Novembre 2011

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n. 11 - novembre 2011 | anno XVII | Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001 www.diocesidipozzuoli.it | www.segnideitempi.eu SEGNIdeiTEMPI giornale di attualità sociale, culturale e religiosa Viaggio tra gli homeless di Monterusciello, “alloggiati” nei locali abbandonati del centro commerciale, tra siringhe e ratti NOI SIAMO I NUOVI POVERI I casi di operai travolti dalla crisi e spesso vittime di usurai. Il ruolo della Caritas S ono quelli che, spesso, si nascondo- no. La crisi economica miete vittime soprattutto tra la gente del ceto medio. Professionisti, lavoratori specializza- ti, famiglie, che fino a poco tempo fa godevano di un lavoro e di un reddito dignitoso, adesso devono richiedere aiu- to alla Caritas. C’è anche chi occupa le strutture abbandonate. È la storia di An- tonio e Michele a Pozzuoli, nella zona di Monterusciello. Hanno lavorato duro tutta la vita, fin da ragazzi, poi il mercato del lavoro per loro si è chiuso e hanno iniziato a vivere come barboni nei loca- li abbandonati del centro commerciale di Monterusciello, una costruzione mai utilizzata. Una vita impossibile tra ratti e siringhe di drogati. E ora con l’inver- no tutto diventa più difficile… Dicono: «Chiediamo solo un diritto: la casa e nient’altro». Un’analisi dei volontari del- la Caritas conferma il trend nazionale: «Pochi anni fa – spiega Rosaria Schiano, responsabile per la forania di Pozzuoli 2 dello sportello di ascolto della Caritas diocesana, insieme al marito Giuseppe Scognamiglio - la situazione era diversa. Quello che emerge di più, in particolare a Monterusciello, è il forte indebitamen- to delle famiglie. Spesso ci si rivolge agli usurai, alle finanziarie e non se ne esce più fuori. Il debito viene pagato a caro prezzo. Si ricorre ai prestiti per malattie o per mancanza di lavoro». Servizi a pag. 2 e 3 La strana “guerra” del polpo Sono rimasti solo pochi pe- scatori ad usare ancora le nas- se, ma l’Area marina protetta ne vieta l’uso ai puteolani: per 4 fratelli il mare di Ischia è off limits Pag. 13 La Festa dell’Architettura Così può cambiare Pozzuoli Una serie di iniziative per pre- sentare i progetti e coinvolgere i cittadini. Il vescovo: riqualifi- care il Rione Terra Pag. 4 e 5 La rassegna degli spot: tra no- vembre e dicembre studenti da tutt’Italia all’insegna del 150° anniversario dell’Unità Pag. 15 Festival dei ragazzi registi L’appuntamento di Marano Nel Sinodo diocesano era stata riconosciuta l’im- portanza di un significativo impegno politico e sociale dei credenti. Per rispondere a questa pres- sante richiesta, nel mese di novembre prenderà il via la Scuola di formazione all’impegno sociale e politico, con l’obiettivo di sen- sibilizzare alla cultura della cittadinanza e della parteci- pazione attiva alla vita civi- le, sociale e politica, alla luce della Dottrina sociale della Chiesa (così come previsto nel Direttorio pastorale). Venerdì 4 novembre (alle ore 18.30), nell’Auditorium del Seminario a Pozzuoli, si ter- rà un incontro pubblico di presentazione della Scuola, presieduto dal vescovo, monsi- gnor Gennaro Pascarella. Par- teciperà monsignor Giancarlo Maria Bregantini (nella foto), vescovo di Campobasso-Boiano, già vescovo di Locri dal 1994 al 2007, presidente della Commissione episcopale per i problemi so- ciali e il lavoro, la giustizia e la pace della Con- ferenza episcopale italiana. Modera i lavori don Luigi Longobardo, vicario episco- pale per la pastorale della cul- tura. Prevista la presenza dei sindaci dei comuni flegrei. «L’auspicio - come evidenziato da don Pino Natale (artico- lo a pagina 7) - è che non si perda quest’occasione. Come cattolici, dobbiamo sentirci responsabili del futuro della nostra terra». Per info sulla Scuola: www.diocesipozzuoli.org. Una Scuola per i cattolici flegrei Nasce una struttura diocesana per l’impegno sociale e politico. Scopo: la partecipazione Per la tua pubblicità su Segni dei tempi telefona al n. 081.853.0626 oppure scrivi a: [email protected]

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Segni dei Tempi - Giornale di attualità sociale, culturale e religiosa.

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n. 11 - novembre 2011 | anno XVII | Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001 www.diocesidipozzuoli.it | www.segnideitempi.eu

SEGNIdeiTEMPIgiornale di attualità sociale, culturale e religiosa

Viaggio tra gli homeless di Monterusciello, “alloggiati” nei locali abbandonati del centro commerciale, tra siringhe e ratti

NOI SIAMO I NUOVI POVERII casi di operai travolti dalla crisi e spesso vittime di usurai. Il ruolo della CaritasSono quelli che, spesso, si nascondo-

no. La crisi economica miete vittime soprattutto tra la gente del ceto medio. Professionisti, lavoratori specializza-ti, famiglie, che fino a poco tempo fa godevano di un lavoro e di un reddito dignitoso, adesso devono richiedere aiu-to alla Caritas. C’è anche chi occupa le strutture abbandonate. È la storia di An-tonio e Michele a Pozzuoli, nella zona di Monterusciello. Hanno lavorato duro tutta la vita, fin da ragazzi, poi il mercato del lavoro per loro si è chiuso e hanno iniziato a vivere come barboni nei loca-li abbandonati del centro commerciale di Monterusciello, una costruzione mai utilizzata. Una vita impossibile tra ratti e siringhe di drogati. E ora con l’inver-no tutto diventa più difficile… Dicono: «Chiediamo solo un diritto: la casa e nient’altro». Un’analisi dei volontari del-la Caritas conferma il trend nazionale: «Pochi anni fa – spiega Rosaria Schiano, responsabile per la forania di Pozzuoli 2 dello sportello di ascolto della Caritas diocesana, insieme al marito Giuseppe Scognamiglio - la situazione era diversa. Quello che emerge di più, in particolare a Monterusciello, è il forte indebitamen-to delle famiglie. Spesso ci si rivolge agli usurai, alle finanziarie e non se ne esce più fuori. Il debito viene pagato a caro prezzo. Si ricorre ai prestiti per malattie o per mancanza di lavoro».Servizi a pag. 2 e 3

La strana “guerra” del polpoSono rimasti solo pochi pe-scatori ad usare ancora le nas-se, ma l’Area marina protetta ne vieta l’uso ai puteolani: per 4 fratelli il mare di Ischia è off limits Pag. 13

La Festa dell’ArchitetturaCosì può cambiare PozzuoliUna serie di iniziative per pre-sentare i progetti e coinvolgere i cittadini. Il vescovo: riqualifi-care il Rione Terra

Pag. 4 e 5

La rassegna degli spot: tra no-vembre e dicembre studenti da tutt’Italia all’insegna del 150° anniversario dell’Unità

Pag. 15

Festival dei ragazzi registiL’appuntamento di Marano

Nel Sinodo diocesano era stata riconosciuta l’im-portanza di un significativo impegno politico e sociale dei credenti. Per rispondere a questa pres-sante richiesta, nel mese di novembre prenderà il via la Scuola di formazione all’impegno sociale e politico, con l’obiettivo di sen-sibilizzare alla cultura della cittadinanza e della parteci-pazione attiva alla vita civi-le, sociale e politica, alla luce della Dottrina sociale della Chiesa (così come previsto nel Direttorio pastorale). Venerdì 4 novembre (alle ore 18.30), nell’Auditorium del Seminario a Pozzuoli, si ter-rà un incontro pubblico di presentazione della Scuola, presieduto dal vescovo, monsi-gnor Gennaro Pascarella. Par-

teciperà monsignor Giancarlo Maria Bregantini (nella foto), vescovo di Campobasso-Boiano, già vescovo di Locri dal 1994 al 2007, presidente della Commissione episcopale per i problemi so-ciali e il lavoro, la giustizia e la pace della Con-

ferenza episcopale italiana. Modera i lavori don Luigi Longobardo, vicario episco-pale per la pastorale della cul-tura. Prevista la presenza dei sindaci dei comuni flegrei.«L’auspicio - come evidenziato da don Pino Natale (artico-lo a pagina 7) - è che non si perda quest’occasione. Come cattolici, dobbiamo sentirci responsabili del futuro della nostra terra». Per info sulla Scuola:www.diocesipozzuoli.org.

Una Scuola per i cattolici flegreiNasce una struttura diocesana per l’impegno sociale e politico. Scopo: la partecipazione

Per la tua pubblicità su Segni dei tempitelefona al n. 081.853.0626 oppure scrivi a:[email protected]

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«L’indigenza e la crisi economica han-no aumentato in maniera considerevo-le il numero delle persone che chiedono aiuto alla Caritas diocesana». A parlare è Pasquale Grottola, diacono e direttore sanitario dell’ambulatorio medico “San Giuseppe Moscati” e di quello odontoiatrico “Manlio Fanuz-zi”. Una struttura sanitaria gratuita, gestita dalla Caritas. È uno dei luoghi in cui è possibile leggere chiaramente il cambiamento che caratterizza la so-cietà. Basta saper osservare ed è facile trarre conclusioni. «Fino a due anni fa – spiega il dottor Grottola – i nostri utenti erano per la maggior parte immigrati. Ora ci sono tanti italiani, anche con un lavoro, ma che non hanno la possibilità di pagarsi le cure mediche. Una sempli-cissima ecografia addominale costa al-meno sessanta euro. Purtroppo molti si stanno lasciando morire perché non ci sono soldi per curarsi». Negli ultimi tempi il lavoro dei medici e dei professionisti del centro è aumen-tato moltissimo. Le richieste sono tan-

te e si cerca in tutti i modi di aiutare la popolazione che chiede sostegno. Il Centro conta dieci odontoiatri, cinque odontotecnici oltre che numerosi me-dici specialisti. Molti operano diretta-mente nelle loro strutture private ma effettuano visite gratuite su segnala-zione dell’ambulatorio della Caritas. Si tratta di chirurghi, dermatologi, pediatri, oculisti. «La nostra attività - spiega Grottola - è in collaborazio-ne con le altre anime della Caritas. Ci scambiamo informazioni e segnalazio-ni. Per esempio sono tanti i contatti con il Centro di ascolto diocesano e con la Casa famiglia Donna Nuova. Molti sono gli ammalati che ci vengo-no segnalati dalle parrocchie. Spesso si tratta di persone che hanno bisogno solo di medicine non troppo costose. Per questa ragione chiediamo alle va-rie parrocchie di aiutarci comprando o reperendo direttamente le medicine. Tutto questo per rendere più agevole ed efficace il nostro lavoro». Il poliambu-latorio si trova nel Centro San Marco in via Roma a Pozzuoli.

