove crescere, il vero “campo della fede”.Il 2014/15 sarà inoltre caratterizzato da

due importanti novità: la prima sarà il Pellegrinaggio Internazionale dei Mini-stranti, noto come “CIM” (“Coetus In-ternationalis Ministrantium”), evento che si svolge ogni 4-5 anni a Roma nel mese di agosto e al quale prenderemo parte. Come nelle ultime due passate edizioni, nel 2006 e nel 2010, anche la prossima sarà per noi una bellissima esperienza di fede e di incontro, sui passi dello slogan uffi ciale “Eccomi, manda me!” (Is 6,8). La seconda sarà invece una novità che arriverà a conclusione del CIM: dopo 15 anni di servizio come chierichetti e quattro come cerimonieri, io, Matteo e Stefano (noti nel gruppo come “SomMo.Chi.”) porteremo a con-

PAROLE DI VITA N. 03 - Ottobre 2014 - www.parrocchiadicastello.it 24

CHIERICHETTI

clusione il nostro mandato come re-sponsabili del Gruppo Chierichetti.Questa scelta è stata presa sia per da-re il via a nuove esperienze di vita daparte nostra, sia per lasciare spazio adaltri ragazzi e dare anche a loro l’op-portunità di intraprendere un cammi-no nuovo e diverso così bello e riccodi emozioni e soddisfazioni. Domenica 31 maggio, insieme ai chie-

richetti e ai preti che in questi anni ci hanno accompagnato, in occasio-ne della XIV° “Festa del Chierichetto” consegneremo le nostre vesti viola ad Alessia e Cecilia: un gesto per sim-boleggiare un passaggio di consegne e l’inizio per loro di una nuova avventura.Diamo allora il “via!” ad un anno ricco di tanti bellissimi momenti da vivere in-sieme!

clusione il nostro mandato come re-sponsabili del Gruppo Chierichetti.Questa scelta è stata presa sia per da-re il via a nuove esperienze di vita daparte nostra, sia per lasciare spazio adaltri ragazzi e dare anche a loro l’op-portunità di intraprendere un cammi-no nuovo e diverso così bello e riccodi emozioni e soddisfazioni. Domenica 31 maggio, insieme ai chie-

richetti e ai preti che in questi anni ci hanno accompagnato, in occasio-ne della XIV° “Festa del Chierichetto” consegneremo le nostre vesti viola ad Alessia e Cecilia: un gesto per sim-boleggiare un passaggio di consegne e l’inizio per loro di una nuova avventura.Diamo allora il “via!” ad un anno ricco di tanti bellissimi momenti da vivere in-sieme!

E chi l’avrebbe mai detto!

Alla fi ne, dopo la chiusura del NUOVO e del MIGNON, il PALLADIUM rimane l’unica sala cinematografi ca operativa, in una città di qua-si 50.000 abitanti! Non è una bella notizia e avvertiamo il peso della responsabilità di ri-manere l’unico soggetto ad offrire cinema invia continuativa a Lecco. Dopo l’apertura del-la stagione avvenuta a fi ne agosto, ai primi di settembre un folto gruppo di persone chefanno parte della rete dei volontari si è in-contrato con il Parroco che ha formulato un vivo ringraziamento a tutti quelli che, a vario titolo e con una diversa gradazione di impegno, consentono al cinema di sopravvivere e di non chiudere i battenti. Non poteva mancare un ricordo per Marco Rigamonti che tanto ha da-to alla sala. È stata l’occasione per fare il punto della situazione e di tracciare un bilancio della stagione 2013/2014 che non è andata male, considerato che si è arrivati a staccare 25.000 biglietti contro i 22.000 della precedente, a ri-prova che la nostra offerta viene gradita e ap-prezzata. Nella serata è stata illustrato a tutti il funzionamento della “macchina” del Palladium, le principali aree di competenza e le persone

