Notiziario della Marina - Marzo 2015

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A NNO LXII MARZO 2015 N O T I Z I A R I O della M ARINA

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Testata giornalistica della Marina Militare fondata nel 1954

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CINQUANT’ANNI FA . . . La Marina di cinquant’anni fa, riproposta attraverso le

immagini dei Notiziari dell’epoca e i vostri scatti

Febbraio1965. La Spezia, giuramento reclute 1945/1°, veduta dello schieramento.

dal numero di: MARZO 1965

inviate i vostri scatti dell’epoca con una breve didascalia a: [email protected]

Febbraio/Marzo 1965. Copertina

Marzo 1965. L’ultimo ammaina bandiera di nave Carabiniere; a fiancodell’unità ormeggiata al Molo Balilla dell’Arsenale di La Spezia, i CC.TT.lanciamisisli Impavido e Intrepido con gli equipaggi schierati in coperta.

Marzo 1965. Il Carabiniere durante la sua attività di squadra come Fregata.

Marzo 1965. Il sommergibile Tazzoli in navigazione durante una rivista navale.

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TESTATA GIORNALISTICA DELLA MARINA MILITARE

FONDATA NEL 1954

DIRETTORE RESPONSABILE:Antonio COSENTINO

CAPO REDATTORE E PHOTO EDITOR:Davide GALLI

REDAZIONE, GRAFICA/IMPAGINAZIONE, SEGRETERIA:

Cristopher SCARSELLA

Pasquale PRINZIVALLI

Luciano ERBAGGIO

DIREZIONE E REDAZIONE:

NOTIZIARIO DELLA MARINA Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione

della Marina MilitarePiazza della Marina, 4 - 00196 Roma

tel. 06.36805556e-mail: [email protected]

Stampa:Tipografia Facciotti - Roma

chiuso in redazione il: 25 marzo 2015

NORME PER LA COLLABORAZIONE

Il Notiziario è organo di informazione e la collaborazione è aperta a tutti.Gli elaborati, inediti ed esenti da vincoli editoriali, investono la diretta re-sponsabilità dell’autore, rispecchiandone le idee personali.Gli articoli dovranno pervenire per posta elettronica entro 10 giorni dal-l’evento, corredati di foto (in formato .tif o .jpg, di dimensioni minime 18x 13 cm e risoluzione non inferiore a 300 dpi) e didascalie esplicative; glielaborati dovranno essere redatti evitando possibilmente l’uso di acro-nimi, che eventualmente vanno esplicitati in maniera chiara e precisa.L’accoglimento degli articoli o proposte di collaborazione non impegnanola Direzione alla pubblicazione nè alla retribuzione. La Direzione si riserva il diritto di dare all’articolo l’imposta-zione e i tagli ritenuti più opportuni.Al fine della corresponsione del compenso di collaborazione, è indispen-sabile che l’autore rediga una dichiarazione contenente tutti i dati ana-grafici, recapito telefonico e coordinate bancarie. Dal momento della retribuzione l’autore cede ogni diritto di esclusivitàd’utilizzo al Notiziario.Nessuna parte dei testi e delle illustrazioni può essere riprodotta senzal’autorizzazione della direzione del Notiziario.

Sommario

ISCRIZIONE: Tribunale di Roma

REGISTRAZIONE:n. 396/1985 dell’8 agosto1985

Per la collaborazione a questo numero si ringraziano: Marco Maccaroni, Carlo Disma, Michele Carosella, Desirèe Tommaselli, MarikaTinè.

Per i contributi fotografici di questo numero si ringraziano: Monica Palermo, Massimo Sestini, Maurizio Flamini, Massimo Stotani, SilvioScialpi, Gian Carlo Cadeddu, Giuseppe Abate, Cataldo Palmisano, Ufficio Storicodella Marina

In copertina: Mar Mediterraneo,5 marzo 2015. La fregataeuropea multimissioneCarlo Margottini in naviga-zione durante l’esercita-zione Mare Aperto 2015.

Scarica ilNotiziario in versione

pdf

In quarta di copertina: Il manifesto della 32ªedizione del Trofeo Ac-cademia Navale e cittàdi Livorno, in pro-gramma dal 23 aprile al3 maggio 2015.

ANNO LXII - MARZO 2015

PROPRIETÀ:Ministero della Difesa - EDITORE: Ministro della Difesa

www.marina.difesa.itMARINA MILITARE

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MarinaMilitareOfficialPage

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ItalianNavy

ItalianNavy

Feed RSS

2 Editoriale di Antonio Cosentino

4 Sitrep

6 Mare Aperto di Marco Maccaroni

17 Smart Hunt 2015di C. D.

20 Atalanta, primi numeri per il Grecaledi Cristopher Scarsella

22 Missione compiutadi Cristopher Scarsella

26 L’Italia e il Maretra geopolitica, sicurezza e strategia economica di Michele Carosella

28 Le operazioni SAR nel Mediterraneo di Antonio Cosentino

30 Tredici nuovi Comandanti per la Marinadi Pasquale Prinzivalli

34 Donne di Maredi Marika Tinè

38 Regata Fezzano-Talamone di Pasquale Prinzivalli

40 Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina:Andrea Bafile di Desirèe Tommaselli

44 Il mese in immagini di Pasquale Prinzivalli

48 Open day alla Scuola Navale “Morosini” di Pasquale Prinzivalli

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Editorialedi Antonio Cosentino

Mar Tirreno, 5 marzo 2015. Il caccia LuigiDurand de la Penne impegnato in un’attivitàdi tiro a caldo con l’impianto 127/54 du-rante l’esercitazione Mare Aperto 15-1.

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Per la Marina, questo mese di marzo è iniziato nelsegno della prontezza operativa, con l’ordine peren-torio per le unità della Squadra Navale di mollare

gli ormeggi e dirigere verso la zona di operazioni tra MarIonio e Mar Tirreno. E’ iniziata così l’esercitazione com-plessa Mare Aperto 2015, ma poteva essere la chiamataper fronteggiare una qualunque emergenza nazionale ointernazionale per la quale fosse necessario mobilitare lenostre navi. Sono ripresi gli eventi addestrativi su vastascala della Squadra Navale - sospesi per tutto il 2014 acausa degli indifferibili impegni costituiti dall’OperazioneMare Nostrum, dal Dispositivo Navale di Sicurezza e Sor-veglianza Marittima (DNSSM) e dall’ l’emergenza NormanAtlantic - seguiti già dopo pochi giorni dall’esercitazioneantisommergibile italo-tedesca Smart Hunt 2015. Nel frattempo rientrava a Taranto nave Doria, dopo oltresei mesi di attività antipirateria come flagship della TaskForce 465, nell’ambito dell’operazione UE Atalanta, alla

quale aveva preso parte anche nave Grecale, che ha giàfatto un resoconto dei suoi primi due mesi di attività.Chiaramente non sono mancati gli eventi di approfondi-mento a tema tecnico, come la tavola rotonda sulla “si-curezza ed emergenza umanitaria” organizzatadall’Associazione Italiana di Diritto Marittimo presso lasede di Confitarma, così come non sono mancate le con-suete attività addestrative – pensiamo alla Scuola Co-mando – e numerosi altri eventi: si pensi all’8 marzo,festeggiato anche dalle “Donne di Mare”, all’Open daydella Scuola Navale Militare “Morosini” e alla vittoria, conuna nuova barca messa a punto durante la regata, del ve-lista della Marina Andrea Pendibene. Ultimo, ma non ultimo, Andrea Bafile, marinaio che “do-minò tutti gli elementi, per mare, per terra, nell’aria”, degnorappresentante degli uomini che hanno fatto grande laMarina. Buona lettura!

