novembre 2012

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ANNO V NOVEMBRE NOVEMBRE 2012 2012 16 DICEMBRE 16 DICEMBRE NATAL NATAL E E LO SPECIALE APPUNTAMENTO LO SPECIALE APPUNTAMENTO CON LA CREATIVITA’ MILANESE CON LA CREATIVITA’ MILANESE L’ARTE DEL RICICLO L’ARTE DEL RICICLO

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Edizione di novembre di mdarteRivista anno 2012

Transcript of novembre 2012

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ANNO V

NOVEMBRENOVEMBRE

20122012

16 DICEMBRE 16 DICEMBRE

N A T A LN A T A L EE

LO SPECIALE APPUNTAMENTOLO SPECIALE APPUNTAMENTO

CON LA CREATIVITA’ MILANESECON LA CREATIVITA’ MILANESE

L’ARTE DEL RICICLOL’ARTE DEL RICICLO

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LA F IERA DELLA CREATIVITA’LA F IERA DELLA CREATIVITA’ La creat iv i tà mi lanese in mostra

speciale appuntamento del

16 dicembre 201216 dicembre 2012 dalle ore 10 alle ore 17

Video performance Esposizione Workshop

livePerformances Estrazione concorso

CreativeBrunch

VOTA ARTISTAVOTA ARTISTA Il concorso abbinato alle manifestazioni Il concorso abbinato alle manifestazioni

NIC

OL

E

NIC

OL

E

Nicole Parisi, vincitore dell’ultima edizione di Nicole Parisi, vincitore dell’ultima edizione di ‘Vota Artista’ in esposizione al Brunelleschi‘Vota Artista’ in esposizione al Brunelleschi

di di Milano con fino al 15 dicembre. Milano con fino al 15 dicembre.

PA

RIS

IP

AR

ISI

2012

2012

ESTRAZIONEESTRAZIONE del 15 ot tobredel 15 ot tobre

Estratta fra i votanti, la

signora Adelina Reotutar di

Milano, vincitrice del premio

offerto da CrazyJungle.

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LA F IERA DELLA CREATIVITA’LA F IERA DELLA CREATIVITA’ La creat iv i tà mi lanese in mostra

speciale appuntamento del

16 dicembre 201216 dicembre 2012 dalle ore 10 alle ore 17

Video performance Esposizione Workshop

livePerformances Estrazione concorso

CreativeBrunch

2012

2012

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Un'altra grande mostra a To-rino, questa volta nella sola città, nei saloni della Società Promotrice delle belle arti fondata quasi duecento anni fa. In esposizione un ricco cor-pus di disegni, linguaggio assai amato da Degas, tanto che sulla tomba volle scritto "amò molto il disegno". I temi classici dell'artista so-no tutti in mostra: la famiglia, i viaggi, in specie quelli in Italia, il paesaggio, le corse dei cavalli, il nudo e le balle-rine. E naturalmente la bohème parigina, che in realtà lo sfio-rò soltanto, essendo figlio d'un banchiere e quindi dota-to di cospicui mezzi perso-nali. Inutile citare i suoi celeberri-mi quadri, dalla "pedicure" del 1873 ai di poco prece-denti (1869) "la marina" e le "scogliere" in cui anticipa l'in-formale di almeno mezzo se-colo. Artista indagatore del miste-ro femminino, Degas, per una grave malattia agli occhi dovette lasciare la pittura per dedicarsi alla scultura, con circa 150 bozzetti fusi in bronzo solo dopo la sua morte dagli eredi. Altre opere scultoree, finite dall'artista, come quelle sui cavalli e le amate ballerine, saranno molto apprezzate da pubblico e critica in vita e fino ai giorni nostri. E di certo anche in futuro. Roberto Curione

Società Promotrice Belle Arti via Balsamo Crivelli 11, Torino Orari: lun mer ven sab dom 10.00/19.30 gio 10.00/22.30 mar chiuso

Ad un passo da Degas 18 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013

EDGAR DEGAS

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Da una prima lettura delle tele di Caterina Spatafora possiamo rilevare che la sua arte pittorica si distacca dal

genere figurativo, inteso nella pienezza del termine, per muoversi lungo un filone ideale che si apre verso un

‘area di astrazione, sospesa fra il reale e l’esistenziale, in cui spazi, visioni e forme si correlano tra loro come

unica ricerca d’un suo modo di essere e di esistere con tutto ciò che le ruota attorno.

