FOGLIE n.20/2012

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AGRICOLTURA Convegno su olivicoltura e parametri Alchil Esteri ECONOMIA Legge di stabilità: salvi da aumenti carne, riso e uova La stretta sul gasolio agricolo AGROALIMENTARE Vino: l’Italia sorpassa la Francia 100% ITALIANO AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA OLEARIA LA PRIMA CON IL MADE IN ITALY CERTIFICATO AgricolturA • AgroAlimentAre • turismo rurAle n° 20 • 15 novembre 2012 R www.foglie.tv

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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agricolturaConvegno su olivicolturae parametri Alchil EsteriEcoNoMiaLegge di stabilità:salvi da aumenti carne, riso e uovaLa stretta sul gasolio agricoloagroaliMENtarEVino: l’Italia sorpassa la Francia

100%italianoal via la nuova campagna olearia

la prima con il made in italycertificato

AgricolturA • AgroAlimentAre • turismo rurAle n° 20 • 15 novembre 2012

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ia libera all’unanimi-tà alla legge “salva olio” da parte del Se-nato: un passo avan-

ti fondamentale nella battaglia a di-fesa del vero Made in Italy dalle frodi e dagli inganni, che deve proseguire con la stessa decisione nel passag-gio alla Camera. Il lavoro della Com-missione agricoltura del Senato che ha approvato in sede deliberante il disegno di legge Mongiello-Scarpa contiene norme determinanti per la difesa dell’olio di oliva italiano. Il disegno di legge «norme sulla quali-ta› e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini» completa l’inter-vento già anticipato dal Parlamento con una norma precedente sul va-lore probatorio del panel test e sui limiti degli alchil esteri. La disciplina approvata risulta di fondamentale interesse per quanto riguarda, in

particolare, il contrasto a pubblicità ingannevoli e alla illiceità dei marchi introducendo, altresì, a favore del consumatore, l’obbligo di inserire il termine minimo di conservazione, soprattutto, prescrivendo le moda-lità di presentazione degli oli nei pubblici esercizi. Con le nuove nor-me sul contrasto delle frodi si stabi-liscono le responsabilità delle per-sone giuridiche per i reati commessi in materia alimentare, introducendo nuovi istituti processuali investigati-vi e, soprattutto, sanzioni accessorie alla condanna con la pubblicazione della sentenza. L’obiettivo è quel-lo di difendere un patrimonio con oltre 250 milioni di piante sul terri-torio nazionale che garantiscono un impiego di manodopera per 50 mi-lioni di giornate lavorative all’anno e un fatturato di 2 miliardi di euro.

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Made in Italy: Legge “Salva Olio”

Via libera del Senatodi Vito Castellaneta

Editoriale

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15 noVembre 2012 - n. 20 - Anno 7

QuindicinAle diAgricolturA

AgroAlimentAreturiSmo rurAle

agricoltura

6 lavoro: Da Green economy 100 mila posti di lavoro in campagna

12 a monoPolI conveGno olivicoltura e parametri alchil esteri

22 aGGIornamentI tecnIcI Smaltimento scorte dei formulati a base di Ziram

turiSMo ruralE

7 contro la crISI? la DeStaGIonalIZZaZIone Per lavorare nel turismo tutto l’anno di Nicoletta Mirizzi

20 olIo novello nel Salento Un tour esclusivo nelle fabbriche dell’olio

agroaliMENtarE 9 vIno: ItalIa SorPaSSa francIa è primo produttore mondiale di Rocco Resta

11 vIno: Scacco aGlI “aGroPIratI” di Antonio Resta

14 clementIne a marchIo De.co. fiumi di emozioni per leonardo fedele

18 leGGe DI StabIlItà eD Iva Salvi da aumenti carne, riso e uova di Donato Fanelli

fooD marKetInG eXPert Workshop all’Itc montale di rutigliano di Rino Pavone

EcoNoMia

16 IStat: PIù ItalIanI In menSe Per PoverI crisi: nel 2012 aumento del 9%

26 contraffaZIone: l’attIvItà DeI nac InterventofinaledelMinistroCatania

Stretta SU GaSolIo aGrIcolo camera: DDl stabilità, rinvio al 2013

515 NOVEMbrE 2012

aMBiENtE

22 camorra: bUSIneSS con fanGhI toSSIcI 3 mld il giro di affari

27 reGIone PUGlIa In GUarDIa DallaCommissioneParlamentareperl’ecomafie

moStra ItInerante a taranto la prima tappa con “la crisi e la vergogna”

Sommario

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Lavoro: Tante idee innovativedalla green economy 100 mila posti in campagna

di Nicola Trisolini

razie alla green eco-nomy si aprono oppor-tunità per oltre cen-tomila posti di lavoro

per i prossimi tre anni nelle campagne dove per la prima volta da dieci anni si è verificata una inversione di tendenza e sono aumentate del 4,2 per cento le im-prese condotte da giovani under 30 nel secondo trimestre del 2012, anche per effetto delle nuove professioni che van-no dall’agrigelataio al sommelier della frutta, dall’affinatore di formaggi al birraio a chilometri zero, dallo stagio-natore di miele al lavoro nei mercati e nelle botteghe degli agricoltori di cam-pagna amica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che ha collabora-to alla redazione del rapporto 2012 di Greenitaly presentato della fondazione Symbola proprio in occasione della di-vulgazione dei dati Istat sulle “Prospet-tive per l’economia italiana nel 2012-2013” che danno in peggioramento i dati della disoccupazione. Secondo l’in-dagine la maggioranza dei giovani ita-liani, a differenza delle generazioni che li hanno preceduti, non sogna piu’ un lavoro nell’ufficio di una banca magari in una grande metropoli, ma vorrebbe invece gestire un agriturismo in piena campagna. La metà dei giovani tra i 18 ed i 34 anni preferirebbe infatti gestire un agriturismo piuttosto che fare l’im-piegato in banca (23 per cento) o anche lavorare in una multinazionale (19 per

cento). Venute meno le garanzie del posto fisso che caratterizzavano queste occupazioni, sono emerse tutte le criti-cita di lavori che in molti considerano ripetitivi e poco gratificanti rispetto al lavoro in campagna.Numerosi sono gli esempi di idee innovative nate con la green economy come il “sommelier della frutta” che è una nuova figura professionale nata grazie ad Onafrut della Coldiretti, la prima associazione nazionale assag-giatori della frutta. I sommelier della frutta si propongono di insegnare alle nuove generazioni e non a riconoscere varietà, grado di maturazione, sapore, colore, origine e profumo di mele, pere, pesche e anche dei piccoli frutti. Ma c›è di più, e chi punta al titolo di «Maestro assaggiatore», il grado più alto della ca-tegoria, può frequentare corsi tenuti da docenti universitari ed esperti in anali-si sensoriale ed aspirare grazie a queste conoscenze di trasformare un hobby in un vero e proprio lavoro. C’è chi come la cascina San Pé a Poirino in provincia di Torino che produce “latte alta qualità” e in parte trasforma in gelato, organiz-zando visite guidate per far vedere alle scolaresche tutto il processo di trasfor-mazione. Renata Madaio in Campania fa invece l’affinatore di formaggi è un ma-stro casaro piu’ evoluto perché lavora il latte direttamente in alta montagna e “concia” il formaggio per renderlo dav-vero unico. Affinare un formaggio vuol