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SITREPm a r z o 2 0 1 5

ATTIVITÀ DI DIFESA E SICUREZZA MARITTIMA NAZIONALEOPERAZIONI DI SICUREZZA MARITTIMA INTERNAZIONALIATTIVITÀ DI COOPERAZIONE E OPERAZIONI INTERNAZIONALICONCORSI/COLLABORAZIONI CON ALTRI DICASTERI NAZIONALICAMPAGNE NAVALI/D’ISTRUZIONE, ATTIVITÀ ADDESTRATIVA COMPLESSA terra

mare

JOINT OPERATION TRITON Operazione congiunta di controllodelle frontiere esterne della UEsotto egida dell’agenzia FRONTEX1 Pattugliatore: LIBRA, SIRIO, CIGALA FULGOSI

VI.PE./OPER.CONSTANT VIGILANCEAttività di presenza/sorveglianza Vigilanza Pesca/Controllo flussi migratori1 Pattugliatore:SIRIO, ORIONE, FOSCARI, BETTICA

SNMCMG 2STANDING NATO MINE COUNTERMEASURES GROUP 2Gruppo Navale Permanente NATO di contromisure mineFregata EURO (flagship)

BONIFICHE ORDIGNI IN MAREAttività di disinnesco/neutralizzazione di ordigni esplosivi in mare Personale Gruppo Operativo Subacquei

ESERCITAZIONE MARE APERTOAttività addestrativa complessa nel MarIonio e Mar Tirreno meridionale Unità anfibia portaelicotteri GARIBALDI, Caccia MIMBELLI, DURAND DE LA PENNE, CAIO DUILIO,Fregate MARGOTTINI e BERGAMINI, Pattugliatori di squadra AVIERE e BERSAGLIERE, Unità anfibia SAN GIORGIO, Sommergibile PRINI,2° RGT Brigata Marina S.Marco, Forze Speciali

ESERCITAZIONE SMART HUNTAttività addestrativa complessabilaterale Italia-GermaniaFregata MARGOTTINI, Sommergibile SCIRE’

SNMG 2STANDING NATO MARITIME GROUP 2Gruppo Navale Permanente NATO Fregata ALISEO

oceano

atlantico

OPERAZIONE ACTIVE ENDEAVOUROperazione NATO di contrasto sulmare del terrorismo internazionaleSommergibile PRINI

MCCID MALTAMissione italiana di collabora-zione nel campo della DifesaPersonale MM

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oceano indiano

mar nero

golfo arabico

BMNS GIBUTIBASE MILITARE NAZIONALE DI SUPPORTO IN GIBUTIMissione di supporto tecnico-logistico alle forze nazionali in transito/sosta Personale Marina Militare

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con la collaborazione della Sala Monitoraggio M.M. del 3° Reparto

dello Stato Maggiore Marina

OPERAZIONE RESOLUTE SUPPORTMissione NATO di assistenza e supporto alle forze di sicurezza eistituzioni dell’AfghanistanPersonale Brigata Marina SAN MARCO, Gruppo Operativo Incursori

M.F.O.MULTINATIONAL FORCE AND OBSERVERS

Controllo e verifica della libertà di navigazione nello Stretto di TiranGRUPNAVCOST 10: PattugliatoriESPLORATORE, SENTINELLA, VEDETTA,

Personale Brigata Marina SAN MARCO

EUCAP NESTORMissione UE civile-militare di RegionalMaritime Capacity Building in Cornod’Africa (Gibuti e Seychelles)Personale Marina Militare

EMOCHM-OPER.JOINT WILL/VONTADE CONJUNTATeam internazionale di osservatori militari per la cessazione delle ostilità in MozambicoPersonale Marina Militare

EUNAVFOR - OPERAZIONE ATALANTAEUROPEAN UNION NAVAL FORCEOperazione di contrasto alla pirateria marittima dell’Unione EuropeaFregata GRECALE

NUCLEI MILITARI DI PROTEZIONEProtezione naviglio mercantile nazionale in transito nelle aree a rischio pirateriaPersonale Brigata Marina SAN MARCO

UNIFILUNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LEBANONForza di Interposizione in Libano delle Nazioni UnitePersonale Marina Militare

OPERATION INHERENT RESOLVEOPERAZIONE PRIMA PARTHICAOperazione di contrasto del terrorismo islamicoPersonale Marina Militare

COMBINED MARITIME FORCESForza marittima multinazionale per la sicurezza marittima nella regione (Bahrain)Personale Marina Militare

IFC SINGAPOREINTERNATIONAL FUSION CENTREScambio dati su traffico mercantilePersonale Marina Militare

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Mare Aperto

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Il 2 marzo le acque del Tirreno meridionale e dello Ionio hanno visto l’avvio dell’esercitazione Mare Aperto 2015 e la ripresa delle attività addestrative ad

elevata intensità e complessità per Squadra Navale e componenti specialistiche

di Marco Maccaroni

Dieci giorni di intense esercitazioni per gli equi-paggi della Marina Militare: dal Mar Tirreno alMar Jonio, le navi della Marina hanno simulato

situazioni che richiedono un intervento rapido.Il 2 marzo, quando l’ordine di salpare è arrivato senzaalcun preavviso, è iniziata l’esercitazione Mare Aperto2015-1, che di fatto ha sancito la ripresa delle attivitàaddestrative ad elevata intensità e difficoltà crescenteper le unità della Squadra Navale e le componentispecialistiche. Un'esercitazione per riportare gli equipaggi delle naviad uno standard di prontezza operativa necessaria a

Mar Tirreno, 5 marzo 2015. Le unità della Squadra Navale impe-gnate in manovre di formazione durante l’esercitazione MareAperto 2015-1. Da sinistra verso destra: il caccia Francesco Mimbelli, la fregatamulti-missione Carlo Margottini e il pattugliatore di squadra Aviere.

Prontezza operativa e sicurezzamarittima al servizio del Paese

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Mar Tirreno, 5 marzo 2015. La fregata multi-missione Carlo Margottini alle prese con le avverse condizioni meteo-marine riscontrate durante l’esercitazione Mare Aperto 15-1.

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Dieci giorni di intense esercitazioni per gli equipaggi delle unità partecipanti,

che hanno simulato situazioni da intervento tempestivo dal Mar Tirreno al Mar Ionio

far fronte ai diversi scenari per i quali il Paese potrebberichiedere il supporto delle forze armate, ed in parti-colare della Marina Militare.Per circa dieci giorni, uomini e donne imbarcati sullenavi impegnate in una delle più importanti esercitazionidella Marina - sospesa nel 2013 e per tutto il 2014 perl’intenso impegno nell’operazione umanitaria e militareMare Nostrum - si sono addestrati nelle principali formedi lotta, riguardanti soprattutto la sicurezza marittima,la difesa aerea e antisommergibile ed il contrasto alleattività illegali sul mare.Il contrammiraglio Pierpaolo Ribuffo, comandante delTerzo Gruppo Navale di Brindisi e imbarcato su nave

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A sinistra: un elicottero EH-101 sul ponte di volo dell’unità portaeromobili Garibaldi.Sulla scia dell’unità seguono in linea di fila i cacciatorpedinieri Luigi Durand De LaPenne e Francesco Mimbelli e il pattugliatore di squadra Aviere.In alto: il comandante del cacciatorpediniere Caio Duilio, capitano di vascello GiacintoSciandra, e il comandante del terzo gruppo navale di Brindisi, contrammiraglio Pier-paolo Ribuffo, seguono le manovre di formazione dall’aletta di plancia.Sopra: un team della Brigata Marina San Marco in assetto Force Protection scrutal’orizzonte dall’aletta di plancia del caccia Caio Duilio.

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A sinistra: la fregata multi-missione Carlo Bergamini in navigazione a velocità soste-nuta tra le onde del Mar Ionio.In basso a sinistra: la il pattugliatore di squadra Aviere e la fregata multi-missioneCarlo Margottini affiancate durante una manovra in formazione. Sotto: il sommergibile Prini in emersione nel Mar Ionio durante un’esercitazione anti-sommergibile svoltasi nella seconda fase della Mare Aperto.

San Giorgio, ha guidato la prima fase dell'esercitazione,che si è sviluppata soprattutto nel Mar Tirreno centro-meridionale, seguendo i diversi temi addestrativi sia dabordo dell'unità anfibia, sia da bordo del cacciatorpe-diniere Caio Duilio. Una prima fase, questa, che ha vistopartecipare le navi San Giorgio, Caio Duilio e Bergamini,in un'ampia zona del Mar Tirreno che va da La Speziaallo stretto di Messina, con una parentesi nelle acquedella Sardegna.La seconda fase si è svolta nel Mar Ionio, al comandodel contrammiraglio Andrea Gueglio, comandante delSecondo Gruppo Navale di Taranto, che ha seguito ediretto le operazioni addestrative dall’unità portaero-mobili Giuseppe Garibaldi. Tiri di artiglieria, manovre ci-nematiche ravvicinate, difesa della Forza Navale daattacchi aerei e da attacchi di sommergibili, gestionedelle emergenze di bordo e, sempre con un occhio at-tento al “mondo reale”, sorveglianza e sicurezza marit-tima. Un elemento di difficoltà durante le attività èstato offerto dalle condizioni metereologiche avverseper gran parte dell’attività, che hanno ulteriormentemesso alla prova la prontezza e la risposta degli equi-paggi in ambienti proibitivi.La Mare Aperto è stata un'esercitazione complessa alla

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Hanno partecipato all’esercitazione più di 2.000 uomini e donne

imbarcati su oltre 10 unità con loscopo di garantire la massima

prontezza ed efficaciadello strumento aeronavale

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Mar Tirreno meridionale, 5 marzo 2015. Un elicottero EH-101 in volo al crepuscolo.

quale hanno partecipato oltre 2.000 tra donne e uo-mini, impiegati nell’ambito del dispositivo aeronavalecostituito dalle unità di superficie Garibaldi, Durand DeLa Penne, Mimbelli, San Giorgio, Margottini, Aviere, Caio Dui-lio, Bergamini, Bersagliere, dal sommergibile Prini e daglielicotteri EH-101, AB-212 e SH-90.L’efficienza e l’efficacia dello strumento militare sonocompiti specifici delle Forze Armate, che devono esserein grado di rispondere con la massima tempestività edoperatività, in qualsiasi momento. In quest’ottica, laMare Aperto 2015, come è tradizione di questa eserci-tazione, ha contribuito a garantire la prontezza e l’effi-cacia operativa necessarie allo strumento aeronavaledella Marina per assolvere i propri compiti istituzionali.

