Preziosa n. 3/2010

116
anno III n. 3 luglio Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, Aut CBPA-SUD/NA/226/2009 RCM un lusso che non conosce rinunce brand Veneto e Lombardia i numeri, le associazioni, e i referenti locali speciale Tudor Heritage Crono orologi Amlé una grande sfida griffata

description

La rivista della Gioielleria Italiana

Transcript of Preziosa n. 3/2010

Page 1: Preziosa n. 3/2010

anno III n. 3 luglio

Pos

teIta

liane

S.p

.A.-

Spe

dizi

one

inab

bona

men

topo

stal

e-

D.L

.353

/200

3(c

onv.

inL.

27/0

2/20

04n.

46)

art.1

,com

ma

1,A

utC

BPA

-SU

D/N

A/2

26/2

009

RCMun lussoche non conosce rinunce

brand

Veneto e Lombardiai numeri, le associazioni,e i referenti locali

speciale

TudorHeritage Crono

orologi

Amléuna grande sfida griffata

Page 2: Preziosa n. 3/2010
Page 3: Preziosa n. 3/2010
Page 4: Preziosa n. 3/2010

Progettioro srlIl Tarì - ASI Sud

Show room 224-22581025 Marcianise (CE)

numero verde 800 427110tel. +39 0823 513092/513020

fax +39 0823 513936

[email protected]

ph.lucianod’inverno

Page 5: Preziosa n. 3/2010
Page 6: Preziosa n. 3/2010

www.ziio.eu

PARIGIPremière Classe- ottobre

photos:milla

ogstoffer

adv:artemisiacom

unicazione.com

VINCENZAVicenzaoro- Settembre

Page 7: Preziosa n. 3/2010

Sunny Drops

Show RoomMilano | Via Bertini, 7 | [email protected]

Page 8: Preziosa n. 3/2010
Page 9: Preziosa n. 3/2010

editorialeContinua il nostro viaggio tra i principali distretti orafi italiani. Dopo quello Toscano e quello

Campano in questo numero abbiamo aperto una ricca finestra sulle produzioni Lombarde e Venete.

Una realtà molto significativa ma che non è riuscita a passare indenne sotto la scure della crisi. Meno

15 per cento è stata la contrazione sul fatturato registrata nel 2009 con un calo dell’esportazioni pari

al 23 per cento. Insomma dati che letti in maniera univoca destano preoccupazioni, ma che conte-

stualizzati rispetto ai parametri nazionali e internazionali rappresentano, invece, una realtà che tutto

sommato ha tenuto ed è pronta ad affrontare le prossime nuove sfide autunnali ed invernali.

Il management di Vicenza Oro Choice e Macef, per citare le prime due importanti vetrine naziona-

li, proprio in queste ore stanno definendo le ultime strategie per offrire la miglior vetrina dove pre-

sentare produzioni orafe italiane e non. Noi di Preziosa, proprio in virtù di questo dualismo, abbia-

mo messo a confronto i due manager a capo delle realtà: l’amministratore delegato di Fiera Milano

spa Enrico Pazzali e il presidente di Fiera di Vicenza RobertoDitri. Leggendo tra le righe le loro rispo-

ste, è evidente con quanta tenacia stiano lavorando al riposizionamento dei propri appuntamenti,

soprattutto nell’ottica, da sempre vincente, della proposizione del gusto “made in Italy” sulla scena

internazionale. Usa, Brasile, Russia, Cina e India i principali mercati di riferimento perVicenza, men-

tre Emirati, Sud America, Germania e Giappone quelli per la realtà meneghina.

Ma questo editoriale vuole anche essere un momento anche per ricordare, anzi, per non dimentica-

re Nicolas Hayek, il papà della Swatch. L’8 giugno scorso i giornali hanno dato notizia della suamorte

e per la prima volta nella mia vita ho visto il volto di quell’uomo che, con l’originalità dei suoi oro-

logi, ha accompagnato la mia giovinezza. E non solo la mia.

Page 10: Preziosa n. 3/2010
Page 11: Preziosa n. 3/2010

sommario

referenze fotografiche:si ringraziano tutti coloro che hanno gentilmentemesso a disposizione il materiale iconograficoL’Editore è a disposizione degli aventi dirittoper eventuali fonti iconografiche non individuate

ph. Luciano D’Inverno

AAmmllééwww.amle.it

GGoollddeenn AAggeennccyy ssrrllvia Generale Orsini, 40 - 80132 Napoli

Giovanni [email protected]

Maria Rosaria [email protected]

Luigi [email protected]

Artemisia Comunicazione artemisiacomunicazione.com

via Generale Orsini, 40 - 80132 Napolitel. 081 2471142 fax 081 0782962 [email protected]

responsabile commerciale:Mila Gambardella ph. +39 331 [email protected]

Proprietà letteraria e artistica riservata. È vietata la riproduzione totale o par-ziale della pubblicazione senza autorizzazione dell’editore. Manoscritti e foto,anche se non pubblicati, non saranno restituiti. Golden Agency srl garantiscela massima riservatezza delle informazioni custodite nel suo archivio. Gli indi-rizzi verranno utilizzati, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio diproposte commerciali. Ai sensi della legge 675/96 è nel diritto degli interessa-ti richiedere la cessazione dell’invio e/o l’aggiornamento dei dati.Del contenuto degli articoli e degli annunci economici e pubblicitari sonolegalmente responsabili i singoli autori.

anno III / n. 3 / luglio 2010 Spedizione in abbonamento postale

Reg. Tribunale di Napoli n. 77 del 01/10/2008

iscrizione al ROC n. 17658 del 10 ottobre 2008

wwwwww..pprreezziioossaammaaggaazziinnee..ccoomm

p. 18 p. 29

p. 24rubrica

écrit sur du vent p. 12parole di pietra p. 14

brand

Una grande sfida griffata Amlé p. 18

Checcarini il design a un passo dal futuro p. 22

Incommensurabili distanze di lontane culture nel design della Martinico p. 24

Le alchimie di Giorà by Giovanna Raspini per ammirevoli sper imentazioni p. 26

Non solo belli. Gioielli Mattia Mazza per sognare ad occhi aperti p. 29

JoyStone. Un giovane hand brand che punta sulla tradizione e sulla qualità p. 34

RCM, un lusso che non conosce rinunce p. 36

Pin Up i desiderabili gioielli di Armada Nueva p. 38

breaking news

Un moltiplicarsi di idee alle quali è difficile rinunciare p. 43

specialeVeneto e Lombardia p. 54

Intervista. Milano e Vicenza: due realtà a confronto p. 59

Macef 2010, torna a settembre The best of Bijoux p. 61

La Triennale di Milano p. 62

Luisa della Salda: dicono di lei p. 64

Bicego Un fatturato da record p. 66

p. 34

p. 36

p. 38

p. 66

Page 12: Preziosa n. 3/2010

wwwwww..pprreezziioossaammaaggaazziinnee..ccoomm

Marco CantarellaMario DidoneChiara Di MartinoCristiana GiordanoGiovanni LepreFederica LongobardiPaolo MinieriMaria Rosaria PetitoAlberto ScaraniLucia Venino

37° gradi all’ombra, un solo desiderio: un Ghiacciolo Ambrosini p. 68

Canova 325. I sogni son desideri p. 71

Sharra Pagano. Assai più che un bijoux p. 74

TEM: architetti, designer e progettisti per uno spazio su misura p. 79

designLa formula perfetta per la collana made in Italy p. 81

gemmologia

Il riscatto dello Spinello p. 85

Federazione Orafi Campani: in un volume il mondo delle pietre preziose p. 89

intervistaLa nuova stagione di Oromare. Intervista al neo-presidente Maurizio Pecorella p. 91

eventi

La Ferrari corre a Valenza p. 92

SiciliaOro p. 92

p. 71

p. 74

p. 81

p. 85

p. 92

Page 13: Preziosa n. 3/2010

orologi

TUDOR: Heritage Crono p. 94

eventi

Paul Picot. Newton photo contest p. 96

tecnico-amministrativo

Videosorveglianza: ecco le nuove regole p. 100

Il marketing fa a pugni con il conformismo p. 103

Studi di settore: nulle le pretese del fisco senza contraddittorio p. 104

rubrica

Aste e Mostre p. 105

Eventi p. 107

p. 94

p. 96

p. 105

p. 107

Page 14: Preziosa n. 3/2010

entre il cruscotto si inventa un’atmosferanight con i blu fosforo dei led, dalle cassedell’hi-fi la voce di Bouble accarezza l’abita-colo come una sciarpa di cachemire. La car-rozzeria emerald è una gemma sull’asfalto,considera Claudio fissando sul cofano unriflesso stellato. Qualche fiocco di neve si posa sciogliendosiprima che il tergicristallo lo raggiunga. Fuorifa ancora buio ma la città è oramai alleporte. Le finestre si illuminano pigre l’unadopo l’altra e nelle strade due bus ed iprimi clacson combinano un principio ditraffico. All’incrocio il semaforo salta al rosso e piedi ancoraassonnati calpestano le sbiadite strisce pedonali. Una piccola utilitaria lo affianca riuscendo ad incunearsi in unospazio appena sufficiente per una moto. Dal finestrino semichiu-so evapora la vibrante malinconia dei Gotan. Su un volante rosa cipria due mani sottili battono il tempo inlevare. Il riflesso di un lampione sul vetro impedisce di scorgereper intero la figura regalando gusto alla scoperta. Gli interniplum ed il tettuccio rosso fiamma ne fanno una voiture che sem-bra scappata da cartoonia, ma il grosso bracciale al polso, un

rendez-vous che rinvia a culture cen-tenarie, svela di suoun naturale char-

me che giustifica ogni inconsueta scelta. Scansando un ultimo pedone, che rinuncia adattraversare, riparte proseguendo con unaagilità tale da ripagare le deludenti prestazio-ni, legittimate da un adesivo sul portelloposteriore che recita Je suis électrique. Claudio decide di azzerare tutte le prioritàspegnendo lo smartphone. Qualche attimodi vantaggio e preme delicatamente sull’ac-celeratore. Via Fiume, corso Trieste, piazza Manzoni. Edinfine la panoramica, dove all’altezza di unpiccolo isolato la sconosciuta abbandona la

minicar per dirigersi verso un giardino all’inglese, in realtà unintrigante trompe l’oeil che nasconde una costruzione a duepiani. Morbido scalo di marcia e le lancette sul quadro di comando siarrendono con sincronismo svizzero. Anche Claudio scende eaccompagna la portiera che si accosta con un discreto clic. La morbida criniera cede ai capricci del vento coprendo a trattiil volto dalla carnagione ingiustificatamente bronzata anchenella fredda stagione. Piace, e sa di piacere. La sua sicurezzasi percepisce come un profumo dalla nota invadente.Accenna un sorriso e tra le mani tese porge un bon bon, apparsocome dal nulla. La donna lo guarda affatto stupita scivolando con lo sguardolento, tagliente. Nella mente di Claudio un solo pensiero: è mia.D’un tratto l’ammirazione di lei si spezza in un piglio che la faancora più incantevole. In cerca di un perché Claudio segue lamedesima traiettoria di quegli occhi colore del muschio arrivan-do giù giù fino alle scarpe, e qui non gli resta che constatarequanto un mocassino brown mal si accosti ad uno nero. Touché.Si siede sul cofano e con rabbia scartoccia il cioccolatino.

Quanti, chissà, ne ha già mangiati, quanti, chissà, gli toc-cherà mangiarne.

di Maria Rosaria Petito

écrit sur du vent

Gran classe

Accenna un sorriso e trale mani tese porge unbon bon, apparso comedal nulla. Lei lo guarda affattostupita scivolando con losguardo lento, tagliente.

rubrica

12

M

Page 15: Preziosa n. 3/2010
Page 16: Preziosa n. 3/2010

14

di Paolo Minieri

Pietre che rompono le scatole

rubrica

mercato del gioiello nelle ultime due decadisi è focalizzato su due grandi canali di offer-ta. Il primo dei due rappresenta la miglioreeredità della tradizione artigiana, il pezzo,spesso unico o a tiratura gioco forza limitata,interamente creato in laboratorio dal gioielle-rie (o sotto la diretta ispirazione del gioiellie-re). Il secondo più recentemente, però, si èevidenziato sotto gli impulsi del generale raf-forzamento dei marchi e dei brand. La comu-nicazione si è posta al centro delle iniziati-ve. Il passante ha visto in breve la vetrina digioielleria trasformarsi in un filare di prodottiben ordinati, ben confezionati, intelligentemente posizionati,sempre identificati da una firma riconoscibile. Ma allo stessotempo talvolta sono in bella mostra (o fanno capolino) forme piùoriginali, disegni meno visti, colori di gemme inusuali. In questacontrapposizione tra brand e pezzi artigianali unici si concretiz-za l’andamento delle tendenze del gioiello contemporaneo.È un contrasto con tante gradazioni intermedie. A me piace scru-tare dal fidato rifugio della mia bottega i tanti atteggiamenti deglioperatori a riguardo di questa nuova opposizione tra gioiello dimarchio e gioiello artigianale. Il primo è pubblicizzato, “vestito”con idonei astucci dei legni e delle plastiche più varie e innovati-ve, realizzato in serie da aziende di medie o grandi dimensioni. Ilsecondo è spesso anche più ricco, unico e costoso, più raro, menoripetibile. Ma tutti hanno da fare i conti con le pietre che arrivanoin vetrina o in cassaforte.Chi compra brand in negozio ha ottenuto le risposte all’origine,dal produttore stesso. È il marchio a legittimare la qualità dellamanifattura nonché e delle gemme impiegate ed il negoziantevolentieri ad esso delega tutta la responsabilità. I venditori, tutta-via sono a volte smarriti di fronte ad un pubblico più informato diquanto loro spesso non siano, esigente ed influenzato da messaggiprovenienti dalla carta stampata e dalla TV. La semplice sostituzio-ne di una pietra li pone in gran difficoltà se non ricevono (ed a

volte accade) la dovuta assistenza dalla casa.Poi ci sono quelli che con piglio deciso ma unpò schizofrenico sapientemente pilotano ilcliente ora verso il pezzo griffato ora versoquello realizzato artigianalmente, a secondadell’appeal dell’uno o dell’altro. Ecco poi unnuovo protagonista: l’assemblatore. Facendoleva sull’accresciuta competitività e disponi-bilità delle montature semilavorate di gioiel-leria, dei diamanti e delle pietre di colore,degli incastonatori, e dei laboratori per rifini-re il pezzo, questi operatori fabbricano dasoli, senza quel grande sforzo che un tempo

era necessario, i gioielli che potranno firmare con il proprio nome.Un’indagine recente di Federdettaglianti registra l’incrementodi questo trend (a scapito dei distributori di brand) che consen-te al negoziante l’abbattimento di un anello della catena distri-butiva e nello stesso tempo di realizzare un gioiello che può avereun deciso contenuto innovativo del gusto, non molto inferiore alprodotto griffato.Ci sono poi quelli che concepiscono il gioiello come un esercizioirrinunciabile di creatività. Quando li vedi percepisci insieme unmovimento innovativo verso il futuro e qualcosa di antico.Inconsapevolmente esprimono un ideale doratamente rinascimen-tale: l’uomo prende misure, ricerca, crea per necessità elevando-si e sperimentando bellezze inesplorate in una tenace sfida con ipropri stessi limiti. Queste persone desiderano firmare col proprionome, come si firmano i quadri. Le pietre che hanno in menterompono le scatole ai clichè, i luoghi comuni delle produzioni piùmassificate. Sono disposti a perdere peso nel taglio se in cambioraggiungono le forme giuste. Considerano tinte e sfumature lonta-ne dalle mode e dai gusti prevalenti. Provano cianiti, elbaiti, quar-zi con ossidi metallici, smeraldi con calciti, opali etiopici, deman-toidi, asterie, sfeni. Trasformano asimmetrie in linee coerenti.Non si fanno intimorire dal costo elevato di una gemma e non latrascurano per il semplice fatto che sia troppo economica. Ma pure

In questacontrapposizione trabrand e pezzi artigianaliunici si concretizzal’andamento delletendenze del gioiellocontemporaneo.

“Il

Page 17: Preziosa n. 3/2010
Page 18: Preziosa n. 3/2010

16

esagerano e s’avventurano in ardite progettazioni di pietre appun-tite, forme che i grezzi non possono dare o – un vero classico – ten-tano delicate ma complesse sfumature con i corindoni di tutte letinte, in tutte le misure.Per una griffe orafa invece i massicci volumi di vendita richiedo-no che il gioiello sia costruito con apporti sempre ripetibili, talida garantire omogeneità ed identità. Il risultato si concretizza inpietre sintetiche o semipreziose che per essere facilmente reperi-bili e replicabili spesso sono “già viste”, tagli standard di bassocontenuto innovativo che abbiano il vantaggio di non generarepericolosi sottoscorta al magazzino del capofabbrica. Diciamolatutta: non ci hanno stancato le briolette ovali di ametista?

L’esigenza di avere pochi imprevisti produce poca ricerca. Comel’artigiano classico a volte esaspera la ricerca pretendendo tagli dipietre improbabili così le aziende della grande distribuzione siadattano ad una gemma che non è altro che un minimo comunedenominatore. Ecco perché, in questo momento di riflessione generale, comun-que sia, le gemme si situano all’incrocio delle tendenze. Oraostacolano percorsi costruttivi ambiziosi e di marchio non medita-ti in modo adeguato e approfondito, ora esigono un tocco artisti-co da pezzo unico, ora impongono sforzi ed investimenti perottemperare ai requisiti della fabbricazione in serie. Quasi sempre rompono le scatole.

È la moda del momento, il must della tec-nologia e l’obiettivo delle aziende piùall’avanguardia: possedere il proprio wid-get mobile per farsi seguire sull’iPhone. Eda questo mese ce l’ha anche il centroproduttivo di Marcianise il Tarì. Ma cos’è un widget? Si tratta di unaminiapplicazione da salvare sul telefoninoche permette la consultazione di unaserie di informazioni: Fiere & Eventi,Quotazioni oro, Facebook, YouTube,Dove siamo, Photogallery, Link.Potranno essere così visualizzate rapida-mente tutte le informazioni utili legate alcentro produttivo guidato da GianniCarità: un semplice tocco sul touch-scre-en consente di accedere ai dettagli dellevarie aree.

http://www.widgetbox.com/widget/msite/tarimobile/

widget mobileil tarì approdasull’iPhone

Fiera di Vicenza, il 5 luglio scorso Corrado Facco ha preso ufficialmente possesso delle funzioni di direttore generale. La sua nomina è statadecisa a metà giugno durante il Consiglio di amministrazione della nuova S.p.A. guidata, dallo scorso gennaio, da Roberto Ditri.Dal 2004 al 2007, durante la presidenza di Valentino Ziche, aveva ricoperto il ruolo di segretario generale. Poi si dimise e, da allora fino agiugno di quest’anno, ha lavorato per Hangar Design Group, curando tra le altre cose la comunicazione di About J, il Salone dell’Alto di gammadi Fiera di Vicenza.

Corrado Facco torna in Fiera di Vicenza: da luglio è direttore generale

a settembre torna l’appuntamentocon i seminari di Federdettaglianti

Vicenzaoro Choice, a settembretorna l’appuntamento con i seminaridi Federdettaglianti - ConfcommercioImprese per l’Italia. «Comunicarel’impresa orafa è un’impresa?»: èquesto, infatti, il titolo della sessionedi workshop tecnici organizzati, giàda diverse edizioni, in collaborazione

con Fiera di Vicenza.Quello con i seminari di Federdettaglianti è diventato unappuntamento ormai consolidato per i visitatori dellafiera: nelle giornate di domenica 12 e lunedì 13 settem-bre, l’attenzione degli approfondimenti sarà focalizzatasulla comunicazione strategica delle aziende. Gli inter-venti in programma andranno dalla gestione quotidiana diun punto vendita al marketing digitale.

