Preziosa n. 2

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1 febbraio | marzo BRAND Carlo Palmiero. L’inno alla femminilità Sette diversi universi dove l’emozione è regina INCHIESTA Una sfida dinamica per superare la crisi Parlano i principali esponenti del settore orafo DESIGN Sigillo, Sistema Gioiello Lombardo Promuovere lo sviluppo e l’innovazione della filiera orafa OROLOGI IWC Aquatimer 2009 Sulle tracce di Darwin

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Febbraio Marzo 2009

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febbraio | marzo

BRANDCarlo Palmiero. L’inno alla femminilitàSette diversi universi dove l’emozione è regina

INCHIESTAUna sfida dinamica per superare la crisiParlano i principali esponenti del settore orafo

DESIGNSigillo, Sistema Gioiello LombardoPromuovere lo sviluppo e l’innovazione della filiera orafa

OROLOGIIWC Aquatimer 2009Sulle tracce di Darwin

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luce avvinta a scintille di mare per colorare i miei desideri

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Parliamo ancora di crisi! Ma questo lo sapevamo già, come sapevamo già del resto che

ci saremmo ritrovati, in questi giorni, a confrontarci con le tante tesi, ricette e consigli

per combattere questo particolare momento. A chi credere? Quale sirena seguire in

questo mare in tempesta? Difficile dare un’indicazione.

Il grande giornalista polacco Ryszard Kapuscinski affermava che le crisi scoppiano nel

momento in cui il sistema non riesce a dare risposta. Citazione questa che trova, a mio

avviso, una forte verità in questi giorni di grande incertezza. La sensazione che si avver-

te e che, a complicare un’evidente sofferenza economica è l’incertezza del momento,

ma soprattutto la totale mancanza d’informazioni e indicazioni a breve e lungo termi-

ne. La conseguenza di ciò è sotto gli occhi di tutti: contrazione degli acquisti, blocco

dei flussi finanziari, stagnazione della domanda. Ma quanto è vero tutto questo?

La nostra ricetta è racchiusa nell’immagine di copertina: una doppia allegoria, lusso

e fedeltà. Incontrando gli operatori, ma soprattutto leggendo i dati sul mondo della

gioielleria italiana quello che emerge è che, la qualità, la classe e soprattutto l’artigia-

nalità delle nostre produzioni hanno ancora fortissimo appeal sui mercati internazio-

nali. La capacità dei nostri operatori deve però essere, quella di proporre il prodotto

giusto al cliente giusto. Oggi quest’ultimo è sicuramente localizzato negli Emirati

Arabi e nei paesi del golfo.

Coltivare la fedeltà del cliente è invece il secondo suggerimento: un vero e proprio

patrimonio aziendale che va tutelato e difeso. La ricetta è sempre la stessa: professiona-

lità, cortesia ma soprattutto prodotto.

Insomma tanto lusso e fedeltà per le nostre aziende orafe.

Lusso e fedeltà a difesa delle nostre produzioni

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Diego & Riccardo Di Gennaro

D.G. preziosisede: Via Grande Orefici, 1 - 80133 Napoli / tel. +39 081 200104 / fax +39 081 204335il Tarì: showroom 243/244 / tel. +39 0823 513011 / fax +39 0823 513013

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brand

CCaarrlloo PPaallmmiieerroo. L’inno alla femminilità sette diversi universi dove l’emozione è regina pag. 9

Ineguagliabili eleganzele rivoluzioni geometriche delle ccrreeaazziioonnii FFaavveerroo pag. 12

L’eccentricità della collezione CCaapprrii MMaaggiiaaun desiderio che non si può negare pag. 14

WWiinnddiiaamm, nell’universo dei diamantiun punto di riferimento per sette Paesi pag. 16

AAnnnnaammaarriiaa CCaammmmiillllii il prato in un gioiello pag. 18

Il lusso si fa etnicoun viaggio tra i gioielli di EElliissaabbeetthh PPaarraaddoonn pag. 20

NNiinneettttoo TTeerrzzaannooquando lo stile classico incontra l’innovazione pag. 23

Ferraris. Daisy, Ice, Novecento, Primavera, Silvana e Velvet la preziosità entra in circolo con un codice molto personale pag. 25

Il mondo di MMaarriiaa AAnnttoonniieettttaa MMiittttoonniiuna storia in ogni gioiello pag. 28

breaking news

Smalti gemme e metalli preziosi ritraggono llaa bbeelllleezzzzaa ddeeggllii aanniimmaalliiun inno alla natura che si perpetua da secoli pag. 30

brand

Designed by GGuussttaavvoo RReennnnaa il fascino dell’unicità pag. 32

VVaaiidd. L’intraprendenza di tre generazioni amanti del colore pag. 34

Gli originali gioielli di GGiiuulliiaannaa ddii FFrraannccoo pag. 36

La passione per le eccellenzele preziose montature della famiglia DDii GGeennnnaarroo pag. 39

AAuurreeaa VVeennuuss gioielli senza tempo pag. 42

storia del gioiello

IIll CCaammmmeeoo GGoonnzzaaggaail viaggio lungo e affascinante di un capolavoro ellenistico pag. 44

Les joailliers de le roi et de la reine des deux Sicilesle decorazioni e ii ggiiooiieellllii ddii GGiiooaacccchhiinnoo ee CCaarroolliinnaa MMuurraatt pag. 46

MMiirraabbiilliiaa CCoorraalllliiiidal 1996, “le vie del corallo” abitano Palazzo Vallelonga a Torre del Greco pag. 49

referenze fotografiche:

si ringraziano tutti coloro che hanno gentilmente messo a disposizione il materiale iconografico

L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate

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Windiam Italia:Centro Orafo “Il Tarì” mod. 156

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Uffici nel mondo:Thailandia, Sud Africa, Anversa, Hong Kong,

Londra, Bangkok, Russia, Congo

Fiere:Il Tarì in mostra,

Hong Kong International Jewellery Show, Londra, Inhorgenta

esclusivisti per l’Italia di diamanti taglio russo

Page 9: Preziosa n. 2

GGoollddeenn AAggeennccyy ssrrllvia Generale Orsini, 40 80132 Napoli

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Nunzia ArilloMartino BelmantoElisabetta BowinkelMarco CantarellaNicoletta D’Arbitrio ZivielloMario DidoneChiara Di MartinoLuigi EspositoGiovanni LepreFederica LongobardiMaurizio MandileMaria Rosaria PetitoIlaria RomanoMariadomenica SantamariaAlberto ScaraniLucia Eleonora Venino

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responsabile commerciale:Mila [email protected]

bimestrale a distribuzione gratuita FEBBRAIO / MARZO 2009 / n. 2 Reg. Tribunale di Napolin. 77 del 01/10/2008

iscrizione al ROC n. 17658 del 10 ottobre 2008

Proprietà letteraria e artistica riservata. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazionesenza autorizzazione dell’editore. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non saranno restituiti.Golden Agency srl garantisce la massima riservatezza delle informazioni custodite nel suo archivio. Gliindirizzi verranno utilizzati, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di proposte commer-ciali. Ai sensi della legge 675/96 è nel diritto degli interessati richiedere la cessazione dell’invio e/o l’ag-giornamento dei dati.Del contenuto degli articoli e degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili isingoli autori.

gemmologia

TTeerrmmooddiiffffuussiioonnee aall BBeerriilllliioo le origini pag. 50

LLaa NNoorrmmaattiivvaa uu..nn..ii.. per il diamante tagliato: il peso e le misure pag. 52

Vero o falso? IIll rriiccoonnoosscciimmeennttoo ddeeggllii ooggggeettttii dd’’aarrggeennttoo dd’’eeppooccaa pag. 53

fiere

FFIIRRSSTT 22000099 si è conclusa la rassegna invernale di VicenzaOro pag. 55

Il presente e il passato sono entrambi nel futuroed il futuro è contenuto nel passatoiinntteerrvviissttaa aa DDiinnoo MMeennaarriinn, Presidente della Fiera di Vicenza pag. 57

inchiesta

UUnnaa ssffiiddaa ddiinnaammiiccaa ppeerr ssuuppeerraarree llaa ccrriissiiparlano i principali esponenti del settore orafo pag. 59

programma plait

La mostra ““UUnnaa JJooyyaa ppaarraa llaa RReeiinnaa”” pag. 67

IIll pprrooggrraammmmaa PP..LL..AA..II..TT.. pag. 69

UUnn’’aapppprrooffoonnddiittaa rriicceerrccaa ssttoorriiccaaintervista all’Assessora all’Artigianato e Turismo della Provincia di Napoli, Giovanna Martano pag. 71

NNaappoollii ee MMaaddrriidd uunniittee nneellllaa ttrraaddiizziioonneeintervista all’Ambasciatore italiano in Spagna, Pasquale Terracciano pag. 72

design

SSiiggiilllloo,, SSiisstteemmaa GGiiooiieelllloo LLoommbbaarrddoopromuovere lo sviluppo e l’innovazione della filiera orafa pag. 74

marketing industriale

II ggiiooiieellllii ddeell BBoorrggoo OOrreeffiiccii incontrano i gioielli della terra pag. 79

orologi

PPAANNEERRAAII LLuummiinnoorr 11995500 8 Days GMT pag. 80

FFeerrrrìì CCoolllleeccttiioonn gli orologi che fanno il giro del mondo pag. 82

Sulle tracce di Darwin IIWWCC AAqquuaattiimmeerr 22000099 pag. 84

OOssppiittii eesscclluussiivvii ddii IIWWCC SScchhaaffffhhaauusseenn.. IWC Aquatimer 2009 pag. 86

VVaacchheerroonn CCoonnssttaannttiinn 250 anni di virtuosismo orologiero consacrati in una straordinaria trilogia pag. 89

tecnico amministrativo

IIll llaavvoorroo ooccccaassiioonnaallee aacccceessssoorriioouna nuova opportunità per le imprese commerciali pag. 90

SSppeessee ddii rraapppprreesseennttaannzzaa, operative le nuove regole pag. 91

LLoo ssttaattuuttoo ddeell ccoonnttrriibbuueennttee, uno strumento fondamentale per la tutela dei diritti dell’imprenditore pag. 92

UUnn ccrreeddiittoo dd’’iimmppoossttaa per migliorare la sicurezza pag. 94

rubrica

Piccoli bouquet per llaa vveettrriinnaa ddii PPrriimmaavveerraa pag. 95

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Page 10: Preziosa n. 2

Gioielli nati da un esuberante estro creativo dove si esplorano forme eleganti e sconosciute

Carlo Palmiero

Fire collection: Anello in oro rosa, diamanti bianchi, diamanti neri e zaffiri sfumati

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9

Quello di Carlo Palmiero è un percorso

creativo che si fa portavoce di un gusto

nuovo con un personale senso delle forme.

La genialità che riecheggia nei suoi

accostamenti cromatici e nei suoi

importanti volumi è sostenuta da una

sperimentazione estetica dove un reale

inatteso prende vita.

Sono sculture ammirevoli mosse da un

impalpabile movimento dall’andamento

lento, perpetuo.

Dal suo talento sgorga pura ispirazio-

ne, incontaminata musica fatta di luce e

di colore che, distaccandosi dal comune,

si traduce in gioielli bellissimi sospesi tra

giochi ottici e morbide volute, bagliori

ed ombre. La purezza materica dei dia-

manti bianchi e colorati, delle perle e delle

A tribute to femininity. Seven different worldswhere emotion reigns supreme

Carlo Palmiero’s jewelry is the result of a creative pro-cess that reveals his innovative artistic taste, with ahighly personal sense of form. The virtuosity that resounds from his color combina-tions and the striking dimensions of his pieces is sup-ported by true aesthetic experimentation where“unexpected reality” comes to life.His jewels are magnificent sculptures with a barelyperceptible sense of delicate movement that give eachpiece a timeless quality. Pure inspiration and music, bursting with light andcolor, are unleashed by his talent which createsmagnificent and original pieces of jewelry with adazzling combination of optical effects, soft spirals,light and shadow.He uses pure materials of the highest quality such aswhite and colored diamonds, pearls, precious stones,white, red and yellow gold which merge, burn, brea-the and enchant in fantastic shapes that clearly reve-al Palmiero’s imaginative and masterful technique.Each of his creations are refined examples of the jewe-

L’inno alla femminilità sette diversi universi dove l’emozione è reginadi Federica Longobardi

Black, Kandinsky - Art collection: Anello in oro bianco, diamanti colorati e zaffiri colorati

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gemme, dell’oro rosso, bianco o giallo si

intesse, brucia, soffia, incanta con una

fantasia arricchita da intuito e maestria.

Ogni sua creatura risponde a pregiati

canoni di raffinatezza che tratteggiano

ciò che ad altri apparirebbe irrealizzabile.

Sono anelli, ciondoli e orecchini ritratti

in sette diverse collezioni: fuoco, piume,

arabeschi, merletti, fiori, arte ed optical.

Sette diversi universi dove si esprime

limpidamente la sensibilità artistica

di Palmiero, dove l’emozione è

regina, dove si esplorano le

eleganze più squisite e

sconosciute.

Dove ogni suo gioiello

è una poesia, è un inno

alla femminilità.

10

PPaallmmiieerroo CCaarrlloo ssrrll15048 Valenza (AL) Via dell’Industria, 1ph. +39 0131 952769fax +39 0131 951365web www.palmierogioielli.com

Arabesque collection Orecchini e anello in oro bianco

e diamanti bianchi

ler’s art which would mostjewelers would not evendream of achieving. His pie-ces include rings, pendantsand earrings which are dividedinto 7 different collections: fuoco(fire), piume (feathers), arabeschi(arabesques), merletti (lace), fiori(flowers), arte (art) and optical.They represent seven differentworlds where Palmiero’s artistictaste and sensibility are clearlyexpressed, where emotion reignssupreme, and where the mostexquisite and unusual forms ofelegance are explored. Where each jewel is a piece of sheerpoetry, a tribute to femininity.

Page 13: Preziosa n. 2

ppeerr iinnffoorrmmaazziioonnii::

FFeeddeerrddeettttaagglliiaannttii OOrraaffiiTTeell.. 0066 44440044110055 -- 0066 4444225511222299

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unicazione

Page 14: Preziosa n. 2

EleganzeIneguagliabili

Quando linee audaci si proiettano in

equilibri sorprendentemente insoliti il

gioiello diventa un oggetto raro, un’opera

in movimento che respira una non con-

venzionalità.

Sono evoluzioni dal gran temperamen-

to, asimmetrie gradevoli piene di vita, ele-

ganze ineguagliabili dove castoni decen-

trati, raggiere abbaglianti, ramificazioni

preziose creano nuove consorterie enfatiz-

zando una artigianalità fatta di tecniche

antiche e avveniristiche.

Rivoluzioni geometriche che si comple-

tano in un originale contrasto di lumino-

sità e volumi.

In questa nuova dimensione si plasma-

no anelli, bracciali, pendenti, collier che

non contemplano la monotonia trovando

limpida ispirazione nella semplicità e nella

sobrietà della natura.

Sono legami dinamici tra pietre prezio-

sissime e oro bianco e rosa accostati con

la scioltezza che solo le cose belle possie-

dono.

Finanche gli oggetti da scrittura perdo-

no la loro prevedibilità facendosi rarità,

piccoli capolavori personalizzati da zaffiri

e rubini o costellati di diamanti per richia-

mare alla memoria l’incanto di una notte

stellata.

I gioielli Favero sono questo, un univer-

so che brilla di luce propria che fa dei gio-

chi di ombre l’esaltazione dello sfolgorio

tra riverberi multicolori. Creazioni desti-

nate a donne volitive che amano inebriar-

si di emozioni sublimi ed irripetibili.

le rivoluzioni geometriche delle creazioni Faverodi Martino Belmanto

FFaavveerrssoo ssppaa36061 Bassano del Grappa (VI)

Via Bricito, 16ph. +39 0424 220016fax +39 0424 529987

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Amor Sacro (limted edition I/III)Acquamarina ovale e diamanti taglio brillante

in oro bianco 18 carati

Amor Profano (limited edition I/V)Tormalina rosa e diamanti taglio a brillante

in oro bianco 18 carati

Page 15: Preziosa n. 2

13

The revolutionary geometric design of Faverocreations: matchless elegance

When audacious lines are projected in strikinglyoriginal equilibria, a piece of jewelry becomes aprecious and rare object, a constantly flowingwork which has an unconventional quality. Thesecreations possess great character and their attrac-tive asymmetries overflow with life. Their mat-chless elegance features offset mountings, daz-zling sunbursts and precious ramifications whichcreate new combinations in a stunning blend oftraditional and futuristic craftsmanship. The revolutionary geometric designs are comple-ted by original juxtaposition of light and volume. Rings, bracelets, pendants, and chokers arefashioned within this new dimension. They never

Collezione Calla: collier e anelli in oro bianco con diamanti taglio a brillante rotondo

risk becoming monotonous, obtaining their inspi-ration from the simplicity and sobriety of nature.They represent dynamic links between extremelyprecious gemstones and white and pink goldwhich are matched with a naturalness that onlybeautiful things possess. Even writing instruments lose their predictableappearance and become small masterpieces perso-nalized by sapphires and rubies or studded withdiamonds to evoke the magic of a beautiful starrynight.Favero jewels represent a universe which shineswith its own light, where tricks of shadow exalt ablaze of light among multicolored reflections.These creations are designed for strong-willedwomen who enjoy the exhilaration of sublime andunique emotions.

Page 16: Preziosa n. 2

li, alla rara preziosità dell’oro bianco e

rosa, degli zaffiri, dei diamanti, degli smal-

ti e delle madreperle: pura arte in tutte le

sue estensioni. Sono eccellenze orafe, nelle

quali traspare sapienza di gesti e grande

cura dal rigore tutto artigianale, che si

esprimono attraverso una stupefacente

varietà di amuleti riccamente originali

dall’allure tutta caprese, appunto, che

fanno dell’allegria e del lusso il loro tratto

distintivo, raccontando a tinte forti la

eccentricità e la unicité che si respirano

nella piazzetta più nota al mondo.

La collezione Capri Magia è un irresisti-

bile desiderio che non si può negare, è un

Capri è una storia infinita di

passioni e memorie che si

intrecciano tra vicoli e case imbiancate,

precipizi e reti stese al sole ad asciugare.

È un’isola che ha rubato l’azzurro più

vivo del cielo per colorare la sua splendi-

da grotta, le profondità del mare ed una

piccola lucertola che ha trovato nei fara-

glioni il suo habitat ideale. È un luogo di

leggende che, dopo poeti e pittori, non

poteva non ispirare anche gli artigiani

orafi valenzani che hanno creato cinque

inusuali linee di gioielli, colorati e diver-

tenti, che sorprendono per l’audace acco-

stamento di figure insolite, quasi infanti-

14

L’eccentricità della collezione Capri Magiaun desiderio che non si può negaredi Maria Rosaria Petito

brand

capriccioso charm che risplende nelle

vetrine della gioielleria Virginia, a Capri,

da sempre punto di riferimento del made

in Italy per personalità e star.

Principi ranocchi, tintinnanti campa-

nelle, snodate lucertole, panciuti pescioli-

ni e apotropaici cornetti diventano, così,

oggetti di chiaro valore, una strabiliante

sintesi di creatività e classe dal gusto deco-

rativo decisamente eclettico.

Perché quando un gioiello accende il

sorriso è sicuramente un gioiello della

Capri Magia: bizzarri orecchini, bracciali,

collane ed anelli da indossare sempre, con

fresca e disinvolta malizia.

Una stupefacente varietà diamuleti riccamente originalidall’allure tutta caprese

Page 17: Preziosa n. 2

15

CCaapprrii MMaaggiiaa ssrrllVia Australia, 2300144 Roma

ph. +39 06 54221870fax +39 06 5911658

web www.caprimagia.com

The eccentricity of the Capri Magia collection.An irresistible desire

Capri, a never-ending story of passions and memoriesthat mingle in tiny streets and whitewashed houses,sheer cliffs and fishing nets drying in the sun.The most intense blue of the sky has been stolen by theisland to paint its splendid grotta, the deep sea and asmall lizard which has found its ideal environment inthe rocks of the “Faraglioni”. It is a legendary placewhere not only painters and poets have found theirinspiration, but also the goldsmiths of Valenza. Theyhave created five exceptional lines of jewelry, full of funand color, which are particularly striking due to thedaring combination of unusual, almost childlike figu-res and the preciousness of white and pink gold, sapphi-res, diamonds, enamels and mother-of-pearl: pure art,in every sense. The expertise, attention to detail, and craftsmanship ofthese master goldsmiths shine through in their creations.These excellent craftsmen express themselves through anastonishing variety of original amulets, whose distincti-ve characters are pleasure and luxury, synonymous with

the allure of Capri, evoking the same feelings ofeccentricity and uniqueness that can be expe-rienced in the most famous “piazzetta” in theworld. The Capri Magia collection is anirresistible desire, a capricious charmthat glitters in the windows of theVirginia jeweler’s in Capri,which has always been anhistorical landmark of Italiancraftsmanship for leading perso-nalities and stars.Frog princes, jingling bells, twi-sting lizards, round fishes andlittle horns to ward off evil allbecome pieces of great value, anamazing blend of creativity andstyle, with a decidedly eclectic decora-tive taste.When a piece of jewelry inspires a smile,you can be sure it is a jewel from the CapriMagia collection: bizarre earrings, bracelets,necklaces and rings to wear on any occasionwith knowing nonchalance.

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16

Carbonio purissimo, millenario che, per

la sua impareggiabile luce e durezza, è da

sempre considerato il re delle gemme: il

diamante.

È questo l’universo della Windiam, nato

nel 1991 e consolidato poi nel 1997 da

una passione che in circa dieci anni di atti-

vità è divenuta punto di riferimento nella

lavorazione e vendita di diamanti naturali

posizionando il suo brand in ben 7 diversi

Paesi nel mondo. Una pole position otte-

nuta grazie alla professionalità ed all’espe-

rienza di Gon Raz e Alex Jaffe, direttori

rispettivamente dei settori polished e

rough, e di un affiatatissimo team di oltre

100 persone impegnate in tutto il mondo.

La Windiam tratta esclusivamente pie-

tre preziose selezionate nei principali

paesi produttori: Africa Occidentale, Sud

Africa, Africa Centrale, RD Congo,

Guinea, Sierra Leone, Ghana, Angola e

Russia, ed è presente in tutte le più

importanti fiere per esprimere una filoso-

fia molto personale che fa del lavoro

un’occasione di piacere.

Il suo è un mercato equo che scaturisce

dall’alleanza con altre apprezzabili società

al fine di garantire una regolare distribu-

zione del prodotto grezzo.

La via del diamante coincide indubita-

bilmente con la via della Windiam, dove

ogni discussione, ogni idea, ogni suggeri-

mento porta ad affinare lì dove ce ne fosse

ancora bisogno.

I referenti per la Campania sono i fra-

telli Cristiano e Barbara Oppo, presso il

centro orafo Il Tarì, a Marcianise, la cui

professionalità è in piena sintonia con la

capacità dimostrata da tutto il gruppo

Windiam nel resto del mondo. (MRP)

un punto di riferimento per sette Paesi

A thousand years old extra pure carbon, that for itsfaultless and hardness has been always considered theking of gems: the diamond. This is the Windiam uni-verse born in 1991 and strengthened in 1997 thanksto a passion that has become, in ten years of activity, areference point for the working and sale of natural dia-monds, placing its brand in four different countries inthe world. A pole position obtained thanks to the pro-fessionalism and experience of Gon Raz and Alex Jaffe,directors of polished and rough sectors respectively, witha well together working team of hundred employees inthe world. The Windiam Company deals only in pre-cious stones selected directly in the main producingcountries such as: Western Africa, South Africa,Central Africa, RD Congo, Guinea, Sierra Leon,Ghana, Angola and Russia. Windiam also attends themost important Expositions of the sector in order toexpress a personal idea to make a work a pleasantmoment. Its market is fair coming from the partner-ship with other appreciable companies in order to gua-rantee a regular distribution of the row material. Thediamond route is inevitably connected with theWindiam one, where each argument, idea, suggestionbrings to refine what is still necessary. The referents forCampania Region are Cristiano and Barbara Oppobrothers, by the TARI’ Goldsmith Centre atMarcianise, whose professionalism is in complete tunewith the ability demonstrated by the Windiam groupin the world.

Windiam, nell’universo dei diamanti

Un mercato equo che scaturisce dall’alleanza conaltre apprezzabili società al fine di garantire unaregolare distribuzione del prodotto grezzo

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18

il Prato in un Gioiello

Annamaria Cammilli

Collezione Mirage

AAnnnnaammaarriiaa CCaammmmiillllii GGiiooiieellllii ssrrll50012 Bagno a Ripoli (FI) Via del Fornaccio, 46ph. +39 055 696276fax +39 055 696277web www.annamariacammilli.com

Page 21: Preziosa n. 2

Roberto Rossellini sosteneva che la realtà

è davanti a noi e tutto dipende da chi

guarda e come guarda.