dire portare il prodotto, dopo la fase di stagionatura, ad una qualità superiore e ad un gusto tipico ed esclusivo del ter-ritorio di provenienza. Saverio Denti in Emilia Romagna si è quasi trasformato in alchimista recuperando l’assenzio tanto amato dai poeti maledetti ma an-che tanto perseguitato nei secoli. E così attraverso diverse ed interessanti speri-mentazione di essenze nasce l’assenzio del Mistico Speziale, speciale distillato composto da anice verde, finocchio, ar-temisia, melissa e issopo, tutte erbe col-tivate nei terreni dell’azienda. Vito Pa-gnotta in Campania nell’azienda dove si produceva il grano oggi fa nascere con il sostegno della Coldiretti un’ottima bir-ra artigianale. L’azienda puntata sulla ricerca e sulla qualità, trasformando i propri cereali nella materia prima per la produzione artigianale della birra. Una esperienza che si sta diffondendo in tutto il Paese dove si moltiplicano i birrifici a chilometri zero. Un fenomeno che ha favorito il boom di aperture dei mercati e delle botteghe degli agricol-tori della Coldiretti ha creato peraltro importanti opportunità occupaziona-li con migliaia di nuovi posti di lavoro nei punti di vendita diretta della rete di campagna amica della quale fanno parte 4.739 aziende agricole, 877 agri-turismi, 1.105 mercati, 178 botteghe ai quali si aggiungono 131 ristoranti e 109 orti urbani, per un totale di quasi sette-mila punti vendita.

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agricoltura

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Per lavorare nel turismo tutto l’anno

contro la crisi? la destagionalizzazionedi Nicoletta Mirizzi

are d’estate, monta-gna d’inverno. Perché? L’industria turistica italiana deve svinco-

larsi da una stagionalità ancora troppo forte. A rilevarlo è l’Osservatorio Bit in un’elaborazione esclusiva per il Sole 24 Ore, da cui emerge che il tasso di sta-gionalità (la differenza percentuale tra presenze nell’alta stagione e nella bassa) è sceso solo dal 6,8% nel 2000 al 5,8% nel 2011, con il 49% di arrivi e il 61% di presenze concentrati tra giugno e set-tembre. Dopo l’estate della crisi, che per la prima volta ha visto una flessione di presenze alberghiere ad agosto (-1,1%), e -10% di fatturato, la parola d’ordine è destagionalizzare. Tanta è la strada da fare. Il mare d’inverno è associato so-prattutto a mete esotiche, alla portata di pochi, ma anche il mare italiano ha il

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turismo rurale

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unione europea:taglio agricoltura

comprometteil rilancio

I tagli all’agricoltura sono inaccettabili perché com-promettono uno dei pochi settori che possono rilan-

ciare l’economia italiana ed euro-pea E’ quanto afferma il presiden-te della Coldiretti Sergio Marini nel commentare la proposta del presidente della Consiglio Ue Her-man Van Rompuy di tagli al budget 2014-2020 dell›Unione europea che comporterebbero circa 25,5 miliardi in meno per la Politica Agricola Comune.

“I piani di sviluppo rurale e i nuo-vi strumenti della Politica Agri-cola Comunitaria dopo il 2013”: questo il titolo dell’incontro or-ganizzato durante Eima Interna-tional con il presidente della com-missione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo Paolo De Castro.

Eima International, la Fiera spe-cializzata nella meccanizzazione agricola, ha celebrato a Bologna la sua 40° edizione con il record di su-perficie espositiva, 14 settori d’a-rea merceologica e quattro saloni speciali, fra i quali il nuovo EIMA GREEN dedicato al giardinaggio e alla cura del verde.

SPECIALE EIMA 2012 Incontro - La PAC dopo il 2013

SPECIALE EIMA 2012 Reportage della manifestazione

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suo appeal invernale: per attrarre, se-condo Confesercenti-Assoturismo, deve puntare su una logica di prodotto che in-tegri arte, tradizioni, natura, enogastro-nomia, benessere. Questa la strategia di Pugliapromozione, che ha scelto di non promuovere eventi nuovi, ma mettere a rete l’offerta esistente su tutto il terri-torio, lavorando a fianco degli operatori turistici, con un obiettivo comune: +4% di presenze invernali. «L’operazione ha richiesto un investimento di soli 300mila

euro – sottolinea il dg Giancarlo Piccirillo – e sta avendo un impatto occupazionale: oltre 40 ragazzi sono stati impiegati ne-gli uffici informativi, finalmente aperti 7 giorni su 7». È appena partito il program-ma “Discovering Puglia”, percorsi da 2 ore a un giorno alla scoperta di riserve naturali, eno-gastronomia, tradizioni ru-rali, come la Focara di Novoli, rinnovata-si coinvolgendo artisti internazionali, o i presepi di cartapesta del Salento.

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è primo produttore mondiale

Vino: l’itAliA SorPASSA lA FrAnciA di Rocco Resta

’Italia sorpassa la Francia e diventa il primo pro-duttore mondiale di vino con un raccolto stimato

in 40,8 milioni di ettolitri nel 2012. E’ il bilancio di una vendemmia che si è praticamente conclusa per la quasi to-talità delle uve in tutta Italia, dove si è registrato un calo del 3 per cento ri-spetto allo scorso anno ma una buona qualità. Un contenimento produttivo che tuttavia ha consentito il sorpasso rispetto ai concorrenti francesi dove il raccolto è crollato di ben il 19 per cen-to a 40,5 milioni di ettolitri, con punte del 26 per cento per lo champagne, secondo l’organizzazione mondiale della vigna e del vino (OIV). Il primato mondiale nella produzione per il vino Made in Italy viene festeg-giato con il record storico nelle espor-tazioni che crescono dell’8 per cento e potrebbero raggiungere il massimo di 4,5 miliardi di euro nel 2012. Da se-gnalare peraltro che lo spumante tri-colore fa registrare un vero e proprio boom (+35 per cento) in casa dello Champagne, la Francia.La riduzione della produzione di vino nei due Paesi leader si è fatta sentire a livello globale dove si stimano 248,2

