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Rivista Italiana di Lavanderia • Pulitura a secco • Tintoria SPECIALI Tavole e ferri da stiro Decontaminazione biologica Problematiche dell’abito da sposa Uso degli apparecchi per smacchiare Tunnel: lunghi o corti? 11 / 2011 NOVEMBRE 2011 Numero 11

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rivista manutenzione dei tessili

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Rivista Italiana di Lavanderia • Pulitura a secco • Tintoria

SPECIALITavole e ferrida stiro

Decontaminazionebiologica

Problematichedell’abito dasposa

Uso degliapparecchiper smacchiare

Tunnel: lunghio corti?

11 / 2011

NOVEMBRE 2011 Numero 11

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I tessuti Masa. Qualità e durata in primo piano.

Il tempo è il giudice più severo per garantire la qualità di un prodotto. Lo sappiamo bene noi della Masa che, per la produzione della nostra tovaglieria e dei nostri coordinati per camera e bagno, utilizziamo solo filati altamente selezionati. Inoltre, gli elevati standard tecnologici di produzione - e il costante controllo qualitativo su tutte le fasi di confezionamento - ci consentono di ottenere un prodotto finito che unisce a un design moderno ed esclusivo carratteristiche di resistenza e di durata senza paragoni. Solo in questo modo possiamo essere sicuri che i nostri prodotti, anche dopo ripetuti lavaggi industriali, mantengano inalterata la loro qualità e la loro bellezza originali.

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ASSOSISTEMA36 Le Buone Pratiche sulla manutenzione sicura39 “Codice della strada ed autotrasporto merci”

INFORMAZIONE COMMERCIALE40 La rivoluzione ha inizio - Contapezzi addio !!!

ASSOSECCO43 Parliamone tra noi: Professionalità44 Incontri di formazione - Lavanderia Lavalampo

INFORMAZIONE COMMERCIALE47 Lavasecco 1ora - Il business si realizza! Come si fa

PICCOLA GUIDA DEL PULITINTORE48 Tintura-apparecchiature-comportamento

fibre-solidità del colore 50 “Se non sai domanda” 52 Difetti53 Museo delle etichette

CONFARTIGIANATO 55 È legge lo Statuto delle Imprese56 Aggiorna…Menti 2011 Pulitintolavanderie59 SISTRI60 I nemici nascosti della nostra salute

MARKETING 61 Una “ruota di scorta” il laboratorio di fiducia 65 ELENCO ISCRITTI ASSOCIAZIONE FORNITORI

AZIENDE MANUTENZIONE DEI TESSILI66 INDICE DEGLI INSERZIONISTI

EDITORIALE7 Lo strumento più efficace: il passaparola

VITA ASSOCIATIVA8 Nuovi programmi per Assofornitori

TECNOLOGIE10 Regole di base nell’uso degli apparecchi per

smacchiare12 L’abito da sposa: un restauro non facile

INFORMAZIONE COMMERCIALE15 Tecnowash: distribuisce qualità

TECNOLOGIE16 Efficacia del risciacquo: i tunnel corti risciacquano

altrettanto bene quanto i tunnel lunghi?INFORMAZIONE COMMERCIALE

19 Cht: SMART PROTECTIONIL SEGRETO DEL MIO SUCCESSO

20 Professionalità, “passaparola” e diversificazione - Intervista a Lucia Rambaldi, titolare della omonima lavanderia di PadovaGESTIONE

22 Assistenza in sicurezzaINFORMAZIONE COMMERCIALE

25 Sochil Chimica: Super Action – Color BlockSPECIALI

26 Tavole e ferri da stiro32 Oltre il pulito

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S O MM A R I O

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Abbonamento - offerta

DETERGO“Ritorno a scuola”

Perché non si finisce mai d’imparare

Autunno: i ragazzi tornano a scuola, e noi? Anche noi dobbiamo aggiornare le nostre conoscenze, su DETERGO.Abbonarsi a DETERGO conviene sempre; oggi più che mai, con questa rinnovata offerta d’autunno.Perché DETERGO è lo strumento informativo indispensabile per chiopera nel settore Manutenzione del Tessile e Affini; ti offre, mese dopomese, tutte le novità che possono migliorare il tuo lavoro e la sua redditività,leggi e normative, comportamento di tessili e capi confezionati, aggiornamenti operativi, notizie su capi difettosi, problemi di vita associativa.

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DDLo strumento più efficace: il passaparola

E D I T O R I A L E

Sia le tintolavanderie, sia le lavanderie industriali affermano che uno dei piùefficaci strumenti per la crescita é il passa-parola: quella “raccomandazio-ne” che un cliente fa del proprio operatore perché soddisfatto del risultato.Però, alle volte non basta essere bravi e puntuali; occorre anche un certostimolo, come ben sanno le grandi aziende: basta pensare allo spot di quel-l’ammorbidente che si concludeva inevitabilmente con lo slogan: “Passa-parola”.Grandi aziende come Sky, per esempio offrono un piccolo premio a chipresenta un nuovo “affiliato”, ma il clou di questa metodologia si trovasu Internet.Anche perché lì è più facile “passare la parola”: basta inserire le e-maildell’amico (o del gruppo di amici) che si desidera coinvolgere nell’affareo nella promozione o comunque nell’iniziativa e fare un semplice clic.Vi ricorrono tutti i social network, e grandi aziende di promozioni“scontate” come Groupon e praticamente tutti i messaggi di iniziativasociale, siano essi a favore o contro un determinato soggetto.Non tutti i nostri clienti, però, benché soddisfatti delle nostre prestazioni, si sentono per questo stimola-ti a raccomandare la nostra opera; anzi, alcuni sono addirittura “gelosi” e, di proposito o inconsciamen-te, evitano di citare la lavanderia che li rende così soddisfatti o che ha risolto un determinato problema.Come si può stimolare questo passa parola, così utile?I metodi sono molti: la pubblicità. In molti casi il passa parola non funziona perché, semplicemente, ilvostro cliente non ci pensa. In questi casi basta ricordarglielo con una certa assiduità: con un cartello,esposto in lavanderia, che dica pressappoco: “se siete soddisfatti del nostro lavoro, ditelo a un vostroamico”. Ma anche le grucce che distribuite gratuitamente e soprattutto le confezioni del lavoro finitopossono portare delle frasi che ricordino il vostro esercizio e la vostra abilità. Per esempio, “questocapo è stato rinnovato dalla lavanderia XX”.Poi, ci sono le promozioni, piccole o grandi a seconda delle vostre dimensioni: stabilite un premio (ouno sconto) per entrambi gli attori: chi raccomanda e chi è raccomandato. Stampate dei “buoni” che ilvostro cliente potrà distribuire. È ovvio che dovrebbe rendere riconoscibile chi offre il buono, scriven-dovi sopra il nome o un segno convenzionale.Molti di voi utilizzano già le “tessere di fedeltà”: potete usarle come buono, preparandone una specialeche, per esempio, rechi già un paio di annullamenti (o punti) da distribuire ad amici e conoscenti. Con la promessa di altrettanti annullamenti sulla tessera del raccomandante qualora ne tornasse qualcuna. Per finire, ci sono le gare: in questo caso bisognerà mettere in palio un grosso premio al cliente chemeglio diffonde il messaggio e preparare un cartello, esposto o da consulta-re con discrezione (a seconda della tipologia dei clienti che frequentano ilvostro esercizio) riportante la classifica dei “passa-parola”.La premiazione potrebbe essere un’ottima occasione per preparare una pic-cola festa per tutti i vostri clienti.

Diego Zambelli DD7DETERGO NOVEMBRE 2011

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Si tratta quindi di un discorsomolto impegnativo che inparte potremo risolvere con-sultando i bilanci; dai bilancipossiamo sapere fatturato enumero dei dipendenti. Ma forse la cosa più logica èinviare un questionario atutte le aziende e vagliare leloro risposte. In questo modo potremo dareuna radiografia di Asso forni -tori più rispondente alla realtàe alla qualità dell’Associa zio -ne.Da circa sette anni frequentoil Consiglio Direttivo con sem-pre maggior assiduità e misono reso conto delle enormipotenzialità di questa Asso -ciazione, che è proprietaria diuna fiera, Expo Detergo, cheè probabilmente la più impor-tante del mondo; ed è editri-ce di una rivista, Detergo,che è un’istituzione, nel no -stro settore, ed esce da circasessant’anni.

D-: Presidente Montanariche programmi ha l’As so -ciazione per il prossimoquadriennio?M-: Devo dire che il compitodi sviluppare la nostra Asso -ciazione, se svolto bene, èestremamente gravoso.Bisognerebbe fare come altreAssociazioni che danno i datidi fatturato, personale impie-gato, volumi di lavoro. Per noi è più difficile, in quan-to abbiamo dei segmentiestremamente diversificati:macchine a secco, macchinead acqua, stiro, un’infinità diaziende che offrono alle la -vanderie industriali prodotti,diciamo così, complementari:sistemi logistici, come noi,piegatrici, linee stiro, eccete-ra. Ma non dobbiamo dimen-ticare chi fornisce i tessuti, idetersivi, e un’infinità di ac -cessori sia per le lavanderieindustriali che per le lavande-rie a secco.DD8

DETERGO NOVEMBRE 2011

Nuovi programmiper ASSOFORNITORI

Recentemente l’Associazione Fornitori AziendeManutenzione dei Tessili ha rinnovato le propriecariche sociali. DETERGO ha voluto intervistare i trenuovi presidenti di Assofornitori, di Expo Detergo edi Deterservice, la società responsabile per la rivi-sta, per conoscere e divulgare i loro programmi.Iniziamo con questo numero, con un’intervista aClaudio Montanari, che sarà per il prossimo qua-driennio il Presidente di ASSOFORNITORI.Seguiranno nei prossimi mesi le interviste agli altridue Presidenti.

VitaAssociativa

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La fiera cresce di anno in an -no e diventa sempre più in -ternazionale; è sicuramenteun punto di riferimento pertutto il settore, se non intutto il mondo, almeno in Eu -ropa. Esiste è vero, un’altrafiera che si tiene in Germania,Texcare, ma mentre loro so -no, per così dire, in discesa,Expo Detergo è decisamentein salita.Anche perché, a livello costi,la fiera di Milano è decisa-mente vantaggiosa, rispetto aFrancoforte: dato che la ge -stione è dell’Associazione, el’Associazione non ha fini dilucro, siamo riusciti a conte-nere i prezzi assicurando allanostra fiera un vantaggio sen-sibile.

D-: Che programmi ci sonoinvece per la rivista?M-: Al momento attuale ungrosso sforzo deve esserefatto per rinnovare la rivista,dando più spazio agli interessidelle lavanderie industriali,che in effetti si lamentano diavere poca informazione eforse conferendole uno stilepiù snello e essenziale.Inoltre ci proponiamo di inve-stire su un sito in grado didiffondere, a costi minimi, la

penetrazione della rivista intutto il mondo per questo set-tore, ed eventualmente con-sultare online gli argomentitrattati nel passato.

D-: Ci sono invece pro-grammi per una maggiorevisibilità dell’Associazione?M-: Per il resto le cose dafare sono molte: una sarebbequella di unificare la presenzaitaliana nelle diverse fiere delmondo, magari non propo-nendo uno stand unitario, chenon sarebbe gradito dai sin-goli produttori, ma con unostand dell’Associazione estre-mamente visibile e corredatoda personale (hostess osteward) gradevole e prepa-rato, in grado di dare indica-zioni ed eventualmente ac -compagnare i visitatori aglistand italiani di loro interes-se. Un’altra cosa che dobbiamomettere in cantiere è una ri -cerca sul mercato, sulla suasaturazione, sulle esigenzefuture.Si tratta di una serie di inter-venti che occorre mettere allostudio, assieme ad altri sug-geriti dagli associati, e prepa-rare un’agenda con preceden-ze e scadenze.

DD9DETERGO NOVEMBRE 2011

ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANUTENZIONE DEI TESSILI

L'associazione fornitori delle aziende della manutenzione dei tessili è composta da 62aziende, la maggior parte delle quali con dimensione internazionale, operanti nei seguenti settori:• macchinari per lavaggio ad acqua• macchinari per lavaggio a secco• macchinari per logistica trasporti interni macchinari per stiro industriale, piegatura,

confezione• macchinari per lo stiro• detergenti, solventi e materie ausiliarie• manufatti tessili• accessori

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te della tavola smacchiatrice.AREA DI LAVORO SULLA TAVO-LA PER SMACCHIARELa punta retinata della tavola serveper “lavorare” sulla zona macchiataper eliminare la macchia e per aspi-rare l’aria. Se il sudicio ed i prodottichimici usati non sono stati allonta-nati totalmente dalla tavola, in unasmacchiatura successiva potrebbeaccadere un “rimbalzo” dei residuidanneggiando così un tessuto.Questo può succedere specialmentequando si tolgono macchie di in -chiostro.Un accumulo di residui chimici puòprovocare danni in modo particolarese il condotto di aspirazione è inta-sato o parzialmente otturato. Questiresidui possono rimbalzare provo-cando una colorazione o decolora-zione del tessuto. È perciò indispen-sabile eseguire una accurata puli-zia della punta aspirante piùvolte al giorno.Per evitare danni e mantenere sicu-ra la zona di smacchiatura è consi-gliabile smacchiare ponendo primaun pezzo di tela pulito fra lamacchia e la punta aspirante dellaTavola. Questo può anche metterein evidenza l’efficacia dell’operazio-ne. Assicurarsi che anche i bordi dellasuddetta zona retinata siano sem-

In una normale tintolavanderia leoperazioni di allontanamento dellemacchie con la tavola smacchiatricepossono venire eseguite da più per-sone, le quali devono però esseretutte a conoscenza di alcuni principidi base allo scopo di evitare even-tuali danni sui capi. Gli operatori devono conoscere qualisono i prodotti da utilizzare per eli-minare le varie macchie, ma talvoltanon conoscono alcuni principi basila-ri da adottare per un uso intelligen-

Regole di base nell’uso degli apparecchi persmacchiare

Tecnologie

La procedura per allontanare le macchie non è un’operazioneesclusiva dei pulitori di abiti. Ad esempio nell’industria tessileinfatti sono diffuse apparecchiature destinate alle scopo dicontrollare le pezze ed in tervenire opportunamente quandonecessario. In questi casi vengono usate le cosiddette passapezze da vanti alle quali le operatrici verificano ed intervengo-no quando rilevano delle macchie: la smacchiatura dellepezze non presenta generalmente problemi trattandosisoprattutto di macchie grasse di macchina. Per il pulitore d’a-biti le cose si complicano fortemente in quanto le origini dellemacchie sui capi possono essere molto varie. Il mercato offresvariati tipi di apparecchi per smacchiare, a partire da piccolespecie di tamburelli con un’estremità rotonda fo rellata e reti-nata destinati a piccole puliture che hanno problemi di spazio,per passare alle diffusissime Tavole Smacchiatrici e per termi-nare con le cabine complete di smacchiatura destinate aigrandi laboratori. Principio generale di ogni apparecchio per smacchiare è ildisporre di una piccola zona dove vengono adagiati i tessutimacchiati, forellata e rivestita con una retina inossidabile ecollegata con un sistema di aspirazione (fondamentale). La smacchiatura è, come ben noto, la fase più delicata e diffi-cile nella già complessa attività del pulitore. Nella grandemaggioranza dei casi quest’operazione viene svolta utilizzan-do la classica tavola smacchiatrice che fa parte dell’attrezza-tura normale di una pulitura di abiti. Si tratta di un apparecchio abbastanza semplice, ma per otte-nere un sicuro successo nel suo uso è indispensabile adottarealcuni accorgimenti di base.

Elaborazione di Enrico Hachen

DD10DETERGO NOVEMBRE 2011

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pre ben puliti. Se venisse inavverti-tamente lasciato un capo sulla zonadi smacchiatura dove potrebberoessere rimasti residui di prodottichimici, ciò potrebbe essere causadi danni al tessuto.Anche il pavimento attorno alla Ta -vola deve essere sempre pulito inquanto il capo da smacchiare po -trebbe pendere, toccare il suolo esporcarsi.PISTOLA DI SMACCHIATURAQuando si usa la pistola è indispen-sabile spurgarla sempre verso ilsuolo prima di smacchiare.Se infatti la pistola non è statausata per un certo tempo possonoessersi accumulati all’interno alcuniresidui o dell’umidità. Il primo gettodalla pistola può essere violento eva sempre scaricato al suolo.Un’altra buona norma è quella diusare la pistola tenendola sempread una certa distanza di sicurezzadal tessuto, per evitare possibilidanni a tessuti leggeri. Tenendolatroppo vicina l’alta temperatura delvapore potrebbe anche fissare alcu-ne macchie rendendone impossibilel’allontanamento.SPAZZOLEUna spazzola bianca deve venireusata per la smacchiatura a baseacquosa. Una spazzola nera deveservire per la smacchiatura con sol-venti. È importante tenere benseparate le spazzole e non scam-biarle mai.Se la spazzola nera dovesse rima-nere umida e poi venire a contattocon uno smacchiatore per vernici,questo fatto genererebbe dell’alcoolche può danneggiare i tessuti.Quando si utilizzano le spazzole, èsempre consigliabile usarle con unmovimento di tamponatura. Se laspazzola è piuttosto dura e rigida,occorre usarla inclinata in modo chesolo il bordo tocchi il tessuto.Esistono anche spazzole imbottiteper smacchiare la seta. In sostitu-zione di queste basta avvolgere untessuto attorno ad una spazzola percreare un cuscinetto di sicurezza.Quando le spazzole non vengonousate occorre sempre tenerle ap -poggiate con il pelo verso il tavoloin modo che eventuali residui chi-mici possano scolare. Tenere sem-pre pulita la spazzola bianca amezzo della pistola a vapore. Non

vaporizzare mai la spazzola nera.SPATOLEPulire sempre la spatole prima delloro uso. Non devono venire usatesu tessuti sottili e delicati in quantopotrebbero danneggiarli.USO DEI PRODOTTI SMACCHIA-TORI • Quando si deve tentare di allonta-

nare una macchia di origine sco-nosciuta, occorre usare in primoluogo un lubrificante neutro e poiuna formulazione tannica.Formulazioni proteiche potrebberofissare macchie tanniche e perciòè bene evitarle.

• Non “lavare” con la pistola avapore uno smacchiatore per ver-nici in quanto creerebbe dell’al-cool che influirebbe sui colori deitessuti.

• Dopo aver usato uno smacchiato-re per ruggine, lavare accurata-mente l’area con una formulazio-ne proteica per neutralizzare iresidui acidi.

• Gli smacchiatori per ruggine(acido idrofluoridrico) non vengo-no lavati ed eliminati facilmentedai tessuti ed eventuali residuipossono anche provocare brucia-ture agli operatori.

• Gli smacchiatori oleosi per vernicinon devono venire “lavati” conacqua o vapore.

• Evitare di usare formulazioni pro-teiche su tessuti con colori brillan-ti e vivaci.

• Non lavare mai a secco un capose bagnato o umido.

SISTEMAZIONE OTTIMALE DEIPRODOTTI SMACCHIATORI SUIRIPIANI DELLA TAVOLA SMAC-CHIATRICELe bottiglie ed i flaconi degli smac-chiatori devono essere chiaramenteetichettati e sistemati in modo dapoter venire facilmente raggiunti.È consigliabile collocare i prodottisui ripiani appositi come segue: � Primo rango: solventi volatili,

smacchiatori per vernici, pre-smacchiatori acquosi

� Secondo rango: lubrificantineutri, ammoniaca, formulazioniproteiche

� Terzo rango: formulazioni tan-niche, acido acetico, acido ossali-co, smacchiatori per ruggine

� Quarto rango: acqua ossigena-ta, candeggiante al cloro. DD11

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variazioni di colore a causa dei gasdell’atmosfera. Gli abiti bianchi ten-dono ad ingiallire per ossidazione.

Incorretta conservazione: se ilcapo è tenuto chiuso in una scatolacolorata con tinte a base acida puòcolorarsi a causa dell’influenza delletinte del contenitore.

Abiti tenuti in sacchetti di pla-stica: gli abiti possono scolorire acausa dei componenti la plastica edanche per l’atmosfera contenuta neisacchetti stessi.

Errata pulitura: abiti che sonostati lavati incorrettamente e chepossono contenere ancora residui didetergenti, possono ossidarsi coltempo e scolorirsi.