Annamaria Cammilli è forse il più lim-

pido esempio di chi sa cogliere il poco, il

particolare per raffigurare come in un

dipinto la natura in ogni suo capriccio,

nelle sue mille forme, nei colori e negli

intrecci appena sfiorati dal sole.

I suoi gioielli sono il ricordo di un pigro

e minuzioso viaggio alla scoperta di una

lussureggiante boscaglia dove la rugiada

imperla la morbidezza di fragili corolle che

si fanno anelli, pendenti, orecchini, ora

sofisticati ora genuini come un cesto di

primule.

Dettagli. Sono dettagli che raccontano

di un prato infinito, di colori pastello, di

rose selvatiche e di austere calle.

Sono diamanti le minute gocce di brina

che si posano luminosissime sull’oro

bianco, giallo o il singolare arancio che si

avvolge e si ritorce per farsi vivo, vero e

profumato come una magnolia o più sti-

lizzato e morbidissimo come un gorgo

d’acqua limpida. Sono orli frastagliati di

trifoglio a posarsi sull’anello squadrato o a

digradare nel pendente che fa dell’acco-

stamento cromatico del metallo un subli-

me gioco di luce. E ancora, spighe più

eleganti di una mantide, gallerie di oro

porose come pomice corrosa dalla risacca,

grovigli di metallo prezioso affini a nidi di

aironi dove si custodiscono le colorate

trasparenze delle gemme.

È un inesauribile freschissimo e frizzan-

te mondo, prezioso e singolare che si fa

gioiello, bellezza da indossare, raffinatezza

da ostentare in nome di uno stile apprez-

zatissimo in Italia come in Asia. (MRP)

Preziosi che incantano come un dipinto

A meadow in every piece of jewelry.Captivating precious stones and gems that resemblea painting.

Roberto Rossellini argued that reality is right in front ofus and everything depends on who is looking and howthey look. Annamaria Cammilli is possibly the purestexample of a designer who is able to grasp the indispen-sable, the tiniest detail, to depict, as if in a painting, thebeauty of nature in its every whim, its thousands shapesand colors and in the couplings gently kissed by the sun. Her jewels are the memory of a lazy and painstakingjourney in search of lush woodland where dew coversthe fragile flowers that turn into rings, pendants andearrings which are as sophisticated and authentic as abasket of primroses. These are details which depict thepastel tints of an endless meadow with wild roses andaustere arum lilies. The minute drops of dew are spar-kling diamonds which repose on the white, yellow orextraordinary orange gold which winds and twists intolife, as real and scented as a magnolia or more stylizedand delicate like a whirlpool of clear water. They arejagged edges of clover resting on a square ring or descendin pendants where white and orange gold form sublimetricks of the light. There are also ears of wheat more ele-gant than a mantis, galleries of porous gold like pumi-ce worn down by the surf, tangles of precious metal likethe nests of storks which guard the colorful transparenteffects of gems. It is an endlessly fresh and sparklingworld, as precious and unique as a jewel, beauty readyto be worn, sophistication to show off in the name of astyle which has numerous admirers in Italy and Asia.

Collezione Provence:Bracciale e anello

in oro arancio e diamanti

Page 22: Preziosa n. 2

20

Belle come antichi tappeti Kashan impre-

ziosite da minuscole irregolarità e da una

complessa tramatura.

Profumi di memorie lontane portate

dal vento ed annodate dall’esuberanza

creativa di una donna che ha saputo fare

del gioiello l’anello di congiunzione tra i

mille orizzonti del Mediterraneo.

Distanti dalle sterili uniformità mini-

maliste, le creazioni di Elisabeth Paradon

-creatrice della linea Ziio Designer

Jewellery-, si spingono oltre in un viaggio

mai interrotto, magicamente sospeso tra

culture, storie e tradizioni in un seducen-

te succedersi di antico e moderno.

Intrecci vaporosi ed eccentrici che rac-

contano di un’anima dalle mille sfaccetta-

ture attraverso un lessico molto personale,

che sussurrano storie infinite e misteriose.

Gioielli che mutano, si trasformano, si

reinventano attraverso policromie versatili

e volumi impegnativi per un etnico che,

eccentricamente, disdegna le materie

umili privilegiando ametiste, rubini, quar-

zo fumé, onice, vetri di murano, zirconia,

corallo e madreperla intervallati da grani

di argento bianco o dorato.

Miriadi di gemme per queste espressioni

artistiche che hanno rubato alle spezie ine-

brianti, alla femminilità di schiave e regine,

al fascino delle oasi e dei deserti assolati le

loro meraviglie. L’incredibile maestria degli

Il lusso si fa etnicoun viaggio tra i gioielli di Elisabeth Paradon

di Federica Longobardi

Profumi di memorielontane portate dalvento ed annodatedall’esuberanzacreativa di una

donna che ha saputofare del gioiello

l’anello dicongiunzione tra imille orizzonti delMediterraneo

brand

Page 23: Preziosa n. 2

21

artigiani è testimoniata dalle straordinarie

fogge e nuances che danno vita a braccia-

li, collane ed orecchini elaboratissimi nella

loro unicità. Ricchi ornamenti che abban-

donano le originarie indecifrabili lingue

per farsi declinazione di un glamour e di

una eleganza molto raffinati.

ZZiiiiooVia del Popolo, 1/a55012 Capannori (LU)ph. +39 0583 584825fax +39 0583 1900013web www.ziio.eu

Luxury becomes ethnic.A trip among jewels by Elisabeth Paradon

Enchanting like old Kashan carpets, enriched by smallunevenness and a complex weft. Fragrances of ancientmemories carried by the wind, knotted by the excitingcreativity of a woman able to make a ring the jewelable to connect thousand Mediterranean horizons. So far from the minimal impersonal style, the crea-tions by Elisabeth Paradon - author of Ziio DesignerJewellery line - go beyond the reality in a never endingtrip but weirdly suspended among cultures, historyand traditions in a seducing sequence of ancient andmodern. Filmy and odds braids speaking about a soulwith thousand facets trough a very personal language,telling mysterious and endless stories.Jewels able to change, to transform, reinventing troughversatile polychromy and binding volumes for anethnic style that, with eccentricity, designs the simplematerials preferring amethyst, ruby, fumé quartz,onyx, Murano’s glass, zircon, coral and nacre alterna-ted by white or golden silver grains.

Myriad of gems for these artistic expressions stolentheir enchantment to stirring spices, to the feminini-ty of slaves and queens, to the oasis allure and of thesunny desert. The incredible ability of the handy-crafts to enhancethe brilliant nuances in a creation of bracelets, neckla-ces and earrings making unique precious objects.Luxury decorations rich of incomprehensible langua-ges in order to be a declension of refined elegance andglamour.

Page 24: Preziosa n. 2

ufficio del Tarì: tel. 0823 517220 - 0823 837635 fax 0823 837637 e- mail: [email protected]

ANTWERP BANGKOK MUMBAI NAPOLI

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artemisiacom

unicazione.com

PAOLOMINIERI

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group

Saremo presenti alle seguenti manifestazioni:

First Vicenza 11-18 gennaio 2009SiciliaOro Taormina 17-20 aprile 2009

Page 25: Preziosa n. 2

Sempre nuovi eppure classici, gioielli di

alta qualità caratterizzati da dinamismo e

costante ricerca di stile. Originalità, sele-

zione di materiali e scrupolosità nella

lavorazione, esclusivamente artigianale, è

ciò che ritroviamo in ogni sua linea.

Ecco nascere M’ama non M’ama, la col-

lezione in oro e pietre preziose. Di parti-

colare rilievo le incassature che valorizza-

no le preziose gemme in

tutta la loro luminosità e

intensità. Il nuovo design

di un fiore sbocciato delinea il

romantico anello dove i petali,

tempestati di pietre, ricordano

il gioco dell’amore.

Dedicato ad ogni donna che

vuole stupire con un tocco di florea-

le femminilità. Dai colori più accesi e

sbarazzini la stessa linea realizzata con la

tecnica dello smalto. La pietra centrale,

accompagnata da altre più piccole,

incontra i petali variopinti in un’insolita

armonia, la stessa ritrovata in ogni crea-

zione Terzano.

La passione per la gioielleria, tramanda-

ta di padre in figlio nell’arco di 80 anni, è

giunta ai nostri giorni sperimentando

sempre nuove tecniche, fino ad ampliare

la sua produzione con la linea Nite.

Gioielli attuali, facilmente indossabili,

23

Ninetto Terzanoquando lo stile classico incontra l’innovazione

di Mariadomenica Santamaria

Collezione M’ama non M’ama:anelli in oro rosa o giallo

con pietre colorate preziose e semipreziose

Originalità, selezionedi materiali escrupolosità nellalavorazione tuttaartigianale. Unapassione per lagioielleria che sitramanda di padre infiglio da ottanta anni

brand

Page 26: Preziosa n. 2

adatti ad ogni occasione, capaci di inter-

cettare le tendenze del momento senza

rinunciare alla loro natura preziosa.

Oro, brillanti, pietre preziose, ma

anche materiali inconsueti e poco cono-

sciuti: un mix di elementi da cui nascono

accessori innovativi e attenti al dettaglio.

Come nella collezione Puzzle, simbolo

di Nite, rappresentata da forme origina-

li e moderne. Le stesse da cui nascono

simpatici orecchini, ciondoli abbinabili e

bracciali.

Un gioco di tessere in grado di comba-

ciare alla perfezione con il proprio

mondo. Per eterni romantici che cercano

l’anima gemella, preziosi incastri di oro e

brillanti sembrano cercarsi volutamente

come frammenti di vite disgiunte che,

magicamente, trovano nella loro diversità

un’unione perfetta.

24

Ninetto Terzano; when a classic style meets innovation.

High quality jewels with a non-stopping researchpeculiarity, meaning of dynamism in a new but clas-sic style.Originality, material selection and a scrupulous hand-made work in each of his lines.So M’ama non M’ama is born, a gold and preciousstones collection, with relevant settings to enhance theprecious gems in all their brightness and intensity. The new design of flower’s bloom underlining aromantic ring where petals studded by stones, remem-ber the love game. Dedicated to the woman who wan-ted to amaze with a floral and feminine touch.The same line has been realized in enamelled techni-que with bright, free and easy colours.The central stone, together with the smaller ones, meetscoloured petals in a rare harmony, the same you canfind in all Terzano creations.

TTeerrzzaannoo FF..llllii ss..rr..ll..viale Dante, 1015048 Valenza (AL)ph. +39 0131 942174fax +39 0131 952089web www.ninettoterzano.it

Nite - Collezione Puzzle:ciondoli in oro rosa,

bianco o giallo e brillanti

The jewellery passion, handed down fromfather to son in 80 years long, arrivingtoday trough a new technique tests in order todevelop their production until the Nite line. Modern jewels easy to wear and suitable in anymoment of the day, able to detect the fashion trends,without renouncing the precious nature. Gold, diamonds, precious stones but also unu-sual and unknown materials in a mix of ele-ments making modern accessories with attentionto details.As the Puzzle collection, symbol of Nite, represented byoriginal and modern forms. The same from wherefunny hearings come, as well as pendants coupled withbracelets.A game to weave able to combine perfectly oneself innerworld. For romantic outsiders looking for a twin soul,precious groove of gold and diamonds that seems to bein search of each other, like screw fragments that weir-dly find in their difference a perfect union.

Page 27: Preziosa n. 2

Come nell’arte dell’enterlacement i gioiel-

li Ferraris, nella loro complessa totalità,

sanno evidenziare ogni particolare. È

quasi un lavoro di squadra dove tutti gli

elementi contribuiscono alla realizzazione

di un incantevole capolavoro.

Sono il frutto di un personale codice

espressivo in cui i diamanti cedono il

passo facendosi complici del pavoneggia-

mento di imponenti gemme che, sfaccet-

tatissime, dilatano il loro sfavillio in

nuance che sembrano rubare i colori del

mare, delle sabbie, dei fiori facendosi pro-

tagoniste assolute lì dove non se ne incon-

trano di più piccole, affiancate tanto stret-

tamente da formare un full pavé. Gioielli

importanti, vistosamente sobri, dove il

metallo non è più naturale sostegno ma si

fa ricamo, ramificazione di piante rare,

intreccio morbido e intricato, danzanti

tentacoli di piovra.

È l’unicità di uno stile che accomuna le

sei collezioni, Daisy, Ice, Novecento,

Primavera, Silvana e Velvet tutte diverse

per struttura e godimento estetico, al di là

della preziosità che entra in gioco.

E così grandi perle, candide o ambrate,

svettano nel mezzo di corolle i cui petali di

puri diamanti sembrano verosimilmente

smossi da una delicata brezza; pietre rare

sormontano viluppi d’oro ed

enfatizzando l’elegan-

za con delicati

contrasti croma-

tici; la regalità di

pregevolezze si

Daisy, Ice, Novecento,Primavera, Silvana e Velvetla preziosità entra in circolo con un codice molto personaledi Martino Belmanto

GGiioovvaannnnii FFeerrrraarriissVia Prevignano, 26

15046 San Salvatore Monferrato (AL)ph. +39 0131 233075

web www.ferraris.it

25

brand

Page 28: Preziosa n. 2

insegue in un gioco ininterrotto di ser-

pentine e spire, di arabeschi sottili ed

impalpabili; un brio di note e trasparen-

ze colorate echeggia rallegrato dalla pro-

vocante giocosità cromatica di gocce di

pioggia d’altri mondi. Ed infine, la parti-

colare texture di una maglia rigida per

anelli che nei bracciali si snoda per fascia-

re il polso come sottile velluto, appunto,

con inserti di pietre nere e diamanti che

creano una felice armonia librante come

note sfuggite ad uno spartito.

Quelle di Ferraris sono idee che pro-

iettano una non comune plasticità di

forme e geometrie tanto personali e

tanto ravvisabili, symbol di una sofisti-

cata femminilità.

Daisy, Ice, Novecento, Primavera, Silvana and Velvet.Preciousness becomes part of a highly personal code

As in the art of interlacement, Ferraris’ jewelryhighlights every detail. It is rather like an exampleof team work where each element contributes tocreate a captivating masterpiece. They are the result of a personal expressive code inwhich diamonds give way to other elements, beco-ming accomplices to the vanity of multifacetedmajestic gemstones that transform their sparkle intonuances that seem to steal the colors of the sea, thesand and the flowers. The gemstones are the undi-sputed protagonists - there are no smaller ones - andare set so closely together that they form a full pavé.They are superb pieces, with an ostentatious sobrie-ty, where metal is no longer a natural support butbecomes a sort of embroidery, a ramification of rareplants, a delicate and intricate web, or dancingoctopus tentacles. This is what represents the uni-queness of a style that embrace the six collections -Daisy, Ice, Novecento, Primavera, Silvana and

Velvet, all of which differ in terms of structure andappearance, quite apart from the precious nature ofthe materials. Large snow-white or amber pearlssoar amidst flowers whose petals of pure diamondsseem to be blown by a delicate breeze. Precious sto-nes and gems rise above gold lacework and empha-size the elegance with delicate color contrasts. Theregal elegance of the pieces continues in an endlessplay of coils and spires, subtle impalpable arabe-sques. A sparkle of notes and colorful transparenteffects resound with joy created by the provocative-ly colorful playfulness of drops of rain from otherworlds. Last but not least, the special texture of arigid link for chains which, in the bracelets, uncoilsto wrap round the wrist like thin velvet, withinserts of black stones and diamonds that create ajoyful hovering harmony like notes that have esca-ped from a musical score. Ferraris’ creations are ideas which project highlyoriginal plastic forms and geometries that areboth personal and recognizable, the symbol ofsophisticated femininity.

Collezione Novecento

Page 29: Preziosa n. 2

27

astuccificioPalumbo

wwwwww..ppaalluummbboogg..ccoomm

IImmppoorrtt ee EExxppoorrttAstucci e contenitori vari per gioielleria

Viale delle Olimpiadi, 22 - 95126 Cataniatel. +39 095 492724 fax +39 095 7128069

email: [email protected] - [email protected]

Page 30: Preziosa n. 2

28

Mai come nei gioielli di Maria Antonietta

Mittoni culture e mondi lontani si intrec-

ciano in un originale sposalizio materico.

La magnificenza dell’aquila reale, l’im-

maginario mondo delle fiabe, la policro-

mia delle murrine veneziane, la tenerezza

dei cuccioli, la ferocia felina, la tribalità

degli amuleti si sfiorano in uno speciale

legame con la natura e le sue creature.

Ogni gioiello racconta una sua storia,

porta l’impronta di una vera artista che

ama sperimentare, che sa mutare

miti, leggende e credenze in cose

belle e preziose.

I colori dialogano con le forme

in un percorso innovativo dove lo

stile non conosce confini.

Sono la sintesi di una sfre-

nata fantasia, di una indo-

le avventurosa ed eclet-

tica che fa della terra la

sua musa ispiratrice.

Il mondo di Maria Antonietta Mittoniuna storia in ogni gioiellobrand

Page 31: Preziosa n. 2

29

Cuoio, pietre dure, corallo, corno sono

solo alcune delle materie che plasma e for-

gia riuscendo ad impregnare anche gli ele-

menti più umili di un valore atipico che

travalica la rarità. Squisitamente diverten-

ti ed originali i suoi ciondoli, le sue catene,

i suo anelli si arricchiscono di fisionomie

sempre nuove oltrepassando il più comune

concetto di bello. Forme classiche che per-

dono la loro identità per mutarsi in picco-

le opere d’arte che profumano di esotico e

di innocenza, di unico e di chic.

La Mittoni sa rendere inconsueta e fri-

vola finanche una penna mimetizzando-

la con l’imperfetta striatura del bianco e

nero delle zebre o maculandola con le

tonalità più calde del manto di un ghe-

pardo. Audacia e raffinato senso del

gusto guidano la sua mano in un galop-

po irreale per rubare a mari e terre, a

creature vere ed immaginarie un’emo-

zione da indossare. (MRP)

The world of Maria Antonietta MittoniA story in each piece of jewelry

Cultures and exotic worlds intertwine in MariaAntonietta Mittoni’s jewelry in a unique and originalcombination of materials.The magnificence of the golden eagle, the imaginaryworld of the fairytale, the multicolored Venetian mur-rine, the tenderness of baby animals, feline ferocityand tribal amulets are brought together in a specialbond with nature and its creatures.Each piece of jewelry tells its own story and bears theimprint of a true artist who loves to experiment andwho knows how to transform myths, legends andbeliefs into beautiful and precious objects.Colors combine with forms in a highly innovative waywhere style knows no limits.Her pieces are the results of uncurbed fantasy, anadventurous and eclectic nature whose muse is theearth. Leather, hard stones, coral, horn are just some ofthe materials that she moulds and forges as she imbues

MMaarriiaa AAnnttoonniieettttaa MMiittttoonniiVilla Argentina - Via Villa del Sole, 125015 Desenzano del Garda (BS)ph. +39 030 9127299web www.mariaantoniettamittoni.it

even the simplest materials with a special value thatmakes them not just rare, but unique. Her highly amusing and original pendants, chainsand rings are enriched with innovative features that gobeyond standard concepts of beauty. Classic forms lose their identity and are turned intominiature masterpieces that seem to come from a uni-que and exotic world of innocence and elegance.She can even make an everyday object such as a pensomething unusual and frivolous by camouflaging itwith the imperfect black and white stripes of the zebraor by covering it with the warmer tones of a cheetah’scoat. Boldness and exquisite taste guide her hand in animaginary gallop, stealing ideas from sea and land,from real and fantastic creatures, making each piecean emotion to wear.

Page 32: Preziosa n. 2

30

Si definisce zoofobia l’avversione morbosa nei confronti degli animali, una sorta dicomportamento di evitamento che cessa di essere, però, quando felini, insetti o ser-penti si vestono di smalti, di diamanti e pietre preziose. In principio furono graffiti e grezze pietre incise che nei secoli si son fatti fibule, anel-li, bracciali, collane e orecchini, di tale deliziosa fattura, che a guardarli ci si confondecon la realtà.Nel mondo orafo, dove seppur si siano sperimentate forme sempre più nuove, ela-borate o stilizzate, il gioiello zoomorfo continua, così, ad esser un mero oggetto didesiderio per uomini e donne risplendendo, giustamente compiaciuto, nelle vetrinepiù eleganti o semplicemente più alla moda. Nati da culture, civiltà e tradizioni diverse, con linguaggi più o meno espliciti chehanno nel tempo perso il loro valore originario, oggi come ieri, grazie all’inventivadegli artigiani orafi, si trasformano e si intrecciano in complesse elaborazioni con esu-beranti motivi ornamentali che fanno rivivere la natura attraverso la scelta dei mate-riali e dei colori, ora impegnando l’intera superficie del gioiello ora solo parti di esso.Sono molto più che un semplice ornamento, sono capolavori di gioielleria, eleganticreature fantastiche, governate da sapienti tecniche, capaci di stupire e conquistare.Tritoni, farfalle, sirene, arpie, calabroni, teste taurine: un felice incontro tra la rarità digemme, oro e argento che entra prepotentemente in opere vive che rivelano un per-cettivo gioco di non staticità. Sono accenti differenti di un istintivo amore per la natura, di ancestrali pratiche ritua-li, di un immortale inno alla natura. (F.L.)

anello “Wild life” in argento, oro e pietre naturaliwww.mariaantoniettamittoni.it

breaking news

pesce palla, ciondolo in argentocollezione Abissi www.lunargenti.it

Smalti gemme e metalli preziosi ritraggono la bellezza degli animaliun inno alla natura che si perpetua da secoli

anello collezione deep reefspring summer 2009www.misis.it

anello collezione civettain oro giallo con diamanti brown, ioliti e diamanti bianchiwww.dadagioielli.it

Page 33: Preziosa n. 2

31

Enamels, gems and precious metals depict thebeauty of animals. A timeless celebration of nature.

Zoophobia can be defined as a morbid aversionto animals, a sort of avoidance which ceaseswhen felines, insects or snakes are cloaked inenamels, diamonds and precious stones. At thebeginning they were graffiti and engraved roughstones which, over the centuries, have becomebuckles, rings, bracelets, necklaces and earrings,so deliciously fashioned that when you look atthem you may confuse with reality. In the world ofthe goldsmith where innovative forms have conti-nuously been experimented with, elaborated orstylized, zoomorphic jewelry continues to be amere object of desire for men and women, whichshines in justifiable self-satisfaction in the mostelegant and fashionable jeweler’s windows. Theircreations are inspired by different cultures, civili-zations and traditions with fairly explicit styles thathave gradually lost their original value. Today, asin the past, thanks to the inventiveness of mastergoldsmiths, these pieces of jewelry are transfor-med and intertwined in complex creations withexuberant decorative motifs that breathe new lifeinto nature through the choice of different colorsand materials, in some cases covering the wholejewel, in others just parts of it. They are so muchmore than simple adornments. They are master-pieces of jewelry, elegant and fantastic creaturesfashioned with expertise, capable of astonishing

and capturing the heart of the viewer. Tritons,butterflies, mermaids, harpies, hornets, bul-l’s heads are all depicted in a happyencounter between the rarity of gems,gold and silver which play a leading rolein these lively pieces full of movement.They represent different aspects of aninstinctive love of nature and ancestralrites, an immortalizing celebration of thenatural world.

ciondolo collezionemare nostrumspring summer 2009www.misis.it

ciondolo collezione citywww.rosato.it

pendentein oro giallo, rubinismeraldi e diamanti taglio navettewww.dadagioielli.it

bracciale della collezione “Wild Life” argento laminato oro e pietre naturaliwww.mariaantoniettamittoni.it

ciondolo in oro pulce subwww.uchic.it

anello rana in oro 18kt smalto a forno e diamanti www.venicejewels.com

Page 34: Preziosa n. 2

“Gli artigiani che amano il loro lavoro rie-

scono ad avere con la materia una complici-

tà unica, fatta di innamoramento, rischio,

pazienza”.

Stupisce tutti, esperti e non, con le sue

creazioni nate da un mix di poesia, manua-

lità e tanta passione. Gustavo Renna, arti-

giano da quattro generazioni, inizia la sua

attività nel 1982 presso l’azienda di fami-

glia al Borgo Orefici di Napoli. La parola

d’ordine nelle sue produzioni è ricerca e

sperimentazione dei materiali così come

della meccanica degli oggetti. Odia la seria-

lità, “in questo momento storico credo che

l’artigiano debba fare delle scelte opposte a

quelle che fanno le grandi aziende, il merca-

to globale compra agende elettroniche,l’arti-

giano sceglie le moleskine”. È proprio il fasci-

no per le piccole quantità, per il pezzo

unico che rendono le creazioni di Renna

amate anche oltre confine. Nelle sue crea-

zioni recupera e sperimenta tecniche di

lavoro sempre nuove ed all’avanguardia.

