7 SETTEMBRE 2016 n.139 / 16 MAGAZINE SPECIALE IFA 2016 · 2016. 10. 22. · n.139 16 AAI SETTEMBRE...

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1 MAGAZINE n.139 / 16 7 SETTEMBRE 2016 TUTTE LE NOVITÀ DALLA FIERA DI BERLINO SPECIALE IFA 2016

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    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    TUTTE LE NOVITÀDALLA FIERA

    DI BERLINO

    SPECIALE IFA 2016

  • MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016IFA al bivio: senza novità si muoreÈ strano parlare di una manifestazione fieristica che occupa l’intera fiera di Berlino come di un malato terminale. Ma l’esperienza ci insegna che quello che (non) abbiamo visto all’IFA 2016 sia un campa-nello d’allarme che gli organizzatori della manifestazione non possono trascurare. Innanzitutto, la mancanza di grandi novità: sono poche quelle veramente rilevanti che hanno debuttato a Berlino quest’anno. Da un lato va detto che Internet, che anticipa qualsiasi rumor, è un grattacapo per qual-siasi manifestazione fieristica, e IFA, che si occupa di un settore così mediaticamente esposto come l’elettronica di consumo, non travolta da questo trend. Ma c’è del-l’altro: i venti di crisi spingono i produttori verso atteggiamenti “concreti”, fatti di riconferme delle tecnologie esistenti; insomma li rendono più cauti nei confronti del lancio di innovazioni radicali. Ma tutto ciò non basta a spiegare il senso di disagio di chi, come colui che scrive, ha partecipato a tutte le edizioni di IFA dal 1995 a oggi e si trova di fronte alla peggiore mai vista.

    La verità è che IFA è sull’orlo del baratro: di fatto è ancora l’ultima manifestazione di settore che è aperta agli utenti finali: non che questo sia un problema di per sé, ci mancherebbe. Ma resta la portata un po’ locale (i visitatori sono prevalen-temente di Berlino e dintorni) che però si specchia nella necessità di avere stand giganteschi senza i quali sarebbe difficile gestire l’afflusso di persone: questo rende la manifestazione molto costosa per le aziende, a fronte però di contatti non sem-pre qualificati. E poi c’è quella “I” all’inizio della sigla IFA, che starebbe a significare “internazionale”: è vero che gli espositori vengono da tutto il mondo; è anche vero che molti visitatori professionali e la stampa arrivano da tutta Europa e qualcuno anche da fuori. Ma resta il fatto che il vero motivo per cui ancora molti marchi partecipano a IFA è per l’usanza dei dealer tedeschi nel piazzare proprio a IFA gli ordini per la stagione natalizia. Una regola, però, che non vale affatto per gli altri Paesi.

    Ovviamente non bisgona generalizzare, dato che qualche marchio le novità le ha effettivamente proposte. Ma una fiera con pochi prodotti “wow”, dove viene mostrata prevalentemente la gamma che gli opera-tori già conoscono, non può avere alcuna dimensione internazionale. Abbiamo già visto implodere altre manifestazioni – guarda caso anche quelle “drogate” nelle affluenze dagli utenti finali – come il SIM HI-FI, lo SMAU prima maniera, il CEBIT e così via, e proprio per lo stesso motivo. Se una fiera non è in grado di polarizzare le nuove proposte, non farà parlare di sé; se non fa parlare di sé, non sarà in grado di indicare al mercato i trend; se non indica i trend è solo una vetrina. E per questo ci sono i grandi negozi, aperti tutto l’anno proprio vicino a casa. Ciao Berlino, Auf Wiedersehen.

    Gianfranco GIARDINA

    Samsung tenta tutti con i nuovi Gear S3 S3 Frontier e S3 Classic vanno ad integrare la gamma, hanno design rinnovato, il GPS e tanta autonomia

    Bottura: “Servono elettrodomestici moderni anti-spreco”

    Kumekawa (Sony) “È ora di tornare a crescere” 05

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    Sandri (LG): “È il momento, OLED is the new Plasma” 03

    Ecco Xperia XZ, nuovo top di gamma Sony Vanta un comparto fotografico di primissimo livello. Sarà in vendita da ottobre, prezzo indicativo 699 euro10

    07

    Philips lancia l’OLED Arriverà in autunno

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    OLED Panasonic Nuova gamma al CES

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    11

    Hisense A2, dietro ha un display e-ink

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    Sony MDR-1000X Prestazioni al top

    Lenovo Yoga Book Una vera novità

    Elettrodomestici Le novità dell’IFA

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    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    di Gianfranco GIARDINA

    P etto in fuori: è un Paolo Sandri particolarmente ringalluzzito e pimpante quello che incontriamo all’IFA 2016 di Berlino. Sandri è il numero uno del-la divisione TV di LG, un capitano di lungo corso del

    mercato dei TV. L’anno scorso, sempre a Berlino, aveva

    pronosticato una “pioggia di OLED”, affermazione che

    aveva fatto parlare il mercato. Oggi sa di essere stato

    decisivo nella crescita importante dello scorso anno

    dei TV OLED; ma soprattutto sta vivendo con un certo

    gusto (almeno secondo la nostra impressione) i giorni

    di “trambusto” seguiti alle offerte bomba di Unieuro e Euronics che hanno tagliato i prezzi consigliati su due nuovi modelli OLED di 1000 euro.

    DDAY.it: Lo scorso anno, proprio qui a Berlino, lei ave-va parlato di una “pioggia di OLED” in arrivo…Paolo Sandri: “Era una promessa e l’abbiamo mante-nuta: la ‘pioggia’ è stata un vero diluvio ed ha portato

    ben 22mila LG OLED TV nelle case degli italiani da

    settembre 2015 allo scorso luglio, un record. Grazie ad

    OLED, LG è diventato il brand più venduto nella fascia

    più ricca del mercato, quella sopra i 1750 euro, con

    quote di mercato che, ogni settimana, si attestano tra il

    40% e il 45% a valore. Così abbiamo scalzato il leader

    che dominava questa fascia da oltre 10 anni…”

    DDAY.it: Immaginiamo si riferisca a Samsung…Sandri: “Non importa chi abbiamo superato. L’unica cosa che conta è che il consumatore Italiano si sta

    dimostrando attento alla qualità e alle novità e oggi

    individua gli OLED di LG come un prodotto di lusso e di

    moda da desiderare”.

    DDAY.it: Occhio alle mode, perché cambiano conti-nuamente… Le previsioni del tempo cosa dicono per i prossimi mesi sul fronte OLED?Sandri: “Usciamo dalla metafora. La ‘pioggia di OLED’ sul mercato Italiano è stato solo un modo scherzoso

    che ho utilizzato per attirare su LG le attenzioni di tutto

    il nostro mercato. Fino al mese prima in Italia si vende-

    vano solo circa 200 TV OLED al mese; da Settembre

    2015 siamo passati alle migliaia al mese, quindi credo

    che sia stata una piccola astuzia e che sia servita…”.

    DDAY.it: E allora non scherziamo più: parliamo seria-mente dei prossimi mesi…Sandri: “Saranno fantastici. Abbiamo appena lanciato la collezione 2016 di LG OLED TV con un design da

    urlo. E soprattutto con schermi piatti, anzi piattissimi…”

    DDAY.it: Lo schermo piatto in effetti l’avevano chiesto in molti…Sandri: “Sì, lo scorso anno abbiamo presentato en-trambe le possibilità, piatto e curvo, con due modelli

    MERCATO Allo stand di LG a IFA abbiamo incontrato Paolo Sandri, direttore home entertainment di LG Italia, per parlare di TV OLED

    Un Sandri (LG) tentatore arringa gli appassionati “Ora è il momento, OLED is the new Plasma”Scenari, previsioni e prezzi: continueranno le offerte “bomba” sugli OLED? Lo abbiamo chiesto direttamente a Sandri...

    sulla stessa fascia di prezzo, sia nei 55 che nei 65 polli-

    ci. Ma i clienti hanno dimostrato di preferire gli schermi

    piatti. Quindi oggi presentiamo per lo più modelli piatti,

    convinti che il gradimento dei consumatori vada in que-

    sta direzione”.

    DDAY.it: i nuovi OLED, però, non sono tutti piatti…Sandri: “Sì, ci è sembrato giusto continuare ad avere un modello curvo, il C6; per soddisfare chi predilige questo

    design. Ma questo TV è solo leggermente curvo, meno

    di quanto non lo sono i modelli della concorrenza”.

    DDAY.it: Torniamo al punto: la nuova gamma OLED è entrata in vendita proprio questa settimana.Sandri: “Sì, tutta la nuova gamma è già disponibile at-traverso tutte le migliori insegne in Italia e il lancio verrà

    supportato con campagne TV ed altro ancora”.

    DDAY.it: Beh, abbiamo visto già delle offerte sui vo-lantini di Unieuro e Euronics che vanno sotto e di mol-to ai prezzi consigliati da LG…Sandri: “Si tratta di quotazioni indubbiamente promo-zionali. Ma i prezzi da noi consigliati sono quelli che

    sono stati ripresi dalla stampa, prezzi che rispecchiano

    molto bene il valore dei prodotti”.

    DDAY.it: Nei negozi di Berlino che abbiamo visitato in questi giorni, gli OLED 2016 sono in vendita a prezzi ben più alti rispetto alle offerte che ci sono in Italia. Abbiamo fatto un veloce controllo e in nessuna parte di Europa abbiamo trovato prezzi simili…Sandri: “Si vede che il nostro mercato è più competitivo di altri in Europa”.

    DDAY.it: Spiegazione un po’ semplicistica. Piuttosto

    tutti si chiedono se alla fine delle promozioni i prezzi si riposizioneranno a quelli consigliati o resteranno più bassi.Sandri: “Chi può saperlo? L’unica cosa che so per certo è che sarà difficile, se non impossibile, che si finisca sot-

    to i prezzi che ho visto in queste ore sui volantini. Saran-

    no comunque mesi di grande vivacità per l’OLED, dato

    che si sono realizzate tutte insieme una serie di condi-

    zioni che solo lo scorso anno erano impensabili…”

    DDay.it: Quali sono queste condizioni?Sandri: “Beh, innanzitutto la raggiunta maturità del-l’OLED: oramai si tratta di una produzione su larga sca-

    la che denota affidabilità. LG display ha annunciato per

    il 2017 una produzione mondiale di 1,7 milioni di pannel-

    li. E poi, come dicevamo, ora abbiamo in prevalenza

    schermi piatti, cosa che il pubblico degli appassionati

    richiedeva da tempo. Questi televisori poi, sono vera-

    mente ‘future proof’, con tuner terrestre DVB-T2 HEVC

    che garantisce il futuro funzionamento senza decoder

    addizionali, tuner satellitare certificato tivùsat, piena

    compatibilità con gli stream video via Internet. La ca-

    pacità di riproduzione di contenuti HDR su questi TV è

    addirittura estesa anche allo standard migliore, il Dolby

    Vision: così, per esempio, sui TV OLED di LG i contenuti

    di Neflix in HDR possono essere visti in Dolby Vision e

    non nel meno soddisfacente HDR10. E poi i prezzi…”

    DDAY.it: Per gli appassionati i prezzi raggiunti dagli OLED adesso sono accessibili. Ma a livello assoluto il punto di ingresso alla tecnologia OLED è ancora su cifre tutt’altro che “popolari”…Sandri: “Si tratta di TV per chi non vuole compromessi,

    segue a pagina 04

    http://www.dday.it/redazione/20849/unieuro-sgancia-la-bomba-loled-piatto-lg-b6-4k-sotto-i-2000-eurohttp://www.dday.it/redazione/20890/fiocanno-le-offerte-oled-anche-da-euronics-1000-euro-di-sconto-e-tasso-zerohttp://www.dday.it/redazione/20897/un-sandri-lg-tentatore-arringa-gli-appassionati-e-il-momento-oled-is-the-new-plasmahttp://www.dday.it/redazione/20897/un-sandri-lg-tentatore-arringa-gli-appassionati-e-il-momento-oled-is-the-new-plasma

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    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    per chi vuole il massimo della qualità. Per altre neces-

    sità abbiamo una ampia offerta UltraHD e Full HD a

    tecnologia LED; anche se, dopo aver visto l’LG OLED

    TV, sono certo che molti consumatori decideranno di

    concedersi il massimo, magari approfittando di qual-

    che offerta e delle dilazioni a tasso zero”.