che, in alcuni ruoli chiave, contribuiscono in modo concentrico al miglior funzionamento del cinema. Sono state messe sul tappeto an-che delle aree di criticità che, alla luce di alcu-ni sviluppi, necessitano di essere affrontate e migliorate, nella certezza che la diversità di idee e di opinioni sia una ricchezza da inserire nel contesto del fraterno confronto all’interno di una comunità ecclesiale. È stato avviato un piano di lavoro fi nalizzato alla risoluzione di alcuni aspetti, quali la necessità di ampliare la rete dei volontari (nella serata si sono presentati cinque nuovi volontari) e di rimpolpare alcune fi gure come i responsabili e i montatori che affrontano dei gravosi carichi di lavoro che necessitano di essere meglio ripartiti. È stata presentata anche la rassegna del gio-vedì, partita ai primi di ottobre che, senza ap-pesantire ulteriormente i compiti della rete, in-tende far avvicinare al PALLADIUM le personeche frequentavano la rassegna del NUOVO. Una nuova stagione, una nuova avventura all’insegna del far bene e nel nome del PAL-LADIUM.

Claudio

PALLADIUM

PAROLE DI VITA N. 03 - Ottobre 2014 - www.parrocchiadicastello.it 26

Letteradi Abba Filippo

13 agosto 2014Carissimi amici, un saluto da Gambella e dai nostri villaggi, dove stiamo portando avanti la nostra AST, cioè African Summer Together, due mesi di attività giochi, formazione e tanta amicizia con i bambini e i ragazzi dei vari villaggi.Le settimane centrali son state quelle appena passate con l’arrivo di 8 gio-vani dall’Italia dalla casa Salesiana di Bolzano.È stata un’esperienza davvero bella e intensa. Alla fi ne qualcuno di loro avrebbe anche voluto rimanere: ab-biamo sperimentato insieme di aver ricevuto molto di più di quanto ab-biamo dato. I poveri hanno questo speciale potere, soprattutto i bambini che vengono, ti abbracciano, sono contenti e felici solo perché tu sei li con loro e ti chiedono solo di volergli bene così come sono. E noi che erava-mo venuti a portare “cose” riceviamo un cuore riacceso, nuovo, capace di amare senza tanti perché o ma.A metà agosto abbiamo avuto la visita di alcuni benefattori che ci sostengono ormai da 4 anni e sono venuti per inaugurare il pozzo dell’acqua, l’ora-

torio, una bella sala giochi e il campo di pallavolo. E anche per me è arrivato il tempo di lasciare la missione di questi villaggi, infatti a fi ne agosto un nuovo prete locale prenderà il mio posto, Abba Meseret. Iniziare una missione e poi passarla ad un prete locale è uno dei principali scopi del missionario.Notizie dei profughi: ormai i tre cam-pi profughi che sono qui nella regio-ne di Gambella sono pienissimi, dico-no che sono ormai 150.000 solo nella nostra regione. La guerra civile in Sud Sudan non accenna a fi nire e le per-sone continuano ad arrivare qui dal-l’Etiopia. Qualche notte sentiamo in lontananza il cannone del carro ar-mato che spara nella città di Nassir

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MONDOin Sud Sudan.L’aiuto che cerchiamo di dare è so-prattutto ai bambini e alle donne che vongo nella nostra chiesa per chiedere qualche sostegno.Tutti stiamo pregando e attendendo con speranza la fi ne della guerra perché si possa tornare in pace nella propria terra.Infi ne vi lascio una bella frase di un missionario che dice:Noi missionari siamo fatti così:

il partire una normalità,andare una necessità, domani le strade saranno le nostre casee se saremo costretti ad ancorarci in una casala trasformeremo in una strada a Dio.Un saluto a tutti, un grazie e un ricordo con questa gente