milioni di ettolitri, il minimo dal 1975 e il 6 per cento in meno rispetto al 2011 anche per effetto del calo regi-strato in Spagna (-6 per cento) che si classifica come terzo produttore mon-diale con 31,5 milioni di ettolitri. Tra gli altri grandi produttori cresce in-vece il raccolto negli Stati Uniti a 20,6 milioni di ettolitri (+7 per cento), cala in Argentina a 11,8 milioni di ettoli-tri (-24 per cento), sale in Australia a 11,6 milioni di ettolitri +4 per cento) e in Sud Africa con 10 milioni di ettolitri (+4 per cento)Ad influenzare la produzione sono sta-te in Europa la riduzione della super-ficie coltivata a vigneto e l’andamento climatico anomalo che ha condiziona-to la produzione livello globale. Non è infatti mai così caldo durante la fase maturazione delle uve: con la tempe-ratura media globale sulla terra du-rante l`estate 2012 che è stata la più elevata mai registrata prima. Proprio mentre si registra a livello globale una inversione di tendenza e dopo anni torna ad aumentare il consumo glo-bale di vino, il crollo della produzione spinge al rialzo dei prezzi di vendita dei vini sui mercati internazionali, anche per compensare l’aumento dei

costi produttivi. Un trend che riguar-da anche l’Italia dove peraltro si è già verificato un aumento del 7 per cento dei prezzi medi di ven-dita del vino comu-ne al consumo nel primo semestre del 2012. La riduzione dei raccolti si è fatta sentire anche sulla produzio-ne italiana di vino novel lo , il pri-mo del raccolto 2012 ad e s s e r e commer-c i a l i z -zato, che quest’anno risulta essere di appena 4 mi-lioni di bottiglie, il 30 per cento in meno rispetto allo scorso anno.

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agroalimentare

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Caratteristico vigneto pugliese

agroalimentare

Vino: scacco agli “agropirati”La Coldiretti regionale esprime il suo plauso ai Carabinieri del Nac che hanno sequestrato in provincia di Bari 3.000 quintali di prodotto in nero. Al setaccio 173 imprese alle quali sono stati contestati oltre 700 mila euro di sanzioni in materia di tracciabilità e di indebita evocazione di marchi di qualità

di Antonio Resta

nnesimo scacco delle forze dell’ordine all’a-gropirateria che si svi-luppa attraverso la ma-

nipolazione, la trasformazione fino ad arrivare alle importazioni di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenien-za che si fregiano in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni nostrane. L’asse tra Bari e Benevento ha colpito que-sta volta il vino, uno dei più autorevoli ambasciatori della Puglia nel mondo, prodotto in nero e spacciato come Doc e Docg ”. Plauso del Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, per l’operazione del Nucleo Antifrodi dei Carabinieri (NAC) che ha portato al se-questro di 3.100 tonnellate di vino pro-dotto in nero e beni per oltre 350.000 euro equivalenti a finanziamenti co-munitari illecitamente percepiti nel

comparto ortofrutta. Al setaccio 173 imprese, a cui sono state contestati ol-tre 700 mila euro di sanzioni in materia di tracciabilità e di indebita evocazione di marchi di qualità. “È assolutamente necessario – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - che l’attività di controllo sia accompa-gnata da un sistema sanzionatorio più rigido che preveda, per coloro che si macchiano di reati contro la sicurezza alimentare, pene pecuniarie molto ele-vate fino ad arrivare alla detenzione. L’agroalimentare di qualità subisce gli attacchi continui di falsari che attra-verso pratiche commerciali scorrette falsano la concorrenza internaziona-le, ingannano i consumatori e creano un mercato parallelo di ‘falsi made in Puglia’ che vale centinaia di milioni di euro”. Ad oggi sono 6 le IGT (Indica-zioni Geografiche Tipiche) ‘Tarantino’,

‘Valle d’Itria’, ‘Salento’, ‘Mur-gia’, ‘Daunia’, ‘Puglia’ e 29 i vini pugliesi DOC (Denomi-nazione di Origine Controlla-ta) che detengono un valore inestimabile, intrinseco alla materia prima ed alla pro-fessionalità imprendito-riale, che va salvaguar-dato a difesa della salute dei consumatori e a carat-terizzazione della specifi-cità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato. Ed i risultati della scelta di qualità degli imprendi-tori agricoli pugliesi non hanno tardato a farsi ve-dere: è aumentata del 33% la produzione DOC e DOCG (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita).

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Una fase del dibattito tenutosi a Monopoli

A Monopoli convegno sul tema

olivicoltura e parametri Alchil esteridi Paola Dileo

ONOPOLI - “È in atto una frattura insana-bile evitabile, che nuoce al comparto

olivicolo italiano”. Questo il pensiero dominante fra produttori, esperti chi-mici, intenditori, giornalisti del setto-re, associazioni di categoria che so-stengono il Comitato Alchil Esteri 75, sorto alcuni mesi fa a Monopoli, per contrastare alcuni articoli del Di-segno di Legge 3211/12, già approva-to in sede deliberante dalla Commis-sione Permanente Agricoltura del Se-nato. Un acceso dibattito continua a mantenere alta l’attenzione sul para-metro degli Alchil Esteri, fissati a 30 mg/kg dall’art. 43 del Decreto Svilup-po, quale soglia limite per gli oli extra-vergini italiani. Il Comitato AE 75 for-te di un consenso sempre più ampio- conta oggi 96 sottoscrittori, di cui 30 sono coop. olivicole delle zone tra Po-lignano a Mare e S. Maria di Leuca – ha organizzato, lo scorso 30 ottobre a Monopoli, un convegno sul tema. “Continuiamo nella nostra opera d’in-formazione e sensibilizzazione, perché crediamo che il parametro degli Alchil Esteri non risolve i problemi dell’olivi-coltura italiana, non identifica l’origi-ne dell’olio e non è l’unico indicatore di qualità – ha premesso Mimmo Lavac-ca, portavoce del comitato, nato, per