La Caritas e i cambiamenti

PRIMO PIANO

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Direttore Responsabile: Salvatore MannaDirettore Editoriale: Carlo LettieriRedazione: Paolo Auricchio, Pino Natale, Ciro Biondi Collaborano: Maddalena Annigliato, Vincenzo Boccardi, Valentina Cavaliere, Fabio Cutolo, Eugenio d'Accardi, Antonio Franco, Irene Ioffredo, Antonio Izzo, Gaetano Lombardi, Nello Mazzone, Maria Rosa-ria Merone, Giovanni Moio, Gianni Palmers, Raffaela Pingi, Angelo VolpeSegni dei Tempi on-line: Riccardo Lettieri - Francesco Schiano di Cola (portale)Grafica e impaginazione: Luca Scognamiglio (www.ZendoADV.it)Fotografie: Redazione Segni dei Tempi Stampa delle 4.000 copie: STIEM S.p.A.Pubblicità e amministrazione: coop. Ifocs

Mensile della Diocesi di Pozzuoli, realizzato presso il Centro Studi per il Volontariato -Caritas diocesana, grazie alle collaborazioni gratuite ed all’utilizzo dei contributi giuntida: “otto per mille” e privati. Per contributi: Diocesi di Pozzuoli c/c postale 22293807Per la pubblicità: [email protected] del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Redazione c/o Centro Studi per il Volontariato Via N. Fasano, 9 - 80078 Pozzuoli (NA) telefax 081.853.06.26 - 393.586.19.41 - e-mail: [email protected]

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anno XVII - n. 11 - novembre 2011

Associato all’USPI

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SEGNI DEI TEMPI

novembre 2011

Ci sono anche i poveri na-scosti. Fino a poco tem-

po fa vivevano bene, in case di proprietà e avevano un lavoro. Adesso è tutto fini-to. «Cercano aiuto, alimenti, ma non si vogliono far vede-re dagli amici e dai vicini di casa». Maria Luisa Pauciullo è una volontaria della Cari-tas di s. Artema a Monteru-sciello, nei pressi del centro commerciale. Descrive la si-tuazione dei nuovi poveri del quartiere puteolano, quella del ceto medio che con la crisi prova a sopravvivere e al primo colpo soccombe. «Ci chiedono la cortesia - conti-nua - di portare la spesa fino a casa per non essere visti in chiesa a chiedere aiuto. Nella parrocchia, con i padri Cava-nis, Luigi Bellin e Sergio Vio, assistiamo settanta famiglie. Chiedono vestivi, aiuto per mangiare e per pagare le bol-lette. Quasi tutti chiedono lavoro. Vorrebbero lavorare stesso nel quartiere perché non hanno una macchina e non hanno nemmeno i sol-

di del biglietto per il bus. Alcuni sono andati a vivere al nord. La vita è ancora più difficile per quelli che vera-mente avrebbero bisogno di un’occupazione per riscat-tarsi. Sono le mogli e i figli di detenuti. Nessuno vuole affidare loro un lavoro, nem-meno la pulizia delle scale». Maria Luisa in parrocchia si occupa di organizzare la distribuzione dei vestiti, del catechismo ed è volontaria nel carcere femminile di Poz-zuoli. Ha aiutato molto delle

persone che hanno occupato il centro commerciale (nella foto la struttura abbandona-ta). Rosaria Schiano e Giu-seppe Scognamiglio, sono una delle quattro coppie del-lo Sportello di ascolto dioce-sano e affiancano il direttore della Caritas diocesana, don Fernando Carannante. Il loro territorio di riferimento è la forania Pozzuoli 2, legata essenzialmente a Monteru-sciello, ma anche la forania di Bacoli e Monte di Proci-da. «I nuovi poveri sono do-

vunque - spiega Rosaria - il ceto medio è colpito molto. Quello che emerge di più a Monterusciello è il forte in-debitamento delle famiglie. Oltre che agli usurai spesso ci si rivolge alle finanziarie e non se ne esce più fuori. Il debito viene pagato a caro prezzo. Si ricorre al prestito per malattie o per mancan-za di lavoro. Capita che in una famiglia lavorino i due coniugi e poi improvvisa-mente viene a mancare uno dei due stipendi. Allora si va

in finanziaria con la speranza di ripagare subito grazie ad un nuovo lavoro, ma poi il lavoro non arriva e resta da pagare il debito. Oppure si accede alle finanziarie per gli acquisti di prodotti tecnolo-gici. Anche qui bisogna fare attenzione perché spesso, se non compri a rate non hai l’offerta. E poi non si riesce a pagare. È una questione di mentalità. Ma i casi sono tanti. Nel nostro Sportello di ascolto diocesano - con-tinua Rosaria - vengono per lo più casi già segnalati dalle parrocchie. A Monterusciello ci siamo occupati di famiglie che hanno dovuto affrontare spese mediche o viaggi della speranza. Chiedono sostegno per andare a farsi operare in altre regioni. Noi ci mettia-mo in contatto con le altre Caritas diocesane e proviamo a trovare la soluzione miglio-re, chiediamo un luogo dove dormire nei pressi dell’ospe-dale, parliamo con gli spe-cialisti e li seguiamo anche dopo l’operazione».

Ci sono anche quelli che non ce la fanno a risalireI poveri nascosti e lo Sportello di ascolto diocesano

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PRIMO PIANO

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Il centro commerciale di Monte-rusciello è un monumento all’in-

curia e allo sperpero di denaro pub-blico. Costruito negli anni ’80 nella parte alta del quartiere della seconda ricostruzione postbradisismica di Pozzuoli, doveva servire come merca-to per gli abitanti dei 600 Alloggi e delle Cooperative. Strategicamente è stato posto a metà strada tra la sede del Comune e le scuole. Come tante altre strutture di pubblica utilità del rione non è mai stata utilizzata. Han-no rubato tutto quello che poteva es-sere sottratto, mattonelle e impianti elettrici compresi. Poi ci sono stati gli spacciatori. E poi ancora chi smonta-va le macchine rubate. Infine, storia recente, è abitato dai nuovi poveri. Persone che è improprio chiamare barboni. Si tratta di chi, con la crisi economica, ha perso tutto e non può più nemmeno sognare di prendere in affitto una casa. In estate si sono insediate sei persone. Tutti uomini e una donna: una rume-na compagna di uno degli “inquilini” del centro. Ma ora arriva il freddo dell’inverno. E la vita diventa ancora più dura tra animali morti e calcinac-ci. Per entrare nel centro bisogna pas-sare su cumuli di spazzatura e siringhe abbandonate. Antonio C. ha 52 anni. È un carpentiere metallico, un opera-io specializzato nelle costruzione delle fabbriche e dei grandi capannoni. Ha lavorato in Italia e all’estero. Separato, moglie e figli sono di Roma e vivono nella capitale. Due anni fa era occu-pato in una ditta di Salerno. Poi è ar-rivata la crisi economica ed ha perso il posto. «Il mio ex datore di lavoro mi deve oltre ventimila euro – ricorda – ma sto cercando un altro impiego e non lo trovo. Ho girato tutta l’Italia fin da giovane. Adesso che sono po-vero e senza occupazione ho deciso di ritornare nella città in cui sono nato. Se devo vivere in queste condizioni voglio farlo nella mia Pozzuoli. Non siamo aiutati da nessuno. Tranne che da qualche amico o dalla Caritas del-la vicina chiesa di s. Artema. Ma non ce la facciamo più. Io chiedo solo un mio diritto: la casa e nient’altro. Non possiamo vivere in queste condizioni, come animali». E le condizioni di vita sono al limite della sopportazione. Le camere hanno i vetri rotti, quan-do ci sono. Le porte sono di cartone e legno recuperato dalla spazzatura. Si dorme su materassi senza reti, a con-tatto direttamente sul cemento, per-

ché il pavimento non c’è. Per l’acqua si rimedia con la fontanella pubblica sulla strada. «Negli ultimi anni sono stato operato tre volte. In questo po-sto stiamo male anche con la testa – continua Antonio – ogni piccolo rumore nel cuore della notte ci fa sve-gliare. Abbiamo paura che possa esse-re qualche malintenzionato, anche se non abbiamo niente da nascondere. Molte volte però si tratta del rumore dei gatti che inseguono i topi. Qui ce ne sono molti». Già in estate il comune di Pozzuoli ha allontanato gli occupanti. Ma poi sono ritornati, anche se non tutti. Tra questi Michele D. di 58 anni, falegna-me. «L’unica cosa che avevo di prezio-so erano i miei attrezzi – racconta – e qui me li hanno rubati. Non posso nemmeno propormi come artigiano». La sua storia è simile a quella di An-tonio: «Sono cinque anni che non la-voro. Le aziende prendono a lavorare solo gli immigrati, anche se non co-noscono bene il lavoro: prima li sfrut-tano e poi li mandano via senza soldi. Io ho una certa età e non mi vogliono assumere. L’ultima azienda per cui ho lavorato, in Sardegna, ha chiuso per fallimento. E dopo lo sgombero del comune ho perso anche i documen-ti. Ho chiesto un sussidio ma non c’è speranza e sono costretto ad aspettare i 65 anni per l’assegno sociale. Allo Stato e agli enti locali chiediamo che vengano rispettati i nostri diritti: la-voro e casa. Lo sappiamo che è trop-po, ma che dobbiamo fare? Ci aiuta la parrocchia, ma non è sufficiente». Alcuni degli occupanti sono stati an-che denunciati per furto. «È stato ru-

bato del rame – spiegano – da alcuni impianti in disuso ma non siamo stati noi. Anzi, a settembre abbiamo segna-lato alle forze dell’ordine la presenza di altri ladri, ma non sono interve-nuti». E il centro commerciale? Tanti progetti e sempre nulla di fatto. Tre la proposte: sede del Tribunale, sede di una fantomatica autorità regiona-le di studio e controllo delle acque, polo artigianale e poi di nuovo centro

commerciale. Al momento resta così, nell’abbandono totale. Una struttura immensa che, forse un tempo, poteva servire a rendere migliore la vita nel quartiere. Ora, quasi quasi, conviene abbatterla e pensare ad altro.

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Storie di nuovi poveri: incontro con i senzacasa che si sono insediati nella maxistruttura abbandonata di Monterusciello

Gli inquilini del Centro CommercialeI drammatici racconti di gente “normale”: operai che hanno perso prima il lavoro e poi il resto

Rubrica Primo Piano a cura di Ciro Biondi

tel 081 229 67 53 fax 081 372 04 [email protected]

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SEGNI FLEGREI

I progetti presentati alla Festa dell’Architettura. L’appello del vescovo affinché l’urbanistica sia davvero “partecipata”

La nuova Pozzuoli? Con la condivisioneMa un sondaggio rileva che 3 abitanti su 4 non sanno nulla del Masterplan per cambiare la città

Ridisegnare Pozzuoli in-sieme ai cittadini. Ci

prova l’amministrazione co-munale attraverso la Festa dell’Architettura con dibat-titi, video, documenti. Ma non mancano le polemiche e le perplessità di associazio-ni e comitati. Si è svolta ad ottobre la prima parte della Festa voluta dall’amministra-zione comunale di Pozzuoli guidata dal sindaco Agosti-no Magliulo e organizzata con l’Aniai della Campania (Associazione nazionale in-gegneri ed architetti italiani). Dall’8 all’11 si sono con-frontati progettisti e cittadini sullo sviluppo sul Masterplan del Progetto Waterfront, il più importante e discusso progetto di riconversione urbanistica. Gazebo infor-mativi sono stati allestiti nel centro storico, ad Arco Felice e a Licola, mentre alcune as-semblee pubbliche sono state organizzate da professionisti e associazioni. Martedì 11, invece, confronto pubblico al cinema Sofia con il ministro

ai Trasporti, Altero Matteoli, e il presidente della giunta della Regione Campania, Stefano Caldoro. Tra gli enti partecipanti anche la diocesi di Pozzuoli. «Non possiamo che gioire - ha dichiarato il vescovo monsignor Gennaro Pascarella - per questi eventi che vanno discussi ed even-tualmente modificati; ma che dopo devono essere condivisi da tutti. L’augurio è che que-sto progetto rappresenti un rilancio di tutti i Campi Fle-grei e veda una riqualificazio-

ne oltre che della costa anche di quel patrimonio rappre-sentato dal Rione Terra, con le opere in esso contenute». Alla base dell’iniziativa c’è l’idea della cosiddetta “urba-nistica partecipata” ad imita-zione di quanto accaduto in altri paesi, tra cui la Francia; prima ancora di elabora-re gli strumenti urbanistici necessari, le idee verranno pertanto discusse ed elabo-rate dall’intera comunità con una serie di iniziative e di proposte. Successivamente

con lo strumento dei con-corsi internazionali di idee, l’amministrazione comunale dovrà definire le indicazio-ni della popolazione. Ma in questa fase è appunto neces-sario coinvolgere gli abitanti. La Ispo, la società presieduta dal sociologo e saggista Re-nato Mannheimer (il quale ha illustrato i risultati al pub-blico del Sofia), ha realizzato un sondaggio per rilevare la conoscenza e l’opinione nei confronti del Masterplan intervistando un campione

rappresentativo di cittadi-ni puteolani (601 persone). Risulta che tre cittadini su quattro non conoscono il progetto (solo il 6% ha ben presente cosa prevede). Di quelli che sono a conoscenza del progetto il 92% è favore-vole. I motivi del consenso nascono dalla possibilità di creare posti di lavoro, rilan-ciare l’economia, miglio-ramenti alla città. «Tutto ciò significa – ha concluso Mannheimer nel suo inter-vento – che nonostante la conoscenza del progetto non sia così diffusa, l’accoglienza del Masterplan e gli inter-venti previsti e sottoposti al giudizio della popolazione sono positivi. L’entusiasmo nei confronti del cambia-mento è espresso in maniera particolare dai più giovani, mentre i più istruiti – che ri-sultano anche i più informati – pur in un generale clima di approvazione, risultano più cauti nell’esprimere il loro apprezzamento».

