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il rinnovo di CaMera Senato e reGione alle urne con fiducia Angelo Di Gati Quale futuro? È la domanda che ci poniamo, tutti, in questi giorni di cam- pagna elettorale nel corso della quale c’è un crescendo di scontri verbali, di politica fatta spettacolo e di paure per la grave crisi economica. Nessuna no- stra intenzione – sia chiaro – è volta al pessimismo ma dagli avvenimenti quo- tidiani sorgono non pochi timori e ama- rezze per il prossimo avvenire. Nervo- sismo eccessivo, clima confuso, conti- nue denunce di scandali e di abusi dan- no agli elettori la percezione di una conflittualità politica di promesse, di prospettive generiche e di ricorsi ad ar- gomentazioni illusionistiche. Mancano gli approfondimenti critici per com- prendere appieno i programmi dei Par- titi e con un linguaggio cosiddetto di “pancia” si suscitano speciose emozio- ni e futili meraviglie. Un costume che non affronta con sobrietà il dibattito e che non va in cerca del vero dialogo. Che dire poi degli incessanti sondaggi che hanno martellato gli orecchi del- l’elettorato? Riteniamo che siano inaf- fidabili perché, in base alle esperienze del passato, le urne hanno dato risultati diversi dalle previsioni. C’è bisogno, invece, di capire ed apprezzare l’impor- tanza del voto mirato alla formazione di una maggioranza unita e a una Go- vernabilità stabile che possano assicu- rare le riforme necessarie al cambia- mento del Paese afflitto da ingiustizie, emergenza economica, disoccupazione, burocrazia devastante, dalla incoerenza della attuale politica e dalla caduta di evidenze etiche. Quindi, non è questo il editoriale i Giovani al voto Giovanni Di Gati PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI QUARTIERI TRIONFALE, BALDUINA, PRATI, DELLA VITTORIA, FLAMINIO, CASSIA Distribuzione gratuitaLa situazione economico-finanziaria dell’Italia – la terza economia della zona euro – ha raggiunto ormai un livello pre- occupante. I dati sono allarmanti: il tasso di disoc- cupazione giovanile è balzato al 37,1%, il top dal 1992; la pressione fiscale dell’Ita- PerChé alle urne Carlo Orichuia Uno dei temi assenti nel dibattito poli- tico sia da parte dei rappresentanti dei par- titi che dei giornalisti che furoreggiano nelle varie televisioni e nei giornali è stato ed è l’astensionismo elettorale. L’Italia ha sempre avuto nelle elezioni politiche una forte partecipazione di votanti rispetto ai feSta deMoCratiCa Gustavo Credazzi Le elezioni sono la festa della democra- zia e per gli oltre 400mila abitanti dei Mu- nicipi XVII, XIX e XX – circa 350mila elettori – si tratta di un impegno notevole, di un’intera stagione del voto che comin- cia a fine febbraio e finirà in primavera. Ma aldilà delle “querelles” e delle di- Continua a pagina 2 continua a pagina 2 continua a pagina 2 anno Xiv - n. 1 - gennaio-febbraio 2013 Dopo la lettura, riciclami! Mobilità Gratuita Garantita Pareri a Confronto continua a pagina 2 In merito all’articolo pubblicato nella scorsa edizione di questo Periodico sulla convenzione stipulata tra Il Municipio XIX e la Società per la Mobilità Gratuita Garantita (MGG) il consigliere Mauro Gallucci, Presidente della Commissione Affari Sociali del Municipio, ci ha inviato il seguente comunicato che integralmente pubblichiamo: “In relazione al vostro arti- colo del mese di dicembre occorre preci- sare alcune inesattezze. Nel periodo lu- glio-settembre il pulmino non è rimasto fermo (tranne 15 giorni ad agosto); anzi ha trasportato quotidianamente 3 pazienti carrozzati del centro di riabilitazione Adelphi presso il padiglione del Santa Maria della Pietà prelevandoli tutte le mattine alle ore 8.00 e riportandoli alla fi- ne della terapia verso le 13.00, ricevendo per questo una lettera di ringraziamento dall’associazione stessa. Il pulmino è stato fermo, per il guasto meccanico (rifaci- mento frizione) 20 giorni tra ottobre e no- continua a pagina 3 ars dental srl www.arsdentalsrl.com rOma 00168 - via di tOrrevecchia, 3/c - tel. 06.3380717 (direziOne mOnte mariO-triOnFale) rOma 00164 - via di bravetta, 95 - tel. 06.66166728 (altezza pisana) rOma 00151- via F. palascianO, 58 - tel. 06.5826600 (direziOne mOnteverde p.zza s. giOvanni di diO) prima visita preventivO gratuiti sbiancamentO dentale implantOlOgia e chirurgia prOtesi Fissa e mObile OrtOdOnzia cOnservativa igiene Orale endOdOnzia estetica dentale medici specialisti pagamenti rateizzati senza interessi 12/18 mesi Pubblicità OrtOpanOramica e 3d in sede Il Concorso “IN POCHE PAROLE” I DUE PREMI SPECIALI Nell’ultimo numero di Igea abbiamo raccontato la cronaca della premia- zione del Concorso Letterario “In poche parole” e pubblicato i tre racconti vincenti, ovvero “L’Etichetta” di Claudio Esposito, “Percorso” di Elisabet- ta Horvat e “L’indifferenza della chiocciola” di Alessia Frijio che, in piedi, riceve l’applauso del pubblico. Ora è la volta dei Premi Speciali attribuiti a Chiara Campolo per “Inferno Personale” e a Stefania Prati per “Il Pri- gioniero” e della sequenza fotografica che troverete nelle pagine 10 e 11.

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il rinnovo di CaMera Senato e reGione

alle urnecon fiduciaAngelo Di Gati

Quale futuro? È la domanda che ciponiamo, tutti, in questi giorni di cam-pagna elettorale nel corso della qualec’è un crescendo di scontri verbali, dipolitica fatta spettacolo e di paure perla grave crisi economica. Nessuna no-stra intenzione – sia chiaro – è volta alpessimismo ma dagli avvenimenti quo-tidiani sorgono non pochi timori e ama-rezze per il prossimo avvenire. Nervo-sismo eccessivo, clima confuso, conti-nue denunce di scandali e di abusi dan-no agli elettori la percezione di unaconflittualità politica di promesse, diprospettive generiche e di ricorsi ad ar-gomentazioni illusionistiche. Mancanogli approfondimenti critici per com-prendere appieno i programmi dei Par-titi e con un linguaggio cosiddetto di“pancia” si suscitano speciose emozio-ni e futili meraviglie. Un costume chenon affronta con sobrietà il dibattito eche non va in cerca del vero dialogo.Che dire poi degli incessanti sondaggiche hanno martellato gli orecchi del-l’elettorato? Riteniamo che siano inaf-fidabili perché, in base alle esperienzedel passato, le urne hanno dato risultatidiversi dalle previsioni. C’è bisogno,invece, di capire ed apprezzare l’impor-tanza del voto mirato alla formazionedi una maggioranza unita e a una Go-vernabilità stabile che possano assicu-rare le riforme necessarie al cambia-mento del Paese afflitto da ingiustizie,emergenza economica, disoccupazione,burocrazia devastante, dalla incoerenzadella attuale politica e dalla caduta dievidenze etiche. Quindi, non è questo il

editoriale

i Giovani al votoGiovanni Di Gati

PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI QUARTIERI TRIONFALE, BALDUINA, PRATI, DELLA VITTORIA, FLAMINIO, CASSIA •Distribuzione gratuita•

La situazione economico-finanziariadell’Italia – la terza economia della zonaeuro – ha raggiunto ormai un livello pre-occupante.

I dati sono allarmanti: il tasso di disoc-cupazione giovanile è balzato al 37,1%, iltop dal 1992; la pressione fiscale dell’Ita-

PerChé alle urneCarlo Orichuia

Uno dei temi assenti nel dibattito poli-tico sia da parte dei rappresentanti dei par-titi che dei giornalisti che furoreggianonelle varie televisioni e nei giornali è statoed è l’astensionismo elettorale. L’Italia hasempre avuto nelle elezioni politiche unaforte partecipazione di votanti rispetto ai

feSta deMoCratiCaGustavo Credazzi

Le elezioni sono la festa della democra-zia e per gli oltre 400mila abitanti dei Mu-nicipi XVII, XIX e XX – circa 350milaelettori – si tratta di un impegno notevole,di un’intera stagione del voto che comin-cia a fine febbraio e finirà in primavera.

Ma aldilà delle “querelles” e delle di-Continua a pagina 2

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anno Xiv - n. 1 - gennaio-febbraio 2013Dopo la lettura, riciclami!

Mobilità Gratuita Garantita

Pareri a Confronto

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In merito all’articolo pubblicato nellascorsa edizione di questo Periodico sullaconvenzione stipulata tra Il MunicipioXIX e la Società per la Mobilità GratuitaGarantita (MGG) il consigliere MauroGallucci, Presidente della CommissioneAffari Sociali del Municipio, ci ha inviatoil seguente comunicato che integralmentepubblichiamo: “In relazione al vostro arti-colo del mese di dicembre occorre preci-sare alcune inesattezze. Nel periodo lu-glio-settembre il pulmino non è rimastofermo (tranne 15 giorni ad agosto); anziha trasportato quotidianamente 3 pazienticarrozzati del centro di riabilitazioneAdelphi presso il padiglione del SantaMaria della Pietà prelevandoli tutte lemattine alle ore 8.00 e riportandoli alla fi-ne della terapia verso le 13.00, ricevendoper questo una lettera di ringraziamentodall’associazione stessa. Il pulmino è statofermo, per il guasto meccanico (rifaci-mento frizione) 20 giorni tra ottobre e no-

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Il Concorso “IN POCHE PAROLE”

I DUE PREMI SPECIALI

Nell’ultimo numero di Igea abbiamo raccontato la cronaca della premia-zione del Concorso Letterario “In poche parole” e pubblicato i tre raccontivincenti, ovvero “L’Etichetta” di Claudio Esposito, “Percorso” di Elisabet-ta Horvat e “L’indifferenza della chiocciola” di Alessia Frijio che, in piedi,riceve l’applauso del pubblico. Ora è la volta dei Premi Speciali attribuiti aChiara Campolo per “Inferno Personale” e a Stefania Prati per “Il Pri-gioniero” e della sequenza fotografica che troverete nelle pagine 10 e 11.

tempo per rimanere indifferenti, equi-distanti o azzardare vuoti giudizi (ricor-diamo l’insensata frase sono tutti ugua-li) che possono allontanare gli indecisied accrescere l’astensionismo. È invecetempo di fiducia, di viva partecipazionealla vita democratica che comincia conil voto, senza mai perdere la speranzain un futuro migliore costruito con il la-voro, l’impegno e la capacità di tutti. Sitratta di porre le basi per consentire, co-me ci ricorda l’art. 4 della nostra Costi-tuzione, di promuovere le condizioniper rendere effettivo il diritto al lavoroa tutti i cittadini i quali sono chiamati aconcorrere al “progresso materiale espirituale della società”. Iniziamo dalleurne; il 24 e il 25 febbraio!