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agricoltura

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manifestare un dissenso e cercare quel dialogo mancato, anzi negato a priori dalle associazioni di categoria CIA e Coldiretti, ha spiegato Angelo Martellotta, pres. Oleificio coop. di Monopoli –. Abbiamo chiesto anche un confronto tecnico promosso dal labo-ratorio Chemiservice di Monopoli, ma ci hanno ignorato. Con questo provve-dimento si rischia di favorire alcuni produttori a danno di altri, per questo continueremo a sostenere una propo-sta di modifica della legge”. Anche Ni-cola Pentassuglia, presidente della Coop Progresso Agricolo di Fasano, ha espresso timori per gli effetti del ri-chiamato e incriminato art. 43. “Nelle nostre zone caratterizzate prevalente-mente da piante secolari, si produce olio con un elevato livello di Alchil Este-ri, non perché adulterato – precisa Pen-tassuglia – ma perché le nostre cultivar maturano più velocemente e registra-

no più Alchil Esteri”. “Una sapiente ere-sia - è stato lo sfogo del giornalista di settore il dott. Luigi Caricato (diret-tore della rivista web Teatro Natura-le) nel commentare la nuova legge. – Anche gli oli meno eccellenti hanno un valore etico che va salvaguardato, per-ché espressioni di una cultura, una tra-dizione, una identità. Se il 50% dell’ olio extravergine presente sugli scaffali non è italiano le colpe sono da imputa-re a pochi disonesti. Il Decreto Salva olio paradossalmente invece di perse-guire quei pochi, penalizza l’intero comparto e i produttori onesti. Esperti del settore, di chimica dell’olio – ha ri-cordato – sono stati liquidati con estre-ma superficialità. Il risultato? Una leg-ge inutile approvata in fretta che non interpreta il volere di tutti, quindi inef-ficace. Se poi vogliamo difendere gli oliveti secolari e la biodiversità, non possiamo produrre solo olio d’eccellen-

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Gli olivicoltori presenti al convegno

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za, perché i costi sarebbero insostenibi-li”. Eh, sugli aspetti tecnici, di chimica dell’olio si è soffermato il dott. Gior-gio Cardone di Chemiservice: ”Nono-stante in questi anni abbiamo acquisi-to una cultura dell’olio, questo prodot-to è sempre portatore di novità. In par-ticolare, il parametro degli Alchil Esteri è oggetto d’indagini già da qualche tempo, perché la comunità scientifica italiana ha pensato di ridurre la soglia di 75mg/kg, perché una scelta di com-promesso. Infatti la Società Italiana per lo studio delle sostanze grasse ha avviato una prima sperimentazione che terminerà ad aprile prossimo. Quindi il limite di 30mg/kg imposto nel DDL Mongiello-Scarpa è attualmente privo di riscontri scientifici che potreb-bero giustificarlo. Inoltre si è visto che questo parametro tende a variare nel tempo, pertanto questa soglia di 30mg/kg può risultare pericolosa per un numero eterogeneo di produttori – il riferimento va, per esempio, a quelle produzioni tipiche dell’areale meri-dionale appartenenti a cultivar della famiglia ogliarola, con indici di matu-razione accentuati, o comunque a quelle varietà che maturano prima ri-spetto ad altre, anche per le differenti condizioni pedoclimatiche, che inci-dono sui processi di fermentazione -. La quantità di Alchil Esteri – spiega inoltre Cardone – dipende dalla quali-tà delle olive, che può peggiorare se raccolte tardi, se trasformate e conser-vate male o ancora se il trattamento della mosca si è rivelato insufficiente o inadeguato. Ma questo parametro pri-ma d’essere un indice di qualità dell’o-lio, è un metro di controllo della genui-nità del prodotto da eventuali adulte-razioni . Quindi un metodo validato dalla comunità scientifica per contra-stare le miscele di oli deodorati (oli scadenti e sgradevoli come i lampanti che vengono trattati tecnologicamen-te per ottenere un prodotto base più economico da migliorare con olio ex-travergine di qualità ed essere vendu-to a prezzi superiori). Noi crediamo in questo parametro – sottolinea Cardo-ne – vogliamo che sia abbassato, ma sulla base di dati scientifici e non in astratto, come sta accadendo, con una serie di danni per i produttori, costretti

a svendere ulteriormente il proprio olio , perché il valore degli Alchil Esteri potrebbe aumentare. Questo parame-tro inoltre, non identifica l’origine dell’olio Made in Italy perché altri pae-si come Cile, Stati Uniti, California, Au-stralia, Argentina, producono oli con Alchil Esteri anche inferiori a 30mg/kg”. Il prof. Francesco Prudentino dell’Istituto di Agraria di Ostuni, come gli altri relatori, ha espresso perples-sità in merito:”Ci inducono costante-mente a trasmettere la cultura della qualità e della tipicità del nostro olio, legato ad una tradizione plurisecolare, con 5 milioni di piante monumentali, alcune anche millenarie, come attesta-no gli esami al CARBONIO 14, e poi di fatto, subiamo una legge che discrimi-na l’olio ricavato da questi esemplari. Perché snaturarci se il consumatore preferisce un olio dolce ed equilibrato ed ineccepibile secondo i valori stan-dard della qualità, quindi acidità, pe-rossidi, costanti spettrofotometriche, composti fenolici”. L’avv. Marco Mono-poli invece, ha evidenziato gli effetti che la legge può provocare per coloro che possono violarla:”L’art. 43 del De-creto Sviluppo se da un lato mira a smascherare i truffatori e a tutelare il made in Italy, dall’altro penalizza i produttori nel caso l’olio a controlli dovesse registrare livelli di AE superio-ri a 30mg/kg. Si delineerebbe il reato di falso perseguibile penalmente, per-ché l’olio in quel caso non può essere commercializzato come extravergine, ma vergine o comunitario. È mancato un confronto tecnico- normativo, urge pertanto una proposta di emendamen-

to”. “Il problema Alchil Esteri – ha com-mentato il consigliere comunale Paolo Leoci (delegato all’agricoltura per Monopoli) è la conferma che si conti-nua a procedere con approssimazione e a sfavore di un certo olio pugliese. Perché la nostra regione non riesce a valorizzare il primato produttivo olivi-colo in Italia in termini qualitativi, ri-spetto ad altre regioni, che da tempo hanno investito in promozione e sulla qualità, ed oggi vendono più di quanto realmente producono. Diversamente in Puglia si spendono 5 milioni di euro per censire gli olivi secolari, mentre au-spicabili sarebbero progetti pilota per valorizzare il territorio e le tradizioni produttive olivicole con standard qua-litativi adeguati ai mercati, come fiere, accordi di filiera e altro. Constatiamo invece che le strutture turistiche ricet-tive non promuovono il nostro olio, po-chi ristoranti utilizzano a tavola la bottiglia anticontraffazione e sempre meno accompagnano i piatti tipici con oli pugliesi di qualità, dalle caratteri-stiche organolettiche diverse, fruttato, mandorlato, debole, forte ecc.”. A chiu-sura, una proposta di emendamento è stata avanzata dalla segreteria regio-nale PD, dal dott. Gianluigi Cesari. In sintesi si chiede una caratterizzazione analitica ufficiale dell’olio italiano, con profili specifici e giungendo ad analisi dettagliate tramite Risonanza Magnetica Nucleare e Biologia Mole-colare (DNA). Una serie di banche dati di confronto per ancorare le produ-zioni di extravergini italiani alle aree geografiche di riferimento.

