FOGLIE n.18/2012

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AGRICOLTURA Lavoro: Contratti agricoli al palo AGROALIMENTARE Olivicoltura: continua la battaglia per il Made in Italy Gran Filiera: opportunità per la cerealicoltura del sud EVENTI EIMA 2012 a Bologna la rassegna internazionale della meccanizzazione FALSO D’AUTORE AgricolturA • AgroAlimentAre • turismo rurAle n° 18 • 1 5 ottobre 2012 R www.foglie.tv Prodotti Alimentari Sottocosto

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO

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agricolturaLavoro: Contratti agricoli al palo

agroaliMENtarEOlivicoltura: continuala battaglia peril Made in Italy

Gran Filiera:opportunità per lacerealicoltura del sud

EvENtiEIMA 2012 a Bolognala rassegna internazionaledella meccanizzazione

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indacati di categoria ed associazioni di ca-tegoria siamo ai ferri corti. Dopo il botta e

risposta sui voucher, è ora scontro aperto sul fronte dei rinnovi con-trattuali. La trattativa è in piena fase di stallo ed i sindacati a circa un anno dalla scadenza dei contratti (31 dicembre 2011) hanno avvia-to assemblee ed altre iniziative sul territorio. La vertenza riguarda i contratti provinciali, uno strumen-to ritenuto indispensabile per re-cuperare il potere di acquisto dei lavoratori molto provati da crisi ed inflazione. Su 105 tavoli provinciali solo cinque sono stati chiusi e per

questo Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil hanno rotto gli indugi e proclamato scioperi a catena per operai agrico-li, della cooperazione, dei Consorzi di bonifica, delle associazioni degli allevatori e dei forestali. Secondo le organizzazioni sindacali Coldiretti, Confagricoltura e Cia tenderebbe-ro a bypassare il 2012: i sindacati non ci stanno e vogliono utilizzare lo strumento contrattuale per re-cuperare nel biennio l’inflazione. Si tratta di una trattativa molto di-versificata sia per territori che per professionalità ma per i sindacati deve comunque partire da aumenti salariali del sei per cento.

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I Sindacati annunciano scioperi

Contratti Agricoli al palodi Vito Castellaneta

Editoriale

Massimo Troisi, in una scena del film Ricomincio da tre

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agricoltura

Lavoro: Contratti agricoli al palo

agroaliMENtarE

Olivicoltura: continua

la battaglia peril Made in Italy

Gran Filiera:opportunità per lacerealicoltura del sud

EvENti

EIMA 2012 a Bologna

la rassegna internazionale

della meccanizzazione

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15 ottobre 2012 - n. 18 - Anno 7

QuindiCinAle diAgriColturA

AgroAlimentAreturiSmo rurAle

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agricoltura

11 Lavoro a casa 200mila giovani per la siccità di Rocco Resta

16 BarBaTELLa DaY vivaismo viticolo d’elite

18 acLi TErra Zannini e la “questione agraria”

28 TErrEni DEmaniaLi ai giovani imprenditori quelli non utilizzati

29 rancona nuovo conciante frumento e orzo

turiSMo ruralE

20 aGriEToUr ad arezzo il Salone dell’agriturismo

agroaliMENtarE

7 ProDoTTi aLimEnTari attenzione al low cost di Vito Castellaneta

12 oLio maDE in iTaLY Crescesugliscaffalil’oliocertificato di Paola Dileo

13 FaLSiFicaZioni Per l’olio inquietanti coperture di Antonio Resta

22 Gran FiLiEra Tra i partner Bayer cropScience di Antonio Resta

EcoNoMia

9 BUrocraZia E crEDiTo Gravi problemi per le imprese di Nicola Trisolini

25 FiSco Dopo il calo del gettito iva non aumentare l’aliquota di Donato Fanelli

51 ottobre 2012

aMbiENtE

27 GESTionE DEi riFiUTi L’italia agli ultimi posti nella UE di Paola Dileo

EvENti

6 Eima inTErnaTionaL a Bologna dal 7 all’11 novembre

14 raDici WinES E Qoco ad andria la partnership

Sommario

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eimA internAtionAlRecord di superficie espositiva per l’edizione 2012 della rassegna mondiale della meccanizzazione che si tiene a Bologna dal 7 all’11 novembre prossimo. Ricco anche il calendario degli incontri di carattere tecnico e politico, promossi da FederUnacoma, da enti istituzionali e dai maggiori gruppi editoriali specializzati.

uartiere fieristico im-pegnato al massimo della sua capienza per ospitare l’edizione 2012 di EIMA Inter-

national, la grande rassegna della mec-canizzazione agricola che si svolge alla Fiera di Bologna dal 7 all’11 novembre e che vede la partecipazione di oltre 1.700 industrie costruttrici provenienti da 40 Paesi. Esaurito lo spazio esposi-tivo all’interno dei padiglioni fissi della Fiera, sarà necessario realizzare cinque strutture amovibili – con i più alti stan-dard in termini architettonici e funzio-nali – per soddisfare la richiesta di spa-zio da parte delle aziende espositrici. La superficie netta coperta assomma dun-que – secondo i dati dell’Ufficio Eventi di FederUnacoma, la federazione degli industriali italiani promotrice e orga-nizzatrice della manifestazione – a 119 mila metri quadrati, in crescita del 16% rispetto all’edizione 2010, a cui si ag-giungono i quasi 20 mila metri quadrati allestiti all’aperto, per realizzare le aree prova dei mezzi meccanici destinati alle filiere bioenergetiche, per l’area Enama dedicata alla guida sicura, nonché per le dimostrazioni dinamiche promosse da alcune aziende espositrici.In totale, la rassegna occuperà una superficie pros-sima ai 140 mila metri quadrati com-plessivi, che rappresentano il massimo risultato nella storia dell’esposizione, nata nel 1969 e che celebra quest’anno la sua quarantesima edizione. Evento di taglio prettamente tecnico e commer-

