7 SETTEMBRE 2016 n.139 / 16 MAGAZINE SPECIALE IFA 2016 · 2016. 10. 22. · n.139 16 AAI SETTEMBRE...
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
TUTTE LE NOVITÀDALLA FIERA
DI BERLINO
SPECIALE IFA 2016
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016IFA al bivio: senza novità si muoreÈ strano parlare di una manifestazione fieristica che occupa l’intera fiera di Berlino come di un malato terminale. Ma l’esperienza ci insegna che quello che (non) abbiamo visto all’IFA 2016 sia un campa-nello d’allarme che gli organizzatori della manifestazione non possono trascurare. Innanzitutto, la mancanza di grandi novità: sono poche quelle veramente rilevanti che hanno debuttato a Berlino quest’anno. Da un lato va detto che Internet, che anticipa qualsiasi rumor, è un grattacapo per qual-siasi manifestazione fieristica, e IFA, che si occupa di un settore così mediaticamente esposto come l’elettronica di consumo, non travolta da questo trend. Ma c’è del-l’altro: i venti di crisi spingono i produttori verso atteggiamenti “concreti”, fatti di riconferme delle tecnologie esistenti; insomma li rendono più cauti nei confronti del lancio di innovazioni radicali. Ma tutto ciò non basta a spiegare il senso di disagio di chi, come colui che scrive, ha partecipato a tutte le edizioni di IFA dal 1995 a oggi e si trova di fronte alla peggiore mai vista.
La verità è che IFA è sull’orlo del baratro: di fatto è ancora l’ultima manifestazione di settore che è aperta agli utenti finali: non che questo sia un problema di per sé, ci mancherebbe. Ma resta la portata un po’ locale (i visitatori sono prevalen-temente di Berlino e dintorni) che però si specchia nella necessità di avere stand giganteschi senza i quali sarebbe difficile gestire l’afflusso di persone: questo rende la manifestazione molto costosa per le aziende, a fronte però di contatti non sem-pre qualificati. E poi c’è quella “I” all’inizio della sigla IFA, che starebbe a significare “internazionale”: è vero che gli espositori vengono da tutto il mondo; è anche vero che molti visitatori professionali e la stampa arrivano da tutta Europa e qualcuno anche da fuori. Ma resta il fatto che il vero motivo per cui ancora molti marchi partecipano a IFA è per l’usanza dei dealer tedeschi nel piazzare proprio a IFA gli ordini per la stagione natalizia. Una regola, però, che non vale affatto per gli altri Paesi.
Ovviamente non bisgona generalizzare, dato che qualche marchio le novità le ha effettivamente proposte. Ma una fiera con pochi prodotti “wow”, dove viene mostrata prevalentemente la gamma che gli opera-tori già conoscono, non può avere alcuna dimensione internazionale. Abbiamo già visto implodere altre manifestazioni – guarda caso anche quelle “drogate” nelle affluenze dagli utenti finali – come il SIM HI-FI, lo SMAU prima maniera, il CEBIT e così via, e proprio per lo stesso motivo. Se una fiera non è in grado di polarizzare le nuove proposte, non farà parlare di sé; se non fa parlare di sé, non sarà in grado di indicare al mercato i trend; se non indica i trend è solo una vetrina. E per questo ci sono i grandi negozi, aperti tutto l’anno proprio vicino a casa. Ciao Berlino, Auf Wiedersehen.
Gianfranco GIARDINA
Samsung tenta tutti con i nuovi Gear S3 S3 Frontier e S3 Classic vanno ad integrare la gamma, hanno design rinnovato, il GPS e tanta autonomia
Bottura: “Servono elettrodomestici moderni anti-spreco”
Kumekawa (Sony) “È ora di tornare a crescere” 05
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Sandri (LG): “È il momento, OLED is the new Plasma” 03
Ecco Xperia XZ, nuovo top di gamma Sony Vanta un comparto fotografico di primissimo livello. Sarà in vendita da ottobre, prezzo indicativo 699 euro10
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Philips lancia l’OLED Arriverà in autunno
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OLED Panasonic Nuova gamma al CES
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Hisense A2, dietro ha un display e-ink
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Sony MDR-1000X Prestazioni al top
Lenovo Yoga Book Una vera novità
Elettrodomestici Le novità dell’IFA
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
di Gianfranco GIARDINA
P etto in fuori: è un Paolo Sandri particolarmente ringalluzzito e pimpante quello che incontriamo all’IFA 2016 di Berlino. Sandri è il numero uno del-la divisione TV di LG, un capitano di lungo corso del
mercato dei TV. L’anno scorso, sempre a Berlino, aveva
pronosticato una “pioggia di OLED”, affermazione che
aveva fatto parlare il mercato. Oggi sa di essere stato
decisivo nella crescita importante dello scorso anno
dei TV OLED; ma soprattutto sta vivendo con un certo
gusto (almeno secondo la nostra impressione) i giorni
di “trambusto” seguiti alle offerte bomba di Unieuro e Euronics che hanno tagliato i prezzi consigliati su due nuovi modelli OLED di 1000 euro.
DDAY.it: Lo scorso anno, proprio qui a Berlino, lei ave-va parlato di una “pioggia di OLED” in arrivo…Paolo Sandri: “Era una promessa e l’abbiamo mante-nuta: la ‘pioggia’ è stata un vero diluvio ed ha portato
ben 22mila LG OLED TV nelle case degli italiani da
settembre 2015 allo scorso luglio, un record. Grazie ad
OLED, LG è diventato il brand più venduto nella fascia
più ricca del mercato, quella sopra i 1750 euro, con
quote di mercato che, ogni settimana, si attestano tra il
40% e il 45% a valore. Così abbiamo scalzato il leader
che dominava questa fascia da oltre 10 anni…”
DDAY.it: Immaginiamo si riferisca a Samsung…Sandri: “Non importa chi abbiamo superato. L’unica cosa che conta è che il consumatore Italiano si sta
dimostrando attento alla qualità e alle novità e oggi
individua gli OLED di LG come un prodotto di lusso e di
moda da desiderare”.
DDAY.it: Occhio alle mode, perché cambiano conti-nuamente… Le previsioni del tempo cosa dicono per i prossimi mesi sul fronte OLED?Sandri: “Usciamo dalla metafora. La ‘pioggia di OLED’ sul mercato Italiano è stato solo un modo scherzoso
che ho utilizzato per attirare su LG le attenzioni di tutto
il nostro mercato. Fino al mese prima in Italia si vende-
vano solo circa 200 TV OLED al mese; da Settembre
2015 siamo passati alle migliaia al mese, quindi credo
che sia stata una piccola astuzia e che sia servita…”.
DDAY.it: E allora non scherziamo più: parliamo seria-mente dei prossimi mesi…Sandri: “Saranno fantastici. Abbiamo appena lanciato la collezione 2016 di LG OLED TV con un design da
urlo. E soprattutto con schermi piatti, anzi piattissimi…”
DDAY.it: Lo schermo piatto in effetti l’avevano chiesto in molti…Sandri: “Sì, lo scorso anno abbiamo presentato en-trambe le possibilità, piatto e curvo, con due modelli
MERCATO Allo stand di LG a IFA abbiamo incontrato Paolo Sandri, direttore home entertainment di LG Italia, per parlare di TV OLED
Un Sandri (LG) tentatore arringa gli appassionati “Ora è il momento, OLED is the new Plasma”Scenari, previsioni e prezzi: continueranno le offerte “bomba” sugli OLED? Lo abbiamo chiesto direttamente a Sandri...
sulla stessa fascia di prezzo, sia nei 55 che nei 65 polli-
ci. Ma i clienti hanno dimostrato di preferire gli schermi
piatti. Quindi oggi presentiamo per lo più modelli piatti,
convinti che il gradimento dei consumatori vada in que-
sta direzione”.
DDAY.it: i nuovi OLED, però, non sono tutti piatti…Sandri: “Sì, ci è sembrato giusto continuare ad avere un modello curvo, il C6; per soddisfare chi predilige questo
design. Ma questo TV è solo leggermente curvo, meno
di quanto non lo sono i modelli della concorrenza”.
DDAY.it: Torniamo al punto: la nuova gamma OLED è entrata in vendita proprio questa settimana.Sandri: “Sì, tutta la nuova gamma è già disponibile at-traverso tutte le migliori insegne in Italia e il lancio verrà
supportato con campagne TV ed altro ancora”.
DDAY.it: Beh, abbiamo visto già delle offerte sui vo-lantini di Unieuro e Euronics che vanno sotto e di mol-to ai prezzi consigliati da LG…Sandri: “Si tratta di quotazioni indubbiamente promo-zionali. Ma i prezzi da noi consigliati sono quelli che
sono stati ripresi dalla stampa, prezzi che rispecchiano
molto bene il valore dei prodotti”.
DDAY.it: Nei negozi di Berlino che abbiamo visitato in questi giorni, gli OLED 2016 sono in vendita a prezzi ben più alti rispetto alle offerte che ci sono in Italia. Abbiamo fatto un veloce controllo e in nessuna parte di Europa abbiamo trovato prezzi simili…Sandri: “Si vede che il nostro mercato è più competitivo di altri in Europa”.
DDAY.it: Spiegazione un po’ semplicistica. Piuttosto
tutti si chiedono se alla fine delle promozioni i prezzi si riposizioneranno a quelli consigliati o resteranno più bassi.Sandri: “Chi può saperlo? L’unica cosa che so per certo è che sarà difficile, se non impossibile, che si finisca sot-
to i prezzi che ho visto in queste ore sui volantini. Saran-
no comunque mesi di grande vivacità per l’OLED, dato
che si sono realizzate tutte insieme una serie di condi-
zioni che solo lo scorso anno erano impensabili…”
DDay.it: Quali sono queste condizioni?Sandri: “Beh, innanzitutto la raggiunta maturità del-l’OLED: oramai si tratta di una produzione su larga sca-
la che denota affidabilità. LG display ha annunciato per
il 2017 una produzione mondiale di 1,7 milioni di pannel-
li. E poi, come dicevamo, ora abbiamo in prevalenza
schermi piatti, cosa che il pubblico degli appassionati
richiedeva da tempo. Questi televisori poi, sono vera-
mente ‘future proof’, con tuner terrestre DVB-T2 HEVC
che garantisce il futuro funzionamento senza decoder
addizionali, tuner satellitare certificato tivùsat, piena
compatibilità con gli stream video via Internet. La ca-
pacità di riproduzione di contenuti HDR su questi TV è
addirittura estesa anche allo standard migliore, il Dolby
Vision: così, per esempio, sui TV OLED di LG i contenuti
di Neflix in HDR possono essere visti in Dolby Vision e
non nel meno soddisfacente HDR10. E poi i prezzi…”
DDAY.it: Per gli appassionati i prezzi raggiunti dagli OLED adesso sono accessibili. Ma a livello assoluto il punto di ingresso alla tecnologia OLED è ancora su cifre tutt’altro che “popolari”…Sandri: “Si tratta di TV per chi non vuole compromessi,
segue a pagina 04
http://www.dday.it/redazione/20849/unieuro-sgancia-la-bomba-loled-piatto-lg-b6-4k-sotto-i-2000-eurohttp://www.dday.it/redazione/20890/fiocanno-le-offerte-oled-anche-da-euronics-1000-euro-di-sconto-e-tasso-zerohttp://www.dday.it/redazione/20897/un-sandri-lg-tentatore-arringa-gli-appassionati-e-il-momento-oled-is-the-new-plasmahttp://www.dday.it/redazione/20897/un-sandri-lg-tentatore-arringa-gli-appassionati-e-il-momento-oled-is-the-new-plasma
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
per chi vuole il massimo della qualità. Per altre neces-
sità abbiamo una ampia offerta UltraHD e Full HD a
tecnologia LED; anche se, dopo aver visto l’LG OLED
TV, sono certo che molti consumatori decideranno di
concedersi il massimo, magari approfittando di qual-
che offerta e delle dilazioni a tasso zero”.
