Lo Strillone 4

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N. 4 - Anno I Reg. Trib. di Brindisi n. 3/2011 del 6/05/2011 Dir. Responsabile Eliseo Zanzarelli Edizioni: PubliEdit S.r.l. Via Marrucci, 14 - Francavilla Fontana (Br) MESAGNE Titoli di coda per il cinema e teatro Ariston. I proprietari: «Troppe spese e nessun contributo». The End. CEGLIE MESSAPICA Si dilatano i tempi di consegna dell'ex mercato coperto. Lavori sospesi. L'immobile crollava a pezzi. IL SALENTARIO Gli eventi più importanti nel calendario dell’estate salentina. Le date dall'1 al 15 agosto nelle pagine interne. Turba a pag. 10 Zingaropoli a pag. 14 Ligorio a pag. 15 1 - 15 AGOSTO 2011 E NOI PAGHIAMO! IL COMUNE DEVE RISARCIRE CIRCA 600MILA EURO PER UN MANCATO ESPROPRIO NEGLI ANNI ’90. ERRORI POLITICI E TECNICI. LEONZIO PATISSO: «LE RESPONSABILITÀ SONO ASSORTITE E IL CONTENZIOSO ANDAVA GESTITO DIVERSAMENTE» di MAURA DE GAETANO ERCHIE C’È UN PO’ DI TUTTO, dagli interessi pubblici e partico- lari agli intrecci politici e pri- vati, nella complessa storia amministrativa e giudiziaria culminata nella pronuncia di condanna del Comune al ri- sarcimento di circa 600mila euro, a seguito di una proce- dura di esproprio datata 1998 - con occupazione d’urgenza per motivi di pubblica utilità dei terreni tra via Beato Ange- lico, Tintoretto e Leonardo da Vinci, di proprietà della fami- glia Giaccari - Proto - poi di- chiarato illegittimo dal Tar. Là dove i piani particolareggiati avrebbero dovuto sbloccare l’edilizia, oggi non sorgono case, ma soltanto le cosiddet- te opere di urbanizzazione, perfettamente funzionanti: luce, acqua, illuminazione, fogna e persino marciapiedi a servire terreni incolti. Ciò che più preoccupa, però, (…) COSA HA a che fare il sistema fognario urbano di Sava con le nuotate in mare degli er- colani? Se la vostra risposta è "nulla", siete in errore. Dopo la recente concessione della Regione Puglia alla Valutazio- ne d'Impatto Ambientale, il progetto esecutivo di un de- puratore che raccolga e tratti le acque reflue del comune tarantino è diventato concre- to: qualche settimana fa sono state avviate le prime pratiche di esproprio dei terreni inte- ressati. L'impianto di depura- zione sarà posizionato nella zona di Urmo Belsito (in agro avetranese) e le acque, dopo il trattamento, saranno scaricate in mare, a 500 (…) segue a pag. 11 segue a pag. 5 ORIA «Sì al depuratore, ma la fogna sia lontana da Specchiarica» IL VERDE PUBBLICO, in condizioni normali, è un bel bigliettino da visita per una città. In condi- zioni normali, appun- to. Che, oggi, non sono quelle di Francavilla. Lo sostiene Luigi Fanizza, consigliere di minoranza in quota “Democratici per la Costituzione – Ita- lia dei Valori”. Le erbac- ce dominano le strade, i parchi, le aiuole, (…) Verde pubblico senza speranza FRANCAVILLA segue a pag. 8 di ELISEO ZANZARELLI

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L'informazione alza la voce! Quindicinale free press della provincia di Brindisi

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N. 4 - Anno IReg. Trib. di Brindisin. 3/2011del 6/05/2011Dir. ResponsabileEliseo ZanzarelliEdizioni: PubliEdit S.r.l.Via Marrucci, 14 - Francavilla Fontana (Br)

MESAGNETitoli di coda per il cinema e teatro Ariston. I proprietari: «Troppe spese e nessuncontributo». The End.

CEGLIE MESSAPICASi dilatano i tempi di consegna dell'ex mercato coperto.Lavori sospesi. L'immobile crollava a pezzi.

IL SALENTARIO Gli eventi più importanti nel calendario dell’estate salentina.Le date dall'1 al 15 agosto nelle pagine interne.

Turba a pag. 10 Zingaropoli a pag. 14 Ligorio a pag. 15

1 - 15 AGOSTO 2011

E NOI PAGHIAMO!IL COMUNE DEVE RISARCIRE CIRCA 600MILA EURO PER UN MANCATO ESPROPRIO

NEGLI ANNI ’90. ERRORI POLITICI E TECNICI. LEONZIO PATISSO: «LE RESPONSABILITÀ SONO ASSORTITE E IL CONTENZIOSO ANDAVA GESTITO DIVERSAMENTE»

di MAURA DE GAETANO

ERCHIE

C’È UN PO’ DI TUTTO, dagli interessi pubblici e partico-lari agli intrecci politici e pri-vati, nella complessa storia amministrativa e giudiziaria culminata nella pronuncia di condanna del Comune al ri-sarcimento di circa 600mila euro, a seguito di una proce-dura di esproprio datata 1998 - con occupazione d’urgenza per motivi di pubblica utilità dei terreni tra via Beato Ange-lico, Tintoretto e Leonardo da Vinci, di proprietà della fami-glia Giaccari - Proto - poi di-chiarato illegittimo dal Tar. Là dove i piani particolareggiati avrebbero dovuto sbloccare l’edilizia, oggi non sorgono case, ma soltanto le cosiddet-te opere di urbanizzazione, perfettamente funzionanti: luce, acqua, illuminazione, fogna e persino marciapiedi a servire terreni incolti. Ciò che più preoccupa, però, (…)

COSA HA a che fare il sistema fognario urbano di Sava con le nuotate in mare degli er-colani? Se la vostra risposta è "nulla", siete in errore. Dopo la recente concessione della Regione Puglia alla Valutazio-ne d'Impatto Ambientale, il progetto esecutivo di un de-puratore che raccolga e tratti le acque reflue del comune tarantino è diventato concre-to: qualche settimana fa sono state avviate le prime pratiche di esproprio dei terreni inte-ressati. L'impianto di depura-zione sarà posizionato nella zona di Urmo Belsito (in agro avetranese) e le acque, dopo il trattamento, saranno scaricate in mare, a 500 (…)

segue a pag. 11segue a pag. 5

ORIA

«Sì al depuratore, ma la fogna sia lontana da Specchiarica»

IL VERDE PUBBLICO, in condizioni normali, è un bel bigliettino da visita per una città. In condi-zioni normali, appun-to. Che, oggi, non sono quelle di Francavilla. Lo sostiene Luigi Fanizza, consigliere di minoranza in quota “Democratici per la Costituzione – Ita-lia dei Valori”. Le erbac-ce dominano le strade, i parchi, le aiuole, (…)

Verde pubblicosenza speranza

FRANCAVILLA

segue a pag. 8

di ELISEO ZANZARELLI

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1-15 Agosto 2011 - n. 4 pagina 2

Panifi cio Lombardi

Via San Biagio, 46 • Francavilla Fontana (Br) • 349.6938679

NUOVO PUNTO VENDITA

Via Roma, 64

N.4 - Anno I • Reg. Trib. di Brindisi n. 3/2011 • del 6/05/2011

Edito da: Publiedit S.r.l. • via Marrucci,14 • 72021 Francavilla F.na

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Partita Iva: 02069830749

Direttore Responsabile

Eliseo Zanzarelli

Direttore Editoriale

Angelo Lombardi

Impaginazione

Luca Crescenzo

Direttore Commerciale

Massimiliano De Michele

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Master Printing S.r.l.