ciale, EIMA International è divenuta un punto di riferimento anche sotto il profilo politico, economico e culturale, per la presenza di un ricco calendario di conferenze, convegni e workshop promossi da enti istituzionali, da asso-ciazioni professionali e da aziende dei vari comparti merceologici, nonché dai maggiori gruppi editoriali di settore. Il calendario degli appuntamenti – che si va incrementando di giorno in giorno e che sarà dunque completo solo nell’im-minenza della rassegna – vede già fis-sata la tradizionale conferenza stampa FederUnacoma il giorno 6 novembre alla vigilia dell’apertura della rassegna, e un calendario di incontri di carattere tecnico e politico, fra gli altri quello sul tema “Obiettivo sicurezza: una strategia organica contro gli incidenti in agricol-tura”, promosso da FederUnacoma in collaborazione con Assosafety, Enama ed Inail (giovedì 8), quello dedicato alle “Direttive CE 2009 127 e 128 sulla so-stenibilità dei trattamenti” (mercoledì 7), organizzato da FederUnacoma in collaborazione con Agrofarma, quello dedicato ai “Territori rurali a rischio: proposte di governo integrato per am-biti fragili” (venerdì 9), promosso sem-pre dalla federazione dei costruttori in collaborazione con Promoverde e la rivista Territori. Importanti eventi sono organizzati dai gruppi editoriali specia-lizzati, vedi fra gli altri la cerimonia per la premiazione del “Tractor of the year 2012” promosso dalla rivista Trattori e fissato per la mattina del primo giorno

di fiera (mercoledì 7), quello promos-so da Il Sole 24 Ore Media su “Biogas e biomasse, nuovi incentivi e nuove op-portunità”, che si svolge nel pomeriggio della giornata inaugurale, e il convegno su “La multifunzionalità nella mecca-nizzazione agricola, nuove opportunità di reddito”, promosso da L’Informatore Agrario e MAD e fissato per la mattina di sabato 10 novembre. La rivista Mac-chine e Trattori organizza, in collabora-zione con la Federazione dei costruttori, un convegno sul tema “Innovazione e design: l’evoluzione della cabina”, che si tiene nel pomeriggio di giovedì 8; men-tre un ricco calendario di workshop e incontri tecnici animerà lo spazio del gruppo editoriale Il Sole 24 Ore, dedi-cato al tema della sostenibilità in agri-coltura (previsti, fra gli altri, incontri sui trattamenti e sulle lavorazioni su sodo), e caratterizzerà la presenza del gruppo L’Informatore Agrario (previsti incontri fra l’altro sul tema dell’accesso al credito e sulla direttiva macchine). Attesi anche il convegno di presentazio-ne dell’Osservatorio 2012 sull’innova-zione nelle imprese agricole, promosso da Agri 2000 (giovedì 8), e l’assise del Club of Bologna (venerdì 9 e sabato 10) dedicate alle strategie di sviluppo della meccanizzazione agricola. Spazio anche ai temi d’interesse politico, legati alla ri-forma della PAC, e attesa la presenza di autorità politiche e rappresentanti delle istituzioni nazionali e comunitarie.

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Eventi

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l’edizione 2011 della prestigiosa fiera di Bologna

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Prodotti alimentari sottocosto

AttenZione Al loW CoStdi Vito Castellaneta

ccorre diffidare dei prodotti alimentari venduti a prezzi ecces-sivamente bassi dietro i

quali si potrebbe nascondere il mancato rispetto dei requisiti igienico-sanitari minimi che mettono a rischio la salute ma anche lo sfruttamento dei lavorato-ri o dell’ambiente. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’operazione dei Carabinieri del Nas che ha portato al sequestro nel settore delle conserve alimentari di quasi 4000 tonnellate di prodotti irregolari anche di origine in-certa. La frode alimentare è un crimine particolarmente odioso perché si fonda soprattutto sull›inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spe-sa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti. Oltre un certo limi-te non è possibile farlo se non si vuole mettere a rischio la salute. Sul mercato

si trovano ad esempio oli di oliva vendu-ti come italiani a prezzi che non riesco-no a coprire neanche i costi di raccolta delle olive e lo stesso vale per prosciutti o formaggi “spacciati” come nostrani o italiani senza esserlo. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto messa in atto dalla Magistratura e da tutte le forze dell’ordine impegnate confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie troppo larghe della legislazione a partire dall’obbligo di in-dicare in etichetta la provenienza della materia prima impiegata, voluto con una legge nazionale all’inizio dell’anno approvata all’unanimità dal parlamento italiano ma non ancora applicato per le resistenze comunitarie. Le frodi a tavola sono quelle più temute dagli italiani con sei cittadini su dieci (60 per cento) che le considerano più gravi di quelle fiscali e degli scandali finanziari, secondo l’in-

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agroalimentare

dagine Coldiretti/Swg, poiché possono avere effetti sulla salute. Al secondo po-sto (40 per cento) vengono quelle legate al fisco, mentre le truffe finanziarie sono lo spauracchio del 26 per cento degli ita-liani, seguite a stretta distanza da quelle commerciali, come la contraffazione dei marchi (25 per cento).

