No. 3 | Venerdì, 20 gennaio 2012 ///CUMINAIVEL · 2012-01-20 · CUMINAIVEL VENErDì, 20 gENNaio...

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No. 3 | Venerdì, 20 gennaio 2012

Meteo

Venerdì 3° / 4°

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Il bat fant 11 si prepara per l’impiego

da. Per garantire una reazione rapida in situazioni di pericolo, occorre automa-tizzare i processi. Ciò aumenta la sicu-rezza durante l'impiego. "L'istruzione specifica all’impiego comprende la formazione alla procedura d’arresto, nonché all'uso di mezzi per il disin-nesco di situazioni critiche. I miei soldati imparano anche a reagire ade-guatamente alle situazioni pericolose. Abbiamo a disposizione circa tre gior-ni per assimilare i processi e generare gli automatismi", spiega il cap Sacha Hartmann, cdt cp fant 11/2. In ultima analisi si tratta di esercitare i soldati a

rispondere rapidamente e prendere le decisioni giuste.

L'istruzione mi fà sentire sicuro"Rispolverare i processi imparati duran-te gli impieghi scorsi mi dà la necessa-ria sicurezza per affrontare la prossima missione. La formazione con i compag-ni rinforza anche la coesione. So che, ad ogni momento, posso contare sui miei camerati" racconta il soldato Emanuel Sanner. Per il ventiquattrenne di Soletta è il primo servizio di questo tipo. Il sol-dato Sanner prende il suo compito molto sul serio, nonostante non si aspetta di

dover far fronte ad una vera emergenza.Oltre alla loro arma personale, i soldati sono equipaggiati con lo spray al pepe RSG 2000. Anche il corretto utilizzo del RSG 2000 viene esercitato durante la formazione. L'obiettivo dell'istruzione specifica d'impiego dei soldati è di esse-re padroni della situazione. Spesso basta tuttavia già la voce ferma dei soldati per disinnescare una situazione.

Nei primi giorni di servizio, i soldati del battaglione fanteria (bat fant 11) acquista-no, nel quadro dell’istruzione specifica all’impiego, le competenze per il servizio di sicurezza e di guardia e si allenano a far fronte ai potenziali rischi del loro immi-nente impiego.

Il sdt Emanuel Sanner (a destra): «So che posso contare sui miei camerati» Foto: da.

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/// 3 CUMINAIVEL VENErDì, 20 gENNaio 2012

Saper anticipare un’intervento è fondamentale per reagire correttamente e con prontezza. Ciò può fare la differenza tra il successo e il fallimento dell’intervento, come dimostrato ieri dall’esercizio d’intervento congiunto della polizia e dell’esercito.

«Dite ai vostri uomini di essere pronti!»

std. Un piccolo gruppo di attivisti si avvicino alla guardia urlando slogan anti-WEF. Si sentono esplodere petardi; candele fumogene vengono gettate in direzione dei militari. Questo scenario potrebbe concretamente avverarsi ad ogni opera sotto sorveglianza durante il WEF. Potrebbe. Questa volta si è trat-tato di figuranti della Polizia cantonale dei Grigioni e della compagnia condu-centi di cani 14. L’episodio faceva parte dell’esercizio di intervento congiunto della polizia cantonale e della formazi-one d’impiego terra.

Prontezza è una questione di condottaTutti i capi opera ed i quadri della bat fant 11 hanno assistito all’esercizio.

«Adesso avete un’idea di quanto potreb-be succedere durante il servizio. Spero queste immagini impressionanti sono rimaste impresse nella vostra testa. Fate-ne participi i vostri uomini», esclama il capo esercizio dell’esercito. E aggiunge: «La noia possono intaccare la prontezza e minare pertanto la missione di protezi-one.» La prontezza mentale deve rima-nere alta per gli addetti ai lavori. «Ques-to è un compito primario della condotta»

Soddisfatti con l’esercizioIl capo esercizio è soddisfatto. Gli ele-menti cruciali sono stati eseguiti corret-tamente. La comunicazione tra la polizia cantonale e l’esercito erano sotto parti-colare esame. L’esercito non può infatti

intervenire contro i dimostranti, bensì allarmare la polizia. Il capo d’esercizio della polizia ha ricordato che le forze d’intervento della polizia avrà biso-gno di tempo per spostarsi sul luogo d’intervento, anche in condizioni mete-orologiche favorevoli. Le truppe devono essere pazienti e mostrare un atteggia-mento fermo e risoluto. Questa è la stra-tegia migliore per guadagnare tempo prezioso. «Show forces! Serrate i rang-hi e fate uso dei cani per intimidire gli attivisti», consiglia l’istruttore. Anche la collaborazione tra la polizia e l’esercito è stata analizzata a fondo. «L’esercizio ha dimostrato che la polizia e l’esercito sono in grado di cooperare in modo efficace».

