Nuovasesto n. 1/2010

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90 Camagni-Olmini Cooperativa Sestese di Abitazione Piazza Repubblica 8 - Sesto San Giovanni www.coopcsa.it - tel. 02 26264115 Quindicinale di Sesto San Giovanni fondato nel 1966 Venerdì 22 gennaio 2010 www.nuovasesto.net n.1 30.000 copie Distribuzione gratuita nuova s esto SPECIALE MEMORIA Al via le celebrazioni dedicate al 27 gennaio Con l’inaugurazione della targa commemorativa presso l’hotel Regi- na prendono il via le iniziative dedi- cate al ricordo delle atrocità com- messe dall’esercito nazifascista verso i milioni di donne, bambini e uomini deportati nei campi di concentra- mento e sterminio durante la Secon- da guerra mondiale. pagina 10 - 11 PRIMO PIANO Il Pd ricandida Valmaggi al consiglio regionale Dopo la presentazione di Filippo Pe- nati come candidato unico alla presi- denza della Regione Lombardia per Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia Libertà, Verdi, il Pd locale ricandida Sara Valmaggi come consigliera alle prossime elezioni re- gionali previste a fine marzo. pagina 3 ECONOMIA Sesto, città preferita dal mondo delle imprese Da un’analisi dei dati presentati dal- la Camera di Commercio di Milano, il territorio sestese si piazza al secon- do posto per numero di imprese do- po il capoluogo lombardo. Siamo andati a sentire alcuni protagonisti di queste realtà. pagina 8 SPORT Si festeggia al Palasesto per i 10 anni di attività Un sorprendente spettacolo di patti- naggio aprirà i festeggiamenti per i dieci anni di sport ed eventi organiz- zati dalla società Diavoli Rossoneri che gestisce dal 2000 il palazzo del ghiaccio cittadino. In attesa dei gio- chi olimpici canadesi, un piccolo an- tipasto per gustarsi la ricca stagione degli sport invernali. pagina 29 APPUNTAMENTO Mercoledì 27 gennaio al Quartiere dei Parchi, Cascina Gatti, alle 16.30 si terrà l’assemblea precongressua- le dello Spi CGIL. Haiti: dopo il disastro coordiniamo gli aiuti H aiti è in ginocchio oggi ancora più di prima, da quando un sisma - il più devastante degli ultimi 200 anni in quell’area - ha provocato centinaia di migliaia di vittime. Il sindaco della nostra città ha proposto ai Comuni dell’Anci di coordinarsi per appog- giare una raccolta fondi mirata. Per le donazioni: CRI: via Toscana 12- 00187 Roma: C/C bancario n. 218020 Banca Nazionale del Lavoro filiale di Roma Bissolati-te- soreria-via San Nicola da Tolentino 67, Roma. Cod. Iban IT66 C010 0503 3820 0000 02 18020, causale Pro emergenza Haiti. C/C postale intestato Cri via Toscana 12 - 00187 Roma, n. 300004 - Cod. Iban: IT24 X076 0103 2000 0000 0300 004, causale Pro emergenza Haiti. Caritas italiana: C/C postale n° 347013 - causale Emer- genza terremoti Haiti. Bonifico bancario: Intesa San Paolo, via Aurelia 796 Ro- ma: Iban IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012; Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113. Donazione di 2 euro con l’onlus Agire inviando un sms al 48541 da cellulari Tim, Vodafone o da rete fissa Telecom. Donazione di 2 euro alla CRI “Pro emergenza Haiti” in- viando un sms da cellulari Wind e “3” al 48540. GIORNATA DELLA MEMORIA: Sesto fa delle sue iniziative un impegno per il presente. La storia si racconta soprattutto attraverso i suoi simboli Il ricordo diventa legge

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L'ultimo numero del quindicinale sestese

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Camagni-OlminiCooperativa Sestese di AbitazionePiazza Repubblica 8 - Sesto San Giovanni

www.coopcsa.it - tel. 02 26264115

Quindicinale di Sesto San Giovanni fondato nel 1966

Venerdì 22 gennaio 2010 www.nuovasesto.net n.1 30.000 copieDistribuzione gratuita

nuovasestoSPECIALE MEMORIAAl via le celebrazioni dedicate al 27 gennaio

Con l’inaugurazione della targacommemorativa presso l’hotel Regi-na prendono il via le iniziative dedi-cate al ricordo delle atrocità com-messe dall’esercito nazifascista versoi milioni di donne, bambini e uominideportati nei campi di concentra-mento e sterminio durante la Secon-da guerra mondiale.

pagina 10 - 11

PRIMO PIANOIl Pd ricandida Valmaggial consiglio regionale

Dopo la presentazione di Filippo Pe-nati come candidato unico alla presi-denza della Regione Lombardia perPartito Democratico, Italia dei Valori,Sinistra Ecologia Libertà, Verdi, il Pdlocale ricandida Sara Valmaggi comeconsigliera alle prossime elezioni re-gionali previste a fine marzo.

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ECONOMIASesto, città preferita dal mondo delle imprese

Da un’analisi dei dati presentati dal-la Camera di Commercio di Milano,il territorio sestese si piazza al secon-do posto per numero di imprese do-po il capoluogo lombardo. Siamoandati a sentire alcuni protagonistidi queste realtà.

pagina 8

SPORTSi festeggia al Palasestoper i 10 anni di attività

Un sorprendente spettacolo di patti-naggio aprirà i festeggiamenti per idieci anni di sport ed eventi organiz-zati dalla società Diavoli Rossoneriche gestisce dal 2000 il palazzo delghiaccio cittadino. In attesa dei gio-chi olimpici canadesi, un piccolo an-tipasto per gustarsi la ricca stagionedegli sport invernali.

pagina 29

APPUNTAMENTOMercoledì 27 gennaio al Quartieredei Parchi, Cascina Gatti, alle 16.30si terrà l’assemblea precongressua-le dello Spi CGIL.

Haiti: dopo il disastrocoordiniamo gli aiuti

Haiti è in ginocchio oggi ancora più di prima, daquando un sisma - il più devastante degli ultimi200 anni in quell’area - ha provocato centinaia dimigliaia di vittime. Il sindaco della nostra città ha

proposto ai Comuni dell’Anci di coordinarsi per appog-giare una raccolta fondi mirata.Per le donazioni:CRI: via Toscana 12- 00187 Roma: C/C bancario n. 218020Banca Nazionale del Lavoro filiale di Roma Bissolati-te-soreria-via San Nicola da Tolentino 67, Roma.

Cod. Iban IT66 C010 0503 3820 0000 02 18020, causale Proemergenza Haiti. C/C postale intestato Cri via Toscana12 - 00187 Roma, n. 300004 -Cod. Iban: IT24 X076 0103 2000 0000 0300 004, causale Proemergenza Haiti.Caritas italiana: C/C postale n° 347013 - causale Emer-genza terremoti Haiti.Bonifico bancario: Intesa San Paolo, via Aurelia 796 Ro-ma: Iban IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012; Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban: IT29U050 1803 2000 0000 0011 113.Donazione di 2 euro con l’onlus Agire inviando un sms al48541 da cellulari Tim, Vodafone o da rete fissa Telecom. Donazione di 2 euro alla CRI “Pro emergenza Haiti” in-viando un sms da cellulari Wind e “3” al 48540.

GIORNATA DELLA MEMORIA: Sesto fa delle sue iniziative un impegnoper il presente. La storia si racconta soprattutto attraverso i suoi simboli

Il ricordo diventa legge

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politica

Nei giorni scorsi insieme all’assessoreClaudio Zucchi, ho portato la solida-rietà della città, oltre che mia perso-nale, alla comunità cristiana coptache ha subito un attacco criminalenell’alto Egitto, ove alcuni ragazzi so-no stati falciati a colpi di mitra da fa-natici musulmani, frutto di una tensio-ne pesante che in quella parte delmondo si alimenta di conflitti religiosi. Prima di tutto è stata per me la sco-

perta di una presenza nella nostra cit-tà e nella vicina Cinisello Balsamo,dove i copti hanno la loro sede princi-pale del nord Italia. Naturalmente sa-pevo bene che in un capannone all’in-terno di un cortile di via Picardi c’è datempo la chiesa copta. E so bene chequesta comunità sta cercando unanuova sede, più consona al numerodei fedeli e alle attività che organizza-no. Il loro modello è Cinisello Balsa-

mo, il quartierino che era una fabbricadismessa e che oggi è stato trasfor-mato con i soldi e col lavoro dei fedeliin una grande chiesa, in una sorta dioratorio per il ritrovo di grandi e dibambini. Anche a Sesto in via Picardiil tempio da un’idea di una comunitànumerosa e ordinata. Negli stessi giorni ho incontrato il pre-vosto di Sesto don Brigatti e i fratidella città, e poi i nuovi dirigenti dellasocietà che è proprietaria delle areeFalck per confermare l’impegno direalizzare un monastero dove sorge-vano le acciaierie. Un luogo bello, se-reno, dove sia possibile a tutti coloroche lo desiderano di incontrarsi, dimeditare, di cercare le ragioni profon-de della vita, al di fuori del rumore edell’agitarsi della vita di tutti i giorni.Abbiamo ribadito questa convinzione

che sia necessario cercare, al di làdelle differenze, un dialogo tra le per-sone che vivono ormai qui, venendoda tante parti del mondo, e le loroconvinzioni, i loro costumi. Ovviamen-te nel rispetto delle leggi e delle nor-me del nostro Paese. Anche di questo ho parlato nei giorniscorsi con i dirigenti del Centro islami-co di Sesto che cercano a loro voltauna sede nuova. C’è nella nostra città,almeno tra coloro che rappresentano lediverse comunità la coscienza che sipuò, tutti insieme, costruire un futurocondiviso di rispetto e di convivenza.

PANORAMA SESTESE di Giorgio Oldrini

Dai copti all’Islam per un futuro condiviso di rispetto e convivenza

L’AFORISMA...Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannatia ripeterlo.

George Santayana, La vita della ragione, 1905/06

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322 gennaio 2010 n.1

primo piano

Il Partito democratico di Sesto ha avanzato la ricandidatura di Sara Valmaggial Consiglio regionale. È questo l’ultimo atto compiuto dall’attuale segreteria,che, entro la prima metà di febbraio, completerà la fase congressuale cittadinarinnovando il gruppo dirigente nel suo insieme. Nel sostenere Sara Valmaggi,di fatto è stato sottolineato il suo ruolo istituzionale, riconosciuta la compe-tenza, e il suo forte legame con la città di cui è stata anche assessore. In Regio-ne la consigliera uscente, in questa legislatura, si è occupata di sanità e assi-stenza, cultura, formazione professionale, sport e informazione.

ALESSIO GIAQUINTO

Idati sugli sgomberi dell’ultimoanno parlano chiaro, la politicadella reiterazione degli sgomberiattuata dal Comune sembra aver

avuto successo: l’anno scorso le ba-racche presenti nella zona di viaTrento-via Luini erano circa 100,mentre nelle ultime settimane del2009 si sono ridotte a meno di unaventina. L’assessore Amato che segue la vi-cenda personalmente, commentan-do il risultato ottenuto parla di unlavoro di squadra che ha coinvolto(oltre il Comune) la polizia locale edel Core, la prima impegnata nelmonitoraggio quotidiano della zona,nonché nella messa in sicurezza del-le operazioni di sgombero e la se-conda nella demolizione delle ca-panne abusive e successivamentenella pulizia della zona. Le forze dell’ordine, assicura l’asses-sore, continueranno a controllare lazona, per prevenire un eccessivoproliferare delle baracche, ma nel-l’eventualità saranno previsti ulte-riori sgomberi per riportare la situa-zione sotto controllo. Nel frattempoè stata confermata la notizia che ilComune si è aggiudicato il bandocon l’attribuzione di un finanzia-mento, stanziato dal ministero degliInterni, per la bonifica di zone de-gradate. Il finanziamento ammonta a 192.000euro, soldi che arriveranno nelle cas-se del Comune solo a progetto ulti-mato. Il progetto prevede la costru-zione di una recinzione intorno al-l’area in questione, quindi lungo viaTrento fino a via Luini, in modo taleda garantire ancora più sicurezza agliabitanti. Il Comune intende discuteredel progetto anche con il comitato delquartiere 3 e Amato conferma chesettimana prossima si terrà un’as-semblea con i rappresentanti per va-

lutare l’accoglienza del piano da par-te dei cittadini, diretti interessati, edeventuali proposte alternative.Purtroppo il fondo stanziato dallostato prevede alcuni vincoli da ri-spettare cosicché il progetto per otte-nere la garanzia dell’incasso del con-tributo dovrà prevedere unicamentelavori di bonifica, messa in sicurezzae pulizia della zona. In questo caso ilavori di costruzione delle recinzionisono sicuramente dentro i confinidelimitati dai vincoli, ma la zona Re-stellone richiederebbe anche un pro-getto in chiave sociale che abbia co-me obiettivo l’integrazione delle po-polazioni nomadi. L’entità del fondogarantito non permette sicuramentel’inizio di un progetto in tale direzio-ne, per il Comune sarebbero troppele spese e in ogni caso andrebbe oltrevincoli imposti per l’emissione dellostanziamento.Certo gli abitanti del quartiere sonoormai esasperati e i recenti episodidi violenza con protagonisti alcuniRom non hanno fatto altro che allar-gare il solco sempre più profondotra la cittadinanza e la comunitàRom. Sicuramente la politica dellareiterazione degli sgomberi ha sorti-to i sui effetti, come ha ricordato l’as-sessore Amato, ma, anche per gli ele-vati costi di ogni sgombero questapolitica non può essere l’unica pos-sibile e diventa quindi fondamentalecercare un dialogo tra le parti finaliz-zato all’integrazione e alla conviven-za civile.

SGOMBERI, bilancio positivo per AmatoCAMPI: 80% in meno rispetto al 2008

Baracche: nuovi fondiarrivano dal Governo

I numeri degli sgomberi

Numero sgomberi effettuati: 40

Baracche presenti al primo sgombero: 100

Baracche presenti a fine 2009: 20

Numero sgomberi effettuati nel 2009: 40

Costo singolo sgombero: 2.500 euro

Finanziamento per bonifica aree: 192.000 euro

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politica

ELETTI i coordinamenti dei circoli locali, ora è la volta del segretario cittadinoA FEBBRAIO si terrà la conferenza programmatica dedicata al futuro della città

Congresso locale Pd, ecco i nuovi coordinatoriun mix di gioventù, esperienza e politica del fareCLARA MELZI, MAILA SGOBBA, YURI MADERLONI

Lo scorso fine settimana si sono svolti i congressinei cinque circoli cittadini del Pd, ultimo attodella fase congressuale, e con essi sono stati rin-novati i coordinamenti territoriali. Il fatto politi-co che ha caratterizzato questo appuntamento hariguardato la presentazione nei circoli di una li-sta unitaria in cui erano rappresentate tutte le

sensibilità emerse in questi mesi di grande con-fronto sul futuro politico del Pd. Un’unità di in-tenti e di condivisione intorno al progetto di svi-luppo del Pd che è stato supportato da due datiche fanno guardare al futuro con un po’ di ottimi-smo: il gran numero di persone impegnate a par-tecipare alla vita dei circoli, in crescita rispetto adue anni fa e l’eterogeneità delle capacità e com-petenze delle persone che compongono il Pd se-

stese. Questa miscela di vecchi militanti e nuoviiscritti possono rappresentate il giusto mix cheserve per far continuare a far crescere il Pd in cit-tà. Per questo abbiamo chiesto ai coordinatori,appena eletti, alcune informazioni sui loro pros-simi passi: 1) Quali sono le priorità del circolo?2) Quali iniziative avete in programma per ilquartiere? 3) Che cosa si aspettano dal Pd gliiscritti?

Dario AvellisCoordinatore Circolo Rondò-TorrettaSicuramente la campagna elettoraleper le elezioni regionali sarà un ap-puntamento importante. Ma dobbia-mo anche riuscire a coinvolgere gliiscritti nelle attività del circolo, servetanto impegno da parte nostra perrenderli sempre partecipi, le loro

energie e il loro entusiasmo sonofondamentali per il nostro lavoro.Per questo vogliamo creare un blogdi circolo aperto a tutti dove si animila nostra discussione. Organizzere-mo volantinaggi e gazebo non soloper le elezioni ma anche per infor-mare il quartiere del nostro operatoe delle attività in programma.

Ci impegneremo a organizzare abreve tre iniziative su altrettanti temiche consideriamo ad ora prioritari:immigrazione, lavoro e sanità. Spe-riamo che non soltanto gli iscritti maanche i semplici cittadini del quar-tiere partecipino.Servono quattro concetti forti: UNI-TA’, VISIBILITA’, CHIAREZZA E

CONCRETEZZA. Basta discussioniinterne alle mozioni congressuali, im-pariamo a comunicare alla cittadi-nanza quanto fatto e quanto voglia-mo attuare, impariamo ad avere il co-raggio di schierarci anche sulle que-stioni più critiche e traduciamo in fat-ti quello che ci proponiamo di fare.Questo ci chiedono gli elettori.

Gianni PietraCoordinatore Circolo PicardiLe elezioni regionali saranno ungrosso impegno per tutti e al tempostesso dobbiamo rigenerare il nostrointervento sul territorio partendodagli iscritti e dagli elettori delle pri-marie. Vogliamo coinvolgere gli at-tenti al nostro partito, diventando

una valvola di sfogo per i cittadinidel nostro territorio ma proponendoloro anche delle soluzioni.Organizzeremo un’iniziativa per in-formare i nostri cittadini sul bilanciodel comune e sui danni causati daitagli di questo governo agli enti lo-cali. Il nostro Comune è uno dei piùvirtuosi d’Italia, dobbiamo informa-re la gente su quello che è stato fatto

e condividere con loro quello che an-cora c’è da fare e si può fare. Un’al-tro momento sarà legato ai servizisociali che offre il nostro territorio,coinvolgendo anche i Salesiani e lenuove case di riposo. Infine è fonda-mentale un’incontro sul mondo dellavoro anche per informare su tutti iservizi che la nostra città offre in talsenso.