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CRISI: BUROCRAZIA E CREDITO

grAVi Problemi Per le imPreSedi Nicola Trisolini

e giovani imprese muoio-no per l’assenza di credito e per il carico burocratico che è capace di scoraggia-

re anche le idee piu’ innovative. E’ quan-to ha affermato il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio in occasione della consegna dei premi “Oscar Green” 2012 per l’in-novazione dei Giovani della Coldiretti con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica durante il quale è stato pre-sentato lo studio da cui si evidenzia che la crisi ha provocato in Italia una strage in un solo anno di ben 26mila imprese condotte da giovani under 35 anni in tutti i settori produttivi. Meno burocra-zia e rendite, più innovazione, credito e formazione. E’ la “formula” per rilancia-re il Paese proposta dai giovani impren-ditori della Coldiretti con il Manifesto “Giovani per l’Italia”. “Il nostro Paese

non può tollerare che l’occupazione dei giovani sotto i 25 anni sia tra le più bas-se in Europa e che il tasso di disoccu-pazione sia, di contro, tra i più elevati – ha sottolineato il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio San-giorgio - né che si guardi ai giovani come un grande problema da risolvere all’in-terno del sistema economico piuttosto che come un’opportunità. Le storie delle giovani imprese agricole, infatti, hanno tracciato nell’intero territorio nazionale un nuovo e più sostenibile modello di sviluppo basato su logiche di rete, dina-mismo, innovazione e diversificazione, di attenzione alla società, di conciliazio-ne tra redditività e affermazione perso-nale, passione ed etica del lavoro, inte-grazione e coesione sociale”. Affinché possano investire nel loro futuro i gio-vani hanno bisogno però di un nuovo e chiaro modello di sviluppo e di politiche

pubbliche che concorrano a renderlo possibile. Per fare ciò – spiega Coldiret-ti Giovani Impresa - occorre la costru-zione di una vera politica integrata per l’imprenditorialità, investire in intelli-genti attività di accompagnamento alla progettazione, adeguati meccanismi di assistenza allo start up, filiere corte di accesso al credito gestite dai Confidi. Bi-sogna, infine – conclude Coldiretti Gio-vani Impresa - rafforzare gli strumenti per l’accesso e la mobilità della terra rimuovendo vecchie e nuove forme di rendita, e lo straordinario patrimonio ambientale e fondiario dell’agricoltu-ra italiana a garanzia di uno sviluppo sostenibile e delle generazioni future, nonché accrescere il peso dei giovani in tutti gli ambiti civili, politici ed eco-nomici della società nazionale, a partire tra l’altro dalle normative che regolano l’età dell’elettorato attivo e passivo.

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Economia

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agricoltura

Coldiretti sui dati dell’occupazione diffusi dall’Istat

lavoro: a casa 200mila giovani per la siccitàdi Rocco Resta

l caldo e la siccità che hanno ta-gliato i raccolti estivi ed autun-nali rischiano di lasciare senza lavoro molti dei duecentomi-

la giovani impegnati nelle attività di raccolta di frutta, verdura e nella ven-demmia. E’ quanto afferma la Coldi-retti in riferimento ai dati sull’occupa-zione diffusi dall’Istat. Sui dati relativi all’occupazione nel terzo trimestre si è fatto sentire purtroppo il crollo dei raccolti agricoli che va dal 22 per cen-to per le pere al 13 per cento per le mele ma arriva al 50 per cento per il pomodoro in Puglia e al 5 per cen-to per la vendemmia che richiedono una elevato impiego di manodopera. Si tratta degli effetti negativi dell’an-damento climatico sfavorevole che ha provocato danni diretti per circa tre miliardi di euro all’agricoltura nazio-nale ma con effetti anche sull’indotto

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in termini economici ed occupaziona-li. Una prospettiva negativa dopo che l’agricoltura è stato il settore che ha fatto registrare il piu’ elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 10,1 per cento nel secondo trimestre, in netta controtendenza con l’andamento ge-

nerale. Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipen-dente su quattro assunti in agricol-tura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed im-migrati che hanno abbondantemente superato quota centomila.

Crollo dei raccolti per la scarsità di acqua

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Siglato accordo FAI, SISA Centro Nord e Buonissimo

CreSCe Sugli SCAFFAli l’olio CertiFiCAtodi Paola Dileo

rientare i consuma-tori verso il prodotto garantito dalla filiera olivicola organizzata

UNAPROL (Consorzio Olivicolo Ita-liano). È l’intento dell’accordo siglato da FAI (Filiera Agricola Italiana), dal gruppo distributivo SISA e SISA Centro Nord, con la collaborazione del marchio BUONISSIMO e presen-tato a Roma lo scorso 9 ottobre. La strategica intesa permetterà al con-sumatore di distinguere sugli scaffali del gruppo SISA, l’olio a marchio FAI. Si tratta di un traguardo importante per il vero made in Italy, spesso usato impropriamente per una concorrenza sleale. Per testare l’accordo il 26-27 ottobre in 30 punti vendita SISA del Centro Nord, allestiranno un circui-to d’eccellenza per prove d’assaggio nell’ottica di un consumo consapevo-le. Protagonista indiscusso sarà l’olio extravergine d’oliva a marchio FAI, opportunamente abbinato ai prodotti del paniere a marchio SISA, un connu-bio quindi di qualità esclusivamente italiana.“Se la distribuzione organizzata sceglie di condividere il progetto della FAI, come nel caso del gruppo SISA, allora si creano le condizioni per valorizzare il concetto di filiera corta firmato dagli agricoltori – lo ha affermato Massimo Gargano, presidente UNAPROL, evi-denziando come ancora oggi per ogni euro speso dal consumatore per gli

