L'Industria lapidea Italiana: indagine congiunturale 2012

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L’INDUSTRIA LAPIDEA ITALIANA. INDAGINE CONGIUNTURALE 2012 A cura di Manuela Gussoni Ufficio studi, Internazionale Marmi e Macchine Carrara SOMMARIO La congiuntura economica nazionale ......................................................................................... 2 La congiuntura dell’industria lapidea italiana e del comprensorio Apuo-Versiliese ................. 3 Descrizione del campione ..................................................................................................... 3 Valutazione consuntivo 2012 ................................................................................................. 6 Il fatturato vendite .............................................................................................................. 6 Investimenti ...................................................................................................................... 13 Occupazione ..................................................................................................................... 19

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Ogni anno Internazionale marmi e macchine (www.immcarrara.it) produce un rapporto congiunturale sull'industria lapidea italiana evidenziando i trend di fatturato, produzione, investimenti e occupazione rispetto all'anno precedente.

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L’INDUSTRIA LAPIDEA ITALIANA.

INDAGINE CONGIUNTURALE 2012

A cura di Manuela Gussoni

Ufficio studi, Internazionale Marmi e Macchine Carrara

SOMMARIO

La congiuntura economica nazionale......................................................................................... 2

La congiuntura dell’industria lapidea italiana e del comprensorio Apuo-Versiliese ................. 3

Descrizione del campione ..................................................................................................... 3

Valutazione consuntivo 2012................................................................................................. 6

Il fatturato vendite .............................................................................................................. 6

Investimenti ...................................................................................................................... 13

Occupazione ..................................................................................................................... 19

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La congiuntura economica nazionale

L’economia Italiana è ancora in recessione, nel 2012 è stato stimato un calo del PIL italiano

del 2,4% e per il 2013 le stime sono state riviste al ribasso passando da -0,2% a -1,3%.

L’economia nazionale nel 2012 ha assistito ad una domanda interna in progressiva

contrazione a causa delle misure di rigore adottate al fine di risollevare le sorti della finanza

pubblica, al tasso di disoccupazione crescente e a un basso livello del clima di fiducia sulla

situazione economica. Viceversa la domanda internazionale fortunatamente ha continuato a

sostenere l’attività di una buona parte delle aziende italiane. Le esportazioni italiane hanno

infatti mostrato anche nel 2012 una modesta espansione (+1,5%) mentre le importazioni

presentano una marcata flessione (-7%). Le esportazioni si sono rivolte soprattutto verso i

paesi extra-UE (in primis OPEC, Giappone, ASEAN e USA) con un aumento complessivo

dell’export su base annua pari al 9,2% e un saldo commerciale che risulta a dicembre pari a

+3,3 miliardi di euro; un avanzo conseguito soprattutto grazie alle esportazioni di beni

strumentali. La crisi ha quindi colpito maggiormente le aree in cui le aziende mostrano una

minor propensione all’export come l’area del mezzogiorno d’Italia che complessivamente

presenta un livello di internazionalizzazione più basso rispetto al resto d’Italia e ha potuto

quindi sfruttare di meno il traino della domanda estera per arginare gli effetti della crisi.

La disoccupazione continua ad aumentare e in particolare quella giovanile ha raggiunto ormai

il 38,4%. Tale aumento del tasso si disoccupazione non è tanto da attribuire ad un calo del

livello di occupazione, che non è eccessivamente diminuito anche se si riscontra una

maggiore ricorso alla cassa integrazione guadagni, ma a un incremento del numero di persone

che cercano attivamente lavoro. Una conseguenza inevitabile della crisi che ha portato alla

chiusura, nel 2012, di 1000 imprese al giorno come mostra il rapporto Unioncamere uscito a

gennaio 2013. In particolare il settore delle costruzioni, che risulta di maggior interesse per la

nostra analisi, ha chiuso l’anno con 7.427 imprese in meno rispetto all’anno precedente.

Mentre le attività del turismo, del commercio e dei servizi alle imprese e alle persone sono le

tipologie di imprenditori e i settori di attività che, nel 2012, hanno consentito a mantenere in

attivo il bilancio anagrafico delle imprese italiane.

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Il livello degli investimenti soffre l’inasprimento delle condizioni creditizie derivate

dall’elevato rischio percepito dagli intermediari, in relazione agli effetti della recessione sui

bilanci delle imprese. Migliora però il livello di liquidità sia grazie alle politiche attuate

dall’Eurosistema sia grazie a minori difficoltà di raccolta, segnali positivi che hanno portato

alcune banche ad emettere credito sui mercati all’ingrosso favorendo quindi un lieve recupero

della fiducia.

In questo contesto il settore delle costruzioni sta vivendo la crisi più grave dal dopoguerra.

