Notiziario Ulss4 dicembre 2012

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ALLE FAMIGLIE - dicembre 2012 GIPA/NE/0149/2012

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Il notiziario dell'ulss4 Alto Vicentino, Veneto

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ALLE FAMIGLIE - dicembre 2012

GIPA/NE/0149/2012

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I SERVIZI: supporto a 360°, riabilitazione personalizzata, oltre 38 anni di storia. Il Centro Sordità Elettrosonor dal 1974 è il punto di riferimento per le persone che soffrono di problemi uditivi ed opera con professionalità e dedizione collaborando con i migliori produttori di apparecchi acustici mondiali.La lunga storia di Elettrosonor costituisce non solo una garanzia sulla qualità dei servizi offerti e sull’ affidabilità della sua equipe di professionisti, ma testimonia anche la notevole esperienzanell’ accompagnare il paziente lungo tutto il cammino riabilitativo.

• Testdell’udito• Controllidellafunzionalità

uditiva• Provadegliapparecchi

acustici• Forniturediapparecchi

acustici• Forniturediauricolarisu

misura• Taraturaeriparazionedi

apparecchiacustici• Sedutelogopedichedi

allenamentoacustico

• RiabilitazioneuditivaRPE• Applicazionipediatriche• SistemiFM• DispositiviWirelesseBluetooth• Pileedaccessoriper

apparecchiacustici• Trattamentorieducativo

dell’acufene• Dispositiviperacufeni• Tappiantirumoresumisura• Tappiantiacquasumisura• FornitureASLedINAILagli

aventidiritto

I professionisti dell’uditoL’approccio corretto: professionalità e metodo di lavoro fanno la differenza.

Una corretta ed efficace applicazione degli apparecchi acustici si basa su un iter ben preciso, che l’ equipe del Centro Sordità Elettrosonor ha saputo affinare nel corso del tempo grazie all’ esperienza e ad un aggiornamento costante.Durante il colloquio conoscitivo iniziale si visionano i referti del paziente, si approfondiscono le sue esigenze e si controllano i condotti uditivi.

Successivamente si effettua un accurato test della funzionalità uditiva e, nel caso se ne evidenzi la necessità, si procede quindi alla prova con gli apparecchi acustici valutandone il beneficio.Con questi dati, gli Audioprotesisti sono in grado di fornire consigli tecnici accompagnando il paziente verso l’ apparecchio idoneo.Scelto il modello, vengono prese le impronte dei condotti uditivi per

realizzare gli auricolari o i gusci su misura.A questo punto inizia la cosiddetta R.P.E. (Riabilitazione Personalizzata Elettrosonor): attraverso una serie di sedute individuali si propone al paziente un lavoro specifico di stimolazione uditiva, modificando di volta in volta la taratura degli apparecchi acustici in modo da raggiungere il miglior beneficio uditivo.

Vieni a provarlo al Centro Sordità Elettrosonor

( 0445 540678SANTORSO (VI) - Via Ognibene dei Bonisolo, 29

VICENZA - MONTECCHIO MAGGIORE (VI) - SANTORSO (VI) - BASSANO DEL GRAPPA (VI) - LONIGO (VI) - RUBANO (PD)

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( 0445 540678SANTORSO (VI)

Via Ognibene dei Bonisolo, 29

I professionisti dell’uditow w w . e l e t t r o s o n o r . i t

VICENZA - MONTECCHIO MAGGIORE (VI) - SANTORSO (VI) - BASSANO DEL GRAPPA (VI) - LONIGO (VI) - RUBANO (PD)

TEST DELL’UDITOGRATUITO

Vieni a provare il nuovo apparecchio acustico endoauricolare IIC:Elevata discrezione

Inserzione profonda nel canale uditivoMicro circuito sviluppato per ridurre le dimensioni

Riduzione dei fischiNon interferisce con gli occhiali

presenta:

PROVAGRATUITA

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Sono trascorsi due anni dall’inizio del mio lavoro in questaAzienda e, visto l’approssimarsi del termine del mandato diquesta Direzione, è tempo di bilanci, di ringraziamenti e di sa-luti. Nel settembre 2011, a tre anni esatti dalla posa della primapietra, è avvenuta la consegna del nuovo ospedale e, dafebbraio ad aprile 2012, nei tempi stabiliti, il trasferimento deidue ospedali di Thiene e di Schio nel nuovo Ospedale di Santor-so. Con questi avvenimenti, che possono a buon diritto essereconsiderati epocali nella storia dell’Alto Vicentino, si è conclusoun lungo ciclo di riorganizzazione della rete ospedaliera, cheha portato ad un ospedale unico per una popolazione di circaduecentomila abitanti: condizione considerata ideale per potererogare servizi ospedalieri appropriati, sicuri e di buona qualità.Di questo risultato sono orgoglioso e, insieme ai Direttori Ge-nerali che mi hanno preceduto, in particolare il dott. SandroCaffi ed il dott. Domenico Mantoan, ringrazio di cuore tutticoloro, medici, infermieri, operatori di assistenza, personaleamministrativo e tecnico, che hanno contribuito con le lorocompetenze e la loro dedizione a questa impresa, dalla fasestimolante della progettazione, a quella laboriosa della costru-zione a quella, complessa e faticosa, del trasferimento e dellariorganizzazione. Un ringraziamento sentito va anche a tutti itecnici ed alle maestranze delle imprese che sono state impe-gnate nella costruzione.Voglio dedicare una riflessione particolare alle comunità localied ai sindaci che hanno partecipato con passione a tutti imomenti importanti di questa vicenda dimostrando in molteoccasioni una rara capacità di riconoscere il bene comune edi saper rinunciare, in nome di questo, a fin troppo facili cam-panilismi. Un ruolo importante hanno avuto le organizzazionidel Volontariato e di Rappresentanza dei pazienti, sia con laloro vicinanza, sia con un aiuto concreto e fattivo, per esempioorganizzando l’accoglienza nelle prime settimane di avviodell’Ospedale di Santorso. A tutte il ringraziamento affettuosodi tutta la Direzione e mio particolare.In questi due anni è proseguita anche, direi a pieno ritmo, la

riorganizzazione dei servizi primari, cioè i servizi dei Distretti so-cio sanitari. Grazie alla aggregazione di medici di famiglia e pe-diatri nelle Medicine di Gruppo, sono state poste le basi per for-nire ai cittadini una maggiore certezza e continuità della presa in carico dei loro problemi di salute, la continuità informativa attraverso le reti informatiche e la costituzione del fascicolo so-cio sanitario elettronico. L’istituzione di una Centrale Operativa unica nei Distretti socio sanitari, inoltre, consente di dare mag-giore continuità ai percorsi assistenziali dei malati cronici com-plessi, dalle dimissioni dal ricovero ospedaliero, all’assistenza domiciliare, all’assistenza nelle Residenze Intermedie e nelle Case di Riposo. A proposito di Residenze Intermedie, è parti-to quest’anno un importante nucleo di riabilitazione estensiva presso la Rsa di Malo, dedicato ai pazienti con ictus e con frat-tura di femore. Ringrazio medici, infermieri, tutti gli operatori dei Distretti, medici e pediatri di famiglia per tutto questo.Estendo infine il ringraziamento mio e di tutta la Direzione aimedici, ai veterinari, agli infermieri, tecnici e amministrativi, delDipartimento di Prevenzione, che hanno svolto in questi anniun’azione preziosa per realizzare, insieme ai Distretti, ai ServiziOspedalieri, ai Comuni ed alle Organizzazioni Sociali, le lineeguida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per migliorarela salute delle popolazioni e rendere economicamente soste-nibile il Servizio Sanitario Nazionale: mi riferisco all’educazioneed ai controlli per una sana alimentazione, alla lotta all’abusodi alcool, all’educazione ed agli interventi per ridurre il fumo ditabacco, per aumentare l’attività fisica, per ridurre gli incidentie per assicurare opportunità di relazione sociale per tutti i cit-tadini.Concludo questo editoriale, che non vuole certo essere esausti-vo nel ricordo delle cose buone fatte e nelle scuse per le man-chevolezze dimostrate, formulando l’auspicio che i principidi solidarietà, di equità e di appropriatezza, su cui è basatoil Servizio Sanitario Nazionale, possano nei prossimi anni nonsolo essere ribaditi, ma possano rafforzarsi nella consapevolez-za degli operatori e della cittadinanza tutta.

EditorialeIng. Ermanno angonEsE

Il Direttore generale

Registrazione al Tribunale di Vicenza n.406 del 08/06/1984 - tiratura 77.000 copieDirettore Generale Ing. Ermanno Angonese, Direttore Amministrativo Dott.ssa Annamaria Tomasella, Direttore Sanitario Dott. Roberto Toffanin, Direttore dei Servizi Sociali Dott. Alberto Leoni. Direttore Responsabile Dott.ssa Nicoletta Mai.Comitato di Redazione: Dott.ssa Annamaria Tomasella Coordinatore, Dott.ssa Gabriella Tognetto, Dr. Roberto Toffanin, Dr. Mario Righele, Dr. Franco Figoli, Dr. Giuseppe Battaglia, Dr. Nicola Franzolin, Dr. Flavio Banovich, Dr. Fabrizio De Stefani, Dott.ssa Maria Oliveria Cordiano.Realizzazione e Grafica Editrice Millennium. Stampa Chinchio, Padova. Per la pubblicità Meneghini e Associati.

Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 - 36071 Arzignano (VI) - tel. 0444 450693 fax 0444 478247e-mail [email protected]. L’editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immaginiriprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione.

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AMBULATORIOINFERMIERISTICO

333. 8424172Laura Moro 338. 1106377

Maria Luigia PeruzzoVia Pio X, 244 - Cà Trenta SCHIO (VI)

"PERSONALE QUALIFICATO E PROFESSIONALITA’ NEL SERVIZIO PER IL SUPPORTO PARAMEDICO NELLA CURA DEL PAZIENTE”

ASSISTENZA AMBULATORIALE E DOMICILIARE

4Il nuovo Ospedale:come raggiungere i servizi

5Non più reparti maaree d’assistenza

SommARio

6L’informatica in medicina

7La nuova Oncologia

7Aiuto psicologico

8Dialisi: un fiore all’occhiello

8Il Polo Endoscopico

9Sale operatorie: finalmente insieme

9Chirurgia orbitaria tra le più qualificate d’Italia

14Il medico di famiglia

15Continuità assistenziale

16L’importanza della medicina del territorio

17Vaccinazioni e Genitori Più

18L’anno di Hyppo

18Arti e mestieri

19Il teatro come terapia

19Progetto scuola aperta

20Cà Dotta: a fianco dei ragazzi

12Per lo sviluppo dei bimbi

21Attività fisica comeprevenzione e terapia

23Il sistema di allarme rapido per alimenti

24Le emergenze infettive

24Ambiente e salute

26Pronta disponibilità

27Un giorno in numeri

25Lavoratori e aziende

10Diagnostica per immagini

11Ostetricia e Ginecologia: le novità

13L’attività del Centro di Procreazione Assistita

10Il Polo Endoluminale

22I controlli indicati nelle persone sane

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TTotem informativi dotati di tecnologia digitale, schermi tattili che permetto-no all’utente di accedere ai contenuti toccando con le dita l’informazione che interessa, sono a disposizione già nella hall d’ingresso. Sono strumenti semplici da consultare: ad esempio se il visitatore desidera accedere alla chirur-gia, clicca “chirurgia” e in automatico viene visualizzato il percorso. Cliccando la funzione stampa si può ottenere un talloncino che riporta le indicazioni utili per accedere alla chirurgia. All’entrata sono disponibili inoltre anche mappe cartacee che visualizzano i percorsi e le informazioni per rendere più semplice e intuitivo il tragitto. All’entrata dell’ospedale il visitatore trova a destra scale e ascensori con-notati come A e B e a sinistra scale e ascensori connotati come C e D, lungo i quali è possibile raggiungere facil-mente le attività e i servizi collocati nei piani superiori e inferiori. Grazie anche all’utilizzo di indicazioni visive, come ad esempio grandi numeri dipinti sulle pareti degli ascensori, si raggiungono i luoghi di riferimento, aiutati anche da un puntuale elenco di attività presenti a ogni piano.Il supporto digitale permette ad esem-pio anche al CUP di accedere all’ope-razione desiderata (prenotazione, pa-gamento o ritiro referti…); mediante la stampa di un talloncino, che indica un numero progressivo, l’utente può attendere comodamente nel salotti-

no attiguo al CUP visualizzando la sua posizione d’attesa in uno schermo. Un segnale acustico e visivo attirerà l’at-tenzione illustrando a tutto schermo il numero chiamato e, in contempora-nea, analoghi segnali compariranno nello schermo dello sportello libero, ac-compagnando agevolmente l’utente. L’accoglienza è fatta anche di fatti con-creti, di attenzione reale alle necessità del visitatore; è nata quindi l’esigenza di realizzare un sistema informativo volto a comunicare all’utente informa-zioni utili. A breve nei monitor touch screen sarà possibile cliccare l’opzione visite spe-cialistiche o altri servizi utili.

