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1 Allegato 2 SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO ENTE 1) Ente proponente il progetto: A.C.L.I. (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: SENZA CONFINI 5) Settore e area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore F (Servizio Civile all’estero) Cod. 06 – Sostegno comunità di italiani all’estero 6) Descrizione del contesto socio politico ed economico del paese o dell’area geografica dove si realizza il progetto; precedente esperienza dell’ente proponente il progetto nel paese o nell’area geografica anche in relazione alla propria mission; presentazione dei partner esteri: ARGENTINA – indicatori socio economici Posizione nella classifica ISU: 40° Popolazione: 43.886.748 (stima 2016) Età media della popolazione: 31,5 anni (stima 2016) Tasso di crescita della popolazione: 0,93% (stima 2016) Mortalità infantile (per mille nati vivi): 10,1/1000 (stima 2016) Speranza di vita alla nascita (anni): 77,1 (stima 2016) Tasso di alfabetizzazione: 98,1% (stima 2015) PIL: 972 miliardi $ (stima 2015) Pil pro capite: 22.600 $ (stima 2014) Tasso di crescita economica: 1,2% (stima 2015) Tasso di inflazione: 27,6% (stima 2016) Tasso di disoccupazione: 7,6% (stima 2015) Tasso di disocciazione giovanile 15-24: 18,8% (stima 2014) Popolazione che vive sotto la soglia della povertà: 30% (stima 2013) Debito pubblico: 45,8% del PIL (stima 2014) I NZ00045 NAZIONALE

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Allegato 2

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

A.C.L.I. (Associazioni Cristiane Lavoratori Italian i)

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

SENZA CONFINI

5) Settore e area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore F (Servizio Civile all’estero) Cod. 06 – Sostegno comunità di italiani all’estero

6) Descrizione del contesto socio politico ed economico del paese o dell’area geografica dove si realizza il progetto; precedente esperienza dell’ente proponente il progetto nel paese o nell’area geografica anche in relazione alla propria mission; presentazione dei partner esteri:

• ARGENTINA – indicatori socio economici

• Posizione nella classifica ISU: 40° • Popolazione: 43.886.748 (stima 2016) • Età media della popolazione: 31,5 anni (stima 2016) • Tasso di crescita della popolazione: 0,93% (stima 2016) • Mortalità infantile (per mille nati vivi): 10,1/1000 (stima 2016) • Speranza di vita alla nascita (anni): 77,1 (stima 2016) • Tasso di alfabetizzazione: 98,1% (stima 2015) • PIL: 972 miliardi $ (stima 2015) • Pil pro capite: 22.600 $ (stima 2014) • Tasso di crescita economica: 1,2% (stima 2015) • Tasso di inflazione: 27,6% (stima 2016) • Tasso di disoccupazione: 7,6% (stima 2015) • Tasso di disocciazione giovanile 15-24 : 18,8% (stima 2014) • Popolazione che vive sotto la soglia della povertà: 30% (stima

2013) • Debito pubblico: 45,8% del PIL (stima 2014)

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NAZIONALE

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Contesto storico, politico ed economico argentino L’Argentina è una repubblica federale rappresentativa del Sud America. Il suo territorio è suddiviso in 23 province e una città autonoma, Buenos Aires che concentra un terzo della popolazione del Paese. L’Argentina è stata una terra di conquista per la colonizzazione europea, in particolare spagnola, e ciò l’ha resa il più grande paese del mondo di lingua ispanica. Tra gli anni 1950 e 1970 l’economia del Paese crebbe sensibilmente, ma contemporaneamente si acuirono i contrasti politici che portarono all’ingresso dei militari nel governo e, successivamente, alla presidenza del generale Videla. Videla instaurò un vero e proprio regime improntato sull’eliminazione dei dissidenti politici. In questo periodo di dittatura sparirono circa 30.000 persone lasciando una ferita ancora aperta per la popolazione argentina. La democrazia venne ripristinata nel 1983 prima con Alfonsin e poi con Menem che avviò un programma di privatizzazioni, rimozione del protezionismo e attrazione dei capitali stranieri. Tali politiche portarono però, alla fine degli anni ’90 ad un periodo di forte recessione che portò alle stelle debito estero, disoccupazione e inflazione. La crisi si manifestò in tutta la sua intensità nel novembre del 2001 a cui seguirono mesi di blocco dell’economia, aumento della disoccupazione, altissimi livelli di inflazione, e fortissima instabilità sociale. Il periodo di crisi fu affrontato immediatamente con politiche di reindustrializzazione, aumento delle esportazioni e ristrutturazione del debito estero. Dopo le elezioni del 2015, sono state avviate faticose riforme, a cominciare dalla liberalizzazione del cambio del peso argentino, il cui valore di cambio col dollaro era stabilito per decreto governativo ed erano stati posti pesanti limiti alla possibilità per i cittadini di acquistare valuta straniera. Questo ha portato alla scomparsa del mercato nero delle valute contestuale ad una svalutazione nominale del peso di oltre il 40% La popolazione è in gran parte di origine europea (con stime che vanno dall’85% al 97% della popolazione totale), retaggio del periodo della colonizzazione e della forte ondata migratoria iniziata nella seconda metà dell’800. Tra il 1869 e il 1971 sono entrati in Argentina oltre 9.000.000 di immigrati e fra questi quasi 3.500.000 italiani. Solo in alcune zone del nord la popolazione indigena è molto presente anche se si rileva come ormai il 63,6% della popolazione abbia almeno un antenato indigeno. Negli ultimi decenni l’immigrazione europea si è fortemente ridotta per lasciare spazio a quella proveniente dai paesi vicini (Bolivia, Paraguay in primis) e, inoltre, la crisi ha portato un’ondata di fuga dal paese con un forte numero di migranti (ed oriundi) rientrati nei paesi d’origine. L’economia argentina (pur avendo subito la crisi) è caratterizzata da una grande varietà di risorse naturali, una popolazione con altro grado di alfabetizzazione un sistema agricolo ed una solida base industriale che la pone tra i paesi più sviluppati dell’America Latina. Il Paese è uno dei primi al mondo per produzione agricola e allevamento ed è uno dei maggiori esportatori di cane bovina ed ovina. Grazie alla considerevole quantità di petrolio e gas è fortemente sviluppata l’industria petrolchimica che, insieme alla produzione di soia e l’industria metal-meccanica, costituisce la base dell’economia argentina. L’industria manifatturiera è il settore che partecipa di più alla formazione del PIL ed è uno dei settori più rilevanti per l’occupazione. L'Industria argentina si divide in agraria e non agraria. L'industria agraria è dominata dall'industria alimentare e lavorazione della carne. Per quanto riguarda la produzione non agraria l'industria più importante è quella automobilistica seguita da quella chimica, metallurgica ed infine cartaria. Anche il turismo è una forte risorsa per il Paese, partecipando a circa l’8% del PIL. La presenza della ACLI in Argentina Le ACLI, in particolare attraverso il Patronato, sono presenti in Argentina fin dal 1965 per rispondere ai bisogni dell’enorme ondata migratoria italiana avvenuta durante e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale (oltre un milione di migranti). Attualmente le ACLI sono presenti con una sede centrale a Buenos Aires e altre 9 sedi nelle principali località del Paese (Cordoba, Mar de Plata, Tucuman, Resistencia, Santa Fè, San Juan, Rosario, Tandil, Bahia Blanca) e altre 21 sedi nelle periferie. Gran parte delle sedi realizzano visite periodiche in località minori, in particolare dove sono presenti forme di associazionismo dei migranti italiani. Le ACLI svolgono in particolare attività di tipo previdenziale e assistenziale aperte non solo a immigrati italiani ma anche a qualunque cittadino richieda informazioni e/o orientamento. Oltre

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all’attività classica sono state sviluppate attività informative sulle possibilità di lavoro in Italia e Argentina, attività di aggregazione e assistenza sanitaria per anziani, corsi di italiano. Inoltre le ACLI hanno sempre posto una grossa attenzione alla promozione della cultura italiana e al mantenimento della memoria migrante.

• BRASILE – indicatori socio economici

• Posizione nella classifica ISU: 84 • Popolazione: 193.340.731 • Età media della popolazione: 28,8 anni • Tasso di crescita della popolazione: 1,1% • Mortalità infantile (per mille nati vivi): 33/1000 • Speranza di vita alla nascita (anni): 71,7 anni • Tasso di alfabetizzazione: 97,2% • PIL: 618.880 milioni di dollari

• Pil pro capite: 14.500 dollari • Tasso di crescita economica: 2,7% • Tasso di inflazione: 5,2% • Tasso di disoccupazione: 7,9% • Popolazione che vive sotto la soglia della

povertà: 30% • Debito pubblico: 58% del PIL • (dati 2011) •

Gli italiani in Brasile: un contesto in rapida cres cita diseguale Oggi in Brasile, secondo stime dell’ambasciata italiana, vivono oltre 25 milioni di oriundi. Sembra addirittura che, contando i cognomi registrati all’anagrafe, San Paolo sia la seconda città italiana più popolata del mondo dopo Roma. Ma a parte la megalopoli Paulista e lo Stato a cui dà il nome, il grosso dell’emigrazione italiana si è concentrata a sud, nella zona “incastrata” tra Paraguay, Argentina ed Uruguay. La comunità italiana in Brasile è composta da 295.000 italiani iscritti alle Anagrafi consolari nel 2011. Gli italiani sono a tutti gli effetti coprotagonisti della crescita economica del Brasile degli ultimi anni (dopo il picco dell’8,5% nel 2009, nel 2011 c’è stato un brusco rallentamento con il 2,7%). Quasi trenta milioni di poveri sono diventati nell’arco di 10 anni classe medio-bassa e la classe medio-bassa è avanzata a classe media e medio-alta. La classe media brasiliana è il motore dell’economia e in questa la componente di origine italiana è quella maggioritaria soprattutto perché diverse grandi industrie italiane hanno insediato i loro stabilimenti, primo fra tutti quello del Gruppo Fiat. L’elevato livello d’integrazione della collettività italiana nella società locale è comprovato anche dalla significativa partecipazione degli italo-brasiliani alla vita politica del Paese; tra le espressioni significative di tale partecipazione è da segnalare l’esistenza nel Parlamento federale di un gruppo parlamentare Italia-Brasile, che comprende esponenti di tutti i partiti, teso allo sviluppo dei rapporti tra i due Paesi, che conta 240 membri, dei quali quasi un quarto di origine italiana e con vari altri parlamentari in possesso della doppia cittadinanza. Presso l’Assemblea legislativa dello Stato di Rio de Janeiro esiste un Gruppo Parlamentare di amicizia Italia-Brasile che raccoglie importanti esponenti politici locali. Nel quadro sostanzialmente positivo, non mancano dei problemi per gli italiani in Brasile che sono divenuti anziani con situazioni previdenziali che nell’arco della vita lavorativa non sono state monitorate e che presentano oggi elementi di frammentarietà e bassa soddisfazione economica. Giovani italiani trovano l’America in Brasile

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I giovani italiani di terza-quarta generazione vedono il futuro più roseo dei loro padri, visto che il Brasile sta passando rapidamente da Paese del Terzo mondo a potenza economica mondiale. Le disuguaglianze sono ancora molto grandi, con decine di milioni di poveri che vivono nelle favelas, ma, nel contempo, le prospettive di crescita sono tra le più alte del pianeta. Basti pensare che nei prossimi otto anni il Brasile avrà bisogno di un milione e centomila ingegneri, più del doppio di quanti riesce a formarne nelle sue università. Oggi dall’Italia come dalla Spagna e Portogallo partono laureati in cerca di fortuna realizzando un rovesciamento dei flussi migratori in direzione Nord-Sud. Dall’altra parte nei flussi dal Brasile all’Italia si registra una emigrazione a bassa intensità di flusso, sostanzialmente femminile e che porta i Brasiliani in Italia ad un numero di presenze molto ridotto rispetto ad altre migrazioni. L’interesse verso il nostro Paese da parte degli oriundi è forte in quanto l’Italia rappresenta l’origine familiare. La presenza delle ACLI in Brasile Le ACLI sono presenti da 27 anni in Brasile. Le sedi sono tre con relativi Patronati a San Paolo, Campinas e Santos. I servizi più apprezzati sono quelli di assistenza/consulenza amministrativa e previdenziale. Molto importante è il lavoro di supporto agli italiani svolto in collaborazione con le autorità consolari. Notevole l’impegno viene profuso per creare reti di comunicazione e comunità tra le generazioni e con le famiglie di origine sempre attraverso le l’autorità locali e consolari.

• URUGUAY – indicatori socio economici

• Posizione nella ISU: 52° • Popolazione: 3.351.016 (stima 2016) • Età media della popolazione: 34,7 anni

(stima 2016) • Tasso di crescita della popolazione: 0,27%

(stima 2016) • Mortalità infantile (per mille nati vivi):

8,5/1000 (stima 2016) • Speranza di vita alla nascita (anni): 77,2

(stima 2016) • Tasso di alfabetizzazione: 98,5% (stima

2015) • PIL: 71,42 miliardi $ (stima 2015) • Pil pro capite: 21.500 $ (stima 2015) • Tasso di crescita economica: 1,5% (stima

2015) • Tasso di inflazione: 8,7% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione: 7,1% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione giovanile 15-24: 19,2% (stima 2013) • Popolazione che vive sotto la soglia della povertà: 18,6% (stima 2013) • Debito pubblico: 68,6%% del PIL (stima 2015) Contesto storico, politico ed economico uruguaiano Come gli altri paesi dell’America Latina, anche l’Uruguay ha subito un periodo di colonizzazione a partire dal 16° secolo con l’occupazione da parte d egli Spagnoli. Il territorio (come tutta l’area vicina) venne conteso da Spagna e Portogallo fino ad arrivare all’indipendenza del Paese proclamata nel 1828. Il resto del XIX secolo trascorse sotto vari presidenti con alcuni conflitti con i paesi vicini. In questo periodo molte furono le oscillazioni in ambito economico e soprattutto politico, e proprio in quest'epoca divennero sempre maggiori i flussi di immigrati, provenienti specialmente dall'Europa ed in particolare da Spagna e Italia. Vi furono molti miglioramenti dal punto di vista economico, e anche socialmente la situazione parve farsi più stabile: infrastrutture e trasporti furono sviluppati in maniera soddisfacente, nel 1857 fu aperta la prima banca. Gli europei introdussero nuovi metodi in agricoltura, che furono molto importanti per il progresso nel lavoro dei campi. L'apporto

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demografico degli immigrati contribuì alla notevole crescita di Montevideo, che incominciò, come centro, a rivestire un ruolo maggiore nella regione. Negli anni cinquanta incominciarono a sorgere dei problemi economici, in parte anche a causa della diminuzione generale della richiesta di prodotti agricoli nel mercato mondiale. Inflazione e disoccupazione aumentarono fino ad assumere dimensioni preoccupanti, e le condizioni di vita dei lavoratori uruguayani si deteriorarono decisamente. Questa crisi dell'economia portò a scontri e guerriglie urbane, guidate dal movimento di estrema sinistra dei Tupamaros. La situazione di instabilità portò all’avvento di un regime militare che avviò una forte repressione delle proteste e alla sostanziale sparizione dei Tupamaros. Nel 1984 il potere ritornò ai civili che si trovarono a dover fronteggiare le difficili condizioni economiche. I successivi governi avviarono importanti riforme economiche che stabilizzarono l’economia e le permisero di ripartire con un progressivo miglioramento della qualità della vita. Dopo un nuovo periodo di crisi all’inizio degli anni 2000, il paese ebbe una svolta con l’elezione del Presidente Mujica, che è diventato un vero eroe del popolo. Mujica si impegnò a ridurre la povertà, a proseguire politiche d’investimento pubblico favorite dalla buona congiuntura economica del paese e ad avviare importanti riforme sociali per il riconoscimento dei diritti umani. La popolazione del paese è attualmente composta in gran parte da discendenti di immigrati di origine europea (provenienti in massima parte dalla Spagna e dall'Italia) con una forte concentrazione nella capitale Montevideo. Oggigiorno quasi metà della popolazione complessiva dell'Uruguay vive nell'area metropolitana della capitale. La densità della popolazione nella parte meridionale del paese è sensibilmente più elevata che all'interno dove invece gli insediamenti sono demograficamente meno consistenti. Le popolazioni indigene (Charrúas, Guanaes, Yaros, Chanaes) che vivevano di caccia e raccolta sono praticamente state sterminate dalle malattie portate dagli europei o dalla tratta degli schiavisti portoghesi del Brasile nel XVIII-XIX secolo. L'Uruguay ha un sistema economico ben sviluppato, che grazie alla stabilità politica e all'opera di ricostruzione nazionale successiva alla dittatura dei militari, è riuscito a crescere notevolmente. La qualità della vita è relativamente alta e sicuramente superiore rispetto alla media dell'America Meridionale con tassi di disoccupazione e di povertà in discesa anche grazie alle politiche di Mujica. L'economia si basa in buona parte ancora sull'agricoltura. Le maggiori colture sono quelle dei cereali, in particolare frumento, riso, il mais, l'orzo e il sorgo. Le altre coltivazioni sono quelle di patate, vite, agrumi e in generale frutta. Di rilievo le colture industriali, che alimentano appunto l'apparato industriale e le esportazioni: le principali sono quelle dell'olio: lino, girasole, arachidi e soia. Prati e pascoli rappresentano all'incirca i tre quarti del territorio dell'Uruguay, il cui allevamento conta su un patrimonio zootecnico abbondante: l'allevamento ovino e quello bovino sono i più sviluppati; quello ovino assicura una buona produzione di lana. L'allevamento è spesso gestito da grandi aziende, dette estencias, che dominano questo comparto produttivo. Notevoli sono i progressi recenti della pesca. Il settore industriale, quasi completamente concentrato a Montevideo. Gli stabilimenti lavorano i prodotti agricoli e ittici, ma è abbastanza consistente la presenza di industrie chimiche e tessili; è attiva la raffinazione di petrolio. Il 70% degli occupati lavora nei servizi, tuttavia il terziario è poco dinamico, benché cresca il numero dei suoi addetti. Però è vivace il turismo, che è in aumento. Gli arrivi, provenienti soprattutto dall'Argentina, assicurano un buon afflusso di valuta estera e l'attività turistica è in discreta espansione. La presenza delle ACLI in Uruguay Le ACLI sono presenti da oltre 30 anni in Uruguay per fornire assistenza alla numerosa popolazione italiana presente nel Paese. Situate principalmente a Montevideo, svolgono attività di informazione e consulenza sui diritti previdenziali e pensionistici sia italiani che uruguayani, seguono pratiche di richiesta di cittadinanza italiana e forniscono servizi in materia di traduzioni di documenti e legalizzazioni. Attente alla promozione del patrimonio culturale italiano, le Acli organizzano corsi di informatica, lingua e cultura italiana, e, in collegamento che le associazioni di italiani presenti nel territorio, programmano attività di socializzazione e integrazione comunitaria.

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• STATI UNITI – indicatori socio economici

• Posizione nella classifica ISU: 8° • Popolazione: 323.995.528 (stima 2016) • Età media della popolazione: 37,9 anni

(stima 2016) • Tasso di crescita della popolazione:

0,81% (stima 2016) • Mortalità infantile (per mille nati vivi):

5,8/1000 (stima 2016) • Speranza di vita alla nascita (anni): 79,8

(stima 2016) • Tasso di alfabetizzazione: 99% • PIL: 17.950.000 miliardi $ (stima 2015) • Pil pro capite: 55.800 € (stima 2015) • Tasso di crescita economica: 2,4 %

(stima 20145 • Tasso di inflazione: 0,1% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione: 5,2% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione giovanile 15-24: 13,4% (stima 2014) • Popolazione che vive sotto la soglia della povertà: 15,1% • Debito pubblico: 73,6% del PIL (stima 2015)

Contesto storico, politico ed economico statunitens e Gli Stati Uniti sono una Repubblica Federale composta da 50 stati e dal Distretto Federale di Washington. Sono il 4° paese al mondo per superfice e il 3° per popolazione. Storicamente lo Stato nasce a seguito della colonizzazione europea, principalmente inglese, con la dichiarazione di indipendenza del 1776 che sancì l’autonomia delle 13 colonie inglesi. La successiva politica espansionistica del XIX secolo portò all’allargamento dei confini a scapito della popolazione indigena, fino a raggiungere l’attuale dimensione. La seconda Guerra Mondiale sancì gli Stati Uniti come super potenza mondiale inizialmente contrastata dalla sola Unione Sovietica con la quale sorsero forti tensioni che determinarono la cosiddetta “Guerra Fredda”. La popolazione è fortemente multietnica. Da sempre l’immigrazione ha caratterizzato il Paese. La parte meridionale fu interessata dall'immigrazione dalla Spagna, tranne la zona della Louisiana che al tempo si estendeva fino al Canada. I primi immigrati nelle 13 colonie provenivano dal Regno Unito ma in seguito fu molto forte l'immigrazione dalla Germania dove il numero degli abitanti era quasi pari a quello degli immigrati britannici, mentre nella zona dell'attuale stato di New York erano presenti immigrati dai Paesi Bassi. L'immigrazione dalla Francia fu frequente dopo la cessione della Louisiana agli Stati Uniti da parte di Napoleone Bonaparte. Nell'Ottocento fu enorme l'immigrazione dall'Irlanda, ed altrettanto forte quella dall'Italia, specie a cavallo tra l'Ottocento ed il Novecento. L'immigrazione proseguì nel Novecento con l'arrivo di immigrati dai paesi scandinavi, e durante la seconda guerra mondiale di Ebrei (circa 6 milioni) specialmente dalla Russia, dalla Polonia e dall'Ungheria. Attualmente permane un forte flusso (anche clandestino) dai paesi ispanico-americani confinanti, in particolare dal Messico che hanno fatto diventare tale gruppo la principale etnia presente nel Paese. Gli Stati Uniti hanno la più grande economia nazionale del mondo. Il Paese ha un sistema economico capitalista di tipo misto con un grande intervento da parte delle imprese private nelle decisioni microeconomiche, regolate però dalle scelte del governo. Gli Stati Uniti sono la prima superpotenza economica mondiale e industriale, con produzioni nell'industria chimica, nell'industria nucleare, nell'industria elettrica e nell'industria informatica oltre che in tutta l'industria tecnologica e inoltre. sono molto attivi nel settore della ricerca tanto da detenerne il primato nel settore e in tutti i vari tipi di manifatturiera. Inoltre sono il terzo più grande produttore di petrolio e leader mondiali nella produzione di energia elettrica, nucleare e nell’estrazione di gas naturale, zolfo, fosfati e sale. L’agricoltura, fortemente meccanizzata, ne fa i migliori produttori mondiali di mais e di soia.

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A causa del voluto mancato controllo sulle banche e una speculazione di borsa trentennale gli Stati uniti hanno avuto un collasso economico a partire dal 2009 e con loro anche gran parte delle nazioni del pianeta. Nel 2013 gli Stati uniti registrano un’ottima ripresa economica, infatti, dal dicembre 2013 si registra il minor tasso di disoccupazione al mondo e la creazione di nuovi posti di lavoro grazie all'apertura di nuove aziende o fabbriche per i disoccupati oltre che un notevole aumento del PIL e un forte aumento del turismo. Nonostante la sviluppate economia il paese presente forti sacche di povertà che colpiscono principalmente gli afroamericani e i recenti immigrati. La ricchezza è fortemente concentrata e ciò rende gli Stati Uniti uno dei paesi con la maggiore disparità di reddito tra le nazioni sviluppate. Tali disparità economiche unite al sistema assicurativo per l’accesso ai servizi sanitari impediscono di fatto sufficienti cure mediche per una buona parte della popolazione (nonostante la recente riforma del Presidente Obama). La presenza delle ACLI negli Stati Uniti Le ACLI sono presenti negli Stati Uniti dagli anni ’60 quando l’ACIM chiese alle ACLI di aprire sportelli di Patronato ACLI negli U.S.A. Attualmente le ACLI sono presenti a New York, Jersey City e Chicago. Svolgono principalmente servizi di assistenza previdenziale, supporto al consolato italiano, appoggio per i servizi bancari, supporto nelle cause giudiziarie. Inoltre è fortemente sviluppata l’assistenza agli anziani unita al mantenimento della memoria migratoria e allo sviluppo e rafforzamento di reti tra le comunità italiane. Visti i recenti flussi migratori dall’Italia di giovani alla ricerca di lavoro, i Patronati sono diventati anche un punto di riferimento per l’orientamento sul territorio, in particolare a New York.

• AUSTRALIA – indicatori socio economici •

• Posizione nella classifica ISU: 2° • Popolazione: 2.992.654 (stima 2016) • Età media della popolazione: 38,6 anni

(stima 2016) • Tasso di crescita della popolazione:

1,05% (stima 2016) • Mortalità infantile (per mille nati vivi):

4,3/1000 (stima 2016) • Speranza di vita alla nascita (anni):

82,2 (stima 2016) • Tasso di alfabetizzazione: 99% • PIL: 1.489 miliardi $ (stima 2015) • Pil pro capite: 65.400 $ (stima 2015) • Tasso di crescita economica: 2,7%

(stima 2014) • Tasso di inflazione: 1,5% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione: 6,2% (stima

2015) • Tasso di disoccupazione giovanile 15-24: 13,3% (stima 2014) • Popolazione che vive sotto la soglia della povertà: NA • Debito pubblico: 44,3% del PIL (stima 2015) Contesto storico, politico ed economico australiano L’Australia è una monarchia costituzionale con capo dello Stato la Regina d’Australia (Elisabetta II, anche Regina d’Inghilterra) rappresentata da un Governatore Generale. “Scoperta” nel 15° secolo da navigatori inglesi, nel 18° secolo divenne sosta nzialmente la colonia penale del Regno Unito. Via via acquisì sempre maggiore autonomia diventando indipendente nel 1901 pur mantenendo il legame con la monarchia britannica.

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La geopolitica australiana può essere divisa in tre periodi, coincidenti con tre diversi momenti storici. Il primo periodo è rappresentato dagli albori della storia australiana, quando gli unici rapporti politico-economici di rilievo si tenevano sostanzialmente con l'Impero Britannico, madrepatria di allora. Il secondo periodo nasce durante il secondo conflitto mondiale, quando avviene il noto spostamento dell'asse politico ed economico dalla madrepatria agli Stati Uniti d'America. Il terzo momento, quello attuale, vede un ulteriore spostamento del baricentro delle relazioni internazionali, in questo caso verso il sud-est asiatico, in particolare verso India e Cina, cui l'Australia fornisce i metalli e i minerali necessari alla vertiginosa crescita economica che stanno vivendo. La situazione attuale vede l'Australia di fronte ad un bivio nel merito della propria politica estera ed economia internazionale. La diplomazia e i mercati spingono sempre più verso una scelta di posizione chiara da parte dell'Australia: mantenere il rapporto privilegiato con gli USA o avvicinarsi definitivamente al sud-est asiatico dal punto di vista politico ed economico. Nel libro bianco pubblicato a fine 2012 dal governo federale, chiamato “L’Australia nel secolo asiatico” (Australia in the Asian Century), Julia Gillard ha richiamato il paese al concetto di austrocentrismo, ideale che vede, nel contesto geopolitico attuale, l’Australia imprescindibilmente legata al continente asiatico, sia dal punto di vista economico sia da quello di futuri sviluppi di politiche regionali, ma al contempo saldamente ancorata ai princìpi e alle politiche che la vedono da sempre vicina all’Occidente, all’ONU e agli Stati Uniti. L'Australia può vantare un livello di benessere economico fra i più alti del mondo. Le sue esportazioni sono soprattutto materie prime non lavorate, mentre importa prodotti finiti. In molte zone del Paese, il settore primario è ancora l'attività più redditizia. L'Australia è il primo produttore di lana, in particolare di lana merino, ricavata dai circa 105 milioni di ovini allevati qui. Abbondante anche la produzione di carne. Solo il 6% del territorio è coltivato. Si raccolgono soprattutto frumento e foraggio; limitata ma più conveniente è la produzione di altri cereali come avena, orzo, segale, mais, riso nonché semi oleosi, tabacco e cotone. In alcuni Stati si produce canna da zucchero. Piuttosto sviluppata la frutticoltura con abbondanti produzioni di mele, banane, uva, arance, pere, ananas e papaie. Rinomati i vigneti australiani che danno vita a vini di grande qualità come quelli della Barossa Valley (Australia Meridionale) e della Hunter Valley (Nuovo Galles del Sud). Il Paese è totalmente autosufficiente per quanto riguarda la domanda energetica ed è fra i maggiori produttori mondiali di alcuni minerali richiesti dal mercato. Dalle miniere australiane vengono estratti, fra gli altri, carbone, lignite, bauxite, rame, uranio (primo produttore mondiale), oro (12% della produzione mondiale), ferro, diamanti (primo produttore mondiale), manganese, nichel e stagno. Nell'Australia Occidentale sono stati scoperti importanti giacimenti di petrolio e gas naturali. L'industria raccoglie il 21% della forza lavoro: i principali centri industriali sono Sydney, Newcastle e l'area metropolitana di Melbourne. Sono sviluppate le industrie siderurgica e metallurgiche, elettroniche e petrolchimiche, la produzione di fibre sintetiche e di cavi elettrici. Si contano anche industrie di confezionamento dei prodotti agricoli e della lana. Geelong, vicino a Melbourne, è nota per l'industria automobilistica. L'Australia è ricca di risorse minerarie: oro, ferro, nichel, piombo, zinco e rame. Le industrie più sviluppate sono quelle basate sulla trasformazione delle materie prime: industrie siderurgiche, metallurgiche, chimiche e petrolchimiche. Il paese è un grande esportatore di carbone e ferro. Il 90% della popolazione australiana discende da europei. Solamente il 2% è rappresentato dagli aborigeni. L'8% è invece di origine asiatica, soprattutto la nuova generazione di immigrati provenienti dal Sudest asiatico e dal Medio Oriente. La popolazione australiana si concentra in gran parte nell'area orientale del Paese (90% del totale) soprattutto nelle metropoli. Il rimanente territorio, poco ospitale, è in gran parte disabitato. La legge australiana sull'immigrazione è basata sul concetto di utilità del migrante al sistema paese, con il risultato di avere una politica migratoria selettiva in base alle necessità demografiche e lavorative che il paese si trova ad affrontare in un dato momento. La presenza della ACLI in Australia Le ACLI sono presenti in Australia dal 1989 grazie allo stimolo dei padri Scalabriniani e alla constatazione che la numerosa comunità italiana cominciava a vivere forme di solitudine sociale, ricreativa e culturale. Oggi le ACLI sono presenti a Sidney con 9 circoli sparsi nei sobborghi dove la presenza italiana è più consistente e con 3 uffici di Patronato a Sidney e 2 a Melbourne.

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Le ACLI sono così diventate un vero punto di riferimento per le comunità italiane, non solo per l’assistenza previdenziale e pensionistica ma anche per le iniziative assistenziali, ricreative e culturali sviluppate in stretto collegamento con gli organismi municipali, statali e federali.

• SVIZZERA – indicatori socio economici • Posizione nella classifica ISU: 3° • Popolazione: 8.179.294 (stima 2016) • Età media della popolazione: 42,2 anni

(stima 2016) • Tasso di crescita della popolazione: -

0,7% (stima 2016) • Mortalità infantile (per mille nati vivi):

3,6/1000 (stima 2016) • Speranza di vita alla nascita (anni):

82,6 (stima 2016) • Tasso di alfabetizzazione: 99% • PIL: 482,3 miliardi $ (stima 2015) • Pil pro capite: 58.600 $ (stima 2015) • Tasso di crescita economica: 0,9% (stima 2015) • Tasso di inflazione: -1,1% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione: 3,3% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione giovanile 15-24: 8,6 (stima 2014) • Popolazione che vive sotto la soglia della povertà: 7,6% (stima 2011) • Debito pubblico: 34,7% del PIL (stima 2015) Contesto storico, politico ed economico svizzero La Svizzera, ufficialmente Confederazione svizzera, è uno Stato federale dell'Europa centrale, composto da 26 cantoni indipendenti. La Svizzera vide la sua nascita ufficiale con l'alleanza di tre cantoni che nel 1291 rinnovarono il patto eterno confederale, il che spinge a pensare che la nascita della Svizzera risalga a tempi ancora più remoti. Ad ogni modo, la Svizzera è uno dei più antichi Stati del mondo. Considerando la storia recente, nel 1971, dopo un tentativo infruttuoso nel 1959, popolo e cantoni concessero il diritto di voto anche all'elettorato femminile, i diritti politici divennero per la prima volta nel paese veramente universali. Nel 1978, dopo una serie di consultazioni popolari (a livello cantonale e federale), tre distretti francofoni del Canton Berna si separano da esso e andarono a costituire il Canton Giura, che divenne il ventiseiesimo cantone della Svizzera. Le tendenze isolazioniste riemersero nel 1986 quando in un referendum gli elettori rifiutarono di entrare nelle Nazioni Unite e nel 1992 quando il popolo bocciò l'entrata della Svizzera nello Spazio economico europeo. In quest'ultima occasione il paese si divise tra la Romandia, favorevole a un'integrazione continentale, e la Svizzera tedesca e quella italiana, che volevano mantenere la totale indipendenza del Paese. Nello stesso anno la Svizzera entrò invece a far parte delle maggiori organizzazioni capitalistiche mondiali: la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Pochi anni dopo l'ottenimento del diritto di voto a livello federale, nel 1984 Elisabeth Kopp divenne la prima donna a entrare nel governo, mentre nel 1999 - dopo che nel 1990 anche l'Appenzello Interno (ultimo cantone ad adeguarsi) introdusse il suffragio femminile per decisione del Tribunale federale - Ruth Dreifuss venne eletta alla presidenza della Confederazione. Durante gli anni novanta la Svizzera ha vissuto una lunga crisi caratterizzata da bassi tassi di crescita economica e dal venir meno della fiducia dei cittadini in alcuni ambiti e settori pubblici (lo scandalo delle schedature, la vicenda degli averi ebraici, le grandi fusioni nel settore bancario, il fallimento della compagnia aerea Swissair). Con una nuova votazione popolare, questa volta con esito positivo, la Svizzera entrò ufficialmente nelle Nazioni Unite il 10 settembre 2002, lo stesso anno si tenne l'esposizione nazionale Expo.02. Con il nuovo millennio l'economia elvetica ha ricominciato a crescere con tassi superiori alla media europea. Pur continuando a osservare una stretta neutralità, si è accentuata l'internazionalizzazione dell'economia svizzera, considerata fra le più competitive al mondo mentre il reddito procapite, la qualità di vita nelle sue città e le opportunità offerte ai suoi cittadini sono stabilmente ai vertici delle classifiche internazionali. La Svizzera è un paese di immigrazione da lunga data: nel 1830 gli immigrati rappresentavano il 2,1% della popolazione, cresciuti al 18% nel 1913. Da allora il numero è rimasto, in termini

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percentuali, praticamente costante. Nel 2012 gli stranieri rappresentavano circa il 22,7% della popolazione, facendo della Svizzera il paese europeo con la più alta presenza di immigrati dopo il Lussemburgo. La presenza delle ACLI in Svizzera In Svizzera le ACLI esistono dal 1961 ed attualmente hanno circa 4.000 soci distribuiti in 37 Circoli. Gli uffici del Patronato ACLI in Svizzera sono 45, tra sedi principali e sedi periferiche. Il Patronato ACLI in Svizzera è fra i più frequentati ed è tra i primi per numero di pratiche. L’ENAIP, ente della ACLI per la l’istruzione professionale, ha una sede a Zurigo, una a Lucerna-Littau, una a Lugano ed offre corsi di formazione presso le sue sedi ma anche, se richiesto, direttamente sul territorio.