Pronti in caso d'emergenza grazie all'istruzione specifica d'impiego. Foto: scd.

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L’élite mondiale si riunisce a Davos. Il consiglio federale non si lascia naturalmente perdere l’occasione di incontrare i leaders del mondo economico e politico presen-ti. Ecco le priorità del consiglio federale durante l’edizione 2012 del WEF.

Eveline Widmer-Schlumpf, PBDL’attuale presidente della Confeder-azione avrà l’onore al 25 gennaio di inaugurare l’edizione 2012 del World Economic Forum. Dividerà il po-dio con Klaus Schwab, fondatore del WEF. Svariati incontri con capi di sta-to e capi di governo sono anche in pro-gramma. A ciò si aggiungono i contatti informali ad alto livello.

Johann Schneider-Ammann, PLRLa partecipazione al WEF è un ap-puntamento fisso del nostro ministro dell’economia. Il programma del mi-nistro è fitto di incontri con i rappre-sentanti politici dell’economia e del commercio di diversi nazioni. Il mo-mento culmine sarà una riunione in-formale che avrà luogo dietro invito di Schneider-Ammann. 25 ministri par-teciperanno alla riunione di lavoro che si chinerà sul prossimo negoziato mul-tilaterale dell'Organizzazione Mondi-ale del Commercio (Doha Round) e tematizzerà l’equilibrio tra gli stati in termini di influenza e peso sul piano internazionale. Il Doha Round è un comitato internazionale, che discute le relazioni economiche internaziona-li e la liberalizzazione del commercio mondiale.

Didier Burkhalter, PLRL’appuntamento è un’opportunità per il nostro ministro di parlare con i suoi colleghi esteri, specialmente con i mi-nistri europei e dei paesi del G20. Di-verse questioni bilaterali e multilatera-li saranno all'ordine del giorno.

Alain Berset, PSIl neo-eletto consigliere federale userà il meeting per stabilire i primi contatti a livello internazionale. Quale capo del di-partimento degli interni vorrà soprattutto incontrare esponenti del mondo della sa-nità, dell’educazione e della ricerca.

Simonetta Sommaruga, PSNon si hanno fionra notizie di una possi-bile visita della nostra ministra della gius-tizia.

Ueli Maurer, UDCIl World Economic Forum è anche per il nostro ministro della difesa un momento particolare. Le sue truppe assistono infatti i partner civili nei compiti di protezione. Maurer sarà perciò anche sul campo per incontrare le truppe e farsi un‘idea dello stato del «miglior esercito del mondo», come recentemente dichiarato ai micro-foni dei media. Maurer approfitterà anche dell’incontro a Davos per incontrare col-leghi e coltivare contatti nell’ambito dello sport.

Doris Leuthard, PPDAnche la nostra ministro dell’energia, am-biente e traffico parteciperà al World Eco-nomic Forum. Il 28 gennaio assumerà in-oltre la moderazione del «Energy Summit» durante il quale verranno discussi modelli alternativi per l’approvvigionamento di energia per i centri urbani. Tra i parteci-panti si contano numerosi ministri e rap-presentanti politici delle città, così come esponenti della ricerca e del mondo eco-nomico. Leuthard presenzierà anche ad altri eventi sul tema dell’energia. sg.

I piani del consiglio federale al WEF

Uomini di calibro si

radunano giù nella

valle. In montagna sono

io però il re.

Disegno: David Egli.

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gw. Venerdì scorso il landamano di Davos Hanspeter Michel e la presi-dente del governo cantonale grigio-nese Barbara Janom Steiner si sono incontrati per una riunione pubblica. Entrambi hanno ribadito l’eccellente cooperazione tra il comune di Davos e il Cantone Grigioni e sottolineato la sua importanza per un’andamento si-curo del WEF.Una domanda di permesso per una manifestazione, depositata di recente, è stato al centro della riunione. Il dia-logo aperto e costruttivo è stato in gra-do di appianare le opinioni divergenti riguardo al luogo della manifestazio-ne. Il landamano Hanspeter Michel ha in seguito elaborato proposte concrete con i depositari della domanda.Per la soddisfazione di tutte le parti, la manifestazione potrà avere luogo sul-la piazza del municipio di Davos. La piazza ha già in passato ospitato i di-mostranti anti-WEF e le manifestazio-

ni di protesta durante il fine settimana del WEF. La domanda di permesso per la manifestazione, depositata al 16 gennaio alla cancelleria del comune di Davos, verrà elaborata nei prossimi gi-

orni. Tutti i decreti necessari verranno emessi prima della fine della settima-na. La domanda verrà poi trasmessa al Kleinen Landrat per una decisione finale in merito.