    DDAY.it: C’è chi dice che i TV Full LED in tecnologia Quantum Dot offrano le medesime prestazioni del-l’OLED senza averne le incognite legate a una tecno-logia più nuova. Che ne pensa?Sandri: “Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma l’OLED è l’unico TV che può avere contrasto infinito e

    un nero assoluto. Il che non è un esercizio fine a se

    stesso, ma permette di godere di un microdettaglio in-

    credibile, colori profondi e la luminosità giusta: anche

    guardando i contenuti HDR non si resta abbagliati, si

    vede bene e basta. Insomma, gli ingredienti perfetti per

    occupare quel posto nel cuore dei veri cultori e appas-

    sionati del video che da un po’ era rimasto vuoto…”

    DDAY.it: In che senso?Sandri: “Ma sì, è molto chiaro: gli appassionati in cerca delle migliori prestazioni video, fino a qualche anno fa

    sceglievano il plasma…”

    DDAY.it: Che sorpresa sentirla parlare di plasma…Sandri: “Siamo onesti: per anni la massima qualità video è stata offerta dai plasma e gli appassionati si

    sono giustamente affidati a questa tecnologia, che

    ha raggiunto il massimo delle sue prestazioni prima di

    cessare la sua esistenza. Il plasma è sparito purtroppo

    con due-tre anni di anticipo sulla larga disponibilità di

    OLED, lasciando così anche questi appassionati orfani

    di riferimenti. Il messaggio chiaro che è arrivato agli ap-

    passionati è che ‘OLED is the new Plasma”.

    DDAY.it: Carino questo nuovo tormentone… D’accor-do che l’OLED è bello, ma non è che non ci siano TV meravigliosi in altre tecnologie...Sandri: “Sì, è vero, anche nella gamma LG. Ma OLED è

    MERCATO

    Intervista a Sandri (LG)segue Da pagina 03

    diverso da tutti gli LCD e LED presenti sul mercato. È un

    tv in grado di trasmettere piacere e vere emozioni a chi

    se ne intende e a chi vuole solo il meglio”.

    DDAY.it: OK, questo l’abbiamo capito. Certo che lei è proprio un martello…Sandri: “Beh, guardate qui (ci porta davanti a un mo-dello E6, ndr): non è una meraviglia?”

    È vero, è proprio un martello. Un martello con un chiodo

    fisso: l’OLED.

    di Roberto PEZZALI

    F ino a qualche anno fa le primizie tecnologiche si attendevano da marchi come Sony, Panasonic, LG o Samsung. Oggi sembra che il mon-

    do si sia capovolto: passeggiando tra i

    padiglioni della fiera di Berlino ci siamo

    imbattuti in una serie di TV 8K pronti per

    essere venduti. E non parliamo di scher-

    mi dalle dimensioni enormi, ma di TV

    da 65” (e anche meno) dal costo tutto

    sommato contenuto marchiati Vestel,

    Grundig, Toshiba, Changhong. Toshiba,

    non deve ingannare il brand, è stata ri-

    lanciata in Europa grazie ad un accordo

    con Vestel che produce i TV per il mer-

    cato europeo, ma è ben lontana dall’es-

    sere la Toshiba giapponese che ricorda-

    no tutti. La presenza di schermi 8K da

    65”, con una nitidezza che fa impallidire

    TV E VIDEO Tra i padiglioni della fiera di Berlino ci siamo imbattuti in alcuni TV 8K di produttori cinesi pronti per la vendita

    I TV 8K sono già pronti: riparte la corsa ai Megapixel?Senza contenuti è già difficile spiegare a cosa serve un TV 4K HDR, l’arrivo dei TV 8K potrebbe peggiorare ancora le cose

    (se visti da 50 centimetri) di fronte ai già

    ottimi 4K, fa capire che ormai non esiste

    un vero innovatore, perché la tecnologia

    di chi produce pannelli per poi venderli

    è accessibile a tutti coloro che la com-

    prano. Ecco spiegato perché quasi tutti

    i produttori di TV cinesi presenti all’IFA

    avevano in gamma un TV OLED (pan-

    nello LG) e perché tutti possono creare

    un TV curvo o un TV HDR senza avere

    storia e esperienza in questo campo.

    La presenza degli schermi 8K tuttavia è

    preoccupante: senza contenuti questi

    televisori non servono a nulla, se non a

    danneggiare commercialmente i TV 4K

    che già fanno fatica a imporsi proprio

    per la scarsità di film e trasmissioni da

    guardare in Ultra HD.

    Chi ha il coraggio di spendere migliaia di

    euro per un top di gamma 4K sapendo

    che sono già pronti i TV 8K? La corsa al

    megapixel ha già rovinato il mercato del-

    le fotocamere, e in un momento dove è

    già difficile comunicare il valore aggiun-

    to di un televisore un TV 8K porterebbe

    solo a una maggiore confusione.

    http://www.dday.it/redazione/20928/i-tv-8k-sono-gia-pronti-torna-la-corsa-ai-megapixel

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    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    di Gianfranco GIARDINA

    L’aria che si respira in Sony è fresca. Potrebbe sem-brare strano: molte altre aziende giapponesi di elettronica di consumo sono letteralmente implo-se o hanno abbandonato il mercato. Sony è passata per

    tagli dolorosissimi negli ultimi anni, tagli di dipendenti e

    tagli delle attività meno redditizie. Ma Sony oggi è an-

    cora lì. A pensare nuovi prodotti e a scaldare il cuore

    dei propri fan. Sì, perché Sony – va detto – è uno dei

    pochissimi brand che riesce a reclutare e aggregare dei

    veri e propri sostenitori del marchio.

    La crisi è alle spalleKaz Hirai, il numero uno della società, nella sua pre-

    sentazione durante la conferenza stampa all’IFA 2016

    di Berlino ha giocato con i titoli dei giornali economici

    su Sony, mostrando quelli del 2011, tragici nel momen-

    to in cui la società era piombata in una difficoltà pro-

    fonda, e quelli attuali, con la celebrazione del ritorno

    agli utili. La cura Hirai, evidentemente, ha funzionato.

    “La stagione dei tagli è finita – ci dice Shigeru

    Kumekawa, Presidente di Sony Europe –; ci siamo

    concentrati sulla fascia premium e ora è il momento

    di tornare a crescere”.

    È vero, i tagli ci sono stati. Ma la cosa che si nota in-

    teragendo con le persone di Sony, è che le carriere

    sono spesso interne, manager che da anni sono in

    azienda e che sono molto legati ad essa; come se il

    vero amore dimostrato dai fan del marchio si trasferis-

    se anche ai suoi dipendenti.

    Cuffie da 20 a 2000 euro e stesso marchio: si puòLa crescita di Sony, o meglio la sua “ri-crescita” non

    è legata a una sola categoria di prodotti; ma anzi, in

    un’ottica di portafoglio, Sony ha costruito un mix intel-

    ligente di prodotti, alcuni promettenti ma non ancora

    in grado di generare volumi da Sony, altri solide realtà

    di mercato e altri ancora semplicemente iconici, tesi a

    posizionare il marchio là in alto, nella fascia nobile del

    mercato. È il caso, per esempio, del TV flagship ZD9

    da 100”da 70mila euro. Oppure della reinterpretazio-

    ne del walkman nella nuova linea Signature, lanciata

    qui a Berlino e prodotta in Giappone.

    Si tratta (per ora) di quattro prodotti: due walkman veri

    e propri, ovviamente in chiave “liquida”; una cuffia hi-

    res audio no compromise; e infine un pre per cuffia

    MERCATO All’IFA 2016 di Berlino abbiamo incontrato Shigeru Kumekawa, presidente di Sony Europe, per uno scambio di battute

    Kumekawa (Sony): “È ora di tornare a crescere”Il clima in Sony è sereno e le prospettive di crescita sono concrete, per la felicità dei tanti fan del marchio giapponese

    davvero sofisticato. Il tutto per la massima qualità di

    riproduzione. E anche per tasche importanti, visto che

    la super cuffia MDR-Z1R costerà 2200 euro, il walkman

    NW-WM1A in alluminio 1200 euro, la versione unibody

    in rame placcata oro ben 3300 euro e l’amplificatore

    per cuffia ulteriori 2000 euro. “Kaz Hirai - ci spiega

    Kumekawa - ha chiesto ai nostri ingegneri di creare il

    prodotto per l’audio portatile con la massima qualità

    possibile, senza pensare ai costi. Semplicemente l’ec-

    cellenza allo stato puro. Ovviamente ne sono usciti

    dei prodotti per pochi, ma che sosterranno molto in

    termini di immagine le vendite di tutti i prodotti Sony”.

    Un’operazione di immagine, quindi, ma anche un bel-

    l’esercizio di stile in termini di ricerca, con una proget-

    tazione e una realizzazione eccelse, con attenzioni

    progettuali e costruttive estreme. Tanto per fare un

    esempio, sia il walkman che il pre cuffia dispongono

    di un’uscita bilanciata su un nuovo jack da 4,4 mm e

    cinque poli. I cavi bilanciati che poi vanno alla cuffia

    Signature (che è compatibile) sono realizzati in colla-

    borazione con Kimber Cable.

    Ma, come dicevamo, Sony è riuscita a creare un buon

    equilibrio della gamma e lavora in un’ottica di mix di

    prodotto: cuffie da 2000 euro ma anche cuffie da 20,

    così da essere leader di mercato sia in Europa che in

    Italia. Passando per la nuova nata, la 1000X a cancel-lazione di rumore, di cui ci parla Kumekawa: “L’idea iniziale era di introdurre la 1000X circa due anni fa;

    ma abbiamo voluto lavorare al perfezionamento del

    sistema di cancellazione del rumore, che non era an-

    cora a punto. La qualità che abbiamo raggiunto ora,

    con un sistema di cancellazione del rumore incredibi-

    le, e l’ergonomia, con le innovative gesture touch sul

    padiglione destro della cuffia, ci rendono confidenti di

    poter diventare numero uno anche in questo segmen-

    to delle cuffie. Ora analizziamo il mercato e cerchiamo

    di diventare leader segmento dopo segmento, passo

    dopo passo”.