• GERMANIA – indicatori socio economici

• Posizione nella classifica ISU: 6° • Popolazione: 80.722.791 (stima 2015) • Età media della popolazione: 46,8 anni (stima

2016) • Tasso di crescita della popolazione: - 0,16%

(stima 2016) • Mortalità infantile (per mille nati vivi): 3,4/1000

(stima 2016) • Speranza di vita alla nascita (anni): 80,7 (stima

2016) • Tasso di alfabetizzazione: 99% • PIL: 3.841.000 miliardi $ (stima 2015) • Pil pro capite: 46.900 $ (stima 2015) • Tasso di crescita economica: 1,5% (stima 2015) • Tasso di inflazione: 0,1% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione: 4,8 % (stima 2015) • Tasso di disoccupazione giovanile 15-24: 7,7%

(stima 2014) • Popolazione che vive sotto la soglia della

povertà: 15,5% (stima 2010) • Debito pubblico: 71,7% del PIL (stima 2015) Contesto storico, politico ed economico tedesco La Germania è una Repubblica Federale membro dell’Unione Europea. Nella storia recente, la Germania, dopo la Prima Guerra Mondiale e le conseguenze della grande depressione economica degli anni ’20, vide l’avvento del nazismo che portò ad uno stato centralizzato totalitario, all’abolizione dei diritti umani di base, ad un forte nazionalismo e militarismo e ad una politica espansionistica che sfociò nella Seconda Guerra Mondiale. Dopo la Guerra la Germania si ritrovo divisa tra Est e Ovest, tra Repubblica Federale, che sviluppò un’economia di mercato e Repubblica Democratica, sotto il controllo socialista dell’Unione Sovietica, fino alla riunificazione del 1990. La riunificazione rese ancor più visibili le enormi differenze del livello economico e sociale delle due parti della popolazione. Dopo la riunificazione la Germania si rafforzò notevolmente aumentando il proprio ruolo e la propria incidenza nelle politiche dell’Unione Europea grazie anche alla forte stabilità economica che ha caratterizzato i suoi ultimi 30 anni. La Germania ha la più grande economia nazionale in Europa, la quarta più grande in termini di PIL nominale del mondo. Dopo la crisi economica del 2009, che ha visto una contrazione del Pil tedesco del 5,1%, l'economia ha ricominciato a crescere, facendo registrare un incremento del 4,2% nel 2010 e del 3% nel 2011 subendo un calo di crescita solo negli ultimi anni. Fin dalla rivoluzione industriale il paese è stato motore economico, innovatore e beneficiario della crescente globalizzazione.

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Come nella maggior parte dei Paesi industrializzati, anche in Germania il settore economico prevalente è quello dei servizi (terziario), comprendente turismo, commercio, banche, assicurazioni, media, che contribuisce a circa il 72% del PIL. Anche l'industria mantiene comunque un peso rilevante, producendo il 27,1% del prodotto interno lordo. Le principali industrie sono quelle automobilistiche, siderurgiche, chimiche, elettroniche e dei macchinari. Inoltre il Paese è anche un buon produttore di carbone e gas naturale. All'interno delle 500 imprese con maggior fatturato a livello globale, 37 sono imprese con sede in Germania Il settore agricolo ha invece un'influenza molto più limitata, tranne che in comparti come la zootecnica e la produzione di patate e cereali. La Germania è una forte sostenitrice di una più stretta integrazione economica e politica a livello europeo, e le sue politiche commerciali sono determinate da accordi tra Unione Europea e stati membri, e dalla legislazione sul mercato unico. La Germania utilizza la moneta comune europea, l'euro, e la sua politica monetaria è fissata dalla Banca centrale europea con sede a Francoforte. Dopo la riunificazione tedesca nel 1990, lo standard di vita e il reddito annuo continuano a rimanere significativamente più elevati nella ex Germania occidentale. La modernizzazione e l'integrazione della parte orientale continua ad essere un processo a lungo termine, con trasferimenti annuali da ovest a est, pari a circa 80 miliardi di $. Il tasso di disoccupazione è costantemente diminuito dal 2005 ma permane una forte differenza tra Est e Ovest. La Germania è il Paese più popoloso dell’Unione Europea dopo la Russia. Oltre il 90% della popolazione è di nazionalità tedesca. Le comunità straniere più numerose sono quella turca, quella di provenienti da altri paese dell’Europa Occidentale e della ex Jugoslavia, quella polacca, quella asiatica, quella russa; seguono altre comunità straniere, come quella italiana. La Germania ospita in assoluto, il terzo più alto numero di migranti tra tutti i paesi del mondo. La presenza delle ACLI in Germania Le ACLI in Germania sono nate nel 1956 in seguito all’esperienza dei Servizi, iniziata nel 1956 a Stoccarda, proseguita nel 1959 a Colonia con il Patronato e nel 1964 con l’ENAIP Germania. Le ACLI sono nate con l’emigrazione, inizialmente per dare una risposta ai complessi problemi con cui si sono dovuti confrontare i nostri primi emigrati. Poi si sono sviluppate come frutto dell’animazione culturale e sociale prodotta dagli italiani che volevano essere sempre più partecipi della vita della società tedesca. Le ACLI Germania, dopo più di 60 anni, oggi esistono ancora perché nel corso degli anni hanno saputo avviare un processo di ripensamento che le sta portando ad essere un Movimento che ricerca e assume un nuovo ruolo nella nuova realtà. Un Movimento che non può basarsi più sul vecchio concetto di emigrazione, ma che riesca a leggere le istanze della società attuale e cerchi di dare risposte adeguate. Oggi le Acli in Germania sono presenti in cinque Regioni, con circa 3.000 iscritti e 29 circoli. Le ACLI in Germania sono affiliate alla KAB (il movimento cattolico dei lavoratori tedeschi) e fanno parte, di diritto, della sua Presidenza; inoltre, nel loro insieme di Movimento e Servizi, sono considerate anche dai cittadini tedeschi un elemento fortemente educativo e di promozione e difesa dei diritti dell’emigrazione, nonché elemento trainante anche per altre associazioni di migranti con le quali collaborano per costruire una società multietnica e multiculturale. Le ACLI sono una presenza significativa per quella capacità di essere “ponte” tra la realtà emigrata e la società di accoglienza.

• BELGIO – indicatori socio economici

• Posizione nella classifica di indice di sviluppo umano: 21° posto

• Popolazione: 11.409.077 (stima 2016) • Età media della popolazione: 41,4 anni (stima 2016) • Tasso di crescita popolazione: 0,73% (stima 2016) • Mortalità infantile: 3,4/1000 (stima 2016) • Speranza di vita alla nascita (anni): 81 (stima 2016) • Tasso di alfabetizzazione: 99% • PIL: 494,1 miliardi $ (stima 2015)

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• Pil pro capite: 43.600 $ (stima 2015) • Tasso di crescita economica: 1,4% (stima 2015) • Tasso di inflazione: 0,5% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione: 8,6% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione giovanile 15-24: 23,2% (stima 2014) • Popolazione sotto la soglia della povertà: 15,1% (stima 2013) • Debito pubblico: 107% del PIL (stima 2015) Contesto storico, politico ed economico belga Il Belgio (ufficialmente: Regno del Belgio), è uno stato federale retto a monarchia costituzionale. E’ stato tra i fondatori dell'Unione europea e la capitale Bruxelles è sede di varie istituzioni comunitarie. E’ uno stato indipendente dal 1830 dopo un periodo di dominazione britannica. Le ambizioni coloniali lo portarono alla dominazione del Congo e allo sviluppo del commercio di diamanti che rende Anversa ancor oggi la città più importante per la commercializzazione e la lavorazione della pietra preziosa. Fin dall'inizio del XX secolo la storia del Belgio è stata sempre più dominata dalla crescente autonomia delle sue due comunità principali, fiamminga e vallone. A conferma di ciò, a partire all'incirca dal 1970, non esistono più partiti nazionali in Belgio, ma solo partiti fiamminghi o valloni. Dopo le elezioni politiche del giugno 2007 queste divisioni politiche si sono ulteriormente accentuate, tanto da trascinare il paese in una crisi istituzionale particolarmente grave terminata solo con il governo di coalizione del 2013 e dopo una manifestazione popolare in favore dell'unità del paese e contro il progetto di trasformarlo in una confederazione di stati autonomi a base etnico-linguistica. Lo sviluppo demografico che ha interessato il Belgio all'indomani del secondo conflitto mondiale ha attivato consistenti afflussi di manodopera straniera; l'importanza del fenomeno appare chiara se si considera il peso percentuale dei residenti di origine straniera sulla popolazione totale (9,8%); tale percentuale risulta la terza più elevata in Europa. Per tutto il XIX secolo e nei primi decenni del XX i movimenti di emigrazione e di immigrazione sono stati di modesta entità, con una certa prevalenza degli esodi. Dopo la prima guerra mondiale, però, le immigrazioni cominciarono a superare le emigrazioni; infatti molti lavoratori affluirono da Paesi vicini (ma anche dall'Italia, creando la comunità degli Italo-belgi) per lavorare nelle industrie e nelle miniere. Alla fine degli anni settanta il numero totale degli stranieri in Belgio sfiorava le 900.000 unità (di cui quasi 300.000 Italiani). Negli anni ottanta la crisi siderurgica ha provocato un declino del flusso migratorio; solo degli anni novanta, grazie alla migliorata situazione economica, si è registrata una certa ripresa del fenomeno, sia pure a fasi alterne. L'economia belga, nonostante alcune debolezze strutturali, è una delle più avanzate d'Europa. Il suo sviluppo è dovuto a una pluralità di fattori geografici e storici: una posizione geografica strategica nell'area economicamente più dinamica del continente europeo e un'articolata ed efficiente rete di collegamenti marittimi, fluviali e terrestri, che hanno reso possibile un elevato grado di integrazione economica con i Paesi limitrofi; una tradizionale e consolidata esperienza mercantile, che ha sempre proiettato l'economia belga verso i mercati internazionali, supportata in questo da un sistema portuale fra i più sviluppati d'Europa; un'antica tradizione artigiana e industriale risalente al Medioevo (la Fiandra tessile, le armerie di Liegi, i soffiatori di vetro di Charleroi) che, favorita dalla presenza di vasti bacini carboniferi, ha stimolato un precoce sviluppo dell'industrializzazione. Infatti, nel XIX secolo, il Belgio fu uno dei primi Paesi a essere raggiunto dalla Rivoluzione industriale, grazie allo sfruttamento del carbone del solco Haine-Sambre-Mosa, alla facilità delle comunicazioni e alla disponibilità di una manodopera abbondante e qualificata. In uno scenario economico complessivamente positivo emergono però significative divergenze regionali. La Vallonia, regione mineraria di precoce industrializzazione e principale motore dell'economia belga fino agli anni settanta, ha sofferto profondamente della crisi del settore siderurgico e si è affacciata alle soglie del XXI secolo con esigenze di riconversione industriale, con un livello di sviluppo inferiore a quello dei Paesi limitrofi e con un elevato tasso di disoccupazione. L'efficiente regione di Bruxelles si presenta come una grande e moderna metropoli, decisamente cosmopolita e fortemente orientata verso il terziario avanzato, che trae beneficio dall'Unione Europea e dalla globalizzazione economica, ma che appare tuttavia ostacolata dalla limitatissima estensione territoriale (meno dell'1% del territorio belga).

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Senza dubbio le Fiandre costituiscono attualmente l'area forte del Paese dal punto di vista economico, favorite dalla posizione geografica e dalle infrastrutture di comunicazione (il sistema portuale Anversa-Gand-Zeebrugge; una rete stradale ben integrata nelle principali direttrici europee nord-sud e ovest-est; una rete ferroviaria molto sviluppata; l'aeroporto internazionale di Bruxelles), da un'economia molto orientata all'export (per circa due terzi la produzione industriale delle Fiandre è destinata all'esportazione), da un contesto socio-economico che attrae capitali stranieri e da una struttura produttiva flessibile e tecnologicamente avanzata. La presenza delle ACLI in Belgio Le ACLI sono presenti in Belgio dal 1947. Attualmente contano 22 circoli a Bruxelles e in Vallonia, 8 circoli e una cinquantina di gruppi associati nelle Fiandre, 7 sedi di Patronato, 4 centri di formazione professionale e 9 centri di Unione Sportiva. Sin dal primo dopo guerra le ACLI sono state un punto di riferimento per i cittadini italiani emigrati principalmente per lavorare nelle miniere belghe. La comunità italiana ha trovato notevole supporto con servizi di tutela dei diritti sociali e di cittadinanza, patrocinio di attività fiscali e servizi socio-assistenziali e previdenziali. Inoltre sono stati di recente avviati servizi per le nuove ondate migratorie fornendo consulenza e informazioni sulle opportunità di lavoro, sulle opportunità abitative e sul sistema sanitario belga.

• FRANCIA – indicatori socio economici • Posizione nella classifica ISU: 22° posto • Popolazione: 66.836.154 (stima 2016) • Età media della popolazione: 41,2 anni

(stima 2016) • Tasso di crescita della popolazione: 0,41%

(stima 2016) • Mortalità infantile (per mille nati vivi):

3,3/1000 (stima 2016) • Speranza di vita alla nascita (anni): 81,8

(stima 2016) • Tasso di alfabetizzazione: 99% • PIL: 2.647.000 miliardi $ (stima 2015) • Pil pro capite: 41.200 $ (stima 2015) • Tasso di crescita economica: 1,1% del PIL

(stima 2015) • Tasso di inflazione: 0,1% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione: 9,9% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione giovanile 15-24: 23,2% (stima 2014) • Popolazione che vive sotto la soglia della povertà: 8,1% (stima 2012) • Debito pubblico: 98,2% del PIL (stima 2015) Contesto storico, politico ed economico francese La Francia è una repubblica costituzionale, tra i paesi fondatori dell’Unione Europea ed è uno tra i più antichi stati nazionali. Nel corso del XIX secolo la Francia dispose di un vasto impero coloniale. Il processo di decolonizzazione iniziato verso la metà del XX secolo ha portato all'autodeterminazione della maggior parte delle sue ex-colonie. Una parte scelse, tramite referendum, di rimanere all'interno della nazione francese, con statuti molto diversi. L'insieme di questi territori, generalmente definito come Francia d'oltremare, è composto da cinque dipartimenti d'oltremare, da collettività d'oltremare con status che offrono un'ampia autonomia, dalla Nuova Caledonia a statuto speciale, e da diversi territori disabitati, come le Terre australi e antartiche francesi. I dipartimenti e le regioni d'oltremare hanno status identico a quello dei dipartimenti della Francia metropolitana e sono anche regioni ultraperiferiche dell'Unione europea. Essi sono Guadalupa, Martinica, Guyana francese, Riunione e Mayotte. Alla fine della seconda guerra mondiale la Francia fu inclusa a pieno titolo tra le potenze vincitrici, in virtù del costante sforzo diplomatico e militare antitedesco sostenuto, soprattutto dopo il 1942, sia nelle colonie sia in patria dalla resistenza e dalle forze francesi libere.

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Dal 1950 fino a 1973 l'economia francese ha conosciuto un sviluppo fenomenale, poi un susseguirsi di crisi economiche e dei periodi di crescita lenta, con frequente alternanza al potere. Dagli anni cinquanta, la riconciliazione e la cooperazione con la Germania hanno consentito alla Francia di svolgere un ruolo di forza trainante nel processo di integrazione europea, in particolare con la Comunità economica europea. La Francia è un membro delle Nazioni Unite e siede come uno dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU con diritto di veto. È anche membro dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO), del Segretariato della comunità del Pacifico (SPC) e della Commissione dell'Oceano Indiano (COI). È un membro associato della Associazione degli Stati caraibici (ACS) e membro di spicco della Organizzazione internazionale francofona (OIF) che raggruppa cinquantuno paesi francofoni in tutto il mondo. La Francia ospita la sede di importanti organizzazioni internazionali quali OCSE, UNESCO, Interpol, Alliance Base e l'Ufficio internazionale dei pesi e delle misure. La Francia è un paese fortemente multietnico con circa l’11% della popolazione rappresentato da immigrati. L'economia francese è una delle più forti del mondo e seconda in Europa dopo quella tedesca. Pur essendo di tipo capitalista è caratterizzata da un significativo intervento dello Stato, soprattutto a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Tuttavia, dalla metà degli anni ottanta, riforme successive hanno portato a un progressiva privatizzazione di diverse imprese pubbliche. Grazie all'utilizzo di tecniche altamente sofisticate, la Francia è al primo posto in Europa, e tra i primi nel mondo, per la quantità e la qualità dei suoi prodotti nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento. L'industria si articola in un fitto tessuto di piccole e medie imprese legate al territorio ma anche nei grandi colossi legati principalmente ai settori automobilistico, cosmetico, farmaceutico, gastronomico e della moda. Il settore terziario impiega la maggior parte della forza lavoro e prospera grazie alla quantità e qualità dei servizi offerti dallo Stato e al turismo (la Francia occupa il quarto posto mondiale per introiti derivati dal turismo). Il suo peso economico è stato in grado di assicurare alla Francia un ruolo di primo piano sulla scena internazionale. Il Paese ha beneficiato innegabilmente dalla sua posizione geografica al centro d'Europa e lungo i principali flussi commerciali che attraversano il continente, con importanti porti sul mar Mediterraneo, Canale della Manica e oceano Atlantico. Nonostante le ottime performance economiche, il Paese ha un forte tasso di disoccupazione (10,2%) che colpisce in particolare le donne, le persone oltre i 50 anni e i giovani. La presenza delle ACLI in Francia Le ACLI in Francia nacquero nell'immediato dopoguerra, accanto agli uffici del Patronato. Alla loro nascita, le ACLI rappresentavano per gli italiani un punto di appoggio formidabile per risolvere gli innumerevoli problemi legati alla condizione di emigrato: i contratti di lavoro, le assicurazioni sociali, l'alloggio, il permesso di soggiorno, la difesa e il riconoscimento dei diritti di ogni persona, oltre che quelli di lavoratore. Oggi gli aclisti francesi sono 4.500, suddivisi in 40 circoli che aderiscono all'Associazione ACLI France. Sono costituiti sia il Patronato ACLI che l'ENAIP e diverse sono le donne coinvolte attivamente nell'attività dell'Organizzazione. Sono protagoniste della vita aggregativa della comunità italiana con la promozione di numerose iniziative informative e culturali. Il Patronato è presente con 8 uffici sparsi in tutto il territorio nazionale. Offre servizi di informazione, consulenza e tutela dei diritti previdenziali e pensionistici, consulenza fiscale, servizi di traduzione e supporto al completamento di pratiche consolari, assistenza legale.

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• PAESI BASSI (OLANDA) – indicatori socio economici

• Posizione nella classifica ISU: 5° posto • Popolazione: 17.016.967 (stima 2016) • Età media della popolazione: 42,5 anni (stima 2015) • Tasso di crescita della popolazione: 0,4% (stima

2016) • Mortalità infantile (per mille nati vivi): 3,6/1000

(stima 2016) • Speranza di vita alla nascita (anni): 81,3 (stima

2016) • Tasso di alfabetizzazione: 99% • PIL: 832,6 miliardi $ (stima 2015) • Pil pro capite: 49.200 $ (stima 2015) • Tasso di crescita economica: 1,9% (stima 2015) • Tasso di inflazione: 0,2% (stima 2014) • Tasso di disoccupazione: 6,9% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione giovanile 15-24: 10,5%

(stima 2014) • Popolazione che vive sotto la soglia della povertà:

9,1% (stima 2013 • Debito pubblico: 68,9% del PIL (stima 2015) Contesto storico, politico ed economico olandese I Paesi Bassi sono una Monarchia Parlamentare indipendente dal 1581. E’ membro dell’Unione Europea di cui è stato uno dei fondatori. Il XVII secolo è considerato il secolo d'oro dei Paesi Bassi che godettero di grande prosperità. Gli olandesi (attraverso la Compagnia Olandese delle Indie Occidentali) fondarono numerose colonie in India, Indonesia, Africa e nelle Americhe, creando un impero commerciale che si estendeva su gran parte del globo. Tuttavia il secolo terminò con una serie di guerre che segnarono la fine dell'espansione olandese. I Paesi Bassi proclamarono la propria neutralità in entrambe le guerre mondiali. Nella prima guerra mondiale essa venne sostanzialmente rispettata. Invece nella seconda guerra mondiale il paese fu occupato dalla Germania. Durante l'occupazione gran parte della popolazione ebrea fu deportata nei campi di sterminio nazisti. La resistenza che si sviluppò fu assai ramificata e ben organizzata, ma gli Alleati vi fecero scarso affidamento. Il Paese fu liberato solo nel maggio 1945. Nel 1948 i Paesi Bassi formarono l'unione doganale del Benelux con Belgio e Lussemburgo. A partire dal 1949 i Paesi Bassi rinunciarono a gran parte del loro impero coloniale. Grazie anche agli aiuti statunitensi del Piano Marshall, la perdita delle colonie non portò a difficoltà economiche, anzi l'economia olandese attraversò una fase di rapida crescita. A partire dal secondo dopoguerra la politica estera olandese è stata dominata dall'impegno a creare o rafforzare le istituzioni internazionali di cui fa parte, come l'ONU, la NATO e l'Unione Europea. Anche i Paesi Bassi si presentano come un Paese multiculturale con oltre il 20% della popolazione con almeno un genitore nato all’estero. I Paesi Bassi hanno un'economia prospera ed aperta, nella quale il governo ha alquanto ridotto il proprio ruolo a partire dagli anni ottanta. Come in gran parte delle economie più sviluppate, il principale settore economico è quello dei servizi, che contribuisce molto più della metà del PIL. In particolare sono importanti le imprese di trasporto e distribuzione, le banche e le assicurazioni. Molto sviluppato è il settore della progettazione architettonica ed urbanistica, che concentra in questo paese almeno una decina dei primi cento studi di architettura del mondo. L'attività industriale ed estrattiva fornisce circa il 30% del PIL. Le industrie più sviluppate sono quella chimica, quella alimentare, quella elettrica ed elettronica e quella delle costruzioni. I Paesi Bassi sono anche importanti produttori di gas naturale.

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Il settore agricolo contribuisce circa il 4% del PIL, ed impiega il 4% della manodopera attiva. Grazie all'elevata meccanizzazione, l'agricoltura olandese fornisce grandi surplus che possono essere destinati all'industria alimentare ed esportati. I Paesi Bassi sono al terzo posto al mondo per valore delle loro esportazioni agricole. La presenza delle ACLI nei Paesi Bassi Le ACLI sono presenti nei Paesi Bassi dal 1967 e attualmente contano 4 circoli e circa 200 iscritti, oltre che ad una sede di Patronato ad Utrecht. Le ACLI sono attive promotrici della partecipazione attiva e la diffusione dei diritti di cittadinanza europea, fungono da supporto ai nuovi flussi migratori di giovani alla ricerca di lavoro nel Paese, e a questo si affiancano i tradizionali servizi di tutela dei diritti previdenziali e pensionistici, la tutela e il patrocinio dei lavoratori nei rapporti con le istituzioni pubbliche e private, nonché la tutela tout court del lavoro attraverso la collaborazione con i sindacati.

• REGNO UNITO – indicatori socio economici • Posizione nella classifica ISU: 14° posto • Popolazione: 64.430.428 (stima 2016) • Età media della popolazione: 40,5 anni (stima 2016) • Tasso di crescita della popolazione: 0,53% (stima 2016) • Mortalità infantile (per mille nati vivi): 4,3/1000 (stima

2016) • Speranza di vita alla nascita (anni): 80,7 (stima 2016) • Tasso di alfabetizzazione: 99% • PIL: 2.679.000 miliardi $ (stima 2015) • Pil pro capite: 41.200 $ (stima 2015) • Tasso di crescita economica: 2,2% (stima 2015) • Tasso di inflazione: 0,1% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione: 5,4% (stima 2015) • Tasso di disoccupazione giovanile 15-24: 16,9% (stima

2014) • Popolazione che vive sotto la soglia della povertà: 15%

(stima 2013) • Debito pubblico: 90,6% del PIL (stima 2015) Contesto storico, politico ed economico inglese Il Regno Unito (nome completo Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord) è una Monarchia Costituzionale Parlamentare. Possiede 14 territori d'oltremare che costituiscono i resti dell'antico Impero britannico tra cui Bermuda, Gibilterra, le isole Pitcairn e le isole Falkland. Ebbe il suo periodo di massimo sviluppo nella seconda metà del 1800 quando, grazie alla rivoluzione industriale segnò uno sviluppo economico che porto anche alla massima espansione coloniale. Le due guerre mondiali comportarono però un costo enorme per il Paese e segnarono il declino dell’influenza inglese nel mondo. L'immediato dopoguerra vide l'istituzione del Welfare State britannico, tra cui uno dei primi e più completi sistemi sanitari pubblici, mentre l'economia della ricostruzione richiamò persone da tutto il Commonwealth, che contribuì a creare una società multietnica. Sebbene il nuovo dopoguerra avesse posto in chiaro i limiti del ruolo politico del Regno Unito la diffusione internazionale della lingua inglese assecondò l'influenza della sua letteratura e della sua cultura. A partire dal secondo dopoguerra il paese ha dovuto affrontare numerosi problemi economici quali la pressione valutaria, il deficit della bilancia totale dei pagamenti, l'inflazione e, fino a poco tempo fa, una scarsa capacità produttiva. Durante la recessione verificatasi nel 1974, la situazione si fece ancor più critica: il numero di disoccupati superò il milione, vi fu un declino della produttività, i salari aumentarono e la moneta toccò minimi storici. Nel luglio 1975 il governo adottò severe misure anti-inflazione, con l'appoggio del mondo economico e dei sindacati, in modo da contenere gli aumenti salariali e l'inflazione. Verso la fine degli anni settanta la scoperta di giacimenti di petrolio nel Mare del Nord consentì un'importante riduzione del deficit nella bilancia dei pagamenti. A partire dal 1979 la politica economica del paese ha promosso una maggior delega al settore privato, mettendo un freno alla

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spesa pubblica e ai servizi statali. Obiettivo prioritario rimaneva il contenimento dell'inflazione, a costo però di un tasso di disoccupazione storicamente elevato. Intorno alla metà degli anni ottanta vi erano nel paese oltre tre milioni di lavoratori senza impiego e dieci anni dopo ne rimanevano ancora circa 2,6 milioni. La struttura del lavoro è oggi significativamente cambiata. e Il problema della disoccupazione è oggi meno grave che in passato: il tasso di disoccupazione del paese ha raggiunto infatti il 5,4%. Attualmente il Regno Unito è comunque la sesta più grande economia del mondo e la terza più grande in Europa. Londra è il principale centro finanziario d'Europa, e il terzo del mondo dopo New York e Tokyo. Il 23 giugno 2016 nel Regno Unito si è svolto un referendum consultivo sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea. Il 51,9% dei votanti si è espresso a favore dell'uscita dall'Unione. La Presenza delle ACLI nel Regno Unito Le ACLI in Gran Bretagna sono state fondate nel 1962-63 a Nottingham. Successivamente la sede nazionale è stata spostata a Bedford ed infine a Londra, dove si trova attualmente. Nei primi anni di esistenza l'associazione, il Patronato e successivamente l'ENAIP furono di supporto agli italiani che emigravano per lavorare e non conoscevano la lingua inglese. Oggi le ACLI contano circa 1.400 iscritti, sono presenti con 15 circoli diffusi soprattutto nella parte centro meridionale del Paese. Il Patronato è attualmente attivo in 6 sedi (Londra – 2 sedi-, Bedford, Manchester, Nottingham e Birmingham) offrendo servizi di tutela dei diritti previdenziali e pensionistici, servizi informativi sul lavoro, assistenza e consulenza legale e fiscale. Tutto il sistema ACLI è fortemente attivo nella promozione di iniziative culturali ed aggregative rivolte alla comunità italiana e alla diffusione della cultura italiana. Collaborazione in questi Paesi tra ACLI e altri par tner territoriali I COMITEES Sono organismi di rappresentanza degli italiani all'estero, istituiti con la L. 205/1985 eletti dagli italiani residenti all'estero in ciascuna Circoscrizione consolare in cui risiedono almeno tremila connazionali. Da diversi anni la collaborazione con le ACLI si concretizza in tutti i Paesi del presente progetto attraverso la predisposizione di strumenti da utilizzare per la formazione dei volontari di servizio civile, con il supporto all’orientamento dei giovani alla vita attiva ed al lavoro, con particolare riferimento al contesto sociale e culturale del Paese e con attenzione alle condizioni e di vita; e con la realizzazione di strumenti di progettazione, organizzazione e valutazione di interventi di azione sociale. Direccion General del Cultura y Educacion Si tratta del dipartimento della cultura e dell’educazione della provincia di Buenos Aires, che promuove attività di formazione continua agli insegnanti e ai formatori, nonché corsi di formazione specifici per studenti e giovani. Dal 1990 il Patronato Acli collabora con l’Enaip, per la diffusione di corsi di alfabetizzazione informatica, che grazie ad un accordo con la Direccion General del Cultura y Educacion, hanno formato più di 10.000 giovani ogni anno (non solo giovani di origine italiana, evidentemente). La KAB E’ il movimento dei lavoratori cattolici della Germania. Fondata sull’impegno cristiano. La sua azione mira a qualificare e motivare la partecipazione attiva nella vita economica, sociale e religiosa. Le Acli-Germania hanno rapporti particolari con la KAB anche attraverso lo scambio di esperienze ed iniziative comuni alle quali vengono coinvolte, spesso, le Acli italiane ed europee. AIMC (American Comitee for Italian Migration) L’ACIM di New York, un’organizzazione non-profit fondata nel 1952 sotto gli auspici della Chiesa cattolica che ritiene che le politiche d'immigrazione d'America dovrebbero riflettere l'uguaglianza e la giustizia per tutti; il suo scopo è di sostenere la legislazione in materia di immigrazione per correggere le disuguaglianze nelle nostre leggi in modo che queste riflettano in ogni momento i valori americani di uguaglianza e giustizia. L’ACIM esercitò una grande influenza nel 1965 periodo storico di riforma della legge sui diritti degli immigrati.

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7) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il

progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Premessa

L’analisi della presenza italiana all’estero è relativamente complessa. Gli unici dati disponibili realmente ufficiali sono dati dagli iscritti all’AIRE. E’ da considerare però che numerosi giovani si spostano per cercare lavoro, sfruttando anche visti di breve periodo, e studenti che non necessariamente si iscrivono all’AIRE. Inoltre è da considerare la presenza di oriundi che in alcuni paesi costituiscono addirittura una porzione rilevante della popolazione totale.

Inoltre si tenga conto che i dati relativi alle singole città dove si realizzerà il progetto non sono sempre disponibili in quanto l’iscrizione al più vicino consolato italiano non corrisponde necessariamente alla residenza effettiva. I dati presentati devono essere quindi considerati una sottostima della situazione reale. Dati generali della presenza italiana all’estero

L’Annuario Statistico 2016 del Ministero degli Esteri documenta che i cittadini italiani iscritti alle anagrafi consolari nel 2015 sono 5.202.821 di cui 2.515.454 donne. L’aumento rispetto al 2014 è di quasi 200.000 unità con una percentuale di incremento del 4%. La ripartizione continentale degli italiani è così strutturata: Unione Europea 2.040.157 (+4,2% rispetto al 2014), Europa (paesi extra UE) 641.254 (+2,8%), Americhe 2.221.102 (+4%), Mediterraneo e Medio Oriente 53.737 (+12,2%), Africa sub-sahariana 53.174 (+3,6%), Asia e Oceania 183.397 (+3,4%). I dati relativi ad ogni singolo paese dove verrà realizzato il progetto, saranno dettagliati in seguito. Secondo il Rapporto il Rapporto Italiani nel Mondo 2016 elaborato da Fondazione Migrantes dal 2006 al 2016 la mobilità italiana è aumentata del 54,9%: dieci anni fa i connazionali residenti in terra straniera erano poco più di 3 milioni. L'incremento in valore assoluto ha riguardato tutti i continenti e tutti gli Stati soprattutto quelli che accolgono le comunità più numerose di italiani come Argentina, Germania e Svizzera. Tuttavia le variazioni più significative degli ultimi 11 anni hanno riguardato la Spagna (+155,2%) e il Brasile (+151,2%).

Nel 2015 sono 107.529 gli italiani espatriati. Rispetto al 2014, a iscriversi all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) sono state 6.232 persone in più, per un incremento del 6,2%. Hanno fatto le valige soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni (39.410, il 36,7%); la meta preferita è stata la Germania (16.568), mentre Lombardia (20.088) e Veneto (10.374) sono le principali regioni di emigrazione.

I giovani hanno una mobilità "in itinere", che - osserva il rapporto - «può modificarsi continuamente perché non si basa su un progetto migratorio già determinato ma su continue e sempre nuove opportunità incontrate». Seguono i 35-49enni (25,8%). I minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di 10 anni) mentre il 6,2% ha più di 65 anni (di questi 637 hanno più di 85 anni e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni).

Gli italiani, giovani e meno giovani, guardano sempre più all’estero per soddisfare i propri desideri lavorativi, in particolare in Europa. Molti iniziano a conoscere le opportunità che il mercato del lavoro internazionale offre già durante gli anni della laurea mentre altri decidono di emigrare dopo essersi formati completamente in Italia sia perché non trovano offerte di lavoro che possano soddisfare le loro aspettative sia perché convinti che un periodo di studio e/o lavoro all’estero possa migliorare la loro situazione. In questo senso il programma Erasmus Plus è un valido progetto offerto dall’Unione Europea che fnanzia vari tipi di mobilità per formazione e lavoro – quella degli insegnanti, dei professionisti di impresa, degli studenti e docenti universitari e dei formatori di corsi per adulti, oltre ovviamente dei giovani – a cui gli italiani partecipano ogni anno in misura crescente.

Come per i giovani, anche per gli anziani la decisione di emigrare è in crescita e sono sempre più numerosi coloro che preferiscono trascorrere la pensione all’estero.

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I bisogni rilevati

Gli italiani all’estero, in generale, si trovano a un livello di qualità della vita soddisfacente, in particolare per migranti di lungo periodo, maggiormente inseriti, socialmente e lavorativamente parlando, nel contesto locale. Sono da rilevare però delle necessità determinate da tre elementi in particolare:

- Invecchiamento della popolazione migrante di lungo periodo con relativa necessità di supporto sui diritti pensionistici, superamento del rischio di marginalità sociale e mantenimento della propria identità culturale

- Incremento del numero di oriundi determinato dalle nuove nascite che porta in sé un distacco dalle proprie origini culturali, con relativa volontà di recupero, bisogni familiari legati all’assistenza dei parenti anziani, necessità di mantenere i propri diritti derivanti dalla cittadinanza italiana

- Incremento dei nuovi migranti italiani che si recano nei diversi paesi e che necessitano di supporto nell’inserimento sociale e lavorativo.

I bisogni rilevati si possono quindi schematizzare come segue:

Bisogni per prime e seconde

generazioni

Bisogni per terze e quarte generazioni

Bisogni per nuovi giovani

immigrati Riduzione (in alcuni Paesi) del rischio di marginalità sociale Mantenimento delle proprie radici culturali e della propria rete amicale e associativa Supporto nell’ottenimento dei diritti previsti derivanti dalla cittadinanza italiana

Supporto nell’assistenza ai membri anziani delle proprie famiglie Mantenimento delle proprie radici culturali Supporto nell’ottenimento dei diritti previsti derivanti dalla cittadinanza italiana Opportunità di inserimento lavorativo e/o di crescita professionale

Orientamento nell’inserimento sociale (abitativo, educativo, sanitario, culturale) Orientamento nell’inserimento lavorativo Collegamento con la comunità italiana già presente nel territorio

Pertanto l’ambito nel quale il progetto vuole intervenire è quello della “cittadinanza” sia intesa come godimento dei diritti ad essa connessa, sia intesa come identità culturale, sia intesa come possibilità di partecipazione alla vita sociale, politica ed economica nel paese di migrazione. Beneficiari del progetto

o Beneficiari diretti del progetto saranno, pensionati, singoli cittadini italiani giovani e adulti, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro superstiti, loro aventi causa.

o Beneficiari indiretti del progetto sarà la comunità tutta, che vedrà rinvigorito il legame con il proprio paese di provenienza e lo scambio con lo stesso. Inoltre la presenza del Patronato ACLI in loco sarà un vantaggio anche per gli enti previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti locali (comuni e dipartimenti per l’immigrazione), che si avvarranno del suo supporto.