Gli iscritti ci chiedono di colmare ilvuoto di politica che si è creato e hafatto proliferare i comitati cittadini.Noi dobbiamo convogliare le richie-ste del territorio e creare un pontetra i problemi della gente e l’ammi-nistrazione. Gli iscritti ci chiedonoanche di essere uniti perché i dibat-titi interni se trascinati creano soloconfusione all’esterno.

Carlo RapettiCoordinatore Circolo JottiNel corso della discussione congres-suale sono emersi molti temi che af-fronteremo nel primo direttivo delcircolo fissato per il 28 gennaio. Esi-ste una priorità assoluta per i prossi-mi due mesi: la campagna elettoraleper le regionali che vedrà tutto il Pdsestese impegnato sia per Penati che

per la Valmaggi. Dovendo dare dellepriorità spero che particolare impor-tanza verrà messa nei rapporti conl’Università che si trova sul nostroterritorio.Nel corso del 2009 abbiamo già svi-luppato insieme all’Universitàun’iniziativa dedicata alla comuni-cazione, a Facebook in particolare. E’nostra intenzione continuare a fareiniziative insieme e stabilire con stu-

denti e professori una sinergia mag-giore. Altre questioni su cui abbiamogià lavorato e che pensiamo di ri-prendere sono l’immigrazione, l’in-tegrazione e la sicurezza. Esiste inquesto territorio una forte presenzadi immigrati. Da qualche mese pres-so di noi si riunisce il comitato geni-tori-insegnanti per cui attiveremocon loro una collaborazione per faredella scuola un altro momento di

confronto. Sarà a partire dalla riu-nione del 28 che decideremo le prio-rità tenendo conto delle competenzedei membri del direttivo.Credo che si aspettino: un Pd attentoai temi del lavoro e dell’occupazio-ne, della sicurezza. Per quanto ri-guarda poi le aspettative “locali” gliiscritti si richiedono attenzione aiproblemi del quartiere: pulizia, sicu-rezza, vivibilità del territorio.

Franca Di StefanoCoordinatore Circolo BerlinguerSe penso che è composta da personeche hanno e fanno politica nella quo-tidianità tenendo ben presente le esi-genze del quartiere e cercando diascoltare che si avvicina al nostrocircolo, credo che siamo sulla buonastrada, dovremmo avere più tempoper ascoltare tutti quelli che ce lo

chiedono, cercheremo di farlo.Le iniziative su cui vorrei lavorasse ildirettivo riguardano le tematiche dellavoro, ricordando che cosa era la Se-sto industriale, che oggi non c’è piùperché è cambiato il lavoro e il suo ap-proccio, i sistemi contrattuali si sonomodificati e lo stesso lavoratore si tro-va solo e con maggiori difficoltà di so-cializzare come accadeva nelle grandi

fabbriche non trova tempo e spazio. Ilnostro circolo ha la presunzione di po-ter ospitare al suo interno tutte le tipo-logie del quartiere e le varie sensibilità.L’altra questione ha cui tengo è il temadella violenza in ogni sua forma, vor-rei proporre di parlare con tutte le per-sone, comprese le associazioni presen-ti in città, e per quanto possibile, farciraccontare le esperienze dirette o indi-

rette, organizzando con loro delle ini-ziative di sensibilizzazione.La speranza è che questo partito in-grani la marcia giusta e che esaudi-sca non i sogni, ma semplicementerenda possibile riuscire a vivere inmodo dignitoso e con equità nel ri-spetto della nostra costituzione allaquale tutti i giorni lo stesso partitodemocratico fa appello.

Mario TrezziCoordinatore circolo TuroldoLe priorità del circolo su cui ci concen-treremo da subito saranno quelle di ri-pristinare un buon clima interno e fa-vorire la partecipazione del più altonumero possibile di iscritti e cittadini.Per quanto riguarda il quartiere pen-

siamo di poter fare nel prossimo fu-turo un laboratorio di discussionepolitica che parta dalle specificità delnostro territorio (bisogni, opportuni-tà, servizi presenti) che poi si possa-no estendere anche al resto della cit-tà fino alla ideale costruzione di unostrumento politico per il futuro.

Prioritariamente vogliamo riprende-re il discorso su ASL e futuro del-l’ospedale ma anche dei servizi cor-relati che avevamo interrotto da unanno a questa parte.Molti iscritti, simpatizzanti, semplicicittadini sia al momento delle pri-marie del segretario sia in alcuni in-

terventi fatti al circolo vorrebberoche il Partito democratico tornasse aparlare dei problemi reali che nellaquotidianità le persone affrontano acui la politica dovrebbe dare rispo-ste. Invece molti lamentano che ven-gono chiamati a votare solo per que-stioni organizzative.

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DAVIDE CACCIA

L’incontro “Finanziaria 2010,un salto nel buio” ha avuto co-me leitmotiv la denuncia del-l’incapacità del governo di in-

tervenire per arginare i gravissimieffetti della crisi, effetti che soprat-tutto a livello occupazionale si faran-no sempre più evidenti nel 2010.Alla riunione di lunedì 11 sono inter-venuti il senatore del Pd Enrico Mo-rando, ex presidente della Commis-sione Bilancio del Senato, Onorio

Rosati, segretario della Camera delLavoro di Milano e il sindaco Gior-gio Oldrini, che ha aperto le danze.Nel suo breve intervento il sindacoha esaminato la dimensione localedella crisi e sottolineato che “la mag-gior parte degli investimenti in Italiasono attuati a livello comunale” e chele politiche del governo non solo nonhanno messo in campo alcun incenti-vo o aiuto alle iniziative imprendito-riali locali, ma hanno persino inibitol’azione delle amministrazioni comu-nali. “Questo - ha spiegato Oldrini - èil risultato del taglio dell’Ici, unicaimposta territoriale, i cui proventi po-tevano essere utilizzati per finanziareopere pubbliche, che nei comunispesso hanno condizioni d’avvio piùsemplici”. In gergo, sono più facil-mente “cantierizzabili”.L’intervento di Morando è stato dipiù ampio respiro e non si è sottrattoad un’analisi del contesto globaleentro cui la crisi si è originata. Hafatto seguito un breve esame dellecontromisure adottate da tutte le de-mocrazie: un fiorire di politicheespansive che il nostro Paese non haconosciuto. Morando – che sa beneche le condizioni economiche del-l’Italia erano pessime già primadell’esplodere della crisi- ha ricorda-to che il Pd, quasi un anno fa, propo-se al governo una manovra dellaportata di un punto percentuale delPil, al fine di fornire liquidità alle fa-sce di reddito medio-basse e aiutarecosì i consumi a ripartire. Di fronte auna crisi di dimensioni mai viste do-po il famigerato ’29, una manovrada un punto di Pil sembrava più cheaccettabile a Morando e al Pd tutto,

pur considerando il debito recordche pende sul Paese. Ma il governonon accettò. Come anche per la pro-posta di aumentare le tutele per la-voratori precari e atipici: cassata.Stessa sorte per la proposta di ridur-re il prelievo fiscale sui redditi delledonne che lavorano fuori casa (prov-vedimento volto a far emergere po-tenzialità sopite del mercato del la-voro, soprattutto al sud) e per la pro-posta di porre un freno al problemadel ritardo nei pagamenti da partedella pubblica amministrazione. Sisuggerì in proposito che, dopo 90giorni di ritardo, l’azienda creditricepotesse fare riferimento alla cassaDepositi e Prestiti (senza problemi diliquidità) e farsi rimborsare il creditoda questa, che poi a sua volta si sa-rebbe rivolta alla pubblica ammini-strazione. Molte medie e piccole im-prese avrebbero beneficiato di que-sta riforma, per altro dovuta, traen-do una boccata d’ossigeno che in pa-recchi casi avrebbe potuto salvare af-fari e posti di lavoro. Ma anche qui ilgoverno si rifiutò di agire. E questa èstoria. Rosati non è stato meno tenero neiconfronti dell’esecutivo. E’ lui achiudere il giro d’interventi e lo facominciando da una dura critica aun provvedimento, questo sì, effet-tuato dal governo: lo scudo fiscale.Ha sottolineato poi come la maggio-ranza abbia deliberatamente disatte-so il memorandum del 2006 tra go-verno e parti sociali che prevedevala destinazione dei fondi Tfr all’Inps.Tali fondi sono infatti stati dirottatidal Berlusconi IV all’interno del fon-do Grandi eventi in seguito all’emer-

genza Abruzzo. E qui Rosati ha am-messo molto chiaramente che la rea-zione dei sindacati è stata troppo de-bole. Il senso profondo di tutto l’in-tervento di Rosati è comunque sinte-tizzabile affermando che si sta af-frontando il problema crisi con vec-chi schemi e prospettive sorpassate.Ha chiesto profonde riforme, a par-tire da quella fiscale, che dovrebbegarantire una maggiore progressivi-tà a sostegno di pensionati e lavora-tori. Ha lamentato l’assenza perdu-rante di vere politiche industriali.Ha denunciato l’ormai prossimoesaurimento degli ammortizzatorisociali, anch’essi da riformare e haconcluso ricordando che il lavorato-re dipendente italiano è quello chepaga proporzionalmente più tassetra quelli di tutto il resto d’Europa.Peccato che nessuno abbia menzio-nato uno dei successi di questo go-verno: la social card.

522 gennaio 2010 n.1

politica

Una via cittadina intitolata ad Ar-senio Lupin: questa la proposta,trasversale agli schieramenti,che ha movimentato negli ulti-

mi giorni il dibattito politico nella no-stra città.Il famoso ladro, nato nel 1905 dalla fan-tasia di Maurice Leblanc e reso noto aipiù giovani grazie a un divertente carto-

ne animato di successo, sebbene nonsia mai esistito era così garbato nei mo-di, arguto nelle tattiche e nelle strategie,seducente con le signore e abile nel for-nire tesseramenti al partito e nella ri-scossione di tangenti, che ha convintoalcuni esponenti politici della città a di-chiarare a giornali e siti internet che sa-rebbe giusto dedicargli una via.

Uno di questi esponenti, che ci ha pre-gato di poter rimanere anonimo (“me-glio non rischiare, un giorno qualcunopotrebbe volermi dedicare una via”), ciracconta: “Avevamo pensato anche al-la Banda Bassotti, a Bonny & Clyde, aDiabolik e a Paperinik, ma alla fine del-la riunione abbiamo votato con l’alzatadei passamontagna ed è uscito vincito-

re Lupin, anche se ci sono sospetti suqualcuno che avrebbe alzato due pas-samontagna”.Non sarà una battaglia facile, per ilgruppo dei sostenitori del simpatico Ar-senio, anche perché, incomprensibil-mente, altri politici si ostinano a nonconsiderarlo poi questo grande stati-sta.

IL VERNACOLIERE - COSE DELL’ALTRASESTO

Mozione trasversale per dedicare una via a Lupin ladrogentiluomo

L’INCONTRO a Villa Puricelli Guerra sulla Finanziaria 2010 organizzato dal PD L’ANALISI di Morando, Rosati e Oldrini sugli interventi dell’esecutivo contro la crisi

L’insostenibile leggerezza del Governodal taglio dell’Ici allo scudo fiscale

L’incontro. Tutte le novitàfiscali spiegatedall’espertoRitorna il più importante ap-puntamento de “L’Esperto ri-sponde”. Il 27 gennaio, infat-ti, avrà inizio la 19esima edi-zione di Telefisco, l’incontrocon i tecnici dell’Agenzia del-le entrate e gli esperti del So-le 24Ore che spiegheranno lanuova legge finanziaria e lesue novità in videoconferen-za. L’incontro si terrà pressol’Auditorium della Banca diCredito Cooperativo, dalleore 9 alle ore 13.30 e dalle ore14.30 alle ore 17 ed è rivolto atutti i professionisti e alle im-prese. La partecipazione ègratuita.

Enrico Morando

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722 gennaio 2010 n.1

politica

GIULIO FRANCESCHI

Annunziata Cesani ci aspettacon l’immancabile sigarettaaccesa alla sua scrivania.Mentre risponde alle nostre

domande graffia con la penna nera ilfoglio che ha di fronte, quasi a sotto-lineare, con il segno dell’inchiostro,l’importanza e l’incancellabilità di ciòche accadde.

Qual è il senso del giorno della Memo-ria?Per molto tempo non si è parlato delladeportazione. Anche nelle scuole si ri-teneva che ricordare queste pagine del-la nostra storia più recente fosse ideo-logizzante o scomodo. Solo successiva-mente ci si è resi conto della vitale im-portanza di fare memoria e di rendereomaggio ai milioni di esseri umani chehanno pagato con la vita una politicaimperialista e di conquista.

A questo proposito Sesto sembra es-sere un terreno fertile...Qui c’è stata una maggiore luciditànel ricordare in virtù del grosso sacri-ficio umano pagato dalla città. Nono-stante questo è inevitabile che il ricor-do vada affievolendosi. I testimonidiretti, a oltre 65 anni da quei fatti, so-no sempre meno. Anche per questo èimportante continuare a celebrareuna ricorrenza ufficiale come monitoa fare memoria.

C’è un modo per ricordare senza ca-dere nella retorica?Non si possono ignorare, o peggionegare, dati e fatti oggettivi della sto-ria. Ma questo non basta: per evitareche il ricordo non porti frutto il cono-scere deve tradursi nell’impegno con-creto per la pace e il rispetto della di-gnità umana. Siamo sempre espostial rischio che certe pagine della storiasi ripetano, anche se non nelle stesseforme, ma nella sostanza.

Concretamente in cosa si traducequesto impegno?L’Anpi lavora costantemente perché iragazzi e i giovani vengano sensibi-lizzati su questi temi. Il concorso Se-sto e i suoi studenti, giunto quest’an-no alla XXIII edizione, è una tracciaconcreta del lavoro di riflessione cheabbiamo portato avanti. I ragazzi so-no molto attenti quando si parla diquesta parte della nostra storia. At-

traverso il concorso li invitiamo ognianno a riflettere e a riproporre i valoridella Resistenza anche oggi. “C’è unavocazione pedagogica irresistibile,connaturata nell’anima dei vecchiche hanno visto e degli adulti chehanno saputo: lacerare il silenzio – di-ce citando l’introduzione di Ivan Ca-stellano al volume “Dai bocca e paro-le” che raccoglieva gli elaborati pre-sentati alla X edizione del concorsoSesto e i suoi studenti - e il bisogno diraccontare ai giovani, ai bambini, unastoria che non fu una fiaba truce, mauna verità insopportabile; di avvez-zare i giovani alla storia, anche quan-do fa male e fa soffrire”.

Quale ricordo racconta con più emo-zione?La Liberazione. Eravamo in tanti chevivevamo in rifugi coperti di balle difieno. Un giorno ricordo di quando al-cuni di noi uscirono gridando “arriva-no gli Alleati!”. Per noi voleva dire ve-dere finalmente la fine di una guerra.Ricordo tanto fuoco per le strade. Seripenso poi a come mi sono salvata iopersonalmente. Devo tutto a un sem-plice errore. Sulle liste fasciste il miocognome (Cesani) non risultava, eroinfatti riconosciuta come Ceda.

LA PARTIGIANA Ceda, da oltre vent’anni è alla guida dell’Anpi cittadinaÈ NECESSARIO sensibilizzare i giovani, nelle loro mani il futuro da costruire

La Memoria è impegno sociale e moraleda trasmettere alle nuove generazioni

Cesani Story1927 Nasce a Imola.

1943 Inizia la sua attività di propaganda antifascista e in se-guito di staffetta partigiana. Matura con questa espe-rienza quella volontà sociale e politica che la porterà aessere un’attivista di spicco nella realtà italiana del do-poguerra.

1946 La Presidenza del Consiglio dei Ministri le riconosce laqualifica di “Partigiano combattente col grado di sotto-tenente”.

1960 Si trasferisce a Sesto San Giovanni dove ricopre diversecariche pubbliche.

Dal 1971 al 1981 È Presidente del Consiglio di Amministrazione del-l’Ospedale di Sesto.

Dal 1982 È Presidente della sezione cittadina dell’AssociazioneNazionale Partigiani d’Italia (Anpi).

Annunziata CesaniCOS’È L’ANPI

L’associazione Nazionale Par-tigiani d’Italia (Anpi) è statacostituita a Roma nel 1944,quando ancora il Nord Italiaera sotto l’occupazione nazi-fascista. È una realtà volutafortemente dai volontari cheavevano partecipato allaguerra partigiana nelle regio-ni del centro. Dopo la libera-zione di tutto il territorio na-zionale essa si estese in tuttoil Paese: anche al sud, dovegli episodi di resistenza eranostati meno massicci, ma dallecui regioni provenivano moltidei partigiani che avevanofatto parte delle formazionidel centro-nord e all’estero(Jugoslavia, Albania, Grecia,Francia). L’Associazione,tutt’oggi attiva, è organizzatain Comitati provinciali e re-gionali, Sezioni comunali eCircoli. (da www.anpi.it)

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822 gennaio 2010 n.1

economia

SARA NIEDDU

L’imprenditoria sestese è alla ri-balta. Sono sempre più i com-mercianti e gli imprenditoriche scelgono la città di Sesto

San Giovanni come sede per la loroattività. Da una ricerca svolta dallaCamera di commercio di Milano – idati fanno riferimento al III trimestre2009 - è emerso che Sesto, con le sue5.246 imprese, si colloca al secondoposto per numero di attività presentisul territorio dopo il capoluogo lom-bardo. Come ci spiega Massimo Mi-los, presidente dell’Associazione Im-prenditori Nord Milano, “i dati mo-strano una torta diversificata nellaquale le attività di commercio e co-struzione sono quelle più gettonate.Ricoprendo oltre il 25% del totale,questi settori andrebbero controllati esu di essi andrebbero concentrati glisforzi per fare in modo di preservarlidalla scomparsa”. Ma cosa spinge i lavoratori a intra-prendere attività nella nostra cittadi-na? “A Sesto i costi fissi - quali affittodei locali o spese generali e salari - so-no più bassi che non a Milano e fortu-natamente clienti ce ne sono anchequi” afferma il gestore di un bar-ta-bacchi di Sesto Marelli. Anche l’am-ministrazione comunale, con i suoiincentivi in favore dello sviluppo delsettore, ha contribuito attivamente al-la causa. “Queste piccole e medie impresesvolgono le loro attività da molti anniin alcuni casi, ma anche quelle dinuova creazione, inseritesi da poconel mercato, ricevono e hanno ricevu-to sostegni economici da parte delComune” ci spiega l’assessore alcommercio Claudio Zucchi. Non sol-tanto. Ulteriore strumento di ausilioper i lavoratori autonomi del territo-rio è il Gruppo di Lavoro di artigianie commercianti istituitosi da ormaiun anno. A questo tavolo si riunisco-no i rappresentanti delle associazionidi categoria per discutere delle pro-blematiche relative al mondo del la-voro e per diventare un organo di in-termediazione tra le istituzioni e leaziende. Purtroppo, però, la situazione non ècosì rosea. Molte aziende hanno chiu-so e altre sono state costrette a delo-calizzare alcuni comparti, special-mente nell’ambito produttivo. “Le in-numerevoli casse integrazione volgo-

MILANO: qui si concentra il 58% delle imprese di tutta la Provincia Comune % sul totaleSesto San Giovanni (5.246 imprese) di Sesto impreseLegnano (4.655) - Cinisello Balsamo (4.584) - Rho (3.513) San Giovanni a Sesto S.G.