Dalla “granulazione etrusca”, che ripropo-

ne in chiave ultramoderna, ad una linea di

anelli realizzata con una unica lastra d’oro

battuto, “seamless”, per finire al cristallo di

rocca modellato con stoffe ed ossidi vari.

Nel 2004 sperimenta un gambo realizza-

to con cuoio modellato a caldo, reso rigido

ed impermeabile mediante l’utilizzo di resi-

ne trasparenti. La sua storia inizia nel lon-

tano 1986 quando apre un negozio al det-

taglio in un piccolo paese alle pendici del

Vesuvio dove vende le prime creazioni da

neodiplomato all’Accademia d’arte. Più di

vent’anni dopo entra a far parte del consor-

zio Oromare ed estende la sua produzione

ad un selezionato e ricercato mercato retail.

È nell’agosto del 2008 che alcuni suoi anel-

li vengono acquistati in USA dalla Regina

Ranja di Giordania. Potrebbe essere il

primo passo verso la creazione di un vero e

proprio brand? Sempre nel rispetto dell’ori-

ginalità delle creazioni e dell’ispirazione che

dà loro vita”, tiene a precisare il Bruce

Chatwin della gioielleria italiana.

Designed by Gustavo Renna il fascino dell’unicità

di Ilaria Romano

32

GGuussttaavvoo RReennnnaaStrada Provinciale 22, km 1,750

81025 Marcianise (CE)ph. +39 0823 1644460fax +39 0823 1644461

web www.gustavorenna.com

È proprio il fascino

per le piccolequantità, per ilpezzo unicoche rendono le creazioni di Renna

amate ancheoltre confine

“L’albero della vita” realizzato con l’esclusiva lavorazione a lastra battuta a caldo seamless

brand

Page 35: Preziosa n. 2

33

artisan must take decisions opposite to big produc-tion ones, if the global market buys electronic orga-nizer the artisan chooses the moleskine. The smallquantity and unique price is a charm making theRenna’s creations loved also abroad. In his creationshe reclaims and tests working techniques in an up-date way. From the “Etrurian granulation” that heproposes in a hyper modern key, to a rings line rea-lized by a single wrought gold plate “seamless” ,ending by the rock crystal moulded with fabricsand various oxides. In 2004 Gustavo Renna tested a stem realized byhide moulded under heat, making it rigid and

waterproof by the use of clear resins. His historybegun in 1986 opening a small retail shop in asmall village at Vesuvio’s mountainside where hestarted selling his creations as a newly-graduated atthe Academy of Arts. More than 20 years later hebecome member of the Collective Oromare, develo-ping his production towards a selected retail mar-ket. In August 2008 some of his rings have beenbought by Ranja Queen of Jordan in USA. Couldit be a first step for the creation of a brand? “Always respecting the originality and the inspira-tion of my creations” as the Bruce Chatwin of theItalian jewelry underlines.

“The artisans loving their work are able to create,with the material, a complicity made by love, riskand patience”

To astonish expert and inexpert with creationsmade by a mix of poetry, manual skills and widepassion, Gustavo Renna’s style to work in a fourgenerations of handicraft manner, started in 1982in his family Company at “Borgo Orefici” inNaples.The password for his production is research, testingthe materials as well as the objects’ mechanism. Hehates the ordinariness – in this time I think the

Collezione Cratere: anello in oro giallo e nero

Page 36: Preziosa n. 2

Tre generazioni e la stessa passione: il colo-

re. È la storia della famiglia Valabrega, lega-

ta al gioiello fin dall’inizio del secolo con la

firma VAID. Oggi a farlo conoscere nel

mondo è Daniele Valabrega: fu suo padre

a inventare il loro marchio attuale, fonden-

do in una contrazione il cognome con il

principio della parola Idee. Una storia che

li ha visti protagonisti non soltanto in

Italia, ma in giro per l’intero pianeta. Ed è

proprio Daniele Valabrega a parlarne.

VVAAIIDD hhaa uunn lleeggaammee ““ssppeecciiaallee”” ccoonn ggllii

SSttaattii UUnniittii.. PPeerrcchhéé??

«Oggi l’America del Nord è uno dei

principali mercati cui ci rivolgiamo. Ma

questo rapporto è nato e si è consolidato

con il mio soggiorno a Los Angeles: per un

intero anno ho lavorato in una gioielleria

di Rodeo Drive. Ma il viaggio lo aveva già

cominciato mio nonno, che ha portato in

giro il nostro nome in tutta l’Italia, tra

Roma, Napoli e la Sardegna. Mio padre ha

fatto un ulteriore passo avanti: negli anni

’60 è stato uno dei primi a girare l’Europa

in lungo e in largo».

LL’’iinnttrraapprreennddeennzzaa èè uunnaa ddoottee ddii ffaammiigglliiaa..

CCoommee llaa ttrraassffoonnddee nneellllee ssuuee ccrreeaazziioonnii??

«Colore, colore, colore: è l’elemento su

cui abbiamo sempre puntato.

Combinazioni di colori, classicità e novi-

tà al tempo stesso. Una caratteristica dei

nostri gioielli è data dalle doppiette, o anche

dalle triplette: uniamo diversi tipi di mate-

riali o pietre e li posizioniamo gli uni sugli

altri, creando effetti di colore unici.

Accostiamo la madreperla al corallo e al cri-

stallo di rocca, ma anche il turchese, le ame-

tiste. Non smettiamo mai di essere orefici:

lavoriamo molto anche l’argento, l’oro rosa,

sempre alla ricerca di forme nuove e diver-

se, come il nostro “accartocciato”. Abbiamo

anche riprodotto, in piccolo, la nostra ulti-

ma linea di anelli: è sempre eccellenza, ma

ad un costo più contenuto».

QQuuaall èè iill ffuuttuurroo ddeell ggiiooiieelllloo VVAAIIDD??

«Non imporre niente: è il cliente che

deve perfezionare le nostre creazioni. Non

c’è niente di definitivo in ciò che proponia-

mo, anzi, siamo aperti alla sperimentazio-

ne ed alle novità. Colore, combinazione ed

allegria, sono questi i nostri valori fondan-

ti. Noi offriamo la nostra esperienza, creia-

mo oggetti per una clientela che sappia

capire, ma siamo pronti anche a dare sol-

tanto un’idea. Del resto, le idee le abbiamo

nel nome…».

34

L’intraprendenza di tre generazioniamanti del colore

di Chiara Di Martino

brand

Page 37: Preziosa n. 2

The spirit of initiative of three generations with apassion for color.

Three generations who share the same passion: color.This is the story of the Valabrega family, linked tojewelry with the name VAID since the beginning ofthe last century. Now it is Daniele Valabrega’s turnto promote the name of the family business throu-ghout the world: his father created the current brandby combining the family name with the first two let-ters of the word Ideas. Over the years the brand hasbecome popular in Italy and all over the world. Wetalked about this with Daniele Valabrega.

VAID has a “special” link with the United States.Why is this?“We now consider North America as one of our mostimportant markets. This link originated and develo-ped during my stay in Los Angeles: I worked in ajeweler’s in Rodeo Drive for a whole year. However,the journey had already begun with my grandfatherwho made our brand famous all over Italy, in Rome,Naples and Sardinia. Afterwards, my father made afurther great stride forward: he was one of the firstmen to travel widely around Europe in the 60s.”The spirit of initiative is one of your family’s maintraits. How do you instill this into your creations?“Color, color and yet more color: we have always

focused on this aspect. Color combinations, classicdesign and novelty all at the same time.One of the peculiarities of our pieces of jewelry isrepresented by the double or triple overlay of differentmaterials and stones: we combine different types ofmaterials or stones and place one over the other, crea-ting unique color effects.We match mother-of-pearl with coral and quartzcrystal but also with turquoise and amethysts. Wenever stop being goldsmiths: we also work a lot withsilver and pink gold and we’re always looking todiscover new forms like our “accartocciato” (crum-pled look).We have also manufactured our latest line of rings ina smaller range : it still retains its excellence but at amore reasonable price.”What is the future of VAID jewelry?“Never impose anything on anyone: it is the custo-mer who must perfect our creations.There is nothing final or definitive in what we pre-sent; on the contrary, we are always open to experi-mentation and novelty. Color, combination and joie de vivre: these are ourcore values. We offer our experience and create objects for a clien-tele who can appreciate them but we are also readyto provide just an idea. Besides, even our name con-tains ideas...”

35

in queste pagine gioielli della collezione Arlecchino

VVaaiiddVia Condotti, 61/A00187 Romaph. +39 06 69940305fax +39 06 6797880web www.vaid.it

Page 38: Preziosa n. 2

36

Gli originali gioielli di Giuliana di Franco

nascono da una grande attenzione al det-

taglio, da un lungo studio del progetto e

del suo concretizzarsi. Oggetti preziosi

che parlano di vita, di bellezza, di arte, di

natura, segnati dalla forte e sempre rico-

noscibile ispirazione mediterranea, la sua

Sicilia. Elementi fondamentali della ricer-

ca stilistica della Maison sono la natura-

lezza delle forme, la spontaneità del

segno, il senso dell’unicità di ogni pezzo.

Ogni collezione rivela la sua umanità e

sensibilità creativa e la continua ricerca di

un design innovativo, che ne rispecchi

l’eclettismo.

“...Emozioni autentiche, cultura, bellez-

za che parlano attraverso piccole cose ...

Ma sono le “piccole cose” che costruiscono

un grande sogno!” conferma Giuliana Di

Franco. Caratteristici sono I Giummi del-

l’ultima collezione, presentata a First 2009.

Di origine etimologica siciliana, questi

ultimi sono i pon pon di lana usati come

ornamenti nei costumi tradizionali.

Morbidi i dettagli, abbinati ad eccentriche

rotondità, che creano un look elegante per

eterne ragazzine. Delle vere e proprie

forme scultoree in oro giallo presentate in

due versioni: Macro e Micro. La linea da

uomo, che comprende 25 straordinari

modelli di bottoni e gemelli in oro, si ispi-

ra a “le città invisibili” di Italo Calvino.

Una proposta moderna e sofisticata, di

grande spessore progettuale.

Gli originali gioielli di Giuliana di Franco GGiiuulliiaannaa DDii FFrraannccoo via Porta Palermo, 2094013 Leonforte (EN)ph. +39 0935 905864fax +39 0935 905912

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collezione Indipendente-mente

collezione Vucciria

Page 39: Preziosa n. 2

The original jewels by Giuliana Di Franco

The original jewels by Giuliana di Franco comefrom a big details attention, as well as a long timespent on a study project and its realization. Precious objects speaking about life, beauty, art,nature, stigmatised by a strong and recognizableMediterranean style, her Sicily.Basic elements characterising her stylistic researchcoming from the Maison, are the form naturalness,the mark’s spontaneity, the sense to feel each peace asunique. Every single collection shows a creation side,full of human and sensitive charme together withthe never ending search of innovation evidence of aversatile touch. “.... Real emotion, culture, beauty

speaking trough small things...because “small pea-ces” make a big dream real” according withGiuliana di Franco.Giummis are the last collection peculiarity, presen-ted at FIRST 2009. They are properly Sicilian styleas the wool decorations used in traditional costu-mes. Soft details combined with eccentric curves,creating the elegant style for “ever green” girls. Fromreal sculptural forms in yellow gold presented intwo versions: Macro and Micro peaces. The manline collecting 25 fantastic golden buttons and cuff-links models, inspired to “invisible towns” by ItaloCalvino. A modern and sophisticated suggestion by a highproject level.

37

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Page 40: Preziosa n. 2

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Sappiamo che la qualità di un oggetto prezioso è ciò che ne determina il valore e lo preserva nel tempo.

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Diamo valore alla qualità dei gioielli

Page 41: Preziosa n. 2

39

Da circa un secolo, una felice avventura

imprenditoriale - tramandata ormai da

tre generazioni - ha tracciato una palpa-

bile scia di rispettabilità, professionalità

e buon gusto senza eguali, divenendo un

indiscutibile punto di riferimento nella

vendita all’ingrosso di montature.

Una grande azienda, o meglio, una

grande officina di preziosi a conduzione

familiare che incontra la attenta collabo-

razione di fidati cooperatori.

Creazioni uniche ed originali si avvi-

cendano nella progettazione e realizza-

zione delle montature rigorosamente in

oorroo,, ssiiaa eessssoo bbiiaannccoo,, ggiiaalllloo oo rroossaa,, ppeerr llee

qquuaallii ssii pprriivviilleeggiiaannoo iinnttrraammoonnttaabbiillii

La passione per le eccellenzele preziose montature della famiglia Di Gennaro

brand

ddii MMaarriiaa RRoossaarriiaa PPeettiittoopphhoottoo SSaallvvaattoorree PPaassttoorree

Page 42: Preziosa n. 2

modelli classici, per uomo e per donna,

senza disdegnare fogge più moderne

cogliendo il top delle ultime tendenze.

Snodate, pendenti, rigide, lineari, baroc-

che, tutte, in ogni modo, già deliziosa-

mente chic nonostante siano ancora prive

del suggestivo connubio che creeranno

con la regalità delle pietre preziose.

40

Fondamentale è il tocco di originalità

che l’innata professionalità della famiglia

Di Gennaro riesce a donare ad ogni singo-

la creazione - capace sempre di rinnovarsi

-, grazie alla determinazione di un affiata-

tissimo team in grado di mettersi in gioco

per rinnovarsi e conseguire ancora nuovi

e più numerosi successi.

Page 43: Preziosa n. 2

41

The passion for excellenceThe precious setting of the Di Gennaro family

For about a century, this highly successful businessventure - which has been handed down throughthree generations - has left a palpable trail of respec-tability, professionalism and unmatched good taste,becoming an undisputed reference point in thewholesale sector of jewelry settings. They are a largefirm, or rather a large family - run jewelry wor-kshop that can count on the trusted expertise oftheir staff and collaborators. Unique and original creations alternate in the designand creation of settings which are made exclusively ofgold, whether white, yellow or pink gold. Timelessclassic designs are favoured, both for men andwomen, without ignoring the most recent styles andthe best of the latest trends. The settings can be arti-culated, pendulous, fixed, linear and highly ornate,all of them deliciously chic, even though they still lackthe fascinating match that they will create withmagnificent precious stones and gems.The key factor is the touch of originality that theinnate professionalism of the Di Gennaro familymanages to give to each of their constantly changingcreations. This is possible through the determinationof an excellent team who are not afraid to experimentand achieve even greater success.

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Page 44: Preziosa n. 2

La capacità imprenditoriale degli artigiani

del Consorzio Antico Borgo Orefici in

collaborazione con la Soprintendenza

speciale per i Beni Archeologici di Napoli

e Pompei ha dato vita alla nuova linea

Area Venus, gioielli senza tempo capaci

di divulgare e valorizzare quel patrimo-

nio di oreficeria e argenteria custodito

presso il Museo Archeologico Nazionale

di Napoli.

Una ricca collezione che rappresenta il

punto di arrivo di un partenariato finaliz-

zato alla valorizzazione dell’arte orafa

napoletana.

Oggetti fedelmente ispirati a quelli

antichi riproposti in forme e materie

preziose. Elemento ricorrente della linea è

il serpente, effige di Iside, dea della fertil-

ità, riprodotto in oro e argento per brac-

ciali, anelli, collane e spille usate un tempo

per sostenere le tuniche. Alcuni orecchini

sono in sottilissima foglia d’oro o con

pendenti di ambra e corniola e non man-

cano le divinità protettrici: lo scarabeo,

l’ariete, il dio Sole ed altri simboli scara-

mantici.

Splendida la bulla, elegante pendente

che un tempo veniva offerto in

dono ai neonati quale insostitu-

ibile portafortuna. Queste

riproduzioni fedelissime di

antichi capolavori sono la

perfetta sintesi di una col-

laborazione che mira a

preservare l’identità cultur-

ale della città.

42

AureaVenusgioielli senza tempo

AABBOO sseerrvviiccee ssrrllvia Loggia di Genova, 5

80131 Napoliph. +39 081 5523708fax +39 081 5424497

web www.aureavenus.it

Page 45: Preziosa n. 2

43

The entrepreneurial ability of handicraftsfrom Antico Borgo OreficiConsortium in col-laboration with the Naples and PompeiBoard of the ministry of archaeological her-itage, have realized the new line named Aurea

Venus jewels without time, able to enhancethe goldsmith and silversmith heritageguarded at the National ArchaeologicalMuseum of Naples. An ancient collection representing afinishing line of a partnership with agoal to enhance the Neapolitangoldsmith art.Objects faithfully inspired by theancient one posed again in preciousmaterials.Snake is the recurring subject of theline, effigy of Isis earth mother, repro-duced in gold and silver for bracelets,ring, necklace and brooches ones usedto hold tunics. Some earrings are in thin gold leaf or with

amber and cornelian pendants, and the pro-tective divinities are not missed: the scarab, the

ram, the sun-god and other symbols of luck. Wonderful is the bulla, the elegant pendant thatonce was offered as gift to newborns as irreplaceablelucky charm.These reproductions of ancient masterpieces are theperfect synthesis of a partnership focused on a cul-tural identity preservation of the town.

Aurea Venus, una ricca collezione che rappresenta il punto di arrivo di un partenariato finalizzato alla

valorizzazione dell’arte orafa napoletana

Page 46: Preziosa n. 2

a Roma nelle raccolte Odescalchi, nel

1794 fu venduto al Vaticano.

Da questo momento in poi, non esi-

stono documentazioni o tracce sicure che

attestino l’arrivo del cammeo alla

Malmaison (non a caso il gioiello è noto

anche come Cammeo Malmaison), resi-

denza parigina di Giuseppina Bonaparte.

Anche Parigi, però, non rappresentò che

una tappa del lungo viaggio intrapreso

dalla gemma. È documentato infatti che,

a seguito dell’invasione russa, nel marzo

1814, l’imperatrice ne fece dono all’im-

peratore Alessandro I, che riconoscendo-

ne il grande valore artistico non esitò a

condurlo con sé a San Pietroburgo, dove

tuttora è custodito nel Museo Statale

dell’Ermitage.

Il Cammeo Gonzagail viaggio lungo e affascinante di un capolavoro ellenisticodi Luigi Esposito

Dopo quattrocento anni di assenza, il prezioso gioiello ha di nuovoabitato i luoghi dei fasti gonzagheschi

Per tre mesi, la città di Mantova, già patri-

monio mondiale dell’umanità, ha ospita-

to nella prestigiosa sede delle fruttiere di

Palazzo Te una preziosa esposizione, cui

protagonista indiscusso è stato il

Cammeo Gonzaga.

Realizzato in sardonica a tre strati, è

uno dei più grandi capolavori della glitti-

ca di tutti i tempi. Presente nelle collezio-

ni della marchesa Isabelle d’Este*, la

gemma restò nella città dei Gonzaga fino

al 1630, quando le truppe austriache

invasero e saccheggiarono i suoi inestima-

bili tesori. Giunto a Praga come trofeo di

guerra, il cammeo fu poi trafugato dalle

truppe svedesi e portato in dono alla regi-

na Cristina di Svezia, grande ed avida col-

lezionista. Dopo altro peregrinare, giunto

44

* Nell’inventario “delle Robbe” ritrovate nel 1540-42 ilcammeo è così descritto: “Primo, un cameo grande for-nito d’oro con due teste di relevo de Cesare e Livia, legatoin oro con una ghirlanda in circho, con foglie de laurosmaltate de verde, con una perla de sotto, e da riverso lavo-rato a niello, et una tavola con il nome della illustrissimasignora Madama de bona memoria”.

GGiiooiieelllloo ccoonn iill mmoonnooggrraammmmaa ddeell nnoommee ddii GGeessùùIgnoto orafo della Germania meridionale - 1562

Oro parzialmente smaltato, diamanti, rubini, opali, perle - 7,5 x 6,8 cm

Mantova - Museo diocesano Francesco Gonzaga

Page 47: Preziosa n. 2

Curata da Omelia Casazza, la mostra (un affa-scinante viaggio nel cuore del collezionismo

più fastoso e raffinato della corte deiGonzaga) che si è conclusa l’11 gennaio

scorso, ha rappresentato una grandeWunderkammer (camera delle mera-viglie) ospitando importanti pezzidi un patrimonio disperso intutto il mondo. Il CammeoGonzaga, realizzato in areaAlessandrina nel III secoloa.C. da un abile quantoignoto scultore, ritrae unacoppia imperiale diviniz-zata nel momento dellesacre nozze, con ogniprobabilità si tratte-rebbe di Tolomeo IIFiladelfo e sua sorel-la-moglie Arsinoe.Oltre che per legrandi dimensioni(157 x 118 mm), ilcammeo è un rico-nosciuto capolavo-ro anche grazie allalavorazione accura-ta dei tre stratidella sardonica, lecui trasparenze etonalità, hannoconsentito una resacoloristica degna diun’opera pittorica.La classicità deiritratti e la loro dispo-sizione ha rappresen-tato nel tempo unmodello iconograficoripreso in varie epoche,fino all’età napoleonica.

CCaammmmeeoo GGoonnzzaaggaa:: Ritratto della coppia

Tolomeo II Filadelfo e Arsinoe IIAlessandria, III secolo a.C.

Sardonica a tre strati, argento - 157 x 118 mmSan Pietroburgo, Museo Statale Ermitage

Page 48: Preziosa n. 2

Les joailliers

L’ascesa al trono del Regno delle

Due Sicilie nel 1808 dei sovra-

ni francesi segnò l’inizio

di vaste riforme che

investirono non solo

l’apparato politico-

amministrativo, ma

anche altri ambiti, tra

cui quello legato alle

produzioni, in particola-

re alla creazione di

manufatti di lusso.

Napoli - Capitale del

Regno - fu l’epicentro stra-

tegico degli interventi, ma

se la città fu investita posi-

tivamente dallo spirito inno-

vativo francese, altrettanto

incisivo fu l’influsso che la cultura, il

patrimonio artistico e la tradizione loca-

le ebbero sulla sensibilità di Gioacchino e

Carolina Murat, che instaurarono (in parti-

colare Carolina) un intenso legame colla-

borativo con gli artisti, gli artefici e i mani-

fatturieri del Regno, che furono chiamati ad

intervenire per la realizzazione dei nuovi

arredamenti per le dimore reali. Anche la

ideazione delle Uniformi e delle

Decorazioni degli Ordini Cavallereschi

del Regno delle Due Sicilie fu affidata ad

artisti e manifatturieri napoletani.

La ideazione del disegno della Collana

del Real Ordine delle Due Sicilie fu affida-

ta al disegnatore napoletano Del Giudice,

che riscosse per la sua opera la somma di

quattro Luigi d’oro (febbraio 1811). La

manifattura del primo esemplare della

Collana fu assegnata al gioielliere Mariano

Sarno. L’artefice incassò per l’esecuzione

del complesso gioiello una anticipazione

di seicento ducati. La esecuzione dei

“ponsoni in acciaio” fu commissionata al

Signor Rega (marzo 1811).

L’Ordine delle Due Sicilie era stato istitui-

to da Giuseppe Napoleone I il 24 febbraio

1808. L’Ordine era diviso in tre categorie:

Cavalieri, Dignitari e Commendatori.

Gioacchino Murat mantenne l’Ordine

aggiungendo la categoria del Gran Collare.

La Collana della onorificenza esposta

nel Museo di San Martino, fu conferita

da Gioacchino Murat al Ministro

Ricciardi nel 1813. L’esemplare dalle per-

fette smaltature, documenta la perizia

degli artefici nell’eseguire una tecnica non

usuale a Napoli nel ‘700, che fu adottata

largamente nei primi decenni dell’800.

La Collana era composta da 15 meda-

glioni rappresentanti al centro lo stemma

46

de le roi et de la reine des deux Sicilesle decorazioni e i gioielli di Gioacchino e Carolina Muratdi Nicoletta D’Arbitrio Ziviello

Finimento corallo mediterraneo, oro e diamanti. SecoloXIX, prima metà. Il completo, composto da un cion-dolo di grandi dimensioni e orecchini, presenta un arti-colato apparato decorativo di ispirazione archeologica.

Disegno della Collana dell’Ordine delle Due Sicilie.Del Giudice 1811

Page 49: Preziosa n. 2

di una provincia del Regno racchiusi in

una corona di alloro. Nel medaglione

centrale, in campo azzurro, le iniziali JJ NN

di Gioacchino Napoleone, al disotto la

stella con al centro rappresentato “il

cavallo sfrenato”, stemma della città e

provincia di Napoli.

Per Gioacchino e Carolina Murat lavo-

rarono diversi giojellieri e bisciuttieri, tra

cui Paolo Savoja e Giacinto Pagano che

crearono per i regali personaggi un gran

numero di gioielli e di decorazioni degli

Ordini delle Due Sicilie impiegando oro,

perle e soprattutto diamanti a taglio bril-

lante acquistati dal Re da commercianti e

da esperti gemmologi. Tra gli acquisti

registrati nella contabilità personale del

Re “un brillant solitaire de 23 carati”.

