Notiziario Cimop dicembre 2003

12
Venturo “In caso di rottura delle trattative azioni di lotta non escluso lo sciopero” Veneto Il più e il meno della riforma Biagi: progetti ok ma più precariato Speranza “Tanti i problemi da affrontare: dalle nuove norme alla formazione” Anno I numero 4 bimestrale Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. art. 2, comma 20/c - L. 662/96 - Roma dicembre 2003 Il rinvio sul contratto difficile da mandar giù

description

Notiziario Cimop dicembre 2003

Transcript of Notiziario Cimop dicembre 2003

Page 1: Notiziario Cimop dicembre 2003

Venturo

“In caso di rotturadelle trattativeazioni di lotta nonescluso lo sciopero”

Veneto

Il più e il menodella riformaBiagi: progetti okma più precariato

Speranza

“Tanti i problemida affrontare:dalle nuove normealla formazione”

Anno I numero 4 bimestrale Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. art. 2, comma 20/c - L. 662/96 - Roma dicembre 2003

Il rinvio sul contratto

difficile

da mandar giù

Page 2: Notiziario Cimop dicembre 2003

ESECUTIVO NAZIONALE CIMOP

2 dicembre 2003

PRESIDENTE NAZIONALEDott. BIANCO SPERANZAVia S. Maria Assunta, 28-C24022 Alzano Lombardo (BG)E-mail: [email protected]

SEGRETARIO NAZIONALEDott. FAUSTO CAMPANOZZIVia Cardinale Mimmì, 15-A70124 BARIE-mail: [email protected]

VICE SEGRETARIO ITALIA DEL NORDDott. GABRIELE MONACOCorso Francia, 30010146 TORINOE-mail: [email protected]

VICE SEGRETARIO ITALIA CENTRALEDott. STEFANO NERIVia Roma Libera, 1000153 ROMAE-mail: [email protected]

VICE SEGRETARIO ITALIA MERIDIONALEDott. ANTONIO VETRELLAVia Pietrearse, 6-B80078 POZZUOLI (NA)E-mail: [email protected]

SEGRETARIO AMMINISTRATIVODott. LUCA PUTIGNANOVia Principe Amedeo, 770121 BARIE-mail: [email protected]

FEDERAZIONE LAZIO Segretario Regionale: dott. VITTORIO CASAMASSIMAVia Conca d’Oro, 267 – 00141 ROMATel. 06.821672 – E-mail: [email protected] ABRUZZOSegretario Regionale: dott. ALBERTO CERASOLIV.le Nettuno, 200 – 66023 FRANCAVILLA AL MARE(CH)Tel. 085.815420 – E-mail: [email protected] FEDERAZIONE CAMPANIASegretario Regionale: dott. ANTONIO VENTRELLAVia Pietrecarse, 6/b – 80078 POZZUOLI (NA)Tel. 081.3190264 – E-mail: [email protected] PUGLIASegretario Regionale: dott. MICHELE VENTUROVia Pavoncelli, 139 – 70125 BARITel. 080.5024199 – E-mail: [email protected] CALABRIASegretario Regionale: dott. FRANCESCO MARINOVia Vetticello, 334 – 87020 BELVEDERE MARITTIMO(CS)Tel. 0985. 82861 – E-mail: [email protected] SICILIASegretario Regionale: dott. CESARE FRANCESCHIVia dei Tigli – Coop.Talisiè – 98168 MESSINATel. 090.356084 – E-mail: [email protected] SARDEGNASegretario Regionale: dott. VITTORIO PINNAVia Enrico De Nicola, 27 – 09170 ORISTANOTel. 0783.303003 – E-mail: [email protected]

FEDERAZIONE PIEMONTESegretario Regionale: dott. GABRIELE MONACOCorso Francia, 300 – 10146 TORINOTel. 011.724769 – E-mail: [email protected] LOMBARDIASegretario Regionale: dott. BIANCO SPERANZAV.le S. Maria Assunta, 28/C – 24022 ALZANO LOMB. (BG)Tel. 035.362263 – E-mail: [email protected] VENETOSegretario Regionale: dott. ISMAEL MALIKVia Morosini, 51 – 32032 FELTRE (BL)Tel. 0439.304540 – E-mail: [email protected] FRIULI VENEZIA GIULIASegretario Regionale: dott. PETROS PAPANIKOLAUVia delle Ginestre, 2 – 33077 SACILE (PN)Tel. 0434.70946 – E-mail: [email protected] EMILIA ROMAGNASegretario Regionale: dott. GIORDANO AMBIVERIC/o Casa di Cura S. Giacomo – Via San Bono, 5629028 PONTE DELL’OLIO (PC)Tel. 0523.875117 – E-mail: [email protected] TOSCANASegretario Regionale: dott. GIUSEPPE BONGIOVANNIVia Uguccione della Faggiola, 6 – 50126 FIRENZETel. 055.6811900 – E-mail: [email protected]

ORGANIZZAZIONE REGIONALE DELLA CIMOP

CIMOP – SEDE NAZIONALE: VIA CESARE PAVESE, 360 – 00144 ROMA – TEL. 06.500.40.63; FAX 06.502.21.90

Si riportano di seguito i nominativi, gli indirizzi edi numeri telefonici dei Segretari regionali dellaCIMOP, ai quali i medici interessati possono fareriferimento:

Page 3: Notiziario Cimop dicembre 2003

L’EDITORIALE

Cari colleghi, dopo il Congresso di Napoli di maggio u.s. e la pausa di riflessione estiva, la SegreteriaNazionale, con entusiasmo e rinnovato impegno, ha ripreso la propria attività, con la fermavolontà di affrontare una volte per tutte le difficoltà che fino ad oggi hanno reso complicato ilcammino della CIMOP.Alcuni degli obbiettivi della politica sindacale della CIMOP sono ritenuti prioritari: - preservare l’identità e l’autonomia del sindacato;- realizzare una diversa organizzazione periferica del sindacato funzionale al processo di

devoluzione, che dopo la modifica del titolo V°della Costituzione, interessa il nostro paese;- coinvolgere gli organi istituzionali di governosia centrali che regionali, affinché si giungadefinitivamente al riconoscimento di un ruologiuridico per i medici delle Case di Cura;- cercare il dialogo con altre forze sindacali alfine di individuare strategie comuni di politicasanitaria; - perseguire la ricerca di criteri che permettanola tutela sindacale anche per i medici non arapporto di dipendenza;- attuare una campagna di sensibilizzazionenei confronti di tutti i medici del compartoospedaliero privato, affinché comprendano l’importanza dell’adesione alla CIMOP, noncome semplice atto di delega, ma come

momento di partecipazione attiva alla realizzazione di un progetto che veda affermata consoddisfazione la propria vita professionale.La attuale dirigenza della CIMOP confida molto nel dialogo con la base sindacale, tanto cheha affidato alle Segreterie Regionali l’incarico di organizzare riunioni assembleari in tutte leregioni, con l’obbiettivo di confrontarsi sulle politiche e sulle strategie del sindacato.Personalmente sono convinto che questa iniziativa non potrà che giovare alla politica dellaCIMOP che potrà usufruire del contributo di idee che sicuramente verrà offerto da tutti gliiscritti.Pertanto vi chiedo di intervenire numerosi alle assemblee regionali perché rappresenterannouna ghiotta occasione di crescita per i medici e per il sindacato.Al momento della stampa di questo numero, assemblee regionali si sono tenute in Abruzzo,Lombardia, Veneto e Toscana, mentre altre sono già in programma in altre regioni.Inoltre la Segreteria e l’Esecutivo Nazionale sono già intervenuti nella riorganizzazione dialcune Federazioni Regionali, tra cui il Veneto, mentre è un evento recente la costituzionedella Federazione Molise della CIMOP.Nel mese di ottobre abbiamo avviato con il Ministero della Salute un confronto sul ruolo medi-co in casa di cura e sui criteri di accreditamento delle strutture sanitarie, così come si stannodelineando nell’ambito della autonomia delle varie regioni, paventando il rischio di una sanità“a macchia di leopardo”, molto diversa da regione a regione. In tale occasione è stato consegnato un nostro documento che potrete leggere integralmen-te a pagina dieci di questo stesso numero.La Segreteria Nazionale, inoltre, si è fatta carico una campagna promozionale del sindacatosu tutto il territorio nazionale, attraverso la stampa di manifesti, di articoli sulle riviste specia-lizzate e di interventi attraverso gli strumenti mediatici che oggi la nostra società ci offre.Non perdere la testa, aderisci alla CIMOP!!!E’ il messaggio che inviamo a tutti i medici. Aderite in massa alla CIMOP per tutelare i vostridiritti, per partecipare alle attività e alle iniziative del sindacato, per essere in una certa qualmisura protagonisti del vostro futuro lavorativo e professionale.Stiamo giocando una partita importante e delicata: il rinnovo del CCNL.E’ una partita che si preannuncia difficile e piena di insidie, che già vede le associazioni deiproprietari delle case di cura arroccati su posizioni rigide di chiusura nei confronti delle nostrerivendicazioni contrattuali.E’ anche per questo che abbiamo bisogno del vostro più ampio consenso, che sono sicuronon ci farete mancare.

Un messaggio forte echiaro per tutti i medici:“Non perdere la testaaderisci alla Cimop!”Ora stiamogiocando unapartita davveroimportante che siannuncia difficile,epiena di insidie:il rinnovo delcontrattonazionale, perciòè fondamentaleil dialogo con labase sindacale

di Fausto Campanozzisegretario nazionale della Cimop

Page 4: Notiziario Cimop dicembre 2003

L’APPROFONDIMENTO

4 dicembre 2003

l sistema sanitario italiano –perchédi sistema si deve ormai parlare piùche di servizio sanitario nazionale-si é ormai attestato sull'organizza-zione regionalista dell'assistenzasanitaria, ma non ancora su quellafederalista. Non ci troviamo, infatti,in un assetto federalista dello Statoe quindi in una organizzazione egestione completa dei servizi sani-tari e dell’assistenza ai cittadini.Possiamo ancora parlare di servi-zio sanitario nazionale se lo riferia-mo alla copertura assistenziale del-l’intera popolazione italiana, obbli-gatoriamente e gratuitamente assi-curata ai fini della tutela della salu-

te. Dobbiamo invece riferirci ai sistemi sanitari regionali (unoper ogni regione e per ognuna delle Province autonome diTrento e di Bolzano) se dobbiamo parlare di organizzazione egestione dei servizi sanitari.Se nei suoi lineamenti politici la Repubblica italiana non ha tut-tora acquisito un vero e proprio assetto federalista, bisognaanche ammettere che le regioni e le Province autonome orga-nizzano e gestiscono in maniera ampia i servizi sanitari, regio-ni che hanno anche competenze legislative in materia sanita-ria.

L’avvento di nuove leggi costituzionali, quale quella sullacosiddetta “devoluzione”, servirà a definire compiutamente eforse decisamente l’assetto federalista dello Stato e quindi allivello centrale, rappresentato dal ministero della Salute, reste-ranno limitate competenze “residue” di natura formale più chesostanziale sulla politica sanitaria del Paese e l’emanazione diquei livelli essenziali di assistenza (Lea), che, pur se non defi-niti “uniformi”, “dovrebbero” garantire a tutti i cittadini l’unifor-mità di fruizione delle prestazioni sanitarie in tutto il territorionazionale, indipendentemente dalla loro residenza in questa oquella regione. Una impresa difficile quella dei Lea perché difatto ogni regione tende ad “interpretarli” e ad applicarli con unproprio orientamento malgrado che sui Lea in parola vengafatto un monitoraggio da parte del ministero della Salute perrilevarne l’uniformità di applicazione in tutte le regioni.