Per apprezzare compiutamente le sue opere è opportuno guardare dentro le immagini, laddove si viene cat-

turati dalla curiosità di penetrare oltre la stessa intenzionalità operativa, con cui Ella tende ad inserire l’ele-

mento-memoria all’armonia delle forme ed alla stesura di fondo delle cromie.

Da ciò si evidenzia un’arte pittorica dalla connotazione di “inedito artistico”, che apparentemente si presenta

fine a se stesso, mentre invece restituisce sensazioni ed emozioni di un percorso esistenziale, inteso come

libera espressione di stati d’animo e sincera rappresentazione di sentimento.

In tal senso è possibile comprendere la sua arte, lasciarsi trascinare dall’emozione e seguire il libero vorticare

di quella “sua linea”, che immersa nel colore genera nuove figurazioni; è possibile rivivere nella deformabile

sinuosità gli effetti mirabili della seduzione cromatica, assimilati con gli spazi emotivi e percettivi del suo senti-

re interiore.

Possiamo perciò ben dire che l’artista, non a caso, tenta di operare una trasformazione visiva, ricca di intui-

zioni, ideazioni e soluzioni, corrispondenti, sia nella forma che nel colore, a tutta la sua energia spirituale, ca-

nalizzata in un percorso di cromie e di immagini, in cui si cementano anche vaghe mutazioni temporali.

Da tutto ciò ne viene fuori una sorta di avventura che la Spatafora corre artisticamente sul filo, o meglio sulla

linea, di una personale audacia esplorativa.

La sua pittura quindi, si trasforma in una sintesi di creatività nella compilation d’un esistere che le appartiene,

in cui metafore e simbologie rievocano interpretazioni su particolari lontananze, la cui vivacità inventiva sug-

gerisce itinerari ine-

diti e nuovi scenari

di straordinaria luce

e “vis poetica”.

L’artista è consape-

vole che la sua arte

è scoperta, legata

al rischio di nuove

avventure ed al sa-

pore diverso

dell’imprevedibile; è

scoperta ancora nel

provare nuove

emozioni e vibra-

zioni in grado di te-

nerla sempre vigile

ed implacabile con

se stessa per non

addormentarsi su

parametri usuali o

sui tanti schemi ri-

petitivi.

Teresa Rizzo

CATERINA SPATAFORACATERINA SPATAFORA

Il colore interprete di vita.

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“Ci sono oggetti che si reincarnano dopo una vita di la-voro: borse,scarpe, biciclette…. Portano dentro di se’ il loro carico di esperienze , di sto-rie, di sensazioni espresse ed inespresse. L’artista, come una moderna Cupido, commina loro intimi incontri con le ma-schere, a loro volta portatrici di mes-saggi a volte surru-gati, altre volte urla-ti. Rinascono così a nuova vita. Le esperienze presenti e passate si fondo-no, si affacciano ad una nuova realta’, trascinano chi os-serva in una dimen-sione nuova: offro-no una chiave per coniugare il proprio passato con il pre-sente….” Danilo Felizia

Gli oggett i che s i reincarnano dopo una vi ta di lavoro: borse, scarpe, bic ic let te….

