l'Industria Meccanica 691 - maggio-giugno 2014

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Market Surveillance come proteggere la qualità Logistica, quanto vale Expo? Genoa, port for Lombardy Freno al dissesto l’Europa riparte dall’industria Europe: Industrial Renaissance Focus Automazione A SPS L’ITALIA CHE INNOVA Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano lINDUSTRIAMECCANICA impresa. economia. politica. norme. export. FONDATA NEL 1919 691 MAGGIO GIUGNO 2014 MAGAZINE UFFICIALE ANIMA | CONFINDUSTRIA All’interno: Tabella Listino Prezzi Materiali di Interesse della Meccanica Varia n. 682

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Pubblicazione bimestrale tecnico-economica per gli atti dell'ANIMA, Federazione delle Associazioni Nazionali della Industria Meccanica Varia ed Affine

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l’industria meccanica 691 | 6

L’Industria Meccanica - Pubblicazione bimestrale di ANIMA/Confindustria Registrazione Tribunale di Milano N. 427 del 17.11.73

Direttore responsabileGiuseppe Bonacina - [email protected]

Direttore editorialeAlessandro Durante - [email protected]

Comitato editorialeMichele Bendotti, Giuseppe Bonacina, Sandro Bonomi,

Maurizio Brancaleoni, Alberto Caprari, Alessandro Durante,Paola Ferroli, Andrea Orlando, Mario Salvi

Comitato tecnico-scientificoPierangelo Andreini, Antonio Calabrese, Roberto Camporese,

Pietro Luigi Cavallotti, Alessandro Clerici, Rodolfo De Santis, Marco Fortis, Ennio Macchi, Giovanni Riva, Pietro Torretta, Giuseppe Zampini

RedattoreCarlo Fumagalli - [email protected]

Segretaria di redazioneCinzia Alchieri - [email protected] - Tel. 02 45418.211

Hanno collaborato a questo numero:Federico Cacciatori, Alessandra Castaldo, Roberto Cattaneo, Marcello Zinno

Contributo speciale di: Pierangelo Andreini, Politecnico di Milano,

Daniela Mainini, Presidente Consiglio Nazionale Anticontraffazione

ImpaginazioneAlessia Garbujo e Fabio Lunardon

Responsabile della pubblicitàMario Salvi - [email protected]

Direzione e RedazioneANIMA Federazione delle Associazioni

Nazionali dell’Industria Meccanica Varia e AffineVia Scarsellini 13 - 20161 Milano | Tel. 02 45418.500 - Fax 02 45418.545

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Gestione, amministrazione, abbonamenti e pubblicitàA.S.A. Azienda Servizi ANIMA S.r.l.

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Abbonamento annuo (6 numeri)Italia 80 euro - Estero 110 euro

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Progetto editoriale e grafico ANIMA - L’Industria Meccanica

StampaBonazzi Grafica - Sondrio - www.bonazzi.it

È vietata la riproduzione di articoli e illustrazioni de “L’Industria Meccanica” senza autorizzazione e senza citarne la fonte. La collaborazione alla rivista

è subordinata insindacabilmente al giudizio della Redazione. Le idee espresse dagli autori non impegnano né la rivista né ANIMA e la

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Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana ROC N. 4397

«tecnologià è il nome che diamo alle cose che ancora non esistono»

L o diceva negli anni ’90 Danny Hillis, scienziato e imprenditore informatico, «Una volta che queste

cominciano a lavorare diventano semplicemente com-puter, televisore, telefono o simili». E il discorso è ana-logo se applicato all’Automazione industriale: in questo numero diamo spazio alla tecnologia concreta, che en-tra nei processi produttivi delle aziende e si fonde con la meccanica, quando si coordina con sistemi integrati e crea valore aggiunto. È il Focus Automazione, a cui dedichiamo la copertina, che dal 20 al 22 maggio sarà protagonista alla fiera Sps di Parma.

Apriamo invece questo numero della rivista con un tema molto articolato e valido per ogni settore della meccanica varia: la Sicurezza sul mercato. Hanno scritto per noi Pierangelo Andreini, Ordinario al Politecnico di Milano, mentre per portare un caso pratico ben riuscito abbiamo analizzato il percorso sviluppato per la manu-tenzione dei presidi antincendio. L’Europa gioca un ruolo importante nel secondo Focus di questo numero: dopo 30 anni, infatti, l’industria ma-nifatturiera è stata finalmente al centro di un vertice dell’Ue. Ne parliamo con Antonio Tajani, intervenuto durante Mce 2014 negli spazi Anima, insieme al Vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il Presi-dente di Anima Sandro Bonomi, che hanno individuato in Edilizia ed Energia i settori da cui riprendere il cam-mino per la crescita.

Protagonista della rubrica Expo è poi il settore della Logistica, che vede in occasione della manifestazione un impatto stimato considerevole: abbiamo chiesto agli imprenditori quali misure sono necessarie per non per-dere l’occasione.Notizie di mercato, news dalle aziende, e la rubrica che racconta i 100 anni dell’industria italiana concludono questo numero de L’Industria Meccanica.

La Redazione - @IndMeccanica

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7 | maGGiO GiuGnO 2014

sOmmariO | numerO 691

“Il cambiamento è la legge della vita” (John Fitzgerald Kennedy 1917 – 1963)

editOriaLe | Lotta a una contraffazione globalizzata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

ruBrica | donne e uomini al timone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

FOcus | sicurezza nel mercatocompetitività e mercato, la risorsa trascurata della fiducia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14di Pierangelo Andreini

La certificazione del servizio di manutenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17intervista a Gaetano trizio, ad icimdi Federico Cacciatori

una nuova “Guida Blu” della commissione per leggere le direttive - a new “Blue Guide” from the ec for understanding the directives . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20di Roberto Cattaneo

L ’origine non preferenziale nel “nuovo” codice e nella proposta sulla sicurezza dei prodotti . . . . . . . . . . . . . . 24di Alessandra Castaldo

FOcus | anima a mce 2014#animalounge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

ripartiamo da edilizia e energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

industrial renaissance . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

meccanima, export positivo ma non basta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

100% grandi imprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

FOcus | automazioneL’innovazione rende la tecnologia democratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42intervista a donald Wich, ad messe Frankfurtdi Carlo Fumagalli

sPs iPc drives 2014, la mappa dei padiglioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

innovazione protagonista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

ruBrica | expo 2015Genova, porto di expo per la Lombardia - Genoa, expo’s port for Lombardy . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54di Carlo Fumagalli

anima | PresidentiL’impegno di assotermica per chiarezza e semplificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60intervista a alberto montanini

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65 | ANIMA FOR INDUSTRY

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9 | maGGiO GiuGnO 2014

sOmmariO | numerO 691

iL settOre PrOtaGOnista | anima / ucifLe novità di ucif ospiti nelle sale di Geico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62di Marcello Zinno

eVenti | animaLa politica incontra l’industria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64intervista a Luigi casero, Vice ministro economia

automazione per la sicurezza del macchinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76

anima | speciale centenariocent’anni di industria - Vol. 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65

L’energia a portata di mano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66intervista a massimo messeri, Presidente nuovo Pignone Ge Oil & Gas

mercatO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77cucinare come “sulla pietra”debutto di aventics alla Hannover messe 2014usati come nuovi, la seconda vita dei carrellisiderurgia, dalla rivoluzione industriale a quella informaticainfrastrutture critiche al sicuro con tycoPossibilità di sviluppo delle pompe di calore in europa

neWs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83

recensiOni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91

taBeLLe aranciOListino prezzi materiali di interesse della meccanica varia - n. 682 (aprile 2014) . . . . . . . . . . . . . . . . 93

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11 | MAGGIO GIUGNO 2014

EDITORIALE

Lotta a una contraffazioneglobalizzata

La meccanica soffre di una contraffazione subdola: la non conformità dei prodotti alle Direttive e alle nor-mative nazionali e internazionali, la falsificazione delle certificazioni e la mendace interpretazione delle certifi-cazioni corrette e veritiere.

Sul territorio nazionale, nonostante l’ottimo lavoro dell’Agenzia delle Dogane alle frontiere italiane, entra-no milioni di prodotti meccanici di qualità non garantita anche dai porti del Nord Europa.

Serve implementare un’efficiente e attiva funzione di controllo di mercato, mentre nei Paesi di destinazione dei nostri prodotti è fondamentale poter contare su una rete di monitoraggio costante e sul pieno supporto delle Istituzioni. Anche, e soprattutto, quando le nostre imprese operano a migliaia di chilometri di distanza dall’Italia.

La rinnovata Ice, l’Italian Trade Agency, può essere di grande aiuto alle aziende manifatturiere, in particolare della meccanica. La ricostituzione dei Desk Anticon-traffazione nei Paesi e nelle Aree a maggior presenza italiana rappresenta un importante segnale di atten-zione verso un comparto che ormai rappresenta oltre il 50% del nostro export. Il rafforzamento della proprietà Intellettuale, la riduzione progressiva degli ostacoli al commercio, la verifica di potenziali rischi per i nostri prodotti sono solo alcuni dei fondamentali aiuti di cui tante aziende eccellenti del Made in Italy meccanico hanno estremamente bisogno per continuare a compe-tere e a primeggiare in tutto il mondo.

Oggi la lotta alla contraffazione non deve avere una dimensione localistica, ma deve essere capace di inte-ragire con i mercati verso cui esporta o delocalizza per essere ancora più presente in quel Paese. Anche sul fron-te della Proprietà Intellettuale: la nuova frontiera delle aziende manifatturiere, infatti, è avere in azienda una figura specializzata nell’Intellectual Property Manag-ment competente anche in materia di ostacoli alla com-mercializzazione iniquamente applicati in molti mercati apparentemente aperti al libero scambio di merci e fau-tori della libera concorrenza.

Daniela MaininiPresidente del Centro Studi Anticontraffazione

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l’industria meccanica 691 | 12

ruBrica | donne e uomini al timone

Stefano Frascari è il nuovo Presidente di ReteICT

ReteICT promossa da Unindustria Bologna, ha eletto all’unanimità Stefano Frascari nuovo Presiden-te. ReteICT, l’aggregazione di imprese del settore Information & Communication Technology è

diventata un punto di riferimento per chi punta all’innovazione dei propri sistemi informativi e di telecomunicazione. Frascari con il contributo di tutte le aziende associate, ReteICT ha deciso di incrementare ancora di più i propri sforzi per migliorare i processi delle imprese italiane e incrementarne la capacità competitiva, sviluppando un semplice portale di autovalutazione

gratuita, www.checkupimpresa.it, grazie al quale ogni azienda può liberamente verificare il livello di efficienza dei propri sistemi informatici e evidenziarne i punti di criticità.

Luigi Maggioni alla guida di ThyssenKrupp Elevator Italia

Luigi Maggioni è il nuovo Direttore Generale di ThyssenKrupp Elevator Italia Spa.Una forte campagna di acquisizioni ha portato l’azienda ad essere presente con 20 sedi in 11

regioni nel nostro Paese. La prossimità al cliente e la sempre più spiccata flessibilità sono oggi i punti di forza di ThyssenKrupp Elevator Italia. Luigi Maggioni, 36 anni, Dottorato di Ricerca in Economia Aziendale presso l’Università Federico II di Napoli, dopo un esperienza prima in Audit e poi nel Transaction Services dell’azienda americana PwC, approda a Madrid in Thys-

senKrupp Elevator nel 2007. Dopo un percorso di crescita all’interno del gruppo, nel 2012 è nominato Direttore Finanziario di ThyssenKrupp Elevator Italia SpA.

Marco Ghirardello è il nuovo Direttore Generale Fanuc Italia

A partire dal 1° aprile 2014 le tre divisioni operative CNC, Robot e Robomachine si riuniscono in Fanuc Italia S.r.l. Il nuovo Amministratore Delegato è Marco Ghirardello, già general manager di

Fanuc Turkey. Marco Ghirardello ha iniziato il suo percorso in Fanuc Italia nel 1994. Nel 2007 diventa Direttore Commerciale di Fanuc Robotics Italia e Country Manager per la Turchia. Nel 2012 Ghirardello viene promosso a Direttore Generale di Fanuc Robotics Turkey, e nel 2013 a Direttore Generale di Fanuc Turkey. Ripercorrendo la storia di Fanuc, Marco Ghirardello sot-

tolinea che “Fanuc è il produttore mondiale maggiormente diversificato nel settore della Factory Automation Robot e Robomachines”.

Luciano Brandoni è il nuovo Presidente Federexport

La Giunta di Federexport, riunitasi nei giorni scorsi oggi a Roma in occasione dell’Assemblea della federazione, ha eletto all’unanimità Luciano Brandoni nuovo Presidente di Federexport.

Luciano Brandoni, imprenditore marchigiano, Cavaliere della Repubblica, è titolare del Gruppo Brandoni. Luciano Brandoni vanta una lunga esperienza nell’ambito di Federexport, dove ha ricoperto sino ad oggi il ruolo di Vice Presidente del Presidente uscente Gianfredo Comazzi, e in ambito

confindustriale. Attualmente è anche Presidente della Piccola Industria di Confindustria Marche e componente del Consiglio Centrale di Piccola Industria.

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13 | maGGiO GiuGnO 2014

ruBrica | donne e uomini al timone

Wlady Martino è nuovo Responsabile in Lenze Italia Automation & Consumer Goods

L’organico di Lenze Italia si amplia con l’inserimento di una importante figura professionale, si tratta di Wlady Martino, responsabile delle attività Automation & Consumer Goods. Wlady Martino, provie-

ne da importanti esperienze nel settore dell’automazione industriale, ha ricoperto rilevanti ruoli a livello nazionale in ambito Packaging. L’inserimento di una figura specifica in ambito di Consumer Goods mira ad ampliare le potenzialità di Lenze e delle sue soluzioni Motion Centric Automation in uno dei mercati che negli ultimi anni si sta dimostrando particolarmente strategico. L’interessante

tasso di crescita che questo comparto sta attualmente registrando sono legati alla capacità da parte dei costruttori di macchine per l’imballaggio di rispondere alle esigenze sempre più sofisticate degli End User.

Luca Cardani nuovo direttore Whirlpool Selling Way

Luca Cardani, è il nuovo Direttore Whirlpool Selling Way ed european key accounts (nomina ef-fettiva da aprile). Con una laurea in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano,

Cardani è entrato in Whirlpool nel 1999 e, nel corso degli ultimi 15 anni, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in area marketing. Nel suo nuovo ruolo, Cardani si occuperà anche di coordinare il progetto globale per l’attuazione del Go-To-Market, riportando al vice presidente Centro Europa Whirlpool EMEA (società interamente controllata da Whirlpool Corporation),

Paolo Conte. L’azienda commercializza i marchi Whirlpool, Maytag, KitchenAid, Jenn-Air, Ama-na, Brastemp, Bauknecht e altri importanti brand quasi in ogni paese del mondo.

Esther Berrozpe “Premio Donna 2014 Merito e Talento”

Esther Berrozpe ha ricevuto a Milano il riconoscimento Aldai “Merito e Talento premio Donna 2014”. L’iniziativa nasce dalla volontà del Gruppo donne manager di Aldai di premiare modelli manage-

riali femminili positivi, che rappresentano veri esempi di merito e talento. Esther Berrozpe, presidente di Whirlpool EMEA dal 1° maggio 2013, è stata premiata per la gestione economica. Berrozpe, 44 anni, spagnola, è laureata in Economia & Business Administration all’Università di Deusto a San Sebastian. Entrata in Whirlpool nel 2000, in Spagna come direttore marketing

Iberia, poi nella sede Europea in Italia, ricoprendo i ruoli di brand director e category director per l’Europa, negli Usa, dove è stata vice presidente brands, products & business per il Nord America.

Paolo Bisogni e Agostino Fornaroli nuove nomine per Ailog a Bruxelles

Un importante riconoscimento per la logistica italiana è stato registrato a Bru-xelles, dove Paolo Bisogni, presidente AILOG, è entrato nel board ELA (Eu-

ropean Logistics Association) ed è stato eletto alla carica di vicepresidente dell’associazione. Nella stessa occasione Agostino Fornaroli, vicepresiden-te uscente di ELA (del cui board continuerà a fare parte come auditor) è entrato nel Consiglio Direttivo di ECBL (European Certification Board of

Logistics), l’organismo di certificazione delle competenze logistiche a livello europeo.

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l’industria meccanica 691 | 14

FOcus | sicurezza nel mercato

competitività e mercato,la risorsa

trascurata della fiducia

di Pierangelo Andreini

Nel focus dedicato alla sicurezza del mercato raccontiamo come proteggersi dalle non conformità e con quali mezzi

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15 | maGGiO GiuGnO 2014

FOcus | sicurezza nel mercato

L’ impegno sull’industrial com-pact per riportare la manifat-

tura al centro dell’Europa è un im-perativo anche per l’Italia, orfana di una strategia organica che consenta di rilanciare l’industria e riassorbire il drammatico calo di un quarto della produzione perso durante la crisi. È una priorità assoluta che richiede di azionare tutte le leve possibili con interventi concreti e mirati che agi-scano risolutivamente, eliminando i fattori di criticità che frenano la ri-presa e penalizzano la competitività e l’immagine del Sistema Paese. Tra questi l’inefficace sorveglianza del mercato che sfavorisce la corretta tracciabilità dei beni e ne svantag-gia la qualità, con pregiudizio per le attività produttive non sempre ben considerato dalle autorità preposte.

Per contro la verifica della conformi-tà di manufatti, processi e servizi è un tema di primario interesse per gli operatori del mercato e per le as-sociazioni dei consumatori, perché l’osservanza di requisiti di legge e delle principali normative volonta-rie è una condizione implicita e ob-bligata che sta alla base di una cor-retta commercializzazione.

Di fatto, chi acquista ritiene che se un dato prodotto o servizio viene commercializzato esso ha le cre-denziali per circolare liberamente e possiede, quando necessario, le opportune attestazioni e marcature di conformità. È un presupposto di fondo che dovrebbe essere garantito dalle qualità del mercato, di com-petenza, trasparenza e fiducia, per consentire all’acquirente, sia esso consumatore o azienda, di sentir-si esentato da qualsivoglia verifica del rispetto dei requisiti cogenti in materia di sicurezza, energia, protezione dell’ambiente ecc. Em-blematico di tali esigenze è il mon-do dei servizi, dove ogni utente si rivolge di norma al fornitore senza

alcuna verifica delle credenziali con cui questo opera, specie nei settori a elevata intensità tecnologica. Cre-denziali che peraltro non gli sarebbe facile apprezzare, perché spesso l’u-tente non possiede le competenze e le conoscenze necessarie per valuta-re i requisiti professionali del pro-prio fornitore e si affida al venditore in un rapporto di fiducia, nell’ipotesi implicita che abbia “tutte le carte in regola” per svolgere la sua attività. Tuttavia ora questo patrimonio di fiducia si sta erodendo. Complice la crisi e la rapida evoluzione del qua-dro regolamentare, crescono infatti le violazioni normative, favorite da inadeguate verifiche del possesso dei requisiti per la libera circolazione di beni e prodotti. E ciò con generale pregiudizio sociale ed economico della collettività e del sistema indu-

striale, perché la commercializzazio-ne di manufatti e servizi non confor-mi favorisce la diffusione di prodotti di scarsa qualità, nocivi per la salute e per l’ambiente, oppure non cor-rettamente installati o sottoposti a inappropriata manutenzione, con danni per il consumatore, l’ambien-te e l’economia delle imprese. Queste ultime poi sono particolar-mente danneggiate quando rispet-tano le regole, dovendo competere con concorrenti che, se meno os-servanti, investono meno risorse e possono così proporre il medesimo prodotto o servizio a costi inferiori.Ne sono un significativo esempio le attività di manutenzione dei presi-di antincendio, dove il controllo, la verifica e i connessi interventi per il mantenimento in efficienza di tali

apparati sono talora carenti e non eseguiti a regola d’arte. È una man-canza grave perché, oltre a costitui-re una truffa verso l’acquirente (che paga per un servizio non effettuato o effettuato solo in parte), essa pregiu-dica la sicurezza di edifici, cose e per-sone, in quanto l’impianto, l’estinto-re o la porta tagliafuoco potrebbero risultare non funzionanti in caso di necessità. Ne deriva che gli interes-sati, in particolare negli ambienti di lavoro i Responsabili della Sicurezza a Prevenzione (Rspp), devono assu-mersi il compito di effettuare veri-fiche e monitoraggi sull’affidabilità delle manutenzioni, la cui validità non è più adeguatamente assicurata dal mercato. Un onere aggiuntivo al quale si somma quello di individua-re quali siano le imprese affidabili e dotate di personale competente. In

questo senso appare opportuna la recente iniziativa della Federazione Anima, per il tramite di Uman (As-sociazione nazionale delle aziende della sicurezza e antincendio), di promuovere la diffusione di un pro-tocollo di certificazione volontaria, erogata dall’Istituto di certificazione Icim, per garantire l’affidabilità delle imprese che operano secondo criteri di qualità.

Un secondo esempio è quello della certificazione delle persone e delle imprese che utilizzano gas fluoru-rati a effetto serra. Al proposito la normativa italiana del 2012 attua le disposizioni di uno specifico Re-golamento Europeo del 2006 volto a ridurre e limitare l’immissione in atmosfera di gas climalteranti utiliz-

Necessaria azione coordinata per proteggere l’economia delle imprese

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zati negli impianti di refrigerazione e di soppressione incendi. Questo attraverso la certificazione delle competenze degli operatori e delle modalità operative delle imprese in-caricate delle attività di installazio-ne, manutenzione e riparazione. In forza di tale normativa, dal febbraio dell’anno scorso è stato istituito un registro telematico nazionale nel quale tutte le persone e le imprese operanti con gas fluorurati a effetto serra avrebbero dovuto inizialmen-te registrarsi e successivamente cer-tificarsi. Ad oggi, scaduti ormai da tempo i termini di validità per il re-gime dei certificati provvisori, solo il 63% delle persone e poco più del 10% delle imprese hanno ottenuto il certificato definitivo che ne attesta la rispondenza ai requisiti di legge. In tal modo, stante la prossimità dei mesi estivi, è altamente probabile che molte imprese e i loro addetti, impegnati nell’installazione e ma-nutenzione di impianti di condizio-namento, non saranno in possesso dei requisiti legali richiesti quando andranno ad operare.

Sono due dei tanti esempi dell’am-pio panorama delle infrazioni che le Autorità nazionali dovrebbero contenere attuando compiutamen-te la sorveglianza del mercato loro assegnata. In ciò spesso guidate da precise procedure dettate da Regola-menti Europei, a seguito delle quali dovrebbero comminare nel caso le sanzioni previste per le violazioni accertate. Tuttavia c’è da dire che la crescente complessità del mercato è tale che le Autorità di vigilanza non possono assolvere da sole l’intero compito. A tal fine è necessaria un’azione coor-dinata di tutti gli stakeholder, pro-duttori, consumatori e media, per assicurare l’efficacia applicativa delle procedure regolamentari e tecniche e il loro costante aggiornamento. Innanzitutto le associazioni di cate-

goria, che dovrebbero attuare una campagna di sensibilizzazione degli associati sul corretto rispetto della normativa, se necessario adottando opportuni codici di autoregolamen-tazione. Poi il settore dell’informazione, che dovrebbe diffondere nel mercato le conoscenze necessarie, secondo gli obblighi e diritti che competono ad ogni soggetto, con dettagliate noti-zie, chiare ed aggiornate. Ma anche i privati, che dovrebbero prestare maggiore attenzione all’idoneità delle forniture acquisite, in ciò fa-voriti dalla maggior consapevolezza che deriva da una migliore informa-zione. E, ovviamente, la Pubblica Amministrazione, che oltre a ren-dere disponibili le risorse richieste per i controlli e a pianificarne l’e-secuzione, dovrebbe monitorare lo sviluppo delle certificazioni e delle attestazioni di conformità e, se ne-cessario, aprire tavoli di confronto con le parti interessate per adotta-re le conseguenti azioni correttive. Infine il Legislatore, che dovrebbe verificare la necessità di adeguare i provvedimenti a fronte dell’analisi di quanto avviene sul mercato, ap-portando se necessario le dovute integrazioni o correzioni, che po-trebbero consistere anche solo in semplici accorgimenti. Per esempio, nel caso sopra accen-nato dei gas fluorurati, l’obbligo che il loro acquisto sia consentito solo a imprese in possesso dei requisiti per gestire tali prodotti. Così l’azione dell’operatore economico che com-mercializza gas climalteranti, già oggi tenuto a mantenere registrazio-ni e a fornire relazioni sulle quantità commercializzate, introdurrebbe un automatismo capace di assicurare una piena regolarità nel settore e di attenuare l’onere delle attività di sorveglianza, perché gli operatori non qualificati non potrebbero più rifornirsi di un prodotto essenziale per la loro attività. □

La verifica della conformità dei manufatti è tema primario

Fra gli esempi ben riusciti la manutenzione dei presidi antincendio e la certificazione di persone e imprese che utilizzano F-Gas

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La certificazione del servizio di manutenzioneLo strumento di icim per l’efficienza e la correttezza degli operatori

Federico Cacciatori

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Grazie ad un servizio televisivo andato in onda su Italia 1, durante la trasmissione “Le Iene” è tor-

nato alla ribalta un problema annoso che Uman, l’As-sociazione Nazionale Aziende Sicurezza e Antincendio federata ad Anima, già in passato aveva avuto modo di denunciare la truffa della manutenzioni degli estintori antincendio. In occasione di alcune ultime interviste, il Presidente Uman Gianmario Malnati ha presentato il punto di vista dell’Associazione verso questa particola-re situazione, andando a riassumere le azioni messe a punto dall’Associazione stessa, tramite le quali avviare un processo di crescita virtuosa del comparto delle ma-nutenzioni. Accanto a queste azioni dobbiamo registrare un’iniziativa promossa da Icim SpA., Ente di Certifica-zione nato come Istituto per la certificazione dell’indu-stria meccanica, che di fatto va ad arricchire il ventaglio di strumenti utilizzabili dalle Aziende del comparto per la propria crescita virtuosa.Incontriamo oggi Gaetano Trizio, ingegnere, Ammini-stratore Delegato Icim SpA., per parlare dello schema di certificazione del servizio di manutenzione antincendio.

In quale contesto ci si è mossi per sviluppare lo schema di certificazione del servizio di manuten-zione antincendio?Dobbiamo partire da una semplice ma basilare conside-razione: negli ultimi anni, nei settori, più disparati stia-mo assistendo a una sempre più crescente richiesta di professionalità e competenza, tanto per le figure profes-sionali – chiamate a dimostrare le proprie competenze, conoscenze e abilità – quanto per le aziende medesime, chiamate a dimostrare il proprio modo di operare.Per quanto concerne l’ambito delle figure professionali, quindi, sono stati sviluppati – a seconda della particolare figura – percorsi formativi specifici, propedeutici all’otte-nimento della certificazione.Nel campo aziendale, invece, a parte le ormai consolidate certificazioni del sistema di qualità o del sistema integra-

to di gestione aziendale, non era ancora stato sviluppato, almeno in Italia, uno strumento per valutare l’adegua-tezza tecnica dei processi seguiti dall’azienda.La scelta di intraprendere un percorso nuovo nell’ambito dei servizi di manutenzione antincendio è stata sostan-zialmente dettata dalla constatazione di come questo servizio così diffuso abbia bisogno di un cambio di passo per andare oltre quelle immagini che tutti abbiamo vi-sto su Italia 1. Un cambio di passo perché non dobbiamo dimenticare che in gioco c’è la sicurezza delle persone e delle cose. Mutuando quindi l’esperienza di altri Paesi Europei, nei quali da tempo sono stati sviluppati analoghi schemi, Icim ha studiato, partendo dal know-how messo a di-sposizione da Uman, che da tempo seguiva questo tipo di attività e iniziative, un sistema di certificazione che ha come obiettivo il garantire all’utenza la correttezza delle manutenzioni antincendio.

Quali sono le basi, o meglio, i contenuti di questo schema e quali gli obiettivi? Innanzitutto, questa certificazione – che ricordo è aper-ta a tutte le aziende che eseguono manutenzioni antin-

Intervista a Gaetano Trizio, Amministratore Delegato Icim SpA

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cendio – non deve essere confuso con uno schema fina-lizzato ad una certificazione di qualità, deve piuttosto essere visto come uno strumento, facendo il paragone con quanto avviene per le professioni, per il continuo ag-giornamento delle competenze, delle conoscenze e della abilità dell’aziendaIl primo obiettivo è infatti quello di arrivare a qualificare l’azienda attraverso la verifica dell’adeguatezza tecnica dei processi adottati, l’esame a campione delle revisio-ni eseguite e dei relativi smaltimenti, la coerenza tra le quantità di materiale utilizzato e i volumi di attività gestita. Dal punto di vista operativo, lo schema prevede una visita ispettiva da parte di un nostro tecnico, nel cor-so della quale verrà valutata:• La documentazione generale dell’organizzazione;• La documentazione tecnica del servizio.Sulla base dell’esito della visita verrà quindi stabilito se l’Azienda possa ottenere la certificazione e quindi utiliz-zare il cartellino unico di manutenzione sul quale sarà evidente il marchio Icim di Servizio Certificato e il Qr Code corrispondente e univoco dell’Organizzazione cer-tificata. Naturalmente la certificazione sarà oggetto di sorveglianza programmata.

L’utilizzo di QRcode è uno strumento che sempre più trova spazio sui prodotti di uso comune. Quale può essere il valore aggiunto di un QRcode su un cartellino di manutenzione?QrTify la soluzione sviluppata da Icim si basa sulla tecno-logia Qr code. Tramite QrTify è possibile accertare facil-mente la corrispondenza tra le informazioni contenute nel codice e quanto dichiarato sul cartellino di manuten-zione dell’impianto o documento: tutte le informazioni relative all’azienda certificata vengono associate a un Qr code generato da Icim, che non può essere contraffatto perché criptato e univoco. Tali informazioni sono carica-te su un server e rimangono a disposizione di qualsiasi utente che, tramite una App dedicata, voglia verificare le informazioni inerenti la certificazione dell’azienda che ha eseguito la manutenzione.La soluzione messa a punto da Icim ha l’indubbio van-taggio di certificare la veridicità di prodotti e la tracciabi-lità dei documenti che hanno problemi di falsificazione; di migliorare la gestione documentale dei propri certi-ficati/documenti di accompagnamento oltre al fatto di poter essere applicata a moltissimi settori nel settore industriale. □

Sicurtech Village prossima tappa RomaAppuntamento il 18 giugno prossimo a Roma per la quarta tappa di Sicurtech Village, la mostra-convegno itinerante dedicata alla sicurezza antincendio. Proprio in occasione della tappa fiorentina del Sicurtech Village (il 18 febbraio scorso), promosso da Uman, l’Associazione nazionale delle aziende che operano nel settore della sicurezza e an-tincendio, Icim ha presentato il nuovo schema di certificazione proprietario per verificare che la manutenzione di estintori, idranti, porte tagliafuoco venga eseguita secondo criteri di qualità ben definiti: «La nuova certificazione è una risposta all’aumento delle inadempienze e delle frodi, così come attestano i dati di Uman. La falsa manutenzione degli estintori vale 22,5 milioni di euro all’anno – spiega Gianmario Malnati, Presidente Uman – questo strumen-to rappresenta per tutto il comparto un’opportunità da non perdere e come Associazione, in particolare, abbiamo sposato in pieno l’iniziativa tanto che già alcune nostre aziende associate hanno intrapreso l’iter di certificazione”.