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agroalimentare

Fiumi di emozioni per Leonardo Fedele

clementine A mArcHio de.co.i è svolta Venerdì 12 Otto-bre 2012, nella splendida cornice del teatro Comu-nale di Massafra (Ta) la

consegna ufficiale della Denominazione Comunale (De.Co.) al clementine varie-tà Fedele di Massafra.L’iniziativa è stata promossa dall’Asso-ciazione A/3 Ambiente –Agricoltura - Alimentazione “Tecnici in Agricoltura” di Massafra, patrocinata, tra gli altri da : Comune di Massafra,Regione Pu-glia, Provincia di Taranto, dalla facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro, dall’Istituto tecni-co agrario C. Mondelli di Massafra e dall’Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e dei Ricercatori in Agricol-tura. L’evento organizzato con il fine di presentare alla collettività il primo pro-dotto con riconoscimento De.Co. della provincia di Taranto e si è colta l’occa-sione per consegnare un clementine d’argento, da parte e del comitato orga-nizzatore a Leonardo Fedele, seleziona-tore della varietà nel lontano 1966.Una selezione ha spiegato la Dott. Anna Maria D’Onghia dello I.A.M. di Bari, con-dotta dagli anni 90 da diverse istituzio-ni scientifiche, con il fine di produrre materiale certificato che fosse disponi-bile per gli agrumicoltori della zona, ed oggi l’agrume si dota di un marchio che lo lega al territorio.La De.Co. ha sottolineato la Prof.ssa An-tonella Pasqualone docente di Scienze e Tecnologie Alimentari della facoltà di Agraria di Bari, è una carta di identità

S che i comuni possono rilasciare ad alcu-ni loro prodotti agroalimentari o anche artigianali, che ne comunica le peculia-rità, una spinta in più anche per l’indot-to turistico - culturale.Per garantire un prodotto che sia di qualità, ha sottolineato il Prof. Vito Ni-cola Savino, preside della Facoltà di agraria di Bari, bisogna soffermarsi sul discorso prevenzione delle patologie per le quali non c’è possibilità di inter-venire in campo, sottolineando il peso delle certificazioni rilasciate da istituti scientifici che ne accertino la sanità.L’intera manifestazione è stata magi-stralmente condotta dal Dott. Vitto-rio Filì, grande amico e sostenitore, nonché socio dell’Associazione A/3, impeccabile nella gestione degli in-terventi e nel dosare le forti emozio-ni che hanno travolto il Sig. Fedele, oggi 78 enne, ma ancora con un inna-ta curiosità e voglia di imparare.Un prezioso contributo è arrivato dal-la redazione di Fresh Plaza, dalla ca-rissima amica Rossella Gigli, che con

un messaggio tanto piacevole quanto innovativo, ha regalato un idea grafica per pubblicizzare il Fedele a marchio De.Co.. Ha concluso la serata il saluto e i ringraziamenti del presidente di A/3 il Dott. Gianni Maraglino, promettendo che questo è solo l’inizio di una lunga serie di iniziative che vedono al centro il Fedele De.Co. di Massafra.Un sentito GRAZIE va alle Associazioni La Rupe e Grandangolo per la preziosa collaborazione offerta.

Un momento della serata

Il dibattito seguito allla consegna ufficiale del marchio De. Co.

on la disoccupazione nel 2012 aumentano in Italia anche gli “affama-ti” con un incremento

del 9 per cento delle persone che sono state costrette a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case. E’ quanto emerge in occasione della dif-fusione dei dati Istat sulle prospettive per l›economia italiana nel 2012-2013. Gli italiani indigenti che hanno rice-vuto pacchi alimentari o pasti gratuiti attraverso i canali no profit che distri-buiscono le eccedenze alimentari han-no raggiunto quasi quota 3,7 milioni, il massimo dell’ultimo triennio, secondo la relazione sul ‘Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2012’, re-alizzata dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA). Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando un aumento esponen-ziale degli italiani senza risorse suffi-cienti a sfamarsi che erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto il massimo di 3,7 milioni nel 2012 (3.686.942). Una

C

16www.foglie.tv

Crisi: nel 2012 aumento del 9%

iStAt: 3,7 mln. di italiani in mense per poveri

situazione drammatica che rappresen-ta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte famiglie italia-ne nel momento di fare la spesa. Se-condo l’indagine Coldiretti/Swg quasi una famiglia su quattro (24 per cento) si trova in difficoltà economiche, con un aumento del 3 per cento rispetto allo scorso anno, ma quasi la metà de-gli italiani (48 per cento) pensa che la propria situazione sia destinata addi-rittura a peggiorare in futuro. Il 51 per cento delle famiglie dichiara di riuscire a pagare appena le spese senza potersi

permettere ulteriori lussi, mentre una percentuale dell’8 per cento non ha un reddito sufficiente nemmeno per l’indi-spensabile. C’è pero’ anche un 40 per cento di italiani che vive serenamente senza particolari affanni economici e l’1 per cento che si puo’ concedere dei lussi. Le difficoltà familiari si trasferi-scono nei consumi e contribuiscono ad alimentare un clima di recessione che fa prevedere alla maggioranza degli ita-liani (51 per cento) un peggioramento della situazione economica dell’Italia.

Economia

1715 NOVEMbrE 2012

agroalimentare

Legge di stabilità ed IVA - Incrementi per birra, vino e acqua minerale

Salvi da aumenti carne, riso e uovadi Donato Fanelli

N iente aumenti per car-ne, pesce, yogurt, uova, ma anche per riso, miele e zucchero per i

quali si continua ad applicare l’Iva al 10 per cento grazie all’intesa raggiun-ta tra governo e maggioranza che ri-sparmia dall’aumento dell’Iva la gran parte dei prodotti alimentari di gran-de consumo. Questi gli effetti delle modifiche apportate alla legge di sta-bilità con le quali si prevede tra l’altro di sterilizzare l’aliquota dell’Iva al 10 per cento. Una scelta necessaria per scongiurare ulteriori effetti depressi-vi sulla domanda di fronte al drastico calo dei consumi che per gli alimenta-

ri ha raggiunto il 3 per cento in quan-tità nei primi nove mesi dell’anno con picchi per prodotti come la carne (-5.5 per cento) che sarebbe stata col-pita dall’aumento. Un aumento dell’I-va generalizzato, in una fase in cui la mancanza di liquidità e di fiducia ha già portato ad una contrazione della spesa, avrebbe alimentato un circolo vizioso: l’aumento dell’Iva fa calare i consumi e la produzione che a loro volta significano piu’ disoccupazione e debito pubblico. Resta invece confer-mato l’incremento dell’Iva dal 21 al 22 per cento che interessa alcuni prodotti come l’acqua minerale, la birra e il vino, ma anche specialità come i tartufi.

