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Via Trionfale, 7028-7056 (ang. Via Mario Fani) - www.elettroged.it - tel. 06355711 Tempo di bilanci poLemIche e dIssaporI Angelo Di Gati Tempo di bilanci; tempo di polemiche. Come sempre! I Municipi con maggioran- ze politiche diverse da quella del Campi- doglio contestano le proposte di finanzia- mento del Comune per i bilanci del 2013. Polemiche anche tra gli organi eletti dei Municipi: Consigli, Giunte, Commissioni. Il dibattito e il confronto assumono toni aspri soprattutto quando si tratta di discu- tere e di decidere assegnazioni di finanzia- menti ai vertici delle Amministrazioni (Comune e Municipi) per spese di rappre- sentanza o per contributi ad Enti o Asso- ciazioni di volontariato e che – spesso – avvolti da opacità creano dissapori. Infat- ti, anche se non mancano, a ogni piè so- spinto, inviti a tagli e risparmi per la crisi che ci attanaglia, si assiste a preventivi e Editoriale a S. maria della Pietà rIannodare La vITa Giovanni Di Gati PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI QUARTIERI TRIONFALE, BALDUINA, PRATI, DELLA VITTORIA, FLAMINIO, CASSIA Distribuzione gratuitaRiannodare il filo della vita. È lo scopo di quanti operano nella struttura del Cen- Dopo il “Picchio rosso” anche La neve Eugenio M. Laviola Non bastava il famigerato “punteruolo rosso”, scientificamente noto come “Ryn- Danneggiati i cittadini scarIca barILe Gustavo Credazzi Via Edmondo De Amicis è una strada poco frequentata e da tempo utilizzata so- Continua a pagina 2 Pubblicità Continua a pagina 7 Continua a pagina 6 Continua a pagina 5 Piazza Monte Gaudio, 29 (Trionfale) Tel. 06 3052574 - Cell. 339 7148319 Consegne a domicilio dalle 19 alle 22:30 P i z z a P i ù ALESSANDRO & FABIO DomEnICa aPERTo Pubblicità Piazza Monte Gaudio, 29 (Trionfale) Tel. 06 3052574 - Cell. 339 7148319 Consegne a domicilio dalle 19 alle 22:30 P i z z a P i ù ALESSANDRO & FABIO DomEnICa aPERTo Pubblicità anno XIII - n. 2 - maggIo-gIugno 2012 Dopo la lettura, riciclami! concorso Letterario Igea “In poche paroLe” racconti brevi L’associazione culturale Igea ha bandito il concorso letterario denominato “In po- che paroLe”. chiunque può inviare un elaborato in prosa composto di non più di 4.000 battute, mai pubblicato, all’indirizzo [email protected]” entro e non oltre il 10 novembre 2012. premi ai primi tre lavori prescelti dalla giuria. I testi saranno inoltre pubblicati sul periodico Igea e sul sito dell’associazione www.igea- news.it La cerimonia di premiazione avrà luogo il 2 dicembre alle ore 17.30, presso il Teatro di via della camilluccia, 120. con la “differenziata” sI prosegue In praTI Barbara Ruoppolo quasi una… saga La TorrevecchIa-bIs Alessia Gregori Il nuovo sistema di raccolta differenziata avviato dal XVII Municipio, ha portato nella vita quotidiana dei cit- tadini un forte cambiamento sia nelle abitudini consolida- te sia nei doveri e nei loro diritti. Il nuovo sistema intro- dotto ufficialmente dal mese di marzo, dopo un periodo di sperimentazione che ha evidenziato le giuste migliorie da attuare, si è consolidato sui 120 quintali circa di rifiuti organici raccolti quotidianamente. Da tempo, peraltro, sono già partite le modifiche del sistema di raccolta, frut- to dell’attento monitoraggio svolto in questi mesi che ha consentito di ottimizzare il servizio e di risparmiare risor- se da destinare così al necessario potenziamento della spazzatura delle strade. La raccolta differenziata, il riciclo, il riuso sono leve continua a pagina 4 continua a pagina 6 Aria di novità e vecchie chimere nel XIX municipio. Tra sopralluoghi e nuove piazzole, la Torrevecchia-bis è sempre più lontana, mentre s’intravede il prolungamento del metrò. Ma andiamo con ordine. La polizia municipale sta facendo uno studio degli incroci con più alta inciden- talità, con l’obiettivo di attrezzarli con una segnaletica vi- sibile e ben collocata. Inoltre, la commissione mobilità ha deciso di costruire delle piazzole per le pensiline Atac in via Casal del Marmo e in via Boccea, mentre la saga della Torrevecchia-bis continua ancora. Una vera e propria chi- mera, desiderio di tutti gli abitanti del quadrante nord ovest di Roma. I lavori dovevano iniziare nel 2012 ma a quanto pare tutto tace. Già dovevano esserci i primi can- tieri, ma in realtà adesso è la volta delle ricerche in pro- Insediamenti abusivi lungo la Flaminia TImorI e InquIeTudInI servizio a pagina 3

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Via Trionfale, 7028-7056 (ang. Via Mario Fani) - www.elettroged.it - tel. 06355711

Tempo di bilancipoLemIche e dIssaporI

Angelo Di Gati

Tempo di bilanci; tempo di polemiche.Come sempre! I Municipi con maggioran-ze politiche diverse da quella del Campi-doglio contestano le proposte di finanzia-mento del Comune per i bilanci del 2013.Polemiche anche tra gli organi eletti deiMunicipi: Consigli, Giunte, Commissioni.Il dibattito e il confronto assumono toniaspri soprattutto quando si tratta di discu-tere e di decidere assegnazioni di finanzia-menti ai vertici delle Amministrazioni(Comune e Municipi) per spese di rappre-sentanza o per contributi ad Enti o Asso-ciazioni di volontariato e che – spesso –avvolti da opacità creano dissapori. Infat-ti, anche se non mancano, a ogni piè so-spinto, inviti a tagli e risparmi per la crisiche ci attanaglia, si assiste a preventivi e

Editoriale a S. maria della Pietà

rIannodare La vITaGiovanni Di Gati

PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI QUARTIERI TRIONFALE, BALDUINA, PRATI, DELLA VITTORIA, FLAMINIO, CASSIA •Distribuzione gratuita•

Riannodare il filo della vita. È lo scopodi quanti operano nella struttura del Cen-

Dopo il “Picchio rosso”

anche La neveEugenio M. Laviola

Non bastava il famigerato “punteruolorosso”, scientificamente noto come “Ryn-

Danneggiati i cittadini

scarIca barILeGustavo Credazzi

Via Edmondo De Amicis è una stradapoco frequentata e da tempo utilizzata so-

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anno XIII - n. 2 - maggIo-gIugno 2012Dopo la lettura, riciclami!

concorso Letterario Igea“In poche paroLe”

racconti brevi

L’associazione culturale Igea ha banditoil concorso letterario denominato “In po-che paroLe”. chiunque può inviare unelaborato in prosa composto di non più di4.000 battute, mai pubblicato, all’indirizzo“[email protected]” entroe non oltre il 10 novembre 2012. premi aiprimi tre lavori prescelti dalla giuria. I testisaranno inoltre pubblicati sul periodicoIgea e sul sito dell’associazione www.igea-news.it La cerimonia di premiazione avràluogo il 2 dicembre alle ore 17.30, presso ilTeatro di via della camilluccia, 120.

con la “differenziata”

sI prosegue In praTIBarbara Ruoppolo

quasi una… saga

La TorrevecchIa-bIsAlessia Gregori

Il nuovo sistema di raccolta differenziata avviato dalXVII Municipio, ha portato nella vita quotidiana dei cit-tadini un forte cambiamento sia nelle abitudini consolida-te sia nei doveri e nei loro diritti. Il nuovo sistema intro-dotto ufficialmente dal mese di marzo, dopo un periododi sperimentazione che ha evidenziato le giuste migliorieda attuare, si è consolidato sui 120 quintali circa di rifiutiorganici raccolti quotidianamente. Da tempo, peraltro,sono già partite le modifiche del sistema di raccolta, frut-to dell’attento monitoraggio svolto in questi mesi che haconsentito di ottimizzare il servizio e di risparmiare risor-se da destinare così al necessario potenziamento dellaspazzatura delle strade.

La raccolta differenziata, il riciclo, il riuso sono leve

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Aria di novità e vecchie chimere nel XIX municipio.Tra sopralluoghi e nuove piazzole, la Torrevecchia-bis èsempre più lontana, mentre s’intravede il prolungamentodel metrò. Ma andiamo con ordine. La polizia municipalesta facendo uno studio degli incroci con più alta inciden-talità, con l’obiettivo di attrezzarli con una segnaletica vi-sibile e ben collocata. Inoltre, la commissione mobilità hadeciso di costruire delle piazzole per le pensiline Atac invia Casal del Marmo e in via Boccea, mentre la saga dellaTorrevecchia-bis continua ancora. Una vera e propria chi-mera, desiderio di tutti gli abitanti del quadrante nordovest di Roma. I lavori dovevano iniziare nel 2012 ma aquanto pare tutto tace. Già dovevano esserci i primi can-tieri, ma in realtà adesso è la volta delle ricerche in pro-

Insediamenti abusivi lungo la Flaminia

TImorI e InquIeTudInIservizio a pagina 3

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proposte di fondi per il bilancio del 2013del Comune che suscitano stupore. Eccoalcune cifre: 40milioni e 500mila europer il gabinetto del sindaco e l’ufficiostampa; 47milioni e 400mila euro perl’assemblea capitolina e uffici di staff;9milioni e 800mila euro per consulenzeesterne; 18milioni e 550mila euro per ladirezione esecutiva. Finanziamenti tuttiche si commentano da soli in tempi di…“vacche magre”.

Stupore anche per i contributi assegnatialle Associazioni di volontariato o a Entiche operano nel nostro territorio. Esem-plare il seguente fatto. Negli ultimi giornidi ottobre di due anni fa la Direzione delGabinetto del Sindaco per la realizzazionedell’evento “Natale 2010 Municipio in fe-sta” assegna (nota prot. 68778 del 25 otto-bre 2010) alla Giunta del Municipio XIXpresieduta da Alfredo Milioni 100milaeuro (Iva compresa) che, nell’arco di po-chissimi giorni sono stati così distribuiti:24mila euro (Iva compresa) alla asso-ciazione protezione civile guadalupeonlus; 24mila euro (Iva compresa) al-l’associazione sportiva dilettantisticaads sporting club Juventus; 24milaeuro (Iva compresa) all’associazioneculturale event-Line; 10mila euro (Ivacompresa) alla compagnia Teatralesandro gindro; 18mila euro (Iva com-presa) alla associazione culturale bot-tega degli eventi.

Della questione abbiamo parlato con ilPresidente Alfredo Milioni in una lunga ecordiale conversazione. “Tutto regolare”ci ha detto! La tempestività richiesta perassegnare i contributi prima delle feste na-talizie avrebbe ostacolato un esame piùaccorto delle richieste avanzate dalle varieAssociazioni. Attraverso bandi di concor-so – ha voluto sottolineare Milioni – nonsarebbe stata possibile l’assegnazione deicontributi per mancanza di tempo. Il fi-nanziamento del Comune è giunto a ridos-so delle feste di Natale. Allora dobbiamochiederci se sia questo un caso rarissimodi efficienza amministrativa che ha battu-to tutti gli ostacoli burocratici! Nel dubbiosarebbe opportuno essere più oculati eprudenti per il futuro e non dimenticare al-tre Associazioni che operano nel territo-

rio. Soddisfatto, è invece, il Presidentedella Giunta Municipale del XIX Munici-pio per l’operato nel settore dell’ambien-te. Nel 2011 con un finanziamento di100mila euro èstato dato lavoro a quattrocooperative. Lo scorso anno 180mila eurosono stati così impiegati: 60mila euroall’ufficio tecnico per la manutenzione e120mila euro a cooperative sociali senzaalcuna discriminazione. Infine, in meritoalla concessione di contributi vogliamo ri-cordare la somma di 96.800 euro di cui16.800 euro per Iva assegnata dall’Uffi-cio coordinamento della Presidenzadell’Assemblea Capitolina all’Associa-zione Culturale Moss-Maiorum per la rea-lizzazione dell’iniziativa “Infanzia Nega-ta” che si èsvolta dal 19 al 22 novembredello scorso anno nella sala della Proto-moteca del Campidoglio. Complimentiper l’iniziativa e per il lauto contributo!Alle Presidenze e alle Direzioni degli uffi-ci competenti del Comune raccomandia-mo parsimonia per i tempi che attraversia-mo.

[email protected]

22 www.igeanews.it

Editoriale

dalla pagina 1

Con un minuto di raccoglimento perricordare Melissa Bassi, la studentessauccisa a Brindisi, e le vittime del terre-moto che si è scatenato in Emilia Roma-gna, si è aperta la manifestazione roma-na organizzata dalla Susan G. KomenItalia alle Terme di Caracalla che ha avu-to la sorprendente partecipazione di oltre50mila iscritti. La corsa, giunta alla sua13esima edizione, è nata per testimonia-re che dal tumore al seno, se diagnostica-to in tempo, si può e si deve guarire. Traloro la madrina delle 4.000 “Donne inrosa” (donne operate che hanno scelto dicorrere come “ambasciatrici della pre-venzione”) l’attrice Rosanna Banfi, ilMinistro per lo Sviluppo Economico,Corrado Passera, l’ambasciatore Usapresso il Vaticano, Miguel H. Diaz, laconsigliera regionale Isabella Rauti,l’assessore provinciale allo sport, Patri-zia Prestipino e il consigliere Capitolinoallo Sport Alessandro Cochi.