Cala ancora il numero delle nuove abitazioni (permessi di costruire) nel 2012 confermando un

trend negativo in atto dal 2006; complessivamente nei primi undici mesi del 2012 si registra

una caduta del 13,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato mette in

risalto la gravità della situazione nel mercato delle costruzioni se si considera che nel 2011 il

numero di nuove abitazioni aveva già toccato un minimo storico1 ed è stato meno della metà

di quello registrato nel 2005 (ANCE, 2012). Solo il comparto della riqualificazione degli

immobili residenziali mostra una tenuta dei livelli produttivi.

La congiuntura dell’industria lapidea italiana e de l

comprensorio Apuo-Versiliese

Descrizione del campione

Il campione di studio è costituito da 248 aziende di cui 68 collocate nel comprensorio apuo-

versiliese e 180 nel resto d’Italia (vedi Figura 1). Il 77% delle aziende intervistate appartiene

al settore lapideo in senso stretto comprendendo le attività di escavazione, lavorazione e

commercio. L’ 9,7% appartiene al settore manifatturiero di produzione dei macchinari e delle

tecnologie per la lavorazione della pietra. Infine, il 13,3% delle aziende ricade nella voce

1 Nella serie storica dell’ISTAT che parte dal 1995, quello del 2011 è il valore più basso mai toccato.

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“collaterali” con la quale si intendono tutte le attività di produzione di accessori, utensili,

abrasivi ma anche servizi e trasporti (Vedi Tabella 1 ).

Delle 68 aziende facenti parte del comprensorio apuo-versiliese 37 aziende sono collocate

nella provincia di Massa-Carrara , 27 nella provincia di Lucca e 4 nella provincia di La

Spezia. Tra le aziende intervistate nel resto d’Italia, 43 fanno parte del comprensorio veneto e

saranno, in alcuni casi, utilizzate come benchmark nella valutazione dei risultati.

Figura 1

Tabella 1

COMPOSIZIONE SETTORIALE DELLE RISPOSTE

Comprensorio apuo versiliese Resto d'Italia Totale lapidee 77.94 lapidee 76.67 lapidee 77.02

macchinari e tecnologie 4.41 macchinari e tecnologie 11.67 macchinari e tecnologie 9.68

collaterali 17.65 collaterali 11.67 collaterali 13.31

totale 100 totale 100 totale 100

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Tabella 2

COMPOSIZIONE GEOGRAFICA DELLE RISPOSTE

Comprensorio apuo versiliese Resto d'Italia Totale

lapidee 27.75 lapidee 72.25 lapidee 100.00 macchinari e tecnologie 12.50 macchinari e tecnologie 87.50 macchinari e tecnologie 100.00 collaterali 36.36 collaterali 63.64 collaterali 100.00

totale 27.42 totale 72.58 totale 100.00

Tabella 3

DIMENSIONE MEDIA AZIENDALE DEL CAMPIONE ATTIVO

Comprensorio apuo versiliese Resto d'Italia Totale

lapidee 11.2 lapidee 7.1* lapidee 8.3 macchinari e tecnologie 50.5 macchinari e tecnologie 20.1 macchinari e tecnologie 23.1 collaterali 6.6 collaterali 18.8 collaterali 14.5

totale 11.8 totale 9.9 totale 10.4

* differenza tra le medie statisticamente significativa al un livello del 5%

Tabella 4

DIMENSIONE AZIENDALE DEL CAMPIONE 2012

Comprensorio Apuo-Versiliese Freq. % 0-10 ADDETTI 43 72.9% 11-50 ADDETTI 14 23.7% + 50 ADDETTI 2 3.4% TOT 59 100.0%

Resto d'Italia Freq. % 0-10 ADDETTI 127 79.9% 11-50 ADDETTI 29 18.2% + 50 ADDETTI 3 1.9% TOT 159 100.0%

Totale

Freq. % 0-10 ADDETTI 170 78.0% 11-50 ADDETTI 43 19.7% + 50 ADDETTI 5 2.3% TOT 218 100.0%

% sul totale delle risposte pervenute relativamente al numero di addetti 2012

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Tabella 5

Solo settore Lapideo in senso stretto

fascia dimensionale Universo Campione** Freq. Percent Freq. Percent 0-10 9554 88.78 139 81.76 10-50 1144 10.63 30 17.65 50+ 64 0.59 1 0.59

totale 10762 100.00 170 100.00 *Fonte: Archivio ISTAT-ASIA 2010 sul settore lapideo – imprese attive; Indagine congiunturale 2012

** % calcolate sulle risposte pervenute in termini di numero di addetti nell’anno 2012

La dimensione media aziendale del campione è di circa 10 addetti (vedi Tabella 3) per un

fatturato medio per l’anno 2012 pari a 2 milioni e 737 mila euro. Nel comprensorio Apuo-

Versiliese risulta una dimensione media aziendale di 11,2 addetti esattamente in linea con

quella delle società di capitale nel settore lapideo nazionale 2010 (fonte ISTAT2), mentre le

aziende che hanno risposto al nostro questionario nel resto d’Italia sono mediamente più

piccole. Tuttavia la distribuzione campionaria per fasce dimensionali in Tabella 4 mostra che

in entrambe le aree geografiche abbiamo tra il 70 e l’80 percento d’aziende nella fascia delle

micro-imprese con meno di 10 addetti, intorno al 20% d’aziende con un numero d’addetti tra

10 e 50 e una percentuale inferiore al 5% di grandi aziende con più di 50 dipendenti. Infine la

Tabella 5 mostra un buon livello di rappresentatività del nostro campione di studio. Nella

indagine seguente, la bassa numerosità campionaria delle aziende nei settori dei macchinari e

tecnologie rende indispensabile l’aggregazione con il comparto dei collaterali.