Antonio Franco

TERRITORIO

4novembre 2011

POZZUOLI

Le controproposte dei cittadiniMolte le perplessità sui progetti presentati. Una proposta concreta arriva dal Labo-ratorio di Progettazione Partecipata del Parco Bognar proposto dall’associazione “Diversamentegiovani”. Il gruppo formato da giovani professionisti dell’area fle-grea ha elaborato un progetto di riqualificazione del parco ubicato nei pressi della stazione della Metropolitana di Pozzuoli. «La Progettazione Partecipata – dicono i promotori - è una metodologia che ha come obiettivo il coinvolgimento delle comunità locali nelle scelte legate al futuro della città. Questo approccio si basa sulla convinzione che la partecipazione attiva dei cittadini, di tutte le categorie ed età, nei processi di pianificazione e progettazione urbana sia un presupposto essenziale per realizzare interventi rispondenti alle aspettative e ai bisogni degli abitanti». E di incontri e momenti di condivisione i ragazzi ne hanno organizzato tanti. Così come le feste per i bambini. I giovani professionisti stanno elaborando un progetto che vede campetti di calcio e basket, aiuole e panchine. Insomma un Parco disegnato dai suoi stessi abitanti. Un altro gruppo di professionisti, con alle spalle maggiore esperienza di lavoro, è quello del gruppo “Capp80078”. La sigla sta per Città, Ambiente, Progettazione e Partecipazione e il numero si riferisce al codice di avviamento postale che identifica Pozzuoli. «La nostra idea – dichiara l’architetto Ciro Buono – è voler condividere le idee e il percorso finale che sta trasformando Pozzuoli e l’area flegrea. Quindi chiediamo una concreta iniziativa di confronto locale tra i tecnici, ingegneri architetti, impegnati direttamente sul ter-ritorio flegreo». Mentre Silvio Luise, presidente della sezione di Pozzuoli della Lega Navale, propone il recupero dell’edificio delle Monachelle, per creare una struttura in grado di ospitare le molteplici associazioni del territorio flegreo, scuola di vela, museo del bradisismo, sala congressi, campi di calcio e piscine.

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TERRITORIO

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SEGNI FLEGREI POZZUOLIIn urbanistica per master-

plan si intende il progetto che contiene le linee gui-da e programmatiche di un territorio. È uno strumento che di solito non è imposto da norme perché in realtà è uno studio a disposizione di soggetti pubblici e privati per affrontare meglio le questioni di trasformazione e ricon-versione urbana. A Pozzuoli l’idea è quella di intervenire sulla linea di costa, dai piedi del Rione Terra fino a Lu-crino, ma anche all’interno, creando svincoli e soluzioni urbanistiche per poter agevo-lare la viabilità e la vivibilità del centro storico. Quindi, un cambiamento radicale della costa che ha aperto il dibattito in città. Che fine fa-ranno i capannoni della Sofer (nella foto)? Siamo di fronte ad una nuova speculazione edilizia? Quale futuro socio-economico verrà fuori da questi cambiamenti? Oppure sarà un’occasione importan-te per tutta l’area flegrea? In città si discute. Molti gio-

vani attendono lo sviluppo turistico e la possibilità di lavorare. Ma in cosa consi-ste il Masterplan di Pozzuo-li? E il progetto Waterfront? Nel 2007 la Waterfront Fle-greo Spa, che ha titolarità su quell’area, ha firmato un protocollo con il comune di Pozzuoli per la redazione del piano. La redazione è stata affidata al gruppo di proget-to capeggiato dalla Eisenman Architects. La “nuova” Poz-

zuoli è stata immaginata con la possibilità di rendere vi-vibile la zona ex industriale valorizzando nel contempo il cospicuo patrimonio archeo-logico. Si tenterà quindi una riappropriazione del mare e della città sommersa. Ver-ranno creati dei collegamenti trasversali che tenderanno a superare le “barriere” come il dislivello della Starza e quel-lo della linea della Ferrovia Cumana. Obiettivo è l’acco-

glienza di flussi turistici con una permanenza a medio e lungo termine. Si prevedo-no alberghi e l’allestimento di moli per imbarcazioni da diporto. Non solo: si preve-dono spiagge e i cosiddetti “bord-walk”, passeggiate, ac-cessibilità ai siti archeologici, centro congressi, acquario e centro di attività archeolo-giche marine, l’Accademia Internazionale della Vela, il Centro Visitatori e il Palazzo

del Mare (riconversione del mercato ittico), realizzazione di nuove attività commer-ciali e di servizio al turismo. Previste anche infrastrutture come l’ammodernamento delle linee ferroviarie e delle stazioni, l'istituzione di aree pedonali, parcheggio, piste ciclabili, percorsi pedonali e la “bretella” che collegherà la zona di via Campana diretta-mente con l’area. L’11 otto-bre, ad illustrare alla cittadi-nanza il progetto, suscettibile ancora di modifiche, è stato Peter Eisenman. L’architetto americano ha esordito chia-rendo anche una questione su cui in città si sta discuten-do molto. Questo progetto è importante non solo perché s’innesta nel bel mezzo di una crisi economica mon-diale ma anche e soprattutto perché s’inserisce nel mezzo di una rivoluzione tecnologi-ca. La recessione economica non durerà per sempre, l’im-portanza di questo progetto si valuterà negli effetti che si avranno nel futuro».

Dal Rione Terra alla Soferla rivoluzione Waterfront

Il calendario della Festa. A novembre, il secondo appuntamento della Festa dell’Architettura: si parlerà del Rione Terra e dei beni archeologici considerati come motore di sviluppo ed attrattore economico. L’ambiente sarà al centro delle discussioni di gennaio e, infine, a febbraio si parlerà della riqualificazione delle periferie. Per info: festadellarchitettura.it

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novembre 2011

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Dove vanno le Offerte donate?All’Istituto Centrale Sostentamento Clero (ICSC)

che le distribuisce equamente tra i circa 38milapreti diocesani. Si assicura, così, una remune-razione mensile dignitosa: da 862 euro netti almese per un sacerdote appena ordinato, fino a1.341 euro per un vescovo ai limiti della pen-sione. Queste Offerte sostengono, inoltre, oltre3 mila preti ormai anziani o malati e raggiun-gono anche 600 missionari fidei donum nelTerzo mondo.

Perché ogni parrocchia non provvede da solaal suo prete?L’Offerta è nata come strumento fraterno, perdare alle comunità più piccole gli stessi mezzidi quelle più popolose. Dal 1989 ha sostituitola congrua statale. Vuol dire che oggi i sacerdotisi affidano a noi fedeli per il loro sostenta-mento. Con una libera Offerta da riconfermareogni anno o più volte l’anno. Una scelta di vitaimportante per ogni cristiano, chiamato allacorresponsabilità, anche economica, nel grandedisegno della Chiesa-comunione tracciato dalConcilio Vaticano II.Che differenza c’è tra le Offerte Insieme ai sa-cerdoti e l’obolo raccolto durante la Messa?Ogni comunità dà un contributo al suo parroco. Ilquale può contare così su una piccola cifra per ilsuo sostentamento, tratta dalla cassa parroc-chiale (quota capitaria) pari a 7 centesimi (0,0723euro) al mese per abitante. Ma nella maggiorparte delle parrocchie italiane, che hanno meno

di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il ne-cessario. Perciò vengono allora in aiuto le OfferteInsieme ai sacerdoti destinate all’ICSC.Perché versare l’Offerta all’ICSC se c’è giàl’8xmille?Perché queste Offerte, nate insieme all’8xmillenel 1984 con l’applicazione degli accordi di re-visione del Concordato, indicano una partecipa-zione alla vita ecclesiale più matura econsapevole. Infatti l’8xmille non costa nulla aifedeli. Le Offerte destinate all’ICSC, invece, ri-chiedono una piccola spesa. Tuttavia la loro rac-colta copre circa il 3% del fabbisogno annuale,e dunque l'8xmille è ancora determinante perremunerare i sacerdoti. Vale la pena, quindi,farle conoscere, perché queste Offerte sono undono importante per tutta la Chiesa.Perché sono deducibili?Perché si possono dedurre dal reddito imponi-bile nella dichiarazione dei redditi fino a unmassimo di 1.032,91 euro l’anno.

Era il 1989 e stava cambiando qualcosanel panorama delle donazioni in favoredella Chiesa cattolica e dei suoi sacerdoti.Entravano in vigore le nuove Offerte deducibili.L’aggettivo, poco usato all’epoca, era legatoalla novità del vantaggio fiscale. Passano glianni e diventano Offerte per il sostentamento,e poi Offerte per i nostri sacerdoti.

Ora queste donazioni, ecclesialmente importanti e destinatea 38mila operai del Vangelo, si chiameranno Insieme aisacerdoti. Ma la sostanza, chiariamo subito, non cambia. Infattimantengono invariata la deducibilità e sempre intatti anchei loro valori di fondo: comunione, partecipazione, perequazione,solidarietà. Il nome nuovo sarà inoltre accompagnato da unanuova immagine: un “insieme” di mani, tutte unite per sostenerei sacerdoti. “Questa scelta non è nata per caso”, spiega MatteoCalabresi, responsabile del Servizio per la promozione del sostegnoeconomico alla Chiesa della C.E.I., “ma è stata la scelta finalefrutto di uno studio sulla simbologia e sul gradimento del logostesso e del concetto che esso evocava”. Nulla si fa per caso,dunque, e la novità grafica e semiotica è quella che si avvicinavadi più al sentimento di laici e religiosi verso la corresponsabilitàe il sostegno ai sacerdoti. “Insieme ai sacerdoti è forse un nomemeno esplicito rispetto a Offerte per i nostri sacerdoti”, aggiungeCalabresi, “ma rende un migliore senso di vicinanza ai presbiteri.E sarà un mezzo privilegiato affinché ogni fedele sia con loroin comunione, faccia reale perequazione e promuova concretasolidarietà con quelli vicini e lontani”.