In questo quadro istituzionale, che peraltro presenta aspettipreoccupanti sotto il versante della spesa, si pone l’assettodelle strutture sanitarie, che l’accreditamento ha stabilito di

carattere paritario tra pubbliche e private.Per la verità, a quanto risulta, vi sono tuttora aspetti “discrasi-

ci” nel rapporto pubblico-privato a livello regionale e vi sonoancora talune incertezze e ritardi nell’iter definitivo dell’accre-ditamento istituzionale e dei conseguenti rapporti tra aziendeUsl e strutture, soprattutto di quelli con le Istituzioni private.Quando l’assetto federalista dello Stato entrerà a pieno regi-

me (riteniamo che i tempi saranno lunghi) dovranno finalmen-te essere definiti tali rapporti in modo da garantire alle struttu-re pubbliche e private una “pienezza competitiva” e, perché no,“concorrenziale” che dovrà fare perno sulla garanzia dellalibertà di scelta del cittadino della struttura deputata a curarlo,così come si sceglie liberamente il medico di famiglia.

Per l’ospedalità privata, per le Case di cura private che sonostate già accreditate o sono in fase di accreditamento definiti-vo, il traguardo é di grande importanza. Hanno di fronte un’a-rea sanitaria pubblica oggettivamente “privilegiata”, che nonintende essere “superata” dal privato e vi é il privato che inten-de misurarsi e competere con il pubblico, vincere remore eresistenze, operare a pieno titolo nei servizi sanitari regionali.Per fare questo, mentre i politici che reggono le regioni di qual-siasi “colore”debbono eliminare o superare residui “pregiudiziideologici”, che non hanno più ragione di essere, le strutturesanitarie private debbono perseguire ad ogni costo obiettivi “dieccellenza” nella erogazione delle prestazioni, non facendoaffidamento soltanto sul comfort ambientale, peraltro sempreapprezzato dai cittadini, ma puntando decisamente sulla quali-tà, magari “certificata” dei loro servizi e sulla valenza tecnolo-gica nell’erogazione delle metodiche diagnostico-terapeutiche.Ma anche valorizzando sempre di più, “ottimizzando” il lavorodei medici che lavorano nelle Case di cura con grande impe-gno e dedizione professionali. Bisogna che i datori di lavoro,che fanno capo all’Aiop ed all’Aris, s’impegnino ancora di piùper riconoscere a tutti i livelli, anche di tipo economico-norma-tivo, l’attività professionale degli operatori sanitari che giusta-mente e legittimamente aspirano e non da oggi ad una “paridignità” morale e professionale con i colleghi delle strutturepubbliche. Ed é proprio la CIMOP che deve impegnarsi adottenere il risultato citato con la stipula di validi rapporti con-trattuali e con la tutela esaustiva dei propri associati. Chi si gio-verà sarà soprattutto il cittadino che potrà valutare e sceglierebene dove sia meglio curarsi, a parità di condizioni, per tutela-re efficacemente la propria salute. In questo modo si offre uncontributo rilevante al miglioramento della sanità italiana ed alraggiungimento completo degli standard sanitari europei.

federalismo sanitarioRaffaele Bernardinidirettore responsabiledel Notiziario Cimop

Un quadropreoccupanteper la spesa

Un traguardoimportante perle case di cura

Pubbl ico e pr iva to ne l

Page 5: Notiziario Cimop dicembre 2003

Impegno, passionee determinazioneTanti sono i problemi che dovremo affrontare in futuro:dalle norme contrattuali alla formazione professionale

Bianco Speranzapresidente nazionaledella Cimop

ari Colleghi,Vi ringrazio per la fiducia dimo-strata nei miei confronti nel nomi-narmi nell’ultimo CongressoStraordinario CIMOP Presidentenazionale. Sono entrato nelleCimop tanti anni fa esattamentequando la segreteria nazionalepassò dalle mani del dott. Alkilanial dott. Campanozzi. Mi ricordo fuun Congresso Nazionale tribolatoe io che mi affacciavo allora in unmondo sindacale che non cono-scevo e nel quale entrai per

cause di forza maggiore (quando scattò l’incompatibilità inregione Lombardia tra medico del SSN e medico operante atempo definito in una struttura allora convenzionata) vi dicosinceramente mi trovai un po’ spaesato. Da allora capì peròl’importanza di una rappresentanza sindacale attenta alle pro-blematiche dei collegi operanti in queste strutture e garantedei loro sacrosanti diritti e compresi presto l’utilità di quelloscontro sindacale che portò al rinnovo dell’esecutivo naziona-le. Si fondò allora a Bergamo con il contributo di alcuni colleghi

operanti nelle strutture la Segreteria Provinciale che oggi vedeiscritti moltissimi medici di numerose case di cura della regio-

ne Lombardia. Questo risultato si ottenne sempre con l’impe-gno fattivo di alcuni colleghi che insieme a me si sono attivatinel diffondere a livello regionale una cultura sindacale assentein moltissimi medici. Ho fatto parte dell’esecutivo nazionalecome vice – segretario del Nord per 3 mandati (91-94-97) eho condiviso con il segretario nazionale, l’amico FaustoCampanozzi, le problematiche sindacali e le asprezze incon-trate durante il cammino del nostro mandato con la convinzio-ne che tutto quello che si riusciva ad ottenere era sempre esolo nell’esclusivo interesse dei nostri colleghi. Credo che tantisono i problemi che dovremo affrontare in futuro: il problemadei medici a tempo definito, le normative contrattuali, i miglio-ramenti economici, i punteggi di anzianità per accedere aiconcorsi, la riacquisizione delle problematiche dei medici arapporto libero professionale realizzando anche per loro unnuovo contratto normativo ed economico, i corsi di ECM.Dobbiamo dare una maggiore visibilità al nostro sindacato

