OSS II - V lezione I

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Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario Centro di Formazione e di Studi Sanitari «Padre Luigi Monti» Elementi di legislazione nazionale e regionale Dott.ssa Daniela Ramaglioni

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Corso di formazione perOperatore Socio Sanitario

Centro di Formazione e di Studi Sanitari

«Padre Luigi Monti»

Elementi di legislazione nazionale e regionale

Dott.ssa Daniela Ramaglioni

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IL FINANZIAMENTO DELLA SPESA IL FINANZIAMENTO DELLA SPESA

SANITARIA E I POSSIBILI SCENARI SANITARIA E I POSSIBILI SCENARI DI DI

EVOLUZIONEEVOLUZIONE

NELL’OTTICA FEDERALISTANELL’OTTICA FEDERALISTA

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Il servizio sanitario italiano dalla suanascita ad oggi ha subito varie

modifiche soprattutto nei modelli di finanziamento

della spesa sanitaria

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Evoluzione dei modelli di finanziamento dellaspesa sanitaria 1978-2008

Egualitarismo 1978-1995

Universalismo selettivo 1996-1999

Federalismo fiscale dal 1999 in poi

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EGUALITARISMO

1978- 1995 Equità verticale1985 FSN

Stato centrale finanzia e gestisce i ser.san

Dare a ciascuno la stessa cosa a prescindere dalle differenze economiche

Quota capitaria pura

Correlata n cittadini

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1978 nasce il SSN

1985 L.595 introduce il FSN ripartito tra le regioni sulla base dei PSR

Ciò non è mai avvenuto, si avallò il “criterio spesa storica”

Si iniziò crescita incontrollata spesa pubblica

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Le USL non sono mai riuscite a contenere le spese nel limite delle risorse assegnate

Accumolo disavanzi e richiesta continua di interventi statali (ripiano a posteriori e a piè di lista dei debiti)

Spesa sanitaria fa un clamoroso balzo in avanti

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Cause principali di maggiore spesaCause principali di maggiore spesa

Consumo dei farmaci, costo rinnovo contratti, aumento ass. domiciliare

Anni caratterizzati da 1 serie di provvedimenti legislativi (riduzione attività ospedaliera, blocco organici..) che solo in parte riescono a contrastare la crescita della spesa

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Il finanziamento della spesa sanitaria fino alla metà degli anni 90 è così

ripartito

51% prelievo contributivo

47% fiscalità generale

2% entrate ASL

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UNIVERSALISMO SELETTIVO(1996/99)

Dare a ciascuno secondo i propri bisogni tenendo conto delle caratteristiche socio-demografiche e particolari delle diverse regioni

Quota capitaria ponderata

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Parametri

Frequenza consumi sanitari età/sesso

Tassi mortalità popolazione

Indicatori epidemiologici

Indicatori relativi a particolari situazioni

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Quota capitaria ponderata

È la cifra pro capite media che si stima essere necessaria per garantire la

copertura finanziaria dei LEA da assicurare a tutti

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Legge 662/96Legge 662/96 Misure di razionalizzazione della finanza pubblica

Ha introdotto modifiche sostanziali nel sistema di riparto del FSN

Una quota disavanzi regioni rimane a carico delle stesse le quali dovranno provvedere con proprie risorse all’erogazione dei LEA per le spese eccedenti la quota capitaria ponderata

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D. Lgs 446/97 ha introdottoD. Lgs 446/97 ha introdotto

IRAP destinata al 90% alla spesa sanitaria

Addizionale IRPEF in favore delle regioni

Redistribuzione solidaristica per regioni povere

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Il FSN per gli anni 1998/99 seppur aumentato

dallo Stato, è comunque insufficiente e non è

servito a rendere le regioni responsabili del

della spesa

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Alla fine degli anni 90 la crescente preoccupazione per la spesa economica ha

progressivamente spostato l’attenzione verso l’ipotesi federalista ai vari livelli

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FEDERALISMO FISCALE(dal 2000 in poi)

Dal 1999 in poi

Dare a ciascuno secondo le proprie opere a prescindere da considerazioni sui bisogni della popolazione

Fondo sanitario nazionale LEA

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Unica soluzione per il governo centrale

FEDERALISMOFEDERALISMO

Contenere la spesa sanitaria

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FEDERALISMO FISCALEFEDERALISMO FISCALE

L .56/2000

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Fissa i criteri per la composizione spesa sanitaria e alcune spese regionali finanziate con trasferimenti erariali

Fissa la composizione del mix di risorse tributarie assegnate alle regioni

Stabilisce i parametri secondo i quali effettuare la perequazione tra le regioni

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20012001

Meccanismo compartecipazione tributi

Attribuzione regioni di 1 quota di compartecipazione dell’IVA (25,7%)

Aumento addizionale IRPEF (0,5-1%)

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Aumento dell’accisa sulla benzina spettante alle regioni (242-250)

Attivazione monitoraggio e verifica dell’assistenza sanitaria erogata dalle regioni

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Si costituisce 1 fondo perequativo nazionale che attinge all’iva e all’accisa sulla benzina, per superare gli squilibri tra le varie regioni

Obiettivi di solidarietà interregionaleObiettivi di solidarietà interregionale

Si condizionano i trasferimenti perequativi e la compartecipazione al rispetto degli indicatori qualitativi e quantitativi

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Trasferimento perequativoTrasferimento perequativo

Il trasferimento perequativo è finalizzato a compensare la minore capacità impositiva di alcune regioni rispetto a valori prefissati o standard

È finalizzato a favorire le regioni più penalizzate da squilibri fiscali legati alle imposte a livello pro capite

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Tutti i trasferimenti perequativi hanno 1 scopo di EQUITA’: allocare le risorse e i servizi pubblici per tutti i cittadini

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Finanziamento del servizio sanitario dopo il D lgs 56/2000

Risorse regionali

Irap e addizionale irpef, compartecipazione all’IVA, accise sulla benzina, altre entrate proprie

Risorse statali

Fondo sanitario nazionale: per il finanziamento di spese derivate da accordi internazionali, di alcuni enti del SSN e per specifici obiettivi previsti da leggi speciali

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Fondo perequativo...a scalare

A partire dal 2004 la quota di trasferimenti

è ridotta del 9% ogni anno

fino a totale azzeramento nel 2013

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Fondo perequativo

La scelta di mantenere fino al 2013, il fondo

perequativo aggiuntivo, è finalizzata a

favorire le regioni ( soprattutto del centro

sud) svantaggiate per squilibri fiscali

legate alle imposte a livello pro capite

pro capite

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La previsione di poter colmare il gap esistente tra le regioni entro il 2013 è poco probabile. Si dovranno trovare delle soluzioni a livello macroeconomico, in grado di colmare il divario esistente tra le regioni stesse

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In caso contrario

Si rischia di produrre un sistema sanitario a 21 velocità in cui le regioni più povere sarebbero costrette ad applicare imposte con aliquote più alte per finanziare il SSR

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Il sole 24 ore – Sanità perdita di risorse

Puglia (- 30,05 milioni di euro), Campania (-24,87) seguita

da Lazio, Umbria, Molise, Abruzzo, Basilicata, Calabria

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Il valore finanziamento del sistemasanitario (es)

2002 75,597 miliardi di €

2003 78,565 miliardi di €

2004 81,276 miliardi di €

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LEA 2008

101,457 miliardi di €