Sotto l’aspetto agonistico, la XIII edi-zione della “Race for the Cure” è statavinta da Giovanni Auciello (Esercito)con il tempo di 15 minuti secchi, seguitoda Elias Embaye (15’08’’) e da Luigi LaBella (15’12’’). Tra le donne, prima clas-sificata Agnese Ananasso con il tempo di18’14’’, che ha preceduto Ronerta Bog-giatto (18’24’’) ed Ewa Wojcieszek(18’54’’). La più veloce tra le “Donne inRosa” è stata invece Paola Ciapparoni(22’34’’), applauditissima all’arrivo datutti gli altri partecipanti.

La manifestazione romana – tre giornidi salute sport e benessere – è svolta sot-to l’Alto Patronato del Presidente dellaRepubblica e con il patrocinio di RomaCapitale, Consiglio Regionale del Lazio,Provincia di Roma, CONI, FIDAL, Poli-clinico Gemelli di Roma e in collabora-zione con IPASVI, Federfarma Roma eCollegio Provinciale delle Ostetriche diRoma. Tra le varie realtà che hanno datoun contributo fondamentale a raggiunge-re i 50.000 iscritti di questa edizione,vanno anche ricordate le squadre ospe-daliere del San Camillo-Forlanini, Col-legio Ostetriche Roma, la GSA di Vico-lungo di Novara, i circoli sportivi Pale-

stra Azzurra Silver e Jazzercise, le squa-dre delle scuole Liceo Volterra, ScuolaFiume Giallo e Ambrit School, la squa-dra in divisa dei Falchi, il GS BancariRomani e LBM Sport Team e le squadrepiù numerose in assoluto di Tolfa-Allu-miere, La Bianca, Podistica Solidarietà,Le Donne di Velia, Quelli di Civitavec-chia.

I fondi raccolti attraverso la “Race forthe Cure” sono destinati a promuovere ladiagnosi precoce, il benessere psico-fisi-co delle donne operate, l’aggiornamentodegli operatori sanitari e l’acquisto diapparecchiature di diagnosi e cura attra-verso progetti che saranno realizzatiprincipalmente da altre associazioni, inuna filosofia di condivisione e di noncompetizione. Questi progetti si andran-no ad aggiungere agli oltre centocin-quanta già realizzati in dieci anni graziealla generosità dei partecipanti e deglisponsor.

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un particolare dell’interno del bar

Un ricordo per Melissa

Il Ministro Corrado Passera presente allamanifestazione.

“race” a caracaLLadeLLe donne In rosa

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In tempi di grandi cambiamenti socialied economici (che viviamo) non mancanoe soprattutto crescono i timori e le inquie-tudini anche perché, a volte, le soluzionidei problemi appaiono difficili e lontane.È il caso di quanto accade nella zona adia-cente a via Bomarzo ai “piedi” di via DuePonti lato via Flaminia Nuova, nel territo-rio del Municipio XX. Un insediamentoabusivo – come mostrano le foto – di ba-racche e costruzioni improvvisate ha crea-to allarme tra gli abitanti della zona perfurti subiti, per schiamazzi e liti frequenti.L’insediamento è stato installato, nel tem-po, su un’area privata; per l’abusivismoedilizio sta indagando il Comando dei Vi-gili Urbani di via Caprilli e si sta interes-sando anche l’assessore ai Lavori Pubblici

del Municipio, Stefano Erbaggi. Le forzedi polizia, in particolare il Commissariatodi Piazza Azzarita provvedono al control-lo del territorio. Però, a fronte di questifatti di cronaca, ci corre il dovere di sotto-lineare che il fenomeno della emigrazionee della precarietà non deve essere vistocome contrapposizione e pretesto perscontri e incomprensioni. Gli aspetti so-stanziali della politica migratoria, imper-niati sul rispetto della persona umana, de-vono essere condivisi da tutti e in partico-lare dalle Istituzioni Democratiche chehanno il dovere di operare per una civileconvivenza attraverso adeguate soluzioniche possano evitare perdite di controlloe,quindi, provvedimenti drastici e disuma-ni. (adg)

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Insediamenti abusivi lungo la Flaminia

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voglia di stare insieme nelle parrocchie

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Partecipazione e voglia di stare insieme. Questo lo spirito che ha animato la Festa deiPopoli, giunta alla quarta edizione. Una festa all’insegna dei valori dell’accoglienza edella condivisione che si è svolta presso Parrocchia Mater Dei del Centro Orionino eche ha visto come animatori principali il Parroco Don Giovanni Carollo e tutta la comu-nità sacerdotale e non. Un modo per imparare ad apprezzare l’altro e capire che integra-zione vuol dire arricchire il nostro essere e non privarci di una parte di noi, per crescere,insieme nella fede, tutti riuniti dinanzi un unico Dio. Intere famiglie di varie etnie e, so-prattutto di religioni diverse, hanno preso parte per tutta la giornata alla grande kermes-se religiosa iniziata con la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta da Don Gio-vanni Carollo, Parroco e Direttore del Centro Don Orione, seguita dalla preghiera inter-religiosa. La manifestazione è poi proseguita con un momento conviviale caratterizzatodal pranzo multietnico a cui hanno fatto seguito musica, canti e balli per poi concludersicon uno spettacolo teatrale-musicale. Festa anche presso la Parrocchia di San Ciprianodal 10 al 17 giugno dove è in programma la festa Parrocchiale organizzata dal parrocoDon Mario Sanfilippo con l’aiuto dei tanti parrocchiani. Una settimana all’insegna dellapreghiera, della celebrazione eucaristica e dello stare insieme con tanti eventi da condi-videre. Dal concerto del coro Iubilate Deo alla rappresentazione teatrale “Tutti insiemeappassionatamente”, dal torneo di Burraco alle partite degli Europei passando attraversole esibizioni dei gruppi rock giovanili. Per la giornata conclusiva il programma è quantomai ricco. Si parte con la festa dei bambini la mattina, si prosegue nel pomeriggio con lasfilata di auto d’epoca, a seguire la finale del torneo di calcetto, la Santa Messa e la se-rata musicale animata dai gruppi parrocchiali per finire poi con i fuochi di artificio.

Un particolare dell’insediamento abusivo.

Costruzioni abusive lungo la via Flaminia.

L’accogliente interno della pizzeria.

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con la “differenziata”

sI prosegue In praTIBarbara Ruoppolo

DAL MUNICIPIO XVII

essenziali per ridurre al minimo l’impatto delle di-scariche sul sistema e per affrontare in termini nonpiù emergenziali la questione dei rifiuti. Ma i cittadi-ni denunciano un preoccupante crollo del decoro neiloro quartieri, con cassonetti stracolmi e cumuli disacchetti contenenti rifiuti di ogni tipo abbandonati alato, sacchetti con scarti organici compresi, rigiditàd’orario, distanze spesso rilevanti e una logisticainadeguata.

Eppure più del 90% degli intervistati ha affermatodi considerare la raccolta differenziata molto impor-tante ma, ha aggiunto che deve essere organizzata inmodo efficiente. “Molti cittadini esprimono fortiperplessità sull’efficacia degli investimenti affronta-ti per sviluppare questo sistema, da cui si fa fatica adintuire i reali vantaggi data l’alta impurità dei mate-riali presenti nei cassonetti stradali, facilmente veri-

ficabile da chiunque. La sensazione, comune nei residenti dei quartieri che stanno speri-mentando il sistema, è che azienda e Comune stiano tentando di scaricare tutto l’oneredella differenziata sui cittadini, i quali non hanno nemmeno ricevuto la fornitura annuadi sacchetti per la raccolta dell’organico, che vengono dati loro di volta in volta al mo-mento del conferimento. Proprio per questo il Municipio XVII, attraverso il monitorag-gio, ha attuato le modifiche migliorando la logistica dei punti di raccolta e potenziandoi servizi di pulizia. Anche gli orari per le utenze non domestiche sono stati migliorati,perché anticipati di un’ora. Modifiche che puntano a rafforzare il servizio, che in questimesi ha già prodotto i primi risultati lusinghieri: oltre 100 quintali di rifiuti organici rac-colti giornalmente. L’Ama ha proposto di sensibilizzare la cittadinanza su questo tema,partendo proprio dalle scuole, con un gioco chiamato ‘Olii@mpiadi’. Nei tre mercatiprincipali del Municipio verranno presto istituiti dei punti di raccolta degli stessi olii.Un modo per sensibilizzare maggiormente i cittadini.

Il problema dei rifiuti non è una questione marginale. Cresce con la popolazione e conl’aumento dei consumi. Non basta più la discarica, la soluzione è la raccolta differenzia-ta, il riciclo, il recupero. Non c’è altra strada, lo dice anche l’Europa. Il Municipio si staattivando. Gli oneri raccolti dalla prossima iniziativa estiva ‘Letture d’estate’ verrannoutilizzati per la pulizia dell’area soprastante la stazione metro di Cipro, nonostante sia dicompetenza di Roma Metropolitane. Un piccolo contributo del Municipio XVII al temadel decoro urbano.

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Sono cinquanta le situazioni criticheda risolvere per migliorare il traffico nelterritorio del XVII Municipio. Il dato èemerso dalla Conferenza dei servizi chesi è svolta all’Hotel Visconti, presenti irappresentanti delle Istituzioni tra i qualila Presidente del Municipio AntonellaDe Giusti, il Vice Presidente Alberto DelGobbo, l’Ingegnere Maurizio Viola, diri-gente dell’Unità Organizzativa Tecnica,il comandante del gruppo di Polizia Mu-nicipale, Roberto Stefano e numerosiPresidenti di Associazioni e Comitati diQuartiere.

Nel corso della riunione, illustrati ivari nodi che rendono meno fluida la cir-colazione veicolare, sono stati approvatialcuni progetti di rapido intervento tracui la “Riorganizzazione della sosta edegli spazzi di carreggiata, lungo il trat-

to Lungotevere dei Mellini Ponte Ca-vour”; “la messa in sicurezza (come ave-vamo da tempo annunciato) di PiazzaleClodio attraverso quei provvedimentiche possano evitare repentini e vietaticambiamenti di direzione che sono causadi numerosi incidenti”; ”La sistemazio-ne e messa in sicurezza dei parcheggi edegli attraversamenti pedonali di VialeCarso e Via Antonio Chinotto per ridurrel’area di incrocio e la sosta illegale”; in-fine “Rendere più efficace e sicuro perauto e pedoni l’innesto di via Corridonisu Viale Angelico”.

Per le zone come via Igea, nonostantei nostri pressanti appelli, viale GiulioCesare, via degli Scipioni, via A. Doria,Lungotevere della Vittoria, via Tunisi(ambito del Mercato Trionfale) è statoritenuto necessario un ulteriore esame.

Come mostra l’immagine via Igea è sempre soffocata dal traffico.

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Lo sportello del cittadino

LaboraTorIo dI Idee e sosTegno

Federica Ragnoprattutto come raccordo tra l’Olimpica, inbasso e la via Camilluccia che delimita lacollina, in alto. Ma, per moltissimi cittadi-ni a partire da quelli che abitano o lavora-no nelle sue vicinanze è di grande utilità.

Il K2 – questo il nomignolo col qualeviene chiamata la strada – contribuiscenotevolmente ad alleggerire il traffico del-l’intasatissima via Camilluccia ma, so-prattutto, perché è una ricchezza per ilquartiere, è la “nostra” strada nel bosco,utilizzata da molte persone anche a piedi,da sole o con i loro amici cani per accede-re al bellissimo Parco di Monte Mario, ilpolmone verde che protegge gli abitantidella zona. Una via senza traverse, conpochi insediamenti seminascosti: percor-rendola sembra di stare ancora in pienacampagna o nella Roma sub urbana di tan-to tempo fa.

Un giorno sulla via, come sul resto dellacittà e in particolare su Roma nord, è ca-duta un’abbondante nevicata. Immediata-mente la “nostra” piccola via e solo lei –strana tempestività – è stata immediata-mente chiusa al traffico. Era il 3 febbraioscorso. Nei giorni, nelle settimane e neimesi (due) successivi la strada è rimastasbarrata e il traffico delle vie limitrofe, giàpesante per la neve e le sue conseguenze,è aumentato.

Per settimane abbiamo avuto oltre allestrade ristrette da enormi cumuli di neve –tolti dal centro delle carreggiate che dabianchi sono diventati neri di polveri che

di solito non notiamo – anche la viabilitàpeggiorata dalla chiusura di via De Amicisa causa di una incomprensibile disputa sulripristino della sua agibilità.

Il Comune sosteneva la competenza delMunicipio XVII che, però, per mancanzadi fondi (ha 186 mila € l’anno per tutte lestrade e la sistemazione della sola via DeAmicis ne costava 166) non ha potuto ef-fettuare l’intervento. Dopo una disputadurata due mesi i lavori sono stati fatti – e,per la verità, anche abbastanza bene – dalDipartimento lavori pubblici di “RomaCapitale”.

I cittadini sono dunque rimasti per duemesi senza la loro piccola importante stra-da per una disputa che forse poteva essererisolta in molto meno tempo. Diciamo inmezz’ora? E, come direbbe Totò, e io pa-go…

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DAL MUNICIPIO XVII

C’è un cuore che batte in quel di via Riccardo Grazioli Lante 74, dove sorgel’Associazione Roma XVII Sportello del Cittadino “Mario Di Carlo”. Un labora-torio di idee, un sostegno al prossimo, un ponte tra il cittadino e la politica, dovele persone sono considerate in quanto tali e non un semplice numero, dove si re-spira un clima familiare, dove si viene accolti con un sorriso e c’è sempre una ma-no tesa.

Una vera e propria squadra capeggiata dal presidente Enrico Agostinelli, dallavice presidente Antonella Tancredi e composta dai consiglieri Alfonso Frati, checon la sua simpatia e il suo sorriso mette al servizio degli altri la sua esperienza;ci sono poi Francesca Casarella, Giuseppe De Angelis, Rodolfo Buccino, Giovan-ni Iachini, Fabio Iacobini e tanti volontari.