DDAY.it: C’è chi dice che i TV Full LED in tecnologia Quantum Dot offrano le medesime prestazioni del-l’OLED senza averne le incognite legate a una tecno-logia più nuova. Che ne pensa?Sandri: “Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma l’OLED è l’unico TV che può avere contrasto infinito e
un nero assoluto. Il che non è un esercizio fine a se
stesso, ma permette di godere di un microdettaglio in-
credibile, colori profondi e la luminosità giusta: anche
guardando i contenuti HDR non si resta abbagliati, si
vede bene e basta. Insomma, gli ingredienti perfetti per
occupare quel posto nel cuore dei veri cultori e appas-
sionati del video che da un po’ era rimasto vuoto…”
DDAY.it: In che senso?Sandri: “Ma sì, è molto chiaro: gli appassionati in cerca delle migliori prestazioni video, fino a qualche anno fa
sceglievano il plasma…”
DDAY.it: Che sorpresa sentirla parlare di plasma…Sandri: “Siamo onesti: per anni la massima qualità video è stata offerta dai plasma e gli appassionati si
sono giustamente affidati a questa tecnologia, che
ha raggiunto il massimo delle sue prestazioni prima di
cessare la sua esistenza. Il plasma è sparito purtroppo
con due-tre anni di anticipo sulla larga disponibilità di
OLED, lasciando così anche questi appassionati orfani
di riferimenti. Il messaggio chiaro che è arrivato agli ap-
passionati è che ‘OLED is the new Plasma”.
DDAY.it: Carino questo nuovo tormentone… D’accor-do che l’OLED è bello, ma non è che non ci siano TV meravigliosi in altre tecnologie...Sandri: “Sì, è vero, anche nella gamma LG. Ma OLED è
MERCATO
Intervista a Sandri (LG)segue Da pagina 03
diverso da tutti gli LCD e LED presenti sul mercato. È un
tv in grado di trasmettere piacere e vere emozioni a chi
se ne intende e a chi vuole solo il meglio”.
DDAY.it: OK, questo l’abbiamo capito. Certo che lei è proprio un martello…Sandri: “Beh, guardate qui (ci porta davanti a un mo-dello E6, ndr): non è una meraviglia?”
È vero, è proprio un martello. Un martello con un chiodo
fisso: l’OLED.
di Roberto PEZZALI
F ino a qualche anno fa le primizie tecnologiche si attendevano da marchi come Sony, Panasonic, LG o Samsung. Oggi sembra che il mon-
do si sia capovolto: passeggiando tra i
padiglioni della fiera di Berlino ci siamo
imbattuti in una serie di TV 8K pronti per
essere venduti. E non parliamo di scher-
mi dalle dimensioni enormi, ma di TV
da 65” (e anche meno) dal costo tutto
sommato contenuto marchiati Vestel,
Grundig, Toshiba, Changhong. Toshiba,
non deve ingannare il brand, è stata ri-
lanciata in Europa grazie ad un accordo
con Vestel che produce i TV per il mer-
cato europeo, ma è ben lontana dall’es-
sere la Toshiba giapponese che ricorda-
no tutti. La presenza di schermi 8K da
65”, con una nitidezza che fa impallidire
TV E VIDEO Tra i padiglioni della fiera di Berlino ci siamo imbattuti in alcuni TV 8K di produttori cinesi pronti per la vendita
I TV 8K sono già pronti: riparte la corsa ai Megapixel?Senza contenuti è già difficile spiegare a cosa serve un TV 4K HDR, l’arrivo dei TV 8K potrebbe peggiorare ancora le cose
(se visti da 50 centimetri) di fronte ai già
ottimi 4K, fa capire che ormai non esiste
un vero innovatore, perché la tecnologia
di chi produce pannelli per poi venderli
è accessibile a tutti coloro che la com-
prano. Ecco spiegato perché quasi tutti
i produttori di TV cinesi presenti all’IFA
avevano in gamma un TV OLED (pan-
nello LG) e perché tutti possono creare
un TV curvo o un TV HDR senza avere
storia e esperienza in questo campo.
La presenza degli schermi 8K tuttavia è
preoccupante: senza contenuti questi
televisori non servono a nulla, se non a
danneggiare commercialmente i TV 4K
che già fanno fatica a imporsi proprio
per la scarsità di film e trasmissioni da
guardare in Ultra HD.
Chi ha il coraggio di spendere migliaia di
euro per un top di gamma 4K sapendo
che sono già pronti i TV 8K? La corsa al
megapixel ha già rovinato il mercato del-
le fotocamere, e in un momento dove è
già difficile comunicare il valore aggiun-
to di un televisore un TV 8K porterebbe
solo a una maggiore confusione.
http://www.dday.it/redazione/20928/i-tv-8k-sono-gia-pronti-torna-la-corsa-ai-megapixel
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
di Gianfranco GIARDINA
L’aria che si respira in Sony è fresca. Potrebbe sem-brare strano: molte altre aziende giapponesi di elettronica di consumo sono letteralmente implo-se o hanno abbandonato il mercato. Sony è passata per
tagli dolorosissimi negli ultimi anni, tagli di dipendenti e
tagli delle attività meno redditizie. Ma Sony oggi è an-
cora lì. A pensare nuovi prodotti e a scaldare il cuore
dei propri fan. Sì, perché Sony – va detto – è uno dei
pochissimi brand che riesce a reclutare e aggregare dei
veri e propri sostenitori del marchio.
La crisi è alle spalleKaz Hirai, il numero uno della società, nella sua pre-
sentazione durante la conferenza stampa all’IFA 2016
di Berlino ha giocato con i titoli dei giornali economici
su Sony, mostrando quelli del 2011, tragici nel momen-
to in cui la società era piombata in una difficoltà pro-
fonda, e quelli attuali, con la celebrazione del ritorno
agli utili. La cura Hirai, evidentemente, ha funzionato.
“La stagione dei tagli è finita – ci dice Shigeru
Kumekawa, Presidente di Sony Europe –; ci siamo
concentrati sulla fascia premium e ora è il momento
di tornare a crescere”.
È vero, i tagli ci sono stati. Ma la cosa che si nota in-
teragendo con le persone di Sony, è che le carriere
sono spesso interne, manager che da anni sono in
azienda e che sono molto legati ad essa; come se il
vero amore dimostrato dai fan del marchio si trasferis-
se anche ai suoi dipendenti.
Cuffie da 20 a 2000 euro e stesso marchio: si puòLa crescita di Sony, o meglio la sua “ri-crescita” non
è legata a una sola categoria di prodotti; ma anzi, in
un’ottica di portafoglio, Sony ha costruito un mix intel-
ligente di prodotti, alcuni promettenti ma non ancora
in grado di generare volumi da Sony, altri solide realtà
di mercato e altri ancora semplicemente iconici, tesi a
posizionare il marchio là in alto, nella fascia nobile del
mercato. È il caso, per esempio, del TV flagship ZD9
da 100”da 70mila euro. Oppure della reinterpretazio-
ne del walkman nella nuova linea Signature, lanciata
qui a Berlino e prodotta in Giappone.
Si tratta (per ora) di quattro prodotti: due walkman veri
e propri, ovviamente in chiave “liquida”; una cuffia hi-
res audio no compromise; e infine un pre per cuffia
MERCATO All’IFA 2016 di Berlino abbiamo incontrato Shigeru Kumekawa, presidente di Sony Europe, per uno scambio di battute
Kumekawa (Sony): “È ora di tornare a crescere”Il clima in Sony è sereno e le prospettive di crescita sono concrete, per la felicità dei tanti fan del marchio giapponese
davvero sofisticato. Il tutto per la massima qualità di
riproduzione. E anche per tasche importanti, visto che
la super cuffia MDR-Z1R costerà 2200 euro, il walkman
NW-WM1A in alluminio 1200 euro, la versione unibody
in rame placcata oro ben 3300 euro e l’amplificatore
per cuffia ulteriori 2000 euro. “Kaz Hirai - ci spiega
Kumekawa - ha chiesto ai nostri ingegneri di creare il
prodotto per l’audio portatile con la massima qualità
possibile, senza pensare ai costi. Semplicemente l’ec-
cellenza allo stato puro. Ovviamente ne sono usciti
dei prodotti per pochi, ma che sosterranno molto in
termini di immagine le vendite di tutti i prodotti Sony”.
Un’operazione di immagine, quindi, ma anche un bel-
l’esercizio di stile in termini di ricerca, con una proget-
tazione e una realizzazione eccelse, con attenzioni
progettuali e costruttive estreme. Tanto per fare un
esempio, sia il walkman che il pre cuffia dispongono
di un’uscita bilanciata su un nuovo jack da 4,4 mm e
cinque poli. I cavi bilanciati che poi vanno alla cuffia
Signature (che è compatibile) sono realizzati in colla-
borazione con Kimber Cable.
Ma, come dicevamo, Sony è riuscita a creare un buon
equilibrio della gamma e lavora in un’ottica di mix di
prodotto: cuffie da 2000 euro ma anche cuffie da 20,
così da essere leader di mercato sia in Europa che in
Italia. Passando per la nuova nata, la 1000X a cancel-lazione di rumore, di cui ci parla Kumekawa: “L’idea iniziale era di introdurre la 1000X circa due anni fa;
ma abbiamo voluto lavorare al perfezionamento del
sistema di cancellazione del rumore, che non era an-
cora a punto. La qualità che abbiamo raggiunto ora,
con un sistema di cancellazione del rumore incredibi-
le, e l’ergonomia, con le innovative gesture touch sul
padiglione destro della cuffia, ci rendono confidenti di
poter diventare numero uno anche in questo segmen-
to delle cuffie. Ora analizziamo il mercato e cerchiamo
di diventare leader segmento dopo segmento, passo
dopo passo”.
