Domenica 30 otto-bre XXXI del T. O.

III sett. del Salterio

Orario sante messe Oratorio -ACR Incontro genitori 3^ media catechismo 3^ M. e AGS /post-cres

8,00-11,00-19,00 16,00-17,00 17,30 18,00 - 20,00

Lunedì 31 ott. Pellegrinaggio: Pompei - S. Gerardo S. Rosario - Santa Messa - Trisagio Festa diei Santi: Salone del S. Cuore

17,30-18-00 17,30

Martedì 1° novembre: SOLENNITA’ DI TUTTI I SANTI Sante Messe come la Domenica : 8,00/11,00/19,00

Mercoledì 2 novembre: Commemorazione dei fedeli defunti Sante Messe in parrocchia: ore 18,00 / alla SS. Trinità: ore 15,30

al Cimitero: concelebrazione presieduta dal Vescovo: ore 11,00

Giovedì 3 nov. Trisagio solenne - Santa Messa Lectio Divina

17,25-18,00 18,45

Venerdì 4 nov. 1° Venerdì: S. Messa / Confessioni dalle Santo Rosario - Santa Messa Adorazione fino alle

9,30 / 16,30 17,30-18,00 20,00

Sabato 5 nov. Catechismo elementari catechismo 1^ e 2^ media / cresimandi Santo rosario - Santa Messa Catechesi su “Evangelii Gaudium”

16,00-17,00 17,00-18,00 17,25– 18,00 20,00

Domenica 6 nov. XXXII del T. O.

IV sett. Del salterio

Sante Messe Oratorio - ACR Catechismo 3^ media e AGS

8,00-11,00-19,00 16,00 - 17,00 18,00-20,00

Lunedì 7 nov. S. Rosario-Santa Messa - Trisagio 17,25 –18,00

Martedì 8 nov. S. Rosario - Vespri o Messa 17,25 - 18,00

Mercoledì 9 nov. S. Rosario - S. Messa - Trisagio 17,25 - 18,00

Giovedì 10 nov. come il 3 novembre

Venerdì 11 nov. Confessioni dalle S. Rosario - S. Messa Adorazione fino alle

16,30 17,25 - 18,00 20,00

Sabato 12 novem: No Messa in parrocchia Chiusura Porta Santa ore 18,00 in Cattedrale

Domenica 13 nov. XXXIII del T. O. I sett. Del Salterio - come domenica 6 nov.

P R O G R A M M A Anno 2 - n°14

NOVEMBRE 2016

Quale argomento ti piacerebbe

che fosse trattato nel giornalino?

Fai la tua proposta e inviala a questo indirizzo:

ags.immacolatavenosa@gmail.com

“Alla luce della Parola” - a cura di Njara Pascal

Nel mese di novembre, riflettiamo sul 1° capitolo di Amoris Laetitia

Appuntamento lunedì 14 e 21 novembre dalle 18.30 alle 19.30

Capitolo primo:

“Alla luce della Parola”

Il Papa articola la sua riflessione a partire dalle Sacre Scritture. Il primo capitolo si sviluppa come puntuale meditazione sul Salmo 128, caratteristico della liturgia nuziale ebraica come di quella cri-stiana. La Bibbia «è popolata da famiglie, da generazioni, da sto-rie di amore e di crisi familiari» (AL 8) e a partire da questo dato si può meditare come la famiglia non sia un ideale astratto, ma un «compito “artigianale”» (AL 16) che si esprime con tenerezza (AL 28) ma che si confronta anche con il peccato sin dall’inizio, quando la relazione d’amore si è trasformata in dominio (cfr AL 19). Allora la Parola di Dio «non si mostra come una sequenza di tesi astratte, bensì come una compagna di viaggio anche per le fami-glie che sono in crisi o attraversano qualche dolore e indica loro la meta del cammino» (AL 22).

“DA MIHI ANIMAS

COETERA TOLLE”

” Dammi le anime,

tieniti il resto”

44. “La preghiera è come un’arma che dobbiamo sempre avere pronta per difenderci nel momento del pericolo”.

San Giovanni Bosco non aveva posizioni politiche definite né fa-ceva elaborate analisi sociologi-che. Semplicemente vedeva il bi-sogno immediato di uomini con-creti e interveniva. In una situa-zione politica complessa preferì astenersi (gli bastava, come dice-va, “la politica del Pater Noster”), e scelse solo il principio di stare

col Papa. Nell’epoca in cui tutti - anche gli anticlericali - gridavano: “Viva Pio IX”, perché speravano in un Papa liberale, don Bosco inse-gnava ai suoi ragazzi che bisognava invece gridare “viva il Papa”. Egli era, secondo la sua espressione, attaccato al pontefice “più che il poli-po allo scoglio”. Interrogato sulla questione dello Stato Pontificio, per-ché prendesse posizione, don Bosco rispondeva: “Io sono col Papa, sono cattolico, obbedisco il Papa ciecamente. Se il Papa dicesse ai pie-montesi: Venite a Roma, allora io pure direi: Andate. Se il Papa dice che l’andata dei piemontesi a Roma è un furto, allora io dico lo stesso. Se vogliamo essere cattolici, dobbiamo pensare e credere come pensa il Papa”. Nonostante ciò, don Bosco fu l’uomo di cui tutti, Chiesa e Sta-to, re e pontefice, ministri e cardinali, sapevano di potersi servire quando bisognava assolutamente trovare un accordo. Quando biso-gnò risolvere la questione delle diocesi italiane dopo l’unificazione (60 diocesi erano senza Vescovo), le lunghe trattative ebbero don Bosco come intermediario. Un altro episodio significativo: fu proprio il mini-stro Rattazzi che spiegò a don Bosco come fondare una Congregazione religiosa, nonostante la soppressione degli ordini da lui stesso decreta-ta nel 1855. Il Santo cercò di impedire proprio questa legge “anticlericale”, profe-tizzando castighi che puntualmente si verificarono. Continua...

32^ puntata

Chi e’ don bosco?

di Nicola Sileno

Rocco Gonnella intervista Mariella.

Papa Francesco nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Missioni dice che “Non dobbiamo chiudere il cuore nelle nostre preoccupazioni parti-colari, ma dobbiamo allargarlo agli orizzonti di tutta l’umanità”. Tu per chi sei disposto ad aprire il cuore”?

“Io sono disposta ad aprire il cuore alle persone sole, abbandonate,

alle vittime di soprusi di ogni genere. In questo momento particolare

il mio cuore ascolta le vittime delle malefatte altrui in qualunque am-

biente esse si trovino”

Nicola Sileno intervista un anonimo.

1) Tu cosa faresti per annunciare il Vange-

lo nelle periferie secondo i tuoi talenti?

“Incontrerei il maggior numero di persone e mi metterei in ascolto

per capire e condividere tutte le loro aspettative e speranze”.

2) Cosa pensi dei tuoi talenti e delle periferie?

“Per i miei talenti lascerei agli altri la facoltà di affermare se ne sono

in possesso o meno. In caso affermativo ringrazierei il Signore per

avermeli donati e lo pregherei per avermeli affidati affinché mi aiuti a

metterli a disposizione degli altri.

Il sorgere delle periferie è il frutto della nostra irresponsabilità e poca

attenzione verso i nostri fratelli”.