numero 5, anno XIV, IlGrilloParlante

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Il Grillo Parlante M entre il sole si spinge prepo- tente tra le nubi e la nebbia densa di umi- dità, per riscaldare questo nuovo giorno, le mamme della no- stra maternità par- toriscono numerose e i loro lamenti si tra- mutano in splendidi sorrisi appena il pic- colino saluta, col pri- mo grido, l’entrata in questo mondo. Qualche minuto fa è nato il 24° bimbo di questa notte piena di vita, di movimento, di fatica, di creativi- tà, per dare spazio, assistenza, cure ne- cessarie a tutte, per ospitare dignitosa- mente 51 mamme in una maternità che conta 32 posti letti. Ce l’abbiamo fatta certi che tra una set- 3 5 7 8 13 Un paese che cammina 1861-2011: 150 anni d’Italia Shoah Com’erano: concorso Gelato a mezzanotte ALL'INTERNO Attualità S edici pagine ricche di emozioni, espe- rienze, recensioni e nuo- ve idee: questo per noi è “Il Grillo Parlante!”. Ma chi c'è dietro a tutto questo lavoro? La curiosità non vi ha mai portato a domandar- vi come il giornalino viene scritto e prodotto dai ragazzi? Sono 22 i giornalisti in erba che intraprendono questa impegnativa man- sione e che per due ore alla settimana durante il laboratorio del Grillo, si ritrovano nelle diverse redazioni per elaborare nuovi articoli. È ormai da più di tredici anni che quest’attività viene portata avanti dai ragazzi della nostra scuola. I nostri lavori di solito vengono svolti a gruppi o in coppia e ognuno cerca di dare il meglio di sé e di collaborare con i colleghi. Per fare un buon articolo occorre avere originalità e creati- vità in modo da ottenere buoni risultati. Realizzare un articolo non è poi così semplice: richiede impegno e tanta buona volontà. Solita- (Continua a pagina 4) Dietro le quinte C ari ragazzi, se amate la lettura e divorate i libri, ma non avete abbastanza tempo per recarvi nella bibliote- ca di Desio, nessun pro- blema, potete approfittare di quella della nostra scuola, che è molto rifor- nita! È gestita da quattro gen- tilissime mamme: Ma- riangela, Claudia, Mirel- la ed Elena, che oltre a tenere tutto in perfetto ordine, spesso ci aiutano nella scelta del nostro libro e soprattutto sono sempre disposte a fare due chiacchiere con noi … Come faremmo senza di loro? Noi ragazzi possiamo usufruire della biblioteca in giorni e orari prestabi- (Continua a pagina 13) We love books Istituto Comprensivo Statale via Tolstoj Scuola secondaria di 1° “S. Pertini” Desio Una notte alla maternità del CASS (continua a pagina 6 Anno XIV, numero 5 - 8 febbraio 2011

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Il giornale della scuola secondaria di primo grado "Sandro Pertini" - Istituto Comprensivo Statale via Tolstoj, Desio

Transcript of numero 5, anno XIV, IlGrilloParlante

pagina 1 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”

Il Grillo Parlante

M entre il sole si spinge prepo-

tente tra le nubi e la nebbia densa di umi-dità, per riscaldare questo nuovo giorno, le mamme della no-stra maternità par-toriscono numerose e i loro lamenti si tra-mutano in splendidi sorrisi appena il pic-colino saluta, col pri-mo grido, l’entrata in questo mondo. Qualche minuto fa è nato il 24° bimbo di questa notte piena di vita, di movimento, di fatica, di creativi-tà, per dare spazio,

assistenza, cure ne-cessarie a tutte, per ospitare dignitosa-mente 51 mamme in una maternità che conta 32 posti letti. Ce l’abbiamo fatta certi che tra una set-

(Continua a pagina 6)

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Un paese che cammina

1861-2011: 150 anni d’Italia

Shoah

Com’erano: concorso

Gelato a mezzanotte

ALL'INTERNO

Attualità

S edici pagine ricche

di emozioni, espe-

rienze, recensioni e nuo-

ve idee: questo per noi è

“Il Grillo Parlante!”.

Ma chi c'è dietro a tutto

questo lavoro?

La curiosità non vi ha

mai portato a domandar-

vi come il giornalino

viene scritto e prodotto

dai ragazzi?

Sono 22 i giornalisti in

erba che intraprendono

questa impegnativa man-

sione e che per due ore

alla settimana durante il

laboratorio del Grillo, si

ritrovano nelle diverse

redazioni per elaborare

nuovi articoli.

È ormai da più di tredici

anni che quest’attività

viene portata avanti dai

ragazzi della nostra

scuola.

I nostri lavori di solito

vengono svolti a gruppi

o in coppia e ognuno

cerca di dare il meglio di

sé e di collaborare con i

colleghi. Per fare un

buon articolo occorre

avere originalità e creati-

vità in modo da ottenere

buoni risultati.

Realizzare un articolo

non è poi così semplice:

richiede impegno e tanta

buona volontà. Solita-

(Continua a pagina 4)

Dietro le

quinte C ari ragazzi,

se amate la lettura e

divorate i libri, ma non

avete abbastanza tempo

per recarvi nella bibliote-

ca di Desio, nessun pro-

blema, potete approfittare

di quella della nostra

scuola, che è molto rifor-

nita!

È gestita da quattro gen-

tilissime mamme: Ma-

riangela, Claudia, Mirel-

la ed Elena, che oltre a

tenere tutto in perfetto

ordine, spesso ci aiutano

nella scelta del nostro

libro e soprattutto sono

sempre disposte a fare

due chiacchiere con noi

… Come faremmo senza

di loro?

Noi ragazzi possiamo

usufruire della biblioteca

in giorni e orari prestabi-

(Continua a pagina 13)

We love

books

Istituto Comprensivo Statale via Tolstoj

Scuola secondaria di 1° “S. Pertini”

Desio

Una notte

alla maternità

del CASS

(continua a pagina 6

Anno XIV, numero 5 - 8 febbraio 2011

pagina 2 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio

scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla

UN’INSOLITA CENA!!

C i siamo ritrovati tutti a cena; eravamo un po'

imbarazzati in questa importante occasione. A-

vevamo ben chiare le regole più importanti a cui era

necessario attenersi: stare composti, non appoggiare i

gomiti sul tavolo, dare del lei a persone con cui non

si hanno rapporti abituali ….

Tutti gli invitati indossavano giacche, camicie e cra-

vatte scure ed erano molto eleganti. Ci eravamo ac-

corti, sbirciando furtivamente, che portavano tutti i

calzini lunghi.

I padroni di casa avevano imbandito la tavola con

estrema cura. Il posizionamento di posate e bicchieri

deve essere molto rigoroso, poiché ce ne sono di sva-

riati tipi con scopi differenti. Dopo esserci accomo-

dati, finalmente abbiamo iniziato a degustare!! Pane

e grissini vanno spezzati a bocconcini e non vanno

morsicati, quando arrivano le diverse portate dobbia-

mo essere in grado di utilizzare ogni posata al mo-

mento opportuno, senza sbagliare. Nel corso della

cena hanno servito il vino bianco nel bicchiere lungo

e stretto, e quello rosso in quello più largo. Le portate

ci sono state servite su piatti diversi, tra questi ci ha

molto colpito quello a mezzaluna.

Siamo stati soddisfatti di tutto e ci tenevamo a ringra-

ziare il prof. Brioschi che ci ha fatto vivere questa

particolare e insolita cena.

Arrivederci alla prossima lezione di galateo!