Agricoltura, silvicoltura pesca 19 0,4%Estrazione di minerali da cave e miniere 1 0,0%Attività manifatturiere 549 10,5%Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 2 0,0%Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 6 0,1%Costruzioni 938 17,9%Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 1418 27,0%Trasporto e magazzinaggio 325 6,2%Attività dei servizi alloggio e ristorazione 341 6,5%Servizi di informazione e comunicazione 186 3,5%Attività finanziarie e assicurative 133 2,5%Attività immobiliari 281 5,4%Attività professionali, scientifiche e tecniche 270 5,1%Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 301 5,7%Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 0 0,0%Istruzione 21 0,4%Sanità e assistenza sociale 50 1,0%Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 53 1,0%Altre attività di servizi 284 5,4%Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico;produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze 0 0,0%Imprese non classificate 68 1,3%TOTALE IMPRESE 5.246 100,0%Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al III trim. 2009

COMMERCIO al dettaglio e costruzioni: questi i settori presenti con più forzaI SINDACATI però non illudono: ancora tante le pratiche di cassa integrazione

Sesto primeggia per numero di imprese:oltre 5 mila attività registrate sul territorio

SUSANNA DE GUIO

Si è tenuto nei giorni scorsi l’ul-timo di una serie di incontri tral’azienda Omnia service centere il ministero del Lavoro che

avrebbe dovuto portare soluzioni auna situazione ormai insostenibile peri lavoratori: “gli stipendi non arrivanoda ottobre e dal 15 dicembre siamo inassemblea permanente, ma alcuni co-minciano a non avere più i soldi nem-meno per prendere i mezzi e venire insede” spiega Silvana Tranquilli, Rsuper la Cub. Dall’incontro a Roma sono emersiinvece nuovi preoccupanti numeri:

per l’azienda di servizi in outsour-cing si prospettano 200 tagli in tuttaItalia e la chiusura di quattro sedi tracui quella di via Breda. Dei 750 lavo-ratori rimasti, 298 rischiano di perde-re il posto, mentre gli altri andrebbe-ro ricollocati a Corsico. “Non accet-tiamo questa discriminazione su unaparte dei dipendenti e faremo frontecomune” afferma Tranquilli. I lavo-ratori del call center sono però anco-ra in attesa di informazioni più pre-cise relative alla previsione sui paga-menti e sul futuro dell’azienda. Pareinfatti che altre due società di out-sourcing siano interessante ad affit-tare alcuni rami di Omnia. Eppure i

soldi non ci sono nemmeno per l’af-fitto dello stabile in cui si lavora, gliincassi vengono pignorati, l’aziendaha diverse ingiunzioni di pagamentoe la situazione è simile in tutte le ottosedi italiane. “Ci stiamo coordinan-do con i lavoratori di altre aziendenella nostra stessa situazione, comead esempio l’Eutelia, continuiamo adialogare con le istituzioni ma nonescludiamo di arrivare a riscuotere ipagamenti arretrati presso i com-mittenti, come prevede l’articolo 29della legge Biagi” conclude la rap-presentante Cub. Gli appuntamentidi settimana prossima sono due sitin a Palazzo Marino e in Regione.

L’INCONTRO a Roma non ha portato soluzioni in via Breda298 licenziamenti su 750 lavoratori e gli stipendi non arrivano

Omnia in assemblea permanentesettimana prossima previsti due sit in

no al termine per fortuna - . ci infor-ma Claudio Mazzarrini, responsabiledella Camera del Lavoro di Sesto SanGiovanni -. Ciò è segno che la crisi sta

rientrando. Questo non toglie che so-no ancora tante le realtà che faticanoa far quadrare i conti”. E ascoltandole impressioni di chi vive la situazio-

ne sulla sua pelle quotidianamente,sono in tanti a sperare in ulteriori aiu-ti per sopravvivere a questi primimesi del 2010.

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MARCO DAMIAN

Come regalo di Natale il nuo-vo amministratore delegatodi Risanamento, Claudio Ca-labi, ha comunicato ai mem-

bri del consiglio di amministrazionel’arrivo di due attestati di interessa-mento per l’ex-area Falck. Ovvia-mente la stampa locale e nazionaleha dato grande rilevanza al fatto ecome conseguenza diretta si è regi-strato un salto a due cifre percentua-li del titolo in borsa. Ma cosa sono gli attestati di interes-samento, chi li ha inviati e quali pro-spettive si aprono nessuno lo ha det-to, a parte i nomi dei proponenti.Con gli attestatati si comunica alvenditore, in questo caso Risana-mento, il proprio interesse all’acqui-sto delle aree. Il venditore, deve ap-prontare tutta la documentazione,comprensiva di progetti, permessi,vincoli, valutazioni, stime e perizie einviarla entro una data prefissata. Nessuno, a parte Risanamento, co-nosce le date, né se l’interesse mani-festato è per l’intera area, o parzialee neppure se l’interesse è solo per ilterreno, o per le superfici più il pro-getto di Renzo Piano. Vediamo orachi sono gli interessati. La prima è Zoom Enterprises, unacolosso indiano attivo nel settore re-al estate, siderurgico (acciaio e allu-minio), automobilistico, telecomuni-cazioni, delle energie, biotecnologie,fertilizzanti e delle infrastrutture. Stacostruendo milioni di metri cubi diedifici in India, Filippine, Sri Lanka,Cina. I vertici conoscono già l’Italiain quanto stanno edificando su unlotto di 7.2 ettari nell’area ex-Fiera diRoma. L’altro attestato proviene da HoniaGroup, fondo di investimento costi-tuito da due gruppi industriali co-reani con un asset di 11.6 bilioni didollari e attività che spaziano in tuttii settori industriali, dal siderurgicoal petrolifero, dall’assicurativo al re-al estate, quest’ultimo vanta impor-tanti commesse in tutto il mondo tracui la partecipazione al progetto diriqualificazione di Grand Avenue aLos Angeles di cui gestisce impor-tanti lotti. Quindi due potenze eco-nomiche che sicuramente hanno siamezzi che le capacità organizzativeper portare a termine la riconversio-ne delle aree ex-Falk.

922 gennaio 2010 n.1

economia

Vogliamo l’acqua,ma del rubinetto!

“Noi abbiamo pensato che, inmensa, potremmo usare l’ac-qua del rubinetto. (...) Sappia-mo che l’acqua di Sesto è, in-

fatti, addirittura migliore di quella inbottiglia, inoltre costa meno, ha me-

no residuo fisso, non è trattata, è dipura fonte e si conserva pura”. Sem-brano parole da adulti, in realtà èsemplicemente l’estratto di una let-tera giunta in Comune lo scorsomaggio: mittenti i ragazzi dellascuola primaria Marzabotto. Un ap-pello che ha colpito per sensibilità ematurità e, come ha dichiarato l’as-sessore all’educazione Monica Chit-tò: “è stata l’occasione per iniziare

un percorso insieme agli studenti eper fare con loro un patto: i risparminell’acquisto di acqua minerale inbottiglia sarebbero stati ridati dalComune alle scuole in materiale”.Nella mensa della Marzabotto sonoarrivate così le brocche, riempite conacqua del rubinetto. L’iniziativacoinvolge ora anche l’istituto com-prensivo Martiri, il Dante a partireda quest’anno. (C.C.)

EX-FALCK, nuvole rapide si muovono sui cieli dell’area dismessa. Che prospettive?DOPO IL RITIRO di Dubai Ltd, le trattative si fanno con gruppi indiani e coreani

Avanzano i fondi di investimento stranieri, con essi l’ipotesi di una cordata italiana

Quali sono quindi gli scenari futuri?Come già anticipato, uno dei com-pratori potrebbe fare un’offerta soloper il terreno, o per il terreno e i pro-getti, oppure esiste un terzo scenario,che visto il paese in cui viviamo nonè del tutto campato in aria. Questigrandi gruppi finanziari sono abitua-ti a operare senza grandi vincoli o li-mitazioni, potrebbero quindi chie-derne di minori, o di voler ridiscute-re l’intero piano di riqualificazione.

Incassato il diniego delle autorità siritirerebbero dalla trattativa e davan-ti a questa eventualità cadrebberomolti degli attuali vincoli, la scusapotrebbe essere “una boccata d’ossi-geno per il settore edilizio nel nordItalia”, o altra a piacere. Fatto sta chesi materializzerebbe subito una cor-data di imprenditori italiani - vedicaso Alitalia - disposti a sacrificarsiper il bene comune. Ma nessunoavrebbe le capacità finanziarie pari al

gruppo indiano e a quello coreano equindi il risultato sarebbe la lottizza-zione selvaggia di tutta l’ex-Falck. Lapartita che Risanamento e le bancheche siedono nel consiglio di ammini-strazione hanno aperto con le ammi-nistrazioni pubbliche locali è iniziataed è dovere morale di ognuna di es-se, non importa il colore politico, vi-gilare affinché si trovi una soluzioneche non giovi solo ai soliti noti, ma atutta la collettività.

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ERICA GUERINI

Ogni anno, quando ricorre ilGiorno della Memoria, il co-mune dedica le proprie ener-gie e i propri sforzi per cerca-

re di comunicare ai cittadini che Se-sto non dimentica. Quest’anno, conun percorso dal titolo “Le rose spez-zate”, Sesto concentra la sua atten-zione sulla condizione delle donne.In realtà questo programma era giàiniziato a novembre con l’incontrocon la scrittrice Helga Schneider eproseguirà fino ad aprile con lo spet-tacolo “È bello vivere liberi!”. In oc-casione del Giorno della Memoria visarà la viva e diretta testimonianzadi una sopravissuta all’orrore dei la-ger, Goti Bauer, che il 18 gennaio alCinema Teatro Rondinella porteràagli studenti delle scuole medie su-periori la propria terribile esperien-za, raccontando “l’ossessione di queiricordi, che hanno segnato la nostre

vite. Ma raccontare questa storia èl’unico modo per ridare voce ai mi-lioni di uomini, donne e bambini an-nientati dalla lucida, criminale de-terminazione nazista. Nella speran-za che possa contribuire, oggi e infuturo, a far sì che quelle atrocitànon abbiano più a ripetersi”. Nomi-nata Cavaliere della Gran Croce dalpresidente Ciampi nel 2003, nel 1938insieme ai suoi cari fu catturata e fuinfine trasferita nel 1944 da Fossoli aBirkenau, il lager di Auschwitz. Fuliberata a Theresienstadt nel maggio’45.Sempre al femminile, “Di filo rosso –le donne di Ravenbruck”, perfor-mance di Paola Zoppi con PaolaZoppi (voce recitante) e Anna Para-schiv (violino) prevista il 30 gennaioallo Spazio Contemporaneo CarloTalamucci.Le iniziative in calendario, oltre alledonne, ricorderanno i milioni di uo-mini, anziani e bambini inghiottiti

dalle mostruose macchine dellaguerra, della deportazione, del siste-ma dello sterminio organizzato, incui trovarono morte e sofferenze an-che molti nostri concittadini. Inoltre,il Giorno della Memoria sestese al-larga il proprio sguardo oltre il con-testo strettamente legato alla ricor-renza, concentrandosi, sulla nascitadel fascismo in Italia, attraverso lamatita del disegnatore satirico del-l’epoca Giuseppe Scalarini, ben pre-sto messo a tacere dalla censura delregime, in mostra allo Spazio Con-temporaneo dal 21 al 31 gennaio. Oancora sui gulag staliniani con “Par-liamo del Gulag”, il 2 febbraio sem-pre allo Spazio Contemporaneo, atestimoniare come una visione di-storta dell’uomo e della politica pos-sa produrre progetti di prigionia,sofferenza e morte. Tra gli altri even-ti, il 26 gennaio nella sala consiliaredel Comune “Audioweg. Il campoinvisibile”, un percorso audio all’in-

terno del campo di concentramentodi Gusen; dal 22 al 28 gennaio lospettacolo “L’uomo che verrà” diGiorgio Diritti al cinema Rondinella.“Obiettivo particolare di quest’anno- sottolinea Monica Chittò, assessoreall’educazione - è trovare una gran-de partecipazione specialmente tra ipiù giovani, per formarli e sensibi-lizzarli verso una storia che, per lorofortuna, non hanno vissuto diretta-mente, ma solo nei racconti dei geni-tori o dei nonni”.

1022 gennaio 2010 n.1

memoria

A 10 ANNI dall’istituzione della Giornata della memoria, la città si prepara a ricordare. A partire dalle donne nei lager

Letture, visioni, testimonianzericordano la morte della ragione

FRANCA ANDREONI

Il consiglio Regionale ha appenaapprovato una legge per difende-re e trasmettere la memoria deifatti del Novecento. Sara Valmag-

gi, consigliera del PD e relatrice dellalegge, alla vigilia della Giornata dellaMemoria, sottolinea l’importanza e ilvalore civico.

Perché una legge sulla tutela della“memoria”?Una legge sancisce un impegno pre-ciso da parte dell’istituzione, in que-sti anni sia la giunta regionale che ilconsiglio hanno sostenuto iniziativepromosse da enti locali, associazioni,scuole e istituti di ricerca, ma in ma-niera sporadica e su richiesta. Ora sistabilisce il principio che la regione siimpegna e riconosce la necessità di

trasmettere la memoria di fatti chehanno segnato il nostro territorio e ilpaese, dando continuità agli inter-venti e prevedendo un particolareimpegno di spesa.

È una legge che da subito ha avuto unconsenso ampio, un iter breve, c’èstata anche richiesta di revisionismostorico? La legge ha avuto parere favorevoleda tutto il consiglio, è un fatto eccezio-nale la cui positività è da sottolineare.C’è da dire che ci siamo richiamati adaltre leggi regionali che si rifanno allastoria del Novecento (come quella dipromozione e valorizzazione del pa-trimonio storico della prima guerramondiale e per l’affermazione dei va-lori del ricordo dell’esodo giuliano-dalmata-istriano). Il dibattito si è sof-fermato sui fatti e sulla necessità isti-

tuzionale di trasmettere i valori civicidella nostra Costituzione, per unavolta si sono abbattute le barriere de-gli ideologismi contrapposti. C’è sta-ta una forte pressione sollecitata dal-la associazioni (Anpi, Aned, associa-zioni dei famigliari delle vittime) eha permesso a noi firmatari di far ac-celerare l’ approvazione prima dellachiusura della legislatura.

Quali sono i punti qualificanti dellalegge in questione?Per memoria, si intende, il ricordo difatti e avvenimenti che hanno con-trassegnato fortemente il Novecento:la dittatura fascista, la Resistenza e laLiberazione, la deportazione e il pro-gramma di sterminio nei campi diconcentramento, la discussione e ap-provazione della Costituzione, finoai fatti più recenti legati alla strategia

della tensione e al terrorismo. Perpreservare la memoria e i luoghi, lalegge sostiene tutte le iniziative distudio e valorizzazione realizzate daparte di enti locali, scuole, associazio-ni, istituti di ricerca tramite un finan-ziamento iniziale spendibile sia perspesa corrente sia per investimento,dato significativo, poiché permette ilsostegno concreto anche ai “luoghi”della memoria e punta al sostegnodei Musei della Resistenza e delle ca-se della memoria.

Che contributo può dare la sua città,Sesto medaglia d’oro al valor militare?Penso ad un contributo straordinarioe fondamentale considerando chel’amministrazione comunale, le asso-ciazioni, in particolare Anpi e Aned,l’istituto di storia dell’età contempo-ranea, gli altri istituti di ricerca pre-senti sul territorio, hanno da anni conle loro iniziative anticipato lo spiritodella legge. La nostra città ha nel suodna i valori di libertà e democrazianati con la Resistenza e sanciti dallaCostituzione e ha dimostrato, anche,negli anni tragici del terrorismo di sa-per reagire compattando tutte le for-ze democratiche: questo patrimoniostorico può e deve, ancor di più, esse-re valorizzato anche con i contributiprevisti dalla nuova legge.

REGIONE. Approvata la normativa in difesa della memoria STANZIATE risorse, ce ne parla la relatrice Sara Valmaggi

La legge a tutela del Novecentoe dei valori della Costituzione

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1122 gennaio 2010 n.1

memoria

AURELIA DELFINO

Il giorno della memoria è fatto an-che di luoghi. Di visite collettivea monumenti, targhe, edifici chehanno un significato forte per

quello che hanno visto negli annidella dittatura nazi-fascista. Il 2010 siapre col ricordo dell’assurdo furtodella scritta all’ingresso del campodi sterminio di  Auschwitz. Colpitidal quel fatto, ci siamo interrogatisul valore vivo dei monumenti dellanostra città. Abbiamo girato le do-mande a Giuseppe Valota, presiden-te dell’Aned di Sesto.