Page 19: Preziosa n. 3/2010

www.raima.it

Page 20: Preziosa n. 3/2010

18

Page 21: Preziosa n. 3/2010

19

Marisa Angelucci, artista artigianache media fra estetica e meraviglia

Istintiva, passionale e visionaria, e si concede la massima libertà espressiva

Marisa Angelucci, e nelle sue creazioni di squisito artigianato ooggnnii eelleemmeennttoo hhaa uunnaa ssuuaa rraaggiioonnee dd’’eess--

sseerree perché sa cogliere il bello anche in quegli oggetti che altri indirizzerebbero verso strade meno glo-

riose. E ppuunnttaa ssuuii vvoolluummii eessaallttaattii ddaa rriiccoorrddii,, sseennssaazziioonnii ee ddaa uunn rreemmoottoo ppaassssaattoo cchhee ssii ssvveellaa iinn ppaarr--

ttiiccoollaarrii rraarrii ssee nnoonn uunniiccii,, come una vecchia cipolla che abbandna il taschino per diventare trait

d’union di una collana a maglie grosse, o una suggestiva reliquia che dall’altare è migrata in un pendant affatto

blasfemo di un originale sautoir. E così cammei, sonagli e tutto quanto di artistico possa contribuire alla realiz-

zazione di una vera opera. La disinibita arte di Marisa ha scelto di prestarsi poco o meno ai segni che le mode

impongono per offrirsi a nuove esperienze. Ecco perché il suo punto d’arrivo coincide quasi mai con l’idea di

partenza, con quel progetto iniziale che intanto si sviluppa, si affina, si muta tra ffoorrmmee ee rriivvoolluuzziioonnaarriiee ssoolluuzziioo--

nnii iinn ccuuii rreeggnnaa uunnaa ppiiccccaannttee ddiissaarrmmoonniiaa,, iinntteessaa ccoommee ll’’eessaattttoo ccoonnttrraarriioo ddeellll’’uussuuaalliittàà. Un work in progress agi-

tato da un pizzico di follia. E ffooccaalliizzzzaa ll’’aatttteennzziioonnee ssuu pprreesseennzzee sseemmpprree nnuuoovvee cchhee aaffffooggaannoo nneellllee ccaallddee ttoonnaalliittàà

Una grande sfidagriffata Amlé

È

Page 22: Preziosa n. 3/2010

20

ddii uunn pprroorroommppeennttee ccoorrnnoo ddaallll’’iinnaassppeettttaattoo ppiigglliioo aarriissttooccrraattiiccoo. Nella sua ulti-

ma collezione, sorprendentemente, riceve un’attenzione particolare un corpus

geometrico, cubi e parallelepipedi come essenzialità di un jewel design che

apparentemente si distacca dalla sua produzione primaria e che invece ne è la

prosecuzione naturale prestandosi a ricreare proporzioni che vanno a comple-

tarsi con sfere sfaccettate che nei colori del quarzo e nelle trasparenze del cristal-

lo di rocca diluiscono la raffinata rigidità gettando brillii e impercettibili nuan-

ces sulle superfici lisciate all’estremo. UUnnaa mmooddeerrnniittàà aappppeennaa ssffiioorraattaa trattenu-

ta dall’impalpabilità dei colori che le boule sprigionano in un gioco di tagli.

Ancora un capolavoro di artigianalità.

L’elettrizzante portabilità dei suoi gioielli le ha regalato un successo rapido

che si è consolidato in una griffe di grande prestigio anche all’estero. (MRP)

Page 23: Preziosa n. 3/2010

21

A big match… AmlèMarisa Angelucci, a craftswoman, an artist which connects wonder and aesthetics.Instinctive, passionate, visionary, she expresses herself with intense freedom.

Marisa Angelucci is a real craftswoman of jewellery. Many of her jewels have the particularshape of cubes, and the purity of crystal. Her new collection is very attentive to the cut andthe geometrical shape of the precious stones, and it has been also most appreciated abroad.

GGllaamm ssrrll81055 S. Maria Capua Vetere (CE), Italy

Traversa San Pietro, 26 ph. fax +39 0823 798939

email [email protected] www.amle.it

Page 24: Preziosa n. 3/2010

22

ra tante proposte, spesso vanamente sfarzose, Checcarini va diritto all’essenziale perrispondere a quel bisogno di deliziosa semplicità che investe chi si imbatte in vetrine tra-boccanti di fronzoli.E sgombra il campo per accogliere la gradevole perfezione della sfera, che in misurediverse, da molto piccola alla versione maxi, come pianeti e satelliti si sfiorano, si toc-cano, si affiancano. Li immagini impegnati in giochi di rotazioni, ciascuno lungo un'or-bita diversa, come un prezioso sistema solare. Una partecipazione importante di pic-cole oasi di colore che fan sentire con distinzione la loro presenza.Tra le tante, una qualità del design Checcarini è, dunque, la sintesi creativa, quel trattoquasi zen che, proprio in quanto tale, sa esaltare l’assoluto minimalismo come imperdi-bile straordinarietà. Ma tenere insieme così pochi elementi, sottrarre e toccare ugualmente il top dell’esteticadecorativa serve gusto, intuito, inventiva. Puntare sulle sole rotondità si è dimostrata unascelta coerente ed innovativa, un gioco che sostiene un diverso modo di intendere il gio-iello e che affascina nella sua elementarità. La boule è allora l’elemento costitutivo di questi gioielli combinabili dove le nuances fannola differenza.Una grande uniformità che sa rendersi oltremodo interessante nella fattibilità di incontra-re ancora altri elementi.Anche l’ultima sua proposta trattiene l’elemento che ha caratterizzato le precedenti, mauna morbida stringa in argento ne perfeziona l’eleganza. Aperto nel mezzo, questo lac-cio lascia che la boule, una isolata murano total black, si arrestarsi nella sua lunghezzalasciando pendere liberamente le due estremità della collana in un immaginabile giocodi continuità. Un raffinato silver e nero per una reciprocità di stile e design che anticipanuove tendenze. (redazione)

Piccole oasi di colore per un prezioso sistema solare

Checcarini Preziosi 52100 Arezzo, Italy

Via Don Luigi Sturzo, 204ph. +39 0575 353436

fax +39 0575 20207email [email protected] www.checcarinipreziosi.it

il design a un passo dal futuro

brand

Checcarini. Design next to future

The distinctive feature of the Checcarini’sjewels collection is its simplicity. Manyof the jewels are big or small sphereshaped. They are a kind of colouredprecious “planets” that touch eachothers. Creativity and minimal art are

the peculiarity of Checcarini’s. The sil-ver and black “spheres” in the new col-lection are very fine and innovativejewels, that predate the future of thejewellery’s design.

F

Page 25: Preziosa n. 3/2010
Page 26: Preziosa n. 3/2010

24

Collezione G

iardino. Orecchini oro 18kt, rubini, spinelli, am

etiste, tormaline.

EElleennaa MMaarrttiinniiccoo via Castelfranco Veneto, 75

00191 Romaph. +39 06 33221043fax +39 0633220265

email [email protected] www.elenamartinico.it

Page 27: Preziosa n. 3/2010

osa hanno in comune

acqua, mosaici, giardini e fra-

granze? Niente di più che

non sia mosso dalle onde

propagative della creatività di

Elena Martinico. A chi,

infatti, credeva che la gran-

deur orafa fosse appannag-

gio esclusivo dei più famosi

distretti, ddaallllaa ccaappiittaallee llaa

vviivvaaccee iimmpprreennddiittrriiccee hhaa

lleevvaattoo llaa ssuuaa vvooccee rriiuusscceennddoo aa rraaccccoonnttaarree

uunn jjeewweell ddeessiiggnn cchhee iinndduuggiiaa ssuu ccoonnddiivvii--

ssiibbiillii ssuuggggeessttiioonnii e su un linguaggio che

trasmigra in uno sfavillante esperanto per

dissimili interpretazioni. Una sorta di vir-

tuale consanguineità che avvicina le

incommensurabili distanze di lontane

culture che la Martinico

tiene insieme nelle linee

Foemina e Micromosaico.

Ecco perché minuscole

tessere si combinano nel

pregio e nella policromia

delle materie nel modo in

uso nella grande arte rina-

scimentale; rubini, spinelli,

ametiste e tormaline si

mettono insieme come

fiori appena sbocciati e succosissime bac-

che nel medesimo profumo della bellezza;

perle, rubini e tormaline stillano nelle tra-

sparenze dell’essenza di una rosa; la stagio-

ne del solleone affida a tormaline, diaman-

ti e corallo le sue fantasiose calde forme;

l’acquamarina scorre limpida zampillando

tra tormaline, diamanti e turchesi.

Temi diversissimi toccati da una medi-

terraneità che fa sentire il suo respiro

anche dove la giada rinfresca un lontano

ricordo della dinastia Ming. UUnnaa nnaattuurraa

cchhee ssii eesspprriimmee aattttrraavveerrssoo iimmpprroopprriiee

mmaatteerriiee cchhee ssii pprreessttaannoo ppeerrffeettttaammeennttee aa

qquueessttee nnuuoovvee ddeessttiinnaazziioonnii,, iimmpprriimmeennddoo

iinn ooggnnii ssuuoo ggiiooiieelllloo mmoorrbbiiddii vviirrttuuoossiissmmii

ee iimmppuullssiivvoo ttaalleennttoo.. (F.L.)

25

Incommensurabili distanzedi lontane culture nel design della Martinico

Morbidi virtuosismi e impulsivo talento

IImmmmeeaassuurraabbllee ddiissttaanncceess ooff ddiissttaanntt ccuullttuurreess iinn EElleennaaMMaarrttiinniiccoo’’ss CCoolllleeccttiioonnss.. VViirrttuuoossiittyy aanndd TTaalleenntt

The style of Elena Martinico’s jewels collection is inspi-red by cultural differences, particularly by shape andcolours of mosaics and gardens. Her collections“Foemina” and “Micromosaico” consider this idea.The precious stones she uses are ruby, amethyst, coral,diamonds, pearls, and other ones. Her jewels are a real“explosion of talent”and they are also a tribute to theart of the Renaissance.

Collezione Summer. Orecchini oro 18kt, tormaline, diamanti, corallo.

Psyco. Pendente con zaffiri rosa e micromosaico

C

Page 28: Preziosa n. 3/2010

26

Giorà by Giovanna RaspiniVia G. Ferraris, 23852100 Arezzo (AR)

ph. +39 0575 984075fax +39 0575 383142

web www.giorarifless i.itemail info@giorarifless i.it

Page 29: Preziosa n. 3/2010

27

ell’idea trasmutare i metalli vili in oro o argento. Un’alchimia che ai giorni nostri non prevede più l’impiego della leggendaria pietra filosofa-le bensì un trattamento elettrolitico, proprio quello con cui la Giorà, by Giovanna Raspini, è riuscita a conquistare uno spazio di tuttorilievo nelle più importanti gioiellerie.È la galvanica, un’addizione di oro o argento che fa dei suoi gioielli elementi irrinunciabili, sottilmente maliziosi per uno stile molto singola-re. Ogni sua collezione si evolve nelle forme con istintiva mondanità curiosando tra passate culture che sa spogliare di quel déjà vu per ridi-segnare oggetti straordinariamente sofisticati ed audaci che incontrano il favore delle donne.Una lavorazione esclusivamente artigianale la porta ad un design estremo nel bracciale in pieno stile schiava che si addolcisce confinimenti in suede, e tocca proporzioni imperfette scommettendo tutto sul grafismo che regalano le tante baguette che si accostano comein un gioco di fughe prospettiche. Una particolare attenzione la riserva alle silhouette che si arroccano su monovolumi o maglie grosse emette insieme medaglie dal “mood arabe” che nella collezione Allegra sprigiona profumo cosmopolita.Sperimentazioni notevolmente interessanti e di tale ampiezza per oggetti à la page affollati di particolarismi destinati all’ammirazione.Argomentazioni di stile che rispecchiamo l’indiscutibile femminilità di Giovanna Raspini. (redazione)

Carattere forte e delicata femminilità in gioielli à la page

Le alchimie di Giorà by Giovanna Raspini per ammirevoli sper imentazioni

A strong character and a soft femininity in Giovanna Raspini’s jewellery collection. The alchemy of Giorà by Giovanna Raspini.Giovanna Raspini has become very famous for her particular idea of producing jewels. She has been able to transform base metals in precious metals, like goldand silver. Her jewels are a sort of charming hand-crafted addition of silver and gold, most appreciated by women, like the “slave bracelet”, and many others.The jewellery collection “Allegra” is inspired by cultural differences and by Arabian style.

B

collezione allegria

Page 30: Preziosa n. 3/2010

Via Camurati, 45 15048 Valenza (Italy) tel. +39 0131 945392 fax +39 0131 955998 [email protected] www.rcmgioielli.it

la Qualità delle Eccellenze gioiel l i

Page 31: Preziosa n. 3/2010

MMaattttiiaa MMaazzzzaa ssrrll80059 Torre del Greco (NA), ItalyVia Marconi, 70 ph. +39 081 8814866ph. fax +39 081 8497544email [email protected] www.mattiamazza.it

29

ccoorraalllloo èè uunn ppaattrriimmoonniioo ddeellll’’uummaanniittàà e l’Assocoral, di cui Tommaso Mazza è vicepre-

sidente, lo tutela e lo valorizza.

UUnn vveerroo tteessoorroo cchhee nneellllee uullttiimmee pprrooppoossttee ddeellllee ggrraannddii mmaaiissoonn ssii ffaa llaarrggoo iinn ooggnnii ssttaa--

ggiioonnee.. Non più costretto ad aspettare l’estate è da indossare con la stessa naturalezza su

kaftani impalpabili quanto nelle fredde

atmosfere invernali. E risale dagli abissi

per rispondere a svariatissime soluzio-

ni declinandosi in tutti i toni del

rouge, dall’intenso cœur al soave

peau d’ange.

EEsstteerrnnaa qquueellqquuee cchhoossee ddii aarriissttooccrraattiiccoo

nelle irripetibili sculture che i maestri

corallari creano ispirati dalle forme dei

rami quanto nei piccolissimi grani.

Passionale nelle collane e nelle broches, elegan-

te nei bracciali e negli orecchini, spiritoso nei por-

tafortuna e nei gemelli da uomo, llaa ssuuaa èè uunnaa bbeelllleezz--

zzaa iinntteennssaa cchhee llaa MMaattttiiaa MMaazzzzaa ssaa eessaallttaarree ccoonn iinniimmii--

ttaabbiillee ppeerriizziiaa aarrttiiggiiaannaallee..

LLaa sstteessssaa ccoonn ccuuii rriieessccee aadd iimmpprriimmeerree ggrraannddee ppeerrssoonnaalliittàà

aanncchhee nneellllee ccoolllleezziioonnii cchhee eelleeggggoonnoo aa pprroottaaggoonniissttaa llaa pprreezziioossiittàà ddii aallttrree ggeemmmmee..

Come orecchini ed anelli in cui l’oro rosa, giallo o bianco si ricopre di brillanti e si insi-

Dal corallo alle acquamarine il valore della differenza

Parure in oro rosa, brillanti, ametista, perle, oro bianco, acquamarina brillanti e perle

Gioielli Mattia Mazza per sognare ad occhi aperti

Non solo belli

Il

Page 32: Preziosa n. 3/2010

30

nua con la sensualità di una piovra, di un

serpente o con la melodiousness di una

chiave di sol per abbracciare ametiste,

ametiste verdi, perle e delicate acquama-

rine per sorprendenti ggiiooiieellllii cchhee

pprreennddoonnoo iinn pprreessttiittoo ttaavvoolloozzzzee ddoovvee

eessppllooddee llaa ppootteennzzaa ddeeii ccoolloorrii, quelli

più impalpabili e vivi. Tutto questo e

Mattia Mazza, uunnaa bbeelllleezzzzaa nnoonn

ccoommuunnee che suscita l’interesse dei

buyers di tutto il mondo.

Una bellezza non comune che fa

sognare ad occhi aperti. (redazione)

It isn’t only beauty…Mattia Mazza Jewels… jewels for daydreaming…

Coral is the “richness” in Mattia Mazza’s jewels collection. Tommaso Mazza is the Vice-President of “Assocoral”, an important association that protects and increase thevalue of coral. The necklaces, the bracelets and earrings are real precious sculptures, with the shape of trees or branches. In his collections there are other precious stones like“pink” or “white” gold, pearls, and animal-shaped jewels (snake or octopus), made with diamonds. Many buyers and collectors love Mattia Mazza’s jewels. A not conventional beauty that let you daydream…

orecchini con ametista verde, in oro giallo e brillanti

Parure con ametista, oro giallo, e brillanti

Page 33: Preziosa n. 3/2010

Centro Orafo “Il Tarì” mod. 24181025 Marcianise (CE) - Zona Asisud

tel. fax: 0823 513112 / 513113 | email: [email protected]

reversecollection

artemisiacom

unicazione.com

Page 34: Preziosa n. 3/2010
Page 35: Preziosa n. 3/2010
Page 36: Preziosa n. 3/2010

34

colori del Mediterraneo, l’allegria del Sud, la profes-sionalità tutta italiana, un team giovane ed audace, uncontinuo aggiornamento sulle evoluzioni delle mode.

È JoyStone, un nuovo hand brand destinato ad unposizionamento importante nel mercato attuale, pron-to ad esibirsi nelle gioiellerie più hot, più fashion, piùglamour. Ma JoyStone è anche una dinamica tendenzaintenta a mantenere una solida continuità con l’arteorafa, antica ma di ispirazione contemporanea.

Incontri di colori, di pietre naturali e di argento che comuni-cano una dirompente territorialità, che formulano un valoreaggiunto che sa di bellezza e di una giocosa originalità maitroppo violenta.

Tono su tono, corallo come maglie di grosse catene, totalebiancore o il nero dell’ebano, cammei, ambra, cristallo e perle

barocche per gioielli che si lasciano apprezza-re anche per la presenza di materie che intac-

cano la tradizione come l’alcantara, in laccisciolti annodati qua e là per fermare l’inten-sità delle gemme. JoyStone, una creativitàche ruota intorno al pregio delle materie edall’artigianalità che insieme regalano lineedi grande spessore ma liberamente perso-nalizzabili. Un marchio affidabile per gio-ielli dai costi non proibitivi.

La collezione per questa primaveraestate si ispira al gruppo marmoreo diAntonio Canova: Amore e Psiche.

Per la prossima non resta che incomin-ciare a sognare. (redazione)

JoyStoneun giovane

hand brand che punta

sulla tradizionee sulla qualità

Amore e Psiche la sua prima collezione,

tutta da indossare

I

Page 37: Preziosa n. 3/2010

35

Joy StoneA young hand brand of grand tradition and quality.

The main characteristics of this brand are the Italianpractice and expertise in the jewel’s design, thenatural beauty of stones like coral, crystal, baroquepearls, amber, and many other stones. The JoyStone new collection is a real explosion ofMediterranean colours. It is very original and notexpensive. It is inspired by the famous AntonioCanova’s sculpture “Amore e Psiche”.

JoyStoneph. 800864799

email [email protected] www.joystone.it

Page 38: Preziosa n. 3/2010

36

RRCCMM15048 Valenza, Italy Via Camurati, 45ph. +39 0131 945392fax +39 0191 955998email [email protected] www.rcmgioielli.it

parure in semraldi e zaffiri rosa

RCM, un lusso che non conosce rinunce

di Maria Rosaria Petito

RRCCMM èè iill mmoonnooggrraammmmaa ppiiùù aapppprreezzzzaattoo nneell mmoonnddoo ddeellllaa ggiiooiieelllleerriiaa, è

la sintesi dell’abilità dell’esigente maître joaillier Lorenzo Ricci e dei suoi

due partners Adriano Corbellini e Guerino Manfrinati che dal 1969 si

sono imposti nella fascia alta/altissima dei mercati mondiali, un risul-

tato che si legge come la scelta di non lasciarsi mai tentare, anzi,

di rinnegare la mediocrità. Le loro ccrreeaazziioonnii,, pprriivviilleeggiiaattee ddaa

ssoovvrraannii,, ccaappii ddii SSttaattoo,, ccoonnoosscciittoorrii ee ccoolllleezziioonniissttii ddii

ttuuttttoo iill mmoonnddoo, offrono semplicemente l’intatto

splendore del top delle gemme naturali,

uunnaa ttoottaallee bbeelllleezzzzaa ppooppoollaattaa

Page 39: Preziosa n. 3/2010

ddaallllaa nnoobbiillttàà ddeell ddiiaammaannttee ee ddaa rraarriittàà cchhee ssii iiddeennttiiffiiccaannoo,, ttrraa llee aallttrree,, nneellllee ffiiaammmmaannttii ppeerrllee CCoonncchh. Caratteristiche materiche, tema-

tiche di ricerca e tecniche artigianali che muovono a favore di un prodotto indiscutibilmente elitario che non nasconde ricchezza, che

sa esaltare il suo valore con una singolarità cchhee nneell 22000022 ggllii èè vvaallssoo iill pprreemmiioo ““AAmmbbaasscciiaattoorree ddii qquuaalliittàà””, prestigioso riconoscimento

all’eccellenza. Ogni gioiello RCM, infatti, è un’opera esclusiva che racconta una realtà diversa per suo proprio pregio e che spiana un

cammino difficile a chi vuole imitarlo. Perché iill lluussssoo ddii LLoorreennzzoo RRiiccccii èè ddii ttiippoo nnoobbiillee ee nnoonn ccoonnoossccee rriinnuunnccee iinn ffaattttoo ddii pprreezziioossii--

ttàà,, eelleeggaannzzaa,, ppeerrffeezziioonnee ee bbeelllleezzzzaa; qualità che sa tenere insieme con personale sintonia. Questo rapporto armonico è ben modulato,

tra gli altr, nella cascata di bagliori che corre a più fili nel prezioso collier con orecchini in parure. Esempio limpido dove tutto brilla,

dove Lorenzo Ricci si inventa una fuga di smeraldi e zaffiri rosa cha lascia intrappolare in una incontaminata pioggia di diamanti. E

proprio llìì,, ddoovvee iill ccoolloorree eessppllooddee iinn aabbiillii ddoossaaggggii ccrroommaattiiccii,, nnaassccee uunn lluuooggoo dd’’eecccceezziioonnee,, virtuosismi a confronto che aaccccaarreezzzzaannoo lloo

ssgguuaarrddoo ee llaa mmeennttee..