Vai alla notizia web sul sito:www.marina.difesa.it

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Unità di superficie e battelli italiani e tedeschi si confrontanoin un’esercitazione congiunta di lotta anti-sommergibile

Si è conclusa lo scorso 6 marzo l’esercitazione con-giunta “Smart Hunt 2015” tra la Marina Militare ita-liana e quella tedesca, che nell’arco di tre settimane

ha visto confrontare nel Mediterraneo unità di superficiee battelli subacquei di entrambi i Paesi in scenari e pro-cedure tipiche della lotta antisommergibile.All’esercitazione hanno preso parte due sommergibili,l’italiano Sciré ed il tedesco U33, la fregata multimissioneCarlo Margottini (FREMM in versione “antisom”) oltre alledue navi tedesche Planet, unità da ricerca scientifica, eMain, unità di supporto.In particolare, nave Margottini, al comando del capitanodi fregata Pasquale Esposito, ha ricoperto il ruolo di flag-ship accogliendo a bordo il comandante della prima squa-driglia sommergibili della marina tedesca, il capitano difregata Jens Grimm, supportato da uno staff multinazio-nale.Come accade ormai da molto tempo, le esercitazioni di

di C.D.

Mar Ionio, 1° marzo 2015. L’elicottero SH90 della fregata multi-missione in configu-razione ASW Carlo Margottini sorvola l’Unità impegnata nell’esercitazione anti-somSmart Hunt 2015.

Smart Hunt 2015

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lotta antisommergibile rappresentano una preziosa oc-casione per svolgere attività di ricerca scientifica incampo subacqueo, così la fase “tattica” è stata precedutada una “scientifica” di ricerca di tecniche e procedure in-novative nell’ambito della lotta antisom. Nel corso dellaseconda fase, invece, i mezzi partecipanti si sono adde-strati in scenari a difficoltà crescente, simulando la boni-fica di aree ostili, la scorta di convogli e, non ultimo, ilcontrasto a sommergibili avversari.L’esercitazione, oltre ad essersi svolta nell’ottica di unacrescente integrazione tra le forze armate europee –permettendo un produttivo scambio di personale finaliz-zato a condividere procedure ed esperienze – ha per-messo anche di testare le potenzialità dei modernisistemi di scoperta e combattimento subacquei di un gio-iello tecnologico come nave Margottini che, insieme allealtre unità della propria sottoversione, rappresenta ilprincipale mezzo di superficie della Marina Militare ido-neo a contrastare ogni potenziale minaccia sottomarina.

Mar Ionio, l’unità rifornitrice di squadra Etna impegnata in un rifornimento lateralecon nave Margottini durante l’esercitazione italo-tedesca. In alto, da sinistra verso destra:una immagine del sommergibile tedesco U33 al tramonto; lo staff italo-tedesco del-l’esercitazione congiunta Smart Hunt 2015 schierato sul ponte di volo della fregataCarlo Margottini; la prora del Margottini in navigazione in presenza di avverse con-dizioni meteo-marine.

Vai alla notizia web sul sito:www.marina.difesa.it

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Atalanta, primi numeri per il GrecaleLa fregata, al secondo mese di attività, è già a pieno regime nell’area dell’operazione sotto egida UE a difesa del libero commercio sui maridi Cristopher Scarsella

Nave Grecale contribuirà per i prossimi tre mesialla sicurezza e alla libera navigazione dei trafficimarittimi nazionali e internazionali in transito

nell’area del Corno d’Africa e dell’Oceano Indiano.L’unità, inserita nella Task Force 465 dell’operazione eu-ropea Atalanta dallo scorso 17 febbraio, fornirà inoltreprotezione agli aiuti umanitari del World Food Programmee al trasporto marittimo per l’African Union Mission in So-malia. Nave Grecale, al comando del capitano di fregataOnofrio Marco Frumusa, ha lasciato le acque del Medi-terraneo il 6 febbraio scorso, diretta nel Mar Rosso e nelbacino somalo. Quasi cento miglia nautiche in circa sedici

ore, questi i numeri dell’attraversamento del canale diSuez, durante il quale l’addetto per la Difesa presso ilCairo, capitano di vascello Buccilli, ha trascorso qualcheora a bordo. Oltrepassato il canale, un forte vento con-trario ha accompagnato nave Grecale fino allo stretto diBab-el-Mandeb, superato il quale la fregata ha accostatoverso Salalah, in Oman. Qui, durante una sosta operativa,il Southern Area Commander della Marina omanita haomaggiato l’equipaggio di una sua visita.

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Una suggestiva foto aerea della fregata Grecale in navigazione durante una delletante missioni che hanno caratterizzato finora la sua vita operativa.In basso, da sinistra: 10 febbraio 2015, il Grecale in navigazione nel Golfo di Adenverso la propria area di pattugliamento nell’ambito dell’operazione Atalanta.; 19 febbraio 2015, il sottocapo Bettina Coco applica il patch di Atalanta su uno deicapi di vestiario in sua dotazione.

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Con il suo primo friendly approach, condotto lo scorso17 febbraio, l’unità è attualmente parte dell’operazioneeuropea Atalanta, operando in un’area di circa 200.000miglia quadrate. In questa zona transitano mediamenteogni anno oltre 20.000 navi mercantili, delle quali circa il15% italiane. Quest’area così vasta, estesa tra Mar Rossoe Golfo di Aden, rappresenta la principale via di transitodei flussi energetici mondiali, nonché il luogo di incontroe confronto di interessi globali che coinvolgono, oltre aipaesi europei che si affacciano sul Mediterraneo, ancheStati Uniti, Cina, India, Russia, Giappone, Iran, Brasile eSud Africa. Proprio per questi motivi la Marina Militare,fin dal 2005, ha risposto concretamente all’esigenza di ga-rantire la libera navigazione, la sicurezza e il libero com-mercio sul mare inviando navi militari che a più ripresehanno dato un fondamentale e concreto contributo allasicurezza marittima del Paese e della comunità interna-zionale.Non ci resta allora che ringraziare i 241 uomini e donnedell’equipaggio del Grecale per quanto fanno giornal-mente, augurando loro mare calmo e vento in poppa peril loro impegno nei prossimi mesi.

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Missione compiutaIl cacciatorpediniere Andrea Doria ha fatto rientro nella base navale di Tarantodopo aver trascorso quasi otto mesi in missione anti-pirateria nelle acque delCorno d’Africa e dell’Oceano Indianodi Cristopher Scarsella

Stazione navale Mar Grande di Taranto, 12 marzo 2015. Il cacciatorpediniere Andrea Doria durante la manovra diormeggio al rientro dalla missione europea Atalanta; sullasinistra la portaerei Cavour, dal lato opposto l’unità por-taeromibili Giuseppe Garibaldi.