«Vogliamo essere un collegamento tra il cittadino e la politica – spiega Anto-nella Tancredi – perché non tutto si risolve con i soldi ma è importante trovare unasoluzione per saper ascoltare. Noi cerchiamo di risolvere i piccoli e grandi proble-mi che le persone possono incontrare. Dall’aiutare i senza tetto che ci vengono se-gnalati al dare un sostegno ai cittadini nelle questioni pratiche. Abbiamo, adesempio, realizzato un corso per l’utilizzo del computer rivolto alle persone an-ziane che ha avuto un gran successo. Diamo un sostegno e cerchiamo di non faresentire solo nessuno. Riceviamo tante segnalazioni e siamo ormai diventati unpunto di riferimento per il quartiere».

Lo Sportello del Cittadino è intitolato a Mario Di Carlo, uno dei padri fondatoridell’Associazione Roma XVII, scomparso prematuramente lo scorso anno. Oggisi lavora nel suo ricordo portando avanti il suo messaggio e il suo impegno socialecome sottolinea il Presidente Enrico Agostinelli. Lo“Sportello del Cittadino” ègestito dall’Associazione Roma XVII che mira alla valorizzazione del territorioed è un esempio di una politica che si mette al servizio del cittadino come spiegaAntonella Tancredi che, oltre a essere vicepresidente dell’Associazione RomaXVII, è anche assessore alle Pari Opportunità del Municipio XVII: «Il nostroobiettivo è offrire un punto di incontro di qualità dando vita ad un nuovo modellodi servizi ed un nuovo modo di stare insieme. Lo scambio solidale di alte profes-sionalità e il volontariato offrono la possibilità anche ai meno abbienti di usufrui-re di servizi senza timori economici”.

danneggiati i cittadini

rImpaLLo dI compeTenzeGustavo Credazzi

D E M O P O I N T

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dalla prima pagina

“Il Salitone” completamente riasfaltato.

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quasi una… saga

La TorrevecchIa-bIsAlessia Gregori

66 www.igeanews.it

fondità. Il problema per cominciare l’opera, è legato aicosti. I prezzi dei preventivi sarebbero arrivati alle stel-le, per via dei sondaggi geognostici obbligatori, dellapista ciclabile e di una barriera antirumore che hannofatto schizzare il costo dei lavori alle stelle.

Fatto sta che la strada servirebbe davvero, la viabilitàne gioverebbe. Le lunghe code che da Casalotti arriva-no alla galleria Giovanni XXIII resterebbero un vec-chio ricordo. Così come i vari intasamenti lungo le at-tuali direttrici di marcia. Invece una serie di brutte sor-prese hanno rallentato il progetto e la sua esecuzione,dalla pista ciclabile ormai obbligatoria per le strade alunga percorrenza, dall’analisi in profondità del terrenononché la revisione dei costi dei lavori aumentati del25-30% in più.

Dunque, si approda verso una maggiore sicurezza mentre è ancora in alto mare l’aper-tura del cantiere della via di Torrevecchiabis, che renderebbe la zona più vivibile,migliorando la viabilità e facendo dimi-nuire lo smog il cui tasso, nelle zone cen-trali del quartiere, spesso scavalca i limiti.

Nel settore del trasporto urbano, però,qualcosa si sta muovendo. Il progetto diprolungare la linea della metropolitanadalla Stazione Battistini a Torrevecchia,con fermate in Piazza Bembo e in via diTorrevecchia, ha ripreso il suo cammino.E, nel giro di un quinquennio dovrebbe es-sere ultimata. Il Presidente Alfredo Milio-ni, ha comunicato che vuole dar corso, se-condo quanto previsto dal “Regolamentodi partecipazione dei cittadini alla trasfor-mazione urbana” ad alcuni incontri pub-blici con i cittadini e i rappresentanti deicomitati di quartiere per raccogliere le lo-ro opinioni e le varie proposte in meritoall’attuazione del progetto di prolunga-mento di linea al fini di ricercare la solu-zione migliore.

DAL MUNICIPIO XIX

dalla prima pagina

verde: dopo il “picchio rosso”

anche La neveEugenio M. Laviola

cophorus ferrugineus”, a colpire le mae-stose palme della città, sul verde della Ca-pitale, che conta ben 300 mila alberi, sisono abbattute due pesanti nevicate chehanno contribuito a danneggiare notevol-mente la ricca vegetazione della città. Undanno valutato sui 4 milioni di euro.

La prima fase è stata gestita con unostanziamento di 100 mila euro, che saràincrementato nel tempo. Per far fronteall’emergenza sono scesi in campo circatrecento mezzi, tra “cestelli”, camioncini epale meccaniche del Servizio Giardini aiquali si sono aggiunti 200 operatori ecolo-gici di ditte e cooperative specializzate ealtri 100 di Roma Multiservizi. I 600 ope-ratori, divisi in 60 piattaforme di lavoro,hanno iniziato i loro interventi su duefronti: le ville storiche, i parchi e i giardinida un lato e dall’altro le alberature dan-neggiate lungo i maestosi viali e le viedella Capitale. Alle zone maggiormentecolpite è stato assegnato un codice di criti-cità come avviene al pronto soccorso di unospedale. Il “rosso” che stabiliva la massi-ma urgenza, è stato dato in particolare aiquartieri a nord della città come Primaval-le, Balduina, Monte Mario, Pineta Sac-chetti, Cassia, Flaminio e Parioli. In Piaz-za delle Medaglie d’Oro sono stati subitorimessi a dimora (vedi foto) otto pini ab-

battuti dalla neve, cosi anche in via Fle-ming con la sistemazione di 10 tigli, men-tre al parco del Pineto, uno dei più colpiti,è stata effettuata la potatura di 310 pini erimossi ben 10 quintali di rami caduti.Tutto il materiale residuo è stato biotritu-rato e depositato al suolo come deterrentenaturale alla crescita delle piante infestan-ti. Dopo due settimane di lavoro, “anchenotturno” – come ha precisato il direttoredel servizio Giardini Fabio Tancredi – e leville storiche sono state riaperte.

Nel contesto i Municipi non sono rima-sti con le mani in mano. L’Assessore al-l’Ambiente del XVII, Roberto Tavani,tempestivamente, ha chiesto al Campido-glio una “mappatura” complessiva delverde danneggiato. Informazioni necessa-rie, dice Tavani, per programmare il reim-pianto nel rispetto del periodo vegetativo.Mentre il XIX, su proposta del consiglierePirandola, ha progettato la messa a dimoraalla Pineta Sacchetti di 400 pini resistential gelo attraverso il finanziamento di tutti igruppi politici e il XX ha affiancato lesquadre comunali per verificare, stradaper strada, lo stato degli alberi, con riferi-mento a quelli in prossimità delle scuole echiesto nuove essenze da piantare nell’in-terno del Parchi di Veio e dell’Insugheratae lungo alcune strade.

dalla prima pagina

sporTeLLo deL cITTadInoDalla parte del cittadino. Un nuovo sportello, richiesto dagli abitanti di via di

Torrevecchia con una petizione accolta favorevolmente dal Presidente del Consi-glio, Massimiliano Pirandola, è stato aperto in via Donaggio 21. L’istituzione erastata sollecitata specialmente dagli anziani della zona che trovavano non pochedifficoltà a raggiungere gli uffici dislocati nell’interno dell’ex Manicomio Pro-vinciale o presso la sede centrale del Municipio situata in via Mattia Battistini,una lunga arteria scarsamente servita dai mezzi pubblici e mal collegata con lealtre zone del territorio municipale. La proposta, vista l’estensione del Munici-pio, uno dei più vasti se non il più grande dei 19 esistenti, i cui confini vanno dal-la Balduina ad Anguillara abbracciando diverse zone tra cui Primavalle, è statasubito accolta e attuata. Ogni martedì, dalle 16 in poi, per Caf, Ugl, Unico e Isee,e per altri problemi inerenti al quartiere, è presente un tecnico in grado di rispon-dere ai vari quesiti posti dagli abitanti.

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Una fase dei lavori di ricerca.In piazza Medaglie d’Oro i pini caduti so-no stati subito sostituiti.

La zona dove nascerà la stazione dellametro.

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DAL MUNICIPIO XIX

aperta una nuova struttura nel complesso del santa maria della pietà

un cenTro per La vITaGiovanni Di Gati

tro Adelphi che dai primi giorni di aprileha avviato l’attività nel nuovo Padiglione12 del complesso di S. Maria della Pietà.Il servizio del Centro interessa persone incondizione di limitata o limitatissima au-tonomia per lesioni cerebrali causate dagravi danni cranio-encefalici o per patolo-gie cerebrovascolari. I malati sono in pre-valenza giovani, dai 18 ai 40 anni, vittimedi incidenti stradali o sul lavoro. Usciti dalcoma, dopo il ricovero ospedaliero, congravi lesioni cerebrali, hanno bisogno distabilizzare e monitorare le funzioni vitali,ridurre deficit funzionali che potrebberonel tempo portare all’isolamento sociale elavorativo. I percorsi riabilitativi sono mi-rati e i progetti terapeutici (fisioterapia,logopedia) sono individuali e preparati dauna specializzata équipe medica. Il Centroè dotato di strumenti d’avanguardia per lariabilitazione (robot per la deambulazio-ne, vasca medica di 30metri quadrati perla terapia fisioterapica), è stato realizzatodalla Fondazione Roboris costituita nel2004 dalla ASL RM E, dalla AssociazioneRisveglio, dall’Istituto Leonarda Vaccari e

dalla prima pagina

La piazza luogo d’incontro e non solorotatoria per il traffico. Il primo interventodi riqualificazione è stato attuato in PiazzaGuadalupe con la sostituzione delle sedutein pietra, mai accettate dagli abitanti dellazona, specialmente d’inverno, con dellecomode panchine in legno, il cambio deiparapedonali davanti la chiesa e la ripara-zione del lastricato che presentava diversabuche pericolose per i passanti. Il nuovolook era stato auspicato attraverso una pe-tizione popolare inoltrata al Presidentedella Giunta Municipale Pirandola. Altrointervento è previsto per Piazza Giovena-le, con la riparazione dei marciapiedi sol-levati dalle radici degli alberi e il disegnodi altre 4 strisce pedonali, oltre a quelledavanti alle scuole, per facilitare gli attra-versamenti.

rIquaLIFIcaTa pIazza guadaLupe

Il Torneo primavalle

Lo sporTpromuove

I vaLorIGuendalina Galdi

È giunto alla VI edizione il Torneodi Calcio riservato ai “Giovanissimi‘97”, indetto dall’Associazione Spor-tiva Primavalle, per ricordare padreCosma di Mambro e Salvatore Lam-pis, che fondarono l’ente sportivo. Al-la manifestazione hanno aderito la La-zio, il Rieti, l’Aprilia e il Marino Cittàoltre, logicamente, ai padroni di casa.L’Associazione Sportiva Primavalleoggi si pone come protagonista tra lerealtà sociali del territorio del Munici-pio XIX, in quanto si fa promotrice diun vero e proprio programma didatti-co per i suoi allievi che partecipano,nelle diverse categorie, ai campionatiorganizzati dalla F.I.G.C. Nata nel1951, il vanto dell’ASD Primavalle èl’impegno dei tanti volontari che an-cora oggi contribuiscono ad offrire aigiovani di ogni età e a tutti coloro chevivono situazioni di disagio nel quar-tiere un sano divertimento sportivo ac-compagnato da una vera educazionecivica e morale.

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ha una disponibilità di 25 posti a ciclodiurno. La Regione Lazio ha finanziato,per una spesa di due milioni e 500mila eu-ro, la ristrutturazione dell’edificio e peraltri tre anni provvederà a finanziare lespese di gestione. Alla fine del triennio ilCentro Adelphi opererà in regime di con-venzione sanitaria con la Regione. Il diret-tore, Ingegnere Alessandro Belli, che ci haguidato nella visita ai moderni e attrezzatilocali, è orgoglioso – dopo otto anni di at-tesa dovuti agli interminabili iter burocra-tici – della funzione sociale che assolve lastruttura. Ridare speranza e vita è un nobi-le compito che si è potuto avverare graziealla collaborazione tra pubblico e privato:l’ASL e la Regione da una parte, l’Asso-cìazione Risveglio e l’Istituto Vaccari dal-l’altra.

Una macchina adibita alla riabilitazione

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raccolte 700 tonnellate di rifiuti a Tor di quinto

maxI dIscarIca

Ogni varco della zona è stato chiuso per impedire lo scarico dei calcinacci e dei rifiutiin generale

C’era di tutto e di più, purtroppo, nella discarica abusiva di Tor di Quinto, realizzatanell’area lasciata libera dal Gran Teatro Tenda, trasferitosi nella zona di Saxa Rubra. Cisono voluti una quarantina di viaggi dei mezzi dell’Ama per rimuovere definitivamentele 700 tonnellate di rifiuti scaricate, con un perfetto senso civico, da decine di camionche avevano scambiato la vasta area per una pattumiera nella quale riversare ogni scar-to, dai calcinacci, al materiale inerte, dagli impianti sanitari dismessi all’asfalto residuodi lavori e, come se non bastasse, anche grossi quantitativi di amianto la cui rimozioneha fatto salire notevolmente i costi per l’intervento durato due settimane. La spesa soste-nuta per risanare completamente la zona ammonta a ben 60 mila euro. Gli autori del mi-sfatto, perché si tratta di un vero attentato alla salute pubblica, per ora sono ignoti, maattraverso le telecamere di sorveglianza della vicina caserma dei carabinieri, si spera diindividuarli. Rischiano, oltre ad essere considerati alla pari degli evasori fiscali, in casodi fermo del camion da parte delle forze dell’ordine, una denuncia penale – non unasemplice sanzione amministrativa – l’autista, il titolare della ditta e anche il cittadinoche ha commissionato i lavori. “È bene, ha specificato il Presidente dell’Ama, Piergior-gio Benvenuti, che il committente di qualsiasi tipo di ristrutturazione chieda la docu-mentazione dell’avvenuto smaltimento”.