Pensati per incantare, questi gioielli entrano di diritto nell’arte vera ed offrono più di un motivo per essere desiderati, al pari delle

altre creazioni RCM tutte nate sotto il segno della unicità grazie ad una particolare ridistribuzione degli spazi che illumina anche i

vuoti che si mutano in mmeessssaaggggeerrii ddii aarriissttooccrraattiiccaa lleeggggeerreezzzzaa.

37

RRCCMM,, aa lluuxxuurryy wwiitthh nnoo rreennuunncciiaattiioonn

RCM is the most appreciated jewellery monogram in the world, created in the 1969 by Lorenzo Ricci, AdrianoCorbellini and Guerino Manfrinati. A lot of kings, governors and collectors from all over the world still choosetheir collections. The RCM jewels are a real “artwork”, a totalbeauty made by diamonds, pink sapphires and emeralds.Hand-crafted work and natural beauty of the preciousstones are the strong points of the luxury collec-tions RCM, which won in the 2002 theprize “High Quality Ambassador”.

Page 40: Preziosa n. 3/2010

38

Fusco Argentiph. +39 0823 513189/191fax +39 0823 513192web www.armadanueva.itemail [email protected]

Page 41: Preziosa n. 3/2010

rocaci, allegre, provocanti. Bastano questi tre aggettivi perché il pensiero corrasubito alle Pin Up, le girls che hanno fatto stragi di cuori negli anni ’50.Nessuno rinunciava ad una loro foto, si faceva a gara per posseder-ne almeno una, magari da appendere in camera per l’invidiadegli amici.Se, poi, aggiungiamo giovani, seducenti, stuzzi-canti, beh non ci si può sbagliare, sono i gioiellidella nuova linea che Armada Nueva dedica achi ha scelto di vivere la vita attimo per attimo,a chi ama osare, senza perdersi neppure un secon-do, con tanta allegria: la PIN UP, ispirata a quelleragazze dello scorso secolo, appunto, e che harubato loro quel pizzico di trasgressività che gli haregalato un enorme successo tra i giovani e imeno giovani, perché sono belli e tanto frizzan-ti. E se i soldati al fronte si contendeva-no uno scatto per appenderlo nei loroarmadietti, e gli studenti si lasciavanodistrarre dai quei sorrisi, ma non solo,nascondendoli nel barboso libro di lati-no, oggi sono gli orologi, gli anel-

39

desiderabili gioielli

P

ph. e

mm

edes

ign.

it

pinupArmada Nueva fa nuovamente centro

con la linea ispirata alle provocanti ragazze degli anni ‘50

Page 42: Preziosa n. 3/2010

40

li, i ciondoli PIN UP a spopolare, sen-suali oggetti a cui l’Armada Nuevaha saputo infondere il vero sensodella vita: l’allegria. Colorati, sensuali, originali, stravaganticon una personalissima eleganza che lirende fortemente desiderabili.Le Pin Up di ieri, un fenomeno chedall’America sbarcò sulle nostre terre. I Pin Up di oggi, un fenomeno chedall’Italia sta entusiasmando i mer-cati esteri con inimmaginabile velo-cità. (redazione)

Armada Nueva strikes again thanks to collection inspired by 50’S provocative girls (The “Pin Up” Girls)

Armada Nueva new collection is inspired by 50’S Americansmiley and provocative girls, “The Pin Up girls”. Young and seduc-tive jewels; rings, charms, watches, dedicated to who loves daring,wished by who loves personalizing its own style. Pin Up girls belongto Past. In the 50’S, everybody loved them. “Pin Up charms”, byArmada Nueva, are the Jewels of the future: original and sensualjewels “Pin Up shaped”, particularly appreciated by young custo-mers, that are quickly conquering the international markets.

Page 43: Preziosa n. 3/2010
Page 44: Preziosa n. 3/2010

Profumi ed essenze di CapriPura interpretazione dello spirito

www.orodoro.it

arte

mis

iaco

mun

icaz

ione

.com

Centro Oromare mod. D310 | Il Tarì mod. 165 | Marcianise (CE) - Italy | tel +39 0823 1644457 | fax 0823 763099 | email [email protected]

gioielli

place Vêndome | Tokyo | Milano | Capri

Bouquet

Page 45: Preziosa n. 3/2010

43

un moltiplicarsi di idee alle quali è difficile rinunciare

breaking news

ne ho viste cose che voi umani non potreste immagi-

narvi, recitava il replicante Roy Batty nel film Blade

Runner, e lanciando uno sguardo all’incredibile varietà

di gioielli che impazzano nelle vetrine, vien da credere

che Rutger Hauer si riferisse proprio a questi deliziosi

oggetti che griffe e mode rinnovano con entusiasmo. E

sarà per una questione di misura o di forma, di materia o

di colore che senza i nostri gioielli sembra proprio che

ci piacciamo di meno. Sono scanzonati, eleganti, etnici,

preziosi, variopinti, tintinnanti, barocchi o piccolissimi che

quasi non lo vedi. E più sono strani più sono belli, più

sono diversi più si indossano con fierezza. Lowcoste o

preziosissimi hanno in comune una sola dote: distin-

guersi, e sanno farlo proprio bene.

ph. luciano d’inverno

Io

Page 46: Preziosa n. 3/2010

falcinelli italy oroaccessory.it

orecchini in oro bianco e oro rosa, diamanti e quarzo ametista light

Page 47: Preziosa n. 3/2010

amléamle.it

orecchini in agata bianca, stella marina, conchiglia, corno e corallo

Page 48: Preziosa n. 3/2010

46

prestige goldprestigegold.it

orecchini in oro bianco, brillanti e zaffiri rosa

Page 49: Preziosa n. 3/2010

Nardelli groupnardelligioielli.it

pendente in argento, linea Capri

Page 50: Preziosa n. 3/2010

rovianrovian.it

orecchini in corallo giappone “musci” e cammei in conchiglia

Page 51: Preziosa n. 3/2010

fuococapri fuococapri.it

orecchini in metallo

Page 52: Preziosa n. 3/2010

ziio ziio.eu

orecchini knot argento con murano glass beats, labrodorite e water pearl

Page 53: Preziosa n. 3/2010

checcarini preziosi checcarinipreziosi.com

orecchini in argento e murano

Page 54: Preziosa n. 3/2010

bysimon bysimon.it

bracciale della linea portafortuna in argento placcato oro con ciondoli amuleto

Page 55: Preziosa n. 3/2010

sacha gioielli [email protected]

orecchini in oro con zaffiri blu, ametiste e diamanti

Page 56: Preziosa n. 3/2010

54

venetoe Lombardiaspeciale Sono collocate al secondo e al terzo posto nella classifica delle province italianeesportatrici di gioielli e, insieme, raggruppano il 40% e più dell’export nazionaledi preziosi: sono Vicenza e Milano, che contano rispettivamente il 28,1 e il 12,3%.

2009 non ha risparmiato neanche loro: i dati Istat parlano di una variazio-ne, rispetto al 2008, di -28,2% per Vicenza e -21,1% per Milano.Il settore orafo ha sofferto in modo particolare la crisi mondiale, registrandoanche nel 2009 una contrazione del fatturato del 15%, penalizzato da unaevoluzione negativa sui mercati esteri. Le esportazioni di gioielli italiani sonocalate del 23,1%, sperimentando un nuovo crollo negli Stati Uniti e nelRegno Unito. A differenza del 2008, lo scorso anno sono venuti a mancare icontributi positivi forniti dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Svizzera mentre siesplorano nuove destinazioni: Cina, Libia, Giordania e Tunisia. La cadutadelle esportazioni (-23,1%) ha portato ad una contrazione del saldo, sceso adue miliardi e mezzo, nonostante il forte crollo dei valori importanti (-27,1%).Il tessuto associativo locale è ricco di attività e di iniziative che spazianodalla formazione tecnica alla costituzione di consorzi finalizzati all’inter-nazionalizzazione degli associati. E lo è più che mai oggi, dove i serviziofferti alle imprese possono fare davvero la differenza.

L’Associazione Orafa Lombarda(AOL) rappresenta cinquecentoaziende della filiera del settoreorafo-gioielliero, dell’argenteriadell’orologeria e delle pietrepreziose del capoluogo lombar-do. «La tradizione orafa milane-se - spiega Dario Zappini,direttore dell’Aol, da qualchemese rientrata in

Federdettaglianti - ha origini antiche e l’aggregazionedi imprese in forma associativa qui risale al dopoguer-ra (l’Aol è stata fondata nel 1945), che si è semprecaratterizzata per la relazione funzionale con il territo-rio e le sue istituzioni, tradottasi negli anni in numero-se iniziative. Fiere, scuole professionali, partnershipaziendali attraverso la propria società di servizi, oggil’AOL è in grado di offrire opportunità di business inItalia e all’estero, ma anche ricerche, come quellarecente sul mercato cinese, o l’apertura di uno sho-wroom per le imprese ad Hong Kong. L’Associazione èattenta alla formazione e collabora anche con leUniversità: la laurea breve in scienze orafe delPolitecnico di Milano è nata qualche anno fa grazie alsupporto dell’AOL e dei suoi associati; Poli Milano èpartner di AOL in più di un progetto di ricerca; moltedi queste attività sono supportate da finanziamentipubblici, soprattutto regionali. Come programmi amedio termine, l’AOL si sta impegnando per essereprotagonista al grande evento dell’Expo 2015 conalmeno un progetto di ampio respiro che sarà presen-tato entro la fine di quest’anno».

“Offire alle imprese opportunità di business in Italia e all’estero”

Provincia

Arezzo

Vicenza

Alessandria

Milano

Roma

Treviso

Firenze

Varese

Totale

2009

1.235

983

430

372

144

96

74

66

3.662

Variazione % 2008/2007

4,1

-10,6

-13,0

-16,2

-8,5

-7,4

11,6

5,5

-5,5

Variazione % 2009/2008

-17,7

-28,2

-21,1

-31,3

1,2

-13,6

-47,7

-20,5

-23,1

Le esportazioni dei principali distretti produttivi (milioni di € e variazione %)

Fonte: ISTAT - ATECO 321; i dati per il 2009 sono provvisori

di Chiara Di Martino

IlASSOCIAZIONE ORAFA LOMBARDA

Page 57: Preziosa n. 3/2010

55

venetoe Lombardia«I nostri concorrentistranieri sono diventatibravi, dobbiamoammetterlo - commen-ta Arduino Zappaterra,presidente degli Orafidi Cna Vicenza e presi-dente del consorzioC.or.art., fondato nel1989, impegnato in

azioni di comunicazione e sostegno del set-tore oltre che nella partecipazione alle mag-giori fiere di settore nazionali ed estere – per-ciò ora spetta a noi darci da fare per afferma-re la nostra storia. Cna ha organizzato, nelcorso degli anni, numerose iniziative perl’internazionalizzazione. Fu proprio questo ilmotivo che spinse a creare il Corart, il più“antico” del suo genere, che ancora oggi rag-gruppa associati di diverse sigle. Da qualchetempo lavoriamo alla “contaminazione” trale arti: abbiamo portato gli orafi a visitarerealtà a loro estranee e proprio in questigiorni si sta svolgendo una summer schoolcon 8 giovani designer appartenenti allevarie sezioni: gli arti-giani produrrannooggetti a partire dailoro disegni, oggettiche saranno esposti aPalazzo Braga aVicenza duranteVicenzaoro Choice,l’11 settembre».

«Gli artigiani sono gli“invisibili” del nostrocomparto – spiegaAntonio Casabona,coordinatore, all’inter-no del direttivoArtistico e Tradizionaledella Cna Milano, delsettore orafo -; perquesto motivo da qual-

che anno è sorta l’esigenza di creare questasezione orafa in Cna: per tutelare i maestriorafi che lavorano in proprio o che hanno almassimo un dipendente: il problema cheavvertono riguarda la carenza di visibilità.Abbiamo perciò in cantiere un progetto, giàda un anno, per gioielli artigianali realizzatisu disegno (il cui nome è l’acronimoGARD), un prodotto più prezioso perchéfatto interamente a mano che possano esse-re poi veicolati tramite un marchio unico:adesso è in preparazione il bando. Questainiziativa, inoltre, crea anche un punto diincontro tra Cliente e Artigiano Orafo trami-te la figura del negoziante-gioielliere».

«È necessario fareautopromozione, apartire dalle scuole edanche attraverso ilnostro Centro SviluppoArtigianato-Cesar –chiarisce FrancoPozzebon, presidenteProvinciale CategoriaMetalli Preziosi

Confartigianato Vicenza –, ma anche sensi-bilizzare la capacità delle aziende di intera-gire con i designer, in modo trasversale».Secondo il rapporto dell’Ufficio studi del-l’associazione Artigiani Vicenza, ben 302delle 395 imprese associate (pari al76,46%) appartenenti al settore dellaLavorazione dei Metalli preziosi è impiegatanella “Produzione di Oreficeria, Argenteriae Bigiotteria. Taglio pietre preziose”; glialtri mestieri maggiormente sviluppati sonola “Produzione di bigiotteria” e la“Riparazione di orologi”. Nel primo seme-stre 2009, il fatturato del settore dellaLavorazione dei Metalli Preziosi si è attesta-to su un -44,7 (Fonte: OsservatoriEconomici Confartigianato Vicenza) e l’im-patto sull’occupazione, nello stesso perio-do, è di -11,6%. Insieme a Apindustria siste-ma Confapi, Cna e Associazione industriali,fa parte del Tavolo intercategoriale del setto-re orafo della Provincia di Vicenza.

27/06/2010. Legnano (MI) Un momento dell’evento “Orafi in Piazza” organizzato dal gruppogiovani dell’Associazione Orafa Lombarda

“Lavoriamo alla contaminazionetra l’oreficeria e le altre arti”

CNA VICENZA

“Tutelare i Maestri Orafi, gli invisibili del nostro settore”

CNA MILANO

“Necessaria l’autopromozione dalle scuole al design”

CONFARTIGIANATO VICENZA

Page 58: Preziosa n. 3/2010

56

venetoelombardiaspeciale

Raggruppa rappresentanti dell’intera filiera orafa, dall’artigiano al distributore: il Clubdegli Orafi Italia, fondato nel 1980, è un’associazione indipendente di operatori quali-ficati ed il suo obiettivo è promuovere, insieme ai Soci, occasioni di arricchimento cul-turale e professionale per l’intero comparto e trasmettere all’esterno l’unicità della pro-duzione italiana.Dal 2008 il presidente del Club degli Orafi è Luciano Mattioli, coadiuvato dai vicepre-sidente Giovanni Ometto e Costantino Papadimitriou. Quattro sono le principali areedi intervento: Ricerca - Formazione - Informazione - Networking tra i soci. Dall’incontro con la SDA Bocconi sono nate una partnership che ha portato alla pub-blicazione di alcuni volumi e la realizzazione dei “Forum del Gioiello” del Club degliOrafi Italia, diventati, per gli operatori, un appuntamento d’incontro consolidato.Per il 2010 è in programma un lavoro di riposizionamento strategico dell’Associazione:il focus è “L’intelligenza Italiana”, per il rilancio dell’italianità del gioiello con tutte lesue caratteristiche di artigianalità, mestiere, stile, cultura, e del brand “Club degli Orafi

Italia” che trasmetta all’esterno un messaggio forte sul valore, la specificità e l’unicità de “L’intelligenzaItaliana” del gioiello. L’iniziativa prevede una sorta di “viaggio”, un percorso di 4 laboratori in cui esplora-re e rigenerare insieme la propria identità professionale, che approfondiranno i temi del mestiere/cultura,delle radici e dello stile.

Il Club degli Orafi: riposizioniamo il gioiello italiano

«Nel distretto vicenti-no la media degliaddetti per azienda èdi 4,6 - illustraFabrizio Vezzaro, vice-presidente dell’asso-ciazione Unionorafi-Apindustria Vicenza -:se si pensa che ci sono1500 aziende orafe sul

territorio, è evidente che questo comparto èuna delle realtà economiche più importantie per tenerla al passo va aggiornato. Il ciclodi workshop che abbiamo organizzato, inItalia come all’estero, vuole fornire strumen-ti pratici: tanto per fare un esempio, uno deicorsi riguardava il riconoscimento delpotenziale ladro per prevenire rapine. Conil consorzio Gold&Silver ApiGroup, poi,esponiamo in collettiva alle fiere orafe inter-nazionali come Las Vegas e Hong Kong».

«Il “tessuto” padovano,a differenza di quellovicentino, è compostoperlopiù da piccole emicro imprese - rac-conta Daniela Banci,presidente degli Orafinell’ambitodell’UnioneProvinciale Artigiani di

Padova -, molte delle quali producono prin-cipalmente pezzi unici. La maggior partedegli orafi proviene dall’istituto padovano“Selvatico” (vedi box), sono veri e proprimaestri orafi. Noi come associazione nonsiamo fermi: non conosciamo ancora itempi, ma vogliamo riprendere con unaserie di miniconferenze pubbliche dalrisvolto concreto che negli anni scorsihanno avuto grande successo tra gli opera-tori. E poi, come sempre, siamo in attivitàper cercare itinerari nuovi».

Il Gruppo di Studioper il Settore Orafo siè costituito nel maggio2009 in seno al CentroProduttività Veneto(CPV) - FondazioneGiacomo Rumor conl’obiettivo di approfon-dire temi di forte attua-lità per le aziende del

distretto orafo della Provincia di Vicenza.La sua attività non ha scopi sindacali, masolo quelli di approfondimento di informa-zioni e formazione. «Il nostro programmaper i prossimi sei mesi è quello di focalizza-re l’attenzione su due tematiche in partico-lare - spiega Gabriella Centomo, coordina-trice del Gruppo di studio del Settore Orafo,nonché coordinatrice del Comitato esposito-ri Fiera di Vicenza -: le classificazioni doga-nali e i regimi preferenziali e, a seguire, ilcontratto di rete. Il tutto avverrà sempresotto forma di workshop, una formula concui, nel primo anno di attività, abbiamo rac-colto grande consenso».

26/06/2010. Shangai Un momento della sfilata “Gold Expressions” presso il padiglioneitaliano dell’Expo di Shangai organizzata da Fiera di Vicenza,World Gold Council e Ango Gold Ashanti

“Tenersi al passo con i cambiamenti socio-economici”

APINDUSTRIA VICENZA

“Nuovi itinerari per le piccole e micro imprese padovane”

UNIONE PROVINCIALE ARTIGIANI DI PADOVA

“È la formazione degli addetti lostrumento per uscire dalla crisi”

GRUPPO DI STUDIO SETTORE ORAFO (CPV)

Page 59: Preziosa n. 3/2010

57

venetoelombardiaspeciale

Da sempre la capitale “economica” delpaese, Milano ospita le sedi di numeroseassociazioni nazionali e internazionali,oltre alle sezioni provinciali e lombarde.

Svolgono, infatti, la loro attività a Milano:

Cisgem, società controllata dalla Camera dicommercio di Milano, in partnership conl’Associazione Orafa Lombarda; è un labora-torio di analisi gemmologica che svolgeanche attività di formazione edinformazione; recente il protocollo d’intesacon la Federdettaglianti, per garantire ainegozianti una tariffa speciale per usufruiredel servizio “Door to door” - servizio navettaper il trasporto dei gioielli da certificare - delCisgem. La presiede Dario Bossi Migliavacca.

Hanno scelto Milano come sede operativaanche molte organizzazioni internazionali:Platinum Guild International, l’organizzazioneinternazionale dedicata alla promozione delplatino che ha il suo quartier generale aLondra. È finanziata dai maggiori produttori edaffinatori di platino. Fondata nel 1975, la PGIha fornito supporto alle vendite e formazioneprofessionale a tutti i livelli della categoriaorafa per quasi 30 anni. Françoise Izaute è laresponsabile della sede operativa italiana.

Assorologi, un’associazione imprenditoriale dicategoria, aderente a Confcommercio, che rap-presenta i produttori e gli importatori di orologie di forniture per orologeria. Svolge azione ditutela ed assistenza a tutti i livelli, internazionalie nazionali e si pone come punto di riferimen-to e di incontro per gli operatori del settoreagendo su diverse direttrici intervenendo, adesempio, in materia di rapporti commerciali,formazione professionale, studio del mercato. Èpresieduta da Mario Peserico.

Ador, l’Associazione dei DesignersOrafi, fon-data a Valenza nel 1984. Nel corso degli annil’Associazione è andata organizzandosi inuna struttura rivolta ad assolvere compiticome tutelare la categoria, valorizzare equalificare la Professione del DesignerOrafo, curare il dialogo con i produttori e laformazione dei propri associati. Al verticedell'associazione, Rodolfo Santero.