Valutazione consuntivo 2012

Il fatturato vendite

Analizzando l’andamento del fatturato vendite 2012 su 2011 emerge che le aziende del

comprensorio Apuo-Versiliese hanno registrato una performance migliore rispetto alle

aziende collocate nel resto d’Italia in quanto il 41,8% delle aziende intervistate nel

2 Fonte: Archivio ASIA e AIDA per società di capitale codici Ateco 0811 e 237*

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comprensorio dichiara un aumento del fatturato vendite, mentre nel resto d’Italia il 65% ne

dichiara una diminuzione (vedi Tabella 6). Questo risultato tuttavia va letto con cautela vista

la diversa composizione del campione che raccoglie per il settore lapideo comprensoriale

della aziende leggermente più grandi. Considerando l’andamento medio nazionale, tuttavia i

risultati non sono confortanti in quanto più di una azienda su due dichiara un fatturato in calo

rispetto al 2011 e il 25% delle aziende dichiara un fatturato stazionario. I saldi registrati a

livello nazionale sono negativi sia per il settore lapideo sia per il comparto delle tecnologie e

dei collaterali.

Tabella 6

ANDAMENTO FATTURATO VENDITE, 2012 SU 2011

Comprensorio apuo versiliese diminuzione stazionario aumento totale Saldo

lapidee 30,8 28,9 40,4 100,0 9,6 Tecnologie e collaterali 26,7 26,7 46,7 100,0 20,0

totale 29,9 28,4 41,8 100,0 11,9

Resto d'Italia diminuzione stazionario aumento totale Saldo

lapidee 66,7 23,0 10,4 100,0 -56,3 Tecnologie e collaterali 59,0 28,2 12,8 100,0 -46,2

totale 64,9 24,1 10,9 100,0 -54,0

Totale diminuzione stazionario aumento totale Saldo

lapidee 56,7 24,6 18,7 100,0 -38,0 tecnologie e collaterali 50,0 27,8 22,2 100,0 -27,8

totale 55,2 25,3 19,5 100,0 -35,7

Rispetto allo scorso anno la percezione sull’andamento del volume d’affari nel settore lapideo

sembra quindi essere peggiorata in quanto si riduce la quantità di aziende che dichiarano una

tenuta rispetto alla crisi e quindi un fatturato tutto sommato stazionario, mentre sembra

allargarsi la fetta di aziende che vede un fatturato in diminuzione3 (vedi Figura 2).

3 Il dato va preso con cautela in quanto il campione di indagine 2011 e 2012 non è esattamente lo stesso.

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Figura 2

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

%

diminuzione stazionario aumento

Percezione delle aziende lapidee italiane sull'anda mento del fatturato

2011

2012

Anche nell’anno 2012, sembra essere stata la domanda estera l’unica forza trainante delle

aziende italiane del lapideo come dimostrano i dati sulle esportazioni di materiali lapidei. Nel

2012 l’Italia ha esportato materiali lapidei per un valore di 1.810.421.274 euro e un totale di

4.178.259 tonnellate registrando rispetto al 2011 un aumento del 9,8% in valore e del 4,17%

in quantità (vedi Tabella 7) e tornando a registrare i volumi e i valori del 2005 (vedi Figura 3).

Tra le esportazioni di materiali di pregio, la performance migliore riguarda il marmo sia

grezzo che lavorato, per il quale si registrano aumenti sia in valore che in quantità. Nel 2012

è stato esportato marmo in blocchi e lastre per un totale di 1 milione e 380 mila tonnellate in

crescita rispetto al 2011 del 7,2% e per un valore di oltre 305 milioni di euro registrando una

crescita tendenziale di quasi il 6%, si riduce lievemente però il valore medio unitario che

passa da 224 euro per tonnellata a 221 euro. Ottimo anche il risultato relativo alle esportazioni

di lavorati in marmo che registrano nel 2012 un quantitativo esportato pari a 885.119

tonnellate per una valore di 815.221.431 milioni di euro in crescita rispetto al 2011 di quasi il

6% in quantità e di oltre il 17% in valore con un incremento del valore medio unitario del

11,2% che risulta oggi pari a 921 euro per tonnellata.

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Tabella 7: Esportazioni italiane verso il resto del mondo 2011 e 2012 (quantità e valori).