OLED, mai dire mai. L’approccio è laicoSui TV Sony è ancorata all’LCD. Ma non si tratta né di
una scelta drastica né definitiva: “OLED? Abbiamo un
approccio laico al problema – ci dice Kumekawa -. I
nostri ingegneri sono impegnati continuamente nel-
la riverifica dei livelli qualitativi raggiunti da qualsiasi
tecnologia faccia capolino nel mondo dei display, in-
crociati con i costi di queste tecnologie. Un processo
segue a pagina 06
http://www.dday.it/redazione/20900/aria-fresca-nella-nuova-sony-kumekawa-e-ora-di-tornare-a-crescerehttp://www.dday.it/redazione/20855/sony-mette-bose-nel-mirino-ecco-la-cuffia-che-cancella-tutti-i-rumori-e-si-comanda-con-un-toccohttp://www.dday.it/redazione/20855/sony-mette-bose-nel-mirino-ecco-la-cuffia-che-cancella-tutti-i-rumori-e-si-comanda-con-un-tocco
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
che viene costantemente ripetuto, perché lo scena-
rio cambia. Quando una tecnologia diventa vincente
nell’accoppiata costi e prestazioni, noi la abbrac-
ciamo immediatamente. Io non so quali saranno gli
standard del futuro, ma noi saremo sempre sulla mi-
gliore accoppiata possibile. Quindi tutto è possibile
nel futuro per Sony”
Il Sony Seed Acceleration ProgramPer crescere bisogna considerare anche nuove
categorie. Sony ha capito che lo scenario è troppo
mutevole per identificare una categoria da sviluppa-
re: “Lavoriamo in questa fase piantando semi o ‘in-
naffiandoli’ per aiutarli a germogliare all’interno del
nostro incubatore di startup – racconta Kumekawa”.
L’azienda sa che lo sviluppo di nuove categorie viene
meglio fuori dalle maglie della gestione corrente: “Le
nuove idee – ci dice Stephane Labrousse, ammini-
stratore delegato di Sony Italia – crescono meglio
nelle piccole realtà. Per questo noi teniamo queste
società vicine, pronte a integrarle nell’istante in cui
l’idea diventa un prodotto commercializzabile su
larga scala”. Con queste premesse, per esempio, è
nato in una startup incubata da Sony uno smart watch
con quadrante e cinturino entrambi display realizzati
in tecnologia e-ink, indossato e promosso alla confe-
renza stampa da Kaz Hirai.
Sony Europa e la Brexit Solo qualche impatto valutarioLa sede di Sony Europa è in Gran Bretagna e, con
l’aria che tira dopo il referendum sulla Brexit, qual-
cuno teme impatti negativi. “No, non vedo motivi di
preoccupazione – ci dice il Presidente Kumekawa,
che proprio in UK vive e lavora -. È troppo presto,
ci vorrà tempo. Ovviamente stiamo monitorando la
situazione e l’unico impatto concreto ci pare essere
quello relativo ai corsi valutari, con lo yen che si è
molto rafforzato nei confronti della sterlina. Ma nul-
la che non possa essere gestito, almeno nel breve
termine”.
MERCATO
Aria fresca nella nuova Sonysegue Da pagina 05
di Gaetano MERO
H isense già da qualche anno ha iniziato a proporre per l’uso in ambito domestico di proiettori con risoluzione Full HD dotati di ottica
a tiro ultra corto e sorgente luminosa
laser.
All’IFA di Berlino l’azienda cinese ha
svelato Laser Cast 4K, un nuovo mo-
dello di proiettore con risoluzione
3840×2160 pixel compatibile HDR e
in grado di restituire un’immagine da
100 pollici da una distanza di appena
53 cm dalla superficie di proiezione.
L’ipotesi formulata da Hisense è inge-
gnosa: Laser Cask 4K non vuole es-
TV E VIDEO Hisense arricchisce la propria linea di proiettori con ottica a tiro ultra corto presentando all’IFA di Berlino Laser Cast 4K
Laser Cast 4K proietta 100’’ di immagine a 50 cm di distanzaIl nuovo proiettore Hisense è compatibile HDR e riesce a restituire un’immagine da 100’’ a poco più di 53 cm dallo schermo
sere uno strumento ulteriore rispetto
alla TV (come succede nella stragran-
de maggioranza dei casi), ma proprio
un suo sostituto.
Per questo ha la classica dotazione
di ingressi di un TV, l’ottica ultra corta
che ne permette il posizionamento “un
po’ ovunque” e una longevità eccel-
lente. Ovviamente per una sostituzio-
ne in tutto e per tutto occorre valutare
soprattutto la luminosità, che ci pare
buona ma manca un’indicazione tec-
nica più precisa +a parte del produtto-
re. La scheda tecnica parla di contra-
sto statico di 30.000:1 e copertura del
116% dello spazio colore BT.709.
Come anticipato, Laser Cast 4K ha una
durata più lunga rispetto ai sistemi a
lampada dato che il funzionamento è
garantito fino a 20.000 ore. Inoltre,
Hisense ha dotato il dispositivo del-
l’interfaccia VIDAA, la stessa delle
Smart TV del produttore, assieme a
connessione Wi-Fi dual-band 802.11ac
utile per lo streaming video da inter-
net, ingresso HDMI 2.0 e USB 3.0, ol-
tre al supporto al DTS 5.1 Surround.
L’azienda ha voluto per ora mantenere
il riserbo sulla data di arrivo su mer-
cato europeo e sul prezzo finale del
proiettore.
http://www.dday.it/redazione/20899/hisense-laser-cast-4k-ifa-2016
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
Anche Sony entra nel mondo dell’Ultra HD Blu-ray. Debutto a Las Vegas?Allo stand Sony all’IFA è comparso un prototipo di lettore UltraHD Blu-ray, la presentazione ufficiale potrebbe avvenire entro qualche mese, al CES di Gianfranco GIARDINA
Era anomalo che Sony Electronics non fosse ancora scesa in campo con un lettore di Ultra HD Blu-ray. Tanto più che Sony Pictures ha già in catalogo questo tipo di dischi. La mancanza di un lettore Sony è parsa ai più una tara pe-santissima sul futuro dello stan-dard: se non ci crede Sony, che ha interessi anche nel mondo ci-nematografico, allora chi ci deve credere? La situazione si avvia a normalizzarsi: a IFA 2016 Sony ha mostrato – senza alcun annuncio a riguardo – un prototipo di lettore UltraHD Blu-ray posizionato sotto una teca, molto probabilmente poco più di un mockup. Non c’è nulla di ufficiale, ma la scadenza del CES di Las Vegas il prossimo gennaio sembra la più opportuna per il lancio del prodotto finito, che probabilmente arriverà anche sugli scaffali italiani nella primave-ra del prossimo anno. Una curio-sità: con questa mossa Sony è stata costretta a far entrare, per la prima volta, la dizione “UltraHD” nel proprio stand. Una dizione che, com’è noto, la società riget-ta, preferendole la versione “4K”, che campeggia a fianco dell’odia-to logo Ultra HD. E forse qualche ritrosia nel lancio del lettore deri-va anche da questa propensione forte di Sony all’utilizzo del solo termine “4K”.
di Franco Aquini
N onostante l’IFA non abbia mo-strato novità particolari in ambito TV (anzi, c’è ben poco da segna-lare), una cosa è certa: questa edizio-
ne della fiera berlinese ha segnato un
piccolo allargamento del fronte OLED,
che dalla sola LG si estende verso Pa-
nasonic e Philips. Dopo Panasonic, an-
che Philips decide quindi di entrare nel
mercato dell’OLED e lo fa sempre in
partnership con LG, che come al solito
fornisce il pannello. Qualcosa in realtà
si era già visto a gennaio al CES di Las
Vegas, dove Philips aveva mostrato
agli operatori del settore un prototipo
di OLED curvo, ma all’IFA l’azienda ha
deciso di portare il modello definitivo,
pronto per essere messo in commercio
e con tutte le caratteristiche che fanno
parte del DNA di casa Philips.
Nulla viene lasciato al caso, nemmeno
il logo che Philips ha creato apposita-
mente per la gamma OLED, una spirale
multicolore che richiama la meraviglio-
sa resa cromatica che questi prodotti
possono offrire e funge anche da se-
gnale che Philips vuole davvero fare
sul serio.
Cominciamo da Ambilight. Questo
901F sarà il primo OLED a montare i
caratteristici LED sul profilo, qui pre-
senti lateralmente e sul lato superiore
del TV. Con Ambilight, il TV proietterà
sui bordi luci cromaticamente affini alla
scena che sta riproducendo. Sul fronte
audio invece, Philips affida tutto a una
vistosa soundbar in alluminio firmata
Dolby presente nella parte inferiore del
TV, la quale erogherà 30W attraverso i
sette canali 6+1. Se tutto va come nelle
intenzioni del produttore, questo OLED
non avrà bisogno di una soundbar se-
parata per suonare bene, e sarebbe
comunque un discreto risparmio.
Il modello è uno solo, un 55’’ piatto 4K
HDR. E non ci si lamenta, visto che il
55’’ è il taglio che va per la maggiore,
il “piatto” viene richiesto da più parti e
il pannello 4K HDR rappresenta il non-
plus-ultra del 2016. Il pannello è LG, di-
cevamo, ma tutta l’elaborazione d’im-
magine è Made in Philips e sarà gestita
da una sezione elettronica che, a onor
del vero, avrebbe potuto essere più
“compatta” all’interno dello chassis.
Pur trattandosi di millimetri, il 901F non
ci sembra infatti uno dei TV più sottili
in commercio e lascia il giusto spazio
anche anche alla parte di elettronica.
A livello tecnico parliamo di un wide
color gamut con 99% dello spazio
DCI-P3 e di un pannello da 540 Nits,
dell’engine Perfect Pixel Ultra HD per
l’ottimizzazione dei singoli pixel, della
tecnologia Ultra Resolution per l’up-
scaling dei contenuti con risoluzione
inferiore all’Ultra HD, e del Perfect
Color che effettua un’elaborazione
a 17bit. Oltretutto troviamo anche un
processore quad core (non meglio
specificato) per la gestione del sof-
tware Android su cui si basa il TV. Sul
fronte HDR invece, questo modello è
compatibile con lo standard HDR10 ma
non con Dolby Vision, il che lascia ab-
bastanza perplessi più che altro vista la
collaborazione con Dolby sul fronte au-
dio. Non mancherà una ricca sezione
smart affidata ad Android TV, che verrà
gestito da un telecomando con tastiera
QWERTY e comandi vocali. L’uscita del
55POS901F è prevista per l’autunno ad
un prezzo inferiore ai 3000 euro.