I.G.I. - Istituto Gemmologico Italiano, èun’associazione senza fini di lucro fondatanel 1973 a Milano da un piccolo gruppo dioperatori del settore orafo/orologiaio. L’I.G.I.ha lo scopo di promuovere la diffusionedella cultura gemmologica attraverso la for-mazione professionale, l’aggiornamentodegli operatori economici e la preparazionedi gemmologi esperti altamente qualificati.È a capo del Consiglio di AmministrazionePaolo Valentini.

Confindustria Federorafi, fondata nel 1946,rappresenta oltre ottocento aziende indu-striali italiane nel settore orafo che operanosoprattutto nei principali poli produttiviquali Arezzo, Vicenza, Milano, Valenza eNapoli, direttamente o attraverso leAssociazioni territoriali degli Industriali. Ilpresidente è Antonio Zucchi, il direttoreStefano de Pascale.

CIBJO (Confédération internazionale de laBijouterie, Joallerie, Orfèverie, des Diamants,perles et pierres), con sede principale inSvizzera; è una confederazione internazionaleil cui scopo è quello di favorire l’armonizza-zione, promuovere la cooperazione interna-zionale nel settore della gioielleria, e analizza-re le questioni che riguardano il commercio intutto il mondo. Primo fra tutti, preservare edalimentare la fiducia dei consumatori nel set-tore. A presiederlo, Gaetano Cavalieri.

Le associazioni che hannoscelto la città di Milano come centro dei propri affari

Page 60: Preziosa n. 3/2010

CCaannoovvaa332255 ss..rr..ll.. VViiaa XXXXXX AApprriillee,, 2222//443311004444 MMoonntteebbeelllluunnaa ((TTVV))tteell.. ++3399 00442233 662288558822 ffaaxx ++3399 00442233 660099663377iinnffoo@@ccaannoovvaa332255..ccoomm

wwwwww..ccaannoovvaa332255..ccoommadv: artem

isiacomunicazione.com

Page 61: Preziosa n. 3/2010

Qual è la strategia per il Macef 2011?Se c’è una parola che spiega Macef per i prossimi anni questa è:emozione. È l’emozione, infatti, a motivare e sollecitare i consumi dioggi, nell’epoca dell’abbondanza e della crisi. Dietro una marcataemozionalità possiamo veicolare al meglio i temi forti del madein Italy e dell’italian way of life, quella mano intelligente dell’uomoche ordina e suggerisce il valore delle cose anche e soprattutto sulmercato globale. Emozione, naturalmente, non vuol dire disordine:al contrario, stiamo accompagnando il progetto del Macef 2011 coniniziative importanti nei confronti degli ospiti, siano essi espositorioppure visitatori. Pensiamo a pacchetti viaggio-hotel a prezzistracciati, escursioni guidate, serate memorabili. Anche in con-sideraizone che il percorso di avvicinamento all’Expo 2015 è giàincominciato intendiamo riportare Milano al centro dell’attenzione

Quali sono le strategie per le fiere orafe 2011?La formula messa a punto da Fiera di Vicenza vuole portareVicenza ad essere il polo italiano ed europeo per l’oreficeria e la gio-ielleria; il nostro obiettivo è posizionarsi tra le prime tre mostre alivello mondiale. Vicenza rappresenta e resta un unicum chenon ha eguali. Il nostro obiettivo è quello di continuare a conferma-re il riconoscimento sempre più qualificato degli espositori in unacompetizione sempre più globale. Per gli espositori, per gli operato-ri e per i buyer, Vicenza deve essere il palcoscenico d’eccellen-za irrinunciabile in un mercato mondiale sempre più competitivo.

Verso quali mercati orienterà gli inviti destinati ai buyer?Il nostro obiettivo è di concentrare l’attenzione verso mercati qualiUSA, Brasile, Russia, Cina e India. L’impegno di Fiera di Vicenza è

ENRICO PAZZALI AMMINISTRATORE DELEGATO FIERAMILANO SPA

ROBERTO DITRIPRESIDENTE FIERA DI VICENZA

Milano e Vicenza: due realtà a confronto

venetoelombardiaspeciale

“Intervista doppia” ai vertici di Fiera Milano e Fiera Vicenza

5959

Page 62: Preziosa n. 3/2010

60

della business community. E Macef, che è e che è sempre statouna grande mostra d’affari, sarà uno dei pilastri di questa rinnova-ta attenzione al mondo fieristico, sulla quale Milano gioca un parti-ta importante nei prossimi anni.

Verso quali mercati orienterà gli inviti destinati ai buyer?Alcuni mercati sono obbligati, perché sono quelli delle grandi diret-trici mondiali del consumo: pensiamo agli Usa, alla Germania e aglialtri Paesi forti europei; pensiamo al Giappone, che ancora guardacon amicizia e con grande interesse a tutto quanto di bello e di utilevede la luce nella patria del moderno design. Altri Paesi sono… ine-vitabili, perché rappresentano il moderno orientamento interna-zionale dei nuovi consumi: dagli Emirati alla Russia, alla stessaCina, ai nuovi mercati dell’estremo oriente, del Sudamerica. E’ intutti questi posti che stiamo effettuando azioni molto mirate di pro-filazione dei buyer: non solo vogliamo visitatori che provengano datutti questi Paesi, soprattutto li vogliamo competenti, con poteredecisionale e ben disposti a intavolare trattative serie e duraturecon il sistema-Italia e la sua componente imprenditoriale.

Qual è la ricetta per vincere la sfida e sperare in un anno conmargini positivi?Lavorare sodo, con ottimismo e con intelligenza. Ridurre gli spre-chi, innovare con giudizio, costruire mostre davvero diverse, chesiano i benchmark per i mercati di riferimento. Nel 2009, di frontea un calo della produzione del 18%, le fiere italiane hannoperso “solo” il 9%. Vuol dire due cose, una considerazione e unobiettivo: la considerazione è che l’impresa continua a investire nel-l’attività fieristica perché la ritiene economicamente conveniente eutile; l’obiettivo è che il calo si fermi e che il mondo fieristico sia unodegli elementi chiave del rilancio della produzione e dei consumi.Se guardiamo a Macef vediamo che tutto questo è possibile, congrandi nomi e grandi marchi che stanno “rientrando”, e con unsostanzioso incremento degli spazi venduti rispetto allo scorsoanno. Sì, penso davvero che il peggio sia passato.

Un consiglio da dare al presidente di Fiera di Vicenza RobertoDitri.L’esperienza mi ha sempre suggerito di non dare consigli nonrichiesti. Anche per serietà e per umiltà, perché ciascuno deveseguire con le proprie forze e le proprie risorse gli obiettivi che havoluto e saputo darsi. Posso però fare una osservazione, la piùoggettiva possibile: siamo già entrati nell’epoca in cui per cia-scun settore sopravvivrà una sola fiera internazionale, grandee rappresentativa del mercato. È una delle conseguenze dellaglobalizzazione. (CDM)

di portare a VICENZAORO nelle sue diverse declinazioni operatorie buyer di livello, che possano rappresentare nel loro insieme ilvariegato mondo dei canali di distribuzione e vendita sempre a livel-li di eccellenza: dai grandi network commerciali internazionali, finoai buyer che operano in outsourcing per clienti diversi, per arrivareai retailer più prestigiosi. Quest’ anno abbiamo avuto la confermache questo è certamente un investimento che ci lascia intrave-dere nuove possibilità di crescita. Basti pensare che in occasio-ne di VICENZAORO About J sono arrivati in Fiera compratori chenon erano mai stati a Vicenza durante le mostre orafe. Un buonrisultato soprattutto in questo delicato momento di transizione eco-nomica.

Qual è la ricetta per vincere la sfida e sperare in un anno conmargini positivi? Fiera di Vicenza ha impostato la sua strategia su quattro punti fon-damentali: internazionalità, focalizzazione nel core business orafo,diversificazione dell’offerta espositiva e promozione di tutte quellerealtà che stanno investendo nella valorizzazione del brand.Aiutiamo i nostri espositori stimolando la loro creatività, la loroinnovazione e soprattutto promuoviamo l’internazionalizzazione.Per crescere è importante dare notorietà al brand, e le aziendedevono attrezzarsi in quest’ottica, concentrandosi sulle opportunitàdel mercato e sulle strategie di marca.Il ritorno al nome storico, VICENZAORO è stata una scelta dovuta,perché è un marchio noto a livello internazionale e questo ci faconoscere in tutto il mondo.

Un consiglio da dare all’altro intervistato.Non mi permetto di dare consigli, ma mi farebbe molto piacereincontrarlo.

60

Fie

ra M

ilano

© R

asse

gna

SpA

Fiera V

icenza © LaP

resse

venetoelombardiaspeciale

Page 63: Preziosa n. 3/2010

61

ieramilano, quest’anno la sesta edizione di “The best of Bijoux” diventa ancora più “Preziosa”. È organizzato in collaborazio-ne con la nostra rivista, infatti, il concorso programmato nell’ambito del Macef, durante la rassegna che si svolge dal 9 al 12settembre.

La premiazione si svolgerà sabato 11 alle ore 12: a ricevere l’originalissimo oggetto simbolico, fattorealizzare da Preziosa per l’occasione, le aziende selezionate da una commissione composta da unesperto selezionato dalla direzione della rivista e due giudici indicati da fieramilano. I partecipanti al concorso - tra i quali dovrà ricadere la scelta dei giurati - saranno riconoscibili gra-zie ad un cartello-vetrina affisso nello stand.

La fiera quest’anno si presenta al pubblico con nuovo concept e soprattutto una nuova collocazio-ne temporale: giovedì-domenica, più funzionale per i visitatori.

Sono tre, nell'ambito del Macef, i padiglioni destinati a bijoux, moda, oro, accessori e gioiello (11, 13 e 15). L’Area Gioiello diMacef è ormai un appuntamento consolidato e testimonia l’attenzione di fieramilano per il ruolo centrale che la persona rico-pre nella casa. L’edizione Autunno 2010 metterà in mostra alta bigiotteria, nuove collezioni, pietre, argento, con un solo requi-sito indispensabile: la creatività.

Quattro le categorie del concorso“The best of Bijoux”:

- Miglior uso dei materiali; - Miglior collezione;- Miglior design innovativo; - Migliore presenza in fiera.

The best of BijouxMacef 2010, torna a settembreFieramilano

In collaborazione con Preziosa Fashion Jewelry Style la sesta edizione del premio

venetoelombardiaspeciale

F

Page 64: Preziosa n. 3/2010

Triennale di Milano è la sededi molte esposizioni didesign ed arte moderna eraccoglie una collezione diopere di design oltre ad una

mediateca completa di design,arte e architettura. È ospitata nelPalazzo dell’Arte, realizzato nel1933 da Giovanni Muzio nel centrodella città, a cui si è aggiunta nel2006 una sede nel vivace quartiereBovisa ad un passo dalla facoltà didesign del Politecnico. Nata perstimolare l’interazione tra indu-stria, mondo produttivo e artiapplicate, mantiene tale vocazio-ne ed è oggi un luogo d’incontrodel design, delle arti e di ogniaspetto della creatività. I temi trattati sono i più vari,

così come è vario il campo d’inte-resse del design e dell’arte. Nonc’è da stupirsi dunque che i gio-

ielli abbiano spazio all’internodelle sale del museo, a partiredalla mostra sull’antica oreficeriaitaliana curata nel 1936 da FrancoAlbini. Nella IX Triennale, curata daArnaldo e Giò Pomodoro nel 1957,si è assistito al primo vigoroso ten-tativo di adeguamento al modernodella tradizione orafa artigianale,contaminando la sapienza secola-re dei maestri orafi con quella diartisti come Dova, Sottsass, Baj.

Tra novembre 2004 e febbraio2005, una collettiva curata da AlbaCappellieri, professore di designdel gioiello al Politecnico di Milano,e Marco Romanelli, architetto e cri-tico, nell’ambito di un ciclo dimostre volto a tracciare nuovi pos-sibili percorsi di lettura nella storiadel design italiano ha posto l’ac-cento sulla specificità del gioiellodi design rispetto al vasto

LA TRIENNALE DI MILANO

62

mondo della gioielleria. “Il designdella gioia. Il gioiello fra ornamentoe progettualità”, ha messo inmostra il singolare percorso checompiono designer o architettiquando si confrontano con il gioiel-lo attraverso la selezione di operefrutto del lavoro di creativi abituatial più ampio alveo della progetta-zione architettonica e del design,da Afra e Tobia Scarpa a RonArad, Bruno Munari, EttoreSottsass, Patricia Urquiola.Nell’autunno del 2008 il prota-gonista è stato il platino. Nellamostra “Eternal Platinum”, curata daAlba Cappellieri, il simbolismo dellafede nuziale in platino è diventatooccasione di riflessione progettualeda parte di 23 maestri del design,della moda e del gioiello, professio-nisti afferenti a diverse anime delprogetto. Il platino ha rappresenta-

di Lucia Venino

venetoelombardiaspeciale

La

Page 65: Preziosa n. 3/2010

LA TRIENNALE DI MILANO

63

novazione di tecniche e materiali,l’industrializzazione. AlessandroMendini, curatore della terza inter-pretazione, “Quali cose siamo”, hamesso in mostra gioielli: daReggisecolo disegnato da FrancoZeffirelli nel 1963 per Maria Callasnell’Aida alla Scala, a Continuità dipensiero di Olga Finzi, dai gioiellicreati da Massimiliano e DorianaFuksass all’Italia di cartoccio diLuciano Fabro.

Che si parli di architetti alle presecon progetti microscopici o del-l’anello che suggella il patto d’amo-re di due sposi, di gioielli in mate-riali poveri o futuristici, la Triennaleindaga significati e valori portan-do il gioiello nelle stanze dellacultura senza però tramutarlo inpezzo artistico e strizzando il suoocchio curioso alle molteplici sfac-cettature del gioiello.

to il trait d’union tra le diverseanime ed ha avvicinato profes-sionisti tra loro molto lontani perlinguaggi e ambiti di riferimento, daAntonio Citterio a SalvatoreFerragamo, a Giorgio Vigna.

Lo scorso autunno ha visto ilTriennale DesignCafè fiorire di gio-ielli di carta, in una colorata inva-sione di eteree sculture da indos-sare e sperimentazioni ai limiti delmateriale, mentre l’estate 2010 siaprirà con le magiche cromie deigioielli in titanio.I gioielli partecipano anche alle

interpretazioni temporanee delTriennale Design Museum inau-gurato nel 2007. La prima esposi-zione, “The New Italian Design”, haraccontato le diverse anime delgiovane design italiano con unfocus sulla tradizione e innovazio-ne della cultura orafa in Italia, l’in-

venetoelombardiaspeciale

Page 66: Preziosa n. 3/2010

CapriCarmine Ruocco Gioielli

di Federica Longobardi

Luisa della Salda: dicono di lei

oltre 20 anni le creazioni di Luisa della Salda riflettono llaa vvoolloonnttàà ddii rriittaagglliiaarree ssoolluu--

zziioonnii eesstteettiiccaammeennttee aaccccaattttiivvaannttii, e dal cuore di Cantù, il suo headquarter, è riusci-

ta ad approdare nelle vetrine delle gioiellerie più prestigiose di tutto il mondo.

Perché è accompagnata da un successo che la incoraggia a proseguire in questi

suoi giochi estetici, e lo fa addizionando ddeelliiccaattii ssllaannccii ddii ssttrraavvaaggaannzzaa aa bbrriicciioollee ddii

rroommaannttiicciissmmoo,, ssffuummaattuurree ddii iimmppaallppaabbiillii ccoolloorrii aadd iimmppeennnnaattee ddii aalllleeggrriiaa riuscendo a

scolpire uno stile nel quale moltissime donne amano identificarsi.

Belle, originali, delicate, sofisticate, particolari...gli attributi sarebbero davvero tanti

per descrivere le sue collezioni ma, in realtà, ciò che ha realmente conta è solo la stima

che quotidianamente le dimostrano.

con alcuni tra i numerosi clienti del rinomato brand

Bracciale tre fili perle e ametisteOrecchini ametista e perle

“È così difficile trovare unaditta affidabile ma Luisa dellaSalda esce dal coro. Per me chelavoro a Capri, poi, rispondere allacontinua richiesta di individualitàche una clientela sofisticata siaspetta di trovare è fondamentale.

Carmine Ruocco

a tu per tu

Da

Page 67: Preziosa n. 3/2010

65

venetoelombardiaspeciale

Luisa Della Salda: What they say about her.Talking with a lot of customers about her brand.

In more of twenty years, the jewellery creations ofLuisa Della Salda reached the most prestigiousjewellery stores in the world. Her headquarter is inCantù (Italy). Her jewels are a mixture of colour,romanticism and eccentricity. Her collections are veryoriginal and stylish, cherished by a lot of women.

Luisa Della Salda gets the better because she isreliable (Carmine Ruocco Gioielli)

Her jewels are very glamorous…that’s the truth…(Francesca Romana Mossa)

Her jewels are different from each others. You canalways choose something new (Aurelia Markus)

Her products satisfy clients of different age(Roberta Rossano)

She has always offered customer care after andbefore selling (Chiara Barbieri)

She is able to combine in her job fantasy, harmo-ny and grace. (Roberto Ferrari)

BariMossa Gioiellieri

I gioielli della Salda sono digrande indossabilità e per i colori hauna vera inclinazione, riesce adaccostarli con grande talento. Sonofantasiosi ma non impegnativi. Beh,non c’è che dire, sono gioiellidavvero glamour.

Francesca Romana Mossa

“ Porto CervoMore&Chic

Quello che cercavo in un gio-iello era diversità e creatività. Luisadella Salda ha risposto alle mie esi-genze con composizioni che defini-rei solari. Sono sempre diversi,nei colori, nelle forme... ognivolta c’è da scegliere qualcosa dinuovo.

Aurelia Markus

AvellinoGioielleria Rossano

della Salda crea un prodot-to in grado di soddisfare tutte lefasce d’età della mia clientela.Combina il pregio delle pietre e labellezza dei colori divinamenteperché è gran maestra in que-sto genere di lavorazione.

Roberta Rossano

ParmaBarbieri Gioielli

Oltre a soddisfare gli acqui-renti appaga anche noi gioiellieriperché non ha mai negato quel-l’assistenza pre e post-venditanecessaria a fidelizzare il cliente,e per noi sacrosanta. È davvero pia-cevole lavorare con lei, non ti delu-de mai.

Chiara Barbieri

Collana cinque fili perle bianchee ametist

e

CemonaFerrari Shopping

Che posso dire… quandoper la prima volta ho visto unacollezione di Luisa della Saldasono stato colto da una forteemozione perché ho intuito subitola sua rara capacità di abbinare ilbuon gusto alla fantasia, conarmonia e grazia.

Roberto Ferrari

LLuuiissaa ddeellllaa SSaallddaa ssrrll 22063 Cantù (CO), Italy Viale Madonna, 1ph. +39 031 713878fax +39 031 713493email [email protected] www.luisadellasalda.com

Page 68: Preziosa n. 3/2010

66

Collana in oro giallo 18 kt 5 fili con diamanti

Page 69: Preziosa n. 3/2010

67

mondo del lusso risponde al nome di Marco Bicego che, da circamezzo secolo, regala creazioni di eccellenza. I suoi gioielli stannonelle vetrine come capolavori in un museo, stanno sulle donne come alisugli angeli. Belli, seducenti, da sogno eppure tanto contemporanei.Una lavorazione di abilità artigianale affiancata dalla purezza delleperle, dei diamanti, dell’oro, delle gemme rare. Una preziosità che sidesidera fare propria nel quotidiano perché le cose belle vanno godutesempre.Brand da red carpet grazie all’intuito del giovane imprenditore MarcoBicego che della tradizione orafa ha fatto la base del suo design tantoesclusivo.Un marchio forte sempreun passo avanti confermatodai suoi 270 punti vendita inItalia e 200 in Europa, sho-wroom, uffici partner, mono-marca, punti vendita e bouti-que prestigiosi sparsi in tuttoil mondo. (redazione)

Classe, tradizione ed esclusività alla base del suo indiscusso successo

BICEGO

Bicego: a Great Turnover. Style, Tradition andExclusivity are the main characteristics of thisbrand.

Since fifty years, Marco Bicego offers to jewelleryluxury and creativity. His jewels are real seductive“masterpieces”, made by gold, diamonds andpearls. A successful brand, which has 270 storesin Italy and 200 stores in Europe, with many otherstores all over the world. Bicego’s jewels are likecontemporary works of art.

un fatturato da record

Il

Page 70: Preziosa n. 3/2010

68

un Ghiacciolo 37° gradi all’ombra, un solo desiderio:

venetoelombardiaspeciale

Page 71: Preziosa n. 3/2010

69

un Ghiacciolo aldo, afa e neppure un pò di ombra. Fuori

il sole picchia con i suoi 37° gradi e il

desiderio di tutti è solo uno: qualcosa di

freddo, anzi, di gelido. E cosa c’è di

meglio di un gelato, un cono, magari.