non solo potenziando il nostro editoriale ma anche facendosisentire a livello provinciale, regionale e nazionale. Tutto que-sto è possibile se noi rappresentanti sindacali avremo la pos-sibilità e la determinazione di dedicare compatibilmente con lanostra professione tempo, attenzione e passione al nostro sin-dacato. Vi posso assicurare che da parte mia ci metterò ilmassimo dell’impegno. Voglio chiudere questo mio brevesaluto ringraziando l’esecutivo uscente in particolare gli amiciBoglietti e Maio per quanto hanno fatto durante il loro mandato.

L’INTERVENTO

Il 29 settembre è stata raggiuntacon l’Ares un’importante intesaai fini della definizione dei criteriorganizzativi per l’accreditamen-to delle strutture ssanitarie pub-bliche e private che la RegionePuglia si appresta ad approvare.

Il dottor Michele Venturo,segretario regionale Cimop perla Puglia e il dottor MarioMorlacco, direttore generaleAres-Puglia, hanno siglato unprotocollo d’intesa che prevede:1) la dotazione di organico dellestrutture sanitarie definitivamen-te accreditate sarà quantitativa-mente e qualitativamente identi-ca per le strutture pubbliche e lestrutture private;2) ai medici, già in servizio neireparti specialistici provvisoria-mente accreditati, non in pos-sesso del titolo di specializzazio-ne nella disciplina, sarà ricono-sciuto il titolo in virtù dell’anziani-

tà di servizio prestato nella Casadi Cura, in analogia con quantoprevisto nel pubblico;3) per i reparti da riconvertire innuove tipologie assistenziali adalta specializzazione, verrannoattivati percorsi di formazione eriqualificazione del personalemedico già in organico e non inpossesso del relativo titolo dispecializzazione, anche attra-verso stipule convenzionali conl’Università degli studi di Bari, alfine di garantire gli attuali livellioccupazionali.In un successivo incontro tenu-

tosi presso l’assessorato allaSanità della Regione Puglia,l’assessore dottor SalvatoreMazzaracchio ha esteso al dot-tor Venturo la piena condivisionedel documento d’intesa siglatocon l’Ares garantendo il suosostegno a tale documento d’in-tesa.

Il 21/11/03 si è svolta l’assemblea regionale dell’Abruzzopresso l’Ordine dei medici di Chieti. Hanno partecipatoanche il vice segretario nazionale per il centro dott. StefanoNeri ed il presidente CAIMOP dott. Michele Venturo.Ampia la partecipazione dei medici iscritti abruzzesi chehanno a lungo ed approfonditamente discusso le problema-tiche relative agli accreditamenti delle strutture private dellaregione Abruzzo, nonché lo stato della trattativa per il rinno-vo del CCNL. Notevole rilievo ha avuto anche la discussio-ne sul rapporto di lavoro libero-professionale soprattutto allaluce della recente approvazione ed entrata in vigore dellaLegge Biagi. L’assemblea ha anche proceduto al rinnovodegli organi regionali in scadenza. Hanno votato 62 medicisu un totale di 110 iscritti e sono risultati eletti con stragran-de maggioranza per il consiglio direttivo regionale i colleghiCerasoli Alberto, Pardi Giovanni Balzani Francesco,Guerri Sergio, D’Alonzo Antonello, Rucci Claudia, per ilCollegio dei Probiviri i colleghi Stanziani Donatella, TonelliClaudio, Santarelli Rocco e per i Revisori dei conti i colle-ghi Tenaglia Diego, Del Ciotto Nicola e Di GiovanniPaolo. Il Direttivo appena eletto ha confermato il dott.Alberto Cerasoli nella carica di Segretario Regionale per ilprossimo triennio.Al dott. Cerasoli ed ai colleghi eletti i migliori auguri per unbuon lavoro.

Per l’accreditamento alle strutture pubbliche e private

Cimop-Regione Puglia: c’è l’intesaRinnovati gli organi in AbruzzoCerasoli riconfermato segretario

Page 6: Notiziario Cimop dicembre 2003

6 dicembre 2003

A che punto sono le trattative per il rinnovo del contratto?“Abbiamo avanzato delle proposte alla controparte che harisposto nicchiando però facendoci capire che c’era la possibi-lità di arrivare ad un accordo. La controparte ha chiuso sul ver-sante cosiddetto normativo rispetto ad alcuni punti qualificantiche riteniamo vadano assolutamente risolti.”Quali?“Ad esempio, la questione più volte sollevata e mai risolta del

tempo definito, o comunque una paga oraria unica per tutti imedici.”Cosa succede adesso?“La situazione attuale prevede il tempo

pieno e quello definito. Però mentre nelpubblico il tempo definito è diminuito ineso-rabilmente (sono interessati solo 1500medici in tutta italia e lo sono per loro volon-tà), nel privato il tempo definito (interessacirca il 30% dei medici) è una condizionenon scelta dai medici ma imposta dall’a-zienda.” Quali sono le proposte della Cimop?