Ad esempio, per una visita ambulato-riale sarà indicato il numero identifi-cativo dell’utente, la sala di attesa A, B, C o D e il numero di ambulatorio in cui avverrà la prestazione; giunti nella sala altri monitor indicheranno il tempo di attesa e un segnale sonoro avvise-rà l’utente quando sarà il suo turno. È allo studio un sistema che, elaborando il tempo impiegato dal medico nella prima e seconda visita, indicherà in au-tomatico i tempi di attesa per le visite successive. La stessa tecnologia verrà utilizzata per i pazienti in attesa in pron-to soccorso.

il nuovo ospedaleEnzo rizzato

Direttore del Gruppo di lavoro analisi e definizione modelli organizzativi del Nuovo Polo Unico ospedaliero

Come raggiungere i servizi

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DDal punto di vista assistenziale il nuo-vo ospedale non è più strutturato per reparti, ma per aree assistenziali omo-genee che contengono più specialità affini e pertanto condividono le risorse strutturali (posti letto/tecnologia) e il personale infermieristico (assistenza infermieristica integrata). aumentando così le prestazioni assistenziali.Ad esempio, l’area connotata come cri-tica è un’area omogenea in cui vengo-no raggruppate più unità operative af-fini: la rianimazione, l’unità coronarica, la stroke unit, la semi intensiva inter-nistica e la terapia intensiva post ope-ratoria, che negli ospedali precedenti erano aggregate ad altre specialità.In ognuno di questi moduli prestano la propria attività sia infermieri sia per-sonale di supporto dedicato, ma in caso di necessità, dovuta al variare del livello dei bisogni del pa-ziente, gli operatori che hanno le stesse competenze profes-sionali, si integrano, assicurando così la risposta più appropriata e tempestiva. Il paziente grave cardiologico ha così a disposizione non solo lo specialista car-diologo, ma anche un anestesista, un ri-animatore e un neurologo, che concor-rono a un’assistenza multispecialistica integrata.

Non più reparti ma aree d’assistenza

Una novità dal pun-to di vista assisten-ziale è rappresen-tata dalla struttura denominata SOAP, acronimo di Strut-tura Operativa per l’Accettazione e la Pianificazione clini-co assistenziale. Si tratta di una realtà che prevede il rico-

vero dei pazienti per massimo 3-4 gior-ni, nel corso dei quali viene inquadrato il percorso più idoneo, le specialità più appropriate per la sintomatologia pre-sentata e il livello di assistenza neces-sario definito il quale il paziente verrà ricoverato nel reparto appropriato per la specifica patologia oppure, se risolta

Con la SOAP è possibile

individuare dall’inizio il percorso più idoneo per ciascun paziente

SoAPospedale

Scala C Piano 0Tel 0445 571298

Equipe SOAP

la problematica, può essere dimesso.Con l’attivazione della SOAP il pazien-te non sarà accolto nel primo posto letto disponibile per passare poi da un reparto all’altro, ma verrà ricoverato nel reparto appropriato per la propria criticità assistenziale; saranno gli spe-cialisti ad andare al letto del paziente per condividere il percorso di cura e per assisterlo nei settori ritenuti più idonei.

Il paziente non è di nessuno, ma tutti sono del paziente.

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DDa molti anni la medicina ricorre a stru-mentazioni innovative che non avreb-bero avuto alcuna possibilità di svilup-parsi senza il supporto dei computer (si pensi alla Radiologia con la TAC, la RM, la PET, al Laboratorio Analisi, alla Riani-mazione, e così via); più lenta è stata la percezione che l’informatica in corsia avrebbe rappresentato da una parte un miglioramento del lavoro degli ope-ratori e dall’altra una maggiore sicurez-za ed efficienza nelle cure per i pazienti.Già dal 2008, tuttavia, l’Unità Operati-va Complessa di Medicina ha iniziato a usare una forma di cartella clinica informatizzata, seppure limitata ad al-cune aree. Un grande lavoro svolto in aggiunta a quello clinico. Ma la vera rivoluzione è in corso di spe-rimentazione adesso: le competenze del personale medico e infermieristi-

co e lo straordinario lavoro svolto dal Servizio Informatico dell’Ulss 4 hanno fatto squadra con una grande Azienda multinazionale, la Intersystem: lunghi mesi di preparazione e di addestramen-

to stanno portando l’Azienda Ulss ad assumere l’informatica come strumen-to di lavoro in corsia. Ma che vantaggi porta una tale rivo-luzione? I vantaggi sono per tutti gli

l’informatica in medicinaGiuseppe Battaglia

Direttore del Dipartimento Medico

Una rivoluzione annunciata in corsiaattori del sistema: medici e infermieri troveranno accessibili in tempo rea-le tutte le informazioni sul paziente e potranno prendere le decisioni più ap-propriate in maniera molto più sicura,

consapevole e ragionata. I pazienti, a loro volta, avranno la certezza che le indagini da loro eseguite non si perderanno nei me-andri degli archivi, ma sa-ranno sempre disponibili a tutte le figure professio-nali abilitate ad accedervi. Già ora medici e infermieri fanno il loro giro in corsia

con il computer portatile: nell’estate 2013 tutto l’Ospedale, dai reparti di de-genza agli ambulatori, dialogherà per via informatica e sempre con tale via si aprirà alla medicina territoriale.

REfERTi Di lAboRAToRio DiSPonibili onlinEPuoi scaricare il tuo referto di laboratorio direttamente da Internet senza recarti allo sportello, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 in qualunque luogo. Il tuo referto è disponibile più rapidamente e ha lo stesso valore di quello cartaceo.Come fare?A partire dalla data di possibile ritiro referti, stampata sul frontespizio della distinta esami, si può consultare e stampare il proprio referto mediante un qualsiasi collegamento internet nel sito www.ulss4.veneto.it. Per il ritiro è necessario:• avere già effettuato il pagamento del ticket, compreso il pagamento di eventuali approfondimenti diagnostici; • avere il numero di codice fiscale del titolare del referto;• avere il numero personale di “codice accesso per ritiro referti online” che si può leggere sem-pre sul frontespizio della distinta esami. Attenzione! • Il servizio è disponibile solo se è stato dato il consenso alla pubblicazione telematica del referto quando si è andati ad effettuare la prestazione; • nell’immediato è possibile consultare solo i referti del Laboratorio Analisi.

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la nuova oncologia

DDal 26 marzo 2012 l’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica è nel Polo Unico Ospedaliero di Santorso, al piano zero, tra la Nefrologia-Dialisi e la Diagnostica per Immagini (Radiologia). A sei mesi dal trasferimento è possibile paragonare la nuova sede con le prece-denti locazioni, per capire se offre van-taggi? Questa è la domanda che molti ci hanno posto, fin dall’inizio.Dalla nascita nel 1988 dell’Oncologia Medica dell’ULSS 4 a oggi, ci siamo trasferiti quattro volte, le prime tre all’interno del Padiglione Ospedaliero Boldrini di Thiene, con locazioni che via via si adattavano alle sempre maggiori esigenze di numero e particolarità di trattamento. Contemporaneamente, un medico oncologo svolgeva giornal-mente attività ambulatoriale e di con-sulenza nel Padiglione Ospedaliero De Lellis di Schio, presso i reparti ivi alloca-ti. oggi ci troviamo in un nuovissimo ambiente, creato ad hoc, con locali luminosi e funzionali, spazi ampi e ac-coglienti, diagnostiche a disposizione nello stesso piano; da subito sono giun-ti pareri molto positivi dai nostri pa-zienti. Certo, alcuni particolari devono ancora essere messi a punto, ma la pos-sibilità di sviluppo futuro rimane ele-vata, ad esempio è in corso la raccolta fondi da parte dell’Associazione Raggio di Sole per dotare ogni singola posta-zione di una colonna con televisione, radio, collegamento wi-fi internet per migliorare la permanenza del paziente durante i trattamenti.Una grande innovazione, che investe la qualità delle terapie da somministrare,

è la farmacia Centralizzata con sede di diluizione e preparazione dei farmaci: il locale, all’avanguardia tecnologica, garantisce accuratezza e sicurezza nella diluizione dei farmaci antiblastici, avvalendosi di due cappe di diluizione e di un sistema informatico di collega-

mento con il Reparto. Ma il fatto più im-portante è costituito dal poter lavorare tutti in un’unica struttura, strettamen-te a contatto, dove poter sviluppare la collaborazione quotidiana pluridisci-plinare, nostro cavallo di battaglia da sempre.

Aiuto psicologico Emilia Laugelli

Responsabile Psicologia Clinica Ospedaliera

Equipe Oncologia medica

Il Servizio di Psicologia Clinica Ospeda-liera è un’Unità Operativa Dipartimen-tale, strutturata in staff alla Direzione Medica del nuovo Ospedale di Santorso ed è composta da tre psicologi/psicote-rapeuti. È un servizio trasversale a tutti i Dipartimenti e Reparti Ospedalieri, di offerta specialistica, e svolge attività di diagnosi, sostegno, psicoterapia breve.Nata nel gennaio del 2010, è una delle poche Unità Operative Ospedaliere in Veneto e offre ai pazienti e ai loro fami-liari supporto per la durata del ricovero e in tutto il percorso sanitario, fungen-do anche da ponte e da aggancio con

i servizi territoriali, per una continuità terapeutica del paziente dimesso.Avere gli Psicologi in Ospedale è segno di grande attenzione al paziente rico-verato. L’intento è quello di rendere il paziente protagonista del suo percorso di cura, considerandolo nella sua iden-tità di persona, nelle sue potenzialità e competenze, aiutando anche i fami-gliari a gestire il disagio, dal momento che gli eventi legati alla malattia hanno ripercussioni sulle relazioni tra i mem-bri della famiglia e sull’equilibrio della struttura famigliare stessa.

ospedaleScala A Piano 0Tel 0445 571240

Franco BassanDirettore Oncologia Medica

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Dialisi: un fiore all’occhiello

maurizio axiaDirettore di Nefrologia e Dialisi

IIl Reparto di Dialisi della nostra Ulss vanta un primato pionieristico: dobbia-mo considerare che l’inizio della cura dell’insufficienza depurativa renale tramite rene artificiale risale al lonta-no 1961 negli Stati Uniti e già nel 1970 all’Ospedale De Lellis a Schio nasceva il Reparto di Emodialisi, iniziando la pro-pria attività di cura con il rene artificiale

non solo per pazienti del nostro com-prensorio, ma anche per i provenienti da zone che allora ne erano completa-mente prive, come ad esempio la Valla-ta dell’Agno e l’Altopiano di Asiago.

