Notiziario - Lo Strillone 21 - Dicembre 2015

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    Riordino residenzialità Salute Mentale in AbruzzoProgressiva Attivazione della residenzialità leggera. La proposta dell'Associazione

    "Percorsi" alla Giunta Regionale Abruzzo ed alla Agenzia Sanitaria Regionale

    Nuove Linee Guida perl’attuazione dei Tirocini

    Extracurr icu lar i nel laRegione Abruzzo

    4

    Modello: il ciclo delbenessere mentale -Organizzazione Mondialedella Sanità 

    5

    L’elettroshock (o terapia

    elettroconvulsiva)6

    L’Agricoltura sociale  7

    Visti per voi  —   Film cheparlano di psichiatria

    7

    Mindfulness, la meditazioneche cura

    8

    Il Forum Salute Mentale 9

    I Neuroni Specchio 10

    Continua i l progettoNewLife2PC.tk

    11

    Sostieni l'Associazione"Percorsi" cucinando con illibro “ricette...buone da

    matti" 

    11

    L’idea di Marina  11

    ASD Percorsi e “Percorsi” impegnate nellaraccolta delle olive

    L’Associazione Sportiva DilettantisticaPercorsi e l’Associazione “Percorsi” han-

    no provveduto, grazie ad una specificaconvenzione, alla raccolta delle olive 2015 presso il Centro Sportivo Trisi di Monte-silvano (PE) gestito dall’Azienda Specialedei servizi sociali del medesimo Comune,

    quartier generale della nostra squadra dicalcetto costantemente impegnata in al-

    lenamenti settimanali. Operatori, fami-liari, soci, volontari e collaboratori sisono impegnatiuna mattina del-lo scorso mese

     Notiziario Periodico dell’Associazione “Percorsi” per la

    tutela della Salute Mentale 

    DICEMBRE 2015 — N.21

    In data 29.09.2014 l'Associazione“Percorsi”, quale sintesi dell’attività svolta

    in 20 anni, ha rimesso una dettagliata no-ta per il riordino della Salute Mentale inAbruzzo, attraverso 10 proposte, tra lequali segnaliamo il punto 7 sul tema dellaResidenzialità che accentua la necessitàdel progressivo riordino dei posti letto,nella direzione di privile-giare la residenzialità co-siddetta leggera.

    Sappiamo e ci rendia-mo conto delle difficoltàche si incontrano nelladefinizione dei posti letto

     per la riorganizzazionedella rete territoriale deiservizi, nella direzione dirivedere sia gli standardabruzzesi rispetto allamedia nazionale, sia la constatazione dispecifiche esigenze della nostra Regione,in una situazione economica a tutti nota.

    E’ in tale dinamica che noi familiari ci poniamo e quindi chiediamo ascolto e possiamo essere utili perché la nostraquotidiana sofferenza, accompagnataspesso da mancanza di reddito dei nostri

    familiari malati, genitori sempre più an-ziani, ci porta a presentare proposte sem- plici ma efficaci.

    Quindi diciamo:1. Va bene la rimodulazione e la ne-

    cessità di ridefinire l’appropriatezza delle

     prestazioni per gli Anziani non autosuffi-cienti e disabilità, decreto 88/2015 del

    31.08.2015 e quindi un aumento di posti per patologie specifiche, avvicinandociagli standard nazionali e con la diminu-zione dei Posti Letto nella Salute Mentale per quella fascia di prestazioni inappro- priate, esempio la fascia più anziana, lad-

    dove è necessario il mante-nimento delle abilità e nonl’investimento nella riabili-tazione che è un processoimportante su cui bisognainvestire in modo mirato,con le giuste professionali-

    tà ed in una fascia di etàche deve comprendere an-che l’adolescenza.2. La rimodulazione e ritra-sformazione dei Posti Letto

    in Salute Mentale merita un discorso spe-cifico, tenendo sempre presente che ilPosto Letto non è l’obiettivo statico, mauno degli strumenti in mano ai CSM dautilizzare per periodi definiti, all’internodi un Piano Individuale di Riabilitazioneche si deve costruire per ogni utente.

    3. In questa ottica, noi diciamo che va

     bene la progressiva diminuzione dei PostiLetto, a partire dalla 877/2001, con la suamodulazione di 807 P.L., passando attra-verso il PSR 2008-2010 con la sue rimo-dulazione a

     “Percorsi” - Associazione Regionale Familiari per la Tutela della Salute mentale ONLUS Abruzzo

    Registro Regionale per le Organizzazioni del Volontariato Decreto n. 712 del 15/11/1996

    Strada delle Fornaci, 2 —  65125 PESCARA — Telefono/Fax 085 75055

    Email: [email protected] - www.percorsi.abruzzo.it

    SOMMARIO 

    U.NA.SA.M. ONLUS 

    Unione Nazionale delle

     Associazioni per la

    Salute Mentale 

    (Continua a pag. 3)

    (Continua a pag. 4)

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    Riabilitativa Territoriale Integrata Sociosanita-ria (ARTIS), di mediazione sociale al lavoro, dipromozione culturale e di lotta allo stigma. Insi-ste a fin che ogni persona sofferente psichicavenga inserita in un progetto personalizzato do-ve sono gli operatori, le strutture e le reti socialie dei servizi a girarle intorno: si deve realizzare,per ogni utente, la Presa in Carico Globale e

    Continuativa attraverso la definizione di un Pia-no Individuale di Riabilitazione. Svolge, con ilsuo Centralino Sociale attivo dal lunedì al vener-dì dalle ore 09:00 alle 13:00, funzioni di ascolto,informazione, consulenza professionale e orien-tamento. L’Associazione “PERCORSI” aderisce a livellonazionale all’UNASaM, Unione Nazionale Asso-ciazioni per la Salute Mentale. 

    L’Associazione Regionale dei Familiari per laTutela della Salute Mentale “PERCORSI” è unsodalizio regionale fondato il 20 settembre 1994con atto notarile e iscritta al Registro Regionaleper le organizzazioni di Volontariato con Decre-to del Presidente della Giunta Regionale, n° 712del 15 novembre 1996.

    Realizza attività ed opere di grande supporto

    per centinaia di famiglie e loro familiari che cre-dono nella riforma psichiatrica promossa dallaLegge 180/78 e nella necessità di applicarla coe-rentemente.

    Sviluppa, nella direzione del Progetto Obietti-vo “Tutela Salute Mentale” e del Piano Sanita-rio Regionale, progetti di assistenza e supporto apersone affette da disturbi mentali, di Auto Mu-tuo Aiuto per familiari e utenti, di Assistenza

    “Percorsi” - Associazione Regionale Familiari per la

    Tutela della Salute mentale ONLUS Abruzzo

    Registro Regionale per le Organizzazioni del

    Volontariato Decreto n. 712 del 15/11/1996

    Strada delle Fornaci, 2 65125 PESCARA

    Telefono/Fax 085 75055

    Email: [email protected]

    www.percorsi.abruzzo.it 

    Chi Siamo

    I referenti territoriali costituenti il Direttivo

    regionale dell’Associazione “Percorsi”: 

    CHIETI: EUGENIO DI CARO (Presidente e Legale Rappresent.) Tel. 335 1348210 . 