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Lo scorso 12 marzo nella stazione navale MarGrande di Taranto si respirava un’aria di festa: le si-rene di tutte le unità navali presenti suonavano al-

l’unisono mentre parenti ed amici numerosi gremivanola banchina della base tarantina.Il cielo grigio e velato non rifletteva la gioia e l’allegriadelle melodie intonate dalla banda musicale dipartimen-tale, né il desiderio e la voglia di abbracciare quell’equi-paggio a lungo impegnato in luoghi lontani. Dopo quasiotto mesi trascorsi nelle acque del Corno D’Africa edell’Oceano Indiano, nave Andrea Doria, al comando delcapitano di vascello Angelo Virdis, è finalmente tornata acasa, nel porto di abituale dislocazione. “La vostra profes-sionalità ed il vostro operato sono stati un ottimo deterrente:nnessun atto di pirateria si è manifestato nel corso della vostrapermanenza in area. Avete portato a termine una missionemolto importante per la Marina e, soprattutto, per il nostropaese”. Con queste parole il comandante in capo dellaSquadra Navale, ammiraglio di squadra Filippo Maria Foffi,

ha salutato i 193 marinai del caccia, a testimonianza del-l’impegno e la dedizione con cui la missione è stata por-tata a termine.Nave Doria era partita alla volta di Gibuti il 22 luglio 2014ed aveva assunto il comando dell’operazione europea Eu-navfor Atalanta il 6 agosto 2014, divenendo l’unità con lapiù lunga permanenza come flagship della Task Force 465dalla sua costituzione – nel 2008 – ad oggi.Oltre quattromila ore di navigazione e 42.852 miglia per-corse dedicate al contrasto della pirateria marittima, allagaranzia del regolare flusso delle merci internazionali, allacollaborazione e interazione con numerose unità militarie comandi stranieri presenti in area; 32 friendly approachcon pescherecchi somali, yemeniti, iraniani ed indiani, me-diante i quali è stato possibile ottenere importanti infor-mazioni sul modo di agire dei pescatori locali, che con leloro particolari tecniche di pesca destano l’attenzione ela preoccupazione dei mercantili in transito in quelleacque. Questi sono solo alcuni dei numeri e dei risultati

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che hanno caratterizzato il lungo impegno di nave AndreaDoria a favore della sicurezza e della protezione delleprincipali rotte commerciali dell’area, impegno ampia-mente ripagato se consideriamo che in tutti questi mesinessun attacco è stato compiuto ai danni di mercantili intransito.Il Doria ha proseguito il suo impiego fuori area parteci-pando anche all’International Exhibition and Conference(IDEX 2015) ad Abu Dhabi (E.A.U.), dove, simbolo egioiello dell’eccellenza tecnologica della cantie-ristica nazionale, è stata testimone di impor-tanti eventi a favore dell’industria italiana edella locale comunità italiana.Hanno salutato l’equipaggio, raggiungendol’unità nel Golfo di Taranto, anche il coman-dante del Secondo Gruppo Navale, con-trammiraglio Andrea Gueglio e ilcontrammiraglio Guido Rando,che fino a pochi giorni prima avevaguidato le unità della missione eu-ropea Atalanta a bordo del cacciaitaliano.All’equipaggio di nave Doria augu-riamo il giusto e meritato riposodopo le importanti soddisfazionie i brillanti traguardi conseguiti.Bentornati a casa!

Vai alla notizia web sul sito:www.marina.difesa.it

Stazione navale Mar Grande di Taranto, 12 marzo 2015Familiari ed amici salutano l’equipaggio del cacciatorpediniere Andrea Doria

al rientro dopo otto mesi dalla lunga missione operativa Atalanta; Pagina a fianco, in alto: personale dell’equipaggio di nave Doria ricambia i

saluti della gente che li attende in banchina durante la manovra di ormeggio. In basso: equipaggio e familiari si ricongiungono nell’hangar del Doria .

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L’Italia e il Mare

Università La Sapienza di Roma, 11 marzo 2015. Sopra: il capo di StatoMaggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe de Giorgi e il presidente dellaCommissione Esteri del Senato, sen. Pier Ferdinando Casini durante il semi-nario dal titolo “l’Italia e il mare tra geopolitica, sicurezza nazionale e stra-tegia economica” (foto di Massimo Stotani).Sullo sfondo: vista dell’aula magna del rettorato dell’Università La Sapienzacon gli autorevoli relatori intervenuti al seminario (foto di Maurizio Flamini).

tra geopolitica, sicurezza e strategia economica

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di Michele Carosella

Un’area geografica europea ribaltata di 180 gradidove nel Mediterraneo l'Italia rappresenta la partepiù avanzata, la frontiera d’Europa più esposta e

attraverso la quale popoli, culture e idee migrano versoil vecchio continente. L'area nella quale è importante chel’Europa ponga il massimo impegno e attenzione ora chel’interesse geostrategico degli Stati Uniti si è spostatoverso il Pacifico.Questo è stato il cuore del seminario dal titolo “l’Italia eil Mare tra geopolitica, sicurezza nazionale e strategiaeconomica”, che si è tenuto nell’aula magna del rettoratodell’Università La Sapienza di Roma mercoledì 11 marzoe organizzato dal dipartimento di Scienze politiche.A fare gli onori di casa e i saluti d’apertura lavori il Ma-gnifico Rettore dell’Università professor Eugenio Gaudioche ha evidenziato come l’Università rappresenta il luogopiù idoneo di promozione della cultura e palestra di for-mazione per la futura classe dirigente nazionale ed euro-pea. Lo scopo del seminario è stato invece annunciatodal professor Fulco Lanchester, direttore del diparti-mento di Scienze politiche: “il seminario ha voluto riunireal tavolo e fare incontrare diverse realtà legate dal mare, comeunico filo conduttore, per promuovere un momento di rifles-sione congiunto su una pluralità di tematiche relative alle lineestrategiche di sviluppo degli asset produttivi e di sicurezza delPaese nella dimensione marittima”.Tra i relatori al seminario molti autorevoli rappresentantidel mondo scientifico, economico, politico, e istituzionaledel Paese. Tra questi il Sen. Pier Ferdinando Casini, presi-dente della Commissione Esteri del Senato, il Sen. NicolaLa Torre, presidente della Commissione Difesa del Senato

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e l’On. Domenico Rossi, sottosegretario del Ministerodella Difesa. Una novità assoluta è stata la partecipazionedel Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorioe del Mare che con il sottosegretario On.le Silvia Velo haprecisato: “questa occasione di incontro rappresenta un veronuovo approccio nello studio e nel dibattito sulle strategie eco-nomiche e sulle politiche di sicurezza legate alla marittimitàe al mare. La parola chiave che il Ministero dell'Ambientemette al centro del dibattito è l’equilibrio tra tutte le realtàeconomiche ed istituzionali e gli interessi in gioco che si svi-luppano attraverso la risorsa mare. Nella nuova strategia dellablue economy l'Italia deve avere un ruolo principale”.Nel suo intervento molto articolato il capo di Stato Mag-giore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe DeGiorgi ha rimarcato come una serie di fattori inducanoad evidenziare che l'importanza del mare per l'Italia è fon-damentale. L'Italia è un paese marittimo e deve interes-sarsi a proteggere gli interessi marittimi nazionali. Perfarlo la Marina rappresenta uno strumento abilitante.Al seminario ha partecipato una platea variegata compo-sta da studiosi, addetti ai lavori e molti studenti, ciò haconsentito di estendere la cultura marittima e l’atten-zione sul mare quale principale fattore strategico di svi-luppo alle generazioni più giovani e alla futura classedirigente italiana ed europea, proprio come era nella vo-lontà degli organizzatori. Il seminario rientra tra le inizia-tive di promozione della cultura marittima nazionale chescaturiscono dalla collaborazione che la Marina Militareha da tempo avviato con i più autorevoli centri di forma-zione di eccellenza nazionali, come l’Università La Sa-pienza di Roma.

tra geopolitica, sicurezza e strategia economica

Al seminario organizzato presso l’Università La Sapienza si è discusso sulla penisola italiana come frontiera più avanzata di un’Europa ribaltata di 180°

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N O T I Z I A R I OMARINAdella

