l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

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678 giugno 2012 Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) art. 1 , comma 1, DCB Milano 678 giugno 2012 Fondata nel 1919 Federazione delle Associazioni Nazionali della Industria Meccanica Varia ed Affine Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) art. 1 , comma 1, DCB Milano Mettere il lavoro al centro del nostro impegno Relazione del nuovo Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi Roma, 24 maggio 2012 Green economy, la certezza del risparmio Antincendio, una cultura da diffondere e difendere “With heat pumps we can” Pubblicazione mensile tecnico economica per gli atti dell’ANIMA NUOVE TABELLE Listino prezzi materiali di interesse della meccanica varia

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Pubblicazione mensile tecnico-economica per gli atti dell'ANIMA, Federazione delle Associazioni Nazionali della Industria Meccanica Varia ed Affine

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Mettere il lavoro al centro del nostro impegno

Relazione del nuovo Presidente di Confindustria Giorgio SquinziRoma, 24 maggio 2012

Green economy,la certezza del risparmio

Antincendio, una culturada diffondere e difendere

“With heat pumps we can”

Pubbl icazione mensi le tecnico economica per g l i a t t i del l ’ANIMA

NUOVE TABELLEListino prezzi materiali di interesse della meccanicavaria

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La storia delle ruote 40Le norme nei settori specifici di impiego delle ruoteA cura delle aziende UCIR

L’ordine delle idee deve procedere secondo l’ordine delle cose (Giambattista Vico 1668-1744)

SOMMARIOSOMMARIO

ANIMA/CLIMGAS 42Climatizzazione a gas e ad azionamento termicoAlessandro Fontana

ANIMA/FORMAZIONE 44Verso un nuovo sistema di gestioneper la sicurezzaGabriele Marchesan e Emmanuele Biroli

ANIMA/ACISM 45Implementazione degli smartmetering nel settore gasRoberto Cattaneo

FIERE CORSI e CONVEGNI ,INTERNAZIONALIZZAZIONE 47• Programma fieristico di ANIMA

e delle Associazioni Federate – Anno 2012

• Mostra Convegno Expocomfortguarda al 2014

• Bilancio positivo per FluidtransCompomac

RECENSIONI 50

NEWS 51

MERCATO 23• A Toyota Material Handling

il riconoscimento iF Gold Award 2012

ANIMA 6Mettere il lavoro al centro del nostro impegnoRelazione del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi Intervista a Sandro Bonomi, Presidentedi ANIMA

Avr in difesa del made in Italy 20Intervista a Maurizio Brancaleoni,Presidente di Avr

Fare associazione: un modo 21per crescere, confrontarsi, trovarenuovi businessIntervista a Manuela Casali, Presidente di Ucif

ECONOMIA 16Green economy, la certezza del risparmio Armando Cirrincione e Davide Reina

L’affidabilità del cliente sempre 26più a rischio Mariagrazia Micucci

ANIMA/UMAN 19Antincendio, una cultura da diffondere e da difendereFederico Cacciatori

ANIMA/COAER 24“With heat pumps we can”Mara Portoso

ANIMA/CIADI 30Il trattamento fonoassorbente degli edifici industriali (parte 2)Lionello Augelli, Elena Stoppioni

ANIMA/ASSOSIC 33Newsletter Assosic

APPROFONDIMENTI TECNICI 35a cura dell’Area Tecnica ANIMA

ANIMA/PROGETTO DOGANA FACILE 38Semplificazioni doganali dal punto di vista dell’imprenditoreCarmela Massaro

Pubblicazione mensile tecnico-economicaper gli atti di ANIMA

Registrazione Tribunale di Milano N. 427 del 17.11.73

Direttore responsabileGiuseppe Bonacina - [email protected]

Direttore editorialeAlessandro Durante - [email protected]

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Roberto Camporese, Pietro Luigi Cavallotti,Alessandro Clerici, Rodolfo De Santis,

Marco Fortis, Ennio Macchi, Giovanni Riva,Pietro Torretta, Giuseppe Zampini

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ASSOCIATO ALLA UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANAROC N. 4397

Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia (Tab. arancio)ultimo aggiornamento n. 661 – 1° Quindicina di maggio 2012

INSERTI ECONOMICIa cura dell’Area Comunicazione,Marketing e Ufficio Studi

in copertinaBoldrocchi Group – Viale Trento e Trieste, 93 – 20046 Biassono (MI) – www.boldrocchi.it

Giugno 2012 - n. 678Giugno 2012 - n. 678

L’INDUSTRIA MECCANICAL’INDUSTRIA MECCANICA

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L’assemblea generale di Confindustria per l’elezione del nuovo Presidente a Roma il24 maggio scorso

Relazione del Presidente Giorgio Squinzi

Permettetemi anzitutto di tributare unsignificativo ringraziamento al Presi-

dente della Repubblica, Giorgio Napoli-tano. L’Italia ha bisogno di lui, e di altricome lui, perché in momenti di grandedifficoltà economica come l'attuale vie-ne messo a rischio non solo il nostro be-nessere, ma anche la tenuta del nostrotessuto democratico, sociale e istituzio-nale. Sono molto onorato ed emozionato nelpresentarmi a Voi come Presidente diConfindustria. Sento la responsabilità diun incarico importante e molto impegnativo. Per me la Pre-sidenza di Confindustria non rappresenta la realizzazionedi un’ambizione, ma una vera missione. Per tutti noi imprenditori ricoprire cariche associative deveessere una missione al servizio delle imprese che rappre-sentiamo e, di conseguenza, al servizio del Paese. Se nondimostriamo con fatti concreti questa convinzione noi perprimi, non potremo mai chiederla agli altri. Non potremo,in particolare, esigerla dai nostri politici. Non posso proprio accettare l’associazionismo come pro-fessione. Sono e rimarrò uno di Voi, un imprenditore. E saròil Presidente di tutti gli imprenditori: questa non sarà la Con-findustria di Giorgio Squinzi. Sarà la Confindustria di tuttigli imprenditori veri: grandi, medi e piccoli. Sarà la Con-findustria di tutti coloro che credono nel futuro della pro-pria impresa e nel futuro del nostro Paese. So che non è uncompito facile. Raccolgo il testimone da una donna corag-giosa e appassionata, che in questi ultimi quattro anni hafatto moltissimo per affrontare le sfide e le difficoltà con ca-rattere e capacità di visione. Credo ci siano ottime ragioniper tributare a Emma un sincero grazie da parte di tutti noie mio personale. Cara Emma, i tempi della tua Presidenza sono stati moltoduri, ma tu sai bene che i miei lo saranno anche di più. Latua capacità di mantenere Confindustria come autorevolepunto di riferimento è l’eredità che ricevo e sulla quale dob-biamo impegnarci tutti, per cambiare questo nostro Paese.Ora è molto più diffusa di quattro anni fa la consapevolez-za del cambiamento. Il cambiamento per noi imprenditori

è un modo di essere, ma con l’esplosio-ne della crisi deve diventare rapidamen-te consapevolezza di tutti. Fare l’im-prenditore in Italia non è mai stato unmestiere facile. Oggi è diventata una sfi-da temeraria. Ho una convinzione forte, anzi fortissi-ma, quella che mi ha portato all’impegnoche sto assumendo: la bassa crescita del-l’Italia è determinata soprattutto dalla dif-ficoltà di fare impresa nel nostro Paese.L'impegno di Confindustria deve andareverso la rimozione di questa difficoltà.

La complessità delle leggi e degli adempimenti, la lentez-za della burocrazia, i lunghissimi e incerti tempi della giu-stizia, l’insopportabile carico fiscale, la mancanza di infra-strutture adeguate sono mali antichi di questo Paese. Negli anni questi fattori hanno pesato sempre più, ostaco-lando l’adeguamento del sistema produttivo alla triplice sfi-da della globalizzazione, della moneta unica, della rivolu-zione tecnologica e informatica. Il risultato è stato un tas-so di crescita dell’economia fra i più bassi al mondo. La grande crisi emersa negli Stati Uniti nel 2007 ha pro-dotto danni più gravi in Italia che nella maggioranza deglialtri Paesi. Il PIL italiano è del 6% inferiore al livello pre-crisi, mentreStati Uniti e Germania hanno già riguadagnato quel livellonel corso del 2011. Nello stesso periodo, la produzione in-dustriale è caduta di ben oltre un quinto. Ancora adesso,mese dopo mese, registriamo cali continui, che in alcunisettori sono drammatici. Le imprese italiane, specie quelle che lavorano prevalente-mente per il mercato interno, sono precipitate in una crisisenza precedenti. Manca domanda e manca liquidità. L’ac-cesso al credito bancario è diventato problematico. Lo Sta-to paga con ritardi sempre più ampi che non sono più tol-lerabili. Non sono degni di un Paese civile. Altrove, proprio per aiutare le imprese, quei tempi sono sta-ti ridotti. È anche vero che tra le imprese private i tempi dipagamento si sono molto allungati, mentre in Francia e Ger-mania si sono accorciati. Ciò ha aumentato il fabbisognofinanziario proprio quando il credito bancario viene nega-

Mettere il lavoro al centrodel nostro impegno

6 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

ANIMA

Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria (foto Studio Franceschin)

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to. Così la crisi eco-nomica e la crisi diliquidità si avvitanoin una spirale chemette a rischio lasopravvivenza stes-sa delle nostre im-prese. In questi mesi ho in-contrato centinaiadi imprenditori inogni angolo d’Ita-lia; ovunque ho tro-vato preoccupazio-ne, ansia, in alcunicasi vera e propriaangoscia. Per gliimprenditori e per iloro collaboratori le conseguenze sociali e umane della cri-si stanno diventando drammatiche. Ho trovato però anchetanta voglia di fare. Soprattutto di non mollare. Da queste considerazioni scaturisce, cari Colleghi, il man-dato che mi avete affidato. Il nostro primo compito è arrestare l’emorragia e restituirefiducia. L’emorragia si misura con le decine di migliaia diimprese che non sono sopravvissute alla crisi. L’emorragiasi misura con gli oltre 2 milioni 500mila persone che nontrovano lavoro. L’emorragia si misura con il senso di sgo-mento che attraversa il Paese. Dobbiamo fermare questa emorragia. Dobbiamo ridaresperanza. Dobbiamo farlo per le imprese che rappresentia-mo e per i nostri collaboratori. Dobbiamo farlo, soprattut-to, per questo Paese e per i nostri figli. Dobbiamo far capire a tutti che se le imprese non hannofuturo, non ha futuro il Paese, che la competitività ha valo-re sociale perché significa crescita, occupazione, benesse-re. Se si perde il potenziale produttivo della nostra indu-stria, si impoverisce il Paese. Non basta però arrestare l'emorragia, risolvere l'emergen-za. Il Paese ha bisogno di basi solide per tornare a cresce-re. Ci vogliono soluzioni di breve termine per superare lacrisi e soluzioni di lungo termine per convogliare il rispar-mio verso investimenti distribuiti nel tempo, che diano oc-cupazione e sviluppo. Rilanciare i consumi è fondamenta-le, ma non è sufficiente. Se non si dà prospettiva alla cre-scita di lungo termine con investimenti significativi, la ri-presa non durerà. L'eccesso di finanza e il suo distacco dall'economia realesono problemi che vanno affrontati e risolti. La finanza de-ve tornare alla sua missione originaria e naturale: suppor-tare l'impresa nello sviluppo economico. Amici imprenditori, voglio dirvi una cosa semplice. Af-fronto questa missione e le sfide che ci attendono con lostesso impegno e con la medesima determinazione che hoereditato da mio padre per far crescere e prosperare la miaazienda. Ho imparato che costruire un futuro migliore è nel-le nostre possibilità e capacità. Occorre lavorare moltissi-mo. Avere sempre l’ossessione verso la crescita. È giustochiedere aiuto a chi te lo può dare, ma devi sapere che al-

la fine devi contaresulle tue forze. Sen-za arrendersi mai. Sarò un difensore,fermo e tenace, del-le ragioni delle im-prese. Difenderò leragioni della lega-lità e della convi-venza civile, senzale quali non puòesistere né merca-to, né impresa. Il vile attentato al-l’AmministratoreDelegato di Ansal-do Nucleare ci ri-porta con la memo-

ria a tempi che pensavamo superati per sempre. Desideroancora una volta esprimere qui la solidarietà e la vicinan-za di Confindustria a Roberto Adinolfi, ai suoi famigliari ea tutta Finmeccanica. E desidero esprimere lo sdegno e ilsenso di orrore che proviamo per l’inaudito attentato allascuola Morvillo - Falcone di Brindisi.

Globalizzazione e associazionismoLa crisi che stiamo vivendo è la più lunga e la più profon-da dal crollo del 1929. Rispetto ad allora vi è, però, un di-verso motore di crescita: i Paesi emergenti. All’incrementodella loro produzione corrisponde un formidabile sviluppodei loro consumi interni, con grandi opportunità di do-manda, localizzazione degli investimenti, internazionaliz-zazione delle nostre imprese. Come conseguenza del pro-cesso di globalizzazione, il confronto competitivo diventasempre più impegnativo e diventano centrali per la com-petitività aziendale i fattori esterni, quelli cioè derivanti dalsistema economico, politico e istituzionale in cui l'impre-sa si trova a operare. Su questi fattori l'impresa non può pensare di interveniredirettamente, ma ha necessità di poter contare su un fortesistema di rappresentanza. Proprio l’impetuoso affermarsidella globalizzazione dà un ruolo crescente al momentoassociativo nel costruire le condizioni per la competitività.Ciò vale in tutta Europa, ma vale ancor di più nel nostroPaese che soffre delle debolezze strutturali che ben cono-sciamo. Ciò non toglie, ovviamente, che la struttura di Con-findustria, il suo meccanismo di funzionamento e le sue ar-ticolazioni sul territorio debbano essere riviste, rese mag-giormente efficienti e adeguate ai tempi. Siamo imprenditori, non mi stancherò mai di ricordarlo, ecome modernizziamo e innoviamo le nostre aziende, cosìdobbiamo modernizzare e innovare la nostra associazione.Dobbiamo farlo con equilibrio, senza sconvolgere un si-stema che è necessario e ha funzionato bene, senza usciremai dal merito delle singole questioni. Ma dobbiamo farlo.Su questo lavorerà una Commissione, presieduta da un im-prenditore che stimo, Carlo Pesenti. E mi impegnerò io stes-so, nei tempi e nei modi adeguati, consultando e coinvol-gendo la base imprenditoriale.

Palco dei relatori all’Assemblea generale di Confindustria (foto Studio Franceschin)

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ANIMA

L’Europa al bivio In questo scenario mondiale è difficile credere che i Paesi eu-ropei, anche i grandi, possano avere un ruolo da protagoni-sti se agiranno separatamente. Solo l’Europa unita potrà far sentire la propria voce. C’è bi-sogno di più Europa e di vera Europa. Nella costruzione eu-ropea l’Italia è sempre stata una forza fondamentale. Anco-ra oggi deve dare il suo contributo alla costruzione di un piùrobusto edificio europeo. Oggi, dopo più di mezzo secolo di storia spesso tormen-tata, l’Europa attraversa la sua fase più difficile: il rischioche l’intero progetto si indebolisca o addirittura si sgreto-li è reale. Credo che l’Europa reggerà. Credo, anzi, che il

disegno dei padri fondatori debba e possa essere rilancia-to per un’Europa che sia sempre più comunità e sempremeno somma di nazioni. È proprio in un momento di cri-si come questo che occorre rilanciare la prospettiva degliStati Uniti d’Europa; forse non per noi, ma certo per i no-stri figli. La moneta unica ci rende partecipi di un destino comune.Ci obbliga, oggi, a costruire una casa più solida. Una casacapace di coniugare meglio l'esigenza del rigore con quel-la della crescita. Una casa capace di farsi carico delle gran-di proposte infrastrutturali, essenziali per lo sviluppo del-l'intero Continente. Un'Europa percepita come solo rigore non regge e sta ini-

Un nuovo presidente per una nuova politica industrialeIl parere di Sandro Bonomi, Presidente di ANIMA

Il 24 maggio scorso si è svolta l’Assemblea pubblica di Confindustria, come ha trovatoil discorso del nuovo Presidente Giorgio Squinzi?È stato un discorso di alto profilo, proprio perchè semplice, concreto e completo. Squin-zi ha parlato per farsi capire. Io credo che aprirà un nuovo ciclo, perché è una personamolto concreta e diretta. Il suo discorso è stato un preludio a tante novità significative: incontinuità con il quadriennio della presidenza Marcegaglia, ma anche in discontinuitàcon il passato, sia per l’approccio personale, che per alcuni passaggi importanti del suodiscorso programmatico, molto completo.Il neo presidente è indubbiamente pronto a tale compito; non a caso è stato Vice Presi-dente con delega al Comitato Tecnico Europa di Confindustria nell’ultimo biennio: è an-dato, per così dire, a scuola di presidenza. Ed è significativo che abbia mantenuto que-sta carica ad interim, con la consapevolezza che i giochi si facciano non solo in Italia, ma in Europa, sia legislativa-mente sia dal punto di vista della politica e della strategia industriale: uno dei punti cardine del suo programma.Sono certo sarà capace, soprattutto se sarà sostenuto da una Confindustria forte e compatta, come lui vuole, e conl’aiuto del Governo, beninteso, di costruire un habitat in cui l’impresa possa vivere, prosperare, crescere, e riacqui-stare nuova competitività con una politica industriale lungimirante, un ambiente supportato da leggi a favore delleenergie rinnovabili, dell’innovazione, della ricerca universitaria. Mi auguro che possa così innescare un ciclo virtuo-so che rilanci una nuova fase di crescita di cui il paese ha assolutamente bisogno.

Fra gli argomenti toccati da Squinzi, il rilancio dell’edilizia, un settore da tempo in difficoltà.È vero, con una precisazione: Squinzi ha sottolineato l’importanza delle infrastrutture, tra cui anche il settore delle co-struzioni, ecco quale sarà il vero volano per far ripartire l’economia.Naturalmente, dopo le ultime riforme introdotte dal governo, che stanno facendo finalmente intravvedere una certacrescita, è necessario rivolgere l’attenzione al settore dell’edilizia, ma senza commettere l’errore di tornare a costrui-re come nel recente passato quantità di case, abitazioni o capannoni: il mercato sta cambiando troppo per questo, eil mattone verosimilmente si svaluterà ancora nei prossimi anni. Ciò che prefiguro come elemento di traino è semmailo sviluppo di grandi opere legate all’ambiente, alle comunicazioni, ai trasporti, ma penso anche alla semplificazionee digitalizzazione della pubblica amministrazione e al cablaggio dell’Italia con fibre ottiche ecc.Soprattutto non potrà più sussistere un certo tipo di edilizia speculativa, infatti in Europa siamo i primi per consumodel suolo: 7,3% di superficie, contro una media continentale del 4,3%, a fronte di una crescita demografica piatta.L’edilizia, quindi, darà una forte spinta all’economia, anche se in tempi dilatati. Ma a differenza dell’edilizia tradizio-nale, non più necessaria all’Italia, saranno importanti la riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e pri-vato (che utilizzi le nuove tecnologie nel rispetto delle norme di risparmio energetico) e il rilancio di alcune grandiopere selezionate e delle infrastrutture.

Uno dei punti fondamentali sembra essere la semplicità e la semplificazione di tutta la struttura statale. I tempi so-no maturi per attuarla?La semplificazione può diventare un risultato qualificante della presidenza Squinzi. Vedo in lui una persona di gran-de buon senso e di grande equilibrio, e soprattutto con la dote della semplicità. Si fa capire dalle persone con un lin-guaggio chiaro e diretto, e sempre concreto: credo che questo gli derivi dall’esperienza di essere imprenditore da de-

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Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 9

ziando a dare spazio a pericolose spinte centrifughe. Cosìcome non regge un'unione monetaria in cui il credito èscarso e costoso in alcuni Paesi, abbondante e a buon mer-cato in altri. Anche per questo, serve una casa comune. Unacasa comune per il fisco, per il welfare, per le infrastruttu-re, per l’energia. All'Europa dobbiamo dedicare sempre più attenzione: il70% della normativa italiana che interessa le imprese è diderivazione comunitaria. Per tutte queste ragioni, l’Europa sarà una delle priorità delmio mandato. Ho voluto mantenere personalmente la delega sull'Europaper dare un segnale forte in questa direzione.

Italia: gli interventi per fronteggiare l'emergenzaSe vogliamo fermare l'emorragia è indispensabile fare su-bito alcune cose.

Semplificare la Pubblica Amministrazione L’ho detto e lo ripeto: la riforma della Pubblica Ammini-strazione è la “madre di tutte le riforme” perché è quellache, insieme alla semplificazione normativa, più ci puòaiutare a tornare a crescere. Così non si pesa sul deficit,ma si incide fortemente sulla competitività e quindi sullacrescita. Per crescere è necessario liberare le energie creative e in-novative che il nostro Paese possiede, affrancare cittadini e

cenni, figlio di imprenditori, e con un’azienda internazionale che oltrepassa le frontiere e le barriere culturali e lin-guistiche. È un pragmatico, determinato, ma senza estremismi. Semplificare la pubblica amministrazione e tutta la struttura statale, le istituzioni, la stessa Confindustria, e i ministe-ri, è un compito arduo, soprattutto in un paese che non ha mai completato una vera riforma lasciando quasi sospesigli effetti delle leggi Bassanini.Tanto più che, oltre ai provvedimenti delle leggi, credo sia necessario uno sforzo da parte della politica e di tutto ilpaese per ridurre i costi della politica, ridurre i tempi della burocrazia per ottenere permessi di costruire, avviare un’im-presa o aprire un negozio o servizio: tutti elementi che ritardano le nuove iniziative di intrapresa e scoraggiano moltoi giovani. Si consideri quanto accaduto all’Ice, che, disciogliendosi, si è semplificata da sola: adesso ripartirà rinnovata, magaricon meno risorse economiche, ma sicuramente con una selezione che può solo giovare a una maggiore efficienza econcretezza a sostegno delle imprese, del made in Italy, dell’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Ritiene sia stata data sufficiente enfasi al processo di internazionalizzazione delle imprese italiane?Credo di sì, anche se siamo solo all’inizio. Squinzi sostiene una politica industriale a sostegno della manifattura delpaese con una visione politica lungimirante. Considera, insomma, le imprese come presupposto fondamentale e cen-trale per il made in Italy per poter vendere sul mercato, e sa benissimo che stare sul mercato non vuole dire presidia-re solamente il nostro, che da anni ha una domanda molto piatta, ma significa internazionalizzare. Il che vuol direesportare il nostro prodotto, ma ancora meglio avere un presidio commerciale con delle filiali all’estero per distribui-re in maniera diretta i prodotti di qualità italiana.Del resto il fatto che sia già Presidente del Cefic (federazione europea, omologa di Orgalime, nel settore della chimi-ca), oltre che Vice Presidente con delega al Comitato Tecnico Europa di Confindustria, dà l’idea di come sia una per-sona credibile e capace di guardare oltre le frontiere.

Proprio come il presidente uscente, Squinzi si troverà a fronteggiare un periodo di crisi che sembra doversi protrar-re ancora a lungo.Infatti. Di fronte ai 1.300 imprenditori delegati all’assemblea di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha ricordato comeci siano voluti cent’anni per eleggere il primo presidente donna, e nel farlo sia stata eletta nel momento più difficiledella storia di Confindustria. Giorgio Squinzi per contro, ringraziando e salutando Emma Marcegaglia, ha manifesta-to la consapevolezza che il nuovo quadriennio si dipanerà in uno scenario economico se possibile ancora più duro. Marcegaglia è stata un’ottima Presidente, ha lavorato con grande entusiasmo e determinazione, senza mai demorde-re, tuttavia senza avere, durante il suo mandato, un adeguato interlocutore nel Governo. Senza tale è stato inutile ri-chiedere riforme e impossibile ottenere azioni efficaci a favore della semplificazione e modernizzazione del paese.Squinzi ha questo grosso vantaggio: almeno per il prossimo anno avrà nel Governo un attento interlocutore, sostenu-to dal mondo politico e dai parlamentari che lo sostengono, con sano realismo e responsabilità. In altri termini, saràattrezzato per essere di sostegno alle imprese in questi anni di crisi. Una crisi che, vorrei aggiungere, è stata causata soprattutto dalla caduta dei valori e dalla perdita di fiducia. L’Italia – el’Europa – ha bisogno di fiducia. La continuità di un vero governo, che decida, operi con onestà, impegno ed efficaciaper il bene del paese nel prossimo quadriennio è subordinata a un nuovo sistema elettorale, che permetta agli elettoridi eleggere, con intelligenza, scegliendo la preferenza dei candidati di sua conoscenza e gradimento personale. Con libertà e consapevolezza, nella certezza che possa essere ristabilito un nuovo rapporto di fiducia, basato su rin-novati valori, tra eletto ed elettore, tra Stato e cittadino, imprenditore e lavoratore, esattore e contribuente. E il mondotornerebbe a cambiare, in meglio.

C.F.

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imprese dai vincoli opprimenti che ostacolano la libera ini-ziativa. L’Italia ha molte potenzialità ancora inespresse. Nonostan-te la crisi gli imprenditori italiani continuano a investire, in-novare, esportare, credere nel futuro. Per questo è essen-ziale, oggi ancor di più, combattere una cultura che sfidu-cia chi vuole intraprendere. Occorre scoraggiare l’atteg-giamento di ostilità preconcetta di alcuni verso gli insedia-menti produttivi. Bisogna rivalutare la figura sociale del-l'imprenditore, renderla un esempio da imitare per i tantigiovani di valore che ogni giorno ci guardano. Bisogna fardiventare protagonista la passione imprenditoriale. Luigi Einaudi diceva: “Migliaia, milioni di individui lavora-no, producono e risparmiano nonostante tutto quello chenoi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scorag-giarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto lasete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propriaazienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia aclientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costitui-scono una molla di progresso altrettanto potente che il gua-dagno”. Sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti i risultati divisioni distorte, in particolare della funzione pubblica e delperimetro dello Stato, considerato ancora oggi, spesso, co-me l’unica possibile fonte di posti di lavoro. Negli ultimianni sono stati numerosi i tentativi per delineare un quadronormativo più favorevole e un nuovo modello di ammini-strazione trasparente, responsabile, efficiente. I risultati,però, sono ancora poco tangibili. Nei diversi passaggi del-la “filiera produttiva” del servizio pubblico, che va dallacreazione delle norme fino alla loro applicazione, prospe-rano resistenze e inefficienze che impediscono una visio-ne d’insieme degli interessi del Paese. Al vertice della filie-ra c’è un tessuto normativo saturo, caratterizzato da regoleirrazionali e contraddittorie. Su questo aspetto, la Riforma del Titolo V della Costituzio-ne ha avuto effetti deleteri. Com’è possibile che il rilasciodi un’autorizzazione sia regolato da una legge statale, daalmeno ventuno leggi regionali e da circa ottomila regola-menti comunali troppo spesso diversi uno dall’altro? Gli investitori esteri non riescono a capire tutto questo epreferiscono dirottare le loro iniziative verso altri Paesi. Aparlare sono i numeri: nel Rapporto Doing Business dellaBanca Mondiale l’Italia è all’87esimo posto, superata datutte le principali economie europee. Le istanze di semplificazione trovano la propria base nellanostra Costituzione, dove è scritto che è compito della Re-pubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e so-ciale che impediscono il pieno sviluppo del Paese. Questo concetto cardine in una democrazia moderna co-me si rapporta a una produzione di norme tributarie cre-sciuta esponenzialmente nell’ultimo decennio? Ogni ma-novra è stata accompagnata da una miriade di norme tri-butarie inserite a forza nei decreti-legge, per motivi di get-tito, regolarmente cambiate, in tutto o in parte, in sede diconversione o con provvedimenti successivi. Norme pocochiare, scoordinate dal resto dell’ordinamento, talvoltaneppure attuate. Per essere efficiente un sistema tributario deve essere sta-

bile. In Italia le regole fiscali cambiano ogni mese. È il mo-mento di invertire la rotta. C’è urgente bisogno di riforma-re il fisco, ma occorre farlo con cura e attenzione, come au-spichiamo che possa accadere con il disegno di legge de-lega per la riforma del sistema tributario recentemente ap-provato dal Governo. Condanniamo con forza qualsiasi violenza e qualsiasi inti-midazione nei confronti di funzionari dello Stato. Dobbia-mo affrontare alcuni problemi alla radice. L’amministra-zione finanziaria è oggi vista da molti come un vero e pro-prio nemico. Sempre più spesso verifiche e accertamentisulle imprese si basano su teoremi accertativi sprovvisti disolido ancoraggio legislativo (l’elusione, l’abuso del diritto,l’atto antieconomico) ovvero su interpretazioni delle nor-me francamente discutibili. Le imprese vivono nell’incertezza: un semplice cambia-mento interpretativo comporta pesanti conseguenze, perimposte e sanzioni. L’amministrazione finanziaria deve sa-per distinguere tra i contribuenti onesti e quelli disonesti. Isecondi vanno puniti, con sanzioni graduate in base allagravità del loro comportamento. I primi devono essere aiu-tati, anche quando – se in buona fede – hanno sbagliato. Garantire il rispetto delle regole e assicurare la prevedibi-lità della loro attuazione è importante quanto l’assolvi-mento del dovere tributario. Sempre più spesso, le senten-ze di merito e di legittimità in materia tributaria hanno enor-memente sorpreso contribuenti, operatori, studiosi. Spessoi contribuenti si devono confrontare con principi affermatinelle sentenze, ma non conosciuti né conoscibili quandohanno fatto le dichiarazioni fiscali. Si avverte l’esigenza chele questioni tributarie, così tecniche e delicate, siano affi-date a giudici professionisti, specificamente formati nellediscipline tributarie. Contemporaneamente, occorre trova-re strumenti atti ad almeno dimezzare i numeri del con-tenzioso tributario. L’introduzione di filtri di ammissibilitàe un più coraggioso utilizzo del principio della soccom-benza paiono, da questo punto di vista, utili e auspicabili.Ribadiamo, quindi, con ferma convinzione la necessità diun quadro normativo snello, razionale, stabile e omogeneo. Per le imprese il tempo è una variabile fondamentale. Nonè così per la Pubblica Amministrazione. I ritardi nei tempi di risposta, i veti irragionevoli, l’incapa-cità di comprendere le esigenze di chi deve tenere il passodella competizione internazionale rappresentano graviostacoli alla crescita. Avviare una nuova attività economi-ca vuol dire investimenti, posti di lavoro, benessere. Tene-re tutto fermo in attesa della risposta di un ufficio pubblicoè un “costo sociale” che il sistema Italia non può più so-stenere. Gli sforzi di chi innova e il rischio che assume chidecide di investire non possono essere frustrati dall’incer-tezza legata agli anni di attesa per un’autorizzazione o perfar valere un contratto davanti a un giudice. Chiediamo solo un’amministrazione normale, la cui azio-ne sia improntata alla trasparenza e all’imparzialità e dovenon si debbano cercare scorciatoie. Sono i migliori a dover vincere le competizioni. Non i piùfurbi. È da qui che deve partire il rilancio della nostra eco-nomia, perché l’Italia è fatta di imprese speciali che hannobisogno di un Paese normale.