Modugno (Ba),

via delle Orchidee, 1

La Direzione si riserva di rifi utare insindacabilmente qualsiasi testo e inserzione. Foto e manoscritti, anche se non pubblicati,non si restituiscono. Riproduzione Vietata

CorrispondentiGiovanni ColonnaLaura De StradisMaria Rosaria De GaetaniMaura De GaetanoMaria Rosaria D’AlemaMaurizio Distante

Raffaele EmilianoLucia LocorotondoVincenzo SardielloFrancesco SchiavoneClaudia SemeraroClaudia TurbaErica Zingaropoli

PER LA TUA PUBBLICITÀ

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31-15 Agosto 2011 - n. 4

PRESENTATO il 21 luglio a Pa-lazzo Imperiali il libro "Invisi-bili - Vivere e morire all'Ilva di Taranto", scritto da Fulvio Co-lucci e Giuse Alemanno.A ospitare i due autori è stata l'associazione culturale "La farfalla" che, per bocca della presidente, Giovanna Lucisani, si è detta entusiasta della par-tecipazione: «Quanti pensa-vano che affrontare temi così "pesanti" in piena estate fosse un azzardo, è stato smentito dai fatti». In effetti qualche timore c'era. La delicatezza degli argomenti - sicurezza

sul lavoro, ambiente e diritti - poteva essere un freno alla partecipazione di chi è in ferie, almeno con la mente.I latianesi, invece, si sono di-mostrati attenti, mostrando interesse dall'inizio alla fine dell'incontro. La serata ha vi-sto ance gli interventi musicali dei “Canta Cunti” di Manduria, che hanno musicato alcuni estratti del libro.Si è parlato dei "metalmezza-dri", i primi operai che l'allora Italsider strappò alle campa-gne, delle nuove generazioni di lavoratori, delle differenze

tra gli uni e gli altri e dei rischi che correvano e corrono ogni giorno. Del rapporto tra fab-brica e città che spesso man-ca, di giustizia e ingiustizia nel senso più lato dei termini. Ci si è emozionati quando si sono lette le testimonianze dei familiari delle vittime sul lavoro e quando un commosso Tonino Papadia, memoria sto-rica di Latiano ed ex operaio e sindacalista Cgil alla Monte-dison di Brindisi, ha recitato due poesie di "poeti operai" dedicandole alla memoria di colleghi che non ci sono più. I

due autori, Fulvio Colucci, sto-rica firma della Gazzetta del Mezzogiorno, e Giuse Aleman-no, operaio Ilva e scrittore da sempre, sono rimasti impres-sionati dalla risposta del pub-blico: «Spero davvero di poter tornare presto - dice Colucci -, ho in cantiere un po' di pro-getti che mi piacerebbe tan-to condividere coi latianesi, uno dei pubblici più coinvolti che io abbia incontrato. Il mio prossimo lavoro - "Libertè" - sull'esperienza alla tendopoli di Manduria, è in stampa in questi giorni. Sarei davvero

contento se Latiano fosse una delle prime tappe del tour di presentazione». Chissà se, in un futuro prossimo le strade di Colucci e del suo "Libertè" non possano incontrare di nuovo il battito d'ali di questa associa-zione – “La farfalla” per una nuova, bella serata di cultura e arricchimento. di M.D.

L'ELZEVIRO

L’ELZEVIRO, COS’È E PERCHÉUna scelta precisa: gli eventi, la cultura e le opinioni aperti alla comprensione di tutti

Con ogni probabilità

più di qualcuno si

chiederà il motivo

per cui un giornale

locale, a diffusione quindici-

nale, abbia deciso di compiere

una scelta così controcorrente

e anacronistica come quella di

abbracciare il progetto della

Terza pagina, chiamandola

peraltro con il suo autenti-

co nome: Elzeviro. Prima di

illustrare il perché di questa

scelta, è importante cercare

di spiegare con esattezza cosa

sia l'Elzeviro e quale ne sia la

collocazione nella storia della

cultura italiana.

L'elzeviro nasce all'inizio del

XVI secolo per opera dell'in-

cisore Christoffel van Dyck ed

originariamente si presentava

come un semplice carattere ti-

pografico. A commissionare il

lavoro all'incisore fu una fa-

miglia di tipografi ed editori

olandesi di nome Elzevier, da

cui poi è derivato il nome del

carattere tipografico.

All'inizio del ‘900, in Italia,

il termine, oltre ad indicare il

carattere appena menzionato,

cominiciò a indicare l'articolo

di apertura della terza pagina

del giornale. Il primo Elzeviro

della storia del giornalismo

italiano comparve nel 1901

sul quotidiano “Il giornale

d'Italia” di Alberto Bergami-

ni e fu scelto proprio l'Elzevi-

ro come carattere tipografico.

Da allora si diffuse in tutti i

giornali italiani la presenza

di questo articolo di opinione

sui fatti della cultura. Erano

grandi intellettuali e pensato-

ri coloro i quali accedevano a

questo spazio prestigioso in cui,

accanto alle classiche recensio-

ni teatrali o cinematografiche,

si inserivano elementi di rifles-

sione e di dibattito.

Le cose sono cominciate a cam-

biare a partire dal secondo do-

poguerra quando i direttori dei

giornali, piegandosi alla dura

legge del mercato, decisero che

l'elzeviro non dovesse servire

solo come “salotto buono” per

il pubblico intellettuale, ma

divenire un articolo appetibile

anche per la “massa”.

Tornando ora alla domanda

posta in premessa, si capisce

che la logica di questa scelta

è facilmente comprensibile.

Lo Strillone nasce come un

giornale che, oltre a fornire

informazioni su ciò che acca-

de in zona, vuole anche esse-

re spunto di riflessione per la

gente che s’imbatte nelle sue

pagine. Per questa ragione

pensare di creare una pagina

come l'Elzeviro s’inserisce per-

fettamente in questo solco. A

queste latitudini non è preso

in considerazione il ruolo del

giornalista culturale che, ol-

tre a presentare un evento e/o

una recensione, vada al di là

della semplice descrizione dei

fatti. Quello che questa pagina

vorrebbe instaurare è un con-

fronto schietto, diretto e franco

con il pubblico raccontando gli

eventi ed esprimendo opinioni,

quando se ne presenterà l'occa-

sione.

Vincenzo Sardiello

“Invisibili, vivere e morire all’Ilva”Il libro di Fulvio Colucci e Giuse Alemanno presentato a Latianonell’ambito del cartellone estivo

La copertina del libro

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1-15 Agosto 2011 - n. 4 pagina 4

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51-15 Agosto 2011 - n. 4

ORIA

(…) è l’ammontare del danno riconosciuto dal Tribunale civile: di questi tempi, con i tagli del governo centrale, un debito da oltre mezzo milione non è affatto una bazzecola e potrebbe mettere defini-tivamente in crisi le finanze dell’ente. Quali e in che mi-sura abbiano responsabilità le tre amministrazioni (una di centrosinistra, due di centro-destra) alternatesi da allora a palazzo di città, potrebbe un giorno stabilirlo la Corte dei Conti. Lo sa bene Leonzio Patisso, che dal 1997 al 2001 – con Sergio Ardito sindaco - era a capo dell’Ufficio Con-tenzioso. Candidato sindaco “non moderato” nel 2006, sindacalista di sinistra e di-pendente comunale di lungo corso, prova a ricostruire fatti e misfatti partendo da molto, molto lontano dopo che, nei giorni scorsi, diversi tra gli amministratori degli ultimi dodici anni hanno provato a scaricare ogni addebito. L’attuale giunta è in ogni caso un mix tra quella di Ardito (Pino Malva e Cosimo Assanti) e quella di Cosimino Moretto (Cosimo Pomarico e Luciano De Nuzzo, tutti e due in carica fino al 2003, e Cosimo Di Gio-vanni). In consiglio comunale, inoltre, siedono tuttora Co-simo Ferretti (presidente del consiglio con Moretto, sinda-co poi) e Angelo Mazza, asses-sore fino al dicembre 2010.