Le operazioni SARnel Mediterraneo

di Antonio Cosentino

Sbarchi di migranti, immigrazione irregolare via mare,operazione Mare Nostrum, operazione Triton. Molto èstato scritto sull’argomento, ma ciò non ha impedito il

ripetersi di tragedie in mare. Nonostante la sua drammaticitàl’attenzione va focalizzata anche al quadro giuridico delle ope-razioni di ricerca e salvataggio in mare (Search and Rescue oS.A.R.) e alla sua applicazione. Alla luce dei fatti chi deve com-piere le operazioni di salvataggio? Chi è responsabile per ilmancato soccorso?Dal punto di vista giuridico, al fine di analizzare tali aspetti, laprofessoressa Elda Turco Bulgherini, Ordinario di Diritto dellaNavigazione all’Università di Roma Tor Vergata, nonché pre-sidente della sezione romana dell’AIDIM (Associazione Ita-liana di Diritto Marittimo), ha organizzato una tavola rotondapresso la sede di Confitarma, con autorevoli esponenti delmondo militare e civile, rappresentanti di enti pubblici e pri-vati che sono coinvolti a vario titolo nelle cosiddette “ope-razioni SAR” nel Mediterraneo. La professoressa ha illustratoil quadro normativo (ossia la Convenzione delle NazioniUnite sul diritto del mare, la Convenzione sulla salvaguardiadella vita in mare, la Convenzione sulla ricerca e il salvataggio

e la Convenzione sul soccorso) che stabilisce l’obbligo di pre-stare soccorso esclusivamente per gli Stati di bandiera o co-stieri. Inoltre, si è parlato delle convenzioni internazionali: laSolas di Londra del 1974 sulla salvaguardia della vita umanain mare, la SAR di Amburgo del 1979 sulla ricerca ed il salva-taggio, la Convenzione di Montego Bay del 1982 sul dirittointernazionale del mare, nonché, per ultimo, il regolamentoUE 656/2014 che stabilisce le norme per la sorveglianza dellefrontiere marittime esterne. Uno degli aspetti evidenziati dai relatori è l’assenza di unapolitica europea di cooperazione e di assistenza a seguitodelle “primavere arabe”. Inoltre vi è la difficoltà di gestire glieffetti del dopo Gheddafi in Libia, riguardo al blocco dellepartenze dei migranti via mare, attualmente gestite in granparte dall’ISIS e dalla criminalità organizzata transnazionale.E non ultimo il dramma del genocidio in Iraq ed in Siria daparte dell’ISIS. L’emergenza migratoria, ha assunto quindi dimensioni di stra-ordinaria portata: l’Italia non è più in grado da sola di soste-nere i costi (9 milioni al mese) dell’operazione Mare Nostrumche ha soccorso le imbarcazioni fin nelle acque territoriali li-biche. La successiva operazione Triton (sotto l’egida dell’agen-zia europea Frontex), invece, ha il compito di semplice

Presso la sede di Confitarma il 20 marzo si è tenuta la tavola rotonda per parlare di “sicurezza ed emergenza umanitaria: una riflessione giuridica”, alla presenza di autorevoli esponenti

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Roma, 20 marzo 2015, il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadraGiuseppe De Giorgi, interviene alla tavola rotonda sulle operazioni di Ricerca e Soccorsoin Mediterraneo tenutasi presso la sede di Confitarma (foto Monica Palermo).

Nella foto di sfondo: Stretto di Sicilia, 3 marzo 2013. La Marina Militare con nave Co-mandante Cigala Fulgosi soccorre e pone in salvo dei migranti partiti dalle coste libiche(foto Massimo Sestini).

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sorveglianza delle frontiere e non si spinge oltre le 30 migliamarine. Rimane, comunque, l’obbligo di soccorso nelle ipotesidi pericolo di vite umane, come sancito dalla normativa vi-gente. L’arrivo in Italia di clandestini via mare non costituiscesolo una minaccia all’ordine pubblico, ma costituisce ancheuna concreta possibilità che possano infiltrarsi terroristi ad-destrati con lo scopo di compiere attentati.Il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio GiuseppeDe Giorgi, relatore per la Marina, ha ricordato che i compitiistituzionali della Forza Armata sono quelli della vigilanza inmare assieme a quelli della prevenzione. La realtà operativaha dimostrato che l’efficace risposta alle emergenze contin-genti deve essere ricercata in un approccio trasversale-inter-settoriale (cross-sectorial approach) basato sulla suddivisionedegli spazi marittimi per un maggior coordinamento e siner-gia di tutti gli assetti operanti in mare. Di fatto, oggi il soc-corso in mare è diventato un soccorso di massa a cui siaggiungono i gravi pericoli rappresentati dalle organizzazionicriminali che gestiscono questi viaggi della disperazione.Tra gli altri interventi ricordiamo quello del professor Um-berto Leanza, consulente per il servizio del Contenzioso delministero degli Affari Esteri, che ha svolto un breve excursussulle normative che regolano la salvaguardia della vita umanain mare; quello dell’ammiraglio (CP) Felicio Angrisano, co-mandante ispettore capo del corpo delle Capitanerie diPorto, che ha evidenziato come il soccorso in mare rispondaad obblighi internazionali che pongono in capo all’autoritànazionale SAR la responsabilità della salvaguardia della vitaumana in mare in un’area di oltre 500.000 kmq, all’internodella quale il Corpo assolve la funzione di coordinamentotecnico-operativo dell’organizzazione nazionale preposta allaricerca ed al soccorso. A seguire hanno preso la parola ilcapo del III reparto operazioni del Comando generale della

Guardia di Finanza, generale Stefano Screpanti, il ministro ple-nipotenziario Marco Del Panta, Direttore centrale per le po-litiche migratorie del ministero degli Affari Esteri, il dott.Giovanni Pinto, Direttore reggente della Direzione Centraledell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere - Diparti-mento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, ilprefetto Carmine Valente, Direttore centrale dei servizi civiliper l’immigrazione e Mario Mattioli, membro del consiglio diConfitarma. Quest’ultimo ha ricordato che la confederazioneha fatto presente ai più alti livelli istituzionali che, in assenzadi un chiaro coordinamento istituzionale, l’emergenza Libianon può essere gestita attraverso la continua e, quindi, nonstraordinaria, chiamata delle navi mercantili presenti nell’area,evidenziando che nel corso del 2014, quasi 900 navi mercan-tili sono state chiamate in soccorso dei migranti.

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Tredici nuovi Comandanti per la Marina

di Pasquale Prinzivalli

Acque antistanti Augusta (SR), 10 marzo 2015. Le navi Urania,Driade e Sfinge impegnate in manovre di affiancamento du-rante la 5^ settimana di attività della 267^ sessione dellaScuola Comando.In alto: Augusta (SR), 13 marzo 2015, i tredici tenenti di va-scello che si sono guadagnati l’appellativo di “comandanti” altermine della 267^ sessione della Scuola di Comando Navale.

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L’impegnativo percorso della ScuolaComando, durato sei settimane, hacoinvolto 300 persone e visto 7 navicimentarsi in 500 manovre

Abbiamo affrontato sei settimane molto intense e impe-gnative, potendo contare sul supporto e l’affetto dellenostre famiglie che seguono ogni nostra vicissitudine con

l’orgoglio e l’emozione del primo giuramento in Accademia”queste le parole del capocorso, tenente di vascello PatrikOliviero Lo Rè, nel suo sentito e conciso intervento du-rante la cerimonia di chiusura della 267^ sessione dellascuola di comando navale.Il lungo e difficile percorso, che ha portato tredici ufficialidella Marina Militare al primo comando, ha coinvolto

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Acque antistanti Augusta (SR), 3 marzo 2015. Manovra di appoggio tra nave Urania,Driade e Sfinge durante la 5^ Settimana della 267^ sessione della Scuola di Co-mando Navale. Sotto: acque antistanti Lamezia Terme, 11 marzo 2015. Personale di nave Driadeimpegnato nella manovra di rimorchio effettivo di nave Singe durante la 6^ settimanadella 267^ sessione della scuola di comando navale (foto di Fabio Mariani).In basso a destra: Nave Borsini, 24 febbraio 2015. I nuovi comandanti della MarinaMilitare durante la 2^ settimana della 267^ sessione della Scuola di Comando Navale.

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circa 300 persone e ha visto ben 7 navi cimentarsi in 500manovre addestrative.“Siate sempre un esempio per i vostri uomini, rendete ognigiorno la vostra missione la missione del vostro equipaggio”questo l’augurio rivolto ai nuovi comandanti da parte delcomandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio disquadra Filippo Maria Foffi, che ha presieduto la cerimo-nia di consegna degli attestati di idoneità al comando te-nutasi presso la sede del comando delle Forze daPattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera(Comforpat) di Augusta.Ai tredici ufficiali di vascello, oggi comandanti, auguriamole migliori soddisfazioni in un incarico così delicato edentusiasmante.

