numero 5, anno XIV, IlGrilloParlante
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Transcript of numero 5, anno XIV, IlGrilloParlante
pagina 1 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”
Il Grillo Parlante
M entre il sole si spinge prepo-
tente tra le nubi e la nebbia densa di umi-dità, per riscaldare questo nuovo giorno, le mamme della no-stra maternità par-toriscono numerose e i loro lamenti si tra-mutano in splendidi sorrisi appena il pic-colino saluta, col pri-mo grido, l’entrata in questo mondo. Qualche minuto fa è nato il 24° bimbo di questa notte piena di vita, di movimento, di fatica, di creativi-tà, per dare spazio,
assistenza, cure ne-cessarie a tutte, per ospitare dignitosa-mente 51 mamme in una maternità che conta 32 posti letti. Ce l’abbiamo fatta certi che tra una set-
(Continua a pagina 6)
3
5
7
8
13
Un paese che cammina
1861-2011: 150 anni d’Italia
Shoah
Com’erano: concorso
Gelato a mezzanotte
ALL'INTERNO
Attualità
S edici pagine ricche
di emozioni, espe-
rienze, recensioni e nuo-
ve idee: questo per noi è
“Il Grillo Parlante!”.
Ma chi c'è dietro a tutto
questo lavoro?
La curiosità non vi ha
mai portato a domandar-
vi come il giornalino
viene scritto e prodotto
dai ragazzi?
Sono 22 i giornalisti in
erba che intraprendono
questa impegnativa man-
sione e che per due ore
alla settimana durante il
laboratorio del Grillo, si
ritrovano nelle diverse
redazioni per elaborare
nuovi articoli.
È ormai da più di tredici
anni che quest’attività
viene portata avanti dai
ragazzi della nostra
scuola.
I nostri lavori di solito
vengono svolti a gruppi
o in coppia e ognuno
cerca di dare il meglio di
sé e di collaborare con i
colleghi. Per fare un
buon articolo occorre
avere originalità e creati-
vità in modo da ottenere
buoni risultati.
Realizzare un articolo
non è poi così semplice:
richiede impegno e tanta
buona volontà. Solita-
(Continua a pagina 4)
Dietro le
quinte C ari ragazzi,
se amate la lettura e
divorate i libri, ma non
avete abbastanza tempo
per recarvi nella bibliote-
ca di Desio, nessun pro-
blema, potete approfittare
di quella della nostra
scuola, che è molto rifor-
nita!
È gestita da quattro gen-
tilissime mamme: Ma-
riangela, Claudia, Mirel-
la ed Elena, che oltre a
tenere tutto in perfetto
ordine, spesso ci aiutano
nella scelta del nostro
libro e soprattutto sono
sempre disposte a fare
due chiacchiere con noi
… Come faremmo senza
di loro?
Noi ragazzi possiamo
usufruire della biblioteca
in giorni e orari prestabi-
(Continua a pagina 13)
We love
books
Istituto Comprensivo Statale via Tolstoj
Scuola secondaria di 1° “S. Pertini”
Desio
Una notte
alla maternità
del CASS
(continua a pagina 6
Anno XIV, numero 5 - 8 febbraio 2011
pagina 2 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio
scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla
UN’INSOLITA CENA!!
C i siamo ritrovati tutti a cena; eravamo un po'
imbarazzati in questa importante occasione. A-
vevamo ben chiare le regole più importanti a cui era
necessario attenersi: stare composti, non appoggiare i
gomiti sul tavolo, dare del lei a persone con cui non
si hanno rapporti abituali ….
Tutti gli invitati indossavano giacche, camicie e cra-
vatte scure ed erano molto eleganti. Ci eravamo ac-
corti, sbirciando furtivamente, che portavano tutti i
calzini lunghi.
I padroni di casa avevano imbandito la tavola con
estrema cura. Il posizionamento di posate e bicchieri
deve essere molto rigoroso, poiché ce ne sono di sva-
riati tipi con scopi differenti. Dopo esserci accomo-
dati, finalmente abbiamo iniziato a degustare!! Pane
e grissini vanno spezzati a bocconcini e non vanno
morsicati, quando arrivano le diverse portate dobbia-
mo essere in grado di utilizzare ogni posata al mo-
mento opportuno, senza sbagliare. Nel corso della
cena hanno servito il vino bianco nel bicchiere lungo
e stretto, e quello rosso in quello più largo. Le portate
ci sono state servite su piatti diversi, tra questi ci ha
molto colpito quello a mezzaluna.
Siamo stati soddisfatti di tutto e ci tenevamo a ringra-
ziare il prof. Brioschi che ci ha fatto vivere questa
particolare e insolita cena.
Arrivederci alla prossima lezione di galateo!
Andrea Ferrari & Daphne Monici 3^E
8 Febbraio 2011, un giorno particolare, felice per alcu-
ni, ma non per tutti … Il primo quadrimestre è finito e
finalmente vedremo i risultati.
Era stato difficile riprendere dopo le vacanze estive, ma
pian piano ci eravamo riabituati. La prima in più che si
era formata aveva richiesto lo spostamento nell'ammezza-
to di una classe, una terza,. Fortunata o misera nel suo
forzato isolamento? Le seconde si erano dovute abituare
al cambio dei professori,
le terze riprendevano,
timorose per gli esami
che le attendevano..... Poi
i mesi sono trascorsi in un
lampo, col 31 gennaio
iniziava il secondo qua-
drimestre, quello decisi-
vo.
Ci rendiamo tutti conto
che non sarà facile, sarà
senz'altro impegnativo.
Per iniziare dovremo fare
i conti con i voti. La con-
segna della scheda obbli-
ga tutti a guardare in fac-
cia la realtà. Alcuni sono spaventati altri terrorizzati all'i-
dea di dover fare il bilancio con loro stessi.
Ultimamente sembra che i ragazzi studino solamente per i
voti, non per loro stessi. È questo il problema principale:
se studiassimo più per piacere che per obbligo, i voti sa-
rebbero più alti.
Ormai non si può tornare indietro, ma si può sempre cer-
care di rimediare. Non si può sperare di recuperare tutto e
velocemente, ma qualcosina si può modificare, poco alla
volta, con pazienza, cercando di essere costanti. L'impor-
tante è studiare. Non scoraggiamoci e mettiamoci sotto,
cercando di scoprire qualcosa di interessante nelle diverse
attività, riscopriamo il gusto di metterci alla prova giorno
per giorno e di superare noi stessi
Sara Maresca, 3^D & Paulina Moskwa, 3^E
Arrivano!!!
Cadendo … si impara!!!
Siete mai caduti in bicicletta?
Un dolore troppo forte, ma pian piano si ritorna in
pista!
Anche con la scheda può essere così!
Alzati e rimettiti in pista, ma non andare troppo
veloce altrimenti ricadi!
Scendi in campo e rimettiti in gioco, alla fine si
vedranno i risultati!
Gardina Marco, 3^A & Cerliani Elena, 3^E
pagina 3 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”
scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla
O ggi con nostra grande
sorpresa abbiamo incontrato
la ex preside della nostra scuola,
Tina Barbieri, per pochi giorni in
Italia. Come molti di voi già
sapranno, lei vive in Cameroun
dove si dedica da anni alla
realizzazione di progetti a
sostegno delle persone bisognose.