Macchie ossidate: le macchie la -sciate col tempo sui tessuti tendono

Il tradizionale abito da sposa biancoè il capo più importante nel corredodi una donna. È molto frequenteche questo possa sporcarsi durantela cerimonia ed i festeggiamenti:purtroppo in molti casi questo capoverrà portato al pulitore dopo moltotempo, quando cioè esso ha subitodelle ossidazioni ed ha quasi fissatole macchie ed i vari danni subiti nelcorso del gran giorno.Questi abiti sono confezionati contessuti di vario tipo, quali satin, taf-fetà, velluto, faille e con diverse fi -bre quali seta, rayon, acetato, coto-ne e lino.Il restauro degli abiti da sposa ri -chiede da parte del pulitore unabuona conoscenza di candeggi, la -vaggi ad acqua ed a secco.

Viraggi di colore: mentre sono te -nuti appesi chiusi negli armadi que-sti capi possono essere soggetti a

L’abito da sposa:un restauro nonfacile

Tecnologie

Il classico e tradizionale abito bianco lungo da sposa ha semprerappresentato il capo più amato dalla donna in quanto ricorda ilgiorno più felice della sua vita. Esso non verrà probabilmente piùindossato. È sempre stato così nel passato. Oggi le usanze cambia-no e sovente la sposa indossa per il matrimonio un bell’abito dinormale fattura che potrà venire anche usato in seguito (magaricon qualche modifica) e che non creerebbe particolari problemial pulitore. Quando però la sposa indossa per il matrimonio l’abi-to lungo bianco classico (che in genere è speciale come fattura etessuto), esso può facilmente subire degli inconvenienti e dei dan -ni specie durante il ricevimento ed i festeggiamenti che seguonoalla cerimonia. È, infatti, quasi impossibile che in queste occasioniil capo rimanga intatto. Sarebbe un grave errore riporre quest’abi-to nell’armadio (magari anche avvolgendolo in un sacco di plasti-ca) senza prima portalo al pulitore per un lavaggio a fondo.Poiché questi abiti sono sempre particolari come fibre, tessuti, co -lori, essi possono creare dei problemi al pulitore.

Elaborazione Ing. Enrico Hachen

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a scurire a causa dei gas dell’atmo-sfera e fissarsi.

UN CANDEGGIO CORRETTOIl restauro dei classici abiti da spo -sa richiede innanzitutto una buonaconoscenza del candeggio. È ancheimportante che quando il clienteaffida il capo al pulitore egli firmiuna dichiarazione di non responsa-bilità da parte del pulitore. I tessuti di vecchi abiti da sposapossono essere stati indeboliti daltempo e dall’atmosfera, ed even-tuali danni possono apparire dopo iltrattamento.Percarbonato di sodio. È questo ilprimo candeggio che viene usatoessendo il più leggero e sicuro fratutti i candeggianti. Esso ha il van-taggio rispetto al Perborato di scio-gliersi facilmente anche in acquafredda.

PROCEDURA• Usare un secchio non metallico

adatto alle dimensioni del capo;• mettere circa 1.5 cc di percarbo-

nato per ogni litro di acqua a 40C°;

• lasciare immerso il capo per unanotte. Coprire il secchio per evita-re l’evaporazione;

• risciacquare dopo il candeggio;• preparare un bagno acido (usare

8 cc di acido acetico o acido ossa-lico per ogni litro di acqua);

• immergere il capo per 10 minuti epoi sciacquare. È bene usare unimbibente nel bagno acido perfacilitare la penetrazione.

SETASe il bagno con percarbonato nonha avuto effetto, si può effettuareun altro trattamento usando idro-solfito di sodio, in questo modo:• sciogliere in acqua calda 10 g di

idrosolfito per ogni litro di acqua;• aggiungere un imbibente per faci-

litare la penetrazione;• lasciare immerso per 10 minuti;• sciacquare bene a fondo.

COTONE, LINO, ACETATO ERAYONUn altro candeggiante da usare alposto del percarbonato è l’ipocloritodi sodio o candeggiante al cloro. È molto importante usare una con-centrazione di sicurezza per evitareun impoverimento del tessuto. L’ipoclorito di sodio deve venire di -luito all’uno percento prima di veni-re usato in un bagno di candeggio.La maggior parte dei candeggiantial cloro si trovano ad una concen-trazione di circa il sei percento. Voi potete allora mettere in unabottiglia una parte di candeggianteal cloro e cinque parti di acqua perottenere una concentrazione all’unopercento. Questa concentrazionepuò allora venire usata come bagnodi candeggio.

BAGNO AD IMMERSIONEMetter acqua calda in un secchio diplastica ed aggiungere 1,5 cc dicandeggio all’uno percento di cloroper ogni litro di acqua:• aggiungere circa 100 cc di imbi-

bente neutro;• immergere il capo per non più di

15 minuti;• risciacquare in acqua calda;• risciacquare nuovamente in acqua

calda con l’aggiunta di un prodot-to che possa togliere anche leultime tracce di candeggio, il chepotrebbe essere il perossido, aci -do o candeggiante riducente. DD13

DETERGO NOVEMBRE 2011

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Aggiungere quattro bustine di fogliedi tè per ogni 500 cc di acqua.Lasciare le bustine immerse per cir -ca 5 minuti così che il bagno possaassumere un colore bruno scuro.Togliere le bustine, e poi immergereil tessuto nel bagno. Per assicurare una tintura uniformeoccorre muovere lentamente e con-tinuamente il tessuto nel bagno.Quando si giudica che il tessutoabbia raggiunto la tonalità desidera-ta, estrarlo dal bagno e risciacquar-lo in acqua fredda. Il lato interes-sante della tintura al tè è che il co -lore può venire intensificato ripe-tendo il ciclo di tintura.Vi sono due modi per fissare il colo-re dopo tintura:• riempire un altro contenitore con

acqua fredda. Per ogni 10 litri diacqua aggiungere una tazza diaceto bianco. Lasciare immerso iltessuto per circa 15 minuti.Quindi risciacquare, spremere edasciugare;

• mettere il tessuto in un essicca-toio tarato alla massima tempera-tura. Quando è quasi asciuttoestrarlo e spianarlo con un ferroda stiro alla massima temperaturasopportabile dal tessuto.

Tenere presente che il tannino pre-sente nelle foglie di tè tende adindebolire le fibre ed ad accorciarela vita del tessuto.

INCORRETTO LAVAGGIO ASECCOTalvolta gli abiti da sposa vengonomessi negli armadi quando i pro-dotti smacchiatori non sono statitotalmente eliminati dai tessuti.Anche alcuni detergenti usati nellavaggio a secco o bozzime lasciatisui tessuti possono ossidarsi coltempo.Correzione: il primo passo nellacorrezione è quello di un lavaggio asecco a fondo e risciacquo.Procedere quindi al restauro usandocandeggianti come descritto prima.

RESTAURO DEL COLORESovente gli abiti da sposa vengonotinti con le foglie di tè per ottenereun’apparenza di non-bianco oppureper dare un’apparenza di antico.Per il restauro di questi abiti sareb-be bene impiegare nuovamente unatinteggiatura al tè.

TINTURA AL TèQuesta tintura può essere effettua-ta solamente su tessuti in fibranaturale. È importante disporre diun recipiente in acciaio inox didimensioni tali per cui il capo possapoi muoversi liberamente nel liqui-do per assicurare una coloriturauniforme. Occorre iniziare con unbuon lavaggio con un detergenteleggero seguito da un risciacquo afondo in acqua fredda. Prepararenel frattempo il bagno di tintura.Iniziare portando l’acqua a bollore,e poi togliere il riscaldamento.

DD14DETERGO NOVEMBRE 2011

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TECNOWASH S.r.l. viene fondata nel 1999 a pro-seguimento dell’attività svolta dalla TECNOWASHdi Vittorio Balbi, tutt’ora socio, sin dal 1978. Sono quindi oltre trenta gli anni spesi da TEC-NOWASH nel settore delle attrezzature per la -vanderie industriali con un solo obiettivo: il ser-vizio di qualità. Da sempre l’attività di vendita èstata preceduta da una fase di consulenza e pro-gettazione, frutto dell’esperienza accumulatanegli anni e della forte base tecnica degli addetticommerciali, e seguita da un accurato serviziopost vendita sia in termini di assistenza che difornitura ricambi.

Dal 1980 al 2010 TECNOWASH è stata agenteesclusivo per l’Italia dell’ormai famoso marchio

GIRBAU. A completamen-to della gammaTECNOWASH hadistribuito neglianni diversimarchi america-ni, produttori diessiccatoi, qualiHOYT CORP.,CISSEL MFG. einfine ADC(AmericanDryer Corp.),leader indiscus-so nella produ-zione esclusivadi essiccatoirotativi indu-

striali made in U.S.A., del quale TECNOWASHS.r.l. è distributore dall’anno 2000.

Nel 2010 TECNOWASH decide di rafforzare ilproprio rapporto con ADC dalla quale ottienemandato di distribuire in 29 paesi europeiallargando così i propri orizzonti commerciali aldi fuori della sola Italia.

TECNOWASH inizia col rinnovare la propria sededi Cesano Boscone e rinforzare la propria imma-gine, partendo dal restyling del marchio per poidiffonderlo capillarmente a mezzo stampa spe-cializzata e soprattutto via web. Il nuovo sito

ufficiale, verrà inaugurato a fine Dicembre 2011e sarà una sorta di portale dove poter conoscereil mondo ADC, interagendo con lo staff TEC-NOWASH e scaricando tutta la documentazionetecnica necessaria senza perdite di tempo.Presto sarà possibile ordinare direttamente onli-ne ricambi e macchine ottenendo in automaticoil prezzo della fornitura ed il tempo necessarioalla sua spedizione.

Il claim di TECNOWASH, Quality distributor, sot-tolinea la volontà che da sempre ne ha contrad-distinto le politiche aziendali: la distribuzione dimarchi di qualità per poter offrire quanto di me -glio ci sia sul mercato.

TECNOWASH è il partner ideale per ogni tipo di“laundry business” grazie all’ampia gamma diprodotti, unica nel settore. Essiccatoi con portatedai 9 Kg. fino a 210 Kg., tre differenti linee dicommercializzazione, AD Line, Solaris ed EcoSmart, studiate per adattarsi al meglio ad ognitipo d’esigenza, dallalavanderia industriale a quella self service.

La missione di TEC-NOWASH è quella dicreare un network didistribuzione consenten-do ai suoi partner italianied europei di sormontaregli ostacoli che incontre-rebbero nella commer-cializzazione di prodottiprovenienti da oltreocea-no. L’abbattimento dielevati costi di trasporto,rischi di danneggiamen-to, lunghi tempi di ap -provvigionamento sonola chiave del successodel progetto TECNOWASH, che è quindi ingrado di offrire i rinomati essiccatoi ADC a prezziestremamente concorrenziali senza vincoli diquantità.

Siamo a vostra disposizione per qualsiasi infor-mazione certi di accontentarvi.

Informazione commercialeTECNOWASH: distribuisce qualità

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L’aggiunta di un modulo di risciac-quo a monte della centrifuga è pos-sibile ma, in pratica, questa opzioneviene scelta raramente, riducendocosì le possibilità di eliminazione deiprodotti residui ad un solo ed unicorisciacquo. La centrifuga intermediapermette di ridurre considerevol-mente la quantità d’acqua presentenella biancheria e facilita la diluizio-ne dei detersivi e quindi il risciacquo.

• COME VERIfICARE LA QUALITà DEL RISCIACQUO?

Metodologia in situ: la più vicinaalla realtà!Come per ogni studio, la scelta è laseguente: o le misure vengono rea-lizzate in laboratori dove vengonocontrollati tutti i parametri (ma ilprotocollo di test non rappresentanecessariamente la realtà) o lemisure vengono fatte direttamentein lavanderia. La scelta è ricadutasu quest’ultima opzione e quindi leconclusioni saranno tendenze diret-tamente sfruttabili che, comunque,non permetteranno di individuarel’influenza di ogni parametro presoin isolamento. La qualità del risciacquo è unagrandezza relativa che dipendedalle quantità di detersivo e diacqua nel lavaggio, dai tempi ditrasferimento da un modulo deltunnel ad un altro, dal numero dimoduli di risciacquo, dalle modalitàdi trasferimento tra moduli (acqua ebiancheria) che differiscono da untunnel all’altro. Anche i rapporti di bagno, la tem-peratura di lavaggio e di risciacquo,la pressione della pressa o la velo-cità di centrifuga, il tempo di centri-fuga, ecc. sono variabili.

I tunnel di lavaggio sono composti da vari moduli. La bianche-ria passa di modulo in modulo. Ogni modulo permette di ef -fettuare una fase del lavaggio. Su tunnel classici detti “lunghi”(tra i 10 e i 15 moduli) un gran numero di moduli (3, 4 o 5)sono dedicati al risciacquo. Il sistema di tunnel detti “corti” (4o 5 moduli) e il passaggio ad un unico risciacquo nella centri-fuga pone legittimamente la questione della reale qualità diquest’ultima e della fase cruciale del trattamento in tunnel.

• PRINCIPIO DEL RISCIACQUO IN TUNNEL CORTOL’acqua della prima centrifuga, carica di detersivo, è riutilizza-ta per il lavaggio e, in minore misura, per l’ammollo. L’acqua dell’ultima centrifuga, meno ricca di detersivo e po -tenzialmente meno calda, viene riutilizzata maggiormente perl’ammollo. Questo riutilizzo dell’acqua di lavaggio permette untriplo risparmio d’acqua, d’energia e di detersivo.

Efficacia del risciacquo: i tunnelcorti risciacquanoaltrettanto bene quanto i tunnel lunghi?

Tecnologie

Ormai da qualche anno il risparmio d’acqua è al centro dellepreoccupazioni della professione. Per motivi economici, a cuisi sono aggiunte motivazioni ambientali, la riduzione dei con-sumi non ha cessato di accentuarsi nel tempo. L’arrivo dei tunnel di lavaggio ha consentito un significativoaumento di produttività e risparmio d’acqua, poiché il sistemapermette un riutilizzo dell’acqua (dal risciacquo al lavaggio,ad esempio) e un risparmio energetico. Con i tunnel di lavaggio corti a doppia centrifuga si è arrivatiad una nuova fase. Innanzitutto questi tunnel sono stati svi-luppati allo scopo di sostituire una serie di lavatrici con centri-fuga e offrono una soluzione di automazione e di maggiorerisparmio per le lavanderie con problemi di spazio.

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Infatti le acque “nuove”, spessoaddolcite, contengono numeroseparticelle (cariche o meno) e, diconseguenza, la loro conduttività eil loro estratto secco non sono nulli.Per le tre caratteristiche misurate,l’acqua della pressa presenta valoriinferiori all’acqua dei moduli dilavaggio.

• CALCOLO DEL TASSO DIDILUIZIONE

Le caratteristiche fisico-chimichedell’acqua del risciacquo risultereb-bero dalla combinazione delle acquedi lavaggio e delle acque di alimen-tazione. Questa approssimazionepermette teoricamente di calcola-re la parte di ciascuna delle acquein funzione delle loro caratteristicherispettive. Questo calcolo è realizza-bile su ogni grandezza fisico-chimi-ca misurata, ovvero conduttività,estratto secco e tensioattivi.

Se si parte dall’approssimazionesecondo la quale il risciacquo è unadiluizione dell’acqua di lavaggio perl’acqua di risciacquo e se ogniacqua fornisce la sua parte di con-

Infine, variano anche il tipo di bian-cheria e il grado di sporco. Questamoltitudine di parametri ha portatoad effettuare un confronto in gran-dezza reale, in situ, con i program-mi esistenti tra tre tunnel lunghi(da 11 a 15 moduli) e tre tunnelcorti (da 4 a 5 moduli).

• CONfRONTO CON I TUNNELLUNGHI

• I METODI DI MISURAAttualmente non esiste norma chedefinisca un metodo di misura e unvalore di soglia affinché un risciac-quo venga considerato sufficiente inlavanderia industriale. Sono stati utilizzati tre tipi di misu-ra: misura di conduttività, misuradell’estratto secco, misura dellaconcentrazione di tensioattivi. Le misure sono realizzate durantela produzione nelle lavanderie. I risultati presentati tengono contodelle incertezze di misura.

Poiché i tensioattivi sono assentidall’acqua di alimentazione, la loroconcentrazione decresce più rapida-mente della conduttività o dell’e-stratto secco. DD17

DETERGO NOVEMBRE 2011

Tecnologie

Numero Carico nominale Centrifuga Annodi moduli in kg/modulo

Sito n°1 (lungo) 11 36 Pressa 1996

Sito n°2 (lungo) 15 50 Pressa 2010

Sito n°3 (lungo) 13 36 Pressa 2004

Sito n°4 (corto) 5 36 Centrifuga 2009

Sito n°5 (corto) 4 36 Centrifuga 2008

Sito n°6 (corto) 4 50 Centrifuga 2009

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DD18DETERGO NOVEMBRE 2011

Tenuto conto delle incertezze legate ai metodi diprelievo nelle lavanderie in produzione, i tassi didiluizione ottenuti con le differenti misure sonocoerenti per uno stesso programma di lavaggio.La quantità di tensioattivi presenti nei detersiviutilizzati influenza naturalmente e nettamente iltasso di diluizione su quest’ultimo. I tassi didiluizione sono quindi molto buoni per il sito n°6con concentrazioni già deboli al lavaggio.

I tunnel corti offrono buoni tassi di diluizionerispetto ai tunnel lunghi, il che significa unabuona qualità di risciacquo.

• CONCLUSIONE

Le diminuzioni dei parametri isico-chimicitra i moduli di lavaggio e i moduli di centri-uga mostrano che i risciacqui sono e et-

tuati con una certa e icacia qualunque siail tipo di tunnel. I risultati ottenuti sulleacque sono concordanti con quelli ottenutisull’acqua estratta dai teli. Tuttavia, piùcomplesso trarre una conclusione relativa-mente ai tensioattivi per i quali il legameacqua/telo non osservato.

I tre tunnel corti osservati o rono sistema-ticamente una qualit di risciacquo almenouguale, persino superiore, ai tunnel lunghi.

Tratto da ETN 244/2011

duttività, si ha:Cp=X*Cm+Y*Ce e X+Y=1

dove Cp = Caratteristica alla pressaCm = Caratteristica al modulo mCe = Caratteristica dell’acqua di alimentazioneX = Parte dell’acqua del modulo m nell’acqua della pressaY = Parte dell’acqua chiara nell’acqua della pressa

da cui X = (Cp-Ce) / Cm-Ce) ovvero un tasso di diluizione Td = 1/X

Ad esempio, se il 90% dell’acqua di risciacquoproviene dall’acqua di alimentazione (per calcoloteorico), allora X = 0,1 e il tasso di diluizione èdi 10. Quindi più il tasso di diluizione è elevatomigliore è il risciacquo.

• TIPO DI SUPPORTO SUL QUALE VENGONO EffETTUATE LE MISURE:

Tutte le analisi citate precedentemente sonoeffettuate su un liquido. L’acqua può esserequella che ha permesso di estrarre elementi fisi-co-chimici dal telo. L’acqua prelevata diretta-mente dal tunnel fornirà un’altra serie di tenden-ze.

I risultatiSu teli:È possibile effettuare una verifica della qualitàdel risciacquo sulla biancheria stessa riumidifi-cando dopo centrifuga un telo di prova conacqua distillata e sottoponendolo ad una supercentrifuga. Un’analisi dell’acqua estratta permet-te di caratterizzare la biancheria stessa.

Il grafico presenta i risultati dei parametri fisico-chimici per un chilogrammo di teli. Più le con-centrazioni sono vicine a quelle dell’acqua di ali-mentazione, migliore è il risciacquo. Tuttavia lecaratteristiche delle acque di centrifuga non pos-sono essere inferiori ad un valore di soglia.Questa soglia è stata valutata dopo una dozzinadi risciacqui successivi in laboratorio.

Tassi medi di diluizione

Tunnel lunghi Tunnel cortiConduttività 2,0 5,5Estratto secco 2,1 5,6Tensioattivo 1,4 5,8

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Chimica

Il processo SMARTEC PROTECTION consente di realiz-zare un lavaggio che salvaguarda le risorse energetichemantenendo nel contempo i costi del processo ad unlivello minimo.