Patisso, come ebbe inizio questa vicenda? Erano gli anni ’80, e già si parlava di sbloccare l’edilizia adottando i cosiddetti piani particolareggiati, strumenti urbanistici che davano attua-zione al Programma di fabbri-cazione. C’era una discussione tra i diversi partiti: semplifi-cando, da una parte, Dc e Psdi, con in testa rispettivamente il sindaco Franchino Di Bel-la e Albino Delli Santi, erano favorevoli all’intervento ur-banistico; dall’altra, il Pci era contrario perché temeva favo-

ritismi nei confronti di alcuni privati proprietari dei terreni in quell’area. Il Pci perse la battaglia e i piani particola-reggiati furono approvati an-che se mai realizzati nel corso del decennio successivo. Con l’elezione di Ardito nel 1993 e con i piani approvati e il con-tenzioso terminato (il comune aveva pagato più di 300 milio-ni allo studio Sticchi), di fronte all’inerzia dei proprietari che rifiutavano di convenzionar-si con il Comune, si decise di realizzare d’ufficio le opere di urbanizzazione previste nel programma di fabbricazione e nei piani per poter sbloccare l’edilizia e favorire la occupa-zione. Si ottenne quindi un fi-nanziamento di un miliardo di lire dopo che anche il Pci deci-se di realizzare quello che era stato già approvato. Tra l’ap-provazione e la realizzazione,

però, i piani erano scaduti e nel 1998, sorse la necessità di riapprovarli. Il dirigente dell’Utc ritenne di non far ri-partecipare gli interessati al procedimento, seguendo uno degli orientamenti giurispru-denziali. L’adunanza plenaria del Consiglio di Stato si pro-nunciò a favore del giusto pro-cedimento, accordando tutela alla partecipazione dei priva-ti, soltanto un anno dopo. L’ar-chitetto nel 1998 aveva però seguito una delle diverse

strade possibili: l’orienta-mento giurisprudenziale era stato definito nel 1999 come risulta dalla stessa sentenza del Tar. Quindi credo che al tecnico non possa essere ad-dossata responsabilità alcuna per l’annullamento giunto il 13 gennaio 2005. Il Comune, comunque, nel 1998 si era

costituito in giudizio e seguito l’intero iter. La responsabilità dell’epoca Ardito, semmai, è politica: aver deciso utilizzare i piani per sbloccare “dall’al-to” l’edilizia senza capire che non si può obbligare la gente a costruire e a convenzionarsi con il Comune. Con il senno di poi io non avrei, contraria-mente a quanto sostiene Ardi-to, rifatto quelle stesse scelte: sarebbe stato meglio perdere i 300 milioni dati a Sticchi che spendere un altro miliardo

per non realizzare neppure un casa e con il rischio che altre amministrazioni facciano de-cadere tutto come si è poi ve-rificato. Magra consolazione il fatto che restano le opere di urbanizzazione realizzate in quella zona.

La sentenza del Tar arriva durante il quarto anno del mandato di Moretto. Perché quell’amministrazione non decise d’impugnarla? C’è da premettere che in dieci anni di centrodestra l’Ufficio Contenzioso di fatto non è mai esistito e quello che c’era è stato distrutto senza neppu-re un passaggio di consegne. L’incarico è stato di volta in volta affidato al segretario di turno, tutta gente di pas-saggio, mai a gente, come era nel mio caso, in pianta stabi-le nell’organico comunale. Il Comune, inoltre, in tutti que-sti anni e tuttora non ha mai avuto un legale di fiducia per le controversie più importan-ti: all’epoca di Ardito, invece, c’era ed era sempre lo stes-so. Comunque, a mio avviso, l’amministrazione non sba-gliò affatto a non impugna-re la sentenza del Tar: farlo sarebbe stato inutile, visto che l’occupazione d’urgenza era stata fatta decadere nel 2003 (non essendo diventata esproprio entro cinque anni). La responsabilità politica, però, c’è anche qui: perché non sono stati fatti gli espro-pri? Perché è stato revocato e

non più adottato il Piano Re-golatore, che avrebbe risolto definitivamente la situazio-ne eliminando l’obbligo per i proprietari di convenzionarsi con il Comune? Bisogna però dire che questi erano punti cardine del programma (re-voca Prg e decadenza Piani particolareggiati) che al cen-trodestra consentì di vince-re le elezioni con oltre il 70 per cento dei voti. Quindi la responsabilità è anche degli elettori in un certo senso. Ma perché, infine, fatta decade-re l’occupazione di urgenza, il Comune non ha tentato la strada della transazione con gli interessati? È stato questo, per me, l’errore, quindi anche la colpa, più grave: nascon-dere la testa sotto la sabbia, far finta di non sentire e non vedere anziché ammettere il danno procurato e cercare di correre ai ripari.

La proprietaria dei terreni (si-gnora Maria Giuseppa Proto in Giaccari), circa un mese dopo la decisione del Tar, chiede il risarcimento dei danni al Tri-bunale civile, ma anche qui il Comune rimane inerte e non si costituisce in giudizio. Il 29 aprile 2005, però, l’avvoca-to Lolita Biasi protocolla una lettera, indirizzata al sinda-co e al segretario generale, Giuseppe Montanaro, in cui denuncia che il Comune ri-schia di essere condannato in contumacia a danni di en-tità sproporzionata. Le acque,

QUANTI “PADRI” PERUN DEBITO SOLOUna sentenza del Tribunale civile "attenta" alle casse dell'ente600mila euro da pagare per un mancato esproprio che ora esaminerà la Corte dei Conti. Parla Leonzio Patissosegue dalla prima

Leonzio Patisso

segue a pagina 6

Fotoaerea della zona interessata

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6 1-15 Agosto 2011 - n. 4

Sorprese in vista per il primo compleanno del ristorante-pizzeria

ORIA

però, non si smuovono ugual-mente…Già, ogni sforzo è vano. La sentenza del Tribunale, sulla base di un’unica perizia, non contestata da una di parte del Comune, prevede finanche il risarcimento a causa del de-prezzamento dei terreni che, di fatto erano edificabili senza l’intervento del Comune e non avevano questo grande valo-re. Qui la costituzione in giudi-zio sarebbe senz’altro servita a ridimensionare l’entità del risarcimento. Il sindaco e il se-gretario Montanaro avrebbero dovuto prendere posizione e portare l’argomento in giunta per costituirsi in giudizio sin dalla notifica del ricorso, ma anche successivamente alla luce di quella lettera dell’av-vocato Biasi. L’inerzia, il non avere informato l’organo competente (giunta) rientra sicuramente nella colpa grave richiesta dalla giurisprudenza nel giudizio di responsabilità amministrativa: Moretto e la sua giunta con Montanaro in molte altre occasioni si sono costituiti in giudizio, anche al Consiglio di Stato, per non rilasciare documenti di al-cun valore facendo spendere all’ente decine e decine di mi-gliaia di euro e, quindi, come si può pensare che la scelta di ignorare un contenzioso così importante non comporti una grave responsabilità ammini-strativa? Come dire forti con i deboli e deboli con i forti.

Nel 2006 sindaco diventa Fer-retti. Avrebbe potuto cono-scere la questione?Ferretti avrebbe potuto cono-scere la questione non tanto in quanto sindaco, ma piut-tosto in quanto presidente del consiglio comunale per cinque anni con Moretto, con precisi riferimenti in giunta e nel contenzioso dell’ente. La sua responsabilità è comun-que identica a quella della sua maggioranza di allora, che già aveva fatto scadere l’occupa-

zione, revocato il Prg e igno-rato scientificamente l’ipotesi di un componimento bonario.