Buono, sì, ma forse non proprio da brivi-

do. EE ssee, invece, sscceegglliieessssiimmoo uunn gghhiiaacc--

cciioolloo?? Quello sì che sa proiettarti tra tem-

perature sotto zero, polari. Perché

èè lluuii iill vveerroo pprroottaaggoonniissttaa ddeellll’’eessttaattee..

In America lo chiamano popsicle,

gli inglesi ice lolly, nella lontana

Australia si pronuncia Ice block.

Qui da noi bbaassttaa ddiirree sseemmpplliiccee--

mmeennttee GGhhiiaacccciioolloo,, ee ttii sseerrvvoonnoo qquuaall--

ccoossaa ddii ssppeecciiaallee,, uunn ggiiooiieelllloo,, pprroopprriioo

ccoommee qquueelllloo llaanncciiaattoo ddaallllaa

AAmmbbrroossiinnii MMiillaannoo cchhee ccoonn ttaannttaa

iirroonniiaa hhaa ssaappuuttoo ttrraadduurrlloo iinn uunn

ooggggeettttoo ssppeettttaaccoollaarree ee pprreezziioossoo..

Aromatizzati pendenti, charms,

orecchini e persino gemelli

per uunnaa nnuuoovvaa ddoollcciissssiimmaa

ccoolllleezziioonnee ddoovvee aadd ooggnnii

pavè di pietre preziose per tanti gusti diversi

C

Page 72: Preziosa n. 3/2010

70

ggeemmmmaa ccoorrrriissppoonnddee uunn gguussttoo: un pavé di zaffiri rosa per la fragola,

di tsavorite per la menta, di diamanti gialli per il limone e di brown per

la crema, e perfino di splendidi zaffiri azzurri per un improbabile

gusto puffo. TTaannttee,, ttaannttiissssiimmee ggoolloossiittàà ppeerr qquueessttee ddiivveerrtteennttii eedd

oorriiggiinnaallii ddeelliizziiee cchhee aall lleeggnnoo ddeell bbaassttoonncciinnoo pprreeddiilliiggoonnoo ll’’oorroo

ggiiaalllloo oo bbiiaannccoo..

Un gioiello per l’estate, allora?

Affatto, i veri intenditori il gelato lo gusta-

no sempre, ancora di più in

inverno. DDuunnqquuee GGhhiiaacccciioollii,,

ttaannttii ee sseemmpprree, al mare, in

montagna, in piscina o in

campagna, ppeerrcchhéé uunn vveerroo

ggiiooiieelllloo èè pprreezziioossoo sseemmpprree.

(FL)

AAmmbbrroossiinnii MMiillaannoo 20123 Milano (MI), Italy Via Terragio, 15ph. +39 02 89096555fax +39 02 72081676email [email protected] www.ambrosinimilano.com

Tante, tantissime golosità

per queste diverte

nti ed originali del

izie

che al legno del ba

stoncino prediligo

no l’oro giallo o bi

anco.

37 degrees in the shade and… just one wish: an ice lolly

What is better than an ice lolly when it’s hot?... it is verygood…It is precious… it’s a jewel!... The ice lolly is the specialjewel brought out by Ambrosini Jewels in Milan.Coloured earrings, charms and pendants, ice lollyshaped, made with diamonds, sapphires and gold.It is the most fascinating jewel for the summer,and for the other seasons… Ice lolly, always tastyand precious…

Page 73: Preziosa n. 3/2010

71

Quelli di Canova 325 si traducono nella creazione di gioielli in tutta la loro magnificae preziosa realtà

I SOGNISONDESIDERI

persone che lavorano die-tro al marchio Canova 325hanno un pallino: lavorare

per sognare. È grazie a tantolavoro che oggi la fabbrica disogni non è una entità astrattama ha un indirizzo, quello diCanova325. Qui esperti desi-gner e maestri artigiani vinconola loro sfida quotidiana con l’or-dinario realizzando gioielli chenella loro realtà di oggetti pre-sentano i contorni dei sogni:belli e preziosi. Il segreto dellamagia della Maison è la sceltaaccurata delle pietre preziose esemipreziose che non puntanosolo sulla qualità delle gemmema anche sull’unicità del taglioe del colore. Lo scopo primariodella CANOVA 325 SRL è pro-prio quello di ricercare conpazienza e determinazione imateriali più belli e di affidarli amani esperte per dar vita a crea-zioni preziose e fantastiche, cer-cando di soddisfare i desideri diogni genere della sua affezionataclientela che riconosce in essaoltre all’eleganza anche la qualitàdegli articoli. Queste opere d’ar-te, inoltre, vengono consegnatecon una specifica certificazionecosì da garantire i diritti di ogniacquirente ed evitare inganni edimitazioni. La creatività, l’arte, labellezza e la professionalità nellascelta e nella realizzazione deigioielli rende questa azienda spe-ciale e soprattutto esclusiva nelsuo settore. (CG)

venetoelombardiaspeciale

Canova 32531044 Montebelluna (TV)

Via XXX aprile, 22/4ph. +39 0423 628582fax +39 0423 609637

email [email protected] www.canova325.com

Le

Page 74: Preziosa n. 3/2010

72

venetoelombardiaspeciale

DDrreeaammss lliikkee DDeessiirreess.. CCaannoovvaa 332255…… DDrreeaammss aarree RReeaalliittyy ooff jjeewweellss

CCaannoovvaa 332255:: WWoorrkkiinngg ffoorr ddrreeaammiinngg.. AA lloott ooff ccrraaffttssmmeenn aanndd ddeessiiggnneerrsswwoorrkk eevveerryy ddaayy ttoo pprroodduuccee ffiinnee aanndd pprreecciioouuss jjeewweellss,, wwiitthh ppaarrttiiccuullaarrccuuttss aanndd ccoolloouurrss.. TThhee mmaaiinn aaiimm ooff tthhee bbrraanndd CCAANNOOVVAA 332255 SSRRLL iiss ttoocchhoooossee ffiinnee mmaatteerriiaallss,, ggiivviinngg tthheemm ttoo aabbllee wwoorrkkeerrss aanndd ddeessiiggnneerrss ttoommaakkee ppaarrttiiccuullaarr jjeewweellss,, aanndd ssaattiissffyy ccuussttoommeerrss.. AAllll tthhee jjeewweellss hhaavvee aa ssppee--cciiaall cceerrttiiffiiccaattiioonn ttoo mmaakkee ppuurrcchhaassee ssuurree.. EExxppeerrttiissee aanndd CCrreeaattiivviittyy mmaakkeetthhiiss ccoommppaannyy vveerryy ssppeecciiaall iinn jjeewweelllleerryy’’ss ddoommaaiinn..

Page 75: Preziosa n. 3/2010

Info: numero verde 800 821 029

advartem

isiacomunicazione.com

ph. luciano d’inverno

VITAMINCOLLECTION

Page 76: Preziosa n. 3/2010

74Sharra Paganoassai più che un bijoux

Page 77: Preziosa n. 3/2010

infatti, esclusivo della SShhaarrrraa PPaaggaannoo uunn ccoossìì eecclleettttiiccoo aasssseemmbbllaammeennttoo ddii mmaatteerriiee, che

trova eccitamento nella forte vocazione creativa del suo fondatore Lino Raggio e di

Gianfranco Signori - architetto e insegnante d’arte -, da poter affermare che la loro

costante ricerca di nuova bellezza ha reso più affascinanti le donne degli ultimi quaran-

t’anni.

Nel loro atelier si inventano ccoossee nnuuoovvee ddii iibbrriiddaa bbeelllleezzzzaa; si raccoglie la perfezione

di uunn ttaalleennttoo cchhee sslliittttaa ddaall vveerroo aall ffaallssoo sseennzzaa ddiissttiinnzziioonnee ddii qquuaalliittàà; si fa bello e pre-

zioso anche il più comune elemento animandolo con accenti di passione. Così che

persino un’arachide può fare la differenza.

Topazi e plastica, oro e ottone, perle e vetro, tanti legittimi protagonisti per uunn ssoolloo

oorriiggiinnaallee mmoonnddoo ccoonntteessoo ddaa mmooddeellllee,, ssttaarr ee ccoolllleezziioonniissttii, un pubblico che applaude

alle creazioni Sharra Pagano per il suo tratto di progettazione orientata al moderno e

per quell’iperrealismo che sa riscoprire rarità vittoriane ed edoardiane, per uno sguar-

do all’antico di assoluta credibilità.

75

assai più che un bijoux

Già ai primissimi inizi degli anniSettanta qualcuno definì i lorogioielli innovativi. E da allora gliapprezzamenti non si contano più.

venetoelombardiaspeciale

È

Page 78: Preziosa n. 3/2010

76

Alla Maison la scorsa fiera di Vicenzaoro Charm ha dedica-

to la mostra “40 +1 Sharra Pagano 1969 - 2010. La storia, le

collezioni, il futuro”.

IIll vveerrnniissssaaggee ddeell 2222 mmaaggggiioo ha attirato numerosissimi visi-

tatori annunciandosi da subito uunn eevveennttoo eemmoottiivvaammeennttee ccooiinn--

vvoollggeennttee ggiiaacccchhéé LLiinnoo RRaaggggiioo ee GGiiaannffrraannccoo SSiiggnnoorrii ddii ssttoorriiaa

nnee hhaannnnoo ddaavvvveerroo ttaannttaa ddaa rraaccccoonnttaarree,, ee ggooddiibbiilliissssiimmaa aattttrraa--

vveerrssoo ll’’eecccceennttrriicciittàà ddeellllee lloorroo ccrreeaazziioonnii che hanno impreziosi-

to costumi di scena, tra i molti quelli della soprano Renata

Tebaldi, o brillato nelle sfilate dei grandi stilisti ed amici di

sempre: Giorgio Armani, Walter Albini, Dior, Valentino,

Versace e Moschino.

Quarant’anni di feconda attività che si palesano attraverso

oggetti sempre attuali e sempre di elevato pregio qualitativo,

dove in un rassemblement di diverse nature affiorano effetti

ottici di indubbia cultura ed un animo infiammato dalla pas-

sione e dalla sensibilità.Ma anche contrad-

dizioni che rendono senza eguali questo

loro heritage di tutto vanto che sa esprime-

re l’esprit du temps.

(redazione)

Quarant’anni di feconda attività che sipalesano attraverso oggetti sempre attualie sempre di elevato pregio qualitativo,dove in un rassemblement di diversenature affiorano effetti ottici di indubbiacultura ed un animo infiammato dallapassione e dalla sensibilità.

Vicenzaoro Charm la mostra “40 +1 Sharra Pagano1969 - 2010. La storia, le collezioni, il futuro”

Sharra Pagano. More than a bijouxSharra Pagano is a brand created in 1969 by LinoRaggio and the architect Gianfranco Signori. Theirjewels are very famous all over the world. Designers likeValentino, Giorgio Armani, Christian Dior, Versace,Moschino, and many others, still choose Sharra Paganojewels for their clothes collections. The jewels Fair“Vicenzaoro Charm” dedicated to this brand an exhibi-tion called “40+1 Sharra Pagano 1969-2010. TheStory. The Collections. The Future… More than fourtyyears of work, to create modern jewels, made with pla-stic, gold, brass, glass, pearls and other original materials,between Past and Present…

Page 79: Preziosa n. 3/2010

77

SShhaarrrraa PPaaggaannoo BBiijjoouuxx20123 Milano (MI), Italy

Via Felice Casati, 17ph. +39 02 29514173fax +39 02 29406392

email [email protected] www.sharrapagano.it

Page 80: Preziosa n. 3/2010
Page 81: Preziosa n. 3/2010

rogettare ambienti è una magia del-l’ingegno e gli specialisti di questaalchimia sono a Mantova: lavorano inTEM srl, specializzata in arredi sumisura per negozio, nata nel 1985come azienda a conduzione familiare,ma oggi allargata alle competenze diarchitetti, designer e progettisti. Sonoquindici in tutto le persone che si

prendono cura degli spazi dove ilcliente va accolto, coccolato e accon-tentato. Nulla è lasciato al caso esoprattutto, se lo si vuole, si puòessere seguiti dalla A alla Z: TEM,infatti, è specializzata sì in proget-tazione, ma anche in produzione emontaggio. E gli showroom sparsi nelmondo - a Mosca, a Londra, a

79

TEM s.r.l.Via Parigi, 2

46047 Porto Mantovano (MN)tel. +39 0376 392850fax +39 0376 392851

email [email protected] www.temfurniture.it

TEM: architetti, designer e progettisti per uno spazio su misura

P

progettare ambienti è una magia dell’ingegno e gli specialisti di questa alchimia sono a Mantova

Murphy&Nye - Dusseldorf

Page 82: Preziosa n. 3/2010

Singapore, New York - che portano la sua firma sono come il clienteli ha voluti, con un unico comun denominatore: lo stile: gli architettivisitano lo spazio da ripensare e poi predispongono un preven-tivo, completamente gratuito. Arredi d’interno, materiali che vanno dall’acciaio al legno, cristalli,tessuti, infissi, luci, pavimenti, complementi d’arredo e accessori:TEM è pronta ad offrire un negozio “chiavi in mano”. Moderno, clas-sico, estremamente contemporaneo, con vetrine interne sospese ofronte strada: tutto quello che si desidera.Ma può anche accadere che si abbiano le idee chiare o che si abbiagià un architetto e allora TEM non interviene sul progetto, se noncon preziosi consigli, ed è pronta a realizzare ciò che il cliente hagià in mente. Nell’azienda, con sede a Mantova, è presente unasala campionario dove è possibile osservare le possibilità diallestimento, provare gli accostamenti, toccare con mano i materialie scegliere. E ritrovarsi, dopo poco, in un ambiente tutto da vivere.

80

Moderno, classico, estremamente contemporaneo,

ad ognuno il suo stile

1

2

3 4

1. Vilebrequin - Milano Marittima2. Etiqueta negra - Milano3. Gant - Forte dei Marmi

4. Byblos - Riga

Page 83: Preziosa n. 3/2010

81

la collana sarà esposta dal 10 settembre al 31 ottobre

alla mostra "Gioiellodentro WHITE" Museo Civico - Bassano del Grappa (VI)

Un progetto è tanto ambizio-so quanto più determinati e appassionati

sono coloro che ci lavorano. E’ sicuramente que-sto il caso del gioiello modulare, una creazione unica nel

suo genere frutto della partecipazione di un gruppo di 24 arti-sti che figurano sotto il nome di “Artigiani Orafi”, capitanati dal

fondatore e orafo lucchese Stefano Pedonesi. Un gruppo di artistipescati nella Rete di Facebook che hanno partecipato al bando di selezio-

ne finalizzato ad arruolare un gruppo di lavoro “a distanza” in grado di dareil proprio contributo alla realizzazione della collana modulare. Si tratta di un

gioiello composto da più moduli che si possono unire, staccare, spostare a pia-cimento su una base di appoggio e che legati insieme come tante maglie forma-no appunto una collana perfettamente indossabile. Questo il tema del progetto.Svolgimento: ciascun candidato ha ricevuto un modulo in argento da personalizza-re a suo piacimento, con l’unico limite di non variarne la forma perimetrale e l’attac-co per la base. Ogni artista ha quindi “creato” a mano libera, incidendo, traforando,saldando con altri materiali e giocando con le superfici. E soprattutto senza cono-scere ed essere minimamente influenzato dal lavoro degli altri. Ciascun tasselloproveniente dalle 12 regioni d’Italia è stato poi spedito per essere assemblatoagli altri e preparato per l’ultima fase del progetto: l’esposizione della collana.Sono tante le tappe su e giù per lo stivale dove è possibile visitare il gioiello

unico; sul sito www.gioiellomodulare.com c’è il calendario aggiornato coni nomi delle gallerie d’arte che ospitano l’opera nonché il work in pro-

gress legato a questa iniziativa. Un progetto nobile fin dal principiodella lavorazione e nel suo fine ultimo: al termine del percorso

espositivo la collana verrà destinata ad una vendita dibeneficenza e il ricavato sarà devoluto ad una giu-

sta causa che sarà poi riportata sul sito.

La formula perfetta per la collana made in Italy24 artisti : 12 regioni x 1 progetto = un gioiello modulare

di Cristiana Giordano

Page 84: Preziosa n. 3/2010

GRAZIANO BARZETTI, MarcheOpera: “No drink No dreams”. Una piccola fon-tana di paesi di montagna. Se chiusa non sipotrà più sognare. La base in argento fuso inosso di seppia è una tecnica usata nelleMarche dai primi del ‘900. Ottone (vasca), ferro(tubo acqua), lapislazzuli (acqua).Artista: Fondatore della prima associazioneorafa nelle Marche AUREA MARCA. Il suoFARE è frutto della scuola dello scultore E.Mannucci. È sua intenzione proseguire comeorafo/artista nella cultura della ricerca orafadella “scuola marchigiana”.

GIAN LUCA STAFFOLANI, MarcheOpera: “Filo di Arianna”. Realizzare un fram-mento di oggetto senza sapere cosa lo avrebbecircondato ha un sapore alchemico. Nessunosapeva ciò che avrebbe fatto l’altro. Argento.L’artista: Quello di Gianluca è il tentativo di farsentire la “presenza”. Un pezzo di ferro arruggi-nito, un fiore di plastica… ogni oggetto ha unavita propria, bisogna soltanto rendere visibileciò che lo caratterizza. Il suo lavoro evidenzia lapresenza o l’apparente assenza di Dio.

ISABELLA ZINI, ToscanaOpera: “Muta”. Rocce che mutano in pesci opesci che mutano in rocce? La natura che mutaaspetto, forma, sostanza, come risposta allacontaminazione degli elementi. ArgentoL’artista: Isabella vive e lavora a Lucca.Concluso il Liceo Artistico a Lucca, si è diplo-mata alla scuola di oreficeria "Margaritone" diArezzo, specializzandosi ulteriormente aFirenze in incassatura di pietre. Nel 1992 haaperto il suo atelier a Lucca.

SABRINA BOTTURA, VenetoOpera: “CONfluire”. COM FLÙERE, dal latino, èlo scorrere insieme per realizzare una “cosa”non finalizzata a se stessa ma che contenga ilDNA dell’ETICO e del SOCIALE. La sua operamostra un percorso da dentro a fuori. Argento,rame, alluminio, feltro. Artista: Rame, argento o oro, lucidato e non, conelementi "allo stato naturale", prevalentementefeltro (tessuto non tessuto) e pietre semi prezioselevigate o grezze. I suoi oggetti esprimono statid'animo negli accostamenti di colore e texture.

MADDALENA GERMANO, PugliaOpera: “Picture”. Questo modulo è una piccolatela dove poter dar vita alle proprie idee.L’utilizzo del niello riproduce l’effetto matita. Lafoglia d’oro dà un valore aggiunto alla “bozza”,la parte del lavoro meno presa in considerazio-ne ma da cui nascono tutte le creazioni.Argento, niello, foglia d’oro. L’artista: Nei suoi pezzi, sperimenta forme emateriali, utilizzando pietre, plexiglass, niello,cesello e texture. Il gioiello è un gioco e lavoracon forme grandi, ma indossabili e comode.

MAURIZIO STAGNI, Friuli Venezia GiuliaOpera: “Realtà e percezione”. Nel microcosmodel modulo si può giocare con le parti, l’ombradiventa il soggetto e la realtà del fiore muta finoa scomparire. Il fiore cambia se si utilizza comeelemento della collana o da solo. Argento, oro.L’artista: Una vita all'insegna della presa didistanza dal modo tradizionale di fare l'orafo.Grafica e pittura sono i campi prediletti di speri-mentazione. L'importante è sapere cosa si vuolcostruire e perché.

ALBERTO GALLINGANI, ToscanaOpera: “Babae”. Esprime il concetto di libertà.Costruire un gioiello in balia della propria creati-vità è un’esperienza incredibile. Dimenticare ilsapere tecnico, usare un martello e un paio diforbici. Senza saldature. Carta. Tutto qui.Argento, oro, cartapesta.L’artista: Alberto è pittore e scultore. Si occupadi gioielleria sperimentale dagli anni della suaformazione. Insegna progettazione nell'ambitodella gioielleria.

FABIO CORSINI, ToscanaOpera: “Collega…ti all’unità di crisi?”. Nellaricerca di un’immagine di unità è stato ritenutoopportuno imprimere a parole il valore di questosentimento che vuole associare lavoro e pas-sioni attraverso un oggetto costruito da variideatori, nella convinzione che la cooperazionedona un valore aggiunto. Ottone, ebano eargento. L’artista: Fabio crea senza che il tempo sollecitisul manufatto, seguendo un ritmo che procedeverso il suo intento. Ama concentrarsi sullaimperfezione delle forme.

ADELE SGRO', CalabriaOpera: “Un sorriso dolce piccante”. Ovvero ilcalore umano, i sapori, la bellezza dellaCalabria attraverso le sue risorse: il cedro e ilpeperoncino. Gli occhi, i fiori di cedro, sonosmaltati e incastonati con la pietra del peridoto.Argento, peridoto, smalto. L’artista: Da sempre baciata da un estro artisticonella scultura e nella pittura punta, però, la suaattenzione alla realizzazione di gioielli. Lavora inproprio creando linee ispirate alla natura.