SMARTEC PROTECTION soddisfa questi requisiti: allatemperatura di 80°C la biancheria viene disinfettata,lavata a fondo in breve tempo, proteggendo al tempostesso le fibre.

Costi energetici e costi dei prodotti chimici del processototale in ct/kg di biancheria asciutta:

Il risparmio di tempo e di prodotti chimici compensano il consumo energetico

I vantaggi del processoRAPIDOLa disinfezione avviene in 10 minuti nel bagno di lavag-gio.PULITOI risultati di lavaggio sono evidenti: Con SMART PRO-TECTION si ottiene un elevato grado di bianco facilitan-do l’eliminazione di macchie e sporco.PROTEGGE LE FIBREGrazie agli speciali additivi nei detergenti, è possibileevitare danni alla fibra anche ad elevate temperaturegarantendo ai tessuti una durata superiore.SICUROL’efficacia disinfettante del processo di lavaggio vieneassicurata due volte: da una parte dai detergenti dellaCHT/BEZEMA e, dall’altra dall‘elevata temperatura dilavaggio.Il processo SMART PROTECTION è registrato nella listadell’Istituto Robert Koch secondo il paragrafo 18 IfSG,concernente l’attività antibatterica (A) e antivirus (B).

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Macchie ostil i associate ad odori cattivi, tipici degli indumenti, usati nel settore catering ed in generale nel settore cucina sono un problema ben noto alle lavanderie di bianco. La nostra soluzione è il BEICLEAN FDO NEW, una combina-zione di tensioattivi altamente efficaci e solventi speciali per grassi basati su estratti naturali di agrumi. BEICLEAN FDO NEW è in grado di rimuovere completamente le macchie di unto dando un pulito profumato.

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Chimica

Page 20: detergonews novembre 2011

l’informazione ad amici e conoscen-ti. Ovviamente il cliente deve esse-re convinto della nostra professio-nalità, sia per la cortesia con cuiviene accolto, sia per la qualità delrisultato. “Il cliente abituale cercaproprio noi“ accenna a se stessa edalla figlia “perché anche Alessia haacquisito le stesse maniere e lastessa sicurezza nel trattare con iclienti”.La figlia e socia Alessia è una venti-novenne molto graziosa, cresciuta a“pane e lavanderia” ma attiva inazienda da circa sei anni dopoessersi diplomata. Certo è che ha ilmestiere nel suo DNA visto che vivel’esperienza di questa attività fin daitempi in cui la gestiva il nonno. Il rapporto tra madre e figlia èmolto professionale e di rispettoreciproco, senza alcuna prevarica-zione. Collaborano, si scambianoconsigli anche con il personaledipendente. Partecipano a tutti icorsi di formazione di cui vengono aconoscenza. Lamentano che moltospesso la rivista giunge in ritardo e

La lavanderia della Signora LuciaRambaldi è una lavanderia “storica”della “cinta padovana” sviluppata ecresciuta grazie all’opera competen-te di tre generazioni che si sonotramandate le esperienze accumu-late negli anni. Ci troviamo in unazona non centralissima di Padovama densamente abitata. Un bacinoimportante di clientela per la nostrapulisecco che si apre ai clienti conun ambiente non molto grande maaccogliente dedicato esclusivamenteal ricevimento dei capi ed alla lororiconsegna. L’azienda vera e propriainfatti, si sviluppa tutta sul retrodell’edificio, tutto di proprietà. Ed è una struttura quasi “industria-le” per numero, dimensione e com-plessità dei macchinari a disposizio-ne.L’attrezzatura della lavanderia èmolto completa. Sviluppatasi dailocali adibiti alla tintoria, nel temposi è estesa a tutto l’edificio in modoun po’ originale a causa della distri-buzione dei locali, ma non per que-sto non coerente. Anzi i locali sonotutti separati (acqua, secco, stiro) -caso davvero raro nella categoria -e nel rispetto di tutte le norme. Il piano superiore, ad esempio, èun unico grande locale adibito a sti-reria.Ad accogliermi, c’è tutta la famiglia:la signora, il marito e la figlia.“Uno dei segreti del mio successo èil passa parola” afferma la signoraLucia “il cliente soddisfatto passaDD20

DETERGO NOVEMBRE 2011

Il segreto del miosuccesso Professionalità,“passaparola” ediversificazioneIntervista a Lucia Rambaldi, titolaredella omonima lavanderia di Padova

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si augurano di un’informazione piùtempestiva, magari per e-mail.Nella conversazione che ne è segui-ta emerge la grande passione per ilproprio lavoro che anima le dueimprenditrici, mai abbastanza sod-disfatte di quanto conoscono esempre pronte a seguire corsi diformazione e di aggiornamento, fre-quentare le fiere, in definitiva ag -giornare ed aumentare le propriegià notevoli conoscenze.Ciò nonostante devono manteneredei prezzi competitivi e lamentanola presenza di troppi operatori pocopreparati che cercando di attrarrela clientela, limitano i propri com-pensi. In questo modo obbliganol’intera categoria a tenere dei prezzipoco remunerativi.Parlando, mi fanno visitare tutta lalavanderia, con macchine, non nuo-vissime in realtà, ma di marchedavvero prestigiose, di grandedimensione e qualità e in perfettaefficienza. Una grande caldaia avapore, il compressore, l’aspiratoreda 10cv, i tumbler a vapore di tipoindustriale, diversi tavoli e presseda stiro con relativo ferro a vapore,manichini per lo stiro, topper avapore e pressa bacino per lo stirodei pantaloni, tamponino per lostiro del giromanica. Tutte attrezza-ture di livello industriale adeguateper capi spalla e pantaloni. La lava-secco ad esempio, è un enormeSpencer che, per precisa sceltadelle titolari, è a schede. “Se la sisa usare bene - sottolinea laRambaldi - la programmazionemanuale offre una flessibilità eduna duttilità irraggiungibili con lemacchine automatiche”.La sorpresa viene nel reparto stiro,di dimensioni davvero enormirispetto agli spazi visti finora. Le postazioni sono molte, - causacrisi al momento ne sono occupatisolo cinque - e su alcuni standporta abiti sono allineati una quan-tità incredibile di pantaloni nuovi difabbrica. Per compensare i periodidi bassa affluenza, l’inverno e l’e-state, infatti, la famiglia Rambaldi siè organizzata per “intercettare”nuovi lavori come stirare per alcuneditte di confezioni di alta gamma.Mi dicono che tempo addietro le sti-ratrici erano addirittura dieci. Quelle rimaste sono per fortunaperò le più brave, tutte con circa

vent’anni di attività alle spalle.Grazie a questa attività collaterale,hanno potuto affrontare tranquilla-mente i periodi di punta, primaverae autunno, mantenendo un repartostiro adeguato senza problemi.La dedizione al lavoro è assoluta-mente globale: le due titolari (chehanno la propria abitazione nellacasa accanto alla lavanderia) sonopraticamente sempre presenti. Il negozio è ufficialmente chiuso,Sabato e Lunedì mattina, ma spes-so all’interno il laboratorio lavora inmodo da completare gli ordini daconsegnare. Mi fanno osservare laperfezione dello stiro “perché ilcapo nuovo deve essere perfetto”,ma soggiungono che in questo stes-so modo stirano ogni abito ed ognicapo che ricevono dai loro clienti.Grazie a competenza e alla diversi-ficazione delle attività, la lavanderiariesce ad essere remunerativaanche praticando prezzi normali peruna lavanderia tradizionale “e –sottolineano con orgoglio - ricono-scendo ai nostri collaboratori e anoi stesse uno stipendio dignitoso”.Ma moltissimi sono gli accorgimenticon i quali tengono legata la clien-tela: per esempio in caso di neces-sità, effettuano un graditissimo ser-vizio a domicilio. Per l’immediatofuturo vorrebbero incrementare laproduzione del reparto acqua.In definitiva si tratta di due espertelavandaie, imprenditrici a tuttocampo, che fondano il proprio suc-cesso e la propria reputazione sul-l’eccellenza dei risultati che deriva-no da un mix intelligente che coniu-ga un laboratorio attrezzato perlavorazioni di finissaggio industriale(e quindi dedicato alle imprese) alservizio per il cliente privato.

DD21DETERGO NOVEMBRE 2011

Page 22: detergonews novembre 2011

DD22DETERGO NOVEMBRE 2011

ca, la più soggetta a “mortalità in -fantile” (ovvero: in questo delicatosegmento, gli elementi difettosi mo -strano le loro inadeguatezze nel gi -ro di pochi mesi; una volta passatoquesto periodo hanno una vita euna funzionalità praticamente illimi-tata). Le parti meccaniche, invece,sono più soggette alla normaleusura, già prevista in una manuten-zione programmata ben fatta (nel-l’auto: i famosi “tagliandi”).Ed ecco che assistenza e garanzia sisaldano in vantaggiosi contratti dimanutenzione programmata, checonsentono all’utente il massimorisparmio sia prolungando la vita diquanto ha acquistato, sia evitandoinutili “fermo macchina”.Non sempre l’assistenza program-mata risolve ogni problema; esisto-no comunque casi nei quali l’impre-visto gioca la sua parte. Ed ecconascere il bisogno di un’assistenza“straordinaria”. In molti casi basta

una semplice telefonata all’aziendafornitrice; a patto, però che que-st’ultima metta un tecnico ed unalinea telefonica a disposizione di chichiama; il che rappresenta, per l’a-zienda, un costo. Molte aziende del settore hanno do -tato le proprie macchine di disposi-tivi di autodiagnosi, che sono ingrado di monitorare il funzionamen-

Assistenza e garanzie: un pro-blema di serietI costruttori italiani aderenti all’As -sofornitori (Associazione FornitoriAziende Manutenzione dei Tessili)come per l’anno passato hannoconfermato la linea sui due comple-menti indispensabili per i prodottiche offrono al mercato: assistenzae garanzia.

Il prodotto industriale si è fattosempre più complesso; ne è buonesempio l’automobile, ormai tal-mente ricca di elettronica ed acces-sori da non poter essere riparatasenza un’adeguata preparazione ericambi originali. Questo ha, in uncerto senso, decretato la fine delcosiddetto meccanico generico afavore di officine ad alta specializ-zazione, con meccanici costante-mente aggiornati e dotati di prepa-razione specifica su un dato mar-chio e tutta la strumentazione ne -cessaria ad un lavoro inappuntabile.Come ogni cliente ben sa, perché losubisce lui stesso, oggi la tendenzaè un gioco al risparmio su qualsiasicosa, gioco al quale, purtroppo,molti si prestano a scapito dellaqualità. Ed il pubblico ha imparatovelocemente che era meglio pagareun’ora di lavoro ad uno specialistaper un lavoro ben fatto che 10 oread un praticone di buona volontà,per un lavoro raffazzonato.Nel settore lavanderie queste duefigure sono comunque coesistenti, ela differenza di costi orari rende an -cora possibile, per taluni clienti, l’il-lusione di un risparmio.Le domande che l’Assofornitori si èposta sono state quindi: come ga -rantire un effettivo risparmio ai pro-pri clienti?Innanzi tutto con la garanzia: un’a-zienda seria deve garantire i propriprodotti per un periodo adeguato;in particolare per la parte elettroni-

GestioneAssistenza in sicurezza

L’industria italiana delsettore sostiene la pro-pria immagine di altatecnologia, offrendo unservizio migliore

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N. 1/2011

TARIffE PER LE PRESTAZIONITECNICHE ALLA CLIENTELA

Rilevazione delle condizionie ettivamente praticate nel-l’anno 2011

Tali importi si riferiscono a trefigure professionali relative al set-tore:

“A” – tecnico – montatore –elettricista

“B” – tecnico specializzato –collaudatore – capo can-tiere

“C” – software – programma-tore – laureato tecnico

to delle macchine, rilevando a di -stanza guasti meccanici ed addirit-tura intervenendo per ripristinare lafunzionalità dell’elettronica. Questoconsente di inviare un tecnico giàedotto del problema e, se necessa-rio, munito dei pezzi di ricambiooccorrenti, risparmiando sia sulle oreimpiegate, sia sul fermo macchina.Un’assistenza siffatta rappresentasicuramente un vantaggio per l’u-tente, ma anche una spesa nonindifferente; al costo orario di untecnico, ai vari livelli di specializza-zione, occorre sommare i costi diviaggio e trasferta, ma soprattutto icosti di aggiornamento, che richie-dono periodicamente appositi corsi,pagati sia al tecnico in formazioneche ai docenti che formano.D’altra parte è questo l’unico siste-ma per offrire un’assistenza dove iproblemi siano già stati affrontati amonte e non soggetti a sperimenta-zioni sul cliente, dove il tecnico non“ci prova”, ma sa quel che deve fa -re e quello che non si può fare.Consci sia dell’immagine di alta tec-nologia che va sostenuta per l’indu-stria italiana, sia del vantaggio com-petitivo che un’assistenza di questogenere offre alla propria clientela, icostruttori italiani si sono pertantoriuniti per confrontarsi e determina-re sia le condizioni di ga ranzia, sia iPREZZI MINIMI, sulla base dei loro

A proposito delle prestazioni, siprecisa quanto segue:

1) il rimborso spese è a caricodiretto del cliente, salvo diffe-renti accordi contrattuali.L’alloggio dovrà essere adegua-to alla località dove ha sede l’a-zienda del cliente. La categoriadell’hotel non dovrà essere infe-riore alle 3 stelle.

2) le spese di andata/ritorno diviaggio e trasporto bagagli sonoa carico del committente; per itrasferimenti in auto sono appli-cate le tariffe ACI

3) gli importi sono al netto di impo-ste e tasse e le spese relative alpersonale ausiliario, gli aiuti, gliattrezzi e i materiali occorrentiper le prestazioni, sono semprea carico del cliente.

Gestione

costi vivi, per una se ria assistenza.Sarà poi responsabilità di ogni sin-gola azienda praticare estensioni digaranzia, costi maggiori o superioriper ogni singolo intervento tecnico,a seconda del rapporto in atto con ipropri clienti; ma le tabelle e lecondizioni che seguono rappresen-tano un corretto punto d’orienta-mento.

Page 24: detergonews novembre 2011

mento danni di alcun genere.La garanzia consiste nella sostitu-zione delle parti eventualmentedi ettose per accertate cause diabbricazione.

Laddove intervenga un intermedia-rio commerciale le parti richieste ingaranzia saranno inviate all’inter-mediario secondo le condizioni difornitura del produttore.Dovrà essere data comunicazionedella richiesta di sostituzione dipez zi in garanzia fornendo i datiidentificativi del macchinario od im -pianto a cui appartengono i pezzioggetto della richiesta, eventual-mente con la compilazione del for-mulario sotto riportato a titoloesemplificativo.I pezzi sostituiti verranno comun-que fatturati e l’emissione di nota diaccredito (accoglimento della richie-sta di garanzia) avverrà solo se ipezzi difettosi verranno restituiti in“porto franco” entro 30 gg. dalladata della segnalazione.Le spese di trasporto e mano d’ope-ra per la sostituzione del pezzo (perquesto costo verrà utilizzata la Ta -bella mano d’opera degli “AssociatiAssofornitori – Fornitori LavanderieIndustriali”) sono a carico del clien-te.La Garanzia non si applica alleapparecchiature che siano statedan neggiate per:• negligenza• errato collegamento• installazione inadatta• mancata osservanza delle istru-

zioni di montaggio• impiego errato del bene• ordinaria manutenzione• eventi catastrofici (che solitamen-

te sono inseriti nella Polizza in -cendi dell’Azienda).

Inoltre la garanzia non verr ri -conosciuta qualora:• le manutenzioni vengano eseguite

da personale non autorizzato dallaazienda fornitrice

• siano state utilizzate parti di ri -cambio non originali (salvo auto-rizzazione scritta da parte delven ditore).

La garanzia non verr ricono-sciuta su:• parti soggette ad usura (es. mol-

lettoni, cuscinetti, guarnizioni,ecc.)

• parti elettriche ed elettroniche.

N. 1/2011

CONDIZIONI DI GARANZIA

La garanzia ha la durata di 12 (do -dici) mesi a partire dalla data dellafattura o, in alternativa, previo ac -cordo tra le parti, dal collaudo dellamacchina, se effettuata entro e nonoltre i 90 gg. dalla consegna.A discrezione di ogni singolo pro-duttore, la durata temporale dellagaranzia può essere a seconda deltipo di apparecchiature od impiantofornito:• convertita in numero di cicli, che

può variare a seconda del tipo diapparecchiature fornito;

• 2.000 ore di lavoro dell’impiantoper un massimo di 12 (dodici)mesi

Riparazioni o sostituzioni effettuatedurante i 12 (dodici) mesi successi-vi alla data della fattura di acquistoper le apparecchiature o del collau-do del bene, non prolungano la du -rata del periodo di garanzia.Il riconoscimento della garanzia nondà diritto alla richiesta di risarci-

Page 25: detergonews novembre 2011

Oltre trent’anni di esperienza e una dedizio-ne particolare allo sviluppo e alla ricercatese a garantire piena soddisfazione dellaclientela. Ecco l’obiettivo di Sochil Chimica,un’azienda che è diventata un punto di rife-rimento indispensabile per tutto il mondodel “cleaning”. La sua gamma di prodotti per la detergenzae l’igiene copre tutte le esigenze di chi lavoranel settore del lavaggio professionale, mentreil reparto ricerca e sviluppo – dotato di unmodernissimo laboratorio di analisi – studiaogni giorno soluzioni diverse per migliorarel’efficacia dei suoi prodotti, con un’attenzionespeciale alle problematiche ambientali.

• SUPER ACTIONSUPER ACTION inliquido è uno smac-chiatore all’ossigenoattivo da erogaredirettamente sui capida lavare. Si può utiliz-zare per il pretratta-mento delle macchiepresenti sui tessutiprima del lavaggio inlavatrice; è particolar-mente efficace su mac-chie di erba, vino, frut-ta e caffè. SUPERACTION liquido sicuro sui colori.

• COLOR BLOCK Color block è il prodot-to che consente dilavare tutti i tipi ditessuti salvaguardan-do i colori degli stessi.Con la sua azione fil-mante forma una pelli-cola sul tessuto cheevita il ridepositarsidel colore dispersonel bagno di lavaggiosulle fibre.

Informazione commerciale

SOCHIL CHIMICA:SUPER ACTION COLOR BLOCK

Page 26: detergonews novembre 2011

Speciale����������

TAVOLE E FERRI DA STIRO

fIMAS

Marchio leader a livello mondiale, fimas offre unavasta gamma di tavoli da stiro di ogni tipologia:aspiranti con forma universale e rettangolare,aspiranti e soffianti regolabili in altezza e conforme intercambiabili, vaporizzanti e aspiranti,vaporizzanti aspiranti e soffianti.Proprio i tavoli aspiranti e soffianti sono ormai datempo uno degli strumenti più utilizzati nellelavanderie e stirerie per la stiratura soffiata di tuttii capi trattati.FIMAS propone due diverse soluzioni di tavolo sof-fiante, a freddo e/o a caldo, proprio per risolveree soddisfare le diverse esigenze. La serie fimas 104 – stiratura a reddo - pre-vede le caratteristiche che si richiedono ad untavolo di alto profilo:• differenti piani di lavoro. Forma universale pan-

talone, oppure universale standard, oppure ret-tangolare.

• regolazione in altezza mediante un cilindropneumatico.

• possibilità di stiratura a freddo o termoassistita:

un termostato permette infatti di regolare oescludere il riscaldamento elettrico del piano dastiro.

• aspirazione e soffiaggio molto potenti che asciu-

Nonostante tutte le innovazioni che sono state fatte per l’automazione nello stiro, gran parte delle lavanderie è ancora legata allo strumento più flessibile: l’asse ed il ferro da stiro.

Che, però, nel tempo hanno subito una notevole evoluzione: i ferri sono diventati più ergonomici, dotati di dispositivi per l’emissione di vapore, leggeri da usare e del giusto peso per pressare.

Così come le tavole sono regolabili al millimetro in altezza, studiate nella forma, dotate di aspirazione e soffiatura dell’aria, per mantenere in posizione lo stirato

o consentirne la stiratura su un cuscino d’aria. Orientarsi nell’offerta di questo mercato non è certo facile; spesso fanno premio la qualità, i materiali, la garanzia di durata offerta dalla marca: mai come in questo caso è premiante

l’immagine di un serio costruttore.Su questo numero, DETERGO ha dedicato ai fabbricanti di assi e ferri da stiro uno spazio per

esporre le innovazioni e gli accorgimenti apportati a queste attrezzature negli ultimi tempi.