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Dopo quattordici anni dalla pri-ma pubblicazione è stato ne-

cessario rinfrescare i contenuti del-la “Guida Blu” della Commissione. Questa pubblicazione è diventata la chiave di lettura delle intenzioni della Commissione sulla regolamen-tazione della commercializzazione dei prodotti nella Ue.Il suo contenuto, per quanto faccia frequente riferimento alle singole direttive di prodotto, è di indirizzo generale e riguarda, con poche e di-chiarate eccezioni, tutte le normati-ve cogenti di prodotto di fonte Ue.La guida ripercorre la storia dell’evo-luzione della normativa di prodotto nella Ue, ricordando che è con que-sta normativa che la Ue è diventata un mercato unico e libero da vincoli tecnici nazionali di varia natura.La vera novità, la causa della nuova edizione, è stata la pubblicazione dei provvedimenti conosciuti come “New legislative framework for marketing of products” (Nlf) e, per quanto riguarda la terminologia le-gale, il Trattato di Lisbona del 2009.Il Nlf si fonda su tre provvedimenti della Ue emanati nel 2008, le cui di-sposizioni riguardano direttamente le Amministrazioni dei singoli Sta-

una nuova “Guida Blu” della commissione

per leggere le direttive

di Roberto Cattaneo

Dal 2000 una guida per gli operatori

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Corte di Giustizia Ue, interprete del diritto comunitario

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Fourteen years after the first edition, the contents of the Commission’s “Blue Guide” have needed updating. This publication has become the key to reading the intentions of the Commission in regulating product sales within the EU.Its content is of a general nature, though frequent reference is made to the single pro-duct directives. With a few, specified excep-tions, it deals with all mandatory product regulations of EU origin. The guide tells the story of the evolution of product regulations in the EU, reminding readers that these were the regulations which made the EU a single market, free of any kind of national technical restrictions.The real news, behind the new edition, was the publication of measures known as the “New legislative framework for marketing of products” (NLF) and, for the legal termi-nology, the Treaty of Lisbon in 2009.The NLF is based on three EU measures issued in 2008, directly regarding the go-vernments of the single countries called upon to apply them. These measures led to the founding of Accredia, the accreditation body for certification agencies in Italy, and to the creation of a procedure to harmonise definitions used in all product directives. This procedure is currently ongoing.It was the NLF that pressed for coordina-tion of market control activities of the sin-gle countries, to improve the reliability of CE product marking. Only through market control can the content of CE marking, as far as product safety is concerned, continue to be counted as reliable in the marketplace. Without control, unfortunately, the num-bers of those marketing products with false CE marking can multiply.The guide devotes two chapters to innova-tions introduced by the NLF: the accredi-tation procedure and market surveillance.

The Blue Guide and EU product regu-lationsThe blue guide does not have information on all EU product directives. It explicitly states that it excludes the directive on gene-

ral product safety, for which the Commis-sion has produced a special guide, all vehi-cle legislation, REACH and regulations on chemical products and, lastly, regulations on construction products.

The blue guide does not apply to regu-lations on construction productsThese exclusions should be considered with a certain degree of prudence. Firstly, becau-se the guide itself warns readers of its limits - the only true interpretation of community law is given by the EU Court of Justice, the only binding texts for all citizens are those published in the Official Gazette of the EU, while the guide’s function is only of guidan-ce and it has no mandatory content.On the subject of these exclusions, it should be noted that the NLF, for example, has some general content from which no pro-duct regulation is likely to escape. The same may be said for the general principles con-tained in the guide, such as identification of responsibility for marking, putting it into operation and onto the market.The cases where a product regulation, such as that for construction products, is an exception with respect to the contents of authentic interpretation of the guide must be identified in the text of the regulation concerned. Only when the text is clearly in-compatible with the general criteria of the guide does it have content that constitutes an exception with respect to the contents of the guide.An example is offered by the guide itself, where it notes the CE marking on construc-tion products indicates the performance le-vels of a product and has a different signifi-cance from other product directives, which require the CE marked product to conform to certain safety requirements. Therefore the criterion for excluding the interpretation offered by the guide, for one of the product directives, must be detailed and have precise references in the text of the directives. So regulations should not be deprived of the useful contribution given by the guide, unless justified based on the

ti chiamati ad applicarle. Da questi provvedimenti è nato l’ente unico di accreditamento degli enti di certifi-cazione in Italia, Accredia, ed è stata avviata una procedura per l’armo-nizzazione delle definizioni usate in tutte le direttive di prodotto. Questa procedura è tuttora in corso.È stato il Nlf a sollecitare il coordi-namento delle attività di controllo di mercato dei singoli stati, a be-neficio dell’attendibilità della mar-catura Ce dei prodotti. Solo con il controllo di mercato il contenuto, in termini di sicurezza del prodotto, della marcatura Ce, può continuare ad essere considerato affidabile dal mercato. Senza controllo, purtrop-po si possono moltiplicare i soggetti che immettono sul mercato prodotti con una marcatura Ce che non è ve-ritiera. La guida dedica due capitoli alle innovazioni introdotte dal Nlf: procedura di accreditamento e sor-veglianza del mercato.

La Guida Blu e le norme di pro-dotto UELa guida blu non contiene infor-mazioni utili per la lettura di tut-te le direttive Ue di prodotto; dice esplicitamente che sono escluse la direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti, per cui la Commissione ha elaborato una guida speciale, tutta la legislazione sui veicoli, il regolamen-to Reach e le norme sui prodotti chi-mici e infine le norme sui prodotti da costruzione.

La guida blu non si applica alle norme sui prodotti da costruzioneBisogna considerare queste esclusio-ni con una certa prudenza. In primo luogo perché è la guida stessa ad av-vertire i lettori sui limiti di questo testo: la sola autentica interprete del diritto comunitario è la corte di Giustizia Ue, gli unici testi vinco-lanti per tutti i cittadini sono quelli pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Ue, la guida ha una funzione

A new “Blue Guide”from the EC for understanding the directives

A guide for operators since 2000

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indicativa e non ha contenuto ob-bligatorio. Nel caso delle esclusioni è necessario osservare che il Nlf, per esempio, ha contenuti di natura generale a cui sembra piuttosto im-probabile che qualche norma di pro-dotto possa sfuggire, lo stesso si può dire sui principi generali contenuti nella guida, come l’individuazione delle responsabilità sulla marcatura, la messa in servizio, l’immissione sul mercato.I casi in cui una norma di prodotto, come quella concernente i prodotti da costruzione, costituisce un’ec-cezione rispetto ai contenuti di in-terpretazione autentica della guida, devono essere individuati nel testo della norma stessa. Solo quando il testo è chiaramente incompatibile con i criteri generali della guida, al-lora ha un contenuto che costituisce un’eccezione rispetto ai contenuti di quest’ultima.Un esempio è offerto dalla guida stessa, dove ricorda che la marcatu-ra Ce dei prodotti da costruzione è indicativa dei livelli prestazionali di un determinato prodotto e non ha il significato che ha per le altre diret-tive di prodotto, le quali prevedono invece la conformità del prodotto

marcato Ce a determinati requisiti di sicurezza. Quindi il criterio con cui escludere la chiave di lettura offerta dalla guida, nei confronti di una delle direttive di prodotto, deve essere puntale e avere precisi riferi-menti nel testo delle direttive. Que-sto per non privare le norme dal pre-zioso contributo della guida, senza un motivo che si fondi nel testo let-terale dei provvedimenti e, quindi, per non restringere artificiosamen-te l’ambito di possibile applicazione della guida.La pubblicazione della guida è l’oc-casione per riaffermare l’importan-za della marcatura Ce dei prodotti intesa come possibilità di accesso ad un mercato unico europeo, per ricordare che la responsabilità della veridicità della marcatura e quindi della conformità dei prodotti ai re-quisiti previsti dalle norme applica-bili è del fabbricante, del soggetto che immette per primo il prodotto sul territorio Ue.

La complementarietà del diritto nazionaleLa guida, così come il Nlf, richiama la necessità della collaborazione, del coordinamento delle Amministra-zioni di tutti gli Stati perché siano raggiunti gli ambiziosi obiettivi di un mercato unico sempre più libero, anche da prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza.Lo stesso coordinamento deve esi-stere tra l’ordinamento Ue e quello nazionale, per quanto riguarda gli interventi sulle responsabilità degli operatori. Se le norme sulle respon-sabilità previste dall’ordinamento nazionale non sono efficaci e richie-dono tempi troppo lunghi per la loro applicazione, l’Ue si ferma ai nostri confini. Senza l’efficacia dei controlli e una applicazione efficace delle nor-me nazionali che intervengono sulle responsabilità, potremmo diventare il rifugio per i prodotti che gli altri paesi respingono. □

actual text of the measures. Nor should the possible scope of application of the guide be artificially restricted.The guide’s publication is an opportunity to reaffirm the importance of CE product marking, in the sense of possibility to ac-cess a single European market, as well as a chance to remember that responsibility for the marking’s veracity and therefore for the products’ conformity to the requirements of applicable regulations lies with the manu-facturer, the first one to release the product onto EU territory.

The complementary function of natio-nal lawThe guide, like the NLF, emphasises the need for collaboration and coordination among all member governments, in order to achieve the ambitious objectives of an increasingly free single market, even for products that do not conform to essential safety requirements.The same coordination must exist between EU and national legal systems, regarding how to deal with operator responsibilities. If the regulations on responsibility of a na-tional legal system are ineffective and take too long to apply, the EU will stop short at our borders.Without effective controls and effective application of national regulations on re-sponsibility, we may become a haven for products rejected by other countries. □

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Corte di Giustizia europea

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Sulle pagine di questa rivista si è dato rilievo in più occasioni , in

passato, al tema dell’origine prefe-renziale, origine relativa ad accordi specifici stipulati tra l’Unione euro-pea e paesi terzi partner con lo scopo di beneficiare di riduzioni o esenzio-ni daziarie negli scambi reciproci, fenomeno sistematico e che ha visto una proliferazione esponenziale ne-gli ultimi anni.La domanda sorgerebbe quasi spontanea: “origine preferenziale rispetto a..?”. Esiste, infatti, un’al-tra origine che è detta “origine non preferenziale”, non perché abbia un valore minore rispetto alla prima o sia in secondo piano rispetto ad essa: il fatto che sia definita con l’ac-cezione in negativo – “non” – deriva semplicemente dalla consuetudine del mondo anglosassone di definire le cose come “A” e “non A”, invece di impiegare il distinguo più lineare e chiaro tra “A” e “B”.A ben vedere, anzi, sarebbe proprio l’origine non preferenziale a rappre-sentare l’origine per così dire “pri-maria” delle merci, in quanto loro

L’origine nOn preferenzialenel “nuovo” codice e nella proposta

sulla sicurezza dei prodotti

di Alessandra CastaldoEasyfrontier, Progetto Dogana Facile

origine commerciale, ossia il luogo in cui le merci sono state prodotte.La questione diviene quanto mai rilevante e di grande attualità, per diversi ordini di motivi. Innanzitut-to, il livello di attenzione delle Auto-rità doganali sulle questioni relative all’origine non preferenziale e alle formalità ad essa connesse si è innal-zato, pur essendo sempre stato ele-vato. In secondo luogo, è di recentis-sima pubblicazione la notizia – cui i principali quotidiani nazionali han-no dato grande risalto – dell’appro-vazione in prima lettura da parte del Parlamento europeo della proposta di regolamento sulla sicurezza dei prodotti di consumo, sulla quale vale la pena di offrire qualche ulteriore spunto di riflessione e dibattito. Strettamente collegato a tali aspetti, occorre tenere presente che lo scorso ottobre è stato pubblicato nella Gaz-zetta Ufficiale dell’Unione europea il regolamento (UE) n. 952/2013 che va a sostituire ed abrogare l’attuale Codice Doganale Comunitario (d’ora in poi, per brevità Cdc), istituendo il Codice Doganale dell’Unione (Cdu).

Il “nuovo” codice entrerà pienamen-te in vigore dal 1° maggio 2016, data entro la quale dovranno essere adot-tati gli atti delegati e gli atti di ese-cuzione da parte della Commissione europea, attualmente in corso di elaborazione, che prevedranno tutte quelle norme di dettaglio atte a di-sciplinare l’effettivo funzionamento degli istituti e delle procedure e che saranno quindi destinati a sostituire le attuali Disposizioni di Applicazio-ne del Codice (c.d. Dac). Sebbene la struttura del Cdu riprenda quella del precedente tentativo di riforma unitaria della normativa doganale1, a sua volta sostanzialmente organi-ca e semplificativa rispetto al Cdc,

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è importante vedere se, e come, la normativa destinata ad entrare in vigore fra un paio di anni cambi ri-spetto all’attuale e con quali impatti per gli operatori economici, focaliz-zandoci in questa sede sulla temati-ca sopra introdotta dell’origine non preferenziale.

L’origine non preferenziale nell’attuale CodiceVale la pena fare un breve excursus del quadro attualmente in vigore – che per i lettori potrà costituire un utile richiamo di alcuni concetti presentati nella Guida Made In (lo strumento realizzato da Anima in collaborazione con Easyfrontier è scaricabile da www.anima.it) – per meglio comprendere, poi, quali sia-no le novità di rilievo apportate dalla nuova disciplina e i relativi impatti.A livello della World Trade Organi-zation (Wto) sono stati individuati due principali criteri per l’attribu-zione dell’origine non preferenziale, recepiti nella normativa doganale dell’Unione europea, che discrimi-nano sulla base di merci interamen-te ottenute o di merci lavorate2. Mentre per le prime non ci sono par-ticolari problematiche, le difficoltà interpretative sorgono tipicamente per le merci lavorate, ossia quelle merci “alla cui produzione hanno contribuito due o più paesi”: per esse è stabilito che sono originarie “del paese in cui è avvenuta l’ultima tra-sformazione o lavorazione sostan-ziale, economicamente giustificata ed effettuata in un’impresa attrez-zata a tale scopo, che si sia conclusa con la fabbricazione di un prodotto nuovo od abbia rappresentato una fase importante del processo di fab-bricazione”. È il concetto di “lavora-zione o trasformazione sostanziale” che pone i maggiori problemi. Un’u-tile indicazione per l’interpretazione è stata fornita dalla Corte di Giu-stizia dell’Unione europea, che ha affermato che si configura una tra-

sformazione sostanziale “solo qua-lora il prodotto che ne risulta abbia composizione e proprietà specifiche che non possedeva prima di essere sottoposto a tale trasformazione o lavorazione”3.Sul piano pratico, in applicazione del sopra richiamato principio generale stabilito nel Cdc, le descrizioni del-le lavorazioni – riferite ai materiali4 non originari impiegati – che per-mettono al prodotto5 finito di acqui-sire l’origine non preferenziale del paese dove è avvenuta tale ultima lavorazione o trasformazione sono riportate negli elenchi di cui agli al-legati 10 e 11 delle Dac: per le mer-ci ivi descritte la trasformazione è considerata, ex lege, sostanziale. In tali elenchi sono individuate regole applicative specifiche limitatamen-te ad alcune tipologie di prodotti: i prodotti tessili nell’allegato 10 ed

alcuni altri prodotti nell’allegato 11. In via generale, per i prodotti non considerati negli allegati 10 e 11 non esiste una previsione espressa, ossia una lavorazione ex lege sostanziale, il che suscita dubbi interpretativi in ordine al perimetro da attribuir-si alla lavorazione sostanziale così come citata nel Cdc.Occorre precisare che le regole per l’attribuzione dell’origine non pre-ferenziale sono ordinate e indi-viduabili unicamente in base alla voce doganale (Vd, ossia il codice di Nomenclatura Combinata limitato alle prime quattro cifre). È, pertan-to, di primaria importanza la cor-retta classificazione delle merci, in quanto solo avendo correttamente individuato la voce doganale potrà applicarsi la relativa regola di ori-gine.

Il framework sviluppato dall’Unione europea nell’ambito dell’armonizzazione delle regole di origine non preferenzialeLe problematiche in merito al peri-metro da attribuire alla lavorazione sostanziale sono diffuse a livello mondiale, ragion per cui è nato un working group per la definizione di regole universali e valide per ciascu-na delle voci doganali del Sistema Armonizzato di designazione e di codificazione delle merci. I negoziati sono fermi, per motivi facilmente intuibili di natura politico-economi-ca, considerato il grande rilievo che la tematica dell’origine non prefe-renziale riveste.Particolarmente diligente e inte-ressata si è dimostrata l’Unione eu-ropea, che ha depositato presso la World Customs Organization (Wco)

una propria “posizione comune”, ossia concordata fra tutti i 28 pae-si membri. Tale posizione comune, pur non essendo vincolante, forni-sce delle indicazioni ritenute larga-mente valide e accettabili, tanto da essere stata assunta dall’Agenzia delle Dogane quale posizione di riferimento relativa all’origine non preferenziale.L’Unione europea, dunque, propo-ne due criteri per la determinazio-ne dell’origine non preferenziale: le regole principali (o “di lista”) che ri-prendono le stesse regole contenute negli allegati 10 e 11 delle Dac e, in loro mancanza, la cosiddetta “posi-zione comune” adottata dall’Ue in seno alla Wco e le regole residuali di cui alle “Introductory Notes to the Table of List Rules”, valide quando non sia possibile o sufficiente appli-

Le novità sull’origine “primaria” delle merci

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FOcus | sicurezza nel mercato

care le regole di lista e la posizione comune per la determinazione del paese di origine6.

La proposta sulla sicurezza dei prodottiIl Parlamento europeo ha approva-to nel febbraio 2013, a larghissima maggioranza, il pacchetto legislati-vo Tajani-Borg “sulla Sicurezza dei Prodotti e sulla Sorveglianza del mercato”. L’attuazione del Pacchet-to dovrebbe contribuire a rafforzare la protezione dei consumatori – che beneficeranno di informazioni più trasparenti e comparabili – e a sta-bilire condizioni di parità per gli operatori economici – che potran-no contare su regole chiare, volte a garantire una migliore concorrenza

per le imprese nel mercato unico. Il miglioramento della tracciabilità dei prodotti di consumo consentirà risposte rapide ed efficaci in caso di problematiche legate alla sicurezza, garantendo inoltre che i fabbricanti responsabili non subiscano la con-correnza sleale dei prodotti che non rispettano le norme europee in ma-teria di sicurezza o di ambiente.Nella Proposta relativa alla sicurez-za dei prodotti viene prevista, all’ar-ticolo 77, l’indicazione di origine obbligatoria per tutti i prodotti di consumo: l’obbligo di indicazione dell’origine sarà imposto non solo ai prodotti extra-Ue, ma anche a quelli originari dell’Ue, per i quali le imprese potranno scegliere l’indica-zione più generica riferita all’Ue op-pure potranno fare riferimento più precisamente al determinato Stato membro quale luogo di origine. Ai fini della determinazione del paese di origine, l’articolo in parola riman-da alle norme sull’origine non prefe-

renziale stabilite dall’attuale Codice doganale comunitario8, come sopra esposte. Al di là dell’approvazione ricevuta, si ricorda che erano stati presentati emendamenti da alcuni blocchi di paesi con cui si chiedeva di stralciare l’articolo 7: quanto da esso previsto, in termini di obbliga-torietà, non pare né proporzionato né utile a conseguire l’obiettivo di sicurezza cui è mirato il Pacchetto. L’identificazione certa dell’origine non preferenziale di ogni prodot-to da commercializzare nell’Ue, a prescindere dalla sua materiale ap-posizione fisica sul prodotto (scelta primaria) o sulla confezione o su un documento di accompagnamento (scelte secondarie), comporterà in-nanzitutto dei costi di compliance

per le imprese, che dovranno essere in grado di determinarla con certez-za, posto che, se l’origine non prefe-renziale dovesse risultare inesatta o sbagliata, rischierebbe di applicarsi tutto quel significativo apparato sanzionatorio previsto per la falsa o fallace indicazione di origine.

Si ribadisce che non si è in presenza di un nuovo regolamento che è en-trato o che sta per entrare in vigo-re: la Proposta è stata, ad oggi, ap-provata in prima lettura e l’iter che ha davanti a sé è ancora lungo – la proposta dovrà essere trasmessa al Consiglio per l’approvazione nell’au-tunno o, in caso di modifiche rispet-to alla posizione del Parlamento, per il rinvio al Parlamento per una seconda lettura. Occorrerà seguire con attenzione l’iter e valutare l’evol-versi dei contenuti: per quanto si sia in presenza di quella che è stata de-finita da più parti una “congiunzio-ne astrale” – in quanto dal 1° luglio la presidenza del semestre europeo spetterà all’Italia – non è da esclude-re che l’articolo 7 possa arenarsi in qualche ulteriore stadio del percor-so. Se tutto procederà senza intoppi e modifiche, l’entrata in vigore della nuova normativa è prevista nel cor-so del 2015.

L’origine non preferenziale nel “nuovo” codiceE, come anticipato, per il 2016 è prevista anche l’entrata in vigore del Cdu. In linea generale, nel nuovo co-dice la disciplina dell’origine non pre-ferenziale rimane sostanzialmente immutata (si consulti a riguardo

1 Il reg. (UE) n. 450/2008, codice doganale “modernizzato”, è stato abrogato dal CDU senza mai aver trovato piena applicazione.2 Rispettivamente all’art. 23 del CDC, che tratta dei prodotti minerali e dei prodotti del regno vegetale e del regno animale, e all’art. 24.3 Sentenza del 26/01/1977, Causa n. 49/76.4 Ai sensi della nota 2.2 dell’allegato 9 delle DAC, per “materiale” si intende qualsiasi “ingrediente”, “materia prima”, “componente” o “parte” ecc., impiegato nella fabbricazione del prodotto.5 Ai sensi della nota 2.3 dell’allegato 9 delle DAC, per “prodotto” si intende il prodotto ottenuto, anche se esso è destinato ad essere a sua volta successivamente impiegato in un’altra operazione di fabbri-cazione.6 I suddetti criteri sono consultabili nel sito della DGTAXUD (Direzione Generale Fiscalità e unione doganale della Commissione europea). Si precisa che le regole residuali devono essere applicate seguen-do l’ordine con cui sono esposte.7 L’art. 7 della Proposta, rubricato “Indicazione dell’origine”, prevede che “i fabbricanti e gli importatori appongono sui prodotti un’indicazione del paese d’origine del prodotto o, se le dimensioni o la natura del prodotto non lo consentono, tale indicazione è apposta sull’imballaggio o un documento di accom-pagnamento del prodotto”.8 Il par. 2 dell’art. 7 della Proposta prevede, infatti, che “al fine di determinare il paese d’origine di cui al paragrafo 1, si applicano le regole d’origine non preferenziali di cui agli articoli da 23 a 25 del regolamento (CEE) n. 2913/92 del Consiglio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice doganale comunitario”.

Regole chiare: il pacchetto Tajani-Borg rafforza la protezione dei consumatori

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FOcus | sicurezza nel mercato

l’articolo 60): viene mantenuta la di-stinzione tra merci interamente ot-tenute in un unico paese e merci alla cui produzione contribuiscono due o più paesi, per le quali vale ancora il principio dell’ultima lavorazione so-stanziale accompagnato dagli ulte-riori requisiti attualmente previsti. Ciò che varia è il contenuto delle di-sposizioni che daranno attuazione al Cdu, ossia gli atti delegati (Da) e gli atti di esecuzione (Ia), attualmente in corso di elaborazione. Le bozze di tali atti, con riferimen-to alle norme di origine non prefe-renziale, prevedono che qualora le regole stabilite in un determinato allegato – non ancora consultabile, ma che dovrebbe indicativamente riprendere le regole stabilite negli attuali allegati 10 e 11 delle Dac e dunque non ricomprendere i pro-dotti tipici dell’industria meccanica – non siano rispettate, si appliche-ranno le “regole residuali”, di fatto le regole residuali di cui all’attuale “posizione comune” dell’Ue, fatte proprie e codificate in un articolo degli atti delegati e dunque di appli-cazione obbligatoria. Sembra che tali regole codificate dovranno applicarsi anche rispet-to a quei prodotti eventualmente non coperti da una specifica regola nell’allegato ad oggi non disponibile. Resta da chiarire in quale rapporto si porrà la nuova normativa rispet-to alla posizione comune dell’Ue e se questa verrà modificata a se-guito del novellato contenuto delle “future Da/Ia”; inoltre, se passerà, nell’articolo 7 della Proposta dovrà quantomeno essere rettificato il ri-ferimento all’effettiva normativa da applicare per la determinazione del paese di origine.Il Progetto Dogana Facile di Anima è a disposizione degli operatori per tutte le eventuali informazioni che potessero essere utili in materia di attribuzione dell’origine non prefe-renziale e preferenziale. □

pCamera di Commercio Italo-Tedesca, Elisabetta Alberti, Tel.: +49 89 9616 6171, [email protected]

Il debutto delle innovazioni Alla AMB 2014 oltre 1.300 espositori presentano macchine utensili ad asportazione di truciolo e utensili di precisione Argomento principale: materiali compositi Sperimentate il mondo dell‘ingegneria meccanica – nelle immediate vicinanze dell‘aeroporto

E‘ la AMB 2014! www.amb-expo.de

Impressioni dell’ AMB 2012

13 – 15/10/2014Nanjing International Expo Center, Jiangsu, Cina

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#animalounge700 visitatori italianie internazionali nella casa della meccanica

Anima Protagonista dal 18 al 21 marzo scorso a Mostra Convegno Expocomfort, dove ha celebrato i suoi 100 anni di storia

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Milano - quattro giorni che rappre-sentano 100 anni per la Federazione Anima e le Associazioni dedicate alle tecnologie per il Comfort domestico, l’efficienza energetica e le Rinnova-bili Termiche.Un fitto programma di eventi ha scandito il calendario negli spazi dell’Anima Lounge, un’area di 400 metri quadrati che ha ospitato im-prenditori associati ed espositori per coinvolgerli in iniziative e pro-getti destinati e dedicati alle azien-de della meccanica dell’idrotermo-sanitario, per un totale di 25 eventi organizzati da Anima, Associazioni, e partner, con un totale di circa 700 visitatori italiani e internazionali.Proprio in occasione dell’apertura dei lavori di Mostra Convegno Ex-pocomfort, Anima ha organizzato un convegno a cui hanno preso parte

#animalounge700 visitatori italianie internazionali nella casa della meccanica

il Presidente Sandro Bonomi, insie-me a Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria, il Vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calen-da, Antonio Tajani, Vice Presiden-te Commissione Europea, Luca Lo Schiavo, Vice Direttore Unbundling e Certificazione Autority Energia Elettrica e Gas, oltre a Marco Fortis, Vice Presidente Fondazione Edison. Un’occasione per confrontarsi sulle occasioni di rilancio dell’economia italiana sfruttando il traino di Edili-zia ed Energia, con un occhio a quan-to accade oltralpe e oltreoceano e alla luce della nuova strategia varata dall’Unione Europea.Lo Spazio Eventi dell’Anima Lounge, inoltre, ha ospitato appuntamenti che hanno spaziato dalle iniziative per l’internazionalizzazione ai temi legati alle tematiche doganali, dalla

contraffazione alla gestione delle imprese in momenti difficili, fino agli aspetti normativi e tecnici agli approfondimenti economico-setto-riali.Tra i soggetti istituzionali che hanno animato gli appuntamenti, l’Euro-pean Heating Industry Association, l’European Heat Pump Association e il Ceir, che hanno tenuto le riunio-ni periodiche di Board. Importanti inoltre le conferenze stampa di Coa-er, con la diffusione dell’indagine su-gli impianti Aeraulici e le Pompe di Calore, e di Aqua Italia, con l’aggior-namento dell’indagine sull’utilizzo dell’acqua di rubinetto in Italia. Per Aziende e giornalisti, inoltre, sono stati forniti aggiornamenti sulle Di-rettive Erp Ecodesign dedicate alle Pompe, agli impianti termici e alla climatizzazione estiva.

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MCE: alla tavola rotonda di apertura il mondo dell’industria e della politica si confrontano, con un occhio a Germania e Usa

riPartiamo da ediLiZia e enerGia

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M ettere un riparo al “dissesto idro-geologico e sismico”del

Paese. Come? La ricetta per la ripre-sa passa attraverso investimenti in edilizia e infrastrutture, senza di-menticare il binario dell’efficienza energetica. È questa la priorità a cui l’Italia po-litica e dovrà rivolgersi secondo il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, intervenuto all’apertura dei lavori della trentanovesima edizio-ne di Mce, Mostra Convegno Expo-comfort (dove del resto edilizia ed efficienza energetica sono di casa), insieme al Presidente di Anima San-dro Bonomi, al Vice Presidente del-la Commissione Europea Antonio Tajani, oltre a Carlo Calenda, Vice Ministro dello Sviluppo economi-co, Luca Lo Schiavo, Vice Diretto-re della Direzione Infrastrutture Unbundling e Certificazione e il Vice Presidente della Fondazione Edison Marco Fortis.«Stiamo scontando adesso problemi che vengono da lontano» ha spiega-to Squinzi, «sono ormai 15 anni che stiamo viaggiando mediamente a

Fra gli ospiti Carlo Calenda (nella foto a sinistra) Vice Ministro Sviluppo economico, il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi (al centro, Sandro Bonomi (terzo da sinistra) Presidente di Anima, e Marco Fortis, Vice Presidente della Fondazione Edison (a destra nella foto).

quasi un punto percentuale all’anno al disotto della crescita dell’Europa, dobbiamo fare un esame di coscien-za e mettere mano ai nostri proble-mi». Problemi che riguardano, certo, un costo del lavoro in continua au-mento, oltre che al pagamento dei debiti della Pubblica amministrazio-ne, ma l’evento è stata soprattutto l’occasione per mettere a nudo affi-nità e divergenze fra il nostro Paese e quanto invece accade in Germania e negli Usa nei confronti di energia e mattone.