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agroalimentare

L’importante accordo presentato a Roma

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alimenti, appena 17 centesimi vanno all’agricoltore, mentre 23 centesimi vanno all’industria e il resto alla di-stribuzione organizzata - . Quello del gruppo SISA – ha aggiunto ancora Gar-gano – è una scelta coraggiosa perché esce dagli schemi, investendo sulle di-verse varietà del territorio italiano. In questo senso l’accordo olio FAI- SISA può essere un esperimento utile per avviare un nuovo dialogo tra il mondo della distribuzione organizzata e quel-lo della filiera firmata dagli agricoltori italiani, che si basa sul carattere di-stintivo e irripetibile delle produzioni”. L’accordo FAI-SISA-BUONISSIMO ter-minata la fase promozionale prevede una potenziale distribuzione dell’olio

extravergine d’oliva FAI in altri punti vendita del Centro Nord e l’eventuale inserimento di altri prodotti sempre a marchio FAI, ai fini di una collabo-razione a più ampio raggio. La scelta di iniziare dal Centro Nord del Paese non è casuale: il maggior consumo di olio extravergine d’oliva si concentra in Lombardia (con 24 milioni di litri) seguita da Toscana (con 16 milioni di litri), dal Lazio (con 15 milioni di litri; mentre nel Centro Sud questa tipolo-gia di olio non raggiunge il milione. Il fine ultimo dell’intesa FAI- SISA- BUO-NISSIMO è infatti quello di intercet-tare la domanda dei consumatori più esperti, valorizzando il meglio della produzione agricola italiana.

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L’Italia importa piu’ olio di quanto produce ma sul mercato sembra tutto Made in Italy

olio: CoPerture inQuietAnti Su Frodidi Antonio Resta

igliaia di aziende agricole hanno chiu-so perché il prezzo pagato agli agricol-

tori per il vero olio di oliva italiano è crollato del 15 per cento ad agosto soprattutto per effetto delle importa-zioni di prodotto straniero che viene spacciato come italiano e che trova preoccupanti coperture, anche in fun-zionari dell’amministrazione pubblica che dovrebbero invece controllare le frodi. E’ quanto afferma la Coldiret-ti nel commentare l’arresto di un funzionario della sede fiorentina dell’Ispettorato per la tutela della Qualità e repressione frodi dei pro-dotti agroalimentari del ministero della Politiche agricole, che è stato arrestato dalla guardia di finanza di Siena nell›ambito dell›inchiesta su olio ‹extravergine› tagliato con quel-lo straniero, perché preannunciava i controlli dell›Ispettorato. “Un fatto inquietante che in un Paese normale dovrebbe spingere tutti ad accelera-re l’attuazione delle leggi per la lotta alla contraffazione e la corretta infor-mazione al consumatore che invece in Italia fanno “inspiegabilmente” un passo in avanti e due indietro”, ha af-fermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare “che troppo spesso si prendono a pretesto i ritardi dell’Unione Europea quando invece il meccanismo è ben piu’ com-plesso e grave. Certo lo scoprire che gli interessi e le complicità possono trovarsi anche all’interno degli appa-rati pubblici è un doppio danno per i cittadini e per i tanti rappresentanti delle forze dell’ordine che - precisa Marini - con impegno e serietà che ogni giorno combattono la battaglia per la difesa del Made in Italy.L’inchiesta di Siena che ha portato al sequestro di oltre 8 milioni di chili di olio d›oliva ottenuto da illecita misce-lazione con materie prime di catego-

ria inferiore o con altra provenienza geografica svela il “mistero” delle tan-te anomalie che si trovano sul merca-to dove occorre diffidare di quegli olii che sono venduti a prezzi che non riescono a coprire neanche i costi di raccolta delle olive. L’arrivo di olio di oliva straniero in Italia ha raggiunto il massimo storico di 584mila ton-nellate e ha superato la produzione nazionale, in calo nel 2011 a 483mila tonnellate. ll risultato del sorpasso è il fatto che oggi la maggioranza del-le bottiglie di olio proviene da olive straniere senza che questo sia sempre chiaro ai consumatori ma si assiste anche ad una forte riduzione della qualità dell’olio in vendita, oltre che a una pericolosa proliferazione di truffe e inganni. L’Italia è il primo impor-tatore mondiale di olio che per il 74 per cento - continua Coldiretti - viene dalla Spagna, il 15 per cento dalla Grecia e il 7 per cento dalla Tunisia, proprio i Paesi coinvolti dalla truffa scoperta a Siena. Gli oli di oliva importati in Italia ven-gono infatti mescolati con quelli na-zionali per acquisire, con le immagi-ni in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’este-ro, una parvenza di italianità da sfrut-tare sui mercati nazionali ed esteri dove sono state esportate 364mila tonnellate nel 2011. Sotto accusa è an-che la mancanza di trasparenza visto che quattro bottiglie di olio extraver-gine su cinque in vendita in Italia con-tengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, secondo una indagine della Coldiretti. E questo nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regola-mento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibi-

le, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posi-zione sull’etichetta che la rende diffi-cilmente visibile. Per questo è impor-tante approvare prima della fine della legislatura le norme sull’eti-chettatura trasparente contenute nella proposta di legge salva-olio Made in Italy sottoscritta da numero-si parlamentari e che vede come primi firmatari la senatrice Colomba Mon-giello (pd) e il senatore Paolo Scarpa Buora (pdl), a dimostrazione di un va-sto consenso parlamentare.