MARIA ADELAIDE SCAVINOMARIA ADELAIDE SCAVINO

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Giovane artista milanese versatile in un incessan-te ricerca, che spazia dagli acquarelli alla speri-mentazione dove si incontrano esperienze di viag-gio, dialettica con l’evocazione di mondi tradizio-nali, materiali esotici e tecniche innovative, Gio-vanna Beneduce manifesta peculiarità particolari nelle tavole dipinte con colori acrilici. Quì la sua opera si può innovativamente definire, con tutti i limiti di ogni tentativo di classificazione, un raro e prezioso esempio di “pop art classica”. Dagli stilemi tipici dell’idea di “pop art”, quale arte che, nella ricerca della qualità e di un propria per-fezione, rivive un immaginario accessibile a tutti in quanto narrante i topoi ricorrenti della società con-temporanea, Giovanna estrae e reinventa, con un taglio unico e riconoscibile, un linguaggio nel con-tempo suggestivo e limpido: forme fluide ed ac-cattivanti, colori intensi e simbolici, una semplifi-cazione dei tratti ormai giustamente strutturale ad una comunicatività più efficace e diretta, in sintesi una narrazione pittorica che ritesse, nella fram-mentarietà e dispersione contemporanea, il senso dell’unità e della comprensione. Oltre a ciò nei quadri di Giovanna si ammira un respiro “classico” all’interno del lavorìo di media-zione linguistica. classico per la sua attenzione al-la psicologia e alla gestualità dei volti e della struttura compositiva, classico per la sensibilità alla centralità della per-sona umana, che non viene mai ridotta a pura essenza, ma sintetizzata nel proprio vissuto unico e irripetibile. Il modello stilistico, che richiama la grafica ma senza citazionismi, serve proprio per universalizzare espressivamente le individualità uniche rappresentate. Estremamente eclettica appare poi l’iconologia affrontata da Giovanna Beneduce: dal multiculturalismo mediato dal viaggio alla riformulazione di icone postmoderne come James Dean, fino alla rivitalizzazione del modello tipico del ritratto, singolo o di coppia, con una passione particolare per l’universo della figura femminile. Questo in sintesi la cifra unica di una giovane artista milanese meritevole di ogni attenzione e di valorizzazione. Giacomo Maria Prati

GIOVANNA BENEDUCE

Dagli stilemi tipici dell’idea di “pop art”..

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Torna a Savigliano, città natale dell'artista e da lui

tanto amata, una rassegna dedicata ad un altro pit-

tore piemontese che partito dalla Provincia Granda

ha avuto all'attivo un notevole successo anche in-

ternazionale. Morto relativamente giovane, a soli

60 anni (1926 -1986) è stato autore dalla produzio-

ne elevata e molto ricercata.

Carattere schivo e solitario, si ritirerà presto dai cir-

cuiti mercantili per proseguire una ricerca comuni-

cativa personale da sempre perseguita. Inquieto gi-

ramondo visitò Spagna, Olanda, Regno Unito, il

Sud Italia, sempre innamorato delle acque e del

mare.

Le sue più amate fonti d'ispirazione furono così la

Costa Azzurra, Alassio (che all'artista ha dedicato da

poco una mostra), la Sardegna e Venezia. Celebre una

sua personale improvvisata sull'isola di Jersey.

Formatosi all'ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI di Tori-

no, sotto la guida di Enrico Paulucci, visse appieno il

fervente clima culturale della città nel secondo dopo

guerra.

Dai primi quadri ancora impregnati d'influssi accademici

con tracce di uno stile modernamente rinascimentale, a

lavori post impressionisti riecheggianti un periodo blu e

rosa di cifra picassiana.

Per giungere poi ad esiti creativi in cui si connota una

forte commistione materica, con figure e composizioni

molto elaborate. Non sono mancate, infine, opere di se-

vero taglio casoratiano, attorno al 1963.

Roberto Curione

Opere scel te esposte a Savigl iano, c i t tà nata le del l ’ar t ista .

BEPPE MORINO

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La Gam organizza la più grande mostra retrospettiva (su 2000 mtq) dell'artista di origine italiana (e più esatta-mente siciliana) ma nato e morto a New York (1919-2007). Un autentico giramondo, vissuto per oltre 20 anni in Italia, dal 1936 al 1958. Inventò una tecnica particolare, con lavori realizzati con bende e fasce. Alcune tele estroflesse dipinte testimoniano la tensione ad sconfinare dallo stretto spazio pittorico a favore di una resa plastica e tridimensionale. Caratteristiche anche le opere degli anni '80 con materiali quali legno e oggetti come slitte. La leggenda vuole che questo artista sia stato l'involontario ispiratore di Italo Calvino nello scrivere una delle suo opere più famose, il Barone Rampante. Un giovanissimo Scarpitta, a seguito d'un rimprovero paterno, si isolò per qualche tempo su di un albero (precursore anche in ciò di molte proteste ecologiste). Raccontò l'episodio allo scrittore italo-cubano, che ne fece un romanzo celeberrimo. Scarpitta infatti, fu uomo carattere non facile e di grandi ed inesauste passioni, come quella per le corse automobilistiche, alle quali spesso partecipò. In mostra ci sono anche alcune autovetture da lui realizzate in scala 1/1 (una è parte della raccolta perma-nente della Gam) inserite in un contesto da paddock spoglio, ma quasi romantico, tipico della periferia ameri-cana. Catalogo a cura di Silvana Editoriale con contributi di tutti i membri del Comitato scientifico, Germano Celant, Fabrizio d' Amico, Danilo Eccher, Riccardo Passoni e Luigi Sansone. Roberto Curione