    OLED, mai dire mai. L’approccio è laicoSui TV Sony è ancorata all’LCD. Ma non si tratta né di

    una scelta drastica né definitiva: “OLED? Abbiamo un

    approccio laico al problema – ci dice Kumekawa -. I

    nostri ingegneri sono impegnati continuamente nel-

    la riverifica dei livelli qualitativi raggiunti da qualsiasi

    tecnologia faccia capolino nel mondo dei display, in-

    crociati con i costi di queste tecnologie. Un processo

    segue a pagina 06

    http://www.dday.it/redazione/20900/aria-fresca-nella-nuova-sony-kumekawa-e-ora-di-tornare-a-crescerehttp://www.dday.it/redazione/20855/sony-mette-bose-nel-mirino-ecco-la-cuffia-che-cancella-tutti-i-rumori-e-si-comanda-con-un-toccohttp://www.dday.it/redazione/20855/sony-mette-bose-nel-mirino-ecco-la-cuffia-che-cancella-tutti-i-rumori-e-si-comanda-con-un-tocco

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    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    che viene costantemente ripetuto, perché lo scena-

    rio cambia. Quando una tecnologia diventa vincente

    nell’accoppiata costi e prestazioni, noi la abbrac-

    ciamo immediatamente. Io non so quali saranno gli

    standard del futuro, ma noi saremo sempre sulla mi-

    gliore accoppiata possibile. Quindi tutto è possibile

    nel futuro per Sony”

    Il Sony Seed Acceleration ProgramPer crescere bisogna considerare anche nuove

    categorie. Sony ha capito che lo scenario è troppo

    mutevole per identificare una categoria da sviluppa-

    re: “Lavoriamo in questa fase piantando semi o ‘in-

    naffiandoli’ per aiutarli a germogliare all’interno del

    nostro incubatore di startup – racconta Kumekawa”.

    L’azienda sa che lo sviluppo di nuove categorie viene

    meglio fuori dalle maglie della gestione corrente: “Le

    nuove idee – ci dice Stephane Labrousse, ammini-

    stratore delegato di Sony Italia – crescono meglio

    nelle piccole realtà. Per questo noi teniamo queste

    società vicine, pronte a integrarle nell’istante in cui

    l’idea diventa un prodotto commercializzabile su

    larga scala”. Con queste premesse, per esempio, è

    nato in una startup incubata da Sony uno smart watch

    con quadrante e cinturino entrambi display realizzati

    in tecnologia e-ink, indossato e promosso alla confe-

    renza stampa da Kaz Hirai.

    Sony Europa e la Brexit Solo qualche impatto valutarioLa sede di Sony Europa è in Gran Bretagna e, con

    l’aria che tira dopo il referendum sulla Brexit, qual-

    cuno teme impatti negativi. “No, non vedo motivi di

    preoccupazione – ci dice il Presidente Kumekawa,

    che proprio in UK vive e lavora -. È troppo presto,

    ci vorrà tempo. Ovviamente stiamo monitorando la

    situazione e l’unico impatto concreto ci pare essere

    quello relativo ai corsi valutari, con lo yen che si è

    molto rafforzato nei confronti della sterlina. Ma nul-

    la che non possa essere gestito, almeno nel breve

    termine”.

    MERCATO

    Aria fresca nella nuova Sonysegue Da pagina 05

    di Gaetano MERO

    H isense già da qualche anno ha iniziato a proporre per l’uso in ambito domestico di proiettori con risoluzione Full HD dotati di ottica

    a tiro ultra corto e sorgente luminosa

    laser.

    All’IFA di Berlino l’azienda cinese ha

    svelato Laser Cast 4K, un nuovo mo-

    dello di proiettore con risoluzione

    3840×2160 pixel compatibile HDR e

    in grado di restituire un’immagine da

    100 pollici da una distanza di appena

    53 cm dalla superficie di proiezione.

    L’ipotesi formulata da Hisense è inge-

    gnosa: Laser Cask 4K non vuole es-

    TV E VIDEO Hisense arricchisce la propria linea di proiettori con ottica a tiro ultra corto presentando all’IFA di Berlino Laser Cast 4K

    Laser Cast 4K proietta 100’’ di immagine a 50 cm di distanzaIl nuovo proiettore Hisense è compatibile HDR e riesce a restituire un’immagine da 100’’ a poco più di 53 cm dallo schermo

    sere uno strumento ulteriore rispetto

    alla TV (come succede nella stragran-

    de maggioranza dei casi), ma proprio

    un suo sostituto.

    Per questo ha la classica dotazione

    di ingressi di un TV, l’ottica ultra corta

    che ne permette il posizionamento “un

    po’ ovunque” e una longevità eccel-

    lente. Ovviamente per una sostituzio-

    ne in tutto e per tutto occorre valutare

    soprattutto la luminosità, che ci pare

    buona ma manca un’indicazione tec-

    nica più precisa +a parte del produtto-

    re. La scheda tecnica parla di contra-

    sto statico di 30.000:1 e copertura del

    116% dello spazio colore BT.709.

    Come anticipato, Laser Cast 4K ha una

    durata più lunga rispetto ai sistemi a

    lampada dato che il funzionamento è

    garantito fino a 20.000 ore. Inoltre,

    Hisense ha dotato il dispositivo del-

    l’interfaccia VIDAA, la stessa delle

    Smart TV del produttore, assieme a

    connessione Wi-Fi dual-band 802.11ac

    utile per lo streaming video da inter-

    net, ingresso HDMI 2.0 e USB 3.0, ol-

    tre al supporto al DTS 5.1 Surround.

    L’azienda ha voluto per ora mantenere

    il riserbo sulla data di arrivo su mer-

    cato europeo e sul prezzo finale del

    proiettore.

    http://www.dday.it/redazione/20899/hisense-laser-cast-4k-ifa-2016

  • torna al sommario 7

    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    Anche Sony entra nel mondo dell’Ultra HD Blu-ray. Debutto a Las Vegas?Allo stand Sony all’IFA è comparso un prototipo di lettore UltraHD Blu-ray, la presentazione ufficiale potrebbe avvenire entro qualche mese, al CES di Gianfranco GIARDINA

    Era anomalo che Sony Electronics non fosse ancora scesa in campo con un lettore di Ultra HD Blu-ray. Tanto più che Sony Pictures ha già in catalogo questo tipo di dischi. La mancanza di un lettore Sony è parsa ai più una tara pe-santissima sul futuro dello stan-dard: se non ci crede Sony, che ha interessi anche nel mondo ci-nematografico, allora chi ci deve credere? La situazione si avvia a normalizzarsi: a IFA 2016 Sony ha mostrato – senza alcun annuncio a riguardo – un prototipo di lettore UltraHD Blu-ray posizionato sotto una teca, molto probabilmente poco più di un mockup. Non c’è nulla di ufficiale, ma la scadenza del CES di Las Vegas il prossimo gennaio sembra la più opportuna per il lancio del prodotto finito, che probabilmente arriverà anche sugli scaffali italiani nella primave-ra del prossimo anno. Una curio-sità: con questa mossa Sony è stata costretta a far entrare, per la prima volta, la dizione “UltraHD” nel proprio stand. Una dizione che, com’è noto, la società riget-ta, preferendole la versione “4K”, che campeggia a fianco dell’odia-to logo Ultra HD. E forse qualche ritrosia nel lancio del lettore deri-va anche da questa propensione forte di Sony all’utilizzo del solo termine “4K”.

    di Franco Aquini

    N onostante l’IFA non abbia mo-strato novità particolari in ambito TV (anzi, c’è ben poco da segna-lare), una cosa è certa: questa edizio-

    ne della fiera berlinese ha segnato un

    piccolo allargamento del fronte OLED,

    che dalla sola LG si estende verso Pa-

    nasonic e Philips. Dopo Panasonic, an-

    che Philips decide quindi di entrare nel

    mercato dell’OLED e lo fa sempre in

    partnership con LG, che come al solito

    fornisce il pannello. Qualcosa in realtà

    si era già visto a gennaio al CES di Las

    Vegas, dove Philips aveva mostrato

    agli operatori del settore un prototipo

    di OLED curvo, ma all’IFA l’azienda ha

    deciso di portare il modello definitivo,

    pronto per essere messo in commercio

    e con tutte le caratteristiche che fanno

    parte del DNA di casa Philips.

    Nulla viene lasciato al caso, nemmeno

    il logo che Philips ha creato apposita-

    mente per la gamma OLED, una spirale

    multicolore che richiama la meraviglio-

    sa resa cromatica che questi prodotti

    possono offrire e funge anche da se-

    gnale che Philips vuole davvero fare

    sul serio.

    Cominciamo da Ambilight. Questo

    901F sarà il primo OLED a montare i

    caratteristici LED sul profilo, qui pre-

    senti lateralmente e sul lato superiore

    del TV. Con Ambilight, il TV proietterà

    sui bordi luci cromaticamente affini alla

    scena che sta riproducendo. Sul fronte

    audio invece, Philips affida tutto a una

    vistosa soundbar in alluminio firmata

    Dolby presente nella parte inferiore del

    TV, la quale erogherà 30W attraverso i

    sette canali 6+1. Se tutto va come nelle

    intenzioni del produttore, questo OLED

    non avrà bisogno di una soundbar se-

    parata per suonare bene, e sarebbe

    comunque un discreto risparmio.

    Il modello è uno solo, un 55’’ piatto 4K

    HDR. E non ci si lamenta, visto che il

    55’’ è il taglio che va per la maggiore,

    il “piatto” viene richiesto da più parti e

    il pannello 4K HDR rappresenta il non-

    plus-ultra del 2016. Il pannello è LG, di-

    cevamo, ma tutta l’elaborazione d’im-

    magine è Made in Philips e sarà gestita

    da una sezione elettronica che, a onor

    del vero, avrebbe potuto essere più

    “compatta” all’interno dello chassis.

    Pur trattandosi di millimetri, il 901F non

    ci sembra infatti uno dei TV più sottili

    in commercio e lascia il giusto spazio

    anche anche alla parte di elettronica.

    A livello tecnico parliamo di un wide

    color gamut con 99% dello spazio

    DCI-P3 e di un pannello da 540 Nits,

    dell’engine Perfect Pixel Ultra HD per

    l’ottimizzazione dei singoli pixel, della

    tecnologia Ultra Resolution per l’up-

    scaling dei contenuti con risoluzione

    inferiore all’Ultra HD, e del Perfect

    Color che effettua un’elaborazione

    a 17bit. Oltretutto troviamo anche un

    processore quad core (non meglio

    specificato) per la gestione del sof-

    tware Android su cui si basa il TV. Sul

    fronte HDR invece, questo modello è

    compatibile con lo standard HDR10 ma

    non con Dolby Vision, il che lascia ab-

    bastanza perplessi più che altro vista la

    collaborazione con Dolby sul fronte au-

    dio. Non mancherà una ricca sezione

    smart affidata ad Android TV, che verrà

    gestito da un telecomando con tastiera

    QWERTY e comandi vocali. L’uscita del

    55POS901F è prevista per l’autunno ad

    un prezzo inferiore ai 3000 euro.