“In primis il passaggio a tempo pieno surichiesta del medico, e comunque parità diipaga oraria tra tempo pieno e tempo defini-to. Secondo, la rivisitazione dell’attualesistema della guardia medica medianteabolizione della figura del medico “ad hoc” edelle cosiddette guardie a gettone effettuateextra orario di servizio. La guardia, lo riba-diamo, ritenioamo debba essere interna coneventuale ricorso allo straordinario nelrispetto della recente normativa in maniera,in particolare della legge 66/03. In terzoluogo la contrattazione decentrata.Ipotizziamo un unico stipendio di base pertutti i medici definito dalla contrattazionecollettiva nazionale cui si aggiunge unaretribuzione variabile derivante da una con-trattazione integrativa che a nostro avvisonon può che svolgersi tra l’imprenditore e la Cimop. Infine, unmaggior numero di giorni da poter dedicare alla Ecm, l’educa-zione continua in medicina”.Ma non crede che così si rischia di avere una retribuzio-

ne troppo diversa tra azienda e azienda, e regione e regio-ne?“Premesso che la contrattazione collettiva nazionale ha come

obiettivo la realizzazione del miglior contratto possibile sulpiano normativo e anche economico, non possiamo non pren-dere atto che con la devolution e il federalismo le regioni sonodivenute protagoniste assolute della sanità. Il rischio da leipaventato può e deve trasformarsi in un’opportunità, un valoreaggiunto rispetto alla contrattazione nazionale. E’ evidente checiò sarà realizzabile nella misura in cui i medici sapranno orga-

nizzarsi anche in termini sindacali.”Che risposte avete avuto dalla contro-

parte?“Finora non c’è stata alcuna apertura su

nessuno di questi punti: avevamo avutol’impressione che ci fossero le condizioniper chiudere la trattativa economica con unaumento intorno al 10%, che ritenevamoaccettabile considerando che altri contrattinell’ambito della sanità pubblica vannoverso aumenti non superiori al 5%, pratica-mente garantendo il tasso d’inflazioneproghrammata, neanche quella reale”.E invece...

“...e invece anche su questo punto, nelcorso dell’ultima riunione, le parti datorialihanno smentito questa previsione, sottoli-neando l’insostenibilità da parte delle casedi cura di aumenti superiori al tasso d’infla-zione. A questo punto abbiamo ritenuto chenon ci fossero le condizioni per continuare ilconfronto.Si va verso la rottura?“Ho relazionato tutto al esecutivo naziona-

le dimostrando che non sussistevano lecondizioni per continuare la trattativa.Pertanto, a mio avviso, se non giungonosegnali concreti di apertura, si andrà ineso-rabilmente verso la rottura. Inevitabilmente

bisognerà considerare l’opportunità di percorrere strategie dilotta sindacale, non esclusi stato di agitazione e sciopero, maanche coinvolgimento di soggetti istituzionali nella trattativa,quali il ministero del Lavoro e della Salute, come già accaduto

“Nessuna schiarita nelle trattativeAndiamo verso la rottura”Il capo della delegazione Cimop non ha ricevuto alcun segnale di apertura dairappresentanti delle aziende: nè sul piano normativo, nè su quello economico

di Luca PutignanoLLLL’’’’ iiiinnnntttteeeerrrrvvvviiiissssttttaaaa

Se non giungonosegnali concretiinevitabilmentebisogneràconsiderare lapossibilità di attuarestrategie dilotta sindacale

IL CONTRATTO CHE VERRA’

Michele Venturo,capo della delega-zione per il rinno-vo contrattuale.Presidente delfondo pensioniCaimop

Page 7: Notiziario Cimop dicembre 2003

IL CONTRATTO CHE VERRA’

in passato, e non escluderei il ricorso ad azioni sul versantegiuridico-legale anche in virtù delle recenti norme in materia dilavoro (legge Biagi)”.Quindi intendete scioperare?“E’ indiscutibile che lo sciopero sia l’arma più efficace dei lavo-ratori per rivendicare i loro diritti. E’ altrettanto indiscutibile cheper noi rappresenterà l’ultima ratio, inevitabile se persisteràtale atteggiamento di chiusura da parte delle associazionidatoriali, anche se è l’ultima cosa che vorremmo fare per ilrispetto dei nostri pazienti”.Allora come intendete muovervi nell’immediato?“Stiamo preparando una fdorte azione di carattere giuridico e

legale per denunciare una serie di situazioni anomale”. Cosa intende per situazioni anomale?

“Faccio un esempio: due assistenti con le stesse mansioni chelavorano nello stesso reparto, uno a tempo pieno, l’altro atempo definito. Svolgono esattamente le stesse attività ma laretribuzione oraria è nettamente diversa. Noi sosteniamo chenon è possibile a parità di prestazione una retribuzione diffe-renziata. Porteremo questa questione innanzi al giudice del

lavoro. Poi ci sono i contratti di collaborazione libero-profes-sionale a carattere coordinata e continuativa largamente diffu-sa anche nelle case di cura che a nostro parere, dopo l’appro-vazione della legge Biagi, non dovranno più essere consentiti”. Che ne sarà di quei medici inquadrati con i “co-co-co”?“Secondo noi, non essendo possibile nella nostra specifica

attività la trasformazione di questi lavori in “lavori a progetto”,inevitabilmente lo sbocco sarà quello della trasformazione delrapporto di lavoro in lavoro di tipo subordinato”. E la posizione degli altri sindacati?“Benchè ci siano stati vari tentativi, anche da parte dell’Anao

o della Cgil, nessun sindacato è riuscito ad ottenere un minimodi rappresentatività in questo settore. Per cui noi siamo gli unicirappresentanti dei medici.”Qual è il ruolo del governo?“Per il momento non è stato ancora coinvolto, però, nelle trat-

tative per l’ultimo rinnovo contrattuale, nel ‘99, abbiamo chie-sto ed ottenuto un tavolo presso il ministero del Lavoro, con lapartecipazione anche di un delegato del ministero della sani-tà.”