    SULMONA (AQ): DANT E DEL GIOVANE (Vice Presidente) T el. 340 8485208 .  PESCARA: SANDRO ELEUTERIO (Rappresentante territoriale) Tel. 333

    4238306  , -  MIRELLA MUFFO  -  LUCIA DI GIANDOMENICO -  ANTONIETTA

    SALAMIDA. 

    MONTESILVANO (PE): MARIA TER ESA NOBILIO - TERESA CILLI .  PENNE (PE): EM IL IA NO TRIOZZI T el. 339 8648523 .  LANCIANO (CH): GUIDO CATENARO (Tesoriere regionale) Tel. 347 1055766  , ANTONELLA COLANTONIO (Rappresentante territoriale) 

    SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA (TE): VINCENZO ALESCIO.  L’AQUILA: IV ANA COCOCCIA .  VASTO (CH): LUIGI T UMINI T el. 0873 341386 . 

    ORTONA (CH): BR UNA SCARINCI Tel. 347 4272407  Le nostre sedi in Abruzzo:  Pescara (Sede Regionale) - Strada delle Fornaci n. 2, CAP 65125 telefono-fax 085/75055 Chieti — Largo Santa Maria c/o ex Caserma Pierantoni, CAP 66100 telefono/fax

    0871 344531 Lanciano (CH) - Via Or tona 4 c/o Cittadella Del Volontar iato - Ospedale Civile,

    Casella Postale n.8, CAP 66034 telefono/fax 0872 712204 L’Aquila  — Via Saragat Località Campo di Pile c/o Casa del Volontariato e

    dell’Associazionismo, CAP 67100 tel. 0873 341386 Sulmona (AQ) - Via Dalmazia 34, CAP 67039 tel. 340 8485208 Montesilvano — (PE) Viale Europa 25 bis, CAP 65015 

    Associazione Sporva 

    Dileansca “Percorsi” 

    “ L’at tiv ità sport iva perché ogniessere umano ha il diritto

     fondamentale di accedereall’educazione fisica e allo sport,indispensabili allo sviluppo della

    sua personalità. “ 

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      LO STRILLONE - N.21 DICEMBRE 2015 Pagina 3

    “L’APPARTAMENTO

    SUPPORTATO, cioèvivere in una

    normale abitazione,

    ma essere seguiti

    dagli operatori dei

    C e n t r i D i u r n i

    Ps ich iatr ic i che

    verificano le attività

    svolte, l’assunzione

    d e l l a t e r a p i a

    p r e s c r i t t a , i l

    f u n z i o n a m e n t oquotidiano, la cura di

    sé, attraverso un

    supporto di tipo

    domiciliare ”  

    attivare APPARTAMENTI SUPPOR-TATI, una nuova modalità in Abruzzo per portare utenti in carico al CSM ver-so l’autonomia di vita quotidiana, strut-

    tura che, di per sé, si configura svinco-lata dall’accreditamento sanitario, sep- pure si svolgono programmi riabilitati-vi attuati da operatori sanitari.

    Ad oggi, abbiamo in gestione unappartamento per 3 ragazze ed un villi-no con 4 ragazzi che hanno anche possibilità dicoltivare il loro orto.

    Per completare e rendere efficace questostrumento di autonomia e svincolo dei nostriutenti, bisogna comunque attivare la Rete deiServizi e le risorse di tutto il territorio ed in talsenso, le risposte giuste le troviamo nel redi-

    gendo documento predisposto dall’Ass. Mari-nella Sclocco sulle “Linee Guida per la Riformadelle Politiche Sociali in Abruzzo”.

    7. L’APPARTAMENTO SUPPORTATOrispetta la suddetta nuova classificazione pertipologia di servizio per fasce orarie SRP3:3,ma non ha i costi previsti a carico del SSN edobblighi per Comuni ed utenti per la comparte-cipazione, questa tipologia consente quindi ri-sparmi per chi possiede un appartamento di pro- prietà, per chi ottiene una casa popolare oppureuna abitazione che si può condividere tra piùutenti.

    8. Tutti i risparmi ottenuti dalla nuova clas-sificazione delle diverse tipologie decreto134/2014 e possibilità di rendere l’autonomiaagli utenti alleggerendo i costi del Servizio Sa-nitario Regionale, con un conseguente numeroinferiore di operatori, possono essere investiti,in quota parte, in progetti per la persona, siainizialmente attraverso il rifinanziamento dellaLegge Regionale 94/2000 sulle Borse Lavoro,sia finanziando progetti post Borse-Lavoro edi vera inclusione sociale.

    E’ necessario però che ci sia da parte dellaRegione un riconoscimento ufficiale anche di

    questa tipologia per consentire ai CSM sia di poter accedere alle abitazioni private per il ser-vizio di monitoraggio e controllo e sia continua-re nella Presa In Carico dell’utente.

    In attesa che ci sia questo riconoscimen-to ufficiale, già richiesto dalla nostra Asso-ciazione “Percorsi” con la citata nota del29.09.2014, noi continuiamo per adesso nel-la nostra missione del FARE dando per pri-mi l’esempio e dimostrando che, laddovenel territorio troviamo operatori pubbliciche lavorano con professionalità e rigoremorale, noi familiari sappiamo fare la nostra

     parte con coraggio, con la capacità di agire econ il senso della collettività, realizzandorisparmi pubblici.

    Ovviamente siamo sempre disponibili adogni confronto in merito.

    520, il decreto 4 del 20.01.2014 con i suoi 466P.L., perché le nuove impostazioni lascianointravvedere un graduale spostamento della ti- pologia del Posto Letto verso strutture residen-

    ziali leggere, quindi come luoghi dell’abitareassistito e ove si realizzano progetti riabilitativiintegrati con il territorio.

    4. Il recepimento anche in Abruzzo, con ildecreto 134/2014, delle nuove 5 tipologie diStrutture Residenziali Psichiatriche, apre alstrada ad una netta affermazione del Posto Lettocome percorso dinamico tra una alta fase di as-sistenza sanitaria iniziale dopo le post-acuzieSRP1 ad una fase di progressiva consapevolez-za ed autonomia degli utenti con l’aiuto delleRete Territoriale SRP3.3, la sola che può con-sentire il reinserimento all’utente stesso nella

    rete delle relazioni sociali, con la sua autonomiadi vita e di lavoro, ovviamente in proporzionealle specificità della singola persona.