E Ferretti, in un anno e 46 giorni, con Montanaro anco-ra segretario nel 2006, non avrebbe potuto disporre l’im-pugnazione della sentenza di condanna al risarcimento di 600mila euro?L’avrebbe potuto fare, sempre che conoscesse la questione e avesse dato incarico a qual-cuno per seguirne gli sviluppi in Tribunale. Grave il fatto che sia stato fatto scadere il termi-ne lungo di un anno per poter impugnare la sentenza. Co-munque il risarcimento rico-nosciuto è esagerato, quei ter-reni prima dell’intervento del Comune non erano edificabili e non hanno subito alcun de-prezzamento, anzi il contrario, è strano che mentre la batta-glia politica in 30 anni si con-centrava su di un intervento che favoriva i proprietari di terreni vi sia stato poi qualcu-no che riteneva essere stato danneggiato. Una transazione o una costituzione in giudizio avrebbe potuto quantomeno produrre un riduzione del ri-sarcimento ad un terzo perché basta fare un po’ di conti per vedere che i 700 metri occu-pati dal Comune non avevano poi tutto quel valore.Ci sono, insomma, tante pater-nità, forse troppe, per un uni-co debito, maturato a seguito di decisioni politiche poi ri-velatesi inadeguate, dimenti-canze, errori tecnici e proce-durali assortiti, ingiustificato oblio. Chissà che la Corte dei Conti non possa fare maggiore chiarezza. Intanto, come al so-lito, ai cittadini, che presto sa-ranno colpiti dagli inevitabili rincari delle tariffe pubbliche, non rimane che citare ancora Totò e il suo celeberrimo: «E io Pago!»

LA NOTTE BIANCA ÈSOLTANTO RIMANDATA

La terza edizione prevista perdicembre 2011

ORIA questa estate sarà senza la Notte Bianca, nonostante il successo delle passate edizio-ni. È quanto annunciato dal presidente dell’associazione

“La Notte dei Messapi”, Ema-nuele Farina, e dai suoi colla-boratori Valentino Caniglia e Antonio Aversa. La prossima edizione sarà quasi sicura-mente a dicembre, prima non è stato possibile per motivi or-ganizzativi. La gente mormora, ma ora come ora il dado è trat-to. Molte le voci che circolano riguardo il rinvio della Notte Bianca e l’assenza dall’Estate oritana 2011. Il presidente tie-ne comunque a precisare che è solo frutto di una decisione sofferta ma necessaria, almeno in questo periodo. Le ragioni sono diverse, ma tra le tante la

principale è la concomitanza con altre manifestazioni note, che non avrebbe permesso una piena attuazione della serata, per l’impossibilità di rintraccia-re fondi a sufficienza. Anche il ritardo dell’insediamento dell’amministrazione comu-nale attuale avrebbe compor-tato un rallentamento che poi si è concretizzato nell’attuale decisione, ma gli organizzato-ri sono certi che, come nelle passate edizioni, anche que-sta volta il contributo comu-nale sarebbe stato elargito senza problemi.di MARIA R. DE GAETANI

IL RISTORANTE-PIZZERIA Borgo San Giovan-ni, perla enogastronomica incastonata nel centro storico della Città degli Imperiali, fe-steggia proprio questo periodo il primo com-pleanno dopo 365 giorni di buona cucina e soddisfazioni. La giovane “età” non tragga in inganno: il Borgo, che prende il nome dalla storica via in cui sorge, è già una realtà af-fermata nel panorama culinario brindisino. Qui la tradizione dei piatti tipici locali sposa la sperimentazione del giovane chef, Fran-cesco Lucati, che ogni giorno si premura di soddisfare – con profitto, basti notare il sorriso dei clienti che escono dal locale per poi tornarci sicuramente - anche i palati più esigenti. Il tocco del maestro c’è, si vede e le papille lo avvertono immediatamente. L’ambiente familiare, la cortesia e la puntua-lità del servizio, ma soprattutto odori e sapo-ri di un tempo e dei giorni nostri fanno sì che Borgo San Giovanni sia ormai sulla e nella bocca di tutti. I giovani proprietari, Michele Proto e Mino De Gaetani, che dopo anni di apprendistato si sono messi in proprio, sono

entusiasti e non potrebbe essere altrimenti. Così, per festeggiare questo primo anniver-sario, preparano sorprese tutte da scoprire e, presumibilmente, da gustare e condividere con i buongustai che - qualcuno anche quo-tidianamente – di qui in avanti li andranno a trovare, sentendosi proprio come tra le mura domestiche. Borgo San Giovanni, dove il gu-sto è di casa.

Francesco Lucati, Mino De Gaetani e Michele Proto

Borgo San Giovannidove il gusto è di casa

inserzione a pagamento

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71-15 Agosto 2011 - n. 4

IL MESE di agosto per Oria è essenzialmente Corteo-Tor-neo dei Rioni. È così dai primi anni ’60, quando una geniale trovata consentì di istituire la fortunata manifestazione, che ogni estate dona note di colore e boccate d’ossigeno, anche in termini economici, a una città intera. Qualcuno continua per comodità a de-finirla rievocazione, sebbene non esistano prove certe che qualcosa del genere - impe-ratore Federico II - si sia mai celebrato qui, nella “cittade d’Orea”, per citare il bando imperiale, che l’araldo leg-ge pubblicamente prima di dare il “la” alle dure prove di atletica, agilità e destrezza. Rione Castello, Judea, Lama e San Basilio si contenderanno nel primo week end agostano l’ambito palio 2011, donato dalla famiglia Romanin – Ca-liandro, proprietaria del ca-stello, e dedicato alle donne di Oria e di Puglia. L’avrebbe dovuto offrire il Comune di Melfi, nell’ambito di un per-corso fridericiano caldeggia-

to e annunciato come cosa fatta dalla Pro Loco, ma così non è stato. Quest’anno ricor-re il ventennale della morte di Mario De Nuzzo, un 17enne ferito a morte dalla pistola d’ordinanza di un vigile urba-no – condannato per omicidio volontario – mentre tentava di scavalcare il muretto di cinta del campo comunale, dove all’epoca si tenevano le gare. Ci scappò il morto, ma lo spettacolo andò avanti lo stesso: “the show must go on”, dicono gli anglosassoni. Un cittadino si era proposto di donare il drappo celebrati-vo intitolandolo alla memoria del povero Mario, ma la Pro Loco non è stata d’accordo per motivi tutti da chiarire. Il Comune, comunque, è tut-tora parte in causa nel pro-cedimento civile che dovrà stabilire chi – l’ente e il vigile, o solo il secondo – debba ef-fettivamente risarcire la fami-glia De Nuzzo: l’agente sparò eccedendo le consegne di servizio o per conto proprio? La partita legale si gioca tut-

ta qui, sul filo di lana. Chissà che, dinanzi a tanta insensibi-lità, qualcuno di buon cuore non pensi almeno a ricordare quella tragedia con un minuto di silenzio prima che la mani-festazione cominci. Il Corteo-Torneo piace, e non solo agli oritani. È una delle giostre medievali più note dell’inte-ra Penisola – patrocinata da Comune, Provincia, Regione, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Presidenza della Re-pubblica, in passato abbinata finanche alla Lotteria Italia – e muove ogni anno migliaia di

turisti. L’imperatore e Jolanda di Brienne, presunta sposa dello Stupor Mundi presso la cattedrale di Brindisi, sono sempre impersonati da figure del mondo dello spettacolo, che intascano un cospicuo cachet. Quest’anno toccherà ad Aldo Montano e Antonel-la Mosetti, che come sempre attireranno i più giovani. Qui, però, c’è un’altra nota di pole-

mica: è giusto che personaggi belli e famosi, peraltro pagati profumatamente, facciano da specchietto per le allodole? O, forse, sarebbe più giusto che fosse gente del posto a indossare i panni dell’impera-tore – peraltro, raccontano gli storici, non proprio un model-lo - e della futura sposa? di EL. ZANZ.