Di certo non ce l'aspettavamo e per
tutti noi è stata un'occasione da
non perdere poter ascoltare
direttamente dalla sua voce notizie
fresche fresche dall'Africa.
La professoressa Barbieri,
energica e solare, dopo averci
conosciuto, ha iniziato a
raccontarci delle sue esperienze in
quel paese lontano, dove la vita è
molto più complicata che da noi.
Ci ha parlato inizialmente della
sua storia personale e in seguito
delle attività che ha sostenuto e
che sta promuovendo tuttora.
Queste riguardano vari aspetti
sociali e sanitari, infatti lei si
occupa di garantire l'istruzione
elementare ai bambini del luogo e
di assicurare strutture sanitarie
adeguate alle donne in gravidanza.
La scuola in Cameroun non è una
garanzia per tutti, ma è a
pagamento e molte famiglie non
riescono a sostenere i costi; nelle
scuole dove la prof. Barbieri
lavora, pagando solo 5 € di
iscrizione, i bambini ricevono
un'istruzione, il materiale
necessario e pasti caldi quattro
giorni alla settimana. Grande
attenzione viene dedicata al
recupero scolastico, alle materie
creative e alla formazione degli
insegnanti del posto.
Ci hanno colpito particolarmente
le sue parole quando ha
sottolineato la voglia e
l'entusiasmo con cui questi nostri
coetanei affrontano ogni giornata
scolastica. Per noi è difficile
immaginare le grandi e piccole
difficoltà che ogni giorno devono
superare, ma come ci ha ripetuto
più volte, l'Africa è un grande
paese in cammino, in continua
crescita e sviluppo. Bisogna
pensare all'Africa, ci ha detto,
come a un paese di persone che si
sostengono a vicenda e che
collaborano con tutte le loro forze
per raggiungere i loro obiettivi. Ci
ha anche suggerito che, se
vogliamo aiutarle davvero nei loro
progetti, non dobbiamo inviare
loro materiali di scarto, ma prima
dobbiamo valutare l'effettivo
utilizzo che quell'oggetto potrebbe
avere laggiù e le sue buone
condizioni, perché come ci ha
detto “i poveri sono ricchi di
stracci”.
Nelle foto che ci ha mostrato
abbiamo visto i sorrisi raggianti
dei bambini nel momento in cui
aprono gli scatoloni pieni di libri e
matite: sono immagini che ci
hanno fatto tenerezza.
Deve essere una grande
soddisfazione realizzare progetti
che rendono migliore e più serena
la vita degli altri.
Chiara Arienti & Annachiara Burgio, 3^A
Il Grillo Parlante sostiene progetti
in Camerun
Un paese che cammina
pagina 4 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio
scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla
I l giorno dell'Open day abbiamo intervistato i
genitori dei potenziali futuri alunni della nostra
scuola per conoscere le loro aspettative. Ecco i
risultati.
Rispetto alla struttura/organizzazione della
scuola, laboratori attrezzati e sicurezza sono le
richieste principali, mentre interessa molto poco
che la scuola disponga di computer funzionanti.
Alla domanda che cosa si aspetta per Suo figlio al
termine delle medie, la maggior parte ha risposto
una buona preparazione culturale e un buon
metodo di studio, per l'educazione invece pensa
che sia sufficiente la famiglia.
I genitori vorrebbero che i futuri professori dei
loro figli fossero comprensivi, ma soprattutto
preparati, che siano anche simpatici sembra
irrilevante.
L'ultima domanda era rivolta ai ragazzi e
riguardava i futuri compagni: li desiderano
soprattutto disponibili, socievoli e tranquilli.
Paola Cirigliano, 3^ C
Sondaggio genitori
mente ogni “grillista”
prima di scrivere il
proprio pezzo, prepara una scaletta che, una volta appro-
vata dalla professoressa, viene sviluppata. Il testo non
dev’essere banale: la particolarità del giornalista sta nel
riuscire a coinvolgere e colpire il lettore. Inoltre è fonda-
mentale che ognuno esprima le proprie opinioni e consi-
derazioni sull'argomento trattato.
Ma non è tutto qui, infatti noi grillisti possiamo confron-
tarci con altri giornalisti principianti inviando i nostri
articoli al sito [email protected].
In questo sito, sono visibili gli articoli di ragazzi di tutta
Italia, che esprimono le loro diverse opinioni su vari ar-
gomenti proposti dal giornale “La Repubblica”.
Teniamo moltissimo a ricordarvi che il giornalino scola-
stico dà spazio anche a coloro che, pur non facendo parte
della redazione, vogliono scrivere lettere o articoli per
farci conoscere le loro attività, le loro opinioni o i loro
consigli. Siate certi che ogni vostro contributo verrà pub-
blicato.
Non perdete tempo, scriveteci!!!
A presto, Chiara Arienti, 3^A & Daphne Monici, 3^E
(Continua da pagina 1)
Dietro le quinte
pagina 5 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”
scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla
L 'open day del 18 dicembre,
vista la data, si è svolto in
un'atmosfera prettamente nata-
lizia. Genitori e alunni delle scuo-
le elementari in visita sono stati
accolti in un atrio decisamente
trasformato per l'occasione: e-
rano state allestite diverse ban-
carelle che vendevano deliziosi
biscotti preparati dalle mamme e
vari oggettini fatti a mano da
mamme e professoresse, tra cui
segnalibri intensamente profu-
mati, bigliettini di auguri natali-
zi, realizzati con carta riciclata
dai ragazzi di 3^A, e altri anco-
ra. Un fantastico albero di bot-
tiglie di plastica, tagliate e posi-
zionate in modo da sembrare ve-
ri e propri rami, richiamava l'at-
tenzione creando un effetto
davvero suggestivo. Nel solito
angolo era posizionata la nostra
mitica bancarella del Grillo Par-
lante con alle spalle i cartelloni
augurali della redazione.
All'ingresso alcuni alunni di ter-
za, riconoscibili dalla maglietta
bianca con il logo del nostro isti-
tuto, avevano il compito di acco-
gliere i genitori e i bambini di
quinta e guidarli nella visita della
scuola. Altri erano incaricati dei
sondaggi per rilevare le aspetta-
tive e l'indice di gradimento dei
visitatori.
A metà mattina in auditorium i
ragazzi del laboratorio di canto,
diretti dalla prof. Godino, si sono
esibiti in uno spettacolo musicale
che ha riscosso il consueto suc-
cesso.
Il bilancio della giornata è stato
senz'altro positivo, l'appunta-
mento è per la prossima giornata
di scuola aperta il 26 marzo.
Valeria Galliani & Ilaria Zogno, 3^C
Openday …..
17 marzo 1861: Vittorio Ema-
nuele II di Savoia viene pro-
clamato re d'Italia a Torino dal Parla-
mento nazionale.
L'unificazione è stata un processo di
annessione degli stati italiani al Re-
gno di Sardegna attraverso guerre
d'indipendenza e plebisciti popolari.
Giuseppe Garibaldi un eroe nazionale
che con la spedizione dei Mille ha
unito il Regno delle Due Sicilie a
quello di Sardegna, insieme a mi-
gliaia di volontari siciliani che hanno
combattuto con lui contro i Borboni.
