NUMERO 139 LUGLIO 2016 - Ordine Ingegneri Como...anno 24 numero 139 luglio 2016 Aut. Trib. Como n....

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anno 24 numero 139 luglio 2016 Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993 NUMERO 139 LUGLIO 2016 All’interno BIENNALE ARCHITETTURA 2016 REPORTING FROM THE FRONT

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anno 24numero 139luglio 2016Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993

NUMERO 139LUGLIO 2016

All’internoBIENNALE ARCHITETTURA 2016REPORTING FROM THE FRONT

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Luisella GarlatiComitato di Redazione

Floriana BerettaMichele BottinelliManlio CantaluppiLuisella GarlatiMichela GioacchiniGianmaria OriggiProgetto grafico

Lavori in CorsoSede

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Il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. Gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impe gna né il Consiglio dell’Ordine né il Gruppo redazionale. I testi e gli articoli inviati per la pubbli-cazione non si restituiscono, anche se non pubblicati.

Stampato presso

Grafica Marelli s.n.c.via Leonardo da Vinci, 28 - 22100 Como

In copertina:ingresso corderie In quarta di copertina:David Chipperfield - centro visitatori Naga (Sudan)

CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI COMOPresidenteing. FRANCO GEROSAVice Presidenteing. MARIA CRISTINA SIOLISegretarioing. MAURO VOLONTÈTesoriereing. LUCA COZZIConsiglieriing. GIAMPIERO AJANIing. FLORIANA BERETTAing. MANLIO CANTALUPPIing.iunior STEFANO FASOLAing. GIORGIO FONTANAing. MAURO GALLIing. PIER GIUSEPPE LOZEJing. MARZIA MOLINAing. CRISTIANO PUSTERLAing. ROBERTO STROPENIing. GIORDANO ZAPPA

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SOMMARIO IL PRESIDENTE 1

61° CONGRESSO NAZIONALE 2

PUBBLICAZIONI 6

INARCASSA 8

GRUPPO GIOVANI INGEGNERI 9

FISCO 10

ARGOMENTI 14

INSERTO

BIENNALE ARCHITETTURA 2016REPORTING FROM THE FRONT

GIURISPRUDENZA 22

LEGISLAZIONE 23

ATTIVITÀ ISTITUZIONALE 24

MOSTRE 25

AGGIORNAMENTO DELL’ALBO 26

SEGNALAZIONI 28

SERVIZI 29

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IL PRESIDENTE

Nel prossimo autunno si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale.

“IL FUTURO IN CUI CREDIAMO” è il titolo di un documento redatto da alcuni colleghi, pervenuto negli ultimi giorni agli ordini provinciali, che traccia le linee per l’azione del prossimo Consiglio Nazionale.

A parte il metodo che verrà individuato per l’elezione del nuovo CNI, penso, come ho sempre sostenuto, anche nell’am-bito dei vari incontri con i colleghi lombardi e non, che il programma a cui dovranno aderire i futuri candidati, sia prioritario e condiviso dalla maggior parte dei nostri iscritti.Quanto proposto nel documento “IL FUTURO IN CUI CREDIAMO” credo possa costituire una auspicabile linea guida per l’azione del prossimo Consiglio Nazionale.

In particolare concordo sulla necessità che venga predisposta al più presto una riforma efficace degli Ordini territoriali e dello steso CNI alla luce delle moderne esigenze per poter svolgere quel ruolo di servizio-assistenza, supporto …. e rap-presentanza, che l’intera categoria degli ingegneri e la società civile si aspetta.

Così come la partecipazione alla Rete delle professioni tecniche dovrebbe essere rivista ed allargata anche alle altre professioni (CUP) in quanto espressione di tutto il mondo professionale; ciò al fine di avere in maggior peso e visibilità nei confronti dell’Autorità Pubblica, mantenendo comunque la nostra auto-nomia anche rispetto alle altre professioni tecniche.

A tutela della nostra professione è necessario e urgente una maggior azione di pubblicizzazione positiva a livello nazionale, provinciale e locale per promuovere il valore sociale dell’inge-gnere e recuperare quella stima ed il consenso della pubblica opinione e della società civile quale nostro interlocutore più importante.

Così come già ho avuto occasione di esprimere le nostre preoc-cupazioni nell’ultimo numero del notiziario, occorre mettere in campo azioni più adeguate per ottenere il giusto riconosci-mento delle nostre aspettative e per contrastare i provvedi-menti della Autorità Pubblica che si riterranno negativi non solo per l’attività professionale dell’ingegnere ma anche per la

IL FUTURO IN CUI CREDIAMO

nostra comunità. Ciò potrà avvenire solo rafforzando i rapporti con il Parlamento ed il Governo organizzando incontri anche con i nostri colleghi parlamentari.

Occorre agire anche a livello europeo rafforzando i rapporti con i nostri colleghi stranieri per realizzare una politica euro-pea della professione di ingegnere all’interno della UE.Il CNI dovrà pertanto garantire la presenza degli ingegneri italiani nelle Commissioni Europee che si occuperanno delle attività che hanno a che fare con l’ingegneria e dedicare tutte le forze nell’organizzazione del WORLD ENEGINEERING ASSOCIATIONS (WFEO - World Federation of Engineering Organizations) del 2017.

Per avvicinare i laureati all’Ordine serve una presenza conti-nua nelle università tramite eventi specifici organizzati a livel-lo Nazionale da parte del CNI destinando maggior fondi per gli eventi “SCINTILLE” e soprattutto per i giovani ingegneri sia liberi professionisti che dipendenti.

Anche per quanto riguarda l’innovazione il prossimo CNI dovrà essere promotore della quarta rivoluzione industriale tramite il terzo settore (ingegnere dell’informazione) purtroppo oggi poco riconosciuto; così come occorre riqualificare i rapporti con “Confindustria” valorizzando le competenze degli ingegne-ri dipendenti nelle aziende private così da creare un osservato-rio permanente sulle tendenze dell’industria italiana.

Per il lavoro professionale è indispensabile pervenire al più presto alla definizione degli standard professionali che devono essere erogati all’espletamento dell’attività professionale a cui, però, deve corrispondere la certezza di un adeguato compenso garantito da parametri economici obbligatori a tutela della qualità del progetto e della dignità professionale.

Questi alcuni argomenti, ma le aspettative sono certamente più numerose; tuttavia potremmo accontentarci di raggiunge-re solo alcuni obbiettivi purché in tempi brevi e certi.

La mozione approvata nell’ultimo congresso potrebbe essere un buon inizio, con l’augurio che il futuro Consiglio Nazionale sappia con coraggio prendere una netta posizione a salvaguar-dia della attività dell’ingegnere.

Franco Gerosa

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61° CONGRESSO NAZIONALE

MOZIONE CONGRESSUALE24 GIUGNO 2016

Gli Ingegneri italiani,riuniti nel 61°Congresso Nazionale in Palermo

PREMESSOche la ripresa economica del Paese è ancora debole e neces-sita di una nuova ed efficace politica di investimenti che inneschi più consistenti dinamiche di crescita;che gli Ingegneri italiani, attraverso il patrimonio di compe-tenze di cui dispongono, intendono essere protagonisti del processo di modernizzazione di cui il Paese necessita, anche guidando i processi di innovazione tecnologica, essenziali per lo sviluppo dell’Italia;che, nella partecipazione alla crescita del Paese, la Categoria si pone come obiettivo prioritario il mantenimento di elevati standard qualitativi del lavoro professionale ed il rispetto delle norme etiche e deontologiche nell’esercizio dell’attività professionale;che il CNI intende intensificare il proprio ruolo di interlocuto-re delle Istituzioni sui temi del lavoro, della formazione, dello sviluppo sostenibile, della ricerca e dell’innovazione;

DATO ATTOche il CNI ha dato seguito agli impegni ed agli obiettivi esplici-tati nella mozione elaborata nel corso del 60° Congresso degli Ordini degli Ingegneri tenutosi a Venezia e che è necessario elaborare opportune azioni che tengano conto delle esigenze e delle istanze manifestate dagli Ordini territoriali in più sedi;dei contenuti emersi e portati a sintesi con il percorso parteci-pativo gestito con il metodo dell’OST (Open SpaceTechnology) e condivisi in Assemblea dei Presidenti;che i contenuti di tale percorso condivisi dall’Assemblea dei Presidenti, impegnano il sistema degli Ordini Territoriali, delle Federazioni e delle Consulte a supportare l’azione del CNI per l’attivazione di strumenti e la definizione di un’organizzazione che consentano una strategia unitaria per la comunicazione, l’innovazione, la formazione, l’approccio interdisciplinare alla professione e il ruolo di interlocutore della nostra categoria, per le altre parti sociali in tutti gli ambiti territoriali;delle relazioni di apertura e tematiche, delle discussioni e degli interventi congressuali, che hanno visto l’ampia e fattiva partecipazione dei delegati, degli iscritti e dei Presidenti degli Ordini e Federazioni, dai quali sono emerse originali e impor-tanti proposte;della necessità di rafforzare a tutti i livelli il ruolo della figura dell’Ingegnere attraverso approcci, politiche e metodi innovativi nel campo della formazione universitaria e di

quella continua, dell’innovazione tecnologica, della sicurezza, dell’energia, della tutela ambientale e del territorio, del lavoro professionale e del welfare;dell’opportunità di riorganizzare il sistema degli Ordini pro-fessionali degli Ingegneri, sensibilizzandoli ad aprirsi ulterior-mente ai processi di cambiamento che hanno luogo nei singoli territori di riferimento, permettendo ad essi di divenire parte attiva della crescita e di rappresentare adeguatamente le istanze della Categoria;

RICONOSCIUTAla centralità della Categoria degli Ingegneri, attraverso le pro-pri e plurime e specifiche competenze, negli attuali fenomeni di trasformazione dei processi produttivi ed economici legati allo sviluppo e diffusione delle tecnologie digitali e delle tec-nologie abilitanti;la necessità che, di fronte alle sfide della globalizzazione, il CNI e gli Ordini promuovano la sovrapposizione e la contami-nazione dei linguaggi e delle competenze tra i diversi ambiti dell’ingegneria;

CONSIDERATOche occorre mettere in primo piano il tema dei cambiamenti climatici in atto, sia in termini di mitigazione che di adatta-mento, promuovendo una maggiore informazione e un ade-guato livello di formazione professionale;che i temi dello sviluppo dei saperi e del rafforzamento della figura dell’Ingegnere sono stati ampiamente dibattuti, tenen-do conto di idee e prospettive diverse e molteplici, nell’ambito del 61° Congresso, impegnando il CNI ad operare in ambiti e con modalità differenziate per creare opportunità di crescita dei professionisti;

CONSAPEVOLItutti i partecipanti al 61° Congresso, di essere protagonisti dell’attuazione dei contenuti della mozione, supportando il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e gli Ordini territoriali in ogni attività conseguente;

IMPEGNANOil Consiglio Nazionale Ingegnerie il sistema territoriale degli Ordini degli Ingegneri sui seguenti temi (#partecipazio-ne #comunicazione #innovazione #formazione #ruolosociale #competenze #network #condivisione):

1 - INNOVAZIONE E PROFESSIONE DIGITALE1.a a essere presenti nelle occasioni in cui si definiscono

le linee di indirizzo in tema di innovazione e ricerca,

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promuovendo percorsi formativi sulla innovazione di pro-dotto, processo e materiale (digital transformation) e sulle nuove tecnologie abilitanti e forme di collaborazione con Università, Centri di ricerca e Centri di innovazione (FabLab, Innovation Lab) presenti nei territori;

1.b a promuovere una capillare e approfondita conoscenza dei processi di digitalizzazione (Building Information Modelling) anche attraverso l’attivazione di specifici pro-tocolli fra CNI e PA, operatori economici ed istituti di ricerca e la stipula di convenzioni con le principali softwa-re house;

1.c a promuovere e riconoscere standard tecnici condivisi tra strutture pubbliche e private, che siano di riferimento in materia di ICT e di sicurezza digitale, sollecitando la PA a dotarsi di idonei strumenti tecnici atti a rendere concreta la digitalizzazione dei processi;

1.d a valorizzare le competenze dell’Ingegnere dell’informa-zione nella PA, promuovendo la tutela della professione dell’Ingegnere dell’informazione nella progettazione di sistemi informativi (in particolare quelli relativi alla sicurezza di dati personali),avvalendosi di professionisti iscritti all’Albo;

1.e a favorire i processi di acquisizione delle competenze digitali nelle scuole per docenti e alunni, eventualmente prevedendo progetti di alternanza scuola – lavoro in colla-borazione con gli Ordini professionali, sui temi del coding e della robotica educativa.

2 - CONOSCENZA, COMPETITIVITÀ, COMPETENZE NEL MERCATO DEL FUTURO2.a a contribuire alla progettazione dei percorsi formativi uni-

versitari, uniformandone i contenuti e legandoli maggior-mente alle competenze professionali richieste dal mercato del lavoro;

2.b a garantire l’innalzamento costante della qualità della formazione continua per gli ingegneri, favorendo il ricono-scimento di CFP per attività di formazione interna per gli ingegneri dipendenti pubblici e privati, in coordinamento con gli Ordini territoriali;

2.c a promuovere ed implementare il sistema di certificazione volontaria delle competenze degli ingegneri, attraverso processi di certificazione che garantiscano la qualità tec-nica, anche per una nuova cultura delle competenze che, nell’interesse generale, elimini la dannosa conflittualità

tra le diverse professioni tecniche;2.d a valorizzare l’attività degli Ingegneri e Ingegneri iuniores,

anche nella P.A., nell’espletamento delle attività a loro riconosciute per legge e la loro permanenza nell’Albo degli Ingegneri;

2.e a continuare l’attività di controllo e verifica della corret-tezza dei bandi pubblici, onde evitare ogni forma di discri-minazione nei confronti degli Ingegneri, promuovendo il dialogo con la PA e gli altri operatori economici;

2.f a sensibilizzare le Istituzioni competenti a ridurre i più possibile i costi dei corsi di formazione nel campo della Protezione Civile;

2.g a definire e circostanziare, mediante un’apposita analisi, l’impatto che il TISA (Accordo di scambio dei servizi tra Europa, Stati Uniti, Australia ed altri Paesi) avrà sulla libera professione al fine di contrastare ogni tentativo di condizionare l’attuale Sistema Ordinistico;

2.h a sostenere la creazione della Scuola di Specializzazione in Ingegneria Clinica in collaborazione con il MIUR e il Ministero della Salute ai fini della modifica dello stato giuridico del dirigente Ingegnere;

3 - AMBIENTE, SOSTENIBILITÀ, TERRITORIO3.a a partecipare attivamente alla definizione di politiche in

materia di smart cities, smart communities e smart grids, favorendo,nella progettazione urbanistica, l’uso integra-to delle tecnologie dell’informazione (ICT), nonché lo snellimento delle procedure per la riqualificazione del patrimonio infrastrutturale, edilizio ed ambientale;

3.b a promuovere il Green Public Procurement (GPP) quale strumento di qualificazione e innovazione ambienta-le attraverso specifiche funzioni professionali per gli Ingegneri, soprattutto nel campo della P.A.;

3.c a farsi promotore dell’elaborazione di un Testo Unico sull’energia, nonché di una legge nazionale sull’inquina-mento luminoso;

3.d a promuovere la cultura della sicurezza anche nella pia-nificazione del territorio e della prevenzione del rischio, anche attraverso programmi didattici nelle scuole;

3.e ad impegnarsi per sensibilizzare le Autorità competenti sulla necessità di prevedere incentivi per la riqualificazio-ne urbana con premialità adeguate in base alle prestazioni energetiche;