GAM via Magenta 31, Torino Orari: da martedì a domenica 10.00 - 18.00 Informazioni: tel. 011.4429518 [email protected] www.fondazionetorinomusei.it

SALVATORE SCARPITTA

Mostra retrospettiva postuma 20 ottobre 2012 - 3 febbraio 2013

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La creatività è uno stile di pensiero che si esprime in processi mentali caratteristici. Procede essenzialmente per associazioni tra idee, concetti, fatti, e dà origine a idee e concetti nuovi, invenzioni, scoperte: insomma, a risultati tanto originali quanto efficaci. L’intuizione che la creatività sia uno stile di pensiero, che deriva da un altrettanto specifico at-teggiamento mentale e comportamentale, nasce agli inizi del Novecento. I primi studi impor-tanti sul fenomeno risalgono agli anni ’20. Non è semplice dare una definizione sintetica e non riduttiva della creatività: la capacità di produrre pensiero creativo, come quella di comunicare o di apprendere, è una metacompeten-za, cioè un’abilità trasversale, che può essere applicata a campi diversi (arti, scienze, tecnolo-gia, impresa…). La stessa creatività che consente ai singoli individui di sviluppare e mettere a frutto una quan-tità di capacità specifiche ha permesso all’umanità di progredire conquistando conoscenze, producendo cultura e praticando attività sempre più complesse. Il verbo italiano creare, di derivazione latina, appare nel 1276 (De Mauro) o nel 1294 (Cortelazzo Zolli). I verbi latini creare e crescere condividono la radice KAR, che si ritrova nel sanscrito KAR- OTI (creare, fare) e KAR-TR (colui che fa, creatore), nel greco KRAINO (creo, produco, com-pio), KRANTOR e KREION (dominatore, e propriamente colui che fa, che crea) e KRONOS (il creatore, padre di Giove). Il significato si estende anche a fare dal nulla, generare, formare, istituire, allevare, educare, ammaestrare, formare. Il sostantivo italiano creatività viene per la prima volta registrato nel 1951. Il termine creativo (inteso come aggettivo) risale al 1406. Il medesimo termine appare come sostantivo a partire dal 1970, riferito a chi produce annunci pubblicitari. Oggi viene impiegato più estesamente per definire diverse professionalità. Mentre il senso proprio di creatività implica, insieme, origina-lità ed efficacia, l’uso comune tende a etichettare come “creativi” pensieri o comportamenti semplicemente diversi, strani, bizzarri o trasgressivi, sovrastimandone la compo-nente di novità e originalità, e sottostimando o ignorando del tutto la necessità che pensieri e comportamenti, per potersi davvero definire creativi, debbano essere anche efficaci e appropriati. Di recente, l’aggettivo creativo è stato sarcasticamente im-piegato per etichettare in senso negativo soluzioni tanto spettacolari e pirotecniche quanto discutibili (es: finanza creativa). Per tracciare per sommi capi il perimetro della creatività, e per capirne i confini, può essere sufficiente partire da un paio di buone definizioni da dizionario.