Essere stati uno dei primissimi Centri per la depurazione extrarenale Dialiti-ca nel Veneto e quindi già allora poter letteralmente salvare la vita di molte persone, ha forgiato e trasmesso finora un’eredità culturale e morale di grande valore, oltre alla massima attenzione per le evoluzioni tecnologiche. Dal 1970 a oggi molto è cambiato e le condizioni

operative rese possibili in un ambiente all’avanguar-dia qual è il nuovo ospe-dale di Santorso hanno consentito un ulteriore e importantissimo balzo in avanti. Un esempio: l’e-modialisi consiste in una sorta di “lavaggio” del sangue dei pazienti trami-te il rene artificiale e tutte

le condotte lunghe centinaia di metri del complicatissimo circuito idraulico che fa fluire l’acqua ai reni artificiali, generalmente sono costruite con tuba-zioni di materiale plastico come il PVC o

il PVDF, come peraltro era nel vecchio Centro Dialisi di Schio. A Santorso inve-ce tutte le tubazioni sono interamente di acciaio inox lucidato “a specchio”, il che consente di portare ai reni arti-ficiali acqua pretrattata e “ultrapura” con la conseguente totale assenza di rischio di contaminazione per il sangue dei pazienti stessi.A questa soluzione innovativa, rara per-sino nella intera rete dei centri di Dialisi del Veneto, va a sommarsi la conse-guente dotazione attuale di ben 44 reni artificiali di ultimissima generazione (10 acquisiti in surplus per effettuare il tra-sloco in totale sicurezza operativa) che adottano un’incredibilmente sofistica-ta tecnologia robotica che consente il “dialogo” continuo fra lo stato clinico del paziente-rene artificiale-operatore.In definitiva, la nostra Ulss attualmente può vantare un’Unità Operativa di Ne-frologia e Dialisi di eccellenza nel con-testo di alta eccellenza quale è la voca-zione del nuovo Ospedale di Santorso.

ospedaleScala A Piano 0tel 0445 571250

il Polo EnDoSCoPiCo Nicola Franzolin - Direttore del Dipartimento ChirurgicoQuesta nuova struttura, posta al piano zero, consente di riunire la quasi totalità delle attività specialistiche chi-rurgiche di tipo ambulatoriale. A tal proposito va ricordato come il progresso e l’evoluzione della pratica medica abbia permesso di tramutare interventi che prima avevano bisogno di uno o più giorni di degenza in prestazioni ambulatoriali o che al massimo richiedono di trattenere il paziente per poche ore. Nel Polo Endoscopico si ef-fettuano accertamenti e attività che riguardano l’Endoscopia Digestiva (gastroscopie, colonscopie etc.) e l’En-doscopia Urologica, ovvero tutte le prestazioni ambulatoriali della branca urologica: dalle cistoscopie, ai piccoli interventi ambulatoriali, oltre ad ecografie, esami uro dinamici etc. Aver riunito queste attività in un unico polo consente di avere un’unica segreteria e un flusso dei pazienti che richiede prestazioni omogenee. Inoltre, le sale adibite alle varie attività sono state implementate di nuove appa-recchiature sanitarie, come ad esempio ecografi di ultima generazione dedicati alle varie specialitào il tavolo per radio-urologia particolarmente sofisticato.

Equipe Nefrologia

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Sale operatorie: finalmente insieme

Nicola FranzolinDirettore del Dipartimento ChirurgicoIIl trasferimento dei reparti chirurgici

nel nuovo ospedale di Santorso ha de-terminato un miglioramento davvero importante: si potrebbe dire... final-mente insieme!In precedenza, le corse di giorno e di notte da parte dei chirurghi e degli urologi di Schio per supportare le urgenze ginecologiche nelle sale operatorie di Thiene rappresenta-vano la normalità; idem dicasi per le frequenti consulenze degli ana-tomopatologi che da Thiene dove-vano rapidamente recarsi a Schio per analizzare i reperti patologici provenienti da quelle sale opera-torie. Insomma, una riunificazione necessaria.Una delle maggiori novità del nuovo ospedale è costituita dalla presenza di due Gruppi operatori situati al terzo piano, a poca distanza dalla Rianima-zione e dalla TiPo (Terapia Intensiva Post Operatoria).

il Gruppo operatorio Principale è costi-tuito da 7 sale operatorie e da un’area riservata all’attività preoperatoria e al monitoraggio post operatorio; qui si ef-fettuano gli interventi maggiori relativi a tutte le specialità. l’altro Gruppo, di 6 sale operatorie leggermente più pic-

cole, è riservato agli interventi in Day Surgery e comunque agli interventi di minore impegno complessivo. Rispetto al passato tutte le sale ope-ratorie sono omogenee tra loro, più flessibili nel loro utilizzo, dotate di ri-

ChiRURGiA oRbiTARiA TRA lE Più qUAlifiCATE D’iTAliA Dario Surace - Direttore di Oculistica

L’esoftalmo, patologia riconoscibile per gli occhi sporgenti, può essere monolaterale o bilaterale e dovuto a fe-nomeni infiammatori o a malattie legate alla disfunzione di altri organi, ad esempio malattie tiroidee, a tumori dell’orbita, o a disordini vascolari (varici, fistole). È spesso associato a compromissione visiva (calo di vista) e della

motilità oculare (visione doppia). Nel nuovo ospedale di Santorso possono essere ese-guiti interventi per far rientrare gli occhi spinti fuori da malattie sfiguranti come il morbo di Basedow, così come quelli per l’asportazione di tumori o le cure mediche per stati in-fiammatori o tumorali. Spesso le malattie orbitarie hanno conseguenze sulla posizione e la dinamica delle palpebre o sul funzionamento delle vie lacrimali. Un ruolo fondamen-tale è quello dell’oculista oculoplastico, specializzato nella chirurgia plastica palpebrale, delle vie lacrimali e dell’orbita. Anche in questo caso, il centro di oculoplastica in funzione a Santorso è tra i più qualificati d’Italia e cura pazienti provenienti da tutta la penisola.

cambio d’aria secondo i più moderni criteri internazionali, di doppio monitor televisivo con informatizzazione dei dati e delle immagini, delle più com-plete attrezzature per anestesia e per l’esecuzione di radiografie ed ecografie intraoperatorie. Inoltre, sono state ac-

quistate nuove apparecchiature specifiche, ad esempio un nuovo microscopio operatore per ORL. Tutto ciò consente un miglior uti-lizzo delle sale con vantaggi legati alla diminuzione dei tempi opera-tori, alla maggiore collaborazione tra i vari specialisti, alla supervisio-ne immediata da parte dei diversi operatori dei casi più complicati. Un nuovo modello di ospedale

orientato alla sicurezza nei confronti di pazienti e operatori e allo svolgimento più rapido e funzionale degli interventi programmati, in modo da ridurre sensi-bilmente i tempi di attesa soprattutto per alcune specialità.

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Diagnostica per immaginiFrancesco Cappellari

Direttore di RadiologiaLLa “Diagnostica per Immagini “ del nuo-vo ospedale è stata così nominata per mettere in evidenza l’evoluzione che da qualche decennio ha portato la Ra-diologia a completare lo strumentario diagnostico con apparecchiature ad Ul-trasuoni e con la Risonanza Magnetica, le cui attività incidono per oltre il 50% dell’intera richiesta diagnostica. La struttura logistica del Servizio per-mette accessi differenziati agli utenti esterni e ai degenti. Un percorso privile-giato è fornito ai pazienti provenienti di-rettamente dal Pronto Soccorso stante le possibili condizioni di emergenza-ur-genza. La programmazione degli esami consente, inoltre, uno stazionamento breve nel Servizio di Radiologia evitando così inutili attese. Le attività ambulatoriali coprono un’am-pia fascia oraria: dalle 8 alle 20, mentre la Risonanza Magnetica è attiva per un totale di 15 ore giornaliere. Tutto ciò de-termina un forte e costante impegno da parte di tutto il personale medico, tecni-

co, infermieristico e di segreteria. Tutte le immagini, in formato digitale, sono immediatamente disponibili e con-sultabili in ogni Unità Operativa dell’O-spedale e nelle Sale Operatorie. Inoltre, la dotazione tecnologica è stata signifi-cativamente e qualitativamente amplia-ta. Le vecchie lastre sono state sostituite con moderni CD che permettono una migliore definizione dell’immagine elimi-nando, nel contempo, materiale di rifiu-to. Anche la velocità degli esami è net-tamente aumentata dopo l’acquisizione di un’apparecchiatura Multifunzionale che acquisisce immagini con frequenza elevata che può arrivare a 24 al secondo per poi ricostruirle in tridimensionale.L’ecografia è stata completamente rin-novata con l’acquisizione di 3 ecogra-fi integrati con software che permettono l’utilizzo di mezzi di contrasto che migliorano le capacità di differenziare la vascolariz-zazione degli organi e delle

lesioni. L’ecografia senologica ha in do-tazione una sonda 3D e un ecografo di ultima generazione dedicato all’ecogra-fia che permette piccoli interventi. La diagnostica senologica è strutturata con spazi diagnostici dedicati e internamen-te comunicanti con sala del mammogra-fo digitale, sala visita e sala ecografica, per cui la paziente non necessita di ritor-nare in sala attesa per completare l’iter diagnostico. Con tali metodiche la biop-sia mammaria è resa quanto mai precisa poiché anche piccole lesioni profonde sono centrate con precisione. La TAC, inoltre, dispone di un’apparecchiatura altamente sofisticata in grado di sezio-nare visivamente e con precisione tutti gli organi del corpo.

il Polo EnDolUminAlE luciano bassan - Responsabile di EmodinamicaNell’ospedale di Santorso è stato creato il Polo Endoluminale, dove è stata trasferita l’Emodinamica già esistente a Thiene, che esegue, fin dal 2005 coronarografie diagnostiche e dal 2010 anche interventistiche, quali l’Angio-plastica Coronarica Percutanea e l’applicazione di Stent, che servono per riaprire i vasi coronarici ostruiti. Finora sono state eseguite 2507 indagini emodinamiche, con un totale di 722 interventi di Angioplastica coronarica con applicazione di Stent. La patologia cardiovascolare è la causa di morte più importante nel mondo occidentale; l’infarto miocardico è causato dall’occlusione di un’arteria che nutre il cuore che può essere rapidamente riaper-ta per mezzo di un palloncino e della successiva applicazione di uno stent, una “retina” di lega metallica che ne impedisce la riocclusione. Nel nuovo Ospedale si è resa possibile una maggiore integrazione e collaborazione interdisciplinare: nelle due sale modernamente attrezzate con Angiografi di ultima generazione, l’attività viene svolta in collaborazione con la Radiologia e la Chirurgia per la realizzazione di interventi percutanei attraverso la puntura dell’arteria femorale e/o radiale, in anestesia locale di angioplastica periferica e il posizionamento di endoprotesi vascolari tali da evitare interventi chirurgici molto più pesanti ed invasivi. È in fase di avvio, in collabo-razione con la Neurologia, il trattamento endoluminale della patologia vascolare carotidea.

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ostetricia e Ginecologia: le novità

Marcello ScolloDirettore di Ginecologia e Ostetricia

NNella sala parto del nuovo ospedale è sempre prevalente il vecchio tema del-la sicurezza. A garantirla è la presenza costante e in loco di un’équipe chirur-gica completa, capace di rispondere alle condizioni di emergenza e di urgenza in tempi brevissimi e rassicuranti per le fa-miglie nascenti.Parallelamente, non cala l’attenzione e la tutela delle condizioni di fisiologia del travaglio e del parto.I futuri genitori, infat-ti, sono ospitati in una stanza singola dove con l’aiuto dell’ostetrica si preparano ad accogliere il neonato, subito depo-sitato sul petto della neo mamma, tra le braccia del neo papà. A breve sarà possibile trascorrere il tempo del travaglio anche in acqua, essendo una delle stanze dotata di vasca dedicata. Anche nel reparto di ginecologia ci sono iniziative nuove. Il giovane personale medico, sensibile

alle difficoltà dei medici in formazione, dedica qualche giorno all’anno alla con-divisione del lavoro quotidiano con al-cuni di loro. Specializzandi delle scuole di Padova e Ve-rona affiancano i medici di reparto nello studio dei casi clinici e nel-la loro soluzione

chirurgica sempre con approccio laparo-scopico e miniinvasivo in linea con la let-teratura internazionale, il rispetto delle esigenze delle pazienti, l’avanzamento tecnologico. I pomeriggi sono dedicati

Sara, la prima bimba nata a Santorso

il PARTo inDoloRE Pantaleo Corlianò - Direttore Anestesia e Terapia AntalgicaL’Azienda Ulss 4 garantisce il parto indolore 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, situazione unica nel Veneto. La moderna tecnica di partoanalgesia consiste nell’introduzione di un cateterino, previa puntura di un punto preciso della colonna vertebrale, fino allo spazio peridurale. Attraverso il cateterino si somministrano farmaci anestetici locali e analgesici che riducono o aboliscono il dolore delle contrazioni del parto, con trascurabili effetti sulla capacità di usare i muscoli e sulle altre forme di sensibilità. Questa modalità permette di vivere il parto in modo più sereno e partecipativo. Non c’è nessun costo per le partorienti, eccetto nel caso in cui una paziente abbia problemi indivi-duali da non poter discutere nell’incontro bimensile con l’anestesista, previsto nel corso di preparazione al parto organizzato dall’Ulss. In questo caso c’è il pagamento del ticket relativo alla visita anestesiologica individuale. Uno dei dodici incontri che caratterizzano i Corsi di preparazione al parto è appunto dedicato alla presentazione del parto indolore, a cura di un medico anestesista.

a irrinunciabili approfondimenti teorici e all’esercitazione pratica su modelli pla-stici. Quest’anno il percorso formativo ha

coinvolto anche il personale infer-mieristico, sia con funzione di do-cente che di studente, nell’obiet-tivo di rafforzare l’indispensabile collaborazione e fusione di cono-scenze e competenze. Sempre in quest’ottica, tra i diret-tori di reparto e il personale medi-co cresce con sempre più vigore la volontà di condivisione plurispecia-

listica per il trattamento delle pazienti da sottoporre a chirurgia complessa, spesso di pertinenza oncologica. Già da anni è attivo un ambulatorio onco-ginecologico che prende in carico le pazienti per la diagnosi, la terapia, la gestione delle complicanze, allargando sempre di più le braccia verso i colleghi chirurghi, urologi, anatomo-patologi, radiologi, psicologi, nello sforzo di fare il meglio per le pazienti, crescendo un po’ tutti.

ospedaleGinecologia:

Scala D Piano 2Tel 0445 571699

ostetricia: Scala C Piano 2Tel 0445 571704

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il DiPARTimEnTo mATERno infAnTilE in ConTinUA foRmAzionE• È stato organizzato per tutto il personale di sala parto, anestesia e pediatria un prestigioso corso di formazione teorico-pratico sul “Trattamento delle urgenze e delle emergenze in sala parto”, con esperti di rilievo interna-zionale. È stato recentemente concluso anche un corso di approfondimento sulla corretta e sicura applicazione della ventosa ostetrica per i parti complessi.