3.f ad attivarsi per condividere, con le altre professioni dell’a-

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rea tecnica, aderenti alla Rete delle Professioni Tecniche, le proposte di modifica al D.M. 37/2008 (sulla sicurezza degli impianti negli edifici) appena elaborate dal Gruppo di Lavoro Energia del CNI;

3.g ad impegnarsi presso i Ministeri competenti, seguendo l’evoluzione delle emanande normative nel campo dell’a-custica, sia per quanto riguarda i requisiti acustici passivi degli edifici che la nuova figura del tecnico competente in acustica;

3.h a valorizzare il ruolo dell’Ingegnere nella tutela e difesa del territorio con riguardo al rischio idrogeologico e idrau-lico;

4 - PROFESSIONE INGEGNERE: RUOLO E RESPONSABILITÀ4.a ad adoperarsi perché venga sempre più affermata e soste-

nuta la centralità del progetto ed il ruolo del progettista, come garanzia fondamentale per la corretta esecuzione e realizzazione delle opere;

4.b ad adoperarsi, con la collaborazione di UNI, per la defi-nizione di standard qualitativi minimi delle prestazioni professionali in campo ingegneristico e relativi costi e responsabilità, quali riferimenti per il committente pub-blico e privato, applicabili su base volontaria a tutela della qualità della prestazione;

4.c a lavorare per giungere all’inserimento nella normativa per l’affidamento degli incarichi professionali per i lavori pubblici, nei limiti dei 40.000,00 euro, di forme di incen-tivo per gli incarichi congiunti “anziano‐giovane”, al fine di tutelare la minore esperienza professionale dei nuovi tecnici che si affacciano sul mercato dei lavori pubblici, nonché, a prescindere dal valore degli incarichi di cui sopra, per eliminare i requisiti del fatturato e dei prece-denti incarichi dai requisiti obbligatori di partecipazione alle relative procedure di affidamento;

5 - MANIFATTURA 4.0: L’INGEGNERIA ALLA SFIDA DELL’IN-NOVAZIONE E DELL’EFFICIENZA5.a ad assumere il ruolo di interlocutore, sia presso il Governo

nazionale che in ambito europeo, per la definizione delle politiche di gestione, degli strumenti e degli incentivi in materia di Manifattura 4.0.;

5.b a promuovere percorsi di formazione continua sui temi della Manifattura 4.0 e della trasformazione digitale, tenendo conto delle differenti discipline e in collaborazio-

ne con gli operatori interessati, focalizzando il migliora-mento competitivo del sistema paese.

6 - SISTEMA ORDINISTICO: LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO DELLA SOCIETÀ E DEI PROCESSI ECONOMICI6.a a proseguire nell’attuazione del nuovo Codice etico‐deon-

tologico – unico e obbligatorio sul piano nazionale ‐ e della Carta eco-etica, presso tutti gli Ingegneri, liberi‐professionisti e dipendenti, quali moderni strumenti di rafforzamento della cultura della legalità e di affermazio-ne dei valori e dei principi che caratterizzano la nostra Professione;

6.b a procedere alla stesura di una condivisa Carta dei Servizi che faccia da riferimento alle forme volontarie di orga-nizzazione tra Ordini, sviluppando anche le potenzialità presenti nelle Federazioni e Consulte regionali, nonché negli altri organismi di riferimento del sistema ordinistico;

6.c a predisporre una proposta di riforma del sistema degli Ordini professionali, sulla base delle direttive e degli indi-rizzi che saranno definiti e deliberati dall’Assemblea dei Presidenti.

CHIUSURA SEGRETERIALA SEGRETERIA DELL’ORDINE

RESTERÀ CHIUSA

DAL 8 AL 26 AGOSTO 2016

PER LA PAUSA ESTIVA

E MERCOLEDÌ 31 AGOSTO 2016

PER LA RICORRENZA

DEL SANTO PATRONO

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VOGLIO UN CONGRESSO 5.0

Arrivato e passato anche il 61-esimo congresso degli Ordini degli Ingegneri. Palermo la sede. Palermo si, città bellissima e difficile, con i suoi suggestivi palazzi, le sue ville sfarzose, i mercati rionali, la tradizione dei pupi, i marciapiedi dissestati, le case diroccate e la viabilità impossibile.Sede del Congresso il prestigioso e unico Teatro Massimo in Piazza Giuseppe Verdi luogo che, come mi ha ripetuto fino allo spasimo la guida che per un paio di ore ha portato qua-ranta ingegneri in giro per la città, è punto di divisione tra la Palermo barocca e la Palermo liberty. Me lo ha ripetuto così tante volte da farmi temere che il graditissimo panino alla milza, ingurgitato un po’ per fame e un po’ per sfida mi si palesasse appieno sulle palpebre abbassandole. Per sicurezza inforco gli occhiali da sole per tutto il tempo della visita. L’albergo in centro poi ha favorito giretti notturni alla scoperta della Palermo non vista, in assaggini di cibi di strada sfiziosi e in gradite soste in bar dallo stile liberty per gustare granitine al caffè. Il tutto appunto in orari quasi impossibili visto che tra tempo congresso e tempo cene, il tempo libero in queste occasioni non c’è mai.Il titolo del Congresso è “Officina Italia: Progettiamo il cam-biamento”. E qui mi sovviene il primo pensiero, che la crisi favorisca il cambiamento non vi è dubbio. E se la crisi c’è ormai da diversi anni ma siamo ancora in fase di cambia-mento? Ma quando finiremo di cambiare? E dove porta questo cambiamento? E come è visto? E quando reagiamo? Ma se noi sul campo reagiamo chi ci rema contro e perché? Ma chi deve reagire noi o la politica? E a che punto siamo con le richieste fatte a suo tempo? Quante domande. Ma un Congresso è fatto per porsi domande a cui alla fine, dopo attenta discussione, speri di trovare qualche risposta e qualche rassicurazione che si inizia a seguire una certa strada. Speriamo. Mi siedo e ascolto.Dopo i saluti di rito e il discorso del Presidente del CNI ing. Armando Zambrano si apre finalmente il Congresso, e sul palco iniziano ad alternarsi figure di senatori, procuratori, assessori, facenti parte di commissioni parlamentari, dirigenti di società e rettori universitari, tutti con un parlare che, pur essendo differente in contenuti e modi, ognuno ha il proprio, mi lasciano alla fine la medesima impressione, ovvero di un distacco dal mondo reale, del mondo che conosco, che è la mia realtà e la realtà di molti miei colleghi. Le riflessioni che mi sovvengono dal parlare dei più sul palco e che vi riporto sono le seguenti.

I politici ahimè a domande precise su come vedono l’ac-corpamenti di professioni simili in Ordini territoriali, sulla reintroduzione di tariffe minime anche per i lavori privati o su osservazioni ben precise relative al codice degli appalti, si sono per la maggior parte nascosti dietro lo scudo delle imposizioni date della Comunità Europea. Nuove nome nuove leggi. Ma alla domanda come mai in Germania, in genere così ligia al rispetto della norma Europea, mi sembra almeno, correggetemi se sbaglio e magari scopro che anche loro sono birichini come noi, le cose vanno diversamente e che loro hanno leggi che tutelano esattamente ciò che noi chiediamo e che il governo non ci concede, bhe allora proprio non capisco e un grande Mha mi sorge spontaneo. E quindi, tornando a noi, la domanda “Ma quanto sono distanti questi legiferatori dal quotidiano vivere” al momento non ho ancora risposta. O forse sono così avanti e così in alto che ancora io, dal mio piccolo posticino dietro tutto e tutti, non riesco a vederne i benefici? Ma andiamo avanti.Alcuni interlocutori provenienti dal mondo dell’industria e delle società di ingegneria mi comunicano, con tutta tranquil-lità, che la generazione di ingegneri over 50 ha ottime compe-tenze ma ahimè troppo specialistiche e soprattutto non hanno dimestichezza con il muovo metodo di progettazione integrata il “BIM”. Così dicono loro. Invece gli ingegneri junior, che ho scoperto esserlo fino al compimento del 45 anno di età, hanno si capacità multipiattaforma inattese e fatto tutti il master e che sanno cosa è il BIM perché lo hanno studiato, ma non hanno l’esperienza o un CV sufficientemente elaborato e ricco per poter concorrere per lavori di un certo interesse. E allora penso “Vuoi vedere che io, attualmente posta fra il limbo dei 45 e i 50, sono la fortunata detentrice di sapere, di competenza e di CV adeguato e forse forse” … mi si illu-minano gli occhi e presa coscienza dell’opportunità che mi si apre, mi metto subito all’opera prima che il gruppo dirigente ci ripensi, o che l’avanzare dell’età mi ponga tra gli over 50. Ancora. Che dobbiamo formarci o uniformarci non capisco bene, che magari sia colpa delle quattro ore passate ad ascoltare che aggiunte alla caponatina di mezzogiorno provocano alterazio-ni al mio senso dell’udito addormentandolo? Perché si con la formazione sono d’accordo, con l’ uniformandoci al resto dell’Europa, e con la certificare di ogni singola competenza assunta magari non tanto.Che mentre da una parte in una relazione sullo stato degli

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Ordini l’interlocutore del caso rileva con preoccupazione come il numero degli iscritti agli Ordini territoriali stia aumentando negli ultimi anni, dall’altra parte un rettore di università mostra compiaciuto un grafico in cui risalta un netto aumento degli iscritti ad ingegneria. Trovando la prima preoccupazione giustificata, provo a classificare all’interno di questo schema la seconda, che letta in un’ottica diversa potrebbe voler dire “mi iscrivo a fare ingegneria così magari un lavoro lo trovo”. Mi domando se sia meglio un ingegnere insoddisfatto o uno storico felice. Opterei per la seconda ma non sta a me decidere.Sospiro e nel complesso osservo che dallo scorso Congresso poco è cambiato, se non il tirare di un leggero venticello di ferma e formale opposizione, presa dai referenti del CNI, verso quanto affermato dai personaggi sul palco. Comportamento questo che, se lo avessero espresse solo l’anno scorso avreb-bero ricevuto tutto il mio plauso, e forse non solo il mio, Ma che fatte qui in quella che se fossimo calciatori definiremmo “ la zona cesarini” delle elezioni mi lascia quel non so che di amaro in bocca.Del prossimo Congresso però gradirei iniziasse un nuovo periodo e si incominciasse a parlasse dell’ingegnere che c’è, che è presente, presidia il territorio, è supportato dal governo con leggi snelle e pratiche, che abbia riconosciute le compe-tenze senza troppe complicazioni e necessità di bollini, ascol-tato, no meglio consultato dai governanti quando si scrivono nuove leggi, che siano finalmente divise le competenze tra tutti i professionisti del settore perché se un geometra o un perito può iscriversi nel nostro albo junior allora la triennale cosa l’hanno fatta a fare? Un Congresso in cui si incominci a parlare insomma dell’ingegnere 4.0 o no meglio 5.0, qualcuno ha anche proposto “Como 2020 ingegneri senza frontiere” va bene uguale purchè si superi la fase cambiamento. Chi ci sta ad organizzarlo alzi la mano, la mia è già alzata e sventola il codice etico e cerca di mostrarlo a chi sul palco non sa nem-meno che esisto anche se sono nella fascia di età corretta. Mannaggia. Vera novità del congresso è stata la presenza di un sito inter-net a cui collegandosi era possibile fare domande agli ospiti, dare pareri su temi specifici e leggere in anticipo la mozione che si è andati a discutere e votare. La mozione, documento conclusivo ricco di intenti che da qui a novembre, momento di elezioni, l’attuale CNI dovrà applicare.

Maria Cristina Sioli

PUBBLICAZIONILA STAZIONE DI FIRENZEdi Giovanni Michelucci

e del Gruppo Toscano

1932-1935

TESTI DI: Claudia Conforti, Roberto Dulio,

Marzia Marandola, Nadia Musumeci,

Paola Ricco

EDITORE: Electa

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CODICE MENDINILe regole per progettare

AUTORE: Fulvio Irace

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ARCHIFLOP - STORIE DI PROGETTI FINITI MALEAUTORE: Alessandro Biamonti

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LA MOLLA E’ UN MOTORE.La meccanica di Bruno Ricci BittiAUTORE; Marcello Galvani

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BOCCIONIAUTORE: AA.VV.

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Acronimo di: Trade in Services Agreement. Trattato interna-zionale di ultraliberalizzazione del commercio di servizi la cui principale aberrazione consiste nella sua sostanziale segretez-za per cinque anni dopo la firma. In corso di sottoscrizione tra 50 paesi (tra cui Unione Europea e Stati Uniti) che rappre-sentano ca. l’80% del valore del commercio mondiale. Fratel-lo minore del TTIP (che si occupa di commercio di beni) ma sostanzialmente ignoto ai piu’. Evidentemente noi rientriamo nella definizione di “servizi” e quindi: si’, ci riguarda. In rete trovate i fondamentali.L’argomento è questo ma il percorso è più lungo.Per iniziare, ci sono vari tipi di Congresso, come quello Nazio-nale della categoria che si è appena tenuto a Palermo. Ci sono quelli premio, dove si va perchè è un regalo che ti fanno. Ci sono quelli dove basta alzare la mano in fondo perchè tanto è tutto già scritto. Ci sono quelli dove si rifonda il mondo, perchè magari semplicemente serve. Ci sono poi quelli che cercano con fatica un percorso di condivisione che riesca a mettere in-sieme le istanze piu’ diverse. Ecco, per quanto mi riguarda quest’ultima è la descrizione che piu’ si avvicina a quanto è successo nel nostro di Palermo, con alcune precisazioni.La prima è che la professione è realmente sterminata, cosi’ come lo sono le leggi norme e regolamenti in continuo divenire che la regolano e certamente anche la condizionano. Il tentati-vo di voler parlare di tutto e di tutti nella diretta anche se di tre interi giorni risulta evidentemente velleitario. La seconda è che, forse anche per quanto sopra, questa vol-ta è stato oggettivamente allestito un percorso partecipato di pre-elaborazione della mozione congressuale. Forse ricordere-te che proprio per quello tutti siete stati chiamati ad una riu-nione in Sede per tale discussione. Di seguito, con un centinaio di delegati da tutta Italia ci siamo ritrovati a Roma il 6 maggio per condensare tutti i contributi in forma organizzata. Questo elaborato vi è stato di nuovo sottoposto nel corso di una secon-da riunione in sede tra gli iscritti ed è cosi’ diventata la base della mozione congressuale. Il processo terminerà, al ricevimento della mozione approvata e protocollata, con una terza ed ultima riunione di restituzione agli iscritti dei contenuti approvati.La terza considerazione è che la nostra categoria non è mini-mamente abituata a tali processi. Ad esempio, la partecipazio-ne alle nostre riunioni in sede è stata qualificata nei contributi

TISA

ma insignificante nei numeri, e tutti sappiamo che a volte an-che la banale esibizione muscolare del peso ha la sua impor-tanza. Intendiamoci, non è un problema solo nostro. Anche a Palermo, le commissioni non hanno certamente riunito platee da stadio. Ma questa non puo’ essere una via d’uscita.La quarta considerazione, del tutto personale, è che sono stan-co dei dettagli. La capacità di perdersi negli anfratti arabescati delle varie questioni è certamente una delle nostre caratte-ristiche, ma non mi risulta che sia un punto a nostro favore. Perchè ho sempre l’impressione che il dettaglio, che per sua natura disturba la visione d’insieme, sia messo li’ per distrati. E qui veniamo al punto. L’ho detto l’anno scorso al Congresso di Venezia e l’ho ripetuto quest’anno: occupati come siamo a ordinare le pagliuzze, ci scappano le travi.La trave in questo caso è il titolo in cima. Perchè tale trattato si occupa della rimozione delle cosiddette barriere non doga-nali, e noi in pratica lo siamo. Dopo tale firma, chiunque (ad esempio una società estera) dovrà essere libera di esercitare i servizi relativi alla nostra professione senza barriere di ingres-so, quindi senza iscrizioni, albi, riconoscimenti, brevetti, vin-coli. Di fatto, una rivoluzione con un tratto di penna. Anche se in realtà tutta da scrivere e da definire, personalmente ritengo che questo sia l’unico momento in cui poter intervenire. Prima della firma, e non dopo quando tutto sarà molto piu’ difficile. Convinto di questo e determinato a sfruttare l’occasione del Congresso annuale, sono allora risalito alla blasonata società di studi economici che fornisce consulenza sul punto al com-petente Ministero dello Sviluppo Economico. Immediatamen-te concordi su tutto (“era ora che ve ne occupaste”, mi han-no detto), ho cosi’ potuto presentare ai delegati nazionali la fattibilità di uno studio che rappresenterà in forma scientifica l’impatto che il TISA avrà sul mondo delle libere professioni in generale ma in particolare sulla nostra. L’integrazione alla mozione è stata approvata e quindi in base a tali documentate evidenze al termine dello studio potremo decidere collettiva-mente quali ulteriori azioni intraprendere. Vi terro’ aggiornati.