Page 8: Notiziario Cimop dicembre 2003

8 dicembre 2003

a riforma delmercato dellavoro, la co-siddetta “LeggeBiagi”, e la suaapp l icaz ionenell’ambito delcontratto deimedici ospeda-lieri privati. E’l ’ a r g o m e n t oprincipale af-frontato in que-sta intervistacon un autore-vole esperto didiritto del lavo-ro, il prof. Gae-

tano Veneto, docente universitario allaFacoltà di Giurisprudenza di Bari daquasi trent’anni, da sempre vicino ai temisindacali nella sanità. "Tant'è che, scher-zando, ho detto a Fausto Campanozzi: tiringrazio per questa richiesta di consu-lenza legale a favore della Cimop, mi rin-giovanisce di trent'anni". Prima di essereconsulente legale dell’Ente Ecclesiastico“Miulli” di Acquaviva (dal 1986 al 1994),alla fine degli anni Settanta si occupadella formazione di quadri e dirigenti,attraverso corsi, per un nascente sinda-cato autonomo, la Cisas. “Tra l’altro -rivela Veneto - proprio in questi giorni stoseguendo una causa importante. I pri-mari ospedalieri contro Policlinico,Università di Bari e Regione Puglia.Riguarda i grandi baroni della medicinache vogliono prorogare di due anni l’atti-vità e restare al Policlinico. Arrivati a 70anni, per la legge, devono andare in pen-sione. Possono lavorare per altri dueanni solo come professori universitari.Ma loro chiedono di restare anche come

primari.La Corte Costituzionale ha stabi-lito che per garantire la prosecuzionedidattica e scientifica possono rimanere.Che significa “possono”, hanno diritto ol’Università può madarli via, d’accordocol Policlinico? Io sostengo che hannodiritto”.Professore, veniamo ai fatti nostri. E’

in corso la trattativa per il rinnovo delcontratto dei medici dell'ospedalitàprivata. Quali novità potrebberoesserci, anche in funzione dellarecente riforma del lavoro?

“Rappresentatività, legittimazione eambito contrattuale: questo è il primogrande elemento da definire. I grandicontenuti sono: la stabilità dei rapporti dilavoro a fronte delle nuove forme di fles-sibilità ed ai pericoli di precariato. Quindi

è opportuno distinguere tra le forme dilavoro: contratto nella sanità pubblica,contratto nella sanità privata convenzio-nata di carattere pubblicistico (come gliospedali ecclesiastici tipo il Miulli o laCasa Sollievo della Sofferenza di SanGiovanni Rotondo), contratto nella sanitàprivata. Ora c'è una tendenza alla priva-tizzazione del pubblico impiego. Se lasanità seguirà questa strada, cambianogli scenari anche sul piano contrattuale”. Le rivendicazioni Cimop verso quale

tipo di contratto vanno? “Verso una omogeneizzazione con il

pubblico, anche se dobbiamo fare i conticon efficienza, controllo della spesa,razionalizzazione. Tant'è che si potrebbedire si vada verso il privato sociale, teo-ria tanto cara al professor Massimo

Il “più” e il “meno” della riforma Biagii contratti a progetto vanno bene, ma...Il prof. Veneto: “Si rischia l’aumento del precariato anche introducendoun nuovo tipo di rapporto di lavoro che cancella i famigerari cococò”

LLLL’’’’eeeessssppppeeeerrrr ttttoooo

IL CONTRATTO CHE VERRA’

GAETANO VENETO

Nato 63 anni fa a Bari, il prof. GaetanoVeneto è docente universitario di Dirittodel Lavoro dal ‘74. Inizia la carriera aCosenza (insieme a Romano Prodi). Doposei mesi il trasferimento a Bari: prende lacattedra Gino Giugni, il padre delloStatuto dei lavoratori. Dal 1986 al ‘94 con-sulente legale dell’Ente EcclesiasticoOspedale “Miulli” di Acquaviva, è da sem-pre vicino ai temi sindacali nella sanità.

Page 9: Notiziario Cimop dicembre 2003

IL CONTRATTO CHE VERRA’

Severo Giannini,uno dei più grandiamministrativisti ita-liani”. Si spieghi meglio.“Il fulcro della sani-

tà, così come dell'e-ducazione scolasti-ca, non è il pubblicoin quanto tale, con isuoi sprechi e la suaburocratizzazione,quanto il privato conla sua efficienza,però a fini sociali,non speculativi. LoStato deve garantireil massimo del servi-zio e pertanto nonpuò fare a meno delprivato, a patto chenon sia volgare spe-culazione”. In questo senso il ruolo del sindaca-

to quale può essere?“L'azione della Cimop può essere molto

utile, se si sforza di superare tutte leincrostazioni burocratiche tipiche delpubblico. Bisogna rivolgersi a modelli digaranzia pubblicistica con criteri di con-trollo privatistico”. Ma per il pubblico è possibile rag-

giungere il massimo dell'efficienzaavendo risorsescarse?“Non c'è dubbio che

bisogna fare sempre iconti con i fondi dis-ponibili. Il problema ècome si determinaquesta disponibilità.Se concordiamo unplafond, discutiamo lefinalità pubbliche e icriteri privatistici digestione dei fondi. Avolte si fa l'opposto: lefinalità sono privatisti-che, metodi e tutelesono pubblicistici”.

Torniamo al temacentrale: la riformaBiagi sul lavoro checonseguenze po-trebbe portare nellacontrattazione deimedici dell'ospeda-lità privata?

“Di primo acchitopotrei dire che ci sonodue aspetti, unonegativo l’altro positivo. Il negativo è chepossa essere un'ulteriore spinta alla pre-carizzazione, perché offrendo unagamma di contratti e liberando semprepiù l'imprenditore dai vincoli in tema diassunzione, di lavoro a termine, riducesempre più gli spazi di stabilità. A frontedi un'alta offerta di manodopera, comeavviene tra i medici, rischia di creare unaconcorrenza al ribasso e quindi anche difar abbassare la professionalità”.