    5.  E’ proprio in riferimento alla suddettanuova classificazione dei Posti Letto, noi pos-siamo accettare la redigenda proposta di 346P.L. se viene posta come priorità la fase SRP3che abbia almeno il 60% dei posti, che venganoriscritte le norme regionali sull’accreditamentodelle strutture che sono troppo orientate ad unafilosofia ospedaliera ed addirittura contraddito-rie quando pretende di applicarle a strutture ri-conosciute come civili abitazioni, esempio Case

    Famiglia e Gruppi Appartamento.6. A valle delle strutture suddette, per facili-tare ancora di più l’inserimento delle personenel sistema di vita quotidiana, riteniamo checoloro i quali hanno già seguito un percorsoriabilitativo gestito dai CSM e Centri DiurniPsichiatrici anche magari in strutture residen-ziali e stanno sperimentando una loro autono-mia, possono staccarsi dalla famiglia e provaread abitare e coabitare in strutture ancora piùsemplici delle 5 previste dalla 134/2014, L’AP-PARTAMENTO SUPPORTATO, cioè vive-re in una normale abitazione, ma essere se-

    guiti dagli operatori dei Centri Diurni Psi-chiatrici che verificano le attività svolte, l’as-sunzione della terapia prescritta, il funziona-mento quotidiano, la cura di sé, attraversoun supporto di tipo domiciliare. 

    Parliamo quindi di un’altra soluzione che sidistingue per l’alta percentuale di successo eche conduce la persona all’autonomia, con ilcontestuale bassissimo costo per il sistema pub- blico che deve solo conservare l’obbligo dellacontinuità della presa in carico dell’utente, inquanto potenzialmente soggetto a crisi periodi-che.

    E’ proprio con questi intenti, da ormai oltredue anni abbiamo stipulato una Convenzionetra il CSM di Sant’Egidio alla Vibrata (TE) e lanostra Associazione di familiari “Percorsi”, per

    Riordino residenzialità Salute Mentale in Abruzzo (continua da pag.1) 

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    “”L’Associa z i o n e“ P e r c o r s i ”r i t i e n efondamentaleche, in tutte leoccasioni, bensi evidenzi tale

    differenziazion e, in quanto sic o m b i n a n oe f f i c a c iprocessi versod e f i n i t i v ii n s e r i m e n t ilavorativi, conc o s t i d igestione molto

    b a s s i e de v i t a n d o s ianche i benc o n o s c i u t ic o n f l i t t ifamiliari er i c o v e r iimpropri.”  

    Pagina 4

    L’Associazione Regionale Familiari per laTutela della Salute Mentale “Percorsi” esprime

    viva soddisfazione per la pubblicazione dellenuove Linee guida per l’attuazione dei tirociniextracurriculari nella Regione Abruzzo, soprat-tutto alla luce del fattoche è stata finalmentechiarita e specificata ladistinzione fondamentaletra le Linee guida in og-getto e le Borse Lavorodi cui all’articolo 1,comma 1, Legge Regio-

    nale 18 maggio 2000,numero 94 che riguardala fase di psico-riabilitazione attraverso prime forme di lavoro.

    L’Associazione “Percorsi” come ripete intutte le sedi ed in particolare nel seminario del proprio ventennale tenutosi il 20 settembre2014, ritiene fondamentale che, in tutte le occa-sioni, ben si evidenzi tale differenziazione, inquanto si combinano efficaci processi verso

    definitivi inserimenti lavorativi, con costi digestione molto bassi ed evitandosi anche i

    ben conosciuti conflitti familiari e ricoveriimpropri. 

    Tanto ancora si potrà fare nel prossimo futu-ro attraverso l’integrazio-ne sociosanitaria che leSS.LL. stanno con con-vinzione portando avanti,anche con la collabora-zione delle Associazioni,attraverso il costituitoComitato Regionale per

    la Salute Mentale.“Percorsi”, inoltre, invitai Direttori dei Diparti-menti di Salute Mentalea dare massima diffusio-

    ne della suddetta riscritta normativa ai Dirigentied Operatori dei Centri di Salute Mentale eCentri Diurni Psichiatrici, affinché venganofugati tutti i dubbi e il blocco delle Borse Lavo-ro rientranti nella suddetta Legge Regionale94/2000. 

    Nuove Linee Guida per l’attuazione dei TirociniExtracurriculari nella Regione Abruzzo

    di novembre in una peculiare attività di Agri-coltura Sociale che ha contribuito, a favore de-gli utenti coinvolti, alla riappropriazione del proprio ruolo in società ed al reinserimento (se pur temporaneo) nel mondo del lavoro, attraver-so l’acquisizione di tecniche e pratiche agricole.

    Una mattinata di lavoro, impegno,fatica ma anche tanto divertimento, che

    ha portato come frutto (è proprio il ca-so di dirlo) ben 140 litri d’olio suddivi-si in 28 lattine da 5 litri, che l’AziendaSpeciale di Montesilvano devolveràalle famiglie bisognose.

    Un grazie particolare a Francesco,Eugenio, Gianni T, Giampietro, Clau-

    dio, Leonardo, GianniDG, Guido, Stefano,Teresa C, Teresa N,Carla, Sandro e Cri-stian, di cui riportiamouna breve testimonian-

    za. Un plauso partico-lare a Stefano, presentesul posto dalle 7,30 delmattino. “Sono andato a Trisi e, appena

     sono arrivato, ho mangiato un panino e assag- giato del buon vino offerto dai lavoratori checon noi hanno fatto la raccolta delle olive. Ho

     poi iniziato a lavorare: raccoglievo i rami men-tre un altro signore con un attrezzo levava leolive dal ramo; poiché era un attrezzo perico-

    loso avevo paura chemi tagliassi, ma i

    responsabili mi han-no insegnato comelavorare in sicurezza.

     Poi abbiamo messole olive nel secchio eda lì le abbiamo ri-

     poste nei sacchi. Ab-biamo riempito cin-que sacchi, uno perogni albero.  Mi sonodivertito ed anche ilavoratori sono staticontenti del mio ope-

    rato salutandomicalorosamente. Liringrazio con tutto ilcuore” . 

    ASD Percorsi e “Percorsi” impegnate nella raccolta delleolive (continua da pag. 1)

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    “L’accesso aun’assistenzas a n i t a r i ae f f i c a c e èfondamentale ar i d u r r e l amorbilità e lamortalità legatealle malattienon trasmissibilie ai suicidi ,rompendo cosìu n c i r c o l ovizioso.”  