Creatività: che cosa vuol dire

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La creatività è uno stile di pensiero che si esprime in processi mentali caratteristici. Procede essenzialmente per associazioni tra idee, concetti, fatti, e dà origine a idee e concetti nuovi, invenzioni, scoperte: insomma, a risultati tanto originali quanto efficaci. L’intuizione che la creatività sia uno stile di pensiero, che deriva da un altrettanto specifico at-teggiamento mentale e comportamentale, nasce agli inizi del Novecento. I primi studi impor-tanti sul fenomeno risalgono agli anni ’20. Non è semplice dare una definizione sintetica e non riduttiva della creatività: la capacità di produrre pensiero creativo, come quella di comunicare o di apprendere, è una metacompeten-za, cioè un’abilità trasversale, che può essere applicata a campi diversi (arti, scienze, tecnolo-gia, impresa…). La stessa creatività che consente ai singoli individui di sviluppare e mettere a frutto una quan-tità di capacità specifiche ha permesso all’umanità di progredire conquistando conoscenze, producendo cultura e praticando attività sempre più complesse. Il verbo italiano creare, di derivazione latina, appare nel 1276 (De Mauro) o nel 1294 (Cortelazzo Zolli). I verbi latini creare e crescere condividono la radice KAR, che si ritrova nel sanscrito KAR- OTI (creare, fare) e KAR-TR (colui che fa, creatore), nel greco KRAINO (creo, produco, com-pio), KRANTOR e KREION (dominatore, e propriamente colui che fa, che crea) e KRONOS (il creatore, padre di Giove). Il significato si estende anche a fare dal nulla, generare, formare, istituire, allevare, educare, ammaestrare, formare. Il sostantivo italiano creatività viene per la prima volta registrato nel 1951. Il termine creativo (inteso come aggettivo) risale al 1406. Il medesimo termine appare come sostantivo a partire dal 1970, riferito a chi produce annunci pubblicitari. Oggi viene impiegato più estesamente per definire diverse professionalità. Mentre il senso proprio di creatività implica, insieme, origina-lità ed efficacia, l’uso comune tende a etichettare come “creativi” pensieri o comportamenti semplicemente diversi, strani, bizzarri o trasgressivi, sovrastimandone la compo-nente di novità e originalità, e sottostimando o ignorando del tutto la necessità che pensieri e comportamenti, per potersi davvero definire creativi, debbano essere anche efficaci e appropriati. Di recente, l’aggettivo creativo è stato sarcasticamente im-piegato per etichettare in senso negativo soluzioni tanto spettacolari e pirotecniche quanto discutibili (es: finanza creativa). Per tracciare per sommi capi il perimetro della creatività, e per capirne i confini, può essere sufficiente partire da un paio di buone definizioni da dizionario.

Creatività: che cosa vuol dire

Il dizionario ci conferma, in primo luogo, che la creatività è una capacità : non solo una dote innata ma qualcosa che va coltivato, sviluppato e fatto crescere sfruttando tutte le opportunità (e tutte le casualità) offerte da un ambiente adeguato. In termini di sviluppo della creatività, DNA e ambiente interagiscono sempre, com-pensando o accentuando le reciproche influenze in senso sia positivo che negativo. Il dizionario segnala che la creatività è una capacità produttiva: un’attività non fine a se stessa, ma orientata al conseguimento di un obiettivo diverso dalla pura autograti-ficazione. Questo non significa che la creatività non possa essere, anche, divertente. Richard Feynman, padre delle nanotecnologie e premio Nobel 1965 per la fisica, aveva uno straordinario sense of humour, suonava i bonghi e si divertiva moltissimo. In realtà il sense of humour è uno dei non molti tratti caratteristici e ricorrenti delle personalità creative. Parlando di ragione e fantasia, il dizionario suggerisce che la creatività nasce dall’in-tegrazione di pensiero logico e pensiero analogico. Il primo tipo di pensiero procede per sequenze lineari: cause ed effetti, premesse e conseguenze. Coinvolge essenzialmente l’emisfero cerebrale sinistro, dove si trovano i centri del linguaggio. Il secondo tipo di pensiero procede in modo non sequenziale ma per somiglianze -analogie, appunto- e differenze, simmetrie e asimmetrie. Coinvolge in prevalenza l’e-misfero cerebrale destro, dove si trovano i centri della visione. Specificando che creatività significa capacità di produrre nuove idee, inoltre, il dizio-nario conferma che l’atto creativo è preliminare all’atto di innovare (cioè di trasforma-re introducendo sistemi o metodi nuovi, De Mauro). La creatività (fenomeno mentale) precede sempre l’innovazione (fenomeno econo-mico, sociale e culturale) generando idee che, una volta comunicate, condivise e adottate dalla collettività, sviluppano innovazione. Spiegando che la capacità creativa produce invenzioni, opere d’arte e sim., il dizio-