26DETERGO NOVEMBRE 2011DD

Page 27: detergonews novembre 2011

gano immediatamente il capo durante la stiratu-ra

• regolazione manuale disgiunta sia del soffiaggioche dell’aspirazione per permettere di trattare inmodo adeguato anche i capi più delicati.

• scarico dell’aria mediante camino alto.La serie fimas 307 - stiratura a caldo -, tavoliaspiranti, soffianti e vaporizzanti, con nuove solu-zioni tecniche e di costruzione.Macchine, da sempre basilari per lo stiro a caldonella lavanderia tradizionale, sono proposte conun rapporto qualità/prezzo a prova di qualsiasiraffronto.Con forma universale/maxi riscaldata con cameraa vapore, così da garantire una vaporizzazionesenza condense ed una asciugatura del capo otti-male, e dotati di nuove caldaie, naturalmente inlinea con le normative P.E.D., tali tavoli garanti-scono la massima autonomia di vapore sia per ipiani da stiro che per gli accessori quali elettrofer-ri e pistole vaporizzanti, consentendo inoltre unnotevole risparmio energetico.La stiratura dei capi è sempre stata per le tintola-vanderie, e lo è tuttora, un elemento di identifica-zione e di differenziazione molto importante: ser-vizio “rapido”, “tradizionale”, “monoprezzo” e viadi seguito. In tutte queste differenti modalità diesecuzione il denominatore comune rimanecomunque l’asse da stiro e, naturalmente, il ferroda stiro.Fimas propone il ferro da stiro Macpi modello032/033. Tali elettroferri sono contraddistinti daleggerezza, scorrevolezza, ergonomicità e preci-sione; caratteristiche necessarie per otteneresempre ottime prestazioni di stiro.Leggerezza solo 1,45 kg. – scorrevolezza 0,6um. Ergonomicit grazie ad un manico anatomi-co in legno con microinterruttore incorporato,dotato di uno schermo para calore per proteggerela mano dagli sbuffi di vapore durante la stirature.Precisione, con uno scarto di circa 2°c per il ferroa controllo elettronico. Bassa temperatura di eser-cizio.

I macchinari sopra descritti e tutti quelli prodottida Fimas sono disponibili per prove e test di utiliz-zo presso la nostra Show Room nel nostroStabilimento di Vigevano

PONY

“Risale ai tempi degli antichi Egizi il primo ferro dastiro a freddo di cui si abbia testimonianza.Poi, per più di 2mila anni la tecnica dello stiro nonha subito importanti evoluzioni fino intorno al 200a.C. dove in Oriente fa la comparsa il primo ferroda stiro a caldo. Abbiamo invece notizia dellaprima lavanderia della storia risalente a 2mila annifa. Una bottega dove gli antichi Romani portavanoi vestiti a lavare e stirare.”Questo è solo l’inizio della storia…e coloro chetraggono da questo strumento di lavoro il panequotidiano sono ben consapevoli che l’evoluzioneè costante ed è necessario mantenersi al passo. Di fatto, anche nella lavanderia dei giorni nostri,un buon ferro ed un buon tavolo da stiro sono glistrumenti più utilizzati per mettere a frutto tuttal’esperienza e trarre le maggiori soddisfazioni dalproprio lavoro.Da oltre 50 anni la ditta PONY impegna le proprierisorse per offrire ad ogni moderno pulitintore lapossibilità di scegliere il proprio strumento dilavoro, che soddisfi i requisiti di praticità d’uso,affidabilità e durata, con il giusto rapporto qualità-prezzo.

La gamma dei tavoli da stiro Pony spazia dai sem-plici banchi aspiranti, fino ai più sofisticati banchicon tre funzioni e con moderni accorgimenti ergo-nomici e tecnologici volti ad ottenere migliori risul-tati ed alleggerire le fatiche dell’operatore.È superfluo soffermarsi nella descrizione dei tavo-li da stiro riscaldati ed aspiranti, anche se è oppor-tuno precisare che molte sono le alternative tra

Genus SV

Per utilizzare al meglio il tavolo da stiro aspirante/soffiante si consiglia diutilizzare:- l'aspirazione per fissare le pieghe del pantalone e per stirare indumenti di

tessuto duro (cotone ecc.) o particolarmente stropicciati.- Il soffiaggio quando si stira il bacino del pantalone, le cuciture, le fodere

ed i capi delicati.Si consiglia inoltre di lavorare con la punta del tavolo a destra, dove è pos-sibile vaporizzare con il ferro, impugnando lo stesso con la mano destra, econtemporaneamente asciugare con il soffiaggio, avendo modo di fermare emanovrare il capo con la mano sinistra.

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questi modelli, con diverse dimensioni dei piani,con caldaia o per collegamento a fonte di vaporee sempre con la possibilità di montare bracci sti-ramaniche ed i consueti accessori complementari.Il tavolo aspirante e vaporizzante è stato per moltianni il banco più diffuso e ancora oggi viene pre-ferito in molte lavanderie. La Vaporetta, prodotto“storico” di Pony, apprezzata per decenni per lasua robustezza e già da tempo adeguata aimoderni standard qualitativi, è stata recentemen-te rivisitata anche dal punto di vista estetico.Dedichiamo invece particolare attenzione ai tavolicon tre funzioni: aspirazione, vaporizzazione esoffiaggio. Introdotti ormai da parecchi anni sulmercato, questi tavoli consentono davvero unrisparmio di tempo e fatica, se utilizzati nel modocorretto.Le nostre indagini di mercato hanno rilevato chesono ancora molti gli operatori che non conosconoa fondo e non utilizzano la tecnica dello stiro sof-fiato ed in molti casi, pur avendo acquistato latavola idonea, non sfruttano le sue potenzialitàfino in fondo. Per questo la nostra rete di vendita ed assistenzamette a disposizione tutta la propria competenzaper consigliare il cliente ed indirizzarlo verso unuso corretto delle nuove tecniche di stiratura.Come vedrete riassunto nello specchietto sottoriportato, si tratta di pochi accorgimenti che per-mettono di perfezionare il metodo in brevissimotempo con risultati inaspettati.Creando un “cuscino d’aria” sotto il capo, con ilsoffiaggio si possono velocemente stirare anche icapi scuri senza lasciare lucidi, nemmeno sulleparti critiche come per esempio le tasche dei pan-taloni. Le fodere delle giacche vengono sollevate edistese e non raggrinzite come avviene in aspira-zione, quindi la finitura delle giacche risulta asso-lutamente più veloce. I banchi aspiranti-vaporiz-zanti e soffianti sono prodotti solitamente conpiano da stiro di grandi dimensioni; questo facilitaulteriormente le operazioni di stiratura. È stato

dimostrato che su un banco con punta a destra,alternando correttamente aspirazione e soffiaggio,si riducono di un terzo i movimenti necessari perstirare perfettamente un pantalone. Sarà facileper tutti trarre le conclusioni in termini di produt-tività e minor fatica.Per questi tavoli PONY offre la possibilità di sceltatra la linea GENUS, la linea SILVER oppureRECORD, in base alle peculiarità della macchinadesiderata ed anche al budget destinato all’acqui-sto. In breve, la linea Genus offre la possibilità diavere il banco ad altezza fissa oppure regolabile.La linea SILVER, progettata con particolare riguar-do alle caratteristiche estetiche ed ergonomiche,viene prodotta di serie con camino insonorizzatoper lo scarico dell’aria. Questi tavoli da stiro, estremamente versatili efunzionali, sono stati studiati per offrire prestazio-ni altamente professionali con un occhio di riguar-do ai consumi energetici, con soli 4 kW di poten-za in caldaia e con la possibilità di stirare a fred-do, escludendo la vaporizzazione quando necessa-rio.Entrambe le linee sono disponibili anche nella ver-sione aspirante/soffiante. In questo caso la mac-china autonoma produce vapore sufficiente per unferro con soli 3,3 kW. I tavoli della serie RECORD, con piano riscaldato avapore, sono prodotti con caldaia da 5, 9 o 20 lt.,per alimentare anche un secondo banco, oppurenella versione da collegare a vapore esterno. Ai fautori della stiratura cosiddetta “a freddo”,PONY propone la tavola TAS-F, dal look moderno etecnologicamente all’avanguardia. Grazie allo spe-ciale rivestimento del platò e all’imbottitura al sili-cone, questo tavolo consente la stiratura a freddooppure con riscaldamento elettrico del piano dastiro. L’aspirazione viene attivata tramite fotocel-lula, mentre il soffiaggio si inserisce spingendo lie-vemente una barra con la punta del piede.Regolabile in altezza da 830 a 950 mm., è dotatadi rotelle per facilitarne lo spostamento. Vieneequipaggiata di serie con camino convogliatored’aria e gruppo illuminazione ed il tavolo è dispo-nibile nella versione Maxi o Collo di Bottiglia. Tutti i tavoli da stiro PONY sono predisposti perl’applicazione di accessori, (quali: pistole, bracci,poggia-ferri, gruppi sostegno per ferro, possibilitàdi stiro con punta a destra, ecc.) che consentonodi personalizzare la postazione di lavoro e, cosanon meno importante, di rendere il più funzionalepossibile il posto di lavoro, alleggerendo la faticafisica e migliorando la produttività.Altrettanto importante è la qualità del ferro dastiro. Oltre al tradizionale ferro elettro-vaporizzan-te, è possibile scegliere il modello con centralinaelettronica per il controllo della temperatura oppu-re il modello solo vapore “all steam”.Rivolgetevi con fiducia alla nostra rete di vendita,per informazioni e consigli sulla scelta del tavolopiù consono alle vostre necessità. In ogni caso, il

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prodotto da voi selezionato, sarà frutto dell’espe-rienza e della serietà di un’azienda leader nel set-tore, costruito nel segno del miglior “made inItaly”.

TREVIL

LINEABLU by Trevil – GRANDE QUALITà APICCOLI PREZZI“Crisi”, “perdita di fiducia”, “tensione sul credito”…ecco i termini che più frequentemente affollano lepagine di economia. Se la crisi c’è, e si sente, nonè però più possibile rimandare all’infinito la sosti-tuzione del tavolo da stiro vecchio di decenni, odel ferro da stiro ormai consunto dall’uso.Dunque, che fare?Con “Lineablu”, caratterizzata dall’inconfondibilecolore azzurro intenso, Trevil risponde alle esigen-ze di chi desidera un prodotto affidabile, senzainvestire una fortuna.“Lineablu” è una gamma di prodotti robusti edaffidabili, “senza fronzoli”, alla portata di tutte letasche. Tutta la qualità dei prodotti Trevil, prodot-ti in Italia, con componenti di prima scelta, ad unprezzo veramente accessibile. Vediamo in detta-glio i prodotti della gamma.Tavolo aspirante LineabluSi tratta di un tavolo aspirante con altezza fissa,disponibile in versione con caldaia o in versionesenza caldaia.

La superficie di stiratura è in lamiera d’alluminioforata, resistente alla ruggine, e dotata di riscal-damento con termostato regolabile. Nonostante lasua semplicità costruttiva, il tavolo non lesina suisistemi di sicurezza: nel consueto stile Trevil tuttele protezioni sono ridondanti, per garantire la sicu-rezza al 100%, anche in caso di guasto dei circui-ti di lavoro primari. Il modello con caldaia è equi-paggiato con caldaia in acciaio inossidabile conregolazione elettronica del livello.Il tavolo monta ferro prodotto da Trevil in Italia,

robusto e durevole, con parti di ricambio facilmen-te reperibili.Tavolo aspirante e so iante LineabluUn vero prodigio di convenienza: questo tavolocondivide tutte le caratteristiche di un tavolo dialta gamma, ma ad un prezzo estremamente con-tenuto. Aspirazione e soffiaggio sono realizzate

con motori indipendenti ed entrambe sono regola-bili in intensità. La superficie di stiratura è riscal-data e realizzata con una robusta lamiera dicopertura resistente alla ruggine. Tutti i modelli, anche quello con caldaia, sonoregolabili in altezza senza l’ausilio di attrezzi. È inoltre possibile montare una lampada per l’illu-minazione e un supporto per sospendere il ferro oi cavi e il camino per l’evacuazione dell’aria.Anche per questo tavolo i doppi sistemi di sicurez-za proteggono l’operatore da qualsiasi inconve-niente. Il modello autonomo è dotato di caldaia in acciaioinossidabile, e ferro da stiro Trevil.Le caldaie con erro LineabluCompletano la gamma i generatori con uno o dueferri. I generatori sono provvisti di serbatoio inacciaio inossidabile, caldaia in acciaio inossidabilee pompa di alimentazione. Il controllo del livello incaldaia avviene con la ben collaudata elettronicaTrevil, ormai sul mercato da oltre 20 anni. I siste-mi di sicurezza proteggono dal rischio elettrico,dal rischio di sovrapressione e dal rischio di surri-scaldamento. Ogni controllo è tale da avere unaseconda protezione che scatta in caso di guastodella prima.Completa il generatore il ferro da stiro Trevil, inte-ramente prodotto in Italia in esclusiva da Trevil.Per premettere un facile riposizionamento, i gene-ratori Lineablu possono essere forniti su rotelle.

Tavolo aspirante Lineablu by Trevil – Semplice edeconomico ma completamente made in Italy.Disponibile con e senza caldaia.Qui mostrato con la caldaia Lineablu a due ferri.

Tavolo aspirante e soffiante Lineablu by Trevil –Regolabile in altezza senza sforzo, anche nella ver-sione con caldaia.

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SILC

La tendenza negli ultimi decenni fra i costruttori dimacchine da stiro è stata di orientarsi nello svilup-po di prodotti automatizzati capaci di ridurre l’esi-genza di operatori altamente qualificati e di sfrut-tare al meglio le capacità proprie delle macchineda stiro. Nonostante ciò, in Italia, date le dimen-sioni delle tinto lavanderie e la tradizione tutta ita-liana di offrire sempre un prodotto con una finitu-ra curata nei minimi dettagli, la stiratura classicacon ferro e tavolo da stiro è ancora la preferitadagli operatori del settore.

La Silc ha prestato sempre una particolare atten-zione alla stiratura manuale, come dimostrato dalfatto che la macchina da stiro classica, il modelloS/AAR tavolo aspirante e riscaldato con caldaia eferro da stiro, è ancora oggi il modello più vendu-to in assoluto tra la vasta gamma delle proposteSilc che comprende oltre 50 modelli, dai tavoli allepresse, dai manichini ai topper.Questo modello viene proposto in due versionibase:• il classico S/AAR un tavolo aspirante e riscalda-

to con caldaia incorporata con una serie impor-tante di accessori sempre applicabili

• il modello S/AAR-S un tavolo aspirante e riscal-dato ma anche soffiante, sempre con caldaiaincorporata con una serie importante di accesso-ri sempre applicabili

Questi modelli sono evidentemente previsti anchenella versione senza caldaia e perciò predispostiper allaccio a linee di vapore centrali.Ora la Silc in risposta alle esigenze sempre piùinsistenti di un mercato internazionale proponequesta serie di macchine nella versione regolabilein altezza e con la possibilità di stiratura sia adestra che a sinistra. Sono macchine importanti edi larga diffusioni, con un prezzo molto invitante,non necessitano di aria compressa e, si possonoadattare alle altezze di ogni operatore.

Queste sono le caratteristiche basilari dei duenuovi modelli:

1. il modello S/AAR – DSH tavolo da stiroriscaldato elettrico ed aspirante, completo digeneratore di vapore ed aspiratore incorporati.Alimentazione acqua con pompa incorporata

• regolabile in altezza da cm 84 a cm 108 max(operazione elettromeccanica, si agisce su unpulsante per la salita e la discesa) Doppia peda-na di serie per stiro sia a destra che a sinistra

• Possibilità di spostare ed inserire l’attacco e laforma stiramaniche sia a destra che a sinistra.

2. il modello S/AAR-S – DSH tavolo da stiroriscaldato elettrico ed aspirante e soffiante,completo di generatore di vapore ed aspiratoreincorporati. Alimentazione acqua con pompaincorporata

• regolabile in altezza da cm 84 a cm 108 max(operazione elettromeccanica, si agisce su unpulsante per la salita e la discesa) Doppia peda-na di serie per stiro sia a destra che a sinistra

• Possibilità di spostare ed inserire l’attacco e laforma stiramaniche sia a destra che a sinistra

• A richiesta fornibile con piano da stiro maxi cm130x48x27,5.

Questa nuova serie di tavoli da stiro SILC, autono-mi (con generatore di vapore incorporato da 8litri) sono una proposta di assoluta novità e digrande interesse per il settore della stiratura.Sono stati presentati con successo alla recentemostra ITMA 2011 di Barcellona. Si tratta di pro-dotti che uniscono tutte le caratteristiche chehanno garantito alla SILC un successo, nazionalee internazionale, che dura oramai da 43 anni. Per finire una giusta annotazione: non si devedimenticare che, quando si parla di prodottiSilc, si parla sempre di prodotti progettati ecostruiti interamente ed esclusivamente inItalia, sono prodotti che offrono un’eccezionalequalità di stiratura al cliente finale, con consumicontenuti ed un’affidabilità nel tempo senza pre-cedenti.

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ELECTROLUX PROfESSIONAL

La lavanderia asettica di Electrolux Pro es -sional.Quando si trattano quantitativi ingenti di biancheriain ambito socio-sanitario, la semplice pulizia senso-riale non è sufficiente per contrastare il rischio diproliferazione batterica. Anche se profumata e privadi macchie, la biancheria potrebbe essere contami-nata a causa di una non corretta gestione nel pro-cesso di lavaggio. L’errore più frequente è quello dimovimentare e manipolare biancheria sporca e puli-ta all’interno degli stessi locali.Con la gamma di lavatrici asettiche di ElectroluxPro essional questo rischio viene minimizzato.Grazie ad apparecchiature dotate di due sportellicontrapposti da montare a cavaliere di parete, ven-gono separati il lato della lavanderia dove si trattala biancheria sporca da quello pulito. Così facendouna volta che il capo è stato sanificato non puòessere ricontaminato per via aerea o per contatto.L’applicazione di questo sistema permette di evita-re che i capi trattati siano vettori di agenti patoge-ni, diminuendo sensibilmente i rischi della diffusio-ne delle cosiddette infezioni nosocomiali.Macchine che permettano questa separazione sonola condizione necessaria per rispettare i rigidi stan-dard della norma EN 14065.Electrolux Professional propone la gamma di lavatri-ci asettiche più ampia del mercato, in grado di sod-disfare differenti tipologie di clientela.1. Per le lavanderie interne alle strutture socio-

assistenziali di dimensioni medio- piccole èindicata la serie pocket, con capacità a partire da13 kg. Si tratta di macchine facilmente installa-bili anche in spazi ridotti che, oltre ad una corret-ta sanificazione, garantiscono ottimi risultatianche sui capi più delicati, ad esempio gli effettipersonali degli ospiti quali vestaglie, pigiami,indumenti intimi, capi in lana.

Tra le nostre referenze:• Fondazione San Rocco di San Pietro in Vincoli (RA)• Casa di riposo Tilde e Luigi Colosio – Rodengo

Saiano ( BS) • Fondazione casa di riposo per anziani onlus Pieve

di Soligo (TV) • Istituto Suore Maestre Santa Dorotea- Vicenza

(VI)2. Con i modelli di capacità superiore, fino ai 120

kg, Electrolux Professional risponde alle esigenzedi attività socio-sanitarie di grandi dimensioniche lavano internamente (ad esempio ospedalio RSA con centinaia di ospiti), o di lavande-rie industriali, che offrono servizio di lavaggio enoleggio di biancheria.

Tra le nostre referenze:• Casa di Riposo Santo Spirito di Bressanone• Lavanderia industriale ZBM, Arco (TN) • Lavanderia Bernareggi di Baveno (VB)

RARO

“Oltre il pulito” con RaroPer ottenere il miglior risultato di pulito ed igiene

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È la nuova frontiera che si sono date le lavanderie industriali: garantire non solo il pulito, ma anche la igienicità di quanto lavano. In questa guerra alla biocontaminazione,

ci sono in prima linea macchine, prodotti chimici, metodologie di lavoro altamente specializzate,che stanno rivoluzionando il lavoro nelle lavanderie.