    sti sono infatti associati sia a disturbimentali come la depressione, la psi-cosi e il suicidio, sia all’incidenza di malattienon trasmissibili come le patologie cardiova-scolari, i tumori, l’asma e il diabete. Le malattienon trasmissibili sono a loro volta un grave fat-tore di rischio per i disturbi mentali e la preva-lenza di tali disturbi è associata ai tassi di mor-

    talità delle malattie nontrasmissibili. A questopunto è palese che lasalute mentale e la salu-te fisica debbano essereconsiderate un tutt’uno. L’accesso a un’assisten-za sanitaria efficace èfondamentale a ridurrela morbilità e la morta-lità legate alle malattienon trasmissibili e ai

    suicidi, rompendo così un circolo vizioso. Si-stemi sanitari efficaci lavorano per promuoverela guarigione e la salute, incrementare il benes-sere e il funzionamento sociale. Esistono tutta-via fattori socio-economici come l’età, il gene-re, l’orientamento sessuale, il reddito, lo statussociale e l’origine etnica che influiscono su al-cuni aspetti del sistema sanitario come l’acces-so, la disponibilità di servizi, la loro economici-

    tà e qualità, e l’esito degli interventi. Le perso-ne con problemi di salute mentale hanno diffi-

    coltà ad accedere a servi-zi sanitari di qualità perle cure fisiche o mentali. Il disagio psichico haun effetto fortementenegativo su ogni ele-mento e interazione diquesto circolo. I distur-bi mentali influisconosul benessere; le perso-ne colpite da disturbi

    mentali usufruiscono inminore misura dell’of-

    ferta educativa, evidenziano un elevato tassodi disoccupazione con un reddito basso e ingenere sono socialmente isolate. La presenzadi disturbi mentali aumenta la probabilità dialcuni comportamenti a rischio: il tabagismo,l’alcolismo, un’alimentazione sbilanciata e lamancanza di esercizio fisico sono molto piùfrequenti tra le persone con problemi di salutementale. Una persona con disturbi mentali èesposta a un maggiore rischio di obesità, malat-tie cardio-vascolari, cancro, diabete e suicidio a

    causa per esempio delle conseguenze del disa-gio mentale, di comportamenti a rischio e deglieffetti collaterali del-le terapie farmacolo-

     Nel "Piano Azione Europeo per la SaluteMentale" viene riportato come il gradientesociale nei disturbi mentali e il grado di benes-sere mentale evidenziano come la salute menta-le sia direttamente collegata alle condizioni ma-teriali in cui vivono le persone. Fattori quali la povertà, la disoccupazione, ambienti di lavoroinadatti, abitazioni fatiscenti e un’istruzionescolastica insufficiente siripercuotono negativa-mente sul benessere, oltread aumentare in manierasignificativa il rischio didisturbi mentali. Inoltre uno stato di scarso benessere mentale e l’ap- partenenza a un ceto so-ciale basso sono entrambiassociati in maniera indi- pendente a fattori comealimentazione squilibrata, tabagismo, alcoli-smo, dipendenze e violenza. L’incidenza deidisturbi mentali aumenta a causa di tali fattoridi rischio. Il deterioramento della salute menta-le contribuisce a risultati meno soddisfacenti in pressoché tutti gli ambiti della vita e acuiscespesso le disparità, perché le fasce più debolisono anche quelle più esposte alla malattiamentale e a un minore benessere mentale. Quin-

    di, la salute mentale è sia una conseguenza,sia una causa delle ineguaglianze. 

    Sebbene l’evidenzascientifica suggerisca la pre-senza di un legame tra lecircostanze di vita e gli esitidella salute mentale a livellodi popolazione, la questioneè più complessa nel singoloindividuo. A livello indivi-duale subentrano infatti altrifattori, come l’età, il genere,la personalità e la resilienza,

    che esercitano un forte in-flusso sul benessere mentale.Esistono persone che danno prova di una note-vole resilienza e riescono a mantenere la salutementale e vivere bene nonostante i problemi ele situazioni di svantaggio che si trovano adaffrontare, mentre altre persone sono colpite daldisagio mentale pur vivendo in condizioni piùfavorevoli. Tra i compiti che ancora rimangonoda affrontare, c’è quello di capire perché alcune persone vivono bene mentre altre stentano, e perché alcune persone sono più propense adassumere comportamenti a rischio di altre.

    È importante osservare che i problemi disalute mentale e di salute fisica hanno in comu-ne alcuni comportamenti e fattori di rischio co-me l’alcolismo, il tabagismo e la violenza. Que-

    Modello: il ciclo del benessere mentale -Organizzazione Mondiale della Sanità

    (Continua a pag. 10) 

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    I medici la chiamano “Terapia elettro convul-sivante” (Tec), ma ai profani è più nota come

    “elettrochoc”. Un nome sinistro, che evoca librie film (come l’indimenticabile “Qualcuno volòsul nido del cuculo”). In pochi sanno però chequesto trattamento è ancoraapplicato in molti paesi delmondo, Italia compresa.

    L’argomento è tabù, tantoche persino i laureandi inmedicina spesso sono portatia credere che la TEC sia or-mai un cimelio della storiadella psichiatria. Non è così.In Gran Bretagna è rego-larmente utilizzata in 160

    centri psichiatrici, la Ger-mania si “ferma” a 159. Negli Usa è sommini-strata a 100 mila persone l’anno. In Italia, se-condo i dati resi noti dall’allora ministro dellaSalute Renato Balduzzi durante un’audizionealla commissione Sanità del Senato, è pratica-ta in 12 centri: 9 pubblici e 3 privati . Ma se-condo uno studio dell’Università di Pavia, sonoalmeno 14 le strutture dotate di un macchinario per la terapia (dati aggiornati al 2012).

    L’allarme su un metodo considerato privo difondamento scientifico, oltre che violento e peri-coloso, venne lanciato già da Psichia-

    tria Democratica che diede il via allacampagna «No elettroshock» soste-nuta da varie associazioni tra cuiUnasam, Libera, Legacoopsociali eCittadinanzattiva, per far conoscerela rilevanza del fenomeno e per chie-dere alle Asl di verificare se neglianni siano state rispettate le indica-zioni contenute nella circolare Bindidel 15/12/1999. 

    Scoperto (in Italia) nel 1938, l'e-lettroshock (ECT, Electro convulsivetherapy) costituisce, nella storia dellaterapia dei disturbi psichiatrici, unodei primi trattamenti di natura medi-ca, considerato che i farmaci psico-tropi sono stati introdotti solamente alla fine de-gli anni Cinquanta. Le terapie convulsivanti o dashock, nell'ambito delle quali l'ECT rappresentail presidio più innovativo, hanno inaugurato l'eradei moderni trattamenti somatici e dell'approccio biologico, quale modello esplicativo dell'eziolo-gia delle malattie psichiatriche, contrapposti alleconcettualizzazioni psicologiche teorizzate inve-ce nella psicoanalisi. Si deve a J.von Wagner -Jauregg, all'inizio del Novecento, l'introduzionein psichiatria delle terapie da shock con la pireto-

    terapia (trattamento terapeutico che consiste nel provocare, con mezzi di diversa natura, un'eleva-zione transitoria e ripetuta della temperatura cor- porea) e con la malarioterapia (piretoterapia otte-

    nuta inducendo nel paziente dagli 8 ai 12 accessifebbrili, previa inoculazione di un ceppo malari-

    co). Nel 1933, lo psichiatra tedesco M.Sakel conl'insulinoterapia valorizzò le proprietà convulsi-

    vanti del coma ipoglicemi-co, osservando che il tratta-mento ripetuto con lo shockinsulinico induceva un mi-glioramento stabile nei pa-zienti schizofrenici. In se-guito furono introdotte altresostanze adatte ad indurreconvulsioni, tra cui l'olio dicanfora, il cardiazol e il bro-muro di acetilcolina. Suc-