Aree geografiche d’intervento All’analisi generale di cui sopra si evidenziano descrizioni specifiche del fenomeno della migrazione italiana nei singoli Paesi e del contesto territoriale di intervento, evidenziandone i principali bisogni specifici.

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ARGENTINA – BUENOS AIRES Il contesto di Buenos Aires Buenos Aires è la capitale e la maggiore città dell'Argentina con 2.891.082 abitanti (13 milioni nell'area metropolitana). È una delle più grandi metropoli sudamericane e sede di uno dei maggiori porti del continente. È la seconda città in Sudamerica per importanza economica dopo San Paolo del Brasile. La popolazione bianca residente in proviene prevalentemente dall'Italia e dalla Spagna, in minor numero dalla Germania, dalla Scandinavia, dalla Grecia, dal Portogallo, dalla Francia, dalla Russia e dal Regno Unito. Ci sono anche importanti comunità di siriani, libanesi ed armeni, inoltre la comunità ebraica è la più numerosa del sud America. L'immigrazione più recente vede un consistente afflusso di boliviani, peruviani e paraguaiani. Il maggiore sviluppo di Buenos Aires. iniziò dopo il 1880, soprattutto per l’immigrazione europea e particolarmente italiana. Oggi è causa di eccessivo accentramento e di conseguenti squilibri territoriali, che si è cercato di riequilibrare a partire dagli anni 1970; B. tuttavia continua a esercitare una netta supremazia sul paese. All’industria tradizionale della lavorazione della carne (peraltro l’unica che sia stata in parte decentrata) si sono aggiunti grandi impianti meccanici (automobili, macchine per scrivere), tessili (fibre artificiali), chimici ecc., ubicati soprattutto nei sobborghi meridionali. Numerose sono le raffinerie, tra cui una, molto cospicua, nel municipio di Avellaneda. La concentrazione delle industrie continua a essere favorita dalla produzione di energia elettrica in loco e dalla buona rete di trasporti: una raggiera di linee ferroviarie converge su B.; due oleodotti la congiungono con i giacimenti petroliferi delle province di Chubut e Salta; due gasdotti provengono dai campi metaniferi delle province di Chubut e Santa Cruz; molto attivo è il porto, modernamente attrezzato e costituito da vari bacini, tutti collegati da canali e sormontati da ponti; l’aeroporto di Ezeiza è un grande scalo internazionale. Buenos Aires. è, inoltre, centro commerciale, finanziario e culturale di prim’ordine (banche, sedi di imprese nazionali ed estere, università, biblioteche, teatri). Gli italiani in Argentina

REGISTRATI AIRE ORIUNDI (STIMA)

Argentina 900.592 (+3,7%) 20/25 milioni

Buenos Aires 294.449 (iscritti a l relativo consolato) n.d.

In Argentina gli iscritti all’AIRE sono 900.592 (dati 2015) così ripartiti nelle 9 circoscrizioni consolari: 91.469 a Cordoba; 94.648 a La Plata; 136.450 a Rosario; 63.436 a Bahia Blanca; 55.052 a Moron; 294.449 a Buenos Aires; 53.668 a Lomas de Zamora; 59.825 a Mendoza; 51.596 a Mar del Plata. L’Argentina è stata, storicamente, uno dei principali poli di emigrazione per l’Italia e la presenza della comunità italiana nel Paese è la più consistente al mondo. Attualmente si stima che nel Paese risiedano circa 20/25 milioni di oriundi italiani. I nuovi flussi sono costituiti soprattutto da giovani che partono alla ricerca di un lavoro o stimolati dalla vivacità culturale di Buenos Aires e dalla forte ripresa del settore turistico su cui l’Argentina ha particolarmente investito. Sono inoltre incrementati gli accordi tra università argentine ed europee attraverso i programmi di mobilità studentesca. L’Argentina non attrae solamente giovani. Numerose sono le persone, soprattutto pensionati o percettori di rendite, che vengono attratti da un minor costo della vita. Questi nuovi flussi si incrociano con gli italiani presenti da decenni nel Paese. Ricordiamo che tra il 1870 e il 1930 sono emigrati in Argentina oltre 3 milioni di persone che partivano per sfuggire alla diffusa povertà italiana. L’esperienza migratoria ha portato ad un notevole sviluppo di reti associative, molto spesso formate da co-regionali: attualmente sono oltre 750 le associazioni di italiani che svolgono attività ricreative, culturali, assistenziali, politiche, sindacali, imprenditoriali e religiose. In base all’esperienza del Patronato e delle ACLI, che stanno all’interno di queste reti, ciò evidenzia un forte bisogno di mantenimento dei legami con la propria identità culturale. A ciò si

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affianca il desiderio delle terze e quarte generazioni di ricostruire i legami con il proprio passato, a partire dall’apprendimento della lingua. Bisogni della comunità italiana

- Supporto nel godimento delle prestazioni di sicurezza sociale previste dallo Stato Italiano e dallo Stato Argentino

• Tutela dei propri diritti di fronte alla legislazione locale che prevede che le rimesse dall’Estero (in particolare pensioni) vengano convertite in Pesos con la conseguente perdita di accumulo di moneta pregiata da utilizzare in caso di emergenza.

• Mantenimento (per gli anziani) e rafforzamento (per i giovani) delle proprie radici culturali. SAN PAOLO DEL BRASILE

RESIDENTI ITALIANI ALL’ESTERO REGISTRATI ALL’AIRE

ORIUNDI

Stima Stima San Paolo 780.000 6 milioni

Criticità

• Condizioni sociali ed economiche precarie, soprattutto degli anziani e necessità di accesso alle informazioni in materia di assistenza e tutela per il conseguimento in Italia ed all’estero delle prestazioni di sicurezza sociale erogate da amministrazioni e enti pubblici, da enti gestori di previdenza complementare o da Stati esteri a favore di cittadini italiani.

• Riappropriazione delle proprie radici e del valore della propria storia di emigrazione e di associazione in emigrazione

• Affievolimento della lingua e della conoscenza delle peculiarità della cultura italiana per condizioni di condivisione e solidarietà tra italiani;

• Giovani con potenzialità che hanno bisogno di cogliere le opportunità avendo dei supporti informativi

Strategia di intervento

• La comunità italiana, come in gran parte delle comunità di migranti provenienti dallo stesso paese, è abbastanza mutuale e solidale. Occorre potenziare e migliorare il livello d’interazione tra la presenza di servizi più strutturati e la pura attività di volontariato;

• Rinverdire la memoria della lunga storia di immigrazione italiana in Brasile e della storia di associazione in emigrazione come patrimonio socio-culturale e valoriale da trasmettere alle ultime generazioni;

• Intervenire con programmi socio-assistenziali mirati. URUGUAY - MONTEVIDEO Il contesto di Montevideo Montevideo è la capitale, il porto principale e la città più popolata dell'Uruguay. Nell’area dell’America Meridionale, la città di Montevideo occupa il primo posto nella classifica delle città con una maggiore qualità della vita Montevideo è inoltre la sede amministrativa del Mercosur e ha ospitato il primo campionato mondiale di calcio svoltosi nel 1930. Nei primi anni del Novecento arrivarono a Montevideo migliaia di immigrati, soprattutto italiani e spagnoli, che, nel giro di pochi anni andarono ad aumentare del 30% la popolazione urbana. Oltre ad accentrare le funzioni amministrative tipiche di una capitale, è il principale centro economico e culturale del paese. L’industria è attiva nei settori alimentare, tessile, calzaturiero, petrolifero, chimico, farmaceutico, metallurgico, del cemento e della carta. Il porto, uno dei maggiori del continente sudamericano, accentra la massima parte del commercio del paese. Scalo aereo internazionale, la città è stazione capolinea delle principali ferrovie del paese. Notevole l’afflusso turistico. GlI italiani in Uruguay

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REGISTRATI AIRE ORIUNDI (STIMA)

Uruguay 112.403 (+2,2%) 1.500 mila

Montevideo 83.000 (stima) 525.000

In Uruguay gli iscritti all’AIRE sono 112.403 (dati 2015) tutti iscritti nell’unica circoscrizione consolare di Montevideo. I primi immigranti italiani che arrivarono nelle terre dell'Uruguay erano quasi tutti di origine genovese, piemontese, napoletana, veneziana e siciliana. Nella prima metà dell'Ottocento vi fu la partecipazione di Giuseppe Garibaldi alle guerre per l'indipendenza dell'Uruguay, e molti patrioti italo-uruguaiani si sentirono attratti delle idee del condottiero. Il movimento politico, a cui aderirono molti abitanti dell'area del Rio de la Plata assieme ad italiani, fu denominato Corrente garibaldina. A riconoscimento di Garibaldi si ebbero diversi omaggi alla sua memoria, come una "Avenida" (Corso) di Montevideo con il suo nome, un monumento alla sua memoria nella città di Salto, e l'Ospedale Italiano di Buenos Aires, tra gli altri. Gli italiani che emigrarono in Uruguay nell'Ottocento lavorarono principalmente nel settore edile, commerciale ed agricolo. Alcuni riuscirono ad aprirsi strada come politici ed imprenditori nel Novecento Tra la fine del XIX secolo e inizi del XX si ebbe la terza fase dell'immigrazione proveniente dall'Italia. Questa ondata fu detta immigrazione trasformatrice, dato che durante questo periodo l'Uruguay sperimentò cambi significativi di stile e qualità di vita della sua popolazione. Gli italiani che arrivarono in questo periodo, così come nella quarta fase dopo la seconda guerra mondiale, diedero un grande apporto all'architettura e alla gastronomia uruguaiana. In questo periodo si ebbe la fondazione dell'Ospedale Italiano di Montevideo, datato ultima decade del secolo XIX, che porta il nome di un monarca italiano, re Umberto I di Savoia. La comunità italiana è ben inserita nella vita socio-economica del paese ed è fortemente organizzata. L’associazionismo culturale linguistico italiano è rappresentato da circa 60 associazioni, regionali e nazionali, che rappresentano un punto di riferimento sia per gli anziani, sia per terze-quarte generazioni e oriundi. Ciò nonostante sono da rilevare due principali fenomeni che caratterizzano la popolazione italiana: da una parte la presenza di numerosi anziani con un crescente bisogno di servizi assistenziali e pensionistici; dall’altra, per i giovani, ad una forte richiesta di ottenimento della cittadinanza italiana A queste esigenze risponde poco la rete consolare (limitata a Montevideo) e ciò rende ancora più forte il ruolo dei Patronati ed, in generale, dell’associazionismo italiano. Bisogni della comunità italiana

- Supporto nel godimento delle prestazioni di sicurezza sociale previste dallo Stato Italiano e dallo Stato uruguaiano

• Mantenimento (per gli anziani) e rafforzamento (per i giovani) delle proprie radici culturali. STATI UNITI – NEW YORK Il contesto di New York New York, situata nell’omonimo stato, è la città più popolosa degli Stati Uniti, nonché uno dei centri economici e culturali più importanti del continente americano e del mondo intero. La fortuna di New York fu dovuta in origine alla posizione sul fiume, la cui valle rappresentò la miglior via di penetrazione verso la regione dei laghi fin dal 1609 (viaggio del capitano Harry Hudson). Quando fu aperta tra i laghi e l’oceano una comunicazione fluviale continua (Canale Erie, 1825) e si crearono le prime ferrovie (1851, linea New York-Albany) iniziò l’accrescimento di New York, che divenne immediatamente il maggior punto di contatto tra America ed Europa: nel 1870 passava da qui il 57% in valore degli scambi commerciali degli USA. Verso la valle dell’Hudson trovavano naturale sbocco economico, a O la regione tra la catena dei Monti Allegheny e i Grandi Laghi, ricca di giacimenti minerari (carbone, petrolio, ferro), e a N quella dei rilievi laurenziani, con intenso allevamento e vaste foreste. Lo sviluppo di New York divenne vertiginoso anche per l’afflusso di emigranti europei (49.401 ab. nel 1790; 1.911.698 nel 1880; 5.620.048 nel 1920). L’esiguità dello spazio a disposizione nel centro della città, soprattutto in alcune zone dell’isola di Manhattan, ha favorito la tipica edilizia caratteristica a sviluppo verticale. L’incremento del numero degli abitanti fu costante fino agli anni 1970, quando iniziò a verificarsi un massiccio trasferimento nella fascia periurbana e nelle cittadine

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limitrofe soprattutto della middle class. L’ultimo decennio del 20° sec. e i primi anni del 21° hanno rappresentato per il nucleo urbano principale una ripresa di attrazione demografica, dovuta soprattutto ai successi delle severe campagne anticrimine, alla diminuzione degli scontri etnici e al miglioramento della qualità della vita. Al tempo stesso si è registrato un marcato ricambio di popolazione, in particolare nella sezione meridionale di Manhattan, sede dei grandi organismi finanziari e commerciali, dove l’impennata dei valori immobiliari derivante dalla forte domanda di uffici ha provocato una rarefazione della disponibilità di alloggi. La crescita dei costi d’insediamento, insieme con le possibilità di delocalizzazione legate ai progressi telematici, ha indotto molte aziende a trasferire i loro uffici in spazi meno pregiati dell’area metropolitana, come quelli del New Jersey. Caratteristica di Ne York è la composizione multietnica della popolazione: la comunità bianca di radici europee è sovrastata dall’insieme delle minoranze nera e ispano-americana (27% ciascuna) e asiatica (10%). Altrettanto caratteristica è la concentrazione di attività economiche, culturali, scientifiche, dello spettacolo, che fanno di New York la principale metropoli del mondo. Città di contrasti e di profonde contraddizioni, entro i suoi confini convivono ricchezze faraoniche e drammatiche forme di emarginazione e di disagio sociale. Dal punto di vista funzionale, NY svolge il ruolo di centro decisionale politico ed economico di livello mondiale. A NY hanno una certa preminenza i piccoli stabilimenti dell’industria leggera e specializzata, soprattutto abbigliamento, ma anche costruzioni meccaniche ed elettromeccaniche, strumenti scientifici, industrie grafico-editoriali e alimentari. Alla periferia, e soprattutto lungo le vie d’acqua, si sono concentrate le grandi branche della chimica e della metallurgia. Nella regione sono localizzate, infine, le costruzioni aeronautiche e spaziali. Il terziario ha un cospicuo trend ascendente. All’interno di questo settore svolgono un ruolo di primo piano i servizi pubblici e privati, le attività amministrative, gli istituti di credito e di assicurazione, le società immobiliari, la pubblicità. L’attività finanziaria è anch’essa fortemente evoluta e la borsa di NY, nonostante abbia attraversato cicliche crisi, si è affermata come il centro finanziario di riferimento per il mondo intero. Gli italiani negli Stati Uniti

REGISTRATI AIRE ORIUNDI (STIMA)

USA 251.956 (+4,5%) 18 milioni

New York 84.903 (iscritti al relativo consolato)

2.850.000 (nell’intero stato di New York)

Negli Stati Uniti gli italiani iscritti all’AIRE sono 251.956 (dati 2015) così ripartiti nella 10 circoscrizioni consolari: 18.205 a Boston; 20.676 a Chicago; 16.479 a Detroit; 9.021 a Houston; 22.142 a Filadefia; 84.903 a New York; 6.490 a Washington; 22.957 a Los Angeles; 31.134 a Miami; 19.949 a San Francisco. Gli oriundi sono stimati a circa 18 milioni di abitanti, anche se le principali organizzazioni italo-americane NIAF (National Italian American Foundation) e OSIA (Order of Sons of Italy in America) ritengono che le stime debbano essere riviste fino a 25-26 milioni di persone. Le associazioni italiane e italo-americane attualmente censite negli Stati Uniti sono circa un migliaio, la gran maggioranza delle quali (circa 700) nella sola circoscrizione di New York. Ci sono 11 Uffici consolari di prima categoria e 76 Uffici consolari di seconda categoria Inoltre negli Stati Uniti sono presenti 11 Comitati degli Italiani all'Estero (Comitees), eletti nelle circoscrizioni consolari con almeno 3.000 italiani iscritti all'AIRE, 5 Consiglieri del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE), 6 Patronati con più sedi negli Stati Uniti (Inca-Cgil, Acli, Ital-Uil, Inas-Cisl, Epasa, Encal-Cisal). L'emigrazione di massa italiana iniziò intorno al 1880 ed ebbe i suoi maggiori picchi agli inizi del XX secolo, quando centinaia di migliaia di italiani, maggiormente provenienti dalle regioni meridionali (un numero molto consistente dalla Sicilia), per cercare una nuova vita, nuove opportunità e soprattutto fuggire dalla miseria, si imbarcarono verso il Nuovo Mondo. Solo tra il 1900 e il 1920 si contarono circa 4 milioni di italiani che misero piede a Ellis Island. I nuovi arrivati, nonostante fossero essenziali per l'economia statunitense in espansione, subirono discriminazioni razziali molto pesanti nei loro confronti. Come reazioni, gli immigrati strinsero i legami tra di loro, portando il retaggio delle tante mafie ma anche la ricchissima tradizione di associazionismo sindacale e di mutuo soccorso che darà un contributo fondamentale alla crescita del movimento operaio negli Stati Uniti. Dopo la II guerra mondiale, i ristabiliti rapporti amichevoli tra Italia e Stati Uniti favorirono la ripresa del cammino di integrazione della comunità italiana nella società americana.

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A partire dagli anni Novanta una nuova ondata migratoria dall'Italia ha interessato gli Stati Uniti. Contrariamente a quanto avvenuto un secolo prima, in questo caso si è trattato di un'emigrazione di professionisti e intellettuali attratti dalle maggiori opportunità di lavoro nelle università e nelle imprese americane. È un'emigrazione diversa rispetto al passato, con forti legami con l'Italia (favoriti dalle migliori opportunità di viaggio e anche dalle nuove tecnologie di comunicazione) e una maggior propensione all'uso della lingua italiana. Nel 2000 la concessione del diritto di voto agli italiani residenti all'estero e il riconoscimento della doppia cittadinanza hanno grandemente favorito i legami con l'Italia ed aperto un nuovo capitolo nelle relazioni tra gli italoamericani e l'Italia. Flussi evidenti sono formati da giovani imprenditori, da scienziati, ricercatori che trovano negli Stati Uniti maggiore possibilità di realizzazione rispetto all’Italia. Ciò ha favorito un notevole scambio di ricerche e progetti al più alto livello scientifico e ad un rafforzamento delle relazioni bilaterali. Inoltre è forte da parte della popolazione statunitense l’interesse per lo stile italiano in particolare nel campo artistico, culinario e della moda. Bisogni della comunità italiana

- Supporto nel godimento delle prestazioni di sicurezza sociale previste dallo Stato Italiano e dagli Stati Uniti

• Mantenimento (per gli anziani) e rafforzamento (per i giovani) delle proprie radici culturali. • Orientamento per i nuovi migranti all’inserimento nel contesto socio-economico

statunitense. AUSTRALIA – MELBOURNE - SYDNEY Il contesto di Melbourne Molbourne è la capitale dello Stato di Victoria è la seconda città più popolosa dell’Australia dopo Sydney.. Spesso riportata come "capitale culturale d'Australia" e "Città giardino", Melbourne è un indiscusso centro culturale internazionale ed è stata nominata per tre volte "città più vivibile al mondo" secondo la speciale classifica stilata da The Economist. Naturale sbocco marittimo dei prodotti agricoli e zootecnici della vallata del Murray, Melbourne è anche un grande centro industriale favorito dalla presenza di minerali (carbone, oro, piombo, zinco, ecc.) provenienti dal ricco distretto minerario del Victoria, e di fonti di energia. Infatti può contare sulle risorse di lignite della Latrobe Valley, sugli idrocarburi estratti offshore nello stretto di Bass e sull'energia idroelettrica dei bacini delle Montagne Nevose. Importanti sono le industrie automobilistiche, tessili, conserviere, chimiche, petrolchimiche, della carta e della gomma. Melbourne, inoltre, riveste un ruolo di primo piano in campo commerciale (il suo porto ha un traffico pari a 16 milioni di tonnellate di merci annue), finanziario e culturale, sede dei principali istituti di credito, di tre università, di istituti superiori, biblioteche, musei e teatri. Il contesto di Sydney Sydney, capitale dello stato del Nuovo Galles del Sud, è la città australiana più antica (fu fondata nel 1788) e più popolosa. La città è il maggior centro commerciale, finanziario e culturale dell’Australia, con una prevalenza delle funzioni del terziario avanzato. Sviluppata anche la produzione industriale: settori della chimica, della meccanica (aeronautica e cantieristica), della petrolchimica, dell’elettrotecnica, alimentare e tessile. La città è sede di tre università (la più antica delle quali risale al 1852) e di varie altre istituzioni scientifiche e culturali. Il porto, uno dei più attivi del paese, è costituito da tre bacini (North Harbour, Middle Harbour e Port Jackson propriamente detto), ma attrezzature portuali sono sorte anche nella Botany Bay, accogliendo una gran parte del traffico. Sydney è una meta importante per il turismo locale e internazionale ed è stata più volte premiata come una delle città più belle e vivibili del mondo; è ammirata per la sua baia, la bellissima costa, il clima caldo e piacevole e la cultura cosmopolita. Fra gli eventi recenti che le hanno conferito maggior lustro e visibilità internazionale si ricordano le Olimpiadi di Sydney 2000 e la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2008. La comunità italiana in Australia

REGISTRATI AIRE ORIUNDI (STIMA)

Australia 148.483 (+2,3%) 1,5 milioni

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Melbourne 51.272 (iscritti al relativo consolato) 120.000

Sydney 42.697 (iscritti al relativo consolato) 100.000

In Australia gli iscritti all’AIRE sono 148.483 (dati 2015) così ripartiti nelle 6 circoscrizioni consolari: 17.595 ad Adelaide; 16.214 a Brisbane; 3.416 a Canberra; 51.272 a Melbourne; 17.289 a Perth, 42.697 a Sydney. I primi italiani immigrati in Australia, dopo la metà del 1800, erano principalmente missionari, musicisti ed artisti provenienti dalle regioni del nord e si insediarono soprattutto intorno alla città di Melbourne. Al primo censimento del 1881 risultavano quasi 2.000 cittadini italiani residenti in Australia, concentrati nel Nuovo Galles del Sud e nello Stato di Victoria, la maggior parte di questi erano minatori o taglialegna. Nel censimento australiano del 1911 si contavano quasi 7.000 cittadini nati in Italia, molti dei quali attratti anche dalla Corsa all'oro vittoriana. Fu solo dopo il 1920 che il numero di italiani immigrati si fece più consistente, tantoché il censimento del 1921 registrava più di 8.000 residenti di nazionalità italiana e nel periodo compreso tra il 1922 ed il 1930 si contarono circa 30.000 nuovi arrivi dall'Italia. L'immigrazione si ridusse notevolmente durante la seconda guerra mondiale, periodo durante il quale, gli italiani d'Australia subirono grosse discriminazioni e molti di loro vennero addirittura internati in campi di detenzione per quelli che erano considerati nemici di guerra, come italiani e tedeschi. In questi campi venivano impiegati soprattutto come contadini o come fattori. Finita la guerra, l'immigrazione italiana in Australia riprese in modo ancor più massiccio rispetto al passato e, nel periodo che va dal 1949 al 2000, fu il terzo gruppo etnico per numero di immigrati dopo britannici ed irlandesi con circa 390.000 persone provenienti da tutte le regioni della penisola, con un notevole apporto dal Veneto, dalla Calabria e dalla Sicilia. Gli anni successivi registrarono un forte calo dell’immigrazione italiana. I nuovi immigrati invece appartengono a fasce di reddito più elevate, hanno una maggiore istruzione ed un'età media decisamente più bassa, anche per via dei severi requisiti introdotti negli ultimi anni per l'ottenimento del visto. Per questo l'età media degli immigrati italiani in Australia è decisamente alta, con il 63% di persone oltre i 60 anni. I nuovi immigrati invece appartengono a fasce di reddito più elevate, hanno una maggiore istruzione ed un'età media decisamente più bassa, anche per via dei severi requisiti introdotti negli ultimi anni per l'ottenimento del visto. Molto forte la componente aggregativa della comunità italiana: ben 580 associazioni sono diffuse su tutto il territorio perseguendo scopi ricreativi, culturali, associativi, assistenziali e sportivi. Le associazioni rispondono sia alle esigenze degli anziani, bisognosi di tutela assistenziale e di mantenimento delle loro radici culturali, sia dei giovani che vogliono mantenere viva l’identità italiana e incrementare le proprie opportunità di scambio culturale con l’Italia. Bisogni della comunità italiana

- Supporto nel godimento delle prestazioni di sicurezza sociale previste dallo Stato Italiano e dallo Stato australiano

• Mantenimento (per gli anziani) e rafforzamento (per i giovani) delle proprie radici culturali. • Orientamento per i nuovi migranti all’inserimento nel contesto socio-economico

australiano. SVIZZERA Il contesto di Lugano Lugano con circa 69.000 abitanti è la nona città della Svizzera. E’ principale centro urbano cantonale e della Svizzera italiana con 148 833 abitanti nel suo hinterland. Lugano, oltre che sul turismo, basa le sue risorse sulle numerose banche e sul settore finanziario in generale che non cessa di accrescersi. La capitale finanziaria luganese ospita anche altre industrie quali, ad esempio, le fabbriche di macchinari, l'industria tessile, i resti di quella che era una florida industria di lavorazione del tabacco, la fabbricazione di cioccolata. Merita di essere segnalata anche la produzione di carta. Lugano è inoltre azionista di maggioranza del Casinò cittadino, sala da grandi giochi con ristoranti. E’ la più grande città di lingua italiana al di fuori dell'Italia: ben l’80,3% della popolazione è di madrelingua italiana.

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Nella città ha sede l'Università della Svizzera italiana con le facoltà di Scienze della comunicazione, Scienze economiche e Scienze informatiche e il Conservatorio della Svizzera italiana. La comunità italiana in Svizzera

REGISTRATI AIRE ORIUNDI (STIMA)

Svizzera 609.715 (+2,5%) 1.600.000 (stima)

Lugano 115.468 (iscritti al relativo consolato) 120.000 (stima)

In Svizzera gli italiani registrati all’AIRE sono 609.715 (dati 2015) così ripartiti nelle 5 circoscrizioni consolari: 99.665 a Basilea, 66.510 a Berna, 125.028 a Ginevra, 115.468 a Lugano, 203.044 a Zurigo. La storia dell'emigrazione italiana in Svizzera cominciò nella prima metà dell'Ottocento. La maggioranza degli Italiani in Svizzera provenne inizialmente dal Nord Italia, soprattutto dal Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia. Negli anni trenta vi fu anche una piccola emigrazione di intellettuali e politici antifascisti, che diedero vita alle "Colonie libere italiane" nel loro esilio. La seconda guerra mondiale arrestò l'emigrazione momentaneamente, ma nel 1945 riprese incrementata dalla distruzione bellica dell'economia italiana. Alla fine degli anni cinquanta si esaurì l'emigrazione dal centro-nord italiano, per via del miracolo economico italiano, mentre si incrementò quella dal Mezzogiorno. L'importanza dell'emigrazione italiana in Svizzera la si deduce anche dal fatto che vi furono oltre sette milioni di partenze di emigranti italiani dall'Italia per l'estero tra il 1945 ed il 1976, e ben due milioni andarono nella Confederazione Elvetica. Quasi il 70% degli Italiani, che emigrò nella Confederazione dopo la seconda guerra mondiale, si stabilì nei cantoni di lingua tedesca. Attualmente gli stranieri in Svizzera rappresentano il 23% della popolazione e la comunità italiana è ancora quella più numerosa Recentemente si è fatta consistente l'emigrazione in Svizzera di imprenditori italiani. Il flusso, molto modesto negli anni passati (ma iniziatosi negli anni Settanta) si è irrobustito. La figura più conosciuta è quella di Ernesto Bertarelli, figlio dell'imprenditore Fabio Bertarelli che nel 1977 trasferì l'impresa di famiglia Serono da Roma a Ginevra. A partire dagli anni Novanta si è accentuato il trasferimento di imprenditori italiani in Svizzera, soprattutto nel Canton Ticino (favorita dalla vicinanza geografica, dalla lingua italiana a dalla sua politica di marketing territoriale). Le ragioni di questi trasferimenti sono principalmente: la burocrazia svizzera più snella, il carico fiscale più modesto, migliori infrastrutture e la presenza di parchi tecnologici. Grazie ad una convenzione tra Svizzera e Italia, i giovani italiani che hanno fatto richiesta di cittadinanza elvetica, hanno la possibilità di mantenere il passaporto italiano; questo ha comportato una crescita delle richieste di naturalizzazione, permettendo loro di godere dei diritti civici in entrambe le nazioni. I figli della grande emigrazione in Svizzera, iniziata nel dopo guerra fino ai primi anni ottanta, difficilmente decidono di rientrare in patria, al contrario dei loro genitori che a volte riprendono la via del ritorno quando raggiungono l'età della pensione. La questione del rientro, con l'invecchiamento della popolazione degli emigranti, ha comportato a partire dagli anni novanta il confronto con nuove problematiche sociali: in molti infatti decidono di restare in Svizzera per stare accanto ai propri figli e nipotini, altri decidono di tornare nel paese d'origine, dove spesso hanno costruito la casa del tanto agognato rientro. Coloro che hanno deciso di rientrare, possono ritrovarsi "emigranti" per una seconda volta, quando si rendono conto che le abitudini della loro infanzia e le amicizie di un tempo non ci sono più, in un'Italia che è certamente cambiata. Bisogni della comunità italiana

- Supporto nel godimento delle prestazioni di sicurezza sociale previste dallo Stato Italiano e dallo Stato svizzero

• Mantenimento (per gli anziani) e rafforzamento (per i giovani) delle proprie radici culturali. • Orientamento per i nuovi migranti all’inserimento nel contesto socio-economico svizzero.

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GERMANIA –COLONIA Il contesto di Colonia Colonia è la quarta città per numero di abitanti della Germania e una delle più antiche del paese. Totalmente distrutta durante la II guerra mondiale, attualmente costituisce ormai di fatto un unico complesso urbano con le vicine agglomerazioni di Düsseldorf e Bonn, complesso che a sua volta saldandosi con la conurbazione della Ruhr forma un’unica grande regione urbana Reno-Ruhr, nella quale si concentrano oltre 11 milioni di abitanti. È una grande città industriale, con stabilimenti meccanici (automobili, carri ferroviari, macchine agricole), chimici, impianti di raffinazione del petrolio (vi giunge l’oleodotto proveniente da Wilhelmshaven) e un’antica tradizione nel settore della profumeria (acqua di C.). Il solido apparato industriale ha richiamato forti correnti immigratorie, con la conseguente formazione di cospicue comunità di immigrati, tra cui, numerosissima, quella turca. Molto sviluppato è pure il terziario commerciale, con importanti manifestazioni fieristiche. Colonia è nodo ferroviario e autostradale (oggi il più importante del paese per traffico di merci); attivissimo porto sul Reno (movimento merci di oltre 8 milioni di t annue). La comunità italiana in Germania

REGISTRATI AIRE ORIUNDI (STIMA)

Germania 743.623 (+3,1%) 1 milione

Colonia 122.157 (iscritti al relativo consolato n.d

In Germania gli italiani registrati all’AIRE sono 743.623 (dati 2015) così ripartiti nelle 9 circoscrizioni consolari: 122.157 a Colonia; 43.544 ad Hannover; 9.559 a Wolfsburg; 26.786 a Berlino; 52.045 a Friburgo; 172.693 a Stoccarda; 60.112 a Dortmund; 106.481 a Monaco; 150.246 a Francoforte. Costituiscono la più numerosa delle comunità italiane all'estero residenti in Europa, nonché la seconda comunità di stranieri in Germania, dopo i turchi. Il 20 dicembre 1955, fu firmato un accordo bilaterale tra l'Italia e la Repubblica Federale Tedesca, per il reclutamento e il collocamento della manodopera italiana nella Germania Ovest. A partire da quella data si verificò un boom di flussi migratori verso il paese, che furono molto più numerosi di quelli che si erano verificati tra la fine XIX secolo e l'inizio del XX. Si calcola che dal 1956 al 1976, furono oltre 4 milioni gli italiani che fecero ingresso nella Germania Federale, e 3,5 milioni furono quelli che rientrarono in Italia. Il numero dei rimpatri era elevato a causa del carattere selettivo e restrittivo della legge tedesca sull'immigrazione, la cui concezione del fenomeno migratorio era di tipo transitorio, e dei lavoratori stranieri come Gastarbeiter, cioè "lavoratori ospiti". Settori di maggior impiego della manodopera italiana furono l'industria (soprattutto quella metalmeccanica e automobilistica) e l'edilizia. Alcuni di loro si misero anche in proprio creando esercizi commerciali, soprattutto nel settore della ristorazione. Mutò inoltre la provenienza regionale dei migranti italiani, che vide nuovamente la presenza di veneti e friulani, ma i contingenti migratori più consistenti li fornirono le regioni meridionali, con in testa la Sicilia, seguita da Calabria, Campania, Puglia, Abruzzo e Basilicata. Gli immigrati si diressero soprattutto nelle grandi città tedesche industrializzate come Monaco di Baviera, Stoccarda, Francoforte, Colonia e Wolfsburg, dove in quest'ultimo centro, è attualmente presente la più numerosa comunità italiana in Germania. Invece i Länder dove maggiore è la concentrazione della comunità italiana sono nell'ordine il Baden-Württemberg, la Renania Settentrionale-Vestfalia, la Renania-Palatinato e la Baviera. Fino agli anni settanta, quella italiana era la più numerosa comunità straniera residente in Germania Ovest, poi però a causa della diminuzione dei flussi migratori verificatasi nei decenni successivi, fu superata in consistenza numerica prima da quella turca e poi da quella iugoslava. Inoltre quando le autorità tedesche imposero ulteriori restrizioni in materia di immigrazione nel 1973 con l'Anwerbestop, cioè lo "stop agli ingaggi" di manodopera straniera seguita alla crisi energetica, gli italiani non furono particolarmente colpiti perché cittadini comunitari, e ciò favorì la loro stabilizzazione sul territorio tedesco. Pur essendo ben integrata nel tessuto sociale tedesco, oggi nella comunità italiana ci sono ancora molti individui che hanno difficoltà a esprimersi in lingua tedesca, e ciò non riguarda solo i più anziani ma anche i più giovani. Problemi seri riguardano l'istruzione, in quanto alti sono gli insuccessi scolastici degli studenti di origine italiana in Germania. La gran parte di loro frequenta le scuole superiori, le scuole professionali e le scuole speciali (Sonderschule), mentre sono pochi

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quelli che frequentano i licei. In tal senso le terze-quarte generazioni si trovano svantaggiate per un inserimento nel mercato del lavoro favorendo l’occupazione come operai non specializzati e quindi a basso reddito. Soprattutto nelle grandi città industriali (Colonia, Monaco, Francoforte, Stoccarda, Amburgo) dove il costo della vita è maggiore, gli italiani in pensione o in procinto di andarci vivono condizioni di vita socio-economiche che si sono addirittura aggravate, negli ultimi anni. Esiste un disagio sociale che impedisce tuttora agli italiani in Germania di mettere a frutto le loro potenzialità e di integrarsi nella società tedesca in posizioni che corrispondono alle loro reali capacità. Oltre che per i giovani a bassa scolarizzazione, ci sono rischi forti per gli adulti in età pre-pensionistica che, persa l’occupazione, non riescono più a entrare nel mercato del lavoro. I tagli del governo italiano stanno mettendo a dura prova le strutture sociali e culturali che da decenni operano per mantenere solidi legami fra l’Italia e la comunità degli italiani in Germania. Le nuove norme previste dalla manovra del Governo per le pensioni e il recupero degli indebiti Inps penalizza severamente gli italiani nel mondo, specialmente se residenti in Germania. Bisogni della comunità italiana

- Supporto nel godimento delle prestazioni di sicurezza sociale previste dallo Stato Italiano e dallo Stato tedesco

• Mantenimento (per gli anziani) e rafforzamento (per i giovani) delle proprie radici culturali. • Orientamento per i nuovi migranti all’inserimento nel contesto socio-economico tedesco.