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lia è la terza dell’eurozona e nel 2013 ilprelievo salirà al 45,3%; il debito pubbli-co – su cui si pagano lauti interessi – hatoccato la quota record di 2.020,688 mi-liardi di euro; chiudono migliaia di impre-se che non reggono più l’eccessiva tassa-zione; la richiesta dei mutui per l’acquistodella casa è scesa del 40%; i consumi sonoin caduta libera; il mercato delle venditedelle auto nel 2012 segna una diminuzio-ne del 20%. Nell’ascoltare il parere deigiovani dei nostri quartieri – in vista delleimminenti elezioni politiche – si è notatauna marcata sfiducia nei confronti dei po-litici che da più di vent’anni – indistinta-mente – non si sono occupati del bene co-mune.

“Speriamo che si mettano una manosulla coscienza anche se non ci credo mol-to e non so chi votare”, dice Teresa Fab-brini, giovane commessa in un negoziod’abbigliamento mentre sorseggia un caf-fè in un bar di Torrevecchia. “Le tasse bi-sogna pagarle tutti ma, parallelamente, èanche ora di attuare delle riforme per crea-re occupazione e sviluppo”. Il commentoè di un laureando in scienze politiche,Mattia Savonara, abitante alla Balduina.Francesco Barattini, ventisei anni, disoc-cupato da un anno, “tranne lavoretti sal-tuari”, incontrato a Pineta Sacchetti, conun ottimismo sorprendente “crede chel’Italia uscirà dalla crisi e tornerà competi-tiva come prima”. La chiosa finale la la-sciamo ad una giovanissima signora, Lau-ra Sergenti, residente in via Trionfale, fi-duciosa per quanto riguarda la situazioneeconomica ma molto perplessa per la go-vernabilità del Paese. “La pessima legge

elettorale – ci ha detto – può causare unagrave ingovernabilità qualora i risultatidelle urne dovessero determinare una pre-caria maggioranza”. E tanti altri pareri cheabbiamo ascoltato, girovagando tra i no-stri Quartieri, non inducono all’ottimismoanche se in ciascuno degli intervistati nonè mancata la speranza per un futuro mi-gliore.

dalla prima pagina

i Giovani al voto

spute di schieramento, di partito e di per-sone per il privilegio di essere eletti e ge-stire quindi la “cosa pubblica”, le elezionirappresentano anche il momento della ve-rità per la vita di un paese. E questa volta,più delle precedenti c’è una grande novità:l’entrata in gioco con prepotenza della“questione morale” di berlingueriana edossettiana memoria.

In principio sono state le primarie delcentrosinistra, di partito, di coalizione eper le cariche interne a rappresentare ilnuovo in politica. A queste è seguita infattiun’onda di condivisione generale – ancheper il positivo impatto mediatico – che ha

Paesi Europei e soprattutto se comparataal voto degli Stati Uniti, ma negli ultimitempi il fenomeno si è accentuato e le re-centi elezioni regionali in Sicilia hannosegnalato un forte segnale di disaffezione.Oggi più che mai è necessario parteciparealle elezioni: unico modo per indirizzarele scelte dei partiti ad operare su fatti con-creti e verificarne l’operato. Questa azio-ne deve scaturire da tutti noi a livello dibase con la presenza anche sui nuovi mez-zi di comunicazione come internet dove ildibattito può essere esteso semplicementead un auditorio sempre più vasto. La crisieconomica ha riportato tutti a riconsidera-re la realtà: basta promesse e fumo negliocchi. Una partecipazione consapevolepuò modificare questo stato di cose: il nonvoto mortifica la democrazia e apre spaziai movimenti che hanno mezzi finanziari edi pressione per creare consenso. È solodall’ultimo dopoguerra che il voto è uni-versale e che tutti possono votare. Oggisembra una banalità, ma quanti anni equante battaglie sono occorse per raggiun-gere questi risultati?

Forse farà freddo, è febbraio, ma vo-tiamo!!!

dalla prima pagina

PerChé alle urne

dalla prima pagina

feSta deMoCratiCa

contaminato perfino il centrodestra conlunghissime dispute circa l’opportunità difarle e sulla loro reale utilità.

Dalle primarie del centrosinistra è natoil caso Renzi che ha rimesso in discussio-ne un po’ tutto il quadro della politica na-zionale con il suo pragmatismo che va benoltre lo stesso superamento delle ideolo-gie, da tutti decantate negli ultimi decenni.Con lui e con il suo metodo giovanilista dirottamatore volto a cambiare, a sostituire,a rinnovare, sono infatti venute meno al-cune certezze e posizioni, consolidate.

Poi nella nostra regione, nel Lazio c’èstata la levata di scudi contro l’intero Con-siglio reo di aver proposto o accettato, didividere soldi pubblici per supposti motivipolitici. E quindi via tutti i vecchi consi-glieri e quindi via al rinnovamento dellecandidature con strascichi bipartisan e coni radicali in bilico addirittura tra destra esinistra.

E nel centrosinistra c’è stata anchel’esclusione di importanti esponenti politi-ci, vincitori di primarie, che però presen-tavano problemi giudiziari.

Infine, ma non si sa se ci sarà ancoradell’altro, nel centrodestra c’è stata quellache fino a pochi giorni fa era un’impensa-bile soluzione: l’esclusione dalle liste deicandidati di alcuni importantissimi perso-naggi politici nazionali e locali. Esclusio-ne dovuta però più ai sondaggi che li da-vano come elementi “negativi” per la pro-pria fazione, che per motivi di opportunitàetico-politica.

Oltre alla questione morale che indub-biamente si è fatta strada anche per il fio-rire di liste di indignati “antisistema”, co-mincia dunque a fare capolino il sanoprincipio dell’“opportunità”, quella che ilatini sintetizzavano nel detto “la mogliedi Cesare non solo deve essere onesta, madeve anche apparire onesta”.

vembre, come dimostra la fattura, intera-mente pagata dalla MGG, alla concessio-naria Fiori, datata 19/11/2012. Il dottorGiglio, interpellato in seguito alla dichia-razione relativa alla “mancanza di traspa-renza” si riferiva alla ditta MGG, e noncerto all’associazione Partecipandoci. Ladelibera del consiglio Municipale che in-dividuava una ditta distinta dalla MGG, ètuttora in essere, ma la ditta in oggetto, dame più volte interpellata sia telefonica-mente che di persona, ha sempre postici-pato la data della consegna, fino alla spari-zione completa. I servizi sociali erano in-formati dell’iniziativa, tant’è che hannoinserito tale disponibilità nel preliminaredel piano regolatore sociale municipale.La pubblicità dell’iniziativa è sta-ta svolta nelle parrocchie del Mu-nicipio, nei centri sociali anzianie dai servizi sociali. Il pulmino hasvolto GRATUITAMENTE tuttigli interventi che gli sono tati ri-chiesti compatibilmente alle di-sponibilità; alcune volte ha usu-fruito dei mezzi di altre associa-zioni per poter esaudire le richie-ste degli utenti, qualora coinci-denti. Detto pulmino al momentotrasporta: quotidianamente unapaziente anziana alla Columbus,due volte a settimana un iscrittodel centro anziani Primavalle aldon Orione e ogni lunedì un pa-ziente al San Filippo per delle

medicazioni. Tutto questo facendosi cari-co oltre che dell’autista anche del carbu-rante (10.000 km fate voi il conto); sareb-be utile sapere quanti trasporti settimanaliesegue la cooperativa, remunerata confondi Municipali, che nel progetto TELE-ASSISTENZA, prevede anche il trasportocon pulmino. Avevo proposto un progettocon il volontariato civile del Comune chenon è stato portato avanti da chi di compe-tenza. Che la situazione della MGG nonfaccia piacere a nessuno è fuor di dubbio,ma negli accordi presi con il Municipionon è mai venuta meno, ed è altresì veroche le generose donazioni dei commer-cianti sono tutte deducibili. Pertanto talieditti propagandistici di chi cerca pubbli-cità sul lavoro altrui, rischiano di recaredanno a chi ha veramente bisogno, in

cambio di un fugace, e mendace, attimo dinotorietà”.________

Avremmo – innanzi tutto – preferito, perevidenti motivi, che alle cosiddette “ine-sattezze” avesse risposto direttamente chigestisce il servizio, cioè l’AssociazionePartecipandoci e non il Presidente dellaCommissione Affari Sociali del Munici-pio, Mauro Gallucci, che può così appari-re custode o protettore dell’AssociazionePartecipandoci. Comunque ribadiamoche :– non è dato sapere se il pulmino abbia

veramente svolto il servizio dal 16 apri-le, giorno della consegna, fino al mesedi luglio;

– il numero dei disabili trasportati (com-plessivamente quattro e non tutti giornidella settimana) è veramente esiguo ri-spetto al costo del servizio valutato in-torno ai 200mila euro all’anno;

– non risulta esserci traccia di pubblicitàdell’iniziativa attraverso locandine o

comunicati nelleParrocchie del Mu-nicipio e nei centrisociali;– il Dott. Da-nilo Giglio, da noinuovamente interpel-lato, ha attribuito, lamancanza di traspa-renza alla gestionedel servizio, cioèa l l ’ A s s o c i a z i o n ePartecipandoci e nonalla Società MGGcome sostiene il Pre-sidente della Com-missione del Munici-pio, Mauro Gallucci;

– la convenzione sembra un pasticcio(come abbiamo già scritto) tale che haindotto alcuni sponsor a sospendere ipagamenti rateali e a chiedere tutti gliatti amministrativi della convenzionetra il Municipio a la MGG;

– sulla questione si attende ancora la ri-sposta del Presidente del Municipio, Al-fredo Milioni, alla interrogazione delConsigliere di opposizione, ValerioBarletta, presentata il 18 ottobre scor-so. Per regolamento sono trenta i giornientro i quali rispondere;

– gli “editti” – vogliamo infine precisaree ricordare – sono emanati da una pub-blica autorità per dare un comando. Siprega di non fare confusione! La nostrafunzione rientra nel diritto-dovere di in-formare, correttamente, nell’interessedel bene comune. (A.D. G.)

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È possibile trasformare una strada im-portante come via della Conciliazione inun parcheggio? La risposta è sì, provareper credere. Basta transitarvi la sera perpoter constatare come questa via sia di-ventata un’area di sosta per bus turistici eauto, in barba alla finalità dell’istituzionedella sosta a pagamento che consente unostazionamento nelle aree blu limitato neltempo.

Nella strada la sosta si protrae per oresoprattutto di notte.

Purtroppo le note dolenti in zona, nonfiniscono qui.

La pavimentazione dell’area pedonalesituata attorno a Castel Sant’Angelo risul-ta gravemente danneggiata dalle auto la-sciate in sosta dai soliti sconsiderati. Lacattiva abitudine, come ha segnalato ilPresidente del Consiglio del MunicipioXVII, Giovanni Barbera, si verificherebbeogni volta che l’Auditorium ospita eventiche richiamano un gran numero di spetta-tori.

Degrado urbano che rappresenta un

pessimo biglietto da visita per la Capitale.Sull’argomento, abbiamo interpellato

Barbera, il quale ci ha informato di avereinteressato della questione il Comandantedei vigili urbani del XVII gruppo e di averdiffuso numerose fotografie che compro-vano i danni.