Giorgio Fontana

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PAGAMENTO DEL SALDO CONTRIBUTIVO DI DICEMBREE’ cambiato il sistema di dilazione del pagamento.Il CdA ha deliberato, per premiare gli iscritti “regolari”, che solamente chi è in regola con la contribuzione e gli adempimenti (DIC) alla data del 31 ottobre avrà diritto ad una possibilità di pagamento del saldo in tre rate (marzo, luglio, novembre) con un tasso di interesse annuo del 1%.La richiesta di dilazione va inoltrata unitamente alla DIC, in tal caso non verrà generato il MAV con scadenza dicem-bre, ma successivamente l’iscritto riceverà una comunica-zione in marito, con accettazione della richiesta dopo la verifica della regolarità al 31/10.Nel caso questa non fosse verificata ricordate che non sarà più possibile generare il MAV di dicembre, ma occorrerà versare quanto dovuto entro il 31/12 con bonifico bancario (l’IBAN si trova nel sito di Inarcassa).Per tutti gli altri il termine resta il 31/12 senza possibilità di dilazioni.

RIDUZIONE DELLE SANZIONINel Comitato Delegati di ottobre scorso avevamo deli-berato una riduzione delle sanzioni nel tentativo di far regolarizzare molti iscritti con situazioni debitorie parti-colarmente gravose.I ministeri vigilanti hanno respinto la nostra modifica del sistema sanzionatorio chiedendo “più approfondita valuta-zione degli effetti delle modifiche” in quanto a loro avviso:• il sistema sanzionatorio viene particolarmente depoten-

ziato nel caso di ritardato pagamento dei contributi• le modifiche devono tenere in considerazione il criterio

di registrazione delle entrate contributive in ambito della contabilità nazionale (registrazione per cassa).

Viene pertanto richiesto un approfondimenti di indagine in relazione alla tipologia dell’intervento ed alla sua dimensio-ne considerando anche come tale modifica possa configu-rarsi come incentivo alla dilazione del pagamento dei con-tributi con effetto negativo per i saldi di finanza pubblica.Il CdA sta lavorando in tal senso, con incontri presso i ministeri ed approfondimenti unitamente agli uffici secon-do quanto richiesto.

MODIFICA DEI REQUISITI DI ISCRIVIBILITA’Come già comunicato nel corso dell’ultimo CND di fine giugno è stata discussa l’ipotesi di modifica statutaria nel

INARCASSA NEWS

senso di considerare iscrivibile senza soluzione di conti-nuità anche chi avesse rapporti di dipendenza occasionali durante l’anno, per agevolare soprattutto i giovani iscritti che occasionalmente svolgono attività di supplenza presso le scuole o simili.Si prevedeva la possibilità per chi avesse un rapporto di dipendenza limitato temporalmente a un trimestre com-plessivo in tutto l’anno, ma son sorte obiezioni in merito al fatto che la limitazione temporale può non essere signifi-cativa se non legata anche alla percentuale del reddito da dipendente rispetto al reddito da libera professione, cosa che creerebbe un sistema di controllo molto complesso.Non si è pertanto giunti ad una conclusione in tal senso, ma il problema resta allo studio.

IL DELEGATO INARCASSALuisella Garlati

PUBBLICAZIONE IN MATERIA DI LIQUIDAZIONE DEGLI ONORARI E DELLE SPESE CHE COMPETONO

A PERITI E CONSULENTI TECNICI D’UFFICIO

Si segnala che sul sito web del Consiglio Nazionale Ingegneri

www.tuttoingegnere.it, nella sezione Pubblicazioni CNI,

è scaricabile il volume “Considerazioni sulla normativa vigente

in tema di onorari, indennità e spese dei periti e dei C.T.U.

in ambito civile e penale”.

INARCASSA

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GRUPPO GIOVANI INGEGNERI

#innovazione #futuro #giovaniSono queste le 3 parole chiave con le quali voglio riassumere la visita all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova dello scorso 9 giugno organizzata dalla Commissione Ingegneria dell’Infor-mazione con il supporto del Gruppo Giovani Ingegneri.L’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova è stato voluto nel 2003 dal MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) e dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e ha iniziato la sua attività nel 2005. L’obiettivo è quello di promuovere le eccellenze della ricerca, favorire star-tup e spin-off, creare e disseminare la conoscenza scientifica per favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale.La sede di Genova si articola su 8 piani e 30.000mq, con uno staff complessivo di circa 900 persone. Oltre alla sede centrale di Genova l’IIT opera in altre 8 città italiane con 10 centri: il personale collabora con ricercatori dell’università ospitante il centro. A Milano ad esempio, presso il Politecnico di Milano è presente il centro per nano scienza e tecnologia [email protected] tutti i centri italiani hanno uno staff di 1441 persone, con un età media di 34 anni, 59% uomini, 41% donne. Il 55% del personale è di nazionalità italiana, il 29% straniera, mentre il 16% è costituito da ricercatori italiani rientrati dall’estero. Per quanto riguarda il profilo dei ricercatori, il 30% circa sono ingegneri, con profili altamente multidisciplinari. La nostra visita alla sede di Genova ha riguardato i seguenti laboratori:

• iCub Facility (robot iCub costruzione e demo)Abbiamo visto all’opera il robot iCub (foto): ricorda un bam-bino di circa 3 anni di età, alto 104cm; è un progetto open source sia per quanto riguarda la parte software, sia nella parte hardware. Questa filosofia open del progetto ha lo scopo di permettere a tutta la comunità di sviluppatori la possibi-lità di implementare modelli e funzionalità aggiuntive. Nella versione che abbiamo visto all’ope-ra, iCub era in grado di riconoscere il movimento di una pallina posta davanti alle sue telecamere (posi-zionate negli occhi), di seguirne il movimento e nel cercare di prender-la con le mani.

VISITA TECNICA ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA DI GENOVA

• advanced Robotics (robotica avanzata) e Rehab Technologies Grazie ad una sinergia con INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), vengono sviluppati tec-nologie ad ausilio di disabilità causate da infortuni sul lavoro. Si stà lavorando alla realizzazione di un esoscheletro motoriz-zato e ad una mano artificiale all’avanguardia nell’ambito della robotica riabilitativa e terapeutica.

• Robotics Brain and cognitive sciences (robotica, scienze cognitive del cervello)Grazie al lavoro congiunto tra ricercatori e medici, vengono messe a punto tecniche per la riabilitazione del polso o degli avanbracci a causa di traumi o lesioni.

• Pattern Analysis and Computer Vision (analisi di modelli e visione automatica)In questo laboratorio abbiamo visionato nuove tecnologie per l’elaborazione immagini, in grado di riconoscere una persona all’interno di un filmato e di seguirla all’interno di altri: pen-siamo ad esempio alla ricerca di un sospetto all’interno di tutti i filmati registrati da tutte le telecamere presenti nelle nostre città. Un’altra tecnologia che ci hanno mostrato è stata la tele-camera acustica, utilizzata ad esempio per l’individuazione di droni basata sul rumore emesso durante il volo (i droni non sono sempre facili da individuare in considerazione della loro forma, in un filmato registrato da una normale telecamera). Complessivamente ad oggi l’IIT vanta quasi 7000 pubblicazio-ni, oltre 130 progetti Europei, 350 domande di brevetti attive e numerose startup costituite o in fase di lancio. Un eccellenza del nostro paese. Si ringrazia il personale dell’IIT per la visita tecnica.

Marco Cigardi

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FISCO

Le dichiarazioni dei redditi e IVA sono sottoposte ad un esame che ha per oggetto la li qui dazione del le imposte dovute o dei rimborsi spettanti, che si interpone tra la fase di presentazi-one della dichia razione da parte del contribuente e quella di accerta mento dell’Amministrazione. Successivamente, in base ai criteri determinati dagli organi ministeriali, vi può essere il controllo for male, implicante una minima attività valutativa.Il procedimento che scaturisce dalla liquidazione automatica (art. 36-bis) e, con alcune differenze, dal controllo formale (art. 36-ter), può essere in tal modo schematizzato:• controllo automatico o formale ad opera degli uffici;• comunicazione del c.d. “avviso bonario”;• in caso di mancata definizione dell’avviso bonario, iscrizione

a ruolo delle som me e notifica del la cartella di pagamento ad opera dell’A gente della Riscos sione;

• ricorso o reclamo in Commissione tributaria provinciale.

Nelle ipotesi illustrate, la violazione dà luogo ad un omesso versamento dell’imposta o ad un’inde bi ta compensazione di credito “non spettante. Il DLgs. 24.9.2015 n. 159 ha modificato vari aspetti relativi alla dilazione delle somme derivanti da av visi bonari, introducendo anche una specifica disciplina sui lievi inadempimenti.

LIQUIDAZIONE AUTOMATICA DELLA DICHIARAZIONE (ART. 36-BIS DPR 600/73)L’Amministrazione finanziaria pro ce de “alla li qui dazione del le im poste, dei contributi e dei premi dovuti, nonché dei rimborsi spettanti in base alle dichia ra zioni presentate dai contribuenti e dai sostituti d’imposta”. Il controllo, effettuato esclu sivamente “sul la base dei dati e degli elementi di ret ta-mente desumibili dalle dichiara zio ni presentate e di quelli in possesso dell’ana grafe tributaria”, consiste nel:• correggere gli errori materiali e di calcolo commessi dai

contribuenti nel la deter minazione de gli imponibili, delle imposte, dei contributi e dei premi;

• correggere gli errori materiali nel riporto del le eccedenze delle imposte, dei con tributi/premi risultanti dal le pre ce-den ti dichiarazioni;

• ridurre le detrazioni d’imposta, le deduzioni dal reddito ed i crediti d’imposta indicati in misura superiore a quella pre vista dal la leg ge ov ve ro non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiara zioni;

• controllare la rispondenza con la dichiarazione e la tem-

L’ATTIVITA’ DI CONTROLLO E LIQUIDAZIONE DELLE DICHIARAZIONI FISCALI

pestività dei ver sa men ti del le im po ste, dei contributi e dei premi dovuti a titolo di acconto e di saldo e delle ritenute alla fonte ope rate in qualità di so sti tuto d’imposta.

Il controllo, ai fini IVA (art. 54-bis del DPR 633/72), si attua nel:• correggere gli errori materiali e di calcolo commessi dai

contribuenti nella deter mi nazione del volume d’affari e delle imposte;

• correggere gli errori materiali commessi dai contribuenti nel riporto del le ecce den ze di im po sta risultanti dalle prec-edenti dichiarazioni;

• controllare la rispondenza con la dichiarazione e la tempes-tività dei ver sa menti del l’imposta risultante dalla dichiaraz-ione annuale, a titolo di accon to e di con gua glio, nonché dalle liqui da zioni periodiche.

È ammesso un controllo ante dichia ra zio ne, relativo alla tem-pestività dei versamenti in acconto e a saldo e delle ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d’imposta non ché dei versa menti IVA; a tal fine, deve sussistere un concreto pericolo per la riscos sione, ovvero la pre visione di perdere il cre dito fiscale in consi dera zione della par ticolare situazione de bitoria del contribuente.

Avviso BonarioQuando dai controlli auto matici emerge un risultato diverso rispetto a quello indicato nella dichiara zione, l’esito della liq-uidazione è comunicato al con tri buente. En tro i trenta giorni suc ces sivi al ricevimento della comunicazione il contribuente può fornire chiarimenti; è possibile contattare l’ufficio tele-fonicamente, in modo da fornire i chia rimenti ne cessari agli ope ratori, che, se ricorrono i presupposti, possono re go larizzare subito la di chiarazione. Ove dalla comunicazione emerga-no problematiche complesse, il contribuente presenta una domanda di riesame che viene vagliata dall’ufficio, il cui esito va co municato allo stes so contribuente. La modalità di comuni-cazione dell’avviso bonario varia a seconda che il con tri buente abbia o meno inviato la dichiarazione tramite un intermediario abilitato. L’art. 2-bis del DL 203/2005 stabilisce che la comu-nicazione dell’avviso bo nario, nei confronti degli in ter mediari e se previsto nell’incarico di trasmissione, av vie ne con mez zi telematici; gli intermediari devono informare i contribuenti degli esiti della proce du ra entro 30 giorni dal rice vimento della comunicazione, segnalando se del caso all’Agenzia delle Entrate situa zioni og get tive che impediscono di in for mare il

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contribuente degli esiti della liquidazione. Nel caso in cui il contribuente decida di non avvalersi di intermediari abi litati o questi non abbiano accettato l’incarico, la comunicazione avviene presso il domicilio fiscale del con tri buente, tramite rac comandata. Anche in tal caso, se il contribuente è abilitato ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, è possibile instaurare il contraddittorio tramite i canali “PEC” e “CIVIS”. Individuare la data in cui l’avviso bonario è ricevuto dal con-tribuente è di fon da mentale impor tan za, in quan to da detto momento è precluso il ravve dimento operoso e, come si vedrà, decorrono i 30 giorni per la definizione agevolata (art. 2 DLgs. 462/97) ovvero per la dilazione delle somme dovute (art. 3-bis). Auspicando una modifica legislativa, gli esperti della materia ritengono che la notifica dell’avviso bonario avven ga nelle forme contem pla te per gli atti impositivi. Lo Statuto del Contribuente (art. 6 comma 5 della L. 212/2000) prevede la nullità degli atti emana ti sen za la previa notifica dell’“avviso bonario”, solo, però, se sussistono “incertezze su aspetti rilevanti della dichiara-zione”; in giurisprudenza è costante il principio secondo cui la nullità del ruolo sussiste, solo quando vengono dimostrate le menzionate incertezze, e non, ad esempio, nel caso degli omessi versamenti. Tanto premesso, qualora la comunicazione bonaria sia stata omessa oppure ove la notifica sia sta ta irregolare o ne difetti la prova, il contribuente, da un lato, deve essere ammesso alla definizione agevolata nonché alla dilazione, dall’altro, non deve corrispon dere nessuna delle poste aggiuntive che possono essere richieste con la cartella di pagamento, si pensi agli aggi di riscossione e ai vari interessi previsti dalla legge fiscale.La giurisprudenza ritiene che l’avviso bonario non debba essere inoltrato quando non vi sono “incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione”: il caso tipico, ma non unico, riguarda il mancato tempestivo pagamento di imposte dichiarate; in base a quanto sancito da Cass. 10.6.2015 n. 12023, nelle fattispecie menzionate, sic co me l’av vi so bonario non va comunicato, il con-tribuente non ha diritto ad accedere alla definizione agevolata, siccome essa ha come condizione proprio la ne ces sità dell’av-viso bonario. Tale soluzione non può andare esente da critiche in quanto a livello operativo può avere l’effetto di “incoraggi-are” una condotta negligente degli uffici, consistente nel non noti zia re il contribuente di alcunché ogniqualvolta non siano presenti le “incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione””.