    TV E VIDEO Philips cala l’asso: un TV OLED piatto da 55” 4K HDR e con soundbar firmata Dolby

    Philips lancia l’OLED, ha anche l’Ambilight Il pannello è LG, l’elaborazione video è tutta Made in Philips. Promette immagini al top

    http://www.dday.it/redazione/20876/anche-sony-entra-nel-mondo-dellultra-hd-blu-ray-il-probabile-debutto-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20876/anche-sony-entra-nel-mondo-dellultra-hd-blu-ray-il-probabile-debutto-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20876/anche-sony-entra-nel-mondo-dellultra-hd-blu-ray-il-probabile-debutto-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20876/anche-sony-entra-nel-mondo-dellultra-hd-blu-ray-il-probabile-debutto-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20876/anche-sony-entra-nel-mondo-dellultra-hd-blu-ray-il-probabile-debutto-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20873/oled-philips-ifa-2016-901f

  • torna al sommario 8

    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    di Gianfranco GIARDINA

    P anasonic è a caccia di nuovi rico-noscimenti sul fronte TV, dopo le stagioni trionfali del plasma.Forte di attestati di stima sul CZ950 (ma

    non sul suo prezzo), il primo OLED del

    marchio, Panasonic è ora al lavoro per

    una nuova versione sempre OLED che

    spinga questa tecnologia ancora più

    avanti. A IFA 2016 il produttore giappone-

    se ha mostrato infatti un nuovo prototipo

    che assicura essere stato ulteriormente

    perfezionato.

    La base è sempre il pannello LG, l’unica

    società che abbia intrapreso una produ-

    zione in grande serie di questo tipo di

    display di grande dimensione ma tutta

    TV E VIDEO All’IFA Panasonic ha mostrato un prototipo di TV OLED, lontano dal prodotto definitivo

    OLED Panasonic, appuntamento al CES 2017Promessa una gamma completa di TV OLED A gennaio 2017 Panasonic presenterà un’intera gamma OLED a prezzi finalmente accessibili

    la circuiteria di controllo è “made in Pa-

    nasonic” traendo le mosse proprio dalla

    grande esperienza della casa giappone-

    se acquista “domando” i difficili pannelli

    al plasma. In questo senso Panasonic

    assicura che i nuovi TV OLED saranno

    ancora migliori nel controllo delle basse

    luci che, secondo la casa giapponese,

    negli OLED convenzionali (quali sono?)

    sono particolarmente chiuse.

    Il prototipo di pannello, mostrato in una

    specie di installazione lignea che resterà

    solo un concept, si trasformerà in prodot-

    to finito per il prossimo CES di Las Vegas,

    tra quattro mesi.

    Le notizie più interessanti arrivano però

    da indiscrezioni che siamo stati in grado

    di raccogliere in fiera: a Las Vegas non

    vedremo un nuovo modello successore

    del CZ950, ma una vera e propria gam-

    ma che sarà caratterizzata da prezzi final-

    mente “umani”: non più i 10mila euro del

    primo modello, ma prezzi più vicini agli

    standard di mercato dettati dalla gamma

    LG. Non resta che aspettare la trasferta di

    Las Vegas per scoprirlo direttamente.

    di Roberto PEZZALI

    L o slot Common Interface potrebbe presto sparire, e con lui anche le card di abbonamento: Nagra, lea-der nei sistemi di codifica per le pay TV

    e Samsung, leader nella vendita di te-

    levisori, hanno infatti stretto un accordo

    per portare sul mercato la nuova TVkey,

    una chiavetta USB che permette di pro-

    teggere i contenuti senza utilizzare card

    o set top box esterni.

    TVKey dialoga direttamente con i tuner

    integrati dei TV e si occupa della deco-

    difica dei contenuti utilizzando appunto

    Nagra come schema di protezione, con

    una interfaccia di gestione basata su

    HbbTV 2.0, quindi HTML5.

    L’obiettivo comune era ovviamente

    quello di trovare una soluzione como-

    TV E VIDEO Nagra e Samsung stanno per lanciare TVKey, una chiavetta USB che protegge i contenuti

    Samsung e Nagra vogliono eliminare CAM e decoder TVKey è economica e lavora direttamente con i tuner integrati nei TV. Funziona con il 4K e l’HD

    da per poter proteggere i contenuti

    Ultra HD trasmessi dai broadcaster, ma

    la chiavetta si adatta a qualsiasi tipo di

    segnale, SD incluso. Hollywood appro-

    va, e con lui anche i broadcaster che

    stanno per entrare nel mondo delle tra-

    smissioni 4K: Samsung e Nagra preve-

    dono di lanciare la soluzione entro fine

    2016, probabilmente per il solo mercato

    Usa, ma dal prossimo anno TVKey sarà

    disponibile open market per tutti gli

    operatori e i produttori interessati.

    Blu-ray Ultra HD Panasonic presenta il player “abbordabile”Panasonic presenta all’IFA il fratello minore del lettore Blu-ray UB900. Si chiama UB700 e ha sotto la scocca lo stesso processore d’immagine che garantisce una resa eccezionale dei video in 4K con HDR di Franco AQUINI

    Panasonic ha presentato a Berlino l’UB700, fratello minore dell’UB900 già da noi provato. Fratello minore si fa per dire, visto che conserva il processore d’immagine Chroma Processor capace non solo di ri-produrre Blu-ray e streaming in 4K (YouTube e Netflix) a 60fps, ma an-che di supportare HDR e upscaling dei flussi Full HD. Il player supporta lo spazio colore esteso BT.2020 e svariati formati audio, anche ad alta risoluzione: UB700 è infatti compatibile con i formati tradizio-nali WAV, AAC, WMA e MP3, ma anche con i formati lossless come il FLAC o l’ALAC con upsampling di 96kHz/192kHz. C’è poi una ric-ca sezione smart, che comprende lo smart networking, il supporto al protocollo DLNA, il Network Drive Access, la riproduzione da un di-sco locale, il mirroring dello scher-mo da smartphone o tablet e un browser web. L’UB700, che perde rispetto all’UB900 la certificazione THX, il DAC audio e l’uscita analo-gica 7.1, mantiene però la certifica-zione Ultra HD Premium. Questi sacrifici valgono un rispar-mio di 200 euro sul prezzo di listino: l’UB700, infatti, verrà com-mercializzato in Italia a partire da ottobre al prezzo di 599€ contro i 799 del suo fratello maggiore.

    http://www.dday.it/redazione/20858/in-arrivo-una-gamma-di-oled-panasonic-appuntamento-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20858/in-arrivo-una-gamma-di-oled-panasonic-appuntamento-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20812/arriva-tvkey-samsung-e-nagra-vogliono-eliminare-cam-e-decoderhttp://www.dday.it/redazione/20833/panasonic-blu-ray-ultra-hd-ub700-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20833/panasonic-blu-ray-ultra-hd-ub700-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20833/panasonic-blu-ray-ultra-hd-ub700-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20833/panasonic-blu-ray-ultra-hd-ub700-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20833/panasonic-blu-ray-ultra-hd-ub700-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20061/dmp-ub900-prova-blu-ray-4k-panasonichttp://www.dday.it/redazione/20061/dmp-ub900-prova-blu-ray-4k-panasonic

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  • torna al sommario 10

    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    Sony mette una super fotocamera anche negli smartphone compattiSony XperiaX compact ha display da 4,6”HD, 3GB di RAM e fotocamera da 23 Mpixel Arriva a fine settembre al prezzo di 449 euro di Vittorio Romano BARASSI

    Sony ha presentato anche Xperia X Compact, erede di Z5 Compact e di tutta una serie di dispositivi piccoli che continuano ad avere molti estimatori. Xperia X Compact è realizzato attorno ad un display IPS LCD da soli 4,6 pollici di diago-nale con risoluzione HD (319 PPI), a spingere il dispositivo ci pensa il SoC Qualcomm Snapdragon 650 con CPU exa-core, 3 GB di RAM e GPU Adreno 530; la memoria interna è di 32 GB espandibile fino a 256 GB, c’è il sensore per le impronte digitali e non manca il nuovo connettore USB Type-C.Sony continua ad offrire un ottimo comparto fotocamere proponen-do un sensore principale Exmor RS 1/2,3” da 23 megapixel con obiettivo 24mm f/2.0 in grado di lavorare al massimo delle possi-bilità grazie alle tecnologie Triple image sensing technology, Predic-tive Hybrid Autofocus e Fast Cap-ture. Il sensore è capace di una sensibilità ISO 12800, c’è lo stabi-lizzatore SteadyShot a cinque assi ed è possibile registrare filmati a 1080/60p. La fotocamera frontale è da 5 megapixel.Xperia X Compact sarà disponibile a partire dal 24 di settembre in tre diverse colorazioni (Mist Blue, Uni-verse Black e White) a 449 euro.

    di Dario RONZONI

    N onostante il segmento mobile abbia dato non pochi grattacapi a Sony negli ultimi anni, l’azienda si è sempre distinta per smartphone top

    di gamma di alta qualità e il 2016 non

    fa eccezione. Il nuovo top di gamma di

    casa Sony si chiama Xperia XZ, è il fiore

    all’occhiello dei prodotti Sony dell’IFA ed

    è destinato a influenzare pesantemente il

    mercato degli smartphone camera-orien-

    ted. Xperia XZ recupera dalla “vecchia”

    serie Z la potente fotocamera da 23 Me-

    gapixel, abbinandola al sensore Exmor

    RS, a un nuovo autofocus laser con tec-

    nologia predittiva e a un sensore di colore

    RGBC a infrarossi, per un bilanciamento

    del bianco quanto più preciso possibile.

    La fotocamera frontale ha 13 Megapixel e

    una sensibilità ISO fino a 6400. Un came-

    ra phone di alto livello, dunque, dedicato

    MOBILE Debutta a Berlino Xperia XZ. Prezzo indicativo 699 euro, sarà disponibile da ottobre

    Ecco Xperia XZ, ha una fotocamera superIl comparto fotografico di primissimo livello è il “plus” del nuovo top di gamma Sony

    a chi ama scattare immagini di qualità e

    sostituire definitivamente la propria foto-

    camera compatta stand alone.

    Dotazione fotografica a parte, l’Xperia

    XZ si inserisce nella massa degli smar-

    tphone Android di fascia alta del 2016,

    senza acuti di rilievo. Mosso dal collau-

    dato Snapdragon 820, l’XZ dispone di

    un display da 5,2 pollici ed è dotato di

    sensore per il riconoscimento delle im-

    pronte digitali montato all’interno del ta-

    sto laterale di accensione. Le linee sono

    molto curate come da tradizione Sony, e

    anche in questo caso l’impatto è abba-

    stanza “squadrato” e piuttosto differen-

    te rispetto all’impostazione della media

    dei competitor; per quanto concerne il

    display l’azienda resta ferma al 1080p,

    che comunque è più che sufficiente per

    garantire un livello di dettaglio soddisfa-

    cente con quella dimensione di schermo.