Italia e Germania, l’energia ci accomunaSi parla molto di Germania durante la tavola rotonda, complici anche gli spunti forniti dal vertice italo-tedesco di Berlino aperto il gior-no precedente (il 17 marzo scorso NdR) dall’incontro faccia a faccia fra la Cancelliera Merkel e il Premier Renzi, a cui ha partecipato anche al mondo dell’industria con i presiden-ti di Confindustria e Bdi (associazio-ne degli industriali tedesca), Giorgio Squinzi e Ulrich Grillo.

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«Ho potuto constatare una larga coincidenza di visione» ha spiega-to Squinzi ricordando la sottoscri-zione congiunta dell’appello ai due governi in cui si evidenziano i punti necessari per il Rinascimento del manifatturiero in Europa. «Al di là delle migliori performance della Germania rispetto a Italia (statisti-che alla mano siamo circa 2 punti al di sotto dello sviluppo del Pil rispet-to ai tedeschi) i nostri due sistemi manifatturieri sono molto in linea, e anzi, abbiamo gli stessi problemi» ha continuato Squinzi, «è stata in-fatti sottolineata con molta forza anche dalla delegazione degli im-prenditori tedeschi, l’importanza di avere accesso all’energia a costi com-petitivi, cosa di cui i tedeschi già da qualche tempo sono preoccupati». In particolare si calcola che i prezzi dell’elettricità consumata dall’indu-stria nell’Ue siano il doppio rispetto a quelli praticati in Usa e Russia, e maggiori del 20% rispetto alla Cina.

Usa, la leva della crescitaMentre in Europa il costo dell’e-nergia continua a rappresentare un nervo scoperto, oltreoceano accade l’esatto opposto: gli Usa, ad esem-pio, stanno utilizzando al meglio la leva dello shale gas. Ma non solo: «Un Paese che è uscito da una crisi piuttosto violenta sta ritrovando ora crescite importanti soprattutto (e lo vedo anche da imprenditore) pas-sando proprio dall’edilizia» ha det-to il numero uno di Confindustria, «È una ripartenza su cui l’Europa deve riflettere: in questo momen-to rendere di nuovo competitiva la manifattura negli States da parte della amministrazione Obama è un progetto degno di lode, e sono con-vinto che lo porteranno a termine». Tanto più che, come detto, hanno saputo capitalizzare la disponibilità di energia a basso costo come quella che viene dallo shale gas. L’Europa, insomma, non può restare a guarda-

re, ma mettere in cantiere progetti concreti: «Non possiamo passiva-mente accettare un trend economico di un’Europa che, pur essendo l’area più avanzata al mondo, un grande mercato di 500 milioni di persone dove si concentra la più grande co-noscenza e il sistema di welfare più avanzato, è di fatto l’unica grande area economica al mondo che ha uno sviluppo negativo del proprio Pil» ha concluso Squinzi, «il nostro esame di coscienza dovrà partire dalle propo-ste già messe a punto dal Commis-sario Tajani per rimettere al centro dell’agenda una politica industriale per un ritorno della manifattura in Europa, senza la quale non potrà es-serci ripresa».A sottolineare l’importanza della questione energia e l’opposto modo di agire di Europa e Stati Uniti, l’e-conomista Marco Fortis: «Il deficit energetico dell’Unione europea, in-

Guarda i Video deLLe interViste a:GiorGio sQuinZi (conFindustria)

antonio taJani (commissione euroPea)carLo caLenda (mise)

marco Fortis (FondaZione edison)adrian Harris (orGaLime)

su industriameccanica.it

Enfasi a contenimento debito pubblico, ma riflessione sui costi

dell’energia stenta a partire

Squinzi: “industria tedesca e italiana vivono

gli stessi problemi”teso come costi di acquisizioni di mi-nerali energetici, gas, petrolio ecc., supera ogni anno il costo degli inte-ressi sul debito pubblico di tutti i pa-esi Ue» ha spiegato, «Quindi, a fron-te di tanta enfasi al contenimento del debito pubblico e ai suoi costi in termini di interessi, non parte mai una riflessione dell’Europa che sugli enormi costi dell’energia avrebbe un ruolo cruciale». □c.f.

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AUMA, il partner affidabilenella gestione del ciclo integrale delle acque

Auma, il valore dell’acqua

Decine e decine di saracinesche, valvole a farfalla e paratoie sono costantemente in

funzione per valorizzare l’efficienza gestionale degli impianti di adduzione, trattamento,

trasporto e distribuzione delle acque.

Gli attuatori elettrici azionano ininterrottamente gli organi di intercettazione e di

regolazione tramite segnali che vanno dai sistemi di controllo elementare a quelli più

sofisticati a bus di campo.

Auma è la soluzione.

AUMA ITALIANA S.R.L.Via delle Arnasche, 6 - 20023 Cerro Maggiore (MI) Tel: +39 0331 51351 Fax: +39 0331 517606www.auma.it - [email protected]

AUMA_ADV_ACQUA_210X297 02/05/11 10:38 Pagina 1

AUMA, il partner affidabilenella gestione del ciclo integrale delle acque

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P er la prima volta dopo trent’an-ni, a un vertice europeo si è par-

lato anche di Industria. È il risultato che sintetizza il lavoro svolto da Antonio Tajani, dal 2010 Vice Presidente della Commissione Europea con delega all’industria, intervenuto all’apertura organizza-ta da Anima di Mostra Convegno Expocomfort toccando i temi ap-profonditi la settimana successiva, quando, al Palazzo delle Stelline di Milano si è fatto il punto sul nuovo bilancio Ue 2014-2020, che inver-te la rotta e assegna, per la prima volta agli investimenti industriali e all’accesso al credito quasi 1/6 delle risorse comunitarie da qui al 2020. La Commissione europea ha messo l’economia reale, le Pmi, il lavoro, al centro dell´agenda politica dun-que. E non era scontato. Solo qual-che anno fa – si è spegato durante il convegno milanese – imperava il pensiero dominante di un´Europa post industriale, focalizzata su ser-vizi e finanza: la crisi ci ha mostrato i danni legati a una finanza autorefe-renziale e senza regole e, la fragilità di economie prive di una solida base industriale. Per questo la Commissione ha adot-tato la strategia “Per un Rinascimen-to Industriale Europeo” per riporta-re il Pil del manifatturiero al 20% entro il 2020, partendo da innova-zione e formazione, anima e cuore pulsante della nuova rivoluzione in-dustriale. Solo con più investimenti in innovazione industriale l´Europa

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L’Europa invertela rotta: il puntosul bilancio UE

Al Fiscal Compactva affiancato un patto per l’industria

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può dare vere risposte ai problemi di crescita, occupazione, scarsità delle risorse, surriscaldamento, che ab-biamo davanti.Per la prima volta, oltre all´agricoltura, anche l´industria ha un bilancio: «Circa 150 miliardi di euro da qui al 2020 sono destinate all´innovazione e alla competitività industriale» ha spiegato Tajani. Ol-tre 100 miliardi di euro vengono in-fatti dai Fondi regionali, 40 miliardi dal nuovo programma per la ricer-ca e l’innovazione “Horizon 2020” che, per la prima volta, si potranno sommare ai fondi regionali; 2,3 mi-liardi da Cosme, il programma per l’innovazione delle Pmi per favorire l’accesso al credito e competitività delle piccole e medie imprese. Con i cofinanziamenti nazionali, i prestiti della Banca Europea d´Investimento e le risorse private possono essere mobilizzati fino a 1000 miliardi.

«Per il futuro, auspico ancora mag-giore coraggio. Al Patto Fiscale va, affiancato un Patto per l’Industria, con un Consiglio competitività che pesi quanto l’Ecofin» ha detto Taja-ni, «Solo mettendo il timone verso l’economia reale e il lavoro, l’Euro-pa può tagliare l’erba sotto i piedi ai populismi, a chi vorrebbe la fine dell’euro, della libertà di circolazione o, vede l’Europa come il Leviatano».È urgente cambiare insomma, «in-troducendo maggiori strumenti di solidarietà, come gli Eurobond e, una Banca Centrale che guardi alla disoccupazione. Anche per evitare che una moneta troppo forte uccida la ripresa sul nascere; e, per combat-tere il vero nemico di oggi: la defla-zione».«Dobbiamo avere il coraggio di finire la traversata del guado dove, adesso, rischiamo di essere travolti. Di an-dare verso un’Europa davvero vicina ai popoli e alle imprese - ha conclu-so Tajani -. Alle prossime elezioni la politica dovrà saper convincere

For the first time in thirty years, industry has been included in the debate at a Euro-pean summit. This is the outcome of work carried out by Antonio Tajani, since 2010 Vice President of the European Commis-sion responsible for Industry and Entrepre-neurship, who spoke at the opening ceremo-ny of Expocomfort organised by ANIMA. Themes were discussed that would also be raised the following week at Palazzo delle Stelline in Milan, with a summary of the change of direction in the new EU budget 2014-2020 that, for the first time, assigns almost one-sixth of EU resources from now till 2020 to investments in industry and credit access. The European Commission has put the real economy – the SMEs, em-ployment – at the centre of political debate. This did not happen automatically. Only a few years ago – the conference in Milan learned – the dominant idea was of a post-industrial Europe, focussed on services and finance. The recession has showed us the risks connected with a self-referential, unregulated financial sector and the fragile nature of economies without a solid indu-strial base. This is why the Commission has adopted the strategy “For a European Industrial Renaissance”, to bring the GDP of industry back to 20% by 2020, starting from innovation and training, heart and soul of the new industrial revolution. Only by investing more in industrial innovation can Europe find real solutions to the pro-blems facing us of growth, employment, lack of resources and global warming.For the first time industry, as well as agri-culture, has a budget: “About 150 billion Euro are available from now till 2020 for innovation and industrial competitive-ness”, Tajani explained. Over 100 billion Euro come from Regional Funds, 40 billion from “Horizon 2020”, the new research and innovation programme (for the first time, these can be added to the regional funds) and 2.3 billion from COSME, the program-me for SME innovation, to improve credit access and competitiveness of small and medium enterprises. Together with natio-nal funding, European Investment Bank

loans and private resources, up to 1000 billion Euro can be mobilised. “For the future, I’d like to see more coura-ge. In addition to the Fiscal Compact, there should be an Industrial Compact, with a Competitiveness Council that has as much weight as ECOFIN”, Tajani said. “Only by steering towards the real economy and em-ployment can Europe pull the rug out from under popular ideas concerning the end of the Euro and of freedom of circulation, or which see Europe as Leviathan”.So change is urgent, “bringing in more in-struments of solidarity, like Eurobonds and a Central Bank that addresses unem-ployment. Partly to avoid a too strong cur-rency that nips the recovery in the bud – and to fight today’s real enemy, deflation”.“We must have the courage to carry on across the ford where at present we risk being swept away. To move towards a Eu-rope that is truly close to the people and to businesses – Tajani concluded - At the coming elections, politicians must be able to encourage participation in a new form of Union that once again inspires people, transforming protest into a desire for chan-ge. Based on election results, I hope that an Italian presidency can start work on this new project, mindful that Europe and Brus-sels are not foreign places, but a part of our present and our future”.

Orgalime – At the Heart of Europe2014 marks 100 years since the foundation of ANIMA and celebrations will continue throughout the year. With renewed vigour the Federation is responding to new chal-lenges facing Italian businesses, such as the upcoming European elections. Manufactu-ring industry in Italy and in Europe aims to raise awareness in the European Parlia-ment and among its future MEPs through its manifesto “Manufacturing, the beating heart of Europe”. “ANIMA supports the Manifesto promoted by European manufacturing – said Sandro Bonomi, President of ANIMA and Presi-dent of Orgalime – Industry must return to being at the centre of the politics of all

europe:industrial renaissance

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Focus | anima a mce 2014

a partecipare a un nuovo progetto di Unione che torni a far sognare, trasformando la protesta in voglia di cambiamento. Sulla base dei ri-sultati delle elezioni, mi auguro che la presidenza italiana possa aprire questo nuovo cantiere, nella consa-pevolezza che l’Europa, Bruxelles, non sono luoghi estranei, ma parte del nostro presente e futuro».

Orgalime - Hearth of EuropeNel 2014 Anima festeggia 100 anni dalla sua fondazione, celebrazione che continuerà per tutto l’anno. La Federazione con rinnovato vigore risponde alle nuove sfide che l’im-prenditoria italiana incontra, come le prossime elezioni europee. La manifattura meccanica italiana ed europea intende sensibilizzare il Parlamento europeo e i suoi futuri eurodeputati delle urgenze dell’im-prenditoria attraverso il manifesto “Manifattura, il cuore palpitante dell’Europa”. «Anima plaude al Manifesto pro-mosso dalla manifattura europea - dichiara Sandro Bonomi, Presi-dente Anima e Presidente Orgalime - L’industria deve tornare al centro della politica di ogni stato membro dell’Unione se vogliamo puntare sul-la ripresa economica sociale e tecno-logica del continente. Invito tutte le aziende a sottoscrivere la campagna a sostegno della Manifattura e a

La campagna di Orgalime e Ceemet per dare un messaggio alla politica europea

diffondere il messaggio attraverso i canali di comunicazione a disposi-zione. In questo momento di campa-gna elettorale bisogna tenere desta l’attenzione degli Europarlamentari sull’importanza della manifattura in Europa e in Italia. In Italia siamo perfettamente allineati con il Mani-festo Confindustria che riteniamo centrale per lo sviluppo e la rinascita

della Meccanica in Italia oltre che nel vecchio Continente». Molti dei contenuti del Manifesto della Manifattura Europea erano già stati evidenziati nel novembre 2012 dallo stesso Presidente Barroso du-rante il suo messaggio Manufactu-ring a Stronger and Greener Europe.È possibile scaricare il banner dell’i-niziativa e inserirlo sul proprio sito per contribuire alla diffusione del Manifesto.Si può seguire l’evoluzione della campagna, promossa da Orgalime e Ceemet, Federazione europea degli imprenditori del settore metalmec-canico, attraverso i social quali twit-ter @MFGatHEART e Facebook oltre al sito manufacturingatheart. □c.f.

Guarda iL Video deLL’interVista aantonio taJani

su industriameccanica.it

member states if we want to achieve eco-nomic, social and technological recovery in our continent. I invite all companies to un-derwrite the campaign in support of manu-facturing and spread the message through the communication channels available to them. At this point of the electoral cam-paign we must keep MEPs’ attention focu-sed on the importance of manufacturing in Europe and in Italy. In Italy we are totally in line with this, with the Confindustria Manifesto, which we believe key for the de-velopment and renaissance of mechanical industry in Italy, as well as in Europe”. Much of the content of the European Ma-nufacturing Manifesto had already been discussed by President Barroso in Novem-ber 2012, in his message Manufacturing a Stronger and Greener Europe.To help disseminate the Manifesto, down-load the banner and add to your website.The campaign promoted by Orgalime and CEEMET (Council of European Employers of the Metal, Engineering and Technology-Based Industries) can be followed on social media such as Twitter @MFGatHEART and Facebook, as well as on manufacturin-gatheart.eu □

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l’industria meccanica 691 | 38

Focus | anima a mce 2014

L a produzione della meccanica italiana arranca e chiude il 2013

con segno negativo (-1,1%), pari a 39,8 miliardi di euro. Il decremento viene quasi completamente recu-perato, secondo le previsioni 2014 (+1%), accostandosi ai livelli 2012. In costante crescita l’export sia nel 2013 (+1,2%) che nel 2014 (+1,5%), che sale a quota export/fatturato del 58%. Le esportazioni, che si attesta-no intorno ai 24 miliardi di euro, sono l’ancora di salvezza della mec-

canica manifatturiera italiana. An-che gli investimenti non registrano decrementi ma una lieve e costante crescita (+0,2%) sia come consunti-vo 2013 che come previsioni 2014. Il dato occupazionale non offre ancora segnali positivi né nel 2013 (-0,3%) né nel 2014 (-0,2%).«Le imprese della meccanica testi-moniano un indebolimento della produzione nel 2013 e, di conse-guenza, una perdita di manodope-ra eccellente, tanto che gli addetti

Export positivo, ma non bastaA Mce presentati i dati di settore Anima

meccanima

in un anno sono diminuiti, a livello complessivo, di altre 1000 unità» dichiara il Presidente Anima Sandro Bonomi, «Le esportazioni trainano e dettano i ritmi produttivi all’in-terno delle nostre aziende. Solo quest’anno abbiamo riscontrato un picco di domande di italianità da parte dell’Australia (+107%) e della Federazione Russa (+30%). Rimane la preoccupazione scottante di un mercato domestico ormai agoniz-zante. Non possiamo accettare che

commercio estero per area primo semestre 2013Export (valori 19.984 mil/euro)Fonte: Ufficio Studi Anima

0

10

20

30

40

50

Eu27 Asia America del Nord Paesi Extra Eu27 Africa America Centro-Sud Oceania Altro

41,6 45,7 39 23,8 21,5 23,1 7,8 6,6 8,3 10,6 11,3 12,4 10,3 8 7,9 4,2 5,7 6 1,5 1,2 3,4 0 0 0

I trimestre 2009

I trimestre 2011

I trimestre 2013

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39 | maGGio GiuGno 2014

Focus | anima a mce 2014

Bonomi alle istituzioni: “venite a visitare le nostre aziende, la ricchezza italiana è fatta di Pmi che non cessano di specializzarsi e innovare”

le nostre tecnologie, richieste in tutto il mondo e che stanno rivo-luzionando e accelerando i processi di sviluppo all’estero, non trovino adeguato spazio in casa propria». Aggiunge il Presidente Bonomi, «La ricchezza italiana è costituita dalle piccole e medie imprese, dalla specializzazione della manifattura, dalla continua ricerca ingegneristica e di design sul prodotto. Forse che le Istituzioni pensano di sapere già, di esserne a conoscenza? Ebbene, chiediamo loro di visitare le nostre aziende, di toccare con mano una ri-voluzione tecnologica e un migliora-mento della vita che continuano ad avere sollecitazioni e possibilità di business solo all’estero. Sappiamo che risulta difficile con-tinuare a sperare in una rapida ri-partenza dei consumi e del mercato domestico, tuttavia è necessario in-tervenire rapidamente con decisioni di cambiamento, che portino nuove opportunità di crescita, per imprese e famiglie. D’altro canto, ci attendia-mo comunque un’adeguata spinta propulsiva all’internazionalizzazio-ne. Infatti, nemmeno l’Europa è più sufficiente , essendo l’unica macroa-rea di destinazione della nostra pro-duzione in cui registriamo un arre-sto dell’export. Noi continuiamo ad andare alla sco-perta di nuovi mondi e opportunità, fieri di essere italiani e imprenditori della meccanica» conclude Bonomi, «Per far ripartire il mercato inter-no sarebbe già molto utile pagare i famosi 90 miliardi di debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese, avviare un piano per ren-dere efficienti, da un punto di vista energetico, le strutture scolastiche e sanitarie nazionali e, infine, so-stenere ancora di più la Sabatini bis per favorire migliori efficienze pro-duttive e riduzione di consumi delle nostre aziende e renderle ancora più competitive all’estero». □

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l’industria meccanica 691 | 30

Focus | mce

Era l’inizio del 1914 quando in Ca-mera di Commercio di Milano veni-va decisa la nascita dell’Associazione nazionale fra gli Industriali Mecca-nici e Affini. Il 14 febbraio 1914 na-sceva ufficialmente Anima.A cento anni di distanza i protago-nisti della meccanica italiana hanno celebrato,, durante la cena di gala che ha chiuso il primo giorno di la-vori a Mce 2014, questo grande tra-guardo per l’industria e per il mondo delle associazioni.Durante l’evento numerosi ospiti, fra cui l’economista Jean Paul Fi-toussi hanno arricchito la serata, che si è conclusa con il tradizionale taglio della torta.La nostra storia ci dice chi siamo sta-ti, per capire chi siamo oggi bisogna guardare avanti.

Page 43: l'Industria Meccanica 691 - maggio-giugno 2014

31 | maGGio GiuGno 2014

Focus | mce

Protagonisti della meccanica: da sinistra Luigi Cazzaniga (Presidente da 1984 al 1994), Vittorio Leoni (2008), l’attuale Presidente Sandro Bonomi e Giovannibattista Rizzio, figlio di Savino Rizzio Presidente dal 2000 al 2006. Nel tondo in alto Sandro Bonomi con l’ex Presidente (2006-2008) Ettore Riello.

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l’industria meccanica 691 | 42

FOcus | automazione

«L’innova-zione rende la tecnologia democratica: l’automazione non solo fa più efficiente la produttività, ma si applica a ogni ambiente indu-striale, contrasta la contraffa-zione e garantisce elevati stan-dard di sicurezza». Sono tanti i temi sul tavolo quando a parlare – nel suo ufficio nel cuore di Milano – è Do-nald Wich: milanese di nascita, tede-sco di formazione, è Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia da 15 anni, da quando cioè, nel 1999, il colosso fieristico tedesco ha scelto di aprire una filiale strategica in Italia. Proprio l’unione delle esperienze che possono vantare i due più grandi Paesi mani-

fatturieri d’Europa ha dato vita a Sps Ipc Dri-

ves Italia: la fiera dedicata all’automazione che,

arrivata alla quarta edizione consecutiva, vede

aumentare anno per anno (così raro in questi

anni di crisi) visitatori, spazi ed espositori.

di Carlo Fumagalli

Page 45: l'Industria Meccanica 691 - maggio-giugno 2014

43 | maGGiO GiuGnO 2014

FOcus | automazione

Un Paese manifatturiero deve cogliere l’opportu-nità di vedere le fiere come partner delle aziende. Possiamo dire che in Italia le fiere siano utili a pro-muovere l’export per le imprese? Risponderò con un apparente paradosso. Oggi le fiere devono avere una dimensione fortemente internaziona-le per offrire un supporto valido alle aziende, soprattut-to considerando che il mercato domestico soffre, men-tre l’export sta trainando l’economia del manifatturiero e non solo. Con Sps Ipc Drives di Parma, tuttavia, ab-biamo voluto creare una manifestazione con un’elevata quota di espositori italiani, e quindi dedicata pretta-mente al mercato della Penisola. Eppure, nonostante sembri una scelta controcorrente, i numeri registrati in queste edizioni danno una risposta precisa: sì, una fiera ben strutturata dà strumenti utilissimi all’internazio-nalizzazione.

Come si spiega, nel caso di Sps, questo contrasto apparente fra la dimensione “locale” della fiera e la vocazione internazionale?La soluzione è semplice: l’internazionalizzazione è im-plicita nel concept della fiera. Sicuramente ciò è possibile grazie al profilo dei suoi visitatori, decisamente dinamici e orientati all’export. Ma anche grazie al network globale in cui la fiera è inserita, che è alla base del successo di

Intervista a Donald Wich, Amministratore Delegato

di Messe Frankfurt

Edizione 2013 di SPS IPC Drives Italia a Parma

Page 46: l'Industria Meccanica 691 - maggio-giugno 2014

l’industria meccanica 691 | 44

FOcus | automazione

Messe Frankfurt. Oltre alle fiere “sorelle” in Germania, infatti, abbiamo un’edizione di Sps in Cina e, a partire dall’anno prossimo, saremo per la prima volta presenti anche in India. Una rete internazionale che ha portato, per fare un esempio concreto, ad aumentare notevol-mente il numero di espositori italiani all’edizione di Sps di Norimberga. Questi fattori, uniti a una sinergia con le Associazioni di riferimento, pongono il partner fieristico come catalizzatore per promuovere l’azione sul mercato globale.

Finalmente il rilancio della manifattura è tornato al centro dell’agenda europea, oltre che soltanto italiana. Che ruolo gioca il settore dell’automazio-ne in questo processo?L’automazione rappresenta il punto focale in un proces-so che vede l’avviarsi di un percorso di valorizzazione del tessuto industriale e di rilancio di investimenti sul terri-tori. Un rilancio del manifatturiero, del resto parte pro-prio dal miglioramento della produttività e dal risparmio energetico, due punti fondamentali legati all’innovazio-ne tecnologica. Innovazione che per questo trova in Sps in suo punto di riferimento naturale.

L’industria 4.0 è stata definita una rivoluzione copernicana nel modo di concepire i processi pro-duttivi. La convergenza delle tecnologie è il tema a cui dedichia-mo proprio il convegno inaugurale della fiera, ed è un concetto che riguarda futuro e presente. Di fatto, negli anni sono state sviluppate molte tecno-logie, ora il passo in più consiste nell’integrarle nella produzione industriale in modo coordinato, sviluppan-do, in un modello finalmente omnidirezionale, prodotti dotati di memoria e unità di processing, macchine capaci di auto-organizzarsi nella produzione, ma anche smart planners e smart operators. Da questo tema dipenderà probabilmente la competitività delle aziende nel prossimo futuro. Quanto ne sono cosciente l’Italia? E cosa manca per concretizzare definitivamente questo passo in avanti?Chi inizia ad attrezzarsi solo adesso arriverà all’obiettivo in ritardo. Per quanto riguarda l’Italia, rispetto ad altre nazioni europee il legame fra mondo imprenditoriale, accademico e governativo, non è ancora così stretto da generare un vantaggio competitivo così elevato. Un mes-saggio sicuramente da lanciare è l’esortazione a ragiona-re in termini di sistemi integrati per poter raggiungere la prossima frontiera: l’applicazione efficace di questo sapere.

Oltre all’ambito industriale, l’automazione può trovare applicazione negli ambiti più svariati.Sicuramente l’automazione ha dimostrato di saper fare da revisore di processi produttivi, ha acquisito le com-petenze dall’industria ed è pronta a espanderle in tut-ti gli ambiti industriali e civili. Un caso interessante è quello della smart city, ma anche la Farm automation, o ancora soluzioni multifunzionali di packaging legate al food (così importante proprio nell’area di Parma, dove si svolge la fiera). Tutti temi che, peraltro, avranno in Expo 2015 una vetrina mondiale e un banco di prova per dimo-strare al mondo la capacità di innovazione made in Italy.

A proposito di innovazione, sarà un leitmotive dell’edizione 2014 di Sps?Abbiamo dedicato all’innovazione uno spazio partico-lare in cui saranno messi in mostra progetti che sono derivazione diretta dell’automazione: da soluzioni bor-derline (il vincitore del concorso che abbiamo indetto è il prototipo di una vettura auto-guidante sviluppata da Vi-sLab di Parma) fino a soluzioni per l’energia rinnovabile. Tutti questi concetti sono il risultato di una convergenza di tecnologie che è totale espressione del mondo dell’au-tomazione. Possiamo dire che l’automazione ha vinto la propria sfida: oggi la tecnologia applicata è, di fatto, una forma di democrazia assoluta. Infatti permea ogni ambiente, a partire dall’industria, della quale migliora la produttività, fino alla vita quotidiana. Inoltre soltanto “alzando l’asticella” verso soluzioni sempre più innovati-ve, permette di differenziarsi, garantendo quindi una so-luzione per evitare la contraffazione dei propri prodotti.Sps Ipc Drives Italia, dove le necessità del visitatore si riflettono sull’organizzazione stessa della fiera, è il luo-go dove la tecnologia acquista concretezza, ed entra nel mondo reale. □

SPS IPC Drives Italia 2014:

a Parma dal 20 al 22 marzo le soluzioni

dell’automazione per l’industria

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l’industria meccanica 691 | 46

FOcus | automazione

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Self Service

Bar

GROUNDFLOOR

ENTRANCE ENTRANCE ENTRANCE

Hall 2

Bar

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VipVisitorsLounge &Restaurant

1st FLOOR

B 020 ABB ABB

D 026ROCKWELL

AUTOMATION

C 026ROCKWELL

AUTOMATION

A 008COMITRONIC - BTI

A 014PIERO BERSANINI

A 020

A 010EUROTEK

B 014BALLUFF

AUTOMATION

F 020PFANNENBERG

ITALIA

F 018DIGIA

NORWAYS

G 015R.E.C.

A 002 DIGIMAX

G 017PRINA-TECNO

E 042LENZE ITALIA

E 046SIRENA

B 002TRITECNICA

B 001REER

G 055HELUKABELITALIA

F 056MICRO

SYSTEMS

C 056IGE-XAO

B 056H.T.C.

A 056 A 057CTMECA

DANFOSS VLTDRIVES

F 062BREVETTI

STENDALTO

E 060UNIKA

G 061 SELET SENSOR

E 056ARBOR ITALIA

C 062EUROTHERM

D O65CBFMOTORS

C 061FINMOTOR

B 062NET

ITALIA

C 067STAUBLI

B 068TECNOMETAL

B 067SONDERHOFF

A 068QUADRA

C 068FILSYSTEM

G 064KENDRIONVILLINGEN

H 063AMPHENOLTUCHELELECTRONICS

H 055HALSTRUPWALCHER

G 056ROLEC

ITALIA

H 058UTK

COMPONENT

H 052PROMETEO

H 062TPS

GEAR

H 064TME

G 068CONDUCTIX WAMPFLER

G 067 BTSENSORS

F 068RADIA

F 070INTERNATIONAL

POWERSUPPLIER

F 078F.M.T.

F 067S.C.E

F 074ASITA

F 073SHIELD

E 072KOBOLD

D 074GISI

D 072EP

F 076AG. ING. PINI

E 074SERAD

D 076AKSE-ELECTREX

F 071CAP IT

F 069AREA WORKSHOPGISI

D 068EUREK

D 069

D 067E 067STILO GRAFICA

E 065MARECHAL

A 042MOOG

ITALIANA

B 042WIELAND

ELECTRIC

B 046INTERNATIONAL

POWERCOMPONENTS

C 042SERVOTECNICA

F 042SCHMERSAL ITALIA

F 046ADVANCED

TECHNOLOGIES

H 045MOTION-CABLES

G 042SELEMA

G 046KITE AUTO

MATION

G 050 F 050TATTILEMINI MOTOR

E 050ELCO

ELETTRONICA

B 050PARKER HANNIFIN

ITALY

C 050CONTRADATA

MILANO

A 050GIOVENZANA

INTERNATIONAL

G 008EXOR

INTERNATIONAL

G 002TECNELSYSTEM

G 022WIKA ITALIA

H 019ISAC

G 018INTEREL

G 014IGUS

E 014SEW EURODRIVE

E 019 D 020COGNEXVISION-

LINK

C 020HEIDENHAIN

ITALIANA

A 026PILZ ITALIA

B 026LAPP ITALIA

E 026ETHERNET

POWERLINKSTANDARDIZATION

GROUP

E 030NORD

MOTORIDUTTORI

F 026CONTROL

TECHNIQUES

F 032SENECA

G 031H 029TECOELECTRIC& MACHIN.