Lo scintillio del diamante a taglio bril-

lante, che aveva già caratterizzato l’astrat-

ta bellezza dei gioielli Settecenteschi, fu

abbinato nei primi decenni dell’800 a

materiali dai colori intensi come il coral-

lo e la malachite, dagli artefici che con

rinnovato estro, seppero fondere materie

dalle caratteristiche estremamente contra-

stanti. Tra gli innovatori dell’arte del gio-

iello del Regno di Napoli, un ruolo di

rilievo è da assegnare a Paolo Bartolomeo

Martin ed a Michele Arnaud.

IlMartin, esperto di origini marsigliese,

introdusse nel Regno l’arte dell’incisione

del corallo. avvalendosi della collabora-

zione di valenti artisti-incisori: Carbone,

Fattori, Gagliardi, Mangiarotti, Pansinetti,

Persichetti e Veneziani. Paolo Bartolomeo

Martin operò nel Regno usufruendo della

protezione della Corte di Napoli; sia di

quella Borbonica sia da quella dei

Napoleonidi. Infatti Ferdinando IV con-

cesse (20 febbraio 1805) al Martin il per-

messo d’aprire una “fabbrica di coralli” a

Torre del Greco nell’antico palazzo dei

Caracciolo di Castelluccio. La concessio-

ne fu confermata (12 luglio 1806) da

Giuseppe Napoleone I. L’anno successivo

il sovrano accordò all’imprenditore il per-

messo di aprire nuova manifattura di

coralli nel Real Albergo dei Poveri di

Napoli. Negli anni in cui regnarono i

Murat, la manifattura dei coralli diretta

da Martin si fregiò del titolò di “Fabbrica

della Regina”. Infatti la sovrana aveva

ottenuto la conduzione, con pieni poteri,

delle manifatture reali. Michele Arnaud,

Incisore della Real Zecca, aveva intuito le

peculiarità insite nelle “diverse pietre delle

variate lave del Monte Vesuvio” che egli

considerava “di straordinaria bellezza” e

l’11 ottobre del 1808 aveva formulato la

richiesta di poter aprire un laboratorio

ove modellarle per decorare “tabacchiere,

orologi...”.

La lavorazione proposta avanguardisti-

camente da Arnoud si affermò e numero-

se opere incise su pietra del Vesuvio furo-

no presentate alle “Esposizioni Nazionali”

tenutesi negli anni 1826, 1828 e 1834.

Gli’incisori Mariano Sarno e Michele

Laudicina furono tra gli artefici più dota-

ti che si espressero modellando cammei

su “gemme del Vesuvio” e pietre laviche,

trovando ispirazione in modelli classici.

Le loro opere presentate alle “Esposizioni”

riscossero unanimi apprezzamenti.

47

Finimento composto da: spilla e orecchini in oro, perle, smeraldi e cammei incisi su malachite. sec. XIX, primoquarto. La spilla, definita una complessa incisione, è completata da una cornice di perle e da palmette in oro d’ispi-razione classica. Anche gli orecchini presentano una elaborata montatura, in oro e perle.

Page 50: Preziosa n. 2
Page 51: Preziosa n. 2

Dal 1996 “Le vie del Corallo” è un

appuntamento atteso che trova la sua

naturale sede a Torre del Greco, a Palazzo

Vallelonga che dal 1982 dopo un accura-

to restauro è diventato sede della Banca di

Credito Popolare.

Già custode di importanti e pregevoli

dipinti dal XVII al XIX secolo, il palazzo

dopo le precedenti edizioni, quest’anno (la

mostra si è conclusa il 1 febbraio) ha ospi-

tato le produzioni ebraiche e trapanesi del

XVII secolo. Oltre 60 opere, tra arredi sacri,

gioielli e oggetti di uso quotidiano, prove-

nienti da collezioni pubbliche e private, rea-

lizzate nella stagione barocca che vide luce

proprio a Torre del Greco e nei territori

limitrofi. Infatti, gli ebrei insediatisi in

Sicilia sin dall’XI secolo (che divennero in

breve tempo maestri nella lavorazione del

prezioso materiale), che furono scacciati

dall’isola nel 1492 dai sovrani aragonesi,

trovarono asilo proprio nel territorio torre-

se. Il valore apotropaico del prezioso mate-

riale, fu esaltato in età barocca che non a

caso ne ampliò la lavorazione per forgiare

manufatti ricchi ed elaborati, sia di caratte-

re sacro sia di carattere profano.

La mostra, realizzata con il patrocinio

della Regione Campania e del Comune

di Torre del Greco, sempre attento alla

valorizzazione della produzione dell’oro

rosso dell’intera area vesuviana, è stata

realizzata anche grazie alla collaborazio-

ne ed ai prestiti di importanti fondazio-

ni ed istituzioni museali campane e sici-

liane. (LE)

Scrigno - Trapani, Museo Regionale A. Pepoliin alto: Capezzale, Museo Regionale A. Pepoli

49

dal 1996, “le vie del corallo”abitano Palazzo Vallelonga a Torre del Greco

Capolavori di arte sacra e profana della stagione barocca nella sede torrese

della Banca di Credito Popolare

MirabiliaCorallii

Page 52: Preziosa n. 2

La fornace aveva impiegato l’intera notte a

raffreddarsi. Con un preciso colpo di

machete Wimon aveva fatto saltare il

cemento che sigillava il coperchio del cro-

giolo esterno, quella partita di zaffiri gial-

lognoli non era un granché anche se in

effetti sembrava che il primo breve ciclo di

riscaldamento del giorno prima ne avesse

migliorati diversi. Il crogiolo interno si aprì

con uno scricchiolio, Wimon non credeva

ai suoi occhi; quasi tutte le pietre avevano

assunto delle vivide tonalità giallo arancio,

paragonabili in molti casi a padparadsha

della migliore qualità. A questo punto le

versioni sono discordi, taluni sostengono

che la partita di grezzo Sri Lanka di bassa

qualità contenesse alcuni cristalli di criso-

berillo, altri che il crogiolo fosse in realtà

stato preventivamente utilizzato per tratta-

re crisoberillo e che piccole quantità di cri-

stallo fossero rimaste intrappolate nel cro-

giolo miste al fondente. La questione è

poco importante visto che tutti sembrano

d’accordo sul fatto che uno dei metodi di

trattamento dei corindoni più insidioso e

di difficile identificazione sia nato per puro

caso ad opera di uno dei migliaia di “bur-

ner” tailandesi in quel di Chanthaburi, nel

1995.

Devono passare altri 4 anni prima che la

feconda miniera malgascia di Ilakaka venga

scoperta e divenga la principale sorgente di

materiale adatto al nuovo trattamento, nel

frattempo gli instancabili tailandesi, dopo

aver scoperto che aggiungendo crisoberillo

ridotto in polvere ai grezzi da riscaldare si

ottenevano gemme di straordinari colori,

avevano moltiplicato gli esperimenti utiliz-

zando un’enorme varietà di zaffiri di diver-

se provenienze (Garbatula in Kenia,

Songea, Tunduru e vecchi stock di Umba

Valley, Tanzania etc) e miscele crisoberillo-

fondente alla ricerca della formula definiti-

va. Il 2001 fu probabilmente l’anno in cui

più febbrile fu la corsa al raggiungimento

del miglior prodotto. La quantità di zaffiri

di colori spettacolari e talvolta inusuali che

invase il mercato in così breve tempo non

poteva che suscitare legittimi dubbi nella

comunità gemmologica internazionale. Ai

primi di gennaio del 2002, il laboratorio

gemmologico dell’AGTA (American Gem

Trade Association) dirama un’allarmante

circolare che dichiara gli zaffiri ottenuti tra-

mite il nuovo procedimento (Be-Treated):

“trattati per diffusione superficiale”.

Probabilmente in un primo momento si

era pensato ad una riedizione del vecchio

trattamento di termodiffusione superficia-

le adottato per gli zaffiri anni prima, otte-

nuta semplicemente sostituendo il berillio

agli ossidi di ferro e titanio. Prontamente la

“Chanthaburi Gems & Jewelers

Association” replicò che nessun ingredien-

te chimico, tantomento il berillio veniva

aggiunto alla miscela di fondente (in realtà

era vero, il berillio responsabile della diffu-

sione era contenuto nel crisoberillo). La

questione tuttavia stava assumendo un’im-

portanza troppo rilevante e in un paio di

mesi, a seguito di nuove analisi da parte del

GIA, questa volta utilizzando lo spettro-

metro di massa, la presenza del berillio

venne confermata non solo sulla superficie

ma, ed è questa la fondamentale differenza

50

gemmologia

Termodiffusione al Berillio le origini

di Alberto Scarani*

Page 53: Preziosa n. 2

51

rispetto al precedente trattamento per ter-

modiffusione, anche in pprrooffoonnddiittàà nneellllaa

ppiieettrraa. La questione non poteva più essere

trascurata anche perché, come presto si

scoprì, il trattamento non poteva essere

facilmente identificato usando le consuete

metodologie gemmologiche precedente-

mente utilizzate. Il motivo di questa pro-

fonda termodiffusione (denominata “Bulk

Diffusion”) é dovuto sostanzialmente alle

ridotte dimensioni atomiche del berillio e

ad imperfezioni nella struttura atomica del

corindone. In più, la sua “leggerezza” come

elemento chimico ne fa risultare pratica-

mente impossibile l’individuazione da

parte dei tradizionali spettrometri renden-

do indispensabile l’utilizzo di sensibilissimi

(e costosissimi) spettrometri di massa

(LIBS ed LA-ICP-MS).

Le risultanze dei test, via via più accura-

ti portarono ad un crollo verticale nel mer-

cato tailandese degli zaffiri con conseguen-

ti perdite ingenti di posti di lavoro nell’area

di Chanthaburi e, verso la fine del 2002, a

causa di una notevole perdita di fiducia,

soprattutto da parte del mercato statuni-

tense, la quasi totalità della produzione

venne reindirizzata verso l’estremo oriente.

Allo stato attuale il trattamento risulta

ancora di difficile identificazione. Alcuni

elementi possono portare ad una ragione-

vole probabilità, (osservazione di inclusio-

ni profondamente modificate dal riscalda-

mento ad altissime temperature, ricristalli-

zazioni etc) tuttavia la certezza si può otte-

nere esclusivamente mediante l’uso di sofi-

sticatissime (e costose) apparecchiature.

Da ultimo, la presenza di tracce di berillio

in zaffiri non trattati (cosa ritenuta impro-

babile all’inizio) è stata successivamente

confermata come possibile (Pardieu-

Hughes, 2005).

* Gemmologo IGI di Anversa

Inclusioni caratteristiche nei corindoni trattati per termodiffusione al Berillio. 1) Inclusioni completamente fuse a causa dell’alta temperatura. 35X2)Cristallo circondato da alone bluastro. Sebbene rarmente presente è indicativo del trattamento ed osservabile anche a 10 ingrandimenti. 30X

3) Inclusione dendritizzata dovuta a ricristallizzazione. 50X4)Alone di tensione e ricristalliazzazione. 60X

1

2

3

4

Page 54: Preziosa n. 2

gemmologia

La Normativa U.N.I.per il diamante tagliato: il peso e le misure

di Maurizio Mandile*

largamente conosciute (peso, colore,

purezza e taglio), da questo numero (e per

i prossimi tre) parleremo della loro deter-

minazione secondo la normativa, parten-

do dalla prima, e cioè il peso (carat) e la

problematica della sua determinazione,

oltre alla determinazione delle dimensioni

della pietra tagliata.

Riguardo al peso, la normativa UNI

precisa che il termine va definito “Massa”,

che viene misurata in carati metrici,

abbreviato “CT” e non “KT” come qual-

cuno ancora scrive; unità di misura che è

equivalente a 200 mg, ossia la quinta

parte di un grammo. La massa deve essere

espressa quindi in carati con almeno due

decimali, cioè due numeri dopo la virgo-

la. Ovviamente è necessaria una bilancia

adatta: è necessario, infatti usare una

bilancia elettronica che sia predisposta alla

pesatura della massa in carati metrici, con

almeno tre decimali o per la pesatura della

massa in grammi con almeno quattro

decimali. La norma stabilisce che la deter-

minazione della massa avvenga arroton-

dando la terza decimale per difetto fino

all’8 e per eccesso dal 9: ad esempio un

diamante che pesa sulla bilancia 0,998

carati avrà una massa dichiarata di 0,99;

mentre un diamante che pesa sulla bilan-

cia 0,999 carati avrà una massa dichiarata

di 1,00 carati. È una cosa molto impor-

tante da osservare poiché fino a poco

tempo fa, l’arrotondamento era fatto per

difetto fino al 6 e per eccesso dal 7 in poi;

cosa questa che è diventata procedura

commerciale abituale e a tutt’oggi viene

ancora erroneamente usata.

Riguardo alla determinazione delle

dimensioni, la normativa U.N.I. prevede

che queste siano espresse in millimetri

con almeno due decimali. Nella classifica-

zione verranno espresse le tre misure in

sequenza che caratterizzano la pietra, cioè

larghezza, lunghezza ed altezza, dove nelle

forme rotonde od ovali la larghezza e la

lunghezza sono rappresentate dagli assi o

dai diametri minimo e massimo. Le

misure devono essere rilevate con un

micrometro che abbia la possibilità di let-

tura del centesimo di millimetro. Ideali

sono i calibri tipo Leveridge elettronici.

* Gemmologo e perito preziosi

52

Nel primo numero di questa rivista,

abbiamo visto una panoramica generale

sulla normativa UNI per la classificazione

del Diamante tagliato.

Abbiamo ritenuto opportuno appro-

fondire il discorso in quanto la normativa

in oggetto è ancora poco conosciuta nel

mondo del commercio.

Pertanto, prendendo in considerazione

le 4 C, ossia le quattro caratteristiche

principali del diamante così come sono

Page 55: Preziosa n. 2

53

L'oro è considerato il metallo prezioso per

eccellenza, ma è l'argento che per secoli è

stato il metro per misurare, la ricchezza

degli stati. Questo ha fatto sì che la produ-

zione di manufatti d'argento fosse partico-

larmente richiesta da tutta la nobiltà euro-

pea. Ad oggi, se anche il mercato degli

oggetti moderni risente della crisi del setto-

re, quello delle argenterie d'epoca è abba-

stanza stabile.

Ma gli argenti antichi, proprio perché

particolarmente richiesti dal mercato sono

da sempre nel mirino di artisti della con-

traffazione sia per la realizzazione di ogget-

ti nuovi che con vari metodi cercano di far

sembrare d'epoca, sia per la realizzazione di

oggetti con l'assemblaggio di varie parti di

oggetti antichi. Il riconoscimento di queste

contraffazioni non è sempre facile.

L'analisi di un manufatto d'argento va

fatta prendendo in considerazione tutti gli

elementi utili per la sua corretta identifica-

zione e valutazione, quindi alla sua auten-

ticazione con la sua giusta collocazione

d'epoca. Si incomincia analizzando l'og-

getto nella sua interezza, sia sotto il profilo

tecnico che sotto quello stilistico, soffer-

mandosi poi sui particolari dei vari ele-

menti che lo compongono, controllando i

punti di brasatura e le varie tecniche di

lavorazione di ogni singolo elemento,

oltre, se presente, ad una attenta analisi

visiva del sistema di marchiatura.

Va controllata la superfice dell'oggetto,

osservandola con una lente a 10 ingradi-

menti, o meglio ancora, con l'ausilio di un

microscopio, per evidenziare i micro dan-

neggiamenti superficiali e la presenza o

meno della patina naturale dovuta al

tempo. I micro danneggiamenti superfi-

ciali negli argenti antichi sono sempre pre-

senti e sono spesso tipici come tipologia in

alcune zone particolari dell'oggetto; su

alcuni oggetti falsi questi micro danneggia-

menti vengono prodotti appositamente

per simulare uno stato di usura; così come

la patina “antica” viene riprodotta artificial-

mente per simulare “l'invecchiamento”

dell'oggetto.

Una attenta osservazione delle loro

caratteristiche evidenzia comunque se le

stesse sono originali o riprodotte in labora-

torio. L'analisi delle tecniche di lavorazio-

ne mette in evidenza se le stesse sono coeve

con l'epoca presunta dell'oggetto, ossia dal

sistema di marchiatura sia dal suo stile arti-

stico. Ovviamente i risultati di tutte queste

osservazioni devono essere congrui e coe-

renti tra loro. Se qualcosa non è in linea

con il resto dei risultati allora è utile ricor-

rere ad analisi più approfondite, ad esem-

pio l'analisi non disruttiva del metallo dei

vari elementi che compongono l'oggetto,

nello specifico la Fluorescenza ai raggi X in

Dispersione di Energia (EDXRF), analisi

che permette la verifica qualitativa e quan-

titativa della lega, accertando quindi non

solo il titolo del metallo ma anche la tipo-

logia dei componenti della lega presenti

oltre l’argento e la loro quantità.

Ad oggi, l’unico centro in Italia che per-

mette delle indagini così approfondite è il

Ce.S.ar a Roma.

* Gemmologo e perito preziosi

CCee..SS..AArr -- CCeennttrroo SSttuuddii AArrcchheeoommeettrriiccii

Il Ce.S.Ar. – Centro Studi Archeometrici nasce aMilano ad opera di Roberto Piazza e MarinaFortunat per diffondere i loro studi sui manufattiin metalli preziosi attraverso convegni e corsi spe-cifici. Negli ultimi anni il Centro ha trasferito lasua sede a Roma, promuovendo lo sviluppo del-l’esperienza e la conoscenza ormai quarantennalenel settore dell’argenteria, ed estendendola a tuttoil settore dei beni culturali. Grazie alla forma allar-gata associativa, oggi il Ce.S.Ar si avvale di unanutrita collaborazione di esperti dei vari settori dicompetenza, consentendo, oltre alla ricerca ed allaformazione di esperti del settore, anche un servi-zio qualificato di diagnostica avanzata su opered’arte e preziosi, ed un servizio di restauro e con-servazione degli stessi. Offre inoltre consulenzetecniche e perizie con rilascio di attestati specifici.Il corso sull’argenteria antica e moderna effettua-to dal centro, unico in europa nel suo genere, havalidità di tirocinio per il corso di laurea inDiagnostica dei Beni Culturali dell’Università LaSapienza di Roma.

gemmologia

Vero o falso?Il riconoscimento degli oggetti d’argento d’epoca

di Maurizio Mandile*

Page 56: Preziosa n. 2

qquuaannddoo llaa pprroommoozziioonnee ddiivveennttaa ssppeettttaaccoolloo

““FFuuooccoo NNaappoolleettaannoo”” eevveennttoo rreeaalliizzzzaattoo ppeerr iill ssiinnddaaccaattoo CCaassaarrttiiggiiaannii NNaappoollii nneellll’’aammbbiittoo ddii uunn pprrooggeettttoo ddii pprroommoozziioonnee ddeellllee eecccceelllleennzzee ccaammppaannee ppeerr iill mmeerrccaattoo rruussssooNNaappoollii,, CCaammeerraa ddii CCoommmmeerrcciioo,, SSaallaa ddeellllee GGrriiddaa

““RRiittrraattttii ddii DDoonnnnee”” eevveennttoo rreeaalliizzzzaattoo ppeerr llaa MMaaiissoonn MMaarriioo VVaalleennttiinnoo eedd iill CCoonnssoorrzziioo AAnnttiiccoo BBoorrggoo OOrreeffiiccii

NNaappoollii,, CCaammeerraa ddii CCoommmmeerrcciioo,, SSaallaa ddeellllee GGrriiddaa

wwwwww..aarrtteemmiissiiaaccoommuunniiccaazziioonnee..ccoomm

Page 57: Preziosa n. 2

55

Sette giorni quasi non bastavano per sco-

varne tutte le sorprese: FIRST 2009, ras-

segna invernale di VicenzaOro, la prima

dell’anno, ha voluto dare uno scossone

alla crisi economico-finanziaria mondiale

che ha colpito, inevitabilmente, anche il

mondo del gioiello.

Numerosissimi gli eventi in calendario

della manifestazione orafa che si è svolta a

Vicenza dall’11 al 18 gennaio, e tutti nel-

l’ottica del propositivo: a partire dal-

l’inaugurazione alla presenza del

Vicepresidente della Commissione euro-

pea Antonio Tajani.

Una testimonianza significativa, che

dovrà evolvere in attività concrete e nel

sostegno tangibile da parte delle istitu-

zioni comunitarie, così come auspicato

dal presidente di Fiera di Vicenza, Dino

Menarin, e dal direttore generale

Domenico Girardi.

Alla tavola rotonda dedicata al “Gioiello

nei nuovi scenari del lusso: creatività, brand

e comunicazione” che, domenica 11, ha

fatto seguito all’inaugurazione della rasse-

gna, hanno partecipato i sociologi

Francesco Morace e Linda Gobbi, rispet-

tivamente partner e presidente di Future

Concept Lab, Bernard Delettrez, storico

gioielliere francese, lo stilista Lorenzo

Riva e Mario Attalla, esperto di comuni-

cazione ed amministratore delegato di

Grey Worldwide Italia. Ciò che ne è

venuto fuori è uno scenario da “Terzo

Rinascimento”, Lusso che diventa Gusto

e con un consumatore sempre più atten-

fiere

FIRST 2009si è conclusa la rassegna invernale di VicenzaOro

Al crollo dei consumi si uniscono le difficoltà

strutturali delmomento

storico; ma lafiera di settore

resta sempre unostrumento peruscire dalla crisi

Page 58: Preziosa n. 2

e RiminiFiera, Dino Menarin e

Lorenzo Cagnoni, ed i rispettivi diret-

tori generali Domenico Girardi e Piero

Venturelli. Significativa la partecipazio-

ne di Paolo Cesari, presidente di

Assogemma.

Non poteva mancare una presentazio-

ne in grande stile per About J, manife-

stazione organizzata da Fiera di Vicenza

che quest’anno si svolge negli East End

Studios di Milano dal 22 al 24 febbraio.

Una vetrina dell’altissimo di gamma che

faccia da vero ponte con l’estero, e che

metta il relazione il gioiello con il valore

della moda.

I dati di FIRST 2009 non sono con-

fortanti - un totale di 15.500 visitatori

che equivale ad un 30% in meno rispet-

to alla precedente edizione, con una con-

to allo stile - personalissimo - che non

allo status.

Due giorni sono stati poi destinati al

JTF, Jewelry Technology Forum, luogo

di scambio di studiosi del settore - dodi-

ci, quest’anno - per individuare le moda-

lità di utilizzo delle tecnologie più ade-

guate al settore del gioiello. Organizzato

da LEGOR Group con la collaborazione

ed il contributo di Fiera di Vicenza e della

Camera di Commercio di Vicenza, il JTF

è da cinque anni finalizzato a promuove-

re l’incontro tra il mondo orafo e quello

della ricerca, dell’università e delle scuole.

È stato poi tempo di presentazioni: in

arrivo, in primavera, la 30esima edizione

di OroArezzo, illustrata da Giovanni

Tricca e Franco Fani, rispettivamente

presidente neoeletto e responsabile del

Centro Promozione e Servizi di Arezzo

che gestisce la fiera. Nell’ambito della

rassegna aretina, che si terrà dal 21 al 24

marzo, si svolgerà la 18esima Première,

presentazione in anteprima di modelli

che saranno disponibili sul mercato sol-

tanto sul finire dell’anno in corso, quin-

di con oltre 9 mesi di anticipo. E poi

ancora: lo spostamento della manifesta-

zione GEMWORLD da RiminiFiera

nella GlamRoom di VicenzaOro, già a

partire dalla prossima edizione di mag-

gio. L’accordo con l’ente romagnolo è

giunto per motivi di opportunità e coe-

renza, tanto che la rassegna “Energy

Planet” - finora svoltasi a Vicenza - è

stata trasferita nel polo fieristico di

Rimini. Ad illustrare le ragioni dello

scambio i presidenti di Fiera di Vicenza

56

Page 59: Preziosa n. 2

57

trazione significativa dei buyer esteri -

ma lo strumento fiera resta sempre ben

visto come veicolo di uscita dalla crisi.