Pessime abitudini “notturne”

deGrado urbanoFrancesco Amoroso

Con uno scenario da brivido

Pattinare Sul GhiaCCioFederica Ragno

4 www.igeanews.it4 www.igeanews.itDAL MUNICIPIO XVII

Pattinare sul ghiaccio nel cuore di Ro-ma, pattinare all’ombra della “Mole” econ la Basilica di San Pietro come sfondo.Nello scenario unico di Castel Sant’Ange-lo allo Grinzing Village tutto ciò è possi-bile. La pista di oltre 1.200 mq di superfi-cie si trova nell’area pedonalizzata con af-faccio sul Tevere. Fino al 24 febbraio saràpossibile pattinare e divertirsi tutti i giornidalle 10 alle 24 e per i ragazzi diversa-mente abili l’ingresso è gratuito.

Anche per le scuole sono previsti in-gressi gratuiti. Previsti, inoltre, spettacolie animazione per i più piccoli. Il costo delbiglietto è di 8 euro per quello intero men-tre il ridotto è di 6 euro per i bambini finoa 14 anni di età. (Per maggiori info contat-tare cell. 331.3508913).

Altra possibilità per pattinare sul ghiac-cio è la pista presso l’Auditorium Parcodella Musica aperta fino al 17 Febbraio.Con 8 euro/ora si acquista sia l’ingressopista e noleggio pattini mentre il ridottocosta 6 euro/ora.(Per maggiori info telefo-nare allo 06.80660289).

La pista è aperta da lunedì a giovedìdalle ore 14 alle ore 21 mentre venerdì eprefestivi dalle ore 14 alle ore 24, il sabatodalle ore 10 alle ore 2 mentre la domenicae festivi dalle ore 10 alle ore 24. Che altrodire? Buon divertimento a tutti, grandi epiccoli.

Pietre d’inCiaMPo edi MeMoria

Gustavo Credazzi

Sampietrini con superficie d’ottone sucui è inciso il nome di persone perseguita-te, deportate e uccise durante la secondaguerra mondiale dai nazisti e dai fascisti,sono stati posti in via delle Milizie, viaGiulio Cesare e via Chinotto dall’artistatedesco Gunter Demnig.

Dunque un po’ di storia anche nei nostriquartieri con un’iniziativa di grande inte-resse storico, politico e civile. Sotto l’AltoPatronato del Presidente della Repubblicae alla presenza di autorità politiche e civilil’artista tedesco Gunter Demnig, ideatoredel progetto, ha posto in alcune strade delXVII e di altri municipi di Roma, alcune“pietre d’inciampo” in memoria di altret-tanti nostri concittadini perseguitati emandati a morte nei campi di concentra-mento.

Le pietre con inciso il nome, la data dinascita, il giorno dell’arresto e la tragicadestinazione delle vittime, interrate neimarciapiedi prospicienti le loro abitazionisono chiamate “pietre d’inciampo” per ri-cordare a tutti, con questo piccolo gesto latragedia dei singoli e dell’intera comunità.

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L’ingresso e la vetrina

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aSSetto del territorioSoluZione lontana?

Confusa, per non dire caotica e quindi lontana la soluzione per il nuovo assettodel territorio comunale. Non si conosce ancora - dopo tante discussioni - la divi-sione esatta dei territori dei vari Municipi che dovrebbero essere ridotti di nume-ro. Non si sa –ad esempio - se il territorio del Municipio XVII (Prati, Borgo,Trionfale, Delle Vittorie) sarà accorpato a quello del Municipio I (centro storico)e a una parte del Municipio IX (S. Giovanni). Per la approvazione definitiva delleriforma manca il voto del Consiglio Comunale; un passaggio non facile perché lecommissioni competenti del Campidoglio tardano a mandare il testo in aula e traquattro mesi si voterà per eleggere le nuove amministrazioni del Comune e deiMunicipi.

LEGGETE E DIFFONDETE

IL GIORNALE DEI QUARTIERI

Un particolare della pavimentazione danneggiata.

Un progetto dedicato agli anziani perprendersi cura della memoria, esaltare illoro ruolo sociale e aprire il dialogo coi piùgiovani. Questo e molto altro è il progetto“Memories for ageing people” curato dalRotary Club Roma Centenario. Il ricordoattivo come mezzo per tenere viva la me-moria. Nel momento in cui crescono leaspettative di vita, spetta alla società e alleistituzioni il compito di supportare la salu-te della popolazione anziana sui temi con-nessi all’invecchiamento della memoria ea tutte le patologie implicate. Questo pro-getto funziona da stimolo ai ricordi. Rico-struire il film della propria vita diventa unottimo esercizio, con evidenti effetti di cu-ra e di prevenzione di eventuali disturbi

della memoria. “Il progetto del RotaryClub Roma Centenario ci ha immediata-mente colpito e lo abbiamo sostenuto conconvinzione” ha dichiarato la Presidentedel Municipio Roma XVII Antonella DeGiusti. Il progetto “Memories for ageingpeople”, presentato presso il Consiglio delMunicipio Roma XVII, è un’iniziativa, na-ta nell’ambito delle attività dell’Anno Eu-ropeo dell’invecchiamento attivo e dellasolidarietà tra le generazioni. È dedicato aicentri anziani del Municipio con l’obietti-vo di coinvolgere direttamente i soci che lifrequentano. Il progetto mette al centroesperienze e memorie dei soci dei centricoinvolti quali narratori e attori e consistenella realizzazione di filmati basati su que-

sta memoria. L’obiettivo? Trasmetterequesto patrimonio ai più giovani quale“ponte” tra vecchie e nuove generazionidel Municipio. È un modo per esaltare ilruolo sociale degli anziani e per aprire queldialogo coi più giovani essenziale alla te-nuta e alla coesione sociale e alla trasmis-sione del nostro patrimonio culturale. “Av-vicinare le generazioni, agevolare la tra-smissione della memoria, curarsi delle me-morie stesse e coinvolgere gli anziani inquesta sfida a ricomporre la propria storiaper raccontarla agli altri – ha dichiaratoAntonella De Giusti – sono stati segmentidi un impegno che vede il Municipio pro-tagonista da sempre. A ottobre c’è stata lafase di avvio del progetto: 64 anziani han-no partecipato attivamente, ben il 10 % deisoci attivi dei Centri Anziani. Il progettoadesso si chiuderà a marzo con la presenta-zione dei prodotti multimediali e la fasedei test di verifica, compresa una relazionesui risultati ottenuti

un progetto del “rotary Club Centenario”

inveCChiaMento attivoFederica Ragno

risolto il nodo della Sanità al “trionfale”

all’oftalMiCo Gli aMbulatori

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DAL MUNICIPIO XVII

La vicenda del Poliambulatorio di viaSan Tommaso d’Aquino al Trionfale si èconclusa.

L’Amministrazione Sanitaria Roma E,tenendo conto delle istanze dei cittadini,dei rappresentanti del Municipio XVII edelle parti sociali, ha riconsiderato ilpiano dei servizi trasferendo, in aggiuntaal Centro Prelievi, alla Guardia Medica ealla Radiologia, all’Ospedale Oftalmicodi via Cipro anche tutti gli ambulatori di

specialistica. I Reparti di Odontoiatria eOculistica, invece, rimangono presso ilPresidio di Lungotevere della Vittoria.

È stata, inoltre, riconfermata la colloca-zione dei restanti servizi presso le destina-zioni già individuate, salvo il Servizio Tu-tela Salute Mentale e Riabilitazione EtàInvolutiva e Disabili Adulti – TSMREE eDA) che è stata dislocata presso l’IstitutoMaterno Regina Elena.

(eml)

alla scuola professionale don orione

donata un’autoaGli Studenti di MeCCaniCaUn’auto, ad uso didattico, per accresce-

re competenza e professionalità agli stu-denti di meccanica che frequentano lascuola di formazione Don Orione in Viadella Camilluccia, è stata donata da unanota Società automobilistica. In concomi-tanza della consegna del veicolo si è svol-to un incontro sulle figure professionaliper il sostegno del settore automobilistico,nella sala Conferenze del Centro Orioni-no. Ha aperto i lavori il direttore dellascuola Prof.ssa Patrizia Morichelli che,

dopo aver ringraziato per la donazione, ha– tra l’altro – sottolineato l’importanzadell’iniziativa volta ad accrescere la for-mazione professionale degli studenti.Hanno, poi raccontato le esperienze vissu-te nelle officine dell’Istituto il prof. Mas-simo Pecorari insegnante di meccanica egli studenti Aly Mohamed e Davide Ce-rioni. Ha concluso il prof. Sandro Limon-celli coordinatore stage Endo-Fap Lazio.La cerimonia è terminata con la consegnadelle chiavi dell’auto.

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La solitudine è il male peggiore per glianziani

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Novità per gli abitanti di Torrevecchia,dovute soprattutto all’inciviltà di molti au-tomobilisti. Cambia ancora il senso dimarcia di via Tommasini e si torna alleorigini. Volano via, per il mancato rispettodelle regole più di 10mila euro. Un patri-monio, senza contare il tempo perso inu-tilmente per studiare ed approntare il pro-getto definitivo e poi essere costretti asmontarlo. Dunque, l’anarchia al volanteha portato l’amministrazione a tornare suisuoi passi.

Ecco la breve, ma sintomatica storia.Dopo il via del progetto del dipartimentoMobilità, richiesto dal Municipio, si era

proceduto ad una attenta rimodulazionedella viabilità della zona installando tuttauna nuova segnaletica per fare in modoche non ci fossero più incroci pericolosi,ma solo svolte a destra o a sinistra.L’obiettivo era di far snellire l’arteria prin-cipale, via di Torrevecchia, creando un by-pass interno.

“Via Tomassini nel progetto diparti-mentale approvato dal Municipio, sottoli-nea Pirandola, Presidente del Consigliomunicipale, andava da Via Tebaldi aduscire, ma successivamente l’Ama a causadell’impossibilità di passaggio negli in-croci dei suoi mezzi, causata dal parcheg-gio selvaggio, ne ha richiesto l’inversio-ne”.

Tutto sommato secondo Pirandola, noncambia l’aspetto sostanziale, pertanto chinon vuole affrontare durante l’ora di puntail rallentamento della Torrevecchia andan-do verso Monte Mario, potrà procedere davia Ellero via Tebaldi uscendo a Via Bo-nacossa, in attesa della Torrevecchia bis.Ma il danno resta, soprattutto alle finanzecomunali.

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Per evitare gli ingorghi sulla trionfale

interventi Per il forniCetorna al passato la viabilità di torrevecchia

l’anarChia al volanteAlessia Gregori

DAL MUNICIPIO XIX

Una veste nuova per il Fornice del sanFilippo Neri. In arrivo, a breve, una diver-sa urbanistica per regolamentare il traffi-co. Necessario, almeno nelle ore di punta,l’intervento è fondamentale per mettereordine nel disordine.