BELGIO – BRUXELLES Il contesto di Bruxelles Bruxelles è la capitale del Belgio è la sua città più popolosa. Due delle tre principali istituzioni dell'Unione europea, la Commissione europea e il Consiglio dell'Unione europea, hanno la loro sede a Bruxelles. La terza istituzione principale, il Parlamento europeo, ha anch'essa una camera parlamentare a Bruxelles (le sue sessioni plenarie si tengono però nella sede di Strasburgo). Bruxelles ospita anche gli uffici della Presidenza europea, le commissioni del Parlamento europeo e il Comitato delle Regioni, ed è anche la sede politica della NATO, e dell'Unione Europea Occidentale (UEO). Ospita inoltre la sede dell'EPC, ente no-profit legato all'UE. E’ un grande centro industriale, con stabilimenti che operano in svariati settori (automobilistico, elettrotecnico, meccanico di precisione, tessile, farmaceutico, alimentare, cartario, poligrafico). Rinomati, poi, gli articoli di gioielleria e di abbigliamento La comunità italiana in Belgio

REGISTRATI AIRE ORIUNDI (STIMA)

Belgio 273.042 (+1,6%) 300 mila

Bruxelles 98.465 (iscritti al relativo consolato) 190 mila

In Belgio gli italiani registrati all’AIRE sono 273.042 (dati 2014) così ripartiti nelle 2 circoscrizioni consolari: 174.577 a Charleroi; 98.465 a Bruxelles. In proporzione alla popolazione belga, li italiani costituiscono una delle principali comunità straniere. Giunti nel Paese principalmente come minatori, hanno saputo prima dare un forte contributo allo sviluppo dell’economia belga basata sull’industria estrattiva, poi, con le seconde generazioni, essere motore di sviluppo imprenditoriale ed occupazionale e, successivamente, con le terze generazione e i recenti flussi migratori, occupare posti chiavi negli apparati delle istituzioni europee e nel terziario avanzato. Inoltre gli italiani hanno contribuito notevolmente allo sviluppo del mondo sindacale favorendo anche una maggiore integrazione della comunità attraverso la mediazione nei consigli di fabbrica e lo sviluppo di attività di carattere sociale a livello regionale e nazionale. La comunità italiana è inoltre fortemente organizzata con oltre 250 associazioni di promozione culturale e sociale. Ciò nonostante emerge come una parte degli immigrati di prima generazione, sia andata via via impoverendosi abbassando notevolmente il proprio tenore di vita e con una relativa situazione di abbandono a causa del trasferimento dei figli che hanno formato le proprie nove famiglie.

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E’ un forte problema che rende necessario il forte ruolo delle strutture associative e un nuovo patto generazionale tra giovani e anziani per garantire una maggiore tutela a questi ultimi. Bisogni della comunità italiana

- Supporto nel godimento delle prestazioni di sicurezza sociale previste dallo Stato Italiano e dallo Stato belga

• Mantenimento (per gli anziani) e rafforzamento (per i giovani) delle proprie radici culturali. • Orientamento per i nuovi migranti all’inserimento nel contesto socio-economico belga • Sviluppo di nuovi servizi assistenziali per gli anziani.

FRANCIA - PARIGI Il contesto di Parigi Parigi è la capitale e la città più popolosa della Francia; è inoltre dopo Londra, Berlino, Madrid e Roma il quinto comune più popoloso dell'Unione europea. Ereditando la storia di un impero coloniale estesosi su cinque continenti, Parigi è considerata come il centro del mondo francofono e ha mantenuto una posizione internazionale di grande rilievo, sia come influente metropoli mondiale, sia come centro culturale, politico ed economico di indiscusso prestigio. Ospita, tra gli altri, il quartier generale dell'OECD e dell'UNESCO. La regione metropolitana di Parigi è stimata essere la residenza per circa 1,7 milioni di musulmani di tutte le etnie, che costituiscono tra il 10% -15% della popolazione della zona. Tuttavia, in assenza di dati ufficiali, il margine di errore di queste stime è molto elevato in quanto si basa sul proprio paese di nascita (chi è nato in un paese musulmano o nato da un genitore proveniente da un paese musulmano è considerato come un "musulmano potenziale"). Secondo la North American Jewish Data Bank, si stima che 310.000 ebrei vivano a Parigi e dintorni. Parigi è stata storicamente una calamita per gli immigrati, ospitando oggi una delle più grandi concentrazioni di immigrati in Europa. Secondo l'INSEE, Istituto nazionale francese di statistica e degli studi economici, responsabile della produzione e l'analisi di statistiche ufficiali in Francia, il 20% delle persone che vivono nella città di Parigi sono immigrati e il 41,3% delle persone fino a 20 anni hanno almeno un genitore immigrato. Tra i giovani sotto i 18 anni, il 12,1% è di origine magrebina, il 9,9% di origine africana subsahariana e il 4,0% proviene dall'Europa meridionale. Il ruolo economico della città è caratterizzato principalmente dal settore dei servizi, di gran lunga il primo in termini di consistenza occupazionale: la capitale concentra, infatti, oltre il 40% degli addetti al terziario privato e più di un terzo del settore pubblico della regione. A fungere da elemento attrattivo è soprattutto il terziario avanzato: attività creditizie e finanziarie, servizi per le imprese (marketing, pubblicità, alta consulenza finanziaria e gestionale), media nazionali, formazione universitaria, interazione impresa-ricerca. Il settore secondario copre tutti i principali comparti, tra cui alcune specializzazioni quali le costruzioni meccaniche (automobilistiche e aeronautiche), elettriche e l’elettronica, oltre alla chimica, la farmaceutica, l’editoria, il cinema, l’abbigliamento ecc. Il processo di deindustrializzazione in atto dalla fine degli anni 1980 ha tuttavia prodotto un indebolimento delle attività industriali, soprattutto nei settori energetico e del tessile-abbigliamento, mentre una tenuta positiva è stata dimostrata da produzioni di carattere specialistico, come l’oreficeria, la gioielleria, la moda e l’editoria. A fronte di un generalizzato calo demografico, l’aumento del tasso di disoccupazione e la contrazione di attività e posti di lavoro si sono accompagnati a processi di riassetto e diversificazione funzionale. La comunità italiana in Francia

REGISTRATI AIRE ORIUNDI (STIMA)

Francia 395.748 (+3,4%) 4 milioni

Parigi 140.750 (iscri tti al relativo consolato) 150.000

In Francia gli italiani iscritti all’AIRE sono 395,748 (dati 2015) così ripartiti nelle 5 circoscrizioni consolari: 85.262 a Lione; 76.741 a Metz; 34.390 a Nizza; 140.750 a Parigi; 58.605 a Marsiglia. E’ il terzo paese europeo per numero di immigrati italiani dopo Germania e Svizzera con uno spostamento che ha avuto una forte intensità nella seconda metà dell’800 e tra le due guerre.

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La Francia è stata un paese privilegiato grazie alla vicinanza geografica; uno sbocco agevole per sfuggire dalle condizioni sociali, politiche ed economiche per fare poi ritorno in patria una volta migliorata la propria situazione. Pur avendo ancora una certa attrazione, la comunità italiana è oggi prevalentemente italiana tanto che gli ultrasessantacinquenni ne costituiscono ormai oltre un quarto (in linea con la popolazione francese). Questa popolazione anziana non si è mai pienamente integrata, tenendo una certa distanza, soprattutto linguistica, con la cultura francese, ma contemporaneamente perdendo sensibilità con la lingua italiana. Ciò causa una certa difficoltà nella comprensione delle comunicazioni ufficiali, della legislazione italiana, e rende necessario il supporto di soggetti esterni, come i patronati, in quanto rispondono alla reale necessità di vedere tutelati i propri diritti assistenziali e previdenziali. I giovani che attualmente si spostano in Francia non costituiscono grandi numeri ma sono un fenomeno in crescita, sia per motivi di lavoro, sia, soprattutto, per motivi di studio. Questo ulteriore fenomeno fa sì che si rendano necessari servizi di orientamento a cui l’associazionismo italiano fa fatica a rispondere. L’associazionismo italiano infatti è vittima dell’invecchiamento dei suoi aderenti ed è quindi da una parte meno attivo, dall’altra meno pronto a rispondere alle esigenze delle nuove generazioni o dei nuovi migranti. Bisogni della comunità italiana

- Supporto nel godimento delle prestazioni di sicurezza sociale previste dallo Stato Italiano e dallo Stato francese

• Mantenimento (per gli anziani) e rafforzamento (per i giovani) delle proprie radici culturali. • Orientamento per i nuovi migranti all’inserimento nel contesto socio-economico francese.

PAESI BASSI - UTRECHT Il contesto di Utrecht Utrecht, capoluogo dell’omonima provincia, è la quarta città dei Paesi Bassi per numero di abitanti. La città, importante meta turistica presenta una forte tendenza per le attività terziarie, in particolare commerciali, anche se sono presenti importanti industrie metalmeccaniche, siderurgiche, chimiche, tessili, alimentari, del tabacco, dei materiali edili. L’Università di Utrecht, con i suoi 30.000 studenti, è il più grande ateneo e centro di ricerca di tutti i Paesi Bassi e, con i suoi 7.000 impiegati, è anche la realtà economica più grande, in termini di numero di dipendenti, della città. La presenza dell'Università connota fortemente la vita di Utrecht dove vivono decine di migliaia di persone con meno di 25 anni di età e diverse migliaia di studenti e ricercatori stranieri. La comunità italiana nei Paesi Bassi Nei Paesi Bassi gli italiani iscritti all’AIRE sono 41.794 (dati 2015) registrati nell’unica circoscrizione consolare dell’Aja . Secondo stime tratte dai registri cittadini, a Utrecht sono presenti circa 10.500 italiani. Gli italiani presenti sono inseriti in una società estremamente multiculturale derivante dalla forte espansione commerciale (e in parte coloniale) dei Paesi Bassi nel 18° secolo. E’ una comunità che non forma comunità significative in quanto sono sostanzialmente dispersi nel territorio olandese. A causa delle leggi sull’immigrazione olandesi, che privilegiavano l’ingresso di maschi celibi o comunque ostacolavano i ricongiungimenti familiari, gli italiani si sono ritrovati molto spesso isolati e frammentati. L’esperienza migratoria non è stata tra le più proficue, se paragonata con quella in altri paesi; in particolare molti si sono ritrovati a lavorare in nero o presso datori di lavoro che non erano iscritti a fondi pensione (obbligatoria sono da una decina d’anni) e ciò ha portato al godimento della sola, limitata, pensione pubblica. Ciò ha reso necessario un forte sostegno e assistenza da parte dello Stato Italiano e di altri enti di appoggio (come i Patronati), non solo per il sostegno economico ma anche assistenziale e morale, considerando anche che lo stesso associazionismo italiano è indebolito dallo stesso invecchiamento dei membri.

REGISTRATI AIRE ORIUNDI (STIMA)

Paesi Bassi 41.794 (+5%) 50 mila

Utrecht 10.500 (stima) n.d.

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Questa situazione ha portato anche ad un certo distacco dalla vita sociale e politica del Paese con una partecipazione al diritto di voto fortemente limitata sia per le prime che per le seconde generazioni. D’altra parte è da considerare come i figli dei primi immigrati hanno ormai fortemente perso l’identità culturale italiana: i matrimoni misti, un maggiore inserimento socio-lavorativo, l’abbandono (abituale nel costume olandese) della casa dei genitori, ha portato ad un progressivo distacco creando ulteriori elementi di precarietà e solitudine da parte dei più anziani. Un certo interesse per la cultura italiana è però ultimamente riemerso con una forte, nuova spinta al recupero delle proprie origini italiane. In questo fenomeno sicuramente hanno influito gli ultimi (anche se non fortemente rilevanti) flussi migratori dall’Italia, di giovani che vogliono trovare una via d’uscita dalle difficoltà occupazionali italiane e che portano una ventata di novità nella trasmissione culturale e identitaria. Bisogni della comunità italiana nei Paesi Bassi

- Supporto nel godimento delle prestazioni di sicurezza sociale previste dallo Stato Italiano e dallo Stato olandese

• Mantenimento (per gli anziani) e rafforzamento (per i giovani) delle proprie radici culturali. • Orientamento per i nuovi migranti all’inserimento nel contesto socio-economico olandese.

REGNO UNITO – LONDRA - BEDFORD Il contesto di Londra Londra è la città più grande e capitale del Regno Unito; è uno dei centri commerciali, finanziari e culturali più importanti del mondo. L’apparato produttivo di Londra e la fisionomia stessa della città hanno subito profonde trasformazioni. L’economia si è evoluta e il processo di terziarizzazione è stato rilevantissimo. Le attività industriali di base, un tempo ubicate nel contesto metropolitano, sono state definitivamente abbandonate o confinate nell’ambito degli spazi portuali; in loro vece si sono progressivamente insediate lavorazioni leggere e, a partire dagli anni 1980, attività ad alta tecnologia. Complessivamente nel settore secondario della Grande Londra è concentrato quasi un quarto degli addetti all’industria dell’intero paese; la localizzazione è influenzata, in misura sempre maggiore, dal rischio ambientale, più che dai tradizionali fattori di trasporto o di mercato. Il ventaglio produttivo è ampio e articolato e, dai consolidati settori della petrolchimica, della metalmeccanica, del comparto cementiero, degli impianti termoelettrici, delle industrie tessile, alimentare, del legno, editoriale e via dicendo, le lavorazioni si sono progressivamente estese ai comparti della confezione e degli strumenti di precisione, nonché alle apparecchiature sanitarie, all’industria cosmetica e ai settori high-tech. Le maggiori trasformazioni produttive si sono però verificate nell’ambito del processo di terziarizzazione: Londra, oltre ad accogliere la massima concentrazione di funzioni politiche, economiche e amministrative della Gran Bretagna, ribadisce la propria posizione ai vertici mondiali in campo finanziario, culturale, decisionale e scientifico. La borsa di Londra contende a New York il primo posto al mondo per quantità di titoli quotidianamente trattati. Grande nodo stradale e ferroviario, Londra continua ad avere una fondamentale importanza nei trasporti sia marittimi sia aerei. Molti degli abitanti provengono dall'estero o sono di origine straniera: Londra risulta così una delle città più cosmopolite del mondo. La multietnicità è in gran parte retaggio dell’importanza coloniale e soprattutto commerciale che l’Inghilterra ha avuto tra il16° e 19° secolo. Nel censimento del 2011 il 59,8% dei più di otto milioni di abitanti di Londra era classificato come appartenente al gruppo etnico "bianco", di cui il 44,9% ai "bianchi britannici", il 2,2 ai "bianchi irlandesi" e il 12,1% ad "altri bianchi". Il 20,9% dei londinesi è invece di origine asiatica, ed è costituito soprattutto da Indiani (6,6% della popolazione totale), Pakistani (2,7%), Bangladesi (2,7%), Cinesi (1,5%), Arabi (1,3%) e "altri asiatici" (4,9%, provenienti soprattutto da altri paesi dell'asia meridionale). Il 15.6% si dichiarava invece appartenente al gruppo etnico dei "neri britannici" di cui circa il 7% è costituito da "neri africani", il 4,2% da "neri caraibici", il 2,1% dal gruppo degli "altri neri" e il 2,3% da individui con genitori neri di diverse etnie. Il contesto di Bedford Bedford è una città dell’Inghilterra centro-orientale, capoluogo del Bedfordshire. In origine centro commerciale di una regione tipicamente agricola, ha sviluppato in seguito funzioni industriali, nei settori meccanico (costruzioni automobilistiche, macchine agricole), chimico, alimentare e dei

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merletti. È rinomata come centro culturale, ricco di parchi e musei. Molto sviluppata è la comunità italiana, dal momento che circa 2 abitanti su 7 sono discendenti dagli italiani dell'Italia meridionale che emigrarono qui nel corso degli anni cinquanta. Vi è inoltre dal 1954 il viceconsolato italiano. La comunità italiana nel Regno Unito

REGISTRATI AIRE ORIUNDI (STIMA)

Regno Unito 269.845 (+8,7%) 500.000

Londra 254.514 (iscritti nel relativo consolato)

42.000 (stima) n.d.

Bedford 14.500 (stima) n.d. Nel Regno Unito gli italiani iscritti all’AIRE sono 269.485 (dati 2015) così ripartiti nelle 2 circoscrizioni consolari: 15.331 a Edimburgo; 254.514 a Londra. Il consolato di Londra è il primo in Europa per numero di registrazioni. L’emigrazione italiana fu particolarmente intensa nel 1800 grazie alla forte attrazione determinata dalla rivoluzione industriale in corso nel Paese. Nella seconda metà dell'Ottocento vi erano importanti comunità italiane a: Londra (Chelsea, South Kensington, Westminster, Kensington) Peterborough, Manchester, Glasgow, Bedford, Woking e Cardiff. Nel dopoguerra vi fu una modesta ripresa dell'emigrazione (come a Bedford, dove attualmente vi sono circa 14.000 italo-britannici), ed oggi gli oriundi italiani in Gran Bretagna sono calcolati in quasi mezzo milione. Più della metà degli Italiani presenti nel Regno Unito provengono da regioni meridionali, mentre circa un terzo è originario delle regioni settentrionali e solo un sesto delle regioni centrali. Negli ultimi decenni Londra è diventata meta di molti giovani professionisti italiani (circa 4.000, includendo i ricercatori universitari), che vi si radicano alcuni anni per acquisire esperienza specialmente nella "City" finanziaria. Inoltre è polo di attrazioni anche per tutti quei giovani che cercano impiego nel settore terziario turistico (baristi, camerieri, ecc.) sia come impiego temporaneo in attesa di impieghi più proficui che come semplice periodo per imparare o migliorare la lingua inglese. La comunità italiana è in generale ben inserita nel contesto inglese grazie anche alla capacità di accoglienza derivante dal forte multiculturalismo. Ciò nonostante si possono evidenziare due principali fenomeni. Da una parte si assiste all’invecchiamento della popolazione giunta alla metà del XX secolo. Ciò determina un forte bisogno di aggregazione per superare il relativo isolamento derivante dall’età avanzata, e la necessità di vedere riconosciuti i propri diritti previdenziali e pensionistici. Dall’altra parte i nuovi flussi di giovani professionisti, studenti, giovani in cerca di occupazione determina un costante bisogno di orientamento per facilitare l’inserimento nel contesto socio-economico inglese. Il Patronato ACLI, con il passare degli anni, ha seguito le evoluzioni degli italiani residenti in quella circoscrizione, cambiando con loro cosí da essere capace di rispondere non solo alle richieste di svolgimento di pratiche tradizionali ( le pensioni di anzianità, pensioni di vecchiaia e di invalidità, pensioni ai superstiti nel settore pubblico e privato; assegni sociali e pensioni agli invalidi civili, assegni al nucleo familiare, versamenti volontari ed estratti contributivi, supplementi e ricostituzioni delle pensioni, infortuni sul lavoro e malattie professionali) ma anche all'affermarsi di nuove domande, di nuove necessità quali le dichiarazione fiscali inglesi ed italiane e le successioni. Molti sono stati gli italiani di Bedford, che con il duro lavoro e le privazioni, sono stati in grado di migliorarsi economicamente e di assicurare ai propri figli un futuro che loro stessi non avevano avuto dai propri genitori. Addirittura, vi sono stati degli italiani divenuti imprenditori, che sono stati in grado di costruire dal nulla delle fabbriche, delle ditte di commercio internazionale, dei negozi famosi. Purtroppo, non tutti sono stati cosi fortunati. Anzi, le crisi economiche che, di tanto in tanto si sono affacciate su quell’orizzonte, hanno causato una separazione sempre più profonda tra gli italiani che stavano “bene” e quelli che “non stavano affatto bene”, con il risultato che in quella zona vi sono sempre state delle sacche di povertà. Inoltre, l'evoluzione della normativa previdenziale britannica, italiana e comunitaria di questi ultimi decenni, ha evidenziato, ancora una volta, questa divisione, complicando l’accesso alle prestazioni sociali, in particolar modo a quelle basate sul reddito. Ancora da chiarire quali potranno essere le reali conseguenze, in termini di mobilità, della cosiddetta BREXIT che potrebbe far ridurre i flussi considerando i numerosi cittadini italiani che si sono spostati in Gran Bretagna grazie a programmi europei di mobilità.

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Bisogni della comunità italiana nel Regno Unito - Supporto nel godimento delle prestazioni di sicurezza sociale previste dallo Stato Italiano e

dallo Stato inglese • Mantenimento (per gli anziani) e rafforzamento (per i giovani) delle proprie radici culturali. • Orientamento per i nuovi migranti all’inserimento nel contesto socio-economico inglese.

8) Obiettivi del progetto:

PREMESSA La presenza delle ACLI all’estero è sempre stata collegata al supporto della comunità italiana, arrivando a costruirsi un ruolo di riferimento sia per i cittadini italiani che per le istituzioni. Importante è il ruolo dei Patronati che operano nell’assistenza, la tutela dei diritti, l’informazione e formazione dei cittadini oltre che nella preservazione e diffusione della cultura italiana. Le ACLI fungono quindi da polo di aggregazione che permette anche di incrociare i nuovi migranti italiani che giungono nei diversi Paesei per motivi di studio o lavoro e che necessitano di un supporto di orientamento per facilitare il loro inserimento nel contesto socio-economico del Paese. In questo contesto i futuri volontari in servizio civile all’estero potranno entrare in contatto con la complessa realtà dell’emigrazione italiana, conoscendone quelle che ne sono state e ne sono le difficoltà (sia lavorative che di inserimento sociale) dando così un contributo al miglioramento e all’innovazione dei servizi offerti alla comunità italiana.

OBIETTIVI GENERALI

Considerando quanto esaminato nell’analisi di contesto si definiscono i seguenti obiettivi generali:

a) Facilitare l’ottenimento diritti connessi alla cittadinanza italiana b) Supportare l’inserimento nel contesto socio-economico dei giovani che migrano dall’Italia

per studio o lavoro all’estero c) Promuovere la cultura italiana

Gli obiettivi generali saranno declinati in obiettivi specifici nella singola area territoriale. Ogni obiettivo generale troverà una declinazione specifica in ogni singola area territoriale, ma saranno strettamente interconnessi e per questo motivo i beneficiari diretti ed indiretti saranno indicati non per singolo obiettivo specifico, ma faranno riferimento a tutto l’insieme degli interventi che si vorranno realizzare nell’area geografica individuata.

OBIETTIVI SPECIFICI PER AREA TERRITORIALE ARGENTINA - BUENOS AIRES

Obiettivi specifici Benefici ari Indicatori del raggiungimento degli obiettivi specifici

OSBA.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

Beneficiari diretti Giovani, anziani, pensionati, singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro superstiti, loro aventi causa. Beneficiari indiretti Tutta la comunità, enti previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti

- aumento del 5% del numero delle consulenze effettuate ai cittadini italiani - aumento del 15% degli interventi in favore dei cittadini italiani anziani che vivono in situazioni di disagio e solitudine - incremento del 10% delle pratiche previdenziali andate a buon fine

OSBA 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

- almeno 200 persone partecipano ad eventi/incontri - almeno 50 persone intervistate - almeno 10 associazioni di migranti incontrate

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locali (comuni e dipartimenti per l’immigrazione).

BRASILE – SAN PAOLO

Obiet tivi specifici Beneficiari Indicatori del raggiungimento degli obiettivi specifici

OSP.1 – potenziare l’assistenza agli anziani

Beneficiari diretti Giovani, anziani, pensionati, singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro superstiti, loro aventi causa Beneficiari indiretti Tutta la comunità, enti previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti locali (comuni e dipartimenti per l’immigrazione).

- aumentare del 5% il numero delle consulenze effettuate dai cittadini italiani in Argentina - aumentare del 15% gli interventi in favore del numero dei cittadini italiani anziani che vivono in situazioni di disagio e solitudine - realizzare sessioni di aggiornamento legislativo sia italiano che locale, soprattutto in relazione a quei diritti legati alla cittadinanza

OSP.2 – approfondimento sulla migrazione italiana in loco e sui bisogni della comunità

- produrre report finale dal quale si evinca quali bisogni (vecchi e nuovi) la cittadinanza italiana mantiene / ha sviluppato e porre in essere un piano strategico per dare risposte mirate - raccogliere storie attraverso interviste degli italiani anziani da trasmettere ai più giovani

URUGUAY - MONTEVIDEO

Obiettivi specifici Beneficiari Indicatori del r aggiungimento degli obiettivi specifici

OSM.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

Beneficiari diretti Giovani, anziani, pensionati, singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro superstiti, loro aventi causa. Beneficiari indiretti Tutta la comunità, enti previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti locali (comuni e dipartimenti per l’immigrazione).

- aumento del 5% del numero delle consulenze effettuate ai cittadini italiani - aumento del 15% degli interventi in favore dei cittadini italiani anziani che vivono in situazioni di disagio e solitudine - incremento del 10% delle pratiche previdenziali andate a buon fine

OSM 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

- almeno 200 persone partecipano ad eventi/incontri - almeno 50 persone intervistate - almeno 10 associazioni di migranti incontrate

STATI UNITI - NEW YORK

Obiettivi specifici Benefi ciari Indicatori del raggiungimento degli obiettivi specifici

OSNY.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e

Beneficiari diretti Giovani, anziani, pensionati, singoli cittadini italiani,

- aumento del 5% del numero delle consulenze effettuate ai cittadini italiani - aumento del 15% degli interventi in favore dei cittadini italiani anziani che vivono in

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previdenziali dei cittadini italiani

stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro superstiti, loro aventi causa. Beneficiari indiretti Tutta la comunità, enti previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti locali (comuni e dipartimenti per l’immigrazione).

situazioni di disagio e solitudine - incremento del 10% delle pratiche previdenziali andate a buon fine

OSNY 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

- almeno 200 persone partecipano ad eventi/incontri - almeno 50 persone intervistate - almeno 10 associazioni di migranti incontrate

OSNY3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

- 1 guida per l’orientamento nel Paese aggiornata - incremento del 10% degli utenti a servizi di orientamento e consulenza

AUSTRALIA - MELBOURNE - SIDNEY

Obiettivi specifici Beneficiari Indicatori del raggiungimen to degli obiettivi specifici

OSSM 1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

Beneficiari diretti Giovani, anziani, pensionati, singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro superstiti, loro aventi causa. Beneficiari indiretti Tutta la comunità, enti previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti locali (comuni e dipartimenti per l’immigrazione).

- aumento del 5% del numero delle consulenze effettuate ai cittadini italiani - aumento del 15% degli interventi in favore dei cittadini italiani anziani che vivono in situazioni di disagio e solitudine - incremento del 10% delle pratiche previdenziali andate a buon fine

OSSM 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

- almeno 200 persone partecipano ad eventi/incontri - almeno 50 persone intervistate - almeno 10 associazioni di migranti incontrate

OSSM 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

- 1 guida per l’orientamento nel Paese aggiornata - incremento del 10% degli utenti a servizi di orientamento e consulenza

SVIZZERA - LUGANO

Obiettivi specifici Beneficiari Indicatori del raggiungimento degli obiettivi specifici

OSL.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

Beneficiari diretti Giovani, anziani, pensionati, singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro

- aumento del 5% del numero delle consulenze effettuate ai cittadini italiani - aumento del 15% degli interventi in favore dei cittadini italiani anziani che vivono in situazioni di disagio e solitudine - incremento del 10% delle pratiche previdenziali andate a buon fine

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OSL 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

superstiti, loro aventi causa. Beneficiari indiretti Tutta la comunità, enti previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti locali (comuni e dipartimenti per l’immigrazione).

- almeno 200 persone partecipano ad eventi/incontri - almeno 50 persone intervistate - almeno 10 associazioni di migranti incontrate

OSL 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

- 1 guida per l’orientamento nel Paese aggiornata - incremento del 10% degli utenti a servizi di orientamento e consulenza

GERMANIA - COLONIA

Obiettivi specifici Beneficiari Indicatori del raggiungimento degli obiettivi specifici

OSC.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

Beneficiari diretti Giovani, anziani, pensionati, singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro superstiti, loro aventi causa. Beneficiari indiretti Tutta la comunità, enti previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti locali (comuni e dipartimenti per l’immigrazione).

- aumento del 5% del numero delle consulenze effettuate ai cittadini italiani - aumento del 15% degli interventi in favore dei cittadini italiani anziani che vivono in situazioni di disagio e solitudine - incremento del 10% delle pratiche previdenziali andate a buon fine

OSC 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

- almeno 200 persone partecipano ad eventi/incontri - almeno 50 persone intervistate - almeno 10 associazioni di migranti incontrate

OSC 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

- 1 guida per l’orientamento nel Paese aggiornata - incremento del 10% degli utenti a servizi di orientamento e consulenza

BELGIO - BRUXELLES

Obiettivi specifici Beneficiari Indicatori del raggiungimento degli obiettivi specifici

OSB 1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

Beneficiari diretti Giovani, anziani, pensionati, singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro superstiti, loro aventi causa. Beneficiari indiretti Tutta la comunità, enti

- aumento del 5% del numero delle consulenze effettuate ai cittadini italiani - aumento del 15% degli interventi in favore dei cittadini italiani anziani che vivono in situazioni di disagio e solitudine - incremento del 10% delle pratiche previdenziali andate a buon fine

OSB 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

- almeno 200 persone partecipano ad eventi/incontri - almeno 50 persone intervistate - almeno 10 associazioni di migranti incontrate

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previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti locali (comuni e dipartimenti per l’immigrazione).

OSB 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

- 1 guida per l’orientamento nel Paese aggiornata - incremento del 10% degli utenti a servizi di orientamento e consulenza

FRANCIA - PARIGI

Obiettivi specifici Beneficiari Indicatori del raggiungimento degli obiettivi specifici

OSP1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

Beneficiari diretti Giovani, anziani, pensionati, singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro superstiti, loro aventi causa. Beneficiari indiretti Tutta la comunità, enti previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti locali (comuni e dipartimenti per l’immigrazione).

- aumento del 5% del numero delle consulenze effettuate ai cittadini italiani - aumento del 15% degli interventi in favore dei cittadini italiani anziani che vivono in situazioni di disagio e solitudine - incremento del 10% delle pratiche previdenziali andate a buon fine

OSP 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

- almeno 200 persone partecipano ad eventi/incontri - almeno 50 persone intervistate - almeno 10 associazioni di migranti incontrate

OSP 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

- 1 guida per l’orientamento nel Paese aggiornata - incremento del 10% degli utenti a servizi di orientamento e consulenza

PAESI BASSI - UTRECHT

Obiettivi specifici Beneficiari Indicatori del raggiungimento degli obiettivi specifici

OSU.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

Beneficiari diretti Giovani, anziani, pensionati, singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro superstiti, loro aventi causa. Beneficiari indiretti Tutta la comunità, enti previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti locali (comuni e dipartimenti per

- aumento del 5% del numero delle consulenze effettuate ai cittadini italiani - aumento del 15% degli interventi in favore dei cittadini italiani anziani che vivono in situazioni di disagio e solitudine - incremento del 10% delle pratiche previdenziali andate a buon fine

OSU 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

- almeno 200 persone partecipano ad eventi/incontri - almeno 50 persone intervistate - almeno 10 associazioni di migranti incontrate

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l’immigrazione).

OSU 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

- 1 guida per l’orientamento nel Paese aggiornata - incremento del 10% degli utenti a servizi di orientamento e consulenza

REGNO UNITO - LONDRA – BEDFORD

Obiettivi specifici Beneficiari Indicatori del raggiungimento degl i obiettivi specifici

OSLB1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

Beneficiari diretti Giovani, anziani, pensionati, singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato, loro superstiti, loro aventi causa. Beneficiari indiretti Tutta la comunità, enti previdenziali dello stato estero, i consolati e ambasciate, enti locali (comuni e dipartimenti per l’immigrazione).

- aumento del 5% del numero delle consulenze effettuate ai cittadini italiani - aumento del 15% degli interventi in favore dei cittadini italiani anziani che vivono in situazioni di disagio e solitudine - incremento del 10% delle pratiche previdenziali andate a buon fine

OSLB 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

- almeno 200 persone partecipano ad eventi/incontri - almeno 50 persone intervistate - almeno 10 associazioni di migranti incontrate

OSLB 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

- 1 guida per l’orientamento nel Paese aggiornata - incremento del 10% degli utenti a servizi di orientamento e consulenza

9) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo

9.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGI UNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI ARGENTINA - BUENOS AIRES Descrizione delle attività OSBA.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ott enimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani Il progetto prevede una fase di inserimento dei volontari in modo da far conoscere loro il contesto lavorativo e il contesto locale di riferimento. L’attività è trasversale a tutto il progetto e prevede anche il rafforzamento della lingua locale (ove non già in possesso del volontario) in modo da garantire una sua maggior autonomia organizzativa e di movimento. Il volontario proseguirà poi nella conoscenza della attività e servizi di consulenza e orientamento implementati dal Patronato e parteciperà alle sessioni di aggiornamento normativo assieme allo staff locale. Si prevede di affiancare al servizio ordinario un servizio di ascolto delle persone in modo da poter percepire maggiormente i bisogni delle persone.

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Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ABA.1.1 – osservazione e orientamento

ABA.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua

ABA.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi

ABA 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi

ABA.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

OSBA 2 – Rafforzare e promuovere l’identità cultura le italiana Si prevede di organizzare una serie di eventi, incontri, percorsi formativi rivolti sia alla comunità italiana sia alla comunità locale (in particolare se oriunda). Indicativamente si potranno prevedere:

- Cicli di proiezioni cinematografiche - Cicli di lettura/presentazioni libri - Corsi di lingua italiana - Corsi di formazione professionale su professionalità tipiche italiane (ad es. cucina) - Incontri di conoscenza, scambio e confronto.