L'unità d'Italia è stata un obiettivo
condiviso dalla maggior parte delle
diverse popolazioni che si riconosce-
vano già in una nazione, nonostante le
notevoli differenze culturali tra le
regioni del Nord e quelle del Mezzo-
giorno.
E sono proprio le differenze a rendere
ricca e particolare ancora oggi l'Italia.
Prima di tutto la posizione geografica
e la morfologia della penisola italiana
determinano una serie di climi favore-
voli a una molteplicità di coltivazioni
e di vegetazioni spontanee: le mele
del Trentino, i limoni della Campania,
le arance della Sicilia, l'uva da tavola
della Puglia e quella con cui si produ-
ce un ottimo vino, invidiatoci da tutto
il mondo, in Piemonte, in Veneto e in
Franciacorta.
Anche la nostra cucina è famosa all'e-
stero: dal risotto alla milanese alla
pizza, dalla cotoletta alla cassata sici-
liana.
Moltissimi stranieri vengono da tutto
il mondo per assaggiare le nostre spe-
cialità, ma anche per godere del clima
mediterraneo nelle nostre spiagge e
delle nostre isole, nonché per pratica-
re sport invernali sulle Dolomiti e su
tutto l'arco Alpino. Questi turisti sono
richiamati non solo dalle attrattive
naturali, ma anche dalle nostre città
d'arte, che conservano un patrimonio
che non ha eguali in nessun altro pae-
se: il Colosseo, la Torre di Pisa, gli
scavi di Pompei, il Duomo di Milano,
la Valle dei Templi di Agrigento, la
Piazza della Signoria di Firenze, la
Piazza San Marco a Venezia, solo per
citare qualche esempio.
Occorre un impegno comune per co-
involgere tutte le regioni italiane nella
salvaguardia del nostro patrimonio
artistico, culturale e ambientale che è
il bene più prezioso che ci hanno la-
sciato i nostri antenati e che da 150
anni rende grande l'Italia nel mondo.
Marco Gardina, 3^A
1861 – 2011: 150 ANNI D'ITALIA ...
pagina 6 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio
& oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE
timana i 20 posti letto della nuova ala sa-ranno pronti, per soddisfare questa abbon-danza di vita, che fa del nostro centro, un Centro Pilota per l’accompagnamento dei bimbi dal concepimento all’età scolare, del-le mamme e delle famiglie di ogni condizio-ne sociale. Da sette anni abbiamo un’attenzione parti-colare per le mamme sieropositive all’HIV, per evitare la trasmissione del virus dalla mamma al nascituro, durante la gravidan-za, al momento del parto, con l’allattamento materno. Questo accompa-gnamento, che non è solo sanitario, ma an-che psicosociale, ci ha permesso di avere ri-sultati sorprendenti; dal gennaio 2008 ad oggi la trasmissione è 0% .... Un traguardo meraviglioso che dà a queste mamme la certezza di essere mamme a pieno titolo, capaci di dare la vita come tutte le donne e darla in pienezza. E’ veramente stupendo condividere l’emozione e la gioia quando annunciamo che il bimbo è sieronegativo, occhi grandi, splendenti, spesso pieni di la-crime di felicità …. Vi lascio immaginare … La prossima settimana apriremo la nuova ala, cinque camere di quattro letti, lumino-se, coloratissime, ben arredate, con mate-rassi solidi, biancheria linda e profumata, zanzariere efficaci, culle bellissime. Una sala di neonatologia con due moder-nissime incubatrici sarà disponibile per ri-durre al minimo le complicanze da parti difficili. Il laboratorio analisi sarà arricchi-to di nuovi apparecchi sanitari, così pure il servizio ecografia sarà attrezzato con un nuovo moderno apparecchio. Ci siamo indebitati per dare il meglio ma ce la faremo a onorare i nostri impegni, per-ché quando ci si impegna per la VITA e per
dare a tutti il DIRITTO ALLA SALUTE, il sostegno di molti non mancherà. Don Milani diceva “tutto è speranza per-ché tutto è fatica. Finché c’è fatica c’è spe-ranza” Vi garantisco che dopo una notte come questa in cui sei persone hanno condi-viso dolori e gioie con 24 partorienti, 24 nuovi nati, 24 famiglie e hanno ricercato soluzioni non semplici, l’affermazione di don Milani è carica di SENSO e di SPE-RANZA Da Yaoundé un saluto africanissimo ricco di sorrisi, di grida di neonati di energia vi-tale. Yaoundé 01/10/2010
Tina Barbieri
(Continua da pagina 1)
Una notte alla maternità del CASS
Buon riciclo non mente
se lo fai salvi l'ambiente!
pagina 7 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”
& oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE
SHOAH
27.1.11 Oggi per noi ragazzi è stata un giornata
diversa dalle altre perché, in occasione della
giornata della memoria, ci siamo riuniti in
auditorium, insieme alle altre terze medie di
Desio, per ascoltare alcuni testimoni che hanno
vissuto direttamente o indirettamente i tragici
momenti della seconda guerra mondiale. Dopo
un'introduzione della nostra preside, abbiamo
assistito a un’interessante “lezione” in power
point tenuta dal prof. Brioschi, per capire meglio
il contesto storico. Ci ha spiegato che i tedeschi
incolpavano gli ebrei del fatto che stavano
perdendo la guerra, li trattavano come se fossero
animali e li facevano lavorare per il piacere di
sentirsi superiori. I campi di concentramento
erano di tre tipi: di lavoro, misti e di sterminio.
Gli ebrei erano sfruttati, oltre che nei campi,
anche in fattorie, industrie belliche, servizi
antincendio e in campi bombardati. Ha aggiunto
che alcune vie di Desio portano il nome di nostri
concittadini vittime dei tedeschi, come Alberto
Gabellini, Mario Michelini, Luigi Briani, il rettore
del collegio Pio XI, Don Mauro Benzi, che tornò a
casa dai campi di concentramento, ma morì poco
dopo di tifo, come accadeva alla maggior parte di
coloro che
sopravvivevano alla
prigionia nei lager.
Successivamente è
intervenuta la
prof. Tagliabue per
narrarci una storia
realmente
accaduta alla sua
famiglia. Due donne
ebree, madre e
figlia, che a
seguito di un
incidente si
trovavano all’ospedale di S. Giorgio, venivano
tormentate dalla madre superiora perché si
convertissero, in modo da non correre rischi con i
tedeschi, ma le due donne si rifiutarono. Allora la
madre superiora le cacciò dall’ospedale, ma la
nonna della prof., che le conosceva, decise di
ospitarle nella soffitta di casa sua, a cui si
accedeva con una scala a pioli nascosta, cosicché i
tedeschi non si sarebbero accorti della loro
presenza. La madre, però, senza le cure a cui
veniva sottoposta in ospedale, morì. Si pose allora
il problema della sepoltura, ma il nonno della prof.,
amico del custode del cimitero, riuscì a farla
seppellire di notte. Nel 1992 i suo nonni sono stati
convocati per ricevere il titolo onorifico di Giusti tra le nazioni (non-ebrei che hanno agito in modo
eroico a rischio della propria vita, per salvare
anche un solo ebreo dal genocidio nazista) con una
cerimonia molto commovente. Ci ha raccontato poi
di un gruppo di circa venti donne ebree deportate
che, proprio mentre si stavano dirigendo verso le
camere a gas, sono state liberate dall’arrivo degli
americani. Questi sono gli episodi che ci hanno
maggiormente colpito di questo incontro.