/// 5 CUMINAIVEL VENErDì, 20 gENNaio 2012

Il Cantone, la municipalità di Davos e i depositari della domanda per la manifesta-zione hanno raggiunto un accordo. La manifestazione sulla piazza del municipio a Davos nel quadro del Forum Economic Forum è stata autorizzata.

Consenso raggiunto tra le autorità e i dimostranti

Personalità del giorno: Sandro Cirolo, funzionario della polizia cantonale

rsc. Fresco di scuola di polizia, per il funzionario della polizia cantonale dei Grigioni Sandro Cirolo comincia presto il suo primo impiego a favore del WEF. «Sono giorni molto ecci-tanti. La collaborazione con l’esercito è molto arricchente.» spiega Cirolo. Durante l’esercizio d’intervento di ieri Cirolo ha rinunciato temporane-amente al suo ruolo di funzionario della polizia. Cirolo è stato infatti impiegato come figurante e ho do-vuto recitato la parte dell’attivista anti-WEF. Insieme ad altri colleghi Cirolo ha simulato un attacco di at-

tivisti. Nell’azione è stato colpito da un proiettile di gomma. «Sapevo che sarebbe stato spiacevole essere colpiti. Durante la formazione ab-biamo dovuto infatti testare questa sistema deterrente sul nostro stesso corpo.» I figuranti hanno provato a riprodurre una situazione il più realistica possi-bile. «Abbiamo tuttavia evitato di su-perato i limiti», commenta Cirolo. Le palline di neve tirate in direzione dei soldati durante l’esercizio potrebbero infatti venir sostituiti da sassi in situ-azioni limite.

Foto: scd.

Manifestazioni necessitano dell'autorizzazione delle autorità. Foto: scd.

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th. Andrea Luck del Centro competenza radio della Polizia cantonale dei Grigio-ni è particolarmente impegnato in questi giorni. Lui e il suo team eseguono nel quadro del WEF le opere di installazi-one dell’infrastruttura di collegamen-to. Davos e il Cantone Grigioni nel suo complesso non sono certo un territorio facile da questo punto di vista. Le val-li e le alte montagne rappresentano una sfida. «Per disporre di una buona rice-zione dobbiamo installare 25 reti di co-municazione e plurimi ripetitori», spiega Andrea Luck, da 26 anni in servizio a favore del WEF. In passato il sistema di comunicazione DISCO della Polizia Cantonale dei Grigioni era in impiego. Dall’edizione 2005 del WEF i diversi corpi di polizia comunicano anche att-

raverso POLYCOM, il sistema di comu-nicazione unificato a livello nazionale. I lavori di installazione del sistema sono in atto da numerosi anni e procedono gradualmente con la messa in servizio dei sub-sistemi a livello cantonale. «Nei Grigioni, il sistema POLYCOM sarà operativo a partire dall’autunno», con-fida rallegrandosi Luck. Ciò faciliterà i anche l’adempimento dei suoi compiti.

Due sistemi di comunicazioneQuest’anno verranno impiegati due siste-mi di comunicazione in parallelo: il vec-chio sistema DISCO e il nuovo sistema POLYCOM. «Ciò significa che dobbiamo in parte installare diverse infrastrutture e abbiamo pertanto un carico di lavoro ex-tra», spiega Luk. «Al momento non ab-

biamo alternative.» L’equipaggiamento delle forze dell’ordine sono al momento molto diversi tra di loro. Alcuni corpi già impiegano il sistema POLYCOM, altri non ancora. Una grande parte dell’infrastruttura viene messa a dispo-sizione dalla base di aiuto alla condot-ta dell’esercito, che rappresenta dunque il partner più importante per la Polizia Cantonale in questo contesto. Ciò cam-bierà in futuro, confida però Luck. «Il vecchio sistema di comunicazione ver-rà gradualmente sostituito nei prossimi anni e dal 2015 impiegheremo solo il sis-tema POLYCOM al WEF.» Da quel mo-mento tutte le forze dell’ordine potranno impiegare il proprio materiale personale.Quest’anno però i collaboratori del Cen-tro competenza radio dovranno ancora installare due reti distinte e ripristinare il materiale pochi giorni più tardi. Nessun si lamenta però: garamtire un collega-mento radio di qualità su tutto il territo-rio cantonale è infatti il compito prima-rio del centro. E non solo al WEF, bensì lungo l’intero arco dell’anno.