TV E VIDEO Philips cala l’asso: un TV OLED piatto da 55” 4K HDR e con soundbar firmata Dolby
Philips lancia l’OLED, ha anche l’Ambilight Il pannello è LG, l’elaborazione video è tutta Made in Philips. Promette immagini al top
http://www.dday.it/redazione/20876/anche-sony-entra-nel-mondo-dellultra-hd-blu-ray-il-probabile-debutto-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20876/anche-sony-entra-nel-mondo-dellultra-hd-blu-ray-il-probabile-debutto-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20876/anche-sony-entra-nel-mondo-dellultra-hd-blu-ray-il-probabile-debutto-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20876/anche-sony-entra-nel-mondo-dellultra-hd-blu-ray-il-probabile-debutto-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20876/anche-sony-entra-nel-mondo-dellultra-hd-blu-ray-il-probabile-debutto-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20873/oled-philips-ifa-2016-901f
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
di Gianfranco GIARDINA
P anasonic è a caccia di nuovi rico-noscimenti sul fronte TV, dopo le stagioni trionfali del plasma.Forte di attestati di stima sul CZ950 (ma
non sul suo prezzo), il primo OLED del
marchio, Panasonic è ora al lavoro per
una nuova versione sempre OLED che
spinga questa tecnologia ancora più
avanti. A IFA 2016 il produttore giappone-
se ha mostrato infatti un nuovo prototipo
che assicura essere stato ulteriormente
perfezionato.
La base è sempre il pannello LG, l’unica
società che abbia intrapreso una produ-
zione in grande serie di questo tipo di
display di grande dimensione ma tutta
TV E VIDEO All’IFA Panasonic ha mostrato un prototipo di TV OLED, lontano dal prodotto definitivo
OLED Panasonic, appuntamento al CES 2017Promessa una gamma completa di TV OLED A gennaio 2017 Panasonic presenterà un’intera gamma OLED a prezzi finalmente accessibili
la circuiteria di controllo è “made in Pa-
nasonic” traendo le mosse proprio dalla
grande esperienza della casa giappone-
se acquista “domando” i difficili pannelli
al plasma. In questo senso Panasonic
assicura che i nuovi TV OLED saranno
ancora migliori nel controllo delle basse
luci che, secondo la casa giapponese,
negli OLED convenzionali (quali sono?)
sono particolarmente chiuse.
Il prototipo di pannello, mostrato in una
specie di installazione lignea che resterà
solo un concept, si trasformerà in prodot-
to finito per il prossimo CES di Las Vegas,
tra quattro mesi.
Le notizie più interessanti arrivano però
da indiscrezioni che siamo stati in grado
di raccogliere in fiera: a Las Vegas non
vedremo un nuovo modello successore
del CZ950, ma una vera e propria gam-
ma che sarà caratterizzata da prezzi final-
mente “umani”: non più i 10mila euro del
primo modello, ma prezzi più vicini agli
standard di mercato dettati dalla gamma
LG. Non resta che aspettare la trasferta di
Las Vegas per scoprirlo direttamente.
di Roberto PEZZALI
L o slot Common Interface potrebbe presto sparire, e con lui anche le card di abbonamento: Nagra, lea-der nei sistemi di codifica per le pay TV
e Samsung, leader nella vendita di te-
levisori, hanno infatti stretto un accordo
per portare sul mercato la nuova TVkey,
una chiavetta USB che permette di pro-
teggere i contenuti senza utilizzare card
o set top box esterni.
TVKey dialoga direttamente con i tuner
integrati dei TV e si occupa della deco-
difica dei contenuti utilizzando appunto
Nagra come schema di protezione, con
una interfaccia di gestione basata su
HbbTV 2.0, quindi HTML5.
L’obiettivo comune era ovviamente
quello di trovare una soluzione como-
TV E VIDEO Nagra e Samsung stanno per lanciare TVKey, una chiavetta USB che protegge i contenuti
Samsung e Nagra vogliono eliminare CAM e decoder TVKey è economica e lavora direttamente con i tuner integrati nei TV. Funziona con il 4K e l’HD
da per poter proteggere i contenuti
Ultra HD trasmessi dai broadcaster, ma
la chiavetta si adatta a qualsiasi tipo di
segnale, SD incluso. Hollywood appro-
va, e con lui anche i broadcaster che
stanno per entrare nel mondo delle tra-
smissioni 4K: Samsung e Nagra preve-
dono di lanciare la soluzione entro fine
2016, probabilmente per il solo mercato
Usa, ma dal prossimo anno TVKey sarà
disponibile open market per tutti gli
operatori e i produttori interessati.
Blu-ray Ultra HD Panasonic presenta il player “abbordabile”Panasonic presenta all’IFA il fratello minore del lettore Blu-ray UB900. Si chiama UB700 e ha sotto la scocca lo stesso processore d’immagine che garantisce una resa eccezionale dei video in 4K con HDR di Franco AQUINI
Panasonic ha presentato a Berlino l’UB700, fratello minore dell’UB900 già da noi provato. Fratello minore si fa per dire, visto che conserva il processore d’immagine Chroma Processor capace non solo di ri-produrre Blu-ray e streaming in 4K (YouTube e Netflix) a 60fps, ma an-che di supportare HDR e upscaling dei flussi Full HD. Il player supporta lo spazio colore esteso BT.2020 e svariati formati audio, anche ad alta risoluzione: UB700 è infatti compatibile con i formati tradizio-nali WAV, AAC, WMA e MP3, ma anche con i formati lossless come il FLAC o l’ALAC con upsampling di 96kHz/192kHz. C’è poi una ric-ca sezione smart, che comprende lo smart networking, il supporto al protocollo DLNA, il Network Drive Access, la riproduzione da un di-sco locale, il mirroring dello scher-mo da smartphone o tablet e un browser web. L’UB700, che perde rispetto all’UB900 la certificazione THX, il DAC audio e l’uscita analo-gica 7.1, mantiene però la certifica-zione Ultra HD Premium. Questi sacrifici valgono un rispar-mio di 200 euro sul prezzo di listino: l’UB700, infatti, verrà com-mercializzato in Italia a partire da ottobre al prezzo di 599€ contro i 799 del suo fratello maggiore.
http://www.dday.it/redazione/20858/in-arrivo-una-gamma-di-oled-panasonic-appuntamento-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20858/in-arrivo-una-gamma-di-oled-panasonic-appuntamento-a-las-vegashttp://www.dday.it/redazione/20812/arriva-tvkey-samsung-e-nagra-vogliono-eliminare-cam-e-decoderhttp://www.dday.it/redazione/20833/panasonic-blu-ray-ultra-hd-ub700-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20833/panasonic-blu-ray-ultra-hd-ub700-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20833/panasonic-blu-ray-ultra-hd-ub700-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20833/panasonic-blu-ray-ultra-hd-ub700-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20833/panasonic-blu-ray-ultra-hd-ub700-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20061/dmp-ub900-prova-blu-ray-4k-panasonichttp://www.dday.it/redazione/20061/dmp-ub900-prova-blu-ray-4k-panasonic
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
Sony mette una super fotocamera anche negli smartphone compattiSony XperiaX compact ha display da 4,6”HD, 3GB di RAM e fotocamera da 23 Mpixel Arriva a fine settembre al prezzo di 449 euro di Vittorio Romano BARASSI
Sony ha presentato anche Xperia X Compact, erede di Z5 Compact e di tutta una serie di dispositivi piccoli che continuano ad avere molti estimatori. Xperia X Compact è realizzato attorno ad un display IPS LCD da soli 4,6 pollici di diago-nale con risoluzione HD (319 PPI), a spingere il dispositivo ci pensa il SoC Qualcomm Snapdragon 650 con CPU exa-core, 3 GB di RAM e GPU Adreno 530; la memoria interna è di 32 GB espandibile fino a 256 GB, c’è il sensore per le impronte digitali e non manca il nuovo connettore USB Type-C.Sony continua ad offrire un ottimo comparto fotocamere proponen-do un sensore principale Exmor RS 1/2,3” da 23 megapixel con obiettivo 24mm f/2.0 in grado di lavorare al massimo delle possi-bilità grazie alle tecnologie Triple image sensing technology, Predic-tive Hybrid Autofocus e Fast Cap-ture. Il sensore è capace di una sensibilità ISO 12800, c’è lo stabi-lizzatore SteadyShot a cinque assi ed è possibile registrare filmati a 1080/60p. La fotocamera frontale è da 5 megapixel.Xperia X Compact sarà disponibile a partire dal 24 di settembre in tre diverse colorazioni (Mist Blue, Uni-verse Black e White) a 449 euro.
di Dario RONZONI
N onostante il segmento mobile abbia dato non pochi grattacapi a Sony negli ultimi anni, l’azienda si è sempre distinta per smartphone top
di gamma di alta qualità e il 2016 non
fa eccezione. Il nuovo top di gamma di
casa Sony si chiama Xperia XZ, è il fiore
all’occhiello dei prodotti Sony dell’IFA ed
è destinato a influenzare pesantemente il
mercato degli smartphone camera-orien-
ted. Xperia XZ recupera dalla “vecchia”
serie Z la potente fotocamera da 23 Me-
gapixel, abbinandola al sensore Exmor
RS, a un nuovo autofocus laser con tec-
nologia predittiva e a un sensore di colore
RGBC a infrarossi, per un bilanciamento
del bianco quanto più preciso possibile.
La fotocamera frontale ha 13 Megapixel e
una sensibilità ISO fino a 6400. Un came-
ra phone di alto livello, dunque, dedicato
MOBILE Debutta a Berlino Xperia XZ. Prezzo indicativo 699 euro, sarà disponibile da ottobre
Ecco Xperia XZ, ha una fotocamera superIl comparto fotografico di primissimo livello è il “plus” del nuovo top di gamma Sony
a chi ama scattare immagini di qualità e
sostituire definitivamente la propria foto-
camera compatta stand alone.
Dotazione fotografica a parte, l’Xperia
XZ si inserisce nella massa degli smar-
tphone Android di fascia alta del 2016,
senza acuti di rilievo. Mosso dal collau-
dato Snapdragon 820, l’XZ dispone di
un display da 5,2 pollici ed è dotato di
sensore per il riconoscimento delle im-
pronte digitali montato all’interno del ta-
sto laterale di accensione. Le linee sono
molto curate come da tradizione Sony, e
anche in questo caso l’impatto è abba-
stanza “squadrato” e piuttosto differen-
te rispetto all’impostazione della media
dei competitor; per quanto concerne il
display l’azienda resta ferma al 1080p,
che comunque è più che sufficiente per
garantire un livello di dettaglio soddisfa-
cente con quella dimensione di schermo.