Andrea Ferrari & Daphne Monici 3^E

8 Febbraio 2011, un giorno particolare, felice per alcu-

ni, ma non per tutti … Il primo quadrimestre è finito e

finalmente vedremo i risultati.

Era stato difficile riprendere dopo le vacanze estive, ma

pian piano ci eravamo riabituati. La prima in più che si

era formata aveva richiesto lo spostamento nell'ammezza-

to di una classe, una terza,. Fortunata o misera nel suo

forzato isolamento? Le seconde si erano dovute abituare

al cambio dei professori,

le terze riprendevano,

timorose per gli esami

che le attendevano..... Poi

i mesi sono trascorsi in un

lampo, col 31 gennaio

iniziava il secondo qua-

drimestre, quello decisi-

vo.

Ci rendiamo tutti conto

che non sarà facile, sarà

senz'altro impegnativo.

Per iniziare dovremo fare

i conti con i voti. La con-

segna della scheda obbli-

ga tutti a guardare in fac-

cia la realtà. Alcuni sono spaventati altri terrorizzati all'i-

dea di dover fare il bilancio con loro stessi.

Ultimamente sembra che i ragazzi studino solamente per i

voti, non per loro stessi. È questo il problema principale:

se studiassimo più per piacere che per obbligo, i voti sa-

rebbero più alti.

Ormai non si può tornare indietro, ma si può sempre cer-

care di rimediare. Non si può sperare di recuperare tutto e

velocemente, ma qualcosina si può modificare, poco alla

volta, con pazienza, cercando di essere costanti. L'impor-

tante è studiare. Non scoraggiamoci e mettiamoci sotto,

cercando di scoprire qualcosa di interessante nelle diverse

attività, riscopriamo il gusto di metterci alla prova giorno

per giorno e di superare noi stessi

Sara Maresca, 3^D & Paulina Moskwa, 3^E

Arrivano!!!

Cadendo … si impara!!!

Siete mai caduti in bicicletta?

Un dolore troppo forte, ma pian piano si ritorna in

pista!

Anche con la scheda può essere così!

Alzati e rimettiti in pista, ma non andare troppo

veloce altrimenti ricadi!

Scendi in campo e rimettiti in gioco, alla fine si

vedranno i risultati!

Gardina Marco, 3^A & Cerliani Elena, 3^E

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scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla

O ggi con nostra grande

sorpresa abbiamo incontrato

la ex preside della nostra scuola,

Tina Barbieri, per pochi giorni in

Italia. Come molti di voi già

sapranno, lei vive in Cameroun

dove si dedica da anni alla

realizzazione di progetti a

sostegno delle persone bisognose.

Di certo non ce l'aspettavamo e per

tutti noi è stata un'occasione da

non perdere poter ascoltare

direttamente dalla sua voce notizie

fresche fresche dall'Africa.

La professoressa Barbieri,

energica e solare, dopo averci

conosciuto, ha iniziato a

raccontarci delle sue esperienze in

quel paese lontano, dove la vita è

molto più complicata che da noi.

Ci ha parlato inizialmente della

sua storia personale e in seguito

delle attività che ha sostenuto e

che sta promuovendo tuttora.

Queste riguardano vari aspetti

sociali e sanitari, infatti lei si

occupa di garantire l'istruzione

elementare ai bambini del luogo e

di assicurare strutture sanitarie

adeguate alle donne in gravidanza.

La scuola in Cameroun non è una

garanzia per tutti, ma è a

pagamento e molte famiglie non

riescono a sostenere i costi; nelle

scuole dove la prof. Barbieri

lavora, pagando solo 5 € di

iscrizione, i bambini ricevono

un'istruzione, il materiale

necessario e pasti caldi quattro

giorni alla settimana. Grande

attenzione viene dedicata al

recupero scolastico, alle materie

creative e alla formazione degli

insegnanti del posto.

Ci hanno colpito particolarmente

le sue parole quando ha

sottolineato la voglia e

l'entusiasmo con cui questi nostri

coetanei affrontano ogni giornata

scolastica. Per noi è difficile

immaginare le grandi e piccole

difficoltà che ogni giorno devono

superare, ma come ci ha ripetuto

più volte, l'Africa è un grande

paese in cammino, in continua

crescita e sviluppo. Bisogna

pensare all'Africa, ci ha detto,

come a un paese di persone che si

sostengono a vicenda e che

collaborano con tutte le loro forze

per raggiungere i loro obiettivi. Ci

ha anche suggerito che, se

vogliamo aiutarle davvero nei loro

progetti, non dobbiamo inviare

loro materiali di scarto, ma prima

dobbiamo valutare l'effettivo

utilizzo che quell'oggetto potrebbe

avere laggiù e le sue buone

condizioni, perché come ci ha

detto “i poveri sono ricchi di

stracci”.

Nelle foto che ci ha mostrato

abbiamo visto i sorrisi raggianti

dei bambini nel momento in cui

aprono gli scatoloni pieni di libri e

matite: sono immagini che ci

hanno fatto tenerezza.

Deve essere una grande

soddisfazione realizzare progetti

che rendono migliore e più serena

la vita degli altri.

Chiara Arienti & Annachiara Burgio, 3^A

Il Grillo Parlante sostiene progetti

in Camerun

Un paese che cammina

pagina 4 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio

scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla

I l giorno dell'Open day abbiamo intervistato i

genitori dei potenziali futuri alunni della nostra

scuola per conoscere le loro aspettative. Ecco i

risultati.

Rispetto alla struttura/organizzazione della

scuola, laboratori attrezzati e sicurezza sono le

richieste principali, mentre interessa molto poco

che la scuola disponga di computer funzionanti.

Alla domanda che cosa si aspetta per Suo figlio al

termine delle medie, la maggior parte ha risposto

una buona preparazione culturale e un buon

metodo di studio, per l'educazione invece pensa

che sia sufficiente la famiglia.

I genitori vorrebbero che i futuri professori dei

loro figli fossero comprensivi, ma soprattutto

preparati, che siano anche simpatici sembra

irrilevante.

L'ultima domanda era rivolta ai ragazzi e

riguardava i futuri compagni: li desiderano

soprattutto disponibili, socievoli e tranquilli.

Paola Cirigliano, 3^ C

Sondaggio genitori

mente ogni “grillista”

prima di scrivere il

proprio pezzo, prepara una scaletta che, una volta appro-

vata dalla professoressa, viene sviluppata. Il testo non

dev’essere banale: la particolarità del giornalista sta nel

riuscire a coinvolgere e colpire il lettore. Inoltre è fonda-

mentale che ognuno esprima le proprie opinioni e consi-

derazioni sull'argomento trattato.

Ma non è tutto qui, infatti noi grillisti possiamo confron-

tarci con altri giornalisti principianti inviando i nostri

articoli al sito [email protected].

In questo sito, sono visibili gli articoli di ragazzi di tutta

Italia, che esprimono le loro diverse opinioni su vari ar-

gomenti proposti dal giornale “La Repubblica”.

Teniamo moltissimo a ricordarvi che il giornalino scola-

stico dà spazio anche a coloro che, pur non facendo parte

della redazione, vogliono scrivere lettere o articoli per

farci conoscere le loro attività, le loro opinioni o i loro

consigli. Siate certi che ogni vostro contributo verrà pub-

blicato.

Non perdete tempo, scriveteci!!!