    cessivamente, U.Cerletti,coadiuvato da L.Bini, sperimentò, per indurreconvulsioni, la corrente elettrica impiegandola per la prima volta nel cane. Dal confronto deglieffetti legati all'uso dell'insulina, del cardiazol edella corrente, quest'ultima risultò il veicolo piùinerte non presentando i rischi del coma insulini-co, né le esperienze angosciose e dolorose delcardiazol, che per questo motivo fu pressochéabbandonato come tutti gli altri mediatori fino adallora adoperati. Il nuovo metodo rappresentòun'innovazione significativa nell'ambito delle

    terapie convulsivanti, in particolare

     per la sua flessibilità che ha consenti-to, nel tempo, progressivi affinamentidella tecnica. Nel 1937, al 1° Con-gresso di psichiatria a Muensingen,in Svizzera, Bini presentò i primirisultati e introdusse il termine elet-troshock -terapia. Verificata l'affida- bilità della tecnica, la terapia elettro-convulsivante fu rapidamente accoltadai clinici con grande entusiasmo edebbe una diffusione mondiale.Nello specifico, la terapia consistenell'induzione di una convulsionedovuta ad un passaggio di correnteelettrica attraverso l'applicazionedi due elettrodi alle tempie nella

    regione temporo-parietale. Nel 1963 fu intro-dotta l'anestesia generale all'interno della terapia.È stato accertato che l'effetto terapeutico non èlegato alla convulsione, ma all'attivazione criticae massiva simil-epilettica a livello encefalico.Essa viene eseguita da una èquipe di medici spe-cializzati che comprendono lo psichiatra e l'ane-stesista e si svolge secondo un protocollo benconsolidato.

    “Percorsi” domanda: “Non si potrebbe incre-mentare l’equipe suddetta con uno psicologo,

    uno psicoterapeuta, un tecnico della riabilita-zione psichiatrica, un amico, un familiare delpz e tentare una strategia di cura più umanaattraverso un processo di recovery? 

    “ Nello specifico,la terapia consiste

    nell'induzione di

    una convulsione

    dovuta ad un

    passaggio di cor- 

    rente elettrica

    attraverso l'appli- cazione di due

    elettrodi alle

    tempie nella re- 

    gione temporo- 

    parietale ”. 

    Pagina 6

    L’elettroshock (o terapia elettroconvulsiva) 

    “È stato accertatoche l'effetto tera- 

    peutico non è

    legato alla con- 

    vulsione, ma

    al l 'at t ivaz ione

    critica e massiva

    simil-epilettica a

    livello encefali- 

    co”. 

    Kiy Dukakis, utente regola-re della terapia elerocon-

    vulsiva e avista di punta

    per la sua difusione comepraca clinica negli U.S.A. 

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    ne mandato in una cooperativa di ex malatimentali. Contro il parere degli psichiatri si bat-terà affinché i ragazzi imparino un mestiere è

    siano in grado di mantenersi e riappropriarsidella loro dignità. Questo film è inspirato atante storie vere; quella delle cooperative so-ciali nate per dare lavoro alle persone dimessedai manicomi. Tra queste, c’era anche la coo- perativa “Noncello” di Pordenone, dove si fa-ceva davvero parquet e dove i dirigenti diceva-no “si può fare” ai loro soci. Oggi in Italia esi-stono oltre 2500 cooperative sociali che dannolavoro a quasi 30 mila soci diversamente abili.Questo film è dedicato a tutti loro. Nel film K -PAX il personaggio principale è Prot, interpe-

    trato da uno splendido Kevin Spacey. Prot vie-ne rinchiuso in una clinica psichiatrica, perchéafferma di venire daK -PAX, un pianeta

    LO STRILLONE - N.21 DICEMBRE 2015 Pagina 7

    L’Agricoltura sociale nasce dall’incontro frale politiche per la salute e le politiche agricole.Per salute si intende lo stato di completo benesse-re fisico, mentale e sociale dell’individuo e non lasemplice assenza dello stato di malattia e di infer-mità. Questo concetto di salute implica che con-corrano alla generazione disalute, una serie di politiche pubbliche, sociali, culturali,formative, del lavoro, che in-fluenzano nel loro insieme il

     benessere psico-fisico delle persone. L’agricoltura socialeè una nuova pratica che attra-verso iniziative promosse inambito agricolo favorisce ilreinserimento terapeutico di soggetti svantaggiatinella comunità. Questa attività agricola coinvol-ge i “soggetti deboli” quali portatori di handicap,tossicodipendenti, detenuti, anziani. Una dellefinalità dell’ agricoltura sociale è la riappropria-zione dell’individuo del proprio ruolo in socie-tà, ed il reinserimento nel mondo del lavoroattraverso l’acquisizione di tecniche e praticheagricole. Un ulteriore aspetto che va oltre ladimensione terapeutico-riabilitativa è quello checaratterizza il rapporto tra operatore e prodottofinale: i prodotti che si ottengono dalle attività

    agricole non portano i segni di eventuali difficol-tà di persone che hanno contribuito al processo produttivo. A parità di altre condizioni, dalleolive raccolte da un soggetto ad esempio conridotte capacità mentali, si ricaverà un olio deltutto comparabile con quelle raccolte dal più

    esperto degli olivicoltori.Lo stesso può dirsidell’annaffiatura di unorto o dell’alimentazionedi galline da uova, e via

    discorrendo. In questeiniziative agricole social-mente utili sono coinvoltiassistenti sociali, psicolo-gi, educatori ed operatori

    agricoli. L’associazione più importante inerentea questo ambito è l’AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), promotore di sva-riati progetti formativi e riabilitativi di grandevalore sociale; questa associazione è impegnatada tempo in un processo di sensibilizzazione e promozione territoriale di nuove imprese agro-sociali biologiche. Ad oggi l’Unione Europeadefinisce l’agricoltura sociale come “il nessofondamentale tra agricoltura sostenibile, sicurez-za alimentare, equilibrio territoriale, conserva-zione del paesaggio e dell’ambiente, nonché ga-ranzia dell’approvvigionamento alimentare”.

    “ la riappropria- zione dell’indivi- duo del proprio

    ruolo in società,

    ed il reinserimen- 

    to nel mondo del

    lavoro attraverso

    l’acquisizione ditecniche e prati- 

    che agricole “. 

    L’Agricoltura sociale Collaborazione di “Percorsi” con la Cooperativa CLEMATIS di

    Martinsicuro

    Ci sono molti film che trattano di psichiatria,tra questi elenchiamo: “C’era una volta la cittàdei matti”, “Si può fare”, “K -PAX” ed “Il lato

     positivo”.Il primo parla dell’operato di Franco Basa-glia e dell’approvazione della Legge 180, cheha portato all’abolizione dei manicomi esistenti.Usando le parole dell’Organizzazione Mondialedella Sanità: “ La legge 180 ha restituito alle persone i loro diritti. Ha abolito ogni forma di

    discriminazione e di segregazione”. Nel filmvediamo come le persone con disturbo psichicosono diventate, oggi, cittadini. La loro dignità èil loro valore costituiscono un limite invalicabile per l’operato di chiunque, istituzione o uomini

    che si occupino del disagio mentale. Nel film “Si può fare”, Claudio Bisio inter- preta un personaggio che si chiama Nello, unsindacalista che nella Milano degli anni ‘80 vie-

    Visti per voi — Film che parlano di psichiatria

    (Continua a pag. 8) 

    E’ in corso un’importante collaborazione dell’associazione con la CooperativaCLEMATIS di Martinsicuro (TE) presieduta dalla D.ssa Morena Ciapanna;

    tale cooperativa gestisce il Parco Sociale “La Pineta” e conduce progetti diagricoltura sociale a favore di persone in condizione di svantaggio. 