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agroalimentare

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Eventi

L’appuntamento del 20 ottobre ad Andria

rAdiCi WineS e QoCodi Antonio Resta

ortando con se differen-ti produzioni di Nero di Troia, vitigno coltiva-to prevalentemente in

quella zona, e numerose altre etichet-te che hanno partecipato all’ultimo festival, Radici del Sud si è incontrato con il comune di Andria e con il Gal le città di Castel del Monte lo scorso 20 ottobre nell’ambito di una kermes-se di preludio alla prossima XIII edi-zione di Qoco, l’importante evento elaiogastronomico di promozione e marketing territoriale a sostegno dell’Olio Extravergine d’Oliva Cul-tivar Coratina. L’intuizione di coniu-gare le attività olivicole con quelle enologiche in un progetto parallelo di divulgazione delle eccellenti pro-duzioni di entrambe i comparti si è concretizzato in un interessante mo-mento di studio ed approfondimen-to legato alle tematiche che stanno a cuore al mondo dei produttori che con competenza, professionalità e abne-gazione lavorano con estrema cogni-zione di causa e crescente successo. Sono intervenuti il sindaco di An-dria, Avv. Nicola Giorgino, l’asses-sore all’agricoltura dott. Benedetto Miscioscia, il dott. Francesco De Le-onardis direttore tecnico GAL città Castel del Monte, l’organizzatore di Qoco il giornalista Francesco Di

Chio, Nicola Campanile, presidente di Radici Wines e il giornalista de “Il Mattino” Luciano Pignataro. E’ seguita “Il nero di Troia tra asprez-ze e dolcezze”, una degustazione gui-data di sei diverse etichette di Nero di Troia selezionate tra gli areali di Castel del Monte, del Tavoliere e del-la Daunia, dove la leggenda narra che Diomede fosse sbarcato portando dei tralci di vite che proprio là avessero trovato un habitat favorevole al loro ottimale sviluppo. Proposte riflessioni sui temi inerenti lo strategico momen-to che in Italia e all’estero sta vivendo il Nero di Troia in virtù delle sue carat-teristiche che tanto lo differenziano dagli altri a bacca rossa pugliesi più conosciuti (vedi Primitivo e Negroa-maro), su quanto facilmente riesca a abbinarsi alla cucina tradizionale che osserviamo tendere verso un certo al-leggerimento ed anche sulle moltepli-ci e variegate espressioni proposte dai numerosi produttori nei vari areali d’origine. Hanno partecipato al dibat-tito Leonardo Palumbo (Presidente Assoenologi), Antonella Briglia (Eno-loga), Cristoforo Pastore (Enologo), Antonio Gargano (Presidente Consor-zio di tutela Doc Tavoliere), Giuseppe Marmo (produttore Tenuta Cocevola) e Gianfelice D’Alfonso del Sordo (produttore).

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Un fase dell’edizione 2011

“BIODEGUSTANDO IN PUGLIA”: corso di co-noscenza e degustazio-ne dei vini biologici. L’interessante iniziati-va si terrà sabato 10 e 17 novembre dalle 10 alle 18. Inoltre dome-nica 18 novembre ci sarà una visita guidata all’azienda bio Tenu-ta Bocca di Lupo della cantina Tor Maresca. Il costo è di 110 euro (99 euro per iscrizioni en-tro 25 ottobre). Sede del corso sarà TENUTA PINTO a Mola di Bari. Il corso è organizzato da FEDERBIO – Federazio-ne italiana agricoltura biologica e biodinami-ca con la collaborazio-ne dell’associazione BIODEGUSTANDO ed il patrocinio della REGIO-NE PUGLIA Assessorato all’Agricoltura.

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agricoltura

Zannini - Acli Terra

la “questione agraria”

Nuova Italia - Nuova Pugliaidee e proposte per un rilancio dell’agricoltura pugliese

n una fase di scarsa credibilità per la politica italiana, travolta da scandali sempre più eclatanti, i Circoli di “Nuova Italia” hanno

inteso dirottare l’attenzione sui proble-mi reali della vita quotidiana, formu-lando proposte concrete a partire dal nostro locale e dai settori strategici per l’economia pugliese, come l’agricoltura. Nella manifestazione dello scorso 6 ot-tobre a Bari, sono intervenuti il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e l’on. Al-fredo Mantovano, rispettivamente nei ruoli di presidente nazionale e coordi-natore dell’Ass. Politico Culturale Nuova Italia, nonché i senatori PDL Gaetano Quagliarello e Antonio Azzolini, il dirigente provinciale dei circoli Nuova Italia, anche consigliere comunale, con delega all’agricoltura, a Monopoli, Pao-lo Leoci. Tra le ipotesi di lavoro avanza-te per il settore agricolo pugliese:- Attuare un progetto di filiera che ac-corci le distanze tra produttore e consu-matore, in modo che il valore aggiunto

sia equamente distribuito tra le parti coinvolte. Promuovere la filiera corta con attività di vendita diretta o con accordi tra produttori e commercianti, gruppi di acquisto o cooperative di consumo.- Promuovere le produzioni locali fra i vari soggetti della filiera corta. La Regio-ne e gli altri enti pubblici, i comuni in pri-mis, possono introdurre i prodotti tipici regionali nelle mense scolastiche; pro-grammare l’educazione alimentare nelle scuole del territorio, indirizzandole verso l’uso dei prodotti locali e di stagione.- Rispettare gli ulivi monumentali tute-lando l’olio d’oliva. L’etichettatura delle piante monumentali che pesa sui cittadi-ni pugliesi per 5 milioni di euro circa, ha sottratto risorse utili da investire in pro-getti pilota per il riconoscimento dell’o-lio extravergine di qualità unitamente ad eventi fieristici per promuovere il pro-dotto delle piante monumentali.- Ordine sugli agrofarmaci. La mate-ria esige di superare il conflitto tra due orientamenti: quello che tiene conto

dell’esigenze agronomiche di lotta an-tiparassitaria e quello che tiene conto delle percentuali di residui di fitofarmaci sulle derrate alimentari. Inoltre vanno potenziate le repressioni per gli agro-farmaci illegali, perché fuori commercio e minaccia per la salute dei consumatori.- Rinnovare l’attenzione per la sicurezza in agricoltura. A fenomeni criminali di tipo tradizionale come estorsioni ed usu-ra, si sono aggiunti oggi, i furti di cavi di rame che conducono corrente ed internet alle aziende agricole. L’interruzione del servizio può durare qualche settimana ma anche mesi, con evidenti danni per le coltivazioni. Il fenomeno contrastato in Puglia, in via sperimentale nel 2011, attraverso il “Patto per la sicurezza in agricoltura” (dietro l’impulso e il coordi-namento del Ministero dell’Interno) si è ripresentato, poiché l’attuale governo ne ha sospeso la funzionalità. Patto che va evidentemente ripristinato ed esteso alle altre regioni.