Su questo numero, DETERGO dedica uno spazio alle aziende che stanno alla base di questa rivoluzione, producendo innovazioni atte a trattare biancheria ed abiti da lavoro

batteriologicamente sani.

Speciale����������

OLTRE IL PULITO(TRATTAMENTI PER LA DECONTAMINAZIONE BIOLOGICA)

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della biancheria cercando di raggiungere i risultatidi decontaminazione biologica, per i manutentoridel tessile la strada da percorrere è una sola, esse-re dotati di attrezzature, macchine e prodotti chimi-ci adeguati ma soprattutto impostare un processo emisure adeguate a tutto l’ambiente di lavoro. Inlavanderia la presenza di acqua, umidità, caldo eresidui di cibo, favoriscono la proliferazione micro-bica: temperature fra i 30° e i 50°C, (facilmenteraggiungibili in lavanderia), sono ottimali per molticeppi; la presenza dell’acqua e dello sporco consen-te ad essi di alimentarsi, per cui è naturale ed ine-vitabile che ci siano e si moltiplichino. Come controllare e stabilire il livello di pulitoPer i ristoratori e gli albergatori la biancheria pianarappresenta una materia prima che nell’ottica delsistema di autocontrollo HACCP nell’applicazione delD.Lgs. 155/97, deve essere controllata. Esistonometodi veloci ed efficaci per il controllo igienico deitessuti, IGIENTEST RARO ne è un esempio poichépermette risposte certe in 10 minuti. Solo con illavaggio ottenere biancheria totalmente decontami-nata è quasi impossibile, si possono invece raggiun-gere risultati di igienicità elevata mediante dei pro-cessi di sanificazione, igienizzazione o sterilizzazio-ne. Per gli operatori è importante stabilire un rangedi igienicità accettabile e garantirla al cliente. Il processo di decontaminazione biologicaIl processo comincia dal lavaggio il quale contribui-sce a realizzare risultati di decontaminazionemediante temperature elevate, bagni con pH moltocaratterizzati e uso di ossidanti e riducenti. Tutto ciòriduce la carica microbica presente sulla biancheriaprima della sua pulizia. Il problema però non è risol-to perché potrebbero rimanere sulla biancheriaspore o ceppi particolarmente resistenti pertantodiventa necessario inserire nei cicli di lavaggio pro-dotti igienizzanti, disinfettanti o processi di steriliz-zazione. Tutto questo potrebbe non bastare se nonsi pone attenzione al tragitto che i corredi fannodall’uscita dalle macchine lavatrici e dalle macchinedi stiratura. Pertanto gli ambienti e le superfici chevanno a contatto con i tessuti devono essere pulitie disinfettati. L’equazione : ambienti sporchi = microrgani-smi.

Il Metodo HACCP in lavanderiaLa risposta a questo problema è quella di applicareil metodo HACCP anche in lavanderia. D’altro cantol’applicazione di tale metodo di autocontrollo miglio-ra l’organizzazione del lavoro, accresce la professio-nalità del personale e ne aumenta l’efficienza e l’e-conomicità della gestione. RARO supporta le impre-se nella stesura ed applicazione del metodo HACCPin lavanderia industriale disponendo di prodotti ecicli idonei per la pulizia e la sanificazione di tutte lezone del processo in cui transita la biancheria, pen-sando alle metodologie di controllo dell’igiene, rapi-dissime ed efficaci, valide per tutti i supporti, tessu-ti compresi. Inoltre organizza corsi di formazioneagli addetti ai lavori, per insegnare le tecniche edaumentare la sensibilità al problema; mette adisposizione degli imprenditori del lavaggio indu-striale della biancheria strumenti informatici, CD-Rom - Sito Internet, per l’auto stesura di unManuale di autocontrollo “cucito su misura” per lapropria lavanderia.La metodologia RAROLa RARO propone quindi il suo metodo che consistenel curare con attenzione la tutto il processo di puli-tura fino alla consegna; non solo prodotti quindi, masoprattutto processi, organizzazione e controlli. Lanetta divisione fra corredi sporchi e puliti, l’igienicitàdelle parti esterne delle lavatrici e degli essiccatori,la creazione di percorsi obbligatori fino al carico suimezzi per la distribuzione, la loro cavillosa cura igie-nica, la meticolosa pulizia e disinfezione degli stessimezzi di trasporto, l’igiene personale degli operatoried i controlli prima del confezionamento, garantiran-no sulla qualità del prodotto finito.I prodotti RAROA tutta questa metodologia associa anche prodottidi ultima generazione e soprattutto soluzioni a 360°per garantire la sanificazione durante tutto il pro-cesso di lavoro e non solo per il lavaggio della bian-cheria. Lavaggio di biancheria ed indumentiRaro propone quattro prodotti Tillygiene, Delto -

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bat, Oxxidol. TILLYGIENE è un disinfettante(presidio medico chirurgico) specifico per l’elimina-zione del 99,9% di germi e batteri. In macchina nel-l’ultimo risciacquo DELTOBAT usato allo 0,25%calcolato sull’acqua, esercita un’energica azionegarantendo alla biancheria un potere residuo sanifi-cante che riduce l’entità di successive contamina-zioni. Oxxidol è un additivo sbiancante, smac-chiante ecologico con azione sanificante per il trat-tamento di tessuti e biancheria bianca e colorata siaa mano che in lavatrice. Lavaggio di ambienti e super ici.Per l’igiene dei pavimenti Raro consiglia PUSCH370/L, per tutte le superfici invece IPOATTIVOGEL, per l’igiene dei mezzi di trasporto i prodottifORMULA, per l’igiene delle mani degli operatoriGYL SAN.Pensiamo che adottando un nuovo approccio enuove metodologie andare “oltre il pulito” sia allaportata di tutti.

IMESA

NUOVA BARRIERA ASETTICA D2W: PULITO EDIGIENE GARANTITIPulito, igiene, decontaminazione batteriologica:sono termini che ricorrono spesso quando si parla dilavanderie dedicate ad ospedali o case di riposo enon sono sicuramente argomenti da trattare conleggerezza. Trattare la biancheria ad alte tempera-ture o con igienizzanti non porta a risultati sempresufficienti, molto spesso, per mettersi al riparo dapossibili rischi di contaminazione, è necessarioimplementare nella struttura processi di lavanderiamolto particolari, che assicurino la totale separazio-ne fra biancheria sporca e biancheria pulita. La soluzione ideale al problema delle contaminazio-ne batteriologica in lavanderia è stata presentata daIMESA S.p.A. durante la scorsa edizione di HOST esi identifica con la nuova serie di lavatrici D2W: l’u-nica barriera asettica completamente made inItaly. Dotata di due ampie porte contrapposte, questalavatrice è stata progettata per essere installata acavaliere di muro, separando così la biancheriasporca che viene raccolta e maneggiata in una stan-za diversa da quella in cui viene recuperata e trat-tata la biancheria pulita. Il contatto fra capi “infet-ti” e capi “decontaminati” è impossibile, non soloperché una parete separa i due lati della lavatrice,ma anche grazie a sofisticati controlli che impedi-scono agli operatori di aprire contemporaneamentele due porte. Grazie al computer touch screen IM8, che equipag-gia di serie la barriera asettica IMESA, l’addetto allalavanderia può selezionare in modo semplice e velo-ce il programma di suo interesse: scegliendo frauna lista di 200 programmi disponibili oppure fra i 5programmi più utilizzati o, ancora, fra i 5 program-mi impostati come preferiti. La connessione allepompe peristaltiche permette di automatizzare econtrollare in modo preciso il dosaggio di detergen-ti e igienizzanti, assicurando che entrambi siano

usati al momento opportuno e, soprattutto, nellequantità corrette. La flessibilità di IM8, inoltre, permette di costruire iprogrammi della lavatrice sulle effettive esigenzedella struttura ospedaliera: bilanciando corretta-mente tutti i parametri di lavaggio sono assicuratirisultati di qualità e risparmio energico. Grazie alla porta USB il carico/scarico programmi dalavatrice verso computer (o altre lavatrici) e vice-versa è molto rapido e non richiede schede e dispo-sitivi particolari, è sufficiente essere dotati di unanormalissima chiavetta. IM8 per D2W permette di visualizzare sul touchscreen tutte le informazioni necessarie alla verificadei cicli effettuati, come la massima temperaturaraggiunta, per quanto tempo è stata mantenuta, inquale punto del programma è stata raggiunta, …. lestesse informazioni, che sono memorizzate dalcomputer IM8, possono essere trasferite su chiavet-ta USB per poi essere stampate e/o salvate in unarchivio software. Per evitare rischi di contaminazione tutte le opera-zione di selezione e avvio del programma sono fattedal lato “sporco”, lato dove sono presenti anche lepompe peristaltiche oltre agli accessi per la manu-tenzione: in questo modo il lato “pulito” rimane alriparo da qualsiasi pericolo. Una volta scelto edavviato il programma, tutte le operazioni compiutedalla lavatrice sono visualizzate sullo schermo IM8,mentre nel lato “pulito”, su un display, appare iltempo residuo a fine programma. Al completamen-to del lavaggio, il cesto si posiziona automaticamen-te sul lato pulito per permettere lo scarico, questacondizione si verifica solo a conclusione del pro-gramma, se invece ci dovesse essere un’interruzio-ne del ciclo di lavaggio, il cesto tornerebbe a posi-zionarsi sul lato “sporco”: in questa condizione,infatti, non sarebbe assicurata la decontaminazionedei capi. La lavatrice D2W, completamente in acciaio INOXAISI 304, rappresenta la soluzione ideale per assi-curare un trattamento sicuro dei capi anche nellecondizioni più estreme!

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Ora questo impegno dell’Associa -zione è stato “letteralmente” pre-miato: è accaduto in occasione delConcorso nazionale “Le buonepratiche sulla manutenzionesicura”, promosso dall’AgenziaEuropea per la salute e la sicurezzasul lavoro (EU-OSHA), in collabora-zione con la Presidenza dell’UnioneEuropea, che ha selezionato quellebuone prassi che si sono distintecon contributi eccezionali e innova-tivi finalizzati a promuovere unapproccio gestionale integrato allamanutenzione sicura in materia disicurezza sul lavoro.Tra le organizzazioni che hannoricevuto tale riconoscimento, Asso -sistema si è distinta per l’approccioalla Cultura della Sicurezza sul La -voro fondato sulla convergenza diintenti e sul dialogo sociale nonchésugli aspetti, spesso tralasciati, le -gati alla corretta manutenzione deiDispositivi di Protezione Individuale.

Alla cerimonia di premiazione -che si è svolta a Napoli il 27 otto-bre scorso - ha partecipato il Se -gretario Generale, la dottoressa Pa -trizia Ferri, che ha ritirato, con orgo-glio ed emozione, la targa intestata

Da tempo Assosistema è impegnatanel rafforzamento della cultura edella sensibilità sul valore intrinsecodell’uso dei Dispositivi di ProtezioneIndividuale (DPI): strumenti di sicu-rezza del lavoratore ed elementi diriduzione dei costi sociali.

In tal senso, l’Associazione ha evi-denziato l’esigenza di intervenire –oltre che attraverso maggiori inve-stimenti delle imprese e programmidi formazione mirati - sulla diffusio-ne di informazioni precise e detta-gliate, da un punto di vista norma-tivo e tecnico, con un modello diriferimento sulla correttezza dell’im-piego e della manutenzione deidispositivi, rivolto a imprenditori,lavoratori e organi di controllo. Proprio quest’ultimo argomento havisto l’Associazione impegnata inprima linea nella stesura delle“Linee Guida rivolte alle aziendeal fine della corretta sommini-strazione e manutenzione deiDPI”, redatte in collaborazione conil Ministero della Salute, il Ministerodel Lavoro, l’INAIL (ex ISPESL) e leParti Sociali, ricevendo l’apprezza-mento del Presidente dellaRepubblica. DD36

DETERGO NOVEMBRE 2011

ASSOSISTEMA premiata tra le migliori buone prassi alConcorso nazionale “Le Buone Pratiche sullamanutenzione sicura”

ASSOSISTEMA

di Daniela Passione, Relazioni Istituzionali e Caterina Vaiuso, Centro Studi Assosistema

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all’Associazione alla presenza di unanutrita platea e di relatori comel’Avv. Lorenzo Fantini, dirigente delMinistero del Lavoro, e il dott. Mi -chele Lepore rappresentante go -vernativo nel Board dell’EU-OSHA.La dottoressa Ferri ha espresso par-ticolare apprezzamento per l’inizia-tiva in quanto proprio l’adozione dibuone pratiche in materia di salutee sicurezza sul lavoro costituisceleitmotiv nel passaggio da una fasedi definizione prettamente normati-va delle misure di prevenzione etutela ad una fase in cui l’esperien-za empirica di una buona prassirestituisce certezza e concretezzaalla norma.

Il Segretario Generale Assosistemaha illustrato gli obiettivi e i risultaticonseguiti con la buona pratica rap-presentata delle Linee Guida pre-miate, quale veicolo istituzionale diinformazione, conoscenza e control-lo (attraverso la predisposizione diuna Check list) per la corretta ge -stione e manutenzione dei DPI.

La manutenzione viene individuatacome l’elemento chiave che assicu-ra il mantenimento delle caratteri-stiche e l’efficienza dello strumentorispetto alla funzione di protezionedai rischi specifici per cui è statoprogettato, garantendone altresì lasicurezza igienica attraverso laNorma UNI EN 14065:2004 relativaal controllo della biocontaminazio-ne. È il fattore in grado di garantirel’eliminazione del rischio di infezionie di contaminazioni crociate nonchéil drastico abbattimento dell’impattoambientale, stante la costante ridu-zione dei consumi di energia e del-l’emissione di sostanze inquinanticonsentita dal trattamento indu-striale rispetto a quello “domestico-tradizionale”. Quest’ultimo ancoraoggi fin troppo diffuso a scapitodell’intera collettività.

Rilevanti, in tal senso, anche le evi-denze dei dati comprovate da anali-si condotte con il metodo del LifeCycle Assessment (LCA): in ambitodomestico il consumo di energia ècirca doppio e quello di acqua piùche triplo. Il maggior consumoenergetico implica anche unaumento delle emissioni in atmosfe-ra di ossidi di azoto (NOx) e di ani-dride carbonica (CO2) che si ritieneaggravino le condizioni dei malati diasma e che siano tra le cause dellepiogge acide. In particolare, leemissioni di CO2 sarebbero tra iprincipali responsabili del cosiddettoGlobal Warming.

Le altre organizzazioni premiate (intotale 14) sono state varie e diver-sificate per settore e competenze:Divisione Generazione ed EnergyManagement di Enel Produzione,Centro Ricerche Casaccia dell’Enea,Gruppo Ferrovie dello Stato, IscarItalia, Tarkett, Usl di Modena eReggio Emilia con ConfindustriaCeramica, Spisal dell’Ulss 6 di Vi -cenza, Aifos (Associazione ItalianaFormatori Sicurezza sul Lavoro),Fulgar, Ineos Manufacturing Italia,stabilimento Sanofi di Garessio,Studio Odontoiatrico Di Blasio diGuardia Sanframondi con il CentroOdontoiatrico Casertano e ForesEngineering. Tutte le esperienze presentatedurante l’evento sono divulgateanche attraverso il sito dell’INAIL.

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Assosistema – l’Associazione del Si -stema Industriale Integrato di benie Servizi Tessili e Medici Affini haorganizzato, con il coinvolgimentodi illustri esponenti istituzionali, duegiornate di studio ed approfondi-mento, più dettagliatamente illu-strate di qui a breve, aperte a tito-lari d’azienda, amministratori dele-gati, giovani imprenditori, direttori,responsabili ed addetti delle areedistribuzione e logistica, gestioneed amministrazione del personale.

In particolare, martedì 8 novem-bre 2011, dalle ore 10.30 alleore 13.30, presso i locali di Asso -sistema - Confindustria, siti in Vialedell’Astronomia, n. 30, 00144 Ro -ma, si è parlato di “Codice dellastrada ed autotrasporto merci”con il Ministero delle Infrastrutturee dei Trasporti, nella persona delDott. Paolo Sangiorgio, DirigenteGenerale per il Trasporto Stradale el’intermodalità; il Ministero del La -voro, rappresentato dal Dott. Vin -cenzo Mazzeo, Dirigente della Divi -sione III sul coordinamento dellavigilanza tecnica ed ordinaria; laPolizia Stradale con il Dott. Giusep -pe Franco, Sostituto Commissario,ed il Centro Studi Confindustria peril tramite della Dott.ssa FlorianaBuccioni.

La giornata si è rivelata particolar-mente interessante anche grazie aifocus specifici dedicati al campo diapplicazione oggettivo e soggettivodella Carta di Quali icazione delConducente, meglio nota comeCQC, alle modalità di calcolo e diregistrazione dei tempi di guida edi riposo degli autisti, alle di e-renze tra il trasporto in contoproprio ed in conto terzi ed alsistema sanzionatorio.

Il giorno seguente ovverosia il 9novembre 2011, nei medesimi uffi-ci di Assosistema - Confindustria,dalle ore 10.45 alle 16.30, assie-me al Prof. Michele Tiraboschi, Di -rettore del Centro Studi Interna zio -nali e Comparati Marco Biagi, allaDott.ssa Francesca Esposito, Diri gen -te dell’ufficio legislativo dell’INPS edall’Avv. Davide Costa si è parlato,anche qui con un elevato grado diapprofondimento, rispettivamentedelle novit in materia di stageintrodotte con il decreto legge n.138/2011 convertito in legge n.148/2011 e disciplina del lavorooccasionale, del ruolo dell’Inpsnella gestione dei voucher edegli aspetti modi icati nelladisciplina del contratto a terminedalla legge n. 183/2010 meglionota come “collegato lavoro”.

Le due giornate hanno costituitoparte integrante di un percorso for-mativo- accademico ma allo stessotempo di taglio empirico, che l’Asso -ciazione ha intrapreso già diversimesi orsono con il “Safety Day” e sucui ha continuato con la “Lectio Ma -gistralis” dello scorso 21 luglio relati-va alla disciplina dell’apprendistato econ il “ciclo di seminari sulla norma-tiva in materia di appalti” organizzatinel mese di ottobre 2011 con laMaggioli Editore. Dati i successi in termini di parteci-pazione e coinvolgimento rispetto aciascuna iniziativa, si sono aggiunte,dunque, sempre nuove tappe. Ciò per rispondere nella manierameno astratta e quanto più pragma-tica possibile, attraverso interpreta-zioni autentiche delle norme e con-seguenti proficui dibattiti, ai dubbied alle problematiche quotidiane chesi possono presentare a chi, diretta-mente o indirettamente, fa impresa.

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ASSOSISTEMA

Le Giornate di studio Assosistema, 8 e 9 novembre 2011

“Codice della strada ed autotrasporto merci”“Stage, voucher e lavoro a termineSoluzioni a confronto”

di Carmen Amato

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tista è quella dell’invio della e-mail sia al cliente chealla la vanderia.Tutto questo è possibile grazie all’integrazione cheDreamydress®, partner ed agente ufficiale Tagsys perl’Italia ha messo a punto in collaborazione con azien-de di lavanderia amiche.Quale è stata la molla che ha fatto investire risorseumane ed economiche alla Dreamydress®? Il tutto nasce dalla richiesta di tracciabilità da partedel titolare di un motel nella zona di Milano che avevail sospetto della poca onestà da parte del proprio per-sonale notturno.In effetti l’unico controllo a disposizione del motel erala registrazione del check-in ed del check-out rispettoall’apertura ed alla chiusura delle porte con tesseracon banda magnetica. Il personale di notte, che permotivi evidenti a tutti non registrava il passaggio dellecoppie che chiedevano una camera riceveva denarocontante dal cliente che non voleva lasciare traccecon carta di credito e non registrava quindi il passag-gio e l‘uso della camera. Morale ogni notte sparivanoalmeno un paio di camere, pari a circa 150,00 eurointascati indebitamente dal portiere che si trovava aldesk. Il titolare si trovava quindi depauperato di circa4/5.000 euro al mese.Una sera, davanti ad un aperitivo, il titolare del motelraccontava al Sig. Casieri, titolare della Dreamydress®,le sue preoccupazioni. Detto fatto, in accordo con lalavanderia, veniva messa con molta discrezione un

etichetta UHF su tutte le lenzuola utilizzate nel motele veniva così controllato all’atto del ritiro quante len-zuola erano state utilizzate e quindi quante camerevendute nelle 24 ore.Inutile dire che il portiere di notte ha cambiato lavoro,ma la cosa più importante è che il lavandaio si è resoconto che con il tag apposto sulla biancheria pianaavrebbe guadagnato tempo perché avrebbe avuto ilcontrollo dello sporco in tempo reale, quando lo sporco

Dopo anni di prove e tentativi di lettura a distanza,falliti per le deboli caratteristiche dell’hardware a di -sposizione dei ricercatori, la lettura dei rolls a distan-za è finalmente divenuta una realtà e viene regolar-mente utilizzata per la tracciabilità delle divise e dellabiancheria piana.La Tagsys leader mondiale nel campo della tecnologiaRFID (Radio Frequency IDentification) ha messo apunto un progetto che prevede l’utilizzo dei tags UHF(860 ÷ 960 MHz).