Nel cuore del già movimentato PonteMilvio passeggiare sui marciapiedi divia Flaminia vecchia senza essere co-stretti allo slalom fra i tavolini o trovareparcheggi nei pochi posti disponibililungo la carreggiata è da qualche setti-mana ancora più difficile del solito. E lasituazione potrebbe a breve peggiorarese altre attività di somministrazione (egià sono una decina le domande di auto-rizzazione) dovessero ottenere la con-cessione di ampliamento di marciapiededi cui hanno già usufruito due esercentisulla base di una direttiva del Presidentedel XX Municipio Gianni Giacomini.

Contro la delibera si è espresso l’As-socommercio Roma Nord la cui Presi-dente, Giovanna Marchese Bellaroto hadichiarato: “non è corretto ridurre lacarreggiata di una via ad altissima con-centrazione di attività commerciali e re-sidenziali come è via Flaminia Vecchia.Operando così non solo si riducono i po-sti già scarsi di sosta ma si rischia, in unpunto di snodo fondamentale per l’inte-

ra viabilità stradale della zona, l’effetto“imbuto”. Senza contare che si tratta diuna via dove passa anche una linea diautobus e che la riduzione di strada de-rivante dall’allargamento dei marcia-piedi può causare anche, intralcio, comeè accaduto, ai mezzi di soccorso”.

L’Assocommercio Roma Nord ha sol-lecitato gli uffici tecnici preposti ad ef-fettuare i controlli anche per il verificar-si di inusuali allagamenti delle attivitàcommerciali limitrofe ai “nuovi marcia-piedi”. Infatti da quando la carreggiata èstata ridotta, quando piove è aumentatanotevolmente l’acqua che si raccogliesui marciapiedi: ciò provoca allagamen-ti, con conseguenti danni, dei localicommerciali interessati.

Su queste basi l’associazione sopraci-tata ci fa sapere che si prepara ad un ri-corso al Tar al fine di accertare la legitti-mità dei procedimenti amministrativi chehanno portato alla nascita della questioneribattezzata dalla stampa “dei marciapie-di fai-da-te di via Flaminia Vecchia”.

88 www.igeanews.itDAL MUNICIPIO XX

LETTERA A MONTIconTro L’IpoTesI

dI dIscarIca a FIanoSi sono dichiarati decisamente contrari diciotto sindaci della Valle del Teve-

re e del Parco di Veio, insieme al Presidente Giacomini del XX Municipio, al-l’ipotesi di realizzare una discarica nel loro territorio. Lo hanno scritto al Pre-sidente del Consiglio Mario Monti. Nella lettera i sindaci motivano la loro av-versità non solo per la vicinanza del centro abitato di Riano, ma anche per lapresenza di numerose falde acquifere, con evidenti ripercussioni sulla salutepubblica, per i numerosi vincoli paesaggistici e archeologici già esistenti, per igravi rischi in cui incorrerebbe per l’habitat circostante, materia di continuistudi e ricerche faunistiche, una viabilità proibitiva e, ma non per ultimo, per ilpericolo di esondazione delle acque del Tevere che scorrono poco distante daisiti ipotizzati di Pian dell’Olmo e Quadro Alto.

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una protesta dell’assocommercio roma-nord

La sTrada sI resTrIngeper creare nuovI spazI

Emanuela Micucci

È naTo pIeTro In casa cenname

La casa dei coniugi dott. andrea cenname e dott.ssa annasiliberto è stata allietata dalla nascita di un bel bimbo, pietro,venuto a fare compagnia alla sorellina Flora. Ai felici coniugicomplimenti e congratulazioni. Ai nonni Fiorella e Luigi Cen-name, Rosalba e Pietro Siliberto auguri vivissimi. Al neonatol’auspicio di una lunga, serena, prospera e felice vita.

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La Fondovalle sarà a doppio senso dimarcia. È questa l’indicazione espressadal Consiglio che con voto unanime haapprovato una proposta di risoluzione bi-partisan con la quale “impegna il Presi-dente Gianni Giacomini e l’assessore ailavori pubblici Stefano Erbaggi,” ad atti-varsi presso i vari dipartimenti capitoliniper aprire la Fondovalle in entrambi i sen-si di marcia “previa sistemazione e messa

in sicurezza”. Come si ricorderà:la strada di Fondovalle, fu apertain un senso solo a metà febbraioper facilitare il traffico veicolaredella zona dopo la chiusura di untratto di via dei Due Ponti dovutaall’apertura dei cantieri per la co-struzione del collettore fognario.Il primo giorno di chiusura dellaDue Ponti per gli automobilisti dizona fu un vero martirio,poiché rimasero intrappo-lati per diverso tempo nel-le lunghe file che si crea-rono in tutta la vasta area

della Cassia. Nei giorni successi-vi con qualche opportuno accor-gimento e lievi modifiche si evitòil ripetersi del caos primordiale.Successivamente, con l’apertura asenso unico della Strada di Fon-dovalle, che ancora non è statacollaudata, gli automobilisti eb-bero un po’ di sollievo. Ora giun-ge la lieta novella, ma con un pic-

colo inconveniente, non si sa quando po-trà essere definitivamente aperta al dop-pio senso di marcia dal momento che è in-dispensabile un collaudo preventivo. Èabbastanza noto, infatti, come ha anchesottolineato il consigliere Alessandro Pi-ca, che si stanno facendo pressioni neiconfronti del Campidoglio, per regolariz-zare al più presto l’arteria trasformandolain una vera e propria “bretella” tra la Cas-

sia e la Flaminia. Comunque, come hannodetto i consiglieri Giorgio Mori e SimoneAriola, “l’apertura della strada saràun’occasione importante anche per tuttoil quartiere circostante a Largo Sperlonga,già da troppo tempo compromesso in unquadrante di mobilità estremamente pro-blematico a causa della scarsa presenza divalvole di sfogo per automezzi pubblici eprivati”.

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Torna La zTL a ponTe mILvIoGradita o no, torna l’isola pedonale a

Ponte Milvio. La ZTL verrà applicata nel-la zona ogni venerdì e sabato dalle 22 alle2. I varchi mobili saranno presidiati dallepattuglie del XX Gruppo di Polizia Muni-cipale. Potranno essere superati, oltre chedai mezzi pubblici, taxi e dai mezzi di soc-corso, solo dai residenti nelle strade sog-gette alla limitazione. Al varco l’autista ouno degli occupanti dovrà mostrare un do-cumento che comprovi la sua residenza.La delimitazione dell’area pedonale èidentica a quella dello scorso anno. Quin-di il blocco alla circolazione comprende illato destro di Piazza di Ponte Milvio (dire-zione Cassia) e la corsia interna di Viale diTor di Quinto. Il lato sinistro della piazza,vista ponte, direzione Largo MarescialloDiaz, resterà invece aperto al transito vei-colare. Il gradimento è incerto, molti dico-no che è inutile, altrettanti asseriscono lasua validità.

nuovosporTeLLo

In vIa a. serra

In attesa dello “Sportello Anagrafico”collocato nell’interno del nuovo merca-to coperto di via Riano, l’avvocato Dia-mante Capolongo, ha reso noto che èstata aperta una struttura polifunzionalein via Antonio Serra 22, diretta a cercaredi rispondere alle numerose istanze de-gli abitanti della Collina Flemming. Inun momento così difficile e delicato,con la neo istituzione dell’IMU, la pre-senza di tasse così complesse da inter-pretare, con servizi previdenziali sem-pre più difficilmente accessibili, è statoritenuto che un semplice Caf-Patronatonon bastasse per dare risposte certe. Perquesti motivi sono stati inseriti alcunioriginalissimi servizi: si potranno faresegnalazioni di problematiche sul traffi-co, sull’AMA, sui marciapiedi imprati-cabili, sulle buche delle strade, sull’illu-minazione, sulle aree verdi, ma sarà an-che possibile usufruire di quei servizi,diciamo, privati, come condominiali,associazione consumatori e sull’immi-grazione, avere consulenze in materielegali, notarili e d’architettura. Prestosaranno attivati altri settori: quello dellamediazione civile, di diritto sanitario etutela anti-Equitalia. Il nuovo sportellopolivalente è aperto tutti i giorni ferialidalle 9 alle 19. Per informazioni telefo-nare al numero 06 3330677 o [email protected].

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Quando A.T. ha iniziato a cercare la-voro, le difficoltà che minacciavano ilsuo futuro non erano poche. Si è dovutaarrangiare, ha piegato le sue aspirazioniai limiti della società che la circondava.Non ha potuto completare gli studi al-l’Università, cinque anni di retta alla Fa-coltà di Lettere vanificati da intermina-bili giorni come impiegata che rispondealle telefonate continue di gente che nonconosce e che non cerca lei.

Quando ne ha avuto abbastanza, ha la-sciato l’Italia per l’Inghilterra, con lasperanza di trovare qualcosa di meglio, oquanto meno qualcosa di diverso. A que-sto punto, molti di voi avranno già con-cluso che stiamo parlando di una storiacome tante, la storia di una giovane don-na figlia dell’epoca presente. Ma A.T.non è esattamente una figlia di que-st’epoca, perché è nata nel 1925. Adessoè una cordiale signora in pensione daquasi tre decenni, e nella sua vita hacambiato occupazione, lingua e residen-

za almeno quanto il prototipo di giovanegradito all’odierno mercato del lavoro.La sua esperienza è straordinaria, nonsolo perché la racconta con la generositàdi una donna intelligente e colta che haun bagaglio immenso di storie e fatti dacondividere. Lo è anche per come unisceprofonde differenze e sorprendenti ana-logie con il percorso che potrebbe tro-varsi a compiere un giovane di oggi. Seun italiano del duemila deve muoversi inun mondo frantumato da crisi economi-che e morali, A.T. e i giovani della suagenerazione hanno dovuto farlo fra lemacerie ben più concrete di un mondoletteralmente da ricostruire. “Ho soppor-tato la guerra, che è stata una parentesimolto lunga e molto difficile”. È la pri-ma cosa che mi dice, quando le chiedo diriassumere le tappe del suo percorso la-vorativo. “Ho sofferto anche la fame”.La vita adulta di A.T., in effetti, iniziacome quelle di tanti suoi coetanei delDopoguerra. I ricordi incancellabili deibombardamenti e degli affetti strappatisi accompagnano alla necessità di so-pravvivere in maniera dignitosa all’indo-mani della Liberazione. Ma è nel mododi sopravvivere scelto da A.T. che si puòscorgere qualcosa di inconsueto, per lasua epoca.

Se ancora oggi una donna che lavoradeve mettere in conto possibili discrimi-nazioni e pregiudizi, questi settant’annifa erano una certezza per un’italiana incerca di occupazione all’estero. “Uscitadalla guerra e da tanti anni di fascismo,l’Italia era un paese chiuso”. Per darmiun esempio concreto, mi racconta di unazia ricca che una volta le scrisse dall’Ita-lia dandole della “sprovveduta e disgra-ziata”. A.T. aveva risposto alla zia che“non sapeva neanche cos’era la vita”, vi-sto che aveva potuto permettersi di resta-re sempre nella sua città natale, “nonaveva mai avuto bisogno di cercare lavo-ro”. C’è da dire che le elemosine dellasua facoltosa parente, A.T. non le avreb-be accettate. Perché fra le sue maggiorisoddisfazioni, fra le condizioni del so-

pravvivere in maniera dignitosa, A.T. citiene a includere “l’orgoglio di non avermai chiesto una lira”. Oltretutto, si è re-cata in Inghilterra “senza conoscere l’in-glese”, salvo qualche simbolica lezione.Ad ogni modo, A.T. non ne poteva piùdell’impiego da centralinista, “legata aun tavolo, con la spina collegata e la cuf-fia in testa che schiacciava le orecchie.Era una cosa spaventosa”.

Quindi si è calata in una realtà moltodiversa, ora come mother’s help, ora co-me insegnante di italiano, ora in collegidi universitarie provenienti da ogni partedel mondo. Poi è tornata in Italia, ha la-vorato presso un antiquario e come se-gretaria del direttore di una società ame-ricana, occupandosi della corrisponden-za straniera. Non a caso adesso parlacorrentemente l’inglese e il francese. Hasaputo arrangiarsi, non c’è dubbio. Ma, aconti fatti, non può dirsi soddisfatta. Pe-sano i rimpianti, aver lasciato l’Univer-sità, innanzitutto.

La pensione è bassa, non ha chiesto i

contributi per tanti anni di lavoro, “an-che se avrei potuto”, confessa. Perché ilproblema, questo sì davvero trasversalealle epoche e alle generazioni, è che“quando sei giovane, non pensi che di-venterai vecchio”. E riguardo ai giovanidi oggi? Non posso evitare di domandar-glielo, visto che faccio parte della cate-goria. “Capisco che per loro è molto du-ra”, mi dice. Ammette che è una fortuna,per molti di noi, poter studiare senza nel-lo stesso tempo lavorare. Ma ciò che ri-conosce essere difficile è “tirare i remi inbarca”, realizzare i propri progetti. Per-ché se all’inizio bisogna sapersi adattarecon ciò che capita, questo “non può esse-re per tutta la vita”. Chissà, forse tra tan-ti anni anch’io mi ritroverò a risponderealle domande di un giovane interessatoal mio passato e al suo futuro. Spero dipotergli dire che sono soddisfatto dellavita che ho avuto. Ma ancora prima diquesto spero, come è stato per A.T., diavere qualcosa di interessante da raccon-tare.

nei quartieri del municipio xvIIInFormazIone e TecnoLogIa

L’informazione nel Municipio sarà più capillare grazie ai pannelli luminosi inte-rattivi. Il progetto promosso e portato avanti da Alberto Del Gobbo, vicepresidentedel Municipio, nato oltre quattro anni fa, sta per vedere la luce. Superati gli ostacolieconomici e burocratici, il “Sistema di Arredo Urbano Informativo” per la Comuni-cazione Istituzionale del Municipio Roma 17 (questo il nome ‘scientifico’) verrà in-stallato negli uffici pubblici, piazze, ambulatori, asl, mercati, musei (con audio-guideapposite). Informazioni fornite dalla collaborazione con la Polizia Roma Capitale, iVigili del Fuoco e la Protezione Civile. (GG)

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a Lungotevere castelloLeTTure d’esTaTe

e FesTa deLLe assocIazIonI

anche quest’anno, per iniziativadella presidenza del municipioxvII, si svolgono le due iniziative dinotevole interesse che negli annipassati sono state molto apprezzatedai cittadini. Infatti, nella zona anti-stante castel s. angelo, lungo il Te-vere tornano le letture d’estate, conapprofondimenti su numerosi temi,e la Festa delle associazioni che ope-rano nel territorio. per l’occasionesono in programma numerosi conve-gni e incontri con i cittadini per fareil punto su questioni di grande inte-resse come il traffico, l’urbanistica, iservizi sociali, l’abusivismo com-merciale e la indifferibilità della rac-colta differenziata.