Maria Grazia Bambino

“Quante piaghe sanate dai parroci. Quantelacrime asciugate. Quanto soccorso ai poverie quante iniziative per aiutarli. Poi quantaluce attraverso le loro parole, che ci illumi-nano nelle turbolenze della vita. E poi pasticaldi per i più soli, abiti, porte aperte, lucespirituale. Per le opere pastorali e socialipenso che bisogna sostenere i sacerdoti”.VINCENZO B. - ROMA“Nei momenti più difficili e tristi ho trovatonei sacerdoti sostegno e conforto. E ho ri-scoperto la gioia di partecipare alle iniziativeparrocchiali emissionarie, collaborando perfar crescere il bene. La mia offerta è ungesto concreto di riconoscenza per la loropresenza in mezzo a noi, segno inconfondi-bile della misericordia. Così dono e pregoche il Signore, anche di questi tempi, mandioperai per la sua messe”.MARIA LUISA B. – PADOVA“Dono perché sostenere i sacerdotimi dà unsenso di gioia e pace interiore. Faccio a tuttii parroci e preti diocesani i migliori auguriper la loro difficile e importantissima opera”.DAMIANO G. – ROMA“Mettendo in pratica ciò che diceva mianonna, ‘è meglio dare a chi ci aiuta a cre-scere nella fede che nel superfluo’, mandosempre il mio contributo e il mio grazie pertutto quanto i sacerdoti fanno per ogni uomoin nome di Gesù”.MARIA CRISTINA S. – ABBIATEGRASSO (MILANO)“Conosciamo il loro lavoro, vediamo quoti-dianamente l’impegno dei nostri parrociverso le persone bisognose di aiuto spiri-tuale e verso gli ammalati. Dovremmo tuttipartecipare con le preghiere, ma anche conaiuti piccoli e tangibili”.ANTONIO M. –MILANO“Non faròmaimancare il mio sostegno eco-nomico allamissione e al sostentamento deisacerdoti, a cui va il mio affetto e la mia ri-conoscenza. Alimentano la nostra fede, ciconfortano quando ci accostiamo al sacra-mento della riconciliazione, spezzano il paneeucaristico e sono impegnati tra gli emargi-nati”.FILIPPO R. – ROMA“Offro ricordando il prete della mia infanzia,don Costantino, un uomo semplice e onesto,di un’umiltà davvero evangelica e una fedesalda come una roccia. Le sue parole leporto ancora nel cuore”.Nicola R. – via email

“Offro volentieri per riconoscenza verso queisacerdoti che nelle situazioni più critiche edisastrate, portano alla gente un raggio diluce, di speranza e di amore con la loroopera, e soprattutto diffondono il Vangelo. Lamia offerta è molto piccola, una goccia nel-l’oceano, ma continuerò a farla”.AGOSTINA G. –MODENA“E’ essenziale continuare a donare per i tantisacerdoti che si spendono quotidianamenteper la comunità: a loro vanno il mio ringra-ziamento e le mie preghiere”.LAURA B. – PAVIA“Io invio lamia offerta nel ricordo dimio fra-tello sacerdote, donBartolo, scomparso a 62anni. Oggi so che ilmio carisma è stato sem-pre quello della santificazione delle vocazionisacerdotali. Per questo l’offerta che accom-pagna nella missione tutti i sacerdoti comemio fratello è il mio modo di ricordarlo”.ANGELICA B. – SELVA DI FASANO (BRINDISI)

NUOVA SOLIDARIETÀE PEREQUAZIONE...INSIEME AI SACERDOTI

“ECCO PERCHE’ OFFRO PER I NOSTRI SACERDOTI”Parlano i donatori italianiPerché si diventa offerenti? Lo abbiamo chiesto ai circa135mila fedeli italiani che donano per il sostentamentodei sacerdoti. E attraverso le pagine del trimestrale Sovvenire,loro hanno risposto così:

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SEGNI DEI TEMPI

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La vitalità di una perso-na si manifesta anche

nella sua capacità di saper trarre dal passato indicazio-ni operative per il presente, non cedendo alla tenta-zione della facile nostalgia (“tiempe belle ‘e na vota... tiempe belle add'o state?”) o dell’amnesia (“scurdammece ‘o passato!”). Penso che que-sto valga a maggior ragione per la Chiesa, che è viva e che pone al centro della sua fede un evento del passato continuamente ripresentato come attuale, contempora-neo, in ogni celebrazione eu-caristica. Mi sembra perciò importante ricordare che il Sinodo diocesano (un even-to del passato, ma che non ha assolutamente esaurito la sua carica di profezia per il presente e il futuro della nostra Chiesa) è stato prepa-rato da tre anni di approfon-dita riflessione nelle singole comunità parrocchiali, in

ogni organismo collegiale foraniale e diocesano, nelle Associazioni e nei Movi-menti ecclesiali, anche grazie ad alcuni questionari. Talora criticati per la loro comples-sità, essi però ci permettono di dire oggi quali erano le aspettative reali, profonde, della nostra Chiesa, e le sue richieste più pressanti. Due tra queste, non dimentichia-molo mai, con prepotenza si imponevano alle altre: un cambiamento globale della catechesi di iniziazione cri-stiana, in particolare quella dei fanciulli (“non si può andare avanti così, bisogna cambiare”, si diceva prati-camente da tutti); la nascita di una Scuola di formazione all’impegno sociale e politi-co, che tenesse conto della Dottrina Sociale della Chie-sa, praticamente sconosciuta alla maggioranza dei fedeli. Certo, molte altre attese si percepivano già prima del

Sinodo, ma queste due erano ripetute in modo quasi im-perioso, come una sorta di dovere ineludibile. Ci vuole tempo perché maturino le condizioni per dare vita ad un effettivo cambiamento, non è mai saggio forzare i tempi dei processi di matu-razione di un qualsiasi cam-biamento: si rischia di usare una violenza che non porta mai frutti positivi (la violen-za non è mai levatrice della storia, come ha detto qual-cuno, ma il suo becchino!). Così, è solo in questi giorni che la Scuola di formazione all’impegno socio-politico nasce, nella convinzione che se a Cesare si deve il suo denaro perché vi è la sua immagine, a Dio si dà tutto dando tutto all’uomo, immagine del Dio comunio-ne trinitaria. L’impegno nel sociale e nella politica a cui la Scuola deve formare è per-tanto ad esclusivo servizio

della persona umana, e del bene comune. Lo ha ricorda-to Benedetto XVI a Lamezia Terme, parlando di un’ini-ziativa analoga promossa da quella Chiesa locale: «Altret-tanto opportuna è anche la Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa... Auspico viva-mente che da tali iniziative

scaturisca una nuova gene-razione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune». L’auspicio è che non si perda quest’oc-casione: come cattolici, dob-biamo sentirci responsabili del futuro della nostra terra.

Pino Natale

Dopo il Sinodo diocesano la Scuola di formazione all’impegno sociale e politico per far conoscere la Dottrina della Chiesa

Nuova generazione per il bene comune La riflessione nelle comunità parrocchiali: ecco un’opportunità di partecipazione per i cattolici

DENTRO LA DIOCESI

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SEGNI DEI TEMPI

L’Azione Cattolica in cammino

Domenica 30 ottobre, l’Azione Cattolica ha vissuto due incontri importanti. Nel centro pastorale “Villa Mareschi” a Bagnoli, si è riunito il settore adulti; l’Azione Cattolica Ragazzi si è ritrovata nei locali della parrocchia Santi Pietro e Paolo a Soccavo, per l’annuale Festa del Ciao.Due appuntamenti che segnano l'inizio dell'anno pastorale e delle sue attività, nei quali ritrovarsi e condividere la programmazione. Al centro delle iniziative il richiamo agli Orientamenti pastorali per il decenni o 2010-2020. A Bagnoli si sono confrontati sul tema: “Adulti, tra educazione e lavoro”. I ragazzi (nelle foto) hanno vissuto una giornata sul tema: “Prendi il passo… punta in alto”.Sul sito www.segnideitempi.it gli articoli del presidente Antonio Izzo.

Appuntamenti di novembre

- Lunedì 7Incontro col vicario episcopale per la cateche-si – S. Vitale (ore 19)

- Domenica 27Giornata di spiritualità con il vescovo – Casa Pio XII (ore 9-13)

La scuola socio-politica e i giovaniNell’incontro di presentazione della Scuola di formazione all’im-pegno socio-politico del 4 novembre, il vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella ha inviato a partecipare monsignor Giancarlo Maria Bregantini (presidente della Commissione per i problemi sociali, lavoro, giustizia e pace della Cei) e i rappresen-tanti istituzionali dell’area flegrea. Nell’occasione sarà presentata la Lettera aperta dei Giovani della Diocesi di Pozzuoli ai sindaci dei comuni flegrei. Di fronte alle “forme di rassegnazione e disinteresse diffuse tra i cittadini, e alla sfiducia nelle possibilità della politica a costruire”, i giovani chiedono di essere ascoltati, con l’obiettivo di fare proposte e stimolare verso un concreto “sussulto di cittadinan-za attiva”.Info sulla Scuola: www.diocesipozzuoli.org. Articoli relativi all’in-contro e alle prossime iniziative su www.segnideitempi.it.

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DENTRO LA DIOCESI

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SEGNI DEI TEMPI

I nostri sacerdotiDon Bruno Rossetti: il parroco di Pianura che ama la radio

Dalla diocesi di Pozzuoli una voce arriva a molti, grazie all’esperienza radiofonica. È quella di don Bruno Ros-setti. Originario di Santa Maria Capua Vetere, ha 57 anni ed è parroco di S. Lorenzo martire a Pianura. È stato missionario in Bangladesh dove ha insegnato filosofia al seminario. Laureato in filosofia, ha pubblicato due libri, “In punta di piedi, preghiere per l’uomo del terzo mil-lennio” (Piemme, 1998) e “La spiritualità di Paolo VI, una mistica incarnata nella storia” (San Paolo Edizioni, 2008). Collabora con Radio In Blu e Radio Mater. Don Bruno suona la chitarra e ha inciso nell’88 un lp di musica cristiana. «Non suono – precisa – ma strimpello».

Come è nato il suo interesse per Paolo VI?«Giovanni Montini l’ho conosciuto. Una volta, facendo il chierichetto a una Messa presieduta da lui in San Pietro ero talmente emozionato che il cerimoniere, il futuro cardinale Virgilio Noè, mi diede una spinta perché io ero fermo e non aprivo la navicella (il contenitore dell’in-censo, ndr). Sono stato sempre affascinato sia della sua visione ecclesiologica che dalla sua spiritualità sacer-dotale. Il suo pensiero può essere definito “un ritorno al futuro”. È stata innanzitutto sua la concezione della

Chiesa che si apre al mondo, che entra nella storia e va a vivificare gli spazi culturali. È stato il primo papa a viaggiare. Con il dottorato in Teologia Spirituale all’Uni-versità Gregoriana ho fatto una tesi sul suo pontificato. È stato il motivo che mi ha spinto a pubblicare il libro».

Lei utilizza molto la radio come mezzo di evangelizza-zione…«La radio arriva a molti ed è un mezzo molto potente. Lo dimostrano gli ascolti e le domande in diretta che mi vengono poste da tutta Italia. Attraverso di essa cerco di evangelizzare mettendo al primo posto la visione di-scepolare e poi quella sacerdotale. Siamo prima seguaci di Gesù e poi preti».

In base alla sua esperienza radiofonica, di cosa ha bisogno la gente?«La società in cui viviamo è molto confusa. C’è bisogno di unificare e fare chiarezza nella nostra vita. Tutti han-no bisogno della Parola di Gesù».

Quali sono i programmi radio?«Ogni quarto sabato del mese, venticinque minuti dopo la mezzanotte su Radio In Blu, intervengo nel programma “Luce nella notte”: il programma inizia alle dieci e termina all’una. Il secondo lunedì del mese

sono su Radio Mater, una radio della Cei che trasmette dalla Diocesi di Milano. Rispondo alle domande degli ascoltatori nella mia rubrica “Trovata una perla”. Questo nome riprende il passo del Vangelo di Matteo (13,44-46) che mi accompagna fin dall’inizio del mio sacerdozio. In entrambi i casi è possibile seguire le trasmissioni attraverso internet».