Definizione agevolata (art. 2 DLgs 462/97)Ai sensi dell’art. 13 comma 2 e 5 del DLgs. 471/97, la sanzione

sulle somme dovute a seguito di con trollo automatizzato è pari al 30% di quelle non versate o ver sate in ritardo.La norma prevede che, se il pagamento avviene entro 30 giorni dal ricevi men to della comunicazione ovvero della comunicazi-one definitiva conte nen te la rideterminazione delle somme in sede di autotutela, l’ammontare delle sanzioni è ridot to ad un terzo, ovvero al 10% della mag gio re imposta o del minor credi-to. Una volta perfezionata la definizione dell’avviso bonario, le somme corri sposte non pos sono più es sere contestate, ad esempio mediante rimborso. Gli importi derivanti dall’avviso bonario rientrano nella disciplina dei ver samenti unificati, quindi devono essere pagati tramite modello F24 che di norma è già allegato al la comunicazione; è ammessa la compensazi-one con crediti disponibili. La definizione a 1/3 delle sanzioni derivanti dall’avviso bonario postula che il ver sa men to degli im porti o della prima rata avvenga entro 30 giorni dal lo stesso.L’Agenzia delle Entrate, con un’affermazione invero non del tutto chia ra, ha specificato che “se la comunicazione contiene l’espresso e specifico invito, da par te dell’Ufficio, alla presen-ta zione di documenti e chiarimenti, il contribu en te aderendo tempe stiva mente alla richiesta, acqui sisce il diritto a rice vere la comunicazione definitiva e, effet tuan do il pagamento entro trenta giorni, usufruisce della riduzione a un terzo della san-zione”. Qualora il contribuente abbia presentato autonoma istanza di autotutela, è previsto che il termine decorra dal giorno in cui è comunicata la rideterminazione delle somme.Quando l’avviso bonario è comunicato all’inter mediario abi-li tato, ai fini della definizione il contribuente dispo ne di un tempo mag giore, sic come il termine dei 30 giorni “decorre dal sessante simo giorno successivo a quello di trasmissione telem-atica” della comunicazione; quindi, secondo il com binato dis-posto degli articoli, il pagamento deve avvenire entro 90 giorni dalla tra smis sione dell’avviso. Il DLgs. 159/2015 ha introdotto uno speciale regime per i c.d. “lievi inadempimenti”, strumen-tale ad evitare che si contesti la deca den za dalla dilazione non ché dalla definizione per irregolarità poco consistenti.Per effetto di ciò, alcuna decadenza si verifica per inadem-pimenti dovuti a:• insufficiente versamento, per una frazione non superiore al

3% e, in ogni caso, a 10.000,00 eu ro;• tardivo versamento non superiore a sette giorni.In caso di inadempienze nella definizione dell’avviso bonario, si procede all’iscrizione a ruolo della somma non pagata non-ché del la sanzione del 30% commisurata all’importo non ver-

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sato o pagato in ritar do, e dei relativi interessi.Il contribuente potrebbe essere indotto a versare, entro 30 giorni dalla c.d. “comu nicazione bona ria”, le sole sanzioni ridotte, riservandosi di proporre ricorso contro l’im po sta nel momento in cui riceverà la noti fi ca della cartella di paga-mento. Tale condotta non pare ammessa, siccome la legge sembra legare il beneficio delle san zioni ridot te al versamento delle somme entro il termine prescritto; nelle procedure di liquidazione automatica e di controllo formale, il legi sla tore ha ri te nuto di non introdurre un meccanismo simile a quello contempla to negli accertamenti, ove è con sentito di definire le sole sanzioni potendo notificare il ricorso per l’im po sta.

Dilazione degli importi (art. 3-bis DLgs 462/97)Il DLgs. 159/2015 ha apportato im portanti inno va zioni sia in merito alla dilazione vera e propria sia in relazione alle san-zioni irrogabili come con se guenza degli inadempimenti nei versamenti rateali.Le somme dovute a se guito delle atti vità di li qui da zio ne auto-matica e di controllo formale pos sono essere versa te:• in un massimo di 8 rate trimestrali (in precedenza, 6);• in un massimo di 20 rate trimestrali, se superiori a 5.000,00

euro.Non è richiesta la dimostrazione della difficoltà economica, per cui ogni contri buente, se ri tiene, può fruire della dilazione degli importi. Si conferma che sull’importo delle rate succes-sive alla prima sono dovuti gli interessi, “cal colati dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di elaborazione della comu nicazione”, senza più alcun riferimento al tasso del 3,5% annuo. Il contribuente non deve mai prestare idonea garanzia, quale che sia l’importo.Le disposizioni sulla “nuova” dilazione degli avvisi bonari operano a de correre dalle dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso:• al 31.12.2014, per le somme dovute in caso di liquidazione

automatica;• al 31.12.2013, per le somme dovute in caso di controllo for-

male.Tanto nel “nuovo” quanto nel “vecchio” sistema, il pagamento tardivo di una rata “sana to” entro il ter mine previsto per quella suc ces siva non comporta la de cadenza dalla dila zione, ma solo con se guenze sanzionatorie.La notifica della cartella di pagamento susseguente al dis-

conoscimento del la dilazione deve avve nire, a pena di dec-adenza, entro il 31 dicembre “del terzo anno successivo a quel lo di scadenza del l’ultima rata del piano di rateazione; la decadenza dalla dilazione dell’avviso bonario non comporta l’impossibilità, all’atto di ricezione della cartella di pagamento, di beneficiare della dilazione dei ruoli esattoriali.

Ravvedimento operoso (art. 13, lett. a e b-ter, DLgs 472/97)Nel caso degli omessi versamenti, il ravvedimento operoso è di norma possi bile con ridu zione della sanzione da 1/10 a 1/6; l’iscrizione a ruolo a titolo defi nitivo della sanzione può essere evitata solo se il ravvedi mento avviene entro il termine per il pagamento della rata successiva, quindi entro il trimestre o entro 90 gior ni se si tratta di ultima rata. Pertanto, il ravvedi-mento avverrebbe con riduzione della sanzione del 15%: • a 1/10 ridotto a 1/15 per giorno di ritardo, per i ritardi sino a

14 giorni;• a 1/10, per i ritardi da 15 a 30 giorni;• a 1/9, per i ritardi da 31 a 90 giorni;• a 1/8, per i ritardi da 91 giorni al termine per il paga mento

della rata successiva.

La ris. Agenzia delle Entrate 29.12.2011 n. 132 ha istituito i codici tributo da indicare nel modello F24 per il versamento della sanzione di cui sopra in ap pli ca zione del ravvedimento, e degli interes si. I codici tributo relativi all’imposta, invece, sono generalmente presenti nel modello F24 allegato al la comunicazione bonaria; nel modello F24 devono altresì essere indicati l’anno di riferimento e il codice atto, dati reperibili nella “comunicazione bonaria”.

CONTROLLO FORMALE DELLA DICHIARAZIONE (ART. 36-TER DPR 600/73)Gli uffici procedono ad un’attività, distinta dal l’ac cer tamento, denominata “controllo for male” delle di chiara zioni, che im pli-ca una ri dot ta attività ammi nistrativa in cui può essere richi-esta l’esibizione di documenti giusti ficanti deter mi nate “voci” della dichiarazione.Il procedimento può essere in tal modo schematizzato:• controllo formale della dichiarazione;• invito ad esibire la documentazione relativa, ad esempio, a

deduzioni, de trazioni d’imposta e allo scomputo di ritenute;

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• eventuale contraddittorio tra Agenzia delle Entrate e con-tribuente;

• invio della “comunicazione bonaria”;• iscrizione a ruolo delle somme;• notifica della cartella di pagamento ad opera di Equitalia.

La norma prevede che l’Agenzia delle Entrate può, senza pre-giudizio del l’ul teriore azione accertatrice:• escludere in tutto o in parte lo scomputo delle ritenute

d’acconto non ri sul tanti dalle dichia razioni dei sostituti d’imposta o dalle certifica zio ni richie ste ai contri buenti ovvero delle ritenu te risultanti in misura infe riore a quel la indicata nelle di chia razioni dei contribuenti stessi;

• escludere in tutto o in parte le detrazioni d’imposta non spettanti in ba se ai do cumenti ri chie sti o agli elenchi di cui all’art. 78 co. 25 della L. 413/91;

• escludere in tutto o in parte le deduzioni dal reddito non spettanti in base ai do cu menti ri chie sti ai contribuenti;

• determinare i crediti d’imposta spettanti in base ai dati risultanti dalle di chiarazioni e ai docu menti ri chie sti ai contribuenti;

• liquidare la maggiore imposta sul reddito delle persone fisiche e i mag giori co n tri buti dovuti sull’am mon tare comp-lessivo dei redditi risul tanti da più dichia razioni;

• correggere gli errori materiali/di calcolo nelle dichiarazioni dei sostituti d’imposta.

Avviso BonarioNel controllo formale il contraddittorio assume note vo le rile-vanza siccome in que sta fa se l’uf ficio può constatare la corret-tezza di alcuni dati indicati in dichiarazione.L’esito del controllo formale sia co municato al contribuente o al sostituto d’imposta con l’indica zio ne dei motivi che hanno dato luogo alla rettifica dell’imponibile, per consentire la segna la zione di dati non con si de rati o valutati erro neamente dall’ufficio entro i 30 giorni suc ces sivi al ricevimento della comunicazione. A differenza di quanto affermato in merito alla liquidazione automatica, la Cassazione, va lorizzando la natura dell’avviso bonario nel controllo formale, ha sancito che l’omessa no tifica comporta la nul lità del ruolo.

Ravvedimento operoso (art. 13, comma 1-ter DLgs 472/97)Nel momento in cui il con tri buente riceve la comu nicazione

bonaria ex art. 36-ter, non può più ravvedersi.Nel procedimento di controllo formale, l’inibizione al ravved-imento operoso si verifica non quando il contribuente riceve la prima comunica zio ne (con cui l’Agenzia delle Entrate do man da l’esibizione dei documenti giusti ficanti le “voci” della dichiarazione), ma nel mo mento in cui, a seguito del con traddittorio, sono richieste le maggiori somme, in ragione del fatto che i documenti non sono stati pre sentati, o lo sono stati ma, per le più varie ra gioni, non sono ritenuti idonei dal funzionario.L’aspetto da tenere in considerazione consiste nel fatto che, in caso di rav ve dimento ope roso, è il contribuente che, in maniera autonoma, decide quante e quali violazioni rego-lariz za re, mentre se ade risce all’avviso bonario occorre farlo integralmente. Si ravvisa l’opportunità che il contribuente notizi l’Agenzia delle Entrate, con memoria, delle cen sure ravvedute alle-gando magari la dichiarazione integrativa e il modello F24, in modo che il con trollo formale continui solo per le restanti.

Definizione agevolata (art. 2 DLgs 462/97)Se gli importi vengono corrisposti entro 30 giorni dalla co mu-nicazione bonaria, le sanzioni da tardivo versa mento del 30% sono ridotte a 2/3; la definizione dell’avviso bonario, a parte la riduzione della sanzione, minore rispetto alla liqui da zione automatica (1/3), è simile a quella esaminata in precedenza, ivi comprese le problematiche caratterizzanti la dilazione.Occorre precisare che se il contribuente esprime rilievi sull’esito del controllo, l’ufficio, a fronte della ve rifica della fondatezza delle sue affermazioni, deve esercitare il proprio potere di autotutela, al fine di consentirgli di effettuare i versamenti delle somme dovute in tempo utile per fruire del beneficio della dilazione.Alla luce dei principi dello Statuto del Contribuente, si potreb-be sostenere che il termine decorra dal l’even tuale seconda comunicazione inoltrata dall’ufficio al contri buente; invece, se condo le indicazioni conte nute nel sito Internet dell’Agen-zia delle Entrate, il ter mine decorre sempre dalla prima comunica zione.

Redatto in data 13 luglio 2016Walter Moro

Commercialista, consulente fiscale dell’Ordine

Page 16: NUMERO 139 LUGLIO 2016 - Ordine Ingegneri Como...anno 24 numero 139 luglio 2016 Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993 NUMERO 139 LUGLIO 2016 All’interno BIENNALE ARCHITETTURA 2016

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Un format in progress e una sfida multidisciplinare: su questo si basa il progetto SCINTILLE, promosso a livel-lo nazionale dal Consiglio Nazionale Ingegneri e giunto quest’anno alla sua terza edizione. Quest’anno per la prima volta, grazie alla Consulta Regio-nale Ordini Ingegneri Lombardia è stato presentato un modello sviluppato interamente sul territorio regionale: “Scintille Lombardia”, che è approdato lo scorso 6 giugno a Milano, con il titolo “#SENSI_Tecniche per la vita”. Un percorso dunque all’interno dei cinque sensi – ma non solo – dove sono stati presentati progetti di ingegneria che han-no lo scopo di migliorare la qualità della vita ed essere utili all’intera società.La presentazione di “Scintille Lombardia” si è tenuta al Museo della Scienza e della Tecnologia in una sala gremita di professionisti e non, curiosi di scoprire ciò che l’ingegne-ria può fare seguendo la via dell’innovazione. I saluti sono stati affidati al Presidente della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, Augusto Allegrini, e al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano Stefano Calzolari, che si sono dimostrati molto orgogliosi di aver ospitato nel capoluogo lombardo questo evento di grande rilevanza scientifica. Il presidente della C.R.O.I.L. Allegrini, ha sottolineato come “questo progetto vuole far conoscere alla società il lavoro degli ingegneri e le eccellenze progettuali della Lombardia”. La serata è stata presentata da Gianni Massa, vicepresi-dente del Consiglio Nazionale Ingegneri. Il suo discorso introduttivo è iniziato con una riflessione sul ruolo che gli Ordini professionali hanno nei riguardi dei professionisti, “gli Ordini sono luoghi in cui la professione si apre alla so-cietà ed è loro compito tenersi aggiornati e interpretare le nuove tendenze, aprendosi a nuovi linguaggi e a nuovi progetti” ha sottolineato Massa.Tredici relatori si sono alternati sul palco, descrivendo i propri progetti e esprimendo la propria visione non solo nei riguardi dell’ingegneria, ma – più in generale – sulla scienza e tecnologia le quali si evolvono ogni giorno per migliorare la società in cui viviamo.I creatori dei singoli progetti hanno descritto al pubblico l’idea da cui essi hanno avuto origine. Dodici novità o me-glio dire scoperte tutte accumunate dal loro legame con i cinque sensi: due progetti riguardanti l’olfatto, quattro riguardanti il tatto, due riguardanti l’udito, uno riguar-

dante il gusto e uno riguardante la vista. Ma i cinque sensi non bastavano per completare un grande progetto come” Scintille” e se ne sono aggiunti altri due: il sesto e il set-timo, con progetti e riflessioni futuristiche sugli sviluppi dell’ingegneria e della tecnologia. I professionisti che hanno partecipato provengono da set-tori e generazioni diverse: professori universitari, come Sergio Cerutti, docente presso il Politecnico di Milano, ma anche giovani che hanno portato avanti le proprie idee fino alla fine, come Fiorenzo Artoni, ingegnere biomedico che, insieme al suo team ha sviluppato una protesi che ripro-duce il senso del tatto. La serata si è conclusa con la speranza che l’ingegneria continui questo percorso verso l’innovazione a favore della società. “Scintille Lombardia” è dunque sinonimo di meto-do e dedizione, è mettere l’ingegneria al servizio della vita. E’ un progetto che si apre al futuro, mettendosi in primo piano e impegnandosi a fornire metodi che favoriscano lo sviluppo in diversi settori.