A presto, Chiara Arienti, 3^A & Daphne Monici, 3^E

(Continua da pagina 1)

Dietro le quinte

pagina 5 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”

scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla

L 'open day del 18 dicembre,

vista la data, si è svolto in

un'atmosfera prettamente nata-

lizia. Genitori e alunni delle scuo-

le elementari in visita sono stati

accolti in un atrio decisamente

trasformato per l'occasione: e-

rano state allestite diverse ban-

carelle che vendevano deliziosi

biscotti preparati dalle mamme e

vari oggettini fatti a mano da

mamme e professoresse, tra cui

segnalibri intensamente profu-

mati, bigliettini di auguri natali-

zi, realizzati con carta riciclata

dai ragazzi di 3^A, e altri anco-

ra. Un fantastico albero di bot-

tiglie di plastica, tagliate e posi-

zionate in modo da sembrare ve-

ri e propri rami, richiamava l'at-

tenzione creando un effetto

davvero suggestivo. Nel solito

angolo era posizionata la nostra

mitica bancarella del Grillo Par-

lante con alle spalle i cartelloni

augurali della redazione.

All'ingresso alcuni alunni di ter-

za, riconoscibili dalla maglietta

bianca con il logo del nostro isti-

tuto, avevano il compito di acco-

gliere i genitori e i bambini di

quinta e guidarli nella visita della

scuola. Altri erano incaricati dei

sondaggi per rilevare le aspetta-

tive e l'indice di gradimento dei

visitatori.

A metà mattina in auditorium i

ragazzi del laboratorio di canto,

diretti dalla prof. Godino, si sono

esibiti in uno spettacolo musicale

che ha riscosso il consueto suc-

cesso.

Il bilancio della giornata è stato

senz'altro positivo, l'appunta-

mento è per la prossima giornata

di scuola aperta il 26 marzo.

Valeria Galliani & Ilaria Zogno, 3^C

Openday …..

17 marzo 1861: Vittorio Ema-

nuele II di Savoia viene pro-

clamato re d'Italia a Torino dal Parla-

mento nazionale.

L'unificazione è stata un processo di

annessione degli stati italiani al Re-

gno di Sardegna attraverso guerre

d'indipendenza e plebisciti popolari.

Giuseppe Garibaldi un eroe nazionale

che con la spedizione dei Mille ha

unito il Regno delle Due Sicilie a

quello di Sardegna, insieme a mi-

gliaia di volontari siciliani che hanno

combattuto con lui contro i Borboni.

L'unità d'Italia è stata un obiettivo

condiviso dalla maggior parte delle

diverse popolazioni che si riconosce-

vano già in una nazione, nonostante le

notevoli differenze culturali tra le

regioni del Nord e quelle del Mezzo-

giorno.

E sono proprio le differenze a rendere

ricca e particolare ancora oggi l'Italia.

Prima di tutto la posizione geografica

e la morfologia della penisola italiana

determinano una serie di climi favore-

voli a una molteplicità di coltivazioni

e di vegetazioni spontanee: le mele

del Trentino, i limoni della Campania,

le arance della Sicilia, l'uva da tavola

della Puglia e quella con cui si produ-

ce un ottimo vino, invidiatoci da tutto

il mondo, in Piemonte, in Veneto e in

Franciacorta.

Anche la nostra cucina è famosa all'e-

stero: dal risotto alla milanese alla

pizza, dalla cotoletta alla cassata sici-

liana.

Moltissimi stranieri vengono da tutto

il mondo per assaggiare le nostre spe-

cialità, ma anche per godere del clima

mediterraneo nelle nostre spiagge e

delle nostre isole, nonché per pratica-

re sport invernali sulle Dolomiti e su

tutto l'arco Alpino. Questi turisti sono

richiamati non solo dalle attrattive

naturali, ma anche dalle nostre città

d'arte, che conservano un patrimonio

che non ha eguali in nessun altro pae-

se: il Colosseo, la Torre di Pisa, gli

scavi di Pompei, il Duomo di Milano,

la Valle dei Templi di Agrigento, la

Piazza della Signoria di Firenze, la

Piazza San Marco a Venezia, solo per

citare qualche esempio.

Occorre un impegno comune per co-

involgere tutte le regioni italiane nella

salvaguardia del nostro patrimonio

artistico, culturale e ambientale che è

il bene più prezioso che ci hanno la-

sciato i nostri antenati e che da 150

anni rende grande l'Italia nel mondo.

Marco Gardina, 3^A

1861 – 2011: 150 ANNI D'ITALIA ...

pagina 6 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio

& oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE

timana i 20 posti letto della nuova ala sa-ranno pronti, per soddisfare questa abbon-danza di vita, che fa del nostro centro, un Centro Pilota per l’accompagnamento dei bimbi dal concepimento all’età scolare, del-le mamme e delle famiglie di ogni condizio-ne sociale. Da sette anni abbiamo un’attenzione parti-colare per le mamme sieropositive all’HIV, per evitare la trasmissione del virus dalla mamma al nascituro, durante la gravidan-za, al momento del parto, con l’allattamento materno. Questo accompa-gnamento, che non è solo sanitario, ma an-che psicosociale, ci ha permesso di avere ri-sultati sorprendenti; dal gennaio 2008 ad oggi la trasmissione è 0% .... Un traguardo meraviglioso che dà a queste mamme la certezza di essere mamme a pieno titolo, capaci di dare la vita come tutte le donne e darla in pienezza. E’ veramente stupendo condividere l’emozione e la gioia quando annunciamo che il bimbo è sieronegativo, occhi grandi, splendenti, spesso pieni di la-crime di felicità …. Vi lascio immaginare … La prossima settimana apriremo la nuova ala, cinque camere di quattro letti, lumino-se, coloratissime, ben arredate, con mate-rassi solidi, biancheria linda e profumata, zanzariere efficaci, culle bellissime. Una sala di neonatologia con due moder-nissime incubatrici sarà disponibile per ri-durre al minimo le complicanze da parti difficili. Il laboratorio analisi sarà arricchi-to di nuovi apparecchi sanitari, così pure il servizio ecografia sarà attrezzato con un nuovo moderno apparecchio. Ci siamo indebitati per dare il meglio ma ce la faremo a onorare i nostri impegni, per-ché quando ci si impegna per la VITA e per

dare a tutti il DIRITTO ALLA SALUTE, il sostegno di molti non mancherà. Don Milani diceva “tutto è speranza per-ché tutto è fatica. Finché c’è fatica c’è spe-ranza” Vi garantisco che dopo una notte come questa in cui sei persone hanno condi-viso dolori e gioie con 24 partorienti, 24 nuovi nati, 24 famiglie e hanno ricercato soluzioni non semplici, l’affermazione di don Milani è carica di SENSO e di SPE-RANZA Da Yaoundé un saluto africanissimo ricco di sorrisi, di grida di neonati di energia vi-tale. Yaoundé 01/10/2010

Tina Barbieri

(Continua da pagina 1)

Una notte alla maternità del CASS

Buon riciclo non mente

se lo fai salvi l'ambiente!

pagina 7 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”

& oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE

SHOAH

27.1.11 Oggi per noi ragazzi è stata un giornata

diversa dalle altre perché, in occasione della

giornata della memoria, ci siamo riuniti in

auditorium, insieme alle altre terze medie di

Desio, per ascoltare alcuni testimoni che hanno

vissuto direttamente o indirettamente i tragici

momenti della seconda guerra mondiale. Dopo

un'introduzione della nostra preside, abbiamo

assistito a un’interessante “lezione” in power

point tenuta dal prof. Brioschi, per capire meglio

il contesto storico. Ci ha spiegato che i tedeschi

incolpavano gli ebrei del fatto che stavano

perdendo la guerra, li trattavano come se fossero

animali e li facevano lavorare per il piacere di

sentirsi superiori. I campi di concentramento

erano di tre tipi: di lavoro, misti e di sterminio.