• L’Ulss 4, nell’ambito del progetto regionale “Per la promozione e il sostegno dell’allattamento materno”, sta riorganizzando il punto nascita in centro di promozione dell’allattamento al seno, con l’obiettivo di sostenere l’allattamento materno esclusivo fino ai sei mesi compiuti (e l’allattamento prolungato, associato a una alimen-tazione complementare appropriata, anche fino a due anni di vita e oltre), come raccomandato dall’Organizza-zione Mondiale della Sanità, dalla Commissione Europea, dalle Società Scientifiche e dalle principali Organizza-zioni Non Governative.

• In collaborazione con la Pediatria di Vicenza, il dipartimento Materno Infantile dell’Ulss 4 ha organizzato corsi di formazione teorici pratici di rianimazione neonatale rivolti a tutto il personale sanitario che lavora nei punti nascita della provincia di Vicenza; circa il 10% dei nuovi nati richiede un’assistenza al momento del parto e circa l’1% necessita di una rianimazione cardiopolmonare avanzata.

Per lo sviluppo dei bimbi

Massimo ScolloDirettore di Pediatria

L’L’alta percentuale di sopravvivenza di neonati prematuri, ottenuta grazie ai progressi nell’assistenza ostetrica e perinatale, si accompagna a volte a qualche problema legato all’apprendi-mento, al comportamento, a problemi psichiatrici fino ad arrivare a patologie neurologiche maggiori. L’Ambulatorio integrato per la promo-zione dello sviluppo del bambino si pro-pone di individuare precocemente le anomalie nello sviluppo, accompagna-re i neo genitori sostenendoli nelle atti-vità della vita quotidiana e offrire valide informazioni e proposte concrete per favorire lo sviluppo e la crescita, pro-muovendo la sintonia tra i bisogni del bambino e l’ambiente in cui vive. Gra-zie al lavoro di un’équipe multiprofes-sionale: pediatra, fisiatra e neuropsi-chiatra infantile il bimbo viene seguito con un programma personalizzato. Al

primo accesso viene consegnato ai ge-nitori un pieghevole nel quale è presen-tato l’ambulatorio integrato, illustrato il significato del follow-up neonatale e forniti i nominativi, i numeri di telefono e gli indirizzi e-mail degli specialisti di riferimento. Al termine di ogni visita di controllo si condividono con i genitori gli elementi emersi dall’osservazione, fornendo indicazioni sui compiti evo-lutivi per quella data fase di sviluppo, sulle posture consigliate e sulle attività da sveglio, anche con la consegna di schede illustrate.Alcuni numeri: con i progressi nell’assi-stenza ostetrica e perinatale, la soprav-vivenza di neonati con età gestaziona-le maggiore di 28 settimane e peso di 1000 g è attualmente del 90%, a 26-27 settimane di età gestazionale e tra 800 e 1000 g del 70-80%, a 25 settimane e con peso di 700-800 g del 50-70%.

L’ambulatorio integrato è opera-tivo il secondo e il quarto venerdì del mese, per un totale di otto ore e ha sede presso l’ambulatorio pediatrico dell’ospedale di San-torso. La prenotazione delle visite avviene tra mite Cup.

ospedaleScala A Piano 2 Tel 0445 571724

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l’attività del Centro di Procreazione Assistita

Maria Luisa PeronResponsabile del Centro Procreazione Assistita

IIn Italia circa 25.000 coppie all’anno si rivolgono a un centro di Procreazione Assistita (PMA) perché non riescono ad avere un figlio. Il problema dell’infertili-tà è in aumento e le cause sono molte-plici: sia di ordine medico, quali patolo-gie ginecologiche e problematiche che interessano l’apparato riproduttore maschile, sia di ordine comportamenta-le come lo stile di vita, l’obesità, il fumo e l’alcol, sia sociale come la scelta posti-cipata della maternità che solitamente avviene dopo i 35 anni. L’ULSS 4 Alto Vicentino ha aperto il Centro pubblico di Procreazione As-sistita – PMA alla fine del 2002 e fino a oggi più di 2500 coppie (metà delle quali provenienti da altre ULSS della provincia) si sono rivolte al Centro, con un continuo aumento di richieste.Attualmente i bambini nati dall’attività del Centro sono ben 354.Cosa si fa al Centro PMA? Il servizio al-tamente specialistico offre la sua com-petenza alle coppie che presentano un

problema di infertilità attraverso collo-qui medici, visite, approfondimenti dia-gnostici, consulenze di esperti quali l’u-rologo, l’endocrinologo e lo psicologo. I colloqui con il ginecologo servono per parlare con la coppia, raccogliere informazioni, individuare se possibile degli interventi per risolvere l’infertili-tà e programmare accertamen-ti diagnostici. In taluni casi la risoluzione può esse-re molto semplice, ad esempio con un piccolo intervento chirurgico o con una terapia far-macologica. Dopo i vari accertamenti si presenta-no alla coppia le terapie più idonee ai fini dell’ottenimento di una gravidanza.Il Centro offre anche incontri formativi collettivi per spiegare il percorso della procreazione assistita, le tecniche di fecondazione in vitro, le eventuali pro-blematiche che insorgono durante il

percorso e i risultati ottenuti. il Centro di PmA di Santorso esegue tecniche di fecondazione che si suddi-vidono per complessità in tecniche di i livello (inseminazione intrauterina) e di ii livello (fiVET e la iCSi).nel Centro di procreazione assistita dell’UlSS 4 è possibile procedere al

congelamento degli ovociti e degli embrioni secon-

do quanto disposto dalla legge n° 40 del 19/02/2004 e della sentenza della Cor-te Costituzionale n°

151 del maggio 2009.

CEnTRo PmAospedale

Scala D Piano 2Tel 0445571660

orari Segreteria: da lunedì a venerdì

dalle 14 alle 16

Anche nel 2012, sono stati attribuiti 3 Bollini Rosa all’Ospedale “Boldrini” di Thiene. La struttura dell’Ulss 4 è par-te, come eccellenza, del Network di ospedali che offrono servizi a misura di donna. Il Programma Bollini rosa è sta-to avviato nel 2007 a livello nazionale con l’obiettivo di premiare gli Ospedali italiani “vicini alle donne”, che offrono percorsi diagnostico-terapeutici e ser-vizi dedicati alle patologie femminili, riservando particolare attenzione alle specifiche esigenze dell’utenza rosa.

Tre bollini rosa all’Ulss 4

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ATTiViTà TERRiToRiAli

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S

il medico di famigliaIntervista ad Augusto Zen, Medico di Medicina Generale

CCome si è evoluto il ruolo dei medici di famiglia negli ultimi anni? Negli ultimi anni il medico non è più solo nel suo ambulatorio, ma comunica in rete con i suoi colleghi, visualizza nel proprio pc gli ultimi accertamenti fatti dal pazien-te, accessi al Pronto Soccorso o alla Continuità Assistenziale(C.A.) e, trami-te il Teleconsulto, si rapporta con gli specialisti per condividere il percorso di

cura più idoneo. Non può esistere una buona medicina del territorio senza un buon ospedale e viceversa: è quindi necessario incrementare sempre più la collaborazione fra queste realtà che co-munque già dialogano fra loro.Oggi, le parole chiave sono organiz-zazione e integrazione: il passaggio dall’ambulatorio del singolo medico alle Associazioni di medici o alla Medici-na di gruppo, ci permette di dare una ri-sposta dalle 8 alle 20 e la certezza per il paziente, in assenza del suo medico, di poter essere visitato da un collega, che può attingere ai suoi dati, conoscere la terapia che sta seguendo, le patologie che presenta e gli esami eseguiti. Un vantaggio considerevole è offerto dal servizio di call center, che filtra le chia-

Le AFT queste sconosciuteIntervista a Mario Righele, Direttore Cure Primarie

Si sente spesso parlare di aggregazioni funzionali territoriali (AfT). Cosa sono? Non sono nuove strutture, mini distret-ti o mini organizzazioni, ma consistono semplicemente in una condotta medi-ca moderna; significa riportare il medi-co e quindi il team multi professionale all’interno di un territorio ben definito dove c’è una sede distrettuale e una medicina di gruppo, che si integrano a livello locale per la gestione dei cittadi-ni, soprattutto delle persone con ma-lattie croniche, che necessitano di un lavoro di squadra. È cambiata la logica, la cultura: l’ospe-

dale non deve essere più inteso come unico luogo in cui è possibile curarsi; la persona accede all’ospedale solo in caso di problemi acuti che, una volta risolti, sono poi gestiti con programmi ben precisi a livello territoriale, grazie all’integrazione e alla sinergia tra i di-versi Servizi, riuscendo a dare una rispo-sta assistenziale idonea. Un esempio di AFT è quello di Malo: vi sono ambula-tori, una Medicina di gruppo integrata, una disponibilità di medici dalle 8 alle 20, équipe territoriali, possibilità di fare i prelievi… Quindi una rete di servizi che

mate e ci solleva da alcuni aspetti buro-cratici, potendo in tal modo dedicare più tempo all’assistenza, soprattutto verso i malati cronici. In quest’ottica è basilare lavorare in sinergia con altri Servizi, ad esempio con l’Assistenza do-miciliare distrettuale o con il Servizio di Cure Palliative, in caso di malati termi-nali o seguiti dall’Adimed. Molti medici hanno scelto le visite su appuntamento. Cosa ne pensa? È un notevole salto di qualità. Ora riesco a visitare persone che non riuscivano in precedenza a presentarsi in ambulato-rio; il paziente si sente maggiormente seguito, poiché sa che in quel momen-to il medico si dedica completamente a lui e, sapendo della visita, è già aggior-nato sugli ultimi accertamenti eseguiti.

riesce a dare una risposta adeguata alla popolazione di quella comunità. E poi non dimentichiamo che a livello locale si riesce anche a coinvolgere i cosiddet-ti portatori di interesse, i volontari, che rivestono un ruolo davvero importante per la salute, soprattutto nella preven-zione. Certo, dobbiamo monitorare la situa-zione per migliorare ancora; tutte que-ste novità richiedono coraggio, poiché è vero che cambiando si può anche peggiorare, ma non si può migliorare senza cambiare.

Page 19: Notiziario Ulss4 dicembre 2012

Prenotazioni, pagamenti, ritiro referti

È possibile prenotare mediante:CAll CEnTER 0445 633 633 dal lun al ven dalle 8 alle 17.30- Via mail con invio del modulo disponibile nel sito internet http://www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/Ospedale/preno-tare_visite o tramite fax 0445 572337- CUP Ospedale di Santorso Orari: dal lun al ven dalle ore 8 alle ore 18 - Distretto Socio Sanitario di Schio - Via San Camillo De Lel-lis (ex ospedale) Orari: da lun a ven dalle ore 8 alle ore 17 - Distretto Socio Sanitario di Thiene - Via Boldrini,1 (ex ospedale) Orari: da lun a ven dalle ore 8 alle ore 17

DoCUmEnTi nECESSARi PER lA PREnoTAzionE- Impegnativa rossa prescritta dal medico (se in possesso di esenzione, verificare la presenza del relativo codice)- Tessera sanitaria blu plastificata (TEAM) e tessera sanita-ria cartacea rilasciata dal Distretto Socio Sanitario Attenzione- Il ticket deve essere pagato prima della visita/prestazio-ne, salvo eventuale esenzione riportata nella ricetta. In caso di prenotazioni presso strutture convenzionate, il pagamento deve essere eseguito presso tali Centri.- Il ritiro dei referti potrà avvenire presso la sede richiesta al momento della prestazione. Il mancato ritiro del refer-to, trascorsi 30 giorni dalla data indicata, comporta l’ad-debito dell’intero costo della prestazione anche in caso di esenzione, così come previsto dal nomenclatore tariffario regionale.