Nel pomeriggio abbiamo visto il film: “Il bambino
con il pigiama a righe”, che ci ha commosso e ci ha
fatto riflettere sul fatto che noi siamo stati
fortunati ad essere nati dopo quella terribile
tragedia, in un paese che considera liberi e uguali
tutti i cittadini, senza alcuna distinzione. Ci ha
fatto riflettere anche sugli orrori che l’uomo è in
grado di commettere. La frase che ci è rimasta
più impressa al termine di questa giornata è
stata: “Nella guerra non ci sono vinti né vincitori,
ma sono tutti perdenti!”.
Paola Cirigliano & Ilaria Zogno, 3^C
pagina 8 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio
scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla
S embra incredibile, ma anche gli inse-
gnanti sono stati bambini!
Noi de “Il Grillo” abbiamo recuperato delle
foto che ritraggono alcuni di loro da picco-
li. Osservatele con attenzione e provate a
ravvisare un tratto, un sorriso o
un’espressione che, nonostante il passare
del tempo, vi pare di ritrovare in qualche
prof.
Se ne riconoscete qualcuno, scrivete su un
foglio il suo nome abbinato al numero della
fotografia e mettetelo nella cassetta de “Il
grillo”, che si trova nel corridoio davanti
alla sala insegnanti.
Coloro che avranno colpito nel segno, sa-
ranno immortalati sul nostro giornalino.
Vinca il miglior fisionomista: in bocca al
lupo!
COME’ERANO
con
cors
o C
ON
CO
RSO
con
cors
o C
ON
CO
RSO
co
nco
rso C
ON
CO
RSO
con
cors
o C
ON
CO
RSO
con
cors
o C
ON
CO
RSO
con
cors
o C
ON
CO
RSO
PARTECIPATE
al grande
CONCORSO
1
2
3
pagina 9 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”
SPORTIVI alunni sportivi ALUNNI SPORTIVI alunni sportivi ALUNNI SPORTIVI alunni sportivi ALUNNI SPORTIVI
È bello lavorare in squadra perché ci si diverte con le
amiche, si cresce, si impara a collaborare e giocare
insieme, facendo sacrifici e rinunce per la riuscita della
partita. Inoltre si può sempre contare sull'aiuto delle altre.
Ma chi di voi non ha avuto problemi in un gruppo sporti-
vo? Tra compagne può capitare di litigare e a volte, per
un piccolo dissapore tra alcuni membri, può succedere
che ci vadano di mezzo tutte. Se le giocatrici non sono
affiatate, si lavora male e di conseguenza non c’è più
l’armonia indispensabile per raggiungere i traguardi pre-
fissati. Così si può rischiare di distruggere un legame,
un'amicizia, una passione.
Quindi sarebbe meglio cercare di chiarire subito ogni in-
comprensione, senza coinvolgere nessun’altra e soprattut-
to senza rischiare di rovinare un'intera squadra cercando
di mettere tutte contro una.
Un altro atteggiamento utile è essere accoglienti nei con-
fronti di una compagna nuova, perché fin dai primi giorni
si possono creare ostilità e si può indurre la nuova arriva-
ta ad andarsene.
È vero che è molto difficile inserirsi in un gruppo quando
è già formato, ma proprio per questo motivo bisogna fare
uno sforzo maggiore sia da parte di chi conosce già l’ am-
biente, cercando di coinvolgere nei progetti e nelle inizia-
tive le nuove, sia da parte delle neogiocatrici, sforzandosi
di mostrarsi disponibili, intenzionate a socializzare e a
partecipare alle attività del gruppo.
Si sa che, come dicevamo all’inizio, uno sport di squadra
comporta vantaggi e svantaggi, perciò occorre essere a-
perte e mature per affrontare al meglio questo tipo di
sport.
Valeria Galliani, 3^C e Cristina Caldarone, 3^B
Una per tutte, tutte per una!
Tim Burton... che fantasia!
“9” , sospeso tra fantasy ed avventura, è il
film-cartone prodotto da Tim Burton
(regista anche di "Alice in the
wonderland" e "Wall/e") che ha colpito gli spettatori
con forti messaggi riguardanti la realtà di oggi.
Si racconta di una Terra che è stata sovrastata dalla tec-
nologia, dove il mondo è finito e la vita cerca di andare
avanti. Ma chi potrà salvare il mondo dalle mostruose
macchine che l'uomo ha creato? Saranno 9 curiose e
affascinanti bambole di pezza, realizzate di nascosto da
uno scienziato nel suo laboratorio. Esse, cercando di
stare sempre unite e in armonia tra di loro, si uniranno
per sconfiggere la “Macchina” e altre creature.
Il regista ci vuole insegnare che lo spirito di squadra e
l'unione tra compagni sono fondamentali per risolvere
qualsiasi problema, anche uno dei più complicati si può
superare, così come tutti i personaggi affrontano le av-
venture nonostante qualche normale conflitto.
Dopo la visione del film si è spinti anche a soffermarsi a
riflettere sull'aspetto della tecnologia che come sta acca-
dendo in questi anni ha preso il sopravvento ed è in con-
tinua evoluzione: è veramente affascinante e utile per la
vita quotidiana, ma è anche pericolosa e troppo veloce,
quindi potrebbe realmente distruggere i rapporti tra le
persone.
A voi scoprire se le 9 bambole di pezza riusciranno a
salvare questo mondo!!!
Annachiara Burgio, 3^A
cultura CULTURA cultura CULTURA cultura CULTURA cultura cULTURA cultura Cultura cultura CULTURA cultura CULTURA
CON UNA SEMPLICE TELEFONATA
seconda parte
“Che cosa hai detto?” mi chiese il commissario
con un tono stupito. “E’ stato omicidio” ripetei
“ed ora, richiama il signor De Amicis e Limo e
portali in centrale” aggiunsi fermamente. “Ma
devono partire per un grande affare!” “Invece
non partiranno” mi guardò un secondo e poi dis-
se: “Sei tu l’ispettore. Io me ne lavo le mani” e si
allontanò per richiamare i due signori. Per tutto
il viaggio sulla macchina della polizia, il signor De
Amicis continuava a gridare frasi del tipo: “Lei è
un pazzo, un folle!” oppure: “Io la denuncio, la
rovino.” Da parte mia, per tutta risposta, alzavo
gli occhi al cielo.
Quando arrivammo in centrale, feci accomodare
i due su un divano e li zittii. Intanto, per tutto
quel trambusto, era accorso anche il mio capo.
“Che succede qui?” chiese preoccupato. E il si-
gnor De Amicis: “Glielo spiego io che succede!
Quel pazzo del suo detective mi sta facendo sal-
tare un grosso affare e non so neanche per qua-
le motivo!” Il capo mi fece cenno di seguirlo in (Continua a pagina 16)
pagina 10 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio
& style FASHION & STYLE fashion & style FASHION & STYLE fashion & style FASHION & STYLE fashion & style
IDEE BEAUTY PER LE FESTE
S e andate in crisi ad ogni festa perché non
sapete come truccarvi, non preoccupatevi
perché dopo aver letto questo articolo sarete
sicuramente a posto e farete un figurone. Ora,
armatevi di uno specchio e di tutti i cosmetici
che avete in casa e il risultato sarà assicurato!