Gli ebrei erano sfruttati, oltre che nei campi,

anche in fattorie, industrie belliche, servizi

antincendio e in campi bombardati. Ha aggiunto

che alcune vie di Desio portano il nome di nostri

concittadini vittime dei tedeschi, come Alberto

Gabellini, Mario Michelini, Luigi Briani, il rettore

del collegio Pio XI, Don Mauro Benzi, che tornò a

casa dai campi di concentramento, ma morì poco

dopo di tifo, come accadeva alla maggior parte di

coloro che

sopravvivevano alla

prigionia nei lager.

Successivamente è

intervenuta la

prof. Tagliabue per

narrarci una storia

realmente

accaduta alla sua

famiglia. Due donne

ebree, madre e

figlia, che a

seguito di un

incidente si

trovavano all’ospedale di S. Giorgio, venivano

tormentate dalla madre superiora perché si

convertissero, in modo da non correre rischi con i

tedeschi, ma le due donne si rifiutarono. Allora la

madre superiora le cacciò dall’ospedale, ma la

nonna della prof., che le conosceva, decise di

ospitarle nella soffitta di casa sua, a cui si

accedeva con una scala a pioli nascosta, cosicché i

tedeschi non si sarebbero accorti della loro

presenza. La madre, però, senza le cure a cui

veniva sottoposta in ospedale, morì. Si pose allora

il problema della sepoltura, ma il nonno della prof.,

amico del custode del cimitero, riuscì a farla

seppellire di notte. Nel 1992 i suo nonni sono stati

convocati per ricevere il titolo onorifico di Giusti tra le nazioni (non-ebrei che hanno agito in modo

eroico a rischio della propria vita, per salvare

anche un solo ebreo dal genocidio nazista) con una

cerimonia molto commovente. Ci ha raccontato poi

di un gruppo di circa venti donne ebree deportate

che, proprio mentre si stavano dirigendo verso le

camere a gas, sono state liberate dall’arrivo degli

americani. Questi sono gli episodi che ci hanno

maggiormente colpito di questo incontro.

Nel pomeriggio abbiamo visto il film: “Il bambino

con il pigiama a righe”, che ci ha commosso e ci ha

fatto riflettere sul fatto che noi siamo stati

fortunati ad essere nati dopo quella terribile

tragedia, in un paese che considera liberi e uguali

tutti i cittadini, senza alcuna distinzione. Ci ha

fatto riflettere anche sugli orrori che l’uomo è in

grado di commettere. La frase che ci è rimasta

più impressa al termine di questa giornata è

stata: “Nella guerra non ci sono vinti né vincitori,

ma sono tutti perdenti!”.

Paola Cirigliano & Ilaria Zogno, 3^C

pagina 8 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio

scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla

S embra incredibile, ma anche gli inse-

gnanti sono stati bambini!

Noi de “Il Grillo” abbiamo recuperato delle

foto che ritraggono alcuni di loro da picco-

li. Osservatele con attenzione e provate a

ravvisare un tratto, un sorriso o

un’espressione che, nonostante il passare

del tempo, vi pare di ritrovare in qualche

prof.

Se ne riconoscete qualcuno, scrivete su un

foglio il suo nome abbinato al numero della

fotografia e mettetelo nella cassetta de “Il

grillo”, che si trova nel corridoio davanti

alla sala insegnanti.

Coloro che avranno colpito nel segno, sa-

ranno immortalati sul nostro giornalino.

Vinca il miglior fisionomista: in bocca al

lupo!

COME’ERANO

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CONCORSO

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pagina 9 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”

SPORTIVI alunni sportivi ALUNNI SPORTIVI alunni sportivi ALUNNI SPORTIVI alunni sportivi ALUNNI SPORTIVI

È bello lavorare in squadra perché ci si diverte con le

amiche, si cresce, si impara a collaborare e giocare

insieme, facendo sacrifici e rinunce per la riuscita della

partita. Inoltre si può sempre contare sull'aiuto delle altre.

Ma chi di voi non ha avuto problemi in un gruppo sporti-

vo? Tra compagne può capitare di litigare e a volte, per

un piccolo dissapore tra alcuni membri, può succedere

che ci vadano di mezzo tutte. Se le giocatrici non sono

affiatate, si lavora male e di conseguenza non c’è più

l’armonia indispensabile per raggiungere i traguardi pre-

fissati. Così si può rischiare di distruggere un legame,

un'amicizia, una passione.

Quindi sarebbe meglio cercare di chiarire subito ogni in-

comprensione, senza coinvolgere nessun’altra e soprattut-

to senza rischiare di rovinare un'intera squadra cercando

di mettere tutte contro una.

Un altro atteggiamento utile è essere accoglienti nei con-

fronti di una compagna nuova, perché fin dai primi giorni

si possono creare ostilità e si può indurre la nuova arriva-

ta ad andarsene.

È vero che è molto difficile inserirsi in un gruppo quando

è già formato, ma proprio per questo motivo bisogna fare

uno sforzo maggiore sia da parte di chi conosce già l’ am-

biente, cercando di coinvolgere nei progetti e nelle inizia-

tive le nuove, sia da parte delle neogiocatrici, sforzandosi

di mostrarsi disponibili, intenzionate a socializzare e a

partecipare alle attività del gruppo.

Si sa che, come dicevamo all’inizio, uno sport di squadra

comporta vantaggi e svantaggi, perciò occorre essere a-

perte e mature per affrontare al meglio questo tipo di

sport.

Valeria Galliani, 3^C e Cristina Caldarone, 3^B

Una per tutte, tutte per una!

Tim Burton... che fantasia!

“9” , sospeso tra fantasy ed avventura, è il

film-cartone prodotto da Tim Burton

(regista anche di "Alice in the

wonderland" e "Wall/e") che ha colpito gli spettatori

con forti messaggi riguardanti la realtà di oggi.

Si racconta di una Terra che è stata sovrastata dalla tec-

nologia, dove il mondo è finito e la vita cerca di andare

avanti. Ma chi potrà salvare il mondo dalle mostruose

macchine che l'uomo ha creato? Saranno 9 curiose e

affascinanti bambole di pezza, realizzate di nascosto da

uno scienziato nel suo laboratorio. Esse, cercando di

stare sempre unite e in armonia tra di loro, si uniranno

per sconfiggere la “Macchina” e altre creature.

Il regista ci vuole insegnare che lo spirito di squadra e

l'unione tra compagni sono fondamentali per risolvere

qualsiasi problema, anche uno dei più complicati si può

superare, così come tutti i personaggi affrontano le av-

venture nonostante qualche normale conflitto.

Dopo la visione del film si è spinti anche a soffermarsi a

riflettere sull'aspetto della tecnologia che come sta acca-

dendo in questi anni ha preso il sopravvento ed è in con-

tinua evoluzione: è veramente affascinante e utile per la

vita quotidiana, ma è anche pericolosa e troppo veloce,

quindi potrebbe realmente distruggere i rapporti tra le

persone.

A voi scoprire se le 9 bambole di pezza riusciranno a

salvare questo mondo!!!

Annachiara Burgio, 3^A

cultura CULTURA cultura CULTURA cultura CULTURA cultura cULTURA cultura Cultura cultura CULTURA cultura CULTURA

CON UNA SEMPLICE TELEFONATA

seconda parte

“Che cosa hai detto?” mi chiese il commissario

con un tono stupito. “E’ stato omicidio” ripetei

“ed ora, richiama il signor De Amicis e Limo e

portali in centrale” aggiunsi fermamente. “Ma

devono partire per un grande affare!” “Invece

non partiranno” mi guardò un secondo e poi dis-

se: “Sei tu l’ispettore. Io me ne lavo le mani” e si

allontanò per richiamare i due signori. Per tutto

il viaggio sulla macchina della polizia, il signor De

Amicis continuava a gridare frasi del tipo: “Lei è

un pazzo, un folle!” oppure: “Io la denuncio, la

rovino.” Da parte mia, per tutta risposta, alzavo

gli occhi al cielo.