Che cosa ha pensato quando ha sapu-to del furto della scritta ad Au-schwitz?Non ho mai creduto all’idea della ra-gazzata. Anche se si tratta di vanda-lismo è un vandalismo mirato. Pen- satori come Theodor W. Adorno o

Bruno Bettelheim hanno detto giu-stamente che dopo la realtà dei cam-pi di sterminio nulla può essere piùcome prima. In quel furto vedo inve-ce il tentativo di normalizzare Au-schwitz, di renderlo un fatto dellastoria come altri. Ma non potrà maiessere così.

L’Aned lavora molto coi ragazzi. I gio-vani riescono a farsi coinvolgere daimonumenti?Da alcuni in particolare. La Stele del-la memoria al Parco nord colpisceperché ci sono i nomi di tutti gli ope-rai deportati a Mauthausen e Gusen,anche di chi è tornato. A volte i ra-gazzi riconoscono l’amico del nonno

o il signore di cui hanno sentito par-lare. I giovani riescono a calarsi mol-to bene nelle storie raccontate a par-tire dai fatti vicini, della vita. Nellevicende sentono sulla loro pelle leingiustizie del nazi-fascismo. Poi bi-sogna farli uscire da questa emozio-ne e ragionare con loro.

Torniamo ai luoghi, voi andate ognianno a Mauthausen in quello che vie-ne chiamato un pellegrinaggio?Andiamo anche a mettere delle coro-ne ai monumenti per ricordare i bam-bini, gli zingari, gli omosessuali de-portati. Lo facciamo con modestia,semplicemente perché è giusto. Ri-cordare è importante per vivere de-gnamente oggi, anche se la storia non

si ripete quasi mai. Al massimo di-venta farsa, come oggi con le ronde.

E questo passaggio all’oggi lo fate coiragazzi?È la parte più importante, ma anchela più complessa. Spesso si sentonoripetere degli stereotipi xenofobi chei ragazzi subiscono dagli adulti. Laverità è che il lavoro della memoriadeve continuare ogni giorno dell’an-no. Il 27 gennaio dovrebbe servireanche per ricordarci di ricordaresempre.  

Il giornalista sestese Paolo Vittone,firma storica di Radio Popolare einviato nei più drammatici con-flitti, dalla Bosnia al Kosovo, al-

l’Iraq, passando per il Nepal, si èspento la notte del 23 agosto del 2009.Per alcuni anni ha recitato e scritto te-sti teatrali con l’associazione Labora-torio Giovani della città. Ha racconta-to i luoghi e le genti studiandole, vi-vendole e partecipando. “La lumacae il tamburo”, titolo del suo ultimo li-bro, racconta la storia del suo viaggioa piedi da Trieste alla Bosnia, una sto-

ria di malattia e di vita, di passi epensieri, di ricordi e guerra.Paolo Vittone aveva chiesto all’Am-ministrazione comunale di patrocina-re il suo libro, che uscirà a febbraio, dicontribuire a garantirne la realizza-zione acquistando un certo numerodi copie e di poterne organizzare lapresentazione in città. Il Comune haconfermato di accogliere la richiesta,patrocinando la pubblicazione del li-bro e impegnandosi ad acquistarecento copie per una spesa complessi-va di mille euro.

A ricordo del giornalista Paolo Vittone

INTERVISTA al presidente dell’Aned, sui luoghi e i monumenti della memoria nella nostra città. Partendo dal furto della scritta all’ingresso di Auschwitz

Giuseppe Valota: ricordare è importante per vivere degnamente il nostro tempo

Il monumento dell’Aned da Auschwitz a Fossoli

A proposito di monumenti, il2010 è  l’anno fissato per la ri-mozione del monumento del-l’Aned ad Auschwitz. Postanel blocco 21 l’opera è stataideata da Primo Levi e realiz-zata da artisti come Luigi No-no, Lodovico Barbiana di Bel-giojoso, Pupino Samonà. Sitratta di una spirale nellaquale lo spettatore può cam-minare, vedendosi sfilare in-torno i volti dei fratelli Ros-selli, di Antonio Gramsci e dialtre vittime del fascismo. Dapiù parti ritenuta “troppo po-litica”, l’opera verrà rimossa eportata al museo dell’Aned diFossoli. Il governo italiano siè impegnato a farsi carico del-le spese di spostamento.Una lapide a ricordo

delle tante atrocità dell’ex Albergo Regina

L’ex Albergo Regina, vicino apiazza della Scala, dal settem-bre 1943 all’aprile del 1945, èstato la sede del quartiere ge-nerale nazista di Milano. Lìoperava il colonnello WalterRauff, capo del supercoman-do interregionale della poli-zia e servizio di sicurezza, eda qui le vittime, dopo esserestate torturate, erano condotteal carcere di san Vittore e inalcuni casi ai convogli chepartivano dal Binario 21 dellaStazione Centrale di Milano.Dopo anni di oblio che avreb-bero definitivamente cancel-lato la memoria di quel luo-go, è stata promossa da Anede Anpi una petizione al Co-mune di Milano per porreuna lapide a ricordo di quelleatrocità. Il 22 gennaio, alle14.30, si terrà la cerimonia perscoprire la lapide davanti aquello che era l’ingressodell’hotel, in via Pellico, an-golo via Santa Margherita.Sarà presente alla cerimoniaanche il gonfalone di SestoSan Giovanni.

Monumento dell’Aned

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Pagina a cura della Cooperativa Edificatrice “nuOva TOrrETTa” 1/2010

Il Dialogo nuovo

Cari soci

da quest’anno il nostro periodico di informazione Il DialogoNuovo cambia veste e modalità di distribuzione.

Fino ad oggi la sua distribuzione è stata curata direttamenteda un comitato di redazione composto da soci della Torretta,comitato che si occupava della sua elaborazione, per poimandarlo in stampa e spedirlo per posta a tutti i soci.

Dal numero di gennaio 2010, la realizzazione de Il Dialogosarà curata ancora dal comitato di redazione che decideràgli argomenti che dovranno essere trattati e si avvarrà perla sua realizzazione della collaborazione qualificata di un re-dattore di Nuovasesto.

Il Dialogo verrà distribuito unitamente a Nuovasesto, con ca-denza mensile, e apparirà al lettore con una pagina inseritanel giornale con la sua testata consueta.

I motivi che ci hanno fatto scegliere questa strada sono daricercare nella maggiore puntualità dell’informazione ai socisull’attività della Cooperativa, coniugata con l’esigenza di farconoscere anche a chi socio non è le nostre attività sociali,culturali e i nostri progetti.

Il presidente della Cooperativa Edificatrice “Nuova Torretta”

Sergio Pignatelli

La storia della TorrettaOltre mezzo secolo d’impegno per la città

La Società Cooperativa Edificatrice Nuova Torretta nasce nel1954 per iniziativa di un gruppo di soci all’interno della comuni-tà della Cascina Torretta.Questa comunità già durante il periodo fascista aveva sperimen-tato forme di associazionismo in maniera del tutto autonoma eoriginale, fondando un circolo familiare e acquistando terreni.Oggi la Nuova Torretta è probabilmente la più antica delle coo-perative edificatrici che operano sul territorio di Sesto, conta cir-ca 1300 soci e nella sua più che cinquantennale attività ha rea-lizzato cinque edifici, destinati in prevalenza a proprietà indivisa.Il patrimonio della Nuova Torretta è costituito da 260 alloggi so-ciali assegnati in godimento ad altrettante famiglie sestesi.Attualmente la Cooperativa ha in progetto la costruzione di unnuovo edificio in via Masaniello (zona Rondinella), gli alloggi sa-ranno assegnati in parte a proprietà divisa e in parte a proprietàindivisa.Ma l’attività della Cooperativa non si limita unicamente alla co-struzione di alloggi, le attività sociali e culturali hanno sempreavuto grande importanza nella sua storia e anche in quella diSesto. Parte integrante della Nuova Torretta sono il Circolo RicreativoNuova Torretta e Il Centro Culturale Sergio Valmaggi. Il Circolo Ricreativo Nuova Torretta trova le sue origini nel 1948e dal 1966, nei locali di via Saint Denis 102, svolge la propria at-tività rivolta ai soci e alla realtà cittadina. Il Centro Culturale Sergio Valmaggi ha sede dall’altra parte diSesto, a Cascina Gatti. L’anno scorso ha compiuto vent’anni diattività e anche per quest’anno prevede un intenso calendarioche comprende cinema, mostre d’arte, cabaret, teatro, musicajazz e classica.

Circolo ARCI Nuova TorrettaVia Saint Denis 102 Sesto San Giovanni

Martedì 26 gennaio 2010ore 21

Incontro con la poesia

L’infinitoVita e poesia di

Giacomo LeopardiRaccontate dallo scrittore Adamo Calabrese

Interverrà l’attrice Itala Cosmo

Seguirà un assaggio della cucina di Porto Recanati

22/01/2010 MUSICA ALL’ FOURTHIES JAZZT.RICCI sax - L.CACUCCIOLO pianoforte - S.SCOPECE contrabasso -R.PAGLIERI batteria

28/01/2010 CINEMA IL PIANISTAregia ROMAN POLANSKI

29/01/2010 MUSICA DONATELLA LORENZINI QUARTETD.LORENZINI voce - M.ILARI chitarra - S.SCOPECE contrabasso - L.LOMBARDO batteria

04/02/2010 CINEMA SETTIMO CIELOregia di ANDREAS DRESEN

05/02/2010 MUSICA MARIELLA AZZALI QUINTETM.AZZALI voce - R.FANCINI chitarra - S.RICCI chitarra - D.PETROSILLO contrabasso - L.CALDERARO percussioni armonica

11/02/2010 CINEMA CHE L’ARGENTINOregia di STEVEN SODERBERGH

12/02/2010 MUSICA CINZIA RONCELLI QUARTETC.RONCELLI voce - N.CATTANEO piano - R.PICCOLO contrabbasso - M.PINTORI batteria

18/02/2010 CINEMA CHE GUERRIGLIAregia di STEVEN SODERBERGH

19/02/2010 MUSICA SABRINA SPARTI S.MARCO DETTO DUOS.SPARTI voce - M.DETTO pianoforte

25/02/2010 CINEMA FRANKENSTEIN JUNIORregia di MEL BROOKS

26/02/2010 MUSICA RAFFAELLA COSSU QUARTETB.COSSU voce - D.PERINI pianoforte

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PAOLO ADANI e GIONA SALVATI

Sono passate quasi due setti-mane dal grave episodio diviolenza sessuale avvenutonel quartiere Parpagliona. È lì,

poco distante dal cimitero, che dueuomini hanno abusato di una 34en-ne, ragazza madre, che tornava a casadopo una serata passata con gli ami-ci. Le indagini delle Forze dell’ordineproseguono e per il momento vige ilmassimo riserbo. Pochi giorni dopolo stupro, la madre della giovane ave-va dichiarato alla stampa i suoi so-spetti su una possibile violenza “sucommissione”. Ipotesi che fino ad oranon ha avuto un riscontro ufficiale.Le forze politiche hanno unanime-mente condannato l’atto, esprimen-

do la propria solidarietà verso la vit-tima degli abusi. Ma parallelamentesi è scatenata una polemica tra glischieramenti, innescata dall’opposi-zione, che è tornata alla carica sullapossibilità dell’invio in città dei mi-litari da affiancare alle Forze dell’or-dine. Un atteggiamento fortementecontestato dal sindaco Giorgio Ol-drini, che così ha replicato: “Utiliz-zare casi drammatici per speculazio-ni politiche è una scorrettezza neiconfronti della vittima”.La violenza resta comunque una fe-rita aperta nel quartiere che si è mo-bilitato attraverso una manifestazio-ne pacifica: “Non è stato necessarioorganizzare quasi nulla – raccontaStefano C. -, è stata un’iniziativa incui la gente si è quasi autoconvocata,

perché questo episodio ha scosso unpo’ tutti e adesso siamo qui a cam-minare per la strada ribadendo a tut-ti che noi non ci stiamo, che siamocontro la violenza”. Per le strade ilmegafono scandiva slogan control’indifferenza, quasi a voler svegliarela gente per farla uscire dalle case.“Non conoscevo la vittima dell’abu-so – prosegue Alessandra che cam-mina mentre regge lo striscionedell’associazione “Da donna a don-na” – ma sono di Sesto e il solo fattoche questo episodio sia successoproprio nella mia città mi ha colpitomolto e mi ha spinto a essere qui,per testimoniare tutta la mia solida-

rietà a questa ragazza”.“In questo quartiere – sottolinea conforza il parroco della Resurrezione,don Gianfranco Zuffada – c’è unagrande attenzione per ciò che avvie-ne nel quotidiano, c’è tanta sensibili-tà. Il vero volto del rione Parpaglio-na non è quello che si legge sui gior-nali, è quello che sta dimostrandoquesta gente attorno a me”. Gli faeco Albino: “La paura non serve,non vogliamo che la gente si chiudain casa perché non si sente sicura.Quello che conta è la vicinanza allepersone, e questo gesto di oggi rap-presenta la risposta concreta alla vio-lenza che è avvenuta”.

1322 gennaio 2010 n.1

vita cittadina

VIOLENZA alla Parpagliona: le indaginiproseguono, spunta un mandante

Solidarietà e non paura,l’intera città si mobilita

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ANTONELLA ZAMBELLONI

Anno nuovo vita nuova: e que-sta volta non deve essere soloun detto popolare. Che il2009 non sia stato un anno

straordinario per l’Italia, oramai è no-to; che il 2010 possa essere l’anno del-la svolta, ce lo auguriamo tutti. Eccoperché siamo andati a chiedere ad al-cuni di voi quali sono le aspettativeper questo nuovo anno.Chi va ancora a scuola, come la gio-vanissima Sophie Colasuonno, 19 an-ni, si augura di iniziare nel miglioredei modi il suo primo anno di univer-sità: “Sono iscritta al corso di laureain giurisprudenza alla Bicocca e spe-ro che il 2010 sia ricco di soddisfazio-ni accademiche. Mi voglio concentra-

re solo sugli studi e sul rapporto colmio ragazzo”. Chi invece sta termi-nando la scuola, aspira a entrare nelmondo del lavoro. “A me manca solola tesi magistrale in Scienze del Turi-smo – spiega Cinzia Scandaliato, 25anni – e spero di finirla per giugno.Oltre a questo, voglio lavorare: nel

pieno della crisi economica non rie-sco a trovare un posto, nonostante lemie esperienze come commessa, se-gretaria e tutor”. Chi si augura che lacrisi economica passi in fretta è inol-tre l’intraprendente imprenditore Fa-bio Zucchetti, 38 anni, titolare di ungruppo di agenzie immobiliari nell’-

hinterland milanese: “Spero che conl’anno nuovo si possa aprire un pe-riodo migliore per questo settore, an-che se, personalmente, non mi possolamentare. È difficile per le personecomprare casa a causa del creditcrunch delle banche e del lavoro pre-cario: questa situazione deve cambia-re”. E questo se lo augura anche Da-niela Capuano, 27 anni: “Io lavoro co-me impiegata e sono fortunata adavere un posto fisso che mi gratifica.Anche se convivo col mio ragazzo,desidero avere una casa che sia tuttamia, ma non avendo un garante è dif-ficilissimo”. E per un padre di fami-glia infine il sogno per l’anno nuovoè un mondo diverso: “Escludendo leutopie come un cervello nuovo permolti italiani e la pace nel mondo,vorrei tranquillità lavorativa per me,una fine positiva per le due cause in-tentate da mia moglie (due licenzia-menti illegittimi dovuti al suo statusdi madre), sviluppi positivi per i mieiprogetti letterari – ci ha detto LucaDucceschi, 33 anni, educatore nelcampo sociale e scrittore talentuosodella microeditoria, con due figli pic-coli e sposato da 5 anni –. Inoltre, vor-rei lasciare a fine anno un mondo dicui non dovremo vergognarci tropponei confronti dei nostri figli”.

1422 gennaio 2010 n.1

vita cittadina

L’ANNO nuovo porta vento di grandi cambiamentoMA COSA ne pensano i cittadini? Glielo abbiamo chiesto.

Tanti desideri per questo 2010:stabilità al lavoro e in famiglia

Daniela Capuano Luca Ducceschi

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CLARA AMODEO

L’8 gennaio 2010 la Circolareministeriale n. 2 è stata tra-smessa a tutte le scuole d’Ita-lia: in essa, quattro punti fermi

decretano che il numero degli alunnidi cittadinanza non italiana (quindiper legge stranieri) presenti in cia-scuna classe non potrà superare il30% del totale degli iscritti. Ma pergettare un po’ di scompiglio, o forsesolo per ritrattare un numero che an-che al Ministero è sembrato tropporigido, il 10 gennaio il ministro Gel-mini ha aggiunto a voce che dal li-mite stabilito saranno esclusi i nati inItalia.Sesto lo sa bene: non si tratta di unaquestione ideologica ma prettamen-te didattica; ma fino a che punto ilprovvedimento ministeriale risultaapplicabile? E quali ulteriori impli-cazioni creerebbe? “Attenendoci agli atti, nell’istitutoRovani il provvedimento è inattua-bile. – spiega Renato Rovetta, diri-gente scolastico del comprensorioRovani –. Ci sono infatti 11 classi conpiù del 30% di stranieri, 4 delle qualisfiorano il 45%.” La stessa cosa valeper le scuole Oriani e Monte San Mi-chele, dove su 11 classi 3 raggiungo-no il 40%. Ma il Ministro Gelmini haassicurato che per gli istituti che su-perano il limite stabilito sarà possi-bile trasferire gli alunni da un com-prensorio a un altro. “E’ impensabile – tuona GabriellaForgiarini, dirigente scolastico delPrimo Circolo – spostare dei bambi-ni stranieri: siamo di fronte a unaclasse debole, che spesso non cono-sce la nostra lingua e nemmeno lanostra città.” Le fa eco DomenicoBrisci, dirigente scolastico dellascuola Anna Frank: “E’ una decisio-ne che va applicata con cautela: sonopersone, non merce di scambio”. Ep-pure il problema rimane: far studia-re alunni che non conoscono l’italia-no è fonte di rallentamento nellosvolgimento della didattica. “La nostra scuola è preparata: dispo-niamo infatti di un “facilitatore diapprendimento” – continua Rovetta- ovvero di un insegnante che, paral-lelamente all’orario scolastico, svol-ge attività di laboratorio con glialunni stranieri di alfabetizzazionedi base.” Forgiarini invece lanciauna proposta, supportata anche da

1922 gennaio 2010 n.1

vita cittadina

IL TETTO DEL 30% di presenza di bimbi non italiani per classe previsto dal Ministero non favorisce l’integrazione. Ma a Sesto le percentuali sono al di sotto della soglia

Alunni stranieri, a scuola arrivano le “quote” Provvedimento inattuabile secondo i presidi

Brisci: “Il deterrente nello svolgi-mento della didattica è che in Italiariceviamo studenti in ogni momentodell’anno; bisognerebbe invece rego-lamentare i flussi, stabilendo così in-gressi bimestrali: dal momento dientrata in Italia a quello dell’entrata

nella classe il bambino potrà parteci-pare a laboratori ludici in cui comin-ciare ad approcciarsi alla lingua tra-mite il gioco”. Insomma, le proposte dei dirigentinon mancano e nemmeno il riscon-tro da parte della giunta. Monica

Chittò, assessore all’Educazione,mette in chiaro che “il Comuneascolterà di buon grado tutti i diri-genti scolastici sestesi: penso infattiche ogni proposta che va a favorire ilgruppo classe sia da accogliere e so-stenere”.