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Donne di Mare

di Marika Tinè

Con l’8 marzo si celebra l’universo femminile. Quello rappresentato dalle donne in servizio nella nostra Marina è una galassiadel tutto particolare: perfettamente integrate nel grande equipaggio marinaro,mettono a disposizione della Forza Armata le proprie peculiari capacità senzarisparmiarsi, non dimenticando mai la propria femminilità

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Non è sicuramente un giorno diverso dagli altri,però non c’è mai stato anno senza che io e lealtre donne a bordo non avessimo ricevuto un

piccolo mazzo di mimosa.Chiaramente non facevamo nemmeno caso al fatto chefosse l’8 marzo, “la festa delle donne”, un po' perché nonci importava, un po' perché tra un servizio di sorveglianzae l'attività in mare non ne avevamo nemmeno il tempo,ma al nostro equipaggio faceva piacere omaggiarci inquel giorno: un modo carino e quasi timido di dirci“grazie di esserci, avete reso l’ambiente più fresco, co-lorato e anche più profumato”. Sono un sottocapo di seconda classe TLC e quandola mia carriera in Marina ebbe inizio, circa dieci annifa, fu a bordo di un pattugliatore, presso la base diAugusta. L’ambiente era quasi prettamente ma-schile, sia in termini numerici che anche nel

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modo di vivere: luoghi di lavoro piccoli e grigi e un equi-paggio al 90% composto da uomini. Tutto mi apparivaquasi surreale. Non è però dovuto passare troppo tempoaffinché mi sentissi parte integrante di quell'equipaggio. Ilmerito non è stato certo tutto mio, ma principalmentedei miei colleghi che, via via passava il tempo, consideravosempre più fraterni amici, accorgendomi che la cosa eraassolutamente reciproca. La bellezza di essere una donnadella Marina sta proprio in questo: nel fatto che ci sonouomini meravigliosi disposti a trattarti come "uno diloro", senza alcuna differenza fisica e mentale, ma mai di-menticando l'eleganza nei modi e la gentilezza del chie-dere, esattamente come è giusto fare nella vita civile equotidiana di sempre. In questo giorno sento quindi dipoter dire che sono orgogliosa di essere una donna, inspecial modo una donna della Marina perché è grazie agliuomini, miei colleghi, che siamo considerate come forzae non come sottrazione della Forza Armata, come valoreaggiunto al valore già consolidato di un equipaggio unito,solido, dotato di grande spirito di sacrificio e di squadra. Viva le donne (e gli uomini) della Marina!

Nella pagina accanto dalla foto in alto asinistra, in senso orario: alcune donne dellanostra Forza Armata riprese duranteun’esercitazione antincendio, in cucina, inattività sportiva, sull’aletta di plancia, in uncarruggetto di bordo, in plancia. In alto: il sottocapo Patrizia Pellegrino du-rante il suo turno di guardia nella centraleoperativa di combattimento di nave Fenice.Sotto: il sottocapo Cinzia Fucile al brogliac-cio di navigazione durante un turno diguardia in plancia a bordo di nave Fenice.

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Regata Fezzano-Talamonedi Pasquale Prinzivalli

Andrea Pendibene, atleta dellaMarina Militare, ha iniziato daprotagonista l’edizione 2015

del campionato italiano classe Mini6.50. Non si è fatto intimorire dalfatto di regatare con la sua nuovabarca (ITA883 – Pegaso Marina Mili-tare) e ha deciso comunque di cor-rere in solitario, scoprendo eregolando la barca miglio dopo mi-glio, raffica dopo raffica. Dopo 30 mi-glia in solitario stacca il quarto postoassoluto ed è primo dei solitari, da-vanti al gruppone alla Fezzano-Tala-mone. Davvero niente male. Le sueparole al termine della regata: “Treanni di progetto condensati in 3 mesi dicostruzione al top, la messa a puntoeseguita durante la prima regata sta-gionale e tanti dubbi scomparsi all'arrivodi sabato mattina. La barca di serie (an-cora in corso di omologazione) si è rive-lata sin dalle prime battute molte velocee competitiva, sono molto soddisfattodel risultato”. La regata ha richiestoun alto livello di concentrazione, leprevisioni davano vento forte di sci-rocco, così la partenza delle 22 im-barcazioni è stata anticipata alle ore12, ben 4 ore prima dell’ora previstadal bando di regata. Le barche hannolasciato il porto ligure con una leg-gera brezza da sud est, aumentatapoi fino a 12 nodi nelle prime ore disabato 14 marzo. L’atleta della Ma-

VELA

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Con una barca nuova, messa a punto durante la regata,Andrea Pendibene è primo dei solitari nella tappa che apre il campionato italiano Mini 6.50

rina ha commentato così la sua re-gata: “E’ stata una prova molto impor-tante e un debutto servito anche da testper la barca, per la nostra sintonia e lamia preparazione mentale e fisica.Dopo un partenza conservativa, alleMelorie non avevo ancora chiuso occhioe sentendo al VHF la chiamata di soc-corso di un concorrente spiaggiato e deidue Proto che hanno tagliato la zona dinavigazione delle navi, ho capito chenon dovevo esagerare e allora, sicurezzaprima di tutto, ho deciso di riposarmiper 15 minuti per essere pronto allosprint finale, con il vento in aumento ePegaso che filava deciso verso il tra-guardo. Ho deciso di correre in solo enon in doppio per aumentare il feelingcon la barca e continuare il mio per-corso di preparazione in vista delle pros-sime regate. La scelta mi ha premiato,e sono giunto al traguardo come primodei solitari con davanti solo due Proto indoppio e il gemello del Pogo 3 con abordo il vincitore della Mini Transat2003 Erwan Tymen e lo sviluppatore delcantiere Pogo. Passata la boa dellaprima prova del Campionato Italiano, sipensa già alla seconda sfida: Arcipelago650 sulla rotta Talamone-Capraia-Elba-Giannutri - Le Formiche-Talamone dacorrere in doppio con la co-skipper Gio-vanna Valsecchi”.

Andrea Pendibene sottovento regola le vele dellanuova barca, il Pogo 3 ITA 883 - Pegaso MarinaMIlitare.Pagina a fianco, in alto: Andrea Pendibene abordo del Pegaso, mure a dritta di bolinaprima della partenza della regata Fezzano-Talamone. In basso da sinistra: i Mini 650 sulla lineadi partenza e Pendibene in cantiere pergli ultimi lavori sulla barca.

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Andrea Bafile

di Desirée Tommasellifoto: Ufficio Storico della Marina

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Abile direttore del tiro, partico-larmente versato nelle disci-pline balistiche, nel corso dei

suoi numerosi imbarchi fu ripetuta-mente chiamato a “maneggiare ilfuoco navale”: designato a seguirel’allestimento degli impianti di arti-glieria del Quarto - “una delle unitàmeglio riuscite della nostra Marina”,come dirà poi Alberto Da Zara – du-rante il comando sull’Airone fu inca-ricato dei servizi di artiglieria della 2ªSquadriglia Torpediniere e contribuìcon un suo studio al perfeziona-mento del sistema di lancio notturnodei siluri. Destinato sul Quarto, ebbe anche amisurarsi con l’incendio sprigionatosiinaspettatamente nei locali prodieriinferiori, incendio che, se si fossepropagato fino ai sottostanti depositimunizioni, avrebbe provocatol’esplosione della nave. Bafile, a ri-schio della propria vita, si fece calarenella santabarbara dove aprì i tubi diallagamento, preservando l’equipag-gio e salvando l’unità.Assegnato ai treni armati, che veni-vano posti sotto il comando di te-nenti di vascello direttori del tiro,riuscì a tornare a bordo quale co-mandante dell’Ardea, con il qualesvolse intensa attività di guerra in

Per mare, per terra, nell’aria, col fuoco: Andrea Bafile dominò tutti gli elementi naturali nella sua vita di marinaio

Il tenente di vascello Andrea Bafile.A destra: Bafile e d’Annunzio a Brindisi dopo l’incur-sione aerea su Cattaro. L’impresa sancì l’amicizia trai due abruzzesi che intrattennero una fitta corrispon-denza, oggi in parte conservata presso la Bibliotecade L’Aquila.

Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina

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L’Esploratore Quarto durante la Grande Guerra; va-rata nell’Arsenale di Venezia il 9 agosto 1911 ed en-trata in servizio l’11 maggio 1912, fu tra le unitàdella Marina che compirono il maggior numero dimissioni di guerra durante il conflitto. Bafile ne seguìl’allestimento e, imbarcatovi tra il 1912 ed il 1913,la salvò dalle fiamme scoppiate inaspettatamente abordo il 23 luglio 1913.

Adriatico. Fu durante questo im-barco che venne incaricato dal Co-mando navale di fornire il propriocontributo alla spedizione aerea suCattaro, che il maggiore Armani eGabriele d’Annunzio stavano prepa-rando. L’apporto di Bafile fu fonda-mentale per la riuscita dell’impresa:come racconta il poeta-soldato, laMarina aveva fornito “con larghezza,documenti utilissimi per la rotta e per

l’obiettivo”, nonché “una serie di bus-sole” e “un ufficiale esperto per rego-larle: il tenente di vascello AndreaBafile”, un tipo “con un’aria modesta eschietta”. L’ufficiale dotò infatti i 14aerei Caproni scelti per il volo dellebussole “a liquido” di tipo navale,molto simili a quelle regolamentariusate dalle torpediniere, che consen-tirono il volo cieco ai piloti di terraabituati al volo a vista. La notte del 4

ottobre 1917 Bafile prese posto sulvelivolo n. 4148, partecipando albombardamento di Cattaro in qua-

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Marinai arditi. Bafile prese il comando del battaglionedi marinai arditi Caorle il 2 marzo 1918. Vestiti del-l’uniforme grigioverde, gli Arditi di Marina, qualesegno distintivo, portavano cucite sul bavero dellagiubba le fiamme blu.In basso: il Reggimento Marina sul Piave nel 1917.