ORIA

AGOSTO VUOL DIRE TORNEOLa giostra medievale anima l'estate in città. Il palio donato dai Romanin Caliandro. Ma chi ricorda il povero Mario De Nuzzo? La proposta: almeno un minuto di silenzio prima delle gare

Mario De Nuzzo

Un momento della manifestazione

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8 1-15 Agosto 2011 - n. 4

FRANCAVILLA FONTANA

CaféCafé

PIAZZA UMBERTO I° • FRANCAVILLA F.NA

342.0255043

VERDE PUBBLICO DA REQUIEMLuigi Fanizza: «I soldi ci sono, ma l’amministrazione non li usa, che scandalo»

(…) le periferie e il centro. La-scia perplessi l’incuria, che si protrae per un chilometro cir-ca, lungo viale Abbadessa. Gli oleandri sembrano accasciar-si per il troppo peso; alcuni terreni incolti mostrano erba spelacchiata e fiori in plastica bianchi, ma non è altro che spazzatura in balia del vento. La testimonianza di Filippo Lazzara, che abita nel quar-tiere San Lorenzo, è signifi-cativa: «Ogni anno, durante la stagione estiva, i suoli non edificati fanno la stessa fine: sono divorati dalle fiamme, di notte o nelle prime ore del mattino, così come accaduto circa un mese fa. Il fuoco ripu-lisce il terreno abbandonato e rischia di mandare in fumo i numerosi alberi di pino».Eppure i fondi per la cura del verde pubblico ci sarebbero, ma pare che già dallo scorso anno questi non siano utiliz-zati, come spiega Fanizza: «I

soldi destinati alla cura di al-beri e aiuole sono fermi da ol-tre un anno. La responsabilità è dell’amministrazione, che ha le disponibilità economi-che per sanare le aree verdi, ma non riesce ad adottare mi-sure concrete. Tutto è in uno stato di scon-fortante ab-bandono, il verde non può essere curato in extremis». Il disagio è ge-neralizzato e concerne ogni strada: dall’er-baccia che na-sce spontanea sui marcia-piedi a quella dei giardini pubblici. La-mentele e se-gnalazioni dei cittadini sono all’ordine del giorno, e da

anni. Chissà che qualcuno, prima che sia troppo tardi, non decida di ordinare dei nuovi biglietti da visita. Il ver-de, d’altra parte, è pur sempre il colore della speranza, che mai si perde.

di ERICA ZINGAROPOLI

Un programma ricco per unagosto tutto da vivereÈ STATA inaugurata Città Estate 2011. “Un arcobaleno di proposte”, per il vicesindaco Mimmo Bungaro. Dal 1 al 30 agosto tutti i giorni almeno un evento. L’1, il 23 e il 30, in piazzetta San Marco, alle 21, appuntamento con “Super Mind”, quiz game all’aperto su Francavilla e la sua storia. Il 2 al Chiostro Maria S.S. della Croce “Salvatore Russo Gypsy Jazz Trio alle 21. Il 3 in Piazza Giovanni XXIII ore 21 concerto “Un incanto in Gospel! Gospel Ensemble” con Tyna Maria Casalini. Il 4 agosto in piazzetta San Marco primo evento teatrale, con la compagnia teatrale “Il carrozzone”. Cinema il 5 con “The next threee days”, protagonisti Russell Crowe ed Elizabeth Banks. Il primo week end due gli eventi: il 6 agosto Piazza Giovanni XXIII con le candidate per la fascia di “Miss Mondo”. Il 7 presso il terzo circolo del Quartiere San Lorenzo: “Il Palo della cuccagna alle ore 19.30; “La prima notte” della compagnia teatrale “Amici del teatro” alle ore 21. Lunedì 8 agosto i “Diverse Mode”, cover band dei Negra-maro, ore 21in piazza Giovanni XXIII. Il 10 tradizionale appuntamento con la Festa di San Lorenzo e la “Sagra del melone”, dalle 20,30.L’11 agosto, serata a Masseria Santa Croce, dalle ore 20,30, rassegna cultura, musica, turismo rurale e gastronomia.La settimana si conclude venerdì 12 agosto con la proiezio-ne di “Immaturi” per “Cinestate” nell’anfiteatro della Villa comunale alle ore 21. Il 18 cabaret con Giovanni Cacioppo, con inizio alle 21 nell’anfiteatro della Villa. Stessa location per il film “The social network”. Il 20 in piazza Giovanni XXIII il concerto musicale “The Wall” dei Rock Mama Italian Tribu-te Pink Floyd e domenica 21 “Festa europea della musica” nel Chiostro Maria S.S. della Croce. Il 25 e 26 nell’anfiteatro della Villa comunale il concorso nazionale Futura Miss Italia 2011 e la proiezione di “Che bella giornata” di Checco Zalo-ne. “Teatrando” in masseria con le favole “Hansel e Gretel”, per i più piccini, e degustazione di prodotti tipici presso la masseria Triticum a partire dalle ore 21.Chiusura con “Notte sotto le stelle” il 28 agosto in piazza Giovanni XXIII e il quiz game “Super Un programma arcoba-leno per un’estate tutta da vivere. di C.T.

Gli eventi diCittà Estate

Luigi Fanizza

segue dalla prima

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91-15 Agosto 2011 - n. 4

Claudio Magis ha recentemen-te scritto sul Corriere della Sera che “Oggi è la Chiesa a fare da piattello o da piccione nel club dei tiratori a segno. Si perdona tutto a tutti, fuorché ad essa”. È bastato riservare due posti auto al clero locale nei pressi di altrettante parrocchie fran-cavillesi che sbertucciare per così dire l’intera Chiesa catto-lica (tirando in ballo addirit-tura Patti Laternensi, Gustavo Dorè, Dante Alighieri e Dio in persona) è subito apparsa un’occasione troppo ghiotta per farsela sfuggire (Parcheggi riservati per il clero di Michele Iurlaro, Lo Strillone n. 3 16/31 luglio 2011). Irridere i sacer-doti è oramai un diritto, un ob-bligo sociale, un vero piacere insomma, perché è facile, gra-tificante e non si rischia nien-te. Si rischia semmai a non far-lo, ad andare controcorrente. A dire di molti, l’anticattolice-simo è proprio l’antisemitismo dell’uomo colto. Con la scusa poi di parlare dell’angoscioso caso dei parcheggi riservati al clero (gravissimo “sopruso da parte delle assise cittadine”) si è intessuto un vero e proprio processo contro la Chiesa loca-le, mixando furbescamente e a vanvera fatti completamente slegati tra loro. Un “dentro fuori” tra diverse vicende fatte di: interessi elettorali, “mira-coli amministrativi e amore francescano”, con sullo sfondo assurdi privilegi divini e secoli di storia e di fede; scherni e di-leggi concepiti con pungente naturalezza, impudicizia e con irriverenti accenni addirittura

al miracolo dei pani e dei pe-sci. Il tutto, ovviamente, condi-to con una spruzzatina di Vin-cenzo della Corte e di moralità pubblica e privata. È davvero troppo! È fuori dubbio che l’ar-gomento della concessione dei parcheggi ai sacerdoti è argo-mento assai interessante, giu-stamente criticabile e di discu-tibile legittimità. Ma poteva essere affrontato in maniera molto più appropriata e con maggiore accortezza e rispet-to. Imbastire un teorema di così modesta entità con argo-menti di così elevata autorevo-lezza religiosa e teologica mi pare assai eccessivo. Comun-que un’equazione pericolosa, che un giornalista dovrebbe avere il coraggio per lo meno di applicare con uguale ener-gia sempre e comunque. A tu-tela della libertà di espressio-ne e del diritto di replica non ho potuto come cattolico non esternare il mio particolare pensiero, orientato da sempre alla difesa della mia Chiesa da ogni tipo di gratuito attac-co sarcastico e irridente. Per questo ringrazio la redazione de Lo Strillone che me lo ha consentito. Un giornale nuovo, libero e privato a cui auguro grandi successi. Può scrivere ciò che meglio crede e i catto-lici sono altrettanto liberi di cadere nel trappolone e farsi spernacchiare. Basta avere sempre presente che non solo la cronaca, ma a volte anche la storia, non è come qualcuno ce la vuole raccontare.