VALENTINA BERTUCCIO D’ANGELO

Slitta di un mese il termine perle preiscrizioni alla scuola se-condaria superiore. Trenta ingiorni in più, dal 26 febbraio

al 26 marzo (l’anno scorso sono ter-minate a febbraio), che secondo ilministero dovranno servire a con-sentire un’adeguata informazionealle famiglie sulla riforma delle su-periori. Trenta giorni in più che peròrischiano di mettere in forte difficol-tà dirigenti e docenti. “Tutti i nostripiani, le iniziative, gli open day, era-no calibrati sul 26 febbraio - spiega ilpreside dello Spinelli Antonio Valen-tino -, ora dobbiamo riprogettare

tutto. Anche perché il mese di marzodiventa fondamentale”. Non solo problemi organizzativi, ov-viamente. A preoccupare sono in ge-nerale tempi e modi di una riformache, se poteva introdurre dei miglio-ramenti nel pianeta scuola, in realtà“sembra solamente fatta per rispar-miare”, lamenta il dirigente. Sul ver-sante tempi, il Consiglio dei Ministrinon ha ancora approvato i regola-menti della riforma, dopo il sì delConsiglio di Stato. Con la conseguen-za che i termini concreti di questa “ri-voluzione” del sistema d’istruzionesuperiore nessuno li sa. Ne hannouna vaga idea i docenti, brancolanonel buio i genitori. Sul versante mo-

dalità, invece, “l’aspetto più preoccu-pante è un altro – prosegue Valenti-no: stiamo andando avanti senza unpiano della formazione dei docenti.Ci muoviamo in ordine sparso, a se-conda dell’iniziativa e dell’intrapren-denza di ciascuno. Per esempio, noiabbiamo fatto alcuni incontri sull’ap-proccio per competenze, ma non ba-sta”. Difficoltà tali da “pregiudicareuna motivazione adeguata da partedel personale”, spiega, sconfortato, ildirigente. Anche perché, mancando iregolamenti, ancora non si sa comesaranno costituite le cattedre, se ci sa-ranno o meno accorpamenti di disci-pline: “Dovremmo organizzarci, co-me faremo?”.

SLITTANO le preiscrizioni, iniziative da riprogrammare VALENTINO: una riforma che sembra fatta per risparmiare

Più tempo per scegliere gli studi:difficoltà per i prof e il personale

Popolazione scolastica - a.s. 2009/010

Denominazione Istituto Iscritti 2009/010 Sezioni/classi 2009/010 Stranieri 2009/0101° Circolo 828 37 2355° Circolo 861 38 137Rovani 563 27 161Dante 807 39 179Martiri 927 44 223Frank 958 43 159Pascoli 725 35 102Marzabotto 653 34 71Totale Generale 6.322 297 1.267

Ordine di Scuola tot iscritti 2009/010 tot. stranier. 2009/010 %

Scuola Infanzia 1.724 370 21,46Scuola Primaria 2.914 589 20,21Scuola second.di 1°grado 1.684 308 18,29TOTALE 6.322 1.267 20,04

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LAURA RISCHITELLI

Al via il restyling dei cimitericittadini per un importo di 4milioni di euro. Questa è la ci-fra stanziata dall’amministra-

zione per i lavori del cimitero nuovodi piazza Hiroshima e Nagasaki e diquelle monumentale di viale Rimem-branze. “Questi interventi – ha spie-gato l’assessore Pasqualino Di Leva –prevedono investimenti economica-mente molto importanti, ma necessa-ri. I due cimiteri sono un luogo di ri-cordo e memoria che merita il massi-mo dell’impegno”. I primi lavori in-teresseranno il cimitero nuovo, co-struito nel 1971 e successivamenteampliato. Conclusi quelli di ristruttu-razione delle vecchie gallerie, i pros-

simi interventi riguarderanno l’im-permeabilizzazione di altre gallerie.A questi si aggiungono i lavori persostituire la copertura in rame sottrat-te dai ladri. Sino ad oggi i lavori chehanno interessato il cimitero nuovohanno richiesto la chiusura al pubbli-co delle gallerie, con l’allestimento diun’apposita sala sostituiva, mentre inuovi interventi non lo richiedono. Ilsecondo lotto riguarda invece il cimi-tero monumentale di via Rimem-branze, costruito nel 1926. In questocaso si tratta di opere di consolida-mento ed è previsto il divieto d’acces-so ai cittadini per salvaguardarnel’incolumità. Novità per l’anagrafe ci-miteriale: completata quella del cimi-tero nuovo, per quella del vecchio sideve attendere il 2010.

2022 gennaio 2010 n.1

vita cittadina

CANTIERI. Interventi per 4 milioni di euro. A breve l’anagrafe cimiteriale

Partono i lavorinei cimiteri cittadini

PAOLO ADANI

Ealla fine sono arrivati. Dopooltre due anni di attesa, il mi-nistero delle Infrastrutture hainfatti confermato lo stanzia-

mento di 504 mila euro il “Program-ma straordinario di edilizia residen-ziale pubblica”. Risorse attese fin dal2007, anno in cui il Comune avevapresentato al ministero il progetto peril reperimento di 15 appartamenti, daaffittare per poi metterli a disposizio-ne delle famiglie in emergenza abita-tiva. Sempre lo stesso anno, il proget-to aveva ottenuto il via libera da Ro-ma, che aveva destinato al comunesestese 504 mila e all’Aler 791 milaeuro, spalmati su cinque anni. Da al-lora il Comune, che nel 2008 ha prov-

veduto ad affittare 12 dei 15 apparta-menti, non ha più avuto notizie diquei fondi, nonostante i solleciti nonfossero mancati.Poi, poco prima di Natale, il vicesin-daco Demetrio Morabito ha annun-ciato la conferma delle risorse stan-ziate. “Ottenere i fondi che ci spetta-vano di diritto – ha commentatoMorabito – è stato un vero e propriocalvario. In questi due anni e mezzoabbiamo ripetutamente sollecitato ilMinistero affinché li sbloccasse, madi fronte ai continui rinvii abbiamodeciso di attingere alle nostre risorsedi bilancio. Prendo comunque attocon soddisfazione che ora i soldi so-no finalmente arrivati e che dunquesaremo in grado di raggiungere gliobiettivi che ci eravamo prefissati”.

RITARDO. Lo stanziamento è del 2007IL VICESINDACO: “Due anni di calvario”

Casa, si sbloccanoi fondi del ministero

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Da New York a Stoccarda pas-sando per il ristorante Circo-lo San Giorgio a Sesto. Que-sto è il viaggio che ha fatto la

tagliatella al ragù durante l’Interna-tional Day of Italian Cuisine. Questarassegna, nata per far conoscere l’ec-cellenza della cucina italiana nelmondo, è stata protagonista del nuo-vo ristorante che ha sostituito lo sto-rico circolo San Giorgio sorto all’ini-zio del ‘900 con l’arrivo della Falckin città. Se allora gli avventori eranoessenzialmente i lavoratori della fab-brica siderurgica e gli abitanti delvillaggio operaio, oggi questo risto-rante serve il meglio della cucina ita-liana al più “tipico” lavoratore delventunesimo secolo, ovvero sempreconnesso con il mondo, spesso di unaltro continente, ma che come inpassato apprezza i servizi di qualità,la cura dei dettagli e il buon cibo.Infatti con l’apertura di questa nuo-va struttura alberghiera, in funzioneda settembre, questa zona della cittàsi è subito riaccesa grazie ad alcuniaspetti positivi: la riqualificazionedel circolo san Giorgio, che ha per-messo e permetterà nei prossimi me-si - appena saranno terminati i lavori- di offrire agli ospiti dell’hotel e agliabitanti del villaggio Falck nuovispazi di socialità; la creazione di

nuovi posti di lavoro anche per i se-stesi. Ancora, i residenti del quartie-re hanno la possibilità di gustare ri-cette italiane con prodotti tipici aprezzi scontati.Proprio su questo ultimo punto ab-biamo chiesto a Piero Di Caterina, acapo del Best Western Falck VillageHotel, quali sono i progetti per avvi-cinare la struttura ricettiva al territo-rio: “il dialogo con il quartiere è co-

stante grazie all’aiuto del parroco,inoltre il nostro ristorante è sempreaperto per chi abita nel quartiere epuò avere sconti del 20% sul menù.Inoltre a primavera ultimeremo i la-vori del giardino e creeremo unospazio dedicato ai più piccoli, questopermetterà ai loro genitori di man-giare con tranquillità e ai bambini didivertirsi, seguiti da personale spe-cializzato”.

2122 gennaio 2010 n.1

vita cittadina

Il Tar dà ragioneal primo cittadino:il circolo Adamsdisturba la zona

La battaglia dell’amministra-zione comunale contro l’excircolo Adams, durata oltredue anni, è arrivata a una so-

luzione importante. Il Tribunale am-ministrativo ha respinto la richiesta,presentata dai gestori, di sospensivadell’ordinanza del 31 luglio del 2009,con la quale il sindaco disponeva lachiusura per motivi di ordine pub-blico. Questo, comunque, non è statol’unico provvedimento: il primo ri-sale addirittura a settembre 2008quando il sindaco si avvalse dei po-teri straordinari che il ministro Ma-roni concedeva ai primi cittadini conun decreto appositamente approva-to, tanto è vero che Oldrini per pri-mo ha utilizzato questo strumento.“Sono molto soddisfatto della deci-sione del Tar - dichiara il sindaco -perché non si limita a respingere larichiesta dei gestori in attesa delladecisione finale, ma entra nel meritosottolineando come l’ordinanza dichiusura si fonda su basi concrete”.Nessun “fumus persecutionis”, ilTar afferma che il presupposto su cuisi fonda l’ordinanza parte da proble-mi di ordine pubblico e di sicurezzadei cittadini, come sottolineano an-che le Forze dell’ordine.Certo non siamo ancora alla senten-za definitiva, ma il sindaco Oldrinidice di essere fiducioso sulla chiusu-ra del locale che, negli anni passati,ha creato forti problemi di vivibilitàe di sicurezza nella zona. (f.a.)

RIVIVE lo storico circolo di viale Italia, dopo la lunga chiusura IL RISTORANTE aderisce all’international day of italian cuisine

Cucina doc e sconti ai residenti:la nuova ricetta del San Giorgio

“Un pò di luce” è stataportata dalle fiaccoleche hanno sfilato dalRondò a Piazza della

Resistenza la sera del 18 di-cembre. Organizzata dal Coor-dinamento per la difesa e laqualità della scuola pubblica,la manifestazione ha visto al-cune centinaia di partecipantiche credono fortemente nel-l’accoglienza dei nuovi cittadi-ni e nella convivenzacivile. Una gioiosa alternativaal razzismo esploso pochigiorni fa a Rosarno. Ecco alcu-ni commenti raccolti quellasera. Ilaria P. “Nevica, non verrà

nessuno, saremo in pochi.”Preparandoci ci diciamo que-ste parole. Invece siamo tantial Rondò, raccogliamo anchequalche venditore di colore,infreddolito. Hanno sorrisi di-mezzati, quasi timidi. Cammi-no sempre vicino ad Ahmed,tre anni e mezzo, un omettoserio che batte i denti e ha ilmoccolo ghiacciato, ma staaggrappato alla mano dellamamma senza mai lamentar-si. P.M. Mi chiamo Samir ho 18 anni,alla fiaccolata con mio fratelloHamed.Guardando mio fratel-lino mi sono detto’’meno maleche non capisce perché siamo

qua, di notte al freddo’’.Oraghiacciato dalla neve il miospirito si riscalda grazie aognuna di queste fiaccole”.Shady. H. Se dovessi spiegareil significato di questa fiacco-lata alla persona che in Consi-glio comunale gridava: “Sonomerda, sterminiamoli!“, comepotrei fare? Come reagirebbenel sapere che italiani e mi-granti si sono dati appunta-mento per dimostrare che so-no a favore di una societàmultietnica? L’esperimentosarebbe un confronto, a tuttocampo, fra due modi diame-tralmente opposti di intenderel’immigrazione nel nostro Pae-

se. Non è un compito privo dirischi: tanti tentativi si risolve-ranno in arrabbiature e insulti;però abbiamo il dovere di pro-varci, a maggior ragione con-siderando le linee guida del-l’informazione e della politicaitaliane. È questa una propostadifficile, però anche la neve sucui abbiamo camminato du-rante la fiaccolata avrebbe po-tuto farci scivolare, invece cisiamo divertiti...eccome!Matteo P..dal nostro inviato. Siè tenuta oggi a Sesto San Gio-vanni una fiaccolata contro,secondo gli organizzatori, lacrescente ondata di razzismoche sta attraversando il nostro

paese. I facinorosi hanno se-guito un percorso lungo le viepiù malfamate della casbahsestese. Quartieri dove la leg-ge contro gli affitti ai clande-stini non è ancora giunta. Lecamionette dei carabinierihanno seguito il corteo eversi-vo, difendendo gli onesti citta-dini che, di fronte alla richiestadi più pulizia (etnica), si sonosentiti accusare di razzismo.Le provocazioni durante lamobilitazione sono state moltee, in mezzo ai manifestanti sisono viste facce di immigraticlandestini. Per Studio Chiuso M.P., da Se-sto è tutto, vi do la linea.

NUOVI SESTESI a cura del CESPI

Fiaccolata mano nella mano con Ahmed

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2222 gennaio 2010 n.1

vita cittadina

LAURA RISCHITELLI

Una nuova sede per la chiesacopta di Sesto San Giovanni.Anche di questo hanno par-lato in un recente incontro il

sindaco Giorgio Oldrini, l’assessoreClaudio Zucchi e la comunità cristia-na copta, rappresentata da Anba Ki-rolos, vescovo per l’Italia settentrio-nale, padre Arsanios, parroco dellacomunità locale e padre Giovanni.L’incontro è nato dopo la visita delsindaco a padre Arsanios per espri-mere solidarietà e cordoglio per le 8vittime di Nag Hammadi in Egitto,dove tre uomini hanno sparato sullafolla di fedeli che usciva dalla messadel Natale ortodosso, che si celebrail 7 gennaio.

In entrambe le occasioni si è discus-so di fede e di libertà di espressione,ma anche della possibilità per i coptidi avere un luogo più ampio dovepoter pregare. Come ha spiegato padre Arsanios, lacomunità copta è sempre stata pre-sente in città, ma negli ultimi anni ècresciuta. Da qui il desiderio di potertrovare una sede più grande per icirca 2mila fedeli che frequentanol’attuale chiesa di via Picardi.È iniziato quindi un confronto conl’amministrazione ed è stato indivi-duato nell’ex Fornace Mariani di viaMilano un luogo adatto alle richiestepresentate. Si tratta di un spazio, dicirca 800 mq, inserito nei beni comu-nali che si possono concedere in co-modato d’uso ad associazioni di

promozione sociale in cambio del re-cupero e della messa in sicurezzadell’immobile, oltre che della manu-tenzione ordinaria e straordinaria.“L’iter – ha spiegato l’assessore Zuc-chi con delega al demanio - potrebbeconcludersi in estate, anche se occor-re attendere il parere della Sovrin-tendenza dei beni culturali, perchè ilbene è vincolato”. La soluzione diadibire la ex Fornace a luogo di ritro-vo per la preghiera è stata accolta fa-vorevolmente anche dagli abitantidel quartiere, che vedrebbero rina-scere un luogo storico, bisognoso dinumerosi interventi di sistemazione.L’incontro è stata anche l’occasioneper conoscere più a fondo la comu-nità copta. Come ha raccontato pa-dre Arsanios, la chiesa è frequentata

da 200 famiglie, da altrettanti giova-ni e da una cinquantina di nuclei fa-miliari provenienti da Cinisello Bal-samo e da Cologno Monzese. Unacifra significativa se si pensa che ilnumero complessivo di fedeli inLombardia è di 10mila persone. Ol-tre a essere un luogo di culto, la sededi via Picardi è anche un punto di ri-ferimento per gli immigrati di fedecopta provenienti soprattutto dal-l’Egitto, che qui trovano la possibili-tà di mantenere le proprie radici e altempo stesso di integrarsi, grazie aservizi come la biblioteca e le lezionidi lingua.