Quanto è importante il contributo per il sostentamen-to del clero?«È fondamentale. Anche perché si tratta di soldi che passano per il sacerdote ma che poi vengono spesi sempre per la comunità. Immaginate ora, con il trasfe-rimento dalla vecchia chiesa alla nuova. Quante spese sono state sostenute? I sacerdoti danno la loro vita in offerta a Dio e alla Chiesa. È naturale che le offerte che ricevono ritornino alla comunità».

ci.bo.

Nuova chiesa S. Lorenzo Il vescovo, monsignor Gennaro Pascarella, celebrerà la solenne dedicazione della chiesa parrocchiale di S. Lorenzo martire a Pianura, venerdì 11 novembre, alle ore 18

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In continuità con il con-vegno diocesano, che ha

riflettuto sul tema dell’edu-cazione secondo gli Orien-tamenti pastorali della Cei, domenica 29 ottobre si è svolta la II Giornata dio-cesana dei gruppi-famiglia, che sono stati ospitati nella parrocchia S. Maria degli Angeli e S. Chiara. Guidati dalla relazione del professor Furio Pesci, su “Il potenziale educativo della famiglia cri-stiana”, i partecipanti hanno riflettuto sull’origine dell’e-ducazione e sulla specificità e l’obiettivo dell’educazione cristiana in famiglia. Pesci ha evidenziato che occor-re trasmettere alle persone che incontriamo, la gioia dell’Incontro fatto con Cri-sto, soprattutto con la testi-monianza. Ciò che è basila-re nella relazione familiare è donare se stessi agli altri, sia al coniuge che ai figli, essendo disposti a qualche sacrificio ma essendo consa-pevoli che tutto serve per un bene maggiore. Scoprire e

valorizzare le grandi poten-zialità educative della fami-glia è di sicuro la sfida che il professore ha lanciato e che i partecipanti hanno volu-to cogliere, ponendo molte domande ed intervenendo spesso durante la relazione. Diversi, ad esempio, chie-devano come riproporre la fede cristiana ai figli, che spesso vivono con “noia” la partecipazione alla messa domenicale e al catechismo. Pesci ha sottolineato che “molte volte si parla dell’e-

ducazione presentandone sempre l’aspetto buio, mai quello positivo, spesso non consapevoli che la morale e le virtù sono necessarie alla felicità”.L’incontro di Monterusciel-lo, sul tema “Educarsi per educare: potenziale educati-vo della Chiesa Domestica”, è stata un’occasione di con-fronto e di comunione colta dai partecipanti, provenien-ti da vari gruppi e parrocchie di tutta la diocesi. La diocesi puteolana, come dimostrato

anche dal recente convegno diocesano, è molto attenta alla pastorale delle famiglie e da anni ha attivato inizia-tive, corsi ed incontri per la formazione, tutti presentati al termine della relazione. Tra le varie attività, molto entusiasmo ha suscitato il “progetto pilota” attivato nella parrocchia Buon Pa-store a Fuorigrotta per le coppie separate, divorziate e per le altre in situazione di irregolarità: il responsabi-le, rievocando l’episodio di

Gesù e la samaritana, ha ri-badito come “la Chiesa non abbandona mai nessuno, neanche in quelle situazioni dove l’allontanamento dalla comunità ecclesiale consiste in una scelta personale”. Il vescovo, monsignor Gen-naro Pascarella, nel suo in-tervento ha ribadito come sia fondamentale “dire con la propria vita che la feli-cità consiste nel donare se stessi”, riprendendo la frase di s. Paolo: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”. La serata si è poi conclusa con un concerto di musica cristiana, a cui hanno parte-cipato anche i giovani della parrocchia che ha ospitato l’incontro, con i cantauto-ri don Paolo Auricchio ed Enzo Montanero, accom-pagnati dal gruppo “Live in Jesus”, formato da giovani provenienti da varie realtà della diocesi. A tutti è stato dato appuntamento al pros-simo incontro annuale, che si terrà il 28 ottobre 2012.

Giuseppe Tramontin

Ecco il potenziale educativo della famiglia cristianaCome s. Paolo: vi è più gioia nel dare che nel ricevere

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IDEE & PROGETTI SEGNI DEI TEMPI

Il 12, 13 e 14 ottobre è sta-ta realizzata a Città della

Scienza la IX edizione della Convention nazionale dedi-cata al mondo della scuola e della didattica con la presenza di enti, istituzioni, associazio-ni del mondo della scuola: un momento di confronto e di aggiornamento tra docenti e dirigenti scolastici provenien-ti dalle diverse regioni italia-ne. La tre giorni per la scuola ha proposto un calendario ricco di eventi: laboratori, seminari, conferenze; è stata allestita un’area espositiva per la presentazione di progetti didattici e realizzata una ras-segna “La parola alle scuole” con la partecipazione attiva dei docenti. La visita nell’area espositiva del Science Centre è stata l’occasione per cono-scere le proposte in program-mazione a Città della Scienza dedicate alle scuole.I temi di questa edizione sono stati: il miglioramento della qualità dell’educazione e del-la didattica attraverso l’uso di tecnologie innovative, la

cultura della sostenibilità e l’educazione alla convivenza civile, il rapporto tra ricerca, scuola e società. Altro tema è stato “Donne e Scienza”, per promuovere e valorizzare le differenze di genere nell’ap-prendimento attivo. Il diri-gente scolastico Angela Pro-caccini dell’ITN “Duca degli Abruzzi” di Napoli, ha parlato di “Un mare di opportunità” affermando che le donne sono

capaci di dare alla ricerca, al lavoro, alla scienza quel tocco di lealtà, di tenacia, di abne-gazione e di precisione che le rende particolari. Sebbene si nota che a 150 anni dall’uni-tà nazionale il bilancio delle donne italiane in merito all’u-guaglianza di trattamento e di opportunità è ai fanalini di coda dell’Europa, appaiono anche tanti orizzonti aper-ti alle donne nello scenario

mare, ricerca e scienza. La Procaccini (nella foto insieme ai partecipanti all’incontro) ha fatto riferimento all’autrice londinese Virginia Woolf che in un saggio narrativo esprime la sua genuina indignazione per il ruolo subalterno cui era costretta la donna intellettua-le del suo tempo.Un interessante confronto, curato dallo Sportello Caritas di Cavalleggeri è stato “Il bul-lismo, le violenze e l’aggres-sività nei contesti educativi e di socializzazione”. Gli inter-venti hanno rilevato come la violenza causa effetti psicolo-gici ed emotivi devastanti sul-lo sviluppo della personalità. Carlo Signore è il responsabile e coordinatore dello Sportel-lo, che offre supporto psicolo-gico, educativo e di assisten-za legale contro il bullismo. Molte realtà di volontariato privato sociale sostengono questa iniziativa come l’asso-ciazione Napoli ovest, l’asso-ciazione La Roccia e il Centro Studi per il Volontariato della Caritas diocesana. Presenti al

dibattito anche Mira Mancio-li, consulente dello Sportello Caritas, e Rita Pagano D.S. Ipsar “ A. Esposito Ferraioli” per interventi e competenze in ambito scolastico. Negli in-terventi è stata ribadita l’effi-cacia della prevenzione contro ogni abuso e violenza ed an-che la responsabilità di tutti, adulti, coetanei e amici ad es-sere attenti ai segnali di aiuto di tanti ragazzi costretti spesso a vivere il proprio dramma in solitudine.Nella convention era presente anche uno stand sugli itine-rari culturali nell’area flegrea, curato dal Centro per la pa-storale della cultura e dall’As-sociazione Nemea. Molti insegnanti, anche di altre regioni, hanno prenotato la realizzazione di itinerari strut-turati con laboratori specifici per le scuole (per info: www.welcometourist.it).

Raffaela Pingi

A Città della Scienza la tre giorni della IX Convention nazionale di docenti, dirigenti, enti, istituzioni e associazioni

Se la donna è al centro della ScuolaL’Itn di Bagnoli e un “mare di opportunità”; lo Sportello Caritas di Cavalleggeri sul bullismo

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Foto di Luigi Valerio

Settimana del benessere psicologicoAnche i Campi Flegrei partecipano alla Settimana del benessere psicologico, che si terrà dal 21 al 26 novembre, organizzata dall’Ordine degli psicologi in Campania, in collaborazione con l’Anci. Previste due conferenze sul tema della famiglia, organizzate a Pozzuoli e a Monte di Procida, grazie alla disponibilità dei consiglieri comunali e dei sindaci Agostino Magliulo e Francesco Paolo Iannuzzi, in piena sinergia con gli assessorati e i servizi comunali coinvolti nella tematica. Primo appuntamento, giovedì 24 novembre (dalle ore 16.30 alle 19.30) nella biblioteca comunale del Palazzo Toledo in via Pietro Ragnisco, a Poz-zuoli, con la conferenza dal titolo “Famiglia ieri, oggi... e domani? Dialoghi possibili con servizi e istituzioni tra nuove emergenze educative, risorse ed opportunità". Organizzato dai psicologi Stefano Marchese, Chiara Garofalo, Anna Maria Silvestri, Ester Vacca e Simona Esposito, l’incontro vuole approfondire le possibili direzioni future dei servizi e delle risorse per le famiglie, analiz-zando gli sviluppi che il contesto di vita della famiglia puteolana ha avuto e avrà nel tempo. Poi, venerdì 25 novembre (dalle ore 17.30 alle 20), nella sala Ludovico Quandel nella sede del Comune a Monte di Procida, in via Panoramica 10, si svolgerà la conferenza “Famiglia e nuovi mezzi di comunicazione, si stava meglio quando si stava peggio?”. L’incontro del comune montese (dove si è svolta anche la prima edizione del 2011), organizzato dai psicologi Stefano Marchese, Isabella Parascandolo, Silvia Scotto di Luzio e Simona Esposito, parte da un problema proprio della globalizzazione, ovvero l’ influenza dei mezzi di comunicazione di massa in particolare di Internet, nella condotta relazionale ed educativa della famiglia.

Giornata internazionale disabilitàLa Giornata internazionale delle persone con disabilità – che quest’anno avrà come tema “Il diverso sei tu” - è un evento promosso dall'Onu fin dal 1998 e viene celebrata ogni anno il 3 dicembre. In questa data anche l’Associazione Pro Handicap organizza l’evento “Insieme si può volare”, nel Laboratorio delle Arti, in via Torrione a Monte di Procida, con il patrocinio del Comune. Prevista mu-sica, canto, ballo, interpretazioni teatrali, all’insegna della solidarietà (dalle ore 17.30). L’iniziativa è organizzata nell’ambito del Progetto “Disabilità superabili”, sostenuto dal Centro di Servizio per il Volontariato di Napoli, con il quale si sta fortificando la rete operativa nel settore, insieme alle Associazioni La Roccia, In-sieme, Ascam, Nemea, il Centro Studi Caritas diocesana, la cooperativa sociale Ifocs e tante altre organizzazioni che stanno aderendo.

Progetto Integra della Caritas

Lunedì 14 dicembre, alle ore 16.30, nell’Auditorium del Seminario di Pozzuoli, in via Campi Flegrei, 12, si terrà la presentazione del volume "Crescere ai margini. Educare al cambiamento nell'emergenza sociale" (edizione Carocci), che nasce dall'osservazione del Progetto Integra della Caritas Diocesana di Pozzuoli. La presentazione, a cui parteciperà il vescovo monsignor Gennaro Pascarella, sarà moderata dalla professoressa Antonia Cunti dell'Università degli studi Parthenope. Interverranno esperti pedagogisti ed operatori sociali.