ComE AnnUllARE lA PREnoTAzionE- telefonare al numero verde 800 536088 attivo 24 ore su 24 - recarsi personalmente al CUP o presso gli sportelli distrettuali

È necessario annullare la prenotazione almeno 3 giorni prima (compresi giorni festivi) dalla data dell’appunta-mento, pena l’addebito del ticket per mancata disdetta.

RiChiESTA CARTEllA CliniCA - CUP Santorso da lun a ven dalle 8 alle 18 - Sportello ritiro referti Distretto Sanitario Schio (ex Ospe-dale) da lun a ven dalle 8 alle 17 - Sportello ritiro referti Distretto Sanitario Thiene (ex Ospedale) da lun a ven dalle 8 alle 17 - invio del modulo disponibile nel sito aziendale, con la do-cumentazione richiesta, tramite fax al n. 0445 572020 o servizio postale.Si ritira solo al CUP di Santorso previo avviso telefonico

Punti prelievo di sangue- Sede Distretto Socio Sanitario di Schio (ex Ospedale) da lun a ven dalle 7 alle 9.15- Sede Distretto Socio Sanitario di Thiene (ex Ospedale) da lun a ven dalle 7 alle 9.15- Laboratorio Analisi Ospedale Santorso solo per prelie-vi urgenti da lun a ven dalle 9.30 alle 15.30 e sab dalle 8 alle 11 Oppure presso le sedi periferiche:- Arsiero, Via Cartari - mart e giov 7.20-9.15 Tel. 0445742511 - Breganze, Via Pieve - mart e giov 7.30-9.15 Tel. 0445306211 - Malo, Largo Palladio - solo su prenotazione: da lun a ven 7.20-8.30 Tel. 0445586912- Piovene Rocchette, Piazzale Vittoriada lun a ven 7.20-9.15 Tel. 0445659111 - Valli del Pasubio, Via Brandellero merc e ven 7.30-8.30 Tel. 0445590464- Zugliano, Via Fermi - lun e merc 7.30-9.15 Tel. 0445870212 - Marano Vicentino, Via Sant’Angelo - solo su prenotazio-ne: mart e giov 7.00-9.30; lun e merc 17.00-17.45 Tel. 0445598847- Pedemonte, Via Brancafora - mart 7.00-9.00 Tel. 0445747147- Valdastico, Via P. Sartori - merc 8.00-9.00 Tel 0445745029

Per ulteriori informazioni: http://www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/Ospedale/prenotare_visite

informazioni utili

Page 20: Notiziario Ulss4 dicembre 2012

In base alle nuove disposizioni emanate dalla Regione Veneto tutti i pazienti dimessi dal pronto soccorso con codice bian-co pagano la quota fissa di accesso di 25 euro e il ticket sulle prestazioni erogate. Sono ESENTATI dal pagamento i seguenti CODICI BIANCHI:- minori di 14 anni: non pagano l’accesso, ma pagano il ticket sulle eventuali prestazioni erogate;- esenti ticket (Decreto n. 161/2011). Nei pazienti esenti per patologia l’esenzione si applica solo se l’accesso in Pronto Soc-corso è da imputarsi a riacutizzazione e/o aggravamento dellapatologia oggetto dell’esenzione;- infortunati sul lavoro: non pagano l’accesso e le prestazioni.Per informazioni sulle ulteriori categorie esenti dal pagamento è possibile consultare il sito aziendale: http://www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/Ospedale/pronto_soccorso/all/1868.pdf

Accesso e prestazioni di Pronto Soccorso

Triage: codice di priorità

CoDiCE RoSSoEmergenzaPericolo di vita precedenza assoluta

CoDiCE GiAlloUrgenza primariail paziente è ricevuto il prima possibile

CoDiCE VERDEUrgenza secondariail paziente è ricevuto appena trattati i casi più gravi

CoDiCE biAnConon urgenzail paziente è ricevuto solo dopoil trattamento di tutti gli altri casi più urgenti

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ContinuitàAssistenziale

Paolo SandonàContinuità Assistenziale di Schio

IIl Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia medica) garantisce, da oltre 30 anni, l’assistenza medica nelle ore notturne, festive e prefestive, in con-tinuazione con l’attività del Medico di Famiglia. È presente in tre sedi: Thiene, per tutta la popolazione del Distretto 1, Schio e Arsiero per tutta la popolazione del Distretto 2. L’ambulatorio a Thiene e Schio si trova presso gli ex-ospedali, mentre ad Arsiero è situato nella sede dell’UTAP – Medivalli. La Continuità Assistenziale (C.A.) offre al paziente la possibilità di ricevere un consiglio telefonico da un medico, una visita ambulatoriale o, in caso di neces-sità, una visita domiciliare. Il medico può essere contattato anche per una terapia non rinviabile e per coprire un

ciclo di terapia non superiore alle 48/72 ore, oppure per una certificazione di malattia limitatamente ai giorni coin-cidenti con i turni di lavoro festivi, pre-festivi o notturni. Il Servizio non eroga certificati per visita sportiva, certificati di malattia a lavoratori non turnisti; vac-cinazioni; punti di sutura, prescrizione di esami diagnostico-strumentali o di visite specialistiche. L’Ulss 4 è stata una delle prime aziende sanitarie in Italia a investire nella forma-zione del personale e a dotare di tec-nologia informatica il proprio Servizio di C.A. il passaggio dalla refertazione della visita cartacea a quella elettroni-ca ha consentito una completa integra-zione del Servizio con le altre strutture sanitarie: qualsiasi attività svolta dal

Per contattare il medico di Continuità Assistenziale:telefono n. 800.239388.

Il servizio è disponibile:•giorni feriali dalle 20 alle 8 • le domeniche e i giorni festivi dalle 8 alle 20; • tutti i sabati e i giorni prefestivi dalle 10 alle 20.

medico di C.A. è trasmessa in tempo reale, grazie alla rete informatica, al medico di famiglia o al medico ospeda-liero, in particolare del 118 e del Pronto Soccorso.L’integrazione è attiva anche con il Servizio di Assistenza Domiciliare Inte-grata (A.D.I.) e, da oltre un anno, con il Nucleo di Cure Palliative, contribuendo così all’assistenza al malato oncologico nelle 24 ore; non da ultimo, la C.A. inter-viene nell’assistenza.

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NNegli ultimi anni nell’Azienda Ulss 4 è stato realizzato un programma di in-novazione nella medicina del territorio, con l’avvio di attività volte a dare rispo-sta ai crescenti bisogni clinico-assisten-ziali della popolazione. Quando si parla di servizi sanitari si pensa immediata-mente all’ospedale, dimenticando che anche sul territorio si svolgono funzioni importanti: dalla continuità assisten-ziale, agli operatori dell’assistenza do-miciliare, dagli ambulatori distrettuali alle attività nelle Case di Riposo, nelle RSA, nelle Unità Riabilitative territoriali, nell’Ospedale di Comunità.Nel nostro territorio, oltre 50.000 per-sone sono affette da una patologia

cronica, come diabete, ipertensione, scompenso cardiaco, tumori, malattie neurologiche; di queste, circa 8.000 presentano malattie croniche associa-te a problematiche complesse: pensia-mo a persone con tumori non guaribili e che necessitano di cure palliative, persone anziane con più patologie o ancora a persone con forme severe di malattie cardiache e neurologiche.Per dare risposte a questi malati, si è reso necessario passare dalla consueta attitudine dei sistemi sanitari a “curare” a quella del “prendersi cura”, ponendo particolare attenzione alla persona nel-la sua complessità e globalità, senza trascurare il contesto sociale e la fami-

glia. In quest’ottica è stata istituita una Centrale operativa unica del Distretto, in cui operano in stretta integrazione fra loro medici, infermieri, assistenti sociali e amministrativi, per accompa-

l’importanza della medicina del territorio

Franco FigoliResponsabile della Funzione Clinica-Organizzativa del Distretto

l’infERmiERE nEl TERRiToRio Maria Grazia Pretti - Coordinatore assistenza infermieristica domiciliare

L’infermiere è il professionista sanitario, come definito nel codice deontologico, responsabile dell’assistenza infermieristica, che è servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività. Egli svolge la propria attività in collabo-razione con il medico a livello ambulatoriale, domiciliare, ospedaliero e residenziale.A livello ambulatoriale, medico e infermiere si prendono cura del paziente con malattia cronica (diabete, scom-penso cardiaco, ecc.), che necessita di monitoraggio e di assistenza costante. A livello domiciliare, invece, l’infermiere si prende in carico la persona e i suoi familiari con funzioni non solo di natura assistenziale ma anche di accompagnamento nelle varie fasi della malattia. I pazienti seguiti a domicilio sono in genere persone non au-tosufficienti, con difficoltà a deambulare e limitazioni funzionali nella normale attività quotidiana, oppure con patologie croniche e neoplastiche. La presenza dell’infermiere a domicilio viene sempre attivata dal medico di famiglia, primo referente della salute dei propri assistiti. Le attività dell’infermiere sono rappresentate da prestazioni che possono essere semplici, come i prelievi di san-gue, oppure molto più complesse, come la gestione del cateterismo vescicale, della nutrizione artificiale trami-te sondino naso gastrico e PEG o catetere venoso centrale, della terapia infusionale ecc. L’infermiere ha inoltre un ruolo fondamentale nell’educazione del care-giver, la persona che si occupa direttamente dell’assistenza. La persona malata e la famiglia possono essere aiutati anche da personale di assistenza del proprio Comune di residenza, per l’igiene personale, la mobilizzazione e, in collaborazione con il personale infermieristico, per facilitare il buon esito dell’assistenza domiciliare.

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LLa vaccinazione rappresenta il fulcro delle azioni di sanità pubblica, da so-stenere con continuità da tutti gli ope-ratori sanitari. Oltre che nelle malattie “classiche” come vaiolo, poliomielite, tetano, difterite, il guadagno in salute è testimoniato anche dalle ultime vac-cinazioni introdotte in età pediatrica (vaccino contro Haemophilus e Pneu-mococco), con una netta riduzione delle morti da malattie invasive, come le meningiti. Per garantire l’effetto po-sitivo è necessario che quasi la totalità delle popolazione sia vaccinata: nel no-stro territorio si raggiunge una buona copertura, eccetto che per il vaccino contro il papilloma virus nelle dodicen-ni e soprattutto per il morbillo, in cui

siamo alcuni punti al di sotto del valore soglia del 95% che garantisce la diminu-zione della circolazione dei microbi con scomparsa definitiva della malattia.Le vaccinazioni rappresentano un pre-sidio fondamentale per la salute e lo sviluppo del bambino, ma non esclusi-vo: per questo Assistenti Sanitarie e Pe-diatre di Comunità, in occasione delle sedute vaccinali nei Distretti sanitari, forniscono informazioni e counselling ai genitori su 8 azioni importanti per lo sviluppo psicofisico del bambino e per la sua sicurezza, che rientrano nel pro-gramma a livello regionale denominato GEniToRi Più e che prevedono:1. Assumere l’acido folico da parte della donna nel periodo pre-concezionale

Vaccinazioni eEdoardo Chiesa

Responsabile Servizio Igiene e Sanità Pubblica

2. Non bere bevande alcoliche in gravi-danza e durante l’allattamento 3. Non fumare in gravidanza e davanti al bambino4. Allattare al seno in modo esclusivo fino a 6 mesi5. Mettere a dormire il bimbo a pancia in su 6. Proteggere il bimbo in auto e in casa7. Fare le vaccinazioni consigliate8. Leggere al bimbo ad alta voceQueste azioni da sole o insieme con le altre proteggono il bambino da uno o più problemi rilevanti, come le malfor-mazioni congenite, il basso peso alla nascita, la morte in culla, le infezioni, i traumi e incidenti, l’obesità, le difficoltà cognitive e relazionali.

gnare il malato nella rete dei servizi e di prendere in carico i suoi bisogni dopo averli conosciuti e decodificati. Come funziona la Centrale operativa?La Centrale Operativa è articolata in più funzioni al suo interno: per esempio, il Gruppo Unico Dimissioni garantisce

la continuità as-sistenziale del malato ricovera-to in ospedale, definendo un programma as-sistenziale da realizzare dopo la dimissione, a seguito di un’at-tenta analisi dei bisogni clinico-

socio-assistenziali, in collaborazione con l’équipe del reparto ospedaliero e il

medico di famiglia. Vengono inoltre ga-rantiti i percorsi verso la residenzialità, sia definitiva che temporanea, di mo-nitoraggio e presa in carico dei malati fragili per problemi sociali, in collabo-razione con i servizi preposti dei Comu-ni. Tutte queste attività permettono di assistere i malati sul territorio per tutte le 24 ore, 7 giorni su 7, anche grazie al coinvolgimento dei medici della Con-tinuità Assistenziale, che assicurano una copertura oraria a completamento dell’attività dei medici di famiglia.L’apertura a Thiene di una sede nella quale si coordinano tutte le attività per la gestione del malato con patologia cronica complessa, ad esempio i malati in cure palliative o affetti da più malat-tie, pazienti con disturbi cognitivi e de-menza o pazienti cardiopatici, permet-te di implementare il collegamento tra i

diversi professionisti che operano nello stesso territorio.La sfida del prossimo futuro per i servizi territoriali sarà quella della presa in cari-co globale e continuativa nell’arco delle 24 ore di tutti questi malati. l’intento è quello di istituire un’équipe territoria-le, coordinata dal medico di famiglia, in grado di accompagnare il paziente nel suo contesto di vita, in modo con-tinuativo in tutta la rete dei servizi: ambulatori, domicilio, case di riposo, RSA, ospedale di comunità. Il malato deve poter essere raggiunto dalle équi-pes del Distretto, in tutte queste sedi, e poter accedere “accompagnato” in Ospedale, con richiesta mirata ai biso-gni clinici evidenziati, evitando il trau-ma di un accesso attraverso il Pronto Soccorso, da riservare alle situazioni di reale urgenza.