L’INCONTRO tra il sindaco e il vescovo Anba Kirolosper parlare di libertà d’espressione. Duemila i fedeli in città

La preghiera della comunità coptanegli spazi dell’ex Fornace Mariani

ROSY MATRANGOLO

“E parte dei semi cadde sul ter-reno buono”. A novembre era-no oltre un centinaio i “buoniseminatori” che per le strade

della città hanno lanciato il “seme”.Erano i frati francescani da tutta Italiaaccorsi a Sesto in occasione della Mis-sione Cittadina. Uno spunto, una cu-riosità, una domanda su Gesù e sullasua Parola. Ecco cosa hanno “gettato”i francescani per le strade e gli audito-rium sestesi. Oggi questo seme germoglia e si apreai giovani sotto forma di proposta de-canale. Anzi, ormai è tempo di direcittadina. L’alto numero di presenze ela sentita curiosità scatenata dagli in-contri con i giovani ha fatto sì che leparrocchie del territorio ripensasseroa un percorso condiviso. Ed ecco che,al contrario di quanto il tempo dellaNatura impone, è arrivato il momen-to di dare acqua al terreno fertile. Giovedì 28 gennaio all’auditoriumdella parrocchia San Giuseppe in viaXX settembre alle ore 20.45 tutti i gio-vani della città sono invitati ad ascol-tare quali percorsi il decanato ha pen-

sato per loro. Si tratta di formaregruppi che si incontrino con regolari-tà per confrontarsi e discutere insiemeintorno a tre filoni tra cui scegliere. Il primo cammino è di tipo “spiritua-le” e risponde alla domanda “Comeposso coltivare lo spirito?”. Ancora,per chi vuole concentrarsi sulle Scrit-ture può affidarsi al percorso “bibli-co”. Infine, i coadiutori hanno pensa-to a quali sono le domande fonda-mentali del giovane e il terzo percorsorisponde agli interrogativi più pro-fondi e personali. A presentare questa proposta e il ca-lendario degli incontri sarà Don Mau-rizio Tremolada, della Pastorale gio-vanile della diocesi di Milano. A lui ilcompito di spiegare perchè è impor-tante lavorare insieme secondo unconcetto di “progetto cittadino”. “Du-rante i giorni di Missione sono statefatte tante provocazioni che hanno in-teressato e incuriosito i giovani – fasapere don Antonio Corvi della par-rocchia San Giuseppe -. Con questoinvito speriamo di raccogliere coloroche hanno lasciato i propri contatti anovembre perchè interessati a prose-guire un cammino di crescita”

SARÀ PRESENTATO al San Giuseppeil calendario di incontri del decanato

I giovani delle parrocchie:un seme che germoglia

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ANDREA POLIANI

Angelo Cairati, parroco di Se-sto, dottorato in TeologiaMorale, durante una confe-renza che ha tenuto presso

l’auditorium BCC, risponde ad alcu-ne nostre domande.

E’ possibile oggi in Italia un dialogotra cristiani e Islam?Sì, perché in gioco c’è il futuro dellasocietà civile. Occorre far perno suuna laicità condivisa che è la capaci-tà di dare uno ‘sguardo simpatico’ almondo, rispettoso di tutte le presen-ze, alla ricerca di ciò che ci accomu-na e facendo di questa condivisione

la base su cui erigere leggi giuste.Un bel esempio di laicità positiva èla Costituzione Italiana del 1948,scritta e condivisa tra comunisti, so-cialisti, liberali e cattolici.

Benedetto XVI ci esorta alla riscoper-ta delle radici cristiane dell’Europa,quasi a baluardo di possibili pericoliin questa forte compagine interreli-giosa. Come essere tolleranti nei con-fronti di una religione che sembra nonconoscere reciprocità? Il vangelo non parla di reciprocità.Non posso dire ad un musulmano‘Se tu non mi fai la chiesa io non tifaccio la moschea’ perché come cri-stiano sono chiamato a donare me

stesso senza nessuna reciprocità. Co-me cittadino è diverso. Chiunque vi-ve sul territorio nazionale è tenuto amuoversi all’interno delle leggi delnostro paese. Dunque anche la pra-tica e l’istruzione religiosa islamicadovranno conformarsi ai nostri codi-ci. Per questo è importante che chiamministra le nostre città, approfon-disca l’impianto teologico e praticodell’Islam, che non conosce distin-zione tra religione, stato e società.Ogni ingenuità, in tal senso, potràsolo arrecare intolleranza o peggio.Ad esempio: l’Islam non ha clero el’Imam è un laico stipendiato dalproprio gruppo religioso o dallo sta-to islamico da cui proviene. Sarebbe

dunque bene conoscere queste per-sone, l’orientamento teologico più omeno integrista, e chiedere che ilKhutbah (discorso in moschea) sia initaliano.

Molti sono gli islamici già integrati,ma spesso ancora fermi su posizioniestreme, soprattutto sulle donne.Costoro vengono da società sempli-ci, in cui i valori della famiglia sonomolto sentiti e dove la verginità del-la donna è protetta all’estremo. Lanostra superficialità e il consumismoli spaventano. Ci vedono incapaci direggere una famiglia e dunque unasocietà. E i nostri stessi giovani, coni quali i loro dovrebbero integrarsi,fra cellulari, canne e sessualità disi-nibita, offrono loro uno scenario in-quietante. Non capiscono che ciò chehanno di fronte non è il cristianesi-mo, ma una società occidentale nellaquale gli stessi cristiani non si rico-noscono più. È molto importantecomprendere che se i rapporti divertice con i musulmani non sonosemplici, è sempre invece possibile ilrapporto tra persone, che parte dagesti quotidiani di accoglienza e so-lidarietà.

2322 gennaio 2010 n.1

vita cittadina

Èil primo numero del nuovo an-no e quindi è d’obbligo, da par-te mia, fare a tutti voi i miglioriauguri per un sereno 2010.

Auguri, per cominciare, a tutti coloroche, come me, credono possibile eli-minare la guerra dal nostro vocabola-rio; persone più autorevoli del sotto-scritto hanno già espresso questa vo-lontà nell’articolo 11 della nostra Co-stituzione: “l’Italia ripudia la guerracome mezzo di risoluzione dei conflit-ti…”. Auguri quindi a tutti coloro chelavorano perché la pace sia l’unicaregola del nostro stare insieme: paceintesa come appassionata ricerca diuguaglianza sociale (a ognuno secon-do il proprio bisogno) e pratica, conti-nua e determinata, del dialogo là do-ve, per vari motivi, esplodono i conflit-ti.Auguri poi a tutti i cittadini di Sesto -ai “sestesi fin dalla nascita”- perché il2010 sia l’anno della responsabilitàverso la propria comunità: al di là del-le singole storie personali ognuno dinoi si faccia guidare dalla ragione edal cuore nelle relazioni con i proprivicini.Auguri anche a tutti i “nuovi” cittadinidi Sesto perché il 2010 riservi loro

una vita migliore per sé e per i proprifamiliari, rispetto alle condizioni di vitadei paesi di origine: la conoscenza e ilrispetto delle regole renderanno piùfacile l’accoglienza che meritano.Auguri speciali a tutti coloro che sonoin età da lavoro: che il 2010 garanti-sca loro tutte le opportunità occupa-zionali e le gratificazioni professionaliche desiderano. Stiamo attraversandoun periodo difficile e delicato ed èproprio vero che “il lavoro nobilita”;purtroppo ce ne accorgiamo quando illavoro lo si perde o non lo si trova: nelprimo caso si vive la propria vita co-me un fallimento e nel secondo siperde ogni speranza verso tutto e ver-so tutti.Auguri a tutti coloro che non sono piùin età da lavoro perché hanno già“dato” come si dice: perché continui-no a partecipare in modo attivo allavita della città, fa bene a loro e a tuttinoi. Hanno competenze, professionali-tà, energie importanti da mettere a di-sposizione dei più giovani. La nobiltàdella storia di Sesto San Giovanni èun merito tutto vostro e di chi vi hapreceduto.Auguri ancora a tutti gli studenti pic-coli e grandi: innanzitutto perché il

2010 possa essere un anno ricco disuccessi scolastici, ma soprattuttoperché possano capire e apprezzarel’importanza dello studio per la for-mazione della propria personalità. E’la conoscenza e il sapere che rendeciascuno di noi protagonisti del pro-prio futuro.Auguri particolarmente sentiti a tutticoloro che, a titolo gratuito, dedicanotempo ed energie nelle tante e diver-se associazioni impegnate nel sociale,nella sanità, nello sport: innanzituttograzie a nome di tutta la città, svolge-te un servizio fondamentale. La quali-tà della vita di una comunità è datadalla rete dei volontari che operanosul territorio e la gratuità dei Vostrigesti è segno di speranza in un mon-do migliore.Auguri sinceri infine a tutti noi che ab-biamo ricevuto il mandato dagli elet-tori a governare la città e che siamoormai a metà del nostro cammino:perché, al di là delle diverse posizionipolitiche e delle inevitabili polemiche,sia il bene comune dei nostri cittadinil’unico obiettivo delle nostre faticosedispute, sapendo che esso non è lasemplice somma degli interessi diparte ma il superamento degli stessi

alla ricerca di nuovi equilibri; e che lapassione e l’impegno nell’esercitare ilnostro mandato siano “governati” daquello spirito di servizio che deve es-sere la caratteristica fondante dellabuona politica.Buon 2010 ancora a tutti.

Felice Caglianipresidente consiglio comunale

IL CONSIGLIO DELL’ULIVO a cura del Gruppo Consiliare dell’Ulivo

Auguri per un anno all’insegna della responsabilità

L’INTERVISTA a don Angelo Cairati, sul rapporto tra religioni nell’incontro promosso dalla Banca di credito cooperativo

Il dialogo tra cristiani e Islam a partire da una laicità positiva

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2422 gennaio 2010 n.1

vita cittadina

MATTEO DEL FABBRO

Da sempre porta in scena tea-tro civile e di denuncia, dadue anni si è concentratosull’antimafia, e da nove me-

si vive per questo sotto scorta. Leminacce sono arrivate dopo lo spet-tacolo “Do ut des”. Giulio Cavalli, 32anni, autore teatrale prima che atto-re, è l’animatore di quello che sta di-ventando un punto di riferimentoper il dibattito e l’informazione anti-mafia. È il Teatro Nebiolo, a Tavazzano conVillavesco (Lo), di cui Cavalli è diret-tore artistico e dove opera con la suacompagnia, la Bottega dei mestieriteatrali. E dove si svolgono incontrie presentazioni: magistrati di rile-vanza nazionale come Giancarlo Ca-selli, Alberto Nobili e Antonio Ingro-ia e protagonisti in prima linea nellalotta alla criminalità organizzata co-me I.M.D. (agente del reparto Cattu-randi della polizia di Palermo). Que-sti gli ospiti solo delle ultime duesettimane.Lo scorso 11 gennaio Cavalli ha an-nunciato la sua candidatura comeindipendente nella lista dell’Italiadei valori per le elezioni regionali:“Ho quelle due caratteristiche chenella politica italiana probabilmenteti tutelano più di tutto: non essere ri-cattabile e non essere a disposizio-ne” dice. Tra le proposte, un’agenziaregionale per i beni confiscati e unacommissione antimafia che prendaatto di quello che il prefetto avevaconsigliato al sindaco Moratti. “Op-pure – aggiunge – estendere, almenonel periodo dell’Expo, i controlli sul-le attività a maggiore rischio d’infil-trazione, come la movimentazioneterra e il nolo a freddo”.

Lo scorso 5 gennaio hai ricevuto ilpremio “Pippo Fava” [giornalista ca-tanese ucciso dalla mafia nel 1984,ndr] per la categoria giovani. Cosaha significato per te?È particolarmente significativo per-ché Fava era un teatrante, così co-m’era un giornalista, un pittore, undrammaturgo, uno scrittore, e cosìcome fondamentalmente era PippoFava, qualsiasi cosa facesse. E allorarispetto a essere paragonato al Pao-lini, al Celestini, al Fo di turno – checomunque fa sempre piacere –, se c’èun personaggio particolarmente vi-

cino alla non identificabilità, alla nonetichettabilità era lui. Ricevere quelpremio dai suoi figli è abbastanzauna soddisfazione.

Com’è vivere sotto scorta?Normalissimo. In Italia sono 660 lepersone sotto scorta, c’è gente che lofa da quaranta anni. Siamo il paesein cui gente come Caselli, Chinniciha vissuto con i sacchi di sabbia da-vanti alla porta. Forse il cambiamen-to più grosso è di sapere che ci sonodelle istituzioni che credono che tuabbia il diritto di continuare a farequello che fai. Non la vedo la notiziasinceramente.

A chi e perché dai fastidio con i tuoi

spettacoli, qui al Nord?Tutte le mafie sono anche al Nord,loro qui hanno bisogno di essere car-sici, del silenzio e nel momento incui qualcuno alza la voce e soprat-tutto viene ascoltato allora è inevita-bile. Sul campo della cultura, del-l’arte, della bellezza, della parola chevive nella relazione – come il teatro– non sanno rispondere, sono deisub-culturati, e allora reagiscono inquesti modi.

Questo dimostra la forza dell’antima-fia culturale.La sconfitta della criminalità orga-nizzata sta nella solidarietà, e quindiè un lavoro culturale. Perché la ma-fia è l’espressione del non essere so-lidali, quindi dell’interesse per pochia scapito della comunità. Quello cheè incredibile è che siamo un paeseche considera eroi gente come me oRoberto [Saviano, ndr] ma poi consi-dera un vizio desueto la solidarietà.Non è un caso che il portatore sanodell’antimafia in Italia sia don LuigiCiotti.

Com’è nato l’interesse sulle mafie alNord?In realtà abbiamo cominciato a par-lare di mafie. Nel momento in cuicominci a parlarne succede quelloche è successo a me e sembra quasiche qui al Nord tu debba giustificar-ti. Allora fai uno spettacolo in cui di-ci: attenzione, “cosa nostra” non è“cosa loro”, a Milano sono 60 anniche esiste. Ambrosoli è stato ammaz-zato a Milano, Calvi è di Milano,Sindona è di Milano, Raul Gardini èMilano, quindi c’è una storia cheogni tanto è bene ricordare.

Sembra che una consapevolezza ri-spetto a questo fatto manchi ancoranell’opinione pubblica. Come la pensia riguardo?Il problema fondamentale è che tuttii consapevoli non si auto-ghettizzi-no, e invece è una cosa che si è por-tati a fare. Borsellino diceva: parlate-ne ovunque, l’importante è che se neparli. La Lombardia probabilmentenon è pronta a una commissione oun movimento antimafia, nel sensolargo della sua popolazione, sempli-cemente perché non ha alfabetizza-zione sulla mafia. La mia domandaè: un processo di alfabetizzazione èl’obbligo culturale della politica.

INTERVISTA Giulio Cavalli, autore teatrale che vive sotto scorta

Con le mie parole sfidola mafia silenziosa

L’APPUNTAMENTO

“A cento passi dal Duomo”,monologo sulla presenza dellemafie a Milano e Lombardia.

Di Gianni Barbacetto e GiulioCavalli, con Giulio Cavalli

QUANDOSabato 23 gennaio, ore 21

DOVETeatro Nebiolo, Tavazzano con Villavesco (Lo),via IV Novembre c/o Centro Civico Mascherpa

COSTO 12 € intero, 8 € ridotto

COME ARRIVARETangenziale est uscita Melegnano, poi indicazioniper Melegnano e Lodi

INFO 331.9287538 (prenotazione consigliata)

Case, appalti, finanzaNell’economia legalegli affari della piovrasotto la Madonnina

La mafia silenziosa. Così vienechiamata quella che opera aMilano, e in tutto il Nord Ita-lia. È una presenza diversa da

quella meridionale: non mira al con-trollo diretto del territorio ma all’in-filtrazione nell’economia legale. Perripulire le enormi quantità di denaroottenute dalle attività illecite (in pri-mis il traffico di droga) e ottenere co-sì nuovi guadagni. “La penetrazione delle organizza-zioni mafiose [in Lombardia, ndr]non si arresta, ed anzi sembra accen-tuarsi, favorita da una maggiore pre-disposizione degli ambienti ammini-strativi, economici e finanziari adavvalersi dei rapporti che si instau-rano con l’ambiente criminale. So-prattutto nei settori delle opere pub-bliche, della edilizia, dei mercati edella circolazione del denaro”. Cosìsi legge nella relazione della Direzio-ne distrettuale antimafia milanesedel 2007, ripresa anche l’anno suc-cessivo.Attività privilegiate, tutte quelle che– per il ridotto valore economico deisubappalti – spesso non richiedonouna certificazione antimafia alle dit-te che le svolgono: una vera e pro-pria falla nella normativa anti-infil-trazioni. Nell’ultimo anno, sono sta-te 24 le imprese allontanate dai can-tieri milanesi per contiguità con lacriminalità organizzata. Proprioquesto dovrebbe stimolare i controllianche per la situazione sestese, doveci sono enormi aree edificabili e diconseguenza numerose attività edi-lizie.

mdf

“La mafia si sconfigge

con la solidarietà,perché

è l’espressione dell’interesse

di pochi a scapitodella comunità”

Giulio Cavalli

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lettere

Case AlerBuongiorno,Abito in uno degli appartamenti di nuova costruzione(anno 2007) a canone moderato dell’Aler, in via Ber-gomi 8. Purtroppo dopo soli 2 anni incominciano i pri-mi problemi: chi ha ogni giorno un forte odore di fo-gna in casa, chi scarafaggi e animaletti di ogni gene-re, il portone non si chiude più perché ormai vecchio,quindi entrano indisturbati i malviventi, il locale im-mondizia é fatiscente e antigienico, questione più vol-te segnalata all’Ufficio Igiene ma senza nessun risul-tato, le cantine sempre allagate e quando chiamil’Aler per un intervento ti dicono che vengono ma poipassano i mesi e nessuno interviene...poi li richiami,loro ti ripromettono di intervenire ma poi come al soli-to non lo fanno. Quando poi finalmente arriva l’impre-sa fa più danni che altro e il problema rimane.Ora a noi nuovi inquilini, che paghiamo un canone mo-derato, MOLTO PIÙ ALTO DEL CANONE SOCIALE, vieneriservato lo stesso trattamento che l’Aler ha avuto fino-ra per gli altri: cioé non ha mai fatto niente!!Lo stesso Sindaco di Sesto ha inaugurato questi ap-partamenti, ma non ha visto che il palazzo sotto dinoi cade a pezzi , perché l’Aler é più di sessant’anniche non fa manutenzione!!!Con che coraggio ci hanno affidato nelle mani di unEnte pubblico che fa acqua da tutte le parti:Perché non fa manutenzione dicendo di non averesoldi, e intanto costruisce nuove case!!

Hanno affidato la costruzione delle nostre case adelle persone che sono finite agli arresti per aver in-tascato i soldi destinati alla costruzione, e a noi oratocca risolvere i problemi, causati da questi perso-naggi, e che l’Aler non ha nessuna intenzione di ri-solvere!!Grazie

P.L.