SCINTILLE LOMBARDIA E I PROGETTI DI INGEGNERIA A FAVORE DELLA SOCIETA’Cosa c’entra l’ingegneria con i cinque sensi? Si è avuto modo di cogliere il significato grazie a “Scintille Lombar-dia”, autentico successo in termini di pubblico e progetti presentati che si è tenuto il 6 giugno a Milano. Andiamo a scoprire i diversi protagonisti della serata Il primo relatore della serata è stato Carlo Allevi, ingegne-re Energetico, che ha presentato il proprio progetto per il senso dell’olfatto: “We are starting”, il primo gestore di por-tali di equity crowd funding, ideato nell’ottica di introdurre nella rete imprenditoriale bergamasca uno strumento al-ternativo di finanziamento. Legato all’olfatto anche l’inter-vento di Andrea Aliverti, docente presso il Politecnico di Milano, che ha presentato l’i-nose, un dispositivo olfattivo che rileva le sostanze presenti nell’aria. Paolo Borella, ingegnere industriale, è intervenuto per il senso dell’udito, presentando il proprio progetto per la ri-duzione del rumore nelle fabbriche di produzione di tubi d’acciaio, aumentando allo stesso tempo le condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro. Un altro progetto legato all’udito è stato quello di Lorenzo Magrassi, professore di Neurochirurgia, che ha esposto il suo progetto legato alle radici sonore del linguaggio.

SCINTILLE LOMBARDIA E L’INGEGNERIA A FAVORE DELLA VITA

ARGOMENTI

Page 17: NUMERO 139 LUGLIO 2016 - Ordine Ingegneri Como...anno 24 numero 139 luglio 2016 Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993 NUMERO 139 LUGLIO 2016 All’interno BIENNALE ARCHITETTURA 2016

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Una Biennale diversa dal solito, stimolante e coinvolgente.Alejandro Aravena, architetto cileno di fama internazionale, dopo la laurea nel 1992 ha iniziato la sua carriera con progetti partecipativi di edilizia a basso costo, poi con progetti di infrastrutture, spazi ed edifici pubblici.Ha voluto che la “sua Biennale” fosse dedicata non ai progetti stupefacenti di archistar ma all’edilizia quotidiana, mettendo in risalto chi, con scarsità di mezzi e difficoltà ambientali e logistiche, è riuscito a creare un’architettura di qualità, che migliori la qualità della vita di chi la utilizza.

Ecco uno stralcio del suo intervento per la presentazione della Biennale: “REPORTING FROM THE FRONT si pro-pone di mostrare a un pubblico più vasto cosa significa migliorare la qualità della vita mentre si lavora al limite, in circostanze difficili, affrontando sfide impellenti. O cosa occorre per essere in prima linea e cercare di conquistare nuovi territori. Vorremmo imparare da quelle architetture che, nonostante la scarsità di mezzi, esaltano ciò che è disponibile invece di protestare per ciò che manca. Vorremmo capire quali strumenti di progettazione servono per sovvertire le forze che privilegiano l’interesse individuale sul bene collettivo, riducendo il Noi a un semplice Io. Vorremmo venire al cor-rente di casi che resistono al riduzionismo e all’eccessiva semplificazione e che non rinunciano alla missione dell’ar-chitettura di penetrare il mistero della condizione umana. Ciò che ci interessa è capire in che modo l’architettura possa introdurre una nozione più ampia di guadagno: la progettazione come valore aggiunto e non come costo aggiuntivo o l’architettura come scorciatoia verso l’equità.”Aravena ha quindi lanciato l’invito a tutti gli architetti che avessero qualcosa da dire su questo tema ed ha raccolto ed esposto le esperienze che ha ritenuto più significative.Anche le esposizioni dei singoli paesi nei padiglioni nazio-nali si dovevano adeguare la tema proposto.Ne è nata un’esposizione vivace e ricca di contenuti: 65 paesi partecipanti, di cui 5 è la prima volta: Filippine, Lituania, Nigeria, Seychelles, Yemen, 88 équipe di archi-tetti impegnati nella mostra principale, “Reporting from

the Front”. È una Biennale che si rivolge agli architetti, proponendo interventi, modelli, materiali, ma anche alle istituzioni, sollecitandole ad interventi a favore di una vita sociale migliore, infine a tutto il pubblico di visitatori, con un’esposizione comprensibile da tutti, legata alla vita quotidiana.Uno dei temi dominanti è quello delle scuole: ne vengono presentate molte, nei luoghi più disparati, legate dal filo conduttore che la scuola è il punto di raccolta e formazione delle nuove generazioni, che consente di emergere da real-tà sociali anche degradate o difficili. È quindi fondamentale creare un ambiente “invogliante” dove ci si trovi a proprio agio e si riesca a “fare comunità”. Ne sono esempio la scuola costruita sulle Ande cilene da Elton e Léniz, che spinge i bimbi provenienti da quartieri molto degradati e violenti a rivolgere l’attenzione alla con-templazione della natura, come pure le scuole italiane di C+S, edifici semplici, gradevoli, trasparenti, posti in piccoli centri della campagna trevigiana e veneziana, in paesi degradati dalle fabbriche del “miracolo veneto” e dalle architetture prive di qualità: non grandi opere, ma ambienti coinvolgenti che rendono piacevole l’attività scolastica e stimolano l’apprendimento.

Durban Warwick Triangle

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Altro tema affrontato è quello dell’inserimento nell’am-biente: due esempi significativi sono il ponte dello studio austriaco Marte.Marte.Architects, una semplice linea nel fondo di una valle alpina strettissima, che si fonde ed integra con il paesaggio, come pure il “Ring” di Josè Maria Sancez Garcia, centro per sport correlato alla natura, un edi-ficio ad anello, sospeso su pilastrini, che sembra volare nel bosco in cui è inserito. Anche i rifiuti sono un tema presente nella Biennale di Aravena: come sfruttarli, come inserirli nel paesaggio in modo costruttivo e non disgregativo. Gli scarti ci accolgono fin dall’ingresso nell’Arsenale e nel padiglione principale ai giardini: un allestimento con cartongessi e sup-porti metallici derivanti dallo smontaggio della precedente Biennale, un riutilizzo suggestivo per valorizzare il rifiuto e farci meditare sull’argomento. In mezzo allo spazio così realizzato una piccola scala a pioli, colpita da fasci di luce,

vuole richiamare l’attenzione sul “punto di vista” da avere nella visita all’esposizione, così come l’archeologa Maria Reiche fece per studiare le pietre di Nazca, che viste da terra non avevano alcun significato. Una semplice scala le permise di intuirne l’essenza. Anche questa Biennale vuole sottolineare come con scarsità di mezzi con l’inventiva si può fare di tutto. Un esempio strabiliante è il parco indiano di Chandigarh, realizzato presso la città razionalista di Le Corbusier, da Nec Chand, assemblando e riutilizzando tutti gli scarti di cantiere, materiale di rifiuto, per creare scultu-re, arredi urbani, sistemazioni del terreno, in un giardino fantastico e strabiliante, anche se un po’ grottesco, che ha suscitato l’entusiasmo della gente del luogo, rendendolo uno dei luoghi più frequentati dal pubblico. Il tema del recupero ambientale di una zona pervasa da rifiuti è quello della Vall d’en Joan, un’ex discarica di rifiuti solidi urbani, in Catalogna, trasformata nel parco urbano del Garraf, attrezzato per sport e attività all’aperto, ripo-polato dalla flora e fauna locale, lavoro congiunto di inge-gneria ambientale, geologia ed agronomia. L’inserimento nel paesaggio è la caratteristica dell’intervento di David Chipperfield per il centro visitatori delle rovine di Naga in

Marte Marte Architects - ponte valle alpina

Gabinete da arquitectura

José María Sánchez García - The ring: broadcasting livePhoto by: Andrea AvezzùCourtesy: La Biennale di Venezia

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Sudan, un’architettura semplice ma nello stesso tempo ele-gante e potente. Grande attenzione è riservata ai materiali: si esalta l’utilizzo di quelli locali, “poveri”, presentando un incredibile struttura a volta in mattoni crudi e cemento, di Solano Benitez, paraguaiano, gli edifici in terra cruda della tedesca Heringer, le strutture in bambù del colombiano Simon Velez e quella lignea del Gabinete de arquitectura. E ancora: studio dei fenomeni di traffico di massa, di agglo-merati di persone per feste religiose indiane e conseguenti allestimenti provvisori, di zone urbane caotiche con traffico, mercati, snodi stradali e l’inserimento di elementi di miglio-ramento dell’utilizzo da parte delle persone, come il ponte pedonale a Durban in South Africa, che ha consentito la trasformazione del Warwick Triangle da zona pericolosa a zona vivace e frequentata in sicurezza. L’attenzione è rivolta anche agli interventi su piccola scala che possono miglio-rare la qualità della vita: gli interventi cinesi negli hutong di Pechino, con la realizzazione di un ostello di 30 mq recupe-rando una vecchia corte generando social housing o quello di Baitasi, con una corte comune a due residenze, con inseri-mento di blocchi servizi, architetture “leggere” non invasive, di miglioramento della qualità della vita per gli abitanti dei centri storici. Raphael Zuber, svizzero, presenta una serie di modellini di edilizia residenziale dove la ricerca della forma vuole portare l’architettura a superare le classiche forma cubiche, creare geometrie simmetriche ma lungo assi inso-liti. I padiglioni nazionali: per primo Italia, con l’allestimento di Tam e Associati, Taking Care, che propone l’architettura come servizio per la comunità, prendendosi cura dei luoghi e del bene comune. Il concetto viene illustrato attraverso 20 progetti che raccontano trasformazioni di spazi rivolti alla comunità, per creare nuove opportunità di vita e di aggrega-zione. Il premiato padiglione della Spagna presenta il “non finito”, gli effetti della crisi economica che ha interrotto iniziative del boom immobiliare, con un allestimento sobrio

Raphael Zuber - modellino

Corderie ingresso

in perfetta rispondenza allo spirito della Biennale 2016. La Germania apre il suo padiglione, demolendo parte dei muri perimetrali con grandi squarci (che peraltro migliorano enormemente l’aspetto un po’ tetro del padiglione stesso) per dimostrare in modo concreto l’apertura verso l’immi-grazione, che ha portato in Germania un numero rilevante di immigrati. Ci mostra poi alcune infrastrutture provvisorie e/o definitive per l’accoglienza dei rifugiati. È un padiglione che mostra una grande forza morale e fa onore al paese per come sa affrontare un’emergenza sociale in modo concreto. La Corea illustra il problema della mancanza di spazi edifi-cabili di Seul, con l’utilizzo anche dei tetti …L’Inghilterra si concentra sulla casa del futuro, di cui propone analisi e modelli innovativi. Il Padiglione Venezia presenta i progetti del concorso per il recupero dell’area del porto di Marghera, un susseguirsi di idee e rendering molto discutibi-li, che tutto sommato ci fanno preferire l’attuale skyline delle infrastruttura portuali ora dismesse. Il giudizio complessivo è positivo, una Biennale piena di stimoli per tutti gli operatori dell’edilizia e per la classe politica, invitata e focalizzare gli obiet-tivi che rendano la vita dei cittadini migliore, utilizzando le risor-se locali disponibili, anche senza spese e/o progetti faraonici.

Luisella Garlati

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Padiglione ItaliaTaking Care, progettare per il bene comune

Team curatoriale:TAMassociati Massimo Lepore, Raul Pantaleo, Simone Sfriso

Photo by: AZV: Andrea Avezzù

Courtesy: La Biennale di Venezia

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Lucia Cattani, ingegnere civile idraulica, ha presentato la macchina AWA, un sistema che consente di ottenere acqua dall’aria in maniera sostenibile, il suo senso era quello del gusto. Andrea Ghedi, ingegnere biomedico, ha invece affron-tato il senso della vista con un modello di laparoscopia 3D. Il senso da cui hanno preso ispirazione la maggior parte dei progetti è quello del tatto: Filippo Salmoiraghi, ingegnere aeronautico, ha illustrato come sia possibile coniugare il calcolo scientifico al miglioramento della vita, dall’innovazi-one industriale alla salute. Si è parlato di tatto anche con Ferdinando Auricchio e Stefania Marconi, ingegneri bio-medici, che hanno descritto le utilità della loro stampante 3D come aiuto alla chirurgia. Sempre legato al senso del tatto, ma con un’accezione un po’ diversa, è il progetto di Giovanni Losi, Ingegnere strutturista, che ha ideato l’ap-plicazione Easybox.solutions che consente di condividere e modificare documenti da ogni dispositivo. L’ultimo progetto sviluppato intorno a questo tema uno dei più rivoluzionari, un dito bionico che riproduce il senso del tatto, presentato

da Fiorenzo Artoni, anche lui ingegnere biomedico. In aggiunta ai cinque sensi, Marco Pezzola e Elisabetta Leo, ingegneri meccanici, hanno introdotto anche un ses-to senso con il loro progetto di tubo intelligente che per-cepisce e segnala le perdite d’acqua.Moltissimi sono stati dunque gli spunti e i progetti innova-tivi che hanno animato la serata. Sono seguite anche due riflessioni da parte di noti professionisti: Elio Occhipinti, psicologo e filosofo, che ha sottolineato quanto la tecnolo-gia sta cambiando l’intero mondo e non solo professionale, e la breve lezione di Sergio Cerutti, docente di ingegneria biomedica presso il Politecnico di Milano, sulle differenze tra le aree settoriali del nostro cervello e di come queste aree percepiscano i diversi sensi. Il progetto” Scintille Lombardia” è stata dunque un’occa-sione unica per confrontarsi con il mondo dell’ingegneria da un punto di vista innovativo e originale. L’augurio è che questo settore continui il suo percorso verso l’innovazione a favore dell’utilità sociale.

Mauro Volontè

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Dal punto di vista normativo, considerare la differenza di genere in fase di valutazione del rischio è una richiesta espli-cita contenuta nel Testo Unico sulla sicurezza (D.Lgs. 81/2008, articoli 6 e 28).Dal punto di vista scientifico, numerosi studi (FDA-1993; Schwarts-2003) evidenziano che la risposta dei soggetti espo-sti a farmaci e, più in generale, a sostanze chimiche è diffe-rente nei due sessi. Le specializzazioni in campo medico che trattano specificatamente dell’argomento sono la Tossicologia e la Farmacologia di genere che hanno elaborato conoscenze e modelli per individuare sia le differenze di distribuzione che le differenze di accumulo e di smaltimento della sostanza tos-sica o del farmaco nel corpo maschile e femminile (differenze principalmente dovute a due diverse cinetiche nel metaboli-smo epatico, due diverse presenze e distribuzione di grasso corporeo, due diverse cinetiche espulsive). Pur essendo identiche le modalità di assorbimento delle sostanze chimiche a cui lavoratori e lavoratrici sono esposti (assorbimento per inalazione e assorbimento per contatto cutaneo) le rispettive zone di accumulo delle molecole tos-siche e gli organi colpiti o danneggiati (organi bersaglio) possono quindi non essere gli stessi.Inoltre, le differenze di tossicità di quegli agenti chimici con specifici meccanismi di azione che interferiscono con le rego-lazioni ormonali (sostanze interferenti endocrine) e con la capacità riproduttiva, la maternità e l’allattamento (sostanze reprotossiche) sono marcatamente evidenti nella risposta tra uomo e donna. Il percorso di valutazione del rischio chimico, fin dalle sue fasi iniziali di ricostruzione dei processi ed identi-ficazione degli agenti chimici pericolosi, deve essere pertanto svolto con particolare attenzione ed approfondimento in caso di co-presenza di lavoratori e lavoratrici nella stessa mansione. Tutto ciò, al fine di elaborare misure di prevenzione e proto-colli sanitari mirati (cioè differenziati) e quindi efficaci per entrambe i sessi.