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NNella difficile condizione delle persone con disabilità e delle loro famiglie ci sono anche aspetti di cui si parla assai poco: i bisogni di norma-lità, il gusto per la vita, i valori di cui sono portatrici, pri-mo fra tutti quello di sviluppare la capacità di affrontare le avver-sità. Per riflettere su questi temi il Servizio Disabilità del Distretto Socio Sanitario n.2 di Schio ha proposto nel 2012, in occa-sione dei 10 anni dalla sua attivazione, il progetto HYPPO. Nella prima fase, 25

persone con disabilità, di età compresa tra i 10 ed i 43 anni, hanno effettuato un

percorso per cono-scere ed imparare a disegnare un cavallo. Con il ma-teriale prodotto è stato realizzato un calendario

per il 2012, distribuito in 3000 copie. Sono stati poi coinvolti 32 artisti del ter-ritorio che hanno colorato e reinterpre-tato, assieme agli autori, i disegni. Ne è uscita un’originale mostra, tenutasi in gennaio a Schio, a Palazzo Fogazzaro, che ha registrato una grande affluen-za di pubblico. Contemporaneamente sono stati proposti incontri finalizzati a far conoscere i diversi approcci alla disabilità con interlocutori di rilievo e tutto grazie alla collaborazione del Comune di Schio, di sponsor e molti vo-lontari. Nel resto dell’anno ci sono sta-te altre iniziative ispirate ad HYPPO, dai laboratori nelle scuole ai tanti momenti di incontro con la popolazione.

l’anno di hyppoOrianna Zaltron

Responsabile Disabilità DSS2

Nel 2009 è nato il progetto “Arti e Mestieri” rivolto a giovani adolescenti con lieve disabilità. Il progetto voleva essere un’opportunità di crescita e di apprendimento di quelle competenze proprie del mondo degli adulti, soprat-tutto in riferimento al mondo del lavo-ro. In questi anni, l’attiva partecipazio-ne dei ragazzi coinvolti ha confermato la necessità di continuare a realizzare percorsi mirati alle loro necessità di crescita e di costruzione della propria identità.Dall’estate del 2011 il progetto “Arti e mestieri” ha assunto una nuova forma sperimentale e innovativa, caratterizza-

Arti e mestieriCinzia Barbieri

Responsabile Disabilità DSS1

ta da un’alternanza di offerte. Ai parte-cipanti sono state proposte occasioni diversificate ponendo attenzione alla motivazione, forte valore per l’appren-dimento. Ciò è stato possibile grazie all’apporto umano e professionale che alcuni artigiani, generosamente, hanno messo a disposizione, collaborando con gli operatori del Servizio Disabi-

lità. Queste le proposte: “Pasticceria Cunico” di Zugliano; Azienda Agricola “I Bruli” di Zugliano; “Vivai Dalle Rive” di Zugliano; “Acquatic Center” di Thie-ne. Quest’anno inoltre si sono aggiun-ti: “Gaz Gruppo Artisti di Zugliano” e l’ “Oasi Rossi” di Santorso, contribuendo ad arricchire l’offerta educativa.Tutti gli allievi hanno manifestato gra-dimento ed evidenziato di essere stati profondamente colpiti dall’esperienza vissuta, grazie ai maestri artigiani coin-volti che non si sono solo limitati ad un semplice passaggio di conoscenze, ma li hanno saputi trascinare con semplici-tà e passione nella loro arte.

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IIndividuare un percorso di cura che integri le prestazioni psico-terapeutiche con la conoscen-za di se stessi e il recupero di abilità emotivo-relazionali indi-viduali e di gruppo.È il progetto di teatroterapia messo in atto dal Dipartimento di salute mentale, con il soste-gno dell’Ufficio Cultura del Co-mune di Thiene, la cui finalità è quella di armonizzare nella persona la relazione tra corpo, voce, mente e la relazione tra sé e gli altri.Per questo progetto, iniziato nel 2006, ci si è affidati a un esperto del campo

in integrazione con il personale del Centro Diurno , suddividendo l’esperienza in una prima fase di formazione in aula per il personale e una seconda fase dove utenti e ope-ratori hanno realizzato il “laboratorio teatrale”. Negli anni questi percorsi si sono evoluti e hanno permesso la messa in sce-na di spettacoli teatrali.Il Laboratorio teatrale ha ricercato l’identità di gruppo attraverso una

propria denominazione: “Com-pagnia Sconfinati”. La denomi-

nazione è stata scelta per i suoi rimandi suggestivi, sia verso il tema storico del superamento dei luoghi chiusi e “confi-

nati” della ”vecchia” psichiatria e sia verso la sfida continua nel perseguire miglioramenti conti-nui nel percorso di vita superan-do i propri limiti e “confini”.A conclusione di ciascun proget-to, si è osservato il rinforzo dei legami tra i partecipanti e la co-struzione di una rete di sostegno reciproco molto più elastica, in grado di ammortizzare i mo-menti di crisi e indicare strategie alternative a volte risolutive.

il teatro come terapiaandrea meda

Infermiere Coordinatore del Dipartimento Salute Mentale

Dal 2000, il progetto “Scuola Aper-ta” fa parte delle strategie di pre-venzione alle dipendenze patologi-che e dell’abuso alcolico giovanile nel territorio dell’Ulss 4 “Alto Vicen-tino”. L’iniziativa del Dipartimento delle Dipendenze, rivolta alle scuole secondarie di primo grado, nasce dall’integrazione tra Servizio Pubbli-co e Privato Sociale in una sinergia che vede il coinvolgimento del Sert dell’Ulss 4, del Centro Vicentino di Solidarietà (Ce.I.S.), delll’Associazione “Il Borgo” Onlus e della Comunità Terapeutica “Cà delle Ore”.Durante l’ultimo anno scolastico il progetto si è strutturato con la con-

Progetto scuola apertaLorenzo Rossetto

Direttore del Dipartimento delle Dipendenze

sulenza settimanale agli insegnanti, ai genitori e agli studenti (Punto Scuola Aperta), incontri formativi ai genitori e Strutturazione, accompagnamento e monitoraggio di varie attività in classe su tematiche che gli insegnanti hanno concordato man mano con gli operato-ri di Progetto.Il progetto prevede, inoltre, un percor-

so di valutazione dell’efficacia. L’o-biettivo principale dell’indagine è lo studio delle differenze in termini di “fattori protettivi” e consumo e spe-rimentazione di sostanze, in partico-lare l’alcol, tra un gruppo di ragazzi “a rischio” e un gruppo di ragazzi considerati non a rischio (gruppo di controllo).

Quest’anno scolastico 2012-2013 “Scuo-la Aperta” ha avuto l’adesione di 13 sedi scolastiche secondarie di primo gra-do di 12 paesi dell’alto vicentino. Altre scuole avrebbero voluto partecipare e questo è indice primario del riconosci-mento in termini di efficacia che il pro-getto è stato in grado di raccogliere.

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SSiamo al quarto anno di attività di Villa Cà Dotta a Sarcedo. Nei tre anni tra-scorsi hanno partecipato ai percorsi laboratoriali di prevenzione del tabagi-smo giovanile e abuso di alcol 14.300 studenti provenienti da tutta la nostra Regione. I laboratori sono il primo esempio nel Veneto (il secondo in Ita-lia dopo Reggio Emilia) di programma multimediale rivolto a studenti dai 13 ai 16 anni e si avvalgono di attività cogni-tive, emozionali ed esperienziali. In essi ci si propone di approfondire le motiva-zioni individuali che inducono a fumare e a consumare alcol, di sostenere per-corsi di scelta consapevole e prendere coscienza delle pressioni sociali e cul-turali sul fumo di tabacco e sull’alcol, in sostanza sviluppare le life skills (abilità di vita). Si parla quindi relativamente poco di fumo o alcol; si affrontano temi legati all’amicizia, alla libertà, alle influenze quotidiane che giungono dai mass media o dai coetanei.A Cà Dotta si usano quotidianamente stili comunicativi efficaci sui ragazzi, si esprime empatia, si modula l’interven-to in base al gruppo che si ha davanti, si pone al centro l’adolescente, motivan-

do la crescita personale e valorizzando il percorso di cambiamento. Non si mira quindi a istruire o rieducare, ma si sti-mola il ragazzo a esprimere le proprie opinioni: in sostanza si cerca di porsi a fianco dello studente e non di fronte. Si promuove nell’adolescente l’autono-mia e la responsabilità nel proprio agi-re, le sue capacità progettuali e il suo senso critico.Ogni studente che viene a Cà Dotta porta a casa quel che lo ha più colpito: un’informazione scientifica, un’imma-gine, una foto, una storia o un’emozio-ne. Nel corso di quest’anno scolastico saranno attivati i laboratori sulla cor-retta alimentazione per i bambini delle seconde elementari, e in futuro si pro-porrà il laboratorio sull’attività fisica a completamento dei quattro argomenti chiave del Programma “Guadagnare Salute”.

Ca’ Dotta: a fiancodei ragazzi

Fabrizia PoloResponsabile dei Progetti Distrettuali di Prevenzione

GUADAGnARE SAlUTE. È Poi CoSì DiffiCilE fARE SCElTE SAlUTARi?L’Ulss 4 Alto Vicentino è scena-rio di un importante progetto dal titolo “Guadagnare Salute. Rendere facili le scelte salutari”,

introdotto in Italia nel 2007 dal Pro-gramma europeo dell’Organizzazio-ne Mondiale della Sanità. Si tratta di un lavoro in rete tra

Distretti socio sanitari e Diparti-mento di prevenzione.Mangiar male, fare vita sedenta-ria, fumare e bere alcol sono la causa della maggior parte delle nostre malattie e della perdita di salute. L’alcol, ad esempio, causa il 20% degli infortuni sul lavoro, il 25% degli incidenti stradali e più di 24.000 morti all’anno per le pato-logie a esso correlate. Già a 15 anni quasi il 30% dei giovani assume al-col e si ubriaca nel fine settimana.Nel 2010 la Regione del Veneto ha scelto l’Ulss 4 per provare a tradurre i principi del program-ma ministeriale a livello locale, con una modalità nuova, definita progettazione partecipata, pari-tetica tra l’ente esperto di salute, ovvero l’Ulss, e le comunità o le aziende. Sono stati organizzati corsi di cocktail analcolici, aperti a esercenti e associazioni, quale alternativa all’alcol. Altre attività hanno riguardato la formazione-partecipazione di insegnanti, edu-catori, allenatori, associazioni che lavorano con i giovani, sui danni alcol correlati e sulle competenze necessarie a gestire il rapporto con questa sostanza.