Per una pelle perfetta, mettete il fondotinta
per eliminare le piccole imperfezioni, noi vi con-
sigliamo Nude da Dior, un fondotinta fresco con
effetto naturale (versione liquida e compatta).
Per dare colore al viso occorre un tocco di ci-
pria, una appena uscita e di ottima qualità è sta-
ta realizzata da Yves Saint Laurent: rende più
luminoso il colore e può essere utilizzata anche
come fard. Se volete ravvivare le guance, appli-
cate sugli zigomi un po’ di fard, ad esempio quel-
lo utilizzato dalle star, cioè Chanel n°17, che
sfumato dà un effetto naturale.
Per l’ombretto, su una base dorata sfumate del
marrone, che darà un bell’effetto sugli occhi
scuri, per quelli chiari invece argento brillanti-
nato per la base e nero per la sfumatura, in en-
trambi i casi ovviamente eyeliner e mascara.
Se preferite un trucco più leggero e meno mar-
cato, allora limitatevi a un po’ di glitter sulle
palpebre.
Ora siete pronte per uscire e, di certo, non pas-
serete inosservate.
Valeria Galliani, 3^C & Sara Salvagno, 3^A
A more, regali, fiori e cioccolatini. Ecco che
cos’è San Valentino.
C’è chi lo aspetta con ansia e si è già organizzato
e chi invece sta ancora correndo per negozi alla
ricerca del dono adatto al proprio innamorato.
In questo caso, niente paura, eccovi qualche con-
siglio.
Per i più adulti, una bella idea sarebbe quella di
portare lui/lei lontano dalla vita stressante e fa-
ticosa di sempre, magari un week-end romantico e
rilassante da trascorrere insieme in un centro be-
nessere.
O anche una semplice cena a lume di candele in un
ristorante caratteristico. Mentre per chi punta a
qualcosa di più prezioso e duraturo, allora
l’attenzione cade sui gioielli o meglio ancora sui
brillanti.
Certo non tutti potranno permettersi regali tanto
impegnativi, perciò un’alternativa più abbordabile
e sempre gradita sono i fiori, ma non sbagliate
colore: le rose bianche significano amicizia, quelle
rosa innocenza e solo quelle rosse parlano
d’amore!
Non dimentichiamoci, però, di noi giovani: per noi
non è necessario un dono molto costoso, può ba-
stare una semplice collana con il ciondolo a forma
di mezzo cuore, un profumo, una foto incorniciata
o stampata su un cuscino, perché non è il valore
del regalo che ci emoziona, ma cosa rappresenta e
chi ce lo fa.
E se non avete questi problemi perché non avete
nessuno con cui festeggiare, non preoccupatevi:
San Valentino torna tutti gli anni.
Spero di esservi stata d’aiuto, buona fortuna!
Sara Salvagno, 3^ A
San Valentino
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pagina 11 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”
& oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE
U rca che slalom! Peggio di un rally! Una buca qua, una buca là ... queste sono le
strade di Desio; non è possibile però, che le macchine debbano affrontare strade così malridotte. Ebbene sì, la neve, pur essendo soffice e leggera, ha provocato enormi disagi ai cittadini, in particolare a quelli del nord-Italia. A dicembre ha impedito ai cittadini di circolare liberamente con i mezzi di trasporto privati e pubblici. Per far fronte a questo problema è stato distribuito del sale sulle strade per non fare attaccare la neve e quindi permette di viaggiare tranquillamente con i mezzi; ma il sale ha “corroso” le strade e ha prodotto delle buche, a volte profonde, che ora sono molto pericolose per la sicurezza delle persone.
D’altra parte non vorremmo si arrivasse alla drastica conclusione di vedere nella neve il nostro peggior nemico. In realtà la neve non ha portato solo disagi,
ma anche tanta gioia e allegria a tutti noi, sopratutto ai bambini, che hanno avuto la possibilità di giocarci e divertirsi facendo palle e pupazzi. È veramente una bella sensazione vedere la neve scendere dal cielo, e per i grandi è una gioia osservare la felicità dipinta sui volti dei bambini! Crediamo quindi che la cosa migliore sia quella di affrontare le difficoltà presenti, che crediamo si
possano risolvere al più presto e nel miglior modo possibile per garantire la nostra sicurezza.
Giulia Guerra & Jessica Micò, 3^ B
Bella ma … pericolosa!
Concorso: racconta in quale libro vorresti vivere ...
IL FANTASMA DI CANTERVILLE
A me piacerebbe molto essere uno dei personaggi di
Canterville, anche se, ancor più, mi piacerebbe
essere una presenza sovrannaturale, irriconoscibile. Mi
piacerebbe trasformarmi in essa per vivere in maniera un
po' distaccata le vicende narrate nel libro. Mi piacerebbe,
anche solo per un giorno, staccarmi da questa nostra
realtà per addentrarmi in quell'atmosfera, in quei tempi,
che non reputo assolutamente lugubri e decadenti, per
provare a riviverli. Vorrei sentire gli odori e i sapori, per
compararli con quelli odierni, per provare a capire come
realmente si viveva. Vorrei provare ad addentrarmi nelle
faccende di vita quotidiana, per ascoltare e magari anche
commentare tra me e me, senza essere visto e senza
lasciare alcuna traccia. Vorrei anche provare a vedere
aspetti non rivelati nel libro, il non detto dei vari
personaggi. Vorrei persino riuscire ad addentrarmi nelle
loro teste per capire un po' come si ragionava o cogliere
le loro sensazioni, emozioni, nei diversi momenti del
racconto. Insomma: vorrei provare a cogliere e a capire
meglio ogni cosa, senza lasciare alcuna traccia.
Andrea Ferrari, 3 ^E
La voglia di riciclare … viene riciclando
Spegni i motori e taglia il traguardo
con 2 ruote!
Una goccia … vale oro!
pagina 12 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio
cultura CULTURA cultura CULTURA cultura CULTURA cultura cULTURA cultura Cultura cultura CULTURA cultura CULTURA
S.O.S. Mike
I l dott. Mike era una persona
bassa e un po' grassottella a
cui piaceva molto il suo lavoro,
che gli consentiva di viaggiare
per le galassie. Stava appunto
tornando da uno dei suoi appun-
tamenti, quando iniziò a sentire
degli strani preoccupanti rumori
provenienti dall'interno della na-
vicella spaziale.
‹‹Non sembrano provenire dal
motore.›› pensò. Non si fermò a
controllare, continuò il suo viag-
gio, ma i rumori diventavano
sempre più marcati.
La sua era una navicella affidabi-
le, era una Jorich2000, lunga 20
metri, per lui la più bella di tut-
te, anche perché era la più velo-
ce della categoria e gli era co-
stata 500.000 zangh; certamen-
te avrebbe resistito un po'.
In seguito cercò di telefonare
alla moglie per dirle che sarebbe
arrivato tardi, ma al decimo ten-
tativo non riuscito si arrese.
‹‹Dove accidenti è andata?››
pensò.