Controllo di collegamento - capito, ricezione chiara! Le forze di sicurezza sono in perma-nente contatto grazie agli apparecchi di comunicazione. Due distinti sistemi vengono impiegati al WEF: PoLYCoM e DISCo. Questa sarà molto probabilmente l’ultima volta.

PoLYCoM sostituisce il sistema DISCo

Andrea Luck alle prese con un ripetitore POLYCOM. Foto: th.

Apparecchio POLYCOM e DISCO.

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han. Nell’edificio senza pretese della PM vige un’attività serrata.La polizia militare e le truppe lavorano instancabilmente, fianco a fianco. Ma mentre i militari lasceranno l’areale dopo l’impiego a favore del WEF, l’attività dell’aiutante sottufficiale Robert Her-mann e i suoi colleghi continuerà come di consento nella cellula della regione PM 4. Le sorprese nell’areale sono mol-teplici: muri di cemento armato talmente spessi da diminuire considerevolmente la ricezione natel; locali per gli interro-gatori; locali di detenzione; una BMW a trazione integrale nel parcheggio; due pastori belga Malinois, il cui naso è spe-cializzato nel rilevamento di prodotti stupefacenti.

Professionisti al lavoroLa polizia militare comprende polizia di sicurezza, la polizia stradale e la polizia giudiziaria. Alcuni militari ritengono che è meglio stare alla larga dalla polizia militare. La postazione è la prova, che tale opinione non è valida. L’atmosfera è infatti molto amichevole sull’areale. «Abbiamo molto probabilmente eredita-to questa cattiva reputazione dal passa-to», ipotizza Hermann, il capo ad interim della postazione. In passato la polizia mi-litare era organizzata in modo non pro-fessionale e coltivava un atteggiamento risoluto. Le aspettative nei confronti dei funzionari della polizia militare si sono però evolute nel tempo. Oggi la forma-zione di 14 settimane comprende per es-

empio un pratico presso la Polizia civile. La formazione è impegnativa: i cadetti devono imparare a fondo le basi legale militari, essere in forma e confrontar-si con gli aspetti psicologici del lavoro

della polizia. La Confederazione investe somme considerevoli nella formazione dei candidati PM per garantire che solo i migliori uomini vengano selezionati.Vessazioni sono decisamente fuori pos-to. Al contrario. «La nostra presenza è a servizio della truppa», spiega Hermann. La sicurezza è una priorità, anche sulle strade. I funzionari della polizia militari sono infatti periodicamente testimoni di comportamenti sconsiderati sulle strade. «Alcuni autisti assumono stili di guida al volante di veicoli militari, che non assumerebbero mai con l’automobile pri-vata», spiega il funzionario. La cosa che lo disturba maggiormente è vedere mi-

litari che in una tenuta volontariamente scorretta. «Nessun ha qualcosa contro al militare che beve alcune birre dopo una lunga giornata di lavoro. Ma non accetto se i militari in uscita libera si compor-tano in modo scervellato e maleducato, solo perché sono in servizio,» confida Hermann.

Le droghe non vengono tollerateIl consumo di stupefacenti è uno dei pro-blemi più gravi con il quale la polizia mi-litare è confrontata. Il trend degli ultimi anni mostra un deciso aumento del con-sumo di droghe durante il servizio. I casi si susseguono settimanalmente. «In real-tà dovrebbe essere chiaro per tutti che il consumo di droghe è tabu durante il ser-vizio», commenta Hermann. In questa lotta la polizia è assistita da cani addest-rati. L’introduzione del divieto di fumare sui treni ha giovato alla causa. «Oggi è meno frequente vedere militari entrare in servizio sotto influsso di droghe,» confi-da l’aiutante sottufficiale. La lotta contro il consumo di droghe durante il servizio è anche una lotta ad un crescente feno-meno sociale. I funzionari della polizia militare cercano di combatterlo in modo determinato, ma amichevole. Non a caso Hermann e i suoi colleghi considerano i militari «clienti». Il tono di Hermann si fa serio: «Un determinato comporta-mento provoca una determinata reazi-one. Rispetto e decenza sono strategie di successo, mentre l’aggressività non lo è. Ogni funzionario della polizia ne è consapevole. Non escludo che alcuni funzionari PM assumano in certe occa-sioni toni un po’ troppo determinati. Può infatti succedere a tutti di aver una gior-nata storta.» conclude Robert Hermann.