ITALIA - TUTTI I PAESI EXPORT

2011 2012 diff. % 2012/2011

Gennaio-Dicembre 2011-2012 Tonn Euro Tonn Euro % Q.ta ' % Val.

MARMO BLOCCHI E LASTRE 1.287.498 288.342.368 1.379.794 305.079.394 7,17 5,8

GRANITO BLOCCHI E LASTRE 161.745 39.468.685 158.792 40.928.420 -1,83 3,7

MARMO LAVORATI 836.658 692.897.488 885.119 815.221.431 5,79 17,65

GRANITO LAVORATI 613.520 531.749.918 599.101 548.785.330 -2,35 3,2

ALTRE PIETRE LAVORATI 152.534 34.872.419 147.989 34.256.168 -2,98 -1,77 SubTOT Blocchi, Lastre e Lavorati 3.051.955 1.587.330.878 3.170.795 1.744.270.743 3,89 9,89

GRANULATI E POLVERI 944.707 51.910.374 993.520 56.911.325 5,17 9,63 SubTOT con Granulati e Polveri 3.996.662 1.639.241.252 4.164.315 1.801.182.068 4,19 9,88

ARDESIA GREZZA 3.928 1.993.638 3.908 1.902.452 -0,52 -4,57

ARDESIA LAVORATA 9.491 6.712.894 9.252 6.775.473 -2,52 0,93

PIETRA POMICE 861 608.587 784 561.281 -8,93 -7,77

Totale 4.010.942 1.648.556.371 4.178.259 1.810.421.274 4,17 9,82

Figura 3

ITALIA-TUTTI I PAESI - VOLUMI ESPORTATI (materiali di pregio)

2.700.000

2.800.000

2.900.000

3.000.000

3.100.000

3.200.000

3.300.000

3.400.000

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

tonn

.

ITALIA-TUTTI I PAESI - VALORI ESPORTATI (materiali di pregio)

1.200.000.000

1.300.000.000

1.400.000.000

1.500.000.000

1.600.000.000

1.700.000.000

1.800.000.000

1.900.000.000

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Eur

o

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10

L’Italia, quindi, esporta circa un terzo della sua produzione che secondo l’ultimo dato a nostra

disposizione per l’anno 2011, è pari a 12,5 milioni di tonnellate. Anche la propensione media

all’export delle aziende del nostro campione riflette in parte questo dato in quanto risulta pari

al 32,4%. Questo significa che mediamente le aziende intervistate dichiarano che il 32,4% del

fatturato deriva dall’export e tale percentuale sale al 50% se si considerano le aziende del

comprensorio apuo-versiliese. Sono le aziende medio-grandi ad esportare di più, ma tale

risultato è particolarmente evidente nel resto d’Italia mentre nel comprensorio anche le micro-

imprese presentano, nel 2012, una buona percentuale di fatturato estero sul totale pari al 47%

(vedi Tabella 8). Questa potrebbe essere una valida spiegazione della migliore tenuta alla

crisi che sembrano dimostrare le aziende del comprensorio toscano rispetto al resto d’Italia.

Analizzando Tabella 9 e Tabella 10 emerge infatti che, a fronte di una domanda nazionale che

sembra calare per tutti i settori e fa registrare saldi particolarmente negativi soprattutto alle

aziende del resto d’Italia dove la percentuale di aziende che registra una diminuzione del

fatturato Italia si aggira intorno al 63%, la domanda estera risulta in aumento per il settore

delle tecnologie e collaterali ma anche nel settore lapideo dove il 38,3% delle aziende

intervistate nel comprensorio apuo-versiliese e un 27,3% nel resto d’Italia dichiarano un

fatturato estero in aumento (vedi Figura 4).

.

Tabella 8

INCIDENZA DELL EXPORT SUL FATTURATO 2012 CLASSE DIMENSIONALE

Area geografica 0-10 addetti 11-50 addetti 50+ addetti totale Comprensorio apuo versiliese 46.8 53.8 80.0 49.9