TAM TAM - TAM TAM

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La prima Giornata Mon-diale delle Città per la

Vita/Città contro la Pena di Morte (“Cities for Life/Cities against the Death Penalty”), è stata promossa dalla Comuni-tà di sant’Egidio il 30 novem-bre del 2002. La data è stata scelta perché ricorda la prima abolizione della pena capitale: quella del Granducato di To-scana, il 30 novembre 1786. Un evento giunto, quindi, alla nona edizione, sul tema “No Justice Whithout Life”. L’anno scorso vide l’adesione di circa 1.450 città di 102 paesi diversi nel mondo, nel-le quali sono state realizzate mobilitazioni, marce, spetta-coli, assemblee pubbliche, in particolare nelle scuole e uni-versità. In più di 1.300 città è stato illuminato un monu-mento simbolo contro la pena di morte (a Roma, nella foto, viene illuminato il Colosseo).La Giornata Internazionale delle Città per la Vita/Cit-tà contro la Pena di Morte, come evidenziato dagli orga-nizzatori, rappresenta la più grande mobilitazione con-temporanea planetaria per indicare una forma più alta e civile di giustizia, capace di rinunciare definitivamente alla pena capitale. Si tratta di

un’importante opportunità per stabilire un dialogo con le società civili, il coinvolgi-mento degli amministratori in un percorso di abolizione della pena di morte, capace di diventare una pratica costante e una caratteristica identitaria della città che aderisce e dei suoi cittadini. In tal modo si

aprono occasioni di coinvol-gimento di strati più larghi della società civile anche in aree in cui la pena di morte è praticata, rafforzando l’ini-ziativa di attivisti e organizza-zioni locali all’interno di una rete internazionale.Nella città partenopea, è stato organizzato un convegno sul

tema “Insieme per la vita. Le istituzioni, la chiesa, il volon-tariato, in favore della legalità e per l’abolizione della Pena di Morte”, che si svolgerà mercoledì 30 novembre (alle ore 10), nella Sala dei Baroni nel Maschio Angioino, con il patrocinio del Comune di Napoli.

Anche a Pozzuoli verrà orga-nizzata un’iniziativa pubblica dalla Coalit, Coalizione ita-liana contro la pena di mor-te onlus, in collaborazione con la diocesi di Pozzuoli, l’associazione Sacco e Van-zetti, la fondazione Paulus e la Comunità di sant’Egidio. Il convegno si terrà giovedì 1 dicembre, alle ore 9.30, nella biblioteca civica “Raffaele Ar-tigliere”, nel Palazzo Toledo in via Ragnisco. Tema dell’incontro: “Pena di morte e pena di vivere. Il cammino verso il rispetto del-la legalità e dei diritti umani a livello locale ed interna-zionale”. Saranno presenti il vescovo monsignor Gennaro Pascarella e il sindaco di Poz-zuoli, Agostino Magliulo. I diversi interventi saranno in-tervallati dalla lettura di brani da parte di attori. Modera i lavori Ciro Biondi. L’inizia-tiva s’inserisce in un percorso di sensibilizzazione verso le tematiche relative al rispetto della legalità, che le realtà as-sociative del territorio hanno avviato in piena sinergia con l’amministrazione comunale. Su www.segnideitempi.it il programma e info sui due convegni.

Michela Mancini

Città contro la pena di morte“No Justice Without Life”

IDEE & PROGETTI

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SEGNI DEI TEMPI

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IMMIGRAZIONE SEGNI DEI TEMPI

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Presentazione del Dossier Immigrazione 2011Anche quest’anno il Dossier Statistico Immigrazione della Caritas/Migrantes è stato presentato il 27 ottobre a Roma e in tutte le regioni d’Italia. A Napoli, in particolare, il curatore del capitolo sulla Campania, si è soffermato sui dati della nostra regione.

«Definire il modello delle migrazioni in Campania – come Trani illustra nel dossier – è oggi particolarmente complesso poiché la regione, un tempo esclu-sivamente terra di transito, è divenuta progressivamente area di stabilizzazione dei lavoratori migranti ed in parte anche delle loro famiglie. Nel corso degli ultimi dieci anni l'immigrazione straniera in Campania non solo è fortemente cresciuta in termini quantitativi, ma si è soprattutto trasformata in termini di composizione dei diversi gruppi presenti.

L'aumento della presenza migrante regolare nel mercato del lavoro, il nu-mero crescente dei ricongiungimenti familiari, delle nascite di bambini figli di migranti e lo stesso numero dei minori di origine straniera presenti nelle scuole di ogni ordine e grado segnalano, infatti, una diffusa stabilizzazione del fenomeno migratorio, giunto nella regione ad una fase di maturità, che impone la necessità di una più ampia riflessione sui mutamenti economici, sociali, demografici e culturali che riguardano sia la prima che le seconde generazioni di immigrati, ma che segnala – nel contempo – la necessità di una riconsidera-zione del ruolo che le istituzioni possono giocare nell'avvio di reali processi di inclusione sociale».

I dati relativi al fenomeno in Italia e nella nostra regione, si possono rilevare an-che su: www.caritasitaliana.it - www.caritascampania.it – www.segnideitempi.it

Il Dossier sarà presentato anche a Pozzuoli il 28 novembre (vedi locandina nella pagina). Un appuntamento che ormai si ripete da diversi anni, con la presenza di Giancamillo Trani, di esperti ed operatori del settore, di rappresentanti delle istituzioni e del mondo del volontariato, per dare spazio ad esperienze e storie di vita degli immigrati.

Distretto Scolastico n. 25

Il Centro Territoriale Permanente (CTP) di Pozzuolioffre gratuitamente ai cittadini stranieri

al fine di avanzare richiesta di soggiorno di lunga duratale seguenti opportunità formative:

- corsi serali di scuola media- corsi di lingua italiana

I corsi di scuola media sono distribuitisu più sedi del territorio flegreo

I corsi di lingua italiana sono a Pozzuolinella S.M.S. “G Diano” – Via Solfatara

Info:Segreteria S.M.S. Diano

tel. 081 526 27 32 (ore 14-19)

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SEGNI DEI TEMPI

per ualche LIBRO

“Quarto tra passato e futuro” Viaggio nella storia della città attraverso i Quaderni dell’Ufficio Cultura del Comune di Quarto.

di Antonio Ferro

“Giallo Tufo: un mistero nei Campi Flegrei”È un giallo territoriale legato al patrimonio storico, artistico, paesaggistico, culturale, archeologico dei Campi Flegrei.

di Francesco Escalona

20/10/11

“I racconti di Giosafatte e del suo settimo nipote – l’identità ebraica svelata”I racconti di nonno Giosafatte ai suoi nipoti. Una storia vera che nasconde un’altra storia: il lungo cammino, tenuto nascosto, del popolo ebraico fino a Bacoli, nel cuore dei Campi Flegrei.

di Rosario “Rosso” Capuano

“Quattro novelle neapolitane”Neapolis, Nisida, Kyme (Cuma) e Tripergola sono gli scenari in cui sono ambientati i quattro racco-nti. Un modo per visitare questi luoghi attraverso gli accadimenti quotidiani di donne e uomini dell’epoca. Il testo è integrato da un breve glossa-rio curato da archeologi per consentire una migliore comprensione dei riferimenti geografici e storici.

di Gianni Santarpino

“Pulcinella:il trionfale ritorno di Horus”Chi si nasconde dietro la maschera di Pulci-nella? Un ritratto inedito, carico di intuizioni e decifrazioni che contribuiscono a rischiarare il nostro background e quindi la nostra stessa civiltà attuale.

di Franco Pisano

“Bacoli. Storia di un comune”Curiosità e aneddoti che raccontano il lungo excursus storico che ha portato l’antico terri-torio di Bacoli, nel 1919, a diventare comune autonom.

di Francesco Lubrano

1° CICLO:“Storia, storie e tradizioni dei Campi Flegrei”

CINe“Quando sei nato non puoi più nasconderti”Regia di Marco Tullio GiordanaSandro ha dodici anni e una vita spensierata in una piccola cittadina di provincia. Un giorno, durante un viaggio in barca nel Mediterraneo con il padre, cade in acqua e non riescono a raggiungerlo prima che sparisca tra le onde. Viene ripescato da uno scafo su cui sono imbarcati dei clandestini che fanno rotta verso l'Italia, sperando in una vita migliore e nel miraggio di un lavoro per poter mantenere le loro famiglie. Tra gli emigranti ci sono due fratelli rumeni, Radu e Alina. Hanno la stessa età di Sandro e tra i tre ragazzi si stringe un rapporto che somiglia sempre più ad un'amicizia, nonostante le diversità e la lingua diversa. Sandro si sente vicino a loro, e soprattutto ad Alina, così bella ai suoi occhi di adolescente. È l'età adulta che irrompe nella sua vita, mostrandogli lo squallore e la crudezza della realtà e costringendolo a guardare il mondo con occhi diversi...

“Sognando Beckham”Regia di Gurinder ChadhaInghilterra: Jessminder, una ragazza indiana immigrata, ama giocare a calcio e ha un'autentica passione per David Beckham. La sua famiglia però non condivide e vorrebbe che nel suo futuro ci fosse soltanto il college e un lavoro come avvocato. Un giorno, mentre sta giocando al parco, le viene proposto da Jules, una ragazza del team locale, di entrare a far parte della squadra femminile di calcio e partecipare al torneo estivo.,,

“L’Ospite inatteso”Regia di Thomas McCarthyWalter Vale, professore universitario di Economia, vedovo da cinque anni, vive una vita monotona in una cittadina del Connecticut. Quando Walter di malavoglia accetta di sostituire un collega a una conferenza a New York City, scopre con sorpresa che il suo appartamento, da tempo disabitato, è stato affittato con un imbroglio a una giovane coppia, il siriano Tarek e l’africana Zainab. Dopo un primo momento di sconcerto Walter decide di farli restare finché non si siano trovati un altro posto. Anche attraverso una comune passione per la musica, in breve, tra Walter e Tarek prende forma un’amicizia che la più guardinga Zainab disapprova. Quando però un contatto accidentale con la polizia fa finire Tarek, immigrato irregolare, in un

centro di detenzione dell’I.C.E. (Immigration and Customs Enforcement), Walter risulta essere l’unica persona che gli può far visita. L’impegno di Walter nei confronti del suo giovane amico si rafforza ancor di più con la comparsa di Mouna, la madre di Tarek venuta in cerca del figlio. Mentre i quattro affrontano le desolanti realtà del sistema di immigrazione americano e i problemi della loro vita, affiora la loro umanità attraverso situazioni ora goffe e comiche, ora tenere e drammatiche.

“Nuovomondo”Regia di Emanuele Crialese

XX secolo: la famiglia siciliana dei Mancuso, che agli inizi del secolo lasciano Petralia, un paese dell'entroterra, alla volta dell'America. Salvatore, prostrato da una terra poco generosa, si affida alla Madonna e, dopo averle offerto un sasso macchiato di sangue perché portato in bocca in segno di sacrificio, le chiede quale strada deve prendere, se restare o partire...