Secondo Massimiliano Pirandola, presi-dente del consiglio municipale, dopo l’ap-provazione del Piano Particolareggiato delTraffico, il Municipio 19 ha approvatosette ambiti di intervento finanziati dallaGiunta Capitolina, in particolare l’adegua-mento e la razionalizzazione del Fornicedel San Filippo.

“In questi ultimi due mesi è stato segui-to l’evolversi del procedimento in fase diultimazione. Nell’ultima riunione tenutacon il Presidente del Municipio AlfredoMilioni, si è ribadita la volontà di proce-dere speditamente con l’inizio lavori”.

Precedentemente si era votata ancheuna risoluzione in Consiglio per l’introdu-zione di semafori temporizzati all’internodei fornici per regolare il traffico nelle oredi punta. L’obiettivo dell’amministrazioneè di completare i lavori al più presto permisurare la ricaduta effettiva su tutto ilquadrante. a.g.

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nuova gestione

Per la cultura e lo sport nel territorio

inContro Con le aSSoCiaZioni

Per la realizzazione delle manifestazioni sportive, culturali, ricreative, attraverso ban-di di concorso, promosse dal Municipio XIX, si è svolto un incontro, nei locali dellascuola di Via Nazario Sauro, tra il vice Presidente della Commissione Cultura del Muni-cipio Roma 19, Valerio Barletta, e le Associazioni di volontariato che operano nel terri-torio. Come ogni anno (così negli altri Municipi) sono stati stanziati dei finanziamenti –da un massimo di 15mila euro a un minimo di 2.500 euro – per le varie manifestazioni(festa della musica, concerti, rassegne letteraria e artistica, spettacoli teatrali, sport, pe-sca sportiva) con i quali le Associazioni vincitrici dei concorsi potranno realizzare sulterritorio del Municipio i loro progetti. Valerio Barletta ha ricordato le difficoltà incon-trate e poi superate in seno alla Commissione cultura nella fase di predisposizione edapprovazione dei bandi di concorso e ha espresso rammarico per la mancata pubbliciz-zazione della iniziativa attraverso una conferenza stampa. Numerosi gli interventi deirappresentanti delle Associazioni che hanno – tra l’altro – sottolineato la validità dellainiziativa e auspicato la necessità di una più attenta collaborazione tra gli operatori delvolontariato.

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È il caso di dire che il mercato si adegua e viene incontro a quanti hanno neces-sità di effettuare piccole riparazioni a cellulari di fascia alta (smartphone) i cuiprezzi sono elevati. Se riparare un cellulare di fascia bassa (prezzi bassi) non con-viene perché è preferibile un nuovo acquisto, il discorso è diverso per gli smar-tphone sui quali alcune caseproduttrici non effettuano pic-cole riparazioni. Non è piùcosì perché in Via Battistini,accanto all’edificio della sededel Municipio XIX, da pochigiorni c’è un laboratorio diuna nota catena nazionale cheprovvede ( i preventivi sonogratuiti) alla riparazione diiPhone, iPad, iPod, i costi deiquali sono elevati.

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“Un itinerario narrativo multimedialeattraverso le memorie del manicomio percombattere lo stigma (ovvero il segno delmale) e promuovere la salute mentale”.Così viene descritto il Museo Laboratoriodella Mente di S. Maria della Pietà sul sitoufficiale. Il Museo è stato inaugurato nel2000, un anno dopo che la legge 180 im-pose la chiusura di tutti i manicomi sul ter-

ritorio nazionale, ed è situato nel Padiglio-ne 6 del comprensorio. È un Laboratorioperché i visitatori possono interagire conle installazioni. Durante il percorso si en-tra in contatto con la realtà manicomiale:si possono ascoltare le voci dei pazienti lecui figure scorrono sulle schermo e con lequali si po’ interagire e dalle quali si pos-sono apprendere disagi mentali e guari-gioni avvenute. Perfino le stanze del ma-nicomio tornano a vivere e diventa possi-bile immergersi in quegli ambienti, comela Fagotteria, la Camera di Contenzione,le macchine dell’elettroshock e la farma-cia, che fino a venti anni fa sono stati tea-tro del dolore dei pazienti del manicomio.Non è una convenzionale visita ad un mu-seo; è un’esperienza unica e coinvolgente,in grado di avvicinare studiosi e non aduna realtà che spesso viene consapevol-mente trascurata. Non a caso, il Museodella Mente ha ricevuto il Premio ICOM(International Council of Museum) nel2010 come “Museo dell’anno per l’inno-vazione e l’attrattiva nei rapporti con ilpubblico”. Altro, e non ultimo, motivo diorgoglio è la costante ed attiva collabora-zione con Istituti scolastici ed universitari,italiani ed esteri, che considerano il Mu-seo un polo di ricerca unico nel suo gene-

PriMo MeMorial ferri

Un’imponente cornice di pubblico, nonostante la serata particolarmente fredda, ha segui-to lo svolgimento del primo “Memorial Franco Ferri” indetto dall’ASD Cheyenne, sulcampo della parrocchia “Gesù Divin Maestro” di via Montiglio. Sul terreno di gioco, di-visi in tre équipe di calcetto, sono scesi gli amici e i clienti di Franco, indimenticabile edi-colante del Quartiere Trionfale a Monte Mario. Al termine delle partite, la Coppa, conse-gnata ai vincitori dal figlio di Franco, Simone, è stata sollevata in alto dalla compaginedei “Rossi”, dietro i “Neri” e i “Verdi”. Durante il rinfresco che ha fatto seguito alla ma-nifestazione sportiva, gli organizzatori visti i numerosi spettatori, hanno programmato diripetere l’evento il prossimo anno, con la partecipazione di altre squadre.

re. Anche se a causa delle scarse risorseeconomiche rischia la chiusura. “Ciò po-trebbe avvenire la prossima estate se nonavremo più fondi – ha avvertito il direttoredel Museo Pompeo Martelli – Il Museo ri-sente molto del peso dei tagli della Regio-ne Lazio sui servizi del territorio, ma c’èbisogno di un salto di qualità e dell’impe-gno della nuova giunta regionale che ac-colga i progetti di risanamento dell’edifi-cio, di restauro e di bonifica mai finanzia-ti. Allo stesso tempo è necessario consoli-dare l’esistente, quindi permettere che illavoro quotidiano possa continuare. Il che– ha concluso Martelli - comporterebbe unaumento dell’occupazione di tutti queigiovani laureati che inviano i loro curricu-la, con una media di cinque a settimana,per poter lavorare qui e porterebbe unenorme beneficio a questo quadrante dellacittà”. Intanto, il consigliere comunale

Dario Nanni e il consigliere municipaleNico Simoniello hanno espresso, pocomeno di un mese fa, la loro soddisfazionenel veder accolta all’unanimità dall’As-semblea Capitolina la mozione che impe-gna sindaco e giunta a stanziare 50 milaeuro di fondi per il Museo della Mente af-finchè sia scongiurato il rischio di bloccodell’attività.

I partecipanti alla manifestazione sportiva nella classica “foto ricordo”. A destra in

piedi i tre fratelli Ferri.

Un immagine del museo.

L’ingresso di S.M. della Pietà.

Un particolare del Laboriatorio della Mente.

Nell’ultimo numero di Igea, come i no-stri lettori ben sanno, abbiamo raccontatolo svolgimento della cerimonia di premia-zione del Concorso letterario “In pocheparole” ma non abbiamo purtroppo potu-to, per problemi di tempo e di spazio (ilgiornale era già in tipografia) illustrarne lacronaca con le immagini della manifesta-zione né pubblicare tutti i racconti premia-ti come il regolamento ci impegnava a fa-re. Ora finalmente abbiamo l’opportunità,sia pure in ritardo, di porre rimedio a que-ste involontarie lacune ed ecco quindi inqueste pagine il resoconto fotografico del-la serata insieme ai due racconti che han-no ricevuto il premio speciale della giuria:“Inferno personale” di Chiara Campolo,eccezionale prova di maturità ed abilitàespressiva di una studentessa ginnasiale, e“Il prigioniero” di Stefania Prati. Due gio-vani di talento che siamo particolarmenteorgogliosi di farvi conoscere e che, insie-me a tutti quelli che, accettando la sfida di

scrivere un racconto in sole 4.000 battute,hanno partecipato al Concorso, hanno da-to un senso ed un’importante ricompensaal lavoro svolto dalla giuria e dagli orga-nizzatori. Il successo dell’iniziativa, l’am-pio numero dei concorrenti, il felice esitodella serata di premiazione grazie alla col-laborazione di tanti professionisti di talen-to (dalla giornalista Carlotta Tedeschi alquartetto d’archi Nov’artis, dal mezzo so-prano Daniela Alunni al giovane attoreLorenzo Richelmy) ci spronano a ripeterel’esperienza. Speriamo quindi di poter tor-nare presto a proporvi di inviarci i vostriscritti, sempre all’insegna della brevità,caratteristica del Concorso che è stata par-ticolarmente apprezzata dal grande An-drea Camilleri come, nell’introduzione vi-deo che ha voluto dedicare alla manifesta-zione, ha tenuto a sottolineare, tessendo lelodi della capacità di sintesi, esercizio vir-tuoso da coltivare con particolare cura nelpaese della retorica e dell’eccesso verbale.

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Premio Speciale

inferno PerSonaledi Chiara Campolo

Dolore. Acuto, perforante, dietro la testa e vicino alle tempie. Mi alzai a fatica nelbuio e mi tastai la nuca; quando ritirai la mano era calda e bagnata, e odorava di sale eruggine. Cercai di abituare gli occhi all’improvviso buio, ma era talmente nero, talmentefondo e spesso, che non riuscivo a vedere le mie mani. Avanzai cauta per la stanza, conle braccia tese davanti a me e quasi subito incontrai una superficie dura e porosa, legger-mente umida, come fossi sottoterra. Poco più in là c’era una porta, di ferro, credo, senzaalcuna maniglia, come quelle delle celle frigorifere. Lì accanto, un vassoio che urtai, fa-cendo cadere dell’acqua e qualcosa che rotolò per meno di un metro. Feci il giro di tuttala stanza, senza trovare ombra di finestre, o almeno lampade. Mi accucciai a terra don-dolandomi sui talloni, con le lacrime che iniziavano a scendere, inesorabili. Mi brucia-vano sul viso gelido, e quasi condensavano prima di cadere a terra. Cominciava davveroa fare freddo, i miei abiti primaverili non erano certo sufficienti per proteggermi dal ge-lo oscuro di quella prigione sotterranea. Mi strinsi più forte le ginocchia al petto, cercan-do di ricordare perché mi trovassi lì, ma qualcosa mi dava fastidio all’altezza dei fian-chi, come una grossa spina smussata. Allungai le gambe e frugai nella tasca dei mieipantaloni di tela, per tirarne fuori un insperato accendino.”Grazie a Dio fumo” pensai,mentre cercavo di sfregare abbastanza forte la pietra pomice con le mani rigide per ilfreddo; dopo parecchi tentativi e le dita arrossate, finalmente una debole fiammella siaccese fra le mie mani, a scaldarmi un poco il viso e ad illuminare fiocamente l’ambien-te circostante. Era esattamente come avevo immaginato: quattro muri scrostati e mac-chiati d’umidità, alti quanto bastava perché la mia debole luce non illuminasse il soffit-to, una porta di ferro e gli avanzi di un pasto mai toccato. La stanza era completamentespoglia, senza neanche ragnatele agli angoli, solo inquietante, angosciante, vuoto, cheopprimeva l’anima e aumentava il senso di solitudine. Mi piegai in due, scagliando vial’accendino, annegando nella mia stessa paura, desiderando l’incoscienza… una vocerisuonò improvvisa nell’ambiente, o forse era solo nella mia testa. «Sono tornato, seicontenta? Ci sarà da divertirsi, non pensi anche tu?» disse, con voce suadente e maligna.Mi premetti la testa fra le mani, non volevo sentire mai più quella voce, mai più... di so-pra si sentivano dei passi, pesanti, che piano piano si avvicinavano. Mi spinsi la testa frale ginocchia, ma il rumore era sempre più forte, finché non si fermò, esattamente davan-ti alla porta. Un respiro affannoso e un tintinnio sul pavimento, poi il rumore della chia-ve nella serratura. La porta si aprì e io alzai di poco il viso; sulla soglia, stagliato nellaluce soffusa proveniente da dietro, c’era una figura imponente, di cui non riuscivo a di-stinguere perfettamente l’aspetto, ma ero sicura, troppo sicura, di conoscerlo, bene,troppo bene. Egli sogghignò prima di entrare e chiudersi la porta dietro le spalle, facen-do dondolare fra le mani una chiave.