I 3 GB di RAM e i 32 GB di storage sono
elementi di base per un telefono top di
gamma ma garantiscono prestazioni di
alto profilo.
Il Sony Xperia XZ sarà disponibile sul
mercato a partire da ottobre, al prezzo
indicativo di 699 euro.
GAMING Qualcomm dice la sua all’IFA 2016, con un visore VR wireless e con eye-tracking
Qualcomm prova a immaginare il visore del futuroNon un modello commerciale ma un riferimento per chi vuole lanciarsi in questo mercato
di Vittorio Romano BARASSI
I l mercato dei visori per la realtà virtuale è uno dei trend del 2016, e un’azienda come Qualcomm – in collaborazione con Goertek - non poteva non buttarci-
si dentro con convinzione. L’azienda ha
deciso di presentarsi a Berlino non con
un visore fatto e finito ma con un refe-
rence design da distribuire alle aziende
interessate alla produzione. Snapdragon
VR820, come il nome suggerisce, è
un dispositivo basato sul potente SoC
Snapdragon 820 al quale sarà affianca-
ta la GPU Adreno 530. Il visore avrà due
display AMOLED da 1440x1440 pixel
(uno per occhio) e, grazie alla potenza di
elaborazione, sarà in grado di riprodurre
contenuti ad altissima definizione ad oltre
70fps. All’interno del device ci saranno 4
diverse fotocamere che terranno traccia
del movimento degli occhi e partendo da
questi dati faranno in modo che le zone
effettivamente a fuoco siano quelle dove
si svolge l’azione.
Qualcomm non ha previsto controller di
alcun tipo ma ha deciso di installare due
fotocamere esterne in grado di rilevare il
movimento delle mani; tanti saranno gli
accorgimenti per assicurare un audio 3D
della massima qualità e completa sarà la
gestione dei vari sensori di movimento
installati a bordo. Snapdragon VR820,
non sarà in vendita ma verrà distribuito
come reference design a tutte le aziende
che lo richiederanno; i primi prodotti ba-
sati su questa idea vedranno la luce tra la
fine del 2016 e l’inizio del 2017.
http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20871/sony-xperia-x-compact-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20867/xperia-xz-e-il-nuovo-top-di-gamma-sony-con-fotocamera-esageratahttp://www.dday.it/redazione/20885/qualcomm-immagina-il-visore-del-futuro-wireless-e-con-eye-tracking
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
di Gaetano MERO
H isense ha presentato in anteprima all’IFA di Berlino lo smartphone A2, un dispositivo a prima vista senza alcuna feature particolare, tutto però
cambia se osserviamo la backcover. Il te-
lefono è dotato infatti di doppio display:
quello principale un super AMOLED da
5,5 pollici Full HD di Samsung e quello
secondario posto sul retro del dispositivo
da 5,14 pollici costituito da un qHD e-ink.
L’idea non è una vera e propria novità
nel settore – vedi Yotaphone – tuttavia
è apprezzabile la volontà di differenzia-
re i propri prodotti e dare una maggiore
scelta agli utenti.
Il telefono ha a bordo il Chipset
Snapdragon 430 di Qualcomm, un Octa
Core da 1,4 GHz a 64 bit, 4 GB di RAM
e 64 GB per lo storage interno espan-
dibili tramite micro SD fino a 128 GB.
L’A2 misura 156 x 76 x 8,3 mm, ha una
fotocamera principale da 16 Mpx dotata
di flash LED e una secondaria da 5 Mpx
MOBILE Hisense ha presentato all’IFA di Berlino la nuova gamma di smartphone, tra le anteprime si fa notare il modello A2
Ecco Hisense A2: lo smartphone che dietro ha un e-ink Il secondo display e-ink multifunzione da 5 pollici di Hisense A2 si attiva quando lo schermo principale è in stand-by
per i selfie e le videochiamata ed il let-
tore di impronte digitali. La batteria è da
3.000 mAh ma non si hanno informazioni
sull’autonomia. Supporta le linee LTE e il
sistema operativo al momento è Android
Marshmallow nella versione 6.0.1. per-
sonalizzato da Hisense con la UI Vision
giunta alla versione 3.
Sul’e-ink screen non sappiamo ancora
molto, abbiamo però constatato che
può visualizzare qualsiasi immagine
come sfondo e diventa “attivo” quan-
do lo schermo principale è in stand-by.
Premendo infatti il tasto dedicato sul lato
destro entriamo in una modalità interat-
tiva nella quale avremo la possibilità di
accedere ad alcune delle funzioni del-
lo smartphone come messaggi, email,
browser, lettore musicale, contapassi e
chiamate.
Naturalmente non c’è alcuna informa-
zione sul prezzo né sulla data di lancio.
Hisense ci ha detto che molto probabil-
mente arriverà sul mercato europeo nel-
la prima metà del 2017.
di Roberto PEZZALI
D al palco del Velodrome di Ber-lino Richard Yu, CEO di Huawei Consumer Group, mentre tiene tra le mani il nuovo gioiellino firmato Huawei,
Nova, esordisce in questo modo: “Abbia-
mo uno schermo più bello dell’iPhone 6S,
il nostro arancio è un vero arancio, non è
spento”. Le serie Mate e P non bastano
più: dopo aver aggredito la fascia alta di
mercato Huawei entra a gamba tesa an-
che nella fascia medio alta, presentando
due nuovi smartphone che, come sem-
pre più spesso accade ,non hanno nulla
da invidiare a modelli più costosi. Corpo
in metallo, due tagli di schermo, 5” e 5.5”
entrambi Full HD e l’ormai immancabile
sensore fingerprint costituiscono la do-
tazione base di uno smartphone che ov-
viamente non pretende di essere al top
a livello di prestazioni ma renderà felici
tutti i suoi possessori.
Uno smartphone si vende soprattut-
to per il design e le prime impressioni,
soprattutto sotto il profilo costruttivo,
MOBILE Huawei all’IFA 2016 ha presentato gli smartphone della gamma Nova, composta da due modelli con schermo da 5” e 5,5”
Con Nova Huawei aggredisce la fascia media di mercato Due smartphone che differiscono per le dimensioni dello schermo, la batteria e la fotocamera. Prezzi a partire da 399 euro
sono assolutamente buone: le linee del
modello più piccolo ricordano quelle del
Nexus P e anche le tre finiture disponibi-
li, Prestige Gold, Mystic Siler e Titanium
Grey, sono piacevoli. Due i punti di forza,
entrambi ovviamente da dimostrare sul
campo: autonomia, e qui Huawei ne pro-
mette tantissima, e qualità fotografica,
anche se manca la doppia camera che
contraddistingue il P9. I due modelli si
differenziano proprio per queste carat-
teristiche: il Nova infatti ha una batteria
da 3020 mAh, il modello Plus una da
3340 mAh, mentre per le fotocamere il
primo ha una camera da 12 Megapixel,
il secondo un modulo da 16 Megapixel
stabilizzato. In comune invece gli altri
elementi: processore Snapdragon 625
octacore, 3 GB di RAM, 32 GB di stora-
ge, doppia SIM, sblocco biometrico di
quarta generazione e fotocamera fron-
tale da 8 megapixel. Huawei punta alto
sul prezzo: “Abbiamo il 10% di quote di
mercato sopra i 500 euro - ci dice il
neo General Manager di Huawei Italia
Pier Giorgio Furcas - con questi nuovi
modelli vogliamo guadagnare consensi
anche nel segmento medio”. Un posizio-
namento quello del nuovo Nova che si
sovrappone al neonato Honor 8, anche
lui con DNA Huawei: “Stiamo separando
le divisioni, anche se l’azienda è la stes-
sa. Honor è Honor, Huawei è Huawei: il
target è diverso, il canale è diverso. In
comune hanno solo il fatto di essere en-
trambi eccellenti prodotti”.
http://www.dday.it/redazione/20903/hisense-a2http://www.dday.it/redazione/20869/huawei-inarrestabile-con-il-nuovo-nova-il-ceo-e-migliore-delliphone-6s
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
di Roberto PEZZALI
D ifficile dire se questo sarà l’anno degli smartwatch, ma secondo Samsung ci si aspetta una cresci-ta doppia rispetto ai numeri, comunque
buoni, dello scorso anno. Per rincorre-
re il Watch di Apple, che nonostante le
critiche resta il prodotto più venduto,
Samsung aggiunge due cavalli alla sua
già ricca scuderia di wearable: arriva-
no i nuovi Gear S3 Frontier e Gear S3
Classic.
Non una rivoluzione vera, ma due mo-
delli raffinati nel design e nelle caratte-
ristiche che migliorano il già eccellente
Gear S2, smartwatch che resta comun-
que in gamma.
Frontier e Classic confermano la scelta
di Samsung di volersi avvicinare il più
possibile, come design, agli orologi tra-
dizionali: i cinturini intercambiabili sono
quelli classici da 22mm, il corpo è pro-
tetto da acqua e polvere (IP68), c’è la
classica ghiera degli orologi più sportivi
e non manca il quadrante tondo occupa-
to interamente dallo schermo AMOLED
da 1.3” (360 x 360 pixel), ovviamente
touch.
Samsung ha cercato con l’S3 di venire
incontro alle richieste di chi ha trovato
già piacevole il modello attuale: c’è una
autonomia maggiorata, c’è il GPS inte-
grato e si possono fare le chiamate gra-
zie e microfono e altoparlante. “Abbia-
mo messo una batteria esagerata (380
mAh) per un prodotto di questo tipo - ci
racconta un responsabile - passiamo
senza problemi i tre giorni e, con la mo-
dalità risparmio, riusciamo ad arrivare
quasi ai cinque”.
Un bel biglietto da visita per un prodotto
che deve restare sempre al polso, so-
prattutto se si pensa che Samsung ha
lavorato per rendere questo modello
più autonomo dei precedenti: il GPS in-
tegrato, insieme al sensore per il battito
cardiaco, lo rende un completo fitness
watch, e per chi ama la musica c’è pure
MOBILE Samsung ha presentato due nuovi modelli della serie Gear: S3 Frontier e S3 Classic
Samsung tenta tutti con i nuovi Gear S3Offrono più autonomia (oltre 3 giorni con una carica), hanno il GPS a bordo e un nuovo design
la possibilità di usarlo come player usan-
do la memoria interna.