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rIcerca dI LavoroDa un’inserzione letta su un quotidia-

no francese nella rubrica “Ricerche di la-voro” e riportata da Giovanni Ansaldonel gustosissimo libro Ore napoletane(ed.Fausto Fiorentino): “Giovane donnastenodattilografa, finora poco rapida,cerca lavoro presso ufficio con direttorealquanto balbuziente”.

rIconoscenzaDi solito sono riconoscenti solo coloro

che hanno ancora qualcosa da chiedere.

rIcordareSpesso non si ricordano gli anni o i

giorni, ma solo gli attimi di felicità vissu-ti.

rIdereChi non ride mai, non è una persona

seria. Ma attenzione: non si può e non sideve ridere da soli, la vera risata salutare,piena, liberatoria è quella che si fa incompagnia.

* * *Fateci caso: se ridi, ridono tutti con te;

se piangi, piangi da solo.

rImboccarsI Le manIche

Quando Romano Prodi, nel 1999, dis-se che per entrare a piano titolo in Euro-pa gli italiani si sarebbero dovuti rimboc-care le maniche, a Napoli una ditta di ab-bigliamento mise subito in vendita cami-cie con le maniche già rimboccate.

rInvIare a domanI…Dice il saggio: “Non rimandare mai a

domani quello che puoi fare dopodoma-ni”.

rommeL, erwIn Johannes

Il famoso feldmaresciallo tedesco Er-win Johannes Rommel durante la secon-da guerra mondiale comandò l’Afrika-korps, costituito da truppe italiane e ger-

maniche, con il quale riuscì ad un certomomento a conquistare Tobruk e a giun-gere fino ad El-Alamein, ma fu poi co-stretto a ritirarsi e ad abbandonare la Li-bia dalle soverchianti forze inglesi.

Egli non aveva grande stima delle vir-tù militari degli italiani. Lo disse anche asuo figlio Manfred, aggiungendo peròsubito dopo: “Ma ricordati, figliuolo, chesenza di loro non ci sarebbe la civiltà”.

rIvIera romagnoLaSpiagge di Rimini, Cesenatico e Catto-

lica, Ovvero: “Il triangolo…dei bermu-da”.

rIvoLuzIonarIDa giovani si vorrebbe cambiare il

mondo, poi da adulti si finisce col cam-biare solo i canali della TV col teleco-mando.

rossoreOrmai, riuscire a provocare un rossore

femminile è roba…da Guinness dei pri-mati.

rubareLa padrona che ruba in un negozio è

cleptomane; la serva che ruba, invece, èuna ladra.

ruFFIanoRuffiano, adulatore, piaggiatore, lec-

caculo, paraculo, lucidastivali, leccapie-di, sviolinatore, untorello, ecc.: sono tan-tissime nella nostra lingua le varianti perindicare una persona untuosa e servile. Ilruffiano, appunto.

* * *Non esiste solo il ruffiano “mirato”,

cioè colui che adula solo il potente di tur-no per trarne sicuro vantaggio personale;c’è anche il leccaculo “erga omnes” o“bipartisan” o, se preferite, “super par-tes”, che non guarda in… faccia nessuno,pensando di fare un investimento sul fu-turo. Cioè lecco oggi e incasserò domani.

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buddIsTI neI nosTrI quarTIerI

È ritornato nei nostri Quartieri un gruppo di monaci tibetani provenienti da GadenShartse Monastery, la più importante Università Monastica Tibetana che ha sede in In-dia da quando il Dalai Lama è stato costretto a rifugiarsi in questo Paese. È stato pro-prio il Dalai Lama a volere che questo gruppo di monaci andasse in giro per l’Europae l’America a condividere la cultura e la spiritualità del Buddismo in quello che è statodenominato Tour mondiale della pace interiore. E non pochi abitanti dei nostri Quar-tieri hanno così avuto l’opportunità di condividere la spiritualità buddista partecipandoalle loro cerimonie; ma anche i monaci si sono dati da fare per comprendere le nostreusanze. Hanno apprezzato i grandi supermercati dove si può trovare di tutto ed hannoimparato a mangiare alcuni nostri cibi. Uscivano con i loro abiti tradizionali destando

la curiosità di quanti li incontravano. Cisono stati momenti di condivisione di altaspiritualità come quando, nella giornatadella Domenica delle Palme, hanno ad-dobbato il loro altare con rami di ulivo ecelebrato la grandezza dei Padri Spiritualinella consapevolezza di essere tutti figlidi un unico Dio Vivente.

Nelle foto tre momenti della cerimonia.

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ancora un successoper LuIsa marIanI

Luisa Mariani, socia e membro del Di-rettivo dell’Associazione Culturale Igea,da oltre un ventennio vive di teatro e peril teatro: allieva dell’Accademia di ArtiSceniche di Alessandro Fersen, fondatri-ce e direttrice artistica della “NuovaCompagnia di Teatro Luisa Mariani”, at-trice, regista, autrice, organizzatrice difestivals, produttrice e creatrice di filmdocumentari e corti, ha esplorato nel cor-so degli anni con spirito di ricerca molte-plici attività nell’ambito dello spettaco-lo. Recentemente, nei mesi di aprile e

maggio, in occasione della mostra espo-sitiva di Villa Torlonia “L’angolo deldandy” dedicata al fenomeno culturale edi costume del dandysmo, nel giardinodella Casina delle civette, Luisa Marianiha presentato due spettacoli: “Oscar Wil-de. Un elisir per vivere meglio” di e conMario Valdemarin e “Dora Maar. Musaispiratrice di Picasso” di e con LuisaSanfilippo. Entrambe le pièces, accoltecon favore dalla critica, hanno avuto nu-merose repliche sempre coronate dagrande successo di pubblico.

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Questa volta vogliamo segnalarvi pic-coli problemi che abbiamo individuato nelnostro quartiere di Sant’Onofrio, che, conpoco impegno da parte degli organi com-petenti, con un una spesa contenuta e conun tempo di realizzazione limitato, potreb-bero essere risolti e la loro soluzione sicu-ramente contribuirebbe, anche se in pic-cola parte, a migliorare la qualità dellavita delle persone che ci vivono o ci lavo-rano.

Iniziamo con il decoro e la sicurezza:Vi è un grosso cartellone pubblicitario

situato su via Trionfale all’altezza del par-co di Sant’Onofrio sorto improvvisamentedurante i lavori di adeguamento della viaTrionfale. Originariamente era stato posi-zionato in prossimità del ciglio che deli-mita il marciapiede, ma all’interno delParco Sant’Onofrio in quella che comune-mente è denominata “area cani”. A seguitodi una nostra segnalazione che ne chiede-va la rimozione perché non in regola conle norme di applicazione, non è stato eli-minato come logica suggeriva ma sola-mente spostato di qualche centimetro al-l’esterno dell’area del Parco ma comun-que adiacente al marciapiede. Noi non sia-mo in grado di dire se il cartellone è abusi-vo o meno, si tratta comunque di un car-tellone collocato pericolosamente vicinoalla sede stradale in prossimità di una cur-va e che ha un’impatto visivo particolar-mente sgradito che mal si concilia con ilverde circostante.

Diversi anni fa quando fu costruita lanuova Trionfale tra Piazza Monte Gaudioe Largo Cervinia nell’angolo tra viaTrionfale e via Fornelli fu posizionato unparapetto costituito da una ringhiera pertutto il tratto in cui la Nuova Trionfale eraal di sopra della vecchia strada come ele-mento di sicurezza per le persone chetransitavano sui marciapiedi adiacenti. Daallora nessun intervento è stato più esegui-

to tanto che le ringhiere si presentano inalcuni punti con i montanti verticali divel-ti, non più in sede o altri corrosi dalla rug-gine e non in grado di avere ancora la fun-zione originaria. Vi è quindi un grossoproblema di sicurezza, oltre che di decorourbano presentandosi tutto il parapetto inattesa di sostituzione.

proseguiamo con la viabilità e la circo-lazione

Per prima cosa vogliamo portare la vo-stra attenzione sull’impianto semaforicoche è stato posizionato in piazza MonteGaudio.

Questo semaforo che permette di im-mettersi da via Stresa su via Trionfale indirezione centro città, provoca lunghe co-

de lungo la via Stresa stessa. Bastano dueveicoli (a volte uno solamente) fermi alsemaforo rosso (che dura almeno 1 minu-to) per non permettere a chi si dirige versoRoma Nord (Monte Mario alto) di prose-guire in libertà.

Soluzione: (non è l’unica) banale madolorosa per gli utenti della strada: impe-dire la sosta alle auto in prossimità del se-maforo sul lato di via Stresa, eliminando3-4 posti auto.

Considerazione: banale ma inevitabile:non ci si poteva pensare in fase di proget-tazione e realizzazione? E poi, nessun “re-sponsabile” (vigile, funzionario, assesso-rati vari) del nostro Municipio ha rilevatol’incongruenza della situazione? E se sì,ha mai segnalato ciò sollecitando una cor-rezione?

Morale: noi pazientemente ci mettiamoin fila aspettando di poter proseguire,

Sempre i tema di semafori vogliamoparlarvi di quello pedonale che sta su viaTrionfale altezza negozio Tim che per-mette da sempre a tanta gente di attra-versare la strada per recarsi da una parteall’altra del quartiere per le attività gior-naliere. Orbene da quando la via Trion-fale è stata allargata ed è stato posiziona-to il semaforo di cui abbiamo parlato pri-ma la tempistica del semaforo pedonaleè stata modificata privilegiando il flussoautomobilistico che scorre nei due sensie i pedoni che devono attraversare lastrada aspettano “tempi biblici” primache la scritta verde avanti compaia e chele macchine che percorrono quel tratto distrada a forte velocità si fermino. Succe-de spesso che i pedoni stanchi di aspetta-re attraversino ugualmente la strada met-tendo a rischio la propria incolumità equella dei conducenti delle vetture chetransitano in quel momento costringen-doli a cercare di evitare l’impatto conmanovre anche spericolate. Auguriamociche presto l’Ufficio Tecnico dia corso al-

12 www.igeanews.it

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Via Nicola Fornelli 2 – 00135 Roma e-mail: [email protected] fiscale n. 97218190581 – tel. 333.8018686 (lun-ven 16-18)

a volte basterebbe poco per vivere meglio

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la nostre segnalazioni e anche in questocaso noi pazientemente ci mettiamo infile aspettando di poter attraversare.

E per finire con gli impianti semaforici,noi, e speriamo anche un po voi, stiamoaspettando che venga istallato quello travia Mario Fani e via Trionfale. Ormai dal-l’anno 2009 è stata fatta richiesta da que-sta Associazione. Dopo varie verifiche cifu fatto sapere che, forse, si poteva prov-vedere all’istallazione di un’impianto soloper pedoni e solo quando ci sarebbero statii fondi necessari. Da allora nulla è succes-so e i pedoni che attraversano la strada inquel punto rischiamo sempre di essere in-vestiti dalle auto che percorrono viaTrionfale a grande velocità mentre gli au-tomobilisti provenienti da via Fani si as-soggettano a lunghe file.

Autobus 999 L’autobus 999 collega inmaniera circolare il nostro quartiere, pas-sando da via Igea, con il quartiere Prati fa-cendo capolinea in via Carlo Alberto dallaChiesa. Variazioni al percorso dell’auto-bus in questione sono state ripetutamentechieste all’ATAC. È stato chiesto di spo-stare il capolinea dalla collocazione attua-le a Piazzale Clodio per collegare un’im-portante zona di Roma (Sant’Onofrio –

Il cartellone in via Trionfale.

Il parapetto in via Fornelli.Lunga attesa per i pedoni che devono at-traversare la strada.

L’impianto semaforico che crea lunghecode.

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Balduina) con il tribunale e prossimamen-te con la futura linea C della metropolita-na. È stato chiesto di allungare il percorsoda via Igea fino all’ingresso principale delpoliclinico Gemelli per evitare alle perso-ne che vi si recano ripetuti cambi di mez-zo. Tutte proposte, a nostro parere, inte-ressanti che andavano comunque appro-fondite perché andavano nella direzione difavorire l’utenza ed invece l’azienda deitrasporti cittadina ha risposto picche a tut-te le sollecitazioni e come un monolite ilpercorso è rimasto tale e quale quello cheè sempre stato.

ed il verde Sulla via Trionfale all’altezza di via de-

gli Scolopi a seguito dei recenti lavori diallargamento della via Trionfale si è for-mata un’aiuola al centro della strada piut-tosto ampia dove hanno trovato dimora seitigli di grosse dimensioni (circa 50 cm didiametro ognuno). Questi alberi erano sta-

ti tolti sempre sulla stessa strada a MonteMario da un punto in cui hanno dovuto fa-re spazio all’asfalto. Purtroppo a distanzadi circa due anni dal loro trapianto i tiglisono praticamente morti. Infatti di sei solouno presenta dei germogli e anche di limi-tata consistenza. Gli altri non danno nes-sun segno di vita e si presentano scheletri-ci e rinsecchiti. Ci viene da chiederci per-ché si è sacrificata la vita di alberi di cosìgrosse dimensioni? Forse una piantagionesbagliata effettuata da persone inesperte?;il trapianto fu effettuato dagli operai chelavoravano alla costruzione della stradacon probabilmente poca competenza inmateria oppure l’incuria di chi doveva as-sisterle?; non ci risulta che mai nessunoabbia provveduto a passare con un auto-botte per erogare un poca di acqua a que-ste povere piante.