Mi svegliai di soprassalto, sudata fra le lenzuola leggere, con il battito del cuore acce-lerato. Cercai di calmare il respiro, senza grossi risultati. «Ora sei sveglia, eh?» disseuna voce – la stessa del sogno – dall’altra parte della stanza, avvolta nelle volute di fu-mo blu di un sigaro cinese. Istintivamente mi toccai la nuca e, come mi aspettavo, sentiiil duro grumo di sangue rappreso. Girò la seggiola verso di me e potei vedere chiara-mente il volto imperlato di sudore, sporco di birra e fumo di mio marito aprirsi in un sor-riso falso e sarcastico. Mi ritrassi verso i cuscini e trattenni il fiato. Il mio inferno perso-nale era venuto a trovarmi, di nuovo.

i PreMi SPeCiali e le iMMaGini del noStro ConCorSo letterario “in PoChe Parole”

un SuCCeSSo da riPeterePaola Ceccarani

Angelo Di Gati, Presidente dell’Associazione Igea, dopo la proiezione del video-mes-saggio di Andrea Camilleri, introduce la serata

Carlotta Tedeschi, giornalista RAI, pre-senta la manifestazione

Il giovane attore Lorenzo Richelmy legge iracconti vincitori dei primi tre premi

Tilde Richelmy dell’Associazione Igearacconta la sua esperienza di giurata delpremio

Emanuele Bucci dell’Associazione Igea il-lustra i criteri seguiti dalla giuria nell’as-segnazione dei premi

Flavia Adami, componente della giuria, inun suo intervento

La prof. Nina Arcabasso illustra il lavorodella giuria

Un omaggio floreale a Federica Ragno ePaola Ceccarani che hanno contribuito alsuccesso del concorso

Angelo Di Gati, Presidente dell’Associa-zione Igea, porge un omaggio floreale aCarlotta Tedeschi, conduttrice della sera-ta

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Premio Speciale

il PriGionierodi Stefania Prati

C’è chi guarda le stelle per la loro bellezza, chi le osserva per studiarle. Io guardo lestelle perché non ho altro da vedere. Sono segregato in questa claustrofobica gabbia dagiorni, con la constante consapevolezza di non poter fuggire. Quattro pareti mi circon-dano, una rete è sopra la mia testa. Sono solo contro quei mostri spietati. Sto impazzen-do, soffocando, non posso sopportare un’altra notte nell’oppressione di questo silenzio.Cos’era quello scricchiolio? Sono venuti a prendermi o sono allucinazioni? Sono affa-mato. Mi hanno offerto del cibo, ma ho rifiutato. Vogliono che ingrassi perché i mostrimangiano quelli come me.

Quando ero piccolo si raccontavano storie su gigantesche creature affamate della no-stra carne: avevo paura, ma credevo che esse fossero figlie dell’immaginazione, nate perspaventarci. Sono cresciuto senza immaginare ciò che sarebbe successo, senza essernepreparato. Finché all’improvviso i mostri sono piombati su di noi. Io e i miei genitoririuscimmo a fuggire e a raggiungere una temporanea e fugace salvezza. Avevo una com-pagna a cui tenevo moltissimo. L’ho persa durante la confusione iniziale: nell’egoismodella fuga a nessuno interessava altro se non la propria salvezza. Le ho detto di seguir-mi, ma lei stava cercando la sua famiglia. Tutti urlavano, supplicavano, pregavano. Leho detto che sarei andato con lei, ma mi ha risposto di proteggere i miei genitori, lei ciavrebbe raggiunto nel nostro posto segreto. Non l’ho più rivista e mi sono sempre chie-sto cosa le fosse accaduto, ma dopo aver visto questo carcere, la flebile speranza che siaviva è svanita.

Loro sono qui, orribili, disgustosi, terrificanti! Mi sono rannicchiato nell’angolo e mistanno guardando dall’alto della loro statura, attraverso la rete, parlando una lingua sco-nosciuta prodotta da voci rauche, gutturali, inquietanti. Per favore, cullatemi con dolcibugie, ditemi che è un incubo, ditemi che tutto andrà bene, ditemi che quelli che amonon sono morti. I mostri se ne sono andati. Per ora.

Ricordo appena: quel giorno io e i miei genitori raggiungemmo la caverna. Ero in an-sia per la mia compagna, un minuto sembrava un’eternità. Decisi di uscire a controllarecosa fosse accaduto. Tutto era distrutto e fui bloccato dalle catene invisibili del terrore.I mostri avevano preso tutto e tutti, usando strane armi di una mortale tecnologia. Il loroprogresso era diventato la nostra distruzione.

Queste mura mi stanno schiacciando. Non posso respirare, non posso vivere, non vo-glio morire. Ho sentito un altro rumore. Stanno venendo a prendermi? No, era solo ilmio requiem cantato dal vento. Le stelle sono in cielo, immobili ed egoiste. Mi guide-ranno verso un posto migliore? Basta! Non smettere di sperare! Potrei arrampicarmi sul-le pareti, raggiungere la cima, mordere la rete finché non aprirò una via di fuga! Che fol-lia. Anche se riuscissi ad arrampicarmi i miei denti non sono così aguzzi da romperequella rete mortale. Non posso aspettare di essere divorato. O peggio. Si dice che ci usi-no per degli esperimenti. È insopportabilmente ingiusto! Perché nessuno viene a salvar-mi?

Non potevamo rimanere ancora nella caverna. Uscimmo spinti dalla fame e fu allorache ci presero. Li ho visti mettere in un sacco i miei genitori e un secondo dopo tutto erabuio. I mostri vengono dai confini del mondo: sono gli dei della distruzione.

Devo fuggire. Sono in trappola. È impossibile. Devo pensare. Non c’è tempo, stannoarrivando. Silenzio, oppressivo silenzio. Le stelle brillano, il vento sussurra il suo cantoaccompagnando le foglie nell’infinito. Vorrei volare come loro.

C’è qualcuno? Aiutami! Non essere indifferente. Passi, passi e altri passi. Così rim-bombanti. Loro sono qui, un braccio è nella gabbia, un enorme mano mi sta per prende-re. Aiuto!

Il mostro più alto dice all’altro: “Sicuro che non siano intelligenti? Guarda nei loroocchi, sembrano supplicare.” E l’altro: “Suvvia, sono solo degli stupidi conigli, la natu-ra ci chiama ad ucciderli”.

i PreMi SPeCiali e le iMMaGini del noStro ConCorSo letterario “in PoChe Parole”

Claudio Esposito, vincitore del 1° premiocon il racconto “L’etichetta”, riceve lacoppa dal capo-redattore del periodicoIgea Ferruccio Ferrari Pocoleri e la targadella Provincia da Federico Iadicicco, vi-ce-presidente della Commissione Culturadella Provincia di Roma

Elisabetta Horvat, vincitrice del 2° pre-mio con il racconto “Percorso”, riceve lacoppa da Giovanni Barbera, Presidentedel Consiglio del Municipio XVII, e la tar-ga della Provincia da Federica Ragnodell’Associazione Igea

Alessia Frijio, vincitrice del 3° premiocon il racconto “L’indifferenza dellachiocciola”, riceve la coppa da ValerioBarletta, vice-presidente della Commis-sione cultura del Municipio XIX

Gustavo Credazzi, membro del Direttivodell’Associazione Igea e del gruppo di so-ci che ha organizzato il concorso, illustragli scopi delle attività culturali svolte sulterritorio

Il mezzo soprano Daniela Alunni ed il quartetto d’archi Nov’artis dell’AssociazioneCulturale Polifonica Gino Contilli durante l’esecuzione di un brano

Il pubblico presente alla manifestazione

La giovanissima Chiara Campolo, vinci-trice del premio speciale della giuria conil racconto “Inferno personale”, riceve lacoppa da Federico Iadicicco, vice-presi-dente della Commissione Cultura dellaProvincia di Roma

Stefania Prati, vincitrice con il racconto“Il prigioniero” riceve il premio specialedella giuria da Emanuele Bucci dell’Asso-ciazione Igea

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Il libro di Nino Piccione mi ha fatto ri-cordare il romanzo di Georges Bernanos“ Diario di un curato di campagna” chelessi molti anni fa anche se, naturalmen-te, la vita, i caratteri, le esperienze, gliincontri di entrambi i protagonisti sonodifferenti, come è differente e unica lavita di ciascuno di noi. Nino Piccione hasaputo immergersi nell’esistenza di unsacerdote che in questo libro parla in pri-ma persona iniziando col ricordare l’in-fanzia contadina, la famiglia, gli anni delseminario, l’interesse per gli studi, gliincontri formativi. Questa sua vita è fattadi impegno, di dubbi, di fatiche, di cer-tezze, di dedizione al prossimo. Musicae canto gregoriano gli sono di conforto el’accompagnano nel corso dell’interasua esistenza. È vecchio ormai quando siritira in una casa di accoglienza per il

clero. La tristezza e la commozione –quando si è vecchi si cede facilmente al-la commozione – sono compagne dellesue giornate. Un giorno il medico glisuggerisce di scrivere un diario del suopassato. Lui ha molto da raccontare.Scrivere della propria vita, delle proprieesperienze, degli incontri interessantifatti nel corso degli anni è una medicinanon solo per la mente, ma anche per il fi-sico ed il racconto che ne risulta è colto ecommovente.

liMonovdi Emmanuel CarrèreEd. Adelphi, pp. 356 € 19

Emmanuel Carrère ha scritto una bio-grafia-romanzo di un autore sovietico vi-vente, un eroe-canaglia quasi del tutto

negativo. La ragione per cui ho preso inmano il suo saggio è perché EmmanuelCarrère è un grande scrittore-giornalistafrancese il quale, in questa sua opera,non si innamora del personaggio, ma lopresenta al lettore così come lui lo vededescrivendone luci ed ombre. Limonov,il cui vero nome è Eduard Savenko, è na-to in una modesta famiglia ucraina. Ini-zia a delinquere giovanissimo e intantofrequenta amici che amano la letteraturae la poesia. Dall’Ucraina si sposta poi aMosca e infine emigra in America, dove,tra l’altro, si improvvisa maggiordomotutto fare presso un miliardario, indi ap-proda a Parigi suscitando larghi consensiper i suoi scritti mentre in Russia è per-seguitato e spesso incarcerato. E’ un ve-ro romanzo di avventure, interessanteanche per ciò che svela sulla Russia con-temporanea. (T.R.)