CEAM CAVISPECIALI

G 026ENDRESS +

HAUSER ITALIA

G 036EUROCONNECTION

E 036 D 036MURRELEKTRONIKMURRELEKTRONIK

C 036 B 036FESTO FESTO

A 036LOVATO

ELECTRIC

C 014B&R AUTOMAZIONE

INDUSTRIALE

F 002VIPA ITALIA

F 008KEYENCE

ITALIA

G 007PATLITEEUROPE

F 014KOLLMORGEN

E 002GEFRAN

C 002SICK

D 002DATALOGIC

AUTOMATION

H 008FRABA

H 004IST

H 005SENSORMATIC

H 014GIMA

TRADEEMILIA

H 022PRECISION

FLUID CONTROLS

H 026HARMONIC

DRIVEITALIA

Bar

Bar Restaurant

AGGIORNATA AL 28 APRILE 2014

ENTRANCEENTRANCE

Hall 3

G 037BAUMERITALIA

G 004COMSOFT

A 062PAVARINI

COMPONENTS

A 063AUTOMATIONWARE

G 030SMARTAUTO-

MATION

A 067HIWIN

Sala Fragola

Meeting Room

Sala Crema

M 072BAU

MÜLLER

M 074CNI GROUP

L 076Z - LASER

L 075DRAI MILANO

K 076ELESA

K 077HENGSTLER

▪ ASEM

▪ AXEL

▪ BECKHOFF

▪ EUROTECH

▪ GEFRAN

▪ PRISMA

▪ SERVITECNO

▪ SIEMENS

▪ SOLAIR

▪ TREND MICRO

▪ WSCAD

▪ AUXEL▪ POINTECH

▪ PROMETEO ENGINEERING▪ SEIBAEDISA▪ SYSTEM ELECTRIC SISTEM ELETTRICA DUE

SALA WORKSHOP

▪ CERT ELETTRONICA

▪ CIEMME CABLAGGI

▪ ELETTROMECCANICA CATTANEO

▪ ER SISTEMI

▪ I.E.M.A

▪ I2 INDUSTRIAL INNOVATION

▪ IMEL

▪ LESTA

▪ MONDIAL

▪ P.R.L TECNO SOFT

▪ PHEMA

▪ PI.CO SYSTEMS

▪ RETINAE

▪ SIEMENS PARTNER

▪ STEP ENGINEERING

▪ TAILOGIC

▪ TECNOLOGIE E PRODOTTI PER L’AUTOMAZIONE

▪ ZECCHINI GINO

SALA WORKSHOP

F 036GOMA

ELETTRONICA

A 049EDITORIALEDELFINO

A 043EDITORIALEDELFINO

A 037EDITRICE MAESTRI

A 039PUBLITEC

A 041TIM GLOBAL MEDIA

A 029OPEN FACTORYEDIZIONI

A 031TECNALIMENTARIAEDITRICE EDF TREND

A 033NEWSIMPRESA

A 025NEW BUSINESS MEDIA

A 027TECNICHE NUOVE

A 013CHIMICAWEB.COM

A 015TECNEDIT/SERVIZI A RETE

A 017TECNOEDIZIONI

A 019FIERAMILANOMEDIA

A 001

A 007ANIMA

A 009ANIPLA

A 003

A 005

A 011AIS-ISA

Sala Pistacchio

Sala Grande Sala Networking

Magazzini

Sala Cioccolato

GH F E D C B A

Uffici SPS Italia

Ufficio Stampa e Area della Comunicazione

C 070ALUMOTION

F 071SIT

C 071SHS

E 071ELETTRONICA SANTERNO

D 073WALDMANN

ILLUMINOTECNICA

D 071CMR

E 070CHINT ITALIA

I 070NUM

J 071CABUR

I 073RS COMPONENTS

H 068ELECTRO-PRECIZIA

K 070GIVI MISURE

L 071TEAFLEX

L 073REMAK

K 073CONRAD

K 072MISA

L 070BURKERT

L 072AS INTERFACE

M 070ADELSY

N 068WÜRTH

ELEKTRONIK

N 063R.T.A.

M 062TEX

COMPUTER

M 065LINAK ITALIA

L 062SYSTEM

N 062DETAS

N 064REO

ITALIA

L 065TEKON

K 067RAFI

ELMOMOTION CONTROL

K 063SATECHSAFETY

TECHNOLOGY

N 056HYPERTAC

L 056TECHNOLOGY

BSA

M 056 MOTOR

POWER COMPANY

K 055TDE

MACNO

L 057I.L.M.E.

N 050E-T-A

N 053TEKIMA

M 050RENISHAW

L 050ELSAPTKD ITALIA

K 050TECNO BIWEINTEK LABS INC

M 044NEXCOM

ITALIALUCH-SINGER

L 044COMEPI K 044

COPA-DATAITALIA

M 043MAXONMOTORITALIA

N 043N 044A.C. & E.

M 040 MITSUBISHI

ELECTRICEUROPE

L 040MITSUBISHI

ELECTRICEUROPE

N 038F.I.A.M.A

K 034SCHNEIDER

ELECTRIC

M 034COMOLI FERRARI

L 034PHOENIXMECANON 032

ARTEMECANO

M 026IMAGE S

L 026OMRON

ELECTRONICS

K 026OMRON

ELECTRONICS

N 026ASE

IDENTIFICATION COMPONENTS J 026

LTI ITALIA

J 032STEUTE ITALIA

L 022SIEI PETERLONGO

ELECTRICCARLO GAVAZZI

K 022RITTAL

J 022RITTALN 020

HARDWARESOLUTIONS

M 014KÜBLER

ITALIAL 014

DIREL

N 014OEMER

MOTORIELETTRICI

N 015SEIPEE

K 014L 013SOFTING ETHER-

CATTECHNO-LOGYGROUP

ITALIA

N 008LEUZE

ELECTRONIC

ORIENTALMOTOR

ITALIA

M 005KERNELSISTEMI

L 008ADEL

SYSTEM

L 002PANEL

L 006ERREUNOM 004

ALFAELECTRIC

N 005MARIC AUTOMA-TION

M 001H.D.T.

N 001SIGMA MOTION

M 002INDUSTRIALE

ELETTRICA

N 002BRADYITALIA

L 001E.T.A.

L 005STEM

J 002SARC ITALIA

J 010PIZZATO

ELETTRICA

I 010CONTRINEX

ITALIA

I 002M.D.

MICRODETECTORS

N M L K J I G F EH

G 002EATON

I 007ROBOX

I 001LIKA ELECTRONIC

I 005O.ERRE

F 002WAGO

ELETTRONICA

E 002INTECNO

E 010TURCK BANNER

D 002IFM ELECTRONIC

D 010MTS

SENSORTECHNOLOGIE

C 010PROGEA

C 002I.R.E.

D 003 HELLER-MANN-TYTON

C 001CIBUS TEC

FOOD PACK 2014

C B A

G 014BECKHOFF

AUTOMATION

G 022ESA

ELETTRONICA

G 026WONDERWARE

ITALIA

I 025ELCA

F 014 -F 026SIEMENS

E 014 - E 026SIEMENS

E 032NATIONAL

INSTRUMENTSITALY

H 046- G 045ANIE AUTOMAZIONEELET-

TROVENE-TA

I 044MORSETTI

ITALIA

I 046ADVANTECH

EUROPE

I 038WÖHNER ITALIA

K 045

I 034DELTA LINE

I 026WITTENSTEIN

I 032TELEMECANIQUE

SENSORS

F 050KABEL-

SCHLEPPITALIA

G 050HUMMEL

H 050WENGLOR SENSORIC

ITALIANA

I 050TELESTAR

I 056DKC EUROPE

I 061IMSGEAR

H 058TELEGÄRTNER

H 056BAHRMODULTECHNIK

I 063MB CONNECTLINE

I 057ELGOELEC-TRONIC

I 055APRA-NORM

H 054SPS IPC DRIVES NORIMBERGA

H 055AGENCAVI

F 056SERCOS

INTERNATIONAL

H 062KEBA

I 065MURRPLASTIKITALIA

G 062CMZ

SISTEMIELETTRONICI

F 062GARNETMP GAMMA

J 064 I 062PENTAIR

SCHROFF

G 068

F 068

F 063FINDER

E 066ELCAM

E 062REEL

E 044BOSCH REXROTH

E 056AVENTICS

D 063PRIVIUS

C 064ELETTROCABLAGGI

C O62HAMAMATSUPHOTONICS

D 057WEIDMÜLLER

C 058CAEL

C 056TE.CO

D 044PRO-FACEITALIA

C 044CONSORZIO

PNI

C 050ZANARDO

C 038DATA

MODULITALIA

D 038PEPPERL+FUCHS FA ITALIA

E 037PHOENIX

CONTACT

D 026YASKAWA EUROPE

ZF ITALIA SRL

E 031EL.CO.

D 034KINCO

ELECTRIC

D 020SDPROGETINDUSTRIALSOFTWARE

E 021GENERALCOM

C 026ASEM

B 026ASEM

C 014BONFIGLIOLI

MECHATRONICDRIVES

SOLUTIONS

C 022WESTEC

D 021CEM SRL

D 014EFA AUTOMAZIONE

C 015ELCON

B 022KEB ITALIA

B 018SMARTMOTOR

DEVICES

B 014RIGHI

ELETTROSERVIZIB 011EVERELETTRONICA

B 015DUNKERMOTOREN

A 016LASER

A 014SADACAVI

B 019ELMEC

A 020NEXANS

INTERCABLO A 019DEUTSCHMANN

A 013MASAU-TOMA-ZIONE

A 028DATEXEL

B 025SIKO ITALIA

A 030MIN-TEC

INDUSTRIALE

A 026PIXSYS A 025

ELECTRO GRAPHICS

A 031FANDIS

B 038HMS INDUSTRIAL

NETWORKS

A 039NEUGART

A 038JAMPEL

B 041SCHLEMMER

A 042RLI

A 046IRINOX

B 046EURA DRIVES

EUROPE

B 042GREIN

C 041ITALWEBER

A 043OMEGAFUSIBILI

A 049R+WITALIA

A 050PAMOCO

B 050HARTING

A 056FAE

A 058EURO

2000

A 055MECT

A 057ANIXTERITALIA

B 056ELEKTRA

C 057HILSCHER

B 059LINEARMECH

B 058VASCAT

B 062C.R.A. A 062

MISUMI EUROPA

C 065WIMEX

L 061

M 049

M 022

M 008

I 014BREMAS

ERSCE

J 015 ROXTEC ITALIA

I 020PANASONIC

ELECTRIC WORKSITALIA

J 014EPLAN

SOFTWARE &SERVICE

D

STAND A 007ANIMA E

INDUSTRIAMECCANICA

TI ASPETTIAMO!

Page 49: l'Industria Meccanica 691 - maggio-giugno 2014

47 | maGGiO GiuGnO 2014

FOcus | automazione

.

Self Service

Bar

GROUNDFLOOR

ENTRANCE ENTRANCE ENTRANCE

Hall 2

Bar

-

VipVisitorsLounge &Restaurant

1st FLOOR

B 020 ABB ABB

D 026ROCKWELL

AUTOMATION

C 026ROCKWELL

AUTOMATION

A 008COMITRONIC - BTI

A 014PIERO BERSANINI

A 020

A 010EUROTEK

B 014BALLUFF

AUTOMATION

F 020PFANNENBERG

ITALIA

F 018DIGIA

NORWAYS

G 015R.E.C.

A 002 DIGIMAX

G 017PRINA-TECNO

E 042LENZE ITALIA

E 046SIRENA

B 002TRITECNICA

B 001REER

G 055HELUKABELITALIA

F 056MICRO

SYSTEMS

C 056IGE-XAO

B 056H.T.C.

A 056 A 057CTMECA

DANFOSS VLTDRIVES

F 062BREVETTI

STENDALTO

E 060UNIKA

G 061 SELET SENSOR

E 056ARBOR ITALIA

C 062EUROTHERM

D O65CBFMOTORS

C 061FINMOTOR

B 062NET

ITALIA

C 067STAUBLI

B 068TECNOMETAL

B 067SONDERHOFF

A 068QUADRA

C 068FILSYSTEM

G 064KENDRIONVILLINGEN

H 063AMPHENOLTUCHELELECTRONICS

H 055HALSTRUPWALCHER

G 056ROLEC

ITALIA

H 058UTK

COMPONENT

H 052PROMETEO

H 062TPS

GEAR

H 064TME

G 068CONDUCTIX WAMPFLER

G 067 BTSENSORS

F 068RADIA

F 070INTERNATIONAL

POWERSUPPLIER

F 078F.M.T.

F 067S.C.E

F 074ASITA

F 073SHIELD

E 072KOBOLD

D 074GISI

D 072EP

F 076AG. ING. PINI

E 074SERAD

D 076AKSE-ELECTREX

F 071CAP IT

F 069AREA WORKSHOPGISI

D 068EUREK

D 069

D 067E 067STILO GRAFICA

E 065MARECHAL

A 042MOOG

ITALIANA

B 042WIELAND

ELECTRIC

B 046INTERNATIONAL

POWERCOMPONENTS

C 042SERVOTECNICA

F 042SCHMERSAL ITALIA

F 046ADVANCED

TECHNOLOGIES

H 045MOTION-CABLES

G 042SELEMA

G 046KITE AUTO

MATION

G 050 F 050TATTILEMINI MOTOR

E 050ELCO

ELETTRONICA

B 050PARKER HANNIFIN

ITALY

C 050CONTRADATA

MILANO

A 050GIOVENZANA

INTERNATIONAL

G 008EXOR

INTERNATIONAL

G 002TECNELSYSTEM

G 022WIKA ITALIA

H 019ISAC

G 018INTEREL

G 014IGUS

E 014SEW EURODRIVE

E 019 D 020COGNEXVISION-

LINK

C 020HEIDENHAIN

ITALIANA

A 026PILZ ITALIA

B 026LAPP ITALIA

E 026ETHERNET

POWERLINKSTANDARDIZATION

GROUP

E 030NORD

MOTORIDUTTORI

F 026CONTROL

TECHNIQUES

F 032SENECA

G 031H 029TECOELECTRIC& MACHIN.

CEAM CAVISPECIALI

G 026ENDRESS +

HAUSER ITALIA

G 036EUROCONNECTION

E 036 D 036MURRELEKTRONIKMURRELEKTRONIK

C 036 B 036FESTO FESTO

A 036LOVATO

ELECTRIC

C 014B&R AUTOMAZIONE

INDUSTRIALE

F 002VIPA ITALIA

F 008KEYENCE

ITALIA

G 007PATLITEEUROPE

F 014KOLLMORGEN

E 002GEFRAN

C 002SICK

D 002DATALOGIC

AUTOMATION

H 008FRABA

H 004IST

H 005SENSORMATIC

H 014GIMA

TRADEEMILIA

H 022PRECISION

FLUID CONTROLS

H 026HARMONIC

DRIVEITALIA

Bar

Bar Restaurant

AGGIORNATA AL 28 APRILE 2014

ENTRANCEENTRANCE

Hall 3

G 037BAUMERITALIA

G 004COMSOFT

A 062PAVARINI

COMPONENTS

A 063AUTOMATIONWARE

G 030SMARTAUTO-

MATION

A 067HIWIN

Sala Fragola

Meeting Room

Sala Crema

M 072BAU

MÜLLER

M 074CNI GROUP

L 076Z - LASER

L 075DRAI MILANO

K 076ELESA

K 077HENGSTLER

▪ ASEM

▪ AXEL

▪ BECKHOFF

▪ EUROTECH

▪ GEFRAN

▪ PRISMA

▪ SERVITECNO

▪ SIEMENS

▪ SOLAIR

▪ TREND MICRO

▪ WSCAD

▪ AUXEL▪ POINTECH

▪ PROMETEO ENGINEERING▪ SEIBAEDISA▪ SYSTEM ELECTRIC SISTEM ELETTRICA DUE

SALA WORKSHOP

▪ CERT ELETTRONICA

▪ CIEMME CABLAGGI

▪ ELETTROMECCANICA CATTANEO

▪ ER SISTEMI

▪ I.E.M.A

▪ I2 INDUSTRIAL INNOVATION

▪ IMEL

▪ LESTA

▪ MONDIAL

▪ P.R.L TECNO SOFT

▪ PHEMA

▪ PI.CO SYSTEMS

▪ RETINAE

▪ SIEMENS PARTNER

▪ STEP ENGINEERING

▪ TAILOGIC

▪ TECNOLOGIE E PRODOTTI PER L’AUTOMAZIONE

▪ ZECCHINI GINO

SALA WORKSHOP

F 036GOMA

ELETTRONICA

A 049EDITORIALEDELFINO

A 043EDITORIALEDELFINO

A 037EDITRICE MAESTRI

A 039PUBLITEC

A 041TIM GLOBAL MEDIA

A 029OPEN FACTORYEDIZIONI

A 031TECNALIMENTARIAEDITRICE EDF TREND

A 033NEWSIMPRESA

A 025NEW BUSINESS MEDIA

A 027TECNICHE NUOVE

A 013CHIMICAWEB.COM

A 015TECNEDIT/SERVIZI A RETE

A 017TECNOEDIZIONI

A 019FIERAMILANOMEDIA

A 001

A 007ANIMA

A 009ANIPLA

A 003

A 005

A 011AIS-ISA

Sala Pistacchio

Sala Grande Sala Networking

Magazzini

Sala Cioccolato

GH F E D C B A

Uffici SPS Italia

Ufficio Stampa e Area della Comunicazione

C 070ALUMOTION

F 071SIT

C 071SHS

E 071ELETTRONICA SANTERNO

D 073WALDMANN

ILLUMINOTECNICA

D 071CMR

E 070CHINT ITALIA

I 070NUM

J 071CABUR

I 073RS COMPONENTS

H 068ELECTRO-PRECIZIA

K 070GIVI MISURE

L 071TEAFLEX

L 073REMAK

K 073CONRAD

K 072MISA

L 070BURKERT

L 072AS INTERFACE

M 070ADELSY

N 068WÜRTH

ELEKTRONIK

N 063R.T.A.

M 062TEX

COMPUTER

M 065LINAK ITALIA

L 062SYSTEM

N 062DETAS

N 064REO

ITALIA

L 065TEKON

K 067RAFI

ELMOMOTION CONTROL

K 063SATECHSAFETY

TECHNOLOGY

N 056HYPERTAC

L 056TECHNOLOGY

BSA

M 056 MOTOR

POWER COMPANY

K 055TDE

MACNO

L 057I.L.M.E.

N 050E-T-A

N 053TEKIMA

M 050RENISHAW

L 050ELSAPTKD ITALIA

K 050TECNO BIWEINTEK LABS INC

M 044NEXCOM

ITALIALUCH-SINGER

L 044COMEPI K 044

COPA-DATAITALIA

M 043MAXONMOTORITALIA

N 043N 044A.C. & E.

M 040 MITSUBISHI

ELECTRICEUROPE

L 040MITSUBISHI

ELECTRICEUROPE

N 038F.I.A.M.A

K 034SCHNEIDER

ELECTRIC

M 034COMOLI FERRARI

L 034PHOENIXMECANON 032

ARTEMECANO

M 026IMAGE S

L 026OMRON

ELECTRONICS

K 026OMRON

ELECTRONICS

N 026ASE

IDENTIFICATION COMPONENTS J 026

LTI ITALIA

J 032STEUTE ITALIA

L 022SIEI PETERLONGO

ELECTRICCARLO GAVAZZI

K 022RITTAL

J 022RITTALN 020

HARDWARESOLUTIONS

M 014KÜBLER

ITALIAL 014

DIREL

N 014OEMER

MOTORIELETTRICI

N 015SEIPEE

K 014L 013SOFTING ETHER-

CATTECHNO-LOGYGROUP

ITALIA

N 008LEUZE

ELECTRONIC

ORIENTALMOTOR

ITALIA

M 005KERNELSISTEMI

L 008ADEL

SYSTEM

L 002PANEL

L 006ERREUNOM 004

ALFAELECTRIC

N 005MARIC AUTOMA-TION

M 001H.D.T.

N 001SIGMA MOTION

M 002INDUSTRIALE

ELETTRICA

N 002BRADYITALIA

L 001E.T.A.

L 005STEM

J 002SARC ITALIA

J 010PIZZATO

ELETTRICA

I 010CONTRINEX

ITALIA

I 002M.D.

MICRODETECTORS

N M L K J I G F EH

G 002EATON

I 007ROBOX

I 001LIKA ELECTRONIC

I 005O.ERRE

F 002WAGO

ELETTRONICA

E 002INTECNO

E 010TURCK BANNER

D 002IFM ELECTRONIC

D 010MTS

SENSORTECHNOLOGIE

C 010PROGEA

C 002I.R.E.

D 003 HELLER-MANN-TYTON

C 001CIBUS TEC

FOOD PACK 2014

C B A

G 014BECKHOFF

AUTOMATION

G 022ESA

ELETTRONICA

G 026WONDERWARE

ITALIA

I 025ELCA

F 014 -F 026SIEMENS

E 014 - E 026SIEMENS

E 032NATIONAL

INSTRUMENTSITALY

H 046- G 045ANIE AUTOMAZIONEELET-

TROVENE-TA

I 044MORSETTI

ITALIA

I 046ADVANTECH

EUROPE

I 038WÖHNER ITALIA

K 045

I 034DELTA LINE

I 026WITTENSTEIN

I 032TELEMECANIQUE

SENSORS

F 050KABEL-

SCHLEPPITALIA

G 050HUMMEL

H 050WENGLOR SENSORIC

ITALIANA

I 050TELESTAR

I 056DKC EUROPE

I 061IMSGEAR

H 058TELEGÄRTNER

H 056BAHRMODULTECHNIK

I 063MB CONNECTLINE

I 057ELGOELEC-TRONIC

I 055APRA-NORM

H 054SPS IPC DRIVES NORIMBERGA

H 055AGENCAVI

F 056SERCOS

INTERNATIONAL

H 062KEBA

I 065MURRPLASTIKITALIA

G 062CMZ

SISTEMIELETTRONICI

F 062GARNETMP GAMMA

J 064 I 062PENTAIR

SCHROFF

G 068

F 068

F 063FINDER

E 066ELCAM

E 062REEL

E 044BOSCH REXROTH

E 056AVENTICS

D 063PRIVIUS

C 064ELETTROCABLAGGI

C O62HAMAMATSUPHOTONICS

D 057WEIDMÜLLER

C 058CAEL

C 056TE.CO

D 044PRO-FACEITALIA

C 044CONSORZIO

PNI

C 050ZANARDO

C 038DATA

MODULITALIA

D 038PEPPERL+FUCHS FA ITALIA

E 037PHOENIX

CONTACT

D 026YASKAWA EUROPE

ZF ITALIA SRL

E 031EL.CO.

D 034KINCO

ELECTRIC

D 020SDPROGETINDUSTRIALSOFTWARE

E 021GENERALCOM

C 026ASEM

B 026ASEM

C 014BONFIGLIOLI

MECHATRONICDRIVES

SOLUTIONS

C 022WESTEC

D 021CEM SRL

D 014EFA AUTOMAZIONE

C 015ELCON

B 022KEB ITALIA

B 018SMARTMOTOR

DEVICES

B 014RIGHI

ELETTROSERVIZIB 011EVERELETTRONICA

B 015DUNKERMOTOREN

A 016LASER

A 014SADACAVI

B 019ELMEC

A 020NEXANS

INTERCABLO A 019DEUTSCHMANN

A 013MASAU-TOMA-ZIONE

A 028DATEXEL

B 025SIKO ITALIA

A 030MIN-TEC

INDUSTRIALE

A 026PIXSYS A 025

ELECTRO GRAPHICS

A 031FANDIS

B 038HMS INDUSTRIAL

NETWORKS

A 039NEUGART

A 038JAMPEL

B 041SCHLEMMER

A 042RLI

A 046IRINOX

B 046EURA DRIVES

EUROPE

B 042GREIN

C 041ITALWEBER

A 043OMEGAFUSIBILI

A 049R+WITALIA

A 050PAMOCO

B 050HARTING

A 056FAE

A 058EURO

2000

A 055MECT

A 057ANIXTERITALIA

B 056ELEKTRA

C 057HILSCHER

B 059LINEARMECH

B 058VASCAT

B 062C.R.A. A 062

MISUMI EUROPA

C 065WIMEX

L 061

M 049

M 022

M 008

I 014BREMAS

ERSCE

J 015 ROXTEC ITALIA

I 020PANASONIC

ELECTRIC WORKSITALIA

J 014EPLAN

SOFTWARE &SERVICE

D

Page 50: l'Industria Meccanica 691 - maggio-giugno 2014

l’industria meccanica 691 | 48

FOcus | automazione

A Sps 2014 le aziende che

hanno vissuto in prima persona la rivoluzione

dell’Automazione negli ultimi anni

OnistainnOv aziOne

prOtaGAventics Srl

Intervista a Fernando Gironi Direttore Generale

«Un nuovo brand, ma che racchiude di fatto la storia di 150 anni di esperienza». Così il Direttore Generale di Aventics Srl Fernando Gironi sintetizza il valore del nuovo marchio (ex divisione di Bosch Rexroth) che rap-presenta una produzione mondiale di componenti e si-stemi pneumatici.«Grazie a questo background, disponiamo di un portafo-glio prodotti che ci contraddistingue: a partire da solu-zioni speciali di azionamento e comando per la marina, oltre a una apposita divisione che si occupa di allesti-mento dei truks, fino alla produzione di catene dentate (usate sia nella trasmissione di potenza che nel traspor-to) delle quali siamo leader tecnologici».Il nuovo marchio Aventics si presenterà all’Italia proprio a Sps Ipc Drives Italia, «Un appuntamento che seguia-mo fin dalla prima edizione, che rappresenta per noi l’occasione migliore per presentare nuovi prodotti che portano con sé un alto tasso di innovazione dal punto di vista dell’integrazione elettronica: proprio la nostra in-dipendenza ci ha dato la possibilità di investire in nuove tecnologie e materiali». Il prodotto di punta è rappresen-tato dalle valvole Av05 (portano con sé ben 90 brevetti) che in continuità con le precedenti Av03 rappresentano una nuova generazione di pneumatica, volta al basso consumo e al basso impatto ambientale.«La pneumatica è un settore enormemente mutato negli ultimi anni. In particolare per i costruttori, che sempre più devono essere attenti ad avere il giusto prodotto, con la giusta soluzione per il giusto cliente». Uno dei fattori più importanti è la riduzione dei costi per il cliente, il tutto in un’ottica di produzione integrata.«Un punto di forza dell’automazione pneumatica, essen-do veloce e a basso costo, è il mantenimento costante e addirittura in crescita delle richieste, nonostante un trend tecnologico che agevola l’elettromeccanica grazie a inverter sempre più utilizzati ed economici. È per questo che vogliamo continuare a puntare sulla pneumatica, e ad esserne un vero punto di ri-ferimento».

Page 51: l'Industria Meccanica 691 - maggio-giugno 2014

49 | maGGiO GiuGnO 2014

FOcus | automazione

B&R Automazione IndustrialeIntervista a Nicoletta Ghironi,

Marketing e Communication Manager

Un’evoluzione nella filosofia B&R, «Quest’anno, par-tendo dal concetto del “tutto integrato” che da sempre ci contraddistingue, introduciamo il concetto di Scala-bility+» spiega Nicoletta Ghironi, «che rappresenta di fatto un nuovo modo di concepire l’automazione e che consente una estrema versatilità in tutti gli impianti di produzione e la massima protezione degli investimenti». La capacità di un sistema di aumentare o diminuire di scala in funzione delle necessità e delle disponibilità, dunque, che va a comprendere in primo luogo il softwa-re, estremamente modulare e portabile su ogni piatta-forma di controllo, che sia nel classico formato Plc, o un pannello intelligente, fino al Pc Industriale.Il vantaggio più evidente di questa concezione, dunque, è quello di poter partire con un sistema di controllo di base, con prestazioni e interfacce contenute, per poi pas-sare a una configurazione di macchina o impianto più complessi, aggiungendo nuove parti o nuove funziona-lità, migrando a un controller più potente o una inter-faccia operatore più grande, ecc., il tutto senza mai dover perdere l’investimento di partenza: «Scalare senza rifare potremmo dire per usare una formula, risparmiando co-sti di sviluppo, di test ecc. Senza mai scendere a compro-messi di performance ed estensibilità». Una svolta del tutto naturale per B&R, un’azienda che ha come approccio di base l’integrazione di tutte le parti dell’automazione in modo intuitivo attraverso un unico software. B&R è parte dell’Advisory panel di Sps Ipc Drives Ita-lia, «ci sentiamo totalmente parte del concept, della co-municazione e dell’organizzazione di questo importan-te evento fieristico. In questi anni abbiamo intessuto rapporti preziosi, con i business partner oltre che con i clienti, grazie a questo fertile terreno di scambio costi-tuito da Sps, che ben lontana da essere soltanto una ve-

trina istituzionale, è occasione per networking a tutto tondo».

Ecco come si stanno preparando alla nuova sfida tecnologica in Italia e nel mondo

OnistainnOv aziOne

prOtaG

Page 52: l'Industria Meccanica 691 - maggio-giugno 2014

l’industria meccanica 691 | 50

FOcus | automazione

Festo SpAIntervista a Giorgio Crepaldi,

Marketing Manager

«Festo sta cambiando pelle: da azienda conosciuta in passato soprattutto come produttore di compenenti per l’automazione pneumatica, a un’azienda rivolta so-prattutto all’automazione industriale». È una direzione importante quella presa da Festo e raccontata dal Mar-keting Manager Giorgio Crepaldi, «Nell’ambito dell’au-tomazione industriale le proposte convergono sempre più verso piattaforme integrate, sistemi completi per il motion control, e azionamenti elettromeccanici». E proprio questi sono i principali argomenti presentati da Festo a Parma nel corso di Sps Ipc Drives Italia.«L’obiettivo principale è quello di non presentare compo-nenti, ma offrire soluzioni che soddisfino sempre di più le aspettative e le necessità dei costruttori di macchine. Necessità che per i clienti sono soprattutto soluzioni tec-niche con l’obiettivo di esasperare la performance della macchina». Questo è necessario per mantenere un van-taggio competitivo rispetto a mercati iper competitivi (costruttori asiatici – ad esempio – o grandi aziende che costruiscono macchinari di serie). «Ma le aziende italia-ne hanno dalla loro parte il grande vantaggio di avere elevate tecnologie, e da qui la capacità di cercare dei part-ner che possano soddisfare la necessità di mantenere, a costi contenuti, tecnologie più performanti rispetto al passato». L’automazione è quindi l’elemento capace di integrare maggiormente questi elementi (grazie ai colle-gamenti propri dell’Industry 4.0), rendendo la macchina sempre più performante, facile da gestire, da program-mare, più versatile e funzionale per ottenere la massima prestazione. «In fiera presentiamo alcune nuove soluzio-ni che definiamo Advance Handling System, che permet-tono al cliente di ottimizzare soluzioni customizzate, senza richiedere all’utilizzatore sforzi nella progettazio-ne, dimensionamento, ordine ed assemblaggio dei com-ponenti, utilizzati per applicazioni di pick&place (per esempio in macchine da assemblaggio di componenti elettronici o per laboratori di analisi). Esporremo inoltre una nuova tecnologia legata all’impiego dei superconduttori. Da anni, infatti, Festo ne sta valutando le possibili applicazioni anche in ambiente industriale, per le movimenta-zioni lineari a levitazione».