Tra le altre novità apprezzabile la scelta
di un vetro frontale protetto dal nuovo
Gorilla Glass SR+, un polimero ultra resi-
stente e antigraffio pensato apposta per
i wearable: non è zaffiro, ma speriamo
che sia altrettanto resistente.
Completano la dotazione l’altimetro ba-
rometrico e, nel modello Frontier, anche
la possibilità di avere la connessione LTE
con eSIM, anche se la disponibilità varia
da mercato a mercato e al momento
l’Italia è out. Il sistema operativo è Tizen,
e Samsung può già contare grazie al la-
voro fatto in questi anni su oltre 10.000
applicazioni: 4 GB la memoria interna,
768 MB la RAM, più che sufficiente per il
piccolo processore dual core da 1 Ghz.
Samsung ha anche aggiunto qualche
interessante funzione software: la ghie-
ra può essere usata per accettare o
rifiutare una telefonata, mentre grazie
al GPS si può sfruttare una funzionalità
SOS che condivide la posizione per la
richiesta di soccorso. Presente anche il
supporto a Samsung Pay, altra funzione
che al momento non è sfruttabile in Ita-
lia. Abbiamo avuto modo ovviamente di
giocare un po’ con il nuovo S3 e dobbia-
mo dire che è esattamente quello che ci
aspettavamo: una versione più comple-
ta dell’S2. Non uno smartwatch nuovo,
ma uno smartwatch più potente e con
una interfaccia davvero facile e sempli-
ce da navigare.
Tra i lati negativi l’ingombro, è comun-
que grosso e spesso, e il design, che
prima di tutto non si adatta ad un pub-
blico femminile e in secondo luogo, ma
è soggettivo, rincorre troppo uno stile
classico che poco si adatta a nostro av-
viso ad un prodotto che dovrebbe esse-
re l’orologio del futuro.
Il Gear S2 Sport, nella sua semplicità,
ci piace decisamente di più. Il nuovo
S3 come i modelli precedenti funziona
con ogni smartphone Android dotato di
almeno 1.5 GB di RAM e Android 4.4, e
ancora manca il supporto a iOS. “Arrive-
rà, vogliamo aprirlo al maggior numero
possibile di dispositivi” ha confermato
Samsung. Ma la stessa cosa la disse an-
che 12 mesi fa.
Samsung Gear S3IFA 2016 - Anteprima video
lab
video
Gorilla Glass SR+ per smartwatch indistruttibiliIl Gorilla Glass SR+ è un nuovo vetro pensato per proteggere i wearable device È addirittura più resistente a graffi e urti rispetto alla costosa alternativa usata sull’Apple Watch di Franco AQUINI
Corning vuole diventare un ri-ferimento anche nel mondo dei wearable. Se Apple Watch ha dimostrato un’ottima resistenza ai graffi grazie al vetro zaffiro, Corning vuole imporsi in tutto il mercato degli smartwatch e dei fitness tracker non-Apple con un prodotto dalle caratteristiche addirittura migliori . La nuova pro-tezione Gorilla Glass SR+, secon-do Corning, permetterebbe una maggiore leggibilità in condizioni di forte luce e una resistenza agli impatti superiore del 70% rispet-to ai “materiali proteggi schermo di lusso”, un velato ma evidente riferimento al vetro zaffiro usato su Apple Watch. In pratica l’obiet-tivo del materiale composito alla base di Gorilla Glass SR+, che tra l’altro fa il proprio debutto all’IFA sul Gear S3 di Samsung, è offri-re una resistenza ai graffi simile a quella dello zaffiro e la stessa resistenza alle cadute delle ulti-me generazioni di Gorilla Glass. Questo perchè il vetro zaffiro, pur avendo un’eccezionale resi-stenza ai graffi, soffre di scarsa resistenza alle cadute. I vetri in zaffiro sono inoltre complicati da realizzare, motivo per cui Corning è al lavoro già da tempo a un pro-getto chiamato Project Pire, che poi è quello che ha dato i natali a Gorilla glass SR+.
http://www.dday.it/redazione/20844/samsung-gear-s3-video-prova-anteprimahttp://www.dday.it/videos/samsung-gear-s3-video-anteprimahttp://www.dday.it/redazione/20851/gorilla-glass-sr-corning-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20851/gorilla-glass-sr-corning-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20851/gorilla-glass-sr-corning-ifa-2016
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
di Vittorio Romano BARASSI
I primi due ZenWatch di ASUS, com-plice un design non troppo entusia-smante, non sono riusciti a ottenere il successo che l’azienda asiatica era con-
vinta di raggiungere; da Taiwan, però,
non demordono ed ecco arrivare l’an-
nuncio di ZenWatch 3, smartwatch molto
interessante che sbarcherà in Europa e
negli USA a partire dal mese di ottobre a
229 euro.
ZenWatch 3 abbandona le linee delle
precedenti generazioni e punta su un più
classico design “tondo” con preziose fini-
ture metalliche (acciaio inossidabile in tre
colorazioni, gunmetal, silver e rose gold)
e da cinturini in pelle. Il design è ora de-
cisamente accattivante e lo spessore di
9,95 millimetri lo rende più sottile di Apple
Watch e di Huawei Watch, dispositivo cui
questo Asus si ispira maggiormente. Sot-
to la scocca c’è finalmente spazio per un
SoC studiato appositamente per il merca-
to degli smartwatch: il nuovo Qualcomm
Snapdragon 2100 sarà in grado di assi-
curare performance di rilievo a fronte di
un consumo energetico tutto sommato
contenuto. Asus assicura che con una
singola carica ZenWatch 3 – certificato
IP67 - sarà in grado di raggiungere due
giornate piene di utilizzo e, grazie alla tec-
nologia di ricarica rapida integrata, baste-
ranno solo 15 minuti per arrivare al 60%
di autonomia. Il display,
basato su tecnologia
AMOLED, è da 1,39 polli-
ci di diagonale e ha una
risoluzione di 400x400
pixel; non vi sono “tagli”
di porzioni di pannello il
che ci suggerisce come
ZenWatch 3 sia sprovvi-
sto del sensore di luminosità ambientale
(la scheda tecnica ufficiale non è ancora
disponibile, ma saremmo felici di essere
smentiti).
ZenWatch 3 sarà un dispositivo altamente
personalizzabile: ASUS precaricherà sullo
smartwatch ben 50 diverse watch faces
e ognuna di esse sarà modificabile a pia-
cimento – tramite l’app dello smartphone
- grazie ad un sistema a widget.
Tre sono i pulsanti ben visibili sulla porzio-
ne destra della scocca e molte saranno
le funzionalità che l’applicazione ZenFit
sarà in grado di offrire abbinando questo
wearable ad uno smartphone Android
(ma anche iOS). ASUS garantisce inoltre
una precisione del 95% nel conteggio dei
passi: finalmente i 10 Km percorsi al gior-
no ci aiuteranno davvero a dimagrire.
MOBILE Annunciato un po’ a sorpresa il nuovo smartwatch di Asus, sarà disponibile da ottobre
ZenWatch 3, nuovo design e più autonomia Utilizza il chipset Snapdragon 2100 di Qualcomm e la batteria ha un’autonomia di due giorni
Withings non rinuncia all’orologio analogico Ovviamente smartWhithings annuncia l’upgrade del suo prodotto top di gamma wearable Guadagna il sensore ottico per il battito cardiaco di Andrea ZUFFI
Withings presenta a Berlino Steel HR, nuovo smartwatch che ricalca lo stile del precedente ma, grazie alla presenta del sen-sore ottico del battito cardiaco, si guadagna di diritto un posto nell’ultimissima generazione di orologi connessi e fitness band. Steel HR si presenta come un oro-logio analogico ed essenziale; la cassa è impermeabile in acciaio inossidabile, il cinturino è in gom-ma e la batteria offre una lunga au-tonomia. Inoltre, Steel HR presenta un piccolo display nella parte su-periore del quadrante in grado di visualizzare informazioni di varia natura come il numero di passi compiuti, i dati “cardio” e le noti-fiche dello smartphone. La scelta di quali parametri visualizzare può essere operata dall’app, dispo-nibile per Android e iOS, mentre tramite il pulsante multifunzione al posto della corona si scorrono sul display monocromatico le informa-zioni disponibili. Withings dichia-ra per Steel HR un’autonomia di 45 giorni, ma con il monitoraggio delle pulsazioni sempre attivo si scende a 25 giorni. Il prodotto sarà inizialmente disponibile online a partire da ottobre nei colori bianco o nero e con cassa da da 36 mm e da 40 mm, che costeranno rispetti-vamente 179 euro e 199 euro.
MOBILE Wiko entra nel settore dei wearable con la smartband WiMate: costerà 99,99 euro
Cinque giorni di autonomia per la smartband WikoIl nuovo WiMate ha display OLED e sensore cardio, è compatibile con HealthKit e Google Fit
di Giulio MINOTTI
Wiko ha portato a Berlino, oltre a due nuovi smartphone della famiglia Ufeel, anche il nuovo wearable denominato WiMate. Si tratta
di una smartband con touchscreen OLED
da 0,73″ (in bianco e nero) e risoluzione
di 128 x 88 pixel. Dal peso di 19 grammi,
integra una batteria da 60 mAh che pro-
mette un’autonomia fino a 5 giorni. WiMa-
te consente un monitoraggio completo
delle attività quotidiane, da quelle social
a quelle sportive, grazie all’accesso alle
notifiche di SMS, e-mail, agenda, chiama-
te, sveglia oltre che di Facebook, Twitter,
WhatsApp e Skype. Grazie al sensore
integrato monitora
automaticamente
e continuamente il
battito cardiaco e,
inoltre, è in grado
di registrare il con-
sumo di calorie, la
qualità del sonno ed
i progressi dei nostri
allenamenti, sfrut-
tando un accelero-
metro a tre assi.
WiMate si connette
allo smartphone via Bluetooth, con l’app
ufficiale disponibile su Play Store e App
Store. Ricordiamo anche la compatibilità
con HealthKit e Google Fit e la certifica-
zione IP67. Questa smartband, con cassa
in alluminio, è disponibile in vari colori ad
arriverà sul mercato ad ottobre con un
prezzo consigliato di 99€.
http://www.dday.it/redazione/20842/asus-zenwatch-3-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20887/withings-non-rinuncia-allorologio-analogico-ovviamente-smarthttp://www.dday.it/redazione/20918/wiko-wimate-ifa-2016
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
di Franco AQUINI
All’IFA 2016, TomTom non si è non ri-sparmiate presentando diversi pro-dotti tra cui VIO, il primo navigatore pensato espressamente per gli scooter,
la nuova versione di TomTom Go satnav,
con Wi-Fi integrato per l’accesso autono-
mo agli aggiornamenti e con il supporto
a Siri e Google Now. C’è poi CURFER, un
tracker di performance per la macchina
e 3 nuovi tracker GPS, ma i prodotti che
riteniamo più interessanti sono il TomTom
Touch e lo Spark 3.