Laboratorio di analisi immaginativa

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PREVEnzionE

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SSpesso viene sottovalutata l’importan-za dell’attività fisica nella conduzione di una vita sana.L’attività fisica aiuta poi a controllare il peso, migliora l’umore e riduce gli effet-ti dello stress aumentando la sensazio-ne di benessere e l’autostima.Ma quanto movi-mento è bene fare? L’OMS (Organizza-zione Mondiale della Sanità) raccomanda per gli adulti almeno 150 minuti alla setti-mana di attività fisica di intensità mo-derata (per es. 30’ per 5 giorni) oppu-re almeno 75 minuti di attività fisica di intensità vigorosa, o una combinazione delle due.L’attività fisica può essere prescritta

dal medico come fosse una medicina, con le giuste dosi e i modi di assumer-la, con le avvertenze e le controindica-zioni.L’Azienda Ulss 4 partecipa a un pro-gramma del Ministero della Salute basato sulla certezza che alcune ma-

lattie o situazioni di rischio possono trar-re grande beneficio dall’attività fisica, se consigliata in modo adeguato ed effet-tuata sotto il control-

lo di personale specializzato. Malattie come diabete, ipertensione, alcune cardiopatie, osteoporosi trovano gio-vamento dall’attività fisica moderata e costante: è cosi efficace che può talvol-ta far ridurre o addirittura sostituire le

medicine. Come funziona il percorso? Il programma, che per il momento si limita a un numero selezionato di per-sone, prevede un’iniziale valutazione da parte del Servizio di Medicina dello Sport, in cui medici, infermieri e laureati in scienze motorie visitano il paziente, effettuano alcune prove da sforzo e di forza. Se il paziente è idoneo, il medico dello sport compila una “ricetta” con l’attività fisica più adatta”.

Attività fisica come prevenzione e terapia

Flavio BanovichResponsabile del Servizio di Educazione e Promozione della Salute

nEl VEnETo32% svolge attività adeguata 44% è parzialmente attiva24% è sedentario

A SPASSo Con il CAnE Fabrizio Berto - Servizi veterinariChi ha un cane sa bene che il suo amico a quattro zampe può essere un otti-mo compagno di allenamento. Ecco alcuni consigli per conoscere meglio il proprio animale.Il codice di comunicazione del cane è differente dal nostro, per questo ogni buon proprietario dovrebbe sforzarsi di apprenderlo, per non incorrere in fraintendimenti che possono compro-mettere la relazione e per evitare spiacevoli incidenti. Mai correre verso un cane che non si conosce; ci si avvicina con passo lento e regolare, compiendo una piccola traiettoria semicircolare, distogliendo lo sguardo per poi ab-bassarsi al suo livello, aspettando che ci venga incontro; far annusare il palmo della mano e attendere con calma la sua disponibilità a farsi accarezzare, cominciando poi da busto, parte laterale del collo o guance. E in caso di cani che ci ringhiano o abbaiano contro? Difficile dare delle regole fisse: probabilmente abbiamo invaso il loro territorio o spazio di fuga. Meglio allontanarsi piano evitando di girarsi, correre, guardarli negli occhi o agitare braccia o gambe. Tutto ciò che è in movimento evoca nel cane l’istinto di predazione, per questo le morsicature sono così frequenti nei bambini o nelle persone che corrono. A proposito di cani e bambini: non lasciare mai ne-onati o bimbi sotto i sei anni da soli con un cane; i piccoli potrebbero compiere movimenti o manipolare il cane provocando reazioni aggressive. Inoltre, evitiamo di punire il cane in presenza dei bimbi ma, al contrario, associare alla loro presenza stimoli positivi e piacevoli per il cane, come coccole o gioco.

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PREVEnzionE

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È“È diffusa la convinzione che sia un bene fare spesso tutti gli esami, per te-nere sotto controllo la propria salute. Invece è un’idea sbagliata e pericolosa. Come per i farmaci, anche per gli esami vale la regola che in medicina tutto ciò che è inutile può essere dannoso per la salute… Il buon medico perciò non esaudisce le richieste di esami a tappe-to, ma guida l’assistito all’esecuzione di pochi controlli mirati, in base all’età, al sesso, alle condizioni di salute, ai rischi

e soprattutto ai disturbi di ogni singola persona… (tratto da La Nostra Salute Ministero della Sanità).

Gli ESAmi Più inDiCATi nEllE PeRSONe “SANe”• pap-test ogni 3 anni per le donne dai 25 ai 64 anni, per la prevenzione e diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero. In futuro nelle donne con più di 35 anni sarà probabilmente sosti-tuito dalla ricerca dell’HPV (Papilloma virus).• mammografia ogni 2 anni per tutte le

donne dai 50 ai 69 anni, per la diagnosi precoce del tumore al seno.• sangue occulto nelle feci ogni 2 anni (o ispezione diretta del grosso intesti-no ogni 5) per uomini e donne dai 50 ai 70 anni per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del colon-retto.• pressione del sangue, colesterolo e zucchero nel sangue, su indicazione del medico con cadenza variabile secondo l’età, per individuare e controllare il ri-schio di malattie di cuore e diabete.

SCREEninG PER lA PREVEnzionE E DiAGnoSi PRECoCE DEi TUmoRi.Molti lettori hanno sentito parlare di screening dai giorna-li o dalla televisione e nella nostra Ulss migliaia di persone da anni ricevono re-golarmente la lettera di invito per effet-tuare i test per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori della mammel-la, collo dell’utero e colon-retto, con ot-timi risultati di adesione che restano

costanti nel tempo. la diagnosi precoce consente di tro-vare il tumore quando è ancora molto piccolo: quindi interventi più semplici e maggiore possibilità di guarire definiti-vamente. Nel caso del tumore del collo dell’utero e del colon-retto si possono addirittura trovare le lesioni prima che si trasformino in tumore, eliminandole con piccoli interventi. Gli screening han-no anche dei rischi: può succedere, per esempio, che una donna, pur essendo

sana, sia sottoposta ad altri esami (anche un prelievo di un pezzetto di tessuto del-la mammella o dell’utero), perché la mammografia o il pap-test non danno rispo-ste chiare e questo compor-ta disagi e qualche giorno

di preoccupazione (sono i falsi positivi). Molto più raramente accade che la ma-lattia, pur essendo presente, non sia rile-vata dai test (questi sono i falsi negativi): anche questo evento è previsto dalle linee-guida internazionali,

purché rimanga entro certi limiti.Al termine di ogni giro si ricomincia da capo, perché questo è uno dei coman-damenti degli screening: ripetere gli esami periodicamente come indicato nelle linee-guida nazionali ed interna-zionali, in quanto solo così si sfrutta al massimo la capacità preventiva.

i controlli indicati nelle persone sane

Flavio BanovichResponsabile Centro Organizzativo Screening

Centro organizzativo ScreeningPer informazioni e cambio appuntamenti è attivo il numero verde 800-800750dal lunedì al venerdì dalle ore 12,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 16,00.

Page 31: Notiziario Ulss4 dicembre 2012

PREVEnzionE

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L’L’industria alimentare è un’eccellenza italiana dalle aspettative altissime, come pure altissima è la percezione del rischio alimentare da parte degli italiani. Le per-cezioni sulla gravità di un rischio alimen-tare sono fortemente influenzate dai media: il cibo fa notizia, e i media sono propensi alla spettacolarizzazione e all’esagerazione di notizie mentre rara-mente fanno follow-up: lanciano l’allar-me, ma non raccontano come è andata a finire.Ma i controlli nei casi di un pericolo ali-mentare come vengono fatti nel nostro Paese e in Europa?Principalmente mediante il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (RASff).Si tratta di un network lanciato nell’ormai lon-tano 1979 ed è lo stru-mento per lo scambio rapido di informazioni tra le autorità compe-tenti che consente loro di intervenire immediatamente nel caso in cui sia indi-viduato un rischio per la salute umana e animale su partite di alimenti e mangimi. In questo modo si garantisce la sicurez-za dei consumatori e si assicura la libera e corretta circolazione dei prodotti ali-mentari e dei mangimi all’interno della Comunità.Ogni Stato membro del RASFF deve de-signare e comunicare alla Commissione un punto di contatto nazionale e anche la Commissione ha a sua volta un punto di contatto, il quale tiene aggiornati l’e-

lenco dei contatti e i modelli da utilizzare per le notifiche, oltre a verificare la cor-rettezza, la completezza e la fondatezza delle stesse. In Italia il punto di contatto nazionale si trova presso il Ministero del-la Salute (Direzione generale per la sicu-rezza degli alimenti e della nutrizione) ed interagisce con tutti i punti di contat-to regionali; nel Veneto il punto è asso-ciato all’Unità di Progetto Veterinaria e a sua volta è in collegamento con i punti di contatto delle aziende Ulss chiamati a loro volta nodi locali.Nell’azienda Ulss 4 il nodo, chiamato “Unità di allerta alimentare”, è costitui-to da un team di medici, veterinari e tec-

nici in grado di garan-tire 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, il pronto intervento per le no-tifiche d’emergenza. Ogni settimana la Commissione pubbli-ca in rete una sintesi di tutte le notifiche

(allarme, informazione e respingimento alla frontiera) e annualmente pubblica una relazione sulle notifiche trasmesse attraverso la rete.

AlCUni DATi• Nel 2011, l’anno dell’epidemia di Esche-richia coli e dei cibi contaminati dal disa-stro di Fukushima, il sistema di allerta ra-pido per gli alimenti e i mangimi dell’Ue (Rasff), ha diramato 3812 nuove noti-fiche, di cui 3139 relative a prodotti ali-mentari, 361 a mangimi e 312 a materiali che vengono a contatto con gli alimenti.

I casi segnalati con più frequenza hanno interessato le aflatossine nella frutta a guscio, nella frutta secca e nei mangimi, e la migrazione di sostanze chimiche dagli utensili da cucina provenienti dalla Cina. • L’Italia, anche nel 2011, è il primo Paese per numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea, seguono la Gran Bretagna e la Germania.

il sistema di allarme rapido per alimenti

Fabrizio De stefaniDirettore del Dipartimento Funzionale di Sanità Animale e Sicurezza Alimentare

Nell’azienda Ulss 4, nel primo se-mestre del 2102, si sono registrate 32 allerte alimentari che hanno in-teressato le seguenti categorie di prodotti: alimenti dietetici, integratori alimentari, alimenti arricchiti 9materiali a contatto con gli alimenti 7frutta e verdura 5pesce e prodotti derivati 4carni di pollame e prodotti a base di carne di pollame 2latte e prodotti a base di latte 2pasticceria 2carne e derivati (diversi dal pollame) 1

i principali pericoli riguardavano:migrazione di sostanze chimiche, additivi alimentari non consentiti, microrganismi patogeni (poten-zialmente), metalli pesanti, resi-dui di medicinali veterinari e corpi estranei.

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LLe malattie un tempo considerate “tro-picali”, sono divenute ormai un proble-ma di salute globale. L’aumento degli spostamenti e degli scambi internazio-nali, infatti, ha permesso che anche qui in Italia si diffondessero alcune specie di zanzare che noi co-munemente identifi-chiamo come “zan-zara tigre”. Questi insetti hanno reso possibile la compar-sa di malattie virali come la Dengue (DEN), la Chikungunya (CHIK) e la West Nile Fever (WNF) che, fortunatamente, non si trasmettono da uomo a uomo, ma hanno bisogno di un ospite inter-medio chiamato vettore. Per ridurre il

rischio vanno sia individuati tempesti-vamente i probabili casi, sia effettuare un controllo della zanzara. Per questo, su indicazione del Ministero della Salu-te, dal 2010 è attivo un protocollo per la sorveglianza delle febbri estive il cui

scopo è individuare precocemente i casi importati di Dengue e Chikungunya, i casi

le emergenze infettiveCarmelo Brigadeci

Servizio Igiene e Sanità Pubblica

autoctoni di West Nile Fever e adottare tempestivamente misure di lotta alla zanzara attorno ai casi individuati. Per il controllo del vettore l’UlssS 4 ha ade-rito al Progetto Regionale “Ovitrappo-le” per monitorare il comportamento dell’ospite intermedio e la sua distribu-zione nel territorio. Il progetto preve-de il posizionamento delle ovitrappole (contenitori scuri riempiti di acqua con uno stecco in legno dove le zanzare de-pongono le uova) e il successivo invio all’Istituto Zooprofilattico Sperimenta-le di Legnago che esamina gli stecchi. Lo scorso aprile, a Montecchio Precal-cino, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha predisposto un’esercitazione, simu-lando gli interventi da procedura previ-sti al verificarsi di un caso di dengue.