Non pochi militari guardano con sospetto alla polizia militare. A torto, come di-monstra la visita a Robert Hermann. Il capo ad interim della postazione nell'area di intervento ci illustra più da vicino i compiti della PM.

«La nostra presenza è a servizio della truppa»

Robert Hermann. Foto: sg.

«Abbiamo molto probabilmen-

te ereditato questa cattiva

reputazione dal passato»

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Impressum

Edizione: Produzione congiunta dellapolizia cantonale dei Grigioni e dell’esercito, cdo reg ter 3Redazione: Polca GR / comca reg ter 3 Hotline Cuminaivel: 081 632 16 75 (orario continuato)Mail: [email protected]

Responsabili: Thomas Hobi, C comunicazione Polca GRcol Edgar Gwerder, C comca WEF reg ter 3

Emissione: 18.1. - 1.2.2012

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l'oggetto misterioso: soluzione del 19.01.2012

gianni consiglia: «trattate gli stivali da combattimento con amore»

«I compagni fedeli nelle marcie, in ogni esercizio, o di notte in un sacco a pelo, con possibilità di risolatura plurime»: così vengono lodati i comuni stivali da combattimento 90 dell'esercito, che possono addirittura vantare una pagina appositamente creata per loro sulla rete sociale Facebook. Gli stivali non vengo-no usati solo nell’esercito, bensì anche dalle altre forze presenti al WEF. Se si calcolassero tutti i chilometri percorsi con questi tutti gli stivali in impiego, otterremmo sicuramente una distanza impressionante.Una calzatura talmente versatile e pres-tante merita solo il miglior trattamento. E siccome molti militari hanno proba-bilmente trascurato la pulizia degli sti-vali durante loro scuola reclute, Gianni vuole cogliere l’occasione per ripetere brevemente i più importanti principi del

servizio di parco. A questo proposito vogliamo citare l’ufficio del militare e della protezione civili del Cantone Zu-rigo:«Le scarpe d'ordinanza devono venir trattate con cura. Gli stivali devono venir pulite meticolosamente e trattate con lucido da scarpe in funzione del loro utilizzo. Lo sforzo è pagante: il cuoio diventa morbido ed elastico, cosa che a sua volta rendere gli stivali più comodi.»Vogliamo anche ricordare il regolamen-to di servizio «vestiario e pacchettaggi» dell’esercito, che ai sensi del paragrafo 54 raccomanda:

La suola interna degli stivali da com-battimento deve essere tolta ogni gi-orno in modo che entrambe le parti possano asciugarsi completamente.

A seconda del grado di sporcizia, gli stivali da combattimento vanno puli-ti a secco o con l’acqua utilizzando la spazzola per le scarpe.

Gli stivali da combattimento bagnati devono prima di tutto essere imbot-titi di carta e poi messi ad asciugare anche appesi in un luogo ben venti-lato. Quando la carta è impregnata,

deve essere sostituita o tolta. Non si devono mai far asciugare gli stivali da combattimento sopra o nelle im-mediate vicinanze di fonti di calore.

Applicare sul cuoio asciutto un sot-tile strato di crema e poi lucidare. Non trattare gli stivali da combat-timento con spray impregnanti che contengono solventi.Stivali da com-battimento.

Per coloro che seguiranno questi consi-gli alla lettera potrà godere a lungo dei suoi stivali. Considerando che durante il servizio non è sempre possibile, per mancanza di tempo, dedicare il tempo necessario per lustrare le scarpe, Gi-anni vuole svelare anche il suo consi-glio segreto: alle fiere e sagre autunnali s'incontrano spesso venditori di prodotti per la cura del cuoio che vendono i loro prodotti in piccole confezioni. Questa crema è ideale per una pulizia veloce degli stivali da combattimento – il ri-sultato è tale per cui gli stivali brillano come nuovi una volta trattati. Visto però che l’utilizzo di queste creme rappre-senta solo un intervento di tipo cosmeti-co, quest’opzione è da usare solo se non si possono pulire gli stivali in maniera più accurata.

Lo stivale da combattimento. Foto: tae.

Scudo per il servizio d'ordine della polizia.