Foto

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Page 53: l'Industria Meccanica 691 - maggio-giugno 2014

51 | maGGiO GiuGnO 2014

FOcus | automazione

Panasonic Electric Works Italia Intervista a Michele Frare,

General Manager Factory Automation Division

«Da 30 anni in Italia nel campo dell’Automazione, con una storia e un know how di 100 anni». È la sintesi di Michele Frare, General Manager Factory Automation Division di Panasonic Electric Works Italia, realtà che alla tipica tecnologia giapponese affianca un servizio di consulenza specializzata in tre campi fondamentali per il settore: il controllo, al sensing e il motion.Oltre alle nuove soluzioni, Panasonic presenta nel cor-so di Sps Ipc Drives Italia una serie di eventi legati alla messa in evidenza della propria esperienza a fianco dei costruttori di macchine, ad esempio in merito alla manutenzione e tele-manutenzione: «Il nostro cliente primario è il costruttore della macchina, settore che – nonostante la crisi – traina con sorprendente vitalità la nostra economia. Proprio per questo affrontiamo assie-me al nostro cliente tutte le tematiche relative alla com-petitività della macchina: oggi a fare la differenza sul mercato è chi riesce a creare valore aggiunto sfruttando le peculiarità di prodotti e l’esperienza e la sensibilità del fornitore di soluzioni di automazione. È proprio questa combinazione che Panasonic offre costantemente, al di là del valore tecnologico intrinseco dei prodotti, al pro-prio cliente, una partnership che ha come scopo quello di costruire una soluzione unica, differenziante e che vince nel mercato globale».«Nell’ambito del nostro pacchetto motion (che va dal-le soluzioni ultra compatte entry level alle soluzioni di “taglia” in Motion Networking si base ethernet real time), l’ultimo step che presentiamo a Sps è l’interfaccia EtherCat a bordo della Serie di Servo Azionamenti A5, tra i più compatti e performanti del mercato. I profili a bordo, le funzioni implementate rendono questa piatta-forma molto interessante per versatilità e prestazioni. Naturalmente anche queste soluzioni saranno proposte al massimo dell’integrazione, sia a Parma sia nel post

evento, con le nuove soluzioni Plc (FP7) e senso-ristica (fibra e laser di misura)».

Page 54: l'Industria Meccanica 691 - maggio-giugno 2014

l’industria meccanica 691 | 52

FOcus | automazione

Phoenix Contact Intervista a Fabio Piazza

Market Segment Manager Industrial Components & Electronics

«Nei quattro anni che hanno accompagnato l’avventura di Sps Ipc Drives Italia, abbiamo toccato in prima perso-na l’evoluzione straordinaria dell’Automazione, che ha fatto davvero un passo verso il futuro». E Phoenix Con-tact era presente fin da subito, come spiega Fabio Piaz-za Market Segment Manager Industrial Components & Electronics. «I clienti iniziano ormai sempre più ad apprezzare l’integrazione di soluzioni. Per esempio, un prodotto sviluppato su una superfice che occupa molto spazio sul quadro elettrico, può beneficiare di soluzioni che lo riducano sensibilmente, con grande benefici».Phoenix Contact, azienda con casa madre tedesca che conta oltre 13mila persone nel mondo, ha avuto la capa-cità di dare una svolta alla propria produzione, entrando nel mondo dell’automazione creando innovazione. «L’a-zienda cura moltissimo l’aspetto dell’innovazione».Per seguire il mercato italiano, Phoenix Contact è orga-nizzata in segmenti che si occupano di settori specifici: «Abbiamo un segmento dedicato ai device connectors (dispositivi elettronici), uno rivolto all’Industrial com-ponents and electronics, che quindi si occupa del mondo dei costruttori di macchine, e un terzo segmento control and industry solution, per sviluppare attività relative a mercati strategici quali il trattamento acque, distribu-zione energie ed energie rinnovabile ed infrastrutture».«In questa edizione di Sps presentiamo i nostri Pc in-dustriali di nuova generazione, che uniscono un design innovativo a caratteristiche tecniche che ben si sposano con il mercato dell’automazione, e inoltre avremo un fo-cus dedicato al marking, argomento su cui investiamo molto. Mentre un tema che sarà sicuramente rappresen-tato nello stand e che svilupperemo sempre di più nei prossimi mesi è invece quello della sicurezza di rete.

Sick SpA Intervista a Giovanni Gatto,

Managing Director

«Quando nel 1952 Erwin Sick inventò in Germania la prima barriera fotoelettrica di sicurezza e la presentò alla Fiera di Hannover installandola su una delle pri-me presse piegatrici semi-automatiche, si può dire che allora abbia veramente avuto inizio l’era della fotoelet-tronica applicata all’automazione». Ecco perché la sto-ria del Gruppo Sick, come spiega il Managing Director Giovanni Gatto, è così strettamente legata all’industria meccanica. «La novità consisteva nel realizzare per la prima volta una barriera immateriale per proteggere l’incolumità dei lavoratori, collegando una lampadina a un fotorilevato-re, che faceva scattare il blocco di sicurezza nel caso si rilevasse la presenza delle mani del lavoratore nell’area pericolosa». Da allora l’azienda è cresciuta, e oggi è leader nel campo della sensoristica per l’automazione industriale e nei si-stemi di misura, posizionamento e rilevamento, facendo della safety la propria proposta fondamentale. «Tutt’og-gi abbiamo una divisione Industrial Safety che ha tra i costruttori di macchine i propri clienti principali, in par-ticolare nel settore delle presse e macchine utensili, del packaging e dell’automotive ». La sfida principale è lavorare sulla cultura della sicu-rezza in Italia, «dobbiamo dimostrare che l’equazione “sicurezza=costi aggiuntivi” è assolutamente falsa!». In realtà l’esperienza di Sick insegna come la sicurezza delle macchine possa generare sui tempi medio-lunghi ingen-ti risparmi. Inoltre il costo del mettere in sicurezza una macchina può essere in realtà minimo se vengono scelti i dispositivi più adatti: «Per poter scegliere la soluzione giusta su ogni macchina proponiamo una strada unica: il supporto tecnico dei Safety Experts di Sick per ogni caso, e una customizzazione della soluzione sulle esi-genze del cliente in base, soprattutto, al contesto in cui questi opera». «Per noi una fiera come Sps è un veicolo

fortissimo, il riferimento migliore, per noi, per veicolare il nostro messaggio».

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ruBrica | expo 2015

Genova,porto di Expo per la Lombardia:

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opportunità per la logistica italiana

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ruBrica | expo 2015

expO

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G razie a Expo, Genova può di-ventare in modo permanente il

porto di Milano, con beneficio di tut-to il vivace tessuto imprenditoriale del Nordovest. Non è un passaggio automatico, certo. L’Italia dovrà sa-per cogliere l’offerta per ripensare la sua logistica infrastrutturale in termini di lungo respiro, e arrivare a considerare il proprio sistema por-tuale e logistico come un unicum, potenziando quindi le interconnes-sioni della sua rete, e passando da una concezione del porto come mero luogo di trasporto a cardine di un si-stema logistico complesso.Se è vero quindi che l’occasione di vincere a pieno la sfida Expo non può dirsi vinta dall’Italia (la com-messa per la gestione della logistica dell’evento è stata da poco affidata al colosso tedesco Db Schenker), è an-che vero che con un adeguato siste-ma infrastrutturale l’impatto econo-mico diretto che avrà Expo 2015 sul settore della logistica sarà di 9mila nuovi posti di lavoro (di cui 6 mila solo in Lombardia), e 1,8 miliardi di produzione aggiuntiva (1,2 miliardi in Lombardia).Cifre significative, frutto di una ricerca della Camera di Commer-cio di Milano dedicata all’impatto economico diretto dell’Esposizione universale, presentata durante il convegno “L’eccellenza della logisti-ca italiana in vista di Expo 2015”, promosso dal Propeller Club e dal-la Camera di Commercio, a cui ha partecipato, tra gli altri, anche il presidente dell’autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, tra i più favo-revoli sostenitori dell’urgenza di una riforma dei porti italiani.Secondo la ricerca, su Expo è desti-nato a convergere il 60% del cargo aereo, un quarto delle merci su stra-

Genoa, expo’s port for lombardy:an opportunity for italian logistics

Expo is a chance for Genoa to become the port for Milan on a permanent basis, be-nefiting from the thriving business fabric of north-west Italy. It won’t happen auto-matically, of course. Italy must be capable of seizing the opportunity to rethink its logistic infrastructure for the long term, and of grasping the fact that its port and logistic system should be seen as a whole. The links in its network must be improved and ports must no longer be conceived sim-ply as places of transport, but as hubs in a complex logistic system. While it cannot be said that Italy has totally won the challenge for Expo (the logistics contract for the event was recently awarded to the German giant, DB Schenker), it is undeniable that, with the right system of infrastructure, Expo 2015 will have a direct economic impact on the logistics sector involving 9 thousand new jobs (6 thousand of which in Lombar-dy alone) and 1.8 billion Euro of increased production (1.2 billion in Lombardy). In-teresting figures, resulting from research by Milan Chamber of Commerce into the direct economic impact of the Universal Exposition, presented at the conference “The excellence of Italian logistics and Expo 2015” promoted by the Propeller Club and the Chamber of Commerce. Participants included, among others, Luigi Merlo, Presi-dent of the Port Authority of Genoa, one of the keenest supporters of an urgent reform of Italy’s ports. According to this research, 60% of air cargo, a quarter of goods by road and half of Genoa’s port traffic will conver-ge on Expo. Considering that Lombardy’s logistics and transport market is already worth 12 billion Euro – about one-third of the Italian market – this figure should be of considerable interest.The province of Milan alone generates an estimated 50% of the total for Lombardy, that is, 5 billion Euro. There are almost 2 thousand logistics and transport compa-nies with a turnover of over 500 thousand Euro in Lombardy and in the provinces of Novara, Piacenza and Verona (which go to make up the Milan Logistics Region). About 36% of these are in the province of Milan (725 companies), followed by Ber-

opportunità per la logistica italiana

di Carlo Fumagalli

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l’industria meccanica 691 | 56

ruBrica | expo 2015

gamo (8%, 165 companies), Verona (8%, 155 companies) and Brescia (7%, 136 com-panies). 15% (296 companies) are located outside the region although they operate in the logistics area of Milan. The majority of the new opportunities will be generated after Expo (1.1 billion Euro of increased production and 5300 jobs). 2015 will see 523 million Euro of increased production and 2500 jobs. Prior to Expo there will be 213 million Euro of increased production and 1000 jobs. The strategic question is the integration between ports and inland logistic areas and, therefore, the natural integration between Lombardy and the port of Genoa. «With its projects for development, the port of Genoa can guarantee the new logi-stic plan adopted by the government, which brings together ports and logistics to bene-fit local areas» explained Luigi Merlo, Presi-dent of the Port Authority of Genoa, «Expo 2015 will be an opportunity to test this new operating model for relaunching the Italian economy: the logistic district of north-west Italy. This is a new systemic project that, first and foremost, is good for the whole country». Minister for Infrastructure Mau-rizio Lupi also spoke on this subject: «This matter is an example of the next practical step forward to be taken in planning our country’s infrastructure intelligently. Till now, investments included, we have always thought in terms of sectors, but the que-stion of ports and logistics and interports are absolutely interlinked». This, in short, is one of the main assets in relaunching the nation: «The development of the port of Ge-noa is not just regional and territorial – it is the challenge of becoming competitive in Europe and in the world (think of the in-vestments we are making, particularly the Rotterdam-Genoa “Third Pass”)» continued Minister Lupi. «Italian companies pay 20-25% more than other countries in terms of a less efficient system of infrastructure and logistics. This is why we are working on a proposal for planned investment for the big logistic and port basins, to achieve impetus and a new way forward for the sector, and I hope that the overall port reform will be presented by the middle of May».Expo is a great opportunity, but Italy, first and foremost, must turn it into one. Beco-ming again a great logistics platform in the Mediterranean, with Genoa for its port. □

da, metà del traffico marittimo di Genova. Un dato che se rapportato a un mercato della logistica e dei tra-sporti lombardo che già oggi vale in Lombardia 12 miliardi di euro, circa un terzo del mercato italiano, può avere risvolti notevoli.La provincia di Milano, infatti, ge-nera da sola un fatturato stimabile nel 50% del totale lombardo, ossia

5 miliardi di euro. Sono quasi 2mila le imprese di logistica e trasporto con fatturato superiore ai 500mila euro in Lombardia e nelle province di Novara, Piacenza e Verona (che costituiscono la Regione Logistica Milanese). Circa il 36% del totale si trova nella provincia di Milano (725 imprese), seguita da Bergamo (8%, 165 imprese), Verona (8%, 155 im-prese) e Brescia (7%, 136 imprese). Il 15% (296 imprese) ha sede extra regione pur operando nell’area logi-stica milanese.La maggiore parte delle nuove op-portunità sarà generata dopo l’Expo (1,1 miliardi di produzione aggiunti-va e 5.300 unità di lavoro). Nel 2015 saranno 523 milioni di produzione aggiuntiva e 2.500 unità di lavoro. Prima di Expo 213 milioni di pro-duzione aggiuntiva e mille unità di lavoro. Tema strategico è l’integrazione tra porti e aree logistiche interne, e in questo senso la naturale Integrazio-ne tra Lombardia e porto di Genova. «Il porto di Genova con i suoi proget-ti di sviluppo è in grado di garantire il nuovo disegno logistico che il go-verno si è dato e che mette insieme portualità e logistica valorizzando i territori» ha spiegato il Presidente dell’Autorità Portuale di Genova Lui-

gi Merlo, «Expo 2015 sarà l’occasione per sperimentare questo nuovo mo-dello operativo per il rilancio econo-mico dell’Italia: il distretto logistico del Nordovest. Si tratta di un nuovo progetto sistemico che in primo luo-go serve al Paese».Sull’argomento è intervenuto anche il Ministro delle Infrastrutture Mau-rizio Lupi: «Questo tema è esempli-

ficativo di come dovrebbe concretiz-zarsi il passo in più da fare per una pianificazione intelligente infra-strutturale nel nostro Paese; fino ad oggi anche per gli investimenti si è ragionato sempre in termini setto-riali, ma il tema della portualità e della logistica e interporti sono asso-lutamente correlati». Da qui, insom-ma, passa uno dei principali asset di rilancio del paese: «Lo sviluppo del porto di Genova non è puramente re-gionale e territoriale, è la sfida verso la competitività europea e mondiale (pensiamo a investimenti che stiamo realizzando, soprattutto il “Terzo va-lico” Rotterdam-Genova)» ha prose-guito il Ministro Lupi. «I costi per le imprese italiane sono superiori agli altri Paesi del 20-25 % in termini di minor efficienza del sistema infra-strutturale e logistico: per questo stiamo lavorando alla proposta di programmazione di investimenti per grandi bacini logistici e portuari per un cambio di marcia e di rotta nel settore, e mi auguro che entro metà maggio possa essere presentata la ri-forma portuale complessiva».Expo è la grande opportunità, ma l’I-talia dovrà soprattutto renderla tale. Per tornare a essere una grande piat-taforma logistica nel Mediterraneo che in Genova trova la sua porta. □

Impatto di Expo sulla logistica: 1,8 miliardi

di produzione aggiuntiva

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57 | MAGGIO GIUGNO 2014

RUBRICA | Expo 2015

ExpO

MIlA

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Michele Loda | Direttore Sales & Marketing di Jungheinrich Italiana

Angelo Zanotti | Sales & Marketing Director OM Still

In un momento cosi particolare dell’economia nazionale speria-mo certamente che l’impatto di Expo sul settore della logistica sia imponente quanto i dati della Camera di Commercio (1,8 miliardi di produzione aggiuntiva, 9 mila nuovi posti di lavoro) fanno immaginare. Sicuramente l’Esposizione Universale sarà comunque un’occasione unica per il rilancio della Lombardia, ormai davvero il cuore pulsante della logistica e dell’intralogi-stica, e come Jungheinrich ci stiamo attivando per prevedere soluzioni con le realtà che opereranno sul campo. Per concretizzare l’occasione, tuttavia, sarà necessario in Italia uno sviluppo intralogistico non indifferente: ad oggi un colle-gamento diretto fra porto, magazzino e vie di comunicazione non è ancora pienamente concreto. Nei prossimi anni la vera sfida sarà quella di superare la logica “a compartimenti stagni” che oggi regola la gestione di rete ferroviaria, stradale o navale, ma riuscire invece a mixare insieme tutte queste componenti. Un po’ come accade nel Nord Europa (un esempio su tutti può essere il porto di Amburgo). Ce la faremo per Expo? Quel che più importa, in verità, è riuscire a sfruttare i lavori che stanno prendendo il via in vista del semestre di Expo, per rilanciare il settore e sviluppare l’intralogistica nel Nord Italia, convoglian-do le forze sia su Genova, che anche geograficamente è la porta naturale di Piemonte e Lombardia, sia sull’Est della Penisola, ad esempio sulla valida realtà del porto di Trieste.

Nel 2013 il settore logistico in Italia ha invertito la rotta, se-gnando finalmente una leggera crescita. Segnali confermati nel primo trimestre 2014, che ha visto gli ordini crescere rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Poiché il nostro com-parto, per la sua capacità di anticipare i cicli economico-produt-tivi viene considerato il metronomo dell’economia, speriamo che questi timidi segnali di ripresa siano le prime avvisagli di una ripartenza industriale.Proprio nell’ottica di centrare una ripartenza economica, il nostro Paese non può non guardare ad Expo 2015 come ad un’irripetibile opportunità di sviluppo, che sarà volano per l’e-conomia. Naturalmente per sfruttare appieno questo appun-tamento sarà necessario fare sistema, mettendo in sinergia le nostre infrastrutture e istituendo una cabina di regia naziona-le che abbia l’autorità per assumere delle decisioni e fare delle scelte in grado di portare benefici a livello globale, in un’ottica strategica di medio-lungo periodo. Spero che Expo sia l’occasio-ne giusta per trovare questa intesa, per mettere in rete le no-stre molte eccellenze, accantonando i campanilismi. Se questo accadrà sono certo che la manifestazione sarà un successo, del resto tanto nel comparto logistico quando nel tessuto indu-striale del Paese le eccellenze non mancano, e su di esse dobbia-mo fare affidamento per superare la crisi ed essere competitivi anche al di fuori dei confini nazionali.

At this critical time for the national economy we cer-tainly hope that Expo’s impact on the logistics sector will be as huge as the Chamber of Commerce figures lead us to imagine (1.8 billion Euro of increased production, 9 thousand new jobs). The Universal Exposition will undoubtedly be a unique occasion for recovery in Lombardy, which is now the real heart of logistics and intralogistics. We are working like Jungheinrich to find solutions for the businesses that will be operating in the field. However, to exploit the occasion seriously, Italy will need to consi-derably improve her intralogistics - and at present there is not yet a real direct link between ports, warehouses and roads. In coming years the true challenge will be that of overcoming the concept of “watertight compartments” that currently regulates the manage-ment of the rail, road or sea networks and of succeeding in integra-ting these components. Rather like what happens in northern Eu-rope (as exemplified by the port of Hamburg). Will we manage this for Expo? What really matters most is that we manage to exploit the work underway for the six months of Expo, in order to reboot the sector and develop intralogistics in northern Italy. Our efforts should be focused both on Genoa, geographically the natural port for Piedmont and Lombardy, and on eastern Italy, for example, on the port of Trieste, a thriving concern.

In 2013 the Italian logistics sector turned the corner, showing, at last, small signs of growth. Signs that were confirmed in the first quarter of 2014, with an increase in orders compared with the same period last year. Given that our sector is considered the metronome of the economy, for its ability to anticipate economic and production cycles, we hope that these timid signs of recovery might be the first hints of industry taking off again.And from an economic recovery viewpoint, Italy cannot ignore Expo 2015 as a unique opportunity for development, which will get the economy back into gear. Of course, if we are to fully exploit this event, we must work together as a system, creating synergy from our infrastructures and setting up a national control room with the power to make decisions and choices, able to bring benefits at a global level, in a medium to long term strategic context. I hope that Expo will be the right moment for this, creating a network of our many excellent aspects and putting local differences to one side. If this takes place, then I am certain that the event will be successful. And there is no lack of excellence, both in the logistics and in the industrial sectors in Italy. We must have confidence in them, in order to overcome the recession and to be competitive beyond our national boundaries.

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l’industria meccanica 691 | 58

ruBrica | expo 2015

Simone Marmonti | Direttore filiale Milano di Linde

Piero Almici | Presidente di Aisem

Expo sarà sicuramente un’occasione. Ma, per quanto la ricerca preveda la maggior parte dei benefici (1,1 miliardi di produzio-ne aggiuntiva e 5300 unità di lavoro NdR) nel post-Expo e nel segmento di business che coinvolge in modo particolare Linde Material Handling, sono più propenso a considerare la manife-stazione innanzitutto legata alla sua temporaneità. Da questo punto di vista, per il business dei carrelli elevatori si aprono scenari importanti: Expo sarà, infatti, un traino al ca-lendario di Fiera Milano, con un conseguente giovamento per le fiere di settore già in programma, grazie alle quali ci aspettia-mo un raddoppio della domanda nel breve-medio termine. La grande sfida, per noi, sarà dunque quella di approvvigionarci per soddisfare volumi importanti, nonostante sia prevedibile una flessione della domanda già a partire dalla fine del 2015.Per quanto riguarda la tanto attesa “rivoluzione” della logistica in Italia sarei più cauto. Per quanto non dubitiamo che le infra-strutture attualmente in cantiere vengano portate pienamente a termine, penso che non siano sufficienti a creare le basi per un cambiamento dell’organizzazione della logistica italiana nel lungo termine. Mi auguro certamente che il progetto messo in cantiere preveda l’estensione nel tempo di queste opere, spe-rando però di non trovarci a metà strada. È ancora presto co-munque per dare giudizi, ma sull’attività dei sei mesi di Expo, Linde Material Handling è pronta alla sfida.

I grandi eventi danno sempre il via a interventi sulle infrastrut-ture, è vero. Da qui a sperare, tuttavia, che le grandi trasforma-zioni necessarie in Italia nel mondo della logistica siano alle porte, la strada è ancora molto lunga, forse troppo. Expo inizia fra meno di un anno, e non sarà così automatico sfruttare il volano della manifestazione per il futuro: ripenserà in fretta alla logistica infrastrutturale italiana, in particolare rivedere il sistema portuale-logistico connettendo porti alle aree logisti-che interne, è tanto necessario quanto complesso. Speriamo tutti che il 2015 porti con sé spiragli di crescita, ma è giusto guardare alla realtà con i piedi per terra. Sicuramente le opportunità di veder crescere i propri ordini durante la manifestazione, per alcune aziende ci sono. In par-ticolare, per quanto riguarda il mondo rappresentato da Aisem, il settore dei carrelli elevatori potrà beneficiarne: un settore che sta vedendo l’anno in corso dare finalmente segnali di una ripresa del mercato. I dati di questi primi mesi del 2014 ci dico-no che il mercato europeo sta registrando un incremento abba-stanza significativo rispetto al 2013, aper tutte le tipologie di macchine, mentre il mercato italiano stenta ancora a ripartire definitivamente e presenta dati spesso altalenanti. Per esem-pio al momento si registra una buona crescita nel settore dei carrelli elettrici controbilanciati e un decremento nel settore dei carrelli a motore termico.

Expo undoubtedly will be an opportunity. But even though research foresees the majority of benefits (1.1 billion Euro in increased production and 5300 jobs, ed.) after Expo and in the business sector that particularly involves Linde Material Handling, I would tend to look at the event first and fore-most for its temporary nature. From this point of view, there are enormous prospects for the forklift truck business. Expo will indeed drive the whole calendar of Fiera Milano, with consequent advantages for the trade fairs already scheduled, which should double their demand for our sector in the short-medium term. For us, the big challenge will be to incre-ase stocks to satisfy large volumes, despite the fact that probably demand will drop from the end of 2015.Inasmuch as the long-awaited logistics “revolution” in Italy is con-cerned, I would be more cautious. Without doubt, work already in progress on infrastructures must be properly completed, but I do not think it will be sufficient to lay the foundations for a change in the organisation of Italian logistics in the long term. I certainly trust that the current project will grant this work an extended time limit, but I hope we will not be caught halfway. These are early days to judge, but for the six months of activity of Expo, Linde Material Handling is ready for the challenge.

Great events always stimulate developments in infra-structure, this is true. But from here to hoping that the big changes in logistics needed in Italy are just round the cor-ner, there is a long way to go, perhaps too long. Expo opens in less than a year. And exploitation of the event’s impetus for the future will not simply happen - rethinking the logistics infrastructure of Italy in a hurry, in particular the port-logistics system connecting ports to logistic areas inland, is both necessary and complex. This is not defeatism – we all hop that 2015 will bring signs of growth – but we must face reality with our feet on the ground. Certainly opportunities exist for some companies of seeing an in-crease in orders during the event. As far as the world represented by Aisem is concerned, the forklift truck sector will be able to benefit from this - and for the current year this sector has finally seen signs of market recovery. Figures for the first months of 2014 show that the European market is seeing fairly reasonable growth compared with 2013, except for reach forklifts where indices are stable, while the Italian market is still having problems in fully recovering, with statistics often going up and down. For example, at the moment there is good growth in the counterbalance electric forklift sector and a considerable slump in the thermal forklift sector.

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l’industria meccanica 691 | 60

anima | Presidenti

Intervista a Alberto Montanini, Presidente Assotermica

Alberto Montanini è il nuovo Presidente dell’Associazio-ne produttori di apparecchi e componenti per impianti termici. Succede a Paola Ferroli e rimarrà in carica fino al 2016.Alberto Montanini, laureato in Ingegneria civile sez. edile presso l’Università degli Studi di Bologna, è Di-rettore Normative e Rapporti Associativi di Immergas SpA, dove lavora dal 1993. Già VicePresidente Asso-termica dal 2008 e membro del Consiglio Direttivo di Assotermica. Consigliere Esecutivo (membro del board) e membro della Commissione Tecnica di Ehi (European Heating Industries - Associazione europea dei costrut-tori di apparecchi ed impianti termici). Presidente della Commissione Post-contatore del Cig (Comitato Italiano Gas). Membro del Consiglio di Presidenza Cig. Membro di vari gruppi di lavoro del Cig e del Cti (Comitato Ter-motecnico Italiano).

L’impegno di assotermica per

chiarezza e semplificazione

Mostra Convegno Expocomfort, appena con-clusa, è stata l’occasione per aprire un dia-

logo fra tutti gli attori dell’idrotermosanitario. Come ha visto il comparto rappresentato da Asso-termica in questa edizione della fiera?Come ho anche scritto a tutti gli associati subito dopo la fiera Mce - Mostra Convegno Expocomfort, una delle cose che ho notato è stata la grande “voglia di fare” che traspariva dagli stand delle aziende. Ho notato nuovi

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61 | maGGiO GiuGnO 2014

anima | Presidenti

prodotti, nuovi servizi, nuovi sistemi comunicativi; so-prattutto ho visto dei processi integrati (prodotto, pac-chetto, servizio, comunicazione), che partono da perso-ne per soddisfare i bisogni di persone.Evidentemente questi ultimi lunghi anni di crisi posso-no aver fatto diminuire il fatturato del settore ma non hanno intaccato la nostra voglia di emergere (o di rie-mergere) a respirare l’aria pulita ed a scrutare l’orizzonte.

La proroga degli obblighi delle rinnovabili per gli edifici nuovi o ristrutturati è un tema caldo in que-sti mesi, qual è la posizione di Assotermica in meri-to, e quali passi si prevedono per il futuro?Sin dal 2011, data di pubblicazione del decreto sulle rin-novabili, abbiamo segnalato alcune disparità di tratta-mento tra le tecnologie e soprattutto la scarsa relazione tra costi e benefici. Solo apparentemente può sembrare che l’aver posto dei limiti molto alti di copertura dei fab-bisogni termici con fonti rinnovabili sia stato un bene, ma in realtà così facendo non si ottiene uno sviluppo si-nergico delle molteplici fonti e si vanifica la possibilità di integrazione con sistemi ad alta efficienza energetica.Quello che oggi accade, molto spesso, è che il progettista fa ricorso all’impossibilità tecnica a soddisfare tali limiti, utilizzando una deroga come regola piuttosto che come eccezione. Finalmente sembra che anche altri soggetti si siano ac-corti dell’iniquità di alcune “prescrizioni lineari” di tale provvedimento e stiano chiedendo di modificarlo.

Quanto è importante una buona sorveglianza del mercato per garantire prodotti certificati ed effi-cienti?Il nostro settore, storicamente legato al mondo del gas, è da sempre abituato ad avere una certificazione di parte terza che ne attesti il rispetto dei requisiti essenziali per la sicurezza. L’imminente adozione dei Regolamenti di Ecodesign e Labelling produrrà un’evoluzione notevole nei prodotti e nei sistemi non solo per le caldaie a gas, ma per le mol-teplici tecnologie del riscaldamento. In questo contesto una buona sorveglianza di mercato – anche su ciò che concerne i requisiti prestazionali – sarà fondamentale per evitare speculazioni e distorsioni di un mercato che si troverà ad affrontare nuove regole e nuovi scenari legislativi.Purtroppo ad oggi la sorveglianza di mercato non è sta-ta così efficace, ma rileviamo con soddisfazione che la Commissione Europea ha dato un segnale forte agli Sta-

ti Membri chiedendo loro di attivare dei meccanismi e mettere in campo delle risorse che tutelino gli operatori seri, la filiera e, non ultimi, i consumatori.