Per completezza, va però segnalato che, a

fronte del calo dei consumi nei primi sei

mesi (addirittura per un 22%), durante

il trimestre di chiusura del 2008 si è regi-

strata una lieve ripresa in alcune aree

geografiche. Più in generale, comunque,

al crollo generalizzato dei consumi, si

uniscono le difficoltà strutturali del

momento storico, con manodopera a

basso costo gestita per fini concorrenzia-

li da molti paesi emergenti, ed il proble-

ma dei dazi. A ciò si aggiunga la lun-

ghezza della rassegna ed anche la sua col-

locazione temporale, a detta di molti

«troppo ravvicinata alla chiusura delle

feste natalizie». (c.d.m.)11 gennaio 2009, l’inaugurazione alla presenza del Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani

IIll pprreesseennttee ee iill ppaassssaattoo ssoonnoo eennttrraammbbii nneell ffuuttuurrooeedd iill ffuuttuurroo èè ccoonntteennuuttoo nneell ppaassssaattooIntervista a Dino Menarin, Presidente della Fiera di Vicenzadi Chiara Di Martino

Passato, presente e futuro: non esistonol’uno senza l’altro. Ne è convinto DDiinnooMMeennaarriinn, presidente della Fiera diVicenza dall’aprile del 2007. Coniugare latradizione con l’innovazione e la tecnolo-gia è la sfida raccolta dalla rassegna orafaveneta - tra le quattro più grandi delmondo - e dovrebbe essere, secondo il suo

presidente, il leit motiv di tutto il settore.Nel citare Thomas Stearns Eliot («il pre-sente e il passato sono entrambi nel futu-ro ed il futuro è contenuto nel passato»)Dino Menarin mostra una profondaconoscenza del settore e l’intima consape-volezza di pregi e limiti. Dando un’oc-chiata al programma di FIRST 2009 -

Page 60: Preziosa n. 2

58

versione invernale di VicenzaOro - appa-re immediatamente chiaro lo spirito del-l’iniziativa: scambiare informazioni, fare,di volta in volta, il punto della situazione,formulare domande. E Fiera di Vicenzavuole dare tutte le risposte. PPrreessiiddeennttee,, iinn cchhee mmooddoo ssoonnoo ccaammbbiiaa--ttee llee eessiiggeennzzee ddeeggllii eessppoossiittoorrii nneellll’’uullttiimmooddeecceennnniioo??«Io credo che non siano cambiate affat-to: la necessità di vendere resta prioritaria,ci mancherebbe altro, ma certamente lospirito con il quale si affronta la fiera èdiverso. Si ha una maggiore consapevo-lezza del reale valore di una manifestazio-ne di questo genere, e cioè scambio, fontedi contatti ed incontro con mercati diffe-renti dal proprio. Acquisire servizi, illu-strare tendenze: è questa la filosofia chedeve ispirare una rassegna orafa».CCoommee èè eevvoolluuttoo iill mmeerrccaattoo?? «Il numero degli espositori della nostrarassegna - 1700 in questa edizione, 80 inpiù rispetto all’anno precedente - parla dasé. Siamo una delle quattro fiere più gran-di del mondo, con Basilea, Hong Kong eLas Vegas. Abbiamo compiuto negli ulti-mi tempi importanti operazioni immobi-

liari, non tanto per allargare ulteriormen-te lo spazio, quanto piuttosto per raziona-lizzarlo. Ma, allargando il discorso al rap-porto con il mercato, la domanda di con-sumo va riformulata: i dati, anche se nonancora definitivi, ci mostrano una cresci-ta concentrata in India, Medio Oriente,Arabia Saudita ed Emirati Arabi, una for-tissima riduzione negli Stati Uniti e unadiminuzione in Europa. Nel nostro Paesesi è registrata una flessione del mercatointerno e delle esportazioni con un calodel 5,5% a valore e dell’8,1% in quantità,eppure si tratta di una performancecomunque migliore rispetto all’andamen-to mondiale». CCoossaa rriissppoonnddee aa cchhii ssoossttiieennee cchhee lleeffiieerree,, ppeerr mmaanntteenneerree iill pprroopprriioo ssiiggnniiffiiccaa--ttoo,, ddeebbbbaannoo eesssseerree ppiiccccoollee ee ssnneellllee?? EE aacchhii ssii llaammeennttaa ppeerr ll’’iinnssuuffffiicciieennzzaa ddeeii ppaarr--cchheeggggii??«Che non è la “grandezza” il vero pro-blema: se riteniamo che in 1700 meritinodi essere esposti, perché non dovremmoconsentirlo? Piuttosto, la circostanza percui ci siamo ingranditi un po’ alla voltanel corso del tempo ha fatto sì che lastruttura sia come un grande patchwork,

e va assolutamente resa più omogenea edunitaria. Di questo siamo perfettamenteconsapevoli. E quello dei parcheggi è unfalso problema: ce ne sono in abbondan-za, ed è impensabile che tutti pretendanodi lasciare l’auto a due passi dall’ingresso». QQuuaallee ssiiggnniiffiiccaattoo hhaannnnoo,, iinn qquueessttaaeevvoolluuzziioonnee,, iinniizziiaattiivvee ccoommee llaa GGllaammRRoooomm ee AAbboouutt JJ??«La GlamRoom, salone inserito a pienotitolo in tutte le manifestazioni di Fiera diVicenza - gennaio, maggio e settembre -rappresenta il lusso contemporaneo a 360gradi, la contaminazione con la moda e ilfashion. About J, che si svolge presso gliEast End Studios di Milano e che vede lapartecipazione di tutti i più grandi pro-duttori internazionali, vuole evidenziaredue elementi che Fiera di Vicenza presen-ta: essere una vetrina dell’altissimo digamma e fare da passaporto verso l’estero,con il plusvalore del gioiello italiano. Se leimmaginiamo posizionate su una linearetta, le due iniziative si pongono esatta-mente agli estremi». QQuuaall èè llaa rriicceettttaa ddii DDiinnoo MMeennaarriinn ppeerrffrroonntteeggggiiaarree uunnaa ccoonnggiiuunnttuurraa eeccoonnoommii--ccoo--ffiinnaannzziiaarriiaa ccoommpplleessssaa ccoommee qquueellllaacchhee ssttaa iinnvveesstteennddoo ll’’iinntteerroo ppiiaanneettaa??«Esiste una conoscenza accumulata nelcorso dei secoli, alla quale non dobbia-mo rinunciare. Ma questo non deve farcifossilizzare staticamente nel passato,anzi. Dobbiamo investire nell’innovazio-ne, ridurre il gap tecnologico che ci sepa-ra dal resto del mondo: la sfida da vin-cere è precedere il bello, non seguirlo.Con uno sguardo all’oggetto di designcome completamento del look ed al gio-iello personalizzato: è questo, secondome, il futuro».

Page 61: Preziosa n. 2

59

«Non possiamo aspettare Godot, alla crisi

dobbiamo rispondere con una sfida dina-

mica. Parola d’ordine: costruire una cul-

tura del gioiello».

Ne è convinto NNiiccoollaa CCuurrttoo, presidente

nazionale Federdettaglianti. Di fronte alla

congiuntura economico-finanziaria che

ha colpito i settori produttivi dell’intero

pianeta, il mondo dell’oro risponde con

positività rimboccandosi le maniche. Ed a

tutti i livelli della filiera, dalle associazioni

di categoria ai consorzi fino agli enti fieri-

stici, giungono voci propositive per

affrontare la crisi che, complice l’aumento

del prezzo dell’oro e la svalutazione del

dollaro, ha messo in difficoltà l’intero set-

tore. Al di là di una lieve ripresa nel terzo

quarter, il 2008 è stato un anno com-

plesso: ridotte le esportazioni verso gli

Stati Uniti ed immessi sul mercato nuovi

competitor provenienti dai paesi emer-

genti come l’India, la Cina e la Turchia,

la filiera orafa ha visto diminuire in

modo consistente le esportazioni in

valore e in quantità. Ma il “risveglio” di

fine anno deve infondere fiducia: pro-

prio così, infatti, hanno risposto i diretti

interessati. Da più fronti arrivano pro-

poste, che puntano tanto sulla professio-

nalizzazione degli operatori del settore

quanto sulla svolta tecnologica. Su que-

sta linea BBrruunnoo GGuuaarroonnaa, presidente

dell’Associazione Orafa Valenzana, e

MMaassssiimmoo CCiiccaallaa, vicepresidente naziona-

le Federdettaglianti, nonché vicepresi-

dente ligure. «Per spingere verso l’inno-

Una sfida dinamica per superare la crisippaarrllaannoo ii pprriinncciippaallii eessppoonneennttii ddeell sseettttoorree oorraaffooddii CChhiiaarraa DDii MMaarrttiinnoo

Il settore del lusso, inogni caso, sembra

resistere malgrado leenormi difficoltà.

Non soltanto perché,di là dalle influenze

immediate di una crisieconomico-finanziariamondiale, resta ancoraun largo spazio per ildesiderio di evasione edi fuga dalla realtà

quotidiana

Page 62: Preziosa n. 2

vazione abbiamo disegnato un evento

apposito, V+Plus 2009 - ha dichiarato

Guarona -, che si svolgerà dal 18 al 20

aprile a Valenza, fondato sul binomio

design + tecnologia». «È finita l’era del-

l’improvvisazione - sostiene Cicala - e la

crisi, una volta che si presenta, può essere

un modo per scremare l’ambiente da chi

manca di professionalità».

Anche dalla Campania arrivano pro-

poste concrete: un Forum on line conti-

nuamente aggiornato è ciò su cui sta

lavorando la Federazione Orafi

Campani guidata da GGiioovvaannggiiuusseeppppee

LLaannffrreesscchhii. Resta da capire cosa può fare

una fiera orafa per dare un contributo

concreto che dia uno scossone alla crisi.

Uno spunto interessante lo offre

Giovanni Tricca, presidente del Centro

Promozioni e servizi, società organizza-

trice di OroArezzo. «Il ruolo di questi

eventi è cambiato e non si può far finta

di niente: bisogna offrire sempre nuovi

servizi, che siano qualificati e sofisticati».

Anche nel mondo dell’artigianato e

della piccola impresa si respira aria di

rinnovo: AAcchhiillllee CCaappoonnee, responsabile

rapporti istituzionali della CLAAI,

punta a garantire il credito abbassando-

ne il costo. Sulla stessa lunghezza d’onda

GGiiuusseeppppee OOlliivviieerroo, presidente della

CNA per la Provincia di Napoli, fiducio-

so in un progetto regionale che agevoli il

credito destinato alle piccole imprese. Il

settore del lusso, in ogni caso, sembra

resistere malgrado le enormi difficoltà.

Non soltanto perché, di là dalle influen-

ze immediate di una crisi economico-

finanziaria mondiale, resta ancora un

largo spazio per il desiderio di evasione

e di fuga dalla realtà quotidiana, al quale

il gioiello ha sempre risposto, ma anche

perché il target di clientela di riferimen-

to del settore è, tra i tanti, quello meno

colpito a fronte di fasce della popolazio-

ne, specialmente quelle medio-basse,

realmente colpite dalla recessione. Ma

questo gli operatori lo hanno già com-

preso e, per dirla con Giovanni Tricca,

«non sono disposti ad arrendersi tanto

facilmente».

60

Aumenti e cali dell’Export nel comparto orafoNell’export, da gennaio a settembre dello scorso anno si registra un calo del -5,54% in valore e del -8,16% in quantità (Fonte: Istat - CPATECO DN362 “Gioielli edarticoli di oreficeria”). Per ciò che riguarda i rapporti del mercato italiano versol’estero, al primo posto gli Emirati Arabi (16,40% sul totale dell’export italiano, conun aumento, rispetto all’anno precedente del 14.56%) in linea con la forte crescitadelle vendite verso tale paese verificatasi negli ultimi due anni (+26,3% e +11,5%).Segue la Svizzera (11,63%), in un contesto europeo che, in un anno (il confronto èstato compiuto tra gennaio-settembre 2007 e gennaio-settembre 2008), ha visto uncalo in altri mercati comunitari, come la Gran Bretagna (-30.89%), la Germania (-6.60%) e la Spagna (-21.13%). La Turchia ha guadagnato terreno con un +15.26%;più contenuta ma sempre rilevante la variazione relativa alla Polonia (+6.52%).Il dato che ha provocato maggiore allarme è stato il calo relativo all’export versogli Stati Uniti, storico mercato di sbocco per l’oreficeria italiana (-28.26% rispettoallo stesso periodo nell’anno precedente). Complici del fenomeno certamente l’au-mento del prezzo dell’oro e la simultanea svalutazione del dollaro (dal 2006 adoggi, +80% il primo e -30% il secondo) nonché l’aumento dell’inflazione e del con-sumo di oro in paesi emergenti come l’India. È doveroso però precisare ancheche, malgrado la riduzione, si attestano sempre al terzo posto (subito dopo EmiratiArabi e Svizzera) e che, tenendo conto delle variazioni positive riscontrate versoaltri mercati emergenti, il dato va relativizzato. Allo stesso modo, prendendo inesame un solo mese (settembre) è stato registrato un aumento sia in termini divalore che di quantità.

Il dato che ha provocato maggiore

allarme è stato il calorelativo all’export

verso gli Stati Uniti,storico mercato

di sbocco per l’oreficeria italiana

(-28.26% rispetto allostesso periodo

nell’anno precedente)

Page 63: Preziosa n. 2

QuiQUI ROMA

NNiiccoollaa CCuurrttoo

Presidente nazionale Federdettaglianti

Il dettaglio orafo, oggi, si ritrova a navi-

gare a vista in un contesto economico

non certo sereno dove i conti non torna-

no e dove il 2009 è partito tutto in salita.

L’andamento negativo ha coinvolto tutte

le tipologie di consumo, con una flessio-

ne, su base annua particolarmente accen-

tuata per i beni durevoli. Vi è inoltre da

sottolineare come la tendenza riflessiva

abbia interessato anche la spesa per i ser-

vizi, per i quali da molto tempo non si

registrava più una riduzione dei consumi.

In questo stato di cose anche il fisco può

giocare la sua parte. Il decreto anti-crisi

approvato alla fine di gennaio amplia

notevolmente il ventaglio di strumenti a

disposizione di famiglie e imprese per

aumentare la liquidità e ridurre il prelie-

vo. L’offerta per le imprese di poter rateiz-

zare i debiti fiscali che perde “la maxi rata”

iniziale e aumenta il suo tasso di conve-

nienza. Tra le misure da sfruttare ci sono

poi la deducibilità parziale dell’Irap e le

rivalutazione dei beni. E non vanno

dimenticati gli ammortamenti anticipati

e il taglio del cuneo fiscale introdotto con

la Finanziaria 2008, ora operativo sull’in-

tero anno. Sembra quindi che l’attuale

governo abbia posto i presupposti della

riduzione della pressione fiscale comples-

siva, in parallelo al recupero di evasione

ed elusione.

L’altra grande riforma, quella che riguar-

da gli ammortizzatori sociali, potrà essere

l’occasione per costruire tutele più robuste

e universali a favore del mondo del lavoro,

finalizzandole saldamente al reinserimento

occupazionale, anche sulla base di una for-

mazione continua di qualità.

Ed è stato certamente un bene che nel

decreto anticrisi questa tutela sia stata

estesa anche alle imprese del commercio

costrette a chiudere la loro attività. Una

misura importante che va incontro ad

una categoria che solo nei primi nove

mesi dell’anno scorso ha visto ridurre lo

stock di oltre 30mila imprese e che

denota un segnale di attenzione da parte

del Governo in un momento indubbia-

mente difficile. Il piangersi addosso non

serve più, dobbiamo rimboccarci le

maniche ed avere il coraggio di confron-

61

fonte: fiera di vicenza

Il piangersi addossonon serve più,

dobbiamo rimboccarcile maniche ed avere il

coraggio diconfrontarci e porresul tavolo le nostreidee finalizzate alrilancio del settore

Page 64: Preziosa n. 2

Qui

Qui

tarci e porre sul tavolo le nostre idee fina-

lizzate al rilancio del settore, non possia-

mo andare avanti aspettando Godot:

come Federdettaglianti siamo convinti

che è indispensabile uscire dall’enfasi di

una progettualità che rischia di essere

soltanto dialettica e cercare soluzioni

concrete. Il settore orafo deve reagire

unito adottando una comune politica di

dialogo persuadendo il consumatore a

varcare i nostri esercizi. Sarà poi la nostra

professionalità a fare il resto. La parola più

ricorrente è e deve essere sfida, in senso

assolutamente dinamico, a tutti i livelli:

dalla progettazione alla produzione, dal

marketing alla distribuzione. Occorre – lo

ripeto - reagire, contrastare gli eventi,

anticipare i tempi, interpretare i segnali:

questo il messaggio predominante in un

momento in cui la stagnazione del merca-

to interno ed internazionale autorizza a

parlare di crisi.

Non si tratta di inventare nulla, bensì

di utilizzare al meglio le molteplici risor-

se che abbiamo a disposizione, mirando

a qualità, formazione e professionalità

nella valorizzazione della cultura di pro-

dotto. Recentemente Assicor, insieme ad

Hangar Design Group, ha sviluppato

una campagna di promozione del gioiel-

lo, presentata nell’ambito dell’ultima

Fiera di Vicenza, da effettuarsi sia a livel-

lo nazionale e sia internazionale. Da oggi

in poi la parola d’ordine dovrà essere

costruire e diffondere una reale cultura

del gioiello e del prodotto prezioso che

esponiamo. Mi tornano in mente le

parole di John F. Kennedy, che dovrebbe-

ro stimolare i nostri colleghi a riflettere

sul nostro futuro prossimo: “Vogliamo

andare sulla luna in questo decennio non

perché sia una cosa facile, ma perché è dif-

ficile, perché quell’obiettivo servirà a mobi-

litare e misurare le nostre migliori energie e

capacità, perché quella è una sfida che

intendiamo accettare, che non vogliamo

rimandare e che siamo decisi a vincere.”

QUI BOLOGNA

PPiieerrlluuiiggii SSffoorrzzaa

Presidente del sindacato orafi ASCOM

della provincia di Bologna

È sulla formazione

che bisogna investire,

soprattutto in momen-

ti di crisi: è l’unico ele-

mento che fa la diffe-

renza e che a lungo andare può migliora-

re, tramite una selezione basata sulla pro-

fessionalità degli operatori, anche le con-

dizioni del mercato. A Bologna lo stiamo

facendo da un anno, attraverso dei corsi

della durata media di un giorno organiz-

zati in collaborazione con la

Federdettaglianti di Roma. Gli argomen-

ti che costituiscono oggetto delle giorna-

te di studio sono i più vari: dalla gestione

economico-finanziaria delle aziende a

quelli più tecnici di gemmologia, gestio-

ne del negozio, monitoraggio acquisti e

fornitori, e vetrinistica. Ad aprile avremo

un corso sulle iniziative di comunicazio-

ne per il punto vendita.

QUI RAGUSA

EEnnzzoo BBuusscceemmii

Presidente dell’Associazione

provinciale gioiellieri di Ragusa

Io ho una ricetta

ben precisa per con-

sentire al mercato di

ricominciare la ripre-

sa: tornare all’oro, al

metallo prezioso. Con quantità esagera-

te di acciaio abbiamo impoverito i

nostri clienti. I centri commerciali, che

ne vendono in quantità e senza un rap-

porto personale tra dettagliante e con-

sumatore, hanno svuotato i centri stori-

ci, per questo motivo dobbiamo inven-

62

È inutile guardarsiindietro, anche perchéil secondo semestredello scorso anno

non è stato così nero.Credo che molte delleopinioni negative cheho sentito in giro fossero umorali,

dettate da un eccessodi allarmismo

Page 65: Preziosa n. 2

Qui

Qui

tarci qualcosa di nuovo. Qui a Ragusa

l’abbiamo fatto: dal momento che le

persone amano il gusto e la moda e in

tal senso si lasciano influenzare da ciò

che vedono ripetersi, abbiamo deciso di

dare un’identità comune alle nostre

vetrine: uguale lo sfondo, di colore

rosso, ed in vista tante, tante perle. È

stato un vero successo: le perle que-

st’anno si sono vendute alla grande e

tutti si sono sentiti alla moda. La pros-

sima stagione ripeteremo quest’esperi-

mento con l’ambra, così come stiamo

organizzando un evento nelle scuole,

per coinvolgere i bambini a ridosso

della festa della mamma.

QUI GENOVA

MMaassssiimmoo CCiiccaallaa

Vice Presidente nazionale Federdettaglianti

e Vicepresidente Liguria

A chi mi chiede

«come è andato il

2008», rispondo: «chie-

detemi come andrà il

2009». È inutile guar-

darsi indietro, anche perché il secondo

semestre dello scorso anno non è stato così

nero. Credo che molte delle opinioni

negative che ho sentito in giro fossero

umorali, dettate da un eccesso di allarmi-

smo e da una suggestione collettiva. Non

nego che siano tempi difficili, soprattutto

per le fasce sociali più in difficoltà: dico

solo che a volte esageriamo e si crea un

pericoloso circolo vizioso. È finita l’era del-

l’approssimazione e dell’improvvisazione e

questo ci costringerà a ripensare il nostro

ruolo. Ora ho capito cosa ci penalizza: noi

operatori siamo cani sciolti. Dobbiamo

fare gruppo, ma dobbiamo arrivarci gra-

dualmente, coinvolgendo un numero

sempre maggiore di persone. In quest’otti-

ca qui in Liguria stiamo organizzando

numerosi incontri che ci permettono di

conoscerci e di stringere dei rapporti, a par-

tire da relazioni dirette che via via si allar-

gano: cominciare dal grande gruppo non

serve. Allo stesso modo abbiamo lavorato

per diverso tempo a “disegnare” una poliz-

za assicurativa comune, che gli associati

potessero scegliere per risparmiare: ora è

una realtà. In ogni caso, senza informatiz-

zazione non si va da nessuna parte, non

possiamo neanche fornire dei dati attendi-

bili sullo stato della crisi se la maggior parte

di noi non dispone di strumenti tecnologi-

ci adeguati. E questa è una carenza che

oggi riguarda specialmente il dettaglio.

QUI NAPOLI

GGiioovvaannggiiuusseeppppee LLaannffrreesscchhii

Presidente Federazione orafi campani (FOC)

Per fronteggiare in

modo propositivo una

crisi di questo spessore

è necessario puntare

sulla cultura: noi come

federazione campana crediamo molto nel-

l’importanza di diffondere un messaggio

culturale vero e proprio. È già da diversi

anni, infatti, che facciamo leva sulla for-

mazione, rivolta in particolar modo alle

nuove generazioni. Abbiamo prodotto la

prima guida normativa italiana del settore

e proprio ai più giovani ne abbiamo distri-

buito copia. Va anche detto che puntare

sulla cultura può sembrare semplice in

una zona così ricca di storia e di tradizio-

ne artigiana in settori specializzati come,

per esempio, il corallo ed il cammeo. Ma

non è semplice neanche qui: per accelera-

re questo processo stiamo lavorando ad un

forum e ad un blog per integrare il nostro

sito, già attivo da tempo. Ci servirà come

luogo immediato di scambio e di confron-

to e siamo al lavoro per far sì che, una

volta implementato, ogni richiesta venga

subito soddisfatta.

63

Senza informatizzazionenon si va da nessunaparte, non possiamo

neanche fornire dei dati attendibili sullo stato della crisi se la maggior parte di noi non dispone

di strumenti tecnologici adeguati

Page 66: Preziosa n. 2

Qui

Qui

conf

QUI VALENZA

BBrruunnoo GGuuaarroonnaa

Presidente associazione orafa valenzana

(AOV)

È certamente un

momento impegnati-

vo, a maggior ragione

per il mondo del lusso,

ma sono assolutamen-

te d’accordo con uno “spazio propositivo”

come lo scambio con gli operatori del set-

tore. Qui a Valenza, un distretto orafo che

gode di un passato davvero imponente,

stiamo cercando di scrollarci di dosso il

retaggio di staticità che ci ha caratterizza-

to e, attraverso un evento che si svolgerà

dal 18 al 20 nel nuovissimo spazio “Expo

Piemonte” inaugurato lo scorso ottobre,

vogliamo guardare al futuro e all’innova-

zione. “V+Plus 2009”, questo il nome del-

l’evento, avrà ad oggetto il rapporto tra

design, tecnologia e creatività, perché

siamo convinti di dover recuperare un gap

profondo. È un esperimento in cui credia-

mo molto e per questo motivo abbiamo

organizzato incontri B2B, seminari ed

occasioni di verifica per tutti gli operatori,

insieme ad un’offerta formativa specializza-

ta per la vetrinistica e gli allestimenti.

QUI AREZZO

GGiioovvaannnnii TTrriiccccaa

Presidente Centro Promozioni e Servizi di

Arezzo (società organizzatrice di OroArezzo)

Gli imprenditori

orafi italiani non

appaiono affatto ras-

segnati al declino e

affrontano i problemi

con coraggio, intelligenza e fantasia. La

crisi c’è, dunque, ma il sistema orafo ita-

liano non sembra disposto ad arrendersi

tanto facilmente. Per ciò che riguarda

strettamente le manifestazioni di settore,

nessun ente fieristico può limitarsi a ven-

dere spazi e offrire una generica occasione

d’incontro fra domanda e offerta: bisogna

fornire una gamma di servizi sempre più

qualificati e sofisticati, anche in termini di

puro marketing. Nella prossima edizione,

la trentesima, che si terrà dal 21 al 24

marzo, abbiamo destinato risorse davvero

importanti allo sviluppo di attività pro-

mozionali nei più importanti mercati di

sbocco dei gioielli Made in Italy, con par-

ticolare attenzione ai Paesi emergenti,

abbiamo varato iniziative che hanno la

duplice finalità di fornire indicazioni pre-

ziose sulle tendenze-moda nel medio

periodo e di alleggerire con eventi piace-

voli le comprensibili tensioni degli opera-

tori orafi. Insomma, stiamo lavorando

per comunicare fiducia.