E il positivo? “La sanità fa parte

del terziario piùavanzato, come laricerca e la comuni-cazione. La flessibi-lità può essere unaoccasione straor-dinaria per l'allarga-mento della gammadei servizi offerti,per la differenziazio-ne, l'articolazione ela specializzazionedei giovani e può farsposare bene latendenza delmondo moderno,ovvero il giovanemedico che riesce asoddisfare duegrandi istanze: gua-dagnare e lavorare

e avere molto tempo libero. Natu-ralmente ciò in un sistema efficiente incui non ci sia una sanità privata che spe-cula soltanto e una sanità pubblica affo-gata da debiti, scarsi mezzi finanziari eburocratismo”.Tempo pieno e orario definito. I medi-ci privati si lamentano perché l’orariodefinito non è a loro discrezione,come nel pubblico, ma dell’azienda.

“Ambedue le formenascono con ottimefinalità. Il tempo pienoè la scelta di dedicarela propria professio-nalità alla strutturaavendone in cambiouna valorizzazioneprofessionale edanche sociale. E'mancata però lacapacità di fare iconti, di fare una pre-visione di spesa.Ancor peggio per iltempo definito: da unlato il professionistache ha visto la possi-bilità di speculare,dall'altro le struttureche l'hanno utilizzatocome meccanismo alribasso per il rispar-mio e riempire buchi.Insomma ci sonostate alcune degene-razioni”.Grande novità della

riforma Biagi è l’eliminazione dei"co.co.co." e l’introduzione del con-tratto a progetto: che vantaggi potreb-be portare nella sanità privata?“Questa può essere una strada interes-

sante. La legge parla anche di fasi all'in-terno di un progetto. Potrebbe essere digran lunga migliore dei "co.co.co" che siè rivelato tremendo per i medici.Addirittura nei primi tempi, prima cheintervenissero le prime norme anti-infor-

tunistiche o previdenziali, ci sono stateforme di collaborazione selvagge, dalavoro nero. Il contratto a progetto vabene se si definiscono bene i progetti.L'ideale è fare una sanità pubblica e pri-vata a progetto, sposandola con lo svi-luppo del territorio. Formare il giovane inun progetto e poi selezionarlo sino adassumerlo a tempo indeterminato”. Uno stipendio base fra tutti i medici

per poi differenziarlo da azienda adazienda o da regione a regione: èun’altra rivendicazione della Cimop,la ritiene attuabile?“Qui entriamo nel campo dell'articolazio-ne contrattuale. A questo si può arrivare,studiando tempi e metodi di lavoro, fasceorarie, ma non si inventa dall'oggi aldomani”. Ritiene che lo sciopero sia uno stru-

mento efficace visto che ora la tratta-tiva tra Cimop e Aiop per il rinnovo delcontratto è in una fase di stallo?“I mezzi contrattuali e i mezzi di lotta

nella sanità non sono identici a quelli dialtri settori. Lo sciopero non sempre èuno strumento giusto. Ci possono esse-re altre forme di protesta, come quella dilavorare il doppio, lo sciopero a rovescio,applicato in altri Paesi. Lavorare il doppiopermetterebbe di svuotare le corsie dellecliniche private, creando un danno all'im-prenditore, mentre nell'industria signifi-cherebbe produrre di più e quindi sareb-be un regalo”. La Cimop sostiene che non è possi-

bile una retribuzione nettamente

diversa se la prestazione è la stessatra chi fa il tempo pieno e chi l'orariodefinito. E dice che porterà la questio-ne davanti al giudice del lavoro. Conquante chance di aver ragione?“Dipende dalla forza contrattuale della

Cimop che è da verificare, non solo nellosciopero, ma anche nel consenso ednella credibilità”.

Tempo pieno eorario definito sono nati conottime finalità.

Poi, in entrambii casi, ci sonostate alcune

degenerazioni

Page 10: Notiziario Cimop dicembre 2003

10 dicembre 2003

remesso, che le attuali normecostituzionali e legislative consen-tono ai cittadini utenti del ServizioSanitario Nazionale di esercitare ildiritto di scelta del luogo di cura,ed essendo questo uno degliobiettivi centrali della Legge diRiforma, le strutture sanitarie pre-scelte devono offrire una presta-zione di livello qualitativo “unifor-me sul territorio nazionale peromogeneità di risorse”. Mentre il controllo di qualità sullaprestazione erogata rappresenta il

cardine della valutazione standard assistenziale, la remunera-zione a tariffa predeterminata della prestazione erogata secon-do il criterio dei "R.O.D." è l'elemento amministrativo centraledella riforma.Alla luce di queste considerazioni la C.I.M.O.P. ritiene fondatamente:- che le strutture accreditate pubbliche e private per erogareanaloghe prestazioni con analoghi standards qualitatativi afronte di una sostanziale parità di remunerazione devono pos-sedere analoghe risorse, tecnologiche, strutturali e organizzati-ve;- che sul piano organizzativo, particolare attenzione debbaessere posta alle risorse umane e , nello specifico, di persona-le medico sia dal punto di vista della specificità professionaleche della dotazione organica predeterminata, almeno in rap-porto ai livelli minimi assistenziali;- che il personale medico organico nelle strutture pubbliche eprivate debba avere un unico rapporto di lavoro nell’ambito delSistema Sanitario Nazionale, senza commistioni di tipo confusi-vo, con investimento professionale nel lavoro a tempo pieno,comunque regolamentato da Contratti o Accordi CollettiviNazionali;- indispensabile che la parte Istituzionale riconosca al medicooperante nelle Case di Cura accreditate “uno stato giuridico adhoc", con riconoscimento ufficiale delle carriere interne, dellatotalità degli anni di anzianità lavorativa nel comparto al finedella partecipazione ai concorsi pubblici ospedalieri (attualmen-te il D.P.R. 761/’79 riconosce soltanto il 25% del servizio effetti-vamente prestato, e nella posizione funzionale dell’ex assisten-te);- svilente che l'attuale normativa non tenga minimamente contodella condizione medica nelle Case di Cura Private accreditate,dove vige una molteplicità di tipologie nei rapporti di lavoro: a) dipendenza, prevalentemente in regime di tempo orario defi-nito o part-time, relegando il tempo pieno non ad una scelta pro-fessionale ma ad una mera concessione della proprietà; b) frequente ricorso a rapporti di lavoro cosiddetti libero-profes-sionali mascheranti, di fatto, rapporti di para-subordinazione,con remunerazioni professionali per lo più di tipo forfettario,spesso al di sotto di tariffe contrattuali e deontologiche; c) figura del medico di guardia, definito anche "medico ad hoc",sicuramente in contrasto con il concetto di continuità terapeuti-ca e assistenziale.