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Lo Stato deve far fronte alle proprie obbligazioni verso ifornitoriNei giorni scorsi sono state prese misure importanti riguar-do la certificazione dei crediti e le compensazioni rispettoai debiti iscritti a ruolo. Ne verrà ossigeno alle imprese intermini di liquidità. Ora ci aspettiamo che lo Stato accele-ri davvero i pagamenti, sia per quello che riguarda il debi-to pregresso, sia per quello che riguarda le nuove fornitu-re. Non possiamo più accettare che le imprese falliscanoperché devono versare le tasse per forniture fatte allo Statoe che lo Stato non ha pagato. Non possiamo più accettare che lo Stato ritardi persino irimborsi dei crediti lVA.

Dare concreta prospettiva di riduzione della pressione fi-scale sulle imprese e sul lavoroNel 2011 il total tax rate, inclusivo di tutte le tasse e i pre-lievi, compresi gli oneri sociali, gravanti su una piccola im-presa-tipo, era pari, in Italia, al 68,5%, contro il 52,8% inSvezia, il 46,7% in Germania, il 37,3% nel Regno Unito. Una zavorra intollerabile che si aggiunge ad altre zavorreche penalizzano le imprese italiane: una burocrazia che peri soli adempimenti ci costa 45 miliardi in più rispetto ai mi-gliori esempi nel resto d’Europa; un'energia elettrica che cicosta, in media, il 30% in più che negli altri Paesi europei. Per questo diciamo che i proventi della lotta all'evasione,che è sacrosanta, devono essere utilizzati per ridurre lapressione fiscale su chi produce ricchezza, ossia sul lavo-ro e sull'impresa. Per questo diciamo no a nuovi balzelli oa tasse fantasiose che creerebbero solo incertezza e sfidu-cia. Per questo diciamo che occorre privatizzare, oltre cheliberalizzare, e valorizzare il patrimonio pubblico con l’o-biettivo della riduzione del debito. Occorre un impegno serio, determinato, continuo per ri-durre la spesa pubblica. Non possiamo accontentarci diuna spending review che sia solo una bella analisi dei taglipossibili. Servono tagli veri. Gli italiani stanno sopportan-do grandi sacrifici e non capiscono perché l'“azienda Sta-to” non possa risparmiare come risparmia l'impresa nellaquale lavorano. Come stanno risparmiando nelle loro fa-miglie. Tanto più che una parte non piccola della spesa serve perapparati burocratici ben maggiori che in altri Paesi. Appa-rati addirittura dannosi quando funzioni e competenze so-no duplicate o triplicate tra diversi livelli di amministrazio-ne che, per giustificare la loro esistenza, finiscono per pa-ralizzarsi a vicenda.

Subito il credito alle impreseLa carenza e i costi del credito sono il nodo più urgente dasciogliere perché sta soffocando il tessuto produttivo. Sap-piamo bene che il rafforzamento patrimoniale delle impre-se è obiettivo ineludibile. Sappiamo anche che l'aggravar-si del problema credito nell'ultimo anno è legato princi-palmente alla sfiducia dei mercati internazionali nei con-fronti del nostro debito sovrano e a regole che penalizzanole nostre banche e il credito alle piccole e medie imprese. Alle banche e allo Stato italiano chiediamo uno sforzo ag-giuntivo. Ministro Corrado Passera e Vice Ministro Vittorio

Grilli: sono stati da poco portati a conclusione importantiprovvedimenti di legge e accordi con il sistema bancario.Ora vanno attuati. Con convinzione e determinazione. Bisogna far sì che le banche diano attuazione concreta al-la moratoria concordata nel febbraio scorso, nonché al pro-tocollo sottoscritto: i fondi ottenuti a tassi di favore dallaBCE devono finanziare gli investimenti e dare liquidità al-le imprese a fronte dei ritardati pagamenti della Pubblicaamministrazione. E bisogna utilizzare di più le grandi po-tenzialità della Cassa Depositi e Prestiti.

Una nuova politica industriale per la crescitaQuesto serve per uscire dall'emergenza, ma non esaurisceil grande tema di una nuova politica industriale per la cre-scita. Prendiamo atto con soddisfazione dell’intenzione del Go-verno di emanare un ampio provvedimento a sostegno del-lo sviluppo che riguarda temi diversi. Siamo a disposizio-ne come sempre per confrontarci nel merito. Ma le inten-zioni devono tradursi rapidamente in fatti. L'azione di Confindustria si concentrerà su temi concreti, cheora posso solo tratteggiare, densi di analisi e di proposte.

Ricerca e innovazioneL'imprenditore ha successo se sa organizzare al meglio ifattori della produzione. Oggi, sempre più, il fattore di pro-duzione decisivo è la ricerca. Per tornare a crescere, per essere protagonisti sui mercatiinternazionali, per creare occupazione e assicurare qualitàdella vita è fondamentale porre ricerca e innovazione alcentro dell'attività di tutte le imprese, del Governo, del Pae-se. Non possiamo continuare a vedere la ricerca e l'inno-vazione come qualcosa di settoriale, episodico, residuale.L'Italia è in ritardo per gli investimenti sia pubblici, sia pri-vati. È necessario crescere nei settori ad alta tecnologia ediffondere la ricerca nelle imprese di ogni dimensione e ditutti i settori, compresi quelli tradizionali. Va assicurato unuso efficiente delle risorse pubbliche e attivato il sistema fi-nanziario privato. Bisogna individuare obiettivi Paese su cuilanciare grandi progetti e va riconfigurata la ricerca pub-blica e facilitata la collaborazione con le imprese anche dipiccole dimensioni.

Education L'istruzione non è un lusso. Serve a formare cittadini con-sapevoli. Ma serve anche alle imprese che troppo spessofaticano a trovare le competenze e i profili professionali ne-cessari. Per questo il tema dell'education è parte integran-te della nostra strategia di politica industriale. Va superataun'antica diffidenza nei confronti delle imprese e l'idea chela scuola serva per la vita, ma non per il lavoro. Come sevita e lavoro fossero qualcosa di separabile. Con l’inversione di tendenza nell’orientamento degli stu-denti alle materie tecniche stiamo raccogliendo i primi ri-sultati degli sforzi di scuole e imprese per avvicinare i gio-vani a percorsi di studio più legati alle nostre esigenze. An-che l'Università, dopo la recente riforma, è chiamata a da-re un contributo fondamentale alla crescita del Paese. Valutazione, nuova governance, autonomia e flessibilità,

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nuovi criteri per il reclutamento, maggiore concorrenza fraatenei, maggior rapporto con le imprese: sono questi gli in-gredienti per una vera svolta dell'Università italiana.

Internazionalizzazione e tutela del “made in Italy” È assolutamente prioritaria un’azione analoga a quella mes-sa in campo dagli altri Paesi europei per sostenere le im-prese che esportano e si internazionalizzano. La collabo-razione con l’ICE dovrà divenire punto di forza di questoprogramma. Le risorse non mancano. Il problema è che so-no disperse tra soggetti nazionali, regionali, locali che si so-vrappongono impedendo di fare massa critica e alimen-tando all’estero la percezione di un sistema frammentato. Dobbiamo potenziare l’azione di tutela del made in Italy,soprattutto a livello europeo, impedendo che strumenti co-me l’antidumping vengano depotenziati e affermando consempre maggiore determinazione l’esigenza che le regolecommerciali vengano rispettate da tutti. Il Governo devemettere in campo le risorse necessarie a contrastare il fe-nomeno della contraffazione sia alle dogane, sia sul terri-torio. E poi non possiamo perdere la straordinaria opportunitàdell’Expo 2015, che farà arrivare in Italia oltre 140 Paesi ealtrettanti Capi di Stato e di Governo e milioni di visitatori.

Infrastrutture, edilizia e tutela del territorio Il gap infrastrutturale è tra le cause principali della scarsacompetitività italiana e della recessione in atto. Il settoredelle costruzioni attiva tre milioni di addetti fra diretti e in-diretti. Nuove e innovative infrastrutture sono fattori essen-ziali di competitività per il Paese. Per arrivare a una vera politica infrastrutturale il problemanon sono le risorse, ma l’impotenza decisionale che va su-perata: le infrastrutture si devono programmare, non devo-no essere pilotate dalle logiche dell'amministrazione e del-l’emergenza. Ci auguriamo che il decreto che è stato an-nunciato consegua effettivamente questa finalità. Gli obiettivi per i prossimi anni dovrebbero essere almenoi seguenti: • allargare il campo di intervento dalle nuove opere alla

manutenzione, alla ristrutturazione e al rinnovo del pa-trimonio infrastrutturale esistente;

• sfruttare i processi di liberalizzazione e di apertura e re-golazione dei mercati per coinvolgere pienamente il ca-pitale privato, integrando così le risorse pubbliche;

• utilizzare la politica infrastrutturale come strumento dipolitica industriale volta all’innovazione e alla competi-tività delle imprese;

• realizzare un nuovo piano per l'edilizia sia per quella po-polare, sia con incentivi all'uso delle nuove tecnologieper l'efficienza energetica e la qualità della vita.

Sostenibilità e ambienteÈ oggi diffusa la consapevolezza che lo sviluppo per esse-re tale deve essere sostenibile socialmente e ambiental-mente. È una sfida che coinvolge l’intera società, in cui leimprese hanno un ruolo decisivo perché saranno protago-niste dell’innovazione riorientando le produzioni tradizio-nali a criteri di maggiore sostenibilità, perché saranno stra-

tegiche in settori in cui la sostenibilità è una vera e proprialeva di crescita. L’uso efficiente delle risorse è condizioneimprescindibile se l’Europa vuole continuare a mantenerebenessere e prosperità. È indispensabile introdurre e attuare un sistema di sempli-ficazione normativa che consenta di riconvertire veloce-mente i siti industriali e renderli disponibili per nuovi inve-stimenti. Dobbiamo lavorare affinché il recepimento dellenormative comunitarie e la loro applicazione permetta diconiugare le esigenze di protezione dell’ambiente con lacompetitività delle aziende sui mercati globali.

Energia I costi dell’energia elettrica e del gas naturale in Italia sonotra i più elevati in Europa. L’energia elettrica è per le im-prese italiane da oltre 10 anni stabilmente al di sopra del30% rispetto alla media europea, mentre il prezzo del gasnaturale ha registrato un progressivo divario che si è acui-to negli ultimi anni. Dobbiamo puntare a un rapido rialli-neamento strutturale che abbia come riferimento le condi-zioni degli altri Paesi europei. Dobbiamo programmare la produzione e l’uso dell’ener-gia, dando vita a quegli investimenti di interesse naziona-le che possono produrre notevoli elementi di efficienza erazionalità nell’uso e nella distribuzione dell’energia, ri-gassificatori e reti distributive in primis, e diminuire il livel-lo di dipendenza energetica del Paese. Un Paese, come il nostro, ad alto livello di sviluppo, concapacità di ricerca scientifica e tecnologica e ottima tradi-zione nella produzione di beni strumentali, deve esercitar-si più di altri nella ricerca di tecnologie del risparmio. Leabitazioni italiane sono state costruite per due terzi primache emergessero standard costruttivi capaci di risparmiareenergia. Peggiore ancora è la situazione del patrimoniopubblico. Molto si deve fare poi per una mobilità più sostenibile. Una nuova politica energetica a tutto tondo per lo svilup-po dell’Italia è necessaria perché l’energia è fattore essen-ziale per lo sviluppo.

Agenda digitale Lo svantaggio accumulato in questi anni sulle tecnologiedell'informazione va recuperato. Sono un driver per gua-dagnare produttività in tutti i settori ed esse stesse motoredi crescita. Sono il mezzo reale di modernizzazione dellaPubblica Amministrazione e del welfare. Ciò significa mo-dernizzare le infrastrutture e passare alla fase di realizza-zione effettiva dell'agenda digitale. La crescita passa di quie sarà un tema centrale nei prossimi anni.

Legalità e lotta alla criminalità organizzata Il rispetto della legalità è essenziale per la convivenza civi-le. Ma è anche condizione indispensabile per gli investi-menti delle imprese e per il buon funzionamento del mer-cato. Negli ultimi anni, grazie anche all'azione propulsiva diConfindustria Sicilia, la Confindustria di tutto il Mezzo-giorno è entrata con forza sui temi della legalità e dell'an-timafia. Nel Mezzogiorno, Confindustria ha iniziato a

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espellere iscritti collusi e, soprattutto, a stare concretamen-te a fianco delle vittime. Sono state fatte importanti propo-ste sul rating di legalità per le imprese e sul riutilizzo deibeni sequestrati ai mafiosi (che valgono ben 20 miliardi dieuro). Con nostra grande soddisfazione, la prima propostaè diventata legge dello Stato. Sarebbe sbagliato e dannoso continuare a pensare che le-galità e antimafia siano temi solo del Mezzogiorno. Ormai,purtroppo, hanno portata nazionale ed europea. Negarequesto dato di fatto, o sottovalutarlo, significa aiutare la cri-minalità a penetrare meglio nel tessuto economico e indu-striale. Legalità e imprenditoria sono un binomio inscindibile.Questo dovrebbero saperlo tutti gli imprenditori. E lo sa-pevano gli imprenditori che in alcune zone del Paese han-no pagato con la vita la determinazione a continuare il lo-ro lavoro. A questi uomini coraggiosi va tutta la nostra ri-conoscenza. E soprattutto il nostro impegno a evitare che,nel futuro, siano necessari sacrifici così grandi.

Le due grandi questioni del Paese Gli elementi di debolezza del nostro Paese si manifestanocon particolare forza nel Mezzogiorno, dove una radicatacultura assistenziale non ha favorito lo sviluppo di una sa-na cultura di mercato. Il tema del Mezzogiorno deve esse-re ripensato inserendo le politiche europee e del Mediter-raneo dentro una solida cornice nazionale. Le risorse aggiuntive provenienti dall'Europa possono in-nescare una crescita stabile e duratura solo se accompa-gnate da un quadro di risorse ordinarie su cui far conto sta-bilmente in un orizzonte di lungo periodo: non si paga l'or-dinario con le risorse per gli investimenti strutturali. È, inol-tre, preferibile un portafoglio chiaro di agevolazioni e cre-diti specifici che premino chi fa ricerca ed esporta, il lavo-ro regolare, le imprese che non si piegano a racket e mafie. Turismo, ambiente e cultura sono risorse fondamentali, manon possono essere alternative allo spopolamento manifat-turiero nel Mezzogiorno. È cruciale affrontare il nodo del-la modernizzazione della società meridionale. Del legamevirtuoso esistente tra crescita, investimenti e ripristino del-la legalità. Sarebbe tuttavia ingenuo pensare che il nodo delMezzogiorno possa essere affrontato e risolto con succes-so senza leggerlo contestualmente ai bisogni e ai cambia-menti in atto nel Nord del Paese. Sarebbe assurdo pensare a un livellamento del Paese al ri-basso. Non sono dinamiche conflittuali. Al contrario, esisteanche una questione settentrionale, anche se spesso usatastrumentalmente. La questione del Nord non è infatti soloun artificio retorico. È nata con il miracolo italiano e da al-lora ha cambiato più volte pelle senza mai essere stata af-frontata davvero. Stiamo parlando di una parte del Paese mediamente ricca,che si confronta e compete con le zone più sviluppate delmondo, dove i servizi, la sanità, l’istruzione e lo stato so-ciale funzionano a buoni livelli. Di una parte del Paese cheanticipa i processi di trasformazione complessivi e che daanni oscilla tra la terziarizzazione spinta dell’economia ela tutela dei propri valori industriali forti. È al tempo stessouna parte del Paese che soffre particolarmente in questa fa-

se di crisi acuta, che sconta il fatto che in Italia una vera epropria politica industriale non abbia più ospitalità da an-ni. Soffrono i redditi e l’occupazione anche nel Nord. Quisi gioca parte rilevante del futuro della nostra industria. Quiha sede buona parte dei “campioni nascosti” nazionali, unbene e un modello che molti ci invidiano. Per questa par-te del Paese agganciarsi alle regole dei nostri competitori èvitale. Qui ancor di più si sente forte la necessità di essereeuropei. Non possiamo, però, nasconderci che in Italia le aree lea-der sulle catene ad alto valore aggiunto e sull’high-tech fan-no fatica a reggere il passo nel confronto con le regioni eu-ropee, americane e oggi anche asiatiche. Nello Europeanscoreboard dell’innovazione tutto il Nord Italia si colloca ametà classifica. La ristrettezza delle risorse destinate alla ri-cerca e i loro farraginosi meccanismi di attuazione colpi-scono particolarmente le imprese di questa parte del Pae-se. Ci auguriamo pertanto che i provvedimenti che il Go-verno intende adottare per l’innovazione e la ricerca siano- in tutto il Paese - tempestivi e di semplice e rapida attua-zione. Da sempre siamo favorevoli a una fiscalità di scopo verache premi gli innovatori. È il momento di attuarla. Sappia-mo che le nostre grandi qualità risiedono nelle specialitàterritoriali. Sappiamo che il Mezzogiorno è un giacimentodi potenzialità inespresse e che il Nord del Paese ha biso-gno di infrastrutture materiali e non, di regole semplici percompetere. Sappiamo anche quanto sia una complessascommessa politica dare una lettura unitaria del mosaicoitaliano, in un Paese che storicamente privilegia le ricette“fatte su misura”. Infrastrutture, riduzione del carico fiscale, semplificazionee trasparenza, innovazione sono le grandi “questioni ita-liane”. Se il Paese saprà modernizzarsi in tal senso e togliersidi dosso quel carico di regole anacronistiche, le nostre spe-cialità e vocazioni sapranno cogliere il cambiamento conle proprie culture e propensioni creative. Il Paese ne bene-ficerà e sarà unito nel cambiamento. Aspettare, dilaziona-re e rinviare riforme e innovazione significherà allargare ul-teriormente la forbice. Ma al ribasso per tutti.

Crescita dimensionale e reti d'impresa Le imprese italiane sono mediamente troppo piccole. Nonhanno la dimensione necessaria per fare ricerca e compe-tere sui mercati globali. La crisi in atto accelera i processi di aggregazione e impo-ne la ricerca di nuove iniziative per stare sul mercato. La Allowance for Corporate Equity, introdotta nel decreto“Salva Italia”, offre un rilevante incentivo fiscale alla patri-monializzazione. Anche le reti d'impresa si configurano co-me un'opportunità importante, perché permettono alle im-prese di aggregarsi, pur rimanendo autonome, al fine di svi-luppare la propria capacità competitiva su temi quali l'in-novazione e l'internazionalizzazione.

Le relazioni industriali come veicolo per innovare Una buona politica industriale ha bisogno di buone rela-zioni industriali. Relazioni solide, strettamente ancorate al

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merito, in cui sia pienamente riconosciuto il valore e la fun-zione sociale dell’impresa. Relazioni per innovare, per cre-scere, per risolvere i problemi ma, soprattutto, relazioni in-dustriali capaci di leggere e di interpretare il cambiamen-to. Mai come oggi, le imprese hanno bisogno di un buon si-stema di relazioni industriali che permetta di lavorare suprogetti condivisi all’insegna di una forte unità di azione. È essenziale dare attuazione a quanto abbiamo condivisocon i sindacati nell’accordo interconfederale del 28 giugno2011. Definire l’effettiva rappresentatività dei soggetti ne-goziali è, infatti, il primo passo per dare qualità alle rela-zioni industriali: ciò gioverà alla democrazia sindacale eporterà maggiore certezza nella contrattazione collettiva. Anche gli assetti della contrattazione collettiva, che abbia-mo rafforzato con quell’accordo interconfederale, devonoessere pienamente valorizzati esaltando la specifica fun-zione dei diversi livelli. Con un doppio livello di contratta-zione, nazionale e aziendale, ordinato e moderno, flessi-bile e adattabile alle necessità delle imprese, anche graziealla possibilità di concordare in azienda “intese modifica-tive”. Ridurre il numero dei contratti collettivi di categoria,semplificarne i contenuti, accrescerne l’effettività, garantir-ne il rispetto: sono tutti obiettivi verso i quali tendere. Così come si deve incentivare in modo strutturale la con-trattazione aziendale, laddove sia realmente e strettamen-te collegata con la produttività e la redditività. Questa, in-fatti, rimane la via maestra per generare valore per le im-prese e per le persone che vi lavorano. La contrattazioneterritoriale, invece, è opportuno che resti ancorata esclusi-vamente ai temi di interesse “trasversale”, come formazio-ne e mercato del lavoro, evitando, quindi, di sovrapporre eduplicare strumenti. In questo quadro generale, dunque, tutte le tipologie di im-prese, dai grandi gruppi fino alle piccole meno sindacaliz-zate, devono avere la possibilità e gli strumenti per avereun “vestito contrattuale” su misura. Dobbiamo, però, dirci con chiarezza che le regole non ba-stano. Vanno superati deficit culturali e di comportamento.Un buon sistema di relazioni industriali che garantisca fles-sibilità nelle regole, coerenza e responsabilità nei compor-tamenti lo si costruisce giorno per giorno, partendo da scel-te strategiche forti accompagnate da pragmatismo e buonsenso. Se la riforma delle pensioni è stata severa, ma necessaria,la riforma del mercato del lavoro appare meno utile allacompetitività del Paese e delle imprese di quanto avremmovoluto. È una riforma che modifica il sistema in più puntima - a nostro giudizio - non sempre in modo convincente. Aggiungo una considerazione: in quattro mesi di confron-to con le parti sociali il Governo non ha mai dichiarato l’in-tenzione di voler chiedere al Parlamento una delega sui te-mi della cosiddetta “democrazia economica”, cioè sullapartecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa. Asorpresa scopriamo, tra gli emendamenti approvati dal Se-nato, una norma che delega al Governo la disciplina in ma-teria. Su questi temi voglio dire con chiarezza che siamoassolutamente contrari a ogni imposizione per legge di for-me di cogestione o codecisione.

ll nostro impegno è di mettere al centro il lavoro; per co-struire una società più attiva, più dinamica, più giusta, chepromuova i valori della solidarietà e il rispetto della perso-na. È un traguardo al quale dobbiamo tendere con deter-minazione e impegno. Per questo dobbiamo investire nel-la formazione, nella sicurezza e nella tutela della salute del-le persone che stanno nei luoghi di lavoro, intensificandole iniziative per promuovere e affermare una autentica cul-tura della sicurezza che abbia nella prevenzione il suo piùvalido e solido fondamento.

Come lavorare in un Paese normaleNon mancheranno tempo e occasioni per entrare nel me-rito dei singoli temi che troppo velocemente ho dovutopresentare, ma una cosa vorrei dire con la massima chia-rezza: non stiamo chiedendo e non chiederemo la Luna.Stiamo solo chiedendo di poter lavorare in un Paese menodifficile e inospitale, più normale, più simile agli altri Pae-si avanzati. Non chiediamo favori o privilegi. Lavorare per le nostre im-prese significa lavorare anche per una comunità, per il Pae-se, per la società italiana, di cui le imprese sono parte in-tegrante e indispensabile. La comunità danneggia se stessae si disgrega se indebolisce l’impresa e ne limita le funzio-ni fino a impedirle di operare. Le imprese hanno bisogno di certezze per investire le pro-prie risorse, programmare le proprie attività, produrre benie servizi per proporsi in modo credibile e affidabile sul mer-cato. Nessun imprenditore è contento di rinunciare a inve-stire per innovare e accrescere la propria quota di mercato. Come imprenditori abbiamo una precisa responsabilità so-ciale nei confronti di tutti: dei nostri lavoratori, dei clienti,dei fornitori, dei cittadini, della Comunità tutta. Soprattutto come imprenditori abbiamo una responsabilitàstorica nei confronti dei nostri giovani. Se non apriamo aigiovani nuove possibilità di occupazione e di vita dignito-sa, nuove opportunità di affermazione sociale, la partita delfuturo è persa non solo per loro, ma per tutti, per l’Italia. Governo e Parlamento devono agire sulle quattro urgenzeassolute che abbiamo rappresentato: • riforma della Pubblica amministrazione e semplificazio-

ne normativa con risultati a breve e concreti; • pagamenti della Pubblica Amministrazione; • tagli alla spesa pubblica per rendere possibile una ridu-

zione della pressione fiscale e un rilancio sostenuto deiconsumi interni;

• credito alle imprese. Per noi è una questione di sopravvivenza che coincide conla sopravvivenza del Paese stesso. Ed è per questo e conquesto spirito che chiediamo di aprire un confronto per unanuova politica industriale che consenta a questo Paese unavera prospettiva di crescita. Non pensiamo di avere la bacchetta magica, ma abbiamola determinazione e la voglia di contribuire a risolvere i pro-blemi del nostro Paese. Perché le nostre sorti sono legate aquesto Paese da un nesso indissolubile. Perché noi credia-mo in questo Paese, altrimenti non faremmo il mestiere chefacciamo. Perché pensiamo che le nostre imprese sono ilfuturo di questo Paese, dei suoi giovani, dei nostri figli. ❒

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turato, perché costano meno e garantiscono risparmi du-rante l’utilizzo; quando aumentino il fatturato, lo fannocannibalizzando i vecchi mercati fondati sull’idea dell’ab-bondanza e del consumo, sostituendo i loro processi inef-ficienti e/o i loro prodotti costosi durante l’uso.I principi alla base del funzionamento della logica greensono quattro.

Il valore differenzialeNulla di quello che si stavendendo attualmente digreen si vende perchéproduce solo meno CO2;tutto quello che si sta ven-dendo di green si vendeperché consuma menoenergia, utilizza menomateria prima e quindicosta meno rispetto a pri-ma. Poi, ma solo comederivata del minore con-sumo di energia, produceanche meno CO2. In as-senza di sistemi sanzio-natori o perequativi, co-me i certificati verdi Il be-

La green economy rappresenta una nuova filosofia di ge-stione e una sfida obbligata per le imprese di tutti i set-

tori industriali: il suo concetto centrale è “produrre di piùcon meno”. La value proposition della green economy siconcretizza nell’offrire processi e prodotti migliori rispettoa quelli precedenti, perché caratterizzati da una diversa ef-ficacia e da una maggiore efficienza. I prodotti green sonoin grado di fare meglioimpiegando meno risor-se; in questo modo ga-rantiscono miglioriperformance e minori co-sti di utilizzo. L’argomentazione com-merciale su cui si fonda lagreen economy non èquella dei ricavi incre-mentali, bensì quella dei“risparmi in uso”: il valo-re è nel costo decremen-tale, non nel ricavo incre-mentale; nel togliere, nonnell’aggiungere. I prodot-ti green aumentano i mar-gini e la soddisfazionedel cliente a parità di fat-

I prodotti derivanti dall’attuale sistema industrialefiniscono per rappresentare, presto o tardi, dei rifiuti

ARMANDO CIRRINCIONE E DAVIDE REINA, DOCENTI DI MARKETING PRESSO UNIVERSITÀ BOCCONI E SDABOCCONI SCHOOL OF MANAGEMENT

Una nuova filosofia di gestione per le imprese sta por-tando maggiore efficienza dei processi produttivi e

delle attività di utilizzo e, di conseguenza, una riduzione dei costi ad esse connes-si. Si aprono così nuovi scenari di configurazione dei mercati delle materie prime,con un crescente contributo delle attività legate al riutilizzo. È necessario conside-rare, per il funzionamento della logica green, il reimpiego dei materiali alla fine diogni ciclo di vita, il reale utilizzo di risorse durante i processi di produzione e diutilizzo, la riduzione e la certezza dei costi di utilizzo durante tutto il ciclo di vita.

Green economy,la certezza del risparmio

16 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

ECONOMIA

I punti chiave del passaggio da economia tradizionale a economia green

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Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 17

nefico di una minore CO2 non è di per sé sufficiente a con-vincere il cliente ad acquistare: soltanto un minore prezzoo un minore costo durante l’uso induce a preferire un pro-dotto green.

Il passaggio da abundancy a scarcityL’attuale sistema industriale è di tipo lineare: i suoi prodot-ti finiscono per rappresentare, presto o tardi, dei rifiuti.Questo modello si è formato con la prima rivoluzione in-dustriale, quando la società nel suo complesso sperimentòper la prima volta l’abundancy di prodotti dopo millenni discarcity. Come conseguenza il sistema produttivo non sipreoccupò degli sprechi: c’erano energia e materie primein abbondanza per la popolazione del tempo. Questa logica di tipo lineare – dalla materia prima vergineai rifiuti da smaltire – non è più sostenibile. Il nuovo mo-dello non può che essere circolare: i suoi output, una vol-ta giunti alla fine del primo ciclo di vita, rappresentano in-gredienti da re-immettere in un secondo ciclo di vita, e co-sì via. Il nuovo comportamento corretto non è allora quel-lo del consumo, bensì quello dell’utilizzo. Il termine “rin-novabile” per le fonti di energia e “riciclabile” per i mate-riali sono in realtà concettualmente sinonimi: essi identifi-cano un processo produttivo che ai autoalimenta, utiliz-zando sempre le stesse materie prime ed energia da fontiche si auto rinnovano. La circolarità è dunque la rispostaconcreta al vincolo della scarcity che il nuovo scenario eco-nomico impone. Lo dicono i numeri: se 9 miliardi di per-sone (tanti saranno gli abitanti della Terra fra 30 anni) pro-ducessero e consumassero secondo il modello attuale(quello lineare) non basterebbero le risorse naturali di seipianeti come la Terra. La transazione dalla abundancy alla scarcity, e la conse-guente sostituzione di tutti i processi lineari con processi

circolari, passando da consumo di prodotti al loro utilizzoe ri-utilizzo, sono fenomeni irreversibili e inevitabili. Ne de-riva che la domanda sottostante in termini di nuovi processie nuovi prodotti green per i prossimi decenni è certa; la suaentità, in valore, corrisponde a tutto il mercato di trasfor-mazione rappresentato dagli attuali sistemi industriali e dailoro prodotti.