    I 3 GB di RAM e i 32 GB di storage sono

    elementi di base per un telefono top di

    gamma ma garantiscono prestazioni di

    alto profilo.

    Il Sony Xperia XZ sarà disponibile sul

    mercato a partire da ottobre, al prezzo

    indicativo di 699 euro.

    GAMING Qualcomm dice la sua all’IFA 2016, con un visore VR wireless e con eye-tracking

    Qualcomm prova a immaginare il visore del futuroNon un modello commerciale ma un riferimento per chi vuole lanciarsi in questo mercato

    di Vittorio Romano BARASSI

    I l mercato dei visori per la realtà virtuale è uno dei trend del 2016, e un’azienda come Qualcomm – in collaborazione con Goertek - non poteva non buttarci-

    si dentro con convinzione. L’azienda ha

    deciso di presentarsi a Berlino non con

    un visore fatto e finito ma con un refe-

    rence design da distribuire alle aziende

    interessate alla produzione. Snapdragon

    VR820, come il nome suggerisce, è

    un dispositivo basato sul potente SoC

    Snapdragon 820 al quale sarà affianca-

    ta la GPU Adreno 530. Il visore avrà due

    display AMOLED da 1440x1440 pixel

    (uno per occhio) e, grazie alla potenza di

    elaborazione, sarà in grado di riprodurre

    contenuti ad altissima definizione ad oltre

    70fps. All’interno del device ci saranno 4

    diverse fotocamere che terranno traccia

    del movimento degli occhi e partendo da

    questi dati faranno in modo che le zone

    effettivamente a fuoco siano quelle dove

    si svolge l’azione.

    Qualcomm non ha previsto controller di

    alcun tipo ma ha deciso di installare due

    fotocamere esterne in grado di rilevare il

    movimento delle mani; tanti saranno gli

    accorgimenti per assicurare un audio 3D

    della massima qualità e completa sarà la

    gestione dei vari sensori di movimento

    installati a bordo. Snapdragon VR820,

    non sarà in vendita ma verrà distribuito

    come reference design a tutte le aziende

    che lo richiederanno; i primi prodotti ba-

    sati su questa idea vedranno la luce tra la

    fine del 2016 e l’inizio del 2017.

    http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20867/xperia-xz-e-il-nuovo-top-di-gamma-sony-con-fotocamera-esageratahttp://www.dday.it/redazione/20885/qualcomm-immagina-il-visore-del-futuro-wireless-e-con-eye-tracking

  • torna al sommario 11

    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    di Gaetano MERO

    H isense ha presentato in anteprima all’IFA di Berlino lo smartphone A2, un dispositivo a prima vista senza alcuna feature particolare, tutto però

    cambia se osserviamo la backcover. Il te-

    lefono è dotato infatti di doppio display:

    quello principale un super AMOLED da

    5,5 pollici Full HD di Samsung e quello

    secondario posto sul retro del dispositivo

    da 5,14 pollici costituito da un qHD e-ink.

    L’idea non è una vera e propria novità

    nel settore – vedi Yotaphone – tuttavia

    è apprezzabile la volontà di differenzia-

    re i propri prodotti e dare una maggiore

    scelta agli utenti.

    Il telefono ha a bordo il Chipset

    Snapdragon 430 di Qualcomm, un Octa

    Core da 1,4 GHz a 64 bit, 4 GB di RAM

    e 64 GB per lo storage interno espan-

    dibili tramite micro SD fino a 128 GB.

    L’A2 misura 156 x 76 x 8,3 mm, ha una

    fotocamera principale da 16 Mpx dotata

    di flash LED e una secondaria da 5 Mpx

    MOBILE Hisense ha presentato all’IFA di Berlino la nuova gamma di smartphone, tra le anteprime si fa notare il modello A2

    Ecco Hisense A2: lo smartphone che dietro ha un e-ink Il secondo display e-ink multifunzione da 5 pollici di Hisense A2 si attiva quando lo schermo principale è in stand-by

    per i selfie e le videochiamata ed il let-

    tore di impronte digitali. La batteria è da

    3.000 mAh ma non si hanno informazioni

    sull’autonomia. Supporta le linee LTE e il

    sistema operativo al momento è Android

    Marshmallow nella versione 6.0.1. per-

    sonalizzato da Hisense con la UI Vision

    giunta alla versione 3.

    Sul’e-ink screen non sappiamo ancora

    molto, abbiamo però constatato che

    può visualizzare qualsiasi immagine

    come sfondo e diventa “attivo” quan-

    do lo schermo principale è in stand-by.

    Premendo infatti il tasto dedicato sul lato

    destro entriamo in una modalità interat-

    tiva nella quale avremo la possibilità di

    accedere ad alcune delle funzioni del-

    lo smartphone come messaggi, email,

    browser, lettore musicale, contapassi e

    chiamate.

    Naturalmente non c’è alcuna informa-

    zione sul prezzo né sulla data di lancio.

    Hisense ci ha detto che molto probabil-

    mente arriverà sul mercato europeo nel-

    la prima metà del 2017.

    di Roberto PEZZALI

    D al palco del Velodrome di Ber-lino Richard Yu, CEO di Huawei Consumer Group, mentre tiene tra le mani il nuovo gioiellino firmato Huawei,

    Nova, esordisce in questo modo: “Abbia-

    mo uno schermo più bello dell’iPhone 6S,

    il nostro arancio è un vero arancio, non è

    spento”. Le serie Mate e P non bastano

    più: dopo aver aggredito la fascia alta di

    mercato Huawei entra a gamba tesa an-

    che nella fascia medio alta, presentando

    due nuovi smartphone che, come sem-

    pre più spesso accade ,non hanno nulla

    da invidiare a modelli più costosi. Corpo

    in metallo, due tagli di schermo, 5” e 5.5”

    entrambi Full HD e l’ormai immancabile

    sensore fingerprint costituiscono la do-

    tazione base di uno smartphone che ov-

    viamente non pretende di essere al top

    a livello di prestazioni ma renderà felici

    tutti i suoi possessori.

    Uno smartphone si vende soprattut-

    to per il design e le prime impressioni,

    soprattutto sotto il profilo costruttivo,

    MOBILE Huawei all’IFA 2016 ha presentato gli smartphone della gamma Nova, composta da due modelli con schermo da 5” e 5,5”

    Con Nova Huawei aggredisce la fascia media di mercato Due smartphone che differiscono per le dimensioni dello schermo, la batteria e la fotocamera. Prezzi a partire da 399 euro

    sono assolutamente buone: le linee del

    modello più piccolo ricordano quelle del

    Nexus P e anche le tre finiture disponibi-

    li, Prestige Gold, Mystic Siler e Titanium

    Grey, sono piacevoli. Due i punti di forza,

    entrambi ovviamente da dimostrare sul

    campo: autonomia, e qui Huawei ne pro-

    mette tantissima, e qualità fotografica,

    anche se manca la doppia camera che

    contraddistingue il P9. I due modelli si

    differenziano proprio per queste carat-

    teristiche: il Nova infatti ha una batteria

    da 3020 mAh, il modello Plus una da

    3340 mAh, mentre per le fotocamere il

    primo ha una camera da 12 Megapixel,

    il secondo un modulo da 16 Megapixel

    stabilizzato. In comune invece gli altri

    elementi: processore Snapdragon 625

    octacore, 3 GB di RAM, 32 GB di stora-

    ge, doppia SIM, sblocco biometrico di

    quarta generazione e fotocamera fron-

    tale da 8 megapixel. Huawei punta alto

    sul prezzo: “Abbiamo il 10% di quote di

    mercato sopra i 500 euro - ci dice il

    neo General Manager di Huawei Italia

    Pier Giorgio Furcas - con questi nuovi

    modelli vogliamo guadagnare consensi

    anche nel segmento medio”. Un posizio-

    namento quello del nuovo Nova che si

    sovrappone al neonato Honor 8, anche

    lui con DNA Huawei: “Stiamo separando

    le divisioni, anche se l’azienda è la stes-

    sa. Honor è Honor, Huawei è Huawei: il

    target è diverso, il canale è diverso. In

    comune hanno solo il fatto di essere en-

    trambi eccellenti prodotti”.

    http://www.dday.it/redazione/20903/hisense-a2http://www.dday.it/redazione/20869/huawei-inarrestabile-con-il-nuovo-nova-il-ceo-e-migliore-delliphone-6s

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    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    di Roberto PEZZALI

    D ifficile dire se questo sarà l’anno degli smartwatch, ma secondo Samsung ci si aspetta una cresci-ta doppia rispetto ai numeri, comunque

    buoni, dello scorso anno. Per rincorre-

    re il Watch di Apple, che nonostante le

    critiche resta il prodotto più venduto,

    Samsung aggiunge due cavalli alla sua

    già ricca scuderia di wearable: arriva-

    no i nuovi Gear S3 Frontier e Gear S3

    Classic.

    Non una rivoluzione vera, ma due mo-

    delli raffinati nel design e nelle caratte-

    ristiche che migliorano il già eccellente

    Gear S2, smartwatch che resta comun-

    que in gamma.

    Frontier e Classic confermano la scelta

    di Samsung di volersi avvicinare il più

    possibile, come design, agli orologi tra-

    dizionali: i cinturini intercambiabili sono

    quelli classici da 22mm, il corpo è pro-

    tetto da acqua e polvere (IP68), c’è la

    classica ghiera degli orologi più sportivi

    e non manca il quadrante tondo occupa-

    to interamente dallo schermo AMOLED

    da 1.3” (360 x 360 pixel), ovviamente

    touch.

    Samsung ha cercato con l’S3 di venire

    incontro alle richieste di chi ha trovato

    già piacevole il modello attuale: c’è una

    autonomia maggiorata, c’è il GPS inte-

    grato e si possono fare le chiamate gra-

    zie e microfono e altoparlante. “Abbia-

    mo messo una batteria esagerata (380

    mAh) per un prodotto di questo tipo - ci

    racconta un responsabile - passiamo

    senza problemi i tre giorni e, con la mo-

    dalità risparmio, riusciamo ad arrivare

    quasi ai cinque”.

    Un bel biglietto da visita per un prodotto

    che deve restare sempre al polso, so-

    prattutto se si pensa che Samsung ha

    lavorato per rendere questo modello

    più autonomo dei precedenti: il GPS in-

    tegrato, insieme al sensore per il battito

    cardiaco, lo rende un completo fitness

    watch, e per chi ama la musica c’è pure

    MOBILE Samsung ha presentato due nuovi modelli della serie Gear: S3 Frontier e S3 Classic

    Samsung tenta tutti con i nuovi Gear S3Offrono più autonomia (oltre 3 giorni con una carica), hanno il GPS a bordo e un nuovo design

    la possibilità di usarlo come player usan-

    do la memoria interna.