I medici delle Case di Cura sono sottoposti a carichi di lavoroonerosi per unita' di tempo, non godono di riconoscimento giu-ridico specifico, non hanno possibilità di afferire a carriere inter-ne secondo criteri codificati e validi per tutti, ma sono comun-que soggetti all' obbligo previsto dalla legge e dall’etica deri-vante dalla professione medica, di fornire comunque parità diprestazioni all'utente rispetto a quelle offerte dalle corrispon-denti strutture pubbliche.In definitiva la C.I.M.O.P. ritiene l'attuale condizione dell'areamedica nell'Ospedalita' Privata storia del passato, allorquandoIstituzioni Nazionali e Regionali hanno concordato con leAssociazioni dei proprietari un modello di convenzione con ilSSN all'insegna della riduzione dei costi di gestione, passandoanche attraverso la penalizzazione professionale degli operato-ri. Pertanto riteniamo indispensabile accelerare i disposti nor-mativo-amministrativi regionali onde rendere le leggi di riformasanitaria realmente applicabili, con omogeneità territorialenazionale, risolvendo con ciò a brevissima scadenza anche igravi problemi imprenditoriali conseguenti alla grande confusio-ne regnante in materia di accreditamenti, modalità remunerati-ve delle prestazioni, riorganizzazioni delle reti ospedaliere, tutteproblematiche che inevitabilmente le “proprietà” riversano acascata sui propri collaboratori e dipendenti.Chiediamo che l’illustrissimo signor Ministro, ponendo attenzio-ne alle problematiche sollevate, intervenga, anche attraversoatti di indirizzo, sulle Istituzioni Regionali, affinché il processo diaccreditamento delle strutture sanitarie, ormai in dirittura d’arri-vo, non avvalli le sperequazioni ancora esistenti tra i due setto-ri ospedalieri pubblico e privato, ma li renda quanto più omoge-nei possibile, restituendo pari dignità agli operatori sanitari dientrambi i settori, ma soprattutto rispondendo alle esigenze deicittadini bisognosi di cure per la propria salute.Voglia cogliere il sentimento di gratitudine dell’intera categoriaper l’attenzione prestata

Ministro, non avvalli certe sperequazioninell’accreditamento tra pubblico e privatoIl testo del documento che il segretario nazionale C.I.M.O.P. ha consegnato al ministro della Salute Prof.Girolamo Sirchia, il 17 ottobre 2003, avente come oggetto i criteri di accreditamento delle strutture sanitarie:dotazione di organico medico nelle case di cura, stato giuridico dei medici delle case di cura accreditate.

IL DOCUMENTO

Organo ufficiale d’informazionedella Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata

Periodico bimestraleDirettore: Fausto CampanozziDirettore responsabile: Raffaele Antonio BernardiniRedattore capo: Luca PutignanoEditore: Confederazione Italiana Medici OspedalitàPrivata (C.I.M.O.P.) - via Cesare Pavese, 360 - RomaRedazione: via Cesare Pavese, 360 - RomaTipografia: Uniongrafica Corcelli, via S. Milella, Z.I. BariRegistrazione Tribunale di Roma n. 531/2001 del4/12/2001

Finito di stampare nel mese di novembre 2003

Page 11: Notiziario Cimop dicembre 2003

PER ADERIRE ALLA CIMOP

C.I.M.O.P.FEDERAZIONE REGIONALE......................................................................................

SCHEDA DI ADESIONE E DELEGA

Il Dott. ...............................................................................................................................................nato a................................................................................................il ..............................................Indirizzo: Località (c.a.p.)....................................................................................................................Via ................................................................................................................n. ................................operante presso la Casa di Cura ........................................................................................................sita in .......................................................................con qualifica.......................................................Specializzazione in.............................................................................................................................

in regime di lavoro dipendente

in regime di lavoro libero professionale coordinato e continuativo

ADERISCE ALLA CIMOP E AUTORIZZA

l’amministrazione ad effettuare sulla propria retribuzione una trattenuta mensile in favore della CIMOPstessa e nella misura che annualmente sarà comunicata. Il sottoscritto/a dichiara che la presente delega:

1) ha efficacia dal mese di firma in calce2) ha validità annuale3) si intende tacitamente rinnovata anno per anno4) potrà essere dallo stesso revocata entro il 31 ottobre, affinchè cessi agli effetti a partire dal 1 gennaio

dell’anno successivo, con comunicazione scritta inviata all’amministrazione della casa di cura ed allaCIMOP.

IN FEDE

..........................................................(firma leggibile)

Data...........................................

Si prega di scrivere a macchina o in stampatello.

tempo pienotempo definitopart time a....................................ore

Page 12: Notiziario Cimop dicembre 2003