Il progetto prevede di equipaggiare tutta la biancheria(divise o piana) con un microchip che può essere ter-mofissato in caso di prodotto già presente nel circuitodi noleggio o inserito all’interno dell’orlo in caso diprodotto di nuova collocazione.

Grazie alle sofisticate antenne portatili UHF di produ-zione Tagsys è possibile dotare il trasportatore di tut -to il necessario (PC, antenna e stampante) per po terleggere lo “sporco” presso il cliente e rilasciare imme-diatamente un documento cartaceo comprovantequanto viene ritirato e nello stesso tempo è possibileinviare in tempo reale alla lavanderia una e-mail conle specifiche e il numero dei pezzi ritirati. Un’altrapossibilità che pare molto più semplice anche per l’au-

La rivoluzione ha inizioContapezzi addio!!!

Informazione commerciale

Tag UHF di produzione Tagsys (Lintrak)

Tag termofissato su un lenzuolo Tag inserito nell’orlo di un lenzuolo

Termofissatrice

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era ancora presso il cliente, e quin-di avrebbe abbattuto in manieraim portante le scorte di magazzino.Altra materia di riflessione è lapossibilità di lasciare l‘antennaportatile in comodato d‘uso pressoil cliente. Si avranno così tre risultati impor-tanti:• La mail dello sporco in lavanderia

arriverà quando ancora il camionnon è partito e quindi si può giàportare il pulito dal cliente e riti-rare nello stesso momento losporco guadagnando 2 giorni di intervento tecnico(ritiro giorno A consegna giorno C)

• L’inventario di quanto in carico al cliente è costantee non si dovrà fare nient’altro che bilanciare l’entra-

Ed ora parliamo di chi ha testato il prodotto, abbia-mo dato alla lavanderia MAC RAPID di Brugherio unacerta quantità di lenzuola e telini da camera opera-toria da lavare nel loro sistema lavanderia. Il Sig.Claudio Errico che è contitolare della lavanderia consuo fratello Antonio ci dice: “Disponiamo di unalavacontinua a 14 camere Jensen (pressa da 37 bared un mangano sempre Jensen con il quale lavoria-mo ad una temperatura di 185°), abbiamo lavato icampioni affidatici dalla Dreamydress® per 120 volte.Ogni settimana (il venerdì pomeriggio) abbiamotestato il valore di lettura dei tag UHF dellaDreamydress® ed il lunedì mattina li abbiamo rimessiin circolo. Possiamo tranquillamente confermare chei tag hanno resistito senza problemi e che siamoassolutamente soddisfatti del risultato.

Mio fratello edio siamo partiticon il primoalbergo e, gra-zie alla palettaportatile dellaDreamydress®,abbiamo il con-trollo immediatodello sporco e citogliamo anchela soddisfazione

di inviare via e-mail al cliente, al momento del ritiro,l‘informazione circa lo sporco ritirato e quindi possia-mo preparare in anticipo il pulito da riconsegnare.L’anno scorso abbiamo reintegrato le scorte dimagazzino acquistando prodotti per circa 220.000,00euro, nel 2012 pensiamo di poter tranquillamentelavorare con un acquisto inferiore del 20/25%.

Naturalmente all’inizioeravamo molto perplessiperché le informazionisull’UHF degli altri fornitoridi RFID non erano certoincoraggianti, ci racconta-vano che l’UHF aveva pro-blemi di stabilità se il pro-dotto tracciato risultavaumido, figuriamoci bagna-to.

Noi lavoriamo con diverse RSA e quindi abbiamo lanecessità della certezza della lettura dei prodotti malo staff degli ingegneri della Dreamydress® ci ha ras-sicurato con una prova che ha dell’incredibile, hannopreso un tag UHF, l’hanno immerso in un bicchiered’acqua e poi hanno messo il tutto, bicchiere conall’interno il tag, sopra un’antenna e vi posso assicu-rare che l’antenna non ha battuto ciglio, il tag èstato letto immediatamente senza nessun problema.

Un’altra perplessità ci era stata riferita circa la possi-bilità di lettura nei rolls in metallo: possiamo assicu-rare che abbiamo fatto prove su prove, in meno di20 secondi il nostro autista legge un rolls con all’in-terno dai 200 ai 250 pezzi. Utilizziamo la palettaportatile anche per la riconsegna del prodotto pulito,leggiamo il roll prima di caricarlo sul camion e con-frontiamo i dati risultanti con la bolla di accompa-gnamento.Abbiamo diverse idee circa lo sviluppo di questa tec-nologia ed abbiamo la fortuna di avere come partnerla Dreamydress® che ha un entusiasmo a prova di ….lavandaio.”

Paletta portatile Easy Inventory

ta con l’uscita (il software Dream -ydress® ha già questa funzione).• Il cliente riceverà sempre il fab-

bisogno giusto e quindi si potràdiminuire la scorta presso di lui epresso la lavanderia (roi ≤ 30%su statistiche francesi eseguitesu campioni di lavanderie cheutilizzano il sistema UHF).

Sono inoltre tantissimi gli alberghiche si dotano della loro biancheriapiana e danno incarico di lavaggioall’esterno. È facile comprendere come, con la

tracciabilità UHF, è possibile dare certezze al proprie-tario dell’albergo ed al responsabile di lavanderia circalo sporco ritirato ed avere quindi in ogni momento uninventario di magazzino aggiornato.

Claudio Errico, contitolare con il fratello Antonio della lavanderia Mac Rapid di Brugherio

Il tag UHF della TagSys non solo non risente dell’umidità, ma nemmeno del bagnato(vedi il filmato su: hthttp://www.youtube.com/watch?v=LoxjSEMdCbotp://www.youtu-be.com/watch?v=LoxjSEMdCbo

Per ogni informazione riguardante il progetto UHF: Trovate i nostri indirizzi suqualsiasi motore di ricerca; ad esempio Google - Dreamydress®

Verifica di 200 pezzi su 200 in pochi secondi (vedi il filmato su: http://www.youtube.com/watch?v=ESTEsf5rNdk)

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SERVIZI, ASSISTENZE, CONSULENZEASSOSECCO ed UNIONE CONfCOMMERCIO assicurano al Socio eccezionali vantaggi perla gestione ottimale dell’attivit .Far parte di ASSOSECCO significa poter usufruire di servizi e consulenze ad alto valore aggiunto:

• assistenza specialistica • analisi gratuite sui capi danneggiati• informazioni sulle principali normative del settore• copertura assicurativa a condizioni interessanti • risparmi sui consumi energetici • certificazione di qualità (TÜV)• consulenza legale• consulenza fiscale e tributaria• consulenza finanziaria e creditizia• consulenza in materia pensionistica e previdenziale• consulenza ambientale • assistenza in tema di: sicurezza sociale e sul luogo di lavoro, credito e finanza, gestione del

personale.

Il servizio di perizie sui capi danneggiati permettere di risolvere ogni controversia

con la clientela.

Il socio di ASSOSECCO riceve ogni mese la RIVISTA DETERGO e viene invitato a parteciparea MOMENTI di INCONTRO, MANIfESTAZIONI ed EVENTI.

Promotrice di un’importante AZIONE fORMATIVA, ASSOSECCO organizza CORSI TEORICIe PRATICI per gli operatori sui principali temi di interesse della categoria.Tra i temi affrontati ed approfonditi nei corsi più recenti:

• Aggiornamento costante sulla legislazione del settore• Nuove norme di etichettatura di manutenzione• L’attività di pulitura e secco proiettata nel futuro• Nuovi tessuti e trattamenti• Smacchiatura efficace e risolutiva• Stiratura delle camicie• Attività alternative per diversificare le proposte ed aumentare i profitti• Analisi dei costi, controllo di gestione, tasse ed imposte, amministrazione dell’azienda, studi

di settore, ecc.

Contattate la SEGRETERIA ASSOSECCO al n. tel. 02.7750447: saremo lieti di fornire aglioperatori (senza alcun impegno) informazioni per meglio comprendere il valore dell’Associazione e l’ef-ficace rappresentanza degli interessi che essa può garantire.

Per affrontare in modo responsabile le tematiche del settore ed ampliare la visione imprenditoriale,scegliete di entrare in Assosecco, il luogo ideale per essere SEMPRE informati ed evolvere professio-nalmente.

La nostra sede è al centro di Milano(metropolitana rossa, fermata PALESTRO), corso Venezia, 47/49.

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DD43DETERGO NOVEMBRE 2011

PARLIAMONETRA NOI

L’attività predominante della mia azienda (perché dobbiamo dire: “core businnes”?)era la tintura: offerta come terzisti ai negozi di lavanderia assieme al lavaggio inacqua, alla manutenzione tappeti e pelli ed anche al lavaggio a secco per coloro cheancora non avevano la macchina.Ma, soprattutto, tingevamo per aziende tessili nel campo delle passamanerie, deinastrifici, dell’intimo e, come fiore all’occhiello, della moda.Le campionature per le sfilate o per il capo su misura, l’accessorio particolare, il pez-zetto di canetè per fare borsetta e scarpe in tinta con l’abito erano la nostra specialità(sulla piazza di Milano il nostro concorrente era la Tintoria Guritz, oggi chiusa, cheaveva le nostre stesse radici).Trovo che fosse un lavoro affascinante che avevo imparato da mio padre e da valenticollaboratori che si erano succeduti in ditta, nel corso degli anni.Poi, fattori ecologici, di mercato, di personale hanno determinato un ridimensiona-mento dell’attività nel lavaggio a secco inteso in senso lato.Come capita a tutti coloro che svolgono una attività – dal medico al ciabattino, dalpulitintore al magistrato – non tutti i giorni permettono di essere al meglio: un mal ditesta od un litigio in famiglia incidono sul rendimento della persona.In alcuni giorni riuscivo a centrare quindici, venti campionature impeccabili, in altrine riuscivano solo otto o dieci in uno standard commercialmente accettabile dalcliente.In quei giorni “l’arte” diventava “artigianato”.E questo è ciò che intendo per professionalità: in qualsiasi situazione il servizio pre-stato alla clientela deve essere corretto.E come si ottiene questa “professionalità”?A parte l’indispensabile serietà dell’individuo: lavorando, studiando, lavorando estudiando ancora.Quest’estate, prima delle ferie, parlando con un caro amico, mi sono spinto a consi-gliargli di occupare parte del suo tempo libero leggendo: gli ho offerto qualche librodi chimica e fisica elementare, un prontuario tessile, uno sulla concia delle pelli e,naturalmente l’ho invitato a studiarsi da cima a fondo il manuale Assosecco che,come associato, possiede. “…ma io faccio il Pulitintore, qui ci sono tante cose che non mi riguardano…”Ma per potersi muovere nel mondo complesso della manutenzione tessile (chi diceche basta schiacciare il bottone?) non puoi limitarti a conoscere quello che stretta-mente riguarda il lavoro di tutti i giorni, ogni tanto capita il problema strano chespesso puoi risolvere solo se riesci ad agganciarti a conoscenze collaterali che tifanno affrontare il caso da una angolazione non convenzionale ma vincente.Non conosco, se non superficialmente, altri lavori oltre quello del colorista e, natural-mente, del pulitintore, ma sono sicuro che tutti quegli “artigiani” che riescono a scon-finare tra gli “artisti” hanno delle conoscenze generali che esulano dal ristretto tecni-cismo della professione.Sono convinto che la vecchia battuta del “Cumenda milanese” che diceva al figlio:“studia il latino se vuoi riuscire nel commercio”, non fosse così sbagliata.Buon lavoro!

Cesare Locati

Professionalità ASSOSECCO

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Incontri di formazione

ASSOSECCO

Obiettivo della presentazioneIllustrazione ed analisi dell’attività svolta inazienda allo scopo di rendere sistematica edorganizzata gran parte delle iniziative che giàsvolgiamo in maniera abituale, spontanea ecasuale o che non facciamo per mancanza diconvinzione.

Definizione di InnovazionePer innovazione si intende l’introduzione diun prodotto, di un processo, di un servizio odi una soluzione che siano nuovi o significa-tivamente migliorati rispetto alle attuali

caratteristiche o usi dell’impresa (l’innova-zione nel campo dei servizi comprendemiglioramenti significativi nelle modalità difornitura degli stessi; ad esempio in terminidi efficienza e velocità, l’aggiunta di nuovefunzioni o caratteristiche di servizi esistentie, naturalmente, l’introduzione di nuovi ser-vizi).

PremessaQuello che oggi deve essere ben chiaro è laconsapevolezza che tutte le attività, anche lepiù piccole, dovranno imprenditorializzarsi.Il bilancio preventivo, le previsioni di cresci-ta, l’innovazione e la cultura imprenditorialedovranno essere parte integrante della nostraattività.Quindi partiamo dal presupposto che per noil’innovazione inizia proprio dalla consapevo-lezza di imprenditorializzarci.

REGOLE PER L’INNOVAZIONE• Pianificare con rigore: budget (fatturato) e

preventivi di spesa (oltre al costo dell’ener-gia, dei detersivi, del nostro stipendio,anche l’ipotesi di un eventuale acquisto diattrezzature tecnologicamente avanzate)

• Controllare metodicamente il rispetto dellapianificazione: sicuramente una volta almese, con la consapevolezza che il risultatosull’andamento degli incassi più realisticosi ha al 30 giugno e al 30 novembre

• Gestire in maniera rigorosa l’attività prin-cipale, non trascurando prodotti e servizinuovi, che possono essere proposti ai nostriclienti

• Creare situazioni che bilancino creatività erazionalità: non lasciarsi prendere dall’en-tusiasmo, ma altrettanto non subire psicolo-gicamente le situazioni negative

• Finalizzare strategicamente l’innovazionealla crescita: la crescita esterna e quellainterna devono andare di pari passo, semprenell’ottica dello sviluppo aziendale (espan-sione)

• Progettare l’innovazione partendo dainostri clienti con proposte di servizi e pro-dotti nuovi e continuando con i non clienti(nuovi contatti)

• Utilizzare le nuove tecnologie per innovare

Come già comunicato nello scorso numero, si è tenuto a Mortara,presso la Lavanderia Lavalampo, stabilimento del nostro Consi -gliere Sabato Rocco Lamoglie, con grande successo di pubblicoe, cosa importante per il successo delle future manifestazioni,con estrema soddisfazione da parte delle Aziende Fornitrici chehanno voluto sponsorizzare l’iniziativa di Assosecco, il corso diformazione particolarmente indirizzato all’illustrazione delle pos-sibilità di acquisizione di nuovo lavoro per questo nostro settoreun po’ … zoppicante.Visto il successo ottenuto tra i presenti e le numerosissimerichieste da parte dei Colleghi per ottenere il testo base, chevenne poi ampiamente illustrato e discusso dai Relatori, ritenia-mo interessante metterlo a disposizione dei Pulitintori tutti.

C.L.

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anche nel processo produttivo (quando ivolumi di lavoro crescono, per abbattere icosti del lavoro, occorre investire in attrez-zature automatizzate)

• Coinvolgere i fornitori per la vendita diprodotti e attrezzature ai nostri clienti:detersivi, deodoranti, appretti, teli antiluci-do, vaporelle, ecc. che sono utilizzati e pre-senti nel nostro negozio.

• Difendere l’innovazione dalle ortodossie

aziendali (abitudini tradizionali)• Comunicare l’innovazione: relazionare con

i clienti, proporre ai non clienti, pubbliciz-zare.

CONCLUSIONILa crisi e il conseguente calo dei volumi dilavoro ci ha dato e ci dà preoccupazioni, maanche l’opportunità di avere del tempo libero.Questo tempo è a nostra disposizione non

Il prossimo incontro, checome già ampiamentepubblicizzato, si terrà il 20novembre p.v. presso lostabilimento Firbimatic,sarà particolarmente basa-to sull’analisi dei vari sol-venti presenti oggi nelcampo del lavaggio a sec -co e sugli ultimi sviluppidelle disposizioni fiscaliche possono interessare ilnostro settore.

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solo per i nostri hobby, ma per crearci nuovepossibilità di lavoro, nuovi business, perpotenziare le nostre energie (prima spesetutte a lavare e stirare), per liberare la nostracreatività e voglia di fare.Se non abbiamo abbastanza lavoro, andiamoa cercarlo; chiudiamo il negozio al pomerig-gio o nei momenti di minor afflusso dellaclientela (durante i periodi di magra e avvi-sando preventivamente i clienti), scusandocicomunque per il disguido, scriviamo che ilnegozio riapre alle ore 16,00. Due ore al giorno andiamo a proporci pressouffici, negozi, aziende, studi professionali,cliniche mediche, ovunque ci sono delletende da lavare o tappeti o anche per i camici

o anche per un servizio a domicilio periodicocontinuato per gli indumenti personali.In estrema sintesi diventiamo rappresentantidi noi stessi, senza paura, perchè quello chepromettiamo lo manteniamo sia nella profes-sionalità del servizio che nei tempi di attua-zione. Non tutti i contatti saranno positivi, anzisoprattutto i primi saranno negativi, e saran-no sempre in maggioranza questi ultimi, maquelli positivi ci daranno un ritorno economi-co per coprire le spese sostenute anche per icasi negativi; inoltre con il passa parola e conla nostra costanza diventeranno la semina peril raccolto della nuova stagione.

I ConsiglieriSabato Rocco Lamoglie

Riccardo Ripamonti

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Lavaggio dei tappetiLe attrezzature per il lavaggio dei tappeti “Catinet” dal 1999a oggi hanno subito una costante evoluzione sia in termini difabbricazione che in termini di ingegneristica mantenendosempre l’ottima qualità del risultato finale sul lavaggio deitappeti.Si è passati dai modelli del 1999 costruiti con parti in ferro eparti in acciaio inox con macchine di una dimensione dilavaggio tappeto a mt. 3,50 a oggi che si può vantare unagamma unica al mondo che va dalla macchina singola allamacchina compatta che incorpora in una sola macchina bentre lavorazioni battitappeto-lavaggio-centrifuga a macchineper lavaggio tappeti speciali fino ad una larghezza di mt.4,50, centrifughe da mt. 2,50 a mt. 5,50 che hanno diametrida cm. 30 a cm. 56 e oltre; le macchine compatte da lar-ghezza lavaggio di mt. 2,50 a mt. 3,50; tavoli misuratori dimetri quadrati automatici; battitappeto da mt. 3,00 a mt.4,00; treni per lavaggio tappeti da 6 a 12 a 18 spazzole;tavoli per la pettinatura con aspirazione e confezionamentoda mt. 3,40 a mt. 4,40 con accessorio per la misurazioneautomatica dei metri quadrati che interfacciata a computergestisce anche la etichettatura per il riconoscimento delcliente; tavoli per confezionamento manuali; forni d’asciuga-mento tramite deumidificatore elettrici da 3Kw in grado diasciugare circa 24 tappeti a forni automatici da 10 metri a20 metri comprese catene di stoccaggio e asciugamento da

Informazione commercialeIl business si realizza!Come si fa?

150 tappeti a 500 tappeti alimentate a gas e gasolio.Tutta questa gamma di attrezzature e costruita interamentein acciaio inox della migliore qualità con progetti ingegneri-stici ottimi da un’azienda leader nel mondo che con il suoreparto sviluppo è alla costante ricerca di innovazioni utiliper il miglioramento dei propri prodotti.Anche in questo caso altri hanno tentato di eguagliare que-sto marchio nella sua produzione, ma purtroppo per lorosenza ottenere risultati positivi per la propria clientela, anziscontentandola.