Si prevede inoltre che possano essere realizzate interviste a testimoni privilegiati della comunità italiana, a giovani e ad associazioni di italiani in modo da rafforzare la conoscenza stessa della comunità e predisporre eventuali interventi ad hoc Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ABA.2.1 – osservazione e orientamento

ABA.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri

ABA.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri

ABA 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

ABA.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

ABA. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

BRASILE – SAN PAOLO Descrizione delle attività OSP.1 – potenziare l’assistenza agli anziani

Dopo una prima fase di osservazione e di approfondimento del contesto locale, i volontari del servizio civile saranno gradualmente inseriti nelle diverse attività di supporto indicate di seguito, accompagnati dalla costante presenza dell’OLP. La fase di supporto alle attività degli sportelli e delle altre attività in favore della comunità italiana in loco, sarà preceduta da un periodo di formazione sul alcuni contenuti e strumenti base, necessari all’espletamento delle attività. Lo staff sarà tenuto costantemente aggiornato rispetto alla legislazione locale ed italiana in materia di accesso ai servizi socio-previdenziali e fiscali e riguardo alle diverse questioni sulla cittadinanza. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ASP.1.1 – osservazione e orientamento

ASP.1.2 – studio e/o rafforzamento

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della lingua ASP.1.3 –attività di sportello ASP.1.4 – sessioni di aggiornamento sulla legislazione italiana e locale in materia socio-previdenziale e sanitaria

ASP.1.5 – individuazione della rete locale di riferimento

OSP.2 – approfondimento sulla migrazione italiana i n loco e sui bisogni della comunità

Per avere un continuo riscontro tra bisogno reale della comunità e servizi offerti, anche a S. Paolo sarà svolta una ricerca rispetto alle condizioni di vita della comunità italiana in loco, in modo da poter rafforzare i punti deboli delle attività di supporto implementate e per rafforzare la rete ed i punti moltiplicatori della stessa. In tal modo sarà possibile rispondere al meglio alle richieste derivanti dalla comunità italiana. Inoltre sarà avviato una raccolta di storie di emigrazione e di associazione in emigrazione attraverso video interviste per evidenziare il contributo dell’emigrazione e dell’associazionismo allo sviluppo del Paese e dell’integrazione degli italiani nel Paese medesimo. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ASP.2.1 – osservazione e orientamento

ASP.2.2 – studio e/o rafforzamento della lingua

ASP.2.3 – predisposizione scheda intervista guidata per rilevamento bisogni, anche con il supporto dei materiali di Banca Etica

ASP.2.4 – studio dati CENSIS ASP.2.5 – somministrazione scheda e intervista guidata

ASP.3.6 – elaborazione risultati ASP.2.7 – raccolta dati per una comparazione tra le esperienze migratorie di altre comunità presentazione dei bisogni e delle storie di emigrazione e associazione in emigrazione

URUGUAY - MONTEVIDEO Descrizione delle attività OSM.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’otte nimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani Il progetto prevede una fase di inserimento dei volontari in modo da far conoscere loro il contesto lavorativo e il contesto locale di riferimento. L’attività è trasversale a tutto il progetto e prevede anche il rafforzamento della lingua locale (ove non già in possesso del volontario) in modo da garantire una sua maggior autonomia organizzativa e di movimento. Il volontario proseguirà poi nella conoscenza della attività e servizi di consulenza e orientamento implementati dal Patronato e parteciperà alle sessioni di aggiornamento normativo assieme allo staff locale. Si prevede di affiancare al servizio ordinario un servizio di ascolto delle persone in modo da poter percepire maggiormente i bisogni delle persone. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AM.1.1 – osservazione e orientamento

AM.1.2 – studio e/o rafforzamento

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della lingua AM.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi

AM 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi

AM.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

OSM 2 – Rafforzare e promuovere l’identità cultural e italiana Si prevede di organizzare una serie di eventi, incontri, percorsi formativi rivolti sia alla comunità italiana sia alla comunità locale (in particolare se oriunda). Indicativamente si potranno prevedere:

- Cicli di proiezioni cinematografiche - Cicli di lettura/presentazioni libri - Corsi di lingua italiana - Corsi di formazione professionale su professionalità tipiche italiane (ad es. cucina) - Incontri di conoscenza, scambio e confronto.

Si prevede inoltre che possano essere realizzate interviste a testimoni privilegiati della comunità italiana, a giovani e ad associazioni di italiani in modo da rafforzare la conoscenza stessa della comunità e predisporre eventuali interventi ad hoc Att ività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AM.2.1 – osservazione e orientamento

AM.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri

AM.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri

AM 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AM.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AM. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

STATI UNITI - NEW YORK Descrizione delle attività OSNY.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ott enimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani Il progetto prevede una fase di inserimento dei volontari in modo da far conoscere loro il contesto lavorativo e il contesto locale di riferimento. L’attività è trasversale a tutto il progetto e prevede anche il rafforzamento della lingua locale (ove non già in possesso del volontario) in modo da garantire una sua maggior autonomia organizzativa e di movimento. Il volontario proseguirà poi nella conoscenza della attività e servizi di consulenza e orientamento implementati dal Patronato e parteciperà alle sessioni di aggiornamento normativo assieme allo staff locale. Si prevede di affiancare al servizio ordinario un servizio di ascolto delle persone in modo da poter percepire maggiormente i bisogni delle persone. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ANY.1.1 – osservazione e orientamento

ANY.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua

ANY.1.3 –servizi di consulenza ai

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cittadini italiani e oriundi ANY 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi

ANY.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

OSNY 2 – Rafforzare e promuovere l’identità cultura le italiana Si prevede di organizzare una serie di eventi, incontri, percorsi formativi rivolti sia alla comunità italiana sia alla comunità locale (in particolare se oriunda). Indicativamente si potranno prevedere:

- Cicli di proiezioni cinematografiche - Cicli di lettura/presentazioni libri - Corsi di lingua italiana - Corsi di formazione professionale su professionalità tipiche italiane (ad es. cucina) - Incontri di conoscenza, scambio e confronto.

Si prevede inoltre che possano essere realizzate interviste a testimoni privilegiati della comunità italiana, a giovani e ad associazioni di italiani in modo da rafforzare la conoscenza stessa della comunità e predisporre eventuali interventi ad hoc Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ANY.2.1 – osservazione e orientamento

ANY.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri

ANY.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri

ANY 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

ANY.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

ANY. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

OSNY 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti L’obiettivo vuole incontrare i nuovi migranti, in particolare giovani, che migrano per ragioni di studio o lavoro. I dati ci hanno indicato una realtà che in tutte le aree si presenta in aumento per rispondere anche alle difficoltà occupazionali del nostro paese. Anche se molto spesso il migrante si collega ad una rete già esistente di rapporti soprattutto amicali presenti in un territorio, permane comunque la necessità di orientamento e di contatto con realtà organizzate. Si prevede di poter fornire ai migranti informazioni il più complete e utili possibile sui servizi presenti sul territorio, le opportunità per la ricerca di abitazione, corsi di lingua, possibilità di accedere al sistema sanitario. Inoltre si cercherà di dare un orientamento rispetto ai soggetti che offrono servizi di incrocio domanda-offerta di lavoro nonché eventuali opportunità di formazione educativa e professionale. Il più possibile si cercherà di sistematizzare tali informazioni in una vera e propria guida al paese che possa essere usufruibile anche da soggetti locali. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ANY.3.1 – osservazione e orientamento

ANY.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo

ANY.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario

ANY 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo

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ANY.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo

ANY. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

AUSTRALIA - MELBOURNE - SIDNEY Descrizione delle attività OSSM.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ott enimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani Il progetto prevede una fase di inserimento dei volontari in modo da far conoscere loro il contesto lavorativo e il contesto locale di riferimento. L’attività è trasversale a tutto il progetto e prevede anche il rafforzamento della lingua locale (ove non già in possesso del volontario) in modo da garantire una sua maggior autonomia organizzativa e di movimento. Il volontario proseguirà poi nella conoscenza della attività e servizi di consulenza e orientamento implementati dal Patronato e parteciperà alle sessioni di aggiornamento normativo assieme allo staff locale. Si prevede di affiancare al servizio ordinario un servizio di ascolto delle persone in modo da poter percepire maggiormente i bisogni delle persone. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ASM.1.1 – osservazione e orientamento

ASM.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua

ASM.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi

ASM 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi

ASM.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

OSSM 2 – Rafforzare e promuovere l’identità cultura le italiana Si prevede di organizzare una serie di eventi, incontri, percorsi formativi rivolti sia alla comunità italiana sia alla comunità locale (in particolare se oriunda). Indicativamente si potranno prevedere:

- Cicli di proiezioni cinematografiche - Cicli di lettura/presentazioni libri - Corsi di lingua italiana - Corsi di formazione professionale su professionalità tipiche italiane (ad es. cucina) - Incontri di conoscenza, scambio e confronto.

Si prevede inoltre che possano essere realizzate interviste a testimoni privilegiati della comunità italiana, a giovani e ad associazioni di italiani in modo da rafforzare la conoscenza stessa della comunità e predisporre eventuali interventi ad hoc Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ASM.2.1 – osservazione e orientamento

ASM.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri

ASM.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri

ASM 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

ASM.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

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ASM. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

OSSM 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti L’obiettivo vuole incontrare i nuovi migranti, in particolare giovani, che migrano per ragioni di studio o lavoro. I dati ci hanno indicato una realtà che in tutte le aree si presenta in aumento per rispondere anche alle difficoltà occupazionali del nostro paese. Anche se molto spesso il migrante si collega ad una rete già esistente di rapporti soprattutto amicali presenti in un territorio, permane comunque la necessità di orientamento e di contatto con realtà organizzate. Si prevede di poter fornire ai migranti informazioni il più complete e utili possibile sui servizi presenti sul territorio, le opportunità per la ricerca di abitazione, corsi di lingua, possibilità di accedere al sistema sanitario. Inoltre si cercherà di dare un orientamento rispetto ai soggetti che offrono servizi di incrocio domanda-offerta di lavoro nonché eventuali opportunità di formazione educativa e professionale. Il più possibile si cercherà di sistematizzare tali informazioni in una vera e propria guida al paese che possa essere usufruibile anche da soggetti locali. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ASM.3.1 – osservazione e orientamento

ASM.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo

ASM.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario

ASM 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo

ASM.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo

ASM. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

SVIZZERA OSL.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’otte nimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani Il progetto prevede una fase di inserimento dei volontari in modo da far conoscere loro il contesto lavorativo e il contesto locale di riferimento. L’attività è trasversale a tutto il progetto e prevede anche il rafforzamento della lingua locale (ove non già in possesso del volontario) in modo da garantire una sua maggior autonomia organizzativa e di movimento. Il volontario proseguirà poi nella conoscenza della attività e servizi di consulenza e orientamento implementati dal Patronato e parteciperà alle sessioni di aggiornamento normativo assieme allo staff locale. Si prevede di affiancare al servizio ordinario un servizio di ascolto delle persone in modo da poter percepire maggiormente i bisogni delle persone. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AL.1.1 – osservazione e orientamento

AL.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua

AL.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi

AL 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi

AL.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

OSL 2 – Rafforzare e promuovere l’identità cultural e italiana

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Si prevede di organizzare una serie di eventi, incontri, percorsi formativi rivolti sia alla comunità italiana sia alla comunità locale (in particolare se oriunda). Indicativamente si potranno prevedere:

- Cicli di proiezioni cinematografiche - Cicli di lettura/presentazioni libri - Corsi di lingua italiana - Corsi di formazione professionale su professionalità tipiche italiane (ad es. cucina) - Incontri di conoscenza, scambio e confronto.

Si prevede inoltre che possano essere realizzate interviste a testimoni privilegiati della comunità italiana, a giovani e ad associazioni di italiani in modo da rafforzare la conoscenza stessa della comunità e predisporre eventuali interventi ad hoc Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AL.2.1 – osservazione e orientamento

AL.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri

AL.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri

AL 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AL.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AL. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

OSL 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti L’obiettivo vuole incontrare i nuovi migranti, in particolare giovani, che migrano per ragioni di studio o lavoro. I dati ci hanno indicato una realtà che in tutte le aree si presenta in aumento per rispondere anche alle difficoltà occupazionali del nostro paese. Anche se molto spesso il migrante si collega ad una rete già esistente di rapporti soprattutto amicali presenti in un territorio, permane comunque la necessità di orientamento e di contatto con realtà organizzate. Si prevede di poter fornire ai migranti informazioni il più complete e utili possibile sui servizi presenti sul territorio, le opportunità per la ricerca di abitazione, corsi di lingua, possibilità di accedere al sistema sanitario. Inoltre si cercherà di dare un orientamento rispetto ai soggetti che offrono servizi di incrocio domanda-offerta di lavoro nonché eventuali opportunità di formazione educativa e professionale. Il più possibile si cercherà di sistematizzare tali informazioni in una vera e propria guida al paese che possa essere usufruibile anche da soggetti locali. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AL.3.1 – osservazione e orientamento

AL.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo

AL.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario

AL 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo

AL.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo

AL. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

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GERMANIA - COLONIA Descrizione delle attività OSC.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’otte nimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani Il progetto prevede una fase di inserimento dei volontari in modo da far conoscere loro il contesto lavorativo e il contesto locale di riferimento. L’attività è trasversale a tutto il progetto e prevede anche il rafforzamento della lingua locale (ove non già in possesso del volontario) in modo da garantire una sua maggior autonomia organizzativa e di movimento. Il volontario proseguirà poi nella conoscenza della attività e servizi di consulenza e orientamento implementati dal Patronato e parteciperà alle sessioni di aggiornamento normativo assieme allo staff locale. Si prevede di affiancare al servizio ordinario un servizio di ascolto delle persone in modo da poter percepire maggiormente i bisogni delle persone. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AC.1.1 – osservazione e orientamento

AC.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua

AC.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi

AC 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi

AC.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

OSC 2 – Rafforzare e promuovere l’identità cultural e italiana Si prevede di organizzare una serie di eventi, incontri, percorsi formativi rivolti sia alla comunità italiana sia alla comunità locale (in particolare se oriunda). Indicativamente si potranno prevedere:

- Cicli di proiezioni cinematografiche - Cicli di lettura/presentazioni libri - Corsi di lingua italiana - Corsi di formazione professionale su professionalità tipiche italiane (ad es. cucina) - Incontri di conoscenza, scambio e confronto.

Si prevede inoltre che possano essere realizzate interviste a testimoni privilegiati della comunità italiana, a giovani e ad associazioni di italiani in modo da rafforzare la conoscenza stessa della comunità e predisporre eventuali interventi ad hoc Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AC.2.1 – osservazione e orientamento

AC.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri

AC.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri

AC 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AC.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AC. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

OSC 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti L’obiettivo vuole incontrare i nuovi migranti, in particolare giovani, che migrano per ragioni di studio o lavoro.

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I dati ci hanno indicato una realtà che in tutte le aree si presenta in aumento per rispondere anche alle difficoltà occupazionali del nostro paese. Anche se molto spesso il migrante si collega ad una rete già esistente di rapporti soprattutto amicali presenti in un territorio, permane comunque la necessità di orientamento e di contatto con realtà organizzate. Si prevede di poter fornire ai migranti informazioni il più complete e utili possibile sui servizi presenti sul territorio, le opportunità per la ricerca di abitazione, corsi di lingua, possibilità di accedere al sistema sanitario. Inoltre si cercherà di dare un orientamento rispetto ai soggetti che offrono servizi di incrocio domanda-offerta di lavoro nonché eventuali opportunità di formazione educativa e professionale. Il più possibile si cercherà di sistematizzare tali informazioni in una vera e propria guida al paese che possa essere usufruibile anche da soggetti locali. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AC.3.1 – osservazione e orientamento

AC.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo

AC.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario

AC 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo

AC.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo

AC. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

BELGIO - BRUXELLES Descrizione delle attività OSB.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’otte nimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani Il progetto prevede una fase di inserimento dei volontari in modo da far conoscere loro il contesto lavorativo e il contesto locale di riferimento. L’attività è trasversale a tutto il progetto e prevede anche il rafforzamento della lingua locale (ove non già in possesso del volontario) in modo da garantire una sua maggior autonomia organizzativa e di movimento. Il volontario proseguirà poi nella conoscenza della attività e servizi di consulenza e orientamento implementati dal Patronato e parteciperà alle sessioni di aggiornamento normativo assieme allo staff locale. Si prevede di affiancare al servizio ordinario un servizio di ascolto delle persone in modo da poter percepire maggiormente i bisogni delle persone. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AB.1.1 – osservazione e orientamento

AB.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua

AB.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi

AB 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi

AB.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

OSB 2 – Rafforzare e promuovere l’identità cultural e italiana Si prevede di organizzare una serie di eventi, incontri, percorsi formativi rivolti sia alla comunità italiana sia alla comunità locale (in particolare se oriunda). Indicativamente si potranno prevedere:

- Cicli di proiezioni cinematografiche

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- Cicli di lettura/presentazioni libri - Corsi di lingua italiana - Corsi di formazione professionale su professionalità tipiche italiane (ad es. cucina) - Incontri di conoscenza, scambio e confronto.

Si prevede inoltre che possano essere realizzate interviste a testimoni privilegiati della comunità italiana, a giovani e ad associazioni di italiani in modo da rafforzare la conoscenza stessa della comunità e predisporre eventuali interventi ad hoc Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AB.2.1 – osservazione e orientamento

AB.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri

AB.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri

AB 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AB.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AB. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

OSB 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti L’obiettivo vuole incontrare i nuovi migranti, in particolare giovani, che migrano per ragioni di studio o lavoro. I dati ci hanno indicato una realtà che in tutte le aree si presenta in aumento per rispondere anche alle difficoltà occupazionali del nostro paese. Anche se molto spesso il migrante si collega ad una rete già esistente di rapporti soprattutto amicali presenti in un territorio, permane comunque la necessità di orientamento e di contatto con realtà organizzate. Si prevede di poter fornire ai migranti informazioni il più complete e utili possibile sui servizi presenti sul territorio, le opportunità per la ricerca di abitazione, corsi di lingua, possibilità di accedere al sistema sanitario. Inoltre si cercherà di dare un orientamento rispetto ai soggetti che offrono servizi di incrocio domanda-offerta di lavoro nonché eventuali opportunità di formazione educativa e professionale. Il più possibile si cercherà di sistematizzare tali informazioni in una vera e propria guida al paese che possa essere usufruibile anche da soggetti locali. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AB.3.1 – osservazione e orientamento

AB.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo

AB.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario

AB 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo

AB.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo

AB. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

FRANCIA - PARIGI Descrizione delle attività OSP.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’otte nimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

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Il progetto prevede una fase di inserimento dei volontari in modo da far conoscere loro il contesto lavorativo e il contesto locale di riferimento. L’attività è trasversale a tutto il progetto e prevede anche il rafforzamento della lingua locale (ove non già in possesso del volontario) in modo da garantire una sua maggior autonomia organizzativa e di movimento. Il volontario proseguirà poi nella conoscenza della attività e servizi di consulenza e orientamento implementati dal Patronato e parteciperà alle sessioni di aggiornamento normativo assieme allo staff locale. Si prevede di affiancare al servizio ordinario un servizio di ascolto delle persone in modo da poter percepire maggiormente i bisogni delle persone. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AP.1.1 – osservazione e orientamento

AP.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua

AP.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi

AP 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi

AP.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

OSP 2 – Rafforzare e promuovere l’identità cultural e italiana Si prevede di organizzare una serie di eventi, incontri, percorsi formativi rivolti sia alla comunità italiana sia alla comunità locale (in particolare se oriunda). Indicativamente si potranno prevedere:

- Cicli di proiezioni cinematografiche - Cicli di lettura/presentazioni libri - Corsi di lingua italiana - Corsi di formazione professionale su professionalità tipiche italiane (ad es. cucina) - Incontri di conoscenza, scambio e confronto.

Si prevede inoltre che possano essere realizzate interviste a testimoni privilegiati della comunità italiana, a giovani e ad associazioni di italiani in modo da rafforzare la conoscenza stessa della comunità e predisporre eventuali interventi ad hoc Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AP.2.1 – osservazione e orientamento

AP.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri

AP.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri

AP 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AP.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AP. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

OSP 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti L’obiettivo vuole incontrare i nuovi migranti, in particolare giovani, che migrano per ragioni di studio o lavoro. I dati ci hanno indicato una realtà che in tutte le aree si presenta in aumento per rispondere anche alle difficoltà occupazionali del nostro paese. Anche se molto spesso il migrante si collega ad una rete già esistente di rapporti soprattutto amicali presenti in un territorio, permane comunque la necessità di orientamento e di contatto con realtà organizzate.

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Si prevede di poter fornire ai migranti informazioni il più complete e utili possibile sui servizi presenti sul territorio, le opportunità per la ricerca di abitazione, corsi di lingua, possibilità di accedere al sistema sanitario. Inoltre si cercherà di dare un orientamento rispetto ai soggetti che offrono servizi di incrocio domanda-offerta di lavoro nonché eventuali opportunità di formazione educativa e professionale. Il più possibile si cercherà di sistematizzare tali informazioni in una vera e propria guida al paese che possa essere usufruibile anche da soggetti locali. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AP.3.1 – osservazione e orientamento

AP.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo

AP.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario

AP 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo

AP.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo

AP. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

PAESI BASSI - UTRECHT Descrizione delle attività OSU.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’otte nimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani Il progetto prevede una fase di inserimento dei volontari in modo da far conoscere loro il contesto lavorativo e il contesto locale di riferimento. L’attività è trasversale a tutto il progetto e prevede anche il rafforzamento della lingua locale (ove non già in possesso del volontario) in modo da garantire una sua maggior autonomia organizzativa e di movimento. Il volontario proseguirà poi nella conoscenza della attività e servizi di consulenza e orientamento implementati dal Patronato e parteciperà alle sessioni di aggiornamento normativo assieme allo staff locale. Si prevede di affiancare al servizio ordinario un servizio di ascolto delle persone in modo da poter percepire maggiormente i bisogni delle persone. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AU.1.1 – osservazione e orientamento

AU.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua

AU.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi

AU 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi

AU.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

OSU 2 – Rafforzare e promuovere l’identità cultural e italiana Si prevede di organizzare una serie di eventi, incontri, percorsi formativi rivolti sia alla comunità italiana sia alla comunità locale (in particolare se oriunda). Indicativamente si potranno prevedere:

- Cicli di proiezioni cinematografiche - Cicli di lettura/presentazioni libri - Corsi di lingua italiana - Corsi di formazione professionale su professionalità tipiche italiane (ad es. cucina) - Incontri di conoscenza, scambio e confronto.

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Si prevede inoltre che possano essere realizzate interviste a testimoni privilegiati della comunità italiana, a giovani e ad associazioni di italiani in modo da rafforzare la conoscenza stessa della comunità e predisporre eventuali interventi ad hoc Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AU.2.1 – osservazione e orientamento

AU.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri

AU.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri

AU 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AU.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

AU. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

OSU 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti L’obiettivo vuole incontrare i nuovi migranti, in particolare giovani, che migrano per ragioni di studio o lavoro. I dati ci hanno indicato una realtà che in tutte le aree si presenta in aumento per rispondere anche alle difficoltà occupazionali del nostro paese. Anche se molto spesso il migrante si collega ad una rete già esistente di rapporti soprattutto amicali presenti in un territorio, permane comunque la necessità di orientamento e di contatto con realtà organizzate. Si prevede di poter fornire ai migranti informazioni il più complete e utili possibile sui servizi presenti sul territorio, le opportunità per la ricerca di abitazione, corsi di lingua, possibilità di accedere al sistema sanitario. Inoltre si cercherà di dare un orientamento rispetto ai soggetti che offrono servizi di incrocio domanda-offerta di lavoro nonché eventuali opportunità di formazione educativa e professionale. Il più possibile si cercherà di sistematizzare tali informazioni in una vera e propria guida al paese che possa essere usufruibile anche da soggetti locali. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AU.3.1 – osservazione e orientamento

AU.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo

AU.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario

AU 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo

AU.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo

AU. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

REGNO UNITO – LONDRA - BEDFORD Descrizione delle attività OSLB.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ott enimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani Il progetto prevede una fase di inserimento dei volontari in modo da far conoscere loro il contesto lavorativo e il contesto locale di riferimento. L’attività è trasversale a tutto il progetto e prevede anche il rafforzamento della lingua locale (ove non già in possesso del volontario) in modo da garantire una sua maggior autonomia organizzativa e di movimento. Il volontario proseguirà poi

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nella conoscenza della attività e servizi di consulenza e orientamento implementati dal Patronato e parteciperà alle sessioni di aggiornamento normativo assieme allo staff locale. Si prevede di affiancare al servizio ordinario un servizio di ascolto delle persone in modo da poter percepire maggiormente i bisogni delle persone. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ALB.1.1 – osservazione e orientamento

ALB.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua

ALB.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi

ALB 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi

ALB.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

OSLB 2 – Rafforzare e promuovere l’identità cultura le italiana Si prevede di organizzare una serie di eventi, incontri, percorsi formativi rivolti sia alla comunità italiana sia alla comunità locale (in particolare se oriunda). Indicativamente si potranno prevedere:

- Cicli di proiezioni cinematografiche - Cicli di lettura/presentazioni libri - Corsi di lingua italiana - Corsi di formazione professionale su professionalità tipiche italiane (ad es. cucina) - Incontri di conoscenza, scambio e confronto.

Si prevede inoltre che possano essere realizzate interviste a testimoni privilegiati della comunità italiana, a giovani e ad associazioni di italiani in modo da rafforzare la conoscenza stessa della comunità e predisporre eventuali interventi ad hoc Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ALB.2.1 – osservazione e orientamento

ALB.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri

ALB.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri

ALB 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

ALB.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni

ALB. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

OSLB 3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti L’obiettivo vuole incontrare i nuovi migranti, in particolare giovani, che migrano per ragioni di studio o lavoro. I dati ci hanno indicato una realtà che in tutte le aree si presenta in aumento per rispondere anche alle difficoltà occupazionali del nostro paese. Anche se molto spesso il migrante si collega ad una rete già esistente di rapporti soprattutto amicali presenti in un territorio, permane comunque la necessità di orientamento e di contatto con realtà organizzate. Si prevede di poter fornire ai migranti informazioni il più complete e utili possibile sui servizi presenti sul territorio, le opportunità per la ricerca di abitazione, corsi di lingua, possibilità di accedere al sistema sanitario. Inoltre si cercherà di dare un orientamento rispetto ai soggetti che offrono servizi di incrocio domanda-offerta di lavoro nonché eventuali opportunità di formazione educativa e professionale.

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Il più possibile si cercherà di sistematizzare tali informazioni in una vera e propria guida al paese che possa essere usufruibile anche da soggetti locali. Attività/Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ALB.3.1 – osservazione e orientamento

ALB.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo

ALB.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario

ALB 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo

ALB.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo

ALB. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

9.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L’ESPL ETAMENTO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSI ONALITA’ IMPEGNATE E LA LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITA’ Si individuano le seguenti risorse umane comuni alle diverse aree. All’interno di ogni area geografica tali risorse saranno trasversali alle diverse azioni:

• un presidente delle ACLI , che rappresenterà le ACLI presso i COMITES e gli interlocutori istituzionali

• un presidente del Patronato ACLI , che sarà impegnato nell’obiettivo di rafforzare la rete e la relazione con i diversi soggetti sul territorio ed in Italia

• un responsabile di sede e almeno un Operatore di Patronato ACLI per lo svolgimento l’attività ordinaria e che forniranno le informazioni utili per la realizzazione delle attività. Inoltre contribuiranno con la loro presenza ed intervento alla formazione dei giovani in servizio civile accompagnandoli nell’esperienza giornaliera di assistenza ai cittadini (sportello pensioni e, dove presente orienta giovani), nella redazione della scheda intervista guidata per la raccolta di storie in emigrazione e di associazionismo in emigrazione, anche per la rilevazione dei fabbisogni da somministrare alla comunità italiana, nella strutturazione dei vademecum orientativi. Il responsabile di sede è anche operatore locale di progetto e deve supportare l’inserimento dei giovani in servizio civile nel lavoro quotidiano e nel progetto.

• 2 operatori di sportello , che accompagnino l’inserimento e le mansioni dei volontari di servizio civile

A queste si aggiungono risorse umane specifiche per ogni località e per ogni obiettivo specifico: ARGENTINA - BUENOS AIRES OSBA.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

• 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale • 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

OSBA 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

• 1 consulente per la predisposizione delle interviste • 3 operatori volontari per la realizzazione delle interviste • 3 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri • 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

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BRASILE – SAN PAOLO OSP.1 – potenziare l’assistenza agli anziani

• 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale • 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

OSP.2 – approfondimento sulla migrazione italiana in loco

• 1 consulente per la predisposizione della scheda intervista guidata • 3 operatori volontari per la somministrazione della scheda • 1 consulente per la elaborazione della scheda • 1 operatore volontario per la raccolta dati per lo studio comparativo

URUGUAY - MONTEVIDEO OSM.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

• 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale • 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

OSM 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

• 1 consulente per la predisposizione delle interviste • 3 operatori volontari per la realizzazione delle interviste • 3 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri • 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

STATI UNITI - NEW YORK OSNY.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

• 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale • 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

OSNY 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

• 1 consulente per la predisposizione delle interviste • 3 operatori volontari per la realizzazione delle interviste • 3 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri • 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

OSNY.3 Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

• 1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli • 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo • 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

AUSTRALIA – MELBOURNE - SYDNEY OSMS.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

• 4 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale • 2 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

OSMS 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

• 2 consulente per la predisposizione delle interviste • 6 operatori volontari per la realizzazione delle interviste • 6 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri • 2 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

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OSMS.3 Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti • 2 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli • 2 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo • 2 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

SVIZZERA OSL 1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

• 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale • 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

OSL 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

• 1 consulente per la predisposizione delle interviste • 3 operatori volontari per la realizzazione delle interviste • 3 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri • 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

OSL.3 Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

• 1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli • 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo • 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo • 2 operatori volontari per la mappatura delle istituzioni e dei soggetti sul territorio da

indicare nel vademecum GERMANIA - COLONIA OSC.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

• 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale • 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

OSC 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

• 1 consulente per la predisposizione delle interviste • 3 operatori volontari per la realizzazione delle interviste • 3 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri • 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

OSC.3 Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

• 1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli • 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo • 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

BELGIO - BRUXELLES OSB.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

• 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale • 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

OSB 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

• 1 consulente per la predisposizione delle interviste • 3 operatori volontari per la realizzazione delle interviste • 3 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri • 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

OSB.3 Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

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• 1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli • 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo • 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

FRANCIA - PARIGI OSP.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

• 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale • 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

OSP 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

• 1 consulente per la predisposizione delle interviste • 3 operatori volontari per la realizzazione delle interviste • 3 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri • 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

OSP.3 Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

• 1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli • 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo • 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

PAESI BASSI - UTRECHT OSU.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

• 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale • 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

OSU 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

• 1 consulente per la predisposizione delle interviste • 3 operatori volontari per la realizzazione delle interviste • 3 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri • 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

OSU.3 Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

• 1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli • 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo • 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

REGNO UNITO – LONDRA – BEDFORD OSLB.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

• 4 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale • 2 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

OSLB 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

• 2 consulente per la predisposizione delle interviste • 6 operatori volontari per la realizzazione delle interviste • 6 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri • 2 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

OSLB.3 Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

• 2 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli • 2 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo

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• 2 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo 9.3 RUOLO ED ATTIVITA’ PREVISTE PER I VOLONTARI NEL L’AMBITO DEL PROGETTO Visto che lo schema di intervento presenta omogeneità tra le diverse sedi di progetto, considerando che, seppur con intensità diversa, i bisogni rilevati sono identici, il ruolo dei volontari nelle attività previste viene delineato a partire dagli obiettivi specifici con le dovute precisazioni in caso di differenze tra le diverse località Lo schema di intervento segue una sua omogeneità tra le diverse aree geografiche. Esso ricalca le attività che il Patronato e le ACLI svolgono abitualmente a supporto della comunità italiana con alcuni elementi di innovazione per venire maggiormente incontro ai bisogni emergenti dei cittadini italiani all’estero. Pertanto l’individuazione del ruolo e delle attività previste per i volontari in servizio civile si utilizzerà il seguente schema che segue i comuni obiettivi specifici con le dovute precisazioni in caso di differenziazione tra le diverse località. OS.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani I volontari, dopo un primo momento di conoscenza dei servizi offerti e del contesto locale saranno inseriti a supporto dello staff locale di progetto, costantemente seguiti dall’OLP: I volontari si occuperanno di:

- Prima accoglienza e orientamento dei cittadini italiani ai diversi servizi - Ascolto dei bisogni delle persone - Raccolta informazioni e predisposizione di materiale informativo - Partecipazione a momenti di aggiornamento

OS.2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana I volontari con il supporto delle altre figure previste dal progetto si occuperanno di:

- Co-progettazione di percorsi e incontri formativi, informativi e culturali - Predisposizione degli spazi per gli incontri - Predisposizione del materiale per gli incontri - Stesura di report degli incontri - Co-predisposizione delle interviste da realizzare e individuazione delle persone e

associazioni da intervistare - Collaborazione nella realizzazione degli incontri - Elaborazione del materiale raccolto

OS.3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti (obiettivo non previsto per le sedi di Buenos Aires e Montevideo) I volontari, affiancando gli operatori di Patronato e le altre figure previste da progetto si occuperanno di:

- Raccolta di materiale informativo nell’ambito dell’abitazione, sanità, lavoro, percorsi formativi ed educativi

- Sistematizzazione del materiale raccolto - Co-realizzazione del materiale finale per il pubblico

Per maggiore chiarezza seguono le tabelle riassuntive dei piani di attuazione delle singole aree geografiche: ARGENTINA - BUENOS AIRES

Obiettivi specifici Attività Personale coinvolto Ruolo volontari di servizio civile

OSBA.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

ABA.1.1 – osservazione e orientamento ABA.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua

operatori di patronato 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale 1 formatore per l’aggiornamento sulla

- Prima accoglienza e orientamento dei cittadini italiani ai diversi servizi

- Ascolto dei bisogni delle persone

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ABA.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi ABA 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi ABA.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

legislazione italiana e locale operatori di sportello

- Raccolta informazioni e predisposizione di materiale informativo

- Partecipazione a momenti di aggiornamento

OSBA 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

ABA.2.1 – osservazione e orientamento ABA.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri ABA.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri ABA 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni ABA.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni ABA. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

1 consulente per la predisposizione delle interviste 3 operatori volontari per la realizzazione delle interviste 3 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

- Co-progettazione di percorsi e incontri formativi, informativi e culturali

- Predisposizione degli spazi per gli incontri

- Predisposizione del materiale per gli incontri

- Stesura di report degli incontri

- Co-predisposizione delle interviste da realizzare e individuazione delle persone e associazioni da intervistare

- Collaborazione nella realizzazione degli incontri

- Elaborazione del materiale raccolto

SAN PAOLO DEL BRASILE Obiettivi specifici Attività Personale coinvolto Ruolo volontari di

servizio civile OSP.1 – potenziare l’assistenza agli anziani

ASP.1.1 – osservazione e orientamento ASP.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua ASP.1.3 –attività di sportello ASP.1.4 – sessioni di aggiornamento sulla legislazione italiana e locale in materia socio-previdenziale e sanitaria ASP.1.5 – individuazione della rete locale di riferimento

- 2 volontario per prendere contatti con la comunità locale - 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale

- operatori di sportello

- supporto all’accoglienza - preparazione delle sessioni di aggiornamento - ricerca legislativa per gli aggiornamenti - supporto alle attività di sportello

OSP.2 – approfondimento sulla migrazione italiana in

ASP.2.1 – osservazione e orientamento

- 1 consulente per la predisposizione della

- realizzazione delle schede e interviste guidate su indicazione

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loco ASP.2.2 – studio e/o rafforzamento della lingua ASP.2.3 – predisposizione scheda rilevamento bisogni e intervista guidata anche con il supporto dei materiali di Banca Etica ASP.2.4 – studio dati CENSIS ASP.2.5 – somministrazione scheda ASP.2.6 – elaborazione risultati ASP.2.7 – raccolta dati per la valorizzazione delle storie di emigrazione e di associazione in emigrazione

scheda di rilevamento dei bisogni - 3 volontari per la somministrazione della scheda - 1 consulente per la elaborazione della scheda - 1 volontario per la raccolta dati

del consulente che le elaborerà - somministrazione delle schede - elaborazione di alcuni passaggi dell’analisi dei dati - raccolta dati