TomTom Touch, proprio come il suo rivale
FitBit Charge 2, è un fitness tracker mol-
to sottile, che oltre alle solite funzioni di
contapassi, lettura del battito cardiaco e
analisi del sonno, è capace di rilevare la
massa grassa e massa muscolare.
Magia? Non proprio. TomTom utilizza
l’esame bioelettrico dell’impedenza, un
sistema già utilizzato in altre tipologie di
dispositivi che hanno lo stesso scopo. Il
braccialetto è in grado di calcolare l’at-
tenuazione di un segnale elettrico che
attraversa la parte alta del corpo e ritor-
na al dispositivo. In base a questo dato, il
software è rileva la massa grassa e quel-
la muscolare. Ovviamente non basta il
solo braccialetto, ma il circuito va chiuso
da un secondo punto al quale il segnale
deve arrivare prima di tornare indietro.
In questo caso, il “secondo punto” è lo
stesso tasto che si usa per attivare lo
schermo del TomTom Touch. Un senso-
re di impedenza bioelettrica è presente,
per essere chiari, anche sul Jawbone
UP 3, segno che questi nuovi sensori
stanno caratterizzando la nuova genera-
zione di fitness tracker. TomTom Touch è
disponibili in preordine sul sito ufficiale
già da oggi, mentre sarà disponibile nei
negozi a partire da ottobre a 149 euro.
Molto interessante anche lo Spark 3,
MOBILE All’IFA TomTom presenta numerosi dispositivi, tra i più interessanti il fitness tracker Touch e l’orologio multisport Spark 3
TomTom lancia un braccialetto che calcola la massa grassaTouch è in grado di rilevare anche la massa grassa e quella muscolare. Spark 3 ha il GPS a bordo per esplorare nuovi itinerari
orologio multisport con funzione GPS
che gli permette di diventare un dispo-
sitivo perfetto per l’esplorazione di per-
corsi non ancora tracciati.
La prima funzionalità è infatti quella
chiamata back to start e offre la pos-
sibilità di tornare al punto di partenza,
utile per avventurarsi in zone montane
sconosciute o poco frequentate, senza
correre il pericolo di non trovare più il
punto di partenza. La seconda possibili-
tà offerta dallo Spark 3 è quella di poter
caricare i percorsi tramite file gpx. Spark
3 debutterà in Ottobre in diverse confi-
gurazioni. Alcune di queste avranno uno
storage a bordo per la musica, altre il
monitor di battito cardiaco e un’autono-
mia che potrà andare dalle dalle 5 ore
di autonomia per un
uso intenso, alle
2 settimane per
un uso molto
limitato. La
versione con
sensore cardio
e lo storage
per la musica
costerà 249€.
GADGET Sphero lancia un braccialetto per controllare il droide BB-8 utilizzando i gesti della mano
Force Band, poteri Jedi per controllare il droide BB-8Il bracciale può essere utilizzato anche senza l’ausilio del droide giocattolo. Costerà 79$
di Vittorio Romano BARASSI
P resentato nel corso dell’IFA, Force Band è il nuovo accessorio svilup-pato da Sphero e destinato a tutti i fan della saga di Star Wars.
Force Band è un wearable da indossa-
re al polso che permette di controllare i
movimenti del robot grazie a dei sempli-
ci gesti della mano.
Il funzionamento è piuttosto semplice,
non occorre far altro che collegare il
simpatico robottino di Star Wars al brac-
ciale ed iniziare a muovere il braccio
come un vero Jedi. Spostando la mano
in avanti, BB-8 inizierà la sua corsa, av-
vicinandola al petto si otterrà un coman-
do di arresto, mentre ruotando il polso
si impartirà una rotazione forzata.
La particolare periferica, ha specificato
Sphero, ha richiesto un anno e mezzo
di lavoro, mentre l’obiettivo dell’azienda
è sempre stato quello di
semplificare il più possibile
la gestione dei movimenti,
garantita dalla presenza di
un accelerometro e di un
giroscopio.
Il bracciale, atteso per la
fine del mese sul territorio
statunitense ad un prezzo
consigliato di 79$, può es-
sere utilizzato anche sen-
za l’ausilio del droide giocattolo ma, in
questo specifico caso, Force Band si li-
miterà a ricreare i caratteristici effetti so-
nori della saga, come quelli solitamente
accostai alle spade laser, ai fucili Blaster
o ai caccia Imperiali Tie Fighter.
Nel periodo a ridosso dell’uscita ver-
rà infine pubblicata anche un’appo-
sita app, concettualmente similare a
Pokémon GO e compatibile con i devi-
ce Android, iOS e Windows Phone.
Durante il giorno, nel corso delle normali
attività, il braccialetto potrebbe iniziare
a vibrare, indicando così la presenza di
un Holocron. In questi casi sarà suffi-
ciente direzionare la mano per seguire
l’aumento della vibrazione, accendere
il proprio smartphone e ottenere così
una speciale e-card legata all’universo di
Guerre Stellari.
MAGAZINE
Estratto dal quotidiano onlinewww.DDAY.it
Registrazione Tribunale di Milanon. 416 del 28 settembre 2009
direttore responsabileGianfranco Giardina
editingClaudio Stellari, Maria Chiara Candiago,
Simona Zucca
EditoreScripta Manent Servizi Editoriali srl
via Gallarate, 76 - 20151 MilanoP.I. 11967100154
Per la pubblicità[email protected]
http://www.dday.it/redazione/20864/tomtom-touch-ifa-2016http://www.dday.it/redazione/20919/force-band-poteri-jedi-per-controllare-il-piccolo-droide-bb-8
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
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MAGAZINEn.58 / 123 NOVEMBRE 2012
di Roberto FAGGIANO
D opo cinque anni di ricerche e in-finiti affinamenti al suono e a ogni dettaglio, Yamaha ha scelto il pal-coscenico dell’IFA per svelare a tutti i dif-
fusori NS-5000 (15.000 euro la coppia),
oggetti che vogliono diventare la punta di
diamante dell’azienda e riproporre i fasti
dei mai dimenticati NS-1000, il diffusore
che negli anni ‘70 era ritenuto dagli ap-
passionati come l’unico modello giappo-
nese degno di essere ascoltato.
Gli NS-5000 riprendono interamente la
forma dei vecchi NS-1000, con un sistema
a tre vie con woofer, midrange a cupola
e tweeter, le dimensioni non sono molto
HI-FI E HOME CINEMA In Giappone li stavano sviluppando da 5 anni, ora sono pronti per deliziare... chi può permetterseli
Yamaha NS-5000: 15.000 euro di investimentoVogliono diventare la punta di diamante dell’azienda e riproporre i fasti dei mitici NS-1000, riprendendone la forma
imponenti ed è stato predisposto un pie-
distallo metallico per il corretto posiziona-
mento sul pavimento. La finitura è nell’im-
peccabile nero laccato pianoforte, con lo
stesso trattamento di nove mani di colore
utilizzato sui pianoforti Yamaha.
Il punto di forza dei nuovi diffusori è il
materiale utilizzato per tutti gli altopar-
lanti, cioè il prezioso Zylon, materiale
utilizzato anche dalla Nasa per le sue
caratteristiche di durezza comparabili a
quelle del diamante. Un fattore decisivo
per il perfetto controllo della membrana
durante gli spostamenti per la riproduzio-
ne sonora. Nelle NS-1000 invece veniva
usato per il tweeter e il midange il berillio,
materiale altrettanto sofisticato ma con
caratteristiche di tossicità per l’uomo sco-
perte successivamente. I tre altoparlanti
lavorano in un mobile in legno di betulla
giapponese già rigidissimo nella struttura
ma ulteriormente rinforzato con numero-
si setti interni. Il funzionamento è in bass
reflex con accordo sul lato posteriore, il
collegamento all’amplificatore è unico,
senza bi-wiring data la semplicità del
crossover. Gli altoparlanti utilizzati sono
un woofer da 30 cm, un midrange a cupo-
la da 8 cm e un tweeter a cupola da 3 cm;
per midrange e tweeter è prevista una
speciale camera di risonanza posteriore
con condotti che bloccano ogni riverbe-
ro e risonanza. La risposta in frequenza
è compresa tra 26 e 40.000 Hz (-10 dB),
l’impedenza tipica è di 6 ohm con valore
minimo a 3,5 ohm, al sensibilità è pari a
88 dB con potenza di ingresso massima
consigliata fino a 200 watt ma capace di
sopportare picchi a 600 watt.
Il crossover taglia i trasduttori a 750 e
4.500 Hz, è stato ottimizzato il percorso
del segnale per abbreviarlo al minimo
possibile e sono stati utilizzati condensa-
tori della tedesca Mundorf- Le dimensioni
del diffusore sono di 39 x 69 x 38 cm (L
x A x P) con peso di 35 kg cadauno (sup-
porto escluso). Per ascoltare questi nuo-
vi diffusori dovremo aspettare ottobre,
quando Yamaha Italia organizzerà delle
sedute di ascolto aperte al pubblico. Se
siete interessati all’acquisto non perdete
tempo perchè per l’intera Europa sono
stati previsti al momento solo una quin-
dicina di esemplari e non mancheranno
gli appassionati pronti a sborsare la cifra
richiesta per entrarne in possesso.
di Roberto FAGGIANO
N ello stand Harman erano davvero molte le soundbar in dimostrazio-ne. Abbiamo chiesto a Michael Mauser, executive Vice President
e Presidente della divisione Lifestyle
Audio di Harman, un approfondimento in
materia. Mauser ci ha sottolineato come
il gruppo creda ancora fermamente nel-
l’home theater, anche perché i loro pro-
dotti della categoria soundbar stanno
ottenendo grande successo di vendite
in Europa e nel resto del mondo e quindi
il futuro sarà ricco di sviluppi in materia.
Pollice verso invece per i ricevitori HT
della serie AVR di harman/kardon, un
mercato molto più difficile e con numeri
sempre minori, che rimangono in produ-
zione ma difficilmente vedranno sviluppi
in materia.