Resto d'Italia 17.9 43.1 47.5 23.9

totale 26.6 46.8 63.7 32.4

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Tabella 9

ANDAMENTO FATTURATO VENDITE, 2012 SU 2011 - ITALIA

Comprensorio apuo versiliese

diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 46,9 32,7 20,4 100 -26,5

tecnologie e collaterali 33,3 40,0 26,7 100 -6,7

totale 43,8 34,4 21,9 100 -21,9

Resto d'Italia

diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 74,4 20,2 5,4 100 -69,0

tecnologie e collaterali 69,2 18,0 12,8 100 -56,4

totale 63,2 19,6 7,1 100 -56,1

Totale

diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 66,9 23,6 9,6 100 -57,3

tecnologie e collaterali 59,3 24,1 16,7 100 -42,6

totale 65,1 23,7 11,2 100 -53,9

Tabella 10

ANDAMENTO FATTURATO VENDITE, 2012 SU 2011 - ESTERO

Comprensorio apuo versiliese

diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 40,4 21,3 38,3 100 -2,1

tecnologie e collaterali 30,8 30,8 38,5 100 7,7

totale 38,3 23,3 38,3 100 0,0

Resto d'Italia

diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 46,8 26,0 27,3 100 -19,5

tecnologie e collaterali 31,3 28,1 40,6 100 9,4

totale 42,2 26,6 31,2 100 -11,0

Totale

diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 44,4 24,2 31,5 100 -12,9

tecnologie e collaterali 31,1 28,9 40,0 100 8,9

totale 40,8 25,4 33,7 100 -7,1

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Figura 4

65,1

40,8

23,7 25,4

11,2

33,7

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

% a

zien

de

diminuzione stazionario aumento

Andamento fatturato vendite anno 2012 su 2011

ITALIA

ESTERO

Emerge anche un dato interessante rispetto all’andamento dei prezzi in quanto il 15,6% delle

aziende del comprensorio apuo-versiliese dichiara di aver aumentato i prezzi dei propri

prodotti contro un 9% delle aziende collocate nel resto d’Italia (vedi Tabella 11)

Tabella 11

ANDAMENTO PREZZI DI VENDITA, 2012 SU 2011

Comprensorio apuo versiliese

diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 12,0 70,0 18,0 100 6,0

tecnologie e collaterali 0,0 92,9 7,1 100 7,1

totale 9,4 75,0 15,6 100 6,3

Resto d'Italia

diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 25,0 69,5 5,5 100 -19,5

tecnologie e collaterali 21,6 56,8 21,6 100 0,0

totale 24,2 66,7 9,1 100 -15,2

Totale

diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 21,4 69,7 9,0 100 6,0

tecnologie e collaterali 15,7 66,7 17,7 100 7,1

totale 20,1 69,0 10,9 100 -9,2

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Anche analizzando i dati relativi al risultato di esercizio delle aziende intervistate (vedi

Tabella 12) emerge chiaramente come le aziende del comprensorio sembrano aver sofferto

meno rispetto a quelle collocate nel resto d’Italia registrando un saldo decisamente positivo

tra chi dichiara un utile e chi invece ha registrato una perdita. Nel comprensorio il 57,8% delle

aziende nel nostro campione dichiara per il 2012 un modesto utile e il 3% addirittura un forte

utile; nel resto d’Italia solo una azienda su quattro dichiara un modesto utile e solo lo 0,6%

delle aziende un forte utile.

Tabella 12

RISULTATO DI ESERCIZIO 2012

Area geografica forte perdita modesta perdita pareggio modesto utile forte utile totale saldo Comprensorio apuo versiliese 9,4 10,9 18,8 57,8 3,1 100 40,6 Resto d'Italia 17,6 27,9 28,5 25,5 0,6 100 -19,4 totale 15,3 23,1 25,8 34,5 1,3 100 -2,6

Tale risultato se confrontato con il sondaggio congiunturale della Banca d’Italia sulle imprese

industriali mostra che la percentuale di aziende in utile (modesto e forte) nel settore lapideo

nazionale (35,8%) sembrerebbe al di sotto della media nazionale dell’industria in senso stretto

pari al 54%. Il comprensorio apuo-versiliese risulta invece quasi perfettamente in linea anche

per le percentuali di pareggio e perdita.

Investimenti

Alle aziende intervistate è stato chiesto quale sia stato l’andamento degli investimenti nel

2012 rispetto al 2011. I risultati sono riportati in Tabella 13 e mostrano un trend negativo per

tutti i settori non solo perchè soltanto 12.2% delle aziende intervistate dichiara di aver

aumentato gli investimenti, in quanto tale risultato è in linea con quello riscontrato per il

comparto dell’industria nell’analisi congiunturale 2012 della Banca d’Italia dove tale

percentuale era pari all’ l’11.4%, ma perchè un’azienda su due dichiara di averli diminuiti.

Questo risultato coinvolge anche gli investimenti in ricerca e sviluppo in quanto la spesa

media in attività di ricerca secondo la nostra indagine è stata pari nel 2012 a 12.902 euro per

azienda (vedi Tabella 14) mentre nell’indagine congiunturale IMM relativa all’anno 2011

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risultava una media di 14.500 euro. La spesa media in ricerca e sviluppo continua ad essere

superiore nel resto d’Italia rispetto al comprensorio apuo-versiliese sia nel comparto lapideo

sia nel comparto collaterale nonostante le aziende del comprensorio sembrerebbero lamentare

una minor difficoltà nell’accesso al credito (Tabella 16). Relativamente a questo tema risulta

che nel 2012, di 228 aziende che hanno risposto alla domanda, il 47,4% ha fatto richiesta di

un finanziamento a banche o altri istituti di credito per un totale di 108 aziende. Nel comparto

lapideo tale percentuale risulta più elevata e pari al 48.6% mentre nel settore delle tecnologie

e dei collaterali è del 43,1% (vedi Tabella 15). Delle 108 aziende che hanno richiesto credito

il 74,5% è una micro-impresa con meno di 10 dipendenti.