Quando arrivammo in centrale, feci accomodare

i due su un divano e li zittii. Intanto, per tutto

quel trambusto, era accorso anche il mio capo.

“Che succede qui?” chiese preoccupato. E il si-

gnor De Amicis: “Glielo spiego io che succede!

Quel pazzo del suo detective mi sta facendo sal-

tare un grosso affare e non so neanche per qua-

le motivo!” Il capo mi fece cenno di seguirlo in (Continua a pagina 16)

pagina 10 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio

& style FASHION & STYLE fashion & style FASHION & STYLE fashion & style FASHION & STYLE fashion & style

IDEE BEAUTY PER LE FESTE

S e andate in crisi ad ogni festa perché non

sapete come truccarvi, non preoccupatevi

perché dopo aver letto questo articolo sarete

sicuramente a posto e farete un figurone. Ora,

armatevi di uno specchio e di tutti i cosmetici

che avete in casa e il risultato sarà assicurato!

Per una pelle perfetta, mettete il fondotinta

per eliminare le piccole imperfezioni, noi vi con-

sigliamo Nude da Dior, un fondotinta fresco con

effetto naturale (versione liquida e compatta).

Per dare colore al viso occorre un tocco di ci-

pria, una appena uscita e di ottima qualità è sta-

ta realizzata da Yves Saint Laurent: rende più

luminoso il colore e può essere utilizzata anche

come fard. Se volete ravvivare le guance, appli-

cate sugli zigomi un po’ di fard, ad esempio quel-

lo utilizzato dalle star, cioè Chanel n°17, che

sfumato dà un effetto naturale.

Per l’ombretto, su una base dorata sfumate del

marrone, che darà un bell’effetto sugli occhi

scuri, per quelli chiari invece argento brillanti-

nato per la base e nero per la sfumatura, in en-

trambi i casi ovviamente eyeliner e mascara.

Se preferite un trucco più leggero e meno mar-

cato, allora limitatevi a un po’ di glitter sulle

palpebre.

Ora siete pronte per uscire e, di certo, non pas-

serete inosservate.

Valeria Galliani, 3^C & Sara Salvagno, 3^A

A more, regali, fiori e cioccolatini. Ecco che

cos’è San Valentino.

C’è chi lo aspetta con ansia e si è già organizzato

e chi invece sta ancora correndo per negozi alla

ricerca del dono adatto al proprio innamorato.

In questo caso, niente paura, eccovi qualche con-

siglio.

Per i più adulti, una bella idea sarebbe quella di

portare lui/lei lontano dalla vita stressante e fa-

ticosa di sempre, magari un week-end romantico e

rilassante da trascorrere insieme in un centro be-

nessere.

O anche una semplice cena a lume di candele in un

ristorante caratteristico. Mentre per chi punta a

qualcosa di più prezioso e duraturo, allora

l’attenzione cade sui gioielli o meglio ancora sui

brillanti.

Certo non tutti potranno permettersi regali tanto

impegnativi, perciò un’alternativa più abbordabile

e sempre gradita sono i fiori, ma non sbagliate

colore: le rose bianche significano amicizia, quelle

rosa innocenza e solo quelle rosse parlano

d’amore!

Non dimentichiamoci, però, di noi giovani: per noi

non è necessario un dono molto costoso, può ba-

stare una semplice collana con il ciondolo a forma

di mezzo cuore, un profumo, una foto incorniciata

o stampata su un cuscino, perché non è il valore

del regalo che ci emoziona, ma cosa rappresenta e

chi ce lo fa.

E se non avete questi problemi perché non avete

nessuno con cui festeggiare, non preoccupatevi:

San Valentino torna tutti gli anni.

Spero di esservi stata d’aiuto, buona fortuna!

Sara Salvagno, 3^ A

San Valentino

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pagina 11 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”

& oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE

U rca che slalom! Peggio di un rally! Una buca qua, una buca là ... queste sono le

strade di Desio; non è possibile però, che le macchine debbano affrontare strade così malridotte. Ebbene sì, la neve, pur essendo soffice e leggera, ha provocato enormi disagi ai cittadini, in particolare a quelli del nord-Italia. A dicembre ha impedito ai cittadini di circolare liberamente con i mezzi di trasporto privati e pubblici. Per far fronte a questo problema è stato distribuito del sale sulle strade per non fare attaccare la neve e quindi permette di viaggiare tranquillamente con i mezzi; ma il sale ha “corroso” le strade e ha prodotto delle buche, a volte profonde, che ora sono molto pericolose per la sicurezza delle persone.

D’altra parte non vorremmo si arrivasse alla drastica conclusione di vedere nella neve il nostro peggior nemico. In realtà la neve non ha portato solo disagi,

ma anche tanta gioia e allegria a tutti noi, sopratutto ai bambini, che hanno avuto la possibilità di giocarci e divertirsi facendo palle e pupazzi. È veramente una bella sensazione vedere la neve scendere dal cielo, e per i grandi è una gioia osservare la felicità dipinta sui volti dei bambini! Crediamo quindi che la cosa migliore sia quella di affrontare le difficoltà presenti, che crediamo si

possano risolvere al più presto e nel miglior modo possibile per garantire la nostra sicurezza.

Giulia Guerra & Jessica Micò, 3^ B

Bella ma … pericolosa!

Concorso: racconta in quale libro vorresti vivere ...

IL FANTASMA DI CANTERVILLE

A me piacerebbe molto essere uno dei personaggi di

Canterville, anche se, ancor più, mi piacerebbe

essere una presenza sovrannaturale, irriconoscibile. Mi

piacerebbe trasformarmi in essa per vivere in maniera un

po' distaccata le vicende narrate nel libro. Mi piacerebbe,

anche solo per un giorno, staccarmi da questa nostra

realtà per addentrarmi in quell'atmosfera, in quei tempi,

che non reputo assolutamente lugubri e decadenti, per

provare a riviverli. Vorrei sentire gli odori e i sapori, per

compararli con quelli odierni, per provare a capire come

realmente si viveva. Vorrei provare ad addentrarmi nelle

faccende di vita quotidiana, per ascoltare e magari anche

commentare tra me e me, senza essere visto e senza

lasciare alcuna traccia. Vorrei anche provare a vedere

aspetti non rivelati nel libro, il non detto dei vari

personaggi. Vorrei persino riuscire ad addentrarmi nelle

loro teste per capire un po' come si ragionava o cogliere

le loro sensazioni, emozioni, nei diversi momenti del

racconto. Insomma: vorrei provare a cogliere e a capire

meglio ogni cosa, senza lasciare alcuna traccia.

Andrea Ferrari, 3 ^E

La voglia di riciclare … viene riciclando

Spegni i motori e taglia il traguardo

con 2 ruote!

Una goccia … vale oro!

pagina 12 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio

cultura CULTURA cultura CULTURA cultura CULTURA cultura cULTURA cultura Cultura cultura CULTURA cultura CULTURA

S.O.S. Mike

I l dott. Mike era una persona

bassa e un po' grassottella a

cui piaceva molto il suo lavoro,

che gli consentiva di viaggiare

per le galassie. Stava appunto

tornando da uno dei suoi appun-

tamenti, quando iniziò a sentire

degli strani preoccupanti rumori

provenienti dall'interno della na-

vicella spaziale.