EFFETTI TOSSICOLOGICI DIFFERENZIATI In molte realtà lavorative professionali o industriali le donne svolgono le stesse mansioni degli uomini, sono cioè esposte agli stessi agenti chimici, ma i rischi a cui sono esposti gli uni e le altre sono differenti. Per l’esposizione al Piombo, ad esem-pio, i valori limite biologici (BEI) che devono essere rispettati sono già differenziati a livello normativo [allegato XXXIX D.Lgs.81-2008]. Nell’esposizione al Nichel [Meding, 2000] le

VALUTARE IL RISCHIO CHIMICO E’ UNA QUESTIONE ANCHE DI GENERE

donne sviluppano maggiormente alcune forme di dermatite da contatto; il Cadmio [Vather, 2007 e Gunshin, 1997] e l’Arsenico [Vather, 2002 e Hopenhayn, 1996] si accumulano maggior-mente nei tessuti femminili. In ogni caso, l’esposizione anche a piccole dosi di tutti i metalli pesanti – Cadmio, Piombo, Mercurio, Cromo, Manganese – interferisce in modo netta-mente differenziato su uomo e donna trattandosi di agenti chimici che influenzano la normale funzionalità dell’ apparato endocrino o ormonale - formato dall’insieme delle ghiandole a secrezione interna e comprendente sia organi comuni tra i due sessi (ipofisi, tiroide, paratiroidi, ghiandole surrenali, pan-creas, epifisi, miocardio, rene, timo, fegato, pelle) che organi distintivi del genere di appartenenza (ovaie, placenta, testi-coli). Ma i metalli pesanti non sono i soli a svolgere un’azione di interferente endocrino. Ci sono anche i solventi industriali (Stirene, Toluene, Xyleni, Tetracloroetilene), insieme con plastificanti (Ftalati), pesticidi e fungicidi, antiparassitari, composti vari alogenati.Tutt’ altro che trascurabile, infine, la differente risposta uomo-donna all’esposizione ad alcune specifiche sostanza sensibilizzanti, alcune delle quali di origine naturale (Lattice, Hennè, Farine di cereali). Studi e analisi dettagliate e costan-temente aggiornate sull’effetto degli agenti chimici canceroge-ni sono reperibili in letteratura e presso Associazioni specializ-zate ed Istituti di statistica internazionali e locali (vedi IARC – International Association for Research on Cancer , AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e INAIL – Istituto Nazionale per l’ Assicurazione contro gli Infortuni ). Sulla popolazione in generale, escludendo i carcinomi della cute i cinque tumori più frequentemente diagnosticati tra le donne sono il tumore della mammella (29%), il tumore del colon-retto (13%), il tumore del polmone (6%), il tumore della tiroide (5%) e quello del corpo dell’utero (5%); tra gli uomini sono il tumore della prostata (20%), il tumore del polmone (15%), il tumore del colon-retto (14%), il tumore della vescica (11%) e quello dello stomaco (5%). Essendo il tumore al seno la prima causa di mortalità fra le donne, un rapporto pubblicato nell’agosto 2015 dal Breast Cancer Fund statunitense si sofferma ad analizzarne le rela-zioni con l’ esposizione a specifiche mansioni professionali. Rispetto alla popolazione media il rischio di contrarre un tale tumore è maggiore di cinque volte nel settore dell’acconciatu-ra e della cosmesi come pure fra le lavoratrici dell’ industria alimentare. E’ maggiore di 4,5 volte fra le lavoratrici delle tin-

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torie a secco e fra le lavoratrici delle lavanderie. Fra le infer-miere il rischio di tumore al seno è maggiore del 50%. Infine il rischio è maggiore di 4 volte far le operaie dell’industria carta-ria e delle arti grafiche come pure nella produzione di prodotti in gomma e plastica. Gli studi hanno anche confermato che il rischio di contrarre cancro al seno è direttamente associabile con l’esposizione ai seguenti agenti chimici: 1) solventi (come Benzene, Stirene, Tetracloruro di carbonio,

Cloruro di metilene, Formaldeide, Freon, Alcool isopropili-co, Tricloroetilene, Benzina e altri prodotti petroliferi);

2) pesticidi (come Adrin, Clordano, Dieldrin, Eptacloro, Lindano, Captan, Diclorvos, Clorpirifos, Terburfos, Malathion, 2,4,5-TP);

3) policlorobifenili (PCB);4) idrocarburi policiclici aromatici (IPA);5) ammine aromatiche;6) ossido di etilene;7) fumo di sigaretta passivo (che contiene 1,3 butadiene,

Acrilamide, Stirene).

L’età della donna è stato accertato che svolge un importante ruolo (co-fattore) nell’ influenzare il livello di rischio di tumore del seno: l’ esposizione a fluidi per la lavorazione dei metalli è stata infatti collegata ad un aumento del rischio in premenopausa. Lo stato menopausale è stato invece associato al cancro del seno da alcuni pesticidi. Infine, lo stato di gra-

vidanza espone a maggior rischio le donne lavoratrici rispetto ai colleghi uomini. Studiando 4 casi di leucemie infantili lo IARC ha accertato l’associazione con l’ esposizione della madri (professione verniciatrici) a vernici contenenti solventi aro-matici. Più in generale, sembra che le donne lavoratrici siano maggiormente penalizzate dall’esposizione agli agenti chimici mutageni (sostanze che causano mutazioni ereditarie nelle cellule germinali umane o somatiche dei mammiferi).

PROFESSIONI FEMMINILI MAGGIORMENTE A RISCHIO Sono molte le attività artigianali tra le più “comuni e diffuse” svolte a livello professionale prevalentemente da donne. Ne citiamo solo alcune. E’ il caso delle parrucchie-re ed estetiste, delle addette alle pulizie o alla lavanderie, luoghi di lavoro dove si riscontrano esposizioni dermiche (da contatto) ed esposizioni inalatorie anche rilevanti a prodotti contenenti sostanze chimiche sia sintetiche che naturali che possono causare – oltre ai casi di tumore già citati - danni o patologie (di natura irritativa o allergica) a carico sia della cute che dell’apparato respiratorio (riniti e asma bronchiale). Nel settore della cosmetica, inoltre, notevoli effetti aller-gizzanti possono essere provocati dal contatto della cute (in copresenza di liquidi per permanenti) con il nichel rilasciato dalle forbici e con il lattice rilasciato dai guanti monouso.

ATTIVITÀ

Parrucchiera Estetista

Lavanderia

Pulizie

PRODOTTI IMPIEGATI

detergenti - riducenti e

fissanti del colore - tinture

e decoloranti - lacche e

fissativi – smalti – solventi

- creme - cere

detergenti – smacchiatori –

sbiancanti

detergenti – solventi –

smacchiatori – sgrassanti

- disincrostanti e decalcifi-

canti – biocidi - cere

AGENTI CHIMICI PERICOLOSI

potenzialmente presenti (elenco non esaustivo)

tensioattivi vari, essenze dei profumi (terpeni), coloranti sintetici, coloran-

ti vegetali (hennè), formaldeide, alcoli, conservanti, acqua ossigenata,

persolfati, glicolati, ammoniaca, para-fenilendiammina, para-toluendiam-

mina, para-amminofenolo, resorcinolo, pirogallolo, idrochinone, antrachi-

noni, indofenoli, acido tioglicolico, acetone, nichel, lattice

tensioattivi vari, percloroetilene, acqua ossigenata, alcoli, perborato di

sodio, percarbonato di sodio, tetracloroetilene-PEC, tricloroetilene, ciclo-

esano, triclorotrifluoroetano, acido acetico glaciale, biocidi vari

tensioattivi vari, solfonati, ammoniaca, acido cloridrico, acido fosforico,

acido solforico, acido acetico, acido citrico, formaldeide, alcoli, acqua

ossigenata, acetone, toluene, xyleni, nafte, benzine, cherosene, perclo-

roetilene, eteri di glicoli, acqua ossigenata, sali di ammonio quaternario,

etanolammine, polimeri acrilici, lattice, essenze dei profumi (terpeni), so-

stanze emesse da reazioni di miscelazione tra prodotti non compatibili,

polveri di varia natura, biocidi vari

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E’ poi il caso di alcune attività impiegatizie considerate “poco significative” come quelle in cui le donne, più degli uomini, sono addette a mansioni e ruoli meno qualificati ma più cri-tici dal punto di vista dell’esposizione agli inquinanti indoor (come la polvere di toner e l’ozono gassoso emessi da stam-panti e fotocopiatrici). Gli effetti dell’inquinamento dell’aria all’interno degli uffici sono rintracciabili in letteratura anche in termini di “sindrome da edificio malato” (SBS sick-building syndrome). Infine, è il caso di mansioni femminili “professionalmente qua-lificate” quali quelle che si svolgono nel settore sanitario-infer-mieristico, dove si riscontrano esposizioni a prodotti chimici sia nelle attività di cura del paziente che in quelle di pulizia degli strumenti e degli ambienti nel corso delle quali si impie-gano prodotti disinfettanti e detergenti, farmaci, reagenti di laboratorio e anche sostanze cancerogene come la formaldei-de, l’ossido di etilene e i farmaci antitumorali (antiblastici). INFORMARSI PER SAPER VALUTARECome possiamo scoprire se l’attività professionale è a rischio anche di genere?Innanzitutto, dobbiamo verificare quali sono gli Agenti Chimici presenti nello svolgimento della mansione (inventa-rio delle materie prime, delle miscele e delle sostanze emes-se) e come sono stati classificati in termini di Pericolosità Intrinseca (n.d.r.: i criteri di classificazione ed etichettatu-ra delle Sostanze e delle Miscele chimiche sono riportati nel Regolamento Europeo CE 1272/2008, noto come CLP – Classification, Labelling and Packaging of substances and mixtures).

Per questo dobbiamo leggere attentamente le ETICHETTE e la DOCUMENTAZIONE DI SICUREZZA che accompa-gnano sempre il prodotto chimico destinato all’utilizzo professionale. E’ fondamentale (saper) leggere attentamente le Schede di Dati di Sicurezza (SDS) in quanto contengono tutte le informazioni specifiche sulla pericolosità dei prodotti chi-mici, su come manipolarli in modo sicuro e con un livello di protezione adeguato (per le sostanze pure, queste infor-mazioni sono fornite negli scenari di esposizione allegati alla scheda di dati di sicurezza, per le miscele sono incluse nella scheda stessa).

Le SDS sono previste dal Regolamento CE n 1907/2006 (Regolamento REACH) e le disposizioni per la loro redazio-ne dal Regolamento (UE) n. 2015/830 (Regolamento SDS).

Il testo unico sulla sicurezza (D.Lgs. n. 81/08, capo IX) richie-de di valutare il rischio di esposizione ai prodotti chimici uti-lizzati negli ambienti di lavoro e di prevenire o controllare ade-guatamente l’esposizione. La valutazione del rischio pertanto non può che essere svolta con l’ausilio delle pertinenti SDS. Le 16 sezioni che costituiscono le schede sono infatti lo strumen-to fondamentale per la comunicazione del pericolo e per la trasmissione delle informazioni sulla sicurezza lungo tutta la catena di approvvigionamento, dal produttore fino all’ utilizza-tore a valle. E’ possibile individuare la pericolosità dell’ agente chimico dalla lettura delle SEZIONI 2 e 3. Nella SEZIONE 2 “Identificazione dei pericoli” è riportata la pericolosità del pro-dotto chimico secondo la classificazione derivante dai criteri del Regolamento CLP (classi/categorie di pericolo/indicazioni di pericolo), sono presenti gli elementi dell’etichetta e le avvertenze appropriate in relazione ai pericoli.

E’ fondamentale quando vengono utilizzati prodotti chimici nuovi leggere attentamente le etichette applicate ai contenito-ri. Le illustrazioni dell’etichetta, oltre ad indicare le caratteriz-zazioni del rischio riportano in modo sintetico le informazioni che permettono di utilizzare il prodotto in maniera corretta e sicura.Gli Elementi dell’etichetta includono:• Nome, indirizzo e numero di telefono del fornitore;• Quantità nominale contenuta nel contenitore (se non è

indicata altrove sull’imballaggio);• Identificatori del prodotto (come nella SDS);• Pittogrammi di pericolo, • Avvertenze di pericolo (attenzione/pericolo); • Indicazioni di pericolo (frasi H e EUH); • Consigli di prudenza (frasi P); • Informazioni supplementari.

La SEZIONE 3 “Composizione/informazione sugli ingredien-ti” descrive invece l’identità chimica degli ingredienti della sostanza o della miscela e le relative informazioni di sicurezza: l’identificatore del prodotto (numero CAS; CE, registrazione REACH), la concentrazione (% in peso) e la relativa classifi-cazione secondo il CLP.

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Le informazioni di sicurezza, riguardanti l’esposizione ai pro-dotti chimici e gli effetti avversi associati, sono riportate nelle SEZIONI 8 e 11.La SEZIONE 8 “Controllo dell’esposizione/protezione indi-viduale” elenca i valori limite di esposizione professionale (VLEP, OEL, ecc.) e/o valori limite biologici (BEI) e le necessarie misure di gestione che comprendono ad esempio l’attuazione di misure di protezione collettiva (es. aspirazione, uso di attrezzature e materiali adeguati, ecc.) e misure di pro-tezione individuale tra cui la fornitura di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) dettagliatamente specificati (in termini di qualità, tipo e classe). La SEZIONE 11 “Informazioni tossicologiche” è quella che descrive i possibili effetti avversi per la salute e i sintomi successivi all’esposizione a una sostanza o miscela e ai sotto-prodotti noti. Nella sezione sono dettagliati i sintomi causati dalle caratteristiche fisiche, chimiche e tossicologiche della sostanza o miscela.

Quindi, riassumendo, la SCHEDA DATI DI SICUREZZA (SDS) è lo strumento più completo per la valutazione dei rischi, anche di genere, in quanto contiene tutte le informazioni sulle proprietà fisico-chimiche, tossicologiche per la salute e di pericolo per l’ambiente connesse all’utilizzo dei prodotti chimici. Rappresenta il documento più significativo ai fini informativi sulle sostanze chimiche e loro miscele, in quanto contiene anche le informazioni necessarie all’adozione delle misure di gestione del rischio (prevenzione e protezione), al trasporto, immagazzinamento e manipolazione e agli interven-ti di primo soccorso, alle misure antincendio, alle indicazioni di bonifica e di smaltimento.Infine, quando vengono utilizzati prodotti chimici è fondamen-tale che gli operatori leggano le ETICHETTE dei contenitori. Un’attenta lettura permette infatti di conoscere in anticipo e perciò evitare i possibili rischi derivanti da un uso improprio del prodotto chimico.

Per saperne di più:INAIL - Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere. Rischi lavorativi. Un approccio multidisciplinare. Volume IV. 2013INAIL - Il rischio chimico nel settore acconciatura. 2004INCA-CGIL – Consulenza Medico Legale Nazionale Il lavoro delle donne e il tumore del seno: il punto sulle conoscenze (1). n° 38/2015INCA-CGIL - Consulenza Medico Legale Nazionale Il lavoro delle donne e il tumore del seno: il punto sulle conoscenze (1). n° 41/2015ANFOS – Atti del convegno “La differenza di genere nell’esposizione ad agenti chimici”. 16/10/2015ECHA – Orientamenti introduttivi al regolamento CLP. ver. 2.1 agosto 2015ECHA - Orientamenti sulla compilazione delle schede 0di sicurezza Versione 2.0 Dicembre 2013.