18 www.foglie.tv

Workshop conclusivo all’ITC Montale di Rutigliano

Food marketing expertdi Rino Pavone

U n giovane staff di sta-gisti impegnato in un percorso teorico-pratico di specializzazione con

il profilo di “Food Marketing Expert”. Un diploma tecnico-commerciale appe-na conseguito, due giornate di teoria full immersion ed uno stage per proporci al mondo del lavoro con un profilo di com-petenze molto richieste da aziende di produzione e vendita di prodotti agroa-limentari, aziende di ristorazione, GDO ed agenzie per l’organizzazione di eventi, fiere e manifestazioni in ambito turistico ed eno-gastronomico, che coniugano la cultura dei prodotti con quella del terri-torio. Attraverso la ricerca e l’esperienza in azienda approfondire le tecniche di produzione di alcuni prodotti alimentari e i canoni di progettazione di un’immagi-ne coordinata per le imprese: dalla scelta del logo e del marchio all’impostazione e gestione della comunicazione promozio-nale. Si studiano sistemi di valorizzazio-ne delle produzioni agroalimentari, al

fine di soddisfare i bisogni e le esigenze del mercato italiano ed estero.

Nel prossimo numero di FOGLIE trovere-te il reportage dell’evento.

20 www.foglie.tv

turismo rurale

Olio novello nel Salento

un tour esclusivo nelle fabbriche dell’olio

N ell’aria di novembre c’è il profumo di olio nuovo e la magia di storie antiche. E con

esse la voglia di compiere un viaggio fuori porta, alla scoperta di luoghi ricchi di fascino, spesso trascurati, come quelli della produzione. Con il Touring club italiano, nell’ultima domenica di novembre, è possibile lasciarsi guidare tra arte, tecnica, tradizione e innovazione nelle “fabbriche dell’olio”. Il console Tci, Mario Giangrande, propone per il 25 novembre una visita guidata tra frantoi e insediamenti industriali dei primi anni del Novecento nella provincia salentina, in un itinerario tra i comuni di Ugento, Sannicola e Cannole. Olive, olio, civiltà contadina e archeologia industriale sono i temi portanti di questo viaggio attraverso i luoghi della produzione, della memoria e della fatica. “Le storie legate alle ex fabbriche dell’olio consentono di tracciare un quadro della storia produttiva del Salento e, più in generale della Puglia, ricordando generazioni di lavoratori impegnate in questo settore – afferma il console Giangrande. Il viaggio intende tributare inoltre un omaggio non solo all’olio nuovo, appena franto, ma anche al paesaggio olivicolo, caratteristico della nostra regione, come risorsa da tutelare e risorsa strategica per l’economia e per il turismo”. Insomma, ancora una volta il Touring club italiano offre l’opportunità di vivere un’esperienza di turismo alternativo consapevole e responsabile, con destinazioni fuori dai circuiti tradizionali. La visita sarà accompagnata dall’architetto Antonio Monte, uno dei più attenti conoscitori dei siti di interesse archeo-industriale del Salento, docente presso l’Università del Salento e della Basilicata, ricercatore

dell’Istituto per i Beni archeologici e monumentali del CNR di Lecce. Questo il programma della giornata. Il raduno dei partecipanti è fissato alle ore 8.30 al Foro Boario di Lecce, all’ingresso della città dalla superstrada per Brindisi, nei pressi dell’Hotel Tiziano. Si raggiungerà Ugento in pullman dove è programmata la visita allo stabilimento oleario della famiglia Colosso, eccezionalmente aperto grazie alla disponibilità di Massimo Colosso. In mattinata è inoltre prevista la tappa a Sannicola presso l’oleificio

“Giaffreda”, con degustazione dell’olio novello. Dopo il pranzo ai Giardini Raimondi, locale ricavato in un antico frantoio, nel pomeriggio è prevista la visita al museo della civiltà contadina di Cannole e al trappeto della famiglia Villani. I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria entro il 22 novembre rivolgendosi al Punto Touring di Bari, in via Melo 233 (Tel. 080.5232448) o contattando direttamente il console Tci, Mario Giangrande, ai recapiti 0832.604342 oppure 347.2404383.

Frantoio ipogeo del Salento

Aggiornamenti tecnici

SmAltimento Scortedei FormulAti A bASe di ZirAmS ono stati ri-registrati i formulati a base di zi-

ram. In pratica per lo smaltimento delle scor-te dei formulati attualmente in commercio si ripresenta la stessa situazione che ha recente-

mente riguardato quelli a base di TMTD. Nella tabella sotto ri-portata trovate in sintesi la situazione dei diversi formulati in merito allo smaltimento delle scorte ed ai vincoli di etichetta; i principali vincoli riguardano:- per i formulati Taminco: la limitazione del numero di tratta-menti all’anno: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non superare i 2 tratta-menti dopo la fioritura. Su pesco, ciliegio, susino e mandorlo i trattamenti sono ammessi solo nel periodo autunno vernino;- per i formulati Cerexagri: le nuove etichette prevedono l’im-piego solo su pesco, nettarina e percoca per trattamenti au-tunno vernini con un vincolo di 1 solo trattamento all’anno. E’ opportuno in ogni caso leggere attentamente le singole etichette per verificare i diversi vincoli (ad esempio le nuove etichette non contemplano più l’albicocco e prevedono anche

diversi dosaggi di impiego sulla stessa coltura).Quindi la situazione è la seguente:• i prodotti che con la nuova etichetta hanno avuto modifiche di composizione (Acuprico 76 WG, Thionic 50 SC, Crittam 500, Acuprico 500, Triscabol DG e Triscabol 76 WG) hanno i soliti 12 mesi di smaltimento scorte (8 vendita + 4 utilizzo) a partire dalla data dei decreti, vale a dire dal 9 ottobre 2012,• i prodotti che non hanno avuto modifiche di composizione (Pomarsol Z 76 WG, Ziramit 76 WG, Fruttene 76 WG, Crittam WG, Mezene WG, Drupasan G) a partire dalla data di pubbli-cazione in Gazzetta (che ad oggi non c’è stata) non hanno lo smaltimento scorte e le Società titolari della registrazione (Ta-minco e Cerexagri) devono ri-etichettare i prodotti non anco-ra immessi in commercio, fornire ai rivenditori un fac-simile dell’etichetta nuova che deve essere consegnata all’acquirente all’atto della vendita e adottare ogni iniziativa per assicurare che tali prodotti vengano utilizzati in base a quanto previsto dalle nuove etichette.

ambiente

Salvaguardare il territorio, patrimonio inestimabile del made in Italy

camorra: da fanghi tossici 3 mld di business

I l giro di affari dello smaltimen-to illegale dei rifiuti ha supera-to i 3 miliardi di euro con danni incalcolabili all’ambiente e alla

salute dei cittadini. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento alla positiva operazione della Squadra mobile di Caserta che, nell’ambito di una inchie-sta sui casalesi, ha scoperto e seque-strato un terreno agricolo di Trentola Ducenta (Caserta) di proprietà di un commerciante, trasformato in discari-ca di rifiuti industriali altamente tossi-ci, anche provenienti dal Nord. La sco-perta dimostra che siamo di fronte ad un salto di qualità nelle attività illegali che lucrano sullo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi provocando danni incalcolabili all›ambiente. Un pericolo che si estende alle campagne metten-do a rischio, con le contaminazioni,

l’economia, l’agricoltura, il turismo e soprattutto la salute dei cittadini. Gli importanti risultati ottenuti dall’atti-vità di investigazione vanno sostenuti con un monitoraggio continuo con i

piu› moderni sistemi di controllo per salvaguardare il territorio che rappre-senta un patrimonio inestimabile del Made in Italy.