L’equivalenza di prezzo e la precisione dell’informazioneI clienti dei prodotti green, sia imprese sia consumatori, so-no accomunati da due aspettative: non vogliono sostenereun costo maggiore per l’acquisto e l’utilizzo del prodottogreen (anzi, in assenza di evidenze sui risparmi consegui-bili nell’uso, intendono pagare il prodotto green lo stessoprezzo di quello no green); necessitano di ricevereun’informazione completa chiara e precisa sul nuovo pro-dotto, che li rassicuri sulle sue performance differenziali. Èun errore da parte delle imprese pensare quindi che i pro-dotti green debbano costare più cari di quelli precedenti ealtresì è un grave errore non fare comunicazione esaustivae trasparente sulle performance e sui costi reali del prodot-to green e non green. Un pricing allineato e una informa-zione precisa in merito ai risparmi conseguibili nell’uso delprodotto green convincono invece il cliente all’acquisto.Questo vale anche per le energie rinnovabili: il problemanon è tuttavia solo quello di produrre energia ad un costocompetitivo, ma anche quello di enucleare correttamenteil reale costo di produzione delle fonti di energia tradizio-nali. Il costo dell’energia da fonti tradizionali non includeinfatti mai le esternalità negative prodotte e dunque risultapiù basso di quello reale, falsando la logica e distribuendoil costo delle fonti tradizionali sull’intera collettività, sottoforma di costi di salute pubblica (che potrebbero essere evi-tati con le fonti rinnovabili). Già oggi il costo dell’energia

SDA Bocconi ha realizzato un’indagine volta a porre a confronto la diversa percezione del prodotto green da parte deiclienti e da parte delle imprese, per cogliere eventuali disallineamenti che possono spiegare le incertezze del merca-to e aprire opportunità di business.In sostanza si è trattato di verificare quale idea avessero clienti e imprese del prodotto green, verificare l’esistenza diun allineamento fra domanda e offerta, la presenza di gap, ed eventualmente capire come poter trasformare goli stes-si gap in opportunità.I risultati della ricercano si basano sui dati ricavati dalla somministrazione di diversi livelli di questionari e interviste acui hanno risposto 502 clienti e 151 imprese.

Grafico che evidenzia l’opinione degli intervistati riguardo a qualecontesto l’economia green sia ritenuta più importante

Grafico che evidenzia l’opinione degli intervistati riguardo allachiarezza dell’informazione esistente nei confronti dell’economiagreen

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ECONOMIA

da fonti rinnovabili è inferiore all’intero costo dell’energiada fonti fossili, se nel calcolo di quest’ultimo si considera-no i costi del sistema sanitario nazionale per le malattie ge-nerate dalla centrali termoelettriche, i costi di inquinamen-to durante l’estrazione e il trasporto, i costi di presidio mi-litare delle aree strategiche di estrazione e così via.

La certezza del risparmio durante il ciclo di utilizzoOccorre che le aziende siano in grado di fornire al poten-ziale cliente una stima certa riguardo al valore complessi-vo dei risparmi generalibili dal nuovo prodotto o impianto,inteso in termini di minore energia consumata durante il ci-clo di utilizzo (paragonato al vecchio impianto/prodotto).Per fare questo occorre avere misurato bene il consumo dienergia della precedente generazione di impianti/prodotti.Inoltre, è necessario garantire al potenziale cliente la sta-bilità dei costi necessari per il funzionamento del prodottodurante il suo utilizzo. Nella vecchia logica di mercato que-sti costi non sono sempre facilmente controllabili dall’uti-lizzatore, soprattutto se si tratta di un consumatore. Nellanuova logica il fatto che il fornitore sia in grado di garanti-re l’ammontare e la stabilità di tutti i costi necessari per ilfunzionamento diventa una delle ragioni principali del-l’acquisto. Dal momento che nella nuova logica il clientestesso ragiona in termini di costi totali di utilizzo, non è piùsoltanto rilevante il monte risparmi atteso, ma anche la cer-tezza di questi risparmi. Nella nuova logica il cliente vuo-le avere sotto controllo tutti i costi afferenti al prodotto chesta utilizzando, senza subirli.

✽ ✽ ✽

Da un punto di vista gestionale rispettare questi principi im-pone la focalizzazione sull’intero ciclo di vita del prodot-to, partendo da una progettazione che consideri: il reim-piego dei materiali alla fine di ogni ciclo di vita, il reale uti-lizzo di risorse durante i processi di produzione e di utiliz-zo, la riduzione e la certezza dei costi di utilizzo durantetutto il ciclo di vita.

Reimpiego dei materiali Al fine di reimpiegare i materiali al termine di ciascun ciclodi vita del prodotto/impianto occorre compiere uno sforzoper progettare non solo l’assemblaggio delle parti ma ancheil loro dis-assemblaggio efficiente, così da rendere più com-pleto e meno oneroso possibile il recupero della materia pri-ma. L’efficienza nel dis-adssemblaggio non può che deriva-re da una corretta previsione, in fase progettuale, dell’atti-vità stessa di dis-asseblaggio che avverrà a fine ciclo. Nella progettazione in vista del reimpiego, occorre ancheconsiderare nuovi materiali, in grado di essere riutilizzatipiù volte senza perdere le loro caratteristiche e senza che iprocessi di riutilizzo comportino esternalità negative (sottoforma ad esempio di inquinamento), le quali comportanoaggravi nei costi (anche solo figurati, finché l’utilizzo di cer-te risorse naturali oggi gratuite o estremamente economi-che non sarà pienamente e realmente a carico di chi le uti-lizza). Ovviamente non si tratta solo di progettare per il dis-assemblaggio e per il reimpiego, ma anche di predisporre

le attività di raccolta del prodotto alla fine di ciascun ciclodi vita.

Reale utilizzo di risorseSi tratta di compiere uno sforzo nella direzione di una mag-giore evidenza di tutti i reali costi dei processi di assem-blaggio, utilizzo e dis-assemblaggio: sia quelli immediata-mente rilevabili dalla contabilità, sia quelli derivanti da inef-ficienze nei processi e dall’utilizzo di risorse comuni il cuiimpiego oggi non genera costi corrispondenti al loro effetti-vo uso (il riferimento principale è all’inquinamento, che uti-lizza una risorsa naturale senza che il suo costo ricada di-rettamente ed esclusivamente in capo al suo utilizzatore, maviene assunto dall’intera collettività, ad esempio sotto formadi maggiori costi di assistenza sanitaria alla popolazione).Questo risultato è possibile attraverso il coinvolgimentodell’intera supply chain, che contribuisce a ogni suo stepalla generazione di costi e quindi costituisce un momentodi misurazione del costo totale e un potenziale di efficien-za di sistema.

Riduzione e certezza dei costi d’usoDa un punto di vista gestionale si tratta non solo di opera-re per ridurre i costi d’uso, ma anche di contrattualizzarli egarantirli. Questo è possibile soltanto attraverso un mag-giore controllo non solo sulla supply chain, ma anche sul-l’intero ciclo di utilizzo. Si tratta ad esempio di insegnarele pratiche di utilizzo più efficienti, monitorandole e inter-venendo laddove si possa recuperare efficienza.

Verso un nuovo ciclo di sviluppoEmerge dunque un paradigma nuovo, che sfida le organiz-zazioni d’impresa a compiere uno sforzo importante. Siache si operi sul prodotto finito, sia sulle sue componenti,sono le intere filiere ad essere investite dal cambiamento diapproccio: la progettazione per il dis-assemblaggio coin-volge tutti i fornitori, la circolarità del processo produttivoimplica nuove relazioni con i clienti (sia imprese sia con-sumatori), che intensificano i legami lungo le filiere e lun-go i canali di distribuzione.Fra gli esiti di questo processo, ormai difficilmente riman-dabile, ci sarà una nuova configurazione dei mercati dellematerie prime, con un forte ridimensionamento delle ma-terie prime vergini e un crescente contributo delle attivitàlegate al riutilizzo. Un secondo risultato sarà la maggioreefficienza dei processi produttivi e delle attività di utilizzo,e quindi anche una riduzione dei costi ad esse connessi,non necessariamente a scapito dei margini. Questo potràgarantire un nuovo sviluppo della domanda di beni.Infine un ulteriore esito sarà lo straordinario progresso nel-lo sviluppo delle tecnologie e dei materiali, che potrà ga-rantire vantaggi importanti alle aziende che sapranno inve-stire efficacemente nel nuovo paradigma. La green eco-nomy è fondamentalmente un approccio brain intensive:per riprogettare i processi e i componenti, per riconfigura-re le relazioni di filiera e di canale, sono necessari investi-menti in nuova conoscenza e questi, a loro volta, costitui-scono una delle esternalità positive più promettenti per ali-mentare un nuovo ciclo di sviluppo. ❒

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FEDERICO CACCIATORI

Il 15 maggio scorso si è svolta l’Assemblea Generale dei soci Uman insieme al III meetingManutentori Antincendio, due importanti momenti associativi ricchi di spunti per il futuro.

Il 15 maggio scorso Uman, l’Associazione federata ANIMAche raggruppa costruttori e operatori del settore antincen-

dio, ha vissuto due importanti momenti di vita associativa:l’Assemblea Generale dei Soci – al mattino – e, a seguire, ilIII meeting Manutentori Antincendio, eventi entrambi orga-nizzati presso la sede della Federazione ANIMA.Nella prima parte della giornata, gli associati hanno avutola possibilità di tirare le somme dopo un anno di attività edi iniziare a discutere di come affrontare il nuovo anno.Il 2011 è stato per Uman un anno ricco di iniziative, lega-te tra di loro da un filo conduttore: l’importanza, ricono-sciuta da sempre dall’Associazione, della più ampia diffu-sione della cultura antincendio.Con questa – per così dire – parola d’ordine ben in mente,i gruppi di lavoro nei quali è organizzata l’Associazione sisono quindi impegnati nello sviluppo di progetti specifici,tra cui ad esempio: - la stesura di linee guida per la manutenzione degli im-

pianti, per la gestione dei rifiuti da manutenzione e per laredazione di capitolati d’appalto – presentate in occasio-ne dell’ultima edizione del Forum Prevenzione Incendi;

- la definizione di un rinnovato percorso per la formazionee certificazione dei tecnici manutentori;

- la creazione di un sistema di controllo volontario per leaziende di manutenzione;

- la programmazione di seminari tecnici di approfondi-mento sui sistemi di spegnimento.

Tutto questo senza dimenticare una delle attività più im-portanti: il continuo presidio e monitoraggio dei tavoli dilavoro tecnico-normativi, che nel 2011 ha visto in primoluogo i delegati Uman partecipare ai lavori di revisione del-la UNI9994, della UNI 11280 e ai lavori preliminari di re-visione per la UNI10779. Diffu-sione della cultura antincendio,costante accrescimento dellecompetenze e delle professiona-lità degli operatori del settore,sviluppo di sinergie inter-asso-ciative sono quindi stati e saran-no, anche per il 2012, i cardinidell’attività Uman.2012 che segnerà anche un im-portante passaggio per l’Associa-zione: l’assunzione della presi-denza di Eurofeu, l’Associazioneeuropea che raggruppa i costrut-

tori di attrezzature e veicoli antincendio cui Uman aderisce,nella persona di Luciano Nigro. Partecipare ai lavori e ai pro-getti che nascono su un tavolo cui siedono i player europeirappresenta un sicuro mezzo di crescita e razionalizzazionedel settore in tutto il mercato comunitario: la possibilità inpiù di un ruolo guida all’interno dell’Associazione Europeapotrà dar ancor più peso alla voce italiana.Per dare maggiore visibilità a quanto fatto, proseguendocon il percorso iniziato ormai quasi due anni fa, il GruppoManutentori Uman, a margine dell’Assemblea, ha quindipromosso il III meeting Manutentori Antincendio, cui han-no partecipato più di 50 delegati in rappresentanza di oltre40 aziende, tra associate e non associate.Il pomeriggio di lavoro è stato dedicato alla presentazionedi quattro progetti: il progetto formazione, con il quale, conil supporto di Icim (uno dei più noti enti di certificazioneitaliani) sono stati sviluppati e qualificati percorsi formativiad hoc finalizzati alla certificazione del personale addettoalle manutenzioni dei presidi antincendio, il progetto con-trollo volontario, sistema messo a punto con il supporto diRina, tramite cui le aziende di manutenzione che aderi-ranno, saranno chiamate a mostrare la propria operatività,nell’ottica del continuo innalzamento degli standard lavo-rativi. E ancora, il progetto polveri, tramite il quale pro-muovere la corretta gestione dei rifiuti da manutenzione, ilprogetto codice estintori, schema di regolamento (in fase disviluppo con il supporto di Icim) finalizzato ad analizzarela produzione dei componenti e l’assemblaggio del pro-dotto estintore e a certificarne la provenienza italiana/eu-ropea o extraeuropea.Fattore comune di questi quattro progetti: la volontà di farcrescere il settore, dal punto di vista delle competenze e del-

le modalità di lavoro, tutto nel-l’ambito della chiarezza e profes-sionalità. Il percorso, intenso e sti-molante, seguito dai gruppi di la-voro per lo sviluppo dei sopraci-tati progetti ha ancor più messo inluce un elemento fondamentale:confrontarsi, discutere e dibatte-re, è l’elemento che può contri-buire al continuo sviluppo del set-tore, e per questo l’Associazionecontinuerà a lavorare e a stimola-re sia i propri associati sia tutti glioperatori del settore. ❒

Antincendio, una cultura da diffondere e difendere

ANIMA/UMAN

Tavola dei relatori al III meeting Manutentori Antincendio, dasinistra: Tina Bosica, Natale Mozzanica, Gianmario Malnati.

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In occasione dell’Assemblea dei Soci Avr – Associazione Italiana Costruttori Valvole e Rubinetteria - svoltasi a Milanoil 17 febbraio, Maurizio Brancaleoni è stato confermato Presidente dell’Associazione per il prossimo biennio (2012-2014).Nel suo incarico sarà affiancato dai Vice Presidenti e Capi Gruppo:Laura Parigi, Parigi Industry S.r.l.(Gruppo Costruttori Rubinetteria Sanitaria)Ugo Pettinaroli , F.lli Pettinaroli S.p.A. (Gruppo Costruttori di Valvole in Bronzo e Ottone) Roberto Roveta, Italvalv S.n.c. (Gruppo Costruttori Valvole Industriali ed Attuatori)Ilos Gatto, Viega Italia S.r.l. (Gruppo Costruttori di Raccordi e Componenti)dai Consiglieri: Federico Albertoni, V.A. Albertoni S.r.l. - Paolo Beretta, Saint Gobain Pam Italia S.p.A. - Marco Caleffi, Caleffi S.p.A. -Giuseppe Dalmasso, Cesare Bonetti S.p.A. - Daniela Fantini, Fratelli Fantini S.p.A. - Walter Moretti, FIP S.p.A. - Valen-tina Rizzio, VIR Valvoindustria S.p.A.- Giancarlo Rossi, Alfa Valvole S.r.l. - Ermanno Tanghetti, Effebi S.p.A. e dal Con-sigliere Tesoriere Sandro Bonomi (Rubinetterie Utensilerie Bonomi S.r.l.)

Avr in difesa del made in Italy

INTERVISTA A MAURIZIO BRANCALEONI, PRESIDENTE DI AVR

AMostra Convegno Expocomfort si è par-lato di contraffazione dei prodotti, co-

me giudica la situazione nel settore di com-petenza Avr?Il fenomeno della contraffazione è molto pe-sante. Molte sezioni dell’Agenzia delle Do-gane sono particolarmente attive nei con-trolli e danno un forte contributo all’identi-ficazione e alla riduzione di questo feno-meno. Avr, collabora da tempo con le auto-rità competenti per combattere questa pia-ga: i crescenti controlli e, sempre più, i con-seguenti sequestri di prodotti contraffatti o non conformi,ne rappresenano una prima tangibile dimostrazione. Anchei media hanno prestato attenzione a queste attività di con-trollo e i servizi televisivi di “Striscia la notizia” ne sono unaconferma significativa. Oggi parlando di contraffazione cisi riferisce prevalentemente ai prodotti provenienti dal mer-cato asiatico o da paesi in via di sviluppo. Molti prodottiimportati costano poco ma non rispondono ai requisiti es-senziali sulla sicurezza e delle direttive applicabili e ven-gono spesso realizzati in siti produttivi fatiscenti senza al-cuna tutela per i lavoratori a scapito della qualità.Molte situazioni sono state portate all’attenzione delle au-torità competenti, in particolare per quanto riguarda i ma-teriali a diretto contatto con l’acqua potabile per il rilasciodi sostanze fortemente nocive e contenute in percentuali digran lunga superiori ai requisiti di legge.La differenza tra i prodotti made in Italy e quelli provenientida questi mercati sta nel fatto che le aziende italiane sonoadeguatamente strutturate, in linea con i requisiti sulla si-curezza e sulla tutela dei lavoratori e progettano il prodot-to con la massima attenzione, rispondendo alle esigenze dimercato e ne garantiscono le prestazioni, mentre la mag-gior parte dei produttori asiatici si limita a copiare qualco-sa che viene loro spesso solo campionato, senza alcuna at-tività di ricerca e sviluppo e con la mancanza totale delle

ragioni che stanno alla base di determinatescelte tecniche e quindi con la conseguen-za di ignorarle o sottovalutarle. La facilità con cui molti organismi notificatidell’Ue (presenti con propri uffici e sedi an-che nei paesi asiatici) rilasciano – a volte conassoluta disinvoltura – i certificati di confor-mità o di idoneità dei prodotti è scandalosa,perché, di fatto, non vengono effettuati ade-guati controlli nei luoghi di produzione, siaper leggerezza professionale che per la ca-renza di risorse umane e finanziarie da par-

te delle amministrazioni preposte: entrano così liberamen-te – e successivamente messi in commercio ed installati –prodotti non conformi o addirittura contraffatti che non tu-telano assolutamente l'utilizzatore finale.

Il 2012 è l’anno del sessantesimo anniversario di Avr, qua-li iniziative avete programmato?Oltre al logo appositamente realizzato per le azioni di co-municazione, Avr festeggerà il sessantesimo anniversariodalla fondazione con un evento il 12 ottobre 2012, a SanMaurizio d’Opaglio (Novara), nel cuore di uno dei distret-ti di produzione dei rubinetti e delle valvole.La giornata costituirà l’occasione per consegnare ricono-scimenti e premi alle aziende e alle persone che hannomaggiormente condiviso il percorso dell’Associazione intutti questi anni. Sarà anche assegnato un “premio Export”per le associate particolarmente attive sui mercati esteri.La giornata prevede anche la visita al nuovo Museo del Ru-binetto e della sua Tecnologia che per l’occasione sarà com-pletamente ristrutturato. Il Museo, che ripercorre la storiasociale dell’acqua e delle innovazioni che hanno permes-so di dominare questo elemento, è molto interessante e in-vito tutti, prima o poi, a visitarlo.Abbiamo anche in programma, parallelamente, di presen-tare una nuova pubblicazione tecnica dedicata alle valvo-

Maurizio Brancaleoni

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ANIMA

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ANIMA

le industriali che rappresenterà un importante testo di con-sultazione per i progettisti e per gli utilizzatori nei vari set-tori impiantistici, aggiornato anche con le più recenti nor-mative tecniche del settore.

Quali sono i punti del suo programma per questo nuovobiennio di presidenza?Avr intende proseguire o avviare iniziative a difesa dellaqualità dei prodotti e del rispetto della normativa e diretti-ve vigenti, al fine di garantire una presenza paritetica suimercati di riferimento.Ad esempio di grande rilevanza per l’industria italiana del-la rubinetteria sanitaria e delle valvole per uso civile sonole normative riferite ai materiali a contatto con acqua po-tabile e le nuove iniziative riguardanti il labelling (etichet-tatura) che stiamo seguendo a livello europeo. Rimanendo in campo europeo, Avr partecipa ai lavori delCeir (European Committee for the Valve Industry) i quali svi-luppano posizioni e progetti che vedono il coinvolgimen-to dei più importanti costruttori europei. La partecipazionedell’Associazione al Ceir è oggi ancora più impegnativa conl’acquisizione da parte di Avr della Presidenza del Marke-ting & Communication Committee.

Altre attività che Avr continuerà a seguire attentamente ri-guardano l’internazionalizzazione, il monitoraggio delmercato e la comunicazione.Altro progetto, particolarmente stimolante, è quello relati-vo al proselitismo associativo e l’ampliamento dei serviziagli associati, con particolare riferimento alla formazioneprofessionale, alla tutela dei crediti e all'internalizzazione.AVR infine manterrà il presidio presso i tavoli istituzionaliper reiterare le richieste di una maggiore chiarezza su in-vestimenti in materia energetica e opere di pubblica utilità,di una particolare attenzione alla competitività delle nostreimprese e di regole precise sul marchio di origine.

Quali rapporti intende sviluppare con le associazioni ita-liane della filiera del settore rappresentato da Avr? La nostra compagine associativa è formata da costruttori divalvole e rubinetteria destinati all’edilizia civile, all’indu-stria in generale e ad usi speciali, alle opere di pubblica uti-lità. Per questo motivo Avr è coinvolta in numerose inizia-tive di filiera che la porta ad attivare o mantenere sinergicicontatti e collaborazioni con varie Associazioni di catego-ria e professionali che rappresentano, ad esempio, fornito-ri di materie prime, installatori, distributori, progettisti.

In occasione dell’ultima assemblea Ucif (Unione costruttori impianti di finitura) Manuela Casali è stata eletta Presiden-te dell’Associazione Ucif, federata ad ANIMA. Manuela Casali è torinese di nascita, milanese di adozione. Muove i suoiprimi passi in Reni Cirillo, storica azienda del settore del trattamento delle superfici che suo padre Roberto ha contri-buito a far crescere fin dagli anni '70. Si laurea in scienze linguistiche e in scienze politiche. La sua esperienza associativa parte dalla partecipazione ai gruppi giovanili di Confindustria dove ha l'occasione di la-vorare nella Commissione Marketing e Comunicazione. In Federazione ANIMA arriva nel 2004 quando, rappresentan-do Reni Cirillo, viene eletta primo consigliere donna in Ucif. Con la vendita di Reni Cirillo a Rösler nel 2007, Manue-la Casali rappresenta la filiale italiana della multinazionale tedesca in Ucif e dal 2008 al 2012 ha ricoperto l’incaricodi Vice Presidente.

Fare associazione: un modo percrescere, confrontarsi, trovare nuovi business

INTERVISTA A MANUELA CASALI, PRESIDENTE DI UCIF

Per il settore Impianti di Finitura l’anno 2011 era inizia-to con buone prospettive ma, nella seconda parte la

crescita si è ridimensionata. I dati congiunturali prevedo-no in ogni caso una crescita del 9,8% nel 2012. Ritiene dipoter confermare tali dati a questo punto dell’anno?Il 2011 ci aveva illuso relativamente ad una ripresa del mer-cato che, effettivamente, sembrava finalmente possibile.Già a partire dal secondo semestre dello scorso anno taleprospettiva era smentita dai fatti reali. Il mondo imprendi-toriale italiano non ha fiducia nel futuro, soffre a causa diun periodo troppo lungo e complesso di ristrettezze eco-nomiche e di pressioni fiscali. Senza parlare dei problemisorti a causa della contrazione del mercato e dell’esuberodi personale dovuto alla mancanza di ordini. I dati con-

giunturali a mio avviso non potranno essere confermati inuno scenario così instabile.Le esportazioni nel 2011 sono cresciute costantemente(+20,8%); ritiene che l’export possa continuare ad essere laforza trainante?A dispetto della difficile situazione del mercato interno, leesportazioni sono in aumento e le aziende che hanno unapropensione per l’internazionalizzazione hanno sicura-mente risultati migliori. Anche nel 2012 l’export farà la dif-ferenza. In questa direzione anche l’associazione si sta muo-vendo con iniziative volte a promuovere le attività del set-tore all’estero: attraverso partner abbiamo la possibilità dipresentarci a fiere internazionali di prestigio riuniti in “col-lettiva”. I costi sono molto bassi e l’impatto comunicativo è

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ANIMA

Novità tecnologiche più rilevanti per il settore di competenza UcifNonostante i tempi siano difficili per l’economia e gli investimenti delle imprese, il settore è ricco di novità. • Per la verniciatura, che sicuramente è il settore più rappresentato in Ucif, le novità sono moltissime. Alcune sono ve-re e proprie nuove realizzazioni, altre sono affermazioni di tecnologie pre esistenti: pretrattamento chimico a conver-sione metallica invece di fosfatazione (tema particolarmente dibattuto anche in occasione dell’ultimo Convegno or-ganizzato da Ucif in occasione di Metef); pulizia parti in plastica con “neve di CO2”; sistema di alimentazione ten-sione per processo cataforesi con raddrizzatori modulari multipli al posto di grosse unità; applicazione di materiali in-sonorizzanti “liquidi” tramite uso di robot; sistemi di separazione vernice “a secco” di nuova generazione;sistemi diapplicazione vernice “no overspray”; clear coat “autoriparanti”; sistemi “scarichi zero” per il pieno riutilizzo dell’ac-qua di scarico all’interno del processo; introduzione di pompe di calore e recuperi da cascami energetici a bassa tem-peratura per migliorare l’efficienza energetica degli impianti; nuovi sistemi di applicazione elettrostatica attraverso cop-pa rotante, per la riduzione di consumo di vernice e di morchie in cabina;• per l’automazione, la ricerca e l’applicazione di sistemi più efficienti per il trasferimento di prodotti vernicianti peril risparmio di vernice e per la diminuzione dell’impatto ambientale; integrazione e semplificazione dei sistemi di con-trollo impianti; introduzione di sistemi automatizzati di carico e scarico su diverse tipologie impiantistiche; uso sem-pre più frequente di sistemi robotizzati per la verniciatura di infissi; gestione flessibile degli impianti di verniciaturacon tecnologia RFID;• ancora nell’impiantistica, la metallizzazione sottovuoto: un rivestimento metallico applicato sottovuoto medianteapplicazione di un campo elettrico. Permette di applicare spessori infinitesimi in maniera uniforme senza problemi disottosquadra, spigoli ed altre criticità tipiche della verniciatura;• infine i processi di finitura legati alle lavorazioni combinate tra shotpeening e superfinitura. La granigliatura e la vi-brofinitura sono trattamenti che interessano la superficie di molti manufatti. La granigliatura in determinate condizio-ni e con determinati accorgimenti è in grado di aumentare la resistenza a fatica di un manufatto. Il manufatto alla fi-ne del processo presenta una rugosità rilevante. Molti di questi particolari oltre a dover resistere a fatica ciclica sonosoggetti a scorrimento o rotazione. Una superficie con rugosità pronunciata comporta una dissipazione di energia acausa dell’attrito tra le superfici. Effettuando un processo di vibrofinitura (che tecnicamente viene definito superfinitu-ra) è possibile abbassare la rugosità superficiale fino a Ra=0,02 senza inficiare sulla qualità del precedente processodi shotpeening.

molto efficace. Per le imprese che non han-no una organizzazione in grado di assorbi-re le spese di una manifestazione all’esteroritengo sia una iniziativa importantissima. Laprossima opportunità sarà a ottobre a Stoc-carda, in occasione di “Parts2Clean”. L’altrainiziativa ci arriva dalla Federazione ANIMAed è la possibilità di accedere a dati e infor-mazioni di Paesi esteri prima di intraprende-re una missione all’estero. È un servizio cheUcif ha ricevuto la scorsa settimana, pre-sentato in occasione dei consueti “Mercoledìdegli associati”, incontri periodici con i Sociper presentare appunto opportunità e iniziative. In entram-bi i casi ritengo che gli associati possano trarre vantaggio.Per ritornare alla domanda iniziale: sì, sicuramente l’exportè la forza trainante per le nostre imprese, ma anche in que-sto caso bisogna presentarsi nel mercato internazionale pre-parati, organizzati e con le spalle coperte. L’improvvisazio-ne, oggi, si paga carissima.

Su quali punti ha intenzione di rivolgersi maggiormente inquesto mandato di presidenza?Ucif nel 2013 festeggerà i 40 anni di attività. In 40 anni ècambiato radicalmente il modo di fare associazione. Unodei punti sui quali tutto il Consiglio Direttivo sta lavorandogià da tempo è quello di riuscire a trasmettere il correttospirito associativo. Fare associazione oggi è importantissi-mo e può essere un modo per crescere, confrontarsi, tro-

vare nuovi business. Le imprese associatedevono poter trovare in Ucif le risposte alleproprie attese e alle proprie esigenze. Al dilà di questo punto, le tematiche sulle qualicontinueremo a lavorare sono la formazio-ne specifica su argomenti tecnici apposita-mente studiati seguendo le indicazioni deisoci, il programma di visita presso le azien-de socie più lontane e un nuovo servizio acarattere commerciale, che ha come obiet-tivo quello di riunire gli associati su temi diinteresse comune e che può diventare un in-teressante momento di sinergia e sviluppo.

Recentemente sempre più richieste sono indirizzate alla ri-cerca di reti commerciali interne ed estere, motivi di ag-gregazione verso i Paesi orientali, trovare le giuste sinergieper esplorare nuovi mercati: il nuovo servizio commercia-le vuole toccare proprio questi punti.