Gioventù, aMore e rabbiadi Luca TeleseSperling & Kupfer ed., € 17

Sfida tra Cristoforo Colombo e Ameri-go Vespucci, vale a dire: confronto tra in-tegralismo e informazione, anno zero del-la modernità e anche del giornalismo. Ve-spucci è stato il primo giornalista dei tem-pi moderni, mentre Cristoforo Colomborappresenta ancora il medioevo. C’è la di-mensione picaresca dei personaggi in unlibro frammentario, rapsodico che raccon-ta qualcosa che non è stato ancora raccon-tato: rabbia e passione politica. Oggi – enon domani – è il momento giusto per igiovani italiani che devono tirare fuoril’amore per quello che si fa e si è e la rab-bia, che non sia però distruzione cieca, macoraggio di volere il cambiamento. Per iragazzi che fermano l’autore giornalista egli chiedono: “Lo sai che sono pagato 4euro ad articolo?” la conclusione è chenon si può lottare da soli, ma bisogna for-mare una catena per sconfiggere il preca-riato conservando inalterata la passioneper il giornalismo. (T.R.)

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viaGGio a GrottaroSSa “CaPitale” interCulturale

Emanuela Micucci

Grottarossa, il “paese” più multicultu-rale di Roma. A decretarlo uno studio cu-rato da Carlo Cellamane, docente di urba-nistica alla Sapienza, e pubblicato nel no-no rapporto dell’Osservatorio romano sul-le immigrazioni di Caritas diocesana, Ca-mera di Commercio e Provincia di Roma.Igea ha attraversato il quartiere che gravi-ta lungo la Cassia, non lontano dal GRA,sulle tracce di questo multiculturalismoquotidiano. Con 752 persone immigratesu una popolazione totale di 2.528 abitantiGrottarossa è la zona del XX Municipioche registra la più alta percentuale di stra-nieri, il 29,4%. Non solo migranti prove-nienti da paesi poveri, ma anche personestraniere originarie di nazioni ricche,Francia, Stati Uniti e Regno Unito, cometestimoniano le 3 (le principali) delle 4scuole private di inglese di tutta Roma euno dei due istituti di francese della città.

La presenza di stranieri benestanticontribuisce a smontare la dicotomia ita-liano ricco-immigrato povero, così comeil carattere di quartiere di servizio dove gliabitanti italiani svolgono attività simili aquelle degli immigrati, come colf, mano-vali edili, oltre a lavori più “tipici” degliitaliani come nel caso della frutterie aperteda bengalesi e srilankesi. La differenza ela frequentazione tra classi benestanti emeno abbienti riguarda, quindi, sia italianisia stranieri. E si ritrovano anche all’inter-no della stessa nazionalità per alcuni paesinon occidentali.

È il caso di nord-africani e cittadiniarabi del Medio Oriente, anche per la pre-senza di ambasciate e residenze del perso-nale diplomatico, come per gli egiziani.Del resto, proprio a Grottarossa si troval’unica scuola araba di Roma, scuoladell’ambasciata dell’Arabia Saudita. Al-cuni insegnanti di questa struttura, adesempio, mandano i propri figli alla vicinascuola paritaria italiana e cattolica Assi-sium.

Bar, internet point, phone center, ne-gozi di frutta che vendono alcolici e be-vande sono luoghi d’incontro degli immi-

grati del quartiere. Ma la vera piazza diGrottarossa è per tutti i residenti il “par-co”. Punto di riferimento di tutte le mani-festazioni pubbliche, comprese le festepolitiche, Parco Papacci nei giorni festiviviene usato da alcune comunità immigra-te: i sudamericani utilizzano i gazebo perle loro feste, i bengalesi, gli indiani e glisrilankesi giocano a criket vicino al cam-petto da calcio. Squadre miste di bambinie ragazzi giocano insieme nella zona deicanestri, al di là di tutte le “differenze”.

Luogo di integrazione e socializzazio-ne, solidarietà e collaborazione sono laparrocchia di San Filippo e la scuola Par-co di Veio. Ma anche la storica locale se-zione del circolo del Pd. Qui non solo sipromuovono attività come la Festa del-l’Unità nel Parco Papacci, ma si offre an-che supporto alle comunità del Senegal edella Sierra Leone mettendo a disposizio-ne il locale per le loro celebrazioni liturgi-che e rituali. “Gli immigrati rappresentanouna ‘risorsa’ per gli italiani, a livello loca-le, anche se tenuti tendenzialmente in po-sizione subalterna”, spiega Cellamane. Vi-vono per lo più in affitto o subaffitto nellecase di proprietà degli italiani, “spesso innero– ci spiegano –. Un posto letto può ar-rivare a costare 400 euro al mese”. Si salea 600 euro mensili per un garage o ex-ne-gozi. Spesso precario e sommerso anche illavoro per manovali e aiutanti, meno perbadanti e colf delle famiglie benestanti.

Molti immigrati, poi, sono impiegatiin attività gestite da italiani: rumene e cit-tadine dell’Est Europa nelle sartorie, po-lacchi e rumeni nell’edilizia, capoverdia-ne commesse nei bar. Nella ristorazionemolti locali sono stranieri, tra cui uno deipiù noti ristoranti iraniani di kebab di Ro-ma. Nel ristorante cinese c’è una referentedei cinesi del quartiere, la moglie del tito-lare: è lei l’interlocutrice per tutto tra lacomunità cinese e la scuola Parco di Veio,dove la percentuale degli alunni di originemigrante nel passato anno scolastico va-riava tra il 21% e il 34%. “Sono tutti suoi‘cugini’ – raccontano i docenti -. Quando

c’è da iscrivere un cinese si fa avanti e lopresenta come suo cugino. Ma anche pertutti i contatti scuola-famiglie dei cinesi èlei l’interlocutrice”. Quasi tutti i ragazzi diorigine straniera sono nati in Italia, a Ro-ma, e vorrebbe rimanervi chiedendo la na-zionalità italiana a 18 anni.

Situazioni particolari di problemati-che o degrado, conflittualità o razzismo aGrottarossa non ci sono mai state. “Qui sista bene”, ripetono gli immigrati. L’unicocaso di conflitto nei confronti dei migrantinel 2011, quando, durante la PrimaveraAraba, un gruppo di profughi tunisini fuportato senza preavviso a Grottarossa peressere accolto in una struttura di acco-glienza. Semmai gli stranieri lamentano ilcosto della vita un po’ più alto che altrove.“Viene meno il luogo comune alta presen-za di immigrati-degrado e problematicità– sottolinea Cellamane -. In termini di po-litiche, il problema e l’obiettivo non è de-terminare l’integrazione, ma creare lecondizioni perché si sviluppino relazioni einterazioni che possano portare autonoma-mente a forme di scambio. Sarebbe oppor-tuno ragionare su politiche generali di be-nessere collettivo, per tutti”.

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DAL MUNICIPIO XX

XX MuniCiPio, il PriMo Per inCidenZa di iMMiGrati

“Il Municipio 20 è, di fatto, quello con l’incidenza percentuale più alta di im-migrati”, spiega Carlo Cellamane, docente di urbanistica alla Sapienza. Infatti,conta una percentuale del 18,49% di immigrati sulla popolazione totale, secondasolo al I Municipio , dove è il 30,9%. “Ma l’incidenza di stranieri così alta nel IMunicipio – prosegue - è dovuta al fatto che la loro residenza è registrata presso lesedi di associazioni ed enti di accoglienza collocati per lo più nel centro storico”.Se non vi fosse questa circostanza, il XX sarebbe primo per presenza migratoria.Mentre in valore assoluto la presenza di stranieri è di 29.034 persone, terzo muni-cipio di Roma dopo l’VIII (41.156, pari al 16,5%) e il I (39.698). La comunità piùnumerosa è quelle rumena con 6.745 presenze, seguita da filippini (4.511) e sril-nkesi (1.785) .E il XX Municipio è secondo solo al I per presenza di cittadini sta-tunitensi e britannici (rispettivamente 641 e 580) e terzo per quella dei francesi(783) dopo I e II.

una diSCariCa

a CieloaPerto

Discarica a cielo aperto a Tor diQuinto. Nella collinetta su cui si in-sinua Via Campo Sampiro è un fiori-re di rifiuti di ogni tipo: dai calcinac-ci ai resti di plastica, dai rottami diferro a oggetti di vario genere. Tuttiabbandonati ai piedi del comprenso-rio dove sorgono numerose impreseartigiane, nate da decenni e che daanni aspettano di essere trasferite al-trove perché si possa chiuderel’anello ferroviario. E proprio dallaferrovia Roma nord è possibile ve-dere la discarica così come dalla pi-sta ciclabile. Chi getta i rifiuti dal-l’altura? (EM

Consegne a DoMiCilio

Affollata assemblea di cittadini in Viadella Lucchina, alla quale hanno parteci-pato anche i Comitati e le Associazioni diQuartiere di Roma Nord, in merito ai disa-gi causati dai disservizi sulla linea Ferro-viaria FM3 che collega Viterbo a RomaOstiense ed attraversa la zona di MonteMario con fermate a S. Filippo Neri, Poli-clinico Gemelli, Appiano, Balduina.

È definita una linea da incubo dai nu-merosi pendolari per i ritardi continui, peri vagoni obsoleti ed insufficienti. Nel cor-so di un vivace dibattito è stato – tra l’al-tro – sottolineato che : gli orari dei percor-si sono inaffidabili per i ritardi e per lecorse che, spesso, sono soppresse; i vago-ni sono sempre superaffollati; le stazioniabbandonate e sporche; tutte le promessedi investimento per migliorare la situazio-ne sono rimaste sulla …carta.

In particolare è stato chiesto: unamaggiore frequenza delle corse soprattut-to in orari di punta, possibilmente ognisette minuti; un maggior numero di vago-ni e una più accurata manutenzione; il ri-spetto degli investimenti programmati;una attenta vigilanza per la sicurezza degliutenti.

Alcuni funzionari di “Treni Italia”,presenti all’assemblea, hanno riferito chemiglioramenti saranno possibili anche invirtù del recente rinnovo del contratto conl’Ente Regione Lazio e che la atipicitàdella linea ferroviaria (una parte metropo-litana a doppio binario da Roma a Cesanoe l’altra parte a un solo binario da Cesanoa Viterbo) causa disfunzione alla regolari-tà del trasporto che, a volte, è disturbatoanche dai furti di rame che avvengononella tratta in questione.