A poche settimane di distanza due Con-vegni:organizzati uno da Italia nostra in-sieme alla Facoltà di Architettura de LaSapienza, l’altro dal FAI – si sono occupa-ti dei forti militari romani in via di dismis-sione. Da diversi punti di vista, entrambigli incontri hanno puntato i riflettori suquesto patrimonio storico ed urbanisticoin gran parte sconosciuto, quasi invisibilenel nostro tessuto urbano.

Anche il mondo accademico e della cul-tura sta quindi condividendo, con i Comi-tati spontanei sorti a difesa dei forti, il ti-more che il “campo trincerato” di Roma –esempio unico per dimensione e conserva-zione in Europa – possa venir distruttodalle difficoltà di bilancio delle ammini-strazioni centrali e locali.

I Forti di Roma sono un problema edun’opportunità per la città, ognuno di essiha caratteristiche proprie per stato di con-servazione e rapporto con il territorio e se-condo le criticità individuali va considera-to, grave errore sarebbe però dimenticareil progetto coerente che li unisce, imper-donabile sarebbe se la loro “valorizzazio-ne” avvenisse senza una forte regìa pub-blica capace di guidare i progetti in un di-segno complessivo e di vigilare sull’ope-rato dell’intervento privato. Essi sono unpezzo di città che finalmente sarà restitui-

to alla collettività, aree disponibili inca-stonate in quartieri densamente popolatiche rappresentano l’occasione per pensareai servizi e al verde, ed è proprio in casicome questi che il Regolamento della par-tecipazione di cui il Comune si è dotatodeve essere applicato. Non è esattamentequesta la direzione in cui invece ci si stamuovendo: l’amministrazione capitolina èin grave ritardo sia nella risposta alle os-servazioni alla delibera, sia sul piano dellapartecipazione e dell’informazione, cioèdella trasparenza. Per quanto riguarda ilForte Trionfale, il nostro comitato,oltre adaver presentato le osservazioni, è stato ilsolo in zona ad informare i cittadini su co-sa stava avvenendo e nostra è stata l’ini-ziativa di un questionario per ascoltarli ecoinvolgerli sulle possibili soluzioni per lacaserma Ulivelli. Anche sul fronte muni-cipale, sono mesi che attendiamo la con-vocazione di un Consiglio dedicato a que-sto tema, secondo l’impegno preso dallaCommissione Urbanistica del Municipio19.

Trovare soluzione capaci di dare rispo-ste alle esigenze dei territori e alle neces-sità di cassa delle amministrazioni non sa-rà facile, resturare un forte non è cosasemplice, così come destinarlo a nuovefunzioni secondo standard moderni: cer-care il giusto equilibrio tra valorizzazionee tutela rappresenta un’autentica sfida. Inquesto sforzo di responsabilità, noi citta-dini ci sentiamo tutti impegnati e chiedia-mo al mondo politico, come a quelloscientifico e dell’impresa, di essere al no-stro fianco per trovare soluzioni condivisee sostenibili, consapevoli della responsa-bilità che queste scelte comporteranno perla città.

Coord. Com. Ut. Pub. Forte Trionfale

La valorizzazione dei Forti militari

per Le esIgenze deI TerrITorIDelizia Mazzotti

per terminare con la memoria: Ogni anno il giorno 16 marzo, da trenta-

quattro anni, le maggiori autorità politichedel nostro paese si ritrovano il via MarioFani all’angolo con via Stresa per deporrecorone di fiori alla memoria dei cinquemilitari della scorta dell’on. Aldo Morocaduti durante il sequestro del Presidentedella Democrazia Cristiana da parte di uncommando delle brigate rosse. Tutti cono-scono la storia di una pagina tragica dellanostra democrazia ma forse non tutti san-no che la memoria di un evento di taleproporzione è rappresentata solamente dauna bacheca su cui è impresso il nome deicarabinieri e dei poliziotti uccisi e sonoposte delle piccole foto a coronamento diquattro righe descrittive di quanto avvenu-to. Francamente ci sembra troppo poco. Inquesti oltre trenta anni nessuno delle isti-tuzioni con responsabilità operativa hapensato di valorizzare il luogo dell’aggua-to evidenziandolo con un manufatto piùautorevole, con un allargamento della se-de dedicata dove poter deporre le coronesenza doverle “attaccare” lungo la recin-zione del palazzo antistante come mostra-la foto qui sotto.

Sicuramente ci sono molti altri proble-mi, di maggiore rilevanza, alcuni li cono-sciamo e nel tempo li abbiamo denunciati,altri che ci segnalerete cercheremo di af-frontarli. Quelli descritti ci hanno parti-colarmente colpito perché di alcuni rite-niamo che siano stati generati dalla tra-scuratezza.

L’ingresso di Forte Trionfale.

I tronchi degli alberi in via Trionfale.

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così È La vITa. Imparare adIrsI addIodi Conchita De GregorioEd. Einaudi pp. 110 € 14,50

Rispondere a un bambino che ti chiede“Mamma papà nonna zia perché si muo-re? E dopo la morte dove si va?” è tut-t’altro che facile. Si balbetta, si tergiver-sa, a volte si dice: “Sai, il nonno è partitoper un lungo viaggio” oppure “è andatosulle nuvole” o cose così. “Ma se è parti-to un giorno tornerà” e “sulle nuvole checi è andato a fare?” Il bambino aspettache il nonno ritorni e si arrovella e sichiede perché almeno non telefoni fin-ché un giorno smette di fare domande ecapisce che non è vero che il nonno siaandato sulle nuvole e che comunque,viaggio o non viaggio, lui non torneràpiù. Parlare della morte è un tema diffi-cile, sempre. Al giorno d’oggi le cosefunzionano solo in un eterno presente,non si parla di come finiscono. E i fune-rali? L’autrice è dell’idea che, a parte ilcomprensibile dolore per la perdita diuna persona cara – familiare o amico – ifunerali siano, in un certo senso, unevento anche gioioso: si rincontrano pa-renti lontani persi di vista da anni, amicid’infanzia, maestre delle elementari, sipiange e si sorride “Ti ricordi quella vol-ta…” Nonostante il tema luttuoso questoè un libro leggero, candido. Lo consiglioa tutti. (TR)

come woody aLLen puòcambIare La vosTra vITadi Eric VartzbedEd. Archinto pp. 133 € 12,00

Se siete tra i molti che adorano Woodyil titolo non vi sembrerà certamente iper-bolico: si racconta di come i film del ge-niale regista americano, in aggiunta a La-can e a Buddha, abbiano dato una svoltaall’esistenza di uno psicanalista svizzeroe di come potrebbero darla anche a quelladei suoi lettori. Partendo da “Un’altradonna” ed esaminando via via gli argo-menti “come rovinare la propria vitaamorosa”, “come prosperare grazie alcrimine”, “come reggere agli assalti delcaso”, un po’ scherzando ma molto no, cisi dice come scendere a patti con le no-

stre paure, ridimensionare il nostro Supe-rIo, tenere a bada i massimi sistemi e in-somma affrontare l’esistenza e le sue ine-vitabili sfide a colpi di humour. Perchéappunto gli assalti della sorte e le doman-de: “Dove andiamo? Da dove veniamo?Cosa c’è da mangiare stasera?” non cicolgano del tutto impreparati. (PC)

boLLe dI paroLedi Attilio PancioniEidon Edizioni pp. 241 € 14,00

Attilio Pancioni da molto tempo è unadelle firme più valide ed apprezzate delnostro giornale: sua la rubrica “Varie edeventuali”, divenuta ormai un piacevoleappuntamento per i nostri lettori. Gior-nalista del quotidiano Voce Adriatica,poi della RAI, Pancioni ha dato allestampe diversi libri tra cui “C’era unavolta Ancona”, “Vagabondario” e “Sto-ria della fisarmonica”; è del mese scorsol’ultima sua fatica, “Bolle di parole”,una originale e gradevolissima raccoltadi aforismi, scherzi, spiritose sentenze,osservazioni di costume che, pur nel-l’apparente leggerezza dei toni e nel-l’uso sottile ma mai severo dell’ironia,consente al lettore assieme al sorriso eallo svago la riflessione, anche profondae a volte amara, sullo spirito dei tempi.(PC)

L’anIma aLTrovedi Anna Maria MoriEd. Rizzoli pp. 224 € 17,50

L’anno è il 2011, la città Roma, la pro-tagonista, Irene, una donna non più gio-vane che racconta allo psicanalista il suotormento: l’incapacità di appartenere aconsessi umani, partiti, luoghi, persone.La radice di tanta sofferenza è in un po-sto e in un tempo lontani, è la vicendadolorosissima che coinvolse gli italianicacciati dall’Istria alla fine della guerra,dopo che il Trattato di Parigi del 1947

aveva assegnato la penisola alla Jugosla-via. Fuggiti gli esuli espropriati di ognibene, se ne cancellò anche la memoriademolendo monumenti, rovesciandotombe, devastando case, cambiando ilnome dei luoghi. E allora ad Irene nonresta che cercare in quel poco che ancoraè là, la casa dei nonni, un sacchetto dibottoni, un quadro, una via la possibilitàdi ritrovare sé stessa e la propria identitàperduta: gli oggetti hanno una voce econsentono di recuperare un’infanzia edun equilibrio di cui altrimenti non reste-rebbe più traccia.(PC)

IL LIbro dI mushdi Antonia ArslanEd. Skira € 15,00

Il protagonista di questo racconto–ve-rità è “Il libro di Mush”, ritrovato mira-colosamente da un gruppo di persone infuga nelle rovine bruciate dai soldati tur-chi di un monastero dell’Anatolia doveerano rimasti solamente un paio di mo-naci ed il priore, il vecchio monaco Tae-tos che, prima di essere ucciso, avevafatto in tempo a nasconderlo. L’autrice,italiana d’origine armena, già conosciutain tutto il mondo per la sconvolgente emirabile “La masseria delle allodole”, dacui a suo tempo i fratelli Taviani hannotratto uno splendido e terribile film, si ri-fà anche questa volta alla tragedia delsuo popolo massacrato e disperso e de-scrive fatti realmente accaduti nell’Ana-tolia negli ultimi anni della GrandeGuerra. Coloro che furono annientati daiturchi erano dei contadini, dei poveracci,popolazioni inermi. Di quello che suc-cesse nella piana di Mush non si sa quasinulla: allora non c’erano diplomaticistranieri che potessero testimoniarequella carneficina. Interi villaggi furonorasi al suolo. Questa storia è già stataraccontata molte volte e la narratrice haesaurito le sue lacrime. Ma per tornare allibro salvato: il vecchio monaco Taetosl’aveva nascosto sotto un cumulo di pa-

glia ma le dorature, i colori brillanti, lu-cidi come gemme, trasparivano. Con ge-sti febbrili i profughi cominciano a sco-stare la paglia ed ecco emergere una sce-na piena di colori vividi, quelli del cielo,del sole, dell’erba delle estati dell’Ana-tolia. Quello di Mush è il libro dei ser-moni, il manoscritto più grande del mon-do che si dice abbia poteri taumaturgicitanto che è portato al letto degli ammala-ti in un profluvio di aromi d’incenso. Èun oggetto che ha attraversato sette seco-li. Eleni, Anoush, Kohar, il greco Maka-rious e il bambino sanno che salvando illibro salveranno se stessi, ma il libro ègrandissimo e pesa 30 kg per cui vienetagliato a metà e la parte sepolta verràpoi ritrovata da un colto ufficiale del-l’Armata Russa, mentre l’altra metà, do-po varie vicissitudini, finirà nel Cauca-so. Ora le due metà riunite si trovano aYerevan, capitale dell’Armenia, nellagrande biblioteca chiamata Matenada-ran. La narratrice è stanca di raccontarequesta infinita strage della patria perdu-ta.(TR)

morIremo eLeganTI.conversazIone con LucasommIdi Oliviero ToscaniEd. Alberti pp. 156 € 16,00

Il libro è un po’ autobiografia e un po’invettiva, nello stile di Oliviero Toscani,rivoluzionario, provocatorio, mai bana-le; c’è il racconto degli inizi di una car-riera sfolgorante, dalla Factory di AndyWarhol all’incontro con Benetton, dallarivista Colors fino all’avventura dell’as-sessorato alla creatività della città di Sa-lemi con Sgarbi sindaco, e poi c’è l’ac-ceso attacco alla politica, alla televisione“che impone il concetto di brutto in tuttoil mondo”, alla città di Milano, dove ilfotografo è nato, e che “ha perso i valoriche la caratterizzavano: generosità e spi-rito di ricerca” città non più di livello eu-ropeo dove “non si potrà che morire diinquinamento e mancanza di cultura, trasfilate quotidiane.”. Città depressa in unpaese depresso, dove non si è più capacidi progettare il nuovo e dove al massi-mo, appunto, ci si può aspettare di com-prare belle borsette ed essere sempre ecomunque à la page.(PC)