Abba Filippo

GIORNATA MISSIONARIA26 ottobre 2014

Il Gruppo missionario organizza un

BANCO VENDITAdal 18 al 26 ottobre

presso i locali della ex biblioteca

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Una Zanettiin gran forma,“suona la carica”alle nuove sfi deche l’aspettano

Con l’assemblea del 12 settembre e l’appro-vazione del bilancio associativo, riparte uffi -cialmente l’anno di attività 2014/15 della A.S.D. O. Zanetti. In realtà le squadre hanno avviato i programmi di allenamento già dalle ultime settimane di agosto, il meteo avverso non ha scoraggiato i nostri atleti, che, con i loro preparatori, si sono ritrovati sul nuovo campo di via Fogazzaro a Castello e non solo.Il 13 e il 23 settembre si sono svolti gli Open Day di calcio e di pallavolo, con buona par-tecipazione da parte degli aspiranti atleti e delle loro famiglie. I nuovi iscritti sono stati accolti dai preparatori della Scuola Calcio e del Corso di avviamento alla pallavolo. Per eventuali contatti i referenti sono: Alberto Bacchi (cell. 347.2411151) e Giorgia Marai [email protected] le conferme e le novità previste per questo nuovo anno:- Confermato il Consiglio Direttivo, che vedeG. Barindelli nella carica di Presidente, affi an-cato dai vice presidenti P. Gallarati e M. Bram-billa, De Battista tesoriere, Castoldi segreta-rio, Valsecchi, Sacchi, Giordano e tanti altri.A loro e a tutto lo staff tecnico vanno il nostro sostegno e i nostri più calorosi ringraziamenti

per l’impegno sostenuto.- Confermata anche quest’anno l’adesione di 350 iscritti tra atleti e allenatori, segno che la qualità del lavoro svolto è alta e il gruppo è solido e ben strutturato con la “new entry” Deborah Farina nel ruolo di segretaria sportiva.- Confermata la disponibilità dei campi di ViaFogazzaro - Castello, di Ello e del Bione per le squadre di calcio giovanili e il campo di Valmadrera Rio Torto per la Prima Categoria. Delle palestre Carducci - Scuola Primaria diCastello - e Medardo Rosso - Liceo Artisti-co - per gli allenamenti di pallavolo, ginna-stica ritmica e ginnastica per adulti.- La prima novità è la nomina di Mirko Val-secchi a mister della pluripremiata squadra della Prima Categoria, sostituisce mister Cirillo dopo sette anni di successi; sarà affi ancato dai collaboratori Fabio Rompani (vice) e LucaPanzeri (trainer dei portieri). Alla già collaudata rosa di titolari, quest’anno si aggiungono 4

PAROLE DI VITA N. 03 - Ottobre 2014 - www.parrocchiadicastello.it29

ZANETTI

promettenti giocatori: Cristian Callagher (at-taccante - 1983) Riccardo Vismara (centro-campista - 1995), Riccardo Colombo (centro-campista - 1994) e Luca Ogliari (difensore - 1995); a loro e a tutta la squadra, va il nostro vigoroso “in bocca al lupo!”.- Altra novità è la partecipazione della Prima Categoria alla Coppa Lombardia, prestigioso trofeo che vede annoverarci tra le migliori squadre della Regione. Aggiungiamo che ben tre nostre squadre parteciperanno ai tornei CSI: Open a sette giocatori allenati dalla coppia Farina e Carsana, Top Junior a sette giocatori (lo scorso anno giunta sino alle fasi fi nali) con il nuovo preparatore Tiziano Valsecchi e una squadra di calcio a 5.La A.S.D. O. Zanetti - Ginnastica Ritmica - sta cercando una ragazza maggiorenne, seria e responsabile che aiuti ad allenare le bambine dai 4 ai 16 anni. Non è necessaria esperienza specifi ca nella ginnastica ritmica, ma che abbia almeno fatto ginnastica di base, artistica o danza.