Gerardo di Punzio

FRANCAVILLA FONTANA

«INGIUSTO PROCESSO ALLA CHIESA»La replica di Gerardo di Punzio dopo la polemica dei giorni scorsi sui parcheggi auto riservati al clero davanti alle parrocchie francavillesiRiceviamo e pubblichiamo da Gerardo di Punzio, in replica all’articolo apparso sul numero 3 de Lo Strillone:

L'articolo apparso sullo scorso numero de Lo Strillone

La mostra resterà aperta fi no al 15 agosto

IL CENTRO ARTISTICO CULTURALE “La Ca-saccia” promuove, nell'ambito delle inizia-tive legate alla manifestazione Città Aper-te 2011, una mostra collettiva di pittura dei suoi soci pittori. La manifestazione, intito-lata “Apriamoci alla Città”, resterà aperta sino al 15 agosto e propone le opere degli artisti appartenenti al Centro. È una inizia-tiva importante che colloca l'Associazione al Centro delle manifestazioni di carattere culturale della città di Francavilla Fontana. Il titolo della collettiva è UN manifesto di intenti del Centro, che vuole rendere frui-bile al pubblico le opere dei propri artisti, con l'auspicio di creare una rete di con-

fronto su tematiche legate alla cultura per una reale crescita di tutti. La mostra, aperta ogni giorno dalle ore 18 alle 21 è visitabile presso la galleria del Centro in via Munici-pio, 43 a Francavilla Fontana (Br), sino al 15 agosto. Ingresso gratuito. di V.S.

Francesco Lucati, Mino Carbone e Michele Proto

Collettiva a La Casaccia

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10 1-15 Agosto 2011 - n. 4

“IL CINE-TEATRO ARISTON CHIUDE”. Così è stata annun-ciata dai fratelli Sumerano, proprietari del cinema, la fine delle trasmissioni. Un post su Facebook per sventolare ban-diera bianca e dichiarare la resa. Pare inconcepibile che proprio nella città “adottiva” di Sergio Rubini, in quella che era stata definita la nuova Hollywood, nella location per-fetta per film come “La terra” e “L’uomo nero” non esisterà più il posto dove poter godere della soddisfazione dell’esser-ci. Esserci come città nel rico-

noscerne gli scorci sullo scher-mo, esserci come persone tra comparsate e curiosate, esser-ci nel mondo tra i titoli di coda.

Esserci. Esserci così come han-no creduto i fratelli Sumerano, quando anni fa si sono fatti carico di un cinema chiuso e

lo hanno riportato alla vita ed oggi si sono dovuti fermare davanti all’evidenza. Troppi i soldi necessari per riuscire a tenere aperte le porte dell’Ari-ston e nessun sostegno da par-te dell’amministrazione comu-nale che, come dichiarato dai fratelli Sumerano, non hanno incluso il cine-teatro nella pro-grammazione estiva per nes-suno degli eventi previsti dalla rassegna cinematografica così da non fornire, in alcun modo, almeno un sostegno tempo-raneo. La stessa amministra-zione che si è fregiata di avere tra i suoi concittadini onorari l’attore e regista Sergio Rubini

e che oggi lascia morire l’unico luogo in cui poter proiettare i frutti di questa collaborazio-ne. Solo un ringraziamento, dai proprietari del cinema, per «quanti in questi anni hanno acquistato il biglietto d’in-gresso, contribuendo a tenere in vita questo enorme conte-nitore culturale». La Cinecittà del Sud continuerà ad offrire i suoi splendidi paesaggi e lo-cation per i tanti che ancora di lei s’innamoreranno ma non potranno più apprezzare, nei grandi ambienti del Cine te-atro Ariston, il risultato della sua ospitalità.

MESAGNE

La sale del cine-teatro Ariston dopo l'inaugurazione

"ARISTON" FINE PROIEZIONIIl cine-teatro chiude i battenti. L'annuncio dei proprietari conun post su facebook: «Troppe spese e nessun aiuto»

di CLAUDIA TURBA

IL SEGRETARIO GENERALE Fials Pino Carbone chiede udienza a Gianfranco Fini per consegnargli brevi manu le 80mila firme raccolte con cui chiede un taglio sensibile ai costi della “ca-sta” dei politici. La petizione, promos-sa una manciata di mesi fa, s’intitolava non a caso “Meno costi per la politica e più politiche sociali e del lavoro”. Il sindacato della Sanità, che vanterebbe oltre 40mila iscritti tra gli ospedalieri pubblici e privati di tutt’Italia, invoca

in particolare: la riduzione del numero dei parlamentari, delle indennità e dei benefit; l’eliminazione del rimborso elettorale ai partiti; l’abolizione delle Province; la contrazione della spesa pubblica, anche attraverso l’azzera-mento delle consulenze e delle ester-nalizzazioni; l’introduzione della re-sponsabilità patrimoniale e personale per gli amministratori di enti, consorzi, aziende e società pubbliche; la fissa-zione di un “tetto” agli stipendi e alle

liquidazioni dei manager pubblici. Carbone, scrivendo direttamente al presidente della Camera, e per co-noscenza anche a quello del Senato Renato Schifani, auspica una manovra “più equa e solidale”, che consenta di impiegare i risparmi dai tagli ai costi della politica per migliorare servizi so-ciali, sanitari e welfare. «Il nostro desiderio – si legge nella missiva ai presidenti - è quello di poter consegnare personalmente la docu-

mentazione con un incontro – conve-gno dal tema “La manovra economica e i costi della politica” presso la Came-ra dei Deputati - Sala Refettorio – Pa-lazzo S. Macuto questo mese di luglio. Le saremmo molto grati in un riscontro positivo della presente per poter or-ganizzare, da subito, il convegno con la presenza della stampa e dei nostri dirigenti nazionali e parte di quelli ter-ritoriali». di E.Z.

FOCUS ON

La Fials contro la “casta” Il sindacato della Sanità chiede a Fini e Schifani un incontro per consegnarela petizione con cui vorrebbe ridurre i costi della politica: 80mila fi rme