I ntervenendo nel dibattito, all’Assemblea nazionale del Partito Democratico, che si è tenuta a Pontecagnano, il Pre-

sidente di Acli Terra, Michele Zannini, ha sostenuto che è necessario assume-re il primato di quella che è ormai una vera e propria “questione agraria”, che esige soluzioni non più rinviabili nel governo del Paese e, nondimeno, nei governi territoriali. Le implicazioni che ne derivano sul piano economico, ed insieme su quel-lo etico, sociale, culturale e perfino educativo, sono tutte ormai principal-mente connesse ai temi della sosteni-bilità e della sicurezza alimentare ed ambientale.Due cardini fondamentali

della visione di riforma della PAC. Agricoltura, turismo, giacimenti cul-turali e risorse di capitale umano e sociale sono ricchezze straordinarie da valorizzare tutte per il rilancio del Mezzogiorno e di tutto il Paese.Il PD - per Zannini - fa bene a coltiva-re l’ambizione di concorrere incisiva-mente alla costruzione di una nuova visione economica e culturale del comparto agricolo e di un program-ma che punti a difendere i redditi agricoli, a sostenere la produzione di qualità per valorizzare le eccellenze delle diverse agricolture italiane. Per Acli Terra si tratta di partire da questi presupposti e di estenderne la visione fino a considerare il cibo un valore più

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che un prodotto e i mercati locali e le filiere corte occasioni concrete per ci-vilizzare l’economia a partire da quel-la delle comunità rurali.Si tratta però anche - sempre secon-do Zannini - di ripartire dai territori, dalle comunità locali che esprimono ancora in Italia, e particolarmente nel sud, un tessuto di valori tipici della società rurale. Si può così qualificare un modello di sviluppo che centri le sue potenzialità e aspirazioni sul valo-re delle persone più che su quello del denaro.

Il Presidente di Acli Terra, Michele Zannini

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turismo

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turismo rurale

A Torino il prestigioso appuntamento

SAlone del guSto 2012

Ad Arezzo è andato in scena dal 12 al 14 ottobre

Agrietour il salone dell’agriturismo

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a rassegna si terrà, come ormai è tradi-zione, al Lingotto Fie-re e all’Oval di Torino

dal 25 al 29 ottobre. Le adesioni ag-giornate ad oggi da Slow Food, che organizza il Salone con la Regione Piemonte e la Città di Torino, sono di oltre mille espositori da 100 paesi del mondo. Fra le novità ci saranno i pro-dotti dei Presìdi italiani di Slow Food e i piatti cucinati con specialità asiati-che, mediorientali, africane, ma anche un orto africano di 400 metri quadri trapiantato nel capoluogo piemonte-

se dove crescono erbe medicinali e piante utili per combattere gli insetti nocivi. Per l’edizione di quest’anno previsto anche il ritorno dell’Ho-ney Bar, dove si raduneranno un cen-tinaio di apicoltori provenienti da tut-to il mondo, compresi i cacciatori di miele dell’India meridionale che si ar-rampicano sulle alte cenge dei dirupi montani calandosi poi su lunghe scale di corda. Al Salone ci sarà un’area de-dicata alla biodiversità asiatica, nella quale verrà rappresentata la Via della seta attraverso nove paesi, dall’Arme-nia all’Uzbekistan.

i Salone dell’Agriturismo ita-liano AGRIeTOUR è andato in scena ad Arezzo dal 12 al 14 ottobre. Tutti gli amanti del

countrylife e della vita all’aria aperta han-no potuto conoscere nuove mete per le vacanze ed apprezzarne la qualità dell’ac-coglienza; al Festival enogastronomico e nei vari stand, la possibilità di assapo-rare i gusti più autentici dell’arte culina-ria italiana e acquistare i prodotti tipici della campagna di varie regioni italiane. Numerosi eventi hanno accompagnato le

giornate del Salone; dal Concorso gastro-nomico (in cui gli Agriturismi, presen-tando ricette della tradizione, si confron-tano a colpi di piatti) alla scoperta delle produzioni tipiche delle varie regioni ita-liane agli Agrietour Bimbi, un’area dedi-cata ai bambini e alle famiglie per cono-scere -giocando- il mondo delle fattorie italiane. Centinaia di aziende agrituri-stiche di tutta la penisola presenti per “far crescere le nuove generazioni in un luogo dove si insegnano i valori e si re-cuperano le antiche tradizioni” come da

slogan della manifestazione. Ad Agri@tour è stato presente anche uno spazio espositivo interattivo, allestito in colla-borazione con Campagna Amica e Terra-nostra, dove sono state messe a disposi-zione guide e brochure per promuovere l’attività agrituristica e le aziende asso-ciate, e conoscere la nuova applicazione per iPhone e iPad con cui visualizzare la georeferenziazione e le informazioni relative agli agriturismi presenti sul sito www.terranostra.it.