CONTINUARE / MIGLIORARE / CRESCERE È POSSIBILE!!!!!!!Nel prossimo numero vi presenteremo il modo piùfacile e conveniente per incrementare il business deiTAPPETI

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Tintura-apparecchiature-comporta-mento ibre-solidit del colore

Piccola guida del Pulitintore23a

puntataA cura di Ing. Vittorio Cianci direttore di LART

APPARECCHI DI TINTURA E PROCEDIMENTI

La tintura può essere eseguita in varie fasi del ciclo tessile dallamateria prima al capo finito.• Tintura in pasta• Tintura in fiocco• Tintura in filo (rocca e matassa)• Tintura in pezza • Tintura in capo

Tintura in pastaLe fibre chimiche si ottengono per estrusione di una pasta morbidadetta “dope” attraverso i fori di una filiera. Si tinge il “dope” o la pasta prima della estrusione in modo tale chei filamenti che fuoriescono dalla filiera sono già tinti. Si tratta di unprocedimento di tintura in continuo similare a quello utilizzato nelcampo alimentare per produrre la pasta colorata o per produrre ibottoni.

Vantaggi• solidità del colore elevata in particolare alla luce• costi inferiori• cotte immense di dimensioni illimitate.Svantaggi• cartella colori limitata.Impieghi• tende e capotte per esterni• pigiameria e vestaglieria • colori standard ripetitivi (nero, ecc.).L’unica fibra che esiste solo tinto in pasta è il poli-propilene che pertanto presenta solidità del coloreelevate a tutti i fattori cui il tessuto è esposto.

Il tappeto in meraklon era in polipropilene.Il bottone tinto in pasta si riconosce spezzandolo in due o graffian-dolo: tutto il bottone interno ed esterno è dello stesso colore e per-tanto ha solidità elevatissime a tutti i fattori.Solo le fibre chimiche (artificiali o sintetiche) possono essere tintein pasta, anche se vi sono esperienze di coltivazioni di cotone gene-ticamente modificato che produce fiocchi di cotone tinti in 4-5 colo-ri. Si stanno anche avviando delle prove su pecore, modificandolegeneticamente, per ottenere pecore con il vello colorato.

Tintura in iocco o in topsIl tops è un nastro continuo di fibre pettinate.

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Si tingono le fibre o il nastro pettinato di fibre (tops) prima dellafilatura disponendole in cesti forati attraverso i quali circola il bagnodi tintura tramite una pompa. Si tratta di un procedimento di tintura in discontinuo, ovvero ilmateriale da tingere subisce vari trattamenti in una e più macchine,ad esempio un ciclo completo prevede:• preparazione (purga e/o candeggio) del fiocco in cesto• scarica del bagno di preparazione dal cesto• tintura del fiocco in cesto• idroestrazione in macchine tipo centrifuga: serve ad allontanare,

mediante azione meccanica, l’acqua presente in quantità più omeno rilevante a seconda della fibra

• asciugatura vera e propria per via termica in apparecchi attraver-sati da aria calda: serve a eliminare l’acqua assorbita residuadopo idroestrazione meccanica.

Vantaggi• Possibilità di tingere il materiale prima della filatura miscelando

fiocchi o tops tinti in colore diverso• Costi inferiori.Svantaggi (dopo la filatura il filato non subisce alcun trattamento)• mano meno morbida e scivolosa• tendenza a ruotare del filo.Impieghi• filati melange.

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RISPOSTE ALLE DOMANDE PERVENUTE NEL MESE DIOTTOBRE

Come si lavano i capi in acetato e in setaIng. Vittorio CianciPer rispondere è necessario ricordare le proprietà positive e negative del-l’acetato e della seta ovvero che cosa ci si deve aspettare da tali fibreprima di effettuare il lavaggio più idoneo.

Date le basse solidità del colore ai trattamenti ad umido dell’acetato edella seta si consiglia il solo lavaggio a secco.Data la bassa solidità alla goccia d’acqua di entrambe le fibre è necessariostare attenti allo stiro e verificare l’eventuale presenza di macchie causatedal contatto con acqua precedenti al lavaggio, di difficile rimozione e dasegnalare al cliente.Data la bassa solidità del colore al sudore di entrambe le fibre, verificare lapresenza di alonature o viraggi di colore, non più eliminabili, nelle zoneesposte al sudore, da segnalare al cliente.

Data la bassa resistenza al pilling, allo snagging e all’usura di entrambe lefibre, si consiglia di:• verificare prima del lavaggio la presenza di pills, peli, brinature chiare,

falli o lacerazioni sulla superficie dei capi

“SE NON SAI DOMANDA”Nella rubrica “SE NON SAI DOMANDA” l’Ing. Vittorio Cianci e il suo Staff di collaboratori saranno avostra disposizione per rispondere a tutte le domande che invierete via e-mail agli indirizzi indicati.

SE NON SAI DOMANDA

(Risposte chiare a problemi complessi) • Domande riguardanti problemi tecnici legati ai materiali, alle difettosità,

alla tossicità, ai reclami, alle anticipazioni dei materiali e alle problematichedi manutenzione, alla chimica tessile del lavaggio

• Domande riguardanti le controversie• Informazioni generali e altre informazioni • Problematiche di manutenzione e di chimica tessile del lavaggio

L’ESPERTO RISPONDE

I quesiti vanno inviati [email protected] ae-mail: [email protected]

Le domande più interessanti sarannopubblicate con relativa risposta

SOLIDITà COLORE

LAVAGGIO ALL’ACQUA LAVAGGIO SUDORE LUCE GOCCIAAD ACQUA A SECCO D’ACQUA

Acetato Insuff. Insuff. Buono Insuff. Buono Insuff.

Seta Insuff. Insuff. Buono Insuff. Insuff. Insuff.

RESISTENZA ALL’USO STABILTà DIMENSIONALE

PILLING USURA SNAGGING RIENTRO DEfORMAZ. IGROSCOPIC.

Acetato Insuff. Insuff. Insuff. Buono Insuff. Medio

Seta Medio Insuff. Medio Buono Medio Buono

DD50DETERGO NOVEMBRE 2011

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• azione meccanica ridotta • evitare la presmacchiatura o smacchiatura finale.Per entrambe le fibre è necessario stare attenti alle formazioni di pieghedifficilmente rimovibili.

Per l’acetato:• evitare prodotti chimici acidi e basici in quanto estremamente sensibile a

questi prodotti• attenti alla presenza di micro falli precedenti al lavaggio o alla presenza

di oggetti metallici a causa della sua bassa resistenza meccanica.Per la seta:• evitare nel lavaggio prodotti basici.

Perché il nichel vietato?Ing. Vittorio CianciIl contatto prolungato di questo metallo con la pelle può costare caro: ros-sori, eczemi, vesciche. Articoli di bigiotteria, ma anche bottoni, e persinocerti tipi di cosmetici sono sovente responsabili di questo tipo di allergie,dato che questo metallo si scioglie col sudore, i fenomeni allergici sono piùfrequenti durante la stagione calda. Per disposizioni di Legge i prodotti contenenti NICHEL devono essereconformi alla disposizione di Legge direttiva CEE 94/27. già dal 21 luglio2001, che qui riassumiamo.

1. Non è consentito l’uso di nichel:

a) in tutti gli oggetti metallici che vengono inseriti negli orecchiperforati o in altre parti perforate del corpo umano, a meno cheil tasso di cessione di nickel da tali oggetti metallici sia inferiorea 0,2 �g/cm2 per settimana (limite di migrazione);

b) in articoli destinati ad entrare in contatto diretto e prolungatocon la pelle, quali: — orecchini, — collane, bracciali e catenelle,cavigliere, anelli, — casse di orologi da polso, cinturini per orolo-gi e chiusure di orologi, — bottoni automatici, fermagli, rivetti,cerniere lampo e marchi metallici applicati agli indumenti, se iltasso di cessione di nickel dalle parti di questi articoli che vengo-no a contatto diretto e prolungato con la pelle è superiore a 0,5�/cm2/settimana;

c) negli articoli di cui alla lettera b) se hanno un rivestimento senzanickel, a meno che tale rivestimento sia sufficiente a garantireche il tasso di cessione di nickel dalle parti di tali articoli chesono a contatto diretto e prolungato con la pelle non superi 0,5�g/cm2 /settimana per un periodo di almeno due anni di uso nor-male dell’articolo.

Domande pervenute nel mese di ottobre

• Macchie da etichette antitaccheggio adesivo• Perché i jeans si lacerano?• Cos’ l’indaco?

PROPRIETà CHIMICHE PROPRIETà MECCANICHE

Grado di Resistenza Resist. Resist. Resist. al Tenacit Perdita Punto Resilienzapolimerizzazione alle mu e agli acidi alle basi candeggio a secco tenacit usione

a umido °C

Acetato 350 Insuff. Insuff. Insuff. Insuff. Insuff. Insuff. 260 Insuff.

Seta / Insuff. Medio Insuff. Insuff. Buono Medio no Medio

DD51DETERGO NOVEMBRE 2011

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DD52DETERGO NOVEMBRE 2011

DIfETTI

fUORIUSCITA DELL’ELASTOMERO DAI BORDI E DALLECUCITURE

Il filo di elastomero è inserito nella struttura del tessuto senza copertura.

PrevenzionePer i tessuti elasticizzati (è sufficiente una leggera trazione in senso tra-sversale per accorgersene) è bene controllare la presenza di fili penduliche fuoriescono dai bordi e dalle cuciture ed eventualmente sollecitarequalche bordo o cucitura, dopo averla vaporizzata, per evidenziare il difet-to.

Viraggio di colore da verde a blu del motivo di stampanel lavaggio a seccoIl difetto è distribuito su tutta la superficie in modo disuniforme: ad esem-pio un fiore presenta petali di colore blu e petali di colore verde.

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Originariamente il fiore era tutto verde.Nelle foto seguenti l’aspetto del fiore prima e dopo il contatto con perclo-ro.

La responsabilità del difetto è da ricondursi alla errata lavorazione di stam-pa: sono stati applicati coloranti non solidi al lavaggio a secco e tali daprovocare forte viraggio di colore e precisamente il lavaggio a secco haprovocato la scarica del colore giallo dal colore originale verde che ovvia-mente privo del giallo diventa blu: la tonalità originale verde del capo èstata realizzata combinando due coloranti blu e giallo; scaricato dal sol-vente il giallo, il colore da verde diventa blu.

PrevenzionePer i tessuti stampati, in particolare a spruzzo, in cui è consentito il sololavaggio a secco, si consiglia di: • effettuare una prova di solidità del colore al contatto a caldo con solven-

te utilizzando un testimone bianco, il solvente e un ferro da stiro• farsi rilasciare dichiarazione di man leva.

DD53DETERGO NOVEMBRE 2011

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MUSEO DELLE ETICHETTE

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DD54DETERGO NOVEMBRE 2011

In considerazione della necessità chehanno le imprese di avere continua eprecisa informazione utile per la loroattività, e della necessità di ANILConfartigianato di raggiungere diret-tamente le imprese associate per dareinformazione della attività politico-sindacale svolta dalla Confederazio -ne, si è individuata nella rivistaDETERGO un organo di stampa ido-neo a fornire alla categoria tali infor-mazioni.

È quindi, già da diversi numeri, chesulla rivista appaiono notizie confede-rali, ma dallo scorso numero questepagine sono maggiormente visibiliperché immediatamente individuabilidalla cornice blu e dal logo Confarti -gianato.

Per beneficiare delle condizioni pre-viste dall’accordo, si ricorda che èsufficiente effettuare il pagamento didetto importo o tramite conto corren-te postale o tramite bonifico bancario,come sotto riportato, indicando nellacausale l’Associazione Confartigia -na to di appartenenza

Intestato a: Deterservice Srl

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• bonifico bancario: trasmetternecopia via fax alla Segreteria, conindicato indirizzo a cui inviare laRivista e n. partita IVA;

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PulitintolavanderieAccordo con rivista“DETERGO”

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è quindi possibile sottoscrivere l’abbonamento al costo ridotto di € 25,00

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In una fase politica ed economica de -licatissima per il nostro Paese giungedal Senato una notizia straordinariaper l’artigianato: lo Statuto delleImprese, ovvero l’insieme di quelledisposizioni che recepiscono lo SmallBusiness Act europeo riconoscendo ilruolo economico e sociale dellemicro e piccole imprese, è legge delloStato. Un voto definitivo avvenuto - e non èbanale in questo momento - solo duesettimane dopo l’approvazione allaCamera dei Deputati, e soprattuttoall’unanimità.La nuova legge fissa una serie diprincipi di carattere generale come laprogressiva riduzione degli oneriamministrativi e la trasparenza edequità nell’accesso al credito. Ma quello che più ci interessa comeimprese è il capitolo del testo in cuivengono definiti i rapporti con leIstituzioni: in questo ambito sonoinserite la delega per attuare la diretti-va Ue sui tempi di pagamento nelletransazioni commerciali tra privati econ la Pubblica amministrazione e lenorme in materia di appalti pubblici. Un toccasana per i nostri imprenditoriche sono i creditori messi peggio inEuropa. Per incassare si attende in media 79giorni se il pagatore è un privato, 96se è un’altra impresa, e 180 giorni sesi tratta della Pubblica Ammini stra -zione.

Se tutto va bene, chiaramente, perchéchi si rivolge a un tribunale potràattendere, in media, fino a più di cin-que anni per far valere i suoi diritti. In questa carta dei diritti, infine, c’èun nuovo principio che potrebbe rive-larsi fondamentale per il variegatomondo delle lavanderie artigiane.Quello che stabilisce la proporziona-lità da rispettare, nell’introduzione dileggi e adempimenti, in base alladimensione e al settore merceologicodell’impresa. Sono curiosa di vedere quali sarannogli effetti di questa nuova norma infase di attuazione del Sistri (il fami-gerato sistema di tracciabilità elettro-nica dei rifiuti) che, oltre a non fun-zionare ancora a due anni dalla suaattivazione, è decisamente spropor-zionato rispetto alla realtà dellenostre lavanderie a secco ed in gene-rale della piccola imprese italiana.

È legge lo Statuto delle Imprese Sburocratizzazione, recuperodei crediti e sanzioni più dureper i ritardi nei pagamenti ledisposizioni più attese

di Letizia BaccichetPresidente nazionale ANIL Confartigianato

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Gianfranco Barizza e Aronne Miola, nell’ar-co di 40 anni Forall è diventato, attraverso ilmarchio Pal Zileri, una delle principali realtàal mondo del più prestigioso abbigliamentomaschile “Made in Italy”. Un progetto imprenditoriale teso verso l’ec-cellenza e l’innovazione ma al tempo stessoche affonda le sue radici in un passato dallegrandi tradizioni storiche e artistiche.All’interno di una logica produttiva industria-le, il Gruppo Forall esprime infatti un’atten-

Dalla nascita del tessuto - protagonista dellaprima “lezione” al Gruppo Marzotto - a comesi realizza un capospalla di alta sartoria indu-striale. Questo il filo logico che lega le dueprime giornate di formazione del progettoformativo: “AGGIORNA…MENTI 2011pulitintolavanderie conoscere la filiera pererogare un servizio migliore”. La visita si è svolta nella fabbrica del GruppoForall a Quinto Vicentino.Nato nel 1970 grazie ai suoi due fondatori,

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Notizie dal Territorio

Aggiorna…Menti 2011Pulitintolavanderie Conoscere la filiera per erogare un serviziomigliore

SECONDO APPUNTAMENTO DAL TESSUTO AL CAPO FINITO – VISITA ALLA FORALL

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zione alla qualità prima riservata solo ad un mercato elitario.La produzione di abbigliamento formale maschile di alta qua-lità rispetta infatti la tradizione sartoriale più classica. Severi i controlli sulle materie prime e sui metodi di lavora-zione, tecniche di costruzione d’origine sartoriale, modelliclassici ma anche innovativi e la cura per i dettagli sono glielementi caratterizzanti i prodotti.Bruno Magnaguagno Master Tailor dell’azienda, ha accom-pagnato il folto gruppo dei titolari di pulitintolavanderie nellavisita al sistema produttivo, lungo tutte le fasi di lavorazionedi quella che è risultata essere una immensa sartoria. 19 in tutto gli imprenditori artigiani presenti tre dei quali pro-venienti dai direttivi provinciali di Padova e Treviso ed uno“sceso” dal Trentino oltre ai due funzionari di categoria pro-vinciale e regionale. Questo il gruppo che ha aderito allagiornata formativa realizzata la mattina di lunedì 17 ottobregrazie al contributo del Comitato di categoria Pulisecco diEbav.Si è iniziato con il magazzino dei tessuti tutto computerizzatoe gestito con barcode per il su misura ed i riassortimenti nelquale alloggiano migliaia di rotoli di tessuto già vaporizzatiper la loro stabilizzazione, onde evitare eccessivi cali (ritiri)per poi passare al settore vicino, quello del taglio. Dopo di che il gruppo ha visitato i tre piani dello stabilimen-to dove nascono le giacche sartoriali (i pantaloni vengonoprodotti in un altro stabilimento nelle vicinanze). Il Master Tailor Magnaguagno ha posto in risalto ai presentitre aspetti fondamentali della costruzione dei capi: • il primo che la lavorazione è molto complessa ed è suddivi-

sibile in 180 fasi diverse,• il secondo che il controllo qualità in tutte le fasi non am -

mette tolleranze, • il terzo che alla base dei capospalla Forall c’è il metodo

tradizionale sartoriale della canapa che, adesivata con unacorretta pressione e temperatura (varianti da tessuto a tes-suto) tiene in modo impeccabile la tela della giacca bentesa. Una procedura questa che, se fatta correttamente offreuna grande struttura e qualità al capo. Troppo spesso però,per abbassare i costi di produzione (soprattutto all’estero),vengono usati altri materiali e soprattutto aumentata lapressione e la temperatura che cristallizzando la collaimpediscono poi una corretta manutenzione della giacca.

“Una esperienza straordinaria - racconta la Presidente dellacategoria di Vicenza Lunardon - aver potuto seguire dal vivopasso passo lavorazioni affidate a maestranze con un altolivello di specializzazione. La tecnica di costruzione dell’abi-to su tela richiede anni di formazione e costituisce per noimanutentori un patrimonio di conoscenza da custodire ed uti-lizzare. Vedere lavoratrici valutare “l’entità di lentezza” di untessuto solo al tatto fa capire quanta conoscenza, tradizione,professionalità e competenze ci siano in chi produce il veromade in Italy”. Per un migliore apprendimento, la visita è stata introdotta daun’ora di lezione in aula condotta dalla dottoressa ClaudiaSperotto responsabile del laboratorio del RiTex (ente conven-zionato con Confartigianato Vicenza) che ha poi accompa-gnato il gruppo anche nel corso della visita. Una lezione conla doppia valenza di anticipare in “teoria” le varie fasi silavorazione ed i macchinari che si sarebbero visti successiva-mente nello stabilimento e porre in risalto le problematicheed i difetti che i capi possono presentare, conseguenti al nonrispetto delle varie fasi della lavorazione.

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Gli argomenti Trattati

L’ABBIGLIAMENTO CLASSICO/CASUALPrestazioni fisico-meccaniche

Parametri ecotossicologiciPrestazioni dei colori

LA PROGETTAZIONE DI UN CAPO: UN CONTRIBUTO DI TANTI ELEMENTI

Design del manufattoContributo dei materiali

Contributo della struttura tessileContributo della nobilitazione costruzione capo

QUALITÀ E DURABILITÀ DEL PRODOTTOResistenza all’abrasione

Resistenza a trazione e allungamentoResistenza alla lacerazione

Valutazione del recupero elasticoTendenza al Pilling

Resistenza allo SnaggingDelaminazione

Accessori: zip, cursori, tiretti, bottoni automatici,…La carica elettrostatica

La stabilità dimensionale al vapore ed al lavaggioResistenza allo scoppio

Durabilità alla manutenzioneDD58DETERGO NOVEMBRE 2011

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Confartigianato, Cna, Casarti giani,Confesercenti annunciano l’avvio diazioni legali per recuperare i contri-buti versati dagli imprenditori nelbiennio 2010-2011 per il funziona-mento del Sistri (il sistema telematicoper la tracciabilità dei rifiuti pericolo-si) che non è mai diventato operativo.