Alberto CimadoroElena Spinelli

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TEATRO SOCIALE COMO

PRIMAVERE: TONI RUTTIMANNCome di consueto la primavera è stata rallegrata dagli incon-tri proposti dal quotidiano La Provincia in collaborazione con il Teatro Sociale. Tra questi spicca per noi ingegneri l’incontro con Toni Ruttimann pontiere – come ama definirsi – un incredibile personaggio che ha dedicato la sua vita alla costruzione di ponti nelle zone più disagiate per portare un aiuto alle popolazioni locali rendendo più facili i collegamenti, ma coinvolgendoli anche in un lavoro di gruppo per la realiz-zazione dei manufatti.In breve la sua storia, come l’ha raccontata con grande semplicità dal palco del Sociale parlando ad una folla accorsa ad ascoltarlo che ha riempito platea, palchi, balconate.Nasce in Svizzera, a Pontresina, a 18 anni parte per l’Equador dove è avvenuto un terribile terremoto, con l’idea di poter aiutare la popolazione. Ecco le sue parole: . «Là ho toccato con mano la sofferenza, e ho preso consapevolezza di quanto i ponti siano generatori di vita, speranza e opportunità. Un ponte può ridare un futuro alle persone: e quindi ho deciso che quella sarebbe diventata la missione della mia vita».Da un ingegnere olandese apprende i primo concetti per la realizzazione dei ponti “a tiranti” a da qui prende il via la sua opera, pellegrina per il mondo, tra le popolazioni più disagiate, dove realizza ponti con materiale di scarto che recupera dalle ditte di estrazione petrolifera (tubazioni) e dalle funivie elvetiche (cavi). Con questo materiale costruisce ponti, più di 500, in Ecuador, Indonesia, Costa Rica, Laos, Argentina, Cambogia, Nyamar.

AMORE FURTIVO - FESTIVAL COMO CITTA’ DELLA MUSICAL’estate viene “festeggiato” con il festival della musica: all’Are-na L’elisir d’amore, terza esperienza di opera partecipata, con il coro formato dai cittadini di Como e dintorni, che per tutto l’anno si preparano e offrono alla città uno spettacolo “vissuto” da tutti.Poi musica di Mozart, per gli amanti del balletto Eleonora Abbagnato in Carmen e la danza acrobatica di eVolution dance teather, il jazz di Trilok Gurtu e la sua band.Intorno al festival una serie di eventi distribuiti sul territorio: villa del Grumello, parco di Villa Olmo e giardini di Villa Geno, chiostro di S. Abbondio, monumento ai Caduti, torre del Baradello: un’attività che coinvolge la città e dimostra ancora l’efficacia della collaborazione del nostro teatro con le altre istituzioni cittadine.

TRASFORMAZIONI - STAGIONE NOTTE 2016/17Infine la stagione 2016/17: Trasformazioni. Il titolo contiene il filo conduttore degli spettacoli proposti: la trasformazione, l’essere e l’apparire, la realtà e la finzione.Si inaugura come al solito con l’opera lirica: Così fan tutte, il gioco dell’amore e dell’amicizia, dell’odio e del tradimento, quattro giovani le cui vicende si intrecciano narrate dalla musica di Mozart con la vivace regia di Francesco Micheli.Poi Sogno di una notte di mezza estate nella duplice versione classica di prosa sul testo di Shakespeare e musicale, nell’op-era di Benjamin Britten: anche qui trasformazioni, il mondo di fate ed elfi, scherzi dell’imprevedibile Puck, giochi d’amore.E che dire del Ballets Trokadero de Monte Carlo? Più trasfor-mazione di così … bravissimi ballerini che si impadroniscono dei ruoli femminili!Per la prosa I Fisici, di Durrenmatt, ci fa riflettere sulle tras-formazioni che la scienza ha apportato al mondo moderno, Lo strano caso della donna che morì due volte ci avvolge nel mistero del giallo: una storia inquietante che indaga la vita e la morte del soprano Marguerite Roland, uccisa in modo efferato, il cui corpo viene ritrovato in teatro. David Riondino e Dario Vergassola ci portano in un mondo a cavallo tra letteratura e

Ennio Marchetto

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musica con La Traviata delle Camelie, un dialogo tra i due protagonisti accompagnato dalla musica di Verdi arrangiate per ensamble da camera dal vivo. Ennio Marchetto, con Carta Canta, ci travolge con le sue trasformazioni con costumi di carta, uno spettacolo travolgente con musica, teatro e creatività. Dal film capolavoro di Ettore Scola Una giornata particolare viene messa in scena da Giulio Scarpati e Valeria Solarino: due personaggi che durante la giornata cambiano, si trasformano, scoprono la realtà che li circonda con occhi diversi. Altre opere liriche: La traviata con la regia di Alice Rochwacher, Turandot diretta da Carlo Goldstein, Il turco in Italia un nuovo allestimento coproduzione Teatri Opera Lombardia. Ci sarà anche Il caffè chantant, L’allegra vedova, dove Maddalena Crippa introdurrà il pubblico nell’atmosfera del primo novecento parigino, storia d’amore e di ragion di stato inframmezzata dalle musiche di Franz Lehar.; poi Sabina Guzzanti, con un suo monologo satirico esilarante Come ne venimmo fuori, e ancora Margherita Hack raccontata da Ivana Ferri, autrice e regista, un ricordo allegro e divertente alla scienziata da poco scomparsa.Molta musica, con concerti, solisti d’eccezione come Giovanni Sollima ed il suo violoncello, Sergej Krylov con il violino, il sassofono di Gavino Murgia, Valentina Lisitsa al pianoforte.L’attività del nostro teatro cittadino è sempre più vivace e, cosa molto importante, collegata all’attività della altre associazioni e istituzioni del territorio, in una sinergia che fa crescere la città dal punto di vista culturale.

Luisella Garlati

Trock

CONVENZIONE CON IL

TEATRO SOCIALE Gli ingegneri iscritti all’Albo

potranno godere di uno sconto del

20% sull’acquisto dei singoli biglietti

della stagione notte 2016/2017.

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GIURISPRUDENZA

In generale la sicurezza, dal latino sine cura (senza preoccu-pazioni), è la caratteristica di una situazione che non presenta rischi o pericoli. Evidentemente, trattasi di situazione irrealiz-zabile nella vita concreta stabilmente e totalmente. Il concetto giuridico di sicurezza è in grado di indicare cose assai diverse tra loro, a seconda non solo delle materie di riferi-mento e del punto di vista ritenuto rilevante, ma tenuto conto anche del momento storico, dall’ordinamento e della società presi in considerazione. La sicurezza dell’ambiente, pertanto, ha assunto caratteristiche assai diverse nel corso del tempo e, fortunatamente, è stata oggetto di una regolazione da parte della giurisprudenza e del legislatore, sia nazionale che euro-peo, sempre più stringente. La sicurezza ambientale seppure irrealizzabile in termini assoluti diviene obiettivo a cui tendere costantemente. L’ambiente, d’altra parte, è tutto ciò che ci cir-conda e dalla sua messa in sicurezza consegue, altresì, la tutela di principi fondamentali come il diritto alla salute, il diritto alla sicurezza del luogo di lavoro, il diritto di libertà di iniziativa eco-nomica. Non a caso negli ultimi anni grande attenzione è stata data alla materia della gestione delle risorse idriche, dei rifiuti, dei combustibili, della difesa del suolo e dell’inquinamento in generale. Tuttavia, è bene osservare come l’importanza della sicurezza e, più in generale della tutela dell’ambiente, nel nostro Paese, sia una esigenza relativamente recente.Infatti, la Costituzione, in origine, non conteneva alcuna norma che facesse menzione espressamente e direttamente al concet-to di ambiente. Il legislatore, d’altra parte, fino a metà degli anni ‘60, si preoccupava di tutelare interessi pubblici attigui a quello ambientale oppure interessi interferenti con esso, ma mai direttamente l’ambiente. In una fase successiva, si iniziavano a tenere in maggiore considerazione i singoli fattori ambientali specificamente considerati. Diventavano così oggetto di tutela l’aria (c.d. legge “antismog” del 13 luglio 1966, n.615) le acque interne e marine, il paesaggio. È solo dal 1986 con l’istituzione del Ministero dell’Ambiente (L. 349/1986) e dell’Agenzia nazio-nale per la protezione dell’ambiente - ANPA - (D.L. 496/1993) che si inizia a considerare l’ambiente unitariamente ed auto-nomamente. Nell’ambito del diritto amministrativo, vengono creati istituti e procedimenti che prendono in considerazione l’ambiente nella sua globalità (programmazione ambientale, valutazione di impatto ambientale VIA, valutazione ambientale strategica VAS, diritto all’informazione ambientale). Vengono inoltre istituite delle nuove amministrazioni pubbliche in materia ambientale (autorità di bacino, agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, enti parco). Prende piede la cosid-

SICUREZZA E AMBIENTE

detta Green Economy.L’età contemporanea del diritto ambientale, infine, vede prota-gonisti gli impegni internazionali e le direttive del legislatore comunitario.Il diritto ambientale ha superato i confini nazionali, divenendo un diritto globale. L’Unione Europea, in materia di ambiente, è orientata secondo i principi della precauzione, dell’azione preventiva e della corre-zione alla fonte dei danni causati dall’inquinamento, nonché sul principio «chi inquina paga». I programmi pluriennali di azione per l’ambiente definiscono il quadro per l’azione futura in tutti gli ambiti della politica ambientale. Essi sono integrati in stra-tegie orizzontali e sono presi in considerazione nell’ambito dei negoziati internazionali in materia di ambiente. Infine, la loro attuazione è di importanza fondamentale.Oggi, la sicurezza dell’ambiente e la sua tutela sono argomenti assai attuali e sentiti. A conferma di ciò, lunedì 6 giugno 2016 erano presenti presso l’auditorium del Ministero dell’Ambien-te tutte le più alte cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai presidenti di Senato e Camera Pietro Grasso e Laura Boldrini, ma anche il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, il vicepresidente della Corte Costituzionale Aldo Carosi; e, ancora, gli ex ministri Stefania Prestigiacomo, Edo Ronchi e Valdo Spini, i sottosegretari all’Ambiente Barbara Degani e Silvia Velo.Il motivo? Celebrare una duplice ricorrenza: i trent’anni dell’i-stituzione del Ministero dell’Ambiente (istituito nel 1986) e la Giornata Mondiale dell’Ambiente (voluta dall’Onu nel 1972). Tra gli altri, nel corso della cerimonia, è intervenuto Gian Luca Galletti, dal 22 Febbraio 2014 Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il quale ha toccato diversi temi tra cui l’attualissima riforma costituzionale della competenza tra Stato e Regioni in materia ambientale e la green economy, affermando:‹‹Omogeneità e coerenza delle politiche ambientali sono anche fra le finalità della riforma costituzionale approvata dal Parlamento e che riconduce alla competenza esclusiva dello stato le scelte strategiche per l’ambiente, le infrastrutture energetiche, la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. Sarà così finalmente possibile formulare per lo Stato risposte non solo più efficaci ed efficienti, ma soprattutto di portata sistemica per un’Italia che si apra con coraggio allo sviluppo sostenibile. Perchè io credo che oggi oltre alle funzioni di “Ministero-guardiano dell’Ambiente”, debbano essere esercitate

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con crescente importanza e impegno altre funzioni: quella del “ministero-volano di sviluppo sostenibile” e quella del “ministe-ro-promotore di cultura ambientale”››.E ancora, sulla Green Economy: ‹‹Il futuro dell’economia, ne siamo tutti convinti e anche l’accordo di Parigi spinge irreversi-bilmente in questa direzione, è quello della green economy che fra pochi decenni non sarà più green ma sarà la sola economy del pianeta. L’Italia ha imboccato con decisione la via dello sviluppo sostenibile, il Governo è impegnato con chiarezza su questo fronte che significa anche passare dall’economia lineare che consumava e produceva rifiuti, all’economia circolare che recupera materia prima e non scarta più nulla, perché tutto ha valore e può essere riciclato soprattutto se è pensato e proget-tato per essere riusato››.Con la riforma costituzionale del 2016 si cerca di far chiarez-za sul riparto di competenza tra Stato e Regioni in materia ambientale, materia che, peraltro ha sempre alimentato un cospicuo contenzioso davanti alla Corte Costituzionale (Ex multis Corte Cost., sentt. nn. 364/2006, 378/2007, 214/2008, 62/2008). Tuttavia, qualche dubbio rimane soprattutto nella parte in cui il nuovo art. 117, nell’eliminare la competenza concorrente, abbia previsto in alcune materie una competen-za esclusiva dello Stato relativamente alle sole “disposizioni generali e comuni”. Il sintagma, infatti, è permeato da un alone di indefinitezza che con tutta probabilità porterà a nuove pronunce del giudice costituzionale. Anche il tema della Green Economy è caratterizzato da assoluta novità. Basti pensare che la Legge 28 dicembre 2015, n. 221 è stata pub-blicata in Gazzetta Ufficiale il 18 gennaio 2016, n. 13, recan-te Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali. Il legislatore ha cercato di intervenire in modo significativo su vari aspetti della normativa ambientale e dell’economia verde, nella direzione della semplificazione e della promozione del riutilizzo delle risorse e della sostenibi-lità ambientale, con la previsione di incentivi per premiare i comportamenti virtuosi di consumatori, produttori e istitu-zioni. In conclusione, il legislatore contemporaneo, nazionale ed internazionale, dà alla materia della sicurezza ambientale nuove attenzioni, correndo, però, il rischio che si venga a pro-filare un paradossale fenomeno inverso: l’inflazione normativa in materia ambientale, la quale porterebbe con sé conseguenti ricadute sulla certezza del diritto.

Mario LavatelliAvvocato, consulente legale dell’Ordine

DECRETO 7 giugno 2016Modifiche al decreto 5 agosto 2011 recante procedure

e requisiti per l’autorizzazione e l’iscrizione dei profes-

sionisti negli elenchi del Ministero dell’interno di cui

all’articolo 16 del decreto legislativo 8 marzo 2006,

n. 139.

(G.U. n.146 del 24/06/2016)

DECRETO 8 giugno 2016 Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi

per le attivita’ di ufficio, ai sensi dell’articolo 15 del

decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139.

(G.U. n.145 del 23/06/2016)

DECRETO 11 maggio 2016Istituzione del SINFI - Sistema informativo nazionale

federato delle infrastrutture.

(G.U. n.139 del 16/06/2016)

DECRETO LEGISLATIVO 25 maggio 2016, n. 97Revisione e semplificazione delle disposizioni in ma-

teria di prevenzione della corruzione, pubblicità e tra-

sparenza, correttivo della legge n. 190 del 2012 e del

decreto legislativo n. 33 del 2013, ai sensi dell’artico-

lo 7 della legge n. 124 del 2015, in materia di riorga-

nizzazione delle amministrazioni pubbliche

(G.U. n. 132 08/06/2016)

DM (ambiente) 24 maggio 2016Incremento progressivo dell’applicazione dei criteri mi-

nimi ambientali negli appalti pubblici per determinate

categorie di servizi e forniture

DM (ambiente) 24 maggio 2016Determinazione dei punteggi premianti per l’affidamen-

to di servizi di progettazione e lavori per la nuova co-

struzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici

e per la gestione dei cantieri della pubblica ammini-

strazione, e dei punteggi premianti per le forniture di

articoli di arredo urbano

(G.U. n. 131 del 07/06/2016)

COMUNICATO del Ministero delle Infrastrutture e dei TrasportiPrescrizioni tecniche riguardanti l’esercizio e la manu-

tenzione delle funi e dei loro attacchi degli impianti a

fune adibiti al trasporto pubblico di persone.