    Tra le altre novità apprezzabile la scelta

    di un vetro frontale protetto dal nuovo

    Gorilla Glass SR+, un polimero ultra resi-

    stente e antigraffio pensato apposta per

    i wearable: non è zaffiro, ma speriamo

    che sia altrettanto resistente.

    Completano la dotazione l’altimetro ba-

    rometrico e, nel modello Frontier, anche

    la possibilità di avere la connessione LTE

    con eSIM, anche se la disponibilità varia

    da mercato a mercato e al momento

    l’Italia è out. Il sistema operativo è Tizen,

    e Samsung può già contare grazie al la-

    voro fatto in questi anni su oltre 10.000

    applicazioni: 4 GB la memoria interna,

    768 MB la RAM, più che sufficiente per il

    piccolo processore dual core da 1 Ghz.

    Samsung ha anche aggiunto qualche

    interessante funzione software: la ghie-

    ra può essere usata per accettare o

    rifiutare una telefonata, mentre grazie

    al GPS si può sfruttare una funzionalità

    SOS che condivide la posizione per la

    richiesta di soccorso. Presente anche il

    supporto a Samsung Pay, altra funzione

    che al momento non è sfruttabile in Ita-

    lia. Abbiamo avuto modo ovviamente di

    giocare un po’ con il nuovo S3 e dobbia-

    mo dire che è esattamente quello che ci

    aspettavamo: una versione più comple-

    ta dell’S2. Non uno smartwatch nuovo,

    ma uno smartwatch più potente e con

    una interfaccia davvero facile e sempli-

    ce da navigare.

    Tra i lati negativi l’ingombro, è comun-

    que grosso e spesso, e il design, che

    prima di tutto non si adatta ad un pub-

    blico femminile e in secondo luogo, ma

    è soggettivo, rincorre troppo uno stile

    classico che poco si adatta a nostro av-

    viso ad un prodotto che dovrebbe esse-

    re l’orologio del futuro.

    Il Gear S2 Sport, nella sua semplicità,

    ci piace decisamente di più. Il nuovo

    S3 come i modelli precedenti funziona

    con ogni smartphone Android dotato di

    almeno 1.5 GB di RAM e Android 4.4, e

    ancora manca il supporto a iOS. “Arrive-

    rà, vogliamo aprirlo al maggior numero

    possibile di dispositivi” ha confermato

    Samsung. Ma la stessa cosa la disse an-

    che 12 mesi fa.

    Samsung Gear S3IFA 2016 - Anteprima video

    lab

    video

    Gorilla Glass SR+ per smartwatch indistruttibiliIl Gorilla Glass SR+ è un nuovo vetro pensato per proteggere i wearable device È addirittura più resistente a graffi e urti rispetto alla costosa alternativa usata sull’Apple Watch di Franco AQUINI

    Corning vuole diventare un ri-ferimento anche nel mondo dei wearable. Se Apple Watch ha dimostrato un’ottima resistenza ai graffi grazie al vetro zaffiro, Corning vuole imporsi in tutto il mercato degli smartwatch e dei fitness tracker non-Apple con un prodotto dalle caratteristiche addirittura migliori . La nuova pro-tezione Gorilla Glass SR+, secon-do Corning, permetterebbe una maggiore leggibilità in condizioni di forte luce e una resistenza agli impatti superiore del 70% rispet-to ai “materiali proteggi schermo di lusso”, un velato ma evidente riferimento al vetro zaffiro usato su Apple Watch. In pratica l’obiet-tivo del materiale composito alla base di Gorilla Glass SR+, che tra l’altro fa il proprio debutto all’IFA sul Gear S3 di Samsung, è offri-re una resistenza ai graffi simile a quella dello zaffiro e la stessa resistenza alle cadute delle ulti-me generazioni di Gorilla Glass. Questo perchè il vetro zaffiro, pur avendo un’eccezionale resi-stenza ai graffi, soffre di scarsa resistenza alle cadute. I vetri in zaffiro sono inoltre complicati da realizzare, motivo per cui Corning è al lavoro già da tempo a un pro-getto chiamato Project Pire, che poi è quello che ha dato i natali a Gorilla glass SR+.

    http://www.dday.it/redazione/20844/samsung-gear-s3-video-prova-anteprimahttp://www.dday.it/videos/samsung-gear-s3-video-anteprimahttp://www.dday.it/redazione/20851/gorilla-glass-sr-corning-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20851/gorilla-glass-sr-corning-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20851/gorilla-glass-sr-corning-ifa-2016

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    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    di Vittorio Romano BARASSI

    I primi due ZenWatch di ASUS, com-plice un design non troppo entusia-smante, non sono riusciti a ottenere il successo che l’azienda asiatica era con-

    vinta di raggiungere; da Taiwan, però,

    non demordono ed ecco arrivare l’an-

    nuncio di ZenWatch 3, smartwatch molto

    interessante che sbarcherà in Europa e

    negli USA a partire dal mese di ottobre a

    229 euro.

    ZenWatch 3 abbandona le linee delle

    precedenti generazioni e punta su un più

    classico design “tondo” con preziose fini-

    ture metalliche (acciaio inossidabile in tre

    colorazioni, gunmetal, silver e rose gold)

    e da cinturini in pelle. Il design è ora de-

    cisamente accattivante e lo spessore di

    9,95 millimetri lo rende più sottile di Apple

    Watch e di Huawei Watch, dispositivo cui

    questo Asus si ispira maggiormente. Sot-

    to la scocca c’è finalmente spazio per un

    SoC studiato appositamente per il merca-

    to degli smartwatch: il nuovo Qualcomm

    Snapdragon 2100 sarà in grado di assi-

    curare performance di rilievo a fronte di

    un consumo energetico tutto sommato

    contenuto. Asus assicura che con una

    singola carica ZenWatch 3 – certificato

    IP67 - sarà in grado di raggiungere due

    giornate piene di utilizzo e, grazie alla tec-

    nologia di ricarica rapida integrata, baste-

    ranno solo 15 minuti per arrivare al 60%

    di autonomia. Il display,

    basato su tecnologia

    AMOLED, è da 1,39 polli-

    ci di diagonale e ha una

    risoluzione di 400x400

    pixel; non vi sono “tagli”

    di porzioni di pannello il

    che ci suggerisce come

    ZenWatch 3 sia sprovvi-

    sto del sensore di luminosità ambientale

    (la scheda tecnica ufficiale non è ancora

    disponibile, ma saremmo felici di essere

    smentiti).

    ZenWatch 3 sarà un dispositivo altamente

    personalizzabile: ASUS precaricherà sullo

    smartwatch ben 50 diverse watch faces

    e ognuna di esse sarà modificabile a pia-

    cimento – tramite l’app dello smartphone

    - grazie ad un sistema a widget.

    Tre sono i pulsanti ben visibili sulla porzio-

    ne destra della scocca e molte saranno

    le funzionalità che l’applicazione ZenFit

    sarà in grado di offrire abbinando questo

    wearable ad uno smartphone Android

    (ma anche iOS). ASUS garantisce inoltre

    una precisione del 95% nel conteggio dei

    passi: finalmente i 10 Km percorsi al gior-

    no ci aiuteranno davvero a dimagrire.

    MOBILE Annunciato un po’ a sorpresa il nuovo smartwatch di Asus, sarà disponibile da ottobre

    ZenWatch 3, nuovo design e più autonomia Utilizza il chipset Snapdragon 2100 di Qualcomm e la batteria ha un’autonomia di due giorni

    Withings non rinuncia all’orologio analogico Ovviamente smartWhithings annuncia l’upgrade del suo prodotto top di gamma wearable Guadagna il sensore ottico per il battito cardiaco di Andrea ZUFFI

    Withings presenta a Berlino Steel HR, nuovo smartwatch che ricalca lo stile del precedente ma, grazie alla presenta del sen-sore ottico del battito cardiaco, si guadagna di diritto un posto nell’ultimissima generazione di orologi connessi e fitness band. Steel HR si presenta come un oro-logio analogico ed essenziale; la cassa è impermeabile in acciaio inossidabile, il cinturino è in gom-ma e la batteria offre una lunga au-tonomia. Inoltre, Steel HR presenta un piccolo display nella parte su-periore del quadrante in grado di visualizzare informazioni di varia natura come il numero di passi compiuti, i dati “cardio” e le noti-fiche dello smartphone. La scelta di quali parametri visualizzare può essere operata dall’app, dispo-nibile per Android e iOS, mentre tramite il pulsante multifunzione al posto della corona si scorrono sul display monocromatico le informa-zioni disponibili. Withings dichia-ra per Steel HR un’autonomia di 45 giorni, ma con il monitoraggio delle pulsazioni sempre attivo si scende a 25 giorni. Il prodotto sarà inizialmente disponibile online a partire da ottobre nei colori bianco o nero e con cassa da da 36 mm e da 40 mm, che costeranno rispetti-vamente 179 euro e 199 euro.

    MOBILE Wiko entra nel settore dei wearable con la smartband WiMate: costerà 99,99 euro

    Cinque giorni di autonomia per la smartband WikoIl nuovo WiMate ha display OLED e sensore cardio, è compatibile con HealthKit e Google Fit

    di Giulio MINOTTI

    Wiko ha portato a Berlino, oltre a due nuovi smartphone della famiglia Ufeel, anche il nuovo wearable denominato WiMate. Si tratta

    di una smartband con touchscreen OLED

    da 0,73″ (in bianco e nero) e risoluzione

    di 128 x 88 pixel. Dal peso di 19 grammi,

    integra una batteria da 60 mAh che pro-

    mette un’autonomia fino a 5 giorni. WiMa-

    te consente un monitoraggio completo

    delle attività quotidiane, da quelle social

    a quelle sportive, grazie all’accesso alle

    notifiche di SMS, e-mail, agenda, chiama-

    te, sveglia oltre che di Facebook, Twitter,

    WhatsApp e Skype. Grazie al sensore

    integrato monitora

    automaticamente

    e continuamente il

    battito cardiaco e,

    inoltre, è in grado

    di registrare il con-

    sumo di calorie, la

    qualità del sonno ed

    i progressi dei nostri

    allenamenti, sfrut-

    tando un accelero-

    metro a tre assi.

    WiMate si connette

    allo smartphone via Bluetooth, con l’app

    ufficiale disponibile su Play Store e App

    Store. Ricordiamo anche la compatibilità

    con HealthKit e Google Fit e la certifica-

    zione IP67. Questa smartband, con cassa

    in alluminio, è disponibile in vari colori ad

    arriverà sul mercato ad ottobre con un

    prezzo consigliato di 99€.

    http://www.dday.it/redazione/20842/asus-zenwatch-3-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20918/wiko-wimate-ifa-2016

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    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    di Franco AQUINI

    All’IFA 2016, TomTom non si è non ri-sparmiate presentando diversi pro-dotti tra cui VIO, il primo navigatore pensato espressamente per gli scooter,

    la nuova versione di TomTom Go satnav,

    con Wi-Fi integrato per l’accesso autono-

    mo agli aggiornamenti e con il supporto

    a Siri e Google Now. C’è poi CURFER, un

    tracker di performance per la macchina

    e 3 nuovi tracker GPS, ma i prodotti che

    riteniamo più interessanti sono il TomTom

    Touch e lo Spark 3.