Negli ultimi due anni 325.470 im -prenditori italiani hanno speso 70milioni di euro per iscriversi, acqui-stare oltre 500mila chiavette usb equasi 90mila black box. Risultato: il Sistri non è mai partito.

Abbiamo sempre denunciato - sottoli-neano Confartigianato, Cna, Casar -tigiani, Confesercenti - le inefficienzee gli inutili costi del Sistri per leimprese chiamate ad attuarlo.

Chiediamo una revisione profonda estrutturale del sistema, per semplifica-re il quadro normativo e le proceduree rendere il Sistri uno strumento disemplice utilizzo, realmente efficaceper contrastare le ecomafie e fondatosu criteri di trasparenza ed efficienza.

In attesa che il sistema possa davverofunzionare - sostengono le Confede -razioni - intraprenderemo le azionilegali necessarie nei confronti delMinistero dell’Ambiente per restituirealle nostre imprese risorse che sonoquanto mai importanti in questomomento di grave crisi.

DD59DETERGO NOVEMBRE 2011

Notizie Sindacali

SISTRIConfartigianato, Cna,Casartigiani, Confesercenti:le imprese avviano azionilegali per recuperare i contributi versati

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e, se il contatto è prolungato e pro-fondo, favorito da un intenso sfrega-mento tra pelle e tessuto, tendono asollecitare il nostro sistema immuni-tario.Ecco perché alcuni coloranti dispersisono particolarmente inclini a provo-care intense reazioni allergiche, parti-colarmente in presenza di sudorazio-ne, frizione e sovrappeso.Ma quando vengono utilizzati? E come difendersi da reazioni indesi-derate?Tessuti totalmente o parzialmentecomposti di poliestere e/o acetatosono sicuramente tinti con colorantidispersi ed è quindi consigliabile,prima di utilizzarli, verificare che iltessuto non scarichi troppo colore (laprova di sfregamento su un fazzolettobianco è sempre molto indicativa!). Se si sceglie di indossare tinte moltochiare o bianche il contatto con icoloranti viene molto limitato e conesso la probabilità dell’insorgere direazioni cutanee dovute ai colorantidispersi.Dato che comunque ogni lavorazionechimica, sia del poliestere, che diogni altra fibra, richiede sempre l’usodi sostanze chimiche è buona e salu-tare abitudine lavare i capi prima diindossarli.

Allergie e tessuti

Forse non tutti sanno che esiste unastretta connessione tra gli abiti che in-dossiamo e alcune reazioni allergicheche la nostra pelle può manifestare.In generale una reazione allergica èuna risposta esagerata del nostrosistema immunitario ad uno o piùagenti esterni individuati come offen-sivi.Nel caso dei tessuti, la reazione sipuò scatenare al contatto con alcunedelle sostanze chimiche utilizzate pertingere o nobilitare il capo. I colorantidispersi ne sono un esempio.Perché alcuni coloranti dispersi pos-sono causare reazioni allergiche?I coloranti dispersi, tipicamente uti-lizzati per tingere i tessuti in polieste-re, sono piccole molecole, di naturaidrofobica (non si sciolgono cioè inacqua ma preferiscono ambienti oleo-si o grassi,…). Per tali peculiarità,essi sono in grado di penetrare nellaparticolare struttura chimica del poli-estere, altrettanti idrofobico, e tinger-lo. Tuttavia, dal momento che sonomolecole di dimensioni ridotte, ten-dono, in particolari condizioni, a fuo-riuscire dalla fibra. Grazie al loro carattere lipofilico ven-gono facilmente assorbite dalla pelleDD60

DETERGO NOVEMBRE 2011

Notizie Tecniche

I NEMICI NASCOSTI DELLANOSTRA SALUTESpesso senza saperlo ciavveleniamo con i nostriabiti

Dr.ssa CARLA SPEROTTOChimico - Responsabile Tecnico

RITEX - Laboratorio Ricerca e Analisi Tessili

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Marketing

Ci sono momenti e occasioni nei quali vi trovate … con una gomma a terra: lavostra attrezzatura e/o la vostra esperienza non bastano per eseguire al meglioun determinato lavoro. Per esempio, la pulizia di un tappeto, magari di valore,di un capo in pelle, delle strane finiture, o più semplicemente un inaspettato“picco” di lavoro. La soluzione di questi problemi non è rinunciare al guadagno che potrebbedarvi quel lavoro, e neppure rischiare di fare un pasticcio, trattando il capo inmodo inadeguato. Un buon laboratorio è la soluzione, ma dovete prepararvi per tempo.Il primo passo è trovare un buon laboratorio specializzato: su queste pagine vene proponiamo alcuni.È molto importante che il laboratorio non solo offra garanzie di qualità nellavaggio, ma sia anche affidabile per puntualità e precisione nelle consegne.Prima di scegliere un laboratorio, è bene visitarne due o tre, verificando pro-cessi di lavoro, servizi ausiliari - come riparazioni e finissaggi - e smistamen-to delle merci.È importante farsi spiegare le principali problematiche nell’accettazione: più“bravi” sarete voi a distinguere i problemi posti da ciò che vi affida il cliente,più facile sarà il lavoro per tutti ed eviterete che un capo irrimediabilmentemacchiato o rovinato faccia dei giri a vuoto. In ogni caso, se alcuni probleminon sono risolvibili o comportano un costo fuori dall’ordinario, il buon labo-ratorio vi avvisa, prima di procedere, in modo che abbiate l’autorizzazione delcliente.Può sempre succedere, anche ai più preparati, di rovinare un capo; verificate

che il vostro laboratorio sia assicurato; potrà evitare noie e contestazioni inseguito.In ogni caso, il laboratorio dovrebbe offrirvi un piccolo corso sui “capi impe-gnativi” e la loro manutenzione, prima di cominciare.Fate pubblicità; sono soldi che ritornano, moltiplicatiI vostri clienti non possono certo indovinare che trattate tappeti, capi in pelle,abiti da sposa, ecc.; dovete farglielo sapere, e ricordarglielo in continuazione.La vostra vetrina è il mezzo principale per farlo: un autoadesivo sulla vetrinaviene visto da tutti i vostri clienti e dai frequentatori di altre lavanderie checasualmente passano davanti al vostro esercizio. Chissà, potrebbe portarvinuova clientela anche per i capi d’abbigliamento.Una scritta è meglio che niente, ma un’immagine vale mille parole: la foto diun bel tappeto aumenta l’efficacia dell’adesivo.Se offrite servizi accessori, come piccole riparazioni o autentici restauri, dite-lo sulla vostra pubblicità. Può essere lo stimolo determinante ad affidarsi a voi, il resto seguirà.Soprattutto all’inizio di questi nuovi servizi, stampate dei volantini e fatelidistribuire nelle caselle della posta della vostra zona. Un’offerta promozionale, come uno sconto, aumenterà di molto la resa dellapubblicità e contribuirà a farvi conoscere nella vostra zona - non dimenticatedi citare i vostri abituali servizi - ma attenzione: date un termine all’offerta, ovi troverete richieste di sconti anche dopo 10 anni.Anche qui, il vostro laboratorio può aiutarvi, sia con materiale pubblicitario,sia con preziosi consigli.

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Page 63: detergonews novembre 2011

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TOSCANA

VENETO

UMBRIA

PUGLIA

MOLISE

PIEMONTE/VALLE D’AOSTA

Page 64: detergonews novembre 2011

Elenco iscritti all’Associazione Fornitori Aziende Manutenzione dei Tessili

L’ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANU-TENZIONE DEI TESSILI comprende i fabbricanti dimacchinari, attrezzature ed accessori per il lavaggio adacqua e a secco, per la stiratura ed il finissaggio; i produt-tori di detergenti, solventi, materie ausiliarie; i produttoridi manufatti tessili.Con il progredire della società ed il maggior rilievo postoalle tematiche legate all’igiene, alla pulizia, alla salvaguar-dia ambientale ed al risparmio energetico, il compartodella manutenzione dei tessili ha acquisito un’importanzaed un significato pregnante, soprattutto nei confronti diun’opinione pubblica che ha rivalutato e finalmente com-preso la funzione socialmente utile svolta dal comparto.

L’ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANU-TENZIONE DEI TESSILI si propone in modo specificodi:• riunire per la trattazione delle questioni di comune inte-

resse tutti coloro che esercitano le attività legate allamanutenzione dei tessili;

• stimolare la solidarietà e la collaborazione degli impren-ditori del settore nel contesto di una libera e competitivasocietà in evoluzione;

• promuovere e sostenere ogni iniziativa atta a favorire ilmiglior esercizio dell’attività delle imprese associate;

• difendere i legittimi interessi dei soci in tutte le questionidi ordine economico, giuridico e sindacale;

• collaborare per le questioni di interesse generale, tantocon le autorità, quanto con eventuali altre Associazioniproponentesi scopi identici o similari ai propri;

• diffondere anche con corsi professionali, studi, consulen-ze, ricerche, mostre, esposizioni, pubblicazioni, opere didivulgazione e con ogni mezzo utile la conoscenza, losviluppo, il progresso, la discussione delle attività pro-prie del settore merceologico per il miglioramento delprodotto e la riduzione dei costi anche nell’interessedella clientela;

• attivare contatti con Enti, Ministeri ed Istituzioni.

Vi segnaliamo i nominativi, suddivisi per settori merceologici,delle aziende fornitrici che hanno aderito all'Associa zio nesecondo quanto previsto dallo Statuto.

Mentre ringraziamo le aziende che già lo hanno fatto, confi-diamo nell’adesione di numerose altre.

MACCHINARIAziende produttrici e filiali

di produttori esteri

ELECTROLUX PROfESSIONAL SPAViale Treviso, 1533170 PORDENONE PNfIRBIMATIC S.p.a.Via Turati, 16 40010 SALA BOLOGNESE BOGRANDIMPIANTI I.L.E. Ali S.p.a.Via Masiere, 211 c 32037 SOSPIROLO BLILSA S.p.a.Via C. Bassi, 1 40015 SAN VINCENZO DI GALLIERA BOIMESA S.p.a.Via degli Olmi, 22 - II° Z.I. 31040 CESSALTO TVIRON S.r.l.Via Piano Selva-Z.I.63040 MALTIGNANO APITALCLEAN S.r.l.Via Ossola, 740016 SAN GIORGIO DI PIANO BOJENSEN ITALIA S.r.l.Strada Provinciale Novedratese, 4622060 NOVEDRATE COKANNEGIESSER ITALIA S.r.l.Via C. Pavese, 1/3 20090 OPERA MILAVASTIR S.R.L.Contrada Motta87040 CASTROLIBERO CSMAESTRELLI S.r.l.Via Stalingrado, 2 40016 SAN GIORGIO DI PIANO BOMIELE ITALIA S.r.l.Strada Circonvallazione, 27 39057 APPIANO SULLA STRADA DEL VINO BZ

MONTANARI S.r.l. ENGINEERING CONSTRUCTIONVia Emilia Ovest, 1123-a 41100 MODENA MOPAZZI S.r.l.Contrada Vallecupa64010 COLONNELLA TEPIZZARDI S.r.l.Via Nino Bixio, 3/5 20036 MEDA MIRATIONAL S.r.l. AGA BrandVia Catagnina, 1054100 MASSA MSREALSTAR S.r.l.Via Filippo Turati, 5 40010 SALA BOLOGNESE BORENZACCI S.p.a.Via Morandi, 13 06012 CITTA' DI CASTELLO PGSKEMA S.r.l.Via Clelia, 16 41049 SASSUOLO MOTHERMINDUS S.r.l.Via Gino Capponi, 2650121 FIRENZE FIUNION S.p.a.Via Labriola, 4 d40010 SALA BOLOGNESE BOVACUUM PUMP S.p.a.Via Olgiate Molgora, 26 - Loc. Beverate23883 BRIVIO LCZETOLINK S.r.l.Piazza Leopoldo, 11 50134 FIRENZE FI

DistributoriLAVATEC LT ITALIA S.r.l.Via delle Industrie26010 CASALETTO CEREDANO CRLOGIK SOLUTION S.r.l.Via Eschilo, 19400125 ROMASETEL S.r.l.Via delle Industrie26010 CASALETTO CEREDANO CR

MACCHINARI PER LO STIRO

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

BARBANTI CARLO S.n.c.Via di Mezzo, 78 San Giacomo Roncole 41037 MIRANDOLA MODUE EffE S.p.a.Via John Lennon, 10 - Loc. Cadriano40057 GRANAROLO DELL'EMILIA BOfIMAS S.r.l.Corso Genova, 25227029 Vigevano PVGHIDINI BENVENUTO S.r.l.Via Leone Tolstoj, 24 20098 SAN GIULIANO MILANESE MIPONY S.p.a.Via Giuseppe Di Vittorio, 8 20065 INZAGO MISIL fIM S.r.l. - marchio SILCVia Campania, 19 60035 JESI ANTREVIL S.r.l.Via Nicolò Copernico, 1 20060 POZZO D'ADDA MI

Distributori

LAVASECCO 1 ORA-CATINET/Sankosha S.r.l.Via Roma, 10810070 CAFASSE TO

DETERGENTI, SOLVENTI, MATERIE AUSILIARIE, ECC.

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ALBERTI ANGELO PRODOTTI CHIMICIVia 1° Maggio, 22/24 40064 OZZANO DELL'EMILIA BOBIAR AUSILIARI BIOCHIMICI S.r.l.Via Francia, 7/9 20030 SENAGO MICHT ITALIA S.r.l.Via Luigi Settembrini, 920020 LAINATE MI

DD64DETERGO NOVEMBRE 2011

S c o p i

Page 65: detergonews novembre 2011

DDDETERGO Pubblicazione ufficiale dell’Unione Italiana Manutenzione dei Tessili e Affini

Direttore responsabile: Diego ZambelliComitato di direzione: Roberto Colombo, Laura Lepri, Cesare Locati, Claudio Montanari,Luciano Miotto, Pino Pisacane, Gabrio Renzacci, Riccardo Ripamonti, Felice Mapelli, Giovanni SalvatiSi ringraziano i signori: Letizia Baccichet, Vittorio Cianci, Enrico Hachen, Cesare Locati,Claudio Montanari, Daniela Passione, Lucia Rambaldi, Caterina VaiusoSegretario Generale: Ugo SalaSegretaria di redazione: Franca CesariniDirezione, redazione, amministrazione, pubblicità:DETERSERVICE srl • 20158 Milano • via A Masina, 9 Tel 02 39314120 • Fax 02 39315160 • e-mail: [email protected] grafico e impaginazione: STRIKE • Via F.lli Rizzardi, 10 • 20151 Milanotel 02 36508778 • e-mail: [email protected]: Presscolor • MilanoLa riproduzione degli articoli pubblicati non è consentita salvo autorizzazione scritta.Abbonamento annuo (11 numeri) Euro 42,00 • Estero Euro 80,00 • Una copia Euro 4,50I versamenti intestati a Detersevice SRL - Via A. Masina, 9 - 20158 Milano, possono essere effettuati a mezzo: C/C Postale n° 60515715BANCA POPOLARE EMILIA ROMAGNA AGENZIA 10 MILANO - IBAN: IT11 C 05387 01609 000001504285 BIC: BPMOIT22 XXXGli abbonamenti possono decorrere da qualsiasi numero. I manoscritti non si restituiscono. L’editore non si assume responsabilità per errori contenuti negli articoli o nelle riproduzioni.Le opinioni esposte negli articoli impegnano solo i rispettivi Autori. Ad ogni effetto il Foro competente è quello di Milano.Tiratura: 10.000 copieLa pubblicità non supera il 50% del numero delle pagine di ciascun fascicolo della RivistaAutorizzazione Tribunale di Milano n° 2893 del 25.11.1952 - Iscritta al Registro Nazionale della Stampa al ROC N. 18402Distribuzione: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC (Filiale di MILANO)

Membro di:International TextileCare Press Club

LEGGE PRIVACY - TUTELA DEI DATI PERSONALIINFORMATIVA AI LETTORIRendiamo noto agli abbonati e ai lettori di Detergo che i dati utilizzati per la spe-dizione della rivista fanno parte dell’archivio elettronico della Deterservice srl,con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158 Milano.I dati vengono trattati ed utilizzati nel rispetto delle norme stabilite dal D.Lgs.196/2003 sulla tutela dei dati personali a mezzo strumenti cartacei o elettronici.In particolare questi dati (consistenti essenzialmente in nome e indirizzo) vengo-no utilizzati per la spedizione della rivista e di materiale a stampa connesso conl’attività editoriale della Deterservice srl.Ciascun lettore può richiedere in qualsiasi momento, a mezzo posta o fax, disapere quali suoi dati sono in archivio, richiederne la modifica, la rettifica oanche la cancellazione. I dati non sono ceduti e diffusi a terzi né utilizzati perscopi diversi da quelli sopra citati.

FAC-SIMILE DI RICHIESTA DI ESERCIZIO DEI DIRITTI DI CUI ALL'ART. 7 DEL CODICE DELLA PRIVACY

Il sottoscritto…………………………………………………………….....................Azienda………………………………………………………….................................Indirizzo………………………………………………………....................................Località………….....………................................ Cap…………… Prov. …………Chiede alla Deterservice srl, con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158Milano- e-mail: [email protected] - Tel. 02 39314120 - Fax 02 39315160� di conoscere i suoi dati contenuti nell’archivio elettronico di Deterservice srl;� di modificare i dati come sopra specificati;� di cancellare nell’archivio i suoi dati

FIRMA .............................................................................

CHRISTEYNS ITALIAVia F.lli di Dio, 220063 CERNUSCO SUL NAVIGLIO MIDIM S.R.L. Detergenti Ind. MilanoVia Guglielmo Marconi, 1520051 LIMBIATE MIECOLABVia Paracelso, 6 - Centro Dir. Colleoni 20864 AGRATE BRIANZA MBfALVO S.a.s. Via del Progresso, 12 00065 Fiano Romano RMG.B.M. ELETTROCHIMICA S.r.l.Via Fiumicino San Mauro, 120/130 47039 SAVIGNANO SUL RUBICONE FOMONTEGA S.r.l.Via Larga, 6647843 Misano Adriatico RNRARO S.r.l.Via 1° Maggio, 1475100 MATERA MTTENSIOCHIMICA IND. S.p.a. Via Giuseppe Di Vittorio, 3825125 BRESCIA BS

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CORITEX S.n.c.Via Ca' Volpari, 2524024 GANDINO BGEMMEBIESSE S.p.a.Piazza Industria, 7/8 15033 CASALE MONFERRATO ALGASTALDI & C. S.p.a. Industria TessileVia Roma, 10 22046 MERONE COLAMPERTI CARLO TESSITURA E fIGLIO S.p.a.Via della Tecnica, 8 23875 OSNAGO LCMASA S.p.a. INDUSTRIE TESSILIVia Mestre, 37 - Loc. Bolladello21050 CAIRATE VANOBILTEX S.R.L. - GRUPPO TESSILE LGVIA 1° Maggio, 39/4125038 ROVATO BSPAROTEX S.r.l.Via Massari Marzoli, 17 21052 BUSTO ARSIZIO VATELERIE GLORIA S.n.c.Viale Carlo Maria Maggi 25 - Loc. Peregallo20855 LESMO MBTESSIL TORRE S.r.l. Via Giuseppe Verdi, 34 20020 DAIRAGO MI

Distributori

CROTEX ITALIA S.r.l.Via U. Mariotti Z.I. Agostino 51100 PISTOIA PT

ACCESSORIAziende produttrici e filiali

di produttori esteri

A 13 S.r.l.Via Venini, 5720127 MILANOABG SYSTEMS S.r.l.Via Milano, 720084 LACCHIARELLA MIALVI S.r.l.Strada Statale, 230, 49 13030 CARESANABLOT VCNUOVA fOLATI S.r.l.Via dell'Archeologia, 2 - Z.I. Prato Corte 00065 FIANO ROMANO RM

Distributori

LAUNDRY SUPPLIES S.r.l.Via Sangallo, 31 - Zona Sambuca 50028 TAVARNELLE VAL DI PESA FISCAL S.r.l.Viale Rimembranze, 93 20099 SESTO SAN GIOVANNI MI

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