Come procedono i rapporti con Poliefun? Quali iniziativeintendete portare avanti con il mondo universitario?Poliefun è l’Associazione nata dalla volontà di accomunarele aziende del settore della finitura e l’Università, in parti-colare il Politecnico di Milano. Ucif ha guardato con entu-siasmo e simpatia il nascere e il crescere di Poliefun, che og-gi ha raggiunto una propria distinta identità e autonomia.Ucif e le proprie aziende si rivolgono alle proprie aziendeper cercare nuovi ingegneri, per effettuare ricerche e misu-razioni presso i laboratori universitari, per promuovere tesi

Manuela Casali

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e dottorati. Inoltre con Poliefun,quale importante braccio scientifi-co, riusciamo ad offrire ancora piùopportunità di approfondimentotecnico su tematiche legate al trat-tamento delle superfici grazie ai va-ri convegni e seminari organizzati.Le aziende italiane possono anco-ra farsi sentire con autorevolezza?Sì, certamente possono farlo. Dovremmo però interveniresulla consapevolezza di ciascuno: l’associazionismo ser-ve anche a fare un forte gruppo, a promuovere sinergie ead avere maggiore forza contrattuale. È la mentalità degliitaliani che va cambiata: l’Associazione è uno strumentoche va “sfruttato”, non esibito. Le nostre imprese devonoimparare ad approfittare e ad utilizzare di più e meglio iservizi che già pagano con la quota associativa. L’autore-volezza è il passo successivo: diventeremo forti solo se vor-remo farlo. Verremo ascoltati solo attraverso la partecipa-zione ai momenti nei quali è importante essere presenti.Mi riferisco, ad esempio, alla partecipazione italiana ai ta-voli di normativa europea, ai bandi, ai progetti di ricerca,intesi come fonte di finanziamento per l’innovazione. LePmi oggi difficilmente possono esporsi in progetti di ricer-ca e hanno anche bassa propensione a coinvolgere le uni-versità. La ricetta è ancora una volta la capacità di riunir-si in associazioni, lasciare da parte la cultura italiana checi vede “individualisti” e credere molto di più nella forza

e nella capacità delle associazioni. L’autorevolezza verràdi conseguenza.

Il processo industriale di finitura subisce la concorrenzacinese. La dinamica è la stessa anche nel caso delle mac-chine per la finitura? Teme la concorrenza cinese?Oggi la Cina non è solo un concorrente. È una potenza eco-nomica capace di radicarsi senza problemi in altre realtànazionali. L’enorme presenza cinese in Italia è un esempiodi come per il popolo cinese sia semplice entrare nel no-stro mercato. La domanda da farci è perché il nostro Statoabbia lasciato fuoriuscire così tante produzioni dall’Italia:nello specifico Ucif non teme la concorrenza cinese. Ab-biamo la pretesa di pensare di avere capacità tecnologichee di sviluppo così specifiche da non temere la concorren-za. Siamo impiantisti, le aziende di Ucif hanno storie “an-tiche”, sono presenti sul mercato da generazioni. È il nostrocliente che spesso non c’è più. Le produzioni di minuteria,finitura metallica, componentistica elettronica non sonopiù in Italia da anni ormai.

Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 23

Produzione Esportazione

(Valori in milioni di euro)

Consuntivo ‘10 Preconsuntivo ‘11 Previsioni ‘12

330290240

670610

550

Impianti di finitura. Dati Centro Studi ANIMA

A Toyota Material Handling il riconoscimento iF Gold Award 2012

Lo scorso 10 febbraio a Monaco di Baviera la Toyota Ma-terial Handling ha ricevuto un altro riconoscimento nel-

la categoria “Product Design” con il BT Optio serie L., conil cosiddetto titolo di "Gold Award", assegnato a quellemacchine che eccellono in tutte le categorie esaminate dal-la giuria: design, scelta dei materiali, sicurezza, durata, er-gonomia e basso impatto ambientale.Attivo sin dal 1953, l'International Forum Design Award (iF)è diventato un prestigioso riconoscimento internazionale eil marchio iF rappresenta un simbolo di eccellenza, per nondire "l'Oscar del Design".La gamma BT Optio serie L è un'ulteriore dimostrazionedella continua ricerca tesa al miglioramento, così come del-l'obiettivo di sviluppare prodotti e servizi che soddisfino lesempre più complesse esigenze della clientela.La gamma BT Optio serie L è stata sviluppata attorno al con-cetto "smooth operator" concepito per fornire le miglioricondizioni di lavoro all'operatore conducente il mezzo. Il

sistema di sterzo e-man consente una guida facile e senzasforzi: il timone è elettronico e può essere posizionato a se-conda delle condizioni di guida. Ciò include il fatto di po-ter seguire l'operatore mentre lavora al secondo livello, per-mettendo al carrello di poter essere guidato da un punto al-l'altro senza dover per forza scendere al livello terra. Nelle operazioni di commissionamento degli ordini an-che l'efficienza della parte amministrativa è essenziale eciò costituisce un altro elemento fondamentale del con-cetto di "smooth operator". I carrelli BT Optio annovera-no infatti un gran numero di vani portaoggetti, oltre all'E-bar opzionale, che consente un facile montaggio di di-spositivi ausiliari come terminali di computer o scannerdi codici a barre.Funzionale, confortevole e soprattutto "user-friendly",questo prodotto riassume in sé i valori che semplificanola giornata lavorativa di un conducente di carrelli com-missionatori.

MERCATO

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Il 5° Forum dell’Ehpa ha riunito la maggior partedell’industria europea delle pompe di calore

MARA PORTOSO

La tecnologia delle pompe di calore è essenziale peril raggiungimento degli obiettivi europei al 2020,può dirsi matura e in grado di contribuire a un futu-ro energetico sostenibile

L’Europa deve puntare maggiormente sui temi del riscal-damento e del raffrescamento degli edifici per rag-

giungere gli obiettivi EU 2020 di risparmio energetico e diriduzione delle emissioni di gas a effetto serra, e la tecno-logia delle pompe di calore si adatta perfettamente a que-ste esigenze perché preleva il calore gratuito e illimitato im-magazzinato nell'aria, nell'acqua e nel terreno per la cli-matizzazione annuale degli ambienti, integra una quotamaggiore di energia elettrica da fonti rinnovabili nella reteelettrica e abbassa la conseguente richiesta di energia dafonti non rinnovabili. Allo stesso tempo, l’utilizzo delle pompe di calore riducele emissioni di gas a effetto serra e fornisce energia dispo-nibile localmente a costi sostenibili, diminuendo la dipen-denza da importazione di combustibili fossili. Infine, lepompe di calore mantengono il know-how tecnico in Eu-ropa e forniscono posti di lavoro locali. La loro diffusionerappresenta, infatti,una grande opportu-nità di crescita econo-mica e professionalenon solo per i produt-tori di apparecchiature,ma anche per tutta la fi-liera di installatori, ma-nutentori e progettisti. Da tutto ciò deriva chela tecnologia dellepompe di calore è es-senziale per il raggiun-gimento degli obiettivieuropei al 2020; unconcetto che l’Euro-pean Heat Pump Asso-ciation (Ehpa) ha volu-

to sintetizzare nello slogan With heat pumps we can (Conle pompe di calore possiamo).La tecnologia delle pompe di calore è quindi matura e ingrado di contribuire a un futuro energetico sostenibile e l’in-dustria europea è pronta. È questo, in sintesi, il messaggiolanciato al 5° Forum dell’European Heat Pump Association,che lo scorso 8 maggio ha visto riuniti al Palazzo delle Stel-line di Milano circa 140 operatori del settore provenientida tutta Europa. All’organizzazione di questo importanteevento ha contribuito anche ANIMA/Co.Aer, che ha forni-to il proprio supporto per il coordinamento locale.

Comunicare per crescere“Intensificando l’applicazione delle pompe di calore per laclimatizzazione annuale degli edifici, gli obiettivi europeial 2020, ma anche obiettivi più ambiziosi, sono a portatadi mano. Compito dell’Ehpa – ha sottolineato il Presidente

di Ehpa, Karl Ochsner,nel suo intervento diapertura – è continuarea cogliere tutte le op-portunità per comuni-care e dimostrare tutti ivantaggi offerti dallepompe di calore siaagli utenti sia alle Isti-tuzioni europee e agliStati membri. Con l’in-cremento di iniziativelegislative a livello eu-ropeo il nostro ruolo diinformare i decisori po-litici sulle potenzialitàe sull’impatto di questatecnologia è in conti-

“With heat pumps we can”

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ANIMA/COAER

Foto di gruppo dei partecipanti al Forum Ehpa

il Palazzo delle Stelline, a Milano, dove ha avuto luogo il Forum Ehpa

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Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 25

nua crescita, e per esserecerti di disporre di risorseadeguate abbiamo di re-cente creato nella nostraassociazione un comitatodedicato proprio alla co-municazione.” Il Forum è stato suddiviso inquattro sessioni dedicate ri-spettivamente allo sviluppodel mercato, all’applica-zione della legislazione eu-ropea, alle condizioni perun utilizzo efficiente dellepompe di calore e agli svi-luppi tecnologici, e ha vistola presenza di numerosi re-latori. In particolare si è discusso dello stato attuale e delfuturo dei mercati del riscaldamento in Europa, con un fo-cus sull’utilizzo delle pompe di calore nell’area del Medi-terraneo, una regione con un potenziale particolare di pe-netrazione di questa tecnologia. Poiché la tecnologia è for-temente influenzata dalla legislazione europea, sia attuale

che futura, è stato fornitol’aggiornamento sullo sta-tus delle principali leggi edirettive, come la Energy-using Products Directive(EuP), la Energy EfficiencyDirective (EED) e la F-GasRegulation. Sono stati inoltre affrontati itemi delle condizioni strut-turali sotto le quali la tec-nologia delle pompe di ca-lore viene venduta, la co-municazione delle parti in-teressate, gli aspetti legatialla qualità e l’istruzione ela formazione degli instal-

latori. Nella quarta sessione del Forum si è infine discussodegli ultimi sviluppi tecnologici. Fondata nel 2000 a Bruxelles come associazione no-profit,oggi Ehpa ha circa 100 associati, tra cui Co.Aer, e rappre-senta la maggior parte dell’industria europea delle pompedi calore. ❒

A sinistra Karl Ochsner, Presidente di Ehpa, con Bruno Bellò, Presidentedi Co.Aer

Adrian Harris e Antonio Tajani:promuovere la cooperazioneindustriale con gli Stati Uniti

Il Vice Presidente della Commissione europea AntonioTajani, insieme con gli amministratori delegati europee di

tutti i principali settori industriali, si è recato in visita negliStati Uniti dal 10 al 12 maggio scorso. Come parte della nuo-va serie di "Missioni per la crescita", lo scopo della visita èstato quello di promuovere la cooperazione industriale erapporti commerciali con gli Stati Uniti per aiutare le eco-nomie europee e americane per promuovere la crescita e lacreazione di posti di lavoro. La delegazione dell'Ue è com-posto da rappresentanti delle associazioni industriali del set-tore e le associazioni economiche orizzontali che incorpo-rano ciascuno un gran numero di membri del settore. Primadi lasciare Bruxelles il Vice Presidente Antonio Tajani, re-sponsabile per l'industria e le imprese, ha dichiarato: "Il no-stro obiettivo è quello di sottolineare l'importanza delle no-stre relazioni industriali ed economici con gli Stati Uniti. Sia-mo fermamente convinti che il rafforzamento dell'economiatransatlantica sarà cruciale nei prossimi anni per promuo-vere l'innovazione, la crescita e l'occupazione, in partico-lare per quanto il rapporto transatlantico ha un enorme po-tenziale non ancora pienamente sfruttato."

La missione negli Stati Uniti perseguono tre obiettivi prin-cipali:- Consentire discussioni concrete con i leader politici sullerelazioni Ue-Usa cooperazione industriale per stimolare lacrescita economica;- Sostenere le imprese europee, in particolare le Pmi, nellosviluppo di affari con gli Stati Uniti;- Assicurarsi che il contributo e il sostegno della comunitàimprenditoriale dell'Ue recente Vertice Ue-Usa iniziative afavore di un mercato transatlantico sostenendo l'occupa-zione e la crescita.La visita si è concentrata su incontri politici ad alto livello aWashington, con l'aggiunta di contatti business-to-businessa New York City. Le discussioni hanno riguardato modi percreare un ambiente più favorevole per sostenere l'innova-zione, la crescita e l'occupazione su entrambe le sponde del-l'Atlantico. Il Vice Presidente Tajani sta lavorando intensa-mente per l'internazionalizzazione delle imprese europee.In questo contesto, si intende dare un forte segnale politicodi primaria importanza che la Commissione attribuisce allerelazioni industriali ed economiche tra l'Ue e gli Usa.

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na), ha spiegato poi Laura Ressa che ne è esponente, è gra-vato dall’annoso problema dei mancati pagamenti da par-te della p.a.: per le imprese associate ad Assobiomedica,fornitrici di tecnologie biomediche e diagnostiche alle strut-ture sanitarie e ospedaliere pubbliche del SSN, in preva-lenza pubblico, il problema dei ritardati pagamenti dellePubbliche Amministrazioni assume particolare rilievo. Sistima che le imprese vantino nei confronti delle p.a. credi-ti per circa 70 miliardi/€, di cui gran parte a carico del SSN(oltre 31 miliardi di euro). Attualmente il settore dei dispo-sitivi medici è creditore per circa 5,5 miliardi di euro.Oltre al disequilibrio strutturale dei conti pubblici italiani eai disequilibri riferibili esclusivamente al settore sanitario,tra le cause dei ritardi di pagamento vi sono le inefficienzegestionali interne alle strutture sanitarie pubbliche: nei tem-pi di pagamento si riscontrano notevoli differenze anche frauna azienda e l’altra anche di una stessa regione: alcunepagano a 100 giorni, altre a 500. Ciò può essere ricondu-cibile essenzialmente a inefficienze a livello locale, legatealla gestione del ciclo passivo di fatturazione (es. scorrettafatturazione) e inefficienze a livello regionale nel riparto deifondi tra aziende sanitarie.L’indice DSO (Days of Sales Outstanding) delle strutture sa-nitarie pubbliche in Italia (giorni che separano la data diemissione della fattura da quella di incasso), è usato comeelemento per valutare i tempi medi di pagamento. In 20 an-ni (1990 – 2010) la situazione è rimasta pressoché invaria-ta. Si rilevano valori decisamente più elevati negli ultimidue anni (circa + 16%, di cui circa + 10% solo nell’ultimoanno).La situazione dei ritardati pagamenti, dunque, non dipen-de direttamente dalla congiuntura economico-finanziariaanche se ovviamente da questa ne è influenzata.Anche dal confronto internazionale emerge la negativaperformance delle p.a. italiane. Dopo l’Italia ci sono sol-tanto Grecia, Spagna e Portogallo, ossia paesi Ue la cui si-tuazione economico-finanziaria è nota.

Il tema del rischio insolvenze e dei ritardi nei pagamentisoprattutto da parte della Pubblica Amministrazione è di

scottante attualità. E’ di questi giorni la massiva azione didenuncia di Federcostruzioni, supportata da ANIMA che nedetiene la Vice Presidenza. Il convegno organizzato lo scorso 8 maggio da ANIMA conBureau van Djik era finalizzato a mostrare di quali strumentiinformativi le aziende possano usufruire per valutare l’affi-dabilità e la solvibilità dei loro clienti e fornitori.

Ha esordito Alessandro Durante, Direttore dell’Area Co-municazione, Marketing & Ufficio Studi di ANIMA ricor-dando che il 53% del fatturato delle imprese della mecca-nica varia rappresentate dalla Federazione ANIMA provie-ne da export. Le aziende devono quindi cercare clienti inpaesi lontani spesso dotati di sistemi di regole complessee diverse dalle nostre, per cui l’affidabilità non è solo nelcliente che deve essere solido per pagare la merce acqui-stata ma nell’affidabilità dell’intero sistema con cui devo-no interagire, basti pensare ad esempio alle tante differen-ze tra il sistema finanziario dei paesi islamici e paesi occi-dentali. Inoltre il rischio di insolvenza aumenta proporzio-nalmente alla distanza anche per le difficoltà di tenere sot-to controllo i flussi di merce, valuta ecc. Parliamo dell’ex-port in realtà perché negli ultimi venti anni le nostre azien-de fanno sempre più fatica a trovare spazio per i propri pro-dotti. I rallentamenti registrati ad esempio nei comparti del-l’edilizia e delle infrastrutture, ma non solo questi, deter-minano un’obbligata propensione delle imprese a rivolger-si ai mercati esteri con tutte le conseguenze del caso. Lacrisi attuale infatti aumenta ancora di più le difficoltà a es-sere presenti sul mercato e il rischio insolvenza negli ulti-mi tre anni è cresciuto notevolmente.

Il mondo di Assobiomedica (Federazione Nazionale per letecnologie biomediche, diagnostiche, apparecchiature me-dicali, dispositivi medici borderline, servizi e telemedici-

Il Convegno ANIMA-Bureau Van Dijk tenutosi l’8 maggio ha analizzato insolvenzee ritardi nei pagamenti

MARIAGRAZIA MICUCCI, COMUNICAZIONE E UFFICIO STAMPA ANIMA

Per le piccole e medie industrie i mancati pagamenti possono causare gravi pro-blemi di liquidità e maggiori costi bancari. Per mezzo di strumenti informativi spe-cifici è possibile valutare lo stato di salute finanziaria dei fornitori, in particolareEnti Pubblici Locali e Società Partecipate.

L’affidabilità del clientesempre più a rischio

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ECONOMIA

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Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 27

Le regioni “peggiori pagatrici” sono regioni che hanno sot-toscritto i Piani di Rientro dal disavanzo, ossia regioni conuna situazione economico-finanziaria già abbastanza criti-ca. Fanno eccezione sul territorio italiano alcune regionivirtuose come il Trentino Alto Adige (91 giorni di paga-mento) mentre altre sono caratterizzate da punte ancor piùnegative, come la Calabria (992 giorni) e sono quindi sot-toposte a piani di rientro.In alcuni casi, nonostante gli strumenti giuridici a tutela delfornitore-creditore, non si riesce a fare niente. La manovrafinanziaria 2010 e 2011 hanno introdotto norme che sta-biliscono l’impossibilità di intraprendere o proseguire azio-ni esecutive nei confronti delle aziende sanitarie delle re-gioni che sono sottoposte ai Piani di Rientro dai disavanzisanitari; limitano gli interessi maturandi a quelli legali (exart. 1284 c.c.) salvo eventuali accordi tra le parti, negando,di fatto, un diritto fondamentale dei creditori e hanno evi-denti profili di illegittimità sotto il profilo costituzionale ecomunitario nonostante siano state concepite come norme“temporanee”, la legge finanziaria 2012 ne ha ancora unavolta prolungato la validità. Si stima che le imprese biome-diche e diagnostiche saranno costrette a rinunciare a inte-ressi sul capitale per oltre 100 milioni di euro.Gli strumenti a tutela del fornitore-creditore, sono invece:• Direttiva 2000/35/CE (approvata in giugno 2000) recepi-

ta con il d.lgs. 231/2002• Direttiva 2011/7/CE da recepire entro il 16 marzo 2013• Azioni giudiziali di pagamento: il decreto ingiuntivo• Richiesta adeguamento dei prezzi: art.115 Codice dei

Contratti Pubblici (d.lgs. 163/2006)In base al d.lgs. 231/2002, le imprese hanno diritto al ri-sarcimento dei costi sostenuti per il recupero delle sommenon tempestivamente corrisposte. Per quanto riguarda i ter-mini di pagamento sono stati fissati a 30 giorni per quattrodiversi casi:• data di ricevimento della fattura se avente data certa • data ricevimento della merce, quando non è certa la da-

ta di ricevimento della fattura • data in cui il debitore riceve la fattura se è anteriore a

quella di ricevimento della merce • 30 giorni dalla data di accettazione o della verifica di

conformità della merce, qualora il debitore riceva la fat-tura in epoca successiva a tale data termini di pagamento

Le p.a. non possono inserire negli atti di gara, elevandole acondizioni di partecipazione, clausole che fissano terminidi pagamento difformi rispetto a quelli previsti dalla nor-mativa di riferimento o comunque in violazione della “cor-retta prassi commerciale”. Nel caso in cui vengano fattiquesti accordi o siano previste clausole con questo conte-nuto, infatti, si ravvisa un abuso di posizione dominante daparte dell’amministrazione che unilateralmente andrebbe adefinire le condizioni di pagamento.Gli interessi di mora decorrono automaticamente dal gior-

no successivo alla data di scadenza dei termini di paga-mento e il tasso di interesse moratorio da applicare è parial tasso BCE + 7 punti percentuali (semestre in corso 8%).Al fine della fatturazione degli interessi moratori si dovràavere cura di analizzare le disposizioni contrattuali. In par-ticolare:1. nel caso in cui il contratto nulla preveda su termini di pa-gamento e ammontare degli interessi, la fattura di interessipotrà essere emessa, automaticamente, senza che sia ne-cessaria la costituzione in mora, alla scadenza dei terminiex d.lgs. 231/2002;2. nel caso in cui il contratto preveda specifici termini dipagamento ma nulla sull’ammontare degli interessi, vale laregola del rispetto dei termini prima dell’emissione dellafattura per interessi, senza che sia comunque necessaria lacostituzione in mora, e del conteggio degli interessi exd.lgs. 231/2002;3. nel caso in cui il contratto preveda unicamente l’am-montare degli interessi ma nulla sui termini di pagamento,gli interessi dovranno essere conteggiati secondo l’indica-zione in esso riportata, ma alle scadenze dei termini exd.lgs. 231/2002;4. in assenza di contratto o in caso di forniture tramite scam-bio di corrispondenza, dovranno essere rispettati i tempi dipagamento e l’ammontare degli interessi – se previsti – ecomunque ricadendo nelle fattispecie previste dal d.lgs.231/2002;Malgrado queste norme prevedano tassi, termini e condi-zioni che mirano a tutelare e rafforzare i diritti del credito-re, spesso i tempi della giustizia spingono a trovare accor-di extragiudiziali e, in definitiva, a sopportare le inadem-pienze della p.a. Laura Ressa ha concluso osservando che la situazione de-terminata dai ritardati pagamenti, aggravata dalla congiun-tura macroeconomica e dalle sue conseguenze, oggi met-te seriamente a rischio la sopravvivenza delle imprese. As-sobiomedica pertanto intende ricercare insieme al Gover-no e alle Regioni un punto d’intesa sulle soluzioni da im-plementare in modo da:a) recepire la direttiva Ue sui ritardati pagamenti (direttiva2011/7/UE) prima del 13 marzo 2013 (termine attualmen-te previsto);b) prevedere che decorse le scadenze legali, il debitore deb-ba obbligatoriamente certificare, su richiesta del creditore,l’ammontare dovuto.A certificazione avvenuta, l’impresa può:• monetizzare il proprio credito tramite cessione a istitutibancari a tassi di sconto verosimilmente più bassi rispettoa quelli oggi applicati;• compensare i propri crediti con debiti fiscali e previden-ziali (operazione prevista dalla legge 122 del 30/7/2010,ma mai entrata in vigore per mancanza del decreto attua-tivo).

Bureau van Dijk, multinazionale belga leader per la fornitura di software e informazioni economico finanziarie, da an-ni si distingue proponendo tra le sue soluzioni il database AIDA PA (Analisi Informatizzata dei bilanci della PubblicaAmministrazione locale), strumento per la valutazione dello stato di salute finanziaria degli Enti Pubblici Locali e del-le Società Partecipate. Lo storico database AIDA è invece lo strumento di riferimento per l’analisi e la valutazione delle aziende italiane gra-zie anche al modulo probabilità di default.

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ECONOMIA

c) Abbandonare la prassi illegittima, dei provvedimenti an-nuali di blocco delle azioni esecutive verso aziende sani-tarie appartenenti alle regioni sottoposte ai piani di rientro.

L’intervento di Emanuele Padovani, Professore associato diProgrammazione e controllo nelle amministrazioni pubbli-che presso l’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bo-logna, si è focalizzato sul tema dei ritardi di pagamento del-la p.a. Locale e l’analisi della salute finanziaria degli entilocali e delle partecipate come strumento fondamentale dirisk management. Emanuele Padovani è da anni Partner Bu-reau van Dijk e ideatore con il Prof. Farneti del modulo perla valutazione dei Comuni e del Gruppo Municipale pre-senti in Aida Pa. Aida Pa è l’unico strumento che consentela valutazione dello stato di salute finanziaria degli EntiPubblici Locali e delle Società Partecipate. In particolare, ilRating Finanziario unitamente al Rating Gruppo Munici-pale, elaborati e visualizzati in Aida Pa, sono i primi ratingin Italia che consentono di ottenere una valutazione sinte-tica sullo stato di salute economico-finanziaria e patrimo-niale del Comune e del gruppo di società partecipate dalcomune stesso. Attraverso il Rating Finanziario, la valutazione della gestio-ne finanziaria di ciascuna amministrazione comunale è sta-ta condotta su tutti gli 8100 Comuni italiani attraverso l’a-nalisi comparata di dieci indicatori di bilancio, sull’arcotemporale 2000-2010. La valutazione si basa su dieci indi-catori di bilancio selezionati su base scientifica, confron-tando le prestazioni di ciascun comune con quelli del grup-po dimensioniale di riferimento. L’evidenza empirica mostra chiaramente come i ritardi neipagamenti della p.a. si siano accumulati nel corso dell’ul-timo decennio, giungendo, per le amministrazioni comu-nali e con riferimento alla spesa corrente, a circa 137 gior-ni di media. Il peggioramento per la sola parte corrente del-la spesa delle amministrazioni comunali è mediamente del14% dal 2000 al 2009; tuttavia vi sono differenze anchenotevoli fra gruppi di enti appartenenti ad aree geografichee fasce demografiche diverse. In modo particolare, la for-bice più consistente in termini di aree geografiche è fra co-muni del Nordest e del Sud e Isole, che possiedono unaperformance peggiore del 60%. Incrociando anche la va-riabile dimensionale (fascia demografica), la differenza piùconsistente è fra i comuni medi (fra 5 e 50 mila abitanti) delNordovest e i comuni grandi del Centro e Sud (oltre 50 mi-la abitanti), che possiedono performance peggiori di oltreil doppio. La difficoltà nei pagamenti è associata anche a un’accre-sciuta incapacità a riscuotere le entrate proprie (tributi lo-cali, tariffe, altre entrate proprie), rilevata dall’aumento del-l’indice di consistenza dei crediti su tali entrate persistentiper oltre 12 mesi rispetto al “fatturato” annuo, che ha rag-giunto quota media pari al 33% nel 2009 (era 22% nel2000, ossia è stato registrato un aumento del 50%). Anchein questo caso le performance peggiori spettano all’areaSud e Isole, con il 68%, e ai comuni grandi (oltre 50 milaabitanti) del Sud e Isole, con quote prossime all’entità delfatturato (91%), mentre i comuni migliori sono situati nel-l’area Nordest (12%) con particolare riferimento alla fasciadimensionale media (da 5 a 50 mila abitanti, 10%). L’accresciuto utilizzo delle anticipazioni di tesoreria (cioè

anticipazioni di cassa sulla base delle entrate correnti), pas-sate da 792 a 1250 casi dal 2000 al 2009 (+57%), costitui-sce un chiaro sintomo della crisi di liquidità che colpiscegli enti locali. Crisi che è ancora più accentuata nel com-parto Sud e Isole, dove le anticipazioni di tesoreria media-mente sono pari al 9% delle entrate correnti, con un avvi-cinamento importante dell’area Centro (8%). Ancora unavolta i comuni peggiori sono quelli grandi (oltre 50 milaabitanti) dell’area Sud e Isole (18%), mentre il peggiora-mento più consistente si è registrato nei comuni grandi delNordovest, che sono passati da un utilizzo medio prossimoallo zero, al 4%. Va tuttavia rilevato che la variabilità all’interno delle aree edei gruppi dimensionali è molto elevata. L’analisi dei bi-lanci consente di rivelare che in regioni come Puglia e Si-cilia sono presenti casi (peraltro non sporadici, specie inPuglia) di amministrazioni comunali che presentano situa-zioni di liquidità solide, in grado di onorare i debiti a sca-denza.

Il tema della valutazione del merito creditizio delle impre-se tramite gli strumenti di KF Economics e Bureau van Dijkè stato poi trattato da Paolo Lasagni, Amministratore Dele-gato KF Economics. Da uno studio condotto da KF Econo-mics elaborato su dati Aida–Bureau van Dijk, è emerso co-me nel 2011 le insolvenze aziendali in Italia abbiano rag-giunto il livello più alto dall'inizio della crisi economica(2008). Le insolvenze delle società di capitali sono cre-sciute del 7% rispetto al 2010, arrivando quasi a 8000 ca-si. L'incidenza del fenomeno è stata di 8,4 casi per ogni mil-le imprese attive all'inizio del 2011. L’impianto normativo di Basilea sancisce il ruolo del capi-tale nella sua funzione fondamentale di copertura dei rischiassunti dalle banche e, nel contempo, di vincolo all’e-spansione della loro attività: ogni attività posta in essere dal-l’impresa bancaria comporta l’assunzione di un certo gra-do di rischio, che deve essere misurato e supportato da ca-pitale. Con l'espressione Basilea 3 si indica un insieme diprovvedimenti approvati dal Comitato di Basilea per la vi-gilanza bancaria in conseguenza della crisi finanziaria del2007-08 con l'intento di perfezionare la preesistente rego-lamentazione prudenziale del settore bancario (a sua voltacorrentemente denominata Basilea 2), l'efficacia dell'azio-ne di vigilanza e la capacità degli intermediari di gestire irischi che assumono. Dagli stress test condotti nel luglio 2011 dalla EuropeanBanking Authority è emerso che numerose banche europeenon rispondono ai requisiti di Basilea 3 e che le banche ita-liane hanno una solidità patrimoniale addirittura inferiorealle altre banche europee e in calo rispetto al 2010 Quin-di in diversi casi si rende necessario trovare nuovi finan-ziamenti di capitale.Siccome i requisiti patrimoniali a fronte degli impieghi as-sunti degli istituti finanziari dipendono fortemente dalla ri-schiosità del soggetto, la gestione del proprio rating è oggiun elemento indispensabile per ogni azienda. Questo è ve-ro in particolare a fronte del fatto che, sebbene nel 2011l’offerta di credito ha ricominciato a crescere, questo è av-venuto a un ritmo dimezzato (3%) rispetto a quello del2003-2005 (+6%) e nel 2012 l’offerta di credito è in calo;fino al -3% per le piccole imprese (<20 addetti); di fatto sia-

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Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 29

mo in una situazione dicredit crunch, ossia di ri-duzione del prestito ver-so le imprese, che negliultimi anni si è ridottosoprattutto proprio versole aziende più piccoleche spesso non riesconoa finanziarsi.L’ing Lasagni ha poi illu-strato come KF Econo-mics abbia sviluppatoinsieme a Bureau vanDjik la probabilità di de-fault, accessibile in realtime su Aida, con cui èpossibile analizzare larischiosità propria e deipropri clienti e fornitori (espressa in percentuale di rischiodi default e in 7 classi di rischio). Questa analisi, unita aelementi qualitativi (ad esempio la quota di fatturato fattosull’estero è oggi uno degli indicatori più osservati dagli isti-tuti finanziari) permette di scegliere nel modo ottimaleclienti e fornitori, di relazionarsi in modo “oggettivo” congli istituti bancari e di orientare le linee di sviluppo dell’a-zienda in un ottica di rafforzamento e non solo di crescita. Bureau van Djik svolge aggiornamenti trimestrali e forniscegli elementi che consentono a ognuno di costruirsi un suomodello.Il rating di KF Economics e Aida è alla base di un altro tipodi strumento, l’analisi di portafoglio crediti, che permettedi analizzare la posizione creditizia di un portafoglio e dicapire come ribilanciarsi se si sta oscillando verso un’areadi maggior rischio.