Una delle numerose discariche di fanghi tossici

22 www.foglie.tv

AZIENDA PRODOTTO N. REG. CAMBIO SMALTIMENTO VARIAZIONI Precedente nome COMPOSIZIONE del formulatoTAMINCO

TAMINCO

TAMINCO

TAMINCO

TAMINCO

TAMINCO

PomarsolZ 76 WG

Ziramit76 WG

Fr u t t e n e 76 WG

C r i t t a m WG

M e z e n e WG

Acuprico 76 WG

8301

9244

13410

3800

13143

0599

NO

NO

NO

NO

NO

SI

NO

NO

NO

NO

NO

SI; 8 + 4

Estensioni impiego: mandorlo, ciliegio e susino;eliminazione della rosa. Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre col-ture in etichetta. Non superare i 2 trattamen-ti dopo la fioritura

Estensioni impiego: melo, mandorlo, cilie-gio, nespolo e susino; eliminazione di al-bicocco. Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre col-ture in etichetta. Non superare i 2 trattamen-ti dopo la fioritura

Estensioni impiego: mandorlo, ciliegio e susino; eliminazione della rosa Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre col-ture in etichetta. Non superare i 2 trattamen-ti dopo la fioritura

Estensioni impiego: mandorlo, ciliegio e nespolo; eliminazio-ne albicocco, tabacco, vivai, semenzai, floreali e ornamentali. Restri-zioni: max 4 tratta-menti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in eti-chetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura

Estensioni impiego: mandorlo, ciliegio e susino; eliminazione della rosa Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre col-ture in etichetta. Non superare i 2 trattamen-ti dopo la fioritura

Estensioni impiego: mandorlo, melo, pero e nespolo; eliminazione floreali Restrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre col-ture in etichetta. Non superare i 2 trattamen-ti dopo la fioritura

THIONICISTANTANEO

ZIRAMIT 80 WG

Rinuncia alla di-stribuzione pres-so lo stabilimen-to SIAPA

Acuprico 90

Tutti i nuovi formulati sono classificati come Molto Tossici (T+), hanno un tempo dirientro di 24 ore e una fascia di rispetto di 30 metri dai corpi idrici superficiali

AZIENDA PRODOTTO N. REG. CAMBIO SMALTIMENTO VARIAZIONI Precedente nome COMPOSIZIONE del formulatoTAMINCO

TAMINCO

TAMINCO

CEREXAGRI

CEREXAGRI

CEREXAGRI

Thionic 50 SC

C r i t t a m 500

Acuprico 500

Triscabol DG

Triscabol 76 WG

Drupasan G

4954

4035

4275

3486

10368

9897

SI

SI

SI

SI

SI

NO

SI; 8 + 4

SI; 8 + 4

SI; 8 + 4

SI; 8 + 4

SI; 8 + 4

NO

Estensioni impiego: mandorlo e nespolo; eliminazione albicocco, e ornamentali Restri-zioni: max 4 tratta-menti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in eti-chetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura

Estensioni impiego: mandorlo e nespolo; eliminazione albicoccoRestrizioni: max 4 trattamenti per melo, pero e nespoolo e max 3 per le altre colture in etichetta. Non supera-re i 2 trattamenti dopo la fiorituraEstensioni impiego: mandorlo e nespolo; eliminazione albicoc-co, e ornamentali Re-strizioni: max 4 trat-tamenti per melo, pero e nespolo e max 3 per le altre colture in eti-chetta. Non superare i 2 trattamenti dopo la fioritura

Estensioni impiego: nettarina e percoca; eliminazione melo, pero, ciliegio e susinoRestrizioni: E’ consen-tita una sola applica-zione all’anno

Estensioni impiego: nettarina e percoca; eliminazione melo, pero, ciliegio e susinoRestrizioni: E’ consen-tita una sola applica-zione all’anno

Estensioni impiego: nettarina e percoca; Restrizioni: E’ consen-tita una sola applica-zione all’anno

ZIRAMIT PASTA

CRITTAM L30

ACuPRICO L 30

Triscabol81 WG

Sono inoltre stati revocati dietro rinuncia di Taminco i seguenti formulati:CRITTAM GD (n. reg. 435), MEZENE (n. reg. 2173) e SILZIR 90 (n. reg. 434).

Segnalo inoltre l’esatta denominazione del MEZENE WG e non MENZENE WG come erroneamente riportato nel decreto allegato.

Economia

Intervento finale del Ministro Mario Catania

contraffazione: presentatal’attività operativa dei nAc

Camera: DDL stabilità, rinvio al 2013 per inasprimento fiscale agricoltura

Stretta su gasolio Agricolo

N

I

el trentesimo anniver-sario della Costituzione del Comando Carabi-nieri Politiche agricole

e alimentari, il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, il Colonnello Maurizio Delli Santi, comandante dei Nac, il Presidente del Consiglio Nazio-nale Anticontraffazione, Daniela Mai-nini, ed il Direttore Generale dell’Inea, Alberto Manelli, hanno partecipato alla presentazione dell’attivita’ ope-rativa del comando. Il Colonnello Delli Santi ha ripercorso le vicende legate ai 30 anni di attivita’ dei Nac a parti-re dagli anni ‘80, con il caso del vino all’etanolo, fino ai giorni nostri, ca-ratterizzati da due tipi di frodi: quelle all’unione europea, che mirano all’ac-caparramento dei fondi comunitari, e quelle alimentari “in senso proprio”,

come l’agropirateria e la contraffazio-ne. L’Inea vuole continuare a contri-buire a questa “battaglia”, attraverso la “diffusione della conoscenza e la pubblicazione di documenti” ha affer-mato Manelli. Mainini ha spiegato che il consiglio nazionale anticontraffa-zione (Cnac) e’ un organismo intermi-nisteriale istituito al ministero dello sviluppo economico con funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento. Sulla lotta alla contraffazione “la vera partita e’ europea e internazionale ed e’ su questo che bisogna lavorare e continuare il dibattito”, ha afferma-to il presidente del Cnac. L’intervento conclusivo e’ stato affidato al Ministro Catania, il quale ha sottolineato come l’Italia sia “pervasa da comportamenti lesivi del sistema giuridico, che mi-nano il paese in profondita’” e come,

in quest’ottica, la lotta alla legalita’ “diventi un qualcosa in piu’”, dal mo-mento che “l’illegalita’ incide profon-damente nell’economia reale del pa-ese”. “Il sistema dei controlli funziona bene, ma puo’ essere migliorato”, ha aggiunto il Ministro, facendo notare che quello agroalimentare e’ il settore dove le frodi sono “piu’ visibili”, per-che’ “mai come in questo comparto e’ evidente come i fenomeni illegali condizionano il tessuto delle impre-se e sottraggono ricchezza e valore”. Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, il Capo del Corpo Forestale del-lo Stato, Cesare Patrone, i Presidenti di Coldiretti, Cia, Aci Agroalimentare, Copagri e Anbi, Sergio Marini, Giu-seppe Politi, Maurizio Gardini, Franco Verrascina e Massimo Gargano.