CENTRALEPASTICCERIAGELATERIA

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Page 11: Lo Strillone 4

111-15 Agosto 2011 - n. 4

(…) metri dalla battigia di Specchiarica. Le amministra-zioni di Manduria, Avetrana, Maruggio, Erchie e dell'Unio-ne Terre del mare e del sole da mesi ribadiscono di essere favorevoli al depuratore, ma assolutamente contrarie allo scarico in mare. Specchiarica, pur essendo frazione di Man-duria, è da sempre spiaggia di ercolani, oltre che polo di attrazione turistica rilevante. Giuseppe Margheriti, primo cittadino di Erchie, è perciò in prima fila nella lotta al de-puratore consortile. «Proprio non si comprende perché le acque reflue di Sava debbano percorrere tanti chilometri: Specchiarica non è certo la marina più vicina al centro ur-bano in questione - asserisce il sindaco -. La somma che verrà spesa per un simile tracciato potrebbe essere investita in

maniera migliore: affinando ulteriormente le acque, cioè in tabella 4 anziché 1, queste potrebbero essere destinate ad uso irriguo. Una soluzione del genere è, peraltro, adotta-ta già nella maggior parte del-le località della costa ionica». Quello che più preoccupa e stupisce gli abitanti della zona è che l'area interessata dal progetto è adiacente, se non inclusa, alla Riserva Regiona-le Orientata "Salina e Dune di Torre Colimena", tutelata da direttive comunitarie e di-stante appena poche centi-naia di metri dall'Area Marina Protetta di Porto Cesareo. «C'è una contraddizione immensa nell'operato regionale - pro-segue Margheriti - che, da un lato, individua il mare di Spec-chiarica come recapito finale del depuratore e, dall'altro lato, impedisce che nella stes-sa area venga tollerata alcuna incursione umana. Un esem-

pio pratico: la Regione Puglia classifica la zona di cui stiamo parlando come non idonea all'installazione di impianti di energia alternativa. Nessuna pala eolica, nessun pannello fotovoltaico può essere allog-giato, se non ad almeno 300 metri dalla costa: una dispo-sizione, questa, più che legit-tima. Ora, sempre la Regione,

asserisce che nella stessa zona è però possibile e ragionevole scaricare dell'acqua, grosso-lanamente depurata, non a pochi metri dalla spiaggia, ma addirittura dentro il mare». Il "no" unanime degli espo-nenti politici e della società civile dei comuni interessati è rimasto sinora inascoltato. In questi giorni, le osservazioni

espresse dai sindaci al pro-getto esecutivo dovrebbero essere valutate dall'Assesso-re regionale alle Opere pub-bliche Fabiano Amati. Dalla sua risposta dipenderà molto probabilmente il destino di una delle più belle realtà bio-geografiche e turistiche della costa pugliese.

ERCHIE

IL CASTELLO di Torre torna agli antichi splendori: dopo un secolo di totale abbandono, ristrutturato e riadattato, di-venterà un polo ricettivo con funzioni alberghiere. Edificato nel 1500 e utilizzato per de-cenni come dimora nobiliare dai conti Filo, dagli anni '40 era divenuto proprietà della fami-glia latianese D'Ippolito. Inva-no l'amministrazione comuna-le aveva tentato di acquistarlo; solo nel 2003, grazie all'inve-stimento dell'imprenditore Vincenzo Trinchera, il castello è tornato nelle mani dei tor-resi. In occasione della Notte Bianca il suo monumentale ingresso è stato aperto per una prima visita della struttu-ra, attiva dal prossimo genna-io. Del trascurato rudere alla

cui visione i torresi si erano

abituati, e in qualche misura

rassegnati, resta ben poco. A

partire dal cortile interno, per

anni sede di un autolavaggio

ed ora lastricato a nuovo, fino

ai locali del pianterreno, ripor-

tati a dignità architettonica

dopo aver ospitato in passato

una pescheria, una macelleria

e una radio. «L'opera di ri-

strutturazione – spiega Anto-

nio Trinchera, storico e fratello

dell'imprenditore Vincenzo - è

stata complessa innanzitutto per le disastrose condizioni in cui il castello si trovava. La volontà era quella di farlo re-stare il più fedele possibile all'antica conformazione, ren-dendolo contemporaneamen-te comodo e funzionale per i visitatori». L'ambizioso progetto ha ripor-tato finalmente al decoro an-che la bella chiesetta interna, risalente al '700 e unica nella provincia a possedere un alta-re barocco. Ancora maggiori le sorprese che riserva il piano superiore. Triste e noto a tut-ti il destino toccato in sorte a quei locali: utilizzati per alcu-ni anni come abitazioni civili, erano stati abbandonati all'in-curia più totale, esposti all'a-zione deturpante di intempe-

rie e colombi, privi com'erano ormai degli infissi. Ora quelle stanze sono tornate le camere signorili di un tempo: arredate con sontuosità e intitolate alle donne che legarono la propria esistenza a quella del castello. La trasformazione di un edifi-cio storico, peraltro così rap-presentativo per il paese, in un albergo non corrisponde forse alla speranza che la maggior parte dei cittadini nutriva: ac-quistato dal Comune e desti-nato ad altro uso, esso sareb-be potuto diventare davvero il castello di tutti i torresi. Le critiche, pur legittime, restano ora però solo sullo sfondo del-lo spettacolo maestoso di un castello bello come Torre non vedeva da secoli. di M.D.G.

Il castello “rinasce” e diventa albergoLa nuova proprietà l’ha riportato agli antichi fasti, ma fa discutere la nuovadestinazione d’uso di struttura ricettiva

IUna foto del castello

Il posto in cui dovrebbe scaricare il depuratore a Specchiarica

TORRE SANTA SUSANNA

NO AL DEPURATORE A SPECCHIARICAIl sindaco Margheriti contrario allo scarico a mare della fogna che servirà Sava: «Uno scempio ambientale che potrebbe deturpare un'area incontaminata da sempre meta prediletta di villeggiatura per gli ercolani»

di MAURA DE GAETANO

segue dalla prima

Page 12: Lo Strillone 4

1-15 Agosto 2011 - n. 4 pagina 12

Page 13: Lo Strillone 4

131-15 Agosto 2011 - n. 4

IL SINDACO di Latiano, Anto-

nio De Giorgi, ha reso pubblici

i dettagli dell'asta con cui sa-

ranno ceduti i lotti interessa-

ti dall'alienazione dell'area

dell'ex biblioteca comunale

di via Roma. Tali aree saranno

destinate ad attività commer-

ciali, artigianali, studi profes-

sionali e servizi in genere,

nell’ambito del progetto di

riqualificazione del compren-

sorio di Via Roma nell’area cir-

costante l’ex biblioteca comu-

nale. Il progetto prevede che

le aree cedute all'asta che si

trovano a piano terra partano

da 1100 euro al metro quadro

e che quelle che si trovano al

primo e al secondo piano ab-

biano una base d'asta di 900

euro al metro quadro. In totale

i lotti che il Comune intende

cedere sono ventuno disposti

come segue: dieci a piano ter-

ra, dieci al primo piano e uno

al secondo. Ovviamente non

tutti i lotti hanno le stesse di-

mensioni quindi anche i prez-

zi di partenza variano a secon-

da dei metri quadri: il lotto più

economico, 63 metri quadri al

primo piano, parte da 56.700

euro e, a mano a mano che

le dimensioni aumentano, si

arriva a un massimo di base

d'asta di 102.300 euro per

un lotto di 93 metri quadri a

piano terra. I suindicati prezzi

a base d’asta comprendono la

progettualità architettonica e

tecnico-strutturale; gli oneri

di urbanizzazione; l’acquisi-

zione dei pareri della Provin-

cia e dell'ASL relativamente

alle norme antisismiche vi-

genti; la realizzazione allo

stato grezzo dei locali con il

solo intonaco esterno (senza

impianti o finiture interne);

la direzione lavori, i collaudi

strutturali e l'accatastamen-

to dei singoli locali allo stato

grezzo (esclusi i diritti di se-

greteria previsti dall’agenzia

del territorio) con destinazio-

ne d’uso ad attività commer-

ciali. Dai costi sono esclusi: gli

oneri connessi alla richiesta

del certificato di agibilità; gli

oneri per manutenzione or-

dinaria e straordinaria degli

spazi comuni; gli oneri rela-

tivi agli impianti tecnologici

occorrenti per lo svolgimento

delle attività cui i lotti sono

destinati. Le caratteristiche

dettagliate di ciascun lotto

sono state stimate da una

perizia redatta dall’ufficio

tecnico comunale. Il progetto

è stato dichiarato immediata-

mente eseguibile per l’urgen-

za di riqualificazione dell’area

mediante la realizzazione del

complesso edilizio risultante

dalla vendita dei lotti all'asta

(segreta, unico incanto, con

rilanci di minimo 100 euro,

deposito cauzionale del 10

per cento presso il Banco di

Napoli). L’avviso integrale è

esposto all’albo pretorio del

Comune di Latiano, nonché

sul sito del Comune, www.

comune.latiano.br.it. Per le

informazioni del caso rivol-

gersi all’ufficio tecnico co-

munale - V struttura, telefono

0831/7217210, gestione del

territorio e ambiente oppure

presso l’ufficio patrimonio

del Comune di Latiano, telefo-

no. 0831/7217243.