Il rischio di insolvenza nell’industria meccanica italiana èstato infine trattato da Francesco Pattarin - Ricercatore inEconomia degli Intermediari Finanziari Università di Mo-dena e Reggio Emilia – Partner KF Economics. Pattarin sioccupa di rischio di insolvenza delle imprese dal 2005. E’un fenomeno che ha caratteri peculiari in Italia, in ragionedella forte presenza di Pmi nel tessuto imprenditoriale na-zionale; ciò impone una strumentazione ad hoc di analisi,che si discosta da quella generalmente utilizzata per legrandi imprese. Partendo dal 2005, si è costruito un ampiodata base che raccoglie la totalità dei casi di insolvenzadelle società di capitali italiane, sviluppato con la colla-borazione di Bureau Van Dijk. Ciò ha consentito di svilup-pare specifici modelli dirating per i diversi setto-ri di attività economica.Alla fine del 2011, l’in-cidenza delle insolven-ze tra le società di capi-tali italiane ha raggiuntogli 8,4 casi per mille – illivello più elevato dal2007. L’esame dell’an-damento del fenomenotra il 2007 e il 2011 ri-vela che, nel corso fase

recessiva iniziata nel Itrimestre del 2008 e ter-minata nel II trimestredel 2009, l’incidenzadelle insolvenze è cre-sciuta del 40% a frontedi una riduzione del Pildel 7% (dati destagiona-lizzati). Successivamen-te, la crescita delle in-solvenze è proseguita,benché con un ritmomeno intenso, nono-stante la breve ripresadell’economia tra la se-conda metà del 2009 el’inizio del 2011. Learee del paese in cui

l’incidenza delle insolvenze era più bassa prima della cri-si (Nord Est e Nord Ovest) hanno registrato gli incrementipiù significativi. Nel settore industriale, le insolvenze sonostoricamente più frequenti rispetto alla media nazionale.L’industria ha sofferto molto tra 2008-10, mentre nel 2011si è osservata un’inversione di tendenza, cha ha abbassatol’incidenza da 13 a 12 casi ogni mille imprese. Le forti in-certezze sul quadro macroeconomico e la recente contra-zione della disponibilità di credito, uniti alle difficoltà daparte dei governi dell’Area Euro di adottare incisive politi-che fiscali espansive a fronte dei noti problemi sul debitopubblico, non consentono di estrapolare questa tendenzaper il prossimo futuro. Abbiamo una suddivisione più det-tagliata per i diversi comparti. L’andamento della mecca-nica e delle macchine utensili nel 2010 e 2011 fa capireche la domanda estera conta molto, ma è anche caratte-rizzato da una certa flessibilità per cui peggiora molto infase di contrazione ma si riprende più facilmente. Il ratingsi articola su 7 classi denominate KR, partendo dalla clas-se 1 che è la peggiore fino alla 7, la migliore. Circa il 12%delle imprese caratterizzate da gravi problematiche fino aldissesto totale, si colloca nella KR1 e nella KR2. Nella KR3sono comprese più del 20% delle imprese, che si trovanoin una fase intermedia fra difficoltà e una certa tenuta. Ver-so un più deciso miglioramento si orientano le imprese del-la KR4 e ancor più il livello KR5. KR6 e KR7 sono i livelliche caratterizzano le imprese in buono stato, le cosiddet-te eccellenti. Sono utilizzati come indicatori la redditività,la liquidità, la solidità patrimoniale e l’incidenza degli one-ri finanziari. Guardando al 2012, KF Economics prevede

un tasso di insolvenzasuperiore al 11 per milleper il complesso delleimprese meccaniche.Tra le imprese con ratingfino a KR2 i default inci-deranno fino ad oltre il10%; nelle classi inter-medie tra 0,5 e 1,5%;per le imprese con ratingKR6 e KR7 i tassi di in-solvenza saranno prossi-mi a zero. ❒

Note Insolvenze (scala sx): casi per mille imprese attive, valori destagionalizzati e annualizzati. Fonte: KF Economics. PIL (scala dx): Prodotto Interno Lordo in termini reali (Q2:2005 = 100), valori destagionalizzati. Fonte: OCSE. Le bande evidenziano i periodi tra picco e gola del ciclo economico secondo la cronologia OCSE.

Insolvenze e crisi economica

Note Imprese costituite come società di capitali entrate in una procedura concorsuale, casi per mille unità attive a inizio anno. Fonte: KF Economics.

Specificità geografiche

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ANIMA/CIADI

Il trattamento acustico degli ambienti rumorosi migliora le condizioni di lavoro eriduce l’affaticamento anche nei casi in cui il livello sonoro non subisce una sensi-bile riduzione, specie nelle immediate vicinanze delle macchine. In Francia, sel’ambiente è riverberante, il trattamento fonoassorbente è obbligatorio per legge seil livello di esposizione giornaliera al rumore degli operai supera una certa soglia.Ecco la teoria e le soluzioni al tema: oltre alla normativa francese la UNI/TR11347.

LIONELLO AUGELLI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE UNI ACUSTICA E VIBRAZIONI

ELENA STOPPIONI, DIRETTORE TECNICO DEL LABORATORIO ENVIRCOM SRL, FIRENZE

Se il locale è fattore di aumento del rumore in esso pro-dotto occorre un riferimento tecnico che quantifichi ta-

le aumento, per poter intervenire ad hoc aggiungendo ele-menti fonoassorbenti nel locale stesso: questo è possibilevalutando lo scarto che intercorre tra il decadimento del ru-more in campo libero e in campo riverberante. La penden-za DL della curva di decadimento al raddoppio della di-stanza indica quanto diminuisce il rumore in un ambientequando ci si allontana dalla sorgente di rumore raddop-piando ogni volta la distanza. Questo è anche definito de-cremento spaziale.Tale metodo è ben codificato nella normativa francese tra-mite l’Arrêté del 30 agosto 1990 e alcuni specifici articolidel Codice del Lavoro francese. La norma si applica negliambienti di lavoro, ristrutturati o nuovi, dove sono o devo-no essere installate macchine e apparecchi suscettibili diesporre i lavoratori a un livello sonoro giornaliero superio-re a 85 dB(A). I disposti si applicano quando la riverbera-zione dell’ambiente, valutata teoricamente oppure tramiterilevazioni strumentali, provoca un aumento del livello so-noro di esposizione giornaliera del lavoratore uguale o su-periore a 3 dB(A).Il parametro previsto per legge che in Francia permette dicomparare le caratteristiche acustiche dei locali di grandidimensioni è il DL, misurato in dB(A), chiamato appunto“decremento sonoro per raddoppio della distanza”. Si ba-sa sulle caratteristiche di propagazione del suono in un lo-cale emesso da una sorgente posta a una delle sue estre-mità: più il locale è riverberante (e dunque il numero delleriflessioni sonore è significativo), meno diminuirà il livello

sonoro all’allontanarsi da suddetta sorgente; di converso,più è grande DL e “migliore” sarà il locale.Le pareti degli ambienti devono ricevere una correzioneacustica se il decremento spaziale DL del livello sonoro, alraddoppio della distanza dalla sorgente, misurato nell’am-biente senza le macchine raggiunge i seguenti valori:

DL = 2 dB(A) se S < 210 m2DL = 1,5 lg S- 1,5 dB(A) se 210 <S < 4600 m2DL = 4 dB(A) se S > 4600 m2

Con S area del pavimento.Dopo l’installazione delle macchine il decremento DL de-ve avere almeno i seguenti valori:

DL = 3 dB(A) se S < 210 m2

DL = 1,5 lg S- 0,5 dB(A) se 210 <S < 1000 m2

DL = 4 dB(A) se S > 1000 m2

Con S area del pavimento.Nel dettaglio, la metodologia di misura per il calcolo delDL è la seguente:Il dispositivo di misura è costituito da una sorgente sonorastabile, non direttiva e di un insieme di punti di misura, lasorgente sonora viene collocata sul pavimento.I punti di misura sono posti all’altezza di 1,2 m e a una di-stanza dalla sorgente sonora di 3, 4, 6, 8, 12,16 e 24 m (findove applicabile). Le 2 linee di misura sono situate sull’as-se longitudinale della zona da controllare e sull’asse tra-sversale alla zona da controllare; utilizzando una sorgente

Il trattamento fonoassorbentedegli edifici industriali (parte 2)

Newsletter FEDERATA

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Per iscriversi alla Newsletter Ciadi edessere sempre informati sulle iniziativee/o pubblicazioni dell’Associazione:[email protected]; www.ciadi.it

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sonora emittente di ru-more rosa, in ciascunpunto di misura si rilevacon un fonometro il li-vello sonoro alle bandedi ottava 250, 500,1000, 2000 e 4000 Hz,si calcola il livello sono-ro in dB(A) in corrispon-denza di ciascun puntodi misura (il livello difondo deve essere alme-no 6 dB inferiore al ru-more emesso dalla sor-gente sonora). Per il cal-colo del decrementospaziale DL, su di ungrafico, dove sono ri-portati in ascisse i loga-ritmi delle distanze deipunti di misura e in ordi-nate i livelli sonori misu-rati in dB(A), si determina la regressione lineare della rettacon il metodo dei minimi quadrati: la pendenza di questaretta, espressa in dB(A), a ogni raddoppio della distanza, èil risultato cercato. Il risultato deve essere arrotondato al de-cimo di dB.I principali parametri che influenzano il decremento spa-ziale sono:• la geometria del locale;• il coefficiente di assorbimento acustico alle varie fre-

quenze del materiale fono assorbente utilizzato;• l’area della superficie trattata;• la presenza di ostacoli di grandi superficie che funzio-

nano da schermi.

E in Italia? La legislazione italiana in materia di prevenzio-ne e protezione dai rischi da rumore si basa ormai da al-cuni anni sul recepimento della direttiva 2003/10/CE.Tra gli adempimenti più significativi presenti nel DecretoLegislativo 9 aprile 2008 n. 81 "Attuazione dell'articolo 1della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela del-

la salute e della sicurez-za nei luoghi di lavoro",integrato e modificatodal Decreto Legislativo 3agosto 2009 n. 106 vi èindubbiamente quello diaver previsto l'obbligoper le aziende con livel-li di esposizione al ru-more elevati (LEX mag-giori di 85 dB(A) oppureLpicco, C maggiori di137 dB(C)) di elaborare eapplicare un "program-ma di misure tecniche eorganizzative" volte a ri-durre l'esposizione al ru-more dei lavoratori.Il rapporto tecnicoUNI/TR 11347, pubbli-cato nel gennaio 2010,definisce un modello di

programma aziendale di riduzione dell'esposizione (sinte-tizzato nell'acronimo "Pare") al rumore nei luoghi di lavo-ro evidenziandone contestualmente il livello di dettaglio,allo scopo di fornire uno strumento di orientamento in unarealtà che al momento propone le soluzioni più differen-ziate.Per ciascuna situazione con livelli di esposizione elevati ildatore di lavoro deve indicare nel “Pare” gli interventi tec-nici e organizzativi che, tra quelli concretamente attuabili,intende effettivamente realizzare fissando l'obiettivo acu-stico, dove tecnicamente possibile, in accordo con le indi-cazioni tecniche contenute nelle norme della serie UNI ENISO 11690. Tali norme che riportano raccomandazioni pra-tiche per la progettazione di ambienti di lavoro produttivia basso livello di rumore consigliano per gli ambienti in-dustriali valori di LAeq da 75 dB(A) a 80 dB(A).Le modalità di riduzione dell'esposizione sono suddivise indue categorie: interventi tecnici e interventi organizzativi.Nell'identificazione delle modalità di riduzione del rischiodevono essere considerati innanzitutto gli interventi che ri-

Figura 1. Rappresentazione di una curva di decadimento del suono nello spazio:1 = Curva di decadimento del suono nello spazio in campo libero; 2 = Curva didecadimento del suono nello spazio; x = Punti di misurazione; r = Distanzadalla sorgente al ricevitore (scala logaritmica); Y= Lp – Lw; Z= r, in m

Figura 2. Simulazione in ray-tracing di un ambiente industriale prima e dopo la correzione acustica nei pressi della macchina più rumorosa (lacorrezione acustica ha abbassato il livello sonoro dell’ambiente)

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ANIMA/CIADI

ducono il rumore alla sorgente, quindi quelli che lo ridu-cono lungo il percorso di propagazione, infine quelli cheagiscono direttamente sul posto di lavoro.Il “Pare” deve considerare le azioni per la riduzione dell'e-sposizione al rumore per tutte quelle situazioni che supe-rano i valori previsti dalla legislazione vigente.

Vantaggi ottenibili con il trattamento fonoassorbente di unambiente industrialeSi possono individuare anche altri vantaggi dal trattamentoacustico del locale, come ad esempio il miglioramento del-l’impatto acustico globale dell’insediamento industriale sulclima acustico esistente: la stessa riduzione del livello so-noro diffuso che si ottiene all’interno del locale si ottieneinfatti anche all’esterno dello stesso; inoltre, il trattamentofonoassorbente permette l’utilizzo degli schermi acustici,inefficaci in caso di ambiente molto riverberante; la mag-giore efficacia del trattamento si ha comunque a una certadistanza dalla sorgente sonora dove il livello sonoro diffu-so rappresenta la componente più forte.Anche se le riduzioni di livello sonoro ottenibili nelle im-mediate vicinanze alle macchine sono modeste, l’effettodel trattamento è notevole in quanto l’attenzione dell’ope-raio si concentra sulla macchina a cui è addetto; per mi-gliorare le condizioni di lavoro, di impegno e di rendimentoè opportuno che l’oggetto della sua attenzione sia il più pos-sibile ripulito da ogni azione di disturbo data dai rumoriemessi dalle altre macchine. L’effetto migliora sensibil-mente aumentando la distanza tra le macchine o ricorren-do alla loro schermatura.L’efficacia del trattamento fonoassorbente sulla copertura

migliora con la riduzione dell’altezza a cui viene eseguito.Nel caso che l’ambiente ospiti macchine a funzionamentodiscontinuo si avrà, con la riduzione del tempo di riverbe-razione, una rapida caduta dell’energia sonora dopo un ru-more di impatto ovvero tra due picchi di un rumore impul-sivo.Per contro, senza trattamento, il rumore intermittente fini-sce per assumere, a causa della riverberazione, la caratte-ristica di un rumore pressoché costante ed elevato. In con-clusione, con il trattamento si creano intervalli con più bas-si livelli di rumorosità, durante i quali è consentito all’or-gano dell’udito una certa possibilità di riposo.

ConclusioniIl trattamento acustico degli ambienti rumorosi migliora lecondizioni di lavoro e riduce l’affaticamento anche in queicasi in cui il livello sonoro non subisce una sensibile ridu-zione, specie nelle immediate vicinanze delle macchine.Anche in queste circostanze l’effetto soggettivo del tratta-mento è decisamente notevole. La spiegazione va ricerca-ta nella inadeguatezza dei metodi fonetici convenzionali.Il trattamento, aumentando il campo diretto, riduce l’inter-ferenza del rumore alle comunicazioni verbali con miglio-ramento della sicurezza. Il fonoassorbimento consentel'impiego degli schermi per ridurre il livello sonoro vicinoalle macchine.In Francia, se l’ambiente è riverberante, il trattamento fo-noassorbente è obbligatorio per legge se il livello di esposi-zione giornaliera al rumore degli operai supera gli 85 dB(A).Il parametro scelto dalla normativa per la valutazione deltrattamento fonoassorbente è il decremento spaziale. ❒

Ciadi raggruppa aziende che svolgono attività di:- progettazione (comprese analisi acustica, consulenza e valutazione di impatto acu-stico ambientale), - costruzione, posa in opera - chiavi in mano - e collaudo sia nel settore industriale chein quello civile di impianti, apparecchiature, prodotti per la bonifica dall’inquinamentoda rumore, con garanzia e assistenza postvendita.

La missione di Ciadi consiste nel promuovere a tutti i livelli - culturale, legislativo, nor-mativo, politico - la sensibilizzazione alle seguenti problematiche del rumore:• consistenza del livello di esposizione personale al rumore• diffusione ipoacusia• protezione negli ambienti di lavoro

Associati Ciadi

Franco Abbiati Presidente di Ciadi,Responsabile Divisione Aeroto – Boldrocchi

La prima parte dell’articolo è stata pubblicata su L’Industria Meccanica n. 677, maggio 2012

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Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 33

Newsletter

I Dispositivi di Protezione Individuale sono uno degli aspetti che è richiestoaffrontare quando si organizza la gestione della sicurezza in azienda.La gestione dei DPI è un processo che deve svilupparsi a fasi:• Scelta delle caratteristiche tecniche, di comfort ed ergonomiche in funzio-ne dei rischi e dell’idoneità dell’utilizzatore;• Formazione e addestramento degli utilizzatori;• Verifica dell’utilizzo da parte degli operatori;• Manutenzione, sostituzione e igienizzazione.I DPI sono regolamentati da legislazioni italiane ed europee sia per quantoriguarda le loro caratteristiche sia per quanto riguarda il loro utilizzo per tu-telare la sicurezza nei luoghi di lavoro.Il datore di lavoro ai fini della scelta dei DPI:• effettua l'analisi e la valutazione dei rischi che non possono essere evitaticon altri mezzi;• individua le caratteristiche dei DPI necessarie affinché questi siano ade-guati ai rischi,tenendo conto delle eventuali ulteriori fonti di rischio rappre-sentate dagli stessi DPI;• valuta, sulla base delle informazioni e delle norme d'uso fornite dal fab-

bricante a corredo dei DPI, le caratteristiche dei DPI disponibili sul mercato e le raffronta con quelle individuate;• aggiorna la scelta ogni qualvolta intervenga una variazione significativa negli elementi di valutazione.Il datore di lavoro, anche sulla base delle norme d'uso fornite dal fabbricante, individua le condizioni in cui un DPIdeve essere usato, specie per quanto riguarda la durata dell'uso, in funzione dell’entità del rischio, della frequenza del-l'esposizione al rischio, caratteristiche del posto di lavoro di ciascun lavoratore e in base alle prestazioni del DPI.

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34 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

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Infine, la suola Dominus PU/PU W-Te-ch ha intersuola in morbido poliureta-no ammortizzante che avvolge e strut-tura la parte posteriore della calzatu-ra, integrandosi nella tomaia stessa,per più stabilità. Il battistrada è in po-liuretano antiabrasione a tasselli indi-pendenti per garantire elevate presta-zioni di durata e aderenza al terreno.Shock absorber nell’area del tallone. Le misure vanno dal 36 al 47.

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Versatilità e leggerezza per scarpe di lavoro

Il guanto “Puretough P1150” Il guanto “Comaflame”

Calzatura di sicurezza Aimont Faber

Page 37: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 35

APPROFONDIMENTI TECNICI

SOLLEVAMENTO DI PERSONE CON ATTREZZATURE NON PREVISTE A TAL FINEProcedure tecniche da seguire indicate nell’aprile scorso dalla Commissioneconsultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro

A seguito dell’approvazione nella riunione della Commissione consultiva per-manente per la salute e sicurezza sul lavoro, tenutasi il 18 aprile scorso, è sta-to pubblicato un importante documento riportante le “Procedure tecniche daseguire nel caso di sollevamento persone con attrezzature non previste a talfine”.Ricordiamo che la Commissione consultiva permanente per la salute e sicu-rezza sul lavoro è istituita ai sensi dell’articolo 6 del D.Lgs. 81/2008 e preve-de la partecipazione paritetica dei rappresentanti delle Amministrazioni cen-trali, delle Regioni e delle parti sociali (tra le quali Confindustria). L’atto for-male del Ministero del Lavoro per la ricostituzione della Commissione per-manente è il Decreto Ministeriale del 3 dicembre 2008.La preparazione, e successiva pubblicazione, delle procedure tecniche og-getto dell’approfondimento, derivano dal contenuto della Lettera Circolaredel 10 febbraio 2011, con la quale il del Ministero del Lavoro ha reso note leindicazioni della Commissione consultiva permanente sul concetto di “ec-cezionalità” (definito al punto 3.1.4 dell'allegato VI del D.Lgs. 81/2008), re-lativo al sollevamento di persone con attrezzature di lavoro non previste a talfine. Sulla base dell’emanazione di tale parere, si è ritenuto necessario dettaglia-re delle specifiche procedure operative di sicurezza di tali attrezzature al fi-ne di garantirne la sicurezza nell’uso, limitatamente a specifici casi indivi-duati dalla Commissione consultiva permanente. È importante evidenziarecome queste procedure tecniche sono indicazioni che, pur avendo caratterevolontario e non vincolante, sono finalizzate a fornire agli operatori del set-tore utili indicazioni in merito alle modalità operative relative all’utilizzo del-le attrezzature nei casi in questione.Entrando brevemente nel merito dei contenuti delle procedure tecniche, labase di partenza è che il D.Lgs. 81/2008 proibisce, come regola generale, l’u-so di una macchina per una funzione per la quale non è stata progettata. Ta-le uso è, però, ammesso a titolo eccezionale nei casi previsti dal citato pare-re della Commissione consultiva permanente, a condizione che siano preseadeguate misure di sicurezza conformemente a disposizioni di buona tecni-ca. Si è pertanto ritenuto necessario redigere delle procedure di sicurezza de-dicate esclusivamente al caso di sollevamento di persone con attrezzaturenon assemblate con la macchina di sollevamento. Pertanto, il documentopubblicato lo scorso aprile si prefigura come una guida per il datore di lavo-ro che debba ricorrere, esclusivamente nei casi individuati dalla Commissio-ne Consultiva Permanente, al sollevamento eccezionale con gru o carrelli ele-vatori. Il documento è stato anche concepito come guida per gli organi di vi-gilanza territoriali.A titolo di chiarimento, evidenziamo che le uniche attrezzature che rientranonel campo di applicazione delle procedure tecniche sono le attrezzature peril sollevamento di persone (piattaforme, gabbie, cestelli ecc.) che non sono as-semblate con la macchina di sollevamento materiali, ma sono semplicemen-te sollevate dalla macchina stessa, come se fossero una parte integrante del ca-rico, sospese al gancio di una gru o posizionate sulle forche di un carrello.

Alessandro Maggioni

NOTIZIEGURI

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMI-CO - DECRETO 15 marzo 2012 - Pubblicatosulla GURI Serie Generale n. 78 del 2/04/2012.Definizione e qualificazione degli obiettiviregionali in materia di fonti rinnovabili e de-finizione della modalita' di gestione dei casidi mancato raggiungimento degli obiettivi daparte delle regioni e delle provincie autono-me (c.d. Burden Sharing).

REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE (PRO-VINCIA DI BOLZANO) - DECRETO DEL PRE-SIDENTE DELLA PROVINCIA 8 marzo 2012n. 7 - GU n. 14 del 7-4-2012Macchine, impianti ed apparecchi soggetti averifiche periodiche.

NOTIZIEGUUE

2 marzo 2012 – serie L 63/1 – Decisione2012/119/UEDecisione di esecuzione della Commissione,del 10 febbraio 2012, che stabilisce le regolerelative alle linee guida concernenti la rac-colta di dati e l’elaborazione di documenti diriferimento sulle BAT e l’assicurazione dellaloro qualità di cui alla direttiva 2010/75/UEdel Parlamento europeo e del Consiglio rela-tiva alle emissioni industriali

NORMATIVA

ACUSTICAUNI EN ISO 3745:2012 Acustica - Determi-nazione dei livelli di potenza sonora e dei li-velli di energia sonora delle sorgenti di rumo-re mediante misurazione della pressione so-nora - Metodi di laboratorio in camere ane-coica e semi-anecoica

UNI EN ISO 8253-3:2012 Acustica - Metodidi prova audiometrici - Parte 3: Audiometriavocale Commissioni Tecniche: [ACUSTICA E VIBRA-ZIONI]

ACUSTICA IN EDILIZIAEC 2-2012 UNI 11367:2010 Acustica in edi-lizia - Classificazione acustica delle unità im-mobiliari - Procedura di valutazione e verifi-ca in opera Commissioni Tecniche: [ACUSTICA E VIBRA-ZIONI]

Page 38: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

36 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

APPROFONDIMENTI TECNICI

LEGGE N. 388/2000 “TREMONTI AMBIENTALE”Chiarimenti sull’applicazione per le piccole e medie imprese che effettuano“investimenti ambientali”

L’articolo 6, commi da 13 a 19, della Legge 23 dicembre 2000 n. 388, preve-de una misura di detassazione per le piccole e medie imprese PMI che effet-tuano “investimenti ambientali”.La detassazione degli investimenti ambientali, introdotta da questa legge, èun’agevolazione “automatica” che consente di effettuare una variazione in di-minuzione dell’imponibile, da operare in sede di dichiarazione dei redditi, pa-ri all’eccedenza degli investimenti ambientali realizzati nel periodo d’impostarispetto alla media di quelli effettuati nei due periodi d’imposta precedenti. L’agevolazione prevista dalla Legge 388/2000 si applica agli investimenti am-bientali, realizzati volontariamente dall’impresa, che consentono di prevenire,ridurre e riparare i danni causati all’ambiente. Al fine di calcolare gli investi-menti ambientali occorre utilizzare un approccio incrementale.Un aspetto importante da sottolineare è che l’agevolazione introdotta dalla“Tremonti ambientale”, non prevedendo una scadenza temporale, è ancora og-gi pienamente in vigore. Infatti, occorre opportunamente distinguere i terminidi applicazione della legge “Tremonti – ter”, concernente gli investimenti suimacchinari, con quelli della cosiddetta “Tremonti ambientale”. In particolare,gli investimenti effettuati in applicazione della legge “Tremonti – ter” (Legge102/2009, articolo 5, comma 1) avevano come termine per le agevolazioni pre-viste la data del 30 giugno 2010. Al contrario, la Legge 388/2000 “Tremontiambientale” è tuttora in vigore e senza dubbio applicabile dalle piccole e me-die imprese che intendano prevenire, ridurre e riparare danni causati all'am-biente. Sono quindi ancora pienamente interessate all’applicazione della pre-visione di questa legge le imprese produttrici di attrezzature in grado di con-tribuire a una migliore salvaguardia dell’ambiente.

Alessandro Maggioni

APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA ATEXALLE CABINE DI VERNICIATURA Classificazione dei luoghi di lavoro sulla base del pericolo di esplosioni.

Riportiamo di seguito dei chiarimenti in merito alla corretta applicazione allecabine di verniciatura della Direttiva 94/9/CE ATEX, con particolar riferimentoalla classificazione dei luoghi di lavoro sulla base del pericolo di esplosioni.Il rischio di esplosioni dovute al formarsi di atmosfere potenzialmente esplosi-ve è regolato dalla Direttiva ATEX 94/9/CE (recepita in Italia tramite il DPR126/98) e dalla Direttiva 99/92/CE ATEX 2 (recepita in Italia dal D.Lgs. 233 del12 giugno 2003). Le prescrizioni della Direttiva 99/92/CE sono richiamate altitolo XI del D.Lgs. 81/08 - Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro.L’elemento fondamentale da tenere in considerazione è che la classificazionedelle aree pericolose in zone compete all’utente le cui sedi e attività lavorati-ve contengono o danno luogo a pericoli di esplosione. Occorre però conside-rare che la corretta applicazione delle direttive europee prevede che la sicu-rezza dal rischio di esplosione possa essere raggiunta con il contributo, e il re-ciproco scambio informativo, sia del fabbricante che dell’utilizzatore.