Viaggiava da tempo quando il mo-
tore si spense: ormai era già sul-
la super-rotta e non ci sarebbe-
ro state più stazioni dove poter-
lo aggiustare. Procedendo solo
per inerzia, la navicella iniziò a
rallentare, rallentò progressiva-
mente, fino a quando non si fer-
mò.
Un veicolo di soccorso, che for-
tunatamente aveva iniziato a se-
guire il mezzo, dopo aver rileva-
to tracce di sostanze pericolose,
si avvicinò e chiese con la sua
voce robotica <<Tutto bene?>>.
Il dott. Mike si senti sollevato e
chiese con un tono alto di voce
se poteva aggiustare subito la
sua navicella. Il robot eseguì ra-
pidamente le riparazioni. Così il
dott. Mike ripartì e sparì nell'i-
perspazio. A un tratto la navicel-
la iniziò nuovamente a non ri-
spondere ai comandi, in un atti-
mo si ritrovò in un altra galassia
sconosciuta al suo GPS ...
All'inizio si spaventò, ma cercò
di mantenere la calma: doveva
capire dove si trovava. Cercò un
pianeta su cui poter atterrare
per chiedere informazioni. Ne
trovò uno e prima di attraccare
con la sua navicella si assicurò
che la gravità fosse sufficiente
per camminarci. Cercò se vi fos-
se qualche forma di vita con cui
poter comunicare per chiedere
aiuto. Grazie al suo traduttore
iniziò ad inviare diversi segnali.
La risposta non si fece attende-
re a lungo. <<Qui pianeta Iawolo,
comandante Win>>. Mike era fe-
licissimo! <<Dove sono?>> chiese.
Win gli rispose: <<Galassia Skull.
Può atterrare. La stavamo aspet-
tando>> <<M.m.mi stavate aspet-
tando?>> balbettò. <<Le spieghe-
remo tutto dopo, ora atterri>>
Quando scese il comandante gli
fece fare un giro di tutto il pia-
neta. Gli abitanti erano strani,
delle masse informi fatte di ac-
ciaio, ma ovviamente anche lui
doveva esserlo, visto che tutti si
avvicinavano e non la smettevano
di cigolare. Le città erano bellis-
sime, con alti grattacieli e stra-
de magnetiche: la tecnologia
sembrava aver raggiunto livelli
molto più avanzati rispetto a
quelli del pianeta del dottore.
Win gli spiegò: <<Sai quel veicolo
di soccorso che ti ha seguito? E'
stato lui a segnalarci la tua pre-
senza e ad aiutarci a condurti
qui, perché abbiamo bisogno di
te.>> La cosa lo interessò. <<Di
cosa avete bisogno?>> Il nostro
pianeta è formato per il 65 % da
petrolio, carbone e luxite.
Quest'ultima si trova solo sul
nostro pianeta, ma non sappiamo
come usarla, ed è qui che entri in
gioco tu. Ti ricompenseremo con
ciò che vuoi! Mike rispose:
<<Fatemi esaminare questa luxi-
te, mi serve il mio computer e un
laboratorio attrezzato>> Cigolan-
do entusiasta Win gli fece cenno
di seguirlo. <<Certo ti porto nel
nostro laboratorio migliore>>.
Grazie al teletrasporto arrivaro-
no in un batter di ciglia. Mike
non riuscì a contenere il proprio
entusiasmo alla vista di quanto
era grande e attrezzato. Si mise
subito al lavoro. Il suo progetto
era di costruire grazie alla luxi-
te un prototipo in grado di risuc-
chiare anidride carbonica e tra-
sformarla in ossigeno, una specie
di imbuto di luxite indistruttibile
della grandezza di un grattacie-
lo. Consegnò il progetto, in meno
di un giorno furono in grado di
costruirlo e attesero i primi ri-
sultati. I risultati furono al di là
delle sue aspettative, d’altra
parte era un ingegnere ambien-
tale formatosi nella migliore uni-
versità della Terra, con una plu-
ridecennale esperienza.
Ecco questo rendeva la Terra un
pianeta diverso dagli altri, il pia-
neta su cui era orgoglioso di vi-
vere: la grande attenzione ai
problemi ambientali!
Massimiliano Arosio, 3^B & Lorenzo Galizia, 3^C
pagina 13 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio
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D urante le vacanze di Natale la nostra insegnante di
lettere non ha esitato a darci un bel libro da leggere.
A noi ragazze ha consigliato “Gelato a mezzanotte”
scritto da Laura Tangorra, una donna da tempo affetta da
sclerosi laterale amiotrofica (sla), che vive grazie ad un
computer e, mentre passa la sua vita in queste condizioni,
scrive libri. Noi abbiamo accettato il consiglio della prof
e non ce ne siamo pentite!
La vicenda è ambientata ai nostri giorni e parla di due
ragazze alle prese con l'adolescenza, che vivono le prime
vere emozioni ed esperienze. Le protagoniste sono Tati,
magra, carina, con i capelli molto lisci e con le orecchie
un po' a sventola, e Daniela, grassottella e bruttarella,
migliori amiche da sempre. Il libro narra le diverse
delusioni d'amore da parte delle due ragazze, come
accadono e accadranno a noi!
Parallelamente alla loro storia, racconta anche la vita
della madre di Tati che, pur essendo severa con lei
quando sbaglia, da giovane ha vissuto le stesse avventure
e ha commesso anche lei degli errori. Durante la sua
adolescenza era stata profondamente delusa dal padre e
aveva deciso di chiudere il bel rapporto che c'era tra loro;
aveva avuto anche una brutta esperienza con la sua prof.
di matematica. Proprio grazie alla figlia, ricostruisce
alcuni momenti della
sua vita e capisce che è
meglio recuperare ciò
che ha perso in passato
prima che sia troppo
tardi per chiedere scusa.
Questo libro ci è
piaciuto molto, perché
ci ha toccato in modo
particolare, dato che
anche noi stiamo
andando incontro alle
prime emozioni e
delusioni. Ci siamo
immedesimate nelle due protagoniste, in particolare ci ha
fatto riflettere una situazione spiacevole vissuta da Tati:
abbiamo capito che quando si va a una festa, soprattutto
se i componenti del gruppo sono più grandi di noi e non
in grado di guidare perché in stato di ubriachezza, è
meglio chiamare i propri genitori per farsi
riaccompagnare a casa, anche se magari ci si vergogna
davanti agli amici.
Elena Brambilla & Ilaria Zogno, 3^ C
Gelato a mezzanotte
liti, con il permes-
so dell’insegnante
scendiamo e pren-
diamo in prestito il libro che più ci ha incuriosito; lo pos-
siamo tenere a casa per circa tre settimane e poi dobbia-
mo riconsegnarlo. Ci sono libri per tutti i gusti e la scelta
è veramente ampia, basta guardare il bollino colorato:
rosa per le ragazze, giallo per gli amanti dei polizieschi,
arancione per i diari e le autobiografie, grigio per i fan
della fantascienza, fucsia per i classici di sempre, … e
molto altro.
Inoltre, dopo aver preso il libro, potremo recarci con la
nostra insegnante nella piccola stanzetta annessa alla bi-
blioteca, l’aula di lettura, per gustarlo in tranquillità.