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lità di osservatore. Durante la missione, che ebbe note-vole risonanza per le difficoltà adessa connesse (ridotta autonomiadegli apparecchi, attraversamento diun tratto di mare con velivoli terre-stri, condizioni meteorologiche av-verse), Bafile riportò una lesione allacornea che gli provocò l’offusca-mento dell’occhio destro, con con-seguente sbarco dall’Ardea. In eseguito ai fatti di Caporetto che,secondo d’Annunzio, gli tolsero il“sorriso che gli era abituale”, Bafile

volle fornire il proprio contributoalla difesa a oltranza di Venezia con-dotta dal Reggimento Marina fin dalBasso Piave. La nuova assegnazionelo vide quindi al fianco dei marinaiche, adattandosi “con lo spirito marinopieno di risorse e di ardire” al terrenoacquitrinoso, costituirono la saldabarriera “all’invasione nemica”.Posto al comando del battaglione dimarinai arditi Caorle, che si stava pre-parando ad uno sbarco sulla spondadel Piave occupata dagli austriaci,volle personalmente eseguire una ri-

cognizione nelle linee nemiche al dilà del fiume per conoscere il terrenoe le posizioni avversarie, in modo dapredisporre e favorire la riuscitadell’azione dei suoi uomini.Scelti 4 marinai volontari, diede inizioalla missione la notte dell’11 marzo1918. Raggiunta su una zemola la riva

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Nato a Bagno (L’Aquila) il 7 ottobre 1878, entrò all'Accademia Navale di Livorno nel settembre1896. Nominato guardiamarina il 21 dicembre 1899, fu destinato sul Lepanto, allora nave ammi-

raglia della Squadra Navale. Promosso sottotenente di vascello nel 1902, compì numerosi imbarchi(Sicilia, Messaggero, Varese, Lepanto, Eridano, Aquila, Iride) durante i quali si dedicò all’artiglieria navale,tanto da ricevere dal Consiglio Superiore di Marina, nel 1908, un pubblico encomio per il suo “Studiosui congegni di mira”. Tenente di vascello nel 1907, prestò servizio sul torpediniere Elba per quasidue anni (agosto 1908 – aprile 1910) e sulla nave da battaglia Vittorio Emanuele per i successivi 12mesi. Trasferito nel luglio 1911 all’Arsenale di Venezia, in qualità di Ufficiale Dirigente la 1ª sezionetecnica della Direzione di artiglieria ed armamenti, fu incaricato di seguire i lavori dell’esploratoreQuarto, varato nello stabilimento militare lagunare nell’agosto di quell’anno. Imbarcato quale direttoredel tiro sulla medesima nave, la salvò dall’incendio divampato a bordo il 23 luglio 1913; per que-st’azione fu insignito della Medaglia d’argento al Valore Militare il seguente 27 luglio. Destinato sullesiluranti, seguì l’allestimento del cacciatorpediniere Audace, di cui fu ufficiale in 2ª dal gennaio 1914al settembre 1915. Comandante della torpediniera d’alto mare Airone fino al luglio 1916 e del trenoarmato di Castellammare Adriatico nel successivo mese di agosto, a causa di una seria malattia fu costretto a lasciare temporaneamenteil servizio. Assegnato allo Stato Maggiore della Squadra da battaglia, chiese di essere nuovamente imbarcato. Ottenuto il comando dellatorpediniera d’alto mare Ardea nel gennaio 1917, partecipò quale osservatore all’impresa aerea di Cattaro (notte tra il 4 e il 5 ottobredi quell’anno) che gli valse la Medaglia di bronzo al Valore Militare. Dal volo, però, riportò una lesione all’occhio a causa della quale fusbarcato dall’Ardea e destinato a terra, presso il Comando in Capo di Venezia. Dopo Caporetto, chiese di essere assegnato al ReggimentoMarina impegnato nel Basso Piave. Raggiunta la nuova destinazione il 12 novembre 1917, il successivo 27 dicembre ebbe il comando delbattaglione Monfalcone e, dal 2 marzo 1918, quello del battaglione d’assalto Caorle. Morì in area di operazione il 12 marzo 1918. Decoratodi Medaglia d’Oro al Valore Militare alla memoria, é sepolto nel sacrario di Bocca di Valle (presso Guardiagrele, Chieti) realizzato su pro-getto di Raffaele Paolucci per commemorare i caduti abruzzesi della Prima Guerra Mondiale.

Gli Arditi di Marina passano il Piave.Al centro: una tavola del fumetto “Andrea Bafile te-nente di vascello” di Riccardo Amedoro, L’Aquila2001. A seguire: la cannoniera di scorta Andrea Ba-file. La storia dell’ufficiale abruzzese colpì profonda-mente i marinai al fronte e la nazione intera.Pertanto, poco dopo la fine del conflitto, la Marinagli intitolò la cannoniera di scorta impostata nell’ot-tobre 1919 e varata nel dicembre 1921 nel cantierePattison di Napoli. Negli anni Sessanta il nome Bafilefu poi assegnato ad una nave trasporto truppa.

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del Piave allora in mano austriaca, Ba-file per prima cosa si chinò e baciò ilterreno: “È terra nostra”, disse. L’accurata e strategica esplorazionefu condotta per ore ma, al momentodi tornare, mancava uno dei marinai.Bafile tornò indietro a cercarlo, ve-nendo poi raggiunto da un proiettilementre ripassava il fiume. Riferitodell’esito della ricognizione e since-ratosi della salute dei marinai cheavevano partecipato all’azione, morìdurante il trasporto all’ospedale dacampo, con “ancora sulle labbra il sa-pore della terra” d’Italia che andava ri-conquistata. Alla sua memoria fuconcessa la Medaglia d’Oro al ValoreMilitare, la prima del ReggimentoMarina, ed in suo onore il battaglioneMonfalcone prese il nome di Bafile.“Quando sarà scritta un giorno, nei suoiparticolari, la storia del Reggimento SanMarco che del Leone alato, oltre all’in-segna, ereditò la gloria (…) noi ame-remo infinitamente di più questa nostragente del mare, che in silenzio, crede,combatte e muore.”

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20 FEBBRAIO

2 MARZO

26 FEBBRAIO

Nave Andrea Doria, ormeggiata nelporto di Mina Zayed di Abu

Dhabi, ha partecipato alla dodicesimaedizione dell’International Defense Exhi-bition and Conference (IDEX) e allaNaval Defense and Maritime SecurityExhibition (NAVDEX). Al centro di nu-merosi eventi, tra cui la visita a bordodel Ministro della Difesa, senatrice Ro-berta Pinotti, e vari incontri con leprincipali ditte italiane presenti negliE.A.U., nave Doria ha supportato le ini-ziative italiane nell’ambito dell’esposi-zione fornendo al pubblico una visioneglobale ed immediata dei sistemi pre-senti nell’area espositiva.

La Marina Militare ha avviato unprogramma di ammodernamento

dei radar ormai obsoleti, che verrannosostituiti con apparati di nuova gene-razione, più performanti e sicuri per lasalute della popolazione civile e per ilpersonale impiegato. Con il supportodel Centro Interforze Studi Applica-zioni Militari (CISAM) e la partecipa-zione dell’ l’Agenzia Regionale per laProtezione dell’Ambiente Sicilia(ARPA), è terminata la campagna di ri-lievi elettromagnetici sul nuovo radartipo RASS-CI installato a Favignana. Lastazione radar di Favignana rappre-senta un case study per gli altri siti in-teressati al programma diammodernamento.

Si è conclusa la “Settimana Blu”, at-tività di orientamento a favoredegli allievi del 2° corso della

scuola navale militare “F. Morosini”, alfine di aprire agli allievi una finestra sulmondo addestrativo ed operativo dellaMarina e delle altre forze armate. Gliallievi del corso “Atlas” hanno visitato,durante una settimana particolar-mente intensa, il Comando operazioniaeree, l’Accademia militare di Modena,il 1° Rgt. Carabinieri Tuscania, l’Acca-demia navale di Livorno, la stazione eli-cotteri M.M. di Luni, lo stabilimentoFincantieri di Muggiano, il 5° Reggi-mento “RIGEL” dell’aviazione dell’Eser-cito, il Comando Brigata di Cavalleria“Pozzuolo del Friuli”, il Reggimento la-gunari “Serenissima” e il Museo storiconavale di Venezia.