ATMOSFERE ESPLOSIVE EC 1-2012 UNI CEI EN ISO/IEC 80079-34:20Atmosfere esplosive - Parte 34: Applicazionedei sistemi di gestione per la qualità per la fab-bricazione degli apparecchi Commissioni Tecniche : [SICUREZZA]

ATTREZZATURE E ACCESSORI PER GPLUNI EN 1440:2012 Attrezzature e accessoriper GPL - Ispezione periodica delle bomboletrasportabili ricaricabili per GPL Commissioni Tecniche : [RECIPIENTI PER ILTRASPORTO DI GAS COMPRESSI, DISCIOL-TI O LIQUEFATTI]

BITUME E LEGANTI BITUMINOSIUNI EN 58:2012 Bitume e leganti bituminosi- Campionamento di leganti bituminosi Commissioni Tecniche : [UNICHIM]

BOMBOLE PER GASUNI EN ISO 11114-1:2012 Bombole per gas- Compatibilità dei materiali della bombola edella valvola con i gas contenuti - Parte 1: Ma-teriali metallici Commissioni Tecniche : [RECIPIENTI PER ILTRASPORTO DI GAS COMPRESSI, DISCIOL-TI O LIQUEFATTI]

BOMBOLE TRASPORTABILI PER GASEC 1-2012 UNI EN 14638-3:2010 Bomboletrasportabili per gas - Contenitori saldati rica-ricabili di capacità fino a 150 litri - Parte 3:Bombole di acciaio al carbonio saldate, pro-gettate mediante metodi sperimentali Commissioni Tecniche : [RECIPIENTI PER ILTRASPORTO DI GAS COMPRESSI, DISCIOL-TI O LIQUEFATTI]

CALDAIE A TUBI DA FUMOUNI EN 12953-1:2012 Caldaie a tubi da fu-mo - Parte 1: Generalità Commissioni Tecniche : [CTI]

UNI EN 12953-2:2012 Caldaie a tubi da fumo - Parte 2: Materiali perle parti in pressione delle caldaie e degli ac-cessori Commissioni Tecniche : [CTI]

CARRELLI CONTROBILANCIATI CHE MO-VIMENTANO CONTAINERS• UNI ISO 10525:2012 Carrelli controbilan-ciati che movimentano containers di lun-ghezza maggiore o uguale a 6 m (20 ft) - Pro-ve supplementari di stabilità Commissioni Tecniche : [TRASPORTI INTER-NI]

CARRELLI ELEVATORIUNI ISO 13284:2012 Carrelli elevatori - Pro-lunghe forche e forche telescopiche - Caratte-ristiche tecniche e requisiti di resistenza

UNI ISO 13563-1:2012 Carrelli elevatori apresa unilaterale - Parte 1: Prove di stabilità

UNI ISO 13563-2:2012 Carrelli elevatori apresa unilaterale - Parte 2: Prove supplemen-

NORMATIVA

Page 39: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 37

Questo è vero soprattutto nel caso di attrezzature quali le cabine di vernicia-tura, che ricadono anche nel campo di applicazione della Direttiva Macchine2006/42/CE. Infatti, conformemente all’articolo 3 della Direttiva Macchine, laDirettiva ATEX si applica per il pericolo di esplosione alle macchine destinateall’utilizzo in atmosfera potenzialmente esplosiva.Si noti che la direttiva ATEX non si applica agli spazi all’interno delle macchi-ne in cui può essere presente un’atmosfera potenzialmente esplosiva, in quan-to i rischi di esplosione causati dalla macchina o che insorgono al suo internoo dovuti a gas, liquidi, polveri vapori o altre sostanze prodotte o impiegate dal-la macchina sono oggetto della Direttiva Macchine. Invece, le attrezzature, di-spositivi di protezione o componenti installati all’interno della macchina ca-bina di verniciatura devono essere conformi alla Direttiva ATEX.A titolo esemplificativo, nella tabella sono riportati i principali obblighi previ-sti dalle Direttive 94/9/CE e 1999/92/CE per il produttore dell’impianto di fini-tura e per il suo cliente. La corretta applicazione della Direttiva ATEX alle ca-bine di verniciatura è stata chiarita dalla Commissione Europea e riportata neltesto delle Linee Guida (par. 4.1.2.2) preparate dalla stessa istituzione.In base all’interpretazione della Commissione, una cabina di verniciatura nelsuo complesso non rientra nell’ambito di applicazione della direttiva ATEX94/9/CE e di conseguenza non deve essere marcata CE ATEX. Rientrano inve-ce nel campo di applicazione della direttiva (e devono essere marcati CE dal1° luglio 2003) i suoi componenti installati nelle zone pericolose all’interno oall’esterno della cabina. Infine, ricordiamo che, nel caso in cui la cabina di ver-niciatura sia destinata a spruzzare sostanze infiammabili, deve essere effettua-ta la classificazione secondo il rischio di esplosione delle zone interne e pro-spicenti la cabina in funzione della concentrazione di tali sostanze. Le zoneda classificare sono il volume interno della cabina (comprese le tubazioni diricircolo ed espulsione dell’aria) e un’estensione di un metro al di fuori dellacabina dalle aperture permanenti. La metodologia per la classificazione in zone pericolose delle cabine di ver-niciatura è data dalle seguenti norme tecniche:• norma UNI EN 12215 “Impianti di verniciatura – Cabine di verniciatura per

l’applicazione di prodotti vernicianti liquidi – Requisiti di sicurezza”;• norma UNI EN 12981 “Impianti di verniciatura - Cabine per l’applicazione

di prodotti vernicianti in polvere - Requisiti di sicurezza”.

Alessandro Maggioni

Obblighi per il fabbricante e produttore dell’impianto di verniciatura e del da-tore di lavoro e cliente dell’impianto

tari di stabilità per carrelli che movimentanocontainers di lunghezza maggiore o uguale a6 m

UNI ISO 15794:2012 Carrelli elevatori bidi-rezionali e multidirezionali - Prove di stabilità Commissioni Tecniche : [TRASPORTI INTER-NI]

CARRELLI INDUSTRIALIUNI ISO 15871:2012 Carrelli industriali -Specifiche per indicatori luminosi per movi-mentazione di container ed operazioni di di-spositivi di aggancio

UNI ISO 1756:2012 Carrelli industriali - Di-mensioni dei bancali - Sagoma di collega-mento

UNI ISO 22915-21:2012 Carrelli industriali -Verifica della stabilità - Parte 21: Commissio-natori verticali con elevazione dell'operatoreoltre 1 200 mmUNI ISO 22915-4:2012 Carrelli industriali -Verifica della stabilità - Parte 4: Impilatori,doppi impilatori e commissionatori con posi-zione dell'operatore elevabile fino a un'altez-za di sollevamento di 1 200 mm compresi

UNI ISO 22915-7:2012 Carrelli industriali -Verifica della stabilità - Parte 7: Carrelli bidi-rezionali e multi direzionali

UNI ISO 24134:2012 Carrelli industriali - Re-quisiti aggiuntivi per funzioni automatiche suicarrelli

UNI ISO 24135-1:2012 Carrelli industriali -Specifiche e metodi di prova per i sistemi ditrattenuta dell'operatore - Parte 1: Cinture disicurezza addominaliCommissioni Tecniche : [TRASPORTI INTER-NI]

CARRELLI INDUSTRIALI TELESCOPICIUNI ISO 13562-1:2012 Carrelli industriali te-lescopici - Parte 1: Prove di stabilità

UNI ISO 13562-2:2012 Carrelli industriali te-lescopici - Parte 2: Prove supplementari di sta-bilità per carrelli che movimentano contai-ners di lunghezza maggiore o uguale a 6 mCommissioni Tecniche : [TRASPORTI INTER-NI]

CARTUCCE METALLICHE A GAS DI PETRO-LIO LIQUEFATTI NON RICARICABILIUNI EN 417:2012 Cartucce metalliche a gasdi petrolio liquefatti non ricaricabili, con osenza valvola, per l'alimentazione di appa-recchi utilizzatori portatili - Costruzione, con-trolli, prove e marcatura Commissioni Tecniche : [CIG]

COPRICAPO ANTIURTO PER L'INDUSTRIAUNI EN 812:2012 Copricapo antiurto per l'in-dustria Commissioni Tecniche : [SICUREZZA]

NORMATIVA

Fabbricante e produttore dell’impianto di verniciatura

Datore di lavoro e cliente dell’impianto

Direttiva di rifermento: 94/9/CE ATEX Direttiva di rifermento: 1999/92/CE

• Responsabile della progettazione ecostruzione dell’impianto• Responsabile dell’individuazioneed applicazione dei requisiti essen-ziali di sicurezza applicabili all’im-pianto• Responsabile dell’applicazionedelle idonee procedure di valutazio-ne della conformità• Responsabile della marcatura CEdelle apparecchiature

• Responsabile dell’identificazionedei luoghi di lavoro in cui si possonoformare atmosfere potenzialmenteesplosive• Responsabile della classificazionedei luoghi di lavoro in zone ???????• Responsabile dell’individuazionedei gruppi e categorie cui devonoappartenere impianti ed apparec-chiature destinati ad essere usati inquelle zone

Page 40: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

Numerose volte abbiamo illustrato i benefici e il valore che il progetto Dogana Facilerappresenta per le imprese industriali. Adesso tocca a chi ha sperimentato e con successoi percorsi suggeriti

“La capacità di guardare lontano, oltre le contingenze e le crisi, è il logico presup-posto di un processo d’integrazione di strategie iniziato già diversi anni fa, attra-verso i percorsi di certificazione di qualità sotto il profilo doganale che coniuganole più recenti esperienze alla tradizione aziendale”.Imprenditrice nel settore elettromeccanico, Stefania Brancaccio è Vice Presidentedi Coelmo, fondata nel 1946, oggi fra le più importanti e longeve aziende europeedi gruppi elettrogeni industriali e marini, con tre stabilimenti in provincia di Caser-ta e Napoli ed una produzione destinata in prevalenza all’esportazione.

Come è venuta a conoscenza della certifi-cazione Aeo e, più in generale delle sem-

plificazioni doganali?Su proposta dell’allora Direttrice regionaleRoberta De Robertis, accogliemmo nel 2006un Seminario informativo che fu svolto pres-so la nostra azienda.Di seguito cominciammo il percorso per laprima certificazione Aeoc, ottenuto nel 2006(allora detta audit di impresa) che contempla-va esclusivamente i requisiti doganali per poiconseguire la certificazione Aeof (che ha con-validato anche i requisiti di sicurezza). Paral-lelamente ottenemmo lo status di esportatoreautorizzato e infine la procedura di domici-liazione.

Come è stato gestito l’iter istruttorio da parte dell’Ufficiodoganale di competenza? Quali sono state le difficoltà pri-marie?Inizialmente quello che era stato definito l’Audit ci è parsoquasi un’ispezione di controllo meramente doganale, poiperò si è stabilito un clima di fiducia e di reciproca colla-borazione, tale che, insieme ai funzionari doganali prepo-sti, abbiamo apportato modifiche al nostro sistema della ge-stione del controllo di qualità (UNI EN ISO 9001:2008, ISO

14001:2004 Certificato RINA), riesaminandodi conseguenza le procedure di controllo e ri-valutando la gestione del nostro magazzino,rendendola più efficiente.Questo ci ha permesso di cambiare la visionedegli adempimenti doganali, trasformandolida terrificanti e nebulose norme, a una con-dizione integrata del nostro processo logisti-co aziendale.

“Semplificazione”: quale significato assumeper lei?Semplificare vuol dire letteralmente “renderesemplice”, cioè rendere chiaro, facile e com-

prensibile ciò che invece è oscuro, complicato e difficilesia da capire che da gestire. È con l’intenzione di “fare luce” che ci siamo avvicinati al-le semplificazioni. Semplificare può voler dire anche ta-gliare o eliminare alcuni stadi. Abbiamo però compreso, toccando con mano, che in al-cuni casi certi passaggi procedurali non possono esseretagliati senza provocare danni maggiori, (si pensi all’im-portanza del controllo sotto il profilo della sicurezza do-ganale).La semplificazione è stata per noi un “viaggio” e usufruiredelle semplificazioni doganali è stato per noi non la meta,

A CURA DI CARMELA MASSARO, RESPONSABILE DEL PROGETTO DOGANA FACILE

Semplificazioni doganali dal punto di vistadell’imprenditore

38 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

ANIMA/PROGETTO DOGANA FACILE

Stefania Brancaccio, Vice Presidente di Coelmo

Page 41: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 39

ma il mezzo per migliorare l’export della nostra azienda,usando procedure più snelle ed efficaci di quelle tradizio-nali.In altri termini, non siamo rimasti imprigionati nei vecchisistemi ma abbiamo in questo modo innovato con ambi-zione e coraggio cercando e, cosa più importante, trovan-do nuove vie per la gestione del nostro export.

Ad oggi può affermare di godere dei benefici rappresenta-ti in via teorica da questi percorsi accreditamento?Con il nostro AEO, sicuramente abbiamo ottenuto oltre al-l’assicurazione di una riduzione dei controlli e dei dati dafornire nelle dichiarazione per l’export, per il grado di fi-ducia generato tra le Autorità doganali e la nostra impresa,anche beneficio a livello di immagine verso l’intera Unio-ne Europea e di altri Paesi .Con lo Status di Esportatore Autorizzato abbiamo ottenuto(dopo aver individuato le regole per l'attribuzione dell'ori-gine preferenziale ai nostri prodotti) la possibilità di auto-certificare l’origine delle nostre merci sulla fattura, con-sentendo ai nostri clienti di godere di un trattamento da-ziario preferenziale, ove previsto.Con la procedura di domiciliazione abbiamo ottenuto lapossibilità presso il nostro stabilimento di produzione, dieffettuare tutti i controlli doganali sulle merci in arrivo edin partenza, abbreviando i tempi, abbattendo i costi e por-tando vantaggi operativi concreti.

Cosa direbbe oggi ad un imprenditore come lei che si ac-cinge ad aprire le porte della propria azienda alla Do-gana?Consiglierei di aderire al progetto Dogana Facile, perchécon i servizi offerti si possono ottenere miglioramenti del-l’azienda stessa, venendo accompagnati in una formazio-

ne tale da cambiare la visione dell’opprimente controllodoganale in una vera opportunità competitiva, miglioran-do la produzione, la programmazione, la logistica, la sicu-rezza in una maniera trasparente e con costi davvero mol-to contenuti, il che in questo momento di difficoltà econo-mica è molto apprezzato.Inoltre, ritengo che il vero valore aggiunto sia rappresen-tato dalla crescita professionale dei miei collaboratori chehanno avuto la possibilità di acquisire competenze spe-cifiche e di innovare il proprio modo di lavorare, com-prendendo i meccanismi su cui si basano gli scambi in-ternazionali e addentrandosi nei fondamentali della ma-teria doganale traendone e restituendo all’azienda gran-de utilità.

Come ha percepito il “nuovo ruolo” della Dogana in un’ot-tica di collaborazione tra pubblico e privato?Il comportamento affidabile e certificato nell’ambito deirapporti fra i soggetti operanti nel mondo imprenditoriale èrisultato, specialmente in questi periodi, un meccanismopremiante e vincente. Quando poi uno degli interlocutoriè l’Agenzia delle Dogane, si crea un circolo virtuoso rap-presentato dalle semplificazioni e dalla riduzione del con-tenzioso. Questo consente alle aziende di essere più competitive eagli Uffici delle Dogane di essere più efficienti e più effi-caci proprio perché possono indirizzare la propria attivitàispettiva e di tutela verso i soggetti a rischio.La nuova strategia delle Dogane, protegge gli interessi del-la comunità e dei suoi cittadini proteggendoli dal com-mercio illecito e sostenendo pienamente le attività legitti-me, assicurandoli contro minacce alla salute pubblica, pro-teggendo gli interessi finanziari della comunità e degli Sta-ti membri. ❒

Riportiamo di seguito il calendario degli eventi di Dogana Facile-ANIMA

1) Calendario Evento “Dual Use” e Dogana Facile in Confindustria

a. Verona (data da definire)b. Novara (data provvisoria 5 luglio) c. Ancona 18 luglio

2) Calendario Formazione su “Alfabetizzazione Doganale”

a. Milano 21 giugnob. Verona 11 settembrec. Brescia 13 settembred. Novara 18 settembree. Bologna 20 settembref. Ancona 25 settembre

I nomi delle location saranno riportate sul sito www.anima.itPer la partecipazione gli interessati possono rivolgersi a: [email protected]

Page 42: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

Le norme nei settori specifici di impiego delle ruote

Le normative tecniche, comunemente dette anche “standard” hanno assunto un’impor-

tanza sempre maggiore al crescere dell’industrializzazione e all’estensione geografica

dei commerci internazionali. Normative relative alla sicurezza sono via via cresciute con l’au-

mento del benessere e del tenore di vita.

Qui non trattiamo nel dettaglio quanto di diretta competenza del “componente” ruota

o supporto, se non per far presente che le norme esistenti tendono a raggiungere le seguenti

classi di requisiti:

- Caratteristiche di-mensionalil’intercambiabilità “fisi-

ca” del prodotto, arri-

vando a definire le ca-

ratteristiche dimensio-

nali degli ingombri, in

particolare dell’altezza

(o diametro) e dell’in-

terfaccia di collega-

mento all’apparec-

chiatura su cui verrà

montato (carrello o

supporto);

- Caratteristiche funzionali di baseprestazioni intrinseche di base, tra cui la portata e durata minima;

- Caratteristiche funzionali evoluteprestazioni quali la resistenza al rotolamento e la funzionalità degli accessori quali freni e

bloccaggi direzionali;

- Caratteristiche di sicurezza di base:tra queste possiamo includere fattori quali la conduttività, l’antistaticità.

Nel tempo, e a tutela di particolari esigenze di settore, sono state elaborate specifiche

norme, o loro integrazione, che potremmo definire come caratteristiche di sicurezza speci-fiche a regolamentare vari aspetti:

- igiene, stabilendo requisiti dimensionali (per evitare l’accumulo di sporco); dei materiali

utilizzati (per evitare corrosione e/o contaminazione);

- ergonomia, per normare aspetti relativi all’impatto sull’uomo nell’uso specifico (sforzi, po-

sture, ecc.) ed offrire una corretta guida alla scelta delle ruote/supporti idonee per il set-

tore di impiego del prodotto finito;

- la resistenza a specifici impieghi con test mirati sulle apparecchiature in cui la ruota e/o

supporto ne è un componente (torri mobili, comunemente chiamate trabattelli, carrelli

supermercato, contenitori mobili per rifiuti).

È chiaro che mentre le prime quattro categorie fanno riferimento a caratteristiche del

componente ruota o supporto, la quinta vede come “prodotto” non la ruota o supporto,

ma l’apparecchiatura nel suo complesso arrivando a normare requisiti per un suo corretto

funzionamento/utilizzo.

A CURA DELLE AZIENDELA STORIA DELLA RUOTA

Page 43: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

Riportiamo qui di seguito alcune delle normative tecniche che richiamano le ruote e/o i sup-

porti:

Uno degli esempi di normazione che contempla un'ampia gamma di requisiti è la norma UNI

EN 840. Essa è divisa in più parti e ciascuna di esse tratta di una specifica tipologia di contenitore

mobile o aspetti comuni sui metodi di prova o requisiti di igene e sicurezza. Prendendo a riferimento

la parte 3 dal titolo “Contenitori mobili per rifiuti - Parte 3: Contenitori a 4 ruote e coperchio(i) ba-

sculante(i), con capacità fino a 1300 l, per dispositivi di sollevamento a perno (maschio) e/o a pet-

tine - Dimensioni e progettazione”, in essa si precisa che:

a) al p.to 5.1 - Tab.1, riga 11 - il diametro nominale delle ruote;

b) al p.to 5.6 - il numero di supporti completi di ruota;

c) al p.to 5.6 - la loro portata minima;

d) al p.to 5.6 - il superamento delle prove su ruote come da EN 840-5;

d1) EN 840-5 p.to 4.9.3 – test durata delle ruote;

d2) EN 840-5 p.to 4.9.4 – test di frenatura;

e) al p.to 5.6 – Figura 6 – l'interasse fori delle piastre di fissaggio dei supporti completi di ruota;

f) al p.to 5.9 - il bloccaggio direzionale, se presente, deve essere applicato su almeno due ruote;

g) al p.to 5.10 - due supporti completi siano con freno come da EN 840-5;

h) al p.to 9.2 - le parti in plastica, incluso le ruote, sono marcate in accordo con EN ISO 11469 per

facilitarne il riciclaggio;

i) EN 840-5 altri punti e EN 840-6 – sono previsti una serie di prove sui contenitori completi di ruote

per verificarne la resistenza sotto molteplici aspetti o ulteriori specifiche tecniche.

Altro esempio significativo che possiamo prendere a riferimento è la Norma UNI EN 1004:2005 –

“Torri mobili di accesso e di lavoro costituite da elementi prefabbricati” dove il comitato normato-

re ha ritenuto necessario definire ben quattro elementi relativi alla ruota e suo supporto non solo

per un corretto funzionamento ma anche un uso sicuro.

Nella norma in questione tutto il paragrafo 7.5 è dedicato alle ruote con supporto e più preci-

samente:

a) al p.to 7.5.1 – garanzia di fissaggio alla struttura;

b) al p.to 7.5.2 – frenatura della ruota e del pivottamento; per quanto riguarda il rilascio, questo

deve avvenire in modo non accidentale e sono specificate le resistenze da superare quando

frenate;

c) al p.to 7.5.3 – portata minima della ruota e supporto e relativo metodo di prova;

d) al p.to 7.5.4 – specifiche costruttive per requisiti di sicurezza, in particolar modo viene richiesto

che la ruota sia anti-foratura.

Altri esempi possono essere:

- norme riguardanti macchine per l'industria alimentare, dove, oltre ai requisiti di sicurezza nell'u-

tilizzo delle macchine, acquistano rilevanza i requisiti relativi ad aspetti igienici con dettati tec-

nico costruttivi: materiali anticorrosivi e/o dimensioni particolari per facilitarne la pulizia/igiene;

- carrelli spinti manualmente: protezione dei piedi dell'operatore e le forze necessarie per il ri-

spetto dei requisiti ergonomici;

- ascensori, dove si stabilisce che le ruote devono essere metalliche per ovvie ragioni di “robu-

stezza” a tutela della incolumità dei passeggeri.

Per maggiori informazioni e una bibliografia aggiornata delle norme in vigore si rimanda al sito

dell'UCIR www.ucir.it o a quello dell'ente normatore italiano www.uni.com.

Page 44: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

Presentato a Mostra Convegno Expocomfort 2012 il volume natodalla collaborazione fra Climgas e il Politecnico di Milano

I consumi di energia primaria legati alla climatizzazione invernale ed estiva de-gli edifici rivestono un ruolo di primo piano in un paese come l’Italia, e una lo-ro razionalizzazione porterebbe significativi vantaggi energetici ed economici.

Èstato pubblicato da Polipress il libro “la climatizzazionea gas e ad azionamento termico”. La pubblicazione, tra

la pochissime sull’argomento, è stata commissionata dal-l’associazione Climgas (Associazione dei Costruttori e deiDistributori di Apparecchiature a Gas per la Climatizzazio-ne) al Politecnico di Milano: ne hanno curato la stesura iprofessori Paolo Silva e Stefano Campanari, sotto la super-visione del prof. Ennio Macchi, direttore del dipartimento dienergia e si colloca nella collana tecnica di Polipress.Si tratta quindi di una preziosa fonte d’informazione per letecnologie proposte, che sono trattate in modo esaustivo erigoroso e chiaro. Partendo da una panoramica dei vantaggi delle tecnologietrattate nell’attuale scenario energetico e normativo, il libroprosegue nel descrivere più in dettaglio le diverse tecnolo-gie, dando indicazioni sul funzionamento delle macchine,sulle possibili soluzioni impiantistiche e concludendo conuna nutrita rassegna di casi rappresentativi d’installazioniesistenti. Le tecnologie disponibili, ancora poco note e dif-fuse, permettono di trasformare l’energia termica, in ener-gia frigorifera; l’input energetico può essere fornito tramiteun combustibile (tipicamente gas naturale) oppure tramiteun fluido termovettore (acqua calda, surriscaldata, vapore,olio diatermico ecc.). Interessante notare come in questosecondo caso il calore possa essere ottenuto da recuperitermici (ad esempio da reflui di un processo industriale) op-pure da fonti rinnovabili (combustione di biomasse, ener-gia solare).Il ridotto fabbisogno di energie elettrica rende questi siste-mi strategicamente interessan-ti, particolarmente dove vi sia-no difficoltà di accesso alla re-te elettrica o di incremento del-l’impegno di potenza e moltovantaggiosi laddove si possonooperare recuperi termici. Nonva trascurata l’importanza diquesti sistemi nella generazio-ne di freddo in impianti coge-nerativi (trigenerazione).Più in dettaglio, il libro fornisceinizialmente una panoramicadella situazione energetica na-zionale con indicazioni sui

consumi, sulle fonti energetiche e sul mercato e illustra poii concetti di base delle tecnologie con indici di valutazio-ne e bilanci energetici caratteristici delle macchine ad azio-namento termico e cogenerative. È trattata anche la situa-zione normativa, con cenni ai meccanismi di supporto al-le tecnologie, la certificazione energetica degli edifici e lebarriere allo sviluppo di questi sistemi.Sono poi descritte con taglio pratico ma rigoroso le tecno-logie più diffuse, con un capitolo dedicato a ognuna di es-se: i frigoriferi a compressione (la tecnologia numericamen-te più diffusa), le pompe di calore azionate da motori en-dotermici, le macchine ad assorbimento e infine i motori pri-mi per gli impianti di climatizzazione (senza trascurare lenuove tecnologie quali ad esempio le celle a combustibile).Dal testo appare sempre evidente il legame di queste mac-chine con la cogenerazione, indipendentemente dalla spe-cifica tecnologia utilizzata.Nella pubblicazione è anche contenuta una panoramicadei modelli offerti dai principali attori del mercato italiano.Importante il capitolo dedicato ai fabbisogni energetici ealle curve di carico, elementi fondamentali per l’applica-zione pratica di una tecnologia nella vita della pratica im-piantistica. Questo aspetto e tanto più rilevante quantomaggiori sono i fabbisogni da soddisfare contemporanea-mente, come nel caso degli impianti di cogenerazione.L’ultimo capitolo riporta una serie di possibili schemi im-piantistici e un’interessante raccolta di casi applicativi, traquesti un interessante impianto con integrazione solare (so-lar cooling).

Chiude il libro un’appendicecon utili indicazioni e richiamidi carattere economico, aspet-to ovviamente essenziale pervalutazione e la fattibilità diogni impianto. In definitiva, iltitolo rende solo in parte meri-to a un settore della tecnica im-piantistica che è molto piùesteso e versatile di quanto cisi possa aspettare in un primomomento e può dare utiliinformazioni a tutti gli interes-sati al settore della climatizza-zione. ❒

Climatizzazione a gas e ad azionamento termico

42 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

ANIMA/CLIMGAS

Presentazione del libro a MCE 2012. Da sinistra, PaoloColaiemma (Presidente di Climgas), e gli autori del Politecnico diMilano: Paolo Silva, Ennio Macchi, Stefano Campanari.

Page 45: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi Milano - via Monte Rosa, 91

Roma - piazza dell’Indipendenza, 23 b/cOrganizzazione con sistema di qualità certifi cato ISO 9001:2008

Servizio Clienti tel. 02 5660.1887fax 02 [email protected]

12° ITALIAN ENERGY SUMMIT 2012Verso una nuova sostenibilità energetica

Milano - 24, 25, 26 e 27 settembre 2012 Sede Gruppo 24 ORE

In collaborazione con: Exhibitor:Sponsor uffi ciale:

Con il contributo di:

L’edizione 2012 proporrà il seguente calendario degli incontri:

Lunedì 24 settembre9.00 - 16.30

CONFERENZA INAUGURALENuove sinergie

tra esigenze industrialie obiettivi ambientali

Martedì25 settembre9.00 - 13.15

Il nuovo mercato globale del gas

14.15 - 16.45Il mercato elettrico

Mercoledì26 settembre9.00 - 13.00

Le dinamiche nel sistema delle rinnovabili

14.30 - 17.30Effi cienza energetica verso i nuovi obiettivi ambientali

Giovedì27 settembre9.30 - 13.00

WORKSHOP Il trading di energia:

mercati e borse energetiche in Italia oggi

Il Summit prevede una quota di partecipazione. Advance booking: sconto 30% entro il 13 luglio 2012Per informazioni e iscrizioni: www.formazione.ilsole24ore.com/energy2012 - [email protected]

Con il patrocinio di:

Associazione Italiana ConsumatoriEnergia di Processo w

ww

.aic

ep.it

Media partner:

Page 46: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

Cinque passi per gestire ambiente e sicurezza

Sono possibili le integrazioni al Sistema di Gestione della Sicurezza OSHAS18001 per ottenere il modello organizzativo esimente ai sensi del DLgs231/01?Le risposte del nostro esperto.

Verso un nuovo sistema di gestione per la sicurezza

Si è concluso questa settimana il workshop sul terzo ar-gomento della serie di interventi “5 passi per gestire am-

biente e sicurezza”, in cui si è trattato lo spinoso argomen-to della responsabilità delle aziende in fatto di sicurezza.L’argomento trattato durante l’incontro, a cui hanno parte-cipato diverse aziende del settore metalmeccanico, è sta-to lo sviluppo di in sistema di gestione per la sicurezza se-condo lo standard OHSAS 18001 per poter usufruire di unmodello organizzativo esimente rispetto alle sanzioni ero-gate dal D. Lgs 231/01.Sono stati analizzati sia i passi fondamentali caratteristicidello sviluppo del sistema di gestione (dalla politica al rie-same attraverso le fasi di pianificazione, controllo operati-vo e monitoraggio), che le differenze e le necessarie inte-grazioni per dare completa attuazione alle disposizioni del-l’art. 30 del D. Lgs. 81/08, che richiede lo sviluppo di unmodello organizzativo coerente con le richieste del D. Lgs.231/01 relativo ai reati societari.Tre sono le integrazioni ipotizzabili in un sistema di ge-stione per la sicurezza affinché sia aderente al modello or-ganizzativo 231:• Analisi dei rischi di commissione dei reati previsti dall’art.

25 del decreto, per cui, redigendo il documento dei rischicon attenzione particolare a tutti i rischi che possono pro-vocare un danno elevato (riconducibile quindi alla tipo-logia di reati previsti dal D. Lgs 231 – morte del lavorato-re, ovvero omicidio colposo, – oppure - danni che pos-

sono portare a più di 40 giorni di convalescenza, ovverodanni gravi o gravissimi - si possono identificare le attivitàche sono soggette a rischio di commissione di reato mag-giore. La valutazione potrà essere integrata associando ilmetodo utilizzato dall’azienda (intervento diretto o pro-cedurale) per la riduzione del rischio.

• Sistema sanzionatorio disciplinare, per cui si potrebberendere necessario integrare il regolamento aziendalecon le sanzioni disciplinari previste dai contratti colletti-vi nazionali di riferimento e le sanzioni determinate dalD. Lgs. 81/08.

• Compito di sorveglianza dell’Organismo di Vigilanza, ilcui compito non può essere sopperito dalle consuete at-tività del gruppo di verifica, ma può essere potenziato conun rapporto di audit indicante le criticità rilevate e i pos-sibili reati a cui potenzialmente è esposta l’azienda in se-guito alla rilevazione delle non conformità.