ROBERTO GRIMANI, LombardiaOpera: “Acqua”. L'oggetto si sviluppa intorno aiconcetti di rotazione e movimento, richiamandoun'idea legata all'acqua e alla vita. Energia inte-riore che si ricicla sfociando in un crescendo diforza e bellezza. Argento, lastra di bronzoL’artista: “Orafo per passione”, vive e lavora aMilano. Alla fine degli anni ‘70 affina le suecapacità “a bottega” dal grande maestro FedeleCaffini, noto cesellatore. Tra i suoi interessi, la“toreutica”, tecnica che modifica una lastra dimetallo con plasticità e morbidezza di linee.

FRANCESCA GABRIELLI, LazioOpera: “Pedalando, pedalando... ho forato”.Una gomma bucata per alcuni può essere unoscoglio mentre per l’artista può diventare lospunto per creare un gioco, basta prendere lavita dal lato giusto... e si riparte. Argento, pneu-matico di bicicletta e strass.L’artista: Da sempre impegnata nel gioiello con-temporaneo attualmente gestisce una galleriad’arte. È affascinata dalla pittura e dalla sculturae fonde entrambe giocando con i colori deiminerali alternativi e la plasticità dei metalli.

FRANCESCA DI GIAMBERARDINO, LazioOpera: “Gesù, luce d’amore nella mia vita”.Rapita da un tuo raggio benefico, brillo di PuraGioia e Vera Pace. “Il Signore è il mio pastore:non manco di nulla....” SALMO 23. Argento,Oro, Zircone, Carta fotografica.L’artista: Attratto dalle sperimentazioni artisticheartigianale, fra tutte quella a cera persa, i suoigioielli spesso nascono senza progetto inizialema solo dal plasmare la cera e spesso preferi-sce non contaminare il fascino del metallo fuso.

Page 85: Preziosa n. 3/2010

ANNAMARIA IODICE, VenetoOpera: “Croce e Delizia”. La croce è il simboloapotropaico e universale che caratterizza l'es-sere umano nel suo cammino. La delizia èricerca delle armonie. La collana modularerende bene il senso della sua filosofia. Argento,smalti policromi a fuoco, foglia d'oro.Background: Dopo gli studi sulle tecniche orafee la smaltatura a fuoco si dedica alla creazionedi gioielli in cui sintetizza emozioni. Le texturegraffiate la fanno sentire in simbiosi con la per-fetta imperfezione della natura.

DON, LiguriaOpera: “Non mi tocchi...”. L'intenzione è rappre-sentare l'occhio dell'indifferenza, l'occhio del-l'egoismo, della superbia. Un occhio che nonvorremmo incontrare, ma di cui ne siamo cir-condati. ArgentoL’artista: Don nasce e si forma a Valenzanell’89 nel laboratorio di Natale De Agostino,dal quale ha appreso le tecniche di lavorazionee l'arte ed il piacere di creare un gioiello capacedi distinguersi. Dal ‘97 ha una sua attività. Amale forme pure, l'intuizione, per nulla decorativo.

FRANCESCA CANAPA, VenetoOpera: “Galassia”. Come le galassie siamo cir-condati da materia oscura ma grazie alla nostraforza lo splendore non ci abbandonerà mai.DuPont™ Corian®, argento e perla di fiumeL’artista: Scolpire la sinuosità femminile nelCorian è compito difficile soprattutto per ledimensioni ridotte come quelle di un gioiello!Eppure la passione creativa di FrancescaCanapa e la sua ricerca tecnica regalano risul-tati sorprendenti.

ELIANA NEGRONI, Emilia RomagnaOpera: “A mio agio”. Qui si sta bene - la primasensazione provata nell'aderire a questo pro-getto e l’idea era di riproporla attraverso i segnipreferiti dall’artista. All’argento ha unito alluminioinseguendo effetti e riflessi. Argento, alluminio.L’artista: Dal padre incisore ha imparato a lavo-rare i metalli senza saldare e senza fondere.Eliana lavora l'alluminio inseguendo riflessi otte-nuti con combinazioni di tecnologia e manualità.Il suo metallo si fa prezioso nella semplicità e diforme piene ma leggere.

MARCO PICCIALI, LombardiaOpera: “BIG (bang?)”. L'inizio o la fine?L'interiore che si rivela o che esplode e quindifinisce il tutto? Uno sparo nella notte o unafesta di paese? Argento, oro, diamante. L’artista: I gioielli hanno più sfaccettature di unbrillante. Marco cerca di fare gioielli “diversi” daquelli che vede, una ricerca che lo spinge a cer-care materiali più o meno nuovi e ad interpre-tarli in un modo che sia “suo”. Gli capita anchedi cominciare un oggetto senza sapere comefinirlo, una sfida in più!

ENRICO CABERLON, VenetoOpera: “Chiarore sulla città”. Una goccia di lucein una città buia. Un’erezione di grattacieli edombre deformi dove il chiarore della lunamostra il senso del vedere oltre i propri limitirestituendo spazio ai sogni. Argento, bronzoL’artista: Il bronzo patinato dona ai suoi gioielliun fascino antico. Con Francesca Canapa hafondato l’Associazione Contemporanea GIO-IELLODENTRO, per riportare il gioiello nell’Artee nella sua Cultura.

ALESSANDRO PETROLATI, MarcheOpera: “Io, noi, tutti”. Si nasce, si cresce, s’in-vecchia. Coesistere è forse l’elisir di lunga vita?!È compito dell’artista trasmettere attraverso lasua opera contaminare ed essere contaminati...Argento, legno, personaggi da modellismo.L’artista: Orafo, artista, artigiano. Le mani dise-gnano, accostano materiali, saldano, lucidano,creano. I suoi lavori, una sorta di materializza-zione del pensiero, sono album dei ricordi in cuileggere la maturazione della tecnica e dellaricerca artistica.

THOMAS LORENZONI, ToscanaOpera: “La mente è chiusa...ma abbiamo lachiave”. La conoscenza e l'esperienza sono lachiave che apre la mente alla tolleranza in unmondo che guarda all'effimero. Argento patina-to, saldatura di argento e ottone patinato.L’artista: Ha studiato oreficeria a Firenze. Vive aFollonica dove lavora in proprio. I suoi lavorisono principalmente in bronzo ed argento, ese-guiti tramite fusione a cera persa e bruniti in unsecondo momento.

NICOLETTA FRIGERIO. LombardiaOpera: “Forza-Cuore, frammenti”. Le energienegative che impediscono il desiderio di creareinsieme sono infrante da un frammento dicuore (corallo) rosso. Frammenti Arg925, fusio-ne a cera persa di Materia Lunare, corallo,frammento di Oro 750.L’artista: Artisticamente affascinata “dalle mate-rie” sia in scultura che nelle arti applicate. Lacuriosità l’ha portata a sperimentare argille,metalli in fusione e lastra, vetri, pietre.

MADDALENA ROCCO, LombardiaOpera:“Hypnos”. L’ala di Hypnos, il dio delsonno, in argento dorato rosa reca un inserto inradice di rubino. Un frammento di specchioriflette in parte il suo volto ripreso dal basso.Argento, ala in radice di rubino molata, incisio-ne a bulino inchiostrata. L’artista: Ogni sua creazione ha un significatoche si avvale di mezzi espressivi che rimanda-no a simboli. La prerogativa del suo lavoro èlegata ad immagini incise a bulino. L’asimmetriaè un carattere distintivo.

LUCA COSSEDDU, SardegnaOpera: “Casta Insula”. Un oggetto realizzato conmateriali alternativi, regali della terra e del mare.È un omaggio alla essenzialità della sua isola,diversa e selvaggia. Argento, rame, corno dimontone e opercoli di conchiglia.L’artista: Coniuga artigianato alle moderne tecni-che di produzione, alternando l'attività di desi-gner all'arte dell'oreficeria. Le sue creazioni sonocaratterizzate da forme fresche e lineari, da tona-lità e superfici contrastanti. Non disdegna ilcesello, l'incisione e le tecnologie Cad Cam.

STEFANO PEDONESI, ToscanaOpera: “NON-solitari”. Tanti “solitari“ (artisti) perun’“unione” (progetto). L'anello solitario, gioielloclassico per eccellenza, è rivisitato in chiavecontemporanea. Argento, oro, cubic zirconiaL’artista: Artigiano orafo e figlio d’arte, usa tecni-che e stili che variano in base all’ispirazione delmomento. Realizzate prevalentemente a manomodellando il metallo con tecniche varie, adeccezione della cera per forme più complesseed affascinanti.

Page 86: Preziosa n. 3/2010
Page 87: Preziosa n. 3/2010

Uno dei maggiori sconvolgimenti che lo sviluppo della rete ha provo-cato nelle nostre vite riguarda probabilmente l’inusitata facilità con cuioggi siamo in grado di accedere alle informazioni.

qui discende per esempio l’avvicinamento di culture un tempo lontanissime,la condivisione di stili di vita, lo sviluppo di un modo di sentire e pensare glo-bale. Il mondo delle gemme non è rimasto estraneo a questo fenomeno, anzi,sono già alcuni anni che mercati tradizionalmente refrattari all’utilizzo di pie-tre non appartenenti all’empireo formato dai classici diamante-rubino-zaffi-ro-smeraldo, hanno dapprima timidamente, poi in modo sempre più marca-to, schiuso le porte a quelle meno usuali anche per l’apporto di informazio-ni dal web. L’evento più significativo in campo gemmologico, nel nuovo con-testo della comunicazione senza confini, è forse il riscatto dello spinello, inpratica la gemma più fraintesa e maltrattata di tutti i tempi. Si tratta infatti diuna pietra preziosa largamente utilizzata con grande apprezzamento daparte di tutte le civiltà sin da tempi antichissimi. La varietà rossa di spinelloha goduto fino a circa due secoli fa della gloriosa reputazione del rubino: ledue meraviglie del sottosuolo infatti condividevano non solo il colore (le loro

85

di Paolo Minieri* e Alberto Scarani**

Il riscatto dello Spinelloil riconoscimento della pietra più usata e bistrattata

Corona imperiale di gran Bretagna, in evidenza il “black prince ruby”:

Photo: Younghusband, G. and Davenport, C. (1919) TheCrown Jewels of England.

London, Cassell and Co., 84 pp.

L’evento più significativo in campo gemmologico, nelnuovo contesto della comunicazione senza confini, è forseil riscatto dello spinello, in pratica la gemma più fraintesae maltrattata di tutti i tempi. Si tratta infatti di una pietrapreziosa largamente utilizzata con grande apprezzamentoda parte di tutte le civiltà sin da tempi antichissimi

Da

Page 88: Preziosa n. 3/2010

86

differenze non erano identificabili in tempi antichi) ma addi-rittura il nome. Erano in effetti agli occhi dei primi utilizzatoriesattamente la stessa cosa. Gli strumenti d’indagine dispo-nibili duemila anni fa a Plinio, pioniere della gemmologia,non erano in grado di stabilire che in realtà i due cristalli ave-vano composizioni chimiche differenti benché i luoghi direperimento fossero spesso gli stessi. Se era una gemma,se era bella, trasparente e rossa si chiamava allo stessomodo: carbunculus. Di quisecoli e secoli di gloria.Basti ricordare che l’ancoroggi celebrato rubinodella corona britannica,impressionante esem-plare di 170 carati deno-minato “black princeruby” è in realtà uno spi-nello. Ed innumerevolivolte lo spinello adornascettri e gioielli antichi,sempre creduto un rubino.Solo dopo l’anno 1000 sifece una prima distinzionetipologica e lo spinellovenne identificato comeRubino Balascio, derivatoda Balascian (Badakshan),nome dell’area principaledi reperimento nell’attualeKazhakistan.

Le sciagure dello spi-nello sono collocabili intempi recenti. Più di duesecoli fa, la scienza affinò ipropri metodi. I microsco-pi, le provette, i mille faridegli studi tecnici sgom-brarono l’avvenire dell’uomo dalle minacce della stregone-

ria e dell’ignoranza. L’ingegno e laragione disarcionarono lemonarchie, crearono mani-fatture industriali, allargaro-no gli spazi fisici delle cittàassieme agli spazi dellaricerca e lo spinello, nellozelo ossessivo dello stu-dio delle specie e lororelativa classificazione

scientifica, cessò di esse-re quella gemma meravi-gliosa che era quando lo siscambiava per rubino. Lospinello diventò semplicemente lospinello, un cittadino comune, umilecome gli aristocratici privati del proprio potere, unsurrogato del nobile sosia, una pietra di minor

valore. Tutti glionori e il pregiofurono assegnatia quelle pietrerosse della famiglia deicorindoni. Per il controllodelle miniere birmane dirubini si mobilitarono addirit-tura le armi. Curiosamentelo stesso progresso tecnolo-gico responsabile in quel-l’epoca della svalutazionedello spinello, è il maggiorresponsabile da un decen-nio a oggi della sua riabilita-zione. Questo si va popola-rizzando tra gli internautiche si scambiano esperien-ze dirette, informazioni efoto in rete, nascono veri epropri gruppi di amatori -“spinelover” su facebook èuno dei più frequentati - e laricaduta sulla domanda ègià evidente. Una riscoper-ta tutta meritata per titoliguadagnati sul campo egarantiti poi da quellastessa scienza che lo

aveva derubricato a surrogato del dio rubino. Ma pro-prio adesso che ci sarebbero tutti i presupposti per un mas-siccio apprezzamento da parte della clientela i mercatidevono confrontarsi con un serio problema di approvvigio-namento: malgrado le zone di rinvenimento siano numero-se ed ampiamente diffuse nel mondo, lo spinello, era erimane una gemma rara. Le speranze degli operatori sonooggi concentrate sui più recenti giacimenti africani chehanno iniziato a produrre esemplari notevoli da 5 anni aquesta parte (foto 4).

Pochi sanno che attualmente uno spinello con satu-

La carta d’identità dello spinelloLo Spinello è un alluminato di magnesio di origi-ne metamorfica (MgAl2O4) facente parte di unvero e proprio gruppo di minerali che cristallizza-no nel sistema cubico con un abito prevalente-mente ottaedrico. Lo spinello comune appartie-ne alla serie isomorfa degli spinelli nella quale ilmagnesio del chimismo essenziale di cui soprapuò essere sostituito da un altro della stessavalenza senza che si abbia un cambio di formadel cristallo: tipico è l’esempio della Ghanite(ZnAl2O4) in cui il magnesio è sostituito dallozinco.Il minerale è relativamente “duro”, 8 nella scala di Mohs, ed ha una densi-tà variabile tra 3,58 e 3,61. E’ monorifrangente (caratteristica principale chelo distingue dai corindoni da un punto di vista ottico), l’indice di rifrazionepuò variare (1,712 - 1,805) ma generalmente è intorno a 1,718. Il vastospettro dei colori disponibili comprende il rosso carminio, rosso sangue evermiglio comunemente con sfumature brunastre o rosso giallastro, il rosa,numerose tonalità di blu, verde, violetto, porpora e malva. Le inclusioni pre-senti nello spinello possono essere costituite da filari di minutissimi cristallinegativi ottaedrici disposti secondo le direzioni cristallografiche del cristalloospitante (foto 6) a volte in associazione a strati sottili spesso colorati perossidazione, da cristalli di zircone metamittico (nelle gemme di provenien-za Sri-Lanka) circondati da piccoli aloni di tensione dovuti sia alla radioatti-vità dello zircone sia alla dilatazione termica differenziale dello stessorispetto al minerale ospitante. Molto comuni i cristalli di apatite; in alcunicasi, più rari rispetto al rubino, inclusioni aciculari di rutilo (seta). I giacimenti sono generalmente di carattere secondario come le ghiaie allu-vionali, di solito si rinviene in associazione ai corindoni, le più rilevanti loca-lità di provenienza sono: Myanmar (Birmania), Sri-Lanka, Cambogia,Thailandia, Vietnam, Afghanistan, Tajikistan Tanzania, Kenia, Madagascar,Australia, Brasile, Stati Uniti, Canada, Russia.

Foto 1 - Straordinario spinello rosso di 87,18 carati. Per gentile concessione di Paul Wild OHG

Foto 2 - Spinelloblu-porpora, Sri Lanka. Per gentile concessione diDidier Albert, Reunigem Lab.

Page 89: Preziosa n. 3/2010

87

razione di rosso senza sottotoni porpora o rosa può valerecifre che non sono lontane da quelle richieste per il rubino.Una pietra di 2 carati raggiunge quotazioni di 500 euro percarato o più. Sensibili incrementi per dimensioni maggiori (adifferenza del rubino lo spinello rosso può raggiungere pesimolto interessanti). Naturalmente i prezzi sono molto infe-riori per gemme al di sotto del carato (anche se di un rossovivido), oppure se presentano colorazioni meno attraenti.Altra circostanza fortunata: l’avvento sul mercato dei dia-manti rosa dall’Australia. Belli, non trattati ma strama-ledettamente cari. Ecco una splendida alternativa allo-ra, spinelli rosa (foto 3). Infatti guardando il rosa pregiato

Foto 3 - Spinello rosa, Sri Lanka. Per gentile concessione di Didier Albert, Reunigem Lab.

Foto 4 - Spinello rosso-aranciato, Mahenge, Tanzania. Per gen-tile concessione di Didier Albert, Reunigem Lab.

Foto 5 - Spinello sintetico Verneuil. Per gentileconcessione di Didier Albert, Reunigem Lab.

Lo spinello diventò semplicemente lo spinello, un cittadino comune, umilecome gli aristocratici privati del proprio potere, un surrogato del nobile sosia,una pietra di minor valore. Tutti gli onori e il pregio furono assegnati a quellepietre rosse della famiglia dei corindoni, per il controllo delle minierebirmane di rubini si mobilitarono addirittura le armi.

Page 90: Preziosa n. 3/2010

che raggiunge la gemma si resta incan-tati dal tono deciso e marcato. Questabrillantezza ha forse qualcosa in comu-ne solo con gli zaffiri rosa, di cui si èavuta una crescente domanda ultima-mente; di certo non la troviamo nellepur incantevoli tormaline. Altra rivincitasul cugino corindone? A parità di volu-me uno spinello “pesa” di meno acausa della densità inferiore. in molticasi questo consente una maggioreattenzione al rispetto di proporzioni esimmetrie da parte dei tagliatori, dasempre alle prese con l’incubo dellaperdita di peso del grezzo.

*Consigliere Federazione Orafi Campani**Gemmologo IGI di Anversa

88

Spinelli sintetici e trattamentiOttenuto con metodo Verneuil (foto 5) per fusione alla fiamma sin dal 1909 lo spi-nello sintetico è tristemente famoso per essere stato venduto in considere-voli quantità negli anni sessanta spacciandolo per acquamarina. Ma ricorda-te una pietra rosa molto in voga negli stessi anni 60, venduta per naturale e deno-minata “rosa di Francia”? Bene, anch’essa era uno spinello sintetico. Lo spinellosintetico viene abitualmente prodotto ancora oggi in gran quantità tramite metododi fusione alla fiamma Czo chralski e dal 1980 per fusione in fondente. Mentre nonfanno che accavallarsi continuamente i più vari e fantasiosi trattamenti per legemme più diffuse, rubino ed altri corindoni in testa, lo spinello non consenterisultati apprezzabili di miglioramento dell’aspetto a seguito di manipolazio-ne e questo sembra essere uno dei fattori principali del suo apprezzamento sul mercato. Solo molto direcente, a seguito dell’individuazione di campioni trattati di provenienza africana si è condotto uno studiopreliminare, i risultati tuttavia non hanno portato a miglioramenti apprezzabili, solo ad un inscurimento dellatonalità di colore. (Saeseaw, Wang, Scarratt - Gia Bangkok-New york / Emmett, Douthit - Crystal Chemistry,Brush Prairie, Washington, apr 2009.)

Foto 6 - Filari di cristalli negativi ottaedrici,foto, Alberto Scarani

Foto 7 - Veli fluidi iridescenti in spinello. Sri Lanka. Per gentile concessione di Didier Albert, Reunigem Lab.

Foto 8 - Struttura “a stella” composta da canalizzazioni originatesi da cristallo centrale. Per gentile concessione di Didier Albert, Reunigem Lab.

Bibliografia “Gemme”, Robert Webster, ed. Zanichelli - 1994“L’abbellimento artificiale delle gemme”, Kurt Nassau, ed. IGI - 1989www.gemologyproject.comwww.fieldgemology.org

Page 91: Preziosa n. 3/2010

89

no strumento per gli operatori, ma utile

anche al pubblico: “PPiieettrree pprreezziioossee”” èè ll’’uullttii--

mmaa ppuubbbblliiccaazziioonnee aa ccuurraa ddeellllaa FFeeddeerraazziioonnee

OOrraaffii CCaammppaannii,, ccoonn iill ccoooorrddiinnaammeennttoo ddeell

pprreessiiddeennttee ddeellllaa FFoocc GGiioovvaann GGiiuusseeppppee

LLaannffrreesscchhii ee tteessttii ddeell ddiirreettttoorree MMaarrccoo

CCaannttaarreellllaa.