Tabella 13

ANDAMENTO INVESTIMENTI, 2012 su 2011 Comprensorio apuo versiliese

diminuzione stazionario aumento totale saldo lapidee 30.4 45.7 23.9 100 -6. 5 macchinari e tecnologie 20.0 60.0 20.0 100 0.0 totale 28.6 48.2 23.2 100 -5. 4

Resto d'Italia

diminuzione stazionario aumento totale saldo lapidee 58.5 34.2 7.3 100 -51. 2 tecnologie e collaterali 55.9 32.4 11.8 100 -44. 1 totale 58.0 33.8 8.3 100 -49. 7

Totale

diminuzione stazionario aumento totale saldo lapidee 50.9 37.3 11.8 100 -39. 1 tecnologie e collaterali 47.7 38.6 13.6 100 -34. 1 totale 50.2 37.6 12.2 100 -38. 0 le percentuali sono calcolate sul totale delle risposte

Tabella 14

SPESA MEDIA IN ATTIVITA' DI RICERCA E SVILUPPO NEL 2012 (N=97 AZIENDE)

Comprensorio apuo versiliese Resto d'Italia Totale lapidee € 5136,4 € 9490,2 € 8178,1 tecnologie e collaterali € 20000,0 € 30906,3 € 27270,8

totale € 9100,0 € 14604,5 € 12902,1

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Tabella 15

% DI AZIENDE CHE HA RICHIESTO UN FINANZIAMENTO A IS TITUTI DI CREDITO E BANCHE NEL CORSO DEL 2012

Comprensorio Apuo-Versiliese (N=63) sì no totale

lapidee 48.0 52.0 100

tecnologie e collaterali 53.9 46.2 100

totale 49.2 50.8 100

Resto d'Italia (N=165) sì no totale lapidee 48.8 51.2 100

tecnologie e collaterali 39.5 60.5 100

totale 46.7 53.3 100

Totale (N=228) sì no totale lapidee 48.6 51.4 100 macchinari e tecnologie 43.1 56.9 100

totale 47.4 52.6 100

Tabella 16

% DI AZIENDE CHE HA DICHIARATO DIFFICOLTA' NELL'ACC ESSO AL CREDITO NEL CORSO DEL 2012

Comprensorio Apuo-Versiliese (N=30) sì no totale

lapidee 50.0 50.0 100

tecnologie e collaterali 50.0 50.0 100

totale 50.0 50.0 100

Resto d'Italia (N=76) sì no totale

lapidee 69.4 30.7 100

tecnologie e collaterali 71.4 28.6 100

totale 69.7 30.3 100

Totale (N=106) sì no totale lapidee 64.0 36.1 100 tecnologie e collaterali 65.0 35.0 100

totale 64.2 35.9 100

Alle aziende è stato inoltre chiesto se hanno avuto difficoltà nell’accesso al credito e il 64,2%

delle aziende ha risposto affermativamente. Delle 106 aziende che hanno risposto alla

domanda, 68 hanno quindi avuto difficoltà nell’accesso al credito e 50 di queste (il 78,13%)

sono micro-imprese con meno di 10 dipendenti.

Le aziende che sono riuscite ad ottenere senza difficoltà un finanziamento hanno dichiarato di

essersi rivolte a banche locali con le quali esisteva un rapporto fiduciario di lunga data. Le

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altre invece lamentano tassi di interesse eccessivamente onerosi, tempi di istruttoria molto

lunghi e una richiesta eccessiva di garanzie da parte degli istituti di credito. Nei primi mesi

del 2013 è proseguita la flessione dei prestiti alle imprese ma dopo il lieve rialzo dello scorso

autunno, il costo del credito alle imprese si è stabilizzato restando, tuttavia, di circa un punto

percentuale più elevato rispetto alla media dei paesi dell'area dell'euro4.

Innovazione e responsabilità sociale d’impresa

Alle aziende è stato chiesto se nell’ultimo triennio hanno introdotto innovazioni di processo,

di prodotto o di servizio. Emerge che mediamente il 61,3% delle aziende dichiara di aver

innovato (vedi Tabella 17). La percentuale più ampia di aziende innovatrici si trova nel resto

d’Italia dove, in effetti, abbiamo riscontrato anche una spesa maggiore in attività di ricerca e

sviluppo (vedi Tabella 14). Le innovazioni introdotte come sostengono gli operatori hanno

incrementato la produttività ma non hanno ridotto la forza lavoro come risulta anche dai dati

relativi all’occupazione. Infatti l’avanzamento tecnologico si è tradotto in una formazione

continua degli addetti e nella ricerca di nuove figure professionali con particolari

specializzazioni. Nel settore lapideo, ad esempio, si ricercano addetti all’utilizzo di macchine

a controllo numerico e robot che ormai risultano elementi indispensabili nel parco macchine

di buona parte delle aziende di lavorazione.