E per finire, non dimenticate che la biblioteca durante il
corso dell’anno organizza anche diversi concorsi: “Scopri
l’incipit” propone di indovinare il titolo di opere di cui
viene fornita la parte iniziale, i vincitori potranno così
accaparrarsi l’ambito buono sconto di 5 euro da utilizzare
durante la “Mostra del libro”, curata sempre dalla biblio-
teca; “Disegna la copertina” invita a scegliere un libro a
piacere e a realizzarne la copertina, cercando di metterci
un pizzico di fantasia e originalità; il “Torneo di lettura”
invita le classi a leggere un libro e a partecipare alla
“sfida” che le vedrà fronteggiarsi in un quiz.
Sono davvero vari e interessanti i concorsi, alcuni anche a
livello di classe. Non mi resta che augurarvi buona lettura
e … vinca il migliore!
Martina Di Natali, 3^B
(Continua da pagina 1)
We love books
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TOC TOC!
È ARRIVATO IL CARNEVALE!
“A Carnevale ogni scherzo vale!” Siete pronti ad
urlare a squarciagola questo famoso proverbio?
Questa grandiosa festa, amata moltissimo da bimbi
e ragazzi, e un po' meno dai loro genitori; è infatti
alle porte e in tanti sono già pronti per festeggiarla
alla grande!
Nei negozi si trovano già accessori (bombolette,
stelle filanti, coriandoli e molto altro!) e vestiti a
tema. I costumi più richiesti dai maschietti s'ispira-
no soprattutto ai super eroi dei loro cartoni animati
preferiti, vanno a ruba Spiderman, Superman, Bat-
man, Ben 10, Zorro, Gormiti ... Il giorno di Carne-
vale la piazza sarà stracolma di questi piccoli super
eroi, pronti ad attaccarci con le loro spade, le loro
mazze... e le loro bombolette !
Le femmine scelgono invece abiti più sontuosi, che
vedono indossare dalle loro principesse preferite:
Cenerentola, Biancaneve, Bella. Negli ultimi anni
però questi costumi devono vedersela con quelli più
recenti, sfoggiati dai nuovi protagonisti che appaio-
no in televisione: Winx, Witch e le "nuove princi-
pesse".
Con tutti questi abiti eleganti a Carnevale sembrerà
di tornare indietro nel tempo!
Anche gli adolescenti naturalmente festeggeranno e,
anche se non si travestono più, sapranno come farsi
notare!! I ragazzi si tingeranno i capelli e si faranno
creste impressionanti. Le ragazze invece si diverti-
ranno a creare trucchi particolari, adatti a questa
festa, si concederanno un trucco più marcato ed evi-
dente con la matita nera e si sbizzarriranno con gli
ombretti.
La sera molti ragazzi si recheranno nei ristoranti per
festeggiare con gli amici a ritmo di musica, ballan-
do, cantando, ma soprattutto divertendosi! (Questa
parola non manca mai nel vocabolario di un teen-
ager!)
Un'unica cosa accomunerà bambini e ragazzi: la
voglia di festeggiare! Entrambi i gruppi il pomerig-
gio di Carnevale si recheranno nella piazza, o nel
luogo del loro paese in cui potranno fare festa, per-
ché tra stelle filanti, coriandoli e bombolette lo
spasso sarà assicurato!
Tutti ne approfitteranno per fare scherzi agli amici,
e così, tra giochi e risate, passerà il pomeriggio, fino
a quando stanchi e sporchi si ritornerà a casa per
prepararsi per la serata che deve venire.
Cari lettori non ci resta che augurare, anche se con
largo anticipo,
“Buon Carnevale a tutti voi! Divertitevi!”
Martina Di Natali & Jessica Micò, 3^B
Una scatenata dozzina
Titolo originale: Cheaper by the Dozen
Regia: Shawn Levy
Durata: 98 minuti
Genere: commedia
Paese: Stati Uniti - 2003
L 'insolita famiglia Baker è composta da quattor-
dici persone che vivono felicemente a Midland,
una tranquilla cittadina, fino a quando il padre riceve
una nuova proposta di lavoro: allenare una squadra
di football. Quindi tutti insieme si trasferiscono dalla
campagna alla città. Ai ragazzi l'idea non piace, però
per far contento il proprio padre, si trasferiscono sen-
za fare troppe storie.
I problemi in città sono tanti per i ragazzi: non rie-
scono ad adattarsi come si deve, non riescono a tro-
vare amici e vengono presi in giro per le proprie ori-
gini campagnole.
Ad un tratto la madre, dopo aver pubblicato il suo
libro, viene convocata a New York, ma decide di
partire da sola, affidando al marito il controllo totale
della casa per due settimane. In questo periodo i ra-
gazzi ne combinano di tutti i colori, fino a quando
Mark, il più timido dei figli, decide di sparire, tor-
nando da solo a Midland, la sua amata città.
Ecco che allora tutta la famiglia si riunisce per cer-
carlo .... con quali esiti?
È un film molto divertente, sempre sul filo della co-
micità, ma affronta diversi problemi che spesso si
sottovalutano, inducendo a riflettere sulla vita in fa-
miglia. Adolescenti e genitori si affrontano, discuto-
no animatamente, spesso i figli preferiscono sfogarsi
con gli amici, ma alla fine il film dimostra che la
famiglia, stando unita, può risolvere qualsiasi proble-
ma.
È un film che consigliamo di vedere perché fa riflet-
tere divertendo.
Sara Maresca, 3^D & Paulina Moskwa, 3^E
pagina 15 I l Gri l lo Parlante Scuo la secondar ia 1° grado “S. Pert in i ”
Stupido è chi lo stupido fa!
Titolo: "Forrest Gump"
Regia: Robert Zemeckis
Protagonista: Tom Hanks
S ullo sfondo di importanti avvenimenti politici e
sociali sviluppatisi in America dagli anni Sessan-
ta, come l'uccisione dei fratelli Kennedy, la guerra nel
Vietnam e la rivoluzione hippy, si sviluppa in paralle-
lo la vita del protagonista: Forrest Gump.
Un fantastico Tom Hanks che ci colpisce ancora oggi
con un film girato quindici anni fa, interpretando la
parte di un bambino e poi di un adulto con capacità
fisiche e mentali sotto la norma, che racconta la sua
vita a casuali passanti, seduto su una panchina di Sa-
vannah, in Georgia.
Fin dal primo giorno di scuola, quando sale sul pul-
lman conosce Jenny, che diventerà la sua migliore
amica e l’unico amore della sua vita. Spesso burlato
da compagni bulli, viene sempre sostenuto dagli inco-
raggiamenti e dalle incitazioni di Jenny e della ma-
dre, che lo spingono a inseguire i propri sogni e a
difendersi dalle offese con frasi ripetute più volte nel
film, come: “Corri Forrest! Corri! e “Stupido è chi lo
stupido fa”.