Il nostro scaffalePaola Ceccarani – Tilde Richelmy

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Da cinque anni il 9 maggio, giorno del-l’assassinio di Moro, è assurto a simbolodelle “vittime del terrorismo” ed è statocelebrato, con tutti gli onori da GiorgioNapolitano. Era la primavera del 1978quando ci furono la strage degli uominidella scorta e il drammatico rapimentodel leader politico, Monte Mario fu alcentro dell’attenzione del mondo. Dappri-ma, l’orrore per la strage. Poi 55 giorni diangoscia per le sorti di Moro e infine latragedia: l’ultima vergogna degli uominiche Napolitano ha chiamato “perdenti”,l’assassinio del grande leader italiano.Via Mario Fani era uno dei posti più tran-quilli di Roma, semi periferia residenzia-le, nota solo come un bel luogo, dallabuona aria di collina. Le strade della zonaerano, allora, frequentate ma non affollatee il traffico non era ancora frenetico. Ma aRoma, quella primavera del 1978 era unpo’ diversa dalle altre per motivi politici.Da qualche mese era in atto nel nostropaese un esperimento: l’allargamento ai“comunisti” – che avevano avuto un ex-ploit elettorale alle elezioni regionali –della logorata maggioranza di centro sini-stra guidata da Giulio Andreotti. E questocomportava una certa fibrillazione nel-l’aria dei palazzi romani, ma non solo.Artefice, suggeritore e tessitore dell’ope-razione – che con gli occhi di oggi, dopola caduta del “muro” di Berlino e le epo-cali trasformazioni geopolitiche che si so-no succedute, appare come l’ovvia evolu-zione del sistema dei partiti e degli equili-

bri politici del nostro paese – erastato Aldo Moro, segretario del-la Democrazia Cristiana, il par-tito di maggioranza relativa.Dopo l’apertura “a sinistra” deiprimi anni sessanta, il sessanta-duenne professore pugliese, no-to per l’eloquio forbito e la chia-rezza delle idee e dei progetti,stava infatti cautamente tentan-do di aprire anche ai “comuni-sti” del moderato Enrico Berlin-guer che da tempo aveva clamo-rosamente rotto i rapporti con ilCremlino, con la Russia sovieti-

ca. Dopo molte discussioni e trattative, il23 marzo del 1978, alla Camera dei De-putati, si doveva votare la fiducia al go-verno Andreotti. E i comunisti – per laprima volta dopo l’esperienza del primodopoguerra con Alcide De Gasperi – sisarebbero dovuti astenere dando, di fatto,un sostegno al governo. Quel giorno AldoMoro stava andando in Parlamento perquell’appuntamento istituzionale cheavrebbe coronato il suo disegno politicoe, come ogni giorno veniva in macchinadalla casa di via del Forte Trionfale, diret-to al centro della città. Erano tempi di ter-rorismo militante per cui i principali pro-tagonisti della vita politica del paese vi-vevano sotto scorta. E, Moro, protettodalla sua, composta da cinque uomini di-stribuiti su tre auto, scendeva per la tran-quilla, alberata, via Mario Fani. Alle novedel mattino via Fani, Roma, l’Italia, furo-no feriti a morte: un commando di terrori-sti uccise, a sangue freddo i cinque giova-ni uomini che erano con Aldo Moro e rapìl’uomo politico. Dopo 55 giorni il terribi-le epilogo: il 9 maggio, il corpo del gran-de leader venne ritrovato nell’abitacolo diuna macchina in via Caetani, nel centro diRoma, tra la sede del suo partito, la DC equella del Pci. A conferma dell’enormitàdella tragedia di via Fani e via Caetani,cinque anni fa il 9 maggio è stato ricono-sciuta per legge come “la giornata dellevittime del terrorismo” del nostro paese.Per ricordare, per condannare, per non ri-petere.

queL senso cIvIco

LaTenTe…Proprio davanti alla lapide

che ricorda l’eccidio della scortadi Aldo Moro, di recente si èaperta una profonda buca che hacostretto i tecnici del Comune atransennare la zona in attesa deilavori. Nello stesso tratto è statologicamente istituito il sensounico che incredibilmente è sta-to costantemente ignorato. Ep-pure il cartello di direzione vietata si vedeva molto bene. E la scusa di abitare a pochimetri non poteva avere una ragione quando si metteva a repentaglio l’incolumità altrui.Purtroppo a molti automobilisti manca il senso civico, il rispetto delle regole, del dirittodell’altro, appunto in tutta la città ci sono auto in terza fila, sul marciapiedi, sulle striscepedonali, ad ostruire i passi carrabili.

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primavera 1978: nel nostro quartiere il rapimento moro

I gIornI deLLa pauraGustavo Credazzi

cultura brasiliana

rIcordaToJorge amado

“I Mondi di Jorge Amado, parole, musi-ca, immagini” è il titolo del convegno te-nutosi alla Biblioteca Nazionale di Roma,che ha aperto ufficialmente in Italia ilCentenario della Nascita del famoso scrit-tore brasiliano Jorge Amado (1912-2012).Al cantore di Bahia, pubblicato in Brasilee in altri 50 Paesi, stanno riservando illu-stri celebrazioni. L’evento italiano è statoorganizzato da Maria Grazia Villani e daAntonella Rita Roscilli che è biografa del-la moglie di Amado: la memorialista ZéliaGattai, di antiche origini italiane.

Il convegno ha avuto il patrocinio delMinistero dei Beni Culturali, della Funda-ção Casa de Jorge Amado di Salvador Ba-hia e della Commissão 100 Anos di SãoPaulo. Vi hanno preso parte l’on.le FabioPorta, deputato del Governo italiano, elet-to nella circoscrizione dell’America Meri-dionale; lo scrittore Julio Monteiro Mar-tins, direttore della rivista letteraria “Sa-garana” e la stessa Antonella Rita Roscilliche ha curato, inoltre, il recital “Zélia eAmado Jorge”: letture interpretate daFrancesca Gatto e Simone Ciampi, conaccompagnamento musicale di Paulo Va-lentim De Souza. Successo anche dellaMostra Fotografica “L’Universo Amadia-no” di Sérgio Siqueira, produttore cultura-le e fotografo brasiliano: feste, colori,sguardi, luoghi di Salvador e del Recônca-vo, ispiratori delle opere amadiane.

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Stella Ardizzone è vola-ta in Cielo serenamente, il7 maggio scorso, al termi-ne di una impari lotta con-tro il cancro, in una clinicadi Aprilia. Originaria diMessina aveva 48 anni.Docente di lingua inglesepresso il Liceo classicostatale “Chris Cappell” diAnzio, era la moglie delDott. Alberto Mogetta, di-rigente d’azienda, che neilunghi anni della malattia le è stato sem-pre accanto amorevolmente con tutta lasua famiglia. Figlia di Domenico (gior-nalista) e Luisa Ardizzone, era cresciutaa Roma con i fratelli Giuseppe e Gu-glielmo nella casa di via dei Giornalistidove la famiglia si trasferì da Palermonei primi Anni 70.

Stella è stata sepolta nel cimitero diAnzio nella “nuda terra” secondo unasua precisa volontà che autorizzaval’espianto di suoi organi, se idonei al tra-pianto, chiedendo anche che i suoi fune-rali venissero svolti ad Anzio nella Chie-sa di Santa Teresa e officiati dal parrocodella Basilica di Santa Croce in Gerusa-lemme (Diocesi di Roma), Don GinoAmicarelli, che conobbe in gioventùquando era vice parroco della Chiesa diSanta Chiara di piazza Giochi Delfici.

Nella sua lettera testamen-taria Stella esortava a nonspendere soldi per i fiori,ma a fare donazioni all’As-sociazione Onlus MobyDick che per diversi anni,gratuitamente, l’ha “ac-compagnata lungo un per-corso che le ha permessodi elaborare in profonditàil senso della vita, il valoredella sofferenza e la con-sapevolezza di sé. Grazie

Elena “, scriveva alla fine rivolgendosialla sua psicologa.

Carattere dolce e deciso allo stessotempo, Stella riusciva, come hanno sot-tolineato i suoi allievi in una toccantemail durante l’ultima fase della sua ma-lattia, a “tirare fuori il meglio dalle per-sone”, indicando la rotta e non facendomai mancare una parola di conforto a fa-miliari, amici, colleghi e studenti neimomenti di difficoltà. Il rimpianto deitantissimi che l’hanno salutata lo scorso9 maggio era intenso e palpabile: la sere-nità con la quale ha affrontato questi ul-timi mesi e che ha trasmesso a tutti colo-ro che l’hanno conosciuta, tuttavia, harappresentato una testimonianza indi-menticabile di amore e di fede, tantogrande da lenire, in parte, il dolore diquanti hanno avuto la fortuna di incon-trarla, di conoscerla a fondo, di viverleaccanto, di essere illuminati dalla sua lu-ce.

Alle famiglie Ardizzone-Mogetta. lecondoglianze della Direzione, Redazio-ne di Igea e della Associazione tutta.

——————Per donazioni: moby dIck

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Lutto delle Famiglie ardizzone-mogetta

IL rIcordo dI sTeLLa

Ormai è noto da molti anni quanto viaIgea sia soverchiata dal problema dei par-cheggi, tanto che sembra quasi riduttivodefinirli selvaggi: auto in doppia fila chegenerano altro traffico, addirittura in triplafila a Largo Cervinia per il bar IGEA e lafarmacia nella zona antistante PIM, versopiazza Walter Rossi, malgrado il parcheg-gio sotterraneo progettato ad hoc proprioper l’attività commerciale.

Si è arrivati al punto di parcheggiare an-che davanti ai cassonetti per la raccoltadei rifiuti, pur vedendo l’automezzodell’AMA che si appresta a svolgere ilproprio lavoro di svuotamento. Non pos-siamo poi lamentarci se all’insufficienteservizio dell’AMA, si aggiunge anche lanostra inciviltà. Si occupano spensierata-mente le strisce pedonali, gli spazi prepo-sti alle fermate autobus, e gli accessi alletraverse secondarie a Via Blumensthil, alcivico 15, alla Via Sangemini e più su ver-so via Credaro rendendo quasi impossibilel’accesso con le auto per non parlare delledifficoltà che incontrano i pedoni nel pro-seguire il proprio percorso sui marciapie-di.

Da piazza Walter Rossi verso largo Cer-vinia, i marciapiedi del lato destro dellavia oltre che a presentare sconnessioni edistacchi dei blocchi in pietra e/o marmoche delimitano i marciapiedi stessi non so-no stati adeguati alle normative relative

alle barriere architettoniche. Il lato sini-stro invece, forse per merito del confinateMunicipio XVII, è stato adeguato anni or-sono.

Certo è utopistico pensare di riportare lasituazione attuale a vent’anni fa, quandoc’era una sola auto in ogni famiglia, ed iparcheggi regolarmente individuati con lasegnaletica stradale, erano sufficienti alleesigenze della popolazione locale. Matant’è, e qualcosa deve essere fatto!

Comunque è un grave problema piùvolte denunciato su queste colonne la cuisoluzione dovrebbe scaturire dalla esecu-zione (speriamo presto!) del Piano Parti-colareggiato del Traffico varato dal Muni-cipio XVII che abbiamo più volte illustra-to.

una perenne piaga in via Igea

parcheggI seLvaggIMassimiliano Teodori

È “naTo” un nuovo perIodIco

Il Quartiere Della Vittoria-Trionfale e dei Rioni Prati-Borgo annovera un nuovoPeriodico a distribuzione gratuita. È “ROMA XVII” “nato” per iniziativa del VicePresidente del consiglio Municipale Claudio Casano e di Luca Gramazio capo grup-po del Consiglieri PDL del Comune. “Lo scopo – si sottolinea nell’editoriale delnuovo Periodico – è dar voce capillare alla politica fatta di impegno e di passione” esi invitano i cittadini alla collaborazione attraverso segnalazioni che possano contri-buire alla soluzione dei numerosi problemi che sorgono nel territorio. La pubblica-zione di un nuovo giornale è sempre una conquista per la Democrazia e per la plura-lità degli organi d’informazione che, nella dialettica politica, sono strumenti fonda-mentali di confronto e di dibattito.

LEGGETE E DIFFONDETE

IL GIORNALE DEI QUARTIERI

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Indro Montanelli diceva e metteva in pratica una semplice regola: quello che si puòesprimere con più pagine scritte può essere efficacemente espresso in una sola. A van-taggio della comunicazione, perché i lettori di un articolo breve sono molto più numero-si di quelli di pezzi più lunghi, ed a vantaggio anche della comprensione, perché l’autoredeve sforzarsi di essere chiaro. E infatti i suoi storici editoriali non “svoltavano” maiall’interno del Corriere e degli altri grandi giornali da lui diretti o frequentati.

A questo principio si è ispirata l’Associazione Igea nell’indire un concorso di prosa,di racconti brevi, denominato proprio “In poche parole”.

Come è noto in passato Igea, oltre al Concorso di Cortometraggi “Frame Contest”, hagià preso numerose iniziative nel campo della poesia, della musica, della fotografia e al-tre di respiro culturale. Quest’anno si è orientata verso la prosa. Con il bando di concor-so che troverete in calce invitiamo chiunque, giovane o meno giovane, voglia partecipa-re a scrivere un racconto breve, sostanzialmente di una sola pagina.

La rassegna cui parteciperanno i testi gode del Patrocinio dei Municipi XVII, XIX eXX.

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“In poche paroLe”Il concorso di racconti brevi

bandito dall’associazione culturale Igea

regolamento1. Ogni concorrente potrà inviare un unico elaborato in prosa a tema libero mai

pubblicato.

2. Ogni elaborato non dovrà superare tassativamente le 4000 battute (spazi inclu-si).

3. Gli elaborati dovranno essere inviati esclusivamente per e-mail all’[email protected] entro e non oltre il 10 novembre 2012 e lacerimonia di premiazione avrà luogo entro il mese successivo.

4. I partecipanti dovranno indicare nella e-mail le proprie generalità complete:nome, cognome, indirizzo, numero telefonico e nel file del testo il titolo delracconto. L’invio del materiale implica automaticamente l’accettazione del re-golamento del Concorso e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali inconformità a quanto stabilito dalla legge sulla privacy (D.lgs.196/2003).