  • 8/20/2019 Notiziario - Lo Strillone 21 - Dicembre 2015

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    Cerchiamo di approfondire la conoscenza diquesta tecnica che sta prendendo piede an-

    che nella riabilitazione psichiatrica. Per ilnostro curatore dell’articolo è diventata un eser-cizio quotidiano che lo ha reso più riflessivo emeno propenso alle azioni impulsive dannose, lorilassa e lo rende più presente a se stesso; è utilesoprattutto a lui che si ritiene molto sbadato edistratto nelle cose, ad essere attento al “qui edora” migliorando dimolto l’attenzione.

    Il termineMindfulness significa

     per uno dei suoi fon-datori Kabat Zinn:“Fare attenzione inun modo particolare,intenzionalmente nelmomento presente ein modo non giudicante”. Il termine deriva dalla

     parola  sati  che in lingua  pali  significa consape-volezza. Il termine mindfulness si riferisce dun-que ad una attenzione consapevole, intenzionalee non giudicante alla propria esperienza nel mo-mento in cui essa viene vissuta.

    La mindfulness consente di coltivare l’attitu-dine ad accogliere i propri contenuti cognitivo-emotivi e al tempo stesso a non esserne schiavi.Da una lato bisogna apprendere e riconoscere inostri pensieri e le nostre emozioni, così comesono senza giudizio, e dall’altro bisogna coltiva-re l’attitudine a scegliere le nostre azioni e ledirezioni da prendere in virtù dei nostri valori edi ciò che riteniamo più importante per noi stes-si. La causa principale della sofferenza infatticonsiste nell’assumere l’atteggiamento opposto,

    cioè nel rifiutare alcune emozioni e dal farsi gui-dare da automatismi inconsapevoli all’azione.Questa attività contribuisce a fare ordine tra i

    nostri pensieri a renderli limpidi, di risvegliare isensi e di allenare l’attenzione per cominciare adesprimere al meglio il nostro potenziale esisten-ziale e cerebrale. Esplorare quotidianamente

    ogni angolo o funzione del corpo è un'esperienzache innesca un dialogo con se stessi, di utilità

    impareggiabile per chi vuole imparare a direzio-nare l’attività anarchica della mente e riprender-ne il timone. Molti studi dimostrano che la prati-ca costante di tali esercizi o meditazioni ha pro-fondi effetti sulla salute fisica e mentale. E addi-rittura sul controllo del dolore.

    La mindfulness viene coltivata grazie a deiveri e propri esercizi omeditazioni formalizzate.Ciò si realizza attraversotre abilità fondamentali

    che vengono apprese ecoltivate con la praticaquotidiana: apprendere adancorarsi al momento

     presente; apprendere ariconoscere i pensieri in

    quanto tali e a non considerarli dati di fatto; su- perare la tendenza all’evitamento esperenziale,caratterizzato da atteggiamenti di fuga e di rifiu-to nei confronti dei propri pensieri, emozioni esensazioni fisiche.

    La mindfulness ci aiuta ad evitare comporta-

    menti di pilota automatico e cioè subire un com- portamento meccanico senza una certa consape-volezza; questo può essere problematico se in

     passato abbiamo sofferto di sindromi ansiosedepressive. Infatti nella modalità pilota automa-tico i frammenti di pensiero negativo hannoscarse possibilità di essere notati e quindi posso-no dare origine a tristezza, rabbia ed ansia che

     possono divenire via via più intensi. Un eserci-zio più usato per evitare tutto questo è il Bodyscan: entrando in meditazione ci si concentra sul

    respiro, si vuota la mente e poi via via ci si con-centra su ogni singola parte del corpo.In fin dei conti con la Mindfulness la mente

    diventa efficiente, il pensare diventa saggio, il presente acquista maggiore importanza rispettoai pensieri disfunzionali depressivi o ansiogenisul futuro.

    “Fare attenzionein un modo

    p a r t i c o l a r e ,

    intenzionalment 

    e nel momento

    presente e inm o d o n o n

    giudicante.”  

    Pagina 8

    Mindfulness, la meditazione che cura

    situato nella costellazione della Lira. Il rinoma-to dottor Powell incuriosito dal comportamentoestremamente convincente di Prot, lo sottopone

    sia ad esami fisici, sia a test di tipo“astronomico” che dimostrano la sua non co-mune conoscenza delle leggi del cosmo. Protassicura inoltre ai pazienti della clinica che lui

     potrà portare uno solo su KPAX. Powelldecide di tentare con l’ipnosi, così facendoriesce a portare a galla una vicenda del pas-

    sato di Prot. Nel film “Il lato positivo” il protagonista Pat, sofferente psichico condisturbo bipolare, ha perso tutto: la moglie,

    Visti per voi - Film che parlano di psichiatria (Continua da pag. 7) 

    (Continua a pag. 9) 

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    Rapporto Medico-Paziente: l’Alleanza terapeutica 

    Pagina 9

     Nel settembre del 2003 un gruppo di persone impegnato nel campo della Salute

    Mentale scriveva il documento programmaticodel Forum Salute Mentale, presentato poi a Romail 16 ottobre 2003. In questo modo, prese vita ilForum Salute mentale:  un laboratorio per ilcambiamento delle istituzioni di psichiatria.

    La proposta delForum era: ridurre ladissociazione che datempo esisteva traenunciati e pratiche nelcampo delle politichedella salute mentale. 

    La Legge 180 di

    Basaglia che impose lachiusura dei manicomi eregolamentò ilTrattamento Sanitario Obbligatorio (TSO)

     produsse in Italia un grande cambiamento: hariconosciuto il diritto di cittadinanza alle personecon disturbo mentale; ha dato avvio allacostituzione di un sistema di servizi di salutementale ormai diffusi in tutti i territori nazionali;ha mutato il destino di migliaia di uomini edonne con sofferenza; ha attuato un cambiamentodell’atteggiamento culturale verso ogni tipologiadi diversità. La qualità dei servizi, tuttavia, risultascarsa, poiché sono troppo segnati da unadissociazione tra le pratiche e i contenuti teorici.

    Il Forum ha posto l’attenzione propriosull’assetto pratico, cioè su unnecessario cambiamento ditendenza. Partendo da tale

     presupposto, il Forum si è posto l’obiettivo di contribuirealla rivitalizzazione degliimpegni degli operatori, diforze politiche, sociali, delleistituzioni, dei movimenti edella gente. Dieci anni dopo lanascita del Forum è stata

    istituita un’assemblea a Roma per riflettere sucosa è successo nel tempo e sull’urgenza, ancoraviva, di proporre nuove prospettive.