Sono state presentate tre nuove sound-
bar, una con il marchio JBL e due con il
marchio harman/kardon. La JBL SB450
(599 euro) si va a posizionare al vertice
della gamma ed è dedicata all’abbinamen-
to con i migliori schermi con risoluzione
4K, segnali con i quali è già perfettamen-
te compatibile. Per quanto riguarda gli
ingressi, ci sono tre HDMI (una delle quali
in versione ARC), un ingresso digitale otti-
co e anche il collegamento Bluetooth per
la riproduzione musicale a smartphone e
tablet. Il subwoofer è del tipo senza fili e
utilizza un woofer da 20 cm con potenza
di 200 watt, la potenza della soundbar
è invece complessivamente di 240 watt
per gli altoparlanti da circa 6 cm utilizza-
ti. Per quanto riguarda le dimensioni, la
nuova soundbar è larga 110 cm e quindi
si adatta bene anche ai TV di grande for-
mato, può essere fissata a parete oppure
appoggiata su un
ripiano. In dotazione
il cavo HDMI e uno
digitale ottico. Con
il marchio harman/
kardon troviamo la
rinnovata Omni Bar+
(899 euro) che si ag-
giorna con il Google
Cast come tutti gli
altri diffusori della serie ma sarà disponi-
bile da febbraio 2017. Il diffusore rimane
tra i più sottili del mercato, così come il
subwoofer slim, collegato senza fili, che
può essere facilmente posizionato anche
in angolo della stanza. In una fascia più
accessibile del mercato si posiziona la
SB20 (379 euro), disponibile da ottobre,
che si presenta con un’estetica molto cu-
rata, anche il subwoofer wireless ha una
finitura in nero lucido che non sfigurerà
HI-FI E HOME CINEMA Il gruppo Harman continuerà a sviluppare diffusori compatti con i marchi JBL e harman/kardon
Harman crede nell’HT: ecco le soundbar JBL e harman Per i componenti separati come i sintoampli, la strada potrebbe non avere sviluppi oltre ai modelli già in commercio
negli arredamenti più moderni. Abbiamo
una potenza complessiva di 300 watt,
subwoofer da 16 cm, due altoparlanti alte
frequenze da 32 mm e quattro trasduttori
per le medie frequenze da 56 mm. Per
gli ingressi ci sono l’HDMI ARC, un digi-
tale ottico, ingresso stereo rca (tutti i cavi
sono in dotazione) e il Bluetooth. La lar-
ghezza del diffusore è di poco superiore
al metro mentre la finitura è in nero con
disponibilità da ottobre.
http://www.dday.it/redazione/20908/gli-esclusivi-diffusori-yamaha-ns-5000-15000-euro-di-investimento-musicale
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
di Gianfranco GIARDINA
Sony mette nel mirino Bose e la sua popolare (non nel prezzo) cuffia noise canceling e si mette a pro-gettare un nuovo modello pensato per annichilire l’avversario: la cuffia MDR-1000X, un modello noise can-
celing utilizzabile sia in Bluetooth che a filo, che con-
centra tutte le conoscenze della casa giapponese nel
trattamento del segnale, nell’analisi dell’usabilità e nel
design delle interfacce utente. Il target è chiaro: chi vuo-
le potersi isolare dal rumore esterno, pur senza perdere
la possibilità di interagire con gli altri facilmente quando
c’è bisogno. Ovverosia, nella maggior parte dei casi, chi
viaggia spesso in aereo o in treno. Cioè precisamente
il pubblico delle cuffie a cancellazione Bose, che non
a caso vengono vendute oggi in larga parte nei negozi
degli aeroporti.
Il risultato del lavoro degli ingegneri Sony è stupefacen-
te. Innanzitutto, la cuffia è molto confortevole, caratteri-
stica non banale per chi deve indossarla per molte ore.
Ovviamente, per ora, la nostra prova è limitata a circa
mezz’ora a margine della conferenza stampa, ma le
premesse sulla comodità sono ottime. Veniamo poi alle
prestazioni, almeno in termini di cancellazione: siamo
ai massimi livelli, con il classico effetto di “aspirazione”
tipico di quando viene attivata la funzione di cancella-
zione del rumore. Di fatto, provando la cuffia davanti a
un TV acceso, non riusciamo più a percepire nulla della
trasmissione in corso, una cosa eccezionale.
Il processo si basa su un doppio microfono, uno esterno
al padiglione, in grado di rilevare la rumorosità ambien-
HI-FI E HOME CINEMA Sony ha presentato all’IFA di Berlino 2016 la cuffia noise canceling MDR-1000X, un vero top di gamma
Sony MDR-1000X, la cuffia NC che si comanda con un toccoAnche l’usabilità è estrema: basta appoggiare una mano sul padiglione per interrompere la cancellazione del rumore
Nella foto si notano chiaramente i due microfoni, uno sull’esterno del padiglione e l’altro in posizio-ne perfettamente centrale all’interno. Ovviamente il layout è ripetuto su ognuno dei padiglioni, per un totale di 4 microfoni di rilevazione del rumore.
tale, e l’altro interno, che misura cosa effettivamente
passa all’interno. In questo modo la cancellazione viene
fatta in maniera corretta, non solo sullo stimolo esterno
ipotizzando quanto arriva dentro il padiglione, ma da
un raffronto tra le due misurazioni. In effetti l’efficacia
di cancellazione è molto elevata, anche per rumori non
costanti come per esempio il parlato, che viene ampia-
mente schermato. Pur non potendo scattare nessuna
foto, abbiamo potuto anche effettuare un confronto con
due modelli di ultima generazione della concorrenza,
uno di Beats Audio, le Solo2 wireless, e l’altro ovvia-
mente di Bose, la nuova QC35. Si tratta in tutti e tre i
casi di cuffie a cancellazione di rumore wireless, model-
li simili nelle funzionalità. Per omogeneità della prova,
uno speaker davanti a noi emetteva in maniera continua
una serie di rumori stereotipati, per poter rendere i test
confrontabili tra loro. Onestamente, almeno per la prova
che abbiamo potuto fare, il confronto con Beats non si
pone neppure: questa cuffia infatti ci è parsa avere una
funzione di cancellazione molto meno efficace in termi-
ni assoluti rispetto al modello Sony; inoltre l’inevitabile
rumorosità residua è risultata distorta e piena di artefatti
che forse stancano anche più del rumore stesso. Cosa
diversa con la Bose, che funziona certamente meglio
della Beats ma che comunque non scherma tanto quan-
to ha dimostrato di fare la MDR-1000X di Sony.
Va detto che la Sony dispone anche di una funzione di
autocalibrazione, chiamata Personal NC Optimizer, at-
tivabile con un apposito pulsante: funziona in maniera
simile a quella utilizzata su molti sintoamplificatori. La
cuffia emette alcuni suoni campione che i microfoni rile-
vano e che il sistema analizza. In questo modo la MDR-
1000X è in grado di rilevare la conformazione del viso
dell’utente e il modo di indossare la cuffia, per calibrare
al meglio l’azione dei circuito di noise canceling. Ovvia-
mente prima della nostra prova, abbiamo “scatenato” il
circuito di autocalibrazione, fattore che sicuramente ha
aiutato la prestazione della cuffia, risultata la migliore
delle tre provate. Ma forse la cosa più interessante di
questo apparecchio è l’interfaccia con la quale l’utente
interagisce con le funzioni più utilizzate. Tipicamente si
tratta di alzare e abbassare il volume e saltare avanti e
indietro nella lista delle tracce. Sono finalmente spariti i
tastini sul fianco del padiglione – è facilissimo sbagliar-
ne l’utilizzo – per passare a un’ottima interfaccia touch
posta sull’esterno del padiglione destro. Strisciando un
dito verso l’alto o il basso, si alza e abbassa il volume;
strisciandolo avanti e indietro si salta la traccia nelle due
direzioni. Si tratta di funzionalità decisamente intuitive
la cui attivazione viene confermata da un breve avviso
sonoro all’interno della cuffia, rendendo quindi l’intera-
zione efficace e mai disorientante. Ma la funzione più
bella e più utile di questo sistema è quella che si ottiene
appoggiando una mano sul padiglione destro: a que-
sto punto la musica si attenua moltissimo e l’ambiente
esterno invece di essere cancellato viene leggermen-
te amplificato all’interno della cuffia eliminando anche
l’effetto di isolamento naturale del padiglione. La can-
cellazione ritorna totale nell’istante in cui si allontana la
mano dalla cuffia. Il risultato è che si può interagire per
qualche istante con le altre persone finalmente anche
senza levarsi la cuffia. L’esempio tipico, che tutti coloro
che hanno usato una cuffia noise canceling in aereo ca-
piranno facilmente, riguarda per esempio il passaggio
della hostess per chiedere cosa si desidera da bere:
non c’è più bisogno di levarsi le cuffie.
Una via intermedia è la modalità di utilizzo “Ambient
sound”: in questo caso la cancellazione è moderata e
una parte del rumore ambientale entra in cuffia; ideale
per quando non si può essere del tutto isolati.
http://www.dday.it/redazione/20855/sony-mette-bose-nel-mirino-ecco-la-cuffia-che-cancella-tutti-i-rumori-e-si-comanda-con-un-tocco
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MAGAZINEn.139 / 167 SETTEMBRE 2016
di Gianfranco GIARDINA
B ang & Olufsen crede fermamente nello svi-luppo degli speaker Wi-FI: “Stanno crescendo tantissimo, sarà lo strumento prevalente per ascoltare la musica – ci dice convinta la fascinosa
Marie Kristine Schmidt, direttore marketing e design
di B&O -.”. Per questo il celebre marchio danese ha
lanciato una coppia di speaker che – non poteva es-
sere altrimenti – sono un piccolo capolavoro di de-
sign, a partire dalle finiture metalliche e dalle forme
inconsuete.
Si chiamano Beosound 1 e 2 e sono speaker wi-fi
omnidirezionali facenti parte del sistema di con-
nessione e controllo Beolink Multiroom, e come tali
collegabili anche con la soundbar e con i TV della
Casa danese in un unico sistema controllabile dal-
l’apposita app.
Ma soprattutto si tratta di sistemi davvero completi,
senza compromessi non solo sulle finiture ma anche
sulle funzioni. Infatti, non solo il Beosound 1 e il Beo-
sound 2 sono speaker compatibili con il controllo
Wi-fi e con tutte le principali piattaforme di strea-
ming, ma hanno anche funzionalità DNLA, Bluetooth,
GoogleCast e AirPlay, praticamente tutto quanto può
servire per qualsiasi forma di musica liquida.
La forma è a tronco di cono, in cui la parte superiore
funge da rotella del volume; la diffusione del suono è
omnidirezionale, con una lente acustica posta sotto
il tweeter, nella parte alta dell’apparecchio e un’al-
HI-FI E HOME CINEMA B&O presenta Beosound 1 e 2: funzionalità multiroom e costruzione impeccabile. Prezzi da 1300 euro in su
B&O dà lezione di speaker Wi-Fi con prezzi “hot”Prezzi da 1300 euro in su, alti ma commisurati al blasone e alla qualità del prodotto. Ma questo il cliente B&O già lo sa
Il Beosound 1 (foto sopra) è