CLAAI (Confederazione libere associazioni arti-giane italiane) - Associazione dell’artigianato e dellapiccola e media impresa della Regione Campania

AAcchhiillllee CCaappoonnee

Responsabile rapporti istituzionali

L’artigianato e la pic-

cola impresa sono i set-

tori più colpiti da que-

sta crisi: a differenza

delle grandi imprese

non possono ricorrere a strumenti come la

cassa integrazione e pertanto c’è il rischio

che, a fronte della recessione, siano costret-

te a chiudere. Proprio per evitare questo

circolo vizioso abbiamo messo in atto stra-

tegie per rafforzare i Confidi, strumenti per

facilitare l’accesso al credito offrendo garan-

zie alle imprese, ma più nello specifico stia-

mo lavorando per abbassare il costo di tale

garanzia. Il Confidi della Claai (Creditart)

è uno dei più “voluminosi” della

Campania come numero di soci. Inoltre,

oltre ad attività di promozione all’estero, ci

siamo attivati per individuare, tramite un

ente bilaterale, misure atte ad evitare i

licenziamenti: insomma, una sorta di cassa

integrazione del settore.

64

Nessun ente fieristicopuò limitarsi a vendere spazi e offrireuna generica occasio-ne d’incontro fradomanda e offerta: bisogna fornire unagamma di servizi sempre più qualificatie sofisticati

Page 67: Preziosa n. 2

cons

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confCNA (Confederazione nazionale dell’artigianatoe della piccola e media impresa)

GGiiuusseeppppee OOlliivviieerroo

Presidente per la provincia di Napoli

La politica che stia-

mo portando avanti è

favorire il credito per le

piccole imprese, in pri-

mis recuperando e

rilanciando l’Artigiancassa, per proseguire

e potenziare la tradizionale attività di

gestione di agevolazioni e finanziamenti

per aziende. A livello nazionale è in pro-

getto un regime particolare destinato ad

artigiani e commercianti. A livello regio-

nale, la giunta campana deve recuperare

un profondo gap, ma l’Assessore alle

Attività produttive Cozzolino si sta già

muovendo in tal senso. Un ausilio in

ambito istituzionale non può che stimo-

larci a fare meglio e ad avere fiducia nel

futuro. Siamo peraltro convinti che dalla

crisi si possa uscire non soltanto amplian-

do la voce delle vendite, ma anche rispar-

miando su costi superflui ed ottimizzando

le spese, ed è una delle operazioni concre-

te che stiamo cercando di mettere in atto.

Favorire il credito per le piccole imprese,in primis recuperandoe rilanciandol’Artigiancassa

OROMARE (Centro Orafo)

GGiiaannnnii LLeepprree

Consigliere

La soluzione va ricer-

cata non in una sola

azione, ma in una serie

di interventi da parte

degli operatori e il con-

sorzio Oromare ha in programma di

attuarli nel prossimo futuro: costituire dei

gruppi d’acquisto; attivare sinergie interne

e con altri soggetti qualificati; stipulare con-

venzioni con partner specializzati per l’ac-

quisizione di reti di servizi utili per ciascu-

na azienda a costi più contenuti; assicurare

contributi finanziari all’organismo consor-

tile così come alle singole aziende, e

Oromare potrebbe svolgere attività di con-

sulenza in tal senso; fare leva sull’internazio-

nalizzazione attraverso strategie di marke-

ting, marchi di qualità, reti di vendita.

Stringere rapporti fecondi con le scuole e le

università. In particolare, Oromare ha

come obiettivo anche quello di investire sui

giovani. Proprio per questo motivo, un’op-

portunità potrebbe essere sviluppare una

scuola orafa all’interno del Consorzio.

Fare leva sullainternazionalizzazioneattraverso strategie dimarketing, marchi diqualità e reti di vendita

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Page 69: Preziosa n. 2

le, orecchini, anelli e brac-ciali. Uno studio appro-fondito per immaginarliindossati dalle elegantidonne dei Borbone dellaReal Casa delle DueSicilie. Dopo quattro giorni inmostra alla Fiera madrilena diIberjoya - dal 14 al 18 gennaio -“Una joya para la reina” ha fattouna sosta all’Ambasciata italiana nellacapitale spagnola. L’Ambasciatore PasqualeTerracciano ha destinato alla collezione digioielli campani un intero salone, il più sug-gestivo della sede, che affaccia su un incan-tevole giardino. L’organizzazione ed il coor-dinamento dell’evento sono stati affidati aCCllaauuddiioo PPoommeellllaa e MMaarriiaarroossaarriiaa DDiiMMaauurroo della Direzione provincialePolitiche Comunitarie, che hanno coadiu-vato i “padroni di casa” nella gestione dellamostra. Presenti alla serata, in rappresen-tanza delle associazioni e dei consorzi cam-pani, AAcchhiillllee CCaappoonnee, responsabile rappor-ti istituzionali della CLAAI - Associazione

Trenta artigiani impegnati a far rivivere igioielli delle regine borboniche: le loro crea-zioni, trasfuse nella collezione di gioielli“Una joya para la reina”, sono stateportate in giro per il mondograzie al programma triennaleP.L.A.I.T. (Public Local Agency

for International Trade), gestitodall’Assessore all’Artigianato e al

Turismo della Provincia di NapoliGiovanna Martano. Ultima tappa dellamostra, l’Ambasciata italiana a Madrid,lo scorso 27 gennaio. Una storia comune, quella napoletana equella iberica, che ha attraversato nume-rosi secoli; un fil rouge reinterpretato dagliartigiani campani che si sono ispirati alleregine borboniche vissute tra la secondametà del 1700 e la prima metà del 1800.Un viaggio attraverso la creatività degliantichi maestri gioiellieri rivissuta attraver-so l’arte dei loro ideali successori, chehanno disegnato con sensibilità modernaforme e modelli del passato. Oro, argento, perle, corallo, cammeo,acquamarine per adornare collier, spil-

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La mostra “Una Joya para la Reina”dall’inviata a Madrid Chiara Di Martinophoto: event Gino Messina jewels Salvatore Pastore

Una storia comune, quella napoletana e quella iberica,che ha attraversato numerosi secoli; un fil rougereinterpretato dagli artigiani campani che si sonoispirati alle regine borboniche

PPrrooggrraammmmaa PP..LL..AA..II..TT..

Page 70: Preziosa n. 2

dell’Artigianato e della piccola e mediaimpresa, CCiirroo EEssppoossiittoo, presidente delConsorzio Vulcano Torre del Greco,GGiioovvaannggiiuusseeppppee LLaannffrreesscchhii, presidentedella Federazione orafi campani, FFaabbrriizziiooMMoonnttiicceellllii del consorzio Antico BorgoOrefici, GGiiuusseeppppee OOlliivviieerroo, presidenteprovinciale della Cna - Confederazionenazionale dell’Artigianato e della Piccola emedia impresa, VViinncceennzzaa PPeerrrreeccaa del con-sorzio Oromare. Hanno offerto il proprio contributoall’iniziativa anche le associazioni Assocoral,Casartigiani e Confartigianato.

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L’Assessora Giovanna Martano con il Sottosegretario di Stato agli Esteri Enzo Scotti e l’Infante di Spagna con la consorte

TTHHEE EEXXPPOOSSIITTIIOONN ““UUNNAA JJOOYYAA PPAARRAA LLAA RREEIINNAA”” Thirty handicrafts busy to make Bourbon queens’ jewels backto life. Their creations, transfused in the jewels collection named “Una joya para la reina”, have been broughtaround the world thanks to the three years program called PLAIT (Public Local Agency for InternationalTrade), managed by Mrs. Giovanna Martano, minister of the local authority for artisan and tourism devel-opment of the province of Naples. The last step of the exposition was the Italian Embassy in Madrid, last 27th

January, as a common history between Neapolitan and Iberian culture across many centuries. A fil rouge rein-terpreted by artisans from Campania Region inspired by the Bourbon queens between the second half of1700 a.C. and the first half of 1800 a.C. A travel through the ancient jewel masters’ creativity revived by theart of their ideal successors that designed the forms and models from the past with modern sensibility. Gold,silver, pearls, coral, cameo, aquamarine to adorn colliers, earrings, brooches, rings and bracelets. A great dealstudy in order to imagine them dressed by the elegant Bourbon’s women form the Royal Family of the ofTwo Sicily Kingdom. After four days (14th -18th January) the “Una joya para la reina” collection has beenexposed at Madrid Iberjoya, making a stop at the Italian Embassy in Madrid where his ExcellencyAmbassador Pasquale Terracciano has reserved an entire palace room to the jewels collection, the most pres-tigious one of the Embassy venue overlooking an enchanting garden. The organization and coordination ofthe event have been entrusted to Mrs. Mariarosaria Di Mauro and Mr. Claudio Pomella from the province

PPrrooggrraammmmaa PP..LL..AA..II..TT..

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Direction of the Community Policy, collaboratingwith the “landlords” for the exposition manage-ment. Representatives of the associations and con-sortiums from Campania Region attended the nightdedicated to the event, among with Mr. AchilleCapone officer for international affairs ofConfederation of the Free Artisan Associations ofsmall and medium enterprises (CLAAI), Mr. CiroEsposito president of Consortium “Vulcano” fromTorre del Greco, Mr. Giovangiuseppe Lanfreschipresident of the Goldsmith Federation ofCampania Region, Mr. Fabrizio Monticelli fromConsotium “Antico Borgo Orefici”, Mr. GiuseppeOliviero President for Campania Region of theNational Confederation of artisanship and smalland medium enterprises (Can), Mrs VincenzaPerreca from the Consortium “Oromare”.Assocoral, Casartigiani and Confartigianato madetheir contribution to the event.

Tre anni dedicati alla internazionalizza-zione di settori chiave dell’economia loca-le, come la moda, il turismo e, natural-mente, il gioiello. È il cuore del program-ma P.L.A.I.T. (Public Local Agency forInternational Trade), nato da un accordotra la Regione Campania e le cinque pro-vince campane, promosso dall’assessoreall’Artigianato e al Turismo dellaProvincia di Napoli GiovannaMartano e cofinanziato dalla misura6.5 del POR Campania in collabora-zione con la Camera di Commercio.Numerosissime le iniziative portate

69

avanti dalla Provincia negli ultimi anni,confluite in due progetti principali: “Itesori del Golfo”, con l’obiettivo di pro-muovere i prodotti della tradizione cam-pana nel settore dell’oro, del corallo e delcammeo, e “A magic style”, destinato avalorizzare le creazioni di moda delleaziende del territorio.Le operazioni di marketing territorialeintegrato del P.L.A.I.T., in particolare,hanno portato la Provincia di Napoli ingiro per il mondo a far conoscere l’eccel-lenza napoletana nel settore dell’oro, delcorallo e del cammeo ed a stringere con-

Il programma P.L.A.I.T.

PPrrooggrraammmmaa PP..LL..AA..II..TT..

LL’’iinniizziiaattiivvaa èè ssttaattaa rreeaalliizzzzaattaa iinn ccoollllaabboorraazziioonneeccoonn ii CCoonnssoorrzzii AAnnttiiccoo BBoorrggoo OOrreeffiiccii,, OOrroommaarree,,VVuullccaannoo PPrroommaarrtt ee llee AAssssoocciiaazziioonnii ddii ccaatteeggoorriiaa,,CCoonnffaarrttiiggiiaannaattoo,, CCnnaa,, CCaassaarrttiiggiiaannii,, CCllaaaaii ee FFoocc..

Il P.L.A.I.T. (Public LocalAgency for International Trade) ènato da un accordo tra laRegione Campania e le cinqueprovince campane, promossodall’assessore all’Artigianato e al Turismo della Provincia di Napoli Giovanna Martano ecofinanziato dalla misura 6.5del POR Campania in collaborazione con laCamera di Commercio.

Page 72: Preziosa n. 2

tatti per aprire nuovi mercati: è stato così con ilGiappone, con gli Stati Uniti e, infine, con la Spagna. Intutto sei missioni di outgoing per il P.L.A.I.T.: a Tokyocome a New York la Provincia di Napoli ha “esportato”creazioni orafe ed argentiere nell’ambito delle rispettive Fiereinternazionali (International Jewellery Tokyo, con le esposizioni“Incisioni e trasparenze” e “Un gioiello per la regina”, in mostraanche nell’ambito di JA New York, oltre a “Il Vesuvio è un gioiel-lo”, “Un gioiello per la regina” e “Jewels from the Sea”). Le stesserassegne sono state quasi in contemporanea esposte “in patria” (aNapoli, presso Santa Maria la Nova, il Maschio Angioino, laCertosa di San Martino e presso la Reggia di Portici). E poi, perchiudere alla grande, l’Europa, in Spagna. Qui, a Madrid, laProvincia di Napoli ha trovato l’attiva collaborazionedell’Ambasciata italiana.

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PP..LL..AA..II..TT.. PPRROOGGRRAAMM Three years dedicated to internationalize the local economykey sectors, such as fashion, tourism, and of course jewels. The P.L.A.I.T.(Public Local Agency for International Trade) program heart is born thanksto the agreement between Campania Region and the five Campania’sprovinces, promoted by Mrs. Giovanna Martano minister of the localauthority for artisan and tourism development of the province ofNaples, and co-financed by Measure 6.5 of POR CampaniaRegion in accordance with the Chamber of Commerce.Manyinitiatives carried on by Naples Province during the last yearshave been converged in two main projects: “I tesori delGolfo”with the goal to promote the Campania Region tra-ditional products from gold, coral and cameo field, and “Amagic style” addressed to enhance the fashion creation ofthe enterprises of this territory. The territorial market-ing actions together with P.L.A.I.T. have broughtthe Naples Province around the world in order todisclose the gold, coral and cameo products excel-lence and to open new markets, as it happened inJapan, United States and at last Spain. In total six mis-sion have been realized in outgoing for P.L.A.I.T. suchas Tokyo, New York where Naples Province exportedgoldsmith and silversmith creations as part of the relative

international Expositions (International Jewellery Tokyowith the exhibition of “Engraving and transparences” and “ Ajewel for the Queen” exposed also during the JA New York,over “Vesuvio is a jewel”, “A jewel for the Queen” and “Ajewel from the Sea”). The same shows have been quitesimultaneously exposed in Italy (in Naples at Santa Mariala Nova, at Maschio Angioino Castle, at Charterhouse of San

Martinoand also at Portici Real palace). And also, in order to con-clude in great style, in Europe with Spain. Here in Madrid, Naples

Province found the active collaboration of the Italian Embassy.

PPrrooggrraammmmaa PP..LL..AA..II..TT..

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71

CCoommee èè rriiuusscciittaa aa ccoonniiuuggaarree qquueessttee dduueerreeaallttàà??«L’artigianato, e in questo caso parliamodelle meravigliose creazioni degli orafi cam-pani, specialmente con il corallo ed il cam-meo, può essere un grande attrattore turi-stico, soprattutto per un popolo, quellopartenopeo, che nel corso della sua storia èstato a stretto contatto con molte altre cul-ture. Far sì che due settori così centralicome il turismo e l’artigianato dianoimpulso all’economia del nostro territorio èl’obiettivo della Provincia di Napoli e ditutto il programma P.L.A.I.T.».QQuuaannttii aarrttiiggiiaannii hhaannnnoo llaavvoorraattoo aall pprroo--ggrraammmmaa iinn qquueessttii aannnnii??«Circa cento in tre anni. Nell’esposizioneorganizzata presso l’Ambasciata italiana aMadrid sono stati coinvolti circa trentaorafi, che hanno realizzato la collezione coninvestimenti propri. La loro opera di inter-pretazione del gioiello borbonico è l’esito diuna lunga ed approfondita ricerca storica,

attraverso la guida di storici dell’arte chehanno illustrato usi e costumi dell’epoca deiBorbone. Del resto, sono state proprio leregine borboniche a dare dignità di pietrapreziosa al corallo e al cammeo, quindi ilnostro è un omaggio a quelle donne».DDaall ppuunnttoo ddii vviissttaa eeccoonnoommiiccoo,, cchhee ffuuttuu--rroo hhaa ““UUnnaa jjooyyaa ppaarraa llaa rreeiinnaa””??«In questi tre anni abbiamo preso contatticon diversi buyers che hanno mostrato inte-resse alle nostre proposte. Sia in Giapponesia negli Stati Uniti, così come in Spagna,abbiamo avuto un’ottima risposta: creare econsolidare la rete di contatti è il nostroobiettivo. I gioielli per la Regina, comun-que, costituiscono dei prototipi non com-merciali: gli artigiani che li hanno realizzatisono pronti, sempre ed esclusivamente amano, a riprodurli per la vendita».

AANN IINN--DDEEPPTTHH HHIISSTTOORRIICCAALL RREESSEEAARRCCHH.. TTHHEE GGOOLLDD AANNDDCCOORRAALL HHAANNDDIICCRRAAFFTT AARRTT AASS PPRROOTTAAGGOONNIISSTT FFOORR AA NNEEWW

EECCOONNOOMMYY PPUUSSHH.. IInntteerrvviieeww ttoo MMrrss.. GGiioovvaannnnaa MMaarrttaannoo,, mmiinniisstteerr ooff

A capo dell’Assessorato all’Artigianato e al Turismo della Provincia di Napoli, nessunomeglio di Giovanna Martano poteva riuscire a coniugare il valore delle creazioni orafenapoletane con il bagaglio culturale di altri Paesi. Presente sia durante la Fiera dellacapitale spagnola Iberjoya, che ha ospitato la mostra “Una joya para la reina” dal 14 al18 gennaio, sia durante l’esposizione della collezione nella sede dell’Ambasciata italia-na a Madrid, Giovanna Martano è convinta che il binomio artigianato-turismo sia vin-cente, se frutto di una organizzazione seria e pianificata.

Un’approfondita ricerca storicaL’artigianato orafo e il corallo, due protagonisti per un nuovo impulso all’economia

Intervista all’Assessora all’Artigianato e Turismo della Provincia di Napoli, Giovanna Martano

tthhee llooccaall aauutthhoorriittyy ffoorraarrttiissaann aanndd ttoouurriissmm ddeevveell--ooppmmeenntt ooff tthhee pprroovviinnccee ooffNNaapplleessNo-one better than Mrs.Giovanna Martano, chief in chargefor the local authority of artisan and tourism develop-ment of the province of Naples, could combine thegoldsmith Neapolitan creations together with cultur-al baggage of other countries. She attended bothIberjoya that hosted “Una joya para la reina” from 14th

to 18th January 2009 at Madrid Exposition Centre andat the show hosted in the venue of the Italian Embassyin Madrid. She believes that the binomial artisanship-tourism is winning if coming from a planning andserious organization. How did you combine these two realities?«Handicraft, in that case we speak about the beautifulcreations of goldsmiths from Campania Region, par-ticularly with coral and cameo, can be a big attraction

PPrrooggrraammmmaa PP..LL..AA..II..TT..

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PPeerrcchhéé ““UUnnaa jjooyyaa ppaarraa llaa rreeiinnaa””?? EE ppeerr--cchhéé nneellllaa sseeddee ddeellll’’AAmmbbaasscciiaattaa??«È giusto che spagnoli e napoletaninon dimentichino di avere un enormebagaglio culturale comune. Quandosono venuto a conoscenza dell’iniziativadella Provincia di Napoli ho fortemente

spinto perché, dopo il “passaggio” aIberjoya, la mostra passasse perl’Ambasciata: credo che sia la sede piùadatta a simboleggiare il legame fortissi-mo che c’è tra la Spagna e Napoli.Questa esposizione unica al mondo è ilpunto di incontro tra il gusto e la produ-

zione odierni ed il retaggio storico diquesti due paesi». QQuuaallee vvaalloorree aaggggiiuunnttoo ppuuòò ppoorrttaarreell’’aarrttiiggiiaannaattoo nnaappoolleettaannoo iinn uunn PPaaeessee ccuull--ttuurraallmmeennttee ccoossìì vviicciinnoo??«Molte culture produttive sono statescambiate da un paese all’altro: le porcella-

L’Ambasciatore Pasquale Terracciano e l’Assessora Giovanna Martano

Napoli e Madrid unite nella tradizioneIntervista all’Ambasciatore italiano in Spagna, Pasquale Terracciano

Ha fortemente voluto che fosse l’Ambasciata italiana in Spagna ad ospitare “Una joyapara la reina”, l’esposizione di gioielli borbonici che l’Assessore all’Artigianato e alTurismo della Provincia di Napoli Giovanna Martano ha portato in giro per ilmondo. E non soltanto perché Pasquale Terracciano, l’ambasciatore, ha un legameparticolare con la città partenopea, essendovi nato, ma perché consapevole del signi-ficato storico ma anche simbolico ed economico che racchiude una mostra di gioiel-li creati dall’eccellenza dell’artigianato campano. Nella sede dell’Ambasciata italiana che occupa un intero isolato del centro diMadrid - affacciandosi sulle Calles Lagasca, Juan Bravo, Velázquez e Padilla - uno sto-rico palazzo di cui Pasquale Terracciano ha provveduto a riordinare gli interni daquando, due anni e mezzo fa è diventato ambasciatore, ha illustrato le ragioni che lohanno spinto a mettersi in moto in prima persona per creare uno spazio dedicato allamostra, che dal 14 al 18 gennaio è stata esposta a Iberjoya, la fiera orafa di Madrid.

in tourism terms, mostly for a population as theNeapolitan one, that during his history has been closewith other cultures. To be able to make this two sec-tors important for the local economy is a target for theProvince of Naples and for P.L.A.I.T. goal».How many handicrafts have worked for the programrealization during the last years?«Approximately hundred. For the exposition organ-ized at the Italian Embassy of Madrid thirty gold-smiths have been involved realizing the collectionswith self-contribution. Their aim to integrate theBourbon Jewel is the result of a long and in-depth his-torical research, helped by history and art experts thathave shown the habits and customs of the time. In fact

Bourbon Queens gave dignity to precious stones suchas coral and cameo, so why this is a gift to thesewomen».From the economic point of view, what is the futureexpectation for “Una joya para la reina”?«During the last three years we kept in contact withbuyers that we have considered the most “receptive”toward our proposal. Both Japan and United States, aswell as Spain have positively answered in order to cre-ate and consolidate the contact networking as a com-mon target. The Jewels for the Queen are, however,the no-commencial samples: the handicrafts that real-ized the collection are ready to re-produce it for sale,completely by hand».

PPrrooggrraammmmaa PP..LL..AA..II..TT..

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73

the historical and sym-bolic meaning from theeconomic point of view, that ajewel exposition created by theexcellence of Campania Region arti-sanship.In the venue of the Italian Embassy, occupying anentire block of Madrid centre, overlooking CalleLagasca , Juan Bravo, Velázquez and Padilla - an oldPalace that Mr. Terracciano has restored in interior.He became Ambassador two years and half ago andhe explained the reasons that drove him, in first per-son, to set the organization of the exposition inmotion, creating a place dedicated to the show ofIberjoya the Madrid’s Goldsmith exposition, from14th to 18th of JanuaryWhy “Una joya para la reina”? And why did youchose the Embassy?«It is good that Neapolitan and Spanish don’t forgetto have a cultural baggage in common. When Iheard about the project of the Province of Naples, Ihave strongly pushed the idea to host the collectionBourbon Jewels, after Iberoja, at the ItalianEmbassy thinking it was a venue more symbolic toshow the historical link between Spain and Naples.That exposition, unique in the world, is the joiningpoint between taste and the nowadays productionsand the historical connection between these twocountries».What surplus value the Neapolitan artisanship canbring to a so culturally close country? «Many producing cultures have been traded from

ne di Capodimonte, per esem-pio, tanto amate da Carlo III diSpagna, o le sete di San Leucio in pro-vincia di Caserta. Ma vale lo stessoper il corallo e per i cammei. Ero con-vinto del successo di questa iniziativa equi c’è terreno fertile per far attecchirela cultura orafo-argentiera di Napoli eprovincia. Quando poi ho guardato i gio-ielli esposti qui, nel nostro salone di rap-presentanza più suggestivo, sotto gli sguar-di entusiasti dei nostri ospiti, ho capitoche abbiamo fatto centro».QQuuaallii ddiiffffiiccoollttàà ppoottrreebbbbeerroo iinnccoonnttrraarreeiinn SSppaaggnnaa,, ddaall ppuunnttoo ddii vviissttaa ssttrreettttaa--mmeennttee ccoommmmeerrcciiaallee,, ggllii oorraaffii ccaammppaannii??«Il momento della distribuzione è, inquesto Paese, estremamente differente daquello italiano: in tutti i settori si presen-ta come maggiormente concentrato, afronte dell’artigianalità che invece carat-terizza le imprese campane. Qui i grandimarchi e le maison più prestigiose fannoa gara per ottenere spazi nei grandimagazzini e nei centri commerciali…Però credo che sia una difficoltà soltantoapparente, dal momento che la stragran-de maggioranza degli orafi di Napoli eprovincia si presenta strutturata in con-sorzi. Questo è certamente un punto afavore per sfondare nel mercato iberico».