    TomTom Touch, proprio come il suo rivale

    FitBit Charge 2, è un fitness tracker mol-

    to sottile, che oltre alle solite funzioni di

    contapassi, lettura del battito cardiaco e

    analisi del sonno, è capace di rilevare la

    massa grassa e massa muscolare.

    Magia? Non proprio. TomTom utilizza

    l’esame bioelettrico dell’impedenza, un

    sistema già utilizzato in altre tipologie di

    dispositivi che hanno lo stesso scopo. Il

    braccialetto è in grado di calcolare l’at-

    tenuazione di un segnale elettrico che

    attraversa la parte alta del corpo e ritor-

    na al dispositivo. In base a questo dato, il

    software è rileva la massa grassa e quel-

    la muscolare. Ovviamente non basta il

    solo braccialetto, ma il circuito va chiuso

    da un secondo punto al quale il segnale

    deve arrivare prima di tornare indietro.

    In questo caso, il “secondo punto” è lo

    stesso tasto che si usa per attivare lo

    schermo del TomTom Touch. Un senso-

    re di impedenza bioelettrica è presente,

    per essere chiari, anche sul Jawbone

    UP 3, segno che questi nuovi sensori

    stanno caratterizzando la nuova genera-

    zione di fitness tracker. TomTom Touch è

    disponibili in preordine sul sito ufficiale

    già da oggi, mentre sarà disponibile nei

    negozi a partire da ottobre a 149 euro.

    Molto interessante anche lo Spark 3,

    MOBILE All’IFA TomTom presenta numerosi dispositivi, tra i più interessanti il fitness tracker Touch e l’orologio multisport Spark 3

    TomTom lancia un braccialetto che calcola la massa grassaTouch è in grado di rilevare anche la massa grassa e quella muscolare. Spark 3 ha il GPS a bordo per esplorare nuovi itinerari

    orologio multisport con funzione GPS

    che gli permette di diventare un dispo-

    sitivo perfetto per l’esplorazione di per-

    corsi non ancora tracciati.

    La prima funzionalità è infatti quella

    chiamata back to start e offre la pos-

    sibilità di tornare al punto di partenza,

    utile per avventurarsi in zone montane

    sconosciute o poco frequentate, senza

    correre il pericolo di non trovare più il

    punto di partenza. La seconda possibili-

    tà offerta dallo Spark 3 è quella di poter

    caricare i percorsi tramite file gpx. Spark

    3 debutterà in Ottobre in diverse confi-

    gurazioni. Alcune di queste avranno uno

    storage a bordo per la musica, altre il

    monitor di battito cardiaco e un’autono-

    mia che potrà andare dalle dalle 5 ore

    di autonomia per un

    uso intenso, alle

    2 settimane per

    un uso molto

    limitato. La

    versione con

    sensore cardio

    e lo storage

    per la musica

    costerà 249€.

    GADGET Sphero lancia un braccialetto per controllare il droide BB-8 utilizzando i gesti della mano

    Force Band, poteri Jedi per controllare il droide BB-8Il bracciale può essere utilizzato anche senza l’ausilio del droide giocattolo. Costerà 79$

    di Vittorio Romano BARASSI

    P resentato nel corso dell’IFA, Force Band è il nuovo accessorio svilup-pato da Sphero e destinato a tutti i fan della saga di Star Wars.

    Force Band è un wearable da indossa-

    re al polso che permette di controllare i

    movimenti del robot grazie a dei sempli-

    ci gesti della mano.

    Il funzionamento è piuttosto semplice,

    non occorre far altro che collegare il

    simpatico robottino di Star Wars al brac-

    ciale ed iniziare a muovere il braccio

    come un vero Jedi. Spostando la mano

    in avanti, BB-8 inizierà la sua corsa, av-

    vicinandola al petto si otterrà un coman-

    do di arresto, mentre ruotando il polso

    si impartirà una rotazione forzata.

    La particolare periferica, ha specificato

    Sphero, ha richiesto un anno e mezzo

    di lavoro, mentre l’obiettivo dell’azienda

    è sempre stato quello di

    semplificare il più possibile

    la gestione dei movimenti,

    garantita dalla presenza di

    un accelerometro e di un

    giroscopio.

    Il bracciale, atteso per la

    fine del mese sul territorio

    statunitense ad un prezzo

    consigliato di 79$, può es-

    sere utilizzato anche sen-

    za l’ausilio del droide giocattolo ma, in

    questo specifico caso, Force Band si li-

    miterà a ricreare i caratteristici effetti so-

    nori della saga, come quelli solitamente

    accostai alle spade laser, ai fucili Blaster

    o ai caccia Imperiali Tie Fighter.

    Nel periodo a ridosso dell’uscita ver-

    rà infine pubblicata anche un’appo-

    sita app, concettualmente similare a

    Pokémon GO e compatibile con i devi-

    ce Android, iOS e Windows Phone.

    Durante il giorno, nel corso delle normali

    attività, il braccialetto potrebbe iniziare

    a vibrare, indicando così la presenza di

    un Holocron. In questi casi sarà suffi-

    ciente direzionare la mano per seguire

    l’aumento della vibrazione, accendere

    il proprio smartphone e ottenere così

    una speciale e-card legata all’universo di

    Guerre Stellari.

    MAGAZINE

    Estratto dal quotidiano onlinewww.DDAY.it

    Registrazione Tribunale di Milanon. 416 del 28 settembre 2009

    direttore responsabileGianfranco Giardina

    editingClaudio Stellari, Maria Chiara Candiago,

    Simona Zucca

    EditoreScripta Manent Servizi Editoriali srl

    via Gallarate, 76 - 20151 MilanoP.I. 11967100154

    Per [email protected]

    Per la pubblicità[email protected]

    http://www.dday.it/redazione/20864/tomtom-touch-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20919/force-band-poteri-jedi-per-controllare-il-piccolo-droide-bb-8

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    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    torna al sommario

    MAGAZINEn.58 / 123 NOVEMBRE 2012

    di Roberto FAGGIANO

    D opo cinque anni di ricerche e in-finiti affinamenti al suono e a ogni dettaglio, Yamaha ha scelto il pal-coscenico dell’IFA per svelare a tutti i dif-

    fusori NS-5000 (15.000 euro la coppia),

    oggetti che vogliono diventare la punta di

    diamante dell’azienda e riproporre i fasti

    dei mai dimenticati NS-1000, il diffusore

    che negli anni ‘70 era ritenuto dagli ap-

    passionati come l’unico modello giappo-

    nese degno di essere ascoltato.

    Gli NS-5000 riprendono interamente la

    forma dei vecchi NS-1000, con un sistema

    a tre vie con woofer, midrange a cupola

    e tweeter, le dimensioni non sono molto

    HI-FI E HOME CINEMA In Giappone li stavano sviluppando da 5 anni, ora sono pronti per deliziare... chi può permetterseli

    Yamaha NS-5000: 15.000 euro di investimentoVogliono diventare la punta di diamante dell’azienda e riproporre i fasti dei mitici NS-1000, riprendendone la forma

    imponenti ed è stato predisposto un pie-

    distallo metallico per il corretto posiziona-

    mento sul pavimento. La finitura è nell’im-

    peccabile nero laccato pianoforte, con lo

    stesso trattamento di nove mani di colore

    utilizzato sui pianoforti Yamaha.

    Il punto di forza dei nuovi diffusori è il

    materiale utilizzato per tutti gli altopar-

    lanti, cioè il prezioso Zylon, materiale

    utilizzato anche dalla Nasa per le sue

    caratteristiche di durezza comparabili a

    quelle del diamante. Un fattore decisivo

    per il perfetto controllo della membrana

    durante gli spostamenti per la riproduzio-

    ne sonora. Nelle NS-1000 invece veniva

    usato per il tweeter e il midange il berillio,

    materiale altrettanto sofisticato ma con

    caratteristiche di tossicità per l’uomo sco-

    perte successivamente. I tre altoparlanti

    lavorano in un mobile in legno di betulla

    giapponese già rigidissimo nella struttura

    ma ulteriormente rinforzato con numero-

    si setti interni. Il funzionamento è in bass

    reflex con accordo sul lato posteriore, il

    collegamento all’amplificatore è unico,

    senza bi-wiring data la semplicità del

    crossover. Gli altoparlanti utilizzati sono

    un woofer da 30 cm, un midrange a cupo-

    la da 8 cm e un tweeter a cupola da 3 cm;

    per midrange e tweeter è prevista una

    speciale camera di risonanza posteriore

    con condotti che bloccano ogni riverbe-

    ro e risonanza. La risposta in frequenza

    è compresa tra 26 e 40.000 Hz (-10 dB),

    l’impedenza tipica è di 6 ohm con valore

    minimo a 3,5 ohm, al sensibilità è pari a

    88 dB con potenza di ingresso massima

    consigliata fino a 200 watt ma capace di

    sopportare picchi a 600 watt.

    Il crossover taglia i trasduttori a 750 e

    4.500 Hz, è stato ottimizzato il percorso

    del segnale per abbreviarlo al minimo

    possibile e sono stati utilizzati condensa-

    tori della tedesca Mundorf- Le dimensioni

    del diffusore sono di 39 x 69 x 38 cm (L

    x A x P) con peso di 35 kg cadauno (sup-

    porto escluso). Per ascoltare questi nuo-

    vi diffusori dovremo aspettare ottobre,

    quando Yamaha Italia organizzerà delle

    sedute di ascolto aperte al pubblico. Se

    siete interessati all’acquisto non perdete

    tempo perchè per l’intera Europa sono

    stati previsti al momento solo una quin-

    dicina di esemplari e non mancheranno

    gli appassionati pronti a sborsare la cifra

    richiesta per entrarne in possesso.

    di Roberto FAGGIANO

    N ello stand Harman erano davvero molte le soundbar in dimostrazio-ne. Abbiamo chiesto a Michael Mauser, executive Vice President

    e Presidente della divisione Lifestyle

    Audio di Harman, un approfondimento in

    materia. Mauser ci ha sottolineato come

    il gruppo creda ancora fermamente nel-

    l’home theater, anche perché i loro pro-

    dotti della categoria soundbar stanno

    ottenendo grande successo di vendite

    in Europa e nel resto del mondo e quindi

    il futuro sarà ricco di sviluppi in materia.

    Pollice verso invece per i ricevitori HT

    della serie AVR di harman/kardon, un

    mercato molto più difficile e con numeri

    sempre minori, che rimangono in produ-

    zione ma difficilmente vedranno sviluppi

    in materia.