N O T I Z I A R I OMARINAdella

I L M E S E I N I M M A G I N I

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4 MARZO

Una delegazione di ufficiali della Ma-rina Militare del Qatar è stata ospi-

tata in Accademia Navale, durante unavisita ai vari istituti di formazione dellanostra Forza Armata. Il C.A. AbdulazizAL KUWARI, il col. Hamed AL SAIARI,il col. Youcef AL-HOR, il ten. Abdulaa ALNUAIMI e il ten. Samaan AL-DOSARI,accompagnati dal rappresentante delloStato Maggiore Marina, capitano di va-scello Dario Leccese, dopo essere statiaccolti dal Comandante dell’Accademianavale, contrammiraglio Maurizio Er-treo, hanno visitato le varie strutturedell’istituto, tra cui il simulatore di plan-cia, i dormitori e gli studi collettivi della1^ Classe, il planetario ed il brigantinointerrato.

4 MARZO

di Pasquale Prinzivalli

Si è tenuta a Taranto la cerimonia del“taglio del nastro tricolore” che

sancisce il termine dei lavori di ade-guamento del 3° pontile fregate,presso la nuova stazione navale MarGrande. Dopo il collaudo tecnico provvisoriodelle opere di prolungamento del pon-tile n. 3, è stato consegnato a Marista-nav l’ultimo manufatto oggetto diintervento, che consentirà alla ForzaArmata di disporre di altri due posti diormeggio, destinati anche ad unità na-vali della nuova classe “Orizzonte” eunità navali delle Marine estere coo-peranti con la nostra Forza Armata.

3 MARZO

Nella splendida cornice del Golfo diPozzuoli, nel piazzale del com-

prensorio di Nisida, ha avuto luogo lacerimonia di passaggio di consegne delComando logistico della Marina Mili-tare. Alla presenza dell’ammiraglio disquadra Claudio Gaudiosi, sottocapodi Stato Maggiore della Marina, l’ammi-raglio ispettore capo Stefano Tortoraha passato l’incarico di “ComandanteLogistico della Marina Militare” all’am-miraglio di squadra Donato Marzano.L’Alto Comando logistico costituitonel 2013, ha ereditato la sede e partedelle competenze logistiche dell’alloraIspettorato logistico e dei fari ubicatonella sede di Palazzo Marina a Roma. Afine dello stesso anno il Maricomlog èstato trasferito a Napoli.

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9 MARZO

20 MARZO

Passaggio di consegne al Comandodella seconda squadriglia pattuglia-

tori di Augusta. La cerimonia si è tenutaa bordo di nave Comandante Cigala Ful-gosi, ormeggiata presso la banchina TullioMarcon. Il capitano di vascello Silvio Vra-togna ha passato il testimone al capi-tano di vascello Alberto Maffeis, cheassume anche l’incarico di Direttoredella scuola di comando navale mante-nendo altresì il proprio incarico di capodi Stato Maggiore di Comforpat. Il co-mandante Vratogna sarà invece impie-gato presso il Comando in Capo dellasquadra navale.

Nell’attuale contesto di riduzionedei fondi destinati alla manuten-

zione militare, l’arsenale marittimo diTaranto, in accordo con il Comandologistico, ha avviato una politica di usoduale delle proprie strutture, in parti-colare dei bacini di carenaggio, desti-nandoli anche alla manutenzione dinavi mercantili con l’obiettivo di auto-finanziarsi e sostenere l’industria na-valmeccanica e portuale della città. Intale contesto, il Dimonios (stazza lorda26.904 t, 186 metri di lunghezza e25,60 di larghezza) è l’ottava nave mer-cantile messa a secco nei bacini di ca-renaggio dello stabilimento di lavorotarantino, ma è la prima di dimensioniveramente considerevoli.

N O T I Z I A R I OMARINAdella

10 MARZO

E’ stata inaugurata a Roma, presso ilSacrario delle bandiere al Vitto-

riano, la mostra fotografica “I dirigibiliitaliani della Regia Marina nella GrandeGuerra”. L’esposizione fotografica, chesi inquadra nell’ambito delle manifesta-zioni commemorative del centenariodella Prima guerra mondiale, presentaal pubblico una selezione di immaginisulle aeronavi tratte dalla collezioneprivata della famiglia Suber e apparte-nenti al fondo fotografico di ArrigoOsti che, all’epoca in cui le scattò, eraun tenente di vascello della Regia Ma-rina. La mostra, curata e sponsorizzatadalla Marina Militare, rimarrà aperta alpubblico fino alla fine di aprile.

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22 MARZO

Alla finale del K1 dell’InternationalRace di Solkan in Slovenia, il sotto-

capo Andrea Romeo, portacolori delcentro sportivo agonistico di canoafluviale della Marina Militare di Luni,chiude al secondo posto conquistandol’argento a soli 38 centesimi dal tede-sco Alexander Grimm, oro olimpico aPechino 2008. Alle spalle lo sloveno,ben due volte campione del mondo,Peter Kauzer. Si ferma in semifinale, in-vece, il Sottocapo Omar Raiba nel K1maschile. I risultati ottenuti sono cer-tamente di buon auspicio per le pros-sime gare dei nostri slalomisti.

21 MARZO

Ha preso il via a Nettuno (RM) laprima delle sette tappe del cir-

cuito nazionale 2015 della classe J24.Venti gli equipaggi iscritti a questa edi-zione, tra cui quello del centro agoni-stico di Napoli a bordodell’imbarcazione “ITA 416 La Su-perba”. L’imbarcazione, timonata daIgnazio Bonanno in equipaggio con iltailer Simone Scontrino, il prodiere Al-fredo Branciforte, il due Francesco Pi-caro e il centrale/tattico Luigi Ravioli,neo campioni d’Inverno e vincitori deltrofeo Roberto Lozzi nelle stesseacque, si aggiudica la vittoria con seiprimi posti conquistati su sei prove di-sputate.

I L M E S E I N I M M A G I N I

20 MARZO

Trecentosettantatre volontari inferma prefissata annuale apparte-

nenti al 1° incorporamento hanno giu-rato fedeltà alla Repubblica Italiananella Piazza d’Armi della Scuola sottuf-ficiali di Taranto, alla presenza del co-mandante delle scuole della MarinaMilitare, ammiraglio di squadra Salva-tore Ruzzittu e di varie autorità civilie militari. Il motto del corso è Quis con-tra nos? (Chi contro di noi?) ed il suonome è Animus, parola latina cheesprime forza, fiducia e coraggio, valorieletti dai giovani volontari come pila-stri sui quali fondare le loro prossimecarriere di marinai al servizio delloStato.

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N O T I Z I A R I OMARINAdella

Open day alla Scuola Navale Militare "Morosini"

La scuola navale militare “Francesco Morosini”, insieme all’Accademia Navale di Livorno e le scuole sottufficiali di Taranto e La Maddalena, fa parte

degli istituti di formazione della Marina Militaredi Pasquale Prinzivalli

La scuola navale militare “Francesco Morosini” di Ve-nezia ha aperto le porte agli alunni delle scuole se-condarie di II grado e alle terze classi delle scuole

secondarie di I grado per far conoscere la propria offertaformativa e fornire informazioni sul prossimo bando diconcorso e sulle peculiarità della vita all’interno dell’isti-tuto. La scuola navale militare “Francesco Morosini”, insiemeall’Accademia Navale di Livorno e le scuole sottufficialidi Taranto e La Maddalena, fa parte degli istituti di forma-zione della Marina Militare. Il “Morosini” è equiparato a una scuola d’istruzione di se-condo grado dove gli allievi-studenti frequentano l’ultimotriennio del liceo scientifico o classico. La scuola navale fornisce un bagaglio culturale e di espe-rienze unico nel suo genere che, ad una attenta e pro-fonda preparazione scolastica, unisce un arricchimentodi valori e principi morali tipici delle Forze Armate. Glistudenti, oltre al percorso di studi, svolgono attività ma-rinaresche quali la vela, il canottaggio, il nuoto e la vogaveneta. L’attività formativa e addestrativa si completa con le cam-pagne di istruzione a bordo delle navi della Marina.

Venezia, Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, 21 marzo 2015.L’istituto apre le porte ai numerosi visitatori, guidandoli all’interno della scuola.

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