LATIANO

EX BIBLIOTECA, I DETTAGLI DELL’ASTAIl sindaco De Giorgi rende noti i dettagli della riqualificazione dello stabile in via Roma: il lotto più economico parte da 56.700 euro, il più caro da 102.300

di MAURIZIO DISTANTE

Qui e sotto come sarà l'ex biblioteca comunale

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14 1-15 Agosto 2011 - n. 4

CEGLIE MESSAPICA

CI VORRÀ a ancora tempo prima che il mercato coperto apra i battenti. La data iniziale di consegna - settembre pros-simo – è slittata. I dieci esercizi commerciali, che dovrebbe-ro far rinascere una struttura ormai fatiscente, dovranno ancora attendere. I lavori oggi sono sospesi, il tutto si è com-plicato. «I problemi sono sorti due mesi fa - spiega il sindaco Luigi Caroli – quando durante gli scavi è emerso che alcu-

ni pilastri non avrebbero più retto. Così è stato necessario la ristrutturazione e chiedere supporto a un ingegnere, che tuttora studia il caso».L’apertura post-estiva non è possibile, e l’amministrazione attende il parere dell’inge-gnere, chiamato a fornire la migliore soluzione per rifare i pilastri e il tetto che sovra-sta l’intero edificio. I finan-ziamenti ottenuti dalla Re-gione per la riqualificazione

dell’immobile ammontano a 400mila euro, mentre 80mila euro è l’esborso totale di tutti i commercianti per l’acquisto di un lotto finalizzato all’a-pertura delle attività previste. È impossibile oggi ipotizzare quando effettivamente ci sarà l’inaugurazione anche perché ora è necessario costruire se-guendo le norme antisismi-che: «L’attività di ripristino è impensabile – spiega Caroli - perché la tenuta dell’immobi-le non è garantita. La sospen-sione dei lavori da me disposta è soprattutto una questione di responsabilità nei confronti di chi lavorerà all’interno del mercato coperto».I commercianti, che speravano di procedere con l’apertura delle attività in tempi più o meno brevi, non possono che attendere ciò che dirà l’inge-gnere perché il tutto sia sbloc-cato. Il primo cittadino, però, assicura che la documentazio-ne del tecnico è attesa a giorni.di ER.ZINGA.

MERCATO COPERTO, TEMPI INCERTIL’immobile crolla a pezzi, slitta la consegna di settembre.Caroli: «Necessario sospendere i lavori»

I lavori sospesi presso il mercato coperto Il sindaco Luigi Caroli

Page 15: Lo Strillone 4

151-15 Agosto 2011 - n. 4

IL CALENDARIO DEGLI EVENTI ESTIVIA CURA DI ANTONIO LIGORIO (IDEA RADIO) • [email protected]

GROTTAGLIE

ERCHIE

LATIANO

SAN VITO DEI NORMANNI

BRINDISI

SAN VITO DEI NORMANNI

MESAGNE

ORIA

GROTTAGLIE

PORTO CESAREO

CELLINO SAN MARCO

TORRE SANTA SUSANNA

ORIA

VINO È... MUSICAGiovedì 4 agosto, ore 19.00

Il cammino dell'arte, l'incontro dei sapori. Manifestazione dedicata all'arte e all'enogastronomia.Esposizioni e degustazioni.

328.4273428

LA TRADIZIONE E IL GUSTO Sabato 6 agosto, ore 20,30

Nel corso della serata prenderà vita una rievocazione storica che ricor-derà l’attacco dei briganti a Erchie, avvenuto il 23 novembre del 1862.

345.4011555

SOTTO UNA COPERTA DI STELLE1 e 8 agosto

Continua la rassegna di Cinemato-grafi ca Lunedì 01 Agosto “La donna della mi vita” e Lunedì 08 agosto “Il discorso del Re’. Ingresso libero

0831. 7217202

ROCKINDAY 2011 dal 4 al 5 agosto, ore 21.00

Oltre ai due attesi concerti dei Dia-framma e dei Bud Spencer Blues Explosion, sul palco l’esibizione di altre sei band emergenti.

[email protected]

FRANCESCO RENGA IN CONCERTOSabato 6 agosto, ore 21,00

Fa tappa a brindisi il tour di France-sco Renga che sarà accompagnato dalla band e da un'orchestra di 30 elementi. Ingresso libero

0831.829111

SAGRA TI LI STACCHIODDIMartedì 2 agosto, ore 21.00

Sagra organizzata dall’ associazione “terra nostra”. Animeranno la serata il gruppo folk “luna nova” e la scuo-la di ballo new stile dance.

349.1081832

INTERPRETANDO 2011 Giovedì 4 agosto, ore 21.00

La gara canora di carattere regiona-le giunge alla fase fi nale con l’esibi-zione dei fi nalisti e la proclamazio-ne del vincitore.

0831.772651

TORNEO DEI RIONIdal 6 al 07 agosto, ore 18.00

Il Torneo rappresenta una sfi da tra i quattro rioni: Castello, ]udea, Lama e Santo Basilio. Atleti e cavalieri si cimentano in prove medievali.

0831.845939

OFFICINA ZOE' IN CONCERTOGiovedì 4 agosto, ore 22,00

I ritmi inebrianti della Pizzica taran-tata con gli nterpreti ed autori delle musiche del fi lm "Sangue Vivo" di Edoardo Winspeare.

328.4273428

INDI[E]PENDENT MUSIC FESTIVALVenerdi 5 agosto, ore 21.00

Un evento, che concentrerà i miglio-ri artisti della musica ska, reggae, elettronica, rock e disco. I republika mod, funzione random e steela.

328.7231500

MEA PUGLIA FESTIVALDomenica 7 agosto, ore 21.00

Gianni Morandi, Emma, Mario Bion-di, Lino Banfi ospiti del padrone di casa Albano Carrisi. Il Festival e' un tributo alla terra di Puglia.

0831.616693

FESTA DEL PEPERONCINOVenerdì 5 agosto, ore 21.00

Interpretando eventi in chiave ludi-ca d’intrattenimento, in scena una manifestazione gastronomica e culturale sul “viagra” di un tempo.

347.5807077

BAR ITALIA CON VANNY DJMartedì 2 agosto, ore 21.30

Direttamente da Riobò, Samsara e i migliori top club, tutto lo staff del Bar Italia con l'esclusiva del dj Vanni che mixerà musica italiana dance

329.5633982

TORRE SANTA SUSANNA

F. BOSSO E L. BIONDINI LIVEDomenica 31 luglio, ore 21.45

Un duo che è un personale taccuino di viaggio colmo di impressioni che pesca dal jazz alle fragranze medi-terranee. Ingresso Gratuito

0831. 7217202

ORIA

I LOVE '80'S E NON SOLO Venerdì 29 luglio, ore 21.30

Il Caff è Decò presenta una serata unica all'insegna del Revival Disco Dance e divertentismo con Ciccio Dj e MiKo Voice.

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NIGHT & DAY

Al GiBa va in scena la movida La piazza francavillese cuore pulsante delle serate estive

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Page 16: Lo Strillone 4

1-15 Agosto 2011 - n. 4 pagina 16

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