URUGUAY - MONTEVIDEO

Obiettivi specifici Attività Personale coinvolto Ruolo volontari di servizio civile

OSM.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

AM.1.1 – osservazione e orientamento AM.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua AM.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi AM 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi AM.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

operatori di patronato 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale operatori di sportello

- Prima accoglienza e orientamento dei cittadini italiani ai diversi servizi

- Ascolto dei bisogni delle persone

- Raccolta informazioni e predisposizione di materiale informativo

- Partecipazione a momenti di aggiornamento

OSM 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

AM.2.1 – osservazione e orientamento AM.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri AM.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri AM 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AM.2.5 – Realizzazione delle

1 consulente per la predisposizione delle interviste 3 operatori volontari per la realizzazione delle interviste 3 volontari locali per la predisposizione e realizzazione dei percorsi/incontri 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

- Co-progettazione di percorsi e incontri formativi, informativi e culturali

- Predisposizione degli spazi per gli incontri

- Predisposizione del materiale per gli incontri

- Stesura di report degli incontri

- Co-predisposizione delle interviste da realizzare e individuazione delle persone e

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interviste e incontri con testimoni e associazioni AM. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

associazioni da intervistare

- Collaborazione nella realizzazione degli incontri

- Elaborazione del materiale raccolto

STATI UNITI - NEW YORK

Obiettivi specifici Attività Personale coinvolto Ruolo volontari di servizio civile

OSNY.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

ANY.1.1 – osservazione e orientamento ANY.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua ANY.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi ANY 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi ANY.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

operatori di patronato 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale operatori di sportello

- supporto all’accoglienza e all’ascolto - preparazione delle sessioni di aggiornamento - ricerca legislativa per gli aggiornamenti - supporto alle attività di sportello

OSNY 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

ANY.2.1 – osservazione e orientamento ANY.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri ANY.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri ANY 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni ANY.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni ANY. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

1 consulente per la predisposizione della scheda intervista guidata 3 operatori volontari per la somministrazione della scheda 1 consulente per la elaborazione della scheda 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

- realizzazione delle schede delle interviste - strutturazione del campione da intervistare - raccolta di informazioni ad integrazione delle interviste - realizzazione delle interviste - elaborazione di parte dell’analisi del materiale raccolto - preparazione logistica degli incontri di presentazione ricerca

OSNY.3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

ANY.3.1 – osservazione e orientamento ANY.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo ANY.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario

1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale

Raccolta di materiale informativo nell’ambito dell’abitazione, sanità, lavoro, percorsi formativi ed educativi Sistematizzazione del materiale raccolto Co-realizzazione del materiale finale per il

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ANY 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo ANY.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo ANY. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

informativo pubblico

AUSTRALIA – MELBOURNE - SIDNEY

Obiettivi specifici Attività Personale coinvolto Ruolo volon tari di servizio civile

OSMS.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

AMS.1.1 – osservazione e orientamento AMS.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua AMS.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi AMS 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi AMS.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

operatori di patronato 4 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale 2 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale operatori di sportello

- supporto all’accoglienza e all’ascolto - preparazione delle sessioni di aggiornamento - ricerca legislativa per gli aggiornamenti - supporto alle attività di sportello

OSMS 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

AMS.2.1 – osservazione e orientamento AMS.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri AMS.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri AMS 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AMS.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AMS. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

2 consulente per la predisposizione della scheda intervista guidata 6 operatori volontari per la somministrazione della scheda 2 consulente per la elaborazione della scheda 2 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

- realizzazione delle schede delle interviste - strutturazione del campione da intervistare - raccolta di informazioni ad integrazione delle interviste - realizzazione delle interviste - elaborazione di parte dell’analisi del materiale raccolto - preparazione logistica degli incontri di presentazione ricerca

OSMS.3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

AMS.3.1 – osservazione e orientamento AMS.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo AMS.3.3 - raccolta

2 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli 2 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo 2 operatore volontario

Raccolta di materiale informativo nell’ambito dell’abitazione, sanità, lavoro, percorsi formativi ed educativi Sistematizzazione del materiale raccolto

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informazioni sull’ambito sanitario AMS 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo AMS.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo AMS. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

per l’elaborazione grafica del materiale informativo

Co-realizzazione del materiale finale per il pubblico

SVIZZERA - LUGANO

Obiettivi specifici Attività Personale coinvolto Ruolo volontari di servizio civile

OSL.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

AL.1.1 – osservazione e orientamento AL.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua AL.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi AL 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi AL.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

operatori di patronato 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale operatori di sportello

- supporto all’accoglienza e all’ascolto - preparazione delle sessioni di aggiornamento - ricerca legislativa per gli aggiornamenti - supporto alle attività di sportello

OSL 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

AL.2.1 – osservazione e orientamento AL.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri AL.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri AL 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AL.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AL. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

1 consulente per la predisposizione della scheda intervista guidata 3 operatori volontari per la somministrazione della scheda 1 consulente per la elaborazione della scheda 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

- realizzazione delle schede delle interviste - strutturazione del campione da intervistare - raccolta di informazioni ad integrazione delle interviste - realizzazione delle interviste - elaborazione di parte dell’analisi del materiale raccolto - preparazione logistica degli incontri di presentazione ricerca

OSL.3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

AL.3.1 – osservazione e orientamento AL.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo AL.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario AL 3.4 – raccolta informazioni

1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

Raccolta di materiale informativo nell’ambito dell’abitazione, sanità, lavoro, percorsi formativi ed educativi Sistematizzazione del materiale raccolto Co-realizzazione del materiale finale per il pubblico

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sull’ambito educativo AL.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo AL. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

GERMANIA - COLONIA

Obiettivi specifici Attività Personale coinvolto Ruolo volontari di servizio civile

OSC.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

AC.1.1 – osservazione e orientamento AC.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua AC.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi AC 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi AC.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

operatori di patronato 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale operatori di sportello

- supporto all’accoglienza e all’ascolto - preparazione delle sessioni di aggiornamento - ricerca legislativa per gli aggiornamenti - supporto alle attività di sportello

OSC 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

AC.2.1 – osservazione e orientamento AC.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri AC.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri AC 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AC.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AC. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

1 consulente per la predisposizione della scheda intervista guidata 3 operatori volontari per la somministrazione della scheda 1 consulente per la elaborazione della scheda 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

- realizzazione delle schede delle interviste - strutturazione del campione da intervistare - raccolta di informazioni ad integrazione delle interviste - realizzazione delle interviste - elaborazione di parte dell’analisi del materiale raccolto - preparazione logistica degli incontri di presentazione ricerca

OSC.3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

AC.3.1 – osservazione e orientamento AC.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo AC.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario AC 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo AC.3.5 – raccolta informazioni

1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

Raccolta di materiale informativo nell’ambito dell’abitazione, sanità, lavoro, percorsi formativi ed educativi Sistematizzazione del materiale raccolto Co-realizzazione del materiale finale per il pubblico

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sull’ambito lavorativo AC. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

BELGIO - BRUXELLES

Obiettivi specifici Attività Personale coinvolto Ruolo volontari di servizio civile

OSB.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

AB.1.1 – osservazione e orientamento AB.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua AB.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi AB 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi AB.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

operatori di patronato 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale operatori di sportello

- supporto all’accoglienza e all’ascolto - preparazione delle sessioni di aggiornamento - ricerca legislativa per gli aggiornamenti - supporto alle attività di sportello

OSB 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

AB.2.1 – osservazione e orientamento AB.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri AB.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri AB 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AB.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AB. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

1 consulente per la predisposizione della scheda intervista guidata 3 operatori volontari per la somministrazione della scheda 1 consulente per la elaborazione della scheda 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

- realizzazione delle schede delle interviste - strutturazione del campione da intervistare - raccolta di informazioni ad integrazione delle interviste - realizzazione delle interviste - elaborazione di parte dell’analisi del materiale raccolto - preparazione logistica degli incontri di presentazione ricerca

OSB.3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

AB.3.1 – osservazione e orientamento AB.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo AB.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario AB 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo AB.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo AB. 3.6 - sistematizzazione del materiale e

1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

Raccolta di materiale informativo nell’ambito dell’abitazione, sanità, lavoro, percorsi formativi ed educativi Sistematizzazione del materiale raccolto Co-realizzazione del materiale finale per il pubblico

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predisposizione guida

FRANCIA - PARIGI

Obiettivi specifici Attività Personale coinvolto Ruolo volontari di servizio civile

OSP.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

AP.1.1 – osservazione e orientamento AP.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua AP.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi AP 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi AP.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

operatori di patronato 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale operatori di sportello

- supporto all’accoglienza e all’ascolto - preparazione delle sessioni di aggiornamento - ricerca legislativa per gli aggiornamenti - supporto alle attività di sportello

OSP 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

AP.2.1 – osservazione e orientamento AP.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri AP.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri AP 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AP.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AP. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

1 consulente per la predisposizione della scheda intervista guidata 3 operatori volontari per la somministrazione della scheda 1 consulente per la elaborazione della scheda 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

- realizzazione delle schede delle interviste - strutturazione del campione da intervistare - raccolta di informazioni ad integrazione delle interviste - realizzazione delle interviste - elaborazione di parte dell’analisi del materiale raccolto - preparazione logistica degli incontri di presentazione ricerca

OSP.3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

AP.3.1 – osservazione e orientamento AP.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo AP.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario AP 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo AP.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo AP. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

Raccolta di materiale informativo nell’ambito dell’abitazione, sanità, lavoro, percorsi formativi ed educativi Sistematizzazione del materiale raccolto Co-realizzazione del materiale finale per il pubblico

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PAESI BASSI - UTRECHT

Obiettivi specifici Attivit à Personale coinvolto Ruolo volontari di servizio civile

OSU.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

AU.1.1 – osservazione e orientamento AU.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua AU.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi AU 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi AU.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

operatori di patronato 2 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale 1 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale operatori di sportello

- supporto all’accoglienza e all’ascolto - preparazione delle sessioni di aggiornamento - ricerca legislativa per gli aggiornamenti - supporto alle attività di sportello

OSU 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

AU.2.1 – osservazione e orientamento AU.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri AU.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri AU 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AU.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni AU. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

1 consulente per la predisposizione della scheda intervista guidata 3 operatori volontari per la somministrazione della scheda 1 consulente per la elaborazione della scheda 1 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

- realizzazione delle schede delle interviste - strutturazione del campione da intervistare - raccolta di informazioni ad integrazione delle interviste - realizzazione delle interviste - elaborazione di parte dell’analisi del materiale raccolto - preparazione logistica degli incontri di presentazione ricerca

OSU.3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

AU.3.1 – osservazione e orientamento AU.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo AU.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario AU 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo AU.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo AU. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

1 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli 1 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo 1 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

Raccolta di materiale informativo nell’ambito dell’abitazione, sanità, lavoro, percorsi formativi ed educativi Sistematizzazione del materiale raccolto Co-realizzazione del materiale finale per il pubblico

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REGNO UNITO – LONDRA - BEDFORD

Obiettivi specifici Attività Personale coinvolto Ruolo volontari di servizio civile

OSLB.1 – Migliorare i servizi di assistenza all’ottenimento dei diritti assistenziali e previdenziali dei cittadini italiani

ALB.1.1 – osservazione e orientamento ALB.1.2 – studio e/o rafforzamento della lingua ALB.1.3 –servizi di consulenza ai cittadini italiani e oriundi ALB 1.4 – servizio di ascolto ai cittadini italiani e oriundi ALB.1.5 – formazione e aggiornamento sulla normativa italiana e locale

operatori di patronato 4 operatori volontari per prendere contatti con la comunità locale 2 formatore per l’aggiornamento sulla legislazione italiana e locale operatori di sportello

- supporto all’accoglienza e all’ascolto - preparazione delle sessioni di aggiornamento - ricerca legislativa per gli aggiornamenti - supporto alle attività di sportello

OSLB 2 – Rafforzare e promuovere l’identità culturale italiana

ALB.2.1 – osservazione e orientamento ALB.2.2 – Ideazione dei cicli di percorsi/incontri ALB.2.3 – Realizzazione dei percorsi/incontri ALB 2.4 – Preparazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni ALB.2.5 – Realizzazione delle interviste e incontri con testimoni e associazioni ALB. 2.6 – elaborazione del materiale raccolto

2 consulente per la predisposizione della scheda intervista guidata 6 operatori volontari per la somministrazione della scheda 2 consulente per la elaborazione della scheda 2 operatore volontario l’elaborazione finale del materiale raccolto

- realizzazione delle schede delle interviste - strutturazione del campione da intervistare - raccolta di informazioni ad integrazione delle interviste - realizzazione delle interviste - elaborazione di parte dell’analisi del materiale raccolto - preparazione logistica degli incontri di presentazione ricerca

OSLB.3 – Migliorare i servizi di orientamento per i nuovi migranti

ALB.3.1 – osservazione e orientamento ALB.3.2 – raccolta di informazioni sull’ambito abitativo ALB.3.3 - raccolta informazioni sull’ambito sanitario ALB 3.4 – raccolta informazioni sull’ambito educativo ALB.3.5 – raccolta informazioni sull’ambito lavorativo ALB. 3.6 - sistematizzazione del materiale e predisposizione guida

2 operatore volontario per l’accoglienza presso gli sportelli 2 operatore volontario per la raccolta di materiale informativo 2 operatore volontario per l’elaborazione grafica del materiale informativo

Raccolta di materiale informativo nell’ambito dell’abitazione, sanità, lavoro, percorsi formativi ed educativi Sistematizzazione del materiale raccolto Co-realizzazione del materiale finale per il pubblico

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10) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

11) Modalità di fruizione del vitto e alloggio: 27

12) Numero posti senza vitto e alloggio:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Mesi di permanenza all’estero ed eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Minimo 9 mesi. In aggiunta agli obblighi descritti dall’allegato alla lettera di assegnazione verrà richiesta ai volontari una flessibilità oraria e l’eventuale impegno nei giorni festivi (solo in occasione di manifestazioni, convegni congressi propri del sistema Acli locale o internazionale), che verranno verificati con i singoli volontari in fase di comune programmazione operativa delle attività nelle sedi di assegnazione con i rispettivi OLP.

CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

16) Particolari condizioni di rischio per la realizzazione del progetto connesse alla situazione politica e sociale esistente nell’area d’intervento prescelta:

ARGENTINA

27

1400

5

NESSUNO

Il numero dei volontari da impiegare nel progetto è, così ripartito: - ARGENTINA, Buenos Aires 3 - BRASILE, San Paolo 2 - URUGUAY, Montevideo: 2 - STATI UNITI, New York: 2 - AUSTRALIA, Melbourne: 2, Sydney: 2 - SVIZZERA, Lugano: 2 - GERMANIA, Colonia 2; - BELGIO, Bruxelles: 2 - FRANCIA, Parigi: 2 - OLANDA, Utrecht: 2 - REGNO UNITO, Londra: 2, Bedford: 2

Tutte le sedi di assegnazione forniranno ai volontari di servizio civile la disponibilità di soluzioni di alloggio: - presso locali di foresteria ACLI/Patronato/Enaip ospitanti, - presso ostelli, strutture alberghiere ed istituti religiosi, sulla base di apposite convenzioni - in appartamento o camere in appartamento, con o senza modalità bed and breakfast Soluzioni di vitto: - presso esercizi di ristorazione sulla base di apposite convenzioni

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Rischi politici e di ordine pubblico MICROCRIMINALITA’: si registrano fenomeni diffusi di criminalità/micro-criminalità, soprattutto nella provincia di Buenos Aires ed in alcuni centri urbani. E’ necessario aumentare comunque il livello di attenzione durante le ore serali e notturne, soprattutto nelle aree più lontane dal centro città. In quelle fasce orarie tuttavia non sono previste attività di progetto e i volontari saranno invitati a spostarsi individualmente in quegli orari. In generale, il paese condivide con il resto del mondo, la crescente esposizione al rischio del terrorismo internazionale. Rischi sanitari MALATTIE ENDEMICHE: la febbre dengue è endemica nel Paese. Il diffondersi della malattia è infatti legato alle elevate temperature della stagione estiva, mentre nei mesi invernali il rischio di contagio è basso. Sono stati riscontrati nel Paese casi di “Zika virus”, malattiva virale trasmessa dalla zanzara “aedes aegypti”, responsabile anche della “dengue” e della “Chikunguya”. Si segnalano inoltre casi isolati di febbre emorragica nella zona rurale di Santa Fe’ e di tubercolosi nella circoscrizione consolare di Bahia Blanca. Nei primi mesi del 2016 si sono verificati numerosi casi di contagio da influenza H1N1. Le categorie più vulnerabili al virus sono adulti di età superiore a 65 anni e bambini di età inferiore a 5 anni, donne in gravidanza, individui affetti da malattie croniche (diabete, gravi malattie cardiovascolari, malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio e altre condizioni che limitano la funzione respiratoria, ecc.) ed individui immunodepressi. AUSTRALIA Rischi politici e di ordine pubblico MICROCRIMINALITA’: l'Australia può essere definita in linea generale un Paese sicuro. La criminalità non desta grandi preoccupazioni, tuttavia nelle grandi città occorre adottare le comuni misure di prudenza. Cresce la minaccia terroristica a causa della partecipazione australiana nei conflitti in Afghanistan e Iraq. Di recente sono state infatti scoperte cellule terroristiche a Brisbane e Sydney. ATTENTATI TERRORISTICI: a Sydney si è verificato un atto terroristico nel dicembre 2014. Nello stesso settembre 2014 il Governo australiano ha innalzato la soglia di rischio terrorismo al livello massimo. Altri rischi FAUNA E FLORA: è elevato il numero di bagnanti annegati in conseguenza delle forti correnti oceaniche che interessano l’intera costa australiana. E’ preferibile evitare di bagnarsi nei mesi più caldi dell’anno (dicembre-marzo) per la possibile presenza di meduse il cui contatto può talvolta avere anche effetti letali, soprattutto nelle zone tropicali del Territorio del Nord, Western Australia ma anche nelle zone centrali e meridionali. Il pericolo di squali si presenta su tutta la costa, soprattutto nel Queensland. V’è altresì pericolo di coccodrilli sulle spiagge del Nord Queensland e del Territorio del Nord. I pericoli sono connessi alla natura, alla fauna e al clima, anche a causa dell’estensione del Paese in gran parte desertico e alla presenza di numerosi animali ed insetti pericolosi. Avvertenze Si consiglia di:

• evitare di attraversare ponti inondati se non si è sicuri della profondità dell’acqua; • non guidare in una nuvola di polvere e di attendere che si posi; • prestare attenzione agli animali selvatici lungo la strada e, in caso d’incidente, non

abbandonare per nessun motivo il veicolo. • evitare di recarsi in spiagge isolate o non sorvegl iate, soprattutto per la possibile

presenza in acqua di meduse, squali e coccodrilli ( vedi “Zone di cautela”), e campeggiarvi durante la notte per ragioni di sicure zza.

BELGIO Rischi politici e di ordine pubblico ATTI TERRORISTICI: il Belgio, anche in quanto sede delle Istituzioni europee, presenta crescenti rischi di esposizione al terrorismo internazionale. Nella sera del 24 marzo 2016, le Autorità belghe

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hanno abbassato a 3 (su una scala da 1 a 4) il livello di allerta antiterrorismo nel Paese, che era stato elevato a 4 subito dopo gli attentati del 22 marzo 2016. Il livello 3 significa che la minaccia è valutata come “possibile e verosimile”, ma non “imminente”. Nella capitale Bruxelles e in altre località del Paese si verificano frequentemente operazioni anti-terrorismo della polizia (perquisizioni, arresti, blocchi della circolazione) e allerte per sospetti pacchi-bomba (soprattutto, ma non solo, in centri commerciali, stazioni metro e ferroviarie, aeroporti). Avvertenze In aumento risultano gli episodi di micro-criminali tà (scippi, piccoli furti con uso di violenza e minacce) nelle principali agglomerazioni urbane. In particolar modo si consiglia di prestare attenzione in alcune zone centrali di Anve rsa, Bruxelles, Charleroi e Liegi a causa di furti e scippi. Si consiglia di adottare la nece ssaria prudenza, soprattutto nelle ore serali, nelle zone poco frequentate delle principali città ed in particolare nelle immediate vicinanze delle stazioni ferroviarie. In aumento risultano gli episodi di micro-criminali tà (scippi, piccoli furti con uso di violenza e minacce) nelle principali agglomerazioni urbane, come Bruxelles, Anversa, Charleroi e Liegi. BRASILE Rischi politici e di ordine pubblico TENSIONI POLITICHE: Gli sviluppi recenti della situazione politica fa crescere l’attenzione rispetto alla possibilità che si verifichino manifestazioni o assembramenti di protesta che possono degenerare in episodi di violenza. ATTI TERRORISTICI: Il Paese condivide tuttavia con il resto del mondo la crescente esposizione al rischio del terrorismo internazionale. CRIMINALITA’: nonostante l’impegno delle Autorità locali ed i progressi registrati in alcune aree, resta alto il tasso di criminalità, aggravato da un diffuso ricorso all’omicidio anche per futili motivi. Anche nei quartieri di classe media e medio - alta, si verificano con frequenza rapine a mano armata, sequestri-lampo (con richiesta di ritirare denaro al bancomat), e scippi, anche a danno di turisti stranieri. I criminali prendono di mira anche aree turistiche come spiagge, hotel e centri commerciali. La situazione della sicurezza varia secondo le zone del Paese e delle aree di una medesima località (es. centro cittadino, periferie urbane, campagne). Si sottolinea inoltre il crescente pericolo derivante dal traffico di stupefacenti. E' molto pericoloso visitare le zone periferiche delle grandi città ed in particolare le cosiddette "favelas". Le grandi città (San Paolo, Rio de Janeiro, Fortaleza, Recife Salvador ecc.) richiedono cautela a causa della diffusa delinquenza di strada e nelle spiagge (furti e rapine), che prende di mira prevalentemente turisti a volte anche in ore diurne ed in luoghi centrali, incluse le zone prossime ai grandi alberghi e le stesse spiagge. Possono verificarsi anche sequestri lampo per estorsione. Si ricorda che vi sono alcuni periodi dell’anno che richiedono una particolare attenzione. In alcune città (Rio de Janeiro, Salvador, San Paolo, Recife) deve essere adottata particolare cautela nel periodo di Carnevale. Accanto ad eventi culturali e festivi di grande rilievo e bellezza si possono verificare atti di delinquenza a danno dei turisti. In generale, il trasporto in taxi é più sicuro ed é preferibile all'uso dei mezzi pubblici. Rischi sanitari STRUTTURE SANITARIE: Le strutture sanitarie pubbliche sono generalmente carenti, soprattutto nelle regioni del nord, nord-est e centro-ovest del Paese. Quelle private, soprattutto nei principali centri del Paese, sono invece in genere soddisfacenti. MALATTIE ENDEMICHE: La regione Nord-Est del Brasile, in particolare lo Stato del Pernambuco, è attualmente interessata dall’infezione dello “zika vírus”, malattia virale trasmessa dallo “aedes aegypti”, responsabile anche della “dengue” e della “Chikungunya”. Il Ministero della Salute brasiliano ha emesso uno stato di allerta in quella regione dopo la constatazione di migliaia di casi della malattia e la nascita di un numero crescente di bambini portatori di “microcefalia”. L’allerta interessa in particolare le donne in gravidanza o in età fertile. Sebbene sia la regione nord-orientale a registrare il maggior numero di casi, sono stati identificati casi sospetti di microcefalia, anche in altri Stati federali. Per ulteriori approfondimenti si prega di consultare il FOCUS Zika Virus sulla home page del sito Viaggiare Sicuri. L'AIDS è molto diffuso. Si raccomandano pertanto le precauzioni del caso.

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Nei primi mesi del 2016 si sono verificati numerosi casi di contagio da influenza H1N1. Le categorie più vulnerabili al virus sono adulti di età superiore a 65 anni e bambini di età inferiore a 5 anni, donne in gravidanza, individui affetti da malattie croniche (diabete, gravi malattie cardiovascolari, malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio e altre condizioni che limitano la funzione respiratoria, ecc.) individui immunodepressi. Avvertenze

• Si consiglia di adottare una condotta ed un abbigli amento ispirati a sobrietà, evitando in particolare di esibire valori (denaro, gioielli, orologi costosi, come anche il passaporto) o di tenere in mostra oggetti come m acchine fotografiche, borse, portafogli, ecc.

• Si raccomanda particolare prudenza alla guida di un veicolo, in particolare di mantenere i finestrini chiusi specie quando fermi a l semaforo ed evitare di parlare al cellulare.Alcune grandi città brasiliane sono state interessate da manifestazioni di protesta, in larga maggioranza pacifiche, che in al cuni casi sono degenerate in episodi di violenza. Si consiglia ai connazionali d i evitare le manifestazioni e gli assembramenti e di mantenersi informati sulle situa zioni locali tramite i media.

• Qualora si dovessero registrare sintomi tipici del dengue, come febbre, pesantezza, dolore di testa, dolori ossei e nausea, occorre riv olgersi immediatamente a un ospedale. Non bisogna assumere alcuna medicina prim a di aver consultato un medico, e soprattutto non bisogna assumere aspirina o farmaci a base di acido acetilsalicilico.

• Si consiglia pertanto di adottare, durante la perma nenza nel Paese, misure preventive contro le punture di zanzara

FRANCIA Rischi politici e di ordine pubblico ATTI TERRORISTICI: il Paese condivide con il resto dell'Europa la crescente esposizione al rischio terrorismo internazionale soprattutto dopo l'intervento diretto francese nel contrasto al terrorismo in diversi teatri di crisi, tra cui in Mali e, da ultimo, anche in Siria ed Iraq. A seguito degli attentati terroristici di Parigi del 13 novembre 2015, costato la vita ad una cittadina italiana, il Governo francese ha dichiarato lo stato di emergenza, nuovamente prorogato sino alla fine del mese di gennaio 2017, ed ha disposto il ripristino dei controlli di polizia alle frontiere). MICROCRIMINALITA’: le grandi città come Parigi, Marsiglia, Lione e Nizza richiedono particolare attenzione a causa della diffusa microcriminalità a danno di turisti. Sono state registrate numerose denunce per piccoli furti effettuati da persone in moto che accostandosi ai turisti o alle autovetture in sosta ai semafori, scippano borse o valori. TENSIONI SOCIALI: occasioni di pericolo possono crearsi a causa delle tensioni sociali, nelle periferie dei grandi agglomerati urbani. GERMANIA Rischi politici e di ordine pubblico ATTENTATI TERRORISTICI: la Germania condivide con il resto dell’Europa l’esposizione al terrorismo internazionale. A seguito degli attentati di Würzburg (18 luglio 2016), Monaco (22 luglio 2016) e Ansbach (25 luglio 2016) che hanno causato diversi morti e feriti, le autorità tedesche hanno rafforzato le misure di sicurezza. MICROCRIMINALITA’: ancorché il livello di sicurezza nel Paese permanga comunque elevato, anche nelle grandi città tedesche, in particolare Berlino, si assiste ad un sensibile aumento di borseggi e furti. PAESI BASSI Rischi politici e di ordine pubblico ATTI TERRORISTICI: i Paesi Bassi condividono con il resto dell'Europa il rischio di poter essere esposti al terrorismo internazionale. Nel Paese è diffuso il fenomeno del proselitismo jihadista, in particolare nelle città maggiori, fra cui Amsterdam, Rotterdam, L’Aja, Leiden, Utrecht. Per questo motivo, dal 19 marzo 2013, il livello di allerta anti-terrorismo è stato innalzato da limitato a sostanziale e confermato a più riprese.

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MICROCRIMINALITA’: la piccola criminalità è diffusa soprattutto nelle città maggiori Amsterdam, Maastricht, Rotterdam, Eindhoven, Heerlem, L’Aja, Utrecht. Nel centro di Amsterdam (città col maggior tasso di criminalità dei Paesi Bassi) non sono infrequenti piccoli furti anche a danno di turisti. REGNO UNITO Rischi politici e di ordine pubblico ATTI TERRORISTICI: il Regno Unito condivide con il resto dell’Europa il rischio determinato dal terrorismo internazionale. In Gran Bretagna il livello di rischio di attentati terroristici continua a rimanere elevato. Alla luce degli sviluppi in Siria e Iraq, dove sarebbero presenti diverse centinaia di c.d. “foreign fighters” di nazionalità britannica, il 29 agosto 2014 il Regno Unito ha alzato il livello di rischio attentati a 4 (“severe”). MICROCRIMINALITA’: sono frequenti i borseggi, soprattutto a Londra nelle strade frequentate dai turisti o sui mezzi pubblici, mentre si registrano furti di oggetti di valore e di documenti d'identità nelle stanze d'albergo. SVIZZERA Rischi politici e di ordine pubblico ATTENTATI TERRORISTICI: nonostante la situazione relativa alla sicurezza sia al momento buona su tutto il territorio svizzero, il Paese condivide con il resto dell’Europa la crescente esposizione al rischio del terrorismo internazionale. STATI UNITI Rischi politici e di ordine pubblico ATTENTATI TERRORISTICI: l’attuale situazione di sicurezza interna degli Stat i Uniti presenta, in ragione anche dell’impegno americano i n diverse aree di crisi, potenziali ed accresciuti rischi di nuovi attentati soprattutto n elle grandi metropoli. Rischi sanitari MALATTIE ENDEMICHE: si sono riscontrati recentemente casi autoctoni di trasmissione del virus Zika, una malattia virale trasmessa dalla zanzara “aedes aegypti”, responsabile anche della “dengue” e della “chikunguya”, soprattutto in Florida, a Porto Rico e a New York. Altri rischi CICLONI: da giugno a novembre possono verificarsi, in particolare nelle zone caraibiche ed anche a latitudini più basse delle usuali (Florida, Caraibi, Golfo del Messico fino all’Alabama, Louisiana, Mississippi e Texas) fenomeni ciclonici (uragani, tempeste tropicali etc.), che potrebbero provocare forti disagi ed in alcuni casi situazioni di emergenza. URUGUAY Rischi politici e di ordine pubblico MICROCRIMINALITA’: l’Uruguay può essere considerato un Paese relativamente sicuro. Il Paese ha tuttavia conosciuto negli ultimi anni un incremento del tasso di delinquenza comune che ha interessato anche Montevideo. Al riguardo sono sconsigliati, nella Capitale, i quartieri “Borro” (nella periferia nord della capitale), “Cerro Nord” e “Casabó” (nella periferia ovest), “Cuarenta Semanas” (nella periferia nord-ovest), “Euskal Erría” (nella periferia est), considerati “zona rossa” in quanto spesso teatro di gravi fatti di cronaca e difficilmente accessibili alle stesse Forze di Polizia. Il deterioramento delle condizioni di sicurezza ha raggiunto anche i quartieri residenziali della Capitale, come “Pocitos”, “Punta Carretas” e “Carrasco”, che in passato risultavano sicuri. Ultimamente si sono verificati casi di rapine a mano armata in case, appartamenti, banche, ristoranti ed esercizi commerciali, oltre ai già diffusi episodi di microcriminalità tipici delle aree metropolitane. Rischi sanitari MALATTIE ENDEMICHE: come in altri Paesi, anche in Uruguay la tubercolosi è endemica. Sia nelle regioni del Nord (Salto) sia nella città di Montevideo che in quella di Canelones sono stati rilevati casi di infezione da dengue autoctoni oltre a quelli importati dai Paesi limitrofi.

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Nelle aree rurali e nelle zone più povere è presente la Tripanosmiasi americana (Malattia di Chagas), per la quale non esiste vaccino e l’unica forma di difesa è la protezione dalle punture di insetti. In alcuni Dipartimenti sono stati segnalati casi di epatite A, di tubercolosi e di meningite. Inoltre, lavorando a stretto contatto con i minori e adulti che vivono in situazioni degradate c’è il rischio di contrarre le seguenti patologie: febbre tifoidea; tetano e epatite A. Nonostante l’acqua di Montevideo e dei principali centri turistici sia potabile, è preferibile l’uso dell’acqua minerale imbottigliata. Sono sconsigliati i bagni nelle spiagge della capitale. STRUTTURE SANITARIE: Rispetto al passato, la qualità del servizio sanitario pubblico è visibilmente peggiorata e rimane lontana dai livelli medi europei. L’assistenza a pagamento è invece di buon livello. Il reperimento in loco di medicinali è discreto, ma a prezzi piuttosto elevati. AVVERTENZE Si consiglia di: adottare particolare attenzione ne lla guida di automezzi, in particolare agli incroci sia fuori città che nei centri abitati (com presa la capitale). La segnaletica è carente, il fondo stradale è spesso in cattive condizioni ed è a volte assente un’adeguata segnalazione di lavori in corso sulla carreggiata;

17) Accorgimenti adottati per garantire i livelli minimi di sicurezza e di tutela dei volontari a fronte dei rischi evidenziati al precedente punto 16) e di quelli sanitari:

Si rimanda al Piano sicurezza allegato al presente progetto

18) Particolari condizioni di disagio per i volontari connesse alla realizzazione del progetto:

Poiché si richiede come requisito fondamentale per l’ammissione una buona conoscenza della lingua del Paese di assegnazione, il disagio legato alla difficoltà di comunicazione, anche per quanto riguarda le attività connesse ad un soggiorno prolungato in una Nazione straniera viene a cadere.

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19) Sede/i di attuazione del progetto di appoggio in Italia ed Operatori Locali di Progetto:

N. Sede di attuazione del

progetto Comune Indirizzo

Cod. ident. sede

N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Cognome e nome Data di nascita

C.F.

1 ACLI Roma Via Giuseppe Marcora

18/20 19125

31

Arduino Glenda 20/07/1975 RDNGND75L60Z112U Bravin Elena 10/09/1964 BVRNLN64P50Z613D Gaudenzi Simoni Giudi 20/05/1960 GDNGDI60E60L329B Del Vecchio Nicolas Dario 22/09/1987 DLVNLS87P22Z600K Modena Porzia Annunziata 25/03/1957 MDNPZN47C65D128A La Ferla Giovanni 31/08/1968 LFRGNN68M31M088K Manunta Anna 22/09/1978 MNNNNA78P62I452U Martini Marcello 21/07/1973 MRTMCL73L21Z112E Sicari Rosella 23/08/1975 SCRRLL75M63L063C Cecchi Riccardo 10/01/1979 CCCRCR79A10E715L Calderali Ivana 03/05/1959 CLDVNI59E03Z133P Ciuffoletti Antonella 09/12/1968 CFFNNL68T49B936N Marcolin Paula 18/07/1957 MRCPLA57L58Z700U Vazzana Gianna 31/08/1982 VZZGNN82M71G273M Ciccarello Carlo 12/12/1958 CCCCRL58T12A896N

20) Sede/i di attuazione del progetto all’estero ed ente/i partners:

N. Ente che ha presentato il

progetto Paese estero

Città Cod. ident. sede

N. vol. per sede

Ente partner paese estero

Personale di riferimento sede estera (cognome e nome)

1 ACLI Nazionali Argentina Buenos Aires

35517 3 ACLI Buenos Aires Del Vecchio NicolasDario

2 ACLI Nazionali Uruguay Montevideo 23424 2 ACLI Montevideo Bravin Elena 3 ACLI Nazionali Brasile San Paolo 65139 2 ACLI San Paolo Blasioli Costa Rita 4 ACLI Nazionali Australia Melbourne 35465 2 ACLI Melbourne Marcolin Paula 5 ACLI Nazionali Australia Sydney 65135 2 ACLI Sydney Gaudenzi Simoni Giudi 6 ACLI Nazionali Stati Uniti New York 35520 2 ACLI New York Porzia Annunziata Modena 7 ACLI Nazionali Francia Parigi 35495 2 ACLI Parigi La Ferla Giovanni 8 ACLI Nazionali Belgio Bruxelles 35522 2 ACLI Bruxelles Manunta Anna 9 ACLI Nazionali Olanda Utrecht 23441 2 ACLI Utrecht Ciuffoletti Antonella

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10 ACLI Nazionali Germania Colonia 65733 2 ACLI Colonia Sortino Giuseppe 11 ACLI Nazionali Regno Unito Londra 35480 2 ACLI Londra Vazzana Gianna 12 ACLI Nazionali Regno Unito Bedford 35460 2 ACLI Bedford Ciccarello Carlo 13 ACLI Nazionali Svizzera Lugano 5936 2 ACLI Lugano Calderali Ivana

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21) Modalità di comunicazione della presenza dei volontari all’autorità consolare o diplomatica italiana presso il paese in cui si realizza il progetto:

Le sedi nazionali e locali dei Patronati Acli facenti riferimento organico alla struttura centrale del medesimo Patronato in Italia, sono riconosciute dal Ministero del Welfare italiano (Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale) ed in rapporto costante con le autorità diplomatiche e consolari e con le organizzazioni di previdenza e assistenza estere. La comunicazione della presenza di volontari sarà curata dalla sede nazionale del Patronato Acli che provvederà prima della partenza del giovane dall’Italia a informare l’Ambasciata di quel Paese in Italia, anche per l’espletamento delle formalità necessarie. In loco sarà curata dal Presidente provinciale Acli e dal direttore del Patronato. In particolare quest’ultimo provvederà a dare formale comunicazione alle autorità diplomatica della presenza dei volontari presso le sedi Acli e l’alloggio di residenza.