Come si sta comportando il mercato in questa pri-ma metà del 2014, ci sono segnali positivi all’oriz-zonte?Il nostro settore è legato all’edilizia, che sta attraver-sando una lunga crisi soprattutto per ciò che riguarda le nuove costruzioni. Di conseguenza anche il comparto della climatizzazione sta soffrendo e registra una contra-zione dei volumi complessivi.Ciononostante stiamo gradualmente assistendo ad uno spostamento del mix di vendita verso prodotti e tecno-logie a più alta efficienza e verso le fonti rinnovabili ter-miche, quali solare termico, pompe di calore e caldaie a condensazione.Oggi possiamo dire che le detrazioni fiscali per la riqua-lificazione energetica stanno finalmente funzionando e per questo dovrebbero essere rese strutturali e durature nel tempo; altri Paesi europei prima del nostro hanno saputo adottare politiche di lungo termine e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Quali sono i punti di questo suo primo mandato di presidenza?In estrema sintesi posso sostenere che le aziende asso-ciate ad Assotermica hanno bisogno di chiarezza e di semplificazione. Troppo spesso ci troviamo a dover ap-plicare provvedimenti legislativi poco chiari o carenti in alcune parti. Il mio impegno è di lavorare per introdurre alcuni con-cetti essenziali che consentano ad esempio di facilitare l’installazione delle caldaie a condensazione, di rivedere le regole per l’utilizzo di fonti rinnovabili nei nuovi edi-fici o nelle ristrutturazioni e più in generale di dare va-lore all’intero impianto termico, con evidenziazione dei benefici per i clienti, per la filiera, per il Sistema Paese.

c.f.

Associazione produttori apparecchi e componenti per impianti termici

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l’industria meccanica 691 | 62

il settore protagonista | anima / ucif

le novità di ucifospiti nelle sale di geicoL’Assemblea del 5 marzo scor-

so è stata per Ucif un’occa-sione particolarmente importante: sull’onda dei Consigli Direttivi itine-ranti che permettevano ai consiglie-ri visitare le aziende associate e toc-care con mano le numerose attività dell’associazione, si è voluto dare prestigio all’evento chiedendo ospi-talità a Geico, una delle aziende con maggior respiro internazionale del settore finitura. L’amministratore delegato di Geico, Ali Reza Arabnia, ha con piacere accolto l’importante occasione assembleare presso la pro-pria sede, proprio a pochi mesi dall’i-naugurazione dei nuovi uffici.Un incontro che si è aperto con un tour nel Pardis Innovation Center, luogo che modifica profondamente l’idea che tutti hanno di un’azienda in un vero e proprio hotel a cinque stelle. È progettato e realizzato con l’idea che gli uffici devono essere un

del settore, gli appuntamenti for-mativi che nel 2013 hanno visto condurre un intero percorso forma-tivo dedicato alla direttiva macchine e alle responsabilità documentali dell’impiantista, al supporto e pro-mozione delle occasioni fieristiche e convegnistiche nazionali, a tutte le attività legate ai festeggiamenti del 40° anno di vita di Ucif (compresa la pubblicazione di un libro che ri-

luogo accogliente in primis per le persone e devono offrire tutti i ser-vizi di cui le persone possono aver bisogno durante il proprio tempo, lavorativo e non lavorativo. Palestra, mostre fotografiche, un vero e pro-prio giardino interno a quest’area e un mini teatro che tutti i venerdì dell’anno ospita un corso di forma-zione, il tutto ideato intorno alla persona che ospita e vive intorno a Geico.L’azienda ha riservato una sala al piano superiore rispetto al labora-torio di Ricerca e Sviluppo, sala che ha accolto i 33 partecipanti all’as-semblea annuale di Ucif. L’incon-tro ha dato la possibilità di offrire un aggiornamento sulle numerose attività che nel precedente biennio sono state condotte dall’associazio-ne: i diversi mercoledì degli associati nei quali sono stati offerti aggiorna-menti e informazioni alle aziende

di Marcello Zinno

Durante l’Assemblea gli interventi degli ospiti provenienti dal mondo della

Finitura, dal mondo accademico

e istituzionale

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63 | maggio giugno 2014

il settore protagonista | anima / ucif

L’Assemblea Ucif riunita nella sede di Geico

percorre la storia dell’associazione raccontata direttamente dai prota-gonisti della finitura).Ma il cuore dell’evento ha riguar-dato la presentazione dei progetti proposti per il prossimo biennio, incentrati innanzitutto sullo sforzo del Gruppo di Lavoro Commerciale atto a creare nuove opportunità di visibilità per l’associazione e per gli associati creando degli strumenti in-formativi che presentino Ucif a real-tà nazionali e internazionali e con-tatti diretti con tali enti o aziende. Un progetto questo che coinvolge il marketing associativo e che porterà benefici anche alle singole aziende allargando il loro network di contat-ti a livello europeo ed extraeuropeo.

Inoltre Ucif intende proseguire con gli sforzi in termini di comunicazio-ne sia rafforzando la propria imma-gine tramite i canali web (sito isti-tuzionale, pagina facebook e profilo twitter) sia tramite la nuova cam-pagna pubblicitaria interamente fo-calizzata sull’efficienza energetica, altro cavallo di battaglia dell’asso-ciazione che ha permesso l’adesione all’iniziativa “M’illumino di Meno” indetta dal programma Caterpillar di Rai Radio2.Durante l’assemblea gli interventi di persone di spicco del mondo della fi-nitura: Paolo Gronchi, Presidente di Poliefun e docente del Politecnico di Milano, ha presentato i seminari or-ganizzati da Poliefun e il nuovo ma-

ster dell’Università legato ai tratta-menti superficiali (per il quale sono previsti degli sconti di partecipazio-ne per i soci Ucif e Poliefun); Mau-rizio Vedani, docente del Politecnico ed esperto di Meccanica, ha offerto utili informazioni sulle sinergie tra il mondo dell’università e quello del-le aziende; e Ambra Redaelli con un intervento legato alla sua preceden-te esperienza come Presidente della Piccola Industria di Confindustria Lombardia che ha offerto dettagli in merito allo small business act.Un’occasione di crescita culturale dunque, e di partecipazione concre-ta agli impegni di una realtà che sta aggiungendo tasselli al futuro svi-luppo del mondo della Finitura. □

“M’illumino di meno”, Ucif per il risparmio energetico

Il Risparmio Energetico e è un argomento che ormai da anni presenzia in articoli e conferenze, in Italia come in Europa e in tutto il mondo.L’Energia è un bene prezioso e non va sprecata, come invece spesso faccia-mo: dalla luce che teniamo accesa quando non serve, dalle troppe automo-bili che utilizziamo per spostarci, dalle finestre che apriamo per comodità in casa quando fa troppo caldo invece di abbassare i caloriferi.L’Energia non va sprecata perchè, a parte quella solare, quella idroelettrica e geotermica, tutte le altre energie nascono da combustioni che causano una diminuzione delle materie prime bruciate (legno, carbone, gas,petrolio, benzina) e una produzione di CO2. Il tema è così diffuso e d’attualità che, nato nel settore industriale, è oggi entrato nelle case di tutti.E’ giunta addirittura alla sua decima edizione la Giornata del Risparmio ener-getico promossa da un’emittente radiofonica sotto lo slogan “M’illumino di meno” in cui ogni anno, in una giornata di febbraio (il 14 quest’anno), si invita a fare un gesto simbolico per risparmiare energia.Anche nel settore dei trattamenti delle superfici le macchine e gli impianti prodotti consumano energie che possono essere contenute con studi e accor-gimenti. Le aziende Ucif stimolano ogni giorno i loro uffici ricerca per trovare nuove soluzioni che favoriscano il risparmio energetico con una conseguente riduzione dei costi. Per uno sviluppo sostenibile e Green.Nasce da queste riflessioni la scelta del soggetto per la campagna pubblicita-ria Ucif 2014: al centro della pagina un vaso di vetro che conserva l’energia che tutte le aziende Ucif cercano di risparmiare, invece che sprecare. Un messaggio promozionale che vuole mettere in evidenza l’impegno sul tema delle aziende iscritte all’associazione, ma nello stesso tempo un mes-saggio sociale che vuole stimolare ciascuno ad essere protagonista del Ri-sparmio Energetico. □

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l’industria meccanica 691 | 64

eVenti | anima

La politicaIntervista a Luigi Casero Vice Ministro dell’Economia

Cosa serve per fare impresa in Italia? Gli im-prenditori sono concordi su una serie di punti

chiave, quali le risposte del governo?Il Governo deve cercare di intervenire velocemente con strumenti legislativi appropriati che ridiano forza e competitività alle nostre imprese. Noi ipotizziamo un intervento forte sulla semplificazione della pubblica amministrazione, intervento sul fisco che dia certezza e riduzione della pressione fiscale, e una serie di provvedi-menti specifici. Ad esempio cercando di intervenire nel detassare gli utili che rimangono in impresa, cercando di dare un sistema fiscale più semplice, in modo tale che le imprese possano dedicarsi con maggior forza all’attività tipica: quella di vendere i propri prodotti in Italia e all’e-stero. Siamo già intervenuti sul mercato del lavoro ren-dendolo più flessibile e più vicino alle esigenze delle im-prese, sapendo che proprio dalle imprese viene il lavoro.

Le elezioni europee sono alle porte, quest’anno seguitissime e accompagnate spesso da polemiche sul ruolo dell’Europa.Indubbiamente è un momento difficile e complesso per l’Europa, noi crediamo che si debba andare avanti e dare delle risposte ai cittadini europei che vogliono un Europa più forte, che dia occupazione, lavoro e sviluppo. Esiste la necessità che il nostro Paese, nel semestre italiano, por-ti avanti queste proposte, per passare da un’Europa che oggi è solo finanziaria e molto burocratica, a un Europa che miri allo sviluppo del sistema imprenditoriale e delle imprese europee. I cittadini europei crederanno all’Euro-pa solo se questa sarà capace di dare risposte sulla vita di tutti i giorni, che sia veramente unita, dunque, che faccia una politica economica di sviluppo e di rilancio.

Come si prepara l’Italia alla sfida di Expo 2015? Il governo ha dato le risorse finanziarie che erano state chieste, ha fatto gli investimenti necessari, ha dato un sostegno allo sviluppo di questa manifestazione impor-

tante per quest’area e per il Paese. Perché abbia successo c’è ora la necessità di andare avanti in un’azione comune. Sicuramente non possiamo lasciare che Expo divenga oc-casione di critica e crisi per il Paese: l’Italia ha bisogno nel mondo di recuperare molto in termini di attrattività e di competitività. Gestiamo bene questo appuntamento, perché che la vetrina di Expo sia positiva.

Cosa si aspetta da incontri mirati con gli impren-ditori italiani?Mi sembra giusto parlare direttamente con le imprese attraverso le associazioni di categoria. Anima rappre-senta un mondo importante, che coinvolge buona par-te dell’industria del Paese, pertanto è senza dubbio un passo significativo promuovere occasioni di ascolto e confronto, non solo riguardo alla politica industriale complessiva, ma entrando nello specifico. □ c.f.

anima Ha OrGaniZZatO un incOntrO a POrte cHiuse Fra iL Vice ministrO e Le aZiende assOciate

Guarda iL VideO deLL’interVista su industriameccanica.it

incontra

l’industria

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1 | MAGGIO GIUGNO 2014

ANIMA | Speciale centenario

100 ANNI 1954-1973Vol. 3

di industriaNel febbraio 1914 nasceva Anima.In questa rubrica, di ventennio in ventennio, raccontiamo le storie di uomini e di aziende che hanno fatto grande la meccanica italiana.

dal 1919

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l’INdUStrIA MeccANIcA 691 | 2

ANIMA | Speciale centenario

Fip Formatura Iniezione Polimeri Spawww.fipnet.itpagina n. 73

Dalmec Spawww.dalmec.compagina n. 70

Caleffi Spawww.caleffi.com pagina n. 71

Cillichemie Italiana Srlwww.parigispa.compagina n. 72

Vir Valvoindustria Ing. Rizzio Spawww.vironline.compagina n. 74

GRANDI IMPRESE

1954 fondazione

1956 fondazione

1961 fondazione

1963 fondazione

1971 fondazione

DIDA

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65 | MAGGIO GIuGnO 2014

SPECIALE CEnTEnARIO | un secolo di meccanica

L’Italia aderisce all’Unione europea occidentale (Ueo) 1954

Giovanni Gronchi viene eletto presidente della Repubblica 1955 Giuseppe Briotti è il nuovo Presidente di ANIMA

Con i trattati di Roma si istituisce la Cee, Comunità economica europea 1956

Viene fondata l’Alitalia 1957

Iniziano i programmi in filodiffusione della RAI 1958

Costruzione del primo reattore nucleare di ricerca italiano a Ispra 1959

Esce nelle sale “La dolce Vita” di Fellini 1960

Primo centenario dell’unità d’Italia 1961 Viene costituito il Comitato Intermeccanico Italiano

Dopo Gronchi, Segni è il nuovo Presidente della Repubblica 1962

Giulio Natta riceve il premio Nobel per la chimica 1963 Luca Panizza è il nuovo Presidente di ANIMA

Saragat è Presidente della Repubblica dopo le dimissioni di Segni 1964 Anima celebra il suo cinquantesimo anniversario

Si conclude il Concilio Vaticano II 1965

Dalla fusione della Montecatini ed Edison nasce la Montedison 1966

Primo trapianto di cuore nella storia, a Città del Capo 1967

È l’anno delle manifestazioni studentesche 1968

l’Italia firma il trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari 1969 Anche L’Industria Meccanica compie 50 anni

Primo volo commerciale del Concorde 1970

Giovanni Leone è Presidente della Repubblica 1971

Viene stilato il primo Piano Energetico Nazionale 1972 Carletto Grondona è il nuovo Presidente ANIMA

Inaugurazione del World Trade Center e delle Twin Towers a Manhattan 1973

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l’InduSTRIA MECCAnICA 691 | 66

SPECIALE CEnTEnARIO | un secolo di meccanica

«L’Italia è un uomo che, per raggiungere un traguardo entro sera, si ferma ad ammirare il paesaggio, e quando si fa buio inizia a correre». Una metafora, quella utilizzata da Massimo Messeri, dal 2011 Presidente del Nuovo Pignone - General Electric Oil & Gas, che riassume una visione del comparto Energia in Italia rapportato al contesto globale.

di Giuseppe Bonacina e Carlo Fumagalli

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otos L’energia

a portata di mano, scelte e non-scelte dei nostri tempi

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67 | MAGGIO GIuGnO 2014

SPECIALE CEnTEnARIO | un secolo di meccanica

Intervista a Massimo Messeri, Presidente Nuovo Pignone – General Electric Oil & Gas

Lo sviluppo dei Paesi industrializzati nel corso di quest’ultimo secolo è stato possibile grazie alla

disponibilità di tre fonti energetiche abbondanti e relativamente poco costose: carbone, petrolio e, negli ultimi decenni, metano. Fonti che rimangono tuttora dominanti nello scenario energetico mon-diale, nonostante il ricorso al nucleare e alle rinno-vabili. Ritiene che questa situazione continuerà a condizionare lo sviluppo industriale del mondo per molti decenni ancora?Lo sarà sicuramente, per quanto con una diversa distri-buzione. Ma ad ogni modo la domanda di energia a livel-lo globale è destinata ad aumentare in modo massiccio: si stima entro il 2030 un incremento pari a 80 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno rispetto ad oggi. Un aumento guidato dal fatto che i paesi in forte tasso di crescita (Cina e India fra tutti) hanno un’enorme “fame” di energia per il proprio sviluppo industriale. Questo dato, accompagnato dal progressivo esaurimento delle

risorse convenzionali, genererà un gap importante fra domanda e offerta.Quali saranno le risposte del mondo? La buona notizia è che le riserve per soddisfare questa domanda in aumen-to ci sono e ci saranno ancora per lungo tempo. La noti-zia meno positiva è che queste riserve sono difficilmente accessibili, in ambienti sempre più remoti. Ad ogni buon conto si parla, e si parlerà, ancora di petrolio, gas e car-bone. Quest’ultimo, un tempo il maggior combustibile fossile utilizzato, seguirà tuttavia un trend progressiva-mente discendente, mentre un consumo leggermente crescente riguarderà il petrolio. Mentre il gas sarà il vero protagonista.

Da cosa deriva questo riordinamento nelle percen-tuali di impiego dei tre combustibili citati?L’impennata decisa del trend di utilizzo del gas rispet-to a petrolio e carbone dipende sostanzialmente da due fenomeni: innanzitutto, essendo una fonte più “pulita” rispetto alle altre due, ha un vantaggio intrinseco dal punto di vista ambientale, ma inoltre consente una fon-

Continua il racconto dei macrosettorirappresentati da Anima nelle parole dei protagonisti

damentale flessibilità di trasporto, grazie a tecnologie quali, ad esempio, il trattamento del Liquefied Natural Gas, che consente di trasportare la materia prima indi-pendentemente dalle infrastrutture fisse. Lo sviluppo della tecnologia, inoltre, permette di utiliz-zare estese nuove riserve di tipo non convenzionale, che fino a pochissimi anni fa non erano ritenute convenienti visti gli elevati investimenti in termini di nuove tecno-logie ed i rischi ambientali connessi allo sfruttamento di queste nuove riserve: è questo il caso tipico dello Shale Gas, una vera miniera per il Nord America, che già è in piena attività estrattiva, per la Cina e per molti altri pae-si vista la estesa distribuzione di queste riserve.

Negli ultimi anni la diffusione delle fonti rinnova-bili nel nostro paese è stata quasi esplosiva. Tutta-via, a fronte di una minor dipendenza dalle fonti fossili, non mancano le perplessità. Come valuta le possibilità delle rinnovabili nel nostro Paese anche come stimolo alla ripresa produttiva?Le rinnovabili sono una importante risorsa, ma percen-

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l’InduSTRIA MECCAnICA 691 | 68

SPECIALE CEnTEnARIO | un secolo di meccanica

In Made in Italytecnologico

in campo energeticoè un’eccellenza nel mondo

tualmente giocano un ruolo marginale nello scenario mondiale e italiano. Certo, hanno vissuto un rapido svi-luppo negli ultimi anni ma si stima che nel 2025 non rappresenteranno comunque più del 15% del totale della domanda di energia in Italia (in accordo con dati forni-ti da studi di Assomineraria), a fronte dell’11% riferito al 2010. Significa in ogni caso che l’85% della domanda addizionale continuerà, per i prossimi 10-15 anni, ad es-sere rivolta alle fonti tradizionali.È interessante vedere come l’anomalia italiana non sia tanto sulle forme alternative, ma proprio sulle risorse convenzionali: mentre il mondo intero vedrà scendere l’utilizzo del carbone (-10%), a fronte però di un in-cremento del nucleare, del petrolio e di un raddoppio dell’impiego di gas naturale, in Italia quest’ultimo cre-scerà appena di due punti percentuali.

Quali misure, o cambi di rotta, auspicherebbe in campo energetico per il futuro in Italia?Mi affiderei a quello che già abbiamo a portata di mano, e che ci rifiutiamo di utilizzare. Oggi siamo indipendenti dal punto di vista energetico soltanto per il 10%, eppure le riserve italiane di idrocarburi sono le più importan-ti nell’Unione Europea dopo quelle del Mare del Nord. Camminiamo ogni giorno su pozzi di petrolio e gas (in particolare in Basilicata, Val Padana, Sud Sicilia e Adria-tico settentrionale) che, se decidessimo finalmente di sfruttare, raddoppierebbero la produzione nazionale in 5 anni. Sono stati identificati 80 progeti di dimensioni diverse che potrebbero generare investimenti da par-te di imprese nazionali ed estere che supererebbero i 17 miliardi di euro in 5 anni, oltre a ritorni economici in termini di risparmi sulle bollette sia del gas che dell’elet-tricità (che diminuirebbero di oltre 10 miliardi di euro l’anno) e di sviluppo industriale. Senza contare l’occupa-zione che verrebbe a crearsi, gli studi parlano di 25mila unità lavorative addizionali ed entrate fiscali per lo stato di 3 miliardi di euro all’anno.

È indubbio che tornare a ragionare sullo sfrutta-mento di fonti convenzionali in Italia sarebbe una risposta anche al costo dell’energia molto più alto rispetto alla media europea che lamenta la nostra

industria manifatturiera, che costituisce il tessuto produttivo del Paese. Ma quali sono gli ostacoli?Il nostro principale limite è la complessità del Sistema Paese. Non vedo altra risposta che giustifichi una miopia di decisioni guidate dalla disinformazione o di “non scel-te” tale da rifiutare lo sfruttamento di questa ricchezza composta da riserve convenzionali, quindi a “rischio zero”, quando a pochi kilometri di distanza la Croazia – per fare un esempio – costruisce impianti di trivellazione off-shore che spillano petrolio e gas da pozzi in comune con le nostre acque.Un altro punto, strettamente connesso, che meriterebbe maggiori investimenti, è la necessità di garantire flessi-bilità sugli approvvigionamenti: ad esempio, la costru-zione di rigassificatori, ci aiuterebbe a non doverci piega-re alle imposizioni di prezzo dei Paesi da cui importiamo attraverso reti fisse ed ad un sistema di importazione che è di per sè fragile ed esposto agli instabili equilibri geopolitici dei Paesi esportatori.

Puntare a tecnologie e processi meno dispendiosi in termini energetici è una lezione che l’Occiden-te ha ormai pienamente recepito. Quali tecnologie produttive hanno, a suo avviso, ancora margini consistenti di innovazione e di risparmio energe-tico?Potremmo riassumere il quadro in due tipologie. La prima (di cui siamo, come azienda, direttamente testi-moni) è rappresentata da sistemi di upgrading. Esistono impianti che producono energia da 30 o 40 anni e che con un aggiornamento della tecnologia (un upgrading, appunto) permetterebbero di produrre di più ed in modo molto più efficiente e pulito.Un esempio semplice del grande business dell’upgrade, ad esempio, è rappresentato da sistemi di recupero gas in impianti di produzione di energia elettrica per com-bustione: il gas proveniente, a temperature elevatissime, dalla turbina, può essere infatti riciclato per produrre ul-teriore energia, recuperando una parte intrinseca della potenzialità dell’impianto. La seconda tipologia di risparmio energetico consiste invece nel rendere più efficienti i consumi dell’energia.

Proprio a questa seconda tipologia di razionalizza-zione e riduzione dei consumi energetici possono riferirsi le tecnologie emergenti legate alle Smart Grid e alle Smart City?Esattamente. Progettare città e sistemi industriali in questa logica, si stima possa generare risparmi impor-tanti . Un simile investimento è rappresentato già da in-terventi ritenuti minori, come la sostituzione di tutte le lampade di un’azienda con sistemi a led. Con una serie di

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69 | MAGGIO GIuGnO 2014

SPECIALE CEnTEnARIO | un secolo di meccanica

interventi simili, ad esempio, lo stabilimento Nuovo Pi-gnone di Firenze è riuscito nel 2013 a ridurre il consumo di acqua del 13%, le emissioni in aria del 40% e i rifiuti del 30%. Il tutto, rapportato a un contesto urbano, è ca-pace di ridurre emissioni e rifiuti fino al 40%. Certo, tra le Smart City in Italia, compaiono più città medio-piccole che le città metropolitane, un dato che induce senz’altro a riflettere.

Esiste o è esistito un “Made in Italy” tecnologico in campo energetico?Non c’è dubbio. La tecnologia italiana è riconosciuta come eccellenza nel mondo. Posso dirlo con sicurezza, anche a partire dalla nostra esperienza aziendale (che fattura per il 95% su mercati internazionali). Per accele-rare programmi di investimento che servono alle impre-se per collegarsi ai mercati globali, è necessario però che questo Made in Italy tecnologico sia proposto in maniera unitaria: un valido sistema di lavoro per questo scopo è quello di riunirsi in reti di impresa, che coinvolgono anche piccole e medie imprese. È vero, insomma, quando diciamo che l’Italia è un Paese che conta di grandi capacità individuali: mettersi in rete è un modo per unire le forze e vincere la sfida della com-petitività. □

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Nato a Firenze il 22 febbraio 1949, Massimo Messeri si laurea in Ingegneria nel 1975 all’Università di Firenze, dopo un’esperienza di lavoro alla Rai di due anni.Nel 1975 inizia la sua carriera al Nuovo Pignone, occupandosi di progettazione di macchine. Negli anni successivi ricopre vari ruoli all’interno della funzione Quality prima di passare all’area com-merciale e trasferirsi a Milano.Quando l’azienda diviene parte di General Electric nel 1994, Mas-simo Messeri torna a Firenze per occuparsi dello sviluppo della ne-onata divisione Service. Massimo ha continuato a gestire l’espan-sione del business Service fino al 2011, contribuendo fortemente alla sua crescita, da 100 milioni a 2,7 miliardi di euro. Da marzo 2011 è presidente di Nuovo Pignone SpA/Srl e dal 2013 anche Vice Presidente di GE Italia Holding.

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l’industria meccanica 691 | 70

sPeciaLe centenariO | un secolo di meccanica

L’avventura imprenditoriale di Dalmec è iniziata nel 1956 in

un garage della casa agricola della casa paterna su iniziativa dei fratelli Luciano, Silvio Giulio e successiva-mente Giorgio Dallago.L’attività nel tempo, si è sviluppata gradatamente con prodotti mec-canici, legati all’economia agricola della zona, per poi allargarsi con le stesse produzioni geograficamente nel resto d’Italia, per avviare agli anni ’70, con il prodotto base attua-le “il Manipolatore”: servo-mezzo per la movimentazione in assenza di peso di qualsiasi manufatto, da parte dell’operatore.Lo sviluppo tecnologico e la diffu-sione commerciale del Manipolatore hanno portato l’azienda ad avviare numerose trasformazioni struttura-li, produttive e occupazionali, e nel contempo di penetrazione tecnico commerciale sia in Europa che nelle restanti aree dei quattro continenti.Tale espansione e sviluppo si può ri-assumere come segue:- 1964 primo stabilimento produtti-

vo a Cles, con 35 dipendenti- 1984 secondo stabilimento pro-

duttivo a Cles, con 98 dipendenti iniziali per quindi arrivare a fine 2013, con 200 addetti a ulteriori incrementi di aree produttive per un totale di 17.000 metri quadrati.

La diffusione globale del prodotto ha richiesto, già a partire dagli anni ’80, con una serie di strutture estere, adeguate per la vendita e assistenza tecnica del nostro prodotto in tutti i paesi europei, Stati Uniti, America del Sud, Cina, India, Australia e infi-ne Russia e Asia Pacific, con un orga-

nico specializzato sul Manipolatore, di 378 collaboratori, direttamente collegati con il nostro ufficio tecni-co e apparato produttivo italiano, e pertanto co-protagonisti del nostro successo globale con le maestranze di Cles.Infatti il prodotto “Manipolatore”, è soggetto continuo a evoluzione tec-nologica e applicativa, con team di progettisti attento, creativo e inno-vativo, e un apparato produttivo che

partecipa con entusiasmo e flessibi-lità alla riuscita qualitativa del pro-dotto finale; destinato in ogni parte del globo con conseguente soddisfa-zione della clientela. In conclusione, il rapporto azienda collaboratori esteri e clienti, ha permesso a Dal-mec di crescere, con la consapevo-lezza che il percorso non è finito, ma prosegue con la stessa tenacia e de-terminazione per raggiungere e con-solidare nuovi successi sui mercati.

dalmec un percorso di crescita e di sviluppo

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71 | maGGiO GiuGnO 2014

sPeciaLe centenariO | un secolo di meccanica

Il primo seme fu gettato dallo zio Giovanni. Stanco della vita da

venditore ambulante ai mercati, de-cise di comprare due piccoli torni e lavorare nella cantina di casa. Non sapendo però da che parte comincia-re e sottovalutando le difficoltà tec-niche, chiese aiuto al nipote cui era particolarmente legato, Franco Ca-leffi, il quale lavorava ai tempi come meccanico in un’azienda di Novara che produceva macchine tessili. Così accadde che per molto tempo, finito il turno di lavoro, il ragazzo andasse dallo zio a spiegargli come far fun-zionare il tornio. L’attività co-minciò ad ingranare e a coin-volgere entrambi, tanto che Franco presentò le dimissioni presso l’azienda in cui lavora-va e con le sessantamila lire di liquidazione si mise in società con lo zio: erano gli anni Cin-quanta ed era l’inizio di una grande avventura.Franco acquistò subito altre macchine e si indebitò per una cifra pari a cinquecento-seicentomila lire. A vent’anni si trovava ad avviare un’atti-vità imprenditoriale susci-tando forti perplessità nella famiglia di attenti risparmiatori.Per nove anni zio e nipote lavora-rono assiduamente come terzisti per produrre valvole da vendere a poco prezzo ad aziende molto più strutturate e potenti. Con una buo-na esperienza alle spalle, Franco decise di capire cosa accadesse nel resto d’Italia nel settore produttivo cui apparteneva, capire i prezzi, i

caleffi storia di un uomo partito dal nulla

prodotti realizzati e commercializ-zati. Un’esperienza che permise di fare un salto di qualità importante: tornato con un congruo numero di ordini a prezzi raddoppiati rispetto a quelli che venivano assicurati ai clienti abituali, Giovanni e Franco costruirono un capannone e assun-sero i primi operai. Il successo arrivò e superò ogni aspettativa, ma nel ’61 in piena armonia, i due soci si divi-

sero e proseguirono seguendo due perscorsi diversi. Con la metà delle risorse a disposi-zione, ed un nuovo scompiglio in fa-miglia, Franco si mise in proprio con debiti che sfioravano i trenta milioni di lire. Affittò un capannone a Goz-zano in via Tancognino e in un paio di anni la sua vita venne piacevol-mente stravolta: costituì la Caleffi, si sposò ed ebbe il primo figlio.L’azienda crebbe a ritmi molto so-stenuti diventando una delle realtà industriali vitali al tessuto econo-mico-sociale di Borgomanero. La

qualità di prodotto e di si-stema produttivo era ormai consolidata quando Franco si rese conto che tutto il set-tore commerciale era stato in qualche modo trascurato. Fu così che negli anni Settanta chiamò in azienda il cognato Dante Bonini, allora dirigen-te della Ercole Marelli. La sua grande esperienza commer-ciale diede una svolta all’at-tività dell’azienda: vennero assunti rappresentanti quali-ficati che diedero un impulso nuovo alla promozione dei

prodotti. La storia della Caleffi si identifica dunque con quella di un uomo che è partito dal niente e ha saputo costruire, con tenacia e de-terminazione, qualcosa di veramen-te grande. Un uomo che ha sempre saputo prendere decisioni coraggio-se. Un uomo, inoltre, che ha saputo motivare, coinvolgere e guidare i “suoi uomini” verso i traguardi più prestigiosi.