    Risulta importante evidenziare che purtroppo “Tante questioni sono altrettantoattuali oggi” come specificato dalla portavoce delForum Giovanna Del Giudice, che continua: “Lasituazione è più arretrata del 2003, soprattutto acausa dell’impoverimento e dell’indebolimentodei servizi di salute mentale”. Inoltre, haosservato: “Possiamo ancora parlare dei servizi

    di salute mentale o dobbiamo parlare diservizi psichiatrici? Il paradigma

    farmacologico-clinico governa la maggior parte dei servizi italiani”. Alla base di tale

    questione, potrebbe esserci la formazionedegli operatori, come suggerito dallo

     psichiatra Luigi Benevelli, nel maggio diquest’anno, sul Forumsalute mentale. Nellefacoltà di medicina, di

     psicologia, diinfermieristica, diassistenza sociale enelle scuole dispecializzazione e di

    riabilitazione psichiatrica è difficiletrovare corsi, seminari,

    ricerche legati alla storia del cambiamento,alle possibilità di cura e di emancipazione. Iriferimenti vengono cercati altrove, sistudiano malattie, modelli di servizi, assettisociali e politici che non prendono inconsiderazione la posizione che l’Italia ha

     preso attraverso l’abbandono del modellomanicomiale.

    Ovunque esiste una tendenza adinsegnare la Psichiatria e domina la freddezzadel paradigma medico. Raramente nellescuole italiane si parla di salute mentale.L’insegnamento dominante della psichiatria

    tende ad ignorarla, oppure laincorpora e la snatura. Diconseguenza, il Dipartimentodi Salute Mentale, in alcuneregioni, diventa dipartimentodi psichiatria e i serviziterritoriali di salute mentale,ambulatori di psichiatria. E’importante sottolineare chenon è la stessa cosa. Salutementale è mettere in campo le

     persone con le loro particolari esigenze;cercare di cogliere l’insieme delle relazioni,delle tensioni, dei conflitti di una comunità;spostare l’attenzione dalla malattiaall’individuo.

    Proprio attraverso l'attuazione di tali principi io, Domenico, storico collaboratoredell’Associazione “Percorsi” penso che possaesserci la speranza e la possibilità di guariredalle problematiche connesse alla salutementale. 

    “ Ridurre ladissociazione

    che da tempo

    esisteva tra

    enunciati e

    pratiche nel

    campo delle

    politiche della

    salute mentale”  

    LO STRILLONE - N.21 DICEMBRE 2015

    Il Forum Salute Mentale

    la casa, e il lavoro. Quindi torna a vivere coni genitori, dopo aver passato 8 mesi in un isti-tuto psichiatrico. Nonostante le difficoltà è

    determinato a riconquistare la moglie, rico-struire la propria vita e raggiungere quindiuno stato di recovery. 

    Visti per voi - Film che parlano di psichiatria (Continua da pag. 8)

     

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    “L’attivazionedel meccanismo

    specchio nelle

    aree connesse

    alle emozioni,

    permette di rico- 

    noscere e vivere

    le emozioni al- 

    trui, mentre

    l ’ a t t i v a z i o n enelle aree che si

    occupano delcontrollo delle

    azioni prive di

    significato emo- 

    zionale ci con- 

    sente di com- 

    prenderle”  

    Pagina 10

    Cerchiamo di approfondire la cono-scenza di queste cellule cerebrali im- plicate in maniera peculiare nella riabi-

    litazione psichiatrica. Per la nostra curatricedell’articolo che segue è stato molto interessantetrattare questo argomento in quanto affascinante,ma nello stesso tempo complesso; secondo lei èstato di notevole importanza effettuare gli esperi-menti sugli animali perché hanno permesso lascoperta dei neuroni specchio. A suo parere sitratta di una scoperta rilevante perché ha fornitouna spiegazione al meccanismo che ci permettedi comprendere le azioni e le emozioni altrui.

    La scoperta dei neuroni specchio ci riportaagli anni ’90, quando un gruppo di ricercatori

    dell’Università di Parma, coordinato da Gia-como Rizzolatti, ha iniziato a dedicarsi allo stu-dio della corteccia premotoria nel cervello. Ave-vano applicato degli elettrodi nella cortecciafrontale inferiore di un macaco per studiare ineuroni specializzati nel controllo dei movimentidella mano, come raccogliere o maneggiare og-getti. La scoperta dei neuroni specchio avvenne per caso: mentre uno sperimentatore prendevauna banana in un cesto di frutta preparato per gliesperimenti, alcuni neuroni della scimmia cheaveva osservato la scena avevano reagito. Si notòche quei neuroni non si attivavano soltanto perfunzioni motorie. Essi avevano la peculiarità diattivarsi sia quando la scimmia compiva un de-terminato atto motorio, sia quando osservava unaltro individuo compiere lo stesso atto. Per talemotivo, questi neuroni sono attualmente noti co-me neuroni specchio.

    Successivamente, è stato notato che le infor-mazioni sensoriali (visive, acustiche o olfattive)che connotano un’azione, si trasformano nelloschema di quell’azione anche nell’uomo. Di con-seguenza, si può affermare che esiste un mecca-nismo specchio anche nell’uomo ed è presentenon solo nelle aree premotorie, ma anche in quel-le che si occupano del controllo delle emozioni.

    L’attivazione del meccanismo specchio nel-le aree connesse alle emozioni, permette diriconoscere e vivere le emozioni altrui, mentrel’attivazione nelle aree che si occupano delcontrollo delle azioni prive di significato emo-zionale ci consente di comprenderle. Le ricer-

    che attuate in questo campo mostrano che quan-do osserviamo l’espressione facciale di un altro,

    deduciamo il suo stato affettivo, la sua emozioneè ricostruita, vissuta e compresa direttamentetramite una simulazione incarnata, permettendola condivisione da parte dell’osservatore dellostato corporeo proprio del soggetto osservato.Tale fenomeno è definito da Rizzolatti“Risonanza viscero–motoria”. Quando osservia-mo uno stato emozionale dell’altro abbiamo la possibilità di comprenderlo in quanto ci imme-desimiamo in lui condividendo anche noi, nelnostro corpo, ciò che sente. Tali meccanismi disimulazione incarnata, mediati dai neuroni spec-chio, rappresentano la base neurofisiologicadell’intersoggettività e dell’empatia. 

    Durante le sue lezioni Rizzolatti utilizza unesempio per spiegare il sistema specchio(mirror): un uomo al bancone di un bar prendein mano un boccale di birra. Basta guardare ilmodo in cui lo afferra per sapere cosa sta perfare: sta semplicemente per bere, sta per brinda-re o magari ha intenzione di lanciarlo. Tale com- prensione immediata del comportamento altrui,secondo la teoria scientifica di Rizzolatti, avvie-ne grazie ai neuroni specchio. Per scoprire i mo-tivi dei vari comportamenti entrano in gioco lecapacità logiche.