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disservizi del treno fM3 che attraversa Monte Mario

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La Stazione “Ipogeo degli Ottavi”

PreMiCleSSidraSimpatica iniziativa dell’Asso-

ciazione Culturale “Vivere Baldui-na” che ha istituito il premio Cles-sidra con il quale si attribuisconoriconoscimenti a personalità, Enti,Istituzioni ed Associazioni delQuartiere chesi distinguono perimpegno civico e sociale. Nel cor-so della cerimonia per la primaedizione sono stati premiati: Mas-simo Giannini, giornalista, scrit-tore, vice direttore del quotidianoLa Repubblica, “per aver dato lu-stro con la propria professionalitàal territorio della Balduina; CelsoCoppola, per l’impegno profusoda più di 40 anni nella tutela delParco del Pineto; l’arma dei Ca-rabinieri Medaglie d’oro per lalotta alla criminalità; enrichettahassan per aver contribuito allosviluppo commerciale del Quartie-re; l’associazione amici di Mon-te Mario per iniziative culturali einteressi civici e sociali.

LuttoÈ morto, all’età di 82 anni, Piero Ba-

dalassi, giornalista professionista. Cin-quant’anni di professione e un curricu-lum di tutto rispetto. Giovanissimo, ave-va cominciato ad interessarsi di cronacapresso la redazione di Perugia del Gior-nale del Mattino. Assunto, poi, al POPO-LO, il quotidiano della Democrazia Cri-stiana, aveva avuto l’incarico di interes-sarsi di politica estera. Apprezzato per laqualità dei suoi servizi dall’America delSud, dall’Africa, dal Cile, Piero Badalas-si è stato per alcuni anni corrispondentedalla Somalia. Rientrato in Italia è assun-to dalla Rai; prima alla redazione delGiornale Radio e successivamente alTG1. Promosso capo-redattore è statoanche responsabile dei servizi speciali edella Rubrica televisiva “Ping-Pong”.Alla moglie Marisa Minelli e ai figli Fa-bio e Marco le condoglianze della Dire-zione e Redazione di IGEA.

le proposte del Comitato per forte trionfale

funZioni SoCiali e Grande PiaZZaSi continua a discutere sull’uso pubblico del Forte Trionfale (Caserma Ulivelli)

nel quadro di un progetto generale relativo all’utilizzo delle Caserme e alla valoriz-zazione delle aree militari della città. Ricordiamo che, dopo la delibera del Comunedell’ottobre 2010 in merito all’approvazione del Piano per le alienazioni e valoriz-zazione degli immobili militari, si sono formati, nei vari Quartieri, dove esistonostrutture e fabbricati del Ministero della Difesa, dei Comitati di cittadini i quali han-no avanzato delle proposte per l’utilizzo civile di quelle aree. Per due settimane nel-la casa dell’Architettura in Piazza Manfredi Fanti sono stati esposti 24 pannelli at-traverso i quali i Comitati propongono ed illustrano progetti per l’uso pubblico dellearee militari. E così anche il pannello del Comitato di Forte Trionfale ricco di descri-zioni, grafica e proposte tra le quali: la riconversione degli edifici per fini sociali eculturali; una grande Piazza di Quartiere; uno spazio polivalente per manifestazioni;area verde attrezzata per pratiche sportive. Una mostra nel corso della quale non so-no mancati dibattiti, richieste e che ha registrato una vasta partecipazione di pubbli-co. Conclusa la fase propositiva inizia ora la fase più delicata: quella del confrontocon le Istituzioni e i rappresentanti dei Partiti i quali non potranno ignorare il vivointeresse dei cittadini che reclamano spazi e strutture per una migliore qualità dellavita.

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Alessandro Carletti non usa mezzi ter-mini: per lui, nell’odierno impero del for-mato digitale, “la fotografia è morta”. Pa-radossale? Non così tanto, in fondo. Anzi,potremmo andare oltre e dire che, nellasocietà della visione che trionfa sul con-cetto e sulla parola, è l’immagine stessache rischia di morire. Perché ad essereagonizzante è la memoria di ciò che ve-diamo, la memoria senza la quale nulla,tanto meno un’immagine, può sopravvi-vere. Alessandro Carletti è un uomo che diimmagini, e in particolare di fotografie, sene intende. Nato nel 1940, dal 1960 si de-dica alla realizzazione e all’arricchimentodel Fondo Fotografico Carletti, una colle-zione privata che oggi conta 130.000 im-magini degli ultimi centocinquant’anni distoria italiana, europea e mondiale. Si vadalle testimonianze di vita familiare, co-me quella del tenore Francesco Tamagno,ai grandi eventi storici come l’insedia-mento sul Soglio Pontificio di papa Pio

XII, passando per le missioni dei Gesuitiin Asia, in Africa e nelle Americhe. Un te-soro di momenti sottratti a quel fiume pre-potente e distratto che è il tempo, momenticonservati sotto forma di stampe fotogra-fiche, dagherrotipi, negativi su pellicola,fotografie stereoscopiche, lastre in vetro.

Un progetto che nasce da un piccoloepisodio di vita familiare, quando la non-na di un giovanissimo Alessandro Carletticonfida al nipote che avrebbe pagato oropur di avere qualche foto del proprio non-no. La fotografia come “immagine dellamemoria”, dunque, ma con una precisa di-rezione. “Il mio occhio era sempre un oc-chio fotografico, non tanto nelle città o neimonumenti, ma nella vita”. L’interesse diCarletti si orienta fin dall’inizio sulle per-sone, sulle loro esistenze calate nelle di-verse epoche, sulla realtà nelle sue conti-nue trasformazioni. Il suo lavoro in bancadiventa ben presto un incentivo ad amplia-re la raccolta, in quanto gli permette diviaggiare come impiegato nel settore dellePubbliche Relazioni. Il successivo impie-go presso una banca tedesca a Londra lomette in contatto con un patrimonio in im-

magini del passato che non esita a definire“immenso”. Come per ogni collezione, alvalore dell’oggetto in sé si aggiunge quel-lo unico e soggettivo legato al piacere del-la ricerca. L’impresa di Alessandro Carlet-ti è fatta di immagini raccolte ovunque, re-

cuperate dai bidoni della spazzatura o dal-le cantine svuotate. Immagini che portanocon sé, oltre alla storia del singolo attimoimmortalato, storie ulteriori che le hannoaccompagnate sino al provvidenziale rifu-gio del Fondo. Un caso su tutti, il filmatoriguardante l’autoaffondamento di un in-crociatore tedesco al largo di Montevideonel 1939, ripreso dall’ambasciatore ingle-se in Argentina. La pellicola, ci raccontaCarletti, è giunta in suo possesso attraver-so un infermiere dell’Ospedale Spallanza-ni di Roma, infermiere che aveva ricevutoil prezioso documento in regalo dopo avercurato lo stesso ambasciatore inglese. Mala storia delle immagini è anche la storiadelle tecniche utilizzate per produrle, chepossono rivelarsi più attuali di quanto sicreda. Basti pensare alla tecnica stereo-scopica, utilizzata ad esempio in alcunefotografie della Prima Guerra Mondiale,con effetti di tridimensionalità notevoliancora oggi. Senza contare che, nella ra-gnatela sottile e imprescindibile che legale memorie individuali a quelle collettive,un’opera del genere diviene anche un anti-doto contro le riletture parziali o falsate

della nostra Storia, contro gli stereotipisempre in agguato per banalizzare ciò cheè stato e quindi ciò che è. Uno dei più insi-diosi è lo stereotipo degli “italiani bravagente”, a volte usato, più o meno in malafede, per annacquare le responsabilità in

orrori passati. È lo stesso Carletti a farnemenzione, quando ci parla delle fotografieriguardanti la campagna militare in Libiadel 1911-12. Immagini agghiaccianti co-me quella di un’impiccagione di massa aTripoli o di un’intera famiglia di beduinifucilata sintetizzano la tragedia della guer-ra- e delle nostre guerre- con la forza dellarealtà che irrompe nel teatro della retorica.

Un gigantesco mosaico dedicato allamemoria del passato, dunque, ma ancheuno spunto per questo asfittico Terzo Mil-lennio. Per questo presente dove respiria-mo immagini insieme con l’ossigeno, alpunto che proprio le immagini rischianodi perdere consistenza, perché quel pocoche ci raccontano scorre via in un flusso

indifferenziato che non lascia spazio allamemoria. Il valore aggiunto del FondoFotografico Carletti nell’epoca attuale èproprio questo: ricordarci che le immaginidelle nostre vite non si salveranno da sole.Dobbiamo essere noi a preservarle.

una “raccolta” di ben 130.000 scatti che testimoniano un secolo di storia Mondiale

un oCChio fotoGrafiCoSulle iMMaGini della vita

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Alcune antiche immagini del nutrito Fondo Carletti.

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ProvvediMenti avventati e la rabbia deGli utenti

Giovanni Di Gati

Sempre infiniti e gravi i problemi deltrasporto pubblico. Abbiamo già denun-ciato nella scorsa edizione di questo gior-nale i non pochi disagi causati dai disser-vizi in alcuni tratti percorsi dagli autobusATAC. Vogliamo brevemente ricordarliprima di affrontare la questione più rile-vante che interessa il nuovo (si fa per direperché risale all’estate scorsa) tratto stra-dale che percorre il 999 o meglio la devia-zione decisa dalle menti …..”pensanti” siadella direzione dell’ATAC che della dire-zione politica del Municipio XIX.

Cominciamo dalla fermate davanti alDon Orione, sulla Camilluccia e in Viadell’Acquedotto del Peschiera: la primasulla carreggiata stradale accanto ai bidonidella spazzatura e alle auto parcheggiate;la seconda sul marciapiedi in un punto do-ve è quasi impossibile attraversare la stra-da e privo di ogni riparo. Il 911 è quasi un….fantasma perché transita quando può;per non parlare, poi, dell’inquinamento inPiazza Walter Rossi e in Via Igea per l’in-tenso traffico veicolare. Ed ora veniamo alpercorso del 999 la cui modifica era statapubblicizzata con numerosi manifesti delMunicipio XIX e che inneggiavano allabontà della decisione che sarebbe stataadottata nell’interesse dell’utente. Inveceè stato tutto l’opposto perché ha suscitatodisagi e rabbia. Il perché è presto detto.Nel deliberare il nuovo percorso (cioè ladeviazione per via De Carolis in direzionePiazza Giovenale e Via Appiano) non si ètenuto conto di aver sottratto alla direttriceTrionfale- Viale Medaglie D’Oro una cor-sa che ,insieme alle altre (913-991-907),interessava migliaia di utenti che vivononei Quartieri della Balduina, di Belsito diViale Tito Livio, di Via Seneca ,Via Ca-dlolo. Pertanto nelle cosiddette ore di pun-ta si assiste ad una specie di assalto alladiligenza quando transitano gli autobusdelle tre linee in direzione Trionfale- VialeMedaglie D’oro Piazzale degli Eroi men-tre il 999 ha pochi passeggeri soprattutto

nel tratto Via Trionfale Piazza Giovenale.Non si contesta l’incremento di una lineaper la zona di Appiano, prima servita sola-mente dal 990,ma si condanna il fatto dinon aver provveduto ad aumentare la fre-quenza degli autobus nel tratto Trionfale-Viale Medaglie d’Oro-Piazzale degli Eroi.Una grave mancanza e un provvedimentoavventato che causano malumore, disagied anche tanta irrisione.