Franco Caleffi

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l’industria meccanica 691 | 72

sPeciaLe centenariO | un secolo di meccanica

La Cillichemie nasce nel 1963 come agenzia industriale Ing.

Weinberger, quando ancora il trat-tamento dell’acqua era agli albori.Nel 1966 una svolta importante: viene costituita la Cillichemie Italia-na fondendosi con il Gruppo tedesco Cillichemie Heilbronn.Da allora la Cillichemie, sempre nel settore del trattamento dell’acqua, costituisce diverse società in Europa e nel 1982 un’altra importante tap-pa nell’evoluzione dell’azienda: la Cillichemie Italiana e tutto il grup-po si fonde con la Benckiser Wasser-technik di Ludwigshafen.Il gruppo così costituito diventa il più importante d’Europa e ulteriori società operanti nel settore tratta-mento acqua in Francia, in Spagna e in altri paesi europei vengono ac-quisite permettendo così alla società di espandersi in modo molto signi-ficativo.Nel 1990 la Benckiser Jab, orientan-do i suoi interessi prevalentemente nel settore della detergenza e co-

cillichemie italiana trattamento dell’acqua verso il futuro

smetica, cede il ramo impianti e pro-dotti per la depurazione dell’acqua.Nasce così il Gruppo Cillichemie/Bwt che raggruppa ormai un in-gente numero di aziende su tutto il territorio europeo, operanti nello specifico settore del trattamento dell’acqua.Il Gruppo viene in seguito nominato Bwt Best Water Technology con sede a Vienna e la continua crescita tra-mite ulteriori acquisizioni ha porta-to il fatturato globale del Gruppo a circa 600 milioni di euro con più di 3000 dipendenti, diversi stabilimen-ti di produzione di proprietà in Ger-mania, Francia, Svizzera, Ungheria e un ingente staff di ricercatori ed ingegneri progettisti lavorano pre-valentemente per la realizzazione di nuovi prodotti e nuove tecnologie per i mercati presenti e futuri.Nel 1995 il Gruppo Cillichemie/Bwt entra in Borsa a Vienna.In Italia la Cillichemie Italiana opera con due marchi, cioè il marchio Cillit e il marchio Bwt e dispone di una or-

ganizzazione capillare sia per quan-to riguarda l’assistenza tecnica e la consulenza durante la progettazione e l’attività prevendita, così come per l’assistenza tecnica e la gestione di impianti post vendita. La Cillichemie nel corso dell’anno 2013, e già durante il primo tri-mestre del 2014, ha presentato sul mercato una ulteriore serie di nuove apparecchiature e impianti costan-temente monitorati da sistemi elet-tronici per una sicura e controllabile gestione.Cillichemie si pone così in una po-sizione di massima attività, realiz-zando in questo particolare e inte-ressante settore sistemi innovativi e nuovi brevetti, nella quale il ri-sparmio energetico e la protezione dell’ambiente giocano un ruolo mol-to importante.

Rodolfo Canins durante la progettazione del filtro Cillit-Multipur che anticipa di anni lo stato dell’arte del settore della filtrazione dei veri filtri autopulenti

Già molti anni fa una svolta importante:

con Cillit nascono i veri filtri autopulenti

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73 | maGGiO GiuGnO 2014

sPeciaLe centenariO | un secolo di meccanica

La prima valvola interamente in plastica prodotta in Europa esce

dallo stabilimento Fip nel 1954. Si trova a Sori, paese della costa ligure, ed è specializzato nella produzione di pinne, maschere e componenti in materiale plastico.Nel 1970 viene costruito il primo stabilimento a Casella, su una su-perficie di 9.000 metri quadrati, con una produzione è ormai totalmente orientata alla progettazione e realiz-zazione di valvole e raccordi in mate-riali termoplastici.Nel 1987 Fip entra a far parte del Gruppo multinazionale inglese Glynwed International Plc. fondato nel 1930, con sede a Birmingham, in Gran Bretagna.Glynwed International Plc. crea nel 1995 una divisione specializzata nell’impiantistica civile ed indu-striale: la Glynwed Pipe Systems, che costituisce il 26% dell’intero gruppo e raggiunge un fatturato annuale lordo di circa 300 milioni di Sterline (870 milioni di Euro).Nello stesso anno costruisce il secon-do stabilimento di Casella per una superficie produttiva totale di circa 18 mila metri quadrati, organizzata in tre unità produttive specializzate: l’unità dedicata alla produzione del-le commodities, l’unità dedicata alle produzioni specialistiche e stampag-gio di tecnopolimeri e la divisione Fls interamente dedicata alla produ-zione di strumentazioni elettroni-che per la misura ed il controllo delle portate, per il controllo modulante ed il controllo On-Off, realizzati an-che su specifica dei clienti sempre nell’ottica di diffusione e semplifica-

Fip Valvole in plastica da primato

zione dell’auto-mazione di pro-cesso.Nel 1999 la di-visione Glynwed Pipe Systems è diventata il core business del Gruppo Glynwed raggiungendo il 78% dell’attività, con 74 società distribuite in 31 Paesi sui cinque continenti ed oltre 6000 persone impiegate.Dal 1996, inoltre, Fip commercializ-za linee di raccordi in acciaio e ghisa per il trasporto di acqua e gas.E dal 2000 esporta tutta la vasta gamma dei suoi prodotti in oltre 110 nazio-ni, dal semplice raccordo in Pvc al misuratore di portata con micropro-cessore.La qualità e la tecnologia che ac-compagna ogni prodotto Fip fa sì che l’azienda si collochi tra i leader mondiali del settore dei sistemi ter-moplastici per le applicazioni indu-striali ed il settore acquedotti.2001. Cresce la leadership mondiale nel settore del piping civile ed indu-striale in seguito alla fusione della divisione Pipe Systems del Gruppo Glynwed con il Gruppo belga Etex. Ad oggi il settore “plastics” del Gruppo Etex, chiamato Aliaxis, con il contributo Glynwed Pipe Systems, impiega 15.400 persone, 83 siti pro-duttivi per un totale di 1200 presse e raggiunge un fatturato di oltre 2 mi-liardi di Euro, circa il 50% dell’intero Gruppo.

La gamma di prodotti comprende raccordi in Pvc, Pvc-C, Pp, Pvdf; val-vole a sfera, a membrana e a farfalla, in tutti i materiali per applicazioni industriali, acquedottistica e irriga-zione; valvole di ritegno, filtri e altri accessori di servizio in diversi mate-riali; strumentazioni di controllo dei

fluidi in materiali plastici e in metal-lo; raccordi a compressione mecca-nica in Pp per tubi in Pe per acque-dotti ed irrigazione; prese a staffa di derivazione in Pvc e in Pp; raccordi elettrosaldabili in Pe per acqua e gas; raccordi meccanici in acciaio e ghisa per il collegamento di tubazioni in tutti i materiali e diametri; produ-zioni specialistiche di valvole in Pp naturale, Pvdf e Abs.Per gli utilizzi convenzionali quali il trasporto dell’acqua potabile e delle sostanze chimiche a temperatura ambiente, vengono prodotti sistemi in Pvc, Abs, Pp. Per acqua e gas Fip commercializza un sistema in Pe.Per usi a temperature più elevati (fino a 100° C) vengono offerti siste-mi in Pp omopolimero ed in Pvc-C. Il Pvdf é invece proposto per gli usi estremi quali temperature fino a 140° C e necessità di elevata resi-stenza chimica.Tutti i prodotti a marchio Fip sono certificati dai principali Marchi di Qualità e omologati secondo le più aggiornate normative del settore.

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l’industria meccanica 691 | 74

sPeciaLe centenariO | un secolo di meccanica

VIR Valvoindustria Ing. Rizzio S.p.A. nasce a Valduggia, in pro-

vincia di Vercelli, nel 1971. L’azienda prende il nome dal fondatore, l’Ing. Savino Rizzio, che ha saputo realiz-zare un’azienda internazionale, lea-der nella produzione di valvole per tutti i fluidi. L’attività di VIR si lega all’antica tra-dizione locale della fusione del bron-zo per la produzione artigianale di campane. VIR produce e distribuisce valvole a sfera, manuali e motorizza-te, valvole di bilanciamento, saraci-nesche e valvole a farfalla in ottone, bronzo, polipropilene e ghisa per l’erogazione di acqua e gas destinate all’applicazione negli impianti idro-termosanitari, di condizionamento, industriali e di irrigazione.L’azienda è strutturata con un team di tecnici altamente specializzati, dedicati allo sviluppo e alla ricerca sulla progettazione di nuovi prodot-ti; è dotata di un sistema di qualità conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2008 sin dal 1992 e di innume-revoli certificazioni internazionali specifiche di prodotto. Alla fine degli anni novanta i figli dell’Ing. Rizzio, Giovannibattista e Valentina, entra-no in azienda, contribuendo all’or-ganizzazione della distribuzione e all’implementazione delle innova-zioni tecnologiche.Nel 2003 è avvenuta l’acquisizio-

Vir Valvoindustria ing. rizzio spa dall’antica fusione delle campane la tecnologia delle valvole

ne della ditta statunitense RED-WHITE VALVE CORP - RWV - per conseguire una presenza diretta sul mercato nordamericano; la garan-zia della qualità della produzione e dell’attenzione all’ecologia di VIR è data dalla certificazione statuniten-se NSF-61, ottenuta per i prodotti che hanno un limitatissimo rilascio di piombo.Nel 2008 è stata inaugurata una nuo-va azienda in Cina: lo stabilimento Taizhou VIR Valve Manufacturing Co. Ltd. destinato alla produzione di alcune specifiche linee di valvole.Nel 2010 è stata inaugurata la socie-tà VIR Shanghai con sede in Beijing Road (W), Shanghai, per la distribu-zione su territorio cinese dei prodot-ti VIR.

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C M Y CM MY CY CMY K

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l’industria meccanica 691 | 76

eVenti | anima

automazione e sicurezzadel macchinarioUn convegno organizzato da Anima fa luce

sugli aspetti tecnici

D a qualche anno la sicurezza è un concetto importantissimo

in moltissime applicazioni, sistemi impiantistici complessi ma anche singoli macchinari. Questi ultimi, in particolare, hanno nella Direttiva Macchine (in partico-lare la norma armonizzata UNI EN ISO 12100:2010 sicurezza del Mac-chinario - principi generali di pro-gettazione - Valutazione del rischio e riduzione del rischio) il documento che specifica la terminologia di base, i principi e una metodologia per il raggiungimento della sicurezza nel-la progettazione del macchinario. Nella norma vengono descritte le procedure per identificare i pericoli, stimare e valutare i rischi durante le fasi pertinenti del ciclo di vita della macchina e per eliminare i pericoli o almeno arrivare a ridurre sufficien-

temente i rischi residui.La riduzione dei rischi per i lavora-tori comincia nel momento in cui si progettano macchinari e gli stru-menti necessari alle attività pro-duttive. Per questo motivo è fonda-mentale conoscere gli aspetti della sicurezza funzionale in pratica e sa-per applicare la EN ISO 13849-1 Par-ti dei sistemi di comando legate alla sicurezza. Di questo si è parlato lo scorso 10 aprile, durante la “Giorna-ta sulla sicurezza del macchinario”, organizzata in sede Anima e condot-ta dai relatori di Rockwell Automa-tion, dedicata a tecnici, progettisti, ingegneri, responsabili sicurezza. «Per poter mettere una macchina in sicurezza bisogna applicare tutti quegli accorgimenti che consentano di evitare danni fisici o di produzio-ne» spiega Marco Rizzi, Solution Ar-

chitect di Rockwell Automation, re-latore del convegno, «Per fare questo ci si può avvalere di varie tecnologie: la soluzione più usata su macchine di un certo livello di complessità, è sicuramente installare un Plc di si-curezza che risponda alla 12100 e 13849-1, normative divenute legge nella comunità europea con la Diret-tiva Macchine.«Noi cerchiamo di aiutare i costrut-tori di macchinari di vario tipo for-nendo una vasta gamma di Plc, con diversi livelli di prestazioni e costi, oltre a tutta la parte di componen-tistica esterna (sensori di presenza persone, pulsanti di emergenza ecc.) proprio per adeguare il macchinario alla direttiva». Non tutti utilizzano questa soluzio-ne per applicare la sicurezza a solu-zioni industriali. «La discriminante principale è il costo» continua Rizzi (La piattaforma media per una di-screta applicazione si aggira fra i 5 mila e i 7 mila euro, anche se mol-to dipende dalle periferiche Ndr), «Naturalmente ci sono alternative, come relè di sicurezza, o mini-Plc: coprono poche funzioni ma soddi-sfano le normative». Tutto dipende dalla complessità dalle macchina: più è complessa, più necessita di prestazioni di controllo dettagliate, importanti e approfondite.Ma quanto è vasta la diffusione di so-luzioni come un Plc di sicurezza per i macchinari? «Ormai su tutte le mac-chine prodotte in Europa bisogna fare un accurato risk assessment» conclude Marco Rizzi, «quindi se la machina è potenzialmente perico-losa (e macchinari in movimento lo sono sempre) simili misure vanno messe in conto». I produttori sono tanti, le soluzioni diverse, e ognuno segue i suoi filoni. Ma la sicurezza sui luoghi di lavoro, che si tratti di una singola macchina oppure di si-stemi impiantistici funzionalmente più complessi, è al primo posto. □c.f.

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77 | MAGGIO GIUGNO 2014

MERCATO

Cucinare come “sulla pietra”

Barazzoni ha introdotto di recen-te due nuove serie di pentole

e padelle con interno antiaderente super rinforzato che consente di cu-cinare come “sulla pietra” in modo

Le due nuove serie di pentole e padelle “Gran Sasso” e “Stone Steel” della Barazzoni si caratterizzano per il rivestimento interno

antiaderente super rinforzato Marmotech per cucinare in modo sano e naturale nel rispetto della tradizione italiana

sano e naturale, anche senza grassi, e quindi di rispettare e valorizzare i sapori della migliore tradizione ga-stronomica italiana.La prima serie, denominata Gran

Sasso, presenta un rivestimento in-terno puntinato in Marmotech Plus a 6 strati esente da Pfoa., di altissi-ma qualità, antiaderente ed estrema-mente resistente all’usura. In questa linea, entrambi i rivestimenti, in-terno ed esterno, sono realizzati in colore grigio puntinato, molto grade-vole alla vista e al tatto. Il manico è in bakelite souft touch nero, per una presa morbida e sicura. I coperchi, re-alizzati in vetro, permettono di vede-re mentre si cucina. La produzione, disponibile in un ampio assortimen-to di modelli e misure, è interamente “made in Italy”.La seconda serie, denominata Stone Steel, si caratterizza per il rivesti-mento interno in Marmotech a 5 strati esente da Pfoa. Antiaderente e molto resistente è di colore nero puntinato bianco. Il rivestimento esterno è in acciaio inox 18/10. Il triplo fondo (acciaio-alluminio-acciaio), consente una diffusione uniforme del calore e il suo uso è adatto a ogni tipo di fonte di calore, compresa l’induzione. Il manico è in silicone, ergonomico e atermico, per una presa sicura. I coperchi in vetro permettono di vedere mentre si cucina. Sia i coperchi in vetro, sia i manici in silicone sono adatti all’u-tilizzo in forno fino a 230 °C. Anche in questa serie vi è un ampio assor-timento di modelli e misure.Il design di entrambe le serie è stato curato da Claudio Bellini. □

Serie Gran Sasso

Serie Stone Steel

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l’INdUsTRIA MECCANICA 691 | 78

MERCATO

Infrastrutture critiche al sicuro con Tyco

Le soluzioni dell’azienda

garantiscono la sicurezza di porti

e aeroporti di tutto il mondo.

Tre esempi di successo con piattaforma PSIM

Tyco Integrated Fire & Security, azienda leader nella fornitura

di soluzioni di sicurezza integrate, continua a proteggere con successo infrastrutture critiche nel settore trasporti (porti, aeroporti e metro-politane) di tutto il mondo. In par-ticolare, l’azienda è stata di recente scelta come partner tecnologico da due hub di primaria importanza, come gli aeroporti internazionali di San Diego e Düsseldorf, e dallo sno-do portuale di Long Beach.Il porto di Long Beach, secondo per grandezza negli Stati Uniti, gestisce annualmente merci per un valore di oltre 140 miliardi di dollari. Da qui l’esigenza di consolidare un’am-pia gamma di sistemi differenti in un un’unica piattaforma integrata in grado di aiutare a proteggere e gestire le sue operazioni. La scelta è caduta sulla soluzione Physical Security Information Management (PSIM) di Surveillint in virtù della sua architettura aperta, flessibilità, funzionalità di integrazione del si-stema e interfaccia user friendly. A seguito dell’implementazione della piattaforma, il porto di Long Beach è stato in grado di integrare oltre una dozzina tra siste-mi di sicurezza nuovi ed esistenti, comprese innovative soluzioni radar e sonar piena-mente conformi ai re-golamenti governativi con notevoli risparmi di tempo e di costi.L’Aeroporto Interna-zionale di Düsseldorf, tra i primi 20 scali in Europa per grandezza, è un hub molto traffi-

cato. I vigili del fuoco dell’Aeroporto devono svolgere diverse attività per assicurare l’efficienza delle procedu-re di emergenza. Quando queste si verificano è fondamentale che nu-merose risorse si attivino immedia-tamente. Per questo i vigili del fuoco dell’aeroporto utilizzano da oltre 10 anni i sistemi di comando e control-lo di CKS Systeme, un’azienda del gruppo Tyco per garantire nell’ope-ratività quotidiana elevati livelli di sicurezza, limitazione dei rischi ed efficienza. Tutti fattori fondamenta-li che concorrono al perfetto funzio-namento dell’aeroporto, mantenen-

dolo competitivo anche per il futuro.Inaugurato nel 1928, l’Aeroporto Internazionale di San Diego è di-ventato uno dei più trafficati scali di servizio commerciale a pista unica del mondo. Per questo motivo l’ae-roporto ha scelto per il suo centro di controllo e comando Surveillint con EZ Track, una soluzione capace di assicurare visibilità completa degli eventi, ridurre il tempo necessario per risolvere gli incidenti e consen-tire lo sfruttamento degli investi-menti in sicurezza già presenti, pur garantendo la possibilità di imple-mentare nuovi sistemi di elevato livello.

* * *Tyco Fire & Security Spa, divisione del gruppo Tyco e presente sul mer-cato con il brand Tyco Integrated Fire & Security, è leader nel settore dell’antincendio e della sicurezza. Opera nei mercati retail, antincen-dio, oil & gas, industria e terziario, navale, trasporti e logistica. Offre consulenze, prodotti e servizi inte-grati in grado di soddisfare ogni ne-cessità di fire, safety, security, loss prevention e store performance, as-sicura ai clienti la copertura di tutti i

bisogni di sicurezza (analisi del rischio, progettazione, installazione, ricambi e ser-vizio post-vendita, collaudo e messa in servizio), nonché assistenza e manutenzione attraverso servizi persona-lizzati e una struttura tecni-ca qualificata e in linea con le normative vigenti. Tyco Integrated Fire & Security opera sul mercato naziona-le dalle sue sedi di Milano, Roma e Monfalcone. □

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79 | MAGGIO GIUGNO 2014

MERCATO

debutto di Aventics alla Hannover Messe 2014

Si chiama Avenctis l’azienda au-tonoma nata dalla divisione

Pneumatica di Bosch Rexroth. Per presentarsi ufficialmente ha scel-to il palcoscenico internazionale dell’Hannover Messe dell’aprile scorso con un nuovo brand e diverse novità di prodotto. Grande interesse è stato dimostrato da tutti gli opera-tori del settore per la nuova realtà del campo della pneumatica. “Dotarci di una struttura aziendale più snella ci permetterà di rispondere in modo sempre più efficiente alle esigenze dei nostri clienti” ha detto Alexan-der Lawrence, Responsabile Vendite Aventics. Aventics è un produttore di componenti e sistemi pneumati-ci, ma anche di soluzioni speciali di azionamento e comando per il setto-

L’azienda è nata dalla divisione Pneumatica di Bosch Rexroth.

re marine, per i veicoli commerciali e per le catene dentate. Inoltre, offre soluzioni di sistema e consulenze tecniche studiate su misura per i propri clienti in tutti i settori, grazie a un’esperienza applicativa decen-nale. Nella pneumatica industriale Aventics si posiziona tra i fornitori leader a livello mondiale soprattutto nell’integrazione dell’elettronica dei componenti pneumatici. Le catene dentate di trasporto e di trasmissione Aventics trovano im-piego anche nell’industria del vetro e in quella automobilistica.L’azienda, con sede principale a

Laatzen vicino ad Hannover, conta circa 2100 collaboratori in tutto il mondo. Dispone di stabilimenti di produzione in Germania, Francia, Ungheria, Stati Uniti e Cina, non-ché filiali commerciali in 40 Paesi nel mondo. □

una divisione di

Cogenerazione,una sCelta Consapevole

Cogenerazione

autonomia

sicurezza

affidabilità

trigenerazione

gruppi elettrogeni

vantaggi energetici, economici e ambientali www.intergen.it [email protected]

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l’INdUsTRIA MECCANICA 691 | 80

MERCATO

Usati come nuovi,la seconda vita dei carrelli

OM Still ha inaugurato in Polonia nell’aprile scorso il nuovo centro europeo

per la rigenerazione dei carrelli usati in grado di revisionare 2000 macchine

l’anno. Potenzierà ma non sostituirà il lavoro di rigenerazione dei carrelli usati delle

sei filiali presenti in Italia

OM Still ha inaugurato in Po-lonia, a Rokietnica, il nuovo

centro di competenza europeo per la rigenerazione dei carrelli usati. Il nuovo impianto, che occuperà una superficie di 2500 m2 e potrà revi-sionare circa 2000 carrelli l’anno, si inserisce nella strategia di sviluppo dell’azienda nell’ambito del mercato dei carrelli usati.Negli ultimi anni la domanda di mez-zi usati nel settore dell’intralogistica è cresciuta moltissimo. Le aziende, specialmente nel sud dell’Europa e nei Bric, scelgono con sempre mag-gior frequenza di acquistare mezzi di seconda mano ma di alta qualità. Ed è proprio per presidiare ancor me-glio questo importante segmento di mercato che OM Still ha deciso di realizzare un nuovo impianto per la revisione dei carrelli usati. Il centro di competenza di Rokiet-nica potenzierà ma non sostituirà l’importante lavoro di rigenerazione carrelli usati delle 6 filiali presenti in Italia, che operano con gli stessi pro-cessi e procedure adottati nel centro polacco.L’impianto di Rokietnica è dota-to di 20 postazioni di lavoro, nelle quali tecnici qualificati eseguono una completa revisione tecnica dei mezzi, che subiscono anche inter-venti di riparazione della carrozze-ria e riverniciatura. Il nuovo centro è dotato di un ampio magazzino per lo stoccaggio dei mezzi e di un’area espositiva, nella quale si possono provare i carrelli e potranno essere svolti test sulla qualità e la sicurezza delle macchine.Al termine della revisione ogni mez-zo viene dotato di un certificato di

garanzia che ne attesta la qualità e il livello di sicurezza. Dal 2003 OM Still ha inoltre intro-dotto un sistema di classificazione dei carrelli usati che identifica tre categorie: oro, argento e bronzo. La categoria è determinata da una serie di parametri quali età del mez-zo, meccanica, aspetto esteriore e, per i mezzi elettrici, stato della bat-teria. Naturalmente tutti i mezzi, indi-pendentemente dalla classificazio-ne, sono conformi agli standard FEM (European Materials Handling Federation) e sono revisionati con un’attenzione e una competenza che

solo chi quei carrelli li ha progettati e costruiti può garantire. La classificazione OM Still è però utile per ponderare l’acquisto in fun-zione delle proprie esigenze: i mezzi di categoria oro, ad esempio, oltre a una revisione tecnica e meccani-ca subiscono un completo restyling della carrozzeria finalizzato a ripri-stinare l’estetica del carrello appena uscito dalla fabbrica, montano una batteria nuova e sono dotati di una garanzia fino a 12 mesi. Al termine del processo di revisione e rigenera-zione i carrelli di categoria oro sono praticamente identici ai carrelli ap-pena usciti dalla fabbrica. □

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81 | MAGGIO GIUGNO 2014

MERCATO

siderurgia, dalla rivoluzione industriale a quella informatica

Danieli Automation, in collaborazione

con beanTech, ha messo a punto

uno strumento di Business Intelligence

per gestire i dati delle acciaierie, ottimizzando la

produzione e riducendo i costi

Con questo strumento, Danieli Au-tomation riesce a standardizzare i dati provenienti da fonti diverse, raggruppandoli e confrontandoli in tempo reale. Non si tratta di una semplice reportistica, ma di una piattaforma di Business Intelligence completa, in grado di fornire all’u-tente tutte le informazioni necessa-rie per l’ottimizzazione del processo produttivo. È possibile conoscere in ogni mo-mento e in tempo reale l’andamen-to di tutti i processi dell’acciaieria e del laminatoio, raccogliendo dati da più fonti (database, fogli Excel, PLC, Scada, file di testo ecc.) per farli di-ventare una base dati unica e nor-malizzata. Ad esempio, tramite un cruscotto direzionale specificatamente svi-luppato per le acciaierie, è possibile indicare l’obiettivo da raggiungere, individuare il centro di costo non a regime e indagare rapidamente sulle cause. Si possono anche analizzare e con-frontare i consumi appartenenti a ogni tipo di acciaio fino a ogni colata per determinare la tipologia di pro-dotto più conveniente e correlare i dati più significativi raccolti dai vari processi. Q3Intelligence è stato installato in diversi impianti Danieli, sia in Ita-

lia (Valle d’Ao-sta, Lombardia, Veneto, Friuli, Umbria) che all’e-stero (Spagna, Russia, Polonia, Francia, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Usa, Giap-pone, Ucraina, Cina, Belgio e Co-rea del Sud). Adesso si sta realizzando la versione per smartphone e ta-blet. □

Dalla rivoluzione industriale a quella informatica: è il percor-

so del settore siderurgico, che si è rinnovato negli anni sfruttando i vantaggi delle nuove tecnologie e ottimizzando ogni fase della produ-zione. Protagonista di questa evoluzione è Danieli Automation, leader a livello mondiale nel controllo di processo e nell’automazione dell’industria me-tallurgica. In particolare, assieme ai professionisti informatici di bean-Tech, ha messo a punto “Q3Intelli-gence”, un potente strumento per analisi dei dati capace di tradurli in informazioni a supporto delle deci-sioni.L’obiettivo di Danieli Automation era quello di trasformare la mole di dati raccolti all’interno dell’impian-to in informazioni utili per ottimiz-zare il processo produttivo. Prima della nascita di Q3Intelligen-ce i dati significativi d’impianto erano immagazzinati mol-to semplicemente sui singoli database di produzione, im-pedendone così la fruizione sul lungo periodo e rendendo difficoltose analisi statistiche e storiche. Oggi invece ogni fase può essere mo-nitorata, archiviata, letta agevolmente e utilizzata per analisi avanzate.