A fronte delle ricadute provocate in tutto il

mondo dalla contraffazione e dalla manipola-

zione delle gemme, llaa FFeeddeerraazziioonnee,, ddaa sseemm--

pprree iimmppeeggnnaattaa nneellllaa ffoorrmmaazziioonnee ddeeii pprroopprrii

aassssoocciiaattii ee nneellllaa ttuutteellaa ddeell ccoonnssuummaattoorree,, hhaa

vvoolluuttoo rreeaalliizzzzaarree iill vvoolluummee ppeerr aammpplliiaarree llee

ccoommppeetteennzzee ddeell ggiiooiieelllliieerree ee,, ggrraazziiee aa qquueessttee,,

ppeerrmmeetttteerrggllii ddii ddiivveennttaarree uunn ffiiddaattoo ccoonnssii--

gglliieerree ddeell pprroopprriioo cclliieennttee.

Peso, colore, caratura, pietre ricostruite o

scomposte, trattamenti, riconoscimento delle

imitazioni (nome commerciale, possibilità di trattamenti e reperibilità in forma sinte-

tica), ma anche tutti i segreti del mondo delle perle - naturali, coltivate, coltivate com-

posite e d’imitazione. Il volume non trascura neanche gli aspetti tecnici e normativi

delle pietre: sono infatti richiamate la norma UNI 9758:2003 e il Diamond Book redat-

to dalla “Diamond Commission” della “Confederation Internationale de le Bijouterie,

Joaillerie, Orfevrerie, des diamants, perles et pierres” (CIBJO) sulle pietre preziose.

Non poteva infine non essere prestata attenzione alla ricchezza tipica del comparto

orafo campano: il corallo. Indicate

le differenti tipologie di corallium

(mediterraneo o asiatico, e il

cosiddetto “Nuovo corallo”) non-

ché le caratteristiche di colore,

provenienza e denominazione

commerciale.

«È una pubblicazione di rilievo -

commenta il presidente Foc

Giovan Giuseppe Lanfreschi -; llaa

FFeeddeerraazziioonnee ppuunnttaa ssuullllaa qquuaalliittàà ee

ssuu llaavvoorrii cchhee llaasscciinnoo iill sseeggnnoo.. IIll

lliinngguuaaggggiioo ddii ““PPiieettrree pprreezziioossee”” èè

vvoolluuttaammeennttee fflluuiiddoo ee aall tteemmppoo

sstteessssoo pprrooffeessssiioonnaallee ee tteeccnniiccoo. È

infatti destinato agli associati, che

possono anche farne omaggio ai

clienti».

Scheda tecnica:formato: 17x24 foliazione: 80 pagine

Indice del volume:- Prefazione- Il Diamante- Pietre Preziose: terminologia e classificazione- Il libro sulle pietre preziose Blue Book CIBJO 2001- Le Perle- Torre del Greco e il corallo

Federazione Orafi Campani: in un volumeil mondo delle pietre prezioseLanfreschi: “È uno strumento di conoscenza utile per operatori e clienti”

U

Page 92: Preziosa n. 3/2010
Page 93: Preziosa n. 3/2010

romare volta pagina e ricomincia dacca-po. Lo fa con Maurizio Pecorilla, nomina-to presidente lo scorso 3 giugno dalnuovo consiglio di amministrazione, for-mato da Pietro Celiento, Eduardo Costa,Gino de Laurentiis e Michele Salvati.Pecorilla riceve una eredità impegnativa,ma ha le idee chiare su come rilanciare ilcentro produttivo di Marcianise.

In quale direzione va la nuova stagio-ne di Oromare?«Rafforzare ciò che lo caratterizza: laproduzione. Stiamo lavorando al nostromarchio di qualità, un gioiello interamen-te made in Oromare dall’inizio alla fine.Abbiamo la fortuna di raggruppare azien-de che lavorano nella tradizione orafa diNapoli e Torre del Greco: il loro valore,anche economico, non può e non devefuoriuscire dal centro».

Di quanto tempo ha bisogno per deci-dere, in concreto, le prossimemosse?«Non c’è tempo da perdere, abbiamo giàchiari gli obiettivi: in primis, l’internaziona-lizzazione, attraverso la partecipazionecongiunta dei consorziati alle fiere este-re; la formazione, attraverso una Scuolaorafa dedicata alla tradizione campana,l’unica artigianale in Italia; gli eventi, enon solo fiere: pensiamo ad aste di gio-

ielli il cui ricavato andrà in beneficenza, organizzate in collaborazione con ordini pro-fessionali. Ce n’è già una in programma per l’estate».

E dal punto di vista politico-istituzionale?«Sinergia assoluta con i nostri diretti interlocutori: i dettaglianti. Stiamo elaborando unaccordo quadro con la Federazione orafa campana per garantire che ad Oromareabbiano accesso soltanto gli operatori, così da evitare vendite a privati». Esportare un gioiello artigianale diffondendo la qualità del distretto orafo campano,dunque, il suo obiettivo primario. Sembra scontato, eppure non lo è. (redazione)

La nuova stagione di Oromareintervista al neo-presidente Maurizio Pecorilla

«Non c’è tempo da perdere,abbiamo già chiari gli obiettivi:

in primis, l’internazionalizzazione,la formazione e gli eventi»

91

O

Page 94: Preziosa n. 3/2010

92

La Ferrari va a braccetto con l’oro. Si parla spesso di sinergia tra differenti segmenti dell’economia come soluzione allacrisi, e ora eccone una davvero d’eccezione: in occasione della mostra internazionale Valenza Gioielli, che si terrà dal 2al 5 ottobre al Centro Espositivo Expo Piemonte, saranno esposti alcuni pezzi provenienti dal “Museo Galleria Ferrari” diMaranello.Una presenza importante a siglare la cooperazione tra due segmenti del lusso made in Italy: due le vetture che testimo-nieranno la presenza di Galleria Ferrari a Valenza - una F1 e una Gran Turismo - insieme a una mostra celebrativa per i60 anni di Ferrari in F1 “1950-2010, I piloti della Scuderia Ferrari nelle cartoline ufficiali”, realizzata grazie al materialemesso a disposizione da Sergio Cassano, sindaco di Valenza. «Siamo riusciti ad abbinare due eccellenze che tutto il mondo ci invidia - ha dichiarato Bruno Guarona, presi-

dente dell’Associazione Orafa Valenzana -. È davvero un bel “matrimonio”: in fiera quest’anno sarà come celebrare la storia italiana degli ultimi 150 anni». La manifestazione sarà anche l’occasione per dare impulso all’internazionalizzazione del distretto valenzano: è previsto infatti l’arrivo di buyer provenienti da 40nazioni con il supporto di Regione Piemonte e Istituto Nazionale per il Commercio Estero-ICE e della clientela retail italiana, anche in virtù della rinnovatacollaborazione con la Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi/Confcommercio.

Due auto e numerose testimonianze provenienti dal Museo Galleria Ferrari di Maranello saranno esposti alla Fiera piemonteseLa Ferrari corre a Valenza

L’esperienza che proviene da 67 edizioni passate rende Sicilia Oro una delle migliori vetrine delSud Italia e del Mediterraneo per i produttori orafi. Questo autunno si svolgerà dal 12 al 15novembre, come di consueto al Palalumbi di Taormina, la rassegna numero 68, che torna a offri-re il meglio della gioielleria tradizionale, dell’oreficeria di design e delle creazioni dei maestri orafi,senza dimenticare l’argento, le pietre preziose, il corallo, e di tutti gli accessori necessari ad arric-chire la gamma di servizi rivolti alla clientela. Oltre cento espositori per un appuntamento ormai consolidato da oltre 30 anni e destinato aduna rosa di buyer provenienti da tutta Italia: stabile sì, ma con qualche novità. Molte sorpresenegli allestimenti, molto più accattivanti: non è possibile svelare tutto, ma da Sicilia Oro fannosapere che bisognerà guardare verso l’alto…«La fiera di Taormina occupa ancora il suo ruolo - dichiara Rudy Piccardi, amministratore unicodel Tour del Gioiello, organizzatore, tra gli altri eventi, di Sicilia Oro - che è quello di un segmen-to intermedio che costituisce ancora un bel nucleo: i nostri espositori vendono sempre bene».

Nuovi allestimenti e colori per la 68^ edizionedella rassegna organizzata da Tour del Gioiello

SiciliaOro

Page 95: Preziosa n. 3/2010

ppeerr iinnffoorrmmaazziioonnii::

FFeeddeerrddeettttaagglliiaannttii OOrraaffiiTTeell.. 0066 44440044110055 -- 0066 4444225511222299

wwwwww..oorraaffiiddeettttaagglliiaannttii..iitt oorraaffiiddeettttaagglliiaannttii@@ccoonnffccoommmmeerrcciioo..iitt

oo pprreessssoo llee sseeddii pprroovviinncciiaallii CCoonnffccoommmmeerrcciioo

La Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi Gioiellieri Argentieri Orologiai da più di50 anni opera in Italia a favore del settore orafo.Attraverso 70 associazioni locali promuove inizitive a tutela degli oltre 8.000 soci,organizza corsi e convegni su temi di attualità, offre la possibilità di partecipare allepiù importanti manifestazioni fieristiche del settore a condizioni vantaggiose, stipulaconvenzioni con grandi aziende a livello nazionale e tiene costantemente informati gliassociati sulle più recenti disposizioni di legge in materia facendosi promotrice diinnumerevoli iniziative nell’interesse di tutto il settore orafo italiano.

IInnffoorrmmaattii ssuuii vvaannttaaggggii ooffffeerrttii eedd eennttrraa aanncchhee ttuu aa ffaarr ppaarrttee ddii uunnaa ggrraannddee ssqquuaaddrraa..

Diamo Valore ai tuoi Valori

artemisiacom

unicazione.com

Insieme Conviene

Page 96: Preziosa n. 3/2010

94

rima di descrivere un orologio, credo sia importante dare notizie storiche sul mar-chio che lo realizza, cosa che spesso non viene tenuta in evidenza.Inizia tutto in questo caso con una storica dichiarazione pronunciata da HansWilsdorf nel 1946 per la precisione il 6 marzo:“Da molti anni ho studiato la possibilità di realizzare orologi che i nostri concessio-nari possano vendere a un prezzo minore dei nostri Rolex ma che possano goderedella stessa fiducia. Ho dunque deciso di fondare una società appositamente dedi-cata alla realizzazione e alla vendita di questi nuovi orologi.Questa società si chiama “Montres Tudor SA”.Ecco una cosa che ai più incalliti degli appassionati magari mancava, ma credo siautile conoscere per comprendere la passione e l’attenzione che da allora gli orolo-giai di questo noto marchio hanno posto nel realizzare le molteplici famiglie presen-

ti ai polsi di ogni parte del mondo e chehanno accompagnato storiche avventu-re di esploratori, (nel 1952, dei TudorOyster Prince erano al polso dei parteci-panti di una spedizione scientifica bri-tannica in Groenlandia organizzata dallaRoyal Navy) ricercatori e forze armate(submariner per la US Navy, 1964-1966 eun modello Marine Nazionale per laMarina Nazionale Francese dal 1970 al1984). In effetti per H. Wilsdorf era statoregistrato il marchio nel 1926 da parte

TUDORHeritage Chronodi Mario Didone

P

Page 97: Preziosa n. 3/2010

della “Veuve de Philippe Huther”, quindi nel 1936lo stesso H. Wilsdorf lo rilevava personalmen-te ed eccoci alla citata data del 1946 per l’at-to di costituzione in quel di Ginevra edalla nascita nel 1947 del TUDOR Oyster.Ma veniamo al 1970 anno in cui vennecreato il primo cronografo TUDORoysterdate e da cui il moderno HeritageChrono ref. 70330 prende decisamentespunto e del quale desidero parlarvi.In effetti lo ricorda come un gemellodiversificandosi per poche ma partico-lari differenze, in primis la dimensionedella cassa passata da 40 mm della versio-ne originaria ai 42 mm dell’attuale, quindi ilquadrante in due versioni una grigia e nera el’altra nera e grigia, gli indici nell’attuale versio-ne sono applicati anziché stampati, molto belli irichiami in arancione sul contatore dei 45 minuti enella suddivisione a 5 minuti presente sul bordo delquadrante, pulsanti e corona a vite (su cui appare un bellogo Tudor nero) hanno una godronatura fine invece dellaclassica zigrinatura presente nel Chrono del ’70, stessalavorazione per il fianco della ghiera che è bidirezionaleanziché fissa come all’epoca, (in effetti ne era prevista unaanche all’epoca ma mai realizzata) nel ’70 poi, una delleghiere disponibili era in acciaio, leggera differenza ancheper le anse e le spallette proteggi corona, il vetro ora è inzaffiro e privo della lente ciclopica sul datario a ore 6 cheera presente sul vetro in plexy dell’epoca.Il bracciale ricorda l’oyster vecchio tipo ma possiede unachiusura di sicurezza, a corredo è compreso un ulteriorecinturino in tela nero con righine grigio e arancione e fibbiaardiglione che richiama il design delle cinture di sicurezzadelle auto del tempo. L’impermeabilità è garantita a 150 mt. Sarà disponibile presso i concessionari ufficiali Rolex inautunno, ma è già protagonista nelle liste d’attesa riservata aibest seller dell’orologeria.

95

Page 98: Preziosa n. 3/2010

96

Helmut Newton per Paul Picot

Page 99: Preziosa n. 3/2010

97

C’è tempo fino al 31 agosto per partecipare al“Newton Photo Contest”, il concorso indettodalla maison svizzera Paul Picot in onore delfotografo Helmut Newton, che in passato hainterpretato l’immagine del brand con immaginimolto evocative. Berlinese di origine, scomparso nel 2004, Newtonha prodotto fotografie indimenticabili per PaulPicot: reinterpretarle a proprio modo è propriol’oggetto del concorso. È possibile spedire i propriscatti (massimo 2 per persona) entro il 31 agosto.L’invio va effettuato tramite il sito della maisonaccedendo all’area “Registro”.Dal 1 al 15 settembre saranno selezionati i finalisti(dieci per ogni nazione) che potranno essere vota-ti sul sito di Paul Picot. Il 25 ottobre, infine, la premiazione: un vincitoreper ogni area individuata (Europa del Nord,Europa del Sud, America del Nord, Asia, Resto delmondo).

photo contestNewton Paul Picoteventi

Page 100: Preziosa n. 3/2010

98

Helmut Newton per Paul Picot

Mon job en tant que photograph e portraitiste est de séduire, amuser et de faire plaisir Helmut Newton

Page 101: Preziosa n. 3/2010

99

Helmut Newton per Paul Picot

Mon job en tant que photograph e portraitiste est de séduire, amuser et de faire plaisir Helmut Newton

Page 102: Preziosa n. 3/2010

Garante della Privacy ha emanato unprovvedimento (Deliberazione dell’8aprile 2010, pubblicata nella GazzettaUfficiale n. 99 del 29 aprile 2010) chemodifica in parte le norme per l’uso deisistemi di videosorveglianza, introducen-do alcuni nuovi obblighi e rafforzando lemisure a tutela della libertà e della riser-vatezza delle persone.Oggi la quasi totalità degli orafi

dispone di apparati di videosorveglianza,talvolta collegati con le Forze dell’Ordineo con istituti di sicurezza; tali sistemi sonoormai considerati indispensabili per lasicurezza delle imprese, ma al tempo stes-so pongono rilevanti problemi in materiadi tutela della riservatezza delle persone,in un momento storico nel quale c’è unafortissima attenzione da parte dell’opin-ione pubblica sul tema della tutela dellaprivacy.LL’’AAuuttoorriittàà GGaarraannttee ppeerr llaa pprrootteezziioonnee

ddeeii ddaattii ppeerrssoonnaallii ((mmeegglliioo nnoottoo ccoommee““GGaarraannttee ddeellllaa PPrriivvaaccyy””)) hhaa eemmaannaattoo iillnnuuoovvoo pprroovvvveeddiimmeennttoo ggeenneerraallee,, cchhee ssoossttii--ttuuiissccee qquueelllloo ddeell 22000044, proprio a causadella diffusione a tappeto delle videocame-re. Il periodo per adeguarsi è stato fissato, aseconda degli adempimenti, da un mini-mo di sei mesi ad un massimo di un anno.Ecco una sintesi delle regole che posso-

no riguardare le imprese orafe e gli opera-tori economici in generale. Va detto che iprincipi generali ricalcano quelli già invigore (vedi ns. articolo su “Preziosa” del

dicembre 2008.• IInnffoorrmmaattiivvaa aall ppuubbbblliiccoo: i cittadini chetransitano nelle aree sorvegliate devonoessere informati con appositi ccaarrtteellllii (ilmodello base è riprodotto in questa pagi-na) della presenza delle telecamere. Icartelli devono essere collocati pprriimmaadel raggio di azione della telecamera.Essi devono essere visibili iinn ooggnnii ccoonn--

ddiizziioonnee ddii iilllluummiinnaazziioonnee aammbbiieennttaallee eeddaanncchhee iinn oorraarriioo nnoottttuurrnnoo (se il sistema èattivo). Il termine per adeguarsi a questaprescrizione è il 2299 aapprriillee 22001111..Tra le principali novità, vi è questa: se ii

ssiisstteemmii ddii vviiddeeoossoorrvveegglliiaannzzaa ssoonnoo ccoollllee--ggaattii aallllee ffoorrzzee ddii ppoolliizziiaa èè nneecceessssaarriiooaappppoorrrree uunnoo ssppeecciiffiiccoo ccaarrtteelllloo,, ssuullllaa bbaasseeddeell mmooddeelllloo eellaabboorraattoo ddaall GGaarraannttee,, che

riproduciamo in questa pagina..• RRiipprreessee ddii aarreeee eesstteerrnnee:: le riprese dispazi esterni alle aziende dovranno esse-re lliimmiittaattee aallll’’aannggoolloo vviissuuaallee ddeellll’’aarreeaaeeffffeettttiivvaammeennttee ddaa pprrootteeggggeerree,, evitandoper quanto possibile la ripresa di luoghicircostanti e di particolari non rilevanti.AAuuttoorriizzzzaazziioonnii ee ccoonnsseennssoo eesspplliicciittoo::

per installare sistemi di videosorveglianzafinalizzati alla tutela delle persone o dellaproprietà non occorrono autorizzazioniamministrative o di Polizia, né il consen-so dei soggetti ripresi• CCoonnsseerrvvaazziioonnee: le immagini registratepossono essere conservate per periodolimitato e fino ad un massimo di 24ore, fatte salve speciali esigenze di ulte-riore conservazione in relazione a inda-gini. Per attività particolarmenterischiose (come le attività connesse aglioggetti preziosi) è ammesso un tempopiù ampio, che non può superarecomunque la settimana. Eventuali esi-genze di allungamento dovranno esseresottoposte a verifica preliminare delGarante.

• SSiisstteemmii iinntteeggrraattii: in linea generale ilGarante identifica due tipi di sistemiintegrati:1. i sistemi nei quali più soggetti col-

legati (imprese, Forze dell’Ordine,istituti di vigilanza), ognuno deiquali è autonomamente responsa-bile dei dati trattati, condividono lestesse immagini. In questo caso cia-

Videosorveglianza: ecco le nuove regole di Marco Cantarella*

Il

Page 103: Preziosa n. 3/2010

101

scun titolare può trattare le imma-gini strettamente funzionali al per-seguimento delle finalità propriedella videosorveglianza;

2. ssiisstteemmii cchhee ccoonnsseennttoonnoo llaa vviiddeeoo--ssoorrvveegglliiaannzzaa ““iinn rreemmoottoo”” da partedi un unico centro gestito da unterzo; Tale soggetto terzo va desi-gnato responsabile da parte di ognisingolo titolare e deve assumere unruolo di coordinamento e gestionedell’attività di videosorveglianza,senza consentire che le immaginiraccolte per conto di ciascun titola-re possano essere raffrontate omostrate ad altri soggetti.

Per entrambi i sistemi, sono obbliga-torie specifiche misure di sicurezza perevitare accessi abusivi alle immagini,quali llaa rreeggiissttrraazziioonnee ddeeggllii aacccceessssii degliincaricati e delle operazioni compiutesulle immagini registrate con conserva-zione dei dati relativi agli accessi noninferiore a sei mesi. Queste misurevanno adottate entro il 29 settembre2010. Sarà bene quindi che gli orafi chehanno attivato sistemi di videosorve-glianza a distanza si accertino presso ifornitori di tali servizi se siano state

adottate per tempo queste misure.• LLuuoogghhii ddii llaavvoorroo: Viene confermato ildivieto di controllo a distanza dei lavo-ratori, sia all’interno degli edifici, chein altri luoghi di prestazione del lavo-ro (es., veicoli o aree esterne). VVaalleeppeerròò llaa ppeennaa ddii sseeggnnaallaarree uunnaa rreecceenn--ttiissssiimmaa sseenntteennzzaa ddeellllaa CCaassssaazziioonnee ((nn..