(G.U. n.126 del 31/05/2016)

LEGGE 26 maggio 2016, n. 89 Conversione in legge, con modificazioni, del decre-

to-legge 29 marzo 2016, n. 42, recante disposizioni

urgenti in materia di funzionalita’ del sistema scolasti-

co e della ricerca. Modifica ordinamento professionale

dei periti industriali.

(G.U. n. 124 del 28/05/2016)

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ATTIVITÀ ISTITUZIONALE

3 maggioL’ing. Volontè partecipa alla riunione della Commissione Formazione della CROIL, a Milano4 maggioL’ing. Beretta, l’ing. Bottinelli, l’ing. Garlati e l’ing. Gerosa partecipano alla riunione del Comitato di redazione del notiziario4 maggioRiunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 13

aprile 2016;2) Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri

dall’attività di aggiornamento professionale;3) Liquidazione parcelle;4) Organizzazione corsi e attribuzione dei credi-

ti formativi;5) Studio Lancetti: ratifica segnalazione elenco

di nominativi per risanamento statico;6) Sig. Paolo Formigoni: ratifica segnalazione

elenco di nominativi per risanamento statico;7) Sig.ra Antonella Arrigoni: ratifica segnala-

zione elenco di nominativi per perizia su emissioni da antenne radiotelevisive;

8) Assemblee dei condomini “Ordine Ingegneri” e “Scalone”: resoconto sulle deliberazioni assunte;

9) Assemblea del condominio “Alessandro Volta”: resoconto sulle deliberazioni assunte;

10) Documento della Commissione Ingegneria dell’Informazione di Brescia sulla Circolare del CNI n. 461 del 16/12/2015 in merito all’ac-cordo per la fornitura di un servizio di backup in rete per gli Ordini territoriali;

11) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;

12) Varie ed eventuali.

6 maggioL’ing. Fontana e l’ing. Volontè parteci-pano alla riunione precongressuale, a Roma10 maggioL’ing. Gerosa partecipa all’incontro c/o Ordine Ingegneri della Provincia di Milano per la firma del Protocollo d’In-tesa tra CROIL e Regione Lombardia11 maggio Riunione della Commissione Parcelle composta da ing. Garlati, ing. Sergeant

MAGGIO-GIUGNO 2016

e ing. Volontè12 maggioRiunione della Commissione Parcelle com-posta da ing.Galli, ing. Lozej e ing. Nava16 maggioL’ing. Gerosa partecipa all’incontro RISTRUTTURARECOMO, organizzato da ANCE Como, a Cantù16 maggioL’ing. Bottinelli partecipa alla riunione del Tavolo di lavoro tecnico CTU, presso il Tribunale di Como17 maggioL’ing. Volontè partecipa alla riunione sul progetto Scintille, a Torino18 maggioRiunione di Consiglio di Amministrazione della Fondazione, con il seguente o.d.g.:1) Approvazione del verbale del 20 aprile 2016;2) Organizzazione corsi;3) Comunicazioni;4) Varie ed eventuali.

21 maggioL’ing. Gerosa partecipa all’Assemblea dei Presidenti, a Roma24 maggioL’ing. Bottinelli partecipa alla riunione del Tavolo di Lavoro CTU24 maggioRiunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 4

maggio 2016;2) Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri

dall’attività di aggiornamento professionale;3) Liquidazione parcelle;4) Organizzazione corsi e attribuzione dei credi-

ti formativi;5) Variazioni al bilancio preventivo 2016;6) Albo Specialisti: proposta di regolamento;7) Aree vaste: documento della Regione

Lombardia sulla consultazione delle forze locali per il riordino istituzionale;

8) Contest fotografico Instagram promosso dal Gruppo Giovani Ingegneri;

9) Scuola Nautica: proposta di convenzione a favore degli iscritti per rilascio della patente nautica;

10) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;

11) Varie ed eventuali.

25 maggioL’ing. Gerosa e l’ing. Marelli partecipano al Convegno sul D.lgs. 50/2016 Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, a Pavia27 maggioL’ing. Guffanti e l’Ing. Zappa parteci-pano alla riunione della Commissione Innovazione Gestionale e Strategica della CROIL, a Milano27/28 maggioL’ing. Volontè partecipa alla riunione del Network Giovani, a Firenze30 maggioL’ing. Lozej partecipa alla riunione della Commissione Strutture della CROIL, a Milano6 giugnoL’ing. Beretta, l’ing. Gerosa, l’ing. Pusterla, l’ing. Roncoroni, l’ing. Sioli e l’ing. Volontè partecipano all’even-to “SCINTILLE IN LOMBARDIA” c/o Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci - Milano7 giugnoL’ing. Volontè partecipa alla riunione sulla Formazione, a Roma7 giugnoL’ing. iunior Lietti partecipa alla riu-nione della Commissione Ingegneria Economico-Estimativa della CROIL, a Milano8 giugnoL’ing. Cigardi partecipa alla riunione della Commissione Giovani della CROIL, a Milano8 giugnoRiunione della Commissione Parcelle composta da ing. Garlati e ing. Volontè10 giugnoL’ing. Gerosa partecipa all’inaugurazio-ne delle nuova sede dell’Ordine degli Ingegneri di Lecco10 giugnoL’ing. Volontè partecipa come relatore

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alla tavola rotonda sul “Conferimento dell’incarico professionale e acquisi-zione della clientela – profili deonto-logici” organizzato dall’Associazione Pasqualina Mancuso.13 giugnoL’ing. Fontana partecipa alla riunione della Commissione Energia e Ambiente della CROIL, a Milano13 giugnoL’ing. Bottinelli partecipa alla riunione del Tavolo di lavoro CTU14 giugnoL’ing. Gerosa partecipa alla riunione di Consiglio della CROIL, a Milano15 giugnoRiunione di Consiglio di Amministrazione della Fondazione, con il seguente o.d.g.:1) Approvazione del verbale del 18 maggio 2016;2) Organizzazione corsi;3) Comunicazioni;4) Varie ed eventuali.

16 giugno Riunione di Consiglio dell’Ordine con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 24

maggio 2016;2) Nuove iscrizioni, cancellazioni ed esoneri

dall’attività di aggiornamento professionale;3) Liquidazione parcelle;4) Organizzazione corsi e attribuzione dei credi-

ti formativi;5) Variazioni al bilancio preventivo 2016;6) Ing. Paolo Arienti: ratifica segnalazione elen-

co nominativi di esperti in urbanistica;7) Aree vaste: documento della Regione

Lombardia sulla consultazione delle forze locali per il riordino istituzionale;

8) Albo Specialisti: revisione proposta di regola-mento;

9) Convenzione con l’Ufficio Scolastico Regionale;

10) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;

11) Varie ed eventuali.

17 giugnoL’ing. Volontè partecipa all’Assemblea dell’Ordine degli Ingegneri di Cremona21 giugnoRiunione della Commissione Parcelle

composta da ing. Bottinelli, ing. Lanfranconi e ing. Molina21/24 giugno L’ing. Gerosa, l’ing. Cigardi, l’ing. Iunior Fasola, l’ing. Fontana, l’ing. Lozej, l’ing. Pusterla, l’ing. Sioli, l’ing. Volontè e l’ing. Zappa partecipano ai lavori del 61° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia sul tema “Officina Italia: progettiamo il cambiamento”, a Palermo27 giugnoL’ing. Lozej partecipa alla riunione della Commissione Strutture della CROIL, a Milano28 giugnoL’ing. Bottinelli partecipa alla riunione del Tavolo di lavoro CTU29 giugnoRiunione della Commissione Parcelle composta da ing. Lozej e ing. Nava

MOSTRE

Biennale Architettura 2016REPORTING FROM THE FRONTVenezia28 maggio - 27 novembre 2016

EMILIO ISGRÒ Milano, Palazzo Reale29 giugno - 25 settembre 2016

ESCHERMilano, Palazzo Reale23 giugno 2016 – 22 gennaio 2017

I PITTORI DELLA LUCEDAL DIVISIONISMO AL FUTURISMOMart Rovereto25 giugno - 9 ottobre 2016

MARIO CRESCI IN ALIAM FIGURAM MUTARE. Interazioni con la Pietà Rondanini di MichelangeloMilano, Castello Sforzesco24 maggio - 25 settembre 2016

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ALBO DEGLI INGEGNERI

AGGIORNAMENTO DELL’ALBOAL 16 GIUGNO 2016

iscrizione ingegneri: sezione ANumero iscrizione Data iscrizione Cognome e nome Luogo e data nascita

Codice fiscale Settori di appartenenza Luogo e data laurea

Abilitazione Indirizzo residenza

Indirizzo studio Tel studio

3108A 24/05/16 CORTI GABRIELE MARIANO COMENSE 15/06/1988

CRTGRL88H15E951T A - b ingegnere industriale MILANO 22/07/2013

MILANO 2013 23829 VARENNA (LC) - VIA CONTRADA VECCHIA 4

22066 MARIANO COMENSE (CO) - VIA DE AMICIS 7

3105A 24/05/16 Trasferito GRASSI MARCO CANTU’ 19/12/1977

GRSMRC77T19B639K A - b ingegnere industriale MILANO 15/10/2002

MILANO 2003 22072 CERMENATE (CO) - VIA BARADELLO 10

22072 CERMENATE (CO) - VIA BARADELLO 10

3102A 04/05/16 MORO FEDERICO MILANO 14/09/1975

MROFRC75P14F205P A - a ingegnere civile e ambientale, A - b ingegnere industriale, A - c ingegnere dell’informazione MILANO 18/04/2005

MILANO 2005 22066 MARIANO COMENSE (CO) - VIA TOGLIATTI 39

3107A 24/05/16 ROSATO FEDERICO ALESSANDRIA 14/06/1989

RSTFRC89H14A182T A - b ingegnere industriale MILANO 29/04/2014

MILANO 2014 22100 COMO - VIA SCALABRINI 24

22100 COMO - VIA SCALABRINI 24

3106A 24/05/16 Trasferito SANFILIPPO RITA AGRIGENTO 06/01/1979

SNFRTI79A46A089X A - a ingegnere civile e ambientale MILANO 20/06/2004

MILANO 2005 22100 COMO - VIA ALESSANDRO VOLTA 40

22100 COMO - VIA ALESSANDRO VOLTA 40

3103A 04/05/16 SPADARI PAOLO CREMONA 27/04/1969

SPDPLA69D27D150I A - a ingegnere civile e ambientale, A - b ingegnere industriale, A - c ingegnere dell’informazione MILANO 1997

MILANO 1997 22100 COMO - VIA TERESA RIMOLDI 49

3109A 16/06/16 VALTERIO LUCA MONZA 16/02/1970

VLTLCU70B16F704F A - c ingegnere dell’informazione MILANO 15/10/1997

MILANO 1997 22070 LOCATE VARESINO (CO) - VIA ALESSANDRO MANZONI 12

3104A 04/05/16 VITALE ROBERTO COMO 01/06/1971

VTLRRT71H01C933P A - b ingegnere industriale MILANO 17/04/1996

MILANO 1996 22079 VILLA GUARDIA (CO) - VIA FRANGI 27

22079 VILLA GUARDIA (CO) - VIA FRANGI 27

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cancellazioni ingegneri: sezione ANumero iscrizione Data iscrizione Cognome e nome Luogo e data nascita

Codice fiscale Settori di appartenenza Luogo e data laurea

Abilitazione Indirizzo residenza

Indirizzo studio Tel studio

289A 01/08/54 MANTEGAZZA GIACOMO MENAGGIO 13/09/1928

MNTGCM28P13F120W A - a ingegnere civile e ambientale MILANO 27/02/1954

Abil. Definitiva 1954 22100 COMO - PIAZZA ROMA 1

Deceduto 01/05/2016

3032A 08/04/98 SITZIA ANTONIO CAGLIARI 24/03/1968

STZNTN68C24B354Z A - a ingegnere civile e ambientale, A - b ingegnere industriale, A - c ingegnere dell’informazione CAGLIARI 17/04/1997

CAGLIARI 1997

09131 CAGLIARI - VIA GIUDICESSA BENEDETTA 72

Trasferito 20/06/2016

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SEGNALAZIONI

TERNE COLLAUDATORI Data IMPRESA COSTRUTTRICE OGGETTO DESIGNATI

28.04.2016 Mazzucchi Costruzioni srl Edifici residenziali di 4 unità abitative in S. Fermo della Battaglia (CO)

1. Ing. CELUZZA Alessandro2. Ing. MONTALTO MONELLA Giuseppe 3. Ing. SPADONI Roberto

11.05.2016 EDIL.GE.MI srl Villette bifamiliari in Albese con Cassano (CO)

1. Ing. CIANCIA Giuseppe2. Ing. DE GENNARO Mauro3. Ing. STEFANONI Christian

SEGNALAZIONI VARIE DELL'ORDINE Data - OGGETTO RICHIEDENTE DESIGNATI

28.04.2016Richiesta nominativi per perizia statica

Studio Lancetti Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Risanamento statico”

28.04.2016Richiesta nominativi per perizia statica

Sig. Paolo Formigoni Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Risanamento statico”

13.05.2016Richiesta nominativi per incarico inerente l’impianto di condizionamento della scuola

Conservatorio G. Verdi di Como Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Impianti termici e di condizionamento”

13.05.2016Richiesta nominativi per redazione pratiche per immissioni in atmosfera da parte di aziende

Studio Fasana Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Trattamento aria”

08.06.2016Richiesta nominativi competenti in ediliza-urbanistica

Ing. Paolo Arienti Trasmesso elenco iscritti all’Albo Specialisti categoria “Pianificazione urbanistica generale e attuativa”

APRILE - GIUGNO 2016

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SERVIZI A CURA DELL’ORDINE

Orario di apertura al pubblico della Segreteria:

Lunedì/Venerdì ore 9,00 - 12,00

Il Presidente ing. Franco Gerosa riceve:

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

Il Vice/Presidente ing. Maria Cristina Sioli riceve:

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

Il Segretario ing. Mauro Volontè riceve:

Mercoledì ore 15,00 (previo appuntamento)

Delegato INARCASSA ing. Luisella Garlati riceve

previo appuntamento

contatti: 031.242375 (h. 9-12/15-18)

email: [email protected]

Consulenza fiscale: dott. Walter Moro riceve:

Mercoledì ore 9,00 (previo appuntamento)

Tariffe

Certificati di iscrizione € 5,20

Tassa di liquidazione parcelle

Parcelle o note informative: 1,5%

minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata

Iscrizione Albo Specialisti

Requisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo

(scheda sul sito www.ordingcomo.org)

Iscrizione negli Elenchi del Ministero dell’Interno

di cui alla L. 818/84 - prevenzione incendi

Requisiti: iscrizione all’Albo professionale

e attestazione di frequenza

del corso di specializzazione antincendi

(fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Iscrizione Albo Provinciale dei Collaudatori

Requisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo

(domanda carta semplice con curriculum professionale:

fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

Dimissioni

Domanda al Presidente dell’Ordine completa di dati

anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata

A.R. entro il 15 febbraio.

Trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento

della quota di iscrizione.

Trasferimenti

Domanda in bollo al Presidente del nuovo Ordine

completa di dati anagrafici e fiscali

(fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

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22100 ComoVia Alessandro Volta 62Telefono 031269810Telefax [email protected]