Strisce BluBuongiorno a tutti,mi chiamo Emanuela e da 38 anni abito a Sesto; imiei genitori, sestesi dalla nascita, hanno lavoratoalla Ercole Marelli per più di 40 anni e mi hannosempre detto che il Comune di Sesto è dalla partedel cittadino.....ma sarà vero!Se pensi di prendere la metropolitana a Sesto Marel-li ti devi chiedere dove riuscirai a parcheggiare l’au-to! E’ si perchè oltre ad esserci un parcheggio a pa-gamento (non custodito, dove non viene spalata laneve e gestito da...meglio lasciar perdere) all’ester-no hanno pensato bene di mettere le strisce blu inViale Edison, quindi ancora a pagamento! Il risultatoè che sei costretto a parcheggiare molto più lontanoe se passi alle 10 della mattina ti accorgi che all’in-terno delle strisce blu non c’è parcheggiata nemme-no un auto! A questo punto viene proprio da chieder-si chi è dalla parte del cittadino!

Emanuela

PresepeC’era una volta un bellissimo presepe. Il suo papàpreparandolo ogni anno, iniziava a giocarci dall’iniziodi dicembre. Viveva in quel villaggio, nei movimentidel fabbro, nelle pale del mugnaio, collocando il fintoe realissimo fuocherello, le statuette con le creden-zine e le tavole apparecchiate.Le collinette, i prati, le pecore, i pastori. Ti affacciavial presepe e davanti avevi vicino la capanna con labella mucca e l’asinello subito dietro al bambino e aisuoi papà e mamma, e le tre magnifiche figure deire Magi. All’altra apertura potevi ammirare da vicinotutto il villaggio nella sua vita quotidiana. E subito tisentivi un bambino felice.Da qualche anno questo “papà” del presepe non c’èpiù, o meglio c’è in un’altra dimensione. Il presepe èsempre bello ma ne manca l’anima. Le bellissimestatuette, la capanna e il villaggio si vedono lontanidall’unica apertura con tanto prato. E ti senti lontanodall’incanto dalla magia. Fino al giorno di Natale, chi vuole vederlo con i pro-pri bambini, o il proprio bambino dentro di sé, si tro-va davanti in chiesa un telo viola che lo copre (sem-bra un po’ triste) e il sacerdote di questa chiesa (so-lo di questa, non con molto amore) ti spiega che pri-ma di Natale il presepe non si apre. Allora porti i tuoi bambini al presepe del Centro Sar-ca per raccontare loro la storia del Bambino Gesù.

Raffaella

LETTERE ALLA REDAZIONE

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Ad ascoltare una sua canzonesenti l’insidia di un ventocaldo. Così, tra il piano e lachitarra è quella voce un po’

discreta, quel suono arrotondato cheanticipano i colori dell’autunno. Maguai a contestualizzare queste note,perchè Gabriel Sternberg scrive mu-sica senza tempo, per innamoratisenza età e per un pubblico senzafissa dimora. Giovane, poco più chetrent’enne, sestese di nascita e d’ispi-razione Gabriel è ormai un musicistaaffermato. Oggi torna sul palcosce-nico con il suo terzo album “Like noseason”, una raccolta di ballate daitesti introspettivi che omaggiano ilgusto musicale mitteleuropeo. Ed èproprio la Germania, di cui le idee ei testi del compositore si nutrono, aregalare una storia d’altri tempi. “Li-ke no season” nasce infatti in una se-ra qualunque, in un appartamentoqualunque nella zona di Oberba-yern. Ad ascoltare un concerto inti-mo organizzato da Gabriel a casa diamici la scorsa estate c’erano anche iproduttori di un’etichetta indipen-

dente, la Klang:haus. Da qui il colpodi fulmine e in pochi mesi di regi-strazioni tra Milano e Berlino l’al-bum è pronto. Si tratta del primo delgruppo tedesco pubblicato per ilmercato italiano: in uscita il prossi-mo 25 gennaio con 10 tracce che gliaffezionati riconosceranno esserepiù oniriche e dal retrogusto a voltemalinconico. Per Gabriel è una svol-ta, legato alla casa discografica italia-na Cane Bagnato Records, nota perla costante ricerca di artisti “nonconvenzionali”, oggi esordisce conquesta nuova collaborazione inter-nazionale. “In questo modo – rac-conta Gabriel – il 2010 sarà all’inse-gna di minitour tra l’Italia e l’este-ro”. Le grandi città già lo conoscono,le serate a Milano sono il pane quo-tidiano, ma cosa può fare un artistadi nicchia a Sesto San Giovanni? “Lamia intenzione – risponde l’artistasestese – è di implementare i mieirapporti col territorio. Quest’annopresenterò il disco nei circoli cultu-rali e nei locali della città perché glispazi non mancano”.

2622 gennaio 2010 n.1

cultura

CLARA AMODEO

Una mostra sui generis quella che sarà inaugurata il 23 gennaio allo Spa-zio Culturale San Clemente di via Volta a Sesto: quadri appesi storti,assemblaggio di più opere in una, colori cupi e sgargianti che si fondo-no in una voluta disarmonia. È il frutto del lavoro di Lidia Bortolini,

giovane donna di Gessate, che nella sua monografica “Brush and Case” espor-rà il frutto della formazione informale nata durante gli anni dell’Accademia diBrera: una scelta consapevole, espressione del rifiuto di qualsiasi forma co-struita secondo canoni razionali. “Le mie opere, le mie mostre, e i titoli che vo-glio dare a esse mi giungono alla mente sempre in modo naturale – raccontaLidia -. Cerco di non premeditare mai nulla: io sono quello che espongo”. Laschiettezza, spesso, è difficile da mandare giù. “In effetti è faticoso capire e ap-prezzare l’informale per noi che siamo così legati al figurativo di tradizionemoderna – spiega Livio Magni, direttore della Spazio Culturale e curatore del-la mostra – ma devo ammettere che il pubblico sestese si è mostrato molto in-teressato alla giovane artista: 3 anni fa, infatti, Lidia espose da noi e il riscontrodei fruitori fu ottimo”. La mostra rimarrà aperta fino a domenica 31 gennaio,da martedì a sabato dalle 15 alle 19, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

LE BIZZARRIE dell’arte allo Spazio San Clemente con “Brush and Case”

La ricercata disarmonianelle opere di Lidia Bortolini

IN USCITA l’album “Like no season”, nato in pochi mesi grazie all’incontro tra il giovane compositore e una coppia di cacciatori di talenti mitteleuropei

Il nuovo asse Sesto – Berlino è stato siglatonel nome della musica di Gabriel Sternberg

nuovasesto90

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CERCHIAMO COLLABORATORI.SE SEI UN ASPIRANTE GIORNALISTA SCRIVI A:

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Page 27: Nuovasesto n. 1/2010

ANTONLUIGI PECCHIA

La differenza tra vedere un filme capirlo in tutto il suo com-plesso non è sicuramente sot-tile. Proprio per questo presso

il cinema Rondinella nei prossimigiorni potrete capirne di più su que-sta forma d’arte, prendendo parte al-la seconda stagione dei corsi “Il pia-neta cinema” organizzati dall’asso-ciazione culturale Cgs Rondinella incollaborazione con “Fuorischermo-cinema&dintorni”. Durante le lezio-ni saranno visionate e analizzate di-verse pellicole che hanno fatto la sto-ria della cinematografia in compa-gnia di esperti del settore, un appun-tamento interessante per i cinefili easpiranti registi di zona, sempre incerca di nuove conoscenze e idee dasviluppare. Le tematiche dei corsi spaziano suivari generi, unendo parole e visioni,e quindi sono adatti a una grossa fet-ta di pubblico. “Il tempo del raccon-to cinematografico”, tenuto da Mas-simo Zanichelli, è tutt’ora in via disvolgimento e durante gli incontri sianalizza il tempo in tutte le sue for-me, attraverso la visione di alcunitra i film più rappresentativi. Sono

studiate e poste sotto la lente d’in-grandimento alcune scelte stilisticheriguardanti i tempi di narrazione, unaspetto molto importante del rac-conto su pellicola. Seguirà a febbraio un’analisi del filmcult “Easy Rider” di Dannis Hooper,a cura di Matteo Mazza, che richie-derà un solo pomeriggio, e le lezionidel “Il cinema noir contemporaneo”,sempre a cura di Zanichelli, che ten-terà di far luce su uno dei generi piùenigmatici del maxischermo. In que-sto caso il corso propone un percor-so all’interno della produzione, siastatunitense che europea, del ventu-nesimo secolo. Per concludere in ro-sa la stagione del progetto, tra mar-zo e aprile si svolgerà “Dell’attrazio-ne, della negazione, della metamor-fosi: viaggio tra le strade dell’amo-re”, a cura di Francesca Sassoli. Il te-ma trattato? L’amore in pellicola. In sostanza i corsi proposti offronotanti spunti. D’altronde il cinema èun’arte più complicata di ciò che sipensa e un film viene apprezzato deltutto solo se viene studiato accurata-mente. Per iscrizioni e per maggioriinformazioni si può telefonare allo02.22.47.81.83 oppure visitare il sitowww.cinemarondinella.it.

2722 gennaio 2010 n.1

cultura

PARTITI i corsi del cinema Rondinellaper conoscere i tanti segreti delle pellicole

Per cinefili e non solotutto sul pianeta cinema

ANTONELLA ZAMBELLONI

Un incontro per conoscere sot-to un’altra prospettiva il cele-bre compositore Nino Rota.Non solo grande musicista

per le colonne sonore dei film di Fel-lini, ma anche artista a tutto tondo,dotato di una sensibilità particolare.È questo l’obiettivo della serata “Le-zioni – concerto sui preludi di NinoRota” del prossimo 21 gennaio alleore 21 a Villa Visconti d’Aragona, invia Dante 6. Il professore e musicista EmanueleFerrari, noto ai sestesi per le sue in-numerevoli presentazioni musicali,torna a deliziare le nostre orecchiecon i suoi concerti per pianoforte, at-traverso i quali, nota per nota, spie-ga al sempre vasto e attento pubbli-co la melodia e i motivi che si celanodietro a ogni composizione. Questavolta saranno mostrati i quindicipreludi di Rota. “In questa melodia– spiega il professore – c’è una verae propria assimilizzazione di stili di-versi, ripresi e rinnovati dell’artista.Si evocano atmosfere di Ravel, Ra-chmaninov, passando per Chopin aProkof’ev. C’è un senso di sobrietànella sua poetica, una raffinatezza di

esecuzione in cui si mescolano trattilirici, grotteschi o circensi filtrati dauna musica elegante, che fa ritrovareuna sintesi”. La serata fa parte del ciclo “Note alCinema” patrocinato dall’assessora-to della cultura del Comune e dal ci-nema Rondinella che si chiude ilprossimo 1 febbraio con il cine-con-certo dei Supershok accompagnatodalla proiezione del film Metropolispresso il Cinema-Teatro Rondinella. Per incontrare di nuovo il professorebisognerà poi attendere la prossimaprimavera con il famoso “Canto del-le muse”, le lezioni concerto coigrandi autori della musica, in cuiquesta arte è la vera e indiscussaprotagonista.

GLI INCONTRI con Emanuele Ferrari sulle note del compositore dei film di Fellini

A lezione dei preludidel celebre Nino Rota

GIUSEPPE CATOZZELLA

“L’Europa gioca col catenaccio,ma dovrebbe giocare in attac-co”. Questo il fulcro del nuo-vo libro di Giovanni Bianchi

(già parlamentare, oggi presidentedel Cespi e dei Circoli Dossetti)“L’Europa che verrà. Ritorno alle na-zioni o tappa di un governo mondia-le?” (Monti, 16 euro). “L’Europa de-ve ‘svegliarsi’- continua Bianchi. Eproprio di fronte alla crisi. Bisognacapire che c’è una strada che si deveimboccare, quella di intervenire neigiochi geopolitici del mondo.Oggi l’Europa sembra ridotta soltan-to a moneta, e l’economia è mossa

da schemi nazionali: la Merkel perconto suo, Sarkozy che costringe lefabbriche automobilistiche a investi-re in Francia, gli inglesi che conti-nuano a credere più nella Sterlinache nell’Europa”. Peraltro, dico io, i numeri sarebberodalla nostra parte. “L’Europa resta lapiù grande economia del mondo,ma con un problema interno costi-tuito dai nuovi paesi membri: hannoaumentato il Pil del solo 5%, a frontedi un aumento del 30% della popo-lazione. Dopo la caduta del muro,l’Europa ha abbandonato il Mediter-raneo, la sua culla: non c’è una poli-tica mediterranea. Pare dunque proprio che l’Europa,

per varie ragioni, non voglia o nonsia in grado di prendersi le responsa-bilità di una politica in grande.“L’Europa sta dormendo. In una re-cente intervista al ‘Sole’, Tremonti di-ce che un tempo i Paesi compivano iboom interni grazie all’automobile,che trainava le borse. Oggi, invece, ilvettore della ricrescita reale è costi-tuito da Energia ed Ecologia. E que-sto pone un problema nuovo: il pro-blema della Russia. Fino a 5 anni faconsideravo la Russia un ‘dirimpet-taio’, oggi credo che ci sia da pensareseriamente alla vocazione europeadella Russia. Gorbaciov nella Pere-stroika diceva: ‘Noi siamo europei’.Tremonti, nel suo ultimo libro, si

chiede perché non è più l’Europa acambiare il mondo, ma è il mondo acambiare l’Europa. Manca una classepolitica e una visione d’insieme.Dopo i padri fondatori, sono stati gliuomini di Chiesa a pensare in modoeuropeo: penso a Papa Wojtyla, aicardinali Martini e Tettamanzi. Altie-ro Spinelli, molto prima, diceva chegli Stati andavano tolti, e che i popolidovevano mischiarsi tra loro”.Non posso non chiedergli infine diquello che rappresentano gli eventidi Rosarno, in questo senso. “Noiitaliani non abbiamo il senso dellacomunità: Prezzolini scriveva chequando gli italiani vanno all’esterodiventano piemontesi, abruzzesi, ve-neti, siciliani, eccetera. Abbiamo unritardo fondamentale, che è quellodel fare gli italiani. Un ritardo di co-scienza nazionale che genera debo-lezze”.Ma non si tornerà al problema del-l’identità dell’Europa? “Il problemain questo caso assomiglia molto aquello del PD di questi tempi. La do-manda vera è questa: le differenzesono un ostacolo o una risorsa? Do-vrebbero essere la seconda cosa: unaricchezza”.

PROSPETTIVE, economia e politica del vecchio continenteUN’ANALISI a tutto campo nel libro del presidente del Cespi

Bianchi: l’Europa gioca in difesa,persa nella ricerca di leadership

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ANTONELLA ZAMBELLONI

Finalmente riapre la civica fo-toteca Tranquillo Casiraghicon il nuovo ciclo di incontricoi grandi fotografi italiani.

Patrocinata dall’assessorato per lacultura del Comune, dalla Fiaf e dal-l’attivissimo Gruppo FotoamatoriSestese, sarà inaugurata il prossimo23 gennaio la personale di RobertoRognoni dal titolo “Immagini di im-magini”. L’appuntamento è in viaDante 6 alle ore 18. Rognoni è nato a Cittiglio e vive e la-vora a San Donato Milanese. Si avvi-cina alla fotografia nel 1965 e da al-lora non l’ha mai abbandonata: dalteatro ai paesaggi, dal reportage do-cumentaristico-sociale fino agli au-

diovisivi e alla fotografia digitale.Un autore poliedrico, insignitodell’onorificenza di Bfi (Benemeritodella fotografia italiana) e Afi (Arti-sta fotografo italiano). Collabora convarie riviste, è il fotografo ufficialedella compagnia “Quelli di Grock”di Milano ed è impegnato attiva-mente nella diffusione della culturafotografica sul territorio. Le venti foto in bianco e nero espostesono rappresentative della sua per-sonale visione sul teatro: l’uomo col-to nella sua fisicità vibrante, il palco-scenico visto nella sua essenza, l’arteche si nutre di se stessa. L’artista hauna sensibilità estetica profonda, ingrado di cogliere gli aspetti più pe-culiari. “Rognoni reinterpreta il tea-tro, la sua non è una fotografia solo

realistica - commenta il direttore ar-tistico della fototeca Antonio Grassi-. È una sorta di arte concettuale, unfiltrato e una sintesi di immagini. Daqui il titolo: non solo reportage, maun vero e proprio excursus persona-le sull’arte. La mostra apre un seme-stre particolarmente ricco per la foto-teca, che quest’anno ha come filoconduttore la ricerca, l’interrogazio-ne sull’arte e sulle tecniche fotografi-che. Offriamo al pubblico autori va-lidi e la qualità che contraddistingueil nostro team si fa sempre più alta. Ene siamo orgogliosi”.Dopo Rognoni e la sua straordinariacapacità visiva, seguirà Raffaele Bo-nuomo, che utilizza una tecnica par-ticolare per le sue immagini: traspor-

ta la gelatina impressionata su unsupporto al cartoncino, ottenendo ri-sultati straordinari. Poi sarà la voltadi Fabio Giacuzzo, un minimalistache interroga la natura con acutezzae peculiare trasporto, immergendolo spettatore nel suo meravigliosodivenire. Beppe Bolchi e GabrieleCroppi invece ci porteranno nellametropoli dei nostri giorni, in uncontesto moderno dove ci si interro-ga sulla figura dell’uomo e il suorapporto con l’attualità.L’esposizione sarà visitabile gratui-tamente fino al 13 febbraio da mar-tedì a venerdì dalle 10.30 alle 18,mentre il sabato dalle 9.30 alle 12.Resterà invece chiusa il lunedì e igiorni festivi.