Il Salone del Gusto di TorinoLa presentazione del Salone dell’agriturismo

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agroalimentare

Fra i partner Bayer CropScience

“grAn FilierA”opportunità per la cerealicoltura del sud

Conferenza stampa a Orsara, da Peppe Zullograno duro, la “rivoluzione”: ecco la prima pasta 100% pugliese

i è tenuto a Foggia, nel cuore del granaio d’I-talia, un interessante incontro dal titolo “Il

contratto di filiera: opportunità per la cerealicoltura meridionale” con la presenza di tutte le parti interessa-te all’importante iniziativa, dalla Di-vella ai numerosi agricoltori presenti. Un ambizioso progetto per il made in italy, che vede coinvolti produttori, stoccatori ed industria con la presen-za di importanti partner della filiera cerealicola come Coseme per la scelta varietale e Bayer CropScience per la difesa fitosanitaria. Con un disciplina-re di produzione da rispettare, “Gran-filiera” mira ad avere maggiore qualità del prodotto e reddito minimo garan-tito per gli agricoltori. Con i prezzi pagati ai contadini in crollo verticale oramai da circa tre decenni ed i grani d’Italia in difficoltà, “Granfiliera” è un importante opportunità per i produt-

ssediati dalla globaliz-zazione, con i prezzi pagati ai contadini in crollo verticale oramai

da circa tre decenni, i grani d’Italia sono in costante diminuzione. Il paradosso tutto italiano della patria della pasta al sugo, fatta con grano per lo più canade-se e condita sempre più con pomodo-ro cinese, è ormai una realtà anch’essa consolidata e la Puglia, “granaio d’Eu-ropa” non fa eccezione: ma qualcosa sta cambiando. Dopo un impegnativo percorso, nei campi e burocratico, ana-lisi di laboratorio e assoluta certezza di alta qualità, è nata la prima pasta pu-gliese e fatta al 100% di grano pugliese.

L’iniziativa mette insieme l’intera filiera partendo dai campi, con 25 coltivatori della Cooperativa di Apricena, i Molini De Vita e il pastificio Granoro di Corato che è il quinto colosso italiano della pa-sta. Produrre sapendo già a chi vende-re, fermare quell’emorragia di campi di grano sostituiti dai più redditizi pannel-li fotovoltaici, salvare la tradizione ce-realicola e della pasta di Puglia: questa la “rivoluzione” contenuta nell’Accordo di Filiera promosso da Granoro. Il tutto sotto il marchio “Prodotti di Qualità Pu-glia” promosso con tenacia dalla giunta Vendola, come risposta alla eccessiva frammentazione della proprietà terrie-ra e come risposta di valore alle sfide

della globalizzazione. Insieme ai grani pugliesi con doppia certificazione di “Dedicato”, che è il nome dal forte valore simbolico di quella che passerà alla sto-ria come prima pasta pugliese al 100%, Granoro ha voluto unire le colonne por-tanti della Dieta Mediterranea: l’olio extra vergine di Coratina di Castel del Monte, i pomodorini di Andria, i legumi di Altamura e del Parco dell’Alta Murgia. Considerando che, pure il 2011, per la Puglia ha significato un ulteriore crollo nella produzione di grano duro del – 12% ecco che l’evento assume un forte significato.

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tori che stileranno il contratto di met-tersi al riparo dalla cosiddetta volati-lità dei prezzi, problema più che mai attuale in questi anni e che, con ogni probabilità, continuerà ad essere uno dei principali punti interrogativi per gli agricoltori nei prossimi decenni. Il disciplinare di produzione e stoccag-

gio ha lo scopo di indicare le buone pratiche agricole che gli aderenti sono tenuti a seguire ed applicare. Eventua-li variazioni al disciplinare dovranno essere preventivamente concordate con i responsabili tecnici dei partner coinvolti nel “contratto di filiera” (Co-seme, Bayer Cropscience, Tradecorp).

Vincenzo Divella, intervenuto al Palazzo Congressi della Fiera di Foggia

Guardatiil video

dell’incontroGRAN FILIERAsu www.foglie.tv

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2515 ottobre 2012

Economia

Fisco: dopo calo del gettito iVAnon aumentare l’aliquota

di Donato Fanelli

tariffe: +26,2% bolletteluce strangola imprese

l calo del gettito Iva conferma il brusco calo dei consumi delle famiglie italiane che rischia di raggiungere livelli drammatici

se non verrà scongiurato l’aumento di due punti dell’aliquota Iva in maniera strutturale come annunciato dal Mini-stro dello sviluppo Economico Corrado Passera. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati del Mef sul calo nei primi 8 mesi del 2012 del gettito Iva (-1,3 per cento). L’ultimo aumento dell’aliquota Iva che ha colpito tra gli altri prodotti come il vino, l’acqua mine-rale e la birra non è riuscito a compen-sare il calo provocato dalla riduzione degli acquisti che nell’alimentare hanno sfiorato il 3 per cento in quantità nei

primi otto mesi dell’anno. Ora è neces-sario archiviare in via definitiva un ul-teriore aumento che secondo una stima della Coldiretti costerebbe circa un mi-liardo sulla spesa alimentare degli ita-liani ma soprattutto provocherebbe ef-fetti depressivi sui consumi alimentari a danno delle imprese e dei consumatori. L’aumento dell’Iva dal 21 al 23 per cento colpirebbe alcuni prodotti di largo con-sumo come l’acqua minerale, la birra e il vino, ma anche specialità come i tartufi mentre se l’intervento interessasse an-che quello dal 10 al 12 per cento potreb-bero essere colpiti dalla carne al pesce, dallo yogurt alle uova, ma anche il riso, il miele e lo zucchero.

on un rincaro del 26,2 per cento nei costi per l’energia elettrica a ca-rico delle imprese si è

verificata una stangata da record che mette a rischio la competitività. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati rilevati dall’Ismea ad agosto 2012 rispetto allo scorso anno che confermano le preoccupazioni sollevate da Confe-sercenti per l’aumento delle tariffe a carico delle famiglie. Una situazione destinata ad aggravarsi dopo il rin-caro dell’1,1 per cento per la bollet-ta del gas e dell’1,4 per cento per la luce comunicato dall`Autorità per l`energia elettrica a partire dal primo

di ottobre. L`ulteriore aumento delle bollette in un momento di crisi ha un doppio effetto negativo perché ridu-ce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmen-te rilevanti per l’agroalimentare. Ad agosto i costi a carico delle imprese agricole sono aumentati del 6,8 per cento per i carburanti ma rincarano pure i concimi, le cui quotazioni sono più alte del 7 per 1ed i mangimi men-tre non fanno eccezione - continua la Coldiretti - le sementi, per le quali si spende il 2,5 per cento in più. Il ri-sultato finale è stato un aumento dei costi del 3,9 per cento per le imprese agricole ad agosto su base annua.