    Sono state presentate tre nuove sound-

    bar, una con il marchio JBL e due con il

    marchio harman/kardon. La JBL SB450

    (599 euro) si va a posizionare al vertice

    della gamma ed è dedicata all’abbinamen-

    to con i migliori schermi con risoluzione

    4K, segnali con i quali è già perfettamen-

    te compatibile. Per quanto riguarda gli

    ingressi, ci sono tre HDMI (una delle quali

    in versione ARC), un ingresso digitale otti-

    co e anche il collegamento Bluetooth per

    la riproduzione musicale a smartphone e

    tablet. Il subwoofer è del tipo senza fili e

    utilizza un woofer da 20 cm con potenza

    di 200 watt, la potenza della soundbar

    è invece complessivamente di 240 watt

    per gli altoparlanti da circa 6 cm utilizza-

    ti. Per quanto riguarda le dimensioni, la

    nuova soundbar è larga 110 cm e quindi

    si adatta bene anche ai TV di grande for-

    mato, può essere fissata a parete oppure

    appoggiata su un

    ripiano. In dotazione

    il cavo HDMI e uno

    digitale ottico. Con

    il marchio harman/

    kardon troviamo la

    rinnovata Omni Bar+

    (899 euro) che si ag-

    giorna con il Google

    Cast come tutti gli

    altri diffusori della serie ma sarà disponi-

    bile da febbraio 2017. Il diffusore rimane

    tra i più sottili del mercato, così come il

    subwoofer slim, collegato senza fili, che

    può essere facilmente posizionato anche

    in angolo della stanza. In una fascia più

    accessibile del mercato si posiziona la

    SB20 (379 euro), disponibile da ottobre,

    che si presenta con un’estetica molto cu-

    rata, anche il subwoofer wireless ha una

    finitura in nero lucido che non sfigurerà

    HI-FI E HOME CINEMA Il gruppo Harman continuerà a sviluppare diffusori compatti con i marchi JBL e harman/kardon

    Harman crede nell’HT: ecco le soundbar JBL e harman Per i componenti separati come i sintoampli, la strada potrebbe non avere sviluppi oltre ai modelli già in commercio

    negli arredamenti più moderni. Abbiamo

    una potenza complessiva di 300 watt,

    subwoofer da 16 cm, due altoparlanti alte

    frequenze da 32 mm e quattro trasduttori

    per le medie frequenze da 56 mm. Per

    gli ingressi ci sono l’HDMI ARC, un digi-

    tale ottico, ingresso stereo rca (tutti i cavi

    sono in dotazione) e il Bluetooth. La lar-

    ghezza del diffusore è di poco superiore

    al metro mentre la finitura è in nero con

    disponibilità da ottobre.

    http://www.dday.it/redazione/20908/gli-esclusivi-diffusori-yamaha-ns-5000-15000-euro-di-investimento-musicale

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    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    di Gianfranco GIARDINA

    Sony mette nel mirino Bose e la sua popolare (non nel prezzo) cuffia noise canceling e si mette a pro-gettare un nuovo modello pensato per annichilire l’avversario: la cuffia MDR-1000X, un modello noise can-

    celing utilizzabile sia in Bluetooth che a filo, che con-

    centra tutte le conoscenze della casa giapponese nel

    trattamento del segnale, nell’analisi dell’usabilità e nel

    design delle interfacce utente. Il target è chiaro: chi vuo-

    le potersi isolare dal rumore esterno, pur senza perdere

    la possibilità di interagire con gli altri facilmente quando

    c’è bisogno. Ovverosia, nella maggior parte dei casi, chi

    viaggia spesso in aereo o in treno. Cioè precisamente

    il pubblico delle cuffie a cancellazione Bose, che non

    a caso vengono vendute oggi in larga parte nei negozi

    degli aeroporti.

    Il risultato del lavoro degli ingegneri Sony è stupefacen-

    te. Innanzitutto, la cuffia è molto confortevole, caratteri-

    stica non banale per chi deve indossarla per molte ore.

    Ovviamente, per ora, la nostra prova è limitata a circa

    mezz’ora a margine della conferenza stampa, ma le

    premesse sulla comodità sono ottime. Veniamo poi alle

    prestazioni, almeno in termini di cancellazione: siamo

    ai massimi livelli, con il classico effetto di “aspirazione”

    tipico di quando viene attivata la funzione di cancella-

    zione del rumore. Di fatto, provando la cuffia davanti a

    un TV acceso, non riusciamo più a percepire nulla della

    trasmissione in corso, una cosa eccezionale.

    Il processo si basa su un doppio microfono, uno esterno

    al padiglione, in grado di rilevare la rumorosità ambien-

    HI-FI E HOME CINEMA Sony ha presentato all’IFA di Berlino 2016 la cuffia noise canceling MDR-1000X, un vero top di gamma

    Sony MDR-1000X, la cuffia NC che si comanda con un toccoAnche l’usabilità è estrema: basta appoggiare una mano sul padiglione per interrompere la cancellazione del rumore

    Nella foto si notano chiaramente i due microfoni, uno sull’esterno del padiglione e l’altro in posizio-ne perfettamente centrale all’interno. Ovviamente il layout è ripetuto su ognuno dei padiglioni, per un totale di 4 microfoni di rilevazione del rumore.

    tale, e l’altro interno, che misura cosa effettivamente

    passa all’interno. In questo modo la cancellazione viene

    fatta in maniera corretta, non solo sullo stimolo esterno

    ipotizzando quanto arriva dentro il padiglione, ma da

    un raffronto tra le due misurazioni. In effetti l’efficacia

    di cancellazione è molto elevata, anche per rumori non

    costanti come per esempio il parlato, che viene ampia-

    mente schermato. Pur non potendo scattare nessuna

    foto, abbiamo potuto anche effettuare un confronto con

    due modelli di ultima generazione della concorrenza,

    uno di Beats Audio, le Solo2 wireless, e l’altro ovvia-

    mente di Bose, la nuova QC35. Si tratta in tutti e tre i

    casi di cuffie a cancellazione di rumore wireless, model-

    li simili nelle funzionalità. Per omogeneità della prova,

    uno speaker davanti a noi emetteva in maniera continua

    una serie di rumori stereotipati, per poter rendere i test

    confrontabili tra loro. Onestamente, almeno per la prova

    che abbiamo potuto fare, il confronto con Beats non si

    pone neppure: questa cuffia infatti ci è parsa avere una

    funzione di cancellazione molto meno efficace in termi-

    ni assoluti rispetto al modello Sony; inoltre l’inevitabile

    rumorosità residua è risultata distorta e piena di artefatti

    che forse stancano anche più del rumore stesso. Cosa

    diversa con la Bose, che funziona certamente meglio

    della Beats ma che comunque non scherma tanto quan-

    to ha dimostrato di fare la MDR-1000X di Sony.

    Va detto che la Sony dispone anche di una funzione di

    autocalibrazione, chiamata Personal NC Optimizer, at-

    tivabile con un apposito pulsante: funziona in maniera

    simile a quella utilizzata su molti sintoamplificatori. La

    cuffia emette alcuni suoni campione che i microfoni rile-

    vano e che il sistema analizza. In questo modo la MDR-

    1000X è in grado di rilevare la conformazione del viso

    dell’utente e il modo di indossare la cuffia, per calibrare

    al meglio l’azione dei circuito di noise canceling. Ovvia-

    mente prima della nostra prova, abbiamo “scatenato” il

    circuito di autocalibrazione, fattore che sicuramente ha

    aiutato la prestazione della cuffia, risultata la migliore

    delle tre provate. Ma forse la cosa più interessante di

    questo apparecchio è l’interfaccia con la quale l’utente

    interagisce con le funzioni più utilizzate. Tipicamente si

    tratta di alzare e abbassare il volume e saltare avanti e

    indietro nella lista delle tracce. Sono finalmente spariti i

    tastini sul fianco del padiglione – è facilissimo sbagliar-

    ne l’utilizzo – per passare a un’ottima interfaccia touch

    posta sull’esterno del padiglione destro. Strisciando un

    dito verso l’alto o il basso, si alza e abbassa il volume;

    strisciandolo avanti e indietro si salta la traccia nelle due

    direzioni. Si tratta di funzionalità decisamente intuitive

    la cui attivazione viene confermata da un breve avviso

    sonoro all’interno della cuffia, rendendo quindi l’intera-

    zione efficace e mai disorientante. Ma la funzione più

    bella e più utile di questo sistema è quella che si ottiene

    appoggiando una mano sul padiglione destro: a que-

    sto punto la musica si attenua moltissimo e l’ambiente

    esterno invece di essere cancellato viene leggermen-

    te amplificato all’interno della cuffia eliminando anche

    l’effetto di isolamento naturale del padiglione. La can-

    cellazione ritorna totale nell’istante in cui si allontana la

    mano dalla cuffia. Il risultato è che si può interagire per

    qualche istante con le altre persone finalmente anche

    senza levarsi la cuffia. L’esempio tipico, che tutti coloro

    che hanno usato una cuffia noise canceling in aereo ca-

    piranno facilmente, riguarda per esempio il passaggio

    della hostess per chiedere cosa si desidera da bere:

    non c’è più bisogno di levarsi le cuffie.

    Una via intermedia è la modalità di utilizzo “Ambient

    sound”: in questo caso la cancellazione è moderata e

    una parte del rumore ambientale entra in cuffia; ideale

    per quando non si può essere del tutto isolati.

    http://www.dday.it/redazione/20855/sony-mette-bose-nel-mirino-ecco-la-cuffia-che-cancella-tutti-i-rumori-e-si-comanda-con-un-tocco

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    MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016

    di Gianfranco GIARDINA

    B ang & Olufsen crede fermamente nello svi-luppo degli speaker Wi-FI: “Stanno crescendo tantissimo, sarà lo strumento prevalente per ascoltare la musica – ci dice convinta la fascinosa

    Marie Kristine Schmidt, direttore marketing e design

    di B&O -.”. Per questo il celebre marchio danese ha

    lanciato una coppia di speaker che – non poteva es-

    sere altrimenti – sono un piccolo capolavoro di de-

    sign, a partire dalle finiture metalliche e dalle forme

    inconsuete.

    Si chiamano Beosound 1 e 2 e sono speaker wi-fi

    omnidirezionali facenti parte del sistema di con-

    nessione e controllo Beolink Multiroom, e come tali

    collegabili anche con la soundbar e con i TV della

    Casa danese in un unico sistema controllabile dal-

    l’apposita app.

    Ma soprattutto si tratta di sistemi davvero completi,

    senza compromessi non solo sulle finiture ma anche

    sulle funzioni. Infatti, non solo il Beosound 1 e il Beo-

    sound 2 sono speaker compatibili con il controllo

    Wi-fi e con tutte le principali piattaforme di strea-

    ming, ma hanno anche funzionalità DNLA, Bluetooth,

    GoogleCast e AirPlay, praticamente tutto quanto può

    servire per qualsiasi forma di musica liquida.

    La forma è a tronco di cono, in cui la parte superiore

    funge da rotella del volume; la diffusione del suono è

    omnidirezionale, con una lente acustica posta sotto

    il tweeter, nella parte alta dell’apparecchio e un’al-

    HI-FI E HOME CINEMA B&O presenta Beosound 1 e 2: funzionalità multiroom e costruzione impeccabile. Prezzi da 1300 euro in su

    B&O dà lezione di speaker Wi-Fi con prezzi “hot”Prezzi da 1300 euro in su, alti ma commisurati al blasone e alla qualità del prodotto. Ma questo il cliente B&O già lo sa

    Il Beosound 1 (foto sopra) è