4 Banca d’Italia (2013) Bollettino Economico, n.72, aprile 2013

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Tabella 17

ATTIVITA' INNOVATIVA 2010-2012

Comprensorio apuo versiliese sì no totale lapidee 47.2 52.8 100 tecnologie e collaterali 80.0 20.0 100

totale 54.4 45.6 100

Resto d'Italia sì no totale lapidee 61.6 38.4 100 tecnologie e collaterali 71.4 28.6 100

totale 63.9 36.1 100

Totale sì no totale lapidee 57.6 42.4 100 tecnologie e collaterali 73.7 26.3 100

totale 61.3 38.7 100

Una particolare attenzione è stata rivolta anche alla valutazione di elementi relativi alla

responsabilità sociale d’impresa come l’introduzione di tecnologie o competenze al servizio

dell’ambiente (Tabella 18) o cambiamenti finalizzati al miglioramento della sicurezza sul

luogo di lavoro (Tabella 19).

Dai risultati emerge che il 35,4% delle aziende ha introdotto tecnologie o competenze al

servizio dell’ambiente e che circa il 60% delle aziende ha introdotto cambiamenti finalizzati

ad aumentare la sicurezza sul luogo di lavoro.

Nel settore delle tecnologie e dei collaterali la percentuale di aziende che hanno innovato in

questi aspetti legati alla responsabilità sociale d’impresa risulta simile confrontando

comprensorio apuo-versiliese e resto d’Italia. Nel settore lapideo, invece, il comprensorio

apuo-versiliese mostra una performance peggiore con un 23% di aziende che ha innovato per

la tutela dell’ambiente e il 53% per aumentare la sicurezza dei lavoratori contro,

rispettivamente, il 36% e il 63% nel resto d’Italia.

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Tabella 18

INTRODUZIONE DI TECNOLOGIE O COMPETENZE AL SERVIZIO DELL'AMBIENTE 2010-2012

Comprensorio apuo versiliese sì no totale lapidee 23.3 64.4 100 tecnologie e collaterali 45.5 54.1 100

totale 27.8 72.2 100

Resto d'Italia sì no totale lapidee 35.7 67.7 100 tecnologie e collaterali 46.0 54.2 100

totale 38.2 61.8 100

Totale sì no totale lapidee 32.3 67.7 100 tecnologie e collaterali 45.8 54.2 100

totale 35.4 64.6 100

Tabella 19

CAMBIAMENTI FINALIZZATI AD AUMENTARE LA SICUREZZA S UL LUOGO DI LAVORO 2010-2012

Comprensorio apuo versiliese sì no totale lapidee 53.3 46.7 100 tecnologie e collaterali 54.6 45.5 100

totale 53.6 46.4 100

Resto d'Italia sì no totale lapidee 63.0 37.0 100 tecnologie e collaterali 58.3 41.7 100

totale 61.9 38.1 100

Totale sì no totale lapidee 60.4 39.6 100 tecnologie e collaterali 57.5 42.6 100

totale 59.7 40.3 100

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Occupazione

Peggiora la situazione sul lato occupazionale in termini di nuove assunzioni in quanto mentre

nel 2011 circa il 18% delle aziende intervistate dichiara di aver assunto nuovo personale negli

ultimi 12 mesi, nel 2012 soltanto il 15,8% dichiara di averlo fatto con una percentuale più alta

nel settore delle tecnologie e dei collaterali rispetto al settore lapideo e rispettivamente pari a

23,2% e 13,9%. Anche analizzando la Tabella 21 emerge, infatti, un mercato del lavoro

stagnante dove la variazione percentuale media della dimensione aziendale è intorno allo zero.

Risulta leggermente più alta nel comprensorio rispetto al resto d’Italia ma con una elevata

variabilità che ci fa pensare che le assunzioni si siano verificate in soltanto poche imprese. Se

non si sono avute nuove assunzioni non sembrano esserci stati nemmeno licenziamenti di

massa e questo potrebbe essere dovuto ad un massiccio ricorso alla cassa integrazione le cui

ore autorizzate mostrano un trend costantemente crescente dal 2006 ad oggi (vedi Figura 5).