    È possibile affermare, quindi, che il siste-

    ma mirror racchiude una serie di aspetti affa-scinanti: ci permette una rapida visione di ciòche ci accade intorno, di provare le emozionialtrui immedesimandoci ed entrando in em-patia, e di imparare per imitazione . Per que-sto motivo, la scoperta dei neuroni specchiorappresenta una delle più intriganti di questocampo.

    Per Vilayanur Ramachandran, direttore delCenter for Brain and Cognition dell’Universitàdella California di San Diego, i neuroni specchio potrebbero persino essere i mattoni su cui si ba-sa la cultura degli esseri umani: la diffusionedelle conoscenze avverrebbe proprio per imita-zione. Alcuni ricercatori, tuttavia, ritengono chesimili affermazioni siano speculazioni, e si stan-no sollevando dubbi sul fatto che fenomenicomplessi possano essere spiegati da un mecca-nismo non troppo complicato. Intanto le ricerchein questo campo non si fermano. 

    I Neuroni–Specchio

    Modello: Il ciclo del Benessere Mentale (continua da pag. 5)

    giche.Le persone con disagio mentale sono più

    esposte a violazioni dei diritti umani, sia deidiritti universali che dei diritti specifici delle

     persone con disabilità. Nella società subisconoil vissuto negativo della stigmatizzazione e del-la discriminazione, mentre all’interno delle isti-tuzioni possono essere vittima di abbandono emaltrattamenti. La presenza di un disturbo men-

    tale può ridurre l’accessibilità, l’erogazione ela qualità dei servizi nel settore pubblico eprivato, provocando maggiore sofferenza,esclusione, morbilità e mortalità. Tuttavia

    l’evidenza scientifica di cui disponiamo oggiconsente di programmare interventi volti a pre-venire, alleviare e perfino compensare questieffetti dannosi e inde-siderabili. (Continua a pag. 11) 

  • 8/20/2019 Notiziario - Lo Strillone 21 - Dicembre 2015

    11/12

     

    Continua il Progetto NewLife2Pc.tk

    L’Associazione “Percorsi”, con la preziosacollaborazione del Tecn. Inform. Marco Di Brigi-

    da, realizza il progetto  Newlife2pc.tk , ovveroopera di Riciclo Etico di Personal Computer di-smessi, anche non funzionanti. Si ritirano a titolodi donazione computer della tipologia Destkopma nel caso anche portatili del genere Note-book, Netbook, Tablet. Si ritirano anche le rela-tive apparecchiature periferiche e di rete del tipomonitor, tastiere, stampanti, altoparlanti, scanner,routers, cavi di rete, hub, ecc., purché funzionan-

    ti; è possibile offrire anche software, in primo luogo copie di sistemi operativi

     proprietari. Il materiale delle donazioniverrà destinato in parte all’uso internodell’Associazione “Percorsi” e per la parterestante sarà assemblato e rimesso a punto nelLaboratorio Informatico interno dell’Associazio-ne al fine di cessione gratuita ad altre associazio-ni ed enti senza fine di lucro nonché a singolidisabili. Per informazioni contattare la segreteriasociale dell’Associazione “Percorsi”. 

    LO STRILLONE - N.21 DICEMBRE 2015 Pagina 11

    “L’obiettivo èr i vo l uz i onar i o :dare ai pazienti

    stessi il controllodel loro male,senza subirlo,facilitando consultiin rete con glis p e c i a l i s t i ,elaborando tabellesul proprio stato dis a l u t e emonitorando inmodo digitale

    l ’ e f f e t t o d e imedicinali. “ 

    Sostieni l'Associazione "Percorsi" cucinando con il libro“ricette...buone da matti" 

    E’ ancora possibile acquistare il libro“Ricette…buone da matti”, un mix di ricette

     provenienti da tutta Italia la cui vendita finanzie-rà le attività di ben tre realtà: “Percorsi”, un’altra

    Associazione di familiari del Piemonte e l’U- NASAM. Prezzo di copertina 12,00 euro. Perinformazioni rivolgersi direttamente all’asso-ciazione “Percorsi”. 

    L’idea di Marina 

    Marina, decana collaboratricedell’Associazione “Percorsi”, proponedi creare anche in Italia un social net-

    work medico, una rete di pazienti con patologie croniche per facilitare lecure grazie al supporto reciproco. Il proposito è parecchio ambizioso: con-sentire ai malati di confrontarsi, dicondividere con altri le loro esperien-ze. L’obiettivo è rivoluzionario: dareai pazienti stessi il controllo del loromale, senza subirlo, facilitando con-sulti in rete con gli specialisti, elabo-rando tabelle sul proprio stato di

    salute e monitorando in modo digi-tale l’effetto dei medicinali. Come?Anche con semplici post in cui si dicealla community come ci si sente digiorno in giorno.

     Negli USA il social suddetto èstato già attivato e conta già 117milaiscritti. Sulle virtù e i benefici di que-sta idea il dott. Wicks, neuropsichiatravincitore del premio “Humanitarian ofthe year” del mensile TechnologyRewiew, il magazine del Mit di Bo-

    ston, non ha alcun dubbio: “Già ilsolo fatto di parlarne, di non sentirsisoli grazie a internet, è un importante passo in avanti”. 

    Modello: il ciclo del benessere mentale(continua da pagina 10)

  • 8/20/2019 Notiziario - Lo Strillone 21 - Dicembre 2015

    12/12

     

    “Percorsi” - Associazione Regionale Familiari per la

    Tutela della Salute mentale ONLUS Abruzzo

    Registro Regionale per le Organizzazioni del

    Volontariato Decreto n. 712 del 15/11/1996

    Strada delle Fornaci, 2 — 65125 PESCARA

    Telefono/Fax 085 75055

    Email: [email protected]

    www.percorsi.abruzzo.it 

    Per poter veramente affrontare la malattia mentale, dovremmo poterla

    incontrare fuori dalle istituzioni, intendendo con ciò non soltanto fuori

    dall'istituzione psichiatrica, ma fuori da ogni altra istituzione la cui funzione

    è quella di etichettare, codificare e fissare in ruoli congelati coloro che vi

    appartengono. Ma esiste veramente un fuori sul quale e dal quale si possa

    agire prima che le istituzioni ci distruggano?  (F. Basaglia)

    Doniamo il 5x1000 alla Salute Mentale: 

    sosteniamo insieme, attraverso

    la dichiarazione dei redditi (Certificazione Unica),

    l’Associazione Regionale dei Familiari per la

    Tutela della Salute Mentale 

    “P R ORSI” 

    Basta segnare nell’apposito spazio per il

    “Sostegno del volontariato, delle

    organizzazioni non lucrative di utilitàsociale...” la propria firma e, sotto, il codice

    fiscale di “PERCORSI”: 

    91031680688 “Lasciamo

    altre impronte nel lungo percorso che conduce

    dal pregiudizio alla onvivenza”