relatori della legge di stabilita’, Pier Paolo Baretta (Pd) e Renato Brunetta (Pdl) hanno deposita-to in Commissione Bilancio del-

la Camera un emendamento concer-nente la materia fiscale. La proposta di modifica fa slittare al 2013 la prevista rivalutazione dei redditi dominica-li e agrari e la nuova tassazione sulle societa’ agricole. Al contempo, viene decisa una ulteriore stretta sul gaso-lio agricolo, il cui contingente viene ridotto del 10 per cento rispetto al 5 per cento previsto dal testo originale. Piu’ in generale, l’emendamento pre-vede il congelamento dell’aliquota iva del 10 per cento (mentre si conferma l’aumento al 21 per cento di quella del

20), una riduzione dell’Irap, l’abroga-zione della riduzione delle aliquote irpef per i redditi piu’ bassi, l’abroga-zione del tetto e della franchigia per deduzioni e detrazioni, la reintrodu-

zione della clausola di salvaguardia per l’indennita’ di fine rapporto, il dif-ferimento dell’entrata in vigore delle disposizioni sull’iva per le cooperati-ve al 2014.

www.foglie.tv26

Dalla Commissione Parlamentare per l’ecomafie

regione Puglia in guardiadi Paola Dileo

Una mostra itinerante

“la crisi e la vergogna”, taranto prima tappa

nche la Regione Puglia è a rischio per traffici illeciti di rifiuti. A lanciare l’allarme

la Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti. La relazione sulla Regione Puglia presentata al Castello Svevo di Bari lo scorso ottobre, ha evidenziato gravi indizi sull’infiltrazione della criminalità campana nel territorio pugliese, che sarebbe favorita dalle caratteristiche geomorfologiche del sito, per la cospicua presenza di cave dismesse. La Commissione ha inoltre fatto riferimento a “Posizioni di

controllo nel settore dei rifiuti da parte di imprese che hanno evidentemente, tutto l’interesse a gestire la raccolta, il trasporto, lo smaltimento dei rifiuti, piuttosto che voler incrementare la raccolta differenziata”. Ha inoltre messo in guardia dalla “Complicità di soggetti che operano nelle amministrazioni pubbliche. In più casi dietro una regolarità formale si celerebbe una sostanziale illegalità”. A quanto pare i controlli si sono rivelati insufficienti giacché centinaia e migliaia di tonnellate di rifiuti provenienti da diverse regioni italiane, sono state stipate nelle discariche

del tarantino – le uniche in grado di accogliere per capacità, anche i rifiuti speciali. L’invito della Commissione è stato quello di porre fine all’anacronistico e a dir poco incivile sistema delle discariche e perseguire il ciclo integrato dei rifiuti che si basa sulla raccolta differenziata. È questa la via da seguire per affrontare il problema delle discariche abusive del tarantino e non solo. Anche l’attuale ministro all’Ambiente, Corrado Clini, intervenuto sul caso, non ha esitato a ribadire che la raccolta differenziata non basta “Occorre insistere sulla filiera industriale del recupero dei rifiuti”.

A CRISI E LA VERGO-GNA, mostra fotografica resa possibile grazie al supporto del grande

fotografo Bruno Oliviero che ha messo la sua arte e la sua esperienza al servizio del sociale, ha l’obiettivo di rappresen-tare il cambiamento radicale, le trasfor-mazioni imponenti e le difficoltà che la società tutta sta attraversando in questi anni di dura crisi economica .Una mostra però dove la parola “cri-si” non ha solo una valenza economica, bensì un’accezione molto più profonda dal punto di vista identitario: la vera crisi è quella dell’individuo che, privato dei propri diritti e della dignità, non ri-esce più a percepirsi come tale e viene assalito da un forte senso di vergogna. La BLUGARA, società di management e comunicazione , ha scelto Taranto non casualmente: Taranto infatti, meglio di ogni altra città rischia di diventare un palcoscenico fondamentale per la com-prensione del momento politico sociale che stiamo vivendo.8OOO dipendenti dell’ILVA azienda lea-

der nel settore delle acciaierie rischiano di rimanere senza lavoro. Moltissime persone, uomini e donne, famiglie con bambini potrebbero trovarsi in serissi-me condizioni di disagio economico. Si e’ dunque pensato che proprio Taranto potesse ospitare una mostra con un for-tissimo contenuto sociale. La mostra si propone di cogliere questo momento di crisi economica, sociale e culturale da una prospettiva particolare, insolita se si vuole, monitorando cioè le reazioni e la capacità di adattamento della donna a ciò che le accade intorno. Lo scopo è quello di ritrarre un fenomeno sociale ormai noto, di lasciare traccia indelebi-le di questi anni, usando come cartina al tornasole la società femminile che si trasforma e reagisce ai problemi più co-muni in un quotidiano sempre più com-plesso.Le fotografie mostrano gli effetti più devastanti della crisi economica: dal prezzo della benzina salito alle stelle alle spese quotidiane che aumentano a dismisura, dallo sfaldamento dei valori alla difficoltà di divenire madre, dalla precarietà all’impossibilità di mantene-

A

L

ambiente

2715 NOVEMbrE 2012

re i propri figli, dal disagio sociale fino al crollo delle certezze. Il tentativo è quello di invitare il fruitore ad entrare nell’o-pera, cercando di portarlo - attraverso il medium della fotografia - alla com-prensione, all’immedesimazione e alla vicinanza allo stato d’animo del perso-naggio. La Mostra infatti, nasce non solo per catalizzare l’attenzione dei media ma anche per dare un vero contributo eco-nomico, nel caso di Taranto sosterrà con parte degli incassi la ABFO associazione volontaria onlus nata proprio a Taran-to nel 2OO5 che ha l’intento di prender-si cura di quanti soprattutto famiglie e bambini vivono situazioni disagiate.

Uno scatto del fotografo Bruno Oliviero