Tabella 20

NUOVE ASSUNZIONI 2012

Comprensorio apuo versiliese sì no totale Lapidee 13.70% 86.30% 100.00% tecnologie e collaterali 33.30% 66.70% 100.00% Totale 17.40% 82.60% 100.00%

Resto d'Italia sì no totale Lapidee 14.00% 86.00% 100.00% tecnologie e collaterali 19.30% 80.70% 100.00% Totale 15.10% 84.90% 100.00%

Totale sì no totale Lapidee 13.90% 86.10% 100.00% tecnologie e collaterali 23.20% 76.80% 100.00%

Totale 15.80% 84.20% 100.00%

Page 20: L'Industria lapidea Italiana: indagine congiunturale 2012

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Tabella 21

VARIAZIONE % MEDIA DELLA DIMENSIONE AZIENDALE 2012/2011

N Var % deviazione standard Resto d'Italia 150 -0.03 0.21 Comprensorio 57 0.15 0.89 Italia 207 0.02 0.50

Figura 5

SETTORE LAPIDEO ITALIANO (ESTRAZIONE E LAVORAZIONE)

44,843,314

32,994,494

8,375,634

7,397,566

55,835,574

46,303,622

6,065,4310

10,000,000

20,000,000

30,000,000

40,000,000

50,000,000

60,000,000

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Ore

CIG

au

toriz

zate

Totale ore autorizzate di CIG ordinaria, straordinaria e in deroga, divisione “Altre industrie estrattive” e “Lavorazione minerali non metalliferi” (Fonte:INPS)

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Previsioni per l’anno 2013

A chiusura dell’anno 2013 si prevede una ulteriore contrazione degli investimenti da parte

delle imprese. E’ stato chiesto alle aziende se hanno intenzione di investire nel corso

dell’anno e il 73.2% ha risposto negativamente, percentuale ancora più alta se si parla del

comparto lapideo in senso stretto ( 78%) (vedi Tabella 22).

Solo il 22% delle aziende del comparto lapideo ha intenzione di investire, percentuale

comunque superiore al comparto industriale nazionale dove solo il 16% delle aziende ha

programmato per il 2013 investimenti fissi superiori al 2012.5

Tabella 22

INTENZIONE DI INVESTIRE NEL CORSO DEL 2013

Comprensorio Apuo-Versiliese sì no totale lapidee 31.3 68.8 100

tecnologie e collaterali 58.3 41.7 100

totale 36.7 63.3 100

Resto d'Italia sì no totale lapidee 18.4 81.6 100

tecnologie e collaterali 40.0 60.0 100

totale 23.1 76.9 100

Totale sì no totale lapidee 22.0 78.0 100 macchinari e tecnologie 44.7 55.3 100

totale 26.8 73.2 100

5 Banca d’Italia (2012) Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi.

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22

Anche le previsioni che gli imprenditori fanno relativamente alla propria produzione

presentano un saldo negativo. Metà delle aziende si aspettano per il primo semestre del 2013

di mantenere costanti i livelli di produzione per l’altra metà invece le aziende che si aspettano

di ridurre la produzione superano di gran lunga quelle che si aspettano di aumentarla e i saldi

risultano particolarmente negativi nel resto d’Italia (vedi Tabella 23). L’unico comparto che

per il secondo anno consecutivo ritiene di dover aumentare ancora la produzione è quello

delle tecnologie e dei collaterali del comprensorio apuo-versiliese.

Tabella 23

PREVISIONE TENDENZA GENERALE DELLA PRODUZIONE DELLA VOSTRA AZIENDA PER IL 1° SEMESTRE 2013

Comprensorio apuo versiliese diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 32.0 50.0 18.0 100 -14.0 tecnologie e collaterali 15.4 61.5 23.1 100 7.7

totale 28.6 52.4 19.1 100 -9.5

Resto d'Italia diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 40.3 53.5 6.2 100 -34.1 tecnologie e collaterali 25.6 56.4 18.0 100 -7.7

totale 36.9 54.2 8.9 100 -28.0

Totale

diminuzione stazionario aumento totale saldo lapidee 38.0 52.5 9.5 100 -28.5 tecnologie e collaterali 23.1 57.7 19.2 100 -3.9

totale 34.6 53.7 11.7 100 -22.9

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Tabella 24

PREVISIONE TENDENZA DEL NUMERO DI ADDETTI PER IL 1° SEMESTRE 2013

Comprensorio apuo versiliese diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 14.6 83.3 2.1 100 -12.5 tecnologie e collaterali 0.0 100.0 0.0 100 0.0

totale 11.5 86.9 1.6 100 -9.8

Resto d'Italia diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 21.3 76.4 2.4 100 -18.9 tecnologie e collaterali 16.2 81.1 2.7 100 -13.5

totale 20.1 77.4 2.4 100 -17.7

Totale diminuzione stazionario aumento totale saldo

lapidee 19.4 78.3 2.3 100 -17.1 tecnologie e collaterali 12.0 86.0 2.0 100 -10.0

totale 17.8 80.0 2.2 100 -15.6

Saldi negativi si riscontrano anche relativamente alle previsioni occupazionali del settore.

Solo il 2% delle aziende prevede di aumentare il numero di addetti nel primo semestre di

quest’anno e quasi un 18% prevede di diminuirlo. La percentuale di aziende che prevede di

licenziare personale è superiore nel comparto lapideo rispetto alle tecnologie e collaterali e nel

resto d’Italia rispetto al comprensorio Apuo-Versiliese.