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l’INdUsTRIA MECCANICA 691 | 82

MERCATO

Possibilità di sviluppo delle pompe di calore in Europa

Nel corso della conferenza organizzata nell’aprile scorso dalla European Heat

Pump Association (EHPA), Marco Grisot, Application Manger Residential di Clivet, ha

esposto lo stato dell’arte della tecnologia della pompa di calore nelle applicazioni residenziali

e commerciali in Italia e all’estero, con un focus sulle nuove tariffe elettriche in Italia

L’11 aprile scorso Clivet ha par-tecipato alla conferenza orga-

nizzata dalla Presidenza Greca del Consiglio dell’Unione Europea e dal-la Heat Pump Association (EHPA) “Energy efficient and renewable so-lutions towards the European ener-gy efficiency with a double benefit”, che ha avuto luogo a Bruxelles.Relatori provenienti da diversi set-tori, come ad esempio Paul Hodson del Directorate General for Energy della Commissione Europea, Co-stantino Karistas del Centre for Re-newable Energy Sources and Saving, Stanmatis Sivitos dell’European En-vironmental Citizen Organization for Standardization e Thomas No-vak, Segretario Generale dell’EHPA, hanno discusso sul punto in cui l’Eu-ropa è arrivata nel suo piano di effi-cienza energetica e su come la tec-nologia della pompa di calore possa essere considerata una soluzione facile per raggiungere i gli obiettivi di efficienza energetica e uso delle energie rinnovabili. Clivet ha dato il suo contributo con un intervento di Marco Grisot, Application Man-ger Residential sullo stato dell’arte della tecnologia della pompa di ca-lore nelle applicazioni residenziali e commerciali in Italia e all’estero, con un focus sulle nuove tariffe elettri-che in Italia, che aiuteranno la dif-fusione della tecnologia della pompa di calore in questo paese.Secondo Grisot “Le pompe di calore, grazie al clima italiano favorevole, possono utilizzare il 75% di energia rinnovabile, contribuendo in modo significativo alla riduzione della di-pendenza dai combustibili fossili. I sistemi in pompa di calore nelle ap-

plicazioni commerciali sono una re-altà consolidata anche in condizioni di clima rigido. La specializzazione e il know-how acquisito in Italia nei sistemi commerciali permette di aumentare le esportazioni anche negli altri paesi Europei. In Italia, il mercato del settore residenziale delle pompe di calore è destinato ad avere un forte impulso grazie alla nuova tariffazione flat dedicata alla pompa di calore, molto vantaggiosa rispetto alla tariffa progressiva che ne limitava la diffusione.”La prima parte delle presentazioni ha fatto una panoramica sulle appli-

cazioni residenziali, commerciali e industriali con particolare attenzio-ne sulla Grecia e l’Italia, mentre la seconda parte ha presentato esempi di teleriscaldamento in Danimarca e discusso una proposta per una eti-chettatura energetica e ambientale per gli impianti di riscaldamento.La conferenza si è conclusa con una visione ottimista sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi europei grazie alla tecnologia della pompa di calore, come sottolineato da Paul Hodson, aumentando nel frattempo l’occupazione in Europa, come espo-sto da Thomas Novak. □

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NEWS | Dalle Aziende

83 | MAGGIO GIUGNO 2014

www.emerson.comAzionamenti per l’automazione della produzioneAssicurano elevata efficienza su tutte le gamme di velocità

Emerson Industrial Automation Ita-lia presenta l’evoluzione di Unidrive M, la gamma di azionamenti dedica-ti all’automazione della produzione. Al centro dell’attenzione il Machine Control avanzato integrato nei mo-delli Unidrive M dalla taglia M400 alla taglia M810, programmabile in Codesys. Combinata con l’offerta di motori a magneti permanenti delle serie Dyneo, la soluzione per il pilo-taggio e il controllo dei motori pro-posta da Emerson garantisce una elevata efficienza complessiva su tutte le gamme di velocità. In particolare, Unidrive M700 ag-giunge un task in tempo reale per interfacciarsi con il Machine Control avanzato a 1,5 assi, che garantisce funzioni chiave che comprendono: tempo ciclo di 250 μs, generatore profilo motion, albero elettrico, cam-ma interpolata, funzione homing e congelamento della posizione ad alta velocità. Il modello M800 offre una potente capacità di programma-zione Codesys e la comunicazione Ethernet tramite l’interfaccia di rete integrata nell’azionamento. Questo modello è ideale per le applicazioni motion stand alone e per il controllo di piccole macchine che richiedono l’integrazione di I/O e interfacce utente, oppure sistemi basati su

PLC dove si desidera la separazione delle funzioni PLC e motion. Il mo-dello M810 offre la stessa capacità di programmazione Codesys ad alte prestazioni di M800, ma con l’ag-giunta di più memoria di program-mazione e di uno switch Ethernet a due porte supplementare, diretta-mente sulla scheda del microproces-sore Codesys. L’interfaccia Ethernet aggiuntiva aumenta la velocità di trasmissione dei dati e consente il collegamento simultaneo a due reti Ethernet separate.

www.asem.itNuova frontiera dei PLCGestiscono funzioni di softPLC, visualizzazione e teleassistenza

Con i panel PAC (Programmable Automation Controller) “LP30” ed “LP31” Asem è la prima azienda al mondo a proporre al mercato siste-mi che con una sola CPU monocore ARM Cortex gestiscono contempo-raneamente le funzioni di softPLC, visualizzazione e teleassistenza.I nuovi sistemi sono basati su pro-cessori ARM Cortex A8, sistema ope-rativo WEC7 e sono disponibili con LCD TFT led Backlight a 16 milioni di colori da 5,7” a 15,6” in formato 4/3 e 16/9Questi panel integrano il consolidato e diffuso SoftPLC Codesys (versione 3.5), che garantisce l’esecuzione de-terministica della logica di controllo e la gestione di I/O remoti su fieldbus master EtherCAT, Modbus TCP/IP,

Modbus RTU e CANopen (LP31) e consentono l’esecuzione contempo-ranea del software di visualizzazione Premium HMI e del software per la teleassistenza Ubiquity. Con un rap-porto prezzo/prestazioni estrema-mente competitivo, questi sistemi rappresentano la nuova frontiera dei sistemi “ready to automation”.

www.eplan.itEngineering per i costruttori di armadiRiduce i tempi di progettazione e i possibili errori

“Eplan ProPanel” di Eplan è la solu-zione ideale per i costruttori di qua-dri e armadi elettrici che necessitano di automatizzare il processo di pro-gettazione e costruzione per accele-rare i tempi abbattere il numero di errori in fase di montaggio e assem-blaggio. Per il cablaggio, il sistema si avvale di un layout di montaggio in 3D. Combinando le esatte coordina-te di posizionamento del componen-te all’interno del layout di montag-gio e le informazioni di connessione estrapolate dal circuito elettrico, è possibile cablare virtualmente l’ar-madio elettrico. Premendo un pul-sante, il sistema elabora i percorsi ottimali per fili e conduttori, calcola le lunghezze, prepara tutte le infor-mazioni necessarie alla piegatura della barre di rame e la gestione del-le forature, punzonature, angoli di piegatura e raggi per le macchine a controllo numerico NC.

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www.festo.itSuperconduttori per la tecnica dell’automazioneMantengono il movimento di un oggetto in levitazione in tutte le direzioni

I superconduttori hanno proprietà affascinanti: raffreddati a determi-nate temperature non solo perdono la loro resistenza elettrica, ma sono in grado di “congelare” il campo di un magnete permanente collocato nelle vicinanze, e mantenere così il magnete in posizione a una distanza costante. La distanza aria che si crea permette così il posizionamento e il trasporto di oggetti senza attrito, senza contatto e senza necessità di predisporre sistemi di controllo e regolazione. Festo da diversi anni sta conducendo studi e ricerche sui superconduttori per capirne le possibili applicazioni per la tecnica dell’automazione.In particolare, Festo presenta “Su-praShuttle”, che mantiene il movi-mento di un oggetto in levitazione in tutte le direzioni e, per la prima volta, anche la manipolazione dell’elemen-to superconduttore stesso: il criosta-to con il materiale superconduttore viene trasferito da un sistema di assi elettrici a un altro. Il display mostra inoltre come sia facilmente possibile introdurre e muovere oggetti sospe-si all’interno di ambienti a tenuta ermetica. Questa funzione potrebbe risultare vantaggiosa in applicazioni che utilizzano il gas o il vuoto.

www.gefran.comProdotti per l’automazione industrialeComprendono regolatori, convertitori, sensori e controllori di potenza

Sono diverse le novità presentate da Gefran nel settore dell’automa-zione industriale. Il nuovo “rego-latore 650” è facile da configurare e completamente personalizzabile nel frontale e nelle informazioni da visualizzare. I convertitori d’arma-tura “TPD32 EV” rappresentano la miglior soluzione per architetture di sistema complesse. Sono stati strutturalmente ingegnerizzati per garantire facili installazioni nei si-stemi, start up immediati e velocità di manutenzione. In ambito sensori, è proposto il trasduttore di posizio-ne con tecnologia magnetostritti-va “RK5” per applicazioni mobile hydraulic e “ONPP-A” per il settore della pneumatica. Per la misurazione della pressione sono stati realizzati i trasduttori di pressione industriale “KS”, com-patti, robusti e versatili, disponibili nella versione SIL 2 (Safety Integri-ty Level), con certificazione emessa dal laboratorio TÜV Rheinlad, e le sonde di pressione per alte tempe-rature nella versione Performance Level c, conformi alla norma euro-pea EN1114-1 sulla sicurezza de-gli estrusori e, quindi, garanzia di sicurezza per il costruttore. Infine, l’azienda ha dotato il range di con-

trollori di potenza “GFW” dell’inno-vativa funzione Fusibile Elettronico, che permette di gestire il cortocircui-to riducendo drasticamente il tempo di fermo macchina e garantendo pro-tezione illimitata del dispositivo. Le piattaforme di automazione GCube si presenteranno ulteriormente po-tenziate e ampliate con l’introduzio-ne delle GCube Performa.

www.wika.itTrasmettitore da processo I sensori hanno campo di misura da 400 mbar a 1000 bar

Wika ha realizzato “UPT-2X”, un nuovo trasmettitore da processo estremamente preciso, adatto a ogni tipo di applicazione.La compatta custodia in plastica con resina rinforzata (PBT) è dotata di sensori con campi di misura da 400 mbar a 1000 bar, liberamente scala-bili con un turndown (rangeability) massimo raccomandato di 20:1. Il trasmettitore è molto facile da usare e comunica con la più recente versione dello standard Hart (v7). Grazie alla sua testa regolabile, è in grado di adattarsi a qualsiasi situa-zione di montaggio. L’ampio display LCD da 60 mm è leggibile anche a grandi distanze.La gestione dello strumento senza la necessità di accessori consente di risparmiare tempo, mentre l’elevata stabilità a lungo termine assicura bassi costi di manutenzione.

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Non sprechiamo l’Energia.Con noi lo Sviluppo è sostenibile.

Ucif Unione Costruttori Impianti di Finituraucif.net | seguici anche su facebook e twitter

Foto:

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Federata

FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DELL'INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE

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l’INDUStrIA MEccANIcA 691 | 86

www.italy.ni.comSistema embedded per monitoraggio e controllo industrialePuò essere utilizzato in una vasta gamma di applicazioni

“CompactRIO” di National Instru-ments è un sistema embedded ri-configurabile per il monitoraggio e il controllo industriale. Il sistema include moduli I/O, uno chassis Fpga (Field-Programmable Gate Ar-ray) riconfigurabile e un controller embedded. Inoltre, è programmato con gli stru-menti di programmazione grafica di NI LabView e può essere utilizzato in un’ampia gamma di applicazioni. Il sistema In particolare, NI cRio-9068, il pri-mo controller progettato via softwa-re. Integra le tecnologie più avanzate per lo sviluppo della nuova applica-zione di monitoraggio e controllo embedded. Utilizza la piattaforma embedded più avanzata sul mercato sfruttando tutta la potenza degli ul-timi processori e la tecnologia Fpga con un ambiente di sviluppo flessibi-le e aperto di LabViewIl controller permette di utilizza-re un unico ambiente di sviluppo grafico e di sfruttare le prestazioni dell’hardware ottimizzato. Il sup-porto LabView 2013 per il sistema operativo NI Linux Real-Time con-sente agli sviluppatori di accedere ad una grande quantità di librerie e applicazioni per lo sviluppo di siste-mi di controllo e monitoraggio.

www.igus.it“Club garanzia” per caviPrevista dalla Igus una certificazione per una sicurezza pianificabile

Allo scopo di dare istruzioni detta-gliate e vincolanti in merito alla du-rata dei cavi nella loro applicazione all’interno della catena portacavi la Igus ha lanciato un programma di garanzia per i cavi “Chainflex” pre-senti a in catalogo. Iscrivendosi al “Club garanzia” si ri-ceveranno delle garanzie standardiz-zate con una validità ben superiore ai 12 mesi previsti dalla legge. Il relativo livello di garanzia si orien-ta al fatturato annuo per cavi hain-flex ed è legato al livello di prestazio-ni previsto, tradotto in durata utile o numero di doppie corse realizzate dalla macchina. La certificazione viene effettuata in tre diversi livelli: il livello “Aran-cione” definisce una garanzia di 18 mesi o cinque milioni di doppie cor-se, il livello “Argento” una di 24 mesi o sette milioni e mezzo di doppie corse e il livello “Oro” una garanzia di 36 mesi o dieci milioni di doppie corse. La condizione indispensabile per ac-cedere ai vari livelli di garanzia è che i cavi chainflex vengano utilizzati alle condizioni di impiego previste per la rispettiva serie. A questo scopo, il personale dell’a-zienda costruttrice addetto alla progettazione e al montaggio viene

certificato e, a seconda del livello di garanzia scelto, anche istruito da un dipendente del reparto vendite Igus. In via opzionale, l’azienda offre al-tre prestazioni nel quadro del club garanzia, come ad esempio dei ser-vizi completi di consulenza presso l’azienda del cliente per consigliarlo su come migliorare la manipolazio-ne e il montaggio dei cavi, nonché su come ridurre i costi di processo e ottimizzare i sistemi completi per catene portacavi.Il fatto che Igus sia in grado di assi-curare delle garanzie si deve alla sua particolare competenza in merito a test e controlli. In più di vent’anni sono stati effet-tuati circa 300.000 test, che hanno dimostrato che le particolari sol-lecitazioni a cui sono sottoposti i cavi all’interno di catene portacavi richiedono anche uno specifico me-todo di prova. Per questo motivo Igus gestisce oggi il più grande laboratorio per test del settore, ove degli specialisti ana-lizzano le particolari condizioni di impiego dei cavi in continuo movi-mento.

www.montech.comNastri trasportatoriDisponibili in molteplici dimensioni e capacità di carico

I nuovi nastri trasportatori “TB30” e “TB40” di Montech sono provvisti di

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azionamenti ottimizzati che assicu-rano elevata efficienza, alta densità di potenza e ridotti consumi energe-tici. Inoltre, dispongono di una su-perficie utile ampia con possibilità di sostituzione del nastro in modo semplice e rapido. I modelli della prima serie sono disponibili con azionamento del nastro in testa e centrale; l’aziona-mento può essere spostato senza sostituire la cinghia, ma semplice-mente aggiungendo un rullo di rin-vio supplementare. Con velocità fino a 27 m/min, pos-sono trasportare carichi fino a 100 kg e sono disponibili in larghezze da 45 a 250 mm e lunghezza massima di 10 m. I modelli della seconda serie sono proposti in sei larghezze da 300 a 800 mm e lunghezze da 1 a 6 m. L’azionamento si basa su un motore a 24 V che consente di trasportare carichi fino a 80 kg. I rulli di rinvio e di azionamento, con diametro rispettivamente di 60 e 73 mm, consentono l’utilizzo di nastri a facchini.

www.tek.comOscilloscopi ad alte prestazioniConsentono di individuare anomalie poco frequenti in un segnale

Gli oscilloscopi della serie “MDO3000” di Tektronix prevedo-no 2 o 4 canali di ingresso analogici

con ampiezza di banda compresa tra 100 MHz e 1 GHz, 16 canali digitali (opzionali) e un canale di ingresso RF adattato all’ampiezza di banda dell’oscilloscopio (ampiezza analogi-ca fino a 9 kHz). La frequenza di ingresso RF su cia-scun modello può essere estesa a 3 GHzSono disponibili aggiornamenti in termini di ampiezza di banda analo-gica dell’oscilloscopio e di frequenza di ingresso dell’analizzatore di spet-tro. In termini funzionali, invece, è pre-vista la possibilità di aggiungere canali digitali, analisi di protocollo, generazione di funzioni arbitrarie o misure mediante voltmetro digi-tale.Grazie alla funzione FastAcq, que-sti oscilloscopi garantiscono una velocità di acquisizione superiore a 280.000 forme d’onda visualizzate su un display ai fosfori digitali che permette di individuare anomalie poco frequenti presenti in un se-gnale.Altre caratteristiche sono: disponi-bilità di oltre 125 combinazioni di trigger; possibilità di eseguire analisi automatizzate di bus seriali e paral-leli; opzione per la misura automa-tizzata della potenza.

www.parker.comMotore tubolareIdeale per applicazioni di handling e pick & place

La divisione Electromechanical Eu-rope di Parker amplia la sua offerta nel campo dei motori lineari con il nuovo motore tubolare “ETT”. La serie, disponibile in tre lunghezze e tre taglie, è capace di fornire valori di coppia di picco fino a 474 N, velo-cità fino a 4 m/s ed accelerazioni fino a 200 m/s2. Con una ripetibilità pari a ±0,05 mm, è la soluzione ideale per quel-le applicazioni di handling e pick & place che richiedono elevate forze dinamiche. Controllo e posizionamento precisi sono garantiti dall’impiego di un en-coder 1 Vpp seno/coseno. La piena compatibilità con lo stan-dard DIN ISO 15552:2005-12 sem-plifica l’integrazione meccanica di questi motori nel sistema e consen-te la riduzione dei costi di proget-tazione.ETT è un attuatore “direct drive”, nel quale il movimento viene gene-rato senza l’impiego di elementi di trasmissione meccanica, come viti a sfere, cinghie dentate e riduttori che richiedono costi elevati per l’ installazione, l’operatività e la ma-nutenzione.Una delle caratteristiche importanti dell’ETT è che il motore può sop-portare cicli di lavoro elevati senza l’ausilio di sistemi di raffreddamento addizionali. ETT è stato progettato per il control-lo tramite un servoazionamento a 230 V, senza la necessità di impiega-re un azionamento speciale in bassa tensione.

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www.cannon-automata.comStrumento per il monitoraggio delle caldaieVisualizza i dati rilevati su un monitor locale o in remoto

“Amec” (Analisi Monitoraggio Emis-sioni Caldaie) di Automata è uno strumento composto da un analiz-zatore di tipo estrattivo che, tramite il prelievo dei fumi dal camino della caldaia e il loro trattamento, consen-te la misura degli elementi gassosi emessi in atmosfera. Grazie a una sonda, posta lungo la canna fumaria, i fumi vengono pre-levati e convogliati all’interno dello strumento, ove sono trattati con un processo di raffreddamento e deumi-dificazione e analizzati. Il sistema prevede la registrazione, l’elaborazione e la visualizzazione dei dati raccolti su un monitor locale o in remoto. Lo strumento è modulare, espan-dibile e conforme alle normative dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale). Automata fornisce un’offerta com-pleta, assistendo il cliente lungo tut-te le fasi del processo: scelta e con-figurazione dello strumento in base alle caratteristiche dell’impianto; installazione, avviamento e forma-zione; post vendita attraverso con-tratti di assistenza e manutenzione personalizzati.

www.om-still.itCarrelli retrattiliIdeali per impieghi nei magazzini aa blocchi e a corsie

I modelli della nuova la nuova gam-ma dei retrattili FM-X, di OM Still, con portate da 1 a 2,5 t, si caratte-rizzano per eccezionale efficienza, altissima qualità, tecnologia ed er-gonomia all’avanguardia. La prima versione fu presentata nel 2007 e da allora ne sono stati vendu-ti in tutto il mondo circa 20mila. In-fatti, grazie alle sue dimensioni com-patte, il carrello retrattile è il mezzo ideale sia per magazzini a blocchi che per magazzini a corsie, sia la prepa-razione e lo smaltimento delle merci che per il trasporto su tratte lunghe, come anche per l’impiego combinato in interno ed esterno. La principale novità della nuova gamma è l’Active Load Stabilization (ALS), un innova-tivo sistema di stabilizzazione attiva del carico che consente di ridurre le oscillazioni del montante generate in fase di sollevamento. Il sistema di stabilizzazione attiva del carico riduce sino all’80% le oscillazioni del montante, abbattendo drastica-mente i tempi di movimentazione. Inoltre, grazie alla maggiore rigidità del sollevatore e al nuovo montante, si riesce a sollevare senza problema anche carichi di 1000 kg fino a un’al-zata massima di 13 m.Il motore trifase da 48 V garantisce una potente accelerazione unita a elevate velocità di marcia fino a 14 km/h e a velocità di sollevamento

fino a 0,5 m/s. Allo scopo di confi-gurare ogni carrello per ogni tipo di impiego è disponibile una gamma di batterie con capacità da 360 a 930 Ah. Altre caratteristiche sono: co-struzione robusta, design ergono-mico, facilità di guida, ampia visio-ne frontale e laterale, software per la reportistica dei dati.

www.linde-mh.itDoppio stoccatoreDue modelli con portata, rispettivamente, di 600 e 800 kg

Linde Material Handling presenta due nuovi modelli di doppio stoc-catore “D06” e “D08” con portata, rispettivamente, di 600 e 800 kg per il sollevamento principale e 1600 e 1800 kg per il sollevamento iniziale a una altezza massima di 2024 mm. Grazie a un design robusto, offrono un elevato livello di sicurezza e di comfort.La funzione “SafetySpeed” regola la velocità in maniera proporzionale rispetto all’inclinazione del timone (minore è l’angolo, minore è la veloci-tà del carrello), mentre il dispositivo “SafetyLift” impedisce il sollevamen-to o la discesa accidentale del carico con il timone in posizione vertica-le. Quattro diversi sistemi frenanti evitano collisioni accidentali. Ad esempio, il carrello frena automati-camente quando l’operatore rilascia l’acceleratore o cambia la direzione di marcia. Inoltre, quando si opera su rampe, il carrello non arretra.

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Con il patrocinio di:Promossa da: This event is being coveredby professional packagingjournalists from IPPO

Organizzata da:

UNITED NATIONS INDUSTRIAL DEVELOPMENT

ORGANIZATION

Fieramilano, 19-23 maggio 2015ipack-ima.com

BEING PART OF INNOVATION

IPACK-IMA, la più completa mostra delle tecnologie e dei materiali per il processing e il packaging del settore alimentare e non alimentare, vi invita a partecipare all’appuntamento mondiale che darà il via a una grande svolta in ambito fieristico.Nell’edizione del 2015, IPACK-IMA vedrà il debutto delle sue nuove fiere correlate e altamente specializzate - Meat-Tech, Fruitech Innovation e Dairytech – sviluppate per valorizzare tre importanti business community del settore food che compongono la grande IPACK-IMA.

Connected events:

Nello stesso luogo e date saranno inoltre presenti tre fiere di grande richiamo internazionale: Converflex, Grafitalia e, per la prima volta, Intralogistica Italia, in collaborazione con Deutsche Messe.Uno scenario unico a livello mondiale reso ancora più eccezionale dalla concomitanza con Expo 2015.

Non perdete la straordinaria edizione di IPACK-IMA 2015: con il suo insieme unico di tecnologie e innovazioni si preannuncia il luogo migliore dove fare business.

Co-located with:

Ipack-Ima spa - Corso Sempione - 420154 Milano - Italy tel +39 023191091 fax +39 0233619826

e-mail: [email protected] - www.ipackima.it

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l’INDUStrIA MEccANIcA 691 | 90

www.it.toyota-industries.euControllo remoto dei carrelliUn innovativo sistema offre la possibilità di monitorare la flotta aziendale

Oggi, molte aziende hanno adottato un sistema di controllo tramite bad-ge all’interno dei propri stabilimenti così da aumentare la sicurezza e re-stringere gli accessi alle sole persone autorizzate. Ogni dipendente dispo-ne di un badge unico, che determina dove gli è permesso accedere. Toyo-ta Material Handling ha sviluppato il Sistema di controllo Smart Access per i propri carrelli, utilizzando le stesse tecnologie. Un singolo badge, oltre a fornire gli accessi all’interno degli stabilimenti, permette di ac-cedere alle attrezzature tramite un lettore che sfrutta tecnologie mul-tiple installato nei veicoli, rendendo la vita più facile all’operatore e sem-plificando le procedure di controllo. L’opzione Smart Access è parte inte-grante del Sistema Toyota I_Site.Grazie a la nuova Mobile App, uti-lizzando sistemi telematici montati a bordo e trasmettendo i dati tra-mite GPRS/3G, il sistema permette di misurare ogni aspetto delle atti-vità del carrello e degli operatori, tra cui le ore operative, la gestione della batteria e gli urti. Tramite un processo identico, i dati possono es-sere trasmessi al carrello, ad esem-pio caricando le autorizzazioni degli operatori, aggiornando il software e resettando i carrelli se questi sono

stati inibiti in seguito a un urto.Tutte le informazioni sono disponi-bili su portale web, ma la maggior parte delle informazioni importan-ti saranno presto disponibili anche su Mobile App. Progettata per fun-zionare tramite tecnologia IPhone, l’app permetterà ai manager di mo-nitorare la flotta in ogni momento. Ad esempio, notificherà in tempo reale il fallimento di una Pre-Opera-tional Check, che è uno dei moduli/optional disponibili nel Sistema To-yota I_Site. Allerterà inoltre in caso di impatto rilevato dal sensore d’ur-ti montato sul carrello, indicando se questo deve essere riattivato come conseguenza alla sua inibizione do-vuta ad un lockout. Saranno anche disponibili i dati di attività dei carrel-li, così come i livelli di autorizzazione di accesso degli operatori.

www.schneider-electric.itTermoregolatori per processi industriali Garantiscono il mantenimento dei valori stabiliti

Schneider Electric presenta la nuova gamma di controller “Zelio”, dedica-ti alla regolazione della temperatura nelle applicazioni di riscaldamento e condizionamento di processi indu-striali. Sono in grado di interfacciarsi con relè a stato solido, relè elettro-meccanici, PLC e display HMI e con-sentono di comparare automatica-mente il valore rilevato nel processo con il valore prestabilito e produrre

un output che garantisce il manteni-mento del valore prestabilito. In particolare, la gamma “Zelio RTC48” ha un formato standard da 48 × 48 mm e garantisce funzionalità di auto-tuning, comunicazione, ou-tput, allarmi. Infine, questi termo-regolatori sono affidabili e facili da usare e il software di configurazione può essere scaricato gratuitamente, consentendo di installare il prodotto attraverso una connessione USB.

www.castrol.itBiolubrificanti per la lavorazione di metalliHanno elevate prestazioni e rispettano l’ambiente

Castrol ha messo a punto la nuova linea di fluidi “Performance Bio NC” per la lavorazione dei metalli. Si trat-ta di una gamma di prodotti a base vegetale che contribuiscono a mi-gliorare la sicurezza, ottenere eleva-te efficienze di produzione e ridurre i costi. Rispetto ai fluidi tradizionali a base di olio minerale, questi flui-di evitano la formazione di nebbie, problematiche qualitative relative alla finitura del prodotto e il rischio di incendi grazie all’elevato punto in infiammabilità (da 161 a 282 °C).Castrol investe molto in tecnologie innovative, come la realizzazione dei nuovi oli a base vegetale che stanno aprendo una nuova era per quei pro-duttori alla ricerca di prodotti ad ele-vate prestazioni, ma contemporane-amente rispettosi dell’ambiente.

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Recensioni

91 | MAGGio GiUGno 2014

La patria ci vuole eroi.Matematici e vita politica nell’Italia del RisorgimentoU. Bottazzini, P. Nastasi - Ed. Zanichelli, 2014, Euro 27,00

Gli “eroi” che affollano questo libro sono gli uomini di scienza, e in primo luogo i matematici, che nell’arco del lungo Risorgimento sono stai i protagonisti della vita politica del Paese. Alla guida delle istituzioni nelle “Repubbliche sorelle” nate dalle armate di Napoleone; combattenti nelle battaglie del Quarantotto e prota-gonisti di una “rivoluzione”, come la chiamò Manzoni, che ha portato all’Unità d’Italia. Matematici come Federico Manabrea, esponente di spicco della destra cattolica e oltranzista, deciso oppositore di Cavour e primo ministro nello Stato unitario; e come Francesco Brioschi e Luigi Cremona, fieri anticlericali, impe-gnati nel progetto politico e culturale di portare il nuovo Stato al livello delle più avanzate nazioni europee.

Vita di fabbrica. Decollo e crisi della Fiat Sata di Melfi nel racconto di CristinaFulvia D’Aloisio - Ed. FrancoAngeli, 2014 - Euro 23,00

La fabbrica Fiat-Sata di Melfi (Pz), sorta nel 1993, ha incarnato una grande trasformazione organizza-tiva e produttiva, ispirata al modello giapponese e indirizzata al passaggio al cosiddetto post-fordismo. Tuttavia essa ha anche rappresentato l’ultimo atto di una politica industriale della Fiat entro i confini nazionali, caratterizzata in maniera crescente da episodi di delocalizzazione e, a partire dal 2009, dalla fusione internazionale con Chrysler. La fabbrica integrata di Melfi ha impiegato il diciotto per cento di donne, la percentuale più alta in Fiat, operaie metalmeccaniche che hanno segnato una grande svolta nella tradizione e nel mondo del lavoro in Basilicata. Il volume ripercorre, attraverso il racconto di Cristina Cordisco, operaia alla Sata, due momenti storici della fabbrica Fiat-Sata di Melfi e della sua evoluzione.

Il capo doc. Gestire con efficacia i rapporti con le personeSara Doneddu, Claudia D’Agostini - Ed. FrancoAngeli, 2014 - Euro 16,00

Un libro per tutti gli imprenditori e i capi, da consultare di fronte a ogni problema con il personale! A partire da casi concreti, da situazioni e problemi tipici che si ritrovano in tutte le aziende, il testo indaga le origini dei problemi e condivide le soluzioni! Chi sono i capi DOC? Disponibilità, Osservazione continua e Coinvolgimento; capi alle prese coi “rompi-capi” quotidiani che le persone spesso comportano, con lo spirito di chi “deve” trovare soluzioni e, cogliendo la sfida, vi si appassiona.

Impianti solari termici per reti di teleriscaldamentoManuale di progettazione con analisi economica ed esempi di impiantiRiccardo Battisti – Ed. Flaccovio Dario, 2013 – Euro 35,00

Il libro, unico in lingua italiana sull’argomento, si propone come un manuale tecnico esaustivo sugli impian-ti solari termici di grande taglia, con un focus specifico sulle loro applicazioni in reti di teleriscaldamento. Il volume si rivolge a tecnici e professionisti nel settore del solare termico o in quello del teleriscaldamento. Sebbene redatto in un linguaggio rigoroso, lo stile semplice permette la fruizione anche da parte di utenti meno esperti. Particolare attenzione è rivolta alle procedure di dimensionamento e progettazione degli impianti: la valutazione della radiazione solare disponibile, il calcolo della resa energetica, il collegamento idraulico tra i collettori solari e i serbatoi di accumulo, sia giornalieri sia stagionali. Gli altri argomenti trattati riguardano l’esercizio e la manutenzione degli impianti, l’analisi di costi, risparmi e incentivi.

Innovazione e produttività. Alla ricerca di nuovi modelli di business per le imprese di serviziEnzo Rullani, Chiara Cantù, Marco Paiola, Francesca Prandstraller, Roberta SebastianiEd. FrancoAngeli, 2014 - Euro 36,00

Come mai la produttività, in Italia, non cresce più? È un problema che riguarda un po’ tutti i paesi ricchi, ma è grave e persistente soprattutto per l’Italia. Tutti sanno - e dicono - che non usciremo dalla crisi se non rimettiamo in moto il motore dell’economia reale, che genera la crescita della produttività. Ma poche, e parziali, sono le idee su come fare a raggiungere lo scopo. Imporsi dei sacrifici, più o meno equi, può servire a stabilizzare il debito pubblico, ma contribuisce poco o niente alla crescita E allora? In questo libro, i ricercatori del t.Lab danno al problema “produttività” una risposta che sta fuori degli schemi.

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ABBONATI SUBITOAttualità tecnica, economica, normativa, gestionale di settore. Novità produttive, eventi e �ere

a cura della Redazione e dell’U�cio Studi ANIMA - per richieste contattare: [email protected] - [email protected](disponibili anche in inglese)

INSERTI ECONOMICIListino prezzi materiale di interesse della meccanica variaComputo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generaleRilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tari�e prestazioni di personale Italia / estero

SUPPLEMENTI ANIMA PER in italiano e in ingleseediliziaenergia

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INSERTI ECONOMICIListino prezzi materiale di interesse della meccanica varia | Tabella arancioultimo aggiornamento n. 682 - 1^ Quindicina di aprile 2014pubblicata su questo numero de L’Industria Meccanica n.691 (maggio-giugno 2014)

Computo costo orario medio di un operaio del settore della meccanica generale | Tabella azzurraultimo aggiornamento n. 20 - 24 gennaio 2014pubblicata su L’Industria Meccanica n. 689 (gennaio-febbraio 2014)

Rilevazioni statistiche delle quotazioni medie delle tari�e prestazioni di personale Italia / estero | Tabella bianca1° gennaio 2014 “Settore industria meccanica varia ed a�ne” e “Settore impianti e componenti di grande dimensioneper la produzione di energia” - pubblicata su L’Industria Meccanica n. 690 (marzo-aprile 2014)

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Page 97: l'Industria Meccanica 691 - maggio-giugno 2014

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