Ovviamente il percorso verso l’adattamento di un sistemadi gestione per la sicurezza e, in generale di un sistema digestione alle richieste del modello organizzativo è un ar-gomento in piena evoluzione e la partecipazione agli work-shop rappresenta un tavolo di confronto tra le esperienzevissute dalle aziende e potrebbe porre le basi per un meto-do comune verso l’integrazione efficace di tutti i sistemi digestione, riducendo tempi e costi di gestione dei vari aspet-ti aziendali, oltre che ad una minore esposizione dell’a-zienda a rischio di commissione di reato. ❒

A CURA DI GABRIELE MARCHESAN E EMMANUELE BIROLI

44 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

ANIMA/FORMAZIONE

Calendario degli incontri

Percorso gestione delle risorseImpostare e gestire il budget di progetto. 11 Giugno 2012 h 09.00/18.00 Costo € 480 + IVA 21%Costruire e gestire gruppi di lavoro efficienti. 28 Giugno 2012 h 09.00/18.00 Costo € 480 + IVA 21%

Percorso gestione delle persone e della comunicazione al mercatoSviluppare la leadership. 3 Luglio 2012 h 09.00/18.00 Costo € 480 + IVA 21%La gestione dei collaboratori. 17 Luglio 2012 h 09.00/18.00 Costo € 480 + IVA 21%

Gabriele Marchesan, auditor edesperto in Energy ManagementSystem

Page 47: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 45

Una “rivoluzione” tecnologica che potrebbe comportare una apertura del mercatoe la valorizzazione dell’intera filiera gas

ROBERTO CATTANEO, SERVIZIO LEGALE ANIMA

Si è tenuto a Bologna il 13 aprile scorso il convegno “Smart meter gas – un ap-proccio di sistema per servizi post-installazione”, che ha registrato una larga parte-cipazione di operatori del settore.Riportiamo di seguito l’intervento di Roberto Cattaneo, in rappresentanza di Acism(Associazione costruttori italiani strumenti di misura per gas, carburanti e acqua),sul tema “il punto della situazione tecnologica”.

Paradossalmente sarebbe stato più facile illustrare l’evo-luzione della misura del gas in Italia prima degli ultimi

due interventi dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas,cioè prima delle delibere 40/2011 e 28/2011.Mentre gli operatori, faticosamente, stavano trovando unpunto di equilibrio tra le prescrizioni della delibera155/2008, i propri bilanci e gli investimenti e i costi da af-frontare, sono arrivate nuove disposizioni che hanno ri-messo in gioco elementi fondamentali per un corretto svi-luppo della tecnologia e per l’attuazione stessa delle origi-nali intenzioni dell’Autorità per l’energia.Gli elementi che sono nuovi e che hanno sostanzialmentefermato le attività in corso d’opera per l’implementazionedello smart metering nel settore gas sono sostanzialmente:

1. riferimento ai sistemi di trasmissione dati attraverso la re-te elettrica e telefonica, mentre il CIG ha individuato lasoluzione radio su cui potranno essere trasmessi i dati dimisura e lavorerà a soluzioni complementari in grado dicoprire l’intero territorio nazionale. Non si può negareche ci siano stati ritardi nell’elaborazione normativa, for-se in quest’ambito potrebbero avere un ruolo di garan-zia sia la stessa Autorità, sia un legittimo componente delCIG che ha rinunciato ad esercitare ogni ruolo tecnico:il ministero dello sviluppo economico;

2. insistenza sull’adozione di “nuove tecnologie”, non me-glio identificate, con risparmi sui costi che sono risulta-ti indecifrabili per gli operatori di mercato;

3. individuazione di “costi standard” di cui non è stata co-municata l’origine, se non in termini generalissimi, chenon hanno alcun riscontro sul mercato. Non dimenti-chiamo che i prodotti necessari all’implementazione del-

la delibera 155 non sono ancora commercializzati. Co-sì come evidenziato nelle osservazioni che ACISM ha tra-smesso all’autorità sulla DCO 40/2011 i costi standard,presi come punto di riferimento per il riconoscimento deinuovi investimenti per la misura del gas naturale rico-nosciuti in tariffa, sono interpretati dal mercato come co-sti massimi sostenibili, non ci sono più acquisti a prezzisuperiori a quelli indicati dai costi standard dell’autorità. Ai costruttori questa è sembrata una indicazione tale dacondizionare le consuete dinamiche del mercato, ma suquesto sono stati rassicurati da una comunicazione del-l’autorità per la concorrenza. Quindi la procedura cheprevede l’introduzione di costi standard per prodotti suiquali non esiste la possibilità di una verifica storica, nédi una verifica sui prodotti già istallati non incide sullaconcorrenza: non resta che attendere l’offerta da partedei fabbricanti che hanno prodotto all’autorità i prezzisu cui sono stati basati i costi standard, per procedere al-l’installazione degli smart meters.L’articolo 3 della delibera 28 concentra la propria atten-zione sui risparmi che si possono ottenere sul Gruppo diMisura, tuttavia il Gruppo di misura è solo un elementodel processo di elaborazione dei dati di misura che de-ve essere adeguato ai nuovi sistemi di misura; questo pro-cesso riguarda l’intera catena della misura e l’organiz-zazione dell’impresa che provvedere alla raccolta e al-l’elaborazione dei dati.La razionalizzazione dei costi deve riguardare, per esem-pio, l’efficienza dei flussi dei dati, la conseguente ge-stione degli stessi: dalla gestione dei dati alla produzio-ne, alla lettura, elaborazione finale e comunicazione alcliente. Lo strumento di misura e di conversione dellamisura non può essere considerato l’unico fattore sulquale gravare la riduzione dei costi.

Implementazione degli smartmetering nel settore gas

ANIMA/ACISM

Page 48: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

46 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

ANIMA/ACISM

4. mancato riconoscimento dei comportamenti virtuosi de-gli operatori che hanno già sostituito molti misuratori construmenti nuovi, e, implicitamente, promozione deglioperatori che fino ad oggi hanno sostituito pochi misu-ratori. In realtà questo punto non risulta esplicitamentenella delibera dell’autorità, ma è stato esposto dalla stes-sa in incontri successivi tra l’autorità e gli operatori. L’autorità non ha dato rilievo all’impegno dei distributo-ri che hanno voluto dare un contenuto alla legge99/2009. I distributori che nulla hanno fatto, possonoprovvedere entro il 2018;

5. proposta della sperimentazione della lettura multiservi-zio, quando ancora mancano alcuni degli elementi ne-cessari per la telelettura dei soli misuratori gas.

L’introduzione di questi nuovi elementi è stata inevitabil-mente letta come un cambiamento o un ampliamento de-gli obiettivi originali, che non favorisce la concentrazionedell’impegno industriale e degli investimenti verso obietti-vi che dovrebbero essere certi e determinati, invece favori-sce lo stallo e la dispersione delle energie.Per questo un discorso sulle tecnologie risulta difficile daaffrontare, con gli obiettivi da raggiungere che continua-no ad essere messi in discussione. Potremmo anzi dire chela tecnologia viene considerata, dalle ultime delibere, co-me un fattore astratto dalla realtà, cioè senza una attentavalutazione delle implicazioni e delle capacità industria-li necessarie e di implementazione sul territorio italiano,

che non è quello della Gran Bretagna o francese: realtànon comparabili con quella nazionale, per conformazio-ne del territorio, frammentazione degli operatori, il rap-porto instaurato tra fabbricanti di strumenti, distributori eautorità. Certamente ci sono stati ritardi nell’attuazione della deli-bera, ma molti buoni risultati sono stati ottenuti per quan-to riguarda i calibri destinati alla misura industriale, e il pro-cesso per proseguire aveva la necessità non di nuove nor-me o idee, ma di norme meno soggette alle più diverse in-terpretazioni.Probabilmente un intervento diretto e mirato dell’Autoritàalle cause reali e potenziali di ulteriori ritardi nella attua-zione della delibera sarebbe stato più utili agli operatori. Quanto siano vere queste considerazioni, lo prova la si-tuazione confusa e incerta che, di nuovo, si è determinata,con un sostanziale stallo del mercato.A tutto ciò occorre aggiungere la nuova organizzazione del-le verifiche periodiche che per quanto riguarda il gas è inattesa di due provvedimenti ministeriali: il primo che ri-guarda gli strumenti di misura MID, dopo i tempi certi del-l’esame presso la Commissione europea, sta subendo i tem-pi incertissimi dell’iter burocratico nazionale; il secondoche riguarda gli strumenti nazionali, il codice della metro-logia, ma anche di questo non conosciamo i tempi di pub-blicazione. Questi provvedimenti dovranno conciliarsi con una tecno-logia in evoluzione e con un’organizzazione amministrati-va che sta ancora formandosi. ❒

Un nuovo accordo per l'export e il rafforzamento all’estero

Nove miliardi per spingere le Pmi

Una rete di finanziamenti rafforzata per rendere piùcompetitive le imprese italiane sui mercati esteri con-

sentirà di sostenere 40 operazioni di export e internazio-nalizzazione per un valore complessivo di oltre 9 miliardi.È questo l'obiettivo della nuova alleanza nata con l'accor-do firmato ieri a Roma tra il direttore generale di Abi, Gio-vanni Sabatini, e gli amministratori delegati di Cassa depo-siti e prestiti, Sace e Simest, Giovanni Gorno Tempini, Ales-sandro Castellano e Massimo D'Aiuto che proroga di un an-no (fino al 6 aprile 2013) il sistema Export banca.Un sistema creato nel 2010 attraverso una convenzione traCdp (con una dotazione iniziale di 2 miliardi) e la Sace, lasocietà controllata dal ministero dell'Economia che garan-tisce il credito all'esportazione assicurando gli investimen-ti esteri (34 miliardi di operazioni assicurate in portafoglionel 2011, in crescita del 5,4% annuo) e che lo scorso an-

no ha visto l'ingresso anche dell'Associazione bancaria ita-liana.Ora lo strumento sarà integrato dall'intervento della Sime-st (Società italiana per le imprese all'estero) attraverso un'a-zione di abbattimento degli interessi sui crediti. Non solo.Mentre finora il sistema di finanziamenti Export banca - at-traverso il canale diretto della Cassa depositi e prestiti op-pure attraverso l'intermediazione delle banche - è stato ar-ticolato su due linee di azione, il credito all'acquirenteestero o quello all'impresa, la convenzione punta anche aoperazioni in compartecipazione con le banche, ancheestere, per la quota non coperta, al rifinanziamento di ope-razioni già in essere e a operazioni in dollari Usa oltre chein euro.

Fonte “Il Sole 24 Ore”

ECONOMIA

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Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 47

FIERE, CORSI E CONVEGNI

In quattro giorni accreditati più di 150 mila visitatori profes-sionali, cresciute le presenze dall’estero.L’affluenza degli operatori provenienti dall'estero confermala grande vocazione internazionale della manifestazione.Già numerose le conferme per il prossimo appuntamento, incalendario dal 18 al 21 marzo 2014 sempre in Fiera Milano.

Mostra ConvegnoExpocomfort guarda al 2014

L’edizione 2012, che si è tenuta in fieramilano dal 27 al30 marzo, ha registrato 155.301 operatori professiona-

li, con un incremento del 5,8% della quota di operatoriesteri pari a 35.342 visitatori, provenienti da 136 paesi. Piùin dettaglio, sono cresciute le presenze da parte di alcunidei mercati strategici, come Polonia, Russia, Romania, Tur-chia, Brasile, Marocco ed Egitto ma al contempo c’è statoun incremento anche delle partecipazioni da alcuni paesitradizionali come Germania, Francia, Regno Unito, tutti glialtri paesi sono in linea con la precedente edizione. “Credo che possiamo, a pieno titolo, definire il risultato diMCE 2012 un traguardo importante, afferma MassimilianoPierini (Business Unit Director Reed Exhibitions Italia), tan-to più che la manifestazione si è svolta su quattro giorni an-ziché cinque a conferma quindi che la scelta di concentra-re l’evento dal martedì al venerdì è stata ben accolta sia da-gli espositori sia dai visitatori. Punto di forza di MCE 2012è stata la ricca offerta espositiva delle 2122 aziende di cui881 estere, rappresentative di 58 paesi, che ha permesso unapanoramica a 360 gradi su quanto il mercato è in grado diproporre in tema di valo-rizzazione e risparmioenergetico. Il successo diquesta MCE è da attribui-re anche agli sforzi e agliinvestimenti delle azien-de espositrici che, si sonopresentate con prodottiveramente innovativi intutti i comparti: dal con-dizionamento alla refrige-razione, dal riscaldamen-to all’attrezzeria e com-ponentistica, dalla tecni-ca sanitaria alla rubinette-ria e al mondo bagno, dalsolare termico alla coge-

nerazione, dalle biomasse al fotovoltaico”. Come sempre il lay-out espositivo ha aiutato l’operatoreprofessionale a incontrare gli espositori di interesse e allostesso tempo a partecipare a convegni, corsi ed eventi. Pie-no successo, infatti, per l’ampio e articolato programma diconvegni dedicato a “Zero Energy 2020:verso l’integrazio-ne”, con 2642 operatori che hanno affollato sia i tre con-vegni istituzionali, che i 20 organizzati delle principali as-sociazioni di settore partner di MCE, contribuendo a viva-cizzare il dibattito culturale e scientifico da sempre fiore al-l’occhiello della manifestazione. Un tema unico declinatoin un calendario molto articolato di incontri, fra i quali hariscosso particolare attenzione Fce, Forum sulla Certifica-zione Energetica degli Edifici – organizzato in collabora-zione con Cti – Comitato Termotecnico Italiano nel corsodel quale è stato presentato l’aggiornamento sullo stato del-le certificazioni energetiche nel nostro paese. Grande interesse per la seconda edizione di “Percorso effi-cienza & innovazione” e “Verso la Classe A 2012”, le dueiniziative organizzate con il prezioso contributo del Comi-

tato Scientifico NextEnergy presieduto dal Po-litecnico di Milano Di-partimento Best, che han-no guidato il pubblico dioperatori nella ricerca diquanto più innovativo ilmercato propone in ma-teria d‘innovazione tec-nologica per la realizza-zione di progetti ad altaefficienza energetica. Inparticolare, una segnale-tica di grande impatto hasupportato i visitatori nel-la ricerca dei 117 prodot-ti e soluzioni di 77 espo-

Svoltasi a Milano dal 27 al 30 marzo scorso, MCE si confermaleader mondiale nei settori dell’impiantistica civile eindustriale, della climatizzazione e delle energie rinnovabili

Foto © Yuri Vazzola - www.yurivazzola.com

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48 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

FIERE, CORSI E CONVEGNI

sitori che facevano parte dellaselezione 2012. Bilancio posi-tivo anche per Verso la ClasseA, l’area-evento allestita, perquesta edizione, nel Foyer delCentro Congressi Stella Pola-re, che presentava una rosa di34 prodotti fra quelli già sele-zionati per “Percorso efficien-za & innovazione” rappresen-tativi delle migliori tecnologieimpiantistiche offrendo cosìun’opportunità unica per con-frontarsi con la progettazione a basso impatto ambientale.Riscontro più che positivo anche per gli eventi organizzatinell’aula workshop, adiacente a Verso la Classe A, dove leaziende espositrici hanno programmato presentazioni adhoc sui prodotti selezionati.Un contributo importante per il successo di MCE 2012 è ri-conducibile a www.mcexpocomfort.it, il sito ufficiale diMCE che nel corso degli anni si è conquistato un posto pri-vilegiato nella comunità on-line, registrando - nel periododa aprile 2010 ad aprile 2012 - 241.974 visite di cui161.923 da 152 paesi esteri e 266.615 visitatori unici perun totale di 1.818,376 pagine visitate. Il sito web offre nu-merosi servizi on-line, per gli espositori, che possono sca-ricare facilmente tutti i documenti necessari a perfeziona-re la loro partecipazione alla fiera ma anche ricerche e ana-lisi di mercato. Per i visitatori, invece, tutte le informazioni

per organizzare la propria vi-sita alla manifestazione e so-prattutto la pre-registrazioneon-line per evitare le code agliingressi. Uno spazio particola-re occupa la sezione “Newsdalle Aziende”, la specialearea nella quale gli espositoripossono inserire, ogni mese,notizie su prodotti, iniziative ecase history di rilievo. Risultati importanti anche perla nuova “App” mobile, scari-

cabile gratuitamente e disponibile per tutte le piattaforme,da Apple ad Android, i download sono stati 3.469 da IOSe 921 da Android confermando così come i nuovi mediastiano diventando un mezzo unico per far si che tutte leinformazioni siano immediatamente disponibili, in ma-niera completa, interattiva e personalizzabile. Ma ancheFacebook e Twitter hanno contribuito a offrire un aggior-namento constante durante MCE con immagini, video ediscussioni. I lavori per MCE 2014 sono già iniziati con successo, sonomolto numerose le aziende che hanno fin da ora riconfer-mato la loro partecipazione, segnale che una manifesta-zione come Mostra Convegno Expocomfort anche in pe-riodi di recessione rappresenta un’opportunità importanteper avere un confronto concreto con il mercato e svilup-pare relazioni one to one. ❒

Bilancio positivo per Fluidtrans Compomac

Sono stati 17.000 gli operatori che hanno visitato Fluid-trans Compomac e Mechanical Power Transmission &

Motion Control, le manifestazioni dedicate a componentie soluzioni per l’industria, che si sono chiuse a Fiera Mila-no lo scorso 11 maggio. Un numero in linea con il passa-to (i cui dati di consuntivo si sommavano a quelli di Bias,la manifestazione dedicata all’automazione industrialeche, a seguito di un riposizionamento strategico, si svolgerànel 2013, secondo un diverso calendario), ma che mostraun crescente interesse da parte dei visitatori stranieri.Gli operatori esteri sono stati infatti il 38% del totale, da 82Paesi – un dato in crescita rispetto al 2010 (erano stati il23%) - mostrando di apprezzare l’alto livello di qualità einnovazione tecnologica dei prodotti italiani che, rispettoall’altro mercato di eccellenza europeo, la Germania, rie-scono a garantire un prezzo molto competitivo.La parola chiave dell’edizione 2012 è stata “innovazione”.Se ne è parlato negli stand dove le maggiori aziende del set-tore hanno presentato le ultime novità in termini di com-ponenti meccanici, nelle Aree dell’Innovazione Applicata,dove centri di ricerca, università e aziende hanno presen-tato prototipi e progetti frutto di ricerca avanzata, ma an-che nei seminari tecnici dedicati all’aggiornamento profes-

sionale di tecnici e progettisti del mondo industriale.Innovazione come leva principale per la competitività del-l’industria europea è stato anche il tema della tavola ro-tonda che si è svolta il 9 maggio, organizzata da Assofluidin collaborazione con Fiera Milano e Hannover Messe econ il supporto di Vdma, in apertura della quale è stato an-nunciato il nuovo accordo tra Fiera Milano e Deutsche Mes-se, che segna un profondo cambiamento nel panorama fie-ristico europeo del settore.I due Organizzatori, infatti, hanno annunciato la nascita diTpa Italia, una manifestazione completamente nuova dedi-cata a trasmissioni di potenza e automazione, che mette afattor comune l’esperienza tedesca con Mda, la biennaledell’azionamento e della fluidotecnica che si tiene nel-l’ambito della Hannover Messe, e quella maturata da FieraMilano con Fluidtrans Compomac e Mechanical PowerTransmission & Motion Control. Tpa Italia, che avrà un format completamente nuovo e unacadenza biennale, sarà uno strumento fieristico all’altezzadelle esigenze dei produttori italiani di componenti e siste-mi di trasmissioni di potenza fluida e meccanica, una effi-cace piattaforma di contatti e di business ma anche di ag-giornamento tecnologico continuo e di innovazione.

Page 51: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 49

EFFE

TTUA

TE

(*) frequenza : A=annuale, B=biennale, T=triennale, QA= quadriennale, QI=quinquennale

PROGRAMMA FIERISTICO DI ANIMA E DELLE ASSOCIAZIONE FEDERATETRACCIA ANNO 2012

DA E

FFET

TUAR

E

data (*) nome sede Associazioni di riferimento26-29 GENNAIO A MACEF PRIMAVERA MILANO FIAC28 FEB.-3 MARZO T IPACK IMA MILANO, Italia ASSOFOODTEC, ANIMA13-15 MARZO A WETEX DUBAI, U.A.E. ANIMA / settori energia-ambiente27-30 MARZO B MCE EXPOCOMFORT MILANO, Italia ANIMA/settori HVAC + energia

(Acism, AquaItalia, Avr,Assopompe,Assotermica, Climgas, CoAer,Imp. Frigoriferi, Italcogen, Ucc)

16-21 APRILE T INTERMAT PARIGI, Francia UCoMESA18-21 APRILE B METEF + Foundeq Europe VERONA, Italia UCIF9-11 MAGGIO A SOLAREXPO + GREENBUILDING VERONA, Italia COAER13-15 MAGGIO B OIL & NON-OIL MODENA, Italia ACISM22-24 MAGGIO A SPS / IPC / DRIVES Italia PARMA, Italia ANIMA - L'Industria Meccanica23-25 MAGGIO B ACCADUEO FERRARA, Italia ACISM, AVR24-27 MAGGIO T EUROCARNE VERONA, Italia ASSOFOODTEC27-30 MAGGIO A IRAN FOOD + BEV TEC TEHERAN, Iran ASSOFOODTEC29 MAG-2 GIUGNO A CTT MOSCA, Russia UCoMESA6-10 GIUGNO B ANKOMAK ISTANBUL, Turchia UCoMESA18-22 GIUGNO T ACHEMA FRANCOFORTE, Germania ANIMA / settori ind. chimica16-21 SETTEMBRE T IBA DUESSELDORF, Germania ASSOFOODTEC25-29 SETTEMBRE A CERSAIE BOLOGNA, Italia AVR2-6 OTTOBRE B F&O Finitura & Oltre (in Bi.Mu) MILANO, Italia UCIF17-20 OTTOBRE A MADE MILANO, Italia ASSOFERMA, ASSOGRIGLIATI,

ASSOSIC, UNAC18-21 OTTOBRE A SAIE BOLOGNA, Italia UCoMESA31 OTT. - 3 NOV. A PCV Expo (Pumps, Compressors, Valves) MOSCA, Russia ASSOPOMPE, AVR, COMPO5-8 NOVEMBRE A THE BIG 5 / MEC / PMV DUBAI, Eau ANIMA, UCoMESA7-10 NOVEMBRE A ECOMONDO RIMINI, Italia ITALCOGENNOVEMBRE A SITP Salon Int.Travaux Publics ALGERI, Algeria UCoMESA27-29 NOVEMBRE B VALVE WORLD DUESSELDORF, Germania AVR27-30 NOVEMBRE B BAUMA CHINA SHANGHAI, Cina UCoMESA / ANIMA settori 'comfort'

LEGENDA SIGLE ASSOCIAZIONI E UNIONIACISM associazione costruttori italiani strumenti di misura; AQUA ITALIA associazione costruttori impianti e componenti per il trattamento delle acqueprimarie; AISEM associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione; ASSOFERMA associazione nazionale fabbricanti serratureferramenta maniglie; ASSOFOODTEC associazione italiana costruttori macchine, impianti e attrezzature per la produzione, la lavorazione e laconservazione alimentare (costituita da: ACOMAG associazione costruttori macchine arredamenti attrezzature per gelato - COMACA costruttori macchineper la lavorazione delle carni - UCIMAC costruttori macchine per caffè espresso ed attrezzature per bar - UCMA costruttori macchine per l’industriaalimentare - unione costruttori affettatrici, tritacarne e affini - unione costruttori impianti frigoriferi); ASSOGRIGLIATI associazione nazionale tra i produttoriitaliani di grigliati elettrosaldati e pressati in acciaio e leghe metalliche; ASSOPOMPE associazione italiana produttori pompe; ASSOSIC associazioneitaliana fabbricanti e commercianti prodotti antinfortunistici; ASSOTERMICA associazione produttori apparecchi e componenti per impianti termici; AVRassociazione italiana costruttori valvole e rubinetteria; CICOF comitato italiano dei costruttori di forni industriali; CLIMGAS associazione costruttori edistributori di apparecchiature a gas per la climatizzazione; COAER associazione costruttori apparecchiature ed impianti aeraulici; FIAC unione fabbricantiitaliani posateria, coltelleria, vasellame, pentolame e affini; ITALCOGEN associazione dei costruttori e distributori di impianti di cogenerazione; UCCunione costruttori caldareria; UCIF unione costruttori impianti finitura; UCoMESA unione costruttori macchine edili, stradali, minerarie e affini; UNACassociazione costruttori di infissi motorizzati e automatismi per serramenti in genere

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50 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

RECENSIONI

REPUTAZIONE,APPRENDIMENTOE INNOVAZIONENELLE IMPRESE.Il ruolo delleonline community

Claudio DossenaEd. Franco AngeliEditore, 2012Euro 25,00

Già più di duemila anni fa Seneca soste-neva che "le idee migliori sono proprietà ditutti". Il presente volume nasce con l'o-biettivo di definire il ruolo informativo chepossono svolgere per un'impresa le onlinecommunity, concepite quali "luoghi" in cuirisiede una conoscenza diffusa tra i mem-bri che vi partecipano. Il lavoro mira a leg-gere e interpretare in chiave organizzativaalcune implicazioni per le imprese deri-vanti dal sempre più massiccio utilizzo del-le online community da parte dei lorostakeholder,Le implicazioni a cui si fa riferimento so-no riconducibili a fenomeni derivanti dal-l'introduzione in impresa di una logicacommunity-based nella gestione delle re-lazioni.Claudia Dossena ha conseguito il dottora-to di ricerca con una tesi su web commu-nity, web corporate reputation e apprendi-mento organizzativo presso il Dipartimen-to di Ricerche Aziendali dell'Università de-gli Studi di Pavia.

ISOLATORISISMICIPer edifici esistentie di nuovacostruzione

Dora Foti, MicheleMongelliEd. Dario FlaccovioEditore, 2011Euro 48,00

L’isolamento di base rappresenta un’effica-ce strategia di protezione sismica delle co-struzioni basata sul concetto di controllopassivo delle vibrazioni.Dopo anni di sperimentazioni in laborato-rio e applicazioni pionieristiche, gli isola-tori sismici sono oggi considerati in ogniparte del mondo alla stregua di comunielementi strutturali cui è demandato il par-ticolare compito di deviare l’energia in in-gresso nella costruzione attraverso l’incre-mento del periodo proprio e dello smorza-mento.Il presente libro raccoglie i principi fonda-mentali, i criteri di progettazione e i detta-gli costruttivi indispensabili per l’imposta-zione di progetti di strutture.L'ingegneria antisismica non vede sistemapiù all'avanguardia. Il Giappone è ovvia-mente il più grande costruttore di edificiisolati alla base. Dopo anni di sperimenta-zioni in laboratorio e applicazioni pionie-ristiche, gli isolatori sismici sono oggi con-siderati in ogni parte.

TOTAL FLOWMANAGEMENTKai Zen perl’eccellenza nellasupplì chain e oltre

Euclides A. CoimbraEd. Guerini eAssociati, 2012Euro 38,00

In un periodo di turbolenza economica, laproduzione manifatturiera costituisce an-cora la base imprescindibile delle econo-mia più solide nel mondo. Per essere competitivi non basta de loca-lizzare o tagliare i costi, ma occorre met-tere in campo strategie diverse per cono-scere sempre meglio i bisogni dei clienti,migliorare continuamente i prodotti ed in-vestire in innovazione e crescita.A oggi il Toyota Production System è il mo-dello più efficace per realizzare questiobiettivi e supportare la strategia.Euclides A. Coimbra è riuscito in questa sfi-da, annoverando decine di esperienze disuccesso realizzate dai consulenti KaizenInstitute in tutto il mondo e nei più diffe-renti settori industriali.È nato così il più completo manuale di-sponibile anche in italiano, indispensabileper acquisire una conoscenza profondadelle tecniche e allenarsi ad affrontare ilcambiamento.

FINANZA E REGOLAZIONENEL SETTOREIDRICO.Vol. I

A cura di AmedeoAmatoEd. Franco AngeliEditore, 2011Euro 17,00

Nel volume The Economics of the Water In-dustry: Technology, Ownership and Effi-ciency pubblicato dalla Fondazione Amganel 2005 venivano messe a punto una se-rie di questioni metodologiche sull'econo-mia del settore idrico attinenti, tra l'altro,le implicazioni in termini di efficienza pro-duttiva e di efficienza allocativa di alterna-tivi assetti istituzionali e organizzativi delsettore. Le ricerche presentate in questo volume,rientrano più specificatamente nel proget-to "finanza e regolazione nel settore idrico"interamente affidato a studiosi italiani.L’industria idrica necessita di ingenti risor-se finanziarie secondo modalità partico-larmente articolate, e ciò richiede l’ado-zione di forme di finanziamento innovati-ve e flessibili in funzione delle moltepliciesigenze del settore. Nel contesto del pro-getto “finanza e regolazione nel settoreidrico”, il volume analizza in modo detta-gliato queste diverse tipologie di innova-zioni finanziarie.

TANTE ITALIEUNA ITALIA.Dinamicheterritoriali eidentitarie.

A cura di C. Muscarà,G. Scaramellini, I. TaliaVol. III: Terza Italia.Il peso del territorioEd. Franco Angeli

Editore, 2011, Euro 26,50

Frutto dello sforzo collettivo dei migliorigeografi italiani, il volume presenta una ri-sposta ai quesiti su ciò che resta oggi dellaquestione settentrionale, della Terza Italia,del Mezzogiorno, e soprattutto sui nuovi etanti microcosmi che sembrano adessoprevalere. Che cosa è cambiato nell'eco-nomia e nel paesaggio urbano del nostroPaese nel mezzo secolo che va dagli anniSessanta del secolo scorso ai nostri giorni?Quali ricadute hanno avuto i cambiamen-ti intercorsi sulla geografia economica delPaese?La serie di volumi Tante Italie UnaItalia risponde a questi quesiti attraversouna trentina di saggi di alcuni dei più au-torevoli geografi italiani. Articolata in quat-tro volumi autonomi, l'opera verifica perciascuna delle Italie di quella tripartizioneche cosa sia avvenuto dell'articolazioneterritoriale del mondo della produzione edell'urbanizzazione, tracciando il panora-ma del paesaggio attuale.