Dopo la scuola frequenta l'università e diventa cam-
pione di football, mentre è sempre più innamorato di
Jenny, che lo considera però solo un fratello. Viene
promosso e si arruola nell’esercito per la guerra nel
Vietnam, dove conosce Bubba, un soldato dall’aria
un po' tonta, che diventa il suo migliore amico. Arri-
vati in Vietnam, vengono inseriti nel plotone guidato
dal tenente Dan. Dopo giorni di combattimento, ven-
gono sorpresi da un attacco imprevisto e in pochi rie-
scono a salvarsi. Forrest, ricordandosi la frase che gli
gridava sempre Jenny quando era in pericolo “Corri
Forrest! Corri!", riesce a salvarsi e anzi riesce a porta-
re in salvo molti dei suoi compagni, anche il Tenente
Dan, che però perde le gambe. Il comandante, finita
la guerra, è molto amareggiato e arrabbiato con For-
rest perchè lo ha salvato: avrebbe preferito morire,
anziché rimanere senza l’uso delle gambe. Con il
tempo il tenente Dan, però, apprezza l'eroico gesto di
Forrest, che gli ha
permesso di conti-
nuare a trascorre-
re una vita ancora
piena di avventure
e di emozioni.
Così risalta l'inse-
gnamento princi-
pale che ci vuole
trasmettere questo film : affrontare la vita, anche se
con grosse difficoltà e disagi di partenza, sempre con
slancio e ottimismo. E intraprendere qualsiasi prova
della nostra esistenza con dedizione ed entusiasmo
può portare ad ottenere risultati inaspettati.
Scoprite le altre avventure e gli altri colpi di scena
godendovi questo film commovente !
Annachiara Burgio, 3^A
cultura CULTURA cultura CULTURA cultura CULTURA cultura cULTURA cultura Cultura cultura CULTURA cultura CULTURA
BENVENUTI AL SUD
U n film allegro e strepitoso, uscito nelle sale
cinematografiche ha riscosso un grande suc-
cesso sin da subito. Remake del film “Giù al
nord”, proiettato nel 2008, in “Benvenuti al sud”,
vi terrà compagnia un cast fenomenale, in un sus-
seguirsi di scene divertenti per tutta la famiglia.
Alberto Colombo è il direttore di un ufficio postale
della Bassa Brianza. Dopo aver saputo che
l’incarico di direttore in una sede di Milano era
stato assegnato ad un disabile, si finge handicappa-
to per ottenere il trasferimento e accontentare la
moglie, che voleva andare ad abitare nella capitale
lombarda.
Ma proprio durante la visita di controllo viene sco-
perto il suo imbroglio e per punizione decidono di
trasferirlo in una città della Campania.
Pieno di pregiudizi verso la gente del posto, inizia
a lavorare, sempre come direttore, nella posta di
Castellabate. In un primo
momento la situazione gli
si presenta proprio come se
la immaginava: abitudini
stranissime e, cosa peggio-
re, dipendenti che arrivano
al lavoro nella tarda matti-
nata. Desolato non vede
l’ora che arrivi il venerdì
per poter tornare a casa
durante il fine settimana.
Solo col passare del tempo
Alberto si ricrede, la gente non è poi così male e
addirittura comincia ad imparare un po’ di napole-
tano, a coltivare delle amicizie e il venerdì preferi-
rebbe rimanere a Castellabate piuttosto che tornare
nella nebbia milanese!!
Deciso e motivato, mette in atto una serie di strate-
gie per far sì che anche la moglie apprezzi la sua
nuova vita … ci riuscirà?
Non vi resta che scoprirlo … buona visione!!
Martina Di Natali, 3^B & Lorenzo Galizia, 3^C
pagina 16 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio
mini relax MINI RELAX mini relax MINI RELAX mini relax MINI RELAX mini relax MINI RELAX mini relax MINI
Cosa fa un capello su un calvo? Il monumento alla
memoria.
Un palloncino ad un altro: "Attento al cactus!" "Quale
cactusss? "
Marco torna a casa con una grande pila di libri e la
mamma gli chiede: "Perché hai così tanti libri?" e
Marco risponde: "Domani ho l'esame del sangue e non
so proprio niente"
Quanti carabinieri ci vogliono per affondare un
sottomarino? Due: uno che bussa, l'altro che apre.
Un contadino un giorno, guardando dalla finestra, vede
alcuni poliziotti che stanno mangiando alcuni grappoli
d'uva del suo campo. Allora, imbarazzato, dice al figlio:
"Chiama i ladri!"
Un assessore comunale, dopo aver riunito un po' di
gente, chiede: "Ci servirebbe qualcuno che leggesse
davanti ai genitori. C'è qualcuno che sa l'italiano e sa
leggere perfettamente? Ripeto: perfettamente." "Me!!!"
risponde un uomo.
In un aereo una voce registrata, attraverso un
altoparlante, saluta i passeggeri: "Buongiorno a tutti
signori e signore. Vi auguro buon viaggio. Avete scelto
l'aereo giusto perché vi assicuro che niente qui si può
rompere … rompere … rompere ... rompere …
rompere ..."
Qual è il colmo per un tennista? Ridere ad ogni battuta.
Christian Balzano, 3^ E
Barzellette
ISTITUTO COMPRENSIVO
via Tolstoj – DESIO
Scuola secondaria 1° grado
“S. Pertini”
IL GRILLO PARLANTE
anno XIV^ numero 5
redazione presso
3^ A - B - C - D - E
composta da
Andrea FERRARI
Annachiara BURGIO
Chiara ARIENTI
Christian BALZANO
Cristina CALDARONE
Daphne MONICI
Elena BRAMBILLA
Elena CERLIANI
Giulia GUERRA
Ilaria ZOGNO
Ivan FIORE
Jessica MICÒ
Lorenzo GALIZIA
Marco GARDINA
Martina DI NATALI
Massimiliano AROSIO
Paola CIRIGLIANO
Paulina MOSKWA
Sara MARESCA
Sara SALVAGNO
Serena SCARFATO
Valeria GALLIANI
ufficio. “Sei sicuro di quello che fai? Di che co-
sa accusi quell’uomo?” “Ha ucciso una persona.”
“Ne hai le prove?” “No, non ancora.” A questa
risposta il capo sbraitò: “Sai che può denunciar-
ci???” “Sì, ma non posso lasciarlo andare: non lo
riprenderemmo più.” Si sedette e mi minacciò:
“Ascoltami bene: se quell’uomo ci denuncia, io ti
licenzio sui due piedi.” Ero nei guai, in guai seri
per la verità. Io e il capo tornammo da De Ami-
cis e il capo gli spiegò: “Signor De Amicis, non
possiamo rilasciarla: lei è sospettato
dell’omicidio del signor Scorpion. Nel frattempo
può tornare a casa sua, ma sotto sorveglianza.
Mentre per quanto riguarda lei, signor Limo, la
faremo pernottare in un albergo qui vicino.”
“Omicidio? Io??? Ma voi siete impazziti” urlò De
Amicis “Adesso vorrei sapere il perché detecti-
ve: mi illumini.” Presi la parola. “Vorrei partire
dall’indizio principale, che mi ha convinto che lei
è l’assassino di Arac. Vede: quando lei è entrato
e ha visto il suo socio a terra, ha ordinato:
“Limo, chiama la polizia…” “E allora?” mi inter-
ruppe De Amicis “ … allora: quando si vede un
persona a terra si dice: “Chiama un’ambulanza!”
La polizia si chiama solo quando si pensa che sia
stata assassinata. E infatti, guarda caso, lei sa-
peva già che lui non c’era più.”
Cari lettori, non finisce qui…nel prossimo nume-ro la soluzione del giallo.
Lorenzo Galizia, 3^C
(Continua da pagina 9)
Con una semplice telefonata