2200772222//22001100)) cchhee hhaa ccoonnffeerrmmaattoo iilllliicceennzziiaammeennttoo ddii uunnaa ccaassssiieerraa rriipprreessaaddaallllee tteelleeccaammeerree (di cui non era aconoscenza) mmeennttrree rruubbaavvaa ddeennaarrooddaallllaa ccaassssaa.. La Suprema Corte ha rite-nuto legittimo il controllo a difesa delpatrimonio aziendale attivato in casodi fondato sospetto di infedeltà.

*Direttore Federazione Orafi Campani

Misure generali di sicurezza

Di regola, i dati raccolti mediante la videosorve-glianza devono essere adeguatamente protetti perridurre al minimo i rischi di distruzione prima deltempo stabilito, perdita accidentale, accessi nonautorizzati o trattamenti non consentiti.È auspicabile che, specie nelle aziende di minoridimensioni, alle immagini acceda unicamente iltitolare; se invece anche altri soggetti (soci o colla-boratori) vengono ammessi al trattamento dei dati,essi dovranno essere autorizzati per iscritto, specificando se essi siano abilitatisolo a visionare le immagini o anche a prendere possesso dei supporti e trattar-li in qualche modo. Inoltre, dovranno essere assunte misure per evitare chei soggetti abilitati possano alterare le immagini registrate.Dovranno essere adottati accorgimenti per garantire la cancellazione ancheautomatica delle registrazioni nei termini di conservazione ammessi (24 oredalla rilevazione per la generalità delle imprese e massimo 1 settimana perquelle più a rischio, tra cui gli orafi). Si dovrà anche vigilare affinchè il persona-le addetto alla manutenzione non acceda abusivamente alle immagini, se ciònon sia indispensabile per eventuali verifiche tecniche, sempre in presenza deisoggetti abilitati alla visione delle immagini.

Page 104: Preziosa n. 3/2010

102

Page 105: Preziosa n. 3/2010

conformismo? Non si sposa con il marke-ting. Chi fa marketing, anzi, spesso navi-ga su sponde opposte. Le sue decisioninon sono mai le più prevedibili e sconta-te per l’uomo della strada. Così, ad esem-pio, in momenti di crisi come quello chestiamo attraversando, si sarebbe indotti apensare che una delle prime mosseopportune per un’azienda, nell’ambito diun inevitabile contenimento dei costi, siaquella di ttaagglliiaarree llee ssppeessee ddii pprroommoozziioonneeee ppuubbbblliicciittàà. Molte, tante piccole realtàimprenditoriali, in effetti, già ordinaria-mente poco propense a investire in questicampi, chiudono del tutto i rubinetti incircostanze del genere. SSii ttrraattttaa ddii uunn ccllaa--mmoorroossoo eerrrroorree, e lo sa bene il responsabi-le marketing, che non a caso fa di tuttoper convincere i suoi referenti quantomeno a conservare, se non ad aumentare,il budget programmato per la sua attività.Non è un atteggiamento da ‘cicero prodomo sua’. Numerose indagini hannoinfatti dimostrato che èè pprroopprriioo nneellllee ffaassiiccoonnggiiuunnttuurraallii nneeggaattiivvee cchhee llaa ssppeessaa ppeerr iillmmaarrkkeettiinngg ffaa llaa ddiiffffeerreennzzaa. In un conte-sto di maggiore selettività, chi promuove

la propria immagine riesce quasi sempre asconfiggere il competitor più cauto, intimi-dito dal volgere degli eventi.Per la verità, llaa vviirrttùù ddeell ccoorraaggggiioo ppaaggaa

a prescindere dal fatto che sia indirizzataprecipuamente verso il marketing. Larecente relazione del Governatore dellaBanca d’Italia Mario Draghi, nel rimarca-re la gravità dell’impatto recessivo, nell’an-no 2009 tradottosi in aumento dei falli-menti d’impresa di circa il 25%, ha sotto-lineato come le aziende che avevano avvia-to processi di ristrutturazione prima dellacrisi abbiano retto meglio l’urto.

Esse prevedono per il 2010 un incre-mento del fatturato superiore di 3 punti aquello di imprese simili non ristrutturate.Non solo. TTrraa llee iimmpprreessee iinndduussttrriiaallii ccoonn5500 ee ppiiùù aaddddeettttii cchhee hhaannnnoo iinnvveessttiittoo iinnrriicceerrccaa ee ssvviilluuppppoo nneell ttrriieennnniioo pprreecceeddeenn--ttee llaa ccrriissii,, ll’’aauummeennttoo pprreevviissttoo ddeell ffaattttuurraa--ttoo èè ddii oollttrree iill 66%%..Insomma, il rischio dell’investimento,

se calcolato, è il sale dell’impresa. I nume-ri finiscono sempre per avallarlo.Chi fa marketing, in ogni caso, ha ritro-

sia a ‘seguire il vento’, anche a costo diapparire poco flessibile ai mutamentirepentini. È il caso, ad esempio, dell’in-gresso di un nuovo concorrente in unmercato presidiato da un’azienda sullacosiddetta alta fascia. Se il nuovo prodot-to immesso sul mercato ha caratteristichesimili a quelle del bene smerciato dal-l’azienda in questione, è probabile che sicerchi di promuoverlo con politiche dipricing. Ed è qui che l’uomo del marke-ting fa la differenza. Spinti dalla preoccu-pazione, altri sarebbero tentati di fronteg-giare il nuovo venuto riadeguando i prez-zi verso il basso. Di solito, invece, llaa ssttrraa--tteeggiiaa ddii mmaarrkkeettiinngg aa ddiiffeessaa ddeell bbrraanndd ssiiffaa pprroopprriioo ddiiffeennddeennddoonnee iill vvaalloorree aaccqquuii--ssiittoo ssttoorriiccaammeennttee.. Se non addirittura ele-vandone le quotazioni. L’immagine, perquanto intangibile, è un asset raggiuntodall’impresa. È un valore consacrato dallescelte dei consumatori. Il peggior mododi metterlo a rischio sarebbe quello di cer-tificarne la diminuzione per rincorrere suiprezzi chi non ha ancora conquistato lafiducia dei potenziali compratori.

*Commercialista

di Giovanni Lepre*

Numerose indagini hanno infatti dimostrato che è proprio nellefasi congiunturali negative che la spesa per il marketing fa ladifferenza. In un contesto di maggiore selettività, chi promuove lapropria immagine riesce quasi sempre a sconfiggere il competitorpiù cauto, intimidito dal volgere degli eventi.

Il marketing fa a pugni con il conformismo

Il

Page 106: Preziosa n. 3/2010

104

Cassazione ed Agenzia delle Entrate:gli Studi hanno solo valore di presunzioni semplici

STUDI DI SETTORE: nulle le pretese del fisco senza contraddittorio

Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con le sentenze 26635, 26636,26637 e 26638 del 18 dicembre 2009, ha definitivamente sancitoche gli studi di settore hanno semplicemente valore di presun-zioni semplici, le quali devono essere integrate dal contraddittoriocon il contribuente; questi ha diritto che gli elementi e le giustifica-zioni che egli apporta contro le pretese del Fisco siano dettagliata-mente esaminati nel merito, pena la nullità del procedimento e con-seguentemente delle pretese dell’Erario.Si tratta di un principio garantista nei confronti del contribuen-te, che per la verità si era già fatto strada attraverso numerosepronunce delle Commissioni Tributarie (vedi ns. articolo su“Preziosa” dicembre 2008). Tuttavia, diversi uffici periferici delleEntrate hanno continuato a sostenere la liceità di effettuare la retti-fica dei redditi dichiarati in base ai soli scostamenti dagli Studi.

Con queste sentenze, viene definitivamente ribadito che ogniaccertamento fondato sugli Studi deve essere, a pena di nullità: a) preceduto dal contraddittorio con il contribuente, “da atti-

vare obbligatoriamente, pena la nullità dell’accertamento”(Corte di Cassazione, sentenza 18 dicembre 2009 n. 26635)

b) adeguatamente motivato, prendendo in considerazione leragioni del contribuente e confutandole nel merito.

L’esito del contraddittorio, secondo la medesima sentenza, si pone“alla fine di un percorso di adeguamento della elaborazione statisticadegli standard alla concreta realtà economica del contribuente”; taleesito “deve far parte (e condiziona la congruità) della motivazione del-l’accertamento, nella quale vanno esposte le ragioni per le quali i rilie-

vi del destinatario dell’attività accertativa siano stati disattesi”.Cosa ne deriva per il contribuente? Che egli non deve più guar-dare alla congruità come ad un “incubo”. Piuttosto, specie intempi di recessione, egli non deve aver timore di controbattere allalogica “standardizzata” degli Studi con i dati effettivi risultanti dall’at-tività d’impresa, o fare inutili sacrifici fiscali per risultare “congruo”, seritiene di avere validi argomenti per giustificare lo scostamento.Infatti, scrive la Suprema Corte, “Il contribuente ha, nel giudizio rela-tivo all’impugnazione dell’atto di accertamento, la più ampia facoltàdi prova, anche a mezzo di presunzioni semplici, ed il giudice puòliberamente valutare tanto l’applicabilità degli standard al casoconcreto, che deve essere dimostrata dall’ente impositore,quanto la controprova sul punto offerta dal contribuente”.(Cass. sent. cit.)Conseguentemente, l’Agenzia delle Entrate, con la circolare 19/Edel 14 aprile 2010, ha invitato gli uffici periferici a lasciar cadere gliatti di accertamento se prima non sia stato attivato il contraddittorio.L’Agenzia sottolinea come debba essere l’Amministrazione a dimo-strare l’applicabilità dello Studio al caso concreto, tenendo contodelle eccezioni sollevate nel contraddittorio da parte del contribuen-te e contestandole nel merito.Se però il contribuente non si presenta al contraddittorio, l’at-to di accertamento potrà basarsi solo sulle risultanze delloStudio di settore, e spetterà al contribuente, in sede di giudizio,tentare di dimostrare l’inapplicabilità dello Studio alla suasituazione. In definitiva, il contraddittorio ne risulta rafforzato comepassaggio decisivo per far valere le ragioni del contribuente, il quale,nel suo proprio interesse, non dovrà sottrarsi ad esso. (M.C.)

La

Page 107: Preziosa n. 3/2010

Maestri del GioielloDal 1 al 4 ottobre presso la PalazzinaLiberty di Milano ci sarà la Mostra “Maestridel Gioiello”. L’obiettivo è quello di dareparticolare rilievo alla capacità artistica italia-na nel campo dell’oreficeria, ai maestri orafied alla loro creatività, bravura e tecnica,facendo conoscere al pubblico alcune signi-ficative eccellenze. Nell’ambito dell’eventosarà assegnato il Premio Jacopo daTrezzo, in onore del primo orafo, lombardo,che nel 1500 tagliò e lavorò il diamante.Quest’anno il tema del Premio Jacopo daTrezzo è: “Energia: Gioielli in Movimento”. Alconcorso partecipano gli orafi che espongo-no alla mostra, realizzando appositamenteun gioiello: il pubblico, le istituzioni ed unagiuria di esperti del campo del gioiello vote-ranno il pezzo che meglio esprime il tema.La Palazzina Liberty sarà allestita con deco-razioni floreali in stile “gioielli” e “Liberty” emusica.

Maestri del Gioiello“Fiore Lapis”, centrale di collana

in oro giallo, diamanti e lapislazzuli

Aste�Mostrerubrica

Maestri del GioielloSpighe” - anello in oro bianco e giallo e diamanti

Gioielli ed Orologi a MonacoAnelli, collier, bracciali, diademi, spille,orecchini, orologi da tasca, orologi dapolso. L’asta è prevista per il 17 settembre aMonaco e firmata Hampel. I lotti saranno inesposizione da sabato 11 fino a mercoledì15 settembre, e poi ancora la mattina del 16.

Maestri del Gioiello“Cancelletto dei sogni”

CronomaniaDomenica 19 settembre si terrà a Bolognala 133^ edizione di CRONOMANIA pressol’Hotel Boscolo Tower. Appuntamentomolto atteso da appassionati e collezioni-sti di orologi d’epoca. Il re della manife-stazione sarà l’orologio da polso diogni marca e di ogni tipo; ma ci saran-no anche orologi da tasca e da tavo-lo. Tra gli orologi più ricercati daicollezionisti c’è il cronografo el’orologio sportivo in generale; mac’è un forte interesse, soprattuttoda parte delle signore, anche perl’orologio di forma rettangolare,come il “Reverso” della Jager -LeCoultre, un orologio nato nel1931 per l’uso sportivo degli ufficialiinglesi in India.

Arti in mostra a BeneventoIl 4 settembre appuntamento con unanuova installazione presentata daGabriella Crisci nell’Open Space diBenevento. Come è già accaduto in pas-sato durante una mostra all’Open Space,l’installazione di Gabriella accoglierà leopere di altri artisti, il fashion designer LucaGiannola che presenterà abiti appartenentialla collezione “senza tempo”, il fotografoGiuseppe Levano con le sue “maschereper respirare” e textures di tessuti, intreccicolorati e vibranti. Infine, le orafe ClaudiaParrilli e Paola Siciliano che insieme aGabriella presenteranno gioielli di ricercaglamour ma che non risentono dell’inesora-bile scorrere del tempo.

Orologi a New YorkNel calendario aste di Patrizzi & CoAuctioneers è fissata un’asta imperdibile per

appassionati e collezionisti ditutto il mondo. A New York,precisamente a 595 MadisonAvenue, il 29 settembre

saranno battuti all’astaimportanti orologi da

polso, da tasca ependole da collezio-ne. Prima asta dellastagione autunnale,questa vendita saràseguita da una serie divendite all’asta program-

mate a Ginevra, e ancorauna volta New York.

105

Page 108: Preziosa n. 3/2010
Page 109: Preziosa n. 3/2010

3.

107

Glamour il marchio e la location. È la seconda in Italia - e la numero 60 nel mondo - la boutique inaugurata a fine giugno da Omega in via Condotti a Roma, tra vip e verticiistituzionali della griffe. Taglio del nastro con il presidente del marchio, Stephen Urquhart, insieme a Caterina Murino, testimonial Omega, Laura Burdese, AmministratoreSwatch Group Italia e Andrea Nunziata, Brand Manager per l’Italia. Un red carpet di tutto rispetto: hanno onorato l’evento grandi nomi dello spettacolo - come MargheritaBui, Enrico Lo Verso, Carolina Crescentini e Milly Carlucci - e dello sport - Antonio Rossi, Pietro Mennea e Massimiliano Rosolino, con la compagna Natalia Titova.L’esclusiva festa è poi continuata alla Casina Valadier, con il Co-Axial Cocktail Party.È su tre livelli il nuovo store della maison svizzera che conta 162 anni di storia: la modernità dell’arredamento si amalgama con l’edificio settecentesco che lo ospita e cheannette anche la splendida Chiesa della Santissima Trinità, sul cui guardino si affacciano alcune delle finestre interne. Uno spazio immenso, 240 metri dove tutto - concept,décor, arredi, luce - racconta la qualità, la tradizione e, soprattutto, l’anima glamour di Omega. Lo spazio giusto per essere accolti, e scegliere. E poi uscire, e ritrovarsi nella strada del lusso della città più bella del mondo. «Omega è felice di aver tro vato una location di grande prestigio per la sua Boutique nella Città Eterna - ha commentato il presidente Urquhart -. Il nuovo spazio in Via Condottirappresenta il contesto ideale per il nostro brand e si accosta perfettamente a tutte le altre nel mondo tra cui quella di Parigi, New York, Tokyo e Shanghai».

1. Il presidente Stephen Urquhart, insieme a Caterina Murino,testimonial Omega, Laura Burdese, Amministratore SwatchGroup Italia, e Andrea Nunziata, Brand Manager per l’Italia.

2. Il casino Valadier3. Stephen Urquhart con Massimiliano Rosolino, CarolinaCrescentini, Massimo Lopez e Antonio Rossi

4. Caterina Murino, Stephen Urquhart, Milly Carlucci

Il tempo scandito da Omega sbarca a RomaUna nuova boutique in via Condotti, inaugurata con una festa esclusiva alla Casina Valadier

1.

2.4.

Page 110: Preziosa n. 3/2010

108

1. Andrea Nunziata, Margherita Buy e Laura Burdese2. Stephen Urquhart, Enrico Lo Verso, Laura Burdese,Margherita Buy e Massimo Lopez

3. Massimiliano Rosolino, NataliaTitova4. Antonio Rossi, Flavio Montrucchio, Brando Giorgi5. Massimo Giletti, Milly Carlucci, Margherita Buy

1.

2.

3.

4.5.

Il Longines Sport Collection CONQUEST, un orologioche combina fascino e nuove caratteristiche tecnichegrazie all’utilizzo dell’acciaio e della ceramica. Un con-nubio di alte prestazioni ed eleganza per un orologioche presenta una forte attenzione all'estetica. IlLongines Conquest sobrio e sofisticato, perfetto inogni occasione ha visto come testimonial FrancescaSchiavone, la regina del tennis italiano che ha indos-sato un modello Conquest Lady in acciaio e diamanti.

Longines: la raffinata sportività

del marchio al polso diFrancesca Schiavone

Elisa Gasparini, Brand Manager Longines Italia, FrancescaSchiavone e Juan Carlos Capelli, Direttore Marketing

Page 111: Preziosa n. 3/2010

109

4 5

Capri, grande successo per il party che si è svolto in occasione dell’inaugurazio-ne del flagship store LeBebè Experience. In un ideale prolungamento del nuovoshowroom di via Lorgano, il “Piccolo Bar” di piazza Umberto Primo si è tinto di lillaper festeggiare il brand dedicato all’attesa e alla nascita. Taglio della torta - ungateau davvero speciale, nelle forme del maschietto e della femminuccia, iconedella linea LeBebè - con i fratelli Fabrizio e Paolo Verde, soci fondatori e proprie-tari di Lucebianca, insieme al proprietario del negozio LeBebè Salvatore Giuliani.

LeBebè sbarca a Capri, inaugurato il nuovo flagship store

1. Paolo Verde e Anna Mercurio2. Lucebianca3. Fabrizio e Paolo Verde con SalvatoreGiuliani

4. Salvatore / Giuliani5. Carla Manzoni nel negozio Le bebè6. Stefania Moretti7. Margherita Mulas/ Sonia Verde

1

2

3

6 7

Flagship store Nardelli a Capri, taglio del nastro con MissMondo, la ceca Tatana Kucharova, testimonial del brand.Inaugurazione glamour per il primo monomarca dell’azienda,nel cuore dell’Isola Azzurra in via Listrieri 1, alla presenza deifratelli Domenico e Bruno Nardelli e tutto lo staff che da annilavora sinergicamente per offrire al pubblico creazioni unichecome “Flames of Passion” e la collezione di fedi “Due”, ada-giati su “Rami di corallo” white plasmati in ceramica diCapodimonte dall’artista Emilia Amato. Protagonista assolu-to del nuovo flagship store, la linea Sunsation, in oro biancoe giallo e diamanti River, presente sia in versione tradiziona-le che rivisitata ad hoc da Domenico Nardelli in chiave“caprese”. Soli, piccoli o extra-large, da personalizzare a pia-cimento e sfoggiare al décolleté, ma anche al polso o ai lobisotto forma di pendenti, bracciali o orecchini. A Capri TatanaKucharova è stata impegnata in uno shooting fotografico chel’ha vista protagonista negli angoli più suggestivi dell’isolabardata di gioie griffate Nardelli.

Nardelli nell’Isola Azzurra

Page 112: Preziosa n. 3/2010

110

Una vera Ops…essione per Ops! Due le serate organizzate - a Milano e a Porto Cervo- per presentare in anteprima il nuovo orologio fosforescente, pezzo di punta della colle-zione autunno/inverno, una prima tiratura limitata a 200 esemplari.Il Fashion Cafè di via S.Marco a Milano e il Blues Cafè di Porto Cervo sono stati viva-cizzati dalla presenza di centinaia di giovani accorsi per festeggiare con Ops! e dallamusica del DJ Max Correnti. OPS! The RIGHT to be WRONG – con vita e colorehanno dato ai presenti un primo assaggio dell’estate all’insegna della buona musica edell’energia... che non finisce qui. La collaborazione di Ops! con il locale della CostaSmeralda andrà avanti per tutta la stagione estiva. Presenti, naturalmente, i due designer dell’orologio Ops!, Tommaso Bossetti e StefanoGuagliumi. E come perdersi una serata con Ops! The RIGHT to be WRONG?

Color Opsession Party

A dx TommasoBosetti, designerdell’orologio OPS

Page 113: Preziosa n. 3/2010

111

Page 114: Preziosa n. 3/2010

Centro Orafo “Il Tarì” - mod. 219-220 81025 Marcianise (CE) - Italy ph. + 39 0823 513123 + 39 0823 517219 fax + 39 0823 513 124 email: [email protected]

www.ideacoral.com Idea Coral

Page 115: Preziosa n. 3/2010

Idea Coral

al cuor non si comanda

Page 116: Preziosa n. 3/2010