“Il vento del perdono”Regia di Lasse Hallström

Il film narra il ricongiungimento e la riconciliazione tra una giovane donna, la sua piccola figlia e il suocero, che sembrava non potersi più aprire dall'isolamento materiale e sentimentale nel quale si era richiuso nel proprio ranch del Wyoming.Jean Gilkyson (Jennifer Lopez), in fuga dal fidanzato violento, assieme alla figlia cerca accoglienza da Einar Gilkyson (Robert Redford), nonno della figlia. Tra i due non corre buon sangue, infatti Einar ritiene Jean responsabile della morte del figlio Griffin, dovuta ad un incidente stradale.Einar, dopo la morte del figlio e l'abbandono della moglie, è diventato un uomo chiuso al resto del mondo, gestisce

“Il giardino del perdono”Regia di Paul A. KaufmanShay Hunter frequenta il college ma non riesce a superare lo stress della scuola a causa del suo carattere instabile. I professori le consigliano di prendersi un periodo di riposo e la ragazza, non avendo amici e non sapendo dove andare, decide di rientrare a casa e affrontare la persona che ritiene responsabile dei suoi problemi: Nora, la madre alcolizzata con la quale non ha ha contatti da cinque anni. Affrontare la dipendenza dall'alcol della donna, le difficoltà dei rapporti interpersonali, i drammi di ogni giorno per Shay è davvero difficile. Soltanto grazie all'amore per la sua famiglia che Shay riuscirà a perdonare la madre, causa dei suoi problemi. "Il giardino del perdono" è una storia forte e commov-ente sulla difficoltà di alcuni rapporti anche tra persone che si vogliono bene.

“Perdona e dimentica”Regia di Todd Solondz

Solondz narra, attraverso gli occhi di tre sorelle, le cui famiglie sono vittime di pesantissime tragedie quali pedofilia, depressione e solitudine, un'America che esiste e di cui nessuno vuol parlare. Il racconto è basato su due tematiche, forgive and forget, perdonare e (o) dimenticare....

da solo il suo ranch, con la sola compagnia del fraterno amico Mitch (Morgan Freeman). Quest'ultimo, dopo l'aggressione di un orso avvenuta un anno prima non solo non è più in grado di aiutare la fattoria, ma ha bisogno di essere continuamente accudito da Einar. La piccola Griff (Becca Gardner) con la sua innocenza, scalfisce pian piano il duro cuore di Einar che alla fine accetta anche Jean, alla quale perdona l'incidente del figlio, e che protegge, con lo sceriffo Curtis, dal ritorno del suo violento compagno.

06/10/11

03/11/11

17/11/11

“Enolibro – Pagine da bere”�Vino e Vigneti nei Classici della Letteratura;�Nunc est bibendum. Cultura del vino e coltura della vite.

Il progetto Enolibro è il punto di partenza di un viaggio nelle tradizioni e nella cultura delle aree che producono vino. I primo otto volumi sono curati da archeologi che conoscono il patrimonio dei Campi Flegrei.

Rosaria CiardielloIvan Varriale

01/12/11

15/12/11

29/12/11

forum

<oltre le diversitàvariazioni date su Facebook

<il vento delperdono

variazioni date su Facebook

25/10/2011

17/04/2012

8/11/2011

15/11/2011

11/10/2011

hall

conference

bar

29/11/2011

13/03/2012

“There be dragons”In uscita

Sullo sfondo della guerra civile spagnola, il film ripercorre la gioventù di Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei canonizzato da Giovanni Paolo II nel 2002. Il titolo del film deriva dall'espressione latina Hic sunt dracones, usata dai cartografi medievali per descrivere i pericoli derivati da luoghi ancora ignoti alle mappe.

13/12/2011

novembre 2011

www.divinmaestro.it

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Mare d’Ischia proibito per i pescatori di Poz-

zuoli. Nasse vietate nell’Area marina protetta “Il Regno di Nettuno”. E scoppia la pole-mica tra puteolani e isolani mentre si intensifica la batta-glia burocratica per la pesca dei polpi. «Per quelle acque ci sono solo venti permessi e sono stati dati solo ai colle-ghi di Ischia – dice Alessan-dro Chiocca, uno dei pesca-tori puteolani – eppure solo uno di loro utilizza le nasse. Gli altri praticano un tipo di pesca diverso. Perché vietano solo a noi di pescare? Che ci resta da fare, la fame?». Anche se con ritardo l’autun-no è arrivato, e con novembre non sarà più sufficiente pe-scare polpi al largo di Proci-da; bisognerà infatti spostarsi nelle acque di Ischia, tuttavia quattro imbarcazioni di pur-paiuoli rischiano di restare ancorate al molo. Sono ma-rinai giovani ed esperti. È un lavoro che si tramandano da generazioni. La loro speciali-tà è stato un vanto della ma-

rineria di Pozzuoli, ma oggi sono in pochi a dare la caccia al polpo comune, l’octopus vulgaris. Si chiamano tutti Chiocca e sono imparenta-ti tra loro: fanno parte della Cooperativa di pescatori San Marco; sulle loro spalle dodi-ci nuclei familiari. Se si avvicinano ad Ischia ri-schiano multe salatissime e sequestro delle attrezzature. Ad alcuni di loro già è capi-tato. «Il primo verbale risale a tre anni fa – dicono Ales-

sandro, Fabio ed Angelo - ma non vogliamo più rischia-re, vogliamo solo lavorare». La tentazione di mettere la prua dei gozzi in direzione di Ischia è forte ma le mul-te potrebbero pregiudicare il loro futuro. «La vicenda ha un iter lungo – spiega Claudio Ismeno, il legale che li difende – sono due anni che facciamo domanda all’Area marina protetta, ma non ci concedono la licen-za. Le motivazioni addotte

dall’ex direttore del “Regno di Nettuno”, Riccardo Stra-da, sono contestabilissime e noi abbiamo prodotto una ricca documentazione con riferimenti normativi. I miei clienti sono in regola perché lavorano nel rispetto della natura e della legge. Una pre-cisazione: per l’Unione Eu-ropea le nasse non sono da considerare trappole. Si trat-ta solo di piccoli contenitori cilindrici in cui entrano solo i polpi comuni adulti. Ab-

biamo fatto ricorso al Tar e siamo in attesa di una rispo-sta. I problemi sono altri. Per esempio i pescatori abusivi che tra gli scogli catturano polpi giovani senza consen-tire la riproduzione. Oppure quelli che rubano le nasse piene. I nostri sono onesti pescatori che pagano le tasse, questo è il loro lavoro e non sanno fare altro». Il ricorso presentato dall’av-vocato Ismeno parla di con-traddittorietà dell’atto ed eccesso di potere da parte del direttore dell’Amp. In più il polpo comune non rientra tra le specie da tutelare. «La nostra è una pesca tradizio-nale – ricorda Alessandro Chiocca – con le nasse poste a dieci metri di profondità sui fondali sabbiosi. Uscia-mo nel cuore della notte e ritorniamo nel pomeriggio per prelevare quelle piene. Purtroppo nelle acque di Pozzuoli e in genere nel golfo di Napoli non ci sono polpi, bisogna andare ad Ischia».

c.b.

Solo 20 permessi per utilizzare le nasse nell’Area Il Regno di Nettuno: riservati agli ischitani. Multe salate per gli altri

A caccia di polpi. Ma senza puteolaniA rischio la tradizione dell’antica arte dei “purpaiuioli”: alla Darsena resistono quattro equipaggi

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CULTURA

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SEGNI DEI TEMPI

Un’esplosione di arte di strada Arte contemporanea e Campi Flegrei: è la formula di Art Explosion, l’evento culturale promosso dal comune di Monte di Procida, con l’adesione delle ammi-nistrazioni di Pozzuoli e Bacoli. Il progetto – iniziato il 21 ottobre, si concluderà l’11 dicembre - si articola in eventi espositivi, mostre personali e collettive, mo-menti live di artisti di rilievo nazionale e internazionale, proiezioni architetturali, street art performance, esibizioni di giovani promesse del mondo della street art coinvolte in un vero e proprio concorso. Previste anche visite guidate per turisti e per scolaresche, educational tour per esperti. Tra i siti valorizzati la Necropoli di Cappella, il Castello di Baia, i Templi di Diana e di Venere, il Complesso Vanvitellia-no, Palazzo Toledo e il Macellum–Tempio di Serapide. Il progetto è cofinanziato dall'Unione Europea, dal Governo e dalla Regione Campania, nell'ambito del Programma Operativo FESR 2007-2013 (Asse 1 Obiettivo Operativo 1.9). «Art Explosion – scrivono gli organizzatori - nasce essenzialmente dalla diffusa constatazione che l’area flegrea, pur possedendo un vastissimo patrimonio di archeologia greco-romana e monumenti di età borbonica, utile per supportare un’offerta di tipo turistico-culturale di livello nazionale e internazionale, stenta a conquistare una posizione competitiva sul mercato che sia all’altezza delle sue opportunità». Il progetto è pertanto un sistema integrato di beni culturali ed eventi in cui singole manifestazioni si coordinano e si collegano ad un unico tema, quello dell’integrazione tra arte contemporanea e archeologia. Il program-ma delle mostre di novembre: collettiva di street art e postgraffitismo “Magma” al Complesso Borbonico del Fusaro (fino al 20); “la danza del Tempo”, opere inedite di Marco Nereo Rotelli al Museo Archeologico (fino all’11 dicembre); “Diva – omaggio a Sophia Loren” a Palazzo Toledo a Pozzuoli (fino al 19 novembre).Tutti gli eventi sono ad ingresso libero. Il programma completo su artexplosion.it

Centro diocesano per la pastorale della cultura

Visita alla chiesa del SS. Corpo di Cristo

Tutte le domeniche (dalle ore 10.00 alle 12.30)con sospensione delle visite

durante la celebrazione della S. Messa (ore 11)

Iniziativa curata dalla

Associazione Nemea

nell’ambito delle attività

per la custodia, la tutela

e la valorizzazione

dei beni culturali ecclesiastici

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Ad Assisi nella prima decade di di-cembre è in programma la con-

vention del Centro Sportivo Italiano. Nell’occasione la presidenza naziona-le del Csi proporrà la creazione di un gruppo sportivo in ogni parrocchia. Si tratta di un piano di rinnovata collaborazione tra le strutture locali del Csi e le parrocchie per interessa-re giovani e non ad attività di tempo libero, sportive e culturali, secondo le indicazioni della pastorale dei vesco-vi. Le strategie da percorrere saranno in linea con le risultanze dell’Orato-rio Cup, la manifestazione varata la passata stagione che ha puntato sui giovani degli oratori riscuotendo un notevole successo anche nella nostra provincia, dove la cultura “oratoriale” non è stata mai troppo di casa. Lo scopo di incentivare le opportunità di aggregazione e formazione umana e spirituale per il quale l’iniziativa era nata è stato pressoché raggiunto. Nel presentare la kermesse, il presidente del comitato provinciale di Napoli, Antonio Papa, ebbe a dire: «E’ l’even-to che caratterizzerà il nostro impe-gno associativo per i prossimi anni per cui deve partire con il massimo sforzo di tutti noi. La manifestazione mira ad interagire con il mondo delle

parrocchie e dei decanati delle varie diocesi napoletane e della provincia. Far sì che giovani e giovanissimi di varie realtà della nostra provincia pos-sano incontrarsi, interagire, sfidarsi divertendosi è proprio l’obiettivo da perseguire con il progetto». E così ol-tre mille ragazzi delle sette diocesi del Napoletano, rimanendo al nostro ter-ritorio, sono stati coinvolti nelle ini-ziative della mini-Olimpiade che si è strutturata con fasi locali, interzonali e provinciali. Ora, l’obiettivo dell’ente blu-arancio è di consolidare questa esperienza puntando a creare presidi duraturi presso ogni parrocchia. A rapporti già consolidati tra il comitato, come accade per Pozzuoli, con la diocesi, si cercherà, con il nuovo progetto che diventerà operativo il nuovo anno, di rafforzare e potenziare i rapporti con le parrocchie già affiliate e rag-giungere altre realtà parrocchiali, in modo da arricchire e far arricchire di esperienze sportive, culturali e re-lazionali l’intero contesto diocesano. Un’opportunità importante che viene offerta ai nostri giovani e che nella nostra diocesi è già in fase realizzati-va. In questa occasione potranno es-sere coinvolti, con maggiore efficacia,

anche gruppi sovraparrocchiali quali la Pastorale Giovanile e l’Azione Cat-tolica, per un’azione di ulteriore rac-cordo.Parallelamente alle attività di promo-zione sportiva, le iniziative riguarde-ranno corsi di formazione per opera-tori culturali e sportivi in parrocchia, dirigenti sportivi, arbitri ed istruttori di dodgeball, calcio, pallavolo e palla-canestro e per la gestione di strutture sportive.