I corsi si svolgono il lunedì e il mercoledì, dalle 17.30 alle 19.30 circa. Per eventuali informazioni, contattare Mara Miggiano (e-mail: [email protected] oppure cell: 348.7365096 dopo le 14.00). Gli amici e i giocatori che volessero affi ttare nelle ore pomeridiane e serali il nuovo campo di calcio a Castello, possono fare riferimento al vicepresidente Massimo Brambilla (cell. 366.9731416).Come consuetudine, invitiamo chi volesse liberamente donare un contributo alla A.S.D. O. Zanetti a sostegno delle tante attività prodotte negli anni, di farlo tramite Conto Corrente intestato a: Parrocchia SS. MM. Gervaso e Protaso (IBAN: IT04N 03104 22903 00000 0007240 - Deutsche Bank agenzia di Castello - Lecco) oppure ASD O. Zanetti (IBAN: IT43M 03104 22903 00000 0820005 - Deutsche Bank agenzia di Castello - Lecco) e usufruire quindi delle detrazioni fi scali previste.

Umberto

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ANAGRAFE

BATTESIMIRavasi Simone di Giovanni e Buttironi LauraAgostoni Cecilia di Luca e Tamagnini MartinaGariboldi Maria di Roberto e Marchio ClaudiaPalmisani Federico di Domenico e Montecala Giorgia

MATRIMONIParisi Manuel e Mastroianni Maria RosariaPanzeri Matteo e Lombardo ManuelaZuppardo Ignazio Raoul e Miggiano MonicaRatti Giacomo e Molteni Marisol

FUNERALIMarchio Mario di anni 63Gilardi Enrico di anni 79Pizzi Giovanni di anni 88Colombo Giuseppina di anni 94Gilardi Luigia di anni 92Gatti Mario di anni 74Capelli Giovanna di anni 91Bonaiti Giorgio di anni 85Mauri Annamaria di anni 81Zamboni Franco di anni 88Belmonte Luigi di anni 84Fumagalli Luigi di anni 82Benaglia Maria Anna di anni 93Bonacina Celestina di anni 88Scaramelli Pierangelo di anni 88Panzeri Maria di anni 87Bettini Silvana di anni 63Riva Maria Rita di anni 67Scolari Ambrogio di anni 90Marasco Luigi di anni 98

S. MESSE FERIALIda Lunedì a Venerdì: h. 8.30 - 18.30

S. MESSE FESTIVESabato: h. 18.30 (vigiliare)Domenica: h. 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30

(Normalmente, prima delle S. Messe i Sacerdoti sono disponibili per le confessioni)

BUONA STAMPASabato: dalle 19.00 alle 19.30Domenica: dalle 8.30 alle 12.30

SEGRETERIA PARROCCHIALEda Lunedì a Venerdì: h. 16.00 - 17.00

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALEPer problematiche familiari, assistenza alimentare, richieste di lavoro, patronato socialeMartedì: h. 9.30 - 10.00 e Giovedì: h. 14.30 - 15.30 in casa parrocchialeservizio medico, consulenza giuridica solo su prenotazione

SAN VINCENZOMercoledì: h. 9.30 - 10.30 in oratorio

CINETEATRO PALLADIUMTel. e Fax 0341.361533 www.cinemapalladium.com

NUMERI UTILIDon Egidio (Parroco) Tel. e Fax 0341.364138Don Mario Tel. 0341.368921Don Contardo Tel. 0341.285557Don Paolo Tel. 339.5629229Scuola Materna Tel. e Fax 0341.369337Abitazione Suore Tel. 0341.283724

E-mail: [email protected] - [email protected] internet: www.parrocchiadicastello.it

ORARIPARROCCHIA

La redazione

Don Egidio Casalone, Santo Caruso, Francesca Galli, Stefano Ghislanzoni, Paolo Longhi, Mariolina Mauri, Laura Panzeri, Chiara

pizzi, Matteo Possenti, Umberto Riva.

Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della Comunità Parrocchiale.