‹‹Non sembrano provenire dal

motore.›› pensò. Non si fermò a

controllare, continuò il suo viag-

gio, ma i rumori diventavano

sempre più marcati.

La sua era una navicella affidabi-

le, era una Jorich2000, lunga 20

metri, per lui la più bella di tut-

te, anche perché era la più velo-

ce della categoria e gli era co-

stata 500.000 zangh; certamen-

te avrebbe resistito un po'.

In seguito cercò di telefonare

alla moglie per dirle che sarebbe

arrivato tardi, ma al decimo ten-

tativo non riuscito si arrese.

‹‹Dove accidenti è andata?››

pensò.

Viaggiava da tempo quando il mo-

tore si spense: ormai era già sul-

la super-rotta e non ci sarebbe-

ro state più stazioni dove poter-

lo aggiustare. Procedendo solo

per inerzia, la navicella iniziò a

rallentare, rallentò progressiva-

mente, fino a quando non si fer-

mò.

Un veicolo di soccorso, che for-

tunatamente aveva iniziato a se-

guire il mezzo, dopo aver rileva-

to tracce di sostanze pericolose,

si avvicinò e chiese con la sua

voce robotica <<Tutto bene?>>.

Il dott. Mike si senti sollevato e

chiese con un tono alto di voce

se poteva aggiustare subito la

sua navicella. Il robot eseguì ra-

pidamente le riparazioni. Così il

dott. Mike ripartì e sparì nell'i-

perspazio. A un tratto la navicel-

la iniziò nuovamente a non ri-

spondere ai comandi, in un atti-

mo si ritrovò in un altra galassia

sconosciuta al suo GPS ...

All'inizio si spaventò, ma cercò

di mantenere la calma: doveva

capire dove si trovava. Cercò un

pianeta su cui poter atterrare

per chiedere informazioni. Ne

trovò uno e prima di attraccare

con la sua navicella si assicurò

che la gravità fosse sufficiente

per camminarci. Cercò se vi fos-

se qualche forma di vita con cui

poter comunicare per chiedere

aiuto. Grazie al suo traduttore

iniziò ad inviare diversi segnali.

La risposta non si fece attende-

re a lungo. <<Qui pianeta Iawolo,

comandante Win>>. Mike era fe-

licissimo! <<Dove sono?>> chiese.

Win gli rispose: <<Galassia Skull.

Può atterrare. La stavamo aspet-

tando>> <<M.m.mi stavate aspet-

tando?>> balbettò. <<Le spieghe-

remo tutto dopo, ora atterri>>

Quando scese il comandante gli

fece fare un giro di tutto il pia-

neta. Gli abitanti erano strani,

delle masse informi fatte di ac-

ciaio, ma ovviamente anche lui

doveva esserlo, visto che tutti si

avvicinavano e non la smettevano

di cigolare. Le città erano bellis-

sime, con alti grattacieli e stra-

de magnetiche: la tecnologia

sembrava aver raggiunto livelli

molto più avanzati rispetto a

quelli del pianeta del dottore.

Win gli spiegò: <<Sai quel veicolo

di soccorso che ti ha seguito? E'

stato lui a segnalarci la tua pre-

senza e ad aiutarci a condurti

qui, perché abbiamo bisogno di

te.>> La cosa lo interessò. <<Di

cosa avete bisogno?>> Il nostro

pianeta è formato per il 65 % da

petrolio, carbone e luxite.

Quest'ultima si trova solo sul

nostro pianeta, ma non sappiamo

come usarla, ed è qui che entri in

gioco tu. Ti ricompenseremo con

ciò che vuoi! Mike rispose:

<<Fatemi esaminare questa luxi-

te, mi serve il mio computer e un

laboratorio attrezzato>> Cigolan-

do entusiasta Win gli fece cenno

di seguirlo. <<Certo ti porto nel

nostro laboratorio migliore>>.

Grazie al teletrasporto arrivaro-

no in un batter di ciglia. Mike

non riuscì a contenere il proprio

entusiasmo alla vista di quanto

era grande e attrezzato. Si mise

subito al lavoro. Il suo progetto

era di costruire grazie alla luxi-

te un prototipo in grado di risuc-

chiare anidride carbonica e tra-

sformarla in ossigeno, una specie

di imbuto di luxite indistruttibile

della grandezza di un grattacie-

lo. Consegnò il progetto, in meno

di un giorno furono in grado di

costruirlo e attesero i primi ri-

sultati. I risultati furono al di là

delle sue aspettative, d’altra

parte era un ingegnere ambien-

tale formatosi nella migliore uni-

versità della Terra, con una plu-

ridecennale esperienza.

Ecco questo rendeva la Terra un

pianeta diverso dagli altri, il pia-

neta su cui era orgoglioso di vi-

vere: la grande attenzione ai

problemi ambientali!

Massimiliano Arosio, 3^B & Lorenzo Galizia, 3^C

pagina 13 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio

cultura CULTURA cultura CULTURA cultura CULTURA cultura cULTURA cultura Cultura cultura CULTURA cultura CULTURA

D urante le vacanze di Natale la nostra insegnante di

lettere non ha esitato a darci un bel libro da leggere.

A noi ragazze ha consigliato “Gelato a mezzanotte”

scritto da Laura Tangorra, una donna da tempo affetta da

sclerosi laterale amiotrofica (sla), che vive grazie ad un

computer e, mentre passa la sua vita in queste condizioni,

scrive libri. Noi abbiamo accettato il consiglio della prof

e non ce ne siamo pentite!

La vicenda è ambientata ai nostri giorni e parla di due

ragazze alle prese con l'adolescenza, che vivono le prime

vere emozioni ed esperienze. Le protagoniste sono Tati,

magra, carina, con i capelli molto lisci e con le orecchie

un po' a sventola, e Daniela, grassottella e bruttarella,

migliori amiche da sempre. Il libro narra le diverse

delusioni d'amore da parte delle due ragazze, come

accadono e accadranno a noi!

Parallelamente alla loro storia, racconta anche la vita

della madre di Tati che, pur essendo severa con lei

quando sbaglia, da giovane ha vissuto le stesse avventure

e ha commesso anche lei degli errori. Durante la sua

adolescenza era stata profondamente delusa dal padre e

aveva deciso di chiudere il bel rapporto che c'era tra loro;

aveva avuto anche una brutta esperienza con la sua prof.

di matematica. Proprio grazie alla figlia, ricostruisce

alcuni momenti della

sua vita e capisce che è

meglio recuperare ciò

che ha perso in passato

prima che sia troppo

tardi per chiedere scusa.

Questo libro ci è

piaciuto molto, perché

ci ha toccato in modo

particolare, dato che

anche noi stiamo

andando incontro alle

prime emozioni e

delusioni. Ci siamo

immedesimate nelle due protagoniste, in particolare ci ha

fatto riflettere una situazione spiacevole vissuta da Tati:

abbiamo capito che quando si va a una festa, soprattutto

se i componenti del gruppo sono più grandi di noi e non

in grado di guidare perché in stato di ubriachezza, è

meglio chiamare i propri genitori per farsi

riaccompagnare a casa, anche se magari ci si vergogna

davanti agli amici.