UUna delle principali competenze delle aziende sanitarie, in collaborazione con l’ARPAV, prevede la tutela della colletti-vità dai rischi provocati dagli inquinanti ambientali. Tra questi vi è il Radon: un gas nobile, radioattivo, inodore e inco-lore, che si origina dall’uranio presente nelle rocce del sottosuolo. la presenza del radon nei locali abi-tativi dipende: dalla quantità di radon che risale e dal grado di permeabilità del terreno; dalla depressione tra i lo-cali abitativi e il suolo, causata dalla differenza di temperatura tra edificio e suolo, per cui il pericolo aumenta nella

stagione invernale; dalla possibilità di infiltrazione dal suolo, in corrisponden-za di crepe e giunti in pavimenti e pa-reti, fori di passaggio, cavi, tubazioni e fognature. I prodotti radioattivi di deca-dimento possono stazionare nell’aria e venire inalati, con conseguente rischio di innesco di possibili processi cance-

Ambiente e saluteEdoardo Chiesa

Responsabile del Servizio Igiene e Sanità Pubblica

rogeni. Non tutti, purtroppo, sono co-scienti della pericolosità del radon, per questo l’UlSS 4 promuove diverse mi-sure di prevenzione e mitigazione:1. La presenza di guaine impermeabiliz-zanti a livello di fondazioni costituisce un’importante misura aggiuntiva nelle zone a maggior concentrazione, oltre a un’accurata sigillazione di tutti i passag-gi dei servizi: idraulici, fognari...2. Effettuare un corretto ricambio dell’aria dei locali prima di utilizzarli 3. Ridurre l’umidità e la polvere ed evi-tare di fumare negli ambienti.

Nel corso del 2011 in Veneto sono stati notificati: 11 Dengue, 8 West Nile Desease, 3 West Nile Fever, nessuno residente nella nostra Ulss. Sono inoltre state identifi-cate 3 positività per West Nile in donatori di sangue.

PREVEnzionE

24

Page 33: Notiziario Ulss4 dicembre 2012

PREVEnzionE

25

TTUTElA DEllE lAVoRA-TRiCi in GRAViDAnzA E PUERPERio: nUoVE DiSPoSizioni

Dal 1° aprile 2012 le lavoratrici madri che presentano gravi complicanze per la gravidanza per ottenere l’interdizione anticipata dal lavoro devono presen-tare la richiesta, allegata al certificato del ginecologo, al Servizio Prevenzio-ne Igiene e Sicurezza negli ambienti di lavoro (SPISAL) dell’Ulss e non più alla Direzione Territoriale del Lavoro. Per re-perire il modulo di domanda e avere in-formazioni è possibile consultare il sito dell’Ulss 4 http://www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/Prevenzione/lavoro_azien-de/mamma_lav, oppure contattare/re-carsi allo sportello dello SPISAL.

PERiColo CADUTA DAllE CoPERTURE CeMeNTO-AMIANTO (eTeRNIT)

In due anni circa nel territorio dell’Ulss 4 sono accaduti 5 gravissimi infortuni, derivanti da cadute dal tetto di edifici industriali a causa dello sfondamento della copertura in fibrocemento (eternit o cemento-amianto). Il rischio di caduta è recentemente aumentato, in seguito a installazioni di impianti tecnologici sui tetti (pannelli fotovoltaici, solari impian-ti di climatizzazione e d’antenna). Ricor-diamo che le lastre in cemento amianto (eternit) non sono calpestabili poiché NON sono portanti, quindi non reggo-

no il peso di una persona. Per operare in sicurezza ed evitare cadute dalle coper-ture non praticabili è obbligatorio: utiliz-zare accessi sicuri (impalcature, piatta-forme elevabili); predisporre parapetti sul perimetro dell’edificio; posizionare sottoponti o reti di sicurezza sotto le lastre di copertura o sotto le aperture (lucernari). In alternativa, si possono predisporre sopra le lastre in cemento-amianto camminamenti portanti (ta-vole o lamiere di adeguato spessore), mentre gli operatori dovranno utilizza-re imbracature di sicurezza da collegare a parti stabili dell’edificio.

SiCUREzzA in AGRiColTURA

L’agricoltura rappresenta il settore più a rischio per gli infortuni mortali sul lavo-ro: nei primi otto mesi del 2012 tra i 63 infortuni mortali accaduti in Veneto, 11 sono avvenuti in agricoltura. Di questi, 10 causati dal ribaltamento del trattore e 1 dall’impigliamento dell’operatore nella presa di potenza/albero carda-nico. E’ obbligatorio utilizzare trattori dotati di protezione del posto di guida (telaio o arco di protezione, fisso o ab-battibile, oppure cabina) e di sistemi di ritenzione del conducente sul sedile di guida (cintura di sicurezza). Anche i trattori costruiti in passato e sprovvisti di tali protezioni devono essere adegua-ti, presso officine esperte che rilasciano le necessarie dichiarazioni di confor-mità dei lavori eseguiti. Per maggiori informazioni, compreso l’elenco delle officine esperte, si può consultare il sito

http://prevenzione.ulss20.verona.it/spisal_agricoltura.html

ConTRibUTi AllE AziEnDE PER miGlioRARE lA GESTionE DEllA SAlUTE E SiCUREzzA SUl lAVoRo

Con DGR n. 1872/ 2012 la Regione Ve-neto ha promosso un concorso per assegnare contributi alle aziende agri-cole ed edili che dimostreranno di aver implementato o migliorato la gestione della salute e della sicurezza sul lavoro. L’iniziativa è volta a sostenere economi-camente le aziende, soprattutto di pic-cole dimensioni, in questo particolare momento di crisi economica, affinché non riducano l’attenzione verso la si-curezza, ma la aumentino. Il contributo totale attribuito alle aziende è pari a € 1.249.900, con un massimo di € 15.000 per ogni azienda. Le somme derivano dalle sanzioni comminate dagli SPISAL alle imprese per violazioni agli obblighi di legge sulla salute e sicurezza sul la-voro. Per maggiori informazioni: http://www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/Pre-venzione/lavoro_aziende

lavoratori e aziendeLucia Pavanati

Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro

SPISAL, via Rasa n.9 Thiene ,presso la Sede dell’Ulss. Orari: lunedì - giovedì 8:30-12:30 e 14:30-16:00, venerdì solo 8:30-12:30. Tel. 0445 389170mail [email protected].

Page 34: Notiziario Ulss4 dicembre 2012

xxxxxxx

30

È possibile richiedere l’inTERVEnTo mEDiCo per situazioni

di natura igienico sanitaria urgenti o differibili:

- Urgenti: interventi richiesti dall’Autorità di Pubblica Sicurez-

za, ad esempio in caso di omicidio, suicidio, incidente stradale

o sul lavoro, per l’accertamento di morte e delle sue cause;

casi in cui il trattamento sanitario è obbligatorio, ovvero il ri-

covero ospedaliero al quale si può essere sottoposti a prescin-

dere dal consenso, per tutelare la propria salute e quella della

collettività.

- Differibili: attività necroscopiche in collaborazione diretta

con i Comuni e le imprese di onoranze funebri, che consistono

nell’accertamento di morte da parte del medico necroscopo,

da effettuare tra le 8 e le 36 ore dopo il decesso; indagini epi-

demiologiche relative a tossinfezioni/intossicazioni alimentari

e soprattutto attività di profilassi delle malattie infettive tra-

smissibili, come ad esempio in caso di meningite batterica.

26

L’inTERVEnTo VETERinARio riguarda:

- emergenze sanitarie nel territorio dell’Ulss 4, eccetto inter-

venti su animali selvatici o assistenza zooiatrica su animali di

proprietà;

- attività di polizia veterinaria, in caso di malattie infettive e/o

zoonosi;

- gestione delle Allerta alimentari;

- macellazioni d’urgenza;

- emergenze legate al trasporto di animali vivi e/o prodotti di

origine animale;

- prelievi in allevamento non dilazionabili (ad esempio BSE);

- richieste di intervento da parte di organi di Polizia;

- referti, denunce, certificazioni e attività connesse all’emana-

zione di provvedimenti urgenti.

intervento veterinario

il Servizio è attivo nei giorni feriali dal lunedì al giovedì dalle 18 alle 08 e dal venerdì dalle 14 alle 08 del lunedì successivo.

Gli interventi possono essere richiesti al Centralino dell’Ospedale di Santorso (0445 571111).

Il Servizio è attivo nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 7 e dalle 13 del sabato alle 7 del lunedì successivo; nelle

festività infrasettimanali il servizio funziona con le stesse modalità in uso per la giornata festiva. Gli interventi possono

essere richiesti attraverso il 118, anche per richieste di cattura di animali randagi o incidentati.

118Pronta disponibilitàdel Dipartimento di Prevenzione

intervento medico

Page 35: Notiziario Ulss4 dicembre 2012

27

185 persone accedono al pronto soccorso: 1 codice rosso, 7 codici gialli,

98 codici verdi, 79 codici bianchi

44 persone vengono ricoverate nel nostro ospedale

73 persone vengono operate

5 donne partoriscono

461 sono gli esami radiografici eseguiti

666 prestazioni ambulatoriali vengono erogate nelle nostre strutture

50 sono i trattamenti di dialisi

1030 prenotazioni sono effettuate dal CUP per i servizi dell’ Azienda

669 sono i prelievi effettuati dai nostri Punti Prelievo

197 sono gli accessi effettuati dall’ADI

90 persone si rivolgono al Dipartimento delle Dipendenze

72 persone vengono seguite dai Centri di Salute Mentale (CSM)

200 bimbi/ragazzi seguiti dal Servizio Disabi-lità frequentano scuole del territorio

305 persone svantaggiate svolgono stage finalizzati al lavoro o all’inserimento sociale

195 sono le vaccinazioni eseguite ai bambini del territorio

20 sono gli accessi allo spazio adolescenti

28 donne accedono agli ambulatori ostetrico-ginecologici dei consultori familiari

38 donne si sottopongono a screening mammografico

52 donne si sottopongono a screening per tumore al collo dell’utero (Pap test)

86 persone si sottopongono a screening per il tumore del colon retto

25 persone vengono visitate per accertare invalidità civile, handicap e disabilità

40 sono le autorizzazioni per protesi e ausili

11 controlli ufficiali sono eseguiti su prodotti alimentari e sulle bevande nei luoghi di vendita

e produzione

15 sopralluoghi sono eseguiti sugli allevamenti

92 campionamenti sono effettuati sugli animali

Un giorno in numeriCosa succede nell’Ulss 4

Page 36: Notiziario Ulss4 dicembre 2012

Il Centro Sordità ElettrosonorDal 1974: il punto di riferimento per chi ha problemi di udito. Anche a Santorso.

Al Centro Sordità Elettrosonor troverete un ambiente rilassante e confortevole e sarete seguiti da un team esperto che vi aiuterà a trovare la miglior soluzione al vostro problema di udito.L’ equipe, composta da Dottori in Tecniche Audioprotesiche, Logopediste e Ingegneri Biomedici, sarà a vostra disposizione per effettuare controlli gratuiti dell’udito e per fornire informazioni su ipoacusia e acufene.Nel Centro Sordità Elettrosonor di Via Ognibene dei Bonisolo 29, a Santorso, è stata posta la massima cura in ogni dettaglio. La sala audiometrica permette lo

svolgimento dei controlli uditivi sia in cabina silente che in campo libero. Gli studi sono attrezzati per effettuare le prove degli apparecchi acustici e il laboratorio offre un servizio immediato per le assistenze e le piccole riparazioni. L’ accesso al Centro è agevolato da un ampio parcheggio.

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conversazione con più persone.2. Migliore comprensione del parlato in ambienti rumorosi, potendo ascoltare in maniera selettiva la persona su cui si vuole focalizzare l’ attenzione.3. Maggiore comfort: l’ ascolto binaurale permette di selezionare un livello del volume inferiore a quello necessario con un solo apparecchio.

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Page 37: Notiziario Ulss4 dicembre 2012

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Successivamente si effettua un accurato test della funzionalità uditiva e, nel caso se ne evidenzi la necessità, si procede quindi alla prova con gli apparecchi acustici valutandone il beneficio.Con questi dati, gli Audioprotesisti sono in grado di fornire consigli tecnici accompagnando il paziente verso l’ apparecchio idoneo.Scelto il modello, vengono prese le impronte dei condotti uditivi per

realizzare gli auricolari o i gusci su misura.A questo punto inizia la cosiddetta R.P.E. (Riabilitazione Personalizzata Elettrosonor): attraverso una serie di sedute individuali si propone al paziente un lavoro specifico di stimolazione uditiva, modificando di volta in volta la taratura degli apparecchi acustici in modo da raggiungere il miglior beneficio uditivo.

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Page 38: Notiziario Ulss4 dicembre 2012

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