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Gestione dei rifiuti in UE

italia agli ultimi posti della classificadi Paola Dileo

n’Europa a due velocità, con profonde differen-ze tra gli stati membri nella gestione dei rifiu-

ti. È quanto emerge da uno studio con-dotto dalla Commissione Europea per l’Ambiente. L’analisi basatasi su 18 cri-teri ha vagliato una serie di dati, come il totale dei rifiuti riciclati, le tariffe di smaltimento dei rifiuti, la violazione delle norme europee e altro. Ai verti-ci della classifica si affermano Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, e Svezia. In coda invece, Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Roma-nia, Slovacchia, con pesanti deficit nel-le politiche di gestione dei rifiuti. “Un quadro che conferma i miei timori - ha dichiarato Janez Potoĉnik, commissa-rio per l’ambiente - Molti stati membri conferiscono ancora quantità ingenti di rifiuti urbani in discarica, che costitui-sce la soluzione peggiore di gestione dei rifiuti, nonostante alternative migliori e disponibilità di fondi strutturali per fi-nanziarle. S’interrano risorse preziose, si perdono potenziali vantaggi economici e non si crea occupazione nel settore della gestione dei rifiuti. Non solo, si espongo-no a rischi la salute umana e l’ambien-te. Una situazione difficile da difendere nelle circostanze economiche attuali”. I 10 stati che hanno registrato i risulta-ti peggiori non hanno attuato politiche di prevenzione dei rifiuti o comunque queste sono risultate inadeguate e in-sufficienti; non hanno incentivato al-ternative al conferimento in discarica; non hanno investito in infrastrutture per il trattamento, il riciclo e il riuso dei rifiuti. Diversamente Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Sve-zia dispongono di efficienti sistemi di raccolta dei rifiuti, di cui, meno del 5% finisce in discarica. Inoltre, questi paesi vantano buone prestazioni nel tratta-mento dei rifiuti biodegradabili. Model-

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ambiente

li virtuosi da esportare, frutto della sa-piente combinazione di strumenti giu-ridici, amministrativi ed economici. Per questi stati rispettosi della normativa quadro sui rifiuti le sfide attuali sono: accrescere la prevenzione dei rifiuti e ridimensionare la sovraccapacità d’in-cenerimento che potrebbe impedire il riciclaggio ed indurre ad importare i ri-fiuti per alimentare gli inceneritori. La Commissione Europea per l’Ambiente intende partire da questo studio per at-tenuare le differenze tra gli stati mem-bri nella gestione di rifiuti. La diffusione delle migliori pratiche e raccomanda-zioni personalizzate saranno al centro della politica UE in materia di rifiuti. La commissione intende perseguire questi obiettivi attraverso l’impiego dei fondi strutturali. Intanto il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 prevede che i

fondi UE per la gestione dei rifiuti po-tranno essere investiti solo in quei pro-getti che rispondono preliminarmente a determinati requisiti come la predi-sposizione di piani di gestione a norma della direttiva quadro sui rifiuti e nel rispetto della gerarchia dei rifiuti, privi-legiando la prevenzione, il riutilizzo, il riciclo, rispetto all’incenerimento, con recupero di energia, ricorrendo solo in extremis al conferimento in discarica o all’incenerimento. Il recente studio sulla gestione dei rifiuti ha dimostrato che la piena attuazione della legislazio-ne europea sui rifiuti consentirebbe di risparmiare 72 miliardi di euro l’anno, aumentando di 42 miliardi di euro il fatturato annuo del settore rifiuti e il riciclo, creando oltre 400.000 posti di lavoro entro il 2020.

Una delle numerose discariche

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agricoltura

Il Consigliere Regionale De Leonardis

“Ai gioVAni i terreni non utiliZZAti”

r accolgo e rilancio l’ap-pello lanciato dai giovani imprenditori della Con-federazione Italiana

Agricoltori, per favorire e incentivare il rilancio del comparto e creare nuove, significative opportunita’ di lavoro e occupazione attraverso l’individuazio-ne di terreni dello Stato non agricoli e a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalita’ istituzionali, da destinare appunto a giovani imprenditori in grado

di renderli finalmente produttivi. Gianni-cola De Leonardis, presidente della set-tima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, e’ soddisfatto per la ‘’sensibilita’ mostrata dall’assessore al ramo Dario Stefano, che ha garanti-to il suo interesse presso il ministero delle Risorse agricole per una propo-sta che non sarebbe un regalo, ma una significativa opportunita’ per il Paese in un momento estremamente critico’’. ‘’Per questo - conclude De Leonardis

- mi auguro che crescano le adesioni e i consensi intorno a un’iniziativa che finalmente getta un sasso nello stagno dell’immobilismo, e mette anche il Go-verno nazionale, dopo una serie di ta-gli e sacrifici richiesti ai cittadini, nelle condizioni di passare alla tanto annun-ciata fase due, quella del rilancio e della crescita, attraverso un provvedimento concreto e dal ritorno immediato per migliaia e migliaia di operatori’’.

Le terre della Valle d’Itria

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