Elena Brambilla & Ilaria Zogno, 3^ C

Gelato a mezzanotte

liti, con il permes-

so dell’insegnante

scendiamo e pren-

diamo in prestito il libro che più ci ha incuriosito; lo pos-

siamo tenere a casa per circa tre settimane e poi dobbia-

mo riconsegnarlo. Ci sono libri per tutti i gusti e la scelta

è veramente ampia, basta guardare il bollino colorato:

rosa per le ragazze, giallo per gli amanti dei polizieschi,

arancione per i diari e le autobiografie, grigio per i fan

della fantascienza, fucsia per i classici di sempre, … e

molto altro.

Inoltre, dopo aver preso il libro, potremo recarci con la

nostra insegnante nella piccola stanzetta annessa alla bi-

blioteca, l’aula di lettura, per gustarlo in tranquillità.

E per finire, non dimenticate che la biblioteca durante il

corso dell’anno organizza anche diversi concorsi: “Scopri

l’incipit” propone di indovinare il titolo di opere di cui

viene fornita la parte iniziale, i vincitori potranno così

accaparrarsi l’ambito buono sconto di 5 euro da utilizzare

durante la “Mostra del libro”, curata sempre dalla biblio-

teca; “Disegna la copertina” invita a scegliere un libro a

piacere e a realizzarne la copertina, cercando di metterci

un pizzico di fantasia e originalità; il “Torneo di lettura”

invita le classi a leggere un libro e a partecipare alla

“sfida” che le vedrà fronteggiarsi in un quiz.

Sono davvero vari e interessanti i concorsi, alcuni anche a

livello di classe. Non mi resta che augurarvi buona lettura

e … vinca il migliore!

Martina Di Natali, 3^B

(Continua da pagina 1)

We love books

pagina 14 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio

cultura CULTURA cultura CULTURA cultura CULTURA cultura cULTURA cultura Cultura cultura CULTURA cultura CULTURA

TOC TOC!

È ARRIVATO IL CARNEVALE!

“A Carnevale ogni scherzo vale!” Siete pronti ad

urlare a squarciagola questo famoso proverbio?

Questa grandiosa festa, amata moltissimo da bimbi

e ragazzi, e un po' meno dai loro genitori; è infatti

alle porte e in tanti sono già pronti per festeggiarla

alla grande!

Nei negozi si trovano già accessori (bombolette,

stelle filanti, coriandoli e molto altro!) e vestiti a

tema. I costumi più richiesti dai maschietti s'ispira-

no soprattutto ai super eroi dei loro cartoni animati

preferiti, vanno a ruba Spiderman, Superman, Bat-

man, Ben 10, Zorro, Gormiti ... Il giorno di Carne-

vale la piazza sarà stracolma di questi piccoli super

eroi, pronti ad attaccarci con le loro spade, le loro

mazze... e le loro bombolette !

Le femmine scelgono invece abiti più sontuosi, che

vedono indossare dalle loro principesse preferite:

Cenerentola, Biancaneve, Bella. Negli ultimi anni

però questi costumi devono vedersela con quelli più

recenti, sfoggiati dai nuovi protagonisti che appaio-

no in televisione: Winx, Witch e le "nuove princi-

pesse".

Con tutti questi abiti eleganti a Carnevale sembrerà

di tornare indietro nel tempo!

Anche gli adolescenti naturalmente festeggeranno e,

anche se non si travestono più, sapranno come farsi

notare!! I ragazzi si tingeranno i capelli e si faranno

creste impressionanti. Le ragazze invece si diverti-

ranno a creare trucchi particolari, adatti a questa

festa, si concederanno un trucco più marcato ed evi-

dente con la matita nera e si sbizzarriranno con gli

ombretti.

La sera molti ragazzi si recheranno nei ristoranti per

festeggiare con gli amici a ritmo di musica, ballan-

do, cantando, ma soprattutto divertendosi! (Questa

parola non manca mai nel vocabolario di un teen-

ager!)

Un'unica cosa accomunerà bambini e ragazzi: la

voglia di festeggiare! Entrambi i gruppi il pomerig-

gio di Carnevale si recheranno nella piazza, o nel

luogo del loro paese in cui potranno fare festa, per-

ché tra stelle filanti, coriandoli e bombolette lo

spasso sarà assicurato!

Tutti ne approfitteranno per fare scherzi agli amici,

e così, tra giochi e risate, passerà il pomeriggio, fino

a quando stanchi e sporchi si ritornerà a casa per

prepararsi per la serata che deve venire.

Cari lettori non ci resta che augurare, anche se con

largo anticipo,

“Buon Carnevale a tutti voi! Divertitevi!”

Martina Di Natali & Jessica Micò, 3^B

Una scatenata dozzina

Titolo originale: Cheaper by the Dozen

Regia: Shawn Levy

Durata: 98 minuti

Genere: commedia

Paese: Stati Uniti - 2003

L 'insolita famiglia Baker è composta da quattor-

dici persone che vivono felicemente a Midland,

una tranquilla cittadina, fino a quando il padre riceve

una nuova proposta di lavoro: allenare una squadra

di football. Quindi tutti insieme si trasferiscono dalla

campagna alla città. Ai ragazzi l'idea non piace, però

per far contento il proprio padre, si trasferiscono sen-

za fare troppe storie.

I problemi in città sono tanti per i ragazzi: non rie-

scono ad adattarsi come si deve, non riescono a tro-

vare amici e vengono presi in giro per le proprie ori-

gini campagnole.

Ad un tratto la madre, dopo aver pubblicato il suo

libro, viene convocata a New York, ma decide di

partire da sola, affidando al marito il controllo totale

della casa per due settimane. In questo periodo i ra-

gazzi ne combinano di tutti i colori, fino a quando

Mark, il più timido dei figli, decide di sparire, tor-

nando da solo a Midland, la sua amata città.

Ecco che allora tutta la famiglia si riunisce per cer-

carlo .... con quali esiti?

È un film molto divertente, sempre sul filo della co-

micità, ma affronta diversi problemi che spesso si

sottovalutano, inducendo a riflettere sulla vita in fa-

miglia. Adolescenti e genitori si affrontano, discuto-

no animatamente, spesso i figli preferiscono sfogarsi

con gli amici, ma alla fine il film dimostra che la

famiglia, stando unita, può risolvere qualsiasi proble-

ma.

È un film che consigliamo di vedere perché fa riflet-

tere divertendo.

Sara Maresca, 3^D & Paulina Moskwa, 3^E

pagina 15 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”

Stupido è chi lo stupido fa!

Titolo: "Forrest Gump"

Regia: Robert Zemeckis

Protagonista: Tom Hanks

S ullo sfondo di importanti avvenimenti politici e

sociali sviluppatisi in America dagli anni Sessan-

ta, come l'uccisione dei fratelli Kennedy, la guerra nel

Vietnam e la rivoluzione hippy, si sviluppa in paralle-

lo la vita del protagonista: Forrest Gump.

Un fantastico Tom Hanks che ci colpisce ancora oggi

con un film girato quindici anni fa, interpretando la

parte di un bambino e poi di un adulto con capacità

fisiche e mentali sotto la norma, che racconta la sua

vita a casuali passanti, seduto su una panchina di Sa-

vannah, in Georgia.

Fin dal primo giorno di scuola, quando sale sul pul-

lman conosce Jenny, che diventerà la sua migliore

amica e l’unico amore della sua vita. Spesso burlato

da compagni bulli, viene sempre sostenuto dagli inco-

raggiamenti e dalle incitazioni di Jenny e della ma-

dre, che lo spingono a inseguire i propri sogni e a

difendersi dalle offese con frasi ripetute più volte nel

film, come: “Corri Forrest! Corri! e “Stupido è chi lo

stupido fa”.