Giuseppe Moio

Un gruppo sportivo in ogni parrocchia La diffusione dell’oratorio anche nei Campi Flegrei

SPORT

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Sostieni il giornale.Abbonati: c/c postale 22293807intestato: Diocesi di Pozzuolicausale "Segni dei tempi"

€ 15 ordinario€ 50 sostenitore

Da Quarto un portierino che ha futuroLuigi Cioce (nella foto), 12 anni, della Scuola Team Quarto è risultato il miglior portiere della Gazzetta Cup, la manifestazione di calcio giovanile rivolta ai ragazzi Under 14 ed organizzata in sinergia con il Csi. La sua squadra, che si è imposta nella fase locale flegrea e nelle finali provinciali Csi al centro Caravita, al secondo anno di fila alle finali nazionali disputatisi allo stadio dei Marmi di Roma (lo scorso anno, invece, i giovani furono ospitati a Firenze presso la sede della nazionale a Coverciano), si è classificata al secondo posto. I giovani quartesi si sono arresi solo in finale, all’Aurora Bari. Il Team Quarto che rappresentava il Comitato provinciale di Napoli si è ben comportato e nel girone di qualificazione ha dominato dando spettacolo e segnando ben 10 reti, subendone solo una. Elevato il livello della manifestazione con le quattro semifina-liste che si equivalevano e potevano tutte conquistare il titolo. Il Team Quarto guidato da Eugenio Russo, sesto lo scorso anno, pur con qualche amarezza per aver sfiorato l’impresa, è deciso a riprovarci: «Ci ripro-veremo il prossimo anno – ha detto Russo -, sperando di cogliere finalmente l'ambito traguardo del titolo nazionale Gazzetta Cup».

Un’infornata di sport per le scuoleIl Csi punta le scuole. Tornei di Basket, Pallavolo e Tennis Tavolo per gli studenti flegrei delle scuole medie superiori sono stati indetti dal Centro Sportivo Italiano – Centro Zona di Pozzuoli. L’iniziativa per l’anno sportivo 2011-2012 parte sulla scorta dell’esperienza della passata stagione, allorché furono esperiti con successo eventi di basket, di tennis tavolo e di podismo, quest’ultima disciplina in sinergia con l’ISIS Tassi-nari, con “Straputeoli. Studenti … in pista”. Questa volta si punta a coinvolgere il maggior numero di scuole superiori in maniera che gli eventi possano avere una durata più ampia; pertanto, si coinvolgeranno le scuole in un minicampionato con gare di andata e di ritorno. La proposta dopo i primi contatti con i docen-ti di educazione fisica, sta riscuotendo pieni consensi. Per il tennis tavolo, inoltre, si vuole interessare anche le scuole medie inferiori con eventi organizzati presso le singole sedi scolastiche. E’ chiaro che le proposte dovranno passare per i consigli di istituto, ma è indubbio che costituiranno un importante momento ag-gregativo e punteranno a creare una base per sviluppare anche momenti formativi.

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SEGNI DEI TEMPI

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TAM TAM

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Avrà inizio il 28 novembre e proseguirà fino al 4 di-

cembre la nuova edizione del Marano Ragazzi Spot Festival. La kermesse artistico-pubbli-citaria è giunta quest’anno alla sua 14ma edizione. Fer-vono i preparativi, dunque, per un appuntamento molto atteso che coinvolge scuole e ragazzi di tutta Italia. Un festival dal carattere naziona-le che appena due anni fa è stato premiato dal Presiden-te della Repubblica e da altri importanti enti per la tutela dell’infanzia: riconoscimenti assegnati con merito, essen-do la manifestazione l’unica a valorizzare la creatività dei ragazzi ponendo direttamen-te nelle loro mani telecamere e strumenti utili a filmare la realtà vista attraverso i loro occhi. Il mondo così come ap-pare ai preadolescenti su temi come giustizia, pace, ambien-te e fratellanza. L’edizione di quest’anno avrà come focus i 150 anni dell’U-nità d’Italia, e per l’occasione, molte famiglie di Marano

ospiteranno 150 ragazzi pro-venienti da tutte le regioni d’Italia. Altro che secessione, dunque, a Marano si fa l’I-talia e, aggiungiamo noi, la cultura. Un’iniziativa in pieno spirito solidale come da mesi sta ribadendo il presidente Giorgio Napolitano. Ma non sono solo queste le novità del 2011. In programma ci sono tre concorsi nazionali, due rassegne internazionali, even-

ti, mostre e laboratori. Tra le iniziative spicca il concorso “40 anni di Pubblicità Pro-gresso”, un contest che vede la giuria ripartita tra 14 ragazze di scuole maranesi e coetanee dell’Istituto Penale Minorile di Nisida. Altro appuntamen-to speciale sarà il concerto “I nuovi mille” con il noto rap-per napoletano Lucariello.A presentare la kermesse sarà lo showman e “mago” Gabrie-

le Gentile, già noto al pubbli-co per le sue performance di magia in diverse trasmissioni di Sky e Mediaset. Ad organizzare lo Spot Festi-val è il Consorzio delle scuole di Marano di Napoli; la ras-segna rientra tra le attività coordinate dal Settore Educa-zione alla Legalità dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, una sezione del-la Regione che ogni anno, in

questo periodo, s’impegna a mettere in piedi eventi e ma-nifestazioni per l’educazione alla legalità rivolte ai bambini e ai ragazzi di Napoli e din-torni. Ed è proprio in que-sta direzione che s’indirizza il Festival dei maranese. Un luogo nello spazio e nel tem-po dove confrontarsi, crescere e soprattutto allontanarsi dai quei cattivi maestri di cui, purtroppo, il nostro territorio è spesso preda. Ma di maestri buoni ce ne sono tanti. Tra questi è rimasto nel cuore di tutti i presenti al Teatro Gian-carlo Siani l’intervento di Don Luigi Ciotti, presiden-te dell’associazione contro le mafie Libera e da sempre por-tavoce di messaggi di speranza per un’Italia migliore. Gli ospiti ed il programma di quest’anno saranno altret-tanto emozionanti e coinvol-genti. Per avere maggiori in-formazioni sulle location e gli orari definitivi dei concorsi, è possibile consultare il sito in-ternet www.spotragazzi.it.

Valentina Cavaliere

A fine mese parte il Marano Ragazzi Spot Festival 2011: continua il viaggio sulla strada dell’educazione alla legalità

La realtà con gli occhi dei giovaniCreatività, concorsi, concerti. E anche l’Unità con la carica di 150 baby ambasciatori d’Italia

VITA SOCIALE disabili

nel campo della disabilitàPercorso formativo

Per info e adesioni: segreteria corso c/o Centro Studi per il Volontariato – Caritas Diocesana Via N. Fasano, 9 – Pozzuoli (NA) – telefax 081.853.06.26 – [email protected]

Il Volontariato per la Comunità - Bando di idee 2009 CSV Napoli

Il corso gratuito è dedi-cato a tutti coloro, volontari o aspiranti volontari, che vogliano approfondire la cono-scenza dei principali problemi che le persone

con disabilità fisica o motoria possono incon-trare sul piano pratico e su quello psicologico, per acquisire strumenti utili per poterli affron-tare.

Associazioni Pro Handicap – La Roccia – Ascam – Istituto Magistrale Virgilio

Venerdì 11 novembre 2011

Al termine dell’intero percorso verrà rilasciato l'attestato di frequenza. Il corso dà diritto al credito formativo.

E' prevista la partecipazione al Laboratorio delle emozioni del Centro Arcobaleno

“ ”

Gli incontri avranno luogo nella sede dell’Istituto Magistrale Statale Virgilio via Vecchia S. Gennaro, 106 – Pozzuoli (NA) - Dalle ore 14.30 alle 17.30

&

Per info e prenotazioni: tel. 348.968.07.35Associazione La Roccia - Via Cumana, 48 - Napoli Fuorigrotta

e-mail: [email protected] – sito: www.centroarcobaleno.it

Il Centro Arcobaleno è anche:Nido - Ludoteca - Baby Parking - Scuola di teatro

Animazione - Sala per feste

Con il ricavato sostieni anche il Laboratorio delle emozioni per persone disabili dell'Associazione La Roccia

Laboratori di abilità manualeogni giovedì (ore 16.30-18.00) Laboratori di cucinaogni venerdì (ore 17.00-18.30)

SEGNI DEI TEMPI

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Associazione culturale di volontariato NEMEA Segreteria Itinerari: c/o Centro Studi per il Volontariato

Via N. Fasano, 9 – Pozzuoli (NA)Telefax 081.853.06.26 – Cell. 388.112.71.88 –388.101.97.12

www.nemeaonlus.it - [email protected]

Sede legale: Via Campi Flegrei, 12 – 80078 Pozzuoli (NA)

2010/2011>> i Campi Flegrei

L’Associazione NEMEApromuove i suoi Itineraristorico-religiosi,sviluppando visitetematiche, rivolte inparticolare alle scuoledi ogni ordine e grado.

I Campi Flegrei hanno sempre esercitato un fascino particolare, dall’antichità più remota all’epoca del Grand Tour.L’Associazione invita ad un viaggio straordinario tra miti, leggende, storia, monumenti, alla scoperta dei tesori qui racchiusi.

Di quelli ancora esistenti e di quelli, purtroppo, dissipati; non per camminare sui sentieri della nostalgia, ma per contri-buire a proporre prospettive di sviluppo e di riscatto.

1. ITINERARIO PAOLINOMacellum “Tempio di Serapide” - Porto e Borgo marinaro – Chiese: Assunta a mare - S. Maria delle Grazie - S. Vincenzo Ferrer - S. Maria della Purificazione (cripta) - S. Raffaele - S. Giuseppe - Corpo di Cristo e Tempio Duomo sul Rione Terra.

2. ITINERARIO PALEOCRISTIANO PUTEOLANONecropoli di via Celle e S. Vito - Cappella rurale S. Vito

3. ITINERARIO IANUARIANOCratere Solfatara - Santuario S. Gennaro e convento Cappuccini - Anfiteatro Flavio

4. ITINERARIO PALEOCRISTIANO CUMANOAcropoli di Cuma - Antro della Sibilla - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Apollo) - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Giove)

5. ITINERARIO PALEOCRISTIANO MISENATEParco Archeologico di Baia - Castello di Baia - Cento Camerelle - Piscina Mirabile - Chiesa S. Anna a Bacoli - Chiesa S. Maria delle Grazie e S. Sosso a Miseno

6. BIBLIOTECA VESCOVILE E MUSEO DIOCESANO Biblioteca - Sala espositiva - Museo virtuale

7. ALLE PORTE DEI CAMPI FLEGREICrypta Neapolitana e Tomba di Virgilio

Anno Paolino Diocesano - 1950° annniversario dell'approdo di San Paolo a Pozzuoli(2010 - 30 maggio - 2011)

Sedi operative: c/o Chiesa della Purificazione - Museo Virtuale Rione Terra

c/o Palazzo vescovile - Chiesa SS. Corpo di CristoRione Terra – Pozzuoli (NA)

c/o Centro Arcobaleno – Officina TeatraleVia Cumana, 48 – Fuorigrotta Napoli

Centro Diocesano per la pastorale della [email protected]

www.welcometourist.itwww.welcomecampiflegrei.it

con il sostegno del Comune di Napoli

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SEGNI DEI TEMPI