NNAAPPLLEESS AANNDDMMAADDRRIIDD CCOONNNNEECCTTEEDD BBYY TTRRAADDIITTIIOONNIINNTTEERRWWIIEEWW TTOO TTHHEE IITTAALLIIAANN AAMMBBAASSSSAADDOORR IINN SSPPAAIINN,,HHIISS EEXXCCEELLLLEENNCCYY MMRR PPAASSQQUUAALLEE TTEERRRRAACCCCIIAANNOOMrs. Giovanna Martano, minister of the localauthority for artisan and tourism development ofthe province of Naples, strongly wanted that “Unajoya para la reina”, the exposition of Bourbon jew-els, was hosted by the Italian Embassy in Spain.Not only because the Italian Ambassador Mrs.Pasquale Terracciano is part icularly bound toNaples being born there, but because is conscious of

one to an other country: for example theCapodimonte porcelains so loved by King Carlo IIIof Spain, or silks from San Leucio in Casertaprovince. But the same is for coral and cameos. Iwas concerned about the success of this initiative,because here Spain is a right place to radicate thegoldsmith and silversmith culture form Naplesprovince. When actually I sow the jewels exposedhere, in our representative astonishing palace roomunder the exciting eyes of our guests, I understoodthat we were right on target».What kind of troubles could be found in Spain,from a marketing point of view, by the CampaniaRegion goldsmiths?«The distribution phase in this country is complete-ly different from the Italian one: in any sectors ismore concentrated and so different compared withthe handicraft way to produce that marks theCampania Region enterprises. In Spain the bigbrands compete to obtain place in the big malls. ButI believe it is only an apparent difficulty consideringthat the majority of the goldsmith from Naplesprovince is already organized in consortiums. This isfor sure an advantage to be part of Spanish market».

PPrrooggrraammmmaa PP..LL..AA..II..TT..

Page 76: Preziosa n. 2

Sigillo, progetto promosso dal Politecnico

di Milano, nasce con l’intento di coinvol-

gere i principali attori della filiera orafa e

le istituzioni correlate in un programma

di iniziative condivise e nella creazione di

un osservatorio permanente per l’innova-

zione orafa.

Sigillo, acronimo di Sistema Gioiello

Lombardo, si propone di essere l’impron-

ta del sistema gioiello lombardo e di rap-

presentare la capacità, tipicamente lom-

barda, di fare sistema coinvolgendo atti-

vamente i diversi attori della filiera orafa

per promuovere lo sviluppo e l'innovazio-

ne. Una visione sistemica che ha portato

al riconoscimento di Milano quale capita-

le della moda e del design. Curiosamente,

anche per il gioiello il territorio lombardo

presenta i medesimi caratteri di eccellen-

za quali la compresenza di progetto, pro-

duzione, formazione, promozione e

comunicazione ma, contrariamente a

quanto avvenuto per moda e design, tali

forze non si sono mai coagulate né tanto-

meno hanno mai avviato progetti condi-

visi e strategie comuni. La spinta ad agire

è partita da Alba Cappellieri, professore

associato di Design del Gioiello presso il

Politecnico di Milano, i cui studi da

tempo sono volti alla costituzione di un

sistema gioiello lombardo.

Il progetto ha origine da una riflessione

sul ruolo dell’Italia e della Lombardia nel

panorama della gioielleria internazionale.

L’Italia è il primo produttore di gioielli al

mondo eppure il gioiello italiano all’estero

è riconosciuto per i grandi brand interna-

zionali o per il gioiello d’artista della scuo-

la di Padova. Nella geografia orafa italiana

Milano viene subito dopo Vicenza,

Arezzo e Alessandria, ma, contrariamente

a queste ultime, non individua alcun

distretto industriale. I numeri mostrano

come i presupposti alla creazione di un

sistema siano tutt’altro che azzardati,

soprattutto se si considera che la

Lombardia è l’unica regione italiana a

concentrare nel proprio territorio i diversi

attori della filiera la cui eccellenza indivi-

duale è ampiamente riconosciuta mentre

74

Sigillo, Sistema Gioiello Lombardopromuovere lo sviluppo e l’innovazione della filiera orafa di Lucia Eleonora Venino

Sigillo si proponedi rafforzare le

sinergie tra i diversiattori della filiera,di coagulare le

singole componentiattraverso azioni di

sistema, dipromuovere ecomunicare ilsistema gioiello

lombardo

Page 77: Preziosa n. 2

75

non esi-

ste come espressione

di un sistema autonomo, a

detrimento delle potenzialità che ciò

comporta. Risulta evidente che il poten-

ziale del sistema gioiello lombardo è

ancora tutto da scoprire. L’identità, intesa

come appartenenza a una rete “tradizio-

nale” di saperi e come capacità di essere

espressione coerente di quei medesimi

saperi è fattore di innovazione, key factor

di riconoscibilità e remunerabilità inter-

nazionale, e perciò di successo. La mappa

vocazionale lombarda, unico caso in

Italia, è fortemente connotata dalla pre-

senza della cultura politecnica del proget-

to e di uno straordinario know how pro-

duttivo ma la frammentazione della filie-

ra non ne consente il riconoscimento e la

riconoscibilità, annullandone il vantaggio

competitivo.

Fare sistema rappresenta dunque l’im-

perativo categorico della contempora-

neità, i cui vantaggi sono sia commer-

ciali

sia culturali,

perché indirizzati alla

valorizzazione delle risorse

territoriali. Per l’impresa, una visione

di sistema rappresenta indiscutibilmen-

te l’unica chance per acquisire forza e

competere nell’arena globale, a patto di

superare le resistenze e i timori spesso

avanzati dalle piccole e medie imprese,

soprattutto in un settore chiuso e diffi-

dente come quello del gioiello. Le

imprese devono sfruttare le proprie

competenze manifatturiere tradizionali

e allargare l’orizzonte verso tutte quelle

funzioni immateriali che sono decisive,

ma su cui devono ancora sviluppare dei

vantaggi competitivi. Devono imparare

ad utilizzare la creatività non solo per

innovare il proprio prodotto, ma anche

per rinnovare il proprio modello di

business.

La costituzione di un sistema gioiello

lombardo ha anche un importante valore

culturale. Secondo Alba Cappellieri, tra-

dizioni e tecniche proprie del “bello e ben

fatto” del made in Italy possono essere

riscoperte e reinterpretate secondo

un’estetica contemporanea attraverso il

progetto, che permette di generare un

modello di sostenibilità per lo svilup-

po del territorio e un incremento alla pro-

duttività delle sue imprese. Nondimeno il

recupero della memoria storica e l’aggre-

gazione delle realtà produttive in un

distretto può essere associato a temi di

turismo culturale e marketing territoriale.

L’obiettivo è quello di “risvegliare” una

serie di valori tipici del made in

Lombardia, che esulano dalle capacità

tecniche del prodotto e rimandano a poe-

tiche, stili di vita e di consumo, estetiche

tipiche della cultura italiana.

Fare sistema è anche un modo per

favorire l’innovazione attraverso lo

scambio osmotico con il mondo del pro-

getto, della formazione e della ricerca.

Attraverso Sigillo si vuole puntare a col-

tivare l’innovazione, rafforzandone l’in-

tesa con la realtà produttiva lombarda.

La partecipazione di enti di formazione

e di ricerca come il Politecnico di Milano

favorisce l’innovazione di prodotto, di

processo e di servizio mettendo a dispo-

sizione delle aziende un servizio conti-

nuativo e altamente qualificato. La capa-

cità politecnica di gestire conoscenze

molto ampie - dai materiali al retail, dai

trend alla modellazione, dal concept di

prodotto alle nuove tecnologie- rappre-

senta il miglior know how per l’innova-

Page 78: Preziosa n. 2

zione e un’opportunità per le imprese in

quanto la riduzione dell’incertezza, che è

la sostanza del processo innovativo, può

essere realizzata solo da una significativa

attività di ricerca.

Gli obiettivi strategici di Sigillo,

delineati da Alba Cappellieri, sono

tutti volti a rafforzare la capacità pro-

duttiva del territorio lombardo per

accreditarlo come distretto orafo.

Sigillo si propone di rafforzare le

sinergie tra i diversi attori della filiera

e in particolare tra progettisti e pro-

duttori, di coagulare le singole compo-

nenti attraverso azioni di sistema, di

promuovere e comunicare il sistema

gioiello lombardo favorendone l’inter-

nazionalizzazione attraverso iniziative

che ne evidenzino la forza e l’unità, di

valorizzare la memoria orafa per lo svi-

luppo sostenibile del territorio.

L’entusiasmo e l’assenso con cui i pro-

tagonisti hanno risposto all’appello di

Sigillo rafforza la convinzione che si

tratti di un’intuizione destinata ad avere

successo, e lascia presagire che sia arri-

vato il tempo di scoprire le potenzialità

del sistema gioiello lombardo.

76

Alba Cappellieri, professore associato di Design del Gioiello presso il Politecnico di Milano

L’innovazione del sistema gioiellopassa attraverso il progetto Sigillo Lunedì 2 febbraio, la suggestiva cornicedell’Aula Magna del Rettorato delPolitecnico di Milano ha visto la nascitadi Sigillo, di fronte ai principali esponen-ti della gioielleria lombarda e delle istitu-zioni correlate che hanno coraggiosa-mente sfidato le intemperie del gelidoinverno milanese per essere presenti.Sigillo è un progetto d’intervento che siarticola in più attività, sia azioni puntualiche continuative nel tempo. L’anima operativa di Sigillo è rappresen-tata da Sigillo Innovation Lab, che si pro-pone di diventare il punto di riferimentonazionale per l’innovazione del sistemagioiello attraverso lo studio delle innova-zioni di prodotto, processo e servizio aesso riconducibili, nonché le innovazionitecnologiche e di materiali, allo scopo didefinire lo stato dell’arte del settore, itrend di sviluppo e le innovazioni incre-mentali provenienti da altre discipline.Attraverso la creazione di SigilloInnovation Lab, un laboratorio dedito allostudio e al monitoraggio delle innovazio-ni, il Politecnico di Milano si proponecome un knowledge broker capace dicatalizzare conoscenze e mettere in con-tatto persone e aziende e guidarli nel per-corso di innovazione.La prima azione puntuale in programmainvece vede uniti produttori e progettistiin un singolare omaggio alla loro città:ciascun produttore sarà associato ad unprogettista, a cui verrà chiesto di realiz-zare un gioiello sul tema di Milano inaccordo con lo spirito dell’azienda chene realizzerà il prototipo. Ne deriveràMediolani Gemmae, una mostra itineran-te che partirà da Milano nel 2010 per var-care i confini internazionali.

Page 79: Preziosa n. 2
Page 80: Preziosa n. 2

www.preziosamagazine.com

il portale della gioielleria italiana

IL MONDO ORAFO IN UN DATABASE*fiere | eventi | quotazioni | nuove collezioni

* consorzi, scuole di design, associazioni di categoria, marchi

Page 81: Preziosa n. 2

Avvicinare i prodotti della terra alle crea-

zioni degli artigiani orafi: questo l’obiet-

tivo della mostra-mercato, svoltasi il 13 e

il 14 febbraio nell’Antico Borgo Orefici

di Napoli e realizzata in collaborazione

con la Coldiretti ed il patrocinio del

Comune di Napoli. Ed è stato un succes-

so. Stand ordinati ed attraenti di prodot-

ti agroalimentari tra le vie che compon-

gono il Borgo, storica porta d’ingresso

della città e crocevia tra il porto ed il cen-

tro antico della città, alla presenza di rap-

presentanti delle istituzioni come l’asses-

sore comunale allo Sviluppo MMaarriioo RRaaffffaa

e l’assessore provinciale all’Agricoltura

FFrraanncceessccoo BBoorrrreellllii. Ad accoglierli, il pre-

sidente del consorzio “Antico Borgo

Orefici” RRoobbeerrttoo ddee LLaauurreennttiiiiss. «Il

nostro obiettivo è comunicare la qualità

legata ai prodotti della nostra terra, in

ogni settore, dall’agroalimentare all’arti-

gianato» ha dichiarato De Laurentiis.

L’evento si inserisce in un più ampio

progetto di Marketing territoriale integrato,

portato avanti ormai da anni dagli artigia-

ni del consorzio, per rendere il centro com-

merciale naturale del Borgo un punto di

riferimento per i campani ma anche per i

turisti. Già l’aspetto urbanistico della zona

ha ricevuto importanti interventi di riqua-

lificazione, anche nell’ottica della sicurez-

za, ma l’obiettivo principale degli artigiani

è quello di ridare vita a un punto di attra-

zione che, anche attraverso l’attiva colla-

borazione dei consorzi di via Duomo

(centro rilevante per gli abiti da cerimo-

nia) e piazza Mercato (polo del tessile),

che già hanno dato la loro adesione, costi-

tuisca un vero e proprio “Polo della

Cerimonia”. «È possibile farlo tramite la

calendarizzazione degli eventi – spiega

FFaabbrriizziioo MMoonnttiicceellllii, project manager

dell’Antico Borgo Orefici -. Per quest’an-

no abbiamo in programma altre iniziative

che facciano da ausilio anche per fronteg-

giare la crisi dei consumi: prima in ordine

di tempo, il prossimo 6 marzo, quando

l’Antico Borgo Orefici e la Coldiretti ripe-

teranno l’esperienza di febbraio insieme al

mondo dell’antiquariato». (CDM)

79

I gioielli del Borgo Orefici incontrano i gioielli della terra

L’assessore provinciale all’agricoltura, Francesco Borrelli; il presidente del consorzio antico borgo orefici, Roberto deLaurentii; il presidente della seconda municipalità del comune di Napoli, Alberto Patruno; l’assessore allo svilup-po del comune di Napoli, Mario Raffa

Page 82: Preziosa n. 2

Un marchio che evoca il mare, la Marina

Militare, le missioni in tempi in cui le

attuali tecnologie non erano immaginabili,

uomini che sfidavano le profondità armati

per lo più del loro coraggio, e con al polso

un fedele compagno, l’orologio, uno in

particolare su tutti, Panerai.

La Storia è nota a tutti, il marchio venne

fondato da Guido Panerai & figlio nel

1925 registrato come commercio di utensi-

li orologieri e forniture” da allora ha per-

corso una strada che lo ha portato ai tempi

nostri sempre più forte, al punto che dal

2002 è nato un nuovo capitolo legato alla

produzione del primo movimento di

manifattura denominato P.2002 (in onore

all’anno di inizio del nuovo progetto) man-

tenendo inalterata la filosofia legata a doti

di robustezza, qualità tecnica, e immagine.

Ed ecco quindi il modello PAM 00233

più noto come Luminor 1950 8 days

GMT, appartenente alla famiglia manifat-

tura 44 mm.

Di questo orologio la prima cosa che si

nota è l’indicazione sul quadrante della

riserva di carica, in modo lineare.

Il movimento meccanico a carica

manuale, calibro 2002/1, ha un’autono-

mia di 8 giorni di riserva di marcia, questo

grazie ai 3 barili (contenenti altrettante

molle), è un 13 ¾ linee con uno spessore di

mm 6,6 - 21 rubini, 28.800 alternanze ora

scandite da un bilanciere in glucydur, conta

ben 247 componenti, è dotato del mecca-

nismo zero reset per la perfetta messa a l’ora

(blocco istantaneo del bilanciere) ed un

sistema antiurto Kif parechoc.

Alle classiche funzioni, ore, minuti,

secondi, data, si aggiunge anche un

secondo fuso orario indicato attraverso

80

PANERAI Luminor 1950 8 Days GMT

di Mario Didone

Del modello PAM 00233noto come Luminor1950 8 days GMT, la

prima cosa che si nota èl’indicazione sul

quadrante della riserva dicarica, in modo lineare.Il movimento meccanico

a carica manuale, haun’autonomia di 8 giorni

di riserva di marcia

OOffffiicciinnee PPaanneerraaiiMMaannuuffaaccttuurree ddee hhaauuttee hhoorroollooggeerriiee

rue de la Balance, 4CH-2000 Neuchâtel - Svizzera

web www.panerai.com

Page 83: Preziosa n. 2

81

una lancetta supplementare. Tutto

quanto elencato è racchiuso nella classi-

ca cassa di mm 44 in acciaio satinato

AISI 316 L con lunetta lucida, fondello

a vite in vetro zaffiro attraverso il quale

è in bella mostra il meccanismo.

Il copricorona con il tipico funziona-

mento a leva e dall’inconfondibile design

è in acciaio satinato, ed è coperto dal bre-

vetto del luglio 1956 rilasciato a Maria e

Giuseppe Panerai, da allora sempre

fedele accessorio posto a garantire una

perfetta impermeabilità, in questo caso

fino a 100 mt. Il quadrante è nero con

numeri arabi al 12 e al 6 ed indici ad alta

luminescenza, sullo stesso a ore 9 è posto

lo sferino dei secondi e la utilissima indi-

cazione giorno - notte , a ore 3 la finestrel-

la del datario, e l’indicazione lineare della

riserva di carica sopra al 6.

Il vetro è in zaffiro con uno spessore di

2 mm, antiriflesso ad alta resistenza rea-

lizzato con lavorazione dall’interno

verso l’esterno, il cinturino in cuoio con

l’importante fibbia ardiglione in acciaio

satinato, (in dotazione viene dato un

altro cinturino in caucciù e relativo cac-

ciavite per la sostituzione).

Il modello descritto è realizzato anche

in oro rosa, cassa satinata e lunetta luci-

da, copricorona in oro, quadrante mar-

rone e cinturino in alligatore dello stes-

so colore, fibbia ardiglione dello stesso

metallo prezioso.

La referenza in questo caso è PAM

00289.

Page 84: Preziosa n. 2

Per tutti i gusti ed ogni occasione.

Esplorazione di nuove forme ed elabo-

razione di un concetto di orologio più

che mai attuale: sono gli ingredienti

delle creazioni di Nazareno ed Elvira

Ferri, padre e figlia, da decenni impe-

gnati nel settore delle pietre preziose.

Ed è proprio dalla loro storia che par-

tono alla ricerca di un oggetto da

polso che sia, per chi lo indossa, un

vero segno di identità e che porti il

nome di Ferrì Collection. La ricerca di

nuovi materiali e dei loro accostamenti fa da

sfondo alle numerose collezioni che

Nazareno Ferri e sua figlia Elvira, maestra di

arte orafa, sono orgogliosi di destinare ad un

pubblico sportivo e brillante: cinturini in

pelle, acciaio e persino in sughero, un mate-

riale resistente e studiato per resistere anche

all’acqua. Il tutto completato dalla vasta

82

FerrìCollectionGli orologi che fanno il giro del m ondo

Page 85: Preziosa n. 2

schiera di accessori, ideati e prodotti nella

palazzina in provincia di Caserta, dove l’in-

tera gamma di prodotti FerrìCollection

viene alla luce, a partire dalla elaborazione

tecnica delle caratteristiche fino alla vera e

propria fabbricazione. Con la distribuzio-

ne, invece, gli orologi fanno letteralmente il

giro del mondo. Oltre alle numerose fiere

internazionali che le ospitano, le creazioni

della famiglia Ferri raggiungono una clien-

tela veramente vasta: dalla Nuova Zelanda

alla Spagna, da Cipro alla Francia. La varie-

tà delle linee lascia spazio alle emozioni di

tutti: è impossibile non trovare un modello

che faccia al caso proprio: tratti morbidi

oppure squadrati, cinturini lineari o ador-

nati da charms di pietre di ogni forma e

colore, quadranti semplici ma anche sofisti-

cati con fuso orario. Oggetto di punta del

2009 è certamente la serie “Black&White”,

assolutamente allineato alle ultime tenden-

ze della moda.

Anche se ne segnano lo scorrere, gli oro-

logi Ferrì Collection, in qualche modo, il

tempo lo fermano. (C.D.M.)

83

FFeerrrrìì CCoolllleeccttiioonnC.so Italia, 10881030 Frignano (CE)ph. +39 081 8909360web www.ferricollection.com

Page 86: Preziosa n. 2

84

Correva l’anno 1859: a Londra usciva illibro «On the Origin of Species byMeans of Natural Selection» (L’originedelle specie). Il suo autore era il natura-lista Charles Darwin. L’opera rivoluzio-nò completamente la visione scientificadel mondo e nonostante rappresentasseuna vera e propria provocazione, gettòle basi della biologia moderna. In quegli stessi anni, a Boston

Florentine Ariosto Jones coltivava ilsogno di rivoluzionare il campo del-l’orologeria: aspirazioni che, nel 1868,portarono alla fondazione della mani-fattura orologiera IWC nella città sviz-zera di Sciaffusa.Mentre il mondo scientifico festeg-

gia, nel 2009, il 200° compleanno diCharles Darwin, la IWC e la Charles

Darwin Foundation (CDF), siglano unaccordo di collaborazione a favore delleisole Galapagos. Questo «laboratorio dell’evoluzione»

è, ora, fortemente minacciato dallacolonizzazione, dalla pesca di frodo edall’importazione di animali.Per commemorare tale impegno nella

difesa di questo ecosistema, IWCSchaffhausen, oltre a mettere a disposi-zione un considerevole contributo eco-nomico, ha rivisto ed aggiornato, sottoil profilo sia tecnico che estetico, la pro-pria gamma di orologi subacquei, che,dal 1967 è conosciuta dagli appassiona-ti con il nome di Aquatimer. Oggetto di punta della collezione,

l’Aquatimer Chronograph EditionGalapagos Islands.

L’impegno di IWCa favore delle Isole

Galapagos: 150 anni dopo«L’origine delle

specie» nasce la partnership

tra Darwin e la manifattura

di Sciaffusa

Sulle tracce di Darwin

IWC Aquatimer di Nunzia Arillo

Page 87: Preziosa n. 2

LLaa lliinneeaa AAqquuaattiimmeerrNel 1967, IWC Schaffhausen lanciòsul mercato il suo primo orologio atenuta stagna: l’Aquatimer. Novitàassoluta nel settore dell’orologeriasubacquea, l’Aquatimer raggiun-geva i 200 metri di profondità,oltre a visualizzare il tempo tra-scorso in immersione.L’evoluzione delle tecniche ha con-dotto tale linea verso performance,gradi d’impermeabilità e funzioni sem-pre migliori. Negli anni ’80, il ModelloOcean 2000 stabilì un nuovo punto dieccellenza: impermeabile fino ai 2000metri. Mentre verso la fine negli anni ’90fu lanciato un nuovo Aquatimer DeepOne: il primo orologio, completamentemeccanico, a mostrare, oltre al calcolo deltempo d’immersione, l’indicazione dellaprofondità. Il 2003 fu l’anno della colle-zione Aquatimer, ispirata alla CousteauSociety e dell’Automatic 2000. Fino ai nostri giorni, con la colle-zione 2009. Le caratteristiche comuni atutti: le dimensioni della cassa sono leg-germente aumentate fino a 44 mm e,addirittura in un caso, a 46 mm. La rin-novata gamma di Aquatimer ha incomune la caratteristica della ghiera gire-vole che ritorna esterna. Una ghiera invetro zaffiro, incisa sul retro e larga 4mm, è posizionata sopra sei strati dimateria - le luminescenti Super-LumiNova®. In questo modo, la lumi-nosità e la leggibilità sono ottimali inqualsiasi condizione di visibilità. La col-lezione è prodotta, per alcuni modelli,nei caratteristici colori giallo-nero e blu-

aran-cione dellafamiglia Aqua-timer ma introduceanche nuove combinazionicromatiche per il quadrante, le lancettee gli indicatori. Ulteriore elementocaratteristico della nuova famiglia diorologi subacquei è rappresentato dal-l’innovativo sistema di sostituzione delcinturino**.Il nuovo Aquatimer è un orologiosportivo adatto a qualsiasi occasione,

oltre che perl’impiego professiona-

le subacqueo. Nelle immer-sioni, per esempio, si rivela utile un

cinturino leggero in tessuto tecnico astrappo affinché l’orologio possa essereindossato anche sopra la muta in neo-prene.

** Il sistema di sostituzione rapida del cinturinodegli orologi Aquatimer è stato sviluppato da IWCsu licenza di brevetto concessa da Cartier.