5. Il giudizio della Giuria del Concorso, composta da 5 esperti del settore, è inap-pellabile e insindacabile.

6. Ai primi tre racconti selezionati saranno assegnati dei premi. La Giuria e l’As-sociazione Culturale Igea si riservano la facoltà di assegnare ulteriori ricono-scimenti ai racconti maggiormente significativi.

7. L’Associazione Culturale Igea pubblicherà sul periodico Igea e sul sito dell’As-sociazione stessa www.igeanews.it le composizioni premiate senza nessun one-re nei confronti degli autori.

8. I vincitori del Concorso Racconti brevi “In poche parole” saranno avvisati deirisultati della selezione almeno 15 giorni prima della cerimonia di premiazione.

al fine di agevolare il lavoro della giuria, gli autori sono pregati di inviare, ovepossibile, gli elaborati in anticipo rispetto al termine sopra fissato.

non è solo un grave problema di decoro urbano

L’abbandono dI auToFrancesco Amoroso

Nelle strade della Capitale ci sono ben6.000 veicoli (tra auto e moto di variagrandezza) abbandonati dai loro proprie-tari. “Rifiuti” che forniscono alla Capita-le un aspetto degradante. Purtroppo il fe-nomeno, in crescita in questi ultimi anni,è molto lontano da ogni soluzione. Unproblema di decoro urbano, di inquina-mento ambientale, di parcheggi, poichéquei mezzi tolgono il posto a quelli checircolano, un danno economico per il Co-mune, ma soprattutto, un segno di scar-sissimo rispetto nei confronti della città edei suoi abitanti. Non solo auto abbando-nate: nelle nostre vie spesso ci si imbattein vetture trasformate in alloggio dai sen-za dimora o in carcasse di moto e motori-ni utilizzati per rifornirsi di pezzi di ri-cambio. Per non parlare di quelle carcas-se che vengono nascoste dai loro proprie-tari in qualche zona verde e perfino getta-ta nelle acque del Tevere.

Le denunce non mancano da parte dicittadini che giustamente mal sopportanoil grave fenomeno di degrado. Nei loroesposti chiedono, in fin dei conti, solo in-terventi di rimozione per ridare alla zonao alla via un aspetto normale e non di di-scarica. Ma, purtroppo, lamenta anche ilComando dei Vigili Urbani, queste ope-razioni presentano le solite italiche lun-gaggini burocratiche. Seguiamo, in unabreve sintesi, l’iter dell’articolo del codi-ce che tratta la rimozione dei veicoli.

“Gli organi di polizia dispongono la ri-mozione dei veicoli: nelle strade in cui lasosta dei veicoli costituisce grave intral-cio o pericolo per la circolazione strada-

le; quando il veicolo sia lasciato in sostain violazione alle disposizioni; quandoper il loro stato si possa ritenere che sia-no stati abbandonati. In ogni caso si deveaccertare se il veicolo sia stato rubato equindi notificare al legittimo proprietariola sua rimozione che deve essere fatta acura del titolare del centro di raccolta ilquale deve restituire al Pra targhe e cartadi circolazione entro tre giorni.”

Una procedura che non consente unatempistica veloce e certa poiché tra unpassaggio ed un altro intercorrono alcunimesi, con la conseguenza di non riuscirea portare a buon fine la procedura di ri-mozione e demolizione del veicolo. Tut-tavia c’è da registrare che dal luglio 2010a settembre 2011 i vigili urbani hanno ri-mosso 3772 veicoli di cui 324 ridotti acarcasse. Al primo posto nella classificadelle rimozioni si qualificano i motori-ni(1958),al secondo le auto(1164), se-guono gli autocarri(90) e i rimor-chi(16).Tra le zone più colpite da questofenomeno ed in cui è stato necessario in-tervenire figura il XIX municipio con299 mezzi rimossi.

L’abbandono in strada di un veicolonon deturpa solo l’ambiente, ma incre-menta anche il commercio illegale deipezzi di ricambio e parallelamente, que-ste violazioni, comportano anche, per ilcomune di Roma, un mancato introito diaree di sosta a pagamento. Provate a fareun piccolo conto solo sul 20 per centodelle presenze “illegali”: 6.000 = 1200x12 ore x 1 euro x 26 giorni!

Un’altra emergenza tra le tante.

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Con un’iniziativa senza precedenti lapresidente del XVII Municipio ha lan-ciato pubblicamente una raccolta di fir-me per unificare il Primo Municipio alsuo. Si tratta di un’operazione ambiziosae politicamente significativa che denotala sensibilità degli amministratori neiconfronti dei problemi legati alla ricono-sciuta centralità dei quartieri che daMonte Mario si distendono fino a SanPietro comprendendo alcune tra le prin-cipali istituzioni dell’intero paese.

Poche sono state infatti le voci che sisono levate contro la riduzione del nu-mero delle “circoscrizioni” amministra-tive, oggi denominate Municipi, dalle at-tuali 19 a 15. Ma resta il fatto che glistessi non hanno ancora quasi nulla diuna municipalità propriamente detta:hanno ben poco dell’autonomia politico-amministrativa che deve caratterizzare edistinguere una vera, seppur piccola cit-tà. Questo è il vero tema centrale da af-frontare per aumentare la funzionalità el’efficienza della capitale. In attesa delgiorno in cui anche nei nostri Municipi –come in quelli di Parigi – si celebrerannomatrimoni, si intitoleranno strade ai con-cittadini benemeriti, si prenderanno seriemisure per il traffico locale e soprattuttosi potranno elargire razionalmente e di-rettamente i servizi sociali indispensabilialla piena vivibilità di una moderna capi-tale europea, possiamo anche procederealla riduzione del loro numero in unquadro equilibrato e armonioso.

Non dobbiamo tuttavia dissipare le

ricchezze della nostra città creando, alposto degli attuali, nuovi e disarticolaticentri municipali, mostri senza persona-lità urbanistica. Insomma è del tutto im-proprio separare spazi urbanisticamentee commercialmente contigui: se è statofatto una volta non è detto si debba per-severare nell’errore. Oggi tutti sappiamoche il centro storico della nostra città –che comprende in pratica il 1° e il 17°Municipio – è ricco, ampio e omogeneo.E per questo – come si legge nella peti-zione lanciata da Antonella De Giusti –anche noi riteniamo che nella disputasulla razionalizzazione e l’eventuale ac-corpamento di alcuni Municipi di Romadebba prevalere la logica dell’omogenei-tà territoriale.

L’assosiazione sportiva di casalotti

nuoTo: sporT e saLuTeaLL’edoardo anToneLLI

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I cittadini chiamati ad una petizione

un munIcIpIo da rIspeTTareGustavo Credazzi

Periferia attiva: un esempio da imitare.Ha appena 3 anni ma, con competenza egrinta, ha già raccolto ottimi risultati.L’Associazione Sportiva Edoardo Anto-nelli situata a Casalotti con due impiantisportivi polifunzionali, rappresenta una ri-sorsa sociale di rilevante valore perché of-fre una vasta gamma di scelta tra sportagonistico e amatoriale, tra corsi di ginna-stica e di nuoto, non solo per i giovani, masoprattutto per i bambini e gli anziani.

È la prima struttura della zona che, do-tata di un impianto natatorio con 2 pisci-ne nella sede di via della Cellulosa e unain quella di Casalotti, è in grado di fornirea tutti la possibilità di praticare, accantoad altre discipline, principalmente il nuo-to, uno sport completo per eccellenza.

Le attività sono numerose e vanno dalmomento di formazione a quello agonisti-co, dal relax al mantenimento della formafisica, dalla semplice ginnastica al poten-ziamento muscolare attraverso i macchi-nari più all’avanguardia.

Una particolare menzione è necessariodedicarla all’attività agonistica del nuotoche, in appena tre anni, sotto la guida diistruttori esperti e qualificati, ha ottenutonotevoli risultati in varie manifestazioni emeeting anche a livello nazionale. Uno sutanti: il Trofeo NuotaRoma dedicato allascuola nuoto ragazzi, circuito romano del-l’UISP, dedicato allo sport di livello dilet-tantistico e sociale. Nella classifica socie-taria della Confsport, per il campionatoRegionale, l’ASD E. Antonelli ha conqui-stato la nona posizione su 24 società par-tecipanti di cui molte con una seria e de-cennale professionalità e ben nota parte-cipazione in questo settore.

La pratica dell’attività sportiva, dirittodi tutti i cittadini, a livello agonistico oamatoriale, è presupposto essenziale perla crescita degli individui, oltre che per illoro sviluppo armonico e psicofisico. Lacarenza di strutture periferiche, purtroppoimpedisce a molti giovani di praticare losport. Una richiesta, quindi, è rivolta alleautorità locali per ottenere l’incentivo el’appoggio alla nascita di strutture di que-sto genere la cui proposta non si riflettenella sola attività fisica, ma in un sistemaintegrato di servizi alla persona mirati allaprevenzione e alla salute. Con notevoli ri-sparmi per la Sanità Pubblica. (EN)

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L’assocIazIone In gITaUn folto gruppo di soci dell’Associazione

Culturale Igea si è riunito in una domenica digiugno per raggiungere l’Azienda AgricolaSansoni nei pressi di Nepi. Il proprietario Giu-seppe Sansoni, erede di una famiglia da secoliproprietaria della tenuta, ha scelto di coltivarela terra e allevare gli animali secondo metodirigorosamente biologici e di aprire la fattoriaalle visite delle scuole e ad altre attività sociali.Dopo la visita all’azienda immersa nel verdedel viterbese, i soci hanno potuto gustare unpranzo realizzato esclusivamente con i prodotti del territorio e servito sull’aia sottol’ombra delle querce dall’abile e ospitale padrona di casa Olivia. La cortesia degliospiti, la bellezza dei luoghi, la simpatia dei commensali, la bontà del cibo e il frescovento di fine primavera hanno reso la giornata indimenticabile.

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IL perIodIco IgeaContinuiamo la pubblicazione delle foto delle edicole dove si trova il nostro giornale. Inquesto numero l’Edicola “I due leoni” in via Cola di Rienzo e l’edicola MCP in piazzaCola di Rienzo. A tutti i titolari delle edicole e dei locali dov’è reperibile la nostra pub-blicazione va il nostro ringraziamento per la collaborazione.

Periodico di Informazione e CulturaMaggio-Giugno 2012

editrice – associazione [email protected]

direttore responsabileAngelo Di Gati

caporedattoreFerruccio Ferrari Pocoleri

caposervizioGustavo Credazzi

redazione – amministrazioneVia dei Giornalisti, 52Tel.06.35454285 – [email protected]

hanno collaborato: Francesco Amoroso, Giorgio Bernar-dini, Emanuele Bucci, Paola Cecca-rani, Giovanni Di Gati, Alessia Gre-gori, Guendalina Galdi, Eugenio Ma-ria Laviola, Delizia Mazzotti, Ema-nuela Micucci, Fabio Ferrari Pocole-ri, Attilio Pancioni, Federica Ragno,Tilde Richelmy, Barbara Ruoppolo,Massimiliano Teodori.

stampaTipograf stamperia edizioni d’arteVia Costantino Morin, 26/A00195 Roma – Tel. [email protected]

Tiratura 10.000reg. Tribunale di roma n. 472 del 6 novembre 2001

L’Edicola “I Due Leoni” in via Cola di Rienzo.

L’Edicola “MCP”in piazza Cola di Rienzo.

In queste edicole e… ASCONE – Piazzale degli EroiANTINARELLI – Via Torrevecchia, 87BORRACCI Raffaele – Via Luigi RizzoEURO BAR – Via Torrevecchia, 19/AFABRIZIO CAVICCHIA – Via Taverna, 5BOCCHINI F. – Via Col di Lana, 12/14BRUNORI Sandro – Via Pompeo Trogo, 44CALVANI – Largo MaccagnoCANALI – Piazza della Madonna del CenacoloCANALI – Piazza di Monte GaudioEMANUELE SINTI – Via delle Medaglie d’Oro, 249COLASANTI M. – Viale Mazzini angolo Via Pasubio (Palazzo RAI)ADRIANI – Via Mario FaniDI RIENZO – Piazza dei Giochi DelficiEDICOLA DEI LUCCHETTI di Francesco Del Duce – Piazzale di Ponte MilvioEDISHOP – Piazza della BalduinaELENA PIETRANTONI – Piazza ApollodoroFAMIGLIA IUELE – Piazza GiovenaleFELIZIANI STEFANO – Viale Angelico angolo Via DardanelliFERRI FABIO – Piazza Nostra Signora di GuadalupeFERRI SIMONE – Via Trionfale, 8314Fu&Gi – Via Trionfale, 8203GANDOLFI – Piazza MazziniDUE LEONI – Piazza Cola di RienzoCHINGO – Via OslaviaGIATTI DANIELE – Piazza BainsizzaI DUE LEONI – Via Cola di RienzoL’EDICOLA – Via dei MassimiLO STRILLONE – Via delle Medaglie d’OroM.A.M. – Via Mattia BattistiniMAURIZIO VALLI – Largo Maresciallo DiazMAZZETTI Srl – all’interno Metro CiproMCP – Piazza Cola di RienzoA. SILENZI – Largo Lucio ApuleioSIMONCELLI-VESTRONI – Piazza Walter RossiRASTELLETTI ELENA – Via Andrea Doria, 50ROBERTO D’ITRI – Piazza Giovane ItaliaSECCAFICO COSIMO – Via De Carolis, 13TABACCHERIA CARRA – Via Giordano Bruno, 41-43MARCO PARCA – Via FlaminiaEDICOLA S. FILIPPO NERI

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Il dott. alessandro De Cicco al centro seduto con il suo staff.

Il Presidente dello Studio franco De Cicco al lavoro.

un momento della sorveglianza sanitaria.