LUCIA RANUCCI

L’anno nuovo è incominciato eil centro culturale Valmaggidà il via alla sua ventunesimastagione di appuntamenti. “Il

gene della cultura”, questo il titolodella rassegna, è dedicata alle diverseforme d’arte, per promuovere e dif-fondere la cultura in tutte le sue sfac-cettature, dalla musica al teatro. Come ha raccontato Domenico Pal-miotto, coordinatore della rassegna,“le serate nascono dal lavoro disquadra dei soci della cooperativaNuova Torretta. Ognuno dà il pro-prio contributo in base all’esperien-za che possiede”.Ampio spazio è dedicato alla musi-ca, soprattutto al jazz, da sempreprotagonista delle serate del centro.Tra i prossimi appuntamenti, l’esibi-zione il 29 gennaio del complesso“Donatella Lorenzini quartet”. Come ogni anno ci sarà il cinema diqualità. Il primo appuntamento è il28 gennaio con “Il pianista” di Ro-man Polanski, a cui seguiranno mol-te altre proiezioni in programma neiprossimi mesi. Diverse sono le pelli-

cole di impegno, ad argomento sto-rico o politico, come i film sulla rivo-luzione latino-americana “CheGuerrilla” e “Che l’argentino” diSteven Soderbergh (11 e 18 febbraio),o il film d’animazione “Persepolis”dell’iraniana Marjanne Satrapi (18marzo). Non mancheranno però lecommedie divertenti e di intratteni-mento, come “Frenkenstein junior”di Mel Brooks (25 febbraio). Anchein questa edizione il centro Valmag-gi accoglierà il contributo degli allie-vi della scuola d’arte Faruffini, le cuiopere saranno esposte il 9 maggio.Ancora, sono previsti spettacoli teatra-li, mostre e cabaret. Un cartellone riccopensato per venire incontro ad unpubblico di ogni età. “Organizzare leserate richiede un certo impegno –prosegue Palmiotto – ma è uno sforzoche facciamo volentieri. Parte dellespese sono sostenute dalla cooperati-va, il resto è coperto dagli sponsor edal Comune e questo ci consente di of-frire spettacoli gratuiti”. La rassegna proseguirà fino al mesedi maggio e le informazioni sulle da-te sono disponibili sul sito www.val-maggi.interfree.it

IL PROGRAMMA del Centro Valmaggi

Il gene della culturadal jazz al cabaret

IBecky’s Diary, gruppo pop rocksestese, sono saliti sul palco di Djtv giovedì 21 gennaio alle ore23.30: una tappa importante per

questa giovane band che continua acrescere e conquistare sempre piùspazio nella scena musicale. La vocedi Dex, le chitarre di Dome e Wiz ac-compagnate dal basso di Tommy edalla batteria di Dave, uniti alla pas-sione e alla bravura dei giovani mu-

sicisti sono gli elementi vincenti del-la band. Reduce da numerose espe-rienze live nell’hinterland milanese,come la partecipazione al City ofrock festival cittadino, la band vantaanche la stesura della colonna sono-ra del film “Diari” di Attilio Azzola,vincitore a Cannes per la sezionegiovani nel 2008. E se va avanti così,ci sono da attendersi altri successi.(a.z.)

A DJ tv la band pop rocksestese Becky’s Diary

Due appuntamenti per i bam-bini all’insegna della creati-vità per la rassegna di Pane,libri e marmellata: domenica

31 gennaio e domenica 21 marzoGraziella Cadore e Alessandra Frac-con daranno vita a delle animazioniteatrali durante le quali i più piccolisaranno coinvolti attivamente. Entrambe hanno alle spalle una lun-ga esperienza come animatrici. Ales-sandra lavora come educatrice in unasilo nido cittadino, di recente hapubblicato il suo primo libro “Sgra-

nocchio e la strega contadina”, Gra-ziella è un’esperta di televisione perragazzi, ha lavorato per trasmissionicome Solletico o ancora l’Albero az-zurro. I due appuntamenti sarannoun’occasione per scoprire questi duetalenti. Per partecipare è necessariauna prenotazione. Il primo evento si terrà presso la bi-blioteca Karl Marx in via Curie 17dalle 15.30 mentre il secondo pressola biblioteca dei ragazzi VirgilioCanzi in piazza Abramo Oldrini inorario ancora da definire. (a.g.)

I laboratori per bambinidi Pane, libri e marmellata

2822 gennaio 2010 n.1

cultura

LA MOSTRA “Immagini di Immagini” APRE la nuova stagione della fototeca

La visione del teatronegli scatti di Rognoni

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VERA SURRICCHIO

Più di 30 mila biglietti staccatiin una stagione, 13 societàsportive, eventi, concerti, mo-stre fanno del Palasesto una

delle strutture polifunzionali più im-portanti nel panorama sportivo e ri-creativo della Lombardia. Oggi l’impianto festeggia i suoi primi10 anni di attività. Era il 30 gennaio del2000, infatti, quando il Palasesto dipiazza Primo Maggio tramutava lasua identità in palazzo del ghiaccio, ri-spondendo alla necessità di dare unanuova sede, ampia e tecnologicamen-te avanzata, agli sport su ghiaccio.La metamorfosi fu fortemente volutadalla società Hockey Club DiavoliRossoneri. “Nel 1996 - afferma Fabio

Punzo, presidente dei Diavoli - la no-stra società, dopo i successi ottenuti incampo nazionale e internazionale conil nome Devils, era in cerca di unanuova pista dove poter continuarel’attività. L’attenzione si concentrò sul-l’impianto sestese. Quando la trasfor-mazione si concretizzò noi tutti man-giammo finalmente il ghiaccio dellapista: il sogno si era materializzato”. La struttura è ora un centro multiva-lente, su due piani, dotata di spaziversatili e collocata in un punto stra-tegico della città e del Nord Milano.Solo negli ultimi quattro mesi del2009 si sono registrate ben 13.388 pre-senze tra bambini e adulti.Il Palazzo rappresenta anche un im-portante punto di riferimento e di ag-gregazione sociale per la comunità e

per il territorio. “Questo è il Palasesto– spiega Punzo –: un’organizzazionedi persone che, con dedizione e lavo-ro volontario, porta avanti un im-pianto che permette agli anziani difare attività motoria, ai giovani di sta-re insieme e di praticare lo sport chepiù amano e ai cittadini di venire apattinare e seguire numerose attivitàsportive”. Per festeggiare questo importantetraguardo il 30 gennaio alle 21 andràin scena, sul ghiaccio del Palasesto,“Cocktail Show”. Uno spettacolodavvero innovativo, creato ad hocdalla società “Ghiaccio spettacolo”,una realtà di recente formazione co-stituita da un gruppo di ex pattinato-ri agonisti, con esperienza plurienna-le e soprattutto tanta passione perquesto sport. Grande pattinaggio, strabilianti acro-bazie e musica dal vivo sono gli in-gredienti principali del Cocktail cheverrà servito sul ghiaccio del PalaSe-sto. “Se vi aspettate di assistere alclassico galà on ice – dice Moreno La-fiosca, pattinatore e membro di‘Ghiaccio Spettacolo’ – siete fuori

strada: la nostra esibizione va decisa-mente fuori dagli schemi. Vogliamotrasmettere qualcosa e lo faremo at-traverso la nostra creatività e l’inno-vazione che saranno in grado di stu-pire il pubblico”. Da Michael Bublè ai Guns n’ Roses,dai Black Eyed Peas ai Pink Floyd,sulle note della Rockestra si esibiran-no ben 18 pattinatori, tutti provenien-ti da gare internazionali e spettacolicome ‘Notti sul Ghiaccio’ e ‘Winx onice’. A loro, in una scenografia fatta ditavolini, drink e luci soffuse, si affian-cheranno due giocolieri, un acrobatae un areal che si calerà dal soffitto delPalazzo danzando tra lunghi nastricolorati. “Per noi pattinatori - afferma Lafiosca- si è realizzato un sogno: con la fidu-cia della direzione del Palasesto, cheper prima ha creduto in noi, siamoriusciti a realizzare uno spettacolotutto nostro, che ha come forza ilbuon pattinaggio e il divertimento”.Sarà possibile acquistare i biglietti sulcircuito Ticketone.it oppure presso lasegreteria del Palasesto, al prezzo di18 euro (interi) e 12 i ridotti.

2922 gennaio 2010 n.1

sport

30 GENNAIO 2000: il palazzetto cittadino diventa tempio degli sport invernaliPATTINATORI professionisti si esibiranno nell’anniversario in un Coktail Show

Uno spettacolo “dissetante” per celebrareI primi dieci anni di ghiaccio al Palasesto

E i prossimi dieci anni? Così risponde il direttore del Palasesto, Rino Fosso: “Il Palasestoavrebbe bisogno di una grossa operazione di maquillage. L’immobilerisale agli inizi degli anni ’90 e incominciano a rendersi necessari con-tinui interventi di manutenzione. Dal 2000 abbiamo cercato di trovaresoluzioni che potessero migliorare e qualificare la struttura. Dopo larinuncia al progetto “nuovo Palasesto”, presentato dall’architetto Ren-zo Piano, negli ultimi tempi abbiamo rilevato una concreta aperturada parte dell’amministrazione comunale a valutare proposte di riqua-lificazione dell’impianto sportivo. Da parte nostra ci impegniamo a farsì che il Palasesto rimanga una struttura di primaria importanza siaper il ghiaccio sia per altri eventi internazionali. Il vero futuro del Pa-lasesto, però, non dipende direttamente da noi, ma dalle scelte che ilComune deve fare per continuare, nei prossimi 10 anni, ad avere unimpianto che sia punto di riferimento per tutto il Nord Milano”.

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3022 gennaio 2010 n.1

sport

RENATO LA CARA

Le campionesse d’Italia di pat-tinaggio sincronizzato sughiaccio, di ritorno da una dif-ficile “Berlin Cup” sono pron-

te per affrontare al meglio i prossimiappuntamenti internazionali e imondiali d’aprile in Colorado. “LeHot Shivers - che questa estate ave-vano cambiato strategia d’allena-mento, concentrandosi con attenzio-ne sulla tecnica a scapito della coreo-grafia generale - sono arrivate a me-tà classifica nella competizione ber-linese, risultato non positivo ma am-piamente previsto (sia per la catego-ria Senior che per la Junior). “Noneravamo al massimo delle nostre po-tenzialità - spiega Arianna Di Marco

della società di pattinaggio artisticosu ghiaccio che si allena al PalaSesto-, anche perché ci stiamo allenandoin vista dei prossimi mondiali”.Le sfide sportive per le giovani atletenon finiscono mai, perché è alle por-te la storica “Spring Cup”, patroci-nata da regione Lombardia, provin-cia di Milano e comune di Sesto SanGiovanni. Si tratta dell’unica compe-tizione internazionale della discipli-na nel calendario ufficiale dell’ISU(International Skating Union), chepermetterà alle Hot Shivers di ci-mentarsi contro avversarie prove-nienti da tutto il mondo e con la vo-glia di conquistare qualche meda-glia. La XVI edizione della “SpringCup” si terrà sabato 13 e domenica14 febbraio al PalaSesto, con ben 24

squadre iscritte e quasi 500 atleti. Sa-rà un importante banco di prova perle Hot Shivers, in vista del mondialeamericano di pattinaggio sincroniz-zato che si terrà a Colorado Spring,in Arizona, ad aprile. Lì le nostre ra-gazze dovranno dare prova della lo-ro forza e capacità tecnica a livellomondiale, cosa che hanno già am-piamente mostrato da anni con otti-mi risultati in Italia. Sarà l’occasione

per fare quel salto di qualità a livellointernazionale e raggiungere le mi-gliori nazionali del mondo in questadisciplina come il Canada, la Finlan-dia e gli Usa (nazione ospitante). Ciriusciranno? Questo dipenderà sol-tanto da loro stesse, dalla loro deter-minazione, dalla grinta che ci mette-ranno in questi mesi di allenamentoe gare di preparazione per i mondia-li. Auguri Hot Shivers.

LE ATLETE di pattinaggio sincronizzatohanno un volo prenotato per aprile 2010

Destinazione ColoradoHot Shivers ai mondiali

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SAMUELE TRAMONTANO

Avolte ritornano. Ilaria “Iaia”Zanoni, ala classe ‘86, damartedì si allena con il Geas.Zanoni è uno dei migliori

prodotti del vivaio rossonero e l’hagià dimostrato, nonostante la giova-ne età, girando e giocando in mezzaA1: Napoli, Ribera, Parma (stagionimeravigliose che la portano ad as-saggiare anche la nazionale) e,quest’anno, Schio. Tutte stagioni inprestito, perché il Geas non ha maivoluto privarsi del cartellino dellaforte ala cresciuta a Sesto. Nella Fa-mila Wüber Schio, Zanoni ha recu-perato dai fastidi al ginocchio che l’-hanno condizionata durante l’ulti-mo anno in Emilia, riuscendo a tor-nare in forma seppur non giocandocon continuità. Per questo la decisio-ne di tornare a casa, con la speranzae la voglia di ripartire proprio con lamaglia che l’ha lanciata nel grandebasket femminile.“Iaia” è l’altro grande colpo di mer-cato che la società di viale Marelli hamesso a segno nelle contrattazioni digennaio. Il primo è stato Abiola Wa-bara, ala classe ‘81. L’italiana di origi-ni nigeriane ha già esordito nell’ulti-

ma trasferta del Bracco a Venezia(sconfitta per 70 a 56). Abiola Waba-ra, partita nel quintetto base, è statauna delle poche note positive rosso-nere sul parquet veneziano, con isuoi 8 punti e 4 rimbalzi in 23 minutieffettivi. L’altra notizia positiva chearriva dal Veneto è il ritorno in regu-lar season di Zanoni che, partita dal-la panchina, ha messo a segno 4 pun-

ti e recuperato 3 palloni in 18 minuti.L’azzurra, dopo un inizio di stagionefuori per colpa di un ginocchio infor-tunato, sta ritrovando la forma e po-trebbe essere il terzo colpo (interno)del mercato per la squadra sestese.Rischia invece di rimanere fuori dal-la lista delle convocate Beatrice Mo-sby. La guardia statunitense è uscitanel primo tempo del match control’Umana Reyer (segnando solo 2punti) per colpa di un problema allagamba destra e ora bisogna valutarei tempi di recupero del suo infortu-nio, che comunque non desta parti-colari preoccupazioni.Coach Montini non può quindi farealtro che sperare di avere tutto il suoroaster a completa disposizione perla prossima gara che sarà, per unoscherzo del destino nei confronti di“Iaia” Zanoni, proprio contro Schio(domenica 24 alle ore 18). Una tra-sferta difficile per il Geas in casa diuna delle squadre più forti del tor-neo che, al momento, ha 14 punti inpiù in classifica rispetto al gruppo diMontini. Per rivedere le sestesi al Pa-laAllende bisognerà invece aspettaresabato 6 febbraio (alle 20.30), quan-do ospiti a Cinisello saranno le emi-liane della Lavezzini Parma.

Trofeo d’Inverno:i ’97 della Stella vincono ai rigori

Prima soddisfazione del 2010in casa Stella Sestese. GliEsordienti classe 1997 hannovinto il Terzo Trofeo d’Inver-

no, svoltosi sabato 16 e domenica 17gennaio presso il centro sportivoManin di Sesto. La manifestazioneha visto la partecipazione di squadreprovenienti da Milano e provincia,tra cui l’altra squadra di casa il Cittàdi Sesto e il Cimiano.I ragazzi, guidati in panchina da mi-ster Bonomi, hanno superato nell’or-dine, la Cinisellese, la Pioltellese e, insemifinale, il Cimiano, la squadra piùtemibile del torneo. In finale se la so-no dovuta invece vedere con la Sere-nissima Cinisellese, sconfitta solo aicalci di rigore con il risultato finale di4 a 1, dopo che i tempi regolamentarisi erano conclusi sullo 0 a 0.

3122 gennaio 2010 n.1

sport

MARCO MONGUZZI

Nessuna squadra professioni-stica del calcio italiano hacosì pochi punti (8) in classi-fica come la Pro Sesto: que-

sta è la realtà desolante di una rosache, a discapito delle buone inten-zioni, continua a collezionare scon-fitte, e che ormai vede allontanarsianche la speranza di agganciare ilpenultimo posto e giocarsi la salvez-za ai play-out. Infatti, la Pro Belve-dere di Gianfranco Motta sta comin-ciando a ingranare, e oggi sono sei ipunti che i biancocelesti devono re-cuperare ai piemontesi.Il girone di ritorno è iniziato, a caval-lo delle feste natalizie, così come eraterminata l’andata, e cioè all’insegna

della delusione: superata due a unodallo Spezia in un “Breda” ghiaccia-to e nonostante l’illusorio vantaggio

iniziale, la Pro ha successivamenteperso sia a Noceto (0-1) che a Bolza-no contro il Sud Tirol (1-2), dunque

senza mai riuscire a muovere la pro-pria più che deficitaria classifica.I rinforzi (i difensori Ronchetti e Un-gari e la punta Porcu) e gli innesti(Bombardieri) hanno rivoluzionatodue reparti su tre (intatto solo il cen-trocampo), il gioco è migliorato(chiedere al Sud Tirol che ha vinto ti-rando tre volte in porta e subendodieci calci d’angolo contro uno), ilgruppo ha aumentato il proprio li-vello tecnico e lotta per onorare unamaglia che sta disputando il peggiorcampionato della sua storia: pure, irisultati ci vedono costretti a com-mentare questa classifica misera, e legiornate al termine del torneo, anchese siamo a metà gennaio, sono ora-mai solamente quattordici.L’unica speranza è che la squadra vi-sta a Bolzano, che è parsa a tutti nonmeritare la povera classifica che ha,riesca a risollevarsi inanellando 5-6 ri-sultati utili consecutivi, altrimenti trabreve saremo costretti a raccontare diun ambiente che dopo più di vent’an-ni, e col centenario in vista, si vedràcostretto a tornare tra i dilettanti.Sabato a Sesto arriva la Canavese(14.30) per la prima gara casalingadell’anno nuovo, poi si andrà ad Al-ghero. Servono solo punti, in un mo-do o nell’altro.

TRIS di sconfitte e la classifica della Pro si fa sempre più neraIL GIOCO espresso in campo però lascia sperare per il futuro

Campionato brutto e sfortunatoA caccia di punti per restare Pro

Il Bracco fa acqua a Veneziama si riprende “Iaia” Zanoni

L’ultima sconfitta del 2009 contro lo Spezia

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