22) Modalità di collegamento e comunicazione con la sede italiana dell’ente proponente il progetto assicurata ai volontari:

In ogni sede locale del Patronato Acli e delle Acli di riferimento per tutti i giovani in servizio civile sono a disposizione telefoni con libero accesso al personale, computer con collegamento internet. Ogni giovane in servizio civile sarà dotato di casella e-mail a valere sul server aclista (ogni dirigente di circolo, di provincia, di regione o di sede nazionale ha a disposizione una casella e-mail gratuita), e di password di accesso all’area riservata del sito www.patronato.acli.it, dove e’ attivo un forum di discussione riservato ai giovani in servizio civile. Nella area del sito dedicata alla formazione a distanza di tutto il personale del Patronato a livello mondiale, piattaforma moodle, è possibile e viene praticata ogni mese la consegna dei report di lavoro, ai fini educativi, formativi, di sostegno e accompagnamento ai giovani. Sarà cura del responsabile locale mettere a disposizione linee telefoniche e collegamento almeno una volta la settimana per eventuali comunicazioni con la sede nazionale Acli, Ufficio Servizio Civile, Ufficio coordinamento Servizio civile all’estero e Ufficio Patronato Acli, e/o se necessario con l’Ufficio servizio civile della Presidenza del Consiglio.

23) Modalità e tempi di eventuali rientri in Italia dei volontari durante il periodo di permanenza all’estero:

I volontari partiranno per il Paese estero dopo l’inizio del servizio civile ed entro il terzo mese, dopo lo svolgimento della formazione prevista al punto 41. Il rientro avverrà in tempo per assicurare lo svolgimento della formazione finale. I volontari, in accordo con i referenti delle sedi ospitanti, potranno rientrare in Italia durante il periodo di servizio in occasione delle festività o per altre esigenze. Le spese di viaggio relative ad un solo rientro saranno a carico dell’ente proponente e rimborsate dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile secondo quanto disposto al punto 7.2 della circolare N. 31550/III/2.16 del 29/11/2002.

24) Eventuale assicurazione integrativa a copertura dei rischi indicati alla precedente voce 16)

Sì. Assicurazione stipulata con la Allianz per la copertura delle spese mediche e medicinali con massimale ad integrazione di quella UNSC.

L’apposito contratto di assicurazione per i volontari all’estero sarà a copertura dei seguenti rischi:

• Rimborso spese mediche in caso di ricovero con o senza intervento chirurgico per malattia, infortunio (rientrano in tale categoria anche le lesioni fisiche riportate dalla persona a seguito di aggressione subita da parte di terzi), parto;

• Rimborso spese prima e dopo il ricovero; • Prestazioni di alta diagnostica fuori ricovero.

Le strutture convenzionate del circuito (ospedali, cliniche e medici) si possono reperire sui siti www.clinicamica.it e www.allianz-assistance.it.

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25) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Le ACLI, in quanto ente nazionale con sedi periferiche in tutte le regioni e province, operano, relativamente alle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale, a tre distinti livelli: 1. Nazionale Le Acli hanno attivato un sito Internet appositamente per il servizio civile www.acliserviziocivile.org nel quale oltre a riportare notizie sui propri progetti, informazioni utili per i volontari, vi è una area dedicata al Servizio Civile Nazionale. Le ACLI, oltre a produrre un rapporto annuale sul servizio civile, sono componenti attive della CNESC (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile) sin dalla sua costituzione nel 1986. Da anni le ACLI sono fra gli enti invitati dalla Fondazione ZANCAN ai seminari, svoltisi nella residenza estiva di Malosco (TN), sul Servizio civile, organizzati in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per il Servizio civile. Agli atti prodotti viene data ampia diffusione attraverso il periodico Studi Zancan, che viene inviato agli esperti di settore (assessori, professori universitari, ecc) ed attraverso la pubblicazioni di libri tematici. Le ACLI inoltre partecipano al TESC (Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile), un coordinamento di organismi della Chiesa italiana che intende promuovere il servizio civile come importante esperienza formativa, di servizio agli ultimi, di testimonianza dei valori della pace, giustizia, cittadinanza attiva e solidarietà. Il TESC ha attivato un proprio sito: www.esseciblog.it e invia a tutti gli enti una newsletter di aggiornamento sulle tematiche specifiche del servizio civile. Il sito delle Acli nazionali (www.acli.it) offre ampio spazio alle tematiche del servizio civile nazionale, in particolare c’è un’area dedicata al servizio civile; nelle sezioni “In evidenza”, News Nazionali sono messe in risalto le notizie più importanti sul servizio civile nazionale pubblicati dai principali giornali e periodici di rilevanza nazionale. 2. Regionale Le ACLI come realtà regionali sono parte delle Conferenze regionali: Co.Lomba. (Conferenza enti servizio civile Lombardia), Tavolo enti di servizio civile Torino, C.L.E.S.C. (Conferenza Ligure enti di servizio civile), C.R.E.S.C. Puglia (Conferenza regionale enti di servizio civile Puglia), C.R.E.S.C.E.R. (Conferenza regionale enti di servizio civile Emilia Romagna), C.R.E.S.C. Lazio, C.R.E.S.C. Toscana. Inoltre fanno parte dei non ancora istituzionalizzati C.R.E.S.C. Friuli Venezia Giulia, C.R.E.S.C. Sicilia, C.R.E.S.C. Marche, C.R.E.S.C. Campania e C.R.E.S.C. Valle d’Aosta. Attraverso la propria partecipazione a questi organismi di secondo livello le ACLI contribuiscono alla divulgazione territoriale del servizio civile nazionale e si pongono come consulenti per le leggi regionali e la loro successiva applicazione. Relativamente alle Regioni Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania e Puglia le ACLI, in quanto socie della CRESC, partecipano ai progetti di “informazione e formazione” della Regione, previsti dal D. Lgs 77/02 e finanziati con il Fondo nazionale del servizio civile. Inoltre i livelli regionali prevedono numerosi siti informativi, nello specifico: Lazio; www.aclilazio.it, Piemonte; www.aclipiemonte.it, Puglia; www.enaip.puglia.it, Sardegna; www.aclisardegna.it, Sicilia; www.aclisicilia.it, Toscana; www.aclitoscana.it 3. Provinciale Le realtà locali ACLI possono contare su una capillare rete di siti e di testate che consente la massima divulgazione delle proprie attività, non ultima quelle relative ai progetti di servizio civile nazionale. Oltre 74 siti e 39 testate compongono una rete divulgativa efficace e capillare.

www.aclialessandria.it www.acliperugia.it

www.acli-ancona.it www.aclipesaro.it

www.acliarezzo.com www.aclipisa.it

www.acliascolipiceno.it www.acli.pn.it

www.acliavellino.it www.acliprato.it

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www.aclibelluno.it www.acliravenna.it

www.aclibenevento.com www.aclirimini.it

www.aclibergamo.it www.acliroma.it

www.aclibiella.com www.aclirovigo.it

www.aclibo.it www.aclisassari.it

www.kvw.org www.aclisavona.it

www.aclibresciane.it www.aclisiena.it

www.aclibrindisi.it www.aclisondrio.it

www.aclicagliari.it www.aclitaranto.it

nuke.aclicaserta.it www.acliteramo.it

www.aclicatania.altervista.org www.aclitorino.it

www.aclicomo.it www.aclitrentine.it

aclicosenza.blogspot.it www.aclitreviso.it

www.aclicremona.it www.aclitrieste.jimdo.com

www.aclicuneo.it www.acliudine.it

www.aclienna.it www.aclivarese.org

www.aclifirenze.it www.aclivenezia.it

www.aclifoggia.it www.aclivercelli.it

www.aclifc.it www.acliverona.it

www.acligenova.org www.aclivicenza.it

www.acligorizia.wordpress.com www.acli.viterbo.it

www.aclimperia.it www.aclicampanialab.blogspot.it

www.aclilaquila.it www.acliemiliaromagna.it

www.aclilodi.it www.aclilazio.it

www.aclimacerata.it www.aclilombardia.it

www.acli.mantova.it www.aclimarche.it

www.aclimassa.it www.aclipiemonte.it

www.aclimilano.it www.aclipuglia.it

www.aclimodena.it www.aclisardegna.it

www.aclinovara.org www.aclisicilia.it

www.aclipadova.it www.aclitoscana.it

www.aclipavia.it www.acliveneto.it 4. Le testate territoriali delle ACLI La forte vocazione locale delle ACLI è testimoniata anche dalle numerose testate giornalistiche facenti capo alle diverse realtà acliste. Ad oggi si contano 39 testate registrate a livello provinciale ed 1 regionale. Anche attraverso questi strumenti si realizzano, a livello territoriale, attività di sviluppo e promozione del servizio civile. Ecco l’elenco delle testate ad oggi censite:

Arezzo Impegno aclista Asti Vita sociale Bari L'altra voce Belluno Impegno sociale Benevento Acli news Benevento Bergamo Acli laboratorio Bologna L'apricittà Bolzano Acli notizie

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Brescia Battaglie sociali Acli bresciane Como Informando Laboratorio sociale Cuneo Impegno sociale Forlì-Cesena Lavoro d'oggi Genova Acli Genova Gorizia Acli isontine Imperia Acli Imperia La Spezia Notiziario delle Acli di La Spezia Lodi Acli oggi (inserto quotidiano locale) Lucca Acli Lucca notizie Macerata Il bivio Milano Il giornale dei lavoratori Modena Segnalazioni sociali Acli Modena Perugia Acli notizie Ravenna Impegno aclista Rimini La voce del lavoratore Roma Vite Savona Savona Acli (on-line) Salerno La voce dei lavoratori Sondrio L'incontro Terni Esse Torino Torino Acli Trento Acli trentine Treviso L'ora dei lavoratori Varese Acli Varese Acli Varese in rete (supplemento Luce) Venezia Tempi moderni Verona Acli veronesi Vicenza Acli vicentine

Quanto sopra riportato dimostra come, in un sistema complesso, le azioni possano partire sia dal territorio, sia dal vertice nazionale, consentendo a tutti gli attori di essere inseriti in un contesto più ampio di quello proprio. L’ente nazionale non è altro che la sommatorie delle unità locali che lo compongono, con l’aggiunta di uno staff di coordinamento nazionale. Questo garantisce uniformità e supporto a tutti i territori. Le attività di sensibilizzazione e promozione attivate dalle ACLI in ogni territorio mirano ad un presa di coscienza della popolazione sull’esperienza di servizio civile, così da attivare processi di collaborazione e condivisione. Ogni anno sia a livello provinciale che di singoli comuni vengono realizzati convegni e open day di promozione di servizio civile con la distribuzione di depliant informativi. L’attività di promozione e sensibilizzazione del se rvizio civile nazionale di ogni territorio coinvolto nei progetti supera ampia mente l’impegno di 25 ore annue, alle quali si affiancano i lavori regionali e nazio nali.

26) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC

27) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI Si rimanda al sistema accreditato e verificato UNSC

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28) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Si rimanda al sistema accreditato e verificato UNSC

29) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI Si rimanda al sistema accreditato e verificato UNSC

30) Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Saranno condizioni preferenziali:

• Diploma o laurea relativi a corsi contenenti materie giuridiche; si ritiene più facile l’inserimento e l’apprendimento individuale del giovane in servizio civile, se egli o ella possiede delle basi teoriche che lo aiutino a inserirsi nelle attività.

• Conoscenza a livello buono nel parlato e nello scritto della lingua ufficiale del Paese ospitante.

• Esperienza, attitudine o interesse ad impegnarsi nel mondo della tutela, assistenza, e del segretariato sociale nell’ambito delle organizzazioni di terzo settore; questo requisito viene introdotto a salvaguardia del giovane in servizio civile, poiché l’attività di tutela assistenza e segretariato sociale e’ alquanto delicata, costringe a venire a contatto con persone in difficoltà, a volte persone in una condizione di sofferenza personale ed e’ bene che il giovane ne abbia piena coscienza.

• Disponibilità a frequentare l’attività formativa residenziale per assicurare l’acquisizione di competenze relative al progetto e disponibilità a spostarsi nel Paese e all’interno della città di implementazione del progetto per lo svolgimento delle attività dello stesso.

• Realizzazione delle attività previste dal progetto, ove fosse necessario e coerentemente con le necessità progettuali, anche in giorni festivi e prefestivi;

• Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari • Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della

chiusura della sede di servizio (chiusure estive e festive); • Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio; • Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte

nella realizzazione del progetto; • Disponibilità alla guida di automezzi e motoveicoli dell’ente e disponibilità

all’accompagnamento degli utenti.

31) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Coerentemente alle risorse umane, tecniche e strumentali destinate alla realizzazione delle attività previste per raggiungere gli obiettivi individuati nel progetto, nonché ai costi relativi allo svolgimento della formazione specifica, si prevedono le seguenti risorse finanziarie aggiuntive:

PIANO DI FINANZIAMENTO - Progetto "Senza confini ”

SPESE (EURO)

voci di spesa

costi unitari quantità costo per

riga costo per

voce

1 Formazione

Formatori

13 persona

x 30,00 € x 42 ore € 16.380,00

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Aula attrezzata

13 250,00 € Forfait a sede € 3.250,00

Viaggi per la formazione

27 1.000,00

Forfait annuale a volontario

€ 27.000,00

Materiale promo e cancelleria

27 30,00 € forfait a volontario € 810,00

Attrezzature audio video per formazione

13 200,00 € forfait a sede € 2.600,00

Totale voce

1 €

50040,00 2 Spese per le attività previste dal progetto

Sala e aule attrezzate

13 500,00 € forfait a sede € 6.500,00

Materiale informativo e cancelleria

13 500,00 € Forfait a sede € 6.500,00

Attrezzature informatiche e tecniche

13 600,00 € forfait a sede € 7.800,00

Totale voce

2 €

20.800,00 3 Segreteria e gestione progetto

Materiale promozionale

13 600,00 € forfait a sede € 7.800,00

Materiale cancelleria e attrezzatura varia

13 500,00 € forfait a sede € 6.500,00

Totale voce

3 €

14.300,00

COSTO TOTALE € 85.140,00

32) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

CENSIS - Centro Studi Investimenti Sociali (PARTNER NON PROFIT è un istituto di ricerca socioeconomica orientato a cogliere e approfondire i temi fondamentali della società civile, come l'evoluzione della struttura sociale e produttiva, le spinte all'innovazione, i comportamenti individuali e collettivi, i soggetti organizzati e i corpi intermedi, il protagonismo dei sistemi locali e i meccanismi di iniziativa imprenditoriale; opera nel campo dei processi formativi, scolastici e universitari, e della valutazione; del mercato del lavoro, della sanità e della previdenza, del welfare e delle politiche sociali; dello sviluppo locale e dei processi economici, del territorio, della comunicazione, del consumo di media e delle politiche culturali. MEDIAERA SRL, è una società di consulenza e sviluppo di strumenti multimediali per il marketing digitale che supporta ed accompagna le aziende e gli enti nel raggiungimento dei rispettivi obiettivi strategici, attraverso modelli flessibili che sfruttano le potenzialità offerte dall’Information & Communication Technology. Unitelma Sapienza, istituita nel 2004 ai sensi del Decreto interministeriale del 17 aprile 2003, è abilitata al rilascio di titoli accademici aventi valore legale. Unitelma Sapienza, tramite l’utilizzo di metodologie e tecnologie informatiche avanzate nella formazione a distanza, promuove attività di ricerca, didattiche e formative, in grado di coniugare saperi giuridici, economici e manageriali, necessari per gestire organizzazioni e sistemi aziendali complessi nella c.d. “società della conoscenza”.

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Partner Attività Risorse tecniche e

strumentali

CENSIS

Attività di cui al punto 9.1: “studio ed approfondimento sulla migrazione italiana in loco e sui bisogni della comunità”

o materiali di lettura ed approfondimento

o strumenti per la raccolta dati

o consulente per la raccolta dati e per l'utilizzo di altri strumenti di ricerca

Università telematica UNITELMA Sapienza

Attività di cui al punto 9.1: o Supporto alla raccolta informazioni e

predisposizione di schede sulla legislazione relativa all’abitazione e sui servizi per la ricerca abitativa

o Supporto alla raccolta in formazioni e predisposizione di schede su contratti e diritti dei lavoratori e sui servizi di ricerca lavoro

o Supporto alla raccolta informazioni e predisposizioni di schede sui servizi presenti nella città

o materiali di approfondimento e fonti normative

o fornirà supporto metodologico per la realizzazione di strumenti per la raccolta dati

MEDIAERA

Attività di cui al punto 9.1: Supporto nella predisposizione della raccolta della situazione socio-sanitaria degli utenti;

o supporto nel monitoraggio, pianificazione e controllo dei servizi all’utenza;

o supporto nell’elaborazione della comunicazione esterna dei servizi

o strumenti per la raccolta dati

o strumenti per pianificazione, monitoraggio e controllo

o esperto in comunicazione e grafica

33) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Per a realizzazione del progetto “Così lontani così vicini” si prevede l’utilizzo delle risorse indicate di seguito a secondo delle attività di progetto elencate al punto 9

ARGENTINA - BUENOS AIRES – locali adatti allo svolgimento di attività didattiche – un computer dotato di collegamento internet – una stampante – telefono fax e fotocopiatrice – materiale di cancelleria – materiale didattico (libri, dispense, articoli ecc) – sussidi di documentazione (riviste, libri, video, guida telefonica) – un auto – riviste e giornali che possono facilitare la ricerca del lavoro in ambito locale o nazionale. – Modulistica informativa per conseguimento prestazioni socio-previdenziali e sanitarie

BRASILE - SAN PAOLO

– locali adatti allo svolgimento di attività didattiche – un computer dotato di collegamento internet – telefono fax e fotocopiatrice – materiale di cancelleria – materiale pubblicitario da costruire con i volontari – materiale didattico (libri, dispense, articoli ecc) – fotocopie – sussidi di documentazione (riviste, libri, video, guida telefonica) – Materiale per costruzione vademecum orientativo

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– Visite a fonti informative – Scheda registrazione risorse – Scheda registrazione bisogni – riviste e giornali che possono facilitare la ricerca del lavoro in ambito locale o nazionale – Modulistica informativa per conseguimento prestazioni socio-previdenziali e sanitarie – User id e password di accesso a software gestionali, posta elettronica, Piattaforma formazione

a distanza (Moodle), aree riservate enti previdenziali. – Networking (per costruzione di una rete e una comunità di prassi e pratiche)

URUGUAY - MONTEVIDEO

– locali adatti allo svolgimento di attività didattiche – un computer dotato di collegamento internet – una stampante – telefono fax e fotocopiatrice – materiale per registrazioni audio-video (videocamera, registratore) – macchina fotografica – materiale di cancelleria – materiale didattico (libri, dispense, articoli ecc) – sussidi di documentazione (riviste, libri, video, guida telefonica) – un auto – riviste e giornali che possono facilitare la ricerca del lavoro in ambito locale o nazionale. – Modulistica informativa per conseguimento prestazioni socio-previdenziali e sanitarie

STATI UNITI - NEW YORK

– locali adatti allo svolgimento di attività didattiche – un computer dotato di collegamento internet – una stampante – telefono fax e fotocopiatrice – materiale per registrazioni audio-video (videocamera, registratore) – macchina fotografica – materiale di cancelleria – materiale didattico (libri, dispense, articoli ecc) – sussidi di documentazione (riviste, libri, video, guida telefonica) – un auto – riviste e giornali che possono facilitare la ricerca del lavoro in ambito locale o nazionale. – Modulistica informativa per conseguimento prestazioni socio-previdenziali e sanitarie

AUSTRALIA - MELBOURNE - SYDNEY – locali adatti allo svolgimento di attività didattiche – due computer dotati di collegamento internet – due stampanti – telefono fax e fotocopiatrice – materiale per registrazioni audio-video (videocamera, registratore) – macchina fotografica – materiale di cancelleria – materiale didattico (libri, dispense, articoli ecc) – sussidi di documentazione (riviste, libri, video, guida telefonica) – due auto – riviste e giornali che possono facilitare la ricerca del lavoro in ambito locale o nazionale. – Modulistica informativa per conseguimento prestazioni socio-previdenziali e sanitarie

SVIZZERA - LUGANO

– locali adatti allo svolgimento di attività didattiche – due computer dotati di collegamento internet – due stampanti – telefono fax e fotocopiatrice – materiale per registrazioni audio-video (videocamera, registratore) – macchina fotografica – materiale di cancelleria – materiale didattico (libri, dispense, articoli ecc) – sussidi di documentazione (riviste, libri, video, guida telefonica) – due auto

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– riviste e giornali che possono facilitare la ricerca del lavoro in ambito locale o nazionale. – Modulistica informativa per conseguimento prestazioni socio-previdenziali e sanitarie

GERMANIA - COLONIA

– locali adatti allo svolgimento di attività didattiche – quattro computer dotati di collegamento internet – quattro stampanti – telefono fax e fotocopiatrice – materiale per registrazioni audio-video (videocamera, registratore) – macchina fotografica – materiale di cancelleria – materiale didattico (libri, dispense, articoli ecc) – sussidi di documentazione (riviste, libri, video, guida telefonica) – un auto – riviste e giornali che possono facilitare la ricerca del lavoro in ambito locale o nazionale. – Modulistica informativa per conseguimento prestazioni socio-previdenziali e sanitarie

BELGIO - BRUXELLES

– locali adatti allo svolgimento di attività didattiche – un computer dotato di collegamento internet – una stampante – telefono fax e fotocopiatrice – materiale per registrazioni audio-video (videocamera, registratore) – macchina fotografica – materiale di cancelleria – materiale didattico (libri, dispense, articoli ecc) – sussidi di documentazione (riviste, libri, video, guida telefonica) – un auto – riviste e giornali che possono facilitare la ricerca del lavoro in ambito locale o nazionale. – Modulistica informativa per conseguimento prestazioni socio-previdenziali e sanitarie

FRANCIA - PARIGI

– locali adatti allo svolgimento di attività didattiche – un computer dotato di collegamento internet – una stampante – telefono fax e fotocopiatrice – materiale per registrazioni audio-video (videocamera, registratore) – macchina fotografica – materiale di cancelleria – materiale didattico (libri, dispense, articoli ecc) – sussidi di documentazione (riviste, libri, video, guida telefonica) – un auto – riviste e giornali che possono facilitare la ricerca del lavoro in ambito locale o nazionale. – Modulistica informativa per conseguimento prestazioni socio-previdenziali e sanitarie

PAESI BASSI - UTRECHT – locali adatti allo svolgimento di attività didattiche – un computer dotato di collegamento internet – una stampante – telefono fax e fotocopiatrice – materiale per registrazioni audio-video (videocamera, registratore) – macchina fotografica – materiale di cancelleria – materiale didattico (libri, dispense, articoli ecc) – sussidi di documentazione (riviste, libri, video, guida telefonica) – un auto – riviste e giornali che possono facilitare la ricerca del lavoro in ambito locale o nazionale. – Modulistica informativa per conseguimento prestazioni socio-previdenziali e sanitarie

REGNO UNITO – LONDRA - BEDFORD

– locali adatti allo svolgimento di attività didattiche – due computer dotati di collegamento internet

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– due stampantI – telefono fax e fotocopiatrice – materiale per registrazioni audio-video (videocamera, registratore) – macchina fotografica – materiale di cancelleria – materiale didattico (libri, dispense, articoli ecc) – sussidi di documentazione (riviste, libri, video, guida telefonica) – due auto – riviste e giornali che possono facilitare la ricerca del lavoro in ambito locale o nazionale. – Modulistica informativa per conseguimento prestazioni socio-previdenziali e sanitarie

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

34) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

Non previsti

35) Eventuali tirocini riconosciuti:

Non previsti

36) Attestazione delle conoscenze in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio

utili ai fini del curriculum vita

Il percorso che i volontari affronteranno nell’espletamento del servizio civile, che si caratterizza come un mix tra “servizio guidato” e “formazione” sulle aree tematiche che caratterizzano il progetto, permetterà loro di acquisire conoscenze specifiche nei seguenti ambiti:

• immigrazione/emigrazione, • assistenza agli italiani all’estero, • diritti e patrocinio dei diritti legati alla cittadinanza e alla discendenza italiana, • narrazione in emigrazione e di associazione in emigrazione, • orientamento e accompagnamento di nuovi immigrati.

L’insieme di queste attività consentono, inoltre, ai volontari di acquisire un set articolato di competenze di base, trasversali e professionali che contribuiranno ad elevare la qualità del curriculum del volontario e a migliorare la sua professionalità nel settore di impiego. In particolare: Competenze di base (intese come quel set di conoscenze e abilità consensualmente riconosciute come essenziali per l’accesso al mondo del lavoro, l’occupabilità e lo sviluppo professionale) • conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi, word, power point, internet e posta elettronica); • conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro, individuando gli obiettivi da raggiungere e le necessarie attività e risorse temporali e umane; • conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli professionali, flussi comunicativi, ecc…). Competenze trasversali (intese come quel set di conoscenze e abilità non legate all’esercizio di un lavoro ma strategiche per rispondere alle richieste dell’ambiente e produrre comportamenti professionali efficaci) • sviluppare una comunicazione chiara, efficace e trasparente con i diversi soggetti che a vario titolo saranno presenti nel progetto; • saper leggere i problemi organizzativi e/o i conflitti di comunicazione che di volta in volta si potranno presentare nella relazione interpersonale; • saper affrontare e risolvere gli eventuali problemi e/o conflitti, allestendo le soluzioni più adeguate al loro superamento;

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• saper lavorare in gruppo con altri volontari e gli altri soggetti presenti nel progetto ricercando costantemente forme di collaborazione. Competenze tecnico – professionali (intese come quel set di conoscenze e abilità strettamene connesse all’esercizio di una determinata mansione lavorativa e/o di un ruolo professionale) • conoscenze teoriche nel settore di impiego; • capacità di coordinare e gestire attività di animazione socio-educativa; • conoscenza delle caratteristiche sociali ed evolutive dei soggetti con cui interagisce; • conoscenze metodologiche dell’azione orientata all’aiuto, al sostegno, al cambiamento; • capacità di valutare l’efficacia degli interventi; • capacità di osservare i comportamenti individuali e di gruppo; • abilità relazionali, quali capacità di ascolto e comunicazione; • conoscenza delle tecniche di conduzione dei gruppi e di socializzazione; • capacità di utilizzo di tecniche e strumenti necessari all’animazione quali giochi, attività espressive, manuali. Metacompetenze (intese come l’insieme delle capacità cognitive a carattere riflessivo che prescindono da specifiche mansioni e sono considerate sempre più strategiche nella società della conoscenza) • comprendere, analizzare e riflettere i compiti che verranno richiesti nell’ambito del progetto e il ruolo che si dovrà svolgere mettendo in relazione il proprio bagaglio di conoscenze pregresse con quanto richiesto per l’esercizio del ruolo; • rafforzare e migliorare costantemente le proprie competenze/attitudini anche al di là delle occasioni di formazione che verranno proposte nel progetto; • riflettere sul proprio ruolo nello svolgimento del servizio civile e ricercare costantemente il senso delle proprie azioni, potenziando i propri livelli di auto-motivazione e i propri progetti futuri di impegno nel settore del volontariato.

Si precisa che l’attestazione delle conoscenze e verrà rilasciata da “Associazione C.I.O.F.S. Formazione Professionale”, in virtù dell’accordo stipulato di cui si allega il protocollo d’intesa. Al termine del periodo di servizio civile, “Associazione C.I.O.F.S. Formazione Professionale” ente terzo rispetto al proponente del progetto , certificherà le conoscenze e le competenze in possesso dai volontari, attraverso la realizzazione del portfolio delle competenze. Inoltre, le ACLI rilasceranno un attestato a seguito della partecipazione del volontario alla formazione specifica. Tale attestato è composto da due strumenti: uno sintetico, che attesta la partecipazione del soggetto al percorso di formazione, e uno dettagliato, che riporta i dati per la trasparenza del percorso. L’attestato dettagliato, in particolare, prevede quattro categorie di indicatori: la prima fa riferimento ai soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel percorso di formazione, con un’attenzione particolare ai nominativi e al ruolo dei firmatari del documento. È prevista anche l’immissione dei nominativi dei soggetti partner che a vario titolo hanno portato il loro contributo all’azione formativa; la seconda prevede gli indicatori che rendono trasparenti le caratteristiche principali del percorso: la denominazione, la data, la durata, la sede di svolgimento delle attività, il luogo e la data di rilascio dell’attestato; nella terza sono elencati i dati anagrafici di riconoscimento del partecipante; nella quarta, che è il cuore della trasparenza, sono elencate le voci che specificano e dettagliano il percorso formativo: obiettivi, contenuti, moduli, durata, etc. Questi dati rappresentano la parte più spendibile dell’ attestato, quella che può essere facilmente letta e compresa da soggetti terzi. Da questa parte, in particolare, si rilevano le conoscenze e le competenze perseguite, che diventano patrimonio visibile dell’individuo e che costituiscono un effettivo valore aggiunto per il curriculum vitae.

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Formazione generale dei volontari

37) Sede di realizzazione:

Quanto segue fa riferimento al sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, al quale si rimanda. La formazione generale sarà svolta a cura della sede nazionale ACLI e del suo staff di formatori. I giovani in servizio civile saranno riuniti su base territoriale o regionale o sovra-regionale (si veda lo schema riportato di seguito). All’interno del territorio individuato si organizzerà la formazione in modo tale da costituire gruppi di massimo 25 volontari, modalità utile per assicurare ad ognuno la formazione generale secondo quanto stabilito dalla circolare “Linee guida per la formazione generale”. In questo modo verrà assicurata la unitarietà del processo formativo e nello stesso tempo la sua territorialità. Le sedi ACLI presso le quali si svolgerà la formazione in forma aggregata per macroregioni saranno nell’ordine:

Macroregione Sede Piemonte Valle d’Aosta Liguria

Torino,sede Provinciale Acli-Via Perrone 3, bis - Torino

Veneto Friuli V. G. Trentino A. A.

Padova, sede Enaip/Acli Venete - Via A. da Forlì, 64/a - Padova Trieste, sede provinciale Acli - Via San Francesco 4/1 - Trieste Trento, sede provinciale Acli –sia Via Roma 57 - Trento

Lombardia Emilia Romagna Toscana Marche

Milano, sede regionale Acli Lombardia - via Luini 5 -Milano

Toscana Umbria Firenze, sede Provinciale Acli – Piazza di Cestello, 3 - Firenze

Marche Ancona, sede Regionale Alci Marche – Via Di Vittorio, 16 - Ancona

Lazio Abruzzo Umbria Roma, sede Nazionale Acli -Via Marcora 20 - Roma Puglia Bari, sede provinciale Acli -Via V De Bellis 37 – Bari

Brindisi C.so Umberto I, 122 - Campania Molise Basilicata

Napoli, sede provinciale Acli - Via del fiumicello 7 – Napoli Benevento Sede Provinciale ACLI VIA f. Flora Parco De Santis 31 - Avellino Sede Provinciale ACLI Via S. De Renzi 28 - 83100

Calabria Lamezia Terme, sala Formazione -Piazza Lamezia Terme, 12 – Lamezia Terme

Sicilia Catania, sede provinciale Acli - Corso Sicilia 111 - Catania Enna, sede provinciale Acli - Via Dante 1 - Enna Caltanissetta, sede provinciale Acli - Via Libertà 180 – Caltanissetta Palermo Via Trapani, 3 - Palermo

Sardegna Oristano, sede provinciale Acli - Via Cagliari 234b – Oristano Cagliari sede provinciale Acli Viale Marconi 4/A Cagliari

38) Modalità di attuazione:

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a) In proprio presso l’ente con formatori dell’ente La formazione sarà svolta in proprio con formatori dell’ente. Si prevede inoltre l’intervento di esperti secondo quanto contemplato dalle Linee guida per la formazione generale dei volontari. Per la formazione generale saranno applicate le normative stabilite con relativa determina dall’Ufficio Nazionale di Servizio Civile. Le Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale costituiscono una conferma della unità di intenti e comunanza nel modo di interpretare lo spirito del servizio civile tra l’UNSC e le ACLI. Si concorda in particolare sul ruolo e sugli obiettivi affidati alla formazione: 1. fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile; 2. sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile; 3. assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile, 4. promuovere i valori ed i diritti universali dell’uomo. Il primo obiettivo “fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile” può essere declinato come dotare il volontario di strumenti e modalità che gli permettano di assicurare la conoscenza dei diritti e doveri, nonché la consapevolezza del ruolo del giovane in servizio civile, affinché riconosca il senso della propria esperienza e l’importanza dell’educazione alla responsabilità, al senso civico e alla pace. Il secondo obiettivo “sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile” e‟ perseguito attraverso il continuo coinvolgimento dei r.l.e.a., laddove obbligatori, dei responsabili provinciali del Servizio Civile e degli o.l.p., nella progettazione e organizzazione della formazione generale rivolta ai volontari. R.l.e.a., responsabili provinciali e o.l.p. sono inoltre, nell’ambito delle ACLI, fruitori della formazione a loro dedicata. Infatti ogni anno si tengono:

• due seminari nazionali di due giorni; • una giornata di formazione per ogni gruppo territoriale.