È natoedoardo in CaSaSPatola

I coniugi Chiara Del Signore eAlessio Spatola sono stati allietati dal-la nascita di Edoardo. Vivissimi ralle-gramenti ed auguri alla mamma e alpapà. Felicitazioni ai nonni Anna eDelfio Del Signore e a Teresa ed EnzoSpatola. Al neonato l’auspicio di unalunga, serena prospera vita.

Nelle foto, in alto, si nota il pericoloso passaggio obbligato per i passeggeri che scen-dono dai mezzi pubblici. All’inconveniente si potrebbe ovviare proseguendo la realizza-zione del marciapiede – foto in basso – lungo la Camilluccia di cui una prima parte, daLargo W. Rossi all’Istituto Don Orione, è stata di recente ultimata.

nuovo direttore al Credito artiGiano

Alessandro Saccon è il nuovo di-rettore dell’Agenzia del Credito Arti-giano, in Piazza Walter Rossi. Succe-de a Romeo Capelli posto in stato diquiescenza. Al neo direttore i miglioriauguri di buon lavoro da parte del-l’Associazione Igea e della Direzionedel giornale

Si apre una nuova stagione per il Par-co di Veio grazie al Piano di Assetto pre-sentato in Regione dal Commissario stra-ordinario del Parco, Massimo Pezzella.Nell’intervista che ci ha concesso non hanascosto la propria soddisfazione per aversaputo affrontare problemi molto delicatiottenendo significativi risultati. Già per-ché il Parco, istituito con legge alla finedel 1997 dalla Regione Lazio, non avevaancora un Piano di Assetto. Il documentoche delinea definitivamente i confini terri-toriali dell’area naturale e consente unamaggiore chiarezza nei procedimenti, do-veva essere secondo la legge che lo regolaredatto non oltre i nove mesi dall’istitu-zione dell’area protetta ma evidentementequalcosa non ha funzionato se abbiamodovuto aspettare tanto. Stiamo parlandodel quarto parco per estensione all’internodella Regione Lazio con un territorio cheabbraccia ben 9 Comuni: Roma (XX mu-nicipio), Formello,  Sacrofano, Campa-gnano, Murlupo, Riano, Castelnuovo diPorto, Mazzano Romano e Magliano Ro-mano,  per una superficie complessiva dicirca 15.000 ettari e più di 250.000 resi-denti.

Sono passati 2 anni dalla sua nomina acommissario, quali aspetti problematicie di criticità ha trovato al suo arrivo?

“Fin dal mio insediamento ho riscon-trato un’eccessiva distanza tra l’EnteParco  e la popolazione residente. L’isti-tuzione veniva percepita solo come unostacolo e un vincolo alle varie attività  enon invece come un luogo da vivere e dicui fruire.

Ho capito subito che il primo dei pro-blemi da risolvere per una buona gestionedi un’area protetta era risolvere la man-cata redazione del Piano del Parco.

Inoltre ho constatato un utilizzo sba-gliato dei finanziamenti destinati allapromozione delle attività culturali colle-gate al parco che non dava i risultatisperati”.

in concreto, come sono stati affrontatiquesti problemi?

“Ho immediatamente aperto un ta-volo di discussione con i sindaci dei co-muni interessati per cercare di sbloccarela situazione che si era venuta a creare aseguito della  mancata  consultazionedelle istituzioni locali nella stesura delPiano. Dopo un anno di discussione e diconfronto costruttivo, ottenuto il parerepositivo da parte di tutti i soggetti inte-ressati,  ho potuto procedere alla presen-tazione del Piano in Regione”. Questa èla prova che il dialogo alla fine paga.”Inoltre ho cercato di coinvolgere e sensi-bilizzare maggiormente gli operatori tu-ristici affinché sviluppassero nuove col-laborazioni con le diverse realtà cultu-rali del territorio”.

adesso gli abitanti che vivono e lavora-no  in quest’area cosa si devono aspetta-re?

“Innanzitutto una maggiore chiarezzanella struttura del Parco: per questo  èstata operata una suddivisione in 4 zoneA, B, C e D,  dove ciascuna lettera stabili-sce la natura e la destinazione d’uso. Mispiego meglio: la zona A  è costituita daaree di rilevante interesse naturalistico eambientale, la   zona B,  è composta daambienti boschivi, collinari e di fondovalle.  In queste zone non sarà possibileeffettuare alcun tipo di modifica. La zona

C è costituita da aree rurali di pregio (adesempio le attività agricole) e infinela    zona D  che comprende tutte quellearee più estese caratterizzate da una par-ticolare vocazione ad ospitare attività difruizione, promozione turistica e serviziannessi al parco stesso. Queste attivitàeconomiche potranno essere avviate sol-tanto, e sottolineo soltanto, se compatibilicon le norme di salvaguardia e sempre nelpieno rispetto dell’ambiente”.

Come è possibile conciliare le attivitàturistiche con i vincoli paesaggistici?

“Si possono conciliare soprattuttonell’ottica di un turismo sostenibile. Ab-biamo dei posti unici nel loro genere comela Valle del Sorbo, i vecchi casali, l’areaarcheologica di Veio, praticamente tuttoalle porte di Roma. Questo è un territorioche offre diverse e molteplici possibilitàper chi pensa di sfuggire al caos cittadino,andando alla ricerca e alla riscoperta del-le tradizioni e della storia. Dobbiamo so-lamente valorizzare e migliorare quello dicui già disponiamo”.

la crisi economica e il dimezzamentodei fondi destinati alle aree protettequanto stanno incidendo sulla sua ge-stione?

“Stiamo attraversando un periodo dif-ficile,  è noto. Per questo  da tempo mi  so-no attivato per una riduzione dei costi di

gestione come per esempio l’eliminazionedella spesa dell’affitto della vecchia sedea Campagnano  che non era più sostenibi-le. La nuova sede a Sacrofano farà ri-sparmiare all’Ente circa 80 mila eurol’anno. A causa dei tagli non abbiamo po-tuto promuovere il Parco e le varie inizia-tive connesse come avremmo voluto. Tut-tavia  sono riuscito a dotare i guardia par-co di nuovi automezzi grazie ai fondi perRoma Sicura e sempre grazie agli stessifondi abbiamo anche acquistato un modu-lo anti-incendio per poter tutelare meglioil territorio, che soprattutto nel periodoestivo, ha maggior bisogno di una vigilan-za in grado di fronteggiare le emergenzese pensiamo che  solo nei mesi di Luglio eAgosto di quest’anno sono stati effettuatipiù di 51 interventi.

Prospettive future?“Nel 2013 procederemo all’elimina-

zione del costo dell’affitto che da solo im-pegnava un terzo del bilancio del Parco.Il  mio obiettivo infatti rimane  semprequello di ottimizzare le risorse disponibili,investendo nella tutela e nella valorizza-zione del territorio. In futuro il parco, do-vrà aumentare la quota di autofinanzia-mento, azione che tra l’altro ho cercato diavviare con le visite guidate a pagamento.Il Parco può essere una grande occasionedi sviluppo anche per i suoi abitanti. I datisulla crescita del turismo cosiddetto “ver-de” sono molto incoraggianti. Dobbiamopoter utilizzare tutte le risorse presenti sulterritorio per poter intercettare questa do-manda.”

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intervista con il Commissario Straordinario Massimo Pezzella

“ParCo di veio”:uno SConoSCiuto

Sara Masia

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il PeriodiCo iGeaContinuiamo la pubblicazione delle foto delle edicole dove si trova ilnostro giornale. In questo numero l’Edicola Adriani in via Mario Fa-ni. A tutti i titolari delle edicole e dei locali dov’è reperibile la nostrapubblicazione va il nostro ringraziamento per la collaborazione.

Periodico di Informazione e CulturaGennaio-Febbraio 2013

editrice – associazione [email protected]

direttore responsabileAngelo Di Gati

CaporedattoreFerruccio Ferrari Pocoleri

CaposervizioGustavo Credazzi

redazione – amministrazioneVia dei Giornalisti, 52Tel.06.35454285 – [email protected]

hanno collaborato: Francesco Amoroso, Antonina Arca-basso, Giorgio Bernardini, EmanueleBucci, Stefano Carletti, Paola Cecca-rani, Giovanni Di Gati, GuendalinaGaldi, AlessiaGregori, Eugenio Ma-ria Laviola, Emanuela Micucci, Fa-bio Ferrari Pocoleri, Federica Ragno,Tilde Richelmy.

Stampatipograf Stamperia edizioni d’arteVia Costantino Morin, 26/A00195 Roma – Tel. [email protected]

tiratura 10.000reg. tribunale di roma n. 472 del 6 novembre 2001

In queste edicole e… ADRIANI – Via Mario FaniASCONE – Piazzale degli EroiANTINARELLI – Via Torrevecchia, 87BOCCHINI F. – Via Col di Lana, 12/14BORRACCI Raffaele – Via Luigi RizzoBRUNORI Sandro – Via Pompeo Trogo, 44CALVANI – Largo MaccagnoCANALI – Piazza della Madonna del CenacoloCANALI – Piazza di Monte GaudioCHINGO – Via OslaviaCOLASANTI M. – Viale MazziniDI RIENZO – Piazza dei Giochi DelficiDUE LEONI – Piazza Cola di RienzoEDICOLA DEI LUCCHETTI di Francesco Del Duce – Piazzale di Ponte MilvioEDICOLA-LIBRERIA – Piazza della BalduinaEDICOLA S. FILIPPO NERIELENA PIETRANTONI – Piazza ApollodoroEURO BAR – Via Torrevecchia, 19/AFABRIZIO CAVICCHIA – Via Taverna, 5FAMIGLIA IUELE – Piazza GiovenaleFELIZIANI STEFANO – Viale Angelico angolo Via DardanelliFERRI FABIO – Piazza Nostra Signora di GuadalupeFERRI SIMONE – Via Trionfale, 8314Fu&Gi – Via Trionfale, 8203GANDOLFI – Piazza MazziniGIATTI DANIELE – Piazza BainsizzaGIULIETTI SIMONE – Via delle Medaglie d’Oro, 249I DUE LEONI – Via Cola di RienzoLO STRILLONE – Via delle Medaglie d’OroM.A.M. – Via Mattia BattistiniMARCO LEONARDI – Viale Pinturicchio, 75/BMARCO BARCA – Via FlaminiaMAURIZIO VALLI – Largo Maresciallo DiazMAZZETTI Srl – all’interno Metro CiproMCP – Piazza Cola di RienzoRASTELLETTI ELENA – Via Andrea Doria, 50ROBERTO D’ITRI – Piazza Giovane ItaliaA. SILENZI – Largo Lucio ApuleioSIMONCELLI-VESTRONI – Piazza Walter RossiSECCAFICO COSIMO – Via De Carolis, 13TABACCHERIA CARRA – Via Giordano Bruno, 41-43

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