Dopo la scuola frequenta l'università e diventa cam-

pione di football, mentre è sempre più innamorato di

Jenny, che lo considera però solo un fratello. Viene

promosso e si arruola nell’esercito per la guerra nel

Vietnam, dove conosce Bubba, un soldato dall’aria

un po' tonta, che diventa il suo migliore amico. Arri-

vati in Vietnam, vengono inseriti nel plotone guidato

dal tenente Dan. Dopo giorni di combattimento, ven-

gono sorpresi da un attacco imprevisto e in pochi rie-

scono a salvarsi. Forrest, ricordandosi la frase che gli

gridava sempre Jenny quando era in pericolo “Corri

Forrest! Corri!", riesce a salvarsi e anzi riesce a porta-

re in salvo molti dei suoi compagni, anche il Tenente

Dan, che però perde le gambe. Il comandante, finita

la guerra, è molto amareggiato e arrabbiato con For-

rest perchè lo ha salvato: avrebbe preferito morire,

anziché rimanere senza l’uso delle gambe. Con il

tempo il tenente Dan, però, apprezza l'eroico gesto di

Forrest, che gli ha

permesso di conti-

nuare a trascorre-

re una vita ancora

piena di avventure

e di emozioni.

Così risalta l'inse-

gnamento princi-

pale che ci vuole

trasmettere questo film : affrontare la vita, anche se

con grosse difficoltà e disagi di partenza, sempre con

slancio e ottimismo. E intraprendere qualsiasi prova

della nostra esistenza con dedizione ed entusiasmo

può portare ad ottenere risultati inaspettati.

Scoprite le altre avventure e gli altri colpi di scena

godendovi questo film commovente !

Annachiara Burgio, 3^A

cultura CULTURA cultura CULTURA cultura CULTURA cultura cULTURA cultura Cultura cultura CULTURA cultura CULTURA

BENVENUTI AL SUD

U n film allegro e strepitoso, uscito nelle sale

cinematografiche ha riscosso un grande suc-

cesso sin da subito. Remake del film “Giù al

nord”, proiettato nel 2008, in “Benvenuti al sud”,

vi terrà compagnia un cast fenomenale, in un sus-

seguirsi di scene divertenti per tutta la famiglia.

Alberto Colombo è il direttore di un ufficio postale

della Bassa Brianza. Dopo aver saputo che

l’incarico di direttore in una sede di Milano era

stato assegnato ad un disabile, si finge handicappa-

to per ottenere il trasferimento e accontentare la

moglie, che voleva andare ad abitare nella capitale

lombarda.

Ma proprio durante la visita di controllo viene sco-

perto il suo imbroglio e per punizione decidono di

trasferirlo in una città della Campania.

Pieno di pregiudizi verso la gente del posto, inizia

a lavorare, sempre come direttore, nella posta di

Castellabate. In un primo

momento la situazione gli

si presenta proprio come se

la immaginava: abitudini

stranissime e, cosa peggio-

re, dipendenti che arrivano

al lavoro nella tarda matti-

nata. Desolato non vede

l’ora che arrivi il venerdì

per poter tornare a casa

durante il fine settimana.

Solo col passare del tempo

Alberto si ricrede, la gente non è poi così male e

addirittura comincia ad imparare un po’ di napole-

tano, a coltivare delle amicizie e il venerdì preferi-

rebbe rimanere a Castellabate piuttosto che tornare

nella nebbia milanese!!

Deciso e motivato, mette in atto una serie di strate-

gie per far sì che anche la moglie apprezzi la sua

nuova vita … ci riuscirà?

Non vi resta che scoprirlo … buona visione!!

Martina Di Natali, 3^B & Lorenzo Galizia, 3^C

pagina 16 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio

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Cosa fa un capello su un calvo? Il monumento alla

memoria.

Un palloncino ad un altro: "Attento al cactus!" "Quale

cactusss? "

Marco torna a casa con una grande pila di libri e la

mamma gli chiede: "Perché hai così tanti libri?" e

Marco risponde: "Domani ho l'esame del sangue e non

so proprio niente"

Quanti carabinieri ci vogliono per affondare un

sottomarino? Due: uno che bussa, l'altro che apre.

Un contadino un giorno, guardando dalla finestra, vede

alcuni poliziotti che stanno mangiando alcuni grappoli

d'uva del suo campo. Allora, imbarazzato, dice al figlio:

"Chiama i ladri!"

Un assessore comunale, dopo aver riunito un po' di

gente, chiede: "Ci servirebbe qualcuno che leggesse

davanti ai genitori. C'è qualcuno che sa l'italiano e sa

leggere perfettamente? Ripeto: perfettamente." "Me!!!"

risponde un uomo.

In un aereo una voce registrata, attraverso un

altoparlante, saluta i passeggeri: "Buongiorno a tutti

signori e signore. Vi auguro buon viaggio. Avete scelto

l'aereo giusto perché vi assicuro che niente qui si può

rompere … rompere … rompere ... rompere …

rompere ..."

Qual è il colmo per un tennista? Ridere ad ogni battuta.

Christian Balzano, 3^ E

Barzellette

ISTITUTO COMPRENSIVO

via Tolstoj – DESIO

Scuola secondaria 1° grado

“S. Pertini”

IL GRILLO PARLANTE

anno XIV^ numero 5

redazione presso

3^ A - B - C - D - E

composta da

Andrea FERRARI

Annachiara BURGIO

Chiara ARIENTI

Christian BALZANO

Cristina CALDARONE

Daphne MONICI

Elena BRAMBILLA

Elena CERLIANI

Giulia GUERRA

Ilaria ZOGNO

Ivan FIORE

Jessica MICÒ

Lorenzo GALIZIA

Marco GARDINA

Martina DI NATALI

Massimiliano AROSIO

Paola CIRIGLIANO

Paulina MOSKWA

Sara MARESCA

Sara SALVAGNO

Serena SCARFATO

Valeria GALLIANI

ufficio. “Sei sicuro di quello che fai? Di che co-

sa accusi quell’uomo?” “Ha ucciso una persona.”

“Ne hai le prove?” “No, non ancora.” A questa

risposta il capo sbraitò: “Sai che può denunciar-

ci???” “Sì, ma non posso lasciarlo andare: non lo

riprenderemmo più.” Si sedette e mi minacciò:

“Ascoltami bene: se quell’uomo ci denuncia, io ti

licenzio sui due piedi.” Ero nei guai, in guai seri

per la verità. Io e il capo tornammo da De Ami-

cis e il capo gli spiegò: “Signor De Amicis, non

possiamo rilasciarla: lei è sospettato

dell’omicidio del signor Scorpion. Nel frattempo

può tornare a casa sua, ma sotto sorveglianza.

Mentre per quanto riguarda lei, signor Limo, la

faremo pernottare in un albergo qui vicino.”

“Omicidio? Io??? Ma voi siete impazziti” urlò De

Amicis “Adesso vorrei sapere il perché detecti-

ve: mi illumini.” Presi la parola. “Vorrei partire

dall’indizio principale, che mi ha convinto che lei

è l’assassino di Arac. Vede: quando lei è entrato

e ha visto il suo socio a terra, ha ordinato:

“Limo, chiama la polizia…” “E allora?” mi inter-

ruppe De Amicis “ … allora: quando si vede un

persona a terra si dice: “Chiama un’ambulanza!”

La polizia si chiama solo quando si pensa che sia

stata assassinata. E infatti, guarda caso, lei sa-

peva già che lui non c’era più.”

Cari lettori, non finisce qui…nel prossimo nume-ro la soluzione del giallo.

Lorenzo Galizia, 3^C

(Continua da pagina 9)

Con una semplice telefonata