Il terzo obiettivo “assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile” viene perseguito anche attraverso la particolare modalità prescelta di attuazione della formazione. Infatti lo staff formativo ACLI impegnato sul Servizio Civile, si riunisce frequentemente per la progettazione e la valutazione congiunta dell’attività formativa alla presenza del responsabile nazionale di ente accreditato, della responsabile politica e del responsabile della formazione del SC. Questa modalità assicura continuità, ricorsività, trasmissione di conoscenza e monitoraggio da parte della sede nazionale ACLI e del responsabile nazionale di ente accreditato verso i territori e i volontari. Inoltre l’aggregazione dei giovani per macroregioni permette uno scambio continuo tra diverse esperienze locali dedite al medesimo progetto o anche a progetti diversi. Il quarto obiettivo “promuovere i valori e i diritti universali dell’uomo” è presente e trasversale nei moduli di formazione generale. In particolare affrontando i temi legati alla difesa non armata della Patria, alla solidarietà, all’impegno sociale e civile, alla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale, alla cittadinanza attiva, alla negoziazione e al conflitto, ragionando con i volontari sulla storia dell’obiezione di coscienza, sulla dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e sulla costituzione, si vuole portare i giovani a riflettere sui valori e sui diritti umani che vanno riconosciuti e difesi coerenti con valori e i diritti che l’Associazione con il suo operato quotidiano intende tutelare. L’Ente possiede al suo interno le competenze per svolgere l’attività formativa. Le ACLI hanno a disposizione un proprio Dipartimento Formazione e sono soggetto promotore di un importante Ente di formazione di rilevanza nazionale (ENAIP), radicato nelle diverse realtà regionali. Il Patronato ACLI, l’ENAIP nazionale, le ACLI TERRA nazionali, i Giovani delle ACLI, l’Unione Sportiva ACLI, l’IPSIA, dispongono inoltre ciascuno di un proprio servizio formazione per le parti più specifiche.

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I formatori accreditati potranno utilizzare nella lezione frontale esperti che contribuiscano ad arricchire i contenuti offerti. I curricula di tali esperti saranno tenuti dall’Ente a disposizione per qualsivoglia verifica e i nominativi degli esperti saranno riportati nei registri di formazione predisposti a cura dell’ente. Tali esperti saranno sia interni all’ente sia esterni. Le spese vive (trasporti e vitto) saranno sostenute dalle sedi di attuazione di progetto. Come già accennato, i gruppi di volontari in formazione, sia per quanto riguarda le lezioni frontali sia per quanto riguarda le dinamiche non formali, non supereranno le 25 unità, condizione fondamentale per assicurare una relazione efficace tra i partecipanti, nel gruppo e con il formatore. La formazione dei formatori e la formazione dei selezionatori sono processi attivi ormai da diversi anni. Dal 2005 al 2013 i formatori del Servizio Civile delle ACLI nazionali hanno partecipato a tre giornate di formazione formatori per ciascun anno. Inoltre i formatori sono stati coinvolti in due giornate di formazione in contemporanea ai selezionatori, allo scopo di contribuire a monitorare e a costruire un sistema coerente di selezione, valutazione, formazione.

39) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI Si rimanda al sistema di formazione verificato dall’Ufficio in sede di

accreditamento

40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La formazione generale viene erogata con l’utilizzo di tre metodologie: 1. la lezione frontale: i formatori si avvarranno anche di esperti della materia trattata, come indicato alla voce “Modalità di attuazione” della presente scheda progetto; i nominativi degli esperti saranno evidenziati nei registri della formazione come indicato dalle “Linee guida”. Ai registri verranno allegati i curriculum vitae che le ACLI nazionali si impegnano a rendere disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. 2. le dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle dinamiche di un gruppo (ed alla sua evoluzione sul piano della autoregolazione della struttura e degli obiettivi) è essenzialmente legata a risultati di facilitazione affinché i volontari riescano a percepire e ad utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come individuo e come parte di una comunità, porta come sua esperienza, come suo patrimonio culturale, e dalle risorse che l’ente mette a disposizione dei partecipanti in diversi modi e sotto diversi aspetti. Le tecniche all’uopo utilizzate comprendono, in maniera ampia, il metodo dei casi, il T-group e l’esercitazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training, e, nel complesso, sia le tecniche di apprendimento che i tipi di esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo. 3. la formazione a distanza: potrà essere utilizzata per alcuni moduli formativi in modalità blended, cioè attraverso la discussione in piattaforma di alcuni contenuti e moduli formativi già trattati in presenza (o in attività di lezione frontale o in attività di dinamica non formale). La piattaforma consentirà di fruire dei contenuti in maniera flessibile e adattabile al singolo utente, in particolare seguendo il dibattito anche off-line. Il programma di formazione generale del presente progetto, nell’ambito delle tre possibili modalità sopra indicate, prevede il ricorso alla lezione frontale per 22 ore (oltre il 30% del monte ore complessivo) e il ricorso alle dinamiche non formali per altre 20 ore per un totale di 42 ore. Le ACLI adotteranno materiale didattico e dispense predisposti dall’Ufficio Nazionale, provvedendo eventualmente a integrare e ad arricchire la documentazione laddove se ne presentasse la necessità. Ai volontari verrà consegnata da parte dell’O.l.p, al momento della presa servizio, una cartella completa contenente materiale utile e obbligatorio per la presa servizio e per la

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formazione. Tale cartella contiene, fra l’altro: • documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri; • legge 6 marzo 2001 n.64; • carta etica del servizio civile nazionale; • documentazione sulle ACLI, il Patronato ACLI, l’ENAIP, ed i principali servizi/settori Dell’Associazione; • dispense e articoli su volontariato e SCN; • documentazione sulle ACLI in Italia e sulle sedi operative; • materiale informativo sulla storia delle ACLI; • modulistica per l’avvio al servizio; • materiale di documentazione sulla relazione di aiuto, la tutela, l’invalidità civile, il diritto previdenziale, l’assistenza, l’immigrazione e l’emigrazione, il diritto del lavoro, il mercato del lavoro; • guida all’utilizzo della rete telematica e alla posta elettronica; • questionari per la verifica dell’apprendimento; • cartellina con blocco notes; • materiali per le esercitazioni pratiche. Le metodologie dunque si possono riassumere in: lezioni frontali e dinamiche non formali, compresi lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria; discussione; roleplaying; problemsolving; brainstorming; esercitazioni pratiche. Le attrezzature utilizzate sono: lavagna luminosa; lavagne a fogli mobili; pc e videoproiettore per la proiezione di slide e quanto altro, postazioni multimediali con collegamento internet in caso di necessità didattica.

41) Contenuti della formazione: E’ opportuno premettere alla descrizione dei contenuti formativi la definizione delle caratteristiche di setting, che a nostro parere rappresentano una condizione fondamentale per lo svolgimento di una appropriata ed efficace azione formativa. Le caratteristiche del setting Le ACLI, accogliendo un‟esperienza che discende dalla tradizione della obiezione di coscienza, si impegnano a garantire un servizio civile volontario come esperienza di apprendimento, di formazione, dì educazione alla cittadinanza, alla solidarietà, alla partecipazione, di crescita umana e professionale Aula per massimo 25 persone, sedute, set in forma circolare e/o semicircolare. Modalità: frontale, circolare, dinamica, a seconda dell’obiettivo e delle indicazioni delle linee guida della formazione generale. Tutte le attività vengono svolte da un formatore accreditato, con il sostegno organizzativo di risorse dell’ufficio servizio civile delle ACLI nazionali. Precedentemente all’avvio della formazione volontari, viene organizzato un incontro con gli r.l.e.a. o i responsabili provinciali interessati per la preparazione specifica del setting della formazione dei volontari, con i quali vengono approfondite le linee guida della formazione generale e i moduli che si svolgeranno. Questa azione mira a coinvolgere i r.l.e.a. anche nella formazione generale. Moduli formazione generale dei volontari I modulo Titolo: “L’identità del gruppo in formazione e patt o formativo”

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Contenuti: Partendo dalla presentazione dei partecipanti e dello staff si prosegue illustrando il percorso generale e la giornata formativa in specifico. Ai volontari viene richiesto di esplicitare le proprie aspettative, le motivazioni, gli obiettivi e le idee riguardanti il servizio civile. La giornata formativa si conclude con la presentazione dei concetti e pratiche di “Patria”, “Difesa senza armi”, “difesa non violenta”. Obiettivi: Costruire l’identità di gruppo, come persone in servizio civile volontario presso l’associazione ACLI. Costruire attraverso la presentazione, avvio, raccolta aspettative e bisogni, le condizioni pedagogiche relazionali per realizzare un clima di fiducia necessario ad un apprendimento efficace. Creare nel volontario singolo e nel gruppo, così come richiesto dalle linee guida per la formazione generale, la consapevolezza che la difesa della Patria e la Difesa non violenta costituiscono il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di servizio civile. Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali II modulo Titolo: “Dall’obiezione di coscienza al servizio ci vile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà” Contenuti: Partendo dalla presentazione della legge n. 64/01, si evidenzieranno i fondamenti istituzionali e culturali del servizio civile nazionale, sottolineando gli elementi di continuità e di discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di coscienza e il “nuovo” servizio civile volontario, con ampi riferimenti alla storia del fenomeno dell’obiezione di coscienza in Italia e ai contenuti della legge n. 230/98. Obiettivi: Costruire la consapevolezza del senso e del significato del servizio civile nazionale, partendo dall’obiezione di coscienza. Ore: 3 di cui 2 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali III modulo Titolo: “Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e non violenta”

A) Il dovere di difesa della Patria Contenuti: A partire dal dettato costituzionale, articolo 52 “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino” se ne approfondirà l’attualizzazione anche alla luce dell’attuale normativa e della giurisprudenza costituzionale. In particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa civile o difesa non armata. Obiettivi: Approfondire la conoscenza e l’evoluzione storica del concetto di “dovere di difesa della Patria”.

B) La difesa civile non armata e non violenta Contenuti: Si utilizzerà la lezione frontale per affrontare alcuni aspetti storici di difesa popolare nonviolenta, si presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. In specifico si affronteranno i temi di “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”,” prevenzione della guerra” e “operazioni di polizia internazionale”, nonché i concetti di “peacekeeping”, “peace-enforcing” e “peacebuilding”, collegati all’ambito del diritto internazionale. Obiettivi: Approfondire la conoscenza e la riflessione del concetto di difesa non armata e non violenta. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale e 2 di dinamiche non formali IV modulo Titolo: “La normativa vigente e la Carta di impegno etico” Contenuti: Sarà illustrato l’insieme delle norme che regolano il sistema del servizio civile nazionale. In modo particolare sarà analizzata la Carta d’impegno etico e l’importanza della sua sottoscrizione da parte del responsabile dell’ente. Obiettivi: Aiutare i volontari ad inserirsi nel percorso con consapevolezza. Conoscere i dati

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di contesto, tratti dalle fonti legislative, che diverranno vincolo e risorsa a cui attingere durante l’anno di servizio civile Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali V modulo Titolo: “La formazione civica” Contenuti: Saranno ripresi i contenuti della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Carta costituzionale e, quindi, l’insieme dei principi, dei valori, delle regole e dei diritti e doveri in essa contenuti, che costituiscono la base della civile convivenza e quadro di riferimento indispensabile per l’esercizio della cittadinanza attiva. Saranno analizzati la funzione e il ruolo degli organi costituzionali, la struttura delle Camere e l’iter di formazione delle leggi. Obiettivi: da una parte fornire al volontario la consapevolezza di essere parte di un corpo sociale ed istituzionale mutevole nel tempo, dall’altra trasmettere allo stesso la conoscenza di quelle competenze civiche e sociali funzionali per vivere una “cittadinanza attiva” e tradurre quindi i principi teorici in azioni pratiche. Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali VI modulo Titolo: “Forme di cittadinanza” Contenuti: In questo modulo si partirà dal principio costituzionale di solidarietà sociale e dai principi di libertà ed eguaglianza per affrontare il tema delle limitazioni alla loro concretizzazione. Si farà riferimento alle povertà economiche e all’esclusione sociale, alla lotta alla povertà nelle scelte politiche italiane e negli orientamenti dell’Unione Europea, al contributo degli Organismi non Governativi. Verrà presentato il concetto di cittadinanza e di promozione sociale, come modo di strutturare, codificando diritti e doveri, l’appartenenza ad una collettività che abita e interagisce su un determinato territorio. In particolare le ACLI promuoveranno il tema della coesione sociale come mezzo per difendere la Patria “dal di dentro” garantendo a tutti possibilità di promozione, di inclusione, di partecipazione attiva alla società; si insisterà sul concetto di cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di condivisione e di solidarietà. Obiettivi: Dare senso alle parole “, cittadinanza, solidarietà, globalizzazione, interculturalità e sussidiarietà”, riscoprendo il significato dell’essere cittadini attivi e solidali, in un contesto e una visione multi-etnica e aperta alle istanze internazionali. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale e 2 di dinamiche non formali VII modulo Titolo: “La protezione civile” Contenuti: In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. Si evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi, nonché quelle relative agli interventi di soccorso. Obiettivi: Dare senso e ragione del servizio civile come attività di prevenzione e “protezione” della popolazione affrontando anche la protezione civile nel senso diretto e immediato del termine (calamità, terremoti, ordine pubblico, ecc.) e gli elementi di base necessari ad approntare comportamenti di protezione civile. Ore: 3 di lezione frontale VIII modulo Titolo: “La rappresentanza dei volontari nel serviz io civile” Contenuti: Sarà illustrata ai volontari la possibilità di partecipare e candidarsi alle Elezioni per i Rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in Servizio Civile Nazionale, come forma di “cittadinanza attiva” e saranno individuate anche le responsabilità che derivano da tale partecipazione. Per dare maggiore incisività all’argomento, saranno invitati ex volontari

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rappresentanti e/o delegati. Obiettivi: Fornire ai volontari un esempio concreto di cittadinanza agita, collegata all’esperienza del Servizio Civile Nazionale. Ore: 2 di lezione frontale IX modulo Titolo: “Presentazione dell’Ente: le ACLI, Associaz ioni Cristiane Lavoratori Italiani” Contenuti: In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato. Si potrà anche svolgere un’analisi della realtà nazionale: incontrare dei testimoni privilegiati (aclisti adulti che forniscano tracce della storia), con preparazione, esecuzione e report di interviste, analisi della realtà territoriale delle ACLI attraverso una scheda apposita, raccolta dati e progettazione piccoli interventi di approfondimento. Obiettivi: Agevolare la conoscenza e l’inserimento nel giovane volontario nella realtà in cui presterà servizio. Ore: 2 di lezione frontale X modulo Titolo: “Il lavoro per progetti” Contenuti: “Che cos’è la progettazione sociale? Quali sono i suoi principi cardine? Come si esplicita in un lavoro metodico e organizzato? Come valutare i risultati? Verrà illustrato il processo della progettazione nelle sue articolazioni: dall’ideazione alla realizzazione, compresa la fase di valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. Si sosterranno i volontari nel conoscere e approfondire metodi per l’auto-valutazione partendo dal progetto di servizio civile in cui sono inseriti. Obiettivi: Offrire al giovane volontario strumenti per facilitare un percorso di analisi e di progettazione e per migliorare le proprie capacità di valutazione e di autovalutazione, partendo dal progetto di servizio civile in cui è inserito Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali XI modulo Titolo: “L’organizzazione del servizio civile e le sue figure” Contenuti: Sarà fornito ai volontari di Servizio Civile Nazionale un quadro dei ruoli e delle diverse figure che ruotano attorno al progetto. Per completare la panoramica saranno fornite informazioni anche circa il “sistema di servizio civile” (gli enti di SCN, l’UNSC, le Regioni e le Provincie autonome), che rappresenta la sovrastruttura più grande in cui si collocano le ACLI rispetto al Servizio Civile Nazionale. Obiettivi: offrire ai giovani gli strumenti per riconoscere tutte le figure che si trovano all’interno dello stesso progetto e che operano per il raggiungimento degli obiettivi del progetto stesso. Ore: 2 di lezione frontale XII modulo Titolo: “Disciplina dei rapporti tra enti e volonta ri del servizio civile nazionale” Contenuti: Si metteranno in evidenza il ruolo e la funzione del volontario, si metteranno a fuoco le condizioni necessarie agli efficaci inserimenti nei sistemi organizzativi; si illustrerà la circolare sulla gestione, concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (DPCM 4 febbraio 2009e successive modifiche). Obiettivi: Offrire ai volontari gli strumenti di base per definire diritti e doveri, facendo appello alla lettera da loro sottoscritta ma anche al dettato della circolare che sosterrà il percorso, facilitando anche i rapporti con l’ente, e che definisce bene vincoli e opportunità. Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali XIII modulo Titolo: “Comunicazione interpersonale e gestione de i conflitti”

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Contenuti: sarà fornita l’analisi dei cinque pilastri della comunicazione e sarà analizzato come le dinamiche di comunicazione all’interno di un gruppo possano essere causa di conflitti, ma anche opportunità di confronto e scambio costruttivi. Obiettivi: offrire strumenti per una maggiore comprensione del "funzionamento" di alcuni concetti di base della comunicazione interpersonale; sviluppare le capacità comunicative in ambito lavorativo; fornire elementi per la conoscenza del processo comunicativo così come si articola all'interno di un'organizzazione. Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali XIV modulo Titolo: “Il valore esperienziale del servizio civil e” Contenuti: attraverso l’utilizzo di modelli di apprendimento basati sull’esperienza cognitiva ed emotiva, si accompagneranno i ragazzi a riflettere consapevolmente, sulla propria storia, sui propri vissuti, sulle proprie emozioni e sulle dinamiche relazionali e a porre l’attenzione al proprio pensiero sia in termini di “contenuto” (cosa?) che di “metodo” (come?); ciò contribuirà a rendere il servizio civile un’esperienza di crescita, di formazione e di educazione per il volontario. Obiettivi: Offrire al giovane volontari uno strumento che permetta loro di dare significato e valore alla propria esperienza di servizio civile. Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali

42) Durata:

42 ore. Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall'avvio del progetto

Formazione specifica (relativa al singolo progetto ) dei volontari

43) Sede di realizzazione:

La formazione specifica sarà realizzata presso le sedi di attuazione del Progetto.

44) Modalità di attuazione:

La formazione sarà effettuata in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente. Per il modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di volontari si potrà ricorrere all’utilizzo di esperti.

45) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

DE FAZI Simonetta Nata a Civitavecchia il 22/12/1960 LUCIANI Mariella Nata Tolentino (Mc) il 1 Settembre 1964 MARTINELLI Francesco Nato a Passirano il 3 Giugno 1958 SPAMPANATO Giuseppe Nato a Sesto San Giovanni (Mi) il 29/10/1975 ARDUINO Glenda Nata a Kaufbeuren (Germania) il 20/07/1975 BERTOLDI Daniela Nata a Roma il 9 Settembre 1965 BRAVIN Elena Nata a Montevideo il 10 settembre 1964 CARTOLANO Antonio Nato a Dinami (VV) il 07/12/1945 CECCHI Riccardo Nato a Lucca il 10 Gennaio1979 CICCARELLO Carlo Nato a Bidona (AG) il 12/12/1958 CIUFFOLETTI Antonella Nata a Casarano (LE) il 9 dicembre 1968 DEL VECCHIO Nicolàs Nato a Buenos Aires (Argentina) il 22/09/1987 LA FERLA Giovanni Nato a Vittoria (RG) il 31 Agosto 1968 MANUNTA Anna Nata a Sassari il 22 Settembre 1978 MARCOLIN Paula Nata in Australia il 18/08/1957

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MARTINI Marcello Nato a Leonberg (Germania) il 21/07/1973 MODENA Porzia Annunziata Nata a Matera il 25/03/1947 VAZZANA Gianna Nata a Palermo il 31/08/1982

46) Competenze specifiche del/i formatore/i:

De Fazi Simonetta Coordinatrice nazionale del Dipartimento “Rete Mondiale Aclista” supervisionando tutte le attività del dipartimento. Ha maturato importanti esperienze nell’ideazione, programmazione, progettazione e coordinamento di attività sociali, formative e di ricerca destinate al sistema Acli sia nazionale che mondiale. Luciani Mariella PhD presso Sapienza Università di Roma con la professoressa Clotilde Pontecorvo, è Psicologa dell’educazione, iscritta all’Ordine degli Psicologi del Lazio. E’ stata responsabile della formazione di tutto il sistema di servizio civile delle Acli dal 2003 al 2008. Come consulente Formez e cultore della materia presso l’insegnamento di psicologia dell’Educazione della Università della Valle d’Aosta ha sviluppato abilità di insegnamento e tutoraggio nella formazione on line e nella conduzione di gruppi di discussione in forum. Martinelli Francesco Responsabile delle attività delle sedi estere del Patronato Acli, conosce le condizioni di lavoro e gli obiettivi di sviluppo di ogni sede di Patronato all’estero, visitandole personalmente e periodicamente. Ha coordinato i percorsi di formazione per operatori esteri, partecipando ai percorsi formativi per i progetti di servizio civile all’estero in qualità di esperto del territorio e della governance.

Spampanato Giuseppe

Laureato in Psicologia, obiettore di coscienza, Giuseppe Spampanato lavora presso il Servizio del Personale del Patronato Acli. Negli ultimi quindici anni ha partecipato quale tutor/formatore alla formazione di tutto il personale del Patronato Acli. Per questo motivo conosce i coordinatori nazionali all’Estero e i direttori provinciali e operatori locali di progetto, nonché le condizioni operativo gestionali delle sedi operative di progetto. ARDUINO Glenda Aclista del Circolo Kaufbeuren per l’assistenza e la tutela dei diritti civili degli italiani all’estero e responsabile delle attività di Patronato ACLI Germania a Monaco di Baviera. BERTOLDI Daniela Dal 2005 è responsabile dell’ufficio di Stoccarda Consolato Generale d’Italia e del Patronato ACLI Stoccarda maturando una significativa esperienza nell’attività di sostegno e accompagnamento degli italiani all’estero, nell’ambito dell’ottenimento dei diritti connessi alla cittadinanza italiana, dei diritti previdenziali (es. pensione italiana e pensione in convenzione internazionale), dei diritti di assistenza (es. assistenza socio-sanitaria). BRAVIN Elena Laureata in Giurisprudenza è, dal 1988 dipendente dell’ente Patronato Acli in Uruguay, quale operatore responsabile della sede di Montevideo per quanto concerne le pratiche di tutela degli italiani all’estero in merito ai diritti dei cittadini italiani all’estero in campo previdenziale e fiscale. CARTOLANO Antonio All’età di 20 anni si trasferisce in Svizzera, dove lavora per alcuni anni come sarto, praticando volontariato presso diverse associazioni a sostegno degli immigrati. Assunto dal patronato ACLI di Aarau, dopo aver ottenuto il diploma di operatore pastorale a Basilea, gli viene conferita la direzione del patronato ACLI di Lugano. Dagli anni 2000 è presidente delle ACLI cantonali del Ticino e membro della presidenza nazionale ACLI Svizzera. Attualmente è responsabile per le ACLI Svizzera dello Sviluppo Associativo e collabora con il Consolato d’Italia in qualità di addetto consolare.

CECCHI Riccardo Dal 2006 ad oggi svolge attività di assistenza e consulenza relativa al sistema previdenziale tedesco e italiano ed attività di supporto tecnico di primo livello per la rete di uffici in Germania, presso il Patronato Acli Augsburg. CICCARELLO Carlo

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Esperienza decennale nel Patronato ACLI UK LTD nell’ambito dell’assistenza agli italiani all’estero. Ha partecipato come Operatore Locale di Progetto al progetto “Unità nella diversità” contribuendo a rafforzare le capacità di lavoro in équipe ed il coordinamento di gruppi di lavoro con giovani volontari. Inoltre presso il Patronato Acli di Bedford ha approfondito le tematiche relative alla previdenza per gli italiani all’estero. CIUFFOLETTI Antonella Attualmente dipendente dell’ente Stichting Patronato Acli Olanda come responsabile della sede e delle attività di formazione. Si occupa del patrocinio rivolto ai cittadini italiani all’estero per l’ottenimento dei diritti di previdenza e assistenza nella relazione con gli enti previdenziali italiani.

DEL VECCHIO Nicolàs

Dal 2008 al 2014 responsabile dell’accoglienza e del servizio di orientamento dei cittadini italiani residenti in Argentina, presso il Patronato ACLI di Buenos Aires e organizzatore di incontri ed attività rivolti agli utenti del Patronato sui temi legati ai diritti del lavoratore, previdenza ed assistenza presso il Patronato ACLI di Buenos Aires. LA FERLA Giovanni Dal 2005 ad oggi è operatore presso l’Ente Patronato Acli con compiti di accoglienza, ascolto ed orientamento per i cittadini italiani all’estero con l’obiettivo di porre in essere la tutela ed il patrocinio dei diritti di cittadinanza, assistenza, previdenza sia internazionale che locale. MANUNTA Anna Esperta nel coordinamento dell’attività di ufficio del Patronato Acli Belgio con ruolo di informazione ed orientamento per giovani migranti, assistenza e tutela dei lavoratori nell’ambito della previdenza sociale, del diritto fiscale e del diritto al lavoro. MARCOLIN Paula Responsabile Patronato Acli Australia per quanto riguarda il sostegno degli italiani all’estero nell’ottenimento dei propri diritti di cittadinanza e previdenza. Ha partecipato al progetto Previdenza in convenzione internazionale presso la sede Patronato Acli Australia. MARTINI Marcello Laureato in Diritto Tributario esperto in progettazione, attualmente responsabile del Patronato ACLI della sede di Colonia. MODENA Porzia Annunziata Impiegata presso l’Ente Patronato Acli occupandosi di informazione ed orientamento per i cittadini italiani residenti a New York. Dal 1985 occupandosi della tutela e del patrocinio rivolto ai cittadini italiani all’estero. Responsabile delle relazioni con la comunità Italo-americana presente nella diocesi di Brooklyn. VAZZANA Gianna Attualmente dipendente del Patronato Acli Londra quindi operatrice di sportello per l’orientamento degli italiani all’estero. Esperta in formazione in quanto Formatrice accreditata presso l’ENAIP, in particolare nel progetto “Rimembranze dall’Emilia Romagna” svoltosi nel 2008.

47) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La Metodologia alla base del percorso formativo specifico, prevede:

o L’apprendimento diretto di conoscenze e competenze, finalizzato ad una forte sensibilizzazione al lavoro individuale e in rete, basato sull’integrazione dei ruoli e sullo scambio di esperienze;

o L’integrazione di diverse metodologie di intervento. Il percorso formativo proposto facilita la visione dell’organizzazione, dei servizi e dei sistemi nei quali i volontari sono inseriti. Tale percorso si configura pertanto come una “consulenza formativa” tramite la formazione tout-court utilizzando le classiche lezioni d’aula integrate con lavori individuali e di gruppo, esercitazioni pratiche, discussioni in plenaria e analisi dei casi.

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Le scelte metodologiche sottese all’attività formativa specifica intendono superare le tradizionali metodologie d’apprendimento, privilegiando forme apprendimento attivo che fanno capo anche ai principi della ricerca-azione per la quale tutti i soggetti sono coinvolti in quanto attori della formazione. Inoltre, attraverso il ricorso a forme di cooperative learning, gli attori si impegnano a porre domande, a sperimentarsi attivamente, a risolvere problemi, ad assumersi responsabilità ad essere creativi per costruire significati per sé stessi e per il gruppo di riferimento. Verrà favorita anche la riflessione sulle relazioni tra le persone, da sviluppare attraverso la valorizzazione delle differenze. Questo tipo di approccio contribuisce ad accrescere nei soggetti coinvolti la consapevolezza del modo in cui i valori personali e i significati attribuiti a ciò che accade, influenzano la percezione e le scelte di agire di ciascuno. Il cooperative learning, infatti oltre che a consentire il conseguimento degli obiettivi di contenuto, favorisce lo sviluppo di competenze cognitive ed anche sociali quali la capacità di leadership, le abilità comunicative, la gestione dei conflitti o il problem solving. Sarà possibile inoltre erogare parte della formazione specifica tramite l’utilizzo della FAD attraverso una piattaforma informatica. Le risorse tecniche utilizzate saranno adeguate alle esigenze formative dei volontari consentendo di raggiungere gli obiettivi progettuali:

o PC portatile e postazioni informatiche, o Stampanti, o Internet, o Telefoni, o Videoproiettori, o supporti di memorizzazione, o televisione, o lavagna luminosa, o lavagna a fogli mobili, o webcam, o piattaforme informatiche.

Inoltre ogni Operatore locale di Progetto spiegherà ai giovani in servizio civile nozioni di: - Diritto pensionistico e socio assistenziale - Legge 328/2000 - Diritto di ingresso e cittadinanza nei Paesi di elezione - Diritto alle prestazioni socio-sanitarie nei Paesi di elezione

E metterà a disposizione materiale come ad esempio: - Quando eravamo migranti, fascicolo delle Acli in Europa - Opuscoli sulle ACLI in Italia e sulle sue sedi operative; - materiale informativo sulla storia delle Acli; - materiale di documentazione sulla tutela, il diritto previdenziale, l’assistenza,

immigrazione ed emigrazione, diritto del lavoro, mercato del lavoro; - guida all’utilizzo della rete telematica e alla posta elettronica - questionari per la verifica dell’apprendimento; - materiali per le pratiche di sportello ad esempio la scheda di registrazione dei dati

degli utenti, la scheda rilevazione bisogni, e la scheda rilevazione risorse sul territorio

48) Contenuti della formazione: In aggiunta alla formazione generale si prevede una sessione di formazione specifica che permetterà al volontario di acquisire le conoscenze, le capacità e le abilità necessarie per poter essere parte attiva del progetto e protagonista delle azioni in esso previste. La formazione specifica consentirà al volontario da un lato di entrare nel vivo delle attività da svolgere e, dall’altro, di avere competenze spendibili alla fine dell’anno di servizio civile sia nel mondo del lavoro che nella sfera personale. La formazione specifica prevista considerata on the project, è volta a supportare e accompagnare i volontari nella fase di inserimento in un nuovo ambito lavorativo, attraverso attività didattiche in affiancamento

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con un formatore esperto e/o con il monitoraggio di un mentore esterno (OLP e RLEA). La prima parte della formazione specifica (30 ore) che potrà essere erogata anche tramite FAD, riguarderà l’acquisizione di competenze trasversali (la comunicazione interpersonale, il team working, l'ascolto attivo, la gestione dei conflitti, la negoziazione, l'essere e il fare comunità, come orientarsi tra i servizi attivi sul territorio, etc.) ovvero caratteristiche e modalità di funzionamento individuale che entrano in gioco quando un soggetto si attiva a fronte di una richiesta dell’ambiente organizzativo; tali competenze sono essenziali nel produrre un comportamento professionale che trasformi un sapere in una prestazione lavorativa. Inoltre, anche il modulo di formazione di base, riguardante la sicurezza nei luoghi di lavoro, potrà essere seguito in FAD dai ragazzi, ove possibile, mentre in caso di esigenze particolari dovute alla tipologia di attività previste dal progetto (servizio presso case di riposo, scuole, carceri), verrà gestito in aula direttamente da un esperto. I modulo Titolo: “Analisi del contesto lavorativo” Formatore: tramite FAD o formatori inseriti nel box 45 Il modulo ha l’obiettivo di fornire un quadro di riferimento: dei modelli di funzionamento e di gestione delle organizzazioni, della gestione dei rapporti interpersonali e dell'inserimento in contesti professionali, della gestione del lavoro e della risoluzione dei problemi in un'ottica di flessibilità e disponibilità ai cambiamenti. Il modulo ha l’obiettivo di facilitare la comprensione dell'importanza della qualità quale elemento per il successo personale e organizzativo e la consapevolezza sul ruolo del volontario e sulla sua posizione all'interno della sede attuazione di progetto. Durata: 8 ore II modulo Titolo: “le Tecniche della comunicazione” Formatore: tramite FAD o formatori inseriti nel box 45 Il modulo descrive le tecniche dell’agire comunicativo all’interno di un gruppo, le possibilità comunicative di cui un’organizzazione dispone, alcuni aspetti della comunicazione interpersonale, l’importanza rivestita dalla leadership all’interno di un gruppo di lavoro. Inoltre saranno delineati le principali caratteristiche della comunicazione interpersonale, gli elementi che costituiscono la comunicazione, il tema del linguaggio verbale e del linguaggio non verbale. Durata: 8 ore III modulo Titolo: “Il lavoro di gruppo” Formatore: tramite FAD o formatori inseriti nel box 45 Il modulo illustra le principali dinamiche che portano alla formazione di un gruppo di persone, sia in ambito privato che nell’ambiente di lavoro; si indicano le variabili che ne determinano la crescita e l’integrazione tra i componenti del gruppo nello svolgimento delle attività; si analizza la formazione di un gruppo di lavoro dentro un’organizzazione; si mostra la gestione di un progetto, indicandone le fasi principali, i problemi che possono emergere e le relative tecniche di risoluzione; si affronterà infine il tema della leadership, analizzandone alcuni stili. Durata: 8 ore IV modulo Titolo: “Formazione e informazione sui rischi conne ssi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile” Formatore: tramite FAD o formatori inseriti nel box 45 ed esperti Il modulo illustra: le normative di riferimento rispetto alla sicurezza; i principali rischi connessi alle attività previste dal progetto di servizio civile e ai luoghi di svolgimento delle stesse; le azioni di prevenzione e di emergenza da adottare. Durata: 6 ore Dal quinto all’ottavo modulo Titolo: “Problem Solving nel Patrocinio a tutela del cittadino italiano all’estero”

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Durata: 4 2 ore Formatore: formatori di progetto inseriti nel box 45 Questa parte della formazione specifica ha lo scopo di: o far approfondire ai partecipanti la conoscenza degli aspetti normativi relativamente al

settore specifico di servizio e modalità operative del servizio; o sostenere la opportunità di svolgere attività di informazione, assistenza, tutela,

animazione dei cittadini italiani all’estero. Moduli didattici 5 - 8:

Temi Formatori Ore 5. Le Acli nel mondo: motivazioni di un viaggio per seguire i nostri emigranti ed i nuovi migranti; Le reti pubbliche con competenze in materia di cittadini italiani emigrati; Le reti locali non istituzionali , le comunità italiane all’estero, le istituzioni preposte. Il CGIE. I Comites.

Simonetta De Fazi Dipartimento rete mondiale Aclista

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6. Il Patronato Acli all’estero, obiettivi, motivazioni tipi di servizio, esercitazioni pratiche su carta e su web (Programma Sestante, programma a sostegno dell’attività organizzativo, gestionale e di produzione del Patronato Acli), I modelli Red estero, CUD, OBis e il loro inserimento in Sestante, la campagna IMU estero, gli strumenti di comunicazione e formazione a distanza del Patronato Acli.

Francesco Martinelli caposervizio Estero Patronato Acli

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7.Psicologia dell’emigrazione, esercitazioni, casi di studio, l’accoglienza e l’ascolto dell’utenza, tecniche di ascolto attivo e passivo; schede di registrazione bisogni.

Mariella Luciani 6

8. I soggetti dell’emigrazione italiana all’estero: i bisogni e le risorse presenti; Storia delle comunità italiane nel Paese di accoglienza; Storia la realtà dei diversi territori, il confronto tra diverse culture, i servizi a disposizione; La normativa del diritto degli italiani all’estero; ingresso, cittadinanza, recupero della cittadinanza per via degli avi, previdenze e assistenze, sia governative sia regionali.

Formatori di progetto a seconda della città di destinazione: Bravin Elena, Cartolano Antonio, Ciccarello Carlo, Ciuffoletti Antonella, Del Vecchio Nicolàs, La Ferla Giovanni, Manunta Anna, Marcolin Paula, Vazzana Gianna

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1. Formazione alla comprensione della cultura

locale, usi e costumi aspetti economici politici dei Paesi ospitanti.

Attività da svolgersi in loco.

Formatori di progetto a seconda della città di destinazione: Bravin Elena, Cartolano Antonio, Ciccarello Carlo, Ciuffoletti Antonella, Del Vecchio Nicolàs, La Ferla Giovanni, Manunta Anna, Marcolin Paula, Vazzana Gianna

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Totale ore di formazione specifica (moduli dal 5 all’8) 42

49) Durata:

Ore 72

Altri elementi della formazione

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50) Modalità di monitoraggio del percorso di formazione (generale e specifica) predisposto:

Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC

Data 14/10/2016 Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale dell’ Ente Dott. Alberto Scarpitti