nario sottolinea che la creatività si può applicare indifferentemente alle arti, alle scienze o alla tecnologia. Sia a ciò che di nuovo produciamo che al modo (nuovo) in cui produ-ciamoqualcosa, quindi sia ai prodotti che ai processi di produzione. Non è, insomma, limitata a un singolo settore privilegiato dell’attività umana. Definendo creativa la capacità del parlante di capire e di emettere enunciati che non ha mai sentito prima il dizionario ricorda che ciascu-no di noi compie quotidianamente, istantaneamente e senza nemmeno accorgersene, una quantità di gesti creativi straordinariamente com-plessi. Il pensiero creativo consiste nel farsi domande e nell’affrontare proble-mi o quesiti a partire da solide conoscenze , ma adottando nuove pro-spettive, con l’obiettivo di trovare soluzioni innovative ed efficaci qual-siasi sia l’ambito di applicazione. Questo stile di pensiero si esprime in un processo che ha andamenti non sempre lineari, e consiste nel raccogliere, selezionare e riconfigu-rare le informazioni necessarie tra tutte quelle disponibili, individuando connessioni utili a generare conclusioni nuove.

(Tratto da ‘Nuovo e Utile’ Elementi di base. La creatività in sintesi, Origini)

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Giovanni Mangiacapra - personale 3/15 nov Galleria Il Punto Circolo G. Dozza Atc, Bologna Premio Art Caffè Letterario I°Ed. - Collettiva 3/16 nov Caffè Letterario, Roma Nicolò Orsi Battaglini - personale 3 nov/1 dic Merlino Bottega d'Arte, Firenze Dirce Körbes/Maurizio Attisani - doppia personale 5/12 nov CASC-Banca d'Italia, Roma Vesna Pavan - ArtePadova 2012 8/12 nov Padova Fiere, Padova Sylvia Giro - Contemporary Art Talents Show 8/12 nov Arte Padova Fiere, Padova Fuoriposto - installazione 8/12 nov Padova Fiere, Padova Anna Seccia - personale 8/12 nov Padova Fiere, Padova XVI Premio Massenzio Arte - mostra 8/17 nov Istituto Superiore Antincendi, Roma Anna M. Ponfi - personale fotografica 8/23 nov Click!Gallery, Milano

Bruno Gorgone - personale 8 nov/9 dic Libreria Moderna, Savona Arianna Matta - serata/evento arte contemporanea 9 nov Il Sole Arte Contemporanea, Roma Norma Picciotto - personale fotogafica 9/26 nov Palazzo Cà Zanardi, Venezia Intuizione-Espressione - mostra 9 nov/1 dic La Casa delle Culture del Mondo, Milano Aldo Damioli - personale 10/25 nov Galleria Quadrifoglio, Siracusa Giordano Redaelli - personale 10/25 nov Spazio zero, Gallarate (Va) Iremida - mostra 10/31 nov Hangart Studio, Pavia Carlo e Fabio Ingrassia - personale 11 nov/5 gen Galleria Lo Magno, Modica Apnea - collettiva 13/0 nov SBLU_spazioalbello, Milano Shane Guffogg - personale 29 nov/6 gen Villa di Donato, Napoli

E V E N T IE V E N T I

"Il Museo Nazionale Giuseppe Verdi di Busseto" (Parma) presenta in anteprima mondiale il grande evento artistico e cul-turale dal titolo: "Spirito Verdiano". L'artista parmense Vittorio Rainieri ed il museo Giuseppe Verdi di Busseto portano in visione esclusiva al grande pubblico amante dell'arte e della lirica la collezione completa della rivisitazione pittorica di tutte le 27 opere così come edite dal grande maestro Giuseppe Verdi. I sentimenti come: L'amore, il dolore, la sconfitta, il tradimento e la burla vengono riportati dall'artista nei personaggi dei drammi verdiani.

Orario estivo (1 mar/31 ott): da martedì a domenica 10.00 - 18.30 Orario invernale (1 novembre - 28 febbraio): da martedì a domenica 10.00 - 17.30 Aperture straordinarie: 26 dicembre 10.00 - 17.30 31 dicembre 10.00 - 16.00 1 gennaio 13.30 - 17.30 24/25 Dicembre chiuso

National Museum Giuseppe Verdi Viale Ziliani 1, ang. Via F.Provesi 35, Busseto (Parma)

Per informazioni: tel. 0524.931002

[email protected] www.museogiuseppeverdi.it

MAURO STACCIOLIMAURO STACCIOLI mostra personale

25 settembre - 21 novembre

A arte Studio Invernizzi MILANO

P. GRASSINO P. GRASSINO -- P. PUSOLEP. PUSOLE mostra doppia personale

4 ottobre - 25 novembre

Fondazione 107 TORINO

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