85

IIWWCC SScchhaaffffhhaauusseennBaumgartenstrasse 15

Postfach 686 - 8201 Schaffhausenph. +41 52 635 65 65 fax +41 52 635 65 01

web www.it.iwc.com

Page 88: Preziosa n. 2

ha accolto gli invitati della Manifattura

elvetica di orologi IWC Schaffhausen in

un’atmosfera familiare. Partner seleziona-

ti ed ospiti illustri si sono riuniti per

festeggiare la conclusione di una giornata

speciale con uno spumeggiante cocktail

di benvenuto seguito da una squisita

cena ed intrattenimento musicale.

Momento culminante della serata è

86

In occasione del SIHH 2009, Salone

Internazionale di Alta Orologeria tenu-

tosi a Ginevra dal 19 al 24 gennaio

2009, IWC Schaffhausen ha presentato

le proprie novità orologiere anche ad

ospiti illustri come Zinédine Zidane,

Ronan Keating, Jean Reno e Marc

Forster. Il suggestivo ambiente del

Bâtiment des Forces Motrices di Ginevra

Ospiti esclusivi di IWC Schaffhausen

IWC Aquatimer

Page 89: Preziosa n. 2

87

stata la performance di Kevin Spacey:

nel corso della cena il vincitore del pre-

mio Oscar ha spontaneamente canta-

to due canzoni insieme al sassofoni-

sta dei Supertramp, John Helliwell.

Ispirandosi alle affascinanti Isole

Galapagos ed alla partnership

fra IWC Schaffhausen e la

Charles Darwin Foundation,

la Manifattura svizzera di oro-

logi ha presentato una nuova

generazione di orologi subacquei

Aquatimer.

Il fotografo delle star, Michael

Muller, non si è lasciato sfuggi-

re l’occasione di commentare i

tratti salienti del suo reportage

fotografico sul magico mondo

delle Isole Galapagos. (N.A.)

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88

Negli oltre 250 anni della sua sto-

ria, il celebre marchio della croce

di Malta non ha mai cessato di

ricorrere ai migliori artigiani, ai

materiali più pregiati e preziosi ed

alle tecniche più ardite per assicu-

rare alle sue creazioni un posto di

prestigio nel patrimonio dell’Alta

Orologeria. DDaall 11775555,, iinnffaattttii,, èè

pprreerrooggaattiivvaa ddeellllaa mmaaiissoonn ccrreeaarree cciiòò

cchhee ssii ccrreeddeevvaa iimmppoossssiibbiillee aassssoocciiaann--

ddoo aaii mmaassssiimmii lliivveellllii ll’’eesspprreessssiioonnee

eesstteettiiccaa aallllaa ppiiùù aallttaa mmeeccccaanniiccaa..

CCoommppeetteennzzee,, qquueessttee,, cchhee ssii cceellaannoo

nneell ccuuoorree ddeeii ssuuooii segnatempo

dalla progettazione alla eccezio-

nale finitura, impossibile da

realizzare macchinalmente.

Vacheron Constantin

ha saputo concretizzare

il sogno di un tempo

che non si declina

ma che si assapora

come una

emozione,

alla luce di

gemme intra-

montabili.

Una ricerca di

eccellenza che

caratterizza la sua

produzione dai primi

orologi - parure da

taschino da donna a

quelli da polso più sottili

al mondo di forma baguet-

te, fino a Kallista, realizzato in

unico esemplare, il primo record

per l’orologio più piatto al mondo

nella sua categoria tagliato in un lingotto

d’oro massiccio con 118 pietre e movimento

a carica manuale. Per celebrare i 30 anni de “la

più bella”, oggi propone Kallania, che con i suoi

186 diamanti a taglio smeraldo ne fa un nuovo pri-

mato in termini di realizzazione e carati.

Ricerche in costante evoluzione che portano anche alla

realizzazione del nuovo taglio di diamante a “fiamma”,

inedito nell’universo orologiero, una forma in cui la luce si

VacheronConstantin 250 anni di virtuosismo orologiero consacrati in una straordinaria trilogia

L’orologio gioiello Lady Kalla Flame

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riflette e si rifrange all’infinito attraverso

le sue 57 faccette. Novità estetica e tecni-

ca - ufficialmente riconosciuta dal GIA

(Gemological Institute of America) - che

esalta due interpretazioni, inedite quanto

spettacolari, dell’Alta Orologeria gioiellie-

ra: il Lady Kalla Flame e il Kalla Haute

Couture à Secret, entrambi dotati del

celebre calibro 1005 a carica manuale con

corona posta sul retro del movimento.

Oltre 2.000 ore di lavorazione d’eccel-

lenza ed un connubio perfetto tra Alta

Orologeria e Alta Gioielleria, invece, per il

modello Malte Tourbillon Régulateur che

raggiunge il massimo tecnicismo orolo-

giero unito alla più sofisticata e delicata

delle incastonature, quella invisibile.

Interamente realizzato a mano, si veste

di un abito traslucido composto di 565

diamanti baguette per un totale di circa

19 carati che illuminano le indicazioni del

tempo. Pezzi eccezionali, inimitabili che

sublimano l’arte del gioielliere-incastona-

tore per fare sempre meglio se possibile,

ed è sempre possibile. (MRP)

L’orologio gioiello Kallania, con 186 diamanti

Vacheron Constantin1100,, CChheemmiinn dduu TToouurrbbiilllloonnCCHH--11222288 PPllaann--lleess--oouuaatteess -- SSvviizzzzeerraapphh.. ++4411 2222 993300 22000055ffaaxx ++4411 2222 993300 22000066wweebb wwwwww..vvaacchheerroonn--ccoonnssttaannttiinn..ccoomm

Page 92: Preziosa n. 2

È apparsa di recente una interessantenovità in materia di lavoro : in seguito allesollecitazioni della CONFCOMMER-CIO, l’INPS ha reso immediatamenteoperativa per le imprese commerciali lapossibilità di utilizzare il llaavvoorroo ooccccaassiioo--nnaallee ddii ttiippoo aacccceessssoorriioo..Si tratta di uno strumento che può esse-re molto utile, sia per il costo che per laflessibilità di utilizzo, durante i picchilavorativi, come il Natale o la Pasqua, peravere un aiuto in azienda ad un costoragionevole e senza rischi di controversie.

Queste le regole principali di tale tipo-logia contrattuale :-- SSooggggeettttii aassssuummiibbiillii: giovani con menodi 25 anni di età, regolarmente iscritti aun ciclo di studi presso l’università o unistituto scolastico di ogni ordine egrado, durante i ppeerriiooddii ddii vvaaccaannzzeennaattaalliizziiee,, ppaassqquuaallii eedd eessttiivvee:: a) per “vvaaccaannzzee nnaattaalliizziiee” il periodo cheva dal 1° dicembre al 10 gennaio;

b) per “vvaaccaannzzee ppaassqquuaallii” il periodo cheva dalla domenica delle Palme al mar-tedì successivo il lunedì dell’Angelo;

c) per “vvaaccaannzzee eessttiivvee” i giorni compresi

dal 1° giugno al 30 settembre. -- MMaannssiioonnii:: ttuuttttee-- CCoossttii:: le prestazioni vengono retribui-te con un buono (voucher) acquistabilepresso le sedi INPS. Ogni singolo buonoha un valore nominale di 10 Euro, com-prensivo di contributi INPS ed INAILpiù una quota per la gestione del servizio,per un totale di 2,5 euro.IIll ccoorrrriissppeettttiivvoo nneettttoo ddeellllaa pprreessttaazziioonnee,,iinn ffaavvoorree ddeell pprreessttaattoorree,, èè qquuiinnddii ppaarrii aa77,,5500 eeuurroo,, eesseennttii ddaa iimmppoossiizziioonnee ffiissccaallee..In pratica, l’azienda paga il buono 10euro, di cui 7,50 costituiscono la retribu-zione netta del lavoratore. Mediante ilbuono il datore assolve anche agli obblighicontributivi. Va sottolineato che la retribuzione dellaprestazione andrà concordata tra le parti,non dovendo necessariamente seguirequella prevista dal contratto di lavoroLLiimmiittaazziioonnii:: un singolo lavoratore nonpuò percepire più di 5.000 euro in buonida parte di un singolo committente nelcorso dell’anno. Non vi sono invece limi-tazioni per il datore di lavoro, che può cosìutilizzare più di un prestatore di lavoroaccessorio.

MMooddaalliittàà aapppplliiccaattiivvee:: esiste una proce-dura telematica ed una cartacea per l’uti-lizzo dei voucher. La pprroocceedduurraa tteelleemmaa--ttiiccaa prevede che sia il Datore di lavoroche il lavoratore debbano registrarsi sulsito www.inps.it e seguire le istruzioni ivicontenute.La pprroocceedduurraa ccaarrttaacceeaa prevede che idatori ritirino i buoni presso le sedi pro-vinciali INPS previo pagamento dell’im-porto sul ccp 89778229 intestato a INPSDG LAVORO OCCASIONALE ACC.Prima dell’inizio dell’attività, il datoredovrà effettuare la comunicazioneall’INAIL indicando i dati propri e quellidel lavoratore nonché le date di inizio efine della prestazione lavorativa. I buonidovranno essere datati, intestati al lavora-tore e sottoscritti dal datore. Il lavoratorepotrà riscuotere il corrispettivo dei buonipresso gli Uffici Postali.Infine, segnaliamo che ppeerr ll’’eesspplleettaa--mmeennttoo ddii llaavvoorrii ddii ppuulliizziiaa,, mmaannuutteennzziioo--nnee,, ggiiaarrddiinnaaggggiioo,, ccoonnsseeggnnee ppoorrttaa aa ppoorrttaaiill ssiisstteemmaa ddeeii vvoouucchheerr èè uuttiilliizzzzaabbiillee ccoonnqquuaallssiiaassii llaavvoorraattoorree ee ppeerr ll’’iinntteerroo aannnnoo..

* Direttore Federazione Orafi Campani

90

Il lavoro occasionale accessorioUna nuova opportunità per le imprese commercialidi Marco Cantarella*

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91

Un recente decreto (D.M. 19.11.2008pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 11 del15 gennaio) del Ministero dell’Economiaha dato attuazione alle nuove regole inmateria di spese di rappresentanza previ-ste dalla L. 24 dicembre 2007, n. 244(legge finanziaria 2008). Vediamo in sintesi le regole principali,

che si applicano per le spese sostenute dal1 gennaio 2008.Sono considerate inerenti, e quindi

deducibili, le spese per erogazioni a titologratuito di beni e servizi per finalità pro-mozionali o di pubbliche relazioni direttea generare benefici economici per l’im-presa o comunque coerenti con le prati-che commerciali di settore, tra cui :- spese per viaggi turistici in occasione dei

quali siano svolte significative attivitàpromozionali dei beni o dei servizi la cuiproduzione o il cui scambio costituisceoggetto dell’attività caratteristica del-l’impresa;

- delle spese per feste, ricevimenti ed altrieventi di intrattenimento organizzati inoccasione di ricorrenze aziendali o difestività nazionali o religiose;

- delle spese per feste, ricevimenti ed altrieventi di intrattenimento organizzati inoccasione dell’inaugurazione di nuovesedi, uffici o stabilimenti dell’impresa;

- delle spese per feste, ricevimenti ed altri

eventi di intrattenimento organizzati inoccasione di mostre, fiere ed eventi simi-li in cui sono esposti i beni ed i serviziprodotti dall’impresa;

- di ogni altra spesa per beni e servizidistribuiti o erogati gratuitamente, iviinclusi i contributi erogati gratuitamen-te per convegni, seminari e manifestazio-ni simili il cui sostenimento risponda aicriteri di inerenza sopra indicati.

Tali spese sono deducibili nel periodod’imposta in cui sono state sostenute. Illimite di deducibilità è commisurato airicavi aziendali:

- 1,3% dei ricavi ed altri proventi fino a10 milioni di euro;

- 0,5% dei ricavi ed altri proventi per laparte eccedente i 10 milioni di euro efino a 50 milioni di euro;

- 0,1% dei ricavi ed altri proventi per laparte eccedente i 50 milioni di euro.Ai fini della determinazione dell’im-

porto deducibile non si terrà conto dellespese relative a beni distribuiti gratuita-mente di valore unitario non superiore a50 euro (omaggi aziendali, etc.), deduci-bili per il loro intero ammontare.Ricordiamo che la stessa legge finanzia-

ria 2008 ha elevato il limite del valoreunitario dei beni, la cui distribuzione gra-

tuita si considera integralmente deducibi-le, da 25,82 euro a 50 euro.Le imprese di nuova costituzione

potranno portare in deduzione le spese dirappresentanza a partire dal primo perio-do d’imposta in cui vengono conseguitiricavi ed in quello successivoNon costituiscono “spese di rappresen-

tanza” e quindi sono escluse dal predettolimite di deducibilità le seguenti spese:- spese di viaggio, vitto e alloggio soste-

nute per ospitare clienti, anche poten-ziali, in occasione di mostre, fiere,esposizioni ed eventi simili in cui sonoesposti i beni e i servizi prodotti dal-l’impresa o in occasione di visite a sedi,stabilimenti o unita’ produttive del-l’impresa.

- spese di viaggio, vitto e alloggio soste-nute direttamente dall’imprenditoreindividuale in occasione di trasferteeffettuate per la partecipazione amostre, fiere, ed eventi simili in cuisono esposti beni e servizi prodotti dal-l’impresa o attinenti all’attivita’ carat-teristica della stessa (quindi anche lespese per visitare fiere di settore). Queste spese sono perciò interamente

deducibili, a prescindere dal fatturato del-l’impresa e comunque nei limiti di legge(deduzione al 75% per le spese alberghie-re e di ristorazione). (M.C.)

Spese di rappresentanzaoperative le nuove regole

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Le imprese e il fisco, inteso come

amministrazione finanziaria, spesso si

ritrovano su fronti contrapposti. È quin-

di fondamentale per le imprese utilizzare

pienamente gli strumenti disponibili per

poter far valere le proprie ragioni. Lo

strumento basilare a questo riguardo è lo

statuto dei diritti del contribuente, vara-

to con la legge n. 212 del 2000.

Ci sono due fronti sui quali lo statuto

interviene a diradare nubi e apportare

certezze per il cittadino comune, così

come per l’imprenditore contribuente. Il

primo è quello della trasparenza. Lo

statuto indica le regole cui il legislatore

deve attenersi per assicurare chiarezza alle

sue disposizioni. In troppi casi la norma-

tiva fiscale è ambigua, contraddittoria, se

non astrusa. Lo statuto stabilisce che così

non può continuare ad essere, che la

legge va elaborata, almeno in questo

senso, dalla parte del cittadino, sì da ren-

derla applicabile ed eseguibile con effica-

cia. Ma lo statuto interviene anche su un

altro versante, se non più importante,

almeno altrettanto strategico: la disci-

plina del rapporto tra l’amministrazione

da una parte e il cittadino (o l’impresa)

dall’altra. Dettando norme che

chiariscono le modalità di relazione,

definendo puntuali strumenti e garanzie

a tutela del cittadino o dell’impresa stessa.

D’altro canto lo statuto, come recita il

primo comma dell’articolo 1, fissa dei

“principi generali dell’ordinamento trib-

utario”. La valenza giuridica di tale dispo-

sizione è rigorosamente vincolante per

l’amministrazione finanziaria, che deve

tenerne conto applicando le proprie dis-

posizioni emanate sia successivamente

che antecedentemente allo statuto.

Uno dei principi di maggiore rilevanza

richiamati nello statuto è il rispetto dell’at-

tività d’impresa. Controlli, ispezioni, veri-

fiche fiscali non possono essere condotti

in modo da ostacolare oltre il dovuto il

lavoro dell’operatore economico o da

pregiudicarne i rapporti con altri inter-

92

tecnico amministrativo

Lo statuto del contribuenteuno strumento fondamentale per la tutela dei diritti dell’imprenditoredi Giovanni Lepre*

Lo statutointerviene sulladisciplina delrapporto tra

l’amministrazioneda una parte e il

cittadino (ol’impresa) dall’altra.Dettando normeche chiariscono le

modalità direlazione, definendopuntuali strumenti egaranzie a tutela del

cittadino odell’impresa stessa

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93

locutori d’affari. Il criterio indicato è

quello di “arrecare la minore turbativa

possibile” (art. 12 comma 1). Una norma

più specifica dello statuto, a tal proposito,

precisa che la presenza presso la sede

aziendale dei soggetti preposti alla verifica

non può superare i 30 giorni lavorativi,

con la possibilità peraltro di una proroga

per altri 30 giorni in casi “di particolare

complessità dell’indagine, individuati e

motivati dal dirigente dell’ufficio”.

È evidente l’intento del legislatore di

tutelare l’imprenditore (o il semplice con-

tribuente) rispetto a situazioni assimilabili

a una sorta di ‘mobbing’ esercitato dal-

l’amministrazione finanziaria.

Lo statuto, come si accennava, tutela il

contribuente anche nei confronti dello

stesso legislatore. Al di là dell’ovvio prin-

cipio della non retroattività delle norme

tributarie (art. 3 comma 1), si puntualiz-

za che la eventuale previsione di nuovi

adempimenti non può trovare appli-

cazione se non sono trascorsi almeno 60

giorni dall’entrata in vigore della legge

che li contempla o dei relativi provvedi-

menti di attuazione. Non solo. È fatto

divieto di istituzione di nuovi tributi se

non attraverso legge ordinaria.

L’urgenza, insomma, non può essere

giustificata per ideare balzelli aggiuntivi

tramite la scorciatoia del decreto legge.

La stessa riserva in favore delle sole leggi

ordinarie è stabilita dallo statuto nella

circostanza di una estensione di tributi

già esistenti ad altre categorie di con-

tribuenti fino ad allora non gravata da

quel tipo di onere.

Tra i punti nodali dello statuto rientrano

una serie di norme finalizzate all’infor-

mazione e alla conoscenza, per il possibile

in tempo reale, da parte dell’imprenditore

o semplice cittadino contribuente, sia di

nuove disposizioni legislative e amministra-

tive introdotte, sia di singoli atti destinati

espressamente al soggetto in questione.

* commercialista

Page 96: Preziosa n. 2

Dal 22 ffeebbbbrraaiioo 22000099 si sono riaperti i ter-mini per richiedere il ccrreeddiittoo dd’’iimmppoossttaaper l’acquisizione e l’installazione, nelluogo di esercizio dell’attività, di iimmppiiaannttiiee aattttrreezzzzaattuurree ddii ssiiccuurreezzzzaa, nonché di ssttrruu--mmeennttii ddii ppaaggaammeennttoo ccoonn mmoonneettaa eelleettttrroo--nniiccaa, previsto dalla Finanziaria 2007.Il credito è riservato, tra gli altri, allepiccole e medie imprese esercenti attivitàcommerciali di vendita al dettaglio eall’ingrosso. Sono escluse le aziende diproduzione. Tra gli impianti e le attrezzature agevo-labili vi sono:

- terminali per carte di credito e POS- apparecchi di videosorveglianza- sistemi di allarme- vetrine, armadi e banconi blindati- casseforti e cassette di sicurezza- macchinette antifalsari

Le imprese interessate potranno usu-fruire di un ccrreeddiittoo dd’’iimmppoossttaa ppaarriiaallll’’8800%% ddeellllee ssppeessee ssoosstteennuuttee,, ffiinnoo aadd uunniimmppoorrttoo mmaassssiimmoo ddeellll’’aaggeevvoollaazziioonnee ddii33000000 eeuurroo,, per l’installazione, sul luogodell’attività, di attrezzature nuove di fab-

brica, anche in sostituzione di impiantiobsoleti. Il credito d’imposta andrà utiliz-zato esclusivamente in compensazione edovrà essere indicato sia nella dichiarazio-ne dei redditi relativa al periodo d’impo-sta in cui viene riconosciuto sia in quellerelative ai periodi in cui avviene l’utilizzo.I contribuenti interessati dovranno pre-sentare istanza tramite il sito internetdell’Agenzia delle Entrate - www.agenzi-aentrate.it. Sul medesimo sito si trova ilmodello dell’istanza con le note esplicati-ve del provvedimento.L’istanza (firmata dall’interessato e dal-l’eventuale intermediario abilitato allatrasmissione) deve essere presentataall’Agenzia delle Entrate in via telemati-ca direttamente da parte dei soggetti abi-litati o tramite i consueti soggetti inter-mediari.L’Agenzia verificherà, in ordine crono-logico di presentazione, le domande per-venute e la sussistenza dei requisiti neces-sari per l’ammissione al beneficio fiscale.Successivamente comunicherà, per viatelematica, all’interessato, l’ammissione algodimento del bonus, nei limiti dellostanziamento annuo di fondi.

Le domande non accolte per esauri-mento dei fondi avranno la precedenzaper gli anni successivi. Siccome laFinanziaria 2007 ha previsto che il bene-ficio sarà operativo fino al 2010, convie-ne in ogni caso presentare l’istanza se siposseggono i requisiti, poiché si entreràcomunque in graduatoria per l’anno suc-cessivo. I fondi disponibili per il 2009potrebbero non bastare a finanziare tuttele domande, per la necessità di soddisfarele istanze non finanziate nell’anno prece-dente e per i tagli previsti dall’ultimaFinanziaria. SSii rraaccccoommaannddaa ccoommuunnqquuee,, ssee ssii ppoossssiiee--ddoonnoo ggiiàà ii rreeqquuiissiittii,, ddii ttrraassmmeetttteerreell’’iissttaannzzaa iill pprriimmaa ppoossssiibbiillee ee ddii pprreeddii--ssppoorrrree ppeerr tteemmppoo llaa ddooccuummeennttaazziioonneenneecceessssaarriiaa aa ccoommpprroovvaarree llaa lleeggiittttiimmiittààddeellllaa rriicchhiieessttaa ddeell ccrreeddiittoo dd’’iimmppoossttaa..GGllii eessttrreemmii ddii ddeettttaa ddooccuummeennttaazziioonneeddoovvrraannnnoo eesssseerree rriippoorrttaattii nneeggllii aappppoossiittiissppaazzii pprreevviissttii nneellll’’iissttaannzzaa..Per trasmettere telematicamente l’istan-za si deve utilizzare un programma digestione disponibile sul sito dell’Agenzia.

* Direttore Federazione Orafi Campani

Un credito d’imposta per migliorare la sicurezzaAgevolazioni fiscali per l’acquisto di impianti ed attrezzature di sicurezzadi Marco Cantarella*

94

Page 97: Preziosa n. 2

Passati i bagliori delle festività natalizie ci

avviciniamo al periodo del sentimento,

della passione, quando l’oggetto si fa

testimonial di un legame affettivo, di un

rapporto dolce e privato.

Immaginiamo, quindi, la realizzazione

di una vetrina che ricrei un’atmosfera

degna dell’amore.

Procuriamoci un oggetto che ricordi

uno scrigno, un bauletto; in mancanza

sarà perfetto anche un astuccio con

coperchio, magari rosso e di foggia ele-

gante. Poniamo al suo interno un prezio-

so rappresentativo, desiderabile come può

esserlo un anello, ma appena visibile,

quasi nascosto come una sorpresa.

Con perle sparse al suo intorno, sciolte

come gocce di luna, produrremo un inte-

ressante contrasto cromatico tra il cando-

re delle perle e il porpora del portagioie.

Saranno utili anche piccoli cuori di vellu-

to per esibire orecchini, bracciali o quan-

t’altro possa adornare la vetrina.

Un nesso stilistico, come una parure,

potrebbe affidare all’anello il ruolo di

prima donna ed ai restanti gioielli quello

degno e piacevole di accompagnatori.

Non trascuriamo la presenza dei fiori,

una gradevole ventata di primavera e per-

fetti alleati in questa ricorrenza. Uscendo

dagli schemi prediligeremo i tulipani alle

più classiche rose rosse. Li esporremo in

piccoli bouquet dove le lunghe foglie

saranno il perfetto sostegno per posizio-

nare orecchini, ciondoli e collane.

Se disponiamo di altri ripiani possiamo

dare vita ad un’altra scenografia, questa

volta di impronta più elegante, dove il filo

conduttore sarà la seta, intesa come guan-

ti, lunghi, da sera, per intenderci quelli

che si sfoggiavano alle prime a teatro.

Solo uno dei due all’anulare calzerà un

anello ed al polso un bracciale o un oro-

logio quasi fosse indossato dalla mano di

una donna. Una splendida stola, anch’es-

sa in seta o raso, ma di un colore che

possa contrastare con quello dei guanti,

arricchirà il cromatismo che le luci

sapranno valorizzare magicamente con

chiaroscuri e brillantezze.

Nastri rossi potranno completare l’alle-

stimento giocando con importanti riccio-

li che correranno morbidi tra i gioielli e le

composizioni floreali.

Una scenografia delicata che valorizzerà

i preziosi simbolo del più nobile dei sen-

timenti... l’amore.

* Visual Merchandiser

95

rubrica

Piccoli bouquet per la vetrina di Primavera di Elisabetta Bowinkel*

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