ASCOLTARE IL SILENZIOManuale disociologia dellacomunicazione

Mauro MiccioEd. Franco AngeliEditore, 2011Euro 23,00

La comunicazione ha bisogno del silenzio,almeno quanto della parola. In una societàin cui tutti parlano, tutti tentano di espri-mersi sovrapponendo la propria voce aquella degli altri il rischio dell'incomuni-cabilità cresce a dismisura. Perché la co-municazione vada a segno c'è bisogno diascolto, riflessione e solo successivamentedi una risposta. In una parola, c'è bisognodi silenzio.Anche il silenzio è messaggio. Il silenzio èuna pausa significante nel processo comu-nicazionale. Consente di ascoltare. L'a-scolto è l'elemento più importante nelloscambio comunicazionale, vero "file re-corder".Nel testo vengono esposti e analizzati iprincipali aspetti della materia, dalle teo-rie e dai modelli di comunicazione deli-neati nel Novecento alla svolta che le ap-plicazioni del web hanno impresso a di-namiche sociali consolidate nel tempo. Unmanuale di comunicazione completo epuntuale.

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Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 51

NEWS

Ventole a pale curve

La nuo-va li-

nea div e n t o l e“ S e r i eCRE” del-la Boschi-ni è rivol-ta al mercato dei motoventilatori conmotore a rotore esterno, costruzionicompatte e ad alto rendimento in li-nea con le nuove normative di resaenergetica sulle apparecchiature elet-triche in vigore dal 2013. In accop-piamento a un motore a rotore ester-no tramite flangia o all’asse, le nuoveventole possono essere utilizzate inmolteplici settori in campo domesticoma soprattutto in campo industriale:ventilatori e aspiratori, impianti diaspirazione fumi, impianti di clima-tizzazione centralizzati, ventilatoriper raffreddamento di macchinari ecc.Il mercato italiano si sta preparando aquesto tipo di soluzione mentre inmolti paesi europei e del mondo ilmercato è già pronto e la richiesta stacrescendo. Boschini è il primo co-struttore italiano di questa particolaretipologia di ventole.

www.boschini.it

Nuovi tornelli

Came, azienda leader nel settoredell’automazione, della sicurez-

za attiva e del controllo degli accessiautomatici, presenta “Saloon40”, ilnuovo tornello a battente motorizza-to, dal design compatto, innovativo efunzionale. Progettato per gestire ilcontrollo degli accessi in ambienti digrandi dimensioni (centri commercia-li, aeroporti, ospedali ecc.) e dove ipassaggi sono veloci e frequenti, que-sto tornello offre prestazioni elevate,consentendo di liberare il varco mol-to rapidamente grazie all’anta che si

apre in un solo secondo.Caratterizzato da una struttura in allu-minio con finitura inox satinato, hauna corona luminosa, integrata nel-l'automazione che segnala il movi-mento dell'anta e il relativo stato difunzionamento contraddistinto dalcolore rosso (movimento di chiusura),verde (apertura) o azzurro (segnala-zione di preavviso di richiusura del-l’anta), mentre un segnale acusticoconsente di tenere costantemente sot-to controllo il passaggio delle perso-ne, indicando eventuali tentativi diapertura forzata. L’apertura dell’antapuò essere attivata a distanza con unradar integrabile oppure mediante tes-sera transponder, tessera magnetica,pulsanti o fotocellule. Completa l’of-ferta di selezione e delimitazione deiflussi pedonali la linea di transenne aintegrazione modulare con il sistemaSaloon. Veloce e facile da installare,Saloon40 si propone come uno scri-gno di tecnologia che racchiude in so-li 120 mm di diametro la scheda elet-tronica e l'alimentatore. Il tornello èdotato di un motore a encoder a 24 Vc.c. che permette una facile gestionedelle fasi di rallentamento dell’anta ela rilevazione degli ostacoli. In caso diblack-out consente, inoltre, l'aperturamanuale, sia in entrata che in uscita.Disponibile con due tipi di anta, da900 o 1200 mm di lunghezza, Sa-loon40 è stato progettato anche nellaversione a doppio battente, per gesti-re anche varchi pedonali di dimensio-ni particolarmente ampie.

www.came.it

Bollitori per acquasanitaria

Inuovi bollitori “Bollyterm HP” diCordivari sono dei preparatori di ac-

qua calda sanitaria termodinamicicorredati di pompa di calore aria-ac-qua. La gamma comprende versionipredisposte per utilizzi con circuitosolare termico che consentono quindidi sfruttare contemporaneamente duefonti rinnovabili: solare termico edenergia prelevata dall’ambiente dallapompa di calore. Questo consente diridurre il ricorso a fonti energetichenon rinnovabili a meno di un terzodella quota non fornita dal sole e quin-di a meno del 10% del fabbisogno to-

tale. Inoltre, utiliz-zando energia elet-trica provenienteda un impianto fo-tovoltaico è possi-bile realizzare unsistema di produ-zione di acqua cal-da sanitaria com-pletamente “ver-de”, che dipende al100% da fonti ener-getiche rinnovabili.

www.cordivari.it

Unità di controllo per rilevazione di gas

“Multiscan++S2” della Sensi-tron è la sigla di una serie di

unità di controllo per la rilevazione digas progettate per soddisfare le diver-se esigenze del mercato. Sono corre-date da un software specifico che lerende idonee all’utilizzo in impiantiSIL2. Le unità permettono di gestire si-multaneamente fino a 256 rivelatori digas, che possono essere sia indirizza-bili e quindi collegabili direttamentesui loop, sia di tipo analogico 4-20mA, collegati tramite moduli remoti a8 ingressi STG/IN8-S. L’architetturadel sistema prevede 8 relè reimposta-ti a bordo macchina e la possibilità diampliare le uscite con ulteriori 256open collector, tramite moduli remotiSTG/OUT 16-S, ai quali è possibilecollegare schede a 8 relè qualora i relèfossero preferibili agli O/C.Altre caratteristiche tecniche sono:memoria eventi consultabile da di-spaly oppure scaricabile su PC; portaseriale RS232 per collegamento a PCper la programmazione e la gestionedel sistema; porta parallela per il col-legamento a una stampante.

www.sensitron.it

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52 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

NEWS

Software per modelli 3D

Intergraph presenta “SmartPlantFreeView”, prodotto software con

licenza d’uso gratuita che utilizza ilformato VUE per consentire agliutenti la visualizzazione e la naviga-zione di modelli 3D Intergraph e laconsultazione delle proprietà asso-ciate ai componenti e agli elementimodellati. Il software è in grado di aprire qual-siasi progetto realizzato con Inter-graph SmartPlant 3D e SmartMarine3D e pubblicato come file VUE. L’utente può quindi esplorare il mo-dello in ambiente 3D (sia una nave ouna struttura offshore) e selezionareogni oggetto visualizzato per accede-re ai valori delle informazioni ad essoassociate attraverso il pacchettoMDB2.Per la produzione dei formati VUE apartire da progetti realizzati conSmartPlant 3D, SmartMarine 3D o al-tri software, è disponibile il prodottoSmartPlant Review Publisher, checonsente la visualizzazione sia attra-verso il nuovo SmartPlant FreeView,che con il consolidato SmartPlant Re-view di Intergraph.Il viewer gratuito VUE è fornito di unset completo e innovativo di comandiper il controllo della navigazione, co-sì semplici da utilizzare che consen-tono l’accesso a modelli 3D comples-si anche agli utenti meno esperti. Tra questi la visualizzazione dell’assedi orientamento della vista, che aiutal’utente a mantenere il controllo sulladirezione, e il comando per la misuradella superficie, che permette di vi-sualizzare con precisione le distanzetra gli oggetti. Anche la navigazione mediante ta-stiera è estremamente semplice.

www.intergraph.com

Climatizzazione peredifici di medie-piccoledimensioni

LG Electronics (LG) presenta Multi VIII Solo, sistema di condiziona-

mento pensato appositamente per ap-plicazioni in edifici di medie e picco-le dimensioni. È dotato di tecnologieavanzate, come il compressore BL DCinverter e il circuito frigorifero otti-mizzato che, insieme, garantisconoefficienza energetica superioreall’11% rispetto a compressori AC in-verter. I valori di EER e COP si attesta-no a 4,04 e 4,23 in raffrescamento eriscaldamento. Il sistema è molto fles-sibile e può essere combinato con dif-ferenti unità interne, tanto che è pos-sibile connettere fino a 20 unità inter-ne a una unità esterna. La varietà diterminali interni consente inoltre unagrande varietà di opzioni a livello diconfigurazione e progettazione per ri-spondere specificamente alle esigen-ze dei vari spazi interni. È possibilesfruttare l’unità esterna di sino al130% della sua capacità nominale per

creare innumerevoli combinazioni. Anche dal punto di vista dei costi diesercizio, dell’installazione e manu-tenzione, Multi V III Solo offre dei be-nefici, in particolare in termini di ri-sparmio di tempo. Il sistema è infattiin grado di condurre test automaticiper controllare e comunicare imme-diatamente eventuali problemi con-nessi con l'installazione e il funziona-mento, garantendo in questo modomassima affidabilità e riducendo iltempo necessario per l'installazione ela manutenzione.

www.lg.com

Sistema di produzioneflessibile

“Multi Level System” (MLS) del-la Fastems è un sistema che

soddisfa qualsiasi esigenza di produ-zione, grazie alla libera configurabi-lità dei suoi moduli standardizzati.Può essere attrezzato con un numerovariabile di stazioni di carico e palletmacchina e può ospitare centri di la-voro di diversi tipi caratterizzati dapallet di diverse dimensioni e altezzeoltre a qualsiasi dispositivo ausiliario. I sistemi MLS possono essere dotati dicelle robotizzate integranti robot Fa-nuc per le funzioni di autoload e perla sbavatura robotizzata o di un’ampiagamma di macchine azio-nate manualmente e siste-mi per la gestione dei ma-teriali.La possibilità di prevedereun numero variabile di li-velli per l’immagazzina-mento di materiali e pro-dotti finiti permette di co-niugare un’elevata capa-cità di stoccaggio con uningombro ridottissimo,

mentre la navetta a doppio montanteDouble-Mast Stacker Cranes (DMC)consente la movimentazione dei pal-let ad alta velocità e può spostare ca-richi fino a 10.000 kg. Il Supervisoredi produzione MMS Enterprise garan-tisce un impiego efficiente e flessibiledel sistema, rendendo MLS adatto tan-to alle grandi produzioni quanto allelavorazioni di quantità ridotte di pez-zi.Fastems Srl è la filiale italiana di Fa-stems Group, multinazionale finlan-dese leader a livello mondiale nellaprogettazione e produzione di SistemiFlessibili di Produzione (FMS) e CelleRobotizzate (RPC).

www.fastems.com

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54 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

NEWS

Pompe di calore a gas

Dal 1978 Tecnocasa Climatizza-zione opera nel settore della cli-

matizzazione e del risparmio energe-tico, raggiungendo nel 2000 il presti-gioso traguardo di diventare unico di-stributore europeo delle pompe di ca-lore a gas (GHP) di Aisin, azienda delgruppo Toyota. Le GHP Aisin hanno lo stesso princi-pio di funzionamento di un normaleclimatizzatore elettrico (EHP), soloche i compressori vengono azionatida un motore endotermico alimenta-to a metano o GPL rivoluzionando ilmondo della produzione energeticaper ogni tipo di edificio. Il motore del-le GHP Aisin è stato progettato e svi-luppato nei laboratori di ricerca Toyo-

ta appositamente per questo partico-lare utilizzo. Ottimizzando lo sfrutta-mento dell’energia primaria pulita delgas combustibile e di quella gratuitadell’aria, le GHP possono produrrecaldo, freddo e acqua calda per usosanitario, massimizzando l’efficienzae abbattendo le emissioni di CO2.Le GHP si stanno diffondendo semprepiù per la loro elevata efficienza(140%), che comporta un notevole ri-sparmio energetico (nell’ordine di un-40% rispetto a un sistema caldaia-chiller) e, di conseguenza, riduzionedei costi di gestione e dell’inquina-mento atmosferico. Argomenti moltointeressanti in periodo di taglio delleemissioni e riscaldamento globale,che hanno portato Tecnocasa Clima-tizzazione a realizzare un migliaio diimpianti in soli tre anni. Oggi la “serie E” aggiunge ulteriore va-lore alla propria gamma che si caratte-rizza per l’elevato rendimento stagio-nale, la riduzione dell’emissione di

CO2, l’utilizzo dell’energia rinnovabi-le dell’aria e per un nuovo sistema“combination multi”, che dà la possi-bilità di combinare l’azione di dueunità esterne, anche di capacità diver-sa, su un unico circuito frigorifero.Le nuove macchine sono più compat-te (fino al 22%) e leggere (fino al 5%)rispetto ai modelli precedenti. In più,l’ottimizzazione dei componenti prin-cipali ha permesso la riduzione delcontenuto complessivo di gas refrige-rante nell’impianto e il passaggio allaseconda categoria nella classificazio-ne imposta dalla direttiva PED.La nuova GHP serie E introduceun’importantissima novità per i siste-mi ad acqua: la possibilità di modula-re, abbandonando il superato funzio-namento on/off. Le prestazioni del si-stema aumentano notevolmente ai ca-richi parziali e le variazioni di tempe-ratura dell’acqua diventano trascura-bili. In più, il quantitativo d’acqua ne-cessario si può ridurre significativa-mente rendendo spesso superflua l’in-stallazione di un volano termico ag-giuntivo. L’offerta GHP si completa con unaampia gamma di modelli di unità in-terne a espansione diretta e di sistemidi controllo remoto singoli o centra-lizzati che massimizza la versatilità diimpianto. Ne è prova l’elevato nume-ro di unità interne, fino a 63, collega-bili a una singola GHP con una po-tenza complessiva fino al 200% dellapotenza nominale.

www.tecno-casa.com

Cercafughe per gasrefrigeranti

Nella ricercadi perdite di

un impianto direfrigerazione èmolto importanteutilizzare stru-menti precisi edevitare errori poi-ché anche unapiccola perditapuò causare serieconseguenze Il nuovo cercafu-ghe per gas refri-geranti della so-

cietà tedesca Testo,” testo 316-3” è af-fidabile e ha un ottimo rapporto traqualità e prezzo. Le principali caratte-ristiche tecniche dello strumento so-no: sensibilità di 4 g/a (rileva qualsia-si perdita); estremamente facile da uti-lizzare (ha un solo pulsante); azzera-mento automatico per rilevare le per-dite in ambienti contaminati; allarmevisivo e acustico al superamento deilimiti.Lo strumento è conforme alle norma-tive italiane ed europee Dpr 174/06 edEN 14624.

www.testo.it

Interfaccia operatore

Watlow presenta una nuova in-terfaccia operatore di tipo gra-

fico touch screen (OIT, Operator In-terface Terminal), progettata per ri-spondere alle esigenze degli utentiche vogliono dotare le proprie mac-chine di un’interfaccia personalizza-bile. I pannelli operatore, realizzati indue versioni (display da 7 e 10 polli-ci), supportano un ampio set di fun-zioni, inclusa la comunicazione se-riale ed Ethernet con più regolatori.Inoltre, comprendono oltre 30 driverper comunicare con dispositivi Wa-tlow o di terze parti: USB, SD Card,data logging, password di sicurezza esupporto multilinguaggio. Il software di programmazione “SilverSeries EasyBuilder5000” offre un’am-pia scelta di oggetti built-in che lo ren-dono potente e di semplice utilizzo.Le schermate permettono di creare li-brerie personalizzate per l’uso ripeti-tivo. Il software è completato da un si-mulatore online e il collaudo è sem-plificato dal rapido carico e scaricodelle schermate attraverso la portaEthernet.

www.watlow.com

Page 57: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

è la soluzione!

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Page 58: l'Industria Meccanica n. 678, giugno 2012

56 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

NEWS

Unità di trattamentodell’aria

“AirMagic 250HI/RR2/MB” è lanuova unità di trattamento d’a-

ria progettata e realizzata da MessanaAir Ray Conditioning per fornire la mi-glior qualità dell’aria ambientale eun’alta efficienza energetica nelle re-sidenze in abbinamento alla climatiz-zazione radiante. È una sinergia tratecnologie diverse che, unite fra loro,sono in grado di garantire una resa ele-vata dei pannelli

Le principali funzioni dell’unità sono:deumidificazione ad aria neutra cheelimina in estate l’umidità in eccesso;rinnovo e recupero dell’aria viziata inqualsiasi percentuale di miscela conrendimenti del doppio recuperatorestatico in alluminio che possono su-perare anche il 90%; trattamento del-l’aria viziata degli ambienti grazie almodulo bagni solo quando necessarioe in espulsione totale.

www.messana.it

Cuscinetti per motorielettrici

Nel 2008 la Commissione Elettro-tecnica Internazionale (IEC) ha

definito gli standard internazionali diefficienza dei motori. Circa il 90% deiproblemi di perdita di efficienza è do-

vuto a perdite nel ferro, nel rame e al-la perdita per trascinamento, mentrela perdita meccanica dovuta all’attri-to del cuscinetto rappresenta sola-mente il 10%. Nei prossimi anni, conl'introduzione di nuovi standard di ef-ficienza aumenterà anche la richiestadi cuscinetti con perdita di attrito ri-dotta. Al riguardo, NSK ha realizzato cusci-netti per motori ad alta efficienza; gra-zie all’ottimizzazione del design delcuscinetto, la perdita di attrito si ridu-ce del 50%.In pratica, questi cuscinetti garanti-scono elevata efficienza e quindi ri-sparmio energetico dei motori. Sonoconformi non solo agli standard di ef-ficienza JIS dei motori ma anche ai ri-gidi standard IE3 e IE4 definiti dallaIEC. Inoltre, garantiscono grande affi-dabilità in quanto una bassa perdita diattrito consente di operare a tempera-ture basse, aumentando l'affidabilitàanche degli altri dispositivi. Il Gruppo NSK è uno dei maggiori pro-duttori mondiali di cuscinetti, nonchéun fornitore leader di componenti au-tomotive e di prodotti meccatronici.

www.nskitalia.com

Caldaie a pellet

Palazzetti presenta due nuove seriedi caldaie a pellet certificate se-

condo la prEN 303-5:2011 in classe 5:“CT Pro” (nella figura) e “PLZ”.La gamma CT Pro è disponibile in treversioni (CT Pro 24, CT Pro 28, CT Pro35), che assicurano massimi livelli diefficienza. Inoltre, l’ampio e comodoserbatoio contiene fino a 120 kg dipellet, per una lunga autonomia difunzionamento. Sono dotate di bra-ciere autopulente e di un gruppoidraulico formato da trasduttore dipressione, vaso di espansione da 10 li-tri, valvola di sicurezza e circolatore.Inoltre, sulla portina del focolare èpresente un microinterruttore di sicu-rezza. Le caldaie della gamma PLZ (da 12,16, 20 kW) dispongono di caldaia in-terna che avvolge quasi completa-mente la camera di combustione, co-me un ferro di cavallo molto chiuso. Ifumi della combustione attraversano12 tubi scambiatori immersi nell’ac-qua: in questo modo, tutto il calore

prodotto viene ceduto all’acqua cheva all’impianto di riscaldamento. Lacaldaia rimarrà fredda all’esterno,perché non c’è alcuna dispersione.Inoltre, sono dotate di un esclusivo si-stema per il controllo minuzioso del-la combustione, di un innovativo di-spositivo anticondensa brevettato e diun gruppo idraulico composto da cir-colatore, vaso di espansione e valvoladi sicurezza.

www.palazzetti.it

L’offerta Rittal in primopiano ad ACMEI EXPO

Rittal ribadisce la forza della suapartnership con Acmei Sud, uno

dei distributori “channel partner”, ilprogramma che riunisce le principalisocietà partner di Rittal operanti nelcanale distributivo. Questa collabora-

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Giugno 2012 - L’Industria Meccanica 57

zione permette di garantire una pre-senza efficace e capillare sull’interomercato nazionale, grazie allo svilup-po di sinergie commerciali e di marke-ting basate sulle singole competenzee specializzazioni.L’offerta comprende in particolare ar-madi delle serie SE 8, TS 8, CM, CS dapavimento, TE, pulpiti TP, cassette AE,KL, KS, ventilatori-filtro, condiziona-tori blue efficiency e riscaldatori anti-condensa.Rittal SpA è la filiale italiana del grup-po internazionale tedesco Rittal fon-dato nel 1961, leader a livello mon-diale nel settore degli armadi per qua-dri di comando, della loro climatizza-zione e dei componenti per la distri-buzione di corrente elettrica. L’ampia gamma di prodotti offre an-che soluzioni complete per data cen-ter ad alta efficienza energetica. Iclienti di tutti i settori industriali, dal-le macchine utensili agli impianti pro-duttivi, così come quelli del mercatoIT e delle telecomunicazioni, possonoavvalersi delle soluzioni di sistemaRittal.

www.rittal.it

Collettori piani

Icollettori piani “Heliostar 218 S4” e“Heliostar 252 S4” di Roth Industries

sono efficienti e leggeri grazie allastruttura a vasche in plastica. Dispon-gono di quattro raccordi con tecnicadi collegamento a innesto, sono pron-ti per essere collegati e possono esse-re montati senza utensili in modo ra-pido e semplice. Una volta collegato,il sistema può essere all’occorenzascollegato. Ogni collettore viene attraversato dal-la stessa quantità di fluido solare chesi trova in tutti i collettori alla stessatemperatura. Inoltre, il collegamento in paralleloassicura minori resistenze del flusso eun pompaggio efficiente.I collettori piani da 32 e 37 kg Helio-star S4 sono dotati di un'innovativa va-sca in policarbonato, materiale che habuone caratteristiche termiche. Questa vasca conferisce al collettorestabilità, leggerezza e favorisce un uti-lizzo ottimale del calore. La vasca vie-ne prodotta in un corpo unico ed èquindi permanentemente ermetica. È

resistente alla corro-sione, anche in pre-senza di notevoliimpurità nell'aria edi clima marittimoaggressivo. Graziealla colorazionescura, il collettore siadatta esteticamen-te a qualsiasi super-ficie, assicurandouna resistenza ottimale ai raggi UV. La particolare forma della vasca in po-licarbonato termoformata offre all'in-stallatore vantaggi di montaggio e si-curezza. La semplicità di montaggio è data dal-le guide di fissaggio installate sul tet-to che si innestano in modo sicuronelle scanalature predisposte nellavasca. La forma del collettore è idea-le per la tecnica di collegamento a in-nesto in quanto i collettori vengonosemplicemente inseriti nelle guide aC e quindi infilati. Poiché l'installato-re non deve più tenere fermo il col-lettore sul tetto, il montaggio diventapiù facile e più sicuro. L'innesto del-la guida di fissaggio nella vasca delcollettore riduce al minimo la distan-za tra collettore e tetto. Il montaggio

ribassato su tetto ottimizza la stabilitàe contribuisce a un'estetica migliore.La vasca del collettore chiusa riduceil rischio di lesioni in quanto non visono spigoli vivi.Grazie all'innovativo sistema di mon-taggio rapido Roth, vi è un ulteriorevantaggio grazie all'elemento di fis-saggio a morsetto. È possibile fissare icollettori in fila senza l'uso di utensi-li. Già a terra è possibile spingere l'e-lemento di fissaggio nella guida a C eposizionarlo correttamente sul tetto. Icollettori vengono collegati tra lorocon l'ausilio del sistema di montaggiorapido Roth e sono vicini gli uni aglialtri in modo tale da formare visiva-mente un'unità.

www.rothindustries.it

Wilo presente sui dispositivi mobili di Apple

Wilo rende accessibile la tecno-logia delle pompe ad alta effi-

cienza sui dispositivi mobili di Applecon l’applicazione “Wilo Assistant”,destinata a iPhone, iPod Touch, iPad.È così consentito l’accesso a informa-zioni e funzioni sinora disponibili so-lo su documentazioni cartacee o suinternet. Inoltre. permette all’utenteun accesso mirato a informazioni in-tegrali sul prodotto e sul know how.L’applicazione può essere scaricatagratuitamente mediante la funzione“App Store” sul telefonino o su uncomputer.La gamma di funzioni di Wilo Assi-stant comprende: una Guida di sosti-tuzione interattiva per riscaldamentoe pompe di acqua calda secondaria; ilcalcolatore di risparmi energetici intermini di spesa di energia elettrica ed

emissioni diCO2 durantel’uso di unapompa Wiload alta effi-cienza; unpiccolo cata-logo di pom-pe Wilo a mo-tore ventilato;il dimensio-namento del-la pompa se-condo il pun-to di lavoro desiderato; suggerimentiper l’ottimizzazione dei sistemi di ri-scaldamento e di circolazione di ac-qua calda secondari; principi basedella tecnologia delle pompe; la fun-zione “torcia”; il convertitore di unità;informazioni aggiornate per tecnici econsulenti specializzati nella costru-zione di attrezzature tecniche; contat-ti diretti con interlocutori Wilo.

www.wilo.it

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58 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

NEWS

Consumabili per taglioinclinato e robotizzato

Thermal Dynamics ha realizzatouna nuova gamma di consumabili

che offrono elevate qualità di taglioper applicazioni robotizzate e di ta-glio inclinato a basso amperaggio. Lagamma comprende due serie di con-sumabili per taglio inclinato a 15 e 30A con i quali ottenere risultati eccel-lenti anche su materiali molto sottili ea basse velocità di taglio, da usare congeneratore di alta precisione Ultra-Cute torcia robotizzata per taglio al pla-sma XTR. Se la torcia è montata su un

supporto porta torcia a molla, la qua-lità di taglio è confrontabile con i ri-sultati ottenuti con taglio laser.La qualità di taglio su materiali sottilipuò essere ancora migliorata se si usaAutomatic Gas Console, la tecnologiaavanzata di Thermal Dynamics per lagestione del gas. I più recenti profili digestione del gas riducono il tempo ne-cessario a eliminare il gas di preflussouna volta iniziato il taglio, riducendola necessità di eccessivi preliminari emigliorando la qualità di taglio nei ta-gli di corta durata.

www.thermadyne.com

Sistema di condizionamento ad alta efficienza

L’affermata linea dei sistemi di con-dizionamento “VRF” di Toshiba si

rinnova con il nuovo sistema “SMM-Si” che utilizza la tecnologia “tutto in-verter”. I nuovi sistemi sono provvistidi tre compressori Twin Rotary, cia-scuno dei quali è comandato da uncontrollo inverter che ne regola la ve-

locità in modo indipendente rispettoagli altri, con il risultato di erogare inogni istante solo la potenza stretta-mente necessaria e riducendo signifi-cativamente il consumo energetico,ma con elevati rendimenti. In partico-lare, si punta al miglioramento del-l’efficienza durante le fasi di funzio-namento a carico parziale della mac-china che, come noto, incidono note-volmente sul consumo energetico deisistemi di climatizzazione. Grazie al-l’utilizzo di soli compressori inverterquesto obiettivo viene raggiunto, per-mettendo la modulazione in continuodella potenza dal massimo fino a soloil 30% del carico nominale.Il modello da 8HP fornisce il maggiorrisparmio energetico con un cop di4,5. Al carico parziale del 50%, lostesso modello raggiunge rendimentieccezionali di cop di 6,41. I modelli da 14HP e 16HP incorpora-no ciascuno tre compressori ad alta ef-ficienza DC Twin Rotary, la cui velo-cità continua è regolata separatamen-te da tre inverter a controllo vettorialecon tecnologia proprietaria Toshiba.

www.toshiba.it

Sistema radiante con tubo multistrato

Nel settore del riscaldamento siaper costruzioni nuove, sia per

progetti di ristrutturazione e di recu-pero, si osserva una crescente rilevan-za degli impianti a pannelli radianti inquanto sistemi a bassa temperatura. Inquest’ottica, Viega ha ampliato la pro-pria gamma di soluzioni e compo-nenti “Fonterra” con il nuovo tubomultistrato di 16 mm. Il tubo, con spessore 2 mm e fornito in

rotoli da 240 m, è applicabile ai siste-mi a pavimento Fonterra Base 15/17con pannelli a bugne e a FonterraTacker con posa a schema libero e fis-saggio mediante graffe ad alta tenuta.Con la versione Tacker, il tubo multi-strato si rende particolarmente utileper via della sua formabilità, che offreun supporto nell’impostazione dellayout. Anche il sistema radiante a pa-rete, Fonterra Side, indicato per vanicon poca superficie a pavimento ocon soffitti inclinati, può essere at-trezzato con il nuovo tubo multistra-to. Il nuovo tubo multistrato si ag-giunge alle soluzioni di polibutilene,recentemente ottimizzato nella flessi-bilità, e quelle di PE-Xc o PE-RT.

www.viega.it

Deumidificatoritrasportabili

“Deumido Electronic” è il mar-chio di deumidificatori della

Vortice progettati per creare il giustobenessere degli ambienti. Sono com-patti, facilmente trasportabili, adattiper eliminare i problemi dell’umiditàove non è possibile la soluzione dellaventilazione o dove la climatizzazio-ne è sovradimensionata. Vengonoproposti due modelli “Deumido Elec-tronic E10” e “Deumido ElectronicE20” (nellafigura).Le principa-li caratteri-stiche sono:c o m a n d oelettronicodotato di di-splay digita-le; 2 velo-cità conpossibilitàdi selezionare la soglia di umidità am-messa nell'ambiente; timer 24 h; indi-catore tanica piena con avviso sonoroed estraibile (E10 capacità 3,6 litri,E20 capacità 5,5 litri); filtro aria lava-bile; termostato antigelo; limitato im-patto ambientale (gas refrigerante R134a).Il modello E20 ha un’aletta orientabi-le che consente di direzionare versol'alto il flusso d'aria deumidificata.

www.vortice.com

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60 L’Industria Meccanica - Giugno 2012

Per richieste urgenti contattare: [email protected] - [email protected]

Listino prezzi materiale di interesse della meccanica varia (Tabella arancio)ultimo aggiornamento n. 661 – 1° Quindicina di maggio 2012

- pubblicata su L’Industria Meccanica n. 678 (giugno 2012)

Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale (Tabella azzurra) ultimo aggiornamento n. 18 – 26 gennaio 2012

- pubblicata su L’Industria Meccanica n. 664 (gennaio-febbraio 2011)

Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tariffe prestazioni di personaleItalia / estero (Tabella bianca) (1° gennaio 2012)- “settore industria meccanica varia ed affine”- “ settore impianti e componenti di grande dimensione per la produzione di energia”

- pubblicata su L’Industria Meccanica n. 674 (gennaio 2012)

INSERTI ECONOMICI a cura dell’Ufficio Studi ANIMA

attualità tecnica

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economicanormativa

gestionale di settorenovità produttive

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LISTINO PREZZIMATERIALI DI INTERESSE DELLAMECCANICA VARIA N. 661(Piazza di Milano)

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